Lezione 3b
Come nasce la democrazia
Origini dei principi democratici
1. Sviluppo del capitalismo e riforma
protestante
2. Rivoluzione inglese
3. Rivoluzione americana
4. Rivoluzione francese
5. Rivoluzioni borghesi
Borghesia e prima instaurazione
1. Il rapporto tra democrazia e mercato
nasce anche dal ruolo cruciale della
borghesia nel promuovere forme di
poliarchia atte a limitare il potere di re,
aristocratici e chiesa
2. Eric Hobsbawm, Le rivoluzioni borghesi
1789-1848, Milano, Il Saggiatore, 1963
Borghesia, democrazia, nazionalismo
1.
La borghesia (medio-alta e imprenditoriale) mira a
scardinare il potere dell’aristocrazia attraverso la
costituzione di regimi caratterizzati da leggi che gli
garantiscano diritti e proprietà anche contro il re e i
nobili
2. Lo fanno puntando su:
• Creazione di stato di diritto ed economia di mercato
• Smantellamento degli imperi multinazionali e creazione
degli stati nazionali (nazionalismo)
• Frammentando il potere dello Stato
Industrializzazione, movimenti operai e
allargamento del suffragio
1.
2.
3.
La rivoluzione industriale e la nascita del movimento
operaio porta alla politicizzazione di grandi masse
popolari;
Le lotte operaie e lo sviluppo dei partiti socialisti
induce le oligarchie al potere a concedere
rappresentanza politica a parte dei ceti finora esclusi;
L’impossibilità di reprimere con la forza i movimenti
antisistema induce ad includerli nel sistema per
renderglielo accettabile e quindi attenuare le spinte
alla sua sovversione.
La caduta dei regime democratici
• Negli anni tra le due guerre varie democrazie/poliarchie
diventano dittature (Italia, Germania/Austria, Ungheria,
Romania, Polonia)
Charles S. Maier, La rifondazione dell’Europa borghese, Francia,
Germania e Italia nel decennio successivo alla prima guerra mondiale,
Bologna, il Mulino 1999
• Fino agli anni Novanta molti paesi del Sud America oscillano tra
dittatura (spesso militare e con l’appoggio degli USA) e brevi
stagioni di democrazia
• Dopo invasione sovietica (1944-45) i paesi dell’Europa dell’Est
diventano “democrazie popolari” (in realtà regimi comunisti)
La ridemocratizzazione
1. Dopo II guerra mondiale paesi occupati
europei e Giappone tornano ad essere
democrazie
2. Una volta terminata la guerra fredda molti
paesi del Sud America diventano democrazie
pur con qualche momento di crisi
3. Dopo la fine del regime sovietico paesi dell’Est
europeo si democratizzano
La diffusione della democrazia
1. Le ondate di democratizzazione di Huntington
2. La promozione della democrazia
3. I regimi ibridi
Le ondate di Huntington
• Samuel Huntington, La terza ondata. I processi di
democratizzazione alla fine del XX secolo, Bologna, il
Mulino 1998.
• I ondata: 1828-1926
• II ondata: 1943-1962
• III ondata: 1974- (2004?)
• McFaul e altri parlano di IV ondata per i paesi
ex-sovietici
La promozione della democrazia
• A partire dagli anni Novanta si diffonde l’idea che la
democrazia sia destinata a diffondersi nel mondo
essendo ormai sparita la sua principale alternativa (il
comunismo)
• Francis Fukuyama, La fine della storia e l'ultimo uomo,
Milano, Rizzoli, 1992
• In quest’ottica USA e Unione europea sviluppano
politiche di promozione della democrazia nei paesi non
democratici. In particolare UE attraverso gli
allargamenti e l’ammissione di paesi ex-comunisti
impone democratizzazione
I regimi ibridi
• Diffusione della democrazia subisce un arresto a causa
del consolidamento di regimi sempre più autoritari (es.
Russia) oppure del mancato completamento della
transizione alla democrazia di alcuni paesi ex-sovietici.
• Questi diventano regimi ibridi e cioè non
completamente autoritari ma nemmeno democratici
• Già per vari paesi del Sud America si era parlato di
Dictablandas o Democraduras per indicare forme ibride
di regime, ma tali regimi si sono poi evoluti in
democrazie. Per gli attuali regimi ibridi sembra invece
possibile l’ibridazione permanente.
Come riconoscere le democrazie
• Esistono vari ranking per classificare i
regimi e distinguerne la tipologia
• Il più noto è quello proposto da Freedom
House che pubblica ogni anno un rapporto
in cui suddivide i vari regimi secondo un
punteggio che va da 1 a 7
Scala punteggi di Freedom House
I punteggi vanno interpretati come segue:
•
•
•
•
•
Democrazie consolidate
Democrazie semi-consolidate
Regimi ibridi
Autoritarismi semiconsolidati
Autoritarismi consolidati
1,00-2,99
3,00-3,99
4,00-4,99
5,00-5,99
6,00-7,00
I vari indici vanno interpretato come segue:
Processo elettorale. Considera le consultazioni nazionali per l'elezione dell'esecutivo e del
parlamento, il grado di sviluppo di un sistema multipartitico e la partecipazione popolare al
processo politico;
Governance. Considera la democraticità e la stabilita del sistema di governo, l'efficienza,
indipendenza e l'accountability del potere esecutivo e di quello legislativo e il controllo
democratico sulle forze armate e di sicurezza.
Struttura giudiziaria e indipendenza della magistratura. Evidenzia riforme costituzionali,
protezione dei diritti umani, riforme del codice di procedura penale, l'indipendenza dei giudici,
il rispetto dei diritti delle minoranze, le garanzie di eguaglianza di fronte alla legge, il
trattamento dei sospettati e dei prigionieri, la conformità alle norme delle decisioni dei giudici.
Indipendenza dei media. Valuta lo stato della libertà di stampa, incluso le leggi sulla
diffamazione a mezzo stampa, la persecuzione di giornalisti, l'indipendenza editoriale, la nascita
di stampa libera finanziariamente autosufficiente, l'accessibilità a internet dei privati cittadini.
Corruzione. Guarda alla percezione della corruzione da parte del pubblico, agli interessi
economici dei massimi dirigenti politici, alle leggi sulla divulgazione dei dati finanziari e al
conflitto d'interessi, all'efficacia delle iniziative anticorruzione.
Società civile. Valuta lo sviluppo di organizzazioni non governative, le loro capacità
organizzative e finanziarie e l'ambiente giuridico e politico in cui operano. Valuta inoltre lo
sviluppo di sindacati e la partecipazione dei gruppi d'interesse nel processo politico.
Democrazie consolidate. Sono caratterizzate da governi eletti a suffragio universale, con
elezioni libere e regolari. Dispongono di una società civile attiva e libera da pressioni e
restrizioni dello stato. I media sono indipendenti, diversificati e liberi da ingerenze. Le autorità
locali esercitano i loro poteri liberamente e indipendentemente dal governo centrale. La
magistratura è indipendente, efficiente e le sue decisioni sono effettivamente applicate.
Governo, economia e società non sono caratterizzati da eccessiva corruzione.
Democrazie semi-consolidate. Idem come sopra, ma caratterizzate da eccessiva corruzione e
lacune nella difesa dei diritti e delle libertà civili.
Regimi ibridi o in transizione. Democrazie elettorali che soddisfano solo i minimi requisiti
nella selezione dei leader politici. Le elezioni sono caratterizzate da brogli, la società civile
debole, i giornalisti soggetti a pressioni esterne, le amministrazioni locali sono poco trasparenti
e hanno una limitata autonomia. Inoltre la magistratura deve lottare per la sua indipendenza e i
diritti basilari non sono garantiti. La corruzione è ampiamente diffusa.
Autoritarismi semiconsolidati. Si tratta di regimi fondamentalmente autoritari che tentano di
mascherare la loro natura con la presenza di istituzioni e pratiche formalmente democratiche.
Questi regimi non garantiscono nemmeno i minimi standard richiesti alle semplici democrazie
elettorali.
Autoritarismi consolidati. Sono regimi in cui un dittatore al potere impedisce la competizione
politica e il pluralismo ed è responsabile della sistematica violazione dei diritti basilari dei
cittadini.
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