LA VALUTAZIONE NEUROFISIOLOGICA PRE E POST RIABILITAZIONE COGNITIVA MEDIANTE TRAINING
PRAGMATICO-FUNZIONALE IN PAZIENTI AFASICI
Perozzo P, Calati M, Castelli L, Giachero A, Molo M, Rugiero C, Vighetti S
Fondazione Carlo Molo onlus, Torino
L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di indagare la presenza di specifici pattern neurofisiologici associati al recupero delle funzioni
comunicative in pazienti afasici sottoposti a training riabilitativo di comunicazione pragmatico-funzionale. La letteratura riferisce come la presenza,
l’assenza o l’alterazione delle diverse componenti dei Potenziali Evento–Correlati (ERPs) rappresenti un indicatore diretto delle difficoltà o meno di
elaborazione linguistica nei pazienti afasici. Questa ipotesi è stata verificata attraverso la somministrazione di vari tipi di compiti: unità lessicali e
sublessicali, frasi e testi. Le componenti degli ERPs maggiormente indagate durante l’esecuzione di compiti linguistici risultano essere la MMN
(N200) per il riconoscimento rapido di sillabe, la N400 per l’accesso lessicale e l’integrazione semantica, la P600 per l’elaborazione degli aspetti
sintattici del linguaggio o intesa come «late positive complex» successiva alla N400 e indicativa di un approfondimento semantico. Altro aspetto
indagato, e che è tuttora oggetto di discussione, è la relazione esistente tra il recupero delle abilità linguistiche e il miglioramento elettrofisiologico a
carico dell’emisfero sinistro leso o dell’attivazione delle aree vicarianti omologhe dell’emisfero destro, in particolare di quelle frontali inferiori e
temporo-postero-superiore. Altri autori suggeriscono come l’attivazione bilaterale in soggetti sani durante compiti linguistici sia dovuta al ruolo
dell’emisfero destro nell’interpretazione degli aspetti figurativi del linguaggio.
MATERIALI E METODI
Il campione sperimentale è costituito da 9 pazienti (range età:35-70) affetti da afasia espressiva conseguente ad evento ictale tra il 2008 e il 2012. Tutti
i pazienti sono stati sottoposti ad un’esaustiva batteria di test neuropsicologici che ha consentito di escludere la presenza di demenza e una grave
compromissione della comprensione verbale (AAT comprensione> 42 PT ); la registrazione dei Potenziali Evento-Correlati è stata effettuata in fase
pre- e post- training pragmatico-funzionale della durata complessiva di 5 mesi.
Il training cognitivo si svolgeva in due sessioni settimanali: una prima in cui i pazienti effettuavano la terapia conversazionale in piccoli gruppi e
durante la quale venivano ripresi da una telecamera; una seconda in cui i pazienti vedevano i filmati salienti della seduta precedente e venivano corretti
dai facilitatori, dagli altri membri del gruppo e da loro stessi partecipando ad una stimolazione multifeedback.
La valutazione dell’attività elettrica cerebrale consisteva nella registrazione del QEEG (brain mapping) all’inizio della sessione sperimentale sia in
fase pre- che post-training riabilitativo. I potenziali cognitivi indagati in entrambe le sessioni riguardavano le componenti N200, N400 e P600 che
secondo la letteratura sottendono funzioni quali l’attenzione selettiva, il riconoscimento lessicale (parola e non-parola) e l’elaborazione sintattica. Il
materiale somministrato durante la registrazione era costituito da immagini e parole appartenenti a categorie differenti (animali, frutti, mobili, veicoli,
verdure e attrezzi). In tutto sono stati somministrati 6 blocchi di stimoli ognuno costituito da 5 uguali e 5 diversi (intra-categoria o extra-categoria) così
suddivisi:
•1 serie: uguali ed intra-categoria
•2 serie: uguali ed extra-categoria
•3 serie: diversi ed intra-categoria
•4 serie: diversi ed extra-categoria
Ogni stimolo era costituito da un’immagine che lo raffigurava e da una parola che poteva essere o non semanticamente correlata; la presentazione
avveniva secondo una sequenza standard: diapositiva figura - diapositiva “attento”- diapositiva con croce al centro- diapositiva bianca- diapositiva
parola- diapositiva “?”- diapositiva “premi”. La durata totale della registrazione era di 80 minuti circa.
Nella specifico, l’intervallo temporale considerato era compreso tra i 200 ms precedenti lo stimolo e i 800 ms successivi alla sua comparsa, per un totale
di 1000 ms. E’ stata elaborata l’attività elettrica registrata sotto gli elettrodi F3, F7, C3, P3 (emisfero sinistro) e F4, F8, C4, P4 (emisfero destro)
confrontando per ciascuno di essi la latenza (N200 e N 400, P300 e P600) e l’ampiezza (N200-P300 e N400-P600) pre-test vs post test, attraverso il T di
Student per campioni appaiati. Tali confronti sono stati effettuati sia per le condizioni coerenti sia per quelle incoerenti. Valori di p < 0.05 sono stati
considerati statisticamente significativi.
RISULTATI
• Condizione «semanticamente coerente immagine-parola»: riduzione di latenza statisticamente significativa della P600 (p<0.05) tra la fase pre e la
fase post trattamento sotto gli elettrodi F7 e F3;
• Condizione «semanticamente incoerente - emisfero sinistro»: riduzione di latenza statisticamente significativa, tra la fase pre e la fase post
trattamento, della P600 (p<0.05) sotto gli elettrodi F7, C3 e P3 e della N400 (p<0.05) sotto gli elettrodi F7 e F3;
• Condizione «semanticamente incoerente - emisfero destro»: riduzione di latenza statisticamente significativa tra la fase pre e la fase post
trattamento, della P600 (p<0.05) sotto gli elettrodi F4, C4 e della N400 (p<0.05) sotto l’elettrodo P4.
• Nessuna differenza statisticamente significativa tra la fase pre e post trattamento è stata trovata a carico della N200
CONCLUSIONE
Il training riabilitativo cognitivo pragmatico-funzionale sembrerebbe avere un effetto positivo non solo sulla capacità dei pazienti afasici di interagire in
modo più efficace in un contesto sociale ma anche sulla funzionalità cerebrale in genere: la riduzione dei tempi di latenza della N400 e della P600
suggerisce una maggior velocità di elaborazione delle informazioni linguistiche sia a carico dell’emisfero sinistro sia, in minor misura, a carico
dell’emisfero destro. La modificazione significativa della N400 solo nelle condizioni di «incoerenza semantica» suggerisce la capacità da parte dei
pazienti di rilevare l’incongruità, coerentemente con i dati presenti in letteratura riguardanti compiti di «mismatch parola-oggetto» in soggetti sani.
L’assenza di una modificazione significativa della N200 potrebbe dipendere dal fatto che tale componente rappresenta un indice della discriminazione
acustica e dell’attenzione selettiva automatica, solo indirettamente implicate nella comprensione verbale.
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