Anno 1 – Nr. 9/2012
…in cammino
Notiziario del Cursillo di Cristianità della Diocesi di Oria
Cristiano credi in te stesso
Morte e vita si incontrano, dolore
e speranza, il confine passa
attraverso un soffio, il soffio, che
non è parte della vita ma prova
della vita. Il soffio è volatile,
passa, si perde e si spegne, così
come le nostre vite. Ma davvero è tutto qui, davvero la
nostra vita è solo soffio?
Un cristiano dovrebbe sapere che non è così, che non
siamo scatolette di carne con una scadenza. Il cristiano
è animato da un soffio di vita e di speranza che viene
da lontano e che non si perde, che, addirittura, si fa
carne e sangue in lui, si fa vita. Anche nel dolore,
anche nella fatica, anche nella croce.
Cristiano credi in te stesso significa, fondamentalmente
questo: cristiano sii chi sei, nel profondo, vivi la vita
che Dio ti ha donato facendo esplodere in te ed attorno
a te il soffio vitale che hai ricevuto nel battesimo, che
ricevi di domenica in domenica nell’eucarestia, che hai
ricevuto nei sacramenti della cresima, del matrimonio,
dell’ordinazione sacerdotale. Che recuperi nel
sacramento del perdono.
Viviamo un tempo di paure e di ansie, un tempo in cui i
nostri gesti ed in nostri pensieri continuamente
sconfessano quella parola che il Signore ci ha
consegnato nel vangelo di Matteo “Non affannatevi
dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue
inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.”
Cacciamo da noi stessi e dalla nostra vita il soffio
vitale, la voce del Signore che giorno per giorno mostra
la strada, conduce per la valle oscura, porta a nuovi
pascoli, guida ad acque tranquille.
Cristiano credi in te stesso significa credere e vivere
non come se Dio esistesse, ma nella luce e nella forza
di Dio che ci è partecipata di momento in momento,
anche al buio, anche quando non ci sembra possa
accadere.
L’uomo dell’Antico testamento viveva davanti a Dio,
viveva continuamente rivolto a Lui, Lo ringraziava per
i frutti della terra, per gli armenti, ogni manifestazione
della natura era manifestazione di Dio. E questo era
sano, molto sano. Ma non sufficiente perché faceva di
Dio una sorta di padrone. Con Gesù ed in Gesù le cose
cambiano e molto, totalmente.
Non vi chiamo più servi ma amici. E forse anche
qualche cosa di più perché siamo, in Lui e grazie a Lui,
carne e sangue di Dio stesso. Credere questo significa
credere che siamo parte di Dio, credere che siamo al
centro di un vortice di amore e di vita che vince ogni
morte.
Questa è la nostra vocazione prima ed ultima, totale,
nella quale poi ognuno trova la sua particolare strada, il
suo particolare percorso, il suo modo di essere e di
vivere. Il cristiano ha smarrito questo senso di Dio e
dunque ha smarrito anche se stesso. Perché ogni
cristiano è creato in Cristo ed in vista di Cristo come
scrive Paolo ai Filippesi. Dio Padre lo crea pensando al
Figlio e, messo nel tempo e nello spazio, puntando ad
aiutarlo a diventare come il Figlio. Questo è la nostra
straordinaria, bellissima eredità e missione.
Come scriveva s. Teresina: “Gesù è maestro dei maestri
perché il regno di Dio è già dentro di noi, perché abita
il nostro cuore. Prima di tutto non abbiamo bisogno di
libri, di fiumi di parole e di conferenze, Egli – il
maestro – insegna senza il rumore delle parole, lui che
è la Parola. Non l’ho mai sentito parlare, ma sento che
Egli è in me, ogni momento. Egli mi guida e mi ispira
ciò che devo dire o fare. Proprio quando ne ho bisogno
scopro delle verità che prima non avevo mai
compreso”.
Questa è una esistenza teologica, una esistenza protesa
al Signore, una esistenza in ascolto, un’esistenza
cristiana. Che vive, non giorno per giorno, in ascolto di
chissà quale parole. Un’esistenza con i piedi ben
piantati per terra, che sa quali siano i propri doveri nei
confronti di se stesso, della famiglia, della società e
della Chiesa, ma una esistenza sempre pronta a
convertirsi, a cambiare, a migliorare. Disposta a
scoprire giorno per giorno la propria missione, anche e
soprattutto quando si fa difficile.
Cristiano credi in te stesso significa, essere quella
pietra viva che costruisce il Regno di Dio, il corpo vivo
del Cristo nel tempo e nella storia. Ogni esistenza
cristiana è parte della grande missione che il Padre ha
affidato al Figlio e che il Figlio ha affidato a ciascuno
di noi.
Questo si fa non necessariamente
realizzando grandi imprese ma vivendo
il momento presente senza scoraggiarsi
Notiziario dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Oria. Per i vostri graditi interventi alla redazione del giornalino contattare il
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pensando al passato ed al futuro, ma tesi a costruire
l’oggi di Dio.
Il cristiano che conosce la volontà di Dio non conosce
né la preoccupazione né l’astrazione. Nella
consapevolezza che il mio piccolo oggi, costruito nella
volontà del Signore, costruisce il Regno.
Fai bene quello che stai facendo, con un occhio a te ed
uno a quanto ti circonda, con l’impegno ad essere
migliori. Migliore sta a dire non superiore, migliore sta
a dire più buono. Buono per grazia di Dio, non per
merito, ma più buono, migliore di altro. Migliore
perché migliori gli altri. Migliore non perché gli altri
restino peggiori, ma migliore perché gli altri migliorino
ed addirittura superino. Migliore come, ad esempio, è
migliore l’insegnate che è chiamato a rendere migliori i
propri allievi. Abbiamo un unico maestro, Cristo, però
ciascuno di noi è chiamato ad agire, nel compiere la
propria missione, nell’essere se stesso – un cristiano –
in modo tale che altri comprendano e vivano.
Cristiano credi in te stesso, perché Dio crede in te.
Concludo citando S. Giovanni Grisostomo, un padre
della Chiesa del IV secolo: “Il Cristo pasce agnelli.
Finché saremo agnello del suo gregge vinceremo.
Quando diventeremo lupi e ci disperderemo
perderemo”.
Senza Dio l’uomo non sa
dove andare
Senza Dio l'uomo non sa dove
andare e non riesce nemmeno a
comprendere chi egli sia. Di fronte
agli enormi problemi dello sviluppo
dei popoli che quasi ci spingono
allo sconforto e alla resa, ci viene
in aiuto la parola del Signore Gesù Cristo che ci fa
consapevoli: « Senza di me non potete far nulla » (Gv
15,5) e c'incoraggia: « Io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo » (Mt 28,20).
Di fronte alla vastità del lavoro da compiere, siamo
sostenuti dalla fede nella presenza di Dio accanto a
coloro che si uniscono nel suo nome e lavorano per la
giustizia. Paolo VI ci ha ricordato nella Populorum
progressio che l'uomo non è in grado di gestire da solo
il proprio progresso, perché non può fondare da sé un
vero umanesimo. Solo se pensiamo di essere chiamati
in quanto singoli e in quanto comunità a far parte della
famiglia di Dio come suoi figli, saremo anche capaci di
produrre un nuovo pensiero e di esprimere nuove
energie a servizio di un vero umanesimo integrale. La
maggiore forza a servizio dello sviluppo è quindi un
umanesimo cristiano che ravvivi la carità e si faccia
guidare dalla verità, accogliendo l'una e l'altra come
dono permanente di Dio.
La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i
fratelli e verso una vita intesa come compito solidale e
gioioso.
Al contrario, la chiusura ideologica a Dio e l'ateismo
dell'indifferenza, che dimenticano il Creatore e
rischiano di dimenticare anche i valori umani, si
presentano oggi tra i maggiori ostacoli allo sviluppo.
L'umanesimo che esclude Dio è un umanesimo
disumano. Solo un umanesimo aperto all'Assoluto può
guidarci nella promozione e realizzazione di forme di
vita sociale e civile - nell'ambito delle strutture, delle
istituzioni, della cultura - salvaguardandoci dal rischio
di cadere prigionieri delle mode del momento. È la
consapevolezza dell'Amore indistruttibile di Dio che ci
sostiene nel faticoso ed esaltante impegno per la
giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed
insuccessi, nell'incessante perseguimento di retti
ordinamenti per le cose umane. L'amore di Dio ci
chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo,
ci dà il coraggio di operare e di proseguire nella
ricerca del bene di tutti, anche se non si realizza
immediatamente, anche se quello che riusciamo ad
attuare è sempre meno di ciò a cui aneliamo. Dio ci dà
la forza di lottare e di soffrire per amore del bene
comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra
speranza più grande.
Lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia
alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani
mossi dalla consapevolezza che l'amore pieno di verità,
caritas in veritate, da cui procede l'autentico sviluppo,
non è da noi prodotto ma ci viene donato. Perciò anche
nei momenti più difficili e complessi, oltre a reagire
con consapevolezza, dobbiamo soprattutto riferirci al
suo amore. Lo sviluppo implica attenzione alla vita
spirituale, seria considerazione delle esperienze di
fiducia in Dio, di fraternità spirituale in Cristo, di
affidamento alla Provvidenza e alla Misericordia
divine, di amore e di perdono, di rinuncia a se stessi, di
accoglienza del prossimo, di giustizia e di pace. Tutto
ciò è indispensabile per trasformare i « cuori di pietra »
in « cuori di carne » (Ez 36,26), così da rendere «
divina » e perciò più degna dell'uomo la vita sulla terra.
Tutto questo è dell'uomo, perché l'uomo è soggetto
della propria esistenza; ed insieme è di Dio, perché Dio
è al principio e alla fine di tutto ciò che vale e redime: «
Il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è
vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio » (1 Cor
3,22-23). L'anelito del cristiano è che tutta la famiglia
umana possa invocare Dio come «Padre nostro!».
Insieme al Figlio unigenito, possano tutti gli uomini
imparare a pregare il Padre e a chiedere a Lui, con le
parole che Gesù stesso ci ha insegnato, di saperLo
santificare vivendo secondo la sua volontà, e poi di
avere il pane quotidiano necessario, la comprensione e
la generosità verso i debitori, di non essere messi
troppo alla prova e di essere liberati dal
male (cfr Mt 6,9-13).
(Da Enciclica sociale “Caritas in veritate”
di papa Benedetto XVI)
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Il gruppo Materiale e Finanze
All’interno del Movimento dei Cursillos di Cristianità ad ogni gruppo operativo
sono demandati dei compiti ben precisi. Nell’ambito dei gruppi operativi, in cui la
collaborazione di tutti i componenti è fondamentale, il gruppo Materiale e Finanze
si occupa della gestione finanziaria del Movimento. Provvede al pagamento di
tutte le spese dell’Associazione avendo cura di sensibilizzare i fratelli, anche con
iniziative particolari, affinché non manchi una certa base finanziaria.
Un adeguata politica “economica” potrà infatti facilitare, con copertura totale o parziale delle spese, la
partecipazione di alcuni responsabili ad incontri e momenti formativi organizzati dal Territorio o dal
Coordinamento Nazionale.
Questo Gruppo provvede, inoltre, al materiale necessario per i Corsi. Nel dettaglio svolge le seguenti mansioni:
tiene l’inventario dei beni; tiene aggiornato il registro delle entrate e delle uscite; gestisce eventuali conti correnti;
organizza collette alle Messe Penitenziali e promuove altre iniziative che ritiene utili alla raccolta dei fondi
necessari; custodisce copia dei testi formativi e dei rollos laici e sacerdotali; promuove la vendita di libri formativi
e di gadget del Movimento; propone l’offerta da versare ad ogni Cursillo, del quale fa il bilancio al termine;
prepara e custodisce il materiale necessario al Precursillo, al Cursillo, al Postcursillo, alla Scuola ed ai Gruppi
Operativi (schede, foglietti per le intendenze, mappe, guide del pellegrino, libretto dei canti, crocifissi, fogli di
servizio, cartellonistica, cancelleria, ecc…); cura per tempo l’acquisto e la ristampa del materiale in via di
esaurimento; provvede ai mezzi di trasporto per l’andata ed il ritorno dal Cursillo;
prenota con largo anticipo la casa ove si terranno i Cursillos programmati; prende accordi
con il fotografo per il primo giorno del Cursillo; versa annualmente il previsto contributo
alla tesoreria nazionale; presenta i bilanci al Coordinamento Diocesano e alle Ultreyas
almeno una volta all’anno; riceve annualmente, dal Gruppo Segreteria, gli importi delle
adesioni alla Rivista Nazionale e fa i relativi versamenti alla tesoreria Nazionale.
AMARE COSTA
Signore vorrei essere di coloro
Amare costa
che rischiano la vita e la donano.
Costa mantenere la
A che serve la vita se non è donata?
pazienza e dare fiducia.
Non sarei che un “borghese”
in mezzo a un mondo borghese!
Costa dire: “Perdonami”, e
Signore,
anche: “Ti perdono”.
Tu che hai donato per me la Tua vita,
fammi uscire dall’egoismo e dalle mie comodità.
Costa ammettere: “E’ colpa mia” e ricominciare.
Ho paura di dire di sì, o Signore,
ho paura di avventurarmi, di firmare in bianco...
Costa fare ciò che non piace ma che l’altro vuole.
Eppure sono Cristiano, sono segnato con la Tua
Costa trattenere le lacrime quando piange il cuore.
Croce!
Che io non abbia paura della vita dura
Costa sorridere quando l’umore è a terra.
e delle responsabilità che vuoi darmi!
Rendimi pronto per la stupenda avventura
Costa a volte impuntarsi e volte cedere
in cui Tu mi inviti ad entrare.
Costa confidarsi e ricevere confidenze.
Voglio impegnare la mia vita sulla Tua Parola;
voglio giocarla, rischiarla, o Gesù, sul Tuo Amore:
Costa condividere i dolori e sopportare i difetti.
Tu mi hai detto di credere all’Amore,
Tu mi hai detto che bisogna donarsi!
Costa cancellare le piccole ombre.
Tu mi hai detto di camminare e di essere pronto
Costa lo stare insieme ma anche la lontananza.
alla gioia e al dolore, a sconfitte e
vittorie;
Costa avere opinioni differenti ma anche dire: “Si”.
Tu soprattutto mi hai detto
di non porre fiducia in me, ma in Te,
Eppure a questo prezzo si genera
di fidarmi di Te, del Tuo Amore
l’amore.
potente.
Gli spiccioli non servono.
Signore, affinché venga il Tuo
Regno e non il mio.
(Michel Quoist)
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Un parroco viene fermato per eccesso di
velocità da un poliziotto sull'autostrada. Il
poliziotto s'avvicina all'auto e sente
l'odore d'alcool e vede una bottiglia di
vino vuota sul sedile. "Padre, ma lei ha
bevuto vino"? Il prete risponde: "no, solo
acqua". "Ma io sento odore di vino" dice
il poliziotto. Il prete guarda la bottiglia a
poi con aria di gran sorpresa dice: "Oh
Signore, hai rifatto il miracolo."
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Una giovane coppia viene assassinata
pochi giorni prima di sposarsi. I due
finiscono in Paradiso, ma sono infelici
perché non hanno potuto coronare il loro
sogno d'amore. Chiedono pertanto a Dio
la possibilità di sposarsi. Dio fa loro
presente che si tratta di una strana
richiesta, ma dietro loro forte insistenza
accetta, a patto che ritornino dopo 5 anni.
Dopo 5 anni si ripresentano a Dio, rifanno
la loro richiesta di sposalizio, ma Dio
ripete loro: "Mi dispiace, ma dovete
tornare fra altri 5 anni". Così fanno e
questa volta, passati altri 5 anni, si
ripresentano a Dio e questi, convocato un
prete, fa celebrare le tanto agognate
nozze. Dopo qualche mese, però, i due
sposini si ripresentano a Dio confessando
di non andare molto d'accordo e di volere
quindi procedere al divorzio. E Dio un pò
scocciato dice loro: "Sentite! Ci ho messo
10 anni a trovare qui in Paradiso un prete
per sposarvi; quanto credete che ci vorrà
per trovare un avvocato?".
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Un pazzo scappa dal manicomio,
inseguito dagli infermieri si rifugia su un
palo
elettrico.
Arrivano
polizia,
carabinieri, medici, tutti cercano di
convincere il pazzo di scendere dal palo
ma evidentemente il pazzo non ne vuole
sapere niente. Dopo ore di trattative,
viene a passare di li un prete, il prete
vedendo la scena fa una preghiera e
benedice il pazzo facendo il segno della
croce. Vedendo il gesto del prete, il pazzo
scende di corsa impaurito. Arrivato al
manicomio, un altro pazzo gli chiede:
come mai sei sceso dal palo quando è
passato il prete? E lui risponde: quel
pazzo mi fatto segno che se non
scendevo, mi avrebbe tagliato il palo.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
3 settembre 2012 Incontro di Ultreya presso
Giovanna a Ceglie Messapica.
10 settembre2012
famiglia
Vitale
Ultimo Incontro di Ultreya estiva presso famiglia
Enzo Marzo e Cinzia Zito ad Avetrana.
1 ottobre 2012 Ripresa degli incontri di Ultreya presso le consuete
sedi di Manduria e Francavilla Fontana.
AVVISI
15/18 novembre 2012 – 105° corso per Responsabili presso Istituto
del Carmelo di Sassone - Ciampino. Gli
interessati devono comunicare la loro
adesione ai responsabili di Ultreya.
Cruciverba - Parola del mese
Orizzontali
1. Scelti da Gesù
5. Non si accende per metterla
sotto il letto
6. Fu dato a Gesù quello di Isaia
8. Apostolo delle tasse
11. Confondono i forti
12. Saranno i primi
13. Gettate sulla Parola
14. Gesù vi resuscitò il ragazzo
figlio della vedova
17. Quello nuovo non si versa
in otri vecchi
18. Lo sono i poveri e gli affamati
19. A ciascuno i propri
20. Città di Pietro
Verticali
2. Mosè lo alzò nel deserto
3. Il discepolo sotto la croce
4. Fu guarita quella di Simone
7. Soldato romano
8. Hanno bisogno del medico
9. Il Vangelo chiede di amarli
10. Un miracolato nel Vangelo
15. Fatta sul terreno buono da
molto frutto
16. Apparve in sogno a Giuseppe
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