MessaggeroVeneto 12 MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2009 L’ANGOLO DEI FUMETTANTI Gli abbonamenti annuali hanno registrato anche quest’anno un notevole aumento Commento A scuola in corriera fra ritardi e disagi Obama e il premio “a sorpresa” Ecco le difficoltà incontrate dagli studenti che provengono dai paesi della Bassa friulana Ogni giorno qualcuno dipende da un mezzo pubblico: c’è chi lo usa per recarsi sul luogo di lavoro, chi lo usa per andare a scuola, oppure chi semplicemente lo preferisce alla macchina. Quante volte ci sentiamo ripetere che usando più spesso mezzi pubblici potremmo contribuire alla salvaguardia della terra? Milioni! Ogni settimana nei telegiornale, su quotidiani e riviste.Manonsempreusufruiredimezzipubblicièpossibile. In città troviamo autobus ogni 10 minuti, corriere che passano per i paesi limitrofi praticamente ogni ora. Ma che ne è del resto della provincia di Udine? Della Bassa friulana (escluso il polo di Cervignano del Friuli)? Noi studenti di paesini relativamente insignificanti siamo costretti ad adattarci agli orari della Saf. LecorsedellaPapariano,unicacorrieradiretta aUdine che transita per Ruda, Villa Vicentina, Fiumicello e Campolongo al Torre, sono a dir poco limitate ma soprattuttoaoraripraticamenteinutili.Indubbiamente non è una delle corse più affollate, ma non per questo va così dimenticata. Infatti noi studenti che facciamo affidamento su questo mezzo pubblico pagato fior fior di quattrini (abbonamento annuale dai 470 ai 500 euro circa), molto spesso ci siamo ritrovati a piedi oppure con parecchi disagi creati da svariati ritardi mattutini e pomeridiani. Quest’anno, dopo 3 settimane di continuo ritardo di almeno10minutiognigiorno,compresoilsabatoquando il traffico udinese è molto limitato, l’orario della corriera è stato anticipato di 5 minuti. Ma noi studenti ci chiediamo: com’è possibile che con un ritardo in partenza di 2 minuti siamo riusciti ad accumulare un ritardo di mezz’ora all’arrivo? Mentre ora con soli 5 minutid’anticiposiguadagnanolabellezzadi20minuti? Un mistero che rimarrà tale, nonostante tutte le lamentele e le richieste di spiegazione. La situazione del Centro studi è insostenibile. Corriere che arrivano, non arrivano, nomi cambiati e chi più ne ha più ne metta. Si aggiungono poi le corriere fantasma (il sabato della prima settimana di scuola la Papariano delle 11.40 era segnata sul tabellone, come di consuetudine, ma nessuno l’ha vista. Svariate lamentele hanno fatto arrivare un mezzo dopo 25 minuti d’attesa!). Avete mai provato il comfort del sedile altalena? Durante il tragitto dondolate e quando vi alzate per scendere potete scegliere se risistemarlo o portarveloacasa.Mailmeglioèlamodernissimaprenotazione della fermata: «Autista! Si fermi per favore!» dato che il campanello o non funziona o il conducente non lo sente. È meglio andare sul sicuro che scendere al paese successivo come successo a studenti inesperti. I prezzi dei biglietti o degli abbonamenti mensili ed annuali non sono poi così sostenibili. Anche quest’anno abbiamo registrato l’ormai consueto aumento dei prezzi,perportareunesempio:dueannifaunabbonamento annuale Ruda-Udine si aggirava intorno ai 420 euro, l’anno scorso dopo l’aumento sono diventati 430 e quest’anno addirittura 470 euro! Ovviamente una domanda sorge spontanea: gli aumenti sono giustificati da un servizio migliore? E se sì, quale? Domande a cui vorremmo fosse data risposta. Giada Puntin Eleonora Lusa Liceo linguistico Percoto Studenti udinesi mentre scendono dai pullman della Saf che li portano agli istituti scolastici Con “Cats”, il celebre musical tradotto in italiano, ritorna in città con grande successo la Compagnia della Rancia Travolti da gatti, gomitoli e musica Premio Ritmo incalzante e melodie incantano il pubblico del Giovanni da Udine Caro autore ti scrivo... Possiamo dire che tutto è cominciato dopo la lettura di “Io non ho paura”. La professoressa Magoni ci ha consigliato di leggere un libro per “Pordenonelegge”, la manifestazione sul libro e il piacere di leggere, e partecipare al concorso “Caro autore ti scrivo...”. Per il concorso si erano proposti in cinque di noi, ma solo io e Matteo siamo riusciti a concludere ed inviare la lettera all’autore del libro a Pordenonelegge. Il concorso scadeva a settembre e noi prima di poter conoscer il risultato del nostro lavoro, abbiamo aspettato tutta l’estate, con una piccola speranza di vedere apprezzato il nostro lavoro. Noi non abbiamo potuto partecipare all’incontro con l’autore per impegni familiari, ma soprattutto perché era programmato di domenica! Per fortuna alcune nostre compagne di classe sono riuscite ad assistere all’incontro e hanno potuto ritirare il premio per la lettera al libro “Il giovane Jim” di Tony Earley, letto da Giacomo. Siamo contenti di aver partecipato al concorso, e Giacomo di essere arrivato terzo su un bel numero di partecipanti. Siamo convinti che sia stata un’esperienza bellissima per entrambi e pensiamo che per il futuro, anche altri ragazzi che sono venuti a conoscenza del premio, parteciperanno con entusiasmo alle iniziative promosse da Pordenonelegge. Giacomo Netto Matteo Moretti classe 3ª C scuola media statale “Leonardo da Vinci” Cordenons Il titolo ispirava, ma non avevo idea di che cosa si trattasse. È così che il 17 ottobre mi sono trovata nella terza galleria del teatroGiovannidaUdine,trepidante, in attesa di vedere uno spettacolo di cui avevo appena conosciutolatramagraziealvolantino trovato nell’atrio del teatro. Poi le luci si spengono e la musica parte, i gatti entrano e le danze hanno inizio: tantissimi occhietti gialli conquistano il palco, vispi, dopodiché viene illuminato lo scenario, formato da gomitoli giganti e un carrello della spesa di dimensioni enormi. I gatti-attori si muovono scattanti nella notte sotto le note dell’orchestra nascosta dietro il palco. “Cats” è la storia dei gatti Jellicle che una notte si riuniscono assieme al capo Deuteronomio per scoprire quale componente della tribù avrà l’onore di rinascere a nuova vita; l’incontro è però interrotto dall’arrivo del malvagio Macavity che rapisce il vecchio capo, salvato però dall’intervento di Mister Mistofeles, un magico felino. Sul finale compare Grisabella, la grande star caduta in disgra- I protagonisti dello spettacolo “Cats” sul palco del Giovanni da Udine zia e rimasta in solitudine che, sulle note della celebre Memory,vienedesignatadaDeuteronomio come la prescelta. Questo musical, nato sulla base di un libretto di poesie scritto da Thomas Stearns Eliot avente come protagonisti dei gatti, debuttò a Londra già nel 1981, l’anno successivo a Broadway e nel 1988 fu realizzato anche un video; le poesie originali furono poi assemblate e musicate da Lloyd Webber e Trevor Nunn che scrisse anche la dolce e commovente Memory (Ricordo). Dal debutto in poi la strada è stata tutta in discesa: infatti, il musicalriscossesubitoungrande successo anche in Italia dove fu rappresentato la prima volta a Milano nel 1995. Nel 2009 la Compagnia della Rancia, che dal 1988 produce i più noti musical internazionali in lingua italiana, ha ottenuto i diritti necessari per la messa in scena. Il successo di questo spettacolo è testimoniato anche dal record di durata in scenaraggiuntoa Londra(8.949repliche), dalla vincita di ben due OliverAwards(premio peril teatro a Londra), otto premi nei Tony Awards e dal numero di artisti che hanno inciso la canzone più famosa dello spettacolo. Bisogna quindi dire che il successo è tutto meritato, soprattutto quando gli attori, travestiti da agili gatti, entrano sul palco con un energia tale da coinvolgere tutto il pubblico, che senza accorgersi si ritrova sporto in avanti sulla sua poltroncina del teatro aspettando impaziente che un malvagio felino venga scacciato oppure incantato dalla voce fantastica di Grisabella. Un Nobel per la guerra “di pace” «Per il suo sforzo straordinario al fine di rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli». Questa la motivazione principale addotta per spiegare la stravagante decisione del Comitato norvegese di consegnare il Premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. «Particolare importanza è stata data all’impegno di Obama per un mondo senza armi nucleari», ha aggiunto con enfasi il portavoce del Comitato. Stupefatti tutti; persino il vincitore ha esordito con un sorpreso “wow” all’udire la notizia. Stupore dettato dalla consapevolezza che gli Stati Uniti siano una nazione bellicosa di natura: sia direttamente, come in Afghanistan, in Iraq e ovunque si nascondano i terroristi di Al Qaeda, sia indirettamente, finanziando e fornendo armamenti alla maggior parte degli stati nei quali siano presenti guerre in corso. Obama, infatti, per “tener fede” alla lunga tradizione di tale nazione, ha disposto come punto fondamentale del proprio programma politico l’invio di due ulteriori contingenti di soldati americani in Afghanistan. Guerra di pace, si intende. I buoni propositi per l’Iraq, invece, hanno avuto una dilazione del termine: non più il ritiro delle truppe previsto entro l’estate 2010, ciò avverrà solo quando gli iracheni saranno in grado di gestire il proprio territorio e la propria politica responsabilmente. Aspettando tale giorno la popolazione viene educata alla civiltà nel carcere di Abu Ghraib, mediante torture, stupri e violenze perverse, le cui testimonianze fotografiche sono state censurate dallo stesso Obama. Meglio non far trapelare nulla. Altra prigione, altro collocamento, stesso metodo di operare a Guantanamo, oggetto di false promesse di chiusura non ancora mantenute. Nel frattempo che le speranze vedano un riscontro reale i presunti terroristi imprigionati subiscono quotidianamente pesanti torture. Per rimanere in linea con la politica pacifista americana, il governo degli Stati Uniti ha recentemente stanziato un finanziamento pari a 5 milioni di dollari a favore dell’esercito del Mali per combattere Al Qaeda. Obama approva. Alcuni giorni prima della consegna del Nobel, inoltre, il presidente ha rinnovato la tacita intesa con Israele impegnandosi a non esercitare pressioni su Tel Aviv in merito al loro programma nucleare. Di conseguenza nel Trattato di non proliferazione nucleare lo Stato ebraico non compare tra i firmatari. Una svista ingenua del neo-pacifista? Altrettanto in buona fede agiva quando ha dichiarato che ridurrà l’arsenale nucleare americano, eredità della “guerra fredda”, badando però a precisare che ne manterrà sempre una quantità sicura ed efficace. Non si sa mai possa servire, meglio essere pronti. Sempre in nome della pace, naturalmente. Virginia Vesca Liceo scientifico Marinelli Alessia Anniballo Istituto tecnico Zanon Oggi i mezzi per diventare famosi sono diversi. Il talento, lo studio e lo spirito di sacrificio, tanto decantati nel film, sembrano essere inutili, forse incomprensibili “Fame”, quando il successo si conquistava con la fatica Il remake del celebre musical, che vede dietro la macchina da presa Kenny Tancharoen, rispolvera il glorioso passato anni 80 «Ricorda il mio nome: Fama! Io vivrò per sempre, imparerò a volare sempre più in alto! Sento che sta venendo assieme, la gente mi vedrà e piangerà. Fama!». Ungruppodiragazzi,tracuispiccano Denise (Naturi Naughton) pianista classica che sogna di cantare il pop, Marco (Asher Book) aspirante cantante,Jenny(KayPanabaker)timida attrice, Neil (Paul Iacono) futuro regista, ma anche Kevin (Paul McGill) e Alice (Kherington Payne), si riuniscono nella scuola delle arti dello spettacolodiinNewYork,vivendoassieme, come una normale classe, i quattroannidiliceo,studiandocanto, recitazione e ballo al posto di inglese e matematica. Nonostante le materie speciali, niente differenzia quest’istituto da una qualsiasi altra scuola superiore. Accanto al diploma finale c’è però la speranza di diventare qualcuno nella propria disciplina artistica, con umiltà, fatica, partendo dallo scalino più basso. Il remake del celebre musical, che vede dietro la macchina dapresaKennyTancharoen,rispolverailgloriosopassatoanni80,rivisitando alcune scene di “Fame” prima versione, come la spontanea sessione di danza e canto nella mensa, il tentato suicidio in metropolitana e il ritorno dalcastoriginariodiDebbieAllennei panni della preside. Come nell’originale, la trama fluisce senza intoppi dall’inizio alla fine, intrecciando in modoquasimelodiosolestoriedeivari personaggi, che vengono resi al meglio dai giovani e poliedrici attori. Il più grande merito del regista è secondo me, quello di aver saputo ricreare l’atmosfera anni 80, pur reinserendola in un contesto moderno. Detto questo, credo che il film avrà un successo inferiore al suo avo, non perché non sia valido, ma per il fatto che oggi i mezzi per diventare famosi sono diversi. Il talento, lo studio e lo spirito di sacrificio, tanto decantati nel film, sembrano essere inutili, for- se incomprensibili per chi non conosce altra realtà che quella del Grande Fratello, dove il successo è a portata di mano e non implica alcuna fatica. Unasestadireggiseno,unacasa,decine di telecamere puntate addosso 24 su 24 e tutti sapranno chi sei. Chiamatemi all’antica, ma secondo me così non c’è gusto. «Arriverò fino al paradiso, illuminerò il cielo come una fiamma. Fama! Vivrò per sempre, Baby, ricorda il mio nome. Ricorda, ricorda, ricorda...». Elena Feresin classe 5ª DL Liceo linguistico C. Percoto I protagonisti di “Fame”