CHIESA NUO NU OVA N OT I ZI AR IO DELLA P AR ROCC HI A B .V . M. I MMACO L AT A 17 FEBBRAIO 2013 I DOMENICA DI QUARESIMA Tempo Ordinario Anno C Letture: Dt 26,426,4-10; Sal 90; Rm 10,810,8-13; Lc 4,14,1-13 Preghiamo Preghiamo: ghiamo: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova. smo e la sua bellezza, il respiro che ci fa DIO NON CERCA SCHIAVI vivere. Sei venuto tu, fratello mio, mio MA FIGLI LIBE LIBERI Le tre tentazioni di Gesù sono le tenta- amico, amore mio: parola pronunciata da zioni dell'uomo di sempre. Tentazione Dio per me. significa in realtà fare ordine nelle nostre La seconda tentazione è una sfida aperta scelte e nelle relazioni di fondo: ognuno a Dio. «Buttati giù, chiedi a Dio un miracolo» ciò che sembrerebbe il più alto attentato verso se stesso: “Hai to di fede - a occhi chiusi, fame? Dì che queste pietre con fiducia!- ne è, invece, diventino pane!” Trasforma la caricatura, pura ricerca tutto in cose da consumare, del proprio vantaggio. È in denaro. Ognuno tentato come se Gesù dicesse: tu verso gli altri: Vuoi comannon cerchi Dio ma i suoi dare, importi, contare più benefici. Non cerchi il Dodegli altri? Io so la strada: natore, ma solo i suoi doni. vénditi! Ognuno tentato Un Dio a tuo servizio. verso Dio: Bùttati dal tetto, Eppure quando invece di tanto Lui manderà angeli a angeli vengono la malattia, sostenerti. Hai dubbi? Dio manderà segni un fallimento, la morte, tutti ci domane visioni a scioglierli. diamo: Perché Dio non interviene? Dove La prima tentazione: che queste pietre diventino pane! Pietre o pane? È una pic- sono gli angeli che ha promesso? Dio incola alternativa, che Gesù apre, spalanca: via angeli, persone buone come angeli, é di pietre né di solo pane vive l'uomo. che portano non ciò che io desidero, bensì Siamo fatti per cose più grandi. Il pane è ciò di cui, forse a mia insaputa, ho davvebuono ma più buona è la parola di Dio, il ro bisogno. ella terza tentazione il diavolo rilanpane è vita ma più vita viene dalla bocca cia: Prostrati davanti a me, segui le mie di Dio. Il pane è indispensabile, eppure strade, venditi alla mia logica, e avrai contano di più altre cose: le creature, gli tutto. Il diavolo fa un mercaaffetti, le relazioni, l'eterno to con l'uomo, un mercimoin noi. Ciò che ci fa vivere nio. Esattamente il contrario è la nostra fame di cielo: di Dio, che non fa mai merB. V. M. Immacolata L'uomo vive di ogni parola 0554200487 3351367716 cato dei suoi doni. E quanti che esce dalla bocca di Piazza S. Francesco 40 hanno seguito le strade del 50019 Sesto Fiorentino Dio. Vive di Vangelo e di par.immacolatasesto@ nemico dell'umanità, facencreature: dalla sua parola gmail.com do mercato di se stessi, venwww.immacolatasesto.it sono venuti la luce, il codendo la loro dignità in cambio di carriera, poltrone o denaro facile, ci fanno riflettere: a che serve gonfiarsi di soldi e di poteri, se poi perdi vita, se ci rimetti in umanità, se vendi l'anima? Vuoi «possedere» le persone? Assicuragli pane e potere, dice, e ti seguiranno. Ma Gesù non vuole «possedere» nessuno. Dio non cerca schiavi ossequienti, ma figli che siano liberi, generosi e amanti. P. M. ERMES RONCHI Con questa domenica si apre la serie delle domeniche quaresimali dell’annata C in cui viene proposta al credente una catechesi penitenziale: nell’ordine, le tematiche della fede, dell’alleanza, della conversione, del perdono e della misericordia saranno al cuore delle cinque domeniche quaresimali. Il tema della fede traversa le letture odierne. La prima lettura presenta una professione di fede con cui Israele fa memoria delle meraviglie operate da Dio in suo favore: Israele dice la fede narrando una storia, non con astratte affermazioni teologiche. La seconda lettura contiene la professione di fede cristiana: professione di fede che non è un momento puramente verbale o intellettuale, ma coinvolge “bocca” e “cuore” (cf. Rm 10,8-10), interiorità ed esteriorità, tutta la persona nella sua corporeità. Il Vangelo presenta la fede di Gesù come lotta contro il tentatore e principio di decisione e di scelta. La fede non è, se non tentata: questo dice il brano delle tentazioni di Gesù. Le “tre” tentazioni di Gesù, che Luca ha dislocato in tre luoghi diversi che rappresentano sinteticamente il cammino di Gesù nel terzo Vangelo (nel deserto; in alto – a Gerusalemme “si sale” – e a Gerusalemme), indicano il carattere ripetuto e intenso dell’offrirsi a Gesù della possibilità di vivere la propria vocazione non in obbedienza a Dio e alla sua Parola (e questa è la tentazione). La forza della tentazione si manifesta proporzionalmente alla essenzialità in cui Gesù si situa. Il digiuno, la solitudine e il silenzio del deserto, così come il ricorso esclusivo alla parola della Scrittura senza alcuna parola propria, sono elementi dell’essenzialità e della radicalità cercate da Gesù. Ovvero del suo abitare il proprio cuore e del suo far regnare Dio solo sul proprio cuore. Gesù vince le tentazioni custodendo la sua umanità senza scendere nel subumano e senza innalzarsi nel sovrumano. E così custodisce anche l’immagine rivelata di Dio senza pervertirne o deturparne il volto. La prima tentazione mostra Gesù che non assolutizza il proprio bisogno e non ne cerca una soddisfazione immediata. Gesù non evade dalla condizione creaturale dell’uomo per cui il pane viene tratto dalla terra con la fatica e il sudore del lavoro e non ricorrendo a espedienti magici o tecnici di manipolazione della realtà. Nella seconda tentazione Gesù non si sottrae ai limiti spazio-temporali della condizione umana: Luca afferma che il diavolo gli mostrò, in un impressionante accorciamento temporale e in una smisurata dilatazione spaziale che ben esprime la vertigine e il delirio dell’onnipotenza, “in un istante” “tutti i regni della terra”. Gesù non cede al fascino del tutto, ma resta abitante del limite, custodisce l’unicità di Dio e la distanza da lui: “Solo al Signore tuo Dio ti prostrerai” (Lc 4,8; cf. Dt 6,13). Nella terza tentazione Gesù non cede al fascino del prodigioso, dello spettacolare e non si sottrae ai limiti della propria corporeità. Gesù non impone la sua messianicità con gesti straordinari che costringano a dargli l’adesione. Gesù custodisce la limitatezza e la mortalità della condizione umana. Ovvero, la tentazione è vinta custodendo l’umanità, che è ciò in cui consiste l’immagine e la somiglianza della creatura con il Creatore, ed è vinta con l’obbedienza a Dio nell’umanità concreta, fragile e mortale. Gesù, per onestà verso Dio, si rifiuta di porre Dio là dove facilmente l’uomo lo situerebbe, cioè nel miracolistico, nel prodigioso, nello spettacolare, nel rassicurante, nel sacro, in ciò che si impone. Ma allora gli spazi per Dio si restringono e viene il momento in cui l’immagine di Dio viene avvolta dal buio, dal silenzio, dalla non-evidenza. Sulla cro- ce, nella debolezza, anzi, nell’impotenza di chi è crocifisso, nel buio che avvolge la terra e nel silenzio di Dio, Gesù ormai narra la presenza di Dio nella sua nuda persona: Egli è “l’immagine del Dio invisibile” (Col 1,15). Sulla croce Gesù rivela il volto paradossale di Dio e apre la speranza della salvezza a ogni creatura, a ogni uomo. Lì, la definitiva vittoria contro le tentazioni. LUCIANO MANICARDI MEDITIAMO EDITIAMO Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c'è in quel pozzo. Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto. Bisogna di nuovo che lo dissotterri. Etty Hillesum N OT IZ IE DALLA FRA T ERN IT À ► Questa domenica don Giuseppe e diac. di rinunciare al ministero di Vescovo di Luca non saranno in parrocchia perché si Roma, Successore di San Pietro, a me affitrovano a Roma per il ritiro delle Cresi- dato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, me. Saranno sostituiti dai preti della Pie- alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di ve che ringraziamo anticipatamente. San Pietro, sarà vacante e dovrà essere ► In archivio sono sempre diconvocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo sponibili i piattini in ceramica Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di della Richard Ginori fatti per vero cuore per tutto l'amore e il lavoro con commemorare i 50 anni della cui avete portato con me il peso del mio nostra parrocchia. Rinuncia al papato di Benedetto XVI Ecco il testo ufficiale: Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell'eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio. †I OSTRI MORTI Vittorio Venturini deceduto il 10/2 ai Falciani (Impruneta (Fi). Assistito con tanto amore dalla famiglia. Aveva 74 anni. Abitava in via di Querceto, 73. Esequie in parrocchia il 12/2 mattina. Adriana Zipoli Caiani ved Salvagnini deceduta il 13/2. Aveva 97 anni. Abitava in via Gramsci, 128. Esequie in parrocchia il 14/2 pomeriggio. Aldino Savelli deceduto il 13/2. Aveva 83 anni. Abitava in via di Querceto, 51. Esequie in parrocchia il 14/2 mattina. LE SUORE DI SANTA MARTA Celebrazione della Santa Messa ogni Venerdì alle ore 7,00 preceduta dalla reci- ta delle Lodi alle ore 6.52 nella Cappella della Misericordia. L’Adorazione Eucaristica è spostata dal martedì al mercoledì a partire dal 20/2 alle ore 21,00. CORSO CRESIMA ADULTI Il corso vicariale di Cresima per adulti sarà tenuto nella nostra parrocchia i prossimi lunedì di febbraio 18 e 25 alle ore 21,15. BE EDIZIO E DELLE FAMIGLIE Comincia la seconda settimana DI benedizione delle famiglie. Ecco l’itinerario della prima settimana: 18 FEBBRAIO LUNEDÌ Via Baracca via Locchi e Via Toti 19 FEBBRAIO MARTEDÌ Via di Querceto numeri dispari. 20 FEBBRAIO MERCOLEDÌ VIA Volta e VIa Vannini 21 FEBBRAIO GIOVEDÌ Via Battisti 22 FEBBRAIO VENERDÌ Via di Colonnata Come sempre, abbiamo bisogno di persone che portino le lettere alle famiglie in tutte le strade della parrocchia. L’itinerario è consultabile in fondo chiesa. ► Si cercano ragazzi/e, disponibili ad accompagnarci nella visita alle famiglie per la Pasqua. Chi fosse interessato si segni nelle aule del catechismo LA QUARE QUARESIMA Nelle domeniche di Quaresima abbiamo scelto come argomenti di riflessione la fede e un aspetto della vita sociale. In questa prima domenica pregheremo per la fede e la politica. Riflettiamo su questo argomento con una preghiera scritta di proprio pugno e recitata ogni giorno da Robert Kennedy.Ci svela la sua fede, la sua intimità con Dio e il suo amore per la Croce. Anche la politica può essere avvolta di santità. Io mi abbandono, o Dio, nelle tue mani. Gira e rigira quest’argilla come creta nelle mani del vasaio. Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi, come fu spezzata la vita di John, mio fratello. Domanda, ordina, “cosa vuoi che io faccia, cosa vuoi che io non faccia?” Innalzato, calunniato, consolato, sofferente, inutile a tutto, non mi resta che dire, ad esempio della tua Madre: “Sia fatto di me secondo la tua parola”. Dammi l’Amore per eccellenza, l’amore della Croce, ma non delle croci eroiche che potrebbero unire l’amor proprio, di quelle croci volgari, che purtroppo porto con ripugnanza…. di quelle che s’incontrano ogni giorno nella contraddizione, nell’oblio, nell’insuccesso, nei falsi giudizi, nella freddezza, nei rifiuti e nei disprezzi degli altri, nel malessere e nei difetti del corpo, nelle tenebre della mente, nel silenzio e nell’aridità del cuore. Allora, solamente Tu saprai che Ti amo, anche se non lo saprò io, ma questo mi basta. Robert Kennedy Ecco alcuni modi per vivere la Quaresima VIVERE 'ELLA CARITÀ Sostenendo i progetti della Caritas per la Quaresima di Carità 2013: l’accoglienza invernale delle tante donne che si rivolgono ai Centri di Ascolto, il Fondo Diocesano di Solidarietà per le famiglie in difficoltà e le Mense Caritas. Ai bambini del Catechismo viene dato un piccolo salvadanaio per le offerte, da riconsegnare il Giovedì Santo alla Messa delle ore 18,00. Nella Santa Messa delle Ceneri sono stati raccolti 435 € per la Quaresima di Carità ► Verrà effettuata come l’anno scorso la raccolta viveri dell’Operazione Mato Grosso sabato 23 marzo. VIVERE 'ELLA PREGHIERA ► Ogni mercoledì a partire dal 20/2, in Chiesa dopo la Messa delle ore 18 Lectio Divina sulle letture della domenica di Quaresima . ►Ogni venerdì alle ore 17,00 Via Crucis e Santa Messa alle ore 18,00. Alle ore 16,30 può essere recitato il Rosario ►La Messa digiuno presso la Pieve alle ore 20,00 di venerdì a partire dal 22/2. La Messa è all'ora di cena per proporre il digiuno quaresimale. Le offerte raccolte, che vorrebbero simboleggiare l'importo della cena, saranno destinate ad una iniziativa di carità, diversa per ogni venerdì. I celebranti suggeriscono l’intenzione. 22 febbraio – don Stefano Grossi – missione diocesana di Salvador de Bahia 1° marzo – mons. Rodolfo Cetoloni – Terra Santa 8 marzo – card. Piovanelli – Carità Parrocchiale 15 marzo – don Daniele Centorbi - UNITALSI 22 marzo – d. Matteo Galloni – missione a Kinshasa VIVERE 'ELL’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO. ►In fondo chiesa si può trovare un sussidio che ci accompagnerà nell’approfondimento della liturgia della Parola di Dio nelle domeniche di Quaresima e Pasqua. Alla fine del libretto vi è una Via Crucis ►In sacrestia un piccolo sussidio della nostra diocesi per camminare con la parola di Dio ogni giorno di questa Quaresima. ►Per i ragazzi e i giovani vi sono sussidi differenziati che saranno consegnati dai rispettivi animatori. CINEFORUM 2013 Si conferma la tradizione del Cineforum Quaresimale: films che aiutano a riflettere, a fermarsi, a leggere la realtà con occhi diversi. Sono proposti in accordo con Multisala Grotta, che ringraziamo. Le tesserine (€ 12 comprensive dei 5 film) si possono acquistare, in archivio della Pieve o direttamente al cinema. Giovedì – 21 febbraio Amour di Michael Haneke (Fra/Aus/Ger.2012 – 105’) giovedì - 28 febbraio La bicicletta verde dI Haifaa Al-Mansour (Ara/Ger 2012 – 100’) giovedì 7 marzo Detachment – Il Distacco di Tony Kaye (Usa 2011- 97’) (Ita 2012 – 80’) giovedì 14 marzo Medici con l’Africa di Carlo Mazzacurati giovedì 21 marzo Sister di Ursula Meier (Fra/Svi.2012 – 100’) I VITO A PARTECIPARE AL GRUPPO DEI PERCHÉ Facciamo il secondo incontro Giovedì 21 febbraio alle ore 16,30 nelle stanze del catechismo, sul tema: "La storia della Chiesa nel I sec.". AZIONE CATTOLICA PARROCCHIE DI M. IMMACOLATA E S. MARTINO “La Chiesa bella del Concilio” Condividere “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce”... (GS 1) Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose del mondo e ordinandole secondo Dio (LG, 31) ...per conoscere più da vicino l'evento che cinquant'anni fa ha cambiato il volto della Chiesa... L'incontro è previsto per Domenica 24 febbraio nel salone parrocchiale della parrocchia di San Martino. Si inizia alle 20,15 con la recita dei Vespri. Alla proiezione di un DVD sul tema, a seguire l'intervento di Antonio De Santi sull' identità del laico secondo il Concilio Ecumenico Vaticano II. Informazioni: Maria Luisa Accica – tel.055/4201692, Gianluca e Antonella Mugnaini - tel. 055/4211048 NOTIZIE DAL CATE ATECHISMO A LA I MEDIA Fa’ il suo incontro lunedì 18/2 dalle ore 18,30. LA IIA MEDIA Fa i suoi incontri a cadenza settimanale fino alla Cresima che sarà Domenica 3 Marzo alle ore 18,00. Presiederà la celebrazione S.E. Card. Silvano Piovanelli. ● Domenica 24 febbraio alle Messa delle ore 11,00 presentazione dei Cresimandi alla Comunità. ● Mercoledì 27 febbraio alle ore 16,15 andiamo a incontrare il Card. Silvano Piovanelli alla Pieve di Cercina. Chiediamo la disponibilità ad alcuni genitori per accompagnarci. Giovedì 28/2 non ci sarà catechismo. ● Le prove del rito della Cresima venerdì 1 marzo alle 18.30, per i ragazzi e i loro padrini o madrine. Le confessioni a partire dalle ore 17.00. La cena insieme con i soli ragazzi e dopo cena alle ore 21.15 la veglia allo Spirito Santo a cui sono invitate le famiglie. LA VA ELEME TARE Fa’ il suo incontro venerdì 22/2 alle ore 18,00. LA IIIA ELEME TARE Fa’ il suo incontro sabato 23/2 dalle ore 10,30 alle ore 12,30 in parrocchia mentre i genitori sono alla Pieve. LA IVA ELEME TARE Fa’ il suo incontro martedì 26/2 alle ore 17,00. In quest’occasione sarà presente anche il sarto per provare i vestiti della Ia Comunione. DOPOSCUOLA Per i bambini/e delle elementari lunedì e giovedì dalle ore 17,00 alle ore 18,30 nelle stanze del Circolo il Tondo. Si cercano persone disposte a darci una mano. NOTIZIE DALLA DIO DIOCESI GIOR ATA DEL MALATO E DELL'OPERATORE SA ITARIO Domenica 17 febbraio si celebrerà la Giornata Diocesana del Malato e dell'Operatore Sanitario. La manifestazione principale si terrà alle ore 16,00 nella Basilica di San Lorenzo, dove mons. Claudio Maniago Vescovo Ausiliare di Firenze presiederà la Concelebrazione Eucaristica. Alle ore 15.00: Santo Rosario con meditazioni. ADORAZIO E EUCARISTICA “Una fede molto più preziosa dell’oro” Durante l’anno della fede, in collaborazione con l’ufficio Liturgico - ministri straordinari della Eucaristia e l’UNITALSI, ci incontriamo per l’adorazione itinerante, guidata da padre Bernardo m. Gianni (priore della Basilica di S. Miniato al Monte) Martedì 19 febbraio 2013 - ore 21,00 Tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente! (Gv 20,27). 20° CORSO DI FORMAZIONE ALLA MONDIALITÀ E MISSIONA ISSIONARIETÀ. "Viaggiando Viaggiando s'impara... a sosognare il futu futuro!" ro! 2 marzo DANIELE BARBIERI Sognare il futuro per progettare un mondo diverso 9 marzo ADRIANO SELLA Il sogno come antidoto all’indifferenza: i nuovi stili di vita 16 marzo INTERVENTI VARI Sogni realizzati dal nord al sud del mondo 23 marzo CARLO UCCELLI, BRUNO PISTOCCHI Il sogno di Dio: chiamati alla missione 6 aprile ALDO SKODA, ANNA MARIA TEDDE I sogni degli altri: le speranze dei popoli del sud del mondo e degli immigrati 13 aprile ALEX ZAPPALÀ Il sogno dei giovani: costruire il futuro con uno sguardo Il corso si terrà presso l’ISTITUTO SALESIANO, Via del Ghirlandaio, 40 – Firenze. Il sabato dalle ore 15 alle 18. Presso la sede saranno disponibili libri e materiale di informazione e sensibilizzazione Per partecipare al Corso viene richiesto un contributo di 30 Euro. Verrà praticato uno sconto di 5 Euro a chi ci consente di organizzare meglio la preparazione prenotandosi entro il 20 febbraio. Per un singolo incontro verrà richiesto un contributo libero. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione a quanti risulteranno presenti ad almeno 4 incontri del primo ciclo. NOTIZIE DAL CIRCOLO Domenica 24 Febbraio alle ore 17.15, la compagnia “Gli amici di Paolo” presenta BASTA CHE SIAN DI FORI di Valeri. Prenotazioni presso il Circolo dalle ore 21 alle 23 (Sabato dalle ore 15 alle 23) tel.055/4210187. TESSERAME TO PER IL CIRCOLO IL TO DO E’ aperto il tesseramento al Circolo Mcl Il Tondo per l’anno 2013. La quota sociale può essere versata sia presso il Bar del Circolo che presso l’Archivio Parrocchiale. PENSIERI IN LIBERTÀ ORA PIÙ CHE MAI È SUCCESSORE DI PIETRO Per quasi tutti è stata una sorpresa, per chi lo conosceva anche solo un poco, come me, no. Perché Benedetto XVI è innanzitutto un uomo coerente tra il suo dire e l’operare. Aveva detto più volte, e lasciato pubblicare nella sua intervista con Peter Seewald, che il papa avrebbe potuto dimettersi qualora giungesse “alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico” di successore di Pietro. E così ha fatto, quando davanti a Dio ha esaminato la propria coscienza. Un gesto compiuto anche nella consapevolezza che nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti, occorre il vigore di chi è più giovane, “sia nel corpo sia nell’animo”. Così si è dimesso, ma preparando con cura questo giorno. Aveva celebrato un concistoro in novembre, per dare un volto maggiormente universale al collegio cardinalizio, aveva terminato la sua fatica di fede e di testimonianza nello stendere una lettura di Gesù morto e risorto, vissuto realmente negli anni della nostra storia, approfondendone i vangeli dell’infanzia. E speriamo che prima del 28 febbraio consegni – quasi come suo testamento – l’enciclica sulla fede, dopo le due luminose sull’amore e sulla speranza. Noi attendiamo ancora questo dono da lui. Non è questo il momento di tracciare un bilancio, ammesso che si possa fare, sui quasi otto anni del suo ministero petrino: un pontificato che ha attraversato la nostra storia non facile, non semplice e a volte anche enigmatica, una storia piena di mutamenti globali nel mondo occidentale (l’aggravarsi di una crisi culturale e una crisi economica mai conosciuta nei tempi recenti) e di rivoluzioni nel mondo arabo che giudichiamo “primavere” ma che vediamo attraversate da gelate repentine; un tempo di incertezze e di mutamenti nell’etica, soprattutto nelle culture un tempo cristiane. Sono stati anni in cui Benedetto XVI ha continuato ad ammonire la chiesa, accettandone la condizione minoritaria, chiedendole di essere minoranza significativa, capace di esprimere la differenza cristiana in un mondo indifferente e nel contempo segnato dalla presenza simultanea di molte religioni nello stesso luogo. Lo si è definito più volte un papa conservatore, ma questo gesto lo mostra come innovatore: rompe, infatti, una tradizione di duemila anni in cui tutti i vescovi di Roma sono morti di morte violenta o di malattia o di vecchiaia (papa Celestino V dimissionò, ma costretto da chi sarebbe diventato il suo successore). Così il cattolico è invitato a guardare più al ministero petrino che non alla persona del papa: questo è certamente un fatto rivoluzionario e, ritengo, anche più evangelico. Chi esercita l’episcopato o un servizio di presidenza nella chiesa, lo fa in comunione con Cristo Signore in misura del grado in cui è stato posto, ma una volta cessato l’esercizio del ministero, un altro può continuarlo e la persona che lo ha esercitato in precedenza scompare, diminuisce, si ritira. La domanda che già sentiamo risuonare – come sarà con due papi viventi? - in realtà non sussiste, perché uno solo sarà il papa. Benedetto XVI tornerà a essere il cardinal Ratzinger e non possederà più quella grazia e quell’autorevolezza dello Spirito santo che saranno possedute da chi sarà eletto nuovo papa dal legittimo collegio cardinalizio. Su questo la dottrina cattolica è chiara e non permette che una persona sia più determinante del ministero che gli è stato affidato. In ogni caso, conoscendo l’umiltà di Benedetto XVI, siamo certi che egli – come promette nel messaggio rivolto ieri ai cardinali – si dedicherà alla preghiera e anche lui pregherà con la chiesa intera per Pietro, per il nuovo papa, ben sapendo di non esserlo più: avverrà per il vescovo di Roma, come per i vescovi emeriti delle altre diocesi. Papa Benedetto ha compiuto un grande gesto, evangelico innanzitutto, e poi umano. In uno stupendo commento ai salmi, sant’Agostino – un padre della chiesa tra i più amati da Benedetto XVI – leggiamo: “Si dice che quando i cervi migrano in gruppo o si dirigono verso nuove terre, appoggiano il peso delle loro teste scambievolmente gli uni sugli altri, in modo che uno va avanti e quello che segue appoggia su di esso la sua testa... quello che sta in testa sopporta da solo il peso di un altro, quando poi è stanco passa in coda, giacché al suo posto va un altro a portare il peso che prima portava lui e così si riposa dalla sua stanchezza, poggiando la sua testa come la poggiano gli altri” (Commento al Salmo 41). Così la presenza di Ratzinger nella chiesa non si conclude. Sarà un presenza altra e non meno significativa: una presenza di intercessione. Si metterà cioè tra Dio e gli uomini, non per compaginarli nella comunione cattolica – questo non sarà più il suo compito – ma per chiedere che Dio continui a inviare le energie dello Spirito santo sulla chiesa e i suoi doni sull’umanità. Molti oggi vorrebbero dire a papa Benedetto XVI: “Grazie, santo Padre!” per il suo disinteresse, per la sua sollecitudine affinché anche il papa sia decentrato rispetto a colui che dà il nome di cristiani a molti uomini e donne che hanno fede solo in lui: Gesù Cristo! Si diceva che questo papa ha grandi parole ed è incapace di gesti: il più bel gesto ce lo lascia ora, come Pietro che ormai anziano – dice il Nuovo Testamento - “se ne andò verso un altro luogo” continuando però a seguire il Signore. Benedetto XVI appare successore di Pietro più che mai, anche nel suo esodo. Enzo Bianchi La Stampa, 12 febbraio 2013 SACROSA CTUM CO CILIUM 109-110 La Quaresima 109. Il duplice carattere della quaresima — il quale, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, invita i fedeli all’ascolto più frequente della parola di Dio e alla preghiera e li dispone così a celebrare il mistero pasquale--, sia posto in maggior evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò: a) si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano anche altri dall’antica tradizione; b) lo stesso si dica degli elementi penitenziali. Quanto alla catechesi poi, si inculchi nell’animo dei fedeli, insieme con le conseguenze sociali del peccato, quell’aspetto particolare della penitenza che detesta il peccato come offesa di Dio. Né si dimentichi il ruolo della Chiesa nell’azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori. 110. La penitenza quaresimale non sia soltanto interna e individuale, ma anche esterna e sociale. E la pratica penitenziale sia incoraggiata e raccomandata dalle autorità, di cui all’art. 22, secondo le possibilità del nostro tempo e delle diverse regioni, nonché secondo le condizioni dei fedeli. Sia però religiosamente conservato il digiuno pasquale, da celebrarsi ovunque il venerdì della passione e morte del Signore, e da protrarsi, se possibile, anche al sabato santo, in modo da giungere con cuore elevato e liberato alla gioia della domenica di risurrezione.