19 FeBBraIo 2012
anno XXIX - n. 854
G r at I s
Parrocchia corpus christi e regina del rosario - PP. vocazionisti - via Manzoni, 225 - 80123 napoli
tel. 081.5756742 - 081.7690623 - 340.2449501 - www.ilgranellino.it - e-mail: [email protected]
IL SALARIO
DEL PECCATO
di P. Lorenzo MontecaLvo sdv
“Figliolo, ti sono perdonati i tuoi
peccati”
(Mc 2, 1-12)
ome ministro della misericordia di Dio, a volte rimango commosso ed edificato dinanzi ad alcuni penitenti
che, mentre confessano il loro
peccato, piangono sinceramente.
Quando chiedo loro: “Perché
piangi?”, di solito la risposta è:
“Perché ho tradito l’amore di
Dio”! Tale risposta può derivare
solamente dalla consapevolezza
che il peccato è davvero il rifiuto
dell’amore di Dio, il quale “ha
C
tanto amato il mondo da dare il
suo Figlio unigenito, perché
chiunque creda in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna”! (Gv 3,
16).
Con la verità, nella mente e
nel cuore, che Dio è Amore infinito, il peccatore non vede l’ora di
gettarsi ai piedi del sacerdote per
confessare il proprio peccato,
perché non rimanga nella morte
interiore, che è una paralisi dello spirito.
Davvero il peccato non permette all’uomo di vivere della
stessa vita di Gesù Cristo. Per
questo motivo, se oggi non hai
voglia di pregare, di ascoltare la
Parola, di perdonare, di affrontare la tua croce quotidiana, di
odiare il peccato è perché il tuo
peccato ti ha tolto la vita (la grazia) di Gesù. Come al popolo di
Israele, anche a te il Signore dice:
“Tu mi hai dato molestia con i
peccati, mi hai stancato con le tue
iniquità” (Is 48, 24). Però, se fai
l’atto di umiltà dicendo al Signore: “Pietà di me Signore, guariscimi, perché ho peccato contro di
te” (Sal 40), egli non ti lascerà in
preda alla tua paralisi interiore e,
dentro di te, sentirai la Sua voce
che ti dice: “Ti sono perdonati i
peccati! Alzati e cammina” (Mc 2,
9), “Non ricordare più le cose
passate, non penare più alle cose
antiche” (Is 43, 18).
gno e lo strumento del perdono e
della riconciliazione che Egli ci ha
acquistato col suo sangue. Ha affidato l’esercizio del potere di assolvere i peccati al ministero apostolico. A questo è affidato il “ministero della riconciliazione” (2Cor 5,
18). La Chiesa è inviata a perdonare “nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo”. Celebrando
il sacramento della Confessione
(della Penitenza o della Riconciliazione) i Vescovi e i sacerdoti compiono il ministero del Buon Pastore, che cerca la pecora perduta;
quello del Buon Samaritano, che
medica le ferite e quello del Padre
misericordioso, che aspetta il figlio
prodigo e lo riaccoglie in casa al
suo ritorno. Essi sono il segno e lo
strumento dell’amore misericordioso di Dio verso il peccatore.
* * *
* * *
a remissione dei peccati è un
potere riservato a Gesù, che
oggi lo esercita nella Chiesa
attraverso l’assoluzione sacramentale del sacerdote. “Il Signore Gesù
Cristo, medico delle nostre anime
e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli
ha reso la salute del corpo (Mc 2,
1-12), ha voluto che la sua Chiesa
continuasse, con la forza dello Spirito Santo, la Sua opera di guarigione e di salvezza, anche presso le
proprie membra (CCC, 1421).
È senz’altro vero che solo Dio
perdona il peccato. Ma Cristo ha
voluto che la Sua Chiesa fosse il se-
L
quaresima 2012
MERCOLEDÌ
22
FEBBRAIO
ore 9,00: Messa e imposizione delle ceneri
ore 18,00: Messa e imposizione delle ceneri
Q
uali sono gli effetti del sacramento della confessione? Prima di tutto la pace e la serenità della coscienza, che si sente riconciliata con Dio. Poi, la riconciliazione con la Chiesa, attraverso la
restaurazione della comunione fraterna infranta con il peccato. Infine
il peccatore, rimettendosi umilmente al giudizio misericordioso di
Dio su questa terra, anticipa il giudizio al quale sarà sottoposto al termine del pellegrinaggio terreno.
Chi si confessa con cuore contrito e umiliato passa dalla morte
alla vita e sperimenta un’autentica
risurrezione spirituale!
n
2
il granellino
Ci scrivono -
Padri vocazionisti
Pellegrinaggio in
TERRA SANTA
dal 23 al 30 marzo 2012
Per ulteriori informazioni chiama:
081.575.67.42 • 340.244.95.01
La cHIaccHIera
(non InForMa e non ForMa)
Fabio Caputo
P
er imparare a parlare con sapienza c’è bisogno di ascoltare attentamente. Per ascoltare attentamente necessita il silenzio. Senza il silenzio la parola è solo chiacchiera, cioè parola senza contenuto. Per
dialogare c’è bisogno di chi fa silenzio e ascolta. Nel dialogo silenzio e
parola si alternano.
Per chi non è stato educato al silenzio, il silenzio fa paura. Perciò,
per vincere la paura del silenzio, si passa da una chiacchiera all’altra.
Tutto per riempire il vuoto del silenzio. Ma, mentre si cerca di riempire il vuoto del silenzio, si svuota la mente dai pensieri sani, buoni e sapienti.
Il silenzio che si vive alla presenza di Dio è la sorgente dell’amore,
che ci conduce verso il prossimo con sentimenti di umiltà e mitezza.
Prima di parlare, allora, ascolta! E parla solo dopo aver ascoltato
con il cuore, se vuoi comunicare lo spirito di sapienza!
n
Crì
Crì...
qui quae
expeCTamus?
L
a rivoluzione è un mutamento profondo che
comporta la rottura di un modello precedente e il sorgere
di uno nuovo. In un mondo
troppo spesso dominato dai
violenti e dai prepotenti, la
sorprendente e clamorosa
proposta di Gesù: “Amate i
vostri nemici” (Lc 6,27; Mt 5,
44), può sembrare una follia,
invece è la novità cristiana
che stenta a diventare stile
di vita, è quell’audace e auspicabile rivoluzione dell’amore. Un amore che non è
un frutto riciclato di strategie
e interessi umani, ma un dono originale di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve in Lui. Intanto la storia continua a registrare e ad archiviare rivoluzioni politiche, industriali,
scientifiche, culturali, sociali.
Manca quella cristiana: chi e
cosa stiamo aspettando per
fare questa benedetta rivoluzione?
Don Sante
maNDa iL TuO CONTriBuTO
sul c/c n. 26221804
Causale: iL GraNeLLiNO
Intestato a: montecalvo rev. Lorenzo
Fai crescere Il Granellino con la tua generosità
Grazie!
Le PreGHIere
UnIversaLI
Caro Padre Lorenzo,
ho notato che durante la Messa
nella tua parrocchia, spesso, dopo
il Credo, il fedele che inviti a fare
le preghiere non legge, ma prega
spontaneamente. La cosa mi ha
molto colpito e mi chiedo se questi
fratelli seguono uno schema prefissato o sono ispirati lì per lì…
Grazie per il Granellino, che
in questa nuova veste grafica,
colorata, è ancora più attraente.
ti mando un piccolo contributo
per sostenerlo. Prega per me.
vincenzo scafato
Caro Vincenzo,
l’unico schema è quello delle
preghiere universali: si prega per
la Chiesa, per i governanti, per i
sofferenti e per le comunità cristiane. Sì, sono ispirati lì per lì,
grazie all’ascolto attento della
Parola di Dio. Devi sapere che la
preghiera è sempre frutto dell’ascolto della Parola di Dio. Com’è
triste presentare a Dio preghiere
scritte mesi o anni prima, che non
hanno nessuna attinenza con la
situazione che si vive al momen-
to. La preghiera deve partire dal
cuore di chi ascolta e medita la
Parola di Dio.
Grazie per la tua generosità.
Il Signore ama chi dona e, soprattutto, chi dona con gioia!
P. Lorenzo
carnevaLe
Caro Padre Lorenzo,
domenica scorsa sono andata a
messa nella mia parrocchia e ho
visto, con mio sommo dispiacere, che la chiesa era piena di
bambini vestiti da Carnevale. A
lato dell’altare c’era anche un
bambino vestito da diavoletto.
Durante la messa c’era un
chiasso indiavolato. Cosa ne
pensi di questo carnevale che si
verifica in chiesa?
Una lettrice
Cara lettrice,
dire “Carnevale” è dire ipocrisia.
Già c’è tanta ipocrisia nella Chiesa, perché aggiungerne altra?
La mia speranza è che i bambini non crescano con la mentalità
che l’Eucaristia sia una sceneggiata. La Messa è una cosa seria.
P. Lorenzo
Pa r r o c c H I a c o r P U s c H r I s t I
ORaRIO MESSE
FeriALe
9:00-18:00
FeStivo
9:00-10:30-12:00-18:00
Si raccomanda la puntualità
dIaLoGHI dI Un’anIMa
con IL sIGnore
Lomamo
Signore: Figlio mio, annuncia il mio Vangelo senza paura! Nel
mio Vangelo l’uomo troverà la salvezza. Narra a tutti le meraviglie
della mia misericordia!
Anima: Sì, mio Signore, intendo e voglio esaltare il tuo Nome
Santo, annunciando il tuo Vangelo! Ma Tu, mio Signore, dammi la tua
luce e la tua sapienza perché io annunci il tuo Vangelo con la potenza del tuo Spirito. Che io non sia solo un cembalo che tintinna. Effondi su di me l’abbondanza del tuo Spirito perché mi dia il potere di sanare gli ammalati, di scacciare i demoni e di annunciare il tuo Regno.
Signore: Prega, prega e prega! Vieni alla mia Presenza ed effonderò il mio Spirito su di te! Se non vivi alla mia presenza non potrò
ammantarti della mia Bellezza, rivestirti della mia Grazia e cingerti
della mia Forza.
Anima: Mio Signore, per la tua Incarnazione, Passione, Morte e
Resurrezione effondi su di me il tuo Santo Spirito. Che io diventi tempio della tua Gloria, Potenza e Santità!
Signore: Osserva la mia Parola, figlio mio. Fidati di me e affidati a me. Un fiume di acqua viva voglio riversare su di te!
Anima: Grazie, Signore! Ti lodo e ti benedico per la tua infinita
misericordia.
n
il granellino
3
evanGeLIzzare è ParLare aL cUore
n
on è facile portare un sorriso a chi lo ha perso per problemi di salute. a volte, però, basta una parola di conforto per risvegliare la
speranza. Si può condividere anche la sofferenza, con qualcuno che viene a chiederti: “Come stai? Sai… anche se non ci conosciamo... posso
stare un po’ con te?”
Quel pomeriggio, in ospedale, fui attratta particolarmente da un uomo di mezz’età che, seduto in mezzo al letto, parlava ad alta voce col
suo vicino: sicuro di sé, occhi grandi e scuri. Direi, a prima vista, “un
simpaticone”. Subito ci fu una sottile intesa tra me, che ero entrata nell’ascolto e lui, che aveva voglia di dirmi tutto di sé, facendo anche qualche battuta spiritosa per rendere l’incontro ”piacevole”.
Dovevo averlo messo a proprio agio a tal punto che, ad un tratto, la
sua voce diventò più seria nel raccontare fatti gravissimi della sua vita,
intrisa di esperienze di malavita, di lavori apparentemente puliti ma che
nascondevano tutt’altro, di giri di tanti e tanti soldi da far girare la testa
a chiunque, di esperienze durissime di carcere… Tutte realtà da rabbrividire, che mi lasciavano esterrefatta nel mio intimo.
Nascondevo tutta la mia meraviglia (da infarto) in virtù di un atteggiamento che mi venne spontaneo dal di dentro. Più parlava e più sentivo come una calamita che mi teneva inchiodata vicino a lui. In altri
tempi, credo, avrei trovato una scusa per allontanarmi e scappare al più
presto il più lontano possibile. Invece, in quel momento, c’era qualcosa che non mi permetteva di farlo, ma non capivo cosa.
ad un tratto misi la mano nella tasca e trovai una corona che proprio prima di uscire di casa avevo infilato lì casualmente. La toccai e
subito capii a chi era destinata: a lui! Così gliela porsi, con sicurezza,
dicendogli che Gesù voleva incontrarlo, nella preghiera. Con tanta meraviglia accolse il mio piccolo dono, chiedendomi perché aveva l’impressione di conoscermi da sempre e perché io fossi lì a perdere il mio
tempo a parlare con uno come lui. Gli dissi che era il mio cuore che parlava alla parte buona del suo cuore, quella che gli “eventi” gli avevano
fatto dimenticare di avere, seppellita nel profondo. Eppure c’era, ed era
proprio quella parte sprofondata che ci permetteva di comunicare.
“Vedi” gli dissi: “in fondo al tuo cuore c’è il Signore che ti sta aspettando, perché ti vuole salvare da tutte le miserie in cui ti senti immerso.
Lui è pronto a perdonarti! Pensa ai tuoi figli!”. Detto questo vidi il suo viso intenerirsi, lo avvolse una riflessione profonda, fatta di qualche secondo, di silenzio. In fondo al corridoio c’era la statua della Madonna, la
guardammo e insieme recitammo un’ave Maria, che lui ricordava a mala pena, ma che conosceva in qualche modo. Il nostro saluto fu nel nome
della Madonna di Medjugorie... con una sua promessa.
Credo che forse nella mia vita mai abbia ricevuto dei ringraziamenti
così sentiti! Fatti dal profondo del cuore! Da allora prego tutti i giorni
per quella persona, per la sua famiglia, per il contesto in cui vive e…
credo di essere stata strumento della Misericordia del Nostro Signore.
Grazie Gesù!
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L’Incontro con Un sacerdote
s
ono cresciuto nel benessere economico, non mi è mai mancato nulla di materiale, anzi, spesso ho avuto anche più del necessario, anche se mi è stato insegnato a dare il giusto valore al denaro, il motto era
“fattela con chi è meglio di te e fagli le spese”. avevo un concetto di
“amare”, basato sul non far mancare niente alla famiglia e, come mezzo per consentirti questo, il lavoro. Così ho inteso che amare la famiglia, amare la moglie, amare i figli fosse lavorare e non fargli mancare
nulla di materiale, possedere era amare.
Con questa mentalità contrassi un primo matrimonio, che si rivelò
un fallimento, portandomi in pochi mesi al divorzio e ad una richiesta
di nullità alla Sacra Rota, basata su un libello pieno di menzogne, che
mi dava vergogna il solo leggerlo. all’epoca di questo primo matrimonio avevo una vita piena di goliardia, viaggi, amici, cene, ma in fondo
al mio cuore c’era sempre un senso di vuoto e di insoddisfazione. Dio
Padre, però, ha avuto pietà di me e si è fatto presente nella mia vita, subito dopo un secondo matrimonio, civile, con la mia attuale moglie. Fui
invitato da un amico ad un incontro con un sacerdote (p. Lorenzo), al
quale acconsentii di partecipare più che altro per dimostrare al mio amico che si stava facendo riempire la testa di chiacchiere.
a causa del divorzio non avevo mai più rimesso piede in una Chiesa, poiché mi sentivo rifiutato, scartato da essa; ma, sotto sotto, quell’invito mi fece piacere. Da quegli incontri iniziai a riappacificarmi con
la Chiesa, iniziando a capire che non era questa che mi rifiutava, ma il
mio peccato che mi faceva sentire rifiutato. Fui guidato dalla strada della menzogna a quella della verità, grazie ai consigli di P. Lorenzo e dei
catechisti, chiusi la precedente richiesta di nullità ed intrapresi una nuova causa basata sulla reale narrazione dei fatti, rimettendomi e predisponendomi ad accettare, qualunque fosse stata, la decisione della
Chiesa. Ma la verità trionfa e dopo pochi anni ottenni la dichiarazione
Susanna Savastano
Andrea Manto
di nullità da parte della Sacra Rota. Ho sperimentato così, come è bello l’amore di Dio Padre, nel sentirsi accolto o riaccolto nella Chiesa, e
stretto in quell’abbraccio benedicente che il figlio prodigo riceve dal
Padre nella parabola evangelica, nella gioia di celebrare il Matrimonio
Cristiano con mia moglie, nella gioia di aver ricevuto in dono 4 meravigliosi figli.
Nel dicembre 2004, però, mio fratello morì in un incidente stradale e, da quel momento tutto si è iniziato a sgretolaree il demonio ha
cominciato a tentarmi nell’amore matrimoniale e familiare, fino al
tracollo economico, base di tutte le mie certezze. Con il fallimento
della mia azienda e la perdita di tutto il denaro di cui disponevo, anche per miei investimenti sbagliati in altre società, ho sperimentato (e
la sto ancora sperimentando) una notevole precarietà economica, nonché tutti gli aspetti legali legati al fallimento dell’azienda. Cristo è venuto ad abbattere i miei più potenti idoli, il denaro e la mia superbia,
non senza che io mi ribellassi e non senza che provassi un senso di angoscia e di precarietà, che ho faticato ed ancora fatico ad accettare,
non senza che mettessi tutto in discussione, anche la stessa famiglia
che il Signore mi aveva donato… Ma devo riconoscere che, nonostante tutto, il Signore continua a provvedere al pane quotidiano e,
quando tutto mi sembrava impossibile, mi ha aiutato attraverso la mia
comunità.
Così il Signore mi ha donato la forza e la possibilità di ricominciare con un nuovo lavoro. Certo, le difficoltà ci sono, la precarietà non
manca, si cerca di portare a casa l’indispensabile e di pagare un poco
alla volta i debiti che ancora pesano sulle mie spalle. Spesso mi demoralizzo, ma poi quando invoco il Signore sperimento che non mi abbandona, che alla fine le cose si risolvono e quello che sembrava impossibile, accade.
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La Quaresima
è il tempo che Dio ci dona
per diventare semplici, puri,
veritieri, affabili e teneri
come bambini.
Convertiti e credi al Vangelo:
Dio mi, ti e ci ama!
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il granellino
Assistente spirituale Padre Lorenzo Montecalvo sdv
cell. 340.2449501
Care amiche e cari amici,
Gesù, Maria e Giuseppe!
Quanta gloria date al Signore e quanto bene fate alla Chiesa attraverso la vostra preghiera e il vostro sacrificio spirituale ed economico per le vocazioni, nella famiglia Vocazionista!
Perciò, a nome del beato Giustino e di tutta la famiglia Vocazionista desidero dirvi
GRaZIE.
Ma chi vi dice “Grazie” è soprattutto Maria, nostra Signora delle Divine Vocazioni, che
voi invocate con fede ed amore durante le vostre riunioni settimanali di preghiera.
Con gioia ho accettato dai miei superiori l’invito ad essere il vostro assistente spirituale. Poiché il Signore ci ha dato un comandamento: “crescete e moltiplicatevi”, mi sforzerò
e mi impegnerò, con la grazia di Dio, a trasmettervi lo Spirito di don Giustino. Ovviamente il mio sforzo e il mio impegno si poggiano saldamente sull’opera così generosa che il mio
predecessore ha profuso instancabilmente in mezzo a voi per un lungo periodo di tempo.
Colgo l’occasione per dire un grazie sincero a don Vittorio Zeccone che, continuando nello zelo di don Nicola Martino, vi ha fatto crescere di numero e nel fervore della preghiera.
Vi invito a pregare per me, perché il Signore mi dia lo zelo per coltivare questi piccoli
Gruppi di Preghiera con passione, affinché la sua volontà si adempia, il suo amore trionfi e
il suo regno venga sempre più e meglio in me, in voi e in tutti!
Mi affiancherà in questo apostolato l’amico confratello don Sante attanasio, direttore di
Spiritus Domini, che voi avete imparato ad apprezzare!
Che lo Spirito Santo ci stringa sempre più al Padre con Gesù Cristo!
P. Lorenzo Montecalvo
FInaLItà
dei piccoli Gruppi vocazionisti di Preghiera
I piccoli cenacoli di preghiera si propongono di essere fiamme
sempre accese per suscitare la perseveranza dei chiamati.
I membri di un piccolo Gruppo di Preghiera si impegnano a
mantenere le tre offerte che don Giustino affida:
1) Preghiera quotidiana per i chiamati al sacerdozio e alla vita consacrata;
2) Mortificazione per la crescita e la perseveranza dei chiamati;
3) Offerta in denaro per il mantenimento delle vocazioni più povere.
Un piccolo Gruppo di Preghiera può sorgere anche nella tua
casa, nel tuo condominio o paese! Sappi coinvolgere altre anime
nel meraviglioso sogno di don Giustino di dare alla Chiesa santi sacerdoti.
Se vuoi ricevere il libretto di preghiera dei Piccoli Gruppi per
le Vocazioni e organizzare un piccolo cenacolo, chiedi pure informazione e il materiale a:
Suor Luisa Voso 3
annamaria arcucci Marinella Gargiulo angela Morra anna Balestrieri P. Lorenzo Montecalvo 49.649.65.05
349.745.12.66
334.911.84.23
081.767.17.86
081.728.12.70
340.244.95.01 - 081.769.06.23
Supplemento al n. 2 (febbraio 2012) [anno LXXXV] della Rivista
“Spiritus Domini” - Direttore responsabile Sante attanasio, Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli - autor. del Trib. di Napoli n. 1445
del 17-2-1961 - Stampa: Graphicus - Napoli - Tel. 081.781.01.59
Grazie!
Prossimi incontri:
Soccavo, lunedi 20 febbraio 2012,
parrocchia SS. Pietro e Paolo
Preghiera 17.00 – Messa 17.30
Pianura, venerdi 2 marzo 2012
Cripta Beato don Giustino
Preghiera 17.00 – Messa 17.30
Pianura, sabato 3 marzo 2012
Vocazionario
Ritiro Spirituale per i capogruppo dalle 10.00 alle 16.30
(Si raccomanda la puntualità - le celebrazioni saranno presiedute da P. Lorenzo)
codIce deLLa santIFIcazIone
1. andare a chiedere la volontà della santità apposta e solamente
essa
2. Non darsi pace finché essa volontà non sia esclusivamente dominatrice
3. Osservanza del comandamento della carità in grado eroico
4. Rivolgersi sempre alle tre persone divine nella loro distinzione
personale
5. attaccarsi a Gesù Cristo l’uomo Dio, rivelazione e comunicazione anche del Padre e dello Spirito Santo
6. Tutto Gesù mirare nell’Eucaristia, in cui deve incontrarsi il nostro dono e possesso
7. Tendere allo stato eucaristico come alla concretezza di ogni
eroismo d’amore
8. Così unirsi allo Spirito Santo che egli sia come la persona della
nostra persona per il Padre e per il Figlio
9. Così unirsi al Padre che egli sia come la persona della nostra
persona per il Figlio nel Santo Spirito
10. Così unirsi al Figlio che egli sia come la persona della nostra
persona per il Padre nel Santo Spirito
don Giustino
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il salario del peccato