42 Giornale di Seregno LENTATE Martedì 9 dicembre 2014 Famigliari e amici: «Un faro per tutti noi» Una folla ai funerali del vicepresidente vicario della Bcc L’addio a Vito Citterio, impreditore, padre e uomo dal cuore generoso (peo) «Una persona generosa, semplice e sempre disponibile con tutti». Il ricordo di Vittore Citterio resterà sempre impresso nella memoria dei suoi cari per queste e molte altre qualità. Si è spento giovedì pomeriggio della scorsa settimana a 69 anni, dopo una lunga malattia, circondato dall’affetto della sua famiglia. Nato a Barlassina il 13 maggio del 1945, Vittore Citterio - per tutti Vito - era molto conosciuto soprattutto nel suo paese natale: in via Longoni ha sede l’azienda di famiglia che produce mobili, la Citterio snc, qui aveva contribuito a fondare la sezione del Cai e frequentato bocciofila «Carlo Galimberti» e sempre in città ha sede la Banca di credito cooperativo di Barlassina di cui era stato presidente dal 2000 al 2003, mentre attualmente era vicepresidente vicario. Dopo aver conseguito il diploma di geometra aveva iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia subentrandone nella guida al padre nei primi anni Settanta. Nel 1972 si era sposato con Lella e si era trasferito a Birago di Lentate, in via Cadorna. Qui sono nati i tre amati figli Marcello, Federica e Paolo che ora continuano l’attività nella ditta specializzata nella lavorazione del legno massello per conto terzi. «E’ sempre stato al nostro fianco - racconta la figlia - era il nostro faro, ci dava sempre buoni consigli». Sul lavoro era molto meticoloso tanto che il suo motto era «Un lavoro VITO CITTERIO 68 anni durante una gara di sci (sua grande passione), sorridente e con gli amatissimi nipotini e la moglie che va quasi bene non va bene e un lavoro che va bene può essere fatto meglio». Sempre nei primi anni Settanta, Citterio si è avvicinato alla Bcc, prima come socio, poi era entrato nel Consiglio di amministrazione fino a raggiungere il vertice ma senza mai perdere l’umiltà. «Era una persona semplice e un gran lavoratore - aggiunge la nuora Elena - si è sempre fatto voler bene da tutti. Il suo cruccio era di non aver potuto sciare con tutti i nipoti, ma con la più grande, Beatrice, che oggi ha 9 anni, ce l’ha fatta. Una passione che ha trasmesso a tutti ed era anche un grande amante di altri sport come il ciclismo». A settembre, nonostante fosse reduce da pochi mesi da un delicato intervento, si era messo in sella e aveva pedalato con gli amici fino a Cernobbio. «Da giovane continua la sorella Tiziana - aveva anche praticato la pallacanestro, amava molto giocare a bocce, ballare il boogie-woogie e scriveva bellissimi messaggi di auguri (anche in dialetto) in occasione delle ricorrenze». Era un punto di riferimento importante non solo per la moglie e i figli, ma anche per le sorelle - oltre a Tiziana c'è anche Daniela - le due nuore che si chiamano entrambe Elena e gli amati nipoti Beatrice di 9 anni, Olivia di 7, Francesco di 5 e Virginia di 2. «Era positivo, allegro, sapeva dare ottimi consigli, per i figli e le nuore era una sicurezza e un punto di riferimento: siamo tutti orgogliosi di lui e ci mancherà tanto» hanno ammesso commossi i famigliari. Eleonora Piscitelli © RIPRODUZIONE RISERVATA IN BANCA Vito Citterio durante un discorso quando era presidente IN PRIMA LINEA, MA CON UMILTÀ La «sua» banca, Cai e Bocciofila lo ricordano Si era appassionato al ciclismo e saliva in sella insieme agli amici (peo) La passione per lo sport aveva portato Vito Citterio a essere uno dei più attivi protagonisti nell’associazionismo barlassinese. Nel 1972 aveva contribuito alla nascita della sezione del Cai ed era stato uno dei primi consiglieri. «Si è distinto in particolare per l’attività sciistica negli anni d’oro della valanga azzurra - racconta il co-fondatore Antonio Frangi - c'era tanto entusiasmo e alle gite partecipavano molte persone. Vito era senza dubbio uno dei promotori delle domeniche sulla neve e spesso primeggiava nelle gare sociali». Di Citterio gli amici del Cai ricordano con affetto disponibilità e semplicità d’animo. «Ha dato tanto all’associazio- ne - ammette Frangi - era un uomo allegro e generoso, non l’ho mai visto arrabbiato». Negli ultimi anni si era appassionato al ciclismo e con l’amico Frangi avevano più volte compiuto una traversata d’Italia in più tappe, dal mar Tirreno al mar Adriatico. La bocciofila «Carlo Galimberti» era invece una passione di famiglia. Suo padre era stato presidente e lui si era avvicinato al gruppo almeno mezzo secolo fa. «Giocava e ha frequentato l'associazione fino a dieci anni fa - racconta l’attuale presidente Carlo Amato - ma anche dopo è rimasto in contatto con coi. Lo ricordo come una persona squisita e sempre pronta a dare il suo appoggio: per me era come un fratello». E’ in lutto anche la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina: l’imprenditore era socio da quarant'anni con l’incarico di presidente dal 2000 al 2003, attualmente era vicepresidente vicario. La presidenza, il Cda, il Collegio Sindacale, la Direzione generale e tutto il personale ne ricordano i grandi valori umani e professionali, come si legge nel necrologio: «E' stato tra gli artefici della crescita e dello sviluppo della nostra Azienda, sentiva la “responsabilità sociale” del suo e del nostro lavoro. Nel garantire il nostro impegno affinché questa eredità morale permanga e si incrementi, ne onoriamo la memoria». I MESSAGGI SULLA RETE Cordoglio per la scomparsa di un pezzo di storia di Barlassina Dispiacere per la perdita di «Una gran bella persona» (ces) I messaggi di cordoglio per la scomparsa di Vito Citterio si sono moltiplicati anche sulla rete. Nella pagina Facebook «Sei di Barlassina se...», annunciando i funerali di sabato 6 dicembre, il nipote Nik Carlot ha scritto: «E' scomparso un Grande Barlassinese, Vito Citterio. Permettetemi di rendergli omaggio anche da qui. Ciao Zio». In risposta sono comparsi nella pagina una trentina di messaggi. Maristella Parravicini: «Un Grande Barlassinese e una persona splendida! io e il Ponti siamo tanto addolorati. A te e a tutti voi le nostre sentite con- doglianze!». Fabio Cucchi: «Ci mancherai... Ciao Vito», Donatella Pescarolo: «Da bimba abitavo di fronte, sono dispiaciuta, veramente una grande persona. ...ciao Vito», Giuseppe Borgonovo: «Si un grande Barlassinese. Condoglianze a tutti. CIAO VITO!!!!!», Silvano Oggioni: «Quante partite di calcio abbiamo condiviso insieme. Lascerai un grande vuoto», Andrea Francesco Longhi: «Sentite condoglianze alla famiglia. Veramente una gran bella persona. Mi dispiace tanto che se ne sia andato così presto», Luigi Romano: «Un altro pezzo di storia barlassinese va avanti, con- doglianze alla famiglia. Ciao Vito», Rossella Galli: «Io e la mia famiglia ci stringiamo a voi con affetto... era veramente una GRANDE E BELLA PERSONA!!!!!!» Tante anche le parole d’affetto lasciate sulle bacheche dei parenti. Alla figlia di Vito, Federica, hanno scritto tra gli altri, Lara Caronno: «E' salito un altro angelo in cielo per vegliare su' di voi», Patrizia Membrino: «Mi spiace tanto! Non ci sono parole! So solo che è un grande dolore! Un abbraccio!», Elisabetta Fumagalli: «Vito fisso nel mio cuore». Giornale di Seregno LENTATE Martedì 9 dicembre 2014 43 «Era positivo, allegro, sapeva dare ottimi consigli, per i figli e le nuore era una sicurezza e un punto di riferimento: siamo tutti orgogliosi di lui e ci mancherà tanto». Come mancherà a tutti quelli che l’hanno conosciuto (peo) La chiesa di Birago non è stata sufficiente per contenere l’enorme affetto per Vito Citterio. Sabato pomeriggio per il funerale le porte sono dovute rimanere aperte e anche il sagrato era pieno di amici e conoscenti desiderosi di stringersi intorno ai familiari per un ultimo affettuoso saluto a una persona stimata e benvoluta da tutti. Nella funzione concelebrata da don Angelo Crippa e monsignor Enrico Radice non sono mancati i momenti di intensa commozione, soprattutto alla fine, quando le due nuore di Citterio sono salite sull’altare per leggere un messaggio di profondo amore e ammirazione a nome di tutta la famiglia. Per «le due Elene» - come le chiamava lui affettuosamente - Vito è stato come un padre e nel ricordarlo è stato impossibile trattenere le lacrime. Punto di riferimento per tutta la famiglia ed esempio di positività, i suoi cari sono orgogliosi dell’eredità morale e degli insegnamenti che lascia a tutti coloro che hanno avuto il piacere di fare la sua conoscenza. «Oggi te ne vai, sì! Ma lasci molto di più di quello che ti porti via» ha letto Elena in uno dei passaggi più toccanti della lettera. Benché tristi per la sua scomparsa «è l’amore che ci hai donato, l’appoggio, il sostegno e la forza che ci sono d’esempio». Parole accolte con un grande applauso della folla che si è poi avviata silenziosamente verso l’uscita al seguito del feretro. Anche il parroco ha elo- La chiesa di Birago era troppo piccola per contenere il grande affetto della gente Caro Vito ciao, ci lasci più di quanto porti via giato la personalità di Vito Citterio. «Era un uomo semplice e squisito - ha esordito nella sua omelia - Vito nella sua vita ha ricevuto tanti doni, ha conosciuto la ricchezza di avere una famiglia e dell’unità, un valore importantissimo. Nel suo lavoro ha avuto particolare attenzione per gli operai, si è impegnato molto nel sociale e ha sempre avuto la capacità di stare vicino a chi ha bisogno». Al funerale era presente anche il sindaco di Barlassina, Piermario Galli. Citterio lo conosce da anni e per lui nutre un sentimento di forte stima. «Lascerà un ricordo molto importate - ha detto il primo I FUNERALI DI SABATO SCORSO In alto il feretro appena deposto dopo l’ultimo saluto in chiesa, il sagrato pieno di gente e sopra la chiesa di Birago gremita il giorno dell’ultimo saluto. Nell’altra pagina le prime file in chiesa e le nuore sull’altare mentre leggono un ricordo di Vito cittadino qualche ora prima dell’ultimo saluto in chiesa - era molto affezionato a Barlassina, dove si è impegnato nelle associazioni e nell’ambito professionale. Ha sempre aiutato le persone, si è dato da fare per il territorio dando grande disponibilità e dimostrando spiccata sensibilità. Ora ci lascia con quel sorriso rassicurante che era una delle sue caratteristiche». Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te l’affetto di tua madre e il suo orgoglio per aver messo al mondo un figlio capace e premuroso. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te l’amore sincero, vero e devoto di una moglie che con te e per te ha preso il meglio della vita donandolo agli altri. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te il bene, la stima e la fiducia che mai un padre può ricevere dai figli perché per Federica, Paolo e Marcello rappresenti la certezza di fare sempre bene. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te l’ammirazione e la tenerezza dei nipoti perché sei sempre stato un nonno super. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te il rispetto e la certezza che con le due Elene, come ci chiamavi tu, è come se avessi guadagnato due nuove figlie. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te la premura di un legame fraterno e il senso di famiglia che hai sempre saputo trasmettere. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, ma porti con te la simpatia, l’allegria e la positività che anche nei periodi bui chi ti è stato vicino ha riconosciuto in ogni gesto. Caro Vito ciao. Oggi te ne vai, sì! Ma lasci molto di più di quello che ti porti via. E non è solo la tristezza per averti perduto, ma è l’amore che ci hai donato, l’appoggio, il sostegno e la forza che ci sono d’esempio. Un giorno hai detto: «Pur non essendo la mia migliore giornata, la voglia di combattere mi appartiene». Beh! Oggi allora non è la nostra migliore giornata, ma grazie a te faremo del nostro meglio. Caro il nostro Vito. Ciao La Famiglia Conti è lieta di accogliervi nella sala Ristorante Il Cenacolo per vivere indimenticabili emozioni insieme! A Tavola con Passione… Pranzo di Natale e Cenone di Capodanno www.hotelleonardodavinci.com Tel. 031/611556 ERBA (CO) – Via Leonardo da Vinci n. 6