Impot reprisée Tassa ricossa Ufficio di Jesi A PAG. 2 A PAG. 3 Altari fioriti Classici e moderni A PAG. 2 A PAG. 6 “Il nuovo” San Floriano Un Paese in sofferenza settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” ANNO LII - N. 16 DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145 Il nuovo Papa nella sua prima Udienza Generale “Perché ho voluto chiamarmi Benedetto XVI” Ci invade l’Oriente L’Europa soffocata dai beni della Cina P. Oscar ricoverato al Gemelli Il nostro Vescovo Padre Oscar avrebbe desiderato, come previsto, celebrare la S. Messa in duomo in occasione della festa dei lavoratori del primo maggio. Non gli è stato possibile per alcuni postumi dopo il recente ricovero nel nostro ospedale. Così martedì scorso ha reputato opportuno, anche su consiglio dei medici, un ricovero al Gemelli di Roma per un approfondimento della diagnosi. Tutti i fedeli si stringono attorno al loro Vescovo e pregano perché quanto prima egli possa riprendere la sua attività pastorale nella sua e nella nostra diocesi. Le Marche devono difendere la produzione delle nostre calzature di Vittorio Massaccesi [email protected] Nella sua prima Udienza Generale del mercoledì, il 27 aprile, il nuovo Pontefice, Benedetto XVI ha detto - “vorrei anzitutto soffermarmi sul nome che ho scelto divenendo Vescovo di Roma e Pastore universale della Chiesa. Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI per riallacciarmi idealmente al venerato Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale. Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l’apporto di tutti”. “Il nome Benedetto evoca, inoltre” - ha proseguito il Pontefice - “la straordinaria figura del grande ‘Patriarca del monachesimo occidentale’, San Benedetto da Norcia, compatrono d’Europa insieme ai santi Cirillo e Metodio. La progressiva espansione dell’Ordine benedettino da lui fondato ha esercitato un influsso enorme nella diffusione del cristianesimo in tutto il Continente. San Benedetto è perciò molto venerato in Germania e, in particolare, nella Baviera, la mia terra d’origine; costituisce un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà”. “All’inizio del mio servizio come Successore di Pietro” - ha detto ancora il Santo Padre - “chiedo a San Benedetto di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!”. Nella foto in alto: a mezzogiorno di domenica scorsa, per la prima volta dal giorno della sua elezione al Pontificato, Papa Benedetto XVI è apparso alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare il Regina Coeli con le migliaia di fedeli convenuti in piazza San Pietro. L’omaggio ai Caduti sul lavoro Il Primo Maggio delle Acli jesine Le Acli jesine hanno celebrato la festa del Primo Maggio con una larga partecipazione alla S. Messa officiata in cattedrale da don Vittorio Magnanelli. Nell’omelia, il celebrante ha ricordato, in particolare, il significato della festa del lavoro, cadente nel periodo pasquale dell’Anno Eucaristico. Le intenzioni di preghiera hanno spaziato sui bisogni attuali dell’intero mondo del lavoro e con uno speciale riferimento al nuovo Pontefice e alla momentanea indisposizione del nostro Vescovo. E’ seguito l’omaggio ai caduti sul lavoro con la deposizione di una corona nell’atrio del Comune nella lapide che li ricorda. Jesi: chi va e chi viene Nuovi assessori comunali Dall’amministrazione comunale di Jesi, in data 2 maggio: “Il sindaco Fabiano Belcecchi ha preso atto delle dimissioni degli assessori Katia Mammoli ed Ero Giuliodori, nominando in loro sostituzione rispettivamente Michele Frezzotti ed Antonio Balestra. Frezzotti avrà le deleghe a sviluppo economico, commercio, sportello unico, fiere e mercati, mentre Balestra quelle ai servizi demografici, informatizzazione, società pubbliche del Comune, partecipazioni consortili, rapporti con gli enti non istituzionalmente definiti e servizi cimiteriali”. Non è da oggi che l’Europa ha presente i problemi connessi con lo scambio commerciale asiatico e, particolarmente, con quello della Cina. La quale, non lo dimentichiamo, una decina di anni fa ha accettato di entrare nell’Organizzazione Mondiale del Commercio sottoponendosi ad alcune regole restrittive che, come da accordi, sono state abrogate dal gennaio scorso. Conseguenza: un’infinità di prodotti cinesi ha invaso i mercati europei - con particolare evidenza in Francia e in Italia - al punto di creare la chiusura o la diminuzione di produzione di molte nostre industrie. Per esempio, i pulloovers introdotti dalla Cina nel primo trimestre di quest’anno sono aumentati del 200 per cento rispetto ai pulloovers introdotti nell’anno passato; i pantaloni sono aumentati del 275 per cento, le camicette del 168 per cento, i cappotti del 103 per cento, i tessuti di lino del 415 per cento, ecc. Per non dire dei giocattoli, dei quali la Cina produce il 75 per cento di tutti i giocattoli del mondo. Naturalmente non fanno eccezione le scarpe che per l’economia marchigiana costituiscono una risorsa di lavoro essenziale. La Regione tenga gli occhi ben aperti perché, attraverso Bruxelles, sia arginata anche l’introduzione delle calzature. Conclusione: l’Italia sta rischiando 90mila posti di lavoro. *** Quali le cause di questa invasione cinese che mette in ginocchio le nostre industrie? Sono: la contraffazione di alcuni beni offerti con finto marchio di prestigio, il costo minimo della mano d’opera (un decimo della nostra), lo sfruttamento, spesso, 24 ore su 24 dei macchinari (cioè molte industrie del pericolo giallo lavorano notte e giorno), nessuna garanzia socioassistenziale a favore del lavoratore. Così i costi del prodotto La Giornata dei piccoli Comuni Domenica 8 maggio anche i piccoli Comuni marchigiani con meno di cinquemila abitanti celebreranno la propria giornata di festa nazionale organizzando tante e curiose iniziative per valorizzare il patrimonio storico-culturale, la straordinaria ricchezza di paesaggi e natura, di saperi, sapori e convivialità. Nelle Marche sono più di ottanta i piccoli borghi pronti a festeggiare, ma il numero è in salita. sono abbattuti al punto tale da risultare elementare la concorrenza con i costi della produzione europea, dove la mano d’opera, da sola, impegna fior di quattrini rispetto a quella cinese. Paradossalmente, quando la Cina entrò nel mercato mondiale, tutto l’Occidente gridò che, per noi europei, si stava aprendo un mercato eccezionale per la sua ampiezza e per la sua facile conquista. Sta avvenendo esattamente il contrario! Né si deve pensare che la Cina si stia fermando, con la sua prepotente invasione, ai manufatti più semplici: sta già lavorando per invaderci, fra due anni, con le automobili secondo lo stile giapponese che tutti conosciamo: prezzi bassi, qualità alta. *** Che fare? Poiché l’Italia non può agire da sola mancando di strumenti giuridici adeguati, il problema è già stato demandato all’Unione europea da ben tredici Paesi (Italia e Francia in testa), tutti interessati a frenare l’invasione cinese. Le intese mondiali sul commercio prevedono, in questi casi, clausole di salvaguardia che però, è opportuno siano applicate d’intesa con la Cina. Perché se così non sarà, la Cina, a sua volta, frenerà le nostre esportazioni sul suo territorio. E sarà la guerra commerciale. Che va evitata perché da quella guerra insegna la storia - possono nascere molte complicazioni. E allora? Allora la via maestra è: primo, ottenere che la Cina applichi nei confronti dei suoi lavoratori le condizioni economico-sociali tali da superare l’attuale sfruttamento della dignità della persona. Secondo: l’Italia e tutto l’Occidente devono trovare in se stessi la capacità di sviluppare la ricerca scientifica e il lavoro a livelli superiori rispetto a quelli cinesi e dotare la produzione di qualità veramente concorrenti. Altrimenti continueremo a rischiare, e non poco. Domenica 8 maggio 2004 San Floriano 2005 La Festa del Palio Per la festa di San Floriano, l’associazione del Palio di San Floriano ha predisposto questo programma: Venerdì 6 maggio Ore 18.30-23 corsa a piedi per le vie del centro storico, su un tracciato di circa 1600 metri; ore 21 in piazza Colocci esibizione dei tamburini e degli arcieri storici dell’associazione; ore 22 in piazza della Repubblica esibizione degli sbandieratori dell’associazione. Apertura delle taverne nel centro storico (in piazza Baccio Pontelli bancarelle con materiale medievale del Gruppo Alabarda di Ferrara). Sabato 7 maggio Ore 16.30 da San Nicolò corteo storico con i sindaci della Vallesina fino a piazza della Repubblica; discorso di benvenuto del sindaco di Jesi ed abbinamento degli arcieri ai Comuni presenti; al termine corteo diretto in piazza Federico II per l’offerta del cero ed a seguire (ore 18) inizio della Santa Messa; ore 19 piazza Colocci: inizio gara degli arcieri con ragazzi delle scuole: apertura delle taverne nel centro storico; ore 21,30-22,30 in piazza della Repubblica esibizione degli sbandieratori: ore 21,45 in piazza Colocci esibizione degli arcieri e gara per i Comuni. Domenica 8 maggio Dalle ore 9 concorso di pittura estemporanea “Jesi: squarci di bellezza”, gara di pittura itinerante per le vie del centro storico organizzata dall’associazione “Giù pe’ Sant’Anna); ore 16,30 corteo da San Nicolò a piazza della Repubblica, quindi vie Pergolesi, Costa Lombarda, Valle, Andrea da Jesi e piazza Baccio Pontelli; ore 17,30 balletto in piazza della Repubblica del gruppo Libertas; ore 18,30 inizio delle gare dei quartieri (tiro alla fune, staffetta e gioco degli assi di legno); ore 22 premiazione della gara “Giù pe’ Sant’Anna” e del Comune vincente del Palio; esibizione finale degli sbandieratori e arcieri in piazza Baccio Pontelli. Gino Candolfi Viaggio nell’istruzione e formazione Scuole: prove di valutazione di Paola Cocola A differenza di quanto avvenuto in altre regioni che hanno registrato proteste e forti dissensi, le scuole marchigiane, tra cui quelle della Vallesina e gli stessi genitori, hanno accolto di buon grado, anche se con atteggiamento guardingo, la somministrazione, in forma anonima di prove oggettive di valutazione - predisposte dall’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo) per espresso mandato del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), costituite da quesiti a scelta multipla con quattro risposte (tre per la seconda elementare) di cui una sola corretta, riguardanti tre discipline: italiano, matematica e scienze - agli alunni delle classi seconda e quarta della scuola primaria, della classe prima della secondaria di I grado e delle classi prima e terza della secondaria di II grado, avvenuta alla fine di aprile. La struttura delle prove è stata scelta per consentirne la lettura ottica in funzione di una elaborazione rapida dei dati che restituisca alle scuole i risultati in tempi brevi, consentendo in questo modo gli eventuali aggiustamenti nel percorso di formazione. Durata di ogni singola prova non superiore ai 60 minuti (30 per la seconda elementare). Si tratta di prove che non interferiscono con la funzione valutativa dei docenti ai quali resta affidata la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e dei c o m p o r ta m e n t i degli alunni nonché la certificazione delle competenze; come pure la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo. Bensì vogliono essere delle verifiche periodiche e sistematiche, nonché rigorose e scientifiche, delle conoscenze e abilità raggiunte dagli allievi, almeno per i traguardi minimi; e quindi, del livello di qualità produttiva riportato dalla scuola in termini formativi, al fine di promuovere e supportare il miglioramento progressivo dell’azione educativo-didattica e dell’intero sistema di istruzione e formazione. Non è una novità, in quanto già dal precedente anno scolastico la valutazione, nella scuola dell’autonomia, ha cominciato a scorrere su questi due canali distinti - uno interno e l’altro esterno, con obiettivi diversi ma non indipendenti - che devono necessariamente conservare una propria funzione e identità, svicolando la tentazione insidiosa di modellarsi l’uno sulla filosofia dell’altro. La valutazione affidata all’Invalsi, che tra l’altro si occupa anche dell’insuccesso e della dispersione scolastica, riguarda l’intero sistema della scuola e si inquadra nel contesto nazionale e internazionale. Molte sono state le critiche Segue a pag. 8 2 Vita ecclesiale Domenica 8 maggio 2004 A Loreto Ascensione - 8 maggio 2005 Conferenza al Meic Giornata di spiritualità francescana La desolazione del pescatore Dal Vangelo secondo Matteo “Due letterati di fronte alla figura del Cristo” In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. di Maria Crisafulli Domenica 17 aprile l’auditorium “Giovanni Paolo II” di Loreto ha accolto l’Ordine Francescano Secolare delle Marche per la ventiduesima Giornata di Spiritualità Francescana. “Eravamo 550 – riferisce Emilio Capogrossi - assistenti e laici, vecchi e giovani insieme, novizi, professi, simpatizzanti; uniti dalla gioia di chi è sicuro di non essere mai solo nella fatica del quotidiano cammino di conversione”. Il saluto del nuovo arcivescovo di Loreto mons. Gianni Danzi, ha preceduto le relazioni della giornata: la prima sul tema “Il sentire Eucaristico di Francesco e Chiara” svolta da P.Giancarlo Corsini, la seconda sul tema “Con l’Eucaristia il francescano secolare incontra i fratelli”, tenuta dalla giovane insegnante Giusy Bruscolotti di Massa Martana (Perugia), Dopo la pausa per il pranzo, è seguito un incontro tra il Coordinamento regionale ed i Consigli delle Fraternità locali per alcune comunicazioni La giornata è terminata nella cripta dei Ss. Pellegrini con l’Adorazione Eucaristica guidata dall’assistente P Silvio Capriotti e seguita dalla Celebrazione Eucaristica presieduta dal vicario del padre provinciale P. Valerico Leone Lunedì scorso a San Giovanni Battista Altari fioriti In gara professionisti dell’arte floreale di quattro regioni (foto Anna V. Vincenzoni) Lunedì scorso, 2 maggio, per una giornata, la chiesa di San Giovanni Battista si è trasformata in aula didattica e laboratorio fieristico. Ha ospitato, infatti, “Altari fioriti”, un seminario teorico pratico di decorazioni floreali per altari. L’iniziativa - promossa e curata dal Sindacato Fioristi Federfiori della Confcommercio di Ancona con il patrocinio del Comune di Jesi e della Curia vescovile – ha richiamato professionisti dell’arte floreale provenienti sia dalle Voce della Vallesina settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 30 euro di amicizia: 40 euro sostenitore: 50 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 Marche, sia dall’Abruzzo (Teramo), dalla Romagna (Forlì) e dall’Umbria (Perugia e Terni). “L’incontro - ha scritto Ferziero Santelli, insegnante Federfiori - vuole offrire agli operatori professionali, un momento di studio e di ricerca sulle varie possibilità di intervento decorativo-floreale sugli altari, cercando di abbinare in modo armonico il tipo di fiore, il suo colore e la forma della composizione allo stile architettonico della Cappella e del suo altare, rispettando anche volumi e proporzioni”. Il programma prevedeva nella mattinata, per i partecipanti, una lezione del parroco don Attilio Pastori sull’estetica teologica, nel pomeriggio la realizzazione di addobbi sia nei sei altari laterali presenti in San Giovanni Battista, sia sull’altare centrale quindi l’apertura del portone della chiesa per consentire al pubblico di ammirare i lavori eseguiti dagli artisti del fiore delle quattro regioni. “Due letterati di fronte alla figura del Cristo” è il tema della conferenza tenuta al Meic, il 19 aprile, dalla prof. Piera Scortichini. Grande l’entusiasmo e l’interesse del pubblico intervenuto a Palazzo Ripanti per conoscere l’itinerario culturale e spirituale di due scrittori del Novecento che, a distanza di cinquant’anni, hanno pubblicato rispettivamente “La storia di Cristo” (1921) e “Una vita di Cristo” (1969): Giovanni Papini e Luigi Santucci, due autori ignorati o emarginati dalla critica ufficiale. Sollecitando nell’uditorio, mediante l’ascolto e il dialogo, un giudizio libero da condizionamenti ideologici, la Scortichini, con raffinato senso critico, ha ripercorso le tappe dell’attività di Papini (18811956), fondatore e collaboratore di numerose riviste, e gli eventi più salienti della vita privata: lui, “ateo scatenato”, costretto a sposarsi in chiesa e ad insegnare il catechismo alle figliolette per la prima Comunione. Papini, un fiorentino irrequieto, che si abbandona ad una “ricerca spericolata”, in piena sintonia con gli “ismi” del ‘900, che invoca con i futuristi la guerra come “sola igiene del mondo” e con la sua eloquenza dissacratrice si ribella alla morale cristiana, accusandola “di indebolire lo spirito creatore dell’uomo con il pecorismo nazareno”. E poi..., dopo avere dichiarato al mondo di essere “Un uomo finito” (1913), conclude il libro non chiedendo “né pane, né gloria... ma umilmente... una piccola fede sicura...”. E via via, in un tempo di crisi di tutte le certezze, scopre che “l’unica salvezza degli uomini non può essere che un mutamento radicale dell’anima”. Durante la guerra, a Pulciano legge il Vangelo ai montanari e dichiara di aver capito, vicino ai poveri, il senso della parola “il prossimo” del Vangelo perché “il cuore tradito dall’intelligenza, ha riconquistato la grazia della sincerità”. Non ha ancora capito che “Cristo rispetta il terribile dono della libertà e che ogni conversione presuppone il libero consenso”. Prova della conversione è “La storia di Cristo” (1921): ascolto della Parola e accettazione della guida del Magistero. Nelle “Lettere agli uomini di Celestino VI” (un papa immaginario) (1945) Papini lancia un appello di speranza a tutti (clero, laici, credenti e non credenti) ed invita il clero ad “abbattere le secolari barriere fra la Chiesa e il popolo di Dio”, precorrendo i tempi con chiara coscienza ecclesiale, “come partecipazione responsabile dei laici alla vita della Chiesa”. Milanese, di tradizione cattolica, L. Santucci (n.1918), dopo le vicende tempestose del ‘68, vede nella fede in un Dio, intuìto come gioia e certezza, la risposta a tutte le domande esistenziali e, con slancio mistico, ne comunica l’esperienza ai lettori dialogando con Cristo e con gli apostoli (“Una vita di Cristo” - 1969 - è testo di struttura dialogica). Dalla lettura di due testi paralleli dei due scrittori sull’apostolo Pietro sono emerse somiglianze e differenze. In Papini, al canto del gallo dopo il rinnegamento di Gesù, l’eloquente apologetica iterazione: “Piangi Pietro, piangi..., piangi...”. In Santucci: “Pietro, per questo limite noi ti amiamo, perché combacia con il nostro... il tuo essere uomo, figlio di contraddizioni e di paura, capace di grandezza e di viltà.... Per questo Lui ti ha dato a noi per guida”. Pietro:“l’uomo moderno che rivive nella desolazione del pescatore, capace di proclamare la sua fedeltà e capace anche di dire: io non lo conosco”. L’analisi di queste due figure emblematiche del Novecento ha lasciato intravedere lo scenario di un’epoca drammatica per lo Stato e per la Chiesa e la storia di popoli dilaniati dalla guerra, fino al dischiudersi di uno squarcio di cielo azzurro: il cammino felice e faticoso verso la democrazia e il preludio di una nuova stagione per la comunità ecclesiale, con il Concilio Vaticano II. E noi siamo con lui? di Adriana Borgognoni Il “nuovo” San Floriano Esistono molte versioni del “nostro” San Floriano, il compatrono che abbiamo festeggiato e festeggiamo in questi giorni, ma quello raffigurato qui sopra è un San Floriano “nuovo”, o meglio è il suo ultimo “ritratto”, perché di recente “fabbricazione”: è il San Floriano dello scultore Paolo Annibali, che così lo ha visto e realizzato per la porta del duomo. Don Vittorio Manganelli così ce lo descrive: “E’ accennata l’armatura del soldato romano, mentre porta il Pallio che i Comuni del contado jesino portavano ogni anno per la sua festa, mentre in mano tiene, quale compatrono, un modellino della città entro le mura”. Un incontro, l’ultimo, tra Gesù e i suoi discepoli. Siamo in Galilea, “sul monte”; indicazione topografica vaga, ma di chiaro significato simbolico: è il “monte” dell’appuntamento, il luogo dell’intimità e della rivelazione, tappa decisiva di un percorso di vita. “Quando lo videro gli si prostrarono innanzi, alcuni però dubitavano”: la fede nel Risorto conosce già i primi tentennamenti, subito provata da dubbi e incertezze. Ma Gesù “si avvicina”, supera barriere e distanze, e si manifesta. Allora come ora, nel travaglio della nostra fede. La manifestazione, lì “sul monte”, è maestosa nella sua semplicità: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Potere (exousia) illimitato e universale, potere non dispotico ma di redenzione di ogni schiavitù, ferita o fragilità. Alla manifestazione segue il mandato: “Andate dunque ed ammaestrate (matheteusate: letteralmente fate discepole) tutte le nazioni”. La sua parola doveva essere portata fuori da Israele, doveva percorrere le vie del mondo e raggiungere tutti gli uomini assetati di salvezza. Chissà se si saranno sentiti tremare il cuore i suoi discepoli! Quale senso di inadeguatezza, quante paure, quali interrogativi… Da quel “monte” ripartivano con una missione che avrebbe sconvolto la loro vita, l’impegno di diffondere il Vangelo con coraggio e verità, senza facili riduzioni o compromessi di comodo. Ma dopo il comando, la promessa che non sarebbero stati soli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Perché temere? Siamo noi, oggi, i discepoli convocati. Nel profondo di ognuno di noi c’è un “monte” su cui Gesù ci dà appuntamento e ci attende per lo stesso mandato e la stessa promessa. Il compito è grande, superiore alle nostre possibilità umane, ma lui è l’Emmanuele, è veramente il Diocon-noi, la sua fedeltà è sicura. E noi, siamo con lui? * L’asterisco Il cittadino consapevole di Giacomo Galeazzi L’associazione «Libera» di don Luigi Ciotti ha realizzato un interessante corso di educazione civica, articolato secondo una logica incalzante che conquista per semplicità e capacità di sintesi, riecheggiando talvolta gli insegnamenti di don Lorenzo Milani alla scuola di Barbiana. «Hai diritto alla vita, al nome, alla nazionalità, per sviluppare la tua personalità. Hai diritto ad vere l’istruzione e ad esprimere anche la tua opinione. Hai diritto a conoscere ogni tuo diritto, perché, se lo ignori, sei bell’e fritto!». Catene di concetti ostici resi accessibili agli under 12. «Bisogna puntare sulla formazione civile come leva di una nuova antimafia. A partire dai bambini che non solo saranno i cittadini di domani ma devono essere considerati soggetti di diritto a pieno titolo - sottolinea don Ciotti, autore della prefazione - la scuola ha il compito di mettere in atto strumenti per “costruire” cittadini e per abituarsi all’esercizio dei diritti ed alla pratica dei doveri». Il leit-motiv del libro, che è pure una dichiarazione di intenti, ricorda le fiabe di Gianni Rodari: «Basta con le parole cattive! Con le parole di guerra! Da oggi in poi vogliamo creare soltanto parole buone, da insegnare ai bambini. E forse, vivere insieme, sarà un po’ più facile». Il modello proposto è quello del «cittadino consapevole». Infatti, se una persona non è in grado di applicare criticamente i propri giudizi morali e sociali, «non è neanche in grado di riflettere sulla possibilità che in determinate situazioni la sua prospettiva valoriale potrebbe discostarsi da ciò che è più giusto ed equo». Cultura, spettacoli e dintorni Concerto cameristico Sciabola e fior di loto La forza mistica del Kung Fu Evoluzioni acrobatiche ed arabeschi aerei di Augusta Franco Cardinali L’aquila, lo scorpione, la rana, la scimmia. E’ osservando i loro movimenti e cercando di imitarli che un monaco indiano, Boddidharma, eremita per nove anni sulle montagne sacre del Songshan in Cina, nel V secolo d.C. ideò, in stato di illuminato estraniamento, le figure fondamentali del Kung Fu, la madre di tutte le arti marziali. Restando immobile a lungo, tanto che “la sua ombra bruciava sulla roccia”, all’uomo. Non è stata solo una dimostrazione delle tecniche del Kung Fu “La sciabola e il fior di loto”, in scena il 22 aprile, in esclusiva regionale, per la rassegna ‘Pergolesidanza’. Lo spettacolo è stato anche commentato da una voce fuori campo che ha raccontato e spiegato storia, significato e valenza etica di questa arte marziale. Anche se l’uso di tecnologie moderne – proiezioni di immagini, effetti sonori e lumino- (foto Anna V. Vincenzoni) prese ad interpretare il linguaggio del corpo di questi animali e ad elaborarli in regole di un combattimento disarmato, cioè da usare non per offesa, ma per difesa. Il suo addestramento è estremamente impegnativo. Richiede forze mentali e fisiche straordinariamente potenziate da una concentrazione derivata da un assoluto dominio dello spirito sul corpo. A tutti a qualsiasi età, uomo o donna che sia, è possibile conoscere e praticare il Kung Fu che, in quanto anche filosofia di vita, permette di rapportarsi armonicamente con l’energia universale della natura. Occorrono una volontà ferrea, un costante allenamento, una vita monastica severa. Si raggiungerà così ‘l’illuminazione’ che permetterà un controllo totale di sé e di tutte le funzioni vitali, persino del respiro, per riuscire in prestazioni atletiche stupefacenti al di là di quelle ritenute possibili si - ha sottratto parte del fascino naturale alla rappresentazione, impressionanti sono apparse le evoluzioni acrobatiche dei maestri e dei discepoli di Shaolin e gli arabeschi aerei delle Maestre del Monastero di Yongtai, che riescono a coniugare eleganza e grazia di farfalle con un’agilità felina. Da brivido alcuni esercizi che forse solo un fachiro potrebbe compiere ed altri molto probabilmente oggi presi in prestito dalla break dance. Da meditare i principi etici sui quali il Kung Fu e il buddismo sono basati. Sono stati recitati a chiusura dello spettacolo, prima degli applausi con i quali un foltissimo pubblico lo ha accolto. Sono inviti a condurre una vita laboriosa, generosa, disposta all’apprendimento di tutte le tecniche ed arti, all’osservazione attenta della realtà, all’intuizione di quella invisibile; alla conquista anche di una assoluta, perfetta serenità di spirito. Sabato 14 al Pergolesi appuntamento con il dialetto Sabato 14 maggio, alle ore 21, la compagnia di teatro amatoriale “El Passì” porta in scena, al Pergolesi, “Voja de fadiga’ salteme addosso”, una brillante commedia in due atti scritta da Oscar Sartarelli e liberamente adattata dal regista Claudio Corinaldesi. “Tutti amici gli attori che formano questo gruppo – dicono gli interpreti - uniti dalla voglia di stare insieme e di comunicare al pubblico un’autentica passione per il vernacolo, coltivata con grande attaccamento nel tempo. Sì, proprio per il vernacolo che da sempre sa divertire senza cadere nella banalità e ci tiene ancorati ad una sensibilità popolare che fa parte della nostra cultura”. La vicenda che presentano è ambientata alla fine degli anni ’70: in scena tanti personaggi caratterizzati con gustosi toni comici che intrecciano le loro sorti con la fortuna. Gli interpreti: Mauro Rosati, Laura Pigliapoco, Maria Carla Cesaroni, Maria Teresa Renzi, Giacomo Pasquinelli, Pino Gullace, Stefano Schiavoni, Giorgio Massera, Oriana Bolletta, Stefania Sanviti e Maria Giannetta Grizi. Come sempre, anche questa volta “El Passì” darà il ricavato in beneficenza: infatti l’intero incasso della serata sarà devoluto in favore del Centro di Solidarietà “L’Opera della Compagnia”. Appuntamento, quindi, al Pergolesi, sabato prossimo con “ Voja de fadiga’ salteme addosso”… g.c. Classici e moderni Il sassofono di Gabriele Giampaoletti e il pianoforte di Davide Polovineo sono stati i protagonisti, il 26 aprile, del quarto concerto del Festival Cameristico in corso al San Floriano. Pagine di autori contemporanei, diverse per temi e per stili e adatte a mettere in luce le risorse interpretative del duo, rientravano nel programma: brillanti o vagamente e variamente esotiche, come in “Scaramouche” di D. Milhaud; delicatamente o vivacemente descrittive, come nei “Tableaux de Provence” di P. Maurice; innovative, ma classicamente strutturate come nella “Sonata” di P. Hindemith. L’affinità di intendimento artistico dei due interpreti, che da qualche tempo stanno riscuotendo successi notevoli in questa formazione cameristica, è apparsa evidente, come pure la loro diversità di temperamento. Davide Polovineo suona con gioia, visibilmente soddisfatto e divertito, quasi il pianoforte fosse un giocattolo. E’ attento però a non prendere mai il sopravvento sul sassofono del più serioso, scrupoloso e non meno sensibile collega. Tutto, comprese le utili spiegazioni della guida all’ascolto, è risultato gradito al pubblico; tanto che due altri brani sono stati aggiunti fuori programma: “Oblivion” di A. Piazzolla, ormai un “hit” internazionale e “Maria”, da quel capolavoro di L. Bernstein che è “West Side Story”. a.f.c Opere di Paolo Annibali per i carabinieri di Nassiria “Paolo Annibali e il sacro” ovvero successo e consensi: bilancio chiaramente in positivo, infatti, quello registrato dalla personale (nelle foto) dell’artista sambenedettese svoltasi presso la L’iscrizione della Croce Incontro all’Università di Ancona di Cristina Franco anni prima di Cristo. Non è però descritta da nessuno come strumento di tortura. Stando a molti studi archeologici sembra che il suppliziato venisse semplicemente legato ad un palo con una fune che stringeva anche le braccia. Storici come Dione Cassio, Svetonio e Diodoro Siculo attestano che a Roma al condannato a morte veniva imposta una tabella con scritto il motivo della pena. Su come sia stata realizzata l’iscrizione, poi, non si sa nulla: abbiamo solo opere frutto della fantasia degli artisti. Analizzando la formula giovannea emergono altre osserva- 3 Una guida utilissima L’artista della porta del duomo Considerazioni È della prof.ssa Anna Pontani, ordinaria di filologia bizantina presso l’Università degli studi di Padova, la conferenza, tenuta il 14 aprile e illustrata da molte diapositive, su: I.N.R.I.: considerazioni sull’iscrizione della Croce”. L’incontro, avvenuto nella sala del rettorato dell’Università degli Studi di Ancona, è stato curato dalla delegazione di Ancona dell’Associazione Italiana di cultura classica “Atene e Roma”. Tutti e quattro i Vangeli garantiscono che ci sia stata un’iscrizione sopra la croce. – ha esordito la relatrice - Nei sinottici, ossia in Matteo, Marco e Luca, essa sostanzialmente dice “Questi è il re dei Giudei”. Nel Vangelo di Giovanni, testimone per eccellenza della crocifissione, troviamo invece un testo più lungo che sarebbe stato scritto in latino, greco ed ebraico, come afferma anche Luca: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”, dal quale poi l’acronimo I.N.R.I., formula giovannea definita summa di tutto il Vangelo dal teologo protestante Ioannes Rivius. Giovanni descrive anche il processo di Gesù, avvenuto secondo le leggi dell’impero romano. Una bibliografia enorme tende a storicizzare i Vangeli, che in realtà sono una rielaborazione sul piano della fede. Non sappiamo effettivamente nulla di come avvenisse la crocifissione per le leggi romane. Si tratta di un supplizio noto a tutto il mondo antico, di cui però sono sconosciute le modalità. Ignoriamo anche come fosse fatta, poiché le prime raffigurazioni di Cristo in croce risalgono al V-VI secolo. La croce è un simbolo universale ed esisteva già 3-4 mila Domenica 8 maggio 2004 Salara di Palazzo della Signoria e conclusasi il 28 aprile. L’iniziativa, come si sa, è stata voluta dalla Diocesi di Jesi “per concentrare l’attenzione tanto su Annibali quanto sulla porta del duomo eseguita dallo scultore: portale ed esposizione che testimoniano una felice ripresa di importanti iniziative da parte del clero jesino nel campo delle arti e della cultura”. Archiviata la mostra jesina, Annibali si ripropone ora all’attenzione pubblica per un’altra testimonianza della sua sensibilità di artista: domenica 15 maggio, a Roma, sotto l’alto patrocinio del presidente della Repubblica, due sue statue saranno donate ai carabinieri di Nassiria. Si tratta di opere, ispirate al tema della pace; si intitolano, infatti, “Il costruttore di pace” e “Il sogno dell’eroe”. (foto Paola Cocola) zioni. Il nome Gesù deriva dall’ebraico Ieshua e significa “salvatore”, mentre con Nazareno comunemente si intendeva persona proveniente da Nazareth. Si dubita però che all’epoca di Gesù sia esistita questa località, come affermano i Vangeli. Il termine quindi sarebbe da interpretare come riferito ad una setta giudaica che praticava un’ascesi particolare: letteralmente indicherebbe un virgulto o un individuo che si è dedicato a Dio. “Re” va inteso invece come Messia. Giudei sono invece, a tenere conto della radice ebraica, coloro che riconoscono e ammettono che Gesù è Dio. Da tutto questo si può dedurre che sulla croce non poteva essere scritto I.N.R.I. Nessuno avrebbe capito questo acronimo in latino.” Questa lingua però, si potrebbe obiettare, non aveva forse una larghissima diffusione nelle terre conquistate dai romani? Ancona e provincia Edita dal Touring Club Italiano lo scorso mese di dicembre, è in libreria, della serie “Guide’Italia”, una monografia-guida per visitare Ancona e la sua provincia. Le edizioni del Touring, ormai da più di un secolo si distinguono per praticità, essenzialità, ricchezza di informazioni e capacità di guidare il turista alla scoperta di una città o di un territorio nei suoi aspetti più significativi, venendo incontro alle aspettative sempre più esigenti del visitatore curioso ed attento. Questa, realizzata per iniziativa della Provincia di Ancona e della Camera di Commercio di Ancona, segue la linea editoriale accennata non solo, ma la si può leggere con forte interesse anche rimanendo a casa. La guida è ovviamente studiata per la visita a tutti i centri del territorio provinciale, vengono tuttavia indicati degli itinerari: Ancona ed i suoi dintorni, la riviera del Conero e l’entroterra anconetano con Loreto e Osimo; la Vallesina da Jesi a Fabriano con le Grotte di Frasassi ed il relativo Parco; la valle del Misa con Sassoferrato e Senigallia. Vi sono poi degli itinerari tematici: cammini di fede tra le voci della spiritualità con i santuari e le abbazie millenarie; i sentieri del Conero alla scoperta suo Parco Regionale ed infine un itinerario per individuare le eccellenze gastronomiche. Il tutto è preceduto da introduzioni per l’inquadramento geografico, storico, culturale e turistico dell’intera provincia che rispondono al desiderio di sapere e di conoscere il contesto di riferimento della provincia nell’ambito regionale e nazionale. Una guida eccellente insomma, utile al turista che viene da fuori provincia o regione ma anche a chi è di casa per sapere notizie e particolari di città o paesi che conosciuti, forse per nome soltanto, ci sfuggono in tutta la loro storia e valenza culturale. Come è solito fare il Touring, la guida è arricchita di carte territoriali, di piantine delle città più importanti nonché di itinerari da seguire per meglio raggiungere le località ma anche per dare una unitarietà conoscitiva al territorio e alle sue risorse culturali e paesaggistiche. Un plauso infine alla Provincia di Ancona e alla Camera di Commercio per aver voluto questa edizione che, mentre indubbiamente li onora, dà un ricco e fondamentale contributo per una vera identità della provincia stessa, percepibile subito dal visitatore. Un merito non da poco. r. c. Piero Grizi Un artista riscoperto www.mattoli.it A Piero Grizi, artista jesino riscoperto, è dedicata la mostra allestita dal Comune nella Salara del Palazzo della Signoria. Piero Grizi apparteneva ad una delle più illustri famiglie del patriziato cittadino. L’arte era per lui una sorta di rifugio dell’anima, un esercizio non professionale o accademico da praticare nelle stanze della casa avita avendo come soggetti i figli, i paesaggi agresti, la vedute di Jesi, se stessi e il proprio mondo di piccoli affetti e di grandi certezze. La mostra alla Salara su Piero Grizi, che si inaugurerà sabato 14 maggio, segnerà quindi il momento della riscoperta di un’artista ingiustamente dimenticato e documenterà, attraverso la sua opera, un universo di valori e di aspirazioni comuni agli altri pittori jesini del suo tempo, quali Betto Tesei e Corrado Corradi. 4 Jesi e Vallesina Domenica 8 maggio 2004 Approvato il nuovo statuto L’Avis lascia definitivamente i tempi eroici L’esperienza libica degli studenti jesini di Paolo Marcozzi clinici. I soci sono aumentati di un 5,6 per cento nell’ultimo quinquennio, passando dai 1.305 agli attuali 1.378, mentre, per quanto concerne le donazioni, va rilevato il buon risultato ottenuto, dato che negli ultimi tre anni si sono mantenute sempre al di sopra di quota 2.500. “Questo lento progredire”, ha continuato il presidente Argentati, “non ci soddisfa sicuramente, soprattutto in previsione delle ulteriori necessità che emergeranno a livello regionale a seguito dell’imminente inizio dell’operatività del Centro Trapianti di Torrette e della sempre costante richiesta di sangue, in particolare per la terapia di malattie tipiche dell’età avanzata. L’unica alternativa rimane quella di ricercare sempre nuovi donatori, scopo principale della nostra associazione”. Al nuovo presidente Sandro Brilli ed al nuovo consiglio direttivo l’arduo compito di portare a duemila i donatori. Jesi ne ha la possibilità; ne avrà anche la voglia? Quattordici studenti del liceo scientifico e linguistico di Jesi in Libia per uno scambio culturale con i pari grado della scuola ElFateh, un liceo per eccellenze della città di Benghasy: con loro gli assessori Leonardo Animali e Simona Romagnoli. “Siamo rimasti davvero sorpresi dalla cordialità e dall’ospitalità che ci hanno riservato - ha raccontato Elisa Buscalferri, diciotto anni - entrare in contatto con una realtà così diversa dalla nostra è davvero stimolante”. ”Un progetto importante – ha detto l’assessore Animali - non solo come scambio culturale tra due scuole, ma un’occasione per la città tutta di approfondire la conoscenza con una realtà emergente come quella libica”. Stagione sinfonica Alla ricerca della luce perduta di Augusta Franco Cardinali Lions Club Il dott. Franco nuovo presidente Presidente del Lions Club di Jesi per l’anno 2005-2006 sarà il dott. Federigo Franco che subentrerà al dott. Marcello Comai attualmente in carica. Il dott. Franco ha ricevuto l’investitura per la seconda volta. La sua precedente presidenza risale al 1998-99. Al “Ferrini” Conferenza del prof. Carotti Venerdì 13 maggio alle ore 16,30 presso la sede del Circolo “Contardo Ferrini” in piazza Federico II, 7, il prof. dott. Alvaro Carotti, primario emerito di Jesi, tratterà il tema, di grande attualità, “La vita, l’embrione e le cellule staminali”. “Italia Nostra” Iniziative A completamento di quanto pubblicato nel numero scorso, aggiungiamo che il nuovo Consiglio direttivo ha in programma le seguenti iniziative proposte dall’assemblea: 1) la pubblicazione di un libro con le caricature di personaggi jesini e non, dell’artista concittadino Silico Batazzi, al fine di salvare e tramandare questo patrimonio; 2) farsi promotori di iniziative per la ricostruzione della medievale Torre della Guardia di Jesi, insieme ad altri enti e associazioni, naturalmente con l’assistenza e la guida della Soprintendenza ai Monumenti; 3) farsi promotori presso il Comune di Jesi per la sistemazione di piazza Federico II e per il restauro della fontana delle leonesse, opera dello scultore Amici; 4) organizzare gite culturali”. Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Santina Buoncompagni Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo, inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito. ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail [email protected] SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail [email protected] La taverna di San Benedetto di Giorgia Barboni In aumento i soci e le donazioni L’approvazione del nuovo statuto associativo, frutto di un capillare lavoro a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale, ha dato all’Avis lo strumento necessario ad affrontare le sfide di un mondo tecnologico, che poco lascia all’improvvisazione propria dei suoi primi anni di vita (l’Avis fu fondata a Milano nel 1929; la “sezione” di Jesi nel 1947), facendola entrare in un un’altra era. La prima fu quella contrassegnata dalla presidenza del dott. Sandro Brilli nuovo presidente G i u s e p p e Serrani; fu lui che, salendo su un banchetto dentro le fabbriche, diceva con semplicità che c’era bisogno di sangue ed invitava tutti ad andare in sede per donarlo. E la popolazione rispondeva; meravigliosamente rispondeva soprattutto il ceto operaio, che donava senza porsi tanti perché e senza nulla chiedere (il “premio” era un chilo di carne): il sangue si dona, non si paga. La seconda era stata quella del dopo Serrani. Quando egli morì, nel 1990, il sottoscritto, che ebbe l’onore di succedergli, si rese conto che sostituirlo dopo 43 anni ininterrotti di presidenza sarebbe stata dura: la stima e la simpatia che tutti avevano per lui rappresentano qualcosa di irripetibile a arricchiranno per sempre il patrimonio dell’associazione. Nel 1999 al sottoscritto è succeduto Mario Argentati, che ha dato all’associazione un impulso organizzativo incredibile: dalla creazione del sito internet (www.avisjesi.it), all’entrata in funzione del programma assoavis, che permette la chiamata del donatore ed il monitoraggio preciso della sua attività associativa, al coinvolgimento nelle iniziative annuali (giornata del donatore) delle altre associazioni di volontariato presenti sul territorio. Ora, per l’alternanza prevista dal regolamento (non si possono svolgere più di due mandati consecutivi nella stessa carica), Mario Argentati lascia l’incarico: da pochi giorni presidente è stato eletto Sandro Brilli, consigliere da oltre venti anni; sarà coadiuvato dal vice-presidente, Paolo Marcozzi e dal segretario, Claudio Omenetti, nonché dal tesoriere Alberto Aquilanti; gli altri consiglieri sono Mario Argentati, Rosa Stronati, Remo Bocchini, Patrizia Clementoni, Luigi Carnali, Alessandro Governatori, Tarcisio Pieretti, Giorgio Paccagnani, Gianfranco Pigliapoco, Paolo Cirioni e Giuseppe Gasparetti. Nel corso dell’ultima assemblea, il presidente uscente, Mario Argentati, ha descritto un’associazione che mantiene le posizioni acquisite ma che, in prospettiva, evidenzia sintomi di indebolimento, in quanto l’apporto di nuovi donatori copre appena le uscite di coloro che cessano di donare. L’età media del donatore aumenta progressivamente e ciò incide negativamente sul rapporto donazioni/donatori, giacché, con l’aumentare dell’età, è fisiologico che si riscontri un maggior numero di sospensioni per motivi Nell’ambito del Palio Non si può intendere in tutto la musica se non si tiene conto anche di ciò che l’ha ispirata, parola, contesto culturale, esperienza personale che sia. Risulta di conseguenza impropria la definizione, che qualcuno ha voluto coniare, di “musica pura”, avulsa cioè da riferimenti. E tanto certo è dato constatare anche riguardo a qualunque altra arte. Il presupposto può favorire la comprensione di un’opera nuova presentata il 29 aprile per l’undicesimo concerto della Stagione Sinfonica e commissionata dalla Form (Fondazione Orchestra Regionale delle Marche) a Daniele Gasparini, un giovane compositore che ha compiuto i suoi studi nella nostra regione, ha raccolto premi in Italia e in Europa e oggi, tra altri numerosi impegni, è docente presso l’istituto Musicale ”G.B. Pergolesi” di Ancona. Si tratta di un preludio titolato “Dove la rosa scorda i suoi fantasmi”, ispirato a una lirica di Rafael Alberti, “Paradiso perduto”. La poesia parla di un viaggio surreale in una città-fantasma devastata da un’apocalisse ancora incombente, alla ricerca di una luce perduta, di un angelo salvatore. L’atmosfera allucinante è di una notte infinita dove il cielo è sparito. Nel silenzio improvvisamente emergono dal buio uomini pietrificati, uccelli ciechi incapaci di volare, fiumi e mari immobili, torme di ombre indistinguibili. La descrizione di questa spettrale, simbolica “desert land” è commentata, come la colonna sonora di un film di suspence, da una musica cristallizzata in note di ghiaccio spezzate in dissonanze sinistre che investono a tratti come folate gelide. Estraniata però da questo contesto poetico, al quale appropriatamente si rapporta, essa tuttavia perderebbe molto della sua suggestione. Allo stesso autore si deve anche la “Microfantasia sulla ‘Settima’”, anch’essa commissionata espressamente dalla Form. Qui la Sinfonia beethoveniana viene rivisitata, distillata, scomposta e liberamente ricomposta al fine di ridurne in essenza ritmo e melodia. Un lavoro musicale tirato con la riga e la squadra, non c’è che dire, ma più tecnico che ispirato. Il concerto, prevedeva la partecipazione del “Trio di Parma” violino, violoncello e pianoforte - incastonato nell’orchestra diretta dal maestro sloveno Anton Nanut, per la prima volta al Pergolesi. In programma erano anche l’elegante “Triplo Concerto”e la esaltante Sinfonia n° 7 di Beethoven; da considerare un’apoteosi dell’arte coreutica presa a simbolo di una prorompente energia vitale. Non senza motivo questo capolavoro è stato raffrontato all’opera di Gasparini. Pur nella sorpresa della novità, molto calorosa è stata l’accoglienza da parte del pubblico, anche questa volta assai numeroso. Sotto la chiesa di San Pietro Scavi archeologici di Cristina Franco Nell’attesa che venga reso noto il risultato degli scavi archeologici effettuati sotto la chiesa di San Pietro e durati un mese circa (fino cioè al consumo dei fondi messi a disposizione dagli sponsor) è giusto ricordare che ogni giorno giovani archeologi, fra i quali anche studenti dell’Università di Macerata, hanno riempito di terra e detriti due grandi cassoni della capacità di sette tonnellate ciascuno, scavando sei metri in profondità. Le emergenze occorse, fra le quali resti di mura di varie epoche, ossa e soprattutto ceramiche, delineano un quadro molto complesso che richiederà ulteriori scavi. Auspichiamo pertanto che presto si riesca ad ottenere un sostegno economico adeguato per chiarire definitivamente tutti i segreti celati dall’antica chiesa. Intanto alcuni soci dell’Archeoclub di Jesi si stanno preparando per la manifestazione “Chiese aperte” dell’8 maggio, quando faranno da guida alla chiesa di Santa Maria del Piano, con orario 9-11 e 16-18. Il loro compito sarà facilitato dal dott. Alessandro Biagioni, che il 6 maggio, nella sede dell’Archeoclub di Jesi, terrà una conversazione su “La chiesa di S. Maria del Piano alla luce di recenti studi sulla struttura architettonica”. Il 20 maggio poi la dott.ssa Rosalia Bigliardi, direttrice della Biblioteca di Jesi, illustrerà nella medesima sede il Museo Bodoniano annesso alla biblioteca Palatina di Parma, struttura che sarà visitata dai soci, insieme al Museo Archeologico, domenica 22 maggio, sotto la guida della dott.ssa Caterina Silva. Nei prossimi mesi, infine, i soci dell’Archeoclub di Jesi si alterneranno nei pomeriggi di sabato e domenica per tenere aperte le mura del Torrione di Mezzogiorno, che verranno illustrate al pubblico in visita. In questi giorni Jesi rivive il suo passato medievale, con gare e cortei storici che ci faranno tornare indietro nel tempo di quasi otto secoli. L’edizione moderna del Palio ha preso il via nel 1996, e da allora, e specialmente negli ultimi tre anni, quello che più risalta agli occhi non è soltanto la presenza di sbandieratori e damine in abiti che si rifanno fedelmente ai modelli storici, quanto la volontà, da parte dell’Associazione degli Amici del Palio di San Floriano ed anche poi di tanti altri jesini, di riprodurre fedelmente l’atmosfera, usi, costumi, cibi e modi di vivere di quella che era Jesi nel tredicesimo secolo. La prima iniziativa risale proprio a tre anni fa, quando questa associazione ha contattato le quattro parrocchie più antiche della città, per rappresentare i quattro quartieri esistenti al tempo del Palio, chiedendo loro di collaborare alla manifestazione organizzando delle cantine, delle taverne, che potessero contribuire a rendere più ampia l’eco dell’evento. E così è stato. Alcuni giovani della parrocchia di San Giuseppe hanno dato vita alla “Taverna di San Benedetto”, antico nome della stessa parrocchia. - È stato facile trovare una cantina nel Centro Storico adatta ad organizzare una taverna in perfetto stile medievale? - chiedo ad uno di questi ragazzi. “Non è stato molto facile: abbiamo dovuto girare per il Centro e chiedere informazioni al riguardo; ogni cantina in fatti agisce in modo del tutto autonomo. Il primo anno il locale era completamente in disuso, e tra la preparazione e le pulizie ci siamo dovuti organizzare con i lavori dagli inizi di aprile. Ora l’organizzazione procede molto più velocemente”. - Quanti ragazzi siete a lavorare nella taverna? “Siamo una ventina, tra la cucina, camerieri e lavapiatti. È il numero più giusto per lavorare senza intralciarci; in cucina poi c’è anche un cuoco professionista. - E per il menu? Dovete attenervi a qualche linea particolare? “L’associazione ci ha dato delle linee guida; dato che il Palio risale a prima della scoperta dell’America sarebbe anacronistico servire patate o pomodori, ad esempio. Facciamo quindi molto uso di legumi, di verdure, fave, carne in porchetta, prodotti nostrani che conosciamo bene, e che vogliamo far poi riscoprire anche a chi viene da noi a mangiare. Ogni anno poi si ricerca sempre di più il particolare, piatti nuovi che possano sì piacere, ma ancor prima incuriosire…”. *** Mi parla poi dei costumi tipici, contadini, che tutti nella taverna indossano, perfettamente in linea con i prodotti serviti; “il lavoro delle cantine” tiene a precisare “non è tanto fatto per il guadagno, quanto per il divertimento, per il piacere di trasportare la gente per una, due, tre sere nel passato della nostra città. Al cantiere di Palazzo Carotti Lavori in alto mare Nei giorni scorsi alcuni rappresentanti dell’Associazione Forense Jesina e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, insieme con i responsabili del Comune di Jesi e dell’impresa esecutrice dell’opera di restauro, si sono recati in visita al cantiere di Palazzo Carotti, sede del Tribunale, per verificare lo stato dell’opera (la riconsegna dei lavori era prevista per la tarda primavera). L’avv. Marcello Pentericci e gli altri avvocati presenti hanno potuto prendere visione di un cantiere che, almeno per un profano, sembrerebbe ancora in alto mare ed hanno manifestato qualche perplessità sull’effettiva possibilità di rispettare i termini di consegna (infatti, già sì parla di trasferimento a settembre). Ancora maggiore preoccupazione gli avvocati hanno manifestato per le condizioni dell’archivio della Pretura (oggi Tribunale), abbandonato a sé stesso in mezzo a polvere e calcinacci. “L’archivio, fondamentale per gli studiosi (anche non di dirit- to) ai fini della ricostruzione dei vari periodi storici cui le pratiche si riferiscono - ha detto l’avv, Pentericci, presidente dell’Associazione Forense Jesina costituisce un bene prezioso per la città e meriterebbe, da parte dell’amministrazione, ben altra considerazione e cura, anche perché la nostra associazione si era già adoperata per la permanenza a Jesi dell’archivio, ottenendo assicurazioni dì pronto intervento da parte della stessa amministrazione. Un intervento da parte di quest’ultima - ha concluso Pentericci - è pertanto assolutamente prioritario”. Concerto rinviato L’ultimo appuntamento della sesta rassegna “I Concerti degli allievi”, in programma per venerdì 6 maggio al Circolo Cittadino, è stato rinviato a venerdì 20 maggio al Circolo Cittadino (ore 21,15). La serata è inserita nei concerti della Società “Amici della Musica” di Jesi. Jesi e Vallesina Contrappunti Eleganze di Riccardo Ceccarelli Si sa da sempre che il mondo della politica, e non solo, non è la casa dell’eleganza, in particolare il suo linguaggio. Qualcuno, credo, avrà già fatto un’antologia di queste “perle”. Si può cominciare da lontano. Se non ci fosse, sarebbe utile e necessario farla. Non servirà a niente. Accontenterà per lo meno la curiosità. Desideravo avere questa antologia ascoltando al telegiornale alcune dichiarazioni di uomini politici in merito all’annuncio del nuovo governo, dichiarazioni che poi non ho trovato scritte sui tre o quattro giornali che ho consultato. Erano “colorate” ed “eleganti”, rispecchiavano chi le aveva pronunciate. Non c’è da meravigliarsi. Il “colore” ha fatto sempre parte del linguaggio politico, più comprensibile ovviamente del politichese imperante ancora in tanti giovani rampanti della politica. Una parola, comunque, non molto colorata, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, mi è rimasta dentro e alla sua ripetizione mi fa subito drizzare, come si dice, le orecchie. Fa riferimento al contrario della speranza, alla “disperazione” cioè. La usa, e l’ha usata, Piero Fassino quando parla di “un governo della disperazione”. Ne fanno uso nel polo opposto quando si dice che “l’Unione semina disperatamente veleni”. Non so quale dialogo potrà esserci se la reciproca unità di misura o di ascolto è la disperazione. Essa apre a possibilità certamente non positive. Un dialogo tra sordi. Basta guardare le facce degli onorevoli in parlamento mentre ascoltano la parte avversa. In esse si leggono e si vedono non l’attenzione per le ragioni altrui, ma l’alterigia, l’altezzosità, il sorriso ironico e soddisfatto che esprimono almeno visivamente la totale noncuranza e valutazione delle argomentazioni presentate. Se la chiave di lettura reciproca è la “disperazione” e le iniziative politiche sono prese solo ed unicamente sotto l’aspetto della “rivincita” egemonica della propria parte, la strada non porterà lontano. Si nasconde ancora in questi atteggiamenti una concreta delegittimazione dell’altro che ormai è diventata atmosfera diffusa ed accettata. A parole viene negata, ma ricompare nei fatti. Si scopre l’acqua calda quando si parla di “concordia” e di “abbassare i toni della politica”, e la si usa quest’acqua o la si strumentalizza per spegnere ipotetici incendi solo in certi settori, non quando vi sono letture della storia univoche, miopi o asservite o che non fanno comodo. I dibattiti sono all’insegna o della serie “la ragione è dalla mia parte”. Tutti si riempiono la bocca di “riforme” e “riformismo”. Parole. Quando si tentano in concreto, si bocciano e a fatica si discutono, perché la ragione è solo da un parte. Si tira in ballo “l’onnipotente” (per fortuna con l’iniziale minuscola) o anche Gesù Cristo, ma solo per un trito sarcasmo. Di programmi alternativi se ne parla poco, si stanno fabbricando, ma quanto all’essere unanimi ce ne corre ancora. Comunque lo speriamo. Per sapere e decidere. Eleganze, come si diceva. Ma anche tanti silenzi trasformati anch’essi in eleganza. Come quella di domenica 24 aprile, giorno dell’inaugurazione del pontificato di Benedetto XVI, quando in qualche chiesa non si è accennato minimamente all’evento, invitando alla preghiera per il papa ed unendosi ai fedeli in piazza San Pietro, ci si è però ricordati di invitare a prendere parte il giorno dopo alla festa del XXV aprile. Ognuno ha le sue eleganze. Che non fa certo parte di quella teologia della Bellezza di cui nel 2002, a Rimini, l’allora card. Ratzinger parlava. Una bellezza che sarà pure messa in dubbio dal potere della menzogna, della seduzione, della violenza e del male, ma che attraverso Cristo ed il suo volto, la bellezza dell’amore appunto, si rivela più forte della menzogna e della violenza. “Questo Papa, ha scritto Antonio Socci, sa bene che il nichilismo che divora la nostra esistenza non è vinto da un discorso filosofico, ma solo dalla commozione per la Bellezza”. Nonostante le nostre piccole eleganze. Approvato il bilancio 2004 Il piano di sviluppo della Banca delle Marche Cinquanta nuovi sportelli nel prossimo triennio Approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci il bilancio 2004 della Banca delle Marche che chiude l’esercizio precedente con una brillante performance de! risultato lordo di gestione che si attesta a 119,7 milioni di euro facendo registrare un incremento superiore al 22 per cento sul dato al 31 dicembre 2003. L’utile netto ammonta a quasi Bianconi e il dottor Claudio Dell’Aquila e tutto il personale per l’impegno profuso - ha commentato positivamente i dati dell’ esercizio 2004 ed ha sottolineato “il rafforzamento dell’autonomia della banca ed il suo ruolo di servizio verso il territorio di tradizionale riferimento.. Il nostro piano di sviluppo prevede l’apertura di cinquanta Accordo Asl 5 “Amici dello Iom” per l’assistenza domiciliare Un accordo di programma tra l’Azienda Sanitaria Unica Regionale - Zona Territoriale n.5 di Jesi e l’Associazione “Amici dello Iom - Jesi e Varesina” è stato sottoscritto per la gestione integrata dell’assistenza domiciliare oncologica. In particolare l’accordo prevede la gestione non solo dell’aspetto clinico della prestazione ma soprattutto delle dinamiche psico-emotive del paziente assistito e del relativo nucleo familiare, che spesso sfumano in un quadro di dolorosa tensione morale influenzando il decorso della storia clinica. Il servizio assicura interventi assistenziali ad almeno 150 pazienti neoplastici, in trattamento domiciliare, tutti i giorni, feriali e festivi, dell’anno dalle ore 8 alle ore 20, garantendo altresì la continuità delle cure ed il rispetto del progetto assistenziale definito dall’Unità Valutativa Distrettuale nonché una pronta disponibilità notturna. A Moie il progetto “Nati per leggere” 40 milioni rimanendo sostanzialmente stabile (+0,85 per cento) rispetto al 2003. Il dividendo assegnato ammonta a 3,4 centesimi di euro per azione ed è in linea con quello erogato in relazione all’esercizio precedente. La raccolta diretta del 2004, pari a 9.694 milioni di euro, registra una significativa crescita dei volumi (+11,87 per cento) mentre l’incremento della raccolta indiretta è stato più contenuto (+2,85 per cento) con volumi che sì attestano a 5.263 milioni di euro. In crescita i crediti verso clientela, (+9,38 per cento) mentre i! peso delle sofferenze si riduce di 3,7 min. (-1,5 per cento) passando dal 2,89 per cento sugli impieghi al 2,6 per cento. Il presidente Tonino Perini, dopo aver ringraziato !a direzione generate - il dottor Massimo nuovi sportelli nell’arco di tre anni e l’ottenimento dì una redditività al livello dai nostri competitori, per aumentare il nostro ruolo di market leader a supporto dell’economia locale e territoriale”. 11 direttore generale Massimo Bianconi ha sottolineato “la convinzione della bontà dei progetti e lo sforzo per continuare, tutti insieme, un cammino destinato ad arrivare a traguardi ancor più prestigiosi. E’ importante, ora, migliorare la qualità dei nostri servizi per ottenere, con azioni commerciali sostenute da adeguate politiche del credito, la fiducia dell’intera clientela, con particolare attenzione al segmento retaii, te piccole e medie imprese e le istituzioni”. Nella foto, di Anna V. Vincenzoni, da sinistra: Massimo Bianconi, Tonino Perini e Giovanni Filosa. Con il Lions Club di Jesi alle Cinque Terre Il 23, 24, 25 aprile i soci del Lions Club di Jesi hanno compiuto un’escursione, d’interesse prevalentemente culturale, alle Cinque Terre. L’itinerario ha toccato molti luoghi che in passato rientravano nel “Grand tour” e affascinarono artisti, poeti e musicisti italiani ed europei, quali Lerici, Portovenere, Manarola, Viareggio, Lucca, Torre del Lago. Qui, di fronte al lago di Massaciuccoli, è stata visitata anche la villa dove Puccini compose alcuni tra i suoi più grandi capolavori e dove ora egli è sepolto. Nella foto piccola: Simonetta Puccini, ultima discendente della famiglia del grande musicista, con il dott. Marzio Furlani, segretario del Lions Club; nell’altro foto i soci Lions in Piazza del Giglio a Lucca. Anche nella villa dove Puccini compose le sue melodie immortali Nuovo appuntamento della biblioteca comunale “Joyce Lussu” di Moie con il progetto “Nati per leggere”, l’iniziativa che, dopo un primo incontro per i genitori e un secondo per i bambini dai cinque ai sette anni, ha organizzato una “magica festa” per i bambini dai due ai cinque anni del Nido d’infanzia “Il piccolo principe” : storie di fate e di giganti raccontate, con sottofondo musicale, da un’animatrice. La biblioteca “Joyce Lussu”, che da anni opera nella promozione del libro e della lettura per la prima infanzia e che, come tale, ha già un notevole patrimonio librario rivolto a questa fascia d’età. Nella foto, un precedente appuntamento della rassegna “Nati per leggere”. Maiolati Anziani in vacanza ad Abano Terme Domenica 8 maggio 2004 5 Per le nozze Sassaroli-Sebastianelli Il Cardinale Silvestrini a Maiolati Sabato 30 aprile, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano di Majolati sono state celebrate le nozze del dott. Simone Sassaroli e della dott.ssa Simona Sebastianelli. Coloro che hanno partecipato al rito religioso hanno avuto una bellissima sorpresa: infatti a celebrare il rito nuziale, come atto d’amicizia verso gli sposi, c’erano il Cardinale Achille Silvestrini, Mons. Claudio Celli e il parroco don Fabio Belelli. Una cerimonia semplice, ma toccante. Nell’omelia, il Cardinale Silvestrini, dopo aver spiegato le sacre scritture scelte dagli sposi, ha ricordato la serietà e l’impegno di Simone quando frequentava lo studentato di “Villa Nazareth” di Roma. Il Cardinale Achille Silvestrini, Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali, è nato a Brisighella, nella Diocesi romagnola di Faenza il 25 ottobre 1923. Nel 1953 è entrato nel servizio diplomatico nella Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato. Dal 1958 al 1969 è stato tra i collaboratori dei Segretari di Stato Tardini e Cicogani, in seguito ha ricoperto incarichi internazionali di primissimo piano (in particolare, si è occupato delle chiese orientali). Nel ministero sacerdotale ha svolto sempre un’azione tra i giovani del collegio universitario “Villa Nazareth”, istituzione ideata nel 1945 dal Cardinale Domenico Tardini. Ed è stata proprio “Villa Nazareth” ad unire nella stima e nei valori il Cardinale Silvestrini, mons. Celli e il giovane Sassaroli. Al termine del rito nuziale, gli illustri prelati hanno conversato, con disponibilità e cordialità, con i majolatesi intrattenendosi nella piazza antistante la chiesa parrocchiale. Anche il Vescovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, è salito a Majolati per incontrare il Cardinale Silvestrini e mons. Celli cui è legato da stima ed amicizia: un evento nell’evento, il ricordo caro di una giornata dalle forti emozioni, considerando, tra l’altro, che nel XX secolo avevano visitato Majolati solo due cardinali: Benedetto Aloisi Masella e Pietro Palazzini. Marco Palmolella Nella foto, da sinistra: mons. Claudio Celli, il Cardinale Achille Silvestrini, la dott.ssa Simona Sebastianelli, il dott. Simone Sassaroli, mons. Edoardo Menichelli e don Fabio Belelli. (foto Candolfi) Consorzio Servizi Vallesina Il Centro sociale anziani di Moie, in collaborazione con il Comune, organizza le vacanze per gli anziani nel centro turistico di Abano Terme, dal 20 giugno al 2 luglio. La quota di partecipazione è di 462 euro. Prenotazioni (fino ad esaurimento dei posti e comunque entro la fine di maggio) presso la delegazione comunale di Moie ogni martedì, dalle ore 8,30 alle 10. Per maggiori informazioni telefonare al 0731.700823. Spettacolo in prima nazionale al Teatro “Spontini” di Maiolati “Ho vinto un Reality!!!” è la nuova produzione che Spartaco Paganini propone quest’anno sempre con la collaborazione del teatro “Spontini” di Maiolati, ove lo spettacolo debutterà in prima nazionale sabato 21 maggio (anteprima venerdì 20 al teatro “Farnese” di Cingoli). Interpreti Maria Antonietta Tilloca e Raffaella Ponzo; regia di Rosario Galli. L’assemblea dei soci del Csv – Consorzio Servizi Vallesina – riunita venerdì 29 aprile presso il ristorante “Rusticanella”, ha approvato all’unanimità il bilancio 2004 illustrato dal revisore Massimo Albonetti. Nella foto, da sinistra: Massimo Albonetti, Enrico Filonzi, Piero Zenobi e Luigi Damiani. (foto Anna V.Vincenzoni) Benvenuta, primavera! Settimane addietro abbiamo raccontato, su queste colonne, i tanti giorni grigi, segnati da nevicate abbondanti, piogge persistenti, temperature fredde. Un tempo insolitamente ed ostinatamente volto al peggio, che ci ha costretti a maglioni e ombrelli anche a primavera inoltrata. Poi, finalmente, la buona stagione sembra aver ritrovato la pienezza del suo ruolo. Ed ecco, allora, un fine aprile che sgombra il cielo da nubi nere e minacciose. Ed ecco il sole che si riappropria del suo spazio celeste. Ed ecco un maggio che si presenta all’altezza della sua migliore fama, con il suo tepore, i suoi colori, la sua luminosità. La natura torna a vivere, la gente a sperare, a sognare. A godere dell’arrivo della bella stagione sono soprattutto i giovanissimi (benvenuta, primavera!): sui loro volti sorrisi, gioia, felicità e qualcosa di più ancora se al tutto si accompagna il gusto di un cono gelato. (gi elle) (foto Paola Cocola) 6 Jesi e Vallesina Domenica 8 maggio 2004 Jesi per via di Paolo Marcozzi Colombo Cristoforo (Via) (Genova,1451 – Valladolid,1506). Nato in una famiglia di tessitori di lana, nel 1479 si stabilì a Lisbona e da allora non fece più ritorno in patria. In quel tempo probabilmente concepì il progetto di raggiungere le Indie (l’Asia orientale e meridionale) navigando verso occidente attraverso l’Atlantico. Colombo presentò il suo progetto alla corte portoghese, che non lo prese in considerazione e allora si trasferì in Spagna, dove, dopo molte difficoltà e grazie all’intercessione della stessa regina Isabella, Colombo ottenne tre piccole navi (due caravelle, la Pinta e la Niña, e una «nao», la Santa Maria). Partita da Palos il 3/8/1492, la spedizione sostò alle Canarie quattro settimane per riparazioni e il 6 settembre iniziò la traversata dell’oceano; non fu incontrata alcuna terra fino al 12 ottobre, quando fu avvistata un’isola, battezzata da Colombo San Salvador e da identificarsi con Guanahani (Watling), un atollo delle Bahama. Al ritorno, le accoglienze furono trionfali. Dopo altre tre spedizioni alla ricerca dell’oro e delle spezie ed infinite peripezie, Colombo vide tramontare il suo astro: si affermava sempre più l’ipotesi che le terre di là dall’Atlantico costituissero un mondo nuovo (ma questa idea non fu da lui mai accettata). Morì a Valladolid il 20/5/1506. La sua morte passò quasi inosservata; neanche il continente da lui scoperto derivò da lui il proprio nome (l’America fu così chiamata da Amerigo Vespucci). Compagna Francesco (Via, da strada senza sbocco a Via Scotellaro) Scrittore meridionalista e politico (Napoli,1921 – Capri,1982). Professore di geografia politica ed economica, collaborò a vari periodici e fondò la rivista Nord e Sud (1954). Operò a livello culturale e politico per ridurre gli squilibri tra le regioni meridionali e quelle settentrionali, inserendo la questione meridionale nei grandi problemi sul decentramento politico e economico, nel processo di industrializzazione e nella politica del territorio. Deputato al parlamento per il Partito repubblicano dal 1968, fu sottosegretario per gli interventi nel Mezzogiorno (1974-76) e ministro dei lavori pubblici (1979). Numerose le sue opere sul Mezzogiorno, tra le quali La questione meridionale (1963), Le regioni più deboli (1971). Dal 16 marzo Viaggio in Guatemala Avuls di Jesi: da nucleo ad associazione-onlus Dal 16 marzo il nucleo Avulss di Jesi è diventato un’associazione, che mantiene invariate organizzazione e modo di servire, cioè, come ha detto la presidente Maria Cristina Paris, “un dono d’amore, di speranza e di luce, senza contropartita”. I motivi che hanno indotto l’Avulss nazionale al cambiamento organizzativo sono stati spiegati dal consigliere nazionale Luigi Sergi: “L’Avulss nazionale ci ha seguito per venticinque anni ed ora è giunto il momento di rendere autonome le varie realtà locali (circa dodicimila volontari distribuiti in 290 nuclei sparsi in tutta Italia) anche in considerazione delle difficoltà burocratiche che si incontrano in certe regioni per poter essere inseriti nei Registri Regionali di Volontariato. L’unico vincolo è rappresentato dallo Statuto definitivo dell’Avulss Nazionale di Brezzo di Bedero (Varese) e valido per tutte le realtà Avulss”. All’unanimità sono stati approvati lo statuto e l’adesione alla Federazione Avulss; sono stati anche eletti i diciotto componenti del Consiglio d’associazione. Durante l’assemblea i lavori sono stati interrotti per lasciare spazio al Vescovo Mons. Serfilippi, venuto a portare il suo saluto. Padre Oscar ha esortato i volontari affinché il loro sia soprattutto un servizio affettivo, attingendo dal Vangelo la forza necessaria per esercitare un vero servizio di carità. Venerdì 18 marzo il nuovo Consiglio d’associazione ha provveduto alla nomina delle cariche quasi tutte riconfermate: presidente: Maria Cristina Paris; vice presidente vicario: Marianeve Padalino; vice presidente (nuovo) Raimondo Naponelli; responsabili culturali: Maria Antonietta Angeloni, Orietta Maggiori e Maurizio Strappa; amministratore: Franco Lovascio; segretari Giorgio Colocci (nuovo), Luigi Damiano e Fiorella Luminari. A questi si sono aggiunti gli otto coordinatori di gruppo: Maria Pia Cuomo Serritella (Gruppo Casa Famiglia), Laura Nardo (Gruppo Casa Riposo), Serena Marasca (Gruppo Domicilio), Lidia Cerrella e Marta Mennini (Gruppo Minori). Rina Alesi, Dina Lanari e Cesarina Pascucci (Gruppo Ospedale). Nominati, infine, componenti del Collegio dei Probiviri: Maria Cotichelli Purini, don Aldo Anderlucci e dott. Giorgio Vignetti. Ricordiamo, per quanti fossero interessati, che la sede Avulss è in piazza Federico II n.8. Sulle ali della musica Conce (delle) (Largo, Via delle Conce) Vedi Via Conce. Da Castelplanio a Bagnara Calabra Conce (Via, da Via Castelfidardo a Via Mazzini) Qui erano situate numerose botteghe di conciatori di pelli. Per lo stage del Premio “Mia Martini” di Simone Sebastiano Concordia (da Via Schweitzer a Via Kennedy) Che bello se, per la pace e la concordia, bastasse intitolare loro una via! Passate le pre-selezioni al Festival di Castelplanio, Alessia Sebastiano, Simone Sebastiano e Laura Bartoloni, tre ragazzi del paese collinare, sono approdati a Bagnara Calabra per lo stage del premio "Mia Martini", concorso canoro che ha portato in luce tra le altre Linda, la marchigiana dalla voce nera che risaltò al Festival di Sanremo del 2004. Una gara a colpi di canzoni, in cui ognuno ha dato libero sfogo alle proprie corde vocali ed alle proprie emozioni. Una competizione per mettere in rilievo le voci emergenti. A questo scopo sono state realizzate riprese dei concorrenti che verranno trasmesse da maggio sul canale 841 di Sky all'interno del programma "Stelle". “Un clima rilassato al di là della competizione. Il direttore artistico ci ha messo subito a nostro agio Consonni Ajace (Via) (Filottrano,1818 – Jesi,1884). Ardente patriota, strettamente legato a Luigi Mercantini, partecipò attivamente ai moti del Risorgimento. Dopo il 1860, a Fossombrone fu capitano comandante della Guardia Nazionale e membro della giunta provvisoria di Governo. Dal 1856 al 1866 promosse bonifiche agrarie in numerosi Comuni della provincia di Pesaro e, in seguito, in quelle di Macerata ed Ancona. A Jesi, nel 1872 istituì per primo un laboratorio per la produzione, sperimentazione e selezione microscopica del baco da seta, creando particolari varietà con tecniche innovative e prodigandosi nella istruzione professionale di bachicoltura. Venerdì 6 maggio Consiglio Comunale Per venerdì 6 maggio, alle ore 16, è convocato il Consiglio comunale di Jesi. Tra i principali argomenti in discussione, il controllo dei campi elettromagnetici e il piano di zonizzazione acustica del territorio comunale. Numerose le interrogazioni all’ordine del giorno: sui parcheggi riservati all’ingresso dell’ospedale “Murri” (Sdi); sulla situazione delle vie Verziere, Fermi e Ricci (rep. europei); sulla modi- fica della circolazione interna alla rotatoria posta tra le vie Prato, Gallodoro, del Molino e Guerri (Ds); sulla viabilità tra le vie Abbruzzetti e Pasquinelli (Ds); sulla destinazione dei proventi dalle sanzioni pecuniarie (Fi); sulle mura castellane (Forza Italia), sulla opportunità di intitolare una via o piazza a Papa Giovanni Paolo II (Fi); sulla revisione del piano riguardante gli impianti pubblicitari (An). Segue a pag. 8 Fascino e problemi di un Paese in sofferenza Se vai a diecimila chilometri da Jesi un motivo ci sarà. E il motivo ce lo ha presentato l’amico Raffaele Bucciarelli illustrandoci il difficile cammino di un Paese dove Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace, si è spesa e si sta spendendo per donare un pizzico di dignità ad una popolazione dalle antiche virtù. Così siamo andati in Guatemala, un’estensione geografica pari ad un terzo dell’Italia con dodici milioni di abitanti, di cui un’alta percentuale di origine maya. E proprio la storia, la cultura, i problemi e il territorio dei maya hanno calamitato la nostra attenzione. Li abbiano trovati soprattutto nel sudIl gruppo presso una stele di Quiriguà. Da ovest dalle immense sinistra a destra: Vittorio Massaccesi, Fabio valli, dai picchi oltre Latini, Stefano Fabrizi (accovacciato), i tremila metri, nei Ermanno Giulietti, Umberto Colocci e Paolo villaggi che si per- Veschetti. dono in uno straorPavarotti” voluto dalla dinario scenario di verde, di Fondazione e sovvenzionato dal foresta e di campi di granoturco. nostro tenore, per orientare proLì i segni dell’antica civiltà sono fessionalmente in vari settori gli quasi completamente scomparsi adolescenti di una vasta zona. e al loro posto abbiamo trovato Non possiamo dimenticare solo i problemi di una popolal’incontro con padre Clemente, zione che, soffocata nel passato un sacerdote cattolico del centro dalla divisione interna in oltre di Sacapulas con una parrocchia venti etnie e dalla prepotenza dei e 43 cappellanie che egli ragconquistatori spagnoli, tenta il giunge a piedi o in auto una volta recupero e la difesa della dignità al mese. E il giorno del suo arripersonale dopo quindici anni di vo fin nelle lontanissime contraguerra civile alla fine del secolo de – anche cinque ore di cammiscorso. Ancora oggi è una popono per i sentieri della montagna lazione che si nutre essenzial– è giorno di festa. La sua giovamente degli avari prodotti della nilità e insieme la sua calma terra fertile strappata alla montariflessiva e la sofferta consapegna e alla foresta dove in tutte le volezza di un difficile presente stagioni germoglia il granoturco per tanti diseredati, ha creato in che è e rimane l’alimento base noi il più efficace ricordo di un per tutti, elaborato nelle più dramma sociale che dura nel diverse forme e modi. tempo senza limiti. Abbiamo incontrato i maya *** nelle loro tradizionali liturgie Gli incontri più vivi e più religiose piene di invocazioni, di interessanti li abbiamo avuti con incenso e di candeline. E tali i rappresentati di alcune coopeche, comunque, si aprono alla rative agricole che si stanno predicazione e alla liturgia cattoorganizzando per meglio trattare lica. Una bella testimonianza in e vendere i prodotti dei campi. tal senso l’abbiamo avuta dal Ma li abbiamo avuti soprattutto gradito incontro con suor con i responsabili delle tante Eleonora Maioro, jesina schietta strutture sociali promosse prodel borgo Garibaldi che da tanti prio dalla Fondazione voluta e anni dedica la sua vita alle famiorganizzata dalla Menchù e colglie più bisognose di amore. laboratori per sviluppare iniziative a favore delle scuole, del turi*** smo, della professionalità. Naturalmente non possiamo Abbiamo constatato i benefici, pur modesti ma tanto significatiV. Massaccesi vi, proprio nel villaggio dove è nata e vissuta la Menchù e, più ancora, nel centro “Luciano Segue a pag. 8 IL LIBRETTO IN DUE FORMATI GRANDE più leggibile, costa €1,50 a copia + spese di spedizione il mensile diretto da Giulio Andreotti ha ristampato un piccolo libro di preghiere dal titolo Chi prega si salva PICCOLO formato tascabile, costa €1 a copia + spese di spedizione con la presentazione del cardinale Joseph Ratzinger È possibile richiedere copie sia dell’edizione grande che di quella piccola telefonando al numero verde gratuito 800-271509 oppure scrivendo a 3OGIORNI via Francesco Antolisei 25, 00173 Roma, o all’indirizzo e-mail: [email protected] 30GIORNI IN LIBRERIA E IN EDICOLA Sport Volley Domenica 8 maggio 2004 Basket Calcio Gli ultimi guizzi di Eccellenza Per la Monte Schiavo Banca Marche è tempo di bilanci Oggi spareggio tra Urbisaglia e Jesina di Giuseppe Papadia Terminata in semifinale contro Perugia la corsa della Monte Schiavo Banca Marche, per la società jesina è tempo di bilanci. Dopo una stagione anonima, con il clamoroso esonero del tecnico Cuccarini, sostituito da Jenny Lang Ping, le “prilline” si sono in parte riscattate nei play-off eliminando il Novara con una grandissima rimonta. “L’inizio è stato difficile – ha detto Marcela Ritschelova (nella foto) – In questo sport ci vuole pazienza e continuità, cosa che noi spesso non abbiamo avuto. Alla fine c’è un po’ di delusione perché non abbiamo espresso al meglio il nostro gioco nelle partite importanti. Qualche soddisfazione ce la siamo tolta contro Novara, quando siamo andati sotto 0-2 ed abbiamo rimontato: sono quelle piccole soddisfazioni che ti permettono di andare avanti, però in generale non è stata una stagione entusiasmante”. A rendere ancor più deludente l’annata appena conclusa, è stata l’esclusione della Monte Schiavo dalle coppe europee del 2006. Gli scarsi risultati ottenuti in questo campionato hanno convinto il presidente Gennaro Pieralisi a rivoluzionare la squadra per il prossimo anno. Cambieranno molte cose a partire dalla dirigenza, con l’arrivo di un direttore sportivo che sostituirà la coppia formata da Andrea e Gabriele Pieralisi. Tra i nomi che si fanno in pole position sembra esserci lo jesino Giuseppe Cormio, ora direttore generale del Padova in A1 maschile ma in passato anche nel basket alla Sicc. Sarà nuovo anche l’allenatore, che dovrà sostituire Lang Ping tornata negli Stati Uniti per fare il ct della nazionale. Sul destino delle giocatrici, poi, peserà la decisione della Federazione riguardo la presenza delle italiane in campo nella prossima stagione. (foto Candolfi) Alle “under 17” il titolo regionale Final four regionale di assoluto valore lunedì 25 aprile per i colori della Pieralisi, che ha vinto il titolo nella categoria “under 17” femminile. Una bella soddisfazione per tutto l’ambiente ed in particolare per gli allenatori che più di altri sono stati maggiormente a contatto con le ragazze. Un grazie di cuore quindi da parte di tutto il Gruppo Sportivo Pieralisi ad Elisabetta Bonci, guida e tecnico di ormai provata esperienza, coadiuvata da Roberto Bocchini e Laura Fiordelmondo. La Pieralisi ha battuto il Loreto in mattinata per 3-0 e l’Apav Lucrezia, nell’accesa finale del pomeriggio, per 32. Queste le protagoniste del successo: Arianna Argentati, Chiara Baroli, Giulia Bartolini, Alessia Travaglini, Tatiana Capriotti, Marta Gabrielloni, Alessia Trillini, Fabienne Yapi, Selene Procicchiani, Beatrice Andreoni, Giulia Cecato e Sara Sampaolesi. La fase interregionale a tre sarà disputata nella nostra regione. Tennis tavolo Tra i primi in Italia di Cristiano Taviani Sono stati circa quattrocento gli atleti iscritti al quinto Gran Premio nazionale Csi di tennis tavolo che si è svolto dal 14 al 17 aprile a Ponte di Legno (Brescia). Esattamente: 441 partecipanti, di cui 382 atleti e 59 dirigenti accompagnatori, 78 società sportive in rappresentanza di nove regioni, tra cui le Marche (foltissima la delegazione anconetana, con atleti provenienti da Ancona, Fabriano, Senigallia e Jesi). Su sedici tavoli allestiti nel palazzetto della cittadina della Valle Camonica, immersi in un incantato paesaggio innevato, spettacolari ed intensissime sfide hanno coinvolto piccoli e grandi pongisti, dai sette ai settant’anni circa. Il Gran premio nazionale prevede la disputa di due prove: una individuale, per singole categorie, e una a squadre riservata alle rappresentative maschili e femminili dei comitati provinciali. Tra tutti hanno spiccato i nostri atleti Matteo Grilli dell’Itas “G. Galilei” nella categoria Juniores e Nicola Falappa della Polisportiva “Clementina” (parrocchia San Francesco di Paola) nella categoria Seniores: per entrambi la soddisfazione di aver raggiunto i quarti di finale delle rispettive categorie e quindi di essere tra i primi otto atleti Csi nel ranking italiano. Prossimo appuntamento: il terzo Ping Pong Day Csi in piazza della Repubblica a Jesi il 25 giugno o il 1° luglio. 7 (foto Giaccaglini) La Sicc Bpa saluta la massima serie È durata appena una stagione la permanenza della Sicc Bpa nella massima serie. Mercoledì 27 aprile, nonostante il sofferto successo ottenuto al PalaTriccoli contro il Roseto (84-80), i gialloverdi sono stati condannati alla retrocessione dalle contemporanee vittorie di Reggio Calabria (91-83 contro Roma) e Biella (9684 con Cantù). “Abbiamo giocato una buona gara – ha detto un deluso coach Subotic – soprattutto in difesa, con Roseto che ha realizzato solo nove punti nel terzo periodo. Era difficile giocare ed essere con la testa altrove. Nelle ultime cinquesei partite siamo stati poco fortunati, cosa indispensabile per vincere”. Assente anche nell’ultima gara casalinga della Sicc in A, il patron Alfiero Latini, deciso a lasciare il basket dopo gli insulti ricevuti nel dopo-gara con Reggio Calabria. A parlare è stato, così, il presidente Antonio Gallucci. “C’è tanta amarezza e rimpianto per gli errori e la sfortuna – ha affermato – La squadra ha mostrato dignità ed ha giocato una buona partita. I ragazzi da un po’ di tempo, nonostante i limiti hanno sempre giocato alla morte”. Prima della gara con la compagine abruzzese, i tifosi dell’Avanguardia hanno premiato capitan Rossini (nella foto), per la sua fedeltà e grinta. Sabato 30 aprile a Treviso gli jesini hanno salutato la serie A perdendo contro la capolista 91 a 73. La classifica finale della serie A: Treviso 56 punti, Fortitudo Bologna e Siena 50, Milano 48, Cantù 44, Roma 36, Roseto e Napoli 32, Pesaro e Teramo 30, Livorno e Avellino 28, Reggio Emilia, Varese e Udine 26, Biella e Reggio Calabria 24, Sicc Bpa Jesi 22 punti. Le prime otto accedono ai play-off scudetto, retrocedono in Lega due Reggio Calabria e Jesi. Gip Il commento di un giovanissimo Il frutto di una stagione sfortunata Tutti si auguravano la salvezza da parte della Sicc Bpa Jesi; invece, dopo la strameritata promozione di un anno fa dalla Legadue, ce ne ritorniamo in A2 a testa alta, in seguito ad un campionato davvero sfortunato, con sconfitte registrate, spesso, all’ultimo istante. I tifosi sono stati eccezionali ed hanno incitato la squadra fino al termine della stagione, ma tutto ciò non è bastato per raggiungere la salvezza di una squadra che ha cercato di far bene e di lottare con tutto il cuore fino all’ultimo. Sicu- ramente c’è stata, in tutti noi tifosi, profonda delusione…. ma non ci demoralizziamo troppo e speriamo che nella futura stagione il team jesino possa continuare a fare bene e, perché no?, guadagnarsi, per la seconda volta, un posto nella massima serie per la gioia dei tifosi, sempre pronti a gremire e colorare di gialloverde il PalaTriccoli. Un grazie comunque alla società per l’impegno che ha sempre dimostrato. Daniele Bartocci Il grande volley Mentre il Real Vallesina osservava il riposo, anticipando la chiusura delle operazioni di campionato nella tranquilla ma poco gradita pace (il centro classifica) la Jesina incompleta a Camerino … regalava tre punti d’oro, che hanno messo i camerti alla pari col Montegiorgio, a punti 41; da qui, per loro si prosegue il campionato con lo spareggio. Jesina Per i leoncelli, invece, rimasti a punti 48 al terzo posto in coabitazione con l’Urbisaglia, ci saranno gli incontri di playoff. Dicevamo Jesina incompleta, specie del bomber argentino Cabello, oltre che di Fontana, Spina, Goglia e fino al 64’ anche di capitan Erbuto. Mister Oddi, il nostro allenatore, aveva però messo in campo una formazione accettabile, ma la squadra di casa aveva in più la paura del playout ed una carica psicologica invidiabile. I nostri, come squadra di classifica, erano temuti e all’inizio dell’incontro si son messi immediatamente all’opera con Langiotti ben assistito dal bravo Zaccagnini; poi al quarto d’ora, sempre con Langiotti, stavolta più preciso, andavano in vantaggio: 0-1 al 16’. E qui i camerti mettono in vetrina la decisa volontà ed il cuore: il portiere nostro, Carlini, esce poco accortamente e Paniccià ne approfitta: 1-1 al 33’. Dopo il riposo, i padroni di casa insistono immediatamente e Federici, difensore leoncello, tocca il pallone con la mano ed è rigore, che l’anziano marpione Palombi trasforma: 2-1 al 47’. Ma Zaccagnini in buona giornata non si arrende, pescando con un assist ben pennellato la testa dell’incustodito Taurino, il quale pareggia: 2-2 al 70’. La partita prosegue senza grandi sussulti, fuorché alle battute finali, quando l’arbitro prima concede e poi nega un rigore ai camerti, e successivamente, ormai in recupero al 92’ Palombi (ancora lui!) ci dà il dispiacere del 3-2 e della sconfitta. Oggi, ad Urbisaglia, la Jesina per il primo playoff. Vir Promozione Notizie poco consolanti per le nostre due compagini. Nel girone A, il Borgo Jesi a Sant’Angelo contro la Vadese va all’arrembaggio, ma forse per nervosismo comprensibile, sciupa varie occasioni e si busca il gol al 61’ (1-0): i vadesi festeggiano a spumante! Nel girone B, la Labor di mister Togni, gioca senza grinta contro un Trodica che cerca i playoff e ci rimette malamente le penne (0-5). Oggi si prosegue con BorgoCastelfrettese e Potenza Picena – Labor. Prima categoria Il Castelplanio, in casa, soffrendo riesce a battere il borghetto (2-1) ed è salvezza. Il Cupramontana fa altrettanto (21) contro il Cicogna. A San Marcello si doveva vincere perché la matematica sancisce la salvezza e l’Aesina ci rimette (31). La partita del Monserra a Marotta non si è disputata (rinviata). Seconda categoria La Spes in casa fa pari con la Sampaolese (1-1) e non approfitta della frenata della capolista Serrana, rimanendo in seconda poltrona. Ad Argignano nel fabrianese, l’Aurora condanna cinicamente i locali alla retrocessione (0-5). A Montemarciano, il Monsano si impegna, ma i locali vogliono sfuggire al playout (3-2). Fantasy twirling Abbiamo scritto nel numero scorso del del successo di Fantasy twirling a Lignano Sabbiadoro e delle medaglie conquistate da Margherita Rocchetti. Aggiungiamo che il Fantasy il 9 e 10 aprile, al campionato di serie C-B organizzato a Castelbellino, ha ottenuto i seguenti piazzamenti: 1° classfree-style junior : M.Vittoria Mazzarini; 2° class-solo junior: Silvia Piccioni; 3° class-team junior (Giorgia Venanzi, Margherita Possansini, Silvia Piccioni, Beatrice Conversazioni, Noemi Barchiesi, Angela Bramati e Giulia Pasquini)che per la prima volta gareggiavano a campionati importanti. Buoni risultati infine anche con il duo serie B di Vanessa Pandetta, Alessia Gasparri Alessia e Valentina Cerquetella. Nel riferire questi successi non vanno dimenticate le insegnanti Loredana Guerro, Laura Gramaccioni e Sonia Bacelli. La Lube al PalaTriccoli Un fuori programma di grande richiamo giovedì 28 al PalaTriccoli: erano quasi in cinquemila (4.870) gli spettatori che hanno fatto da cornice all’incontro di volley maschile tra la Lube Banca Marche di Macerata e la Sisley di Treviso. E’ andata male, purtroppo, per i marchigiani, liquidati con un impietoso 0-3. A ricordo dell’incontro, qui una bella foto di Roberta Candolfi. Agrochimica giardinaggio e agricoltura Via Roma, 6 - Località Macine tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN) - Settore agricoltura Settore vinicolo Laboratorio analisi vini Giarninaggio Macchine e attezzi Impianti di irrigazione di ENRICO MICHELANGELI 8 Varie Domenica 8 maggio 2004 LETTERE Agenda Cassette postali Il santo del giorno Venerdì 6 maggio San Domenico Savio – Sabato 7 Santa Flavia Domitilla, Santi Flavio e Augusto – Domenica 8 Ascensione del Signore – Madonna di Pompei – San Vittore – Lunedì 9 Sant’Isaia – Martedì 10 Sant’Antonino – Mercoledì 11 San Gualtiero – Giovedì 12 San Pancrazio – Venerdì 13 Madonna di Fatima – Sabato 14 San Mattia – Domenica 15 Pentecoste – San Torquato. Agenda Venerdì 6 maggio Jesi – “Festa del Palio” (programma a pagina 4) Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Nino Rota per Fellini e Visconti”, musiche di Nino Rota dirette da Federico Mondelci. Sabato 7 maggio Jesi – “Festa del Palio” (programma a pag. 4) Domenica 8 maggio Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Jesi – “Festa del Palio” (programma a pag.4) In televisione Sabato 7 maggio – ore 10,25 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” con don Giovanni D’Ercole – ore 16,25 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 8 maggio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita del Regina Coeli Anagrafe Da Rimini, un “lettore assiduo”: Caro direttore, mi rifaccio a quanto pubblicato da “Voce” tempo addietro (dicembre-gennaio) sul ritiro della corrispondenza dalla cassetta postale della Filiale N.1 di Jesi: ultima levata alle ore 12. Non è stato detto, ma l’aver anticipato a mezzogiorno l’ultima “levata” fa parte del piano nazionale delle Poste per contenere i costi, piano che, allo scopo, prevede la soppressione di numerose cassette, penalizzando coloro che comunque devono ricorrere a questo servizio. Una nota ufficiale delle Poste precisa che “l’installazione o la soppressione delle cassette di impostazione è soggetta alla effettiva utilizzazione da parte della clientela e la rimozione di alcune di esse, quando avviene, è conseguenza di un loro scarso utilizzo, nell’ordine di poche o nessuna lettera impostata ogni giorno”. La stampa locale fa sapere che nella provincia di Rimini, mentre gli uffici di Bologna indicano una diminuzione delle cassette attorno al 15 per cento, in realtà, secondo la stampa locale (settimanale “Il Ponte”, 17 aprile), tale diminuzione arriva al 40-50 per cento. Cordiali saluti. Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 2 aprile Safia Consonni; 7 aprile Sara Raffaeli; 8 aprile Alessandro Tittarelli e Devis Ludovico; 13 aprile Michele e Mattia Mollaretti (Ancona); 18 aprile Orazio Signorelli; 19 aprile Lorenzo Baldini; 20 aprile Arianna Goffi e Davide Simonetti; 22 aprile Emanuele Bernardi; 23 aprile Tommaso Federici; 24 aprile Jacopo Filonzi; 25 aprile Alessandro Petrolini. Matrimoni 24 aprile: Donato Pagliarulo e Francesca De Filippo, Ginev Ginev Georgi e Ionela Blaj Brezeaunu; 30 aprile Giuliano Catani e Valentina Herta. Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 11 aprile Ruggero Morganti (88 anni); 13 aprile Ondino Ragni (77 anni) di Castelbellino, Luigi Barigelli (64 anni); 15 aprile Egisto Cesari (74 anni) di Monte San Vito; 16 aprile Antonio Rossolini (87 anni) di Maiolati Spuntini, Bruno Belardinelli (50 anni), Guglielmo Pasquinelli (91 anni), Ofelia De Gayangos Y Alvarez de Araya (92 anni); 17 aprile Ivo Emilio Angelucci (93 anni); 18 aprile Maria Galli (88 anni), Elisa Grugnaletti (82 anni); 19 aprile Fernando Fiordelmondo (84 anni) di Chiaravalle, Mafalda Moretti (80 anni) di Monteroberto; 20 aprile Maria Luisa Capogrosso (54 anni), Leda Sparapani (87 anni); 21 aprile Giulio Giannini (85 anni); 22 aprile Lina Federici (79 anni); 23 aprile Nazzarena Iencinella (92 anni) di San Marcello, Otero Giaccaglini (81 anni); 24 aprile Fedora Brecciaroli (87 anni); 25 aprile Paolo Palombini (44 anni), Giovanna Anderlucci (85 anni) di Maiolati Spontini; 27 aprile Lina Casali (84 anni), Emidio Bellagamba (98 anni). Farmacie di turno Venerdì 6 maggio Delle Grazie – sabato 7 Comunale 1 – domenica 8 Cerni – lunedì 9 Comunale 2 – martedì 10 Grammercato – mercoledì 11 Coppi – giovedì 12 Moretti – venerdì 13 Barba – sabato 14 Martini – domenica 15 Calcatelli. Scuole: prove di valutazione Segue da pag. 1 sollevate, in tutta la penisola, alla procedura valutativa attivata per misurare la qualità del sistema di istruzione, degli insegnamenti, degli apprendimenti e degli standard di servizio; critiche che, generate per lo più anche da una scarsa informazione, hanno tuttavia messo a fuoco la precarietà dell’operazione che poggia su basi provvisorie in quanto il Miur non ha ancora provveduto a definire i livelli essenziali delle competenze, gli standard di apprendimento che gli alunni dovrebbero raggiungere nelle varie fasce di età e di classe; e soprattutto, a fornire la scuola di programmi nazionali o curricoli disciplinari vincolanti, costringendola a muoversi sulle coordinate provvisorie delle Indicazioni Nazionali. Da qui è scaturita la poca credibilità riportata, sul piano pedagogico e didattico, dalle prove somministrate che hanno perso, proprio perché formulate con un linguaggio non consueto ed emesso tra pareti poco familiari, rigore e coerenza. Questa incomunicabilità di linguaggi e contenuti, rende impossibile, ad esempio, pensa- Precisazione Riceviamo la seguente precisazione del prof. Gabriele Fava: Una recente dichiarazione del segretario della Margherita sui componenti pubblici del Consiglio di amministrazione della Fondazione Pergolesi Spontini lascerebbe intendere una mia appartenenza ai Ds. Per amore di verità desidero precisare che l’ultimo e unico partito a cui sono stato iscritto è stato il Pci di Enrico Berlinguer. In ogni caso anche allora ero geloso custode della libertà del mio pensiero, sempre orientato all’interesse generale e non alle convenienze di parte. Teatrotello All’Inferno con Dante Il 14 maggio, alle ore 21,15, al “Teatrotello” in via Esino 13 la Cooperativa Culturale Jesina presenterà uno spettacolo - poco meno di un’ora - costruito sui testi “infernali” della Divina Commedia, in particolare sulle figure di Caronte, Paolo e Francesca, Pier delle Vigne, Ulisse e il conte Ugolino. Interpreti Francesca Tilio, Manola Carbini, Milena Gregori e Novella Carboni. Regia di Gianfranco Frelli. re di estendere, lì dove fosse possibile, l’area delle prove personalizzate oltre i confini dell’utenza disabile o di lingua madre diversa in quanto ciò comporterebbe di adattare le prove al contesto e non il contesto alle prove. Ci sono, in effetti, alcune rigidità procedurali che chiedono interventi correttivi, tali però da non stravolgere il senso dell’iniziativa nazionale che mira, da un lato, a rendere conto a tutti i soggetti interessati, dall’utenza alle istituzioni, dei risultati di processo e di prodotto insieme alle azioni intraprese ed ai costi sostenuti; dall’altro, ad offrire sostegno agli attori di tali processi in termini di riflessione sul proprio operato e di miglioramento dell’azione educativo-didattica. Rifiutare le prove a priori non aiuta a costruire una procedura valutativa comunque e inequivocabilmente necessaria in un sistema scolastico investito dalla responsabilità del regime di autonomia, che non è anarchia o liberalismo selvaggio, ma è fondamentalmente rispetto di un preciso piano di legalità, di un sistema retto da regole e da norme ben definite, capace di valutare e, soprattutto, di valutarsi. Moie Ricerca sul cancro Domenica 8 maggio in piazza Kennedy, a Moie, sarà possibile contribuire alla ricerca sul cancro, acquistando la pianta di azalea offerta dai volontari dell’associazione. A San Marcello una domenica d’arte San Marcello aderisce alla Festa nazionale dei piccoli Comuni, e lo fa nel segno dell’arte. Domenica 8 maggio dedicherà l’intera giornata alle mostre: presso i locali del teatro comunale Ferrari un’esposizione di foto storiche del paese, mentre nelle belle cantine sottostanti Palazzo Marcelli pittori sammarcellesi presentano le loro opere. Tre sono le giovani artiste: Marta Mancini, Barbara Cafasso e Donata Romagnoli. La scuola nella società “La scuola nella società multietnica: storie, appartenenze, progetti, orizzonti”: è un’iniziativa dell’Istituto Comprensivo “Jesi Centro”. Tre incontri di formazione sull’intercultura, il primo dei quali si è tenuto nella sede della Fondazione Colocci, mercoledì 3 maggio, con la relazione del dott. Emmanuele Pavolini che ha trattato del fenomeno dell’immigrazione nelle Marche e nella provincia di Ancona, con particolare riferimento ai cambiamenti in atto e alle trasformazioni nella società locale. Il secondo incontro è programmato per mercoledì 11 maggio, alle ore 16,30, nella sala della Seconda Circoscrizione (via San Francesco) dove il prof. Umberto Curi, dell’università di Padova, parlerà sul tema “Il dono dell’altro”. Chiuderà il ciclo mercoledì 18 maggio (ore 16,30), la pedagogista dott.ssa Graziella Favaro, anche lei nella sala della Seconda Circoscrizione, relazionando su “Migrare nell’infanzia e nell’adolescenza: la scuola per l’integrazione”. “Giardino fiorito” i vincitori Sono stati premiati sabato 30 aprile, nella residenza municipale, i vincitori del concorso “Giardino Fiorito”. Su tutti ha prevalso Giuliana Pieroni. Gli altri premi sono andati a Cesare Novelli (categoria “orto”), Lida Luconi (“balcone fiorito”), Giuliana Pieroni (“giardino”) e Augusta Vecchi (“piccolo giardino”). Il giorno prima aveva avuto luogo la premiazione del “miglior progetto didattico di orto scolastico” riservato alle scuole cittadine. Hanno vinto la “Striscia Fioretti” per le scuole materne; la “Federico Conti”, la “Martiri della libertà”, la “Perchi” e la “Monte Tabor” per le elementari; la “Carlo Lorenzini” per le medie. Da Castelplanio a Bagnara Calabra Segue da pag. 6 - queste le prime sensazioni dei tre artisti della Vallesina - E' stato un interessante incontro col mondo della musica, per capire le dinamiche che portano le nuove leve ad emergere”. Direttore artistico e presidente di giuria è stato Franco Fasano, che negli ultimi anni ha diretto la sua attenzione al mondo dei bambini, componendo sigle di cartoni animati, nonché molte delle canzoni presentate nelle ultime edizioni dello Zecchino D’oro. “Vengo qui senza nessuna pretesa, - ha detto Fasano - cerco solo di dare la mia esperienza a chi sta muovendo i primi passi nella propria carriera musicale e che crede in quello sta affrontando”. Poi ha spiegato il suo rapporto con la spiritualità: "Ho avuto la fortuna di crescere in una scuola dei salesiani, di incontrare preti straordinari che mi hanno fatto apprezzare il bello della religione. Questo mi ha portato a capire il senso della spiritualità e da allora ho avuto sempre un mio rapporto quotidiano con Dio". Un luogo proficuo le Marche che ha vantato ben quindici presenze al concorso sulle circa 120 totali. In bocca al lupo a Laura ed Alessia che affronteranno la prossima fase del Premio in una delle dieci piazze italiane scelte dall'organizzazione per i prossimi mesi estivi. Attenzione ai falsi tecnici Alcuni anziani hanno ricevuto telefonate da gente che, spacciandosi per dipendenti del Comune, preannunciano l’arrivo di tecnici incaricati di controllare la presenza di polveri sottili nelle case. Poiché il Comune non ha Lo scorso 27 gennaio mai dato incarichi del genere, chi fa queste telefonate è verosimilmente un malfattore che approfitta dell’ingenuità degli anziani per introdursi nelle loro abitazioni. L’amministrazione comunale invita tutti i cittadini che ricevessero telefonate o visite in tal senso ad avvertire immediatamente polizia o carabinieri. Viaggio in Guatemala Segue da pag. 6 ignorare l’incontro, nella pianura che si estende in tutto il nordest – il Peten – con i grandi monumenti archeologici, strappati alla rigogliosa vegetazione equatoriale piena di un fascino unico. Una giornata intera a contemplare i monumenti di Tikal e, successivamente, a Quiriguà, ad ammirare le sculture su stele di pietra arenaria. Il 2 maggio a Filottrano, all’età di 84 anni, è mancato all’affetto dei figli Gino e Sandro, della nuora e dei nipoti Augusto Candolfi La celebrazione di commiato dall’amato congiunto si è svolta martedì mattina, 3 maggio, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate di Jesi. “Voce” si associa al cordoglio della famiglia Candolfi. Anniversario 14.5.1990 14.5.2005 Augusto Flauti è mancato all’affetto della moglie Ornella, dele figlie Daniela e Anna Maria, dei generi e dei nipoti. Al ricordo sempre vivo dei familiari per l’amato congiunto si unisce quello dei parrochciani di San Giuseppe che lo ricordano con tanta gratitudine per essersi sempre reso disponibile elle attività della parrocchia. Giorgio Gubbi Il nostro pensiero è sempre con te, colmo d’amore e di rimpianto. Arrivederci mamma e papà Ringraziamo tutti coloro che si uniranno a noi nella Messa del 14 maggio prossimo alle ore 19 presso la chiesa Regina della Pace.