Impot reprisée
Tassa ricossa
Ufficio di Jesi
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Altari
fioriti
Classici
e moderni
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“Il nuovo”
San Floriano
Un Paese
in sofferenza
settimanale d’informazione
Euro 0,80
“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi”
ANNO LII - N. 16
DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145
Il nuovo Papa
nella sua prima Udienza Generale
“Perché ho voluto chiamarmi
Benedetto XVI”
Ci invade l’Oriente
L’Europa soffocata
dai beni della Cina
P. Oscar ricoverato al Gemelli
Il nostro Vescovo
Padre Oscar avrebbe desiderato, come previsto,
celebrare la S. Messa in
duomo in occasione della
festa dei lavoratori del
primo maggio. Non gli è
stato possibile per alcuni
postumi dopo il recente
ricovero nel nostro ospedale. Così martedì scorso
ha reputato opportuno,
anche su consiglio dei
medici, un ricovero al
Gemelli di Roma per un
approfondimento della
diagnosi.
Tutti i fedeli si stringono attorno al loro
Vescovo e pregano perché
quanto prima egli possa
riprendere la sua attività
pastorale nella sua e nella
nostra diocesi.
Le Marche devono difendere
la produzione delle nostre calzature
di Vittorio Massaccesi
[email protected]
Nella sua prima Udienza Generale del mercoledì, il 27 aprile, il nuovo Pontefice, Benedetto XVI ha detto - “vorrei anzitutto soffermarmi sul nome che ho scelto divenendo Vescovo di
Roma e Pastore universale della Chiesa. Ho voluto chiamarmi
Benedetto XVI per riallacciarmi idealmente al venerato
Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale. Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo
coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per
limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre
il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia
tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande
bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con
l’apporto di tutti”.
“Il nome Benedetto evoca, inoltre” - ha proseguito il
Pontefice - “la straordinaria figura del grande ‘Patriarca del
monachesimo occidentale’, San Benedetto da Norcia, compatrono d’Europa insieme ai santi Cirillo e Metodio. La progressiva espansione dell’Ordine benedettino da lui fondato ha esercitato un influsso enorme nella diffusione del cristianesimo in
tutto il Continente. San Benedetto è perciò molto venerato in
Germania e, in particolare, nella Baviera, la mia terra d’origine;
costituisce un fondamentale punto di riferimento per l’unità
dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà”.
“All’inizio del mio servizio come Successore di Pietro” - ha
detto ancora il Santo Padre - “chiedo a San Benedetto di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza.
Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni
nostra attività!”.
Nella foto in alto: a mezzogiorno di domenica scorsa, per la
prima volta dal giorno della sua elezione al Pontificato, Papa
Benedetto XVI è apparso alla finestra del suo studio nel
Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare il Regina Coeli con le
migliaia di fedeli convenuti in piazza San Pietro.
L’omaggio ai Caduti sul lavoro
Il Primo Maggio delle Acli jesine
Le Acli jesine hanno celebrato la festa del Primo Maggio con
una larga partecipazione alla S. Messa officiata in cattedrale da
don Vittorio Magnanelli. Nell’omelia, il celebrante ha ricordato, in
particolare, il significato della festa del lavoro, cadente nel periodo
pasquale dell’Anno Eucaristico. Le intenzioni di preghiera hanno
spaziato sui bisogni attuali dell’intero mondo del lavoro e con uno
speciale riferimento al nuovo Pontefice e alla momentanea indisposizione del nostro Vescovo. E’ seguito l’omaggio ai caduti sul lavoro con la deposizione di una corona nell’atrio del Comune nella
lapide che li ricorda.
Jesi: chi va e chi viene
Nuovi assessori comunali
Dall’amministrazione comunale di Jesi, in data 2 maggio:
“Il sindaco Fabiano Belcecchi ha preso atto delle dimissioni degli assessori Katia Mammoli ed Ero Giuliodori,
nominando in loro sostituzione rispettivamente Michele
Frezzotti ed Antonio Balestra. Frezzotti avrà le deleghe a
sviluppo economico, commercio, sportello unico, fiere e
mercati, mentre Balestra quelle ai servizi demografici,
informatizzazione, società pubbliche del Comune, partecipazioni consortili, rapporti con gli enti non istituzionalmente definiti e servizi cimiteriali”.
Non è da oggi che l’Europa ha
presente i problemi connessi con
lo scambio commerciale asiatico
e, particolarmente, con quello
della Cina. La quale, non lo
dimentichiamo, una decina di
anni fa ha accettato di entrare
nell’Organizzazione Mondiale
del Commercio sottoponendosi
ad alcune regole restrittive che,
come da accordi, sono state abrogate dal gennaio scorso. Conseguenza: un’infinità di prodotti
cinesi ha invaso i mercati europei
- con particolare evidenza in
Francia e in Italia - al punto di
creare la chiusura o la diminuzione di produzione di molte nostre
industrie.
Per esempio, i pulloovers
introdotti dalla Cina nel primo
trimestre di quest’anno sono
aumentati del 200 per cento
rispetto ai pulloovers introdotti
nell’anno passato; i pantaloni
sono aumentati del 275 per
cento, le camicette del 168 per
cento, i cappotti del 103 per
cento, i tessuti di lino del 415 per
cento, ecc. Per non dire dei giocattoli, dei quali la Cina produce
il 75 per cento di tutti i giocattoli
del mondo.
Naturalmente non fanno eccezione le scarpe che per l’economia marchigiana costituiscono
una risorsa di lavoro essenziale.
La Regione tenga gli occhi ben
aperti perché, attraverso Bruxelles, sia arginata anche l’introduzione delle calzature.
Conclusione: l’Italia sta rischiando 90mila posti di lavoro.
***
Quali le cause di questa invasione cinese che mette in ginocchio le nostre industrie?
Sono: la contraffazione di
alcuni beni offerti con finto marchio di prestigio, il costo minimo
della mano d’opera (un decimo
della nostra), lo sfruttamento,
spesso, 24 ore su 24 dei macchinari (cioè molte industrie del
pericolo giallo lavorano notte e
giorno), nessuna garanzia socioassistenziale a favore del lavoratore. Così i costi del prodotto
La Giornata
dei piccoli Comuni
Domenica 8 maggio anche i
piccoli Comuni marchigiani
con meno di cinquemila abitanti celebreranno la propria
giornata di festa nazionale
organizzando tante e curiose
iniziative per valorizzare il
patrimonio storico-culturale,
la straordinaria ricchezza di
paesaggi e natura, di saperi,
sapori e convivialità. Nelle
Marche sono più di ottanta i
piccoli borghi pronti a festeggiare, ma il numero è in salita.
sono abbattuti al punto tale da
risultare elementare la concorrenza con i costi della produzione europea, dove la mano d’opera, da sola, impegna fior di quattrini rispetto a quella cinese.
Paradossalmente, quando la
Cina entrò nel mercato mondiale,
tutto l’Occidente gridò che, per
noi europei, si stava aprendo un
mercato eccezionale per la sua
ampiezza e per la sua facile conquista. Sta avvenendo esattamente il contrario! Né si deve pensare che la Cina si stia fermando,
con la sua prepotente invasione,
ai manufatti più semplici: sta già
lavorando per invaderci, fra due
anni, con le automobili secondo
lo stile giapponese che tutti
conosciamo: prezzi bassi, qualità
alta.
***
Che fare?
Poiché l’Italia non può agire
da sola mancando di strumenti
giuridici adeguati, il problema è
già stato demandato all’Unione
europea da ben tredici Paesi
(Italia e Francia in testa), tutti
interessati a frenare l’invasione
cinese. Le intese mondiali sul
commercio prevedono, in questi
casi, clausole di salvaguardia che
però, è opportuno siano applicate
d’intesa con la Cina. Perché se
così non sarà, la Cina, a sua
volta, frenerà le nostre esportazioni sul suo territorio. E sarà la
guerra commerciale. Che va evitata perché da quella guerra insegna la storia - possono nascere molte complicazioni.
E allora? Allora la via maestra
è: primo, ottenere che la Cina
applichi nei confronti dei suoi
lavoratori le condizioni economico-sociali tali da superare l’attuale sfruttamento della dignità
della persona. Secondo: l’Italia e
tutto l’Occidente devono trovare
in se stessi la capacità di sviluppare la ricerca scientifica e il
lavoro a livelli superiori rispetto
a quelli cinesi e dotare la produzione di qualità veramente concorrenti. Altrimenti continueremo a rischiare, e non poco.
Domenica 8 maggio 2004
San Floriano 2005
La Festa del Palio
Per la festa di San Floriano,
l’associazione del Palio di San
Floriano ha predisposto questo
programma:
Venerdì 6 maggio
Ore 18.30-23 corsa a piedi
per le vie del centro storico, su
un tracciato di circa 1600 metri;
ore 21 in piazza Colocci esibizione dei tamburini e degli arcieri storici dell’associazione; ore
22 in piazza della Repubblica
esibizione degli sbandieratori
dell’associazione. Apertura delle
taverne nel centro storico (in
piazza Baccio Pontelli bancarelle con materiale medievale del
Gruppo Alabarda di Ferrara).
Sabato 7 maggio
Ore 16.30 da San Nicolò corteo storico con i sindaci della
Vallesina fino a piazza della
Repubblica; discorso di benvenuto del sindaco di Jesi ed abbinamento degli arcieri ai Comuni
presenti; al termine corteo diretto in piazza Federico II per l’offerta del cero ed a seguire (ore
18) inizio della Santa Messa; ore
19 piazza Colocci: inizio gara
degli arcieri con ragazzi delle
scuole: apertura delle taverne nel
centro storico; ore 21,30-22,30
in piazza della Repubblica esibizione degli sbandieratori: ore
21,45 in piazza Colocci esibizione degli arcieri e gara per i
Comuni.
Domenica 8 maggio
Dalle ore 9 concorso di pittura estemporanea “Jesi: squarci di
bellezza”, gara di pittura itinerante per le vie del centro storico
organizzata dall’associazione
“Giù pe’ Sant’Anna); ore 16,30
corteo da San Nicolò a piazza
della Repubblica, quindi vie
Pergolesi, Costa Lombarda,
Valle, Andrea da Jesi e piazza
Baccio Pontelli; ore 17,30 balletto in piazza della Repubblica del
gruppo Libertas; ore 18,30 inizio
delle gare dei quartieri (tiro alla
fune, staffetta e gioco degli assi
di legno); ore 22 premiazione
della gara “Giù pe’ Sant’Anna” e
del Comune vincente del Palio;
esibizione finale degli sbandieratori e arcieri in piazza Baccio
Pontelli.
Gino Candolfi
Viaggio nell’istruzione e formazione
Scuole: prove di valutazione
di Paola Cocola
A differenza di quanto avvenuto in altre regioni che hanno
registrato proteste e forti dissensi, le scuole marchigiane, tra
cui quelle della Vallesina e gli
stessi genitori, hanno accolto di
buon grado, anche se con atteggiamento guardingo, la somministrazione, in forma anonima
di prove oggettive di valutazione - predisposte dall’Invalsi
(Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo)
per espresso mandato del
MIUR
(Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca), costituite da
quesiti a scelta multipla con
quattro risposte (tre per la
seconda elementare) di cui una
sola corretta, riguardanti tre
discipline: italiano, matematica
e scienze - agli alunni delle
classi seconda e quarta della
scuola primaria, della classe
prima della secondaria di I
grado e delle classi prima e
terza della secondaria di II
grado, avvenuta alla fine di
aprile.
La struttura delle prove è
stata scelta per consentirne la
lettura ottica in funzione di una
elaborazione rapida dei dati che
restituisca alle scuole i risultati
in tempi brevi, consentendo in
questo modo gli eventuali
aggiustamenti nel percorso di
formazione. Durata di ogni singola prova non superiore ai 60
minuti (30 per la seconda elementare). Si tratta di prove che
non
interferiscono con la funzione valutativa
dei docenti ai
quali resta affidata la valutazione,
periodica e annuale, degli apprendimenti e dei
c o m p o r ta m e n t i
degli alunni nonché la certificazione delle competenze;
come
pure la valutazione dei periodi
didattici ai fini
del passaggio al periodo successivo.
Bensì vogliono essere delle
verifiche periodiche e sistematiche, nonché rigorose e scientifiche, delle conoscenze e abilità raggiunte dagli allievi, almeno per i traguardi minimi; e
quindi, del livello di qualità
produttiva riportato dalla scuola
in termini formativi, al fine di
promuovere e supportare il
miglioramento progressivo dell’azione educativo-didattica e
dell’intero sistema di istruzione
e formazione.
Non è una novità, in quanto
già dal precedente anno scolastico la valutazione, nella scuola dell’autonomia, ha cominciato a scorrere su questi due canali distinti - uno interno e l’altro
esterno, con obiettivi diversi
ma non indipendenti - che
devono necessariamente conservare una propria funzione e
identità, svicolando la tentazione insidiosa di modellarsi l’uno
sulla filosofia dell’altro.
La valutazione affidata all’Invalsi, che tra l’altro si occupa anche dell’insuccesso e della
dispersione scolastica, riguarda
l’intero sistema della scuola e si
inquadra nel contesto nazionale
e internazionale.
Molte sono state le critiche
Segue a pag. 8
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Vita ecclesiale
Domenica 8 maggio 2004
A Loreto
Ascensione - 8 maggio 2005
Conferenza al Meic
Giornata di spiritualità francescana
La desolazione del pescatore
Dal Vangelo secondo Matteo
“Due letterati di fronte alla figura del Cristo”
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù
aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono
innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù,
avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato
ogni potere in cielo e in terra. Andate
dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro ad osservare tutto ciò che vi ho
comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
di Maria Crisafulli
Domenica 17 aprile l’auditorium “Giovanni Paolo II” di Loreto ha
accolto l’Ordine Francescano Secolare delle Marche per la ventiduesima Giornata di Spiritualità Francescana. “Eravamo 550 – riferisce
Emilio Capogrossi - assistenti e laici, vecchi e giovani insieme, novizi,
professi, simpatizzanti; uniti dalla gioia di chi è sicuro di non essere
mai solo nella fatica del quotidiano cammino di conversione”.
Il saluto del nuovo arcivescovo di Loreto mons. Gianni Danzi, ha
preceduto le relazioni della giornata: la prima sul tema “Il sentire
Eucaristico di Francesco e Chiara” svolta da P.Giancarlo Corsini, la
seconda sul tema “Con l’Eucaristia il francescano secolare incontra i
fratelli”, tenuta dalla giovane insegnante Giusy Bruscolotti di Massa
Martana (Perugia),
Dopo la pausa per il pranzo, è seguito un incontro tra il
Coordinamento regionale ed i Consigli delle Fraternità locali per alcune comunicazioni La giornata è terminata nella cripta dei Ss. Pellegrini
con l’Adorazione Eucaristica guidata dall’assistente P Silvio Capriotti
e seguita dalla Celebrazione Eucaristica presieduta dal vicario del
padre provinciale P. Valerico Leone
Lunedì
scorso
a San Giovanni
Battista
Altari
fioriti
In gara
professionisti
dell’arte
floreale
di quattro regioni
(foto Anna V. Vincenzoni)
Lunedì scorso, 2 maggio, per
una giornata, la chiesa di San
Giovanni Battista si è trasformata in aula didattica e laboratorio
fieristico. Ha ospitato, infatti,
“Altari fioriti”, un seminario teorico pratico di decorazioni floreali per altari. L’iniziativa - promossa e curata dal Sindacato
Fioristi Federfiori della Confcommercio di Ancona con il
patrocinio del Comune di Jesi e
della Curia vescovile – ha richiamato professionisti dell’arte floreale provenienti sia dalle
Voce della Vallesina
settimanale
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Giuseppe Luconi
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Stampa
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Marche, sia dall’Abruzzo (Teramo), dalla Romagna (Forlì) e
dall’Umbria (Perugia e Terni).
“L’incontro - ha scritto Ferziero Santelli, insegnante Federfiori - vuole offrire agli operatori
professionali, un momento di
studio e di ricerca sulle varie
possibilità di intervento decorativo-floreale sugli altari, cercando
di abbinare in modo armonico il
tipo di fiore, il suo colore e la
forma della composizione allo
stile architettonico della Cappella e del suo altare, rispettando
anche volumi e proporzioni”.
Il programma prevedeva nella
mattinata, per i partecipanti, una
lezione del parroco don Attilio
Pastori sull’estetica teologica,
nel pomeriggio la realizzazione
di addobbi sia nei sei altari laterali presenti in San Giovanni
Battista, sia sull’altare centrale
quindi l’apertura del portone
della chiesa per consentire al
pubblico di ammirare i lavori
eseguiti dagli artisti del fiore
delle quattro regioni.
“Due letterati di fronte alla
figura del Cristo” è il tema della
conferenza tenuta al Meic, il 19
aprile, dalla prof. Piera Scortichini. Grande l’entusiasmo e
l’interesse del pubblico intervenuto a Palazzo Ripanti per conoscere l’itinerario culturale e spirituale di due scrittori del Novecento che, a distanza di cinquant’anni, hanno pubblicato
rispettivamente “La storia di
Cristo” (1921) e “Una vita di
Cristo” (1969): Giovanni Papini
e Luigi Santucci, due autori
ignorati o emarginati dalla critica ufficiale.
Sollecitando nell’uditorio,
mediante l’ascolto e il dialogo,
un giudizio libero da condizionamenti
ideologici,
la
Scortichini, con raffinato senso
critico, ha ripercorso le tappe
dell’attività di Papini (18811956), fondatore e collaboratore
di numerose riviste, e gli eventi
più salienti della vita privata:
lui, “ateo scatenato”, costretto a
sposarsi in chiesa e ad insegnare
il catechismo alle figliolette per
la prima Comunione.
Papini, un fiorentino irrequieto, che si abbandona ad una
“ricerca spericolata”, in piena
sintonia con gli “ismi” del ‘900,
che invoca con i futuristi la
guerra come “sola igiene del
mondo” e con la sua eloquenza
dissacratrice si ribella alla morale cristiana, accusandola “di
indebolire lo spirito creatore
dell’uomo con il pecorismo
nazareno”.
E poi..., dopo avere dichiarato al mondo di essere “Un uomo
finito” (1913), conclude il libro
non chiedendo “né pane, né gloria... ma umilmente... una piccola fede sicura...”. E via via, in un
tempo di crisi di tutte le certezze, scopre che “l’unica salvezza
degli uomini non può essere che
un mutamento radicale dell’anima”.
Durante la guerra, a Pulciano
legge il Vangelo ai montanari e
dichiara di aver capito, vicino ai
poveri, il senso della parola “il
prossimo” del Vangelo perché
“il cuore tradito dall’intelligenza, ha riconquistato la grazia
della sincerità”. Non ha ancora
capito che “Cristo rispetta il terribile dono della libertà e che
ogni conversione presuppone il
libero consenso”.
Prova della conversione è
“La storia di Cristo” (1921):
ascolto della Parola e accettazione della guida del Magistero.
Nelle “Lettere agli uomini di
Celestino VI” (un papa immaginario) (1945) Papini lancia un
appello di speranza a tutti (clero,
laici, credenti e non credenti) ed
invita il clero ad “abbattere le
secolari barriere fra la Chiesa e
il popolo di Dio”, precorrendo i
tempi con chiara coscienza
ecclesiale, “come partecipazione
responsabile dei laici alla vita
della Chiesa”.
Milanese, di tradizione cattolica, L. Santucci (n.1918), dopo
le vicende tempestose del ‘68,
vede nella fede in un Dio, intuìto come gioia e certezza, la
risposta a tutte le domande esistenziali e, con slancio mistico,
ne comunica l’esperienza ai lettori dialogando con Cristo e con
gli apostoli (“Una vita di Cristo”
- 1969 - è testo di struttura dialogica).
Dalla lettura di due testi
paralleli dei due scrittori sull’apostolo Pietro sono emerse
somiglianze e differenze. In
Papini, al canto del gallo dopo il
rinnegamento di Gesù, l’eloquente apologetica iterazione:
“Piangi Pietro, piangi..., piangi...”. In Santucci: “Pietro, per
questo limite noi ti amiamo, perché combacia con il nostro... il
tuo essere uomo, figlio di contraddizioni e di paura, capace di
grandezza e di viltà.... Per questo Lui ti ha dato a noi per
guida”. Pietro:“l’uomo moderno
che rivive nella desolazione del
pescatore, capace di proclamare
la sua fedeltà e capace anche di
dire: io non lo conosco”. L’analisi di queste due figure emblematiche del Novecento ha lasciato intravedere lo scenario di
un’epoca drammatica per lo
Stato e per la Chiesa e la storia
di popoli dilaniati dalla guerra,
fino al dischiudersi di uno squarcio di cielo azzurro: il cammino
felice e faticoso verso la democrazia e il preludio di una nuova
stagione per la comunità ecclesiale, con il Concilio Vaticano II.
E noi siamo con lui?
di Adriana Borgognoni
Il “nuovo”
San Floriano
Esistono molte versioni del
“nostro” San Floriano, il compatrono che abbiamo festeggiato e festeggiamo in questi giorni, ma quello raffigurato qui
sopra è un San Floriano “nuovo”, o meglio è il suo ultimo
“ritratto”, perché di recente
“fabbricazione”: è il San Floriano dello scultore Paolo
Annibali, che così lo ha visto e
realizzato per la porta del
duomo. Don Vittorio Manganelli così ce lo descrive: “E’
accennata l’armatura del soldato romano, mentre porta il
Pallio che i Comuni del contado jesino portavano ogni anno
per la sua festa, mentre in
mano tiene, quale compatrono,
un modellino della città entro
le mura”.
Un incontro, l’ultimo, tra Gesù e i suoi discepoli. Siamo in Galilea,
“sul monte”; indicazione topografica vaga, ma di chiaro significato
simbolico: è il “monte” dell’appuntamento, il luogo dell’intimità e
della rivelazione, tappa decisiva di un percorso di vita. “Quando lo
videro gli si prostrarono innanzi, alcuni però dubitavano”: la fede nel
Risorto conosce già i primi tentennamenti, subito provata da dubbi e
incertezze. Ma Gesù “si avvicina”, supera barriere e distanze, e si
manifesta. Allora come ora, nel travaglio della nostra fede.
La manifestazione, lì “sul monte”, è maestosa nella sua semplicità:
“Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Potere (exousia) illimitato e universale, potere non dispotico ma di redenzione di ogni schiavitù, ferita o fragilità. Alla manifestazione segue il mandato: “Andate
dunque ed ammaestrate (matheteusate: letteralmente fate discepole)
tutte le nazioni”. La sua parola doveva essere portata fuori da Israele,
doveva percorrere le vie del mondo e raggiungere tutti gli uomini assetati di salvezza.
Chissà se si saranno sentiti tremare il cuore i suoi discepoli! Quale
senso di inadeguatezza, quante paure, quali interrogativi… Da quel
“monte” ripartivano con una missione che avrebbe sconvolto la loro
vita, l’impegno di diffondere il Vangelo con coraggio e verità, senza
facili riduzioni o compromessi di comodo. Ma dopo il comando, la
promessa che non sarebbero stati soli: “Ecco, io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo”. Perché temere?
Siamo noi, oggi, i discepoli convocati. Nel profondo di ognuno di
noi c’è un “monte” su cui Gesù ci dà appuntamento e ci attende per lo
stesso mandato e la stessa promessa. Il compito è grande, superiore alle
nostre possibilità umane, ma lui è l’Emmanuele, è veramente il Diocon-noi, la sua fedeltà è sicura.
E noi, siamo con lui?
* L’asterisco
Il cittadino consapevole
di Giacomo Galeazzi
L’associazione «Libera» di don Luigi Ciotti ha realizzato un
interessante corso di educazione civica, articolato secondo una
logica incalzante che conquista per semplicità e capacità di
sintesi, riecheggiando talvolta gli insegnamenti di don Lorenzo
Milani alla scuola di Barbiana. «Hai diritto alla vita, al nome,
alla nazionalità, per sviluppare la tua personalità. Hai diritto
ad vere l’istruzione e ad esprimere anche la tua opinione. Hai
diritto a conoscere ogni tuo diritto, perché, se lo ignori, sei bell’e fritto!».
Catene di concetti ostici resi accessibili agli under 12.
«Bisogna puntare sulla formazione civile come leva di una
nuova antimafia. A partire dai bambini che non solo saranno i
cittadini di domani ma devono essere considerati soggetti di
diritto a pieno titolo - sottolinea don Ciotti, autore della prefazione - la scuola ha il compito di mettere in atto strumenti per
“costruire” cittadini e per abituarsi all’esercizio dei diritti ed
alla pratica dei doveri».
Il leit-motiv del libro, che è pure una dichiarazione di intenti, ricorda le fiabe di Gianni Rodari: «Basta con le parole cattive! Con le parole di guerra! Da oggi in poi vogliamo creare
soltanto parole buone, da insegnare ai bambini. E forse, vivere
insieme, sarà un po’ più facile».
Il modello proposto è quello del «cittadino consapevole».
Infatti, se una persona non è in grado di applicare criticamente i propri giudizi morali e sociali, «non è neanche in grado di
riflettere sulla possibilità che in determinate situazioni la sua
prospettiva valoriale potrebbe discostarsi da ciò che è più giusto ed equo».
Cultura, spettacoli e dintorni
Concerto cameristico
Sciabola e fior di loto
La forza mistica del Kung Fu
Evoluzioni acrobatiche ed arabeschi aerei
di Augusta Franco Cardinali
L’aquila, lo scorpione, la rana,
la scimmia. E’ osservando i loro
movimenti e cercando di imitarli
che un monaco indiano,
Boddidharma, eremita per nove
anni sulle montagne sacre del
Songshan in Cina, nel V secolo
d.C. ideò, in stato di illuminato
estraniamento, le figure fondamentali del Kung Fu, la madre di
tutte le arti marziali. Restando
immobile a lungo, tanto che “la
sua ombra bruciava sulla roccia”,
all’uomo. Non è stata solo una
dimostrazione delle tecniche del
Kung Fu “La sciabola e il fior di
loto”, in scena il 22 aprile, in
esclusiva regionale, per la rassegna ‘Pergolesidanza’. Lo spettacolo è stato anche commentato da
una voce fuori campo che ha raccontato e spiegato storia, significato e valenza etica di questa arte
marziale. Anche se l’uso di tecnologie moderne – proiezioni di
immagini, effetti sonori e lumino-
(foto Anna V. Vincenzoni)
prese ad interpretare il linguaggio del corpo di questi animali e
ad elaborarli in regole di un combattimento disarmato, cioè da
usare non per offesa, ma per difesa.
Il suo addestramento è estremamente impegnativo. Richiede
forze mentali e fisiche straordinariamente potenziate da una
concentrazione derivata da un
assoluto dominio dello spirito sul
corpo. A tutti a qualsiasi età,
uomo o donna che sia, è possibile conoscere e praticare il Kung
Fu che, in quanto anche filosofia
di vita, permette di rapportarsi
armonicamente con l’energia
universale della natura.
Occorrono una volontà ferrea,
un costante allenamento, una vita
monastica severa. Si raggiungerà
così ‘l’illuminazione’ che permetterà un controllo totale di sé e
di tutte le funzioni vitali, persino
del respiro, per riuscire in prestazioni atletiche stupefacenti al di
là di quelle ritenute possibili
si - ha sottratto parte del fascino
naturale alla rappresentazione,
impressionanti sono apparse le
evoluzioni acrobatiche dei maestri e dei discepoli di Shaolin e gli
arabeschi aerei delle Maestre del
Monastero di Yongtai, che riescono a coniugare eleganza e grazia
di farfalle con un’agilità felina.
Da brivido alcuni esercizi che
forse solo un fachiro potrebbe
compiere ed altri molto probabilmente oggi presi in prestito dalla
break dance.
Da meditare i principi etici sui
quali il Kung Fu e il buddismo
sono basati. Sono stati recitati a
chiusura dello spettacolo, prima
degli applausi con i quali un foltissimo pubblico lo ha accolto.
Sono inviti a condurre una vita
laboriosa, generosa, disposta
all’apprendimento di tutte le tecniche ed arti, all’osservazione
attenta della realtà, all’intuizione
di quella invisibile; alla conquista
anche di una assoluta, perfetta
serenità di spirito.
Sabato 14 al Pergolesi
appuntamento con il dialetto
Sabato 14 maggio, alle ore 21, la compagnia di teatro amatoriale “El
Passì” porta in scena, al Pergolesi, “Voja de fadiga’ salteme addosso”,
una brillante commedia in due atti scritta da Oscar Sartarelli e liberamente adattata dal regista Claudio Corinaldesi. “Tutti amici gli attori
che formano questo gruppo – dicono gli interpreti - uniti dalla voglia
di stare insieme e di comunicare al pubblico un’autentica passione per
il vernacolo, coltivata con grande attaccamento nel tempo. Sì, proprio
per il vernacolo che da sempre sa divertire senza cadere nella banalità
e ci tiene ancorati ad una sensibilità popolare che fa parte della nostra
cultura”.
La vicenda che presentano è ambientata alla fine degli anni ’70: in
scena tanti personaggi caratterizzati con gustosi toni comici che intrecciano le loro sorti con la fortuna. Gli interpreti: Mauro Rosati, Laura
Pigliapoco, Maria Carla Cesaroni, Maria Teresa Renzi, Giacomo
Pasquinelli, Pino Gullace, Stefano Schiavoni, Giorgio Massera, Oriana
Bolletta, Stefania Sanviti e Maria Giannetta Grizi.
Come sempre, anche questa volta “El Passì” darà il ricavato in
beneficenza: infatti l’intero incasso della serata sarà devoluto in favore del Centro di Solidarietà “L’Opera della Compagnia”. Appuntamento, quindi, al Pergolesi, sabato prossimo con “ Voja de fadiga’ salteme addosso”…
g.c.
Classici
e moderni
Il sassofono di Gabriele
Giampaoletti e il pianoforte di
Davide Polovineo sono stati i
protagonisti, il 26 aprile, del
quarto concerto del Festival
Cameristico in corso al San
Floriano. Pagine di autori contemporanei, diverse per temi e
per stili e adatte a mettere in
luce le risorse interpretative del
duo, rientravano nel programma: brillanti o vagamente e
variamente esotiche, come in
“Scaramouche” di D. Milhaud;
delicatamente o vivacemente
descrittive, come nei “Tableaux
de Provence” di P. Maurice;
innovative, ma classicamente
strutturate come nella “Sonata”
di P. Hindemith.
L’affinità di intendimento
artistico dei due interpreti, che
da qualche tempo stanno riscuotendo successi notevoli in questa formazione cameristica, è
apparsa evidente, come pure la
loro diversità di temperamento.
Davide Polovineo suona con
gioia, visibilmente soddisfatto e
divertito, quasi il pianoforte
fosse un giocattolo. E’ attento
però a non prendere mai il
sopravvento sul sassofono del
più serioso, scrupoloso e non
meno sensibile collega.
Tutto, comprese le utili spiegazioni della guida all’ascolto,
è risultato gradito al pubblico;
tanto che due altri brani sono
stati aggiunti fuori programma:
“Oblivion” di A. Piazzolla,
ormai un “hit” internazionale e
“Maria”, da quel capolavoro di
L. Bernstein che è “West Side
Story”.
a.f.c
Opere di Paolo Annibali
per i carabinieri di Nassiria
“Paolo Annibali e il sacro”
ovvero successo e consensi:
bilancio chiaramente in positivo,
infatti, quello registrato dalla
personale (nelle foto) dell’artista
sambenedettese svoltasi presso la
L’iscrizione della Croce
Incontro all’Università di Ancona
di Cristina Franco
anni prima di Cristo. Non è però
descritta da nessuno come strumento di tortura. Stando a molti
studi archeologici sembra che il
suppliziato venisse semplicemente legato ad un palo con una
fune che stringeva anche le
braccia. Storici come Dione
Cassio, Svetonio e Diodoro
Siculo attestano che a Roma al
condannato a morte veniva
imposta una tabella con scritto
il motivo della pena. Su come
sia stata realizzata l’iscrizione,
poi, non si sa nulla: abbiamo
solo opere frutto della fantasia
degli artisti.
Analizzando la formula giovannea emergono altre osserva-
3
Una guida utilissima
L’artista della porta del duomo
Considerazioni
È della prof.ssa Anna
Pontani, ordinaria di filologia
bizantina presso l’Università
degli studi di Padova, la conferenza, tenuta il 14 aprile e illustrata da molte diapositive, su:
I.N.R.I.: considerazioni sull’iscrizione della Croce”. L’incontro, avvenuto nella sala del
rettorato dell’Università degli
Studi di Ancona, è stato curato
dalla delegazione di Ancona
dell’Associazione Italiana di
cultura classica “Atene e
Roma”.
Tutti e quattro i Vangeli
garantiscono che ci sia stata
un’iscrizione sopra la croce. –
ha esordito la relatrice - Nei
sinottici, ossia in Matteo, Marco e Luca, essa sostanzialmente
dice “Questi è il re dei Giudei”.
Nel Vangelo di Giovanni,
testimone per eccellenza della
crocifissione, troviamo invece
un testo più lungo che sarebbe
stato scritto in latino, greco ed
ebraico, come afferma anche
Luca: “Gesù il Nazareno, il re
dei Giudei”, dal quale poi l’acronimo I.N.R.I., formula giovannea definita summa di tutto
il Vangelo dal teologo protestante Ioannes Rivius. Giovanni
descrive anche il processo di
Gesù, avvenuto secondo le leggi
dell’impero romano.
Una bibliografia enorme
tende a storicizzare i Vangeli,
che in realtà sono una rielaborazione sul piano della fede.
Non sappiamo effettivamente
nulla di come avvenisse la crocifissione per le leggi romane.
Si tratta di un supplizio noto a
tutto il mondo antico, di cui
però sono sconosciute le modalità. Ignoriamo anche come
fosse fatta, poiché le prime raffigurazioni di Cristo in croce
risalgono al V-VI secolo.
La croce è un simbolo universale ed esisteva già 3-4 mila
Domenica 8 maggio 2004
Salara di Palazzo della Signoria e
conclusasi
il
28
aprile.
L’iniziativa, come si sa, è stata
voluta dalla Diocesi di Jesi “per
concentrare l’attenzione tanto su
Annibali quanto sulla porta del
duomo eseguita dallo scultore:
portale ed esposizione che testimoniano una felice ripresa di
importanti iniziative da parte del
clero jesino nel campo delle arti
e della cultura”. Archiviata la
mostra jesina, Annibali si ripropone ora all’attenzione pubblica
per un’altra testimonianza della
sua sensibilità di artista: domenica 15 maggio, a Roma, sotto l’alto patrocinio del presidente della
Repubblica, due sue statue saranno donate ai carabinieri di
Nassiria. Si tratta di opere, ispirate al tema della pace; si intitolano, infatti, “Il costruttore di
pace” e “Il sogno dell’eroe”.
(foto Paola Cocola)
zioni. Il nome Gesù deriva dall’ebraico Ieshua e significa
“salvatore”, mentre con Nazareno comunemente si intendeva
persona proveniente da Nazareth. Si dubita però che all’epoca di Gesù sia esistita questa
località, come affermano i Vangeli. Il termine quindi sarebbe
da interpretare come riferito ad
una setta giudaica che praticava
un’ascesi particolare: letteralmente indicherebbe un virgulto
o un individuo che si è dedicato
a Dio. “Re” va inteso invece
come Messia.
Giudei sono invece, a tenere
conto della radice ebraica, coloro che riconoscono e ammettono
che Gesù è Dio. Da tutto questo
si può dedurre che sulla croce
non poteva essere scritto I.N.R.I.
Nessuno avrebbe capito questo
acronimo in latino.”
Questa lingua però, si potrebbe obiettare, non aveva
forse una larghissima diffusione
nelle terre conquistate dai
romani?
Ancona e provincia
Edita dal Touring Club Italiano
lo scorso mese di dicembre, è in
libreria, della serie “Guide’Italia”,
una monografia-guida per visitare
Ancona e la sua provincia. Le edizioni del Touring, ormai da più di
un secolo si distinguono per praticità, essenzialità, ricchezza di
informazioni e capacità di guidare
il turista alla scoperta di una città
o di un territorio nei suoi aspetti
più significativi, venendo incontro alle aspettative sempre più esigenti del visitatore curioso ed
attento.
Questa, realizzata per iniziativa della Provincia di Ancona e
della Camera di Commercio di
Ancona, segue la linea editoriale
accennata non solo, ma la si può
leggere con forte interesse anche
rimanendo a casa. La guida è
ovviamente studiata per la visita a
tutti i centri del territorio provinciale, vengono tuttavia indicati
degli itinerari: Ancona ed i suoi
dintorni, la riviera del Conero e
l’entroterra anconetano con
Loreto e Osimo; la Vallesina da
Jesi a Fabriano con le Grotte di
Frasassi ed il relativo Parco; la
valle del Misa con Sassoferrato e
Senigallia.
Vi sono poi degli itinerari
tematici: cammini di fede tra le
voci della spiritualità con i santuari e le abbazie millenarie; i sentieri del Conero alla scoperta suo
Parco Regionale ed infine un itinerario per individuare le eccellenze gastronomiche. Il tutto è
preceduto da introduzioni per
l’inquadramento geografico, storico, culturale e turistico dell’intera provincia che rispondono al
desiderio di sapere e di conoscere
il contesto di riferimento della
provincia nell’ambito regionale e
nazionale.
Una guida eccellente insomma, utile al turista che viene da
fuori provincia o regione ma
anche a chi è di casa per sapere
notizie e particolari di città o paesi
che conosciuti, forse per nome
soltanto, ci sfuggono in tutta la
loro storia e valenza culturale.
Come è solito fare il Touring, la
guida è arricchita di carte territoriali, di piantine delle città più
importanti nonché di itinerari da
seguire per meglio raggiungere le
località ma anche per dare una
unitarietà conoscitiva al territorio
e alle sue risorse culturali e paesaggistiche.
Un plauso infine alla Provincia
di Ancona e alla Camera di
Commercio per aver voluto questa edizione che, mentre indubbiamente li onora, dà un ricco e fondamentale contributo per una vera
identità della provincia stessa,
percepibile subito dal visitatore.
Un merito non da poco.
r. c.
Piero Grizi
Un artista
riscoperto
www.mattoli.it
A Piero Grizi, artista jesino
riscoperto, è dedicata la mostra
allestita dal Comune nella Salara
del Palazzo della Signoria. Piero
Grizi apparteneva ad una delle
più illustri famiglie del patriziato
cittadino. L’arte era per lui una
sorta di rifugio dell’anima, un
esercizio non professionale o
accademico da praticare nelle
stanze della casa avita avendo
come soggetti i figli, i paesaggi
agresti, la vedute di Jesi, se stessi e il proprio mondo di piccoli
affetti e di grandi certezze.
La mostra alla Salara su Piero
Grizi, che si inaugurerà sabato 14
maggio, segnerà quindi il momento della riscoperta di un’artista ingiustamente dimenticato e
documenterà, attraverso la sua
opera, un universo di valori e di
aspirazioni comuni agli altri pittori jesini del suo tempo, quali
Betto Tesei e Corrado Corradi.
4
Jesi e Vallesina
Domenica 8 maggio 2004
Approvato il nuovo statuto
L’Avis lascia definitivamente
i tempi eroici
L’esperienza libica
degli studenti jesini
di Paolo Marcozzi
clinici.
I soci sono aumentati di un 5,6
per cento nell’ultimo quinquennio, passando dai 1.305 agli
attuali 1.378, mentre, per quanto
concerne le donazioni, va rilevato
il buon risultato ottenuto, dato
che negli ultimi tre anni si sono
mantenute sempre al di sopra di
quota 2.500. “Questo lento progredire”, ha continuato il presidente Argentati, “non ci soddisfa
sicuramente, soprattutto in previsione delle ulteriori necessità che
emergeranno a livello regionale
a seguito dell’imminente inizio
dell’operatività del Centro
Trapianti di Torrette e della sempre costante richiesta di sangue,
in particolare per la terapia di
malattie tipiche dell’età avanzata. L’unica alternativa rimane
quella di ricercare sempre nuovi
donatori, scopo principale della
nostra associazione”.
Al nuovo presidente Sandro
Brilli ed al nuovo consiglio direttivo l’arduo compito di portare a
duemila i donatori. Jesi ne ha la
possibilità; ne avrà anche la
voglia?
Quattordici studenti del liceo scientifico e linguistico di Jesi in
Libia per uno scambio culturale con i pari grado della scuola ElFateh, un liceo per eccellenze della città di Benghasy: con loro gli
assessori Leonardo Animali e Simona Romagnoli. “Siamo rimasti
davvero sorpresi dalla cordialità e dall’ospitalità che ci hanno
riservato - ha raccontato Elisa Buscalferri, diciotto anni - entrare
in contatto con una realtà così diversa dalla nostra è davvero stimolante”. ”Un progetto importante – ha detto l’assessore Animali
- non solo come scambio culturale tra due scuole, ma un’occasione
per la città tutta di approfondire la conoscenza con una realtà
emergente come quella libica”.
Stagione sinfonica
Alla ricerca
della luce perduta
di Augusta Franco Cardinali
Lions Club
Il dott. Franco
nuovo presidente
Presidente del Lions Club di
Jesi per l’anno 2005-2006 sarà
il dott. Federigo Franco che
subentrerà al dott. Marcello
Comai attualmente in carica. Il
dott. Franco ha ricevuto l’investitura per la seconda volta. La
sua precedente presidenza risale al 1998-99.
Al “Ferrini”
Conferenza
del prof. Carotti
Venerdì 13 maggio alle ore
16,30 presso la sede del Circolo “Contardo Ferrini” in
piazza Federico II, 7, il prof.
dott. Alvaro Carotti, primario
emerito di Jesi, tratterà il
tema, di grande attualità, “La
vita, l’embrione e le cellule
staminali”.
“Italia Nostra”
Iniziative
A completamento di quanto
pubblicato nel numero scorso,
aggiungiamo che il nuovo
Consiglio direttivo ha in programma le seguenti iniziative
proposte dall’assemblea: 1) la
pubblicazione di un libro con le
caricature di personaggi jesini e
non, dell’artista concittadino
Silico Batazzi, al fine di salvare e
tramandare questo patrimonio; 2)
farsi promotori di iniziative per
la ricostruzione della medievale
Torre della Guardia di Jesi, insieme ad altri enti e associazioni,
naturalmente con l’assistenza e
la guida della Soprintendenza ai
Monumenti; 3) farsi promotori
presso il Comune di Jesi per la
sistemazione di piazza Federico
II e per il restauro della fontana
delle leonesse, opera dello scultore Amici; 4) organizzare gite
culturali”.
Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri
Santina Buoncompagni
Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo,
inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel
recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel
primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito.
ANCONA Via Matteotti 9
tel e fax 071.201297 e-mail [email protected]
SENIGALLIA Via A. Costa 27
tel e fax 071.60597 e-mail [email protected]
La taverna di San Benedetto
di Giorgia Barboni
In aumento i soci e le donazioni
L’approvazione del nuovo statuto associativo, frutto di un
capillare lavoro a livello comunale, provinciale, regionale e
nazionale, ha dato all’Avis lo
strumento necessario ad affrontare le sfide di un mondo tecnologico, che poco lascia all’improvvisazione propria dei suoi primi
anni di vita (l’Avis fu fondata a
Milano
nel
1929; la “sezione” di Jesi
nel 1947), facendola entrare in un un’altra era.
La prima
fu quella contrassegnata
dalla presidenza del dott.
Sandro Brilli
nuovo presidente G i u s e p p e
Serrani; fu lui
che, salendo su un banchetto
dentro le fabbriche, diceva con
semplicità che c’era bisogno di
sangue ed invitava tutti ad andare in sede per donarlo. E la popolazione rispondeva; meravigliosamente rispondeva soprattutto il
ceto operaio, che donava senza
porsi tanti perché e senza nulla
chiedere (il “premio” era un
chilo di carne): il sangue si dona,
non si paga.
La seconda era stata quella
del dopo Serrani. Quando egli
morì, nel 1990, il sottoscritto, che
ebbe l’onore di succedergli, si
rese conto che sostituirlo dopo 43
anni ininterrotti di presidenza
sarebbe stata dura: la stima e la
simpatia che tutti avevano per lui
rappresentano qualcosa di irripetibile a arricchiranno per sempre
il patrimonio dell’associazione.
Nel 1999 al sottoscritto è succeduto Mario Argentati, che ha
dato all’associazione un impulso
organizzativo incredibile: dalla
creazione del sito internet
(www.avisjesi.it), all’entrata in
funzione del programma assoavis, che permette la chiamata del
donatore ed il monitoraggio preciso della sua attività associativa,
al coinvolgimento nelle iniziative
annuali (giornata del donatore)
delle altre associazioni di volontariato presenti sul territorio.
Ora, per l’alternanza prevista
dal regolamento (non si possono
svolgere più di due mandati consecutivi nella stessa carica),
Mario Argentati lascia l’incarico:
da pochi giorni presidente è stato
eletto Sandro Brilli, consigliere
da oltre venti anni; sarà coadiuvato dal vice-presidente, Paolo
Marcozzi e dal segretario, Claudio Omenetti, nonché dal tesoriere Alberto Aquilanti; gli altri
consiglieri sono Mario Argentati,
Rosa Stronati, Remo Bocchini,
Patrizia Clementoni, Luigi Carnali, Alessandro Governatori,
Tarcisio Pieretti, Giorgio Paccagnani, Gianfranco Pigliapoco,
Paolo Cirioni e Giuseppe Gasparetti.
Nel corso dell’ultima assemblea, il presidente uscente, Mario
Argentati, ha descritto un’associazione che mantiene le posizioni acquisite ma che, in prospettiva, evidenzia sintomi di indebolimento, in quanto l’apporto di
nuovi donatori copre appena le
uscite di coloro che cessano di
donare. L’età media del donatore
aumenta progressivamente e ciò
incide negativamente sul rapporto donazioni/donatori, giacché,
con l’aumentare dell’età, è fisiologico che si riscontri un maggior
numero di sospensioni per motivi
Nell’ambito del Palio
Non si può intendere in tutto
la musica se non si tiene conto
anche di ciò che l’ha ispirata,
parola, contesto culturale, esperienza personale che sia. Risulta
di conseguenza impropria la
definizione, che qualcuno ha
voluto coniare, di “musica pura”,
avulsa cioè da riferimenti. E
tanto certo è dato constatare
anche riguardo a qualunque altra
arte.
Il presupposto può favorire la
comprensione di un’opera nuova
presentata il 29 aprile per l’undicesimo concerto della Stagione
Sinfonica e commissionata dalla
Form (Fondazione Orchestra
Regionale delle Marche) a Daniele Gasparini, un giovane compositore che ha compiuto i suoi
studi nella nostra regione, ha raccolto premi in Italia e in Europa e
oggi, tra altri numerosi impegni,
è docente presso l’istituto
Musicale ”G.B. Pergolesi” di
Ancona. Si tratta di un preludio
titolato “Dove la rosa scorda i
suoi fantasmi”, ispirato a una lirica di Rafael Alberti, “Paradiso
perduto”.
La poesia parla di un viaggio
surreale in una città-fantasma
devastata da un’apocalisse ancora incombente, alla ricerca di una
luce perduta, di un angelo salvatore. L’atmosfera allucinante è di
una notte infinita dove il cielo è
sparito. Nel silenzio improvvisamente emergono dal buio uomini
pietrificati, uccelli ciechi incapaci di volare, fiumi e mari immobili, torme di ombre indistinguibili. La descrizione di questa
spettrale, simbolica “desert land”
è commentata, come la colonna
sonora di un film di suspence, da
una musica cristallizzata in note
di ghiaccio spezzate in dissonanze sinistre che investono a tratti
come folate gelide. Estraniata
però da questo contesto poetico,
al quale appropriatamente si rapporta, essa tuttavia perderebbe
molto della sua suggestione.
Allo stesso autore si deve
anche la “Microfantasia sulla
‘Settima’”, anch’essa commissionata espressamente dalla
Form. Qui la Sinfonia beethoveniana viene rivisitata, distillata,
scomposta e liberamente ricomposta al fine di ridurne in essenza
ritmo e melodia. Un lavoro musicale tirato con la riga e la squadra, non c’è che dire, ma più tecnico che ispirato.
Il concerto, prevedeva la partecipazione del “Trio di Parma” violino, violoncello e pianoforte
- incastonato nell’orchestra diretta dal maestro sloveno Anton
Nanut, per la prima volta al
Pergolesi. In programma erano
anche l’elegante “Triplo Concerto”e la esaltante Sinfonia n° 7
di Beethoven; da considerare
un’apoteosi dell’arte coreutica
presa a simbolo di una prorompente energia vitale. Non senza
motivo questo capolavoro è stato
raffrontato all’opera di Gasparini.
Pur nella sorpresa della
novità, molto calorosa è stata
l’accoglienza da parte del pubblico, anche questa volta assai
numeroso.
Sotto la chiesa di San Pietro
Scavi archeologici
di Cristina Franco
Nell’attesa che venga reso noto
il risultato degli scavi archeologici
effettuati sotto la chiesa di San
Pietro e durati un mese circa (fino
cioè al consumo dei fondi messi a
disposizione dagli sponsor) è giusto ricordare che ogni giorno giovani archeologi, fra i quali anche
studenti dell’Università di Macerata, hanno riempito di terra e
detriti due grandi cassoni della
capacità di sette tonnellate ciascuno, scavando sei metri in profondità. Le emergenze occorse, fra le
quali resti di mura di varie epoche,
ossa e soprattutto ceramiche, delineano un quadro molto complesso
che richiederà ulteriori scavi.
Auspichiamo pertanto che presto
si riesca ad ottenere un sostegno
economico adeguato per chiarire
definitivamente tutti i segreti celati dall’antica chiesa.
Intanto alcuni soci dell’Archeoclub di Jesi si stanno preparando per la manifestazione
“Chiese aperte” dell’8 maggio,
quando faranno da guida alla chiesa di Santa Maria del Piano, con
orario 9-11 e 16-18. Il loro compito sarà facilitato dal dott.
Alessandro Biagioni, che il 6 maggio, nella sede dell’Archeoclub di
Jesi, terrà una conversazione su
“La chiesa di S. Maria del Piano
alla luce di recenti studi sulla struttura architettonica”.
Il 20 maggio poi la dott.ssa
Rosalia Bigliardi, direttrice della
Biblioteca di Jesi, illustrerà nella
medesima sede il Museo Bodoniano annesso alla biblioteca
Palatina di Parma, struttura che
sarà visitata dai soci, insieme al
Museo Archeologico, domenica
22 maggio, sotto la guida della
dott.ssa Caterina Silva.
Nei prossimi mesi, infine, i
soci dell’Archeoclub di Jesi si
alterneranno nei pomeriggi di
sabato e domenica per tenere aperte le mura del Torrione di
Mezzogiorno, che verranno illustrate al pubblico in visita.
In questi giorni Jesi rivive il
suo passato medievale, con gare e
cortei storici che ci faranno tornare indietro nel tempo di quasi otto
secoli. L’edizione moderna del
Palio ha preso il via nel 1996, e
da allora, e specialmente negli
ultimi tre anni, quello che più
risalta agli occhi non è soltanto la
presenza di sbandieratori e damine in abiti che si rifanno fedelmente ai modelli storici, quanto
la
volontà,
da
parte
dell’Associazione degli Amici
del Palio di San Floriano ed
anche poi di tanti altri jesini, di
riprodurre fedelmente l’atmosfera, usi, costumi, cibi e modi di
vivere di quella che era Jesi nel
tredicesimo secolo.
La prima iniziativa risale proprio a tre anni fa, quando questa
associazione ha contattato le
quattro parrocchie più antiche
della città, per rappresentare i
quattro quartieri esistenti al
tempo del Palio, chiedendo loro
di collaborare alla manifestazione
organizzando delle cantine, delle
taverne, che potessero contribuire
a rendere più ampia l’eco dell’evento. E così è stato. Alcuni giovani della parrocchia di San
Giuseppe hanno dato vita alla
“Taverna di San Benedetto”, antico nome della stessa parrocchia.
- È stato facile trovare una
cantina nel Centro Storico
adatta ad organizzare una
taverna in perfetto stile medievale? - chiedo ad uno di questi
ragazzi.
“Non è stato molto facile:
abbiamo dovuto girare per il
Centro e chiedere informazioni al
riguardo; ogni cantina in fatti agisce in modo del tutto autonomo.
Il primo anno il locale era completamente in disuso, e tra la preparazione e le pulizie ci siamo
dovuti organizzare con i lavori
dagli inizi di aprile. Ora l’organizzazione procede molto più
velocemente”.
- Quanti ragazzi siete a lavorare nella taverna?
“Siamo una ventina, tra la
cucina, camerieri e lavapiatti. È il
numero più giusto per lavorare
senza intralciarci; in cucina poi
c’è anche un cuoco professionista.
- E per il menu? Dovete attenervi a qualche linea particolare?
“L’associazione ci ha dato
delle linee guida; dato che il Palio
risale a prima della scoperta
dell’America sarebbe anacronistico servire patate o pomodori,
ad esempio. Facciamo quindi
molto uso di legumi, di verdure,
fave, carne in porchetta, prodotti
nostrani che conosciamo bene, e
che vogliamo far poi riscoprire
anche a chi viene da noi a mangiare. Ogni anno poi si ricerca
sempre di più il particolare, piatti
nuovi che possano sì piacere, ma
ancor prima incuriosire…”.
***
Mi parla poi dei costumi tipici,
contadini, che tutti nella taverna
indossano, perfettamente in linea
con i prodotti serviti; “il lavoro
delle cantine” tiene a precisare
“non è tanto fatto per il guadagno, quanto per il divertimento,
per il piacere di trasportare la
gente per una, due, tre sere nel
passato della nostra città.
Al cantiere di Palazzo Carotti
Lavori in alto mare
Nei giorni scorsi alcuni rappresentanti dell’Associazione
Forense Jesina e del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di
Ancona, insieme con i responsabili del Comune di Jesi e dell’impresa esecutrice dell’opera
di restauro, si sono recati in
visita al cantiere di Palazzo
Carotti, sede del Tribunale, per
verificare lo stato dell’opera (la
riconsegna dei lavori era prevista per la tarda primavera).
L’avv. Marcello Pentericci e
gli altri avvocati presenti hanno
potuto prendere visione di un
cantiere che, almeno per un profano, sembrerebbe ancora in
alto mare ed hanno manifestato
qualche perplessità sull’effettiva possibilità di rispettare i termini di consegna (infatti, già sì
parla di trasferimento a settembre).
Ancora maggiore preoccupazione gli avvocati hanno manifestato per le condizioni dell’archivio della Pretura (oggi Tribunale), abbandonato a sé stesso
in mezzo a polvere e calcinacci.
“L’archivio, fondamentale per
gli studiosi (anche non di dirit-
to) ai fini della ricostruzione dei
vari periodi storici cui le pratiche si riferiscono - ha detto
l’avv, Pentericci, presidente dell’Associazione Forense Jesina costituisce un bene prezioso per
la città e meriterebbe, da parte
dell’amministrazione, ben altra
considerazione e cura, anche
perché la nostra associazione si
era già adoperata per la permanenza a Jesi dell’archivio, ottenendo assicurazioni dì pronto
intervento da parte della stessa
amministrazione. Un intervento
da parte di quest’ultima - ha
concluso Pentericci - è pertanto
assolutamente prioritario”.
Concerto rinviato
L’ultimo appuntamento della
sesta rassegna “I Concerti degli
allievi”, in programma per venerdì 6 maggio al Circolo Cittadino,
è stato rinviato a venerdì 20 maggio al Circolo Cittadino (ore
21,15). La serata è inserita nei
concerti della Società “Amici
della Musica” di Jesi.
Jesi e Vallesina
Contrappunti
Eleganze
di Riccardo Ceccarelli
Si sa da sempre che il mondo
della politica, e non solo, non è
la casa dell’eleganza, in particolare il suo linguaggio. Qualcuno, credo, avrà già fatto
un’antologia di queste “perle”.
Si può cominciare da lontano.
Se non ci fosse, sarebbe utile e
necessario farla. Non servirà a
niente. Accontenterà per lo
meno la curiosità.
Desideravo avere questa
antologia ascoltando al telegiornale alcune dichiarazioni di
uomini politici in merito all’annuncio del nuovo governo,
dichiarazioni che poi non ho
trovato scritte sui tre o quattro
giornali che ho consultato. Erano “colorate” ed “eleganti”, rispecchiavano chi le aveva pronunciate. Non c’è da meravigliarsi. Il “colore” ha fatto sempre parte del linguaggio politico, più comprensibile ovviamente del politichese imperante
ancora in tanti giovani rampanti della politica.
Una parola, comunque, non
molto colorata, negli ultimi mesi
e nelle ultime settimane, mi è
rimasta dentro e alla sua ripetizione mi fa subito drizzare,
come si dice, le orecchie. Fa
riferimento al contrario della
speranza, alla “disperazione”
cioè. La usa, e l’ha usata, Piero
Fassino quando parla di “un
governo della disperazione”. Ne
fanno uso nel polo opposto
quando si dice che “l’Unione
semina disperatamente veleni”.
Non so quale dialogo potrà
esserci se la reciproca unità di
misura o di ascolto è la disperazione. Essa apre a possibilità
certamente non positive. Un
dialogo tra sordi. Basta guardare le facce degli onorevoli in
parlamento mentre ascoltano la
parte avversa. In esse si leggono
e si vedono non l’attenzione per
le ragioni altrui, ma l’alterigia,
l’altezzosità, il sorriso ironico e
soddisfatto che esprimono almeno visivamente la totale noncuranza e valutazione delle argomentazioni presentate.
Se la chiave di lettura reciproca è la “disperazione” e le
iniziative politiche sono prese
solo ed unicamente sotto l’aspetto della “rivincita” egemonica della propria parte, la strada non porterà lontano. Si
nasconde ancora in questi atteggiamenti una concreta delegittimazione dell’altro che
ormai è diventata atmosfera diffusa ed accettata. A parole viene
negata, ma ricompare nei fatti.
Si scopre l’acqua calda quando
si parla di “concordia” e di
“abbassare i toni della politica”, e la si usa quest’acqua o la
si strumentalizza per spegnere
ipotetici incendi solo in certi
settori, non quando vi sono letture della storia univoche, miopi
o asservite o che non fanno
comodo.
I dibattiti sono all’insegna o
della serie “la ragione è dalla
mia parte”. Tutti si riempiono la
bocca di “riforme” e “riformismo”. Parole. Quando si tentano in concreto, si bocciano e a
fatica si discutono, perché la
ragione è solo da un parte. Si
tira in ballo “l’onnipotente”
(per fortuna con l’iniziale minuscola) o anche Gesù Cristo, ma
solo per un trito sarcasmo.
Di programmi alternativi se
ne parla poco, si stanno fabbricando, ma quanto all’essere
unanimi ce ne corre ancora.
Comunque lo speriamo. Per
sapere e decidere. Eleganze,
come si diceva. Ma anche tanti
silenzi trasformati anch’essi in
eleganza. Come quella di domenica 24 aprile, giorno dell’inaugurazione del pontificato di
Benedetto XVI, quando in qualche chiesa non si è accennato
minimamente all’evento, invitando alla preghiera per il papa
ed unendosi ai fedeli in piazza
San Pietro, ci si è però ricordati
di invitare a prendere parte il
giorno dopo alla festa del XXV
aprile.
Ognuno ha le sue eleganze.
Che non fa certo parte di quella
teologia della Bellezza di cui nel
2002, a Rimini, l’allora card.
Ratzinger parlava. Una bellezza
che sarà pure messa in dubbio
dal potere della menzogna, della
seduzione, della violenza e del
male, ma che attraverso Cristo
ed il suo volto, la bellezza dell’amore appunto, si rivela più
forte della menzogna e della
violenza. “Questo Papa, ha
scritto Antonio Socci, sa bene
che il nichilismo che divora la
nostra esistenza non è vinto da
un discorso filosofico, ma solo
dalla commozione per la Bellezza”. Nonostante le nostre
piccole eleganze.
Approvato il bilancio 2004
Il piano di sviluppo
della Banca delle Marche
Cinquanta nuovi sportelli nel prossimo triennio
Approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci il bilancio
2004 della Banca delle Marche
che chiude l’esercizio precedente con una brillante performance
de! risultato lordo di gestione
che si attesta a 119,7 milioni di
euro facendo registrare un incremento superiore al 22 per cento
sul dato al 31 dicembre 2003.
L’utile netto ammonta a quasi
Bianconi e il dottor Claudio
Dell’Aquila e tutto il personale
per l’impegno profuso - ha commentato positivamente i dati
dell’ esercizio 2004 ed ha sottolineato “il rafforzamento dell’autonomia della banca ed il
suo ruolo di servizio verso il territorio di tradizionale riferimento.. Il nostro piano di sviluppo
prevede l’apertura di cinquanta
Accordo Asl 5
“Amici dello Iom”
per l’assistenza
domiciliare
Un accordo di programma tra
l’Azienda Sanitaria Unica Regionale - Zona Territoriale n.5 di
Jesi e l’Associazione “Amici dello
Iom - Jesi e Varesina” è stato sottoscritto per la gestione integrata dell’assistenza domiciliare oncologica. In particolare l’accordo prevede
la gestione non solo dell’aspetto
clinico della prestazione ma soprattutto delle dinamiche psico-emotive del paziente assistito e del relativo nucleo familiare, che spesso
sfumano in un quadro di dolorosa
tensione morale influenzando il
decorso della storia clinica.
Il servizio assicura interventi
assistenziali ad almeno 150 pazienti neoplastici, in trattamento
domiciliare, tutti i giorni, feriali e
festivi, dell’anno dalle ore 8 alle
ore 20, garantendo altresì la continuità delle cure ed il rispetto del
progetto assistenziale definito
dall’Unità Valutativa Distrettuale
nonché una pronta disponibilità
notturna.
A Moie il progetto
“Nati per leggere”
40 milioni rimanendo sostanzialmente stabile (+0,85 per
cento) rispetto al 2003. Il dividendo assegnato ammonta a 3,4
centesimi di euro per azione ed è
in linea con quello erogato in
relazione all’esercizio precedente.
La raccolta diretta del 2004,
pari a 9.694 milioni di euro,
registra una significativa crescita dei volumi (+11,87 per cento)
mentre l’incremento della raccolta indiretta è stato più contenuto (+2,85 per cento) con volumi che sì attestano a 5.263
milioni di euro.
In crescita i crediti verso
clientela, (+9,38 per cento) mentre i! peso delle sofferenze si
riduce di 3,7 min. (-1,5 per
cento) passando dal 2,89 per
cento sugli impieghi al 2,6 per
cento.
Il presidente Tonino Perini,
dopo aver ringraziato !a direzione generate - il dottor Massimo
nuovi sportelli nell’arco di tre
anni e l’ottenimento dì una redditività al livello dai nostri competitori, per aumentare il nostro
ruolo di market leader a supporto dell’economia locale e territoriale”.
11 direttore generale Massimo Bianconi ha sottolineato
“la convinzione della bontà dei
progetti e lo sforzo per continuare, tutti insieme, un cammino
destinato ad arrivare a traguardi
ancor più prestigiosi. E’ importante, ora, migliorare la qualità
dei nostri servizi per ottenere,
con azioni commerciali sostenute da adeguate politiche del credito, la fiducia dell’intera clientela, con particolare attenzione
al segmento retaii, te piccole e
medie imprese e le istituzioni”.
Nella foto, di Anna V. Vincenzoni, da sinistra: Massimo
Bianconi, Tonino Perini e Giovanni Filosa.
Con il Lions Club di Jesi
alle Cinque Terre
Il 23, 24, 25 aprile i soci del
Lions Club di Jesi hanno compiuto un’escursione, d’interesse prevalentemente culturale,
alle Cinque Terre. L’itinerario
ha toccato molti luoghi che in
passato
rientravano
nel
“Grand tour” e affascinarono
artisti, poeti e musicisti italiani
ed europei, quali Lerici, Portovenere, Manarola, Viareggio,
Lucca, Torre del Lago. Qui, di
fronte al lago di Massaciuccoli,
è stata visitata anche la villa
dove Puccini compose alcuni
tra i suoi più grandi capolavori
e dove ora egli è sepolto.
Nella foto piccola: Simonetta Puccini, ultima discendente della famiglia del grande
musicista, con il dott. Marzio
Furlani, segretario del Lions
Club; nell’altro foto i soci Lions
in Piazza del Giglio a Lucca.
Anche nella villa dove Puccini
compose le sue melodie immortali
Nuovo appuntamento della
biblioteca comunale “Joyce
Lussu” di Moie con il progetto
“Nati per leggere”, l’iniziativa
che, dopo un primo incontro per i
genitori e un secondo per i bambini dai cinque ai sette anni, ha
organizzato una “magica festa”
per i bambini dai due ai cinque
anni del Nido d’infanzia “Il piccolo principe” : storie di fate e di
giganti raccontate, con sottofondo
musicale, da un’animatrice. La
biblioteca “Joyce Lussu”, che da
anni opera nella promozione del
libro e della lettura per la prima
infanzia e che, come tale, ha già
un notevole patrimonio librario
rivolto a questa fascia d’età. Nella
foto, un precedente appuntamento
della rassegna “Nati per leggere”.
Maiolati
Anziani in vacanza
ad Abano Terme
Domenica 8 maggio 2004
5
Per le nozze Sassaroli-Sebastianelli
Il Cardinale Silvestrini a Maiolati
Sabato 30 aprile, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano di
Majolati sono state celebrate le nozze del dott. Simone Sassaroli e della
dott.ssa Simona Sebastianelli. Coloro che hanno partecipato al rito religioso hanno avuto una bellissima sorpresa: infatti a celebrare il rito
nuziale, come atto d’amicizia verso gli sposi, c’erano il Cardinale
Achille Silvestrini, Mons. Claudio Celli e il parroco don Fabio Belelli.
Una cerimonia semplice, ma toccante. Nell’omelia, il Cardinale
Silvestrini, dopo aver spiegato le sacre scritture scelte dagli sposi, ha
ricordato la serietà e l’impegno di Simone quando frequentava lo studentato di “Villa Nazareth” di Roma.
Il Cardinale Achille Silvestrini, Prefetto emerito della
Congregazione per le Chiese Orientali, è nato a Brisighella, nella
Diocesi romagnola di Faenza il 25 ottobre 1923. Nel 1953 è entrato nel
servizio diplomatico nella Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato. Dal 1958 al 1969 è stato tra i collaboratori dei Segretari di Stato Tardini e Cicogani, in seguito ha ricoperto
incarichi internazionali di primissimo piano (in particolare, si è occupato delle chiese orientali). Nel ministero sacerdotale ha svolto sempre
un’azione tra i giovani del collegio universitario “Villa Nazareth”, istituzione ideata nel 1945 dal Cardinale Domenico Tardini. Ed è stata
proprio “Villa Nazareth” ad unire nella stima e nei valori il Cardinale
Silvestrini, mons. Celli e il giovane Sassaroli.
Al termine del rito nuziale, gli illustri prelati hanno conversato, con
disponibilità e cordialità, con i majolatesi intrattenendosi nella piazza
antistante la chiesa parrocchiale.
Anche il Vescovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, è salito a
Majolati per incontrare il Cardinale Silvestrini e mons. Celli cui è legato da stima ed amicizia: un evento nell’evento, il ricordo caro di una
giornata dalle forti emozioni, considerando, tra l’altro, che nel XX
secolo avevano visitato Majolati solo due cardinali: Benedetto Aloisi
Masella e Pietro Palazzini.
Marco Palmolella
Nella foto, da sinistra: mons. Claudio Celli, il Cardinale Achille
Silvestrini, la dott.ssa Simona Sebastianelli, il dott. Simone
Sassaroli, mons. Edoardo Menichelli e don Fabio Belelli.
(foto Candolfi)
Consorzio Servizi Vallesina
Il Centro sociale anziani di
Moie, in collaborazione con il
Comune, organizza le vacanze per
gli anziani nel centro turistico di
Abano Terme, dal 20 giugno al 2
luglio. La quota di partecipazione è
di 462 euro. Prenotazioni (fino ad
esaurimento dei posti e comunque
entro la fine di maggio) presso la
delegazione comunale di Moie
ogni martedì, dalle ore 8,30 alle 10.
Per maggiori informazioni telefonare al 0731.700823.
Spettacolo
in prima nazionale
al Teatro “Spontini”
di Maiolati
“Ho vinto un Reality!!!” è la
nuova produzione che Spartaco
Paganini propone quest’anno
sempre con la collaborazione del
teatro “Spontini” di Maiolati, ove
lo spettacolo debutterà in prima
nazionale sabato 21 maggio
(anteprima venerdì 20 al teatro
“Farnese” di Cingoli). Interpreti
Maria Antonietta Tilloca e
Raffaella Ponzo; regia di Rosario
Galli.
L’assemblea dei soci del Csv – Consorzio Servizi Vallesina –
riunita venerdì 29 aprile presso il ristorante “Rusticanella”, ha
approvato all’unanimità il bilancio 2004 illustrato dal revisore
Massimo Albonetti. Nella foto, da sinistra: Massimo Albonetti,
Enrico Filonzi, Piero Zenobi e Luigi Damiani.
(foto Anna V.Vincenzoni)
Benvenuta, primavera!
Settimane addietro abbiamo raccontato, su queste colonne, i tanti
giorni grigi, segnati da nevicate abbondanti, piogge persistenti, temperature fredde. Un tempo insolitamente ed ostinatamente volto al peggio, che ci ha costretti a maglioni e ombrelli anche a primavera inoltrata. Poi, finalmente, la buona stagione sembra aver ritrovato la pienezza del suo ruolo. Ed ecco, allora, un fine aprile che sgombra il cielo da
nubi nere e minacciose. Ed ecco il sole che si riappropria del suo spazio celeste. Ed ecco un maggio che si presenta all’altezza della sua
migliore fama, con il suo tepore, i suoi colori, la sua luminosità. La
natura torna a vivere, la gente a sperare, a sognare. A godere dell’arrivo della bella stagione sono soprattutto i giovanissimi (benvenuta, primavera!): sui loro volti sorrisi, gioia, felicità e qualcosa di più ancora
se al tutto si accompagna il gusto di un cono gelato.
(gi elle)
(foto Paola Cocola)
6
Jesi e Vallesina
Domenica 8 maggio 2004
Jesi per via
di Paolo Marcozzi
Colombo Cristoforo (Via) (Genova,1451 – Valladolid,1506). Nato in una
famiglia di tessitori di lana, nel 1479 si stabilì a Lisbona e da allora non fece più ritorno in patria. In quel tempo probabilmente
concepì il progetto di raggiungere le Indie
(l’Asia orientale e meridionale) navigando
verso occidente attraverso l’Atlantico.
Colombo presentò il suo progetto alla
corte portoghese, che non lo prese in considerazione e allora si trasferì in Spagna,
dove, dopo molte difficoltà e grazie all’intercessione della stessa regina Isabella, Colombo ottenne tre
piccole navi (due caravelle, la Pinta e la Niña, e una «nao», la
Santa Maria). Partita da Palos il 3/8/1492, la spedizione sostò
alle Canarie quattro settimane per riparazioni e il 6 settembre
iniziò la traversata dell’oceano; non fu incontrata alcuna terra
fino al 12 ottobre, quando fu avvistata un’isola, battezzata da
Colombo San Salvador e da identificarsi con Guanahani
(Watling), un atollo delle Bahama. Al ritorno, le accoglienze
furono trionfali. Dopo altre tre spedizioni alla ricerca dell’oro e
delle spezie ed infinite peripezie, Colombo vide tramontare il
suo astro: si affermava sempre più l’ipotesi che le terre di là
dall’Atlantico costituissero un mondo nuovo (ma questa idea
non fu da lui mai accettata). Morì a Valladolid il 20/5/1506. La
sua morte passò quasi inosservata; neanche il continente da lui
scoperto derivò da lui il proprio nome (l’America fu così chiamata da Amerigo Vespucci).
Compagna Francesco (Via, da strada senza sbocco a Via
Scotellaro) Scrittore meridionalista e politico (Napoli,1921 –
Capri,1982). Professore di geografia politica ed economica, collaborò a vari periodici e fondò la rivista Nord e Sud (1954).
Operò a livello culturale e politico per ridurre gli squilibri tra le
regioni meridionali e quelle settentrionali, inserendo la questione meridionale nei grandi problemi sul decentramento politico
e economico, nel processo di industrializzazione e nella politica del territorio. Deputato al parlamento per il Partito repubblicano dal 1968, fu sottosegretario per gli interventi nel
Mezzogiorno (1974-76) e ministro dei lavori pubblici (1979).
Numerose le sue opere sul Mezzogiorno, tra le quali La questione meridionale (1963), Le regioni più deboli (1971).
Dal 16 marzo
Viaggio in Guatemala
Avuls di Jesi: da nucleo
ad associazione-onlus
Dal 16 marzo il nucleo Avulss
di Jesi è diventato un’associazione, che mantiene invariate organizzazione e modo di servire,
cioè, come ha detto la presidente
Maria Cristina Paris, “un dono
d’amore, di speranza e di luce,
senza contropartita”.
I motivi che hanno indotto
l’Avulss nazionale al cambiamento organizzativo sono stati spiegati dal consigliere nazionale Luigi
Sergi: “L’Avulss nazionale ci ha
seguito per venticinque anni ed
ora è giunto il momento di rendere autonome le varie realtà locali
(circa dodicimila volontari distribuiti in 290 nuclei sparsi in tutta
Italia) anche in considerazione
delle difficoltà burocratiche che si
incontrano in certe regioni per
poter essere inseriti nei Registri
Regionali di Volontariato. L’unico
vincolo è rappresentato dallo
Statuto definitivo dell’Avulss
Nazionale di Brezzo di Bedero
(Varese) e valido per tutte le realtà Avulss”.
All’unanimità sono stati
approvati lo statuto e l’adesione
alla Federazione Avulss; sono
stati anche eletti i diciotto componenti del Consiglio d’associazione. Durante l’assemblea i lavori
sono stati interrotti per lasciare
spazio al Vescovo Mons. Serfilippi, venuto a portare il suo
saluto. Padre Oscar ha esortato i
volontari affinché il loro sia
soprattutto un servizio affettivo,
attingendo dal Vangelo la forza
necessaria per esercitare un vero
servizio di carità.
Venerdì 18 marzo il nuovo
Consiglio d’associazione ha provveduto alla nomina delle cariche
quasi tutte riconfermate: presidente: Maria Cristina Paris; vice
presidente vicario: Marianeve
Padalino; vice presidente (nuovo)
Raimondo Naponelli; responsabili culturali: Maria Antonietta
Angeloni, Orietta Maggiori e
Maurizio Strappa; amministratore: Franco Lovascio; segretari
Giorgio Colocci (nuovo), Luigi
Damiano e Fiorella Luminari. A
questi si sono aggiunti gli otto
coordinatori di gruppo: Maria Pia
Cuomo Serritella (Gruppo Casa
Famiglia), Laura Nardo (Gruppo
Casa Riposo), Serena Marasca
(Gruppo Domicilio), Lidia Cerrella e Marta Mennini (Gruppo
Minori). Rina Alesi, Dina Lanari
e Cesarina Pascucci (Gruppo
Ospedale). Nominati, infine,
componenti del Collegio dei Probiviri: Maria Cotichelli Purini,
don Aldo Anderlucci e dott.
Giorgio Vignetti.
Ricordiamo, per quanti fossero interessati, che la sede Avulss è
in piazza Federico II n.8.
Sulle ali della musica
Conce (delle) (Largo, Via delle Conce) Vedi Via Conce.
Da Castelplanio a Bagnara Calabra
Conce (Via, da Via Castelfidardo a Via Mazzini) Qui erano
situate numerose botteghe di conciatori di pelli.
Per lo stage del Premio “Mia Martini”
di Simone Sebastiano
Concordia (da Via Schweitzer a Via Kennedy) Che bello se,
per la pace e la concordia, bastasse intitolare loro una via!
Passate le pre-selezioni
al Festival di Castelplanio,
Alessia Sebastiano, Simone Sebastiano e Laura
Bartoloni, tre ragazzi del
paese collinare, sono
approdati a Bagnara Calabra per lo stage del premio "Mia Martini", concorso canoro che ha portato in luce tra le altre Linda,
la marchigiana dalla voce
nera che risaltò al Festival
di Sanremo del 2004.
Una gara a colpi di canzoni, in cui ognuno ha dato
libero sfogo alle proprie
corde vocali ed alle proprie
emozioni. Una competizione per mettere in rilievo
le voci emergenti. A questo
scopo sono state realizzate
riprese dei concorrenti che
verranno trasmesse da
maggio sul canale 841 di
Sky all'interno del programma "Stelle".
“Un clima rilassato al di
là della competizione. Il
direttore artistico ci ha
messo subito a nostro agio
Consonni Ajace (Via) (Filottrano,1818 – Jesi,1884). Ardente
patriota, strettamente legato a Luigi Mercantini, partecipò attivamente ai moti del Risorgimento. Dopo il 1860, a
Fossombrone fu capitano comandante della Guardia Nazionale
e membro della giunta provvisoria di Governo. Dal 1856 al
1866 promosse bonifiche agrarie in numerosi Comuni della provincia di Pesaro e, in seguito, in quelle di Macerata ed Ancona.
A Jesi, nel 1872 istituì per primo un laboratorio per la produzione, sperimentazione e selezione microscopica del baco da seta,
creando particolari varietà con tecniche innovative e prodigandosi nella istruzione professionale di bachicoltura.
Venerdì 6 maggio
Consiglio Comunale
Per venerdì 6 maggio, alle ore
16, è convocato il Consiglio
comunale di Jesi. Tra i principali
argomenti in discussione, il controllo dei campi elettromagnetici
e il piano di zonizzazione acustica del territorio comunale. Numerose le interrogazioni all’ordine del giorno: sui parcheggi
riservati all’ingresso dell’ospedale “Murri” (Sdi); sulla situazione delle vie Verziere, Fermi e
Ricci (rep. europei); sulla modi-
fica della circolazione interna
alla rotatoria posta tra le vie
Prato, Gallodoro, del Molino e
Guerri (Ds); sulla viabilità tra le
vie Abbruzzetti e Pasquinelli
(Ds); sulla destinazione dei proventi dalle sanzioni pecuniarie
(Fi); sulle mura castellane (Forza
Italia), sulla opportunità di intitolare una via o piazza a Papa
Giovanni Paolo II (Fi); sulla
revisione del piano riguardante
gli impianti pubblicitari (An).
Segue a pag. 8
Fascino e problemi
di un Paese in sofferenza
Se vai a diecimila
chilometri da Jesi un
motivo ci sarà. E il
motivo ce lo ha presentato l’amico Raffaele
Bucciarelli
illustrandoci il difficile cammino di un
Paese dove Rigoberta Menchù, premio Nobel per la
pace, si è spesa e si
sta spendendo per
donare un pizzico di
dignità ad una popolazione dalle antiche
virtù.
Così siamo andati in Guatemala,
un’estensione geografica pari ad un
terzo dell’Italia con
dodici milioni di
abitanti, di cui
un’alta percentuale
di origine maya. E
proprio la storia, la
cultura, i problemi e
il territorio dei maya
hanno calamitato la
nostra attenzione. Li
abbiano
trovati
soprattutto nel sudIl gruppo presso una stele di Quiriguà. Da
ovest dalle immense sinistra a destra: Vittorio Massaccesi, Fabio
valli, dai picchi oltre Latini, Stefano Fabrizi (accovacciato),
i tremila metri, nei Ermanno Giulietti, Umberto Colocci e Paolo
villaggi che si per- Veschetti.
dono in uno straorPavarotti”
voluto
dalla
dinario scenario di verde, di
Fondazione e sovvenzionato dal
foresta e di campi di granoturco.
nostro tenore, per orientare proLì i segni dell’antica civiltà sono
fessionalmente in vari settori gli
quasi completamente scomparsi
adolescenti di una vasta zona.
e al loro posto abbiamo trovato
Non possiamo dimenticare
solo i problemi di una popolal’incontro con padre Clemente,
zione che, soffocata nel passato
un sacerdote cattolico del centro
dalla divisione interna in oltre
di Sacapulas con una parrocchia
venti etnie e dalla prepotenza dei
e 43 cappellanie che egli ragconquistatori spagnoli, tenta il
giunge a piedi o in auto una volta
recupero e la difesa della dignità
al mese. E il giorno del suo arripersonale dopo quindici anni di
vo fin nelle lontanissime contraguerra civile alla fine del secolo
de – anche cinque ore di cammiscorso. Ancora oggi è una popono per i sentieri della montagna
lazione che si nutre essenzial– è giorno di festa. La sua giovamente degli avari prodotti della
nilità e insieme la sua calma
terra fertile strappata alla montariflessiva e la sofferta consapegna e alla foresta dove in tutte le
volezza di un difficile presente
stagioni germoglia il granoturco
per tanti diseredati, ha creato in
che è e rimane l’alimento base
noi il più efficace ricordo di un
per tutti, elaborato nelle più
dramma sociale che dura nel
diverse forme e modi.
tempo senza limiti.
Abbiamo incontrato i maya
***
nelle loro tradizionali liturgie
Gli incontri più vivi e più
religiose piene di invocazioni, di
interessanti li abbiamo avuti con
incenso e di candeline. E tali
i rappresentati di alcune coopeche, comunque, si aprono alla
rative agricole che si stanno
predicazione e alla liturgia cattoorganizzando per meglio trattare
lica. Una bella testimonianza in
e vendere i prodotti dei campi.
tal senso l’abbiamo avuta dal
Ma li abbiamo avuti soprattutto
gradito incontro con suor
con i responsabili delle tante
Eleonora Maioro, jesina schietta
strutture sociali promosse prodel borgo Garibaldi che da tanti
prio dalla Fondazione voluta e
anni dedica la sua vita alle famiorganizzata dalla Menchù e colglie più bisognose di amore.
laboratori per sviluppare iniziative a favore delle scuole, del turi***
smo, della professionalità.
Naturalmente non possiamo
Abbiamo constatato i benefici,
pur modesti ma tanto significatiV. Massaccesi
vi, proprio nel villaggio dove è
nata e vissuta la Menchù e, più
ancora, nel centro “Luciano
Segue a pag. 8
IL LIBRETTO IN DUE FORMATI
GRANDE
più leggibile,
costa €1,50 a copia
+ spese di spedizione
il mensile diretto da Giulio Andreotti
ha ristampato un piccolo libro
di preghiere dal titolo
Chi prega si salva
PICCOLO
formato tascabile,
costa €1 a copia
+ spese di spedizione
con la presentazione
del cardinale Joseph Ratzinger
È possibile richiedere copie sia dell’edizione grande che di quella piccola telefonando al numero verde gratuito
800-271509
oppure scrivendo a 3OGIORNI via Francesco Antolisei 25, 00173 Roma, o all’indirizzo e-mail: [email protected]
30GIORNI IN LIBRERIA E IN EDICOLA
Sport
Volley
Domenica 8 maggio 2004
Basket
Calcio
Gli ultimi guizzi
di Eccellenza
Per la Monte Schiavo Banca Marche
è tempo di bilanci
Oggi spareggio tra Urbisaglia e Jesina
di Giuseppe Papadia
Terminata in semifinale contro
Perugia la corsa della Monte
Schiavo Banca Marche, per la
società jesina è tempo di bilanci.
Dopo una stagione anonima, con il
clamoroso esonero del tecnico
Cuccarini, sostituito da Jenny
Lang Ping, le
“prilline” si
sono in parte
riscattate nei
play-off eliminando il Novara con una
grandissima
rimonta. “L’inizio è stato
difficile – ha
detto Marcela
Ritschelova (nella foto) – In questo sport ci vuole pazienza e continuità, cosa che noi spesso non
abbiamo avuto. Alla fine c’è un
po’ di delusione perché non abbiamo espresso al meglio il nostro
gioco nelle partite importanti.
Qualche soddisfazione ce la siamo
tolta contro Novara, quando siamo
andati sotto 0-2 ed abbiamo
rimontato: sono quelle piccole
soddisfazioni che ti permettono di
andare avanti, però in generale
non è stata una stagione entusiasmante”.
A rendere ancor più deludente
l’annata appena conclusa, è stata
l’esclusione della Monte Schiavo
dalle coppe europee del 2006.
Gli scarsi risultati ottenuti in
questo campionato hanno convinto il presidente Gennaro Pieralisi a
rivoluzionare la squadra per il
prossimo anno. Cambieranno
molte cose a partire dalla dirigenza, con l’arrivo di un direttore
sportivo che sostituirà la coppia
formata da Andrea e Gabriele
Pieralisi. Tra i nomi che si fanno in
pole position sembra esserci lo
jesino Giuseppe Cormio, ora direttore generale del Padova in A1
maschile ma in passato anche nel
basket alla Sicc.
Sarà nuovo anche l’allenatore,
che dovrà sostituire Lang Ping tornata negli Stati Uniti per fare il ct
della nazionale. Sul destino delle
giocatrici, poi, peserà la decisione
della Federazione riguardo la presenza delle italiane in campo nella
prossima stagione.
(foto Candolfi)
Alle “under 17” il titolo regionale
Final four regionale di assoluto valore lunedì 25 aprile per i
colori della Pieralisi, che ha vinto
il titolo nella categoria “under 17”
femminile. Una bella soddisfazione per tutto l’ambiente ed in particolare per gli allenatori che più di
altri sono stati maggiormente a
contatto con le ragazze. Un grazie
di cuore quindi da parte di tutto il
Gruppo Sportivo Pieralisi ad
Elisabetta Bonci, guida e tecnico
di ormai provata esperienza,
coadiuvata da Roberto Bocchini e
Laura Fiordelmondo. La Pieralisi
ha battuto il Loreto in mattinata
per 3-0 e l’Apav Lucrezia, nell’accesa finale del pomeriggio, per 32. Queste le protagoniste del successo: Arianna Argentati, Chiara
Baroli, Giulia Bartolini, Alessia
Travaglini, Tatiana Capriotti,
Marta Gabrielloni, Alessia Trillini,
Fabienne Yapi, Selene Procicchiani, Beatrice Andreoni, Giulia
Cecato e Sara Sampaolesi.
La fase interregionale a tre sarà
disputata nella nostra regione.
Tennis tavolo
Tra i primi in Italia
di Cristiano Taviani
Sono stati circa quattrocento gli
atleti iscritti al quinto Gran Premio
nazionale Csi di tennis tavolo che
si è svolto dal 14 al 17 aprile a
Ponte di Legno (Brescia). Esattamente:
441 partecipanti, di cui 382
atleti e 59 dirigenti accompagnatori, 78 società sportive in rappresentanza di nove regioni, tra cui le
Marche (foltissima la delegazione
anconetana, con atleti provenienti
da Ancona, Fabriano, Senigallia e
Jesi).
Su sedici tavoli allestiti nel
palazzetto della cittadina della
Valle Camonica, immersi in un
incantato paesaggio innevato,
spettacolari ed intensissime sfide
hanno coinvolto piccoli e grandi
pongisti, dai sette ai settant’anni
circa. Il Gran premio nazionale
prevede la disputa di due prove:
una individuale, per singole categorie, e una a squadre riservata
alle rappresentative maschili e
femminili dei comitati provinciali.
Tra tutti hanno spiccato i nostri
atleti Matteo Grilli dell’Itas “G.
Galilei” nella categoria Juniores e
Nicola Falappa della Polisportiva
“Clementina” (parrocchia San
Francesco di Paola) nella categoria
Seniores: per entrambi la soddisfazione di aver raggiunto i quarti di
finale delle rispettive categorie e
quindi di essere tra i primi otto
atleti Csi nel ranking italiano.
Prossimo appuntamento: il
terzo Ping Pong Day Csi in piazza
della Repubblica a Jesi il 25 giugno o il 1° luglio.
7
(foto Giaccaglini)
La Sicc Bpa saluta
la massima serie
È durata appena una stagione
la permanenza della Sicc Bpa
nella massima serie. Mercoledì 27
aprile, nonostante il sofferto successo ottenuto al PalaTriccoli
contro il Roseto (84-80), i gialloverdi sono stati condannati alla
retrocessione dalle contemporanee vittorie di Reggio Calabria
(91-83 contro Roma) e Biella (9684 con Cantù).
“Abbiamo giocato una buona
gara – ha detto un deluso coach
Subotic – soprattutto in difesa,
con Roseto che ha realizzato solo
nove punti nel terzo periodo. Era
difficile giocare ed essere con la
testa altrove. Nelle ultime cinquesei partite siamo stati poco fortunati, cosa indispensabile per vincere”.
Assente anche nell’ultima gara
casalinga della Sicc in A, il patron
Alfiero Latini, deciso a lasciare il
basket dopo gli insulti ricevuti nel
dopo-gara con Reggio Calabria. A
parlare è stato, così, il presidente
Antonio Gallucci. “C’è tanta
amarezza e rimpianto per gli errori e la sfortuna – ha affermato –
La squadra ha mostrato dignità ed
ha giocato una buona partita. I
ragazzi da un po’ di tempo, nonostante i limiti hanno sempre giocato alla morte”.
Prima della gara con la compagine abruzzese, i tifosi dell’Avanguardia hanno premiato
capitan Rossini (nella foto), per la
sua fedeltà e grinta. Sabato 30
aprile a Treviso gli jesini hanno
salutato la serie A perdendo contro la capolista 91 a 73.
La classifica finale della serie
A: Treviso 56 punti, Fortitudo
Bologna e Siena 50, Milano 48,
Cantù 44, Roma 36, Roseto e
Napoli 32, Pesaro e Teramo 30,
Livorno e Avellino 28, Reggio
Emilia, Varese e Udine 26, Biella
e Reggio Calabria 24, Sicc Bpa
Jesi 22 punti. Le prime otto accedono ai play-off scudetto, retrocedono in Lega due Reggio Calabria
e Jesi.
Gip
Il commento di un giovanissimo
Il frutto di una stagione sfortunata
Tutti si auguravano la salvezza da parte della Sicc Bpa
Jesi; invece, dopo la strameritata promozione di un anno fa
dalla Legadue, ce ne ritorniamo
in A2 a testa alta, in seguito ad
un campionato davvero sfortunato, con sconfitte registrate,
spesso, all’ultimo istante.
I tifosi sono stati eccezionali
ed hanno incitato la squadra
fino al termine della stagione,
ma tutto ciò non è bastato per
raggiungere la salvezza di una
squadra che ha cercato di far
bene e di lottare con tutto il
cuore fino all’ultimo. Sicu-
ramente c’è stata, in tutti noi
tifosi, profonda delusione….
ma non ci demoralizziamo troppo e speriamo che nella futura
stagione il team jesino possa
continuare a fare bene e, perché
no?, guadagnarsi, per la seconda volta, un posto nella massima serie per la gioia dei tifosi,
sempre pronti a gremire e colorare di gialloverde il PalaTriccoli.
Un grazie comunque alla
società per l’impegno che ha
sempre dimostrato.
Daniele
Bartocci
Il grande
volley
Mentre il Real Vallesina
osservava il riposo, anticipando
la chiusura delle operazioni di
campionato nella tranquilla ma
poco gradita pace (il centro
classifica) la Jesina incompleta
a Camerino … regalava tre punti
d’oro, che hanno messo i camerti alla pari col Montegiorgio, a
punti 41; da qui, per loro si prosegue il campionato con lo spareggio.
Jesina
Per i leoncelli, invece, rimasti
a punti 48 al terzo posto in
coabitazione con l’Urbisaglia,
ci saranno gli incontri di playoff.
Dicevamo Jesina incompleta,
specie del bomber argentino
Cabello, oltre che di Fontana,
Spina, Goglia e fino al 64’ anche
di capitan Erbuto. Mister Oddi,
il nostro allenatore, aveva però
messo in campo una formazione
accettabile, ma la squadra di
casa aveva in più la paura del
playout ed una carica psicologica invidiabile.
I nostri, come squadra di
classifica, erano temuti e all’inizio dell’incontro si son messi
immediatamente all’opera con
Langiotti ben assistito dal bravo
Zaccagnini; poi al quarto d’ora,
sempre con Langiotti, stavolta
più preciso, andavano in vantaggio: 0-1 al 16’.
E qui i camerti mettono in
vetrina la decisa volontà ed il
cuore: il portiere nostro, Carlini,
esce poco accortamente e
Paniccià ne approfitta: 1-1 al
33’.
Dopo il riposo, i padroni di
casa insistono immediatamente
e Federici, difensore leoncello,
tocca il pallone con la mano ed è
rigore, che l’anziano marpione
Palombi trasforma: 2-1 al 47’.
Ma Zaccagnini in buona giornata non si arrende, pescando con
un assist ben pennellato la testa
dell’incustodito Taurino, il quale
pareggia: 2-2 al 70’. La partita
prosegue senza grandi sussulti,
fuorché alle battute finali, quando l’arbitro prima concede e poi
nega un rigore ai camerti, e successivamente, ormai in recupero
al 92’ Palombi (ancora lui!) ci
dà il dispiacere del 3-2 e della
sconfitta.
Oggi, ad Urbisaglia, la
Jesina per il primo playoff.
Vir
Promozione
Notizie poco consolanti per le
nostre due compagini. Nel girone A, il Borgo Jesi a
Sant’Angelo contro la Vadese va
all’arrembaggio, ma forse per
nervosismo comprensibile, sciupa varie occasioni e si busca il
gol al 61’ (1-0): i vadesi festeggiano a spumante! Nel girone B,
la Labor di mister Togni, gioca
senza grinta contro un Trodica
che cerca i playoff e ci rimette
malamente le penne (0-5).
Oggi si prosegue con BorgoCastelfrettese e Potenza Picena –
Labor.
Prima categoria
Il Castelplanio, in casa, soffrendo riesce a battere il borghetto (2-1) ed è salvezza. Il
Cupramontana fa altrettanto (21) contro il Cicogna. A San
Marcello si doveva vincere perché la matematica sancisce la
salvezza e l’Aesina ci rimette (31). La partita del Monserra a
Marotta non si è disputata (rinviata).
Seconda categoria
La Spes in casa fa pari con la
Sampaolese (1-1) e non approfitta della frenata della capolista
Serrana, rimanendo in seconda
poltrona. Ad Argignano nel
fabrianese, l’Aurora condanna
cinicamente i locali alla retrocessione (0-5). A Montemarciano, il Monsano si impegna,
ma i locali vogliono sfuggire al
playout (3-2).
Fantasy twirling
Abbiamo scritto nel numero
scorso del del successo di
Fantasy twirling a Lignano
Sabbiadoro e delle medaglie conquistate da Margherita Rocchetti.
Aggiungiamo che il Fantasy il 9
e 10 aprile, al campionato di
serie C-B organizzato a
Castelbellino, ha ottenuto i
seguenti piazzamenti: 1° classfree-style junior : M.Vittoria
Mazzarini; 2° class-solo junior:
Silvia Piccioni; 3° class-team
junior
(Giorgia
Venanzi,
Margherita Possansini, Silvia
Piccioni, Beatrice Conversazioni, Noemi Barchiesi, Angela
Bramati e Giulia Pasquini)che
per la prima volta gareggiavano a
campionati importanti. Buoni
risultati infine anche con il duo
serie B di Vanessa Pandetta,
Alessia Gasparri Alessia e
Valentina Cerquetella.
Nel riferire questi successi
non vanno dimenticate le insegnanti Loredana Guerro, Laura
Gramaccioni e Sonia Bacelli.
La Lube
al PalaTriccoli
Un fuori programma di grande
richiamo giovedì
28 al PalaTriccoli:
erano quasi in cinquemila (4.870) gli
spettatori
che
hanno fatto da
cornice all’incontro di volley maschile tra la Lube
Banca Marche di
Macerata e la
Sisley di Treviso.
E’ andata male,
purtroppo, per i
marchigiani, liquidati con un impietoso 0-3. A ricordo dell’incontro, qui una bella
foto di Roberta
Candolfi.
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di ENRICO MICHELANGELI
8
Varie
Domenica 8 maggio 2004
LETTERE
Agenda
Cassette
postali
Il santo del giorno
Venerdì 6 maggio San Domenico Savio – Sabato 7 Santa
Flavia Domitilla, Santi Flavio e Augusto – Domenica 8
Ascensione del Signore – Madonna di Pompei – San Vittore –
Lunedì 9 Sant’Isaia – Martedì 10 Sant’Antonino – Mercoledì 11
San Gualtiero – Giovedì 12 San Pancrazio – Venerdì 13
Madonna di Fatima – Sabato 14 San Mattia – Domenica 15
Pentecoste – San Torquato.
Agenda
Venerdì 6 maggio
Jesi – “Festa del Palio” (programma a pagina 4)
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Nino Rota per Fellini e
Visconti”, musiche di Nino Rota dirette da Federico Mondelci.
Sabato 7 maggio
Jesi – “Festa del Palio” (programma a pag. 4)
Domenica 8 maggio
Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
Jesi – “Festa del Palio” (programma a pag.4)
In televisione
Sabato 7 maggio – ore 10,25 (Rai Due) “Sulla via di
Damasco” con don Giovanni D’Ercole – ore 16,25 (Rai Uno) “A
sua immagine” con Andrea Sarubbi
Domenica 8 maggio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello
spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi – ore 10 (Retequattro)
Santa Messa – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” – ore
10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita del
Regina Coeli
Anagrafe
Da Rimini, un “lettore assiduo”:
Caro direttore, mi rifaccio a
quanto pubblicato da “Voce”
tempo addietro (dicembre-gennaio) sul ritiro della corrispondenza dalla cassetta postale della
Filiale N.1 di Jesi: ultima levata
alle ore 12. Non è stato detto, ma
l’aver anticipato a mezzogiorno
l’ultima “levata” fa parte del piano
nazionale delle Poste per contenere i costi, piano che, allo scopo,
prevede la soppressione di numerose cassette, penalizzando coloro
che comunque devono ricorrere a
questo servizio.
Una nota ufficiale delle Poste
precisa che “l’installazione o la
soppressione delle cassette di
impostazione è soggetta alla effettiva utilizzazione da parte della
clientela e la rimozione di alcune
di esse, quando avviene, è conseguenza di un loro scarso utilizzo,
nell’ordine di poche o nessuna lettera impostata ogni giorno”.
La stampa locale fa sapere che
nella provincia di Rimini, mentre
gli uffici di Bologna indicano una
diminuzione delle cassette attorno
al 15 per cento, in realtà, secondo
la stampa locale (settimanale “Il
Ponte”, 17 aprile), tale diminuzione arriva al 40-50 per cento.
Cordiali saluti.
Nati
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
2 aprile Safia Consonni; 7 aprile Sara Raffaeli; 8 aprile
Alessandro Tittarelli e Devis Ludovico; 13 aprile Michele e Mattia
Mollaretti (Ancona); 18 aprile Orazio Signorelli; 19 aprile Lorenzo
Baldini; 20 aprile Arianna Goffi e Davide Simonetti; 22 aprile
Emanuele Bernardi; 23 aprile Tommaso Federici; 24 aprile
Jacopo Filonzi; 25 aprile Alessandro Petrolini.
Matrimoni
24 aprile: Donato Pagliarulo e Francesca De Filippo, Ginev
Ginev Georgi e Ionela Blaj Brezeaunu; 30 aprile Giuliano Catani
e Valentina Herta.
Defunti
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
11 aprile Ruggero Morganti (88 anni); 13 aprile Ondino Ragni
(77 anni) di Castelbellino, Luigi Barigelli (64 anni); 15 aprile
Egisto Cesari (74 anni) di Monte San Vito; 16 aprile Antonio
Rossolini (87 anni) di Maiolati Spuntini, Bruno Belardinelli (50
anni), Guglielmo Pasquinelli (91 anni), Ofelia De Gayangos Y
Alvarez de Araya (92 anni); 17 aprile Ivo Emilio Angelucci (93
anni); 18 aprile Maria Galli (88 anni), Elisa Grugnaletti (82 anni);
19 aprile Fernando Fiordelmondo (84 anni) di Chiaravalle,
Mafalda Moretti (80 anni) di Monteroberto; 20 aprile Maria Luisa
Capogrosso (54 anni), Leda Sparapani (87 anni); 21 aprile Giulio
Giannini (85 anni); 22 aprile Lina Federici (79 anni); 23 aprile
Nazzarena Iencinella (92 anni) di San Marcello, Otero
Giaccaglini (81 anni); 24 aprile Fedora Brecciaroli (87 anni); 25
aprile Paolo Palombini (44 anni), Giovanna Anderlucci (85 anni)
di Maiolati Spontini; 27 aprile Lina Casali (84 anni), Emidio
Bellagamba (98 anni).
Farmacie di turno
Venerdì 6 maggio Delle Grazie – sabato 7 Comunale 1 –
domenica 8 Cerni – lunedì 9 Comunale 2 – martedì 10
Grammercato – mercoledì 11 Coppi – giovedì 12 Moretti –
venerdì 13 Barba – sabato 14 Martini – domenica 15 Calcatelli.
Scuole: prove di valutazione
Segue da pag. 1
sollevate, in tutta la penisola,
alla procedura valutativa attivata per misurare la qualità del
sistema di istruzione, degli
insegnamenti, degli apprendimenti e degli standard di servizio; critiche che, generate per lo
più anche da una scarsa informazione, hanno tuttavia messo
a fuoco la precarietà dell’operazione che poggia su basi provvisorie in quanto il Miur non ha
ancora provveduto a definire i
livelli essenziali delle competenze, gli standard di apprendimento che gli alunni dovrebbero raggiungere nelle varie fasce
di età e di classe; e soprattutto,
a fornire la scuola di programmi nazionali o curricoli disciplinari vincolanti, costringendola a muoversi sulle coordinate provvisorie delle Indicazioni
Nazionali.
Da qui è scaturita la poca
credibilità riportata, sul piano
pedagogico e didattico, dalle
prove somministrate che hanno
perso, proprio perché formulate
con un linguaggio non consueto
ed emesso tra pareti poco familiari, rigore e coerenza.
Questa incomunicabilità di
linguaggi e contenuti, rende
impossibile, ad esempio, pensa-
Precisazione
Riceviamo la seguente precisazione del prof. Gabriele Fava:
Una recente dichiarazione del
segretario della Margherita sui
componenti pubblici del Consiglio di amministrazione della
Fondazione Pergolesi Spontini
lascerebbe intendere una mia
appartenenza ai Ds. Per amore di
verità desidero precisare che l’ultimo e unico partito a cui sono stato
iscritto è stato il Pci di Enrico
Berlinguer. In ogni caso anche
allora ero geloso custode della
libertà del mio pensiero, sempre
orientato all’interesse generale e
non alle convenienze di parte.
Teatrotello
All’Inferno
con Dante
Il 14 maggio, alle ore 21,15, al
“Teatrotello” in via Esino 13 la
Cooperativa Culturale Jesina presenterà uno spettacolo - poco
meno di un’ora - costruito sui testi
“infernali” della Divina Commedia, in particolare sulle figure di
Caronte, Paolo e Francesca, Pier
delle Vigne, Ulisse e il conte
Ugolino. Interpreti Francesca
Tilio, Manola Carbini, Milena
Gregori e Novella Carboni. Regia
di Gianfranco Frelli.
re di estendere, lì dove fosse
possibile, l’area delle prove
personalizzate oltre i confini
dell’utenza disabile o di lingua
madre diversa in quanto ciò
comporterebbe di adattare le
prove al contesto e non il contesto alle prove.
Ci sono, in effetti, alcune
rigidità procedurali che chiedono interventi correttivi, tali però
da non stravolgere il senso dell’iniziativa nazionale che mira,
da un lato, a rendere conto a
tutti i soggetti interessati, dall’utenza alle istituzioni, dei
risultati di processo e di prodotto insieme alle azioni intraprese ed ai costi sostenuti; dall’altro, ad offrire sostegno agli
attori di tali processi in termini
di riflessione sul proprio operato e di miglioramento dell’azione educativo-didattica.
Rifiutare le prove a priori
non aiuta a costruire una procedura valutativa comunque e inequivocabilmente necessaria in
un sistema scolastico investito
dalla responsabilità del regime
di autonomia, che non è anarchia o liberalismo selvaggio,
ma è fondamentalmente rispetto
di un preciso piano di legalità,
di un sistema retto da regole e
da norme ben definite, capace
di valutare e, soprattutto, di
valutarsi.
Moie
Ricerca sul cancro
Domenica 8 maggio in piazza Kennedy, a Moie, sarà possibile contribuire alla ricerca sul
cancro, acquistando la pianta
di azalea offerta dai volontari
dell’associazione.
A San Marcello
una domenica d’arte
San Marcello aderisce
alla Festa nazionale dei piccoli Comuni, e lo fa nel
segno dell’arte. Domenica 8
maggio dedicherà l’intera
giornata alle mostre: presso
i locali del teatro comunale
Ferrari un’esposizione di
foto storiche del paese, mentre nelle belle cantine sottostanti Palazzo Marcelli pittori sammarcellesi presentano le loro opere. Tre sono le
giovani artiste: Marta
Mancini, Barbara Cafasso e
Donata Romagnoli.
La scuola
nella società
“La scuola nella società multietnica: storie, appartenenze,
progetti, orizzonti”: è un’iniziativa dell’Istituto Comprensivo
“Jesi Centro”. Tre incontri di formazione sull’intercultura, il
primo dei quali si è tenuto nella
sede della Fondazione Colocci,
mercoledì 3 maggio, con la relazione del dott. Emmanuele Pavolini che ha trattato del fenomeno
dell’immigrazione nelle Marche
e nella provincia di Ancona, con
particolare riferimento ai cambiamenti in atto e alle trasformazioni nella società locale.
Il secondo incontro è programmato per mercoledì 11 maggio, alle ore 16,30, nella sala
della Seconda Circoscrizione
(via San Francesco) dove il prof.
Umberto Curi, dell’università di
Padova, parlerà sul tema “Il dono
dell’altro”. Chiuderà il ciclo mercoledì 18 maggio (ore 16,30), la
pedagogista dott.ssa Graziella
Favaro, anche lei nella sala della
Seconda Circoscrizione, relazionando su “Migrare nell’infanzia
e nell’adolescenza: la scuola per
l’integrazione”.
“Giardino fiorito”
i vincitori
Sono stati premiati sabato 30
aprile, nella residenza municipale, i vincitori del concorso
“Giardino Fiorito”. Su tutti ha
prevalso Giuliana Pieroni. Gli
altri premi sono andati a Cesare
Novelli (categoria “orto”), Lida
Luconi (“balcone fiorito”),
Giuliana Pieroni (“giardino”) e
Augusta Vecchi (“piccolo giardino”).
Il giorno prima aveva avuto
luogo la premiazione del “miglior progetto didattico di orto
scolastico” riservato alle scuole
cittadine. Hanno vinto la “Striscia Fioretti” per le scuole materne; la “Federico Conti”, la “Martiri della libertà”, la “Perchi” e la
“Monte Tabor” per le elementari;
la “Carlo Lorenzini” per le
medie.
Da Castelplanio
a Bagnara Calabra
Segue da pag. 6
- queste le prime sensazioni dei tre
artisti della Vallesina - E' stato un
interessante incontro col mondo
della musica, per capire le dinamiche che portano le nuove leve ad
emergere”.
Direttore artistico e presidente
di giuria è stato Franco Fasano,
che negli ultimi anni ha diretto la
sua attenzione al mondo dei bambini, componendo sigle di cartoni
animati, nonché molte delle canzoni presentate nelle ultime edizioni dello Zecchino D’oro.
“Vengo qui senza nessuna pretesa, - ha detto Fasano - cerco solo
di dare la mia esperienza a chi sta
muovendo i primi passi nella propria carriera musicale e che crede
in quello sta affrontando”. Poi ha
spiegato il suo rapporto con la spiritualità: "Ho avuto la fortuna di
crescere in una scuola dei salesiani, di incontrare preti straordinari
che mi hanno fatto apprezzare il
bello della religione. Questo mi ha
portato a capire il senso della spiritualità e da allora ho avuto sempre un mio rapporto quotidiano
con Dio".
Un luogo proficuo le Marche
che ha vantato ben quindici presenze al concorso sulle circa 120
totali. In bocca al lupo a Laura ed
Alessia che affronteranno la prossima fase del Premio in una delle
dieci piazze italiane scelte dall'organizzazione per i prossimi mesi
estivi.
Attenzione
ai falsi tecnici
Alcuni anziani hanno ricevuto
telefonate da gente che, spacciandosi per dipendenti del
Comune, preannunciano l’arrivo
di tecnici incaricati di controllare
la presenza di polveri sottili nelle
case. Poiché il Comune non ha
Lo scorso 27 gennaio
mai dato incarichi del genere, chi
fa queste telefonate è verosimilmente un malfattore che approfitta dell’ingenuità degli anziani
per introdursi nelle loro abitazioni. L’amministrazione comunale
invita tutti i cittadini che ricevessero telefonate o visite in tal
senso ad avvertire immediatamente polizia o carabinieri.
Viaggio in Guatemala
Segue da pag. 6
ignorare l’incontro, nella pianura che si estende in tutto il nordest – il Peten – con i grandi
monumenti archeologici, strappati alla rigogliosa vegetazione
equatoriale piena di un fascino
unico. Una giornata intera a contemplare i monumenti di Tikal e,
successivamente, a Quiriguà, ad
ammirare le sculture su stele di
pietra arenaria.
Il 2 maggio a Filottrano, all’età di 84 anni, è mancato all’affetto dei figli Gino e Sandro, della
nuora e dei nipoti
Augusto Candolfi
La celebrazione di commiato
dall’amato congiunto si è svolta
martedì mattina, 3 maggio,
nella chiesa parrocchiale di
Sant’Antonio Abate di Jesi.
“Voce” si associa al cordoglio
della famiglia Candolfi.
Anniversario
14.5.1990
14.5.2005
Augusto Flauti
è mancato all’affetto della
moglie Ornella, dele figlie
Daniela e Anna Maria, dei generi
e dei nipoti.
Al ricordo sempre vivo dei
familiari per l’amato congiunto
si unisce quello dei parrochciani
di San Giuseppe che lo ricordano
con tanta gratitudine per essersi
sempre reso disponibile elle attività della parrocchia.
Giorgio Gubbi
Il nostro pensiero è sempre
con te, colmo d’amore e di rimpianto. Arrivederci
mamma e papà
Ringraziamo tutti coloro che
si uniranno a noi nella Messa del
14 maggio prossimo alle ore 19
presso la chiesa Regina della
Pace.
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