stagione 2007-2008, numero 1, 8 ottobre 2007
in questo numero
Vita di Galileo
Il maestro e Cicogno
Ercole in Polesine
Negramaro live a teatro
Politeama
9-14 ottobre
Sala Bartoli
12-28 ottobre
Politeama
19-20 ottobre
Politeama
22 ottobre
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
redazione Viale XX Settembre, 45
34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Lunedì 8 ottobre
18.00 Politeama Rossetti
Conferenza di Margherita Hack
“Eppur si muove. La nascita della scienza
moderna”
20.00 Politeama Rossetti
Anteprima dello spettacolo
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
Martedì 9 ottobre
8.30 Biglietterie
Prenotazioni abb. stelle per Indemoniate,
Peter Pan, Shaolin&Wudang Monks,
La variante di Lübeburg
11.00 Università, Aula Venezian
Conferenza di Francesco Balsano
“Le cellule staminali: nuova era della
medicina”
18.30 Café Rossetti
Inaugurazione del nuovo Café Rossetti
20.30 Politeama Rossetti turno PRI
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
Mercoledì 10 ottobre
11.00 Università, Aula Venezian
Conferenza di Mauro Barberis
“Scienza, fede e diritto”
16.00 Politeama Rossetti turno E
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
Giovedì 11 ottobre
8.30 Biglietterie
Inizio prevendita biglietti per Indemoniate,
Peter Pan, Shaolin&Wudang Monks, La
variante di Lübeburg
18.00 Politeama Rossetti
Conferenza di Andrea Del Col
“Il pensiero di Galileo: alcune riflessioni sul
«come fare scienza»”
20.30 Politeama Rossetti turno A
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
Venerdì 12 ottobre
18.00 Café Rossetti
Incontro con Franco Branciaroli
“Va in scena Galileo”
Anno XVI - numero 151
8 ottobre 2007
Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
20.30 Politeama Rossetti turno B
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Sabato 13 ottobre
20.30 Politeama Rossetti turno C
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Sabato 20 ottobre
20.30 Politeama Rossetti turno libero
Ercole in Polesine di Natalino Balasso
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Domenica 21 ottobre
17.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Lunedì 22 ottobre
21.00 Politeama Rossetti, fuori abbonam.
Domenica 14 ottobre
16.00 Politeama Rossetti turno D
Vita di Galileo di Bertolt Brecht
17.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Negramaro live a teatro
Martedì 16 ottobre
Martedì 23 ottobre
8.30 Biglietterie
Prenotazioni abb. stelle per I due gemelli
veneziani, Lei dunque capirà, Jekyll&Hyde,
Scooby Doo
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Mercoledì 17 ottobre
20.00 Politeama Rossetti
Conferenza di Praw Ravatt
“Pace, un messaggio senza confini”
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Giovedì 18 ottobre
8.30 Biglietterie
Inizio prevendita biglietti per I due gemelli
veneziani, Lei dunque capirà, Jekyll&Hyde,
Scooby Doo
19.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Venerdì 19 ottobre
20.30 Politeama Rossetti turno AP
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Mercoledì 24 ottobre
18.00 Café Rossetti
Incontro con Renzo S. Crivelli e la compagnia dello spettacolo “Il Maestro e Cicogno”
20.30 Politeama Rossetti fuori abbonam.
Gen Verde “La copera del mondo”
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Giovedì 25 ottobre
19.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Venerdì 26 ottobre
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Sabato 27 ottobre
21.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
Domenica 28 ottobre
17.00 Sala Bartoli
Il Maestro e Cicogno
20.30 Politeama Rossetti fuori abbonam.
Carmina Burana
Ercole in Polesine di Natalino Balasso con il Coro del Friuli Venezia Giulia
Vita di Galileo
«Gentile pubblico delle via larga/
ti invito oggi nel
mondo delle curve e
delle misure/per togliere il velo
davanti al tuo sguardo esperto/alla
nascita della fisica/ Vedi la vita del grande
Galileo Galilei/la lotta della gravità con
il gratias dei,/della scienza con l’autorità/
alle soglie di una nuova era/ Vedi la scienza
giovane, vogliosa e rigogliosa,/e la sua caduta nel peccato/ Deve mangiare e le viene
usata violenza/e così si mette su una brutta
china/e diviene, da signora della natura/
puttana a buon mercato della società/ La
verità non è ancora una merce/ma ha già
questo di strano/che non raggiunge molti/e
rende loro la vita pesante piuttosto che leggera/ Questo sapere è attuale/l’era nuova
corre via rapida/ Spero che presti il tuo pregiato orecchio/se non a me all’argomento
mio, prima che,/non essendo stata appresa
la lezione/compaia la bomba atomica in
persona».
Questa poesia, che Bertolt Brecht scrisse per
Vita di Galileo e che poi non usò mai, sembra
adombrare le nostre più attuali inquietudini.
Tanto che Antonio Calenda ha scelto di aprire
con queste parole l’allestimento del capolavoro
brechtiano che inaugura la Stagione 2007-2008
dello Stabile regionale: un’inaugurazione nel
segno del teatro di pensiero e di un autore
che, come sottolinea il regista «illumina ancora
di senso e di problematicità la nostra visione
dell’uomo».
Fin dal debutto, Vita di Galileo – firmato
da Calenda, con protagonista un emozionante
Franco Branciaroli e coprodotto con il Teatro de
Gli Incamminati – ha raccolto unanimi successi
e giunge ora sotto la volta stellata del Politeama
Rossetti, che sembra quasi proseguirne l’incanto scenografico. Un universo di stelle – creato
da Pier Paolo Bisleri – avvolge infatti la realtà di
Galileo: eroe negativo ma ricco di tratti positivi,
raffigurato nelle sue contraddizioni, nell’inappagabile sete di verità, nella sua coraggiosa solitudine, come pure nella sua umana vulnerabilità.
Franco Branciaroli in
Vita di
Galileo
di
traduzione di
regia di
con (in o.a.)
e con (in o.a.)
scene di
musiche di
Bertolt Brecht
Emilio Castellani
Antonio Calenda
Lello Abate, Giancarlo Cortesi, Daniele Griggio,
Giorgio Lanza, Lucia Ragni
Alessandro Albertin, Giulia Beraldo, Tommaso Cardarelli,
Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola
Pier Paolo Bisleri
Germano Mazzocchetti
costumi di
luci di
Elena Mannini
Gigi Saccomandi
La storia percorre la parabola del
grande scienziato pisano
dal tempo dell’insegnamento a
Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sorvegliato dalla
Santa Inquisizione: un’esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, dominata da un
desiderio di “sapere” a cui Galileo non sa
resistere e che lo induce a una ricerca febbrile,
moderna nei metodi.
La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello
Copernicano: Galilei per primo lo dimostra
scientificamente, grazie proprio all’uso di quel
telescopio di cui si era impropriamente attribuito l’invenzione.
Le conseguenze sono dirompenti: la Chiesa non
è disposta a negare la teoria tolemaica, l’Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra
le più laceranti. Restare fedele a sé stesso, agli
allievi, accondiscendere fino in fondo al demone
della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure
salvarsi, abiurando?
Lo scienziato abiura. E se nella prima edizione
del dramma Brecht scorge in ciò il tentativo
di continuare segretamente le ricerche, nelle
rielaborazioni successive appare invece sempre
più determinato a condannare la codardia con
cui il protagonista sottomette la scienza alla
politica. In questo gesto infatti, Brecht ravvisa il
presagio dei gravi turbamenti che l’uso distorto
della scienza avrebbe procurato all’umanità, e
che oggi più che mai ci fanno sentire la necessità di una rigenerazione della ricerca secondo
un’etica che le offra motivazioni assolute.
Accanto a Branciaroli, in prove tutte di spessore, un ottimo cast dà vita alle tante figure che
popolano lo spettacolo.
di Ilaria Lucari
4
Politeama Rossetti
dal 9 al 14 ottobre
prosa
di Bertolt Brecht traduzione di Emiliano Castellani
scene di Pier Paolo Bisleri costumi di Elena Mannini
musiche di Germano Mazzocchetti
luci di Gigi Saccomandi
regia di Antonio Calenda
con Franco Branciaroli
e con (in ordine alfabetico) Lello Abate, Giancarlo Cortesi,
Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni
e Alessandro Albertin, Giulia Beraldo,Tommaso Cardarelli,
Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola
produzione Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
Teatro de gli Incamminati
di Bertolt Brecht
durata
2 ore e 30’
con intervallo
I Quaderni del Teatro
“ilRossetti”
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia - Tri
stagione 2006-2007
direttore Antonio Calenda
I Quaderni del Teatro
volume n. 79
a cura di Stefano Curti
il programma di sala di
“Vita di Galileo”
è in vendita
al prezzo di € 10
Finito di stampare
nel mese di marzo 2007
Printed in Italy
5
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia - Teatro de gli Incamminati
Vita di Galileo
e Ilaria Lucari
79
Vita di Galileo
Vita di Galileo
di Bertolt Brecht
I edizione - Marzo 2007
di Bertolt Brecht
foto di scena
Tommaso Le Pera
stampa
Graphic Linea - Udine
Vita di Galileo
le note di regia
di Antonio Calenda
«Spero che l’opera riesca a mostrare
come la società estorca ai propri individui
quanto da essi le serve» scrive Bertolt
Brecht nella premessa alla versione americana di Vita
di Galileo.
«L’impulso scientifico - prosegue che è un fenomeno
sociale, non meno
voluttuoso e tirannico dell’impulso
sessuale , por ta
Galileo su un terreno pericolosissimo e lo spinge in
un doloroso conflitto col suo violento
desiderio di altri piaceri. Egli punta il
cannocchiale verso le stelle e si consegna
ai suoi torturatori. Alla fine, coltiva la sua
scienza come un vizio, in segreto, probabilmente in preda ai rimorsi. Di fronte a
questa situazione, è impossibile caldeggiare la sua esaltazione totale o la sua
totale condanna». È ancora fra le parole
del grande autore d’Augusta che ritengo
vadano cercate le induzioni, i suggerimen-
ti, la via per condurre alla scena oggi, un
nuovo allestimento di Vita di Galileo,
forse la sua opera più avvincente, presaga, ricca di ambiguità poetiche, quella
che con maggior
urgenza e incisività
ci invita a riflettere
sul nostro tempo,
fra la realtà storica del Novecento, negativa, dolente, e un’arte, fino ad allora limpida, razionale, ma ormai incapace di esprimere – attraverso le sue armonie – il
quadro violento e le cupe ombre di quel
secolo, trovo che Bertolt Brecht con le
sue presaghe intuizioni – a cinquant’anni
dalla morte - rappresenti ancora una
importante guida critica per le nostre
menti e illumini di senso e di problematicità la nostra visione dell’uomo.
Il suo Galilei, in quest’ottica, è emblematico: una figura ritratta in tutta la sua
quella – infine – dove probabilmente con
più evidenza egli ci si è rivelato, come
dice Claudio Magris, «insieme un innovatore d’avanguardia e un classico pieno
di sapienza (…) uno dei pochi in grado
di conciliare la ragione, la comprensione
sociale del mondo e la fantasia più libera
e sfrenata che reinventa il mondo».
Fra i rari poeti moderni che abbiano
saputo affrontare l’antinomia dissonante
palpitante pienezza, eroe negativo ma
ricco di tratti positivi, colto nelle sua
contraddittorietà, nei suoi chiaroscuri, nella
sua tempra coraggiosa di scienziato che
improvvisamente trascolora in umanissima
vulnerabilità…
Non ci siamo dispensati – con Franco
Branciaroli, che sulla scena ne assume il
ruolo – dall’alludere, attraverso Galileo,
ai temi difficili, urgenti e attualissimi,
delle dinamiche fra scienza e potere, fra
ricerca ed etica, dal porre in luce l’inconfutabile monito ai fisici del XX secolo
che l’autore – nella seconda versione del
dramma - gli affida, intuendo le possibili
distruttive involuzioni della scienza, quelle
che oggi si stanno sostanziando per noi
in quotidiane, tangibili inquietudini. Ma
6
il ciclo di conferenze
di Galileo abbiamo cercato di guardare
anche il profilo di uomo, uomo di scienza,
certamente, e come tale uomo solo: solo
davanti alle proprie scoperte, alle proprie
responsabilità e soprattutto alla bramosia
inappagabile di verità, di novità che ne
definisce le scelte e l’agire.
L’irresistibilità della ricerca, il “voluttuoso
e tirannico impulso scientifico” a cui fa
cenno lo stesso Brecht, sembrano determinare profondamente il nostro protagonista. Tanto che il dramma di Galileo
ci sembra scaturire proprio da questa
iperbolica e febbrile sete di sapere che,
per il suo modo di agire, lo rende – nel
suo milieu storico e sociale – una sorta
di “anarchico”.
Pur di giungere a un risultato, Galileo
infatti è pronto a porre in discussione
asserzioni consolidate, a procedere per
intuizioni, tentativi, sfide: un modo che
avvicina – per certi aspetti – il ricercatore alla figura, “fuori dagli schemi” per
eccellenza, dell’artista, e crea un lieve
trait d’union fra il genio scientifico e
quello dell’arte, e magari del teatro.
Un filosofo di raro acume, come Paul
Feyerabend, sostiene che quella della
violazione della “scienza razionalmente
accettata”, delle “incursioni ai confini”
per ampliarli è l’unica via al progresso:
«La scienza – scrive nel suo Contro
il Metodo – è un’impresa essenzialmente anarchica: l’anarchismo teorico è
più aperto a incoraggiare il progresso che
non le sue alternative fondate sulla legge
e sull’ordine (…). Non c’è una singola
norma, per quanto plausibile e radicata
nell’epistemologia, che non sia stata violata in qualche circostanza».
In questo argomentare “contro il metodo”,
scardinando o violando gli standard e le
teorie scientifiche comunemente accreditate, è l’essenza dell’azione di Galileo: egli
nega la teoria tolemaica del geocentrismo, cambiando il tipo di osservazione
e puntando al cielo il cannocchiale. Il
coraggio di non aver tenuto conto dei
modelli consolidati e aristotelici gli vale la
prima dimostrazione scientifica del Sistema
Copernicano: ma il prezzo da pagare è
lunedì 8 ottobre, ore 18.00
Politeama Rossetti - Viale XX Settembre 45
Margherita Hack
Emerito dell’Università di Trieste
“Eppur si muove”
la nascita della scienza moderna
la reazione durissima
dell’Inquisizione.
L’immagine dello
scienziato sullo sfondo
del cosmo, attorniato
martedì 9 ottobre, ore 11.00
e confortato escluUniversità, Aula Bachelet - Piazzale Europa
sivamente dai suoi
Francesco Balsano
strumenti di lavoro,
Direttore Dipartimento Medicina Interna
rimasto solo davanti
dell’Università La Sapienza di Roma
all’immensità della
Le cellule staminali:
sua scoperta, alla
nuova era della medicina
rovente tensione che
la sua innovazione ha
mercoledì 10 ottobre, ore 11.00
creato, davanti alla
Università, Aula Venezian - Piazzale Europa
coscienza di dover
Mauro Barberis
consegnare al mondo
Ordinario dell’Università di Trieste
la nuova concezione
Facoltà di Giurisprudenza
copernicana, mi ha
Scienza, fede e diritto
accompagnato e guidato in queste settigiovedì 11 ottobre, ore 18.00
mane di prove.
Politeama Rossetti - Viale XX Settembre 45
Il senso di questa
Andrea Del Col
malinconica solitudine,
Associato dell’Università di Trieste
cui fanno da conFacoltà di Lettere e Filosofia
trappunto la febbrile,
L’Inquisizione e Galileo Galilei
ansiosa determinazione nella ricerca, il
venerdì 12 ottobre, ore 11.00
desiderio inesauribile
Università, Aula Bachelet - Piazzale Europa
di “sapere di più”, di
Giancarlo Ghirardi
continuare a cercare,
Ordinario dell’Università di Trieste
al prezzo addirittura Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali
di tradire sé stessi
Il pensiero di Galileo: alcune
e la scienza, sono riflessioni su come “fare scienza”
due linee rilevanti
che hanno percorso
scienza sia quello di alleviare la fatica
l’intera genesi dell’allestimento e che ci
dell’esistenza umana. Se gli uomini di
hanno tenuto costantemente in relazioscienza non reagiscono all’intimidazione
ne anche con il nostro tempo, e con
gli incubi che ormai tutti condividiamo: dei potenti, se si limitano ad accumulare
sapere su sapere, la scienza stessa può
l’uso distorto della genetica, la pervicacia
essere colpita al cuore un giorno o l’altro
nell’assoggettare lo studio del nucleare a
per sempre. Ogni nuova macchina non
politiche di minaccia, la ricerca spinta, per
sarà altro che fonte di nuovi triboli per
mercificazione, oltre i confini dell’etica…
l’uomo. E quando, nel tempo dei tempi,
Probabilmente anche essi sono un odierno
frutto dell’“irresistibilità della ricerca”, tutto ciò che c’è da scoprire sarà stato
scoperto, il vostro progresso non sarà
un’esaltazione della mente che la saggezza
stato altro che un progressivo allontanadi Brecht riporta alla corretta prospettimento dall’umanità. Tra voi e l’umanità si
va «Qual è lo scopo del vostro lavoro?
sarà scavato un abisso così profondo che
La scienza? – fa dire infatti a Galileo
ad ogni vostro eureka risponderà soltanto
nell’ultimo quadro del dramma – No. Io
un grido d’orrore universale».
credo che l’unico scopo possibile per la
7
Vita di Galileo
personaggi............................................................................................ interpreti
Narratore, poi Galileo..................................... Franco Branciaroli
Andrea Sarti bambino,
figlio della signora Sarti,
poi figlia del cantastorie............................................. Giulia Beraldo
Signora Sarti, la sua governante,
poi moglie del cantastorie.................................................. Lucia Ragni
Ludovico, fidanzato di Virginia........ Emanuele Fortunati
Procuratore, Terzo Prelato,
Messo dell’Inquisizione................................ Alessandro Albertin
Sagredo, sodale di Galileo........................................... Giorgio Lanza
Virginia, sua figlia............................................................. Nicole Vignola
Cardinale Barberini, filosofo,
e Secondo Prelato......................................................Giancarlo Cortesi
Cardinale Bellarmino, matematico,
e Primo Prelato. ................................................................. Daniele Griggio
Frate Fulgenzio, sodale di Galileo..... Tommaso Cardarelli
Andrea Sarti ragazzo,
Giovane Scienziato.............................................. Jacopo Venturiero
Padre Cristoforo Clavio, astronomo,
il Cantastorie, un Monaco.................................................Lello Abate
la rassegna stampa
«Lo spettacolo creato da Antonio Calenda (…) imposta l’allestimento sullo storico
sfondo di un cielo stellato o di un atlante del nuovo universo (…) davanti al quale
in apertura si sente ripetere la promessa vergata da Brecht per lo spettacolo americano di Losey. A pronunciarla entra in campo da narratore Branciaroli, che subito
dopo è Galileo: eccolo dunque al massimo della sua condizione, e questo implica un
risultato assoluto nella potenza espressiva»
Franco Quadri La Repubblica
Oggi un regista colto e da sempre affascinato da Brecht come Antonio Calenda,
s’incontra con questo testo e ne trae uno spettacolo di forte, incisivo impatto che
si situa figurativamente e concettualmente nel Novecento (…) Galileo ha trovato in
Franco branciaroli un grande interprete
Maria Grazia Gregori L’Unità
Ma fedele all’autore per trasformismo intellettuale, per nevrotico senso del tempo e
sarcasmo fino alla comicità, Branciaroli lo è soprattutto nel gioco d’attore (…) E
nello spettacolo vibra in assolo: alla stessa stregua dovevano essere percepiti il sapere, la furia di verità, le astuzie del vivere esercitati dallo scienziato…
Claudia Provvedini Corriere della Sera
8
“La città del regis
anticipazion
mostra su
Si inaugura a dicembre a Palazzo
Gopcevich,
la mostra
“Strehler privato” promossa
dall’Assessorato alla Cultura
del Comune di
Trieste e realizzata dai Civici
Musei di Storia
ed Arte e dal
Civico Museo
Teatrale “Carlo
Schmidl”.
Ad anticiparla,
a l Po l i t e a m a
Rossetti nei
due mesi precedenti, incontri con attori e
altre iniziative
ricordano, il
regista scomparso dieci anni
fa, nel dicembre
1997.
Con affetto, Trieste vuol ricordarne la personalità e la creatività. In questa città Strehler era
nato (nel 1921, in una casetta a
Barcola) e qui è sepolto (nella
tomba di famiglia, al cimitero di
Sant’Anna). Una serie di iniziative, previste nei prossimi mesi,
vedranno collaborare assieme
le due istituzioni che maggior
titolo hanno per rievocare la
figura del regista che ha segnato con il suo lavoro il ‘900 teatrale in Europa, oltre che in
Italia. Il Civico Museo Teatrale
“Carlo Schmidl” custodisce il
venerdì 12 ottobre ore 18, Café Rossetti
“Va in scena Galileo”
incontro con Franco Branciaroli
sta”
ni al Rossetti della
u Giorgio Strehler
Fondo Strehler, un tesoro di
documenti, lettere, fotografie,
oggetti, generosamente donati al Comune di Trieste da
Andrea Jonasson e Mara Bugni
che li hanno affidati alla città,
affinché preservi la memoria di
Strehler e la renda accessibile
a tutti coloro che hanno passione e interesse per la scena.
Negli scorsi cinquant’anni le
stagioni del Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia hanno d’altra parte ospitato molte creazioni del regista, spettacoli
capaci di lasciare ricordi indele-
bili nella memoria del pubblico:
Re Lear, Le baruffe chiozzotte,
Il campiello, Temporale, I giganti
della montagna e altri. Era naturale che il Comune di Trieste,
attraverso i Civici Musei, e il
Teatro Stabile unissero le loro
risorse in un comune programma di iniziative per ricordare, a dieci anni dalla morte,
la personalità e la creatività di
Strehler.
A metà dicembre, nella sala
Leonardo di Palazzo Gopcevich,
affacciato sul Canale, il Museo
Teatrale “Carlo Schmidl”
inaugurerà una mostra intitolata “Strehler privato. Affetti,
carattere, passioni”, promossa
dall’Assessorato alla Cultura
del Comune di Trieste e dedicata a una selezione dei documenti e degli oggetti presenti
nel Fondo.
«Per la prima volta – spiega
Roberto Canziani, curatore della mostra - si potranno
vedere esposti materiali che
raccontano Strehler da una
prospettiva sorprendente e
inattesa: l’artista rivelato attraverso le lettere più personali,
gli oggetti più quotidiani, i modi
intimi della scrittura, della lettura, dell’ascolto, il rapporto
con il teatro e la musica, ma
soprattutto in un colloquio di
pensieri e di gesti con se stesso e con le persone più care,
la formazione mitteleuropea, il
forte carattere».
Ad anticipare la mostra, nelle
settimane precedenti l’inaugurazione, il Teatro Stabile regionale offrirà gli spazi del foyer
a un’esposizione di fotografie
che rievocano i passaggi degli
spettacoli strehleriani nelle
sale dell’Auditorium e del
Politeama Rossetti, accompagnate da disegni preparatori e
9
bozzetti. Ma soprattutto, l’attenzione del pubblico andrà
rivolta a una serie di incontri
che, nel nuovo CaféRossetti
avranno per protagonisti attori
impegnati sul palcoscenico del
Rossetti. Franco Branciaroli,
Ornella Vanoni, Milva, Massimo
Dapporto, e con loro anche
Giulia Lazzarini, saranno testimoni del ruolo e dell’influenza
di Strehler sul teatro italiano e
europeo. Assieme al direttore
dello Stabile, Antonio Calenda,
leggeranno alcune delle lettere
e dei documenti esposti nella
mostra “Strehler privato”, e
recupereranno al tempo stesso episodi dalla memoria.
Il lavoro di Strehler su Brecht,
Goldoni, Shakespeare sarà un
filo portante in questi incontri,
pensati anche come momenti
di complemento agli spettacoli
Vita di Galileo e I due gemelli veneziani, in cartellone negli
stessi giorni.
Gli incontri si svolgeranno
quasi tutti al CaféRossetti,
rispettivamente venerdì 12
ottobre (“Va in scena Galileo”,
con Franco Branciaroli); in
due appuntamenti a novembre (“Cantando Strehler”, con
Milva), e (“Goldoni, un’arte tra
invenzione e realismo”, con
Massimo Dapporto) e a dicembre (“...io Elvira, io Ariele”, con
Giulia Lazzarini). Inizio ore 18,
a ingresso libero.
“Strehler privato”, la mostra
del Civico Museo Teatrale
“Carlo Schmidl”, si inaugurerà
il 14 dicembre e sarà visitabile
fino al 2 marzo 2008 presso la
Sala Leonardo al piano terra di
Palazzo Gopcevich, via Rossini
4 (orario lun>dom 9-19). Altre
iniziative ed incontri accompagneranno a gennaio il programma espositivo.
Il Maestro e Cicogno
Ambientato nella Trieste asburgica del 1906, Il
Maestro e Cicogno si aggancia ad un episodio
minimale della vita di James Joyce, il più grande
scrittore del XX secolo, che in questa città
adriatica trascorse oltre undici anni, dal 1904
al 1915 e poi dal 1919 al 1920, dopo l’intervallo
della prima guerra mondiale in cui si spostò
a Zurigo. Anni formativi essenziali, visto che a
Trieste Joyce finì la raccolta Gente di Dublino,
compose Il Ritratto dell’artista da giovane,
il dramma Esuli, e, cosa più importante, concepì
ed iniziò a scrivere il suo capolavoro: Ulisse. Di
quel 1906 sappiamo, tra l’altro, che Joyce visse in
via Boccaccio e frequentò assiduamente la vicina
Osteria del Belvedere, il cui proprietario era
soprannominato Cicogno. Nulla di più ci è noto
di Cicogno, che in questa pièce di Crivelli rivive,
ottenendo uno spessore psicologico complesso
ed una storia (anzi, molte storie) da narrare.
Il Maestro e Cicogno, infatti, è una storia
tipica di inizio secolo XX collocata nel sottobosco di una città di mare che a quel tempo
era il principale porto dell’Impero Asburgico,
multiculturale e multilinguistica, popolata da una
marea di razze e di idiomi diversi. Una storia di
amore, di morte e di tradimenti, che sono poi
gli ingredienti di tutte le storie popolari, ma in
questo caso c’è molto di più.
La vicenda di Cicogno, assai triste e di forte
coinvolgimento emotivo, diventa qui il pretesto
per aprire un discorso sul testo poetico, sulla
sua costruzione e sulla sua comunicabilità. Non
a caso, infatti, Cicogno, per un curioso destino, si
confronta con un altro narratore di storie, ma di
storie letterarie, con un genio in crescita come
Joyce, che sta raccontando nel suo libro in formazione Gente di Dublino l’amaro destino di
un gruppo di persone inesorabilmente «escluse
dal banchetto della vita».
Cicogno non è un letterato ma ha una profonda
— e tragica — conoscenza della vita ordinaria,
quella che al Belvedere, simile ad un palcoscenico teatrale, viene messa in scena ogni giorno; una
conoscenza diretta, istintivamente assimilata con
lo stesso stupore (e amore) con cui uno scrittore osserva la realtà che lo circonda. Da questa
vita, fatta di sconfitte e di disgrazie alleviate solo
per un istante dal vino, egli è addirittura «attraversato» — in quel suo insicuro incedere tra i
tavolini dell’osteria — come fosse un inconsapevole scrittore che ha come missione quella di
testimoniare il dolore e la felicità del mondo.
Joyce all’inizio si tiene ai margini della triste
vicenda famigliare di Cicogno, ma poi, a poco a
poco, suo malgrado, è costretto a farne parte. Il
suo punto di osservazione è quello dello scrittore, ma, anche, di colui che, pirandellianamente,
si trova ad interagire coi suoi personaggi, che
sembrano vivere di vita autonoma.
In questo modo il Belvedere è davvero una
scena teatrale entro uno spazio teatrale canonico, e alla fine non si sa più bene chi scrive la
storia di Cicogno, e chi scrive le storie narrate
da Cicogno (si pensi a quella del giostraio).
Su tutte queste suggestioni, infine, incombe il
temporale notturno, un’alterazione dell’ordine
naturale delle cose che conferisce alla scena
una prospettiva misteriosa, creando i presupposti per apparizioni fantasmatiche come quella della povera
Lina, la sventurata figlia
dell’oste triestino.
di Renzo
S. Crivelli
10
Sala Bartoli
dal 9 al 28 ottobre
altri percorsi
durata
1 ora senza intervallo
il Maestro
e Cicogno
di
con
e con
regia,
scene e costumi di
musiche di
assistente alla regia
di Renzo S. Crivelli
regia, scene e costumi di Manuel Giliberti
con Fulvio Falzarano
e con Ivan Zerbinato, Laura Bussani
produzione
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Renzo S. Crivelli
Fulvio Falzarano,
Ivan Zerbinati, Laura Bussani
Manuel Giliberti
Antonio Di Pofi
Annalisa Insardà
luci di
Nino Napoletano
noi andiamo alla Bartoli
SSSEHNKOOAPPEEP
dal 12 al 28 ottobre 2007
11
Il Maestro e Cicogno
le note di regia
di Manuel Giliberti
Con “Il Maestro e Cicogno” Renzo Crivelli
consegna al palcoscenico un racconto di
grande potenza emotiva dove fatti, a
volte anche piccoli, divengono metafora
del senso più ampio dell’esistenza umana.
Per me una sfida da raccogliere con la
speranza di riuscire a tradurre in scena
questa magistrale miscela di sentimento
e razionalità che
costituisce
la materia
vibrante
dell’incontro che si
consuma,
come una
sfida tra
Joyce e l’oste Cicogno, nel corso di una
notte che consegnerà all’alba i nostri protagonisti con consapevolezze e sentimenti
del tutto nuovi.
Così ho voluto ambientare l’azione in un
luogo,quasi una proposizione surreale,che
è si l’osteria del “Belvedere” ma che
contemporaneamente diviene uno spazio
mentale,eccessivo ed eccedente la sua
funzione pratica. Negli specchi delle pareti
vivono i fantasmi di Cicogno,i suoi errori - i sentimenti celati - il dolore dolce
amaro del ricordo e anche la
coscienza vibratile e ipersensibile
di Joyce pronto a trarre dalle
parole e dai pensieri dell’oste
insegnamenti di vita da trasformare in
espressione alta. «Questo fa la letteraturadirà infatti Joyce nel corso del drammaaccende di grandezza ciò che sembra
banale,conferendo alle cose anguste gli
spazi smisurati dell’eternità...».
Uno spazio dunque squisitamente joyciano
nella sua dimensione altra dove il pensiero
12
trova modo di catalogare la realtà astraendola per farne forma paradigmatica.
Il Belvedere è il luogo dell’incontro/scontro tra Cicogno e Joyce, due figure che
si fronteggiano con modalità espressive
diverse,con sensibilità disarmoniche ma
con una identità di fondo che li unisce e che li porterà inevitabilmente ad
un punto di incontro reciproco talmente
profondo da rappresentare per
i due personaggi un approdo finale di identificazione
reciproca.
Nel mettere in scena questo testo ho inteso,aiutato
in ciò dalla bravura degli
interpreti,mantenere questa
connotazione del racconto e
la sua universalità ,ritenendo
che proprio un racconto fortemente connotato (la Trieste
del Novecento,il suo clima,la
sua cultura...) possa ancora di
più prestarsi ad essere il racconto più
generale della sorte umana e delle sue
eterne contraddizioni.
Agli spettatori la condivisione di queste
emozioni e la consegna della consapevolezza dell’attualità della materia joyciana
sempre viva nella nostra coscienza di
uomini moderni.
i protagonisti
La drammaturgia contemporanea, la valorizzazione delle potenzialità artistiche del territorio, la riflessione sulla storia e
sulla cultura in cui si radica la
nostra identità…
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da sempre sviluppa attorno a tali cardini la
propria attività di produzione,
che nell’allestimento de Il maestro e Cicogno di Renzo S.
Crivelli trova un momento
molto significativo.
Dopo l’ottimo esito ottenuto
da Nora Joyce: l’altro monologo dello stesso autore, si
ritorna attraverso la figura di
James Joyce ad alludere alle atmosfere della Trieste di primo
Novecento: una Trieste la cui
esuberanza culturale e l’umana
ricchezza offrirono allo scrittore un prezioso humus d’ispirazioni creative, ma anche un
“porto accogliente”, amata
alternativa alla sua Irlanda... A
entrare in questo mondo ci
aiuterà un cast affiatato, diretto – nella costruzione di uno
spettacolo vibrante e limpido
– da Manuel Giliberti.
Il regista – che il pubblico dello
Stabile ha già apprezzato due
anni orsono per Aquila Sapiens Sapiens di Maria Letizia Compatangelo – ritorna a
Trieste dopo aver sostenuto
prestigiosi impegni teatrali (ricordiamo, tra gli altri, lo spettacolo Medea cinque volte
straniera messo in scena per
l’Istituto del Dramma Antico
di Siracusa) ma anche cine-
13
matografici (citiamo almeno
il film Giovanni Falcone - i
giorni della speranza evento speciale al Festival del Cinema di Taormina e Lettere
della Sicilia che – con un cast
notevole cast notevole ove
figurano i nomi di Piera Degli
Esposti, Galatea Ranzi, Andrea
Giordana – ha vinto il Festival
di Miami 2007 come miglior
film e miglior colonna sonora
e il Globo d’oro 2007).
Ne Il maestro e Cicogno
si è confrontato con la scuola
rilevante di Fulvio Falzarano,
attore triestino molto apprezzato con cui proprio in
quest’occasione lo Stabile apre
una desiderata collaborazione,
e con il fresco talento di Ivan
Zerbinati e Laura Bussani.
Ercole in Polesine
ovvero: il mito greco tra i fiumi della Valpadana
scritto, diretto
e interpretato da Natalino Balasso
produzione Teatria Srl
Ercole è il più grande eroe della mitologia greca:
molti studiosi credono che il suo mito raccolga
le gesta di almeno quaranta personaggi. Semidio,
figlio di Zeus ed Alcmena, suscitò fin da prima
di nascere l’orgoglio del padre e l’odio di Era.
Crebbe a Tebe, istruito dai maggiori maestri fra
cui Eurite per l’arco, Chitone per la medicina e
Anfitrione per la guida dei carri… Divenne simbolo di coraggio ed eroismo, venerato dai mortali per la sua forza, ma anche per l’umanità e la
generosità. Sono celeberrime le sue dodici fatiche
che adombrano la lotta vittoriosa degli uomini
contro la morte e la natura ostile: ucciso dalla
gelosa Deianira che, ingannata, gli fece indossare
una tunica intinta nel sangue velenoso di Nesso,
fu accolto sul carro di Atena e condotto fra gli
Olimpi…
Fino a qui la mitologia classica. Ma che accadrebbe
se un simile personaggio, in tutto il suo ardimento
e la sua nobiltà, si trovasse improvvisamente in
Polesine, magari avvolto dall’eterna nebbia padana?
Ce lo racconta – in Ercole in Polesine, ovvero
il mito greco fra i fiumi della Valpadana – un
beniamino del pubblico, come Natalino Balasso,
capace di conquistare l’affetto degli spettatori stupendoli continuamente, con scelte insolite e sfide
sempre nuove. E quanto ci proporrà in questo
esilarante spettacolo è di certo una di esse.
«Ciò che salta agli occhi a chiunque guardi uno
degli sceneggiati tv nostrani, è che non siamo più
in grado di innamorarci delle storie» spiega infatti
l’attore, che di Ercole in Polesine è anche autore e regista. «E non è perché le storie, gira gira,
sono sempre le stesse (anche una volta erano
sempre le stesse): è perché oggi ci interessano più
gli attori che i personaggi, più i nomi che le vicende. C’è tutto un materiale umano negli antichi
racconti mitologici, fatto di
sudore e di
gioia, di guerra
e di sesso, che
sembra nascosto
dalle parole difficili
dei nostri letterati
traduttori.Quello che
voglio fare con questo
spettacolo è restituire
a quelle storie le passioni vere, gli odori e
i sapori che non sono
perduti, perché sono quelli
che viviamo tutti i giorni, in
quest’epoca poco epica».
Balasso dunque sceglie ancora una volta materiali assai singolari per le sue iperboli comiche: questa volta sono le storie fantastiche del mito, le
vicende degli antichi Dei
ed eroi greci che ci sembrano lontane ma che
invece ci si riveleranno molto affini. Nel
viaggio che Balasso
compie attraverso oltre 5.000
anni di storie
e leggende,
raccontate
negli
accenti
della sua
d i v e r14
Politeama Rossetti
dal 19 al 20 ottobre
altri percorsi
durata
1 ora e 30’
senza intervallo
tentissima e grottesca
parlata, conosceremo
infatti Dei cornuti e
imbroglioni, eroi mitomani o svogliati, uomini
sbruffoni e disperati, i cui
tratti riverberano anche
in molti nostri contemporanei… E così, la strada immensa che ci sembrava di aver
fatto dalla civiltà dell’Olimpo
all’”era del bancomat” si annulla
e - grazie al talento del comico
veneto e al suo acuto mix di
razionalismo popolare e di spirito irriverente, che non risparmia
acute frecciatine nemmeno agli Dei
più sacri – ci appassioniamo alle particolarità dell’era matriarcale, al Viaggio
degli Argonauti, alle evoluzioni del Carro del
Sole, ai misteri della nascita di Paride e a quelli
della morte di Euridice. E fra la spiegazione di un
episodio dell’Odissea e il racconto dell’amore fra
Cadmo e Armonia, Natalino Balasso ci sorprende
ancora una volta, costruendo un monologo di
assoluta comicità ma rigoroso nella trattazione,
capace di coniugare rispetto filologico e parodia,
risate e intelligenza. (i.lu.)
15
Negramaro live a teatro
La prima volta chi i Negramaro arrivarono a
Trieste era una sera di fine estate: sotto una
pioggia che non dava segno di cessare, Piazza
Unità era popolata da poche persone, bisognerebbe dire “pochi ma buoni” e soprattutto
temerari, che per partecipare al concerto del
gruppo allora emergente si è inzuppato completamente di pioggia, di parole, di canzoni che
salutavano un “Estate che vorrei non finisse
mai...”.
Nonostante la pioggia, nonostante il gruppo
vivesse il suo primo momento di un meritato
successo, è stata una serata magica e loro, i
Negramaro, hanno dato il meglio. Non c’è dubbio che chi è rimasto fino alla fine quel giorno,
tornerà a farsi sorprendere ancora: questa
volta in un posto sicuramente più confortevole, ma allo stesso modo affascinante, perché i
Negramaro suoneranno lunedì 22 ottobre alle
ore 21 nella splendida corcince del Politeama
Rossetti.
Come spiega Giuliano Sangiorgi, vocal leader
del gruppo, lo scopo de “La finestra tour a
teatro 2007” è di «ricreare l’incanto, l’atmosfera della stanza nella quale nascono le nostre
canzoni, perché noi e chi ci ascolta possiamo
godere insieme dell’emozione più forte che
scaturisce da ogni pezzo, quando ancora è nudo
e vibra solo grazie al fluire delle sensazioni che
scorrono fra noi».
E le emozioni saranno sicuramente tante ripercorrendo il repertorio di un gruppo giovane
che ha debuttato appena nel 2004 con il primo
album 000577 per esplodere l’anno dopo con
il successo di Mentre tutto scorre e arrivare ora
all’ultimo La finestra, che non smentisce l’indole
rock al servizio di melodie ispirate alla grande
tradizione cantautorale italiana e ai testi che
indagano sempre i sentimenti umani.
di Ivis Lasagna
i biglietti
Platea A-B-C
Interi € 40 Rid. abbonati € 38
Platea C (rialzati)
Interi € 34 Rid. abbonati € 32
I Galleria
Interi € 28 Rid. abbonati € 27
II Galleria
Interi € 23 Rid. abbonati € 22
Loggione
Interi € 17 Rid. abbonati € 16
16
16
GEN Verde
Dopo 10 anni, l’international multiartistic performing
group Gen Verde torna nel Triveneto con il nuovo
musical La coperta del mondo. Trento sarà la
prima tappa di una lunga tournée che toccherà
Verona, Mestre,Padova, Bassano dal 13 al 31 ottobre.A Trieste, lo spettacolo avrà luogo al Politeama
Rossetti mercoledì 24 ottobre alle ore 20.30. Un
appuntamento speciale e di tutto rilievo inoltre
vedrà il “Gen Verde” impegnato in qualità di “ospite
d’onore” alla serata finale Innovation Day della Start
Cup Trieste 2007, presso l’Aula Magna dell’Università di Trieste la sera del 23 ottobre. La coperta
del mondo si presenta come un musical dai tratti
poetici ricco di simboli, 100 minuti che lasciano
un segno. È un insieme di colori, valori, emozioni
e messaggi. È la voglia di credere che c’è un’unica
“coperta” per tutti, di qualsiasi credo, razza, cultura;
una coperta che può scaldare, coprire, riparare,
avvolgere, proteggere. Dopo Prime Pagine, musical tradotto in 11 lingue e portato in molte città
europee, in Brasile, Corea e Giappone, ambientato
nella Trento devastata per l’infuriare del Secondo
conflitto mondiale, il Gen Verde torna con altre
“pagine” di storia. La trama del nuovo spettacolo
non segue la cronaca, ma delinea a pennellate qualche tratto della fisionomia di un popolo che percorre la storia impegnato a spargere semi di fratellanza. Un progetto ambizioso e arduo per dare
forma teatrale a vicende di donne e uomini che
hanno segnato lo snodarsi della
singolare avventura evangelica dei
focolari. Il progetto che ha preso
forma in una paziente tessitura di
parole, immagini, musiche, passi
di danza e gesti. «Riannodare e
comporre insieme in armonia i fili
di culture ed esperienze musicali
diverse - afferma Paola Stradi del
Gen Verde - che rispecchiano,
appunto, la nostra realtà multiculturale, rappresentano gran parte
del nostro lavoro. Sono la nostra
fucina o piuttosto il nostro telaio:
non proponiamo nulla di diverso
rispetto a ciò che ci sforziamo di
vivere ogni giorno». Gen Verde è
una band tutta al femminile com-
eventi speciali
posta da 24 artiste di 13 nazionalità che suonano,
danzano, recitano, compongono, organizzano i tour,
guidano i camion, allestiscono e smontano il palco
ad ogni spettacolo. Artiste di tutto il mondo - più
di 100 di 29 nazionalità quelle avvicendatesi nei
40 anni di attività – alla ricerca instancabile di un
“sentire comune”, dove la differenza di cultura,
di formazione, di bagaglio artistico, sono motivo
di sprone e continuo arricchimento. Una batteria
verde, una chitarra elettrica, entusiasmo e coraggio. Nessuno poteva immaginare, nel 1966, che
quelle ragazze arrivate da diversi punti del pianeta
a Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari
tra gli ulivi del Valdarno vicino Firenze, avrebbero
generato un’originale esperienza musicale, dove il
Vangelo non è solo scelta di vita, ma autentica vena
creativa. In 40 anni di attività il Gen Verde ha realizzato 122 tours, girando più volte le strade d’Europa,
Asia e America, facendo parlare di sé giornali, radio
e TV, testimoniando attraverso 1.200 spettacoli con
oltre 1.400.000 spettatori, che un mondo più bello
e più unito lo possiamo costruire, a poco a poco,
con le nostre mani. Si stimano in cinque milioni le
persone avvicinate dal Gen Verde in altri contesti:
workshops, scuole, eventi culturali e religiosi, manifestazioni... Feconda la produzione discografica: 32
gli album in lingua italiana, oltre a quelli in lingua
tedesca, inglese, spagnola, francese, portoghese,
coreana, slovacca e slovena. Straordinaria la varietà
di linguaggi espressivi (dalla
danza moderna al teatro) e di
stili (dal jazz-rock alla worldmusic); composizione, musica,
canto, danza, recitazione: un
laboratorio permanente e
interdipendente che affina la
capacità di comunicare sui
palchi di teatri, piazze, palasport, stadi di tutte le latitudini. Una stimolante esperienza
collettiva di vita e di lavoro
creativo. Un impegno concreto per la pace che ha fatto
tappa in diversi “punti caldi”
del pianeta, alle Nazioni Unite
e al Parlamento Europeo.
di Roberto Mosca
17
café Rossetti primadurante
musica, cabaret, cultu
Un invito a perdersi fra i volti dei grandi del
teatro, le cui foto di scena animano tre vaste
pareti, e uno sguardo rivolto ai caldi colori del
Viale XX Settembre: è racchiuso fra queste due
dimensioni, poetiche e suggestive, l’ambiente
che, al pianterreno del Politema Rossetti, ospita
il nuovo e attesissimo CaféRossetti. Uno spazio
progettato e voluto fin dai primi interventi di
restauro dello storico edificio, che finalmente
diviene una realtà pienamente operativa.
L’apertura del ristorante, è salutata con piena
soddisfazione dal presidente dello Stabile regionale Lippi e dal direttore Calenda, nella convinzione che le tradizioni, la cultura si trasmettano
anche attraverso “l’arte del convivio”, e che
dunque – dopo i momenti di riflessione o di
divertimento vissuti a teatro – sia opportuno,
sia per gli attori che per il pubblico, poter
contare su un luogo d’incontro piacevole, dove
intrattenersi davanti a un caffè, un dolce o
addirittura una gustosa cena, magari riflettendo
sulle emozione appena ricevute…
Il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia si
allinea dunque alla tendenza dei grandi teatri
europei e – primo fra gli Stabili italiani – si dota
di uno spazio-ristorante che, naturalmente,
lavorerà sia con il pubblico del teatro che con i
clienti “esterni” che vorranno frequentarlo.
L’inaugurazione del CaféRossetti avviene martedì 9 ottobre: dalle 18.30 fino all’inizio dello
spettacolo Vita di Galileo, si festeggerà l’evento con la musica trascinante della Ragtime jazz
band di Giorgio Berni e con un brindisi per tutti.
Da quel momento il locale funzionerà a pieno
ritmo, sette giorni su sette, dalle 18 all’1 di
notte offrendo aperitivi, caffè e cocktails prima
degli spettacoli e nell’intervallo, e cene durante
e dopo il teatro. Oltre al CaféRossetti, per gli
spettatori continuerà a funzionare – per il servizio veloce e informale durante gli intervalli –
anche il piccolo bar del Foyer Vittorio Gassman.
Per le prenotazioni – consigliabili, visto che la
18
ilmenù
e&dopoteatro
ura in viale xx settembre
Piatti
Salmone della Valrosandra
in Savor
Gamberi & salsa rosa
Manzo,……. Tartara
e Carpaccio
Vitello’s Tonnato
Jota Box
Minestra di Patate,Verze,
Coniglio e Foie Gras
Spaghetti Aglio Olio,
Crostacei e Pomodoro
Bucatini Amatriciàna
Burrata 38, Piovra Bruciata
Patate, carciofi, pesciolini
scottati e taggiasche
Guancia di maiale speziata
Dolci
Fondente & C.
Cioccolato
Catalana
sala del CafèRossetti è accogliente ma piuttosto
raccolta – ci si potrà rivolgere al bar del foyer
o allo stesso ristorante prima dell’inizio degli
spettacoli e durante gli intervalli.
Affidato alla Gastronomia Friulana di Andrea
Cecchini, il CaféRossetti offrirà una cucina raffinata e piacevole: grazie a uno chef – Roberto
Gruden – “amante del dettaglio, sia esso materia prima o metodo di cottura, particolarmente
attento alle nuove frontiere della tecnologia,
ma mai fine a sé stessa bensì utilizzata per
rendere il risultato finale un perfetto connubio,
tra l’arcaicità di certi ingredienti e l’unicità di
nuovi sapori, è particolarmente attento alle
esigenze del cliente, idealizzando a volte il concetto dell’accoglienza nel senso più ampio della
parola stessa”.
Snacks
Friccoli
Giardinetto
Formaggi, Mostarde,
Confetture e Mieli
Pesciolini Crudi Marinati
Tartara Salmone Valrosandra
Affumicato
Lubianska
Frittole con l’Anima
Tempura
19
€ 12,00
€ 12,00
€ 12,00
€ 12,00
€ 10,00
€ 12,00
€ 14,00
€ 11,00
€ 13,00
€ 14,00
€ 12,00
€ 6,00
€ 7,00
€ 6,00
€ 4,00
€ 6,00
€ 6,00
€ 3,00
€ 5,00
€ 5,00
€ 5,00
€ 7,00
Ottobre 2007
Politeama Rossetti
20.30, turno PRI
16.00, turno E
Vita di Galileo
20.30, turno A
20.30, turno B
20.30, turno C
16.00, turno D
Conferenza
Ercole
in polesine
20.30, turno libero
Negramaro
21.00, fuori abbonam.
Gen Verde
20.30 fuori abbonam.
Carmina Burana
Peter Pan
Novembre 2007
20.30, turno AP
Peter Pan
20.30, fuori abbonam..
20.30, turno M
20.30, turno libero
16.00, turno libero
20.30, turno O
16, Famiglie 20.30, N
16.00, turno P
Società dei Concerti
Ornella Vanoni
20.30, fuori abbon.
Monaci Shaolin
20.30
La variante
di Lüneburg
20.30, AP
16.00, turno libero
Società dei Concerti
20.30, turno PRI
16.00, turno E
I Due Gemelli
Veneziani
20.30, turno A
20.30, turno B
20.30, turno C
16.00, turno D
Società dei Concerti
20.30, turno M
Jekyll
&
Hyde
20.30, turno libero
20.30, turno libero
20.30, turno O
20.30, turno N
16.00, turno P
Società dei Concerti
Why...
20.30, turno DAN
20.30, turno libero
Se stasera
20.30, turno M
sono qui
20.30, turno O
Lun 1
Mar 2
Mer 3
Gio 4
Ven 5
Sab 6
Dom 7
Lun 8
Mar 9
Mer 10
Gio 11
Ven 12
Sab 13
Dom14
Lun 15
Mar 16
Mer 17
Gio 18
Ven 19
Sab 20
Dom21
Lun 22
Mar 23
Mer 24
Gio 25
Ven 26
Sab 27
Dom28
Lun 29
Mar 30
Mer 31
Gio 1
Ven 2
Sab 3
Dom 4
Lun 5
Mar 6
Mer 7
Gio 8
Ven 9
Sab 10
Dom11
Lun 12
Mar 13
Mer 14
Gio 15
Ven 16
Sab 17
Dom18
Lun 19
Mar 20
Mer 21
Gio 22
Ven 23
Sab 24
Dom25
Lun 26
Mar 27
Mer 28
Gio 29
Ven 30
Sala Bartoli
21.00
21.00
17.00
21.00
21.00
19.00
21.00
21.00
17.00
Il Maestro
e Cicogno
21.00
21.00
19.00
21.00
21.00
17.00
21.00
21.00
21.00
Indemoniate
17.00
21.00
21.00
17.00
21.00
21.00
Indemoniate
21.00
21.00
19.00
21.00
17.00
21.00
21.00
17.00
Lei dunque capirà
21.00
21.00
21.00
17 e 21.00
21.00
17 e 21.00
17.00
Le cinque rose
di Jennifer
i prossimi appuntamenti
Vita di Galileo
di Bertolt Brecht regia di Antonio Calenda con Franco Branciaroli
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Il Maestro e Cicogno
di Renzo S. Crivelli regia di Manuel Giliberti
con Fulvio Falzarano
Posto Unico Interi € 15 Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Ercole in Polesine
scritto diretto e interpretato da Natalino Balasso
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Indemoniate
drammaturgia di Giuliana Musso, Carlo Tolazzi regia di Massimo Somaglino
con Sandra Cosatto, Marta Cuscunà, Fabiano Fantini,Riccardo Maranzana,
Federico Scridel, Massimo Somaglino Posto Unico Interi € 15 Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Peter Pan
dal romanzo di J.M. Barrie musiche di Edoardo Bennato con Manuel Frattini
Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29
I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Loggione € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★
Shaolin & Wudang Monks
Kung Fu - L’altra faccia della Cina
Platea A-B Interi € 35 Ridotti € 29 Platea C Interi € 32 Ridotti € 25
I Gall Interi € 28 Ridotti € 22 II Gall Interi € 20 Ridotti € 17 Loggione € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★
La Variante di Lüneburg
dal romanzo di Paolo Maurensig con Milva e Walter Mramor
Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29
I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Loggione € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★
I Due Gemelli Veneziani
di Carlo Goldoni regia di Antonio Calenda con Massimo Dapporto
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Jekyll & Hyde
musiche di Frank WIldhorn libretto di Leslie Bricusse con Giò Di Tonno
Platea A-B Interi € 35 Ridotti € 29 Platea C Interi € 32 Ridotti € 25
I Gall Interi € 28 Ridotti € 22 II Gall Interi € 20 Ridotti € 17 Loggione € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★
news
diretto da Antonio Calenda
Per la prima volta
lo Stabile e l’Ateneo giuliano firmano un protocollo
Teatro e Università: la convenzione
Sono previste facilitazioni per gli studenti e iniziative culturali
Il Magnifico Rettore Francesco
Peroni e il Presidente dello
Stabile regionale Paris Lippi
hanno sottoscritto nei giorni
scorsi una convenzione quadro fra l’Università degli Studi di Trieste e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia.
La convenzione - siglata alla
presenza del direttore dello
Stabile, Antonio Calenda - nasce con lo scopo di sviluppare iniziative e opportunità di
collaborazione fra i due Enti
per quanto concerne attività
di studio, didattica, formazione e ricerca. Nell’occasione
è stato presentato il primo
frutto di tale collaborazione:
un ciclo di conferenze in cui
numerosi relatori di grande
prestigio approfondiranno te-
matiche legate al brechtiano
Vita di Galileo, spettacolo che - prodotto proprio
dal Teatro Stabile, per la regia di Calenda - inaugura la
stagione di prosa 2007-08.
«La convenzione stipulata con
il Teatro Stabile del FriuliVenezia Giulia - ha dichiarato
il Magnifico Rettore - corona
un percorso di collaborazione
già avviato da anni e, per
così dire, ne dà una consacrazione permanente. Personalmente, trovo naturale che
Università e Rossetti, come
istituzioni detentrici di considerevoli esperienze di sapere
e di cultura, facciano sistema:
uniti possiamo essere più efficaci nelle rispettive missioni,
a beneficio della comunità
universitaria e della cittadinanza tutta». Pienamente
soddisfatti della collaborazione fra l’Ateneo giuliano e il
Teatro si sono detti anche il
presidente Lippi e il direttore
Calenda: lo Stabile infatti ha
sempre dimostrato verso gli
studenti una grande sensibilità, nella convinzione che
nei giovani vada “cresciuto”
il pubblico competente e
appassionato del futuro. Per
questo, da sempre riserva
agli studenti formule d’abbonamento e prezzi particolarmente agevoli e ha recentemente aderito all’iniziativa
della “card universitaria”.
La nuova convenzione quadro assicura a tale spirito
di cooperazione maggiore
continuità e più concrete
prospettive: si prevede infatti
che - coerentemente con le
rispettive finalità istituzionali
- i due Enti articolino la loro
collaborazione nella concezione di laboratori o stage didattici per studenti presso le
strutture del Rossetti, nell’organizzazione di conferenze e
convegni, nella partecipazione
comune a progetti di ricerca
regionali, nazionali o anche
internazionali. Inoltre, è intenzione degli Enti allestire
- possibilmente nella cornice
dello spazio prospiciente la
sede universitaria di piazzale
Europa, progettata da Nordio
e Fagnoni nel 1938 - veri e
propri eventi culturali e di
spettacolo.
Già superati i risultati record della stagione 2006-2007
Abbonamenti oltre quota 10.000
Un milione di euro: una
cifra record d’incasso che
prima dello scorso anno
non era mai stata raggiunta prima dell’inaugurazione
della stagione. Quest’anno il
traguardo è stato raggiunto ancor prima, nel corso
della mattinata di martedì
2 ottobre e le sottoscrizio-
ni di abbonamenti hanno
raggiunto quota 10 mila.
L’eccezionale risultato è stato
festeggiato nella Biglietteria
del Rossetti assieme al
Presidente Paris Lippi, al
22
momento del raggiungimento
della notevole cifra, con un
brindisi offerto ai clienti che
in quel momento attendevano il loro turno agli sportelli.
La signora Marina Placido,
che ha fatto raggiungere
il traguardo d’incasso, ha
ricevuto un abbonamento
“prosa” in omaggio.
un assaggio della prossima stagione
Riconferma
per il direttore
Calenda
flash
Campagna abbonamenti in bus...
Alla guida dello Stabile fino al 2011
Il Presidente del Teatro
Stabile del Friuli-Venezia
Giulia, Paris Lippi, ha reso
nota la decisione presa dal
Consiglio d’Amministrazione
di prorogare il contratto
di direzione ad Antonio
Calenda fino al 31 dicembre
2011, con la possibilità di
un rinnovo per ulteriori
due anni. La decisione è
stata presa all’unanimità,
nel corso della riunione
del 27 settembre. Antonio
Calenda ha assunto la direzione del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia nel
maggio 1995: da allora
l’Ente ha vissuto un costante “crescendo” di successi e
Ha ottenuto un notevole successo l’iniziativa promozionale del
Teatro Stabile che ha voluto informare il pubblico di Trieste e della
regione con un insolito veicolo promozionale, un autentico bus
londinese decorato con le immagini degli spettacoli della stagione
2007-2008. Per quasi un mese il bus ha girato nelle strade e nelle
piazze della città, attirando l’attenzione di grandi e piccini.
Il musical “Hairspray” al Giotto
risultati di prestigio – che
ha avuto una particolare
accelerazione nelle ultime
stagioni – sia sul piano
dell’attività di produzione
che su quello del lavoro
in sede, dove si è imposto
come punto di riferimento
per un pubblico sempre più
numeroso ed entusiasta.
Prosegue al Cinema Giotto la programmazione del divertente filmmusical Hairspray. Per tutti gli abbonati del Rossetti è prevista
- dal lunedì al venerdì - la riduzione sul biglietto d’ingresso (euro
4,50 anziché euro 7).
“Lei dunque capirà” a Innsbruck
Nuovo punto
vendita alle
Torri d’Europa
“Lei dunque capirà” di Claudio Magris ha ottenuto un notevole
successo a Innsbruck. Lo spettacolo è stato inserito dall’Istituto
Italiano di Cultura e dal Consolato Generale d’Italia nel programma del XXV Congresso Internazionale di Linguistica e di Filologia
Romanza svoltosi nel capoluogo tirolese dal 3 all’8 settembre.
Si espande la rete del Rossetti
È attivo da martedì 9 ottobre il nuovo punto vendita
del Rossetti presso il Centro
Commerciale Torri d’Europa di Trieste. Nella nuova
biglietteria sarà possibile
acquistare tutti i biglietti
e gli abbonamenti per gli
spettacoli in programma al
Politeama Rossetti e alla
Sala Bartoli, e sarà anche
possibile effettuare la prenotazione e il ritiro dei
biglietti per gli abbonamenti
con le stelle. Situato al terzo
livello del centro commerciale, presso il banchetto
dell’infopoint, il nuovo punto
vendita sarà aperto con
gli stessi orari del centro
commerciale (lunedì dalle
12 alle 21, da martedì a
sabato dalle 9 alle 21 e
la domenica dalle 10 alle
21). L’apertura del punto
vendita rientra nell’ambito
di una convenzione stipulata tra il Teatro Stabile e
il centro commerciale che
23
prevede, tra l’altro, forme
di collaborazione e promozione reciproca. All’interno
del centro commerciale sarà
possibile reperire materiale
informativo su tutte le
iniziative del Rossetti.
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
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Il Maestro e Cicogno