stagione 2007-2008, numero 1, 8 ottobre 2007 in questo numero Vita di Galileo Il maestro e Cicogno Ercole in Polesine Negramaro live a teatro Politeama 9-14 ottobre Sala Bartoli 12-28 ottobre Politeama 19-20 ottobre Politeama 22 ottobre Periodico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia redazione Viale XX Settembre, 45 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Lunedì 8 ottobre 18.00 Politeama Rossetti Conferenza di Margherita Hack “Eppur si muove. La nascita della scienza moderna” 20.00 Politeama Rossetti Anteprima dello spettacolo Vita di Galileo di Bertolt Brecht Martedì 9 ottobre 8.30 Biglietterie Prenotazioni abb. stelle per Indemoniate, Peter Pan, Shaolin&Wudang Monks, La variante di Lübeburg 11.00 Università, Aula Venezian Conferenza di Francesco Balsano “Le cellule staminali: nuova era della medicina” 18.30 Café Rossetti Inaugurazione del nuovo Café Rossetti 20.30 Politeama Rossetti turno PRI Vita di Galileo di Bertolt Brecht Mercoledì 10 ottobre 11.00 Università, Aula Venezian Conferenza di Mauro Barberis “Scienza, fede e diritto” 16.00 Politeama Rossetti turno E Vita di Galileo di Bertolt Brecht Giovedì 11 ottobre 8.30 Biglietterie Inizio prevendita biglietti per Indemoniate, Peter Pan, Shaolin&Wudang Monks, La variante di Lübeburg 18.00 Politeama Rossetti Conferenza di Andrea Del Col “Il pensiero di Galileo: alcune riflessioni sul «come fare scienza»” 20.30 Politeama Rossetti turno A Vita di Galileo di Bertolt Brecht Venerdì 12 ottobre 18.00 Café Rossetti Incontro con Franco Branciaroli “Va in scena Galileo” Anno XVI - numero 151 8 ottobre 2007 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna 20.30 Politeama Rossetti turno B Vita di Galileo di Bertolt Brecht 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Sabato 13 ottobre 20.30 Politeama Rossetti turno C Vita di Galileo di Bertolt Brecht 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Sabato 20 ottobre 20.30 Politeama Rossetti turno libero Ercole in Polesine di Natalino Balasso 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Domenica 21 ottobre 17.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Lunedì 22 ottobre 21.00 Politeama Rossetti, fuori abbonam. Domenica 14 ottobre 16.00 Politeama Rossetti turno D Vita di Galileo di Bertolt Brecht 17.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Negramaro live a teatro Martedì 16 ottobre Martedì 23 ottobre 8.30 Biglietterie Prenotazioni abb. stelle per I due gemelli veneziani, Lei dunque capirà, Jekyll&Hyde, Scooby Doo 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Mercoledì 17 ottobre 20.00 Politeama Rossetti Conferenza di Praw Ravatt “Pace, un messaggio senza confini” 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Giovedì 18 ottobre 8.30 Biglietterie Inizio prevendita biglietti per I due gemelli veneziani, Lei dunque capirà, Jekyll&Hyde, Scooby Doo 19.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Venerdì 19 ottobre 20.30 Politeama Rossetti turno AP 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Mercoledì 24 ottobre 18.00 Café Rossetti Incontro con Renzo S. Crivelli e la compagnia dello spettacolo “Il Maestro e Cicogno” 20.30 Politeama Rossetti fuori abbonam. Gen Verde “La copera del mondo” 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Giovedì 25 ottobre 19.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Venerdì 26 ottobre 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Sabato 27 ottobre 21.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno Domenica 28 ottobre 17.00 Sala Bartoli Il Maestro e Cicogno 20.30 Politeama Rossetti fuori abbonam. Carmina Burana Ercole in Polesine di Natalino Balasso con il Coro del Friuli Venezia Giulia Vita di Galileo «Gentile pubblico delle via larga/ ti invito oggi nel mondo delle curve e delle misure/per togliere il velo davanti al tuo sguardo esperto/alla nascita della fisica/ Vedi la vita del grande Galileo Galilei/la lotta della gravità con il gratias dei,/della scienza con l’autorità/ alle soglie di una nuova era/ Vedi la scienza giovane, vogliosa e rigogliosa,/e la sua caduta nel peccato/ Deve mangiare e le viene usata violenza/e così si mette su una brutta china/e diviene, da signora della natura/ puttana a buon mercato della società/ La verità non è ancora una merce/ma ha già questo di strano/che non raggiunge molti/e rende loro la vita pesante piuttosto che leggera/ Questo sapere è attuale/l’era nuova corre via rapida/ Spero che presti il tuo pregiato orecchio/se non a me all’argomento mio, prima che,/non essendo stata appresa la lezione/compaia la bomba atomica in persona». Questa poesia, che Bertolt Brecht scrisse per Vita di Galileo e che poi non usò mai, sembra adombrare le nostre più attuali inquietudini. Tanto che Antonio Calenda ha scelto di aprire con queste parole l’allestimento del capolavoro brechtiano che inaugura la Stagione 2007-2008 dello Stabile regionale: un’inaugurazione nel segno del teatro di pensiero e di un autore che, come sottolinea il regista «illumina ancora di senso e di problematicità la nostra visione dell’uomo». Fin dal debutto, Vita di Galileo – firmato da Calenda, con protagonista un emozionante Franco Branciaroli e coprodotto con il Teatro de Gli Incamminati – ha raccolto unanimi successi e giunge ora sotto la volta stellata del Politeama Rossetti, che sembra quasi proseguirne l’incanto scenografico. Un universo di stelle – creato da Pier Paolo Bisleri – avvolge infatti la realtà di Galileo: eroe negativo ma ricco di tratti positivi, raffigurato nelle sue contraddizioni, nell’inappagabile sete di verità, nella sua coraggiosa solitudine, come pure nella sua umana vulnerabilità. Franco Branciaroli in Vita di Galileo di traduzione di regia di con (in o.a.) e con (in o.a.) scene di musiche di Bertolt Brecht Emilio Castellani Antonio Calenda Lello Abate, Giancarlo Cortesi, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni Alessandro Albertin, Giulia Beraldo, Tommaso Cardarelli, Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola Pier Paolo Bisleri Germano Mazzocchetti costumi di luci di Elena Mannini Gigi Saccomandi La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell’insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sorvegliato dalla Santa Inquisizione: un’esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, dominata da un desiderio di “sapere” a cui Galileo non sa resistere e che lo induce a una ricerca febbrile, moderna nei metodi. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: Galilei per primo lo dimostra scientificamente, grazie proprio all’uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l’invenzione. Le conseguenze sono dirompenti: la Chiesa non è disposta a negare la teoria tolemaica, l’Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sé stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo al demone della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando? Lo scienziato abiura. E se nella prima edizione del dramma Brecht scorge in ciò il tentativo di continuare segretamente le ricerche, nelle rielaborazioni successive appare invece sempre più determinato a condannare la codardia con cui il protagonista sottomette la scienza alla politica. In questo gesto infatti, Brecht ravvisa il presagio dei gravi turbamenti che l’uso distorto della scienza avrebbe procurato all’umanità, e che oggi più che mai ci fanno sentire la necessità di una rigenerazione della ricerca secondo un’etica che le offra motivazioni assolute. Accanto a Branciaroli, in prove tutte di spessore, un ottimo cast dà vita alle tante figure che popolano lo spettacolo. di Ilaria Lucari 4 Politeama Rossetti dal 9 al 14 ottobre prosa di Bertolt Brecht traduzione di Emiliano Castellani scene di Pier Paolo Bisleri costumi di Elena Mannini musiche di Germano Mazzocchetti luci di Gigi Saccomandi regia di Antonio Calenda con Franco Branciaroli e con (in ordine alfabetico) Lello Abate, Giancarlo Cortesi, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni e Alessandro Albertin, Giulia Beraldo,Tommaso Cardarelli, Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Teatro de gli Incamminati di Bertolt Brecht durata 2 ore e 30’ con intervallo I Quaderni del Teatro “ilRossetti” Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia - Tri stagione 2006-2007 direttore Antonio Calenda I Quaderni del Teatro volume n. 79 a cura di Stefano Curti il programma di sala di “Vita di Galileo” è in vendita al prezzo di € 10 Finito di stampare nel mese di marzo 2007 Printed in Italy 5 Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia - Teatro de gli Incamminati Vita di Galileo e Ilaria Lucari 79 Vita di Galileo Vita di Galileo di Bertolt Brecht I edizione - Marzo 2007 di Bertolt Brecht foto di scena Tommaso Le Pera stampa Graphic Linea - Udine Vita di Galileo le note di regia di Antonio Calenda «Spero che l’opera riesca a mostrare come la società estorca ai propri individui quanto da essi le serve» scrive Bertolt Brecht nella premessa alla versione americana di Vita di Galileo. «L’impulso scientifico - prosegue che è un fenomeno sociale, non meno voluttuoso e tirannico dell’impulso sessuale , por ta Galileo su un terreno pericolosissimo e lo spinge in un doloroso conflitto col suo violento desiderio di altri piaceri. Egli punta il cannocchiale verso le stelle e si consegna ai suoi torturatori. Alla fine, coltiva la sua scienza come un vizio, in segreto, probabilmente in preda ai rimorsi. Di fronte a questa situazione, è impossibile caldeggiare la sua esaltazione totale o la sua totale condanna». È ancora fra le parole del grande autore d’Augusta che ritengo vadano cercate le induzioni, i suggerimen- ti, la via per condurre alla scena oggi, un nuovo allestimento di Vita di Galileo, forse la sua opera più avvincente, presaga, ricca di ambiguità poetiche, quella che con maggior urgenza e incisività ci invita a riflettere sul nostro tempo, fra la realtà storica del Novecento, negativa, dolente, e un’arte, fino ad allora limpida, razionale, ma ormai incapace di esprimere – attraverso le sue armonie – il quadro violento e le cupe ombre di quel secolo, trovo che Bertolt Brecht con le sue presaghe intuizioni – a cinquant’anni dalla morte - rappresenti ancora una importante guida critica per le nostre menti e illumini di senso e di problematicità la nostra visione dell’uomo. Il suo Galilei, in quest’ottica, è emblematico: una figura ritratta in tutta la sua quella – infine – dove probabilmente con più evidenza egli ci si è rivelato, come dice Claudio Magris, «insieme un innovatore d’avanguardia e un classico pieno di sapienza (…) uno dei pochi in grado di conciliare la ragione, la comprensione sociale del mondo e la fantasia più libera e sfrenata che reinventa il mondo». Fra i rari poeti moderni che abbiano saputo affrontare l’antinomia dissonante palpitante pienezza, eroe negativo ma ricco di tratti positivi, colto nelle sua contraddittorietà, nei suoi chiaroscuri, nella sua tempra coraggiosa di scienziato che improvvisamente trascolora in umanissima vulnerabilità… Non ci siamo dispensati – con Franco Branciaroli, che sulla scena ne assume il ruolo – dall’alludere, attraverso Galileo, ai temi difficili, urgenti e attualissimi, delle dinamiche fra scienza e potere, fra ricerca ed etica, dal porre in luce l’inconfutabile monito ai fisici del XX secolo che l’autore – nella seconda versione del dramma - gli affida, intuendo le possibili distruttive involuzioni della scienza, quelle che oggi si stanno sostanziando per noi in quotidiane, tangibili inquietudini. Ma 6 il ciclo di conferenze di Galileo abbiamo cercato di guardare anche il profilo di uomo, uomo di scienza, certamente, e come tale uomo solo: solo davanti alle proprie scoperte, alle proprie responsabilità e soprattutto alla bramosia inappagabile di verità, di novità che ne definisce le scelte e l’agire. L’irresistibilità della ricerca, il “voluttuoso e tirannico impulso scientifico” a cui fa cenno lo stesso Brecht, sembrano determinare profondamente il nostro protagonista. Tanto che il dramma di Galileo ci sembra scaturire proprio da questa iperbolica e febbrile sete di sapere che, per il suo modo di agire, lo rende – nel suo milieu storico e sociale – una sorta di “anarchico”. Pur di giungere a un risultato, Galileo infatti è pronto a porre in discussione asserzioni consolidate, a procedere per intuizioni, tentativi, sfide: un modo che avvicina – per certi aspetti – il ricercatore alla figura, “fuori dagli schemi” per eccellenza, dell’artista, e crea un lieve trait d’union fra il genio scientifico e quello dell’arte, e magari del teatro. Un filosofo di raro acume, come Paul Feyerabend, sostiene che quella della violazione della “scienza razionalmente accettata”, delle “incursioni ai confini” per ampliarli è l’unica via al progresso: «La scienza – scrive nel suo Contro il Metodo – è un’impresa essenzialmente anarchica: l’anarchismo teorico è più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull’ordine (…). Non c’è una singola norma, per quanto plausibile e radicata nell’epistemologia, che non sia stata violata in qualche circostanza». In questo argomentare “contro il metodo”, scardinando o violando gli standard e le teorie scientifiche comunemente accreditate, è l’essenza dell’azione di Galileo: egli nega la teoria tolemaica del geocentrismo, cambiando il tipo di osservazione e puntando al cielo il cannocchiale. Il coraggio di non aver tenuto conto dei modelli consolidati e aristotelici gli vale la prima dimostrazione scientifica del Sistema Copernicano: ma il prezzo da pagare è lunedì 8 ottobre, ore 18.00 Politeama Rossetti - Viale XX Settembre 45 Margherita Hack Emerito dell’Università di Trieste “Eppur si muove” la nascita della scienza moderna la reazione durissima dell’Inquisizione. L’immagine dello scienziato sullo sfondo del cosmo, attorniato martedì 9 ottobre, ore 11.00 e confortato escluUniversità, Aula Bachelet - Piazzale Europa sivamente dai suoi Francesco Balsano strumenti di lavoro, Direttore Dipartimento Medicina Interna rimasto solo davanti dell’Università La Sapienza di Roma all’immensità della Le cellule staminali: sua scoperta, alla nuova era della medicina rovente tensione che la sua innovazione ha mercoledì 10 ottobre, ore 11.00 creato, davanti alla Università, Aula Venezian - Piazzale Europa coscienza di dover Mauro Barberis consegnare al mondo Ordinario dell’Università di Trieste la nuova concezione Facoltà di Giurisprudenza copernicana, mi ha Scienza, fede e diritto accompagnato e guidato in queste settigiovedì 11 ottobre, ore 18.00 mane di prove. Politeama Rossetti - Viale XX Settembre 45 Il senso di questa Andrea Del Col malinconica solitudine, Associato dell’Università di Trieste cui fanno da conFacoltà di Lettere e Filosofia trappunto la febbrile, L’Inquisizione e Galileo Galilei ansiosa determinazione nella ricerca, il venerdì 12 ottobre, ore 11.00 desiderio inesauribile Università, Aula Bachelet - Piazzale Europa di “sapere di più”, di Giancarlo Ghirardi continuare a cercare, Ordinario dell’Università di Trieste al prezzo addirittura Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali di tradire sé stessi Il pensiero di Galileo: alcune e la scienza, sono riflessioni su come “fare scienza” due linee rilevanti che hanno percorso scienza sia quello di alleviare la fatica l’intera genesi dell’allestimento e che ci dell’esistenza umana. Se gli uomini di hanno tenuto costantemente in relazioscienza non reagiscono all’intimidazione ne anche con il nostro tempo, e con gli incubi che ormai tutti condividiamo: dei potenti, se si limitano ad accumulare sapere su sapere, la scienza stessa può l’uso distorto della genetica, la pervicacia essere colpita al cuore un giorno o l’altro nell’assoggettare lo studio del nucleare a per sempre. Ogni nuova macchina non politiche di minaccia, la ricerca spinta, per sarà altro che fonte di nuovi triboli per mercificazione, oltre i confini dell’etica… l’uomo. E quando, nel tempo dei tempi, Probabilmente anche essi sono un odierno frutto dell’“irresistibilità della ricerca”, tutto ciò che c’è da scoprire sarà stato scoperto, il vostro progresso non sarà un’esaltazione della mente che la saggezza stato altro che un progressivo allontanadi Brecht riporta alla corretta prospettimento dall’umanità. Tra voi e l’umanità si va «Qual è lo scopo del vostro lavoro? sarà scavato un abisso così profondo che La scienza? – fa dire infatti a Galileo ad ogni vostro eureka risponderà soltanto nell’ultimo quadro del dramma – No. Io un grido d’orrore universale». credo che l’unico scopo possibile per la 7 Vita di Galileo personaggi............................................................................................ interpreti Narratore, poi Galileo..................................... Franco Branciaroli Andrea Sarti bambino, figlio della signora Sarti, poi figlia del cantastorie............................................. Giulia Beraldo Signora Sarti, la sua governante, poi moglie del cantastorie.................................................. Lucia Ragni Ludovico, fidanzato di Virginia........ Emanuele Fortunati Procuratore, Terzo Prelato, Messo dell’Inquisizione................................ Alessandro Albertin Sagredo, sodale di Galileo........................................... Giorgio Lanza Virginia, sua figlia............................................................. Nicole Vignola Cardinale Barberini, filosofo, e Secondo Prelato......................................................Giancarlo Cortesi Cardinale Bellarmino, matematico, e Primo Prelato. ................................................................. Daniele Griggio Frate Fulgenzio, sodale di Galileo..... Tommaso Cardarelli Andrea Sarti ragazzo, Giovane Scienziato.............................................. Jacopo Venturiero Padre Cristoforo Clavio, astronomo, il Cantastorie, un Monaco.................................................Lello Abate la rassegna stampa «Lo spettacolo creato da Antonio Calenda (…) imposta l’allestimento sullo storico sfondo di un cielo stellato o di un atlante del nuovo universo (…) davanti al quale in apertura si sente ripetere la promessa vergata da Brecht per lo spettacolo americano di Losey. A pronunciarla entra in campo da narratore Branciaroli, che subito dopo è Galileo: eccolo dunque al massimo della sua condizione, e questo implica un risultato assoluto nella potenza espressiva» Franco Quadri La Repubblica Oggi un regista colto e da sempre affascinato da Brecht come Antonio Calenda, s’incontra con questo testo e ne trae uno spettacolo di forte, incisivo impatto che si situa figurativamente e concettualmente nel Novecento (…) Galileo ha trovato in Franco branciaroli un grande interprete Maria Grazia Gregori L’Unità Ma fedele all’autore per trasformismo intellettuale, per nevrotico senso del tempo e sarcasmo fino alla comicità, Branciaroli lo è soprattutto nel gioco d’attore (…) E nello spettacolo vibra in assolo: alla stessa stregua dovevano essere percepiti il sapere, la furia di verità, le astuzie del vivere esercitati dallo scienziato… Claudia Provvedini Corriere della Sera 8 “La città del regis anticipazion mostra su Si inaugura a dicembre a Palazzo Gopcevich, la mostra “Strehler privato” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte e dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”. Ad anticiparla, a l Po l i t e a m a Rossetti nei due mesi precedenti, incontri con attori e altre iniziative ricordano, il regista scomparso dieci anni fa, nel dicembre 1997. Con affetto, Trieste vuol ricordarne la personalità e la creatività. In questa città Strehler era nato (nel 1921, in una casetta a Barcola) e qui è sepolto (nella tomba di famiglia, al cimitero di Sant’Anna). Una serie di iniziative, previste nei prossimi mesi, vedranno collaborare assieme le due istituzioni che maggior titolo hanno per rievocare la figura del regista che ha segnato con il suo lavoro il ‘900 teatrale in Europa, oltre che in Italia. Il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” custodisce il venerdì 12 ottobre ore 18, Café Rossetti “Va in scena Galileo” incontro con Franco Branciaroli sta” ni al Rossetti della u Giorgio Strehler Fondo Strehler, un tesoro di documenti, lettere, fotografie, oggetti, generosamente donati al Comune di Trieste da Andrea Jonasson e Mara Bugni che li hanno affidati alla città, affinché preservi la memoria di Strehler e la renda accessibile a tutti coloro che hanno passione e interesse per la scena. Negli scorsi cinquant’anni le stagioni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia hanno d’altra parte ospitato molte creazioni del regista, spettacoli capaci di lasciare ricordi indele- bili nella memoria del pubblico: Re Lear, Le baruffe chiozzotte, Il campiello, Temporale, I giganti della montagna e altri. Era naturale che il Comune di Trieste, attraverso i Civici Musei, e il Teatro Stabile unissero le loro risorse in un comune programma di iniziative per ricordare, a dieci anni dalla morte, la personalità e la creatività di Strehler. A metà dicembre, nella sala Leonardo di Palazzo Gopcevich, affacciato sul Canale, il Museo Teatrale “Carlo Schmidl” inaugurerà una mostra intitolata “Strehler privato. Affetti, carattere, passioni”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e dedicata a una selezione dei documenti e degli oggetti presenti nel Fondo. «Per la prima volta – spiega Roberto Canziani, curatore della mostra - si potranno vedere esposti materiali che raccontano Strehler da una prospettiva sorprendente e inattesa: l’artista rivelato attraverso le lettere più personali, gli oggetti più quotidiani, i modi intimi della scrittura, della lettura, dell’ascolto, il rapporto con il teatro e la musica, ma soprattutto in un colloquio di pensieri e di gesti con se stesso e con le persone più care, la formazione mitteleuropea, il forte carattere». Ad anticipare la mostra, nelle settimane precedenti l’inaugurazione, il Teatro Stabile regionale offrirà gli spazi del foyer a un’esposizione di fotografie che rievocano i passaggi degli spettacoli strehleriani nelle sale dell’Auditorium e del Politeama Rossetti, accompagnate da disegni preparatori e 9 bozzetti. Ma soprattutto, l’attenzione del pubblico andrà rivolta a una serie di incontri che, nel nuovo CaféRossetti avranno per protagonisti attori impegnati sul palcoscenico del Rossetti. Franco Branciaroli, Ornella Vanoni, Milva, Massimo Dapporto, e con loro anche Giulia Lazzarini, saranno testimoni del ruolo e dell’influenza di Strehler sul teatro italiano e europeo. Assieme al direttore dello Stabile, Antonio Calenda, leggeranno alcune delle lettere e dei documenti esposti nella mostra “Strehler privato”, e recupereranno al tempo stesso episodi dalla memoria. Il lavoro di Strehler su Brecht, Goldoni, Shakespeare sarà un filo portante in questi incontri, pensati anche come momenti di complemento agli spettacoli Vita di Galileo e I due gemelli veneziani, in cartellone negli stessi giorni. Gli incontri si svolgeranno quasi tutti al CaféRossetti, rispettivamente venerdì 12 ottobre (“Va in scena Galileo”, con Franco Branciaroli); in due appuntamenti a novembre (“Cantando Strehler”, con Milva), e (“Goldoni, un’arte tra invenzione e realismo”, con Massimo Dapporto) e a dicembre (“...io Elvira, io Ariele”, con Giulia Lazzarini). Inizio ore 18, a ingresso libero. “Strehler privato”, la mostra del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, si inaugurerà il 14 dicembre e sarà visitabile fino al 2 marzo 2008 presso la Sala Leonardo al piano terra di Palazzo Gopcevich, via Rossini 4 (orario lun>dom 9-19). Altre iniziative ed incontri accompagneranno a gennaio il programma espositivo. Il Maestro e Cicogno Ambientato nella Trieste asburgica del 1906, Il Maestro e Cicogno si aggancia ad un episodio minimale della vita di James Joyce, il più grande scrittore del XX secolo, che in questa città adriatica trascorse oltre undici anni, dal 1904 al 1915 e poi dal 1919 al 1920, dopo l’intervallo della prima guerra mondiale in cui si spostò a Zurigo. Anni formativi essenziali, visto che a Trieste Joyce finì la raccolta Gente di Dublino, compose Il Ritratto dell’artista da giovane, il dramma Esuli, e, cosa più importante, concepì ed iniziò a scrivere il suo capolavoro: Ulisse. Di quel 1906 sappiamo, tra l’altro, che Joyce visse in via Boccaccio e frequentò assiduamente la vicina Osteria del Belvedere, il cui proprietario era soprannominato Cicogno. Nulla di più ci è noto di Cicogno, che in questa pièce di Crivelli rivive, ottenendo uno spessore psicologico complesso ed una storia (anzi, molte storie) da narrare. Il Maestro e Cicogno, infatti, è una storia tipica di inizio secolo XX collocata nel sottobosco di una città di mare che a quel tempo era il principale porto dell’Impero Asburgico, multiculturale e multilinguistica, popolata da una marea di razze e di idiomi diversi. Una storia di amore, di morte e di tradimenti, che sono poi gli ingredienti di tutte le storie popolari, ma in questo caso c’è molto di più. La vicenda di Cicogno, assai triste e di forte coinvolgimento emotivo, diventa qui il pretesto per aprire un discorso sul testo poetico, sulla sua costruzione e sulla sua comunicabilità. Non a caso, infatti, Cicogno, per un curioso destino, si confronta con un altro narratore di storie, ma di storie letterarie, con un genio in crescita come Joyce, che sta raccontando nel suo libro in formazione Gente di Dublino l’amaro destino di un gruppo di persone inesorabilmente «escluse dal banchetto della vita». Cicogno non è un letterato ma ha una profonda — e tragica — conoscenza della vita ordinaria, quella che al Belvedere, simile ad un palcoscenico teatrale, viene messa in scena ogni giorno; una conoscenza diretta, istintivamente assimilata con lo stesso stupore (e amore) con cui uno scrittore osserva la realtà che lo circonda. Da questa vita, fatta di sconfitte e di disgrazie alleviate solo per un istante dal vino, egli è addirittura «attraversato» — in quel suo insicuro incedere tra i tavolini dell’osteria — come fosse un inconsapevole scrittore che ha come missione quella di testimoniare il dolore e la felicità del mondo. Joyce all’inizio si tiene ai margini della triste vicenda famigliare di Cicogno, ma poi, a poco a poco, suo malgrado, è costretto a farne parte. Il suo punto di osservazione è quello dello scrittore, ma, anche, di colui che, pirandellianamente, si trova ad interagire coi suoi personaggi, che sembrano vivere di vita autonoma. In questo modo il Belvedere è davvero una scena teatrale entro uno spazio teatrale canonico, e alla fine non si sa più bene chi scrive la storia di Cicogno, e chi scrive le storie narrate da Cicogno (si pensi a quella del giostraio). Su tutte queste suggestioni, infine, incombe il temporale notturno, un’alterazione dell’ordine naturale delle cose che conferisce alla scena una prospettiva misteriosa, creando i presupposti per apparizioni fantasmatiche come quella della povera Lina, la sventurata figlia dell’oste triestino. di Renzo S. Crivelli 10 Sala Bartoli dal 9 al 28 ottobre altri percorsi durata 1 ora senza intervallo il Maestro e Cicogno di con e con regia, scene e costumi di musiche di assistente alla regia di Renzo S. Crivelli regia, scene e costumi di Manuel Giliberti con Fulvio Falzarano e con Ivan Zerbinato, Laura Bussani produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Renzo S. Crivelli Fulvio Falzarano, Ivan Zerbinati, Laura Bussani Manuel Giliberti Antonio Di Pofi Annalisa Insardà luci di Nino Napoletano noi andiamo alla Bartoli SSSEHNKOOAPPEEP dal 12 al 28 ottobre 2007 11 Il Maestro e Cicogno le note di regia di Manuel Giliberti Con “Il Maestro e Cicogno” Renzo Crivelli consegna al palcoscenico un racconto di grande potenza emotiva dove fatti, a volte anche piccoli, divengono metafora del senso più ampio dell’esistenza umana. Per me una sfida da raccogliere con la speranza di riuscire a tradurre in scena questa magistrale miscela di sentimento e razionalità che costituisce la materia vibrante dell’incontro che si consuma, come una sfida tra Joyce e l’oste Cicogno, nel corso di una notte che consegnerà all’alba i nostri protagonisti con consapevolezze e sentimenti del tutto nuovi. Così ho voluto ambientare l’azione in un luogo,quasi una proposizione surreale,che è si l’osteria del “Belvedere” ma che contemporaneamente diviene uno spazio mentale,eccessivo ed eccedente la sua funzione pratica. Negli specchi delle pareti vivono i fantasmi di Cicogno,i suoi errori - i sentimenti celati - il dolore dolce amaro del ricordo e anche la coscienza vibratile e ipersensibile di Joyce pronto a trarre dalle parole e dai pensieri dell’oste insegnamenti di vita da trasformare in espressione alta. «Questo fa la letteraturadirà infatti Joyce nel corso del drammaaccende di grandezza ciò che sembra banale,conferendo alle cose anguste gli spazi smisurati dell’eternità...». Uno spazio dunque squisitamente joyciano nella sua dimensione altra dove il pensiero 12 trova modo di catalogare la realtà astraendola per farne forma paradigmatica. Il Belvedere è il luogo dell’incontro/scontro tra Cicogno e Joyce, due figure che si fronteggiano con modalità espressive diverse,con sensibilità disarmoniche ma con una identità di fondo che li unisce e che li porterà inevitabilmente ad un punto di incontro reciproco talmente profondo da rappresentare per i due personaggi un approdo finale di identificazione reciproca. Nel mettere in scena questo testo ho inteso,aiutato in ciò dalla bravura degli interpreti,mantenere questa connotazione del racconto e la sua universalità ,ritenendo che proprio un racconto fortemente connotato (la Trieste del Novecento,il suo clima,la sua cultura...) possa ancora di più prestarsi ad essere il racconto più generale della sorte umana e delle sue eterne contraddizioni. Agli spettatori la condivisione di queste emozioni e la consegna della consapevolezza dell’attualità della materia joyciana sempre viva nella nostra coscienza di uomini moderni. i protagonisti La drammaturgia contemporanea, la valorizzazione delle potenzialità artistiche del territorio, la riflessione sulla storia e sulla cultura in cui si radica la nostra identità… Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da sempre sviluppa attorno a tali cardini la propria attività di produzione, che nell’allestimento de Il maestro e Cicogno di Renzo S. Crivelli trova un momento molto significativo. Dopo l’ottimo esito ottenuto da Nora Joyce: l’altro monologo dello stesso autore, si ritorna attraverso la figura di James Joyce ad alludere alle atmosfere della Trieste di primo Novecento: una Trieste la cui esuberanza culturale e l’umana ricchezza offrirono allo scrittore un prezioso humus d’ispirazioni creative, ma anche un “porto accogliente”, amata alternativa alla sua Irlanda... A entrare in questo mondo ci aiuterà un cast affiatato, diretto – nella costruzione di uno spettacolo vibrante e limpido – da Manuel Giliberti. Il regista – che il pubblico dello Stabile ha già apprezzato due anni orsono per Aquila Sapiens Sapiens di Maria Letizia Compatangelo – ritorna a Trieste dopo aver sostenuto prestigiosi impegni teatrali (ricordiamo, tra gli altri, lo spettacolo Medea cinque volte straniera messo in scena per l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa) ma anche cine- 13 matografici (citiamo almeno il film Giovanni Falcone - i giorni della speranza evento speciale al Festival del Cinema di Taormina e Lettere della Sicilia che – con un cast notevole cast notevole ove figurano i nomi di Piera Degli Esposti, Galatea Ranzi, Andrea Giordana – ha vinto il Festival di Miami 2007 come miglior film e miglior colonna sonora e il Globo d’oro 2007). Ne Il maestro e Cicogno si è confrontato con la scuola rilevante di Fulvio Falzarano, attore triestino molto apprezzato con cui proprio in quest’occasione lo Stabile apre una desiderata collaborazione, e con il fresco talento di Ivan Zerbinati e Laura Bussani. Ercole in Polesine ovvero: il mito greco tra i fiumi della Valpadana scritto, diretto e interpretato da Natalino Balasso produzione Teatria Srl Ercole è il più grande eroe della mitologia greca: molti studiosi credono che il suo mito raccolga le gesta di almeno quaranta personaggi. Semidio, figlio di Zeus ed Alcmena, suscitò fin da prima di nascere l’orgoglio del padre e l’odio di Era. Crebbe a Tebe, istruito dai maggiori maestri fra cui Eurite per l’arco, Chitone per la medicina e Anfitrione per la guida dei carri… Divenne simbolo di coraggio ed eroismo, venerato dai mortali per la sua forza, ma anche per l’umanità e la generosità. Sono celeberrime le sue dodici fatiche che adombrano la lotta vittoriosa degli uomini contro la morte e la natura ostile: ucciso dalla gelosa Deianira che, ingannata, gli fece indossare una tunica intinta nel sangue velenoso di Nesso, fu accolto sul carro di Atena e condotto fra gli Olimpi… Fino a qui la mitologia classica. Ma che accadrebbe se un simile personaggio, in tutto il suo ardimento e la sua nobiltà, si trovasse improvvisamente in Polesine, magari avvolto dall’eterna nebbia padana? Ce lo racconta – in Ercole in Polesine, ovvero il mito greco fra i fiumi della Valpadana – un beniamino del pubblico, come Natalino Balasso, capace di conquistare l’affetto degli spettatori stupendoli continuamente, con scelte insolite e sfide sempre nuove. E quanto ci proporrà in questo esilarante spettacolo è di certo una di esse. «Ciò che salta agli occhi a chiunque guardi uno degli sceneggiati tv nostrani, è che non siamo più in grado di innamorarci delle storie» spiega infatti l’attore, che di Ercole in Polesine è anche autore e regista. «E non è perché le storie, gira gira, sono sempre le stesse (anche una volta erano sempre le stesse): è perché oggi ci interessano più gli attori che i personaggi, più i nomi che le vicende. C’è tutto un materiale umano negli antichi racconti mitologici, fatto di sudore e di gioia, di guerra e di sesso, che sembra nascosto dalle parole difficili dei nostri letterati traduttori.Quello che voglio fare con questo spettacolo è restituire a quelle storie le passioni vere, gli odori e i sapori che non sono perduti, perché sono quelli che viviamo tutti i giorni, in quest’epoca poco epica». Balasso dunque sceglie ancora una volta materiali assai singolari per le sue iperboli comiche: questa volta sono le storie fantastiche del mito, le vicende degli antichi Dei ed eroi greci che ci sembrano lontane ma che invece ci si riveleranno molto affini. Nel viaggio che Balasso compie attraverso oltre 5.000 anni di storie e leggende, raccontate negli accenti della sua d i v e r14 Politeama Rossetti dal 19 al 20 ottobre altri percorsi durata 1 ora e 30’ senza intervallo tentissima e grottesca parlata, conosceremo infatti Dei cornuti e imbroglioni, eroi mitomani o svogliati, uomini sbruffoni e disperati, i cui tratti riverberano anche in molti nostri contemporanei… E così, la strada immensa che ci sembrava di aver fatto dalla civiltà dell’Olimpo all’”era del bancomat” si annulla e - grazie al talento del comico veneto e al suo acuto mix di razionalismo popolare e di spirito irriverente, che non risparmia acute frecciatine nemmeno agli Dei più sacri – ci appassioniamo alle particolarità dell’era matriarcale, al Viaggio degli Argonauti, alle evoluzioni del Carro del Sole, ai misteri della nascita di Paride e a quelli della morte di Euridice. E fra la spiegazione di un episodio dell’Odissea e il racconto dell’amore fra Cadmo e Armonia, Natalino Balasso ci sorprende ancora una volta, costruendo un monologo di assoluta comicità ma rigoroso nella trattazione, capace di coniugare rispetto filologico e parodia, risate e intelligenza. (i.lu.) 15 Negramaro live a teatro La prima volta chi i Negramaro arrivarono a Trieste era una sera di fine estate: sotto una pioggia che non dava segno di cessare, Piazza Unità era popolata da poche persone, bisognerebbe dire “pochi ma buoni” e soprattutto temerari, che per partecipare al concerto del gruppo allora emergente si è inzuppato completamente di pioggia, di parole, di canzoni che salutavano un “Estate che vorrei non finisse mai...”. Nonostante la pioggia, nonostante il gruppo vivesse il suo primo momento di un meritato successo, è stata una serata magica e loro, i Negramaro, hanno dato il meglio. Non c’è dubbio che chi è rimasto fino alla fine quel giorno, tornerà a farsi sorprendere ancora: questa volta in un posto sicuramente più confortevole, ma allo stesso modo affascinante, perché i Negramaro suoneranno lunedì 22 ottobre alle ore 21 nella splendida corcince del Politeama Rossetti. Come spiega Giuliano Sangiorgi, vocal leader del gruppo, lo scopo de “La finestra tour a teatro 2007” è di «ricreare l’incanto, l’atmosfera della stanza nella quale nascono le nostre canzoni, perché noi e chi ci ascolta possiamo godere insieme dell’emozione più forte che scaturisce da ogni pezzo, quando ancora è nudo e vibra solo grazie al fluire delle sensazioni che scorrono fra noi». E le emozioni saranno sicuramente tante ripercorrendo il repertorio di un gruppo giovane che ha debuttato appena nel 2004 con il primo album 000577 per esplodere l’anno dopo con il successo di Mentre tutto scorre e arrivare ora all’ultimo La finestra, che non smentisce l’indole rock al servizio di melodie ispirate alla grande tradizione cantautorale italiana e ai testi che indagano sempre i sentimenti umani. di Ivis Lasagna i biglietti Platea A-B-C Interi € 40 Rid. abbonati € 38 Platea C (rialzati) Interi € 34 Rid. abbonati € 32 I Galleria Interi € 28 Rid. abbonati € 27 II Galleria Interi € 23 Rid. abbonati € 22 Loggione Interi € 17 Rid. abbonati € 16 16 16 GEN Verde Dopo 10 anni, l’international multiartistic performing group Gen Verde torna nel Triveneto con il nuovo musical La coperta del mondo. Trento sarà la prima tappa di una lunga tournée che toccherà Verona, Mestre,Padova, Bassano dal 13 al 31 ottobre.A Trieste, lo spettacolo avrà luogo al Politeama Rossetti mercoledì 24 ottobre alle ore 20.30. Un appuntamento speciale e di tutto rilievo inoltre vedrà il “Gen Verde” impegnato in qualità di “ospite d’onore” alla serata finale Innovation Day della Start Cup Trieste 2007, presso l’Aula Magna dell’Università di Trieste la sera del 23 ottobre. La coperta del mondo si presenta come un musical dai tratti poetici ricco di simboli, 100 minuti che lasciano un segno. È un insieme di colori, valori, emozioni e messaggi. È la voglia di credere che c’è un’unica “coperta” per tutti, di qualsiasi credo, razza, cultura; una coperta che può scaldare, coprire, riparare, avvolgere, proteggere. Dopo Prime Pagine, musical tradotto in 11 lingue e portato in molte città europee, in Brasile, Corea e Giappone, ambientato nella Trento devastata per l’infuriare del Secondo conflitto mondiale, il Gen Verde torna con altre “pagine” di storia. La trama del nuovo spettacolo non segue la cronaca, ma delinea a pennellate qualche tratto della fisionomia di un popolo che percorre la storia impegnato a spargere semi di fratellanza. Un progetto ambizioso e arduo per dare forma teatrale a vicende di donne e uomini che hanno segnato lo snodarsi della singolare avventura evangelica dei focolari. Il progetto che ha preso forma in una paziente tessitura di parole, immagini, musiche, passi di danza e gesti. «Riannodare e comporre insieme in armonia i fili di culture ed esperienze musicali diverse - afferma Paola Stradi del Gen Verde - che rispecchiano, appunto, la nostra realtà multiculturale, rappresentano gran parte del nostro lavoro. Sono la nostra fucina o piuttosto il nostro telaio: non proponiamo nulla di diverso rispetto a ciò che ci sforziamo di vivere ogni giorno». Gen Verde è una band tutta al femminile com- eventi speciali posta da 24 artiste di 13 nazionalità che suonano, danzano, recitano, compongono, organizzano i tour, guidano i camion, allestiscono e smontano il palco ad ogni spettacolo. Artiste di tutto il mondo - più di 100 di 29 nazionalità quelle avvicendatesi nei 40 anni di attività – alla ricerca instancabile di un “sentire comune”, dove la differenza di cultura, di formazione, di bagaglio artistico, sono motivo di sprone e continuo arricchimento. Una batteria verde, una chitarra elettrica, entusiasmo e coraggio. Nessuno poteva immaginare, nel 1966, che quelle ragazze arrivate da diversi punti del pianeta a Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari tra gli ulivi del Valdarno vicino Firenze, avrebbero generato un’originale esperienza musicale, dove il Vangelo non è solo scelta di vita, ma autentica vena creativa. In 40 anni di attività il Gen Verde ha realizzato 122 tours, girando più volte le strade d’Europa, Asia e America, facendo parlare di sé giornali, radio e TV, testimoniando attraverso 1.200 spettacoli con oltre 1.400.000 spettatori, che un mondo più bello e più unito lo possiamo costruire, a poco a poco, con le nostre mani. Si stimano in cinque milioni le persone avvicinate dal Gen Verde in altri contesti: workshops, scuole, eventi culturali e religiosi, manifestazioni... Feconda la produzione discografica: 32 gli album in lingua italiana, oltre a quelli in lingua tedesca, inglese, spagnola, francese, portoghese, coreana, slovacca e slovena. Straordinaria la varietà di linguaggi espressivi (dalla danza moderna al teatro) e di stili (dal jazz-rock alla worldmusic); composizione, musica, canto, danza, recitazione: un laboratorio permanente e interdipendente che affina la capacità di comunicare sui palchi di teatri, piazze, palasport, stadi di tutte le latitudini. Una stimolante esperienza collettiva di vita e di lavoro creativo. Un impegno concreto per la pace che ha fatto tappa in diversi “punti caldi” del pianeta, alle Nazioni Unite e al Parlamento Europeo. di Roberto Mosca 17 café Rossetti primadurante musica, cabaret, cultu Un invito a perdersi fra i volti dei grandi del teatro, le cui foto di scena animano tre vaste pareti, e uno sguardo rivolto ai caldi colori del Viale XX Settembre: è racchiuso fra queste due dimensioni, poetiche e suggestive, l’ambiente che, al pianterreno del Politema Rossetti, ospita il nuovo e attesissimo CaféRossetti. Uno spazio progettato e voluto fin dai primi interventi di restauro dello storico edificio, che finalmente diviene una realtà pienamente operativa. L’apertura del ristorante, è salutata con piena soddisfazione dal presidente dello Stabile regionale Lippi e dal direttore Calenda, nella convinzione che le tradizioni, la cultura si trasmettano anche attraverso “l’arte del convivio”, e che dunque – dopo i momenti di riflessione o di divertimento vissuti a teatro – sia opportuno, sia per gli attori che per il pubblico, poter contare su un luogo d’incontro piacevole, dove intrattenersi davanti a un caffè, un dolce o addirittura una gustosa cena, magari riflettendo sulle emozione appena ricevute… Il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia si allinea dunque alla tendenza dei grandi teatri europei e – primo fra gli Stabili italiani – si dota di uno spazio-ristorante che, naturalmente, lavorerà sia con il pubblico del teatro che con i clienti “esterni” che vorranno frequentarlo. L’inaugurazione del CaféRossetti avviene martedì 9 ottobre: dalle 18.30 fino all’inizio dello spettacolo Vita di Galileo, si festeggerà l’evento con la musica trascinante della Ragtime jazz band di Giorgio Berni e con un brindisi per tutti. Da quel momento il locale funzionerà a pieno ritmo, sette giorni su sette, dalle 18 all’1 di notte offrendo aperitivi, caffè e cocktails prima degli spettacoli e nell’intervallo, e cene durante e dopo il teatro. Oltre al CaféRossetti, per gli spettatori continuerà a funzionare – per il servizio veloce e informale durante gli intervalli – anche il piccolo bar del Foyer Vittorio Gassman. Per le prenotazioni – consigliabili, visto che la 18 ilmenù e&dopoteatro ura in viale xx settembre Piatti Salmone della Valrosandra in Savor Gamberi & salsa rosa Manzo,……. Tartara e Carpaccio Vitello’s Tonnato Jota Box Minestra di Patate,Verze, Coniglio e Foie Gras Spaghetti Aglio Olio, Crostacei e Pomodoro Bucatini Amatriciàna Burrata 38, Piovra Bruciata Patate, carciofi, pesciolini scottati e taggiasche Guancia di maiale speziata Dolci Fondente & C. Cioccolato Catalana sala del CafèRossetti è accogliente ma piuttosto raccolta – ci si potrà rivolgere al bar del foyer o allo stesso ristorante prima dell’inizio degli spettacoli e durante gli intervalli. Affidato alla Gastronomia Friulana di Andrea Cecchini, il CaféRossetti offrirà una cucina raffinata e piacevole: grazie a uno chef – Roberto Gruden – “amante del dettaglio, sia esso materia prima o metodo di cottura, particolarmente attento alle nuove frontiere della tecnologia, ma mai fine a sé stessa bensì utilizzata per rendere il risultato finale un perfetto connubio, tra l’arcaicità di certi ingredienti e l’unicità di nuovi sapori, è particolarmente attento alle esigenze del cliente, idealizzando a volte il concetto dell’accoglienza nel senso più ampio della parola stessa”. Snacks Friccoli Giardinetto Formaggi, Mostarde, Confetture e Mieli Pesciolini Crudi Marinati Tartara Salmone Valrosandra Affumicato Lubianska Frittole con l’Anima Tempura 19 € 12,00 € 12,00 € 12,00 € 12,00 € 10,00 € 12,00 € 14,00 € 11,00 € 13,00 € 14,00 € 12,00 € 6,00 € 7,00 € 6,00 € 4,00 € 6,00 € 6,00 € 3,00 € 5,00 € 5,00 € 5,00 € 7,00 Ottobre 2007 Politeama Rossetti 20.30, turno PRI 16.00, turno E Vita di Galileo 20.30, turno A 20.30, turno B 20.30, turno C 16.00, turno D Conferenza Ercole in polesine 20.30, turno libero Negramaro 21.00, fuori abbonam. Gen Verde 20.30 fuori abbonam. Carmina Burana Peter Pan Novembre 2007 20.30, turno AP Peter Pan 20.30, fuori abbonam.. 20.30, turno M 20.30, turno libero 16.00, turno libero 20.30, turno O 16, Famiglie 20.30, N 16.00, turno P Società dei Concerti Ornella Vanoni 20.30, fuori abbon. Monaci Shaolin 20.30 La variante di Lüneburg 20.30, AP 16.00, turno libero Società dei Concerti 20.30, turno PRI 16.00, turno E I Due Gemelli Veneziani 20.30, turno A 20.30, turno B 20.30, turno C 16.00, turno D Società dei Concerti 20.30, turno M Jekyll & Hyde 20.30, turno libero 20.30, turno libero 20.30, turno O 20.30, turno N 16.00, turno P Società dei Concerti Why... 20.30, turno DAN 20.30, turno libero Se stasera 20.30, turno M sono qui 20.30, turno O Lun 1 Mar 2 Mer 3 Gio 4 Ven 5 Sab 6 Dom 7 Lun 8 Mar 9 Mer 10 Gio 11 Ven 12 Sab 13 Dom14 Lun 15 Mar 16 Mer 17 Gio 18 Ven 19 Sab 20 Dom21 Lun 22 Mar 23 Mer 24 Gio 25 Ven 26 Sab 27 Dom28 Lun 29 Mar 30 Mer 31 Gio 1 Ven 2 Sab 3 Dom 4 Lun 5 Mar 6 Mer 7 Gio 8 Ven 9 Sab 10 Dom11 Lun 12 Mar 13 Mer 14 Gio 15 Ven 16 Sab 17 Dom18 Lun 19 Mar 20 Mer 21 Gio 22 Ven 23 Sab 24 Dom25 Lun 26 Mar 27 Mer 28 Gio 29 Ven 30 Sala Bartoli 21.00 21.00 17.00 21.00 21.00 19.00 21.00 21.00 17.00 Il Maestro e Cicogno 21.00 21.00 19.00 21.00 21.00 17.00 21.00 21.00 21.00 Indemoniate 17.00 21.00 21.00 17.00 21.00 21.00 Indemoniate 21.00 21.00 19.00 21.00 17.00 21.00 21.00 17.00 Lei dunque capirà 21.00 21.00 21.00 17 e 21.00 21.00 17 e 21.00 17.00 Le cinque rose di Jennifer i prossimi appuntamenti Vita di Galileo di Bertolt Brecht regia di Antonio Calenda con Franco Branciaroli Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Il Maestro e Cicogno di Renzo S. Crivelli regia di Manuel Giliberti con Fulvio Falzarano Posto Unico Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Ercole in Polesine scritto diretto e interpretato da Natalino Balasso Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Indemoniate drammaturgia di Giuliana Musso, Carlo Tolazzi regia di Massimo Somaglino con Sandra Cosatto, Marta Cuscunà, Fabiano Fantini,Riccardo Maranzana, Federico Scridel, Massimo Somaglino Posto Unico Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Peter Pan dal romanzo di J.M. Barrie musiche di Edoardo Bennato con Manuel Frattini Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29 I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Loggione € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★ Shaolin & Wudang Monks Kung Fu - L’altra faccia della Cina Platea A-B Interi € 35 Ridotti € 29 Platea C Interi € 32 Ridotti € 25 I Gall Interi € 28 Ridotti € 22 II Gall Interi € 20 Ridotti € 17 Loggione € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★ La Variante di Lüneburg dal romanzo di Paolo Maurensig con Milva e Walter Mramor Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29 I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Loggione € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★ I Due Gemelli Veneziani di Carlo Goldoni regia di Antonio Calenda con Massimo Dapporto Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Jekyll & Hyde musiche di Frank WIldhorn libretto di Leslie Bricusse con Giò Di Tonno Platea A-B Interi € 35 Ridotti € 29 Platea C Interi € 32 Ridotti € 25 I Gall Interi € 28 Ridotti € 22 II Gall Interi € 20 Ridotti € 17 Loggione € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★ news diretto da Antonio Calenda Per la prima volta lo Stabile e l’Ateneo giuliano firmano un protocollo Teatro e Università: la convenzione Sono previste facilitazioni per gli studenti e iniziative culturali Il Magnifico Rettore Francesco Peroni e il Presidente dello Stabile regionale Paris Lippi hanno sottoscritto nei giorni scorsi una convenzione quadro fra l’Università degli Studi di Trieste e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. La convenzione - siglata alla presenza del direttore dello Stabile, Antonio Calenda - nasce con lo scopo di sviluppare iniziative e opportunità di collaborazione fra i due Enti per quanto concerne attività di studio, didattica, formazione e ricerca. Nell’occasione è stato presentato il primo frutto di tale collaborazione: un ciclo di conferenze in cui numerosi relatori di grande prestigio approfondiranno te- matiche legate al brechtiano Vita di Galileo, spettacolo che - prodotto proprio dal Teatro Stabile, per la regia di Calenda - inaugura la stagione di prosa 2007-08. «La convenzione stipulata con il Teatro Stabile del FriuliVenezia Giulia - ha dichiarato il Magnifico Rettore - corona un percorso di collaborazione già avviato da anni e, per così dire, ne dà una consacrazione permanente. Personalmente, trovo naturale che Università e Rossetti, come istituzioni detentrici di considerevoli esperienze di sapere e di cultura, facciano sistema: uniti possiamo essere più efficaci nelle rispettive missioni, a beneficio della comunità universitaria e della cittadinanza tutta». Pienamente soddisfatti della collaborazione fra l’Ateneo giuliano e il Teatro si sono detti anche il presidente Lippi e il direttore Calenda: lo Stabile infatti ha sempre dimostrato verso gli studenti una grande sensibilità, nella convinzione che nei giovani vada “cresciuto” il pubblico competente e appassionato del futuro. Per questo, da sempre riserva agli studenti formule d’abbonamento e prezzi particolarmente agevoli e ha recentemente aderito all’iniziativa della “card universitaria”. La nuova convenzione quadro assicura a tale spirito di cooperazione maggiore continuità e più concrete prospettive: si prevede infatti che - coerentemente con le rispettive finalità istituzionali - i due Enti articolino la loro collaborazione nella concezione di laboratori o stage didattici per studenti presso le strutture del Rossetti, nell’organizzazione di conferenze e convegni, nella partecipazione comune a progetti di ricerca regionali, nazionali o anche internazionali. Inoltre, è intenzione degli Enti allestire - possibilmente nella cornice dello spazio prospiciente la sede universitaria di piazzale Europa, progettata da Nordio e Fagnoni nel 1938 - veri e propri eventi culturali e di spettacolo. Già superati i risultati record della stagione 2006-2007 Abbonamenti oltre quota 10.000 Un milione di euro: una cifra record d’incasso che prima dello scorso anno non era mai stata raggiunta prima dell’inaugurazione della stagione. Quest’anno il traguardo è stato raggiunto ancor prima, nel corso della mattinata di martedì 2 ottobre e le sottoscrizio- ni di abbonamenti hanno raggiunto quota 10 mila. L’eccezionale risultato è stato festeggiato nella Biglietteria del Rossetti assieme al Presidente Paris Lippi, al 22 momento del raggiungimento della notevole cifra, con un brindisi offerto ai clienti che in quel momento attendevano il loro turno agli sportelli. La signora Marina Placido, che ha fatto raggiungere il traguardo d’incasso, ha ricevuto un abbonamento “prosa” in omaggio. un assaggio della prossima stagione Riconferma per il direttore Calenda flash Campagna abbonamenti in bus... Alla guida dello Stabile fino al 2011 Il Presidente del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, Paris Lippi, ha reso nota la decisione presa dal Consiglio d’Amministrazione di prorogare il contratto di direzione ad Antonio Calenda fino al 31 dicembre 2011, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori due anni. La decisione è stata presa all’unanimità, nel corso della riunione del 27 settembre. Antonio Calenda ha assunto la direzione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia nel maggio 1995: da allora l’Ente ha vissuto un costante “crescendo” di successi e Ha ottenuto un notevole successo l’iniziativa promozionale del Teatro Stabile che ha voluto informare il pubblico di Trieste e della regione con un insolito veicolo promozionale, un autentico bus londinese decorato con le immagini degli spettacoli della stagione 2007-2008. Per quasi un mese il bus ha girato nelle strade e nelle piazze della città, attirando l’attenzione di grandi e piccini. Il musical “Hairspray” al Giotto risultati di prestigio – che ha avuto una particolare accelerazione nelle ultime stagioni – sia sul piano dell’attività di produzione che su quello del lavoro in sede, dove si è imposto come punto di riferimento per un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta. Prosegue al Cinema Giotto la programmazione del divertente filmmusical Hairspray. Per tutti gli abbonati del Rossetti è prevista - dal lunedì al venerdì - la riduzione sul biglietto d’ingresso (euro 4,50 anziché euro 7). “Lei dunque capirà” a Innsbruck Nuovo punto vendita alle Torri d’Europa “Lei dunque capirà” di Claudio Magris ha ottenuto un notevole successo a Innsbruck. Lo spettacolo è stato inserito dall’Istituto Italiano di Cultura e dal Consolato Generale d’Italia nel programma del XXV Congresso Internazionale di Linguistica e di Filologia Romanza svoltosi nel capoluogo tirolese dal 3 all’8 settembre. Si espande la rete del Rossetti È attivo da martedì 9 ottobre il nuovo punto vendita del Rossetti presso il Centro Commerciale Torri d’Europa di Trieste. Nella nuova biglietteria sarà possibile acquistare tutti i biglietti e gli abbonamenti per gli spettacoli in programma al Politeama Rossetti e alla Sala Bartoli, e sarà anche possibile effettuare la prenotazione e il ritiro dei biglietti per gli abbonamenti con le stelle. Situato al terzo livello del centro commerciale, presso il banchetto dell’infopoint, il nuovo punto vendita sarà aperto con gli stessi orari del centro commerciale (lunedì dalle 12 alle 21, da martedì a sabato dalle 9 alle 21 e la domenica dalle 10 alle 21). L’apertura del punto vendita rientra nell’ambito di una convenzione stipulata tra il Teatro Stabile e il centro commerciale che 23 prevede, tra l’altro, forme di collaborazione e promozione reciproca. All’interno del centro commerciale sarà possibile reperire materiale informativo su tutte le iniziative del Rossetti. Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.