PROCESSI VERBALI DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PAVIA
VERBALE D’ADUNANZA DEL CONSIGLIO COMUNALE SEDUTA DEL 18 DICEMBRE
2006.
Sessione indetta con circolare del 12 Dicembre 2006 – Prot. Gen. n. 34696/06.
Seduta pubblica di prima convocazione.
Per cura del Presidente del Consiglio Comunale Dott. Ruffinazzi Giuliano, sono stati
convocati i Consiglieri Comunali a domicilio con avviso scritto qui allegato (Allegato 1)
regolarmente notificato, come da relazione in atti dei messi notificatori.
Alle ore 20.05, il Vice Presidente del Consiglio Comunale Dott. Raffaele Sgotto fa
procedere all’appello.
Il Segretario Generale Supplente Dott. Donato Scova procede all’appello nominale.
Risultano presenti ed i seguenti Consiglieri comunali: Sgotto Raffaele, Greco Luigi, Gimigliano
Valerio, Trivi Pietro, Duse Luigi, Castagna Fabio, Minella Walter, Mastropietro Tommaso,
Galliena Giovanni, Meriggi Nadia, Cinquini Carlo, Marchesotti Ilaria, Ghezzi Maria Angela,
Locardi Mario, Artuso Alberto Pio, Palumbo Calogero, Veltri Walterandrea, Veltri Cornelio,
Trimarchi Virginia, Magni Giovanni, Di Tomaso Pasquale, Campari Irene Antonia, Mazzilli
Denny, Zorzoli Angelo, Spedicato Antonio.
Totale presenti: n. 25
Assenti il Sindaco: Piera Capitelli il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Ruffinazzi Giuliano
ed i seguenti Consiglieri: Bruni Sandro, Assanelli Piero Sandro, Sinistri Monica, Niutta Cristina,
Conti Carlo Alberto, Cappelletti Claudia, Filippi Filippi Luca, Bobbio Pallavicini Antonio, Labate
Dante, Galandra Marco, Centinaio Gian Marco, Fracassi Mario Fabrizio, Adenti Francesco, Molina
Luigi.
Totale assenti n. 16
Sono presenti altresì gli Assessori:
Filippi Filippi Ettore, Borutti Silvana, Portolan Roberto, Balzamo Giuseppina, Sacchi Franco,
Brendolise Francesco, Pezza Matteo, Nizzoli Maria Teresa, Fantoni Adolfo.
Il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Giuliano Ruffinazzi, constatata la presenza del numero
legale dichiara aperta la seduta:
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PRIMA CONVOCAZIONE – ORE 19.30
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COMUNICAZIONI – ORDINE DEI LAVORI
(Entra la Consigliera Cappelletti. Presenti n. 26)
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Presenti 24 Consiglieri quindi la seduta è valida. Penso che sia il clima natalizio perché ho
visto molte defezioni, però abbiamo anche un po' di problemi perché la prima instant question...
allora vi dico il programma di questa sera, avremmo dovuto fare l'instant question per la prima ora,
dopodiché passare alla relazione di Sacchi, del Presidente del Fraschini e successivamente, se fosse
rimasto ancora del tempo, fare qualche mozione.
Ora, io la prima mozione che ho qui è quella della Dottoressa Campari, che era: Chiarimenti
in merito al discorso di San Siro, però mi sembra che il Sindaco... prego.
CONSIGLIERE CAMPARI IRENE ANTONIA
Io la ritiro perché ritengo che il Sindaco mi abbia già risposto nell'intervento che ha fatto nel
Consiglio precedente.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
La seconda instant question invece era quella del Consigliere Fracassi, che io non vedo,
anzi, erano due del Consigliere Fracassi.
Riguardo invece alla terza, che ha presentato il Consigliere Palumbo, è stata trasformata in
un'interrogazione, sia la prima che la seconda, sia quella che riguarda il cambio di direzione della
viabilità di viale Nazario Sauro sia la seconda sul problema della sosta di autoveicoli che occupano
l'area ed il marciapiede della fermata del bus n. 4 in via Fasolo.
CONSIGLIERE PALUMBO CALOGERO
Ritengo che io debba discuterla, quantomeno quella di via Nazario Sauro, non credo che
possa essere un'interrogazione, anche se il fatto è già andato avanti però se uno queste cose non le
esplicita in Consiglio Comunale, la risposta mi viene data dall'Assessore e rimane la risposta tra me
e Lui ed il discorso finisce lì, invece io volevo muovere alcune critiche proprio su questo fatto, se
era possibile. Grazie.
ASSESSORE FILIPPI FILIPPI
Consigliere, chiaramente la risposta all'interrogazione potrà essere considerata soddisfacente
o non soddisfacente, in questo caso se ne parla in Consiglio Comunale senza nessun problema, tra
l'altro siccome sono arrivati questa mattina, anche per la sosta, un minimo di tempo per fare
l'accertamento e rispondere, comunque è evidente che al prossimo Consiglio Comunale, se la
risposta non sarà soddisfacente, viene iscritta e se ne discute.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Palumbo si ritiene soddisfatto (segue intervento fuori microfono) è insoddisfatto, la
prossima instant question è quella del Consigliere Veltri Walter, che è relativa all'aumento del costo
della tariffa riservata agli alunni delle scuole materne, elementari e medie. Anche per questa è stata
trasformata in un'interrogazione, quindi il Consigliere si dà soddisfatto.
Passiamo a quella successiva che è sempre quella... tutte due uguali, ma io non lo sapevo.
L'ultima è quella del Consigliere Assanelli, che non c'è, che non vedo presente in aula per cui io
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penso che non si possa discutere, anche se penso che l'Assessore Borutti avesse già la risposta,
quindi niente, passiamo allora all'Ordine del Giorno.
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DISCUSSIONE DEL PUNTO N. 78 DELL’ORDINE DEL GIORNO AVENTE AD OGGETTO:
ISTITUZIONE TEATRO G. FRASCHINI. APPROVAZIONE DEL BUDGET ANNUALE
2007, DEL BUDGET TRIENNALE 2007-2008-2009 E DEL PIANO PROGRAMMA
(Le entrate e le uscite dei Consiglieri sono riportate nella deliberazione)
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Se il Presidente Sacchi può salire...
--------Veramente, siccome c'è un Vice Presidente qua, un Vice Sindaco qui, dovrebbe essere
Cupella come Vice Presidente.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Io prima di dare la parola al Presidente Sacchi volevo portarvi da parte del Presidente, che è
assente per motivi di salute, i suoi auguri per un buon Natale.
Do la parola all'Assessore Borutti.
ASSESSORE BORUTTI
Grazie, Presidente. Se posso fare una battuta, credo che la delibera riguardante il Teatro
Fraschini sia stata inserita nella programmazione di questo Consiglio per creare un'atmosfera di
armonia e di concordia pre-natalizia, dato il consenso che il nostro Teatro suscita, a parte la
messinscena del Don Giovanni.
La delibera che è proposta all'approvazione del Consiglio Comunale riguarda il budget
annuale 2007, il budget triennale 2007-2009 e il piano programma, budget di previsione e piano
programma che sono stati approvati il 28 Settembre scorso dal Consiglio di Amministrazione del
Teatro.
Farò solo due brevi riflessioni sul budget di previsione e sul contenuto del piano programma
e poi l'illustrazione più ampia verrà dal Presidente del Teatro e dai Consiglieri di Amministrazione e
dal Direttore Artistico presenti.
Per quanto riguarda il profilo finanziario è stata fatta una formulazione prudenziale, è stata
fatta cioè una proiezione che si attiene al consolidato storico che guarda soprattutto alla continuità.
Per fare un esempio, la conferma del contributo del Ministero legata al riconoscimento del Fraschini
come Teatro di tradizione. Poi è stata inserita ancora in forma prudenziale la conferma di un livello
costante dei contributi... mi riesce impossibile esporre.
Stavo dicendo che nel piano finanziario è stata inserita la conferma di un livello costante dei
contributi che fa sì, come è detto nell'allegato c), che sempre per cautela si preveda un livello
decrescente in produzione legato al fatto che i costi crescono ed il livello dei contributi è previsto
costante.
Va detto anche che la previsione conferma il grado di autonomia del Teatro rispetto al
trasferimento del Comune che in buona sostanza va a coprire la spesa per il personale comunale.
Per quanto riguarda il contenuto culturale del piano, il piano conferma il piano 2006-2008, il
Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto di proporre una nuova formulazione dato che è in
corso la trasformazione giuridica dell'Istituzione. Il progetto artistico culturale proposto nel piano
programma si integra con le linee politiche di indirizzo del programma culturale
dell'Amministrazione di cui il Teatro costituisce un filone portante. La Consigliere Campari è uscita
e mi dispiace perché volevo approfittare di questo momento per rispondere ad una domanda che la
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Consigliere Campari aveva fatto nelle Commissioni Cultura e Bilancio e alla domanda della
Consigliere Campari vorrei rispondere che l'Amministrazione è intenzionata a dare un ruolo di
primo piano al Teatro Fraschini nell'ambito della progettazione e dell'organizzazione dei grandi
eventi. Questa era la domanda che era stata rivolta in Commissione poi ero uscita e non avevo
potuto rispondere.
Per quanto riguarda le linee del piano, che saranno poi illustrate in modo più ricco e più
pertinente, le sintetizzerei in alcuni punti.
In primo luogo il carattere dinamico e vario della proposta che è volto nello stesso tempo a
soddisfare i gusti del pubblico, ma direi anche a formare dei pubblici diversi. Questo corrisponde
evidentemente alla funzione civile ed educativa del teatro come momento fondamentale di
partecipazione alla produzione della cultura. Il piano poi conferma e rafforza la partecipazione ai
circuiti territoriali ed alla creazione di intese distributive. Altro punto importante contenuto nel
piano programma è il rafforzamento dei rapporti con le Istituzioni ed i soggetti culturali della città e
del territorio, in particolare dell'Università con cui è stata appena rinnovata la convenzione, il
rapporto con l'Istituto Pareggiato Vittadini ed il rapporto con le associazioni.
Il piano prevede poi il proseguimento dell'attività concertistica dei Solisti di Pavia che hanno
raggiunto un livello notevole di eccellenza sia in Italia che all'estero.
Il piano poi prevede il proseguimento dell'opera di tutela del bene monumentale Teatro
Fraschini, a cui tutti siamo ovviamente molto interessati.
Io mi fermo qua e lascio che sia chi è più competente di me a completare la relazione.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo l'Assessore Borutti. Do la parola al Presidente Sacchi. Grazie.
DOTTOR SACCHI ANTONIO - Presidente Teatro Fraschini
Grazie e buonasera a tutti. Dal 1997 il Comune di Pavia ha adottato la formula
dell'istituzione per la gestione delle attività teatrali. Ricordo che l'istituzione è un ente strumentale
privo di personalità giuridica e dotato di autonomia gestionale. Questa formula è giunta alla piena e
completa attuazione per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali, di bilancio e contabili del Teatro
solo nel Settembre del 2002. Fino allo scorso decennio la gestione dei servizi culturali, e
ovviamente anche quelli relativi allo spettacolo, era assicurata unicamente e direttamente da uffici
della Pubblica Amministrazione, dagli Enti Locali in sostanza. In quest'ultimo decennio si sono
registrati due rilevanti fenomeni, la crescita della domanda di cultura e di spettacolo, il
miglioramento e la razionalizzazione dell'offerta da parte degli Enti Locali.
Il rinnovo delle politiche culturali e la forte restrizione delle capacità di spesa pubblica
hanno posto le condizioni affinché nell'ambito di un progressivo mutamento del quadro normativo
nazionale si individuassero prima e si concretizzassero dopo nuove formule di gestione dei servizi
rispetto alla gestione diretta, ciò al fine di contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale
nel più complessivo contesto dello sviluppo locale attraverso strutture dotate di strumenti più
flessibili sul piano economico contabile più agili sul piano tecnico organizzativo, più adeguate al
found raising, cioè la ricerca di soldi, più dinamiche nel combinare l'utilizzo di risorse derivanti da
un lato dai soggetti pubblici e dall'altro da soggetti privati, coinvolti questi ultimi nei progetti
culturali attraverso le due formule tradizionali fin qui utilizzate dal teatro, della sponsorizzazione e
della partnership.
L'istituzione Teatro Fraschini si è mossa in questo sistema ambientale dello spettacolo
sfruttando al massimo, direi, le potenzialità concesse dai limiti della sua attuale natura giuridica. Ha
conseguito risultati via-via crescenti nella politica di fidelizzazione dei diversi pubblici - come
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ricordava nella sua premessa l'Assessore Borutti - che provengono dalla città, dal territorio, dalla
regione e anche da ambiti nazionali, raggiungendo una delle più alte percentuali di adesione,
attraverso la formula dell'abbonamento, all'attività di un teatro, noi oggi riusciamo a coprire i posti
disponibili a teatro all'80-85% attraverso la vendita di abbonamenti.
Ancora una volta nell'attuale stagione, nella stagione in corso, si è registrato un record nella
stagione lirica e sono stati confermati i già ragguardevoli traguardi raggiunti negli anni precedenti,
secondo un trend di crescita sempre in positivo nei diversi segmenti operativi. Vi cito solo il dato
della lirica e della rassegna Altri Percorsi e della prosa per darvi un'idea, 668 abbonati alla lirica su
due repliche con un teatro da 700 posti costituiscono un traguardo difficilmente superabile in queste
condizioni. 520 abbonati alla rassegna Altri Percorsi costituiscono un limite quasi massimo in una
rassegna che praticamente si svolge con un solo spettacolo, senza nessuna replica. 1.400 abbonati
alla prosa, anche distribuiti nei tre turni, lasciano praticamente disponibili per lo sbigliettamento
solo i posti di quart'ordine e di quint'ordine.
Questi risultati hanno indotto il Consiglio di Amministrazione ad esprimere nel piano
programma, qui reiterato il documento allegato, perché era stato predisposto recentemente, dopo
l'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, dicevo che questi risultati hanno indotto il
Consiglio di Amministrazione ad esprimere nel piano programma una linea di indirizzo che punta
all'aumento del numero delle repliche, non in modo indiscriminato ma secondo logiche di
programmazione artistica e di attenta analisi del bacino di utenza, non si tratta di andare a
raddoppiare ovviamente tutte le serate di spettacolo o a quadruplicarle, si tratta di andare ad
individuare, per soddisfare la richiesta dei cittadini, alcune proposte della lirica, della prosa, della
danza, della musica e di altri percorsi che ormai necessitano di una replica in più per poter
soddisfare tutte le richieste.
Se a ciò si aggiunge la buona resa dello sbigliettamento, non è difficile credere alla battuta
che circola in città "non è facile trovare un posto al Fraschini" per lo spettacolo del 31 Dicembre
abbiamo aperto la biglietteria ed in una giornata i biglietti sono andati esauriti. È vero che lo
spettacolo è uno spettacolo molto gradevole, è vero che è la serata del 31 Dicembre, però
effettivamente è un risultato da sottolineare.
È vero che una politica tariffaria molto equilibrata e tutt'altro che esosa, sostanzialmente
stabile da diversi anni, ha favorito e favorisce questo afflusso costante e continuativo di pubblico.
Dico tutto questo sempre, lo sapete, senza voler fare nessun trionfalismo, ma per mettervi
sostanzialmente di fronte alla realtà dei dati oggettivi. È peraltro altrettanto vero, non siamo solo noi
a sostenerlo, che le stagioni del Teatro Fraschini sono autorevoli, attraenti e stimolanti anche sotto il
profilo del dibattito critico, come ricordava poc'anzi l'Assessore Borutti, sono direi allineate alla
migliore produzione nazionale ed internazionale, mi permetto di dire, a volte anche con qualche
punta di eccellenza.
Siamo perciò soddisfatti dei traguardi raggiunti, che mi permetto di elencare rapidamente:
teatro di tradizione, capofila dei circuiti regionali/territoriali, importante partner del circuito lirico
lombardo, ventesimo posto nella graduatoria nazionale dei teatri, punto di riferimento, devo dire,
per diverse categorie sociali ed anagrafiche della nostra città.
Siamo però altrettanto certi che con questa veste giuridica il Fraschini ha raggiunto il
massimo o quasi delle sue potenzialità. Non a caso il bilancio annuale 2007 e triennale 2007-2009
che stasera presentiamo dopo l'approvazione del CdA, ringrazio il Consigliere Fabrizio Cupella di
essere qui presente, e ovviamente il Direttore Artistico Fiorenzo Grassi, dopo l'approvazione del
CdA e delle competenti Commissioni consiliari 2ª e 5ª, è un bilancio di previsione e, mi auguro, di
transizione. Ad esso è infatti collegato un piano programma nel quale, con un forte e preciso
richiamo al programma del Sindaco, si indica la formula giuridica della fondazione come conditio
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sine qua non se si vuole perseguire l'obiettivo politico culturale di un concreto, effettivo ulteriore
sviluppo del Teatro Fraschini, così com'è, credo, nelle speranze e nei voti dei cittadini manifestati
anche in occasione della presentazione al pubblico di questa stagione in corso nel Settembre appena
passato, non ci sono alternative, o meglio, l'alternativa sarebbe una lenta e graduale retrocessione.
Mi spiego, diminuire il numero degli spettacoli, delle repliche, restringere la
programmazione, significa correre il rischio di perdere contributi pubblici, a cominciare da quelli
del Ministero, con l'ulteriore pericolo di vedersi congelare il titolo di teatro di tradizione, che non è
un titolo solamente onorifico, ma il suo mantenimento necessita del raggiungimento costante di
specifici standard tecnici ed economici. Diminuire l'attività significa diminuire gli incassi da
botteghino; in questi anni l'oscillazione dell'incasso a stagione si colloca tra i 650 ed i 680.000 Euro,
ripeto, in un teatro da 700 posti. Se sommiamo gli incassi ed il contributo comunale si arriva a
coprire quasi il 50% del fabbisogno del teatro. Il Consiglio di Amministrazione non aveva altra
strada che predisporre un bilancio che si attiene rigorosamente al consolidato storico, anzi, come ha
detto anche l'Assessore Borutti, la previsione è prudenziale, molto prudenziale, ad esempio con una
marcata restrizione delle spese per l'attività artistica, purtroppo, di circa 200.000 Euro.
Inoltre il contributo annuale del Comune è attestato sui 715.000 Euro ed è un contributo sub
iudice, infatti nella deliberazione la Giunta Comunale ha inserito un'ulteriore clausola prudenziale
di vincolo di bilancio complessivo del Comune, nel senso che di fronte ad eventuali ulteriori
ristrettezze del bilancio comunale potrebbe esserci un ulteriore contenimento anche del
trasferimento comunale al Teatro.
Altro capitolo importante. Per quanto attiene il quadro dei contributi da soggetti privati va
detto che nel momento in cui si è chiesta la loro disponibilità di restare a fianco del Teatro, e magari
di aderire al nuovo progetto, anche sottoscrivendo formule contributive pluriennali, che
garantirebbero una più efficace programmazione, e quindi anche nell'eventualità di avere maggiori
risorse dai privati, c'è stata piena adesione, mentre nell'ipotesi che non si giunga a concludere l'iter
nel nuovo soggetto giuridico c'è chi ha espresso la determinazione di un contenimento del sostegno
economico, con motivazioni diverse, possono essere motivazioni di carattere tecnico/giuridico
riguardano le fondazione bancarie, possono essere motivazioni di carattere strategico di marketing
per aziende.
In sostanza, come esplicitato nei documenti programmatici del Sindaco e del Consiglio di
Amministrazione, la proposta è quella di istituzionalizzare il rapporto con i privati, mantenendo
inalterata la natura civica e la preminenza pubblica del nuovo soggetto giuridico, ritenendo infatti
irrinunciabile il vincolo prioritario tra Teatro e Comune, elemento discriminante sul quale nessuno
dei soggetti privati ha avuto nulla da eccepire.
Ecco spiegato perché questo si configura con un bilancio di previsione e di transizione alle
condizioni che ho detto, al tempo stesso. Il Consiglio di Amministrazione si augura che sia una
transizione verso un futuro che garantisca stabilità, continuità e capacità operative al Teatro ed in
generale alla politica della cultura in questa città. Io credo che sia arrivato il momento di una nuova
scelta che inizia già con l'approvazione di questo bilancio di previsione e di transizione, noi del
Consiglio di Amministrazione, noi tutti che lavoriamo in teatro, confidiamo nella volontà espressa
dal Sindaco nel suo programma, nella volontà della Giunta e, ne sono convinto, anche del Consiglio
Comunale, sapendo bene che i cittadini ci guardano e saranno grati di una scelta che sappia
coniugare ottimismo e pragmatismo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Il Presidente Sacchi ha finito la sua relazione. Se vogliamo aprire gli interventi, se ci sono
degli interventi o meno. Grazie.
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Do la parola al Consigliere Minella.
CONSIGLIERE MINELLA WALTER
Come una larga maggioranza ha avuto modo di dire in Commissione Cultura, esprimo
anch'io apprezzamento per i notevoli risultati, anzitutto in termini di crescita degli abbonamenti, di
crescita degli spettatori, di crescita dei ricavi raggiunti dall'istituzione Teatro Fraschini, e mi
complimento dunque con il Presidente e gli esponenti del Consiglio di Amministrazione.
Non entro per il momento, perché non credo sia questa la sede, nel discorso sulla
trasformazione in fondazione, rilevo soltanto una caratteristica importante che il Presidente ha
sottolineato, e cioè che la maggioranza sia dell'Ente Pubblico, aggiungo, è implicito ma io voglio
sottolinearlo, la maggioranza assoluta, la fondazione deve essere, ha senso unicamente,
rigorosamente solo e soltanto se rimane una pertinenza del Comune a cui i privati, per atto di
liberalità e di generosità aderiscono, senza interferire, lasciando quindi... ovvero, dando un loro
contributo che sarà apprezzato ma non è il parere decisivo, non ci deve essere, ma questo credo sia
chiaro, un trasferimento di proprietà e di direzione dell'iniziativa.
È chiaro che la situazione del Teatro Fraschini a Pavia è una situazione molto particolare,
come diceva già il Presidente, questo di Pavia è il teatro, non siamo, non dico a Milano, ma non
siamo neanche a Parma o in altre città quindi è chiaro che questa caratteristica di essere il teatro fa
sì che abbia una molteplicità, una pluralità di compiti, sia in qualche modo questo teatro un agente
di socializzazione culturale, quando si dice con termini un po' gergali e magari non chiarissimi, cioè
si deve rivolgere, in parole più semplici, tanto al pubblico colto della provincia, quanto agli
studenti, quanto agli anziani, quanto agli appassionati di prosa, quanto ai melomani, eccetera,
eccetera, e mi pare che questa funzione il Fraschini la stia svolgendo in modo decisamente buono.
La caratteristica di teatro di tradizione per cui ci eravamo battuti è una caratteristica
importante, è bene che venga mantenuta, è bene che per esempio alcune recite, come accennava il
Presidente, si amplino, il numero di alcune recite, naturalmente di alcune rappresentazioni, si
amplino, per esempio grandi opere di grande successo popolare invece di due, tre rappresentazioni,
spettacoli teatrali invece di tre, quattro rappresentazioni.
Una sola osservazione che rivolgo ai presenti, ed in modo particolare al Direttore Artistico.
Io credo che ci sia un tipo di pubblico, un segmento di pubblico musicale rispetto a cui il teatro
possa e debba fare di più, ed è il pubblico degli spettatori, degli ascoltatori innanzi tutto, che sono
competenti di musica. Allora, rispetto a questo pubblico, che è un pubblico molto particolare, che è
un pubblico non strettamente locale, ma è un pubblico che comprende Milano, comprende anche
altre zone della provincia, credo che possiamo fare di più, e faccio degli esempi di cose che già si
sono iniziate e si posso e si devono sviluppare.
Per esempio, e qua mi scuso con i colleghi se faccio dei riferimenti un po' tecnici, ma il
concerto splendido dedicato a musiche di Sostakovic è un concerto che ha avuto uno scarso
riscontro di pubblico, però questo non deve essere il criterio su cui noi organizziamo la
programmazione artistica, perché è possibile che Sostakovic, che è morto nel 1976, a Pavia appaia
ancor un autore difficile, se non sconosciuto, però chiaramente siamo nel 2006 e questo è, come le
persone che si intendono di musica, Sostakovic per esempio è sicuramente il più grande musicista
della seconda metà del 900, quindi spero che altre iniziative di questo genere verranno prese.
Così come spero che a costi relativamente ridotti, però con una qualità artistica che può
essere molto grande, si sviluppi una stagione da camera, stagione da camera penso per esempio a
tutta una serie di iniziative su cui si può ritornare.
Infine un'ultima osservazione, e finisco, molto positiva, ne accennava anche l'Assessore
Borutti, è il collegamento del teatro con altre forme di iniziativa. Ricordo per esempio a titolo di
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esempio positivo il collegamento che il Teatro ha stabilito con l'iniziativa da Sant'Agostino a Bach,
perché il Teatro ha ospitato una splendida conferenza di uno dei più eminenti interpreti bachiani del
mondo, che è il maestro Radulescu. Il maestro Radulescu la sera ha tenuto uno splendido concerto,
che probabilmente è stata l'occasione musicale dell'anno, in una basilica di Pavia.
Bene, spero che come segno di attenzione, di collaborazione, di avanzamento su questa
scelta di qualità che è stata iniziata e che deve essere ulteriormente promossa, spero che l'anno
prossimo il maestro Radulescu non soltanto terrà la sua lezione magistrale di nuovo agli ascoltatori
del Fraschini, ma sarà invitato anche a suonare qualche oratorio, qualche cantata di Bach o di
Buxtehude per esempio nel Teatro Fraschini. Credo che sarà un'opportunità ed un simbolo di
volontà di procedere, che peraltro io riscontro, e che auguro continui. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo il Consigliere Minella, poi risponderete tutto alla fine. Consigliere Bruni,
prego. (Segue intervento fuori microfono) Ha voluto invertire.
CONSIGLIERE BRUNI SANDRO
Sarebbe stato bello e comodo riuscire a parlare dopo qualche collega, comunque ringrazio il
Presidente del Teatro e tutto il Consiglio di Amministrazione che ho visto presente, io ho soltanto
due cose da riportare questa sera, proprio perché non ho nessuna intenzione di approfondire il
documento, che tra l'altro è già stato approfondito sia all'interno dello stesso Consiglio di
Amministrazione che, penso, in Commissione, quindi poi faremo le valutazioni finali, però è chiaro
che il nostro Teatro ha raggiunto quei livelli di cui parlava prima il Presidente e quindi quando una
cosa è matura la si deve addirittura cambiare, e cambiare in meglio. Qui non si tratta di una
maturazione, si tratta di uno sviluppo progettuale, di uno sviluppo culturale che la città in questi
anni, diremmo da quando abbiamo conosciuto il Teatro a Pavia, dagli anni 70 in poi, diamo atto a
tutti coloro, amministratori e dirigenti di teatro, che si sono dati da fare a vario titolo e ci hanno dato
la possibilità oggi di cogliere questo frutto che anche, direi, è una conclusione di un lavoro che il
Consiglio Comunale ha fatto anche nelle gestioni passate laddove, magari con qualche sforzo, le
varie rappresentanze politiche hanno visto nel teatro certamente una possibilità di approfondimenti
culturali, di miglioramento culturale, di avvicinamento alla città, di aggregazioni anche cittadine.
La cosa che volevo aggiungere questa sera, lasciando poi ad altri colleghi il merito della
delibera, è proprio questa, se siamo in grado, se siamo ormai giunti al punto, ed è giusto che questo
punto sia arrivato, della fondazione, con le caratteristiche che andremo a vedere, perché mi
piacerebbe approfondire quanto ha detto il Professor Minella questa sera, approfondirle nella
metodologia e nel criterio che anche altri teatri nel passaggio verso la fondazione hanno tenuto
presente, non scarterei l'ipotesi di un apporto anche minimo all'interno della fondazione di privati,
l'importante è che, come in altri settori, sia il Comune che abbia la maggior percentuale di presenza
all'interno della fondazione che andremo a vedere, anzi, facendo la fondazione e riconoscendo
questa fondazione come, definiamola tra virgolette, di proprietà più che del Comune di Pavia, della
città di Pavia, quindi della municipalità nel vero contesto, riteniamo che l'apporto eventualmente
privatistico possa comunque, oltre che valorizzare i contenuti della stessa fondazione, dare
certamente un apporto anche di tipo economico e valoriale all'iniziativa, quindi quell'ipotesi che il
Dottor Minella, se ho sentito bene, magari riteneva un'ipotesi forse da non tenere in considerazione
o come, secondo il suo punto di vista, un'ipotesi da allontanare quasi, riterrei opportuno tutti
insieme invece verificare un po' più approfonditamente anche sulla base delle esperienze cittadine e
nazionali. Questo è un primo punto.
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Un secondo punto veloce, Signor Presidente e colleghi, è questo. Io ritengo che siamo ormai
nella condizione, proprio perché abbiamo una città, ce lo diciamo spesso ma è bene ripetercelo, che
ha 25.000 studenti o 26.000 iscritti, che ha comunque una partecipazione di studenti medi superiori
abbastanza numerosa, ce lo dirà l'Assessore di quant'è, e proprio perché il nostro Teatro e la nostra
città è comunque un punto di riferimento culturale molto interessante, non solo per i comuni di
cintura, ma per la provincia, il Presidente ed il Direttore del Teatro potrebbero dirmi addirittura
della regione, ma io non vado molto più in là, sono loro che ce lo possono dire, io ritengo che la
fondazione, il Teatro Fraschini, il nostro Civico Teatro abbia ormai la necessità di sviluppare un
altro luogo dove fare teatro, e questa necessità noi la dobbiamo rappresentare come Consiglio
Comunale in un luogo della città, magari non centrale, magari leggermente periferico,
centro/periferia dove lì possiamo sviluppare anche altre tendenze culturali, altri momenti culturali e
di aggregazione, ed è bene che queste indicazioni, anche qui sulla base di esperienze culturali delle
città di provincia della nostra regione, ma di altre regioni, sarebbe opportuno incominciare a
verificarle.
Personalmente, se c'è da fare qualche spesa in più, se c'è da impegnare qualcosa in più, al di
là dei soldi di gestione nei quali non entro perché mi pare di poter condividere, ma vorrei che siano i
miei colleghi che conoscono la delibera ad esprimersi, io ritengo che dobbiamo invece metterci
certamente in movimento su un'ipotesi di teatro dove si faccia produzione, dove si faccia veramente
anche un'azione di collegamento con le realtà giovanili, con le realtà associative della nostra città di
Pavia, con quelle realtà che comunque producono, fanno non solo teatro a livello un po' di
tradizione, ma ci danno anche qualche esperienza proprio della nostra città.
È uno sforzo, è un tentativo, io ho visto recentemente un ottimo teatro soltanto all'interno di
brochure, ma ormai basta andare in Internet, non è neanche più necessario fare i viaggi culturali per
conoscere i teatri, si schiaccia il tastino, c'è qualcuno che fa ancor i viaggi culturali anche nella
nostra città, non soltanto di tipo musicale, anche di altro tipo ma quello rientra non nella normalità
delle cose, rientra nella conoscenza che uno ha bisogno di realizzare in termini personali o in
termini culturali, mentre schiacciando il tasto di Internet è venuto fuori ad esempio un teatro a
Torino, all'interno dell'arsenale, un teatro fatto dai salesiani che lo copierei domani mattina, glielo
farei fare dai salesiani qui a Pavia, non so se vicino alla Snia piuttosto che vicino ad un'altra area
della nostra città, però è opportuno che ci pensiamo sopra, è opportuno che questo spazio, direi
nuovo, realizzativo, invece che andare ad infognarci nelle cantine, di infognarci in mezzo ai
barattoli, di infognarci in altre cose, uno spazio culturale, vivace, certamente diverso rispetto al
nostro Teatro storico Fraschini, un teatro che sia all'altezza del 2008, del 2010, di quello che
comunque la nostra città è già in grado oggi di sopportare e di proporre.
Questa proposta io la chiedo, forse pretendo troppo perché è chiaro che deve essere anche il
Consiglio Comunale, anche il Consiglio ... però è chiaro che ci appoggiamo a chi ha maggiore
esperienza in queste cose e quindi lo chiediamo al Consiglio di Amministrazione del Fraschini
magari di supportarci in un approfondimento su questo terreno, anche in un approfondimento non
soltanto di tipo culturale, ma anche gli tipo progettuale e realizzativo nel contesto di questa nostra
città che ha i suoi 100.000 abitanti vaganti, non ne ha 75.000, ne ha 100.000 e all'interno di questi
100.000 proporre questa iniziativa.
Terza ed ultima cosa, ma è molto natalizia, probabilmente non era dentro la questione del
progetto del teatro, ma c'è qui il Presidente del Fraschini e gliela chiediamo, abbiamo visto
recentemente che doveva tenersi a Pavia un concerto ad esempio di Crozza. A me fa estremamente
piacere che Crozza non abbia fatto il concerto a Pavia, non è che io mi sarei sforzato molto ad
essere presente con patate e con pomodori perché rispetto sempre la cultura, specialmente se la
cultura rispetta le persone. Crozza in questi periodi non ha certamente rispettato il sommo Pontefice
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e quindi non solo il sommo Pontefice ma la ripetitività con la quale questa persona ritiene di fare i
suoi spettacoli, forse avrebbe dato fastidio maggiormente alla città stessa. Io spero che anche la
stessa Giunta, dopo aver visto qualche iniziativa, tra l'altro mi risulta che Crozza a Genova sia stato
leggermente spostato: "se vuoi fare lo spettacolo qui lo fai in mezzo al porto, là tranquillo, da solo"
infatti non lo ha fatto e nessuno ha detto niente, han detto: vediamo se può andare a fare un giro a
Pavia. Da voi certamente non è venuto, quindi il problema non è esistito, è andato solo sul giornale,
la questione si è aperta e si è chiusa, due vantaggi in uno solo.
È Natale, non abbiamo avuto questo panettone sullo stomaco, però ne approfittiamo perché
stiamo facendo anche un discorso culturale, ne approfittiamo per dire che siamo certamente aperti,
non solo come gruppo politico, ma come persone, aperti a tutte le esperienze, specialmente di
carattere culturale, io sono stato forse, non so se uno dei pochi o uno dei tanti che è andato dal
Presidente Sacchi a complimentarmi ad esempio per l'opera che ho visto del Don Giovanni, certo,
una volta ero un buon cantante anch'io e il tenore magari poteva essere leggermente diverso, però la
rappresentazione, i costumi (cambio cassetta) per qualcuno, e la stessa scenografia non solo era
accettabile ma per la struttura che ha il nostro teatro ha espresso, secondo me, degnamente il
pensiero sia di chi ha scritto all'epoca l'opera, sia di chi oggi l'ha interpretata e, come regista, l'ha
diretta.
Quindi degli sforzi di questo tipo non solo è possibile farli, ma è possibile comprenderli ed è
possibile anche sollecitarli, perché so che la nostra città deve uscire da quel grigiore culturale nel
quale tante volte si trova perché non frenata dalle novità più o meno nude o più o meno pelviche di
qualcuno, ma frenata invece da una mentalità che non vuole costruire, che non vuol comunque
vedere il nuovo, perché nel vecchio ci si sta bene, invece siamo dell'avviso che è venuto il
momento, proprio anche attraverso questa maturazione di lavoro che ha fatto il Consiglio
Comunale, che ha fatto il Consiglio di Amministrazione, siamo non più neanche, io ritengo, alla
fine della fase di transizione, siamo in una fase nuova, non m'interessa chi la gestirà, perché non sto
parlando di chi di Destra, di Sinistra o di Centro, siamo in una fase nuova, sarà il Consiglio
Comunale tutto a gestire questa fase nuova, sarà l'attuale Consiglio di Amministrazione, se
attraverso questa nuova fase ci saranno anche momenti progettuali comuni, saremo ben contenti di
vederli e di sollecitarli, non solo, di condividerli e magari, e questo senza il magari, di andare a
trovare le risorse per le realizzazioni e ho detto prima. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo il Consigliere Bruni, do la parola al Consigliere Gimigliano, pregandolo, come
hanno fatto i suoi precedenti Consiglieri di attenersi nel tempo stabilito dei 10 minuti. Grazie.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Quando si parla del Teatro Fraschini non c'è bisogno di fare nessuna presentazione perché è
stata già fatta dalla folta rappresentanza del Teatro Fraschini, anzi, dal massimo rappresentante
istituzionale del Teatro qui presente, cioè il Presidente, e siccome sappiamo tutti di che cosa si
tratta, di che cos'è per questa città, io volevo fare alcune considerazioni riferite strettamente
all'esposizione, seppure completa, del Presidente del Teatro Fraschini.
Il Presidente ha detto che per perseguire l'obiettivo politico culturale del Teatro Fraschini si
renderebbe necessaria la sua trasformazione in fondazione. Io non sono un docente, però mi sembra
che sia chiaro a tutti cos'è l'istituzione e che cos'è la fondazione. Ora l'istituzione come sapete tutti
quanti è un ente strumentale del Comune che non implica una sua autonomia giuridica ma
semplicemente una sua autonomia gestionale, mentre la fondazione, che è una persona giuridica
privata, perché anche qui c'è la differenza tra persona giuridica pubblica rappresentata dagli Enti
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Pubblici, territoriali o non territoriali, e ci sono persone giuridiche private quali possono essere le
associazioni oppure le fondazioni. Certamente il Teatro Fraschini non potrà perseguire la strada
dell'associazione perché nell'associazione, come è ben noto, prevale il complesso organizzato di
persone, seppur dirette ad un unico scopo, che potrebbe essere quello culturale, a differenza invece
delle fondazioni in cui prevale il complesso dei beni e quindi dei patrimoni, sempre naturalmente
diretto ad uno scopo ben determinato che è rappresentato dallo scopo culturale.
Personalmente non voglio insegnare nulla al Presidente del Teatro Fraschini, ma nella sua
eventuale trasformazione in fondazione seppure, a mio avviso, a prevalente capitale pubblico,
quindi con una netta prevalenza dei rappresentanti istituzionali pubblici a differenza di quelli
privati, lo scopo non è quello politico culturale ma, a mio avviso, è semplicemente quello culturale,
quindi personalmente, sotto questo aspetto, mi trovo in lieve dissonanza con quanto ha espresso il
Presidente dall'istituzione Teatro Fraschini. Sarà magari, così, una lieve osservazione che ho voluto
fare ma, ripeto, non voglio insegnare nulla al massimo rappresentante dell'istituzione Fraschini però
mi sono permesso di sottolineare questo aspetto, nel senso che non vedo assolutamente nessun
binomio politico culturale per la trasformazione del Teatro Fraschini in fondazione, perché lo scopo
della trasformazione in fondazione non è politico culturale ma solo, essenzialmente ed
esclusivamente culturale.
È stato anche detto che il bilancio formulato quest'anno da parte dell'istituzione Fraschini è
un bilancio che è riferito al consolidato storico, è un bilancio prudenziale. Tra l'altro questo bilancio
è stato anche rapportato al piano programma che si ripete rispetto a quello che è stato il piano
programma degli anni precedenti, proprio perché il Presidente ha fatto presente che non può esserci
un piano programma sbilanciato se quest'ultimo non è rapportato all'elemento finanziario e
all'elemento economico.
Però, a mio avviso, personalmente, poi mi darà sicuramente una risposta, non posso
condividere appieno anche qui questo abbinamento di piano programma rapportato all'aspetto
economico finanziario, prudenziale proprio in ragione di questa eventuale trasformazione in
fondazione, proprio perché potrebbe a mio avviso essere adottata una politica culturale un po' più
sbilanciata, un po' più aggressiva rispetto allo stesso budget economico finanziario attualmente
disponibile per l'istituzione Teatro Fraschini.
Dopo aver fatto queste considerazioni strettamente di carattere generale, volevo fare alcune
osservazioni di dettaglio.
In particolare sull'allegato a), io ho fatto un riscontro con il provvedimento che è stato
approvato l'anno scorso da parte di questo Consiglio Comunale e nel fare un riscontro tra il conto
economico del 2007 ed il conto economico del 2006 ho notato una piccola variazione. Non voglio
fare un commento di tutte le voci altrimenti avrei bisogno almeno di 30 minuti per ciascuna voce,
però su due o tre voci mi volevo soffermare ed in particolare, facendo il riscontro con il conto
economico dell'anno 2006, ho notato che c'è una differenza per quanto riguarda i costi riferiti al
consumo del gas per riscaldamento. Visto che quest'anno è salito di molto a 65.000 Euro rispetto
invece all'anno scorso che è stato di molto inferiore. Ora il Presidente sa benissimo che l'accensione
del gas viene fatta soltanto in alcuni periodi, in alcuni momenti, non va ventiquattro ore su
ventiquattro però, nonostante questo, ho notato una profonda differenza rispetto all'anno scorso.
Ora non vorrei dire se c'è stata o meno qualche perdita di gas però, siccome la differenza è
notevole, volevo chiedere al Presidente se era necessario cambiare il servizio di manutenzione, e
quindi di gestione, del gas riscaldamento, in altre parole se è il caso di cambiare ditta che gestisce il
gas per il riscaldamento. Siccome l'ASM fa anche questo servizio, si potrebbe anche fare un
raffronto tra l'ASM e altre ditte private che svolgono analogo servizio di gestione.
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Una seconda considerazione, una seconda osservazione era riferita invece alla voce
consulenze. Questo, perché? Il Presidente ha detto in Commissione che le consulenze
dell'istituzione Teatro Fraschini sono orientate e sono puntate su tre fronti, uno riguarda quella del
direttore artistico, una riguarda il servizio vigilanza e l'altra riguarda il servizio manutenzione. Il
servizio consulenze di 51.000 Euro mi pare che raggruppi tutte e tre le voci, però la maggiore voce
è assorbita dal profilo professionale del direttore artistico, che mi sembra che percepisca intorno ai
40.000 Euro.
Adesso, Euro in più o Euro in meno non lo può sapere, però mi sembra che percepisca
intorno ai 40.000 Euro. Naturalmente quando parlo del profilo professionale del direttore artistico
che percepisce 40.000 Euro, non sempre io personalmente, indipendentemente se la scelta
dell'istituzione Teatro Fraschini è quella di essersi orientata per un profilo professionale di direttore
artistico parametrato ad un grado dirigenziale, seppure di basso livello dal punto di vista della
graduazione economica, per cui è una cifra che personalmente, questa almeno è la scelta, perché la
scelta potrebbe essere anche diversa, nel senso che il profilo professionale del direttore artistico
potrebbe essere parametrato non necessariamente ad un livello dirigenziale, potrebbe essere anche
parametrato ad un livello economico più alto ma potrebbe essere parametrato anche ad un livello
economico più basso, tipo una posizione organizzativa, per fare un esempio, quindi chi conosce la
materia della gestione del personale sa quali potrebbero essere eventualmente le differenze dell'uno
e dell'altro, cioè del parametro economico della posizione organizzativa inferiore a quella del
dirigente oppure quella della graduazione economica di un dirigente apicale che va molto ma molto
oltre i 40.000 Euro, come per esempio il dirigente di settore del Comune di Pavia oppure i dirigenti
di divisione della Provincia, per non fare altri esempi, di tanti altri dirigenti che naturalmente si
trovano nelle otto famiglie e quindi negli otto comparti del pubblico impiego. Potrei fare una
disquisizione dei vari dirigenti presenti dal punto di vista economico delle figure economiche dei
vari dirigenti in tutti gli Enti Pubblici però, per brevità di esposizione, mi sono limitato a fare solo
due riferimenti al Comune e alla Provincia.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Consigliere Gimigliano, Le ricordo che è cinque minuti fuori il tempo massimo, La prego di
concludere, altrimenti Le tolgo la voce.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Concluderò. Così come questa spesa di consulenza è riferita a queste tre voci, io volevo
chiedere a quali ditte il servizio di manutenzione è stato affidato e a quale ditta naturalmente è stato
anche affidato il servizio di vigilanza, se sono le stesse ditte del Comune di Pavia oppure se sono
ditte che sono state scelte al di fuori della rosa delle ditte che ruotano già all'interno del Comune di
Pavia.
Io per queste voci che ho testé espresso, nel caso in cui non dovesse esserci questa
trasformazione in fondazione in cui ci sarà sicuramente presente il privato, nel Consiglio di
Amministrazione potranno essere una o due unità e quindi avere anche loro la possibilità di
esprimere la loro opinione all'interno del piano programma, perché è chiaro che se un privato dà
centinaia e centinaia di Euro come sponsor, è chiaro che vorrà avere la sua voce all'interno di un
piano programma, quindi all'interno di un Consiglio di Amministrazione, e naturalmente questo
comporterà anche un eventuale, potrebbe succedere, ridimensionamento di eventuali costi al fine di
pareggiare i costi/ricavi che in questo contesto, non posso negarlo, è stato pareggiato, quindi è in
pareggio, come tra l'altro prevede lo stesso regolamento dell'istituzione Fraschini.
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PROCESSI VERBALI DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PAVIA
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo il Consigliere Gimigliano. Diamo la parola alla Dottoressa Campari.
CONSIGLIERE CAMPARI IRENE ANTONIA
Buonasera a tutti. Io ringrazio i componenti del Consiglio di Amministrazione del Teatro
Fraschini, il Direttore, sempre presenti, e questo lo ritengo un segno di rispetto inequivocabile nei
confronti di questo Consiglio. Plaudo ovviamente, come hanno fatto altri colleghi che mi hanno
preceduto, al successo ma anche alla continua visibilità che il Teatro Fraschini si guadagna
mantenendo proposte di qualità. Ritengo che questa visibilità sia di profitto e di sostegno anche
all'immagine complessiva della città, e non solamente all'interno della città ma anche al di fuori
della città.
A mio parere il Teatro Fraschini è un'istituzione culturale e tale deve rimanere anche nel
caso che per necessità si debba trasformare in una fondazione, e per istituzione io non ritengo, non
limito quest'accezione al soggetto gestore, proprio istituzione come presenza istituzionale e
culturale in questa città, questo è il carattere che deve mantenere a prescindere da quello che sarà
poi il nuovo soggetto gestore.
Io non vedo per esempio, come il Consigliere Minella, che i privati che entreranno, i soci,
non debbano avere voce in capitolo, lo ritengo una preclusione a priori che mi sembra possa
precludere in qualche modo delle proposte che possono anche avere un senso. Non vedo perché si
scelga un soggetto gestore privato e poi si precluda ai privati di fare delle proposte, mi sembra un
controsenso, è chiaro che però la qualità delle proposte deve essere garantita dalla componente
pubblica perché quella mi garantisce che la qualità prescinde qualsiasi altro tipo di ragionamento
che non sia solamente quello proprio della qualità da offrire e da mantenere alla cittadinanza.
Un'altra cosa chiederei al Teatro, di continuare a fare, a prescindere da quale sarà il carattere
del nuovo soggetto gestore, quella specie di funzione di sollecitatore del senso civico, e ci metto
anche quel briciolo di coesione sociale che coloro i quali frequentano il Teatro sentono, anche
semplicemente passando dalla biglietteria o facendo la fila per prendere l'abbonamento, io lo voglio
interpretare anche come un segno di volontà di coesione sociale, si sta in fila al Teatro perché si
vuole partecipare insieme in uno spazio che è ancora pubblico, ha il senso del teatro greco questo.
La politica è nata con l’Orestea di Eschilo, non è nata nella Polis, è nata da un prodotto della Polis
che è il teatro, è lo spazio dell'apparenza e Anna Arent ha detto che la politica è lo spazio
dell'apparenza, hanno quindi molto in comune teatro e politica e ritengo che se i greci hanno
interpretato il teatro come luogo per evitare la stasi ... i conflitti civili, sotto, sotto questo ruolo
potrebbe ancora averlo, rappresentare i conflitti vuol dire depotenziarli nella realtà.
Per quanto riguarda ciò a cui ha fatto riferimento Minella, ossia a Sostakovic, quindi a quelle
proposte che raccolgono l'attenzione di nicchia, ricordo come io abbia immensamente goduto ad
una rappresentazione e ad un'esecuzione musicale che riguardava solo alcuni pezzi di Ravel e di
Debussy e che ha visto in sala 50 ascoltatori. È stato momento magico, io sono sicura che il Teatro
ne offrirà altri e non disdegnerà o non ignorerà anche quella parte del pubblico. Voi siete garanzia
di questo e al Direttore e al Presidente lo è, vedo anche la sensibilità che hanno sempre espresso i
membri del Consiglio di Amministrazione, ma proprio perché io al Teatro riconosco questo ruolo
imprescindibile, e a volte mi ci aggrappo come ad un'ancora, il solo sapere che c'è mi dà una certa
tranquillità, ritengo che debba essere il Teatro, che sia istituzione, che sia fondazione, debba avere
un ruolo strutturale in tutti i grandi eventi culturali che questa Amministrazione proporrà alla città,
come per esempio il Festival dei Saperi. Ritengo che il ruolo della Fondazione Fraschini o
dell'Istituzione Fraschini debba essere in questi eventi strutturali, per me sarebbe una garanzia,
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come una garanzia sarebbe stato il fatto di essere coinvolta anche nella precedente edizione. Con
questo vi ringrazio moltissimo del lavoro che state facendo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringrazio la Consigliere Campari. Do la parola al Consigliere Galandra.
CONSIGLIERE GALANDRA MARCO
Grazie, Presidente, io sarò molto breve anche perché, alla luce degli interventi che mi hanno
preceduto, veramente non saprei più che cosa aggiungere, comunque volevo innanzi tutto dare atto
al Presidente Sacchi e agli altri rappresentanti del Consiglio di Amministrazione che contrariamente
ad altre istituzioni locali, faccio riferimento alla ASM ad esempio, da parte loro c'è sempre stata la
massima disponibilità all'informazione sull'attività del Teatro Fraschini, sui suoi bilanci, sulle sue
prospettive, eccetera, cosa che purtroppo non possiamo dire per quello che riguarda l'ASM e tutte le
varie società consociate che ne fanno parte.
Detto questo, volevo notare un'altra cosa che mi fa molto piacere e che non ho problemi a
dire, che nei cinque, sei o sette anni forse da che io mi ricordi, dai quali Antonio Sacchi è Presidente
del Teatro Fraschini, è dal 2000, quindi siamo già a quasi sette anni, anche in precedenza devo dire,
ma prima non ero ancora così vicino a questo tipo di problema, non si è mai registrata alcuna
polemica, alcun grosso problema, alcuno screzio che abbia all'interno del Consiglio di
Amministrazione o tra il Presidente ed il Direttore Generale, eccetera, che in qualche modo abbia
potuto annebbiare, rovinare l'immagine complessiva che il Teatro Fraschini di fronte alla città ha,
cioè di un'istituzione che funziona bene, che produce bene e che comunque alla città fa onore
possedere. Questo lo dico come cittadino, al di là di ogni connotazione politica e colorazione
politica.
Un appunto che io vorrei fare, io non entro nella dinamica del bilancio perché altri poi se ne
sono già occupati e altri poi se ne occuperanno, ribadisco ancora che mi piacerebbe ci fosse dato, ci
sia una maggiore visibilità ai Solisti di Pavia, che è un gruppo che, mi dicono, funziona bene, che
gira anche per il mondo portando il nome di Pavia all'estero, ma però sulle cui attività noi come
pavesi o come cittadini siamo poco informati. Questa è un'osservazione che mi viene di fare e sulla
quale magari vorrei una risposta.
L'altra mia richiesta invece, molto più concreta, riguarda gli interventi che potrebbero essere
effettuati sulla struttura del Teatro Fraschini. Quello del Fraschini è un palazzo, come si diceva, di
valore inestimabile, essendo un palazzo storico, come tutti sappiamo, dovuto al disegno ha i suoi
anni, come si suol dire, e periodicamente necessita sicuramente di sistemazioni e di aggiornamenti
per quello che riguarda magari le attrezzature, eccetera, quindi volevo chiedere se c'è la necessità,
se il Consiglio di Amministrazione ha riscontrato la necessità di questo tipo di interventi, di quali
interventi potrebbe trattarsi e soprattutto dove si pensa eventualmente di trovare i fondi - se fosse
necessario effettuare questo tipo di interventi - necessari a questa manutenzione, che non so se può
essere considerata ordinaria o straordinaria. Questo è quanto mi piace chiedere.
L'ultima cosa che vorrei dire, prima di chiudere il mio intervento, è che mi trovo
perfettamente d'accordo a quanto ha detto il collega Sandro Bruni prima. Sarebbe veramente molto
interessante, e io lascio alla Giunta di pensarci, ma ci penseremo anche noi, che venisse
effettivamente creata in futuro una struttura collegata al Teatro Fraschini dal punto di vista del
proprio scopo, cioè una struttura in cui fare spettacolo, però distinta dal Fraschini, magari in un'altra
zona della città che vada riqualificata proprio anche attraverso la costruzione di una struttura del
genere, da destinare magari solo ad un certo tipo di spettacoli, solo alla musica per i giovani, solo a
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spettacoli di prosa di un certo tipo. Questa secondo me potrebbe essere un'ulteriore possibilità per
incrementare anche l'offerta culturale che il Teatro Fraschini può dare alla nostra città. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Galandra. Consigliere Magni.
CONSIGLIERE MAGNI GIOVANNI
Grazie, Presidente. Anch'io volevo esprimere l'apprezzamento, che mi sembra doveroso, nei
confronti del Presidente dell'istituzione Teatro Fraschini, del Direttore Artistico e di tutto il
Consiglio di Amministrazione che, così come veniva ricordato, è sempre stato estremamente
disponibile e corretto nei confronti sia in sede di Commissione che relativamente a questo Consiglio
Comunale.
L'altro apprezzamento va per il lavoro che è stato svolto e che il Consiglio sta svolgendo.
Visto che sono stati illustrati dei dati estremamente significativi dobbiamo sicuramente riscontrare
una grande positività nel lavoro ad oggi svolto. Attività che, come viene ricordato, ci ha portato ad
avere un teatro di tradizione al ventesimo posto, lo ricordava il Presidente, in Italia rispetto a tutti
gli altri, mi sembra superato solo dai teatri delle cosiddette grandi città, e questo denota sicuramente
un impegno costante e sistematico nei confronti delle attività, ma soprattutto anche nei confronti
della città, perché riteniamo che i modi che un cittadino ha di esprimere un gradimento si misurano
soprattutto attraverso la vita attiva e la partecipazione al teatro, i dati che sono stati espressi, una
quantità esorbitante di abbonamenti e quindi la necessità di poter attivare anche delle procedure per
ampliare le repliche che già ci sono, sia per quanto riguarda la lirica e la prosa, sono dati
sicuramente significativi.
Dobbiamo riconoscere anche che l'interesse all'attività del Teatro viene dato da alcuni
soggetti privati, da alcune fondazioni e dai privati che portano, per così dire, nelle casse
dell'istituzione dei contributi che permettono lo svolgimento di un'attività, come dicevo prima,
significativa. Questo dimostra il fatto che c'è anche dialogo all'interno della città tra istituzioni, tra
fondazioni e tra soggetti privati e sicuramente il dialogo è una strada da perseguire per poter
continuare a migliorare e raggiungere ulteriori obiettivi.
Noi ci auguriamo che nei prossimi mesi, quando saremo chiamati ad esprimere le nostre
opinioni in questa sede e relativamente alla costituzione della fondazione, il dibattito sia franco e
costruttivo che sia mirato al dialogo, ma il dibattito secondo noi deve avere un obiettivo preciso,
mantenere la preminenza pubblica della fondazione, e questo, come si dice in gergo, senza se e
senza ma. Ma su questo poi sicuramente ritorneremo.
Volevo porre però all'attenzione una riflessione che riguarda un aspetto tecnico previsto
all'interno di questo bilancio che, come veniva giustamente ricordato, deve essere inteso come
bilancio di transizione, e la questione tecnica riguarda l'entità minimale per quanto riguarda gli
interventi legati alla manutenzione ordinaria. Sappiamo, lo ricordava poco fa il Consigliere
Galandra, che il Teatro dopo la sua riapertura, se non vado errato di dieci o dodici anni fa più o
meno, non ha più subìto interventi di carattere strutturale di una certa consistenza, quindi pensiamo
che si debba porre la massima attenzione per quanto riguarda gli investimenti, anche relativamente
alla struttura del Teatro, miglioramento di tutte quelle parti, anche strumentali o quant'altro, che
possono servire a migliorare l'aspetto e la vivibilità del Teatro stesso.
Così come, questo è un aspetto che avevo sollevato l'anno scorso più o meno a Settembre del
2005, perché uno degli altri aspetti legati agli investimenti, era un'ipotesi che avevo portato
all'attenzione del Consiglio attraverso un collegamento ad un Ordine del Giorno che aveva fatto
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allora il Consigliere Adenti, dal nostro punto di vista deve essere mantenuta integra la necessità
anche di recuperare la struttura dell'organo del Lingiardi, tuttora giacente ed in fase di restauro.
Quello che quindi pensiamo di porre come riflessione è sicuramente un'attenzione per
quanto riguarda gli investimenti futuri, al di là delle attività di carattere prettamente teatrale,
eccetera, su cui bisognerà riflettere e porre tutta una serie di questioni. Dal nostro punto di vista vale
la pena eventualmente di programmare un piano generale di investimenti che deve essere una parte
integrante, dal nostro punto di vista, eventualmente anche della convenzione o dell'ipotesi
gestionale per quanto riguarda la costituenda fondazione. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Magni. Do la parola al Consigliere Veltri Elio.
CONSIGLIERE VELTRI CORNELIO
Vorrei prima di tutto rassicurarvi, secondo farvi una richiesta e terzo una proposta.
La rassicurazione è questa, la faccio io perché l'Assessore al Bilancio è andato a stampare un
po' di soldi, noi abbiamo una macchinetta che stampa Euro, Euri, e il Sindaco è di passaggio ogni
tanto, ma non c'è in questo momento. La rassicurazione è questa: non vi preoccupate, siamo pieni di
soldi, pieni, abbiamo tutti i soldi che volete, voi, quanto tempo sta aperto il Teatro? Cinque mesi, sei
mesi all'anno? Sette mesi? Spendete solo 2.700.000 Euro, scusa, aumentiamo, per il Festival dei
Saperi in tre giorni abbiamo speso 1.200.000 Euro, scusa, c'è una sperequazione enorme e adesso
non vi preoccupate che arriveranno, non parliamo per l'azienda.
Voi, vi hanno fatto tutti i complimenti perché siete qui, ma voi lo sapete che io lo dico in
maniera amicale, voi siete qui perché fate solo questo, non avete nulla da fare, non vi chiamano
fuori, non siete mica come quel Revisore dell'Azienda che sta in 70 Consigli di Amministrazione e
di Revisione, che è un record mondiale. Io ho fatto telefonare in Cina se ce n'è un altro, non c'è, non
è quindi solo merito vostro se siete qui, è anche dovuto al fatto che non vi chiamano in giro, voi
lavorate solo per il Teatro, non siete dei big voi, però noi siamo contenti lo stesso, perché
evidentemente avete tutto il tempo di lavorare per il Teatro, mentre abbiamo persone che sono in
10, 12 o 15, fino a 70, quando ho visto 70 mi sono bloccato perché ho detto, questo è un genio,
dovremmo valorizzarlo di più e pagarlo meglio, quindi rassicuratevi, state tranquilli.
La domanda, la richiesta, anzi, è questa. Un mio vecchio amico, che forse il Direttore
Artistico ha conosciuto, che è stato amico ed anche maestro, che si chiamava Riccardo Lombardi,
diceva: "Noi vogliamo una società più ricca" si parlava del modello di sviluppo allora, adesso non
se ne parla più, "ma diversamente ricca". Poi aggiungeva per fare un esempio: "Perché anche un
operaio metalmeccanico deve poter ascoltare Beethoven". Io sono rimasto molto affezionato a
questa frase di Riccardo Lombardi, allora la domanda, la richiesta è questa, qual è la composizione
sociale dei presenti, non solo degli abbonati, degli abbonati già posso darmi una risposta da solo,
ma di coloro i quali frequentano il Teatro, sarebbe interessante saperlo se per esempio un po' di
pensionati, di pendolari, di studenti, sono in grado, perché la frequentazione del Teatro è
commisurata alle loro entrate, perché se noi, è vero, facciamo delle belle cose, ma le facciamo per
una parte della città. Io faccio la domanda, credo che voi non facciate fatica a fare un'analisi di
questo tipo.
Un'altra richiesta che vi voglio fare è questa, io credo che sarebbe molto interessante fare
una mostra del Teatro connessa della storia del Teatro che dovrebbe avere pressappoco 226 anni,
dovrebbe essere stata viva Maria Teresa, o mi sbaglio? Una mostra della storia del Teatro correlata
alla storia civile (segue intervento fuori microfono) Maria Teresa, 1773, infatti ero destinato, l'anno
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PROCESSI VERBALI DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PAVIA
in cui sono de diventato Sindaco io (seguono interventi fuori microfono) no, Maria Teresa me lo
ricordo bene, 40-80,1740-1780, su questo non si discute, non c'era ancora Giuseppe II.
Stavo dicendo, correlata alla storia civile della città. Tra le altre cose il Direttore Artistico in
qualche modo ha respirato l'aria della fondazione del teatro civile in questo paese, che è l'Italia,
perché ha conosciuto, credo, i fondatori del teatro civile a Milano, non credo di sbagliarmi, quindi
sarebbe molto interessante questo e questo risponderebbe anche, perché è chiaro, se si fa una mossa
di questo tipo, con questa impostazione, risponde anche all'esigenza che poneva la nostra amica e
collega, del ruolo politico e civile del teatro, ma io mi limito a dire del ruolo civile del teatro perché
collateralmente si possono aprire delle discussioni, fare alcuni dibattiti ai quali possono essere
chiamati a partecipare le scuole ed i cittadini, purché si facciano delle cose serie, di buonsenso e
non strumentali.
Le mie due richieste sono quindi queste, credo che sarebbe molto interessante fare entrambe
le cose perché allargherebbe anche l'attività del teatro in una situazione molto difficile nella quale
non vorrei che fra poco a Pavia restasse solo il teatro, perché tutti mi dicono che contro la chiusura
dei cinema non si può fare nulla, io non sono in disaccordo totale, ma questo me lo hanno detto
almeno quattro o cinque Consiglieri Comunali e non vorrei che Pavia rimanesse l'unico capoluogo
in Italia senza cinema all'interno della città.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo allora il Consigliere Elio Veltri. Prima di dare la parola al Consigliere
Assanelli c'era il Consigliere Minella che voleva fare una precisazione, una breve precisazione.
CONSIGLIERE MINELLA WALTER
La breve precisazione anzitutto è rivolta al Consigliere Bruni e alla Consigliere Campari.
Evidentemente mi devo essere espresso in modo non sufficientemente chiaro quando parlavo di
fondazione. Io volevo semplicemente dire che anche nell'ipotesi di fondazione il radicamento nella
tradizione e nel controllo da parte della democrazia cittadina di Pavia è un fatto politico e culturale
decisivo. Politico è ovvio, culturale perché questo Teatro ha una tradizione di 200 e passa anni, dal
tempo di Maria Teresa di teatro di alta cultura musicale, specificamente di teatro d'opera. Chiaro?
Allora se per ipotesi, non escludiamo niente, la fondazione decidesse, grazie all'intervento di
qualche privato molto danaroso e non molto lungimirante, di cambiare il corso del Teatro e di
dedicarlo, che so, alla pubblicizzazione della musica Mino Reitano, questa sarebbe un'evidente
stupidaggine che noi dobbiamo essere comunque in grado di bloccare, di impedire. In questo senso
il controllo politico tra la maggioranza assoluta da parte della città è fondamentale, in questa logica
sono molto d'accordo con l'ipotesi di Veltri di ipotizzare una mostra.
Faccio un'ultima brevissima precisazione, ho citato il concerto di Sostakovic. Il concerto era
molto bello, non soltanto perché proponeva un autore fondamentale, ma a Pavia poco frequentato,
ma anche per la qualità degli interpreti. Ricordo per esempio il pianista, il maestro Lucchesini, che è
uno straordinario, e poi gli altri che erano presenti e che sono di primissima qualità. Questo era un
concerto in altre parole che in qualunque sala di Milano avrebbe fatto la sua figurona. Non tutte le
iniziative, parliamoci chiaro, del Fraschini sono di questo genere, alcune ci sono, su queste
dobbiamo continuare, insistere e non avere paura se anche la risposta del pubblico all'inizio è lenta
perché dobbiamo avere fiducia nella capacità da parte dei nostri cittadini che, io sono convinto, ci
sarà di sicuro, di assimilare anche delle proposte culturali un po' meno solite. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Minella. La parola al Consigliere Assanelli.
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CONSIGLIERE ASSANELLI PIERO
Grazie. Io ho letto attentamente la relazione del Dottor Sacchi e mi scuso solo, per motivi
sono arrivato in ritardo, faccio quindi riferimento ad essa, ora anch'io mi associo al fatto che
l'istituzione del Teatro Fraschini è stata ed è un vanto per la nostra città, e questo è anche merito
soprattutto direi proprio dal suo Presidente, dal Direttore Artistico e da tutti i suoi collaboratori, e
questi non posso che ringraziarli.
Io quindi mi associo agli elogi di tutte le persone che sono intervenute prima di me, non
voglio ripetermi però questo è anche il mio pensiero e ci tenevo a dirlo. Io avrei magari alcune cose
da chiedere in particolare e mi rifaccio soprattutto per quanto riguarda la manutenzione, è già stata
detta questa cosa, ad esempio io chiederei al Dottor Sacchi, per quanto riguarda per esempio i
palchetti, a me sembra che... siccome si sa che è circa una decina d'anni che non c'è più una
manutenzione in gran stile, a me sembra che questo debba essere oggetto di investimenti.
Poi io chiedevo anche questo, nei rapporti per esempio con l'Università, a me sembra per
esempio che non sarebbe sminuita la sua vocazione, la vocazione del Teatro Fraschini, se ad
esempio potesse ospitare anche qualche convegno di grande interesse che si tiene anche a Pavia.
Ora, poter dire, poter far vedere il nostro Teatro in tutta Italia ed anche all'estero è certamente
motivo di prestigio oltre che dar lustro anche alla nostra città, quindi penso che si potrebbe
intensificare quest'opera.
Poi volevo semplicemente chiedere, magari lo ha detto anche nella sua relazione, mi scuso
sempre se sono arrivato in ritardo, era quel pagamento debiti pregressi ed altri che erano 117.000
Euro che erano stati... era una cosa di questo tipo qua, per il resto basta. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo ancora, Consigliere Assanelli. Io adesso... per favore Consigliere Greco, se si
può spostare un attimino perché non vedo il Consigliere Gimigliano, adesso prima di dare la parola
al Consigliere Niutta do per una breve, brevissima replica, più che replica al Consigliere Gimigliano
che voleva chiedere qualche chiarimento, giusto?
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Scusi Presidente, io ho chiesto di fare il secondo intervento, posso pure concedere, se vuole,
la parola al collega Niutta, però io ho chiesto di fare il secondo intervento e non delle precisazioni.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Un attimo, io Le concedo anche il secondo intervento ma al quinto minuto interrompo la sua
voce, glielo faccio già presente, glielo dico già adesso in modo che Lei sappia che allo scadere del
quinto minuto io interrompo, così come da Regolamento. Do la parola alla Consigliere Niutta.
Grazie.
CONSIGLIERE NIUTTA CRISTINA
Sarò breve, magari regalo cinque minuti a Gimigliano. Mi scuso anch'io, sono arrivata in
ritardo, non so se è stato spiegato perché e se ci sono dei motivi particolari, si è dimesso un
Consigliere, il Consigliere Danesino. Poi volevo chiedere, poiché nel piano programma facendo
riferimento alle sponsorizzazioni e alle partnership si dice che alcune volte gli accordi di
finanziamento sono ricercati anno per anno, altre volte nel migliore dei casi in accordi pluriennali.
Volevo chiedere se esistono questi accordi pluriennali e con chi.
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Infine un'annotazione, siccome poco tempo fa in questo Consiglio c'è stato uno show sul
piano programma dell'istituzione Pavia Città Internazionale dei Saperi, volevo chiedere conferma
prima dell'approvazione del piano programma che quello che ci è stato fornito sia quello che poi è
stato a suo tempo approvato dal Consiglio di Amministrazione.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringrazio la Consigliere Niutta. Consigliere Gimigliano, il mio tempo limite era dovuto a
questo, perché vede, se Lei supera determinati minuti e parla per lungo tempo cade l'attenzione da
parte di tutti i Consiglieri, si crea in sala un vocio che non è salutare per nessuno, per cui io
ribadisco che al quinto minuto Le toglierò la parola. Grazie.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Mi scusi, Presidente, io mi sono sempre attenuto al Regolamento e non ho mai fatto del
sottobosco quando gli altri sono andati nel loro discorso oltre il tempo regolamentare di uno o due
minuti, perché nessuno di noi ha qui l'orologio che allo scoccare del decimo minuto praticamente
suona la campanella, quindi se si tratta di un minuto o due non credo che caschi il mondo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ora io Le voglio fare una precisazione in modo che Lei sia abbastanza tranquillo, tutti hanno
parlato 10 minuti, ha parlato qualche minuti in più forse la Consigliere Campari, Lei ha parlato per
16 minuti, vale a dire 6 minuti in più di tutti gli altri, La prego di iniziare così possiamo terminare.
Grazie.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Grazie. Con questo mio secondo intervento ne approfittavo per fare due semplici
considerazioni sul conto economico del 2007 e su una voce del conto economico 2007, 2008 e
2009, cioè della plasmazione dei ricavi nella triennalità del 2007, 2008 e 2009.
In particolare volevo chiedere per quanto riguarda il conto economico 2007 la voce,
potrebbe essere anche irrisoria, insignificante ma semplicemente per un chiarimento strettamente
personale nonché dei colleghi Consiglieri, abbiamo la voce spese condominiali di 1.100 Euro, so
benissimo che quando si parla di spese condominiali c'è la specifica delle varie voci, ma siccome
questa è una voce specifica, spese condominiali 1.100 Euro, non penso che si riferisca al compenso
dell'amministratore, ma si riferisca a tutt'altra cosa.
Detto questo volevo fare un'ulteriore osservazione per quanto riguarda invece lo stato
patrimoniale, tanto per abbracciare il provvedimento nella sua globalità. A pagina 16, nella voce
crediti, vediamo sempre stato patrimoniale, abbiamo un importo riferito al budget del 31/12/2006 di
540.000 Euro ed un budget al 31/12/2007 di 800.000 Euro con una differenza di 260.000 Euro. Se
nella replica il Presidente oppure l'esperto del settore mi potrà dare i dovuti chiarimenti.
Invece l'ultima considerazione la volevo fare sul piano programma, in particolare sul piano
programma tra le varie voci, tra i vari paragrafi che sono stati riportati, personalmente noto con
soddisfazione l'aspetto riferito alla creazione di un eventuale museo all'interno del Teatro Fraschini
in onore a tutto il materiale letterario che è sparso probabilmente nelle varie sedi, quindi una
raccolta organica, una raccolta sistematica di tutto il materiale teatrale in un unico contesto. Questo
sicuramente non potrà far altro che agevolare la consultazione per tutte le diverse tipologie degli
studenti, sia universitari sia delle scuole medie inferiori e superiori. Però in particolare questo piano
programma a mio avviso forse manca di una piccola cosa, nel senso che nei rapporti con l'università
si parla dell'istituzione di una scuola e della tenuta di alcuni corsi. Siccome io considero il Teatro
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Fraschini una scuola culturale non solo per la città di Pavia ma per la provincia, per la regione e per
tutta la nazione, visto che si colloca al ventesimo posto nella graduatoria dei teatri presenti in Italia
allora, se mi consentite un suggerimento, potrebbe essere questo, nel senso che la proposta è proprio
quella di prevedere a mio avviso, proprio per un risvolto anche occupazionale verso la città di
Pavia, di una scuola per esempio di esperti in palcoscenico, nel senso che potrebbero esserci o
perlomeno magari ci sono, delle persone, dei ragazzi che hanno praticato da questo punto di vista il
Teatro Fraschini e quindi, perché no, riportare la loro esperienza anche al di là dello stesso Teatro
Fraschini e di conseguenza mettere a disposizione della città di Pavia quell'esperienza che hanno
acquisito nell'aver praticato alcuni corsi specifici presso il Teatro Fraschini.
Questo sicuramente darà ancora di più lungimiranza al piano programma del Teatro
Fraschini e potrà salvare qualche giovane dal mondo del lavoro perché con un'esperienza del genere
sicuramente non avrà problemi a trovare un'occupazione in Pavia o in altre province della Regione
Lombardia.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere. Penso che il dibattito sia stato abbastanza ampio, proficuo, va bene dei
complimenti, però ci sono state anche delle domande a cui penso sia il Presidente che il Direttore
vogliano rispondere. Prego però tutti i Consiglieri per la replica, perlomeno anche quelli che hanno
fatto delle domande, di entrare in sala. Prego, Presidente.
DOTTOR SACCHI ANTONIO - Presidente Teatro Fraschini
Grazie. Innanzi tutto mi corre l'obbligo a nome di tutto lo staff del Teatro Fraschini di
ringraziare i Consiglieri che, pur puntualizzando alcune critiche hanno nella loro totalità espresso
compiacimento per la gestione del Teatro Fraschini.
Io credo che una risposta che dura la metà piace il doppio, ma molte sono state le domande
e, per quanto sinteticamente, devo tentare di rispondere.
Il Consigliere Minella, che mi spiace di non vedere adesso in sala, scusami Walter non ti
avevo visto, ha toccato uno dei nodi cruciali nel suo intervento relativamente alla questione della
trasformazione giuridica del Teatro Fraschini, che non è un aspetto marginale nel contesto della
discussione di oggi, se non altro perché è chiaramente esplicitato nel piano programma, penultimo
paragrafo, che evidenzia la necessità di andare ad una trasformazione secondo le indicazioni che ho
dato nel mio intervento. Io posso dire che come c'è scritto del piano programma una cosa è certa,
cioè che l'idea di fondazione che abbiamo in mente è una fondazione nella quale la prevalenza del
Comune è una prevalenza marcatamente segnata. Su questo non c'è il minimo dubbio, ho usato
l'espressione istituzionalizzare i privati proprio perché sono loro che entrano in una gestione
pubblica e non il Teatro che si privatizza, non è un gioco di parole, è sostanza.
Per quanto riguarda invece un tuo riferimento a certe proposte di nicchia, chiamiamole così,
tanto per intenderci e per brevità di spiegazione, io sono convinto, ma noi tutti siamo convinti che
anche queste proposte di nicchia vadano perseguite e magari anche sostenute e valorizzate,
rientrano in quel concetto di punte di eccellenza che avevo forse troppo rapidamente citato, perché
se c'è una cosa che il Teatro non deve perdere è la sua funzione educativa e formativa del pubblico,
e la funzione educativa e formativa la fai anche a volte proponendo delle cose che fanno anche
discutere e che magari comportano una minore partecipazione di pubblico o, laddove comportano
una grande partecipazione di pubblico, magari comportano un grande dibattito culturale,
Shakespeare diceva: scuoti la scena.
Io ringrazio il Consigliere Bruni, in particolare per avere spezzato una lancia a favore del
tanto discusso Don Giovanni, rispetto al quale io non voglio aggiungere (segue intervento fuori
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microfono) c'è di mezzo un Don, ma questo era un Don libertino alquanto, perché io condivido - al
di là di alcune letterine che si scrivono - ad esempio la valutazione che ha dato il Dirigente
Scolastico dell'Ufficio Provinciale, quello che una volta si chiamava il Provveditore agli Studi, la
Dottoressa Fatato, che ha sostenuto che si trattava di una delle poche interpretazioni in cui veniva
sottolineata la giusta ribellione femminile al dominio maschilista di Don Giovanni, quindi se non
altro per questo, e credo anche che la citazione sacra non sia stata affatto disturbante, e non poteva
esserlo, perché il regista dell'opera è un cattolico polacco, di Katowice, e per esperienza diretta, e
credo che anche tu mi confermi, che un polacco cattolico è un cattolico che eccellenza, adesso senza
voler fare assolutamente... quindi il riferimento alla iconografia sacra che lui ha fatto, tra l'altro
filologicamente corretto, era un modo per sottolineare che il Don Giovanni andava punito dalle
donne.
Ma, a parte questo, mi permetto di dire che noi abbiamo, proprio come Teatro Fraschini
all'interno del circuito lirico lombardo, noi coproduciamo tutte le opere, ma in particolare ciascun
Teatro ne produce una, noi abbiamo prodotto il Faust. Il Faust non solo ha circuitato con grande
successo nel territorio lombardo, ma sta circuitando anche con grande successo nel territorio
emiliano romagnolo e come tutti sanno i loggionisti dei teatri emiliani romagnoli sono i melomani
più accreditati che uno possa incontrare.
È molto importante, ma ripeto, voglio andare sinteticamente, il riferimento che tu hai fatto
alla necessità che questa città abbia a fianco del Teatro Fraschini un'altra struttura, io dico
modulare, in cui si possa fare attività di spettacolo, attività musicale, attività aperta alle
associazioni, perché il Teatro Fraschini è molto contento di offrire il proprio spazio, anche a
pagamento come è logico, alle molte associazioni che lo chiedono, ma c'è un intenso sfruttamento
della struttura, e qui poi tornerò rispondendo per quanto riguarda gli aspetti di investimento, ed un
intenso sfruttamento della struttura provoca anche un'usura della struttura, normale, comprensibile.
Le domande di Gimigliano mi terrebbero qui fino alle tre di questa notte ma, siccome è
Natale, voglio fare un fioretto, allora ti rispondo rapidamente. Ho già detto che ci sono esempi in
tutta Italia di fondazioni teatrali con prevalenza di capitale pubblico, e questa sarebbe la nostra
collocazione, una fondazione con prevalenza di capitale pubblico, con prevalenza del ruolo del
Comune, ma per una semplice ragione, perché il Comune conferirebbe l'immobile e l'immobile è
inestimabile. Vogliamo dire 50 milioni di Euro? 60 milioni di Euro? 100 milioni di Euro?
L’Arcimboldi è costato 50 milioni di Euro, l’Arcimboldi, che non è un Teatro del 1773, quindi già
solo quello garantisce la priorità assoluta del Comune, ma ribadisco che la presenza dei privati è
importante laddove essi verrebbero a svolgere un ruolo istituzionale, come era richiamato anche
nell'intervento di Irene Campari.
Ti garantisco che di fronte alle maggiori spese di utenza gas, dovute anche ad adeguamenti
della bolletta, dovuti anche al fatto che, credimi, sono un po' invecchiate le stesse caldaie, non ci
siamo rivolti a Putin, verso il quale non ho grande simpatia personale, tutt'altro, ma ci siamo rivolti
più semplicemente alla ASM, essendo un'azienda ovviamente di riferimento in questa città.
Per quanto riguarda la consulenza artistica ti posso dire che da che sono Presidente io, il
Direttore Artistico ha avuto solo l'adeguamento Istat dell'indice del costo della vita e che il livello di
40.000 Euro lordi, ricordo, è inferiore di almeno 10 o 15.000 Euro a quello che è mediamente il
valore di una figura dirigenziale di livello medio, quindi figuriamoci quelle apicali. Non mi sento
neanche di retrocederlo, secondo la massima che in medio stat virtus, Lui da sei anni sta in medium
e così proseguiamo.
Per quanto riguarda le altre due consulenze, sono una all'Architetto Maggi e l'altra
all'Ingegner Savarino, che vengono individuati attraverso quel meccanismo che consente ad un
dirigente di individuare intuitu personae, sulla base di curriculum le persone a cui affidare dai
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contratti a tempo determinato, stiamo parlando di 7.000 Euro lordi in un caso e di 4.000 Euro lordi
nell'altro, tanto per renderci conto anche della grandezza delle spese.
A proposito di spese, i 1.200 Euro delle spese condominiali sono nient'altro che l'affitto del
Teatro Fraschini, perché il Teatro Fraschini sta in un condominio, per colpe che qui non voglio
andare a sollevare del passato, sta in un condominio e paga la sua quota...
CONSIGLIERE -------Signor Presidente, mi scusi, siccome il Presidente Sacchi sta dicendo delle cose che
interessano a tutti, pregherei se si potesse fare un po' di silenzio, anche al Sindaco, agli Assessori e
alcuni Consiglieri. Grazie.
DOTTOR SACCHI ANTONIO - Presidente Teatro Fraschini
Proseguo e poi vorrei chiudere con il tuo lungo elenco, altrimenti non finisco più, altro che
la metà della risposta.
Rapporto scuola/università, guarda, stiamo sottoscrivendo per l'ennesima volta, cioè
rinnovata di nuovo, una convenzione, rinnovata e adeguata mi suggerisce giustamente Fabrizio
Cupella, una convenzione con l'Università che in particolare ci porta a gestire una scuola di teatro,
attiva secondo due percorsi, uno di recitazione, che è una passione di tanti giovani, è uno che si
chiama di drammaturgia sociale, cioè l'utilizzo del teatro come strumento nei confronti del disagio,
minorile, sociale, carcerario, eccetera, ma anche come elemento magari di promozione turistica
culturale, perché chi esce da questo particolare segmento della scuola può diventare un animatore in
occasione di borse, convegni, eccetera (segue intervento fuori microfono) esatto, un po' come il
servizio civile.
Per quanto riguarda i tecnici di palcoscenico, noi abbiamo fatto, grazie ad un accordo con il
centro di formazione professionale, ad un finanziamento della Regione Lombardia, ad un contributo
della Provincia, era allora Assessore la Consigliere Nadia Meriggi, abbiamo fatto un primo progetto
di formazione proprio di tecnici di palcoscenico e noi oggi utilizziamo alcuni dei giovani usciti da
quel corso di formazione. Mi rendo conto che è una piccola cosa, sono piccole possibilità di
impiego ed anche di apprendimento però è già qualcosa, è quantomeno un segnale.
Irene Campari ha sottolineato un aspetto importante del ruolo del teatro in una città, che è
quello che se si mantiene questa funzione civica del teatro il teatro è anche una specie di
ammortizzatore dei conflitti, proprio perché li rappresenta, costituisce un'occasione di riflessione
importantissima. Se tu vedi il conflitto e capisci la tragedia che nasce dal conflitto, sei portato a
riflettere prima di parlare e siccome a volte le parole sono pietre, anche andando a teatro si impara
ad usare le parole, si impara a dare il giusto peso alle parole.
Ringrazio Irene Campari di aver detto che il Teatro ha creato della coesione sociale, è vero,
il Teatro Fraschini ha creato anche della coesione sociale, ha creato una fruizione del Teatro stesso,
della vita del Teatro stesso che io definisco spazio pubblico della democrazia dove, comunque la
pensi, tu sei ben accetto perché quello è un luogo che ti appartiene, è un luogo della città che chi
appartiene.
Arrivo a due aspetti toccati, rapidamente, vi giuro rapidamente, anzi toccati dal Consigliere
Galandra, dal Consigliere Magni, dal Consigliere Assanelli, che riguardano le questioni delle spese
di investimento. Ora, le spese di investimento, essendo l'immobile di proprietà del Comune, sono a
carico del Comune. Ci sono gli anni in cui si riesce a reperire nelle casse comunali una certa
quantità di risorse ed ecco che abbiamo fatto la conchiglia acustica, abbiamo rifatto la buca
dell'orchestra, quello che alcuni Consiglieri hanno sottolineato, un intervento sui palchi per il
recupero di alcuni palchi, è già oggetto di studio ad esempio nelle mani della Sovrintendenza, che
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ovviamente deve sovrintendere a questo tipo di intervento, ma trattasi di spese di investimento che
quindi esulano, cioè sono spese straordinarie, esulano dal contesto di questo budget, così come
esulano dal contesto di questo budget il fatto che le poltrone della platea del Teatro Fraschini dopo
dodici anni andrebbero sostituite e andrebbero magari anche dotate di un display perché il pubblico
della lirica, non solo quello che ascolta la lirica in francese il Faust o in tedesco se facessimo Il
flauto magico, ma anche quello il melodramma italiano avrebbe magari piacere di seguire, invece di
avere il libretto in mano e la lucina sul libretto, magari se si vedesse scorrere le parole del testo su
un display sarebbe molto contento.
Ad esempio una cosa che mi permetterei di chiedere ai privati che volessero intervenire nella
futura fondazione sarebbe proprio quella di contribuire a queste spese di investimento, perché
sarebbe un contributo sostanziale.
Elio Veltri mi ha ricordato come sempre anni lontani, la funzione civica, io direi politica nel
senso più alto del termine, nel senso di polis del teatro, andando a ricordare una figura che io
considero tra le più straordinarie della storia della Repubblica Italiana, quella di Riccardo Lombardi
e attraverso la figura di Riccardo Lombardi portandosi ad una richiesta alla quale rispondo subito,
che riguarda la natura sociale della partecipazione, la composizione sociale della partecipazione al
Teatro Fraschini. Occorre fare un'indagine più scientifica della composizione sociale anche se di
fatto noi attraverso il monitoraggio costante della biglietteria un'idea ce la siamo fatta e credo di
poter dire tranquillamente che in questi ultimi sei anni soprattutto, il Teatro Fraschini ha visto
crescere la presenza di giovani, anche perché si sono pensate specifiche iniziative per i giovani, ha
visto crescere la presenza degli anziani, anche perché si sono pensate specifiche iniziative per gli
anziani, ha visto una coesione sociale di un pubblico che io chiamo un ceto medio trasversale che si
è avvicinato al Fraschini e che ha anche messo un po' in difficoltà certe nicchie di élite un po'
snobistiche che andavano un pochino messe in difficoltà perché avevano una concezione vecchia
del teatro, sorpassata, non erano disponibili magari a proposte che, pur nel rispetto di tutti i gusti, di
quei famosi pubblici diversi del nostro teatro, proposte che a volte devono anche essere un po'
capaci di innovare, penso ad esempio ad una Tosca come quella a cui abbiamo assistito dove nel
pieno rigore filologico della musica, nell'esecuzione perfetta che è stata fatta, nella straordinaria
voce della Raspagliosi, il tutto era condito da una scenografia in cui si mescolava multimedialità e
scenografia di cartapesta come nella tradizione, questo è un modo per portare i giovani a teatro.
Non basta, per un Teatro glorioso del 1773, epoca di Maria Teresa, ma Giuseppe II era già
stato associato al trono (segue intervento fuori microfono) mi sono informato in diretta grazie al
mio amico Francesco Brendolise che ha qui, come vedi, un collegamento in diretta con il passato, in
questo caso non con il futuro, ma con il passato, sarebbe importante fare una mostra sul Teatro
Fraschini. Noi, sempre considerate le risorse, stiamo pensando ad una pubblicazione perché il
Teatro Fraschini non ha una pubblicazione, una pubblicazione degna di questo nome, una
pubblicazione che intanto cominci a ricostruire la storia di questo Teatro e a raccontare la bellezza
di questo Teatro. Le uniche immagini che riusciamo a far circolare di questo Teatro sono l'estratto
di una rivista della Banca Regionale Europea che ha finanziato un reportage fotografico e ci ha
consentito in questo modo di poter far circolare un po' di immagini fotografiche del Teatro
Fraschini.
Chiudo con il Consigliere Niutta. A tutti noi sono dispiaciute moltissimo le dimissioni del
Consigliere Danesino, perché nel periodo in cui il Consigliere Danesino è stato nel Consiglio di
Amministrazione, pur nella vivacità di un rapporto dialettico, come è logico che avvenga in un
contesto democratico, il Consigliere Danesino ha dato un apporto sostanziale alla vita del Teatro
Fraschini, di questo Lo voglio ringraziare pubblicamente a nome di tutto il Teatro, del Consiglio di
Amministrazione, della Direzione, di tutto il Teatro, sono sicuro che nel suo ruolo di Consigliere
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Comunale continuerà ad essere un difensore del Teatro Fraschini. Lui ha condiviso tra l'altro con
noi tutte queste scelte, non c'è nessun retropensiero o retroscena, lo sapete anche voi, c'è un
Onorevole che per i troppi impegni lascia la carica di Consigliere, ripeto, il primo della lista che lo
può sostituire è Mauro Danesino, lo immaginiamo, Lui ha dato - scrivendo una lettera al Presidente
e al Consiglio di Amministrazione - questa giustificazione e io ve la riporto, non vi riporto il testo
della lettera perché è elogiativo dell'attività del Teatro Fraschini e non è il caso.
Sponsorizzazioni. Tutti i privati che hanno sostenuto in questi anni il Teatro Fraschini sono
stati privati che lo hanno fatto anno dopo anno, ma sulla base di un rapporto annuale, di un contatto
reiterato ogni anno, soltanto con la fondazione Banca del Monte abbiamo fatto progetti pluriennali.
Tutto questo, come ricordavo nella mia introduzione, è venuto, sta per scadere, tutti questi sono
disponibili ad un rapporto futuro, nel senso della fondazione, cioè sono disponibili ad entrare in
questo meccanismo, ad entrarci come minoranza perché sanno che la fondazione avrà comunque
una maggioranza a capitale pubblico, e sono disponibili, questo è un segno veramente di grande
affetto al Teatro, ad impegnarsi con contratti pluriennali, almeno triennali quant'è la triennalità
dell'impegno finanziario del Comune di Pavia nei confronti del Teatro Fraschini, come riportato
anche dal documento che stiamo discutendo oggi, documento a cui è allegato un piano programma
che è stato pienamente condiviso da tutti i Consiglieri, e mi spiace che questa sera non sia qui con
noi Raffaella Ciampi, ma unicamente per problemi di famiglia.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Ringraziamo il Presidente Sacchi. Per aprire adesso il dibattito solo per dichiarazione di
voto, grazie. Bruni.
CONSIGLIERE BRUNI SANDRO
Colleghi sarò velocissimo, faccio una sollecitazione al Presidente del Fraschini e al
Consiglio di Amministrazione, in città è sempre ben accetta una qualsiasi pubblicazione, se poi
sono finalizzate, che arrivano dal Teatro, che arrivano dalla municipalità, che arrivano dalle cose di
Pavia. Io ritengo che come dono alla città potremmo di anno in anno metterci dentro questo
tentativo che nasce come proposta al Consiglio di Amministrazione e che potrebbe essere valutata,
non è necessario che arrivi al Consiglio Comunale, ma dalla Commissione consiliare magari sì, una
pubblicazione che qualche volta può interessare un'opera, qualche altra volta una raccolta. Io
condivido molto l'impostazione che ha dato il collega Gimigliano nella seconda parte per la raccolta
di questa documentazione che deve essere a disposizione non solo di appassionati di teatro o di
altro, ma di appassionati della storia nostra, della nostra città, e il Fraschini lo può fare.
Sarebbe opportuno - e ho già finito, faccio poi dichiarazione di voto - che questo spazio
fisico poi di consultazione e di disponibilità ce lo cerchiamo all'interno della città, non so, andiamo
al Broletto, andiamo a Santa Chiara, andiamo dove volete voi, però in un luogo dove i cittadini
trovino con una certa facilità accesso a questa documentazione. Probabilmente il Broletto è più
centrale, probabilmente il Broletto incomincia a diventare un tassello ormai determinante dopo
l'inaugurazione o l'inizio di inaugurazione che ha già fatto la Diocesi con la mostra di arte sacra
sotto il Duomo, un vecchio disegno del momento della caduta della torre, il centro di Pavia che
ritrova l'unità, magari vedremo attraverso anche la torre civica, ma attraverso il museo del Duomo e
il museo o qualcos'altro a livello che dovremo pensare anche all'interno del Broletto.
Io direi che uno spazio fisico fosse al centro della città che ci fa non solo ricordare, ma
vedere il Teatro, sarebbe molto importante così com'è importante ritrovare un documento ogni
anno, una pubblicazione ogni anno che, senza star lì a farcela costare, non abbiamo bisogno, adesso
non devo fare pubblicità, né togliere capacità di qualche ottimo tipografo o editore di Pavia, però
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magari un documento, un libretto un qualcosa che è alla portata veramente di tutti e che sarebbe
apprezzato dalle migliaia di pavesi che, arrivando al Broletto, arrivando al botteghino del Fraschini,
andrebbero a cercarsi questa parte della loro vita e della loro città di Pavia.
Sul documento di questa sera andiamo in linea con quanto espresso nel Consiglio di
Amministrazione, riteniamo di esprimere parere positivo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Bruni. Consigliere Walter Veltri.
CONSIGLIERE VELTRI WALTER
Sul documento e sulla delibera di questa sera noi voteremo a favore, anche se la discussione
è stata un po' strana da alcuni punti di vista, perché un bilancio preventivo è l'occasione per
illustrare un piano, un programma, ma anche di sviluppo e di progetto, in questo caso del Teatro
Fraschini del cui bilancio stiamo discutendo. Invece questa sera mi è sembrato che è stata decretata
la morte del Teatro legato all'istituzione e da domani, quando ci sarà la fondazione, avremo uno
sviluppo molto più ampio del Teatro Fraschini e secondo quelle indicazioni che sono venute, che
soltanto la fondazione potrà dare al Teatro un più ampio respiro ed un futuro più radioso,
chiamiamolo così.
Io credo che un po' si stia sovraccaricando la fondazione, come se risolverà tutti i problemi.
Io non so, lo vedremo quando ne discuteremo naturalmente, ma i soldi sono importanti ma non sono
tutto, se non ci sono le idee uno può avere tutti i soldi di questo mondo ma non è che faccia molta
strada e quindi, ripeto, vedremo quando discuteremo della nuova forma giuridica.
Due cose. È stato già accennato ed è stato ripreso dal Presidente, si faccia pure il depliant, la
pubblicazione, eccetera, ma credo che sia importante fare la mostra della storia del Teatro Fraschini,
e alla mostra legare una serie di iniziative. La pubblicazione uno se la porta a casa, se la legge, ma
credo che sia importante la mostra perché la mostra vuol dire portare la gente a teatro, vuol dire fare
una serie di iniziative e coinvolgere i cittadini.
Una cosa di cui... leggendo il bilancio, ho notato negativamente, probabilmente è il caso di
sollecitare l'Amministrazione Provinciale a dare qualcosa in più rispetto a 40.000 Euro, mi
sembrano un po' pochini, poi tu sei un dirigente, potresti anche farti dare un po' di soldi in più.
Noi, e chiudo, proporremo quando si discuterà e nuovamente discorreremo del Festival dei
Saperi, che il Festival dei Saperi venga organizzato e gestito dal Teatro Fraschini. Certamente
otterremo due risultati: uno, che costerà di meno, e su quello non ci sono dubbi, l'altro risultato è
che perlomeno avremo le pezze giustificative delle spese fatte.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Veltri. Consigliere Cinquini.
CONSIGLIERE CINQUINI CARLO
Grazie. La dichiarazione di voto del nostro gruppo è sicuramente una dichiarazione di voto
favorevole e l'occasione adesso come altre volte un voto che si esprime favorevolmente su quella
che è la politica culturale di questa Amministrazione. Per quanto riguarda in particolare il Fraschini,
collegandosi con quanto è emerso dal dibattito, non solo il sottoscritto, ma anche molti Consiglieri
conoscono personalmente il livello dei programmi, la varietà culturale dei programmi, conoscono
anche personalmente quello che è il pubblico del Fraschini, qual è la gente del Fraschini, la varietà
di gente, la varietà dal punto di vista anagrafico, come è stato detto, e la varietà dal punto di vista
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socioculturale, e in questo giustappunto il teatro esercita una grande funzione civica nella nostra
città.
La questione fondazione, a cui il nostro gruppo è sicuramente favorevole, ci siamo già
espressi in questo senso in quest'aula come indicazione come gruppo consiliare, non vuol dire che la
frase fondazione comporta di illustrare le magnifiche sorti progressive del Fraschini, non dobbiamo
caricare di un concetto di questo tipo la fondazione. Il creare la fondazione vuol dire consolidare la
politica attuale, vuol dire consolidare le prospettive dell'attuale politica, non è fare le cose
straordinarie, vuol dire dare respiro a quella che adesso è una situazione ed una programmazione e
garantire certezze al Teatro da un punto di vista dei bilanci, da un punto di vista delle prospettive,
da un punto di vista di garantire la qualità, di migliorare l'attuale assetto, questa è la fondazione, non
vuol dire cose al di là.
Dopodiché la scelta di andare verso la fondazione, la scelta di consolidare sempre più un
Teatro che ormai è un orgoglio per la nostra città da anni, questa scelta si accompagna a quella di
variare, variegare, se così posso dire, la politica culturale della città. Non ha senso fare un confronto
fra la vita del Fraschini ed il Festival dei Saperi, sono iniziative profondamente diverse, sono
iniziative strutturalmente diverse.
Anche altre Amministrazioni che intanto vengono reiteratamente citate in quest'aula
proponevano cose diverse, proponevano degli spettacoli concentrati in un certo periodo e
proponevano gli spettacoli del Fraschini in un contesto politico ed amministrativo profondamente
diverso e per molti versi più facile, se vogliamo, allora il Festival dei Saperi nasce da poco, deve
crescere, sta crescendo, ha richiesto un grosso impegno all'Amministrazione per presentarsi, per
presentarsi alla città e non solo alla città e fuori dalla città ed i frutti li sta già raccogliendo
l'Amministrazione nel momento in cui raccoglie delle adesioni alla futura programmazione del
Festival, non sono cose comparabili a questo punto. Comparare un'iniziativa pensata, studiata e
proposta l'anno scorso con quello che è l’evoluzione del Teatro in tutti questi anni è un'offesa al
buonsenso, si tratta di cose profondamente diverse, non sono comparabili tra di loro. È apprezzabile
invece, lo dico come gruppo consiliare, il fatto che l'Amministrazione si muove giustappunto su
piani diversi, su percorsi diversi per proporre alla nostra città, e non solo alla città, momenti
culturali profondamente diversi, di interesse diverso e che vanno a toccare anche situazioni,
persone, interessi estremamente variegati.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Cinquini. Io non ho più nessun iscritto... prego, Consigliere Fracassi...
Consigliere Galandra.
CONSIGLIERE GALANDRA MARCO
Sì, per dichiarazione di voto, io ribadisco un giudizio sostanzialmente positivo per quello
che noi possiamo capire dalla relazione del Presidente e anche dalle reazioni che abbiamo colto in
città sull'attività del Teatro Fraschini. Noi non siamo, come è noto, direttamente coinvolti nella
gestione del Teatro, comunque non ne siamo coinvolti in maniera determinante, per questo motivo
noi daremo un voto di astensione sul bilancio, che poi è anche un bilancio dell'attività del Teatro
nell'ultimo anno.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Galandra. Consigliere Fracassi.
CONSIGLIERE FRACASSI MARIO FABRIZIO
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Grazie, Signor Presidente. Non voglio entrare nel merito tanto è vero che non ho neanche
fatto interventi precedentemente per quanto riguardava la relazione, avendola sentita poi l'altra sera
in Commissione. Ritengo, stimando il Presidente e anche avendo avuto l'occasione in questi anni di
vedere i lavori che sono stati fatti insieme al Direttore e ai vari Consigli di Amministrazione che si
sono susseguiti, ritengo che sia da parte mia giusto dare un voto favorevole, anche perché ritengo
che siano le persone che spesso e volentieri fanno anche la differenza e, riconoscendo il lavoro che
è stato fatto dal Presidente in questi anni, penso sia giusto rinnovare la fiducia e dare anche in
questo caso un voto favorevole.
Spiace che purtroppo io non possa dire in altri casi, da parte di questa Giunta, naturalmente
lo stesso pensiero nei confronti di altri componenti, questo dispiace perché mi piacerebbe dirlo
anche magari di alcuni componenti della Giunta, visto anche i comportamenti e di alcune notizie
che mi sono arrivati in questi giorni.
Colgo anche l'occasione per salutare tutti i Consiglieri Comunali, io non parteciperò questa
sera ai saluti, farò i saluti a tutti direttamente e poi vado via.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere. Benché tutte le dichiarazioni di voto siano state favorevoli e
semplicemente un astenuto penso che il Presidente voglia fare una breve replica e rispondere magari
a qualcosa.
DOTTOR SACCHI ANTONIO - Presidente Teatro Fraschini
Volevo soltanto ringraziarvi dell'attenzione che portate, esprimendo i vostri giudizi in tutti i
modi che sono consentiti da un libero consesso democratico, per l'attenzione che portate al Teatro
Fraschini, e rinnovare un appello, è nelle vostre mani il futuro di questo Teatro, non perché fino
adesso sia sopravvissuto a se stesso, ha vissuto bene, ma per vivere meglio ha bisogno di voi e del
vostro sostegno. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Presidente, metto in votazione la n. 78.
Metto in votazione l'immediata esecutività perché il Presidente mi diceva che ha bisogno che
sia attuabile prima del 31 Dicembre.
(Le votazioni sono riportate nella delibera n. 68 – Prot. Gen. n. 35964/06 allegata al
presente verbale)
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ORDINE DEI LAVORI
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Prima di andare a farci gli auguri nella sala attigua, perché vi è un piccolo rinfresco offerto dal
Sindaco e dal Presidente del Consiglio Comunale, vorrei sapere dai Capigruppo se possiamo portare
avanti due mozioni in modo che così le possiamo eliminare.
La prima mozione, che poi è stata concordata, mi sembra, con tutti Capigruppo è la mozione
presentata dal Consigliere Comunale Bruni.
DISCUSSIONE SULLA MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE
SANDRO BRUNI CONCERNENTE LA PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI PAVIA
AL COFINANZIAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE PER LA
PROMOZIONE DELL'INCLUSIONE SOCIALE
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Prego il Consigliere Bruni se vuole dire qualcosa.
(La mozione viene integrata e modificata dai Capigruppo)
CONSIGLIERE BRUNI SANDRO
Sarò brevissimo e ringrazio tutti i colleghi Capigruppo che hanno aderito anche elaborando
ulteriormente questa mia mozione che felicemente ho visto ha comunque raggiunto quasi tutti gli
scopi che mi sono prefisso, quelli che mancano verranno ripresentati in seguito, ma ringrazio della
collaborazione. Mi permetto in particolare di ringraziare il collega Duse perché tramite il treno
mattutino ci siamo scambiati diverse informazioni in merito. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Allora metto in votazione questa mozione.
(La votazione è riportata nella mozione n. 42 Prot. Gen. n. 35531/06 allegata al presente
verbale)
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Passiamo adesso all'Ordine del Giorno, che poi era un Ordine del Giorno che era rimasto in
sospeso nella seduta precedente del Consiglio Comunale precedente.
DISCUSSIONE DEL PUNTO N. XXIX DELL’ORDINE DEL GIORNO AVENTE AD
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DALLA CONSIGLIERE CAPPELLETTI
E ALTRI IN OPPOSIZIONE ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Prego, Consigliere Cappelletti.
CONSIGLIERE CAPPELLETTI CLAUDIA
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Grazie, Presidente. Abbiamo presentato un Ordine del Giorno che riguarda la richiesta
all'ATO di Pavia e ai rappresentanti nell'ATO per fare in modo che non si ottemperi alla Legge
Regionale 18 del 2006 che obbliga la messa a gara e la privatizzazione dell'erogazione dell'acqua.
Noi riteniamo che l'acqua sia un bene essenziale, un bene comune dell'umanità, un bene primario,
sappiamo che tutte le civiltà sono sorte intorno ai corsi d'acqua, sappiamo che la scarsità d'acqua nel
mondo e nei Paesi del sud porta disagi enormi, ci sono intere popolazioni che non si sviluppano per
carenza d'acqua, ci sono altissimi tassi di mortalità in Paesi dove l'acqua è scarsa, dove l'acqua non
è potabile, altissimi tassi di mortalità specialmente infantile, tutte queste conseguenze gravissime
che ovviamente noi nei Paesi occidentali non viviamo però, come sempre, al tempo stesso nei nostri
Paesi occidentali abbiamo in ogni caso un problema di considerare l'acqua un grande bene, un bene
limitato, un bene raro, che va assolutamente preservato e di cui ci rifiutiamo che si pensi all'acqua in
termini di mercato, l'acqua non può essere concepita come un business, l'acqua deve essere
patrimonio pubblico e tutelato.
A questo punto io passerei alla lettura brevemente dell'Ordine del Giorno che riassume i
contenuti che vi dicevo.
L'acqua è un bene comune ed un diritto imprescindibile di ogni persona, che va difeso da
ogni tentativo di privatizzazione. La Regione Lombardia con l'approvazione della Legge 18/2006
obbliga gli ATO provinciali di natura pubblica a privatizzare i propri servizi idrici attraverso la
messa a gara obbligata del servizio di erogazione in aperto contrasto con tutta la legislazione
nazionale ed europea esistente.
Il Governo Prodi ha impugnato per incostituzionalità la Legge 18, ribadendo l'affermazione
della natura pubblica del servizio idrico italiano, sia nella proprietà che nella gestione. Si ricordano
le azioni fatte finora dalla coalizione governativa, l'affermazione scritta nel programma elettorale
dell'Unione che l'acqua è un bene pubblico, la proroga al 31 Dicembre 2007 della scadenza posta
dalla legge nazionale per l'affidamento dei servizi idrici a livello di ATO.
Il disegno di legge, cosiddetto Lanzillotta, che esclude le reti e la gestione dell'acqua dalle
liberalizzazioni.
La natura economica e privata, cioè che priva di un diritto collettivo, o la natura pubblica e
garantita del diritto naturale ad un bene comune come l'acqua potabile è questione di principio che
riguarda l'intero territorio nazionale, pena la perdita della possibilità del nostro Paese di esprimere
posizioni politiche il merito alle sedi nazionali ed internazionali.
Queste premesse sono parte di un appello che il Comitato per il Contratto Mondiale
sull'Acqua sta sviluppando in tutte le realtà istituzionali lombarde e che la Provincia di Lodi si è già
espressa in modo chiaro a questo proposito.
I sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono:
─ che il Consiglio Comunale di Pavia si esprima per difendere il diritto pubblico in materia di
proprietà, gestione ed erogazione dei servizi idrici;
─ che la decisione di contrastare la Legge Regionale 18/2006 abbia la dovuta diffusione per
coinvolgere la cittadinanza in questa materia di primaria importanza.
Invita, poi ci sarebbe un passo ulteriore, c'era un errore di trascrizione.
Invita i rappresentanti dei Comuni nell'ATO a prendere un impegno per garantire il diritto
pubblico all'acqua. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
C’è qualcuno che vuole intervenire? Assanelli.
CONSIGLIERE ASSANELLI PIERO
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Sinceramente non conosco bene questa legge regionale, io faccio presente che comunque per
la qualità dell'acqua è garantita da una legge, nel senso che l'acqua che viene erogata, parlo di quella
ad uso potabile, quindi vengono fatti dei controlli da parte delle ASL le quali poi si servono
ovviamente dei laboratori accreditati per la validità o meno di quest'acqua.
Ora, la privatizzazione, ti chiedo, in definitiva vantaggi e svantaggi. Vorrei capire bene
perché non so, uno mi viene a dire per esempio la privatizzazione dell'erogazione del gas, va beh,
ma tanto è l'ASM che poi il proprietario è il Comune, gli ATO (segue intervento fuori microfono)
appunto, vorrei capire bene il problema perché noi sappiamo per esempio che, qui in alta Italia il
20-25% dell'acqua erogata viene sprecata, nel senso che ci sono delle reti obsolete, dicono i Comuni
che sono interessati che non hanno soldi per intervenire a mettere a punto queste disfunzioni e si
perde ovviamente un bene preziosissimo perché io penso che tra qualche anno, purtroppo non tra
molti, ci sarà la battaglia dell'acqua e non la battaglia del petrolio, forse ancora più preziosa sarà
l'acqua del petrolio quindi queste cose qua.
Noi prima abbiamo parlato della fondazione per esempio perché entrano dei privati per
aggiustare, per fare, per bilanciare, ora qui io mi auguro che i Comuni quantomeno trovino le
risorse, ma poi se l'acqua viene distribuita dall'uno o viene distribuita dall'altro con un prezzo che
comunque deve essere discusso con l'Ente pubblico, a me non è che interessi molto, purché ci sia la
qualità ed il prezzo e ci sia meno spreco ed ovviamente che poi si debba fare una campagna proprio
a livello dei cittadini perché questi non consumino e non sprechino acqua. Pensate che qui in alta
Italia arriviamo a 350 litri di acqua a cranio, è una cosa assurda (segue intervento fuori microfono)
al giorno, quindi una famiglia di quattro persone consuma 1.200, 1.300... (segue intervento fuori
microfono).
Tranquilli, sono questi, considerate che l'impianto di depurazione di Pavia tratta 40.000
metri cubi di acqua al giorno, siccome gli abitanti di Pavia al massimo li consideriamo 80.000, vuol
dire che 500 litri al giorno ad personam, è una cosa assurda, quando nel mondo, adesso non voglio
fare né del buonismo, ma nel mondo ci sono popolazioni che hanno non più di 10-15 litri di acqua a
testa, noi ne abbiamo 500, siamo alla follia perché disperdiamo...
Ho divagato un pochettino su questa cosa qua, però per renderci conto di tutto questo. Ora il
problema dell'acqua è un problema veramente vitale che non si risolve soltanto... certo, c'è una
questione pubblico/privata, ma è un problema che interessa veramente tutti, perché abbiamo
bisogno di una qualità, ridurre gli sprechi, consideriamo questo, che noi non utilizziamo più le falde
da 20 a 25 metri perché sono tutte inquinate, andiamo a pescare acqua a 130-140-180 metri, poi
dobbiamo togliere il ferro ed il manganese così almeno costa ancora un po' di più.
Il problema secondo me è enorme su questo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Consigliere Bruni, prego ha la parola.
CONSIGLIERE BRUNI SANDRO
Dottor Sgotto, grazie colleghi, sarò velocissimo, Presidente. Mi pare che l'impostazione che
è stata data dai colleghi firmatari dell'Ordine del Giorno sia di fatto un'impostazione che riguarda
l'opposizione alla legge regionale, giusto? Ora, noi non perché c'è l'impostazione contro la legge
regionale, ma perché, al di là della discussione che è già stata fatta, dovremmo invece porci gli
scopi o comunque aggiungere gli scopi che accennava adesso il collega Assanelli, allora varrebbe la
pena subito di dirci questo, se il discorso è trovare una mediazione sul discorso sì o no la legge
regionale la mediazione non c'è, e quindi non siamo in linea con l'impostazione dell'Ordine del
Giorno. Se invece l'impostazione può portare il Consiglio Comunale ad un ragionamento che,
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riprendendo il discorso che riguarda il servizio pubblico, acqua, gas e altri servizi che noi, ma
probabilmente il Consiglio Comunale intende dare alle nostre municipalità, perché su questo
dovremmo ragionare, allora noi siamo disponibili, ma non è certamente questa la sera, quindi se il
vostro è la richiesta di votare questo Ordine del Giorno, che di fatto chiede ai Comuni di agire
contro la legge regionale, noi non ci siamo, ma non ci siamo, neanche per partito preso, ci siamo per
le considerazioni proprio poste alla base della legge regionale, se invece insieme vogliamo
impostare la salvaguardia il diritto all'acqua, la questione degli sprechi, che anch'io ho sentito questa
sera in questa enormità che ci ha presentato il collega Consigliere Assanelli, la questione della
gestione di questi beni, pur attraverso l'ATO, all'interno della nostra Provincia, cioè, ci è già
scappato un po' troppo il gas e dovremo tutti insieme fare un discorso di recupero di potenzialità
all'interno delle Province, all'interno comunque di una gestione che ci sta più vicina, non solo, le
gestioni non sono migliori perché le fanno insieme certe Giunte della stesso colore, le gestioni sono
migliori perché individuano delle iniziative che economicamente danno riscontro all'Assessore
Filippi quando parla di finanziaria. Giusto?
Se vogliamo quindi riprendere tutti insieme (segue intervento fuori microfono) 30 secondi,
se vogliamo riprendere tutti insieme questo discorso lo riprendiamo, però allargando al discorso
delle risorse, allora acqua, gas, rifiuti, ad esempio è ora di riprendere anche il discorso dei rifiuti, se
invece vi interessa ottenere un voto per dire di no a questa impostazione della legge regionale, non
ce la facciamo questa sera, o certamente noi non siamo d'accordo. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Bruni. Consigliere Palumbo, prego.
CONSIGLIERE PALUMBO CALOGERO
Io volevo impostare il mio intervento in una maniera che non vorrei che si sollevassero dei
problemi oppure delle questioni politiche, sta di fatto che o è una costante oppure è un'occasione. In
Sicilia, guarda caso, è una regione amministrata anche dalla Destra, là hanno approvato questa
legge anche là, è applicata ed è applicata in una maniera molto, molto, molto grave, nel senso che la
legge applicata ha portato a far sì che ogni Provincia abbia un Consiglio di Amministrazione ATO,
e anche due a volte, ATO 1 e ATO 2, con un numero in aumento di Consiglieri di Amministrazione
e con un aumento sicuramente di spese a carico dei cittadini.
Pertanto io ritengo che sarà sicuramente da bocciare questa legge qui perché sarà stata una
costante del Governo precedente, molto probabilmente, che cosa è successo oltre alla
privatizzazione dell'acqua? Gli hanno incluso anche la privatizzazione della raccolta rifiuti, perciò
sono due situazioni che si sono venute a verificare e che continuano a gestirle male tanto che coloro
i quali hanno la necessità di dialogare nel caso in cui dovessero fare qualche reclamo, qualche
esposto, è impossibile sapere a chi rivolgersi, i Consigli di Amministrazione ci sono, gli uffici ci
sono ma non rispondono a nessuno.
Il sottoscritto per venti giorni di seguito ha telefonato continuamente negli uffici di
Caltanisetta all'ATO 1 e non ho avuto risposta in nessuna maniera, ho dovuto pagare e stare zitto,
pertanto voterò a favore dell'Ordine del Giorno e boccio quella legge lì da parte mia. Grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Palumbo. Consigliere Gimigliano.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
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Grazie, Presidente. Io personalmente ritengo che quando si parla di alcuni argomenti, quale
quello che è stato affrontato nell'Ordine del Giorno della Consigliere Cappelletti, qualsiasi
schieramento politico debba essere messo da parte, anche perché si tratta di un argomento così
importante, così delicato che va al di là di qualsiasi opinione politica. Però, secondo me bisogna
fare alcune precisazioni, in particolare, esclusa la parte centrale delle premesse dell'Ordine del
Giorno, che posso anche condividere, anzi credo che le condivida chiunque perché l'acqua è un
bene pubblico, è un bene comune e certamente non va privatizzato, però forse c'è qualche
confusione nell'argomento.
Questa è una materia che fa parte della legislazione cosiddetta concorrente, cioè lo Stato dà
degli indirizzi generali e nello stesso argomento anche la Regione Lombardia ha competenza in
materia, quindi entra nello specifico. Però lo spirito della legge regionale non è quello di
privatizzare l'acqua, cioè fare in modo che la gestione venga data ad imprese private, a ditte private
e farla pagare a peso d'oro ai cittadini, quindi praticamente rendere una schiavitù la gente nei
confronti del bene acqua, come succede in alcuni Paesi dell'America Latina. In alcuni Paesi
dell'America Latina succede proprio questo, alcuni Governi estremisti cosa fanno? Fanno gestire
l'acqua ad imprese straniere, queste a sua volta le fanno gestire ad imprese locali ed il servizio è
pessimo, non hanno l'erogazione diretta e gli vengono portate addirittura con dei camion, con delle
botti presso le proprie abitazioni e fatte pagare a peso d'oro.
Lo spirito della legge non è in questo senso, lo spirito della legge regionale è quello di far
gestire, non di far privatizzare l'acqua, è di far gestire l'acqua dagli Ambiti Territoriali Ottimali per
evitarne, uno degli scopi per esempio è quello di evitarne gli sprechi eccessivi, quindi lo spirito
della legge regionale è proprio quello di migliorare la gestione e non certamente la privatizzazione.
Detto quindi questo, io personalmente inviterei, al fine di trovare poi una condivisione,
magari questa sera o in un altro momento, sull'argomento, inviterei quindi la Consigliere Cappelletti
a ritirare questo Ordine del Giorno in modo tale da riformularlo, soprattutto nel dispositivo, e quindi
trovare una condivisione comune su questo argomento che non metto in dubbio il fatto che sia stato
presentato un Ordine del Giorno così importante però, vista la delicatezza della materia, e tenuto
conto che ci sono state forse delle interpretazioni un po' travisate dell'argomento, inviterei la
presentatrice a ritirare l'Ordine del Giorno e a riformularlo di comune accordo in una conferenza dei
Capigruppo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere Gimigliano. Consigliere Zorzoli.
CONSIGLIERE ZORZOLI ANGELO
Dopo l'intervento del Consigliere Gimigliano credo che sia utile, sono d'accordo, vanno
chiarite un po' di cosa, anche al Consigliere Gimigliano peraltro, perché è vero che la questione
della libera concorrenza è materia di legislazione statale, non è vero che sulla stessa materia le
Regioni possono e devono intervenire, possono e devono intervenire sulle leggi di comparto, ma
non sulla legislazione inerente alla concorrenza, perché di materia esclusivamente dallo Stato.
Infatti il problema della legge regionale non è tanto che obbliga o che va a vendere l'acqua in ...
termini privati, il problema è che esclude le altre due possibilità che la legge nazionale pone a
disposizione degli ATO, che sono gli organismi che dovranno gestire il ciclo idrico integrato, che
sono la possibilità di agire attraverso la Legge 36, che è la Legge Galli, istituendo i gestori unici e
gli affidamenti diretti dei servizi o la possibilità di fare la gestione con sistemi di aziende miste o la
possibilità di fare quello che propone ad esempio la legge regionale, quindi la suddivisione del
servizio di erogazione rispetto al servizio di gestione e di proprietà delle reti.
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Togliendo di mezzo la possibilità di scelta, la Regione interviene di fatto su una legislazione
che è di pura competenza dello Stato, tanto è vero che è stata impugnata anche dai sistemi
governativi, dal Governo, non tanto perché è stata fatta da un Governo di Centrodestra e l’ha
impugnata un Governo di Centrosinistra, ma con la motivazione giuridica di questo tipo.
Ora, siccome negli ATO, in questo caso della Regione Lombardia, gli ATO saranno costretti
ad applicare questa legge che prevede, è vero che tu dici che lo spirito della legge può essere quello
di non andare a privatizzare, ma lo spirito della legge ti dice che il servizio di erogazione è posto per
forza a gara, quindi non è possibile fare affidamenti diretti, quindi comunque alle gare può
partecipare chiunque, quindi è un sistema di privatizzazione. Non solo, nel sistema di proprietà, che
sono le patrimoniali pubbliche, possono essere presenti anche sistemi privati, cioè i privati che oggi
già gestiscono e hanno nelle loro proprietà alcuni servizi e alcuni pezzi di rete, possono entrare nella
patrimoniale e quindi anche i privati possono entrare in questo sistema.
Siccome la legislazione è perlomeno dubbia dal punto di vista della legittimità e dal punto di
vista della costituzionalità, si chiede, e io sono d'accordo che va risistemata un po' la dizione
dell'Ordine del Giorno, ma sono perché si invitino tutti i Comuni presenti negli ATO ad essere
prudenti, di non andare ad accettare e a firmare le convenzioni con la Regione previste dalla legge,
ma semplicemente usare prudenza, fermarsi un attimo a riflettere e capire se su queste cose
l'indomani mattina noi siamo in grado di gestire il ciclo idrico in un certo modo, se siamo in grado
di stabilire, e lasciamolo stabilire definitivamente se la legge è anticostituzionale o meno, e
chiariamoci noi dal punto di vista pubblico se riteniamo utile oggi fare la scelta, come stanno
facendo, ha ragione Palumbo, la Sicilia è una delle regioni che ha utilizzato questa legge, questo
tipo di legge, il secondo ATO che l'ha utilizzato in maniera un po' diversa ma sui sistemi di gestione
mista è l'ATO di Arezzo e sono le uniche due realtà che hanno utilizzato questo tipo di legge e
questo tipo di gestione, tant'è vero che l'ATO di Arezzo viene preso in considerazione come sistema
peggiore in assoluto di quelli che stanno venendo, e la Sicilia per ovvie ragione sono andati in
questa cosa qua, due non le diciamo perché è meglio non dirle, però sono gli unici due perché a
livello nazionale la totalità degli ATO a livello nazionale, dove possono scegliere ancora, perché la
legge regionale lo prevede, stanno andando tutti nella direzione della gestione completamente
pubblica, quindi con l'affidamento diretto del gestore unico.
Io sono per rimettere a posto questo Ordine del Giorno, se si vuole, o lo votiamo questa sera
così com'è, perché comunque quello che chiede non è una cosa stravolgente, non è che si chiede di
andare contro la legge, si chiede comunque di garantire e di chiedere a tutti i Comuni presenti
nell'ATO ad essere prudenti e non andare a firmare le convenzioni con la Regione in anticipo,
aspettiamo quando a livello nazionale almeno si è deciso che tipo di strada intraprendere e deciderlo
tutti assieme in maniera concorde.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Grazie, Consigliere. Io devo chiedere, visto che ci sono state da parte dell'opposizione delle
richieste, io chiedo alla Consigliere Cappelletti se ha bisogno o decide di metterlo ai voti, però il
mio dovere è chiedere. Grazie.
CONSIGLIERE CAPPELLETTI CLAUDIA
Io ribadisco le considerazioni che ha fatto il Consigliere Zorzoli, che appunto si chiede...
non è che l'Ordine del Giorno corrisponde ad un contrasto alla Legge 18, significa prendere tempo
nell'ATO perché questa legge è anticostituzionale, verrà rivista ed è giusto che il bene acqua possa
avere uno sviluppo non esclusivamente a gara di mercato, come prevede questa legge.
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CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Io volevo fare semplicemente un'altra precisazione.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Velocissima per favore Consigliere.
CONSIGLIERE GIMIGLIANO VALERIO
Volevo dire innanzi tutto, ancora la Corte Costituzionale non si è pronunciata su questo
conflitto di attribuzione tra Regione e Stato, quindi praticamente non c'è una pronuncia di
incostituzionalità.
Secondo, io avevo chiesto alla Consigliere Cappelletti se intendeva ritirare l'Ordine del
Giorno per una migliore riformulazione, questo espressamente non l'ha detto perché si era riferita
alla richiesta del Consigliere Zorzoli.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Va bene, Consigliere. Allora mettiamo in votazione l'Ordine del Giorno... c'è qualcuno che
vuol fare dichiarazione di voto? Prego, Assanelli.
CONSIGLIERE ASSANELLI PIERO
Io volevo semplicemente dire una cosa, un conto è essere proprietari di un acquedotto, come
sappiamo benissimo in Sicilia. In Sicilia sono anche proprietari di un acquedotto e quindi l'acqua
diventa un bene privato, e io su questo non ci sto, un conto invece è la distribuzione, allora qui ci
può essere una concorrenzialità, ci può essere anche un risparmio o non un risparmio, qui si tratta di
privatizzare o meno su quanto riguarda la distribuzione dell'acqua, quindi questo deve essere
specificato. Quindi non si può mettere insieme quello che è successo, quello che c'è in Sicilia con
quello che invece si vuole qui ottenere, quindi le due cose stanno profondamente diverse. Ad
esempio, come quando si potrebbero mettere anche per la raccolta dei rifiuti, si potrebbe anche
privatizzare il modo di raccogliere i rifiuti, potrebbe venirne fuori da questo un risparmio, bisogna
vedere comunque un pochettino come sono le leggi, eccetera, poi quello che deve essere garantito è
la qualità dell'acqua. Se questo va a discapito della qualità dell'acqua, se uno serve una qualità non
potabile allora è logico che la cosa deve essere fermata, ma se è soltanto una questione di
distribuzione con l'obbligo di analisi e di controlli periodici come quando venivano fatti dal
pubblico, non vedo che differenza ci debba essere e non vedo perché non debba entrare in
concorrenza.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Assanelli, quindi il suo voto è contrario, perché eravamo già in votazione.
CONSIGLIERE ASSANELLI PIERO
Certo (segue intervento fuori microfono) se rimane così, sì, certo.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Consigliere Veltri.
CONSIGLIERE VELTRI WALTER
Su questo argomento c'è stata qualche tempo fa una bellissima trasmissione di Report, che
notoriamente fa inchieste documentate, asettiche se vogliamo chiamarle asettiche e, nonostante tutte
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PRIMA CONVOCAZIONE – ORE 19.30
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PROCESSI VERBALI DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PAVIA
le querele che ha ricevuto, le ha sempre vinte, appunto perché dà colpi a destra e a sinistra. Da
quella trasmissione è venuto fuori che gli unici casi di privatizzazione, i costi erano triplicati e, se
non ricordo male, il caso di Arezzo veniva gestito da una società francese, che era la stessa società
che lo gestisce in Brasile, quindi sull'acqua non ci possono essere né gare, né nulla, l'acqua è un
bene primario e deve rimanere pubblico, nella gestione, nella distribuzione e in tutto il resto, almeno
non privatizziamo l'acqua.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
La sua dichiarazione?
CONSIGLIERE VELTRI WALTER
Sono a favore.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Allora metto in votazione l'Ordine del Giorno presentata dalla Consigliere Cappelletti e
altri...
CONSIGLIERE BRUNI SANDRO
Chiedo scusa, vorrei l'appello nominale su questa votazione, non è per rompere, è solo per
avere... grazie.
VICE PRESIDENTE SGOTTO
Segretario, è possibile? Allora prego di rispondere alla chiamata del Segretario, chiarisco,
chi risponde sì è favorevole e chi risponde no è contrario, prego.
SEGRETARIO
(Procede alla votazione con appello nominale)
(La votazione è riportata nell’ordine del giorno n. 41 – Prot. Gen. n. 32634/06 allegato al
presente verbale)
VICE PRESIDENTE SGOTTO
La mozione è approvata, noi ci vediamo nella stanza attigua.
Alle ore 23.00 la seduta è sciolta.
Il Vice Presidente del Consiglio Comunale
Dott. Raffaele Sgotto
Il Segretario Generale Supplente
Dott. Donato Scova
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Verbale 18 Dicembre 2006