Sound and Music - Novità discografiche APRILE 2011
Ella
Fitzgerald
In questo numero…
Hyperion
Chandos
LSO
Audite
Testament
Supraphon
Tactus
Urania
Playa Sound
Pegasus
LINN Records
Analogue Productions
JVC
OMR
ORG
Pure Pleasure
Speakers Corner
Stockfisch
Universal Japan
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CHACONNE
15
Ella Fitzgerald
28
I più premiati
30
Primo piano
11
CLAUDE DEBUSSY
opere orchestrali
London Symphony Orchestra, Valery Gergiev
THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOLUME 53
MAX REGER - RICHARD STRAUSS
Marc-André Hamelin, pianoforte
Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin, Ilan Volkov
CDA67635 (CD alto prezzo)
M. Reger: Concerto per
pianoforte e orchestra op.
114 R. Strauss: Burleske
per pianoforte e orchestra
Il Concerto op. 114 di Reger ha fama di essere una
delle opere più complesse
del repertorio per pianoforte e orchestra per via della
sua scrittura densa e molto
complessa sotto il profilo
armonico e per una quantità di note in grado di far andare in
crisi anche i pianisti più preparati. Date queste premesse, chi
meglio del fenomenale Marc-André Hamelin poteva affrontare questa pietra miliare del Tardo Romanticismo? Sotto le sue
sapienti mani questo spauracchio dalla discografia quanto mai
limitata rivela una passionalità e un lirismo che emergono solo
a tratti nelle registrazioni di altri pianisti. In questa vera e propria impresa, il virtuoso canadese è degnamente affiancato da un
ispirato Ilan Volkov alla testa della Rundfunk-Sinfonieorchester
Berlin, come lui fermamente intenzionato a mettere in evidenza
tutte le nuances espressive di un’opera ingiustamente sottovalutata. Se questo ampio lavoro venne composto da Reger verso
la fine della sua carriera, il Burleske di Richard Strauss vide la
luce durante la prodigiosa giovinezza del compositore bavarese.
Questa gradevolissima opera costituisce da tempo uno dei principali cavalli di battaglia di Hamelin, che la affronta con una insuperabile brillantezza che ne esprime tutta la vitalità umoristica
e terrà l’ascoltatore incollato alla poltrona.
Marc-André Hamelin
nella seria THE ROMANTIC PIANO CONCERTO:
LSO0692
ANTON RUBINSTEIN E FRANZ XAVER SCHARWENKA
BBC Scottish Symphony Orchestra, Michael Stern
CDA67508 (CD alto prezzo)
EDITOR’S CHOICE (GRAMOPHONE)
FERRUCCIO BUSONI
City of Birmingham Symphony Orchestra, Mark Elder
CDA67143 (CD alto prezzo)
EDITOR’S CHOICE (GRAMOPHONE) - 100 GREATEST
DISCS OF THE DECADE (CLASSIC CD)
JOHANNES BRAHMS
integrale dei lieder - volume 2
Christine Schäfer, soprano
Graham Johnson, pianoforte
CDJ33122 (CD alto prezzo)
J. Brahms: Juchhe! Op. 6
n. 4; Wie die Wolke nach
der Sonne op. 6 n. 5; Die
Müllerin Anh III n. 13; Die
Liebende schreibt op. 47 n.
5; Wenn du nur zuweilen
lächelst op. 57 n. 2; Es
träumte mir, ich sei dir
teuer op. 57 n. 3; Ach, wende diesen Blick op. 57 n. 4;
Strahlt zuweilen auch ein
mildes Licht op. 57 n. 6; Die Schnur, die Perl an Perle op. 57 n.
7; Regenlied WoO23; Regenlied op. 59 n. 3; Nachklang op. 59
n. 4; Ophelia-Lieder WoO22; Klage ‘Ach, mir fehlt’ op. 69 n. 1;
Klage ‘O Felsen, lieber Felsen’ op. 69 n. 2; Abschied op. 69 n.
3; Des Liebsten Schwur op. 69 n. 4; Mädchenlieder;
Mädchenlied op. 95 n. 6; Mädchenlied op. 85 n. 3; Mädchenlied
op. 107 n. 5; Das Mädchen spricht op. 107 n. 3; Mädchenfluch
op. 69 n. 9; Das Mädchen op. 95 n. 1; Guten Abend, mein tausiger Schatz WoO33 n. 4; Gunhilde lebt gar stille und fromm
WoO33 n. 7; Nur ein Gesicht auf Erden lebt WoO33 n. 19;
Schönster Schatz, mein Engel WoO33 n. 20; Soll sich der Mond
nicht heller scheinen WoO33 n. 35; Es wohnet ein Fiedler
WoO33 n. 36
Dopo aver portato felicemente a termine le monumentali integrali dei Lieder di Franz Schubert e di Robert Schumann, Graham Johnson ha iniziato una nuova serie dedicata alla produzione vocale di Johannes Brahms. In questo nuovo disco il pianista
australiano è affiancato da Christine Schäfer, uno dei migliori
soprano dell’ultima generazione che con la sua magnifica interpretazione del primo volume dell’integrale schumanniana si è
aggiudicata qualche anno fa un prestigioso Gramophone Award.
Secondo il progetto concepito dallo stesso Johnson, ogni volume
di questa integrale propone un viaggio nella carriera di Brahms,
spaziando dalle opere giovanili ai capolavori dell’ultima fase
creativa. Il programma di questo disco comprende una deliziosa
silloge di Mädchenlieder (Canti di fanciulla) e si chiude con una
serie di canti popolari dal carattere intimo e introspettivo. Accompagnata in maniera impeccabile da un ispiratissimo Graham
Johnson, la Schäfer sfoggia in questo disco tutta la sua classe
raffinata. Ogni brano viene cesellato dal soprano tedesco con un
timbro puro e luminoso, una dizione di adamantina chiarezza
e un fraseggio estremamente espressivo, che colloca di diritto
questo disco tra le migliori novità vocali degli ultimi tempi.
In questo senso, questo disco non può assolutamente mancare
nella collezione di ogni amante del repertorio liederistico che
si rispetti.
FRANZ LISZT
opere per pianoforte
Marc-André Hamelin, pianoforte
PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
(prezzo consigliato - fino al 31.05.2011)
F. Liszt: Fantasia e Fuga sul tema BACH; Bénédiction de Dieu dans la solitude; Venezia e Napoli - Supplemento al secondo volume degli Années de
Pèlerinage (Gondoliera; Canzone; Tarantella); Sonata in si minore
Quest’anno aprile è decisamente il mese di Hamelin che, non contento di
aggiungere un nuovo imperdibile volume alla collana The Romantic Piano
Concerto, prende anche attivamente parte alle celebrazioni organizzate dalla Hyperion per il secondo centenario della nascita di Franz Liszt. La Sonata
in si minore costituisce uno dei massimi vertici della letteratura pianistica
del XIX secolo e vanta di conseguenza una discografia estremamente ampia, tuttavia quando un virtuoso del calibro di Hamelin decide di inciderla
nessuno può permettersi di eccepire alla sua scelta. Il programma di questo
disco si apre con un capolavoro poco noto, la Fantasia e Fuga sul tema
BACH, e procede su toni più leggeri con i tre scintillanti supplementi degli
Années de pèlerinage Venezia e Napoli. In ogni caso, il cuore emozionale
di questo disco è rappresentato dalla Bénédiction de Dieu dans la solitude,
una meravigliosa pagina intrisa di una intensa e sincera spiritualità. Nel
complesso questo disco realizzato da uno dei più grandi pianisti in circolazione promette di essere una delle registrazioni più significative dell’anno
lisztiano.
Marc-André Hamelin su HYPERION:
MARC-ANDRÉ HAMELIN - études
Marc-André Hamelin, pianoforte
CDA67789 (CD alto prezzo)
«Caro Marc-André, ho supplicato in ogni modo la Hyperion di non pubblicare questo disco. Purtroppo, alla fine la casa discografica londinese
lo ha fatto uscire e per noi, poveri pianisti-compositori, non è rimasta
altra scelta che ritirarci. Non ti bastava essere il pianista migliore del
mondo? Sentivi anche la necessità di scrivere opere così belle per il tuo
strumento? Dovevi proprio comporre la musica pianistica più arguta,
affascinante, divertente e incisiva degli ultimi anni?» (Gramophone)
OUSTANDING AWARD (INTERNATIONAL RECORD REVIEW) - RECORDING OF THE MONTH (GRAMOPHONE) - INSTRUMENTAL CHOICE (BBC
MUSIC MAGAZINE)
CDA67760
3
Columns - APRILE 2011
Christine Schäfer su HYPERION:
ROBERT SCHUMANN
integrale dei lieder - volume 1
Christine Schäfer, soprano
Graham Johnson, pianoforte
CDJ33101 (CD alto prezzo)
GRAMOPHONE AWARD WINNER / GRAMOPHONE
CRITICS’ CHOICE / CANNES CLASSIQUE SOLO VOCAL
AWARD
HENRYK GÓRECKI
i tre quartetti per archi
Royal String Quartet
CDA67812 (2 CD al prezzo di 1)
H. Górecki: Quartetto
per archi n. 1 op. 62 Si fa
già sera; Quartetto per archi n. 2 op. 64 Quasi una
fantasia; Quartetto per
archi n. 3 op. 67 …I canti
sono cantati
Composti per il Kronos
Quartet, i seducenti quartetti per archi di Henryk
Górecki segnarono l’inizio di una nuova fase creativa del compositore polacco.
In particolare, in queste opere si può notare chiaramente il
ritorno di quegli stridenti contrasti che avevano caratterizzato lo stile compositivo di Górecki negli anni Cinquanta
e Sessanta e che erano stati rispolverati in molte opere cameristiche scritte verso la metà degli anni Ottanta. In questi
geniali quartetti è possibile rendersi conto di quanto peso
abbiano avuto su Górecki le opere cameristiche di Beethoven e di Szymanowski, così come le tradizioni popolari delle
regioni meridionali della Polonia, presenti con alcuni temi
di rapinosa bellezza. Protagonista assoluto di questo disco
è il Royal String Quartet, giunto alla seconda uscita per la
Hyperion dopo lo straordinario successo ottenuto con il disco dedicato ai quartetti di Karol Szymanowski e di Ludomir
Rózycki. Giustamente esaltati per il grande impegno profuso nei confronti del patrimonio cameristico del loro paese, i
componenti del quartetto polacco sfoggiano in questo disco
un incredibile ventaglio di sfumature espressive, una aristocratica eleganza e un approccio deciso e molto trascinante.
LUDOMIR RÓZYCKI - KAREL SZYMANOWSKI
quartetti per archi
Royal String Quartet
CDA67684 (CD alto prezzo)
BBC MUSIC MAGAZINE DISC OF THE MONTH
GRAMOPHONE RECOMMENDS
4
JONATHAN HARVEY
opere corali
Coro della Radio Lettone, James Wood
CDA67835 (CD alto prezzo)
J. Harvey: The Angels;
Ashes Dance Back; Marahi; The Summer Cloud’s
Awakening
Jonathan Harvey è unanimemente considerato uno
dei migliori compositori
inglesi di musica elettronica, genere per il quale ha
concepito un linguaggio
complesso e molto originale che lo ha reso famoso in ogni parte del mondo. Le sue opere
esplorano sorprendenti universi sonori grazie all’impiego di
fantasiosi organici strumentali. Composte nell’arco di sette anni
in uno dei periodi più fecondi della carriera di Harvey, le opere
presentate in questo disco consentono di farsi un’idea di quanto
sia eclettica la sua scrittura vocale, del suo originalissimo modo
di accostare suoni elettronici a esecuzioni live e della sua innata
propensione per la voce umana. Il Coro della Radio Lettone è
stato definito come il creatore di un nuovo paradigma corale, un
giudizio che rende omaggio alla sua stupefacente tecnica vocale
e alle sue magistrali interpretazioni di molte opere contemporanee di estrema complessità. Negli ultimi anni questa formazione
ha eseguito i lavori dei migliori compositori lettoni, esplorando in molti casi i limiti della voce umana. Più in particolare, i
bravissimi cantori del Coro della Radio Lettone volgono la loro
attenzione ai misteri del canto tradizionale prendendo in considerazione ogni sua estrinsecazione, dal discorso al semplice
respiro. Questo disco segna il loro debutto nel prestigioso catalogo della Hyperion.
NICOLAS GOMBERT
missa tempore paschali
Henry’s Eight, Jonathan Brown
CDH55323 (CD medio prezzo)
N. Gombert: Magnificat
octavi toni; Missa Tempore paschali; Adonai, Domine Jesu Christe; In illo
tempore; O rex gloriae
Ritenuto da alcuni musicologi allievo di Josquin
Desprez, il compositore
fiammingo Nicolas Gombert sviluppò uno stile
compositivo di grande
Columns - APRILE 2011
eleganza ma ancora privo di elementi innovativi apprezzabili. Nel 1556 Gombert era già considerato un modello imprescindibile delle costruzioni armoniche e imitative delle
grandi opere sacre rinascimentali e la sua scrittura densa e
ricca di pathos spalancò nuovi orizzonti. Il programma del
secondo disco dedicato a Gombert dall’ensemble Henry’s
Eight ruota intorno alla Missa Tempore paschali. Scritta
all’inizio della carriera di Gombert, questa messa presenta
una scrittura ricca di dissonanze e viene proposta in questo
disco in una versione rigorosamente filologica basata sui
manoscritti originali. Sebbene questa messa sia stata concepita per sei voci, Gombert adottò un approccio estremamente libero dalle convenzioni dell’epoca, come si può notare
dal fatto che il Credo è stato scritto per otto voci e il radioso
Agnus Dei conclusivo per ben dodici voci.
ANTONÍN DVORÁK
opere per violino e pianoforte
Anthony Marwood, violino; Susan Tomes, pianoforte
CDH55365 (CD medio prezzo)
A. Dvorák: Sonatina per
violino e pianoforte op.
100 (B183); Ballata per
violino e pianoforte op.
15 n. 1 (B139); Quattro
Pezzi romantici per violino e pianoforte op. 75
(B150); Sonata per violino e pianoforte; Notturno
per violino e pianoforte
op. 40 (B48a)
Antonín Dvorák compose opere per violino e pianoforte per
tutta la durata della sua carriera. Al 1873 risale una Sonata
giovanile in la minore andata perduta, mentre la maggior
parte delle opere giunte sino ai giorni nostri è costituita da
eccellenti rielaborazioni di lavori precedenti; in particolare,
il Notturno è una trascrizione del movimento centrale del
Quartetto per archi in mi minore, mentre i Quattro Pezzi
furono scritti in origine per viola e pianoforte.
Questo disco propone due ampi lavori concepiti espressamente per violino e pianoforte: la Sonata in fa maggiore
(che riporta una eloquente annotazione dello stesso autore,
che la definisce «per pianoforte e violino») e la celebre Sonatina in sol maggiore, composta durante il soggiorno negli
Stati Uniti.
Queste due opere sono capolavori della cameristica rilassata e melodiosa che fiorì nella seconda metà del XIX secolo. Composta nell’autunno del 1884 per essere pubblicata
nell’edizione natalizia del London Magazine of Music, la
Ballata in re minore è pervasa da un’atmosfera tragica e
passionale molto simile a quella della Settima Sinfonia.
CLASSIC CD AWARD
HERMANN WOLFGANG VON WALTERSHAUSEN
oberst chabert
Solisti, Das Orchester der Deutschen Oper Berlin, J. Lacombe
CPO777619 (2 CD alto prezzo)
Messa in scena per la prima
volta a Francoforte nel
1912 e replicata subito
dopo in tutti i teatri più importanti della Germania,
Oberst Chabert (Il colonnello Chabert) ottenne in un
batter d’occhio un sensazionale successo a livello planetario. Basata su un adattamento di La Comtesse a deux maris di Honoré de Balzac,
quest’opera sembrò proiettare finalmente verso la fama Hermann von Waltershausen, trentenne compositore originario di
Monaco di Baviera che fino a quel momento era rimasto ai margini dell’estabilishment musicale tedesco. Ovunque venisse rappresentata, Oberst Chabert veniva accolta con unanime entusiasmo, al punto da spingere molti addetti ai lavori a prevedere per
il suo autore un futuro radioso e ricco di soddisfazioni. Come si
sa, la storia non confermò queste previsioni. Nel 1935 l’opera
venne eseguita per la centesima volta all’Opera di Berlino-Charlottenburg, ma per la successiva messa in scena è stato necessario attendere 75 anni fino a quando, nel 2010, lo stesso teatro ha
riesumato quest’opera caduta nell’oblio con un cast di cantanti
di altissimo livello, comprendente tra gli altri Bo Skovhus.
Come prevedibile, questa coraggiosa riscoperta è stata premiata
da un grandissimo successo e oggi, grazie alla CPO, gli appassionati d’opera di tutto il mondo possono scoprire questa splendida opera pervasa da una vena melodica deliziosamente tardo
romantica.
GEORG PHILIPP TELEMANN
lukas-passion twv 5:33
V. Winter, A. Bierwirth, J. Podger, C. Heidrich,
M. Vieweg, R. Kantorei, Das Kleine Konzert, H. Max
CPO777601 (2 CD alto prezzo)
Nel 2010 il Festival di Magdeburgo è stato testimone della prima esecuzione in tempi moderni dell’ultima opera pasquale di
Telemann giunta fino ai giorni nostri, la Passione secondo Luca
del 1748 curata dalla Rheinische Kantorei e dal Kleines Konzert
diretti da Hermann Max. La storica ripresa di quest’opera è stata
preparata ponendo grandissima attenzione a tutti i dettagli, dalla
realizzazione di un’edizione critica particolarmente accurata,
alla scelta di un cast di solisti di altissimo livello.
5
Columns - APRILE 2011
Telemann metteva in musica ogni quattro anni lo
stesso racconto evangelico della Passione, facendo ricorso a una musica
sempre nuova. Questo significa che le 22 passioni
giunte fino ai giorni nostri
(su un totale di 46) presentano caratteristiche
molto diverse tra loro, che consentono di tracciare una chiara linea evolutiva dello stile di Telemann, partendo dagli
ultimi splendidi bagliori dello stile barocco per arrivare ai
primi passi del Classicismo. La Passione secondo Luca del
1748 è un’opera veramente splendida, concepita secondo
uno schema quanto mai serrato, che trova piena espressione
in molti accompagnati di grande intensità al posto dei recitativi secchi, in arie dal carattere drammatico e in cori della
turba estremamente incisivi. In altre parole, il meglio del
meglio di Telemann!
DORA PEJACEVIC
opere orchestrali
Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, Ari Rasilainen
CPO777418 (CD alto prezzo)
D. Pejacevic: Sinfonia op.
41; Fantasia concertante
per pianoforte e orchestra
op. 48
Nata e cresciuta in una famiglia benestante e ricca di
interessi culturali, la Pejacevic dimostrò di possedere
fin dalla più tenera età un
eccezionale talento musicale, che i suoi genitori le
permisero di coltivare. Dopo aver portato a termine i suoi studi
a Dresda e a Monaco, la compositrice croata iniziò a mettersi in
grande evidenza con una serie di lavori di pregevole fattura. In
seguito la Pejacevic ampliò le proprie conoscenze musicali da
autodidatta, spinta da una curiosità e da una vena creativa che
non sembravano conoscere limiti. Una serie di viaggi all’estero
e di proficui incontri con alcuni degli intellettuali e degli artisti
più autorevoli dell’epoca - tra cui Rilke e Karl Kraus - permisero
alla Pejacevic di affinare il suo stile compositivo e costituirono
una preziosa fonte di ispirazione nella scelta dei testi poetici per
le sue opere vocali. Nel suo insieme, la produzione della Pejacevic giunta fino ai giorni nostri conta 57 opere completate, che
la CPO presenterà agli appassionati di rarità dei primi anni del
XX secolo in una edizione che promette meraviglie. Il primo
volume di questa integrale propone le sue opere orchestrali di
più ampio respiro, la Sinfonia in fa diesis minore e la Fantasia
6
concertante per pianoforte e orchestra. Scritte tra il 1917 e il
1919, queste opere non rappresentano solo i vertici della storia
della musica croata, ma si pongono anche come splendidi contraltari dei capolavori di Sergei Rachmaninov, che sotto il profilo
stilistico costituisce sotto molti aspetti il compositore più vicino
alla Pejacevic. Dopo aver ascoltato questi lavori nell’eccellente
interpretazione della Deutsche Staatsphilharmonie RheinlandPfalz diretta da un ispirato Ari Rasilainen non vedrete l’ora di
ascoltare altre opere di Dora Pejacevic, una compositrice che
ha dovuto attendere per troppo tempo una rivalutazione più che
meritata.
IGNAZ PLEYEL
trii per archi e pianoforte
Trio 1790
CPO777544 (CD medio prezzo)
I. Pleyel: Trio per archi e
pianoforte Ben 441; Trio
per archi e pianoforte Ben
435; Trio per archi e pianoforte Ben 448; Trio per archi e pianoforte Ben 442
Nella vasta produzione di
Ignaz Pleyel i cinquanta trii
per archi e pianoforte ricoprono un ruolo di primaria
importanza, al punto che
nessuno può sorprendersi del fatto che il compositore francese sia stato prima allievo e poi sincero amico di Franz Joseph
Haydn, uno dei massimi alfieri di questo gradevole genere cameristico. Va comunque detto che nei trii di Pleyel le influenze
dello stile di Haydn sono assai meno evidenti di quanto ci si potrebbe attendere, una circostanza che trova spiegazione nel fatto
che quasi tutte queste opere videro la luce nell’ultimo decennio
del XVIII secolo, dopo la pubblicazione della maggior parte delle sue sinfonie e dei suoi quartetti per archi. Dopo aver portato
a termine una splendida integrale dei trii per archi e pianoforte
di Haydn (che la CPO è in procinto di ripubblicare in un conveniente cofanetto di nove CD), il Trio 1790 presenta in questo
disco quattro dei trii più belli di Pleyel, naturalmente utilizzando
strumenti d’epoca e adottando una rigorosa prassi filologica. Nel
complesso si tratta di un disco di grande bellezza, che mette in
evidenza le gradevoli melodie galanti, le costruzioni armoniche
intrise di drammaticità e le sorprendenti soluzioni tonali di un
compositore che merita di essere rivalutato ai massimi livelli.
LUDOVIT RAJTER
opere orchestrali
Janacek Philharmonic Orchestra, David Porcelijn
CPO777574 (CD alto prezzo)
Columns - APRILE 2011
L. Rajter: Divertimento per
orchestra; Suite Symphonique; Suite dal Balletto Poszonyi majalis; Sinfonietta per
grande orchestra; Impressioni rapsodiche
Prima di tutto qualche indicazione biografica: Ludovit
Rajter studiò a Vienna con
Franz Schmidt e a Budapest
con Ernst von Dohnányi e come primo incarico - venne chiamato a dirigere il Teatro Nazionale Slovacco di Bratislava, dove ebbe modo di conoscere
il nipote di Oskar Nedbal (detto per inciso, il prossimo mese
la CPO presenterà l’operetta di Nedbal Die Winzerbraut). Per
quanto schematiche, queste informazioni rivestono una grande
importanza per farsi un’idea dello stile della musica di Rajter.
Il fatto che sia scomparso nel 2000 potrebbe spingere qualcuno
a pensare che Rajter fosse un innovatore del XX secolo. Nulla
di più sbagliato, in quanto il compositore slovacco - nato nel
1906 - rimase sempre fedele alle tradizioni austro-ungariche
trasmessegli dai suoi insegnanti. Nel giro di pochissimo tempo
divenne uno dei direttori più richiesti: in particolare, nel corso
degli anni Trenta occupò il podio dell’Orchestra della Radio di
Budapest e, dopo essere tornato in Slovacchia, assunse l’incarico di direttore stabile dell’Orchestra della Radio di Bratislava e
dell’appena fondata Orchestra Filarmonica di Bratislava. Una
serie di incisioni consentono di apprezzare l’altissimo livello
delle sue interpretazioni. Come compositore, Rajter ci ha lasciato una serie di opere pervase da una incantevole vena melodica
e da una strumentazione quanto mai ricca, in molti casi basate
su temi popolari ungheresi e slovacchi. Una scoperta di sorprendente bellezza, anche grazie alla splendida interpretazione della
Janacek Philharmonic Orchestra diretta da David Porcelijn.
JULIUS ROENTGEN
integrale delle opere orchestrali - volume 3
Liza Ferschtman, violino
Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, David Porcelijn
CPO777437 (CD alto prezzo)
J. Roentgen: Concerto per
violino e orchestra; Ballata
per violino e orchestra; Concerto per violino e orchestra
L’integrale delle opere orchestrali di Julius Roengen
varata dalla CPO alcuni
anni fa prosegue con un volume dedicato ai due concerti per violino e orchestra
di cui ci è pervenuta la partitura completa. Oltre a essere un pianista di buon talento, Roen-
tgen ebbe modo di approfondire la tecnica violinistica fin dalla
giovinezza. A questo diede un contributo di grande importanza
anche la sua famiglia: suo padre Engelbert Roentgen ricoprì infatti per molti anni il posto di primo violino dell’Orchestra del
Gewandhaus di Lipsia e la sua prima moglie Amanda Maier fu
una valida violinista, carriera che seguirono con profitto anche
due dei suoi figli, Julius junior e Joachim. Brillanti e ricchi di
spunti di grande interesse, i concerti presentati in questo disco
consentono di apprezzare il meglio dell’arte di Roentgen,. In
particolare, nell’ultimo concerto Roengen dimostra di possedere
un talento per l’orchestrazione che non temeva rivali, un fatto
che peraltro non può suscitare meraviglia, visto che dall’inizio
della carriera al 1926 scrisse un gran numero di lavori di ampio
respiro, tra cui ben dodici sinfonie e sei concerti solistici. Con
questo disco la CPO è orgogliosa di presentare al suo affezionato pubblico la violinista olandese Liza Ferschtman, considerata dagli addetti ai lavori una delle soliste più dotate della sua
generazione, che ci regala un’interpretazione di straordinaria
autorevolezza, nella quale la passione va di pari passo con un
approccio dai tratti inconfondibilmente intellettualistici.
HELEN BUCHHOLTZ
opere per pianoforte
Marco Kraus, pianoforte
CPO777635 (CD medio prezzo)
H. Buchholtz: Barcarolle;
Quattro Menuetti; Ballade;
Vier Tänze; Nocturno; Sonata in do diesis minore
Alcuni anni fa Marco Kraus
si imbatté quasi per caso
nella produzione pianistica
di Helen Buchholtz. L’alto
livello artistico di queste
opere spinse il pianista lussemburghese ad analizzarle
in profondità e a eseguirne alcune dopo un oblio quasi totale
durato oltre mezzo secolo. Come tutti i compositori lussemburghesi suoi contemporanei, la Buchholtz non si schierò al fianco
delle avanguardie musicali che si susseguirono nel corso del XX
secolo, un fatto che peraltro non le impedì di sviluppare uno stile
originale e di grande interesse, come si può notare soprattutto
nelle sue ampie ed elaborate sonate e nei suoi deliziosi pezzi
caratteristici. Più in particolare, molti lavori della Buchholtz presentano uno spiccato gusto per la sperimentazione sia in ambito
armonico sia sotto l’aspetto strutturale. Secondo alcuni musicologi, l’aspetto più interessante della produzione della Buchholtz
sarebbe costituito dalla sua capacità di far coesistere elementi
stilistici apparentemente inconciliabili con una freschezza del
tutto esente da toni accademici, una caratteristica che non mancherà di attirare l’attenzione degli appassionati di rarità pianistiche della prima metà del XX secolo.
7
Columns - APRILE 2011
JOHANN RUFINATSCHA
integrale delle opere orchestrali - volume 1
BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda
CHAN10665 (CD alto prezzo)
J. Rufinatscha: Ouverture a La sposa di Messina;
Sinfonia n. 6 in re maggiore
Sebbene sia caduto in un
oblio quasi totale, Rufinatscha fu uno dei maggiori protagonisti dell’estabilishment musicale
viennese, al punto che
alcuni contemporanei gli
predissero una carriera ai massimi livelli. La produzione orchestrale di Rufinatscha presenta tratti drammatici e parecchi
spunti di grande interesse, tra i quali spicca una vena melodica di meravigliosa espressività. Nonostante queste premesse
quanto mai favorevoli. Rufinatscha interruppe la sua attività
compositiva poco dopo aver portato a termine la Sesta Sinfonia, per dedicare tutte le sue energie all’insegnamento.
Gli studiosi moderni non sono riusciti a capire cosa spinse
Rufinatscha a scrivere l’ouverture La sposa di Messina, un
brano della durata di 14 minuti del tutto inadatto a introdurre l’azione di un’opera lirica. In effetti, questa ouverture è
troppo ampia per precedere l’aprirsi del sipario, ma perfetta
per tradurre in musica le vicende del dramma Die Braut von
Messina di Friedrich Schiller. La Sesta Sinfonia è un’opera elaborata e ricca di contrasti, nella quale non è possibile
ravvisare alcuna traccia della crisi e dell’inaridirsi della vena
creativa che avrebbero spinto Rufinatscha a porre fine alla
sua carriera compositiva.
Queste opere sono proposte nella splendida interpretazione
della BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea
Noseda, artista esclusivo della Chandos che vanta al suo
attivo una proficua collaborazione con l’orchestra inglese,
esaltata dalla stampa specializzata di tutto il mondo per la
precisione e la ricchezza del suo impasto sonoro e l’energia e
la brillantezza delle sue interpretazioni.
JOHAN HALVORSEN
opere orchestrali - volume 3
Ragnhild Hemsing, Hardanger fiddle
Marianne Thorsen, violino
Bergen Philharmonic Orchestra, Neeme Järvi
CHAN10664 (CD alto prezzo)
8
J. Halvorsen: Sinfonia n.
3; Bergensiana; I cigni
neri; Le nozze delle cornacchie nel bosco dei corvi; Fossegrimen Suite;
Bryllupsmarsj
Halvorsen scrisse un gran
numero di musiche di
scena di ampio respiro, la
maggior parte delle quali
fu però oscurata dal grandissimo successo ottenuto da Fossegrimen, scritto per uno
dei drammi più rappresentati della storia del teatro norvegese. Definito «opera di troll in quattro parti», Fossegrimen
di Sigurd Eldegard fu rappresentato per la prima volta nel
gennaio del 1905. In quell’occasione, Halvorsen non si limitò a comporre la musica e a dirigere l’orchestra, ma suonò
anche l’Hardanger fiddle, strumento che nel corso di quel
memorabile evento venne utilizzato per la prima volta nella
storia della musica con un’orchestra sinfonica. A causa dello
scarso tempo lasciatogli dai suoi impegni di lavoro, per le
sue musiche di scena Halvorsen utilizzò spesso opere scritte
in precedenza. Una di queste “opere riciclate” è la Danse visionnaire, un brano che descrive un sogno con fanciulle che
danzano al chiaro di luna. In un primo tempo questa danza
venne inserita in Fossegrimen ma - dopo essersi reso conto
che questo lavoro era destinato a diventare una delle sue opere più famose - Halvorsen decise di includervi solo musica
di nuova composizione. Registrata per la prima volta con la
suite da Fossegrimen, la Danse visionnaire ottenne in seguito
un grande successo anche per il fatto di essere diventata uno
dei principali cavalli di battaglia di Lillebil Ibsen, la ballerina
norvegese più famosa del primo decennio del XX secolo.
La Terza Sinfonia fu definita dallo stesso autore “sinfonia
lirica”. Dopo un primo movimento caratterizzato da chiare
influenze di Edvard Grieg, i tempi successivi presentano echi
della Prima Sinfonia di Sibelius, del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Sergei Rachmaninov e addirittura della
Madama Butterfly di Puccini. Nel Finale Halvorsen prevede
l’utilizzo del Glockenspiel, uno strumento decisamente insolito per il compositore norvegese.
Qualche tempo dopo Halvorsen sottopose la Terza Sinfonia a
una radicale revisione ed eliminò dalla partitura il Glockenspiel, forse per timore di una reazione negativa da parte della
critica. In questo disco Neeme Järvi ha deciso di ripristinare
la parte del Glockenspiel, in modo da ricreare il pensiero originario di Halvorsen.
WILHELM KIENZL
integrale dei lieder - volume 1
C. Libor, soprano; C. Süss, tenore;
J. Kupfer, baritono; S. Bartsch, pianoforte
CHAN10666 (CD alto prezzo)
FRANZ JOSEPH HAYDN
integrale delle sonate - volume 2
Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte
JEAN -EFFLAM
BAVOUZET
CHAN10668 (CD alto prezzo)
F.J. Haydn: Sonata n. 19 Hob. XVI: deest / 47 bis; Sonata n. 20 Hob.
XVI:18; Sonata n. 32 Hob. XVI:44; Sonata n. 48 Hob. XVI:35; Sonata
n. 50 Hob. XVI:37
Dopo essere stato insignito dalla stampa specializzata di tutto il mondo
di un gran numero di riconoscimenti di grande prestigio, Jean-Efflam
Bavouzet presenta il secondo volume della sua integrale delle sonate per pianoforte di Franz Joseph Haydn. Questo progetto fa seguito
all’integrale delle opere per pianoforte solo di Claude Debussy e ad
alcune registrazioni che hanno visto lo straordinario pianista francese
accompagnato da alcuni dei migliori direttori in circolazione, anch’essi
salutati con unanime entusiasmo dagli addetti ai lavori. Anche se nel
corso degli anni molti pianisti hanno inciso le sonate di Haydn, secon-
do Bavouzet nelle opere del compositore di Rohrau c’è sempre uno
spiraglio che lascia spazio a nuove interpretazioni. «Molti appassionati
tendono a dimenticare che Haydn lasciò nei manoscritti delle sue opere
per tastiera pochissime indicazioni sulle nuances, sul fraseggio e sugli
stacchi di tempo. Da un lato questa carenza non fa altro che rendere
ancora più affascinanti queste sonate, ma dall’altro crea molti problemi
e non pochi rischi per l’esecutore, che deve - molto più spesso del
solito - cercare di ricostruire un universo espressivo e logiche interne,
nella speranza di non stravolgere troppo le intenzioni del compositore,
purtroppo andate perdute per sempre». Per questo disco Bavouzet ha
deciso di utilizzare un pianoforte Yamaha in grado di esprimere le sonorità che aveva in mente.
CHAN10421 (CD alto prezzo)
CHAN10443 (CD alto prezzo)
CHAN10467 (CD alto prezzo)
CHAN10497 (CD alto prezzo)
CHAN10545 (CD alto prezzo)
CHAN10586 (CD alto prezzo)
CHAN10633 (CD alto prezzo)
CHANSA5084 (SACD alto prezzo)
Columns - APRILE 2011
W. Kienzl: Es tönt ein voller Harfenklang; Lenz!;
Hochzeitslied; Die verschwiegene Nachtigall; Die
blauen Husaren; Wehmut;
Im Glücke; Gesunden;
Deingedenken; Traumesahnung; Triftiger Grund;
Sehnsucht nach Vergessen;
Mephistopleles’ Lied in
Auerbachs Keller; Der Leiermann; Röslein und Schmetterling; Der Kuss; Romanze; Der
Tambourinspieler; Die Urgroßmutter; Jung Werners Lied; An
die Nacht; Augenblicke; Abendlied; Asphodelen; Letzte Reise
Questo disco rappresenta il primo di due CD dedicati ai Lieder tanto fantasiosi e ricchi di espressività quanto poco noti di
Wilhelm Kienzl, uno degli esponenti più interessanti del Romanticismo tedesco della generazione successiva a quella di
Richard Wagner. Kienzl si mise in luce come autore di opere
vocali e liriche, tra le quali merita di essere ricordata la un tempo
popolarissima Der Evangelimann. La silloge di Lieder proposta
in questo disco si concentra sulla prima fase creativa di Kienzl,
mettendo in evidenza anche il suo eccellente gusto letterario. Tra
gli autori dei versi messi in musica da Kienzl figurano da un lato
poeti ormai passati alla storia come Goethe, Heine, Eichendorff
e Lenau e dall’altro autori contemporanei come Robert Hamerling e i testi di ispirazione popolare della regina di Romania Elisabetta. La poesia di Heine messa in musica da Kienzl con il
titolo di Traumesahnung è presente anche nella raccolta Schwanengesang di Schubert come Ich stand in dunkeln Träumen. La
versione di Kienzl è molto diversa da quella di Schubert, ma non
per questo meno incisiva sotto l’aspetto emotivo, con le cascate
di semicrome del pianoforte e della voce che evocano con inaudita incisività la consapevolezza della perdita e della solitudine.
Al contrario Lenz! presenta una serie di vaporosi arpeggi che
danno libero sfogo alla incontenibile gioia di un canto primaverile. Gesunden è invece un brano assai più ambizioso, costituito
da diversi elementi che lo rendono a detta di molti uno dei Lied
più belli di Kienzl.
Franck, Claude Debussy e Maurice Ravel. La Sonata in la maggiore di Franck venne composta nel 1886 e offerta con regalo di
nozze per il grande virtuoso Eugène Ysaÿe.
La Sonata di Debussy presentata in questo disco fu la
terza e ultima opera di un
ciclo di sei che il compositore francese iniziò a scrivere nel 1915, tre anni prima della sua morte. Secondo una celebre leggenda,
questa sonata sarebbe stata
ispirata a Debussy da un
violinista zigano che il
compositore francese aveva ascoltato per caso a Budapest, una
voce che secondo alcuni verrebbe suffragata dalla parte violinistica del movimento centrale, che comprende alcuni elementi propri dell’estetica zigana. Ultima opera cameristica di Maurice Ravel, la Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte
abbina armoniosamente spunti blues a una austera bellezza
classica. Negli ultimi anni del XIX secolo Ravel compose un
movimento di una sonata per violino e pianoforte, ma perché
l’opera venisse portata a termine si dovette attendere gli anni
Venti. Scrivendo quest’opera Ravel partì dal presupposto che il
pianoforte e il violino - in quanto strumenti incompatibili - dovessero essere resi il più indipendenti possibile, in modo da
scongiurare il rischio di collasso della struttura. Questa deliberata mancanza di relazioni tra i due strumenti mise a dura prova le orecchie dei critici dell’epoca e quando nel 1928 Ravel
presentò la sua sonata negli Stati Uniti gli addetti ai lavori le
riservarono un’accoglienza decisamente ostile - ma in netto
contrasto con le ovazioni del pubblico!
AA.VV.
sonate per violino e pianoforte francesi
Jennifer Pike, violino; Martin Roscoe, pianoforte
Questo disco presenta due
opere relativamente poco
note (per quanto di rapinosa bellezza) di Frederick
Delius, nella splendida interpretazione della BBC
Symphony Orchestra diretta da Sir Andrew Davis.
Il carattere cupo di Appalachia rispecchia la triste
esistenza degli schiavi neri
lungo il fiume Mississippi, che passavano di mano da un piantatore di cotone all’altro. Delius scrisse quest’opera all’inizio
della sua carriera, quando lavorava in un aranceto della Flori-
CHAN10667 (CD alto prezzo)
C. Debussy: Sonata per violino e pianoforte M. Ravel: Sonata
in sol maggiore per violino e pianoforte C. Franck: Sonata in
la maggiore per violino e pianoforte
Questo disco comprendente alcune delle opere più belle del repertorio violinistico francese di tutti i tempi vede assoluta protagonista Jennifer Pike, che con il magistrale accompagnamento
del pianista Martin Roscoe riesce a esprimere con stupefacente immediatezza lo stile inconfondibilmente francese di César
10
FREDERICK DELIUS
appalachia. the song of the high hills
Solisti, BBC Symphony Chorus, BBC Symphony Orchestra,
Sir Andrew Davis
CHSA5088 (SACD alto prezzo)
Columns - APRILE 2011
da e sentiva il canto dei braccianti neri che lavoravano in una
fattoria vicina. Molti anni più tardi Delius scrisse: «questi lavoratori dimostrarono di possedere una meravigliosa musicalità e uno spiccato talento ritmico. Ascoltando i loro canti in
quel paesaggio così romantico mi fece sentire per la prima
volta la necessità di esprimermi con la musica». Nel 1911 Delius iniziò a comporre un poema sinfonico con il quale si proponeva di esprimere l’atmosfera di una serena notte estiva
trascorsa sulle montagne norvegesi. Portata a termine l’anno
successivo, The Song of the High Hills prevede un’orchestra
di grandi dimensioni e un coro che canta dall’inizio alla fine
senza eseguire un testo. Per sottolineare ulteriormente la loro
funzione di arricchimento timbrico della melodia, Delius
scrisse nella partitura che i coristi dovevano rimanere seduti
(come i professori d’orchestra) e «cantare solo le vocali che
producevano l’effetto sonoro maggiore possibile». Secondo
quanto scritto dal compositore inglese, quest’opera «esprime
la gioia e la felicità che si prova sulle montagne, la solitudine
e la malinconia di quelle lande sconfinate e la grandiosità di
un paesaggio che si perde all’orizzonte. Le voci umane rappresentano la presenza dell’uomo nella natura, un’immagine
che svanisce poco alla volta fino a scomparire definitivamente».
CLAUDE DEBUSSY
opere orchestrali
London Symphony Orchestra, Valery Gergiev
LSO0692 (SACD basso prezzo)
C. Debussy: La mer, Prélude à l’aprés-midi d’un faune; Jeux
Concedendosi una pausa
dalla monumentale integrale delle sinfonie di Mahler
ormai giunta in vista del
traguardo, Valery Gergiev
si accosta a Claude Debussy, eseguendo tre delle
sue opere più famose. Nel
delineare le atmosfere tenui e sfumate di questi lavori, il direttore russo conferma il suo straordinario spessore interpretativo, dimostrando di essere in possesso di una ecletticità che appartiene
solo ai grandissimi della bacchetta. Come sempre da manuale la
prestazione della London Symphony Orchestra, che sfoggia un
panneggio sonoro incredibilmente ampio e variegato, restituito
alla perfezione dai tecnici del suono della LSO Live. Un disco
destinato a collocarsi ai vertici della pur ricca discografia dei
capolavori di Debussy.
AA.VV.
stylus phantasticus
Gerhard Gnann, organo
AUD20012 (CD medio prezzo)
Vogelgesang N. Bruhns:
Preludio e Fuga in sol maggiore J.P. Sweelinck: Mein
junges Leben hat ein End;
More palatino D. Buxtehude: Toccata in re minore
BuxWV 155 G. Böhm:
Jesu, du bist allzuschöne
M. Brunth: Praeludium
con Fuga ex Gb J.S. Bach:
O Gott, du frommer Gott
BWV 767; Toccata in do maggiore BWV 564
Questa attesissima ristampa della Audite ripropone una bella
silloge di toccate scritte nello stylus phantasticus e di variazioni
su Lied sacri di Sweelinck, Bruhns, Buxtehude, Bach e Böhm
che tracciano una affascinante immagine di un secolo e mezzo
di tradizione organistica della Germania settentrionale. Desideroso di ottenere il suono più vicino possibile a quello degli
organi del Barocco tedesco, Gerhard Gnann ha scelto per questo
disco l’organo della Chiesa di Riegel-Kaiserstuhl costruito nel
1991 dalla ditta Riegner & Friedrich sul modello dei migliori
strumenti storici della Germania settentrionale. Scritte da solidi
artigiani e da artisti di eccelso livello, le opere presentate in questo disco esaltano ai massimi livelli il suono fresco e trasparente
di questo strumento, garantendo un’esperienza d’ascolto quanto
mai appagante. «Il suono di questo organo è chiaro e bilanciato
alla perfezione e i registri principali possiedono un timbro quasi
umano dotato di quell’energia indispensabile a ogni strumento
musicale degno di questo nome» (Musica sacra).
DMITRI SHOSTAKOVICH
integrale dei quartetti per archi
Mandelring Quartet
AUD21411 (5 CD prezzo speciale)
D. Shostakovich: Quartetto per archi n. 1 op. 49; Quartetto per
archi n. 2 op. 68; Quartetto per archi n. 4 op. 83; Quartetto per archi
n. 3 op. 73; Quartetto per archi n. 6 op. 101; Quartetto per archi n.
8 op. 110; Quartetto per archi n. 5 op. 92; Quartetto per archi n. 7
op. 108; Quartetto per archi n. 9 op. 117; Quartetto per archi n. 10
op. 118; Quartetto per archi n. 12 op. 133; Quartetto per archi n. 14
op. 142; Quartetto per archi n. 11 op. 122; Quartetto per archi n. 13
op. 138; Quartetto per archi n. 15 op. 144
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Columns - APRILE 2011
La Audite riunisce in un cofanetto di cinque CD offerto a un prezzo specialissimo
i quindici quartetti per archi
di Dmitri Shostakovich nella splendida interpretazione
del Mandelring Quartet e
con la straordinaria qualità
sonora che ha reso famosa
l’etichetta tedesca in ogni
parte del mondo. «I quattro
componenti del Mandelring Quartet dimostrano di essere perfettamente consapevoli del fatto che la loro integrale dei quartetti di
Shostakovich va a collocarsi ai vertici assoluti del mercato discografico» (The Strad) «Una delle migliori integrali dei quartetti per archi di Shostakovich disponibile in commercio» (International Record Review) «Quella del Mandelring Quartet è senza
dubbio LA migliore integrale dei quartetti per archi di Shostakovich, cresciuta volume dopo volume con una brillantezza che
non conosce rivali. Per questo dobbiamo ringraziare la Audite»
(Pizzicato).
peraltro giudicarlo in termini troppo entusiastici, anche se in seguito dichiarò di preferire la sua integrale delle sonate e partite
di Bach a quella - anch’essa somma - del grandissimo Jascha
Heifetz. Curiosamente, il vibrato della Martzy venne chiamato
nuovamente in causa da Arnold Schönberg dopo il suo debutto
newyorkese: «la Martzy ha eseguito le sonate e le partite di Bach
con un approccio tutt’altro che puro e “classico”. La Martzy ha
suonato questi capolavori con ritmi decisi e un vibrato piuttosto
ampio (anzi, fin troppo ampio nel movimento lento, anche se
in fin dei conti questo dipende dai gusti)». Sebbene Schönberg
si riferisse a un concerto e il suo giudizio fosse basato sulle registrazioni dei concerti solistici di Bach eseguiti dal vivo dalla
Martzy, questa recensione si adatta alla perfezione anche ai brani
per violino solo di Bach proposti in questo disco. La lettura della
Martzy affonda le sue radici nella gloriosa tradizione ungherese
di Szigeti, Telmányi e Varga, con il suo innato slancio magiaro
e il suo virtuosismo esente da qualunque forma di virtuosismo
che conferiscono al suo approccio un pathos inconfondibilmente
romantico (dalle note di copertina di Tully Potter, 2011).
TESTAMENT
L. KOGAN, R. BARSHAI E M. ROSTROPOVICH
INTERPRETANO BEETHOVEN
L. Kogan, violino, R. Barshai, viola; M. Rostropovich, violoncello
JOHANNA MARTZY INTERPRETA BACH
Johanna Martzy, violino
SU4052 (2 CD medio prezzo)
TES1467 (2 CD al prezzo di 1 e mezzo)
J.S. Bach: Sonata n. 1 per
violino BWV 1001; Partita
n. 1 per violino BWV 1002;
Sonata n. 2 BWV 1003;
Partita n. 2 per violino
BWV 1004; Sonata n. 3 per
violino BWV 1005; Partita
n. 3 BWV 1006
Ormai assurte a ineludibile
punto di riferimento discografico, le interpretazioni
delle sonate e delle partite per violino solo di Johanna Martzy
denotano una tecnica assolutamente ineccepibile e una gradevolezza d’ascolto che teme ben pochi rivali. Sfoggiando la sua
caratteristica ritmica e sonorità di radiosa brillantezza, la Martzy
realizzò dei capolavori di Bach letture di invidiabile equilibrio,
dai tempi comodi e prive di qualsiasi autocompiacimento. I tre
LP contenenti queste opere vennero accolti con unanime entusiasmo sia in Europa sia negli Stati Uniti. In America il New
York Herald Tribune inserì questo cofanetto nel novero delle
migliori registrazioni uscite nel corso del 1956. In Gran Bretagna il critico del Manchester Guardian Edward Greenfield
sottolineò il «sensuale vibrato» del violino della Martzy, senza
12
Nuovo titolo della collana
Russian Masters della Supraphon, questo imperdibile disco vede protagonisti
tre dei più grandi musicisti
russi di tutti i tempi. Nel
corso di un memorabile
concerto della Primavera di
Praga del 1960 Leonid Kogan, Rudolf Barshai e Mstislav Rostropovich salirono
sul palco del Rudolfinum per eseguire tre dei quattro trii per archi di Beethoven. Questi lavori vengono eseguiti insieme solo di
rado, in quanto richiedono dagli interpreti un mix di virtuosismo
e di umiltà e un rispetto reciproco molto difficili da trovare in
solisti di alto livello. Nessuno poteva mettere in dubbio il loro
virtuosismo, che aveva già avuto occasione di rifulgere in altri
concerti della stessa rassegna (in uno dei quali Rostropovich
aveva eseguito per la prima volta in Cecoslovacchia il Concerto
n. 1 per violoncello e orchestra di Dmitri Shostakovich). L’incontro di questi tre giganti dell’interpretazione fu un evento imperdibile per i melomani praghesi, che a distanza di oltre mezzo
secolo grazie alla Supraphon torna a far sognare gli appassionati
di tutto il mondo.
Columns - APRILE 2011
LUDWIG VAN BEETHOVEN
integrale delle sinfonie
Solisti, Prague Philharmonic Choir, Czech Philharmonic
Orchestra, Paul Kletzki
SU4051 (6 CD basso prezzo)
L. van Beethoven: Sinfonia
n. 1 op. 21; Sinfonia n. 2 op.
36; Sinfonia n. 3 op. 55
Eroica; Ouverture Egmont
op. 84; Sinfonia n. 4 op. 60;
Sinfonia n. 5 op. 67; Sinfonia n. 6 op. 68 Pastorale;
Ouverture Coriolano op.
62; Sinfonia n. 7 op. 92;
Sinfonia n. 8 op. 93; Sinfonia n. 9 op. 125 Corale
Considerate tra i massimi capolavori della musica di tutti
i tempi, le nove sinfonie di Ludwig van Beethoven consentono di ripercorrere il cammino compiuto dal Titano di
Bonn dalle eleganti melodie classiciste alle monumentali
architetture che andarono a costituire le basi dello stile romantico del XIX secolo. Tra i numerosi direttori che nel
corso del tempo hanno deciso di consegnare al disco la propria interpretazione dei capolavori beethoveniani c’è anche Paul Kletzki, un direttore di origine polacca che dopo
la fine della seconda guerra mondiale conquistò una certa
fama, soprattutto negli Stati Uniti.
Dopo aver ricoperto per un anno il posto di direttore principale della Liverpool Philharmonic Orchestra, Kletzki
fece il suo debutto con la Cleveland Orchestra e in seguito
diresse le migliori orchestre europee e americane. Questa
splendida integrale delle sinfonie di Beethoven venne registrata nel 1967 durante una serie di concerti che videro Kletzki alla testa della Czech Philharmonic Orchestra,
all’epoca d’oro della formazione praghese guidata dal
grande Karel Ančerl.
Questa gemma preziosa proveniente dagli inesauribili archivi della Supraphon è stata sottoposta a una minuziosa
rimasterizzazione, che le ha consentito di ritrovare tutta la
sua freschezza e il suo splendore sonoro.
ANTONÍN DVORÁK
the essential string quartets
Panocha Quartet
SU4048 (3 CD medio prezzo)
A. Dvorák: Quartetto per archi n. 10 op. 51 (B92); Quartetto
per archi n. 11 op. 61 (B121); Cipressi per quartetto d’archi
senza numero d’opera (B152); Quartetto per archi n. 12 op. 96
Americano (B179); Quartetto per archi n. 13 op. 106 (B192);
Quartetto per archi n. 14 op. 105 (B193)
Ogni opera d’arte deve sottostare al severo esame del
tempo. Tra i compositori di
tutti i tempi solo pochi hanno avuto il privilegio di sopravvivere al trascorrere
prima dei decenni e poi dei
secoli, raggiungendo l’agognato traguardo della immortalità. Nella lista di questi privilegiati rientra il nome di Antonín Dvorák che, oltre a
sinfonie conosciute e amate in ogni parte del mondo, è autore di
15 quartetti per archi, almeno cinque dei quali costituiscono ancora un caposaldo del repertorio cameristico ottocentesco. Negli
ultimi cinquant’anni queste opere sono state eseguite e sviscerate in tutti i loro aspetti, dal Quartetto in mi bemolle maggiore
Slavo, al Quartetto Americano - l’opera cameristica più famosa
di Dvorák - fino ai quartetti op. 106 e 107, il cui linguaggio
musicale riflette il ritorno in patria del compositore boemo dagli
Stati Uniti. Formazione di altissimo livello applaudita per oltre
40 anni dai pubblici di quattro continenti, il Panocha Quartet è
stato uno degli interpreti più autorevoli dei quartetti di Dvorák,
come si può facilmente notare ascoltando questo cofanetto triplo
della Supraphon, al tempo stesso documento storico di inestimabile valore e fonte di grande piacere per gli appassionati di cameristica.
LUDOVICO BALBI
ecclesiasticae cantiones
Ensemble di Musica Antica del Conservatorio di Vicenza,
Stefano Lorenzetti, Piervito Malusà
TC540203 (CD alto prezzo)
L. Balbi: Ecclesiasticae
Cantiones (Venezia, Angelo
Gardano 1578)
Dopo aver pubblicato in
due volumi i Psalmi ad Vesperas canendi per annum
(1594), la Tactus prosegue
l’esplorazione della produzione sacra di Ludovico
Balbi (1545-1604) con una
splendida edizione delle
Ecclesiasticae Cantiones, prima importante raccolta di polifonie sacre del maestro veneziano. Dopo aver preso i voti di frate
minore, Balbi ebbe la possibilità di studiare a Padova con un
maestro del calibro di Costanzo Porta, che lo prese a benvolere
al punto da aiutarlo a trovare impiego. Nel corso della sua carriera Balbi diede alle stampe almeno undici raccolte di lavori sacri,
13
Columns - APRILE 2011
che lo collocano sullo stesso piano dei migliori compositori suoi
contemporanei. Questo disco vede protagonista l’Ensemble di
Musica Antica del Conservatorio di Vicenza diretti con il giusto
rigore filologico da Stefano Lorenzetti e Piervito Malusà. Una
nuova straordinaria riscoperta nel campo della musica antica
firmata dalla Tactus.
Ludovico Balbi su TACTUS:
psalmi ad vesperas canendi per annum - parte i
Stefano Lorenzetti, organo
Schola Cantorum di Santa Giustina,
Daphne Ensemble, Alberto e Fabrizio Da Ros
TC540201 (CD alto prezzo)
psalmi ad vesperas canendi per annum - parte ii
Stefano Lorenzetti, organo
Schola Cantorum di Santa Giustina,
Daphne Ensemble, Alberto e Fabrizio Da Ros
TC540202 (CD alto prezzo)
AA.VV.
prece ad un angelo
Roberto Noferini, violino; Andrea Toschi, organo
TC810001 (CD alto prezzo)
G.A. Ellena: Entrata; Preghiera; Adorazione (dai
Sei Pezzi religiosi per violino e organo) C. Sivori:
Andante religioso B. Lanzi: Prece ad un Angelo op.
118 F.C. Alberti: Petit
nocturne per violino e organo O. Respighi: Ciaccona per violino e organo
F.P. Neglia: Largo espressivo per violino e organo op. 40 A. Casellati: Andante per
violino e organo G. de Angelis: Rêve d’amour: prélude mélodique pour violon avec orgue op. 4 T. Ramacciotti: Canto
religioso per violino e organo op. 17
Nonostante studi sempre più approfonditi, esiste ancora un
diffuso pregiudizio secondo il quale nel XIX secolo l’Italia
- paese del melodramma - non avrebbe quasi avuto una produzione strumentale, monopolizzata com’era dalle opere di
Rossini, Donizetti e Verdi. Si tratta di una generalizzazione
tanto semplicistica quanto comoda, perché consente di creare
una contrapposizione con i paesi di lingua tedesca, patria di
Beethoven, Schubert, Schumann e Brahms, massimi esponenti
del genere sinfonico. Come spesso accade, la realtà è molto più
complessa e grazie a questo splendido disco realizzato dal violinista Roberto Noferini e dall’organista Andrea Toschi possiamo scoprire un repertorio di insospettabile bellezza.
14
Il programma ruota intorno alla Ciaccona di Ottorino Respighi, basata sull’omonima opera di Antonio Tommaso Vitali, a
cui fa corona una silloge di pagine di autori oggi virtualmente
dimenticati come Giuseppe Antonio Ellena, Camillo Sivori,
Bernardino Lanzi, Ferruccio Carlo Alberti, Francesco Paolo
Neglia, Antonio Casellati, Girolamo De Angelis e Tullio Ramacciotti che - oltre al loro valore intrinseco - ci consentono di
farci un’idea delle diverse realtà regionali italiane, spaziando
da Torino a Napoli a Venezia. Un disco interessante per gli
addetti ai lavori e gradevolissimo per gli appassionati di rarità
cameristiche del XIX secolo, che potranno scoprirvi il Romanticismo italiano.
GIUSEPPE VERDI
il trovatore
F. Corelli, E. Bastianini, F. Barbieri, M. Parutto,
Orchestra e Coro dell’Opera di Roma, O. de Fabritiis
URNWS115
(2 CD al prezzo di 1)
In commercio sono disponibili diverse edizioni live
del Trovatore interpretate
dal grandissimo Franco
Corelli. In effetti, con Mario Del Monaco e Carlo
Bergonzi, Corelli è stato
uno dei massimi interpreti
di questo leggendario personaggio del melodramma
italiano, a detta di molti
addetti ai lavori il più carismatico e completo sotto l’aspetto
della potenza espressiva e dell’eroicità. Questa edizione - finalmente di nuovo disponibile dopo molti anni di assenza dal
mercato discografico - è stata registrata dalla RAI nel 1961 e si
avvale di altri due mostri sacri di questo capolavoro: Ettore
Bastianini, che tratteggia un Conte di Luna dallo spirito ferocemente vendicativo, e Fedora Barbieri, che delinea una Azucena
visionaria e atroce. La parte di Leonora è invece interpretata in maniera davvero magnifica - da Mirella Parutto, un soprano
oggi quasi dimenticato, il cui contributo a questo cast stellare
si colloca però ai massimi livelli della discografia.
SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA BEETHOVEN
Sviatoslav Richter, pianoforte
URNWS117
(2 CD al prezzo di 1)
50 TITOLI IN PROMOZIONE
fino al 31.05.2011
CHACONNE
DIETRICH BUXTEHUDE
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
TOMASO ALBINONI
ALESSANDRO SCARLATTI
MEMBRA JESU NOSTRI
FLAVIO, RE DE’ LONGOBARDI
CHAN0773/2 (2 CD)
HOMAGE TO A SPANISH
GRANDEE - CONCERTI OP. 10
CANTATE E OPERE CAMERISTICHE
CHAN0775
CHAN0768
CHAN0769
AA.VV.
CLAUDIO MONTEVERDI
AA.VV.
HENRY PURCELL
SACRED GARLAND
MUSICA DEVOZIONALE
DELL’EPOCA DI MONTEVERDI
DOLCI TORMENTI
THE CONTEST OF APOLLO AND PAN
DIDO AND AENEAS
CHAN0760
CHAN0756
CHAN0757
CLAUDIO MONTEVERDI
H. IGNAZ FRANZ VON BIBER
FIRE AND ASHES
MENSA SONORA
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
G. PIERLUIGI DA PALESTRINA
CHAN0749
CHAN0748
SEMELE
PALESTRINA: OFFERTORIA
CHAN0745/3 (3 CD al prezzo di 2)
CHAN0732
FRANZ JOSEPH HAYDN
ALESSANDRO STRADELLA
JOHANN NEPOMUK HUMMEL
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
HAYDN: INTEGRALE DELLE MESSE
AMANTI, OLÀ OLÀ
PARTENOPE
CHAN0734/8 (8 CD al prezzo di 4)
CHAN0728
HUMMEL: MESSA IN RE MINORE;
SALVE REGINA
CHAN0761
CHAN0724
CHAN0719/3 (3 CD al prezzo di 2)
CHACONNE
GIUSEPPE TORELLI
BERNARDO GAFFI
SILVIUS LEOPOLD WEISS
BERNARDO PASQUINI
CONCERTI
LA FORZA DEL DIVINO AMORE
CONCERTI PER LIUTO
SONATE PER GRAVICEMBALO
CHAN0716
CHAN0710
CHAN0707
CHAN0704
NICCOLÒ PICCINNI
BALDASSARE GALUPPI
GEORG PHILIPP TELEMANN
ANDREA GABRIELI
LE DONNE VENDICATE
MESSA PER SAN MARCO
BURLESQUE DE QUIXOTTE
MADRIGALI
CHAN0705/2 (2 CD)
CHAN0702
CHAN0700
CHAN0697
ANTONIO VIVALDI
ANTONIO VIVALDI
COUPERIN
AA.VV.
CONCERTI PER ARCHI - VOL. 3
L’ESTRO ARMONICO
LE NAZIONI
CHAN0687
CHAN0689/2 (2 CD)
CHAN0684
VERGINE BELLA - MUSICA
DEL RINASCIMENTO ITALIANO
CHAN0683
ANTONIO VIVALDI
BALDASSARE GALUPPI
BENEDETTO MARCELLO
GIOVANNI CROCE
CONCERTI PER ARCHI - VOL. 2
IL MONDO ALLA ROVERSA
SONATE PER CLAVICEMBALO
CARNEVALE VENEZIANO
CHAN0668
CHAN0676/2 (2 CD)
CHAN0671/2 (2 CD)
CHAN0665
CHACONNE
TOMASO ALBINONI
BENEDETTO MARCELLO
JOHANN SEBASTIAN BACH
ANTONIO VIVALDI
CONCERTI A CINQUE OP. 5
ARIANNA
MESSE LUTERANE - VOL. 2
CONCERTI PER ARCHI - VOL. 1
CHAN0663
CHAN0656/3 (3 CD)
CHAN0653
CHAN0647
JOHANN SEBASTIAN BACH
BENEDETTO MARCELLO
ANTONIO VIVALDI
TOMASO ALBINONI
MESSE LUTERANE - VOL. 1
REQUIEM
OTTONE IN VILLA
CHAN0642
CHAN0637
CHAN0614/2 (2 CD)
CONCERTI PER DUE OBOI, ARCHI
E BASSO CONTINUO - VOL. 2
CHAN0610
TOMASO ALBINONI
WILLIAM BYRD
TOMASO ALBINONI
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
CONCERTI PER DUE OBOI, ARCHI
E BASSO CONTINUO - VOL. 1
THE EARLY BYRD
CONCERTI PER OBOE, ARCHI E
BASSO CONTINUO OP. 7 E OP. 9
INTEGRALE DEI CHANDOS ANTHEMS
CHAN0578
CHAN0602
CHAN0554-7 (4 CD)
CHAN0579
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www.soundandmusic.com
ANTONIO VIVALDI
ANTONIO VIVALDI
ANTONIO VIVALDI
OPERE SACRE
SONATE PER ARCHI - VOL. 2
SONATE PER ARCHI - VOL. 1
CHAN0518
CHAN0511
CHAN0502
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55100 Lucca - Italia
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Columns - APRILE 2011
L. van Beethoven: Sonata n. 8 op. 13 Patetica;
Sonata n. 23 op. 57 Appassionata; Otto Bagatelle op. 33 e op. 126; Concerto n. 3 per pianoforte e
orchestra op. 37; Fantasia
corale per pianoforte,
coro e orchestra op. 80
La Urania propone un
nuovo cofanetto doppio interamente dedicato alle interpretazioni di Sviatoslav
Richter delle opere centrali della produzione di Beethoven.
Le registrazioni appartengono al primo favoloso periodo
russo di Richter, spaziando dalle opere per pianoforte e orchestra (Concerto n. 3 op. 37 e Fantasia corale op. 80) alle
grandi sonate per pianoforte (Patetica e Appassionata), con
l’aggiunta di una scelta delle Bagatelle op. 33 e op. 126. Una
novità che non può assolutamente mancare nella collezione
degli estimatori del grande virtuoso russo.
ERICH LEINSDORF IN CONCERTO
Orchestre varie, Erich Leinsdorf
URNWS116
(2 CD al prezzo di 1)
R. Wagner: Preludio da
Tannhäuser; Preludio da
il crepuscolo degli dèi;
Preludio da La Walkiria;
Preludio da Lohengrin R.
Strauss: Till Eulenspiegel; Morte e trasfigurazione; La donna senz’ombra
N. Rimsky-Korsakov:
Sheherazade
Questo cofanetto doppio
della Urania raccoglie quasi tutte le favolose registrazioni
realizzate da Erich Leinsdorf per la EMI tra il 1957 e il 1958
con un futuristico suono stereofonico e presentate nella collana Full Dimensional Sound. Va però detto che non si tratta
solo di registrazioni di alto livello, considerate da molti addetti ai lavori di assoluto riferimento ancora oggi, a distanza
di oltre mezzo secolo dalla loro prima uscita, continuando
a mantenere inalterata la straordinaria carica emotiva che il
direttore viennese sapeva conferire a tutte le opere che eseguiva. È questo, in effetti, che richiedono le celebri pagine
orchestrali di Wagner, Strauss e Rimsky-Korsakov, oltre a
orchestre di eccezionale talento, come ci si può rendere facilmente conto ascoltando questo splendidi dischi della Urania.
TAHITI
tahiti kaina 2000
Rod Dannys, Roger Tetuanui, Teva Tetuanui
PSSA141212 (CD basso prezzo)
Afaahiti vairao; Manako
vahine Tahiti; Mama po,
Ruki te ana; Te ui api; Vive
la Vahine; Legende de Hinano; Haere tika; E pua iti
e; Papape iti; Kohimarama; Bassrabora Nui; Oe
tau pehe iti; Kirikiri; Tu
verras c’est si bon à Tahiti;
En plein te huruhuru moora
Rod Dannys, Roger e Teva
Tetuanui hanno raccolto in questo splendido album i più grandi
successi di Tamarii Punaruu (I ragazzi di Punaruu), il gruppo di
tradizione kaina di gran lunga più famoso nella Polinesia degli
anni Settanta. Questo ensemble cantava temi legati alle isole in
cui vivevano come la natura, la sabbia, il sole, le palme, le spiagge, il chiaro di luna e l’amicizia. I suoi musicisti si riunivano sul
ponte del Punaruu, un fiume che scende dalla Valle delle Arance - una zona citata in molte canzoni tahitiane - che attraversa
la provincia di Punaauia, situata lungo la costa occidentale di
Tahiti, con i loro strumenti (ukulele, vivo, toere, chitarre, punu
basso, pahu e altri) e hanno avuto il grande merito di creare una
tradizione che ha esercitato una profonda influenza sulle generazioni successive di cantanti e musicisti.
CARAIBI
steel band
Steel Band de Port-Louis
PSSA141213 (CD basso prezzo)
Asiparé; Laetitia gwo bagail; Fanm Matinik dou;
Socalypso; Les Saintes;
Juanita Morel; Doudou pa
pléré; Matilda; Medley (Ba
moin un tibo; Sans chemise
sans pantalon; Maladie
d’amour); C’est pour toi
que je chante; Mizik an
nou; Soca Baptist
L’ensemble Steel Band de
Port-Louis diretta da Jean-Luc Luce interpreta in questo disco
alcuni dei più grandi successi della musica caraibica come
19
Columns - APRILE 2011
Mathilda, Maladie d’amour e Asiparé con strumenti a percussione originari dei Caraibi realizzati con bidoni di metallo. Nel
complesso si tratta di un disco pervaso da un’atmosfera molto
vivace, in grado di strappare un sorriso anche alle persone più
tristi e malinconiche.
AUGUSTO NOVELLI
l’ascensione
Associazione Culturale Namastè Teatro di Firenze, G. Nannini
PGDVD1110 (DVD alto prezzo)
Dopo L’acqua cheta, anche il secondo volume della collana “La
commedia fiorentina” è dedicato
ad Augusto Novelli, per celebrare
il centenario dalla prima rappresentazione. L’Ascensione debuttò
al Teatro Alfieri il 15 febbraio del
1909. La commedia andò in scena
più volte, diventando uno dei caposaldi del repertorio, quando le
compagnie fiorentine iniziarono
una regolare attività nei teatri locali. La rappresentazione di questa edizione è stata messa in
scena dall’Associazione Culturale Namastè Teatro di Firenze
con protagonista assoluto Giovanni Nannini, un veterano sul
palco, affiancato da Valeria Vitti, Rita Serafini e Michele Fabbri. La regia dello spettacolo è di Alessandra Morgantini. Il
DVD è arricchito da una lunga intervista a Giovanni Nannini.
Il libretto, curato da Alessandro Bencistà, contiene cenni biografici di Giovanni Nannini e una nota critica sulla commedia. Luciano Artusi invece, invece è l’autore di un capitolo
sulla “Festa del grillo” che a Firenze si celebrava in occasione dell’Ascensione. Riprese effettuate al Teatro Le Laudi di
Firenze il 7 novembre del 2009.
BARB JUNGR
man in the long black coat
Barb Jungr
LINNAKD386 (SACD alto prezzo)
Man In The Long Black Coat; The Times They Are A-Changin’;
It Ain’t Me Babe; Just Like A Woman; Like A Rolling Stone;
Trouble In Mind; Tomorrow Is A Long Time; High Water (for
Charlie Patton); Sara; Ballad; Of Hollis Brown; Blind Willie
McTell; With God On Our Side; I Shall Be Released
20
Considerata da molti addetti ai lavori «una delle migliori interpreti delle canzoni di Bob Dylan» (Village
Voice, New York), Barb
Jungr rende omaggio al suo
eroe musicale in occasione
del suo settantesimo compleanno con una nuova
compilation delle canzoni
più belle di Bob Dylan.
Man in the Long Black Coat comprende quattro brani finora mai
registrati dalla Jungr, “Sara”, “Man in the Long Black Coat”, “It
Ain’t Me Baby” e “With God on Our Side”, che hanno ottenuto
recensioni molto positive nel corso dei suoi concerti dal vivo. Il
primo disco di Barb Jungr dedicato a Bob Dylan è diventato un
vero e proprio cult, con il celebre attore Jeremy Irons che nel
corso di un’intervista concessa al Quarto Canale della BBC lo ha
inserito nella lista degli album che porterebbe con sé su un’isola
deserta.
Barb Jungr su LINN:
every grain of sand - barb jungr sings bob dylan
LINNAKD230 (SACD alto prezzo)
just like a woman - hymn to nina
LINNAKD309 (SACD alto prezzo)
love me tender
LINNAKD255 (SACD alto prezzo)
STEVE REICH
kuniko plays reich
Kuniko, percussioni
LINNCKD385 (SACD alto prezzo)
S. Reich: Electric Counterpoint; Six Marimbas
Counterpoint;
Vermont
Counterpoint
Questo disco di sorprendente bellezza presenta in
prima registrazione mondiale tre celebri opere di
Steve Reich arrangiate per
percussioni da Kuniko con
la consulenza del compositore americano - autore anche delle interessanti note di copertina - e del leggendario chitarrista Paul Metheny, che ha curato
la versione per percussioni di Electric Counterpoint, opera che
aveva tenuto a battesimo nel 1987. Trattandosi di un disco dove
la qualità del suono riveste un’importanza fondamentale, Ku-
Columns - APRILE 2011
niko ha collaborato con alcuni dei tecnici e dei producer migliori del mondo allo scopo di creare l’immagine sonora più
fedele possibile di queste splendide opere. Per questo motivo,
questa registrazione è stata realizzata senza fare ricorso a loop
o a quantizzazioni. Caratterizzati da dodici piste sovrapposte
all’esecuzione live di Kuniko, questi arrangiamenti presentano una timbrica quanto mai ricca, che consente a ogni voce di
unirsi alle altre in maniera molto naturale, creando un effetto di
onde sonore estremamente coinvolgente. Definito dal critico del
New York Times «il più grande compositore americano vivente»
e vincitore di un Premio Pulitzer, Steve Reich è uno dei pionieri della musica minimalista. In questi tre lavori Reich limita
volutamente la propria tavolozza timbrica utilizzando strumenti
della stessa famiglia in modo che l’attenzione dell’ascoltatore si
focalizzi sulle altre caratteristiche della musica, come la melodia
e il ritmo. Kuniko è una delle soliste più richieste del mondo
e una delle percussioniste più dotate della sua generazione per
quanto riguarda il repertorio classico e contemporaneo. «Una
percussionista davvero straordinaria - sotto più di un aspetto»
(Los Angeles Times) «Kuniko Kato è una percussionista di altissimo livello, che per realizzare questo eccellente disco ha profuso molte energie e ore di prove. Kuniko ha realizzato arrangiamenti originali e molto belli» (Steve Reich, 2011).
BILL EVANS
the riverside recordings
Bill Evans
Walking Up; Summertime; 34 Skidoo; Ev’rything I Love;
Show-Type Tune Interplay: You And The Night And the Music;
When You Wish Upon A Star; I’ll Never Smile Again; Interplay; You Go To My Head; Wrap Your Troubles In Dreams
Moonbeams: Person I Knew; Polka Dots and Moonbeams; I
Fall In Love Too Easily; Stairway To the Stars; If You Could
See Me Now; It Might As Well Be Spring; In Love In Vain; Very
Early Waltz for Debby: My Foolish Heart; Waltz For Debby;
Detour Ahead; My Romance; Some Other Time; Milestones
Sunday at the Village Vanguard: Gloria’s Step; My Man’s
Gone Now; Solar; Alice In Wonderland; All Of You; Jade Visions Know What I Mean? (Cannonball Adderley): Waltz
for Debby; Goodbye; Who Cares? (take 5); Venice; Toy; Elsa;
Nancy (With the Laughing Face); Know What I Mean? (re-take 7) New Jazz Conceptions: I Love You; Five; I Got It Bad
and That Ain’t Good; Conception; Easy Living; Displacement;
Speak Low; Waltz for Debby; Our Delight; My Romance; No
Cover, No Minimum.
Questo munumentale cofanetto di 22 LP da 180 grammi a 45
giri propone tutte le registrazioni effettuate da Bill Evans per
la Riverside e l’album di Cannonball Adderley Know What I
Mean?, un disco al quale Evans diede un notevole contributo.
Tra tutti i titoli finora pubblicati dalla Analogue Production
nessuno è mai riuscito nemmeno ad avvicinarsi in termini di
vendite e di recensioni ai 45 giri di Bill Evans pubblicati dalla
casa discografica americana Riverside, che oggi vengono riuniti in una lussuosa edizione con una fedele riproduzione delle
copertine originali e un fascicolo di 18 pagine contenente numerose informazioni di grande interesse sulla carriera di Evans
e sulla storia della Riverside. Se amate Bill Evans correte a
ordinare questo cofanetto, perché ne sono state stampate solo
1500 copie per tutto il mondo.
ASLP0018/45 (22 LP da 180 grammi a 45 giri)
Everybody Digs Bill Evans:
Minority; Young And Foolish; Lucky To Be Me; Night
And Day; Epilogue; Tenderly; Peace Piece; What Is
There To Stay?; Oleo; Epilogue Exploration: Israel;
Haunted Heart; Beautiful
Love; Elsa; Nardis; How
Deep Is The Ocean?; I Wish I
Knew; Sweet and Lovely
Portrait In Jazz: Come Rain
Or Come Shine; Autumn Leaves; Witchcraft; When I Fall In Love; Peri’s Scope; What Is
This Thing Called Love?; Spring Is Here; Some Day My Prince Will Come Blue In Green At Shelly’s Manne-Hole, Hollywood: Isn’t It Romantic; The Boy Next Door; Wonder Why;
Swedish Pastry; Our Love Is Here To Stay; ’Round Midnight;
Stella By Starlight; Blues in “F” How My Heart Sings!: How
My Heart Sings; I Should Care; In Your Own Sweet Way;
DEXTER GORDON
doin’ allright
D. Gordon, sax tenore; A. Harewood, batteria;
F. Hubbard, tromba; H. Parlan, pianoforte; G. Tucker, contrabbasso
JVCAW0007 (XRCD24 alto prezzo)
malinconici.
I Was Doing All Right;
You’ve Changed; For Regulars Only; Society Red;
It’s You Or No One Bonus
tracks: I Want More; For
Regulars Only (versione
alternativa)
In tutte le interpretazioni di
Dexter Gordon traspare un
sorriso dai tratti sottilmente
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Columns - APRILE 2011
La gioia che provava suonando il suo sax tenore era però evidente, così come le sue ricche sonorità e il suo approccio brillante e pieno di vita. In ogni caso, quando incise Doin’ Allright - il primo album da lui realizzato per la Blue Note - Dex
aveva una ragione per essere felice, in quanto aveva appena
fatto il suo grande ritorno sulla scena jazz dopo aver trascorso
alcuni anni in carcere per una faccenda di droga. Sebbene
negli anni d’oro del be bop fosse uno dei tenorsassofonisti
più richiesti e amati dal pubblico, negli anni Cinquanta la
sua stella era tramontata anche per via dei suoi continui problemi con la giustizia, una situazione che venne completamente ribaltata nel 1961 dall’uscita di questo album, che vide
al fianco di Gordon un giovane ma già grandissimo Freddie
Hubbard e lo strepitoso Horace Parlan Trio, che firmarono
una pietra miliare del jazz, che oggi ci viene riproposto con
una straordinaria qualità sonora della JVC.
LITTLE FEAT
waiting for columbus
Little Feat
MFLP2-322
(2 LP da 180 grammi alto prezzo)
Join the Band; Fat Man in
the Bathtub; All That You
Dream; Oh, Atlanta; Old
Folks’ Boogie; Time Loves
a Hero; Day or Night; Mercenary Territory; Spanish
Moon; Dixie Chicken; Tripe Face Boogie; Rocket in
My Pocket; Willin’; Don’t
Bogart That Joint; A Apolitical Blues; Sailin’ Shoes;
LEE MORGAN
tom cat
L. Morgan, tromba; J. McLean, sax contralto;
A. Blakey, batteria; C. Fuller, trombone;
M. Tyner, pianoforte; B. Cranshaw, contrabbasso
JVCAW0008 (XRCD24 alto prezzo)
Tom Cat; Exotique; Twice
Around; Twilight Mist;
Riggarmortes
La prima domanda che
gli appassionati di jazz
si pongono dopo aver
ascoltato Tom Cat di Lee
Morgan è: «Per quale motivo la Blue Note non ha
pubblicato questo album
subito dopo averlo realizzato?». Si tratta di una domanda più
che legittima, visto che il grande trombettista - che all’epoca
di questa registrazione aveva appena 26 anni - e la sua band
di all-star comprendente Jackie McLean, Art Blakey, Curtis
Fuller e McCoy Tyner erano considerati tra le stelle più fulgide del luminosissimo firmamento dell’hard bop della metà
degli anni Sessanta. Com’è come non è, nessuno è mai riuscito a spiegare in maniera convincente questo arcano e Tom
Cat rimase relegato negli archivi della Blue Note, vedendola
declinare, rallentare la produzione e - nel 1981 - limitarsi a
ristampare i più grandi successi del suo glorioso passato. Con
Morgan scomparso da molto tempo (essendo stato assassinato nel 1972 da un’amante gelosa mentre si esibiva allo Slugs
di New York), ascoltando questo disco si ha l’impressione
di sentire il grande trombettista parlare dalla tomba, quasi
volesse spiegare i segreti del jazz ai musicisti dell’ultima generazione. Non a caso per molti appassionati questa musica
memorabile, innovativa e piena di sentimento è tra le più belle mai scritte da Lee Morgan.
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Feats Don’t Fail Me Now
La OMR arricchisce il suo prestigioso catalogo con la magistrale rimasterizzazione di uno degli album più belli della storia del
disco, Waiting for Columbus dei Little Feat, che viene presentato
in un doppio LP da 180 grammi in edizione limitata. Grazie a un
testo ironico e a un funk estremamente gradevole, è considerato uno degli album più belli mai registrati in studio dalla band
americana. E se a tutto questo si aggiunge la stupefacente qualità
sonora della OMR… Quando si pensa ai dischi live più belli in
assoluto vengono immediatamente in mente Live at Leeds dei
Who, Live at the Apollo di James Brown, Live at Fillmore East
degli Allman Brothers e Unplugged dei Nirvana, una lista in cui
non può mancare Waiting for Columbus, un disco che merita
molta più considerazione di quanto oggi gli venga tributata.
FRANK SINATRA
sinatra’s sinatra
Frank Sinatra
MFSL1-333 (LP da 180 grammi)
I’ve Got You Under My
Skin; In the Wee Small
Hours of the Morning; The
Second Time Around;
Nancy; Witchcraft; Young
at Heart; All the Way; How
Little It Matters How Little
We Know; Pocketful of Miracles; Oh, What It Seemed
to Be; Call Me Irresponsible; Put Your Dreams Away
Columns - APRILE 2011
Non si può discutere con una leggenda. Quando si rese conto
che le sue etichette, la Columbia e la Capitol, stavano lucrando
pubblicando compilation delle sue prime incisioni, Frank Sinatra decise che era finalmente arrivato il momento di fondare
una casa discografica di sua proprietà, la Reprise Records, per
pubblicare i suoi album. Inciso nel 1963, l’album Sinatra’s Sinatra mantiene le promesse implicite nel titolo, presentando
la rivisitazione di 12 grandi successi di Ol’ Blue Eyes, accuratamente scelti dallo stesso cantante tra i suoi maggiori cavalli
di battaglia. Tuttavia, più che la scelta dei brani, l’aspetto più
significativo di questo disco è costituito dalle straordinarie performance di Sinatra, che eguagliano e in non pochi casi superano i già elevatissimi standard delle registrazioni pubblicate
in precedenza dalla Columbia e dalla Capitol nella partecipazione emotiva, nella resa sonora e nella linea del canto. Come
molti altri album di Sinatra, anche Sinatra’s Sinatra deve una
parte non trascurabile del suo successo all’apporto del leggendario arrangiatore e direttore Nelson Riddle, uno dei membri
più fedeli e geniali dell’entourage del cantante. Unendo il loro
grande talento, Sinatra e Riddle riescono a infondere nuova
vita a un’incredibile serie di grandi successi quali “I’ve Got
You Under My Skin”, “Witchcraft”, “Young at Heart” e “All
the Way”. Da parte sua, Sinatra aggiunge un caleidoscopio di
emozioni e di stati d’animo che spaziano dai toni romantici, a
quelli pensosi, a quelli più brillanti. I tecnici del suono della
OMR hanno contribuito a rendere il piatto ancora più ricco
con una qualità sonora di stupefacente realismo. La rimasterizzazione realizzata dai master originali con tecnologia halfspeed e la stampa su vinile da 180 grammi in tiratura limitata
consentono infatti di vivere la musica dell’indimenticabile The
Voice con una fedeltà finora mai raggiunta in disco.
colpo sicuro. The Concert Sinatra è non solo uno dei dischi
più belli di mio padre, ma uno dei migliori della storia del
disco». Miss Sinatra non poteva essere più chiara. Questo
disco è stato registrato su nastro da 35 millimetri presso i
Goldwyn Studios Soundstage e vede al fianco di The Voice il
geniale arrangiatore e direttore d’orchestra Nelson Riddle e
un’orchestra di grandi dimensioni. Pertanto, il titolo di questo
disco non si riferisce a un’esibizione live ma alla grandiosità della musica e dell’organico impiegato. Sotto il profilo
musicale, metà del programma è dedicato agli evergreen di
Richard Rodgers e di Oscar Hammerstein e l’altra metà ai più
grandi successi dei musical di Broadway. Alcune canzoni di
questo disco - come la romantica “Bewitched, Bothered and
Bewildered” e l’intensissima “Soliloquy” - sono citate dai sinatrofili tra i brani più belli mai registrati dal loro beniamino.
In ogni caso il vertice assoluto viene raggiunto con quella che
viene considerata la versione definitiva di “Ol’ Man River”,
giustamente esaltata per la sicurezza con cui Sinatra tiene le
note, l’eleganza con cui cesella ogni frase e la spontaneità
con cui esprime i suoi sentimenti. Difficilmente vi capiterà
di ascoltare una canzone così perfetta sotto tutti gli aspetti, una sensazione che cresce in maniera esponenziale con
questo strepitoso LP da 180 grammi della OMR, che ricrea
queste immortali canzoni di Sinatra con una chiarezza, una
trasparenza e una precisione nella resa dei dettagli senza precedenti.
DEAD CAN DANCE
spiritchaser
Dead Can Dance
MOFI2-002 (2 LP da 150 grammi)
FRANK SINATRA
the concert sinatra
Frank Sinatra
MFSL1-345 (LP da 180 grammi)
I Have Dreamed; My Heart Stood Still; Lost in the
Stars; Ol’ Man River;
You’ll Never Walk Alone;
Bewitched, Bothered and
Bewildered; This Nearly
Was Mine; Soliloquy
Quanto vale - in termini
strettamente artistici - The
Concert Sinatra dell’indimenticabile Ol’ Blue
Eyes? Nel 2003 questa domanda è stata posta alla figlia
Nancy, che rispose senza esitazioni: «Si tratta senza dubbio del disco migliore della sua carriera. Nella vastissima
discografia di mio padre è quasi impossibile individuare la
canzone più bella, ma per quanto riguarda gli album si va a
Nierika; Song of the Stars;
Indus; Song of the Dispossessed; Dedicage Outo;
The Snake and the Moon;
Song of the Nile; Devorzhum
Considerato da molti appassionati l’equivalente di
un coinvolgente viaggio
lungo le sponde del Nilo,
Spiritchaser è l’indimenticabile canto del cigno dei Dead Can Dance. Questo album dai
tratti fortemente percussivi del 1996 vide il duo world-fusion
australiano eseguire fascinose canzoni caratterizzate da ritmi
accentuati e numerosi elementi tribali, che conducono gli ascoltatori in suggestivi paesaggi sonori che evocano le immagini
dell’Africa, dell’America Latina, dell’Inghilterra e dei paesi
dell’Europa continentale, a volte nel corso dello stesso brano.
Superando agilmente i confini tra stili e generi fino a far diventare questi concetti quasi irrilevanti, Lisa Gerrard e Gerald
Perry inducono gli ascoltatori a credere di essersi persi in una
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Columns - APRILE 2011
tranquilla foresta pluviale dove l’uomo non ha mai messo piede.
Spiritchaser esprime il suono di una cultura perduta, nella quale
un canto di eterea bellezza, una elaborata costruzione armonica
e tempi dai tratti quasi ipnotici calmano, rilassano e incantano
l’ascoltatore. Il particolarissimo stile vocale della Gerrard - che
in molti casi assume i toni di una preghiera - è tanto grandioso
quanto sottovalutato e al tempo stesso spirituale e naturale. Proprio come la musica.
DEAD CAN DANCE
into the labyrinth
Dead Can Dance
MOFI2-001 (2 LP da 150 grammi)
Yulunga (Spirit Dance);
The Ubiquitous Mr. Lovegrove; The Wind the Shakes
the Barley; The Carnival Is
Over; Ariadne; Saldek; Towards the Within; Bird; Tell
Me About The Forest (You
Once Called Home); The
Spider’s Stratagem; Spirit;
Emmeleia; How Fortunate
The Man With None
Into the Labyrinth è lo scintillante album del 1993 che proiettò il duo australiano Dead Can Dance nell’empireo dello show
business internazionale. Considerato da molti addetti ai lavori
l’album migliore del gruppo, questo disco vede Gerald Perry e
Lisa Gerrard scostarsi dallo stile che aveva caratterizzato le loro
incisioni precedenti per cercare nuovi modi di fondere sonorità
etniche. Pervaso da un’atmosfera eterea, elaborata e profondamente spirituale, Into the Labyrinth è uno dei dischi più affascinanti che vi sarà mai capitato di ascoltare. Grazie al particolarissimo stile vocale della Gerrard e ai caleidoscopici arrangiamenti
di Perry, i brani contenuti in questo album non cessano mai di
stupire. Un’ulteriore nota di meraviglia è costituita dal fatto che
la Gerrard e Perry suonano tutti gli strumenti, che vengono esaltati ai massimi livelli dall’acustica naturale e dall’intimo spazio
sonoro della chiesa irlandese Quivvy Church.
CAROLE KING
the carnegie hall concert
Carole King
MUDSACD2067 (SACD alto prezzo)
I Feel the Earth Move; Home Again; After All This Time; Child
of Mine; Carry Your Load; No Easy Way Down; Song of Long
Ago; Snow Queen; Smackwater Jack; So Far Away; It’s Too
Late; Eventually; Way Over Yonder; Beautiful; You’ve Got a
Friend; Will You Still Love Me Tomorrow?; (You Make Me Feel
Like) A Natural Woman
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Di tanto in tanto (non
molto spesso, per la verità) capita di imbattersi in
un album in grado di catturare il cuore, la mente e
l’attenzione con un’intensità che si fa fatica a
spiegare ai familiari, agli
amici e ai vicini di casa.
Pubblicato nel quadro
delle celebrazioni per il
venticinquesimo anniversario di Tapestry, The Carnegie
Hall Concert: June 18 1971 di Carole King appartiene a
quella ridotta schiera di dischi super selezionati, il preziosissimo documento di un periodo magico della carriera
della leggendaria cantautrice, che consente di dare uno
sguardo in retrospettiva allo straordinario carisma di
un’artista trasformatasi in superstar. Rimasterizzato a partire dai nastri originali, questo SACD della OMR offre la
possibilità di rivivere quell’indimenticabile concerto con
una brillantezza, una profondità, un realismo e una trasparenza finora inimmaginabili.
ELLA FITZGERALD
ella swings lightly
Ella Fitzgerald, Marty Paich Dek-tette
ORGLP0053/45
(2 LP da 180 grammi a 45 giri)
Little White Lies; You Hit
the Spot; As Long as I
Live; Teardrops from My
Eyes; Moonlight on the
Ganges; My Kinda Love;
Blues in the Night; If I
Were a Bell; Little Jazz;
You Brought a New Kind
of Love to Me; Knock Me
a Kiss
La ORG ristampa molto
opportunamente su due LP da 180 grammi a 45 giri Ella
Swings Lightly, un disco uscito nel 1958 che due anni più
tardi fece vincere alla regina del jazz il Grammy Award
come “Migliore Interpretazione Solistica di Jazz”. Il
programma propone una bella antologia di standard, che
vedono la Fitzgerald in ottima forma accompagnata da
Marty Paich Dek-tette. Un caposaldo della discografia
jazz che non può assolutamente mancare nella collezione
di ogni appassionato che si rispetti, anche per l’incredibile
realismo sonoro ottenuto dai tecnici della ORG.
Columns - APRILE 2011
EMMANUEL CHABRIER
españa - volume 2
London Symphony Orchestra, Ataulfo Argenta
ORGLP104/45
(2 LP da 180 grammi a 45 giri alto prezzo)
N. Rimsky-Korsakov: Capriccio español E. Granados: Andaluza - Danza
española E. Chabrier:
España
Accanto ai mostri sacri
della bacchetta consacrati da mille dischi entrati legittimamente nella
leggenda, il panorama
concertistico del secolo scorso ricorda alcuni direttori di grandissimo talento
scomparsi troppo presto come il novarese Guido Cantelli
e lo spagnolo Ataúlfo Argenta. Sebbene la sua carriera sia
stata spezzata nel 1958 all’età di appena 44 anni, Argenta è passato alla storia grazie a questo insuperabile disco,
registrato nel gennaio del 1957 presso la mitica Kingsway
Hall alla testa di una London Symphony Orchestra letteralmente ipnotizzata dallo smisurato carisma del giovane
direttore spagnolo. Ascoltando il Capriccio español di
Nikolai Rimsky-Korsakov e il poema sinfonico España
di Emmanuel Chabrier avrete l’impressione di trovarvi
nelle piazze assolate o nell’incanto di un giardino profumato della Penisola Iberica, una sensazione a cui dà un
contributo determinante la strepitosa rimasterizzazione
effettuata dal grande Bernie Grundman e la stampa su un
vinile silenziosissimo da 180 grammi a 45 giri. Un disco
assolutamente imperdibile, anche perché disponibile in
appena 2500 copie in tutto il mondo.
LOUIS ARMSTRONG
the great chicago concert 1956
L. Armstrong, tromba e voce; E. Hall, clarinetto e voce;
T. Young, trombone e voce; B. Kyle, pianoforte;
D. Jones, contrabbasso; B. Deems, batteria; V. Middleton, voce
PPAN65119 (3 LP da 180 grammi)
Flee as a Bird to the Mountain; Oh, Didn’t He Ramble;
Memphis Blues; Frankie and Johnnie; Tiger Rag; Do You
Know What It Means To Miss New Orleans; Basin Street
Blues; Black and Blue; West End Blues; On the Sunny Side
of the Street; Struttin’ With Some Barbecue; When It’s Sleepy Time Down South; Manhattan; When It’s Sleepy Time
Down South; Indiana; The Gypsy; The Faithful Hussar;
Rockin’ Chair; Bucket’s Got a Hole in It; Perdido; Clarinet
Marmalade; Mack The Knife; Tenderly; You’ll Never Walk
Alone; Stompin’ at the Savoy; Margie; Big Mama’s Back in
Town; That’s My Desire; Ko Ko Mo (I Love You So); When
the Saints Go Marching In; The Star Spangled Banner
Non c’è mai stato (e non
ci sarà mai più) un musicista adorato in ogni angolo del mondo come
Louis Armstrong. Sotto il
profilo
artistico,
Armstrong non fu solo la
fonte di ispirazione più
importante per i musicisti
e i cantanti pop dei suoi
tempi e delle generazioni
successive, ma con ogni probabilità fu anche l’artista più
gradevole e coinvolgente che abbia mai calcato il palcoscenico di un teatro o di una sala da concerto. E quando era in
vena, Armstrong sapeva dimostrarsi il migliore in assoluto
sia in ambito musicale sia in campo teatrale. Questo splendido cofanetto triplo della Pure Pleasure ci offre la possibilità di assistere a uno dei suoi appassionanti concerti. Le sue
serate si aprivano regolarmente con un gradevole excursus
di mezzo secolo di jazz, seguito da una serie di standard che
facevano parte del repertorio degli Armstrong All Stars.
Sebbene la scaletta dei brani subisse lievi variazioni da un
concerto all’altro e modificazioni più marcate con il passare
degli anni, alcuni elementi rimanevano invariati. Non importava quante volte venisse eseguito un brano (tutti i concerti iniziavano invariabilmente con “When It’s Sleepy
Time Down South”, quasi sempre seguita da “Indiana”),
Armstrong si spendeva sempre generosamente per il suo
pubblico - scarso o numeroso che fosse - un fatto che spesso
lo lasciava del tutto esausto.
WIZZ JONES
right now
W. Jones, voce e chitarra; S. Jones, banjo;
P. Berryman, chitarra; R. Sutcliffe, pianoforte, armonica e voce;
J. Renbourn, armonica; A. Fernbach, pianoforte;
S. Draheim, sitar e voce; M. Pool, basso; I. Hoyle, batteria
SC-CS64809 (LP da 180 grammi)
Which of Them You Love the Best; One Grain of Sand; City of
the Angels; The Raven; Right Now; Find a Man for You Girl;
American Land; No More Time to Try; Mary Go ’Round; Deep
Water
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Columns - APRILE 2011
Si sono versati i classici fiumi d’inchiostro sui grandi
successi ottenuti dalle star
del blues e del rock ricorrendo alle semplici melodie
della tradizione popolare.
Al contrario, ben poco si è
finora detto a proposito dei
musicisti e dei cantanti che
preferiscono lavorare tranquillamente dietro le quinte, mantenendosi a distanza di sicurezza dalle luci della ribalta,
dai potenti impianti di amplificazione e dagli effetti speciali di
scena, allo scopo di ottenere nuove e rigogliose piantine dalle
solide radici del cosiddetto repertorio folk. Uno di questi artisti è
Wizz Jones, un cantante e chitarrista originario dell’Inghilterra
meridionale. Anche se canta le canzoni che scrive, sarebbe troppo semplicistico definirlo con il termine di cantautore, in quanto
la sua raffinata e versatile tecnica chitarristica lo spinge in maniera irresistibile a cercare di raggiungere livelli di perfezione
sempre più elevati con il suo strumento. Partendo da queste premesse, Jones è arrivato a definire un originalissimo hi-end folk.
In particolare, Jones sfoggia un approccio piacevolmente rilassato in brani come “Right Now” e “No More Time to Try”, nei
quali il suono dinamico e brillante della chitarra viene esaltato
dal timbro evocativo del sitar, lo strumento di origine indiana
che all’inizio degli anni Settanta aveva ottenuto un grande successo sia in Europa sia negli Stati Uniti. Il programma comprende anche pregevoli rielaborazioni di melodie tradizionali
(“American Land”), un brano del XVII secolo (“Raven”), nel
quale Jones esegue da solo le domande e le risposte, e un robusto
blues di sedici battute nello stile di Chicago (“Deep Water”).
Una citazione a parte spetta ai brani in cui Jones è affiancato da
Alan Tunbridge come “Mary Go ’Round”. Registrazione effettuata da Colin Caldwell presso i Marquee Studios di Londra nel
1972. Producer: John Renbourn.
ELLA FITZGERALD E LOUIS ARMSTRONG
ella & louis again
E. Fitzgerald, voce; L. Armstrong, tromba;
O. Peterson, pianoforte; H. Ellis, chitarra;
R. Brown, contrabbasso; L. Bellson, batteria
SC-VER4006/2
(2 LP da 180 grammi alto prezzo)
Il fatto che l’etichetta jazz più importante degli Stati Uniti abbia deciso di chiamare uno dei suoi album di punta con il semplice titolo Ella and Louis dimostra più di qualunque parola
che ci troviamo di fronte a un evento discografico di altissimo
profilo. In fondo non c’era alcun bisogno di dire altro: Satchmo e l’imperatrice del jazz non avevano bisogno di nessuna
presentazione, perché negli anni Cinquanta i loro nomi di battesimo erano più che sufficienti per far brillare gli occhi degli
appassionati di jazz.
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Dando un’occhiata ai titoli
dei brani in programma è
possibile farsi un’idea precisa del menu proposto da
questo disco: stomp scatenati e fantasiose improvvisazioni in grado di accontentare anche i fan più esigenti. Uno degli elementi
più importanti dell’esecuzione delle ballate jazz è la
capacità di farsi trascinare dalla irresistibile vena melodica dei
geniali autori jazz americani. Questa è una regola a cui non si
sfugge e che Ella e Louis dimostrano di conoscere alla perfezione, duettando con straordinaria sensibilità. La band guidata
da Oscar Peterson suona con grande concentrazione, dimostrando una grande personalità senza per questo rubare mai la
scena alle due star. Lo straordinario producer della verve Norman Granz prese la decisione di registrare questo disco in studio anziché dal vivo, una scelta che si rivelò del tutto azzeccata, perché questo genere di jazz merita di essere curato fin nei
minimi dettagli. Registrazione effettuata da Val Valentin presso i Capitol Studios di Los Angeles nell’agosto del 1956.
Producer: Norman Granz.
MCKINLEY BLACK
beggars, fools and thieves
M. Black, voce e chitarra; I. Melrose, chitarra, dobro, chitarre
elettriche, whistle; I. Parker, organo Hammond B3;
J. Hermerschmidt, clarinetto; K. Graf, clarinetto;
P. Wischofsky, corista; M. Steinberg, corista;
L. Morris, corista; K. Franck, corista; J. Correira, corista;
S. Pauli, basso elettrico; R. Gustke, batteria e percussioni;
I. Kurkowski, cajon e percussioni; W. Bolimowski, violino;
Z. Bolimowski, violino; O. Labach, viola;
L. Chaubard, violoncello
SFSA4065 (SACD alto prezzo)
High Noon; All I Need; Beggar, Fools and Thieves; Hold
On; Mother; Love Like Mine;
Bailinho da Maria; Hunger;
Free; Westwinds; This Train
Beggars, Fools and Thieves
è il primo album realizzato
da McKinley Black, cantante americana che ha vissuto
per molti anni a Berlino.
Columns - APRILE 2011
Non appena questa donna dalla corporatura minuta ma dalla
voce enorme mette piede sul palco, ci si rende immediatamente
conto che la sua ispirazione è profondamente legata alla tradizione degli Stati Uniti. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che il
suo particolarissimo stile vocale derivi dal fatto di avere nel suo
albero genealogico ascendenze portoghesi. Senza dubbio, le numerose esperienze che ha fatto e i molti luoghi in cui ha vissuto
hanno avuto senza dubbio una profonda influenza sulla sua personalità artistica. Una chitarra suonata con il giusto vigore, testi
pieni di una solida saggezza, una sensualità tenuta sempre sotto
controllo, beh, tutto sembra far pensare al Cielo sopra Berlino.
Nella registrazione in studio di questo disco McKinley Black è
stata accompagnata da artisti di alto livello come Ian Melrose,
Katharina Franck (Rainbirds), il batterista Ralf Gustke (Söhne
Mannheims e Xavier Naidoo) e altri.
UNIVERSAL JAPAN
ELTON JOHN
love songs
Elton John
Get Over It; Love Will Keep
Us Alive; The Girl From
Yesterday; Learn To Be
Still; Tequila Sunrise; Hotel
California; Wasted Time;
Pretty Maids All In A Row;
I Can’t Tell You Why; New
York Minute; The Last Resort; Take It Easy; In the
City; Life In the Fast Lane;
Desperado
Questo album costituisce il frutto del primo incontro dei membri
originali degli Eagles dopo un silenzio durato ben 12 anni. Il
programma comprende quattro brani nuovi registrati nel 1994
e una meravigliosa antologia dei più grandi successi della band
americana tra cui “Tequila Sunrise”, “Take It Easy”, “Life in the
Fast Lane”, “Desperado” e una versione di “Hotel California”
che vi farà letteralmente strabuzzare gli occhi. Un disco di altissimo livello di una band giunta all’apice del successo. Questo
splendido disco è stato rimasterizzato nel formato K2 HD a 24
bit e 100 kHz, che consente di ottenere una straordinaria fedeltà sonora, di gran lunga superiore a quella di qualunque altro
supporto.
UNJPK2166 (K2 HD Mastering)
Sacrifice; Candle In the
Wind; I Guess That’s Why
They Call It the Blues; Sorry Seems to Be the Hardest
Word; Blue Eyes; Daniel;
Nikita; Your Song; The
One; Someone Saved My
Life Tonight; True Love;
Blessed; Please; Song For
Guy
Elton John ha forse bisogno
di presentazioni? Qualcuno non lo conosce in qualche angolo
sperduto del mondo? In questo caso, per apprezzarne al meglio
l’arte sarà sufficiente ascoltare questo album del 1996, che comprende alcune delle sue più belle canzoni d’amore, tra cui “Sorry
Seems to Be the Hardest Word”, “Blue Eyes”, “Someone Saved
My Life Tonight”, “Candle in the Wind”, scritta per l’indimenticabile Lady Diana, e molte altre. Questo splendido disco è stato
rimasterizzato nel formato K2 HD a 24 bit e 100 kHz, che consente di ottenere una straordinaria fedeltà sonora, di gran lunga
superiore a quella di qualunque altro supporto.
EAGLES
hell freezes over
Eagles
UNJPK2147 (K2 HD Mastering)
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Columns - APRILE 2011
ELLA
FITZ
GER
ALD
À
NOVIT
E. FITZGERALD & L. ARMSTRONG
Ella and Louis Again
SC-VER4006/2 (2 LP da 180 grammi)
28
À
NOVIT
ELLA FITZGERALD
Ella swings lightly
ORGLP0053/45 (2 LP 45 giri)
E. FITZGERALD & J. PASS
Take Love Easy
ASLP702/45 (2 LP 45 giri)
Columns - APRILE 2011
E. FITZGERALD & O. PETERSON
Ella and Oscar
ASLP759/45 45 (2 LP 45 giri)
E. FITZGERALD & J. PASS
Again
ASLP772/45 45 (2 LP 45 giri)
ELLA FITZGERALD
Fine and Mellow
ASLP829/45 45 (2 LP 45 giri)
ELLA FITZGERALD
Let no Man write my Epitaph
CREVER4043 (Quiex SV-P 200 Gr)
ELLA FITZGERALD
Clap Hands, Here comes…
CREVER4053 (Quiex SV-P 200 Gr)
ELLA FITZGERALD
sings Rodgers & Hart Songbook
ORGLP0055/45 (2 LP 180 Gr. 45 giri)
ELLA FITZGERALD
Live at Carnegie Hall
PPAN32557 (2 LP 180 Gr.)
ELLA FITZGERALD
Sings Cole Porter Song Book
SC-VER4001/2 (2 LP 180 Gr.)
ELLA and LOUIS
SC-VER4003
Sings Arlen Song Book
SC-VER4046/7 (2 LP 180 Gr.)
Claps Hands, Here comes…
SC-VER4053
ELLA FITZGERALD
Sings the J.Kern
SC-VER4060
ELLA & BASIE
On The Sunny Side Of The…
SC-VER4061
ELLA FITZGERALD
Canta Irving Berlin
SC-VER6005/6 (2 LP 180 Gr.)
Sings Rodgers & Hart Songbook
SC-VER6009/10 (2 LP 180 Gr.)
ELLA FITZGERALD
Mack the Knife - In Berlin
UNJP9079
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Columns - APRILE 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA APRILE 2011
ALFRED CORTOT
The late recordings - Vol. 4
APR5574
A. BENEDETTI MICHELANGELI
Recita
CA038
REICHENAUER
SU4035
GRAMOPHONE Editor’s Choice APRILE 2011
NIELSEN
Sinfonie nn. 4 e 5
LSO0694
PERCY GRAINGER
The Grainger Edition
CHAN10638
Premiati rivista AMADEUS APRILE 2011
HOFFMANN
Liebe und Eifersucht
CPO777435
30
MARCO ENRICO BOSSI
150 anni
OPERA OMNIA PER ORGANO, VOL.5
Andrea Macinanti, organo
VOL.4 - TC862714
VOL.3 - TC862713
VOL.2 - TC862712
VOL.1 - TC862711
TC862715
AA.VV.
LUDOVICO BALBI
ECCLESIASTICAE CANTIONES
Ensemble di Musica Antica
del Conservatorio di Vicenza
Stefano Lorenzetti - Piervito Malusà
PRECE AD UN ANGELO
OPERE RARE
DEL ROMANTICISMO ITALIANO
Roberto Noferini, violino
Andrea Toschi, organo
TC540203
TC810001
FRANZ LISZT
SONATA PER PIANO
CDA67760
Prima Scelta
14.90
(fino al 31.05.2011)
MAX REGER - RICHARD STRAUSS
STUDI
THE ROMANTIC PIANO CONCERTO VOLUME 53
Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin
Ilan Volkov, direttore
CDA67789
CDA67635
MARC-ANDRÉ HAMELIN
Sound and Music Columns - APRILE 2011
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COLUMNS aprile 2011.indd