VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Italiane di Bruxelles
Trimestriel- XVIII année - N°2 – Juin 2013 Bureau de dépôt Bruxelles 5 - 1/7612 n. P.007562
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www.pastoraleitalianabruxelles.com EDITORIALE
GIOVANNI XXIII “UOMO OBBEDIENTE CAPACE DI TRASMETTERE PACE” “Un uomo capace di trasmettere pace; una pace naturale, serena, cordiale che con la sua elezione al Pontificato si manifestò al mondo intero e ricevette il nome della bon-­‐
tà”. Un uomo per il quale “l’obbedienza ha costituito la disposizione interiore e lo stru-­‐
mento per raggiungere la pace”. Con queste parole Papa Francesco ha ricordato ieri sera la figura di Giovanni XXIII, che come oggi, 50 anni fa, “lasciava questo mondo”. L’occasione è stata la visita sulla tomba dell’Apostolo Pietro, di un nutrito gruppo di pellegrini provenienti da Bergamo, accompagnati dal loro vescovo, monsignor France-­‐
sco Beschi. Papa Giovanni trasmetteva pace “perché aveva un animo profondamente pacificato, frutto di un lungo e impegnativo lavoro su se stesso”, un tratto distintivo della sua personalità che “gli permise di costruire ovunque solide amicizie e che risaltò in modo particolare nel suo ministero di Rappresentante del Papa, svolto per quasi tre decenni, spesso a contatto con ambienti e mondi assai lontani da quell’universo cattoli-­‐
co nel quale egli era nato e si era formato”. Proprio in quegli ambienti, ha spiegato il Pontefice, “egli si dimostrò un efficace tessitore di relazioni e un valido promotore di unità, dentro e fuori la comunità ecclesiale, aperto al dialogo con cristiani di altre Chie-­‐
se, con esponenti del mondo ebraico e musulmano e con molti altri uomini di buona volontà”. A cinquant’anni dalla sua morte, -­‐ è stata la conclusione di Papa Francesco -­‐ la guida sapiente e paterna di Papa Giovanni, il suo amore per la tradizione della Chiesa e la consapevolezza del suo costante bisogno di aggiornamento, l’intuizione profetica della convocazione del Concilio Vaticano II e l’offerta della propria vita per la sua buo-­‐
na riuscita, restano come pietre miliari nella storia della Chiesa del XX secolo e come un faro luminoso per il cammino che ci attende”. Nel mese di ottobre prossimo, coordinato dal circolo bergamaschi di Bruxelles si ter-­‐
ranno due appuntamenti su papa Giovanni XXIII ed il concilio Vaticano II. Da noi, qui a Bruxelles, cominciando dalla condivisione del pellegrinaggio a Banneux alla fine di maggio, ci sono stati 23 preti giovani e in servizio alla Diocesi di Bergamo. Sono venuti per conoscere la realtà umana, migratoria e religiosa della Chiesa in Belgio. Hanno visitato la miniera di Blegny-­‐la-­‐Mine, incontrato il centro ecumenico El kalima, visitato il Par-­‐
lamento euro-­‐
peo, condiviso momenti di dialogo con i missionari ita-­‐
liani in Belgio. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 2 www.pastoraleitalianabruxelles.com PADRE GRAZIANO SCRIVE
Carissimi amici, benefattori, vengo da voi portandovi i saluti della mia Comunità, i miei personali e quelli dei ra-­‐
gazzi che aiutiamo grazie alla vostra generosità. Mi preme anzitutto ringraziarvi per la vostra perseveranza nell’inviarci le offerte per le adozioni a distanza o per le iniziative che svolgiamo a favore dei ragazzi poveri o in difficoltà. I ragazzi stanno tutti bene. Abbiamo solo qualche piccola preoccupazione per un ragazzo della strada, dell’età di 15 anni. La scorsa settimana ha scelto di andarsene via dalla casa che avevamo affittato per lui e altri quattro ragazzi, dicendoci che voleva tornare in famiglia dal papà e la matrigna. Non era però la verità. E’ stato assoldato da un signore che sfrutta le mi-­‐
niere di zaffiro ed è partito con lui. Ora stiamo pensando su come procedere, perché si tratta di un minore ed anche perché il lavoro che è affida-­‐
to a questi ragazzi è pericoloso: entrare nei cuni-­‐
coli scavati a diversi metri di profondità, senza alcuna sicurezza, con pericoli di frane e smotta-­‐
menti a rischio della vita. Nel frattempo, speria-­‐
mo che egli stesso si ravveda e faccia ritorno. Circa mesi fa c’è stato il passaggio di un ciclone che ha provocato vari danni e diversi morti nel sud ovest del Madagascar. Con i suoi 600 km di diametro, ha provocato difficoltà anche nella nostra regione. Nella no-­‐
stra missione, molti alberi sono stati abbattuti dalle violente raffiche di vento. Nel sud invece, il vento fortissimo e le piogge abbondanti hanno provocato disastro e inonda-­‐
zioni. Diversa gente è morta nel sonno perché il fiume ha invaso i bassi quartieri nelle prime ore del mattino, quando nessuno se lo aspettava. Circa 10.000 persone sono ancora senza tetto e mancano del minimo necessario. Ringraziamo il Signore, perché la solidarietà del popolo malgascio non si è lasciata desiderare. Nelle varie parrocchie e scuole cattoliche si sono svolte delle attività per raccogliere fondi, vestiario e riso. Ora, con la Caritas diocesana, faremo pervenire il tutto alla Diocesi di Tuléar. Stiamo en-­‐
trando gradualmente nella stagione invernale. Il cambiamento climatico comincia a mietere vittime, soprattutto per la malaria e la bilarziosi. Ci sono anche alcuni focolai di peste: polmonare e bubbonica, in particolare nei villaggi delle campagne, dove le pulci e i ratti abbondano. Sembrano malattie d’altri tempi; eppure sono una realtà triste e tragica. Nonostante ciò il popolo malgascio porta nel cuore un sentimento di gioia grande e di amore riconoscente per il Signore. I tempi sembrano oscuri, ma il Regno di Dio cresce e il bene non manca: solo, non fa rumore. A nome del Don Bosco à Fianarantsoa, P. Graziano De Lazzari [email protected] VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 3 www.pastoraleitalianabruxelles.com PAPA FRANCESCO:
EVANGELIZZARE LE PERIFERIE
13 Marzo 2013 ore 19.06, al secondo giorno di Conclave fumata bianca in piazza San Pietro: Habemus Papam! Mario Bergoglio veniva eletto al quinto scrutinio pontefice della Chiesa cattolica. Una novità assoluta per il Vaticano: “venuto dalla fine del mondo”è infatti il primo gesuita ed il pri-­‐
mo sudamericano a diventare Papa. Conosciuto per la sua dedizione ai poveri e per la sua sem-­‐
plicità decide di chiamarsi Francesco, le sue pri-­‐
me parole da Papa, le sue prime azioni da Papa toccano i cuori dei fedeli: l’ “effetto Francesco” dilaga in tutto il mondo. È opinione diffusa, avvalorata da numerose te-­‐
stimonianze, che l'intenzione di eleggere papa Jorge Mario Bergoglio crebbe sensibilmente tra i cardinali la mattina di sabato 9 marzo, quando l'allora arcivescovo di Buenos Aires intervenne nella penultima delle congregazioni che prece-­‐
dettero il conclave. Le sue parole fecero colpo su molti. Bergoglio parlò a braccio. A rendere pubblico l'intervento di Bergoglio nel preconclave è stato il cardinale Lucas Ortega y Alamino, nell'omelia della messa crismale da lui celebrata sabato 23 marzo nella cattedrale della capitale di Cuba. L'appunto di Bergoglio è riportato integralmente più sotto. In esso si riconoscono alcuni tratti ricorrenti nella sua predicazione da Papa: la "mondanità spirituale" come "il male peggiore della Chiesa"ed il dovere della Chiesa di "uscire da se stessa" per evangelizzare le "periferie non solo geografiche ma esistenzia-­‐
li". Un'altra citazione significativa dell'appunto di Bergoglio è là dove addita i pericoli della Chiesa quando cessa di essere "mysterium lunae"per suggerire quale sia la vera natura della Chiesa e l'agire che le conviene:come la luna, "la Chiesa splende non di luce propria, ma di quella di Cristo" ("fulget Ecclesia non suo sed Christi lumine"), dice sant’Ambrogio. “Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. È la ragion d’essere della Chiesa. "La dolce e con-­‐
fortante gioia di evangelizzare" (Paolo VI). È lo stesso Gesù Cristo che, da dentro, ci spinge. 1) Evangelizzare implica zelo apostolico. Evangelizzare presuppone nella Chiesa la "parresìa" di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 4 www.pastoraleitalianabruxelles.com non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria. 2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evi-­‐
dentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare... Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire. 3) La Chiesa, quando è auto-­‐
referenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il "myste-­‐
rium lunae" e dà luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa): quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri. Semplificando, ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del "Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans" [la Chiesa che religiosamente ascolta e fedelmente proclama la Parola di Dio], o la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme da realizzare per la salvezza delle anime. 4) Pensando al prossimo Papa: un uomo che, attraverso la contempla-­‐
zione di Gesù Cristo e l’adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive della dolce e confortante gioia dell’evangelizzare.” Gli stessi concetti saranno ripresi nella prima omelia di papa Francesco, giovedì 14 marzo, nella Cappella Sistina con i cardinali che l'hanno eletto. In tale occasione egli riprende il messaggio dell’evangelizzazione e ricorda quale sia il vero compito della Chiesa. “In queste tre letture vedo che c’è qualcosa di comune: è il movimento. Nella prima lettura il movimento nel cammino; nella seconda lettura, il movi-­‐
mento nell’edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento nella confes-­‐
sione. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 5 www.pastoraleitalianabruxelles.com C AMMINARE, EDIFICARE, CONFESSARE
Camminare. "Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore". Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile. Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Cammi-­‐
nare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa. Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare. Terzo, confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Suc-­‐
cede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio. Camminare, edificare-­‐costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel cam-­‐
minare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro. Questo Vangelo prosegue con una situazione speciale. Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di croce. Questo non c’entra. Ti seguo con altre possibilità, senza la croce. Quando camminiamo senza la croce, quando edifichiamo senza la croce e quando confes-­‐
siamo un Cristo senza croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo ve-­‐
scovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo croci-­‐
fisso. E così la Chiesa andrà avanti. Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo crocifisso. Così sia. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 6 www.pastoraleitalianabruxelles.com UN MOMENTO DI PREGHIERA
BEN RIUSCITO
Faceva molto freddo Venerdì 22 Marzo. E nonostante quel tempo invernale eravamo circa 80 persone a partecipare alla Via Crucis. La chiesa era bellissima, arredata con molto gusto, la via crucis ben illuminata. Ognuno aveva un libretto e poteva inoltre anche seguire il testo su uno schermo. Le differenti comunità si sono alternate nelle letture. Ad ogni stazione i bambini porta-­‐
vano candele davanti alla Gran Croce del coro. Tutto era perfettamente organizza-­‐
to, nessuna esitazione, nessun tempo morto. Ogni stazione della via crucis è stata caratterizzata da un momento di medi-­‐
tazione, uno di silenzio e da canti . Gli artisti all'organo, al clarinetto, alla chitarra e al violino ci hanno permesso di vivere momenti di profonda pre-­‐
ghiera e d’intensa contemplazione. Grazie a Pascal Marlière che ci ha fatto scoprire la bellezza di questo capolavoro in marmo nero intarsiato nel muro bian-­‐
co. Grazie a voi lettori, musicisti Stéphane (clarinetto), Florent (violino), Fabienne (organo), Jhoan (chitarra), Oscar (per-­‐
cussioni), Cristina e Giuseppe (ritornel-­‐
li), America e Catarina (entrambe le ragazze portavano i lumi della croce ad ogni stazione) e grazie a don Domenico Loca-­‐
telli, che si è impegnato a fondo perché questa Via crucis del Centenario di Santa Alene potesse essere un momento artistico e di preghiera. Yvonne Tilmann Perché in ogni chiesa c’è una “via crucis”? La devozione alla passione di Cristo sottoforma di 14 stazioni rappresentanti la salita al Calvario è relativamente recente nelle Chiese: XVI-­‐XVII secolo. Attualmente si trova ovun-­‐
que, generalmente rappresentata da 14 quadri o sculture separata e distribuita sui due lati della Chiesa. La Via Crucis di Santa Alena traduce l’introduzione attuale della devozione nella Chiesa attraverso la sua incorporazione al muro. Sviluppato come un fregio, su un solo lato, tra le finestre e tre confessionali, segna il tragitto della croce e contemporaneamente la sequenza VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 7 www.pastoraleitalianabruxelles.com delle stazioni. Realizzato nel 1952, le scene non figurano come immagini ma evocano piut-­‐
tosto i tratti essenziali: inoltre, il taglio dei frammenti marmorei e l’unità dell’insieme han-­‐
no richiesto la stilizzazione dei profili e dei gesti, ridotto a pochi e volutamente semplificati. Lo spirito può, in tal modo, concentrarsi più liberamente sulla meditazione del mistero. La Via Crucis si trova tra due raffigurazioni più grandi: l’ultima cena , che ne rappresenta, nella raffigurazione come nella realtà, l’inizio e il memoriale; la gloriosa risur-­‐
rezione che ne è la fine ed il risultato. Si è voluto, rimpiaz-­‐
zando la Via Crucis nei Misteri del Cristo, correggere la ristrettezza che la pietà dei fedeli, fraintesa, potrebbe dargli. Il marmo intarsio è stato realizzato dal Maestro intonacatore A. Martin attraverso una tecnica ingegnosa: le stazioni sono state prima riprodotte su grandi fogli di cartone, e i pezzi corrispondono ai pezzi di marmo, di-­‐
staccati e numerati. Il cartone originale trasformato in uno stampino era conservato per il posizionamento del marmo nella parete di marmo. Il marmista Ermans si è occupato del taglio dei pezzi per uno spessore di un centimetro, come previsto dai modelli numerati. La base di cemento è stato poi livellato alla regola, a uno centimetro del rive-­‐
stimento finito. Su questo sfondo è stato gettato un mezzo pollice di cemento fresco. Quindi, la posizione di scaglie di marmo è stata scavato, con coltello e con l'ausilio di sten-­‐
cil di cartone e le scaglie di marmo sono state sigillate nel cemento fresco; per finire gli spazi sono stati riempiti con della materia bianca, il tutto è stato levigato A mano. Domenica 26 maggio, 15 adulti hanno ricevuto la cresima: auguri a CASTELLI Paola di Campobasso, COTRONEI Carola di Reggio Calabria, DIBITETTO Floriana di Barletta, DI DATO Nicola di Napoli, GREGORIO Angelo di Salerno, GRIECO Giuseppina di Napoli, GRILLO Alexandra di Roma, KAM-­‐
TO Christian di Barbajo (Camerun), MANGIERI Angela di Matera, MUNISTERI Antonella di Palermo, NEBBIA Fortunato di Palermo, PIOMBINO Carla di Caserta, RINALLO Jessica di Bruxelles, SELVAGGIO Teresa di Benevento, SUMA Raffaele di Bruxelles VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 8 www.pastoraleitalianabruxelles.com L’APOCALISSE:
UN MESSAGGIO DI SPERANZA
Chantal van der Plancke, professore presso Lumen Vitae (centro internazionale della pastorale e della catechesi a Bruxelles) ci ha permesso di scoprire i capitelli dell’Apocalisse nella Chiesa di Santa Alena a Saint Gilles, il 15 Marzo, in uno degli eventi organizzati in occasione del Centenario della Chiesa. Il libro dell’Apocalisse è generalmente visto come un elenco di catastrofi, ma grazie alla mia esperienza come guida volontaria con l’Associazione CASA (comunità d’accoglienza nei siti d’arte, www.guidecasa.com) ho appreso come i costruttori del Medioevo hanno utilizzato le immagini ed i simboli di questo libro per trascrivere nell’architettura e l’iconografia del vetro e della pietra la promessa della Salvezza attesa dagli uomini in questo mondo che attraversa il calvario. Il contesto dei conflitti e delle persecuzioni che era impresso nella sua scrittu-­‐
ra alla fine del Primo seco-­‐
lo, si è riprodotto spesso nella storia e il nostro relatore ci ha dato un percorso di lettura per leggere e compren-­‐
dere il libro dell’Apocalisse. L’autore, Giovanni, racconta la visione avuta sull’isola di Patmos in Asia Minore (al largo dell’attuale Turchia). Questa comincia con una lettera (enciclica) alle 7 Chiese-­‐Comunità come un avvertimento ed un incoraggiamento ad attraversare le persecuzioni ed a resistere agli ulteriori poteri (Imperatore) che recla-­‐
mano la sottomissione. Oltre al magnifico libretto dei capitelli ricevuto all’ingresso, si possono trovare lì anche dei biglietti, delle belle riproduzioni di opere d’arte e delle illustrazioni sonore per svelare il senso e la struttura del libro della Rivelazione (tra-­‐
duzione della parola greca “apocalisse”). Nonostante i combattimenti e le opposizioni, c’è sempre la presenza di Cristo, l’agnello immolato, e la certezza della Sua vittoria finale, come la luce che brilla alla fine del tunnel. La Cappella del Santissimo è decorata con otto grandi capitelli dipinti semplicemente con colori vivaci per una facile lettura e riprendendo sei passaggi dell'Apocalisse. Con le vetrate, la statua di Maria e il taberna-­‐
colo in argento, ci invitano a contemplare il mistero centrale della nostra fede: Gesù l'Agnello Dio, il Salvatore che il mondo attende. L'artista Henri van Albada li ha scolpiti dopo la Seconda guerra mondiale (1947-­‐1948), un periodo che viene indicato sponta-­‐
neamente come apocalittico. Ma Chantal van der Plancke ci ha invitato a capire che il messaggio di base è di ricordare a noi stessi la speranza, l'alba di un nuovo giorno. Il VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 9 www.pastoraleitalianabruxelles.com primo capitello rappresenta il libro dei 7 sigilli che scende dal Cielo. Solo l’Agnello è degno di aprirlo, ed è solo con Gesù che comprendiamo veramente il senso della storia. Sul secondo e sul terzo c’è Il passaggio dei 4 cavalieri, il primo in Bianco e con una co-­‐
rona simboleggia la regalità di Dio. Il Rosso con la sua spada, la guerra e la violenza. Il Nero con la sua bilancia contorta rappresenta l’ingiustizia e la carestia. Il Verdastro rappresenta la malattia e la morte. Quando queste piaghe incombono su di noi ricor-­‐
diamoci che anche il cavaliere bianco é là. Il quarto e il quinto capitello rappresentano la Donna, il popolo fedele che é affrontata dalla bestia dalle sette teste (con sei bocche aperte ai lati) pronta a divorarla. Ma il bambino è salvo e la donna è portata sulla terra. Resto colpita da questa doppia rappresentazione della donna-­‐Chiesa (più che Maria) da una parte nella gloria del cielo, incoronata da 12 stelle e vestita di sole, dall’altra in semplicità come una pellegrina nel deserto. I due volti emanano serenità e dolcezza. Il sesto capitello rappresenta il combattimento tra San Michele (che in ebraico signifi-­‐
ca “colui che è come Dio) ed il drago. La sua armatura è segnata dalla croce che salva da tutte le pretese di voler essere al pari di Dio. Il settimo rappresenta il Cristo ed un angelo che mietono il grano e vendem-­‐
miano la vigna con la falce, ricorda l’Eucarestia. L’ottavo capitello rappresenta il giudizio finale. Il Cri-­‐
sto maestoso tiene uno scettro in mano e il mondo sormontato da una croce segno del suo potere. Da un lato l’angelo con la tromba risveglia i morti di tutte le età e condizioni e dall’altro la donna, sposa che sembra partecipare con un delicato gesto della mano. In basso, i giu-­‐
sti in preghiera e coloro i quali hanno rifiutato la salvezza. Al di là dei capitelli, il libro dell’Apocalisse termina con un appello “Vieni Signore Gesù”. Dopo aver contemplato, abbiamo ascoltato un bel canto per lasciarci penetrare da questo messaggio in quanto il nostro desiderio è raggiungere Dio nella Gerusalemme (unzione della pace) discesa dal cielo dove il Cristo ci illumina. Stéphanie Zichy Da qualche mese ormai, il « Petanque club Josaphat » ha ritrovato il piacere di riunirsi tutti i pomeriggi, dal Lunedì al Venerdì, nella sala comunale Omnisport di Schaerbeek. Molti sono gli appassionati a questo sport che richie-­‐
de grande calma, concentrazione e precisione: primo tra tutti Mario Zarella, Presidente del Petanque club Josaphat, ma ci sono anche Regi-­‐
na Pitau, Iole Bonfanti, Luigi e Raffaele (li ritro-­‐
viamo tutti in foto). BRAVI! VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 10 www.pastoraleitalianabruxelles.com SIAMO STATI DA MARIA
REGINA DELLA PACE
Dal 2 al 9 aprile 2013, 15 persone di Bruxelles si sono unite ad un gruppo di pellegrini del Limburgo che sono andati a pregare a Medjugorje in Bosnia Herzegovina. Ci ha guidato un perfetto e generoso servizio organizzativo e spirituale assicurato da Paul e dalla mo-­‐
glie Santina. Trascriviamo le impressioni vive che i partecipanti hanno espresso in una valutazione finale. Tralasciamo i nomi, perché le emozioni e le considerazioni sono condi-­‐
vise da tutti i partecipanti. Com’è andata? ”Quando siamo andati al Cenacolo, dai ragazzi drogati, quando ho sentito parlare i ragazzi ho capito tante cose, che in ogni situazione centra sempre la mamma, io ho coccolato troppo i miei figli, ma non si drogano per carità!Soltanto i miei 2 figli più grandi mi rimproverano di aver accolto in casa il mio figlio più piccolo e mi dicono che a causa mia e delle mie coccole non diventerà mai un uomo. La comunità mi ha fatto capire tante cose”. “Una bellissima esperienza da non dimenti-­‐
care”. ”Bene, è andata molto bene questa volta”. “Io ho superato i 70 anni e ho ringraziato la Ma-­‐
donna”. “Ho avuto un’emozione fortissima, non me l’aspettavo! Tanta, soprattutto Sabato, alla benedizione”. “E’ andata bene come prima volta ringraziando la Madonna ce l’ho fatta a salire e scendere due volte la montagna, sono contentis-­‐
sima, il secondo giorno è stato più forte, più emo-­‐
zionante. Grazie a Medjugorije”. “Non credevo d arrivare sulla cima della monta-­‐
gna, oggi ho pianto in Chiesa perché ieri ho chiesto alla Madonna, non ho neanche chie-­‐
sto, lo desideravo, di assistere alla messa vedendo bene come i preti svolgono le cele-­‐
brazioni, perché siamo stati sempre indietro questi giorni, ed oggi ci eravamo messi in seconda fila ed hanno spostato le sedie, eravamo in prima fila, e lì mi sono emozionata perché ho capito che la Madonna c’era. Sono contentissima”. “Ci sarebbe tanto da dire, bella esperienza innanzitutto, ci siamo tuffati nell’ambiente, abbiamo pregato, tutto è andato liscio, senza fastidi, senza stufarsi, senza essere obbli-­‐
gati, un’ora di preghiera sembra un minuto, aspetto con impazienza e volontà il rientro VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 11 www.pastoraleitalianabruxelles.com dal pellegrinaggio che deve essere la continuazione di quello che abbiamo assorbito durante questo pellegrinaggio positivo per me e di grande carica spirituale sicuramen-­‐
te”. “Ho pregato per cambiare perché ho un cervello da bambino, voglio fare più opere di carità, e ho avuto la dimostrazione perché ce l’ho fatta a salire tutta la montagna non mi sono sentito nemmeno stanco, questa esperienza riempie il cuore di Dio. Cos’è Medjugorije? “E’ preghiera e sacrificio, luogo di commozione, si può avere di tutto e di più, ti fa entrare dentro nell’ anima e viaggiare; io non credevo, a quello che dicevano che c’era Gesù, sono come San Tommaso, dovevo toccare per credere e quando l’ho visto mi sono emozionato e ho pianto e ho pianto, ho pregato per i malati”. “E’ una montagna che è come la vita, c’è un pericolo e poi si sale, c’è un pericolo e poi saliamo per andare a trovare Gesù, se ti confondi prima di arrivare è fini-­‐
ta”. “Un luogo di protezione per le persone del posto perché la Madonna li ha protetti prima della guerra”. “E’ venire qui e pregare e trovare una massa di per-­‐
sone di altre nazionalità e vedere che ci si rispetta, si va tutti d’accordo”. “Per me è stato tutto, tutto quello che avevo in mente e mi ha dato la forza di superare”. Il momento più emozionante? “L’adorazione, quando si dice “Grazie Gesù”, era coinvolgente anche se non conoscevo i canti mi veniva da cantare, una gioia nel cuore”. “La Via Crucis vissuta come in un abbraccio da noi tre che non potevamo salire la montagna. Ad un certo momento M. era molto emozionata e l’abbiamo abbracciata, noi abbia-­‐
mo un peso sulle spalle ma siamo tre e andiamo avanti. “ “Vedere Cristo risorto, c’era gente ma sembravo VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 12 www.pastoraleitalianabruxelles.com fossi da sola, ho pianto a singhiozzi.” “Ringrazio la Madonna che io e mia moglie siamo arrivati sopra la montagna, e non potrò mai dimenticare che mia moglie ha fatto le due montagne”. “Sono andato sulla montagna” e “Sembrava di essere in cima al mondo”. “Il silenzio, i canti, salire la mon-­‐
tagna senza lamenti né stanchezza”. “Il silenzio ed il canto sottovoce, sentivo qualcosa dentro”. “Siamo andati dove cadono le lacrime poi faccio la fila di nuovo perché avevo dimenticato i fazzoletti e ho visto come un diamante brillante, ho ringraziato e l’emozione mi ha toccato veramente perché c’ero andato prima per vedere e non l’ho visto poi non ci volevo andare ed ho visto , questo significa che non bisogna comandare Dio, è Dio che ci comanda”. “Quando sei disarmato e non vuoi ottenere allora arriva perché sei libero nel tuo cuore, non tentare il Signore, quando non lo metti alla prova, quando sei disarmato, quando non aspetti niente è lì che il Signore ti tocca e ti salva”. “Quando ho percorso la seconda montagna non credevo di potercela fare e invece ce l’ho fatta e lì mi sono emozionata”. Dite tre parole per spiegare cos’è Medjugorije. Abbiamo fatto diversi pellegri-­‐
naggi, cos’ha Medjugorije di diverso? “Per me un luogo di Dio, di preghiera, di silenzio, che emoziona”. “Il silenzio, ti porta a stare tranquillo e pregare, ho detto automaticamente il rosario per i miei figli calma, da sola, e ho finito tutta la mia corona tranquillamente e me ne sono stupita”. “Il cielo, azzurro, poi pioggia, poi il sole”. “E’ un posto di incontro”, “più genuino rispetto a Lour-­‐
des, non commerciale”. “Come ho pregato in questi giorni non ho mai pregato: mi veni-­‐
va spontaneo, salivo e scendevo la montagna come se fosse stato un giocattolo”, “avevo il ginocchio che faceva male ma ce l’ho fatta”, “ho fatto una settimana di preghiere”. Cosa “vi ha detto” la Madonna in questi giorni? “Di volerci bene e non spettegolare sugli altri”. “Non ho pregato per me, ho pregato soltanto per convertirmi e per essere uno strumento di Dio: Dio prendimi. La Madonna mi ha detto che devo continuare a pregare”. “Amatevi”. “Volersi bene e non odiare nes-­‐
suno”. “Volersi bene e stare uniti”, “Più amore, più comprensione e più pazienza”, “Di andare avanti”. “Di pregare per i miei figli che sono distanti dalla Chiesa, lo faccio io per VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 13 www.pastoraleitalianabruxelles.com loro”. “La Madonna è la mamma di tutta l’umanità, quando un figlio si perde è un figlio che perdiamo tutti e la Madonna ci ama veramente”. Se uno ti chiede perché andare a Medjugorije, cosa gli diresti? “Lì troverai tanta serenità e pace”, ”lì troverai l’energia per accettare tutto quello che il cielo ti manda”. “Vai e vedi”. “troverai una carica spirituale”,” troverai fratellanza”. “Dipende dalle persone, soprattutto se non credi, fai come San Tommaso, vedi e crede-­‐
rai”. Come ci si prepara per andare a Medjugorije, con quale animo non devi venire? “ E’ bene andarci con tutto il cuore”. “Io sono venuto per curiosità ma non ho visto niente, è peccato dirlo perché mettiamo Gesù in prova, non bisogna andarci per cercare cose sensazionali o resterai deluso”. “Andarci con serenità e fiducia”. ” Imparerai a pregare con il cuore”. “Io sono troppo contento” Cosa potremmo fare per il dopo? “Vivere in carità cristiana”. “Cer-­‐
care di ricavar-­‐
ne il positivo”, “Mettere in pratica tutti i propositi fatti”, “continuare a pregare per noi e per gli altri”. “Io penso che anche se non ci si crede è già una cosa buona e positiva che ci sono tante per-­‐
sone che prega-­‐
no”. “ E’ bene capire che il vero miracolo è Gesù ed è a questo che dobbiamo pensare. Impariamo ad essere silenziosi, perché il Signore non parla a voce alta, vi ricordate Elia, sente tuoni e rumori ma Dio non c’era, poi sente una brezza leggera come canti silenziosi che abbiamo pregato insieme: e Dio era presente. Grazie a tutti per le vostre testimonianze. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 14 www.pastoraleitalianabruxelles.com ONE OF US:
IL SI DELL’EUROPA ALLA VITA
I movimenti Pro life di 27 nazioni europee hanno deciso di tradurre in azione concreta il riconoscimento del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal con-­‐
cepimento attraverso il progetto One of Us. L’iniziativa parte dal presupposto che la scienza nasce al servi-­‐
zio della vita umana ed il suo scopo è pro-­‐
prio quello di pro-­‐
teggerla migliorarla, curarla e assicurarle in ogni momento la piena dignità. Uno di noi, legandosi ad una forma di de-­‐
L'On. Casini con il gruppo di parlamentari propositori dell’iniziativa popolare mocrazia diretta in-­‐
trodotta dal Trattato di Lisbona per favorire l’iniziativa legislativa della gente comune, punta a raccogliere almeno un milione di firme in sette Paesi europei entro il 1 Novembre 2013 al fine di ottenere un divieto al finanziamento, da parte degli organi governativi d’Europa, alle associazioni che promuovono l’aborto e le ricerche mediche che vanno a ledere la dignità della vita nascente contemplando la distruzione di embrioni umani. Un ulteriore obiettivo dell’iniziativa, che è stata presentata ufficialmente anche in Italia lo scorso 20 Maggio e che ha già visto l’adesione di gran parte del mondo cattolico, è suscitare un dibattito costruttivo attraverso l’adesione a questa proposta, con lo scopo di sensibilizzare la società ad una cultura della vita. In un momento particolarmente difficile come questo, l’Europa ha bisogno di ricono-­‐
scersi nei valori inalienabili su cui ha scelto di costituirsi, attraverso vari trattati sotto-­‐
scritti nel tempo dagli Stati membri, e che fin dal principio ha dichiarato di voler difen-­‐
dere: la centralità della persona, la pace e il rispetto dei diritti umani. Oggi, quindi, per riportare la scienza ad una nuova dimensione attenta alla vita, ciascu-­‐
no di noi con la propria firma (collegandosi a questo link www.oneofus.eu) può com-­‐
piere il primo passo. Per quanto sarà possibile, auguriamo BUONE E SERENE VACANZE. Un po’ di cal-­‐
ma, prendersi tempo per sé e per le relazioni familiari, cercare il silenzio, ascol-­‐
tare molto gli altri e la natura, una buona lettura e anche pregare che fa un gran bene! VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 15 www.pastoraleitalianabruxelles.com GOVERNO:
QUANTA FATICA!
A due mesi dalle elezioni politiche l'Italia ha un governo ed un Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano è stato chiamato nuovamente alla guida del Paese, dopo sette anni difficili, fati-­‐
cosi, in cui ha dovuto esercitare grandi doti di mediazione, ma anche di indi-­‐
rizzo. Per alcuni questa elezione certi-­‐
fica il fallimento dei partiti, in partico-­‐
lare del Partito Democratico, che non ha saputo esprimere e votare un can-­‐
didato; certo è che la classe politica ha mostrato il suo lato litigioso, che i cit-­‐
tadini faticano sempre più a capire, immersi come sono in situazioni eco-­‐
nomiche critiche e con un futuro incer-­‐
to davanti. Giorgio Napolitano, classe 1925, ha colpito duro le Camere raccol-­‐
te nel momento del suo insediamento: "Negli ultimi anni, a esigenze fondate e domande pressanti di riforma delle istituzioni e di rinnovamento della poli-­‐
tica e dei partiti -­‐ che si sono intrecciate con un'acuta crisi finanziaria, con una pesante recessione, con un crescente malessere sociale -­‐ non si sono date soluzioni soddisfacenti : hanno finito per prevalere contrapposizioni, lentezze, esitazioni circa le scelte da compiere, calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi. Ecco che cosa ha con-­‐
dannato alla sterilità o ad esiti minima-­‐
listici i confronti tra le forze politiche e dibattiti in Parlamento." Chi nella comunità italiana ha parteci-­‐
pato attivamente alle elezioni votando attraverso i servizi del consolato forse si chiede a cosa sia servito: stesso Pre-­‐
sidente della Repubblica, stessa mag-­‐
gioranza, nessuno dei candidati alla Presidenza del Consiglio è riuscito a formare un governo.
Mark Twain disse: "Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbe-­‐
ro fare", quanto lontani siamo dalla verità? La partecipazione alla vita pub-­‐
blica, dal livello locale a quello nazio-­‐
nale è fondamentale per essere a pieno cittadini e parte della comunità, il dub-­‐
bio che purtroppo serpeggia tra molti connazionali è che questa partecipa-­‐
zione serva a poco, che le decisioni siano prese altrove. La sfida per questo governo, che può contare sulla la guida del Presidente della Repubblica,e per i partiti a cui fa riferimento, è riavvici-­‐
narsi al popolo, alle sue necessità, alle sue paure, e trovare risposte. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles Mattia
[email protected] 16 www.pastoraleitalianabruxelles.com FESTA DELLA MAMMA:
UNA ROSA PER OMAGGIO
Domenica 12 Maggio, le Chiese di Santa Alena a Saint-­‐Gilles e quel-­‐
la di Notre Dame a Schaerbeek hanno omaggiato tutte le mam-­‐
me, in occasione del giorno a loro dedicato. Alla fine della messa, alcuni degli uomini pre-­‐
senti hanno consegna una rosa a tutte le mamme presenti: e con quanto garbo e galanteria! Nelle foto, il folto gruppo a Sainte-­‐
Alène. L’altra foto le mamme della comunità di Schaerbeek. Un omaggio, un gesto per ricordare l’importanza ed il ruolo delle donne-­‐madri nella famiglia e nella società e per non dimenticare le origini cattoliche di questa festa nata, in Italia e precisamente ad Assisi, su iniziativa di don Otello Migliosie. E’ importante dedicare un giorno alle mamme, simbolo della creazione e soprattutto dell’amore, un amore grazie al quale si entra nella dimensione stessa della vita, e come non pensare a questo punto a Maria, la Madre che con la Sua fede ed il Suo coraggio ha reso possibile la presenza di Gesù nelle nostre vite. Oggi purtroppo essere madri diviene una scelta sempre più difficile da fare: la realizza-­‐
zione delle proprie ambizioni, la ricerca di un lavoro in periodi di crisi economica come quello attuale, la paura di avere grandi responsabilità, questi e tanti altri sono i fattori che spingono molte donne a rinunciare alla maternità, a rinunciare al dono della crea-­‐
zione. F.A. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 17 www.pastoraleitalianabruxelles.com GIORNATA DEI LAICI-MONTAIGU
IL CONCILIO DELLA PASTORALITA’ Chi sei? Lumen Gentium! Che lingua parli? Dei Verbum! Preghi? Sacrosanctum Conci-­‐
lium! Con che occhi guardi il mondo? Gaudium et spes! La carta d'identità del cattolico di oggi non può prescindere dalle quattro grandi costituzioni concilia-­‐
ri, così come dai decreti e dalle dichiara-­‐
zioni che 50 anni fa papa Paolo VI assieme ai vescovi di tutto il mondo ci ha conse-­‐
gnato. La chiesa, la Parola di Dio, la Litur-­‐
gia e il dialogo con il mondo. Tematiche forti, che ci riportano dritti al cuore della Buona Novella e della dottrina cristiana. Porte aperte che mai più si potranno chiudere. Il 25 gennaio 1959 vede la luce un conci-­‐
lio ecumenico nuovo: nessuna eresia da condannare, nessun grave problema che faccia presagire la necessità di chiamare i vescovi da tutto il mondo. Il papa che lo annuncia, il beato Giovanni XXIII, ha ascoltato lo Spirito Santo docilmente: l'idea del Vaticano II – dirà in seguito – è «sorta quasi umile fiore nascosto nei pra-­‐
ti: non lo si vede nemmeno, ma se ne av-­‐
verte la presenza dal suo profumo». Il concilio che convoca, il primo nella storia della chiesa che vedrà veramente raduna-­‐
ti i vescovi da tutte le parti della terra, avrà un compito importante, riassunto da una parola chiave talmente caratteristica che viene detta in italiano anche nelle altre lingue: aggiornamento. Non è un lavoro semplice: si tratta di prendere il Vangelo, la dottrina, la vera della fede e ripulirli dalla polvere che nei secoli si è depositata. Bisogna trovare le parole giu-­‐
ste per dire la fede, immutabile, all'uomo di oggi. Pastoralità sarà il termine usato per descrivere questo stile nuovo, volen-­‐
tieri accolto dai Padri del Vaticano II. Le difficoltà nella preparazione sono tan-­‐
te, dalle resistenze interne alla ristrettez-­‐
za di vedute della maggior parte delle commissioni preparatorie che confezio-­‐
nano un concilio pieno di condanne e privo di dibattiti. Ma il papa è molto at-­‐
tento a lasciare libertà d'azione ai suoi collaboratori, ben conscio che altrettanta libertà e responsabilità avrà il concilio. 11 ottobre 1962. Finalmente, dopo tre anni di preparazione, il concilio inizia. La celebrazione spettacolare del mattino, per quanto barocca e arzigogolata, custodisce l'allocuzione Gaudet mater ecclesia, con la quale papa Giovanni detta i compiti del Vaticano II. La madre chiesa gioisce per-­‐
ché per la prima volta nella storia vede radunati tutti i vescovi in rappresentanza di tutti i popoli della terra. Il compito non è semplice, quel lavoro di aggiornamento non è cosa da poco, il metodo è innovati-­‐
vo: niente condanne, solo misericordia. E c'è di più: bisogna smettere – dice il papa – di guardare il mondo contemporaneo come se il giudizio universale fosse immi-­‐
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 18 www.pastoraleitalianabruxelles.com nente e tutto fosse votato al male della chiesa, lo sguardo del cristiano deve esse-­‐
re positivo e non in forza di un falso otti-­‐
mismo. Temi forti presentati in un discor-­‐
so in latino – lingua ufficiale e unica del Vaticano II – che la sera stessa vengono tradotti in italiano dal papa stesso: è il discorso della luna. Tutti abbiamo a men-­‐
te l'invito a portare ai bambini la carezza del papa, probabilmente è uno dei discor-­‐
si pontifici più noti, ma ben altro è il cuore di un discorso improvvisato da quello che alla luce delle fiaccole della piazza sembra essere il parroco del mondo: «la mia per-­‐
sona conta niente: è come un fratello che parla a voi, divenuto padre per la volontà di Nostro Signore, ma paternità, fraternità e grazia di Dio. Tutto, tutto.» Il concilio che lavorerà per i seguenti quattro anni si impegnerà a fondo nel compito dato da papa Giovanni, accoglierà anche l'indicazione di papa Paolo di cer-­‐
care sempre l'unanimità nelle decisioni, a costo di limare i testi e saprà dare alla chiesa quella bussola che tutt'ora la guida nel suo cammino verso Cristo. Cinquant'anni per un concilio sono pochi, ora è il momento migliore per riscoprirlo e attuarlo al meglio. Conoscerne i testi e la storia è sempre più urgente per far sì che le nostre comunità camminino assieme verso Cristo nella giusta maniera. Elia Orsell
CONCLUSIONE ANNO DELLA FEDE -­‐ SETTIMANA MARIALE 25° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE MIGRANTES Le comunità italiane nel mondo incontrano il papa PELLEGRINAGGIO A ROMA Da Domenica 6 a sabato 12 OTTOBRE 2013 viaggio in aereo, spostamento in bus, guida turistica, vitto e alloggio completo info e iscrizioni presso Anna 025385083 Floriana 025027007 Don Battista 025116040
versamento acconto € 200,00 sul conto BE11 6430 0046 2748 Missione cattolica italiana a.s.b.l. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 19 www.pastoraleitalianabruxelles.com GRANDI CITTÀ D’EUROPA
convegno della pastorale migratoria “ero senza documenti e mi avete accolto” Clandestini, illegali, undocumented, sans-­‐papiers, indocumentados, irregolari: molti sono gli aggettivi che nelle varie lingue europee indicano gli immigrati senza permesso di soggiorno. Nei 27 paesi dell'Unione Europea si stima che la popolazione irregolare totale sia compresa tra i 2 e i 4 milioni di persone. Su questa problematica si è soffermato l’incontro annuale dei responsabili della Pasto-­‐
rale Migratoria nelle Grandi Città d’Europa: “Ero senza documenti e mi avete accolto. L’accompagnamento pastorale e la sensibilizzazione della comunità”, che si è svolto a Torino.Dal punto di vista politico, vi sono approcci diversi alle migrazioni irregolari: alcuni stati hanno fatto più volte ricorso a regolarizzazioni (Italia, Spagna), altri hanno cercato di ignorare il problema escludendo a priori forme collettive di sanatoria (Germania, Svizzera, Austria). Ovunque, tuttavia, emerge la ten-­‐
denza ad una sempre maggiore chiusura e repressione. I migranti sono percepiti dall’opinione pubblica come un pericolo per la sicu-­‐
rezza e per il benessere delle popolazio-­‐
ni locali. Ciò è dovuto soprattutto al modo in cui i media e il dibattito politico li rappresentano, enfatizzando in ma-­‐
niera esagerata e unilaterale il tema della criminalità. L’antropologa cultura-­‐
le Cristina Molfetta e il giornalista Gior-­‐
gio Morbello hanno descritto il “caso Italia”, in cui una politica migratoria quasi inesistente ha fatto sì che l'immi-­‐
grazione sia stata negli ultimi decenni, in gran parte, immigrazione irregolare, "governata" praticamente solo dalle esigenze del mercato del lavoro più che da una gestione efficace e lungimirante del fenomeno. In anni recenti la presenza dei migranti è stata strumentalizzata politicamente per diffon-­‐
dere paure e raccogliere consensi elettorali, introducendo poi inutili misure punitive VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 20 www.pastoraleitalianabruxelles.com nei confronti degli irregolari – come il reato di clandestinità –, che di fatto si rivelano inadatte a risolvere la questione e, spesso, sono lesive della dignità umana. Sebbene l'Italia possa essere considerata un caso estremo, forme simili di "politica simbolica" si riscontrano anche in altri paesi europei. Come hanno testimoniato i partecipanti all’incontro, già da decenni la chiesa cattolica in Europa accompagna il difficile cammi-­‐
no dei sans-­‐papiers attraverso associazioni caritative, strutture ecclesiali, comunità cristiane, istituti religiosi. Pur riconoscendo la complessità dei fenomeni migratori e il diritto degli stati a controllare le loro frontiere, la chiesa afferma che i migranti irrego-­‐
lari godono dei diritti umani fondamentali. Il principio ispiratore dell’azione ecclesiale è il comandamento evangelico dell’amore al prossimo, che non conosce confini di na-­‐
zionalità, lingua, religione, status giuridico. Nei diversi paesi europei la chiesa s'impe-­‐
gna anche sul fronte dell'assistenza giuridica così come nella sensibilizzazione delle autorità e delle popolazioni locali, ricordando che senza una politica internazionale efficace, volta a superare i conflitti armati e gli squilibri economici, vi sarà sempre emi-­‐
grazione forzata e irregolare. Di fronte ai volti e alle storie delle persone, i singoli cri-­‐
stiani e le comunità sono interpellate "all'accoglienza e oltre", come ha affermato il teologo Gioacchino Campese, missionario scalabriniano, intervenuto a Torino. Le strut-­‐
ture di assistenza potrebbero ridursi a luoghi in cui si offre un servizio ai migranti, ma non li si riconosce come persone, come "amici" con cui condividere anche un'esperien-­‐
za di fede e di arricchimento reciproco. Campese sottolineava che fondamento di un'autentica accoglienza è la com-­‐
prensione trinitaria di Dio: "La Trinità è comunione nella diversità, che si espande a tutta l’umanità ed è quindi comunione-­‐in-­‐missione". Tale missio-­‐
ne consiste nell'accogliere l’umanità (e la chiesa) nella vita stessa di Dio e farla convivere nel mistero della sua bontà infinita: "La chiesa, nata e accol-­‐
ta nella Trinità, è chiamata a estende-­‐
re questa accoglienza a tutto il crea-­‐
to".Perciò, compito della chiesa è an-­‐
che formare i cristiani ad una spiritua-­‐
lità di comunione: l'esperienza del Dio accogliente si trasforma nella pratica quotidiana dell’accoglienza degli altri secondo i diversi contesti in cui ci si trova a vivere. Il “fare per” i migranti deve essere conse-­‐
guenza di un “essere con” che è primario e significa creare uguaglianza, relazioni, ami-­‐
cizia alla pari, in cui gli uni possono diventare maestri per gli altri, in uno scambio vi-­‐
cendevole. Per contrastare il clima di paura e di rifiuto, fondamentale è la creazione di luoghi e di occasioni di incontro tra le diversità. In tal modo le nostre comunità posso-­‐
no diventare spazio dove si sperimenta la convivenza e ognuno può dare voce alla pro-­‐
pria storia e originalità, facendosi dono per gli altri. Luisa Deponti,Cserpe VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 21 www.pastoraleitalianabruxelles.com A BANNEUX
SEMPRE A PIEDI
Abbiamo realizzato per la terza volta il pellegrinaggio a piedi Bruxelles-­‐Banneux. L’appuntamento era per lunedì di Pentecoste, 20 maggio per celebrare il pellegrinaggio nazionale degli italiani del Belgio che si sono ritrovati in 2.700 a dire grazie a Maria per il bene e l’amore di suo Figlio Gesù. 10 partecipanti, 8 camminando sui sentieri e 2 pellegrini del servizio di accoglienza e di sostegno: una vera provvidenza! La novità di quest’anno: camminavano con noi le lacri-­‐
me di tutta l’umanità sofferente trasformate in pioggia insistente che ci ha coperti e inu-­‐
miditi per due giorni! Avevo molte difficoltà prima di iniziare. Avevo bisogno di riflettere e staccare. Cammi-­‐
nare, un po' dura ma ottima. Pregare, riflettere. Ho capito tante cose, mi sono affidata alla Madonna, non è mancato l’aiuto. Sono caduta , muso per terra, ma ci si rialza! E’ come una battaglia con me stessa. L’arrivo è stato emozionante. La grazia di Maria era con noi. Non immaginato nulla perché era una novità, che è stata gestibile, andando giorno dopo giorno. Ho condiviso bellissime chiacchierate. Antonietta Come in ogni iniziative c’è qualcosa da rivedere, sia logisticamente che come organiz-­‐
zazione. Ultima tappa un po’ improvvisata. Personalmente sono arrivato bene e ho scaricato le emozioni. Arrivato alla cappella mi sono lasciato andare. Abbiamo provato la bellezza dell’acqua che rinfresca la mente, il cuore e il pensiero. Riparto per un nuo-­‐
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 22 www.pastoraleitalianabruxelles.com vo cammino forte e pieno di speranza. La fatica più grande è la giornata sotto l'acqua. Michele Grazie. La mia partecipazione: distacco dalla vita movimentata, ritrovare me stessa con le cose le più semplici. L'ho ritrovato. Secondo giorno nella foresta, mi sono persa, la difficoltà era grande per l’acqua, il fango. Mi sono sentita incoraggiata con un bastone messo a disposizione. Anche nella vita professionale e non, faccio un servizio gratuito anche a chi non riesce a dire grazie. Ho sostituito la non riconoscenza con “dirò grazie”. Sono partita satura di cose e di pressione dove ogni minima cosa mi disturbava, avevo bisogno di ritrovarmi. Mi ha fatto un gran bene. Il gruppo mi ha sostenuta e non posso che dirvi “Grazie”. Graziella L’arrivo e stato bello, liberatore. Tensioni scaricate. L'abbraccio fra tutti. La fatica, la pioggia, il cammino scivoloso: è stato un cammino duro. Le giornate sono state intense, ma le abbiamo affidate al Signore e, puntualmente, un aiuto arrivava con “angeli custo-­‐
di” umani che ci hanno sostenuto. Il gruppo era affiatato: un dono per un cammino più confortevole. Ci ho messo più silenzio e spazio per Dio e gli altri. Pienamente soddisfat-­‐
ta. Michelina Bene, è stata un’esperienza buona. Le preghiere sulla strada. Sono stato contento quando mia moglie ha preso la decisione di venire perché ci ha voluto provare. Ho incontrato ovunque persone belle, compagni ideali della vita. Abbiamo incontrato diffi-­‐
coltà non previste, ma si sono trovate soluzioni positive e buone. Ho abbracciato tutti perché mi ha fatto molto piacere partecipare al pellegrinaggio. E’ bello andare dalla Madonna. Abbiamo capito il nostro ruolo ed il servizio al gruppo di chi cammina. Erano contenti di quanto trovavano. Abbiamo fatto quello che si poteva. Se Dio vuole si potrà ripetere. Liborio. Sono arrivata alla gare di Bruxelles e siamo stati accolti dai Miche-­‐
lini. Ho iniziato con emozione e passione. Avevo molta paura di cadere e di scivolare. Un cammino con pene e gioie. Abbiamo la-­‐
sciato tutto alla Ma-­‐
donna. Oltre agli aiuti di sempre abbiamo trovato aiuti “speciali”: lavatrice, Giuseppina e Liborio, guide puntuali in passaggi non facili. Mi ha disturbato cam-­‐
minare con i piedi bagnati e gli scarponi nuovi. Costanza VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 23 www.pastoraleitalianabruxelles.com Ho dovuto affrontare due momenti difficili dove non stavo bene. Avevo paura di dover ritornare a casa. Poi ho capito che il nostro servizio era importante e ho voluto restare perché non volevo mettere in difficoltà il gruppo. Ho resistito, ed è andata bene. Ab-­‐
biamo contribuito alla distensione e alla serenità del gruppo perché trovava pronto e accogliente. In ogni sosta-­‐tappa abbiamo incontrato persone con il cuore in mano. Sono contenta. Giuseppina La mia partecipazione ha avuto un significato tutto particolare: per le molte e difficili vicende della mia vita e della mia famiglia avevo bisogno di dire grazie alla Madonna. Per mio fratello ritrovato, per il mio paese in guerra e fra mille difficoltà. Avevo tanta paura di non farcela, ma ci ho provato, non ho avuto nessun inconveniente e sono tutta contenta ed emozionata. Ho trovato la mia comunità eritrea qui a Banneux in pellegri-­‐
naggio dall’Olanda. Ho rivisto mia cugina, abbiamo pianto insieme, ho ricevuto un ab-­‐
braccio intenso che mi ha fatto molto bene. Vi ho presentato la mia comunità e abbia-­‐
mo accettato un the insieme. Per la prossima edizione mi prenderò tutto il tempo necessario per partecipare a tutto il pellegrinaggio. Azieb Ho preso la decisione di venire con l'aiuto di Dio. Sto uscendo da un periodo di paure fisiche e psichiche. Ho avuto coraggio e sono contentissimo di aver partecipato. Ho trovato: guarigione del corpo e dello spirito. La fede mi è stata di grande aiuto. A Tervuren quando il parroco ci ha imposto le mani sul capo, ho sentito il calore del Signore: "vai, la tua fede ti ha salvato". Faticavo nel cammino per i medicamenti. Giorno dopo giorno stavo meglio in crescendo. Il giorno della pioggia, è stata dura e pesante. Punti critici che vanno studiati. Delicatezze che ti fanno sentire a tuo agio. Amicizia e sostegno appagante. Bella la preghiera comune dove ho potuto anche portare un mio contributo di riflessione ogni mattina e che avete ascoltato con affetto. Scambiate le riflessioni sulle croci di ognu-­‐
no. Portarle insieme diven-­‐
ta più facile. Non siamo solo escursionisti, siamo soprat-­‐
tutto pellegrini. Luigi VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 24 www.pastoraleitalianabruxelles.com VEGLIA DI PENTECOSTE:
RISCOPRIRE I DONI DELLO SPIRITO SANTO
Sabato 18 maggio, alle ore 20.00 presso la Cattedrale di St Michel et Gudule, abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla nostra prima veglia di Pentecoste. La veglia è stata organizza-­‐
ta dal Centro Pastorale di Bru-­‐
xelles e l’invito era rivolto a tutte le comunità. La cerimonia ha infatti riunito diverse comunità, con persone di varie nazionalità, provenienti da ogni parte del mondo e residenti a Bruxelles, ma anche in altre parti del Belgio. Abbiamo per esempio avuto modo di scambia-­‐
re qualche parola con delle signore filippine, residenti nei dintorni di Charleroi. La veglia era suddivisa in cinque parti, una per ogni continente, simboleggiati da drappi di colori diversi. Ogni parte consisteva in letture e preghiere lette in lingue diverse, il tutto inframmezzato da canti, intermezzi musicali, anche con tamburi africani, e da danze e persino una piccola proces-­‐
sione con tanto di candele. Un elemento nuovo e piuttosto inusuale è stato il momento dedicato al dialogo in gruppo. All’invito a riunirsi in piccoli gruppi, si è notato un certo im-­‐
barazzo, di persone non abituate ad essere coinvolte in scambi di opinioni con sconosciuti nel contesto di una simile cerimonia. Dopo i primi momenti di timidezza però ci siamo tro-­‐
vati a discutere sui doni dello Spirito Santo con un gruppetto di signore filippine, le quali si sono mostrate molto interessate al nostro matrimonio e che hanno pertanto interpretato i doni dello Spirito Santo come gli strumenti per assicurare un matrimonio felice! Insomma, la veglia di Pentecoste si è rivelata una bella occasione per riflettere sull’elemento più mi-­‐
sterioso della Santissima Trinità. Valentina e Rafael VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 25 www.pastoraleitalianabruxelles.com UN BEL MOMENTO
DI PREGHIERA E CANTO
In occasione dell’anniversario della fondazione della parrocchia di sainte-­‐Alène, il 25 Maggio, il trio G.P.S ci ha dato la gioia di trascorrere due ore con noi. Una vera felicità sentirli cantare, tutti sorridenti, accompagnati da una tastiera, da una chitarra, da un clarinetto, da un violino e da un saxofono. Attraverso cinque momenti, hanno ripercorso le tappe della vita di Santa Alèna come raccontato dalla ceramica di Max van der Linden (1987): -­‐ gli angeli che portano la nostra chiesa; -­‐ il miracolo del nocciolo -­‐ Santa Alena cammina sulle acque (paura e fiducia) -­‐ Santa Alena sceglie il Cristo fino a dare la propria vita (non ha timore) -­‐ Santa Alena con Gesù (io sono al tuo fianco) Il trio, Béatrice Sepulchre, Grazia Previdi, Philippe Goeseels era entusiasta di cantare ed in chiesa anche i partecipanti hanno cantato dei ritornelli, dei versi, guidati dal gruppo, a testimonianza di una vita cristiana ben lontana dalle tenebre e tutta di lode, di sacrificio, di fede e di fiducia, quando la vita lascia intendere il suo grido. Si, il Signo-­‐
re è accanto a noi, amiamoci gli uni gli altri. Noi siamo il sale della terre perché l’umanità conosca il Padre. Bella introduzione alla festa della Trinità del giorno seguen-­‐
te. Un buon percorso che ancora sottolinea la scelta delle diapositive proiettate e dei testi dei canti che scorrevano sullo sfondo. Tutto ad un tratto, ammirevolmente, un albero meraviglioso ci rivela i suoi segreti, dal giovane tronco, ai rami, ai frutti, agli uccelli che vi nidificano (Ez. 17,22 – 24). Tutto è in evoluzione nel Regno. L’assemblea è guidata dai canti meditativi, che invitano al dialogo con Dio, perché in Lui s’innalzano. Ed il Vangelo si dice a porta-­‐
ta di mano, fiore del cuore, nella preghiera semplice o in quella dal ritmo più forte. Sottilmente vengono intro-­‐
dotti dei versi in italiano. Ci siamo quasi dimenticati della freddezza del luogo! Grazie al trio, ai musicisti, a chi sta animando questo progetto del centenario: superbe immagini e preziosi libretti-­‐ricordo. E. P . VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 26 www.pastoraleitalianabruxelles.com PELLEGRINAGGIO A LOURDES
Mercoledì 8 Maggio, 140 pellegrini partivano in autobus per raggiungere Lourdes, luogo di devozione mariano per antonomasia. Il pellegrinaggio è stato introdotto dalla celebrazione internazionale dell’Ascensione; inizialmente prevista nella Basilica sot-­‐
terranea di San Pio X si è poi svolta nella più ampia Basilica di San Bernadette, causa? Un evento eccezionale: la presenza del Servizio Volontario della Comunità Cristiana di Francia, 15.000 persone che hanno reso ancora di più intenso e ricco di preghiera e di condivisione il pellegrinaggio. Nel pomeriggio dello stesso Giovedì, nonostante la pioggia abbondante, i pellegrini hanno partecipato alla Via Crucis. L’indomani i pelle-­‐
grini hanno partecipato alla celebrazione per tutte le comunità italiane provenienti dalla M issioni Italiane a ll’estero, la c erimonia tenutasi n ella C appella d ella M adonna d i Guadalupe sul Piazzale dell’Esplanade, pur se ben raccolta, ha visto una minor parte-­‐
cipazione del gruppo, un po’ scoraggiato dall’intensa pioggia. Vissuti invece con gran-­‐
de intensità sono stati i momenti di visita al piccolo villaggio di Bartresse dove Berna-­‐
dette h a v issuto c on la s ua n utrice e a i luoghi c he r ipercorrono la v ita d ella p astorella. In serata, immancabile e ben vissuta, c’è stata la grande fiaccolata. Sabato i pellegrini italiani s i s ono d edicati a lla m essa t enutasi a lla g rotta d ella M adonna e d in s eguito a lla visita d ella C ité S .Pierre l uogo d i v olontariato p er l ’accoglienza d i p ellegrini c on m ino-­‐
ri possibilità economiche; nel pomeriggio c’è stata la visita al Museo di Santa Berna-­‐
dette che ricostruisce la storia dell’apparizione della Madonna. La visita a Lourdes si è conclusa c on la M essa d i “ addio” d ove i p ellegrini italiani h anno p ortato in p rocessione ed offerto 3 ceri come segno di devozione e di preghiera. Domenica mattina i pellegri-­‐
ni r ipartono p er il B elgio m a p rima s i fermano a N evers, l’ultima t appa d el loro intenso pellegrinaggio per visitare il convento dove Bernadette è divenuta suora e dove anco-­‐
ra si conservano le sue spoglie. A seguito di un viaggio molto lungo (22 ore) i pellegri-­‐
ni sono ritornati a casa portando nei loro cuori il ricordo di tanti momenti comunitari vissuti intensamente in u n l uogo d ove d i p regare, n on c i s i s tanca m ai. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 27 www.pastoraleitalianabruxelles.com DI CAMMINO IN CAMMINO
Chi l’avrebbe mai detto: una settimana intera a recitare il rosario camminando da Sain-­‐
te-­‐Alène fino a Forest alla chiesa di Saint-­‐Denis dove sono custodite le reliquie di santa Alena. Mai meno di 12 persone, anche sotto l’acqua, ma intrigati dalla novità. Era-­‐
no quasi sempre gli uomini a recitare il rosario. Quattro le lingue utilizzare: italiano, portoghese, fiammingo e francese. Bella esperienza! E poi scoprire questa bella chiesa aba-­‐
ziale di Saint-­‐Denis. L’antica storia delle monache benedettine insediate nella grandissima e molto ricca abazia. L’antico culto alla Santa Alena è testimoniato dalla tomba e dai preziosi reliquiari conservati e messi in valore nella chiesa. L’illustrazione del Signor Robert Rèunis e del Curé Philippe ci hanno arricchito parecchio. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 28 www.pastoraleitalianabruxelles.com … e così sabato 1° giugno si raggiunge a piedi Dilbeek, luogo di provenienza di Levol-­‐
do, Hildegarda signori di Dilbeek e della loro figlia Alena. Inizio da Av. des Villas 51, poi pausa alla grotta di san Gerardo Maiella, la cappella di santa Alena, la chiesa di St. Pie-­‐
ter a Itterbeek e quindi a Dilbeek per terminare all’antica chiesa di sant’Ambrogio. Una grandissima accoglienza e tanta soddisfazione dei partecipanti. Un Grazie sentito al Curé Luc Cauwelberg per la sua squisita amicizia, per Suor Theodora, Giovanni, Irene e Maria volontari che ci hanno accolto e guidati. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 29 www.pastoraleitalianabruxelles.com GIUGNO 2013 Domenica 2 Giovedì 6 Venerdì 7 Domenica 9 Giovedì 13 Domenica 16 Venerdì 21 Sabato 22 Eucaristia Processione Formazione solennità Eucaristia eucaristia Visite Corpus Domini SS. Messe nelle comunità come da orario Dai Carmelitani (Toison d’0r) 19.00 19.30 4° incontro dei fidanzati av. Roodebeek 271 Sacro Cuore di Gesù a
10 Domenica tempo ordinario anno C Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario Sant’Antonio di Padova a
11 domenica tempo ordinario anno C Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario Presentazione dei fidanzati a Sainte-­‐Alène St. AUBAIN patrono della diocesi Portes-­‐ouvertes eglise Ste. Alène -­‐ CENTENAIRE CHIUSURA DEL CENTENARIO SAINTE-­‐ALENE a
11.00 11-­‐19.00 Domenica 23 eucaristia 12 DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO C Ore 11h00 presiede l’eucaristia Mons. Jean Kockerols – Apero – pranzo – animazioni – festa. Lunedì 24 Natività di San Giovanni Battista Sabato 29 Solennità Santi Pietro e Paolo a
Domenica 30 Eucaristia 13 domenica tempo ordinario anno C Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario LUGLIO 2013 Lunedi 1 Domenica 7 Giovedi 11 S. ROMBAUT patrono della Diocesi a
14 Domenica tempo Ordinario anno C Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario San Benedetto patrono d’Europa LE CELEBRAZIONI IN LINGUA solo ITALIANA SONO SOSPESE PER IL PERIODO ESTIVO. RIPRENDONO IN SETTEMBRE Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek Sabato 13 18.00 a Domenica 14 15 Domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 11.00 Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek Sabato 20 18.00 a
Domenica 21 Festa nazionale 16 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 11.00 Giovedi 25 Sabato 27 Domenica 28 Festa di San Giacomo apostolo (Santiago) Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek 18.00 17 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 11.00 a
a
AGOSTO 2013 Domenica 4 Domenica 11 Giovedi 15 Domenica 18 Domenica 25 18 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène a
19 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO messa bilingue Ste-­‐Alène a
20 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène a 21 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène SETTEMBRE 2013 11.00 11.00 11.00 11.00 11.00 a
Domenica 1 Eucaristia 22 Domenica tempo ordinario anno C RIPRENDONO LE CELEBRAZIONI EUCARISTICHE COME DA ORARIO in tutte le comunità italiane VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 30 Domenica 8 Sabato 14 Domenica 15 Martedi 17 Domenica 22 Eucaristia Eucaristia eucaristia www.pastoraleitalianabruxelles.com a
23 domenica tempo ordinario anno C Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario Esaltazione della Croce a
24 DOMENICA tempo ordinario Anno C Celebrazioni SS. Messe nelle comunità come da orario San Lambert patrono della Diocesi a
25 DOMENICA tempo ordinario Anno C Celebrazioni SS. Messe nelle comunità come da orario Esce il N. 3 di VITA NOSTRA VITA NOSTRA esce 4 volte l’anno, ogni tre mesi. Alcuni volontari lo inseriscono nelle buche delle lettere che portano un “cognome italiano”. Ringraziamo quanti hanno versato e che verseranno un contributo di sostegno su C/C 363-­‐0738464-­‐43 “Pastorale italiana Bruxelles”. Lo si può ricevere anche a colori in formato elettronico PDF.
Inviateci il vostro e - mail a [email protected] e ve lo invieremo con piacere. Lo trovate
anche nel nostro Blog www.pastoraleitalianabruxelles.com dove trovate altre notizie ed informazioni
BRUXELLES - S. MESSE DELLA DOMENICA E FESTIVE IN LINGUA ITALIANA (2013)
LE CELEBRAZIONI IN LINGUA ITALIANA SONO SOSPESE NEI MESI DI LUGLIO E AGOSTO
Salvo a Sainte-Alène ore 11.00 messa bilingue (italiano-francese)
Comune Orario Chiesa Ore 11.00 Ore 18.00 Sainte Alène 0486987255 Av. des villas 51 1060 St. Gilles Prémétro 3/4/51 fermata Horta S. Boniface 0473686158 Rue de la Paix 41 1050 Ixelles Ch. N. Dame 0474027247 Rue Philomène 41 1030 Schaerbeek Anderlecht Ore 9.30 Ore 16.30 Metro 2 Fermata porte de Na-­‐
mur Tram 92/94 fermata S. Marie S. Guidon 023470446 Pl. Vaillance 1070 Anderlecht Metro 1B fermata Saint Guidon Woluwe S.P. Foyer Cath Eu Ore 11.00 S. Francesco 022303938 Rue Père Damien 31 1150 Woluwe-­‐St-­‐
Pierre Metro 1B fermata Montgomery Foyer Catholique Sabato 18.00 Ch. S. Benoît 02 2335310 Rue du Cornet 51 1040 Etterbeek Metro 1 fermata Schuman DECANATO Sud St.-­‐Gilles Ixelles DECANATO Nord-­‐Est Schaerbeek DECANATO Ovest Indirizzo Trasporti pubblici EQUIPE DELLA PASTORALE ITALIANA A BRUXELLES Don DOMENICO LOCATELLI Av. de Roodebeek 271-­‐1030 Bruxelles 02/5027007 gsm. 0474027247 [email protected] -­‐ Suor ANGELA BARDARO -­‐ Suor Ignazia Marconetti -­‐ Av. Brugmann 115, 1190 Bxl – 02 347.04.46 [email protected] -­‐ P. ROBERT GODDING -­‐ Rue de la Paix 21a, 1050 Bxl [email protected] gsm. Comunità 0473686158 -­‐ Suor OLIMPIA FABIANO 0477298861 -­‐ Foyer Euro-­‐
peo: Rue du Cornet, 51 Bxl – 02 233.53.10 Don GIAN BATTISTA BETTONI -­‐ Rue C. Crespel 23, 1050 Bxl 02/5116040 gsm. 0475.480.433 [email protected] VITA NOSTRA esce 4 volte l’anno. Ringraziamo quanti hanno versato e che verseranno un contributo di sostegno su C/C 363-­‐0738464-­‐43 “Pastorale italiana Bruxelles”. Servizio di segreteria: FLORIANA AMBROSCA VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 31 www.pastoraleitalianabruxelles.com FESTA DI CONCLUSIONE DEL CENTENARIO
SABATO 22 GIUGNO 2013 JOURNÈE PORTES OUVERTES
à l’ Eglise SAINTE ALENE, Avenue des villas 49-­‐51, 1060 Saint-­‐Gilles. Découvrez l'histoire et la valeur artistique de l’Eglise Sainte Alène. A’ l'occasion du centenaire, ses portes s’ouvrent au publique de 11h00 à 19:00 DIMANCHE 23 JUIN 2013 FESTA DEL
CENTENARIO
11h00-­‐12h00 MESSE SOLENNELLE présidé par Ms. Jean Kockerols évêque auxiliaire 12h30-­‐13h00 APÈRITIF POUR TOUS offert au jardin de l’Eglise de Sainte-­‐ Alène 13h00-­‐14h30 REPAS CONVIVIALE CON MENU di Levoldo e Hildegarda (prenotazione richiesta: €15,00 adulti, €10 per i bambini. Bevande e dessert esclusi) 14h30-­‐18h00 la festa continua con animazioni (giochi, musica, teatro e TOMBOLA. Prenotazione: Anna au 025385083 ou Yvonne au 025382725 info@sainte-­‐alene.be http://sainte-­‐alene.blogspot.be 02 5027007 Comité des fêtes Sainte-­‐Alène BE54 1430 6689 0897 BIC: GEBABEBBBE VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 32 
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