SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks GUIDE-LINES PER I PROCESSI DI FORMAZIONE E DI AVVIO AL LAVORO DI PERSONE DISABILI SOMMARIO 1. PREMESSE 1.1 Per la “Cultura inclusiva” 1.2 Il lavoro e la persona 1.3 Il lavoro e la disabilità 1.4 Il lavoro la disabilità e la Qualità della Vita 2. IL TARGET E LA MISSION 3. IL PROCESSO “WORKING INTEGRATION OF DISABLED” 3.1 Il processo e gli attori 3.2 Le tipologie di disabilità 3.3 La “Presa in carico” 4. LE COMPETENZE 4.1 L’istituto delle competenze 4.2 Mappa delle componenti delle competenze 4.3 La valutazione delle competenze. 4.4 La comparazione 5. IL LIBRETTO FORMATIVO E DELLE COMPETENZE 6. LE MAPPATURE 6.1 La mappatura dei siti lavorativi nel territorio. 6.2 L’analisi ergonomica dei siti. 7. LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE 7.1 Il Profilo Prestazionale Individuale 8. LA FORMAZIONE INDIVIDUALE MIRATA 9. L’ACCOMPAGNAMENTO 10. LA VALUTAZIONE DEL PROCESSO 10.1 Valutazioni in progress 10.2 Storia di caso 10.3 Indagine di clima Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 1 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 11. LA BANCA DATI 12. I TUTOR-SPECIALISTI Le definizioni Le funzioni La formazione La certificazione Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 2 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 1. PREMESSE 1.1 Per la “cultura inclusiva” Appartiene al processo di emancipazione civile dei paesi e delle culture un intero movimento di intenzioni e di azioni che, coinvolgendo soggetti di diversa natura, tendono a consolidare e render agevole un fenomeno che, espresso sin dal XIX° secolo, conduce alla emancipazione delle persone in stato di debolezza. Tale processo è all’origine di una condizione culturale, ampiamente affermata sul finire del ‘900, che si riconosce come inclusione. Per la sua natura culturale, espressa dai valori e dai comportamenti delle persone e dei gruppi, la condizione inclusiva rimanda ad una serie di convinzioni e di acquisizioni scientifiche che sostengono l’impegno di molti operatori nei servizi alla persona a partire da un Diagramma fondativo della Pedagogia speciale che indica la fondamentale prospettiva dei servizi in favore delle persone disabili, e che seleziona concettualmente tre momenti ed istituti del processo di inclusione: A – INSERIMENTO – Stato e processo di collocazione del soggetto disabile all’interno delle sedi, dei momenti e delle attività in cui si esercitano le azioni formative, lavorative e di relazione sociale. B – INTEGRAZIONE - Stato e processo di presenza partecipata di un individuo o gruppo in un ambiente o struttura o attività connotati dalla partecipazione. Comporta un qualche livello di comprensione del contesto e di interazione con persone, azioni e contesti. Consegue generalmente la fase dell’inserimento ma può anche precederla o accompagnarla, e determina la condizione dell’inclusione C – NORMALIZZAZIONE - Con riferimento alla disabilità ed ai processi di inclusione, indica la condizione dell’individuo che conosce le proprie tipicità o diversità, le accetta, ci convive positivamente realizzando un buon stato di equilibrio e benessere. Con riferimento allo stato dell’individuo, tale normalizzazione rimanda al migliore funzionamento generale ed alla valorizzazione dei caratteri individuali, può pertanto riconoscersi nelle seguenti condizioni: – accettazione del proprio stato; – convivenza con le proprie disabilità; – ottimizzazione delle funzioni normo-dotate e/o residuali; – presenza di un progetto di vita; – benessere psico-fisico individuale. In quanto consapevole conduzione della propria esistenza, la normalizzazione rappresenta lo scopo ultimo e più comprensivo dell’inserimento e dell’integrazione, e consiste nel promuovere il benessere psico-fisico personale dell’individuo, quindi uno stato di equilibrio reso dalla presa di coscienza ed accettazione della propria condizione di vita. . In senso generale e nel contesto delle scienze della disabilità si riconosce l’istituto dell’inclusione, concetto di ampio significato civile e culturale riferito ad una assetto, posizione, consapevolezza di un contesto che pone in atto strategie ed avvertenze per l’integrazione della diversità. L’inclusione è pertanto una cultura che inerisce il disabile, in quanto integrato, ed i contesti in quanto aperti e disponibili all’integrazione. L’inserimento e l’integrazione sono dunque processi che si attivano in contesti di inclusione, e che si esprimono come inserimento consapevole e partecipato in ambito scolastico, familiare, lavorativo, ecc, con attenzione ai bisogni formativi individuali ed attivazione di adeguate condizioni formative ma nelle condizioni della popolazione normale, onde il significato di inclusione come educazione per tutti e come valore civico. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 3 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Il principio dell’inclusione reca pertanto una valenza civile totale, può sollecitare l’intero scenario delle istituzioni, delle sedi e delle relazioni interumane, affinché le società prendano in carico la diversità nel proprio vivere quotidiano, è dunque questo il senso ulteriore della normalizzazione, in cui “la diversità diventa normale”, e si declina idealmente come una “normale diversità”. Si pone allora il valore di una Working Inclusion quale veicolo fondamentale della Società Inclusiva, pensata e perseguita alla luce delle criticità della società complessa. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 4 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 1.2 Il lavoro e la persona Le critiche condizioni economico-finanziarie dell’Europa reca gravi problemi di occupazione, soprattutto a carico della popolazione giovanile cui le istituzioni cercano di porre rimedio con una pluralità di politiche di sostegno all’economia ed all’occupazione. Al lavoro si riconosce un duplice ambito di criticità giuridica, l’una connessa al diritto al lavoro, l’altra inerente la tutela del lavoro. La questione incrocia le più risolutive dinamiche delle vite individuali e sociali, invita a riconsiderare i termini della identità e dell’adultità in coerenza con l’aspetto oggi più pressante del complesso processo adattivo umano, l’apprendimento, evento che rende possibile l’adattamento dell’individuo alla realtà, onde si afferma come l’evento processuale per eccellenza, nei termini del Life Long Learning. Sul fenomeno della formazione e dell’avvio al lavoro insistono dunque le azioni congiunte del sistema socio-politico e dei singoli individui generandone lo spazio di vita e di affermazione della personalità, pertanto si profilano come fattori fondamentali dello sviluppo della persona e della qualità della sua vita, interessando direttamente le scienze e le professioni della formazione dell’uomo e del cittadino. Al lavoro infatti si congiungono alcuni diritti fondamentali dell’Uomo, che si individuano nel Diritto al lavoro, Diritto all’autonomia, Diritto allo sviluppo professionale che costituiscono fattori importanti del Diritto alla Cittadinanza. In tale direzione, gli Organismi comunitari, Istituzioni nazionali e la Ricerca scientifica hanno attivato azioni di precisazione concettuale e procedurale in materia di formazione e di avvio al lavoro affrontando un costrutto di ampia diffusione e problematicità qual è quello delle competenze, ed avanzando, sia nella prospettiva del sistema che in quella individuale, significativi indicatori relativi a: - formazione delle competenze; - valutazione delle competenze; - certificazione delle competenze. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 5 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 1.3 Il lavoro e la disabilità In presenza della disabilità i problemi inerenti l’integrazione lavorativa conoscono un radicale incremento di problematicità in connessione con le anomale condizioni del funzionamento umano in alcune aree della personalità. La selezione concettuale e lessicale resa di ampio accesso anche dall’ICF, consente di orientare il lavoro degli specialisti assumendo un Secondo diagramma della Pedagogia speciale, nei termini di: A - PATOLOGIA – LESIONE – MENOMAZIONE Danno di natura organica o strutturale. B - DISABILITA’ Condizione di disfunzione, mancato o insufficiente esercizio di una o più funzioni umane, disturbo, in presenza o non di un danno organico o strutturale. C – HANDICAP – SVANTAGGIO Condizione di svantaggio, o penalizzazione per effetto di una disabilità o di un contesto elevatamente sfavorevole o deprivante. La sinergia degli interventi delle organizzazioni, di specialisti e delle famiglie, orientati all’integrazione, costituisce la piattaforma di un organico “Processo di Working Integration of disabled”. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 6 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 1.4 Il lavoro, la disabilità e la Qualità della Vita. Alle scienze umane ed alle professioni orientate ai “servizi alla persona”, pertiene lo scopo di progettare e perseguire la migliore possibile Qualità della Vita (QdV) che, in presenza della disabilità, assume propri indicatori, strategie d’azione e specifici strumenti di valutazione. Se ne ricava il costrutto della Qualità della Vita del Disabile (QdVD) alla cui definizione e declinazione si impegna la progettualità di una Società inclusiva. Se ne ricava una mappa degli Indicatori della Qualità della Vita di Persone Disabili1. INDICATORI DELLA QUALITA’ DELLA VITA DI PERSONE DISABILI (P. Crispiani, C. Giaconi, 2009). 1. a. b. c. d. e. f. g. h. i. BENESSERE FISICO, SALUTE Benessere fisico generale, stato di salute. Percezione del proprio stato di salute. Controllo del proprio stato di salute, conoscenza dei sintomi e delle situazioni critiche. Percezione del proprio aspetto, vissuto somatico. Efficienza fisica, abilità motorie e prassiche. Controllo della sofferenza, dolore. Alimentazione. Cure mediche. Cure abilitative. 2. BENESSERE PSICOLOGICO Area emotiva a. Controllo emozionale. b. Controllo umorale. c. Autostima e fiducia di sé d. Senso di adeguatezza. e. Senso di sicurezza. f. Senso di appartenenza. Area affettiva a. Interessi materiali. b. Interessi sociali e culturali. c. Spirito di iniziativa. Area comunicativa a. Efficienza comunicativa non-verbale. b. Efficienza comunicativa verbale. Area sociale a. Relazioni sociali, interpersonali. b. Relazioni amicali. c. Accettazione sociale. d. Adattamento nei gruppi. e. Status sociale. f. Inclusione sociale. g. Integrazione familiare. 1 Cfr. Crispiani P., Giaconi C., Qualità di vita e integrazione scolastica. Indicatori e strumenti di valutazione per le disabilità, Erickson, Trento 2009, pp. 27 ss. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 7 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 3. AUTONOMIA E INDIPENDENZA Area dell’autonomia personale a. Autonomia igienica personale. b. Autonomia nel vestirsi-svestirsi. c. Autonomia nel nutrirsi. d. Autonomia negli spostamenti, trasporto. e. Autonomia nelle attività giornaliere. f. Valutazione delle proprie competenze. Area dell’autonomia di personalità a. Autonomia della gestione domestica. b. Autodeterminazione, autonomia di scelta. c. Senso di controllo del proprio destino. d. Capacità di risolvere problemi propri o familiari. 4. SVILUPPO PERSONALE E REALIZZAZIONE DI SÉ. Area delle aspettative a. Possesso di aspettative o scopi consapevoli. b. Credenza del possibile miglioramento della propria condizione. c. Identificazione professionale Area del pensiero a. Personali visioni etico-sociali. b. Personali visioni politico-civili. Area delle attività personali a. Svago, attività ricreative e culturali b. Attività di gioco o sport c. Attività spirituali d. Attività volontarie, filantropiche, civili e. Attività associative f. Partecipazione ad attività sociali. Area della sicurezza personale a. Tutela o difesa da possibili abusi. b. Tutela o difesa da possibili sfruttamenti. c. Rispetto dei propri diritti. d. Garanzia di pari opportunità. e. Rispetto della propria privacy. f. Sicurezza sul proprio futuro. Area delle interazioni familiari. a. Piacere nella permanenza in ambiente familiare. b. Relazioni coniugali. c. Relazioni con i figli. 5. QUALITÀ DELL’AMBIENTE ESISTENZIALE Ambiente residenziale a. Comfort abitativo. b. Sicurezza abitativa (proprietà o familiarità). c. Condotte dei residenti vicini. d. Disponibilità di spazi ricreativi e. Accesso alle risorse presenti in casa o nel vicinato. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 8 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Ambiente esterno a. Cultura del contesto rispetto alla disabilità. b. Cultura del contesto rispetto alla diversità. c. Attenzione dei servizi alla disabilità. d. Qualità dell’assistenza. e. Qualità dei trattamenti abilitativi-riabilitativi. 6. a. b. c. d. e. CONDIZIONE ECONOMICA E LAVORATIVA Sufficienza economica Capacità di produrre reddito. Occupazione. Soddisfazione della propria occupazione. Credenza del possibile miglioramento della propria condizione lavorativa. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 9 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 2. IL TARGET E LA MISSION L’impegno convergente di istituzioni e di persone tende alla organica presa in carico dei cittadini disabili con estensione a tutta la vita (life long education) ed includendo la dimensione lavorativa. In tale prospettiva si concentra l’attenzione sulla rilevazione ed analisi delle buone pratiche espresse in molte sedi e si attivano processi per la costruzione di linee d’azione finalizzate a rappresentare e socializzare pratiche diffuse di formazione, certificazione, avvio al lavoro e relativo controllo e monitoraggio a favore di persone disabili. Si tratta in realtà di una architettura di azioni e di know how, definitesi in relazione alle specificità dei territori di riferimento e delle possibili tipologie di disabilità, pertanto con alta aderenza ai contesti. In tal senso si profilano adeguate e clinicamente fondate Linee-guida pe ri processi di formazione e di avvio al lavoro di persone disabili. Concorrono alla definizione ed alla messa a sistema del processo, una pluralità di soggetti istituzionali secondo le proprie pertinenze: - Scuola - Agenzie/Istituzioni pubbliche e private (Centri per il lavoro, DES, ecc.) - Operatori specialisti - Servizi socio-sanitari. - Siti lavorativi pubblici e privati. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 10 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 3. IL PROCESSO “WORKING INTEGRATION OF DISABLED” 3.1 Il processo e gli attori Un insieme di azioni professionali integrate e coerenti ad una vision vengono espressi da un servizio dedicato alla costruzione di competenze professionali ed all’avvio al lavoro di persone disabili di ogni età. La loro attivazione sinergica, tale che necessità di alta consapevolezza degli scopi e di possesso delle necessarie competenze ed esperienze, genera anzitutto un progetto intorno al quale prende corpo l’intero processo orientato alla mission della Working Integration of Disabled.. Di esso si possono indicare almeno tre fasi di sviluppo, che impegnano anche i diversi servizi (scuola, agenzie, aziende) e le diverse professionalità degli operatori. . 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. FASE GENERALE Rilevazione del problema. Rilevazione della popolazione interessata. Documentazione dei casi. Formazione al lavoro a scuola. Formazione dei docenti “dedicati”. Progettazione di Istituto del processo di “Scuola-lavoro”. Attivazione del “Libretto formativo e delle competenze”. FASE PROFESSIONALE 8. Mappatura dei siti lavorativi. 9. Analisi ergonomica dei siti lavorativi. 10. Profilo Prestazionale Individuale (Bilancio delle competenze). 11. Formazione individuale mirata. 12. Accompagnamento. 13. Valutazione del Processo di Working Integration of Disabled. FASE DI SISTEMA 14. Formazione continua (Continuosly Professional Formation) 15. Monitoraggio (Assessment). 16. Formazione degli operatori. 17. Certificazione degli operatori. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 11 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 3.2 Le tipologie di disabilità Con riferimento alle selezioni concettuali ricavabili dai manuali diagnostici ICD.10, DSM-IVTR, dalle classificazioni internazionali come l’ ICF e dalle pratiche cliniche, si assume una classificazione delle disabilità secondo un criterio sensibile alle prestazioni richieste in ambito lavorativo. Si assume pertanto una classificazione di tipo “funzionale”. CLASSIFICAZIONE DELLE DISABILITA’ SECONDO UN CRITERIO OCCUPAZIONALE/PROFESSIONALE (Allegato n. 2) A. DISABILITA’ MOTORIA: A.1 Parziali/segmentali. A.2 Generali/diffuse. A.3 Aprassie, disprassie. B. DISABILITA’ PSICHICHE: B.1 Dello stato mentale. B.2 Del comportamento. B.3 Dell’autonomia. C. DISABILITA’ INTELLETTIVE E COGNITIVE: C.1 Ritardo mentale. C.2 Disturbi di apprendimento e coordinativi. D. DISABILITA’ SENSORIALI: D.1 Vista. D.2 Udito. E. DISABILITA’ COMUNICATIVE: E.1 Disturbi della comunicazione generale. E.2 Disturbo grave del linguaggio verbale. E.3 Sindromi pervasive della comunicazione (afasia grave, spettro autistico, Rett, ecc.). Piero Crispiani Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 12 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 3.3 La “Presa in carico” Il sistema apre la relazione con l’aspirante al lavoro mediante una prima raccolta di informazioni orientative, attivando il processo di “Presa in carico”. LA PRESA IN CARICO PROCESSO INDIVIDUALE DI ORIENTAMENTO AL LAVORO (Allegato n. 3) Di _____________________________________________________________________________ nato a ______________________________ il __________________ età ________ residente a ______________________________________________________________________ Grado scolastico (presente o acquisito) ______________________________________________ Assistenza/convivenza ____________________________________________________________ Autonomia generale (valutazione da All. 1) motoria ____ mobilità da casa al sito ____ assistita da persona SI-NO di spostamento ____ di permanenza nel sito ____ assistita da sussidio SI-NO Ambito prestazionale primario Fisico-motorio manuale-manipolativo informativo vigilanza didattico Impiegatizio direttivo dirigenziale tecnico commercial altro __________________________ Tipologie di disabilità (All. 2 ) ______________________________________________________ Opzioni occupazionali familiari ____________________________________________________ Altre opzioni ____________________________________________________________________ Data _______________ Firma _______________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 13 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 4. LE COMPETENZE 4.1 L’istituto delle competenze Per ampia convergenza delle manifestazioni in ogni ambito disciplinare, il concetto di competenza si colloca al centro di ogni processo di formazione e di certificazione delle prestazioni accreditabili ad una persona o ad un gruppo. Similmente nei Documenti di istituzioni o di gruppi professionali l’utilizzo della categoria della competenza conosce una pluralità di accezioni e di declinazioni che tuttavia, nel tempo, si è maggiormente organizzata ed è pervenuta ad una maggiore convergenza di significati e di usi che consentono oggi di assumere espressioni di più larga convergenza e riconoscibilità. Vi1 si individua dunque una capacità sintetica di molteplici componenti isolabili in riferimento ad un sistema criteriale, ovvero al contesto o agli scopi per i quali viene presa in considerazione e tende ad associarsi anche alle definizioni di expertise, abilità, pertinenza, know how, ecc.. L’istituto della competenza sintetizza conoscenze e abilità in quanto agire integrato di componenti culturali (conoscenze) e componenti funzionali (abilità). Può comporsi pertanto di: a. conoscenze (componenti culturali): conoscenze relative a cultura, saperi, linguaggi, esperienze, norme morali, religione, senso comune, senso civico e tutto ciò che è oggetto di trasmissione tra le generazioni; b. abilità (componenti funzionali): capacità inerenti le funzioni umane corporee (fisiologiche, motorie, psicomotorie), psichiche (percettive, emotive, affettive, intellettive, linguistiche, sociali) o operative. La competenza si connota per i seguenti tratti: – è individuale (singolare, soggettuale); – è riferita a più scopi e contesti (trasversale, generalizzabile); – si esprime a diversi livelli di efficacia e di efficienza; – è rappresentabile e comunicabile; – è complessa, poliedrica, reticolare; – è funzione qualitativa, a basso accesso misurativo; – è dinamica, in continuo divenire. Essa si manifesta in prestazioni che connettono la cultura e la soggettualità, il pregresso e il possibile, il vincolo e la possibilità, in uno stato di reciprocità tra il fare e il pensare. Fonte essenziale per la selezione, descrizione, valutazione e certificazione delle competenze è l’analisi del comportamento umano (epistemologia delle pratiche). L’insieme dinamico delle competenze è componente centrale del profilo individuale (profilo funzionale). Le competenze possono essere classificate e descritte per ambiti: culturali, professionali, civici, di aree della personalità (motoria, percettiva, emotiva, affettiva, intellettiva, linguistica, sociale, operativa). La competenza è riconosciuta anche a gruppi o organizzazioni in relazione a scopi per i quali il gruppo è identificabile, pertanto tende a definirsi anche come cooperativa o distribuita. Dal punto di vista giuridico e sociale, alla competenza si associa anche il significato di ambito di spettanza, di vocazione o di proprio dominio, in ciò meglio si associa al significato di pertinenza, quindi ad indicare un ambito, uno spazio, un tempo, un agire in vario modo associabile ad un soggetto. L’istituto della competenza risulta paradigma essenziale di impianti teorici e di organizzazioni che attivano azioni umane intenzionali e si connette ad una serie indicatori di efficacia e di efficienza, quantitativi o qualitativi, onde esige specifiche concettualità e professionalità per la valutazione, la formazione, la selezione, le tutela, ecc. Ciò ha dato luogo a pratiche ed a professioni riconoscibili intorno al insegnare per c., progettare per c., certificare le c., bilancio delle c., ecc. 1 Cfr. Crispiani P., Hermes 2012. Glossario scientifico professionale, Junior, Bergamo 2011. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 14 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 4.2 Mappa delle componenti delle competenze In un sistema coerente e linguisticamente selezionato, è possibile accedere ad una mappatura delle competenze, assunte nella distinzione di culturali (conoscenze) e funzionali (abilità), allo scopo di orientare l’analisi e la rilevazione ed il successivo giudizio di valore delle condotte umane in ambito apprenditive, adattivo, professionale, ecc. MAPPA DELLE COMPONENTI DELLA COMPETENZA (Allegato n. 4) QUADRO DELLE ABILITA’ (Competenze funzionali) COMPONENTI FUNZIONALI (padronanza applicativa e regolativa delle conoscenze) INDICATORE a. Capacità esecutive o strumentali (operative, applicative). b.Capacità organizzative (di orientamento, rielaborazione, documentazione). DESCRITTORE Abilità nell’impiego di risorse, procedure e strumenti, specifici per operare. Abilità di coordinare e contestualizzare l’azione lavorativa, corrispondere a richieste specifiche, ordinare le priorità, rispettare vincoli situazionali, risolvere problemi, rielaborare piani e progetti, distribuire i compiti, identificare le connessioni interne ed esterne, documentare e conservare materiali. c. Capacità valutative (di valutazione e controllo Abilità di giudicare l’efficacia e l’efficienza delle dell’agire). prestazioni, di monitorare l’agire e controllarlo nei contesti. d. Capacità strategiche (di conduzione Abilità di pianificazione ed esecuzione autonoma autonoma) individuale e collaborativa. e. Capacità relazionali (comunicative, Abilità di apprendere e comunicare esperienze, cooperative) concetti, problemi, ipotesi, prospettive attraverso forme linguistiche (orali e scritte) verbali ed iconiche. Abilità nel collaborare con altri: condividere e far condividere, coordinarsi, mediare, percepire problemi collettivi, portare contributi, ecc. f. Capacità di controllo dell’impegno, continuità, Abilità di controllare il proprio impegno: insistenza, adeguamento alle aspettative. motivazioni, continuità, insistenza, resistenza alle frustrazioni, percezione delle aspettative, ecc. g.Capacità autoriflessiva (di autoanalisi e Abilità di conoscere e controllare il proprio agire: selezionare ed organizzare il materiale da autoregolazione). utilizzare, stimare le difficoltà del compito, stimare le capacità personali, distribuire l’attenzione, rappresentare quanto prodotto, identificare cause o sedi di esito positivo/negativo, riflettere sul proprio stile lavorativo. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 15 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks QUADRO DELLE CONOSCENZE (Competenze culturali) COMPONENTI CONOSCITIVE (padronanza delle conoscenze) INDICATORE DESCRITTORE a. Possesso del quadro concettuale specifico. Insieme delle conoscenze relative alle prestazioni lavorative richieste, alle strutture di esercizio ed alle modalità esecutive. b. Possesso del linguaggio adeguato e pertinente. Possesso ed utilizzo del codice linguistico specifico e condiviso inerente l’ambito professionale. c. Conoscenza dei contesti, dei punti di vista, Conoscenze generali del servizio e delle delle esperienze e tendenze innovative. tecnologie disponibili, di strumenti, risorse e procedure utilizzabili, dei diversi punti di vista, delle esperienze e delle tendenze innovative. d. Conoscenza di scopi, valori ed indicatori di Conoscenza delle prospettive valoriali (mission, qualità. valori, scelte di indirizzo, orientamenti, scopi, deontologie, ecc.), degli indicatori di qualità e delle esperienze-modello (eccellenze, pilota, situazioni avanzate, ecc.). f. Conoscenza delle concezioni/visioni Conoscenza della storia/evoluzione concettuale e pregresse. tecnologica del settore/campo lavorativo di esercizio e del compito individuale. f. Conoscenza delle fonti. Conoscenza delle fonti di informazione relative all’uso di strumenti, risorse e procedure per lo svolgimento della prestazione lavorativa richiesta (manuali, documenti, pagine web, testi, esperti, letteratura, ecc.) e delle modalità di accesso. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 16 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 4.3 La valutazione delle competenze La valutazione delle competenze di un individuo o di un gruppo sociale comporta una serie di preventive opzioni teoriche e procedurali che adottino e rendano conosciuti i criteri cui si fa riferimento, pertanto rimanda alla definizione di un consapevole Sistema criteriale. Numerose criticità fanno da sfondo all’assunzione dei criteri valutativi, tali che coinvolgono lo stesso concetto di conoscenza e di scientificità, esse riguardano temi propri e storici delle scienze e professioni del comportamento umano, quindi l’oggettività/soggettività, la misurazione, l’apprezzamento qualitativo, la validità e l’attendibilità, la comunicabilità, la credibilità, ecc. L’attribuzione di valore ad una o più competenze costituisce un processo che, a vario livello, pone relazioni o rapporti quantitativi che sono da ricondurre ad una qualche tipologia di scala. Nelle logiche della valutazione qualitativa, si adotta una scala di cinque livelli (Scala pentenaria) e con punto intermedio, costruita sulla convergenza di indicatori e di descrittori. Il valutatore assume un valore di scala (indicatore) con riferimento alla descrizione del livello (descrittore). In relazione alle funzioni umane sia di natura generale che inerenti specifiche attività professionali, le teorizzazioni e le prassi più apprezzate recano una serie di indicatori criteriali: a. preventiva identificazione e definizione delle competenze in osservazione e valutazione; b. adozione di un approccio valutativo complessivamente di natura qualitativa; c. recupero e valorizzazione delle funzioni dell’osservatore; d. congiunzione dell’azione di più osservatori sullo stesso caso (intersoggettività); e. adozione di un regime valutativo transdisciplinare; f. adozione di un regime valutativo a base empirica (ravvicinato, prolungato); g. adozione di una scala di valutazione pentenaria, di ordine decrescente e con punto intermedio; h. comparazione tra le valutazioni mediante la Tavola di comparazione; i. valutazione della valutazioni soggettive comparate; j. ripetizione delle valutazioni in fasi e contesti diversi (monitoraggio) Alla valutazione delle competenze si richiede un duplice regime di proceduralità, quello mirato sul caso singolo (clinicità) e quello della comparazione tra osservatori diversi quali agenti tuttavia portatori di osservazioni dirette o mediate da interviste, e dotati di esperienze e criticità in materia, definibili come sistemi esperti. La forza dell’esperienza, la pluralità degli osservatori e la loro comparazione possono costituire una buona fonte di credibilità del processo valutativo delle competenze, orientato al principio della intersoggettività. Fondamentale vi è la lettura comparata delle valutazione mediante la proiezione su una tavola di comparazione in cui compaiano almeno tre distribuzioni sulla scala centenaria, ad esempio di un osservatore esterno, di un agente contestuale, del soggetto stesso o di un altro osservatore. In forma visiva, o di rilevazione statistica, è possibile valutare la correlazione tra le diverse valutazioni, il cui valore va assunto come indicatore della qualità di ciò che è oggetto di osservazione (comportamento, competenza, azione, ecc.). Molteplici sono inoltre le destinazioni della valutazione delle competenze: a. monitoraggio dell’andamento evolutivo di una persona o gruppo; b. attivazione del Libretto formativo e delle competenze; c. redazione del Profilo Prestazionale Individuale; d. progettazione di azioni formative mirate. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 17 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks SCALA DEI LIVELLI DI PADRONANZA – PROFESSIONALITÀ – QUALITA’ (Allegato n. 1) DESCRITTORI DEI LIVELLI OTTIMO/AVANZATO Elevata padronanza delle competenze: possiede totalmente e sempre l’insieme delle conoscenze inerenti l’ambito professionale, che applica e regola in modo altamente qualificato e specializzato. Eccellenza, disponibilità, impegno e rendimento pienamente soddisfacenti. BUONO/PROGREDITO Buona padronanza delle competenze: possiede quasi sempre l’insieme delle conoscenze inerenti l’ambito professionale, che applica e regola in modo autonomo. Disponibilità, impegno e rendimento al di sopra della media. SUFFICIENTE/COMUNE Normale padronanza delle competenze: possiede frequentemente l’insieme delle conoscenze inerenti l’ambito professionale, che applica e regola in modo adeguato e soddisfacente. Disponibilità, impegno e rendimento nella media. PARZIALE / INSUFFICIENTE Inadeguata padronanza delle competenze: possiede solo alcune conoscenze inerenti l’ambito professionale, che applica con fatica, in modo discontinuo e disorganizzato. Insoddisfacenti disponibilità e impegno, rendimento limitato e al di sotto della media. MINIMALE / SCARSO/INIZIALE Scarsa padronanza delle competenze: possiede in modo inadeguato l’insieme delle conoscenze inerenti l’ambito professionale, che non riesce quasi mai ad applicare e regolare in modo adeguato e pertinente. Disponibilità, impegno e rendimento inconsistenti. SCALA A Punteggio 5 B 4 C 3 D 2 E 1 P.Crispiani-M.L.Capparucci-C.Giaconi, 2001. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 18 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 4.4 La comparazione La valutazione delle prestazioni umane condotta alla luce di un sistema criteriale di natura qualitativa ed intersoggettiva, utilizza valutazioni su una serie di competenze isolate e disaggregate in riferimento alla Mappa delle componenti della competenza (allegato n. 4). Selezionando fino ad un massimo di otto competenze, si produce una loro valutazione su una Scala ordinale pentenaria, facendo riferimento alla Scala dei livelli di padronanza (Allegato n. 1). Il sistema esprime una “bassa vocazione misurativa”, assunta sui cinque indicatori da almeno tre osservatori/valutatori. Il valore in scala è attribuito da ciascun osservatore/valutatore sulla base degli Indicatori e dei Descrittori della scala stessa e per ciascuna competenza osservata, quindi è depositata nel diagramma (Tavola di comparazione) secondo le singole distribuzioni, ottenendo per ciascuno una linea di distribuzione. Sulle tre linee di distribuzione si conduce la necessaria comparazione allo scopo di apprezzarne il livello di convergenza oppure di divergenza, in cui consta la intersoggettività, che si definisce come grado di accordo. La credibilità e l’assunzione delle valutazioni formulate si pone in ragione della maggiore o minore convergenza tra le tre espressioni. L’indice di concordanza, o grado di accordo, tra le tre curve di distribuzione è ricavabile da una duplice analisi: a. Analisi intuitiva e visiva. b. Analisi statistica. A. L’Analisi intuitiva e visiva fornisce un’idea del grado di vicinanza o lontananza tra le valutazioni, quindi rileva: gli accordi totali (di tre valutatori) sul numero degli accordi possibili1; gli accordi parziali (di due valutatori) sul numero degli accordi possibili; gli accordi nulli (di nessun valutatore) sul numero degli accordi possibili; lo scarto massimo (in una delle competenze valutate); la media degli scarti (somma degli scarti diviso il numero degli accordi possibili). B. L’Analisi statistica fornisce una parziale misurazione delle concordanze tra le tre valutazioni mediante una serie alternativa di elaborazioni statistiche tra le quali appare di maggior pertinenza il calcolo dell’Indice di concordanza (K) di Cohen. Il coefficiente di Kappa di Cohen è calcolato tra due variabili ed è compreso tra 0 e 1, dove lo 0 corrisponde ad una correlazione del tutto casuale, mentre l’1,00 corrisponde alla massima correlazione tra le prove. Dunque, la formula: K = Numero accordi osservati – Numero accordi attesi ___________________________________ Numero totale casi – Numero accordi attesi Il coefficiente di correlazione massima è pari a 1.00. Si attribuisce una ripartizione di valori secondo la tabella posta da Landis e Koch (1977): Un valore pari a 0.00 indica un accordo nullo (nessuna concordanza). 1 Il numero degli accordi possibili è dato dal numero delle competenze disposte sull’ascissa e prese in considerazione. Piero Crispiani – Università di Macerata 19 v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks - tra 0.01 e 0.20: accordo scarso - tra 0.21 e 0.40: accordo modesto.. - tra 0.41 e 0.60: accordo moderato. - tra 0.61 e 0.80:accordo sostanziale. - tra 0.81 e 0.99: accordo quasi perfetto. Percepita in una delle due modalità sopra indicate, la minore o maggiore convergenza delle tre valutazioni attesta della loro credibilità intersoggettiva, o sociale, pertanto costituisce un Indice di credibilità. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 20 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks TAVOLA DI COMPARAZIONE (Allegato n. 5) 5 4 3 2 1 ASCISSA DELLE COMPETENZE OSSERVATE Simulazione 5 4 3 2 1 Comp. 1 Comp. 2 Comp. 3 Comp. 4 Comp. 5 Comp. 6 Comp. 7 Comp. 8 ASCISSA DELLE COMPETENZE OSSERVATE Valutatore A Valutatore B Valutatore C Convergenza totale 2 su 8 Convergenza parziale 4 su 8 Convergenza nulla 2 su 8 Scarto massimo = 3 su 5 Scarto medio = 14/8 = 1.75 Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 21 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 5.5 IL LIBRETTO FORMATIVO E DELLE COMPETENZE La Presa in carico e l’Orientamento al lavoro di una persona pone, in molti sistemi a tecnologia avanzata, ben presenti nell’Europa Comunitaria, un atto preventivo ed ampiamente diffuso indicabile come Libretto formativo e delle competenze (LFC) che lo accompagna e si aggiorna lungo tutta la sua vita lavorativa. Tale strumento, che in realtà consta di un Processo certificatorio, si qualifica come un Atto di Documentazione e di orientamento della persona nella prospettiva della guida sia alla formazione continua che alla vita professionale. Esso pertanto conosce una propria urgenza in presenza di soggetti con disabilità e tende ad introdurlo nel sistema della “Certificazione delle competenze” che, in molti Paesi comunitari, affianca o sostituisce i primato del titolo di studio. Generato dalla Scuola o da altro Ente formatore o Ente certificatore, il LFC costituisce un processo che testimonia, unitamente alla indicazione delle competenze realmente esperite o costruite, e con riferimento alla particolare condizione personale, i seguenti fattori: - i percorsi formativi formali; - la formazione non-formale (post-scolastica); - la formazione informale (personale); - il pregresso lavorativo; - gli interessi e gli hobby; - le aspettative familiari e personali. Il Documento, che può essere accompagnato anche dal Curriculum Vitae e da eventuali Lettere di referenze, fornisce una immagine dinamica della persona, connette i titoli alle competenze effettivamente perseguite e consente alla persona, ai familiari ed ai professionisti che se ne fanno carico, di progettare e gestire la vita lavorativa della persona disabile, dando luogo al disegno che definiamo Progetto di vita. Un modello di Libretto Formativo e delle Competenze è nell’Allegato n. 6. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 22 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks LIBRETTO FORMATIVO E DELLE COMPETENZE (Allegato n. 5) di ___________________________________________________________________ GENERATO DA: (Scuola, Ente, Centro di formazione, Agenzia, certificatore, Tutor specialista) ________________________________________________________________________________________ CERTIFICATORE: (Inserire nome e qualifica del certificatore). ________________________________________________________________________________________ DATA DI GENERAZIONE ___________________________ NOTE E FIRMA DEL CERTIFICATORE : ____________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ Ai sensi delle vigente normativa si autorizza la tenuta ed il trattamento interno dei dati contenuti nel presente documento. FIRMA DELL’INTESTATARIO DEL LIBRETTO : ________________________________________________ COMPOSIZIONE INFORMAZIONI PERSONALI TITOLI DI ISTRUZIONE FORMAZIONE POST-SCOLASTICA ESPERIENZA LAVORATIVA E PROFESSIONALE COMPETENZE ED ESPERIENZE ASPIRAZIONI Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 23 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks INFORMAZIONI PERSONALI Nome Luogo e data di nascita Residenza E-mail - Tel. Condizione personale1 di criticità Attuale posizione scolastica o post-scolastica Altro TITOLI DI ISTRUZIONE Titolo di studio conseguito Durata del percorso (espressa annualità) Anno di conseguimento Qualifica o abilitazione conseguita in Laurea conseguita Durata del corso di laurea Altri titoli di studio FORMAZIONE POST-SCOLASTICA FORMALE (CORSI, SEMINARI, MASTER, STAGE DI ENTI) DESCRIZIONE N. 1 – Titolo, ente, periodo, qualificacertificazione. DESCRIZIONE N. 2 – Titolo, ente, periodo, qualificacertificazione. DESCRIZIONE N. 3 - Titolo, ente, periodo, qualificacertificazione. DESCRIZIONE N. 4 - Titolo, ente, periodo, qualificacertificazione. DESCRIZIONE N. 5 - Titolo, ente, periodo, qualificacertificazione. 1 Come da Allegato n. 2. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 24 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks ESPERIENZE LAVORATIVE E PROFESSIONALI Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Tipo (ruolo e funzioni), sede, periodo, attestazione Altro COMPETENZE ED ESPERIENZE Lingua straniera __________ Informatiche __________ Patente __________ Tecniche __________ Altro _______________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ASPIRAZIONI ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________ HOBBY E INTERESSI PERSONALI ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ Aggiornamenti in data ______________________________________________________________________ Il Certificatore ________________________________________________ Il titolare del Libretto ________________________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 25 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 6. LE MAPPATURE 6.1 La mappatura dei siti lavorativi nel territorio. Istituzioni ed operatori procedono ad una prima indagine dei Siti lavorativi per la potenziale integrazione lavorativa dei disabili in un territorio, mediante osservazioni, interviste e conoscenze indirette, documentabili in una apposita scheda. RILEVAZIONE DEI SITI LAVORATIVI PER LA POTENZIALE INTEGRAZIONE LAVORATIVA DEI DISABILI (Allegato n. 7) Denominazione __________________________________________________________________ Ragione sociale __________________________________________________________________ Località ________________________________________________________________________ Tel. ____________________________________________________________________________ E-mail __________________________________________________________________________ Web Site________________________________________________________________________ Tipologia del sito lavorativo: ufficio pubblico azienda privata studio libero-professionale ristorazione e turismo servizi centro commerciale centro artigianale negozio servizi socio-sanitari attività on-line Altro __________________________________________________________________________ Orari di funzionamento e eventuale flessibilità ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Luogo di lavoro ed eventuale flessibilità ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Ruoli professionali presenti: dirigente assistente cameriere responsabile di area tecnico cuoco o aiuto cuoco Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 26 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks impiegato operaio usciere portiere manovale centralinista inserviente custode artigiano Altro____________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Eventuali barriere architettoniche: inesistenti parziali totali Eventuali altri impedimenti all'accesso: ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Accettabilità igienico-sanitaria si no ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Ruoli potenzialmente disponibili all'integrazione del disabile ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Osservazioni del valutatore: potenziali d'integrazione ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Referente in sede _________________________________________________________________ ______________________________ Il valutatore ________________________________ Luogo e data 6.2 L’analisi ergonomica dei siti Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 27 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks ANALISI ERGONOMICA DI SITI LAVORATIVI PER L’INTEGRAZIONE LAVORATIVA DEI DISABILI (Allegato n. 8) Denominazione del sito____________________________________________________________ Tipologia _______________________________________________________________________ Località ________________________________________________________________________ Ambienti accessibili al lavoro di persone disabili: 1 ____________________________________________________________________________ _ 2 ____________________________________________________________________________ _ 3 ____________________________________________________________________________ _ 4 ____________________________________________________________________________ _ ANALISI DEGLI AMBIENTI Ambiente n. 1 - __________________________________________________________________ Attività in svolgimento: ___________________________________________________________ Strumentazioni presenti: __________________________________________________________ Funzioni generiche richieste: _______________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Funzioni specifiche richieste: _______________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Cooperazioni richieste: ___________________________________________________________ Grado di autonomia richiesta: _____________________________________________________ Impedimenti presenti: ____________________________________________________________ Rischi presenti: __________________________________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 28 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Presenza di un tutor o guida o responsabile: __________________________________________ Valutazione delle funzioni specifiche richieste (fino ad un massimo di otto competenze e con riferimento al livello prestazionale, come da “Scala pentenaria generale” – Allegato A). Competenza richiesta Livello richiesto 1.__________________________________________________________ ______________ 2. _________________________________________________________ ______________ 3. _________________________________________________________ ______________ 4. ________________________________________________________ ______________ 5 ________________________________________________________ ______________ 6. ________________________________________________________ ______________ 7. _________________________________________________________ _______________ 8. _________________________________________________________ _______________ Data __________________ Firma _______________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 29 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 7. LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE 7.1 Il Profilo Prestazionale Individuale A seguito della individuazione dei possibili siti lavorativi per l’integrazione (Allegato n. 7) e della loro Analisi ergonomica (Allegato n. 8) l’elaborazione di un progetto di inserimento lavorativo costruisce un Bilancio delle competenze individuali in relazione alle competenze richieste dallo specifico sito, ovvero al contesto lavorativo che si prende in considerazione. Si tratta dunque di un Profilo in vario modo già mirato ad una soluzione integrativa che si ritiene accessibile ed oggetto di una progettazione Tale documento, definito “Profilo prestazionale” non ha carattere generale sull’interezza delle funzioni e competenze del soggetto, ma limita la propria mira a quelle competenze richieste o, comunque, più prossime alla destinazione lavorativa PROFILO PRESTAZIONALE Rilevazione dei potenziali funzionali individuali per l’integrazione lavorativa mirata di persone disabili (Allegato n. 9) Nome ________________________________________ nato il ____________ età ____________ Tipo di disabilità_________________________________________________________________ Ambiti disfunzionali: intellettivo comunicativo motorio uditivo psichico visivo prassico-coordinativo altro: _________________________________ Titolo di studio (scolastico) ________________________________________________________ Altri titoli formativi ______________________________________________________________ Pregresso di formazione al lavoro _________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Pregresso lavorativo ______________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Grado di pervasività della disabilità in relazione alla condizione lavorativa: lieve media severa Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 30 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Grado di autonomia personale1: Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Scarso Eventuali sussidi tecnologici richiesti: ______________________________________________ ________________________________________________________________________________ Eventuali altre limitazioni: _________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Ruolo o funzioni professionali possibili: dirigente assistente cameriere responsabile di area tecnico cuoco o aiuto cuoco impiegato operaio usciere portiere manovale centralinista inserviente custode artigiano BILANCIO DELLE COMPETENZE PER AREE DI FUNZIONI2: Area corporea: Schemi semplici ______ Combinati ______ Globali ______ Bimanuali ______ Camminare ______ Prensione ______ Salire-scendere scale ______ Autonomia igienica ______ Tono/vigoria ______ Coordinamento generale ______ Eventuali disturbi neuro-motori: tremuli, spastici, atassici, coreici, mioclonici, ticcosi, ecc. Area emotiva: Controllo emozionale ______ Sicurezza/serenità ______ Adattamento ______ Area affettiva/motivazionale Alle relazioni umane ______ Alle attività ______ Alla collaborazione ______ Area del pensiero Comprensione delle situazioni ______ di regole ______ dei rischi ______ Memoria _____ Tutte le valutazioni vanno condotte con riferimento alla “Scala pentenaria generale” – Allegato n. 1. 2 Secondo un modello bio-psico-operante. Sono da indicare solo le aree soggettivamente disfunzionali. 1 Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 31 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Relazioni logiche ______ Ragionamento ______ Ideazione di azioni ______ Valutazione di sé ______ del proprio operato ______ di situazioni/risultati ______ Area della comunicazione Comunicazione non-verbale (gestuale, visuale) ______ Competenza fonatoria ______ lessicale ______ frasale ______ Comprensione messaggi verbali ______ Produzione messaggi verbali ______ Area sociale Capacità relazionali dirette/paritarie ______ formali/gerarchiche ______ Area operativa Esecuzione di azioni semplici Esecuzione di azioni combinate-sequenziali Esecuzione di consegne plurime Autonoma iniziativa Soluzione di problemi d’azione (procedurali) Lavoro cooperativo Lettura Scrittura Calcolo VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE RICHIESTE1 RELATIVAMENTE AL SITO LAVORATIVO _______________________________________________________________ Competenza richiesta Livello presente 1.__________________________________________________________ ______________ 2. _________________________________________________________ ______________ Indicare fino ad un massimo di otto competenze richieste, come da “Analisi ergonomica – Allegato …. e con riferimento al livello prestazionale, come da “Scala pentenaria generale” – Allegato n. 1). 1 Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 32 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 3. _________________________________________________________ ______________ 4. ________________________________________________________ ______________ 5 _________________________________________________________ _____________ 6. ________________________________________________________ ______________ 7. _________________________________________________________ _______________ 8. _________________________________________________________ _______________ Rilevazione delle componenti conoscitive e funzionali: Componente conoscitiva Possesso del quadro concettuale si no Possesso del linguaggio pertinente si no Possesso della L2 si no Conoscenze tecnologiche si no Conoscenza dei concetti, delle si esperienze e delle innovazioni lavorative no Conoscenza dei processi e degli scopi lavorativi si no Conoscenza di fonti ed informazioni specifiche si no Capacità esecutive, strumentali si e operative ed applicative no si Capacità organizzative: di orientamento, rielaborazione e documentazione no Capacità valutative e controllo si dell'agire no Componente funzionale Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 33 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Capacità strategiche e si no conduzione di attività in autonomia Capacità relazionali, cooperative ed comunicative si no Capacità di controllo dell'attività lavorativa, continuità ed adattamento si no Capacità autoriflessiva si no Osservazioni del valutatore: potenziamento di competenze per l'integrazione ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Referente in sede _________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________ Il valutatore ____________________________________ Luogo e Data Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 34 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 8. LA FORMAZIONE INDIVIDUALE MIRATA a. b. Sulla scorta della doppia prospettiva di analisi, riferita ad: Analisi ergonomica di siti lavorativi per l’integrazione lavorativa dei disabili (allegato n. 8); Profilo Prestazionale Individuale (allegato n. 9); ed operando la necessaria comparazione dei livelli si delinea il fabbisogno formativo individuale, globalmente indicabile come Bisogno Educativo Speciale (BES) cui il Sistema corrisponde attivando un’azione preparatoria del soggetto con specifico riferimento alle competenze richieste in un dato Sito lavorativo, pertanto secondo una Formazione Individuale mirata. Dunque, individuato un sito di possibile inclusione ed operata la valutazione ergonomica, l’Operatore specialista procede ad un Progetto di azione formativa mirata. PROGETTO DI AZIONE FORMATIVA MIRATA (Allegato n. 10) Definizione (corso, seminario, master, stage, formazione in servizio,formazione a distanza) ___________________________________________________________________________ Relativa a: __________________________________________________________________ Ambito disfunzionale _________________________________________________________ Tipologia di disabilità _________________________________________________________ Documentazione consultata ______________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Bisogno Formativo _____________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Condizioni soggettive ___________________________________________________________ PROGETTO FORMATIVO Ambito formativo ______________________________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 35 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks _____________________________________________________________________________ Competenze funzionali attese (Abilità) _____________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Competenze culturali attese (Conoscenze) ___________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Piano curricolare (programma, obiettivi, modalità) ____________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Processo formativo (modalità, ore, sedi) ____________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ Sussidi e risorse _______________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 36 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks _____________________________________________________________________________ Forma di ____________________________________________________________ valutazione _____________________________________________________________________________ Forma di certificazione __________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ data _______________________ Firma _____________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 37 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 9. L’ACCOMPAGNAMENTO Accompagnatore, mentoring. Accordi programmatici con i soggetti del Working Integration of Disabled: tutor, responsabili dei siti Working Place, soggetto in azione…. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 38 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 10. LA VALUTAZIONE DEL PROCESSO 10.1 Valutazioni in progress A distanza di un periodo ritenuto sufficientemente indicativo, il processo di inserimento e di integrazione lavorativa del soggetto disabile impone l’avvio di un lavoro di valutazione della efficienza e qualità in riferimento agli otto Obiettivi comportamentali assunti (Competenze richieste dalla Analisi ergonomica del sito lavorativo (Allegato n. 8) e precedentemente accertati nel Profilo Prestazionale Individuale (Allegato n. 9) La valutazione, nelle misure della Scala generale di padronanza (Allegato n. 1) viene condotta da almeno tre valutatori tra: responsabile del sito, valutatore esterno, familiare, soggetto disabile, altro. Le tre valutazioni vengono proiettate sulla Tavola di comparazione (Allegato n. 5) ed accreditate di un Indice di credibilità. VALUTAZIONE DEL PROCESSO INTEGRATIVO (Allegato n. 11) Processo integrativo di ____________________________________________________________ Denominazione del sito____________________________________________________________ Ambiente di integrazione _________________________________________________________ Attività in svolgimento: ___________________________________________________________ Periodo. Dal __________________________ al _________________________ Valutazione delle funzioni specifiche richieste (fino ad un massimo di otto competenze e con riferimento al livello prestazionale, come da “Scala pentenaria generale” – Allegato n. 1). Competenza richiesta Livello Richiesto - espresso 1.__________________________________________________________ _____ ________ 2. _________________________________________________________ ______ _______ 3. _________________________________________________________ ______ _______ 4 ________________________________________________________ ______ _______ 5 _________________________________________________________ ______ _______ 6. ________________________________________________________ ______ _______ 7. _________________________________________________________ ______ ________ 8. _________________________________________________________ ______ ________ Data __________________ Il valutatore _______________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 39 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 10.2 Storia di caso STORIA DI CASO Autovalutazione del processo integrativo (Allegato n. 12) Esperienza di integrazione lavorativa di _____________________________________________ Relativa al sito____________________________________________________________ Attività in svolgimento: ___________________________________________________________ Periodo. Dal __________________________ al _________________________ AUTOBIOGRAFIA SEMI-STRUTTURATA Della mia esperienza lavorativa ritengo interessante tracciare la seguente sintesi: ______________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Le esperienze più significative sono state: _____________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ I miei punti o momenti di forza sono stati: _____________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ I miei punti o momenti di debolezza sono stati: _________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 40 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks Definirei la mia esperienza lavorativa con i seguenti cinque attributi: _______________________ _______________________________________________________________________________ In questa esperienza io mi definirei con i seguenti cinque attributi: __________________________ _______________________________________________________________________________ Il mio bilancio di soddisfazione/insoddisfazione è: ______________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Le mie prospettive-aspettative sono: __________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Racconto un episodio interessante: ___________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Data __________________ Firma _______________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 41 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 10.3 Indagine di clima INDAGINE DI CLIMA IN AMBIENTE LAVORATIVO (Allegato n. 13 ) INDICATORE SI NO 1. Lavori in un ambiente fisicamente sicuro? 2. Lavori in un ambiente igienico? 3. Conosci/riconosci il posto dove devi lavorare? 4. Accedi facilmente al posto dove devi lavorare? 5. Ti sono state dette con chiarezza le cose che devi fare? 6. In caso di aiuto sai a chi rivolgerti? 7. I tuoi responsabili ti seguono? 8. Gli altri percepiscono se il tuo lavoro è fatto bene? 9. Ti senti accettato? 10.Ti senti stimato? 11.Ritieni di essere utile? 12. Hai una buona collaborazione con gli altri? 13. Vai al lavoro contento, motivato, sereno? 14. Conosci gli scopi/obiettivi dell’organizzazione in cui lavori? 15.Hai ricevuto dei riconoscimenti pubblici? 16. hai imparato capacità nuove? 17.L’organizzazione ti segue, osserva, valuta? 18. Ti hanno proposto una formazione o aggiornamento? 19.Ti informano sulle novità? 20. Intendi continuare a lavorare nello stesso posto? NON-SO OSSERVAZIONI SUL SITO LAVORATIVO: Punti forti: ___________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Punti deboli: __________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ data _________________ Firma ______________________________________ Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 42 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 11. LA BANCA DATI La gestione del Processo di Working Integration of Disabled necessita di un articolato supporto informatico esteso ad un ambito territoriale (in Italia l’ambito regionale o provinciale), quindi un database regionale informatizzato, di agevole accesso agli operatori ed alle persone direttamente interessate, nei limiti della tutela della personale privacy. Una struttura capofila costruisce pertanto e gestisce una banca dati che include le seguenti classificazioni di informazioni e le necessarie regole di accesso. 1. Elenco territoriale dei siti lavorativi per la potenziale integrazione lavorativa dei disabili (Allegato n. 7). 2. Valutazione ergonomica dei siti lavorativi per l’integrazione lavorativa dei disabili (Allegato n. 8). 3. Elenco territoriale delle persone disabili aspiranti all’integrazione lavorativa classificati per: a. Ordine alfabetico. b. Tipologia di disabilità (Allegato n. 2). c. Livello di studio formale. d. Ambito territoriale. 4. Libretti formativi e delle competenze (Allegato n. 6). 5. Elenco territoriale dei Tutor Specialisti certificati/riconosciuti. 6. Elenco territoriale dei Centri/Agenzie per l’impiego. 7. Altri riferimenti. In relazione al database regionale ed alla documentazione individuale (Certificazioni, Libretto formativo me delle competenze, Profilo prestazionale ed altro), è possibile mettere a regime la disponibilità di una Competenze card individuale. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 43 SLID - Social and Labour Insertion of Disabled Persons IPA – Adriatic Cross-Border Cooperation - Priorità 1 - Economic, Social and Institutional Cooperation - Misura 1.3 – Social, Health and Labour Networks 12. I TUTOR SPECIALISTI 12.1 Le definizioni Le complesse funzioni richieste alla progettazione ed alla conduzione del Processo di formazione e di avvio al lavoro di persone disabili impone l’impegno professionale di operatori appositamente formate ed istituzionalmente riconosciute la cui definizione rimanda ad una pluralità di figure comunemente indicate come mediatore, formatore, educatore, mentore, tutor, coach, counselor, trainer, ecc. La difficoltà definitoria è poi incrementata dal riferimento alla disabilità ed ai problemi di progettazione di azioni e di valutazione ad essa connessi. In ragione di ciò, richiamando l’uso internazionalmente riconosciuto dell’attributo di “speciale” in riferimento ala disabilità, si ritiene pertinente denominare la figura professionale in questione come Tutor specialista. 12.2 Le funzioni a. Collabora alla valutazione funzionale. b. Conduce relazioni con la famiglia del disabile. c. Opera la valutazione ergonomica dei working spaces. d. Progetta la Formazione Individuale Mirata. e. Gestisce e coopera alla la Formazione individuale mirata. f. Cura l’apertura e l’aggiornamento del Libretto formativo e delle competenze. g. Conduce l’accompagnamento all’inserimento e integrazione. h. Valuta il Processo di Working Integration of Disabled. i. Accerta eventuali Bisogni Educativi speciali. l. Riprogetta la Formazione Individuale Mirata. 12.3 La formazione Curricolo formativo dell’Operatore specialista. Enti formatori. 13.4 La certificazione Enti certificatori. Prove di certificazione Le reti. Piero Crispiani – Università di Macerata v. I° maggio,9 60037 Monte San Vito (AN) tel. + 39.071.740274 [email protected] 44