P A G I N A 3 CHIESA PRIMOPIANO IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 11 DICEMBRE 2010 PREPARASI AL NATALE CON LA PREGHIERA IN CHIESA E IN FAMIGLIA TEMPO DI NOVENA: UN DONO ANNUNCIATO S nunciato. Così giorno dopo giorno l’attesa si arricchisce di simboli fino a giungere alla Rivelazione del bambino in fasce adagiato nella mangiatoia. È uno strumento che vuole creare un “legame” tra la liturgia della Parola, celebrata in chiesa, e la vita del ragazzo e quella della sua famiglia. L’iconografia dell’antica abside di Sant’Abbondio permette, quest’anno, di recuperare con i nostri ragazzi un vero capolavoro… creando magari in loro l’attesa di poterlo vedere realmente in una visita da organizzare. Narrare ai bimbi l’annuncio che nella storia della salvezza è stato fatto di questo Dono, offre in consegna il compito di continuare a narrare, di essere testimoni e profeti… di scrivere nuove pagine dell’eterna e già compiuta storia di salvezza. toria di un dono annunciato. È il titolo della Novena di Natale proposta in questo anno. Un titolo evocativo, che vuole far ripensare all’intera storia di salvezza e che intende ricollegarsi all’esperienza dell’annuncio che caratterizza il cammino di iniziazione cristiana che si vive in ogni parrocchia. Una Novena di Natale, quella di quest’anno, che ci conduce a fare memoria della storia dell’annuncio di quel Dono del Padre che è il Messia, il Cristo e Signore. Quasi a voler ridestare in tutti i credenti l’attesa del Salvatore, perché non sia attesa stanca, o troppo indaffarata. Ma anche per aiutare a comprendere che l’attesa non è lo stato euforico di un momento prossimo alla festa; l’attesa è un atteggiamento che deve caratterizzare l’intera esistenza del credente: viviamo “nell’attesa della tua venuta”. Nelle celebrazioni in chiesa, attraverso le profezie di Natan, Isaia, Osea, Geremia e poi gli annunci degli angeli a Giuseppe, a Maria e ai pastori siamo invitati a riscoprire una ricca simbologia fatta di immagini sempre più pregnanti che svelano gradualmente la vera identità dell’ “Atteso dalle genti”. Le diverse immagini non valgono solo per il loro significato simbolico, ma anche perché ci invitano a riconoscere una presenza del Signore che si fa viva dentro la storia umana: l’incarnazione, appunto. Il Signore si nasconde dietro ad al- Il materiale per la Novena si può prenotare e ritirare telefonando allo 031-5001210 Ufficio Pastorale dei Giovani cuni simboli, ma in questo modo egli fa comprendere, svela e spiega il vero senso della sua presenza. Pensiamo alla ricchezza anche attuale di alcune simbologie, come quella dell’accasarsi, dei legami e relazioni familiari (padre, madre, figlio ...) e di altro ancora. Un calendario, fra le mani dei bambini, invita a svelare (aprire la finestrella) lentamente la vera identità del Dono an- Un altro libretto è destinato invece proprio alle famiglie. Contiene una brevissima proposta di preghiera da realizzare in famiglia prima dei pasti: ogni giorno un brano della Parola di Dio che aiuta a comprendere i “doni” che sono sulle nostre tavole come simboli che “trascendono” la loro funzione per aiutarci ad accogliere il “dono” per eccellenza, che è il Signore, e per aiutarci a diventare a nostra volta ‘dono’ nei confronti degli altri; e una preghiera, che si ripete uguale ogni giorno e che conclude la proposta. Lo stesso sussidio riporta poi, per ogni giorno, un brano di meditazione sul Natale, preso da scritti di autori cristiani CHE COS’È LA NOVENA DI NATALE La Novena di Natale è una forma di preghiera tradizionale che si ripete nei 9 giorni dal 16 al 24 dicembre. Pur non appartenendo alla Liturgia ufficiale della Chiesa, ma alla pietà popolare, la Novena può essere valorizzata come preparazione spirituale al Natale: è un’opportunità, nei giorni spesso frenetici che precedono le feste, per dedicare del tempo a concentrarsi sul mistero dell’Incarnazione di Gesù Cristo e disporsi ad accoglierlo come l’Unico che può dare senso alla nostra vita. Secondo la tradizione, la Novena di Natale prevede il canto delle Profezie messianiche dell’Antico Testamento (per le quali esistono diverse proposte di melodie): trattandosi di una preghiera non ufficiale, comunque, la Novena può essere realizzata in diversi modi, sottolineando in ogni caso la centralità della Parola di Dio. di epoche diverse. È rivolto a quelle persone che non potendo partecipare alla liturgia in chiesa non vogliono comunque rinunciare a una riflessione per la loro crescita spirituale. don BATTISTA RINALDI UN GIOIELLO DOVE L’ARTE È ESPRESSIONE DI FEDE L’abside di Sant’Abbondio L a basilica di Sant’Abbondio è tra i più antichi e importanti luoghi di culto della nostra Diocesi (sorta verso il V sec., è stata cattedrale di Como fino al 1013) e ha un notevole valore artistico come esempio significativo dell’architettura romanica lombarda. L’abside della Basilica è decorata con il ciclo di affreschi delle “Storie di Cristo” (13151325) che illustrano l’infanzia e la passione di Gesù. Que- st’opera preziosa è stata di recente oggetto di restauri, conclusi nel 2003, a cura della Soprintendenza ai Beni Monumentali della Lombardia. Gli affreschi delle “Storie di Cristo” comprendono 20 riquadri. Da questi, per la proposta della Novena di Natale 2010, sono state scelte 9 immagini che illustrano i 9 giorni di preghiera: • 16 dicembre, “La casa”, dall’affresco della Presentazione al tempio di Gesù, rappresenta le PREGARE IN CHIESA, PREGARE IN CASA La famiglia, Chiesa domestica, vive attraverso specifiche ritualità la relazione con Dio. Gli sposi pregano insieme per alimentare il loro amore alla sorgente che è Cristo. I genitori pregano insieme ai figli per educarli a riconoscere in Cristo l’unico riferimento della propria vita. La preghiera in famiglia prepara il cuore alle celebrazioni della comunità parrocchiale; ed è strumento perché la grazia dell’Eucaristia domenicale si diffonda in tutti i giorni della settimana. I “giorni della Novena” sono un tempo quanto mai opportuno per dare spazio a momenti di preghiera familiare che preparino ad accogliere nella propria casa il Dio-con-noi. Possono essere i momenti in cui ci si ritrova per il pasto (a questi è indirizzato il sussidio diocesano per la Novena), può essere una preghiera serale prima della buonanotte. Insieme a questa preghiera anche altri segni tipicamente familiari, come la corona di Avvento o la contemplazione del presepe preparato in casa, possono alimentare la spiritualità dell’attesa del Natale. A CURA DELL’UFFICIO PER LA PASTORALE DELLA FAMIGLIA colonne e il tempio di Gerusalemme; • 17 dicembre, “Il giglio”, particolare dell’Annunciazione, simboleggia la purezza e la bellezza; è l’unico elemento che richiama l’immagine del germoglio ricordata nella lettura del profeta Isaia; • 18 dicembre, “Il santo monte” di cui parla Isaia è rappresentato dal colle su cui pascolano le pecore dell’Annuncio ai pastori. • 19 dicembre, “Il liberatore” o Messia, viene indicato anche come l’Unto del Signore; gli angeli presenti al Battesimo di Cristo reggono le vesti e un vasetto con il Crisma (angeli ‘mirrofori’); • 20 dicembre, “La palma” che si piega ad offrire i suoi frutti al piccolo Gesù si trova nella scena della Fuga in Egitto; la pianta simboleggia l’uomo giusto e l’abbondanza della grazia; anche in questo caso è il simbolo che più si avvicina all’ombra del cipresso ricordata dal profeta Geremia; • 21 dicembre, “Lo sposo fedele” viene rappresentato dai Pastori, che vegliano di notte insieme ad un cane vigile; a loro per primi si rivela l’annuncio della salvezza; • 22 dicembre, “Il Dio con noi” viene annunciato a Giuseppe, che nella scena della Natività sembra meditare sulla grandezza dell’evento accaduto; • 23 dicembre, “Figlio del- l’Altissimo” è il nome con cui l’angelo indica a Maria l’origine del nascituro; nella scena dell’Annunciazione la Madonna sembra obbedire, anche con i gesti, alla volontà di Dio; • 24 dicembre, “Un bambino avvolto” in fasce è il segno che vedranno i pastori, il cen- tro del Natale, il simbolo della grandezza e dell’umiltà dell’amore di Dio; anche l’asino e il bue sembrano riconoscere la bellezza di questo dono. A CURA DELL’UFFICIO PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI