8 IL GIORNALE DI VICENZA GT10590 Sabato 9 Luglio 2011 AUTO BERTON S.r.l. CREAZZO IN VIA PIAZZON Tel. 0444.324630 www.auto-berton.it VENETO VENEZIA.Girodiprostitutecinesi IcarabinieridiMestrehannosequestratonelVenezianoquattro appartamentidovedonnecinesigestivanoungirodiprostitute loroconnazionali.Imilitarihannoanchearrestatoduedonne. Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: [email protected] DATI FINALI2010/2011. Incalolepercentualidi bocciatie“rimandati” Scuoleveneteok conpiùpromossi Straniericompresi InRegioneun workshop targatoUe EVeneziaconl’Europa studiatecnicheeducative controilcyber-bullismo L’Ufficio scolastico:«L’aumento è statodell’1,6% edèincontrotendenzacon lamedia nazionale» Brillano gli studenti del Veneto. Gli scrutini di fine anno hanno fatto registrare un aumento di promossi - +1,6% - rispetto a un anno fa, comprese le ammissioni agli esami di Stato per quelli del quinto anno delle superiori, ed è un dato che va «in controtendenza rispetto al dato nazionale». Lo sottolinea un comunicato dell’Ufficio scolastico regionale, che ha tirato le somme degli scrutini di giugno per «quasi 194 mila alunni frequentanti le scuole secondarie di 2˚ grado statali e paritarie». plessiva degli alunni non ammessi: 9,3% quest'anno, contro il 10,1% dell'anno scorso». E sono calati anche i cosiddetti “rimandati” a settembre: quest’anno sono il 22,5%, mentre l’anno scorso erano il 23,1%, già in calo peraltro rispetto all’anno precedente. Insomma, fa notare l’Ufficio regionale, il riordino della scuola è stato ben gestito: «Le scuole venete reagiscono alle innovazioni nazionali con capacità di organizzazione, studio e ricerca e soprattutto con volontà di curare gli apprendimenti, mettendo al centro gli studenti, chiamati a una partecipazione attiva». MENOBOCCIATI.La media complessiva dei promossi è salita al 68,2% «contro il 66,6% riscontrato l'anno scorso (era il 66,4% del 2008/2009). Viceversa «è scesa la media com- BENE ANCHE LE MEDIE. Buoni, sottolinea l’Usr, anche gli esiti della scuola secondaria di 1˚ grado frequentata da quasi 143 mila alunni, che evidenzia un livello pressoché omoge- VENEZIA neo in tutta la regione, come risulta dalle prove nazionali. Quanto agli scrutini, le medie mantengono «il tasso di mancata ammissione alla classe successiva entro livelli fisiologici (4,5%) e al di sotto del dato nazionale», che l’anno scorso si era attestato al 5% per le non ammissioni alle classi seconde e terze e al 4,6% per quelle all’esame di Stato. BRAVI ANCHE GLI STRANIERI. «Non è cosa da poco, soprattutto se si considera che i risultati conseguiti sono complessivamente in miglioramento nell'ultimo triennio tenuto conto che nella nostra regione la percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole è piuttosto significativa (12,3%)» e che i dati comprendono anche i Centri territoriali permanenti per gli adulti. f Venezia:ipartecipanti delworkshopeuropeo sulcyber-bullismo Perdue giornila Regione Venetoèstata la capitale europeadellalotta contro il bullismoinrete. Palazzo Balbie ilCorecom (comitato regionale comunicazioni)hanno ospitato unworkshop delprogramma europeo“Daphne III” perla prevenzioneelotta contro tuttele forme diviolenza:si è cosìconsolidatoil partenariato all'insegnadellalotta al “cyberbullism”che èstato costituitolo scorsoanno tra Svezia,universitàdiValencia, Romaniaeappuntoil Corecom venetoper l’Italia.Dall’incontro èemersochesarà costituita «unapiattaforma onlinespiegalavicentina MariaRosa Pellizzari,membrodel Corecom- incui tuttipotranno trovareinformazioni eindicazioni suesperienzegià avviatedilotta alcyber-bullismo:sarà una piattaformainterattiva per insegnantieragazzi, chemira a riflettereefarlucesui comportamenticheinducono alla violenzaeal bullismo,sulla responsabilitàeducativa incapo a genitorieistituzioniesu metodologieper affrontare il bullismoinrete. Il Corecom Venetosi poneancora all'avanguardiacome organodi garanziainItalianellarealizzazionediiniziativeutili per proteggere l'utenzapiù "debole"dellarete e nellaprevenzionedelsingolare e semprepiùpreoccupante fenomenodel cyber-bullismo». E STOPBUS IL21-22 TREVISO. Carabiniere Oggidalle21 efinodomani scioperodei treniregionali Spuntail librettoperso nel’57: ora vale8 milioni Arriva un’ondata di scioperi per i trasporti pubblici locali a ridosso del periodo di ferie estive. Le segreterie regionali dei sindacati di settore hanno indetto uno sciopero del personale di Trenitalia in Veneto dalle 21 di questa sera alle 21 di domani, domenica. Trenitalia segnala che i treni a lunga percorrenza saranno regolari mentre «i treni del trasporto regionale potranno subire cancellazioni o variazioni. Modifiche alla circolazione saranno possibili anche prima e dopo la fine dello sciopero». A seguire sono in arrivo due giorni di sciopero dei trasporti pubblici proclamati dai sindacati dei lavoratori ferrovieri, autoferrotranvieri e internavigatori per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore mobilità. Giovedì 21 luglio per l’intera giornata si fermerà il trasporto pubblico locale extraurbano, mentre venerdì 22 luglio incroceranno le braccia per tutta la giornata i dipendenti del trasporto pubblico locale urbano. Anche in questo caso saranno coinvolti anche i treni: dalle 21 del 21 luglio sino alla stessa ora di venerdì 22 lo sciopero riguarderà il trasporto ferroviario. f TREVISO Ritrova un libretto postale risalente alla 2a guerra mondiale, perso nel 1957 quando il saldo era di 49 mila lire (circa 3 mila euro attuali). Ora, con il riconoscimento della rivalutazione, il suo valore potrebbe ammontare fino a 8 milioni di euro. Il fortunato possessore del libretto è un maresciallo maggiore dei carabinieri in pensione originario di Trento, Virginio Oro, di 80 anni, una vita passata nell’Arma in giro per l’Italia e pluridecorato. Oro era ancora un ragazzo quando nel 1943, in piena guerra, il padre decise di depositare tutti i suoi risparmi, 150 mila lire, un cifra ragguardevole per l’epoca, su un libretto di risparmio postale. Il libretto fu smarrito nel ’57 quando aveva ancora un saldo di 49.182 lire. Poco tempo fa la sorpresa: il maresciallo in pensione rovistando nel cassetto dell’abitazione paterna a Castagnole di Paese (Treviso) l’ha ritrovato. Così ha deciso di richiedere alle Poste la somma maggiorata di interessi, rivalutazione monetaria e capitalizzazione. In giacenza che per circa 60 anni ora frutterà qualcosa come 8 milioni di euro. f INTERVISTA. Ilsen.Giaretta: «Aiparlamentari un dignitosostipendio» «Deputati,stop vitalizi Provincedaeliminare» «IlPdhasbagliatoadastenersi maserveunpianopersostituirle» Antonella Benanzato PADOVA Non si pretende di tornare all' età giolittiana in cui per far politica bisognava essere ricchi di famiglia e neppure a quella di Berlinguer che, da segretario nazionale del Pci, si era assegnato lo stipendio di un metalmeccanico. Ma ci vuole una stretta. Parola di Paolo Giaretta, senatore Pd, dal ’96 in Parlamento (ed ex sindaco di Padova). I parlamentari, spiega, dovrebbero accontentarsi «di un dignitoso stipendio da medio dirigente pubblico». E rispetto all'abolizione delle Province e l'astensione del Pd ammette: «È stato fatto un errore». Sbagliando si impara. Ma dovevate sbagliarvi proprio sulla riduzione delle Province? Il Pd ha fatto un errore astenendosi dal voto. È giusto, però, sottolineare che abolire le amministrazioni provinciali senza prevedere la riorganizzazione del sistema delle autonomie è un fatto semplicistico. Le Province, così come sono, non vanno bene e, certamente, vanno eliminate ma serve un progetto. Intanto nella manovra la ridu- zione dei costi della politica è sfumata. È proprio così. I grandi annunci di Tremonti sono rapidamente evaporati sotto il solleone. È fondamentale affrontare la questione con fermezza perché è profondamente sentita dall'opinione pubblica. E i vitalizi? Il vitalizio non ha più senso. È una formula che poteva essere pensata in una società diversa. Chiudiamo questo capitolo che è quello più odioso per i cittadini come quello delle pensioni per i parlamentari e quelle privilegiate perché sono frutto di versamenti limitati, in questo caso c'è la leva fiscale. Un contributo di solidarietà che può variare dal 5% per le pensioni superiori a dieci volte il minimo e al 10% per le pensioni massime. Ma un paese moderno come l'Italia non dovrebbe allinearsi all'Europa? Infatti, va bene la proposta della media europea perché questa consente oggettività e sottrae dalla discrezionalità del Parlamento. Anche se non sono affatto vere le cifre che evidenziano questa enorme disparità tra il trattamento ita- liano e quello di altri paesi europei. In Italia si monetizza tutto, mentre in altri paesi si danno molti servizi. Ma occorre sciogliere il concetto. Sciogliamolo. Il 50% delle competenze deve essere proporzionato all'effettiva presenza in aula e in commissione. Chi partecipa ai lavori è giusto che abbia una retribuzione adeguata alle responsabilità che assume. Chi si fa i fatti suoi non deve essere pagato. Inoltre, occorre distinguere ciò che resta al parlamentare per la propria famiglia e ciò che investe nell'attività democratica come convegni, attività sul territorio, pubblicazioni e contributi alla vita dei partiti . Oggi, un parlamentare può tenere per sé tutta la competenza o impiegarne una parte in queste attività e il cittadino non può saperlo. È arrivato il momento che lo sappia e possa giudicare”. Anchel'on.Gavavivedipolitica: halasciatolaprofessionediavvocato per fare il deputato. Intanto il piagnisteo non mi piace, l'accesso alla professione parlamentare è libero. Come è un fatto di libertà assicurare un decoroso trattamento economico equiparato a quello di un medio dirigente pubblico. Semmai lo scandalo è un altro: ci sono parlamentari che non abbandonano la vita Ilsen. PaoloGiaretta(Pd) professionale. È chiaro che se il parlamentare svolge il proprio ruolo non ha tempo per null'altro. Se ha tempo per altro, non fa bene il suo lavoro. Battere sul taglio dei costi della politica non è demagogico? Ci si sottrae a una deriva demagogica solo mettendosi in sintonia con il Paese. La gente, giustamente, non capisce perché un ragazzo giovane debba provvedere al versamento dei propri contributi per avere una pensione molto modesta, mentre un ragazzo di trent'anni che entra in Parlamento con due legislature, avrà a 65 anni, una pensione di qualche migliaia di euro. Sa un po' di populismo questo improvviso risveglio etico. I politici non sono tutti uguali. Io sono in Parlamento dal 1996 e un aereo di Stato non so nemmeno cosa sia. Non siamo tutti una stessa razza. Su quanto guadagno pago interamente le tasse. Quest'anno ho versato all'erario 70 mila euro, ecco cosa significa essere professionisti della politica. f