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IL GIORNALE DI VICENZA
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Sabato 9 Luglio 2011
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DATI FINALI2010/2011. Incalolepercentualidi bocciatie“rimandati”
Scuoleveneteok
conpiùpromossi
Straniericompresi
InRegioneun workshop targatoUe
EVeneziaconl’Europa
studiatecnicheeducative
controilcyber-bullismo
L’Ufficio scolastico:«L’aumento è statodell’1,6%
edèincontrotendenzacon lamedia nazionale»
Brillano gli studenti del Veneto. Gli scrutini di fine anno
hanno fatto registrare un aumento di promossi - +1,6% - rispetto a un anno fa, comprese
le ammissioni agli esami di
Stato per quelli del quinto anno delle superiori, ed è un dato che va «in controtendenza
rispetto al dato nazionale». Lo
sottolinea un comunicato dell’Ufficio scolastico regionale,
che ha tirato le somme degli
scrutini di giugno per «quasi
194 mila alunni frequentanti
le scuole secondarie di 2˚ grado statali e paritarie».
plessiva degli alunni non ammessi: 9,3% quest'anno, contro il 10,1% dell'anno scorso».
E sono calati anche i cosiddetti “rimandati” a settembre:
quest’anno sono il 22,5%, mentre l’anno scorso erano il
23,1%, già in calo peraltro rispetto all’anno precedente. Insomma, fa notare l’Ufficio regionale, il riordino della scuola è stato ben gestito: «Le scuole venete reagiscono alle innovazioni nazionali con capacità
di organizzazione, studio e ricerca e soprattutto con volontà di curare gli apprendimenti, mettendo al centro gli studenti, chiamati a una partecipazione attiva».
MENOBOCCIATI.La media complessiva dei promossi è salita
al 68,2% «contro il 66,6% riscontrato l'anno scorso (era il
66,4% del 2008/2009). Viceversa «è scesa la media com-
BENE ANCHE LE MEDIE. Buoni,
sottolinea l’Usr, anche gli esiti
della scuola secondaria di 1˚
grado frequentata da quasi
143 mila alunni, che evidenzia
un livello pressoché omoge-
VENEZIA
neo in tutta la regione, come
risulta dalle prove nazionali.
Quanto agli scrutini, le medie
mantengono «il tasso di mancata ammissione alla classe
successiva entro livelli fisiologici (4,5%) e al di sotto del dato
nazionale», che l’anno scorso
si era attestato al 5% per le
non ammissioni alle classi seconde e terze e al 4,6% per
quelle all’esame di Stato.
BRAVI ANCHE GLI STRANIERI.
«Non è cosa da poco, soprattutto se si considera che i risultati conseguiti sono complessivamente in miglioramento
nell'ultimo triennio tenuto
conto che nella nostra regione
la percentuale degli alunni
con cittadinanza non italiana
che frequentano le scuole è
piuttosto
significativa
(12,3%)» e che i dati comprendono anche i Centri territoriali permanenti per gli adulti. f
Venezia:ipartecipanti delworkshopeuropeo sulcyber-bullismo
Perdue giornila Regione
Venetoèstata la capitale
europeadellalotta contro il
bullismoinrete. Palazzo Balbie
ilCorecom (comitato regionale
comunicazioni)hanno ospitato
unworkshop delprogramma
europeo“Daphne III” perla
prevenzioneelotta contro
tuttele forme diviolenza:si è
cosìconsolidatoil partenariato
all'insegnadellalotta al
“cyberbullism”che èstato
costituitolo scorsoanno tra
Svezia,universitàdiValencia,
Romaniaeappuntoil Corecom
venetoper l’Italia.Dall’incontro
èemersochesarà costituita
«unapiattaforma onlinespiegalavicentina MariaRosa
Pellizzari,membrodel
Corecom- incui tuttipotranno
trovareinformazioni eindicazioni
suesperienzegià avviatedilotta
alcyber-bullismo:sarà una
piattaformainterattiva per
insegnantieragazzi, chemira a
riflettereefarlucesui
comportamenticheinducono alla
violenzaeal bullismo,sulla
responsabilitàeducativa incapo a
genitorieistituzioniesu
metodologieper affrontare il
bullismoinrete. Il Corecom
Venetosi poneancora
all'avanguardiacome organodi
garanziainItalianellarealizzazionediiniziativeutili per proteggere
l'utenzapiù "debole"dellarete e
nellaprevenzionedelsingolare e
semprepiùpreoccupante
fenomenodel cyber-bullismo».
E STOPBUS IL21-22
TREVISO. Carabiniere
Oggidalle21
efinodomani
scioperodei
treniregionali
Spuntail
librettoperso
nel’57: ora
vale8 milioni
Arriva un’ondata di scioperi
per i trasporti pubblici locali a
ridosso del periodo di ferie
estive.
Le segreterie regionali dei
sindacati di settore hanno indetto uno sciopero del personale di Trenitalia in Veneto
dalle 21 di questa sera alle 21
di domani, domenica. Trenitalia segnala che i treni a lunga
percorrenza saranno regolari
mentre «i treni del trasporto
regionale potranno subire cancellazioni o variazioni. Modifiche alla circolazione saranno
possibili anche prima e dopo
la fine dello sciopero».
A seguire sono in arrivo due
giorni di sciopero dei trasporti
pubblici proclamati dai sindacati dei lavoratori ferrovieri,
autoferrotranvieri e internavigatori per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del
settore mobilità. Giovedì 21 luglio per l’intera giornata si fermerà il trasporto pubblico locale extraurbano, mentre venerdì 22 luglio incroceranno
le braccia per tutta la giornata
i dipendenti del trasporto pubblico locale urbano.
Anche in questo caso saranno coinvolti anche i treni: dalle 21 del 21 luglio sino alla stessa ora di venerdì 22 lo sciopero
riguarderà il trasporto ferroviario. f
TREVISO
Ritrova un libretto postale risalente alla 2a guerra mondiale, perso nel 1957 quando il saldo era di 49 mila lire (circa 3
mila euro attuali). Ora, con il
riconoscimento della rivalutazione, il suo valore potrebbe
ammontare fino a 8 milioni di
euro. Il fortunato possessore
del libretto è un maresciallo
maggiore dei carabinieri in
pensione originario di Trento,
Virginio Oro, di 80 anni, una
vita passata nell’Arma in giro
per l’Italia e pluridecorato.
Oro era ancora un ragazzo
quando nel 1943, in piena
guerra, il padre decise di depositare tutti i suoi risparmi, 150
mila lire, un cifra ragguardevole per l’epoca, su un libretto di
risparmio postale. Il libretto
fu smarrito nel ’57 quando aveva ancora un saldo di 49.182 lire. Poco tempo fa la sorpresa:
il maresciallo in pensione rovistando nel cassetto dell’abitazione paterna a Castagnole di
Paese (Treviso) l’ha ritrovato.
Così ha deciso di richiedere alle Poste la somma maggiorata
di interessi, rivalutazione monetaria e capitalizzazione. In
giacenza che per circa 60 anni
ora frutterà qualcosa come 8
milioni di euro. f
INTERVISTA. Ilsen.Giaretta: «Aiparlamentari un dignitosostipendio»
«Deputati,stop vitalizi
Provincedaeliminare»
«IlPdhasbagliatoadastenersi
maserveunpianopersostituirle»
Antonella Benanzato
PADOVA
Non si pretende di tornare all'
età giolittiana in cui per far politica bisognava essere ricchi
di famiglia e neppure a quella
di Berlinguer che, da segretario nazionale del Pci, si era assegnato lo stipendio di un metalmeccanico. Ma ci vuole una
stretta. Parola di Paolo Giaretta, senatore Pd, dal ’96 in Parlamento (ed ex sindaco di Padova). I parlamentari, spiega, dovrebbero accontentarsi «di un
dignitoso stipendio da medio
dirigente pubblico». E rispetto all'abolizione delle Province e l'astensione del Pd ammette: «È stato fatto un errore».
Sbagliando si impara. Ma dovevate sbagliarvi proprio sulla riduzione delle Province?
Il Pd ha fatto un errore astenendosi dal voto. È giusto, però, sottolineare che abolire le
amministrazioni provinciali
senza prevedere la riorganizzazione del sistema delle autonomie è un fatto semplicistico.
Le Province, così come sono,
non vanno bene e, certamente, vanno eliminate ma serve
un progetto.
Intanto nella manovra la ridu-
zione dei costi della politica è
sfumata.
È proprio così. I grandi annunci di Tremonti sono rapidamente evaporati sotto il solleone. È fondamentale affrontare
la questione con fermezza perché è profondamente sentita
dall'opinione pubblica.
E i vitalizi?
Il vitalizio non ha più senso. È
una formula che poteva essere
pensata in una società diversa. Chiudiamo questo capitolo
che è quello più odioso per i cittadini come quello delle pensioni per i parlamentari e quelle privilegiate perché sono
frutto di versamenti limitati,
in questo caso c'è la leva fiscale. Un contributo di solidarietà che può variare dal 5% per
le pensioni superiori a dieci
volte il minimo e al 10% per le
pensioni massime.
Ma un paese moderno come
l'Italia non dovrebbe allinearsi
all'Europa?
Infatti, va bene la proposta della media europea perché questa consente oggettività e sottrae dalla discrezionalità del
Parlamento. Anche se non sono affatto vere le cifre che evidenziano questa enorme disparità tra il trattamento ita-
liano e quello di altri paesi europei. In Italia si monetizza
tutto, mentre in altri paesi si
danno molti servizi. Ma occorre sciogliere il concetto.
Sciogliamolo.
Il 50% delle competenze deve
essere proporzionato all'effettiva presenza in aula e in commissione. Chi partecipa ai lavori è giusto che abbia una retribuzione adeguata alle responsabilità che assume. Chi
si fa i fatti suoi non deve essere
pagato. Inoltre, occorre distinguere ciò che resta al parlamentare per la propria famiglia e ciò che investe nell'attività democratica come convegni, attività sul territorio, pubblicazioni e contributi alla vita
dei partiti . Oggi, un parlamentare può tenere per sé tutta la
competenza o impiegarne
una parte in queste attività e il
cittadino non può saperlo. È
arrivato il momento che lo sappia e possa giudicare”.
Anchel'on.Gavavivedipolitica:
halasciatolaprofessionediavvocato per fare il deputato.
Intanto il piagnisteo non mi
piace, l'accesso alla professione parlamentare è libero. Come è un fatto di libertà assicurare un decoroso trattamento
economico equiparato a quello di un medio dirigente pubblico. Semmai lo scandalo è
un altro: ci sono parlamentari
che non abbandonano la vita
Ilsen. PaoloGiaretta(Pd)
professionale. È chiaro che se
il parlamentare svolge il proprio ruolo non ha tempo per
null'altro. Se ha tempo per altro, non fa bene il suo lavoro.
Battere sul taglio dei costi della politica non è demagogico?
Ci si sottrae a una deriva demagogica solo mettendosi in sintonia con il Paese. La gente,
giustamente, non capisce perché un ragazzo giovane debba
provvedere al versamento dei
propri contributi per avere
una pensione molto modesta,
mentre un ragazzo di trent'anni che entra in Parlamento
con due legislature, avrà a 65
anni, una pensione di qualche
migliaia di euro.
Sa un po' di populismo questo
improvviso risveglio etico.
I politici non sono tutti uguali.
Io sono in Parlamento dal
1996 e un aereo di Stato non so
nemmeno cosa sia. Non siamo
tutti una stessa razza. Su quanto guadagno pago interamente le tasse. Quest'anno ho versato all'erario 70 mila euro, ecco cosa significa essere professionisti della politica. f
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giornaledivicenza2011.07.08