CO.NA.PO.
SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO
“nella nostra autonomia la Vostra sicurezza”
SEGRETERIA GENERALE
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Vico del Fiore, 21-23
54011 - Aulla (MS)
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Telefono 0187-421814
Fax 0187-424008
e-mail: [email protected]
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
S.E. Carlo Azeglio Ciampi
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
On.le Silvio Berlusconi
AL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
On.le Gianfranco Fini
AL MINISTRO DELL’ INTERNO
On.le Giuseppe Pisanu
AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALL’ INTERNO
On.le Maurizio Balocchi
Prot. n. 05 / 2003
AL CAPO DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO
DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIF. CIVILE
S.E. il Prefetto Mario Morcone
raccomandata r/r
anticipata via fax
AL DIRIGENTE MEDICO UFFICIO SANITARIO
DIPARTIMENTO VV.F., S.P., e D.C.
Dott. Daniele Sbardella
AL PRESIDENTE COMMISS. MEDICA CENTRALE
AREA MEDICINA DEL LAVORO FORM. SANITARIA
DIREZ. CENTR. PER LA FORMAZIONE – AREA VI
DIPARTIMENTO VV.F., S.P., e D.C.
Vice Prefetto Silvana Lanza Bucceri
AGLI ORGANI DI STAMPA E INFORMAZIONE
LORO
SEDI
Oggetto: Decreto Ministeriale 5 / 2 / 2002 inidoneità al servizio dei Vigili del Fuoco.
Ennesima richiesta di deroga e revisione.
In data 27/05/2002, la scrivente Segreteria Generale CO.NA.PO., ha inviato una
richiesta di deroga e revisione al D.M. 5/2/2002, che per comodità si ripropone allegata
alla presente .
A seguito di ciò, si sono viste solo timide iniziative, che non hanno minimamente
risolto i problemi lamentati e che non sono andate nella richiesta direzione di una
revisione al Decreto in oggetto.
Come volevasi dimostrare, sin dai primi giorni di Gennaio, stanno pervenendo a
numerosi Vigili del Fuoco, le delibere della Commissione Medica Centrale istituita con
1
D.M. 244 del 1/8/2002, nelle quali viene decretata la “temporanea inidoneità al
servizio di istituto con collocamento in malattia d’ufficio”.
Dalle nostre stime, solamente per quanto attiene l’acutezza visiva, questo
potrebbe riguardare, la potenziale inidoneità al servizio di circa il 12-15 % del personale
(3.700 – 4.000 unità Vigili del Fuoco), il tutto perché, ai sensi del Decreto in oggetto, ai
Vigili del Fuoco non è consentito l’ uso delle lenti in servizio e perché non è stato
previsto che i parametri sanitari possano variare in funzione dell’ età nonché dei diversi
profili professionali.
E ancor più scandaloso è il fatto che non sia stata istituita una specifica area (di
minore operatività), dove collocare i Vigili del Fuoco risultati non più idonei al servizio di
massima operatività, ma che potrebbero sempre essere idonei ad altri servizi interni,
quali la Polizia Giudiziaria, la Prevenzione Incendi, le Sale Operative, la formazione del
personale ecc….
MA COSA SIAMO?PRIMA CI USATE ALL’ ESTREMO SENZA PAGARCI E POI VIA?
SIAMO STUFI DI SOPRUSI E ANGHERIE AL CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO
Non possiamo essere tra coloro che servono la Patria e si sacrificano per gli altri
cittadini per soli 1.000 Euro al mese e avere parametri di idoneità psico-fisica talmente
selettivi da non trovare eguali negli altri Corpi sia Civili che Militari.
Eppure, tutti in televisione abbiamo potuto vedere i nostri soldati che partivano
per la missione in Afghanistan, alcuni dei quali con occhiali e lenti correttive dell’
acutezza visiva.
MA COME ??? OCCHIALI O LENTI A CONTATTO SONO ADATTI IN GUERRA PER I
SOLDATI ED INVECE NON LO SONO IN PACE PER I VIGILI DEL FUOCO ???
E ANCOR PEGGIO NON SONO ADATTI PER SERVIZI QUALI LA POLIZIA
GIUDIZIARIA, LA PREVENZIONE INCENDI, LA FORMAZIONE ECC. ???
Di affronti e mancati riconoscimenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ne
abbiamo visti tanti, ma questo è, oltre ché ridicolo, inaccettabile sotto tutti i punti di
vista.
Per questi motivi, ri-alleghiamo alla presente la richiesta di una urgente
revisione del D.M. 5/2/2002 nel senso sopra esposto e, nell’ immediato, chiediamo
un’ intervento che consenta alla nostra Amministrazione di poter temporaneamente
DEROGARE a quegli atti, che attualmente sono obbligatori, e che porteranno
INGIUSTAMENTE alla inidoneità al servizio circa 4.000 Vigili del Fuoco su un totale di
26.000 in Campo Nazionale.
Preannunciamo quindi lo stato di agitazione della categoria, e, in mancanza di
quanto richiesto, avvieremo idonee azioni di protesta, la prima delle quali sarà lo
sciopero della fame e della sete, del Segretario Generale Antonio Brizzi, in divisa a
Roma di fronte al palazzo del Quirinale.
Roma, 22 gennaio 2003
Il Segretario Generale
( Antonio BRIZZI )
Allegati: nota CO.NA.PO. prot. 100 / 2002 del 27 / 05 / 2002 di pag. 3
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CO.NA.PO.
SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO
“nella nostra autonomia la Vostra sicurezza”
SEGRETERIA GENERALE
Vico del Fiore, 21-23 - 54011 - Aulla (MS)
Telefono 0187-421814 - Fax 0187-424008
e-mail: [email protected]
Prot. n. 100 / 2002
Raccomandata r/r
Anticipata via fax
uuu
AL MINISTRO DELL’ INTERNO
On.le Claudio Scajola
AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL’ INTERNO
On.le Maurizio Balocchi
AL CAPO DIPARTIMENTO
DEI VIGILI DEL FUOCO
DEL SOCCORSO PUBBLICO
E DELLA DIFESA CIVILE
S.E. il Prefetto Mario Morcone
ALL’ ISPETTORE GENERALE CAPO
DEL CORPO NAZIONALE
VIGILI DEL FUOCO
Dott. Ing. Alberto D’ Errico
AL DIRETTORE CENTRALE
PER LA FORMAZIONE
DIPARTIMENTO VV.F., S.P., e D.C.
Dott. Ing. Natale Inzaghi
AL DIRIGENTE MEDICO
UFFICIO SANITARIO
DIPARTIMENTO VV.F., S.P., e D.C.
Dott. Daniele Sbardella
AL DIRIGENTE MEDICO
MEDICINA DEL LAVORO
E FORMAZIONE SANITARIA
DIREZIONE CENTRALE
PER LA FORMAZIONE – AREA VI
DIPARTIMENTO VV.F., S.P., e D.C.
Dott. Pierluigi Fortezza
LORO SEDI
Oggetto: Decreto Ministeriale 5/2/2002 inidoneità al servizio dei Vigili del Fuoco.
Richiesta di deroga e revisione.
Come è noto, con l’ emanazione del Decreto Ministeriale in oggetto, sono state
individuate le imperfezioni e le infermità che costituiscono causa di non idoneità
permanente al servizio per il personale operativo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Senza avere la benché minima pretesa di addentrarci nello specifico campo
medico, teniamo comunque a precisare che, a nostro parere, lo spirito di un tale
decreto, debba essere quello di garantire la tutela sul lavoro dei Vigili del Fuoco
attraverso l’ individuazione di parametri psico-fisici minimi tali da non compromettere
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da una parte sia la sicurezza degli operatori e sia l’ efficacia ed efficienza del soccorso,
ma anche tali da non risultare, dall’ altra, talmente selettivi e penalizzanti da richiedere
una prestanza inalterata nel tempo e nelle diverse mansioni, che visto il D.M. in oggetto,
non trova eguali negli altri Corpi dello Stato.
A nostro giudizio infatti, risulterebbe assai facile, per molti Vigili del Fuoco,
incappare, poco prima della fine della carriera, in una causa di inidoneità tra quelle
recentemente decretate.
Tenuto conto infatti del recente innalzamento dell’ età di pensionamento,
appare fisiologico che, in mancanza delle auspicate revisioni al decreto, una gran parte
dei Vigili del Fuoco si troverà, in futuro, dopo avere magari effettuato 30 anni di onorato
servizio operativo, ad essere obbligata al transito senza riconoscimenti presso i servizi
amministrativi, con tutte le annesse conseguenze, compreso il pensionamento a 65 anni
di età.
Questo, oltre che risultare moralmente denigrante e demotivante, è anche
fortemente penalizzante, in quanto la attuale normativa non consente di poter
beneficiare fino in fondo dei riconoscimenti pensionistici derivanti dalla carriera
operativa, qualora transitati nella carriera amministrativa.
Il Decreto in parola stà cominciando a far nascere tensioni nel personale
operativo, il quale stà prendendo coscienza che, in mancanza di revisioni o deroghe, a
fronte del rischio e della dedizione al servizio prestata, si vedrebbe, riconosciuta a fine
carriera, solamente la possibilità di mettere timbri e attaccare francobolli.
Certo viene da chiedersi: come mai, a fronte di uno stipendio medio mensile di
gran lunga inferiore a quello delle Forze di Polizia e Militari, i Vigili del Fuoco
necessitano di parametri di idoneità psico – fisica di gran lunga superiore a questi ?
La ovvia risposta a questa domanda fa certamente intuire quanto siano
sottopagati i Vigili del Fuoco, accomunati agli operai pubblici per quanto riguarda i
riconoscimenti economici e accomunati invece, sembrerebbe, ai piloti di caccia militari
per quanto riguarda il rischio sul lavoro e il conseguente livello di idoneità psico – fisica
al servizio.
Per tornare all’ argomento specifico, dopo la doverosa e significativa
divagazione economica, intendiamo significare anche che ci giungono notizie dei primi
effetti negativi di tale Decreto Ministeriale.
In occasione infatti di visite mediche effettuate per il rinnovo di patenti
ministeriali o per i controlli sanitari imposti per il libretto individuale di rischio ai sensi del
D.P.R. 210/84, sembrerebbero molti gli operatori Vigili del Fuoco non in possesso della
necessaria acutezza visiva imposta dal Decreto Ministeriale di che trattasi
Dai primi dati in nostro possesso, stante la non possibilità della correzione del
visus mediante lenti, per quanto riguarda il profilo di vigile del fuoco, circa il 15 % dei
sottoposti alle visite mediche potrebbe non raggiungere l’ acutezza visiva richiesta.
E’ facile anche immaginare l’ impatto che tale Decreto potrebbe determinare,
anche solo per quanto riguarda l’ acutezza visiva, nel breve periodo necessario alla
effettuazione delle visite mediche di controllo, sulla gestione del servizio di soccorso
tecnico in Italia.
Nel caso di una proiezione su scala nazionale di tale percentuale, in circa 2 o 3
anni saranno certificati circa 3500 – 4000 inidonei al servizio solo per la funzione visiva
con i risultati che ci possiamo immaginare.
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Abbiamo inoltre notizia di molti colleghi VVF che, avendo appreso di tale
possibilità di inidoneità, stanno verificando la possibilità di miglioramento della propria
funzione visiva tramite laserterapia, e tale possibilità è stata anche recentemente
pubblicizzata dalla possibilità di rimborso delle spese di operazione, offerta dalla polizza
di copertura sanitaria per il vigile del fuoco recentemente stipulata dall’ Opera Nazionale
di Assistenza per il personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Tutti sappiamo i rischi e gli eventuali effetti collaterali, statisticamente provati,
della laserterapia, mentre, almeno per quanto ci riguarda, non abbiamo notizia che l’ uso
delle lenti ( che è peraltro comunque invalso da anni ) abbia provocato infortuni sul
lavoro a Vigili del Fuoco.
Per questi motivi, in tempi ragionevolmente solleciti e prima di indurre il
personale a correre tali ingiustificati rischi, chiediamo che sia emanata una deroga
almeno ai parametri della funzione visiva contenuti nel decreto, che consentano, come
peraltro previsto per i funzionari del CNVVF, stesso o superiore campo visivo mediante l’
uso della correzione con lenti.
Non siamo in grado di valutare l’ impatto e gli effetti degli altri parametri psicofisici contenuti nel decreto, ma riteniamo che essi debbano delimitare la soglia minima
di sicurezza e non, sebbene auspicato, lo standard psico-fisico di un ventenne.
E’ augurabile inoltre che, a differenza di quanto ora in vigore, i parametri
sanitari siano diversificati a seconda del diverso grado di rischio e pertanto sarebbe
opportuno che si tenga conto anche dei diversi profili professionali che, come previsto
dal nostro CCNL siglato in data 24/05/2000, comportano una diversa esposizione ai
rischi sul lavoro.
Altro problema dei Vigili del Fuoco, è la mancanza di una via di mezzo per
quanto riguarda l’ idoneità al servizio.
Senza infatti necessariamente imporre il transito ai servizi amministrativi, si
dovrebbe creare un diverso e parziale grado di idoneità per i diversi servizi di istituto dei
Vigili del Fuoco consentendo il mantenimento della qualifica Vigile del Fuoco.
Il personale in tali condizioni potrebbe infatti essere destinato alla formazione,
alle relazioni esterne, alle centrali operative ed in tutti quei casi di minor esposizione al
rischio che sono comunque di prezioso contributo per tramandare la professionalità tra i
Vigili del Fuoco, mantenendo lo stesso trattamento pensionistico dei Vigili del Fuoco.
Con questa nota non chiediamo quindi di confermare in servizio tutti i Vigili del
Fuoco non idonei o di non porre parametri psico-fisici, ma più semplicemente chiediamo
una revisione del Decreto tenendo conto di quanto sopra rappresentato in merito ai
diversi gradi di rischio degli operatori VVF e in merito al fisiologico invecchiamento del
corpo umano.
Fiduciosi del prezioso apporto che anche i sigg.ri dirigenti medici del CNVVF
potranno dare in relazione a quanto sopra, si resta in attesa di un cortese cenno di
riscontro.
In mancanza, ci vedremo costretti ad amplificare con forza le già contrariate
voci periferiche dei Vigili del Fuoco.
Aulla , 27 maggio 2002
Il Segretario Generale
( Antonio BRIZZI )
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