Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 INDICE 1 - INTRODUZIONE 3 1.1 - PREMESSA 3 1.2 - IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 4 1.3 - OGGETTO E NATURA DELLA VAS 5 2 – SINTESI PERCORSO METODOLOGICO GENERALE 9 2.1 – IL D.LGS. 152/2006 E S.M.I. – NORME IN MATERIA AMBIENTALE 9 2.3 - DESCRIZIONE SINTETICA DEL RAPPORTO TRA VAS E FASI DEL PIANO 3 – FASE METODOLOGICA FINALIZZATA ALLA ANALISI DI CONTESTO 12 14 3.1 – DESCRIZIONE FASE “0” 14 3.2 – DESCRIZIONE FASE “1” 3.2.1 – Orientamenti iniziali del P.G.T. 3.2.1.1. – Linee programmatiche dell'amministrazione proponente il P.G.T. (autorità proponente) 3.2.1.2. – Previsioni sovralocali, locali e settoriali 3.2.1.3. – Interessi locali 3.2.2. – Schema operativo P.G.T. - VAS 3.2.2.1. – Identificazione significativa delle fonti delle informazioni 3.2.3 – Individuazione soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione 3.2.4. – Verifica siti Rete Natura 2000 14 14 15 24 29 29 29 31 31 3.3 – DESCRIZIONE FASE “2”, SCOPING (fase A2.1) 3.3.1 – Elementi territoriali, pianificatori e programmatici per la definizione dell’ambito di influenza del P.G.T. (scoping) Quadro pianificatorio e programmatico di riferimento sovralocale Riferimenti territoriali-programmatici P.T.P.R. - P.T.R. Riferimenti territoriali-programmatici P.T.C.P. Quadro normativo urbanistico generale di Olgiate Comasco Quadro normativo pianificatorio di pari livello Previsioni Parè Previsioni Faloppio Previsioni Albiolo Previsioni Solbiate Previsioni Beregazzo con Figliaro Previsioni Oltrona San Mamette Previsioni Lurate Caccivio Previsioni Gironico Quadro normativo settoriale significativo sovralocale Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA) Programma di Sviluppo Rurale (PRS) Programma Energetico Regionale (PER) Piano di Bacino del fiume Po Piano Agricolo Triennale regionale Piano Agricolo Triennale 2007-2009 della Provincia di Como 31 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 31 32 32 35 42 43 44 44 44 44 45 45 45 45 45 45 46 46 47 47 48 48 Pagina 1 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3.3.2 – Piano Ittico Provinciale Piano Energetico Provincia di Como Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) Piano Cave della Provincia di Como Piano d’Ambito Territoriale Ottimale (PdA) Quadro normativo settoriale attinente il territorio comunale Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T. Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore Piano di classificazione acustica del territorio comunale Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta Analisi di contesto Descrizione generale e paesaggistica, aspetti storici e patrimonio culturale Aspetti socio-economici generali Aria e clima Acqua Suolo Biodiversità, vegetazione, flora, fauna Rumore - Radiazioni Rifiuti Energia L’insediamento e la popolazione Il sistema della mobilità e dei servizi locali 4 - CONCLUSIONI ATTINENTI LA FASE “2 SCOPING” 4.1. – IDENTIFICAZIONE E PROPOSTA DI AMBITO DI INFLUENZA DEL P.G.T. 5 – FASE METODOLOGICA FINALIZZATA AGLI ASPETTI VALUTATIVI 5.1 – DESCRIZIONE FASE “2”, POST-SCOPING 5.1.1 – Determinazione degli obiettivi generali (fase P2.1) 5.1.2 – Costruzione scenario di riferimento e di DdP (fase P2.2) 5.1.3 – Analisi di coerenza esterna (fase A2.2) 5.1.4 – Definizione di obiettivi specifici, costruzione di alternative/scenari di sviluppo e definizione azioni (fase P2.3) 5.1.5 – Effetti ambientali attesi ed indicatori (fase A2.3) 5.1.5.1 – Stima degli effetti ambientali attesi (fase A2.3) legati ad ambiti di trasformazione/riqualificazione e valutazione delle alternative (fase A2.4) 5.1.6 – Analisi di coerenza interna (fase A2.5) 5.1.7 – Progettazione del sistema di monitoraggio (fase A2.6) 5.1.8 – Studio di Incidenza (fase A2.7) 6 - ALLEGATI 49 50 50 51 51 51 51 51 51 52 52 52 61 64 73 84 95 102 106 107 112 113 118 118 119 119 119 120 120 124 131 146 183 185 189 190 N.B.: nel presente documento in corsivo vengono evidenziate le fonti da cui sono tratte parti delle argomentazioni riprodotte nel presente documento V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 2 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1 - INTRODUZIONE 1.1 - PREMESSA Il presente documento ha la finalità di definire la proposta di Rapporto Ambientale per la VAS del Documento di Piano componente programmatica del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) del Comune di Olgiate Comasco. La redazione del Rapporto Ambientale conclude la fase di elaborazione del Documento di Piano (DdP) del P.G.T.. La sua redazione richiede che la descrizione del processo risponda effettivamente a esigenze di chiarezza, completezza e trasparenza e che tale descrizione venga completata con due importanti elementi aggiuntivi: 1. la redazione della Sintesi non Tecnica, ovvero del documento chiave per la partecipazione del pubblico non “addetto ai lavori” alla definizione del P.G.T.; 2. la descrizione del sistema di monitoraggio, ovvero l'elemento chiave per la Valutazione Ambientale della fase di attuazione del P.G.T. e per la verifica della sua effettiva capacità di conseguire gli effetti desiderati. Il Rapporto Ambientale costituisce il documento principale del processo di consultazione e di partecipazione del pubblico che conclude la redazione del P.G.T. prima della sua adozione e approvazione. A esso sono affidate funzioni di informazione, consultazione, partecipazione che sostanziano la legittimità del processo di Valutazione Ambientale del P.G.T.; la consultazione delle autorità con competenze ambientali, promossa in merito al presente documento, ha anche lo scopo di contribuire a fornire, in particolare, osservazioni, suggerimenti e proposte di integrazione, eventuali correzioni e modifiche. In questo capitolo vengono illustrate sommariamente gli obiettivi collegabili alla applicazione della procedura di VAS. Il secondo capitolo illustra sommariamente la procedura metodologica di VAS in senso generale (per dettagli vedasi documento di scoping). Il terzo capitolo illustra il caso specifico con le considerazioni finalizzate all’analisi contestuale sulla base della normativa attualmente applicabile al caso in esame. Il quarto capitolo riporta le conclusioni legate alla fase di “scoping”. Il quinto capitolo definisce la fase di VAS connessa alla fase valutativa del Rapporto Ambientale. Il sesto contiene gli allegati. Si precisa che la fase di scoping qui in parte riproposta sino al capitolo quarto in un contesto illustrativo concepito sulla base della continuità fra fasi (scoping prima conferenza, rapporto ambientale seconda conferenza), è stata aggiornata sulla base di riscontri documentali ed approfondimenti intervenuti nel frattempo, mantenendone comunque inalterato il corpo strutturale. Difatti a seguito della prima conferenza di valutazione tenutasi in data 20.02.2009 presso il Comune di Olgiate Comasco, ed a seguito della pubblicazione su WEB della seguente documentazione: − documento di Scoping − documento di Piano, orientamenti iniziali − documentazione fotografica V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 3 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 − verbale Conferenza del 20.02.2009. 1.2 - IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Seguendo criteri d’approccio alle problematiche urbanistiche concernenti l’adeguamento del P.R.U.G. vigente ai contenuti della L.R. 11.03.05 n°. 12, occorre precisare che gli apporti tecnico/disciplinari finalizzati alla formazione del P.G.T. (Piano di Governo del Territorio) definiscono l’assetto dell’intero territorio comunale attraverso le seguenti componenti, come rispettivamente riscontrate negli artt. 8, 9 e 10 pari legge: Il Documento di Piano Il Piano dei Servizi Il Piano delle Regole Entro un disegno unitario di pianificazione esse interpretano la fase programmatica, quella strutturale e quella operativa, dove gli obiettivi strategici di sviluppo e di tutela del patrimonio comunale, attraverso l’individuazione della “città pubblica” intesa come sistema organico dei servizi, devono dotarsi di adeguate regole d’intervento per meglio coinvolgere le risorse territoriali disponibili, pubbliche e private,verso indirizzi attuativi ampiamente condivisi, verificando la sostenibilità ambientale e la qualità paesaggistica delle previsioni stesse di sviluppo. Più in particolare il P.G.T. si pone come strumento complesso fondato su una concezione unitaria e coordinata del processo di pianificazione. Le direttive e gli scenari territoriali costruiti a partire dal quadro conoscitivo a corredo del Documento di Piano debbono essere coerentemente garantiti e tradotti dal Piano delle Regole in termini regolamentativi delle azioni operative, nonché rivolti alle attrezzature pubbliche o di interesse generale nel contesto del Piano dei Servizi, incentivando le dovute e reciproche sinergie di riequilibrio territoriale fra le varie componenti insediative e di protezione naturale. Sotto il profilo metodologico e contenutistico sarà innanzitutto necessario accertare le condizioni di efficienza dei servizi pubblici e di interesse generale esistenti ed il loro utilizzo con l’obiettivo di precisare la politica degli interventi da programmare nel periodo di efficacia, al fine di assicurarne, a supporto delle funzioni insediate e previste, una idonea dotazione globale comprensiva di corridoi ecologici e del verde di connessione fra il compendio rurale e quello edificato, nonché una razionale distribuzione sul territorio comunale, dimostrandone l’idoneo livello qualitativo in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità. L’identificazione di Comune a valenza naturalistica da una parte e produttivo/residenziale dall’altra determina altresì l’incombenza di monitorare i suddetti obiettivi anche sui fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante che gravita quotidianamente sul sistema urbanizzativo locale, suscitandone, ove necessario la previsione di componenti aggiuntive, ai fini di una risposta sempre più qualificata, opportunamente commisurata alle peculiarità ambientali e infrastrutturale del sito. I criteri cui ispirare la redazione del P.G.T. si ricollegano ai contenuti della D.G.R. 29.12.05 n°. 8/1681 e in ogni caso sono sommariamente contrassegnati dalle seguenti sequenze: 1^: analisi degli elementi costitutivi del P.R.U.G. vigente e controllo delle basi di rappresentazione cartacee e digitali (da acquisire), nonché dello stato di fatto insediativo ed infrastrutturale; 2^: verifica delle soglie di attuazione del P.R.U.G. medesimo; aggiornamento degli elementi di sintesi sull’ambito comunale e sul compendio territoriale di appartenenza, compresi i riferimenti sovraccomunali eventualmente prevalenti sulla pianificazione locale; esame suggerimenti e proposte già pervenute, a seguito dell’emanazione del citato pubblico avviso; completamento del quadro conoscitivo e apprestamento della mappa della sensibilità paesaggistica dei luoghi; V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 4 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3^: coordinamento sistematico degli obiettivi programmatici delineati in sede di approccio e predisposizione del documento di Piano, tenuto conto delle risultanze della valutazione ambientale strategica; 4^: formazione e redazione della prima bozza progettuale del P.G.T., articolato nelle tre componenti fondative considerato l’apporto derivante dai momenti partecipativi all’uopo organizzati; 5^: apprestamento degli elaborati definitivi suscettibili di adozione consiliare. La documentazione conoscitiva e propositiva sarà acquisita e rielaborata, avvalendosi dell’opportuna tecnica informatica. 1.3 - OGGETTO E NATURA DELLA VAS La valutazione strategica dei Piani o Programmi, come in questo caso riferita al processo di formazione del nuovo P.G.T. del Comune di Olgiate Comasco, fa riferimento ad una specifica Direttiva Europea (2001/42/CE) e non riguarda le opere, come nella nota Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), ma appunto i Piani e Programmi, assumendo per queste caratteristiche più generali la denominazione di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). La VAS, nata concettualmente alla fine degli anni ottanta, è un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali di proposte pianificatorie, finalizzato ad assicurare che queste vengano incluse in modo completo e considerate in modo appropriato, alla pari degli elementi economici e sociali all’interno dei modelli di “sviluppo sostenibile”, a partire dalle prime fasi del processo decisionale. La VAS riguarda i processi di formazione dei piani più che i piani in senso stretto. Si tratta quindi di uno strumento di aiuto alla decisione più che un processo decisionale in se stesso. Per definire in termini concreti la VAS occorre porre attenzione sull’aggettivo “strategico”, che la differenzia in modo sostanziale dalla VIA. Si prenda un esempio concreto: una necessità del territorio di collegamento trasporti: la VIA si pone il problema di verificare e mitigare gli impatti ambientali rispetto ad una decisione già assunta, ad esempio di una strada che collega un punto A ad un punto B; la VAS interviene a monte, giudicando come quel collegamento possa essere “strategicamente” risolto. Nelle valutazioni riguardanti la pianificazione territoriale-urbanistica spesso si assiste ad una sottolineatura delle valenze ambientali, trascurando in tutto o in parte i concetti di sviluppo sostenibile. Ma quando nella valutazione non vengono considerate anche le valenze economiche e sociali, non si dovrebbe parlare di valutazione di sostenibilità ma invece di valutazione di compatibilità ambientale. La VAS quindi è ben lungi da costituire una VIA applicata ai piani. La VAS permea il piano e ne diventa elemento costruttivo, valutativo, gestionale e di monitoraggio. È importante sottolineare che i processi decisionali politici sono fluidi e continui: quindi la VAS deve intervenire al momento giusto del processo decisionale. Sempre più, negli ultimi tempi, l’attenzione si è spostata dalla metodologia all’efficacia: si può semplificare il modello concettuale della formazione di un piano con e senza VAS così:. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 5 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig. 1 – Modello concettuale di VAS La VAS permette di giungere ad un processo in cui il piano viene sviluppato basandosi su di un più ampio set di prospettive, obbiettivi e costrizioni, rispetto a quelli inizialmente identificati dal proponente. La VAS viene vista come uno strumento di supporto sia per il proponente che per il decisore: inserendo la VAS nel processo lineare “avvio-obiettivi-iter”, in effetti si giunge ad una impostazione che prevede il ricorso a feedback in corso d’opera, così da meglio calibrare l’intero processo. In effetti la VAS deve essere vista più come uno “strumento” di formulazione del piano che come un documento in senso stretto. La preparazione del report finale è forse la parte meno rilevante della VAS in quanto tale report dovrebbe essere visto non solo come esito della valutazione ma, anche e soprattutto, come una documentazione del processo utilizzato e dei contenuti che ne sono scaturiti. La VAS deve essere inserita nei punti strategici del processo decisionale, se si vuole che il processo sia efficace e deve accompagnare tutto il processo decisionale. La VAS ha tra i suoi fini principali quello di mostrare le conseguenze delle azioni previste, dando pertanto importanti informazione ai decisori e al pubblico e rappresentando quindi un rafforzamento del processo di pianificazione partecipata. Fig. 2 – Schematizzazione del processo lineare connesso alla VAS V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 6 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Dal punto di vista operativo la VAS deve basarsi da un lato su metodologie semplici e mirate espressamente al livello strategico, dall’altro su dati organizzati, senza il cui supporto è impossibile qualsiasi valutazione. Solitamente le metodologie di valutazione sono di due tipi: - una valutazione nel piano, con una stretta integrazione dei temi ambientali nel processo costruttivo pianificatorio, con l’uso di indicatori ambientali e di carte d’analisi e di sintesi; - una valutazione del piano, con una procedura di valutazione ex ante ed ex post, così da valutare le possibili trasformazioni e da monitorarle nel corso della gestione dello strumento pianificatorio. Oggetto della presente Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è, come precedentemente riferito, il Documento di Piano componente programmatica del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) del Comune di Olgiate Comasco. Come ribadito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Como, approvato con D.C.P. 02.08.06 n°. 59 (B.U.R.L. 20.09.06 n°. 38), si evidenzia che, proprio al fine di adeguarsi al panorama normativo comunitario, è prevista la procedura di valutazione ambientale strategica per Piani e Programmi (P.G.T.). A tale proposito si evidenzia che i P.T.P.R., i P.T.C.P., come pure i Documenti di Piano degli stessi P.G.T., vi rientrano a tutti gli effetti. Infatti, ai sensi dell’art. 3, commi 1 e 2, paragrafo a), della direttiva quadro 2001/42/CE, la pianificazione comunale è da ritenersi tipologia soggetta all’obbligo di VAS. Per quanto concerne le disposizioni comunitarie di riferimento si rimanda all’apposito paragrafo. La menzionata direttiva comunitaria è stata recepita: • dal D.lgs 152/06 del 03.04.2006, a livello statale, modificato con successivo D.lgs 4/08 del 16.01.2008; • dalla L.R. 12/05 dell’11.03.2005 della Lombardia che, all’interno dell’art. 4, ha voluto anticipare una serie di indicazioni tese a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio assicurando, contemporaneamente, un elevato livello di protezione ambientale. La VAS, così come emerge dall’attenta analisi di questa normativa, si pone come uno strumento che, predisposto anteriormente all’avvio della procedura legislativa di adozione del PGT, cresce e si sviluppa in parallelo al Piano stesso, accompagnandolo in tutto il suo iter di formazione, consultazioni incluse. La VAS prevede un’approfondita conoscenza sia del contesto ambientale di riferimento, generalmente espressa in termini di indicatori di stato e di pressione, sia dei criteri generali e specifici di sostenibilità, consentendo di gettare le basi per condurre il confronto e quindi procedere correttamente alla valutazione ambientale stessa. Dal suddetto quadro conoscitivo la VAS recepisce gli indirizzi e gli obiettivi di tutela e salvaguardia ambientale ed al contempo ne verifica e misura lo stato in essere e quindi, una volta effettuate nuove scelte programmatiche, ne rivaluta gli effetti diretti, secondari, cumulativi, sinergici prevedibili a breve, medio e lungo termine. In tal modo è possibile assicurare la sostenibilità ed un elevato livello di protezione ambientale in riferimento alle diverse azioni che andranno ad esprimersi sul territorio attraverso i programmi pianificatori. Le scelte di pianificazione non sono solo da verificare e misurare, ma per ognuna di queste occorre effettuare una valutazione anche rispetto a ragionevoli e possibili alternative. Schema norme di riferimento generali assunte nel presente documento V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 7 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • Modalità per la pianificazione comunale, Deliberazione Giunta regionale 29 dicembre 2005, n. VIII/168; • Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 per il governo del territorio e successive modifiche e integrazioni; • Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – Deliberazione Consiglio regionale 13 marzo 2007, n. VIII/351; • Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di Piani e Programmi - VAS Deliberazione Giunta regionale 27 dicembre 2007, n. VIII/6420; • Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, modificato con successivo Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4; • Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi sull’ambiente, • Decisione 871 CE del Consiglio del 20.10.2008 - Protocollo sulla valutazione ambientale strategica alla convenzione sulla valutazione dell'impatto ambientale in Protocollo. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 8 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 2 – SINTESI PERCORSO METODOLOGICO GENERALE 2.1 – IL D.LGS. 152/2006 E S.M.I. – NORME IN MATERIA AMBIENTALE In riferimento al D.lgs. 152/06 e s.m.i., si statuisce nella Parte Prima all’art. 3-quater, quanto segue (vengono qui elencati gli aspetti più significativi del presente disposto normativo, precisando, come in questo caso, che l’art. 35 comma 2 ter del D.lgs. 152/06 e s.m.i. – “disposizioni transitorie e finali”- stabilisce che . le procedure di VAS avviate precedentemente all'entrata in vigore del decreto sono concluse ai sensi delle norme vigenti al momento dell'avvio del procedimento): 1. Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future. 2. Anche l'attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nell'ambito della scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione. 3. Data la complessità delle relazioni e delle interferenze tra natura e attività umane, il principio dello sviluppo sostenibile deve consentire di individuare un equilibrato rapporto, nell'ambito delle risorse ereditate, tra quelle da risparmiare e quelle da trasmettere, affinché nell'ambito delle dinamiche della produzione e del consumo si inserisca altresì il principio di solidarietà per salvaguardare e per migliorare la qualità dell'ambiente anche futuro. 4. La risoluzione delle questioni che involgono aspetti ambientali deve essere cercata e trovata nella prospettiva di garanzia dello sviluppo sostenibile, in modo da salvaguardare il corretto funzionamento e l'evoluzione degli ecosistemi naturali dalle modificazioni negative che possono essere prodotte dalle attività umane. L’art. 4, Parte Seconda, Capo I, riporta: 3. La valutazione ambientale di piani, programmi e progetti ha la finalità di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica. Per mezzo della stessa si affronta la determinazione della valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali nello svolgimento delle attività normative e amministrative, di informazione ambientale, di pianificazione e programmazione. 4. In tale ambito: a) la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull'ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. b) la valutazione ambientale dei progetti ha la finalità di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell'ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita. A questo scopo, essa individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso particolare e secondo le disposizioni del presente decreto, gli impatti diretti e indiretti di un progetto sui seguenti fattori: 1) l'uomo, la fauna e la flora; 2) il suolo, l'acqua, l'aria e il clima; 3) i beni materiali ed il patrimonio culturale; 4) l'interazione tra i fattori di cui sopra. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 9 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 L’art. 11, Parte Seconda, Capo II, evidenzia quanto segue: 1. La valutazione ambientale strategica è avviata dall'autorità procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma e comprende, secondo le disposizioni di cui agli articoli da 12 a 18: a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità; b) l'elaborazione del rapporto ambientale; c) lo svolgimento di consultazioni; d) la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni; e) la decisione; f) l'informazione sulla decisione; g) il monitoraggio. 2. L'autorità competente, al fine di promuovere l'integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nelle politiche settoriali ed il rispetto degli obiettivi, dei piani e dei programmi ambientali, nazionali ed europei: a) esprime il proprio parere sull'assoggettabilità delle proposte di piano o di programma alla valutazione ambientale strategica nei casi previsti dal comma 3 dell'articolo 6; b) collabora con l'autorità proponente al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, nonché l'impostazione ed i contenuti del Rapporto ambientale e le modalità di monitoraggio di cui all'articolo 18; c) esprime, tenendo conto della consultazione pubblica, dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, un proprio parere motivato sulla proposta di piano e di programma e sul rapporto ambientale nonché sull'adeguatezza del piano di monitoraggio e con riferimento alla sussistenza delle risorse finanziarie. 3. La fase di valutazione è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua approvazione o all'avvio della relativa procedura legislativa. Essa è preordinata a garantire che gli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. 4. La VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell'esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni. 5. La VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge. 2.2 – LA DIRETTIVA 2001/42/CE COME RECEPITA DALLA DELIBERA DI CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA 13 MARZO 2007 N. 351 E DALLA DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA 27 DICEMBRE 2007 N. 6420 La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del 27 giugno, riguarda la valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi. La Delibera di Consiglio 13 marzo 2007 n. 351 della Regione Lombardia ne ha recepito i contenuti ed affinato la procedura. Definizioni significative tratte dalla Direttiva: 1. Valutazione Ambientale • • • • • l’elaborazione di un rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni con il pubblico e i soggetti istituzionali; la valutazione del rapporto ambientale; la valutazione dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale; la messa a disposizione e la divulgazione delle informazioni sulla decisione. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 10 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 2. Rapporto Ambientale - parte della documentazione del piano o del programma contenente l'individuazione, la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma. In sintesi esso deve (punti aggiornati con disposizioni dettate dal D.lgs. 152/06 e s.m.i. e allegato IV “Decisione 871 CE del Consiglio del 20.10.2008 - Protocollo sulla valutazione ambientale strategica alla convenzione sulla valutazione dell'impatto ambientale in Protocollo”): 1. I contenuti e gli obiettivi principali del piano o programma e il nesso con altri pertinenti piani o programmi. 2. Gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e della salute e la sua evoluzione probabile ove il piano o il programma non fosse attuato. 3. Le caratteristiche ambientali e sanitarie nelle aree che potrebbero essere significativamente interessate. 4. I problemi ambientali e sanitari attinenti al piano o al programma. 5. Gli obiettivi di protezione ambientale e sanitaria stabiliti a livello internazionale, nazionale od altro, pertinenti al piano o al programma, e i modi in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di altre considerazioni ambientali e sanitarie. 6. Gli effetti significativi probabili, in termini di ambiente e salute [1], stabiliti dall’articolo 2, paragrafo 7. 7. Le misure volte a prevenire, ridurre o attenuare gli eventuali effetti negativi sull’ambiente e sulla salute che potrebbero derivare dall’attuazione del piano o del programma. 8. Una sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le difficoltà incontrate nella raccolta delle informazioni richieste, quali carenze tecniche o mancanza di conoscenze. 9. Le misure previste per il monitoraggio degli effetti ambientali e sanitari dell’attuazione del piano o del programma. 10. I probabili effetti transfrontalieri significativi sul piano dell’ambiente e della salute. 11. Un compendio non tecnico delle informazioni fornite. [1] Detti effetti devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi. 3. Possibili effetti significativi - correlati ai seguenti elementi: 1. La pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali e sanitarie, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile. 2. In quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse. 3. In quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati. 4. Problemi ambientali e sanitari attinenti al piano o al programma. 5. Il carattere degli effetti ambientali e sanitari, quali grado di probabilità, durata, frequenza, reversibilità, ampiezza ed estensione (area geografica o entità demografica delle popolazioni interessate). 6. I rischi per l’ambiente e per la salute. 7. Il carattere transfrontaliero degli effetti. 8. In quale misura il piano o programma interesserà aree di particolare valore o vulnerabili, compresi territori che godono di una tutela nazionale o internazionale riconosciuta. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 11 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 4. Integrazione ambientale del piano – ovvero il processo effettivo e continuo che si sviluppa durante tutte le quattro fasi del ciclo di vita del piano: 0. 1. 2. 3. Orientamento e Impostazione; Elaborazione e Redazione; Consultazione e Adozione/Approvazione; Attuazione, Gestione e Monitoraggio. La Delibera di Giunta 27 dicembre 2007 n. 6420 della Regione Lombardia (Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di Piani e Programmi – VAS), ha approvato in via principale dei modelli metodologici, procedurali e organizzativi, in riferimento alla valutazione ambientale di Piani e Programmi (VAS). Questi modelli, e la relativa modulistica di stampo procedurale, sono stati organizzati e personalizzati in riferimento alla tipologia di P/P da sottoporre a VAS (PGT, PGT per piccoli comuni < 5.000 abitanti, PTCP, ecc.). Il presente documento si allinea a tali disposizioni procedurali, in particolare prevedendo la fattispecie di cui al modello allegato 1a, in quanto il comune qui trattato è caratterizzato da una popolazione superiore a 5.000 abitanti. 2.3 - DESCRIZIONE SINTETICA DEL RAPPORTO TRA VAS E FASI DEL PIANO Sinteticamente la procedura sinergica tra PGT (per piccoli comuni) e VAS è definita così dalla Delibera di Consiglio 13 marzo 2007 n. 351 della Regione Lombardia, integrata proceduralmente dalla Delibera di Giunta 27 dicembre 2007 n. 6420: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 12 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab.1 – Schema generale – Valutazione Ambientale - VAS Si precisa che ai fini esplicativi della presente sezione, attinente la descrizione sintetica delle fasi connesse alla attuazione della procedura sinergica P.G.T.-VAS e formulata come da schema generale sopra proposto, il documento guida cui riferirsi sotto l’aspetto sostanziale, è essenzialmente costituito dal “Manuale Operativo” prodotto nell’ambito del progetto ENPLAN riguardante la valutazione ambientale di Piani e Programmi ed inserito nel filone programmatico introdotto in maniera definitiva dalla Direttiva 2001/42/CE già accennata. Pertanto la metodologia adottata risulta essere determinata dal risultato del combinato dei disposti della D.g.r. 6420/07 e dei disposti indicativi del “Manuale”, ed è il prodotto della concertazione tra autorità procedente (autorità a cui spetta il ruolo formativo/operativo del P.G.T.) ed autorità competente per la VAS (vedasi descrizione più avanti). Un’ulteriore appunto: la piena applicazione dei disposti indicativi procedurali della D.g.r. 6420/07 è relativa alle procedure di formazione/approvazione dei P.G.T. (o meglio del Documento di Piano) intraprese successivamente alla entrata in vigore del riferimento normativo. Nel presente caso, essendo antecedente a tale soglia temporale la procedura del DdP del P.G.T. di Olgiate Comasco, l’amministrazione procedente/competente per la VAS potrebbe definire diversamente la tempistica enunciata dalla tabella sopra riportata (garantendo comunque possibilità di partecipazione paritetiche e consone), pur mantenendo lo schema procedurale della D.g.r. 6420/07 inalterato. Infine una precisazione metodologica: il percorso generale proposto nella fase di scoping ha valore puramente indicativo considerando che le peculiarità programmatiche e di contesto della realtà locale qui oggetto di trattazione possono definire scelte valutative diversamente articolate. A partire dal successivo capitolo tre verrà esposta la linea specifica adottata per Olgiate Comasco, illustrando il percorso seguito con indicazione delle fasi così come proposte dalla tabella 1. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 13 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3 – FASE METODOLOGICA FINALIZZATA ALLA ANALISI DI CONTESTO 3.1 – DESCRIZIONE FASE “0” Si fa presente che, cronologicamente: • in data 23.08.2006 è stato pubblicato l'avviso di avvio del procedimento previsto dall'art. 13 della L.R. 12/05 per la raccolta delle istanze di suggerimenti e proposte da chiunque ne possa avere interesse; • in data 28.12.2006 è avvenuto l’affidamento agli architetti G. Tettamanti e G. Moretti di Como della predisposizione degli atti di P.G.T.. Le istanze pervenute sono state oggetto di esame da parte della amministrazione al fine di addivenire ad una prima elaborazione del documento programmatico di P.G.T.. • in data 04.02.2008 è avvenuto l’affidamento agli architetti G. Tettamanti e G. Moretti di Como della predisposizione del Rapporto Ambientale; • in data 26.03.2008 è stato avviato il procedimento VAS. L’individuazione dell’autorità competente per la VAS, si è formalizzata con un atto formale di Giunta Comunale. La Deliberazione di G.C. del 21.02.2008 ha individuato in tal senso l’Autorità Competente per la VAS. Tale Deliberazione (unitamente alla D.G.C. del 26.03.2008) ha provveduto a individuare anche: • i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di valutazione; • le modalità di convocazione della conferenza di valutazione; • i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale; • le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. 3.2 – DESCRIZIONE FASE “1” 3.2.1 – Orientamenti iniziali del P.G.T. Sinteticamente vi sono tre tipi di componenti basilari che paiono essere decisivi all’interno del complesso iter decisionale pianificatorio. • Le linee programmatiche dell'amministrazione proponente il P.G.T., che si sostanziano in macroindirizzi affidabili al Piano di Governo del Territorio; • Le previsioni sovralocali locali e settoriali, ovvero individuabili: -- nelle scelte delle istituzioni sovralocali (pianificazione/programmazione sovracomunale), che a livello socio-economico-ambientale incidono e condizionano le scelte eminentemente locali; -nelle componenti derivanti da direttive e programmi di settore di tipo specialistico che parimenti influenzano il livello locale; -- nelle previsioni generali e settoriali di stampo locale. • Gli interessi locali, definibile nel complesso quale componente sintetica delle esigenze della realtà comunale, sostanzialmente legata alle caratteristiche intrinseche delle componenti produttivo-economiche e residenziali. In sintesi le tre componenti sopra descritte concretano il quadro pianificatorio/programmatorio alla base delle successive scelte del DdP del P.G.T.. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 14 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3.2.1.1. – Linee programmatiche dell'amministrazione proponente il P.G.T. (autorità proponente) Le tematiche generali di sostenibilita’, cui rapportare le scelte di P.G.T. (DdP) dell'Amministrazione Comunale di Olgiate Comasco, sono riportate nel sottostante elenco che permette intuitivamente di cogliere il carattere precipuo e chiaro delle decisioni iniziali da intraprendere e rispettare al fine di poter dotare il Comune di uno strumento di pianificazione rispettoso dell’ambiente, delle esigenze socio-economiche e chiaramente sostenibile nel senso ampio e riconosciuto del termine. TEMATICHE DI SOSTENIBILITA’ APPLICABILI AL DDP IN ESAME 1) ARIA – CLIMA; 2) ACQUA; 3) SUOLO; 4) BENI MATERIALI – PATRIMONIO CULTURALE (patrimonio culturale: l'insieme costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici in conformità al disposto di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42); 5) POPOLAZIONE – SALUTE UMANA; 6) BIODIVERSITA’ – FLORA – FAUNA; 7) RUMORE; 8) RADIAZIONI; 9) RIFIUTI; 10) ENERGIA; 11) MOBILITA’ – TRASPORTI. La tabella sottostante riporta, invece, la sintesi delle linee programmatiche specifiche del P.G.T. (coerentemente ereditate anche dagli atti di livello programmatico-urbanistico antecedenti il DdP) così come desumibili dagli orientamenti iniziali del P.G.T., (e diversificate più in dettaglio), partendo dalla considerazione (prima colonna) delle tematiche di sostenibilità come sopra elencate: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 15 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 TEMI LINEA PROGRAMMATICA AZIONI CONNESSE SUB-AZIONI Contenere la trasformazione territoriale entro limiti fisicamente sostenibili Limitazione dello sviluppo urbanistico Favorire interventi di completamento del tessuto edilizio anche attraverso la diversificazione funzionale Consolidare il ruolo strategico di Olgiate nel sistema relazionale polifunzionale ComoVarese e generalmente insubrico Valorizzazione caratteri urbani endogeni/esogeni 1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 Localizzare e qualificare coerentemente i servizi strategici – Città Pubblica (finalità P. dei Servizi) Ambiente urbano Promozione della qualità edilizia Tutela e valorizzazione dei nuclei storici Ottimizzazione ciclo rifiuti Ottimizzazione ciclo acque Integrazione componente radiazioni elettromagnetiche ed inquinamento acustico/atmosferico 1 2 3 4 5 6 Confermare e consolidare lo sviluppo del settore produttivo–terziario anche tramite la riconversione di complessi incongruenti e la diversificazione dimensionale Ambiente naturale Salvaguardia aree agroforestali Valorizzare e qualificare gli edifici improntatoli su tipologie che garantiscano una miglior qualità abitativa degli edifici (privilegio del verde privato e delle caratteristiche tipologiche e costruttive improntate sul miglior inserimento ambientale, sull’omogeneità urbanistica e sul contenimento energetico) Promuovere e favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente Salvaguardare ed incrementare la vivibilità del centro storico Promuovere comportamenti coerenti Monitorare punti di captazione idro-potabile; recupero acque meteoriche Garantire opere/interventi di minimizzazione del rischio da esposizione Utilizzare in modo sostenibile le risorse legate alle attività Valorizzare le attività agrarie e forestali attraverso il potenziamento della multifunzionalità ed articolazione dell’indotto Incentivare la produzione locale e le attività connesse Limitare gli effetti del degrado Tutela paesistica/ecosistemi V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Proteggere dagli effetti negativi vegetazione, flora e fauna Pagina 16 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Valorizzazione prescrizioni Rete Ecologica locale e sovralocale Tutela risorse idriche 1 7 11 Mobilità e trasporti Completamento e razionalizzazione della viabilità di livello locale e sovralocale Valorizzazione mobilità ciclo-pedonale Preservare e rafforzare le peculiarità naturali Limitare gli effetti dei dissesti Delineare i prodromi di un parco locale di interesse comunale Tutelare i valori naturali, ambientali e paesaggistici Preservare particolari zone tampone del PTCP Monitorare il sistema idrografico Incrementare l’efficienza del sistema locale Eliminare eventuali situazioni di pericolosità o di difficoltà Ridurre gli effetti negativi dovuti a traffico di attraversamento (variante S.S. 342) Dislocare in modo ottimale le infrastrutture a parcheggio pubblico-privato Migliorare le interconnessioni ambiente antropizzato-naturale Migliorare le interconnessioni tra polarità urbane Tab. 2 – Linee programmatiche e relative azioni considerate dal piano La tabella in particolare evidenzia le scelte di carattere generale da perseguire ritenute compatibili con gli obiettivi dell’amministrazione comunale. In particolare il presente documento (e tutto l’iter connesso alla VAS) parte dal presupposto di dover considerare, per la valutazione, il Documento di Piano, e più concretamente le elaborazioni di tipo programmatico ivi connesse ai fini di permettere una analisi più specifica e puntuale rispetto ai contenuti principali (ad esempio, gli ambiti di trasformazione, la classificazione paesistica, ecc.). A tale proposito si procede ad esaminare più nel dettaglio le suddette linee programmatiche e azioni connesse, sviluppate nel perfezionamento degli obiettivi del P.G.T.. AMBIENTE URBANO (Tavola P3.1 del DdP – Orientamenti Iniziali) Limitazione dello sviluppo urbanistico L’intendimento è quello di predeterminare la minor quantità possibile di aree di espansione, normalmente critiche in rapporto ai valori territoriali, non ultimo quello morfologico: il risultato è basato sulla considerazione che la lettura dell’edificato/ambiente naturale, deve individuare soglie critiche di edificazione ed ambiti di pregio ambientale che possano determinare criticità locali. Il territorio urbanizzato e/o da urbanizzare può essere contenuto all’interno di ben definiti limiti fisici onde inibire fenomeni, seppur limitati, di sprawling urbano. Gli effetti voluti possono essere pertanto mirati a valorizzare i seguenti aspetti territoriali: • Contenimento della trasformazione insediativa entro limiti fisicamente sostenibili e funzionalmente compatibili, comunque con l’intento di privilegiare benefici pubblici diffusi e conseguentemente di perseguire V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 17 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • il miglioramento degli standard civili riconducibili al comfort abitativo singolo e sociale; in sostanza limiti di edificabilità coerenti con le peculiarità geomorfologiche, paesistiche e scenografiche del territorio comunale. Utilizzazione razionale del compendio già urbanizzato: ovvero definizione ed incentivazione di una progettualità degli spazi edificati e dei vuoti interclusi (completamento delle porosità e delle interstizialità persistenti, compattezza della tessitura urbana) coerente con la volontà di inibizione dello sprawling, ovvero prefigurazione di interventi di completamento del tessuto edilizio consolidato. Ottimizzazione delle opportunità insediative attraverso il completamento residuale e la diversificazione funzionale dei tessuti urbani, ai fini del ridimensionamento delle eventuali conflittualità fruitive. Risulta del tutto coerente con quanto sinora riportato, riconoscere aree inserite all’interno del tessuto urbanizzato non ancora utilizzate a scopi edificatori, per le quali dovranno essere pretesi elevati standard quali-quantitativi. Il quadro nascente da siffatti e prioritari interventi di tutela, confortato e completato dai principali coni percettivi di vertice esterno e dalle visuali di ampio orizzonte panoramico riscontrabili presso i luoghi suscettibili di diffusa frequentazione e fruizione, conferma le cennate circoscritte attitudini alla trasformazione insediativa in localizzazioni integranti il tessuto urbano consolidato, opportunamente defilate, peraltro, rispetto alle suddette direttrici di maggiore sensibilità paesistica. Tale constatazione consente di porre le premesse per ripensare i comportamenti fruitivi del territorio sotto un profilo più propriamente qualitativo al fine di recuperare una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse, diffusamente accessibili ed economicamente sostenibili, assoggettando a regime di tutela i compendi più sensibili sotto il profilo ambientale, affinché le opportunità insediative possano attribuire al bilancio costi-benefici effetti positivi per le relazioni locali. L’orientamento dell’azione amministrativa non persegue l’obiettivo dell’esaurimento delle potenzialità edificatorie determinate in funzione dei parametri di calcolo del P.T.C.P. (vedasi in particolare tabella successivamente riportata), preferendo valutare gli aspetti dimensionali con rigorosa verifica di sostenibilità ambientale ed urbanizzativa affinché le opportunità insediative possano attribuire al bilancio costi-benefici effetti positivi per la comunità locale. Pertanto lo sviluppo del processo edificatorio è indirizzato a definire indicazioni localizzative non dotate di rilevante valenza paesistica, bensì connotate da condizioni urbanizzative sostanzialmente già soddisfacenti ovvero suscettibili di perfezionamento con il concorso degli interventi previsti, secondo le priorità delineate dal sistema della “Città Pubblica” descritto dal Piano dei Servizi. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 18 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Inoltre questi limiti, a prescindere dalle potenzialità certificate, (mq. 119.930 da potersi utilizzare nelle zone tampone) debbono confrontarsi con lo stato di attuazione del P.R.U.G. stesso, compresi gli ambiti suscettibili di avviare iniziative di programmazione negoziata (come contemplate dal Documento d’Inquadramento), con le condizioni urbanizzative primarie e secondarie connesse al sistema della cosiddetta “città pubblica, con il livello attrattivo che i settori produttivi secondario e terziario esercitano sulle utenze del compendio d’influenza logistica e gravitazionale. • Valorizzazione caratteri urbani endogeni/esogeni Innanzitutto appare imprescindibile in un contesto urbanistico /gerarchico /relazionale, consolidare il ruolo strategico di Olgiate nel sistema polifunzionale Como-Varese e generalmente insubrico, ovvero nel compendio geografico medio occidentale, quale luogo di raccordo interprovinciale fortemente “gravitante” sulla conurbazione varesina, ma allo stesso tempo recapito logistico dei collegamenti nord-sud (confine di stato – Malpensa, Milano). Tale polarità si identifica altresì come luogo di cerniera nel reticolo della viabilità extraurbana del compendio interprovinciale dove in particolare raccorda il tracciato storico a nord verso i valichi del Gaggiolo (S.P. n° 20 Albiolo-Rodero) e Valmorea Bizzarone, nonché a sud-est verso Appiano Gentile con l’asse collinare della viabilità trasversale rappresentato dalla citata S.P n. 17 (quello tipicamente precollinare si identifica con la S.S. n. 342 mentre il più meridionale, pedemontano, si riconosce nella S.P. n° 32 “Novedratese”), comprese le diramazioni verso Vedano Olona e VenegonoTradate-Gallarate-Malpensa. L’identificazione di Comune Attrattore nel richiamato P.T.C.P determina altresì l’incombenza di monitorare i suddetti obiettivi anche sui fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante che quotidianamente gravita sul sistema urbanizzativo locale, per motivi di lavoro, studio o interesse terziario, suscitandone, ove necessario la previsione di componenti aggiuntive ai fini di una accoglienza sempre più qualificata. Entro questo scenario il ruolo di polo attrattore attribuito dal P.T.C.P. vigente pone con rinnovato impegno la centralità di Olgiate nel compendio territoriale di appartenenza quale recapito strategico di iniziative relazionali ed occasioni di scambio socio-economico e culturale, ai fini di favorire la crescita delle popolazioni coinvolte coniugata alla riqualificazione delle peculiarità proprie dell’identificazione storica ed all’ottimizzazione e salvaguardia delle risorse paesistiche ed ambientali: il quadro cui commisurare orientamenti e scelte è quello della sostenibilità e della compatibilità. Questa consapevolezza determina la necessità di sollecitare attività concentrate su contesti come, ad esempio, comparti interni al tessuto V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 19 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 consolidato decisamente rilevanti sotto l’aspetto urbano, suscettibili di promuovere interventi combinati e diversificati che possano coniugare interessi privati ed interessi pubblici. Di converso, nell’ottica urbana di ricerca e sostegno ai valori neg-entropici (o virtuosi ai fini della sostenibilità) della centralità locale, rileva puntare conferma e rafforzamento del settore produttivo secondario (ai sensi degli artt. 8 e 54 N.T.A. del P.T.C.P.), favorendo l’individuazione di un polo di espansione in ampliamento di comparti già funzionalmente all’uopo previsti dal P.R.U.G. vigente, nonché processi di riconversione di complessi dismessi o contrassegnati da attività incompatibili con il compendio di appartenenza, comunque finalizzati alla diversificazione e crescita dei livelli occupazionali. Consolidamento del settore produttivo-terziario attraverso la diversificazione dimensionale delle medie strutture di vendita ed il presidio delle unità di vicinato secondo le indicazioni derivanti dall’apposito studio in corso di espletamento. Infine sostegno al consolidamento del terziario, seguendo gli indirizzi economici di ricerca di specializzazione e qualificazione, non trascurando l’opportunità di ridefinire l’interesse generale come interpretato dal sistema relazionale della “Città Pubblica”. Tenuto conto che la Città di Olgiate Comasco ha già acquisito agli atti una proposta di Piano dei Servizi, apprestato in regime transitorio ai sensi dell’art. 25 L.R. 12/05 quale contributo attuativo del P.R.U.G. vigente, sotto il profilo metodologico e contenutistico sarà necessario verificarne il grado di rispondenza agli standard prestazionali delineati dal sopravvenuto scenario cui ricondurre la pianificazione territoriale, promuovendo, se del caso, le dovute integrazioni delle dotazioni globali comprensive di corridoi ecologici e del verde di connessione fra il compendio rurale e quello edificato ai fini di una ulteriore testatura della loro razionale distribuzione sul territorio comunale, in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità, secondo la nuova concezione di ottimizzazione che la L.R. 12/05 cit. ha loro conferito. Occorre prevedere la qualificazione delle funzioni di interesse sovracomunale come parte organica ed integrante della “città pubblica”. Il Piano dei Servizi, come opportunamente aggiornato, illustra in tal senso questo orientamento, perseguendo l’obiettivo della massima efficienza rispetto ad un utilizzo più adeguato delle infrastrutture e servizi collettivi. • Promozione della qualità edilizia L’obiettivo intrinseco da perseguire è anche quello di fornire una offerta abitativa compatibile con l’attuale trend di sviluppo demografico ed al contempo adeguare la medesima offerta a criteri di sostenibilità ambientale che possano predeterminare un incremento edificatorio consono in un contesto qualitativamente equilibrato nel rapporto tra volume costruito e spazi a verde. Al contempo si dovranno innescare meccanismi in grado di determinare oltre ad una diffusa qualità abitativa, anche calibrati livelli di accessibilità veicolare V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 20 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 e pedonale, predeterminando azioni di mitigazione degli impatti attraverso opere di compensazione ambientale, nel rispetto del prevalente territorio naturale circostante (agricolo/boschivo). • Tutela e valorizzazione dei nuclei storici Azione volta al recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione ai nuclei di antica formazione ed ai beni architettonici e culturali (Palazzo Volta, Villa Camilla, Villa Peduzzi, Medio Evo, ecc.). Valorizzazione architettonica e di contesto degli ambiti storicamente caratterizzati con recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione ai nuclei di antica formazione, ai beni architettonici-culturali. Ottimizzazione ciclo rifiuti Occorre razionalizzare e rendere più efficiente a livello locale il sistema di raccolta a livello differenziato dei rifiuti prodotti. Inoltre rivisitazione dei comportamenti connessi al ciclo degli smaltimenti/raccolta rifiuti e controllo dei servizi tecnologici per favorire effettive tendenze al risparmio, al recupero ed al conferimento ecologico differenziato. Ottimizzazione ciclo acque Occorre preservare a livello locale la risorsa “scarsa” acqua, sotto forma di: prelievo minimale, efficienza dei sistemi di rifornimento ad uso potabile, tutela delle falde idriche e dei corsi/bacini d’acqua, recupero acque meteoriche. Integrazione componente radiazioni elettromagnetiche ed inquinamento acustico/atmosferico L’azione deve determinare primariamente una valutazione delle criticità collegabili alle linee di alta tensione di proprietà Terna SpA (direzionate nella parte nord del territorio in senso e/w) ed alle antenne telefoniche ivi riscontrabili. Occorre peraltro porre l’obiettivo della minimizzazione del rischio collegabile all’esposizione a fonti generanti onde acustiche pericolose per la salute, anche considerando lo studio della zonizzazione acustica di cui si è dotata l’Amministrazione Comunale. Infine monitoraggio e risoluzione delle criticità dovute al traffico prevalentemente in funzione della riduzione dei carichi di inquinamento atmosferico. AMBIENTE NATURALE (Tavola P3.1 del DdP – Orientamenti Iniziali) Salvaguardia aree agro-forestali V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 21 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Azione rivolta alla valorizzazione delle attività agrarie e forestali attraverso il potenziamento della multifunzionalità ed articolazione dell’indotto agricolo compatibile (turismo rurale ed escursionistico, enogastronomico, svago ecc.): è finalizzata anche a coniugare la presenza dell’uomo con la prevenzione del degrado e la salvaguardia dell’equilibrio ambientale. Chiaramente occorrerà privilegiare l’utilizzazione sostenibile e l’incentivazione delle attività tipiche. Tutela paesistica/ecosistemi Occorre riconoscere la specificità dell’ecosistema di appartenenza, in accordo con quanto stabilito al punto successivo, promuovendo la riqualificazione della rete ecologica locale e sovralocale. consolidando un atteggiamento virtuoso nei confronti della conservazione territoriale e della comprovata sostenibilità ambientale degli indirizzi insediativi attivabili. Tale constatazione consente di porre le premesse per ripensare i comportamenti fruitivi del territorio sotto un profilo più propriamente qualitativo al fine di recuperare una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse, diffusamente accessibili ed economicamente sostenibili, assoggettando a regime di tutela i compendi più sensibili sotto il profilo ambientale. Valorizzazione prescrizioni Rete Ecologica locale e sovralocale L’azione è volta a qualificare e integrare le prescrizioni locali e sovralocali (più avanti specificate) di tipo ambientale, in particolare rapportandosi con atteggiamento dialettico alla realtà comunale ed agli ambiti di Rete Ecologica del PTCP. Definendo ad esempio i caratteri di un asse portante di un parco comunale (sub-urbano), ispirato ai contenuti della D.G.C. 03.09.07 n. 142: • il territorio olgiatese, tenuto conto del progressivo consolidarsi nel tempo degli ambiti urbanizzati e del relativo sistema delle reti infrastrutturali, denota peculiarità paesistiche e morfologico-strutturali articolate in diversi gradi di sensibilità, suscettibili di riconoscimento in classi o valori ambientali • esse corrispondono ad ambiti localmente identificati per esigenza di protezione a prescindere dalla loro appartenenza a compendi sovraordinati a carattere provinciale • tuttavia ne costituiscono rispetto complementare ed integrato: nei confronti ad esempio della rete ecologica provinciale e dei suoi elementi costitutivi (a mente dell’art. 11 N.T.A. del P.T.C.P. vigente) si pongono come sistema “del verde di connessione” fra le aree rurali e quelle edificate interpretando il compito di fungere da corridoi di rilevanza ecologica • il Documento di Piano, entro il complessivo quadro degli indirizzi programmatici della pianificazione, attribuisce le definitive perimetrazioni e significanze funzionali, compresi i risvolti normativi per l’esercizio della tutela stessa e la gestione delle sostenibilità ambientali, anche rapportate agli obiettivi di garanzia della continuità territoriale con i comuni contermini. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 22 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Vieppiù, è da sottolineare in questa analisi che la possibilità di inibire l’espansione urbana entro prefigurati limiti fisici (così come prefigurato nel tematismo urbano), determina l’opportunità di assoggettare ad una più rigorosa tipologia di tutela ambiti inseriti dal P.T.C.P. stesso in zona tampone (e quindi suscettibili di potenzialità edificatorie) candidandole per una estensione della rete ecologica stessa poiché ritenuti sedimi imprescindibili come componenti organiche di peculiarità paesaggistiche ad elevato grado di sensibilità vedutistico-morfologico-strutturale. Si prefigura pertanto una effettiva complementarietà con la rete ecologica provinciale garantendo continuità territoriale rispetto ai comuni limitrofi soprattutto in termini di tessuto agrario. Tema qualificante l’azione è anche il riconoscimento e la valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche e panoramiche del paesaggio inteso come sorgente ed al tempo stesso oggetto di percezione Tutela risorse idriche Occorre monitorare la qualità delle acque superficiali e sotterranee e prevederne, anche nell’ambito del sistema individuato dal reticolo idrico minore, modalità di tutela. Adeguamento delle reti tecnologiche primarie, legate al potenziamento delle risorse idriche e dei relativi manufatti d’accumulo, nonché alla sistemazione della rete fognaria. MOBILITA’ E TRASPORTI (Tavola P3.1 del DdP – Orientamenti Iniziali) Completamento e razionalizzazione della viabilità di livello locale e sovralocale Tema caratterizzante è il sistema di razionalizzazione/gerarchizzazione della rete viaria comunale finalizzata a determinare un miglior assetto infrastrutturale collegato alle tratte di interesse tipologicamente sovracomunale. Sotto questo profilo il nodo principale è rappresentato dalla risoluzione dell’attuale assetto infrastrutturale imperniato sul tracciato intraurbano della S.S. n°. 342 e sulle connessioni ivi esercitate dalla S.P. n°. 17 e dalla S.P. n°. 23. Le novità sul punto recentemente intervenute consistono nell’avvio dei lavori di realizzazione della variante S.P. n. 17 tratto Faloppio/S.P. n. 23 e nell’adozione del provvedimento urbanistico di inserimento nell’azzonamento vigente della variante alla S.S. n. 342. Priorità assoluta riveste ormai l’attivazione di ogni presenza istituzionale tendente a definire l’esecutività della variante alla S.S. 342 secondo le più recenti indicazioni progettuali. A tale proposito occorre evidenziare V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 23 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 l’importanza del progetto preliminare della variante alla S.S. 342 relativa agli abitati di Solbiate ed Olgiate Comasco, redatto da ANAS spa e dalla Provincia di Como, come assentito dai comuni stessi. Inoltre, razionalizzazione del sistema della viabilità per conseguire la selezione dei flussi di traffico e restituire alle relazioni urbane la maglia viaria interstiziale: realizzazione della variante alla S.S. n°. 342 che risolva anche il nodo di Somaino monitoraggio della realizzazione del raccordo S.P. n° 17 e S.P. n° 23 lungo il confine con Faloppio, completamento di interventi minori atti a drenare verso gli assi di importanza extraurbana il traffico ad origini e destinazioni prettamente comunali. Ciò conferma e giustifica l’introduzione possibile di alcuni raccordi interstiziali al tessuto urbano consolidato, funzionali al miglioramento dei collegamenti interfrazionali ed alla attivazione di percorsi protetti di tipo ciclopedonale destinati ad assicurare le connessioni preferenziali con le varie componenti della “Città Pubblica” come descritta nel Piano dei Servizi. • Valorizzazione mobilità ciclo-pedonale L’azione è volta ad implementare il sistema di interconnessione fra polarità urbane per consentire oltremodo interazioni utili e compatibili fra ambiente antropizzato e naturale. Dagli attesi sviluppi progettuali e soprattutto dalla tempistica esecutiva dipende la reale possibilità di ricucire le varie componenti insediative e l’intero sistema dei rapporti e delle reciprocità fruitive, riscoprendo la rete dei percorsi protetti con particolare privilegio verso il recupero dell’ex sede FNM Como-Varese, (di cui allo studio di fattibilità predisposto dall’associazione “Iubilantes” di Como ed agli approfondimenti esecutivi già progettati e operanti per due tratti nel quadro della proposta Re. Ver. Med. D.G.R. 7.02.05 n° 7/20442), con l’intento di costituire, unitamente al riuso dei manufatti (stazione, caselli, ecc.), l’asse portante di un parco comunale del sopra descritto parco comunale. Tutto ciò contribuisce alla valorizzazione delle infrastrutture riservate alla mobilità protetta nel quadro della riscoperta di itinerari didattico/naturalistici e di coni ottico/percettivi di ampio orizzonte. 3.2.1.2. – Previsioni sovralocali, locali e settoriali Un’importante distinzione, da verificare con i soggetti preposti, appare quella tra gli obiettivi direttamente perseguibili da un piano urbanistico comunale, e quelli comunque di interesse, ma il cui perseguimento dipende da altri strumenti esterni/locali a cui il piano può concorrere. Il nascente Piano di Governo del Territorio deve pertanto rapportarsi con le scelte e la pianificazione/programmazione assunta dalle istituzioni di livello gerarchicamente superiore (Comunitario, Nazionale, Regionale, Provinciale, Sovracomunale), di pari livello (medesimo comune con lo strumento urbanistico previgente e comuni contermini) o con il sistema normativo/di V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 24 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 studi settoriali di stampo generale o del medesimo ente (Comune attraverso studi locali specifici), che definiscono pertanto scenari ambientali ai quali il Comune di Cadegliano Viconago dovrà attenersi onde poter programmare lo sviluppo e la tutela del suo Territorio. Una precisazione di carattere generale: il sistema di previsioni qui riprodotte sinteticamente costituiscono quelle ritenute più significative per la realtà locale. I livelli istituzionali ai quali in particolare rapportarsi sono: • Comunitario: si riprendono gli obiettivi indicati dal Consiglio Europeo di Barcellona 2002, opportunamente scremati per le finalità del presente documento. Schematicamente: Lotta ai cambiamenti climatici Garantire la sostenibilità dei trasporti Affrontare le minacce per la sanità pubblica Gestire le risorse naturali in maniera più responsabile Un accenno al sistema di Rete Natura 2000. Con la Direttiva Habitat (Direttiva 92/42/CEE) è stata istituita la rete ecologica europea “Natura 2000”: un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali e vegetali, di interesse comunitario (indicati negli allegati I e II della Direttiva) la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo. L'insieme di tutti i siti definisce un sistema strettamente relazionato da un punto di vista funzionale: la rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri, ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica. La Rete è costituita da: • Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE)al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie ornitiche contenute nell’allegato 1 della medesima Direttiva. Le ZPS vengono istituite anche per la protezione delle specie migratrici non riportate in allegato, con particolare riferimento alle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Gli stati membri richiedono la designazione dei siti, precedentemente individuati dalle regioni, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione per la Conservazione della Natura, presentando l’elenco dei siti proposti accompagnato da un formulario standard correttamente compilato e da cartografia. Il Ministero dell’Ambiente trasmette poi successivamente i formulari e le cartografie alla Commissione Europea e da quel momento le Zone di Protezione Speciale entrano automaticamente a far parte di Rete Natura 2000. • Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat naturale (allegato 1 della direttiva 92/43/CEE) o una specie (allegato 2 della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di conservazione soddisfacente. Gli stati membri definiscono la propria lista di Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC) sulla base dei criteri individuati nell’articolo III della Direttiva 92/43/CEE. Per l’approvazione dei pSIC la lista viene trasmessa formalmente alla Commissione Europea, Direzione Generale (DG) Ambiente, unitamente, per ogni sito individuato, V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 25 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 ad una scheda standard informativa completa di cartografia. Spetta poi successivamente al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, designare, con decreto adottato d'intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come "Zone speciali di conservazione" (ZSC). Sostanzialmente la logica della Direttiva indica una preservazione della biodiversità attuata attraverso un sistema integrato d’aree protette, buffer zone e sistemi di connessione, così da ridurre e/o evitare l’isolamento delle aree e le conseguenti problematiche sugli habitat e le popolazioni biologiche. • Nazionale: vengono indicate sommariamente le strategie d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del CIPE 2.8.2002). Dalle liste iniziali, sensibilmente più articolate, sono stati estratti quegli obiettivi teoricamente più pertinenti per una situazione quale quella in oggetto (piano comunale). Schematicamente: Riduzione delle emissioni nazionali dei gas serra del 6,5% rispetto al 1990, nel periodo tra il 2008 e il 2012. Formazione, informazione e ricerca sul clima Riduzione delle emissioni globali dei gas serra del 70% nel lungo termine Conservazione della biodiversità Protezione del territorio dai rischi idrogeologici, sismici e vulcanici e dai fenomeni erosivi delle coste Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione Riduzione dell’inquinamento nelle acque interne, nell’ambiente marino e nei suoli Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale, sul mare e sulle coste Riequilibrio territoriale ed urbanistico Migliore qualità dell’ambiente urbano Uso sostenibile delle risorse ambientali Valorizzazione delle risorse socioeconomiche e loro equa distribuzione Miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e mantenimento delle concentrazioni di inquinanti al di sotto di limiti che escludano danni al la salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio monumentale Riduzione dell’inquinamento acustico e riduzione della popolazione esposta Riduzione esposizione a campi elettromagnetici in tutte le situazioni a rischio per la salute umana e l’ambiente naturale Rafforzamento della normativa sui reati ambientali e della sua applicazione Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita Conservazione o ripristino della risorsa idrica Miglioramento della qualità della risorsa idrica Gestione sostenibile del sistema produzione/ consumo della risorsa idrica Riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti • Regionale: alle linee strategiche di riferimento contenute nella deliberazione della Giunta Regionale del 7 aprile 2000 n. 6/49509 ed al Piano Territoriale Paesistico approvato con deliberazione del Consiglio Regionale del 6 marzo 2001 n. VIII/197. Oltremodo il P.T.R. (Piano Territoriale Regionale) attualmente adottato determina sommariamente le seguenti linee operative generali: Schematicamente: 1) Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente; nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi); nell’uso delle risorse e nella produzione di energia; nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio 2) Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale con l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 26 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla loro sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica 3) Assicurare a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi 4) Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio 5) Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria: contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili, attraverso la promozione della qualità architettonica degli interventi, la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici, il recupero delle aree degradate, la riqualificazione dei quartieri di ERP, l’integrazione funzionale, il riequilibrio tra aree marginali e centrali, la promozione di processi partecipativi 6) Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero 7) Tutelare la salute del cittadino, attraverso la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico 8) Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque 9) Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio 10) Promuovere un’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo 11) Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile; il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale; lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità 12) Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale 13) Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo 14) Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat 15) Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo 16) Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti 17) Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata 18) Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, una fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica 19) Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare, e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia 20) Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati 21) Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 27 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 22) Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza,turismo) 23) Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il miglioramento della cooperazione 24) Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e territori forti • Provinciale: con riferimento al Piano territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale del 2 agosto 2006 n. 59/35993 e pubblicato in data 20 settembre 2006 sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Schematicamente: Assetto idrogeologico e difesa del suolo Tutela dell’ambiente e valorizzazione ecosistemi Costituzione rete ecologica provinciale per conservazione biodiversità Sostenibilità sistemi insediativi mediante riduzione consumo di suolo Definizione centri urbani aventi funzioni di rilevanza sovracomunale-polo attrattore Assetto rete infrastrutturale della mobilità Consolidamento posizionamento strategico della Provincia di Como nel sistema economico globale Introduzione della perequazione territoriale Costruzione di un nuovo modello di “governance” urbana • Sovracomunale: non risultano presenti significative previsioni a questo livello. • Comunale: con riferimento al P.R.U.G. vigente. • Comuni contermini: • Parè; • Faloppio; • Albiolo; • Solbiate; • Beregazzo con Figliaro; • Oltrona San Mamette; • Lurate Caccivio; • Gironico. • A livello settoriale, le prescrizioni sovralocali che possono essere riportate brevemente sono: • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA); • Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA); • Programma di Sviluppo Rurale (PRS); • Programma Energetico Regionale (PER); • Piano di Bacino del fiume Po; • Piano Agricolo Triennale Regionale; • Piano Agricolo Triennale 2007-2009 della Provincia di Como; • Piano Ittico Provinciale; • Piano Energetico Provincia di Como; • Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR); • Piano Cave della Provincia di Como; V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 28 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • Piano d’Ambito Territoriale Ottimale (PdA). A livello settoriale e soprattutto significativo per Olgiate Comasco, l’Amministrazione si è dotata dei seguenti studi: • Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T.; • Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore; • Piano di classificazione acustica del territorio comunale; • Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta. 3.2.1.3. – Interessi locali Risulta decisamente chiaro che il responso derivante dalle proposte/istanze sinora effettuate (circa 280) dalla popolazione in merito all’avviso di avvio del procedimento per gli atti del Piano di Governo del Territorio, hanno riguardato prioritariamente interessi particolari e privati ed, in tono decisamente trascurabile, aspetti di tipo ambientale. Risulta decisamente chiaro che il responso derivante dalle proposte/istanze sinora effettuate dalla popolazione in merito all’avviso di avvio del procedimento per gli atti del Piano di Governo del Territorio, hanno riguardato esclusivamente interessi particolari e privati, senza considerare aspetti di tipo ambientale. A tale proposito la delimitazione dell’ambito urbanizzato rispetto alla parte restante del territorio comunale, ai fini della definizione della classe di consumo del suolo come più avanti specificata, rappresenta una soglia di riferimento oggettivamente superiore in ordine alle modifiche di destinazione funzionale prospettabili. 3.2.2. – Schema operativo P.G.T. - VAS Lo schema operativo del P.G.T. (modalità di redazione, consultazione, reperimento database, ecc.), tiene in particolare considerazione la identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione dell’ente su territorio ed ambiente. Come citato nel capitolo di introduzione, lo schema operativo deriva da quanto emanato dalla D.G.R. 29.12.05 n°. 8/1681. Simultaneamente e sinergicamente si svolge la Valutazione Ambientale Strategica del P.G.T., qui trattata. 3.2.2.1. – Identificazione significativa delle fonti delle informazioni Vengono ora descritte in forma sintetica le principali fonti delle informazioni di potenziale interesse per la parte di analisi della VAS del Documento di Piano del P.G.T. di Olgiate Comasco. Il Sistema Informativo Territoriale regionale (www.cartografia.regione.lombardia.it) comprende: - cartografie e basi informative geografiche di interesse generale, derivanti dalla trasposizione in formato digitale della cartografia tecnica regionale; - cartografie e basi informative tematiche riguardanti aspetti specifici del territorio, con dati che sono riferiti alle basi informative geografiche; - fotografie aeree e riprese aereofotogrammetriche; - banche dati o sistemi informativi relativi ad attività particolari e realizzati attraverso specifici progetti di settore. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 29 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La tabella seguente contiene i riferimenti alle principali basi informative tematiche ed alle banche dati specifiche del SIT, per i principali fattori ambientali, nonchè i riferimenti locali specifici come ad esempio studi settoriali ecc.. Archivio storico qualità dell’aria (ARPA) ARIA - CLIMA Rapporto sulla qualità dell’aria di Como e Provincia Banca dati INEMAR (INventario EMissioni ARia) Sistema Informativo Bacini e Corsi d’Acqua (SIBCA) Servizi Idrici Regionali Integrati per l'Osservatorio (SIRIO) Studio del reticolo idrico minore ACQUA SUOLO Studio geologico comunale Sistema informativo dei suoli Mosaico degli strumenti urbanistici comunali (MISURC) Sistema rurale lombardo BENI MATERIALI --PATRIMONIO Sistema Informativo Beni Ambientali (S.I.B.A.) CULTURALE Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali (SIRBEC) POPOLAZIONE --- SALUTE UMANA Comune di Olgiate Comasco --- CCIA Sistema Informativo Statistico degli Enti Locali (SIS.EL.) Annuario Statistico Regionale (ASR) BIODIVERSITA’ --- FLORA --- FAUNA P.T.C.P. Provincia di Como Rete Ecologica Regionale Carta Naturalistica della Lombardia DUSAF Sistema rurale lombardo RUMORE RADIAZIONI Sistema Inform. del Rumore Aeroportuale (SIDRA) Comune - Piano di classificazione acustica del territorio comunale Eventuali studi locali - ARPA RIFIUTI ENERGIA Comune di Olgiate Comasco - Provincia Programma Energetico Regionale Piano Energetico Provincia di Como - Comune MOBILITA’ --- TRASPORTI Sistema Informativo Trasporti e Mobilità (SITRA) Comune - Piano del Traffico Tab. 3 – Principali fonti delle informazioni V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 30 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3.2.3 – Individuazione soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione L’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, con specifico atto formale ha individuato e definito le Autorità Istituzionali (soggetti competenti in materia ambientale ed enti territorialmente interessati) che vengono coinvolte nella Conferenza di valutazione ed i soggetti del pubblico interessati all’iter decisionale. Non è risultato opportuno attivare nel caso in esame consultazioni con enti transfrontalieri, in quanto non vi sono effetti transfrontalieri. Le Autorità Istituzionali vengono consultate mediante l'indizione della conferenza di valutazione nella fase di avvio del confronto e della conferenza di valutazione del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale nella fase di adozione. I Soggetti portatori di interessi vengono coinvolti ed informati mediante l'indizione di assemblee sia nella fase di avvio del confronto che in quella di illustrazione degli obiettivi specifici e delle linee d'azione. Le modalità di convocazione della conferenza di valutazione, articolata almeno in una seduta introduttiva ed in una seduta finale di valutazione. Le modalità di informazione/comunicazione e di partecipazione del pubblico, per la diffusione e pubblicizzazione delle informazioni, sono state organizzate in funzione degli elementi di diffusione di informazioni in dotazione. 3.2.4. – Verifica siti Rete Natura 2000 Non risultano nel caso di Olgiate Comasco siti SIC (o pSIC), e ZPS. I siti SIC più prossimi risultano essere quelli riferiti ad un ambito circoscritto interno al Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate ed all’ambito inserito nel Parco Spina Verde. 3.3 – DESCRIZIONE FASE “2”, SCOPING (fase A2.1) 3.3.1 – Elementi territoriali, pianificatori e programmatici per la definizione dell’ambito di influenza del P.G.T. (scoping) In precedenza si è chiarito che il termine “definizione dell'ambito di influenza del P.G.T.” traduce, il termine inglese scoping e quindi possiedono il medesimo significato. Le proposte di Documento di Piano per Olgiate Comasco, qui oggetto di analisi, possono sinteticamente essere analizzate nella seguente maniera ai fini della determinazione dell’ambito di influenza. Quadro pianificatorio e programmatico di riferimento sovralocale: • Riferimenti territoriali-programmatici P.T.P.R. - P.T.R.; • Riferimenti territoriali-programmatici P.T.C.P.. Quadro normativo pianificatorio di pari livello: • Comune di Olgiate Comasco (P.R.U.G. vigente). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 31 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • Comuni contermini: • Parè; • Faloppio; • Albiolo; • Solbiate; • Beregazzo con Figliaro; • Oltrona San Mamette; • Lurate Caccivio; • Gironico. Quadro normativo settoriale significativo sovralocale: • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA); • Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA); • Programma di Sviluppo Rurale (PRS); • Programma Energetico Regionale (PER); • Piano di Bacino del fiume Po; • Piano Agricolo Triennale regionale; • Piano Agricolo Triennale 2007-2009 della Provincia di Como; • Piano Ittico Provinciale; • Piano Energetico Provincia di Como; • Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR); • Piano Cave della Provincia di Como; • Piano d’Ambito Territoriale Ottimale (PdA). Quadro normativo settoriale attinente il territorio locale: • Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T.; • Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore; • Piano di classificazione acustica del territorio comunale; • Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta. Vediamo in dettaglio le previsioni, espresse sinteticamente sotto forma di obiettivi e previsioni sull’ambito territoriale di Olgiate Comasco. Quadro pianificatorio e programmatico di riferimento sovralocale Riferimenti territoriali-programmatici P.T.P.R. - P.T.R. Per quanto attiene agli strumenti di pianificazione territoriale regionale non si riscontrano, oltre agli indirizzi per l'esame paesistico dei progetti (Criteri per la determinazione della Classe di Sensibilità dei Siti - DGR 8 novembre 2002 n VII/lI045 ai sensi dell'art. 30 del P.T.P.R., Piano Territoriale Paesistico Regionale), riferimenti particolari o puntuali al Territorio comunale di Olgiate Comasco. Il Documento di Piano si pone quindi l'obiettivo di "maggior definizione" rispetto agli indirizzi di tutela enunciati dal P.T.P.R. e che qui di seguito vengono richiamati. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 32 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici Nel contesto del paesaggio collinare la morfologia morenica, ultima scoria dei movimenti glaciali quaternari, assume una precisa individualità di forma e struttura. Sono segni di livello macroterritoriale che occupano con larghe arcature concentriche i bacini inferiori dei principali laghi nel Varesotto, nel Comasco, nella Franciacorta e nella parte orientale della provincia di Brescia. L'originalità di questo ambito, che si distingue da quello delle colline pedemontane di formazione terziaria, attiene dunque sia alla conformazione planimetrica e altitudinale con elevazioni costanti e non eccessive, sia alla costituzione dei suoli (in genere ghiaiosi) e alla vegetazione naturale e di uso antropico. Caratteristica è anche la presenza di piccoli (Montorfano, Sartirana) o medi laghi (Varese, Annone... ) rimasti chiusi fra gli sbarramenti morenici, di torbiere e altre superfici palustri. Il paesaggio attuale delle colline moreniche è il risultato di un'opera di intervento umano tenace che ha modellato un territorio reso caotico dalle eredità glaciali, povero di drenaggi e formato da terreni sterili. Il palinsesto territoriale su cui poggia questa unità possiede un suo intrinseco pregio ambientale e pur conoscendo in passato altrettante, seppur meno dirompenti, fasi di sfruttamento antropico. Anzi è proprio il connubio fra le modificazioni di antica data ti lo scenario naturale a offrirle i massimi valori estetici. Basta riferirsi ad alcuni dei molti estimatori che nel Settecento gustarono qui le delizie della villeggiatura per ricavare l'idea di un contesto già fortemente permeato dalla presenza dell'uomo: ville o 'palagi camperecci', impreziositi di 'horti, giardini et altre delitie insigni', ma anche modesti e contenuti nuclei di sorprendente coerenza architettonica, di felice inserimento urbanistico; e poi un mosaico di appezzamenti coltivi, terrazzati e tutti alacremente condotti, nei quali allignavano specie delle più diverse: vigneti, castagni e noccioli, frumento e granturco; ma soprattutto gelsi, dai quali dipese a lungo l'economia della famiglia contadina, produttrice di bozzoli e fornitrice di larga manodopera per filande e filatoi. L'eredità di questo disegno non va dispersa. Il paesaggio raggiunge qui, grazie anche alla plasticità dei rilievi, livelli di grande suggestione estetica. Un'equilibrata composizione degli spazi agrari ha fatto perdurare aree coltive nelle depressioni più ricche di suoli fertili e aree boscate sulle groppe e sui declivi. In tal uni casi alla coltivazione, tramite l'interposizione di balze e terrazzi si sono guadagnate anche pendici molto acclivi. Infine l'alberatura ornamentale ha assunto un significato di identificazione topologica come rivelano, ad esempio nel paesaggio dell'anfiteatro morenico gardesano, gli 'isolini' di cipressi o le folte 'enclosures' dei parchi e dei giardini storici. Gli insediamenti colonici non si presentano nelle forme auliche e estensive della pianura. I.:appoderamento è frazionato così come frazionata risulta la composizione del paesaggio agrario. I fabbricati si raccolgono attorno a modeste corti cintate o, nei casi più rappresentativi, formano nuclei di piccola dimensione ma di forte connotazione ambientale. I.:organizzazione plurima di queste coti, delle cinte perimetrali dai portali ronati, la dominanza dell'edificio padronale, l'enfasi degli spazi collettivi creano un'articolazione di visuali, prospetti, fondali di notevole pregio (valga il caso esemplare di Castellaro Lagusello). Un'organizzazione territoriale non priva di forza e significato, nel contempo attenta al dialogo con la natura, i cui segni residui vanno recuperati e reinseriti come capisaldi di riferimento paesaggistico. La vicinanza di questa unità tipo logica alle aree conurbate della fascia pedemontana lombarda ne ha fatto un ricétto preferenziale di residenze e industrie ad alto consumo di suolo. Ciò ha finito per degradarne gli aspetti più originali e qualificanti. Gli stessi imponenti flussi di traffico V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Indirizzi di tutela (paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici) I paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici hanno un valore eccezionale sia dal punto di vista della storia naturale, sia da quello della costruzione del paesaggio umano. Sono paesaggi che offrono richiami quasi mediterranei benché impostati su forme del suolo prodotte dal glacialismo. Ogni intervento che può modificare la forma delle colline (crinali dei cordoni morenici, ripiani. trincee, depressioni intermoreniche lacustri o palustre) va perciò escluso o sottoposto a rigorose verifiche di ammissibilità. Deve anche essere contemplato il ripristino di situazioni ambientali deturpate da cave e manomissioni in genere. Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e sulle scarpate collinari, i prati aridi di crinale, i luoghi umidi, i siti faunistici, la presenza, spesso caratteristica, di alberi, di gruppi di alberi di forte connotato ornamentale (cipresso, ulivo). Questi elementi introducono alla tutela del paesaggio agrario, presente spesso con la viticoltura praticata sui terreni a terrazzo o su ripiani artificiali; contesti che vanno rispettati insieme con il sistema insediativo tradizionale, rappresentato da corti e case contadine costruite generalmente con ciottoli o pietra locale, da ville signorili con parchi e giardini. I.:insediamento e la trama storica centrata talora sui castelli, su chiese romaniche (pievi), su ricetti conventuali aggreganti gli antichi borghi, vanno salvaguardati nei loro contenuti e nelle loro emergenze visive. Una particolare attenzione va posta agli interventi che possano alterare gli scenari collinari resi famosi da eventi storici (battaglie Pagina 33 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 commerciale che si imperniano su tracciati stradali pensati per comunicazioni locali (il caso, davvero critico, del1'area brianzola) generano una situazione di congestione e inquinamento cui occorre porre urgente rimedio. risorgimentali nell'anfiteatro morenico del Garda) e dalla loro significatività rispetto all'immagine colta e popolare. Tab. 4 – P.T.P.R. estratto Il P.T.R. (Piano Territoriale Regionale), attualmente in fase di adozione, prevede che l’area in questione appartenga al: o Sistema Territoriale dei Laghi o Sistema Territoriale Metropolitano o Sistema Territoriale Pedemontano. Un breve accenno ora sulla Rete Ecologica della Regione Lombardia (RER). Il PTR riconosce la RER tra le infrastrutture prioritarie per la Lombardia e ne definisce i contenuti generali al cap. 1.5.6.. Con la deliberazione n. 8/8515 del 26 novembre 2008, la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato i prodotti realizzati nella 2^ fase del progetto Rete Ecologica Regionale, come già previsto nelle precedenti deliberazioni n.6447/2008 (documento di piano del PTR contenente la tavola di Rete Ecologica) e n.6415/2007 (prima parte dei Criteri per l’interconnessione della Rete con gli strumenti di programmazione degli enti locali). La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. La RER, e i criteri per la sua implementazione, si propongono di fornire al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale; aiutare il P.T.R. a svolgere una funzione di indirizzo per i P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali; aiutare il P.T.R. a svolgere una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, aiutandoli ad individuare le sensibilità prioritarie ed a fissare i target specifici in modo che possano tener conto delle esigenze di riequilibrio ecologico; anche per quanto riguarda le pianificazioni regionali di settore può fornire un quadro orientativo di natura naturalistica ed ecosistemica, e delle opportunità per individuare azioni di piano compatibili; fornire agli uffici deputati all’assegnazione di contributi per misure di tipo agroambientale indicazioni di priorità spaziali per un miglioramento complessivo del sistema. Il documento “RER - Rete Ecologica Regionale” illustra la struttura della Rete e degli elementi che la costituiscono, rimandando ai 99 settori in scala 1:25.000, in cui è suddivisa l'area di pianura, ossia il contesto più problematico, rimando non attuato per l'ambito montano, ossia il contesto regionale che ad esclusione di alcune aree abbastanza circoscritte, presenta un quadro di connettività ecologica per fortuna ancora sufficientemente salvaguardato. Il documento “Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali” fornisce indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia della Rete nell'ambito dell'attività di pianificazione e programmazione. La RER viene definita e realizzata con i seguenti obiettivi generali: • Riconoscere le aree prioritarie per la biodiversità; V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 34 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • Individuare un insieme di aree e azioni prioritarie per i programmi di riequilibrio ecosistemico e di ricostruzione naturalistica ai vari livelli territoriali; • Fornire lo scenario ecosistemico di area vasta e i collegamenti funzionali per: • L’inclusione dell’insieme dei SIC e delle ZPS nella Rete Natura 2000 (Direttiva Comunitaria 92/43/CE); • Il mantenimento delle funzionalità naturalistiche ed ecologiche del sistema delle Aree Protette nazionali e regionali; • L’identificazione degli elementi di attenzione da considerare nelle diverse procedure di Valutazione Ambientale; • L’integrazione con il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) del Po che costituisce riferimento per la progettazione e la gestione delle reti ecologiche; • Articolare il complesso dei servizi ecosistemici rispetto al territorio, attraverso il riconoscimento delle reti ecologiche di livello provinciale e locale. In sostanza la RER, insieme con la Rete Verde Regionale si configura come sistema, e congiuntamente perseguono gli obiettivi di presidio e salvaguardia definiti nell’ambito del sistema rurale, paesistico e ambientale della Lombardia individuato al punto 1.5.1 del Documento di PTR e in coerenza con le previsioni del Piano Paesaggistico. Riferimenti territoriali-programmatici P.T.C.P. L’Amministrazione Provinciale di Como ha avviato la procedura di adozione del P.T.C.P. che si è conclusa con la deliberazione di approvazione del Consiglio Provinciale 02.08.06 n°.59 (B.U.R.L. 20.09.06 n°. 38). Il Comune di Olgiate Comasco appartiene all’ambito omogeneo n.22 Colline occidentali e Valle del Lanza per la parte del territorio comunale a nord della SS. 342 ed all’ omogeneo n.25 Collina olgiatese e Pineta di Appiano Gentile per la parte del territorio comunale a sud della SS. 342. Sotto il profilo storico-ambientale, viene qui riportata, a stralci, la definizione di unità tipologica di paesaggio come illustrata nella “Relazione del PTCP”, nonché la descrizione del suddetto ambito. La definizione delle unità tipologiche di paesaggio (UTP) deriva da una lettura del territorio articolata principalmente, ma non esclusivamente, su basi morfologiche ed ambientali. Essa costituisce aggiornamento e modifica dell’articolazione territoriale suggerita nel contesto degli studi propedeutici alla redazione dei Piani paesistici provinciali. In riferimento a questi ultimi, che individuavano per il territorio comasco un numero di unità tipologiche di paesaggio sostanzialmente analogo a quello proposto nel presente PTCP, se ne sottolinea la validità dell’analisi e dei contenuti propositivi e di merito, non a caso sovente ripresi anche integralmente nella trattazione delle unità tipologiche di paesaggio. Agli stessi si fa quindi rimando per approfondimenti inerenti l’evoluzione storica del paesaggio e per il relativo corredo iconografico. In linea generale il tracciamento dei confini tra le unità tipologiche di paesaggio ha risposto a criteri di omogeneità dei contesti paesaggistici, con particolare riferimento all’univocità dei contesti descritti e della loro percezione visiva, così come delineata dall’esistenza di vette, crinali, spartiacque ed altri elementi fisico-morfologici agevolmente riconoscibili nelle loro linee costitutive essenziali. Tuttavia in pochi casi, relativi alle unità di collina e pianura, l’oggettiva difficoltà nell’identificazione di tali elementi ha condotto a privilegiare l’utilizzo, per convenzione, di confini di origine antropica, coincidenti con alcune delle principali arterie stradali del territorio. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 35 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Parte del territorio comunale a nord della SS. 342 Unità tipologica di paesaggio n. 22 – Colline occidentali e Valle del Lanza Sintesi dei caratteri tipizzanti La denominazione di alcune aree protette contiene già in sé i connotati peculiari che ne caratterizzano il paesaggio; nessuna di esse è però altrettanto efficace nel disegnare un contesto visivo quanto la Spina Verde. La città di Como si estende infatti senza soluzione di continuità in direzione di Chiasso, disponendosi parallelamente ad una conurbazione più rada, posta a sud e dislocata lungo il tracciato dell’antica strada “Garibaldina”. Le due aree costituirebbero un continuum paesaggistico non fosse per l’esistenza di una dorsale stretta ed allungata, morbida verso la collina comasca e strapiombante verso Como, che si incunea come una benefica spina nel cuore del tessuto urbanizzato. Il crinale comprende alcuni rilievi arrotondati e culmina in corrispondenza dell’interessante parete del Sasso di Cavallasca (604 m). La vegetazione è prevalentemente costituita da boschi di suoli acidi, con locale dominanza del castagno, del pino silvestre e della robinia; nelle aree più scoscese si insediano inoltre pregevoli brughiere rupestri. Il versante meridionale della Spina Verde si inserisce nel contesto di un’ampia unità di paesaggio articolata lungo la direttrice Como–Varese e morfologicamente caratterizzata dall’alternarsi di morbidi rilievi e valli incassate. Queste ultime si sviluppano generalmente da nord a sud e sono solcate da corsi d’acqua di una certa importanza, quali il Seveso, il Lura, il Faloppia e il Lanza. Le variazioni collinari non obbediscono a leggi organizzative facilmente percepibili per l’estrema varietà di dossi, pendenze, conche e piane. Va detto che la presenza di depositi alluvionali di sabbia e ghiaia ha determinato nell’ultimo secolo un diffuso sviluppo dell’attività estrattiva, con ripercussioni localmente significative sull’assetto del paesaggio. Inoltre il paesaggio agro-forestale e l’originaria maglia dei percorsi risultano oggi un po’ ovunque stravolti da infrastrutture non adeguatamente mitigate e dall’incontrollata espansione dell’edilizia residenziale e produttiva, anche se l’antropizzazione non ha ancora raggiunto in tale contesto l’irreversibile saturazione di altre zone. La situazione di elevato rischio di perdita dei valori paesaggistici nella quale versa da tempo l’unità di paesaggio giustifica senz’altro l’inserimento della stessa tra gli “ambiti di criticità” identificati dal PTPR. Il paesaggio conserva ancora la riconoscibilità dei propri tratti entro alcuni lembi di territorio, ad esempio in Val Grande, nei dintorni di Solbiate e lungo il solco della Valle del Lanza. Quest’ultima, ubicata all’estremo limite occidentale del comprensorio, è ancora in gran parte caratterizzata da un armonico complesso di boschi, aree agricole e zone umide e risulta tutelata dalla presenza di un parco locale di interesse sovracomunale, di recente riconoscimento. Un’analoga tipologia di parco è attualmente in fase istitutiva e interesserà gran parte delle aree verdi che si dipanano a contorno dell’alto corso del torrente Lura. Il territorio è ricco di testimonianze archeologiche, tra le quali vanno citati i numerosi resti rinvenuti in Rodero, sul colle di San Maffeo, e i reperti della civiltà di Golasecca. L’intera zona venne più volte coinvolta nelle vicende storiche del capoluogo, soprattutto in epoca medioevale, durante la guerra tra Milano e Como. Anche episodi di storia più recente hanno dato notorietà a questi luoghi, come San Fermo della Battaglia, che deve il proprio nome alla vittoria di Garibaldi sugli austriaci del 1859. Qualche esempio di prestigiosa villa arricchisce il paesaggio dei lieti colli, edificate generalmente quali residenze di villeggiatura di nobili comaschi, come Villa Imbonati a Cavallasca e Villa Odescalchi a Parè. Interessanti edifici legati allo sfruttamento dell’acqua sono ancora visibili lungo la Valle dei Mulini, solcata dal torrente Faloppia, e lungo il torrente Lanza: la forza idraulica vi ha azionato fin dal tardo medioevo mulini e segherie e durante l’800 alcuni stabilimenti industriali (seterie, cartiere, fornaci). Lo scenario che più esaustivamente racchiude l’unità di paesaggio, nonché parte del Canton Ticino, può essere ammirato dalla Chiesa di San Maffeo, posta su un rilievo tondeggiante che si eleva per 504 m nei pressi di Rodero. Da diversi punti del territorio è possibile inoltre godere di ampie viste sulle Alpi occidentali, nelle quali campeggia il massiccio profilo del Monte Rosa. Il Sentiero Italia e il Sentiero Confinale si sviluppano, in coincidenza di tracciato, lungo l’intero settore settentrionale dell’unità di paesaggio, arricchiti nell’area del Parco Regionale Spina Verde dalla presenza di percorsi tematici di interesse archeologico, religioso e naturalistico. Da ultimo una citazione merita anche il tracciato dell’antica ferrovia a Valmorea. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 36 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Landmarks di livello provinciale Villa Imbonati a Cavallasca Sasso di Cavallasca Villa Odescalchi a Paré Paesaggi agro-forestali della Val Grande Nucleo di Gironico al Monte Testimonianze di archeologia industriale della Valle dei Mulini Colle di San Maffeo Paesaggi forestali e zone umide della Valle del Lanza Principali elementi di criticità Perdita di valore del paesaggio, per la progressiva e non controllata espansione dell’edificato e l’abbandono di percorsi e manufatti storici Diffusa presenza di ambiti estrattivi Interruzione dei corridoi ecologici Presenza di specie estranee al contesto ecologico Parte del territorio comunale a sud della SS. 342 Unità tipologica di paesaggio n. 25 – Collina olgiatese e Pineta di Appiano Gentile Sintesi dei caratteri tipizzanti L’amplissimo settore della provincia di Como posto a sud delle direttrici Como-Varese e Como-Lecco, genericamente denominato con il termine “Brianza”, è caratterizzato da un assetto territoriale sostanzialmente omogeneo e significativamente differente dai precedenti. Percepibili differenze nella struttura paesaggistica suggeriscono tuttavia di suddividere nella presente trattazione l’area briantea collinare in due settori, convenzionalmente disgiunti all’altezza della Strada Statale dei Giovi. L’unità tipologica di paesaggio è ripartibile in tre sottozone geomorfologiche: i terrazzi antichi, i terrazzi recenti e le valli fluviali escavate. L’ambiente dei terrazzi antichi si distingue per il grado di povertà e acidità dei suoli, argillosi e rossastri, dovuti ad alterazione profonda (“ferrettizzazione”) dei depositi fluvioglaciali, risalenti al Pleistocene inferiore. La vegetazione naturale potenziale è rappresentata da boschi acidofili di farnia e rovere, spesso accompagnati da betulla e pino silvestre. Il sistema dei terrazzi recenti corrisponde agli affioramenti dei depositi alluvionali, fluviali e fluvioglaciali del Pleistocene medio e superiore. La vegetazione potenziale è rappresentata da querceti con farnia e carpino bianco. Particolare significato ai fini della conservazione della biodiversità possiedono le rare zone umide, non di rado localizzate in coincidenza di aree con cessata attività di cavazione dell’argilla. Il sistema delle valli fluviali comprende infine ambienti di forra, generalmente incisi nell’arenaria (localmente detta “molera”) e nella formazione conglomeratica del Ceppo. La vegetazione potenziale è rappresentata da saliceti arbustivi e populo-saliceti a salice bianco. Nella realtà odierna l’intera unità tipologica di paesaggio presenta un forte carico insediativo, con fitte maglie infrastrutturali e densità di popolazione tra le più elevate d’Europa, che ha corroso e consumato il territorio, celandone e/o banalizzandone l’assetto strutturale. Piuttosto comune è l’esperienza di non riconoscere i confini di un paese rispetto all’altro perché tutto è omogeneizzato in una crescente uniformità del paesaggio costruito. La vegetazione stessa risulta significativamente distante dall’assetto potenziale, essendo in gran parte dominata da boschi di robinia e frequentemente invasa da essenze originarie di altre regioni biogeografiche. Tracce di alberature di pregio permangono talvolta nei parchi delle ville, storicamente insediate con il possesso delle visuali e il tracciato dei viali dall’altura al piano. Più in generale il paesaggio “relitto” è caratterizzato dagli insediamenti di colle e da scorci panoramici sugli orizzonti montani circostanti. Tra le aree meno alterate sotto il profilo ambientale, vere e proprie “terre di risulta” nelle quali è ancora possibile distinguere in parte i tratti dell’originaria struttura paesaggistica del territorio, possono essere citate: - il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, area di rilevante importanza per la considerevole estensione dei suoi complessi boschivi, con dominanza di pino silvestre sui terrazzi e di farnia V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 37 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 nelle valli incise dai corsi d’acqua principali (Bozzente, Gradaluso e Fontanile). L’area protetta include il terrazzo ferrettizzato delimitato dai fiumi Olona e Lura, tra i più estesi e meglio caratterizzati della Lombardia; - alcuni lembi di paesaggio agro-forestale lungo le aste dei principali corsi d’acqua (Antiga, Seveso), uno dei quali, il Lura, è attualmente tutelato da un parco locale di interesse sovracomunale. Il forte sviluppo edilizio che ha caratterizzato il comprensorio brianteo negli ultimi decenni ha fatto spesso perdere le tracce degli importanti elementi storico-culturali in grado di contraddistinguere i diversi luoghi. L’architettura tradizionale, soffocata dall’edificato diffuso, è talvolta rintracciabile in antiche residenze contadine, esempi di cascine, mulini o fornaci, oggi trasformate in private residenze o semplicemente abbandonate. Tuttavia i nuclei storici dei centri di maggiori dimensioni ospitano ancora prestigiose ville ed edifici religiosi. Le greenways sono ancora poco comuni, sebbene alcuni percorsi tematici siano stati recentemente realizzati, ad esempio entro i confini del Parco Regionale Pineta di Appiano Gentile e Tradate. In crescita è la progettazione e realizzazione di piste ciclabili. Landmarks di livello provinciale Ambienti agro-forestali della Pineta di Appiano Gentile e Tradate Centro storico di Appiano Gentile Principali elementi di criticità Perdita di valore del paesaggio per la progressiva e non controllata espansione dell’edificato residenziale e produttivo Diffusa presenza di ambiti estrattivi Interruzione dei corridoi ecologici Presenza di specie estranee al contesto ecologico Elementi del paesaggio P.T.C.P. riscontrabili nel territorio comunale ID ----- ID P6.53 P6.54 P6.55 Elenco degli elementi areali TIPOLOGIA TOPONIMO ----- ----- Elenco degli elementi puntuali TIPOLOGIA TOPONIMO Edificio Storico Culturale Edificio Storico Culturale Edificio Storico Culturale villa Camilla palazzo Volta-VolpiCaimi palazzo BulgheroniGiovio Il comune di Olgiate Comasco risulta essere in base al PTCP “polo attrattore di livello sovracomunale”. Il territorio comunale di Olgiate Comasco risulta fortemente marcato dalla presenza di ampie aree afferenti la rete ecologica (vedi tav. A2.2 PGT), per le quali le previsioni urbanistiche vengono V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 38 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 fortemente limitate al fine di salvaguardare queste importanti presenze di rilievo prettamente ambientale. In sintesi le definizioni tratte dalla “Relazione del PTCP” esplicano a tal proposito: SORGENTI DI BIODIVERSITA’ DI PRIMO LIVELLO (CORE AREAS) Aree generalmente ampie, caratterizzate da elevati livelli di biodiversità e da ecomosaici continui. Sono equiparabili alle “matrici naturali primarie” della rete ecologica di altri PTCP. Da tutelare con attenzione. Sono aree ove prioritariamente promuovere e sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette. Vedi NTA. SORGENTI DI BIODIVERSITA’ DI SECONDO LIVELLO (CORE AREAS) Aree più o meno ampie, caratterizzate da valori medi di biodiversità e da ecomosaici continui. Sono equiparabili ai “gangli” della rete ecologica di altri PTCP. Da tutelare con attenzione. Sono aree ove prioritariamente promuovere e sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette. Vedi NTA. CORRIDOI ECOLOGICI (ECOLOGICAL CORRIDORS) Strutture lineari caratterizzate da continuità ecologica, in grado di connettere le sorgenti di biodiversità mantenendo i flussi riproduttivi. Sono ulteriormente categorizzati in due livelli in relazione all’importanza delle aree che essi connettono. I corridoi ecologici di primo livello coincidono con i “varchi ineliminabili” della rete ecologica. Da tutelare con attenzione attraverso corrette strategie di conservazione del paesaggio Sono aree ove prioritariamente promuovere e sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette. Vedi NTA. ELEMENTI AREALI DI APPOGGIO ALLA RETE (STEPPING STONES) Aree di modeste dimensioni che costituiscono punti di appoggio alla rete ove mancano corridoi ecologici. Da tutelare con attenzione attraverso corrette strategie di conservazione degli ecosistemi e del paesaggio. Vedi NTA. ZONE TAMPONE DI PRIMO LIVELLO (BUFFER ZONES) Aree con funzione di interposizione tra aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da ecomosaici sufficientemente continui e mediamente diversificati. Da gestire con attenzione in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, allo scopo di consolidare ed integrare la rete ecologica. ZONE TAMPONE DI SECONDO LIVELLO (BUFFER ZONES) Aree con funzione di interposizione tra aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da ecomosaici discontinui e poco diversificati. Da gestire in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, attivando politiche locali polivalenti. ZONE DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE (RESTORATION AREAS) Aree ove attuare progetti di ricucitura della rete (in prima istanza identificati con gli ambiti territoriali estrattivi). Da gestire mediante progetti di ricucitura e de-frammentazione della rete ecologica. In particolare per Olgiate Comasco si può sintetizzare la seguente situazione paesaggisticoambientale del PTCP (vedi tav. A2.2 PGT): • • • • • CAP ambiti sorgenti di biodiversità di primo livello: l’ambito risulta allocato nella parte del territorio posta verso nord – nord/ovest in prossimità dei confini di Faloppio ed Albiolo. CAS ambiti sorgenti di biodiversità di secondo livello: tre aree, ovvero l’ambito ad est verso Gironico, a sud/ovest verso Beregazzo e a sud verso a cavallo dei confini territoriali con Beregazzo, Oltrona San Mamette e Lurate. ECP corridoi ecologici di primo livello: due ambiti riconoscibili, ovvero l’area a nord/est verso Gironico e l’area ad ovest verso Solbiate. ECS corridoi ecologici di secondo livello: due aree fondamentalmente: a sud/ovest verso Beregazzo ed a sud/est verso Lurate. BZP zone tampone di primo livello: ne esistono cinque, dislocate nelle parti residuali della Rete Ecologica nel settore centro-sud-occidentale del territorio. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 39 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • BZS zone tampone di secondo livello: otto aree, localizzate principalmente verso i settori sud ed ovst del territorio ed in modo più esteso sotto il profilo dell’estensione rispetto alle BZP. ZRA zone di riqualificazione ambientale: area della cava Baragiola a confine con Gironico. Gli ambiti non ricompresi nel tessuto urbanizzato, occupano una superficie complessiva di mq 6.616.773 (60,70% dell’intero territorio comunale). Altro aspetto importante da sottolineare deriva dall’art. 38 delle N.T.A. del PTCP, che introduce un elemento di dettaglio sostanziale in merito alla verifica della soglia di sostenibilità insediativa. Sulla scorta delle prescrizioni sovraordinate impresse in materia dal P.T.C.P. (rete ecologica articolata nelle tipologie di tutela progressivamente elevata), i limiti di espansione della superficie urbanizzata devono innanzi tutto discendere da tale scenario, tenuto debitamente conto del consumo di suolo connesso al P.R.U.G. vigente (39,30%) nonché del relativo indice, come calcolati applicando il disposto dell’ art. 38 NTA del P.T.C.P. cit. (“sostenibilità insediativa”). Il valore verificato per Olgiate Comasco e che qui si rappresenta, permette di fissare la capacità di espansione e di consumo di suolo ammissibile in applicazione dell’Indice del Consumo del Suolo (ICS) all’uopo calcolato. Fig.3 – Rete Ecologica Provinciale Qui sotto segue la tabella che definisce il parametro ICS per Olgiate Comasco. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 40 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab. 5 – I.C.S. Olgiate Comasco e superficie ammissibile espansione Il PTCP individua inoltre contenuti specifici per il settore forestale e per il settore agricolo. SETTORE FORESTALE Tra i problemi evidenziati viene evidenziata la crescita della superficie boschiva, a causa della colonizzazione delle aree agricole e pascolive, e contestuale decadimento qualitativo. Anche la polverizzazione della proprietà costituisce un ostacolo ad una efficace programmazione. A fronte delle problematiche emerse si ravvisa la mancanza di strumenti programmatori di competenza provinciale che abbiano valenza operativa: i Piani di Assestamento Forestale sono redatti dai comuni e si limitano alle gestione della massa legnosa. Pur non rinunciando a dare alcune linee di fondo in merito alla gestione forestale, individuabili nel promuovere la riconversione dei boschi cedui in fustaie e nel sostenere la valorizzazione energetica delle biomasse, Il PTCP rinvia al Piano di Indirizzo Forestale (P.I.F.), previsto dalla l.r. 8/1976 modificata dalla l.r. 80/1989, le prescrizioni in materia forestale, indicando altresì una serie di azioni che il P.I.F. deve necessariamente sviluppare e che trovano attuazione nei PRUG/PGT e nei PRI. Le azioni prescritte dal PTCP sono: individuare le tipologie forestali presenti sul territorio; definire una scala di priorità in merito alla loro conservazione e valorizzazione; definire, per ogni tipologia, le principali modalità di gestione ed eventuali limitazioni al mutamento d’uso, vincolanti per le autorità forestali e per i soggetti gestori dei boschi; definire le linee gestionali volte a contrastare e contenere gli effetti negativi delle perturbazioni ambientali, quali incendi o altre forme di dissesto; individuare e monitorare i popolamenti forestali protettivi, con funzione prioritaria di difesa idrogeologica, e definire le linee guida per eventuali interventi; stabilire le procedure per il rilascio delle autorizzazioni in materia forestale; definire le priorità di intervento che costituiranno riferimento per l’utilizzo degli eventuali finanziamenti provinciali disponibili. SETTORE AGRICOLO Le caratteristiche strutturali dell’agricoltura che influenzano l’assetto territoriale sono individuate nella ridotta ampiezza aziendale, nell’estrema frammentazione della superficie agraria utilizzabile e negli elevati valori fondiari, derivanti dalle aspettative di utilizzo alternativo dei terreni. Ciò V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 41 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 conduce ad una fragilità complessiva del settore, i cui sintomi sono ravvisabili sia nei redditi agricoli non competitivi con quelli degli altri settori, sia nella bassa remunerazione del capitale fondiario. A ciò si affianca un progressivo invecchiamento degli operatori agricoli, con conseguente abbandono dell’attività e dei terreni e possibili rischi per gli equilibri ambientali e territoriali. Dal punto di vista della strumentazione di governo del territorio il PTCP intende ovviare alla mancanza di una precisa identificazione delle aree a maggiore vocazione agricola e, per questo, meritevoli di maggiore tutela. A questo fine il Piano fornisce, come visto, la mappatura della rete ecologica provinciale, all’interno della quale individua le aree a maggiore vocazione agricola. Per tali aree viene esclusa la possibilità da parte degli strumenti urbanistici comunali di prevederne la variazione della destinazione d’uso. Per le aree agricole non comprese nella carta della rete ecologica provinciale la variazione di destinazione d’uso dovrà prestare attenzione alla preservazione delle dimensioni e dell’unità territoriale delle aree agricole. Infine il PTCP rinvia ai Piani di Sviluppo Socio Economico delle Comunità montane la gestione degli equilibri tra pascolo e bosco, nell’intento da un lato di mantenere e recuperare le aree pascolive e dall’altro di evitarne l’ampliamento a scapito del bosco. Quadro normativo urbanistico generale di Olgiate Comasco Le previsioni vigenti del P.R.U.G. in essere sono esemplificate nella tavola di P.G.T. specifica. SITUAZIONE URBANISTICA • • • • • P.R.U.G. Vigente Varianti con procedura ordinaria D.G.R. 06.11.98 n° 39438 D.G.R. 29.10.01 n°. 7/6650 D.G.R. 09.11.01 n°. 7/6772 D.G.R. 09.06.03 n°. 7/13263 D.G.R. 26.03.04 n°. 7/16946 D.G.R. 22.12.05 n°. 7/1579 Varianti con procedura semplificata D.C.C. 27.03.99 n°. 11 D.C.C. 22.02.00 n°. 4 D.C.C. 27.06.00 n°. 53 D.C.C. 13.03.01 n°. 3 D.C.C. 27.03.01 n°. 15 D.C.C. 27.11.03 n°. 54 D.C.C. 06.05.04 n°. 16 D.C.C. 07.11.06 n°. 73 – P.I.O. D.C.C. 21.12.07 n°. 95 – Recesso P.L.I.S. D.C.C. 25.10.07 n°. 70 – Via Cappelletta Adozione D.C.C. 23.12.08 n°. 69 – S.S. 342 Documento d’Inquadramento D.C.C. 14.07.05 n° 26 D.C.C. 11.04.06 n° 26 Rg 3 Cava di recupero D.G.R. 23.02.03 n° 728. La tavola A4.1 del DdP illustra in particolare lo stato di attuazione del P.R.U.G. vigente. A far tempo dal conseguimento dell’efficacia giuridica (D. G.R. 06.11.98 n. 39438) esso ha subito cinque V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 42 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 modifiche ordinarie (ossia approvate dalla Regione) e undici variazioni semplificate a mente L.R. 23/97. Rispetto ai ventuno comparti di zona C5 “residenziali di nuova formazione” otto non sono stati attivati. Relativamente ai comparti di zona D5 “produttiva di nuova formazione” e D8 “terziario di nuova formazione” risultano inattuati rispettivamente due e un ambito. Il Documento d’Inquadramento e l’atto integrativo cit. ha inoltre individuato undici comparti da assoggettare a P.I.I., di cui soltanto tre sono stati approvati: ex Bulgheroni (D.C.C. 07.11.06 n. 70 – residenza e commerciale-terziario), Lema Lezzeni (D.C.C. 27.09.07 n. 60 – residenza e terziario), il terzo come appresso descritto. Le zone a normativa speciale AS n. 1 “ex Fornace”, n. 3 “ex Cava”, n. 4 “via Milano”, non hanno conseguito le risultanze operative previste. Soltanto la zona AS2, sottoposta a P.I.I., approvato con D.C.C. 12.01.08 n. 4 e successiva D.G.C. 04.05.09 n. 67 a mente dell’art. 3 delle norme del P.I.I., è suscettibile di essere interessata dalla fase di cantierizzazione. La capacità insediativa teorica globale di Piano è commisurata a 19.198 abitanti. ATTI PRELIMINARI P.G.T. a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. D.G.C. 02.08.06 n°. 116 “Linee di Indirizzo” Avvisi avvio del procedimento 23.08.06 e 11.10.06 D.G.C. 14.11.06 n° 168 “Indirizzi per l’affidamento dell’incarico professionale” Determina R.A.T. d’incarico 28.12.06 n° 1875/92 allo Studio di Pianificazione G.&G. di Como; architetti Giuseppe Tettamanti e Giovanna Moretti D.G.C. 21.02.08 n° 26 “Individuazione autorità competente per la V.A.S.” D.G.C. 26.03.08 “Avvio procedimento V.A.S.” Determina R.A.T. d’incarico 04.02.08 n° 179 per la V.A.S. allo Studio G.&G. di Como; architetti Giuseppe Tettamanti e Giovanna Moretti Collaudo finale database cartografico (art. 3 L.R. 12/05), 09.10.08 prot. 24505 Determina R.A.T. d’incarico 12.11.08 n° 62/1363 “Analisi settore terziario” D.G.C. 09.02.09 n° 29 “Individuazione autorità procedente”. Quadro normativo pianificatorio di pari livello Si rileva una non significativa continuità insediativa, con parziale eccezione delle terminazioni urbane poste lungo le principali aste viarie sovracomunali. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 43 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig. 4 – estratto tavola A1.3 corografia (fonte: DdP) Le sottostanti confinanze possono fare riferimento alle destinazioni come sotto elencate. Previsioni Parè P.R.U.G. vigente, P.d.S. approvato. Da rapportarsi principalmente a: aree agro-forestali. Previsioni Faloppio Rev. P.R.U.G. vigente. Da rapportarsi principalmente alla continuità insediativa lungo la S:P. 17 e via Gerbo, oltre ad ambiti di tipo agro-forestale. Previsioni Albiolo P.G.T. approvato. Da rapportarsi principalmente a: aree agro-forestali. Previsioni Solbiate P.G.T. approvato. Da rapportarsi principalmente a: edificazione eminentemente commerciale sulla S.S. 342 interrotta da un corridoio ecologico. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 44 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Previsioni Beregazzo con Figliaro Rev. P.R.U.G. vigente. Da rapportarsi principalmente a: continuità insediativa lungo gli assi stradali di connessione ed aree agro-forestali. Previsioni Oltrona San Mamette P.R.U.G. vigente. Da rapportarsi principalmente a: aree agro-forestali. Previsioni Lurate Caccivio P.G.T. approvato. Da rapportarsi principalmente a: aree agro-forestali. Insignificatività connettiva di tipo insediativo. Previsioni Gironico P.G.T. approvato. Da rapportarsi principalmente a: aree agro-forestali. Quadro normativo settoriale significativo sovralocale Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Il principale riferimento normativo e programmatico regionale del settore acque, è il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Regione Lombardia con DGR 2244 del 29 marzo 2006. L’art. 45 della l.r. 26/2003, in attuazione della Direttiva Quadro 2000/60/CE sulle acque, prevede la predisposizione del Piano di gestione del bacino idrografico, costituito dall’ Atto di Indirizzo per la politica di uso e tutela della acque della Regione Lombardia e dal Programma di Tutela e Uso della Acque (PTUA). Il PTUA individua le azioni, i tempi e le norme di attuazione per raggiungere gli obiettivi dell’Atto di Indirizzo: • promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; • assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; • recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali delle fasce di pertinenza fluviale e degli ambienti acquatici; • incentivare le iniziative per aumentare la disponibilità, nel tempo, della risorsa idrica. Il PTUA ha inoltre lo scopo di: • tutelare in modo prioritario le acque sotterranee e i laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione all’approvvigionamento potabile attuale e futuro; V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 45 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • destinare alla produzione di acqua potabile tutte le acque superficiali oggetto di captazione a tale fine e quelle previste quali fonti di approvvigionamento dalla pianificazione; perseguire l’idoneità alla balneazione per tutti i laghi significativi e per i corsi d’acqua emissari dei grandi laghi prealpini; designare quali idonei alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini e i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; definire e proteggere gli usi non convenzionali delle acque e dell’ecosistema ad esse connesso, quali gli usi ricreativi, la navigazione e l’ambiente naturale; perseguire l’equilibrio del bilancio idrico per le acque superficiali e sotterranee, identificando in particolare le aree sovrasfruttate. Al PTUA sono associabili tre regolamenti: Regolamento Regionale 24.3.2006 – n. 2 “Disciplina dell’uso delle acque superficiali e sotterranee, dell’utilizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in attuazione dell’art. 52, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 26/2003; Regolamento Regionale 24.3.2006 – n. 3 “Disciplina e regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie, in attuazione dell’articolo 52, comma 1, lettera a) della legge regionale 26/2003; Regolamento Regionale 24.3.2006 – n. 4 “Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell’articolo 52,comma 1, lettera a) della legge regionale 26/2003. Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA) La Regione Lombardia, attuando i principi delle politiche di contenimento e riduzione e di gas climalteranti di origine antropica stabilite nel protocollo di Kyoto nel dicembre del 1997, ha inteso predisporre un Piano per la Qualità dell’Aria (PRQA). Il PRQA prevede: il recupero di informazioni sul territorio, sul clima, sul quadro normativo e su quello istituzionale programmatico; la realizzazione dell’inventario delle emissioni, sulla base di un’analisi effettuata per aree e sorgenti; la stima dello stato della qualità dell’aria mediante rilevazione dell’inquinamento esistente, con utilizzo di modelli di dispersione e trasformazione degli inquinanti; la previsione dell’evoluzione delle emissioni nel tempo in funzione di differenti ipotesi di sviluppo e la stima del conseguente stato di qualità dell’aria; l’individuazione di strategie e delle misure conseguenti da adottare per il raggiungimento dei valori obiettivi stabiliti in relazione ad ogni inquinante, con indicazione dell’analisi costibenefici per gli interventi previsti. Programma di Sviluppo Rurale (PRS) Il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia rappresenta lo strumento di programmazione che la Regione Lombardia mette a disposizione del sistema agricolo e V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 46 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 agroindustriale, rapportandosi attivamente con gli ambiti naturalistici significativi (esempio Rete Natura 2000). Gli obiettivi sono: • accrescere la competitività del settore agricolo e forestale promuovendone la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione; • valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; • migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività produttive. Programma Energetico Regionale (PER) Il PER è approvato con d.g.r. n. 12467 del 21 marzo 2003. Gli obiettivi strategici del Programma Energetico Regionale sono: • ridurre il costo dell’energia per contenere i costi per le famiglie e per migliorare la competitività del sistema delle imprese; • ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto delle peculiarità dell’ambiente e del territorio; • promuovere la crescita competitiva dell’industria delle nuove tecnologie energetiche; • prestare attenzione agli aspetti sociali e di tutela della salute dei cittadini collegati alle politiche energetiche, quali gli aspetti occupazionali, la tutela dei consumatori più deboli ed il miglioramento dell’informazione, in particolare sulla sostenibilità degli insediamenti e sulle compensazioni ambientali previste. Per raggiungere gli obiettivi strategici così formulati occorre agire in modo coordinato su diverse linee di intervento: • ridurre la dipendenza energetica della Regione, incrementando la produzione di energia elettrica e di calore con la costruzione di nuovi impianti ad alta efficienza, • ristrutturare gli impianti esistenti elevandone l’efficienza ai nuovi standard consentiti dalle migliori tecnologie, • migliorare e diversificare le interconnessioni con le reti energetiche nazionali ed internazionali in modo da garantire certezza di approvvigionamenti, • promuovere l’aumento della produzione energetica a livello regionale tenendo conto della salvaguardia della salute della cittadinanza, • riorganizzare il sistema energetico lombardo nel rispetto delle caratteristiche ambientali e territoriali e coerentemente con un quadro programmatorio complessivo, • ridurre i consumi specifici di energia migliorando l’efficienza energetica e promuovendo interventi per l’uso razionale dell’energia, • promuovere l’impiego e la diffusione capillare sul territorio delle fonti energetiche rinnovabili, urbanistici. Piano di Bacino del fiume Po Ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnicooperativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato. Le disposizioni contenute nello strumento approvato hanno carattere immediatamente vincolante per le amministrazioni e gli enti pubblici, nonché per i soggetti privati. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 47 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 In attesa della stesura di un Piano a carattere complessivo, l’Autorità di Bacino ha predisposto una serie di piani stralcio, tra cui il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e il Piano Stralcio per le Fasce Fluviali (PSFF). Piano Agricolo Triennale regionale In base alla l.r. 11/98 (Riordino delle competenze regionali e conferimento di funzioni in materia di agricoltura), art.6, che prevede la predisposizione del Piano Agricolo Triennale degli interventi, delle iniziative e delle risorse da attivarsi a sostegno del sistema agroalimentare e silvo-pastorale, della pesca, dell’agriturismo, della caccia, dello sviluppo rurale e della sana alimentazione, la Regione Lombardia predispone il Piano Agricolo Triennale secondo le competenze che le sono attribuite. Il piano agricolo triennale traccia il quadro del sistema agro-alimentare lombardo, delinea i probabili scenari futuri e, a fronte delle tendenze evolutive del contesto nazionale e internazionale, individua le potenzialità e le criticità del sistema. Il Piano regionale di riferimento è costituito dal PAT 2003-2005 che individua quattro obiettivi: 1) Sostegno e sviluppo del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare. 2) Valorizzazione e tutela dell’agricoltura di montagna, di collina e delle aree più fragili. 3) Sviluppo sostenibile del territorio rurale e compatibilità ambientale. 4) Governance regionale per l’agricoltura lombarda. Gli obiettivi operativi del PAT regionale trovano puntuale riscontro in quelli del Piano provinciale, che ne ricalca l’articolazione con una accentuata attenzione all’integrazione intersettoriale dell’economia locale e al ruolo dell’agricoltura quale legante delle relazioni tra economia e ambiente. Piano Agricolo Triennale 2007-2009 della Provincia di Como Il quadro complessivo che si sta delineando a livello comunitario, nazionale e regionale porta a formulare gli obiettivi del Piano, che si conformano a tre principali linee guida: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo rurale. Queste linee guida, unitamente alle indicazioni emergenti dall’analisi di dettaglio sullo stato del settore agricolo e delle molteplici filiere produttive presenti sul territorio lariano, dall’esame dei fattori di criticità e delle potenzialità presenti hanno consentito di formulare i seguenti obiettivi del Piano, articolati in obiettivi specifici: • Obiettivo 1 – Miglioramento della qualità e dell’efficienza del sistema produttivo E’ obiettivo specificamente destinato alle strutture aziendali e di filiera per accrescere la competitività, sfruttare al meglio le potenzialità produttive, valorizzare i prodotti locali sia in termini di qualità e visibilità sia in termini di posizionamento nel mercato e trattenimento del valore aggiunto presso il settore. Obiettivi specifici: a. Integrazione di filiera e filiera corta b. Ammodernamento delle strutture produttive c. Valorizzazione dei prodotti tipici e dell’offerta agro-alimentare del territorio • Obiettivo 2 – Sviluppo e consolidamento della multifunzionalità del settore agricolo A fianco del consolidamento e del sostegno alle strutture produttive trova logica complementarità il riconoscimento e la valorizzazione delle funzioni terziarie dell’agricoltura, assai importanti in tutto il territorio provinciale. Nelle aree di pianura il tessuto urbano sta progressivamente destinando a spazi residuali buona parte del territorio V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 48 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 rurale, ed in esso diventa generalizzata la connotazione di agricoltura periurbana dell’attività agricola che su di esso si svolge. Nelle aree montane la funzione di presidio territoriale e di tutela ambientale dell’agricoltura è rilevante almeno quanto quella produttiva. Gli interventi per il conseguimento di questo obiettivo trovano obiettivi specifici nella diversificazione dell’attività agricola, nell’integrazione con gli altri settori in un quadro di polifunzionalità. Obiettivi specifici: a. Diversificazione dell’attività agricola b. Utilizzo della professionalità in agricoltura per la fornitura di servizi alle amministrazioni locali • Obiettivo 3 – Sviluppo sostenibile e governance provinciale Gli interventi previsti in funzione dei due obiettivi precedenti richiedono anche la diffusione di un tessuto in cui svilupparsi. Si tratta cioè non solo di attivare e consolidare gli interventi a difesa dello spazio “territorio e ambiente”, ma di rendere fertile l’ambiente socioeconomico affinché lo sviluppo economico sia perseguito e realizzato nel rispetto e nel solco della sostenibilità ambientale, oltre che economica. L’oggetto di questo obiettivo è identificabile nel sistema infrastrutturale e dei servizi attraverso il quale viene orientata la modalità realizzativa delle attività produttive. L’azione si rivolge quindi alle istituzioni pubbliche e private le cui attività sono interrelate a quelle delle imprese agricole e dell’indotto agroalimentare attraverso due tipologie di intervento, di seguito descritte. a. Difesa dell’ambiente e dello spazio rurale b. Sviluppo e diffusione di un efficiente sistema di servizi pubblici. Piano Ittico Provinciale I principali strumenti normativi che disciplinano le attività di gestione della fauna ittica e della pesca in Regione Lombardia sono: la Legge Regionale 5/12/2008 n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”; il Regolamento Regionale 22/5/2003 n. 9 “Attuazione della L.R. 30 luglio 2001 n. 12 «Norme per l’incremento e la tutela del patrimonio ittico e l’esercizio della pesca nelle acque della Regione Lombardia»”; il Documento Tecnico Regionale per la gestione ittica, approvato con DGR.7/20557 l’11 febbraio 2005. A questi si aggiungono poi ulteriori specifici provvedimenti della Giunta Regionale e l’ampio panorama della normativa che riguarda le aree protette in cui sono talvolta esplicitate prescrizioni e vincoli relativi alla gestione dell’ittiofauna. L’art. 131 della Legge Regionale 5/12/2008 n. 31 recita“ La Regione, persegue la salvaguardia delle acque interne dalle alterazioni ambientali e disciplina l’attività piscatoria nel rispetto dell’equilibrio biologico e ai fini dell’incremento naturale della fauna stessa”. La Provincia di Como, nell’esercizio delle funzioni amministrative attribuitegli dalla legge, persegue le seguenti finalità: mantenere e incrementare le popolazioni ittiche di pregio soggette a maggior pressione di pesca; tutelare le specie ittiche di interesse conservazionistico; consentire lo sviluppo dell’attività di pesca dilettantistica come attività del tempo libero; valorizzare e razionalizzare la pesca professionale; pianificare una gestione delle acque correnti e dei bacini idrici che privilegi la tutela della riproduzione naturale e la sopravvivenza della fauna ittica. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 49 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tali finalità sono perseguite attraverso le seguenti tipologie di azioni, che concorrono a formare la cosiddetta “gestione ittica”: azioni di salvaguardia e riqualificazione ambientale; azioni di gestione faunistica; azioni di governo dell’attività di pesca; attività di vigilanza. Il ruolo principale del Piano Ittico Provinciale è stabilire gli obiettivi dettagliati della gestione ittica nelle singole acque di competenza e individuare le azioni da realizzarsi per raggiungere i suddetti obiettivi, con l’indicazione dei necessari sistemi di verifica e monitoraggio. Nel complesso, ai fini di una loro migliore applicabilità, molte indicazioni di carattere gestionale si riferiscono non a limitati contesti ambientali, ma a bacini imbriferi più ampi piuttosto che a singole specie o a singole tipologie di alterazione ambientale, così da consentirne la piena efficacia sull’intero territorio provinciale, senza particolari vincoli di natura geografica. Il Piano Ittico ha durata triennale. Gli elementi conoscitivi faunistico-ambientali su cui sono basate le scelte di pianificazione sono raccolti ed organizzati nella Carta Ittica Provinciale e sono quindi consultabili in tale ambito. Nella sua articolazione, il Piano Ittico Provinciale rispetta i dettami previsti dalla normativa di settore, con riferimento all’art.138, comma 6 della L.R. 31/2008, e al Documento Tecnico Regionale per la gestione ittica. Piano Energetico Provincia di Como Un breve elenco di principali obiettivi della pianificazione energetica, caratterizzano il Piano Energetico della Provincia di Como: • • • • • razionalizzazione dei consumi; diversificazione delle fonti tradizionali e sostituzione con fonti rinnovabili; utilizzazione di fonti, tecnologie, competenze e servizi energetici locali; limitazione di infrastrutture energetiche; contenimento dell’inquinamento ambientale. Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) Il vigente Piano Provinciale di Organizzazione dei Servizi di Smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili è stato predisposto ad inizio anni ’90 ed attualmente in fase di revisione. La revisione del Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali della Provincia di Como integrata e preceduta dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica e dalla cartografia delle Aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti è giunta alla fase di adozione provinciale prevista dalla Legge Regione n. 26 del 2003 e preliminare all'adozione definitiva demandata agli Organi Regionali. Obiettivi del nuovo piano. Raggiungimento e mantenimento della soglia minima del valore del 35% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, finalizzata all’effettivo riciclo e recupero di materia (rif. D.lgs. 152/06). Entro il 2010: - Riciclaggio e recupero complessivo, tra materia ed energia, pari ad almeno il 60% in peso V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 50 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 dei rifiuti prodotti - Il 40% in peso dei rifiuti prodotti deve essere finalizzato al riciclo e recupero di materia - Recupero dei residui prodotti dall’inceneritore o dall’utilizzo dei rifiuti come mezzo di produzione di energia per una percentuale pari ad almeno il 60%. Piano Cave della Provincia di Como Il Piano Cave vigente, è stato approvato con Delibera di Consiglio Regionale 25 febbraio 2003 n. 7/728, ed ha validità di 5 anni (settore delle sabbie e ghiaie e dei pietrischi) e di 20 anni (settore pietre ornamentali). Con deliberazione di Giunta Provinciale n. 306/47935 del 09/10/2008 sono state avviate le procedure di redazione della nuova proposta del Piano Cave Provinciale e della correlata VAS ai sensi della L.R. n. 14/1998 e della D.G.R. n. 6420/2007. Con deliberazione di Giunta Provinciale n. 323/52365 del 06/11/2008 si è dato corso agli ulteriori adempimenti prescritti dalla D.G.R. n. 8/6420 del 27/12/2007. Ad Olgiate Comasco un’area è ricompresa nel Piano delle Cave della provincia di Como ed identificata come Rg 3 (recupero). Piano d’Ambito Territoriale Ottimale (PdA) Obiettivi significativi (tema, servizio idrico integrato): • Assicurare soddisfacimento della domanda presente e futura prevista, nell’ambito del Servizio Idrico Integrato; • Raggiungere e mantenere nel tempo i livelli di servizio posti alla base del piano stesso; • Garantire il rispetto dei limiti di legge per quanto concerne la qualità dell’acqua erogata dalle utenze e di quella scaricata a valle dagli utilizzi; • Garantire il raggiungimento, dal punto di vista igienico e di salvaguardia ambientale, degli obiettivi imposti dal D.Lgs. 152/99 in termini di dotazione delle infrastrutture fognarie e depurative; • Favorire, anche in connessione con l’obiettivo di riequilibrio di cui sopra, il contenimento dei consumi idrici, inteso sia come razionalizzazione dell’uso dell’acqua,anche a livello domestico, sia come riduzione delle perdite. Quadro normativo settoriale attinente il territorio comunale Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T. Nella fase successiva di analisi del contesto verrà riportato uno stralcio afferente lo studio. Per approfondimenti vedasi successiva analisi di contesto, tematica SUOLO. Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore Nella fase successiva di analisi del contesto verrà riportato uno stralcio afferente lo studio. Per approfondimenti vedasi successiva analisi di contesto, tematica ACQUA. Piano di classificazione acustica del territorio comunale V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 51 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Per approfondimenti vedasi successiva analisi di contesto, tematica RUMORE. Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta Per approfondimenti vedasi successiva analisi di contesto, tematica MOBILITA’. 3.3.2 – Analisi di contesto Descrizione generale e paesaggistica, aspetti storici e patrimonio culturale I CARATTERI LOCALI Il territorio del comune risulta compreso tra i 348 e i 454 metri sul livello del mare ed è connotato da una superficie pari a 1.090,00 Ha (ettari). Il Comune di Olgiate Comasco è posto a cerniera di due importanti direttrici: est-ovest (S.S. 342 Varese – Como) e nord-sud (S.P. Lomazzo - Bizzarone – Mendrisio) e si caratterizza per un territorio dal paesaggio variegato in cui l’edificato occupa prevalentemente la parte centrale, con due significative estensioni lungo la Statale Como/Varese nelle direzioni sud/est e nord/ovest. Rispetto a questa circostanza la collocazione lungo la fascia medio occidentale della provincia, definisce il ruolo strategico di Olgiate nel sistema relazionale polifunzionale Como-Varese e generalmente insubrico. Tale polarità si identifica altresì come luogo di cerniera nel reticolo della viabilità extraurbana del compendio interprovinciale dove in particolare raccorda il tracciato storico a nord verso i valichi del Gaggiolo (S.P. n° 20 Albiolo-Rodero) e Valmorea Bizzarone, nonché a sud-est verso Appiano Gentile con l’asse collinare della viabilità trasversale rappresentato dalla citata S.P n. 17 (quello tipicamente precollinare si identifica con la S.S. n. 342 mentre il più meridionale, pedemontano, si riconosce nella S.P. n° 32 “Novedratese”), comprese le diramazioni verso Vedano Olona e Venegono-Tradate-Gallarate-Malpensa. Le riflessioni già effettuate sulla conformazione geomorfologica e paesistica del territorio comunale entro l’ambito geografico di appartenenza hanno consentito di evidenziare le seguenti peculiarità identificative: -- Il compendio agro-forestale condiviso a nord con Albiolo, Faloppio e Parè che contrassegna il percorso del torrente Lura, cogliendo significativa continuità tipologica a est nella articolazione morfologica del limitrofo territorio comunale di Gironico (PLIS sorgenti del torrente Lura). -- Il valore simbolico-vedutistico-storico-culturale della ex sede ferroviaria Como-Varese e del sistema relazionale di cui rappresenta il recapito attrattivo e logistico, quale polarità storica dell’identità urbana e del comprensorio sovra comunale e quale tratto funzionale del sistema delle percorrenze protette Grandate (Como) – Malnate (Varese). -- Il compendio boscato sud che, risalendo verso ovest lungo la roggia Antiga sino a Solbiate, intercetta oltre la S.P. n. 23, il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, attraverso l’esiguo lembo di Oltrona S.M. e soprattutto l’esteso fronte di Beregazzo con F.. CENNI STORICI V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 52 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Il toponimo Olgiate deriverebbe da "olgia" o da "olla" (nel Latino di Plauto "aula") cioè pentola, vaso, anfora per la cottura e la conservazione dei cibi, ma anche delle monete. La desinenza "ate" presente in tanti toponimi soprattutto in Lombardia vede tante interpretazioni: per alcuni servirebbe a trasformare in nome di luogo i nomi comuni di cose. C'è invece chi sostiene che Olgiate potrebbe derivare da "aulcia", piccola particella di terreno coltivato, arativo o prato. Sempre la desinenza "ate" per alcuni sarebbe di origine etrusca, per altri celtica o ligure. Si confronti "Margate" nell'Inghilterra sud-orientale. Sino all'anno 1862, cioè sino ad un anno dopo la proclamazione del Regno d'Italia (1861) il Comune si chiamava semplicemente "Olgiate". L'aggiunta dell'aggettivo "Comasco" data appunto dal 1862, forse per distinguerlo da Olgiate Olona e da Olgiate Molgora. (Notizie tratte da Olgiate Comasco - Ieri Oggi Domani) Le origini di questo centro abitato risalgono ad età preromana ligure-celtica. In età romana ebbe rilevanza strategica ed economica, come dimostrano i numerosi ritrovamenti archeologici effettuati dal secolo scorso in poi: sono venute in luce tra l'altro, ceramiche aretine del I° secolo dell'officina di Marco Perennio (cui è dedicata la strada d'ingresso ad Arezzo). Nel Medio Evo Olgiate Comasco fu un centro di arimanni longobardi, già citati in documenti del IX secolo: essi vi edificarono la chiesa romanica di San Cassiano, donata nel 1093 ai Cluniacensi, che ebbero privilegi da Papa Urbano II e vi eressero un monastero poi soppresso nel secolo XIII. Dell'antica Chiesa, nel 1895- 96, si conservano alcuni cimeli. A conferma dell'importanza del centro arimannico, i documenti del secolo XII-XIII chiamano il borgo con il nome di "Olgeate, qui dicitur Longobardorum", per cui ancora nel secolo XVI talora è detto Olgiate Lombardone. In età Comunale, pur essendo nel Contado di Como, dopo esserne stata contesa la giurisdizione anche da Milano, Olgiate ebbe oltre ai Consoli, un proprio Podestà citato in documenti del 1215 e vi erano ben quattro chiese: San Cassiano (o Santi Ippolito e Cassiano), San Giorgio, Santa Maria di Somaino e Sant'Ilario di Baragiola. Secondo gli Statuti di Como del secolo XIV Olgiate era il centro di distribuzione del sale e sede della "caneva" per tutta la pieve di Uggiate, che abbracciava le colline ad ovest di Como; il compito di "canevari", ossia pubblici tesorieri, era affidato agli Umiliati, che esercitavano l'ospitalità in una casa tuttora riconoscibile in un rione del centro abitato. A partire dall'età Viscontea e Sforzesca ad Olgiate ebbero vasti possedimenti alcune famiglie nobili comasche come i Lucini, i Volpi, i Rovelli, gli Odescalchi, che vi eressero case padronali, i Lucini posero il patronato anche sulla Chiesa di San Gerardo, eretta nel secolo XIII e rinnovata nel secolo XVI, dedicata al Santo Monzese a cui venerazione fu promossa nel 1207 dagli Oliatesi per un voto, come attestano i documenti del secolo XIII. Nel 1652 il Comune di Olgiate riscattò la sua libertà, sottraendosi all'infeudazione cui avrebbe voluto assoggettarlo il governo spagnolo. In quel tempo era titolare beneficiato della Chiesa di Santa Maria di Somaino il Cardinal Benedetto Odescalchi, futuro Papa Innocenzo XI, ora venerato come beato. Verso la fine del Settecento ed ai primi dell'Ottocento vi soggiornarono i Giovio, che avevano una casa di villeggiatura tuttora esistente nel Centro Storico. Esistono lettere scritte da Olgiate dal Conte Gian Battista Giovio al Pindemonte, al Cesarotti, al Foscolo. Per eredità divenne possessore di un antico palazzo cinquecentesco lo scienziato Alessandro Volta; in quel palazzo ora ha sede il Municipio. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 53 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Con le riforme amministrative introdotte dalla Repubblica Cisalpina fondata da Napoleone nel 1797, Olgiate Comasco (così chiamato per la prima volta) fu individuato come capoluogo del XXI° Distretto del Dipartimento dell'Olona (Legge 2 Vendemmiale dell'anno VII, 23 settembre 1798). Durante il Risorgimento il borgo di Olgiate Comasco, situato a mezza strada tra Como e Varese e a ridosso del confine svizzero, ebbe un ruolo strategico, specialmente per le azioni garibaldine sia nel 1848 (Garibaldi, che aveva fondato il Battaglione “F.Anzani”, chiese aiuti alla Deputazione Comunale Olgiatese, se ne conserva l'autografo) sia soprattutto nel 1859 quando i Cacciatori delle Alpi più volte fecero capo ad Olgiate per impostare le loro azioni militari (battaglia di San Fermo). Anche i patrioti locali diedero il loro contributo alle Guerre di Indipendenza; tra gli altri l'ing. Angelo Testoni, volontario nel 1848, impegnato come geniere a fortificare Marghera e a difendere il ponte sulla laguna di Venezia nel 1849: egli sarebbe stato uno dei primi Sindaci di Olgiate dopo l'unità d'Italia. Altri patrioti ruotavano allora nell'ambiente olgiatese: tra gli altri il Camozzi (con lo scultore Vincenzo Vela), proprietario di una splendida villa neoclassica (Villa Camilla). Questa Villa costruita dai Conti Lucini Passalacqua su progetto dell'Arch. Gioacchino Crivelli circondata da uno splendido parco è ora sede della Biblioteca Comunale. Alla fine del secolo ed ai primi del novecento essa ebbe ad ospitare il Cardinal Andrea Ferrari (ora beato), che talora vi faceva capo quando era in visita pastorale nella finitima pieve di Appiano. In quegli anni sorsero le Ville Terragni e Roncoroni (esempio, quest'ultima dell'arte "Liberty"). La Villa Scalini (eretta dal senatore Gaetano Scalini nel secondo Ottocento) originariamente tardo neoclassica, fu poi completamente rifatta negli anni '20 in stile eclettico: proprietà comunale, è stata sede amministrativa principale ed ora, con il nome di Villa Peduzzi è sede del distretto dell'Azienda Sanitaria Locale di Como. Lo storico campanile del fico (Tratto da "IERI, OGGI E DOMANI" di A. Vitelli e G. Annoni pubblicato a cura della Biblioteca Comunale di Olgiate Comasco) E' durante la dominazione spagnola che fu costruito il campanile dell'attuale chiesa parrocchiale (una torre a base quadrata con sovrastante ottagono terminale). I lavori furono poi interrotti. La causa di questo, scrive il prevosto Sterlocchi, fu che l'appaltatore, prevedendo una grossa perdita sul contratto, fuggì, lasciando incompiuta l'opera che fu in qualche modo terminata dal Comune. Da una notizia dell'archivio parrocchiale si apprende che la costruzione fu completata nel 1636 dopo vent'anni di sosta. Il campanile è noto da sempre come "campanile del fico" dacchè un fico selvatico (ma forse non troppo) attecchì e si sviluppò per causa di qualche seme portato dal vento o dagli uccelli fra le connessure delle pietre a livello della cella campanaria. In proposito trascriviamo questo commento trovato su di un "Bollettino Parrocchiale" del 1932: "il fico secolare, abbarbicato fin a incerti limiti sul campanile, testimonio della ridda insultatrice che scorre sui destini del nostro paese, ha piegato i suoi rami. Forse è caduta su di lui la maledizione dell'infruttuosità: "ogni albero che non porta frutto, sia tagliato e messo a bruciare"? Non credo perché posto eccezionalmente in alto, tanto in alto, ebbe l'avito compito di rappresentare gelosamente il rifiorire gagliardo, su piccolo ceppo, delle preziose tradizioni religiose e morali. Vecchio, sull'antica torre, non sordo allo scampanìo che diffonde le voci di preghiera sul dolore e sulla gioia, vide cadere, rosa dal tempo, come una grande madre stanca per gli anni e la fatica, la vetusta chiesa. Una solitudine dolorosa, fischiando il vento tra le occhiaie, esso, rimasto sopra le macerie auspice di quella resurrezione che ha dato alla voce il cuore, al campanile la chiesa più bella. Tra le fibre rattrappite e rigide,sulla corteccia lebbrosa, come sopra un millenario papiro, aveva scritto tutti i nomi di quella resurrezione, li viveva succhiando tra pietra e pietra le scarse linfe della sua vita... In quei ricordi di fioritura spenta, ricostruisco la vita del "sotto il campanile V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 54 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 del fico"; in lui che umile, ma tanta storia ebbe dai nostri padri... Sembrò che attorniato da tanto fervore di ricostruzione giunto fino alle sue radici, insanabile al progresso nelle fibre convulse e torte dalla vecchiaia, dignitosamente si fosse ritirato a meritato riposo lasciando il suo testamento: "affinché la torre che rimarrà col mio nome alzi lo sguardo più in alto, a dominare la cupola superba e la orgogliosa facciata..." COMPLESSI ARCHITETTONICI DI RILIEVO ED EMERGENZE STORICO-CULTURALI (Informazioni tratte da sito prolocolgiate.it) PALAZZO VOLTA Tra gli edifici che più si distinguono e primeggiano in Olgiate c'è senza dubbio Palazzo Volta. In origine quest'edificio era la villa di campagna dei Caimi, una tra le famiglie più importanti dell'Olgiate del XVIII secolo: erede dei Caimi, invitato a soggiornare nella splendida tenuta è stato lo scienziato fisico Alessandro Volta, inventore della pila. Ristrutturato, Palazzo Volta è oggi la sede dell'Amministrazione Comunale. A tutto il palazzo fa da cornice uno splendido giardino fiorito, arricchito da una caratteristica fontana a forma di cono di piramide. VILLA CAMILLA E BIBLIOTECA COMUNALE E' stata costruita intorno al 1846 dai Lucini Passalacqua ed è stata così chiamata in onore di Camilla Camozzi Momo, visto il passaggio di proprietà intercorso tra le due famiglie. Dal 1998 la villa ospita la biblioteca comunale, intitolata a Sergio Mondo, vero centro culturale di Olgiate e punto di riferimento, come coordinatore e centro sistema delle Biblioteche, circa 30, dell'ovest Como. Nella sala corsi al piano interrato è possibile trovare anche le sei vetrine contenenti gli Uccelli Impagliati della Collezione Rusconi. CENTRO CONGRESSI MEDIOEVO Attiguo alla Villa Camilla c'è il Centro Congressi Medioevo. L'ingresso è sovrastato da una torretta, adibita a sede della Pro loco, al culmine della qual è possibile avere una veduta d'insieme del cortile sottostante. Il piano superiore ospita l'Auditorium, capace di contenere più di trecento persone, adibito a sala congressi e conferenze. Lungo il loggiato, si può arrivare fino alla porta che nasconde dietro di sè la splendida chiesetta. CHIESA SS. IPPOLITO E CASSIANO Posta all'ingresso del Paese, fu costruita verso la seconda metà del XVI secolo, sopra le rovine di un'antica chiesa romanica del secolo XI. Il campanile della chiesa, chiaro segno della dominazione spagnola è stato reso famoso da un episodio insolito e singolare: infatti, su di esso verdeggiava un fico, da qui il nome " il campanile del fico". CHIESA DI SAN GERARDO Risale al 1207 la storia che narra di un tale Gerardo dei Tintori, da Monza, fondatore dell'ospedale monzese, al quale fecero voto gli olgiatesi al fine di guarire da una terribile pestilenza: vista la miracolosa guarigione dalla tremenda malattia, gli abitanti di Olgiate decisero di recarsi in pellegrinaggio a Monza tutti gli anni, per venerare la sua salma, trovata sotto un sambuco dagli antichi padri e trasportata a Monza con un carro di buoi; inoltre decisero di erigere una chiesa in suo onore, la chiesa di San Gerardo, appunto. Ogni anno migliaia di olgiatesi rendono onore alla salma nella giornata del 25 aprile, con un vero e proprio pellegrinaggio fatto con ogni mezzo, a piedi, in pullman o in auto, nella chiesa di Monza, dove, in una teca di vetro è conservata la salma. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 55 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 VILLA PEDUZZI E' il vero e proprio centro strategico di Olgiate. Immerso nel verde di un ampio parco, dove si possono apprezzare esemplari secolari di sequoie, tigli ed olmi e viali alberati che seguono il disegno di un otto, intagliandosi in modo perfetto con il centro del parco, dove ha sede la Villa Peduzzi. Appartenente ad una delle famiglie che hanno fatto la storia del paese di Olgiate, attualmente ospita la sede dell' ASL, azienda sanitaria locale. Retrostanti la Villa si estendono due prati di enormi dimensioni, incastonati in una cornice d'altri tempi, fatta dalle innumerevoli varietà di alberi, arbusti e cespugli, alcuni secolari, che fanno della Villa un vero e proprio polmone verde. VINCOLI (vedasi anche tavola del DdP) Aree sottoposte a vincolo D.Lgs. 42/04 art. 142 c.1 lett. c): • Torrente Lura ed affluenti; • Roggia Antiga ed affluenti. Aree sottoposte a vincolo D.Lgs. 42/04 art. 142 c.1 lett. g): • Boschi. Aree sottoposte a vincolo D.Lgs. 42/04, ex 1089/39: • Edifici di culto. Vincolo captazioni idriche e fascia di rispetto (D. Lgs. 258/00 e D.G.R. 12693/03): • N. 7 punti Vincolo cimiteriale. Infrastrutture tecnologiche: • Elettrodotti: due linee aeree ad alta tensione di proprietà Terna SpA sono sostanzialmente accostate nella maggior parte del percorso, sulla linea est-ovest nella parte a nord del territorio di Olgiate Comasco. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 56 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig .5 – Olgiate Comasco, SIBA e legenda (fonte Sistema Inf. Territoriale della Regione Lombardia) COORDINATE IDENTIFICATIVE 1- SUPERFICIE TERRITORIALE Kmq 10,90 2- ALTEZZA m/s.l.m. min. max 3- COERENZE 4- DISTANZA DAL CAPOLUOGO Nord Est Sud-ovest Ovest Km 13 5- FRAZIONI e LOCALITA’ PRINCIPALI Somaino, Casletto, Rongio, Boscone 6- ISTRUZIONE , CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO 348,00 454,00 Albiolo/Faloppio/Parè Gironico/Lurate Caccivio Beregazzo con Figliaro/Oltrona S.M. Solbiate/Beregazzo con Figliaro Asilo nido comunale Asilo nido privato Scuola materna n°. 2 Scuola elementare n°. 3 Scuola Media Inferiore Scuola media superiore: Liceo Scientifico Centro territoriale permanente Biblioteca V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 57 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Centro Congressi Medioevo Attrezzature Sportive Comunali con piscina Associazioni Centro Fitness Pro-Loco 7- DIOCESI Como 8- SPORTELLO UNICO Sede locale 8bis- POLO CATASTALE Sede locale 9- UFFICI FINANZIARI ED ERARIALI Como 10- STAZIONE DEI CARABINIERI Sede locale 11- COMPAGNIA GUARDIA DI FINANZA Sede locale 12- 1314- INFRASTRUTTURE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE S.S. n°. 342 ‘‘Briantea’’ S.P. n° 17 S.P. n° 23 CORSI D’ACQUA PRINCIPALI Torrente Lura, Roggia Antiga POPOLAZIONE RESIDENTE ab. al 31.12.08 11.139 15- LINEE DI PUBBLICO TRASPORTO STRADALE A.S.F. F.N.M.A. C74 --- Como/Valmorea (feriale) C64 --- Olgiate/Appiano/Lomazzo C76 --- Tradate/Olgiate C77 --- Como/Varese 16- ACI Sede Locale 17- POLIZIA LOCALE P.zza Alessandro Volta 1 18- VIGILI DEL FUOCO Appiano Gentile 19- SANITA’ E ASSISTENZA ASL sede locale Ambulatorio Farmacia n. 2 Casa di Riposo Casa Alloggio per bambini Ambulatorio veterinario Assistenza domiciliare AVIS Consorzio servizi sociali Coop. Soc. ARCA assistenza disabili Laboratorio analisi mediche ‘‘Le Betulle’’ Servizio autoambulanza 20- ACQUEDOTTO In gestione a ‘‘Tre Torri s.r.l.’’ 21- FOGNATURA In gestione a ‘‘Tre Torri s.r.l.’’ Bacino ‘‘Faloppia’’ per parte del territorio posto a N/W con depuratore a Ronago V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 58 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Bacino ‘‘Alto Lura’’ per parte restante del territorio con depuratore a Bulgarograsso 22- CENTRO RACCOLTA DIFFERENZIATA via Fossi di Rongio 23- UFFICIO POSTALE Sì 24 - ISTITUTI DI CREDITO 11 ASSICURAZIONI Sì 25- DISTRIBUTORE CARBURANTE Sì 26- ECONOMIA Turismo Agenzie Viaggi Sì Esercizi alberghieri 1 Colonia estiva 1 Attività agro-colturali Unità Locali 44 Attività industriali Unità Locali 213 Addetti 3.070 Unità Locali. 227 Addetti 754 Grande e media distribuzione 2 +17 Unità Locali 237 Addetti 900 Attività commerciali Altre CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE ATTINENTI LA TEMATICA PAESAGGIO (Desunte da: Paesaggio,turismo e Agenda 21 Locale “Azione di accompagnamento agli Enti Locali DocUP Obiettivo 2 Misura 3.5 Sottomisura B”; Promotore del progetto: Regione Lombardia Direzione Generale Qualità dell’Ambiente) LA TUTELA DEL PAESAGGIO E LO SVILUPPO SOSTENIBILE La scelta è di trattare unitariamente e non separatamente il tema del paesaggio e del turismo, pur nella consapevolezza che non sempre l’esigenza di assicurare una protezione della qualità ambientale-paesistica e delle testimonianze culturali si traduce, in particolare nei territori meno vocati, in fattori di incentivazione della domanda o dell’offerta turistico-ricettiva. Sul tema del paesaggio si è registrata un’evoluzione importante dagli anni che videro la luce della prima legislazione di tutela del paesaggio e dei beni ambientali (1939) e che puntava a preservare la bellezza dei luoghi e il valore di eredità culturale e di pregio artistico dei manufatti attraverso un sistema di vincoli, di autorizzazioni e controlli, fino all’approdo degli anni 2000 con nuovi orientamenti che si sono manifestati in nuovi approcci culturali e tecnici, e che si sono tradotti nella legislazione e nella pianificazione più recenti. In questo ampio arco di tempo si inserisce l’importante fase dell’affermazione della pianificazione paesistica avvenuto con l’approvazione della legge “Galasso” alla metà degli anni ’80 e della legislazione regionale di attuazione. Tutto questo si può sintetizzare nel richiamo a quella definizione che mette in evidenza l’evoluzione in atto del concetto di paesaggio: da sintesi di valori naturalistici di eccellenza e di beni culturali fino a divenire “.. parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 59 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. (Convenzione Europea del Paesaggio). A fondamento di questa rinnovata concezione del paesaggio si stagliano ora tre elementi fondamentali per la sua analisi, la sua pianificazione, la sua tutela attiva: l’identità culturale, le trasformazioni socio-economiche, l’attenzione alla partecipazione. In generale c’è una maggiore attenzione a riconoscere l’elemento dinamico e la matrice sociale, culturale ed economica delle trasformazioni del paesaggio ed anche una tendenza ad avvicinare le politiche di pianificazione-gestione del paesaggio ad altre attività d’interesse pubblico e di governo del territorio: le discipline e gli strumenti della pianificazione del territorio, le politiche agricole e forestali, la progettazione di opere pubbliche e private, l’informazione, l’educazione ambientale e la partecipazione civile. LA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO (C.E.P.) Come già accennato, l’espressione più evidente dei nuovi orientamenti si ritrova nella Convenzione Europea del Paesaggio. Nell’ottobre del 2000 a Firenze, dopo un lungo lavoro preparatorio iniziato nel 1994 dalla Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa, e dopo che il Comitato dei Ministri, nel luglio 2000, ne ha adottato il testo definitivo, è stata presentata per la firma degli Stati membri la Convenzione Europea del Paesaggio (C.E.P.). La C.E.P. si basa sull’assunto che il paesaggio debba diventare, superando una logica strettamente specialistica ed una visione dirigistica delle scelte in materia, “..un tema politico di interesse generale, poiché contribuisce in modo molto rilevante al benessere dei cittadini europei che non possono più accettare di “subire i loro paesaggi”, quale risultato di evoluzioni tecniche ed economiche decise senza di loro. Il paesaggio è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale”. L’obiettivo finale della C.E.P. non è però quello di promuovere una indefinita partecipazione né una generica crescita culturale della cittadinanza, ma resta quello di puntare alla tutela del paesaggio europeo e quindi di contribuire all’efficacia degli strumenti operativi di salvaguardia, pianificazione-progettazione e gestione del paesaggio, con una particolare attenzione al livello locale e regionale. LA POLITICA DEL PAESAGGIO E GLI OBIETTIVI DI QUALITÀ PAESISTICA Per questo la Convenzione pone l’attenzione sulla necessità di definire ed attuare un’organica “Politica del Paesaggio” concepita come la matrice di azioni e misure concrete volte alla tutela del paesaggio. Questi interventi di salvaguardia attiva fanno riferimento a specifici “Obiettivi di qualità paesaggistica” che le autorità devono definire interpretando le esigenze espresse dalla popolazione riguardo al loro ambiente di vita e si articolano in azioni: • di salvaguardia, per preservare gli aspetti più significativi del paesaggio, • di gestione, per governare in modo sostenibile le trasformazioni del paesaggio, • di pianificazione, per orientare l’evoluzione del paesaggio puntando anche sulla qualità delle trasformazioni. Viene sottolineata l’importanza di promuovere la conoscenza, l’analisi e la valutazione dei diversi paesaggi, delle loro componenti, della loro evoluzione nonché la catalogazione e il rilevamento dei beni culturali, storici e monumentali che connotano la specificità dei paesaggi. Questo sforzo fatto di azioni di promozione della partecipazione, di informazione, formazione e sensibilizzazione ma anche di studi, di rilevamenti ed analisi sistematiche, è indispensabile per giungere ad un’attenta valutazione della qualità del paesaggio. IL TURISMO SOSTENIBILE Il legame tra turismo e paesaggio appare evidente a partire dalla considerazione che il paesaggio è spesso la risorsa primaria che crea le premesse e il contesto favorevole allo sviluppo del turismo. Per Turismo Sostenibile si intende, in particolare, un turismo che privilegi la gestione sul lungo periodo delle risorse per garantire il soddisfacimento dei bisogni economici e sociali senza intaccare V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 60 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 l’integrità di cultura, natura, biodiversità e paesaggio che divengono aspetti qualificanti dell’offerta turistica; due sono i documenti di riferimento che è utile ricordare quando si parla di Turismo Sostenibile: la Carta di Lanzarote (1995) che afferma che “lo sviluppo del turismo deve essere basato sul criterio di sostenibilità, ovvero deve essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali. (…) La sostenibilità del turismo richiede per definizione che esso integri l’ambiente naturale, culturale e umano (…)” e la Carta Europea del Turismo durevole nelle aree protette, redatta da un gruppo di operatori e professionisti del settore turistico, che recita “per definizione di Turismo Sostenibile s’intende “ qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette. L’attuazione di un turismo così concepito necessita di una riflessione globale, concentrata e di un rafforzamento di tutte le interazioni positive fra l’attività turistica e gli altri settori del territorio. Per l’impresa turistica, l’approccio strategico consiste nell’adeguare la propria offerta alle aspettative dei visitatori e mettere in atto misure per la valorizzazione del patrimonio locale, così come tenere conto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile nella gestione dell’impresa”. Il turismo sostenibile ha quindi da un lato l’impegno di tutelare il patrimonio sul quale fonda la sua attività, ovvero il patrimonio paesaggistico, e dall’altro quello di contenere l’impatto delle proprie infrastrutture e dei turisti stessi: la chiave per ottenere quanto sopra è sicuramente quella di far interagire le politiche di sviluppo e promozione turistica e le politiche proprie dell’ambiente e del territorio. L’identità dei luoghi e ciò che il paesaggio esprime svolgono inoltre, nei riguardi del turismo sostenibile e delle sue potenzialità, un ruolo fondamentale: non ci si riferisce solo a paesaggi con caratteristiche di naturalità eccezionale, ma anche a tutti quei paesaggi “culturali” che, hanno subito importanti trasformazioni e si presentano ricchi di storia e significati; leggere il paesaggio e le sue peculiarità, tutelarlo e valorizzarlo sono dunque i primi passi per avviare il percorso di consapevolezza necessaria per dar vita ad un turismo sostenibile, che deve servire a far conoscere e riconoscere il territorio e non solo attrarre visitatori. L’attività turistica per essere sostenibile deve: • svilupparsi gravando il meno possibile sulle risorse ambientali (acqua, aria, suolo, risorse biologiche) • far leva sulle caratteristiche e suoi valori ambientali e paesistici del territorio, rendendo possibile il benessere e la crescita culturale dei turisti, favorendo l’incontro dei visitatori con la comunità locale e la sua cultura in un rapporto di reciproca integrazione tra economia del territorio ed offerta turistico-ricettiva. Aspetti socio-economici generali La provincia di Como è considerata come un’area a vivace dinamicità economica per anni sostenuta dal forte sviluppo del settore industriale con grande vocazione imprenditoriale. Tali fattori hanno garantito una significativa ricchezza e prosperità per la popolazione dell’intero territorio. Questo modello spontaneo è stato messo in crisi dalla sempre più crescente competizione con altri territori altrettanto sviluppati. Per il mantenimento della prosperità dell’area comasca è necessaria una progettazione strategica ed integrata che miri ad approfondire le nuove logiche competitive (accessibilità, sviluppo tecnologico, valorizzazione delle risorse ambientali ecc.). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 61 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 A partire dagli anni ’70, e per tutti gli anni ’80, il sistema produttivo comasco è stato dominato dalla presenza di piccole e medie imprese perlopiù organizzate in distretti industriali con una fortissima predisposizione all’export. Negli stessi anni la specializzazione ad alto livello tecnologico è derivata da un orientamento imprenditoriale mirante all’alta qualità e alla possibilità di giovarsi del supporto dell’Università per la ricerca, il trasferimento tecnologico e la capacità di attrazione di risorse sul territorio. A partire dagli anni ’90, affievolita la spinta verso le esportazioni, il sistema economico subisce una decelerazione, aggravata dal ridimensionamento del ruolo propulsivo del settore industriale e dal rallentamento nel tasso di formazione di nuove imprese. L’economia della provincia di Como è caratterizzata da una forte vocazione manifatturiera la quale occupa più del 45% degli addetti, circa il 20% dell’intero tessuto produttivo. Il comparto metalmeccanico e dei mezzi di trasporto concentra circa un terzo delle imprese manifatturiere seguito dalla filiera legno-mobile-arredo (26%) e del tessile-abbigliamento (21%), mentre le restanti si suddividono fra alimentare, carta-stampa-editoria, chimica-gomma e manifatture varie. Secondo settore di specializzazione è costituito dalle costruzioni con una concentrazione di imprese superiore ai valori medi lombardi ed italiani. MANIFATTURIERO 20% COSTRUZIONI 15% COMMERCIO 25% TURISMO 6% TRASPORTI 3% SERVIZI FINANZIARI 2% ATTIVITÀ PROFESSONALI 24% ALTRI SERVIZI 5% La maggior parte delle imprese edili (77,5%) opera nelle costruzioni, quasi l’8% in attività di finitura degli ambienti, il 6% nelle opere stradali (pavimentazione, impermeabilizzazione ed asfalto) ed i restanti si occupano di attività varie fra cui scavi e demolizioni. Rilevante risulta essere il settore commerciale che rappresenta circa un quarto dell’intero sistema produttivo. Considerevolmente basso è il peso delle imprese agricole che raggiungono appena il 5,9% del totale delle imprese attive, contro il 7,9% della Lombardia ed il 20,4% dell’Italia. Nonostante le risorse paesistico naturali, il settore turistico è di poco superiore alla media regionale, ma inferiore a quello italiano. Fra le imprese alberghiere spiccano gli esercizi di categoria a quattro e cinque stelle a conferma di un turismo di alta qualità, mentre gli esercizi extra-alberghieri si ripartiscono in campeggi e villaggi turistici (43,1%), affittacamere (22,9%), ostelli e rifugi (33,9%). Le attività artigianali sono pari al 39% (regionale 33,1% e nazionale 32,6%); esse si concentrano per il 71,8% nel settore manifatturiero e in quello edilizio. Dal 1996 al 2001 risulta essere un settore in continua crescita. Como è inoltre una delle province lombarde con maggiore incidenza di piccole e medie imprese. La struttura socio-economica e territoriale di tali centri, pur essendo chiaramente connotabile come urbana, non riesce ancora ad esprimere una realtà sufficientemente organizzata e coordinata. Il bacino considerato dal progetto ha infatti la forma di una piccola città lineare, che presenta caratteri urbani senza avere però la concentrazione e la densità che solitamente si accompagna ad essi. Pur essendo l’area tra quelle lombarde più sviluppate sotto il profilo economico, si evidenzia uno squilibrio tra lo sviluppo raggiunto e la struttura dei servizi che dovrebbero sostenerlo, con il rischio, comune ad altri comprensori, di perdita dell’identità socio-culturale e di efficienza. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 62 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Sotto il mero profilo commerciale è da sottolineare come Olgiate Comasco sia dotata di grande e media struttura di vendita. A proposito il PTCP individua Olgiate Comasco come comune polo commerciale, sviluppatosi in particolare per la presenza dell’asse di comunicazione rappresentato dalla statale briantea. Informazioni seguenti desunte da Studio della componente commerciale La rete di vendita di Olgiate Comasco è costituita da 131 esercizi per complessivi 25.852 mq. di vendita; di questi esercizi, 23 (per 3.685 mq.) appartengono al settore alimentare e/o misto a prevalenza alimentare e 108 (per 22.167 mq.) a quello non alimentare. Le superfici alimentare e non alimentare del centro commerciale Bennet, sebbene facenti capo a un’unica autorizzazione, sono state conteggiate separatamente. In Olgiate Comasco sono presenti 17 medie strutture (delle quali 3 appartenenti al settore alimentare e/o “misto” e 14 al non alimentare) e due grandi strutture di vendita: una “mista” (si tratta del centro commerciale Bennet) e una non alimentare. Tab.6 – Numero esercizi commerciali in Olgiate Comasco anni 2003-2008 (al 30.06). Fonte: Banca Dati Commercio R.L. Sostanzialmente la rete di vendita si distribuisce in cinque nuclei: aree in fregio alla S.S. 342 Briantea, aree in fregio alla S.P. 23 Lomazzo – Bizzarone, aree in fregio alla S.P. 17 Garibaldina, aree a Nord del tracciato della S.S. 342 Briantea e aree a Sud della S.S. 342 Briantea. Il sistema distributivo delle aree a Nord della S.S. 342, dove si trova l’abitato di più antica formazione, è destinato all’utenza locale. Emerge una forte vocazione commerciale di portata sovralocale delle aree poste a ridosso delle maggiori vie di comunicazione, quali la S.S. la S.P. 23 e la S.P. 17, dove peraltro si concentrano le medie strutture di vendita e dove si trova la grande struttura – centro commerciale Bennet. Le aree a Sud della S.S. 342 sono caratterizzate dalla presenza di un numero contenuto di esercizi, tra cui una grande struttura non alimentare, posta in via Segantini (connessa con la S.S. 342 stessa). Il rapporto tra domanda e offerta indica la funzione di centralità svolta da Olgiate Comasco, con la convergenza un consistente numero di potenziali consumatori residenti fuori Comune. STATISTICHE In Olgiate Comasco vi sono 44 aziende agricole e 677 unità locali (fonte ISTAT anno 2001). Seguono alcune tabelle riepilogative. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 63 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Bovini Bufalini Ovini Caprini Suini Polli da carne Galline da uova Avicoli Conigli Struzzi Equini 11 0 1 3 4 2 10 10 4 1 4 Tab. 7 – Aziende agricole totali e con allevamenti, secondo la specie Censimento comunale anno 2000 Agricoltura 1 Trasporti Pesca Estrazione Industria minerali manifattur. 0 2.475 0 magazz. Intermed. monetaria e comunicaz. finanziaria 60 126 Energia, Costruzioni gas, acqua 9 Attività Pubblica professionali amm. Commercio e Alberghi e riparazioni ristoranti 785 72 302 Istruzione Sanità Altri servizi servizi Totale sociali 373 35 267 128 91 4.724 Tab. 8 – Addetti alle Unità Locali delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle imprese no profit rilevate al censimento industria e servizi per sezione di attività economica. Comunale. Anno 2001 Unità locali con addetti 883 Addetti Dipendenti Dipendenti medi Unità locali artigiane 4.062 3.178 3.162 344 Tab. 9 – Numero di unità locali con addetti, addetti, dipendenti, dipendenti medi, unità locali artigiane. Olgiate Comasco, 31.12.2007. Fonte: SMAIL - CCIAA di Como su dati propri e INPS Imprese attive con addetti 756 Addetti Dipendenti Dipendenti medi 3.739 2.868 2.873 Imprese attive artigiane 316 Tab. 10– Numero di imprese attive con addetti, addetti, dipendenti, dipendenti medi, imprese attive artigiane. Olgiate Comasco, 31.12.2007. Fonte: SMAIL - CCIAA di Como su dati propri e INPS Aria e clima ARIA Le considerazioni sottoriportate sono derivate dal Rapporto sulla Qualità dell’aria di Como e Provincia ultimo disponibile, elaborato da A.R.P.A. Lombardia. Il territorio lombardo è stato suddiviso sotto il profilo della qualità dell’aria in tre macrozone (rif. D.G.R. n. VII/6501 del 19/10/01, modificata dalla d.G.R. n. VII/1863 del 28/10/02, revisionata con la D.G.R. n. 5290 del 02/08/07), qui espresse: • Zone critiche, corrispondenti alle parti di territorio per le quali devono essere adottati i piani d’azione e i piani integrati; • Zone di risanamento, corrispondenti alle parti di territorio per le quali devono essere adottati i piani integrati; • Zone di mantenimento, corrispondenti alle parti di territorio per le quali devono essere adottati i piani di mantenimento. L’insediamento di Olgiate Comasco rientra nella zona di risanamento di tipo A. Per zona di risanamento si intende quella parte del territorio regionale nel quale i livelli di uno o più inquinanti sono compresi tra il valore limite ed il valore limite aumentato del margine di tolleranza. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 64 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 In particolare, la d.G.R. n° 6501 prevede l’esistenza di una zona di risanamento di tipo A (zona di risanamento per più inquinanti), e di una zona di risanamento di tipo B (zona di risanamento per inquinamento da O3). I principali inquinanti che si trovano nell’aria possono essere divisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari. I primi vengono emessi nell’atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera in seguito a reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie. Nella Tabella seguente sono riassunte, per ciascuno dei principali inquinanti atmosferici, le principali sorgenti di emissione. Tab. 11 – sorgenti emissive dei principali inquinanti (fonte ARPA) Tab. 12 – fonti di emissione suddivise in macrosettori (fonte ARPA) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 65 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab. 13 – distribuzione percentuale delle emissioni in provincia di Como nel 2005 (fonte ARPA) Nella Provincia di Como il trasporto su strada e il riscaldamento costituiscono la principale fonte di inquinamento per buona parte degli inquinanti. Il trasporto su strada in particolare, come si evidenzia dalla tabella soprastante contribuisce a circa un quarto delle emissioni di CO2 (26%) ed un sesto a quelle di COV (14%), e a buona parte delle emissioni di NOx (47%), PM10 (26%) e CO (36%). Dalla medesima tabella si possono trarre le seguenti considerazioni circa le fonti che contribuiscono maggiormente alle emissioni delle seguenti sostanze inquinanti: SO2 – il contributo maggiore (35%) è dato dalla Combustione nell’industria, seguito dai Processi produttivi (29%), dalla Combustione non industriale e dalla Produzione di energia e trasformazione di combustibili (16%) e dal Trasporto su strada (2%). NOx – la principale fonte di emissione è il Trasporto su strada, (47%). COV – l’Uso di solventi contribuisce per il 45% alle emissioni. CH4 – per questo parametro le emissioni più significative sono dovute, per il 39%, al Trattamento e smaltimento dei rifiuti e per il 37% ai Processi di estrazione e di distribuzione dei combustibili. CO – la fonte principale di emissione è la Combustione non industriale (49%), seguita dal Trasporto su strada (36%). CO2 – i contributi principali (51%) sono le Combustioni, sia industriali che non industriali e, per il 26%, il Trasporto su strada. N2O -- il maggior contributo percentuale (35%) è dovuto alla Combustione non industriale e per il 33% all’Agricoltura. NH3 – per questo inquinante le emissioni più significative sono dovute, per l’80% all’Agricoltura e per il 15% al Trasporto su strada. PM2.5 , PM10 e PTS - le polveri, sia grossolane, che fini ed ultrafini sono emesse principalmente dalle Combustioni non industriali (dal 48 al 55%) e secondariamente dal Trasporto su strada (dal 24 al 28%). CO2 eq – come per la CO2 i contributi principali (48 %) sono le Combustioni, sia industriali che non industriali e, per il 23%, il Trasporto su strada. Precursori O3 – per i precursori dell’O3 le principali fonti di emissione sono le Combustioni (32%), l’Uso di solventi (28%) e il Trasporto su strada (26%). Tot Acidificanti – per gli acidificanti le fonti di emissioni principali sono il Trasporto su strada (35%), le varie forme di Combustione (36%) e l’Agricoltura (15%). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 66 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab. 14 – valore limite dei principali inquinanti (fonte ARPA) L'OZONO STRATOSFERICO E L'INQUINAMENTO DA OZONO URBANO L'ozono è un gas naturale che si forma normalmente nella stratosfera, lo strato dell'atmosfera terrestre che sovrasta la troposfera (sede dei fenomeni meteorologici) e si estende dai 10-15 Km fino a 30 Km circa. Il massimo di concentrazione dell'Ozono si misura a circa 20-25 Km d'altezza dal suolo. A tale quota, i raggi solari ultravioletti (al di sotto di 2420 Å) "bombardano" intensamente le molecole di ossigeno atmosferico (O2) che si scindono in due atomi di ossigeno che si ricombinano velocemente con un'altra molecola O2 formando una molecola di Ozono, cioè ossigeno triatomico O3. Poichè l'Ozono è un gas molto instabile si forma e si disfa in continuazione in base a una serie di reazioni dette di Chapman il cui risultato netto è un assorbimento di radiazione ultravioletta e una produzione di calore che scalda la stratosfera con grandi implicazioni per la circolazione generale di tutta l'atmosfera. Fig. 5 - Ozono della stratosfera viene distrutto da vari gas prodotti dall'uomo L'Ozono che si forma con le reazioni di Chapman assorbe fortemente la radiazione solare nella banda UV-B tra 2000 e 3200 Å, che è la più dannosa per la vita sulla terra. In assenza di intervento V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 67 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 umano, la concentrazione di Ozono oscilla ciclicamente con le stagioni ma ritorna sempre ai valori iniziali. La quantità di ozono totale sopra una certa località si misura in DU (Dobson) che dà l'altezza espressa in millesimi di cm che dovrebbe avere la colonna cilindrica di base unitaria se contenesse solo ozono alla pressione di 1 atm e zero gradi di temperatura. La quantità di ozono all'equatore si mantiene pressochè costante anche se prossima ai minimi per tutto l'anno (DU=250) mentre alle alte latitudini l'ozono raggiunge il minimo (DU=300) all'inizio della stagione fredda e il massimo all'inizio della stagione calda (DU=400) Come mostra la figura soprastante, i gas inquinanti prodotti dall'uomo, tra i quali soprattutto il Freon (propellente per le bombolette spray con formula CFCl3 o CF2Cl2) e l'ossido di azoto (NO) prodotto dai motori degli aerei si propagano nella stratosfera e favoriscono la diminuzione dell'ozono. Si producono i famosi "buchi nell'ozono". L'OZONO URBANO: LO SMOG FOTOCHIMICO Se l'ozono da un lato ci protegge dai pericolosi raggi UV, dall'altro è un gas tossico, e quindi è dannoso quando si forma nell'atmosfera che noi respiriamo. Nell'atmosfera urbana i motori a scoppio e le caldaie producono ossidi di azoto (NO) combinando nella camera di combustione l'Ossigeno con l'Azoto ad alte temperature. L'ossido di azoto è inerte e inodore ma si trasforma rapidamente in NO2 reagendo con l'ozono (in aria pulita) oppure con CO e con i radicali prodotti dalla scomposizione delle molecole organiche di cui è ricca l'atmosfera cittadina. Il biossido di azoto è molto tossico sia per l'uomo che per le piante. Inoltre nelle giornate estive, con forte irraggiamento solare, l'NO2 si scinde (fotolisi) in NO + O e l'ossigeno libero cosi formato si lega con l'ossigeno molecolare O2 formando Ozono che si accumula nei bassi strati soprattutto sopra le aree verdi ove maggiore è la presenza di ossigeno. In queste aree, in condizioni di scarsa ventilazione, l'ozono puo' ristagnare a lungo e quindi anche un blocco del traffico non porta a un rapido miglioramento. Fig. 6 - meccanismo di formazione dello smog fotochimico Le possibili reazioni di distruzione dell'Ozono sono infatti in queste condizioni poco probabili, poichè l'NO in presenza di eccesso di idrocarburi viene rapidamente trasformato in NO2 come abbiamo visto in precedenza e d'altra parte non vi sono raggi UV energetici che ne possano provocare la scissione come nell'alta atmosfera. Si genera dunque uno smog fotochimico, un problema che riguarda tutte le maggiori città del mondo, non sfuggendo nemmeno quelle italiane, assediate dal traffico. Le tabelle successive riportano i dati di emissione per inquinante e per macrosettore/settore calcolati per il territorio di Olgiate Comasco (fonte INEMAR anno 2005). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 68 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab. 15 – Olgiate Comasco, valori di emissione per macrosettori/settori anno 2005 (fonte INEMAR) Tab. 16 – Olgiate Comasco, valori di emissione per macrosettori/settori anno 2005 (fonte INEMAR) Da quanto sopra, emergono due specifiche e scontate problematiche legate alle emissioni: l’apporto di inquinanti correlati al trasporto su strada (si ritengono in tal senso la S.S. 342 e gli assi stradali V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 69 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 sovracomunali i recapiti viari cui legare prioritariamente tale condizione) e l’apporto derivante dai processi di combustione civile, ed in misura diversa, industriale. La stazione di Olgiate Comasco ha rilevato i seguenti dati (fonte ARPA, ultimo dato disponibile): • NO2: 114 µg/mc (limite 200) • CO: 5,4 mg/mc (limite 10 su max media 8h) • O3: 55 µg/mc (limite media anno di informazione 180) • PM10: 39 µg/mc (limite media anno 40). GLI EFFETTI SULLA SALUTE E SULL' AMBIENTE L'importanza della determinazione degli inquinanti atmosferici è conseguente all'influenza che tali sostanze hanno sulla salute degli esseri viventi e sull'ambiente in generale. Gli inquinanti atmosferici hanno effetti diversi sui vari organismi a seconda della concentrazione atmosferica, del tempo di permanenza e delle loro caratteristiche fisico-chimiche. D'altro canto anche la sensibilità di piante ed animali agli inquinanti atmosferici è differente a seconda delle peculiarità degli organismi stessi e del tempo di esposizione cui sono sottoposti. Ne consegue che la valutazione degli effetti sull'ambiente e sulla salute è complessa ed articolata. Gli apparati più soggetti agli effetti delle sostanze immesse in atmosfera sono quelli deputati alla respirazione e alla fotosintesi. Le sostanze più dannose sono quelle di tipo gassoso e le particelle più sottili che riescono ad arrivare nelle profondità dell'apparato respiratorio e fotosintetico superando le barriere di difesa presenti nelle vie aeree superiori e negli apparati fogliari. Le patologie conseguenti possono perciò interessare i bronchi, il parenchima o la pleura cosi come il floema fogliare. Gli effetti degli inquinanti possono essere di tipo acuto, quando insorgono dopo un breve periodo di esposizione (ore o giorni) ad elevate concentrazioni di inquinanti, o di tipo cronico, se si manifestano dopo un lungo periodo (anni o decenni) ad esposizioni non necessariamente elevate ma continue. La conoscenza dei meccanismi di azione degli inquinanti necessita di ulteriori approfondimenti poiché, se da un lato si hanno informazioni sugli effetti acuti provocati da una singola sostanza, dall'altro non sono ben noti gli effetti cronici delle miscele di inquinanti a concentrazioni poco elevate. D'altronde recenti indagini segnalano un aumento proprio delle patologie bronchiali e polmonari e dei danni alla vegetazione conseguenti al peggioramento degli ambienti sottoposti alla pressione antropica. Questi segnali rendono evidente l'urgenza di approfondire le relazioni tra il degrado della qualità dell'aria e l'incremento delle malattie respiratorie e di esaminare la tossicità dello smog fotochimico sulle piante. L'inquinamento produce anche un danno sociale, relativo alla popolazione nel suo complesso: danni apparentemente trascurabili possono produrre un aumento della frequenza della malattia. La prevenzione diventa quindi imperativa sia a livello individuale (minor utilizzo di automobili e moto, ecc.) sia a livello collettivo (ad esempio normative e sanzioni adeguate) così da indurre dei cambiamenti volti al miglioramento della qualità dell'aria nel comportamento dei singoli e dell'intera società. Tuttavia è molto difficile stabilire se e in che misura l'inquinamento dell'aria è responsabile di una malattia respiratoria o della morte di una pianta. Infatti è necessario calcolare l'influsso di tutti i fattori potenzialmente influenti come l'effetto combinato della miscela di sostanze presenti in atmosfera e lo stato di salute e sociale del paziente, piuttosto che il succedersi di eventi siccitosi che possono rendere più sensibile la vegetazione a certi inquinanti. Per misurare e caratterizzare la miscela di sostanze nocive presenti nell'aria si possono utilizzare diversi tipi di indicatore. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 70 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Gli ossidi di azoto (NOx) sono indicatori non specifici, nel senso che quanto più elevata è la loro concentrazione, tanto è maggiore l'inquinamento atmosferico nel suo complesso. Dagli studi epidemiologici più recenti emerge un'evidenza medica e scientifica dovuta all'esposizione al particolato fine (particelle di dimensione inferiore ai 10 µm) e ultrafine (particelle di dimensione inferiore a 0.1 µm). Il particolato atmosferico di queste dimensioni riesce a penetrare in profondità nell'apparato respiratorio. Si parla infatti di frazione "respirabile" per le particelle di diametro al di sotto di 10 µm, e toracica per quelle più piccole di 2.5 µm. Non essendo la salute un parametro misurabile si cerca di rilevare le conseguenze dell'inquinamento atmosferico, come il peggioramento della funzione polmonare o i giorni di attacchi di asma, la frequenza di emicranie e irritazioni agli occhi. Possono venire considerate anche la frequenza del ricorso a prestazioni mediche. Stabilire nessi tra la qualità dell'aria e le sue conseguenze sulla salute degli esseri viventi e sugli ecosistemi è una questione molto complessa; l'azione patologica di alcuni inquinanti è spesso amplificata dalla presenza in aria di altre sostanze; l'effetto dell'esposizione può manifestarsi anche con un ritardo di diversi anni; gli effetti dell'inquinamento atmosferico si manifestano spesso con la diffusione di patologie croniche, raramente caratterizzate da improvvisi picchi epidemici. Si rimanda allo specifico studio (R.Q. aria Como e Provincia di ARPA) al fine di implementare il presente estratto. CLIMA Per quanto attiene le condizioni climatiche dell’ambito geografico di appartenenza (Pianura Padana), si può affermare quanto segue. Le principali caratteristiche fisiche del contesto lombardo sono la spiccata continentalità dell'area e il debole regime del vento. La situazione meteorologica della pianura padana, con la presenza delle Alpi e dell'Appennino è particolarmente svantaggiata; la Lombardia si trova infatti nella parte centrale della Pianura Padana, in un contesto che presenta caratteristiche uniche, dal punto di vista climatologico, determinate in gran parte dalla conformazione orografica dell'area. Si tratta di una vasta pianura circondata a Nord, Ovest e Sud da catene montuose che si estendono fino a quote elevate, determinando così peculiarità climatologiche sia dal punto di vista fisico sia da quello dinamico. Le principali caratteristiche fisiche sono la spiccata continentalità dell'area, il debole regime del vento e la persistenza di condizioni di stabilità atmosferica. Dal punto di vista dinamico, la presenza della barriera alpina influenza in modo determinante l'evoluzione delle perturbazioni di origine atlantica, determinando la prevalenza di situazioni di occlusione e un generale disaccoppiamento tra le circolazioni nei bassissimi strati e quelle degli strati superiori. Tutti questi fattori influenzano in modo determinante le capacità dispersive dell'atmosfera, e quindi le condizioni di accumulo degli inquinanti, soprattutto in periodo invernale, ma anche la presenza di fenomeni fotochimici nel periodo estivo. Il clima della pianura padana è, pertanto, di tipo continentale, ovvero caratterizzato da inverni piuttosto rigidi ed estati calde, l’umidità relativa dell'aria è sempre piuttosto elevata. Le precipitazioni di norma sono poco frequenti e concentrate in primavera ed autunno. La ventilazione è scarsa in tutti i mesi dell’anno. La continentalità del clima è meno accentuata in prossimità delle grandi aree lacustri e in prossimità delle coste dell’alto Adriatico. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 71 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Durante l’inverno il fenomeno di accumulo degli inquinanti è più accentuato, a causa della scarsa circolazione di masse d’aria al suolo. La temperatura media è piuttosto bassa e l'umidità relativa è generalmente molto elevata. La presenza della nebbia è particolarmente accentuata durante i mesi più freddi. Lo strato d'aria fredda, che determina la nebbia, persiste spesso tutto il giorno nel cuore dell'inverno, ma di regola si assottiglia in modo evidente durante le ore pomeridiane. La zona centro-occidentale della pianura Padana, specie in prossimità delle Prealpi, è interessata dalla presenza di un vento particolare, il foehn, corrente di aria secca che si riscalda scendendo dai rilievi. La frequenza di questo fenomeno è elevata nel periodo compreso tra dicembre e maggio, raggiungendo generalmente il massimo in marzo. Il fenomeno del foehn, che ha effetti positivi sul ricambio della massa d'aria quando giunge fino al suolo, può invece determinare intensi fenomeni di accumulo degli inquinanti quando permane in quota e comprime gli strati d'aria sottostanti, formando un inversione di temperatura in quota. In generale, si ha il fenomeno dell'inversione termica quando la temperatura dell'aria diminuisce avvicinandosi al suolo oppure aumenta con la quota invece di diminuire: se l'aumento di temperatura parte dal suolo, per irraggiamento notturno in condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso e di calma di vento o di vento debole, si ha l'inversione da irraggiamento con base al suolo; se l'aumento di temperatura lo si incontra a partire da una certa quota sul suolo si ha l'inversione con base in quota, come nel caso di subsidenza anticiclonica. Nei mesi invernali si hanno spesso combinazioni di inversione con base al suolo con inversioni da subsidenza ed in questo caso lo spessore totale può essere assai superiore a quello della semplice inversione da irraggiamento con base al suolo. Dopo l'alba, per effetto del riscaldamento del suolo da parte del sole, si creano dei moti turbolenti che tendono a distruggere l'inversione iniziando dalla sua parte inferiore, mentre al tramonto si riforma l'inversione al suolo. E’ possibile evidenziare alcune fluttuazioni abbastanza significative negli ultimi 170 anni, ad esempio, per il clima di Milano, di cui sono noti i parametri termici dal 1838. E’ stato accertato infatti un andamento climatologico che ha innalzato sempre di più le temperature invernali, in particolare le minime e, dopo un marcato aumento iniziale ed una fase di stazionarietà, anche le temperature estive. Queste variazioni che, calcolate a livello decadico, sono di circa 2°C per le temperature estive, e di circa 4 °C per le temperature invernali, sono dovute, fino ai primi decenni del 1900, alle fluttuazioni climatiche naturali, seguite al termine della "Piccola Era Glaciale (1550-1750)", caratteristiche della nostra era, ed attualmente alle variazioni di origine antropica conseguenti all'aumento della superficie edificata dell'area urbana milanese. Questo ciclo climatico, che ha portato ad una minore escursione termica diurna ed annuale degli estremi termici, ha avuto il culmine nel corso del decennio 1920-30. Negli anni 1940-50 questa tendenza si è in parte bloccata: infatti, gli inverni hanno ripreso ad essere più rigidi, e le estati più calde, successivamente negli anni 1960-70 gli inverni hanno continuato ad essere sempre più miti, ma le estati più fresche, mentre dal 1970 gli inverni rigidi sono sempre più delle eccezioni e le estati tornano ad essere più torride, oltre che afose, gli autunni e le primavere sono diventate le più calde in assoluto ed il clima di Milano tende a prendere caratteristiche sempre più tropicali. Ne consegue una maggiore variabilità stagionale e, in definitiva, un peggioramento, dal punto di vista ambientale, delle condizioni climatiche. La tropicalizzazione del clima di Milano è confermata anche dalla variazione del regime pluviometrico, che a fronte di una stazionarietà delle precipitazioni invernali e ad una diminuzione V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 72 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 delle precipitazioni primaverili ed autunnali, mostra un incremento dell’intensità delle precipitazioni estive. Molto più complesse sono invece le ragioni delle differenze climatiche tra zone urbane e rurali, specie per quanto riguarda la temperatura, che è generalmente più elevata in ambiente urbano. E' però da tener presente che le differenze dei valori climatici tra zone urbane e zone rurali rappresentano solo l'aspetto più facilmente percepibile dai sensi umani e più facilmente misurabile dai correnti strumenti meteorologici di un fenomeno di ben maggiore portata definito "le città come isole di calore". Tali isole, costituite ed individuate nelle maggiori città, producono a loro volta la variazione dei parametri meteorologici e climatici locali urbani, avendo per le altre conseguenze l'effetto ultimo di ostacolare il ricambio dell'aria sovrastante le città; in taluni casi queste isole di calore possono pure originare fenomeni di miglioramento ambientale, come è, ad esempio, il caso non insolito e sempre più frequente, di pressoché totale preservazione dell'ambiente urbano dalla presenza di nebbia che pure può essere fitta, nello stesso momento, nelle zone rurali circostanti. TEMPERATURA (STAZIONE DI COMO, VILLA GALLIA) L’andamento delle temperature medie minime (carta delle isoterme di Gennaio) indica un valore relativo al mese più freddo intorno a 4 °C. La situazione di luglio evidenzia la temperatura media dell’aria nel mese più caldo (24 °C). La media annuale ha un valore intorno ai 13 °C. MESE MEDIA MESE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 4.02 5.70 8.87 12.46 17.78 21.01 23.33 23.16 18.37 14.18 8.29 4.16 Tab. 17 – Como villa Gallia, temperature mensili periodo 1991-2000 (fonte Punto Energia) PRECIPITAZIONI (STAZIONE DI COMO, VILLA GALLIA) Confrontando i valori medi dell’ultimo decennio (1991-2000), elaborati per la stazione di Como, con i risultati ricavati dalla serie storica (1921-2001) si osserva un aumento delle precipitazioni. In effetti, si passa da precipitazioni medie annue di 1354.8 mm/anno, calcolati sugli ottantuno anni, ad altezze di pioggia annue di 1574.3 mm/anno. Questo dato, confrontato con altri presenti in letteratura, sembra confermare una tendenza generale all’aumento delle precipitazioni nell’area insubrica. Dall’osservazione del diagramma di sintesi delle caratteristiche pluviometriche è possibile effettuare ulteriori valutazioni relative alle precipitazioni medie massime e minime. Massimo principale autunnale (Novembre) e massimo primaverile caratterizzati da precipitazioni abbondanti; nel caso della primavera anche a carattere temporalesco, contraddistinte da fenomeni violenti di breve durata (in media 1-3 ore), di ridotta estensione, che possono essere associati a grandine, trombe d’aria e rapide variazioni di pressione e temperatura. Minimo principale invernale (febbraio) in genere caratterizzato da precipitazioni di maggiore durata ma meno intense, o da cielo sereno e relative gelate notturne. Acqua (Considerazioni locali tratte da individuazione del reticolo idrico minore) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 73 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La D.G.R. n° 7/7868 stabilisce che “le funzioni concernenti la manutenzione dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo minore saranno esercitate dai Comuni e dalle Comunità Montane” a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento (BURL 15/02/02) ed inoltre provvede a “trasferire ai Comuni o alle C. M. le funzioni riguardanti la realizzazione di opere di pronto intervento”. Le successive modifiche ed integrazioni del provvedimento, di cui le più importanti sono contenute nella Del. G.R. 01/08/2003 N. 7/13950, non mutano tali disposizioni. L’allegato A della d.g.r. 01/08/2003 N. 7/13950 individua il reticolo idrico principale; le competenze, per gli elementi di quest’ultimo, restano in carico ad Enti superiori; con l’allegato B (“Criteri per l’esercizio dell’attività di polizia idraulica di competenza comunale") si forniscono, tra l’altro, i criteri minimi per la determinazione degli elementi del reticolo idrico, qualora l’elemento idrografico sia indicato come demaniale nelle carte catastali o secondo normative vigenti, o sia stato oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici o sia rappresentato come corso d’acqua nelle cartografie ufficiali (IGM, CTR). Infine l’Allegato C stabilisce i canoni regionali di polizia idraulica. PREMESSA Il reticolo idrografico superficiale del comune di Olgiate è caratterizzato da una certa complessità, propria di molti ambiti collinari e pedemontani. L’orografia determina le direttrici idrografiche che costituiscono il sistema dei principali corsi d’acqua del territorio comunale: il T.Lura a nord e ad est, il T.Antiga a ovest. I due bacini idrografici sono separati dalla dorsale collinare su cui sorge il centro abitato di Olgiate, caratterizzata a sua volta dalla presenza di rogge, affluenti dei due principali torrenti, con andamento centrifugo. La costituzione geologica del sottosuolo determina le caratteristiche di infiltrazione sotterranea: questa è massima in corrispondenza dei depositi permeabili (sabbie e ghiaie) che danno luogo a falde acquifere rilevanti. Viceversa, dove predominano depositi fluvioglaciali o lacustri a prevalente componente argillosa, l’infiltrazione è limitata e il deflusso superficiale è marcato. Quest’ultima condizione si realizza anche laddove l’originario substrato è stato interessato da trasformazioni antropiche, con rilevanti superfici impermeabilizzate a causa della costruzione di edifici, capannoni industriali, centri commerciali e piazzali di parcheggio. Questi elementi antropici hanno purtroppo, in qualche caso, sconvolto il sistema idrografico originario, sovrapponendo al naturale deflusso e alla possibile espansione laterale dei corsi d’acqua canalizzazioni artificiali ed elementi di contenimento longitudinale (muri, manufatti vari, edifici). E’ appena il caso di sottolineare come queste trasformazioni antropiche, non sempre condotte secondo le buone regole dell’idraulica e dell’idrologia, hanno comportato in passato – e purtroppo comportano ancora oggi- rischi affatto trascurabili: le piene dell’Antiga, per esempio, hanno più volte interrotto la viabilità e provocato vari danni. La presenza di un elevato grado di antropizzazione del territorio, unitamente alla struttura geologica, caratterizzata come si è detto dalla diffusa presenza di depositi superficiali a granulometria fine, si traduce in genere in tempi di corrivazione piuttosto brevi, con regime dei corsi d’acqua strettamente dipendente dalle precipitazioni meteoriche. Il regime degli afflussi precipitativi determina quindi in larga misura quello dei corsi d’acqua, specie per quanto concerne le fasi di piena; essendo del tutto trascurabile, in tali condizioni, l’apporto delle acque di falda. Viceversa il contributo delle acque sotterranee, che in alcuni casi alimentano i corsi idrici, diventa determinante in regime di magra, alimentando i torrenti (in particolare il Lura) anche durante l’estate in periodi di prolungata siccità. Lo sviluppo areale dei bacini idrografici, che si estende ben oltre i confini comunali, determina portate non indifferenti in caso di eventi meteorici intensi. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 74 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 A questa forte variabilità del regime torrentizio, caratteristica intrinseca del sistema idrografico di Olgiate, si aggiunga che in tempi recenti, come sembra ormai acquisito dalla comunità scientifica, gli squilibri climatici globali determinano “picchi” di precipitazioni concentrate in brevi periodi, con piene improvvise e violente. Altri elementi negativi riscontrati durante i rilievi sono rappresentati dal pessimo stato qualitativo delle acque superficiali in alcuni tratti del sistema idrografico. Si è infatti verificata la presenza di caratteri organolettici (presenza di schiume, odori sgradevoli, colorazioni anomale) che fanno presupporre un degrado qualitativo non banale. Al di là di questi problemi, peraltro comuni a moltissimi centri urbani, i torrenti e le rogge di Olgiate presentano comunque valenze ambientali interessanti e meritevoli di tutela. In molti casi la vegetazione igrofila sviluppatasi lungo i torrenti è la base per ecosistemi ricchi e variati, con presenza di specie animali diversificate. Esistono numerosi tratti ad elevata valenza paesaggistica e notevole valore turistico-ricreativo-sportivo. RETICOLO IDRICO INDIVIDUATO A-RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE torrente lura (co018) Il T. Lura rappresenta il principale elemento idrografico che interessa il comune di Olgiate Comasco. Per la sua importanza tale torrente è compreso nel Reticolo idrico principale. Il T. Lura nasce in comune di Uggiate Trevano; nella zona interessata segna, per buona parte del suo corso, il confine tra i comuni di Faloppio e Olgiate Comasco. La lunghezza totale del torrente, fino allo sbocco nel T.Seveso è di 24 Km; il tratto che interessa il comune di Olgiate è di poco inferiore ai 4 km. L’unico affluente di una certa consistenza è il Lura di Albiolo, che confluisce nell’asta torrentizia principale nel territorio comunale. La classificazione di grandezza dell’alveo adottata negli studi dell’Amm.ne Prov.le di Como è “A” (alveo fino a 3 m), la tipologia dell’alveo è indicata con la sigla “C” (Canale); la pendenza media del torrente è di circa 1,02%. Nel tratto interessato la larghezza dell’alveo varia peraltro da 2 a 8 m. La situazione dal punto di vista della qualità delle acque, presenta sintomi di degrado con episodi di inquinamento e qualità generalmente non accettabile. Il tratto del Lura a est di Olgiate (al confine con il comune di Gironico) appare compromesso, come testimoniano i pessimi caratteri organolettici riscontrati. Anche le serie storiche dei referti analitici confermano il cattivo stato qualitativo delle acque. torrente riale Questo torrente segna per un breve tratto il confine comunale tra Olgiate e Gironico. Il tratto interessato, di lunghezza di poco superiore a 50 m, interessa marginalmente il Comune di Olgiate al di fuori del centro abitato, poco prima dello sbocco del Riale nel Lura. B-RETICOLO IDROGRAFICO MINORE torrente antiga Il T. Antiga interessa per gran parte del suo corso il territorio comunale di Olgiate Comasco, che attraversa con decorso N-S nella sua porzione occidentale. L’Antiga nasce nella zona di Somaino, al confine con il comune di Solbiate, in corrispondenza di una zona umida alimentata da una probabile sorgente, assimilabile ad un fontanile. Dall’analisi della cartografia ufficiale (IGM), è stato riscontrato che il corso dell’Antiga, dopo l’attraversamento della SS 342, decorreva con un tracciato molto simile all’attuale, a S di Somainello, fino alla zona a N degli attuali centri commerciali. Attraversava quindi l’attuale SP V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 75 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Lomazzo-Bizzarone, fino a collegarsi col ramo posto più a est, che si origina a partire dalla zona di Croce Grande (vecchio pozzo comunale in disuso). La costruzione della SP Lomazzo-Bizzarone, e più tardi quella dei centri commerciali, hanno determinato uno sconvolgimento dell’idrografia superficiale dell’area. Infatti la costruzione della strada (in rilevato) ha interrotto l’alveo dell’Antiga, che è stato deviato a ovest della massicciata stradale e che ora segue un percorso tortuoso e in parte tombinato in corrispondenza dei centri commerciali. Il seguito del tracciato del torrente, verso S, è chiaramente riconoscibile anche nelle cartografie più moderne. L’Antiga presenta un regime spiccatamente torrentizio, con piene determinate dagli eventi meteorici intensi, con veloce ruscellamento superficiale e altrettanto rapido scorrimento della piena, in particolare nella zona a monte dove il corso è regolato dalla presenza di manufatti (canali, collettori, tombinature). Dopo l’attraversamento della zona dei centri commerciali, il torrente scorre in una piana fluvioglaciale che permette il rallentamento del flusso idrico per effetto delle buone condizioni di naturalità e della possibilità di espansione della piena, fino a formare un vasta zona palustre al margine orientale della SP Lomazzo-Bizzarone. Prima dell’attraversamento di Via Milano il torrente riceve un affluente in riva sinistra. Si tratta di una roggia, con funzione di scolmatore delle acque bianche provenienti dal centro di Olgiate (3a). Dopo la confluenza il torrente attraversa in sottopasso Via Milano. A valle del ponte sulla Via Milano il torrente attraversa un altro tratto densamente urbanizzato e scorre in un alveo canalizzato, tra muri in cls e argini in terra. Infine, a valle del ponte di via Torino, il corso riprende verso sud, attraversando zone agricole e boschive, prive di elementi antropici. Più a valle, l’Antiga forma una valle ben delimitata da versanti collinari, fino al confine con il comune di Oltrona San Mamette. Lo stato qualitativo della acque del torrente appare preoccupante, soprattutto nella zona dell’ex inceneritore di rifiuti in loc. Rongio. rogge affluenti nel t. antiga 1-roggia 3a Questa roggia decorre dal centro di Olgiate alla zona di Via Milano, che attraversa in sottopasso; piega quindi verso ovest e si immette nell’Antiga in sinistra orografica. Il tracciato è ben riconoscibile sul terreno mentre la portata idrica è evidente solo in periodi piovosi. 2-roggia 3b Si tratta di un modesto corso d’acqua che si origina nella zona ad ovest della SP LomazzoBizzarone. La roggia attraversa una zona umida e affluisce nel T.Antiga dopo il sottopasso della Strada Provinciale. torrente lura di albiolo Questo torrente nasce al di fuori del territorio comunale, in comune di Bizzarone, attraversa la porzione settentrionale del comune di Olgiate e affluisce nel Lura al confine con Faloppio in sponda orografica destra. Il tracciato, dapprima in direzione NW-SE, piega decisamente a E in corrispondenza della ditta Monteoliveto, per invertire la direzione di flusso (da S verso N) a causa di uno sbarramento morenico. altre rogge roggia 1a E’ una roggia che si origina a partire dal centro abitato di Olgiate Comasco (zona occidentale), scorre quindi in Loc. Fornace e dopo un tratto tombinato confluisce nel Lura. In condizioni di magra il deflusso idrico risulta limitato o assente. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 76 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 valletta della troncaja Si tratta di un roggia con decorso complessivo SE-NW, che si origina in prossimità della strada comunale di Baragiola, attraversa in sottopasso il vecchio tracciato ferroviario (linea Como-Varese) e affluisce quindi nella roggia 1a. Il decorso della roggia avviene tutto in territori agricoli e boschivi; non sono presenti manufatti esclusi alcuni muri di delimitazione delle proprietà. Nella parte a valle la roggia è stata parzialmente tombinata. Fig. 7 – Olgiate Comasco, reticolo idrico proposto (fonte studio del reticolo idrico minore) BACINI IDROGRAFICI LOCALI La figura seguente individua la suddivisione del territorio olgiatese per aree afferenti i vari bacini idrografici locali. Sostanzialmente, schematizzando, si può affermare che gran parte del nucleo centrale urbanizzato e le aree poste verso est, sud-est, appartengono direttamente o indirettamente al bacino dell’Antiga. Viceversa, la restante parte afferisce il Torrente Lura ed in minima parte il Faloppia (aree a nordovest). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 77 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig. 8 – Olgiate Comasco, bacini e linee di deflusso (fonte Sistema Informativo Territ. Regione Lombardia) CICLO ACQUE (Considerazioni generali desunte da Rapporto sullo stato dell’ambiente (ciclo integrato delle acque), Agenda 21 provinciale) I fattori di pressione, possono essere suddivisi, per la loro complessità, in cinque principali paragrafi: captazioni e volumi d’acqua prelevati (derivazioni superficiali e sotterranee) servizi di acquedotto (pubblici e privati) e consumi servizi di fognatura e di collettamento servizi e capacità di depurazione scarichi. Le risorse idriche rappresentano una tra le principali condizioni minime per garantire l’esistenza e lo sviluppo di ogni comunità. La loro corretta gestione, unita ad un uso razionale, sono quindi condizioni indispensabili affinché siano sempre disponibili in quantità opportune e con una qualità accettabile. Il ciclo integrato delle acque, tuttavia, include e rappresenta elementi di criticità e aspetti problematici che caratterizzano il rapporto fra le aree urbanizzate e l’assetto ambientale del territorio in cui esse sono inserite. I diversi utilizzi delle risorse idriche si trovano spesso reciprocamente in evidente conflitto: gli intensi usi civili e industriali delle acque, associati a locali situazioni di inefficienza dei servizi di distribuzione, collettamento e depurazione, possono compromettere la funzionalità idrobiologica dei corpi idrici recettori finali (superficiali e sotterranei), rappresentando un serio pericolo per i consumi idropotabili e per la stessa industria del turismo (balneabilità). Il quadro normativo vigente, inoltre, pone di fronte ad un imponente sforzo organizzativo, finalizzato ad assicurare una migliore gestione dell’intero comparto idrico per il miglioramento e il mantenimento qualitativo e quantitativo delle acque dei laghi, dei fiumi e di falda. Anche il clima deve essere inteso come fattore di pressione. Le precipitazioni, in particolare i fenomeni intensi, costituiscono infatti un fattore di rischio idrogeologico, causa delle piene dei corsi d’acqua e delle esondazioni di alcuni laghi (in particolare il Lario e il lago di Pusiano) che possono V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 78 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 generare diffusi e gravi problemi di dissesto, instabilità delle sponde nonché danni consistenti alle strutture abitative, commerciali e turistiche. Un altro importante fattore di pressione, legato direttamente alle reti idriche (captazioni, acquedotti, collettamento e depurazione), è quello dei consumi energetici. Il funzionamento delle reti rappresenta infatti una tra le voci più energivore nel quadro complessivo dei consumi del territorio provinciale e necessita quindi di adeguati interventi finalizzati all’uso razionale dell’energia e alla diminuzione degli sprechi. CAPTAZIONI E VOLUMI D’ACQUA PRELEVATI La particolare ricchezza di risorse idriche del territorio lariano garantisce le esigenze di approvvigionamento idrico per i diversi utilizzi (potabile, industriale, irriguo ecc.). Le principali fonti sono rappresentate dalle falde acquifere (fonte principale), dalle sorgenti e dai serbatoi naturali costituiti dai laghi (quello di Como in particolare) e dai fiumi. La pressione antropica è caratterizzata dalle diverse tipologie di captazione d’acqua (attingimenti, derivazioni superficiali e derivazioni di acque sotterranee), dai servizi di acquedotto e dai volumi prelevati (espressi in milioni di metri cubi) e suddivisi per ogni settore d’utilizzo (civile e produttivo). Il bilancio idrico per settori, secondo la metodologia proposta nel PTUA della Regione, si basa sostanzialmente sul criterio del confronto con il “livello piezometrico ideale”. Al fine di mantenere il livello piezometrico ottimale e di conseguenza non depauperare la risorsa idrica sotterranea, si possono valutare nel dettaglio, in caso di espansioni residenziali o di altra natura, condizioni che implichino un consistente approvvigionamento idrico; la disponibilità della risorsa idrica può essere indagata attraverso una corretta quantificazione e caratterizzazione idrogeologica. SERVIZI DI ACQUEDOTTO I sistemi di rifornimento dell’acqua destinata al consumo umano e delle acque ad uso produttivo sono costituiti da acquedotti singoli e/o interconnessi tra di loro, distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio provinciale. L’acquedotto in sintesi è composto da: punto di captazione (acqua sotterranea, acque superficiali o sorgenti), impianto di adduzione, serbatoio e la rete di distribuzione. Nel momento in cui l’acqua viene prelevata deve essere sottoposta a misure di potabilizzazione, in risposta alla non sempre ottimale qualità delle acque grezze per garantire una distribuzione di acqua destinata al consumo umano conforme alla normativa vigente. La pressione sul sistema distributivo è caratterizzata, principalmente, dai consumi idrici pro capite, mentre per le infrastrutture dei sistemi, l’età degli impianti e delle reti, l’efficienza del trattamento, le perdite di rete e i il rapporto ricavi/costi, costituiscono invece i principali indicatori dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità delle gestioni dell’ acquedotto. FASCE DI RISPETTO DEI POZZI AD USO PUBBLICO Punti di captazione idropotabile a servizio dell’acquedotto comunale. • N. 7 (2 dismessi) dislocati principalmente nella parte a nord del territorio amministrato. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 79 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Tab. 18 – Olgiate Comasco, dati significativi pozzi (fonte dati studio geologico comunale) La Regione Lombardia, con DGR n. 15137 del 27/06/96, ha definito i nuovi criteri per l'individuazione delle aree di salvaguardia delle opere di captazione delle acque sotterranee ad uso idropotabile. Per l'individuazione della zona di rispetto oltre al metodo geometrico utilizzato finora (cerchio con raggio minimo di 200 m), sono stati individuati due nuovi metodi: un metodo idrogeologico per falde protette ed un metodo temporale per falde freatiche. L'utilizzo di un criterio diverso da quello geometrico comporta una variazione dei limiti della fascia di rispetto che, il più delle volte, specie per acquiferi poco vulnerabili, viene ad essere ridotta. La Regione Lombardia, per i pozzi esistenti, lascia alle Amministrazioni Comunali la facoltà di scegliere se individuare le fasce di rispetto secondo i nuovi criteri o mantenere quello geometrico. Portate medie da sorgenti (l/s) Portate medie da derivazioni (l/s) Portate medie da pozzi (l/s) Portate medie per uso civile potabile (l/s) Portate medie ad uso civile non potabile (l/s) Portate medie uso irriguo (l/s) Portate medie uso industriale (l/s) Portate medie per piscicoltura (l/s) Portate medie per produzione energia (l/s) Portate medie compl. (l/s) 0,00 0,00 145,00 119,00 0,00 2,00 24,00 0,00 0,00 145,00 Tab. 19 – Olgiate Comasco, captazioni da grandi e piccole derivazioni: portate. (dal Catasto Utenze Idriche della Regione Lombardia) SERVIZI DI FOGNATURA E COLLETTAMENTO Le reti fognarie del territorio provinciale sono ancora per la maggior parte di tipo unitario (fognatura mista), ma in progressiva modificazione verso le tipologie “separate”: reti bianche (acque piovane, da recapitare direttamente ai corpi idrici naturali) e reflue (acque nere e bionde o di prima pioggia, da convogliare alla depurazione prima dei diversi recapiti finali). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 80 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Le strutture delle diverse reti fognarie e di collettamento discendono dall’applicazione di stadi successivi, legati alle varie fasi di sviluppo urbanistico delle realtà territoriali, in particolare a partire dal dopoguerra fino all’assetto attuale, così come disegnato dai Piani Regolatori dei singoli Comuni La pressione sul sistema di smaltimento delle acque è strettamente legata alla copertura delle reti, alla popolazione servita, alla quantità e qualità delle acque piovane, alla quantità degli scarichi e, quindi, dell’approvvigionamento idrico. Fig. 9 – Olgiate Comasco, rete fognaria (fonte Sistema Informativo Territ. Regione Lombardia) SERVIZI DI DEPURAZIONE Sul territorio della provincia di Como sono attivi 43 impianti di depurazione di acque reflue urbane, cioè al servizio delle pubbliche fognature di Comuni o Consorzi di Comuni. Tuttavia gran parte del Nord della provincia non è ancora coperto dal servizio di depurazione. Su 162 comuni, 38 risultano infatti totalmente sprovvisti di sistemi di collettamento e di impianti di depurazione. Tali comuni sono tutti ubicati nei territori delle comunità montane. Per quanto attiene l’aspetto depurativo delle acque reflue, il territorio comunale appartiene quasi interamente al bacino dell’Alto Lura ed in parte minore al Bacino “Faloppia” per parte del territorio posto a N/W con depuratore a Ronago. L'Altolura s.r.l gestisce il collettamento e la depurazione delle acque reflue, industriali e civili, del bacino intercomunale di Lurate Caccivio, Olgiate Comasco, Villa Guardia, Bulgarograsso, Oltrona San Mamette, Solbiate, Gironico, Parè, Beregazzo con Figliaro, avente superficie complessiva pari a circa 40 kmq ed uno sviluppo di collettori di circa 33 Km., con recapito finale il Torrente Lura. La raccolta e l'allontanamento dei reflui avviene tramite l'innesto nel collettore di Altolura s.r.l. delle reti fognarie comunali gestite dalle stesse Amministrazioni o da società di gestione, quindi le acque vengono convogliate all'impianto di Bulgarograsso, dove avviene il servizio depurativo. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 81 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La capacità di progetto dell’impianto di depurazione è pari 30.000 abitanti equivalenti (settore civile) ed a 124.000 abitanti equivalenti per il settore produttivo. L’impianto di depurazione di Ronago, che tratta circa 14.100 abitanti equivalenti (comuni di Ronago, Bizzarone, Uggiate Trevano, Faloppio, parte di Olgiate a n/w), e che immette le acque reflue trattate nel torrente Faloppia immissario del Fiume Breggia, ha subito di recente una serie di interventi di ampliamento dell’impianto e di rifacimento di tratti di collettori al fine di garantire una più efficiente capacità depurativa. SCARICHI Di importanza significativa risulta essere il tema degli scarichi finali “autorizzati e non”, diretti nei corpi lacustri, nei corsi d’acqua superficiali, nel suolo e provenienti dai diversi sistemi di fognatura e collettamento, dagli impianti di depurazione e da unità abitative e/o produttive isolate o non connesse alle reti tecnologiche. GIUDIZIO SINTETICO SULLA QUALITÀ DEL TORRENTE LURA La Regione Lombardia, adottando un criterio basato sulle dimensioni del bacino idrografico (parte di territorio drenato direttamente o tramite affluenti da un determinato corso d’acqua) con la DGR VII/12127 del 14 febbraio 2003 ha individuato i fiumi significativi, sia naturali che artificiali e usando i dati relativi al monitoraggio condotto nel periodo 2000-2002 ha successivamente proceduto alla classificazione di tali corsi d’acqua per tratti (ai sensi del D.Lgs. n. 152/1999, integrato da D.Lgs. 258/2000). IBE (Indice Biotico Esteso): Lo stato biologico dei corsi d’acqua superficiali è restituito mediante una classe di qualità individuata, tra le cinque predefinite, seguendo la metodica IBE basata sul rilevamento della diversità e consistenza della comunità dei macroinvertebrati benthonici. L’indice biologico consente di evidenziare e verificare, per le singole stazioni di campionamento ed anche per i diversi tratti del corso d’acqua, le variazioni nel tempo della qualità e indirettamente gli eventuali effetti, dovuti a forme di inquinamento o variazioni dell’alveo e delle portate, che potrebbero non essere rilevati attraverso i normali controlli chimico fisici. I valori del punteggio IBE, da 0 a 12, sono raggruppati in 5 classi di qualità, da 1 a 5 (da non inquinato a gravemente inquinato). LIM (Livello Inquinamento da Macrodescrittori): Il LIM è un indice di qualità chimica delle acque e si ottiene sommando i punteggi derivati dal calcolo del 75° percentile di sette parametri chimici, analizzati con frequenza mensile. Il punteggio varia da 560 (livello 1, non inquinato) a 35 (livello 5, più inquinato). SECA (Stato Ecologico del Corso d'Acqua): Dall'incrocio tra indice chimico e biologico, e considerando il peggiore dei due, si ottiene il SECA, che esprime la complessità degli ecosistemi acquatici. SACA (Stato Ambientale del Corso d'Acqua): Lo stato di qualità ambientale viene individuato tra i cinque predefiniti ed ottenuto incrociando il dato dello stato ecologico con quello delle concentrazioni dei principali inquinanti. Tale indice consente di evidenziare e verificare, per le singole stazioni di campionamento e per i diversi tratti di un corso d’acqua, le eventuali variazioni della qualità ambientale e la rispondenza agli obiettivi definiti dalla normativa nazionale. Dato significativo Torrente Lura, punto più prossimo rilevato (Lomazzo – POLSOSLUCN1), monitoraggio qualitativo acque, qualità corsi d’acqua superficiali (LIM, IBE, SECA) biennio 20012002 (fonte R.L., attraverso sito SIMO2): • IBE MEDIA: 5,00 • CLASSE LIM: 5,00 • TOT. LIM: 50,00 • SECA: 5,00 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 82 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • CLASSE IBE: 4,00. Ulteriori indagini condotte, in base ad analisi continuative sui prelievi e secondo le classificazioni di legge, portano i seguenti dati per quanto attiene il punto del T. Lura ad Olgiate Comasco: • CLASSE LIM: 3,00 • SECA: 3,00 • CLASSE IBE: 2,00. STATO AMBIENTALE La figura seguente permette di definire lo stato ambientale del Torrente Lura sulla scorta degli studi riportati nel Rapporto sullo stato dell’ambiente (ciclo integrato delle acque), Agenda 21 provinciale. Il Torrente in questione è definito come “pessimo”. Fig. 10 --- Classificazione ambientale ed ecologica fiumi e laghi provincia (fonte Rapporto sullo stato dell’ambiente (ciclo integrato delle acque), Agenda 21 provinciale) POSSIBILI INTERVENTI CONCRETI MIGLIORATIVI PER LO STATO DELLE ACQUE DEL TORRENTE LURA Le considerazioni seguenti sono tratte da: Sostenibilità ambientale degli interventi di protezione idraulica nel torrente Lura: un progetto pilota di gestione integrata e partecipata ricerca finanziata dalla Fondazione CARIPLO Cadorago Il deflusso vitale è alimentato oggi quasi esclusivamente dagli effluenti di depurazione. Il risultato è che a valle del depuratore i dati qualitativi siano pessimi, poiché non vi è alcun corpo idrico che diluisce lo scarico, come sarebbe necessario. Nonostante l’azione dei depuratori sia stata efficace nella riduzione degli inquinanti allo scarico, si potrebbe ipotizzare di regolare il deflusso delle acque in tutto il suo corso, mediante un sistema di laminazioni progressive. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 83 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 I sistemi di laminazione sono antichi, in alcuni casi straordinari. I laghi di Mantova, medioevali, hanno disegnato un paesaggio architettonico e naturalistico unico al mondo, tanto da essere classificati Siti d’importanza comunitaria e tutelati dalla convenzione di Ramsar sulla conservazione degli ambienti umidi. Si potrebbe poi pensare di coniugare la necessità delle vasche di laminazione con la costituzione di un parco naturalistico, agricolo e fruitivo che abbia il T. Lura come elemento nodale del sistema. PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DEL BACINO DEL PO Fondamentale, in questo contesto, appare il Piano di Assetto Idrogeologico del bacino del Po, approvato con DPCM 24.5.2001, che per la sistemazione dei corsi d’acqua prevede, accanto alle convenzionali misure strutturali di tipo intensivo, misure innovative di tipo estensivo, tra cui “interventi di rinaturazione e recupero dei suoli abbandonati e/o dimessi, privilegiando in particolare gli interventi integrati di rinaturazione e di recupero funzionale delle lanche e delle aree golenali ed esondabili”. PROGRAMMA DI TUTELA ED USO DELLE ACQUE (DGR 29 MARZO 2006 N. 8/2244) Prevede di perseguire i seguenti obiettivi: promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali delle fasce di pertinenza fluviale e degli ambienti acquatici; incentivare le iniziative per aumentare la disponibilità, nel tempo, della risorsa idrica. Suolo PREMESSA Lo sviluppo economico di un territorio si nutre necessariamente di suolo, la stessa risorsa primaria che l’uomo nel tempo modifica per abitare, lavorare ed organizzare le proprie attività. Il suolo non è solo una piattaforma passiva che ospita i processi di sviluppo delle comunità, ma è un elemento fondamentale dell’ecosistema e, come tale, vive le trasformazioni che subisce come contributi importanti alla ridefinizione dell’equilibrio dell’ecosistema locale. I processi di formazione dei suoli richiedono tempi molto lunghi, a volte centinaia e migliaia di anni: il suolo è una risorsa naturale comunque esauribile e deve essere utilizzato secondo scrupolosi criteri di sostenibilità. In questo senso, la priorità assoluta riguarda la necessità di conservare piuttosto che, più spesso, recuperare i suoli pregiati, che svolgono l’insostituibile funzione di produrre e sostenere gli habitat naturali e che sono fondamentali per garantire la tutela delle falde acquifere sotterranee. L’analisi delle componenti ambientali e antropiche che caratterizzano l’utilizzo e la gestione del suolo, tanto nella loro individualità quanto nel complesso delle loro interazioni, rappresentano quindi un requisito fondamentale e necessario per definire lo stato di qualità dell’ambiente, in grado di fornire dati rappresentativi sia dello stato di conservazione delle risorse naturali del suolo sia della pressione a cui esse vengono sottoposte, per valutare l’influenza che determinate scelte possono esercitare sui delicati equilibri ecologici ed infine per ridimensionarne i rischi attraverso decisioni oculate di assetto e utilizzo del territorio. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 84 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 (Considerazioni locali tratte dall’aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T.) CARATTERI GENERALI La superficie comunale presenta particolarità morfologiche derivate dagli eventi geologici e geomorfologici che ne hanno determinato l’attuale assetto. Nella zona settentrionale e orientale del comune prevalgono i rilievi morenici; la parte meridionale è formata da una vasta area subpianeggiante, digradante complessivamente verso sud. I corsi d’acqua principali (T.Lura a Nord e ad Est e T.Antiga ad Ovest) delimitano il territorio comunale con morfologie differenti: il T.Lura scorre in un’ampia vallata caratterizzata da tratti a morfologia tipicamente valliva -in corrispondenza dei depositi morenici, alternati a zone pianeggianti occupate da sedimenti alluvionali. L’Antiga si sviluppa invece al margine di un territorio sub-pianeggiante nel tratto settentrionale e centrale del comune, a cui segue una valle marcata, scavata tra le colline moreniche, nella porzione più a sud, al confine con Oltrona e Beregazzo. L’altimetria della zona collinare raggiunge la quota massima di 454,3 m/slm (dosso collinare del Roccolo di Somaino) mentre la quota media della zona urbanizzata varia intorno ai 400 m/slm. I dislivelli sono raccordati da pendii per lo più a debole inclinazione; localmente le pendenze possono essere maggiori, in particolare in corrispondenza di alcuni dossi gonfolitici e morenici, laddove i torrenti hanno inciso valli e versanti. La morfologia attuale del territorio comunale è collegata agli eventi glaciali verificatisi nell'era quaternaria. Come è noto in tale era si sono succedute diverse fasi glaciali con l'espansione delle colate provenienti dalle valli lacustri principali, fino a interessare il territorio considerato. L’area olgiatese è quindi caratterizzata dalla presenza di terreni morenici, fluvioglaciali e glaciolacustri appartenenti a diversi cicli di espansione e di deposito dei ghiacciai. CARTA GEOLITOLOGICA E GEOMORFOLOGICA (Rif. Tavola 1.1 studio geologico) I principali aspetti geomorfologici di origine naturale e antropica riportati nella carta sono i seguenti: - Principali creste moreniche: sono tracciate in carta con una linea rossa marcata a tratto pieno, dove sono riconoscibili con sicurezza, o tratteggiata, dove l’andamento è ipotizzabile in base alla morfologia. Si tratta delle culminazioni delle morene di origine glaciale che caratterizzano il paesaggio e la struttura geologica di Olgiate Comasco. Osservando la carta si riconosce anzitutto un sistema settentrionale, costituito dagli archi di Gerbo-Cantalupo e da quelli presenti nella zona di C.na M.Arese-Casotto della Valle, incisi dalla valle del T.Lura. Si nota quindi un sistema centrale formato dai dossi della zona urbanizzata di Olgiate (con la massima culminazione in corrispondenza del parco comunale di Villa Camilla) e dai rilievi riconoscibili al confine con Figliaro (al limite ovest del territorio di Olgiate) e nella zona di Mombello (area Avon spa). E’ probabile che anticamente questi dossi fossero continui e in seguito siano stati incisi dalla valle del T.Antiga. Infine nella porzione Sud del territorio sono visibili due ulteriori culminazioni (al confine con i comuni limitrofi di Lurate Caccivio e Beregazzo). Tutti i rilievi morenici presenti nel territorio comunale sono classificabili come morene frontali, ovvero accumuli di detriti erosi dal ghiacciaio e trasportati dalla massa glaciale in direzione approssimativa nord-sud, o meglio Nord-Est/Sud-Ovest. La disposizione delle cerchie moreniche in direzione est-ovest ha prodotto effetti macroscopici sull’idrografia, determinando la deviazione del T.Lura dal suo tracciato originario N-S, all’attuale assetto est-ovest nella zona settentrionale di Olgiate. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 85 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 - - Aree potenzialmente inondabili: si tratta di alcune zone, situate nelle valli dei T.Lura e Antiga, frequentemente inondabili in occasione di piene. Aree interessate da attività estrattiva: si tratta dell’ambito della ex cava Baragiola e di alcune ex cave di argilla. Orli di terrazzi morfologici fluviali e fluvioglaciali: rappresentano il bordo di terrazzi al limite della scarpata incisa dai torrenti. Sono osservabili, con una certa evidenza, solo lungo la valle del Lura, in corrispondenza di una zona “a meandri” e lungo il T.Lura di Albiolo. In altre aree del territorio comunale non sono invece visibili se non in forma di tracce o relitti. Interventi di ingegneria naturalistica, scogliere, gabbionate: sono riportati i punti dove sono stati effettuati interventi di sistemazione in ambito fluviale. Nella Tavola 1.1 sono riportate le unità geologiche e le caratteristiche litologiche e geotecniche generali dell’area oggetto di studio. UNITA’ POSTGLACIALI Si tratta di depositi alluvionali recenti ed attuali, privi di alterazione superficiale, con suoli assenti o poco sviluppati (Olocene). Quest’unità affiora in modo diffuso e riconoscibile solo lungo l’asse torrentizio del T.Lura, dove caratterizza l’alveo e alcune zone meandriformi adicenti. La composizione dei terreni è a granulometria grossolana, con disposizione in livelli o lenti a composizione ghiaiosa-ciottolosa o sabbiosa. Sono presenti, talvolta, intercalazioni a granulometria più fine. Lo sviluppo del suolo è assente in quanto questi terreni sono soggetti alla dinamica fluviale attuale. Sono riconoscibili strutture di corrente e gradazioni. Dal punto di vista geotecnico questi terreni sono classificabili come granulari, sciolti, con buone caratteristiche meccaniche. Il drenaggio delle acque è buono, anche in superficie. ALLOFORMAZIONE DI CANTU’ Si tratta di depositi glaciali, fluvioglaciali e di contatto glaciale con spessore di alterazione superficiale da 0 a 2 mt. Questa alloformazione è presente, nell’area studiata, con varie tipologie di depositi. • Depositi glaciali • Depositi fluvioglaciali • Depositi lacustri ALLOGRUPPO DI BESNATE Nell’area in esame i terreni appartenenti a questo allogruppo comprendono depositi glaciali, fluvioglaciali/fluviali e lacustri. Sono presenti le seguenti tipologie di depositi. • Depositi glaciali • Depositi fluvioglaciali • Depositi lacustri, lacustri proglaciali, lacustri margino glaciali DEPOSITI "VILLAFRANCHIANI" (PLIOCENE) Sono costituiti in prevalenza da limi e argille, con livelli torbosi e lenti di sabbie e ghiaie di estensione variabile. Si tratta di depositi marini deltizi o di piana costiera, sedimentati all'interno di solchi vallivi incisi nel substrato gonfolitico; lo spessore è estremamente variabile, anche a causa della successiva reincisione avvenuta ad opera degli scaricatori glaciali quaternari. In questa unità si rileva la presenza di piccole falde acquifere sfruttabili all'interno di corpi lenticolari sabbiosoghiaiosi. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 86 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 In località prossime a quelle in esame i depositi villafranchiani si presentano ricchi di fossili che permettono una loro sicura attribuzione cronostratigrafica. La formazione non affiora nel territorio di Olgiate Comasco, mentre è stata rinvenuta in numerosi pozzi, in profondità. GONFOLITE (OLIGOCENE-MIOCENE) Costituisce il substrato roccioso su cui poggiano i depositi superficiali e glaciali. Si tratta di un deposito molassico deltizio di origine fluvio-marina e di età oligo-miocenica, costituito da un conglomerato, con elementi di provenienza alpina, molto cementato da matrice -in genere silicea-, talora in alternanza con arenarie (molasse) e argille marnose. Il massiccio gonfolitico è interessato da fratturazioni e fessurazioni, che caratterizzano soprattutto la facies conglomeratica, data la sua notevole rigidità; gli interstrati molassici presentano invece una tenacità assai minore e sono spesso ridotti ad un ammasso sabbioso. La permeabilità della Gonfolite, pur variando in dipendenza del grado di fratturazione, è generalmente scarsa; tale formazione rappresenta quindi la base del complesso di acquiferi sovrastanti. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE GENERALI (Rif. Tavola 1.2 studio geologico) L’osservazione della carta permette anzitutto di distinguere due direttrici principali, ovvero uno spartiacque idrogeologico disposto in senso est-ovest (non coincidente con lo spartiacque morfologico superficiale) e una linea, a decorso NW-SE, che separa la zona orientale del comune con significativo deflusso idrico sotterraneo (con presenza di falde estese ed accertate) dall’area occidentale, dove si trovano solo falde idriche sospese discontinue. I principali acquiferi del territorio comunale sono la falda del Faloppia e la falda del settore meridionale. La falda del Faloppia è un sistema acquifero ben delimitato, con direzione di flusso SSW-NNE. Si tratta di un acquifero di tipo libero, contenuto in depositi ghiaiosi e sabbiosi, con locali intercalazioni conglomeratiche e argillose. Tale acquifero è delimitato alla base dal substrato roccioso gonfolitico e talora dall’unità delle argille villafranchiane. La falda del settore meridionale a valle dello spartiacque idrogeologico è un acquifero di tipo libero, contenuto in depositi ghaioso-sabbioso-conglomeratici. Tali depositi sono delimitati, a letto, dall’unità delle argille villafranchiane. La direzione di flusso di questa falda, nella porzione meridionale del territorio di Olgiate, è NE-SW. VULNERABILITA’ DEGLI ACQUIFERI Dall’analisi della carta si può notare che buona parte del territorio comunale è caratterizzata da vulnerabilità della falda media (zona centrale) o bassa – moderata (zone caratterizzate da depositi argillosi). Le aree a maggiore vulnerabilità coincidono con la zona della cava Baragiola (falda affiorante) e con la porzione settentrionale del territorio comunale (fascia del T.Lura e zone caratterizzate da depositi fluvioglaciali). VINCOLI GEOLOGICI E IDROGEOLOGICI (Rif. Tavola 2.1 studio geologico) Vengono riportate, con diverse retinature, le aree soggette a vincolo. L'osservanza ed il rispetto di tutti i vincoli esistenti è fondamentale per una corretta pianificazione urbanistica, geologica, idrologica e idrogeologica del territorio comunale. L'elenco dei vincoli è il seguente: fascia di rispetto fluviale (m 150 dalla sponda o dall’argine) fasce di rispetto degli alvei di corsi d’acqua (R.D. 523/1904) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 87 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 zone di tutela assoluta delle captazioni (pozzi e sorgenti) ad uso idropotabile (D.Lgs. n.258/2000) zone di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile (D.Lgs. 152/1999, D.Lgs. n.258/2000) fasce di rispetto dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore (Del. G.R. n.7/7868 del 25 gennaio 2002 e successive modifiche) CARTOGRAFIA DI SINTESI (Rif. Tavola 2.2 studio geologico) Nella Carta di sintesi, sono riportati, in accordo con quanto previsto nella D.G.R. 28 ottobre 2001 n.7/6645, gli elementi che rappresentano ambiti di pericolosità e di vulnerabilità presenti sul territorio. Infatti “la carta di sintesi deve rappresentare le aree omogenee dal punto di vista della pericolosità riferita allo specifico fenomeno che la genera. Pertanto tale carta sarà costituita da una serie di poligoni che definiscono una porzione di territorio caratterizzata da pericolosità omogenea per la presenza di uno o più fenomeni di dissesto idrogeologico in atto o potenziale o da vulnerabilità idrogeologica”. AREE VULNERABILI DAL PUNTO DI VISTA GEOMORFOLOGICO 1 Aree caratterizzate da superfici a morfologia accidentata con pendenze da moderatamente elevate a elevate (10-30%), a rischio di erosione idrica laminare moderata 2 Scarpata con elevata acclività. AREE VULNERABILI DAL PUNTO DI VISTA IDROGEOLOGICO 1. Zona di rispetto delle captazioni idropotabili 2. Aree con vulnerabilità delle risorse idriche sotterranee elevata 3. Centri di pericolo per le acque sotterranee. AREE VULNERABILI DAL PUNTO DI VISTA IDRAULICO 1. Aree ad elevata pericolosità potenziale per possibile esondazione dei torrenti Lura e Antiga, individuate con criterio geomorfologico 2. Aree soggette a impaludamento 3. Fasce di rispetto dei torrenti. CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Sono state individuate quattro classi di terreni: 1. Terreni con caratteristiche geotecniche scadenti con stato di consistenza tenero per la presenza di sedimenti fini coesivi (limi argillosi o sabbie limose) 2. Terreni prevalentemente coesivi consolidati o sovraconsolidati con caratteristiche geotecniche medie e variabili in funzione della litologia locale 3. Terreni prevalentemente granulari, sciolti o mediamente addensati, con caratteristiche geotecniche generalmente buone, salvo condizioni locali sfavorevoli a causa della varietà della litologia 4. Substrato roccioso (Gonfolite). AREE INTERESSATE DA RILEVANTI MODIFICAZIONI DI CARATTERE ANTROPICO Si tratta dell’area dell’ex cava Baragiola, e dell’area dell’ex inceneritore di rifiuti in loc. Fornaci di Rongio, il cui intorno è stato interessato da processi di rimodellamento antropico con accumulo e interramento di rifiuti, ceneri e scorie di incenerimento. AREE CONTIGUE A ZONE AD ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Sono aree contigue a zone di rispetto dei torrenti o ad ambiti ad elevata pericolosità geologica. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 88 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DEL BACINO DEL PO Sono state individuate tre tipologie d’area: • Ee– Aree a pericolosità molto elevata di esondazione Corrispondono alla classe 4b di fattibilità geologica e in esse valgono le norme di cui all’art. 9, comma 5 del PAI. • Eb– Aree a pericolosità elevata di esondazione Corrispondono alla classe 3c di fattibilità geologica e in esse valgono le norme di cui all’art. 9, comma 6 del PAI. • Em– Aree a pericolosità media o moderata di esondazione Corrispondono alla classe 3c di fattibilità geologica e in esse valgono le norme di cui all’art. 9, comma 6 bis del PAI. FATTIBILITA’ DELLE AZIONI DI PIANO PROPOSTA E’ stata, a conclusione dello studio, definita una serie di classi di fattibilità (in conformità alla DGR 156/05), strettamente legate alle condizioni di pericolosità geologica dei terreni. I: II: III: IV: Fattibilità senza particolari limitazioni: aree per le quali gli studi non hanno individuato specifiche controindicazioni di carattere geologico all’urbanizzazione. Fattibilità con modeste limitazioni: aree nelle quali sono state rilevate modeste limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni per superare le quali si rendono necessari approfondimenti di carattere geologico-tecnico idrogeologico e/o prescrizioni per interventi costruttivi. Fattibilità con consistenti limitazioni: zone nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni per l’entità o la natura dei rischi individuati; vengono individuate le prescrizioni specifiche per la mitigazione del rischio e/o i supplementi di indagine specifici. Fattibilità con gravi limitazioni: l’alto rischio comporta gravi limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o per la modifica delle destinazioni d’uso delle particelle. Dovrà essere esclusa qualsiasi nuova edificazione se non opere destinate al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza delle aree. Nel territorio comunale di Olgiate Comasco, data la grande variabilità litologica determinata da differenti tipologie di depositi quaternari, spesso con orizzonti coesivi, e vista anche la struttura collinare variegata con pendenze e terrazzi, non sono state identificate zone 1, ovvero zone dove non esistono, a priori, limitazioni di carattere geologico. Sono invece state delimitate zone 2, 3 e 4. La figura seguente, descrive compiutamente quanto sinora affermato. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 89 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig. 11 – Olgiate Comasco, carta di fattibilità (fonte studio geologico comunale) ANALISI DEL RISCHIO SISMICO Il comune di Olgiate Comasco ricade, a livello generale, in zona sismica 4 (D.g.r n°14964 del 7 novembre 2003) vale a dire con il minimo valore di ag (accelerazione orizzontale massima convenzionale su suoli rigidi – tipo A) fissato in 0.05g che caratterizza le condizioni sismiche di base. Le particolari condizioni geologiche e geomorfologiche di una zona (condizioni locali) possono influenzare, in occasione di eventi sismici, la pericolosità sismica di base producendo effetti diversi da considerare nella valutazione generale della pericolosità sismica dell'area. La metodologia proposta dalla Regione Lombardia prevede tre livelli di approfondimento con grado di dettaglio in ordine crescente: i primi due livelli sono obbligatori (con le opportune differenze in funzione della zona sismica di appartenenza, come meglio specificato nel testo della direttiva) in fase di pianificazione, mentre il terzo è obbligatorio in fase di progettazione sia quando con il 2° livello si dimostra l’inadeguatezza della normativa sismica nazionale per gli scenari di pericolosità sismica locale caratterizzati da effetti di amplificazione, sia per gli scenari di pericolosità sismica locale caratterizzati da effetti di instabilità, cedimenti e/o liquefazione e contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse. Il livello 3° è obbligatorio anche nel caso in cui si stiano progettando costruzioni il cui uso prevede affollamenti significativi, industrie con attività pericolose per l’ambiente, reti viarie e ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza e costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, sociali essenziali. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 90 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Il 1° livello, che si applica in fase pianificatoria, consiste in un approccio qualitativo e costituisce lo studio propedeutico ai successivi livelli di approfondimento; si tratta di un metodo empirico che permette l’individuazione delle zone dove i diversi effetti prodotti dall’azione sismica sono prevedibili, sulla base di osservazioni geologiche e sulla raccolta dei dati disponibili. La Carta di pericolosità sismica locale (PSL) viene derivata dalle carte di base (Carta geologica, geomorfologica, ecc.) e comprende le perimetrazioni delle aree caratterizzate da situazioni in grado di determinare gli effetti sismici locali. Essa rappresenta il riferimento per l’applicazione dei successivi livelli di approfondimento. Gli scenari di pericolosità sismica locale ed i relativi effetti sono rappresentati nella seguente tabella: Sigla Scenario di pericolosità sismica locale Z1a Zona caratterizzata da movimenti franosi attivi Z1b Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti Z1c Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana Z2 Zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti (riporti poco addensati, terreni granulari fini con falda superficiale) Z3a Zona di ciglio H>10 m (scarpata con parete subverticale, bordo di cava, nicchia di distacco, orlo di terrazzo fluviale o di natura antropica) Z3b Zona di cresta rocciosa e/o cucuzzolo appuntite o arrotondate Z4a Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi Z4b Zona pedemontana di falda di detrito, conoide alluvionale e conoide deltizio-lacustre Z4c Zona morenica con presenza di depositi granulari e/o coesivi (comprese le coltri loessiche) Z4d Zone con presenza di argille residuali e terre rosse di origine eluvio-colluviale Z5 Zone di contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse Effetti Instabilità Cedimenti e liquefazioni Amplificazioni topografiche Amplificazioni litologiche e geometriche Comportamenti differenziali Tab. 20 – scenari di pericolosità sismica Nell’ambito del comune di Olgiate Comasco sono state riconosciute le seguenti situazioni: Z2: corrisponde all’affioramento di litotipi generalmente argillosi e limosi presenti soprattutto lungo il corso del T.Antiga, nella parte occidentale di Olgiate. Z3a: è invece limitata a due soli ambiti del territorio comunale (cava Baragiola e zona di scarpata al confine con il comune di Lurate Caccivio). Z4c: risulta particolarmente estesa, in quanto buona parte del territorio comunale di Olgiate Comasco è interessato dall’affioramento di depositi morenici. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 91 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig. 12 --- Olgiate Comasco, carta di pericolosità sismica locale (fonte studio geologico comunale) USO DEL SUOLO Le immagini sotto esposte sono invece direttamente tratte dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Lombardia e definiscono il tematismo dell’uso del suolo (DUSAF) e la copertura del suolo (Corine 2000) relativi al territorio comunale. In linea generale, gli elementi naturali principali riguardanti il territorio di Olgiate Comasco sono: • boschi di latifoglie (principalmente localizzati negli ambiti boschivi corrispondenti al settore nord-ovest ed ovest); • Boschi misti di latifoglie e conifere (verso est e sud); • seminativo semplice e arborato (principalmente aree periferiche agli abitati ed intercluse dai sistemi a bosco); • prati (sostanzialmente interstiziali nel sistema naturale). Dati DUSAF 1.0 Aree sterili (mq) Aree verdi urbane,sportive, ricreative (mq) Boschi e vegetazione naturale (mq) Ghiacciai e risorse idriche (mq) 79.906 324.232 3.859.260 14.838 Prati (mq) Seminativi e legnose agrarie (mq) 636.138 2.411.515 Urbanizzato produttivo, servizi e vie di comunicazione (mq) Urbanizzato residenziale (mq) Zone estrattive e discariche e aree di cantiere (mq) 0 2.915.872 725.200 Tab. 21 – Olgiate Comasco, Uso reale del suolo (DUSAF): base dato principali categorie di uso del suolo classificate nella cartografia DUSAF V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 92 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Dati DUSAF 2.0 Seminativo semplice (mq) Seminativo arborato (mq) Colture ortoflorovivaistiche a pieno campo (mq) Seminativi (totale) (mq) Vigneti (mq) Legnose agrarie (totale) (mq) Area totale (mq) Legnose agrarie totale (%) Seminativi totale (%) 2.330.163 46.268 18.724 2.395.155 16.360 16.360 10.966.965 0,15 21,84 Tab. 22 – Olgiate Comasco, Uso reale del suolo (DUSAF): indicatore percentuale sul territorio comunale di seminativi e legnose agrarie I codici Corine identificabili sono: 2.1.1 (ocra, seminativi in aree non irrigue), 2.4.3 (verde marcio, aree prevalentemente occupate da colture agrarie con spazi naturali) 2.4.1, 3.1.3 (verde, boschi misti); 1.1.2 (grigio, tessuto urbano discontinuo), 1.2.1 (giallo, aree industriali o commerciali) per la parte urbanizzata. Una immagine ulteriore definisce lo stato di fatto delle aree agricole caratterizzate prevalentemente da prati permanenti (grigio, codice 2311), seminativi semplici (ocra, codice 2111), cespuglieti in aree agricole abbandonate (marrone, codice 3242), colture orticole a pieno campo (rosa, codice 21131) e vigneti (rosa, codice 221). Fig.13 – Olgiate Comasco, DUSAF 1.0 e legenda (fonte Sistema Informativo Territ. della R. L.) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 93 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig.14 – Olgiate Comasco, DUSAF 2.0 e legenda (fonte Sistema Informativo Territ. della R. L.) Fig.15 – Olgiate Comasco, Corine 2000 e legenda (fonte Sistema Informativo Territ. della R. L.) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 94 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Fig.16 – Olgiate Comasco, aree agricole stato di fatto e legenda (fonte Sistema Info. Territ. della R. L.) CONSUMO DEL SUOLO - PTCP Altro aspetto importante da sottolineare in merito alla tematica suolo deriva dall’art. 38 delle N.T.A. del PTCP, che introduce un elemento di dettaglio sostanziale in merito alla verifica della soglia di sostenibilità insediativa. Il valore da verificare, e prima rappresentato nella tabella di calcolo, fornisce una superficie di espansione ammissibile per Olgiate Comasco non superiore a mq. 119.930. Biodiversità, vegetazione, flora, fauna La biodiversità rappresenta la misura della diversità della vita sulla nostro pianeta, ossia l’insieme degli esseri viventi, animali e vegetali, che lo popolano. Essa è il risultato di lunghi processi evolutivi che, da oltre tre miliardi di anni, fanno sì che la vita si adatti alle continue mutazioni delle condizioni sulla Terra. Tra le varie forme di ricchezza di un territorio, la biodiversità è stata sinora fortemente sottovalutata. Questo patrimonio è costituito da un enorme massa di informazioni genetiche che caratterizzano e rendono uniche le singole specie. Sebbene l’estinzione delle specie sia un fenomeno naturale, proprio perché legato alla contemporanea evoluzione di nuove specie, l’intervento dell’uomo, in particolare attraverso l’urbanizzazione, l’inquinamento dell’aria e dei suoli, la deforestazione e l’utilizzo di tecnologie non appropriate, ha amplificato notevolmente la portata di questo fenomeno. La erosione della biodiversità porterà conseguenze gravi nell’immediato futuro, anche a livello locale, in quanto le numerose specie di animali, di piante e di microrganismi sono di per sé V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 95 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 condizione essenziale per la vita dell’uomo, fonte potenziale di alimenti, di sostanze medicinali e di altri prodotti strategici per il benessere sociale ed economica della comunità. Il territorio comunale è ricompreso nelle seguenti aree della rete ecologica così come individuata dal PTCP della Provincia di Como. • • • • • • • CAP ambiti sorgenti di biodiversità di primo livello: l’ambito risulta allocato nella parte del territorio posta verso nord – nord/ovest in prossimità dei confini di Faloppio ed Albiolo. CAS ambiti sorgenti di biodiversità di secondo livello: tre aree, ovvero l’ambito ad est verso Gironico, a sud/ovest verso Beregazzo e a sud verso a cavallo dei confini territoriali con Beregazzo, Oltrona San Mamette e Lurate. ECP corridoi ecologici di primo livello: due ambiti riconoscibili, ovvero l’area a nord/est verso Gironico e l’area ad ovest verso Solbiate. ECS corridoi ecologici di secondo livello: due aree fondamentalmente: a sud/ovest verso Beregazzo ed a sud/est verso Lurate. BZP zone tampone di primo livello: ne esistono cinque, dislocate nelle parti residuali della Rete Ecologica nel settore centro-sud-occidentale del territorio. BZS zone tampone di secondo livello: otto aree, localizzate principalmente verso i settori sud ed ovst del territorio ed in modo più esteso sotto il profilo dell’estensione rispetto alle BZP. ZRA zone di riqualificazione ambientale: area della cava Baragiola a confine con Gironico. Partendo dal principio che ogni sistema territoriale locale possa analizzare criticamente il proprio patrimonio di biodiversità per definire le strategie per la sua conservazione/incremento, risulta utile per il prosieguo effettuare una analisi della componente naturalistica per comprendere l’attuale funzionalità ecologica del territorio, e le sue potenzialità. A seguire si cercherà di riassumere parte dei connotati identificativi del predetto ecosistema. Non è infrequente osservare la commistione di specie proprie degli habitat forestali e di specie con attitudini sinantropiche, cioè legate agli ambienti modificati e gestiti più continuativamente dall’uomo. L’esistenza di aree prative e di colture, che irregolarmente interrompono la continuità degli ecosistemi forestali, incrementa considerevolmente la biodiversità generale, creando i presupposti per l’instaurarsi di popolamenti faunistici sufficientemente diversificati. I boschi rappresentano un estremo residuo di "naturalità" in un territorio in parte urbanizzato, ed in essi possono perciò trovare rifugio le specie animali e vegetali legate all’ambiente forestale che altrimenti scomparirebbero dall’intera area. Il bosco è un complesso sistema di relazioni tra animali e vegetali, spesso minacciato da forze naturali: con il suo intervento l’uomo deve assicurarsi che l’equilibrio venga rispettato e mantenuto, e nello stesso tempo la sua attività non deve essere eccessiva. Da tener in considerazione lo stato di produzione potenziale annua di biomasse, che può determinare consistenti benefici, non solo in termini energetici, ma soprattutto ambientali (migliore accrescimento delle specie arboree, maggiore funzionalità biologica, miglior drenaggio del terreno superficiale, migliore regimazione delle acque superficiali e conseguente diminuzione del rischio idrogeologico). Va rilevato, infatti, che uno dei maggiori problemi che interessano molte aree è l’evidente sovrabbondanza di biomassa, in aree in cui l’accrescimento naturale non è stato adeguatamente compensato da sistematiche operazioni di potatura, taglio e pulizia del sottobosco. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 96 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 L’accumulo naturale al suolo di biomasse legnose e arbustive ‘‘morte’’ genera localmente situazioni preoccupanti, perché rappresenta una causa di dissesto idrogeologico nella occlusione degli alvei dei torrenti, con effetti negativi sulla normale regimazione delle acque superficiali. Ora alcune ulteriori considerazioni sul tematismo attinente il bosco. Tab.23 – funzioni percettivo-funzionali attribuibili al bosco FUNZIONE PRODUTTIVA Il significato di bosco è storicamente coincidente con la produzione di legname. FUNZIONE PROTETTIVA Il concetto di protezione svolto dalla volta forestale è un concetto complesso ed articolato; la protezione di esplica per ciascun bosco su più fronti, anche in funzione della sua ubicazione. Il concetto di protezione si lega da un lato all’azione antierosiva e regimante, dall’altro all’azione di tutela delle risorse idriche svolte dalla copertura forestale. La presenza di popolamenti forestali lungo i corsi d’acqua, grazie soprattutto all’azione di trattenuta meccanica operato dagli apparati radicali, è in grado di limitare gli effetti erosivi delle acque incanalate, causa potenziale di fenomeni di instabilità e dissesto. Inoltre la presenza della copertura forestale è in grado di mitigare il dirompente effetto delle gocce di pioggia, attenuando l’azione erosiva dell’acqua battente e dilavante, che tenderebbe ad asportare le porzioni superficiali del terreno privandolo della parte più fertile. L’intercettazione delle gocce di pioggia da parte delle chiome, l’evapotraspirazione, l’infiltrazione dell’acqua nel suolo determinano inoltre un rallentamento nella velocità di deflusso delle acque e un conseguente aumento dei tempi di corrivazione, contribuendo ad attenuare i picchi di piena. Il bosco e le fasce arborate svolgono inoltre un ruolo nella tutela delle risorse idriche ed in generale della qualità delle acque in quanto svolgono un effetto protettivo nei confronti degli inquinanti (fasce tampone); tale effetto si esplica in misura maggiore nelle aree adiacenti ai fontanili, alle sorgenti, ai pozzi, ai laghi, alle zone umide e paludose ed in generale ai corsi d’acqua. FUNZIONE ETEROPROTETTIVA La funzione eteroprotettiva definisce il ruolo del bosco come protezione nei confronti di fattori esterni al bosco stesso, come ad esempio la protezione effettuata dalle aree forestali verso nuclei abitativi posti alla base delle stesse, la protezione contro i dissesti in genere, sia di versante che di sponda. FUNZIONE AUTOPROTETTIVA La funzione autoprotettiva rappresenta il ruolo di protezione che il bosco ha nei confronti di se stesso e di tutti gli elementi che lo costituiscono. Tutti i boschi, in qualità di entità biologiche, in assenza di interferenze esterne sono sistemi auto perpetuanti ma alcune formazioni, più di altre, si sviluppano in condizioni stazionali tali che la funzione di auto protezione presenta la sua massima espressione si sviluppano in ambiti in cui si sono verificati eventi naturali calamitosi (frane, incendi, cave). FUNZIONE IDROPROTETTIVA/TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 97 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La funzione idroprotetttiva o tutela delle risorse idriche rappresenta il ruolo svolto dal bosco nei confronti degli ecosistemi acquatici (fiumi, laghi, zone umide, paludi, sorgenti, pozzi, fontanili ecc.). La funzione di prevenzione dal dissesto spondale è stata valutata nell’ambito della funzione protettiva; nello specifico caso si valuta invece il ruolo di filtro svolto dalla vegetazione prossima ai bacini cioè la capacità delle piante di contenere la migrazione di carichi inquinanti dagli ecosistemi terrestri a quelli acquatici – funzione tampone o di fitodepurazione. Inoltre l’identificazione di punti di derivazione idrica per il consumo umano o per l’agricoltura facilita l’individuazione di pratiche selvicolturali idonee e l’adozione di accortezze durante la realizzazione degli interventi che evitino il danneggiamento delle falde. FUNZIONE NATURALISTICA In generale si può affermare che i boschi rivestono una notevole importanza per la conservazione della biodiversità. Questo vale in primis laddove, come nella parte collinare - montana del territorio indagato, il bosco presenta una buona diffusione territoriale, ma anche, e per certi versi in misura ancor maggiore, nella parte di pianura, in cui gli ambiti boscati, per quanto limitati, possono costituire le uniche isole di naturalità in una matrice territoriale estremamente semplificata ed antropizzata. Le aree boscate offrono un beneficio ecologico che dipende dal grado di autoregolazione e perpetuazione (espressione a diversi stadi della dinamica evolutiva), dalla composizione e ricchezza floristica, dalla struttura complessiva e dalla stratificazione. La ricchezza di specie animali e vegetali, la complessità della rete alimentare che le lega e l’equilibrio ecologico che ne deriva sono gli elementi che maggiormente determinano il grado di naturalità dell’ecosistema bosco: più questi sono presenti in forma complessa e strutturata, più il bosco può dirsi a prevalente attitudine naturalistica. Questa situazione si verifica piuttosto di rado e in genere è limitata alle aree boscate più mature, con copertura continua su ampie superfici e poco disturbate dall’intervento antropico. Viceversa, per quanto riguarda i territori boscati di pianura e collina, l’alta frammentazione, l’estensione ridotta, la loro disaggregazione nello spazio, rendono l’ambiente poco permeabile ai movimenti della flora e soprattutto della fauna. In tali contesti risulta essenziale il ruolo svolto dalle aree protette (parchi e riserve naturali). In questi ambiti la funzionalità degli ecosistemi è strettamente legata alla conservazione e alla creazione di una struttura di collegamento (rete ecologica) che consenta di evitare i pericoli dell’isolamento ecologico - ambientale. FUNZIONE PAESAGGISTICA A questi soprassuoli boschivi e a questi ambiti territoriali viene attribuito un ruolo preminente di caratterizzazione e valorizzazione del paesaggio. Questa valenza è legata da un lato alla loro struttura, composizione, articolazione delle forme e dei colori, dall’altro al ruolo svolto all’interno del contesto in cui sono inseriti e nella connessione in forma armonica con gli altri elementi del paesaggio (specchi d’acqua, prati, ambiti di elevata urbanizzazione, zone industriali, residenziali, commerciali, rete viaria, ecc.). In particolare questa seconda accezione, legata pertanto al contesto territoriale, ne rende la valutazione difficoltosa e non del tutto oggettiva, in quanto entrano in gioco elementi di carattere estetico, difficilmente parametrizzabili sovente legati ad una visione individuale. FUNZIONE DIDATTICA E TURISTICO-FRUITIVA L’attribuzione di una specifica funzione fruitiva ad un determinato territorio implica delle scelte gestionali finalizzate proprio a questo sfruttamento; questo non significa che un bosco od un percorso dotato di vegetazione e frequentato dal pubblico non assolva altre funzioni, ma che gli indirizzi di gestione debbono per prima cosa tener conto della fruizione per garantire la sicurezza degli utenti. FUNZIONE DI SALUBRITÀ AMBIENTALE L’aumento dell’urbanizzazione in Europa e nel resto del mondo sta causando un aumento della tensione tra il desiderio di disporre di aree verdi all’interno e nelle immediate vicinanze delle città da un lato, il bisogno e il desiderio di città compatte con nuove aree residenziali, commerciali, artigianali ed industriali dall’altro. La conservazione della vegetazione esistente e la creazione di nuovi spazi verdi non deve limitare lo sviluppo urbano. Anzi, aree verdi ben progettate e disegnate possono fornire molti benefici, diretti e indiretti, alla popolazione urbana. La creazione di aree verdi in ambiti urbani e periurbani è direttamente correlabile alla qualità della vita e degli ambienti di lavoro e può così contribuire ad conferire caratteri di sostenibilità ai processi di sviluppo in corso. Le aree verdi all’interno e delle città o dei conglomerati urbani non sempre riescono a esprimere tutte le loro potenzialità in quanto non adeguatamente valorizzate e molto spesso relegate ad occupare spazi di risulta (ambiti di degrado). Nelle zone urbane e nell’interfaccia città-campagna esiste spesso una mancanza di integrazione tra progettazione delle aree verdi e altri tipi di pianificazione. La comunicazione talvolta difficile tra urbanisti, forestali (o tecnici ambientali in genere) e pubblici amministratori non migliora l’integrazione. Inoltre i benefici dei boschi urbani sono spesso difficili da quantificare. Mezzi e metodi che contribuiscano a dimostrare cosa siano questi benefici e in che modo siano collegati ad altri fattori possono contribuire a migliorare il processo decisionale. A. VEGETAZIONE – FLORA V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 98 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Il territorio dell’alta pianura lombarda, è coperto da estese superfici boscate; in questo territorio il bosco si presenta in molte forme differenti, in relazione alle differenti condizioni ambientali ed all’azione dell’uomo. Nel complesso si riscontrano caratteristiche vegetazionali di notevole interesse: boschi di betulle, querce, pini, rovere e carpino. Di particolare importanza vegetazionale deve essere considerata la presenza di boschi acidofili di latifoglie e aghifoglie, ambienti particolarmente sensibili e delicati. Gli attuali boschi misti di farnia (Quercus robur) e carpino (Carpinus betulus) sono quello che rimane delle rigogliose foreste che alcuni secoli fa ricoprivano l'intera Pianura Padana. La farnia (Quercus robur L.) è un albero a foglie decidue appartenente alla famiglia delle Fagacee. Essa è la specie tipo attraverso cui il genere Quercus è definito. È la quercia più diffusa in Europa, e il suo areale è alquanto vasto. Questa pianta è caratterizzata da notevoli dimensioni, crescita lenta (cosa che ne determina il raro impiego come pianta ornamentale) e da rinomata longevità. Se lasciata crescere in autonomia può vivere sino a qualche secolo, mentre con interventi di potatura o di taglio alla base del fusto la vita può estendersi in maniera rilevante. Si calcola che alcuni esemplari viventi superino i 1.000 anni di vita. Il Carpino bianco (Carpinus betulus L.) è un albero della famiglia delle Betulaceae, sottofamiglia Coryloideae, diffuso nell'Europa occidentale. Il carpino bianco è un albero poco longevo (150 anni), di media altezza (15-20 m) con portamento dritto e chioma allungata. Le foglie sono ovali, appuntite con il margine doppiamente seghettato, durante l'autunno, prima di cadere a terra, assumono una colorazione giallo acceso tendente all'arancione. I fiori sono unisessuali, riuniti in infiorescenze (amenti) anch'essi unisessuali e poratati sul medesimo individuo (specie monoica). I singoli fiori maschili sono nudi con 612 stami portati singolarmente per ogni brattea. I fiori singoli femminili hanno perigonio e sono portati a coppie su una serie di bratte e bratteole che nel frutto diverranno una brattea triloba, tipica della specie. Il frutto è un achenio che contiene un seme non alato. Produce un legno pesante, duro ma poco duraturo soprattutto se esposto in ambiente umido, di colore chiaro. Da un punto di vista ecologico, la specie può tollerare una certa ombra e necessita di temperature relativamente elevate, è invece esigente per quanto riguarda il suolo. È miglioratrice del terreno ed è dotata di notevole capacità pollonifera. Oltre a queste due specie dominanti sono presenti: la rovere (Quercus petraea) è una quercia caducifoglie di prima grandezza, appartenente alla famiglia delle Fagacee. Si differenzia dalla roverella per le dimensioni del fusto e per il lato inferiore delle foglie (glabro) che sono semplici, decidue, di forma ellittica, con margine lobato e 5-8 paia di lobi arrotondati, senza peli. L'apice è ottuso e arrotondato. La pagina superiore è verde lucido, quella inferiore più pallida. Il tronco è eretto, robusto e slanciato, ramificato solo nella parte superiore. I rami sono molto nodosi e formano una corona densa, globosa e regolare. I rami giovani non sono pelosi. La sua chioma si espande verso l’alto raggiungendo un'altezza di 30-40 metri in bosco. È una quercia dalla discreta longevità, ragginge infatti i 500-800 anni d'età e le dimensioni massime definitive vengono raggiunte a 120-200 anni. il ciliegio (Prunus avium) chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvaggio è un albero originario del Medio Oriente, si tratta di una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, genere Prunus. Assieme al Prunus cerasus, esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all'origine delle varietà di ciliegio coltivato. Esso V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 99 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 necessita dunque per espandersi, di un ambiente e di un micro clima forestale. Tuttavia esso viene piantato in popolazioni miste, viali in ranghi che necessitano allora di una protezione imperativa durante i primi anni, perché raggruppati, questi alberi diventano molto appetibili per i caprioli e più sensibili al cancro batterico, e alla cilindrosporiosi, oltre che agli attacchi degli insetti. l'acero campestre (Acer campestre) l'acero di monte (Acer pseudoplatanus) il frassino (Fraxinus excelsor), il nocciolo (Corylus avellana) il biancospino (Crataegus monogyna) il prugnolo (Prunus spinosa) il pioppo nero (Populus nigra) l'ontano nero (Alnus glutinosa). La specie dominante è la robinia (Robinia pseudoacacia), albero infestante proveniente dal nord America adattatosi al nostro ambiente. La Robinia pseudoacacia L. è una pianta della famiglia delle Fabaceae, originaria dell'America del Nord. Pianta con portamento arboreo (altezza fino a 25 metri) o arbustivo; spesso ceduato, con forte attività riproduttiva agamica, i polloni spuntano sia dal colletto sia dalle radici. Corteccia di colore marrone chiaro molto rugosa. Foglie imparipennate, lunghe fino a 30-35 cm con 11-21 foglioline ovate non dentate lunghe fino a 6 cm con apice esile. Di giorno aperte la notte tendono a sovrapporsi. Fiori bianchi o crema, lunghi circa 2 cm simili a quelli dei piselli, riuniti in grappoli pendenti. Frutti a forma di baccello prima verdi poi marroni lunghi circa 10 cm, deiscenti a maturità. Presenza di numerose spine lunghe e solide sui rami più giovani. La robinia è specie eliofila, che non si rinnova facilmente sotto parziale copertura, trova l’ottimo nei suoli sciolti e ben drenati, anche poveri di nutrienti ed a reazione subacida, mal si adatta ai terreni molto argillosi. Come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con microrganismi azotofissatori e quindi può arricchire il suolo di azoto. Nel complesso, la robinia è una specie pioniera, che però (almeno al di fuori del suo areale di vegetazione naturale) presenta una limitata longevità (60-70 anni) e quindi nelle zone più fertili è specie transitoria che può essere gradualmente sostituita da altre specie più longeve. FLORA TIPICA Occasionalmente Presenza di essenze, come la primula (Primula vulgaris), la polmonaria (Polmonaria officinalis) e il dente di cane (Erythronium dens-canis). Altre specie presenti sono la pervinca (Vinca minor), il mughetto (Convallaria majalis), l'anemone dei boschi (Anemone nemorosa) e la scilla (Scilla bifolia). POSSIBILE INCIDENZA ANTROPICA Viene qui riportata una elencazione (di stampo assolutamente generico e puramente indicativo) delle possibili incidenze delle attività antropiche (da legare in questa trattazione alle attività collegate alla edificazione/urbanizzazione) sugli habitat/vegetazioni e la flora. In questi casi le possibili incidenze sull’ambiente possono comportare: a) Variazione o frammentazione della superficie degli habitat/vegetazioni V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 100 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 b) Alterazione della qualità dell’aria e delle acque c) Messa a dimora di specie esotiche Su questi potenziali effetti occorre definire un quadro di mitigazioni da adottare caso per caso. B. FAUNA L’alto numero di specie – animali o vegetali – che abitano un’area è in pratica determinato dalla varietà di ambienti presenti, oltre che dalla loro qualità. Infatti, un ambiente monotono ospiterà solamente una ristretta cerchia di specie, escludendo tutte quelle che per vivere esigono situazioni più differenziate. Nei boschi misti di latifoglie vivono alcune specie ritenute indicatrici di buono stato dei boschi. Tra le specie di uccelli si riconoscono specie quali la cincia bigia (Parus palustris), il picchio muratore (Sitta europaea) e il rampichino (Certhia brachydactyla). Inoltre in questi boschi si possono facilmente udire il tambureggiare del picchio verde (Picus viridis) e del picchio rosso maggiore (Picoides major), così come il canto del fringuello (Fringilla coelebs) e del pettirosso (Erithacus rubecula). Passeggiando attraverso i boschi è possibile incontrare alcuni innocui rettili come il colubro liscio (Coronella austriaca) e il biacco (Hierophis viridiflavus), o simpatici scoiattoli rossi (Sciurus vulgaris) in cerca di cibo; tra i tronchi degli alberi trovano rifugio anche i ghiri (Glis glis) e rapaci notturni come l'allocco (Strix aluco). Habitat per molte specie di uccelli quali il gufo comune (Asio otus) e lo sperviere (Accipiter nisus), che sferra i suoi attacchi alle prede comparendo all'improvviso dal fitto degli alberi. Nel periodo riproduttivo nelle aree umide si concentra la maggior parte degli anfibi presenti, tra cui la raganella (Hyla intermedia), il rospo smeraldino (Bufo viridis) ed il tritone crestato (Triturus carnifex). Nelle aree agricole la presenza di filari, prati a sfalcio e piccoli boschetti, garantisce la sopravvivenza di alcune specie come la tortora selvatica (Streptopelia turtur) e l'averla piccola (Lanius collurio), oltre ai rapaci che sfruttano i prati e i campi come terreno di caccia dove reperire le loro prede: la civetta (Athene noctua), il lodolaio (Falco subbuteo) e il gheppio (Falco tinnunculus). Ampiamente distribuiti in tutte le aree agricole, fino al margine delle abitazioni, sono alcuni mammiferi quali la volpe (Vulpes vulpes), il riccio (Erinaceus europaeus) e le minilepri o silvilago (Silvilagus floridanus). Infine, l'unica specie ittica attualmente vivente nel Torrente Lura è il vairone (Leuciscus muticellus). Anche lo stato colturale, cioè il tipo di gestione forestale a cui sono sottoposti i boschi, è determinante per la fauna. Boschi abbandonati da tempo saranno apprezzati dagli insetti xilofagi (che si nutrono di legno) e ai loro predatori. Variegate sono le forme di vita. Le più conosciute sono i Vertebrati, ma non bisogna dimenticare le moltitudini di Insetti e Microrganismi che abitano il suolo boschivo, i Bioriduttori. Tale nome definisce la fondamentale opera di smontaggio e riciclaggio della materia organica condotta da questo esercito di piccoli consumatori, il loro interessante lavoro riporta sostanze ed energia vitale in ciclo nella catena alimentare. Si calcola ad esempio che in un ettaro di bosco di querce la biomassa (cioè la quantità in peso di esseri viventi in un determinato ambiente) dei vertebrati erbivori e carnivori sia in media 7 Kg. per ettaro, mentre la biomassa dei bioriduttori (lombrichi, larve di insetti, batteri, funghi, ecc.) è di circa 600 Kg per ettaro. POSSIBILE INCIDENZA ANTROPICA Viene qui riportata una elencazione (di stampo assolutamente generico e puramente indicativo) delle possibili incidenze delle attività antropiche (da legare in questa trattazione alle attività collegate alla edificazione/urbanizzazione) sulla fauna. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 101 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 In questi casi le possibili incidenze sull’ambiente sono dovute a: 1. Utilizzo di macchinari ed occupazione di suoli (fase di cantiere) 2. Produzione di rifiuti, polvere e rumori (fase di cantiere) 3. Distruzione di superfici boscate 4. Ostacolo alla distribuzione geografica ed alla migrazione delle specie e possono comportare: a) Mortalità diretta b) Asportazione o deterioramento di nidi o altri siti riproduttivi c) Perdita di habitat idonei d) Incremento della presenza antropica e) Rumori, rifiuti, polveri e inquinamento luminoso. Su questi potenziali effetti occorre definire un quadro di mitigazioni da adottare caso per caso. Rumore - Radiazioni Accanto alle criticità più conosciute delle città (inquinamento atmosferico, traffico, rifiuti), si inseriscono altri problemi la cui percezione da parte dei cittadini è spesso scarsa o nulla. Si tratta dell’inquinamento legato agli agenti fisici (rumore ed onde elettromagnetiche) e dell’inquinamento negli ambienti confinati (in particolare il radon). L’attenzione a questi temi è cresciuta di recente, a causa della presa di coscienza che l’inquinamento legato a questi fattori può avere effetti sulla salute. Per ciò che riguarda il rumore, si tratta un indicatore ambientale e sanitario ancora sottovalutato, a causa soprattutto della soggettività della percezione uditiva. Nella vita quotidiana di una metropoli il rumore è un’esperienza comune. La principale sorgente risulta essere il traffico stradale, a questa si aggiungono i locali notturni e di ristorazione situati nei centri storici delle città, le varie attività ricreative (partite, concerti, manifestazioni), le attività artigianali e industriali. Anche se allo stato attuale non esiste alcuna evidenza che il rumore, in particolare da traffico, possa provocare danni all’apparato uditivo, il disturbo sulle popolazioni può essere lo stesso molto significativo per effetti di natura socio-psicologica (disturbo, annoyance). Un clima acustico migliore è dunque un obiettivo comune a molte realtà urbane e la valutazione dell’inquinamento acustico è infatti inserita in numerosi progetti di sintesi di qualità ambientale. L’interesse verso l’inquinamento elettromagnetico ha assunto negli ultimi anni un’importanza crescente legata ai possibili effetti sulla salute derivanti dalla permanenza prolungata in prossimità di elettrodotti, di emittenti radiotelevisive e di antenne per la telefonia mobile. Il fenomeno comunemente definito “inquinamento elettromagnetico” è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ma prodotti da tali impianti. Le sorgenti di campi elettromagnetici diffuse negli ambienti urbani sono molto numerose sia nell’ambito delle frequenze estremamente basse (ELF: Exstremely Low Frequency), sia nell’ambito delle radiofrequenze (impianti radio televisivi e stazioni radio base). Particolare importanza riveste, in ambito urbano, l’inquinamento domestico. Infatti i vari elettrodomestici producono campi elettromagnetici. Dato il crescente interesse per questo tema si è assistito ad un aumento delle attività di controllo alle frequenze suddette. Tra i vari agenti inquinanti dell’ambiente indoor deve essere menzionato il radon (222Rn), un gas nobile radioattivo prodotto dal decadimento dell’uranio (238U) e presente nella crosta terrestre. Mentre in atmosfera il radon si diluisce rapidamente, negli ambienti confinati si accumula e, in alcuni casi, può arrivare a livelli di concentrazione tali da rappresentare una fonte di rischio per la salute degli occupanti. L’attenzione verso questo gas deriva dal fatto che l’effetto sanitario legato V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 102 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 all’esposizione ad esso e ai suoi prodotti di decadimento consiste nell’aumento di rischio di insorgenza di tumore polmonare. Gli aspetti normativi hanno dunque come obiettivo finale la “riduzione del rischio” ad un livello che può essere considerato “accettabile”. RUMORE L’inquinamento acustico è, nelle aree urbane, uno dei fattori di pressione ambientale più diffusi e percepiti. I rapporti dell’Agenzia Europea, relativi all’esposizione della popolazione europea al rumore, confermano come in tutto il continente europeo oltre 120 milioni di persone siano esposte a livelli sonori superiori a 65 dB (A), mentre ben 450 (il 65% circa della popolazione europea) risultano essere esposti a livelli sonori superiori ai 55 dB(A). L’interesse per il tema dell’inquinamento acustico è relativamente recente, ma ha già attirato l’attenzione generale, specie nelle aree urbane, dove è ormai un riconosciuto fattore di pericolo per la salute e di degrado della qualità della vita. La sua incidenza varia in relazione alle dimensioni e alle caratteristiche dei centri abitati, degli insediamenti produttivi, del traffico, della densità demografica e della posizione geografica dei siti. Il D.P.C.M. 14.11.97 stabilisce i valori limite delle sorgenti sonore in attuazione all'art.3, comma 1, lettera a), delle legge 26.10.1995 n° 447. Tali valori sono da riferirsi alle classi di destinazione d'uso del territorio comunale determinate dalla tabella di seguito riportata: Classe 1. Aree particolarmente protette: ospedaliere, scolastiche, destinate a riposo e svago, residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici urbani, parchi e riserve naturali istituiti con legge, aree verdi non utilizzate a fini agricoli, etc.. Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: aree urbane interessate Classe 2. prevalentemente da traffico veicolare locale, bassa densità di popolazione, limitata presenza di attività commerciale ed assenza di attività industriali ed artigianali. Classe 3. Aree di tipo misto: aree urbane con traffico veicolare locale o di attraversamento, media densità di popolazione, attività commerciali ed uffici, attività artigianali limitate ed assenza di attività industriali; aree rurali con attività impieganti macchine operatrici. Classe 4. Aree di intensa attività umana: aree urbane ad intenso traffico veicolare, alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici, presenza di attività artigianali; aree presso strade di grande comunicazione e linee ferroviarie; aree portuali; aree con limitata presenza di piccole industrie. Classe 5. Aree prevalentemente industriali: insediamenti industriali e scarsità di abitazioni. Classe 6. Aree esclusivamente industriali: attività industriali ed assenza di insediamenti abitativi. In particolare vengono determinati i valori limite di emissione, i valori limite di immissione ed i valori di qualità riferiti alle classi di destinazioni d'uso adottate dai comuni ai sensi e per gli effetti dell'art. 4, comma 1, lettera a) e dell'art. 6, comma 1, lettera a), della legge 26.10.1995 n° 447. Nel dettaglio i valori di cui sopra sono i seguenti: valori limite di emissione - Leq in dB(A) Classi di destinazione d'uso del territorio I II III IV V VI aree particolarmente protette aree prevalentemente residenziali aree di tipo misto aree di intensa attività umana aree prevalentemente industriali aree esclusivamente industriali V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco tempi di riferimento Diurno (06.00 - 22.00) 45 50 55 60 65 65 notturno (22.00 - 06.00) 35 40 45 50 55 65 Pagina 103 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 valori limite assoluti di immissione - Leq in dB(A) Classi di destinazione d'uso del territorio I II III IV V VI aree particolarmente protette aree prevalentemente residenziali aree di tipo misto aree di intensa attività umana aree prevalentemente industriali aree esclusivamente industriali tempi di riferimento Diurno (06.00 - 22.00) 50 55 60 65 70 70 notturno (22.00 - 06.00) 40 45 50 55 60 70 tempi di riferimento Diurno (06.00 - 22.00) 47 52 57 62 67 70 notturno (22.00 - 06.00) 37 42 47 52 57 70 valori di qualità - Leq in dB(A) Classi di destinazione d'uso del territorio I II III IV V VI aree particolarmente protette aree prevalentemente residenziali aree di tipo misto aree di intensa attività umana aree prevalentemente industriali aree esclusivamente industriali Effetti del rumore sull’uomo Livelli di rumore troppo elevati producono effetti negativi sulla salute dell’uomo: a questo proposito, nel 2001 il Ministero della Salute ha inserito il tema del rumore nel ‘‘Rapporto annuale sullo stato di salute dei cittadini’’, identificandolo come una delle principali cause di disturbo. Al tempo stesso, livelli diversi di pressione sonora causano effetti differenti sulla salute: dal semplice disagio psicologico, accompagnato da reazioni comportamentali, come noia, fastidio e irritazione, a vere e proprie patologie a carico degli apparati uditivo, nervoso, cardiovascolare, digerente e respiratorio. In particolare, l’esposizione a livelli elevati di pressione sonora durante la notte incide profondamente, senza che l’organismo se ne accorga, sulla qualità del sonno: ciò può causare durante la giornata problemi come difficoltà di concentrazione, affaticamento, disturbi dell’umore, scarsa tolleranza alle frustrazioni e agli eventi stressanti, irritabilità. A tal proposito si possono formulare ipotesi di risanamento acustico legate prevalentemente alla viabilità principale di attraversamento. I potenziali interventi di mitigazione mirati alla sorgente possono essere così distinti: • Interventi attivi: interventi sul manto stradale (asfalto fonoassorbente o pavimentazione particolare), ottimizzazione degli impianti semaforici e introduzione di misure che portino ad una diminuzione della velocità; • Interventi passivi: barriere acustiche con pannelli fonoisolanti e/o fonoassorbenti, ostacoli alla propagazione del suono quali terrapieni filari di alberi, cespugli e vegetazione in genere; • Interventi diretti ai recettori: miglioramento dei requisiti acustici passivi degli immobili residenziali. RADIAZIONI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE Il Sole, la Terra e l’atmosfera emettono costantemente onde elettromagnetiche. A questo fondo elettromagnetico naturale si aggiungono i campi elettromagnetici prodotti dall’uomo. Nell’ambito delle radiazioni elettromagnetiche è necessario distinguere tra radiazioni ionizzanti, intese come radiazioni in grado di interagire con la materia provocando la ionizzazione degli atomi e delle molecole della stessa, e radiazioni non ionizzanti. Le onde di frequenza superiore a 300 milioni di Hertz sono denominate ‘‘radiazioni ionizzanti’’ (IR), proprio perché comportano la ionizzazione della materia, a danno dei tessuti viventi. Diversamente, le onde di frequenza inferiore sono chiamate ‘‘radiazioni non ionizzanti’’ (NIR) e V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 104 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 sono responsabili del tanto dibattuto fenomeno dell’inquinamento elettromagnetico o ‘‘elettrosmog’’. A loro volta, le radiazioni non ionizzanti si distinguono in onde elettromagnetiche a bassa frequenza (ELF, Extremely Low Frequency) e onde elettromagnetiche ad alta frequenza. Le principali sorgenti artificiali di ELF sono gli elettrodotti, ovvero la rete per il trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica, a cui si associano le cabine di trasformazione, le sottostazioni e tutti gli apparecchi alimentati da corrente elettrica. Le sorgenti principali di onde elettromagnetiche ad alta frequenza sono invece gli impianti di trasmissione radiotelevisiva (i ponti radio e gli impianti per la diffusione radiotelevisiva) e quelli per la telecomunicazione (i telefoni cellulari e le stazioni radio-base per la telefonia cellulare). E’ opportuno distinguere gli effetti sanitari causati da radiazioni non ionizzanti a bassa e ad alta frequenza: i campi magnetici a bassa frequenza sono stati classificati dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nella categoria ‘‘potenzialmente cancerogeni’’, mentre l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sottolinea che non esistono evidenze significative per concludere che l’esposizione a campi elettromagnetici ad alta frequenza induca o provochi gravi patologie. L’esposizione alle radiazioni non ionizzanti è dovuta ad una gran varietà di sorgenti e può verificarsi secondo diverse modalità e a livelli diversi: per brevi periodi o in modo continuativo. Le reali condizioni di rischio dipendono quindi dalle caratteristiche delle sorgenti emittenti e dalle loro caratteristiche: potenza, direzione della provenienza, frequenza, collocazione rispetto ai soggetti esposti. Con particolare riferimento alle frequenze ELF (Extremely Low Frequencies, generalmente comprese tra 50 e 60 Hz), le sorgenti di maggior interesse dal punto di vista dei rischi connessi all’esposizione della popolazione sono costituite dalle linee ad alta ed altissima tensione (AT e AAT). Nel primo caso, esiste la possibilità di elevati livelli di esposizione per periodi prolungati, mentre nel secondo il livello di rischio dipende dalla capillare diffusione negli ambienti domestici. Al fine di definire nel nostro caso specifico, la tipologia di radiazioni significativa (ovvero elettromagnetica), occorre ribadire che esistono due linee aeree ad alta tensione di proprietà Terna SpA, sostanzialmente accostate nella maggior parte del percorso, sulla linea est-ovest nella parte nord del territorio di Olgiate Comasco. Altre sorgenti di potenziale inquinamento elettromagnetico locale sono rappresentate dagli impianti radiotelevisivi (RT) e dai ripetitori per telefonia mobile (RTM), i quali tuttavia, pur essendo molto diffusi in ambiente urbano, danno luogo ad un’esposizione meno significativa rispetto a quella dovuta ad impianti RT, proprio perché sono caratterizzati da una potenza in antenna molto più bassa e generano un’emissione limitata ad una ben precisa direzione. RADIAZIONI LUMINOSE La legge regionale n. 17/2000 definisca l’inquinamento luminoso dell’atmosfera come ‘‘ogni forma d’irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolar modo, se orientata al di sopra della linea dell’orizzonte’’. L’inquinamento luminoso è oggi un problema molto delicato. La legge regionale (‘‘Misure urgenti in tema di risparmio energetico ed uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso’’) prevede, tra le sue finalità, la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici ad esso collegati, nonché la tutela dell’attività di ricerca scientifica e divulgativa svolta dagli Osservatori Astronomici locali. Il tema, d’altra parte, non si collega solamente ad aspetti energetici, ma interessa anche aspetti e problematiche di conservazione e salvaguardia degli equilibri ecologici, all’interno e all’esterno delle aree naturali protette, sottoposti all’azione di significativi fattori di pressione proprio a causa del crescente numero di fonti luminose notturne. Olgiate Comasco non è però inserita in alcuna fascia di rispetto di osservatori astronomici. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 105 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Rifiuti Il ciclo e la gestione dei rifiuti rappresentano un indicatore privilegiato per verificare la sostenibilità di un ecosistema urbano. I rifiuti costituiscono infatti un fattore di pressione antropica sugli ecosistemi, nel senso che una loro corretta gestione può, da un lato, diminuire notevolmente l’impatto provocato e, dall’altro, trasformare i rifiuti stessi in risorsa preziosa, sia come materia prima, attraverso il riciclaggio e il recupero, sia come risorsa energetica, grazie alla termovalorizzazione. In quest’ottica, si profilano soluzioni interessanti per due ordini di problemi: l’eliminazione fisica del rifiuto, la migliore alternativa alla discarica e a forme fortemente impattanti di smaltimento, e la riduzione dell’utilizzo di nuove materie prime e combustibili fossili. L’obiettivo prioritario è comunque la riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti in ambito urbano, soprattutto dei rifiuti che non possono più essere utilizzati e che sono dunque irrimediabilmente destinati ad essere stoccati, resi inerti e conferiti in discarica. A questa esigenza cercano di rispondere le più recenti normative comunitarie e nazionali, che impongono livelli crescenti di recupero e riciclaggio del rifiuto, escludendo il più possibile il ricorso alle discariche e prevedendo la riduzione degli imballaggi, che oggi contribuiscono in misura considerevole a comporre il volume totale dei rifiuti. (Considerazioni desunte da piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani – provincia di Como) L’attuale rete impiantistica su cui è fondata la gestione del rifiuto urbano della Provincia di Como poggia sui seguenti capisaldi: DESTINAZIONI RSU INDIFFERENZIATO 1. impianto di termodistruzione di Como “La Guzza” di titolarità A.C.S.M. SpA 2. discariche controllate di Gorla Maggiore (VA) di titolarità del Comune di Gorla Maggiore e Mozzate (CO) di titolarità del Comune di Mozzate. PRINCIPALI DESTINAZIONI RACCOLTE DIFFERENZIATE 1. piattaforma di raccolta e selezione “La Guzza” di titolarità ECONORD SpA 2. piazzole di compostaggio della frazione verde di Anzano del Parco GARDEN AZIENDA AGRICOLA Snc), Cirimido (VERDEAMBIENTE Srl), Villaguardia (CONSORZIO COMENSE INERTI SpA) 3. Impianto di Compostaggio FORSU di titolarità ECONORD SpA (Comune di Guanzate). Gli impianti a servizio della raccolta differenziata sopra citati costituiscono i principali recapiti presenti in Provincia; in realtà i flussi delle raccolte separate, per il loro consistente numero ed eterogeneità, confluiscono in una molteplicità di destinazioni, rappresentate per lo più da impianti di raccolta e recupero gestiti da privati in base ad autorizzazioni. I dati 2007-2008 sono reperibili dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Como. Raccolta totale: 4.970 t. 5.028 t. Raccolta differenziata: 2.664 t. 2.638 t. Produzione pro-capite totale: 1,23 kg/ab. giorno 1,24 kg/ab. giorno % raccolta differenziata: 53,6 52,5 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 106 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 E’ presente sul territorio un centro per la raccolta differenziata. Dato produzione rifiuti speciali anni 2002-2003-2004 in tonnellate (fonte ARPA Lombardia attraverso sito SIMO2): • Anno 2002: 4.856.853 • Anno 2003: 4.961.348 • Anno 2004: 5.054.128 I dati derivano da autodichiarazioni e non sono rappresentative dell’universo della produzione di rifiuti speciali. Energia Il problema energetico costituisce probabilmente il fulcro principale della tematica dello sviluppo sostenibile. La questione dell’energia può essere trattata con due differenti considerazioni fortemente intrecciate: il consumo e la produzione. La prima è in massima parte connessa agli stili di vita della popolazione e difficilmente scelte di natura politica e di gestione del territorio riescono ad incidere in maniera rilevante sui consumi totali, la seconda può essere gestita ed orientata, da decisioni assumibili anche dalla sfera locale. La combustione “non industriale”, all’interno della quale rientrano i processi di produzione di energia, in particolare il riscaldamento domestico, costituisce una fonte rilevante per quasi tutti gli inquinanti. Perciò questo appare il settore (insieme al traffico veicolare) su cui intervenire con maggiore intensità al fine di ridurre le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti. Esperienze già compiute e oramai consolidate hanno mostrato che la realizzazione di impianti di cogenerazione centralizzati a livello comunale o sovracomunale, attraverso la realizzazione di una rete di teleriscaldamento, portano a sensibili riduzioni in termini globali delle emissioni, nonchè un risparmio economico da parte della collettività. Queste sono scelte che vanno però inquadrate almeno nel medio termine temporale, comportando investimenti di risorse (anche finanziare) non indifferenti. Nel più breve termine è fondamentale incentivare l’adozione, per i singoli edifici, di tecniche di produzione energetica che minimizzino l’impatto ambientale (impianti solari termici e fotovoltaici), oltre che promuovere un corretto isolamento termico delle costruzioni. Ai fini di ottenere un ampio margine di riduzione delle emissioni di CO2 e di risparmio energetico in molti edifici è necessaria l’adozione di un approccio integrato, ossia un approccio che tiene conto, oltre che della qualità di isolamento termico dell’involucro, di fattori quali gli impianti di riscaldamento e di raffreddamento, l’energia usata per la ventilazione, gli impianti di illuminazione, l’esposizione e l’orientamento dell’edificio, il recupero di calore, l’apporto di calore dal sole e da altre fonti di energia rinnovabili. In fase di progettazione e posizionamento degli edifici è basilare dare ampio riscontro ai vincoli bioclimatici ed ecologici esistenti in relazione allo sfruttamento di energie rinnovabili, adottando strategie coordinate in materia di riscaldamento e condizionamento. Gli edifici con elevato grado di coibentazione hanno fabbisogni energetici inferiori anche del 50% rispetto ad altri convenzionali; tale risultato viene ottenuto con tecniche quali l'ottimizzazione dei sistemi di esposizione solare passiva, lo sfruttamento della luce naturale, il raffreddamento naturale ed il controllo dell’irradiazione e dell’abbagliamento solare. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 107 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 L’adozione di sistemi di captazione attivi e di impianti ad alta efficienza, può ulteriormente ridurre il fabbisogno di energia anche di un quarto rispetto ad un edificio tradizionale. Negli stessi edifici esistenti, le cui caratteristiche fisiche ed architettoniche non possono essere modificate, esiste comunque un notevole potenziale di risparmio se le condizioni favorevoli vengono adeguatamente sfruttate. (Le informazioni che seguono sono desunte da: Energia e Agenda 21 Locale “Azione di accompagnamento agli Enti Locali DocUP Obiettivo 2 Misura 3.5 Sottomisura B”; Promotore del progetto: Regione Lombardia Direzione Generale Qualità dell’Ambiente) In sintesi, la tematica qui trattata può essere vista sotto il profilo dell’offerta (sostenibilità attiva) e della domanda (sostenibilità passiva). Lato offerta (l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili) Rientrano in questa categoria gli interventi finalizzati alla produzione di energia elettrica o termica da fonti energetiche rinnovabili, come, ad esempio, l’installazione di collettori solari, pannelli fotovoltaici, impianti eolici e di micro-idraulica, così come l’utilizzo della biomassa legnosa e del biogas prodotto dalle discariche e dagli allevamenti zootecnici. L’USO ENERGETICO DELLA BIOMASSA È la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie ad esse connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani (Decreto legislativo n. 387/03). A livello normativo, l’utilizzo energetico delle biomasse viene regolamentato in base alla tipologia della materia prima utilizzata: • materiale vegetale (vergine) che non ha subito alcun trattamento chimico (DPCM 8/3/2002): in questo caso, le biomasse rientrano tra i “combustibili per usi civili”, che possono essere impiegati negli impianti termici che non sono inseriti in un ciclo di produzione industriale (ad esempio, materiale vegetale prodotto da coltivazioni agricole dedicate, materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, manutenzioni forestali e potatura); • materiale residuale che abbia subito trattamenti di tipo chimico (Decreto legislativo 22/97): il combustibile rientra nella categoria “rifiuto” e il suo recupero energetico avviene in impianti dedicati (DM 05/02/98) (ad esempio, rifiuti della lavorazione del legno, provenienti dall’industria della carta, del sughero e del legno). INSTALLAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI Un impianto solare termico è un sistema in grado di trasformare l’energia irradiata dal sole in energia termica, ossia calore, che può essere utilizzato negli usi quotidiani, come, ad esempio, il riscaldamento dell’acqua nelle strutture di servizio (piscine, impianti sportivi, ecc.) o il riscaldamento degli ambienti. La quantità di acqua calda sanitaria a circa 45 °C prodotta da un pannello solare è mediamente pari a 80-130 litri/giorno per ogni mq di pannello installato. Per riscaldare tale quantitativo d’acqua occorrono circa mezza giornata di sole nel periodo estivo ed una giornata nel periodo invernale. Il dimensionamento dei pannelli solari avviene sulla base di diversi parametri: la zona geografica di installazione (condizioni di irradiazione), l’esposizione, il numero dei componenti della famiglia che abita l’edificio e quindi il consumo di acqua calda previsto (in media pari a 30-50 litri/giorno a persona). Indicativamente, sul territorio lombardo, per riscaldare un volume d’acqua pari a circa 50 litri, è necessario installare 1 mq di pannelli solari, orientati in maniera ottimale (inclinazione 30° con esposizione a Sud). Il risparmio annuale di energia primaria, per ogni mq di pannelli solari installato, è pari a 862 kWh/mq. INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 108 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La produzione di energia elettrica mediante energia solare avviene tramite celle fotovoltaiche, ossia dispositivi costituiti da due strati sovrapposti di materiali semiconduttori (nella maggior parte dei casi si tratta di silicio), che, esposti alla luce, generano una corrente elettrica. Più celle connesse in serie formano un modulo e più moduli connessi in serie e in parallelo formano un campo fotovoltaico. Gli impianti fotovoltaici possono essere collegati alla rete elettrica o costituire un sistema “isolato” (i cosiddetti “stand alone”). Nei sistemi collegati alla rete, l’energia elettrica eventualmente prodotta in eccesso dal sistema fotovoltaico viene assorbita dalla rete elettrica, che, a sua volta, integra il fabbisogno energetico non soddisfatto dal sistema stesso quando la produzione è bassa. Nei sistemi isolati, invece, è necessario un accumulatore a batterie per far fronte ai periodi di minore disponibilità di energia solare. Le soluzioni architettoniche esistenti sono essenzialmente: • tetto piatto (pannelli montati su appositi supporti al di sopra della copertura degli edifici); • tetto inclinato (i pannelli sono parte integrante della copertura degli edifici); • facciata (combinazione dei pannelli con altri elementi, come le superfici vetrate). Attualmente l’efficienza di conversione di un sistema fotovoltaico, ossia il rapporto tra l’energia elettrica prodotta e l’energia solare incidente, è di poco superiore al 12%. Il dimensionamento dei pannelli fotovoltaici avviene sulla base di diversi parametri: la zona geografica di installazione (condizioni di irradiazione), l’esposizione, i consumi elettrici dell’utenza. Indicativamente per ogni kWp sono necessari circa 8 mq di pannelli fotovoltaici (in funzione della tecnologia e della localizzazione), in grado di produrre circa 1.100 kWh (Nord Italia). L’inclinazione ottimale dei pannelli rispetto al piano orizzontale è di 30°, con una esposizione a Sud. GLI IMPIANTI MINI-IDROELETTRICI Con il termine mini-idroelettrico si intende, per convenzione, l’ambito del settore idroelettrico che fa riferimento ad impianti di piccola potenza, inferiore ai 3 MW. La possibilità di impiego della risorsa idroelettrica, su piccola scala, interessa realtà più piccole caratterizzate da un uso dell’energia prodotta diverso da quello tipicamente industriale. È il caso, ad esempio, dell’utilizzo dei salti d’acqua sugli acquedotti, oppure di piccole turbine (da pochi kW a poche decine di kW) posizionate su rigagnoli o torrenti di montagna, asservite all’alimentazione di realtà locali, o ancora su canali irrigui o di bonifica. Generalmente un impianto mini-idroelettrico è costituito da uno sbarramento a monte del salto che convoglia l’acqua verso la sezione di presa di una condotta, che, a sua volta, porta l’acqua a valle del salto, dove è posizionata una turbina che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. GLI IMPIANTI EOLICI Quando si parla di energia del vento si intende l’energia cinetica associata alle masse d’aria che si spostano da aree ad alta pressione verso aree a bassa pressione. L’intensità e la direzione del vento dipendono da diversi fattori, che possono essere sia di carattere globale che locale, come l’irraggiamento solare, il movimento di rotazione della Terra, la forza di attrito (dipendente dalla “rugosità” della superficie terrestre) e l’orografia. Per alcune tipologie di impianti mini-eolici, già con venti medi di 7 m/s si rileva un potenziale di rendimento interessante: in particolare, in presenza di questo vento medio previsto, un impianto tipo (altezza del mozzo pari a 12 metri) produce, ad un’altitudine di 250 metri sul livello del mare, una potenza elettrica di quasi 4.000 kWh. Questo rendimento sarebbe sufficiente per rifornire una casa di abitazione europea media (3.500 kWh/anno, secondo il gruppo di interesse “Energia eolica”, Austria). USO RAZIONALE DELL’ENERGIA: TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE La produzione contemporanea di energia termica ed elettrica è una delle migliori tecnologie disponibili per ridurre l’impatto ambientale dei sistemi energetici e limitare le emissioni dei gas serra in atmosfera. Infatti la trasformazione dell’energia termica ottenuta dalla combustione di un V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 109 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 combustibile (gas, gasolio, carbone, biogas, ecc.) in energia elettrica ha un rendimento variabile tra il 35% e il 55%. Con lo sviluppo dei sistemi cogenerativi, il calore “di scarto”, o meglio il calore che non è stato convertito in energia elettrica, viene, in parte, recuperato innalzando il rendimento globale del sistema. L’energia termica può essere poi distribuita attraverso una rete di teleriscaldamento urbano per il riscaldamento degli edifici e la produzione di acqua calda sanitaria. Lato domanda (risparmio energetico) Gli interventi sul lato della domanda sono riconducibili sia ad azioni di sostegno all’introduzione di apparecchiature e/o tecnologie ad alta efficienza, come, ad esempio, le lampade fluorescenti a basso consumo o gli elettrodomestici di classe A, la cogenerazione, il teleriscaldamento, sia ad azioni volte ad una ridefinizione degli strumenti di pianificazione territoriale (Regolamenti Edilizi) al fine di introdurre in modo efficace criteri volti al contenimento dei consumi di energia ed alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili, soprattutto rispetto al settore edilizio residenziale. I REGOLAMENTI EDILIZI SOSTENIBILI Il Regolamento Edilizio è uno strumento urbanistico che, nel momento in cui viene affrontato secondo criteri di sostenibilità, può giocare un ruolo determinante nella definizione di politiche di efficienza energetica nel settore edilizio. In particolare, vengono introdotti tre criteri noti da tempo ma scarsamente applicati: il risparmio energetico, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e l’impiego di tecnologie bioclimatiche. Possono essere previsti tanto interventi obbligatori, come, ad esempio, l’installazione di caldaie a condensazione, collettori solari per la produzione di acqua calda, sistemi di contabilizzazione del calore, utilizzo di vetri doppi, sia interventi facoltativi (ad esempio, il tetto verde piano o inclinato, i pannelli radianti integrati nei pavimenti o nelle solette, gli impianti fotovoltaici). UNA METODOLOGIA PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI La Certificazione della qualità energetica degli edifici ha lo scopo di determinarne e certificarne il consumo o il fabbisogno energetico reale, attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori e classi di riferimento che consentano il confronto con altri edifici. Lo strumento permette, inoltre, di individuare e consigliare opportune misure di efficienza energetica (come, ad esempio, la diagnosi energetica). La diagnosi energetica degli edifici rappresenta il passo immediatamente successivo alla certificazione energetica, dove, oltre ad un insieme sistematico di rilievo, raccolta ed analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e alle condizioni di esercizio dell’edificio e dei suoi impianti (certificazione energetica), si esegue una valutazione tecnico-economica dei flussi di energia. La diagnosi si propone di definire il bilancio energetico dell’edificio, individuare gli interventi di riqualificazione tecnologica, valutare per ciascun intervento le opportunità tecniche ed economiche e migliorare le condizioni di comfort e di sicurezza, riducendo le spese di gestione. IL RISPARMIO ENERGETICO NELL’ILLUMINAZIONE La Regione Lombardia ha recentemente emanato la Legge Regionale n. 38/04, che interviene sul tema del risparmio energetico legato ai sistemi di illuminazione esterna. Attraverso tale norma, la Regione intende ridurre i fenomeni di inquinamento luminoso e conseguentemente contenere i consumi energetici connessi, al fine di tutelare le attività di ricerca scientifica svolte dagli Osservatori astronomici professionali nonché la protezione degli equilibri ecologici delle aree naturali protette. Inoltre, la legge rende obbligatoria la redazione di Piani dell’illuminazione per i Comuni che ricadono all’interno delle fasce di protezione degli Osservatori astronomici e prescrive, per gli impianti di illuminazione pubblici, l’uso di lampade ad alta efficienza. Per quanto riguarda la scelta delle sorgenti luminose, in particolare, si prescrive l’uso di lampade che abbiano la migliore efficienza luminosa esistente, ovvero sorgenti ai vapori di sodio ad alta e bassa pressione. Queste lampade possiedono un’elevata efficienza luminosa, compresa tra 90 e 130 Lumen/Watt, rispetto ad esempio ai 40-60 Lumen/Watt delle sorgenti ai vapori di mercurio. Inoltre, sono V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 110 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 caratterizzate da una durata media (massimo di 20.000 ore) quasi doppia rispetto alle lampade più comuni (ad eccezione delle sorgenti a fluorescenza). La sostenibilità energetica del turismo La ricerca della sostenibilità energetica nel settore turistico passa attraverso la diffusione di una nuova cultura di uso razionale delle risorse naturali. Gli interventi di sostenibilità energetica che possono essere realizzati nelle aree turistiche, in particolare quelle lacustri e montane, si possono ricondurre a due filoni: • la razionalizzazione e il risparmio energetico nel settore alberghiero (ad esempio nell’illuminazione, nell’installazione di impianti più efficienti, nella predisposizione di “carte dei consumi sostenibili”, oppure attraverso la certificazione energetica degli edifici, ...); • la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili (solarizzazione di strutture ricettive e di svago, come alberghi, piscine, agriturismi, campeggi, piuttosto che attraverso l’utilizzo di biomasse in agriturismi montani). Piano energetico della Provincia di Como Ha suddiviso con una zonizzazione territoriale energetica il territorio di competenza in cinque macrozone rappresentative delle diverse realtà territoriali comasche. L’aggregazione delle diverse municipalità secondo queste cinque aree è avvenuta attraverso il riconoscimento di caratteristiche comuni a tutti i paesi della provincia (caratteristiche socio-economiche, culturali e ambientali, grado di vocazione industriale). Quattro zone sono state contraddistinte con il nome del Comune che ha saputo fornire un'impronta economica e sociale ai Comuni circostanti rispetto ai quali è anche il più consistente per numero di abitanti. Una zona invece è definita in base alle caratteristiche morfologiche del territorio su cui insiste. Le cinque zone territoriali individuate sono: Lago e Valli, Como e Dintorni, Erbese, Canturino, Olgiatese. Zona Olgiatese La zona dell’Olgiatese comprende la parte sud-occidentale della preovincia. Dal punto di vista morfologico il territorio si presenta generalmente pianeggiante. La zona comprende 32 Comuni, con una popolazione di oltre 117.000 abitanti. Tutti gli scambi commerciali tra Como e Varese passano per questa macrozona, imprimendo una forte impronta commerciale alla sua economia. Olgiate Comasco è il Comune più importante, in cui operano diverse industrie e piccole imprese. BONIFICA E RECUPERO AREA EX INCENERITORE SITO FOSSI RONGIO (Tratto dalla Relazione attinente lo studio di fattibilità) Si propone la riqualificazione dell’area mediante la realizzazione di un parco energetico che possa offrire al territorio olgiatese energia in forma di calore ed elettricita’. Le premesse progettuali si fondano su due basi: la bonifica e messa in sicurezza del sito dovute alla preesistente attivita’ di incenerimento dei rifiuti la presenza dell’area ecologica La presenza del fabbricato ex forno in ottime condizioni strutturali. Gli studi effettuati nel corso degli anni sull’attivita’ dismessa hanno evidenziato la presenza di depositi residuali sull’area e di depositi sulla struttura dell’ex forno che necessitano di una messa in sicurezza e di una bonifica delle strutture. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 111 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Le biomasse derivanti dalla frazione organica verde e dalla frazione umida del rifiuto urbano consentono con un procedimento naturale di ottenere il biogas. E’ quindi possibile rilevare la possibilita’ di realizzare un impianto di produzione di biogas ed un depuratore per le acque reflue. Il biogas prodotto potra’ alimentare una turbina che con un sistema di cogenerazione potra’ fornire calore da distribuire su una rete di teleriscaldamento ed energia elettrica. DATI LOCALI Per Olgiate Comasco può essere utile consultare la seguente tabella che definisce i consumi di gas ed energia elettrica fatturata per tipologia di utenti e settori di attività (anno 1999). Energia fatturata nel settore agricolo (migl./ Kwh) Energia fatturata nel settore industra (migl./ Kwh) Energia fatturata nel settore servizi (migl./ Kwh) 39.462,6 8.887,4 55,0 Energia fatturata nel settore servizi generali edifici (migl./ Kwh) 10.220,0 Tab. 24 – consumi, Olgiate Comasco anno 1999 L’insediamento e la popolazione Il Comune di Olgiate Comasco conta al 31.12.2008 11.139 abitanti, con densità di popolazione di 1.022 abitanti/kmq.. Il Comune di Olgiate Comasco è posto a cerniera di due importanti direttrici: est-ovest (S.S. 342 Varese – Como) e nord-sud (S.P. Lomazzo - Bizzarone – Mendrisio) e si caratterizza per un territorio dal paesaggio variegato in cui l’edificato occupa prevalentemente la parte centrale, con due significative estensioni lungo la Statale Como/Varese nelle direzioni sud/est e nord/ovest. 1991 1992 1993 1994 1995 9.588 9.687 9.785 9.921 9.978 2000 2001 2002 2003 2004 1996 1997 1998 1999 10.058 10.142 10.225 10.301 2005 2006 2007 2008 10.381 10.381 10.501 10.722 10.829 10.997 11.093 11.109 11.139 Tab. 25 – storico popolazione Rileva sottolineare che Olgiate Comasco denota un andamento demografico in costante crescita nel periodo considerato (1998-2008), consolidando il processo evolutivo storicamente contrassegnato dai censimenti. Infatti dai dati forniti dalle unite tabelle 1 e 2 si evince che: dal 1951 al 1991 la popolazione residente aumenta da 5.623 a 9.564 abitanti pari ad un incremento del 70,09% (1,75% medio annuo), dal 1991 al 2001 essa sale a 10.354 unità pari all’8,26% (0,83% annuo). Nel periodo successivo (2001-2008), il tasso di sviluppo consente di attestare la popolazione a 11.139 abitanti pari ad un incremento assoluto di 785 unità, corrispondente al 7,58% (1,08% annuo), marcando una sensibile positività dell’andamento demografico senz’altro collegato all’entrata a regime del nuovo P.R.U.G.. Rispetto ad un esame articolato del periodo più recente ai fini di un riscontro oggettivamente utilizzabile il tasso può essere ricondotto all’1,17% medio annuo. Rapportato al futuro quinquennio (periodo di efficacia del Documento di Piano) condurrebbe ad una stima di 11.806 (+ 667) abitanti al 2013 e 12.513 (+ 1.374) al 2018 soglia sensibilmente inferiore alla capacità insediativa globale teorica del PRUG vigente (19.198 unità). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 112 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Ciò significa che il processo di trasformazione territoriale ancora in fase dinamica, è destinato a normalizzarsi soltanto all’esaurimento dei residui programmi edificatori perfezionati. Fig. 17 – Olgiate Comasco popolazione censimenti 1861-2001 (fonte Wikipedia) La tabella seguente identifica invece la dotazione di edifici suddivisa per epoca di costruzione. Epoca di costruzione Prima del 1919 n. % Dal 1919 al 1945 n. % Dal 1946 al 1961 n. % Dal 1962 al 1971 n. % Dal 1972 al 1981 n. % Dal 1982 al 1991 n. % Dopo il 1991 n. % 167 187 10,6 268 15,1 434 24,5 324 18,3 192 10,8 198 11,2 9,4 Totale 1.770 Tab. 26 – edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione (elaborazione Provincia di Como) Il sistema della mobilità e dei servizi locali RETE STRADALE E STRUTTURA Nella tavola (vedi tav. A1.4 PGT) si riporta la viabilità principale di riferimento per l’ambito considerato. Per quanto riguarda il traffico veicolare interessante il territorio comunale, vengono qui di seguito sviluppate alcune considerazioni. Il territorio si identifica altresì come luogo di cerniera nel reticolo della viabilità extraurbana del compendio interprovinciale dove in particolare raccorda il tracciato storico a nord verso i valichi del Gaggiolo (S.P. n° 20 Albiolo-Rodero) e Valmorea Bizzarone, nonché a sud-est verso Appiano Gentile con l’asse collinare della viabilità trasversale rappresentato dalla citata S.P n. 17 (quello tipicamente precollinare si identifica con la S.S. n. 342 mentre il più meridionale, pedemontano, si V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 113 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 riconosce nella S.P. n° 32 “Novedratese”), comprese le diramazioni verso Vedano Olona e Venegono-Tradate-Gallarate-Malpensa. Occorre infine rilevare che Olgiate Comasco è interessata, come esposto, dal passaggio della futura variante alla S.S. n°342. I problemi e le carenze del sistema sono aggravati dalla criticità strutturale del trasporto pubblico che offre scarse alternative all’uso dei mezzi automobilistici privati e dalla conseguente sovrapposizione del traffico locale a quello in transito lungo le direttrici principali. Centri di gravitazione sono Como (capoluogo di Provincia), Varese (per questioni logistiche). Le rete principale viaria porta alle interconnessioni stradali con l’autostrada Chiasso - Milano attraverso soprattutto i caselli di Lomazzo e Turate. Il nucleo urbano di Olgiate Comasco è servito da quattro autolinee extraurbane: C64 Olgiate Comasco – Appiano Gentile – Lomazzo C74 Como – Valmorea C 76 Tradate – Olgiate Comasco C77 Como – Varese RETE CICLO-PEDONALE Fig.18 – sentieristica sovracomunale I percorsi pedonali, in considerazione delle caratteristiche morfologiche del territorio, hanno rivestito un’importanza fondamentale nell’organizzazione dello stesso e nelle attività economiche della popolazione locale. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 114 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Da sottolineare in questa sede le più significative direttrici intra ed extracomunali dei percorsi protetti a fruizione ciclo-pedonale interferenti, nel quadro della identificazione delle componenti della così detta “mobilità dolce”, con il recupero funzionale della ex sede ferroviaria Como- Varese (vedasi immagine complessiva precedente, tratto giallo), secondo lo studio di fattibilità predisposto dall’associazione “Iubilantes” di Como (ed agli approfondimenti esecutivi già progettati e operanti per due tratti) nel quadro della proposta Re. Ver. Med. D.G.R. 7.02.05 n° 7/20442. Anche al giorno d’oggi questa rete potrebbe costituire un’ossatura importante dell’ambito territoriale comunale e non solo. DATI LOCALI E PROBLEMATICHE La tabella successiva definisce il quadro degli spostamenti all’ultimo censimento. Femmine Maschi Luogo di destinazione Nello stesso comune di dimora abituale Fuori del comun e 1.265 1.347 Totale Luogo di destinazione Totale Nello stesso comune di dimora abituale Fuori del comune 2.612 1.406 1.780 Luogo di destinazione Totale Nello stesso comune di dimora abituale Fuori del comune Totale 3.186 2.671 3.127 5.798 Tab. 27 – Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione. Censimento Comunale. Anno 2001. Femmine e maschi. L’indice di motorizzazione al 2004 è di 81 veicoli ogni 100 abitanti, di cui 64 autovetture. PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DELLA VIABILITA’ E DELLA SOSTA L’Amministrazione Comunale di Olgiate Comasco, con l’affidamento dell’incarico per la redazione del Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta, si è data come obiettivi generali: • la razionalizzazione del sistema di circolazione e della sosta veicolare; • la riqualificazione urbana, mediante la valorizzazione degli spazi di relazione fra aree residenziali, servizi di interesse collettivo e zone verdi; • il miglioramento delle condizioni di accessibilità e di sicurezza stradale per favorire la fruizione degli spazi urbani da parte degli utenti deboli. A seguire si propongono specifici stralci del suddetto Piano. Il Comune di Olgiate Comasco gode di una buona accessibilità veicolare poiché è servito direttamente: - dalla Strada Statale n. 342 Briantea Como - Varese; - dalla Strada Provinciale n. 23 Lomazzo-Bizzarone; - dalla Strada Provinciale n. 17 Garibaldina. Il suo centro dista 10 km dallo svincolo Como Sud (SS n. 342) e 12 km dallo svincolo di Lomazzo (SP n. 23) dell’autostrada A9 Milano-Chiasso. L’analisi della rete viaria principale di interesse sovracomunale evidenzia che: - Non esiste un sistema tangenziale a servizio del traffico di transito: la Strada Statale n. 342 Briantea (viale Trieste - via Vittorio Emanuele II - via Roma - via Liancourt); taglia il Centro V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 115 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Abitato di Olgiate Comasco da sud-est a nord-ovest e su di essa, in area centrale, si innesta la Strada Provinciale n. 17 “Garibaldina” (via Boscone – via Tarchini); - Il Centro Storico di Olgiate è intersecato a sud dalla Strada Statale n. 342 (via Vittorio Emanuele II) e lambito ad ovest dalla Strada Provinciale n. 17 (via Tarchini); - La Strada Provinciale n. 23 Lomazzo-Bizzarone (via per Lomazzo – via Bizzarone), separa i quartieri di Casletto e Somaino dal nucleo urbano centrale. A livello di rete stradale comunale gli assi principali sono: - via Milano che collega, in direzione sud, il Centro con la SP n. 23 Lomazzo – Bizzarone; - viale Michelangelo, che consente di raccordare il tronco urbano della la SP n. 17 con il ramo est dell’intersezione SS 342 / SP 23; - via Sempione/via Sterlocchi, tronchi a senso unico contrapposto che dalla SP n. 17 (via Tarchini): consentono l’accesso al Centro Storico e all’intero quadrante urbano nord-est; - via De Amicis - Luraschi / via San Gerardo, con analoga funzione di accesso al quadrante nord-est dalla SS 342 (viale Trieste); - via don Sterlocchi, a servizio preminente del complesso sportivo; - le radiali che collegano il Centro Abitato di Olgiate con i comuni limitrofi: o via Indipendenza - via Risorgimento (Gironico); o via Carducci - via Baragiola (Lurate Caccivio); o via Repubblica (Oltrona di S. Mamette); o via Perretta (Albiolo); o via Grandi e via Marconi (Beregazzo con Figliaro). Problematiche principali riscontrate dagli studi collegati al Piano: 1. la quantità e la qualità del traffico sulla Strada Statale Briantea (24.000 veic./g – 9.000 veicoli in attraversamento) 2. la sicurezza degli utenti deboli (pedoni e ciclisti) lungo la rete principale, secondaria e locale 3. l’accessibilità ai principali servizi e alle attività economiche insediate nel Centro 4. la scarsa accessibilità veicolare al quadrante urbano nord-est dalla SS n. 342 5. la scarsa integrazione fra le diverse linee del Trasporto Pubblico Locale Per ulteriori informazioni si consiglia di approfondire la lettura dello strumento qui trattato. PROPOSTE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE Nel settore dei trasporti la componente energetica è determinante. Infatti l’eccessivo consumo di combustibili fossili provoca fenomeni di inquinamento a scala locale (smog urbano) e globale (effetto serra). Questa breve scheda non si propone certo di essere esaustiva a questo proposito, ma può evocare alcune possibili linee di approfondimento. Vengono affrontati, in particolare, gli aspetti più specificatamente legati ai combustibili che già sono stati considerati in riferimento ad altri settori di impiego. Gli interventi di sostenibilità in questo ambito possono quindi essere organizzati in direzione di due obiettivi: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 116 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • la riduzione dei consumi di combustibili fossili attraverso l’incremento dell’efficienza del parco veicolare (sostituzione dei veicoli più vecchi e meno efficienti con veicoli caratterizzati da regimi di marcia a minor consumo), l’ottimizzazione degli spostamenti (trasporti casa-scuola e casa-lavoro e logistica delle merci) e/o la sostituzione dei vettori di spostamento con vettori collettivi normalmente più efficienti (treno, metropolitana, autobus, car pooling e car sharing …); • l’incremento dell’uso dei biocombustibili (biodiesel) e carburanti a ridotto impatto ambientale (GPL, metano). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 117 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 4 - CONCLUSIONI ATTINENTI LA FASE “2 SCOPING” 4.1. – IDENTIFICAZIONE E PROPOSTA DI AMBITO DI INFLUENZA DEL P.G.T. Dalle considerazioni ed analisi di cui al precedente capitolo la situazione di interferenza in merito alle decisioni assumibili dal DdP del nascente P.G.T. può essere schematizzato come segue: • Ambito comunale: • Ambiente urbano: verifica delle soglie di criticità insediativa e comunque entro i limiti posti dal PTCP in applicazione degli indici di consumo del suolo; • Ambiente naturale: mantenimento livelli di inintenferenza; • Mobilità e trasporti: razionalizzazione rete viaria locale e sovralocale. • Ambito comuni confinanti: • Parè, Faloppio, Albiolo, Solbiate, Beregazzo con Figliaro, Oltrona San Mamette, Lurate Caccivio, Gironico: mantenimento delle attuali relazioni territoriali. Occorrerà verificare le ripercussioni da ascriversi agli effetti connessi alla entrata in esercizio della variante alla S.S. n. 342 nonché della conclusione dei lavori della variante S.P. n. 17, in particolare riferibili alla accessibilità da e per. • Ambiti extracomunali non limitrofi: • Interferenze allo stato attuale della pianificazione non rilevabili. E’ evidente che, dalla considerazione degli elementi sopra descritti (indicazioni PTR, PTCP, P.R.U.G. vigente di Olgiate Comasco, comuni contermini, studi di settore sovralocali e locali, analisi di contesto) e dalla presentazione delle linee programmatiche del PGT, emergono scelte preliminari di piano tendenti ad ottenere e connotare un deciso ambito di influenza (spaziotemporale, semplice e cumulativo e di induzione) non limitabile al solo territorio comunale, considerando con buona approssimazione che le scelte di tipo viabilistico di interferenza con la viabilità primaria, nonché quelle di piena attenzione e rispetto dei dettami normativi-programmatici sovraordinati e settoriali rafforzano ancor più tale conclusione. Giova peraltro osservare che un particolare ed utile apporto conoscitivo può venire dalla condivisione con le altre amministrazioni interessate, per implementare la base di conoscenza comune sugli aspetti socio-economici determinanti per i loro effetti ambientali. La prima convocazione della conferenza (di avvio del confronto), basata sul presente documento, ha fornito utili indicazioni da parte dei soggetti coinvolti sulle indicazioni circa la portata e il dettaglio delle analisi ambientali necessarie per la Valutazione Ambientale del P.G.T., nonché ulteriori informazioni riguardanti l’ambito di influenza del piano. L'identificazione dell'ambito d'azione spazio-temporale del P.G.T. è la componente che permette di stabilire il livello di approfondimento delle analisi che dovranno essere sviluppate nella successiva analisi di dettaglio e, di conseguenza, il livello di disaggregazione delle informazioni necessarie alla costruzione degli indicatori per la descrizione e valutazione degli effetti ambientali attesi. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 118 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 5 – FASE METODOLOGICA FINALIZZATA AGLI ASPETTI VALUTATIVI 5.1 – DESCRIZIONE FASE “2”, POST-SCOPING 5.1.1 – Determinazione degli obiettivi generali (fase P2.1) In questa sezione viene proposta l’elencazione degli Obiettivi Generali, derivabili dalle Linee Programmatiche di cui al precedente punto 3.2.1.1 (in particolare vedasi tabella 2, colonna “linea programmatica”). In sintesi, per comodità di lettura e trattazione: • • • Obiettivo Generale Ambiente Urbano: “OG-AU”; Obiettivo Generale Ambiente Naturale: “OG-AN”; Obiettivo Generale Mobilità e Trasporti: “OG-MT”. Una annotazione procedurale: in questa fase gli “Obiettivi Generali” (OG) sono stati opportunamente adattati e rivisti rispetto alla loro qualificazione descrittiva desumibile dalla precedente tabella 2, al fine di renderli omogenei/coerenti per la presente analisi, in particolare gli OG sono derivati dalla condensazione dei tematismi rappresentati nella suddetta tabella. • • • OG-AU 1. identità geografica e socio-culturale 2. identità funzionale OG-AN 1. identità rurale 2. identità naturale 3. minimizzazione delle pressioni sull’ambiente OG-MT 1. ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali In particolare: o identità geografica e socio-culturale o identità funzionale o identità rurale o identità naturale o ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali possono essere definiti principalmente quali Obiettivi Generali di carattere endogeno che derivano dalle analisi del P.G.T. e dai processi di partecipazione, consultazione e negoziazione interni al processo di pianificazione e programmazione. o minimizzazione delle pressioni sull’ambiente V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 119 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 può essere definito principalmente quale Obiettivo Generale di carattere esogeno che deriva invece da politiche, decisioni, P/P di Enti od organismi esterni, non modificabili dal P.G.T. considerato. 5.1.2 – Costruzione scenario di riferimento e di DdP (fase P2.2) La costruzione dello scenario di riferimento rappresenta un esercizio di previsione finalizzato a stimare l'evoluzione nel tempo del contesto socio-economico, territoriale e soprattutto ambientale, culturale e paesaggistico, su cui il P.G.T. agisce in assenza dalle azioni previste dal P.G.T.. Si tratta in sostanza di definire l'alternativa zero. Le alternative di P.G.T. sono costituite da insiemi diversi di azioni, misure, provvedimenti normativi, ecc.. Lo scenario di riferimento permette di paragonare e differenziare le alternative di P.G.T., consentendo di valutare gli effetti derivanti da ciascuna alternativa e di “ordinare” le alternative stesse secondo una gerarchia di desiderabilità. Appare legittimo considerare in questa trattazione quale alternativa zero, la condizione urbanistica (in senso lato, ovvero con effetti e ripercussioni su temi territoriali, ambientali, sociali ed economici) derivante dalla applicazione delle opportunità normative e localizzative imprimibili sul territorio considerando i disposti del P.T.C.P. (che peraltro nella determinazione degli ambiti urbanizzati si è avvalso delle destinazioni d’uso dei vigenti P.R.U.G.); tale situazione rappresenta pertanto anche sommariamente la condizione da riferire ad una possibile evoluzione senza l’attuazione del Piano; la tavola specifica è riprodotta all’allegato alternativa 1. Lo scenario di DdP proposto, viene descritto successivamente nelle sue parti significative. 5.1.3 – Analisi di coerenza esterna (fase A2.2) L'analisi di coerenza esterna accompagna lo svolgimento dell'intero processo di Valutazione Ambientale, ma assume un rilievo decisivo in due particolari occasioni: • nel consolidamento degli obiettivi generali, dove l'analisi di coerenza esterna verifica che gli obiettivi generali del P.G.T. siano consistenti con quelli del quadro programmatico nel quale il P.G.T. si inserisce; • nel consolidamento delle alternative di P.G.T., dove l'analisi di coerenza interna è volta ad assicurare la coerenza tra obiettivi specifici del P.G.T. e le azioni proposte per conseguirli. Ai fini pratici viene ora illustrata qualitativamente, con l’ausilio di relazioni matriciali l’analisi di coerenza esterna di tipo verticale e di tipo orizzontale. ANALISI DI COERENZA ESTERNA VERTICALE L'analisi della coerenza esterna verticale è finalizzata a verificare l'esistenza di relazioni di coerenza tra obiettivi e strategie generali del P.G.T. e obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale, territoriale ed economica desunti da documenti programmatici di livello diverso da quello del P/P (Piano/Programma) considerato, nonché da norme e direttive di carattere internazionale, comunitario, nazionale regionale e locale. Tale analisi deve verificare numerosi riferimenti: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 120 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1. 2. 3. la coerenza dello scenario di riferimento elaborato per il P.G.T. con gli scenari previsti dagli altri livelli di pianificazione sovraordinati facendo riferimento alle modalità di recepimento e di eventuale adeguamento alla realtà locale, all’integrazione con gli obiettivi specifici di livello locale; la coerenza delle informazioni utilizzate per la definizione della base di dati con quelle utilizzate in altri livelli di pianificazione/programmazione; la coerenza degli indicatori assunti nel P.G.T. con quelli adottati nei P/P di diverso livello. I riferimenti di cui al punto 1. sono quelli enunciati al capitolo 3. In particolare al paragrafo 3.2.1.2 e 3.3.1, ovvero nel nostro caso specifico: a. Livello COMUNITARIO (Consiglio Europeo di Barcellona 2002, Direttive 92/43/CE e 79/409/CEE) b. Livello NAZIONALE (Del. CIPE 02.08.2002) c. P.T.P.R. – P.T.R. d. P.T.C.P. I riferimenti di cui al punto 2. sono quelli stabiliti attraverso la precedente tabella 3, al capitolo 3, in particolare al paragrafo 3.2.2.1. Si ritiene inutile approfondire il legame di coerenza esterna per questa condizione, in quanto le informazioni reperite sono, per quanto confrontabili, le medesime utilizzate per i P/P sovraordinati. Stessa valutazione per il punto 3; si rimanda al punto 5.1.5 successivo ove vengono elencati gli indicatori di Piano. Si può affermare che gli indicatori assunti dal P.G.T. risultano confrontabili con quelli significativi e gerarchicamente superiori appartenenti a P/P sovraordinati. TEMA OG a b c d identità geografica e socio-culturale AU identità funzionale identità rurale AN identità naturale minimizzazione delle pressioni sull’ambiente MT ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali Tab.28 – Matrice descrittiva delle relazioni fra OG e scenari derivanti da altri livelli di pianificazione sovraordinati LEGENDA TABELLA 28 a. SCENARIO livello COMUNITARIO V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 121 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 b. SCENARIO livello NAZIONALE c. SCENARIO P.T.P.R. – P.T.R. d. SCENARIO P.T.C.P. Coerenza esterna verificata Coerenza esterna non verificata Insignificatività relazionale Commento sintetico matrice tabella 28 Per significatività delle interrelazioni con gli OG del DdP e considerando che a livello provinciale il PTCP condensa sul proprio territorio i riferimenti gerarchicamente superiori (comunitario, nazionale e regionale), si rileva essere utile commentare in modo sintetico la coerenza esterna verticale fra questi due livelli di pianificazione. Le strategie programmatiche provinciali, come già esposto, possono essere così inquadrate: 1- Assetto idrogeologico e difesa del suolo 2- Tutela dell’ambiente e valorizzazione ecosistemi 3- Costituzione rete ecologica provinciale per conservazione biodiversità 4- Sostenibilità sistemi insediativi mediante riduzione consumo di suolo 5- Definizione centri urbani aventi funzioni di rilevanza sovracomunale-polo attrattore 6- Assetto rete infrastrutturale della mobilità 7- Consolidamento posizionamento strategico della Provincia di Como nel sistema economico globale 8- Introduzione della perequazione territoriale 9- Costruzione di un nuovo modello di “governance” urbana • • • • Strategia 1 del PTCP: coerenza verificata in funzione dello studio della componente geologica locale Strategia 2 - 3 del PTCP: coerenza verificata in funzione degli OG locali attinenti l’ambiente naturale Strategia 4 del PTCP: coerenza verificata in funzione degli OG locali relativi e all’ambiente urbano e all’ambiente naturale Strategia 6 del PTCP: coerenza verificata in funzione degli OG locali relativi ai trasporti ed alla mobilità. Le strategie 5 – 7 – 8 – 9, pur verificabili, non presentano apprezzabile attinenza con gli OG del DdP proposto. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 122 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 ANALISI DI COERENZA ESTERNA ORIZZONTALE L'analisi di coerenza esterna di tipo orizzontale deve invece verificare la compatibilità tra gli obiettivi generali del P.G.T. e gli obiettivi generali desunti dai piani e programmi di settore; debbono essere presi in considerazione i P/P dello stesso livello di governo e dello stesso ambito territoriale di riferimento. Si tratta cioè di verificare se strategie diverse possono coesistere sullo stesso territorio e di identificare eventuali sinergie positive o negative da valorizzare o da eliminare. Nel nostro caso specifico vengono presi in considerazione i seguenti P/P significativi del livello territoriale locale: a. Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T.; b. Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore; c. Piano di classificazione acustica del territorio comunale; d. Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta. TEMA OG a b c d identità geografica e socio-culturale AU identità funzionale identità rurale AN identità naturale minimizzazione delle pressioni sull’ambiente MT ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali Tab.29 – Matrice descrittiva delle relazioni fra OG e scenari derivanti da livelli di pianificazione locali LEGENDA TABELLA 29 a. SCENARIO Aggiornamento dello studio per la definizione della componente geologica del P.G.T. b. SCENARIO Studio idrologico e idraulico dei corsi d’acqua per l’individuazione del reticolo idrico minore c. SCENARIO Piano di classificazione acustica del territorio comunale d. SCENARIO Piano di riorganizzazione del sistema della viabilità e della sosta V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 123 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Coerenza esterna verificata Coerenza esterna non verificata Insignificatività relazionale *da confrontare in sede attuativa Commento sintetico matrice tabella 29 Risulta implicita in questo caso, laddove significativa, la coerenza orizzontale con lo studio geologico e il reticolo idrico minore, in quanto assunti quale parte integrante del proponendo DdP. Sono da porre a confronto e congruenza gli OG dell’ambiente urbano in merito alle risultanze e prescrizioni derivanti dal Piano di classificazione acustica e dal Piano di riorganizzazione della viabilità. 5.1.4 – Definizione di obiettivi specifici, costruzione di alternative/scenari di sviluppo e definizione azioni (fase P2.3) OBIETTIVI SPECIFICI ED AZIONI Dall’effetto combinato della analisi di contesto di cui al paragrafo 3.3.2 precedente, dalla enucleazione degli Obiettivi Generali • • • Obiettivo Generale Ambiente Urbano: “OG-AU” Obiettivo Generale Ambiente Naturale: “OG-AN” Obiettivo Generale Mobilità e Trasporti: “OG-MT” e dalla analisi della tabella 2, opportunamente rivista ed integrata, si possono dedurre i seguenti obiettivi specifici “OS” (in corsivo): 1 1. 2. OG-AU identità geografica e socio-culturale 1. consolidamento del ruolo e della fisionomia identificativa del territorio identità funzionale 1. determinazione soglie critiche di edificabilità 2. controllo urbanistico del sistema insediativo locale 3. consolidamento e sviluppo della struttura produttiva e terziaria 4. tutela e valorizzazione dei nuclei storici 5. miglioramento standard di qualità edilizia 6. individuazione di priorità strategiche (Piano dei Servizi) e di elementi caratterizzanti la struttura della Città Pubblica V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 124 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 7. 2 1. 2. 3. 3 1. riduzione effetti negativi delle pressioni antropiche sull’ambiente e la salute (aria – acqua – radiazioni – rifiuti - rumore) OG-AN identità rurale 1. salvaguardia e valorizzazione sostenibile di aree agro-forestali 2. incentivazione produzione locale ed indotto identità naturale 1. tutela paesistica/ecosistemi 2. valorizzazione prescrizioni Rete Ecologica minimizzazione delle pressioni sull’ambiente 1. tutela risorse idriche OG-MT ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali 1. completamento e razionalizzazione della viabilità 2. valorizzazione mobilità ciclo-pedonale ed interconnessioni tra polarità urbane ed ambiente agro-forestale Gli obiettivi specifici devono essere concreti, misurabili e/o valutabili per quanto alcuni assumano un livello di parametrazione difficoltoso (è il caso ad esempio di obiettivi legati alla qualità del paesaggio). Le possibili incompatibilità tra obiettivi specifici devono trovar soluzione attraverso la definizione delle priorità. In ogni caso la partecipazione dei cittadini e degli altri attori coinvolti nel processo di P.G.T. è fondamentale per definire obiettivi specifici attenti ai reali problemi, tecnicamente e socialmente raggiungibili. Le “azioni” ovvero “AZ” (ordinate numericamente attraverso codici per comodità di trattazione successiva), caratteristiche del nascente P.G.T, vengono ora accostate a ciascun obiettivo specifico, ovvero “OS”. 1.1 OG-AU identità geografica e socio-culturale 1.1.1 OS1 – consolidamento del ruolo e della fisionomia identificativa del territorio AZ1 definizione dei caratteri significativi del territorio nel contesto geografico di appartenenza AZ2 valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche ed insediative 1.2 OG-AU identità funzionale 1.2.1 OS1 - determinazione soglie critiche di edificabilità AZ3 individuazione di ambiti di trasformazione coerenti con limiti fisici territoriali individuati su base geomorfologica e paesistica AZ4 definizione ambiti di riqualificazione interni al tessuto urbanizzato 1.2.2 OS2 – controllo urbanistico del sistema insediativo locale AZ5 completamento coerente del tessuto edilizio consolidato AZ6 conferma della normativa speciale inerente gli ambiti denominati “AS” V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 125 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1.2.3 OS3 – consolidamento e sviluppo della struttura produttiva e terziaria AZ7 promozione controllata di interventi rivolti alle strutture produttive, artigianali e terziarie AZ8 riconversione funzionale di complessi incongruenti con il contesto 1.2.4 OS4 - tutela e valorizzazione dei nuclei storici AZ9 incentivazione interventi di recupero degli edifici di impianto storico AZ10 valorizzazione integrità tipologica, architettonica, culturale e simbolica 1.2.5 OS5 – miglioramento standard di qualità edilizia AZ11 promozione interventi di qualificazione strutturale e fruitiva degli edifici esistenti AZ12 incentivazioni legate a nuovi interventi improntati alla componente “bio” 1.2.6 OS6 - individuazione di priorità strategiche (Piano dei Servizi) e di elementi caratterizzanti la struttura della Città Pubblica AZ13 città pubblica: razionale distribuzione sul territorio comunale, in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità AZ14 individuazione e valorizzazione di funzioni caratterizzanti il ruolo della città (“polo attrattore”) 1.2.7 OS7 – riduzione effetti negativi delle pressioni antropiche sull’ambiente e la salute (aria- acqua – radiazioni - rifiuti - rumore) AZ15 previsione di attività potenzialmente insediabili/insediate a basso impatto (aria) AZ16 minimizzazione prelievi, ottimizzazione sistema di distribuzione e scarichi reflui e compartecipazione per miglioramento dei livelli di qualità delle acque superficiali (acqua) AZ17 controllo effetti nelle adiacenze di linee elettriche ad alta tensione (radiazioni) AZ18 promozione e controllo obiettivi impressi a livello provinciale (rifiuti) AZ19 riduzione effetti negativi imputabili alla componente rumore (piano di classificazione acustica) 2.1 OG-AN identità rurale 2.1.1 OS1 – salvaguardia e valorizzazione sostenibile di aree agro-forestali AZ20 individuazione forme di sviluppo attività eco-sostenibili e multifunzionali 2.1.2 OS2 – incentivazione produzione locale ed indotto AZ21 attivazione di forme di produzione legate al territorio 2.2 OG-AN identità naturale 2.2.1 OS1 – tutela paesistica/ecosistemi AZ22 valorizzazione elementi ecosistemici significativi e limitazione degli effetti critici per vegetazione autoctona e fauna AZ23 conservazione e gestione dei boschi e dei prati onde prevenire il degrado dei suoli AZ24 applicazione delle disposizioni derivanti dallo studio geologico 2.2.2 OS2 – valorizzazione prescrizioni Rete Ecologica AZ25 previsione di una estensione complessiva delle aree protette a livello comunale V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 126 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 AZ26 delineare i prodromi di un parco locale di interesse comunale imperniato sul tracciato dell’ex ferrovia Como-Varese e sul corso del torrente Lura 2.3 OG-AN minimizzazione delle pressioni sull’ambiente 2.3.1 OS1 – tutela risorse idriche AZ27 monitoraggio qualità acque superficiali e sotterranee 3.1 OG-MT ridefinizione del sistema della viabilità e delle connessioni locali 3.1.1 OS1 – completamento e razionalizzazione della viabilità AZ28 razionalizzazione della rete viaria comunale (Piano della viabilità) per massimizzare l’accessibilità complessiva infraurbana (anche in funzione della realizzazione della variante alla S.S. n. 342 in un unico lotto funzionale) AZ29 dislocazione ottimale strutture pubbliche a parcheggio 3.1.2 OS2 – valorizzazione mobilità ciclo-pedonale ed interconnessioni tra polarità urbane ed ambiente agro-forestale AZ30 realizzazione di infrastrutture riservate alla mobilità protetta (rete infraurbana) AZ31 adeguamento rete sentieri locale da riferirsi anche a tracciati di livello sovracomunale (implementazione tratto locale della “Re. Ver. Med.”). COSTRUZIONE DI ALTERNATIVE/SCENARI DI SVILUPPO CON RELATIVE AZIONI Ogni alternativa/scenario di P.G.T. è finalizzata a rispondere a una gamma di obiettivi specifici attraverso possibili diverse linee di azione. Ciascuna alternativa/scenario è costituita quindi da un insieme di azioni, misure, norme che caratterizzano la soluzione e la differenziano rispetto alle altre alternative/scenari. Il processo di selezione dell'alternativa/scenario di P.G.T. è un processo complesso nel quale intervengono vari aspetti: • le caratteristiche degli effetti ambientali di ciascuna linea di azione e del loro insieme; • l'importanza attribuita da ciascun attore a ogni effetto e a ogni variabile; • la ripercorribilità del processo di selezione; • l'esplicitazione dell'importanza attribuita ai differenti elementi da parte di chi prende la decisione finale; • la motivazione delle opzioni effettuate. Una alternativa/scenario di P.G.T. “ragionevole” dovrebbe comunque tenere nel debito conto, nel suo insieme della: • sostenibilità economico-sociale; • sostenibilità ambientale; • sostenibilità territoriale; • fattibilità tecnica. Le azioni di P.G.T. dalla cui differente combinazione possono scaturire ragionevoli alternative/scenari, possono comprendere: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 127 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • definizione di vincoli e destinazioni d'uso - classificazione del territorio in aree omogenee per una determinata caratteristica (livello di tutela, destinazione urbanistica, uso del suolo, ecc.) utilizzate nella pianificazione per stabilire come orientare lo sviluppo in diverse porzioni del territorio; è solitamente molto utilizzato nei P/P di livello strategico; realizzazione di strutture e infrastrutture - consistono nella previsione, localizzazione e definizione di opere quali strade, ferrovie, centri sportivi, abitazioni,ecc.; sono un elemento caratteristico di quasi tutti i piani di governo del territorio e di molti P/P strategici; ciò che varia in modo sostanziale è in genere il livello di dettaglio con cui tali interventi sono definiti; misure gestionali/normative, politiche e strumenti per l'attuazione del piano costituiscono la tipologia più varia di elementi a disposizione per attuare una alternativa di P.G.T.; in generale sono strumenti utilizzati nell'ambito di P.G.T. in cui la componente attuativa sia prevalente; tuttavia ricadono in questa tipologia anche misure e indirizzi tipici di P.G.T. a forte componente strategica. Nel nostro caso appare opportuno e significativo pensare di attribuire alla alternativa uno il medesimo scenario della alternativa zero (paragrafo 5.1.2) derivante dalla applicazione delle opportunità normative e localizzative imprimibili sul territorio considerando i disposti del P.T.C.P. (che peraltro nella determinazione degli ambiti urbanizzati si è avvalso delle destinazioni d’uso dei vigenti P.R.U.G.); tale situazione rappresenta pertanto sia la condizione da riferire alla evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano, sia uno scenario primario alternativo (ALTERNATIVA/SCENARIO 0 = ALTERNATIVA/SCENARIO 1) L’ALTERNATIVA 2 rappresentata in questa sede ha come struttura di base la n. 1 (vedasi per approfondimenti par. 5.1.5.1). Altre alternative rappresentabili non paiono essere significative in quanto presumendo il concetto di compatibilità con il PTCP quale parametro fondante cui basare le scelte del DdP, il confronto con l’applicazione asettica di queste azioni può consentire di interfacciare concretamente due scenari effettivamente proponibili ed interrelati (allegati grafici alternative 1 e 2). Il confronto fra le due alternative così individuate viene effettuato direttamente al paragrafo 5.1.5.1, ponendo in parallelo i punti di forza e le criticità derivanti da entrambe le soluzioni. In particolare, considerando la tipologia di Linee Programmatiche/Obiettivi Generali assunti dalla Amministrazione Comunale di Olgiate Comasco per il proprio territorio, è stata concepita la valutazione delle alternative sulla base delle scelte specifiche proposte dal DdP che significativamente possono produrre effetti apprezzabili. In sostanza queste scelte sono riconducibili ai nuovi ambiti di trasformazione/riqualificazione che possono essere definiti con una diversa entità/collocazione in funzione della scelta della alternativa uno o alternativa due (scenario DdP proposto). E’ importante osservare che i paragrafi 5.1.3, 5.1.4 e 5.1.5 contemplano la valutazione su Obiettivi Generali, Specifici ed Azioni attribuibili contemporaneamente alle alternative prescelte, al fine di poter disporre di un quadro generale di riferimento utile per la fase di stima e confronto di cui al punto 5.1.5.1 citato e che dettaglierà meglio la questione. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 128 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 In questa sezione viene invece considerata la situazione generale (Obiettivi Generali (OG), Obiettivi Specifici (OS) azioni (AZ)), così come potrebbe essere ascritta alla alternativa uno ed alla alternativa due, partendo dal principio di unificare, per quanto possibile, i tematismi principali. In particolare si è pensato, nel caso in oggetto, di “imporre” alla alternativa uno i medesimi OG, OS e AZ attribuibili alla proposta di DdP del PGT con l’intento di perseguire quella omogeneizzazione sopra accennata, partendo dal principio che risultano fra loro coerenti (tabella coerenza esterna). Vengono inoltre evidenziate, per comodità di lettura delle tabelle, con opportuna colorazione delle celle, quelle azioni (n. 3, 25 e 26) che definiscono delle potenziali diverse linee di condotta fra l’alternativa 1 e l’alternativa 2; verranno sottoposte al confronto ed alla stima degli effetti ambientali attesi al paragrafo 5.1.5.1. Difatti l’azione 3 fissa dei limiti fisici territoriali non previsti direttamente dalle indicazioni derivanti dal PTCP; parallelamente il medesimo PTCP classifica come ambiti, potenzialmente trasformabili sotto il profilo urbanizzativo, talune aree agro-forestali che rivestono una particolare importanza strategica sotto il profilo ambientale per Olgiate Comasco (azione 25 e 26). Il percorso valutativo fra le due alternative assunte prevede pertanto due livelli a scala diversa: o o primo livello: valutazione e stima effetti ambientali a scala generale attraverso l’attribuzione dei medesimi OG – OS – AZ considerando che gli scenari PTCP e DdP possano essere sovrapponibili in quanto coerenti; secondo livello: valutazione e stima effetti ambientali a scala significativa considerando quali elementi di differenza fra i due scenari la localizzazione degli ambiti di trasformazione e di riqualificazione; successiva definizione della alternativa con maggiori caratteri di sostenibilità socio-economico-ambientale. TM OG AMBIENTE URBANO OS AZ 1-definizione dei caratteri significativi 1.1 del territorio nel contesto geografico di 1.1.1 consolidamento del ruolo e appartenenza identità della fisionomia identificativa del geografica e territorio 2-valorizzazione delle peculiarità socio-culturale storico/naturalistiche ed insediative 3-individuazione 1.2.1 determinazione critiche di edificabilità 1 AU soglie di ambiti di trasformazione coerenti con limiti fisici territoriali individuati su base geomorfologica e paesistica 4-definizione ambiti di riqualificazione interni al tessuto urbanizzato 1.2 identità funzionale 1.2.2 controllo urbanistico del sistema insediativo locale 6-conferma della normativa speciale inerente gli ambiti denominati “AS” 1.2.3 consolidamento e sviluppo della struttura terziaria V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco produttiva 5-completamento coerente del tessuto edilizio consolidato e 7-promozione controllata di interventi rivolti alle strutture produttive, artigianali e terziarie 8-riconversione funzionale di complessi incongruenti con il contesto Pagina 129 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 9-incentivazione 1.2.4 tutela e valorizzazione dei interventi di recupero degli edifici di impianto storico nuclei storici 10-valorizzazione integrità tipologica, architettonica, culturale e simbolica 11-promozione 1.2.5 miglioramento standard di qualità edilizia 1.2.6 individuazione di priorità strategiche (Piano dei Servizi) e di elementi caratterizzanti la struttura della Città Pubblica interventi di qualificazione strutturale e fruitiva degli edifici esistenti 12-incentivazioni legate a nuovi interventi improntati alla componente “bio” 13-Città Pubblica: razionale distribuzione sul territorio comunale, in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità 14-individuazione e valorizzazione di funzioni caratterizzanti il ruolo della città (“polo attrattore”) 15-previsione di attività potenzialmente insediabili/insediate a basso impatto (aria) 1.2.7 riduzione effetti negativi delle pressioni antropiche sull’ambiente e la salute (ariaacqua – radiazioni – rifiuti – rumore) 16-minimizzazione prelievi e ottimizzazione sistema di distribuzione e scarichi reflui e compartecipazione per miglioramento dei livelli di qualità delle acque superficiali (acqua) 17-controllo effetti nelle adiacenze di linee elettriche ad alta tensione (radiazioni) 18-promozione e controllo obiettivi impressi a livello provinciale (rifiuti) 19-riduzione effetti negativi imputabili alla componente rumore (piano di classificazione acustica) Tab.30 – Ambiente Urbano, O.G. e relativi O.S. ed azioni ascrivibili alla alternativa 1 (scenario PTCP) ed alla alternativa 2 (scenario DdP) TM OG 2.1 identità rurale AMBIENTE NATURALE OS AZ 2.1.1 salvaguardia e 20-individuazione forme di sviluppo eco-sostenibili e valorizzazione sostenibile di aree agro-forestali attività agricole multifunzionali 2.1.2 incentivazione produzione locale ed indotto 21-attivazione di forme di produzione legate al territorio 2 AN 22-valorizzazione elementi ecosistemici significativi e limitazione degli effetti critici per vegetazione autoctona e fauna 2.2 identità naturale 2.2.1 tutela paesistica/ecosistemi 23-conservazione e gestione dei boschi e dei prati onde prevenire il degrado dei suoli 24-applicazione delle disposizioni derivanti dallo studio geologico V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 130 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 25-previsione 2.2.2 valorizzazione prescrizioni Rete Ecologica 2.3 Minimizzazione 2.3.1 tutela risorse idriche delle pressioni sull’ambiente di una estensione complessiva delle aree protette a livello comunale 26-delineare i prodromi di un parco locale di interesse comunale imperniato sul tracciato dell’ex ferrovia ComoVarese e sul corso del torrente Lura 27-monitoraggio qualità superficiali e sotterranee acque Tab.31 – Ambiente Naturale, O.G. e relativi O.S. ed azioni ascrivibili alla alternativa 1 (scenario PTCP) ed alla alternativa 2 (scenario DdP) TM OG MOBILITA’ E TRASPORTI OS AZ 28-razionalizzazione della 3.1.1 completamento razionalizzazione della viabilità 3.1 ridefinizione 3 del sistema della viabilità e delle MT connessioni locali 3.1.2 e valorizzazione mobilità ciclo-pedonale ed interconnessioni tra polarità urbane ed ambiente agro-forestale rete viaria comunale (Piano della viabilità) per massimizzare l’accessibilità complessiva infraurbana (anche in funzione della realizzazione della variante alla S.S. n. 342 in un unico lotto funzionale) 29-dislocazione ottimale pubbliche a parcheggio strutture 30-realizzazione di infrastrutture riservate alla mobilità protetta (rete infraurbana) 31-adeguamento rete sentieri locale da riferirsi anche a tracciati di livello sovracomunale (implementazione tratto locale della “Re. Ver. Med.”) Tab.32 – Mobilità e trasporti, O.G. e relativi O.S. ed azioni ascrivibili alla alternativa 1 (scenario PTCP) ed alla alternativa 2 (scenario DdP) 5.1.5 – Effetti ambientali attesi ed indicatori (fase A2.3) EFFETTI AMBIENTALI ATTESI I momenti principali dell'attività di valutazione degli effetti ambientali e territoriali delle alternative di P.G.T. comprendono l'individuazione degli effetti ambientali attesi dalle singole linee d'azione che costituiscono l'alternativa di P.G.T.. Per individuare tutti gli effetti ambientali rilevanti connessi a un'alternativa di P.G.T. occorre procedere analizzando in modo integrato, gli effetti di ogni linea di azione del P.G.T., su aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Nel caso in esame si provvede ad individuare una unica serie di matrici valide per entrambe le alternative individuate; per le azioni che presentano una connotazione diversa come prima definite (azioni n. 3, 25 e 26), verranno dettagliate le differenze al paragrafo 5.1.5.1. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 131 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Le matrici (suddivise per ambienti) riportano nella prima colonna le azioni correlate con le tematiche di sostenibilità caratterizzanti l’ambiente (vedasi precedente paragrafo 3.2.1.1). La legenda riporta la tipologia di correlazione qualitativa derivante; è ovvio che il meccanismo valutativo è di stampo semplificativo avendo come fine la mera individuazione delle tipologie di pressioni imprimibili all’ambiente. A margine di ogni matrice vengono illustrati i potenziali benefici (“punti di forza”) ed i potenziali rischi (“punti di criticità”) derivanti dalla attuazione di ciascuna azione e dalla considerazione di quanto previsto dagli allegati alla Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno del Parlamento Europeo (interrelazioni tra fattori - effetti secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti, temporanei, positivi e negativi). 1.1.1 1-definizione dei caratteri significativi del territorio nel contesto geografico di appartenenza 2-valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche ed insediative + MOBILTA’ TRASPORTI ENERGIA RIFIUTI RADIAZIONI RUMORE BIODIVERSITA’ FLORA-FAUNA POPOLAZIONE SALUTE PATRIMONIO CULTURALE SUOLO AZIONE ACQUA ARIA-CLIMA O.S. AMBIENTE URBANO + + + + + + + 1.2.1 3-individuazione di ambiti di trasformazione coerenti con limiti fisici territoriali individuati su base geomorfologica e paesistica 4-definizione ambiti di riqualificazione interni al tessuto urbanizzato 1.2.2 5-completamento coerente tessuto edilizio consolidato 1.2.3 ? ? del ? + 6-conferma della normativa speciale inerente gli ambiti denominati “AS” 7-promozione controllata di interventi rivolti alle strutture produttive, artigianali e terziarie ? ? ? ? V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco ? ? ? ? Pagina 132 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1.2.6 1.2.5 1.2.4 8-riconversione funzionale di complessi incongruenti con il contesto ? 9-incentivazione interventi di recupero degli edifici di impianto storico + + 10-valorizzazione integrità tipologica, architettonica, culturale e simbolica + + 11-promozione interventi di qualificazione strutturale e fruitiva degli edifici esistenti + + + + 12-incentivazioni legate a nuovi interventi improntati alla componente “bio” + + 13-Città Pubblica: razionale distribuzione sul territorio comunale, in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità + 14-individuazione e valorizzazione di funzioni caratterizzanti il ruolo della città (“polo attrattore”) + + 15-previsione di attività potenzialmente insediabili/insediate a basso impatto (aria) + 16-minimizzazione prelievi e ottimizzazione sistema di distribuzione e scarichi reflui e compartecipazione per miglioramento dei livelli di qualità delle acque superficiali (acqua) 1.2.7 ? + + + 17-controllo effetti nelle adiacenze di linee elettriche ad alta tensione (radiazioni) 18-promozione e obiettivi impressi provinciale (rifiuti) a controllo livello + + + + + + + + + + + + 19-riduzione effetti negativi imputabili alla componente rumore (piano di classificazione acustica) Tab.33 – Ambiente Urbano, matrice correlazioni azioni – ambiente valide per le due alternative proposte LEGENDA TABELLA 33 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 133 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Correlazione positiva (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo +) - Correlazione incidente (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo ) - Correlazione potenzialmente incidente (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo ) Insignificatività correlazionale (con ? legami da calibrare in fase attuativa) O.S. 1.1.1 AZIONE 1-2: PUNTI DI FORZA • riconoscibilità del territorio e del ruolo locale • consolidamento della posizione strategica di Olgiate Comasco nel compendio geografico medio occidentale, quale luogo di raccordo interprovinciale fortemente “gravitante” sulla conurbazione varesina, ma allo stesso tempo recapito logistico dei collegamenti nord-sud (confine di stato – Malpensa, Milano) • valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche ed insediative, anche con riferimento alle componenti panoramiche del paesaggio inteso come sorgente ed al tempo stesso oggetto di percezione • ripensamento di comportamenti fruitivi del territorio sotto un profilo più propriamente qualitativo • imprimere una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse • perfezionamento delle politiche di privilegio ed incentivo della residenzialità convenzionata, rivolta alle categorie sociali a maggior rischio • incremento livello di attrattività occupazionale • sviluppo socio-economico improntato alla sostenibilità • occasioni di scambio socio-economico e culturale • riqualificazione delle peculiarità proprie dell’identificazione storica • ottimizzazione e salvaguardia delle risorse paesistiche ed ambientali O.S. 1.1.1 AZIONE 1-2: PUNTI DI CRITICITA’ • controllo della sostenibilità della popolazione fluttuante O.S. 1.2.1 AZIONE 3-4: PUNTI DI FORZA • inibizione effetti di diffusione urbana • definizione di limiti di edificabilità coerenti con le peculiarità geomorfologiche, paesistiche e scenografiche del territorio comunale tenendo conto di “elementi caratterizzanti il territorio V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 134 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 (Landmarks)” rappresentativi delle emergenze storico-paesistico-ambientali di livello comunque definibile sovracomunale • incremento del regime di tutela di altre opzioni territoriali più sensibili sotto il profilo ambientale • definire indicazioni localizzative non dotate di rilevante valenza paesistica, bensì connotate da condizioni urbanizzative sostanzialmente già soddisfacenti • amplificazione della compattezza urbana territoriale laddove perseguibile • azione da rapportare alla inibizione di indici di densità elevati e pesanti concentrazioni volumetriche, secondo tipologie contrastanti con i tradizionali impianti edilizi • limitazione controllata e sostenibile della evoluzione demografica imprimibile • razionalizzazione estensione del sistema delle urbanizzazioni primarie • incremento dei livelli di percettività urbana nelle sue peculiarità più salienti • valorizzazione intrinseca dei luoghi urbani di valore strategico-pubblico • possibilità di attribuzione di quote significative di servizi per la popolazione • ricadute positive occupazionali • minimizzazione trasformazione urbana dei suoli da attuare attraverso il governo del Piano delle Regole • incremento attrattività ricettiva locale con possibili ricadute socio-economiche di scala ed offerta di un servizio indispensabile all’importanza logistica ed al ruolo attrattore cittadino di scambi economici e relazioni socio-culturali • maggior fruibilità turistica • sviluppo coerente delle componenti produttive e artigianali • mantenimento e valorizzazione di visuali significative O.S. 1.2.1 AZIONE 3-4: PUNTI DI CRITICITA’ • rischio da valutare in funzione di un potenziale carico insediativo in funzione di elementi ambientali locali (in termini di biodiversità, vegetazione, flora e fauna) nei casi di nuove edificazione • attenta valutazione in sede attuativa della tipologia di attività produttivo/artigianale insediabile (Piano delle Regole) in funzione dei rischi di tipo ambientale e del grado di sostenibilità derivabile • incremento da ponderare dei carichi di reflui • incremento carico rifiuti • parziale effetto di maggior consumo energetico da compensare anche con l’azione 12 • minimizzazione del depauperamento della risorsa suolo da attuare con meccanismi correlati ad elevati indici di permeabilità • prestare attenzione al rischio di decrementare i valori di accessibilità nel caso di edificazione all’interno del tessuto urbano e di corretto adeguamento stradale per gli ambiti di trasformazione • attenta valutazione del layout afferente le nuove edificazioni O.S. 1.2.2 AZIONE 5-6: PUNTI DI FORZA • razionalizzazione spostamenti infraurbani • valorizzazione peculiarità insediative locali • assoggettare a regime di tutela i compendi più sensibili sotto il profilo geomorfologico idrografico e vedutistico • recapitare gli indici di densità edilizia a limiti di effettiva compatibilità con le peculiarità geomorfologiche e vedutistiche V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 135 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • organicità interventi possibilità di imprimere caratteri insediativi connotati da elevati standard qualitativi qualificazione a verde spazi inedificati del tessuto urbano incremento dotazione di aree pertinenziali con caratteristiche drenanti per i nuovi insediamenti • alternanza coerente di spazi pieni-vuoti • minor percezione, nella sua accezione negativa, della compattezza urbana • controllo amministrativo pubblico tramite apprestamento di strumenti urbanistici coerenti per l’attuazione degli ambiti definiti “AS” e conseguente beneficio pubblico • riorganizzazione e sistemazione ambientale area di cava O.S. 1.2.2 AZIONE 5-6: PUNTI DI CRITICITA’ • rischio da valutare in funzione di una insufficiente manutenzione del verde privato • controllo popolazione insediabile • costi di realizzazione eccessivi • ambiti “AS”: definizione sostenibile in sede attuativa di opere compatibili con gli scenari prevalenti attuali in termini di aria e clima (attività insediabili), acqua (prelievo idrico e smaltimenti, rapporti con corsi d’acqua superficiali), suolo (dimensionamento ed allocazione aree effettive di trasformazione dei suoli, superfici filtranti), biodiversità (tutela habitat reali e definizione potenziali), rifiuti ed energia (minor dissipazione risorse ed utilizzo di tecnologie rinnovabili per guadagno attivo e fase passiva), trasporti e mobilità (applicazione coerente indicazioni DdP proposto) O.S. 1.2.3 AZIONE 7-8: PUNTI DI FORZA • coerenza funzionale ambiti insediati • organicità interventi • riconoscibilità ruolo strategico locale • incremento fruibilità locale • ricadute positive occupazionali • incremento del regime di tutela di altre opzioni territoriali più sensibili sotto il profilo ambientale • amplificazione della compattezza urbana territoriale laddove perseguibile • azione da rapportare alla inibizione di indici di densità elevati e pesanti concentrazioni volumetriche O.S. 1.2.3 AZIONE 7-8: PUNTI DI CRITICITA’ • costi di realizzazione da valutare in sede attuativa • incremento da ponderare dei carichi di reflui • incremento carico rifiuti • parziale effetto di maggior consumo energetico da compensare anche con l’azione 12 • minimizzazione del depauperamento della risorsa suolo da attuare con meccanismi correlati ad elevati indici di permeabilità • prestare attenzione al rischio di decrementare i valori di accessibilità O.S. 1.2.4 AZIONE 9-10: PUNTI DI FORZA • valorizzazione peculiarità delle emergenze storico-architettoniche • incremento della riconoscibilità architettonico-culturale locale • orientamento mirato verso un turismo di qualità • organicità interventi V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 136 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • riduzione numerica assoluta immobili non utilizzati rifunzionalizzazione ambiti degradati e/o abbandonati riduzione consumi energetici in funzione della riqualificazione degli edifici incremento della qualità abitativa perseguire l’integrità tipologica e il significato simbolico scolpito nella comunità locale e nella memoria storica collettiva O.S. 1.2.4 AZIONE 9-10: PUNTI DI CRITICITA’ • rischio di non imprimere l’attivazione degli interventi riqualificativi sugli immobili degradati privati O.S. 1.2.5 AZIONE 11-12: PUNTI DI FORZA • organicità interventi • riduzione numerica assoluta immobili non utilizzati • riduzione consumi energetici in funzione della riqualificazione degli edifici (anche con sistemi captazione solare per energia–fotovoltaico) • diffusa qualità abitativa imprimibile sulle nuove costruzioni O.S. 1.2.5 AZIONE 11-12: PUNTI DI CRITICITA’ • rischio di non imprimere l’attivazione degli interventi riqualificativi sugli immobili • valutazione costi di realizzazione O.S. 1.2.6 AZIONE 13-14: PUNTI DI FORZA • individuazione delle priorità di interesse pubblico • realizzazione di mix funzionali a valenza pubblica finalizzati al conseguimento di attrezzature e servizi a sostegno del sistema pubblico locale • definizione degli elementi caratterizzanti il territorio: 1- Ambiti di rilevanza monumentale e relative fasce di rispetto Villa Camilla Villa Peduzzi Palazzo Volta Parrocchiale dei SS.Ippolito e Cassiano Medio Evo (Centro Congressi) Chiesa di S. Gerardo Chiesa della frazione Somaino 2- Nuclei di antica formazione Sono rappresentati dalle frazioni, ovvero dagli agglomerati storici: Olgiate Rongio Cassina del Pè Baragiola Bontocco Cantalupo Somaino Casletto S.Giorgio 3- Tessuto urbano ad alta incidenza di verde Porzioni di territorio caratterizzate da sistemi insediativi di interesse paesistico per la qualità del verde di pertinenza ed altresì già gravitanti sulle aree servita dalle reti tecnologiche V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 137 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 primarie, dove eventuali integrazioni volumetriche non dovranno alterare in modo irreversibile lo stato dei luoghi e gli impianti arborei d’alto fusto maturi • possibilità di rendere sistemici gli spazi pubblici connessi • riconoscibilità ruolo strategico locale e specializzazione • incremento fruibilità locale • messa a sistema territorio antropizzato-naturale incentrato sugli elementi del paesaggio locale in grado di qualificare il territorio (es.: aree a valenza agro-forestale) • riorganizzazione anche nell’ottica di un incremento delle disponibilità di spazi • razionalizzazione spostamenti infraurbani • imprimere una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse O.S. 1.2.6 AZIONE 13-14: PUNTI DI CRITICITA’ • valutazione costi di realizzazione • rischio collegato ad una mancata sincronia con la realizzazione di infrastrutture di supporto (parcheggi, viabilità, …) O.S. 1.2.7 AZIONE 15-16-17-18-19: PUNTI DI FORZA • riduzione impatti sull’ambiente delle attività antropiche in senso lato • affermazione modelli di utilizzo fonti energetiche rinnovabili • favorire la ricarica attiva delle falde idriche • razionalizzare il sistema degli scarichi di reflui • riequilibrare il rapporto idrografico-ecosistema • incremento efficacia sistema idrico-integrato • raggiungimento compartecipato di livelli di qualità delle acque superficiali ottimali • conoscenza effettiva degli effetti dell’elettromagnetismo • valutazione impatti sorgenti radiazioni elettromagnetiche da linee elettriche ad alta tensione • maggiori possibilità di intervento locale verso la riduzione degli impatti di reti di livello sovralocale • miglioramento raccolta rifiuti differenziati % su obiettivi provinciali • efficienza sistema di raccolta e smaltimento rifiuti • riduzione effetti rumore anche attraverso le modalità prescritte dal Piano di classificazione acustica O.S. 1.2.7 AZIONE 15-16-17-18-19: PUNTI DI CRITICITA’ • scarsa redditività economica di scelte “ecologiste” per l’utilizzo di fonti rinnovabili • scarsa conoscenza dell’acqua quale elemento “finito” • scarsa reattività di enti coinvolti nella gestione delle reti di trasporto dell’energia elettrica • pressione rifiuti dipendente da meccanismi di produzione-consumo globali V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 138 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 di + + + + + + 23-conservazione e gestione dei boschi e dei prati onde prevenire il degrado dei suoli + + + + di una estensione complessiva delle aree protette a livello comunale MOBILTA’ TRASPORTI ENERGIA RIFIUTI RADIAZIONI RUMORE BIODIVERSITA’ FLORA-FAUNA POPOLAZIONE SALUTE 22-valorizzazione elementi ecosistemici significativi e limitazione degli effetti critici per vegetazione autoctona e fauna 25-previsione 2.2.2 PATRIMONIO CULTURALE + 24-applicazione delle disposizioni derivanti dallo studio geologico 2.3.1 SUOLO 21-attivazione di forme produzione legate al territorio ACQUA O.S. 2.1.1 20-individuazione forme di sviluppo attività agricole ecosostenibili e multifunzionali 2.2.1 AZIONE 2.1.2 ARIA-CLIMA AMBIENTE NATURALE + + + + + + + 26-delineare i prodromi di un parco locale di interesse comunale imperniato sul tracciato dell’ex ferrovia Como-Varese e sul corso del torrente Lura 27-monitoraggio qualità superficiali e sotterranee + + + + + + + acque + + + Tab.34 – Ambiente naturale, matrice correlazioni azioni – ambiente valide per le due alternative proposte LEGENDA TABELLA 34 Correlazione positiva (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco +) Pagina 139 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 - Correlazione incidente (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo ) Insignificatività correlazionale (con ? legami da calibrare in fase attuativa) O.S. 2.1.1 AZIONE 20: PUNTI DI FORZA • incentivazione produttività e competitività • mantenimento/incremento produzione • prevenzione degrado ambiti utilizzati • presidio di conoscenza storico-produttiva comparto agro-forestale O.S. 2.1.1 AZIONE 20: PUNTI DI CRITICITA’ • rischio sviluppo non coerente con contesto agro-forestale • valutazione accessibilità luoghi di produzione ed eventuali interventi O.S. 2.1.2 AZIONE 21: PUNTI DI FORZA • crescita culturale locale • salvaguardia attiva testimonianze antropiche agrocolturali • consolidare la specificità storica della produzione agricola • incentivazione a forme di utilizzo di energie rinnovabili legate alle attività rurali • prevenzione degrado ambiti utilizzati • stabilizzazione rapporti attività antropiche-territorio naturale • incentivazione produttività e competitività • mantenimento/incremento produzione O.S. 2.1.2 AZIONE 21: PUNTI DI CRITICITA’ • valutazione accessibilità luoghi di produzione ed eventuali interventi • possibile insufficiente consapevolezza del ruolo degli operatori rispetto alle tematiche di sostenibilità O.S. 2.2.1 AZIONE 22-23-24: PUNTI DI FORZA • incremento potenziale livelli di biodiversità • consolidare un atteggiamento virtuoso nei confronti della conservazione territoriale • riconoscimento specificità ecosistemiche territoriali • possibilità di coniugare con maggior livello di relazione elementi areali naturali anche in funzione delle azioni 25-26 • prevenzione degrado • riconoscimento antropico del ruolo sistemico dei boschi-prati • sviluppo conoscenza ambiti naturali • prevenzione abbandono ed abusi edilizi • prevenzione degrado del sistema idrogeologico • prevenzione dissesti con accorgimenti di corretta gestione delle aree O.S. 2.2.1 AZIONE 22-23-24: PUNTI DI CRITICITA’ • prestare attenzione alla caratterizzazione fra specie vegetali autoctone/non tipiche • difficoltà ad incentivare i privati verso il mantenimento dei boschi in quanto apparentemente privi di redditualità V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 140 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 O.S. 2.2.2 AZIONE 25-26: PUNTI DI FORZA • rapportare alla scala locale le previsioni sovraordinate • ripensare i comportamenti fruitivi del territorio sotto un profilo più propriamente qualitativo al fine di recuperare una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse, diffusamente accessibili ed economicamente sostenibili, assoggettando a regime di tutela i compendi più sensibili sotto il profilo ambientale • apprestamento di un parco comunale, ispirato ai contenuti della D.G.C. 03.09.07 n. 142 e sulla scorta delle seguenti considerazioni: • il territorio olgiatese, tenuto conto del progressivo consolidarsi nel tempo degli ambiti urbanizzati e del relativo sistema delle reti infrastrutturali, denota peculiarità paesistiche e morfologico-strutturali articolate in diversi gradi di sensibilità, suscettibili di riconoscimento in classi o valori ambientali • esse corrispondono ad ambiti localmente identificati per esigenza di protezione a prescindere dalla loro appartenenza a compendi sovraordinati a carattere provinciale • tuttavia ne costituiscono rispetto complementare ed integrato: nei confronti ad esempio della rete ecologica provinciale e dei suoi elementi costitutivi (a mente dell’art. 11 N.T.A. del P.T.C.P. vigente) si pongono come sistema “del verde di connessione” fra le aree rurali e quelle edificate interpretando il compito di fungere da corridoi di rilevanza ecologica • il Documento di Piano, entro il complessivo quadro degli indirizzi programmatici della pianificazione, attribuisce le definitive perimetrazioni e significanze funzionali, compresi i risvolti normativi per l’esercizio della tutela stessa e la gestione delle sostenibilità ambientali, anche rapportate agli obiettivi di garanzia della continuità territoriale con i comuni contermini • ripensamento di comportamenti fruitivi del territorio sotto un profilo più propriamente qualitativo • imprimere una migliore essenza del vivere, attraverso modelli eco-compatibili d’uso e consumo delle risorse • assoggettare a regime di tutela i compendi più sensibili sotto il profilo ambientale • tutela e salvaguardia delle caratteristiche paesistico-ambientali dei luoghi • dettagliare correttamente gli ecosistemi ecologici presenti • arricchire e diversificare la rete sovraordinata di livello provinciale (zone tampone ad es.) • maggior dotazione di aree a verde pubblico-private • maggior possibilità di incidere sul mantenimento di aree naturali • messa in rete organica di ambiti a verde nel tessuto prevalentemente edificato con ambiti eminentemente naturali • conservazione specie vegetazione e flora e salvaguardia corridoi fauna locale • salvaguardia visuali significative O.S. 2.2.2 AZIONE 25-26: PUNTI DI CRITICITA’ • preservazione manutentiva aree a verde interstiziali • frammistioni da valutare ambiti antropici-naturali • possibile insufficiente consapevolezza rispetto alle tematiche di sostenibilità O.S. 2.3.1 AZIONE 27: PUNTI DI FORZA • favorire la ricarica attiva delle falde V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 141 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • incrementare la qualità delle acque superficiali (T. Lura soprattutto) e sotterranee • riequilibrare il rapporto idrografico-ecosistema O.S. 2.3.1 AZIONE 27: PUNTI DI CRITICITA’ • scarsa conoscenza dell’acqua quale elemento “finito” • qualità acque superficiali dipendente da sistemi anche esterni al territorio locale 3.1.1 28-razionalizzazione della rete viaria comunale (Piano della viabilità) per massimizzare l’accessibilità complessiva infraurbana (anche in funzione della realizzazione della variante alla S.S. n. 342 in un unico lotto funzionale) MOBILTA’ TRASPORTI ENERGIA * * * * * * * * * * + + + + 29-dislocazione ottimale strutture pubbliche a parcheggio 3.1.2 RIFIUTI RADIAZIONI RUMORE BIODIVERSITA’ FLORA-FAUNA POPOLAZIONE SALUTE PATRIMONIO CULTURALE SUOLO ACQUA AZIONE ARIA-CLIMA O.S. MOBILITA’ E TRASPORTI 30-realizzazione di infrastrutture riservate alla mobilità protetta (rete infraurbana) + + + + + 31-adeguamento rete sentieri locale da riferirsi anche a tracciati di livello sovracomunale (implementazione tratto locale della “Re. Ver. Med.”) Tab.35 – Mobilità e Trasporti, matrice correlazioni azioni – ambiente valide per le due alternative proposte LEGENDA TABELLA 35 Correlazione positiva (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo +) - Correlazione incidente (calibrata in assoluto con simbolo accrescitivo ) Insignificatività correlazionale (con V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco ? legami da calibrare in fase attuativa) Pagina 142 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 * Correlazioni basate sugli aspetti correttivi viabilistici locali e funzionali al sistema insediativo O.S. 3.1.1 AZIONE 28-29: PUNTI DI FORZA • gerarchizzazione viabilità con possibilità di riqualificare i tratti locali ora a adibiti in prevalenza a traffico sovra locale, per conseguire la selezione dei flussi di traffico in coerenza con le prospettive di realizzazione della variante alla S.S. n°. 342 in un unico lotto funzionale • conseguente risoluzione dell’attuale assetto infrastrutturale imperniato sul tracciato intraurbano della S.S. n°. 342 e sulle connessioni ivi esercitate dalla S.P. n°. 17 e dalla S.P. n°. 23. • razionalizzazione del sistema della viabilità per conseguire la selezione e la canalizzazione dei flussi di traffico • possibilità di ricucire le varie componenti insediative e l’intero sistema dei rapporti e delle reciprocità fruitive anche di dimensione sovracomunale • incremento livelli di accessibilità • dislocazione aree a parcheggio funzionali alla residenza-attività • riduzione rumore • riduzione inquinamento atmosferico O.S. 3.1.1 AZIONE 28-29: PUNTI DI CRITICITA’ • scarse possibilità di intervenire localmente (non considerando la variante alla S.S. n°. 342) in modo più articolato al fine di eliminare l’interferenza traffico locale-sovracomunale O.S. 3.1.2 AZIONE 30-31: PUNTI DI FORZA • possibilità di collegamento con la rete di percorsi fruitivi basati sul recupero della sede della ex Ferrovia Como-Varese di cui allo studio di fattibilità predisposto dall’associazione “Iubilantes” di Como (ed agli approfondimenti esecutivi già progettati e operanti per due tratti) nel quadro della proposta Re. Ver. Med. D.G.R. 7.02.05 n° 7/20442, con l’intento di costituire, unitamente al riuso dei manufatti (stazione, caselli, ecc.), l’asse portante del predetto parco comunale • favorire le correlazioni tra polarità urbane • messa in rete organica ambiente urbano-naturale e culturale (edifici religioso-culturali) • riscoperta di itinerari didattico/naturalistici e di coni ottico/percettivi di ampio orizzonte • incremento fruizione e livelli di attrattività alternativa • possibilità di mettere in rete e di rendere sinergici le potenzialità anche di livello turisticoricettive con le potenzialità locali legate ad attività agro-forestali O.S. 3.1.2 AZIONE 30-31: PUNTI DI CRITICITA’ • scarsa predisposizione geometrica di alcune strade comunali. LA COSTRUZIONE DEGLI INDICATORI Gli indicatori sono elementi di collegamento e di coerenza tra le differenti componenti del P.G.T. e contemporaneamente svolgono un ruolo chiave nella visualizzazione, comprensione e attuazione. Perciò la loro definizione e organizzazione durante il ciclo di vita del P.G.T. è considerato uno degli aspetti più importanti della Valutazione Ambientale (VAS). V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 143 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Nelle diverse fasi di elaborazione e valutazione del P.G.T. gli indicatori sono strumenti atti a consentire: • la descrizione dei caratteri quantitativi e qualitativi e delle modalità d'uso delle risorse ambientali disponibili nell'area interessata dagli effetti del P.G.T.; • la fissazione degli obiettivi ambientali generali e specifici e il loro livello di conseguimento; • la previsione e la valutazione degli effetti ambientali significativi dovuti alle azioni previste dal P.G.T.; • il monitoraggio degli effetti significativi dovuti alla attuazione del P.G.T.. La definizione di indicatori e la loro utilizzazione accompagna dunque tutte le fasi del P.G.T.: il nucleo iniziale di indicatori selezionato nella fase di impostazione del P.G.T. si arricchisce nella fase di definizione degli obiettivi, si precisa nella fase di valutazione delle alternative, si struttura nella fase conclusiva con la progettazione del monitoraggio e viene controllato nella fase di attuazione e revisione del P.G.T.. Il sistema riprodotto nella seguente tabella degli indicatori effettivamente significativi viene riferito a ciascuna tematica di sostenibilità (paragrafo 3.2.1.1), ed a ciascuna Azione direttamente od indirettamente influenzata in modo apprezzabile. La scelta si è basata su una semplice ed ulteriore considerazione: taluni obiettivi specifici e relative azioni producono a livello strategico limitati effetti sull’ambiente (vedasi tabelle paragrafo 5.1.5); è parso obiettivamente superfluo pensare di costruire degli indicatori basati su questa tipologia di comportamenti indotti/inducibili. Al contrario si è cercato di definire un numero limitato di indicatori effettivamente significativi (e riguardanti l’intero sistema delle tematiche ambientali) che potessero descrivere i principali fenomeni territoriali ascrivibili al caso in specie e che costituissero la base per la fase del monitoraggio ambientale. tema ARIA indicatori AZ fonte Concentrazione inquinanti e valori di immissione 3 6 7 8 12 15 28 30 31 INEMAR ARPA con campagne locali Qualità delle acque superficiali e sotterranee 16 27 ARPA con controlli Disponibilità di risorsa idrica: 3 4 5 6 7 8 9 11 16 Comune-ATO ACQUA V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 144 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 % utenze collettate (scarichi reflui) Uso del suolo non urbanizzato (aree protette) SUOLO PATRIMONIO CULTURALE Comune 23 24 PAI Provincia Comune Volume edifici recuperati e funzionali 8 9 10 Comune POPOLAZIONE Struttura economica locale (addetti e tipologia di aziende) Tipologia di copertura vegetale RUMORE Comune Superficie territoriale interessata da rischio o pericolosità idrogeologica Abitanti residenti-fluttuanti BIODIVERSITA’ VEGETAZIONE FLORA FAUNA 3 4 5 6 7 8 9 10 13 16 27 1 2 3 4 5 6 25 26 Estensione suoli a destinazione agroforestale Strade con valori > 65 decibel V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 1 2 3 4 5 7 8 9 11 20 21 3 22 25 26 20 21 22 23 24 25 26 CCIA Comune 19 28 30 Comune Comune Comune Comune DUSAF Pagina 145 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 RADIAZIONI Popolazione esposta 17 ARPA Produzione di rifiuti urbani – ind.li 18 Provincia Raccolta differenziata 18 Provincia Potenze installate (o quantità) di impianti fotovoltaici e termici su edifici 12 Comune Energia consumata per settori di attività 3 4 6 7 8 11 21 ISTAT Estensione percorsi ciclo-pedonali 14 30 31 Comune Dotazione parcamento auto 29 Comune RIFIUTI ENERGIA MOBILITA’ TRASPORTI Tab. 36 –Proposta di indicatori significativi per il Piano 5.1.5.1 – Stima degli effetti ambientali attesi (fase A2.3) legati ad ambiti di trasformazione/riqualificazione e valutazione delle alternative (fase A2.4) In questa sezione vengono proposte considerazioni rivolte agli interventi proponibili per Olgiate Comasco applicando due tipologie di alternative, già precedentemente introdotte e derivanti dalle diverse linee di condotta ascrivibili alle azioni 3, 25 e 26. Al termine si procederà alla valutazione/scelta della alternativa da privilegiare. In particolare il principio formativo è basato sul fatto che, stante la serie di azioni connotate da tematismi improntati sostanzialmente alla sostenibilità ambientale-sociale ed economica (è il caso dell’intero sistema di azioni del cosiddetto Ambiente Naturale, delle azioni attinenti l’Ambiente Urbano, in particolare le n. 1-2-5-9-10-12-14-15-16-17-18-19, e delle azioni Mobilità e Trasporti considerando che prevedono solo modifiche/adeguamenti alla struttura della rete viaria esistente), è parso utile focalizzare la valutazione ed il confronto sulle tematiche che conducono alla scelta dei nuovi ambiti di trasformazione e di riqualificazione ed alla conseguente dotazione di aree “protette” (il complesso della rete ecologica locale, integrazione della rete ecologica del PTCP). In altri termini la valutazione delle alternative si fonda principalmente sugli effetti imprimibili all’ambiente nelle sue componenti qui rilevate maggiormente sensibili: suolo e biodiversitàvegetazione-flora-fauna. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 146 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La filosofia alla base della presente analisi della stima degli effetti ambientali attesi è così schematicamente sintetizzabile: 1. 2. 3. 4. Definizione alternativa 1 basata sulle potenzialità intrinseche derivanti dalle prescrizioni del PTCP soprattutto in merito alla tematica consumo di suolo (ICS), come peraltro già illustrato nel presente documento al paragrafo 5.1.2; Definizione alternativa 2 derivante dalla precedente ed in termini quantitativi ridotta in funzione delle attuali necessità derivanti dagli orientamenti dell’amministrazione pubblica locale e dei caratteri principalmente eco-paesistici degli ambiti; Confronto quantitativo (per quanto possibile), considerando, vista la natura delle due alternative, l’aspetto della miglior efficienza (delta pressioni) della numero 2 rispetto alla numero 1, ovvero il miglior rendimento relativo; questo permette di valutarne percentualmente l’incremento “prestazionale”; Determinazione criticità locali/caratteri prevalenti proprie di ciascuna alternativa (analisi qualitativa). In questo modo si intende confrontare le due alternative (1- scenario PTCP e 2- scenario proposta DdP). La scelta delle alternative realmente proponibili e non astrattamente concepite è, nel caso in esame, da rapportarsi alla esiguità dello spettro di soluzioni localizzative imprimibili al territorio; occorre a tal proposito tenere presente che: 1. il P.T.C.P. ha determinato una estensione dell’ambito urbanizzato ed una articolazione della rete ecologica che offre limitati margini per la definizione di scenari effettivamente sostenibili e proponibili; 2. la conformazione urbana, geomorfologica e del sistema infrastrutturale può permettere amplificazioni del tessuto urbanizzato da ponderare attentamente e localmente. A. STIMA EFFETTI AMBIENTALI ATTESI-POTENZIALI Sotto il profilo metodologico il percorso qui affrontato prevede di associare i dati significativi, il rapporto con i fattori di sostenibilità e la rappresentazione dei punti di forza e delle criticitàsensibilità associabili. L’omogeneizzazione da assumere per gli scenari/alternative trattati prevede inoltre di connotarle con il medesimo ipotetico indice volumetrico derivabile dai valori assoluti desunti dal DdP per gli ambiti ATR e ATP. Si fa presente che l’utilizzo dei dati seguenti desunti dal DdP proposto è stato finalizzato in modo diverso; pertanto non sono da confrontare in assoluto le risultanze derivabili. L’indice medio derivabile per gli ambiti ATR (confrontare DdP, nn. 1-2-3) è pertanto: 1. superficie ATR complessiva: 20.912 mq. 2. volume attribuito complessivo: 13.700 mc. 3. indice derivabile: 0,655 mc./mq. L’indice medio derivabile per gli ambiti ATP (confrontare DdP, nn. 1-2) è: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 147 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1. superficie ATP complessiva: 2. volume attribuito complessivo: 3. indice derivabile: 62.239 30.600 0,492 mq. mq. mq./mq. ALTERNATIVA 1 scenario PTCP (cfr. allegato grafico) Questo scenario è costituito dalla allocazione dei seguenti ambiti, considerando per gli ambiti ATR 4,5,6,7,8,9 un indice volumetrico territoriale di 0,655 mc./mq. e per l’ambito ATP3 un indice di copertura pari a 0,492 mq./mq.: • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATR 4 ATR 5 ATR 6 ATR 7 ATR 8 ATR 9 ATP 1 ATP 2 ATP 3 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 RFR 4 RFR 5 RFR 6 RFR 7 RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 RFR 13 RFR 14 RFR 15 RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. 5.010 12.800 3.102 5.362 18.197 2.929 2.126 32.804 7.970 9.366 52.873 24.173 11.687 4.596 5.469 32.375 3.263 16.846 3.839 22.489 8.685 2.494 4.308 4.998 36.282 2.153 8.071 5.928 6.289 4.386 15.010 2.983 7.596 8.945 10.204 7.035 4.984 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco volume mc. 2.500 volume mc. 9.000 volume mc. 2.200 volume mc. 3.512 volume mc. 11.919 volume mc. 1.918 volume mc. 1.393 volume mc. 21.486 volume mc. 5.220 superficie mq. 4.600 superficie mq. 26.000 superficie mq. 11.893 volume mc. 30.000 volume mc. 4.550 volume mc. 5.450 volume mc. 12.000 volume mc. 3.000 volume mc. 8.500 volume mc. 3.000 volume mc. 27.000 volume mc. 8.600 volume mc 2.500 volume mc. 3.500 volume mc. 5.000 volume mc. 48.000 volume mc. 2.500 volume mc. 7.000 volume mc. 3.500 volume mc. 3.800 volume mc. 4.300 volume mc. 2.000 volume mc. 2.500 volume mc. 7.500 volume mc. 4.500 superficie mq. 5.000 superficie mq. 3.500 superficie mq. 2.400 Pagina 148 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • RFP 4 • RFP 5 • RFPF 1 superficie mq. 4.692 superficie mq. 9.319 superficie mq. 114.833 superficie mq. 2.300 superficie mq. 3.700 superficie mq. 33.000 (polifunzionale). La struttura concettuale della presente alternativa è quella di determinare la massimizzazione delle possibilità urbanizzative derivanti dal PTCP in merito al consumo di suolo (max 119.930 mq.), considerando che per gli ATP si applica l’art. 38 sesto comma lett. a) delle NTA del PTCP. DATI SIGNIFICATIVI DI SINTESI Le sottostanti considerazioni sono da riferire al dato incrementale demografico residente come più avanti calcolato ed al dato relativo alle dotazioni derivanti da ambiti a prevalente destinazione produttivo-artigianale; la componente fluttuante non interviene in questa analisi essendo ininterferente per le presenti alternative. 1-PAESAGGIO Il compendio geografico cui riferire il territorio comunale di Olgiate Comasco è contraddistinto dalla estrema frangia occidentale della provincia confinante con quello di Varese, lungo la principale direttrice pedemontana est-ovest della s.s. n° 342. Già è stato fatto cenno al ruolo strategico ivi esercitato da siffatta collocazione laddove intercettando anche le s.p. 23 e17 configura la cerniera di collegamento fra i valichi di frontiera del Gaggiolo ,di Bizzarone e di Valmulini-Ronago-Pedrinate-Chiasso e le diramazioni verso Vedano Olona, Venegono, Tradate, Malpensa a sud-ovest, nonché verso Appiano, Turate, Mozzate, Milano a sud. Questo assetto infrastrutturale ha inoltre favorito un drenaggio insediativo senza soluzioni di continuità saldando le identità frazionali storiche, salvo la località Boscone gravitante su Faloppio. La conformazione urbana ha tuttavia conservato la dimensione comunale ossia garantendo il presidio di significative cesure verdi verso tutti i comuni contermini. Questo sistema costituisce altresì la componente baricentrica della rete ecologica provinciale fungendo da breccia di raccordo con il P.L.I.S. “Sorgenti del Lura” a nord-nord-est e con il Parco Regionale della Pineta di Appiano/Tradate a sud-ovest, attraverso Beregazzo C.F. e Oltrona S.M.. Entro questo contesto insediativo, infrastrutturale e naturalistico è possibile riprendere i contenuti delle “linee programmatiche” come esposte in precedenza. Olgiate Comasco non solo rappresenta la quinta città della Provincia per classe demografica ma soprattutto esercita la polarità più significativa del compendio nord-occidentale ponderalmente distribuita fra i capoluoghi comasco e varesino, lungo peraltro la direttrice nord-sud europea verso la metropoli milanese. Questa strategicità geografico/infrastrutturale ha determinato la progressiva attrattività storica del territorio olgiatese dapprima per il comparto produttivo secondario (di 1° e 2° generazione), di seguito per le attività commerciali riconducibili a medie e grandi strutture di vendita e più recentemente per il terziario pubblico di interesse sovracomunale (Scuola Media Superiore, sede ASL, Polo Catastale, SUAP, Presidio sanitario ed assistenziale, Istituti di credito ed assicurativi ecc.). La descritta complessità polifunzionale ha tuttavia trovato una configurazione compatta sufficientemente articolata per tipologia fruitiva e fisiologicamente sviluppata attorno ai nuclei di antica formazione, garantendo condizioni di residenzialità e di servizi alla persona sostanzialmente conformi alle”qualità” intrinseche del sito: il 61% del territorio comunale risulta essere non urbanizzato e dotato di valenze ecologiche e paesistiche di rilevante comfort ambientale. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 149 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Le riflessioni già effettuate sulla conformazione geomorfologica e paesistica del territorio comunale entro l’ambito geografico di appartenenza hanno consentito di evidenziare le seguenti peculiarità identificative: Il compendio agro-forestale condiviso a nord con Albiolo, Faloppio e Parè che contrassegna il percorso del torrente Lura, cogliendo significativa continuità tipologica a est nella articolazione morfologica del limitrofo territorio comunale di Gironico (PLIS sorgenti del torrente Lura). Il valore simbolico-vedutistico-storico-culturale della ex sede ferroviaria Como-Varese e del sistema relazionale di cui rappresenta il recapito attrattivo e logistico, quale polarità storica dell’identità urbana e del comprensorio sovracomunale, da ricondurre a gronda di servizio a un parco comunale sub-urbano, quale tratto funzionale del sistema delle percorrenze protette Grandate (Como) – Malnate (Varese). Il compendio boscato sud che, risalendo verso ovest lungo la roggia Antiga sino a Solbiate, intercetta oltre la S.P. n. 23, il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, attraverso l’esiguo lembo di Oltrona S.M. e soprattutto l’esteso fronte di Beregazzo con F.. Olgiate Comasco, comune attrattore nel compendio provinciale nord-occidentale, annovera fra le peculiarità di un territorio paesisticamente significativo alcune testimonianze architettoniche suscettibili di tutela, compresi gli obiettivi di recupero funzionale compatibili con la rilevanza culturale e l’assetto tipologico originario. In questa sede, tenuto conto di “tali elementi caratterizzanti il territorio (Landmarks)” rappresentativi delle emergenze paesistico-ambientali sovracomunali, se ne indicano le delimitazioni fisico-morfologiche insuscettibili, ove prescritto, di nuova edificabilità, nonché le articolazioni identificative ai fini del reperimento di una coerente disciplina degli interventi come perfezionata nel Piano delle Regole. Si prefigura pertanto la seguente classificazione: 1- Ambiti di rilevanza monumentale e relative fasce di rispetto Villa Camilla Villa Peduzzi Palazzo Volta Parrocchiale dei SS.Ippolito e Cassiano Medio Evo (Centro Congressi) Chiesa di S. Gerardo Chiesa della frazione Somaino 2- Nuclei di antica formazione Sono rappresentati dalle frazioni, ovvero dagli agglomerati storici: Olgiate Rongio Cassina del Pè Baragiola Bontocco Cantalupo Somaino Casletto S.Giorgio V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 150 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 3- Tessuto urbano ad alta incidenza di verde Porzioni di territorio caratterizzate da sistemi insediativi di interesse paesistico per la qualità del verde di pertinenza ed altresì già gravitanti sulle aree servita dalle reti tecnologiche primarie, dove eventuali integrazioni volumetriche non dovranno alterare in modo irreversibile lo stato dei luoghi e gli impianti arborei d’alto fusto maturi. Al riguardo dovrà evincere dal tessuto urbano consolidato i comparti suscettibili di riqualificazione funzionale, finalizzati alla ricucitura della maglia insediativa attraverso soprattutto il perfezionamento dell’assetto urbanizzativo primario e secondario. Il Piano delle Regole dovrà altresì riprenderne gli aspetti parametrici e procedurali per disciplinare le fasi operative secondo indicazioni conformative ossia vincolanti, producendo effetti diretti sul regime giuridico delle aree. La definizione del quadro conoscitivo del territorio comunale e del suo assetto complessivo (urbano, extraurbano, agrario, paesistico, infrastrutturale, idrogeologico, ecosistemico, storico/monumentale/ architettonico ecc.) deve peraltro “considerare” le previsioni derivanti dalla programmazione territoriale di “livello sovraordinato”, proponendone quelle modifiche ed integrazioni che si ravvisano necessarie. CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESISTICA DA DDP Estrapolazione da tavola DdP, codificando AURB come ambito urbanizzato prevalente e ANURB come ambito non urbanizzato prevalente: • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATR 4 ATR 5 ATR 6 ATR 7 ATR 8 ATR 9 ATP 1 ATP 2 ATP 3 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 RFR 4 RFR 5 RFR 6 RFR 7 RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB AURB ANURB AURB ANURB AURB AURB ANURB AURB AURB molto alta molto alta molto alta molto alta molto alta molto bassa media molto alta molto alta molto alta media molto alta molto alta molto alta molto alta molto bassa bassa molto alta bassa media bassa bassa media bassa bassa V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 151 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • • • RFR 13 RFR 14 RFR 15 RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 RFP 4 RFP 5 RFPF 1 AURB ANURB ANURB ANURB AURB AURB ANURB ANURB ANURB ANURB AURB AURB AURB AURB AURB bassa molto alta media media bassa alta molto alta molto alta molto alta molto bassa bassa bassa bassa bassa bassa Se volessimo quantificare il valore paesistico virtuale connesso alle scelte urbanizzative degli ambiti, si potrebbero operare le seguenti elaborazioni: VALORE PAESISTICO (VP) = area ambito x valore di sensibilità paesistica (VSP) VSP è convenzionalmente pari AURB Bassa Media Alta a: = = = 1/mq. 3/mq. 4/mq. = = = 2/mq. 3/mq. 5/mq. ANURB Molta bassa Media Molto alta Pertanto: VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATR 4 ATR 5 ATR 6 ATR 7 ATR 8 ATR 9 ATP 1 ATP 2 ATP 3 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 = = = = = = = = = = = = = = = = 5.010 12.800 3.102 5.362 18.197 2.929 2.126 32.804 7.970 9.366 52.873 24.173 11.687 4.596 5.469 32.375 x5 x5 x5 x5 x5 x2 x3 x5 x5 x5 x3 x5 x5 x5 x5 x2 = 25.050 = 64.000 = 15.510 = 26.810 = 90.985 = 5.858 = 6.378 = 158.619 = 39.850 = 164.020 = 46.830 = 120.865 = 58.435 = 22.980 = 27.345 = 64.750 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 152 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP RFR 4 RFR 5 RFR 6 RFR 7 RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 RFR 13 RFR 14 RFR 15 RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 RFP 4 RFP 5 RFPF 1 VP TOT. = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = 3.263 16.846 3.839 22.489 8.685 2.494 4.308 4.998 36.282 2.153 8.071 5.928 6.289 4.386 15.010 2.983 7.596 8.945 10.204 7.035 4.984 4.692 9.319 114.833 = VP TOT. normalizzato ((VP. TOT)/1.000) = x1 x5 x1 x3 x1 x1 x3 x1 x1 x1 x5 x3 x3 x1 x4 x5 x5 x5 x2 x1 x1 x1 x1 x1 = 3.263 = 84.230 = 3.839 = 67.467 = 8.685 = 2.494 = 12.924 = 4.998 = 36.282 = 2.153 = 40.355 = 17.784 = 18.867 = 4.386 = 60.040 = 14.915 = 37.980 = 44.725 = 20.408 = 7.035 = 4.984 = 4.692 = 9.319 = 114.833 =1.564.943 = 1.565 In particolare è da evidenziare: In merito alla presente alternativa, l’allegato grafico descrive gli ambiti potenziali di trasformazione e di riqualificazione (interni al tessuto edificato). Sono state considerate esclusivamente alternative di localizzazione di aree di trasformazione da ubicarsi in zone che connotassero in maniera soddisfacente l’ambito a cui appartengono e prevalentemente in zone tampone come definite dal PTCP. APPROFONDIMENTO: VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE Gli ambiti considerati sono esclusivamente quelli ricadenti nella Rete Ecologica (ATR + ATP) in quanto significativi sotto il profilo paesaggistico; in particolare si possono utilizzare al presente scopo i seguenti indicatori di qualità paesaggistica: 1. morfologia dei luoghi; 2. qualità del soprassuolo; 3. percezione visiva. Per ogni indicatore considerato si possono assegnare dei valori e quindi sommarli al fine di stabilire una soglia di riferimento. Tale soglia fornisce il valore paesaggistico globale del sito. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 153 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 1. Morfologia dei luoghi La morfologia rappresenta un fattore importante da un punto di vista percettivo, e influenza notevolmente la biodiversità: un territorio poco caratterizzato fornisce minori possibilità per la formazione di habitat diversificati e di nicchie ecologiche, rispetto a un territorio morfologicamente diversificato. MORFOLOGIA Piatta Lievemente acclive Acclive a balze Fortemente acclive Prevalentemente diversificata VALORI 0 2 3 4 6 2. Qualità del soprassuolo La tabella seguente può fornire qualitativamente un valore legato alla classe di soprassuolo individuabile. CLASSI DI SOPRASSUOLO di primo livello 1 edificato di secondo livello di terzo livello 1.1 storico 1.1.1 compatto di generale pregio 1.1.2 con frammista edificazione recente 1.2 residenziale, 1.2.1 di buon valore architettonico commerciale, altro 1.2.2 edificazione bassa con verde 1.2.3 normale edificazione 1.2.4 degradata o caotica 1.3 interesse pubblico 1.3.1 giardino 1.3.2 edificio 1.4 industriale - artigianale 1.4.1 in normale stato 1.4.2 degradata, in abbandono 1.5 infrastrutture (strade, ferrovie) 2 seminativo 2.1 semplice 2.2 arborato 2.3 coltura orticola 3 colture legnose agrarie 3.1 vigneto e colture specializzate 3.2 frutteto 3.3 oliveto 3.4 serre, vivai e colture sotto tunnel 4 arboricoltura da legno (pioppeto) 5 bosco 5.1 alto fusto 5.2 ceduo 6 pascolo, prato pascolo e prato permanente 7 incolto 7.1 arbustivo 7.2 con alberi 7.3deteriorato 7.4 erbaceo 8 aree nude 8.1 rocce e accumuli detritici naturali 8.2 aree estrattive 8.3 altro 9 acqua 9.1 corsi d’acqua con vegetazione arborea ai lati 9.2 corsi d’acqua con sponde nude 9.3 bacini idrografici VALORE 6-8 3 3 3 2 0 4-8 2 2 0 2 3 4 3-4 4 3 5 2 5 7 6 6 6 6 4 6 8 0 6 8 6 6-8 3. Percezione visiva La scala utilizzata e le caratteristiche discriminanti sono le seguenti: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 154 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • 1° livello: prevalenza di unità sceniche di valore elevato per l’alto grado di definizione spaziale, l’integrità degli elementi costitutivi e la mancanza di sensibili fenomeni di degrado; molto sensibile ad eventuali trasformazioni (valore 4); • 2° livello: prevalenza di unità sceniche di valore intermedio tra i livelli estremi; mediamente sensibile ad eventuali trasformazioni (valore 1); • 3° livello: prevalenza di unità sceniche di basso valore per mancanza di definizione spaziale (es. zone di transizione, paesaggio di dettaglio) o per gravi fenomeni di degrado in atto; poco sensibile ad eventuali trasformazioni (valore 0). Conclusioni CLASSI DI VALORE PAESAGGISTICO VALORI NUMERICI CLASSI DI VALORE PAESAGGISTICO 14 – 18 molto alto 9 - 13 medio alto 5-8 medio 0-4 basso ATR1 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di incolto deteriorato) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 7.4 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=4 V=1 MEDIO (=5) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=1 BASSO (=4) ATR2 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di seminativo semplice) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 2.1 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=0 BASSO (=3) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=0 BASSO (=3) ATR3 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 155 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di prato) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 6 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=6 V=0 MEDIO (=6) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=0 BASSO (=3) ATR4 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di incolto erbaceo) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: fortemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 7.4 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=4 V=6 V=1 MEDIO ALTO (=11) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: Acclive a balze SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=3 V=3 V=1 MEDIO (=7) ATR5 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di prato, con valore mediato da presenza di bosco ceduo) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 6+5.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=6 V=1 MEDIO ALTO (=9) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=3 V=1 MEDIO (=6) ATR6 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di incolto erbaceo) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 7.4 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=6 V=1 MEDIO (=7) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: SOPRASSUOLO: PERCEZIONE VISIVA: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco piatta CLASSE 1.2.2 2° livello V=0 V=3 V=1 Pagina 156 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: BASSO (=4) ATR7 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di bosco ceduo) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 5.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=6 V=1 MEDIO ALTO (=9) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=3 V=1 MEDIO (=6) ATR8 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di seminativo semplice) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 2.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=1 BASSO (=4) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=1 BASSO (=4) ATR9 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di prato) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 6 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=6 V=1 MEDIO ALTO (=9) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.2 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=3 V=1 MEDIO (=6) ATP1 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di seminativo semplice) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 2.1 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=3 V=0 MEDIO (=5) La trasformazione può determinare: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 157 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.4.1 PERCEZIONE VISIVA: 3° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=2 V=0 BASSO (=4) ATP2 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di seminativo semplice) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 2.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=3 V=1 MEDIO (=6) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.4.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=2 V=1 MEDIO (=5) ATP3 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di prato) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 6 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=6 V=1 MEDIO (=9) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: lievemente acclive SOPRASSUOLO: CLASSE 1.4.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=2 V=2 V=1 MEDIO (=5) ATTR1 L’ambito presenta allo stato attuale (prevalenza di seminativo semplice) la seguente possibile valutazione paesaggistica: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 2.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=1 BASSO (=7) La trasformazione può determinare: MORFOLOGIA: piatta SOPRASSUOLO: CLASSE 1.2.1 PERCEZIONE VISIVA: 2° livello VALORE PAESAGGISTICO ATTRIBUIBILE: V=0 V=3 V=1 BASSO (=5) Una sintetica valutazione (fondata sulla ipotesi di edificazione con edifici bassi e ampie aree a verde per ATR, in normale stato per ATP e di buon valore architettonico per ATTR) può fornire le seguenti indicazioni: ATR: si verifica un significativo deterioramento del valore morfologico/percettivo per ATR4, ATR5, ATR6, ATR7, ATR9, decrementando il valore di 3-4 punti; discorso a parte per l’ATR3: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 158 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 esso pur presentando un decremento di 3 punti, è da ascrivere alla presenza residuale, su fronte strada in ambito sostanzialmente urbanizzato, di aree prative. ATP: significativo deterioramento per l’ambito ATP3 (4 punti). 2-ECONOMIA LOCALE Il ruolo di polo attrattore attribuito dal P.T.C.P. vigente pone con rinnovato impegno la centralità di Olgiate nel compendio territoriale di appartenenza quale recapito strategico di iniziative relazionali ed occasioni di scambio socio-economico e culturale, ai fini di favorire la crescita delle popolazioni coinvolte coniugata alla riqualificazione delle peculiarità proprie dell’identificazione storica ed all’ottimizzazione e salvaguardia delle risorse paesistiche ed ambientali: il quadro cui commisurare orientamenti e scelte è quello della sostenibilità e della compatibilità. Attesa la consistenza e l’articolazione insediativa delle 248 unità locali riconducibili al settore industriale o artigianale di produzione pari a 3.180 addetti, alle 236 gravitanti sul settore commerciale pari a 785 addetti, alle 318 miste o fornitrici di servizi per 761 addetti (fonte C.C.I.A.A. “I comuni della provincia di Como. 2005”), richiamato lo studio della componente commerciale rassegnato nel giugno 2009 come parte integrante del PGT (Società di ricerca e pianificazione di Anzini Mauro & C. s.n.c. – all. E) nonché i caratteri tendenziali del consolidamento/riconversione delle attività stesse nell’attuale momento critico dell’economia globalizzata, rapportato allo stato di attuazione del PRUG vigente ed alle aspettative emerse dal processo partecipativo, gli ambiti di trasformazione/riqualificazione sono appresso identificati, per la presente alternativa: PRODUTTIVO • ATP n. 1via Grandi • ATP n. 2via Repubblica • ATP n. 3via Repubblica • Cinque RFP (dal n° 1 al n° 5) sono collocati in ambito urbanizzato del PTCP. L’estensione complessiva di superficie coperta è di mq. 59.393. RICETTIVO La scarsa dotazione di strutture ricettive (un solo esercizio alberghiero con 25 posti letto) e la disponibilità riscontrata a intraprendere una iniziativa imprenditoriale finalizzata a fornire un’ulteriore offerta di un servizio indispensabile all’importanza logistica ed al ruolo attrattore cittadino di scambi economici e relazioni socio-culturali, ha spinto all’identificazione appresso elencata: • ATTR n. 1- via Repubblica. Volume complessivo mc. 30.000. POLIFUNZIONALE Si tratta del compendio immobiliare ex AVON COSMETICS, identificato come ambito di riqualificazione RFPF, appartenendo all’area urbanizzata del PTCP. • RFPF n. 1- via XXV Aprile. Superficie coperta 33.000 mq. 3-ARIA V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 159 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Il tematismo presente, in funzione della alternativa 1 qui in discussione (volumi residenziali edificabili, attività previste, viabilità, con esclusione della variante alla S.S. 342), può essere ridotto considerando che gli effetti possono essere ricondotti alla componente attività produttive. La quantificazione allo stato attuale risulta improponibile, considerato che gli effetti sono legati principalmente al tipo di attività insediabile. A tal fine è utile riprendere il seguente elenco di inquinanti (dati provinciali, tematismo aria-clima analisi di contesto) per definire l’associazione pressione/causa. SO2 – il contributo maggiore (35%) è dato dalla Combustione nell’industria, seguito dai Processi produttivi (29%), dalla Combustione non industriale e dalla Produzione di energia e trasformazione di combustibili (16%) e dal Trasporto su strada (2%). NOx – la principale fonte di emissione è il Trasporto su strada, (47%). COV – l’Uso di solventi contribuisce per il 45% alle emissioni. CH4 – per questo parametro le emissioni più significative sono dovute, per il 39%, al Trattamento e smaltimento dei rifiuti e per il 37% ai Processi di estrazione e di distribuzione dei combustibili. CO – la fonte principale di emissione è la Combustione non industriale (49%), seguita dal Trasporto su strada (36%). CO2 – i contributi principali (51%) sono le Combustioni, sia industriali che non industriali e, per il 26%, il Trasporto su strada. N2O -- il maggior contributo percentuale (35%) è dovuto alla Combustione non industriale e per il 33% all’Agricoltura. NH3 – per questo inquinante le emissioni più significative sono dovute, per l’80% all’Agricoltura e per il 15% al Trasporto su strada. PM2.5 , PM10 e PTS - le polveri, sia grossolane, che fini ed ultrafini sono emesse principalmente dalle Combustioni non industriali (dal 48 al 55%) e secondariamente dal Trasporto su strada (dal 24 al 28%). CO2 eq – come per la CO2 i contributi principali (48 %) sono le Combustioni, sia industriali che non industriali e, per il 23%, il Trasporto su strada. Precursori O3 – per i precursori dell’O3 le principali fonti di emissione sono le Combustioni (32%), l’Uso di solventi (28%) e il Trasporto su strada (26%). Tot Acidificanti – per gli acidificanti le fonti di emissioni principali sono il Trasporto su strada (35%), le varie forme di Combustione (36%) e l’Agricoltura (15%). 4-ACQUE REFLUE – componente residenziale e produttiva Sul territorio della provincia di Como sono attivi 43 impianti di depurazione di acque reflue urbane, cioè al servizio delle pubbliche fognature di Comuni o Consorzi di Comuni. Tuttavia gran parte del Nord della provincia non è ancora coperto dal servizio di depurazione. Su 162 comuni, 38 risultano infatti totalmente sprovvisti di sistemi di collettamento e di impianti di depurazione. Tali comuni sono tutti ubicati nei territori delle comunità montane. Per quanto attiene l’aspetto depurativo delle acque reflue, il territorio comunale appartiene quasi interamente al bacino dell’Alto Lura ed in parte minore al Bacino “Faloppia” per parte del territorio posto a N/W con depuratore a Ronago. L'Altolura s.r.l gestisce il collettamento e la depurazione delle acque reflue, industriali e civili, del bacino intercomunale di Lurate Caccivio, Olgiate Comasco, Villa Guardia, Bulgarograsso, Oltrona San Mamette, Solbiate, Gironico, Parè, Beregazzo con Figliaro, avente superficie complessiva pari a circa 40 kmq ed uno sviluppo di collettori di circa 33 Km., con recapito finale il Torrente Lura. La raccolta e l'allontanamento dei reflui avviene tramite l'innesto nel collettore di Altolura s.r.l. delle reti fognarie comunali gestite dalle stesse Amministrazioni o da società di gestione, quindi le acque vengono convogliate all'impianto di Bulgarograsso, dove avviene il servizio depurativo. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 160 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La capacità di progetto dell’impianto di depurazione è pari 30.000 abitanti equivalenti (settore civile) ed a 124.000 abitanti equivalenti per il settore produttivo. L’impianto di depurazione di Ronago, che tratta circa 14.100 abitanti equivalenti (comuni di Ronago, Bizzarone, Uggiate Trevano, Faloppio, parte di Olgiate a n/w), e che immette le acque reflue trattate nel torrente Faloppia immissario del Fiume Breggia, ha subito di recente una serie di interventi di ampliamento dell’impianto e di rifacimento di tratti di collettori al fine di garantire una più efficiente capacità depurativa. L’incremento di abitanti previsti dalla presente alternativa (+ 1.738 abitanti dato dedotto dal successivo punto 5, a cui è stato aggiunto il valore di 220 abitanti derivanti dagli ambiti “AS”) è da ponderare con attenzione per le capacità dell’impianto di depurazione di Bulgarograsso prevalentemente coinvolto (5,80% della capacità a regime dell’impianto, settore residenziale); stessa considerazione (sotto il profilo quantitativo) per le capacità collegate al sistema di captazione/distribuzione della rete acquedotto; occorre approfondire gli aspetti di distribuzione sul territorio (pressione, ecc.). Per il settore produttivo-ricettivo gli aspetti sono da valutare in sede attuativa. 5-SUOLO-BIODIVERSITA’-POPOLAZIONE Il concetto qui rappresentato è funzionale alla determinazione di volumi edificabili, del numero di abitanti insediabili considerando il rapporto di 150 mc./mq. Attraverso il metodo MVA, applicato nella redazione del PTCP, e la rappresentazione DUSAF mediata da valutazioni dirette dei luoghi e dal rilievo aerofotogrammetrico, sono poi state individuate le superfici potenziali oggetto di trasformazione/riqualificazione che determinano un decremento di biodiversità in quanto suscettibili di modificazioni antropiche; il loro valore complessivo fornisce una utile fonte di comparazione possibile per la scelta della alternativa da prescegliere. Il valore calcolato (in mq.) viene normalizzato con denominatore 1.000 (valore normalizzato = valore/1.000). Gli ambiti RFR n. 4,8,9,11,12 - RFP n. 5 - RFPF n. 1 non vengono considerati nella valutazione sulla tematica biodiversità in quanto allo stato attuale già urbanizzati/antropizzati. • • • • • • superficie suscettibile di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume attribuito ATR, RFR superficie coperta attribuita a ATP, RFP: superficie coperta attribuita a RFPF: volume attribuito a ATTR: abitanti equivalenti ATR, RFR (150 mc./ab.) mq.546.471 mc.227.848 mq. 59.393 mq. 33.000 mc. 30.000 ab. 1.518 • • • • superficie totale di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume totale: superficie coperta totale: abitanti equivalenti totali: mq.546.471 mc.257.848 mq. 92.393 ab. 1.518 • indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito ATR1: (1) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.010 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) • V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 1,7 mq. 8,52 Pagina 161 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • ambito ATR2: (2) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 12.800 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito ATR3: (3) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 3.102 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito ATR4: (4) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.362 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+ bosco latif.) ambito ATR5 valore mediato: (5) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 18.197 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito ATR6: (6) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.929 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – bosco latif. preval.) ambito ATR7: (7) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.126 x 3,2 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATR8: (8) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 32.804 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito ATR9: (9) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 7.970 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATP1: (10) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 9.366 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+boschi misti) ambito ATP2 valore mediato : (11) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 52.873 x 1,5 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito ATP3: (12) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 24.173 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATTR1: (13) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 11.687 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+bosco latif.) ambito RFR1 valore mediato: (14) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.596 x 2,5 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+bosco latif.) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 1,0 mq. 12,80 2,0 mq. 6,20 1,7 mq. 9,12 1,7 mq. 30,93 1,7 mq. 4,98 3,2 mq. 6,80 1,0 mq. 32,80 2,0 mq. 15,94 1,0 mq. 9,37 1,5 mq. 79,31 2,0 mq. 48,35 1,0 mq. 11,69 2,5 mq. 11,49 Pagina 162 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • ambito RFR2 valore mediato : (15) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.469 x 2,6 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+rimboschimento) ambito RFR3 valore mediato : (16) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 32.375 x 1,2 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+bosco latif.) ambito RFR5 valore mediato : (17) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 16.846 x 2,2 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR6: (18) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 3.839 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito RFR7: (19) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 22.489 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFR10: (20) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.308 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR13: (21) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.153 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+boschi misti) ambito RFR14 valore mediato: (22) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 8.071 x 2,1 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR15: (23) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.928 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+rimboschimento) ambito RFR16 valore mediato: (24) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 6.289 x 2,1 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFR17: (25) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.386 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR18: (26) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 15.010 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR19: (27) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.983 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 2,6 mq. 14,22 1,2 mq. 38,85 2,2 mq. 37,06 2,0 mq. 7,68 1,7 mq. 38,23 1,0 mq. 4,31 2,0 mq. 4,31 2,1 mq. 16,95 2,0 mq. 11,86 2,1 mq. 13,21 1,0 mq. 4,39 2,0 mq. 30,02 2,0 mq. 5,97 Pagina 163 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • ambito RFR20: (28) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 7.596 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto arbustivo preval.) ambito RFR21: (29) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 8.945 x 1,8 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFP1: (30) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 10.204 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP2: (31) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 7.035 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP3: (32) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.984 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP4: (33) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.692 x 2,0 = • superficie totale equivalente normalizzata virtuale di decremento potenziale di biodiversità (da 1 a 33) alt. 1: • valore totale equivalente normalizzato virtuale di decremento potenziale di biodiversità (da 1 a 26) alt. 2 (valore adimensionale – mq/mq) 2,0 mq. 15,19 1,8 mq. 16,10 1,0 mq. 10,20 2,0 mq. 14,07 2,0 mq. 9,97 2,0 mq. 9,38 mq. 590,27 590,27 Tenuto conto di un andamento demografico in costante crescita, testimonianza probante della vivacità socio-economica relazionale del sistema urbano olgiatese, il processo di assestamento territoriale ancora in fase dinamica, è destinato a normalizzarsi soltanto all’esaurimento dei residui programmi edificatori conformi alle previsioni urbanistiche vigenti, nella misura stabilita dal PGT, come componente integrante del dimensionamento ivi calcolato, rapportato al sistema della città pubblica la cui descrizione è affidata al Piano dei Servizi. 6-RUMORE Le previsioni (volumi residenziali edificabili, attività previste, viabilità) dovranno essere messe a confronto con le previsioni del Piano di classificazione acustica. 7-RIFIUTI – componente residenziale e produttiva RESIDENZIALE Partendo dai dati 2008 (vedasi analisi di contesto, tema rifiuti), in particolare la produzione procapite totale pari a 1,24 kg./ab. giorno, si può evincere quanto segue: • incremento abitanti: 1.738 unità • incremento ponderale produzione rifiuti giornaliera: 2.155 kg. • incremento ponderale produzione rifiuti annua: 780.000 kg. PRODUTTIVO V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 164 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Da un calcolo informatico relativo alle superfici coperte degli insediamenti produttivi come identificati dalla restituzione aerofotogrammetria del territorio olgiatese, il dato alla soglia temporale del volo è pari a circa 250.000 mq. complessivi. Il dato della presente alternativa determina una previsione (ATP+RFP) pari a 59.393 mq., ovvero percentualmente un incremento valutabile nella misura del + 24% circa. Il valore è assolutamente passibile di verifica puntuale delle superfici effettivamente destinate ad attività produttive (sicuramente superiore al dato di 250.000 mq., considerato che alcune attività possono essere anche interstiziali e connesse col sistema insediativo residenziale esistente). Il dato incrementale è solo finalizzato a fornire una comparazione fra alternative. La possibilità di minimizzarne il peso specifico dipende esclusivamente da comportamenti/stili di vita e modalità di produzione. 8-ENERGIA – componente residenziale La tabella afferente il tema “energia” del presente documento, individua all’ultima colonna un valore (anno 1999) collegato all’energia fatturata nel settore servizi generali edifici pari a 10.220.000 Kwh per l’intera popolazione residente (abitanti al 1999 pari a 10.301); il valore procapite risulta pertanto pari a 992 Kwh/anno e quindi: • incremento abitanti (dato DdP): 1.738 unità • incremento ponderale consumi energetici annuo: 1.725.000 Kwh In questo caso (vedasi analisi di contesto, tema energia) le possibilità di decremento significativo dell’impatto primario/derivato riferibile al consumo energetico sono da rapportare principalmente all’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. 9-MOBILITA’ Sotto questo profilo il nodo principale è rappresentato dalla risoluzione dell’attuale assetto infrastrutturale imperniato sul tracciato intraurbano della S.S. n°. 342 e sulle connessioni ivi esercitate dalla S.P. n°. 17 e dalla S.P. n°. 23. Le novità sul punto recentemente intervenute consistono nell’avvio dei lavori di realizzazione della variante S.P. n. 17 tratto Faloppio/S.P. n. 23 e nell’adozione del provvedimento urbanistico di inserimento nell’azzonamento vigente della variante alla S.S. n. 342. Rispetto a questa circostanza la collocazione lungo la fascia medio occidentale della provincia, potrà consolidare il ruolo strategico di Olgiate nel sistema relazionale polifunzionale Como-Varese e generalmente insubrico. Tale polarità si identifica altresì come luogo di cerniera nel reticolo della viabilità extraurbana del compendio interprovinciale dove in particolare raccorda il tracciato storico a nord verso i valichi del Gaggiolo (S.P. n° 20 Albiolo-Rodero) e Valmorea Bizzarone, nonché a sud-est verso Appiano Gentile con l’asse collinare della viabilità trasversale rappresentato dalla citata S.P n. 17 (quello tipicamente precollinare si identifica con la S.S. n. 342 mentre il più meridionale, pedemontano, si riconosce nella S.P. n° 32 “Novedratese”), comprese le diramazioni verso Vedano Olona e Venegono-Tradate-Gallarate-Malpensa. A proposito rileva osservare che la centralità del ruolo sovracomunale in tale sede “tecnicamente” riscontrato non può prescindere dalla ottimizzazione e dalla riorganizzazione globale del settore della mobilità: l’ultimazione dei lavori relativi al nuovo raccordo della s.p. 17 con la s.p. 23, la realizzazione in tempi rapidi della variante alla s.s. 342, la riqualificazione ad uso ciclo-pedonale V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 165 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 della ex sede ferroviaria della linea Como-Varese, costituiscono interventi strutturali alla vasta scala territoriale assolutamente preliminari ad ogni credibile programma di ridisegno della città e di un armonico presidio/sviluppo delle sue peculiarità ambientali (storico-antropiche e naturali). Infatti la restituzione della s.s. 342 e della s.p. 17 alla rete della “comunicazione urbana” potrà liberare la piena e diffusa esplicazione del sistema relazionale, facilitando nel contempo l’apporto prestazionale del trasporto pubblico: non più città per parti ma città omogeneamente integrata. Per converso i flussi di traffico identificati da origini/destinazioni a media-lunga percorrenza, disporranno di un recapito adeguato alle dovute esigenze di fluidità e sicurezza; le attività produttive (infrastrutturali e commerciali riconducibili alla media e grande distribuzione), peraltro già logisticamente collocate, ne trarranno un oggettivo giovamento in termini di accessibilità ed efficienza aziendale. Attesa l’estrema criticità costituita dall’attuale assetto viabilistico imperniato sulla s.s. n° 342 e s.p. n° 17, (pesantemente interferenti sul sistema relazionale connesso al tessuto urbano e territoriale), la rete viaria a valenza extralocale è contraddistinta dalle seguenti direttrici principali, ferma restando la classificazione extraurbana della s.p. n° 23: Via Risorgimento – Gironico Via Gerbo – Faloppio Via Perretta – Albiolo Via Grandi/Marconi –Figliaro/Solbiate Via Milano – Beregazzo Via Repubblica – Oltrona S.M. Via Baragiola – Lurate Caccivio. Ciò induce una sovrapposizione di flussi di traffico impropri (in quanto di attraversamento) rispetto non solo alle origini/destinazioni prettamente urbane, ma anche alle esigenze riconducibili alla mobilità protetta. E’ indubbio che siffatto scenario potrà subire una importante razionalizzazione in termini di classificazione selettiva dei flussi stessi, e dei consequenziali effetti benefici ambientali (inquinamento atmosferico, acustico ecc.) e fruitivi (sicurezza, attraversamenti, restituzione al trasporto pubblico di sedi maggiormente fluide ecc.), a conclusione delle opere riferite al raccordo diretto fra la s.p. 17 in località Gerbo e la s.p. 23 in fase di realizzazione, ma soprattutto al concretizzarsi del richiamato progetto di variante alla s.s.342, preferibilmente inteso come lotto unico sino alla rotatoria di Solbiate (soluzione suscettibile di superare anche il nodo di Somaino). Su tale modello e sui tempi di entrata a regime, prevedibilmente medi, si fonda la proposta di interventi minimi finalizzata ad assicurare alla maglia infrastrutturale urbana e locale una organizzazione di “sistema” cui affidare il pieno espletamento di scambi e relazioni riconducibili al soddisfacimento dei fabbisogni generalmente legati a prestazioni e servizi erogabili dalla “città pubblica”, meglio descritti nel Piano dei Servizi. In particolare trattasi di: • Riqualificazione del collegamento esistente verso la località Boscone,via Bontocco, via Cantalupo sino a via Tommaseo; • Ridisegno geometrico dell’incrocio via Tarchini (s.p. 17), via Colombo, via dei Baietti; • Adeguamento funzionale di via Sterlocchi compresa l’intersezione con via Tarchini; • Riqualificazione del collegamento s.p. 23, via Monsecco, via delle Fontane, via della Scaletta; • Raccordo via Liancourt (s.s.342) – via Usuelli; • Raccordo via Liancourt, via Grandi/Marconi; V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 166 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • Raccordo via Milano, nuova rotatoria sulla s.p. 23 recante il peduncolo di servizio al Centro Commerciale collocato ad ovest della medesima strada provinciale; • Raccordo via Leonardo da Vinci, via Segantini con prosecuzione verso il tracciato di cui al punto precedente; • Riqualificazione via Cappelletta secondo il progetto definitivo approvato con D.G.C. 21.05.08 n° 82 e raccordo con via Repubblica; • Raccordo via Luraschi, via Carducci e contestuale rotatoria all’innesto su via Vittorio Emanuele II (s.s. 342); • Riqualificazione e rettifica via S.Giovanni Bosco, • Raccordo fra v. dei Fossi di Rongio e la piattaforma ecologica come componente infrastrutturale del P.A. contemplato dall’ambito RFP n. 2. La presente proposta inserisce inoltre le più significative direttrici intra ed extracomunali dei percorsi protetti a fruizione ciclo-pedonale interferenti, nel quadro della identificazione delle componenti della così detta “mobilità dolce”, con il recupero funzionale della ex sede ferroviaria Como- Varese, secondo quanto già esposto nella presente relazione. Relativamente al trasporto pubblico le linee A.S.F. C74 Como-Valmorea e le linee F.N.M.A. C64 Olgiate-Appiano-Lomazzo, C76 Tradate-Olgiate, C77 Como-Varese, come indicate in recapiti e fermate, risultano coerenti con l’assetto insediativo qui delineato e con il modello infrastrutturale sopra descritto. A completamento del settore viene recepita la previsione orientativa del P.T.C.P. recante la metrotramvia, ramo ovest, collegamento Como-Olgiate, compreso il terminal ivi collocato. Sotto il profilo quantitativo la tabella riferita agli spostamenti giornalieri per luogo di destinazione al 2001 (tema il sistema della mobilità) quantifica in 5.798 persone il predetto potenziale; il rapporto percentuale rispetto alla popolazione 2001 (10.381 abitanti) è pari al 56%. Il flusso incrementale stimato dalla presente alternativa (a parità di condizioni di attrattività e considerando solo l’apporto derivante dal settore residenziale previsto) è pertanto pari a 973 persone (56% di 1.738). 1-urbanizzato 2-extra-urb. MOBILTA’ TRASPORTI ENERGIA RIFIUTI RADIAZIONI RUMORE BIODIVERSITA’ FLORA-FAUNA POPOLAZIONE SALUTE PATRIMONIO CULTURALE SUOLO ACQUA ambito ARIA-CLIMA 10-MATRICE CORRELATIVA ? ? ? ? + ? Tab.37 – Alternativa 1, matrice correlazioni azioni – ambiente N.B.: la simbologia e la legenda sono le medesime di cui al paragrafo 5.1.4. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 167 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Punti di forza • maggior compattezza interna del tessuto urbanizzato Punti di criticità-sensibilità • limitazione aree agro-forestali • limitazione effetti di coesione/connessione ambientale • inibizione parziale di visuali percettive sensibili • rischio da valutare in funzione di un potenziale carico insediativo in relazione ad elementi ambientali locali (in termini di biodiversità, vegetazione, flora e fauna) • incremento da ponderare dei carichi di reflui • incremento carico rifiuti • parziale effetto di maggior consumo energetico • minimizzazione del depauperamento della risorsa suolo da attuare con meccanismi correlati ad elevati indici di permeabilità • prestare attenzione al rischio di decrementare i valori di accessibilità nel caso di edificazione all’interno del tessuto urbano • valutazione attenta di rispetto andamento orografico peculiare • attenta valutazione del layout afferente le nuove edificazioni. ALTERNATIVA 2 scenario DdP proposto (cfr. allegato grafico) La presente alternativa scaturisce dalla precedente, alla quale sono stati stralciati taluni ambiti di trasformazione (ovvero ricadenti all’interno della Rete Ecologica provinciale, PTCP) che, sotto il profilo prioritariamente paesaggistico (considerando anche potenziali soglie di criticità insediative già enunciate in sede di presentazione delle linee programmatiche - punto 3 ed effetti di frammentazione di aree ecologicamente sensibili) presentavano condizioni potenziali di significativo deterioramento del valore morfologico/percettivo. Tali ambiti risultano essere pertanto: ATR4, ATR5, ATR6, ATR7, ATR9, ATP3. Viene anche stralciato l’ambito ATR8 per condizioni di difficile accessibilità veicolare da via Capuana, in considerazione della consistenza volumetrica/abitanti teorici rapportata alla giacitura possibile imprimibile all’ambito. Questo scenario è costituito pertanto dalla allocazione dei seguenti ambiti: • • • • • • • • • • • • • ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATP 1 ATP 2 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 RFR 4 RFR 5 RFR 6 RFR 7 superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. superficie mq. 5.010 12.800 3.102 9.366 52.873 11.687 4.596 5.469 32.375 3.263 16.846 3.839 22.489 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco volume mc. 2.500 volume mc. 9.000 volume mc. 2.200 superficie mq. 4.600 superficie mq. 26.000 volume mc. 30.000 volume mc. 4.550 volume mc. 5.450 volume mc. 12.000 volume mc. 3.000 volume mc. 8.500 volume mc. 3.000 volume mc. 27.000 Pagina 168 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 RFR 13 RFR 14 RFR 15 RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 RFP 4 RFP 5 RFPF 1 superficie mq. 8.685 superficie mq. 2.494 superficie mq. 4.308 superficie mq. 4.998 superficie mq. 36.282 superficie mq. 2.153 superficie mq. 8.071 superficie mq. 5.928 superficie mq. 6.289 superficie mq. 4.386 superficie mq. 15.010 superficie mq. 2.983 superficie mq. 7.596 superficie mq. 8.945 superficie mq. 10.204 superficie mq. 7.035 superficie mq. 4.984 superficie mq. 4.692 superficie mq. 9.319 superficie mq. 114.833 volume mc. 8.600 volume mc 2.500 volume mc. 3.500 volume mc. 5.000 volume mc. 48.000 volume mc. 2.500 volume mc. 7.000 volume mc. 3.500 volume mc. 3.800 volume mc. 4.300 volume mc. 2.000 volume mc. 2.500 volume mc. 7.500 volume mc. 4.500 superficie mq. 5.000 superficie mq. 3.500 superficie mq. 2.400 superficie mq. 2.300 superficie mq. 3.700 superficie mq. 33.000 (polifunzionale). DATI SIGNIFICATIVI DI SINTESI Le sottostanti considerazioni sono da riferire al dato incrementale demografico residente come più avanti calcolato ed al dato relativo alle dotazioni derivanti da ambiti a prevalente destinazione produttivo-artigianale; la componente fluttuante non interviene in questa analisi essendo ininterferente per le presenti alternative. 1-PAESAGGIO Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESISTICA DA DDP Estrapolazione da tavola DdP, codificando AURB come ambito urbanizzato prevalente e ANURB come ambito non urbanizzato prevalente: • • • • • • • • • • • • ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATP 1 ATP 2 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 RFR 4 RFR 5 RFR 6 ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB ANURB AURB ANURB AURB molto alta molto alta molto alta molto alta media molto alta molto alta molto alta molto bassa bassa molto alta bassa V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 169 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • RFR 7 RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 RFR 13 RFR 14 RFR 15 RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 RFP 4 RFP 5 RFPF 1 ANURB AURB AURB ANURB AURB AURB AURB ANURB ANURB ANURB AURB AURB ANURB ANURB ANURB ANURB AURB AURB AURB AURB AURB VALORE PAESISTICO (VP) media bassa bassa media bassa bassa bassa molto alta media media bassa alta molto alta molto alta molto alta molto bassa bassa bassa bassa bassa bassa = area ambito x valore di sensibilità paesistica (VSP) Pertanto: VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP ATR 1 ATR 2 ATR 3 ATP 1 ATP 2 ATTR 1 RFR 1 RFR 2 RFR 3 RFR 4 RFR 5 RFR 6 RFR 7 RFR 8 RFR 9 RFR 10 RFR 11 RFR 12 RFR 13 RFR 14 RFR 15 = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = 5.010 12.800 3.102 9.366 52.873 11.687 4.596 5.469 32.375 3.263 16.846 3.839 22.489 8.685 2.494 4.308 4.998 36.282 2.153 8.071 5.928 x5 x5 x5 x5 x3 x5 x5 x5 x2 x1 x5 x1 x3 x1 x1 x3 x1 x1 x1 x5 x3 = 25.050 = 64.000 = 15.510 = 164.020 = 46.830 = 58.435 = 22.980 = 27.345 = 64.750 = 3.263 = 84.230 = 3.839 = 67.467 = 8.685 = 2.494 = 12.924 = 4.998 = 36.282 = 2.153 = 40.355 = 17.784 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 170 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP VP RFR 16 RFR 17 RFR 18 RFR 19 RFR 20 RFR 21 RFP 1 RFP 2 RFP 3 RFP 4 RFP 5 RFPF 1 VP TOT. = = = = = = = = = = = = 6.289 4.386 15.010 2.983 7.596 8.945 10.204 7.035 4.984 4.692 9.319 114.833 x3 x1 x4 x5 x5 x5 x2 x1 x1 x1 x1 x1 = VP TOT. normalizzato ((VP. TOT)/1.000) = = 18.867 = 4.386 = 60.040 = 14.915 = 37.980 = 44.725 = 20.408 = 7.035 = 4.984 = 4.692 = 9.319 = 114.833 =1.115.578 = 1.116 ANALISI E COMMENTI AMBITI RFR 1 e RFR 2 Confermano ed integrano il P.A. n° 7 di zona C5 previsto dal PRUG vigente; interpretano un ruolo strategico per la frazione Somaino riservando la parte limitrofa a via della Scaletta a parcheggio attrezzato a servizio soprattutto della Scuola Elementare ivi insistente. L’ambito n. 1, mq. 4.596, occupa mq. 2.153 in zona CAP del P.T.C.P., corrispondenti a prato degradato. RFR 3 Si identifica con il vasto comparto di zona F1 n° 18 del PRUG vigente (vincolo decaduto), di cui comunque si consolida la funzione logistica in quanto, unitamente all’ambito RFP 1, i soggetti interessati dovranno realizzare il raccordo stradale (comprese le rispettive intersezioni) con le vie Marconi e Liancourt (s.s.342), come contributo alla riorganizzazione viabilistica delle frazioni Somaino e Casletto con particolare riferimento al nodo semaforico esistente. Sotto il profilo distributivo: 1- la parte ad est di detto raccordo dovrà destinare mq. 2.500 circa ivi contermini a parcheggio, assegnando il resto a edilizia convenzionata pari ad una volumetria complessiva di mc. 7.000. 2- la parte ad ovest potrà disporre di una consistenza edificatoria libera di mc. 5.000. RFR 4 Già inserito in zona D3 “produttiva di riconversione plurifunzionale” e parzialmente in A2 del PRUG vigente, l’ambito viene restituito alla sua effettiva pertinenza fondiaria. La consistenza edificatoria equivale a mc. 3.000, o comunque pari all’esistente. RFR 5 Racchiude la parte preponderante del comparto di zona F1.19 del PRUG vigente (vincolo scaduto, ancorché l’area sia di proprietà comunale) nonché sedimi di zona E1 non più funzionali all’attività agricola,configurandosi come completamento del processo insediativo a nord di via dei Canali. RFR 6 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 171 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Coincide esattamente con il comparto denominato P.A. n° 2 di zona C5 nel PRUG vigente. RFR 7 Riguarda il comparto di zona F1 n° 31 del PRUG vigente (vincolo decaduto) di cui si mantiene la striscia contermine alla sede ex ferrovia Como-Varese. La consistenza edificatoria deve essere ripartita in mc. 9.000 per edilizia convenzionata e mc. 18.000 per edilizia libera a compensazione della cessione al Comune del comparto di zona F1 n° 30 e del sedime di pertinenza della palazzina retrostante previa demolizione. RFR 8 Si identifica con il comparto di zona D6 “terziario di completamento” del PRUG vigente, attualmente sede della ditta GIEM Confezioni s.r.l., destinata a trasferirsi nell’ambito RFP1; la modifica di destinazione contempla la cessione al Comune dell’area a parcheggio antistante via Segantini nonché la realizzazione del prolungamento di v. Leonardo da Vinci sino a via Segantini e del raccordo sino all’asta viaria connessa al compendio AS4. La consistenza edificatoria equivale a mc. 8.600, o comunque pari all’esistente. RFR 9 Si riferisce al comparto di zona D6 del PRUG vigente accessibile da v. S. Abbondio suscettibile di riconversione. La consistenza edificatoria è calcolata in mc. 2.500, o comunque pari all’esistente. RFR 10 Riguarda l’integrale riproposizione del P.A. n° 25 zona C5 del PRUG vigente. RFR 11 E’ classificato come zona C1 nel PRUG vigente; tuttavia la presenza di un impianto agricolo, oggettivamente incompatibile con il tessuto residenziale di pertinenza, determina la necessità di assoggettare il cambio di destinazione a Piano Attuativo. RFR 12 Il comparto storico della ditta Boselli, il cui trasferimento aziendale è subordinato all’approvazione del P.A. di zona D5 del PRUG vigente, adottato con D.C.C. 53/09, già indicato nel Documento d’Inquadramento come suscettibile di P.I.I., è ripreso con le sue prerogative parametriche: in particolare vi si evince che la componente residenziale occupa mc. 48.000 e quella terziaria mq. s.l.p. 4.000. Fra i benefici pubblici sono annoverate la realizzazione della rotatoria all’intersezione di via Carducci con via Vittorio Emanuele II e del raccordo stradale fra la stessa v. Carducci e v. Luraschi. RFR 13 e 14 Riguardano l’integrale riproposizione dei P.A. n° 17 e n° 20, zona C5 del PRUG vigente. RFR 15 Attribuisce dignità edificatoria (mq. 3.994) ad un ambito di zona E1 interstiziale rispetto al tessuto urbano circostante; la parte inclusa nel rispetto cimiteriale (mq. 1.934) è ceduta al Comune per realizzarvi parcheggi. RFR 16 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 172 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Riperimetra il P.A. n° 27 di zona C5 del PRUG vigente (mq. 3.643), cedendo al Comune l’area ricompresa nel rispetto cimiteriale (mq. 2.646) per le finalità espresse relativamente all’ambito RFR 15. RFR 17 Riperimetra il P.A. n° 26 di zona C5 del PRUG vigente. RFR 18 Attribuisce valenza edificatoria (mq. 5.932) ad una porzione d’ambito di zona A2 del PRUG vigente; il sedime collocato entro la fascia di rispetto cimiteriale (mq. 9.078) è ceduto al comune anche per riqualificare il tratto interessato di via S. Giovanni Bosco. RFR 19 Coincide esattamente con il comparto denominato P.A. n° 28 di zona C5 nel PRUG vigente. RFR 20 Si identifica con il comparto di zona F1 n° 41 (vincolo decaduto) del PRUG vigente da assoggettare ad edilizia convenzionata. RFR 21 Riguarda il comparto di zona F1 n° 40 (vincolo decaduto) del PRUG vigente, di cui si autorizza la destinazione residenziale nella metà est adiacente al tessuto edificato esistente. L’altra metà (mq. 4.500) è ceduta al Comune. RFP 1 Riperimetra i comparti di zona D8 n°1 e di zona F3 n° 1 del PRUG vigente secondo le necessità di trasferimento dell’azienda GIEM Confezioni s.r.l.; essa dovrà concorrere pro quota proporzionale alla realizzazione del raccordo stradale fra la s.s. 342 e via Marconi. RFP 2 Ripropone il comparto di zona D5 del PRUG vigente. RFP 3 Costituisce un’area E1 nel PRUG vigente, interclusa rispetto al tessuto urbano consolidato lungo le vie dei Baietti e Cascina Bella, immediatamente confinante con comparti edificati di zona D6 e D4. RFP 4 Si identifica con il comparto di zona D8 n°2 del PRUG vigente. RFP 5 Conferma il comparto di zona D3 previsto dal PRUG vigente limitrofo a via Michelangelo, peraltro ricompreso nel Documento di Inquadramento come suscettibile di P.I.I.. RFPF 1 Coincide con il compendio SODISCO s.r.l. (ex Avon Cosmetics): superficie fondiaria mq. 103.316, territoriale mq. 114.833. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 173 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La polifunzionalità è riferita ai settori della produzione secondaria, tecnologicamente non inquinante, e terziaria da realizzarsi utilizzando i manufatti esistenti e mantenendo la dotazione a parcheggio ad est di v. XXV Aprile. Il Piano delle Regole determinerà la ripartizione percentuale delle attività ed i benefici pubblici derivanti dalla convenzione del Piano Attuativo cui assoggettare la definizione degli interventi. ATR 1 Occupa il lembo sud di un comparto parzialmente edificato e delimitato dalla via Baragiola, da una carrareccia ad est e dalla sede ex ferrovia Como-Varese ad ovest; risulta pertanto morfologicamente e strutturalmente scollegato rispetto al compendio agro-forestale che si sviluppa al confine nord. ATR 2 Si sviluppa longitudinalmente lungo via Gabelli a partire dall’imbocco su via Trieste (s.s. 342). La porzione ricompresa nella fascia di rispetto cimiteriale dovrà essere ceduta al Comune; inoltre per non compromettere il corridoio visivo rivolto al vecchio nucleo di Rongio l’edificazione si concentrerà nel sedime sud dell’ambito garantendo continuità con il tessuto urbano contiguo. ATR 3 Chiude il processo insediativo consolidato sul lato ovest di via Gabelli sino a via Cappelletta senza peraltro aumentare la profondità del lotto. L’utilizzo di superficie agricola è, analogamente all’ATR 2, del tutto ininfluente e marginale. ATP 1 Riguarda le necessità di ampliamento della ditta SISME s.p.a.; l’area adiacente al complesso industriale esistente risulta delimitata a sud dal tracciato della futura variante s.s. 342, che ne determina di fatto la cesura rispetto al compendio agro- colturale a sud-est. Il concorso finanziario nella realizzazione della prevista riorganizzazione viabilistica di Somaino, suscettibile di migliorare sensibilmente l’accessibilità all’impianto, dovrà essere assicurato in sede di pianificazione attuativa degli interventi edificatori. La superficie di mq. 9.366 concorre a determinare consumo di suolo per il 20% ossia mq. 1.873 a mente dell’art. 38 sesto comma lett. a) del P.T.C.P.. ATP 2 Si identifica come completamento del polo produttivo in essere a sud-ovest di v. Repubblica. L’importanza logistica del sito è attestata dalla tangenza con il nuovo raccordo fra la s.s. 342 e la s.p. 23, tratto integrante e funzionale della variante cit., ma anche dalla opportunità di contemplare nel P.A. il collegamento di Olgiate da est con la piattaforma per la raccolta differenziata ora raggiungibile da Beregazzo. Inoltre renderà fattibile, per ragioni di affinità ed accessibilità l’allestimento dell’area riservata alle esigenze della Protezione Civile come inserita nel Piano dei Servizi. Il comparto in ogni caso non supera via Fossi di Rongio per non compromettere il compendio agrocolturale che si estende a nord-est. La superficie di mq. 52.873 risulta così ripartita: a) mq. 45.411 in zona BZP del P.T.C.P. b) mq. 7.462 in ambito urbanizzato del PTCP. A mente dell’art. 38 sesto comma lett. a) del P.T.C.P. la superficie a) concorre a determinare consumo di suolo per il 20%, ossia mq. 9.082. ATTR 1 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 174 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 E’ collocato lungo il tratto terminale di via Repubblica, antistante il complesso industriale sul lato opposto e risulta intercluso fra la sede esistente della variante alla s.s. 342 decorrente dalla rotatoria della Benedetta, e la bretella nord di innesto sulla via Repubblica stessa. Questa situazione determina l’oggettivo superamento dell’appartenenza del sito alla componente CAS della rete ecologica provinciale tenuto altresì conto che l’ambito è privo di alberature. A titolo esemplificativo, in merito al consumo di suolo PTCP, la presente alternativa non ha utilizzato l’intera potenzialità, limitandosi a mq. 45.707 pari al 1,07%, equivalente allo 0,42% dell’intero territorio comunale (mq. 10.900.000). A maggior ragione quindi risulta doveroso rimarcare la continuità di tale azione nel consolidare un atteggiamento virtuoso nei confronti della conservazione territoriale e della comprovata sostenibilità ambientale degli indirizzi insediativi previsti. Queste considerazioni, ma soprattutto il bilancio ampiamente positivo delle aree riservate a tutela che arricchiscono sensibilmente, per le loro peculiarità paesistico/ambientali, oltre alle dotazioni di rete ecologica, anche la qualità dei siti interessati, corredano di motivazioni fondate la presente proposta relativamente all’identificazione degli ambiti di trasformazione-riqualificazione. IL SETTORE PRIMARIO AGRICOLO Ricomprende gli ambiti (AAC) preposti all’esercizio delle attività agro/colturali, orto-fruttiflorovivaistiche e zootecniche come identificate nella rete ecologica provinciale ai sensi dell’art.15 secondo e terzo comma NTA del PTCP e dei “criteri e modalità per l’individuazione delle aree destinate all’attività agricola” approvati con D.C.P. 12.02.07 n° 11/1847, tenuto conto dei dati S.I.A.R.L.. Essi configurano altresì piena conformità con i contenuti della D.G.R. 19.09.08 n° 8/8059 recante disposizioni per la definizione entro il PTCP stesso degli “ambiti di interesse strategico”. La superficie complessivamente coinvolta è di mq. 2.880.424 (26,67% del territorio comunale). LE AREE DI VALORE PAESAGGISTICO AMBIENTALE ED ECOLOGICHE In ordine alla tutela paesistico-ambientale le specifiche indicazioni fornite dalla prima conferenza di VAS, sulla scorta delle componenti costitutive della rete ecologica provinciale, trovano puntuale declinazione in una articolata distribuzione negli ambiti di protezione ambientale urbana (PAU, coincidenti con i corridoi ecologici ed il sistema del verde di connessione fra il compendio rurale e quello edificato, come evidenziati nel Piano dei Servizi) corrispondenti a mq. 1.515.205 (14,03% del territorio comunale), e negli ambiti di non trasformazione denominati riqualificazione naturale e paesistica (RNP), coerentemente perimetrate rispetto alle peculiari caratteristiche territoriali come risultanti dalle classi di sensibilità paesistica impresse (DdP tav. A5.3); la superficie interessata occupa mq. 1.676.360 (15,52% del territorio comunale). Rientra fra gli obiettivi di valorizzazione e di riqualificazione ambientale l’istituzione di un Parco Comunale sub-urbano che, collegato a nord-nord-est con il PLIS delle “Sorgenti del Lura”, di cui accompagna il corso verso sud, identifica l’elemento di maggior rilevanza strategica e fruitiva nell’adattamento funzionale della ex sede della linea ferroviaria Como-Varese ad uso ciclopedonale, secondo il descritto progetto predisposto dall’Associazione “Iubilantes onlus” di Como nel quadro della proposta RE.VER.MED. D.G.R. 3.09.07 n° 142. Il programma di recupero è esteso anche ai manufatti storici di servizio ferroviario con particolare attenzione rivolta alla stazione: essa potrebbe fungere da sede del Parco e delle attività istituzionali, promozionali, ricreative e culturali collegate. Il Parco è orientativamente interessato ad una superficie minima di mq.1.993.523. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 175 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 2-ECONOMIA LOCALE Rif. commenti di stampo generale: vedasi omologa tematica alternativa 1. Ambiti alternativa 2. PRODUTTIVO • ATP n. 1via Grandi • ATP n. 2via Repubblica • Cinque RFP (dal n° 1 al n° 5) sono collocati in ambito urbanizzato del PTCP. L’estensione complessiva di superficie coperta è di mq. 47.500. RICETTIVO • ATTR n. 1- via Repubblica. Volume complessivo mc. 30.000. POLIFUNZIONALE • RFPF n. 1- via XXV Aprile. Superficie coperta 33.000 mq. 3-ARIA Rif. commenti di stampo generale: vedasi omologa tematica alternativa 1. 4-ACQUE REFLUE – componente residenziale e produttiva Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. L’incremento di abitanti previsti dalla presente alternativa (+ 1.435 abitanti dato dedotto dal successivo punto 5, a cui è stato aggiunto il valore di 220 abitanti derivanti dagli ambiti “AS”) è da ponderare con attenzione per le capacità dell’impianto di depurazione dell'impianto di Bulgarograsso prevalentemente coinvolto (4,78% della capacità a regime dell’impianto, settore residenziale); stessa considerazione (sotto il profilo quantitativo) per le capacità collegate al sistema di captazione/distribuzione della rete acquedotto; occorre approfondire gli aspetti di distribuzione sul territorio (pressione, ecc.). Per il settore produttivo-ricettivo gli aspetti sono da valutare in sede attuativa. 5-SUOLO-BIODIVERSITA’-POPOLAZIONE Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. Gli ambiti RFR n. 4,8,9,11,12 - RFP n. 5 - RFPF n. 1 non vengono considerati nella valutazione sulla tematica biodiversità in quanto allo stato attuale già urbanizzati/antropizzati. • • • • superficie suscettibile di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume attribuito ATR, RFR superficie coperta attribuita a ATP, RFP: superficie coperta attribuita a RFPF: V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco mq.452.910 mc.182.400 mq. 47.500 mq. 33.000 Pagina 176 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • volume attribuito a ATTR: abitanti equivalenti ATR, RFR (150 mc./ab.) mc. 30.000 ab. 1.215 • • • • superficie totale di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume totale: superficie coperta totale: abitanti equivalenti totali: mq.452.910 mc.212.400 mq. 80.500 ab. 1.215 • indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito ATR1: (1) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.010 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATR2: (2) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 12.800 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito ATR3: (3) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 3.102 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATP1: (4) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 9.366 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+boschi misti) ambito ATP2 valore mediato : (5) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 52.873 x 1,5 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito ATTR1: (6) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 11.687 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+bosco latif.) ambito RFR1 valore mediato: (7) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.596 x 2,5 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+bosco latif.) ambito RFR2 valore mediato : (8) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.469 x 2,6 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+rimboschimento) ambito RFR3 valore mediato : (9) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 32.375 x 1,2 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+bosco latif.) ambito RFR5 valore mediato : (10) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 16.846 x 2,2 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR6: (11) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 3.839 x 2,0 = • • • • • • • • • • V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 1,7 mq. 8,52 1,0 mq. 12,80 2,0 mq. 6,20 1,0 mq. 9,37 1,5 mq. 79,31 1,0 mq. 11,69 2,5 mq. 11,49 2,6 mq. 14,22 1,2 mq. 38,85 2,2 mq. 37,06 2,0 mq. 7,68 Pagina 177 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • • • • • • • • • • indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto erbaceo preval.) ambito RFR7: (12) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 22.489 x 1,7 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFR10: (13) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.308 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR13: (14) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.153 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo+boschi misti) ambito RFR14 valore mediato: (15) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 8.071 x 2,1 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR15: (16) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 5.928 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato+rimboschimento) ambito RFR16 valore mediato: (17) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 6.289 x 2,1 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFR17: (18) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.386 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR18: (19) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 15.010 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR19: (20) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 2.983 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFR20: (21) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 7.596 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – incolto arbustivo preval.) ambito RFR21: (22) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 8.945 x 1,8 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – agricolo preval.) ambito RFP1: (23) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 10.204 x 1,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP2: (24) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 7.035 x 2,0 = V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco 1,7 mq. 38,23 1,0 mq. 4,31 2,0 mq. 4,31 2,1 mq. 16,95 2,0 mq. 11,86 2,1 mq. 13,21 1,0 mq. 4,39 2,0 mq. 30,02 2,0 mq. 5,97 2,0 mq. 15,19 1,8 mq. 16,10 1,0 mq. 10,20 2,0 mq. 14,07 Pagina 178 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP3: (25) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.984 x 2,0 = indice biodiversità (metodo MVA del PTCP – Sin – prato preval.) ambito RFP4: (26) superficie equivalente di decremento potenziale di biodiversità mq. 4.692 x 2,0 = • superficie totale equivalente normalizzata virtuale di decremento potenziale di biodiversità (da 1 a 26) alt. 2: • valore totale equivalente normalizzato virtuale di decremento potenziale di biodiversità (da 1 a 26) alt. 2 (valore adimensionale – mq/mq) 2,0 mq. 9,97 2,0 mq. 9,38 mq. 441,35 441,35 Il dimensionamento qui proposto, si attesta su un valore teorico di 1.435 abitanti, restando intesa una dotazione media capitaria di mc. 150, comprensivo della componente riconducibile alle aree assoggettate a normativa speciale (AS) nel P.R.U.G. vigente e confermate (220 abitanti), nonché quelle già ivi suscettibili di edificabilità previo P.A. (241 ab.) ovvero definite come D3 (414 ab.) per un totale di 875 abitanti. In conclusione il dimensionamento perseguito in questa sede propositiva comporta un aumento di capacità insediativa commisurata a 1.435 abitanti nel prossimo decennio ribadendo la volontà di attribuire ai programmi di sviluppo una consistenza commisurata al rinnovamento fisiologico del tessuto urbano e a integrazioni peraltro ispirate al requisito della sostenibilità. 6-RUMORE Le previsioni (volumi residenziali edificabili, attività previste, viabilità) dovranno essere messe a confronto con le previsioni del Piano di classificazione acustica. 7-RIFIUTI – componente residenziale e produttiva Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. RESIDENZIALE Partendo dai dati 2008 (vedasi analisi di contesto, tema rifiuti), in particolare la produzione procapite totale pari a 1,24 kg./ab. giorno, si può evincere quanto segue: • incremento abitanti: 1.435 unità • incremento ponderale produzione rifiuti giornaliera: 1.780 kg. • incremento ponderale produzione rifiuti annua: 640.000 kg. PRODUTTIVO Il dato della presente alternativa determina una previsione (ATP+RFP) pari a 47.500 mq., ovvero percentualmente un incremento valutabile nella misura del + 19% circa. Il valore è assolutamente passibile di verifica puntuale delle superfici effettivamente destinate ad attività produttive (sicuramente superiore al dato di 250.000 mq., considerato che alcune attività possono essere anche interstiziali e connesse col sistema insediativo residenziale esistente). Il dato incrementale è solo finalizzato a fornire una comparazione fra alternative. La possibilità di minimizzarne il peso specifico dipende esclusivamente da comportamenti/stili di vita e modalità di produzione. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 179 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 8-ENERGIA – componente residenziale Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. • incremento abitanti (dato DdP): • incremento ponderale consumi energetici annuo: 1.435 unità 1.425.000 Kwh In questo caso (vedasi analisi di contesto, tema energia) le possibilità di decremento significativo dell’impatto primario/derivato riferibile al consumo energetico sono da rapportare principalmente all’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. 9-MOBILITA’ Rif. commenti di stampo generale e dettagli metodologia: vedasi omologa tematica alternativa 1. Il flusso incrementale riferito agli spostamenti giornalieri per luogo di destinazione stimato dalla presente alternativa (a parità di condizioni di attrattività e considerando solo l’apporto derivante dal settore residenziale previsto) è pari a 803 persone (56% di 1.738). Gli interventi di sostenibilità in questo ambito possono essere organizzati in direzione di due obiettivi: • la riduzione dei consumi di combustibili fossili attraverso l’incremento dell’efficienza del parco veicolare (sostituzione dei veicoli più vecchi e meno efficienti con veicoli caratterizzati da regimi di marcia a minor consumo), l’ottimizzazione degli spostamenti (trasporti casa-scuola e casa-lavoro e logistica delle merci) e/o la sostituzione dei vettori di spostamento con vettori collettivi normalmente più efficienti (treno, metropolitana, autobus, car pooling e car sharing …). 1-urbanizzato 2-extra-urb. MOBILTA’ TRASPORTI ENERGIA RIFIUTI RADIAZIONI RUMORE BIODIVERSITA’ FLORA-FAUNA POPOLAZIONE SALUTE PATRIMONIO CULTURALE SUOLO ACQUA ambito ARIA-CLIMA 10-MATRICE CORRELATIVA ? ? ? ? ? Tab.38 – Alternativa 2, matrice correlazioni azioni – ambiente N.B.: la simbologia e la legenda sono le medesime di cui al paragrafo 5.1.4. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 180 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Punti di forza • amplificazione della compattezza urbana territoriale tenuto conto della localizzazione adiacente al tessuto urbano esistente ed alla contiguità con l’edificato • preservazione aree rilevanti sotto il profilo paesaggistico e di gestione della rete ecologica locale • azione da rapportare alla inibizione di indici di densità elevati e pesanti concentrazioni volumetriche, secondo tipologie contrastanti con i tradizionali impianti edilizi • inibizione effetti di diffusione urbana oltre determinati limiti fisici • incremento dei livelli di percettività urbana nelle sue peculiarità • mantenimento e valorizzazione di visuali di ampio respiro • incremento accessibilità per comparti interessati da riqualificazione • valorizzazione urbana dei comparti • ricalibrazione dotazione auto • possibilità di edilizia “calmierata” Punti di criticità-sensibilità • • • • • • • • B. rischio da valutare in funzione di un potenziale carico insediativo in funzione di elementi ambientali locali (in termini di biodiversità, vegetazione, flora e fauna) massimizzare aree a verde interconnesse in rete con gli ambiti naturali rischio legato a minor permeabilità relazionale per fauna per interruzione di continuità definire modalità di delimitazione degli ambiti da urbanizzare con staccionate, ecc. incremento da ponderare dei carichi di reflui incremento carico rifiuti parziale effetto di maggior consumo energetico attenta valutazione delle accessibilità relazionabile soprattutto alle edificazioni correlate a nuove infrastrutture di livello locale calibrazione nuove infrastrutturazioni viarie minimizzazione del depauperamento della risorsa suolo da attuare con meccanismi correlati ad elevati indici di permeabilità vegetazionale vedasi punti precedenti attenta valutazione del layout afferente le nuove edificazioni ingombri volumetrici relazionati all’orografia locale. SINTESI DATI E CONCLUSIONI Si fa presente che le presenti risultanze sono esclusivamente basate sui dati presentati in sede di 2^ conferenza di valutazione in merito ad ambiti di riqualificazione/trasformazione (rif. periodo di validità del DdP). Alternativa 1 • • • • • • valore paesistico normalizzato equivalente virtuale totale: superficie totale di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume totale: superficie coperta totale: abitanti equivalenti totali: valore tot. equiv. normalizzato virtuale di decremento V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco mq. mc. mq. ab. 1.565 546.471 257.848 92.393 1.518 Pagina 181 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 • • • • potenziale di biodiversità: incremento ponderale produzione rifiuti annua residenziale: incremento % produzione rifiuti annua produttivo: incremento ponderale consumi energetici annuo residenziale: incremento spostamenti generabili giornalieri: kg. % Kwh n. 590,27 780.000 24 1.725.000 973 Alternativa 2 • • • • • • • • • • valore paesistico normalizzato equivalente virtuale totale: superficie totale di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume totale: superficie coperta totale: abitanti equivalenti totali: valore tot. equiv. normalizzato virtuale di decremento potenziale di biodiversità: incremento ponderale produzione rifiuti annua residenziale: incremento % produzione rifiuti annua produttivo: incremento ponderale consumi energetici annuo residenziale: incremento spostamenti generabili giornalieri: mq. mc. mq. ab. 1.116 452.910 212.400 80.500 1.215 kg. % Kwh n. 441,35 640.000 19 1.425.000 803 meno meno meno meno meno 29% 17% 18% 13% 20% meno meno meno meno meno 25% 18% 21% 17% 17% Delta % pressioni derivanti da Alternativa 2 • • • • • • • • • • • valore paesistico normalizzato equivalente virtuale totale: superficie totale di trasformazione/riqualificazione urbanizzativa: volume totale: superficie coperta totale: abitanti equivalenti totali: valore tot. equiv. normalizzato virtuale di decremento potenziale di biodiversità: incremento ponderale produzione rifiuti annua residenziale: incremento % produzione rifiuti annua produttivo: incremento ponderale consumi energetici annuo residenziale: incremento spostamenti generabili giornalieri: Quindi valutati gli elementi significativi di pressione, parametri di interrelazione con i fattori di sostenibilità, punti di forza e criticità, mediate da elementi di potenziale impatto paesistico legato alla possibile giacitura degli insediamenti (corroborate dalle conclusioni derivanti dalla tavola A5.3 del DdP) ed alle caratteristiche dei suoli in termini vegetazionali, si ritiene coerente con i cennati principi considerare l’alternativa 2 ai fini del perfezionamento della proposta di DdP a condizione che vengano risolte/ridotte in sede attuativa le indicazioni prima descritte. Queste considerazioni, ma soprattutto il bilancio ampiamente positivo delle aree riservate a tutela che arricchiscono sensibilmente, per le loro peculiarità paesistico/ambientali, oltre alle dotazioni di rete ecologica, anche la qualità dei siti interessati, d’altra parte corredano di motivazioni fondate la proposta del Documento di Piano risultante. Pertanto, ed in conclusione, seguendo l’approccio metodologico sin qui rappresentato, l’alternativa selezionata è da ritenersi costituita dal sistema di Obiettivi Generali, Specifici ed Azioni come identificati dalle tabelle 30, 31 e 32 e dal sistema di azioni territoriali specifiche (n. 3, 25 e 26, che inducono, direttamente od indirettamente, le localizzazioni degli ambiti di trasformazione/riqualificazione) così come generate dalla alternativa 2 e materialmente identificabile nella proposta di DdP da produrre in sede di 2^ valutazione. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 182 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 La selezione è comunque da ritenersi orientata in funzione della prerogative del presente documento. 5.1.6 – Analisi di coerenza interna (fase A2.5) L'alternativa di P.G.T. (o DdP) selezionata, si caratterizza per un insieme di obiettivi specifici e linee di azione che configurano uno scenario determinato. Perciò il processo descritto nei paragrafi precedenti è un attrezzo essenziale per configurare quell'insieme di differenti linee di azione che chiamiamo P.G.T.. L'analisi di coerenza interna consente di verificare l'esistenza di contraddizioni all'interno del P.G.T.. Essa esamina la corrispondenza tra base conoscitiva, obiettivi generali ed azioni. Nel nostro caso si valuta la coerenza tra gli obiettivi generali del P.G.T. e gli strumenti approntati dal piano per il loro raggiungimento (obiettivi specifici). Questo tipo di analisi ha anche funzione di eliminare ridondanze oltre che contraddizioni nelle diverse azioni e, in fase di monitoraggio, permette di valutare la coerenza tra obiettivi/azioni/risultati effettivamente raggiungibili. O.S. OG 1.1 OG 1.2 OG 2.1 OG 2.2 OG 2.3 OG 3.1 1.1.1 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 1.2.5 1.2.6 1.2.7 2.1.1 A 2.1.2 A V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 183 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 2.2.1 B 2.2.2 B 2.3.1 3.1.1 3.1.2 Tab.39 –Matrice di coerenza Obiettivi Generali – Obiettivi Specifici LEGENDA TABELLA 39 Coerenza Incoerenza Coerenza da migliorare Laddove la coerenza tra gli obiettivi è stata classificata come “da migliorare” significa che l’obiettivo (e le relative azioni) può essere portato a completa coerenza adottando le indicazioni migliorative riportate a seguire. Anche la classificazione degli effetti (potenziali) può ovviamente essere mitigata dall’assunzione delle suddette indicazioni. A- COERENZA OS 2.1.1/2.1.2 NELL’AMBITO DELL’OBIETTIVO GENERALE 2.1 Indicazioni migliorative: disciplinare ambito di applicazione e finalità; in un caso (2.1.1) si intende ricorrere alla salvaguardia funzionale delle aree agricole/aziende per promuovere fra l’altro l’intendimento della salvaguardia territoriale; nell’altro caso si ritiene di dover promuovere la produzione tipica locale geografica come elemento di sostenibilità ambientale. B- COERENZA OS 2.2.1/2.2.2 NELL’AMBITO DELL’OBIETTIVO GENERALE 2.2 Indicazioni migliorative: disciplinare ambito di applicazione e finalità; in un caso (2.2.1) si intende valorizzare gli ecosistemi attuali in funzione di una loro riqualificazione; nell’altro caso si percorre la strada della implementazione/integrazione programmatica delle aree di rete ecologica. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 184 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 5.1.7 – Progettazione del sistema di monitoraggio (fase A2.6) Il sistema di monitoraggio e di controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione del P.G.T., ha lo scopo di verificare le modalità e il livello di attuazione del piano, di valutare gli effetti delle linee d’azione e di fornire indicazioni in termini di riorientamento di piano. La progettazione del sistema di monitoraggio presuppone, in fase di elaborazione del piano, l’organizzazione logica di una serie di attività: • l’identificazione dell’ambito di indagine del monitoraggio; • la definizione degli indicatori da utilizzare; • l’organizzazione di modalità e tempi per la raccolta e per l’elaborazione delle informazioni necessarie al loro calcolo, a partire da banche dati conosciute; • la periodicità della produzione del rapporto di monitoraggio. L’ambito di indagine del monitoraggio comprenderà necessariamente: • il processo di piano, ovvero le modalità e gli strumenti attraverso cui il piano è posto in essere; • il contesto, ovvero l’evoluzione delle variabili esogene, non legate alle decisioni di piano e su cui è basato lo scenario di riferimento; • gli effetti di piano, ovvero gli impatti derivanti dalle decisioni di piano, il grado di raggiungimento degli obiettivi in termini assoluti (efficacia) e di risorse impiegate (efficienza). Sulla base delle informazioni acquisite, vengono ora rappresentati gli indicatori, così come definiti al paragrafo 5.1.5, specificandone in ordine: la descrizione, la fonte, lo stato attuale ove disponibile, la previsione del Piano, l’intervallo di monitoraggio. Si fa presente che la principale difficoltà legata al monitoraggio è da legare al reperimento di informazioni/dati che possano avere una sostanziale e chiara attinenza al territorio; in alcuni casi dovrebbe essere il medesimo comune ad attivare l’acquisizione del database o in maniera diretta (sulla scorta delle informazioni grafico-analitiche derivanti dal DdP ad esempio) o attraverso altri enti. tema indicatori descrizione fonte stato attuale previsione intervallo peso SUOLO ACQUA ARIA (anni) Concentrazione inquinanti e valori di immissione concentrazione con principali inquinanti e valori di immissione (tonn./anno per settore) INEMAR ARPA campagne locali dati disponibili per INEMAR anno 2005 Qualità delle acque superficiali e sotterranee determinazione parametri di qualità acque superficiali ARPA con controlli IRER R.L. Disponibilità di risorsa idrica: mc disponibili procapite utenze collettate (rete fognaria) Uso del suolo non urbanizzato (aree protette) decremento 3 2 per INEMAR da 2009 5 dati da reperire ------ 3 5 ComuneATO dati a disposizione mantenimento contenimento 2 5 % utenze collettate Comune dati a disposizione incremento 2 10 mq. complessivi Comune vedi dato DdP vedi dato DdP 5 10 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 185 RIFIUTI RADIAZI ONI RUMO RE BIODIVERSITA’ VEGETAZIONE FLORA FAUNA POPOL PATRI MONIO CULT. Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Superficie territoriale interessata da rischio o pericolosità idrogeologica mq complessivi PAI Provincia Comune dato a disposizione classi 3 e 4 studio geologico decremento 5 5 Volume edifici recuperati e funzionali mc complessivi Comune Attuale = stato zero incremento 3 5 Abitanti residenti – stanze inoccupate numero assoluto Comune ------ Vedi dati DdP 3 10 Struttura economica locale (addetti e tipologia di aziende) numero assoluto CCIA Comune vedi dato DdP ------ 3 5 Tipologia di copertura vegetale % superficie sul totale forestale attinente tipologie prevalenti autoctone Comune dato da reperire incremento 5 10 Estensione suoli a destinazione agroforestale mq complessivi Comune DUSAF vedi dati presente documento presidio e consolidamento 5 8 Strade con valori > 65 decibel % su lunghezza rete comunale Comune dato da campionare decremento 2 2,5 Popolazione esposta numero assoluto popolazione esposta a elettromagnetismo superiore a valori di legge ARPA dato da reperire mantenimen to 5 2 kg/abitante e kg. e per mq. di sup. ind.li Provincia Comune R.L. vedi dati presente documento e dati da reperire decremento 1 2,5 % sul totale raccolto Provincia vedi dati presente documento incremento 1 2,5 Potenze installate (o quantità) di impianti fotovoltaici e termici su edifici KW complessivi / numero assoluto superfici captanti Comune Attuale = stato zero incremento 2 2,5 Energia consumata per settori di attività KW complessivi ISTAT vedi dati presente documento controllo 5 2,5 ml Comune ------ estensione 3 5 mq complessivi Comune ------ incremento 3 2,5 Produzione di rifiuti urbani e di origine ind.le MOBILITA’ TRASPORTI ENERGIA Raccolta differenziata Estensione percorsi ciclopedonali Dotazione parcamento auto Tab. 40 –Sistema di monitoraggio V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 186 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 N.B.: può essere valutata, in sede di report di monitoraggio, per la tematica suolo, l’utilizzo dell’uso reale del suolo (anche con dati DUSAF) in rapporto alla attuazione percentuale, con cadenza triennale, di quanto stabilito/verificato dal DdP, nonché l’utilizzo di matrici in grado di riassumere con parametri quantitativi la percentuale dei suddetti obiettivi raggiunti; ciascun obiettivo di monitoraggio andrà opportunamente “pesato” e graduato in funzione del livello prestazionale ottenuto (l’ultima colonna propone un valore pesato relativo che specifica il valore gerarchico di ciascun indicatore in funzione delle criticità locali, ∑=100). In generale si ritiene di stabilire di poter implementare/correggere il set attuale di indicatori in funzione delle esigenze (economiche – di disponibilità …) riscontrabili al momento dell’attuazione delle verifiche. Inoltre, alcune tematiche che denotano scarsa criticità locale attuale, possono anche essere monitorate nel caso in cui la loro evoluzione temporale conduca a situazioni diverse da quelle odierne. Monitoraggio post approvazione P.G.T.. Cenni metodologici. La responsabilità del monitoraggio può essere affidata all'amministrazione responsabile per l'attuazione del P.G.T.. L'identificazione degli indicatori necessari per il monitoraggio della gestione e attuazione del P.G.T. dovrebbe essere accompagnata dalla costruzione del database delle informazioni necessarie per calcolarli. Il database dovrebbe essere georiferito e appoggiarsi al Sistema Informativo Territoriale (SIT) dell'Ente responsabile per la gestione del P.G.T.. Il sistema dovrebbe basarsi sulla cooperazione tra strutture che assolvono alle seguenti funzioni: • gestione e monitoraggio del P.G.T.; • valutazione e revisione del piano e rapporti di monitoraggio; • sviluppo studi e ricerche. La prima funzione comprende le competenze informatiche necessarie per la gestione del sistema di monitoraggio, per l'aggiornamento del P.G.T. e il calcolo delle variazioni degli indicatori. La seconda funzione ha il compito di valutare l'andamento degli indicatori, di aggiornare il Rapporto Ambientale e proporre le eventuali revisioni di piano. La terza assolve al compito di sviluppare la conoscenza del sistema tramite nuovi studi e ricerche. L'attività di reporting assolve anche alla importante funzione di conservare la memoria del piano: scorrendo i vari rapporti si può ricostruire il percorso compiuto dal P.G.T.. L'archivio della memoria del P.G.T. sarà costituito sia dai testi dei vari rapporti, reperibili on-line, i quali forniscono il quadro sintetico della vicenda, sia dalle schede di ambito spaziale omogeneo che offrono il dettaglio analitico. Infatti, ogni qual volta una scheda d'ambito viene modificata, perché cambiano i valori degli indicatori o gli interventi previsti, la scheda vecchia non viene annullata ma riversata nell'archivio della memoria del P.G.T.. La funzione di tale archivio è importante, poiché il P.G.T., come gran parte delle attività umane, si configura come un processo di apprendimento che avviene anche attraverso errori (errori di previsione, errori di valutazione, errori di scelta politica, ecc.); se non si conserva memoria degli errori si finisce per continuare a sbagliare senza imparare. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 187 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 Altrettanto importante è l'attività di sviluppo della conoscenza tramite studi e ricerche su temi nuovi o mirati all'approfondimento di temi insufficientemente indagati. Gli strumenti a disposizione del monitoraggio sono molteplici e dipendono dal fenomeno oggetto di studio. È possibile distinguere le seguenti tipologie di strumenti: 1. gli strumenti con cui si eseguono misurazioni e campionamenti, che devono essere conformi agli standard internazionali e garantire una buona affidabilità nei valori e continuità di misura; 2. gli strumenti con cui si archiviano i dati del monitoraggio: i cataloghi e i database relativi alle informazioni già disponibili e costantemente aggiornabili costituiscono una fonte di informazione essenziale per la definizione del nucleo di indicatori da utilizzare nei monitoraggi; 3. gli strumenti di visualizzazione dell'informazione associata al monitoraggio: i GIS sono attualmente lo strumento più in uso per produrre mappe tematiche atte ad analizzare dove sono le stazioni, quali dati sono disponibili per ciascuna di esse, ecc., nonché la distribuzione sul territorio dei risultati del monitoraggio; 4. gli strumenti per l'analisi statistica dei dati, costituiti da numerosi pacchetti software e atti a permettere la visualizzazione degli indici statistici sintetici riferiti a una serie di dati. Tutti questi strumenti necessitano della costruzione di indicatori, o meglio della continua verifica, adattamento, aggiornamento degli indicatori già predisposti nella fase di elaborazione e Valutazione Ambientale del P.G.T.. Sul territorio europeo, nazionale e regionale esistono molteplici reti di monitoraggio per controllare i principali parametri ambientali. Nella situazione italiana le informazioni derivate da queste reti di monitoraggio sono raccolte dai vari Enti responsabili per i vari settori ambientali (esempio: l’ARPA); sono inoltre spesso disponibili anche presso le Direzioni Generali responsabili per l'ambiente delle singole Regioni (Regione Lombardia). Altri Enti che svolgono un ruolo di coordinamento e raccolta dei dati sono le ASL per gli aspetti sanitari, l'ISTAT per quanto concerne gli aspetti socio-economici e le Camere di Commercio, nonché eventuali altri Enti presenti sul territorio per gli aspetti economico-finanziari. Informazione e controllabilità pubblica hanno importanti conseguenze sul piano pratico: i database del sistema di monitoraggio devono essere accessibili al cittadino e ai soggetti che operano sul territorio, secondo quanto prescrive il principio base dell'e-government e secondo quanto sancito dalla Convenzione di Aarhus e dalla stessa Direttiva 01/42/CE. In seguito ai risultati dei rapporti di monitoraggio, l'amministrazione responsabile dell'attuazione del P.G.T. potrà decidere se e come intervenire sul P.G.T. stesso. Qualora gli scostamenti tra i valori previsti e i valori registrati per gli indicatori siano modesti, l'amministrazione potrebbe comunque continuare a effettuare i monitoraggi con le modalità già stabilite, sussistendo anche la possibilità che tali scostamenti siano dovuti al verificarsi di condizioni contingenti particolari. Tuttavia, nel momento in cui tali scostamenti risultassero significativi, diventerebbe necessario prendere provvedimenti contro il peggioramento delle condizioni ambientali e socio-economiche. Se le cause di tale fenomeno non fossero chiare, i monitoraggi dovrebbero essere intensificati, in modo da valutare con attenzione come intervenire. Se la responsabilità degli effetti inattesi fosse di interventi previsti dal P.G.T. e non ancora interamente finanziati o realizzati, sarebbe naturalmente corretto procedere a una revisione del P.G.T. stesso; se gli interventi fossero già stati realizzati, si dovrebbe V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 188 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 valutare come attenuarne gli effetti e comunque rivedere il P.G.T. al fine di escludere l'attuazione di interventi simili. Un parere sulla necessità di retroazione può anche essere espresso dai cittadini e dagli altri Enti territorialmente competenti, ai quali deve essere comunque garantito l'accesso alle relazioni di monitoraggio, la possibilità di verificarne i contenuti, di esprimere pareri e di segnalare la necessità di eventuali integrazioni. Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica (VAS) I rapporti di monitoraggio rappresentano i documenti di pubblica consultazione che l'amministrazione responsabile per il P.G.T. deve emanare con una periodicità fissata in fase di definizione del sistema di monitoraggio. La struttura di tali rapporti deve essere organizzata al fine di rendere conto in modo chiaro: • degli indicatori selezionati nel nucleo con relativa periodicità di aggiornamento; • dell'area di monitoraggio associata a ciascun indicatore; • dello schema di monitoraggio adottato (disposizione dei punti, fonti dei dati, metodologie prescelte, riferimenti legislativi, ecc.) e della periodicità di acquisizione dei dati; • delle difficoltà/problematiche incontrate durante l'esecuzione del monitoraggio; • delle variazioni avvenute nei valori degli indicatori, con un'analisi accurata dei dati e l'interpretazione delle cause che hanno dato origine a un determinato fenomeno; • dei possibili interventi di modificazione del P.G.T. per limitarne gli eventuali effetti negativi; • delle procedure per il controllo di qualità adottate. La descrizione degli elementi sopra elencati deve consentire un’agevole comprensione di tutte le fasi del lavoro svolto; è inoltre essenziale che la parte relativa alle condizioni causa-effetto risulti opportunamente documentata in modo da consentire l'analisi e la discussione sui risultati raggiunti. 5.1.8 – Studio di Incidenza (fase A2.7) Si omette la descrizione dello Studio di Incidenza delle scelte del Piano sui siti Rete Natura 2000, in quanto territorialmente assenti. I siti SIC più prossimi risultano essere quelli riferiti ad un ambito circoscritto interno al Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate ed all’ambito inserito nel Parco Spina Verde. V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 189 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 6 - ALLEGATI Tavole esemplificative • Tavola P3.1 del DdP – Orientamenti Iniziali (da fase di scoping) • ALTERNATIVA 1, rappresentazione grafica • ALTERNATIVA 2, rappresentazione grafica (elaborazione desunta da DdP-PGT) V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 190 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 191 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 ALLEGATO 1 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 192 Rapporto Ambientale – edizione novembre 2009 ALLEGATO 2 V.A.S. per il P.G.T. – Comune di Olgiate Comasco Pagina 193