Sound and Music - Novità discografiche Giugno - Luglio 2013 Robert King Torna sulla scena musicale internazionale con i primi due titoli della sua etichetta Vivat Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 Indice Hyperion ……………………………… CPO …………………………………… Aeon …………………………………… Alpha…………………………………… Arcana ………………………………… Ediciones Singulares …………………… Fuga Libera …………………………… PHI …………………………………… Ramée ………………………………… Ricercar ………………………………… Zig Zag ………………………………… Coro …………………………………… MDG …………………………………… Chandos ……………………………… LSO …………………………………… Mariinsky ……………………………… Vivat …………………………………… E Lucevan Le Stelle Records……………… Paya Sound …………………………… Urania ………………………………… Tactus ………………………………… Pure Pleasure …………………………… Stockfish ……………………………… Analogue Productions …………………… Hi-Q Supercuts ………………………… OMR …………………………………… Naim …………………………………… Speakers Corner ………………………… 2 8 15 15 16 16 17 17 18 18 19 19 20 24 28 28 29 30 30 32 34 36 39 39 41 41 42 42 Primo piano …………………………… 28 SERGEI PROKOFIEV MAR0540 (Blu-ray alto prezzo) IL GIOCATORE 2 JAMES MACMILLAN TENEBRAE RESPONSORIES E ALTRE OPERE SACRE Westminster Cathedral Choir, London Brass, Martin Baker CDA67970 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179704 J. MacMillan: Tu es Petrus; Dignus est Agnus; Tenebrae Responsories; Summae Trinitati; Benedictus Deus; Ave maris stella; Tota pulchra es; After Virtue; Serenity; The Edinburgh Te Deum; Ecce sacerdos magnus; Processional on Tu es Petrus Il Westminster Cathedral Choir e il suo direttore Martin Baker fanno ritorno in questo disco al compositore scozzese James MacMillan, autore di una produzione corale intrisa di energia, passione e luminosità che ha contribuito a renderlo uno degli esponenti più emblematici del panorama musicale contemporaneo. Il programma di questo nuovo disco comprende una versione estremamente drammatica dei Tenebrae Responsories, un lavoro pervaso da una intensa spiritualità e da una insostenibile carica emotiva che ricordano i toni suggestivi e alcuni degli effetti corali delle Seven Last Words from the Cross (1993, disponibile in CDA67460), una delle opere più rappresentative della prima fase della parabola creativa di MacMillan. Nelle vibranti interpretazioni di Tu es Petrus, Summae Trinitati ed Ecce sacerdos magnus il Westminster Cathedral Choir è affiancato dall’ensemble di ottoni London Brass. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 IGOR STRAVINSKY INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO E ORCHESTRA BENJAMIN BRITTEN Steven Osborne, piano BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov CDA67870 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571178707 CONCERTO PER PIANO E ORCHESTRA Steven Osborne, piano BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov CDA67625 (CD alto prezzo) IGOR STRAVINSKY JEU DE CARTES, AGON E ORPHEUS BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov CDA67698 (CD alto prezzo) I. Stravinsky: Canto dei battellieri del Volga per strumenti a fiato e percussioni; Concerto per piano e strumenti a fiato; Capriccio per piano e orchestra; Cinque Movimenti per piano e orchestra; Concerto per orchestra d’archi; Canone su un tema popolare russo La Hyperion è felice di presentare il nuovo disco di Steven Osborne e della BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Ilan Volkov, un team di altissimo livello vincitore di un gran numero di prestigiosi riconoscimenti discografici, tra i quali spicca un Gramophone Award. Il programma di questo disco presenta tutte le opere per piano e orchestra di Igor Stravinsky, con l’aggiunta del Concerto in re maggiore per orchestra d’archi. La tesa e nervosa brillantezza ritmica di questi lavori si adatta alla perfezione alla concezione artistica di questi interpreti. In particolare, la straordinaria congenialità dimostrata da Volkov nei confronti dello stile neoclassico di Stravinsky trova conferma nelle entusiastiche recensioni con cui la stampa specializzata di tutto il mondo ha accolto la sua recente registrazione di Jeu de cartes, Agon e Orpheus. Già disponibili: MODEST MUSSORGSKY SERGEI PROKOFIEV QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE E ALTRE OPERE PER PIANO Steven Osborne, piano CDA67896 (CD alto prezzo) FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 33 London Haydn Quartet CDA67955 (2 CD al prezzo di uno) Barcode: 0034571179551 Il quarto volume della splendida integrale dei quartetti per archi di Haydn varata dalla Hyperion vede l’ensemble di strumenti originali London Haydn Quartet in forma smagliante. I dischi precedenti sono stati recensiti in termini molto lusinghieri dalla stampa specializzata internazionale per le «scintillanti sonorità degli strumenti con corde di budello, suonati con un’intonazione impeccabile […] La delicatezza con cui questo ensemble dà corpo anche alle nuances più impalpabili e la grande attenzione che presta alle sfumature armoniche rappresentano una vera delizia anche per gli ascoltatori più esigenti» (Gramophone). Questo cofanetto doppio offerto al prezzo di un solo CD presenta i sei lavori dell’op. 33, che Haydn compose a Esterháza oltre dieci anni dopo la raccolta di quartetti prece3 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 dente, e che raggiunsero una fama immediata in tutta Europa subito dopo la loro pubblicazione. Già disponibili con il London Haydn Quartet: THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOLUME 60 THEODORE DUBOIS Cédric Tiberghien, piano BBC Scottish Symphony Orchestra, Andrew Manze CDA67931 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179315 FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 17 CDA67722 (2 CD al prezzo di 1) QUARTETTI PER ARCHI OP. 20 CDA67877 (2 CD al prezzo di 1) QUARTETTI PER ARCHI OP. 9 CDA67611 (2 CD al prezzo di 1) 4 T. Dubois: Concerto capriccioso per piano e orchestra; Concerto n. 2 per piano e orchestra; Suite per piano e orchestra d’archi Dopo aver realizzato una serie di dischi solistici e cameristici accolti con unanime entusiasmo sia dal pubblico sia dalla critica, l’eccellente pianista francese Cédric Tiberghien entra a far parte del selezionatissimo gruppo di pianisti che la Hyperion ha scelto per la collana The Romantic Piano Concerto, firmando il sessantesimo volume dedicato a Théodore Dubois. Il programma comprende tre opere di questo compositore francese oggi quasi dimenticato, che tracciano un interessante spaccato dell’evoluzione stilistica avvenuta in oltre quarant’anni della sua carriera. In particolare, il Concerto capriccioso del 1876 sembra uno studio preliminare concepito nello stile di compositori della prima fase del romanticismo come Carl Maria von Weber e Felix Mendelssohn, mentre il più viscerale Concerto in fa minore del 1897 si colloca nel solco tracciato dalla produzione di Camille Saint-Saëns e l’inedita Suite per piano e orchestra d’archi del 1917 pare evocare atmosfere neoclassiche. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 GEORG FRIEDRICH HANDEL CHANDOS ANTHEM N. 5, 6 E 8 Susan Gritton, Iestyn Davies, Thomas Hobbs Trinity College Choir Cambridge Orchestra of the Age of Enlightenment, Stephen Layton CDA67926 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179261 Già disponibili: GEORG FRIEDRICH HANDEL CHANDOS ANTHEM N. 7, 9 E 11 Solisti, Trinity College Choir Cambridge, Academy of Ancient Music, Stephen Layton CDA67737 (CD alto prezzo) GEORG FRIEDRICH HANDEL DETTINGEN TE DEUM G.F. Handel: Chandos Anthem n. 8 O come, let us sing unto the Lord HWV253; Chandos Anthem n. 6a As pants the hart HWV251b; Chandos Anthem n. 5a I will magnify thee, O God HWV250a Le meravigliose intonazioni dei testi liturgici realizzate da Händel per il primo duca di Chandos sono considerate tra le opere corali meno note del grande compositore di Halle, ma anche tra le più attraenti, come si può facilmente notare da questo secondo volume della loro integrale curata per la Hyperion dal Trinity College Choir di Cambridge diretto da Stephen Layton. Queste opere si pongono nel solco dello stile inglese che Händel portò ad altissimi livelli di perfezione in Acis and Galatea e in oratori come Judas Maccabaeus. Tra i solisti di questo disco meritano di essere citati i grandi specialisti händeliani Susan Gritton e Iestyn Davies e il giovane tenore Thomas Hobbs, che vanta un timbro caldo e un temperamento lirico che sembrano fatti apposta per eseguire questo genere di opere. Da parte sua, il Trinity College Choir di Cambridge sfoggia la sua caratteristica esuberanza giovanile, temperata con eleganza, precisione e molto buon gusto dalla esperta direzione di Stephen Layton. Solisti, Trinity College Choir Cambridge, Academy of Ancient Music, Stephen Layton CDA67678 (CD alto prezzo) AA.VV. KREEK’S NOTEBOOK - OPERE SACRE DAGLI STATI BALTICI Choir of Royal Holloway, Britten Sinfonia, Rupert Gough CDA67968 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179681 T. Korvits Kreegi vihik (Kreek’s Notebook); The night is darkening round me A. Maskats: Lacrimosa; Lugums naktij (Preghiera alla notte) P. Plakidis: In memoriam; Fatamorgana Con i dischi pubblicati di recente dalla Hyperion il Choir of Royal Holloway ha dimostrato di essere tra gli interpreti più ispirati del repertorio contemporaneo dei paesi baltici. L’opera di maggiore interesse presentata in questo disco è basata su alcuni inni tradizionali estoni, raccolti organicamente per la prima volta all’inizio del XX secolo da Cyrillus Kreek, un compositore che può essere considerato sotto molti aspetti l’equivalente estone di Béla Bartók e di Percy Grainger. Durante il 5 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 regime sovietico questi inni sacri vennero messi al bando e finirono per cadere nell’oblio. Verso la fine del XX secolo gli studiosi gettarono nuova luce su queste splendide raccolte tradizionali e Tõnu Kõrvits si mise in evidenza nella riscoperta di queste opere e nel tentativo di riproporle al grande pubblico. Nel comporre il Kreegi vihik Kõrvits ha reso omaggio a Cyrillus Kreek, proponendo un excursus negli inni popolari contemporanei. Sebbene gli otto movimenti di questo lavoro rivelino una grande unità drammatica, ognuno di essi è caratterizzato da una timbrica e da un’orchestrazione molto diverse. L’ornamentazione delle linee vocali rivela un brillante stile improvvisatorio e spunti dai tratti sognanti che evocano l’immagine della gloriosa tradizione corale dell’Europa orientale. AA.VV. HEAR MY PRAYER Jeremy Budd, voce bianca; Andrew Lucas, organo St Paul’s Cathedral Choir, John Scott CDH55445 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154459 BO HANSSON ENDLESS BORDER E ALTRE OPERE CORALI Royal Holloway Choir Rupert Gough CDA67881 (CD alto prezzo) VYTAUTAS MISKINIS OPERE CORALI Royal Holloway Choir Rupert Gough CDA67818 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone). 6 F. Mendelssohn: Hear my prayer B. Rose: Feast Song for St Cecilia J. Brahms: Ye now are sorrowful (Ein deutsches Requiem op. 45) G. Allegri: Miserere mei, Deus J. Harvey: Come, Holy Ghost J. Tavener: I will lift up mine eyes (Salmo 121) M. Wise The ways of Zion do mourn C. Villiers Stanford: Morning, Communion and Evening Service in sol maggiore op. 81 B. Britten: Festival Te Deum op. 32 Questo disco vede un St Paul’s Cathedral Choir in forma smagliante eseguire una suggestive antologia di opere sacre, comprendente alcuni dei brani corali più famosi di tutti i tempi, tra cui il commovente Hear my prayer di Felix Mendelssohn, una parte dell’Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms e il celebre Miserere di Gregorio Allegri. Il programma propone anche alcuni brani di due dei compositori più “mistici” del XX secolo, Jonathan Harvey e Sir John Tavener, e si lancia in un inarrestabile crescendo che culmina nella grandiosità del Magnificat e Nunc dimittis in sol maggiore di Charles Villiers Stanford e nei gioiosi toni declamatori del Te Deum di Benjamin Britten. «L’assoluto controllo, la luminosità e la purezza dell’interpretazione e l’intelligente musicalità del St Paul’s Cathedral Choir sono apprezzabili sotto tutti gli aspetti» (Gramophone). Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 SIR CHARLES VILLIERS STANFORD PIOTR ILIC CIAIKOVSKY - ANTON ARENSKY OPERE CAMERISTICHE OPERE CAMERISTICHE Piers Lane, piano; Garth Knox, viola; RTÉ Vanbrugh Quartet CDH55434 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154343 Raphael Ensemble CDH55426 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154268 C. Villiers Stanford: Quintetto per archi e piano op. 25; Quintetto n. 1 per archi op. 85 In questo disco il RTÉ Vanbrugh Quartet - per l’occasione affiancato dal violista Garth Knox e dal pianista Piers Lane prosegue la sua apprezzabile esplorazione della poco nota produzione cameristica di Sir Charles Villiers Stanford, eseguendo il Quintetto per archi n. 1 e il Quintetto per archi e piano. Crescendo a Dublino negli anni Cinquanta e Sessanta del XIX secolo, Sir Charles Villiers Stanford ebbe la possibilità di ascoltare opere cameristiche di altissimo livello, anche se i migliori ensemble cameristici dell’epoca si recavano nella capitale irlandese solo sporadicamente. Scritto nel 1886, l’energico Quintetto per archi e piano trasporta il pubblico dall’introspezione malinconica dei primi due movimenti in un’atmosfera gioiosa e ottimistica. Il brillante ed elaborato Quintetto n. 1 per archi è caratterizzato dalla presenza di complesse figurazioni ornamentali, che ricordano i canti tradizionali irlandesi. P.I. Ciaikovsky: Sestetto per archi op. 70 Souvenir de Florence A. Arensky: Quartetto n. 2 per archi op. 35 Il brillantissimo Sestetto per archi Souvenir de Florence di Ciaikovsky è senza dubbio una delle opere più famose della letteratura cameristica per archi di tutti i tempi. In questo disco viene presentato con il Quartetto op. 35 di Arensky, che venne scritto per celebrare la memoria di Ciaikovsky. «Una gemma di grande fascino e immediatezza […] Un disco davvero consigliabile, anche per la sua eccellente qualità sonora» (Classic CD) «Il Quartetto di Arensky è una pagina veramente deliziosa […] L’interpretazione e la qualità sonora sono assolutamente superbe. Non riesco a immaginare un’esecuzione migliore di questi due capolavori di Ciaikovsky e di Arensky» (Fanfare, Stati Uniti). 7 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 SIR JOHN TAVENER ANDRZEJ PANUFNIK OPERE SACRE INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 6 Michael Oberaigner, timpani; Christian Loeffler, percussioni Konzerthausorchester Berlin, Lukasz Borowicz CPO777685 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203768523 St George’s Chapel Choir Windsor, Christopher Robinson CDH55414 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154145 J. Tavener: The Uncreated Eros; Magnificat e Nunc dimittis Collegium Regale; The Lamb; Two Hymns to the Mother of God (Hymn to the Mother of God; Hymn for the Dormition of the Mother of God); Today the Virgin ‘A Christmas carol’; God is with us ‘A Christmas proclamation’; Ode of Saint Andrew of Crete; Love bade me welcome; The Tiger; Αιωνια Considerato da molti addetti ai lavori il più eminente compositore inglese di opere corali vivente, Sir John Tavener ha scritto una serie di opere di straordinaria bellezza, che vengono eseguite regolarmente nelle chiese e nelle cattedrali del Regno Unito e nelle più solenni cerimonie di stato. Questa straordinaria registrazione del St George’s Chapel Choir del Castello di Windsor diretto da Christopher Robinson comprende tra le altre cose The Lamb, una delle opere corali più famose degli ultimi decenni del XX secolo. 8 A. Panufnik: Concertino per timpani, percussioni e archi; Sinfonia di Speranza (Sinfonia n. 9) Dopo Beethoven, la composizione della Nona Sinfonia è stata vista da molti autori come una sfida ricca di significati simbolici, un fatto a cui non è sfuggito ad Andrzej Panufnik, che affrontò questo snodo della sua carriera scrivendo la più vasta e ambiziosa delle sue sinfonie. A quanto si dice, anche la sinfonia di Panufnik avrebbe dovuto prevedere una sezione corale, ma alla fine il compositore polacco decise di fare ricorso alla sola orchestra. In ogni caso, questo non gli impedì di avvicinarsi al nobile idealismo della Nona di Beethoven, come sottolineò lui stesso nel corso di un’intervista: «Con la Sinfonia di Speranza ho espresso in termini musicali la mia visione del concetto di speranza; in particolare, tramite le sue note ho cercato di comunicare un messaggio spirituale, la mia fiducia nell’umanità e il mio desiderio che tutti i popoli possano condividere la tolleranza per le persone di razza e di fede diverse. Questa sinfonia fa parte della mia incessante ricerca di nuove dimensioni musicali e spirituali. Scrivendo questa sinfonia mi sono impegnato per far coesistere la rigida disciplina che mi sono imposto con l’espressione delle mie emozioni più profonde». Una nuova sensazionale scoperta che ci viene proposta dalla Konzerthausorchester Berlin diretta da Lukasz Borowicz. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. DANIEL-FRANCOIS-ESPRIT AUBER THE VIRTUOSO RECORDER - VOLUME 2 LA MUETTE DE PORTICI Cappella Academica Frankfurt Michael Schneider flauto dolce e direzione CPO777316 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203731626 Solisti, Opernchor des Anhaltischen Theaters Anhaltische Philharmonie Anthony Hermus CPO777694 (2 CD alto prezzo) Barcode: 0761203769421 Concerti per flauto dolce, archi e basso continuo di Giuseppe Sammartini, Nicola Fiorenza, Francesco Montanari, Giuseppe Tartini, Leonardo Vinci e Giovanni Antonio Piani Dopo lo straordinario successo ottenuto dal disco dedicato ai concerti virtuosistici per flauto dolce di compositori barocchi tedeschi (CPO777534), Michael Schneider volge la sua attenzione al repertorio barocco italiano. Tra il XVII e il XVIII secolo il flauto dolce conobbe una grandissima fortuna in città come Venezia (soprattutto all’Ospedale della Pietà) e Napoli. In questo meraviglioso disco Schneider dimostra quali splendide opere per flauto dolce l’Italia possa vantare oltre ai celebri lavori di Antonio Vivaldi, che il virtuoso tedesco ha già registrato in passato per la CPO. Una serie di raccolte custodite nelle principali biblioteche italiane e in collezioni private ha consentito di scoprire un gran numero di gemme virtualmente sconosciute, tra le quali spiccano i concerti di Nicola Fiorenza, Francesco Mancini e Antonio Piani. In particolare, il Concerto in fa maggiore per flauto dolce soprano di Giuseppe Sammartini è considerato uno dei lavori più significativi e brillanti del repertorio di uno strumento troppo spesso trascurato per il suo impiego nella scuola dell’obbligo. In questo disco è presente anche il grande virtuoso di violino Giuseppe Tartini con un delizioso Concertino, che viene presentato in prima registrazione mondiale. A dispetto dello straordinario trionfo che il pubblico francese tributò nel 1880 alla cinquecentesima rappresentazione della Muette de Portici (un risultato quasi fantascientifico per l’epoca), oggi questa grande opera storica in cinque atti di DanielFrançois-Esprit Auber è caduta in un oblio quasi totale e viene messa in scena solo dai teatri dai programmi più innovativi. A questa triste situazione pone in parte rimedio la CPO, che arricchisce il suo catalogo di rarità operistiche con la splendida produzione presentata nell’aprile del 2010 dall’Anhalt Theater di Dessau con la direzione di Anthony Hermus. Con ogni probabilità, in quattro secoli di storia del melodramma nessun’altra opera produsse conseguenze politiche e sociali così immediate ed evidenti come La muette de Portici. La prima rappresentazione andata in scena a Bruxelles nel 1830 alla presenza del re d’Olanda dimostrò meglio di qualsiasi parola quanto Auber e il suo librettista Scribe fossero riusciti a cogliere lo spirito del loro tempo e a dare voce all’incontenibile risentimento che i membri delle classi sociali più umili provavano nei confronti del nuovo ordine imposto dalla Restaurazione. Il pubblico del teatro belga vide infatti nella figura della pescatrice muta Fenella una chiara allusione alla sua patria oppressa. Il duetto tra Masaniello e Pietro chiamava il popolo alla rivolta per liberare il sacro suolo della patria e la citazione di un brano della Marsigliese ebbe un effetto così dirompente che il pubblico presente in sala si precipitò fuori dal teatro e occupò il Palazzo di Giustizia. Di fatto, la prima rappresentazione della Muette de Portici segnò l’inizio della rivoluzione belga del 1830, che permise al paese di ottenere l’indipendenza dal giogo olandese. 9 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 FRIEDRICH WITT - CARL FRIEDRICH PRINCIPE DI LOEWENSTEIN-WERTHEIM-FREUDENBERG OPERE CAMERISTICHE Consortium Classicum, Dieter Klöcker, clarinetto e direzione CPO777486 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203748624 F. Witt: Settimino per clarinetto, corno, fagotto, due violini, viola, violoncello e contrabbasso; Quartetto per corno, violino, viola e violoncello; Quartetto per fagotto, violino, viola e violoncello Carl Friedrich: Quintetto per flauto, due violini, viola e violoncello Sebbene le sue opere abbiano goduto di una grandissima popolarità per tutta la durata della sua vita, Friedrich Witt fu completamente dimenticato subito dopo la sua morte. Questo triste destino si spiega in parte con il fatto che - pur non essendo ostile in linea di principio alle tendenze più innovative della musica dei suoi tempi - Witt fu sempre ritenuto un compositore troppo legato alla tradizione del Classicismo viennese. Sotto il profilo stilistico, Witt si distinse soprattutto per le sue eleganti melodie e per la sua efficace scrittura strumentale. I lavori cameristici per archi e strumenti a fiato proposti in questo disco nell’interpretazione del celebre Consortium Classicum diretto dal compianto Dieter Klöcker sono pervasi da toni molto suggestivi e presentano anche qualche elemento proprio dello stile romantico. Negli ultimi anni della sua vita Witt trascorse qualche tempo come compositore alla corte del principe Carl Friedrich zu Loewenstein, un nobile dotato di un notevole talento musicale, che tra le altre cose realizzò una brillante trascrizione per flauto, violino, due viole e violoncello dei suoi Quartetti concertati per archi. 10 JOHANN CHRISTOPH PACHELBEL INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 1 James David, Christian Schmitt, Jürgen Essl, Michael Belotti, organo CPO777556 (5 SACD basso prezzo) Barcode: 0761203755622 J.C. Pachelbel: L’anno liturgico: da Pasqua alla Festa di San Michele; Psalmlieder I; Katechismuslieder e altro I; Katechismuslieder e altro II; Hexachordum Apollinis Con questo corposo cofanetto di cinque SACD realizzati da alcuni organisti di altissimo livello su organi storici la CPO inaugura una ambiziosissima integrale delle opere organistiche di Johann Pachelbel, uno degli esponenti più autorevoli della tradizione organistica della Germania meridionale. Come ha scritto il celebre organista Michael Belotti: «Questa edizione discografica si pone l’obiettivo di far conoscere la produzione per strumento a tastiera di Pachelbel in un’ottica nuova, allo scopo di correggere l’opinione ancora molto diffusa secondo la quale Pachelbel non sarebbe altro che il compositore di opere liturgiche di scarso valore artistico. Dal momento che è molto difficile distinguere i lavori scritti per l’organo da quelli concepiti per il clavicembalo, in questa edizione si è deciso di presentare tutte le opere giunte fino ai giorni nostri in dodici CD, dieci dei quali presentano registrazioni effettuate su diversi organi storici e gli altri due al clavicembalo. La maggior parte degli organisti del XX secolo si basò su due edizioni della produzione organistica di Pachelbel, il Denkmälerausgabe di Max Seiffert pubblicato tra il 1901 e il 1903 e la silloge delle sue opere curata da Karl Matthaei e in seguito aumentata da Wolfgang Stockmeier». Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 GEORG SCHUMANN FRANZ VON SUPPE LIEDER E OPERE PER PIANO EXTREMUM JUDICIUM Silvia Weiss, soprano; Karola Theill, piano CPO777713 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203771325 Solisti, Coro dell’Opera di Graz; Grazer Philharmonisches Orchester Adriano Martinolli D’Arcy CPO777842 (2 CD alto prezzo) Barcode: 0761203784226 G. Schumann: Sei Lieder op. 56; Erinnerungen per piano op. 36 n. 2; Tre Lieder op. 15; Im Frühling per piano op. 36 n. 5; Mädchenlieder op. 35; Wie wogt es... per piano op. 4 n. 2; Tre Lieder op. 14; Am Abend per piano op. 23 n. 2; Tre Lieder op. 38 Gli appassionati dei repertori meno conosciuti hanno imparato ad apprezzare l’arte di Georg Schumann dai dischi dedicati dalla CPO alla sua produzione cameristica e ai lavori sinfonici e un critico molto autorevole ha affermato in una recensione che il pubblico aspettava con impazienza di scoprire nuove opere di questo compositore. Detto fatto: l’etichetta tedesca è orgogliosa di presentare in questo disco una vasta silloge dei Lieder di questo protagonista del panorama musicale tedesco della prima metà del XX secolo. Oggi Schumann viene fatto rientrare in genere nell’ambito stilistico del Tardo Romanticismo, mentre durante la sua vita era considerato tra gli esponenti del Neoromanticismo. Oltre alle opere per piano, nella produzione di Schumann si segnalano parecchi Lieder e opere corali. In questo incantevole disco viene proposta un’ampia silloge delle oltre sessanta arie e Lieder che diede alle stampe tra il 1888 e il 1944, con alcune pagine pianistiche accuratamente selezionate. Composti nel 1904 su versi del celebre poeta Paul Heyse, i Mädchenlieder op. 15 rappresentano uno dei vertici assoluti della produzione liederistica di Schumann. Il programma è degnamente completato da una serie di pagine pianistiche, il cui stile molto simile a quello dei Lieder ohne Worte li pone particolarmente vicini allo spirito delle opere vocali di Schumann. Ancora oggi molti appassionati di musica ignorano che il Re dell’Operetta Franz von Suppé era un compositore molto ferrato sotto l’aspetto tecnico, una dote che doveva in larga misura al suo professore di composizione Simon Sechter che - per la cronaca - aveva avuto tra i suoi numerosi allievi anche Anton Bruckner. Grazie a questa solida formazione, Suppé seppe mettersi in grande evidenza non solo nel campo dell’operetta, ma anche nell’ambito della musica sacra, un fatto che trova conferma nel giudizio molto lusinghiero che un critico tutt’altro che benevolo come Johannes Brahms riservò ad alcuni suoi lavori. Nel 1855 Suppé compose un requiem per Franz Pokorny, un’opera drammatica pervasa da una intensa vena melodica. In seguito, Suppé sottopose quest’opera a una radicale revisione, raddoppiò la durata e lo trasformò praticamente in un requiem-oratorio. Le parti comuni del requiem rimasero invariate, ma furono legate tra loro da ariosi, recitativi e interludi che anticipano il carattere delle sezioni successive, costituendo una sorta di transizione e in molti casi ne introducono i temi. Il preludio dai toni drammatici che vede grandi protagonisti gli ottoni, l’organo e il tam-tam costituisce l’incipit ideale per quest’opera straordinaria riscoperta di recente a Trieste. 11 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 JULIUS ROENTGEN FRANZ LISZT CONCERTI PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA RAPSODIE UNGHERESI Gregor Horsch, violoncello Netherlands Symphony Orchestra, David Porcelijn CPO777234 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203723423 Wiener Akademie, Martin Haselböck CPO777797 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203779727 J. Roentgen: Concerto n. 1 per violoncello e orchestra; Concerto n. 2 per violoncello e orchestra; Concerto n. 3 per violoncello e orchestra La straordinaria integrale delle opere di Julius Roentgen avviata dalla CPO non potrebbe dirsi completa senza i tre concerti per violoncello e orchestra, che in questo disco vengono interpretati da Gregor Horsch, primo violoncello della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam. Anche dando una semplice occhiata al catalogo delle sue opere, non è difficile rendersi conto che Roentgen riservò sempre una grande attenzione al violoncello. Dal 1870 al 1930 Roentgen compose non solo quattordici sonate e molti brani per violoncello e piano, ma anche cinque lavori per violoncello solo e tre concerti, una serie di variazioni e una fantasia per violoncello e orchestra. Sia il Concerto n. 1 sia il Concerto n. 2 si aprono con una lunga linea melodica eseguita dallo strumento solista, sostenuta e accompagnata da poderosi accordi dell’orchestra. Queste opere presentano numerose sezioni indicate dallo stesso autore come “quasi cadenza” che lasciano ampio spazio al solista per sfoggiare il suo virtuosismo. Horsch è accompagnato da una Netherlands Symphony Orchestra in forma smagliante diretta con polso e molto buon gusto da un ispirato David Porcelijn. 12 Franz Liszt (1811-1886): Rapsodie ungheresi n. 1-6, trascrizioni per grande orchestra di Franz Doppler Concepite in origine per piano, le Rapsodie ungheresi ottennero un successo tale dal spingere il grande pianista- compositore ungherese ad accarezzare l’idea di realizzarne una versione per orchestra. Questi arrangiamenti vennero portati a termine da Liszt negli ultimi anni del suo soggiorno a Weimar e nel giro di pochissimo tempo queste opere dal carattere brillante e pieno di vita entrarono nel cuore di un pubblico vastissimo. Nel 2009, in occasione del secondo centenario della nascita di Liszt il celebre direttore austriaco Martin Haselböck iniziò a registrare per la CPO l’integrale delle sue opere orchestrali utilizzando strumenti originali del XIX secolo. L’attento studio dei manoscritti e l’impiego di strumenti originali hanno permesso di ottenere un impasto sonoro di suggestiva bellezza, che trasporta quasi per magia l’ascoltatore in una sala da concerti della metà del XIX secolo, consentendogli di apprezzare dettagli pressoché inediti di queste conosciutissime opere. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 HEINRICH SCHUTZ MADRIGALI ITALIANI OP. 1 Sette Voci, Peter Kooij CPO777660 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203766024 Fondato nel 2001, l’ensemble Sette Voci è una formazione composta da cantanti di grandissimo talento provenienti da parecchi paesi europei, che possono vantare una carriera costellata di grandi successi e di diversi riconoscimenti di grande prestigio. Sotto la guida del baritono olandese Peter Kooij, l’ensemble Sette Voci è considerato tra gli interpreti più autorevoli del repertorio vocale rinascimentale, un giudizio che trova conferma in questa straordinaria edizione dei diciannove Madrigali italiani op. 1 di Heinrich Schütz. Pubblicati nel 1611, questi madrigali - un genere che Schütz non avrebbe mai più affrontato nel corso della sua lunga carriera - rappresentano uno dei vertici della vasta produzione del grande compositore tedesco. Sotto l’aspetto stilistico, questa raccolta è di gran lunga superiore rispetto alla maggior parte delle opere che furono composte secondo il modello del madrigale tradizionale senza basso continuo fino ai primi anni del XVII secolo. L’ensemble Sette Voci supera con grande nonchalance le innumerevoli difficoltà tecniche presenti in questi capolavori della letteratura vocale del primo Barocco ed esprime con grande immediatezza i contenuti espressivi ed emozionali di quello che va legittimamente considerato uno dei più grandi compositori del XVII secolo. LORENZ CHRISTOPH MIZLER LIEDER E ODI Klaus Mertens, baritono; Sibylla Rubens, soprano Rudolf Lutz, clavicembalo; Maya Amrein, violoncello CPO777803 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203780327 L.C. Mizler: Dass die Freiheit besser sei, als wenn man sich verliebt; Die Zufriedenheit; Die unglückliche Liebe; Von der Selbstzufriedenheit; Das Lob der edlen Freiheit; Als er im Lieben vorsichtig sein wollte; Soldatenlied; Lob der Musik; Kurzer Begriff eines glückseligen Lebens; Die Gelassenheit; Die Mittelmässigkeit; Die Bildhauerkunst; Ein guter Freund, das beste Vergnügen; Schweigen und Hoffen; Die verworfne Liebe; An Margis; An Coelestinen; An Florabellen; Als er sich endlich wagte; Als er das, was er liebte Nelle scarne voci di enciclopedia scritte sul suo conto, si legge che Lorenz Christoph Mizler svolse con grande profitto le attività di filosofo, letterato, fisico, editore, collezionista di libri, teorico musicale e musicologo. Sul suo conto si può dire che si assunse il compito di condurre ricerche molto rigorose in un gran numero di campi diversi, ma non bisogna dimenticare che seppe individuare la vera essenza della musica al di là dei suoi aspetti più razionali. Nato nei domini del margravio di Ansbach, dal 1731 al 1734 Mizler ebbe la fortuna di studiare con Johann Sebastian Bach, al quale rimase legato per tutto l’arco della sua vita. Sebbene le biografie di Bach lo citino solo en passant, Mizler ebbe un’importanza tutt’altro che trascurabile nel panorama musicale tedesco della seconda metà del XVIII secolo, un fatto che ha convinto la sede della Franconia della Bayerische Rundfunks a unire le forze con la Settimana Bach di Ansbach, la CPO e la casa editrice Ortus-Musikverlag di Besskow-Berlino per presentare in prima registrazione mondiale una vasta silloge di odi di Mizler. I bellissimi brani proposti in questo disco consentono di farsi un’idea molto realistica dell’arte di uno dei compositori più interessanti del suo tempo e del tuttora poco conosciuto repertorio profano per voce e basso continuo in lingua tedesca della seconda metà del XVIII 13 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 secolo. Da notare che i manoscritti di queste opere riportano solo la parte della voce e qualche volta stringate indicazioni per la realizzazione del basso continuo. JOHANN KUHNAU SONATE PER CLAVICEMBALO RICHARD WAGNER OPERE PER PIANO E LIEDER Tobias Koch, piano e direzione; Mauro Peter, tenore Peter Schöne, basso; Männer-Doppelquartett des Madrigalchors der Hochschule für Musik und Theater München CPO777800 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203780020 Jan Katzschke, clavicembalo di Dietrich Hein (2000) CPO777532 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203753222 J. Kuhnau: Sette sonate per clavicembalo da Frische ClavierFrüchte Johann Kuhnau è stato spesso oscurato dalla stella luminosissima di Johann Sebastian Bach, ma molti dimenticano che fu lui a convincere il futuro autore delle Variazioni Goldberg a dare alle sue prime quattro opere per strumento a tastiera a stampa il titolo di Clavier-Übung e che ricoprì prima di lui l’incarico di direttore musicale della Chiesa di San Tommaso di Lipsia fino alla sua morte avvenuta nel 1722. Recenti studi musicologici hanno permesso di stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che Kuhnau era un compositore di grande talento e nelle illuminanti note in cui prende in esame la produzione per strumento a tastiera dei compositori tedeschi vissuti prima di Bach il pianista e compositore Eduard Erdmann scrive testualmente: «Kuhnau fu uno dei più grandi compositori di opere per strumento a tastiera e la sua produzione merita assolutamente di essere riscoperta ai massimi livelli». Le sonate di Kuhnau suscitarono grande impressione e misero in moto quella vera e propria marcia trionfale della sonata per piano, che avrebbe raggiunto il suo punto più alto alcuni decenni più tardi con gli straordinari capolavori beethoveniani. Queste sonate vennero accolte con un tale entusiasmo che Kuhnau si sentì quasi in dovere di scriverne e farne pubblicare altre, tra cui i Frische Clavier-Früchte, nelle quali il compositore tedesco rivelò tutto il suo talento e le sua creatività, che oggi possiamo apprezzare grazie alla splendida interpretazione del clavicembalista Jan Katzschke. 14 R. Wagner: Sonata op. 4 WWV 26; Sette Composizioni ispirate al Faust di Goethe WWV 15; Sonata op. 1 WWV 21 Nell’anno in cui il mondo della musica rende omaggio a Richard Wagner in occasione del secondo centenario della sua nascita la CPO non poteva certamente rimanere inerte. Con questo disco di sorprendente bellezza l’etichetta tedesca va alla scoperta dei primi lavori scritti da un grande compositore che non è certamente passato alla storia per essere un fanciullo prodigio. Quando portò a termine la sua opera prima, la Sonata in si maggiore per piano, Wagner aveva infatti già compiuto 26 anni. Negli otto anni precedenti il grande compositore di Lipsia aveva ricoperto quattro incarichi musicali di un certo prestigio - per la precisione a Würzburg, Magdeburgo, Königsberg e Riga - un curriculum tutt’altro che disprezzabile per un giovane che aspirava ad affermarsi nel difficile campo della composizione. Nel corso di questi anni Wagner compose un incredibile numero di lavori, tra due opere teatrali, una sinfonia, quattro ouvertures da concerto, due imponenti sonate e una nutrita serie di brani vocali e corali. Le due sonate presentate in questo disco sono monumentali anche per l’epoca in cui furono composte e vantano una scrittura che cerca enfaticamente di rifarsi all’ineludibile modello beethoveniano. Costruito tra il 1851 e il 1852 e tenuto in perfette condizioni, il grand piano utilizzato per questa registrazione è considerato il più grande capolavoro della casa costruttrice Steingräber di Bayreuth. Questo strumento offre a Tobias Koch la possibilità di eseguire queste opere con lo stesso suono pensato da Wagner, un fatto che non mancherà di essere apprezzato dalle schiere di estimatori del grande compositore tedesco. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 JOHANN SEBASTIAN BACH CONCERTI, CAPRICCIO E ARIA Olivier Cavé, piano AECD1111 (CD alto prezzo) Barcode: 3760058360118 J.S. Bach: Concerto BWV 978; Concerto BWV 974; Concerto BWV 973; Concerto BWV 981; Concerto italiano BWV 971; Aria variata alla maniera italiana BWV 989; Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo BWV 992 Dopo il grande successo ottenuto con i dischi dedicati a Domenico Scarlatti e a Muzio Clementi, il pianista Olivier Cavé prosegue la sua carriera discografica con una registrazione interamente dedicata a Johann Sebastian Bach. Per tutta la durata della sua carriera Bach non si stancò mai di copiare le opere di altri compositori e il gusto eclettico che lo avrebbe spinto a trascrivere e ad adattare i lavori di autori soprattutto italiani fu il suo modo di realizzare una sintesi realmente personale, alla quale avrebbe poi aggiunto la sua astrazione speculativa e la sua intensa vena poetica. Le belle trascrizioni di concerti di Vivaldi e di Alessandro e Benedetto Marcello costituiscono le fondamenta su cui il sommo Cantor lipsiense avrebbe costruito uno dei suoi più grandi capolavori, il Concerto italiano. HENRY PURCELL HOW PLEASANT ’TIS TO LOVE! Reinoud van Mechelen, tenore Scherzi Musicali, Nicolas Achten ALP192 (CD alto prezzo) Barcode: 3760014191923 H. Purcell: Sound the Trumpet; Ah! How pleasant ’tis to Love!; O Solitude!; Almand in re minore; Still I’m whishing; Seek not to know; Corant e Hornpipe in re minore; Musick for a While; Sweeter than Roses; A new Ground in mi minore; ’Tis Nature’s Voice; From Rosie Bow’rs; Hornpipe in mi minore; They tell us that you mighty Powers above; Ah! how happy are we; The plaint: O let me Weep!; A ground in re minore; Roundo in re minore; Strike the Viol, touch the Lute; Preludio in la minore; In vain the am’rous Flute; An Evening Hymn Solo poche delle innumerevoli registrazioni dedicate alle opera di Henry Purcell sono riuscite a cogliere pienamente la ricchezza timbrica e l’eterogeneità degli strumenti musicali che venivano utilizzati negli ultimi anni del XVII secolo. In questo nuovo disco della Alpha che vede grandi protagonisti il tenore Reinoud van Mechelen e l’ensemble di strumenti originali Scherzi Musicali diretto da Nicolas Achten è possibile ascoltare alcune delle opere più famose dell’Orpheus Britannincus con sfumature di meravigliosa bellezza, che contribuiscono a esaltare l’aspetto teatrale delle arie vocali. Un disco di sorprendente bellezza. 15 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 FRANZ SCHUBERT ANTONIO SACCHINI INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANO RENAUD Paul Badura-Skoda, fortepiano A364 (9 CD prezzo speciale) Barcode: 3760195733646 M. Kalinine, J. Dran, J.S. Bou, P. Boisseau, J. Fuchs K. Velletaz, C. Santon, J. Borghi, C. Dubois, P. Bourgeois Les Chantres du Centre de musique baroque de Versailles Les Talens Lyriques, Christophe Rousset ES1012 (2 CD e un libro alto prezzo) Barcode: 9788493968656 Libro rilegato di 132 pagine (13,5x21 cm) in francese e in inglese. Tiratura limitata e numerata a 3000 copie F. Schubert: Sonata n. 1 D.157; Sonata n.9 op. postuma 147 D.575; Sonata n. 2 D.279/346; Sonata n. 5 D.557; Sonata n. 10 D.613/612; Sonata n. 7 op. postuma 122 D.568; Sonata n. 6 D.566/506; Sonata n. 14 D.840 Reliquie; Sonata n. 3; Cinque Klavierstücke D.459; Sonata n. 15 op. 42 D.845; Sonata n. 8 D.571/604/570; Sonata n. 16 op. 53 D.850; Sonata n. 4 op. postuma 164 D.537; Sonata n. 17 op. 78 D.894; Sonata n. 11 D.625/505; Sonata n. 18 D.958; Sonata n. 13 op. postuma 143 D.784; Sonata n. 19 D.959; Sonata n. 12 op. postuma 120 D.664; Sonata n. 20 D.960 Paul Badura-Skoda ha sempre nutrito un profondo amore per la produzione pianistica di Franz Schubert. In un’epoca in cui la conoscenza del grande compositore viennese era ancora limitata alle opere principali, Badura-Skoda studiò con un’attenzione ai limiti del maniacale i manoscritti e le prime edizioni a stampa di questi straordinari capolavori, allo scopo di eliminarne ogni refuso e aggiunta posteriore e realizzare quelle edizioni Urtext che oggi rappresentano un punto di riferimento ineludibile per qualsiasi pianista desideri accostarsi alla produzione schubertiana. Oltre a questo, Badura-Skoda portò a termine alcuni movimenti lasciati incompiuti da Schubert, rispettandone scrupolosamente lo stile. La scelta di eseguire queste opere su strumenti d’epoca risponde all’esigenza di ottenere sfumature timbriche in linea con lo spirito del loro autore. In ogni caso, l’aspetto più importante e apprezzabile di questo cofanetto è rappresentato dalla straordinaria identificazione che si può notare tra l’interprete e il compositore. Per questa integrale delle sonate di Schubert realizzata a Vienna tra il 1991 e il 1996 Badura-Skoda ha fatto tesoro del lavoro e degli studi di una vita intera, eseguendo queste gemme di straordinaria bellezza con un calibratissimo mix di passione e di sofferenza e quei toni inimitabili che hanno contribuito a rendere Vienna la capitale mondiale della musica. Questa raccolta di venti sonate eseguite da Badura-Skoda su quattro strumenti storici appartenenti alla sua collezione ha tutte le carte in regola per essere considerata dalla stampa specializzata una delle edizioni di maggiore riferimento. 16 Rappresentato per la prima volta nel 1783, il Renaud segnò il debutto parigino di Antonio Sacchini. Nonostante le dure critiche dei suoi rivali Gluck e Piccinni, il Renaud ottenne un clamoroso successo, al punto da far diventare il suo autore il nuovo compositore preferito della regina Maria Antonietta. Incoraggiato dal pubblico, che dimostrava di considerarlo il compositor più elegante e alla moda dell’epoca, Sacchini arricchì il repertorio dell’Opéra parigina con una serie di capolavori, purtroppo oggi quasi del tutto dimenticati. Alcune di queste opere vennero rappresentate regolarmente per molti anni. In particolare, il Renaud fu messo in scena quasi senza interruzioni fino al 1799 e venne ripreso nel 1815. Questa registrazione è stata realizzata all’Arsenale di Metz nell’ottobre del 2012. Sommario del libro: Benoît Dratwicki: Foreigners at the Académie Royale de Musique (1774-1789) Benoît Dratwicki: Sacchini and the Sacchinists at the heart of the quarrel Alexandre Dratwicki: A controversial new work Anonimo: The reception of Renaud, an eyewitness account, 1783 Sinossi; Libretto; Cast; Track list. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. WOLFGANG AMADEUS MOZART A CENTURY OF RUSSIAN COLOURS LE ULTIME TRE SINFONIE Camille Thomas, violoncello; Beatrice Berrut, piano FUG712 (CD alto prezzo) Barcode: 5400439007123 Orchestre des Champs-Elysées, Philippe Herreweghe LPH011 (2 CD alto prezzo) Barcode: 5400439000117 S. Rachmaninov: Sonata per violoncello e piano op. 19 D. Kabalevsky: Sonata per violoncello e piano op. 71 L. Auerbach: Sette Preludi dai Ventiquattro Preludi per violoncello e piano op. 47a Questo nuovo disco della Fuga Libera è il frutto della incontenibile passione che due giovani musiciste, la violoncellista Camille Thomas e la pianista Beatrice Berrut, nutrono da sempre per il repertorio russo. Nelle opere dei compositori russi la Thomas e la Berrut trovano la profondità dell’anima slava, che con i suoi toni viscerali riesce a esprimere con impressionante realismo i tormenti dell’uomo. Come ha affermato Camille Thomas nel corso di una recente intervista: «Quando ci è stato proposto di incidere un nuovo disco, io e Beatrice abbiamo pensato immediatamente a un programma incentrato interamente sul repertorio russo. Il brano che apre A Century of Russian Colours è una pagina dai toni inconfondibilmente romantici, vale a dire la Sonata op. 19 di Sergei Rachmaninov. Il programma prosegue con un’opera poco nota di Dmitri Kabalevsky scritta durante il regime comunista sovietico, dalla quale traspare non solo il terrore e l’angoscia, ma anche il rigore e il conformismo culturale di quell’epoca. Per concludere abbiamo scelto di eseguire un lavoro di una giovane compositrice che si sta mettendo in grande evidenza nel panorama internazionale, Lera Auerbach, che oggi vive tra gli Stati Uniti e la Germania». W.A. Mozart: Sinfonia n. 39 K.543; Sinfonia n. 40 K.550; Sinfonia n. 41 K.551 Jupiter Composte una dopo l’altra nello spazio di appena tre mesi, le ultime tre sinfonie di Mozart esprimono gli ideali estetici del loro autore e rivelano una grazia che sarà propria dell’allora nascente stile preromantico, due caratteristiche che contribuiscono a renderle uno dei più alti lasciti del grande Salisburghese. L’Orchestre des Champs-Élysées, una delle prime orchestre di strumenti originali che ha affrontato il repertorio preromantico secondo i dettami della prassi esecutiva settecentesca, rivela nelle sue interpretazioni tutta la ricchezza, la modernità e la complessità visionaria di queste opere, che spianarono la strada alla rivoluzione beethoveniana. Da parte sua, Philippe Herreweghe mette in grande risalto le sonorità e la complessa ritmica di queste tre sinfonie, considerate tra i vertici assoluti della produzione mozartiana. 17 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 MARIN MARAIS IMAGES - OPERE PER VIOLA DA GAMBA E TIORBA Mieneke van der Velden, viola da gamba Fred Jacobs, tiorba francese RAM1205 (CD alto prezzo) Barcode: 4250128512053 Considerato tra i più grandi compositori di opere per viola da gamba di tutti i tempi, Marin Marais si distinse soprattutto nei cosiddetti pièces de caractère, per i quali trasse ispirazione dalle situazioni più diverse, come si può facilmente capire dal titoli La Désolée, La guitare, Fête champêtre, Le tableau de l’opération de la taille (traduzione in musica di un’operazione di calcoli biliari!) e così via. I cinque libri di pièces de viole di Marais contengono un’infinità di images di grandissimo fascino, che contribuiscono a rendere questo nuovo disco un concentrato di brillantezza, grandiosità e soffusa malinconia. Da notare che questo disco rappresenta la controparte di Hommages (RAM1105), uno splendido disco pubblicato dalla Ramée nel 2012. AA.VV. GUIDA AGLI STRUMENTI MUSICALI VOLUME II (1800-1950) RIC104 (8 CD prezzo speciale + libro di 150 pagine a colori in inglese) Barcode: 5400439001046 Il secondo volume della Guida agli strumenti musicali della Ricercar propone un appassionante viaggio alla scoperta degli strumenti musicali utilizzati tra il 1800 e il 1950, prendendone in esame l’evoluzione organologica e le numerose innovazioni introdotte dai costruttori nell’arco di un secolo e mezzo che vide il panorama musicale attraversare uno sviluppo rapidissimo. Gli otto dischi comprendono un gran numero di esempi musicali, che consentono di ascoltare il timbro di strumenti che spesso finiscono per passare quasi inosservati nella massa orchestrale. La trattazione di Jérôme Lejeune è illustrata da un gran numero di strumenti musicali e da altre fonti iconografiche e gli otto dischi - ognuno basato su un tema ben preciso (come “L’orchestra di Berlioz”, “La musica da salotto”, “Vienna all’epoca di Beethoven”, “Wagner e le innovazioni strumentali della sua epoca”, “Il laboratorio di Sax” eccetera) - permettono di ascoltare il suono di tutti questi strumenti. Chi conosce solo l’orchestra di Beethoven, non potrà che rimanere sbalordito nello scoprire quanti strumenti fecero parte - in alcuni casi solo per tempi brevissimi - delle orchestre del XIX e del XX secolo, contribuendo ad arricchirne la tavolozza sonora. Già disponibile: AA.VV. GUIDA AGLI STRUMENTI MUSICALI DAL MEDIOEVO AL CLASSICISMO Artisti vari RIC100 18 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. AA.VV. AMANDINE BEYER - A PORTRAIT AN IMMORTAL LEGACY Gli Incogniti, Amandine Beyer, violino e direzione ZZT325 (2 CD al prezzo di uno) Barcode: 3760009293250 The Sixteen, Harry Christophers COR16111 (CD alto prezzo) Barcode: 0828021611124 N. Matteis: Sonata (Adagio); Diverse bizzarrie sopra la vecchia sarabanda ò pur ciaccona J.-F. Rebel: Sonata n. 6 R. De Visée: Suite in sol maggiore per tiorba e violino C.P. E. Bach: Sonata per violino H.514 Wq 78 J.S. Bach: Partita n. 2 per violino solo BWV 1004; Concerto per violino concertato, due violini e viola BWV 1042 A. Corelli: Concerto Grosso op. 6 n. 8 Fatto per la notte di Natale A. Vivaldi: Concerto per violino, archi e basso continuo RV.390; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 4 RV.297 L’inverno; Concerto per violino, organo, archi e basso continuo RV.808 Questo cofanetto doppio offerto al prezzo di un solo CD riunisce alcuni dei brani più significativi registrati nel corso degli ultimi anni da Amandine Beyer per la Zig Zag Territoires, delineando un ritratto molto interessante e gradevole della bravissima violinista francese. Il programma del primo disco è basato sul repertorio cameristico, comprendendo una serie di pagine di autori come Jean-Féry Rebel, Carl Philipp Emanuel Bach, Nicola Matteis e Robert de Visée, mentre il secondo ruota intorno al genere del concerto, presentando alcuni dei più grandi capolavori di Arcangelo Corelli, Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach. Nel complesso, questa nuova uscita della ZZT rappresenta uno strumento validissimo per andare alla scoperta dell’eclettica personalità artistica della Beyer e della joie de vivre che pervade la sua concezione interpretativa e offre un gustoso assaggio dell’integrale dei Concerti Grossi op. 6 di Corelli, la cui uscita è prevista per l’autunno del 2013. T. Tallis: Tunes for Archbishop Parker’s Psalter; Salvator mundi; O nata lux, O sacrum convivium; Loquebantur variis linguis; Tallis’s Ordinal - Come Holy Ghost T. Morley: April is in my mistress’ face O. Gibbons: The Silver Swan W. Byrd: This sweet and merry month of May; Laudibus in sanctis J. MacMillan: Sedebit Dominus Rex; Mitte manum tuam M. Tippett: Cinque Spiritual da A Child of Our Time B. Britten: Danze corali da Gloriana B. Chilcott: Tallis Canon Nel corso del XVI secolo in Inghilterra si verificarono cambiamenti molto radicali in campo religioso. In questo periodo confuso e turbolento alcuni compositori di straordinario talento come Thomas Tallis e William Byrd riuscirono a scrivere una serie di opere di straordinaria bellezza, che influenzarono visibilmente i compositori delle generazioni successive e continuano a deliziare e a commuovere il pubblico moderno. Il programma di questo disco presenta alcuni dei brani più rappresentativi del repertorio anglicano all’epoca dei Tudor e dei primi Stuart e alcuni madrigali di Tallis, Byrd e Gibbons, che vengono eseguiti dai Sixteen diretti da Harry Christophers accanto a famose pagine di MacMillan, Tippett e Britten, tra cui i cinque spiritual di A Child of Our Time e le danze corali da Gloriana. Un affascinante affresco del panorama corale inglese tra passato e presente. 19 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 FRANZ JOSEPH HAYDN JOHANNES BRAHMS HAYDN PORTRAIT INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO - VOLUME 4 Haydn Philharmonie, Adam Fischer, direttore Wiener Klaviertrio; Jin Ju, piano; Wolfgang Bauer, tromba Württembergisches Kammerorchester di Heilbronn MDG1781 (Blu-ray Audio alto prezzo) Barcode: 0760623178172 Hardy Rittner, piano MDGSA1810 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623181066 F.J. Haydn: Ouverture La fedeltà premiata; Trio per archi e piano Hob. XV:27; Concerto per tromba e orchestra; Sinfonia n. 94 La sorpresa; Variazioni per piano Hob. XVII:6 Che si tratti di un brillante concerto per tromba e orchestra, un arguto trio per piano e orchestra, una serie di variazioni per piano dai toni al tempo stesso intimi e virtuosistici o del colpo di timpano più famoso della storia della musica, Franz Joseph Haydn ha sempre in serbo qualche affascinante sorpresa per il pubblico. Haydn fu anche un grande esperto di acustica, che scrivendo le sue opere tenne sempre in debito conto le caratteristiche sonore delle sale in cui dovevano essere eseguite. La MDG presenta per la prima volta cinque registrazioni accuratamente selezionate di opere del grande compositore di Rohrau su un Blu-ray Audio in grado di offrire la sensazionale qualità sonora garantita dalla tecnologia 2222+. Una chicca assolutamente imperdibile per gli audiofili più esigenti. 20 J. Brahms: Otto Pezzi op. 76; Due Rapsodie op. 79; Sedici Valzer op. 39; Scherzo op. 4 Lo Scherzo op. 4 è la prima opera di Johannes Brahms di cui ci sia pervenuta memoria e i suoi toni malinconici e il suo carattere bizzarro si spingono molto oltre le tutt’altro che brillanti opere analoghe composte pochi anni prima da Chopin. Hardy Rittner ha registrato questa rarità nel quarto volume della sua integrale delle opere per piano di Brahms realizzata su strumenti storici, per la precisione un piano di 240 centimetri costruito da Ignaz Bösendorfer nel 1846. Le sonorità mordenti di questo strumento entrano immediatamente nel cuore degli appassionati e formano un eccitante contrasto con i due grand piano costruiti da Johannes Baptist Streicher. Le due Rapsodie op. 79 ci portano molto più avanti. Nel frontespizio della Rapsodia n. 2 si legge l’indicazione “Molto passionato” e Rittner riesce a trarre dal suo grand piano Streicher del 1868 una passionalità quanto mai coinvolgente. Eseguendo gli otto Pezzi op. 76 il pianista tedesco conquista gli ascoltatori con un fantasmagorico caleidoscopio emotivo che spazia dell’effusione malinconica a un fascino pieno di grazia e da una coinvolgente allegria a una sfumata tristezza, sentimenti che trovano piena e compiuta espressione nella variegata tavolozza sonora di questi strumenti. Per entrare nelle grazie della società musicale di Vienna Brahms compose sedici valzer che dedicò al temutissimo critico Eduard Hanslick. Questa scelta si rivelò vincente, perché Hanslick divenne ben presto uno dei più ardenti ammiratori di Brahms e un implacabile avversario della Scuola dei Nuovi Tedeschi guidata da Richard Wagner e da Franz Liszt. Il tutto viene esaltato al massimo grado dalla sensazionale fedeltà sonora garantita dall’innovativa tecnologia 2+2+2 con cui è stato realizzato questo SACD, una vera e propria delizia anche per gli audiofili dai gusti più esigenti. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 Già disponibili: JOHANNES BRAHMS INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO - VOL.1 Hardy Rittner, piano MDGSA1494 (SACD alto prezzo) JOHANNES BRAHMS INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO - VOL.2 Hardy Rittner, piano MDGSA1538 (SACD alto prezzo) JOHANNES BRAHMS INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO - VOL.3 Hardy Rittner, piano MDGSA1680 (SACD alto prezzo) GIACINTO SCELSI OPERE CAMERISTICHE Ensemble Avantgarde MDG1802 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623180229 La musica di Giacinto Scelsi fu considerata alla stregua di un fenomeno esotico per tutto il corso della sua vita, per il suo rifiuto di frammentare il materiale tonale nella maniera diffusa dai serialisti della Scuola di Darmstadt e la decisione di sperimentare flussi sonori vigorosi e dai toni molto originali. Le opere di Scelsi si sviluppano da cellule improvvisate, ma sono indicate con estrema precisione e per essere eseguite nel modo migliore hanno richiesto un grandissimo impegno ai membri dell’Ensemble Avantgarde. Matthias Kreher e Ralf Mielke evocano un’atmosfera di suggestiva bellezza eseguendo Ko-Lho, il duetto che apre il programma di questo nuovo disco della MDG dedicato alle opere cameristiche per gli organici più vari del compositore italiano. Xnoybis è un brano per violino solo che ruota intorno a un polo centrale e richiede che tre corde vengano intonate in maniera diversa. A questo si aggiunge uno Schnarrdämpfer che produce distorsioni tonali, una ulteriore difficoltà che Andreas Seidel supera agevolmente grazie alla sua grande capacità di rendere attraenti anche le sfumature più bizzarre. Hyxos vanta un impasto sonoro quanto mai insolito, con il flauto contralto che sembra improvvisare nel suo registro grave con gli interventi dei gong e dei campanacci a fare da contrappunto. To the Master per violoncello e piano si apre con una cantilena lirica di grande profondità eseguita da Christian Giger, che si pone in stridente contrasto con il carattere più ruvido di Dithome, che sfrutta le risorse tecniche ed espressive dello strumento. L’Ensemble Avantgarde su MDG: GERHARD LAMPERSBERG BUNTE STEINWE - OPERE CAMERISTICHE Ensemble Avantgarde MDG1760 (CD alto prezzo) STEFFEN SCHLEIERMACHER OPERE CAMERISTICHE Ensemble Avantgarde MDG1413 (CD alto prezzo) G. Scelsi: Ko-Lho; Quattro Illustrazioni; Dithome; Hyxos; Xnoybis; The Master 21 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. SONATE 1923-34 ARNOLD SCHONBERG PIERROT LUNAIRE Frank Bungarten, chitarra MDG0407 (CD medio prezzo) Barcode: 0760623040721 Salome Kammer, soprano Ensemble Avantgarde MDG0579 (CD alto prezzo) AA.VV. LA FAMIGLIA SCARLATTI Kai Wessel, controtenore Musica Alta Ripa MDG0632 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623063225 Opere per chitarra di Antonio José, Manuel María Ponce e Mario Castelnuovo-Tedesco Frank Bungarten ha ricevuto i riconoscimenti più prestigiosi riservati ai chitarristi dalle mani del grandissimo Andrés Segovia. Questa investitura fu ottenuta grazie al grande impegno con cui Segovia elevò il rango di quella che durante il periodo romantico era diventata la Cenerentola degli strumenti. In questo disco Bungarten esegue tre sonate di ampio respiro che vennero composte pensando alle stupefacenti risorse tecniche ed espressive di Segovia e che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio cosa il chitarrista tedesco possa essere considerato a tutti gli effetti il legittimo erede del leggendario solista andaluso. Cantate e sonate di Alessandro, Domenico e Francesco Scarlatti A venticinque anni di età Alessandro Scarlatti era già considerato uno dei protagonisti più affermati del repertorio operistico italiano, ma la sua fama venne in seguito oscurata da quella di suo figlio Domenico. Dal momento che Alessandro aveva anche un fratello di nome Francesco che si dedicò alla composizione, abbiamo tutti gli elementi necessari per parlare di una vera e propria saga familiare. Questo nuovo disco della MDG contenente una serie di cantate e sonate di questi tre compositori costituisce una valida testimonianza delle innovazioni stilistiche che questi tre illustri membri della famiglia Scarlatti introdussero nel mondo musicale della loro epoca. L’ensemble di Hannover Musica Alta Ripa ha ottenuto dalla stampa specializzata di tutto il mondo numerosi riconoscimenti di grande prestigio per il lungo viaggio che lo ha condotto a scoprire compositori e opere pressoché sconosciuti. In questo splendido disco gli strumentisti di questo ensemble di strumenti originali vengono affiancati dal controtenore Kai Wessel, cantante dotato di una tecnica impeccabile, che ha lasciato letteralmente a bocca aperta anche gli ascoltatori più esigenti al Flanders Festival di Bruges e oggi è considerato tra i più autorevoli specialisti del repertorio vocale del XVIII secolo. 22 Frank Bungarten su MDG: FERNANDO SOR STUDI PER CHITARRA MDG0390 (CD alto prezzo) MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO CAPRICCI DI GOYA MDG0725 (2 CD alto prezzo) Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. PARAFRASI OPERISTICHE SU LA TRAVIATA MDG0959 (CD alto prezzo) AA.VV. DIABOLO - 28 BRANI CLASSICI AUDIOPHILE E SEGNALI TEST Artisti vari MDGBD1757 (Blu-ray e SACD alto prezzo) Barcode: 0760623175775 stra ogni dettaglio delle sale da concerto in cui sono state incise con una immediatezza che non avete sicuramente mai provato. E, dal momento che il diavolo può sempre mettere la coda nei dettagli, a Diabolo è stata aggiunta un’appendice che farà la felicità di tutti gli audiofili, vale a dire una gamma completa di segnali test, che vi consentiranno di ottimizzare il vostro impianto in un batter d’occhio. Non potrete fare a meno di restare meravigliati al vedere - o meglio sentire - cosa riuscirete gli straordinari miglioramenti che riuscirete a ottenere dal vostro impianto. Diabolo saprà dare soddisfazione anche a chi non possiede (ancora) un lettore di Blu-ray, perché contiene anche un SACD, che può essere ascoltato nello splendore della tecnologia multicanale 2+2+2 su un lettore SACD oppure con lo standard CD su qualsiasi lettore. In definitiva, Diabolo possiede tutte le caratteristiche che hanno reso famosa la MDG in tutto il mondo: precisione tecnica, accuratezza tonale, elevatissimi standard musicali e le più ampie garanzie per un ascolto ai limiti della perfezione: insomma, un diabolo di disco! Ventotto brani classici audiophile e segnali test Da oltre trent’anni all’avanguardia nelle registrazioni audiophile: quando si parla di eccellenza sonora e di una fedeltà ai limiti della perfezione la MDG è sempre in prima fila. All’inizio del nuovo millennio l’etichetta tedesca introdusse il concetto di tridimensionalità nella riproduzione sonora, presentando sul mercato mondiale nel 2000 i primi titoli in DVD-Audio. Da allora gli ingegneri del suono di Detmold non si sono mai stancati di perfezionare la loro tecnica 2+2+2. Con la messa a punto del nuovissimo standard 2222+ la MDG ha raggiunto un altro sensazionale traguardo, anche questa volta con un titolo del tutto nuovo: Diabolo è il primo Blu-ray 3D esclusivamente audio. Il programma di Diabolo comprende una serie di brani di altissimo livello artistico, con una serie di interpreti che rappresenta la crème de la crème del panorama concertistico internazionale, tra cui Elisabeth Leonskaja, Christian Zacharias, Hariolf Schlichtig, la Beethoven Orchester Bonn, il Mozart Quartett, Jin Ju, Frank Bungarten, il Norddeutscher Figuralchor e molti altri. I 78 minuti di questo disco propongono alcune delle opere più famose di Anton Bruckner, Ludwig van Beethoven, Fryderyk Chopin, Dmitri Shostakovich, Heinrich Scheidemann e Arnold Schönberg, che evocheranno nel salotto di casa vo23 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 OTTORINO RESPIGHI BENJAMIN BRITTEN OPERE ORCHESTRALI OPERE ORCHESTRALI Philharmonia Orchestra, Geoffrey Simon e Yan Pascal Tortelier CHAN241-45 (2 CD al prezzo di uno): Barcode: 0095115244524 Tasmin Little, violino, Howard Shelley, piano BBC Philharmonic Orchestra, Edward Gardner CHAN10764 (CD alto prezzo) Barcode: 0095115176429 O. Respighi: Vetrate di chiese; Metamorphoseon; Feste romane; Le fontane di Roma, I pini di Roma; Belkis, regina di Saba; Impressioni brasiliane La cosiddetta Trilogia romana è senza dubbio una delle opere più conosciute e amate di Ottorino Respighi. Sotto il profilo strutturale, Le fontane di Roma e I pini di Roma si compongono di quattro sezioni distinte, ognuna delle quali tratteggia l’immagine di una fontana o di una macchia di pini di Roma in un momento particolare del giorno. L’ultima parte della trilogia - Feste romane - è invece ispirata a quattro delle feste più importanti del calendario della Città Eterna. Per scrivere Vetrate di chiesa il compositore bolognese si ispirò ai Preludi su temi gregoriani, tre lavori per piano solo pubblicati nel 1922 e orchestrati tre anni più tardi, ai quali aggiunse un altro movimento per realizzare una suite sinfonica in quattro movimenti. Per scrivere le Impressioni brasiliane, Respighi attinse ai ricordi pittoreschi ed emozionanti di un viaggio da lui compiuto qualche tempo prima in America Latina. Il balletto Belkis, regina di Saba è incentrato sul favoloso viaggio compiuto dalla regina di Saba Belkis su invito del re di Israele Salomone. Due anni dopo aver portato a termine il balletto, Respighi ne ricavò la suite orchestrale presentata in questo disco. Composta nel 1950 su commissione di Serge Koussevitzky per festeggiare il cinquantesimo anniversario della fondazione della Boston Symphony Orchestra, Metamorphoseon è costituita da dodici variazioni o “modi”. 24 B. Britten: Concerto per violino e orchestra op. 15; Concerto per piano e orchestra op. 13 La straordinaria prolificità con cui Benjamin Britten si accostò ai repertori operistico e vocale tende a far dimenticare che prima del fenomenale successo ottenuto nel 1945 con Peter Grimes il compositore inglese era conosciuto soprattutto per una serie di opere orchestrali caratterizzate da un’orchestrazione particolarmente brillante. Per celebrare il primo centenario della nascita di Britten che cade nel 2013, la Chandos ha pensato di presentare due di queste opere nella splendida interpretazione della BBC Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner. Tasmin Little e Howard Shelley sono i solisti dei concerti per violino e per piano e orchestra. Queste opere riflettono due aspetti antitetici della personalità del grande compositore inglese. Portato a termine nel 1939, il Concerto per violino e orchestra è pervaso da un’atmosfera tragica e austera, che con ogni probabilità esprime le sue crescenti preoccupazioni per l’inarrestabile escalation delle ostilità che avrebbero portato allo scoppio della seconda guerra mondiale. Al contrario, il Concerto per piano e orchestra presenta toni più leggeri e brillanti, una maggiore trasparenza sonora e uno stile più semplice. In questo disco questo concerto è stato proposto nella celebre revisione realizzata dallo stesso Britten nel 1945, con l’aggiunta del terzo movimento originale, Recitative and Aria, che il compositore decise di sostituire con un movimento più ampio intitolato Impromptu. Il Concerto per violino e orchestra fu la prima opera che Britten portò a termine dopo essere arrivato negli Stati Uniti nel 1939. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 EMMANUEL CHABRIER OPERE ORCHESTRALI ALFREDO CASELLA Orchestre de la Suisse Romande, Neeme Järvi CHANSA5122 (SACD alto prezzo) Barcode: 0095115512227 INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI - VOL. 3 BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda CHAN10768 (CD alto prezzo) Barcode: 0095115176825 PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale € E. Chabrier: Ouverture Gwendoline; Ouverture (L’Étoile); Due entre’acte (L’Étoile); Lamento; España; Habanera; Fête polonaise (Le Roi malgré lui); Danse slave (Le Roi malgré lui); Joyeuse marche; Suite pastorale; Bourrée fantasque Questo disco contenente una serie di celebri opere di Emmanuel Chabrier segna l’inizio di una nuova collana della Chandos dedicata al repertorio orchestrale francese, che vedrà protagonista l’Orchestre de la Suisse Romande guidata dal suo nuovo direttore artistico Neeme Järvi. Dopo tre tentativi poco riusciti, nel 1877 Chabrier riuscì finalmente a ottenere un grande successo nel genere dell’opera comica con L’Étoile, ambientata alla corte del quanto meno instabile Re Ouf. Un paio di anni prima Chabrier scrisse un breve Lamento per orchestra, un’opera che il pubblico moderno non si sognerebbe di ritenere rivoluzionaria sotto nessun aspetto, ma che spinse il comitato della Société nationale de musique a riflettere per oltre 18 mesi sull’opportunità di farla eseguire di fronte al pubblico parigino. Dal luglio al dicembre del 1882 Chabrier si prese con la sua famiglia un lungo periodo di vacanza in Spagna, nel corso del quale si tenne impegnato prendendo nota delle melodie popolari e dei ritmi di danza che ebbe modo di ascoltare. Questi influssi andarono a confluire in España, un’opera dalla ricchissima tavolozza timbrica. Le impressioni provate nel corso del soggiorno spagnolo sono presenti anche nell’Habanera. Chabrier lavorò per sei anni a Gwendoline, un’opera in due atti basata su un libretto di Catulle Mendès e ambientata in Inghilterra in quelli che lo stesso autore definì «tempi barbarici». Caratterizzata da uno stile che ricorda da vicino quelli di Wagner e di Berlioz, l’ouverture di quest’opera costituisce l’introduzione ideale per un dramma intriso di violenza, tradimenti e accese passioni. Un mese dopo la prima rappresentazione di Gwendoline, l’Opéra Comique di Parigi accettò di presentare la première di un’altra opera di Chabrier, Le Roi malgré lui, un 14.90 prezzo consigliato fino al 31.08.2013 A. Casella: Italia op. 11; Introduzione, Corale e Marcia op. 57; Sinfonia op. 63 (Sinfonia n. 3) Questo disco costituisce il terzo volume dell’integrale delle opere orchestrali di Alfredo Casella affidata dalla Chandos alla BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda. Casella fu un fervente patriota, come si può notare dalla rapsodia sinfonica Italia, un lavoro strutturato in un solo movimento nel quale il compositore torinese focalizzò la sua attenzione sulla Sicilia, regione povera e ancora legata alle superstizioni, e Napoli, città affollata e piena di vita. Come aveva fatto prima di lui Richard Strauss nel poema sinfonico Aus Italien, Casella utilizza sapientemente le melodie dei canti popolari, tuttavia - differenza del suo collega tedesco - Casella sapeva che Funiculì funiculà non era un canto tradizionale, ma l’opera di Luigi Denza, un fatto che gli impedì di violare le norme del diritto d’autore e di ritrovarsi impelagato nei problemi legali che dovette affrontare Strauss. Grazie allo studio delle opere di Stravinsky, Casella ebbe la possibilità di scoprire lo stile neoclassico, il cui influsso è molto evidente nei ritmi incalzanti, nella vena melodica e nella ricchezza timbrica della Terza Sinfonia. Quest’opera era stata commissionata per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione della Chicago Symphony Orchestra e venne eseguita nel marzo del 1941 ottenendo un vero e proprio trionfo di pubblico e di critica. Lo stile di Stravinsky è presente anche nel lavoro che chiude il programma di questo disco, l’Introduzione, Corale e Marcia per orchestra. Anche se sotto il profilo strutturale quest’opera sembra derivare dal Prélude, choral et fugue di César Franck, lo stile di Stravinsky è chiaramente percepibile nel tema principale dell’Introduzione e nei temi e nelle variazioni della Marcia conclusiva. 25 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 elaborato insieme di intrighi politici, arie di rara bellezza e di vivaci danze. Nel 1880 Chabrier scrisse i Dix Pièces pittoresques per piano, di cui qualche anno più tardi orchestrò quattro brani per formare la Suite pastorale, composta da Idylle dall’incedere dolce e delicato, la rustica Danse Villageoise, l’incantevole Sous-bois e il vivacissimo Scherzo-valse. Il programma di questo disco è completato dalla Joyeuse marche, considerata da molti una delle opere più famose di Chabrier, e la Bourrée fantasque, un’opera basata su una danza tradizionale dell’Auvergne, la regione della Francia in cui il compositore trascorse buona parte della sua infanzia. concede a Kunrad per far sì che gli abitanti della città potessero di nuovo godere del calore del fuoco. Il programma di questo disco comprende anche la Festmarsch op. 1, la prima opera orchestrale pubblicata di Strauss, che la portò a termine alla tenera età di 12 anni. Queste opere ci vengono presentate nella magnifica interpretazione della Royal Scottish National Orchestra diretta da Neeme Järvi. La Royal Scottish National Orchestra e Neeme Järvi su Chandos: RICHARD STRAUSS CAMILLE SAINT-SAENS OPERE ORCHESTRALI OPERE ORCHESTRALI Royal Scottish National Orchestra, Neeme Järvi CHANSA5120 (SACD alto prezzo) Barcode: 0095115512029 Royal Scottish National Orchestra, Neeme Järvi CHANSA5104 (SACD alto prezzo) FRANZ VON SUPPE OUVERTURES E MARCE Royal Scottish National Orchestra, Neeme Järvi CHANSA5110 (SACD alto prezzo) R. Strauss: Josephslegende op. 63; Scena d’amore da Feuersnot op. 50; Festmarsch op. 1 La Josephslegende di Richard Strauss è basata sul racconto biblico della storia del patriarca Giuseppe, venduto schiavo in Egitto dai suoi fratelli. Questo balletto venne rappresentato per la prima volta nel maggio del 1914 all’Opéra di Parigi, come parte di una trilogia accanto alle rivisitazioni danzate di Shéhérazade di Nikolai Rimsky-Korsakov e di Papillon di Robert Schumann. L’opera Feuersnot (La prova del fuoco) è stata intesa da alcuni musicologi come una sorta di parodia del concetto di redenzione tramite l’amore propugnato da Richard Wagner. Quest’opera è ambientata durante la Festa di Mezza Estate, quando le coppie di fidanzati si giurano eterna fedeltà saltando temerariamente oltre un falò. Il protagonista Kunrad, è attratto da Diemut, una bella ragazza che rifiuta le sue profferte con tragiche conseguenze. Per vendicarsi, Kunrad chiede a una fattucchiera di spegnere tutti i fuochi della città, facendo sapere che l’unico modo per riaccenderli consiste nel sacrificare una fanciulla vergine. L’opera si chiude con la Scena d’Amore - presentata in questo disco - nella quale Diemut si 26 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 BENJAMIN BRITTEN YORK BOWEN THE CHORAL EDITION OPERE PER PIANO Finzi Singers, Paul Spicer CHAN10771(3)X (3 CD al prezzo di 2) Barcode: 0095115177129 Joop Celis, piano CHAN10774(4)X (4 CD al prezzo di 3) Barcode: 0095115177426 B. Britten: Hymn to St Peter; A Hymn to St Columba; A Hymn to the Virgin; Hymn to St Cecilia op. 27; Rejoice in the Lamb op. 30; Danze corali da Gloriana; A.M.D.G.; Jubilate Deo; Te Deum; Antiphon op. 56b; Missa Brevis op. 63; A Wedding Anthem op. 46; Sweet Was the Song the Virgin Sung; A Ceremony of Carols op. 28; Festival Te Deum op. 32; Jubilate Deo; Cinque Flower Songs op. 47; Advance Democracy; Sacred and Profane op. 91; A Boy Was Born op. 3 Questo cofanetto triplo della Chandos propone una vasta antologia di lavori per coro a cappella scritti da Britten nell’arco di tutta la sua carriera nell’ispirata interpretazione dei Finzi Singers diretti da Paul Spicer. Tra le altre cose, il programma di questo cofanetto comprende Rejoice in the Lamb, un inno scritto nel 1943 per il vicario della St Matthew’s Church di Northampton Walter Hussey. Come testo di quest’opera Britten scelse alcuni versi di Jubilate Agno di Christopher Smart, una composizione poetica dai tratti piuttosto bizzarri, scritta verso la metà del XVIII secolo in un manicomio. A.M.D.G., sette intonazioni per coro a cappella di poesie di Gerald Manley Hopkins, è una delle prime opere scritte da Britten nel 1939 dopo il suo arrivo negli Stati Uniti. L’acronimo che costituisce il titolo di quest’opera significa “Ad majorem Dei gloriam” (“Alla maggior gloria di Dio”), un motto che compare in tutte le opere di sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dell’ordine dei Gesuiti di cui faceva parte Hopkins. I Finzi Singers e Paul Spicer hanno realizzato per la Chandos un gran numero di dischi dedicati a opere di compositori inglesi, molte delle quali non si erano quasi mai sentite né in concerto né in disco. Y. Bowen: Sonata n. 6 op. 160; Ventiquattro Preludi op. 102; Rêverie op. 86; Sonata n. 5 op. 72; Notturno op. 78; Ripples op. 100 n. 1; Due Preludi; Fantasia op. 132; Due Intermezzi op. 141; Siciliano e Toccatina op. 128; Quattro Bagatelle op. 147; Evening Calm; Ballata n. 2 op. 87; Tre Songs without Words op. 94; Preludi op. 81 n. 2 e 3; Short Sonata op. 35 n. 1; Tre Miniature op. 44; Tre Serious Dances op. 51; Toccata op. 155; Tre Pezzi op. 20; Partita op. 156; Suite Mignonne op. 39; Suite n. 3 op. 38; Tre Sketches op. 43; Sonatina op. 144; Tre Novellette op. 124, Polonaise op. 26 n. 2; A Whim op. 19 n. 2 Come compositore, York Bowen scrisse circa 160 opere, che rivelano uno spiccato romanticismo e una notevole personalità. Questo cofanetto quadruplo propone un ampio spaccato della sua produzione pianistica, spaziando da opere relativamente di ampio respiro a miniature molto affascinanti. In queste opere appare evidente l’aderenza di Bowen a due scuola nazionali profondamente diverse tra loro, quella russa, caratterizzata da toni epici, uno sbrigliato virtuosismo, un forte impatto ritmico e costruzioni armoniche spesso cupe e malinconiche, e quella francese, che in genere si distingue per la sua leggerezza e le sue delicate architetture armoniche. Il pianista olandese Joop Celis ha tenuto numerose lezioni-concerto incentrate sulla produzione di York Bowen nelle sedi olandese e belga della European Piano Teachers Association (EPTA) e nel 2005 è stato protagonista di un gran numero di masterclass, lezioni e concerti sia in Corea del Sud sia in Cina, eseguendo anche in questi casi parecchie opere di Bowen. 27 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 KAROL SZYMANOWSKI SINFONIE N. 1 E 2 London Symphony Orchestra, Valery Gergiev LSO0731 (SACD basso prezzo) Barcode: 0822231173120 In questo nuovo SACD della LSO Live dedicato alle prime due sinfonie di Karol Szymanowski Valery Gergiev rivela al pubblico l’intensità espressiva, il fervore e la spiritualità di questo grande compositore polacco, che non gode ancora della fama che meriterebbe. La sua ambizione di esprimere l’essenza della tradizione musicale polacca e la sua spiccata propensione a inserire nelle sue opere le melodie dei canti popolari delle regioni montuose del suo paese hanno contribuito a rendere i suoi lavori un vero e proprio must per tutti coloro che nutrono interesse per la cultura e la musica della Polonia. Nei primi anni della sua carriera Szymanowski scrisse opere caratterizzate da una scrittura magniloquente e ricca di cromatismi, nello stile della grande tradizione tedesca che aveva i suoi alfieri in Wagner e Strauss. La Sinfonia n. 1 è pervasa da una vena romantica molto evocativa e da una espressività intensa e coinvolgente. Concepita per un organico cameristico, la Sinfonia n. 2 intreccia in maniera magistrale un eterogeneo insieme di elementi che danno vita a una scrittura quanto mai complessa, che contribuisce a rendere quest’opera uno dei lavori più significativi di Szymanowski. Caratterizzate da uno stile convenzionale e da contenuti molto innovativi, queste due sinfonie offrono la possibilità di immergersi in un universo sonoro straordinariamente fascinoso e di conoscere il lato più estatico della personalità artistica del compositore polacco. 28 SERGEI PROKOFIEV IL GIOCATORE S. Aleksashkin, T. Pavlovskaya, V. Galuzin, L. Dyadkova N. Gassiev, A. Gergalov, N. Serdyuk, A. Popov, O. Sychev A. Spekhov, Coro e Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Valery Gergiev, direttore MAR0536 (DVD Video alto prezzo) Barcode: 0822231853626 MAR0540 (Blu-ray alto prezzo) Barcode: 0822231854029 La Mariinsky Live arricchisce il proprio prestigioso catalogo con una nuova strepitosa versione del Giocatore di Sergei Prokofiev disponibile sia su DVD Video sia su Blu-ray. Ripresa nel 2010 nelle suggestiva cornice del Teatro Mariinsky, questa edizione vede assoluti protagonisti il celebre tenore russo Vladimir Galuzin e il basso Sergei Aleksashkin, diretti con polso sicuro da un ispirato Valery Gergiev. Il celebre regista georgiano Temur Chkheidze propone un allestimento fresco e molto attraente della prima opera di Prokofiev. Ambientato nella città immaginaria di Roulettenburg verso la metà del XIX secolo, Il giocatore è un’opera in quattro atti che prende in esame gli alti e i bassi delle persone che non sanno sottrarsi al demone del gioco d’azzardo. Protagonista della vicenda è Alexei, innamorato di Pauline, figliastra del Generale. Tutti i personaggi non riescono a sottrarsi alla tentazione del gioco e tutti vengono divorati da una cupidigia che diventa sempre più ossessiva. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 CHARLES VILLIERS STANFORD - HUBERT PARRY FRANCOIS COUPERIN OPERE SACRE TROIS LEÇONS DE TÉNÈBRES Carolyn Sampson, David Wilson-Johnson Choir of The King’s Consort, The King’s Consort Robert King VIVAT101 (CD alto prezzo) Barcode: 0609613849312 Carolyn Sampson, Marianne Beate Kielland Susanne Heinrich, viola da gamba The King’s Consort, Robert King VIVAT102 (CD alto prezzo) Barcode: 0610696074409 PPRIMA SCELTA PPRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale i migliori a prezzo speciale € 14.90 prezzo consigliato fino al 30.09.2013 C. Villiers Stanford: Magnificat e Nunc dimittis in la maggiore; Magnificat e Nunc dimittis in sol maggiore; Magnificat e Nunc dimittis in si bemolle maggiore; Magnificat e Nunc dimittis in do maggiore H. Parry: I was glad (1911); Coronation Te Deum (1911); Blest pair of Sirens; Jerusalem Con questo disco - il più ambizioso per ampiezza di organico e repertorio realizzato nel corso degli ultimi 15 anni - il King’s Consort taglia il prestigioso traguardo della centesima registrazione e celebra il lancio della sua etichetta Vivat. Acclamato interprete del repertorio barocco da Monteverdi a Vivaldi e Händel, Robert King si accosta in questo disco a due dei più grandi compositori inglesi del XIX secolo, Sir Charles Villiers Stanford e Sir Hubert Parry, con una grande orchestra di strumenti originali composta da musicisti provenienti da 15 nazioni diverse, lo straordinario Choir of The King’s Consort e due cantanti del calibro di Carolyn Sampson e David Wilson-Johnson. Il programma presenta in prima registrazione mondiale la versione filologica dei quattro grandi Magnificat e Nunc dimittis di Stanford nella ricchissima orchestrazione voluta dallo stesso compositore (e con il radioso timbro di Carolyn Sampson a illuminare il Magnificat in sol maggiore). Il disco è completato dall’anthem I was glad (con una lunga sezione oggi pressoché sconosciuta che fu eseguita durante la cerimonia di incoronazione del 1911), da una magistrale interpretazione di Blest pair of Sirens, dal Coronation Te Deum del 1911 e da una memorabile lettura del celebre Jerusalem nella sontuosa orchestrazione di Edward Elgar. Per finire in bellezza, il tutto ci viene proposto con una veste grafica impeccabile sotto tutti gli aspetti e una qualità sonora di livello decisamente alto in grado di rendere l’ascolto ancora più piacevole. € 14.90 prezzo consigliato fino al 30.09.2013 F. Couperin: Première Leçon de ténèbres; Deuxième Leçon de ténèbres; Troisième Leçon de ténèbres; Motet pour le jour de Pâques; Magnificat anima mea M. Marais: Tombeau pour Monsieur de Sainte-Colombe; Chaconne in la maggiore Monsieur de Sainte-Colombe le fils: Prélude in mi minore Il secondo disco dell’etichetta inglese Vivat vede assoluti protagonisti il celebre soprano inglese Carolyn Sampson e il mezzosoprano norvegese Marianna Beate Kielland in un programma interamente dedicato al Barocco francese. Le tre Leçon de ténèbres scritte da François Couperin per la Settimana Santa sono opere suggestive e dagli impasti sonori molto ricchi - e resi ancora più vari da un utilizzo espressivo delle dissonanze - e pervase da una vena di profonda malinconia, che gli studiosi considerano tra i capolavori sacri più intensi e commoventi del Barocco francese. La terza Leçon è un vero gioiello, presentando un meraviglioso intreccio delle due linee vocali. Oltre a questi splendidi lavori, questo disco dal generosissimo minutaggio (79:40) comprende altre due opere di Couperin, un luminosissimo mottetto pasquale e una toccante intonazione del Magnificat. Il programma è completato da tre belle pagine strumentali di Marin Marais e di Monsieur de Sainte-Colombe le fils (compositori noti al grande pubblico per essere comparsi nel celebre film Tous les matins du monde) eseguite da Susanne Heinrich, violista da gamba di grande talento e vincitrice due anni fa di un prestigioso Gramophone Award. Da notare che queste opere sono state eseguite con il diapason proprio del Barocco francese (la = 392 Hz), una scelta che ha consentito di enfatizzare al massimo grado le sonorità vocali e strumentali. Nel complesso, ci troviamo di fronte a un disco veramente imperdibile, anche grazie alla curatissima veste grafica e all’eccellente qualità sonora. 29 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 AA.VV. SPAGNA DANS LA NUIT SEVILLANAS Simone Vallerotonda, chitarra spagnuola e tiorba EL132329 (CD alto prezzo) Barcode: 8029582122322 Tempranillo PSSA141249 (CD basso prezzo) Barcode: 3700089412493 Opere di Francesco Corbetta, Robert de Visée e Marin Marais Forse perché nelle sue vene scorreva più sangue spagnolo che francese o forse perché nella giovinezza dorata aveva ricevuto un’educazione musicale di tutto rispetto, ma segnata anche dalla presenza “mediterranea” del cardinale Mazarino, sta di fatto che Luigi XIV era un’eccellente suonatore di chitarra. L’aveva imparata da Bernard Jourdan de La Salle, musicista altrimenti sconosciuto, forse di origine spagnola, che aveva conservato il titolo di maître de guitare del re per lunghi anni. Verso la metà del XVII secolo la chitarra non si è ancora ambientata in Francia: è considerata uno strumento esotico che in molti accende suggestioni equivoche. Mentre in Spagna ma specialmente in Italia si afferma prepotentemente come fascinoso antagonista del liuto e della tiorba, il gusto musicale prezioso ed esigente dei francesi tarda ad accettarla. Ma quando ad abbracciarla è il Delfino il bisogno di emulazione si impadronisce del mondo di corte e la moda si diffonde rapidamente. Con tutta probabilità il livello raggiunto dalla chitarra in Francia era ancora di tipo folkloristico: nel 1626 era stato pubblicato a Parigi il Metodo muy facilissimo para aprender a tañer la guitarra a lo español di Briceño, un manualetto per imparare gli accordi, e addirittura il Troisième Livre d’Airs de Cour del 1629 di Moulinié conteneva arie italiane e spagnole in cui l’alfabeto italiano della chitarra era stato tradotto in intavolatura francese. Poi più niente fino all’apparire di un personaggio nuovo, un italiano in grado di suonare la chitarra come ancora non si era né visto né udito, Francesco Corbetta. Como una veleta; El paquero; Mi guitarra; Andalucía y Camargua; Carmencita; Para que no me olvides; Blanca y azul; El Abuelo; Al sur lo que es del sur; La Adelfa; Si ti volvierra gitana; Mira la cara cara; Las torres de mi Sevilla; Sevillana del moviladi; Niña del verde suspiro; Puerta de Toledo; Bajo del cielo; Soy del sur; Sevillana de la vida; El adios La sevillana è una danza tradizionale spagnola sviluppatasi molti secoli fa nella zona di Siviglia. Dal momento che in origine era usata come danza di corteggiamento, venne sempre danzata a coppie con l’accompagnamento di melodie dai toni cantabili, che presero anch’esse il nome di sevillana. Siviglia è famosa anche per essere la patria del flamenco, danza a cui la sevillana è stata strettamente legata per molto tempo. Oggi la sevillana viene danzata nel corso delle ferias e delle romerias (pellegrinaggi religiosi) non solo in Spagna, ma anche in parecchi centri della Francia meridionale. Questo album propone 24 brani scelti con estrema cura in base alla loro autenticità e all’impatto emotivo e al significato del loro testo (letras). Queste magistrali interpretazioni tratteggiano uno spaccato della sevillana e possono anche essere danzate. Il tono diretto dei testi e l’immediatezza con cui vengono cantati contribuiscono a conferire a questi brani il sapore del più autentico flamenco. 30 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 TIBET RONA HARTNER E DJ TAGADA BAMBINI DEL TIBET GYPSY THERAPY The Children of the Buddha Memorial Children’s Home di Kathmandu, Nepal PSSA141250 (CD basso prezzo) Barcode: 3700089412509 Rona Harnter, voce; DJ Tagada, programmazione, basso, voce e tastiere PS66425 (CD medio prezzo) Barcode: 3700089664250 Aachala; A ma len ch ik; Peme pentok; Bhoe ke nae sha y; Tse potala; Gang toe la ser ge ch or vay; Lhasa norbu linga; Lhasa denlu; Taktu nima; Aa trung yo; Dha ng song nga ye nyl la m; Pha yul ch ok deshe; Tenk ch ok deshe; Tse cha y ch o nga ga vay ni moe sha; Dhu sung tsering Questo disco presenta una meravigliosa antologia della maggior parte dei canti tradizionali tibetani eseguiti dai bambini dell’orfanotrofio Buddha Memorial Children’s Home di Katmandu, nel Nepal. Tutti i proventi ottenuti con la vendita di questo disco verranno devoluti all’associazione Assistance Médicale Toit du Monde per favorire un supporto medico e umanitario alle popolazione più povere e sfavorite del Nepal e dell’India settentrionale. La moustache; La main sur le cœur; Un tigan avea o casa; Jesus; Made in Ziganya; Cumbia Gitana; Kolo is not innocent; Nationalité vague à l’âme; Gypsy Therapy; Budibania; Tornada Rona Rona Hartner e DJ Tangada invitano gli ascoltatori a entrare nel pittoresco mondo della musica balcanica, con una serie di brani che presentano un insieme estremamente eclettico di elementi che spazia dall’electro gypsy allo swing e dalla cumbia al gospel. In effetti, non si corre davvero il rischio di annoiarsi! Questa sorta di esperanto musicale sostenuto da ritmi di percussioni provenienti da ogni parte del mondo parla infatti una molteplicità di dialetti ideali tanto per una celebrazione quanto per un momento di incontro e di condivisione. Rona Hartner è un’attrice di grande talento - come dimostrano i numerosi riconoscimenti di grande prestigio che le sono stati tributati per la parte da lei sostenuta nel film Gadjo Dilo diretto dal regista Tony Gatlif - che si occupa con profitto anche di canto, danza e pittura. Come cantante, la Hartner ha registrato tre album solistici e ha collaborato con diversi artisti, tra cui il chitarrista David Lynch, con il quale nel 1999 ha inciso l’indimenticabile You’re more than that. Questa originalissima artista ha incontrato in maniera quasi naturale DJ Tangada, considerato dagli addetti ai lavori uno dei pochissimi DJ-musicisti ad aver assimilato la tradizione musicale dei paesi dell’Europa orientale al punto da riuscire a reinterpretarla. Vero e proprio mago come DJ, Tangada è uno dei primi artisti ad aver presentato questo genere al pubblico francese. I coinvolgenti ritmi dell’electro sound si fondono con la più autentica musica tradizionale e l’incontenibile vitalità di una diva giunta dai Balcani. Davvero niente male come Gypsy Therapy! 31 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 PUCCINI: SUOR ANGELICA Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, L. Gardelli R. Tebaldi, G. Simionato, L. Danieli MASCAGNI: CAVALLERIA RUSTIICANA Renata Tebaldi, Jussi Bjoerling, Ettore Bastianini Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, A. Erede UNNWS200 (2 Cd al prezzo di 1) Barcode 805177657002 Il ruolo di Santuzza in Cavalleria Rusticana non fu tra quelli favoriti da Renata Tebaldi, che tuttavia lasciò questa registrazione del 1959 che oggi appare invece come una delle edizioni più belle del capolavoro di Mascagni, grazie anche alla partecipazione di Ettore Bastianini e a quella di Jussi Bjoerling, anche lui in un ruolo che non gli era congeniale, ma nel quale è assolutamente splendido ascoltarlo dopo tanti anni dalla morte. Nella parte di Suor Angelica, al contrario, la Tebaldi è nei panni di uno dei suoi personaggi preferiti. La meravigliosa opera di Puccini, inserita in un contesto strumentale tra i più raffinati di tutto il Novecento, trova infatti nel grande soprano una voce capace di una fusione prodigiosa con il disegno evocativo dell’orchestra e delle altre voci femminili. 32 THE GREAT LIVE CONCERTS SERIE KARAJAN DIRIGE MOZART, BEETHOVEN, WEBERN New York Philharmonic Orchestra, Karajan URNWS264 (3 CD prezzo speciale) Barcode 8051776572644 MOZART: Symphony No. 41 in G Minor KV 551 “Jupiter”; BEETHOVEN: Symphony No. 1 in C Major Op. 21, Symphony No. 9 in D Minor Op. 125: STRAUSS: Ein Heldenleben Op. 40; WEBERN: Five Movements for String Orchestra Op. 5 Le tournée di Karajan negli Stati Uniti, nel 1955 e nel 1958, sono ambedue documentate da registrazioni radiofoniche. La prima, tuttavia, era coi Berliner Philharmoniker, di cui in quell’anno Karajan era diventato direttore ufficiale, mentre la seconda - quella che questo box testimonia - avveniva con la New York. Philharmonic, da un anno sotto la direzione di Leonard Bernstein. Si tratta di documenti molto importanti, scarsamente disponibili e poco diffusi, e soprattutto di alta qualità sonora. Vi si ritrova interamente il livello stupefacente raggiunto da Karajan in termini bellezza sonora e intensità emotiva tipiche del direttore con la Philharmonia di Londra e i Berliner Philharmoniker. Il repertorio è ovviamente quello collaudato da Karajan, con i classici viennesi e le avanguardie del Novecento. Per quanto Karajan abbia registrato questi brani diverse volte, queste versioni newyorkesi sono di notevole importanza all’interno della sua stessa discografia, che non annovera quasi mai orchestre americane. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 MITROPOULOS I CONCERTI DI ATENE New York Philharmonic Orchestra Mitropoulos URN272 (2 CD al prezzo di 1) Barcode 8025726222729 Questa edizione dell’Elisir d’amore è giustamente considerata un classico intramontabile della discografia donizettiana. L’interpretazione sfoderata da Giuseppe Di Stefano nel ruolo di Nemorino resta ancora oggi una tra le più riuscite e caratteristiche di questo personaggio. Ma è tutto il cast vocale - compresa Hilde Güden, che pure non è di lingua italiana - a funzionare splendidamente, a partire dall’imponente Dulcamara di Fernando Corena, per arrivare alla direzione incisiva di Francesco Molinari-Pradelli. VERDI Rigoletto Del Monaco, Protti, Siepi, Guden Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, Alberto Erede URN305 (2 CD al prezzo di 1) Barcode 8025726223054 Beethoven: Sinfonia n. 3; Sciostakovic: Sinfonia n. 10; Brahms: Variazioni su un Tema di Haydn, Verdi: La forza del destino, Ouverture. Skalkotas: Quattro danze greche- I due concerti dal vivo registrati ad Atene l’1 e il 2 Ottobre 1955 Queste rarissime registrazioni, allo stato attuale delle ricerche, sembrano essere state pubblicate solo in Grecia in edizioni fuori commercio e a fini celebrativi. Crediamo dunque che questa sia la prima edizione commerciale destinata al pubblico. Comunque sia, si tratta di registrazioni della massima importanza storica, che con una eccellente qualità sonora riproducono i due concerti ateniese di Mitropoulos del 1955. Di grande rilievo è la registrazione dell’Eroica beethoveniana, mai incisa in studio dal grande direttore. DONIZETTI L’ELISIR D’AMORE Di Stefano, Guden, Corena, Capecchi Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Molinari-Pradelli URN301 (2 CD al prezzo di 1) Barcode 8025726223016 Amato e rifiutato per oltre mezzo secolo, questo Rigoletto romano del 1954 rimane emblematico di un modo di affrontare Verdi legato al Verismo. Al di là delle splendide interpretazioni della Güden e di Protti, rimane il Duca di Mantova così come lo intendeva quella leggenda vivente che fu Mario Del Monaco che, a dispetto degli strali scagliatigli contro dalla critica italiana e straniera, continuò a considerare fino ai suoi ultimi anni questo Rigoletto la sua incisione migliore. Oggi un ascolto oggettivo e sereno può offrirci una chiave di lettura più attendibile di questa potente interpretazione tenorile. 33 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 ALBÉNIZ-GRANADOS-MALATS-PONCE-RODRIGO-SOR TARREGA-TORROBA-TURINA-VILLA-LOBOS VINCENZO PETRALI MUSICA PER CHITARRA Giulio Piovani, organo TC831640 (6 CD + 1DVD al prezzo di 2 CD) Barcode: 8007194700015 Andrés Segovia, chitarra URN375 (2 CD al prezzo di 1) Barcode 8025726223757 Questo interessantissimo cofanetto doppio riproduce con una splendida qualità sonora le incisioni più significative effettuate da Andrés Segovia nella prima fase della sua strepitosa carriera. Il programma propone una sfolgorante serie di brani di autori spagnoli e latinoamericani che esaltano al massimo grado l’inimitabile personalità di quello che è stato giustamente considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Un autentico evergreen! Registrazioni effettuate tra il 1927 e il 1950. 34 INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO Vincenzo Antonio Petrali (Crema, 22 Gennaio 1830 - Bergamo, 24 Novembre 1889) fu per il mondo organistico italiano la figura in assoluto dominante nella seconda metà del XIX secolo, nonché riconosciuto come il massimo epigono della felice epopea del cosiddetto organo risorgimentale, o ottocentesco italiano, che incarna i suoi modelli nell’estetica degli organari Serassi e delle varie Scuole che ad essi si richiamavano. Con Petrali si può dire che lo stile teatrale, che risentiva cioè in modo diretto della invasiva influenza del successo operistico, giunge ai suoi massimi livelli. Tuttavia egli fu anche uno dei protagonisti principali dell’abbandono di tale stile verso canoni di scrittura che si richiamavano ai modelli della grande tradizione polifonica (Palestrina e Bach per citare i più ricorrenti), in linea con quanto sostenuto dai propugnatori della cosiddetta Riforma ceciliana. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 FRANCHINO GAFFURIO (1451-1522) MISSA DE CARNEVAL · STABAT MATER · MOTTETTI Il Convitto Armonico, Stefano Buschini TC450701 Barcode 8007194105414 Importante teorico a cavallo tra XV e XVI secolo, Franchino Gaffurio fu musicista alla corte degli Sforza e maestro di cappella del Duomo di Milano per più di trent’anni, fino alla morte. L’importanza di questo autore, cui fino ad oggi non è stata ancora dedicata un’opera discografica monografica (quasi tutte le composizioni sono in prima esecuzione discografica mondiale), risiede nel fatto che il Gaffurio riesce a svincolarsi dal rigore di un contrappunto rigoroso e fine a se stesso, tipico della coeva scuola fiamminga, per sviluppare un senso melodico tutto italiano, più espressivo e declamatorio, anticipatore della grande stagione polifonica del Cinquecento più maturo. Il progetto dedicato a Gaffurio scaturisce dal lavoro esegetico svolto dal direttore dell’ensemble, Stefano Buschini, sull’opera del maestro lombardo, reso possibile anche dalla collaborazione con il musicologo milanese Davide Daolmi. Il cd comprende una delle messe più interessanti del Gaffurio, la Missa de Carneval (completa in tutte le parti del rito romano) ed un florilegio di mottetti, due dei quali attribuiti, registrati da formazioni composite e diverse a seconda delle esigenze esecutive, compreso un ensemble strumentale per due di essi. MARIANNA CRETI DE ROCCHIS (1822-1890) GIOVANNI CARAMIELLO (1838-1938) ANTONIO ZAMARA (1829-1901) PARAFRASI VERDIANE PER DUO D’ARPE Alchimia Duo TC820003 Barcode 8007194105551 Grazie all’enorme successo popolare che ebbe il melodramma, nacque la tradizione di ridurre le arie più conosciute ed amate dal pubblico per organici ridotti: si sentiva l’esigenza di riprodurre con uno o due strumenti la stessa magia del teatro, dai borghesi salotti dell’epoca, agli organetti popolari da strada. Di pari passo con il consolidamento del ruolo dell’arpa in orchestra, che iniziava ad avere affidati passaggi di sempre maggiore responsabilità, dai primi anni dell’800 tutti i maggiori compositori la inserirono in organico, lasciandola completamente solista nell’accompagnare la voce o altri strumenti melodici. Questo «retaggio da palcoscenico» agevolò l’approdare dell’arpa anche nella musica definita ‘da salotto’: l’entusiasmo per le opere di Verdi fu talmente forte, da incentivare moltissimi musicisti a comporre fantasie, potpourri, divertimenti sui temi delle arie più celebri e amate. Una parte importante del repertorio arpistico dell’800 è infatti costituita da brani di questo genere, che sono rimasti come pietre miliari nella storia dello strumento 35 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 PAUL DESMOND NANCY WILSON DESMOND BLUE THIS MOTHER’S DAUGHTER Paul Desmond, Jim Hall PPLSP2438 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621752 Nancy Wilson PPST11518 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621707 My Funny Valentine; Desmond Blue; Then I’ll Be Tired of You; I’ve Got You Under My Skin; Late Lament; I Should Care; Like Someone in Love; I’ll Wind; Body and Soul Il virtuoso di sax contralto e compositore Paul Desmond è conosciuto soprattutto per la sua lunga militanza nel Dave Brubeck Quartet e per avere scritto quello che è tuttora considerato il brano più famoso di questo complesso, vale a dire “Take Five”. Desmond fu anche uno dei musicisti più carismatici del cool jazz affermatosi sulla West Coast degli Stati Uniti. «Questo album presenta il grande sassofonista Paul Desmond come non si era mai sentito in precedenza, vale a dire con l’accompagnamento di un’orchestra d’archi. Proponendo un meraviglioso programma di standard jazz come “My Funny Valentine”, “I’ve Got You Under My Skin” e “Body And Soul”, questo disco è estremamente godibile, ma tutt’altro che banale e con una tavolozza sonora di incredibile dolcezza, il tutto con il chiaro obiettivo di conquistare il cuore degli ascoltatori». Un nuovo strepitoso titolo che si va ad aggiungere al ricchissimo catalogo di LP da 180 grammi della Pure Pleasure. From You To Me To You; Love Has Smiled on Us; I Don’t Want A Sometimes Man; Tree of Life; China; Now 2; This Mother’s Daughter; He Never Had It So Good; When We Were One; Stay Tuned This Mother’s Daughter è senza dubbio l’album più intenso che Nancy Wilson abbia mai realizzato ed è stato prodotto da Eugene McDaniels con la collaborazione del tastierista Dave Grusin e gli arrangiamenti di George Duke. Come si legge nella All Music Guide, «Il producer Eugene McDaniels dimostra un approccio tanto ispirato quanto sorprendente nel realizzare questo album e il suo brillante e gradevole jazz-funk si rivela uno degli elementi più indovinati nel rendere i brani in programma affascinanti e di gradevole ascolto. McDaniels accompagna la Wilson in arrangiamenti dai toni caldi e morbidi come velluto, cesellando una serie di motivi delicati e dolcemente mossi che riescono ad andare a braccetto con il soul contemporaneo e rendono al t6empo stesso omaggio al jazz, che rappresenta il punto focale della carriera della Wilson. Da parte sua, la Wilson sfoggia un’interpretazione al tempo stesso sofisticata e brillante, mettendo in evidenza un intensità sconosciuta ai suoi album meno conosciuti pubblicati dalla Capitol». 36 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 OTIS RUSH RIGHT PLACE, WRONG TIME Otis Rush PPBF301 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621684 Tore Up; Right Place, Wrong Time; Easy Go; Three Times A Fool; Rainy Night In Georgia; Natural Ball; I Wonder Why; Your Turn To Cry; Lonely Man; Take A Look Behind Registrato a San Francisco nel 1971, Right Place, Wrong Time venne inspiegabilmente accantonato dalla Capitol per cinque anni prima che Otis Rush decidesse di pubblicarlo con mezzi propri. Questo non fu che una delle alterne fasi di una carriera che vide Rush realizzare tra il 1956 e il 1958 una serie di dischi di altissimo livello per l’etichetta Cobra e poi trascorrere un decennio caratterizzato da pochi eventi significativi a causa di case discografiche poco affidabili e di decisioni errate degli impresari con cui entrò in contatto. Per dare un’idea di questa tristissima situazione, è sufficiente dire che nel corso di un intero lustro negli anni Cinquanta Rush produsse solo un 45 giri, appena due canzoni! Musicista di grande talento, con il passare degli anni Rush è diventato una vera leggenda del blues, al punto da essere considerato uno degli esponenti più rappresentativi del blues di Chicago. Un vigoroso stile chitarristico e un’eccellente linea vocale costituirono le caratteristiche salienti del suo particolarissimo sound, che presenta un livello di compiutezza di gran lunga maggiore rispetto a quello della maggior parte degli altri artisti blues della sua epoca. Ogni nota prodotta dalla chitarra di Rush possiede un significato ben preciso, come le gocce di pioggia che cadono in uno stagno. Rush e la sua band non eseguirono mai in maniera esasperata i loro cavalli di battaglia - si tratta pur sempre di blues vivacissimi e dai toni di volta in volta quasi aggressivi o lamentosi - e spesso li suonarono con un passo tranquillo e rilassato. Right Place, Wrong Time è un album di straordinaria gradevolezza, senza nemmeno un nanosecondo di musica poco ispirata. In particolare, “Lonely Man” esprime il desiderio di tenerezza e di amore di un ragazzo che non vuole rimanere solo troppo a lun- go, “Take A Look Behind” è considerato un capolavoro assoluto del blues e il brano che dà il titolo al disco è con ogni probabilità la pagina più bella che Rush abbia consegnato al disco nel corso di tutta la sua carriera. Oltre a quelli appena citati, Right Place, Wrong Time presenta molti altri brani di altissimo livello, che aspettano solo di essere ascoltati. Il titolo di questo disco potrebbe essere adatto anche per la sua biografia, ma Otis Rush seppe sopravvivere a una carriera piena di risvolti dolorosi e di creare un gran numero di capolavori del blues, ancora oggi conosciuti molto meno di quanto meriterebbero. Il più importante è senza dubbio “Right Place, Wrong Time”, nel quale la chitarra di Rush distilla purissimo blues in ogni singola nota. In tutti gli assoli contenuti in quest’album Rush dà l’idea che il blues discenda da gesti molto semplici (per esempio pizzicando le corde con una sensibilità da lasciare a bocca aperta anche gli intenditori più esigenti del blues). Come esecutore, Rush spalancò la strada a una forma di blues caratterizzata da una progressione di accordi e dall’utilizzo della cornetta, strumento che viene impiegato in una maniera piuttosto parca, una scelta che fa pensare a uno dei grandi pittori del passato che aggiungevano colore alle loro tele per conferire loro una maggiore luminosità. LAMBERT, HENDRICKS AND ROSS THE HOTTEST NEW GROUP IN JAZZ Lambert, Hendricks, Ross PPCL1403 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621646 Charleston Alley; Moanin’; Twisted, Bijou; Cloudburst; Centerpiece; Gimme That Wine; Sermonette; Summertime; Everybody’s Boppin’ Primo capolavoro della discografia del jazz vocale, Lambert, Hendricks and Ross rivoluzionò letteralmente la musica vocale tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, rigettando la sempre più evidente tendenza verso il crossover con il pop per abbracciare la pura musicalità propria del jazz vocale. Applicando i principi armonici del bop al repertorio vo37 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 cale swing, questo trio trasformò decine di celebri classici del jazz strumentale in canzoni, riproducendo alla perfezione con le voci gli assoli e le improvvisazioni dei jazzisti più famosi della loro epoca. L’arrangiatore Dave Lambert scrisse elaborate linee vocali per ognuno dei componenti del trio che - per quanto finissero per allontanarsi dai brani originali - diedero risultati veramente splendidi. Da parte sua, Jon Hendricks compose testi brillanti e molto arguti per una serie di standard jazz come “Summertime”, “Moanin” e “Twisted”, mentre Annie Ross dimostrò di essere una delle vocalist jazz più fantasiose e ispirate della storia del jazz. Nel complesso, Lambert, Hendricks and Ross spianò la strada a molti celebri gruppi vocali jazz come i Manhattan Transfer e fu apprezzato da parecchi jazzisti, sia strumentisti sia cantanti. BIG MAYBELLE THE OKEH SESSIONS Big Maybelle PPEG38456 (2 LP alto prezzo) Barcode: 5060149621615 Just Want Your Love; So Good To My Baby; Gabbin’ Blues; My Country Man; Rain Down Rain; Way Back Home; Stay Away From My Sam; Jinny Mule; Maybelle’s Blues; I’ve Got A Feelin’; You’ll Never Know; No More Trouble Out Of Me; My Big Mistake; Ain’t No Use; I’m Getting ’Long Alright; You’ll Be Sorry; Hair Dressin’ Women; One Monkey Don’t Stop No Show; Don’t Leave Poor Me; Ain’t To Be Played With; New Kind Of Mambo; Whole Lotta Shakin’ Goin’ On Dotata di una figura imponente che si adattava alla perfezione alla straordinaria intensità soul del suo sconfinato talento vocale, Big Maybelle fu una delle cantanti R&B più significative degli anni Cinquanta. La sua voce profonda e ricca di inflessioni molto affascinanti si rivelò talmente versatile da spingere i responsabili delle case discografiche Okeh e Savoy a farle incidere brani dal carattere molto diverso tra loro, spaziando dai classici del blues a ballate dallo stile molto vicino al pop di quegli anni. Nel 1958 Maybelle si esibì al Newport Jazz Festival e 38 seppe conquistarsi un gran numero di fan tra gli appassionati di blues, R&B, jazz e rock. Negli suoi ultimi anni di vita Maybelle eseguì anche alcuni brani dei Beatles e di Donovan. La carriera di Maybelle fu seriamente ostacolata e abbreviata da una grave forma di tossicodipendenza, un fatto che peraltro non le impedì di vivere la sua breve esistenza con grande umanità. Date queste premesse, nessuno può stupirsi del fatto che, a oltre mezzo secolo dalla loro realizzazione, sia ancora possibile percepire in maniera molto palpabile l’intensa espressività delle sue interpretazioni. Con il suo timbro grave e roco, Maybelle sembrava quasi una versione femminile del lupo mannaro ed è davvero difficile non scorgere nel suo stile alcuni degli elementi che andarono a confluire nel blues sanguigno di Etta James, Aretha Franklin, Janis Joplin e infinite altre vocalist jazz. “So Good To My Baby” presenta la distorsione della voce con i microfoni tipica di quegli anni e una sezioni di ottoni dalla sonorità appropriatamente incisive. “Gabbin’ Blues” - il sensazionale brano con cui nel 1952 fece il suo debutto con la Okeh - è un divertente dialogo tra Maybelle e la sua petulante rivale Rose Marie McCoy, che contribuì a scrivere questo brano. Uno dei brani migliori di quest’album è “Ocean of Tears”, un lavoro in tonalità minore e dai toni dolenti, nel quale Maybelle esprime la sua triste situazione con un’intensità emotiva in grado di commuovere anche l’ascoltatore più disincantato. Non meno interessanti sono comunque le ballate “You’ll Never Know”, “Ain’t No Use” e “You’ll Be Sorry”, che rivelano un lato più gradevole e delicato dell’arte di Maybelle, e “Whole Lotta Shakin’ Goin’ On”, un brano che portò ai vertici assoluti delle classifiche del R&B prima che Jerry Lee Lewis lo facesse diventare una delle bandiere del rock. Tutti i brani contenuti in questo disco offrono la possibilità di apprezzare l’inarrivabile arte di una della più grandi cantanti blues di tutti i tempi all’apice della sua carriera. Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 PAUL O’BRIEN SONNY ROLLINS LONG MAY YOU SING SAXOPHONE COLOSSUS Paul O’Brien SFSA4080 (SACD alto prezzo) Barcode: 4013357408029 Sonny Rollins, sax tenore; Tommy Flanagan, piano; Max Roach, batteria; Doug Watkins, contrabbasso ASLP7079 (LP da 200 grammi) Long May You Run; Silvia’s River; Jasper; Cold Missouri Waters; Hallelujah; Big Yellow Taxi; If You Could Read My Mind; I Will Remember You; Brooke’s Waltz; Pacing The Cage / Creation Dream; Northwest Passage; Lord Inchiquin; Sonny’s Dream; A Song for all Seasons (Prayerful Hymn) Il secondo disco realizzato da Paul O’Brien per la Stockfisch Records presenta una serie di celebri brani di autori canadesi, tra cui Gordon Lightfoot, Joni Mitchell, Neil Young e Leonard Cohen per citare solo i più conosciuti, e un lavoro dello stesso Paul. In Long May You Sing O’Brien è accompagnato da una band di altissimo livello, nella quale si mette in grande evidenza il grande chitarrista e compositore canadese Don Ross. A proposito di questo disco, Paul ha affermato di recente: «Questa serie di brani può essere considerato come una sorta di equivalente musicale del piacere provato da qualsiasi bambino lasciato solo in un negozio di dolci. I giorni che ho trascorso a scegliere le pagine più belle scritte da autori canadesi sono stati tra i momenti più esaltanti della mia lunga carriera di cantante. Va comunque detto che non sono mancati momenti di frustrazione legati alla necessità di escludere parecchi brani che forse avrei dovuto inserire nel programma. Ho la netta sensazione che questo sia il primo volume di un’appassionante avventura discografica. Ognuno di questi brani sono riusciti a toccarmi il cuore con la loro profonda intensità e non solo per il fatto di essere capolavori di altissimo livello. Non si è trattato di un semplice scegliere fior da fiore, anche se guardando il programma ho avuto l’impressione che sia stato proprio così. Eseguendo questi brani mi sono preso diverse libertà espressive, che mi auguro non offendano nessuno, allo scopo di aggiungere qualche elemento dei mio stile a pagine di grande impatto emotivo». Strode Rode; Blue 7; Moritat; S. Thomas; You Don’t Know What Love Is Saxophone Colossus ha consacrato Sonny Rollins come una delle figure più carismatiche della storia del jazz, ha spinto i critici a scrivere fiumi d’inchiostro e i fan a esultare per le sue strabilianti improvvisazioni hard-swing e per il suo modo creativo di suonare il sax. Fino a questo album la maggior parte dei musicisti lo riconosceva come uno delle forze più influenti del jazz degli anni ’50 mentre la critica gli muoveva severe critiche o si limitava ad accennare timidi consensi. Da sottolineare il brano “St. Thomas” che fu registrato da molti artisti dopo che Rollins lo presentò in questo disco e che rimane ancora oggi uno degli standard più amati del jazz. Il contributo di Tommy Flanagan, Doug Watkins e Max Roach contribuiscono a rendere questo album una pietra miliare della storia del jazz, da oggi disponibile in questa nuova versione della Analogue Productions stampata presso la Quality Recording Pressings su un magnifico vinile da 200 grammi. 39 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 MILES DAVIS COOKIN’ WITH THE MILES DAVIS QUINTET Miles Davis Quintet Miles Davis, tromba; John Coltrane, sax tenore Red Garland, piano; Paul Chambers, contrabbasso Philly Joe Jones, batteria ASLP7094 (LP da 200 grammi) Airegin; Tune Up; Just Squeeze Me; Blues By Five; My Funny Valentine Questo album raccoglie gli ultimi brani registrati per l’etichetta Prestige dalla band che, anche a quei tempi, era conosciuta come “Il Quintetto” per eccellenza. Queste tracce furono incise nella seconda delle lunghissime sessioni di registrazioni dalle quali scaturirono i quattro classici album del quintetto Relaxin’ Workin’ e Steamin’ che seguirono Cookin’. Questa serie di incisioni cattura e testimonia cinque figure immortali del jazz, che insieme possono tranquillamente rivaleggiare con le grandi band di Louis Armstrong e Charlie Parker. Un quintetto e un programma che resteranno immortali sino alla notte dei tempi. 40 THE DOORS INFINITE - DISCOGRAFIA SU LP A 45 GIRI The Doors ASLPDOORS/45 (12 LP da 200 grammi a 45 giri) Barcode: Album contenuti; The Doors; Strange Days; Waiting For The Sun; The Soft Parade; Morrison Hotel; L.A. Woman La Analogue Productions ci delizia con questo cofanetto contenente i sei titoli dei Doors dell’era di Morrison! Sei album grandiosi ognuno ristampato su un doppio LP a 45 giri, stampato sul magnifico vinile da 200 grammi alla Quality Records Pressing di Salina, che sta affermandosi come una delle migliori stamperie del mondo. Il booklet comprende 19 stupende fotografie e un lungo saggio di Ben Fong-Torres, stimato giornalista rock e già editore della rivista Rolling Stone. Il tutto è racchiuso in un magnifico cofanetto rigido. Un titolo assolutamente imperdibile per tutti gli amanti del grande rock! Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 NIKOLAI RIMSKY-KORSAKOV (1844-1908) BOB DYLAN SHEHERAZADE BLOOD ON THE TRACKS Philharmonia Orchestra, Paul Kletzki, direttore HIQLP031 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890317 MUDSACD2098 (SACD alto prezzo) Barcode: 0821797209861 Nikolai Rimsky-Korsakov (1844-1908): Shéhérazade «I dischi migliori sotto l’aspetto commerciale possono essere ristampe di registrazioni di grandi interpreti del passato caratterizzate da una qualità sonora poco soddisfacenti oppure incisioni appena realizzate da artisti i cui nomi possano garantire al pubblico degli appassionati un’esecuzione di alto livello. Ma quando viene pubblicata una nuova versione di Shéhérazade eseguita dalla Philharmonia Orchestra sotto la bacchetta di un direttore particolarmente portato per questo repertorio come Paul Kletzki si può davvero sperare che un disco economico possa rivelarsi anche una grande occasione sotto il profilo interpretativo, cosa che avviene in questo disco». Con questa frase iniziava la recensione pubblicata su Gramophone di un disco pubblicato nel 1960 da un’etichetta budget per competere con le sempre più numerose case discografiche che in quel periodo avevano iniziato a vedere i loro dischi a prezzi stracciati per corrispondenza, come la Ace of Clubs della Decca e la Concert Classics della HMV, che proponevano le opere del grande repertorio spesso in nuove edizioni stereofoniche. Questa registrazione è stata effettuata tra il 12 e il 14 aprile del 1960 presso lo Studio n. 1 di Abbey Road di Londra dal leggendario producer Victor Olof e dall’ingegnere del suono Douglas Larter. Tangled Up in Blue; Simple Twist of Fate; You’re A Big Girl Now; Idiot Wind; You’re Gonna Make Me Lonesome When You Go; Meet Me in the Morning; Lily, Rosemary and the Jack of Hearts; If You See Her, Say Hello; Shelter From the Storm; Buckets of Rain Verso la metà degli anni Settanta Bob Dylan dovette fare diverse scelte di grande importanza. Sotto il profilo artistico, dovette fare i conti con il fatto di avere ormai passato la freschezza dei suoi primi anni di carriera, mentre sotto l’aspetto personale attraversò una fase molto difficile a causa del penoso divorzio da sua moglie Sara Lowndes. Per quanto riguardava la creatività, Dylan sembrava essere giunto a un punto morto, in quanto la fase ascendente che nei dieci anni precedenti aveva visto nascere tanti album di grande successo pareva definitivamente esaurita. Poi all’improvviso giunse Blood on the Tracks. Ciclo autoconclusivo che narra le vicende di un innamorato fino alle incomprensioni che lo portano a lasciare la donna che ama, questo album dai toni meravigliosamente intimistici del 1975 è considerato ancora oggi uno dei dischi che segnarono una svolta epocale nella carriera di Dylan e uno dei lavori più personali del Bardo. Ascoltando questo disco è possibile vivere dall’interno il dolore, la frustrazione, i traumi, gli alti e i bassi, la confusione, l’amarezza e infine il senso di liberazione che in genere si associa alle relazioni amorose terminate male. Anche se Dylan si premurò sempre di sottolineare che si trattava di una creazione artistica slegata da qualunque fatto realmente accaduto, fin dal primo ascolto appare evidente che i suoi contenuti sono in gran parte autobiografici, un fatto che lo rende di portata universale. In questo album Dylan canta con gli occhi pieni di lacrime, cerca di non pensare al suo dolore interiore, si sforza di riempire il grande vuoto che sente dentro di sé, fino ad accettare ogni responsabilità. In poche parole, ci troviamo di fronte a una magistrale rappresentazione dei lati più oscuri dell’amore e di cosa avviene quando si infrangono sogni che si ritenevano eterni. Arricchendo il suo catalogo di rimasterizzazioni di album storici di Bob Dylan, la OMR è orgogliosa di riproporre questo sensazionale disco su SACD ibrido a partire dai master originali. 41 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 TRICHOTOMY AA.VV. FACT FINDING MISSION OPERE ORCHESTRALI NACD186 (CD alto prezzo) Barcode: 0797537118628 Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet SC-SXL2292 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714039 Strom; The Blank Canvas - Part I; Lullaby; Fact Finding Mission; Song For EV; Civil Unrest; The Brook; The Blank Canvas - Part II; Brick By Brick Il grande trio australiano Trichotomy non ha bisogno di nessuna presentazione, in quanto grazie ai due splendidi album pubblicati dalla Naim (Variations nel 2010 e The Gentle War nel 2011) ha saputo proporsi come una delle formazioni più interessanti del panorama jazz contemporaneo, con un mix tanto esplosivo quanto originale in cui coesistono il lirismo di Est e l’incontenibile energia di The Bad Plus. Trichotomy è composto dal pianista Sean Foran, dal batterista e percussionista John Parker e dal contrabbassista Patrick Marchisella. Traendo ispirazione da un gran numero di gruppi e di solisti di grande talento, dagli Aphex Twin a Vijay Iyer e da John Zorn a Tord Gustavsen, Trichotomy ha sviluppato uno stile musicale di grande interesse, caratterizzato da una robusta base ritmica e melodie di meravigliosa trasparenza. Nella loro brillante nuova fatica discografica Fact Finding Mission i tre componenti di Trichotomy sono affiancati dal percussionista Tunji Beier, da Linsey Pollak alle ance e dal chitarrista James Muller, che consentono alla band di rendere più versatile il suo stile, includendo anche alcuni elementi delle tradizioni popolari europea e indiana. 42 S. Prokofiev: Sinfonia n. 1 op. 25 Classica; Marcia e Scherzo da L’amore delle tre Melarance M. Glinka: Fantasia Kamarinskaya; Ouverture da Una vita per lo zar A. Borodin: Nelle steppe dell’Asia centrale Per fortuna i generi della musica colta non hanno dovuto subire l’onta di essere soprannominati con cervellotici neologismi come Kleinkunst, termine che può essere reso in italiano con l’espressione “Piccole Arti”. Nonostante questo, la musica di piccole dimensioni - magari limitata a pochi fogli di partitura - esiste eccome. Sinfonia più breve di Sergei Prokofiev, la Sinfonia Classica vanta diversi primati per quanto riguarda sia l’aspetto formale sia i contenuti musicali. Infatti, in appena 15 minuti di durata riunisce un incredibile numero di idee melodiche di grande bellezza ed è di gran lunga la sinfonia più eseguita di Prokofiev. Sotto l’aspetto strutturale, quest’opera è divisa in quattro movimenti, il primo e il quarto concepiti secondo lo schema tradizionale della forma-sonata, mentre i tempi centrali presentano a sorpresa danze risalenti all’epoca preclassica come il minuetto e la gavotta. Lo spirito gradevolmente aproblematico di questa sinfonia, che trova espressione in un garbato umorismo da serenata e in una raffinata eleganza da corte, riesce a conquistare il pubblico dalla prima al’ultima battuta e culmina in un concitato Finale in perfetto stile Sturm und Drang. Sul lato B è possibile ascoltare la Fantasia Kamarinskaya, una miniatura della durata di appena otto minuti ma quanto mai attraente con il suo stile compositivo molto integrato, l’ouverture a Una vita per lo zar di Mikhail Glinka, un brano dai toni spettacolari, che sfoggia una serie di leit-motiv molto innovativi. Accanto a queste gemme dei periodi classico e romantico, questo disco propone la celeberrima Nelle steppe dell’Asia centrale di Alexander Borodin, che con il suo stile a metà strada tra Oriente e Occidente conclude in Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 bellezza un disco assolutamente imperdibile, esaltato dalla strepitosa rimasterizzazione della Speakers Corner. CARLOS SANTANA E BUDDY MILES LIVE! Carlos Santana, chitarra; Buddy Miles, batteria e voce Robert Hogins, organo; Luis Gasca, tromba Hadley Caliman, sassofono e flicorno; Neal Schon, chitarra Ron Johnson, basso; Coke Escovedo, percussioni Gregg Errico, batteria; Victor Pantoja, James Mingo Luis Michael Carabello, conga e altri SC-KC31308 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714350 band fece sapere agli altri di essere in grado di suonare “duro” ogni volta che se ne presentava l’occasione, la band si lanciò in un’improvvisazione lunga ben 25 minuti in “Free Form Funkafide Filth”. Questa incontenibile energia non poteva essere resa nell’ambiente asettico di uno studio di registrazione, perché può essere espressa pienamente solo nella assoluta libertà di uno spazio aperto. Un nuovo trionfo per la Speakers Corner. Marbles; Lava; Evil Ways; Faith Interlude; Them Changes; Free Form; Funkafide Filth Questo album rappresentò una sorta di simbolo dell’era libera e permissiva che fece seguito al concerto di Woodstock, quando tutti potevano permettersi di fare cose fino a poco prima assolutamente inimmaginabili e gli artisti si videro offrire la possibilità di esprimere pienamente se stessi. Oltre a questi eventi di portata epocale, Live! ebbe anche il merito di spalancare a Carlos Santana e ai suoi musicisti le porte dello show business. Se gli estimatori degli stili puri trovarono difficile accettare l’indefinibile calderone del rock progressivo, altri - affamati di emozioni - si avventarono senza la minima remora su quel moloch destinato a diffondersi in tutto il mondo e passato alla storia con il nome di “sound degli anni Settanta”. Tra i grandi eventi accaduti in quel periodo vi fu anche l’incontro di Santana al Sunshine Festival nelle isole Hawaii con uno straordinario gruppo di musicisti comprendente tra gli altri l’ex batterista di Jimi Hendrix Buddy Miles. Ispirati da quella elettrizzante atmosfera, oggi possiamo ascoltare le brillanti sonorità di un organo in “Marbles” di John MacLaughlin, i trascinanti groove rockeggianti in salsa latina di “Lava” e il tipico stile vocale gospel in “Evil Ways”. Dopo una elaborata rielaborazione del celebre standard “Them Changes”, nel quale ogni componente della 43 Columnsweb - Giugno - Luglio 2013 44 Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115 [email protected] - www.soundandmusic.com Sound and Music Columnsweb - Giugno - Luglio 2013