Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma i DCB PERUGIA poste italiane s.p.a. Primo numero il 14 Settembre 1937 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 PRO FOLIGNO 1905 “Condividiamo le responsabilità per il futuro” EDITORIALE Recentemente parlando di QUALITÀ AMBIENTALE ED EFFICIENZA DELLA NOSTRA CITTÀ”, avevo ribadito, fra l’altro, la necessità di rinforzare il trasporto pubblico cittadino che fosse ad alta frequenza, con buon numero di navette e con corsie preferenziali per l’uso delle biciclette educando al contempo al loro uso, prevedendo inoltre una informazione dettagliata ed esauriente. Ad onor del vero va rilevato in proposito che è stata istituita da Umbria Mobilità nel mese di luglio scorso un servizio “navetta” (linea 16) a trazione elettrica (e quindi ecosostenibile) ad alta frequenza (intervalli di quindici minuti) ed a quel che mi risulta, per esperienza personale, perfettamente in orario. Il percorso ad anello o circolare, con partenza del parcheggio dell’ex zuccherificio, tocca alcune delle zone principali della Città: Porta Firenze, Via S. Giovanni dell’Acqua, incrocio Via Gramsci, Via Mazzini, Piazza Matteotti, Via Umberto I°, Via Cesare Battisti, Via IV Novembre. Unica pecca riscontrata è quella della scarsa frequenza di utenti, in quanto spesso e volentieri la navetta gira vuota e ciò non è concepibile in una Città come la nostra e con i problemi di traffico e di mobilità che ci sono. Si invitano quindi caldamente i nostri concittadini ad utilizzare la navetta e la Soc. Umbria Mobilità ed il Comune di Foligno a pubblicizzare adeguatamente l’iniziativa, anche con incentivi e abbonamenti, in modo da non “seppellire” prematuramente una iniziativa importante per lo sviluppo della Città ed a ipotizzare se possibile la costituzione di nuove linee. E’ bene che i nostri concittadini, come avviene dappertutto, imparino a conoscere prima e ad apprezzare poi un modo di muoversi in Città efficiente e veloce, che può essere veramente un elemento di salvaguardia del tessuto economico e sociale di Foligno, e quindi motore di sviluppo e crescita. Alfredo Ottaviani www.profoligno.it Mismetti interviene su “Ruolo, identità e sviluppo della città” in vista della conferenza programmatica cittadina prevista a ottobre Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, interviene in una nota su ruolo, identità e sviluppo della città, in vista della conferenza programmatica cittadina prevista a ottobre. “La grave crisi economica che ha investito l’Italia ha prodotto importanti cambiamenti a livello economico, sociale e politico. Sono sempre più le famiglie e le imprese in difficoltà, aumentano precarietà e disoccupazione e cresce il disagio dei cittadini, mentre si impongono riforme destinate a cambiare il modello sociale e istituzionale del nostro Paese e l’assetto della nostra Regione. Anche la nostra città, come altre realtà italiane, risente di questo momento difficile, di fronte al quale è necessaria una riorganizzazione generale per affrontare con rinnovato vigore le sfide del futuro e costruire insieme la Foligno del domani. Proprio per questo, nel prossimo mese di ottobre, ho deciso di convocare una conferenza programmatica cittadina nella quale discutere apertamente del ruolo e dell’identità della nostra città nel rinnovato contesto regionale e nazionale, condividendo le responsabilità, ridefinendo le priorità ed elaborando nuove idee di sviluppo. L’obiettivo, in linea con il percorso di partecipazione avviato da tempo sul territorio, è quello di ascoltare le opinioni dei cittadini e delle diverse espressioni del tessuto economico, culturale e sociale della città, per ridefinire insieme le prospettive della nostra comunità alla luce dei grandi cambiamenti in atto. In questo quadro, ritengo però opportuno tenere presenti alcuni elementi relativi al momento storico che stiamo vivendo e alle caratteristiche espresse dalla nostra realtà. Innanzitutto va evidenziato che l’attuale crisi economica, sociale e politica non interessa soltanto Foligno: siamo in un periodo di cambiamenti epocali che generano disagi ovunque e che non possono essere banalizzati o trattati in maniera strumentale nel tentativo di lucrare consenso. Nonostante le difficoltà che, come in tutta Italia, riguardano soprattutto i settori dell’edilizia e del commercio, va detto che il sistema economico e produttivo locale ha tenuto, grazie anche a eccellenze come la filiera meccanica e aerospaziale che, puntando sull’innovazione, continuano a garantire occupazione e sviluppo sul territorio. Va, inoltre, sottolineato che a Foligno sono in corso importanti interventi di riqualificazione, grazie ai quali si potranno avere nuove prospettive per il futuro. Tra questi c’è il recupero dell’area dell’ex zuccherificio, che dopo anni di degrado tornerà a dare impulso alla città attraverso una serie di spazi e servizi tra cui spicca il ‘Parco delle scienze e delle arti’: una struttura plurifunzionale, articolata in aree didattiche, culturali e scientifiche, dedicata in particolare alle nuove generazioni e destinata a diventare un’eccellenza a livello nazionale, grazie anche al sostegno di alcuni dei più grandi scienziati italiani, che hanno sposato il progetto. Altro elemento su cui riflettere e da cui ripartire è la filiera cultura-ambiente-turismo: Foligno, grazie alle sue straordinarie risorse e a un circuito museale di qualità, ha un ruolo ormai riconosciuto in questo ambito su cui vogliamo continuare a scommettere, guardando in particolare alla salvaguardia dell’ambiente e alle energie alternative, due temi fondamentali che significano sviluppo sostenibile e nuove opportunità di lavoro. Tra i temi da valutare insieme, con particolare attenzione, ci sono poi il centro storico, cittadino, le politiche sociali, la coesione sociale, la cooperazione, il ruolo di Foligno in Umbria. Mi auguro che saranno tanti i folignati pronti a dare il proprio contributo, intervenendo in maniera costruttiva alla conferenza prevista a ottobre. Nel frattempo, i cittadini potranno inviare le proprie riflessioni e i propri contributi attraverso l’iniziativa “Di’ la tua’, attiva sul sito del Comune di Foligno. Ogni messaggio verrà attentamente valutato e tenuto in considerazione, mentre una sintesi degli interventi pervenuti sarà resa nota durante i lavori dell’assemblea programmatica, nella quale non potrà esserci spazio per considerazioni strumentali: le polemiche sterili non sono utili per affrontare l’attuale momento di difficoltà. Sono certo che Foligno, grazie alle sue straordinarie potenzialità e all’importante percorso fatto in questi anni, possa continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel rinnovato contesto nazionale e regionale. Insieme, condividendo obiettivi e responsabilità, possiamo dare nuovo slancio alla nostra città”. Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Intervista ad Aldo Amoni Presidente Confcommercio territoriale di Foligno Assolutamente no. Su questo argomento, molto a cuore all’amministrazione, è stata istituita dal sindaco una commissione partecipata da tutte le associazioni, ma non so quello che ha prodotto. Noi insieme alla Confartigianato abbiamo consegnato al sindaco e assessore specifico diverse proposte alternative, ma a tutt’oggi non siamo stati né convocati, né le stesse proposte sono state prese in considerazione. Oggi leggo che tutte le ordinanze sulla viabilità, sull’allargamento dell’isola pedonale sono state concordate con le associazioni cittadine; prima dissento completamente da queste ordinanze e poi preciso che non siamo “associazioni cittadine” ma “associazioni di categoria”. Non sarà un espediente la creazione della commissione per giustificare le scelte ad oggi deliberate? Quale andamento vede circa la chiusura e l’apertura delle attività nel centro storico? Più di aperture bisogna parlare di chiusure. Sono molte le serrande abbassate a causa delle aperture selvagge dei centri commerciali, della crisi nazionale e dei lavori infiniti delle pavimentazioni. L’economia nel folignate non cresce, anzi le imprese commerciali ed artigianali segnano un netto calo anno per anno. Quale modello di centro storico “rivitalizzato” si potrebbe prendere per Foligno? Nessuno, perché ogni città per la sua morfologia e posizione deve crearsi un “proprio” modello di centro storico, in base ai suoi bisogni. E per creare un centro storico attraente, transitabile, vivibile, ricco di eventi culturali e musicali…. è stata creata una cabina di regia che deve essere all’altezza di gestire al meglio le pavimentazioni e creare un Centro Commerciale Naturale richiesto da molti e a cui dovranno far parte operatori economici, cittadini, amministrazione, istituti finanziari associazioni di categoria… e quanti lo riterranno opportuno. Quale provvedimenti attrattivi per rendere la città accogliente? Certo i lavori che si protraggono da molto tempo sono un notevole deterrente, ma quali prospettive si possono individuare per il prossimo futuro, una volta completate le pavimentazioni? Vero, le pavimentazioni sono state, sono e saranno fino alla fine delle stesse un grande deterrente per i commercianti ed i cittadini, ma al termine ne dovremmo fare un’opportunità per il rilancio del centro storico. Alla fine dei lavori avremo un gran bel centro storico ed è qui che la cabina regia deve lavorare, deve essere in grado di rivitalizzare la città con tutto ciò che la città chiede. Potenziare i grandi eventi collaudati: la Quintana, I primi d’Italia, i mercati, la cultura. Riterrebbe utile una nuova consultazione cittadina sull’isola pedonale del centro storico? pagina 2 DATE DA RICORDARE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO Sabato 29 Settembre ore 15.30 Chiesa di San Biagio nel Castello di Pale. Incontro di studio sul tema: L’Eremo di Santa Maria Giacobbe, luogo sacro fin dall’antico e ipotesi di un legame con la Abbazia di Sassovivo Relatori prof. Luigi Sensi dott.ssa Giordana Benazzi Domenica 30 settembre ore 9-11 Visita guidata all’Eremo di Santa Maria Giacobbe (Sasso di Pale) Domenica 30 Settembre ore 15.30 Come vede la creazione di un Consorzio Centro Storico che sviluppi una politica dei prezzi, delle promozioni e delle offerte per rendere competitiva la città con il proliferare dei centri commerciali? Sarebbe importante e bello poter creare un consorzio di imprese al fine di ottimizzare tutti i costi comuni (acquisti di carta, pulizie, sicurezza…) ma ad oggi non ci siamo riusciti. Da questo giornale prendo spunto per lanciare un appello a tutte le attività “DA SOLI OGGI NON SI VA DA NESSUNA PARTE”. Tutte le istituzioni stanno creando bandi per la creazione di reti d’impresa anche con finanziamenti a fondo perduto per la creazione delle stesse, “PARLIAMONE INSIEME!”. Noi della Confcommercio abbiamo creato un progetto di start up per seguire chi ne fosse interessato. Per la parte dei prezzi e/o promozioni ogni imprenditore deve decidere da solo come e quando farle. Per la competitività ,sono convinto, che un “bel centro storico “non abbia nulla da temere dal centro commerciale. Chiesa di San Marco, Sant’Eraclio Incontro di studio sul tema: La via Lauretana, uno dei grandi cammini europei della fede. Relatori prof.ssa Emanuela Cecconelli Un dipinto segno della devozione lauretana nella chiesa di San Marco a Sant’Eraclio Prof. Fabio Bettoni Riflessioni sopra un’antica strada che sta cambiando volto Secondo fine settimana di ottobre 12-13-14 ottobre viaggio a Bergamo, Soncino, Cremona. Il viaggio è legato a due interessi forti per la nostra città: San Francesco che vende a Foligno “panni e cavallo” (affreschi nella cappella della Trinità in Santa Maria delle Grazie a Bergamo) e le antiche stamperie a Soncino. Vista l’orografia del nostro centro storico e la presenza di parcheggi sottoutilizzati come organizzare la fruizione e l’assistenza alla clientela? Primo fra tutti i parcheggi in certi periodi dell’anno sono insufficienti. Con le pavimentazioni delle piazze si potevano prevedere parcheggi sotterranei come esistono in altre città simili alla nostra, che sarebbero serviti non solo ai visitatori/acquirenti ma principalmente a far ritornare nel centro i residenti. Sono questi che rivitalizzano il cuore di una città. Gli operatori economici devono cominciare a prevedere un servizio a domicilio per la clientela. Comunque sono convinto e ci credo che il centro storico, alla fine dei lavori, sarà bello se gestito da un organo deliberante e ripropongo un “assessore al centro storico”. Non bisogna dimenticare che la città ha una periferia di grandi dimensioni che va sistemata, servita, collegata al centro perché alla fine si possa ritornare a dire che Foligno è un grande Centro Commerciale Naturale, e per far ciò bisogna essere convinti e determinati! Mario Lai VISITA CULTURALE A BERGAMO Il 9 luglio scorso, in occasione della prima riunione del nuovo Consiglio della Pro Foligno, Vanna Galligari, autrice di un interessante articolo sull’argomento pubblicato nel Bollettino Storico, ha proposto una visita culturale a Bergamo. E questo non solo perché la città è ricca di tesori d’arte di grande interesse, ma anche perché un filo conduttore lega la città lombarda alla nostra Foligno: insieme ad alcune pitture murali francescane del XV secolo provenienti dalla demolita Chiesa di Santa Maria delle Grazie, c’è quella raffigurante il Santo di Assisi in abiti medievali mentre prega di fronte alla semi diroccata San Damiano, raccoglie le sue stoffe e viene a venderle a Foligno. I dipinti ornavano la Cappella della Trinità di Santa Maria delle Grazie, furono commissionati da Cassotti de’ Mazzolenis (il nome ci ricorda una famiglia vissuta a Foligno) all’artista Iacopino Scipioni intorno al 1506. Si tratta di un affresco dipinto per una chiesa di Bergamo che parla della nostra città; lo vedremo insieme a tante altre belle interessanti particolarità che Bergamo offre al visitatore. Contiamo in un sufficiente numero di adesioni per poter realizzare questa “ottobrata” che darà inizio all’anno sociale 2012/2013, esortiamo quindi i soci e gli amici della Pro Foligno a farsi vivi affinché si possa programmare al meglio l’iniziativa. www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 A Colle San Lorenzo l’annuale “Festa del Socio” Una tradizione da onorare è ormai la “festa del socio”. La Pro Foligno dedica da anni agli associati l’ultima domenica di agosto, come a concludere le vacanze e a ritrovarsi per dare continuità al proprio operato con nuovi propositi e anche con veri e propri progetti da attuarsi nel futuro più prossimo. L’incontro di quest’anno si è svolto a Colle San Lorenzo tra l’incanto degli ulivi e un abitato completamente risanato e valorizzato dopo la parentesi del terremoto, che tanti guasti aveva procurato anche in questa località. Un numeroso gruppo di soci ha seguito con vivo interesse la conversazione del professor Ivo Picchiarelli che, con la consueta capacità comunicativa, ha tracciato un percorso storico antropologico sul territorio della Valle del Menotre e di tutta l’area montana, dando ragione alle caratteristiche geologiche, paesaggistiche, agricole e della presenza umana che ha saputo adeguatamente utilizzare le risorse naturali nella straordinaria civilizzazione dello spazio. La presenza dei Benedettini è stata determinante per orientare le attività manifatturiere dando vita a gualchiere, a cartiere (Rasiglia e Pale) e a tutte quelle produzioni che potevano sfruttare l’abbondanza delle acque. Anche la lavorazione dei metalli dunque ha avuto uno spazio privilegiato; le lime e le raspe di Sellano ne sono la testimonianza. La lettura di brani di autori famosi che hanno attraversato questo territorio ha rafforzato l’esposizione del professor Picchiarelli che ha citato tra gli altri Montaigne con la sua esaltante descrizione. Il ricordo e il luogo - Colle San Lorenzo appunto – hanno portato poi all’amico comune don Gianfranco Sebastiani che a suo tempo aveva voluto realizzare una guida sui generis di Colle San Lorenzo con la collaborazione anche dello stesso Ivo Picchiarelli. Molte le domande da parte dei presenti, largamente soddisfatte dal nostro relatore che ha veramente saputo comunicare la dimensione vastissima di un patrimonio – quello della Valle del Menotre – straordinario dal punto di vista paesaggistico-ambientale e altrettanto straordinario dal punto di vista storicoartistico. Molte richieste di chiarimenti poi www.profoligno.it sulla nuova strada che sta sconvolgendo gli equilibri di sempre; la maggiore preoccupazione oggi è legata al destino delle sorgenti. Si dovrà attendere il suo completamento, ma certo è alto il grado di preoccupazione. Che almeno il vecchio tracciato, l’antica via Lauretana, riconquisti appieno il suo ruolo di percorso privilegiato di viaggiatori e pellegrini. Forse tutti dovremo impegnarci in questo senso poiché, ancora una volta, il buon vivere della città è strettamente legato al destino dell’area montana. R.F.M. Le Giornate Europee del Patrimonio Da quasi venti anni – la prima proposta del 1993 – l’Europa, attraverso le Giornate Europee del Patrimonio dirige l’attenzione dell’opinione pubblica verso il ricchissimo e variegato tessuto culturale che la caratterizza. E così nell’ultimo fine settimana di settembre (anticipata alla prima metà del mese per il Nord Europa) si realizza una straordinaria offerta volta al fine di dare coscienza di tanta storia e di tanto patrimonio e di approfondirne la conoscenza, unici punti fermi per garantirne la salvaguardia. Ritrovare dunque le nostre radici, il senso e le potenzialità del nostro presente, anche per progettare consapevolmente il domani. Ecco allora due proposte che nascono dal nostro territorio proprio in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio: una che rivolge l’attenzione all’eremo di Santa Maria Giacobbe sul Sasso di Pale, l’altra alla via Lauretana, quale Grande Cammino Europeo della Fede, alle trasformazioni che sta subendo in questi ultimi tempi e ai segni devozionali che segnono il suo percorso. Sono appuntamenti importanti per il nostro territorio e quindi per tutti noi. Le due iniziative sono promosse dalla Pro Loco Valle del Menotre insieme alla Sezione Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Foligno, alla Parrocchia di San Marco in Sant’Eraclio, alla Parrocchia di San Biagio a Pale, all’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, al Club Unesco di Foligno e Valle del Clitunno. Il programma dettagliato è nella sezione “Date da ricordare”. pagina 3 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 A Serrone una lapide per suor Giuseppina Giovedì 9 agosto, sul far della sera, dopo una complessa attività che ha comportato studi, ricerche, verifiche in ambito storico e un confronto diretto con persone e luoghi, è stata scoperta a Serrone una lapide in memoria di suor Maria Giuseppina Biviglia. Il 5 aprile del 1897 nella chiesa di Maria Santissima Assunta a Serrone viene battezzata Giuseppina, figlia di Luigi e di Adele Dominici. Settima di nove fratelli, frequenta dapprima la scuola elementare e poi viene avviata al lavoro nell’attività tessile, largamente praticata nel territorio e in particolare nel vicino paese di Rasiglia. Il 13 maggio 1922 Giuseppina Biviglia, insieme ad altre giovani di Serrone, Casenove, Leggiana e Rasiglia viene chiamata in qualità di esperta nella produzione con telaio manuale e meccanico per dare impulso all’attività del laboratorio tessile impiantato nel monastero di San Quirico ad Assisi. Quasi subito chiede di essere ammessa come probanda. Le tappe della sua formazione nel monastero si concludono il 19 marzo 1927 con la solenne professione di fede. Dal monastero di clausura non uscirà più. Il 2 marzo 1942 diviene madre badessa Assisi, Monastero di San Quirico, suor Giuseppina Biviglia (seconda in alto a sinistra) insieme ad alcune consorelle Problemi di “Provincia” Ancora non è stata ufficialmente decisa la soppressione della Provincia di Terni. Forse si spera che, con un riequilibrio territoriale tra le due attuali province, possa essere conservato l’attuale assetto. Ma qualora questo non si verificasse e venisse confermata per l’Umbria una sola provincia, non si vede perché la sede deve restare a Perugia. Se così fosse Perugia diventerebbe città-Regione e città-Provincia. Terni purtroppo non potrebbe, nel caso, rivendicare la sede a causa di una ubicazione troppo decentrata rispetto ai territori del Trasimeno, dell’Alto Tevere, dell’Eugubino. Perché, allora, non pensare a Foligno quale sede ideale per una centralità meno penalizzante per gli altri territori del nord-est della Regione e della Valnerina attraverso l’Umbria di mezzo (Assisi, Bastia Umbra, Comuni martani e gianesi). Questa non vuole essere una proposta o una suggestione rivendicazionistica da terza città dell’Umbria, vuole essere, invece, una constatazione dal punto di vista logistico e tenendo altresì conto che a Perugia insistono tutte le realtà più significative: la Regione con tutti i suoi uffici e servizi, due università, la direzione regionale dell’istruzione, il Conservatorio. E naturalmente Perugia resterebbe la capitale della nostra Regione e noi tutti cittadini umbri siamo fieri di questa capitale. Manlio Marini pagina 4 e proprio nell’esercizio di questa sua funzione difende eroicamente la vita dei tanti ebrei e rifugiati politici che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, fino alla liberazione di Assisi, avvenuta il 17 giugno 1944, hanno trovato nel monastero di San Quirico sicura protezione e accoglienza. La Pro Loco Valle del Menotre, trovando aperta collaborazione nel locale comitato Pro Serrone e nella stessa famiglia Biviglia, ha voluto onorare la memoria di suor Giuseppina con l’apposizione della lapide proprio sulla facciata della chiesa dove questa donna coraggiosa, forte e determinata nel difendere la vita umana senza distinzione di razza, religione, opinione politica, ha iniziato con il battesimo il suo luminoso cammino di cristiana. Nell’occasione è stata realizzata a cura della Pro Loco una piccola pubblicazione che si può trovare presso la libreria Luna. Rita Fanelli Marini www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Dall’Opificio allo Zuccherificio Nella prima metà del XIX secolo e in particolare durante il periodo della Restaurazione, seguito al Congresso di Vienna (1814), la città di Foligno ebbe un ruolo di primo piano nell’economia della regione. L’abbondanza delle acque favoriva l’agricoltura e forniva energia alle attività manifatturiere, che dalla lavorazione familiare tra le mura domestiche e dalla bottega artigiana, si erano trasferite negli opifici, i quali attingevano gran parte delle materie prime dai territori vicini. La felice posizione geografica al centro della regione e la collocazione lungo la Via Flaminia, da secoli importante via di comunicazione e di scambi, facevano della città un punto di raccolta delle merci e consentivano di sviluppare una florida attività mercantile nella duplice forma di esportazione e di importazione. La grande considerazione di cui godeva la città, sia per la posizione strategica sia per la vitalità economica, emerse con chiarezza quando si decise di costruire la ferrovia. Nel 1847 alcune importanti personalità folignati, tra cui il commerciante Candiotti, si recarono a Roma per perorare la causa della città. Si sentirono rispondere che “non doveva essere Foligno a cercare la Ferrovia, ma era questa che doveva cercare Foligno”. Nel 1866, alcuni anni dopo l’unificazione del Regno, furono completati i due tratti ferroviari Terontola-Foligno e Ancona-Roma. Per circa venti anni la stazione della città rivestì un ruolo di prim’ordine, anche per la presenza di uffici ferroviari importanti. Ma l’Unità d’Italia con il nuovo assetto politico che ne derivò, non giovò allo sviluppo. Con l’allargamento dei “confini” ben oltre lo Stato Pontificio, si andò esaurendo quel ruolo di centralità che l’aveva resa un grande emporio per la raccolta e la distribuzione delle merci. Nel 1870 la produzione manifatturiera era al secondo posto in Umbria dopo Terni, anche se gli opifici avevano perduto gradualmente la loro vitalità. Erano mancati cambiamenti di rilievo, sia sotto il profilo tecnico che nella organizzazione del lavoro; di conseguenza non erano migliorate la qualità e la quantità dei prodotti, non era aumentato il numero degli occupati. Inoltre le attività manifatturiere, pur vantando una gloriosa tradizione e avendo contribuito notevolmente alla prosperità della città, erano in una posizione che possiamo definire subalterna rispetto all’agricoltura e al commercio, che rimanevano i punti di forza nel tessuto economico della città. Con la crisi dell’attività mercantile vennero a mancare anche gli investimenti per sostenere gli altri settori produttivi. Nei trenta anni successivi al 1860 non sorsero aziende in grado di dare nuovo impulso allo sviluppo della città. Tra le più importanti possiamo ricordare il Lanificio Mancia (1870), l’Oleificio Clarici (1873), il Lanificio Luna (1885); erano comunque di dimensioni modeste, poste lungo il canale dei Molini e sempre all’interno delle mura urbiche. I benefici che la città aveva tratto dalla costruzione della ferrovia si esaurirono rapidamente; dopo l’apertura della linea Chiusi-Terontola, la stazione di Foligno venne a perdere la sua importanza come centro ferroviario e molti uffici vennero trasferiti ad altre sedi. Con la fine dello Stato Pontificio si era concluso un ciclo economico felicemente positivo, cui seguì un periodo di forte rallentamento soprattutto nella produzione industriale. Le autorità locali cercarono l’intervento dello Stato per ridare vigore all’economia, ma ottennero solo l’installazione del Molino Pastificio Militare, che nacque nel 1887nelle vicinanze di Porta Ancona; la mano d’opera era costituita in gran parte da militari e non dette incremento all’occupazione. La Fabbrica d’Armi che inizialmente era sembrata un’opportunità, venne localizzata a Terni. Si doveva puntare sulla modernizzazione, in particolare nel settore industriale, si imponeva un superamento dell’opificio tradizionale; bisognava passare a stabilimenti di grandi dimensioni che offrissero maggiore possibilità di occupazione, usufruissero di nuove tecnologie usando l’energia elettrica che era divenuta la prima forza motrice. Vennero sfruttate le acque del Menotre e del Topino per la costruzione di centrali (Pale e Altolina). Gli amministratori di Foligno, fra cui si distinse Francesco Fazi che fu sindaco della città, cercarono di attirare imprenditori disposti ad investire sul territorio, offrendo agevolazioni: terreni, rifornimento di acqua, sgravi fiscali, energia elettrica ecc. Ma gli imprenditori locali non erano in grado di impiegare grossi capitali per impianti di vaste proporzioni; d’altro canto l’Amministrazione non era in condizioni di poter offrire incentivi tali da attirare importanti Gruppi industriali. E’ in questa realtà economica che nell’ultimo decennio del XIX secolo nacque lo zuccherificio di Foligno. Elena Bertoni Notizie tratte da: “Lo Zuccherificio di Foligno” Electa/Editori Umbri Associati, stampato dalla Regione dell’Umbria Uff. Beni Ambientali Archeologici Artistici Storici 1988, a cura di Fazio Bartocci, Renato Covino, Maria Grazia Fioriti www.profoligno.it pagina 5 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Segni Barocchi Foligno Festival: dal 1 al 2 La XXXIII edizione di Segni Barocchi Foligno Festival (1-23 settembre 2012) “continua la ricerca delle meraviglie del Barocco di ieri e di oggi affrontando le difficoltà presenti, in attesa di tempi migliori”, sostiene il direttore artistico Massimo Stefanetti, che presenta il programma. Novità di quest’anno è l’avvio del progetto internazionale “Itinerari e Festival Barocchi”, che vede coinvolte manifestazioni di grande prestigio, come i festival francesi Musique et Mémoire (in collaborazione con il Gal du Pays des Vosges Saônoises) e il Festival de Froville, noto per il Concorso Internazionale di Canto Barocco (in collaborazione con il Gal du Pays Lunevillois). Con queste due interessanti realtà culturali Segni Barocchi (in collaborazione con il Gal Valle Umbra e Sibillini e il Comune di Foligno) ha creato una rete di collegamenti che prevede fino al 2014 l’inserimento reciproco nel programma di eventi realizzati in ogni festival. All’interno dell’edizione di quest’anno il progetto “Itinerari e Festival Barocchi” si articola in quattro iniziative: tre di “Omaggio alla Francia”, finalizzate a valorizzare la cultura francese, in particolare la mostra di Ayumi Makita “Le Bosquet du Labyrinthe”, lo spettacolo itinerante “Les Flamants Roses” della compagnia Remue Ménage durante la Notte Barocca e “La Favola dei Tre Gobbi”, produzione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli “ di Spoleto; una di “Invito alla Francia” in collaborazione con il festival Musique et Mémoire con il concerto dell’Ensemble Correspondances “O Maria! Psaumet et motets de Marc-Antoine Charpentier”, diretto da Sébastien Daucé. Tanti gli appuntamenti da non perdere, a partire dall’eccezionale concerto di apertura, sabato 1 settembre, “d’Artemisia. Imago di Artemisia Gentileschi a traverso li oratori “Susanna” e “Giuditta”, presentato all’Auditorium San Domenico, ore 21.15, dall’ensemble vocale Il Contrappunto, dalla Corale Polifonica Viterbese e dall’Orchestra del XXI pagina 6 secolo, diretti da Fabrizio Bastianini, con le musiche di A. Stradella, A. Scarlatti, A. Vivaldi e Piero G. Arcangeli (in prima esecuzione). “Le Bosquet du Labyrinthe”, la mostra con illustrazioni, figure e installazioni di Ayumi Makita ispirata al labirinto di Versailles, rappresenta il quarto intervento del Festival sulla fiaba barocca. Inaugurata alla Corte di Palazzo Trinci domenica 2 settembre alle 17.30, sarà accompagnata dal catalogo/libro d’artista a cura di Emanuele De Donno per Viaindustriae. Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con “Barocco in libreria” (dal 5 al 22 settembre), mostra mercato nelle librerie di Foligno del circuito “Antiquarian Bookshops of Umbria” (Libreria Carnevali, Editoriale Umbra, Il Formichiere, Il Salvalibro) e con “Barocco e neobarocco in vetrina” (dal 6 al 16 settembre), il concorso realizzato in collaborazione con Innamorati del Centro, Pro Foligno, Ente Giostra della Quintana, Associazioni del Commercio e dell’Artigianato (premiazione il 16 settembre, alle ore 11.00, presso la Sala Video dell’Auditorium San Domenico). Venerdì 7 settembre al Teatro San Carlo, ore 21.15, la compagnia Bandini/Ferri, in collaborazione con l’Associazione Culturale Zoe, pre- senterà “La vita è sogno”, spettacolo in prima assoluta dall’opera di Pedro Calderón de la Barca (1600-1681). Ricco di sorprese è il programma della Notte Barocca di sabato 8 settembre, ideata e progettata da Segni Barocchi e realizzata in collaborazione con l’Ente Giostra della Quintana. Alle 16.30, a Palazzo Trinci, l’inaugurazione della mostra “Nobili suoni da Erin” sulla storia dell’arpa e degli arpisti in Irlanda sarà accompagnata dalle esecuzioni musicali dei Túatha dé Danann; alla conferenza spettacolo con degustazione che Raffaele Riccio terrà presso Palazzo Trinci alle 17.30 dal titolo“Meraviglie e paradisi in terra: giardini, orti e labirinti in epoca barocca” seguirà, dalle 19.15 alle 22.15, la scenografica sfilata delle maschere del Carnevale dei Figli di Bocco che animerà il centro storico, con parata finale in Piazza della Repubblica. Al calare della sera, Piazza della Repubblica e Piazza San Domenico saranno illuminate da “Visioni d’incanto”, proiezioni di immagini fisse di grande formato, mentre presso la Corte di Palazzo Trinci verranno proiettati i video dei grandi eventi (1999-2005) realizzati dal Festival e i video della Notte Barocca 2011. Intanto dalle 21.00 alle 02.00 al Planetario del Laboratorio di Scienze Sperimentali si terranno proiezioni www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 23 settembre in scena la XXXIII edizione e incontri, mentre all’Osservatorio Astronomico della Torre dei Cinque Cantoni l’Associazione Astronomica Antares proporrà “Le costellazioni dagli Orti Jacobilli”, osservazioni al telescopio e visite guidate. Ad incantare gli spettatori con il loro viaggio meraviglioso saranno le creature dello spettacolo itinerante con finale fisso in Piazza della Repubblica “Les Flamants Roses”, ideato dalla compagnia francese Remue Ménage, giganteschi fenicotteri rosa che, fuggiti dal serraglio di Versailles voluto dal Re Sole e celebrato da La Fontaine, dopo più di tre secoli giungono nel centro storico di Foligno (dalle 22.15 alle 23.00, con replica dalle 01.00 alle 01.45), mentre a Largo Carducci, dalle 23.00 alle 01.00, il gruppo Túatha dé Danann proporrà “Duana”, una selezione di musiche irlandesi e scozzesi del XVII e XVIII secolo. Il concerto “Excursus di musica italiana su organo storico” di Ottorino Baldassarri sarà ospitato, domenica 9 settembre, alle 18.00, dalla Chiesa di San Biagio di Pale, dove verranno eseguite musiche di di A. Gabrieli, G. Frescobaldi, T. Merula, B. Pasquini, D. Zipoli, A. Scarlatti. Mercoledì 12 settembre sarà la volta della conferenza di Fabio Bettoni “Foligno, 23 giugno 1613: eventi e apparati in onore di San Carlo Borromeo”, che si terrà alle 17.30 presso la Sala Don Consalvo Battenti del Teatro San Carlo di Foligno. Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” presenterà, giovedì 13 settembre, all’Auditorium Santa Caterina, ore 21.15, “La Favola dei Tre Gobbi” di Vincenzo Legrenzio Ciampi su libretto di Carlo Goldoni, una prima esecuzione in tempi moderni con la direzione di Francesco Massimi e la regia di Giorgio Bongiovanni. Il Festival si trasferirà a Montefalco venerdì 14 settembre: la Chiesa Museo di San Francesco ospiterà, alle 21.15, il concerto “Il lungo viaggio verso il Barocco da Oriente a Occidente”, con Kyriacoula Constantinou, voce, Andrea Cortesi e Gloria Ferdinandi, violini, in collaborazione www.profoligno.it con il Comune di Montefalco. Giovedì 20 settembre, alle 17.30 e alle 21.30, presso la Multisala Supercinema di Foligno, sarà proiettato, a cura di Roberto Lazzerini, il film “Solomon Kane” di Michael J. Basset (2009). Una interessante rielaborazione sulla struttura armonica della Ciaccona di J. S. Bach sarà proposta venerdì 21 settembre, ore 21.15, Auditorium Santa Caterina, dal concerto “Ciaccona Experience” di Marcello Peghin, progetto con Daniele di Bonaventura, Yuri Goloubev e Gavino Murgia. Alle 18.00 di sabato 22 settembre si terrà una visita guidata al Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano, con particolare riferimento ai busti in marmo del Bernini raffiguranti Bartolomeo e Diana Roscioli, mentre alle 21.15 nella Chiesa di Santa Maria Infraportas, l’ensemble Musica Perduta eseguirà le composizioni musicali di G. B. Fontana dedicate a Giovanni Maria Roscioli, figlio di Bartolomeo e Diana e committente del Bernini. La giornata conclusiva del Festival, domenica 23 settembre, sarà dedicata ad un grande evento, realizzato in collaborazione con il Festival “Musique et Mémoire”. Alle 21.15, presso l’Auditorium Santa Caterina, l’Ensemble Correspondances, diretto da Sébastien Daucé, proporrà il concerto “O Maria! Psaumes et motets de Marc-Antoine Charpentier” (1643-1704). Per prenotazioni e informazioni: 0742.344563, [email protected]. VIA DEL FORNO RISTORANTE (Hotel Italia) Piazza Matteotti, 12 FOLIGNO tel. 0742.350412 0742.344964 fax 0742.352258 www.hotelitaliafoligno.com [email protected] pagina 7 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Brevi di vit Filosofia d’altri tempi da Pierluigi Metelli, Pio Monti e Italo Tomassoni, ha esposto le sue opere in diverse parti del mondo partecipando a mostre collettive e private a Palermo, a Tokyo, a Londra e a Bruxelles. “Di’ la tua” Lamberto Sposini verso la guarigione Durante un soggiorno montano, il nostro segretario generale Silvio D’Aurizio, nel percorrere i siti ameni della Val di Fassa, si è soffermato di fronte ad una citazione di cui pubblichiamo la foto. Si tratta di un pensiero in rima, affisso sulla parete di un rifugio a Passo San Pellegrino sopra Moena, risale all’Anno Domini 1529; noi lo abbiamo trovato di grande attualità. I Palio della Rivincita 2012 Il sindaco di Foligno Nando Mismetti ha convocato per il prossimo mese di ottobre una Conferenza programmatica cittadina per discutere dei problemi e del ruolo della nostra città. Nel frattempo ogni cittadino potrà “dire la sua” e partecipare all’evento attraverso la finestra, denominata appunto “di’ la tua” presente nel sito del Comune. Giovani venuti … dal mare I diciottenni di famiglia straniera nati e residenti in Italia, hanno in questi giorni ricevuto una lettera dal nostro Comune con l’invito a presentarsi negli uffici di Stato Civile per ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana. Gli interessati sono 156 tra maschi e femmine e debbono espletare la documentazione necessaria entro il compimento del diciannovesimo anno di età. In ricordo del Cardinale Carlo Maria Martini Lamberto è tornato nella sua Umbria, nella sua terra di origine, ad Umbertide. Qui continuerà le terapie riabilitative, dopo essere stato a lungo ricoverato in una clinica in Svizzera e nella Casa di cura romana Santa Lucia. Era il 29 aprile 2011 quando il nostro concittadino fu colpito da un ictus negli studi RAI a Roma, pochi minuti prima della diretta del suo programma televisivo “La vita in diretta”. Sposini fu ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Ora gli ulteriori progressi conquistati hanno allentato le preoccupazioni dei suoi familiari e dei tantissimi amici. Anche noi della Pro Foligno inviamo a Lamberto tanti auguri. pagina 8 Si chiama Stefania Fabrizi l’autrice del Palio di Giostra della Rivincita di settembre. La giovane artista è stata scelta da una commissione composta “Il vostro coraggio e la vostra dignità sono stati un esempio per il mondo intero. Non sentitevi mai soli, sentitevi sempre amati dalla Chiesa”. Così il Cardinale Carlo Maria Martini salutò le diecimila persone che affollavano il cortile della Caserma “Gonzaga” il 31 maggio 1998, per la “super Cresima”, cerimonia “frutto” del terremoto che aveva devastato quasi tutte le chiese della diocesi. Erano 512 i ragazzi che ricevettero il Sacramento della Confermazione in una cerimonia di 2 ore, meravigliosa e ben organizzata. Purtroppo venerdì 31 agosto u.s. ,alle ore 15,45 il Cardinale Martini, per ventidue anni arcivescovo di Milano, è morto “serenamente” nella casa dei Gesuiti di Gallarate. Noi folignati lo ricorderemo con affetto; ricorderemo quell’uomo che sapeva parlare con tutti : il “principe del dialogo”! www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 ta cittadina La Provincia premia Arnaldo e Luca Caprai Il presidente della Provincia di Perugia ha consegnato un riconoscimento all’azienda fondata da Arnaldo Caprai per i suoi meriti imprenditoriali. Il cavalier Caprai, insieme ai figli Marco, Luca e Arianna continua, nonostante i difficili momenti, ad incrementare la crescita della sua azienda imponendosi nei mercati e, addirittura, aumentando il numero dei dipendenti. Grazie alla sua forte tempra di lavoratore e alla sua lungimiranza, alla sua capacità imprenditoriale, guida un’attività conosciuta in tutto il mondo. Arnaldo Caprai è anche ideatore proprietario della più importante collezione privata di Arti Tessili esistente al mondo. Chi vuol saperne di più, può cliccare su www.museocaprai.it. Foligno e la Quintana in un fumetto di Moreno Chiacchiera E’ da sempre un quintanaro “d.o.c.” Moreno Chiacchiera, collaboratore di prestigiose case editrici e conosciuto in molti paesi del mondo per i suoi fumetti. Quest’anno ha presentato una sua nuova opera dove, in ottanta pagine rigorosamente a fumetti colorati, con il patrocinio del Comune di Foligno e dell’Ente Giostra, racconta la storia e di Foligno e della Quintana dalle sue origini fino ai giorni nostri. Il volume con la prefazione di Giovanni Picuti, edito da Futura Edizioni di Perugia, offre una lettura piacevole e rilassante rendendo il lettore consapevole di tanti avvenimenti storici che riguardano da vicino la nostra bella città. La porta del Paradiso Sabato 8 settembre 2012 l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori ha presenziato alla cerimonia di “restituzione alla città” della famosa porta del Paradiso, realizzata da Lorenzo Ghilberto nel 1452 dopo ventisette lunghi anni di restauro. Nel 1990 la porta originale, definita “del Paradiso” da Michelangelo, era stata sostituita con una copia e quindi questo straordinario capolavoro verrà conservato in un museo. A Foligno la gloriosa sezione della Scuola Arti e Mestieri aveva a suo tempo realizzato un calco in gesso di notevole qualità della “porta del Paradiso”. Per l’incuria degli uomini la porta è ormai perduta. Restano tuttavia ancora altri pregevoli gessi. E’ un dovere per tutti noi pensare alla loro adeguata conservazione. www.profoligno.it pagina 9 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 L’Abbazia di Sassovivo un luogo importante per la città di Foligno I cambiamenti climatici, la perdurante siccità, le terribili ondate di calore africano che si sono succedute impietosamente hanno prosciugato la piccola sorgente che da secoli assicurava un minimo di approvvigionamento idrico all’Abbazia di Sassovivo. Anche la grande cisterna sottostante il chiostro da tempo non ha più acqua. La grave situazione ha messo in seria difficoltà la fraternità Jesus Caritas che, nel perdurare dell’emergenza, si sarebbe veduta costretta a trovarsi un’altra collocazione. Fino a qualche giorno fa i numerosi visitatori hanno trovato la sgradevole sorpresa di un cartello che li avvertiva di non poter usufruire nemmeno dei servizi igienici. Fortunatamente ci è giunta notizia che proprio in questi giorni il Sindaco Nando Mismetti, messo al corrente della grave situazione, si è subito reso conto che la città di Foligno non può permettersi di perdere un monumento di così alto valore storico, artistico, religioso ed anche così conosciuto nel mondo da costituire una importantissima attrattiva culturale nel senso più completo. Abbiamo quindi appreso con un sospiro di sollievo delle assicurazioni date circa l’impegno personale del Primo Cittadino a trovare soluzioni definitive al problema nei prossimi mesi. La Pro Foligno, sicura inter- prete di tutti i cittadini, auspica che la Pubblica Amministrazione dai boni intenti passi rapidamente alla sicura realizzazione di opere concrete. Si potrà così permettere all’Abbazia di Sassovivo di continuare a regalare ai tanti visitatori il godimento dei suoi tesori di arte e di storia in un’atmosfera di serenità, di simpatia, di discreta, quanto profonda, spiritualità come quella quotidianamente offerta dai Piccoli Fratelli della Comunità Jesus Caritas. Alessandro Pagliacci Via Monte Acuto, 7 - Torre 4 - FOLIGNO (Pg) Tel. 0742.340711 - Fax 0742.349784 - email:[email protected] pagina 10 www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Sostenere le imprese del territorio per crescita e sviluppo In questi tempi si parla tanto di crescita del sistema economico del nostro Paese ed è evidente in questo caso il riferimento al nostro sistema produttivo, asse portante della nostra economia. L’attività d’impresa, tutelata dalla Costituzione (art. 41) sulla carta “libera”, si appalesa oggetto di mille difficoltà, oltre che di un carico fiscale (in particolare per le piccole e medie imprese) soffocante. In una interessante ricerca del Centro Studi della Confartigianato pubblicata sul Messaggero del 22/8/2012 si prende atto che c’è “qualcosa che proprio non funziona nel rapporto fra Stato ed Imprese” e infatti viene evidenziato che da una parte lo Stato “non paga le fatture” e poi dall’altra “avvelena pure l’attività di mercato ingolfandola di burocrazia”. Si parla di un costo per le imprese di circa 23 miliardi di Euro all’anno e di ben 86 giorni dedicati alla gestione delle pratiche burocratiche. Mi sembra che in queste condizioni ed in un periodo di grave recessione come quello odierno è difficile che si possa “crescere” come auspicato da tanti. Ma c’è di più! Va anche evidenziato (si veda Italia Oggi del 21/8/2012-Fra Ventimiglia e Mentone c’è proprio un bello Spread di Pierluigi Magnaschi) che vi è anche un ritardo culturale enorme fra l’Italia e gli altri paesi nel modo di intendere il rapporto fra pubblico ed attività privata. Nell’articolo viene proposta una comparazione fra due centri distanti www.profoligno.it appena dieci Km e cioè Ventimiglia in Italia e Mentone in Francia: due mondi completamente diversi. Ad esempio si fa riferimento all’attività di mercato per dire che in Francia la domenica mattina il mercato è invaso da migliaia di acquirenti, mentre a Ventimiglia il mercato coperto è chiuso. “La differenza fra i due mondi è quindi di tipo culturale: in Italia l’ente pubblico non spinge al bussines ed alla innovazione, ma controlla al ribasso perchè l’iniziativa privata è sospetta. In Francia viene invece spinta ed agevolata. Da noi chi mette un tavolino su un’area pubblica viene perseguito come se fosse un ladro. In Francia un’area pedonale senza tavolini viene vista come un errore”. Quindi è da innovare totalmente il rapporto pubblico-privato e solo così sarà possibile costituire le fondamenta per una vera crescita. Bisogna che il pubblico abbia fiducia dell’attività privata e così viceversa. Nella nostra Città, una simile rivoluzione culturale (perchè di questo si tratta) potrebbe essere una occasione per porsi all’avanguardia e creare così i presupposti per una crescita e uno sviluppo, senza dover chiedere niente a nessuno, facendo quindi affidamento sulle nostre imprese, che, per chi non lo sapesse, in gran parte sono alla avanguardia sia per l’originalità la qualità dei prodotti, sia per la innovazione e per la tecnologia. saranno un vanto della nostra Città e non possano essere avvolte da una coltre di oblio e di silenzio. Insomma è necessario un maggiore sostegno da parte della amministrazione pubblica senza pregiudizi e preclusioni e così sarà veramente possibile tentare di uscire da una situazione critica con le nostre forze, creando un circuito virtuoso che potrà dare anche la possibilità di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Alfredo Ottaviani pagina 11 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 In collegio a Foligno... 50 anni dopo Da qualche mese sono diventata presidente delle Cristine e incomincio a muovermi per poter organizzare al meglio il prossimo anno sociale. Primo contatto con don Dante Cesarini, direttore della Biblioteca Jacobilli. Devo chiedere l’uso della sala conferenze. Varco il portone conosciutissimo ed entro nell’ingresso del palazzo. Noi Cristine lo frequentiamo da un po’, ma la mia conoscenza è molto più datata e molto più profonda: a destra i parlatori, in fondo il cortile e le scale: “Vuol salire in ascensore?” chiede la gentilissima signorina che mi accoglie. “No, no”. Tra me e me penso che tradirei me stessa. Le scale sono sempre quelle, molte, ma agevoli. Mi accompagna mio marito a cui voglio mostrare dove sua moglie ha formato molto del suo carattere. Devo attendere un po’: don Dante è impegnato e anche la signora Cesarina. I ricordi si accavallano, alcuni tristi, altri allegri: nelle orecchie mi risuonano le risate e il chiasso che a questa ora, ora di merenda e di ricreazione, invadevano l’austero palazzo. Ma quale funzione svolsero i collegi in un mondo ancora povero ma in crescita continua? I genitori di quelle ragazze allegre e spensierate facevano parte della generazione che ricostruì l’Italia nel dopoguerra. Pieni di volontà e di spirito di sacrificio, erano sicuri che il miglioramento della vita dei loro figli dipendesse dalla loro istruzione ed educazione. Non si poteva rinunciare a questo obiettivo solo perché si aveva la ventura di vivere tra i monti o in campagna mal collegati con i centri più grandi. E allora, sacrifici economici, ma sicurezza sul futuro della propria prole. Poco pagina 12 importava loro se il nostro diploma costava dieci volte di più di quello di un ragazzo nato in città. Sicurezza fisica e morale ,cultura solida poi tutto sarebbe venuto di conseguenza. Per quanto riguarda poi i collegi femminili lo sguardo attento dei genitori puntava anche sull’emancipazione morale e materiale delle figlie: una donna istruita e con un lavoro avrebbe avuto una vita più tranquilla e pienamente autonoma. E noi? Chi eravamo noi? Adolescenti belle o brutte, brave o meno brave a scuola, alte o basse, avevamo tutte dei punti in comune: venivamo da piccoli paesi, eravamo di diverse provenienze sociali, cercavamo di non tradire le aspettative dei nostri genitori, anche se qualche volta cadevamo sulla strada della tentazione di non studiare; tutte avevamo nostalgia della famiglia, cantavamo le canzoni alla moda, e ci innamoravamo dell’attore di turno. E i collegi, attraverso l’opera delle suore, spesso contestate per la loro severità, che cosa fecero per noi? Ci insegnarono ad essere rispettose ma autonome, ad essere tranquille ma combattive, ci protessero e ci fecero emancipare: senza di essi saremmo state delle casalinghe forse felici ma schiave in un mondo che relegava la donna a compiti inferiori: e io di sicuro sarei stata una “disperate hausewife”.Grazie collegi per tutto quello che ci avete permesso di realizzare nella nostra vita e grazie ai genitori che lo capirono ... Tutti questi pensieri mi vengono in mente mentre dal corridoio luminoso come era la nostra vita di allora guardo il cortile e il giardino, entro nella sala di lettura, ex prima elementare, dove suor Ludovica insegnava e freno con tutte le mie forze il desiderio di continuare a salire le scale per vedere gli ex dormitori e gli studi.... addio collegio .... addio tempi felici ... addio giovinezza. Merita Pieracci Coresi “Lu centru de lu munnu...” Dai racconti di mio padre che da piccola alimentavano la mia fantasia e voglia di sapere, spesso emergeva la figura di un suo compagno d’armi (Prima guerra mondiale) di cui ricordo vagamente solo il cognome, si chiamava Salvadori ed era proprietario o gestore di una trattoria o di un bar folignate. Con lui mio padre aveva vissuto tanti momenti difficili, ma quando “la mitraglia taceva”, tornavano a casa … , parlavano degli affetti lasciati, delle abitudini, delle caratteristiche delle loro città; mio padre nei suoi racconti di guerra parlava spesso di Foligno delle sue caratteristiche senza esserci mai stato. “Lo sai – mi disse un giorno – che Foligno è il centro del mondo?!” Rimasi colpita da quella affermazione e interessata sempre a storie e racconti, volli saperne di più. “Vuoi sapere come Salvadori diceva?” E mio padre riportò esattamente l’espressione del compagno: “Lu centru de lu munnu è lu birillu de lu bijardu de lu caffè de Bulletta.” Strana definizione, che vent’anni dopo quando diventai anch’io folignate cercai di chiarire. Il birillo e il biliardo esistevano ancora, il caffè era quello di corso Cavour, il “Sassovivo”. Oggi, purtroppo, birillo, bigliardo e caffè sono scomparsi; oggi, dopo quarant’anni “lu centru de lu munnu”, quel punto tanto speciale, straordinario non esiste più. Io, però, mi sono ripromessa di cercarne un altro, altrettanto significativo, caratteristico, soprattutto squisitamente folignate; vi prego aiutatemi a trovarlo! Franca Franconi Falfari www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Tanto amata e... tanto trascurata Sì, tanto amata e tanto trascurata, mi riferisco proprio alla nostra città; diciamo tutti di amarla, siamo orgogliosi di essere di Foligno ma nulla facciamo per rendere questa meravigliosa perla dell’Umbria bella, pulita, presentabile. Vagare per le piazze e le vie di Foligno obbliga ad imbattersi in situazioni davvero avvilenti. I muri delle case e dei palazzi gentilizi di recente restaurati sono orrendamente deturpati da scritte tanto ingiuriose quanto vane o da “messaggini” d’amore che ben altro significato assumerebbero se inviati in privatissima carta da lettere. I cassonetti traboccanti immondizie di ogni tipo, sono posti quasi sempre in posizione “strategica”, magari proprio di fronte a quei monumenti di pregio o alle antiche residenze nobiliari che fanno della nostra Foligno una “Città d’Arte” di tutto rispetto. Nello spazio pedonale di Porta Romana (idem in altri luoghi), che è il “biglietto d’ingresso” della città, cartacce, bottiglie e barattoli di plastica (solo un contenitore per rifiuti vi è installato), erbacce rigogliose sulle scale del monumento, fanno pandant al prato con le aiole fiorite che, in verità, è molto ben curato. Ma, ci vorrebbe tanto poco a volgere lo sguardo verso le brutte erbacce del monumento e strapparle?! Che dire poi del nauseante spettacolo degli escrementi di cane. Quanto stiamo dicendo non è una denuncia verso nessuno, è soltanto un’amara constatazione, un grido di dolore in difesa della nostra Foligno. Intendiamo sensibilizzare tutti, noi compresi, affinché un comportamento adeguato risparmi da spettacoli tanto indegni e chiediamo, a chi è preposto al decoro della città, di intervenire con sollecitudine là dove sarebbe possibile con minimo impegno. Vogliamo con forza che certe avvilenti situazioni scompaiano dal contesto cittadino. Sarebbe tanto utopistica la proposta, per sanare la situazione, di salatissime multe ai contravventori correlate dall’obbligo di riparare all’istante il danno arrecato alla città e alla gente “perbene”? Nel chiedere venia a quanti si sentiranno offesi da quanto sopra descritto, mi permetto di aggiungere un suggerimento: data la calura estiva che ogni anno si fa più pesante, sarebbe opportuno installare alcune panchine in quella striscia di prato molto ombrosa del Parco dei Canapè (assai assolato dopo la demolizione degli annosi alberi nella zona dei sedili settecenteschi) che va dall’ingresso di via del Cassero fino ai servizi pubblici e oltre. Isella Remoli PLACIDO SCORRE … Fra sponde verdi, e fiorite il Topino placido scorre, trascinando con sé parole e vernacoli antichi, rumor d’armi e contese. Tra tanti brillii si rincorrono e riecheggiano ancora canti e orazioni d’allora … vite e costumi passati. M’incanto guardarti t’ascolto … e t’affido desideri e pensieri che sicuri affondano nelle tue acque verdastre e s’acquetan nella dolce mistica pace che solo tu e la mia terra san dare Franca Franconi Falfari www.profoligno.it Uffici e Produzione Via Roma, 38 - telefono 0742.340380 FOLIGNO Pasticcerie in FOLIGNO Via Mazzini, 7 - telefono 0742.352243 Via Garibaldi, 61- telefono 0742.351539 pagina 13 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 Il bastone e la storia dell’uomo Il bastone da passeggio ormai appartiene alla storia passata del costume, e la tenera immagine di Charlot che mulinella la sua canna di bambù ne è il delicato epitaffio. Eppure a questo accessorio va riconosciuta una non trascurabile dignità, visto che ha accompagnato l’uomo fin dalla sua origine, e non a caso da alcuni anni si registra un interesse crescente nei confronti del bastone da passeggio, che raramente resta invenduto quando compare in una mostra d’antiquariato o in un mercatino. E’ quasi impossibile riassumere la storia e i significati di questo oggetto, che ha rivestito di volta in volta il ruolo di strumento ,di trasporto ,di difesa, di lavoro, di caccia, di status symbol. Gli Egizi seppellivano i loro morti con ampi corredi di bastoni, perchè servissero loro nel lungo viaggio nelle tenebre. Ai tempi del Re Sole il bastone simboleggiò il potere regio con maggior frequenza della stessa corona. Il Re Luigi XIV, infatti, era solito portare una lunga canna finemente lavorata sormontata di una grossa palla di agata, e nessuno in sua presenza poteva portare il bastone. Nel ‘700 i bastoni furono anche irrinunciabile accessorio di bellezza femminile: infiocchettati, ingentiliti, impreziositi erano di grande utilità per le dame, sostenendole quando si muovevano su incredibili calzature, alte anche venti centimetri, necessarie per tenersi ben sollevate dalla sporcizia della strada. Papi e Vescovi portano il “pastorale “, che nella sue forme barocche ricorda il bastone del pastore, il cui manico ricurvo serviva a ricondurre a sè le pecore. E a sottolineare il suo ruolo simbolico nel culto, va detto che sul bastone esiste una vera e propria filosofia. Camminare col bastone è una delle cose più spontanee e semplici che si possa fare, e ne deriva un innegabile senso di serenità. Theophile Gautier ed altri scrittori testimoniano come nell’ottocento francese a fronte del divieto di portare armi il bastone acquisisse una fondamentale funzione di difesa. Si narra che il celebre professor Lecour fosse capace di stoccare ,in quindici secondi, fino a ottantadue colpi di bastone, un record da far invidia agli oggi più conosciuti Ninja. Che pagina 14 dire infine del bastone che divenne un inseparabile compagno per Papa Giovanni Paolo II negli ultimi anni della sua vita? Sia quando era impreziosito da crocifissi artistici, sia quando era una semplice asta di legno, nelle mani del Pontefice quel bastone sembrava quasi raccogliere in sè il vigore fisico che pian piano stava uscendo dalle spoglie fisiche di quell’uomo capacissimo. Il bastone, dunque, in qualsiasi modo lo si consideri ,rimane oggi un oggetto capace di suscitare interesse e curiosità, in grado di metterci in relazione empatica con il nostro passato. Mario Lai SONCINO BERGAMO CREMONA 12/14 OTTOBRE 1° GIORNO - Venerdì Ritrovo dei Signori partecipanti sul Piazzale di fronte a Winner alle ore 7,30 e partenza in pullman Gran Turismo per SONCINO. Brevi soste in percorso per un caffè e per il pranzo libero. Arrivo a Soncino, uno dei borghi più belli d’Italia. Nel pomeriggio visita con guida alla Casa degli Stampatori, dove nel 1488 è stata stampata la prima Bibbia Ebraica completa. Al termine breve visita del borgo. Trasferimento in hotel per la cena ed il pernottamento.in Hotel 4**** Bergamo centro. 2° GIORNO - Sabato Dopo la prima colazione in hotel visita con guida di BERGAMO ALTA, ed in particolare della Accademia Carrara dove potremo ammirare l’affresco staccato dalla chiesa demolita di Santa Maria delle Grazie raffigurante San Francesco che raccoglie le stoffe per recarsi a Foligno. Al termine, rientro in hotel per il pranzo. Alle ore 14,30 proseguimento per la visita della città con guida. Serata con cena tipica. Pernottamento in hotel 3° GIORNO - Domenica Prima colazione in hotel e partenza in pullman Gran Turismo per CREMONA. Appuntamento con la guida per la visita della città. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento per il viaggio di ritorno. Arrivo previsto in serata. Costo totale circa 300€. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Brezzatour - 0742.357548/9 www.profoligno.it Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012 La Pro Foligno e San Feliciano del Lago Cordialità, spirito di accoglienza, senso dell’amicizia hanno caratterizzato l‘incontro di giovedì 2 agosto a San Feliciano del Lago della Pro Foligno e della Pro Loco locale. L’amicizia tra le due Associazioni trova il fondamento nel più lontano passato quando San Feliciano, attraverso le sue predicazioni, portò la voce del Cristianesimo nelle terre d’Umbria. La testimonianza della presenza del santo predicatore è data anche e soprattutto dal nome della località, oltre che dall’intitolazione della chiesa parrocchiale e dalla presenza di una reliquia, gelosamente custodita. Già da qualche anno si verifica uno scambio di visite tra Foligno e San Feliciano attraverso appunto le due associazioni che per la loro stessa vocazione sono aperte a incontri per conoscere e conoscersi e quindi a lavorare insieme per la nostra bella Umbria. Quest’anno il percorso di conoscenza del territorio è stato rivolto alla produzione vinicola: una cantina di elevata e accurata produzione e un consorzio di aziende del Trasimeno hanno illustrato e promosso la loro vasta e raffinata gamma di vini con relativa degustazione. In un paesaggio reso più suggestivo da uno spettacolare tramonto sul lago,si è protratto l’incontro durante il quale è stata più volte richiamata la figura e l’opera dell’artista Gerardo Dottori, noto esponente del Futurismo, che con la sua Aeropittura ha caratterizzato lo stesso movimento. Gerardo Dottori ha lasciato tracce inconfondibili in tutto il territorio del Trasimeno, che ha tanto amato e che è stato ripetutamente fonte di ispirazione nei suoi più significativi dipinti. Con l’auspicio di ricambiare a Foligno in occasione appunto della festa di San Feliciano, si è conclusa la bella esperienza di amicizia e di ospitalità coronata naturalmente dai piatti più genuini e tipici della cucina tradizionale a base di pesce del lago. A buon rendere, amici! RINNOVATE LA VOSTRA ADESIONE ALLA PRO FOLIGNO PER L’ANNO 2012!!!! La quota per il rinnovo alla Pro Foligno è di € 30,00 che può essere versata presso la sede dell’Associazione in Piazzetta Piermarini (la mattina ore 11,00-12,00) oppure con bonifico bancario alle seguenti coordinate: IT 72 Q 06165 21700 000000 30283 www.profoligno.it Cari amici della Pro Foligno Congratulazioni vivissime per le nuove elezioni a chi si è riconfermato membro del consiglio e ai nuovi eletti, Franca Maria Buttaro, Maria Giovanna Galligari e Sandra Remoli. Auguro a tutti di trascorrre due anni di lavori sereni e proficui, sicura che i consiglieri più esperti e le nuove energie sapranno conciliarsi, dando vita ad un programma denso di attività e di iniziative di alto spessore, come nello stile della Pro Foligno. Resto a disposizione, come sempre, per un eventuale supporto, anche se, ahimè, da lontano. Ilaria Coresi Periodico della Pro Foligno Aut. trib. Pg n° 505 del 12/01/1989 Resp. Giovanni Bosi Sede Redazione: FOLIGNO - Piazza G. Piermarini tel e fax 0742 355722 e-mail: [email protected] - www.profoligno.it Comitato di Redazione Giuseppe Tardocchi Coordinatore responsabile Alfredo Ottaviani Presidente Adua Bartolini Franca Buttaro Rita Fanelli Marini Maria Giovanna Galligari Mario Lai Luca Radi Elvira Luisa Remoli Sandra Remoli Franca Scarabattieri Hanno collaborato a questo numero Elena Bertani, Ilaria Coresi, Rita Fanelli Marini, Franca Franconi Falfari, Fabiola Gentili, Mario Lai, Elisabetta Marchionni, Alfredo Ottaviani, Alessandro Pagliacci, Merita Pieracci, Isella Remoli. Segreteria di Redazione: Silvio D’Aurizio - Francesco Di Salvo Impaginazione e Stampa tipolitografia Mancini & Valeri - Foligno Chiuso in tipografia il 13 Settembre 2012 pagina 15 Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 4, Aprile 2012 Concessionaria PUCCI srl Via Santocchia, 82 - 06034 FOLIGNO (PG) pagina 16 www.profoligno.it