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in Abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
Art. 1 Comma i DCB PERUGIA
poste italiane s.p.a.
Primo numero il 14 Settembre 1937
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
PRO FOLIGNO 1905
“Condividiamo le responsabilità per il futuro”
EDITORIALE
Recentemente parlando di QUALITÀ AMBIENTALE ED EFFICIENZA DELLA NOSTRA CITTÀ”, avevo ribadito, fra l’altro, la necessità di
rinforzare il trasporto pubblico cittadino che fosse ad alta frequenza, con
buon numero di navette e con corsie
preferenziali per l’uso delle biciclette educando al contempo al loro uso,
prevedendo inoltre una informazione dettagliata ed esauriente.
Ad onor del vero va rilevato in proposito che è stata istituita da Umbria
Mobilità nel mese di luglio scorso
un servizio “navetta” (linea 16) a
trazione elettrica (e quindi ecosostenibile) ad alta frequenza (intervalli di quindici minuti) ed a quel che
mi risulta, per esperienza personale,
perfettamente in orario. Il percorso
ad anello o circolare, con partenza
del parcheggio dell’ex zuccherificio,
tocca alcune delle zone principali della Città: Porta Firenze, Via S.
Giovanni dell’Acqua, incrocio Via
Gramsci, Via Mazzini, Piazza Matteotti, Via Umberto I°, Via Cesare
Battisti, Via IV Novembre.
Unica pecca riscontrata è quella
della scarsa frequenza di utenti, in
quanto spesso e volentieri la navetta gira vuota e ciò non è concepibile
in una Città come la nostra e con i
problemi di traffico e di mobilità che
ci sono.
Si invitano quindi caldamente i
nostri concittadini ad utilizzare la
navetta e la Soc. Umbria Mobilità
ed il Comune di Foligno a pubblicizzare adeguatamente l’iniziativa,
anche con incentivi e abbonamenti,
in modo da non “seppellire” prematuramente una iniziativa importante
per lo sviluppo della Città ed a ipotizzare se possibile la costituzione
di nuove linee. E’ bene che i nostri
concittadini, come avviene dappertutto, imparino a conoscere prima e
ad apprezzare poi un modo di muoversi in Città efficiente e veloce, che
può essere veramente un elemento di
salvaguardia del tessuto economico
e sociale di Foligno, e quindi motore
di sviluppo e crescita.
Alfredo Ottaviani
www.profoligno.it
Mismetti interviene su
“Ruolo, identità e sviluppo della città”
in vista della conferenza programmatica cittadina prevista a ottobre
Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, interviene in una nota su ruolo, identità e sviluppo della
città, in vista della conferenza programmatica
cittadina prevista a ottobre.
“La grave crisi economica che ha investito l’Italia ha prodotto importanti cambiamenti a livello
economico, sociale e politico. Sono sempre più
le famiglie e le imprese in difficoltà, aumentano
precarietà e disoccupazione e cresce il disagio
dei cittadini, mentre si impongono riforme destinate a cambiare il modello sociale e istituzionale
del nostro Paese e l’assetto della nostra Regione.
Anche la nostra città, come altre realtà italiane,
risente di questo momento difficile, di fronte al
quale è necessaria una riorganizzazione generale per affrontare con rinnovato vigore le sfide
del futuro e costruire insieme la Foligno del domani. Proprio per questo, nel prossimo mese di
ottobre, ho deciso di convocare una conferenza
programmatica cittadina nella quale discutere apertamente del ruolo e dell’identità della
nostra città nel rinnovato contesto regionale e
nazionale, condividendo le responsabilità, ridefinendo le priorità ed elaborando nuove idee di
sviluppo. L’obiettivo, in linea con il percorso di
partecipazione avviato da tempo sul territorio,
è quello di ascoltare le opinioni dei cittadini e
delle diverse espressioni del tessuto economico,
culturale e sociale della città, per ridefinire insieme le prospettive della nostra comunità alla
luce dei grandi cambiamenti in atto. In questo
quadro, ritengo però opportuno tenere presenti
alcuni elementi relativi al momento storico che
stiamo vivendo e alle caratteristiche espresse
dalla nostra realtà. Innanzitutto va evidenziato
che l’attuale crisi economica, sociale e politica non interessa soltanto Foligno: siamo in un
periodo di cambiamenti epocali che generano
disagi ovunque e che non possono essere banalizzati o trattati in maniera strumentale nel tentativo di lucrare consenso. Nonostante le difficoltà
che, come in tutta Italia, riguardano soprattutto
i settori dell’edilizia e del commercio, va detto
che il sistema economico e produttivo locale ha
tenuto, grazie anche a eccellenze come la filiera
meccanica e aerospaziale che, puntando sull’innovazione, continuano a garantire occupazione
e sviluppo sul territorio. Va, inoltre, sottolineato
che a Foligno sono in corso importanti interventi di riqualificazione, grazie ai quali si potranno
avere nuove prospettive per il futuro. Tra questi
c’è il recupero dell’area dell’ex zuccherificio,
che dopo anni di degrado tornerà a dare impulso
alla città attraverso una serie di spazi e servizi tra cui spicca il ‘Parco delle scienze e delle
arti’: una struttura plurifunzionale, articolata in
aree didattiche, culturali e scientifiche, dedicata
in particolare alle nuove generazioni e destinata a diventare un’eccellenza a livello nazionale,
grazie anche al sostegno di alcuni dei più grandi
scienziati italiani, che hanno sposato il progetto.
Altro elemento su cui riflettere e da cui ripartire
è la filiera cultura-ambiente-turismo: Foligno,
grazie alle sue straordinarie risorse e a un circuito museale di qualità, ha un ruolo ormai riconosciuto in questo ambito su cui vogliamo continuare a scommettere, guardando in particolare
alla salvaguardia dell’ambiente e alle energie
alternative, due temi fondamentali che significano sviluppo sostenibile e nuove opportunità di
lavoro. Tra i temi da valutare insieme, con particolare attenzione, ci sono poi il centro storico,
cittadino, le politiche sociali, la coesione sociale,
la cooperazione, il ruolo di Foligno in Umbria.
Mi auguro che saranno tanti i folignati pronti a
dare il proprio contributo, intervenendo in maniera costruttiva alla conferenza prevista a ottobre. Nel frattempo, i cittadini potranno inviare le
proprie riflessioni e i propri contributi attraverso
l’iniziativa “Di’ la tua’, attiva sul sito del Comune di Foligno. Ogni messaggio verrà attentamente valutato e tenuto in considerazione, mentre
una sintesi degli interventi pervenuti sarà resa
nota durante i lavori dell’assemblea programmatica, nella quale non potrà esserci spazio per
considerazioni strumentali: le polemiche sterili
non sono utili per affrontare l’attuale momento
di difficoltà. Sono certo che Foligno, grazie alle
sue straordinarie potenzialità e all’importante
percorso fatto in questi anni, possa continuare a
svolgere un ruolo di primo piano nel rinnovato
contesto nazionale e regionale. Insieme, condividendo obiettivi e responsabilità, possiamo dare
nuovo slancio alla nostra città”.
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Intervista ad Aldo Amoni
Presidente Confcommercio territoriale di Foligno
Assolutamente no. Su questo argomento, molto a
cuore all’amministrazione, è stata istituita dal sindaco una commissione partecipata da tutte le associazioni, ma non so quello che ha prodotto. Noi insieme alla Confartigianato abbiamo consegnato al
sindaco e assessore specifico diverse proposte alternative, ma a tutt’oggi non siamo stati né convocati,
né le stesse proposte sono state prese in considerazione. Oggi leggo che tutte le ordinanze sulla viabilità, sull’allargamento dell’isola pedonale sono state concordate con le associazioni cittadine; prima
dissento completamente da queste ordinanze e poi
preciso che non siamo “associazioni cittadine” ma
“associazioni di categoria”. Non sarà un espediente
la creazione della commissione per giustificare le
scelte ad oggi deliberate?
Quale andamento vede circa la chiusura e l’apertura delle attività nel centro storico?
Più di aperture bisogna parlare di chiusure. Sono
molte le serrande abbassate a causa delle aperture
selvagge dei centri commerciali, della crisi nazionale e dei lavori infiniti delle pavimentazioni. L’economia nel folignate non cresce, anzi le imprese
commerciali ed artigianali segnano un netto calo
anno per anno.
Quale modello di centro storico “rivitalizzato” si
potrebbe prendere per Foligno?
Nessuno, perché ogni città per la sua morfologia e
posizione deve crearsi un “proprio” modello di centro storico, in base ai suoi bisogni. E per creare un
centro storico attraente, transitabile, vivibile, ricco
di eventi culturali e musicali…. è stata creata una
cabina di regia che deve essere all’altezza di gestire al meglio le pavimentazioni e creare un Centro
Commerciale Naturale richiesto da molti e a cui
dovranno far parte operatori economici, cittadini,
amministrazione, istituti finanziari associazioni di
categoria… e quanti lo riterranno opportuno.
Quale provvedimenti attrattivi per rendere la
città accogliente? Certo i lavori che si protraggono da molto tempo sono un notevole deterrente, ma quali prospettive si possono individuare
per il prossimo futuro, una volta completate le
pavimentazioni?
Vero, le pavimentazioni sono state, sono e saranno fino alla fine delle stesse un grande deterrente
per i commercianti ed i cittadini, ma al termine ne
dovremmo fare un’opportunità per il rilancio del
centro storico. Alla fine dei lavori avremo un gran
bel centro storico ed è qui che la cabina regia deve
lavorare, deve essere in grado di rivitalizzare la
città con tutto ciò che la città chiede. Potenziare i
grandi eventi collaudati: la Quintana, I primi d’Italia, i mercati, la cultura.
Riterrebbe utile una nuova consultazione cittadina sull’isola pedonale del centro storico?
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DATE
DA RICORDARE
GIORNATE EUROPEE
DEL PATRIMONIO
Sabato 29 Settembre ore 15.30
Chiesa di San Biagio nel Castello di
Pale. Incontro di studio sul tema: L’Eremo di Santa Maria Giacobbe, luogo
sacro fin dall’antico e ipotesi di un
legame con la Abbazia di Sassovivo
Relatori
prof. Luigi Sensi
dott.ssa Giordana Benazzi
Domenica 30 settembre ore 9-11
Visita guidata all’Eremo di Santa
Maria Giacobbe (Sasso di Pale)
Domenica 30 Settembre ore 15.30
Come vede la creazione di un Consorzio Centro
Storico che sviluppi una politica dei prezzi, delle
promozioni e delle offerte per rendere competitiva la città con il proliferare dei centri commerciali?
Sarebbe importante e bello poter creare un consorzio di imprese al fine di ottimizzare tutti i costi
comuni (acquisti di carta, pulizie, sicurezza…) ma
ad oggi non ci siamo riusciti. Da questo giornale
prendo spunto per lanciare un appello a tutte le attività “DA SOLI OGGI NON SI VA DA NESSUNA PARTE”. Tutte le istituzioni stanno creando
bandi per la creazione di reti d’impresa anche con
finanziamenti a fondo perduto per la creazione delle stesse, “PARLIAMONE INSIEME!”. Noi della
Confcommercio abbiamo creato un progetto di start
up per seguire chi ne fosse interessato. Per la parte
dei prezzi e/o promozioni ogni imprenditore deve
decidere da solo come e quando farle. Per la competitività ,sono convinto, che un “bel centro storico
“non abbia nulla da temere dal centro commerciale.
Chiesa di San Marco, Sant’Eraclio
Incontro di studio sul tema: La via Lauretana, uno dei grandi cammini europei
della fede.
Relatori
prof.ssa Emanuela Cecconelli
Un dipinto segno della devozione
lauretana nella chiesa di San Marco
a Sant’Eraclio
Prof. Fabio Bettoni
Riflessioni sopra un’antica strada
che sta cambiando volto
Secondo fine settimana di ottobre
12-13-14 ottobre viaggio a Bergamo,
Soncino, Cremona. Il viaggio è legato a due interessi forti per la nostra
città: San Francesco che vende a
Foligno “panni e cavallo” (affreschi
nella cappella della Trinità in Santa
Maria delle Grazie a Bergamo) e le
antiche stamperie a Soncino.
Vista l’orografia del nostro centro storico e la
presenza di parcheggi sottoutilizzati come organizzare la fruizione e l’assistenza alla clientela?
Primo fra tutti i parcheggi in certi periodi dell’anno sono insufficienti. Con le pavimentazioni delle
piazze si potevano prevedere parcheggi sotterranei
come esistono in altre città simili alla nostra, che
sarebbero serviti non solo ai visitatori/acquirenti
ma principalmente a far ritornare nel centro i residenti. Sono questi che rivitalizzano il cuore di una
città. Gli operatori economici devono cominciare a
prevedere un servizio a domicilio per la clientela.
Comunque sono convinto e ci credo che il centro
storico, alla fine dei lavori, sarà bello se gestito da
un organo deliberante e ripropongo un “assessore
al centro storico”.
Non bisogna dimenticare che la città ha una periferia di grandi dimensioni che va sistemata, servita,
collegata al centro perché alla fine si possa ritornare
a dire che Foligno è un grande Centro Commerciale Naturale, e per far ciò bisogna essere convinti e
determinati!
Mario Lai
VISITA CULTURALE A BERGAMO
Il 9 luglio scorso, in occasione della prima riunione
del nuovo Consiglio della Pro Foligno, Vanna Galligari, autrice di un interessante articolo sull’argomento
pubblicato nel Bollettino Storico, ha proposto una
visita culturale a Bergamo. E questo non solo perché
la città è ricca di tesori d’arte di grande interesse, ma
anche perché un filo conduttore lega la città lombarda
alla nostra Foligno: insieme ad alcune pitture murali
francescane del XV secolo provenienti dalla demolita
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, c’è quella raffigurante il Santo di Assisi in abiti medievali mentre prega
di fronte alla semi diroccata San Damiano, raccoglie
le sue stoffe e viene a venderle a Foligno. I dipinti
ornavano la Cappella della Trinità di Santa Maria
delle Grazie, furono commissionati da Cassotti de’
Mazzolenis (il nome ci ricorda una famiglia vissuta a
Foligno) all’artista Iacopino Scipioni intorno al 1506.
Si tratta di un affresco dipinto per una chiesa di Bergamo che parla della nostra città; lo vedremo insieme a
tante altre belle interessanti particolarità che Bergamo
offre al visitatore. Contiamo in un sufficiente numero
di adesioni per poter realizzare questa “ottobrata” che
darà inizio all’anno sociale 2012/2013, esortiamo
quindi i soci e gli amici della Pro Foligno a farsi vivi
affinché si possa programmare al meglio l’iniziativa.
www.profoligno.it
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A Colle San Lorenzo l’annuale “Festa del Socio”
Una tradizione da onorare è ormai la “festa
del socio”. La Pro Foligno dedica da anni
agli associati l’ultima domenica di agosto,
come a concludere le vacanze e a ritrovarsi
per dare continuità al proprio operato con
nuovi propositi e anche con veri e propri
progetti da attuarsi nel futuro più prossimo.
L’incontro di quest’anno si è svolto a Colle
San Lorenzo tra l’incanto degli ulivi e un
abitato completamente risanato e valorizzato dopo la parentesi del terremoto, che
tanti guasti aveva procurato anche in questa
località. Un numeroso gruppo di soci ha
seguito con vivo interesse la conversazione
del professor Ivo Picchiarelli che, con la
consueta capacità comunicativa, ha tracciato un percorso storico antropologico
sul territorio della Valle del Menotre e di
tutta l’area montana, dando ragione alle
caratteristiche geologiche, paesaggistiche,
agricole e della presenza umana che ha
saputo adeguatamente utilizzare le risorse
naturali nella straordinaria civilizzazione
dello spazio. La presenza dei Benedettini è
stata determinante per orientare le attività
manifatturiere dando vita a gualchiere, a
cartiere (Rasiglia e Pale) e a tutte quelle
produzioni che potevano sfruttare l’abbondanza delle acque. Anche la lavorazione
dei metalli dunque ha avuto uno spazio
privilegiato; le lime e le raspe di Sellano ne
sono la testimonianza. La lettura di brani di
autori famosi che hanno attraversato questo
territorio ha rafforzato l’esposizione del professor Picchiarelli che ha citato tra gli altri
Montaigne con la sua esaltante descrizione.
Il ricordo e il luogo - Colle San Lorenzo appunto – hanno portato poi all’amico comune
don Gianfranco Sebastiani che a suo tempo
aveva voluto realizzare una guida sui generis
di Colle San Lorenzo con la collaborazione
anche dello stesso Ivo Picchiarelli. Molte le
domande da parte dei presenti, largamente
soddisfatte dal nostro relatore che ha veramente saputo comunicare la dimensione
vastissima di un patrimonio – quello della
Valle del Menotre – straordinario dal punto
di vista paesaggistico-ambientale e altrettanto straordinario dal punto di vista storicoartistico. Molte richieste di chiarimenti poi
www.profoligno.it
sulla nuova strada che sta sconvolgendo gli
equilibri di sempre; la maggiore preoccupazione oggi è legata al destino delle sorgenti.
Si dovrà attendere il suo completamento,
ma certo è alto il grado di preoccupazione.
Che almeno il vecchio tracciato, l’antica
via Lauretana, riconquisti appieno il suo
ruolo di percorso privilegiato di viaggiatori
e pellegrini. Forse tutti dovremo impegnarci
in questo senso poiché, ancora una volta, il
buon vivere della città è strettamente legato
al destino dell’area montana.
R.F.M.
Le Giornate Europee del Patrimonio
Da quasi venti anni – la prima proposta
del 1993 – l’Europa, attraverso le Giornate Europee del Patrimonio dirige
l’attenzione dell’opinione pubblica verso
il ricchissimo e variegato tessuto culturale
che la caratterizza.
E così nell’ultimo fine settimana di
settembre (anticipata alla prima metà
del mese per il Nord Europa) si realizza
una straordinaria offerta volta al fine di
dare coscienza di tanta storia e di tanto
patrimonio e di approfondirne la conoscenza, unici punti fermi per garantirne
la salvaguardia. Ritrovare dunque le
nostre radici, il senso e le potenzialità
del nostro presente, anche per progettare
consapevolmente il domani. Ecco allora
due proposte che nascono dal nostro territorio proprio in occasione delle Giornate
Europee del Patrimonio: una che rivolge
l’attenzione all’eremo di Santa Maria
Giacobbe sul Sasso di Pale, l’altra alla
via Lauretana, quale Grande Cammino
Europeo della Fede, alle trasformazioni
che sta subendo in questi ultimi tempi e
ai segni devozionali che segnono il suo
percorso.
Sono appuntamenti importanti per il nostro territorio e quindi per tutti noi.
Le due iniziative sono promosse dalla
Pro Loco Valle del Menotre insieme alla
Sezione Beni Culturali Ecclesiastici della
Diocesi di Foligno, alla Parrocchia di San
Marco in Sant’Eraclio, alla Parrocchia
di San Biagio a Pale, all’Associazione
Amici dell’Abbazia di Sassovivo, al Club
Unesco di Foligno e Valle del Clitunno.
Il programma dettagliato è nella sezione “Date da ricordare”.
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A Serrone una lapide per suor Giuseppina
Giovedì 9 agosto, sul far della sera,
dopo una complessa attività che ha
comportato studi, ricerche, verifiche
in ambito storico e un confronto diretto con persone e luoghi, è stata scoperta a Serrone una lapide in memoria
di suor Maria Giuseppina Biviglia. Il
5 aprile del 1897 nella chiesa di Maria
Santissima Assunta a Serrone viene
battezzata Giuseppina, figlia di Luigi
e di Adele Dominici. Settima di nove
fratelli, frequenta dapprima la scuola
elementare e poi viene avviata al lavoro nell’attività tessile, largamente
praticata nel territorio e in particolare
nel vicino paese di Rasiglia. Il 13
maggio 1922 Giuseppina Biviglia,
insieme ad altre giovani di Serrone,
Casenove, Leggiana e Rasiglia viene
chiamata in qualità di esperta nella
produzione con telaio manuale e
meccanico per dare impulso all’attività del laboratorio tessile impiantato
nel monastero di San Quirico ad
Assisi. Quasi subito chiede di essere
ammessa come probanda. Le tappe
della sua formazione nel monastero
si concludono il 19 marzo 1927 con la
solenne professione di fede. Dal monastero di clausura non uscirà più. Il
2 marzo 1942 diviene madre badessa
Assisi, Monastero di San Quirico, suor Giuseppina Biviglia
(seconda in alto a sinistra) insieme ad alcune consorelle
Problemi di “Provincia”
Ancora non è stata ufficialmente decisa la soppressione della Provincia
di Terni. Forse si spera che, con un riequilibrio territoriale tra le due
attuali province, possa essere conservato l’attuale assetto. Ma qualora
questo non si verificasse e venisse confermata per l’Umbria una sola
provincia, non si vede perché la sede deve restare a Perugia. Se così
fosse Perugia diventerebbe città-Regione e città-Provincia. Terni purtroppo non potrebbe, nel caso, rivendicare la sede a causa di una ubicazione troppo decentrata rispetto ai territori del Trasimeno, dell’Alto
Tevere, dell’Eugubino. Perché, allora, non pensare a Foligno quale
sede ideale per una centralità meno penalizzante per gli altri territori
del nord-est della Regione e della Valnerina attraverso l’Umbria di
mezzo (Assisi, Bastia Umbra, Comuni martani e gianesi). Questa non
vuole essere una proposta o una suggestione rivendicazionistica da
terza città dell’Umbria, vuole essere, invece, una constatazione dal
punto di vista logistico e tenendo altresì conto che a Perugia insistono
tutte le realtà più significative: la Regione con tutti i suoi uffici e servizi,
due università, la direzione regionale dell’istruzione, il Conservatorio.
E naturalmente Perugia resterebbe la capitale della nostra Regione e
noi tutti cittadini umbri siamo fieri di questa capitale.
Manlio Marini
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e proprio nell’esercizio di questa sua
funzione difende eroicamente la vita
dei tanti ebrei e rifugiati politici che
dopo l’armistizio dell’8 settembre
1943, fino alla liberazione di Assisi,
avvenuta il 17 giugno 1944, hanno
trovato nel monastero di San Quirico
sicura protezione e accoglienza. La
Pro Loco Valle del Menotre, trovando aperta collaborazione nel locale
comitato Pro Serrone e nella stessa
famiglia Biviglia, ha voluto onorare
la memoria di suor Giuseppina con
l’apposizione della lapide proprio
sulla facciata della chiesa dove questa
donna coraggiosa, forte e determinata
nel difendere la vita umana senza distinzione di razza, religione, opinione
politica, ha iniziato con il battesimo il
suo luminoso cammino di cristiana.
Nell’occasione è stata realizzata a
cura della Pro Loco una piccola pubblicazione che si può trovare presso
la libreria Luna.
Rita Fanelli Marini
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Dall’Opificio allo Zuccherificio
Nella prima metà del XIX secolo e
in particolare durante il periodo della
Restaurazione, seguito al Congresso di
Vienna (1814), la città di Foligno ebbe
un ruolo di primo piano nell’economia della regione. L’abbondanza delle
acque favoriva l’agricoltura e forniva
energia alle attività manifatturiere, che
dalla lavorazione familiare tra le mura
domestiche e dalla bottega artigiana, si
erano trasferite negli opifici, i quali attingevano gran parte delle materie prime
dai territori vicini. La felice posizione
geografica al centro della regione e la
collocazione lungo la Via Flaminia, da
secoli importante via di comunicazione e
di scambi, facevano della città un punto
di raccolta delle merci e consentivano di
sviluppare una florida attività mercantile
nella duplice forma di esportazione e di
importazione. La grande considerazione
di cui godeva la città, sia per la posizione
strategica sia per la vitalità economica,
emerse con chiarezza quando si decise
di costruire la ferrovia. Nel 1847 alcune
importanti personalità folignati, tra cui
il commerciante Candiotti, si recarono
a Roma per perorare la causa della città.
Si sentirono rispondere che “non doveva
essere Foligno a cercare la Ferrovia, ma
era questa che doveva cercare Foligno”.
Nel 1866, alcuni anni dopo l’unificazione del Regno, furono completati i
due tratti ferroviari Terontola-Foligno
e Ancona-Roma. Per circa venti anni la
stazione della città rivestì un ruolo di
prim’ordine, anche per la presenza di
uffici ferroviari importanti. Ma l’Unità
d’Italia con il nuovo assetto politico che
ne derivò, non giovò allo sviluppo. Con
l’allargamento dei “confini” ben oltre
lo Stato Pontificio, si andò esaurendo
quel ruolo di centralità che l’aveva resa
un grande emporio per la raccolta e la
distribuzione delle merci. Nel 1870 la
produzione manifatturiera era al secondo
posto in Umbria dopo Terni, anche se gli
opifici avevano perduto gradualmente la
loro vitalità. Erano mancati cambiamenti
di rilievo, sia sotto il profilo tecnico che
nella organizzazione del lavoro; di conseguenza non erano migliorate la qualità
e la quantità dei prodotti, non era aumentato il numero degli occupati. Inoltre le
attività manifatturiere, pur vantando una
gloriosa tradizione e avendo contribuito
notevolmente alla prosperità della città,
erano in una posizione che possiamo definire subalterna rispetto all’agricoltura e
al commercio, che rimanevano i punti di
forza nel tessuto economico della città.
Con la crisi dell’attività mercantile vennero a mancare anche gli investimenti
per sostenere gli altri settori produttivi.
Nei trenta anni successivi al 1860 non
sorsero aziende in grado di dare nuovo
impulso allo sviluppo della città. Tra
le più importanti possiamo ricordare
il Lanificio Mancia (1870), l’Oleificio
Clarici (1873), il Lanificio Luna (1885);
erano comunque di dimensioni modeste, poste lungo il canale dei Molini e
sempre all’interno delle mura urbiche.
I benefici che la città aveva tratto dalla
costruzione della ferrovia si esaurirono
rapidamente; dopo l’apertura della linea
Chiusi-Terontola, la stazione di Foligno
venne a perdere la sua importanza come
centro ferroviario e molti uffici vennero
trasferiti ad altre sedi. Con la fine dello
Stato Pontificio si era concluso un ciclo
economico felicemente positivo, cui
seguì un periodo di forte rallentamento
soprattutto nella produzione industriale.
Le autorità locali cercarono l’intervento
dello Stato per ridare vigore all’economia, ma ottennero solo l’installazione del
Molino Pastificio Militare, che nacque
nel 1887nelle vicinanze di Porta Ancona;
la mano d’opera era costituita in gran
parte da militari e non dette incremento
all’occupazione. La Fabbrica d’Armi
che inizialmente era sembrata un’opportunità, venne localizzata a Terni. Si
doveva puntare sulla modernizzazione,
in particolare nel settore industriale, si
imponeva un superamento dell’opificio
tradizionale; bisognava passare a stabilimenti di grandi dimensioni che offrissero
maggiore possibilità di occupazione,
usufruissero di nuove tecnologie usando
l’energia elettrica che era divenuta la
prima forza motrice. Vennero sfruttate
le acque del Menotre e del Topino per la
costruzione di centrali (Pale e Altolina).
Gli amministratori di Foligno, fra cui si
distinse Francesco Fazi che fu sindaco
della città, cercarono di attirare imprenditori disposti ad investire sul territorio,
offrendo agevolazioni: terreni, rifornimento di acqua, sgravi fiscali, energia
elettrica ecc. Ma gli imprenditori locali
non erano in grado di impiegare grossi
capitali per impianti di vaste proporzioni;
d’altro canto l’Amministrazione non era
in condizioni di poter offrire incentivi tali
da attirare importanti Gruppi industriali.
E’ in questa realtà economica che nell’ultimo decennio del XIX secolo nacque lo
zuccherificio di Foligno.
Elena Bertoni
Notizie tratte da: “Lo Zuccherificio di Foligno” Electa/Editori
Umbri Associati, stampato dalla Regione dell’Umbria Uff. Beni
Ambientali Archeologici Artistici Storici 1988, a cura di Fazio
Bartocci, Renato Covino, Maria Grazia Fioriti
www.profoligno.it
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Segni Barocchi Foligno Festival: dal 1 al 2
La XXXIII edizione di Segni Barocchi Foligno Festival (1-23 settembre
2012) “continua la ricerca delle meraviglie del Barocco di ieri e di oggi
affrontando le difficoltà presenti, in
attesa di tempi migliori”, sostiene il
direttore artistico Massimo Stefanetti, che presenta il programma.
Novità di quest’anno è l’avvio del
progetto internazionale “Itinerari e Festival Barocchi”, che vede
coinvolte manifestazioni di grande
prestigio, come i festival francesi
Musique et Mémoire (in collaborazione con il Gal du Pays des Vosges
Saônoises) e il Festival de Froville,
noto per il Concorso Internazionale
di Canto Barocco (in collaborazione
con il Gal du Pays Lunevillois). Con
queste due interessanti realtà culturali Segni Barocchi (in collaborazione
con il Gal Valle Umbra e Sibillini e
il Comune di Foligno) ha creato una
rete di collegamenti che prevede fino
al 2014 l’inserimento reciproco nel
programma di eventi realizzati in
ogni festival.
All’interno dell’edizione di quest’anno il progetto “Itinerari e Festival
Barocchi” si articola in quattro iniziative: tre di “Omaggio alla Francia”, finalizzate a valorizzare la cultura francese, in particolare la mostra
di Ayumi Makita “Le Bosquet du
Labyrinthe”, lo spettacolo itinerante
“Les Flamants Roses” della compagnia Remue Ménage durante la
Notte Barocca e “La Favola dei Tre
Gobbi”, produzione del Teatro Lirico
Sperimentale “A. Belli “ di Spoleto;
una di “Invito alla Francia” in collaborazione con il festival Musique
et Mémoire con il concerto dell’Ensemble Correspondances “O Maria!
Psaumet et motets de Marc-Antoine
Charpentier”, diretto da Sébastien
Daucé.
Tanti gli appuntamenti da non perdere, a partire dall’eccezionale concerto di apertura, sabato 1 settembre,
“d’Artemisia. Imago di Artemisia
Gentileschi a traverso li oratori
“Susanna” e “Giuditta”, presentato
all’Auditorium San Domenico, ore
21.15, dall’ensemble vocale Il Contrappunto, dalla Corale Polifonica
Viterbese e dall’Orchestra del XXI
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secolo, diretti da Fabrizio Bastianini, con le musiche di A. Stradella, A.
Scarlatti, A. Vivaldi e Piero G. Arcangeli (in prima esecuzione).
“Le Bosquet du Labyrinthe”, la mostra con illustrazioni, figure e installazioni di Ayumi Makita ispirata al
labirinto di Versailles, rappresenta il
quarto intervento del Festival sulla
fiaba barocca. Inaugurata alla Corte
di Palazzo Trinci domenica 2 settembre alle 17.30, sarà accompagnata dal catalogo/libro d’artista a cura
di Emanuele De Donno per Viaindustriae.
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con “Barocco in libreria” (dal 5 al 22 settembre), mostra
mercato nelle librerie di Foligno del
circuito “Antiquarian Bookshops of
Umbria” (Libreria Carnevali, Editoriale Umbra, Il Formichiere, Il Salvalibro) e con “Barocco e neobarocco
in vetrina” (dal 6 al 16 settembre), il
concorso realizzato in collaborazione con Innamorati del Centro, Pro
Foligno, Ente Giostra della Quintana, Associazioni del Commercio e
dell’Artigianato (premiazione il 16
settembre, alle ore 11.00, presso la
Sala Video dell’Auditorium San Domenico).
Venerdì 7 settembre al Teatro San
Carlo, ore 21.15, la compagnia Bandini/Ferri, in collaborazione con
l’Associazione Culturale Zoe, pre-
senterà “La vita è sogno”, spettacolo
in prima assoluta dall’opera di Pedro
Calderón de la Barca (1600-1681).
Ricco di sorprese è il programma
della Notte Barocca di sabato 8 settembre, ideata e progettata da Segni
Barocchi e realizzata in collaborazione con l’Ente Giostra della Quintana.
Alle 16.30, a Palazzo Trinci, l’inaugurazione della mostra “Nobili suoni
da Erin” sulla storia dell’arpa e degli
arpisti in Irlanda sarà accompagnata
dalle esecuzioni musicali dei Túatha
dé Danann; alla conferenza spettacolo con degustazione che Raffaele
Riccio terrà presso Palazzo Trinci
alle 17.30 dal titolo“Meraviglie e
paradisi in terra: giardini, orti e labirinti in epoca barocca” seguirà, dalle
19.15 alle 22.15, la scenografica sfilata delle maschere del Carnevale dei
Figli di Bocco che animerà il centro
storico, con parata finale in Piazza
della Repubblica.
Al calare della sera, Piazza della
Repubblica e Piazza San Domenico
saranno illuminate da “Visioni d’incanto”, proiezioni di immagini fisse
di grande formato, mentre presso
la Corte di Palazzo Trinci verranno
proiettati i video dei grandi eventi
(1999-2005) realizzati dal Festival e
i video della Notte Barocca 2011.
Intanto dalle 21.00 alle 02.00 al Planetario del Laboratorio di Scienze
Sperimentali si terranno proiezioni
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
23 settembre in scena la XXXIII edizione
e incontri, mentre all’Osservatorio
Astronomico della Torre dei Cinque
Cantoni l’Associazione Astronomica
Antares proporrà “Le costellazioni
dagli Orti Jacobilli”, osservazioni al
telescopio e visite guidate.
Ad incantare gli spettatori con il loro
viaggio meraviglioso saranno le creature dello spettacolo itinerante con
finale fisso in Piazza della Repubblica “Les Flamants Roses”, ideato
dalla compagnia francese Remue
Ménage, giganteschi fenicotteri rosa
che, fuggiti dal serraglio di Versailles
voluto dal Re Sole e celebrato da La
Fontaine, dopo più di tre secoli giungono nel centro storico di Foligno
(dalle 22.15 alle 23.00, con replica
dalle 01.00 alle 01.45), mentre a Largo Carducci, dalle 23.00 alle 01.00,
il gruppo Túatha dé Danann proporrà
“Duana”, una selezione di musiche
irlandesi e scozzesi del XVII e XVIII
secolo.
Il concerto “Excursus di musica italiana su organo storico” di Ottorino
Baldassarri sarà ospitato, domenica
9 settembre, alle 18.00, dalla Chiesa
di San Biagio di Pale, dove verranno
eseguite musiche di di A. Gabrieli,
G. Frescobaldi, T. Merula, B. Pasquini, D. Zipoli, A. Scarlatti.
Mercoledì 12 settembre sarà la volta della conferenza di Fabio Bettoni
“Foligno, 23 giugno 1613: eventi e
apparati in onore di San Carlo Borromeo”, che si terrà alle 17.30 presso la
Sala Don Consalvo Battenti del Teatro San Carlo di Foligno.
Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” presenterà, giovedì
13 settembre, all’Auditorium Santa
Caterina, ore 21.15, “La Favola dei
Tre Gobbi” di Vincenzo Legrenzio
Ciampi su libretto di Carlo Goldoni,
una prima esecuzione in tempi moderni con la direzione di Francesco
Massimi e la regia di Giorgio Bongiovanni.
Il Festival si trasferirà a Montefalco venerdì 14 settembre: la Chiesa
Museo di San Francesco ospiterà,
alle 21.15, il concerto “Il lungo viaggio verso il Barocco da Oriente a Occidente”, con Kyriacoula Constantinou, voce, Andrea Cortesi e Gloria
Ferdinandi, violini, in collaborazione
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con il Comune di Montefalco.
Giovedì 20 settembre, alle 17.30 e
alle 21.30, presso la Multisala Supercinema di Foligno, sarà proiettato,
a cura di Roberto Lazzerini, il film
“Solomon Kane” di Michael J. Basset (2009).
Una interessante rielaborazione sulla struttura armonica della Ciaccona
di J. S. Bach sarà proposta venerdì
21 settembre, ore 21.15, Auditorium Santa Caterina, dal concerto
“Ciaccona Experience” di Marcello
Peghin, progetto con Daniele di Bonaventura, Yuri Goloubev e Gavino
Murgia.
Alle 18.00 di sabato 22 settembre
si terrà una visita guidata al Museo
Capitolare Diocesano e Cripta di
San Feliciano, con particolare riferimento ai busti in marmo del Bernini
raffiguranti Bartolomeo e Diana Roscioli, mentre alle 21.15 nella Chiesa
di Santa Maria Infraportas, l’ensemble Musica Perduta eseguirà le composizioni musicali di G. B. Fontana
dedicate a Giovanni Maria Roscioli,
figlio di Bartolomeo e Diana e committente del Bernini.
La giornata conclusiva del Festival,
domenica 23 settembre, sarà dedicata ad un grande evento, realizzato in collaborazione con il Festival
“Musique et Mémoire”. Alle 21.15,
presso l’Auditorium Santa Caterina,
l’Ensemble Correspondances, diretto da Sébastien Daucé, proporrà il
concerto “O Maria! Psaumes et motets de Marc-Antoine Charpentier”
(1643-1704). Per prenotazioni e informazioni: 0742.344563, [email protected].
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Brevi di vit
Filosofia d’altri tempi
da Pierluigi Metelli, Pio Monti e Italo
Tomassoni, ha esposto le sue opere in
diverse parti del mondo partecipando
a mostre collettive e private a Palermo,
a Tokyo, a Londra e a Bruxelles.
“Di’ la tua”
Lamberto Sposini
verso la guarigione
Durante un soggiorno montano, il nostro segretario generale Silvio D’Aurizio, nel percorrere i siti ameni della
Val di Fassa, si è soffermato di fronte
ad una citazione di cui pubblichiamo
la foto. Si tratta di un pensiero in rima,
affisso sulla parete di un rifugio a Passo San Pellegrino sopra Moena, risale
all’Anno Domini 1529; noi lo abbiamo
trovato di grande attualità.
I Palio della Rivincita 2012
Il sindaco di Foligno Nando Mismetti
ha convocato per il prossimo mese di
ottobre una Conferenza programmatica cittadina per discutere dei problemi e del ruolo della nostra città. Nel
frattempo ogni cittadino potrà “dire la
sua” e partecipare all’evento attraverso
la finestra, denominata appunto “di’
la tua” presente nel sito del Comune.
Giovani venuti … dal mare
I diciottenni di famiglia straniera nati
e residenti in Italia, hanno in questi
giorni ricevuto una lettera dal nostro
Comune con l’invito a presentarsi negli uffici di Stato Civile per ottenere
il riconoscimento della cittadinanza
italiana. Gli interessati sono 156 tra
maschi e femmine e debbono espletare
la documentazione necessaria entro il
compimento del diciannovesimo anno
di età.
In ricordo del Cardinale
Carlo Maria Martini
Lamberto è tornato nella sua Umbria, nella sua terra di origine, ad
Umbertide. Qui continuerà le terapie
riabilitative, dopo essere stato a lungo
ricoverato in una clinica in Svizzera
e nella Casa di cura romana Santa Lucia.
Era il 29 aprile 2011 quando il nostro
concittadino fu colpito da un ictus negli
studi RAI a Roma, pochi minuti prima
della diretta del suo programma televisivo “La vita in diretta”. Sposini fu
ricoverato al Policlinico Gemelli di
Roma. Ora gli ulteriori progressi
conquistati hanno allentato le preoccupazioni dei suoi familiari e dei
tantissimi amici. Anche noi della Pro
Foligno inviamo a Lamberto tanti
auguri.
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Si chiama Stefania Fabrizi l’autrice
del Palio di Giostra della Rivincita di
settembre. La giovane artista è stata
scelta da una commissione composta
“Il vostro coraggio e la vostra dignità
sono stati un esempio per il mondo
intero. Non sentitevi mai soli, sentitevi
sempre amati dalla Chiesa”. Così il
Cardinale Carlo Maria Martini salutò
le diecimila persone che affollavano il
cortile della Caserma “Gonzaga” il 31
maggio 1998, per la “super Cresima”,
cerimonia “frutto” del terremoto che
aveva devastato quasi tutte le chiese
della diocesi.
Erano 512 i ragazzi che ricevettero il
Sacramento della Confermazione in
una cerimonia di 2 ore, meravigliosa e
ben organizzata. Purtroppo venerdì 31
agosto u.s. ,alle ore 15,45 il Cardinale
Martini, per ventidue anni arcivescovo di Milano, è morto “serenamente”
nella casa dei Gesuiti di Gallarate. Noi
folignati lo ricorderemo con affetto;
ricorderemo quell’uomo che sapeva
parlare con tutti : il “principe del
dialogo”!
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
ta cittadina
La Provincia premia
Arnaldo e Luca Caprai
Il presidente della Provincia di Perugia ha consegnato un riconoscimento
all’azienda fondata da Arnaldo Caprai
per i suoi meriti imprenditoriali.
Il cavalier Caprai, insieme ai figli
Marco, Luca e Arianna continua, nonostante i difficili momenti, ad incrementare la crescita della sua azienda
imponendosi nei mercati e, addirittura,
aumentando il numero dei dipendenti.
Grazie alla sua forte tempra di lavoratore e alla sua lungimiranza, alla sua
capacità imprenditoriale, guida un’attività conosciuta in tutto il mondo.
Arnaldo Caprai è anche ideatore proprietario della più importante collezione privata di Arti Tessili esistente
al mondo.
Chi vuol saperne di più,
può cliccare su
www.museocaprai.it.
Foligno e la Quintana
in un fumetto di
Moreno Chiacchiera
E’ da sempre un quintanaro “d.o.c.”
Moreno Chiacchiera, collaboratore di
prestigiose case editrici e conosciuto in
molti paesi del mondo per i suoi fumetti. Quest’anno ha presentato una sua
nuova opera dove, in ottanta pagine
rigorosamente a fumetti colorati, con
il patrocinio del Comune di Foligno e
dell’Ente Giostra, racconta la storia e
di Foligno e della Quintana dalle sue
origini fino ai giorni nostri. Il volume
con la prefazione di Giovanni Picuti,
edito da Futura Edizioni di Perugia,
offre una lettura piacevole e rilassante
rendendo il lettore consapevole di tanti
avvenimenti storici che riguardano da
vicino la nostra bella città.
La porta del Paradiso
Sabato 8 settembre 2012 l’arcivescovo
di Firenze cardinale Giuseppe Betori
ha presenziato alla cerimonia di “restituzione alla città” della famosa porta
del Paradiso, realizzata da Lorenzo
Ghilberto nel 1452 dopo ventisette
lunghi anni di restauro. Nel 1990 la
porta originale, definita “del Paradiso”
da Michelangelo, era stata sostituita
con una copia e quindi questo straordinario capolavoro verrà conservato
in un museo. A Foligno la gloriosa
sezione della Scuola Arti e Mestieri
aveva a suo tempo realizzato un calco in gesso di notevole qualità della
“porta del Paradiso”. Per l’incuria
degli uomini la porta è ormai perduta.
Restano tuttavia ancora altri pregevoli
gessi. E’ un dovere per tutti noi pensare alla loro adeguata conservazione.
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
L’Abbazia di Sassovivo
un luogo importante per la città di Foligno
I cambiamenti climatici, la perdurante siccità, le terribili ondate di calore
africano che si sono succedute impietosamente hanno prosciugato la piccola sorgente che da secoli assicurava un minimo di approvvigionamento
idrico all’Abbazia di Sassovivo.
Anche la grande cisterna sottostante
il chiostro da tempo non ha più acqua. La grave situazione ha messo
in seria difficoltà la fraternità Jesus
Caritas che, nel perdurare dell’emergenza, si sarebbe veduta costretta a
trovarsi un’altra collocazione.
Fino a qualche giorno fa i numerosi
visitatori hanno trovato la sgradevole
sorpresa di un cartello che li avvertiva di non poter usufruire nemmeno
dei servizi igienici. Fortunatamente ci
è giunta notizia che proprio in questi giorni il Sindaco Nando Mismetti,
messo al corrente della grave situazione, si è subito reso conto che la
città di Foligno non può permettersi
di perdere un monumento di così alto
valore storico, artistico, religioso ed
anche così conosciuto nel mondo da
costituire una importantissima attrattiva culturale nel senso più completo.
Abbiamo quindi appreso con un sospiro di sollievo delle assicurazioni
date circa l’impegno personale del
Primo Cittadino a trovare soluzioni
definitive al problema nei prossimi
mesi. La Pro Foligno, sicura inter-
prete di tutti i cittadini, auspica che la
Pubblica Amministrazione dai boni
intenti passi rapidamente alla sicura realizzazione di opere concrete. Si
potrà così permettere all’Abbazia di
Sassovivo di continuare a regalare ai
tanti visitatori il godimento dei suoi
tesori di arte e di storia in un’atmosfera di serenità, di simpatia, di discreta, quanto profonda, spiritualità
come quella quotidianamente offerta
dai Piccoli Fratelli della Comunità
Jesus Caritas.
Alessandro Pagliacci
Via Monte Acuto, 7 - Torre 4 - FOLIGNO (Pg)
Tel. 0742.340711 - Fax 0742.349784 - email:[email protected]
pagina 10
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Sostenere le imprese del territorio
per crescita e sviluppo
In questi tempi si parla tanto di crescita del sistema economico del nostro Paese ed è evidente in questo
caso il riferimento al nostro sistema
produttivo, asse portante della nostra
economia. L’attività d’impresa, tutelata dalla Costituzione (art. 41) sulla
carta “libera”, si appalesa oggetto di
mille difficoltà, oltre che di un carico
fiscale (in particolare per le piccole e
medie imprese) soffocante.
In una interessante ricerca del Centro
Studi della Confartigianato pubblicata sul Messaggero del 22/8/2012
si prende atto che c’è “qualcosa che
proprio non funziona nel rapporto
fra Stato ed Imprese” e infatti viene
evidenziato che da una parte lo Stato
“non paga le fatture” e poi dall’altra
“avvelena pure l’attività di mercato
ingolfandola di burocrazia”.
Si parla di un costo per le imprese di
circa 23 miliardi di Euro all’anno e di
ben 86 giorni dedicati alla gestione
delle pratiche burocratiche.
Mi sembra che in queste condizioni
ed in un periodo di grave recessione
come quello odierno è difficile che si
possa “crescere” come auspicato da
tanti. Ma c’è di più!
Va anche evidenziato (si veda Italia
Oggi del 21/8/2012-Fra Ventimiglia e
Mentone c’è proprio un bello Spread
di Pierluigi Magnaschi) che vi è anche un ritardo culturale enorme fra
l’Italia e gli altri paesi nel modo di
intendere il rapporto fra pubblico ed
attività privata.
Nell’articolo viene proposta una
comparazione fra due centri distanti
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appena dieci Km e cioè Ventimiglia
in Italia e Mentone in Francia: due
mondi completamente diversi.
Ad esempio si fa riferimento all’attività di mercato per dire che in Francia
la domenica mattina il mercato è invaso da migliaia di acquirenti, mentre a Ventimiglia il mercato coperto
è chiuso.
“La differenza fra i due mondi è quindi di tipo culturale: in Italia l’ente
pubblico non spinge al bussines ed
alla innovazione, ma controlla al ribasso perchè l’iniziativa privata è sospetta. In Francia viene invece spinta
ed agevolata.
Da noi chi mette un tavolino su un’area pubblica viene perseguito come
se fosse un ladro. In Francia un’area
pedonale senza tavolini viene vista
come un errore”.
Quindi è da innovare totalmente il
rapporto pubblico-privato e solo così
sarà possibile costituire le fondamenta per una vera crescita.
Bisogna che il pubblico abbia fiducia
dell’attività privata e così viceversa.
Nella nostra Città, una simile rivoluzione culturale (perchè di questo si
tratta) potrebbe essere una occasione
per porsi all’avanguardia e creare così
i presupposti per una crescita e uno
sviluppo, senza dover chiedere niente
a nessuno, facendo quindi affidamento sulle nostre imprese, che, per chi
non lo sapesse, in gran parte sono alla
avanguardia sia per l’originalità la
qualità dei prodotti, sia per la innovazione e per la tecnologia. saranno un
vanto della nostra Città e non possano
essere avvolte da una coltre di oblio e
di silenzio.
Insomma è necessario un maggiore sostegno da parte della amministrazione pubblica senza pregiudizi
e preclusioni e così sarà veramente
possibile tentare di uscire da una situazione critica con le nostre forze,
creando un circuito virtuoso che potrà
dare anche la possibilità di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani.
Alfredo Ottaviani
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
In collegio a Foligno... 50 anni dopo
Da qualche mese sono diventata presidente delle Cristine e incomincio a
muovermi per poter organizzare al meglio il prossimo anno sociale. Primo
contatto con don Dante Cesarini, direttore della Biblioteca Jacobilli. Devo
chiedere l’uso della sala conferenze.
Varco il portone conosciutissimo ed entro nell’ingresso del palazzo. Noi Cristine lo frequentiamo da un po’, ma la
mia conoscenza è molto più datata e
molto più profonda: a destra i parlatori,
in fondo il cortile e le scale: “Vuol salire
in ascensore?” chiede la gentilissima signorina che mi accoglie. “No, no”. Tra
me e me penso che tradirei me stessa.
Le scale sono sempre quelle, molte, ma
agevoli. Mi accompagna mio marito a
cui voglio mostrare dove sua moglie ha
formato molto del suo carattere. Devo
attendere un po’: don Dante è impegnato e anche la signora Cesarina. I ricordi
si accavallano, alcuni tristi, altri allegri:
nelle orecchie mi risuonano le risate e il
chiasso che a questa ora, ora di merenda
e di ricreazione, invadevano l’austero
palazzo. Ma quale funzione svolsero i
collegi in un mondo ancora povero ma
in crescita continua? I genitori di quelle
ragazze allegre e spensierate facevano
parte della generazione che ricostruì l’Italia nel dopoguerra. Pieni di volontà e
di spirito di sacrificio, erano sicuri che
il miglioramento della vita dei loro figli
dipendesse dalla loro istruzione ed educazione. Non si poteva rinunciare a questo obiettivo solo perché si aveva la ventura di vivere tra i monti o in campagna
mal collegati con i centri più grandi. E
allora, sacrifici economici, ma sicurezza sul futuro della propria prole. Poco
pagina 12
importava loro se il nostro diploma costava dieci volte di più di quello di un
ragazzo nato in città. Sicurezza fisica e
morale ,cultura solida poi tutto sarebbe
venuto di conseguenza. Per quanto riguarda poi i collegi femminili lo sguardo attento dei genitori puntava anche
sull’emancipazione morale e materiale
delle figlie: una donna istruita e con un
lavoro avrebbe avuto una vita più tranquilla e pienamente autonoma. E noi?
Chi eravamo noi? Adolescenti belle o
brutte, brave o meno brave a scuola,
alte o basse, avevamo tutte dei punti
in comune: venivamo da piccoli paesi,
eravamo di diverse provenienze sociali,
cercavamo di non tradire le aspettative
dei nostri genitori, anche se qualche
volta cadevamo sulla strada della tentazione di non studiare; tutte avevamo
nostalgia della famiglia, cantavamo le
canzoni alla moda, e ci innamoravamo
dell’attore di turno. E i collegi, attraverso l’opera delle suore, spesso contestate
per la loro severità, che cosa fecero per
noi? Ci insegnarono ad essere rispettose
ma autonome, ad essere tranquille ma
combattive, ci protessero e ci fecero
emancipare: senza di essi saremmo state delle casalinghe forse felici ma schiave in un mondo che relegava la donna
a compiti inferiori: e io di sicuro sarei
stata una “disperate hausewife”.Grazie
collegi per tutto quello che ci avete permesso di realizzare nella nostra vita e
grazie ai genitori che lo capirono ... Tutti questi pensieri mi vengono in mente
mentre dal corridoio luminoso come era
la nostra vita di allora guardo il cortile
e il giardino, entro nella sala di lettura,
ex prima elementare, dove suor Ludovica insegnava e freno con tutte le mie
forze il desiderio di continuare a salire
le scale per vedere gli ex dormitori e gli
studi.... addio collegio .... addio tempi
felici ... addio giovinezza.
Merita Pieracci Coresi
“Lu centru de lu munnu...”
Dai racconti di mio padre che da
piccola alimentavano la mia fantasia
e voglia di sapere, spesso emergeva
la figura di un suo compagno d’armi
(Prima guerra mondiale) di cui ricordo vagamente solo il cognome, si
chiamava Salvadori ed era proprietario o gestore di una trattoria o di un
bar folignate.
Con lui mio padre aveva vissuto tanti
momenti difficili, ma quando “la mitraglia taceva”, tornavano a casa …
, parlavano degli affetti lasciati, delle
abitudini, delle caratteristiche delle
loro città; mio padre nei suoi racconti
di guerra parlava spesso di Foligno
delle sue caratteristiche senza esserci
mai stato.
“Lo sai – mi disse un giorno – che
Foligno è il centro del mondo?!” Rimasi colpita da quella affermazione e
interessata sempre a storie e racconti,
volli saperne di più. “Vuoi sapere
come Salvadori diceva?” E mio padre
riportò esattamente l’espressione del
compagno: “Lu centru de lu munnu
è lu birillu de lu bijardu de lu caffè
de Bulletta.” Strana definizione,
che vent’anni dopo quando diventai
anch’io folignate cercai di chiarire. Il
birillo e il biliardo esistevano ancora,
il caffè era quello di corso Cavour, il
“Sassovivo”. Oggi, purtroppo, birillo,
bigliardo e caffè sono scomparsi; oggi,
dopo quarant’anni “lu centru de lu
munnu”, quel punto tanto speciale,
straordinario non esiste più. Io, però,
mi sono ripromessa di cercarne un
altro, altrettanto significativo, caratteristico, soprattutto squisitamente folignate; vi prego aiutatemi a trovarlo!
Franca Franconi Falfari
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Tanto amata e... tanto trascurata
Sì, tanto amata e tanto trascurata, mi
riferisco proprio alla nostra città; diciamo tutti di amarla, siamo orgogliosi
di essere di Foligno ma nulla facciamo
per rendere questa meravigliosa perla
dell’Umbria bella, pulita, presentabile.
Vagare per le piazze e le vie di Foligno
obbliga ad imbattersi in situazioni
davvero avvilenti. I muri delle case e
dei palazzi gentilizi di recente restaurati sono orrendamente deturpati da
scritte tanto ingiuriose quanto vane
o da “messaggini” d’amore che ben
altro significato assumerebbero se
inviati in privatissima carta da lettere.
I cassonetti traboccanti immondizie di
ogni tipo, sono posti quasi sempre in
posizione “strategica”, magari proprio
di fronte a quei monumenti di pregio
o alle antiche residenze nobiliari che
fanno della nostra Foligno una “Città
d’Arte” di tutto rispetto. Nello spazio
pedonale di Porta Romana (idem in
altri luoghi), che è il “biglietto d’ingresso” della città, cartacce, bottiglie
e barattoli di plastica (solo un contenitore per rifiuti vi è installato), erbacce
rigogliose sulle scale del monumento,
fanno pandant al prato con le aiole fiorite che, in verità, è molto ben curato.
Ma, ci vorrebbe tanto poco a volgere lo
sguardo verso le brutte erbacce del monumento e strapparle?! Che dire poi del
nauseante spettacolo degli escrementi
di cane. Quanto stiamo dicendo non è
una denuncia verso nessuno, è soltanto
un’amara constatazione, un grido di
dolore in difesa della nostra Foligno.
Intendiamo sensibilizzare tutti, noi
compresi, affinché un comportamento
adeguato risparmi da spettacoli tanto
indegni e chiediamo, a chi è preposto
al decoro della città, di intervenire con
sollecitudine là dove sarebbe possibile
con minimo impegno. Vogliamo con
forza che certe avvilenti situazioni
scompaiano dal contesto cittadino.
Sarebbe tanto utopistica la proposta,
per sanare la situazione, di salatissime multe ai contravventori correlate
dall’obbligo di riparare all’istante il
danno arrecato alla città e alla gente
“perbene”? Nel chiedere venia a quanti si sentiranno offesi da quanto sopra
descritto, mi permetto di aggiungere un
suggerimento: data la calura estiva che
ogni anno si fa più pesante, sarebbe opportuno installare alcune panchine in
quella striscia di prato molto ombrosa
del Parco dei Canapè (assai assolato
dopo la demolizione degli annosi alberi nella zona dei sedili settecenteschi)
che va dall’ingresso di via del Cassero
fino ai servizi pubblici e oltre.
Isella Remoli
PLACIDO SCORRE …
Fra sponde verdi, e fiorite
il Topino placido scorre,
trascinando con sé
parole e vernacoli antichi,
rumor d’armi e contese.
Tra tanti brillii
si rincorrono
e riecheggiano ancora
canti e orazioni d’allora …
vite e costumi passati.
M’incanto guardarti
t’ascolto … e t’affido
desideri e pensieri
che sicuri affondano
nelle tue acque verdastre
e s’acquetan
nella dolce mistica pace
che solo tu e la mia terra san dare
Franca Franconi Falfari
www.profoligno.it
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Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
Il bastone e la storia dell’uomo
Il bastone da passeggio ormai appartiene alla storia passata del costume,
e la tenera immagine di Charlot che
mulinella la sua canna di bambù ne
è il delicato epitaffio. Eppure a questo accessorio va riconosciuta una
non trascurabile dignità, visto che ha
accompagnato l’uomo fin dalla sua
origine, e non a caso da alcuni anni
si registra un interesse crescente nei
confronti del bastone da passeggio,
che raramente resta invenduto quando
compare in una mostra d’antiquariato
o in un mercatino. E’ quasi impossibile riassumere la storia e i significati
di questo oggetto, che ha rivestito di
volta in volta il ruolo di strumento ,di
trasporto ,di difesa, di lavoro, di caccia,
di status symbol.
Gli Egizi seppellivano i loro morti
con ampi corredi di bastoni, perchè
servissero loro nel lungo viaggio
nelle tenebre. Ai tempi del Re Sole il
bastone simboleggiò il potere regio
con maggior frequenza della stessa
corona. Il Re Luigi XIV, infatti, era
solito portare una lunga canna finemente lavorata sormontata di una
grossa palla di agata, e nessuno in sua
presenza poteva portare il bastone. Nel
‘700 i bastoni furono anche irrinunciabile accessorio di bellezza femminile:
infiocchettati, ingentiliti, impreziositi
erano di grande utilità per le dame,
sostenendole quando si muovevano su
incredibili calzature, alte anche venti
centimetri, necessarie per tenersi ben
sollevate dalla sporcizia della strada.
Papi e Vescovi portano il “pastorale “,
che nella sue forme barocche ricorda
il bastone del pastore, il cui manico
ricurvo serviva a ricondurre a sè le
pecore. E a sottolineare il suo ruolo
simbolico nel culto, va detto che sul
bastone esiste una vera e propria filosofia. Camminare col bastone è una
delle cose più spontanee e semplici
che si possa fare, e ne deriva un innegabile senso di serenità. Theophile
Gautier ed altri scrittori testimoniano
come nell’ottocento francese a fronte
del divieto di portare armi il bastone
acquisisse una fondamentale funzione
di difesa. Si narra che il celebre professor Lecour fosse capace di stoccare
,in quindici secondi, fino a ottantadue
colpi di bastone, un record da far invidia agli oggi più conosciuti Ninja. Che
pagina 14
dire infine del bastone che divenne un
inseparabile compagno per Papa Giovanni Paolo II negli ultimi anni della
sua vita? Sia quando era impreziosito
da crocifissi artistici, sia quando era
una semplice asta di legno, nelle mani
del Pontefice quel bastone sembrava
quasi raccogliere in sè il vigore fisico
che pian piano stava uscendo dalle
spoglie fisiche di quell’uomo capacissimo. Il bastone, dunque, in qualsiasi
modo lo si consideri ,rimane oggi un
oggetto capace di suscitare interesse e
curiosità, in grado di metterci in relazione empatica con il nostro passato.
Mario Lai
SONCINO BERGAMO CREMONA
12/14 OTTOBRE
1° GIORNO - Venerdì
Ritrovo dei Signori partecipanti sul Piazzale di fronte a Winner alle ore 7,30 e
partenza in pullman Gran Turismo per SONCINO. Brevi soste in percorso per
un caffè e per il pranzo libero. Arrivo a Soncino, uno dei borghi più belli d’Italia.
Nel pomeriggio visita con guida alla Casa degli Stampatori, dove nel 1488 è stata
stampata la prima Bibbia Ebraica completa. Al termine breve visita del borgo. Trasferimento in hotel per la cena ed il pernottamento.in Hotel 4**** Bergamo centro.
2° GIORNO - Sabato
Dopo la prima colazione in hotel visita con guida di BERGAMO ALTA, ed in particolare della Accademia Carrara dove potremo ammirare l’affresco staccato dalla
chiesa demolita di Santa Maria delle Grazie raffigurante San Francesco che
raccoglie le stoffe per recarsi a Foligno. Al termine, rientro in hotel per il pranzo.
Alle ore 14,30 proseguimento per la visita della città con guida. Serata con cena
tipica. Pernottamento in hotel
3° GIORNO - Domenica
Prima colazione in hotel e partenza in pullman Gran Turismo per CREMONA.
Appuntamento con la guida per la visita della città. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento per il viaggio di ritorno. Arrivo previsto in serata.
Costo totale circa 300€.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a Brezzatour - 0742.357548/9
www.profoligno.it
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 9, Settembre 2012
La Pro Foligno e
San Feliciano del Lago
Cordialità, spirito di accoglienza, senso dell’amicizia hanno caratterizzato l‘incontro di giovedì 2 agosto a San Feliciano del Lago della Pro Foligno e della
Pro Loco locale. L’amicizia tra le due Associazioni trova il fondamento nel più
lontano passato quando San Feliciano, attraverso le sue predicazioni, portò la
voce del Cristianesimo nelle terre d’Umbria. La testimonianza della presenza
del santo predicatore è data anche e soprattutto dal nome della località, oltre
che dall’intitolazione della chiesa parrocchiale e dalla presenza di una reliquia,
gelosamente custodita. Già da qualche anno si verifica uno scambio di visite tra
Foligno e San Feliciano attraverso appunto le due associazioni che per la loro
stessa vocazione sono aperte a incontri per conoscere e conoscersi e quindi a
lavorare insieme per la nostra bella Umbria. Quest’anno il percorso di conoscenza
del territorio è stato rivolto alla produzione vinicola: una cantina di elevata e
accurata produzione e un consorzio di aziende del Trasimeno hanno illustrato
e promosso la loro vasta e raffinata gamma di vini con relativa degustazione.
In un paesaggio reso più suggestivo da uno spettacolare tramonto sul lago,si è
protratto l’incontro durante il quale è stata più volte richiamata la figura e l’opera dell’artista Gerardo Dottori, noto esponente del Futurismo, che con la sua
Aeropittura ha caratterizzato lo stesso movimento. Gerardo Dottori ha lasciato
tracce inconfondibili in tutto il territorio del Trasimeno, che ha tanto amato e
che è stato ripetutamente fonte di ispirazione nei suoi più significativi dipinti.
Con l’auspicio di ricambiare a Foligno in occasione appunto della festa di San
Feliciano, si è conclusa la bella esperienza di amicizia e di ospitalità coronata
naturalmente dai piatti più genuini e tipici della cucina tradizionale a base di
pesce del lago. A buon rendere, amici!
RINNOVATE LA VOSTRA ADESIONE
ALLA PRO FOLIGNO PER L’ANNO 2012!!!!
La quota per il rinnovo alla Pro Foligno è di € 30,00 che può essere versata presso la
sede dell’Associazione in Piazzetta Piermarini (la mattina ore 11,00-12,00) oppure
con bonifico bancario alle seguenti coordinate:
IT 72 Q 06165 21700 000000 30283
www.profoligno.it
Cari amici
della Pro Foligno
Congratulazioni vivissime per le
nuove elezioni a chi si è riconfermato membro del consiglio e ai
nuovi eletti, Franca Maria Buttaro, Maria Giovanna Galligari
e Sandra Remoli.
Auguro a tutti di trascorrre
due anni di lavori sereni e proficui, sicura che i consiglieri
più esperti e le nuove energie
sapranno conciliarsi, dando
vita ad un programma denso
di attività e di iniziative di alto
spessore, come nello stile della
Pro Foligno.
Resto a disposizione, come sempre, per un eventuale supporto,
anche se, ahimè, da lontano.
Ilaria Coresi
Periodico della Pro Foligno
Aut. trib. Pg n° 505 del 12/01/1989
Resp. Giovanni Bosi
Sede Redazione:
FOLIGNO - Piazza G. Piermarini
tel e fax 0742 355722
e-mail: [email protected] - www.profoligno.it
Comitato di Redazione
Giuseppe Tardocchi Coordinatore responsabile
Alfredo Ottaviani Presidente
Adua Bartolini
Franca Buttaro
Rita Fanelli Marini
Maria Giovanna Galligari
Mario Lai
Luca Radi
Elvira Luisa Remoli
Sandra Remoli
Franca Scarabattieri
Hanno collaborato a questo numero
Elena Bertani, Ilaria Coresi, Rita
Fanelli Marini, Franca Franconi
Falfari, Fabiola Gentili, Mario Lai,
Elisabetta Marchionni, Alfredo Ottaviani, Alessandro Pagliacci, Merita
Pieracci, Isella Remoli.
Segreteria di Redazione:
Silvio D’Aurizio - Francesco Di Salvo
Impaginazione e Stampa
tipolitografia Mancini & Valeri - Foligno
Chiuso in tipografia il 13 Settembre 2012
pagina 15
Bollettino della Pro Foligno - Anno 12º NUMERO 4, Aprile 2012
Concessionaria PUCCI srl Via Santocchia, 82 - 06034 FOLIGNO (PG)
pagina 16
www.profoligno.it
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Settembre 2012