stagione di musica sinfonica 2012 - 2013 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Sala Santa Cecilia Sabato 9 marzo - ore 18 - Turno A-A2 Lunedì 11 marzo - ore 21 - Turno B* Martedì 12 marzo - ore 19.30 - Turno C Orchestra dell’Accademia nazionale di santa cecilia Vassily Sinaisky Direttore denis matsuev Pianoforte Per motivi di salute il Maestro Yuri Temirkanov non ha potuto mantenere il suo impegno * Il concerto è trasmesso in diretta su Radio3 Rai, in differita martedì 12 marzo alle ore 22,55 su Rai5 e alla stessa ora in streaming su www.lamusicadirai3.rai.it prima parte sergej prokof’ev (Sonzovka 1891 - Mosca 1953) Durata: 15’ circa Sinfonia in re maggiore n. 1 op. 25 “Classica” Allegro Larghetto Gavotta. Non troppo allegro Finale. Molto vivace pëtr il’ič čajkovskij (Votkinsk 1840 - San Pietroburgo 1893) Durata: 35’ circa Concerto n. 1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23 Allegro non troppo e molto maestoso. Allegro con spirito Andante semplice Allegro con fuoco seconda parte sergej prokof’ev Cenerentola, suite dal balletto 1. Introduzione (Andante dolce), op. 107, n. 1 2. Danza dei veli (Allegretto), op. 107, n. 2 3. La lite (Moderato. Allegro irato), op. 107, n. 3 4. La vecchia fata e la fata dell’inverno (Allegro moderato), op. 107, n. 4 5. Lezione di danza e gavotta (Vivo), op. 108, n. 2 Marco Fiorini, Marlène Prodigo violini 6. Galop (Presto), op. 108, n. 7 7. Amoroso (Andante dolcissimo), op. 109, n. 8 8. Valzer di Cenerentola (Allegro espressivo), op. 107, n. 7 9. Mezzanotte (Allegro moderato), op. 107, n. 8 Prima esecuzione nei concerti dell’Accademia Durata: 35’ circa concerto russo di Valerj Voskobojnikov Prokof’ev nel suo studio all’epoca della composizione della Sinfonia 6 La Sinfonia “Classica” di Prokof’ev Nella sua autobiografia Sergej Prokof’ev dichiara abbastanza chiaramente che, nel corso dei suoi anni di studio in Conservatorio, imparò a comporre più seguendo le lezioni di direzione d’orchestra di Nikolaj Čerepnin, che non nella classe di composizione di Anatolij Ljadov: «Seduto accanto a me con la partitura, durante le prove infinite dell’orchestra studentesca, egli mi diceva: “Ecco, ascolti com’è delizioso qui il fagotto”, ed io entravo con gusto nelle partiture di Haydn e di Mozart. Così sarebbe nata in futuro la Sinfonia Classica». E poi continua: «L’estate del 1917 la trascorsi da solo in campagna, vicino a Pietrogrado, leggendo Kant e lavorando moltissimo. Di proposito non avevo portato con me il pianoforte, perché desideravo provare a comporre senza di esso... Ero ossessionato dall’idea di comporre un intero pezzo sinfonico senza ricorrere al pianoforte. In un brano simile an- sinfonia “classica” che i colori orchestrali dovrebbero essere più puri. Di qui scaturì l’origine del progetto di una Sinfonia Data di composizione nello stile di Haydn; giacché, avendo molto appro- 1916-1917 fondito la tecnica haydniana con Čerepnin, sapevo Prima esecuzione San Pietroburgo muovermi su di un terreno sufficientemente familia- 21 aprile 1918 re per potermi avventurare nel difficile viaggio sen- Direttore za il pianoforte. Mi sembrava che se Haydn fosse vis- Sergej Prokof’ev suto fino ai nostri giorni, avrebbe mantenuto il pro- Organico prio stile compositivo e nello stesso tempo avreb- 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Fagotti, 2 Corni, 2 Trombe, be percepito qualcosa di nuovo. Questo è il tipo di Timpani, Archi Sinfonia che volli scrivere: una Sinfonia nello stile classico, come infatti la chiamai quando mi accorsi che l’idea stava prendendo corpo; innanzitutto perché il titolo Sinfonia Classica era più semplice, poi, come una birichinata, per gettare con esso “le oche” nello scompiglio, ed infine nella segreta speranza di vincere se la Sinfonia si fosse realmente affermata come un pezzo di musica classica. La composi a mente durante le mie passeggiate in campagna... Per prima cosa fu composta la Gavotta. Poi, ancora nel 1916, era pronto il materiale per il primo e il secondo movimento. Ma per l’estate 1917 rimaneva ancora molto lavoro. Nel finale ho cancellato la prima versione con tutti i suoi abbozzi e ne ho composto una nuova, ponendomi tra l’altro il compito di evitare qualsiasi accordo di tonalità minore». La Sinfonia fu completata il 10 settembre 1917 e dedicata all’amico e collega del Conservatorio, il futuro temibile critico Boris Asaf’ev. La prima esecuzione della Classica ebbe luogo il 21 aprile 1918 a Pietrogrado, dove “a sei mesi dall’insediamento del potere sovietico funzionava ancora l’impresa privata in campo concertistico” e dove l’Autore la diresse personalmente con l’orchestra di “corte”, con la quale 10 anni prima aveva eseguito la propria Sinfonia giovanile. Al concerto era presente l’allora commissario all’istruzione Anatolij Lunačarskij, che qualche mese dopo autorizzò il giovane compositore a partire per l’America. La partitura della Classica accompagnò Prokof’ev nel suo lungo viaggio attraverso tutta la Siberia, il Giappone e 7 l’Oceano. Negli Stati Uniti Prokof’ev fu presentato ad uno dei direttori d’orchestra più importanti di allora, Walter Damrosch, il quale a proposito della Classica Sinfonie nn. 1-7 London Symphony Orchestra disse: “È deliziosa, è un vero Kalinnikov”. Prokof’ev Valery Gergiev direttore Philips 2006 (3 cd) fu indignato, si trattava invece di un autentico e Sinfonie nn. 1, 5, 6, 7 sincero complimento: Damrosch aveva girato tutta Concertgebouw Orchestra, l’America con una Sinfonia di Vasilij Kalinnikov. London Symphony Orchestra, The Cleveland Orchestra Più tardi, a Parigi, Prokof’ev decise di considerare Vladimir Ashkenazy direttore la Classica come la propria Sinfonia numero uno: Decca 2002 (2 cd) «Non era davvero una Sinfonia, ma pur sempre una Sinfonie nn. 1 e 5 Berliner Philharmoniker Sinfonia, quindi decisi di considerarla come la mia Herbert von Karajan direttore prima». Nel maggio 1931 a Parigi fu realizzato un DGG 1992 balletto sulla musica della Classica. «È venuto niente male, però l’impresa ben presto è fallita, ma non per cause dipendenti dalla Classica». Guardando alla sua produzione compositiva Prokof’ev individuava cinque differenti linee stilistiche: la prima è proprio quella “classica”, «così definita per la forma (sonate e concerti) e per le imitazioni dei classici del Settecento (Gavotte, Sinfonia classica, Sinfonietta op. 48)». Le altre linee sono: quella moderna, la linea toccatistica e “motoria”, una quarta “lirica” ed infine una quinta linea “scherzosa”, che appare in quasi tutte le sue composizioni e che Prokof’ev giustamente non voleva venisse indicata come “grottesca”, espressione usata invece da molti critici. Infine, sempre attraverso le parole del compositore, da una sua intervista al giornale “Los Angeles Evening Express” del 19 febbraio 1930, scopriamo la sua ricerca della “nuova semplicità”. «La Sinfonia Classica è stata il mio primo capriccio in questo senso. Desideravo comporre alla maniera di Mozart, utilizzando però una grande orchestra. Rivolgendoci alla nuova semplicità, noi utilizzeremo le più semplici combinazioni degli strumenti, piccoli organici orchestrali, mantenendo le migliori qualità dell’armonia contemporanea, con la sua forza, la sua acutezza ed espressività. Facendo un parallelo con le epoche precedenti, sto facendo ciò che Mozart ha fatto dopo Bach. Mozart e Haydn hanno preso cd 8 da Bach alcuni dei suoi modi, le sue dissonanze, libri ma circondandoli con quella “semplicità stilistica” che apparve (dopo Bach) nella seconda metà Piero Rattalino Prokof’ev. La vita, del XVIII secolo. Anch’io mi sto evolvendo verso Sergej la poetica, lo stile. la semplicità della forma, verso un contrappunto Zecchini editore, Varese 2005 meno complesso, e verso uno stile più melodico. Maria Rosaria Boccuni Tutto questo è la nuova semplicità». Sergej Sergeevic Prokof’ev In nome di questa nuova semplicità Prokof’ev è L’Epos, Palermo 2003 stato accostato al neoclassicismo e quindi anche Sergej Prokof’ev Diario: viaggio in Bolscevisia a Stravinskij; tuttavia l’autore ebbe modo di sot- a cura di Franco Carlo Ricci tolineare più volte che, sebbene avesse composto e Valerij Voskobojnikov Edizioni scientifiche italiane, la sua Sinfonia Classica ben prima che Stravinskij Napoli 1991 scrivesse il suo Pulcinella, non si considerava un sostenitore della corrente neoclassica, perché era comunque più interessato alle nuove forme espressive. E in questo senso la Classica, composta nel lontano 1917, rimase per sempre l’unico opus “classico” di Sergej Prokof’ev. Dopo la musica audace dei due Concerti per pianoforte e orchestra, e la non meno “barbara” Suite scita (composta sul materiale del balletto Ala e Lolli), che non aveva accontentato nemmeno Diaghilev (certamente tutt’altro che un purista) la nuova Sinfonia del giovane compositore fu una sorpresa per tutti – tanto era limpida, chiara, severa, snella e nello stesso tempo piena di luce e di ottimismo. Prokof’ev scelse anche un organico strumentale assai modesto, con 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 trombe, 2 corni (senza tromboni e tuba), oltre agli archi, naturalmente. La Sinfonia inizia con un accordo forte di tutta l’orchestra, dopo il quale troviamo un veloce motivo ascendente dei flauti, dei clarinetti e degli archi – come se si alzasse velocemente il sipario su uno spettacolo di burattini. Il tema principale dell’Allegro di sonata è leggero, scorrevole, di strumentazione trasparente. Il secondo è di carattere piuttosto comico, a causa dei salti ampi e leggeri dei violini (scrive l’autore “con ele9 ganza”) e l’accompagnamento goffo dei fagotti con le entrate improvvise dei corni. Questi salti di due ottave dei flauti e dei violini, e le curiose acciaccature creano l’immagine di un ballo “dei bei vecchi tempi, con le parrucche e le treccine” (scrive Prokof’ev nella sua presentazione alla “prima”). Due battute conclusive, quasi identiche all’inizio, fanno calare momentaneamente il sipario. Il Larghetto è scritto nel ritmo di una Polacca, ma il suo carattere ricorda piuttosto un raffinato Minuetto di Haydn. La melodia, abbellita dai trilli, sembra proprio mostrare dei danzatori che si accasciano seguendo il ritmo della musica. La parte centrale, mossa, raggiunge un climax piuttosto brillante per poi tornare al movimento della danza cerimoniosa. Il triste e leggermente stravagante tema dei violini nel registro acuto è sostenuto da un accompagnamento volutamente asettico. Il terzo movimento è una Gavotta: questa danza si trova spesso nelle opere di Prokof’ev, sia prima della Sinfonia che dopo (nei cicli per pianoforte op. 12 e op. 32, nella musica per il film Amleto e nel balletto Cenerentola, come vedremo fra poco). Qui “l’umorismo” di Prokof’ev si manifesta appieno: il gesto di ampia apertura, i salti di ottava marcati, l’alternanza delle triadi di tonalità maggiore e le cadenze fasulle. Nell’episodio centrale sul pedale prolungato di timpani e archi e poi dei fagotti, a mo’ di cornamusa, si ode un semplice motivetto: si tratta di una “musette” di sapore popolare russo. Questa musica molti anni dopo fu usata da Prokof’ev nel balletto Romeo e Giulietta. Il finale Molto vivace, scintillante, precipitoso, scritto come il primo movimento in forma-sonata, ci riporta a un inarrestabile carosello: i temi di carattere danzante, basati su scale e arpeggi con elementi di pura comicità, la trasparenza dell’orchestrazione, la chiarezza della forma riaffermano in conclusione la “classicità” della Sinfonia, dando ragione del suo titolo. 10 Il Concerto n. 1 per pianoforte di Čajkovskij primo concerto per pianoforte Sicuramente tra le opere più popolari dell’intero re- Data di composizione pertorio, il Concerto in si bemolle minore per piano- 1874 Prima esecuzione forte e orchestra di Pëtr Il’ič Čajkovskij non ha certo Boston, 25 ottobre 1875 bisogno di presentazioni. Eppure è sorprendente Direttore scoprire che la sua genesi fu piuttosto travagliata Benjamin J. Lang e controversa, come racconta lo stesso composito- Organico re in una delle lettere alla sua fedele ammiratrice Pianoforte solista, 2 Flauti, 2 Oboi, e sostenitrice Nadežda von Meck, alla quale confi- 2 Clarinetti, 2 Fagotti, 2 Trombe, dava ogni dettaglio della sua attività compositiva. 43 Corni, Tromboni, Timpani, Archi Ecco una citazione dalla sua lettera da Sanremo del 2 febbraio 1878: «Nel dicembre 1874 ho scritto un Concerto per pianoforte. Dato che non sono un pianista, avevo bisogno di rivolgermi a un virtuoso, uno specialista, che mi indicasse ciò che fosse faticoso, di difficile esecuzione, privo di effetto e così via. Mi serviva un critico severo, ma allo stesso tempo, ben disposto nei miei confronti. Devo dire chiaramente che una voce interiore protestava contro la scelta di [Nikolaj] Rubinštejn come giudice. Egli non solo è il primo pianista moscovita, ma è certamente un pianista superiore. Così lo invitai ad ascoltare il Concerto e a fare delle osservazioni a proposito della parte pianistica. Era la vigilia di Natale del 1874, Rubinštejn propose di provare in una delle classi del Conservatorio. Mi presentai con il mio manoscritto e dopo di me giunse Rubinštejn con Hubert. Suonai il primo movimento. Neanche una parola... Armatomi di pazienza, lo suonai fino alla fine. Ancora silenzio. Mi alzai e chiesi: “Ebbene?” Allora dalle labbra di Rubinštejn sgorgò un torrente di parole, dapprima tranquille, poi sempre più simili a un profluvio di Giove tonante. Pareva che il mio Concerto non valesse niente… che la composizione fosse pessima e volgare... Io ero stupefatto e colpito che una persona che aveva scritto già moltissimo e che teneva al Conservatorio un corso di composizione libera, si facesse oggetto di un tal 11 L’interno della Carnegie Hall: fu Čajkovskij a inaugurare la celebre sala newyorkese il 5 maggio 1891, dirigendovi il suo Primo Concerto per pianoforte e orchestra. biasimo. Uscii tacendo dalla stanza e andai di sopra. Ben presto riapparve Rubinštejn... Mi ripeté che il mio Concerto è impossibile e, avendomi indicato molti punti in cui erano necessari cambiamenti radicali... se… lo avessi rivisto secondo i suoi desideri, allora mi avrebbe fatto l’onore di eseguirlo... “Non ne rivedrò neppure una nota, – gli risposi – e lo pubblicherò così com’è!” E così ho fatto». Hans von Bülow, allievo di Franz Liszt, fu il primo a suonare il Concerto negli Stati Uniti, a Boston il 25 ottobre 1875 e Čajkovskij glielo dedicò, grato per l’esecuzione. Questa decisione fu presa dal compositore su suggerimento di Karl Klindworth che allora insegnava al Conservatorio di Mosca ed era molto rispettato da Pëtr Il’ič. E fu lo stesso Klindworth a consegnare il manoscritto ad Hans von Bülow, dal quale il compositore ricevette numerose lettere piene di ammirazione e gratitudine. In Russia la prima esecuzione non soddisfece l’autore. Il 1° novembre il Concerto fu eseguito a San Pietro- libri burgo da Gustav Kross, sotto la direzione di Eduard Napravnik. Questa fu la reazione di Čajkovskij: Claudio Casini, Delogu «Napravnik ha fatto di tutto per accompagnarlo in Maria Čajkovskij: la vita, modo tale che al posto della musica non ci fosse tutte le composizioni. Milano, Bompiani 2005 altro che un’atroce cacofonia. Il pianista Kross l’ha Il fanciullo di vetro: interpretato in modo coscienzioso, ma piatto, privo Pëtr Il’ič Čajkovskij, di gusto e di fascino». Sicuramente andò meglio a a cura di Maria Grazia Boccuni Mosca dove, scelto dallo stesso autore come solista, Casalecchio di Reno, Sergej Taneev «suonò il 21 novembre 1875 mera- Grafis 1997 vigliosamente». L’orchestra fu guidata dallo stesso Alexandra Orlova Čajkovskij. Un autoritratto. Nikolaj Rubinštejn. In seguito, nonostante fosse Torino, EDT 1993 contrario a qualsiasi cambiamento, il compositore accolse alcune correzioni proposte da Edward Dannreuther, interprete della prima esecuzione in Inghilterra il 23 marzo 1876, e le trasferì nell’edizione apparsa nel 1879; dieci anni dopo, in una nuova edizione, furono introdotte ulteriori modifiche, forse suggerite da altri pianisti, come Aleksandr Ziloti. Poco dopo il severo critico Nikolaj Rubinštejn cambiò la sua opinione sul Concerto e lo eseguì il 16 febbraio 1878 a Mosca e poi due volte a Parigi all’Esposizione Universale. Leggiamo una lettera di Čajkovskij scritta a Clarens alla solita von Meck: «28 marzo 1878. Ieri ho ricevuto la sua lettera con la notizia del Concerto di Rubinštejn. Sono molto lieto che il mio Concerto Le sia piaciuto. Per quanto riguarda l’esecuzione da parte di Nikolaj Grigor’evič, ero assolutamente sicuro che lo avrebbe suonato magnificamente. In sostanza questo Concerto è davvero scritto per lui e conta sulla sua immensa abilità di virtuoso». Durante la tournée di Čajkovskij negli Stati Uniti nel 1891 il Concerto fu suonato più volte sotto la sua direzione, in particolare il 5 maggio all’inaugurazione della famosa Carnegie Hall. Infine, anche il programma dell’ultimo concerto diretto dal compositore, il 16 ottobre 1893, oltre alla prima esecuzione della Sesta Sinfonia “Patetica”, conteneva il Primo Concerto per pianoforte, con la solista Adele Aus der Ohe, la stessa della tournée americana. Čajkovskij si accomiatò dal proprio pubblico proprio con queste due opere. 13 Nel primo e nel terzo movimento Čajkovskij utilizzò due temi popolari ucraini: come spiegò egli stesso Čajkovskij: Concerto n. 1 in una lettera alla von Meck, scritta nella sua tenuta Lo schiaccianoci, suite (per 2 pf.) Martha Argerich pianoforte a Brailov: Berliner Philharmoniker «9 maggio 1879. Sono stato in chiesa, al monasteClaudio Abbado direttore DGG 1996 ro... Ho ascoltato il canto dei “ciechi con le lire”. Il canto si chiama così per lo strumento di accompaČajkovskij: Concerto n. 1 Rachmaninoff: Preludi gnamento, la lira appunto, che non ha nulla in comuSviatoslav Richter pianoforte Wiener Symphoniker ne con lo strumento antico. È meraviglioso che tutti Herbert von Karajan direttore i cantanti ciechi in Piccola Russia [Ucraina] cantino DGG 1996 sempre lo stesso motivo. L’ho parzialmente utilizConcerti per pianoforte zato nel primo movimento del mio Concerto per di Čajkovskij (n. 1) Prokof’ev (n. 5), Bartók (n. 2) pianoforte» [nell’episodio Allegro con spirito]. Nel Emil Gilels pianoforte New Philharmonia Orchestra, Finale Čajkovskij inserisce un’altra canzone ucraina Orchestre de Paris, “Esci esci, Ivan’ku”. Infine nel secondo movimento, London Symphony Orchestra Lorin Maazel direttore come ricordava il fratello Modest, il compositore Emi 2006 (2 cd) usò un tema francese che i due fratelli spesso canticchiavano da piccoli. Negli anni ‘80 il celebre pianista russo Lazar’ Berman trovò nella biblioteca del suo maestro Aleksandr Goldenweiser la partitura della prima versione, originale, del Concerto. Dopo averla studiata Berman scoprì che il Concerto non era un’opera così marcatamente pomposa, festosa e virtuosistica, ma molto lirica. Ad esempio, il primo tema, di solito sospinto in secondo piano dai possenti accordi del pianoforte, risultava invece in tutto il suo sapore nazionale: maestoso, epico, con l’accompagnamento degli stessi accordi del solista ma suonati in arpeggio, come su un antico strumento, il gusli [una sorta di salterio]. In questa versione il Concerto è stato registrato nel 1986 da Lazar’ Berman con l’Orchestra della Radio di Berlino Ovest diretta da Yuri Temirkanov. cd 14 La Cenerentola di Prokof’ev cenerentola Nel suo articolo L’artista e la guerra Prokof’ev racconta Data di composizione 1940-1944 di essersi trasferito nell’estate del 1943 nella città di Prima esecuzione Perm’ (allora si chiamava Molotov) su invito del teatro Mosca, “Kirov”, che si trovava lì in sfollamento: «Sono arrivato Teatro Bol’šoj nella città di Perm’ per completare il balletto Ceneren- Direttore Jurij Faier tola, interrotto nell’estate del 1941. Molti paesi, molti popoli conoscono ed amano la fiaba di Cenerentola. Organico Ottavino, 2 Flauti, 2 Oboi, Nella raccolta delle fiabe popolari russe di Afanas’ev Corno inglese, 2 Clarinetti, la troviamo sotto il titolo Maša-brunettina. Il libretto è Clarinetto basso, 2 Fagotti, Controfagotto, 4 Corni, scritto da un esperto come Nikolaj Volkov». Nel 1945 3 Trombe, 3 Tromboni, Tuba, il compositore raccontava che nel suo balletto l’eroi- Timpani, Percussioni, Arpa, Pianoforte, Archi na viene rappresentata attraverso tre temi musicali: Cenerentola offesa, Cenerentola pura e sognante, Cenerentola innamorata e felice. «Composi la Cenerentola secondo la tradizione del balletto classico, in esso si trovano Pas de deux, Adagio, Gavotta, Valzer, Pavana, Passepied-Bourrée, Mazurka, Galop. Ogni personaggio possiede una propria variazione». Per il ruolo di Cenerentola fu immediatamente scelta la più grande ballerina russa, Galina Ulanova. La prima rappresentazione ebbe luogo a Mosca, al Bol’šoj il 21 novembre 1945 con la Ulanova e Michail Gabovic nelle parti principali, direttore era Jurij Faier, coreografo Rostislav Zacharov. L’anno successivo Prokof’ev trasse tre Suite dalla musica del balletto, registrate come op. 107, 108 e 109. Quella che ascoltiamo stasera è “una suite delle suites”, cioè sei numeri dalla Prima Suite (Introduzione, Danza dei veli, La lite, La vecchia fata e la fata dell’inverno, Valzer di Cenerentola e Mezzanotte), due numeri dalla Seconda (Lezione di danza e Gavotta e Galop) e uno dalla terza (Amoroso). Molto popolari tra i pianisti sono inoltre le tre Suite pianistiche dallo stesso balletto: Tre pezzi op. 95, Dieci pezzi op.97 e Sei pezzi op. 102. L’Introduzione che apre il Balletto, è basata su due temi. Il primo, triste, ricorda alcuni canti popolari russi: viene esposto da violini, viole, violoncelli e clarinetti con l’accompagnamento dei lunghi e morbidi accordi dei secondi violini e fagotti. Il 15 Sergej Prokof’ev nel 1921. Disegno di Henri Matisse secondo tema, romantico e leggiadro, rappresenta i cd sogni di Cenerentola. Danza dei veli (Pas de chale in originale) è una danza Cenerentola (suites opp. 107-109) Romeo e Giulietta, estratti graziosa e raffinata, che lentamente però accelera e St. Petersburg Orchestra si trasforma in una specie di Tarantella, che prean- Philharmonic Yuri Temirkanov direttore Signum Classics 2010 nuncia il litigio tra le sorellastre di Cenerentola. La lite (Moderato. Allegro irato) è uno scherzo bril- Prokof’ev: Cenerentola USSR Tv and Radio lante e pieno di sarcasmo, che descrive la rabbia Symphony Orchestra delle cattive fanciulle. I motivi sono brevi, le sono- Gennadi Roždestvenskij direttore Audiophile 2000 (2 cd) rità aspre, gli accenti improvvisi e forti. Prokof’ev: Cenerentola Il numero della Vecchia fata e la fata dell’inverno Glazunov: Raymonda highlits Symphony Orchestra unisce i due diversi episodi del balletto: la varia- London André Previn, zione della fata dell’Inverno dal Primo Atto (quan- Lovro von Matač ić do appaiono le fate di tutte le stagioni) e l’arrivo direttori Emi 2009 (2 cd) della fata Nonna che viene in aiuto di Cenerentola. Prokof’ev: Cenerentola Qui Prokof’ev crea sonorità particolarmente affa- Glazunov: Le stagioni: Inverno Royal Philharmonic Orchestra, scinanti e fiabesche: usa i clarinetti, le arpe, il tre- The Cleveland Orchestra molo degli archi con l’assolo dell’ottavino e poi il Vladimir Ashkenazy direttore Decca 1999 (2 cd) tamburo militare con i colpetti dei piatti. La Lezione di danza e gavotta è un episodio umoristico, in cui viene rappresentato il malcontento del maestro di danza, che si alterna con la musica della Gavotta. La Gavotta viene suonata da due inesperti violinisti, che rappresentano il ballo goffo e legnoso delle sorellastre. Ma appena la matrigna parte con le figlie per la festa da ballo, Cenerentola comincia a ballare la stessa danza ed ecco che avviene il miracolo musicale: la melodia rimane la stessa, ma al posto dello strimpellamento dei due sgraziati “violinisti” tutti gli archi dell’orchestra suonano la stessa melodia in modo pulito e preciso. Il ballo della Cenerentola di conseguenza diventa grazioso e naturale. Anche il Galop (ce ne sono tre nel Terzo Atto) è molto spiritoso nell’orchestrazione: la figura ritmica è scandita dai tromboni e dai colpi di grancassa, mentre la corsa del Principe che insegue la promessa sposa è rappresentata dalle scale velocissime dei violini. Segue l’apoteosi del balletto, Amoroso: il Leitmotiv della Cenerentola, con i suoi sogni e il suo amore, suona in modo mae17 stoso anche se sommesso. Le splendide melodie si poggiano sul tremolo degli archi, sugli arpeggi del pianoforte e dell’arpa. Magnifica è la conclusione dell’Amoroso, con un passaggio della celesta che sfuma verso l’acuto, un accordo in diminuendo degli archi e una solitaria tuba nel registro più grave. Il Valzer di Cenerentola nel balletto è il Valzer-Coda alla fine del Secondo Atto, prima dell’episodio Mezzanotte. La flessuosa melodia del Valzer è altamente poetica e rappresenta la realizzazione della felicità, culminante in un fortissimo di tutta l’orchestra. Al termine della Suite la Mezzanotte irrompe svegliandoci da un bellissimo sogno! Lo xilofono conta i secondi in modo implacabile e metrico, l’ottavino stride, i tremoli degli archi sono feroci, tutto si agita sullo sfondo del battito legnoso delle percussioni e all’improvviso il ticchettio dell’orologio si ferma, cresce la potente sonorità di tutta l’orchestra e la stupenda fiaba finisce. Galina Ulanova prima interprete della Cenerentola di Prokof’ev 18 le esecuzioni a santa cecilia La Sinfonia n. 1 “Classica” di Prokof’ev 1935 Issay Dobrowen; 1949 Jean Martinon; 1954 Theodore Bloomfield; 1956 Pierre Dervaux; 1957 Ferruccio Scaglia; 1964 Pierluigi Urbini, Alfredo Gorzanelli; 1967 Luciano Rosada; 1969 Pierluigi Urbini; 1970 Pierluigi Urbini; 1972 Igor Markevitch; 1977 Igor Markevitch, Ken-Ichiro Kobayashi; 1984 Pierluigi Urbini; 1986 Lorin Maazel (Orchestre National de France), James Blair; 1991 Franco Mannino; 1995 Vladimir Spivakov; 1996 Leonid Nikolaev (The International Children Symphony Orchestra); 1999 Gabriele Ferro (ORT - Orchestra della Toscana). Il Concerto per pianoforte n. 1 di Čajkovskij 1907 Vasilij Sapelnikov direttore e pianista; 1908 Vittorio Gui direttore, Adriano Ariani pianoforte; 1916 Bernardino Molinari direttore, Elvira Silla pianoforte; 1921 Bernardino Molinari direttore, Edoardo Celli pianoforte; 1927 Mario Rossi direttore, Arthur Rubinstein pianoforte; Mario Rossi direttore, Vladimir Horowitz pianoforte; 1936 Bernardino Molinari direttore, Vladimir Horowitz pianoforte; 1941 Herbert Albert direttore, Tito Aprea pianoforte; 1947 Francesco Molinari Pradelli direttore, Eugenio Bagnoli pianoforte; Gibson Morrissey direttore, Eugene List pianoforte; 1950 Antonio Pedrotti direttore, Arthur Rubinstein pianoforte; Hermann Scherchen direttore, Mario Ceccarelli pianoforte; 1952 Ettore Gracis direttore, Aldo Ciccolini pianoforte; Antonio Pedrotti direttore, Nikita Magaloff pianoforte; 1953 Fernando Previtali direttore, Aldo Ciccolini pianoforte; 1954 Giuseppe Morelli direttore, Tito Aprea pianoforte; 1955 Antonio Pedrotti direttore, Ella Goldstein pianoforte; 1956 Giuseppe Morelli direttore, Janine Dacosta pianoforte; 1958 Dénes Marton direttore, Julius Katchen pianoforte; 1959 Fernando Previtali direttore, György Cziffra pianoforte; 1960 Peter Maag direttore, Tito Aprea pianoforte; Carlo Franci direttore, Aldo Mancinelli pianoforte; 1961 Carlo Maria Giulini direttore, Emil Gilels pianoforte; Geoffrey Hobday direttore, Pietro Spada piano- forte; 1964 Francesco Molinari Pradelli direttore, Nikita Magaloff pianoforte; 1965 Stanislaw Skrowaczewski direttore, Géza Anda pianoforte; Peter Maag direttore, Marisa Candeloro pianoforte; 1966 Antonio Pedrotti direttore, Yara Bernette pianoforte; Francesco Cristofoli direttore, François-Joël Thiollier pianoforte; Pawel Klecki direttore, Svjatoslav Richter pianoforte; 1967 Igor Gjadrov direttore, Sergio Perticaroli pianoforte; 1968 Fernando Previtali direttore, Emil Gilels pianoforte; Bruno Martinotti direttore, Franco Mannino pianoforte; 1969 Pierluigi Urbini direttore, Samardjieva Maja pianoforte; Fritz Rieger direttore, Vladimir Selivochin pianoforte; 1975 Massimo Pradella direttore, Marisa Candeloro pianoforte; 1976 Bruno Aprea direttore, Mario Delli Ponti pianoforte; 1977 Henryk Czyz direttore, Andrzej Ratuszynski pianoforte (Orchestra Filarmonica di Lodz); 1980 Daniel Oren direttore, Natasha Tadson pianoforte; 1983 Pierluigi Urbini direttore, John Ogdon pianoforte; 1984 Yuri Ahronovitch direttore, Rafael Orozco pianoforte; 1987 Pierluigi Urbini direttore, Ivo Pogorelich pianoforte; 1989 Vladimir Fedoseev direttore, Mikhail Pletnev pianoforte (Grande Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Sovietica); Bruno Aprea direttore, Dimitris Sgouros pianoforte; 1992 Pierluigi Urbini direttore, Cécile Ousset pianoforte; 1993 Isaac Karabtchevsky direttore, Bruno Gelber pianoforte; 1998 Myung-Whun Chung direttore, Grigory Sokolov pianoforte; 2001 Mstislav Rostropovič direttore, Eldar Nebolsin pianoforte; 2002 Myung-Whun Chung direttore, Arcadi Volodos pianoforte; 2003 Yuri Temirkanov direttore, Lang Lang pianoforte; 2004 Vaktang Kakhidze direttore, Alexander Korsantia pianoforte (Orchestra Sinfonica di Tbilisi); 2006 Gustavo Dudamel direttore, Sergio Tiempo pianoforte; 2012 Carlo Rizzari direttore, Behzod Abduraimov pianoforte. 20 Il taccuino dell’internauta a cura di Fabrizio Scipioni Prokof’ev Merita un “viaggio” la pagina dedicata a Prokof’ev sul sito della casa editrice Boosey & Hawkes (boosey.com/pages/cr/audiovisual/sample.asp?composerid=2693); ci sono molte informazioni ed è possibile ascoltare estratti audio di quasi tutte le opere del compositore. Sul sito della Fondazione Prokof’ev (sprkfv.net/indexin.html) si possono leggere articoli, vedere partiture, conoscere il mondo che gira intorno all’autore. C’è poi un curioso museo Prokof’ev a Krasnoe (prokofmuseum.org.ua/index.php?lang=en) nel quale trovare immagini, cimeli, ritratti e molto altro. Se, dopo aver ascoltato qualcuna delle numerose versioni presenti in rete, siete interessati a conoscere le più importanti incisioni della Sinfonia n. 1, il sito wikipedia dedica una pagina proprio alla “Classica” (en.wikipedia.org/wiki/Symphony_No._1_%28Prokofiev%29); se invece volete scaricarvi legalmente la partitura, la trovate nella grande biblioteca digitale dell’IMSLP (International Music Score Library Project, http://imslp.org/wiki/Symphony_No.1,_ Op.25_%28Prokofiev,_Sergey%29). Anche se di Cenerentola verrà eseguita una Suite orchestrale non possiamo dimenticare che il balletto eponimo è forse tra le espressioni più riuscite dell’arte coreutica del XX secolo. Per gli amanti del genere su youtube c’è veramente grande scelta: oltre a quelle classiche, legate ai primi interpreti, può essere interessante curiosare nella divertente coreografia di Frederick Ashton oppure in quella più recente di Maguy Marin (un breve estratto della edizione del National Opera Ballet di Lione all’indirizzo: youtube.com/ watch?v=jc6mD40ZUwk). Con la “scusa” di Cenerentola merita una visita anche il bel sito della “Rudolf Nureyev Foundation” (nureyev. org/rudolf-nureyev-choreographies/rudolf-nureyev-cinderellaprokoviev). Se pensate che la musica russa vada eseguita dai russi vale la pena ascoltare un breve estratto della Suite registrato dal vivo nella Grande Sala del Conservatorio di Mosca (con l’Orchestra del Teatro Mariinskij e Gergiev sul podio, youtube.com/ watch?v=vN65N4JCPxQ). 21 Čajkovskij Autore amatissimo e molto eseguito, Čajkovskij è letteralmente osannato dal web; basta vedere il sito tchaikovsky-research.net/en/ index.html che praticamente offre tutto quello che si può chiedere sul compositore. Ricchissimi data-base (con più di 20.00 titoli e un corposo catalogo di oltre 5.000 lettere) permettono di scandagliare la vita e l’opera di Čajkovskij: la pagina dei link, inoltre, è molto consistente e aiuta a navigare senza perdersi nei meandri della rete. La BBC dedica al compositore un singolare approfondimento intitolato Čajkovskij dalla A alla Z (bbc.co.uk/radio3/classical/tchaikovsky/atoz/) che comprende voci dalla “A” di Alexander II alla “Y” di Yevgeny Onegin passando, tra gli altri argomenti, dalla “H” di Homosexuality. Anche Classical TV (importante sito dedicato a Opera, Balletto, Jazz, Concerti ecc.) offre materiale video di grande interesse (classicaltv. com/search-tag/tchaikovsky). Čajkovskij ha da sempre incarnato la figura del musicista romantico e la sua vicenda personale (più di quella musicale) ha affascinato il mondo del cinema; c’è una dettagliata pagina di wikipedia che analizza il rapporto tra il compositore e il cinema (nonché la televisione: it.wikipedia. org/wiki/P%C3%ABtr_Il%27i%C4%8D_%C4%8Cajkovskij_nella_letteratura_e_nel_cinema) dalla quale citiamo il film di Ken Russell The Music Lovers (1970, titolo italiano L’altra faccia dell’amore) e Es war eine rauschende Ballnacht del regista tedesco Carl Froelich, (1939), entrambi visibili in rete. Di recente una delle sue creazioni più popolari, Il lago dei cigni ha ispirato Il cigno nero (2010, regia Darren Aronofsky) la cui colonna sonora è un funzionale adattamento ed arrangiamento di parti dell’originale. Del celeberrimo Concerto n. 1 la rete offre esecuzioni mirabili e affascinanti video (come quello con una giovanissima Martha Argerich); se invece volete conoscere più a fondo il pianista Denis Matsuev non dovete far altro che collegarvi al suo sito (matsuev. com/) e da lì accedere al canale su youtube (youtube.com/user/ MatsuevDenis?feature=watch) con 158 video caricati di musica da camera, concerti solistici e sinfonici (il Concerto n. 1 di Čajkovskij è all’indirizzo youtube.com/watch?v=BcPY0SZog7Y). Per una più facile consultazione dei link consigliati, visita la pagina www.santacecilia.it/link 22 gli interpreti 23 La carriera internazionale di Vassily Sinaisky è stata lanciata dalla vittoria, nel 1973, della Medaglia d’oro al Concorso Karajan di Berlino. Successivamente, dal 1976 al 1987, è stato Direttore principale della Latvian National Symphony Orchestra, quindi Direttore musicale e Direttore principale della Moscow Philharmonic, Principale direttore ospite della Netherlands Philharmonic e Direttore musicale della Russian State Orchestra. Dal 2010 riveste il ruolo di Direttore musicale e Direttore principale del Teatro Bol’šoj di Mosca, recentemente riaperto al pubblico moscovita dopo un restauro durato 5 anni. Inoltre è stato nominato Direttore onorario della Malmö Symphony Orchestra e Direttore emerito della BBC Philharmonic. Come direttore ospite ha collaborato con orchestre prestigiose quali Cleveland Orchestra, Los Angeles Philharmonic, London Philharmonic, Orchestra Sinfonica della Radio di Stoccarda SWR, Czech Philharmonic. Più di recente è salito sul podio della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Gewandhausorchester di Lipsia, Orchestra Sinfonica NDR di Amburgo, Orchestre Philharmonique de Radio France e NHK Symphony di Tokyo. In campo operistico ultimamente ha diretto Iolanta di Čajkovskij e Francesca da Rimini di Rachmaninoff al Theater an der Wien, Boris Godunov di Musorgskij alla San Francisco Opera, Carmen di Bizet e Il cavaliere della rosa di Strauss alla English National Opera, Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič alla Komische Oper di Berlino, opera che prossimamente dirigerà anche all’Opernhaus di Zurigo. Ha inciso le sinfonie di Franz Schmidt con la Malmö Symphony Orchestra mentre con la BBC Philharmonic ha registrato brani di Šostakovič, Čajkovskij, Rimskij-Korsakov, Glinka, Ljadov, Schreker e Szymanowski. Vassily Sinaisky è al suo debutto nei concerti di Santa Cecilia. 24 Definito il “nuovo Horowitz” dal “Times” di Londra, il pianista russo Denis Matsuev è stato proiettato nell’olimpo del concertismo internazionale dalla vittoria nell’undicesima edizione del Concorso “Čajkovskij” di Mosca nel 1998. A 38 anni, Matsuev è nel pieno di una carriera che lo vede protagonista richiesto in tutto il mondo, ospite delle maggiori orchestre come New York Philharmonic, Chicago Symphony, Berliner Philharmoniker, London Symphony, London Philharmonic, Philharmonia di Londra, Gewandhausorchester di Lipsia, Orchestra della Radio Bavarese, Philharmonia di Londra, Orchestre National de France, Orchestre Philharmonique de Radio France, Filarmonica di San Pietroburgo, Orchestra del Teatro Mariinskij, Netherlands Radio Philharmonic. Negli ultimi anni è stato diretto da celebri bacchette quali Pappano, Maazel, Gergiev, Mehta, Jansons, Temirkanov, Masur, Chung, Bychkov, Conlon, Fedoseyev e Sokhiev. Tra gli appuntamenti principali di questa stagione segnaliamo concerti con la Israel Philharmonic diretta da Zubin Mehta e da Kurt Masur, Royal Philharmonic e Charles Dutoit, una tournée negli Stati Uniti con la London Symphony e la Mariinskij Orchestra dirette da Valery Gergiev, Montreal Symphony e Mikhail Pletnev, Royal Philharmonic e Charles Dutoit, Pittsburgh Symphony e Manfred Honeck, Philadelphia Orchestra e Gianandrea Noseda, Oslo Philharmonic e Jukka-Pekka Saraste, Concertgebouw di Amsterdam e Mariss Jansons. In recital si esibirà, tra l’altro, nella Carnegie Hall di New York, Concertgebouw di Amsterdam, Salle Pleyel di Parigi e Konzerthaus di Vienna. Nel dicembre 2007 la Sony BMG ha pubblicato il disco Unknown Rachmaninoff, nel 2009 il cd Denis Matsuev: The Carnegie Hall Concerts e la registrazione del Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff con Valery Gergiev e l’Orchestra del Teatro Mariinskij e lo scorso anno, sempre con Gergiev e l’Orchestra Mariinskij, i due Concerti per pianoforte di Šostakovič. Denis Matsuev è ospite abituale dei concerti di Santa Cecilia. 25 orchestra delL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA Sir antonio pappano direttore musicale Carlo Rizzari direttore assistente VIOLINI PRIMI Carlo Maria Parazzoli*, Marco Fiorini*, Ruggiero Sfregola, Marlene Prodigo, Elena La Montagna, Nicola Lolli, Margherita Ceccarelli, Roberto Saluzzi, Fiorenza Ginanneschi, Roberto Granci, Paolo Piomboni, Barbara Castelli, Kaoru Kanda, Jalle Feest, Daria Leuzinger, William Esteban Chiquito Henao, Soyeon Kim, Ylenia Montaruli, Margherita Busetto Violini secondi Alberto Mina*, David Romano*, Ingrid Belli, Rosario Genovese, Leonardo Micucci, Lavinia Morelli, Pierluigi Capicchioni, Riccardo Piccirilli, Daniele Ciccolini, Andrea Vicari, Maria Tomasella Papais, Cristina Puca, Giovanni Bruno Galvani, Rocco Malagoli, Brunella Zanti, Svetlana Norkina, Annamaria Salvatori Viole Raffaele Mallozzi*, Simone Briatore*, Sylvia Mayinger, Michael Kornel, Sara Simoncini, Carla Santini, Fabio Catania, Ilona Balint, Andrea Alpestre, Lorenzo Falconi, Stefano Trevisan, David Bursack, Luca Manfredi, Federico Marchetti, Stefania Pisanu Violoncelli Luigi Piovano*, Gabriele Geminiani*, Carlo Onori, Diego Romano, Francesco Storino, Bernardino Penazzi, Francesco Di Donna, Matteo Michele Bettinelli, Sara Gentile, Giacomo Menna, Danilo Squitieri, Maximilian von Pfeil, Alfredo Mola CONTRABBASSI Antonio Sciancalepore*, Libero Lanzilotta*, Anita Mazzantini, Simona Iemmolo, Paolo Marzo, Andrea Pighi, Piero Franco Cardarelli, Enrico Rosini, Paolo Cocchi, Nicola Cascelli *Prime parti soliste. N.B.: le prime parti del concerto odierno sono evidenziate in neretto 26 Flauti Carlo Tamponi*, Andrea Oliva*, Nicola Protani, Claudia Bucchini Ottavino Davide Ferrario Oboi Paolo Pollastri*, Francesco Di Rosa*, Anna Rita Argentieri Corno inglese Maria Irsara Clarinetti Stefano Novelli*, Alessandro Carbonare*, Simone Sirugo Clarinetto basso Dario Goracci FagottI Francesco Bossone*, Andrea Zucco*, Fabio Angeletti Controfagotti Alessandro Ghibaudo, Sabrina Pirola Corni Alessio Allegrini*, Guglielmo Pellarin*, Marco Bellucci, Arcangelo Losavio, Fabio Frapparelli, Luca Agus, Giuseppe Accardi Trombe Andrea Lucchi*, Omar Tomasoni*, Ermanno Ottaviani, Vincenzo Camaglia, Antonio Ruggeri Tromboni Basilio Sanfilippo*, Andrea Conti*, Agostino Spera Trombone basso: Maurizio Persia tuba Gianluca Grosso ArpA Cinzia Maurizio* Timpani Enrico Calini*, Antonio Catone* Percussioni Marco Bugarini, Edoardo Albino Giachino, Andrea Santarsiere, Michele Camilloni, Flavio Tanzi, Francesco Russo pianoforte Velia De Vita 27 Se ami la musica Sostieni l’Accademia! Sostenere le attività dell’Accademia significa avere un ruolo di primo piano nella vita culturale del nostro paese, sostenere artisti affermati e promuovere giovani talenti, supportare le nostre prestigiose attività didattiche e le iniziative rivolte ad avvicinare alla musica giovani e bambini, sostenere i concerti dei piccoli musicisti della Juniorchestra e delle Voci Bianche, tutelare il nostro prezioso Museo degli Strumenti Musicali, contribuire alle pubblicazioni scientifiche e divulgative e permetterci di continuare a preservare e ad offrirvi il nostro inestimabile patrimonio, testimonianza tangibile della plurisecolare storia dell’Accademia. Tutti possono sostenerci, anche con una piccola donazione, attraverso il progetto Sostieni l’Accademia! Diventando Socio dell’Accademia riceverai particolari servizi e benefici, tra cui programma di sala omaggio, inserimento del nome sul calendario, inviti ad eventi e manifestazioni esclusive, inviti riservati alle prove dei nostri concerti e occasioni di incontro con gli artisti, un servizio speciale di prenotazione, usufruendo dei vantaggi fiscali previsti per le donazioni. Sul sito www.santacecilia.it/sostieni si può donare online e diventare Socio Sostenitore, Donatore, Benefattore o Mecenate. mecenati Associazioni Arte Musica Solidarietà onlus Briguglio Siracusano Vaccarella Studio associato Pirola Pennuto Zei & Associati Fondazione Fondazione Heydar Aliyev Tommaso Addario Antonio Briguglio Nicola e Beatrice Bulgari Maite Bulgari Francesco Carbonetti Federica Cerasi Tittarelli Enrico del Prato Vittorio e Mimma Di Paola Carla Fendi Franca Fendi Paola Fendi Donatella Flick Laura Fontanesi Ghella Andrea Guarino Luigi Gubitosi Berardino Libonati Francesco Musumeci Yoko Nagae Ceschina Tiziano Onesti Antonio e Pamela Pappano Alexander Rachmaninoff Laurel Schwartz Dino Trappetti Carla Zaffiri Cappelli l’accademia nazionale di santa cecilia ringrazia benefattori Anna Bernardi Tasco, Lorenza Caputi, Claudia Cornetto Bourlot, Anna Fendi Venturini, Giovanni Fiori, Maria Cecilia Lazzarini Merloni, Elena Testa Cerasi, Milena Ugolini, Maria Teresa Vincenzi Mastromarino Donatori FondazioneFondazione Dino ed Ernesta Santarelli Giovanni Aldobrandini, Anna Maria Ambrosini Massari, Giuliana Annoni, Luciano Arcangeli, Alfonso Archi, Teresa Berry e Gary Goodman, Antonietta Bufano, Marina Cascini, Anna Rosa Cotroneo, Pilar Crespi, Paola De Angelis Campilli, Andreina De Clementi, Valerio Di Gravio, Giorgio Donati, Isabella Ferretti Cenci, Ileana Florescu Franchetti, Sabrina Florio, Maria Rita Grassi Lattanzi, Maddalena Labricciosa Amato, Gennaro Lalli, Luisa Laureati, Marina Letta Ottaviani, Gaetano Maccaferri, Franca Mancini, Cornelia Mattiacci, Adalvera Mayro, Anna Maria Monorchio Mottura, Camilla Morabito, Federico Nordio, Elena Penta, Sonia Raule, Stefania Repack, Andrea Ripa di Meana, Fabrizio Ruffo, Gabriele Savarese, Giuseppe Scassellati Sforzolini, Paolo Scotto di Castelbianco, Nicola Staniscia, Paola Tittarelli, Maria Teresa Venturini Fendi Sostenitori AssociazioniCircolo Canottieri Aniene The Maestro’s Circle of the Royal Opera House, Covent Garden FondazioneFondazione Ettore Paratore Livia Aldobrandini, Alberto Asor Rosa, Giacinta Astraldi, Carlo Balzi, Maria Teresa Berruti, Mario Biritognolo, Jeffrey Blanchard, Daniela Blasutto, Federico Bonoli, Giovanna Cadorna, Luigi Emanuele Carratelli, Giovanna Casalino, Giulia Catenacci, Jolanda Cei Semplici, Giuseppe Chiarante, Domenico Chiaravalloti, Cristina Chiomenti, Armande Cholette Guerreri, Maria Teresa Ciccone, Loretta Cifone, Lorenzo Codogno, Ferdinando Corelli, Francesca Cossuto, Rosario Cupolillo, Luisa Di Nicola, Joan Ellenbogen-Geller, Claudia Erdmann, Antonio Fekeza, Marion Franchetti, Amedeo Frapparelli, Silvia Genovese, Ada Gentile, Vincenzo Giribaldi, Rosalba Giugni, Maurizio Giuli, Matelda Grassi, Alessio Lupoi, Giandomenico Magrone, Flavio Mastrangelo, Noli Mazza, Stefano Monami, Tullio Monini, Carlotta Montefiore Cocchi, Bruno Orvieto, Cristina Ottieri, Giovanni Padovani, Francesco Palladino, Matilde Passa, Annalisa Pellini, Mirella Petteni, Maria Grazia Picozzi, Vittorio Pinelli, Elisabetta Veronica Poli, Davide Poznanski, Bianca Riccio, Domenico Pio Riitano, Gianpaolo Rinaldo, Terenzio Sacchi Lodispoto, Michela Santoiemma, Gina Sbrigoli, Raffaella Spaccarelli, Sara Staccioli Chiarante, Carlotta Staderini Chiatante, Luisa Todini, Paolo Torchetti, Rosita Tordi Castria, Maria Grazia Virzi Scalorbi, Maria Gabriella Vismara Currò, Ugo Zampetti, Gigliola Zecchi Per saperne di più su come diventare Mecenate, Benefattore, Donatore o Sostenitore: www.santacecilia.it/sostieni; e-mail [email protected]; tel. 06 80 24 23 83. Elenco soci aggiornato al 28 febbraio 2013. prossimi concerti marzo pavel haas quartet ven 15 ore 20.30 turno V-Z Sala Sinopoli Pavel Haas Quartet Janáček Quartetto n. 1 Schnittke Quartetto n. 3 BeethovenQuartetto op. 130 Grosse Fuge op. 133 čajkovskij • Patetica sab 16 ore 18 turno A-A1 lun 18 ore 21 turno B mar 19 ore 19.30 turno C Sala Santa Cecilia Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano direttore Sonia Ganassi mezzosoprano Elgar In the South Chausson Poème de l’Amour et de la Mer Čajkovskij Sinfonia n. 6 “Patetica” suite3.it UNA NOTTE ITALIANA Innamoratevi di Venezia con un soggiorno da sogno: 2 notti in camera doppia, colazione in camera, champagne di benvenuto e biscottini Baci di Dama, giro in gondola, 24 ore connessione Wi-Fi e scelta del cuscino più confortevole. Tutto a partire da 148 euro a persona. Promozione valida fino al 31/12/13, riservata ad un numero limitato di camere e non cumulabile con altre offerte. 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