Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, LO/MI - Contiene inserti pubblicitari
Marzo 2014 - anno X n. 3
www.dental-tribune.com
NEWS INTERNAZIONALI
Di ritorno da Dubai: impressioni
sulla terza fiera del dentale al mondo
Istituto
Stomatologico
Toscano
Alessia Murari e Bruno Fornengo di ritorno dalla
18ma edizione dell’International Dental Conference and Arab Dental
Exhibition (AEEDC) di Dubai, esprimono le loro impressioni su quella
che viene considerata la terza fiera del dentale al mondo.
pagina 8
SIDO ed Expo 2015
12 • 13 Dicembre 2014
Viareggio
2 INTERNATIONAL
MEETING
Lo sbiancamento dentale
fra biologia ed estetica
nd
Scovolini
TePe
– la scelta numero 1
in Europa
www.tepe.com
Per far conoscere l’Ortodonzia urbi et orbi
Se ne è parlato molto a Milano, nel
corso del Convegno “Dalla biomeccanica alla bio-logica” tenutosi a
Palazzo della Regione Lombardia, il
AD130071IT_ad_dentaltribunes_50x75.indd
2013-06-18
FORMAZIONE 1
14 febbraio scorso, a cura della SIDO.
Chiuso
il
primo
ciclo
del
Master
Tra i relatori e gli ospiti illustri, che
di endodonzia a Cagliari
9
si sono avvicendati al leggio, c’era
infatti anche Enzo Grossi, delegato
da Diana Bracco, presidente dell’Exti), attualmente presieduta da Claupo 2015, a illustrare la virtuosa sidio Lanteri, cui succederà nel 2015,
nergia tra l’Esposizione universale,
Giampietro Farronato, organizzatoche promette di convogliare a Milare, insieme all’Università di Milano,
Ortodonzia 3.0
no circa venti milioni di visitatori, e
del citato Convegno sulla biomeccaIl clinico esperto: molto più
che un bravo ortodontista pagina 5
la SIDO, una delle maggiori società
nica bio-logica.
>
<
pagina
6
scientifiche
(3.400 aderenHP italiane
MAXX 2 copia.pdf
1
24/02/14
15:00
Festeggiamo il 150°
della diga di gomma
IST_2014_102x127.indd 1
27/02/14 11:17
A.<Castellucci
Il 15 marzo del 1864 Il dr. Sanford Christie Barnum (Fig. 1) di New York scriveva: «In quel tempo, quando l’idea della
diga di gomma nacque nella mia mente, stavo esercitando a Monticallis, Sullivan Co., New York. Fu il risultato della
mia persecuzione da parte della saliva.
>< pagina 4
la tecnologia del perossido di idrogeno
il tuo successo anche
da un sorriso meraviglioso
on
Ncuoce
Arnaldo Castellucci
C
i dente
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
L’efficacia sbiancante
in una sola seduta.
Per l’italia
srl
22070 Rovello Porro (CO) - Tel. 02 96754179 - fax 02 96754190 [email protected] - www.isasan.com
11:40:54
2
News & Commenti
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Chi si ferma
è perduto?
A
IO e UNIDI
insieme al
Chicago
Midwinter Meeting,
l’Italia in posizione di primo piano
con la Germania
all’AEEDC di Dubai,
mentre le aziende già guardano
alla non più lontana Dakar alla
ricerca di un nuovo “Eldorado”
consumistico-produttivo. Se la globalizzazione non è un fenomeno
dei nostri giorni, la sua dinamica
diventa più percepibile in tempi
di crisi. Probabilmente non c’ è
mai stata una spinta così forte
dell’odontoiatria italiana verso il
mondo, almeno dal punto di vista
produttivo, da quando il mercato
interno ha cominciato a perdere
colpi. Fatte le debite proporzioni e
con tutti i distinguo del caso, come
non assimilare la caccia di nuovi
mercati e opportunità in corso
nel dentale, con il biblico esodo
migratorio che ha caratterizzato il
nostro Paese, una volta raggiunta
l’unità d’Italia, dopo la prima e la
seconda guerra mondiale, anch’es-
se fasi di grande crisi? La conseguenza delle tre storiche ondate,
grazie alle quali si contano oggi almeno dieci milioni di italiani e loro
discendenti (i cosiddetti “ italici”) è
stata, tirando le somme, un impulso alla crescita e allo sviluppo dei
Paesi di arrivo, a scapito di quelli di
provenienza. Il che giustificherebbe
il detto secondo cui “ in ogni crisi è
comunque contenuta un’occasione
di crescita e sviluppo”. Assai più
preoccupante invece la quarta (minore) ondata migratoria in corso,
formata da giovani brillanti che,
dopo una lunga e costosa (a livello
socio-economico) formazione nel
Bel Paese, si avventurano oltre
confine, per appropriarsi di un
futuro professionale e di vita qui
negato. Senza voler essere moderne
Cassandre e tanto per rimanere
in ambito sanitario, è pensabile
che in quel flusso melanconico e
speranzoso che guarda lontano potrebbero trovar spazio un domani
anche novelli medici e odontoiatri,
se non si riuscirà a porre un freno
in qualche modo al dilagare della
pletora.
Stati generali
dell’odontoiatria
GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann
[[email protected]] +49 341 48 474 107
CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz
ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek
COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann
PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus
DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich
BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Salwiczek
MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key
Accounts); Melissa Brown (International); Peter
Witteczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (USA); Weridiana Mageswki (Latin America); Hélène Carpentier
(Europe)
MARKETING & SALES SERVICES - Esther Wodarski;
Nicole Andrä
ACCOUNTING - Karen Hamatschek; Anja Maywald
EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer
INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD
Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics
Dr Karl Behr, Germany – Endodontics
Dr George Freedman, Canada – Aesthetics
Dr Howard Glazer, USA – Cariology
Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry
Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative
Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology
Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative
Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function
Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology
©2014, Dental Tribune International GmbH.
All rights reserved.
Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news
accurately, but cannot assume responsibility for
the validity of product claims, or for typographical
errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements
made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of
Dental Tribune International.
Incontro di alto livello a Roma
L’ANDI comunica che il 20 febbraio 2014 gli Stati generali dell’odontoiatria hanno incontrato il
Consigliere di legazione Patrick
Mura, della Direzione generale
per la Promozione del Sistema
Paese. Presenti:
per la CAO NazioLinea Miofunzionale copia.pdf
LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL
PUBLISHER TORSTEN OEMUS
DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL
Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany
Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173
www.dental-tribune.com | [email protected]
REGIONAL OFFICES
Asia Pacific - Dental Tribune Asia Pacific Limited
Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111
Thomson Road, Wanchi, Hong Kong
Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199
nale il presidente Giuseppe Renzo, per il COI-AIOG il presidente
nazionale Maria Grazia Cannarozzo, per ANDI il vicepresidente nazionale Massimo Gaggero,
per il CIC il presidente nazionale
Gianfranco
Carnevale,
accompa1
24/02/14
15:06
The Americas - Tribune America, LLC
116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA
Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185
Anno X Numero 3, Marzo 2014
Registrazione Tribunale di Torino
n. 5892 del 12/07/2005
DIRETTORE RESPONSABILE
Massimo Boccaletti [[email protected]]
Trainer miofunzionali
dall’infanzia
infanzia all’età matura
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
™
Per l’italia
srl
22070 Rovello Porro (CO) - Tel. 02 96754179 - fax 02 96754190 [email protected] - www.isasan.com
gnati da Marco Poladas dell’Ufficio legale odontoiatri della
FNOMCeO. Tema dell’incontro
– riporta il comunicato – le criticità relative alla programmazione e all’accesso alla professione
odontoiatrica. In particolare, il
tema della correttezza dei percorsi formativi per l’accesso alla
professione odontoiatrica, la necessità di far rispettare il numero
programmato evitando il ricorso
a “scorciatoie” attraverso istituzioni universitarie straniere, con
percorsi formativi non trasparenti, che sfuggono ai controlli
ministeriali attraverso espedienti di carattere pseudo-legale.
Mura ha ascoltato con estrema
attenzione quanto esplicitato,
sottolineando di essere già a conoscenza delle problematiche in
seguito alle varie interrogazioni
parlamentari presentate sull’argomento, convenendo sulla necessità di maggiore chiarezza a
tutela della salute del cittadinopaziente e dichiarando la propria
disponibilità per quanto di competenza del Ministero degli Affari esteri, di rappresentare quanto
prodotto nel corso dell’incontro
degli Stati generali dell’Odontoiatria. Data la gravità e la criticità
degli argomenti affrontati – conclude il comunicato – è emersa, a
chiusura dell’incontro, da ambo
le parti, la volontà di concretizzare in altri momenti di confronto
questi rapporti, per raggiungere
gli obiettivi proposti.
Dental<Tribune
EDITORE
TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO)
Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304
www.tueor.it - [email protected]
Sede legale e amministrativa
Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino
AMMINISTRATORE
Patrizia Gatto [[email protected]]
COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO - Aldo Ruspa
COMITATO SCIENTIFICO
G.C. Pescarmona, C. Lanteri, V. Bucci Sabattini,
G.M. Gaeta, G. Barbon, P. Zampetti, G. E. Romanos,
M. Morra, A. Castellucci, A. Majorana, G. Bruzzone
COMITATO DI LETTURA E CONSULENZA TECNICO-SCIENTIFICA
L. Aiazzi, E. Campagna, M. Del Corso, L. Grivet Brancot,
C. Mazza, G.M. Nardi, G. Olivi, F. Romeo, M. Roncati,
R. Rowland, F. Tosco, A. Trisoglio, R. Kornblit
CONTRIBUTI
A. Barbagallo, M. Beretta, D. Caprioglio, A. Castellucci,
T. Castroflorio, C. Debernardi, R. Fastuca, G. Frongia,
E.U. Garagiola, F. Garino, Grossi, C.E. Kodjo, A. Lazzaro,
L. Levrini, S. Rendon, P. Zampetti, P.A. Zecca
REDAZIONE - Chiara Siccardi
Ha collaborato Rottermaier - Servizi Letterari (TO)
GRAPHIC DESIGNER - Angiolina Puglia
REALIZZAZIONE - TU.E.OR. Srl - www.tueor.it
STAMPA
ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI)
PUBBLICITÀ
Tueor Srl [[email protected]]
UFFICIO ABBONAMENTI
TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino
Tel.: 011 0463350 | Fax: 011 0463304
[email protected]
Copia singola: euro 3,00
Forme di pagamento:
- Versamento sul c/c postale n. 65700361
intestato a TU.E.OR. srl;
- Assegno bancario o bonifico su c/c postale
65700361 intestato a TU.E.OR. srl
IBAN IT95F0760101000000065700361
Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C
DPR 633/72
DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL
TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI
È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per
quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm
e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere
eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In
mancanza di dichiarazione contraria, qualunque
articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva
la facoltà di apportare modifiche, se necessario.
Non si assume responsabilità in merito a libri o
manoscritti non citati. Gli articoli non a firma
della Redazione rappresentano esclusivamente
l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità
per quanto riguarda informazioni commerciali
inerenti associazioni, aziende e mercati e per le
conseguenze derivanti da informazioni erronee.
WEB ARTICLE
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Attualità
3
AIO e UNIDI insieme
nel Meetaly di Chicago
per promuovere l’Italia nel mondo
Voluto fortemente da AIO e UNIDI
per attivare le eccellenze italiane
nel mondo, l’evento Meetaly si è
svolto alle 17.30 di venerdì 21 febbraio, presso la sede del Consolato
d’Italia a Chicago (Istituto Italiano
di cultura).
Erano presenti Pierluigi Delogu e
Gianfranco Berrutti, due espressioni di un virtuoso binomio (associazionismo professionale e industria)
uniti in una «proposta sinergica ed
efficace del sistema Italia», come la
definisce un comunicato AIO.
Per l’AIO, presenti con Delogu, c’erano anche Fausto Fiorile, Enrico Lai,
Mauro Sanalitro, Gerhard Seeberger
e Giancarlo Couch; per l’UNIDI, oltre a Berrutti, erano presenti Gianna Pamich e molti illustri rappresentanti stranieri dell’odontoiatria
mondiale: il presidente eletto dell’American Dental Association (ADA),
Maxine Feinberg; la presidente della Federation Dentaire International
(FDA), Tin Chun Wong; il presidente
eletto Patrick Hescot; il tesoriere
Katryn Kall, e il direttore esecutivo
della FDI, Jean-Luc Eiselé. Ancora:
i presidenti della Canadian Dental
Association (CDA), Gary Mcdonald;
della Brasilian Dental Association
(BDA), Silvio Cecchetto; della Chicago Dental Association (CDA), Richard Holba, insieme a rappresentanti dell’industria e operatori del
dentale americano.
Un’iniziativa per far conoscere al
mercato non solo americano la creatività nelle nostre aziende di settore.
L’impegno di UNIDI per promuovere il made in Italy è stato sottolineato da Berrutti, senza l’ausilio delle
istituzioni di cui la concorrenza invece si avvale.
Meetaly è stata anche l’occasione
per parlare di Idea, prima fiera di
settore organizzata in Africa, a Dakar, dal 20 al 24 novembre e naturalmente la International Expodental
di Milano, ampiamente aperta anche al dentale. AIO, insieme ad ADA,
ha varato un progetto di collaborazione e individuato comuni obiettivi di lavoro per il 2014.
Al centro della foto (rispettivamente il quinto, sesto e settimo
da sinistra verso destra) il presidente dell’UNIDI dott. Gianfranco Berruti, il presidente della Chicago Dental Society dr. Richard
Holba e il presidente dell’AIO dott. Pierluigi Delogu.
Û IL FUTURO DELLA PROFILASSI
NUOVO MECTRON MULTIPIEZO touch
Û ABLATORE MULTI-FUNZIONALE: SCALING, PERIO,
ENDO E CONSERVATIVA
mectron s.p.a., via Loreto 15/A, 16042 Carasco (Ge), Italia, tel 0185 35361, fax 0185 351374, www.mectron.it, [email protected]
Û soft mode per un movimento dell’inserto più delicato ma non
meno efficace (stessa frequenza, oscillazioni meno ampie)
STANDARD MODE
SOFT MODE
Û grande beneficio per i pazienti particolarmente sensibili
Û manipolo con luce LED ruotabile a 360 gradi
Û ampia gamma di inserti: oltre 40 forme diverse
Û flacone da 500 ml
Û possibilità di connessione alla
rete idrica dello
studio con
apposito
kit
Da sinistra a destra: Gerhard Seeberger, Mauro Sanalitro, Enrico Lai, Pierluigi Delogu, Fausto Fiorile e Giancarlo
Couch. Foto nella sede dell’American
Dental Association a Chicago.
ad_mp_A4_it_140123.indd 1
23.01.2014 10:00:04
WEB ARTICLE
News & Commenti
4
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Nasceva 150 anni fa
la diga di gomma
Incredibile come, dopo tanto tempo, si stia ancora a discutere se la diga sia necessaria in
endodonzia oppure no.
Dott.<Arnaldo<Castellucci, libero professionista in Firenze.
<< pagina 1
Avevo passato delle ore, stanco e
distratto dalla mia continua lotta
contro le continue incursioni della
saliva. Avevo passato numerose notti
insonni ossessionato dal mio triste
fallimento… con sempre la solita domanda in mente, rimasta fino ad allora senza risposta: “Come posso mantenere asciutte le cavità?”. La risposta
è arrivata il 15 marzo del 1864, mentre
stavo lavorando in un molare inferiore sinistro, in una bocca dove la saliva
continuava a zampillare a più non
posso. Preso dalla disperazione e solo
per provare una nuova idea, ho fatto
un buco nel mio tovagliolino protetti-
vo e l’ho messo attorno a quel dente. E
quella è diventata la diga di gomma».
A quei tempi era un problema far rimanere quel foglio attorno al dente,
ma le cose migliorarono pochi anni
dopo, quando nel 1882 la S.S. White
introdusse una pinza foradiga simile
a quella che usiamo ancora oggi (Fig.
2) e nello stesso anno il dr. Delous Palmer e più tardi i dottori Stokes e Elliot
introdussero un set di uncini metallici utilizzabili per i vari denti (Fig.
3). Sono passati ben 150 anni da quel
lontano giorno e se il dr. Barnum da
lassù ci vede sicuramente si metterà
le mani nei capelli! È infatti incredibile come, dopo così tanto tempo, si stia
ancora a discutere se la diga sia neces-
saria in endodonzia oppure no. Certo
che 150 anni fa posizionare la diga era
piuttosto indaginoso (Fig. 4), ma oggi
il tutto richiede solo pochi secondi e
uno strumentario minimo.
Sembra incredibile quindi come
ancora oggi, a quasi due secoli di distanza e ormai nel terzo millennio, ci
siano ancora colleghi che non sono
convinti dell’utilità o, meglio, della
necessità di questo semplicissimo foglio di gomma; e che le società scientifiche preposte alla stesura di linee
guida non abbiano messo come requisito obbligatorio per l’endodonzia
l’uso della diga di gomma! La Quality
Assurance Guidelines dell’American
Associations of Endodontists1 dice
I nostri prodotti
La vostra esperienza
I loro sorrisi
ito
Aderisci sub entale
e n to LDESCENCE
m
a
c
n
a
i
b
S MA OPA
PROGR
AM
ionale
professr
o
t
r
o
p
Un sup continuo peienti
e
z
e ai pa
garantiri smaglianti!
sorris
www.opalescence.it
Ultradent Italia Srl - Via G.L. Bernini, 7 20094 Corsico (MI)
Numero Verde 800 830 715 - www.ultradent.it - [email protected]
Fig. 1 - Il dr. Christie S. Barnum.
che «la sagomatura, la detersione, la
che il paziente riferisce di avere ai
disinfezione e l’otturazione di tutti
costituenti chimici della gomma8,9.
Sono comunque oggi disponibili sul
i canali viene eseguita utilizzando
mercato fogli di diga non contenenuna tecnica asettica isolando il denti lattice10, con i quali il problema
te con la diga di gomma ogni volta
dell’allergia è completamente risolto.
che sia possibile». Secondo il parere
Questa diga “no-latex” ha la stessa eladell’autore, quando l’isolamento con
sticità della diga in lattice ed è anche
diga non è possibile, il clinico ha due
più resistente alla corrosione quando
possibilità: una è renderlo possibile,
viene in contatto con le soluzioni usae l’altra è estrarre il dente! Non esiste
te in endodonzia, come l’ipoclorito di
altra scelta.
sodio o i solventi come il cloroformio.
Qualcuno si scusa dicendo che il denSull’uso della diga circolano strane
te è distrutto dalla carie o dal trauma
voci, come, ad esempio, che la sua
e pertanto è impossibile mettere l’unapplicazione richieda molto tempo.
cino attorno alla corona del dente.
Cragg11, a questo proposito, afferma
Bene, se il dente è così gravemente
giustamente: «la cosa che porta via più
compromesso, il dentista ha tre postempo, riguardo alla diga di gomma, è
sibilità: l’allungamento di corona cliil cercare di convincere il dentista a
nica, in modo da esporre tessuto sano
usarla». Vale invece la pena spendere
dove ancorare l’uncino; l’estrusione
una decina di secondi per applicare la
ortodontica, che porta al medesimo
diga in endodonzia e migliorare così
risultato; e infine l’estrazione. Dove
l’intero nostro trattamento.
oggi si appoggia l’uncino, domani ci
saranno i bordi del restauro. Se il den>< pagina 5
te non è isolabile non è nemmeno restaurabile, e la strada da
percorrere è una della
tre sopra citate. L’unico
dente da trattare senza
diga è il dente talmente distrutto, che l’unico
strumento che si può
usare per la sua terapia
deve per forza essere
usato senza diga: la pinza da estrazione. Non ci
devono essere scuse per
il mancato uso della diga
in endodonzia e la legge
dovrebbe
duramente
punire
l’odontoiatra
che provoca seri danni
al paziente, fino alla sua
morte, per il suo mancato uso2-6. Patrick Wahl
fa notare, giustamente,
che negli Stati Uniti ogni
causa legale è persa se
viene accertato che è
stato eseguito un trattamento endodontico
senza utilizzare la diga
di gomma7.
Una
controindicazione all’uso della diga di
Fig. 2 - La pinza foradiga introdotta dalla S.S. White
gomma può essere rapnel 1882.
presentata dall’allergia
News & Commenti
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
1. American Association Of Endodontists:
Appropriateness of care and quality assurance guidelines. 3rd ed., 1998, p. 16.
2. Cameron, S.M., Whitlock, W.L., Tabor, M.S.: Foreign body aspiration in
dentistry: a review. J. Am. Dent. Assoc.
127:1224, 1996.
3. Israel, H.A., Leban, S.G.: Aspiration of an
endodontic instrument. J. Endod. 10:452,
1984.
4. Lambrianidis, T:, Beltes, P.: Accidental
swallowing of endodontic instruments.
Endo. Dent. Traumatol. 12:301, 1996.
5. Mejia, J.L., Donado, J.E., Posada, A.: Accidental swallowing of a dental clamp. J.
Endod. 22:619, 1996.
6. Taintor, J.F., Biesterfeld, R.C.: A swallowed endodontic file: case report. J. Endod.
4:254, 1978.
7. Wahl, P.: Isolamento del campo e radiologia. L’Informatore Endodontico. 1(1):19,
1997.
8. Beaudry, R.J.: Prevention of rubber dam
hypersensitivity. J. Endod. 10:544, 1984.
9. Dias De Andrade, E., Ranali, J., Volpato,
M.C., Motta Maia De Oliveira, M.: Allergic reaction after rubber dam placement.
J. Endod. 26:182, 2000.
10. Knowles, K.I., Ibarrola, J., Ludlow, M.O.,
Anderson, J.R., Newcomb, B.E.: Rubber
latex allergy and the endodontic patient.
J. Endod. 24:760, 1998.
11. Cragg, T.K.: The use of rubber dam in
endodontics. J. Can. Dent. Assoc., 38:376,
1972.
12. Cochran, M.A., Miller, C.H., Sheldrake,
M.A.: The efficacy of the rubber dam as
a barrier to the spread of microorganisms
during dental treatment. J. Am. Dent.
Assoc. 119:141, 1981.
13. Lavagnoli, G.: La cavità d’accesso. Dental
Cadmos, 1:17, 1984.
14. Reuter, J.F.: The isolation of teeth and
the protection of the patient during endodontic treatment. Int. Endod. J., 16:173,
1983.
bibliografia
Fig. 3 - Il set di
uncini
metallici
introdotti dal
dr. Delous
Palmer
nel 1882.
Fig. 4 - La diga del dr. Brasseur (Fonte: Andrieu E., Traité de Dentisterie Opératoire, Octave Doin Ed., Paris 1889).
SODIO JALURONATO + AMINOACIDI
Medical Device di classe IIa CE 0373
flacone da 15 ml
confezione prescrivibile
tubo da 15 ml
confezione prescrivibile
Gel coadiuvante nei processi
di rigenerazione della mucosa orale
A C
M O
B N
U FE
LA Z
T O IO
R NI
IA
LI
L’uso della diga in endodonzia offre
i seguenti numerosi vantaggi:
1. protezione del paziente dall’ingestione6 o (peggio ancora!)
dall’inalazione16 di piccoli strumenti, frammenti dentali, liquidi di lavaggio canalare, sostanze
irritanti ecc.;
2. possibilità di operare in un campo chirurgico pulito;
3. retrazione (importantissima per
lavorare nei settori posteriori!)
e protezione dei tessuti molli
(gengive, lingua, labbra e guance), che sono così al riparo anche
dall’azione tagliente delle nostre
frese;
4. migliore visibilità dell’area di
lavoro (la pubblicità di una nota
casa che produce strumentario
per l’applicazione della diga dice
giustamente: «Fai meglio ciò che
vedi e vedi meglio ciò che fai»);
5. diminuzione dei tempi morti:
il paziente, salvo eccezioni per
fortuna piuttosto rare, non può
conversare se non con molta difficoltà, mentre, di sicuro, non va
a sciacquarsi la bocca ogni cinque minuti;
6. protezione per l’odontoiatra e l’assistente dentale contro possibili
infezioni che possono essere veicolate dalla saliva del paziente12;
7. comfort per l’odontoiatra, che
può lavorare più tranquillo ed
eventualmente permettersi di
rispondere a una telefonata importante, lasciando il paziente
ben protetto sotto diga con l’assistente al suo fianco;
8. migliore sensibilità tattile durante la preparazione canalare.
Senza l’uso della diga, infatti, l’operatore, consapevole del rischio
di far ingerire o inalare al paziente uno strumento canalare,
tiene gli strumenti endodontici
in modo che non gli sfuggano
dalle dita.
Lo sforzo sul manico dello strumento toglie sensibilità alle dita
e impedisce che lo strumento
venga usato con delicatezza. Con
la diga inserita, invece, gli strumenti canalari possono essere
impugnati con delicatezza, senza il timore che possano sfuggire
di mano13;
9. comfort per il paziente, che non
si sente la bocca invasa da mani,
strumenti e liquidi.
I pazienti infatti gradiscono, in una
percentuale sempre più alta, l’uso
della diga, talvolta ci chiedono se sia
un’invenzione nuova14 e una volta
che l’hanno provata non ne vogliono più fare a meno.
Questi sono i vantaggi derivati
dall’uso della diga di gomma. Invito
chiunque abbia ancora dei dubbi e
non la usa a indicarmi anche solo un
motivo che lo trattiene dall’utilizzo
di questo irrinunciabile presidio e
che ne giustifichi il suo mancato uso.
Grazie dr. Barnum!
Fabbricante Professional Dietetics - Via Ciro Menotti, 1/A - 20129 Milano • Concessionario di vendita ERREKAPPA EUROTERAPICI – Milano
<< pagina 4
5
ACQUISTAB
dal sito ILI
www.amin
ogam.it
tubo da 5 ml
in confezione da 20 pezzi
siringhe sterili da 2 ml
in confezione da 2 siringhe
6
WEB ARTICLE
Attualità
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
SIDO ed Expo 2015 alleate per far conoscere
l’Ortodonzia urbi et orbi
<< pagina 1
Premesso che in un evento epocale,
quale l’Expo, il made in Italy in mostra non è solo rappresentato dalle
eccellenze produttive (automobili, moda, vini, cibo ecc.), ma anche
dall’eccellenza nella cura orale, di
cui l’Italia vanta nel mondo un riconoscimento meno evidente; si spiega così la risposta di Farronato alla
domanda su come si inserisca l’ortodonzia negli eventi della grande
rassegna: «L’eccellenza alimentare
– dice – è anche un problema di eccellenza orale». L’intenso connubio
Expo/SIDO per diffondere al meglio
la cultura ortodontica in Italia e nel
mondo emerge a tutto tondo dal
“Progetto SIDO”, dove particolarmente significativo è il sottotitolo:
“Aspettando Expo 2015”.
Il Progetto contiene la summa delle
iniziative che la società degli ortodontisti italiani ha in animo di porre in essere prima e durante l’Expo,
valorizzando al massimo la visibilità alla disciplina e alla società stessa
offerte dalla rassegna mondiale. Varato in collaborazione con l’Università di Milano, il Progetto ha anche
uno slogan: “Ogni bocca ha la sua
lingua”, anch’esso assai eloquente
a significare la scelta compiuta dalla natura nel fare di ogni bocca un
unicum; slogan utilissimo anche ai
fini probatori legali. Ma nel Progetto sono evidenziate anche le ragioni
che hanno condotto alla sinergia:
condividere conoscenze ed esperienze con i cittadini del mondo,
sottolineare le eccellenze italiane
in ambito odontoiatrico (ovvero
ortodontico), valorizzare “altre”
eccellenze potenzialmente legate
all’odontoiatria:
cibo/nutrizione,
socialità, arte e multiculturalità.
Sotto il titolo di “Italia per la salute
orale nel mondo”, sono infatti in
programma test immediati per valutare la presenza di glucosio nella
saliva e lo stress ossidativo, interventi di primo soccorso (first aid)
tramite mezzo mobile (truck) attrezzato con riuniti e gestito da personale delle università. Ma anche
un counseling con igienisti nelle diverse lingue presenti all’Expo e una
mostra con disegni di bambini, con
protagonisti i denti.
Segue nella seconda parte del Progetto una intensa cronologia di
eventi programmati sotto l’egida
di ampio respiro costituita dal binomio SIDO/Expo e del quale il
convegno svoltosi a Milano il 14 febbraio può essere a buon titolo considerato il primo di un’ampia «road
map» di eventi, come la definisce
Farronato. Dall’International Spring
Meeting (si veda pag. 1 di Ortho Tribune), all’8° Convegno nazionale
di Ortodonzia dedicato alla legge e
alla medicina legale, in programma
a Modena a fine marzo (il 28 e 29).
Altri importanti appuntamenti caratterizzano “Aspettando l’Expo”: il
24 maggio a San Patrignano ci sarà
“Ortodonzia per tutti: sogno o realtà?”; il 9-11 ottobre il 46° Congresso
della SIDO a Fortezza di Basso (FI)
sull’“Ortodonzia dell’adulto”. Ma
l’evento clou è il 46° International
SIDO Congress sull’alimentazione e
salute orale, in programma a Milano
dal 29 al 31 ottobre, cioè stessa area
e periodo di svolgimento dell’Expo. Svolgendosi tutti sotto l’egida
dell’Esposizione internazionale, gli
eventi elencati sono da considerare
di respiro e portata internazionale. Ma nutrita è anche la serie degli
eventi a carattere nazionale legati in
qualche modo all’ortodonzia, dove
la SIDO sarà presente con un suo
desk istituzionale.
m.boc
All’Expo 2015 i rapporti
tra salute dentale, nutrizione e salute
Uno dei temi scientifici che faranno parte del palinsesto di Padiglione Italia di
Expo 2015 è quello dei rapporti tra salute
dentale, nutrizione e salute. Grazie alla
partnership con SIDO, che organizzerà
il proprio congresso nazionale a Milano tra il 28 e il 31 ottobre, all’interno del
Padiglione Italia verrà organizzato un
workshop di alto livello scientifico, che
coinvolgerà anche relatori internazionali, focalizzato sulle tematiche emergenti
dei rapporti tra nutrizione, salute denta-
le e predisposizione a malattie sistemiche, con un occhio di riguardo ai paesi
in via di sviluppo.
>< pagina 7
GUARDA ANCHE
Perimplantite: approccio
terapeutico non chirurgico,
limiti, indicazioni e casi clinici
Trasferimento digitale fra
studio e laboratorio: impronta
ottica e rilevamento del colore
Dr.ssa Marisa Roncati
Dr. Matteo Iaria
L’incidenza della perimplantite varia
tra il 12% il 43% di tutti gli impianti
inseriti. Per perimplantite si intende
una lesione infiammatoria che può
interessare la mucosa perimplantare
solamente oppure estendersi al
tessuto osseo di supporto.
L’intervento mostrerà come superare
le barriere di tempo e distanza fra
studio e laboratorio inviando in tempo
reale tutte le informazioni relative al
paziente per consentire il progetto e la
finalizzazione di manufatti protesici.
Prof. Aggr. Gianna Maria Nardi
Diagnosi precoce del
cancro orale
Applicazioni della CB3D
alla moderna odontoiatria
Finalmente vinta l’infezione focale
Dr. Giovanni Maria Gaeta
Dr. Carmelo Rizzo
l cancro del cavo orale è una
patologia che potenzialmente può
colpire tutti gli adulti.
La radiologia CB3D è metodica
ormai sempre più diffusa nella pratica
odontoiatrica giornaliera; ci offre una
avanzata capacità di diagnostica per
immagini all’interno del nostro studio
odontoiatrico.
Salute orale: il management clinico di
prevenzione
Progetto “AUREA” Medical & Cosmetic
Surgery
Dr. Andrea Piccardi, Marco Di Iulio
Dr. Philippe Lagarde
DWS: un’unica tecnologia al servizio
della pratica clinica quotidiana, dalla
realizzazione di modelli e guide
chirurgiche alla stampa 3D della protesi
provvisoria
Dr. M. Manacorda, Ing. A. Motroni, M. Aguzzi
La gestione del moderno studio odontoiatrico
Dr. Franco Tosco
La professione odontoiatrica è sicuramente complessa, sia in se stessa sia per
l’attuale periodo storico in cui si deve esprimere.
Corso ECM online 2013-2014:
Le tecniche di Ridge Preservation:
razionale biologico ed applicazioni
cliniche
Dr. Daniele Cardaropoli
50 crediti ECM
Per informazioni: Tueor srl - Tel. 011 0463350 - [email protected] - www.dtstudyclub.it
WEB ARTICLE
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Attualità
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
7
Il progetto SIDO per la salute orale
Per affrontare l’enorme problema
della carie infantile, la SIDO ha anche
promosso un Progetto a cui Padiglione
Italia di Expo 2015 è particolarmente
interessato, indirizzato alle scuole del
Comune di Milano per accertare in
una popolazione campione la prevalenza di carie e di cattiva igiene orale e
la possibilità di intervento preventivo
attraverso un’adeguata sensibilizzazione. L’unica reale possibilità passa
infatti dall’educazione all’igiene orale
dei bambini, in prima battuta, ma anche dei genitori. Si prevede una serie
di interventi a vario livello, che consisteranno in lezioni brevi con l’uso
di materiale iconografico suggestivo,
poster e tovagliette da usare nelle
mense scolastiche e soprattutto giochi interattivi di varia natura come ad
esempio “Ogni bocca ha la sua lingua”,
ideato dalla prof.ssa Mauri, psicologa
del team di Farronato. È una raccolta
di 9 tavole con istruzioni di salute orale, composte da una frase principale in
italiano, un disegno esplicativo e traduzioni in albanese spagnolo, francese, tedesco, arabo, portoghese, cinese,
inglese. Come ha dimostrato uno studio preliminare su un gruppo di bambini afferenti alla clinica di Farronato,
il gioco è risultato coinvolgente e utile
nell’apprendimento delle norme basilari di salute orale per i bambini privi o
privati di qualsiasi esperienza sanitaria, di diverse fasce d’età e capacità linguistiche, con il pregio di poter essere
utilizzato al di fuori del contesto dello
studio odontoiatrico, specie nell’ambito di iniziative scolastiche educative.
Con particolari tecniche statistiche
si capirà quali siano i determinanti
psico-sociali e culturali di una buona
o scarsa compliance all’intervento
educativo. Lo studio prevede infatti la
misurazione della qualità di vita dei
bambini con uno strumento validato
a livello europeo. Poiché nessuno studio è stato condotto in Italia e forse nel
mondo sui determinanti della scarsa
igiene orale e suoi rapporti con il “well
being” in contesti scolastici e con appropriati strumenti di misurazione;
uno studio simile darebbe vita a ipotesi innovative sui rapporti reciproci tra
ambiente, qualità di vita e salute orale.
Enzo<Grossi
Un assortimento
con infinite possibilità.
<< pagina 6
C’è una soluzione per tutto. Dalla A come AlphaKite alla Z delle
Dalle terapie più classiche a quelle assolutamente innovative.
diamantate ZR. Perché con Komet potete trovare uno dei pro-
Komet non solo rimane costantemente al passo con gli ultimi svi-
grammi più completi di produzione e fornitura di strumenti rotanti
luppi ma contribuisce direttamente alla loro evoluzione grazie al
e sistemi per l’odontoiatria.
riconosciuto apporto innovativo che amplia i confini per il futuro
Il programma sarà definito nei prossimi mesi. Il gruppo del prof. Giampietro Farronato, presidente eletto
SIDO, ha prodotto dati epidemiologici relativi ad alcuni Paesi africani. In
particolare è interessante uno studio
condoto di recente in Camerun, oggetto di una tesi, dove, per valutare
lo stato di salute dento-parodontale
del Paese, e più in generale nell’Africa
subsahariana, si sono esaminati 700
soggetti, rilevando gli indici di salute
dentale e parodontale (l’indice parodontale di comunità e Decayed Missing Filled Teeth), nonché la perdita
di attacco parodontale. Elevati valori
di questi indici, uniti alla pressoché
totale assenza di assistenza odontoiatrica specialistica indicano una forte
necessità di cure odontoiatriche. La
prevalenza della carie risulta spaventosamente alta (99% in area urbane
e 97% nell’area rurale). L’indice M
(denti mancanti) e l’indice F (otturati)
sono risultati sensibilmente maggiori in città rispetto alla campagna. Si
sospetta che la maggior gravità nei
centri urbani dipenda da una dieta
più ricca di zuccheri e più povera di
fibre vegetali. L’assistenza sanitaria si
è dimostrata carente per arretratezza
socio-culturale della popolazione autoctona e per mancanza di materiali,
strutture e personale specializzato
nella cura delle più comuni affezioni
del cavo orale.
www.komet.it
© 08/2012 · Gebr. Brasseler · Germany · 411216 V0
del settore.
Salute dentale e nutrizione
E.<G.
411216V0_AZ_IT_A-Z_A4.indd 1
30.08.12 16:34
8
WEB ARTICLE
News Internazionali
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Di ritorno da Dubai: curiosità e impressioni
sull’AEEDC, la fiera del dentale terza al mondo
All’UAE International Dental Conference and Arab Dental Exhibition
(AEEDC) di Dubai, svoltasi quest’anno dal 4 al 6 febbraio presso l’International Convention and Exhibition
Centre di Dubai, oltre a una sessantina di aziende italiane, approdate
in cerca di export, data la debolezza
del mercato interno, ha preso parte quest’anno anche Alessia Murari, responsabile commerciale del
Gruppo Dental Tribune, Edizione
italiana (Tueor), inviata a Dubai per
stabilire nuovi contatti nell’ambito
di una realtà ormai affermata come
L’AEEDC. Non solo per l’area geografica in cui si tiene, ma per una tradizione ormai in via di consolidamento, l’AEEDC (giunta nel 2014 alla 18a
edizione) promette infatti di esser
sempre più un’occasione favorevole all’intreccio di nuovi contatti nel
dentale internazionale.
Su quella che viene giudicata la terza più importante fiera del dentale
al mondo Alessia Murari riferisce
pertanto al rientro le proprie impressioni. «Innanzitutto una rassegna in cui si tocca con mano l’internazionalità – esordisce –. Messa
a confronto con le maggiori iniziative fieristiche, a Dubai prevale
decisamente un respiro più ampio,
EXPAND
probabilmente perché l’AEEDC si è
affermata nel tempo come ponte
tra Oriente ed Occidente». Per la cronaca, Germania e Italia sono i due
Paesi occidentali più presenti, mentre tra gli orientali primeggiano
Cina e Pakistan. Confermata da una
sensazione palpabile di funzionalità ed efficienza, l’internazionalità si
manifesta visivamente anche nella
mescolanza degli abbigliamenti.
«Domina comprensibilmente il
bianco classico della tunica (kandura) e del mantello (djellaba) arabo alternati egualmente ai “giacca
e cravatta” occidentali – osserva la
YOUR
KNOWLEDGE
TO
EXPAND
Murari –. Ma decisamente sorprendente appare anche il nero dell’abbigliamento femminile per il gran
numero di donne del dentale arabo
presenti in fiera».
Un secondo aspetto, diremmo “interno” all’AEEDC appare anch’esso
degno di nota. «La rassegna – dice
Murari – è strutturata come un
insieme di isole nazionali. L’area
dedicata all’Italia, ad esempio, raggruppava buona parte delle nostre
aziende, con tanto di bandiera per
ogni stand, il che non escludeva la
presenza, al di fuori del “pianeta
Italia” di gruppi multinazionali con
YOUR
PRACTICE
propri, ampi stand. Proprio come
avviene da noi». Eccezion fatta per i
gruppi maggiori, elaborati e accattivanti come possono essere gli stand
di complesse realtà produttive, anche la relativa semplicità dei singoli stand colpisce il visitatore della
fiera. Un look spartano che si spiega con una caratteristica propria
dell’AEEDC: di essere fiera/mercato
nel senso più spicciolo, dove (cosa
che in Italia non avviene) ampio
spazio è dedicato alla compravendita, oltreché alla semplice esposizione di prodotti e innovazioni tecnologiche. «Non è infrequente vedere
stand di “occasioni dentali” – così le
definisce la Murari – paragonabili
concettualmente a grandi bancarelle dove al visitatore vengono offerte miscellanee di prodotti dentali a
prezzo magari unico. Il compratore
può scegliere tra i “pezzi” sciorinati
alla rinfusa e riempire il cestello.
Ho visto molti “fare la spesa” proprio come al supermercato o al mercato rionale».
Concorda Bruno Fornengo, dentista
titolare della Easyfor Medical Device di Alpignano (TO), per la prima
volta in visita a Dubai: «All’AEEDC la
vendita sembra proprio aver successo: grande folla agli stand dedicati
alla vendita e poca gente a quelli di
sola esposizione.
Che non sia il caso di applicare questa formula anche da noi?», si chiede, convenendo subito dopo che
bisognerebbe prima risolvere il problema con i distributori, che certo
non gradirebbero. Da dentista produttore, Fornengo tuttavia non può
fare a meno di osservare che «bene
per le vendite, che vivacizzano il
mercato, ma dal punto di vista della
ricerca e dell’innovazione ho avuto
la netta sensazione che in Italia siamo decisamente più avanti. Almeno
di una decina d’anni».
Entrambi non hanno potuto fare
a meno di notare una “curiosità”,
così la definiremmo noi, che contraddistingue la manifestazione
araba rispetto a quelle occidentali.
Una curiosità che non può non far
riflettere.
Al secondo piano del Convention
and Exhibition Centre, dinanzi alla
Hall 6, è dislocato un “luogo di preghiera” per gli uomini.
Quello per le donne, sempre al secondo piano, è posto invece dinanzi
alla Hall 7.
Dental<Tribune
Midwinter Meeting
prende il via a Chicago
STAGE DI PERFEZIONAMENTO IN
IMPLANTOLOGY & ORAL REHABILITATION
PALERMO
16/17 Maggio 2014
Tutti i programmi e la domanda di ammissione in
www.uniny.it
INFORMAZIONI & ISCRIZIONI
New York University College of Dentistry International Graduate Certificate
Tel. 334.1179401
[email protected]
CHICAGO,
Illinois, Stati Uniti: Non appena
gli oltre 30.000
odontoiatri
e
professionisti del
dentale iniziano
ad esplorare tutto ciò che il 149°
Midwinter Meeting della Chicago Dental Society ha da offrire, una cosa appare subito chiara: se state
cercando le ultime innovazioni in odontoiatria, siete nel posto giusto. Più
di 600 aziende da tutto il mondo hanno portato la loro più innovativa
tecnologia e i loro prodotti migliori per lo show di questa settimana.
Una delle aziende espositrici è il Kerr KaVo Group, che unisce strategicamente strumenti e attrezzature per il dentale con hi-tech e marchi di
specialità in un’unica piattaforma globale e che presenterà oltre 20 nuovi
prodotti per il meeting di Chicago.
i-CAT espone invece la sua nuova i-CAT FLX CBCT (Tomografia Computerizzata Cone Beam),presentando la già premiata tecnologia FLX e il nuovo
software di pianificazione del trattamento Tx STUDIO 5.3. i-CAT FLX offre
immagini in 3D con radiazioni inferiori rispetto a una panoramica a raggi X con QuickScan.
Sierra<Rendon,<DTA
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WEB ARTICLE
Formazione
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
9
Università di Cagliari:
chiuso il primo ciclo del Master di endodonzia
Il 10 gennaio scorso si è chiuso il
primo ciclo del Master in endodonzia clinica e restaurativa organizzato dall’Università di Cagliari e
diretto da Elisabetta Cotti. In molti
Paesi europei, negli Stati Uniti, Sud
America, Australia e in alcuni Paesi
infezioni ossee di origine dentale. Il
lavoro nell’ambito di un Policlinico
universitario permette ai giovani di
sviluppare una certa esperienza nello svolgere trattamenti di routine in
pazienti compromessi dal punto di
vista medico, aggiornando il trat-
Immagine del seminario tenuto dal prof. Leif Bakland
(Università di Loma Linda, USA).
Immagine dell’attività di reparto.
Un momento della cerimonia con la prof.ssa Claudia Dettori, il prof. Giovanni
Puddu, la prof.ssa Elisabetta Cotti e la prof.ssa Daniela Lusso.
dell’Asia, l’endodonzia è da molto
tempo una specialità odontoiatrica
riconosciuta. In Italia master in endodonzia sono attivati già da alcuni
anni, ma questa è la prima volta che
avviene in Sardegna. Un progetto
all’Università di Cagliari che con
grande orgoglio abbiamo portato
avanti con la collaborazione dell’Università di Sassari.
Il Master ha un disegno di tipo “residenziale”, ossia i partecipanti (massimo 10), oltre a seguire lezioni ed
esercitazioni tenute da professori
nazionali e internazionali, frequen-
tamento in base alle problematiche
del paziente, secondo le più recenti
linee guida. Una prima esperienza
faticosa, ma interessante. Soprattutto ha portato alla formazione di un
gruppo allegro e coeso, che ha reso
estremamente piacevole il lavoro
del team. Il corso è stato tenuto da
docenti dell’Università di Cagliari e
di Sassari nelle persone di Egle Milia
e Mauro Manunta. Partecipazione
didattica inoltre dei migliori clinici
e ricercatori del settore endodontico in ambito nazionale: Emanuele Ambu (Microscopia), Salvatore
tazione). Una nota internazionale è
stata conferita dai seminari tenuti
da Leif Bakland (Loma Linda University, Usa) e Geoffrey Heithersay
(University of Adelaide, Australia).
Il secondo ciclo del Master in endo-
donzia è già partito e sono programmati per il mese di marzo interventi
di Zvi Metzger (Università di Tel
Aviv) Ram Nair (Università di Zurigo) e Fernando Goldberg (Università
di Buenos Aires). Un sentito ringra-
ziamento alle aziende aderenti al
progetto con fornitura di materiali
e relatori: Simit, Morita, Micerium,
Ogna.
Dental<Tribune
Corso di Aggiornamento SIO
Soluzioni Riabilitative
Implanto-Protesiche affidabili
orientate alla razionalizzazione
dei costi e dei tempi di attuazione
PADOVA 10 maggio 2014
Hotel Crowne Plaza
PROGRAMMA
8.00
8.45
SOLUZIONI IMPLANTO-PROTESICHE
FISSE o RIMOVIBILI
Moderatori: Giuseppe Ferronato, Edoardo Stellini
Coordinatore: Cristiano Tomasi
9.00
9.45
10.30
11.00
IL TIMING del CARICO OCCLUSALE
Registrazione dei Partecipanti
Saluto del Presidente SIO - Luigi Guida
Introduzione alla giornata
Pierfrancesco Zuffetti - Andrea Parenti
Eriberto Bressan - Diego Lops
Discussione
Coffee Break
Moderatori: Denis Cecchinato, Carlo Piccoli
Coordinatore: Eugenio Romeo
11.30
12.15
13.00
13.30
Fabio Mazzocco - Gianluca Paniz
Tommaso Cantoni - Giovanni Polizzi
Discussione
Lunch Break
LA FINALIZZAZIONE PROTESICA
Moderatori: Mario Berengo, Maria Gabriella Grusovin
Coordinatore: Andrea Parpaiola
14.30
15.15
16.00
16.30
Pietro Venezia - Pasquale Lacasella
Roberto Cocchetto - Marco Cossu
Discussione
Conclusione dei lavori
ISCRIVITI alla SIO per il 2014!
I candidati Francesca Dessì, Andrea Sedda, Marta Susnik, Antonello Demartis, Monica Pilloni, Davide Ballarin, Vincenzo Ventura, Roberta Secci, Michela
Squillante.
tano per un anno il reparto clinico
almeno tre volte la settimana sotto
la guida di istruttori, in modo da
mettere in pratica quotidianamente
sui pazienti le acquisizioni teoriche.
Lo scopo è formare un gruppo di clinici che, da un lato, acquisisca una
buona dimestichezza con il lavoro
di routine sull’elemento dentale
nell’ambito dell’endodonzia e della restaurativa attuali e, dall’altro,
cominci a incorporare tecniche microchirurgiche più sofisticate per la
preservazione di denti molto compromessi e per il trattamento delle
Biancu (Interdisciplinare parodontale), Mauro Cabiddu (Strumentazione), Arnaldo Castellucci (Microchirurgia), Camillo D’Arcangelo
(Restaurativa), Federica Fonzar (Piano di trattamento), Vittorio Franco
(Strumentazione), Luciano Giardino
(Irrigazione e Disinfezione), Simona Giani (Restaurativa), Ignazio Loi
(Interdisciplinare protesica), Sandro
Marcoli (Ritrattamenti), Sandro Pradella (Restaurativa), Stefano Serra
(Restaurativa), Lorenzo Vanini (Restaurativa), Mauro Venturi (Otturazione), Massimo Mori (Strumen-
www.o
IO
a S NE
ti LI
ivi N
cr O
is
nteg
steoi
razio
ne.it
Essere Socio della SIO significa
far parte di un ampio gruppo di colleghi
che condividono il desiderio di aggiornarsi e confrontarsi
su argomenti collegati all’Implantologia
in un ambiente sereno e costruttivo.
BENEFIT SIO 2014
I Soci Ordinari in regola con il 2014 hanno diritto alla:
partecipazione gratuita ai seguenti EVENTI:
• Congresso Internazionale MILANO 7- 8 febbraio 2014
• Corso di aggiornamento di PADOVA 10 maggio 2014
• Simposio SIO-SICOI-SIDCO nell’ambito dell’ EAO XXIII Annual Scientific Meeting
di ROMA 27 settembre 2014
• Corso di aggiornamento 2° Memorial Giorgio Vogel ROMA 8 novembre 2014
partecipazione a quota ridotta al seguente EVENTO:
• EAO XXIII Annual Scientific Meeting-ROMA, 25-27 settembre 2014
acquisizione dei seguenti CREDITI ECM:
• FAD del Congresso Milano 2013
• FAD del Congresso Milano 2014
• Residenziali del corso di Padova 2014
• Residenziali del corso di Roma 2014
• Corso multidisciplinare CIC 2014
accesso gratuito ai seguenti eventi scientifici sul sito WEB:
• Corso di aggiornamento di NAPOLI del 27 novembre 2010
• Congresso Nazionale di BOLOGNA del 11-12 febbraio 2011
• Congresso Internazionale di MILANO 27-28 gennaio 2012
• Corso di aggiornamento di GENOVA del 5 maggio 2012
• Congresso Nazionale di MILANO 8-9 febbraio 2013
• Corso 1 Memorial Giorgio Vogel di NAPOLI del 9 novembre 2013
• Congresso Internazionale di MILANO 7- 8 febbraio 2014
abbonamento gr atuito alle RIVISTE
• “Implantologia, la rivista per il Clinico” edita da Quintessenza
• “European Journal of Oral Implantology” EJOI (abbonamento on line)
edita da Quintessence Publishing
abbonamento a costo agevolato alla RIVISTA
• “JOMI” (abbonamento on line) edita da Quintessence Publishing
(al prezzo ridotto di euro 30,00 riservato ai Soci SIO)
CORSO FAD 2013
XXI Congresso SIO - Milano 2013
Il trattamento implantare tra
le Innovazioni tecnologiche
ed i Cambiamenti
socio-economici
Milano 8-9 Febbraio 2013 - Atahotel Expo Fiera
CORSO FAD 2014
XXII SIO International Congress
Digital Technology for Good
Clinical Practice in Implant
and Prosthetic Dentistry
Milan - February 7th - 8th, 2014
Atahotel Expo Fiera
Corso multidisciplinare CIC 2014
Segreteria Organizzativa e Delegata SIO
Via Marchesi 26 D - 43126 PARMA
Tel. 0521-290191 - Fax 0521-291314
[email protected] - www.mvcongressi.com
10 Notizie dalle Aziende
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Come devo lavorare nel 2014 per guadagnare
ciò che desidero e aumentare la redditività?
Con l’inizio del nuovo anno molti dentisti si stanno ponendo la domanda: «Come posso fare per
lavorare meglio e guadagnare di più?». La risposta
non è banale e per questo motivo abbiamo chiesto aiuto al team dell’Accademia per lo Sviluppo
Imprenditoriale dello Studio Dentistico (ASISD),
guidata da Andrea Grassi, punto di riferimento
del settore e autore del libro Il dente del giudizio.
Andrea, cosa significa, oggi, per un dentista,
lavorare meglio? È ancora possibile
guadagnare bene?
La risposta veloce alla seconda domanda è sì. Anche se
sarebbe più corretto dire «dipende». Dipende dal fatto
che il dentista si organizzi per lavorare meglio.
Lavorare meglio significa rendersi conto che tutto è
cambiato nelle regole che governano le dinamiche del
mercato dentale e, nonostante questa evoluzione piaccia o meno, negarla, cancellarla o fare finta di nulla è
il preludio a un fallimento. La trasformazione principale dello studio deve passare dalla trasformazione del
titolare, che oggi, oltre a occuparsi della componente
clinica, deve integrare una componente più puramente
imprenditoriale. Questo significa che deve iniziare a occuparsi di quelli che sono i pilastri fondamentali di una
Andrea Grassi
buona gestione. In primo luogo deve
focalizzarsi su un’adeguata strategia
di marketing. Ciò non significa per forza spendere migliaia di euro in grosse
attività pubblicitarie; può essere sufficiente guardare alle proprie anagrafiche e iniziare a curarle in modo efficace: sono attività del tutto economiche
che aiutano velocemente ad aumentare i guadagni e la redditività dello studio. Le anagrafiche e i nuclei familiari
collegati sono il capitale più grande di
cui uno studio dispone oggi ed è sua
responsabilità farli fruttare nel modo
migliore.
Poi deve dotarsi di un efficace e semplice controllo di gestione che gli permetta di monitorare cosa sta succedendo
e, soprattutto, perché. Diventa fondamentale andare oltre la semplice
lettura del bilancio per capire tutto
ciò che serve realmente. Un utile alto
potrebbe far pensare a una situazione florida, ma potrebbe anche essere
il frutto del recupero crediti, che ha
alzato sì il fatturato, ma mascherato
un calo dell’eseguito clinico. Viceversa
un utile basso, analizzando solo il bilancio, potrebbe portare il nostro commercialista a dire: «Guadagni poco
perché hai troppe spese! Taglia i costi».
Ma potrebbe essere semplicemente
una cattiva gestione degli incassi. Il
taglio avrebbe conseguenze doppiamente disastrose! Per questo motivo
insegniamo ai dentisti anche come
fare a dotarsi di un efficace sistema
di monitoraggio che evidenzi le ragioni dei propri risultati: occorre tenere
sotto controllo cosa è successo e cosa
succederà. Incrociare le dita oggi è un
approccio troppo pericoloso.
Infine diventa di fondamentale importanza curare il team interno, affinché
tutti siano focalizzati al raggiungimento dei risultati e fare in modo che
remino nella giusta direzione. In gruppi di lavoro piccoli, il singolo membro
della squadra è in grado di influenzare
– positivamente e negativamente – i
risultati in maniera profonda. Dall’ingresso all’uscita del paziente dallo
studio, solo un’efficace sinergia tra i
vari ruoli permette di ottenere risultati
soddisfacenti. Tralasciare delle attività
o delle responsabilità diventa un’inefficienza interna troppo costosa.
Sono tutti fattori che aiutano a lavorare meglio e ad aumentare i guadagni.
Nell’attuale mercato le dinamiche che
possono compromettere i risultati
di uno studio sono tante; per questo
è fondamentale eliminare tutti quei
sabotaggi interni che riducono i risultati. Solo in questo modo il dentista,
lavorando meglio, può guadagnare di
più. L’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico si
pone come obiettivo quello di aiutare
gli odontoiatri a rendere prospero e
longevo il proprio studio, attraverso
percorsi formativi che prevedano corsi
di formazione e momenti di coaching
personalizzati.
Per conoscere i progetti che ASISD propone:
www.sviluppoimprenditorialedentistico.it.
ORTHO TRIBUNE
The World’s Orthodontic Newspaper • Italian Edition
Supplemento n. 1
di Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 - anno X n. 3
Marzo 2014 - anno VIII n. 1
ORTHO STORIA
Concretizzare e attualizzare
l’etica ortodontica
L’
uomo è
eticamente
predisposto e
diventa etico antropologicamente. Questa
tensione emerge in
particolare nei momenti di difficoltà e crisi, quasi a tutelare e riscoprire il principio
primigenio di morale e coscienza che ci
caratterizza nel mondo naturale. Tale
considerazione trova riscontro anche
nell’attività professionale, quindi anche
www.dental-tribune.com
Alle prime origini dell’Ortodonzia
con i due Maestri fondatori della SIDO
nella pratica ortodontica. Nei momenti
di difficoltà si parla maggiormente di
etica, di codici deontologici; si tenta,
giustamente, di spostare la professione
medica da una tecnica a una missione,
dotata di valori morali e umani. L’etica
della professione (ethical business) nasce
con l’uomo e con le sue aggregazioni.
L’uomo si riunisce in gruppi e subito
comprende che, quando ha fame, dire
“io ho fame, tu sei buono e mi dai il cibo”
non funziona.
>< pagina<2
Paolo Zampetti e Damaso Caprioglio tornano
alle prime origini dell’Ortodonzia rievocando la
vicenda di Giorgio Maj e il suo maestro Edmondo
Muzj, fondatori nel 1946 (9 luglio) della SIDO.
pagina 6
CLINICA & PRATICA
La sistematica Invisalign® applicata
a un caso clinico per il controllo del torque
Nel case report descritto viene evidenziata
l’affidabilità del ClinCheck™ e l’efficacia
dei Power Ridge™ per il controllo del torque
degli incisivi superiori con la sistematica Invisalign®.
pagina 8
International Spring L’ortodonzia digitale…
Congress al Lingotto a portata di click
Foto: it.wikipedia.org
R. Fastuca, P.A. Zecca
Non è ormai più possibile non confrontarsi
con le innovazioni tecnologiche che negli ultimi anni stanno invadendo il mondo dell’odontoiatria in generale e anche dell’ortodonzia più da vicino. Sia per il ricercatore sia per il
donzia intercettiva – stato dell’arte.
Una “tre giorni” ortodontica intensa, articolata in diversi momenti di
approfondimento didattico.
>< pagina<2
La SIDO vista
da Claudio Lanteri
1934
Quale è il suo rapporto
con la SIDO?
Anni
Tutta la mia vita “ortodontica” vi è
legata: dagli anni della formazione,
spesi ad apprendere l’insegnamento
dei maestri, fino all’aggiornamento
di alto livello che la società ha sempre
saputo proporre, cogliendo tempestivamente e selezionando per i propri
soci i trend più significativi della specialità a livello internazionale.
Non solo adesione, tuttavia,
ma anche un impegno più
ravvicinato.
2014
Ortodonzia e Implantologia
Eventi culturali celebrativi
Prof. McNamara
&
Prof. Sarver
Claudio Lanteri, presidente SIDO.
Con il tempo sono arrivati incarichi istituzionali a vari livelli, fino all’attuale
presidenza: compito complesso, pieno di responsabilità. Un impegno continuo
che richiede serenità di giudizio ed equilibrio. Nelle precedenti esperienze all’interno del direttivo avevo intuito quanto tempo occorresse per svolgere bene il
mandato presidenziale. Ma la mia stima è risultata errata per difetto!
>< pagina<3
Firenze14
8 /10/ 20
1 corso gratuito al mese
per tutto il 2014
Evento Internazionale
di Ortodonzia
LEOTECH
Firenze
20/06/2014
Incontro culturale
per tecnici e medici
Per maggiori informazioni www.leone.it/anniversary/
LEONE S.p.a Via P. a Quaracchi, 50 • 50019 Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055.30441 Fax 055.374808 • [email protected] www.leone.it
PP14/01-IT
Con “Piani di trattamento multidisciplinari in pedoortodonzia” (Beretta, Federici Canova, Pescarmona)
si apre giovedì 6 marzo in Sala Londra al Lingotto il SIDO International
Spring Congress dedicato all’orto-
clinico che attua il suo processo di formazione
negli anni che ci hanno appena preceduto e
che seguiranno. È necessario imparare a conoscere questi nuovi strumenti.
>< pagina<10
2
News & Commenti
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Concretizzare e attualizzare
l’etica ortodontica
<< pagina<1
Allora, comprende
immediatamente
che è opportuno dire
“dammi una cosa di
cui io ho bisogno, e io
te ne darò un’altra di
cui tu hai bisogno”. È come tentare di
fare convivere l’egoismo dell’uomo con il
suo altruismo, è conciliare l’interesse personale con l’interesse collettivo, il profitto
con il dono.
Non solo in periodi di difficoltà o di
crisi, ma anche in periodi di importanti
cambiamenti è fondamentale focalizzarsi sui temi etici. Mi riferisco per esempio
alla massiva introduzione nella clinica
ortodontica delle tecnologie digitali:
modificare i processi diagnostici e terapeutici affidandoli in parte a processi informatici e digitali è una trasformazione
importante, ma che impone necessariamente l’esigenza di confrontarci, insieme
a quella di svilupparsi con nuovi concetti
di “etica digitale ortodontica”.
Agire eticamente non è operare
clinicamente in modo esatto, piuttosto
aggiungere a esso un valore orientato
verso il “bene” come forma astratta. Non
è dunque raddrizzare correttamente i
denti, ma aggiungere al nostro operato
un “bene” disgiunto. In tal senso il concetto di “missione medica” è fortemente
legato a quello di etica: l’attenzione
non viene posta sull’obiettivo di cura
del paziente, piuttosto sul motivo che
porta l’odontoiatra a curare i pazienti.
Tale semplificazione non rende conto in
modo completo ed esaustivo sul tema
dell’etica, variegato e con numerose definizioni. Per comprendere la complessità
della questione potremmo inizialmente
riflettere sull’agire morale soggettivo
e personale; esso si fonda sul riconoscimento della propria coscienza, sulla
consapevolezza e lucidità mentale che
appartiene a chi prende atto di un pensiero e sa riconoscere uno stato d’animo.
Il concetto di coscienza racchiude un
significato più profondo, che attiene
la dimensione etica dell’individuo.
Rispondere alla propria coscienza porta
all’agire morale, cioè secondo ciò che
ciascun soggetto reputa giusto per sé e
nel rapporto con gli altri. Possiamo considerare la morale come genesi dell’etica,
che ne è sua oggettivazione, per semplificazione potremmo definire l’etica come
la razionalizzazione e materializzazione
delle coscienze collettive di un gruppo. È
la condivisione, all’interno di un gruppo
di persone, di un patrimonio morale. Esiste dunque la singola e intima coscienza,
che genera le singole morali, che in un
gruppo si esprimono in codici etici scritti
e codificati.
Un recente convegno dell’Ordine dei
medici di Milano ha trattato il tema di
etica, economia e aspetti operativi in
ambito ortodontico; aspetti disgiunti e
diversi che però si legano nel clinico quotidiano, dando nuove visioni e stimoli
critici. L’etica rappresenta un concetto
astratto che merita invece, in particolare
in ambito ortodontico, una profonda
concretizzazione e attualizzazione. Tale
trasformazione, dall’etica astratta a
quelle concreta e moderna, è opportuna
per numerose ragioni. Una di queste
potrebbe essere quella di superare la concezione di professione ortodontica come
applicazione di una tecnica, espressione
di una paternalistica e autoreferenziale
terapia del paziente. Un’altra ragione
potrebbe essere quella di aggiungere un
valore morale, capace, in termini semplicistici, di definire una “coscienza ortodontica”, una voce interiore che impone
determinati valori e regole di condotta
cui non si deve derogare, pena l’angoscia
morale o la perdita dell’autostima.
Sono numerose le proposte di principi
e codici etici ortodontici in ambito
internazionale; esse propongono una
professione caratterizzata dal “buon
comportamento”, sia nei confronti del
paziente sia nei confronti dei colleghi.
Ricordo in particolare la rubrica “Ethics
in orthodontics”, pubblicata dall’AJO-DO
da oltre tre anni e ad accesso gratuito
(scelta etica dell’editore!). In essa, Peter
M. Greco di Philadelphia offre spunti
pratici in ambito morale, stimola al
dibattito, cerca di rendere comprensibili
principi cosi difficili da rendere concreti.
Riassume, per esempio, il giuramento
di Ippocrate in 6 principi ortodontici;
uno di questi è: «Remember that you are
not just treating a malocclusion; most
importantly, you are treating a person».
Un altro interessante suggerimento
giunge dal codice etico delle European
Federation of Orthodontic Specialist Associations. In esso è curioso il riferimento
al “whistle blowing”: in pratica, se un
ortodontista viene a conoscenza che un
altro collega sta eseguendo male e con
incompetenza la terapia, oppure assume
comportamenti non etici o illegali, è
dovere etico dell’ortodontista informare
le autorità competenti. Come esempio
potrei ipotizzare alcune affermazioni
etiche: «Il suo caso è trattabile anche
con allineatori trasparenti, ma io non
li utilizzo»; «Quale è il suo desiderio, 0
bisogno?»; «Se vuole la invio a un collega
per una seconda valutazione»; «È un
caso troppo complesso per me». In linea
di massima potremmo affermare che è
etico trattare sia il necessario (patologico), sia il bisogno del paziente, conciliando una duplice propensione nell’agire,
che tende al “bene”, come principio
universalmente riconosciuto, ma anche
“all’utile”, manifestazione dell’esigenza
soggettiva del nostro paziente, che non
deve essere esclusa. Questa affermazione pone l’importante questione se la
malocclusione sia o no una patologia:
non entro nel merito pur convinto
che, tranne rare eccezioni, non lo sia.
Relativamente al bisogno del paziente è
importante indagarlo, conoscerlo, farlo
emergere per chiarirlo in modo definito
ed evidente con lui.
Un importante contributo è stato dato
da Alberto Laino e il suo gruppo di lavoro, grazie al suo trattato completo che
descrive l’etica con precisione.
Sarebbe auspicabile che le nostre associazioni di categoria ortodontica, prima
fra tutte la SIDO, componessero un
semplice e fruibile codice etico ortodontico, come riferimento morale per tutta
la categoria.
Come ultima considerazione potrei
rifarmi al concetto di gratitudine.
Quando una persone risponde “grazie”
lo può fare per atteggiamento formale,
oppure in risposta a una azione che è
fortemente caratterizzata dal bene, bene
condiviso. Ebbene, quando un paziente
ci ringrazia potrebbe essere l’esito di una
nostra azione etica.
Luca Levrini
A Torino, altra tappa di avvicinamento
della SIDO e dell’Ortodonzia all’Expo 2015
LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL
PUBLISHER TORSTEN OEMUS
GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann
[[email protected]] +49 341 48 474 107
CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz
ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek
COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann
PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus
DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich
BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Slawiczek
MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key
Accounts); Melissa Brown (International); Peter
Witteczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (USA); Weridiana Mageswki (Latin America); Hélène Carpentier
(Europe)
MARKETING & SALES SERVICES - Esther Wodarski;
Nicole Andrä
ACCOUNTING - Karen Hamatschek; Anja Maywald
EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer
INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD
Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics
Dr Karl Behr, Germany – Endodontics
Dr George Freedman, Canada – Aesthetics
Dr Howard Glazer, USA – Cariology
Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry
Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative
Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology
Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative
Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function
Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology
©2013, Dental Tribune International GmbH.
All rights reserved.
Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news
accurately, but cannot assume responsibility for
the validity of product claims, or for typographical
errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements
made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of
Dental Tribune International.
DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL
Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany
Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173
www.dental-tribune.com | [email protected]
REGIONAL OFFICES
Dental Tribune Asia Pacific Limited
Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111
Thomson Road, Wanchi, Hong Kong
Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199
Dental Tribune America
116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA
Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185
Supplemento n. 1
di Dental Tribune Italian Edition
Anno X Numero 3, Marzo 2014
Registrazione Tribunale di Torino
n. 5892 del 12/07/2005
DIRETTORE RESPONSABILE
Massimo Boccaletti
[[email protected]]
EDITORE
TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO)
Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304
www.tueor.it - [email protected]
Sede legale e amministrativa
Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino
AMMINISTRATORE
Patrizia Gatto
[[email protected]]
DIRETTORE SCIENTIFICO
Claudio Lanteri
CO-DIRETTORE SCIENTIFICO
Luca Levrini
<< pagina<1
Oltre ai precongressuali “Ortopedia
mascellare: indicazioni limiti e nuovi
protocolli terapeutici”, alla “Terapia
funzionalizzante: indicazioni limiti
e controindicazioni”, un momento di
richiamo è costituito da “I traumi dentali, caleidoscopio affascinante” a cura
di Claudia Caprioglio, tema richiamato,
il sabato 8, dalla Tavola rotonda coordinata da Patrizia Biancucci che avrà
come protagonisti pediatri e medici di
base, oltre a odontoiatri forensi e ortodontisti, organizzatori del convegno
attraverso le rispettive società scientifiche: SIOF (Società Italiana Odontoiatria Forense) e SIDO (Società Italiana di
Ortodonzia). Vi prendono parte anche
rappresentanti delle forze dell’ordine,
visto che parte della traumatologia
dentale è da attribuire a infortunistica,
violenza e abusi familiari. “Emergenza
traumi dentali” è anche un corso di
formazione, il primo in Italia, destinato
alle due categorie specifiche dei pediatri e medici di base, ma il valore va oltre
il contenuto formativo, dal momento
che viene posta in evidenza una pro-
blematica complessa in cui gli aspetti
medico-assicurativi si intersecano con
quelli sociologici e penali oltreché statistici, considerando che 3 soggetti su 10
sono vittime di una lesione orale e in almeno uno di essi la causa scatenante è
l’esercizio dell’attività sportiva o ludica.
L’evento del Lingotto può essere idealmente considerato una seconda tappa
verso Expo 2015, l’Esposizione universale che si terrà l’anno prossimo a
Milano, mentre il primo passo è stato
il Convegno “Dalla biomeccanica alla
bio-logica”, tenutosi al Palazzo della
Regione di Milano, il 14 febbraio (vedi
foto), a cura di Giampietro Farronato
e dell’Università. Nell’ambito del “Progetto SIDO”, dall’eloquente sottotitolo
“Aspettando l’Expo 2015”, è compresa
infatti non solo l’International Spring
Meeting di Torino, ma sono inclusi tutti
gli altri, numerosi, eventi di respiro sia
nazionale che internazionale in cui la
SIDO, una delle maggiori società scientifiche italiane (3400 aderenti), verrà
coinvolta fino all’anno prossimo.
Tra i momenti culminanti dell’International Spring Meeting del Lingotto,
è da annoverare la “Talents’ Factory”
che ha luogo in ambito precongressuale in Sala Lisbona giovedì 6. Si tratta di
una sessione di formazione sulle linee
guida per preparare una relazione congressuale di standard internazionale.
Aperta a tutti i soci SIDO è condotta da
S. Paganelli ed E. Barbato e coordinata
da S. Allegrini. Altro momento degno
di nota è la video conferenza in Sala
Cinquecento, il giorno dopo. Terminata
la cerimonia inaugurale, sono previsti
tre interventi sull’inizio del Trattamento ortodontico nelle malformazioni
cranio facciali (Meazzini), sugli Aspetti
della crescita cranio facciale (Franchi) e
in chiusura, sulla Genetica oro facciale
a una importante svolta (Caprioglio e
Meozzi). Nella terza giornata congressuale (sabato 8) infine due “associated
events”: il corso, in collaborazione con
Aidi, dedicato agli igienisti dentali in
Sala Madrid avente per tema “Il bambino al centro: l’interazione efficace nella
prevenzione della salute orale” e quello
rivolto agli Aso incentrato anch’esso sul
bambino nello studio odontoiatrico. In
particolare sul come saper comunicare con lui. Tornando al binomio Sido/
Expo e tenendo ben presente qual è la
principale mission della SIDO (ossia
“diffondere la cultura ortodontica in
Italia e altrove”), è intuibile il grande valore di comunicazione e di immagine
che deriverà all’Ortodonzia (e all’intera
Odontostomatologia) dall’inserimento del Congresso SIDO tra i grandi eventi di un’Esposizione Universale certamente “storica”, come quella del 2015.
SUPERVISORE SCIENTIFICO
Damaso Caprioglio
REDAZIONE
Chiara Siccardi
Ha collaborato Rottermaier - Servizi Letterari (TO)
GRAPHIC DESIGNER
Angiolina Puglia
REALIZZAZIONE
TU.E.OR. Srl - www.tueor.it
STAMPA
ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI)
PUBBLICITÀ
Tueor Srl
[[email protected]]
DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL
TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI
È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per
quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm
e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere
eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In
mancanza di dichiarazione contraria, qualunque
articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva
la facoltà di apportare modifiche, se necessario.
Non si assume responsabilità in merito a libri o
manoscritti non citati. Gli articoli non a firma
della Redazione rappresentano esclusivamente
l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità
per quanto riguarda informazioni commerciali
inerenti associazioni, aziende e mercati e per le
conseguenze derivanti da informazioni erronee.
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WEB ARTICLE
L’Intervista
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
3
Alla vigilia del Congresso nazionale, ecco la SIDO
vista dal suo presidente Claudio Lanteri
<< pagina<1
concreta del variegato fenomeno chiamato “ortodonzia”, a coglierne aspetti e sfumature meno noti, a comprendere meglio
cosa il mondo esterno si attende da noi.
Impegno in quali direzioni?
La società ha sempre fermamente creduto che l’obiettivo su
cui orientare i propri sforzi è il mondo dei giovani; una società che non dà spazio alle nuove leve non ha futuro. Nel mio
quotidiano, ho continue occasioni di contatto con ortodontisti che un tempo non avremmo esitato a definire “ di belle
speranze”, quelle che oggi invece vacillano, mentre è palpabile la preoccupazione dinanzi al futuro. Sentiamo il dovere
di progettare insieme un avvenire più promettente per loro,
chiamati a operare in un contesto globalizzato, sempre più
competitivo. È una sfida da vincere, investendo sulla qualità,
a partire da una formazione di livello internazionale, per arrivare alla razionalizzazione del lavoro quotidiano, reso più
efficiente da moderni principi di management, in modo da
intercettare in parte quel 50% circa che oggi non può permettersi cure ortodontiche.
Quindi, un supporto polivalente
Qualità, efficienza, comunicazione, formazione, management, aggiornamento continuo…, tutte tematiche cui non può
che essere sensibile un libero professionista come me, che vive
ogni giorno le sfide della customer satisfaction e della gestione
dello studio-azienda.
E per quanto attiene alla “qualità interna”?
Parlando dell’organizzazione e dei servizi non dimentichiamo che SIDO è una società certificata UNI EN ISO9001:2008.
La qualità sostanziale deve però essere resa nota all’esterno,
percepita dal grande pubblico ed evolvere in un vero e proprio
brand. Per rafforzare l’immagine, non puntiamo su campagne
mediatiche eclatanti, basta che il pubblico conosca meglio le
nostre attività e ne comprenda l’importanza. L’operato quotidiano ha importanti ricadute su molteplici individui e istituzioni: innanzitutto sui soci, che usufruiscono dei servizi SIDO,
e sui pazienti, che entrano nei nostri studi, per incontrare professionisti ben formati e aggiornati.
Con un denominatore comune, tuttavia…
La mia convinzione o, meglio, la mia certezza è che tutti i soci,
nessuno escluso, si riconoscano nell’amore sincero per la specialità e nel desiderio di migliorarsi per il bene dei pazienti. In
altri termini, si può ben percepire una solida unità di intenti
nella legittima diversità di orientamenti e aspettative, un possibile collante con cui cercar di ricostituire un’unità anche formale, a vantaggio di rappresentatività e rispettabilità a tutti
i livelli.
Può citare un altro carattere distintivo della SIDO?
Claudio Lanteri, presidente SIDO.
guatamente formato, occupa un punto di osservazione privilegiato e autorevole da cui intercettare precocemente molte
condizioni che, se invece trascurate o affrontate tardivamente,
possono produrre effetti negativi per la salute. Ben vengano
quindi relazioni interdisciplinari, dal livello istituzionale con le
società scientifiche più rappresentative fino ai contatti diretti
di ciascuno con gli specialisti delle varie branche operanti nel
territorio.
E con gli adulti?
Sul fronte dell’età matura, l'ortodontista sempre più spesso
interviene su pazienti con problemi complessi che richiedono
interventi multidisciplinari. Spesso la motivazione del paziente riguarda l’aspetto più evidente, l’alterazione estetica, ma
una cura deontologicamente corretta non può non tener conto della compromissione anatomo-funzionale sottostante che
richiede il recupero dei parametri neuromuscolari, articolari,
occlusali, parodontali e non solo estetici.
Altri destinatari, oltre i soci?
Due età, due sfide…
Con il diffondere il sapere scientifico riguardo ai temi della salute, le campagne di visite specialistiche gratuite, come il mese
della salute orale sponsorizzato da Colgate, la SIDO rende un
servizio utile anche alla comunità e allo Stato. Negli anni ha
anche saputo sviluppare relazioni costruttive con categorie
professionali vicine all’attività quotidiana quali igienisti dentali e odontotecnici, da tempo presenti con apposite sessioni
ai nostri congressi. Un filone promettente da incoraggiare e
implementare con altre tessere del mosaico. Come ad esempio,
con la logopedia, grande miniera di concetti e di operatività
preziose per i pazienti.
Gli opposti estremi dell’età precoce e dell’età
adulta con compromissioni complesse rappresentano per me gli aspetti più stimolanti
dell’ortodonzia, cui ho dedicato gran parte
del mio interesse professionale. Per questo riserverò un evento all’ortodonzia intercettiva
(o early treatment) e un altro mirato sull’ortodonzia.
E che cos’altro?
Se occorrono qualità ed efficienza per affrontare le sfide del
mercato con l’eccellenza clinica, c’ è anche bisogno di un profilo etico elevato, un impegno sociale e di molta umanità nei
rapporti con il paziente, come esige il giuramento di Ippocrate.
Queste le linee guida vincenti.
L’ortodonzia è ancora una specialità essenzialmente
rivolta all’infanzia?
L’ampiezza dei mezzi terapeutici e le vaste conoscenze scientifiche che li sostengono hanno permesso di superare la barriera
dell’età estendendo i benefici dell’ortodonzia a tutti verso gli
estremi opposti: da un lato un’età sempre più precoce e dall’altro pazienti con un’età sempre più avanzata.
Nel caso dei bambini, sempre, ovviamente, in
sinergia con il pediatra…
La salute, non solo orale, dei bambini e la collaborazione con
le altre figure mediche sono temi cari alla nostra tradizione
culturale. Quando giungono alla nostra osservazione i piccoli
pazienti sono da tempo seguiti dal pediatra, il quale, se adeClaudio Lanteri
Via Mameli 63 - 15033 Casale Monferrato (AL)
[email protected] - www.lanteri.org
Qualche altra sfida importante per la
SIDO?
Un’altra “ frontiera” estremamente impegnativa a cui dedichiamo il massimo dell’attenzione e delle energie, è il contesto internazionale in cui la società si muove da tempo con
autorevolezza e contributi significativi, non
solo culturali. Nostri soci sono ai vertici di società scientifiche internazionali o hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi world wide. Il
ruolo di guida culturale nel Mediterraneo, attraverso il MOIP, è un’opportunità da coltivare con il massimo impegno. Così come l’Expo
mondiale a Milano e l’EOS a Venezia (entrambe nel 2015), sono altre grandi occasioni per
estendere la visibilità e l’influenza della SIDO
in Europa e nel mondo.
È vero che l’ortodonzia ha molte anime?
All’interno della nostra società convivono diverse anime, rappresentative dei molti modi
di vivere la specialità: dalle aule universitarie agli ospedali, ai differenti tipi di servizio
pubblico fino agli innumerevoli studi privati,
organizzazione e collocazione. Diversità insanabili? Tutt’altro! Punti di osservazione così
diversi sono una ricchezza, un valore aggiunto
che contribuisce a maturare una visione più
Vorrei ancora ricordare la solidarietà, che la società alimenta
con iniziative e impegno, quotidianamente praticata con generosità e discrezione da moltissimi associati. È forse la nostra
virtù più nascosta e quindi più preziosa, da incentivare sempre più sia verso quei soci che dovessero incorrere in difficoltà,
sia sovvenendo ai bisogni di portatori di malocclusioni anche
molto gravi, ma in condizioni socio-economiche tali da non
consentire l’accesso alle cure.
C’è anche una SIDO al femminile?
Non ho dedicato finora una sola parola all’“altra componente”, non per disattenzione o mancanza di stima: le donne SIDO
non hanno bisogno di proclami di “pari opportunità” o “quote
rosa”, perché da sempre occupano ruoli significativi esclusivamente sulla base delle capacità e del merito personale. Abbiamo infatti due donne già elette alla guida della società nel
2016 e nel 2017.
Per concludere?
Nel ricordare il motto scelto dai padri fondatori per il GISO
(Gruppo Italiano Studi Ortodontici), la culla da cui nel 1968
nacque la SIDO, ossia «by uniting we stand, dividing we fall»,
chiudo con l’esortazione a far nostra, tutti insieme, una “cultura del sorriso” nella divulgazione del potenziale della nostra
specialità e, anche e soprattutto, nei rapporti tra noi tutti.
4
WEB ARTICLE
Ortho Professione
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
L’odontoiatra può svolgere l’attività
radiodiagnostica complementare
In seguito all’esposto a diversi enti pubblici e redazioni giornalistiche da parte dell’Associazione difesa professione radiologica
sull’esercizio abusivo dell’attività radiografica della comunità medica ed odontoiatrica non specialista in radiodiagnostica, si è verificata la significativa reazione di ANDI, SUSO, AIO. Ribadiscono
con forza che l’odontoiatra può legittimamente utilizzare gli apparecchi radiografici indispensabili all’esercizio delle prestazioni
radiografiche complementari alla
professione, per una maggior tutela della salute dei pazienti. Secondo
le normative vigenti (art. 2, comma
1, lett. b del D.Lgs n. 187/2000) l’odontoiatra, definito secondo l’art.
2, comma 2, art. 7 comma 4 come
«specialista in radiologia per l’attività complementare» può svolgere
l’attività diagnostica complementare alla propria prestazione. Il Ministero del Lavoro nel 2005 ribadisce
che può avere in studio e utilizzare
gli ortopantomografi. Il Ministro
del Lavoro attraverso una nota della
Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, ha chiarito
che per determinare e utilizzare l’apparecchio radiografico per
ortopantomografia siano sufficienti i titoli per l’esercizio della
professione (23 settembre 2005). Il Ministero delle Salute nel 2010
(GU n. 124 del 29 maggio 2010) ha pubblicato le raccomandazioni
sul corretto impiego delle TC volumetriche Cone Beam 3D, prevedendo che siano funzionali e complementari all’esercizio delle
prestazioni odontoiatriche. Non esiste legge che imponga autorizzazioni specifiche per l’installazione di apparecchi radiodiagno-
stici negli studi odontoiatrici, che si avvalgono dell’esperto qualificato, e dell’esperto in fisica medica per la valutazione della dose
da somministrare al paziente nel programma di garanzia della
qualità. L’odontoiatra non necessita delle consulenze di un medico specialista radiologo, essendone il responsabile ed esercente
delle apparecchiature radiologiche, ed inoltre abilitato a svolgere
l’indagine clinica. Le esposizioni alle radiazioni ionizzanti devono
essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile, compatibilmente con le esigenze diagnostiche odontoiatriche
e giustificate dai vantaggi terapeutici derivanti per il soggetto
esposto. Nell’utilizzo di apparecchiature TC volumetriche Cone
Beam in attività radiodiagnostiche complementari per svolgere
specifici interventi strumentali propri della disciplina specialistica del medico o dell’odontoiatra, non possono essere effettuati
esami per conto di altri sanitari, pubblici o privati, né esser redatti
Umberto
Garagiola
o rilasciati referti radiologici, risultando l’uso delle apparecchiature radiodiagnostiche in via complementare essere ammesso
per le sole condizioni ex D Legisl. 187/2000. Risultano ammesse,
in attività radiodiagnostiche complementari, solo le pratiche che
per la caratteristica di poter costituire un ausilio diretto e immediato per lo specialista, presentino i requisiti funzionali e temporali di risultare «contestuali» (il giorno della prestazione o quello
prossimo), «integrate» (verso il miglioramento delle prestazioni)
e «indilazionabili» (a vantaggio del paziente) rispetto allo svolgimento di specifici interventi strumentali propri della specialità.
L’utilizzo delle apparecchiature TC volumetriche Cone Beam deve
prevedere: piena giustificazione dell’esame; preventiva acquisizione del consenso informato scritto; adeguata archiviazione e
conservazione cartacea e/o informatica del consenso informato
e di tutte le immagini per almeno 5 anni; registrazione e archiviazione su apposito registro, anche su supporto informatico, di
tutti gli esami eseguiti; verifica periodica (biennale) della dose
somministrata e qualità delle immagini, avvalendosi di un esperto di fisica medica nell’ambito del programma di garanzia della
qualità; deve essere effettuata una formazione specifica nell’utilizzo della tecnologia nell’ambito dell’aggiornamento quinquennale; comunicare all’ASL competente per territorio la detenzione
dell’apparecchio radiografico; pagare il premio INAIL. Il nuovo
regime giuridico si ispira a concetti della filosofia internazionale in materia di radioprotezione che, partendo dalla conoscenza
dei pericoli connessi all’esposizione a radiazioni ionizzanti, permettono di utilizzare tali agenti solo se il beneficio derivante sia
dimostrabile e le esposizioni limitate al minimo tecnicamente
possibile ottimizzando gli impianti e tecniche. (European Commission Radiation Protection n. 172, 2012).
Umberto Garagiola
PREMIAZIONE 2014
“L’articolo scientifico più letto”
Premia l’articolo:
consulta gratuitamente la sezione
Clinical > articoli scientifici
Ogni mese verrà annunciato
l’articolo scientifico più cliccato sulla
piattaforma italiana Dental Tribune
del sito www.dental-tribune.com
Il vincitore di febbraio 2014
Cellule staminali
in odontoiatria implantare
Autore: A.A. Pelegrine
http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/implantology/
A fine anno la consegna dei premi
...seguici per scoprire i vincitori e partecipare all’evento
WEB ARTICLE
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Ortho Advanced
5
Ortodonzia 3.0
Matteo
Beretta
Il clinico esperto è molto più che un bravo ortodontista
La filosofia
Negli ultimi anni il mondo della
medicina e, quindi, anche dell’ortodonzia è radicalmente cambiato.
Tutto si è modificato nella forma e
nella sostanza. Sono avvenute profonde trasformazioni nelle procedure, nei processi e nei rapporti con
il paziente, che sotto alcuni aspetti
oggi si è trasformato in “cliente”,
diventando in un certo qual modo
un target di mercato. È cambiato il
modo di comunicare con il paziente, di proporre le varie tipologie di
servizi che l’ortodonzia è in grado
di offrire, anche grazie a un accesso
facilitato alle tecnologie disponibili.
Più che in passato le prestazioni professionali non possono essere erogate senza che vi sia una sempre più
stretta collaborazione tra medico e
paziente, per quanto riguarda sia la
condivisione degli obiettivi di terapia sia le modalità per il raggiungimento degli stessi e non solo per la
gestione dei casi più complessi.
La corresponsabilizzazione del paziente/cliente parte innanzitutto
dalla comprensione da parte dell’ortodontista delle sue esigenze, aspettative e necessità, che potranno così
tradursi, dopo un adeguato inquadramento e analisi del problema, in
un piano di cura quanto più aderente, se possibile, ai bisogni espressi
inizialmente e a quelli successivamente evidenziati. Fino a pochi
anni fa valeva quella che potremmo
chiamare la “regola del monologo”.
Tanto per intenderci, quella dove il
medico con un messaggio unidirezionale diceva al paziente a quale
trattamento si sarebbe dovuto sottoporre dato il suo problema, senza
minimamente preoccuparsi della
sua risposta. Era appunto un monologo, in cui il medico parlava e il
paziente ascoltava. Il paziente era
comunque e sempre disponibile ad
ascoltare secondo lo schema di una
comunicazione unidirezionale. Ma
ai pazienti non è più sufficiente un
approccio di questo tipo.
Se aggiungiamo quelli che erano, e
ancora oggi restano in qualche caso,
gli strumenti tradizionali di diagnosi e comunicazione in ortodonzia,
ovvero le radiografie tradizionali su
fogli di acetato, i tracciati cefalometrici fatti a mano libera, i modelli
in gesso, il set-up in laboratorio e lo
sviluppo e stampa di fotografie, potremmo definire questa ortodonzia,
prendendo in prestito la terminologia informatica, come “ortodonzia
1.0”. Grazie all’innovazione tecnologica è nata successivamente la possibilità di sfruttare nuove modalità
di dare informazioni al paziente,
che non è più disposto a fare l’applauso al monologo, accettando
incondizionatamente il piano di
cura ma richiede un dialogo. Chi ha
capito l’importanza di questa evoluzione, adattandosi alle necessità
diverse dei pazienti, ha iniziato ad
applicare la “regola del dialogo”.
Questo è stato reso possibile e più
semplice dall’utilizzo di strumenti
derivanti dall’ICT (information and
communication technology) ovvero: un complesso di scienze, metodologie, criteri, tecniche e strumenti, atti a potenziare le attività
relative alla raccolta, trasmissione
ed elaborazione dei dati, alla creazione di informazioni e di conoscenza, all’assunzione di decisioni
ecc.
L’utilizzo della tecnologia computerizzata per diagnosi, pianificazione
del trattamento e una comunicazione più efficace al paziente del piano
di cura, oggi è la realtà. Non si tratta
più, quindi, di una comunicazione monodirezionale, ma a due vie,
mettendo il paziente nelle condizioni di capire più facilmente cosa gli
stiamo proponendo (con immagini
e video proiettati su schermi, computer portatili o tablet di ultima generazione) e di darci dei feedback, a
cui potrà seguire un nuovo messaggio e una nuova risposta, per una
comprensione più consapevole da
parte sua.
Il completamento di questa mutazione tecnologica dell’ortodonzia è
passato attraverso la progettazione
virtuale e la produzione computer
guidata di apparecchiature, fisse e
rimovibili, e/o sistemi di applicazione. Il mondo del virtuale che si trasforma in reale, quello della tecnologia al servizio del dialogo e di una
maggior sintonia con il paziente,
possiamo definirla “ortodonzia 2.0”.
In informatica si indica come web
2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un
elevato livello di interazione tra il
sito web e l’utente, come i blog, i
forum, le chat, le piattaforme di
condivisione di media e i social
network, in contrapposizione al
cosiddetto web statico o web 1.0.
Il web 2.0 costituisce anzitutto un
approccio filosofico alla rete, che
ne connota la dimensione sociale,
della condivisione, rispetto alla
mera fruizione.
L’evoluzione è oggi
Philip Kotler, guru mondiale della
comunicazione, molto attento a
tutti i mutamenti del sistema macroeconomico e delle interazioni
con la società, considera sorpassato
il 2.0 e ha iniziato a parlare di un
ulteriore cambiamento: «Il comportamento e i valori delle imprese sono sempre più sotto la lente
dell’opinione pubblica, questo fa sì
che i consumatori possano scambiarsi con grande facilità opinioni
su aziende, prodotti, marche e discutere tra loro delle performance
funzionali e sociali.
La nuova generazione di consumatori è molto più attenta ai problemi
e alle preoccupazioni di natura sociale. È dunque ora di cambiare! Le
imprese devono reinventarsi e ab-
bandonare il più rapidamente possibile le prassi dei vecchi e confortevoli sistemi di comunicazione e
promozione, per avventurarsi nel
mondo del 3.0».
Il web 3.0, o semantico, è quello che
risponde a domande complesse
con maggior attenzione alle esigenze personali.
Leggendo le linee guida approvate
recentemente dalla FnomCeo relativamente all’ICT, emerge come il
medico, nell’uso di questi strumenti informatici e tecnologici debba attenersi a determinate precauzioni e
prescrizioni, nonché avvalersi delle
innovazioni disponibili nell’interesse del paziente e per il progresso
della medicina.
Nel box seguente citiamo alcuni
dei punti salienti di questo documento.
Estratto linee guida FnomCeo
sulle ICT
–
–
–
Ogni utilizzo per qualsiasi fine
degli strumenti dell’ICT dovrà
tener conto della proporzionalità, necessità e sicurezza degli
interventi, nonché dell’eticità
delle prestazioni e della deontologia dei comportamenti, al
fine di conseguire la massima
appropriatezza clinica e gestionale.
Il medico dovrà favorire l’uso
delle tecnologie ICT al fine della gestione della complessità
propria della medicina moderna, della attuazione dei criteri
della medicina sistemica e della “precision medicine” e per il
miglioramento degli strumenti di prevenzione individuale e
collettiva.
L’uso delle tecnologie ICT è volto al miglioramento dei processi di comunicazione interprofessionale, alla più idonea
gestione dei percorsi diagnostici, terapeutico assistenziali e
al miglioramento della comunicazione con e per i cittadini.
Il medico dovrà avvalersi delle tecnologie ICT per il miglioramento dei
processi di apprendimento anche
utilizzando sistemi di simulazione
per la diminuzione degli errori medici e per la sicurezza del paziente.
Tutto ciò si sposa con quelli che possono essere considerati gli obiettivi
o la mission di una nuova odontoiatria, l’odontoiatria digitale e quindi
dell’ortodonzia digitale:
– maggior precisione diagnostica;
– standardizzazione delle procedure terapeutiche;
– eliminazione dei gap tra le diverse capacità degli operatori;
– utilizzo di soli materiali biocompatibili, estetici, di sintesi, biologicamente sicuri e privi di possibili conseguenze negative per la
salute dell’uomo;
– compatibilità dei materiali con
esami strumentali che il paziente potrà eseguire in futuro o a
cui periodicamente si sta sottoponendo.
Prima di pensare a tutto ciò, già in
occasione del primo incontro con
il paziente, è importante innanzitutto ascoltarlo, sentire i suoi problemi, magari la sua storia clinica
pregressa, percepire le sue emozioni a riguardo, quando ci chiede di
aiutarlo, di dargli delle risposte.
Fondamentale è annotare, anche in
maniera sintetica, tutte queste informazioni, che saranno utilissime
per formulare una corretta diagnosi e un piano terapeutico “cuciti su
misura”.
La visita e l’inquadramento diagnostico del paziente dovrebbero, quindi, procedere con una preliminare
valutazione clinica, senza buttarsi a
capofitto nel cavo orale ma con un
approccio più globale, mettendo al
centro delle nostre attenzioni il paziente e non i suoi denti o l’apparecchio che potremmo applicargli.
«Una recente ricerca rivela che i pazienti italiani non sono soddisfatti
del rapporto con il proprio medico.
Il medico ha fretta, si dirige subito
verso la ricerca della malattia per
fornire la cura, dimenticando che si
trova di fronte a una persona».
La necessità odierna di individualizzare sempre più la soluzione terapeutica da proporre ai pazienti,
che tenga conto non solo di esigenze
cliniche oggettive ma anche e soprattutto soggettive, correlate a sicurezza, assoluta biocompatibilità,
estetica e, non ultimo, ai costi, non
può non considerare le recenti innovazioni tecnologiche digitali.
L’utilizzo di metodiche digitali in
odontoiatria e quindi anche in ortodonzia, dall’acquisizione dei dati
mediante TC Cone Beam o scanner
intraorali, alla progettazione tridimensionale e produzione di protesi
e dispositivi ortodontici CAD/CAM
può consentire, oltre che una maggior precisione diagnostica, una
miglior standardizzazione e precisione delle procedure cliniche,
nonché una riduzione dei tempi di
lavorazione e applicazione, a vantaggio anche di una diminuzione
dei costi fi nali.
L’ortodonzia digitale si deve porre
l’obiettivo di eliminare le problematiche o i limiti di un approccio tradizionale, ancora troppo operatore
dipendente, a partire dalla diagnosi,
passando per la progettazione e la
produzione individualizzata (custom made) per il paziente, fino ad
arrivare all’applicazione clinica del
prodotto finito, dopo un adeguato
controllo di qualità, sfruttando il
massimo della tecnologia oggi disponibile nel settore odontoiatrico.
Compatibilità con esami
strumentali
Si può iniziare da qui, andando indietro di qualche anno e leggendo il
lavoro di John F. Shenck, The role of
magnetic susceptibility in magnetic
resonance imaging: MRI magnetic
compatibility of the first and second
kinds, pubblicato nel 1996 sulla rivista della American Association of
Physicists in Medicine, che analizza
la suscettibilità magnetica di alcuni
materiali utilizzati in medicina e
chirurgia, valutandone la compatibilità con la RMN (Fig. 1).
>< pagina<6
Fig. 1 - Diagramma di compatibilità con la RMN: la Zirconia, cerchiata in rosso, si comporta all'incirca come i tessuti molli.
6
Ortho Advanced
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
<< pagina 5
Nella tabella originale viene evidenziato come la Zirconia (ZrO2) stia
nella regione di compatibilità con la
RMN. Questo significa che tale materiale, che è un metallo bianco, non
crea fenomeni di magnetismo che
possono interferire con il buon esito
e accuratezza diagnostica di questo
esame. Da un lavoro successivo, del
2006, pubblicato da T.M. J. Harris sul
Journal of Orthodontics, dal titolo The
benefits of aesthetic orthodontic brackets in patients requiring multiple
MRI scanning, vengono evidenziati
i benefici di utilizzare apparecchiature ortodontiche fisse estetiche in
pazienti che, a causa di patologie
interessanti il distretto testa e collo,
devono sottoporsi routinariamente
a RMN (compresa la rimozione temporanea degli archi in acciaio prima
dell’esame), al fine di non incorrere
in distorsioni, distacchi o movimenti
dell’apparecchiatura stessa causati
dai metalli tradizionali utilizzati, che
possono risultare pericolosi, potendosi creare anche correnti elettriche
e surriscaldamento dei tessuti, oltre
ad artefatti di immagine, che possono inficiare l’esito dell’esame (Figg.
2a, 2b). In questo studio si raccomanda, inoltre, di controllare che i retainer fissi siano ben cementati prima
della RMN, mentre viene evidenziato
come gli archi in nichel titanio non
Fig. 2a - RMN del complesso naso
etomoidale in un bambino di 13 anni.
Fig. 3 - Apparecchiatura fissa linguale con bracket autoleganti in Zirconia colore A2.
Fig. 2b - RMN a distanza dello stesso
paziente con apparecchiatura
ortodontica fissa in acciaio.
siano da considerare ferromagnetici.
Partendo da queste considerazioni
e analizzando la frequente richiesta
da parte dei radiologi di rimuovere apparecchiature ortodontiche o
contenzioni fisse in pazienti che per
motivi accertati di salute (patologie
Fig. 4 - Contenzione fissa mediante mini pad autoleganti in Zirconia e arco in
Nichel-Titanio.
come la sclerosi multipla) o in urgenza (per esempio in caso di traumi o incidenti) si devono sottoporre a RMN, è nata, dagli studi e dalle
analisi del gruppo di lavoro diretto
dal prof. Aldo Macchi, nell’ambito
dell’attività di ricerca del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Mor-
fologiche dell’Università dell’Insubria a Varese, una nuova famiglia di
apparecchiature ortodontiche fisse
costruite in Zirconia. La Zirconia è un
metallo bianco e resistente con cui si
possono costruire mediante fresatura con tecnologia CAD/CAM, non
solo protesi ma, oggi, anche bracket
per apparecchi ortodontici e sistemi
di contenzione fissa (anche di colore
customizzato), che non interferiscono con la risonanza magnetica nucleare e la cui estetica è un benefit
aggiuntivo non primario.
Nell’evoluzione oltre il 2.0 (ovvero
l’utilizzo della tecnologia per diagnosi, pianificazione di trattamento,
progettazione e produzione di apparecchiature) entrano ora in gioco le
necessità di trasmettere nuovi valori, come l’etica, la biocompatibilità
e la sostenibilità di un trattamento,
con le implicazioni relative che ne
conseguono e che vanno ad aggiungersi alle specifiche caratteristiche
tecniche dei prodotti e alla qualità
delle prestazioni. In sostanza una
continua e costante evoluzione con
sempre più attenzione alla persona
nella sua globalità, perché non esiste
quasi più una e una sola giusta terapia, ma una terapia ortodontica che
«deve trovare un accordo con la vita
del paziente nella sua complessità e
per le sue priorità: Ortodonzia 3.0».
Matteo Beretta
Ortho Storia
Alle origini dell’Ortodonzia
Giorgio Maj e il suo maestro Edmondo Muzj
Giorgio Maj nacque a Bologna il
28 aprile del 1916.
Si iscrisse alla Facoltà di Medicina
de l l ’ Un iver sit à
della sua città natale nel 1934, laureandosi poi nel
1940. Fin dal terzo anno di corso
aveva iniziato la
Giorgio Maj (1916-1988).
frequenza presso
la locale Clinica
odontoiatrica, diretta allora da Arturo Beretta
(1876-1941). Sotto la guida di Beretta, Maj decise
di dedicarsi all’ortodonzia, branca odontostomatologica allora emergente, di cui era attivo
presso la Clinica un reparto, diretto all’epoca da
Edmondo Muzj (1894-1995), del quale Maj fu uno
dei primi allievi.
Conseguita la libera docenza in Clinica odontoiatrica nel 1948, Giorgio Maj occupò, nel corso del tempo, incarichi prestigiosi. Fu direttore
incaricato della Clinica odontoiatrica dell’Università di Modena; primario del reparto di ortognatodontonzia dell’Istituto per le malattie
della bocca A. Beretta di Bologna; direttore sanitario incaricato dell’Istituto per le malattie
della bocca A. Beretta di Bologna; insegnante
di Ortopedia dento-maxillofacciale nella Scuola di specializzazione in odontostomatologia
dell’Università di Bologna; past president della
European Orthodontic Society e della Société
Française d’Orthopédie Dento-Faciale; titolare
dell’insegnamento di Ortognatodonzia presso
il corso di laurea in Odontoiatria dell’Università
di Ferrara.
Nel 1946, il 9 luglio, Muzj e Maj fondarono la
SIDO (Società Italiana di Ortognatodonzia). Sotto la presidenza di Muzj, si tenne a Roma, il 22
ottobre dello stesso anno, il primo Congresso
nazionale.
Negli anni Cinquanta, furono fra i primi a compiere in Italia studi sulla terapia miofunzionale,
che valutarono molto positivamente. Scriveva
infatti Maj nel suo volume Elementi di ortognatodonzia (Bologna, 1958): «La ginnastica muscolare occupa un posto di rilievo nella terapia ortognatodontica e rappresenta un complemento
molto efficace della terapia ortopedica a mezzo
di apparecchi, specialmente di quella mediante
attivatori» (citato in A. Levrini, L. Favero, I maestri dell’Ortodonzia funzionale, Quintessenza,
Milano, 2003).
Sostenne successivamente, presentando un gran
numero di casi clinici, di aver ottenuto grande
vantaggio terapeutico associando esercizi volontari dei muscoli protrusori della mandibola utilizzando attivatori in casi di II classe, in pazienti
che presentavano mandibola corta o retrusa;
esercizi fondamentali nel vincere i difetti di questo tipo di dismorfosi, cioè pigrizia, torpore muscolare e atteggiamento ipodinamico.
Grande merito della Scuola ortodontica di Bologna fu aver dato molto risalto alle disgnazie,
inquadrandole da un punto di vista diagnostico,
eziopatogenetico e classificatorio, introducendo nel contempo varie tecniche di terapia fissa,
quali l’Edgewise.
Paolo
Zampetti
Il pensiero di un suo allievo
Interessante riportare di seguito una testimonianza di uno dei suoi allievi, Nerio Pantaleoni,
che ha recentemente ricordato la figura del maestro in un congresso della SISOS (Società Italiana
di Storia dell’Odontostomatologia):
«All’inizio degli anni Sessanta iniziai a collaborare come ortodontotecnico nel reparto di ortognatodonzia dell’Istituto clinico per le malattie
della bocca Arturo Beretta, in via San Vitale 50 a
Bologna, del quale era direttore il prof. Giorgio
Maj, gran conoscitore della Scuola costituzionalistica italiana e allievo del prof. Edmondo Muzj
[dove era anche allievo Damaso Caprioglio, nda].
Maj stava in quel periodo dedicandosi a un lavoro di ricerca innovativa nell’ambito della specialità ortognatodontica. In particolare, stava rivedendo i tradizionali indirizzi diagnostici (alla
base dei quali rimangono le cosiddette “regole di
normalità” elaborate tra il 1920 e il 1935) alla luce
degli studi compiuti nel frattempo sia in Europa
sia negli Stati Uniti. La grande affluenza di pazienti all’interno del reparto, che per alcuni periodi è stata calcolata intorno ai cento pazienti al
giorno, consentiva l’osservazione di una varietà
di casi eccezionale in termini sia numerici sia
qualitativi.
Il problema delle dismorfosi in senso verticale
della parte inferiore della faccia permaneva e la
domanda che mi ponevo era la stessa: “Quale è
la normalità individuale? A che ci serve l’arte?”.
Maj, allievo di Muzj, interruppe i rapporti con
il suo maestro negli anni Cinquanta, e non so
quale sia stato il motivo. So solo che quando gli
scriveva, Muzj non rispondeva.
Così quando aveva bisogno di chiarimenti da
lui, mi dettava le domande e io le inviavo personalmente a Muzj che, con grande puntualità,
rispondeva complimentandosi spesso con me
per le domande “intelligenti e ben formulate”.
Consegnavo al prof. Maj la corrispondenza e
una volta mi disse amareggiato: “Questi complimenti e belle parole a me non li ha mai detti”, e
confidenzialmente: “Muzj resta nel mio ricordo
ai confini del mito e gli anni che trascorsi accanto a lui sono stati i più esaltanti della mia vita.
Ma solo oggi che l’esperienza mi ha insegnato a
discernere ciò che veramente vale da ciò che è
transitorio e fittizio, sono in grado di apprezzare
appieno la sua profondità di intuizione e la grandezza della sua opera”. “Professore” cercando di
tirargli su il morale “cambi l’intestazione della
lettera, faccia una riga sul mio nome e metta il
suo; le domande le ha formulate lei e i complimenti sono suoi”. Maj scuotendo la testa cambiava espressione trasformando la sua tristezza,
quasi in un sorriso» (N. Pantaleoni, Muzj, Maj ed
io, in Atti IX Congresso nazionale della SISOS, Saronno 2006, a cura di Paolo Zampetti, pp. 22-38,
Pavia, 2006).
Autore di 118 pubblicazioni scientifiche e di
vari trattati, fra cui spicca il Manuale di Ortodonzia, in tre volumi, famoso per il rigore
metodologico e per l’indagine scientifica dovuta a una capillare analisi dei casi clinici, Maj
morì all’improvviso a Santa Margherita Ligure (GE) il 27 luglio 1988.
Paolo Zampetti, Damaso Caprioglio
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Notizie dalle Aziende
Lìberati dalla recidiva
con gli attivatori plurifunzionali
Quante volte vi è capitato di vedere
un magnifico lavoro ortodontico,
vanificato dalla comparsa della recidiva?
Per anni abbiamo creato, forzando i
denti e i mascellari, bocche dai denti
perfettamente allineati e straordinarie guide canine!
Per questo scopo abbiamo usato sistemi terapeutici di tutti i generi,
dai più tradizionali ai più sofisticati: trazioni, maschere, forze leggere, senza frizione, senza estrazioni,
senza brackets!
Eppure la stabilità della terapia rimane un miraggio.
Questa vuole essere una provocazione, ma bisogna riconoscere che
il senso di frustrazione provato nel
vedere il proprio lavoro vanificato
dalla recidiva è veramente grande.
Purtroppo però questo problema,
che tocca da vicino tanti professionisti preparati e attenti alla salute
dei loro pazienti, con i sistemi che
conosciamo non trova ancora rimedi validi.
Infatti, le soluzioni ortodontiche
usate fino a oggi prevedono l’applicazione di forze rigide direttamente sui denti e/o sui mascellari con
l’obiettivo di correggere, forzando,
la loro posizione, senza tener conto
dello squilibrio funzionale associato.
Questa visione strutturale della bocca è stata oggi rivista e integrata con
nuovi concetti legati alla relazione
tra forma e funzione: la funzione
crea la forma e la forma modifica
la funzione, dunque l’enunciazione
di questa relazione fondamentale
ci ha permesso di affermare senza
dubbio che la bocca viene modellata
nella sua forma dalle funzioni neurovegetative.
Ecco allora la valida soluzione alla
recidiva che arriva dalla Francia
dove si applicano, da tempo, apparecchi ortodontici morbidi che
permettono al paziente, di lavorare
sulle funzioni neurovegetative perturbate (respirazione, deglutizione,
masticazione, equilibrio muscolare), le vere cause della malocclusione, recuperando naturalmente la
corretta forma dei mascellari.
Parliamo degli Attivatori PluriFunzionali o APF che esistono in tre materiali diversi: caucciù, elastomero e
staminalene.
L’efficacia degli APF risiede nella
loro forma ma anche nel materiale
con cui sono fatti, che riunisce l’elasticità, la tonicità, la morbidezza e il
comfort.
Gli Attivatori ci permettono di:
– risolvere la classe scheletrica riscontrata;
– espandere e modificare la forma
dei mascellari squadrandoli;
– posizionare la lingua verso lo
spot;
– centrare la mandibola;
– lavorare sulla respirazione nasa-
le, equilibrando la contrazione dei muscoli del viso e del collo.
È questo che porta, spontaneamente, a un aggiustamento della
posizione dei denti e quindi della forma della bocca. Modificando
la funzione si agisce sulla forma, modificando la forma si agisce
sulla funzione: questa reciprocità è la sola garanzia del successo e
della stabilità del risultato nel tempo.
7
8
Clinica & Pratica
WEB ARTICLE
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Il controllo del torque degli incisivi superiori
con Invisalign®: un case report
T. Castroflorio*, F. Garino**, G. Frongia**, A. Lazzaro**, C. Debernardi*
*Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze chirurgiche, Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia.
**Libero professionista in Torino.
Abstract
•
•
•
•
•
Obiettivi: il caso clinico presentato permette di illustrare le potenzialità offerte dalla sistematica Invisalign® per il controllo del torque degli incisivi superiori per mezzo dei Power Ridge™.
Materiali e metodi: nel caso clinico presentato, l’inclinazione corono-radicolare sul piano sagittale degli incisivi superiori è stata corretta di circa 10° con il solo ausilio degli allineatori trasparenti. I modelli in gesso iniziali e finali sono stati sottoposti a scansione 3D (software Dental Wings 7.0, Dental Wings Inc., Montreal, Canada) e sulle riproduzioni così ottenute è stata eseguita
la misurazione dell’inclinazione degli incisivi superiori sul piano sagittale (software Rhinoceros, McNeel and Associates, Seattle, Usa). La stessa misurazione è stata eseguita sui modelli del
ClinCheck™ corrispondenti al modello iniziale e al modello finale.
Risultati: i dati ottenuti dalle due misurazioni sono stati confrontati evidenziando un’eccellente sovrapponibilità.
Conclusioni: questo lavoro permette di evidenziare, l’affidabilità del ClinCheck™ e l’efficacia dei Power Ridge™ per il controllo del torque degli incisivi superiori con la sistematica Invisalign®.
Parole chiave: torque, allineatori trasparenti, invisalign, power ridge.
Introduzione
La sistematica ortodontica Invisalign® è stata introdotta nella pratica
clinica alla fine degli anni Novanta,
sebbene Kesling già nel 19451 avesse
prospettato la possibilità di muovere
i denti con apparecchi termoplastici.
Nel suo libro Contemporary Orthodontics, Profitt2 definì l’apparecchio
ortodontico ideale per il trattamento
dei pazienti adulti e, quindi, per tutti
i pazienti ortodontici. Tale apparecchio dovrebbe presentare le seguenti
caratteristiche:
1) non dovrebbe interferire con la
funzione;
2) non dovrebbe ledere i tessuti orali e non dovrebbe interferire con
le possibilità di mantenere una
buona igiene;
3) dovrebbe essere il meno invasivo
possibile, ma sufficientemente
forte da sopportare le forze masticatorie e un ragionevole abuso
da parte del paziente;
4) dovrebbe essere ritentivo in
modo tale da poter essere mantenuto in sede senza alcuna difficoltà;
5) dovrebbe essere in grado di esercitare una forza appropriata e
controllata nella corretta direzione e rilasciare tale forza il più
a lungo possibile tra un appuntamento di controllo e l’altro;
6) dovrebbe permettere il controllo
dell’ancoraggio, così che possano
essere minimizzati i movimenti
non desiderati.
In apparenza, il trattamento con allineatori trasparenti sembra soddisfare tutti questi criteri, in realtà alcuni
limiti biomeccanici non sono ancora
stati superati.
I vantaggi e i limiti di questo tipo di
apparecchiature nella correzione di
diverse malocclusioni sono stati descritti da diversi autori3-9.
In aggiunta agli studi clinici sopra
riportati, il complesso sistema di
forze gestito da queste apparecchiature è stato descritto da Paquette10
e da Tuong e Tricca11. In particolare,
essendo noto che l’applicazione di
due forze di uguale entità ma con
direzione opposta, su un qualsiasi
oggetto, sia in grado di determinare un momento di rotazione puro,
Paquette10 teorizzò un modello in
cui l’inclinazione corono-radicolare
dell’incisivo superiore potesse essere controllata tramite l’ausilio di
allineatori e mediante l’applicazione
di una coppia di forze, agenti l’una
sulla faccia vestibolare dell’incisivo
superiore al suo limite gengivale,
e l’altra sulla faccia palatina al suo
limite incisale. La forza rilasciata
dall’allineatore alcune ore dopo la
consegna è di circa 40 g10: questo
significa che, allo scopo di ottenere
il controllo del movimento linguale
della radice dell’incisivo superiore, è
necessario un movimento maggiore
di 400 g-mm (F/M ratio < 10).
Proprio per soddisfare questo modello biomeccanico, Align Technology ha introdotto opportune varianti morfologiche degli allineatori
in grado di controllare la direzione
e l’entità della forza applicata per
l’inclinazione corono-radicolare degli incisivi superiori e inferiori. Tali
varianti morfologiche sono denominate Power Ridge™: loro peculiarità
è quella di permettere il manteni-
mento di un intimo contatto tra la
superficie vestibolare dell’incisivo e
l’allineatore nella regione di minor
resistenza e di maggiore elasticità
dell’allineatore, ovvero la regione
prossima al margine libero. Un recente studio12 ha dimostrato come
differenti allineatori termostampati
(Ideal Clear®, Erkodur®, Biolon®) non
siano in grado di determinare il controllo dell’inclinazione corono-radicolare dell’incisivo centrale superiore in vitro, con conseguenti ricadute
sull’applicabilità clinica di tali allineatori, proprio per la mancanza di
un intimo contatto tra l’allineatore
e la superficie vestibolare del dente
in prossimità del margine gengivale
vestibolare.
La mancanza di questo contatto determina movimenti indesiderati, in
particolare il cosiddetto “water melon seed effect”, riferito a un’inattesa
intrusione determinata da una forza,
misurata in vitro da Hanh e collaboratori12, causata da una distorsione
dell’allineatore13. Il caso clinico presentato ha lo scopo di mostrare l’efficacia dei Power Ridge™ nel controllo
del torque degli incisivi superiori.
Materiali e metodi
Il paziente L.S. di anni 15 è giunto alla
nostra osservazione in data 3 dicembre 2009 con deep-bite dentale di
cui lamenta l’aspetto.
L’anamnesi rivela un buono stato di
salute. Non si rilevano patologie famigliari o soggettive degne di nota.
All’ispezione clinica non si repertano anomalie morfologiche a carico
del viso e del cranio (Fig. 1). L’analisi
del profilo dei tessuti molli mostra
un profilo concavo. Il labbro superiore e quello inferiore non intercettano il piano estetico. All’ispezione del
cavo orale, si reperta morso profondo con copertura degli incisivi infe-
riori da parte degli incisivi superiori
di circa 6 mm con mesioversione
dell’incisivo centrale, dell’incisivo
laterale e del canino superiori di destra. Gli incisivi centrali superiori si
presentano inoltre retroinclinati. È
presente un modesto affollamento
a livello degli incisivi inferiori con
I classe molare e canina bilaterale.
Gli elementi dentari presentano difetti dello smalto di modesta entità.
L’analisi dei modelli in gesso ha confermato quanto evidenziato dall’esame clinico e ha permesso di rilevare
una carenza di spazio di circa 3 mm
all’arcata superiore e di circa 0,3 mm
all’arcata inferiore. L’esame ortopantomografico (Fig. 2) permette di
visualizzare l’avvenuta eruzione in
arcata di tutti gli elementi dentali
con l’eccezione degli ottavi superiori
e inferiori ancora inclusi.
>< pagina<9
Clinica & Pratica
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
i concetti di misurazione delle inclinazioni dentali presentate da Ferrario e
collaboratori15 allo scopo di misurare il
torque di 1.1 sul modello iniziale e sul
modello finale (Fig. 8). La stessa procedura è stata applicata per eseguire le
medesime misurazioni sul modello
virtuale iniziale e finale del clincheck
(Fig. 9). I risultati ottenuti permettono
di apprezzare la predicibilità del clincheck in merito al controllo del torque
degli incisivi superiori e l’efficacia dei
Power Ridge nel determinare il movimento richiesto con una correzione,
in questo caso, di circa 10°. Consideran-
9
do le difficoltà di controllo del torque
degli incisivi superiori con la tecnica
straight-wire riportate in letteratura
(si veda, ad esempio, Profitt16), a causa del gioco tra arco e slot del bracket,
Invisalign può rappresentare, di per
sé o in associazione con le tecniche di
ortodonzia fissa, un utile ausilio terapeutico in tutti quei casi in cui un preciso controllo di questo movimento
sia richiesto17.
Conclusioni
In base all’analisi dei dati raccolti, nei
limiti di questo lavoro, si possono considerare i risultati raggiunti di estremo interesse. Le misurazioni eseguite
sui modelli virtuali, con modalità, tecnologie e operatori indipendenti da
Align Technology, hanno dimostrato
la possibilità per una terapia con allineatori trasparenti di controllare
un movimento corono-radicolare in
modo estremamente preciso.
La collaborazione del paziente e la conoscenza dei limiti e delle possibilità
della tecnica discussa sono requisiti
indispensabili per il raggiungimento
dell’obiettivo terapeutico.
Nota degli autori: la stesura di questo lavoro
è avvenuta senza alcun conflitto di interesse.
La bibliografia è disponibile presso l’Editore.
<< pagina 8
Non sono presenti elementi sovrannumerari.
L’analisi cefalometrica (Fig. 3) secondo Cervera ha evidenziato una tipologia craniofacciale ipodivergente
per SpP^GoGn = 13° (v.n. 20° ± 5°) e
una I classe basale per A:Po = 2 mm
(v.n. 2 mm ± 3 mm). La tipologia ipodivergente è sostenuta anche dalla
previsione di crescita in accordo a
Jarabak (post HT/ ant HT = 74%) e
Bjork (SUM = 383°). L’angolo tra l’asse dell’incisivo superiore e il piano
occlusale risulta aumentato per un
valore di 67° (v.n. 62° ± 3°). I valori
estetici di Ls:E = -2,7 mm e Li:E = -1,5
mm confermano la retroposizione
labiale rispetto alla linea estetica, in
base all’analisi di Steiner.
Risultati
Il piano di trattamento ha previsto la
correzione della malocclusione mediante allineatori trasparenti Invisalign® allo scopo di correggere l’affollamento alle due arcate, il morso
profondo e la retroinclinazione degli
incisivi superiori. Tale trattamento
è stato selezionato allo scopo di agevolare le manovre di igiene orale in
paziente con difetti dello smalto.
Il ClinCheck® iniziale (Fig. 4) ha permesso di simulare un trattamento
di correzione ortodontica con 24
allineatori all’arcata superiore e 14
allineatori all’arcata inferiore. Lo
spazio necessario all’allineamento
degli elementi dell’arcata superiore è
stato ottenuto tramite riduzione interprossimale nella zona compresa
tra la superficie distale dell’incisivo
laterale e la superficie mesiale del I
molare di destra, e tra la superficie
distale del canino e la superficie mesiale del I molare di sinistra, per un
totale di 2,6 mm di spazio ricavati.
Il trattamento è cominciato nel mese
di febbraio 2010. Il paziente è stato
educato a indossare gli allineatori
per almeno 22 ore al giorno: la compliance è stata monitorata tramite gli
indicatori di collaboratività allocati
all’interno degli allineatori in corrispondenza dei primi molari14. Ogni
coppia di allineatori è stata indossata
per 14 giorni: la durata complessiva
del trattamento è stata dunque di 12
mesi. Non si è resa necessaria alcuna
procedura di rifinitura. I Power Ridge
(Fig. 5) sono stati previsti per la correzione dell’inclinazione corono-radicolare degli incisivi centrali superiori dall’allineatore 7 all’allineatore
17. Dall’allineatore 18 all’allineatore
24 sui due centrali superiori sono
stati posizionati due attachment
rettangolari e verticali allo scopo di
controllarne l’inclinazione sul piano
frontale. L’ottima collaborazione del
paziente e l’adeguata progettazione
del trattamento hanno permesso di
ottenere la correzione dell’affollamento alle due arcate, la correzione
del morso profondo con intrusione
di circa 2 mm degli incisivi superiori e di circa 2 mm a carico degli
incisivi inferiori, la correzione delle
mesioversioni in arcata superiore e
la correzione dell’inclinazione corono-radicolare degli incisivi superiori
sul piano sagittale, come confermato
anche dalla cefalometria di controllo
(Figg. 6, 7). L’inclinazione dell’incisivo superiore rispetto al piano occlusale è rientrata nel range della normalità (63°) alla fine del trattamento.
L’analisi del profilo dei tessuti molli
evidenzia un miglioramento dell’estetica del III inferiore del viso per effetto di un maggior supporto labiale
da parte degli incisivi.
Discussione
Allo scopo di verificare e quantificare
la correzione del torque degli incisivi
superiori, si è proceduto alla scansione 3D dei modelli in gesso iniziale e
finale (Scanner Dental Wings, Software Rhino Ceros). Sui modelli virtuali così ricavati sono stati applicati
PROGRAMMA DI TRAINING INVISALIGN® PERSONALIZZATO
Questo programma, della durata di un anno, vi offre la possibilità di acquisire conoscenze
pratiche completamente nuove e migliorate, grazie ad una più ampia gamma di servizi da
offrire ai vostri pazienti, una formazione continua e un supporto costante.
La formazione prevede la partecipazione a 3 giornate di “Invisalign® Training”
(Training Course Day 1, Training Course Day 2 e Masterclass) al costo di: Euro 1500,00*.
Si iscriva oggi stesso:
• Roma, 21 marzo • Bari, 4 aprile
• Torino, 4 aprile
• Padova, 16 maggio
Per ulteriori informazioni e l’iscrizione, consultare il sito: www.aligneu.com
o contattare l’ufcio marketing locale al numero 02 00 62 31 24
* La quota di partecipazione all’Invisalign Training Course include le 3 giornate di formazione.
10 Ortho Digitale
WEB ARTICLE
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
L’ortodonzia digitale…
a portata di click
Rosamaria
Fastuca
Rosamaria Fastuca, Piero Antonio Zecca
<< pagina<1
L’ortodonzia non cambia, ma può cambiare il nostro modo di approcciarsi a
essa. La quantità di specialisti che utilizzano records tridimensionali (3D)
per la diagnosi e la pianificazione del
trattamento è in continua crescita.
L’abbassamento delle dosi radiogene
che ha favorito la diffusione delle cone
beam computed tomography (CBCT),
associato agli scanner intraorali ed
extraorali per la scansione delle arcate e del volto, ha permesso di ottenere
informazioni prima impensabili con
possibilità molteplici di pianificazioni accurate di trattamento sul nuovo
paziente “virtuale”. Le conoscenze
necessarie all’utilizzo delle nuove tecnologie richiedono un training di aggiornamento dal punto di vista non
solo dell’hardware ma anche dei software, da parte soprattutto dei clinici
che hanno ricevuto la loro formazione
nell’era del 2D1. Nei primi anni Ottanta l’American College of Radiology e
la National Electrical Manufacturers
Association hanno insieme standardizzato le codifiche delle immagini ottenute da tutte le apparecchiature per
tomografia computerizzata e risonanza magnetica. Poi, nel 1993, è stata per
la prima volta adottata l’espressione
“digital imaging and communications
in medicine” (DICOM)2. L’immagine
DICOM consiste in un file DICOMDIR,
che include tutte le informazioni anagrafiche del paziente e specifiche informazioni sul protocollo di acquisizione
dell’esame, e una lista di immagini che
corrispondono alle scansioni assiali del
paziente, le quali sono ottenute in post
processing dall’acquisizione del volume nella CBCT. La possibilità di esplorare le informazioni contenute in questi
file di acquisizione è strettamente legata al corretto utilizzo di appropriati
software. Questi ultimi sono spesso
limitati nel loro impiego da parte degli utenti da elevati costi di licenza e di
attivazione, da un lato, dalla novità di
approccio e necessità di aggiornamento specifico, dall’altro.
Alcune aziende tendono a promuovere la diffusione di software open
source, spesso multipiattaforma,
che potrebbero favorire l’approcciarsi alle tecnologie 3D, con l’adeguato
training, e che non richiedono un
immediato investimento in termini
economici. Molti di questi software
inoltre sono accompagnati da guide
dettagliate con video online, fruibili
dagli stessi siti da cui viene effettuato
il loro download. Le parole d’ordine
sono “open system” e “sharing” come
dal progetto di Lucia Cevidanes (DDS,
MS, PhD, Assistant Professor, Dep. of
Orthodontics & Ped. Dentistry, University of Michigan, Ann Arbor, MI)
che, tra i maggiori esperti internazionali in campo di digital orthodontics e
sovrapposizioni 3D in ortodonzia3, ha
creato un “laboratorio virtuale di imaging” per promuovere informazioni e
innovazioni scientifiche, basato sull’utilizzo dei software open source e con-
sultabile al seguente link: https://sites.
google.com/a/umich.edu/dentistryimage-computing/home-1.
Nostro scopo sarà presentare le principali funzioni di alcuni dei più diffusi
software open source partendo dai
più semplici e arrivando a quelli che
presentano un maggiore numero di
funzionalità e strumenti.
I software open source:
ImageJ, OsiriX e 3DSLicer
ImageJ (Research Services Branch,
National Institute of Mental Health,
Bethesda, Maryland, USA) è un software nativo su Mac OS ma disponibile
anche per piattaforma Windows e Linux. Inoltre, è possibile lanciarlo anche
come applicazione online senza dover
necessariamente scaricare il programma, il che lo rende fruibile da qualsiasi
postazione che abbia un browser e un
collegamento a internet. Esistono dei
plugin “ad hoc” per il software che favoriscono l’acquisizione e il processa-
formati di immagine inclusi TIFF, GIF,
JPEG, PNG, BMP. L’operatore può effettuare funzioni di base come calcolare
aree e statistiche sulle densità delle
zone e dei pixel di interesse, selezionandoli a piacimento. Possibilità anche di eseguire misurazioni sia lineari
sia angolari, regolazione di luminosità
e contrasto, incremento della nitidezza, smooothing e riconoscimento dei
contorni. Di semplice utilizzo e buona
riuscita la funzione che permette di
creare una teleradiografia in proiezione latero-laterale del cranio a partenza
da una CBCT o una TC che abbia un
field of view (FOV) adeguato. Quando
si esegue questa operazione bisogna
prima ruotare e posizionare il capo del
paziente tramite funzioni di reslice che
il software consente di applicare. Tra
gli altri software è abbastanza basilare,
ma proprio per questa ragione si può
annoverare tra i suoi vantaggi l’essere
semplice e intuitivo, oltreché con una
TC, PET, PET-TC, SPECT-CT, ultrasuoni).
Il software è stato progettato per la navigazione e l’esplorazione di immagini
multidimensionali. Presenta infatti
viewer 2D con possibilità di proiezioni
ortogonali e inclinate. Le prime permettono di visualizzare le scansioni
sui tre piani, le seconde sono utilizzate
per proiezioni d’interesse particolare
come per esempio nella costruzione
di una immagine PANOREX o di una
immagine simil teleradiografica e
creazione di cross sections. Su queste
visualizzazioni è possibile effettuare
misurazioni lineari e angolari, oltreché
processi di segmentazione e selezione
di regioni di interesse specifico (ROIs).
Le serie di immagini possono essere
aperte in simultanea e, se appartenenti
allo stesso paziente, vengono automaticamente sincronizzate dal software
con la possibilità di effettuare registrazioni tridimensionali su punti scelti
dall’utente e sovrapporre una serie
Fig. 1 - Vie aeree segmentate automaticamente con il software OsiriX.
Fig. 2 - Reperto di mesiodens in dentatura decidua. 2a, 2c, ricostruzioni volume rendering. 2b, rapporti del mesiodens in visione
assiale, coronale e sagittale.
Fig. 3 - Visualizzazione con 3DSlicer di modelli di surface rendering sovrapposti di
paziente prima e dopo espansione palatale (3a) e della crescita mandibolare e
condilare a un anno di distanza (3b).
mento delle immagini. Queste ultime
possono essere acquisite, modificate e
salvate in un unico file come “stacks”,
cioè slice impilate in una sezione cubica.
Permette la visualizzazione delle immagini in serie e in contemporanea
su più finestre su proiezioni assiale,
sagittale e coronale. ImageJ non acquisisce solo il formato DICOM, ma altri
buona rapidità di utilizzo.
Nato per Mac OS e diffusissimo ormai
anche in ambito di ricerca scientifica4
il software OsiriX (Pixmeo, Geneva,
Switzerland). Al contrario del precedente ImageJ, che può acquisire immagini anche in formato TIFF e JPEG,
OsiriX importa solo DICOM con acquisizione non solo di immagini da CBCT
ma anche altre fonti di imaging (RMN,
sull’altra impostandone le trasparenze
al fine di rendere visibili le eventuali
differenze.
Particolarmente scenografici, semplici
da utilizzare e d’immediata fruibilità
e comprensione sono i tool 3D del software, che permettono di effettuare
volume rendering con contrasti preimpostati per i diversi tessuti e possibilità
di segmentazione automatica con volume rendering delle vie aeree (Fig. 1).
Possibilità anche di surface rendering
ma con minore personalizzazione da
parte dell’utente. Capacità di registrare
ed esportare immagini e filmati anche dal viewer 3D. Il volume rendering
offre un’immediata visualizzazione
delle possibili anomalie anatomiche e
dei loro rapporti permettendo una diagnosi rapida e precisa per le agenesie,
anomalie di numero in eccesso, malposizioni dentarie e anomalie di forma
(Fig. 2). Tutte le sovra elencate situazioni
patologiche o para-fisiologiche possono essere diagnosticate con metodiche
tradizionali, ma con una precisione
meno elevata e spesso con la necessità
di eseguire radiografie in diverse proie-
zioni aumentando quindi, comunque,
la dose radiogena e il rischio biologico
per il paziente. La possibilità inoltre
di visualizzare tridimensionalmente
gli elementi dentari inclusi, quali per
esempio i canini, fornisce al clinico
informazioni preziose sia per l’eventuale intervento di chirurgia orale di
sbrigliamento sia per la direzione di
trazione ortodontica nell’eventuale disinclusione. Unicità e grande peculiarità del software OsiriX la possibilità di
un viewer 4D e 5D che alle precedenti
caratteristiche uniscono rispettivamente le dimensioni tempo (impiego
nella TC cardiaca) e funzione (impiego
nella PET-TC cardiaca). Strumento utile
e molto scenografico che presenta il
software è anche l’endoscopia virtuale,
che permette una simulazione endoscopica utile, per esempio, nell’analisi
delle ostruzioni nasali e delle vie aeree
superiori. OsiriX è disponibile nella
versione open source a 32 bit e una versione di upgrade a pagamento a 64 bit
che offre delle performance migliorate
rispetto alla versione freeware. Slicer o
3D SLicer5 è, come ImageJ, multipiattaforma e compatibile con sistemi operativi Windows, Linux e Mac OS X. È un
software molto completo per il 3D, pur
essendo un freeware. Permette tutte
le funzioni base come visualizzazione
delle scansioni sui tre piani, misurazioni, segmentazioni, volume rendering
e surface rendering. Il data set può essere analizzato contemporaneamente
con uno scrolling simultaneo sulle
scansioni assiali, coronali e sagittali.
3DSlicer permette inoltre di confrontare due o più serie di immagini di uno
stesso soggetto, per determinare se è
apparsa una lesione, se sono apparse
nuove lesioni, oppure se queste si sono
ingrandite o ridotte con lo strumento
di co-registering. Questo può risultare utile anche nel campo della ricerca
scientifica per confrontare i dati pre e
post trattamento. Presenta numerosi
tool di segmentazione. Quest’ultima
è il processo che permette di separare
le strutture sulle singole slice e poi nel
surface rendering. Può essere effettuata manualmente segnando le strutture di interesse slice by slice o sfruttando le differenze di livelli di grigio
dei pixel con una procedura definita
“threshold-based”. Il software presenta
numerosissimi menu di tool a disposizione dell’utente e questa caratteristica
richiede un grado di esperienza maggiore per un corretto utilizzo del 3DSlicer rispetto ad altri software più semplici e meno performanti. È in grado
di importare non solo DICOM ma anche file 3D come stereolitografic (STL).
Permette di studiare le coordinate
come degrees of freedom (DOF) degli
oggetti nella scena e di poterle esportare utilizzandole come riferimento
per registrazioni 3D. Gli strumenti di
colore e controllo d’immagine per il
surface rendering sono inoltre molto
più completi rispetto ad altri software,
permettendo anche giochi di trasparenze utilissimi nella visualizzazione
delle sovrapposizioni 3D (Fig. 3).
WEB ARTICLE
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Ortho Giovane 11
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Problemi trasversali: espansione rapida
oppure lenta del mascellare?
Chardey Elia Kodjo
Analisi del problema: il deficit
trasversale
L’ipoplasia trasversale del mascellare superiore è una delle anomalie
di interesse ortognatodontico più
frequenti da osservare, spesso associata al morso crociato posteriore
mono o bilaterale e/o all’affollamento dentario a livello della stessa
arcata mascellare superiore (Harvold et al., 1972; Bishara and Staley,
1987). Questa tipologia di malocclusione è frequente in particolare in
dentizione decidua e mista precoce:
studi precedenti ci suggeriscono
che essa coinvolge l’8-20% dei pazienti in età infantile1.
Le determinanti eziologiche delle
discrepanze buccolinguali posso-
metro disponibile di arcata e questo
risulta in una correzione del morso
crociato posteriore (Adkins et al.,
1990): l’obiettivo del trattamento di
espansione mascellare è quello di
ottenere un effetto minimo a livello
dentale e massimo a livello scheletrico (Haas, 1961).
Sono diversi i quadri disgnatici che,
essendo caratterizzati da un deficit
trasversale del mascellare superiore, possono trarre beneficio da un
trattamento intercettivo di espansione ortopedica. In particolare, è
indicato in caso di3:
– crossbite mono o bilaterale;
– discrepanza
dento-basale
dell’arcata superiore;
– malocclusioni di II classe in cui
sione del mascellare (soprattutto
quella rapida) ha delle ripercussioni
anche sulla funzione respiratoria
attraverso la diminuzione delle resistenze lungo le vie aeree nasali e
il ripristino di un pattern fisiologico
di respirazione nasale (Caprioglio A.
et al., 2014).
Espansione mascellare
rapida (RME) vs. espansione
mascellare lenta (SME)
In letteratura sono indicate tre tipologie di protocollo per ottenere l’espansione maxillare nei pazienti in
crescita: espansione mascellare rapida (RME), espansione mascellare
lenta (SME) ed espansione mascellare semi-rapida. Quest’ultima e i suoi
obiettivi del trattamento includono
la massimizzazione dell’espansione
ortopedica e la minimizzazione di
quella dentale, dal momento che
quest’ultima è determinata da un
movimento di tipping in senso buccale e quindi tendente alla recidiva1.
Al contrario, l’espansione mascellare lenta si avvale dell’utilizzo di
forze più leggere e il tempo per il
raggiungimento della stessa quota
di espansione è nell’ordine dei mesi
invece che di settimane. Tuttavia è
altresì vero che alcuni esperimenti
su animali hanno mostrato come
la SME permetta adattamenti alla
separazione suturale più fisiologici
con un potenziale di recidiva inferiore. Il principio biologico alla base
AFrontale e
occlusale superiore
di inizio caso.
no essere genetiche o ambientali.
Harvold e collaboratori (1972) asserirono che la ristrettezza dell’arcata
mascellare superiore era generalmente legata ad abitudini viziate
del soggetto.
Nell’eziologia del deficit trasverso
del mascellare superiore, il fattore
ereditario ha un ruolo di primaria
importanza. A questo vanno aggiunti fattori estrinseci, quali abitudini viziate, respirazione orale,
deglutizione atipica, deviazioni del
setto. L’insieme di questi fattori determina l’instaurarsi di una disgnazia che si manifesta clinicamente
con una riduzione del diametro
trasversale del mascellare superiore spesso associata a un crossbite
mono o bilaterale.
L’attuale trend in ortodonzia è
orientato verso i principi dell’ortopedia dento-facciale e verso le modalità di trattamento non estrattive.
I dispositivi ortodontici che permettono l’espansione mascellare
sono in grado di aumentare il peri-
l’espansione trasversale dell’arcata superiore permette un riposizionamento anteriore mandibolare;
– correzione spontanea delle deviazioni posturali della mandibola (asimmetrie posturali e
pseudo III classi);
– malocclusioni di III classe, sostenute da iposviluppo del
mascellare superiore, in cui l’espansione del palato è associata
alla protrazione ortopedica del
mascellare mediante maschera
facciale;
– correzione dell’affollamento degli
incisivi superiori (prima dell’eruzione degli incisivi laterali);
– miglioramento
spontaneo
dell’indice di irregolarità degli
incisivi permanenti superiori affollati.
Inoltre, è stato dimostrato che beneficiano di un trattamento intercettivo di espansione del palato tutti
quei pazienti che manifestano respirazione orale, in quanto l’espan-
risultati hanno generato un minore
interesse in campo ortodontico rispetto ai primi due, che sono stati
studiati e analizzati con maggiore
frequenza2.
Nonostante il vastissimo consenso sull’opportunità di correggere
precocemente i morsi incrociati
posteriori, la controversia su quale
sia l’approccio terapeutico ottimale
e il timing ideale, è ancora accesa.
Esistono infatti molte opinioni, talvolta confuse e contrastanti tra loro.
L’introduzione del concetto di
espansione mascellare rapida ha
avuto un importante impatto sulla capacità del clinico di trattare le
discrepanze trasversali. In teoria, la
RME applica forze dirette sui denti
posteriori senza dare tempo a sufficienza per lo sviluppo di movimenti
dentali collaterali, in modo tale che
la forza applicata sia trasferita alla
sutura palatina, il tutto risultante in una maggiore apertura della
sutura che un’espansione dentale.
Con l’utilizzo di forze maggiori, gli
Chardey Elia
Kodjo
spansione rapida. Inoltre, sia la RME
sia la SME causano una flessione
laterale del processo alveolare e un
dislocamento buccale dei denti che
fungono da ancoraggio (con gradi di
inclinazione variabili).
Il dislocamento degli elementi dentali al di fuori dei limiti alveolari
anatomici può danneggiare il parodonto compromettendo la longevità del dente2.
Entrambe le modalità di espansione producono un aumento del diametro trasverso a livello molare,
valutabile nei tre piani dello spazio.
Pertanto, mancando una buona evidenza scientifica, la scelta tra un’espansione mascellare rapida piuttosto di un’espansione mascellare
BFrontale e
occlusale superiore
di fine caso.
di questa strategia terapeutica è che
la resistenza principale da vincere
per ottenere l’apertura della sutura medio-palatina non sia rappresentata dalla sutura stessa ma dai
tessuti circostanti quali le strutture
circummaxillari e le suture del terzo medio facciale2.
Ma quale delle due strategie terapeutiche risulta la più efficace?
I vantaggi e gli svantaggi di ciascun
protocollo sono stati analizzati per
molti anni, tuttavia l’argomento
rimane ancora controverso e non
del tutto chiaro, dal momento che
differenti dispositivi e metodologie
interferiscono con le comparazioni.
Nonostante la disputa ancora in
atto, la letteratura scientifica è concorde nell’affermare che entrambi i
protocolli terapeutici garantiscono
l’espansione mascellare, sebbene
l’espansione lenta sembri essere
correlata a effetti più fisiologici sui
tessuti suturali, un maggiore movimento dentale, e minori effetti ortopedici se comparati a quelli dell’e-
lenta si deve basare in primo luogo
su una corretta diagnosi e una corretta progettazione del trattamento.
La programmazione terapeutica per
la risoluzione di un deficit trasversale dovrà inoltre tener conto dei
vari momenti eziologici, dell’entità
della discrepanza tra mascellare superiore e mandibola e dei diametri
trasversi delle strutture dento-scheletriche1.
Botta e risposta: la gestione
del trattamento del deficit
trasversale nel soggetto in
crescita
Qual è il timing ideale per iniziare il
trattamento?
Nella risoluzione del deficit trasversale il timing di intervento rappresenta uno degli aspetti fondamentali dello stesso e sicuramente uno
degli aspetti in grado di garantire
il raggiungimento di un risultato
ottimale.
>< pagina<12
12 Ortho Giovane
<< pagina<11
Il momento migliore per espandere
l’arcata superiore è durante l’eruzione degli incisivi laterali superiori3.
Espansione massimamente efficace
poiché crea lo spazio adeguato nel
preciso momento in cui lo spazio
serve3. Se possibile e se si ha la possibilità di monitorare il paziente, è
preferibile cominciare l’espansione
appena prima che i sesti tocchino
in occlusione, così da permettere
loro di espandersi senza interferenze occlusali e di intercuspidare correttamente sin dal primo contatto
specifico (in molti pazienti questo
momento coincide proprio con l’eruzione dei laterali superiori permanenti).
In accordo con quanto visto prima,
espandere in dentizione mista con
un disgiuntore rapido ancorato ai
denti decidui (come proposto da
Rosa e collaboratori dal 1994) rappre-
Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014
senta un metodo ottimale?
Sì, l’utilizzo di un RPE ancorato ai
secondi molari decidui e ai canini
decidui rappresenta una procedura
ottimale, specie se applicata con il
timing corretto. Si tratta di un’apparecchiatura semplice da usare
e l’utilizzo della vite consente un
ottimo controllo della necessità di
espansione. La vite può essere attivata “rapidamente” o “lentamente”,
in modo continuo o intermittente, a
seconda delle necessità.
Un disgiuntore così progettato consente inoltre la prevenzione assoluta del compenso dento-alveolare,
intesa come inclinazione vestibolare dei primi molari permanenti, in
quanto non si agisce direttamente
su di essi, e questo si riflette in una
maggior preservazione dei tessuti
parodontali e in una significativa
riduzione del rischio di recidiva.
Il non coinvolgimento di elementi
permanenti nell’ancoraggio elimi-
na il rischio di danni iatrogeni3.
In generale, i primi molari permanenti, liberi da vincoli con l’apparecchiatura, possono intercuspidarsi in modo ottimale nelle
settimane successive alla fase attiva
dell’espansione, garantendo da un
lato una efficiente funzione masticatoria e dall’altro la stabilità della
correzione ottenuta (senza che sia
necessaria una contenzione).
Nota bene: l’espansione rapida del
palato ancorata in dentatura mista
esclusivamente ai canini e ai secondi molari decidui produce anche
una contemporanea e prevedibile
autoespansione dell’arcata inferiore
(Adkins et al., 1990) soprattutto nei
casi senza crossbite posteriore, ma
è limitata a 2-3 mm e clinicamente
poco rilevante.
Qual è il momento migliore per togliere l’apparecchio?
Il nostro timore peggiore nel momento in cui rimuoviamo un disgiuntore a correzione ottenuta ha
un nome ben preciso: recidiva. È per
questo che anche il timing di rimozione di un espansore è fondamentale. Se l’espansione viene eseguita
su denti decidui, dopo la fase attiva
e il bloccaggio della vite, l’espansore deve essere lasciato in situ, come
se fungesse da contenzione passiva,
almeno per 10 mesi fino ad anche
2 anni, allo scopo di contrastare la
1. Martina R, Cioffi I, Farella M, Leone P, Manzo P, Matarese G, Portelli
M, Nucera R, Cordasco G. Transverse changes determined by rapid and
slow maxillary expansion – a low-dose CT-based randomized controlled
trial. Orthod Craniofac Res 2012; 15:159-168.
2. Huynh T, Kennedy DB, Joondeph DR, Bollen AM. Treatment response
recidiva dell’osso basale3 (Krebs A.,
1964).
Se l’espansione viene eseguita sui
molari permanenti, il disgiuntore
può essere mantenuto per 6-8 mesi3.
Il razionale che sta alla base di
queste considerazioni è dato dalla
dimostrazione della necessità di attendere la completa eruzione degli
incisivi laterali poiché, subito dopo
la rimozione dell’apparecchiatura, i
canini decidui recidivano significativamente e possono ostacolare gli
incisivi laterali durante il loro percorso eruttivo, costringendoli a ruotarsi o a inclinarsi fuori dalla cresta
alveolare3.
bibliografia
and stability of slow maxillary expansion using Haas, hyrax and quadhelix appliances: a retrospective study. AJODO 2009; 136(3):331-339.
3. Rosa M. Maxillary expansion in mixed dentition without compliance
and without touching permanent teeth: indications and timing. Ortognatodonzia Italiana 2006; 13:1.
1934-2014: 80 anni di successi, innovazione
e passione per l’odontoiatria
Un importante anniversario quello che festeggia quest’anno
Leone S.p.A., confermandosi, a 80 anni dalla nascita, un’azienda leader del proprio settore, con un trend di crescita
costante negli anni. Una politica vincente, quindi, fatta con
ingredienti ben precisi: qualità, ricerca, tecnologia ed innovazione; fattori determinati al successo del marchio Leone
che rende orgogliosa la famiglia Pozzi, fondatrice e proprietaria da ormai tre generazioni. Una storia fatta di cambiamenti ed evoluzioni, di decisioni importanti che hanno permesso all’azienda di occupare un posto di rilievo nel settore
odontoiatrico, anche in momenti critici della storia sociale
ed economica del nostro Paese. Siamo nel 1934 a Firenze
quando Mario Pozzi, argentiere, decise di usare un marchio
che riproduceva la testa di un “leone” per i propri prodotti
iniziando la fabbricazione di capsule in acciaio inossidabile
che un amico, commerciante nel campo odontoiatrico, gli
aveva proposto di produrre. Tutto ebbe inizio in quel momento, infatti coloro che producevano in Italia prodotti per
uso odontoiatrico si contavano sulle dita di una mano e anche l’acciaio inossidabile rappresentava una novità; due elementi sufficienti a far scattare in Mario Pozzi la molla dell’istinto. Inquadrato l’obiettivo non lo mollò più, il tempo gli
avrebbe dato ragione.
Nel 1945, dopo aver depositato il marchio con la testa del
leone, trasferì la produzione in un laboratorio più grande,
in una sede capace di soddisfare una richiesta sempre maggiore. Quel laboratorio sarebbe rimasto per oltre 20 anni
la sede di un miracolo aziendale. Furono anni difficili, ma
anche anni che permettevano a persone ingegnose e soprattutto coraggiose di distinguersi nel tessuto produttivo italiano: Mario Pozzi era uno di questi.
Nel 1961, in seguito alla scomparsa di Mario, il timone dell’azienda passò al giovane figlio Alessandro che riprese le rotte
indicate dal padre. Purtroppo la crescita dell’azienda fiorentina ebbe un brusco stop nel 1966 quando giunse nel capoluogo toscano l’alluvione. Alessandro Pozzi, non si arrese e
con enormi sforzi riprese la produzione, la parola d’ordine
era migliorarsi: la rinnovata produzione cominciò puntando sulle viti ad espansione, ancora oggi prodotto cardine
della Leone.
All’inizio degli anni ’70 Pozzi decise di allargare il proprio
orizzonte produttivo guardando all’ortodonzia fissa. Fu
l’ennesima scelta vincente, che dette il decisivo impulso
all’affermazione definitiva della Leone come punto di riferimento per l’ortodonzia nel nostro Paese. L’azienda si trasformò da artigianale in industriale, diventando nel 1979
società per azioni.
Fu inevitabile il distacco dalla piccola sede verso una più
grande presso la quale, nel 1982, Pozzi fondò l’Istituto Studi Odontoiatrici con lo scopo di diffondere e promuovere le
nuove tecniche terapeutiche e di divulgare l’ortodonzia, a
livelli sempre più elevati avvalendosi della collaborazione di
docenti universitari o professionisti altamente specializzati.
Luogo di eventi e scambi culturali quotidiani, l’ISO ad oggi
conta al suo attivo la presenza di oltre 40mila corsisti accolti
nelle aule della attuale prestigiosa sede.
Negli anni ’80 e ’90 il successo produttivo e tecnologico
fu tale da far entrare nel 1993 la Leone S.p.A. nell’esclusiva
OMA (Orthodontic Manufactureres Association). Il 1994
vide ultimata la costruzione di nuovi e più ampi stabilimenti amministrativi e produttivi ai quali, nel 1997, si aggiunse
l’attuale sede ISO.
Nel 2001 la Leone, spinta sempre dallo stesso spirito innovatore di Alessandro Pozzi, ampliò la propria gamma immettendo sul mercato dentale il “Sistema Implantare Leone”,
una linea completa di prodotti per implantologia. Il resto è
storia dei giorni nostri: il Centro
Ricerche Biotecnologiche (2009)
e il reparto Digital Service (2011)
sono gli ultimi due fiori all’occhiello dall’azienda fiorentina
attualmente guidata dalla Dr.ssa
Elena Pozzi, figlia di Alessandro.
Questa è la storia di un’azienda
italiana che grazie alla passione,
alla dedizione e ai sacrifici della
proprietà si è saputa imporre nel
mercato nazionale ed internazionale in un settore in continua evoluzione.
In occasione dell’80° anniversario la società
Leone organizza per tutto il 2014 una serie di
eventi culturali gratuiti, per maggiori informazioni: www.leone.it/anniversary
Speciale Giovani 11
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
I vicepresidenti ANDI,
Nobili e Gaggero,
tracciano un bilancio
del primo anno
di ANDI Young
VITA SUPRINITY ® – vetroceramica. Rivoluzionaria.
La nuova vetroceramica ad alte prestazioni rinforzata con biossido di zirconio.
sicura
affid
estremamente
resistente
abile
+ZrO2
Li2O
3448 I
Il vicepresidente nazionale Aldo
Nobili e il vicepresidente Massimo Gaggero, coordinatori del
Gruppo di lavoro ANDI “Futuro
della professione” traggono un
bilancio del primo anno di attività di ANDI Young, progetto mirato ai giovani studenti di odontoiatria per sostenerli nell’ingresso
nel mondo professionale.
«Un bilancio positivo – sottolineano in un comunicato dell’Associazione – che ha visto un forte
interesse verso la nostra iniziativa anche grazie alle concrete attività messe a disposizione degli
studenti e dei giovani colleghi
under 35. Con 540 nuovi iscritti
(4473 al 31 dicembre 2013, rispetto ai 3933 al 31 dicembre dell’anno
precedente) – commenta Gaggero
– abbiamo visto aumentare di oltre il 10% il numero dei soci ANDI
Young in un solo anno. Vuol dire
che la nostra proposta interessa». Oltre a vari benefit associativi e alle pubblicazioni dedicate,
come il libro sulla diga (nel 2014
è prevista una seconda pubblicazione dedicata alle estrazioni
e alla piccola chirurgia), l’attività ha raggiunto il culmine con
una sessione scientifica dedicata nell’ambito del 61° Congresso
Scientifico ANDI su temi indicati
dagli stessi giovani, che fanno
parte del Gruppo di lavoro. «Nel
2014 – aggiunge Nobili – cominceremo la formazione dedicata
anche sul web con una serie di
corsi in webinar».
Tra gli obbiettivi di ANDI Young,
oltre all’aggiornamento culturale, vi è il ricambio generazionale,
offrendo ai giovani alternative
professionali ai centri in franchising o ai low cost. Di qui, la realizzazione in corso di una serie
di documenti utili per favorire
la collaborazione tra i giovani
all’interno degli studi dei soci. È
inoltre al vaglio dei tecnici ANDI
la bozza del contratto di subentro
e un contratto ad hoc per i giovani collaboratori, suggerimenti per
accedere ai contratti minimali
(superminimi) con il relativo facsimile di fattura che prevede una
tassazione del 5% omnicomprensiva per gli under 35.
«Tra le altre soddisfazioni – continua Gaggero – c’è anche quella
di aver visto nascere nuovi gruppi ANDI giovani in altre Sezioni, che hanno affiancato le sedi
ANDI che già li avevano organizzati».
SiO2
VITA SUPRINITY è un materiale della nuova generazione di
ed eccezionale affidabilità. La struttura particolarmente
vetroceramiche per CAD/CAM. In questo innovativo materiale
omogenea assicura semplicità di lavorazione e riproducibi-
ad elevate prestazioni, per la prima volta la vetroceramica
lità dei risultati. VITA SUPRINITY convince inoltre per l'am-
viene rinforzata con biossido di zirconio. Il materiale offre
pia gamma di indicazioni. Per ulteriori informazioni consultare:
quindi alta resistenza, sicurezza del processo di lavorazione
www.vita-suprinity.com
facebook.com/vita.zahnfabrik
Per informazioni: VITA ITALIA srl, tel. 02 9039261, e-mail [email protected]
Dental Tribune
3448I 210x297 V13neu.indd 1
27.11.13 16:22
12 Industry Report
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Edentulia risolta
con attacco monolaterale
Fig. 1 Situazione
iniziale: con 4
impianti
trasferiti sul
modello,
vengono
realizzati i
monconi.
Carlo Depaoli - odontotecnico*, Marco Monzani - odontotecnico*, dott. Andrea Mucciarelli - medico chirurgo odontoiatra*
*Team odontoiatrico Clinica Santa Claudia, Crema.
L’aumento della durata media della
vita ha portato a un significativo incremento della percentuale di popolazione anziana e quindi a un notevole
incremento della quantità di soggetti
parzialmente o totalmente edentuli.
L’anziano oggi non chiede “solo” di
poter masticare ma chiede un mi-
glioramento estetico. È innegabile che
anche nella terza età si intrattengono
relazioni sociali che necessitano una
cura estetica che probabilmente alcu-
ATTACCO
EXTRA-CORONALE
A RITENZIONE
COMBINATA
FUSIONE SIMULTANEA
ATTACCO
CALCINABILE
UNILATERAL
UNIBOX
CALCINABILE
Via E. Zago, 10 - 40128 Bologna - Italy
Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396
Fax (+39) 051 245238 - Numero verde 800-901172
[email protected] - www.rhein83.com
ni anni fa sarebbe passata in secondo
piano. L’edentulia porta molto spesso
alla perdita dei rapporti occlusali e
verticali. È evidente che nell’anziano le complicanze obbligano il team
odontoiatrico a una valutazione più
complessa e la scelta del piano di trattamento corretto non è sempre facile.
Il dr. Mucciarelli e gli odontotecnici
De Paoli e Monzani intervengono in
un paziente anziano e dopo aver studiato il caso decidono che la migliore
soluzione è l’utilizzo di un attacco monolaterale che permetterà un ottimo
comfort per il paziente, e soprattutto
di non sovraccaricare troppo gli impianti residui.
Si presenta in studio un paziente anziano, 68 anni, edentulo nel mascellare superiore. Chiede un miglioramento estetico e funzionale. L’edentulia
lo ha portato a una perdita totale dei
rapporti occlusali e verticali. Il clinico riscontra la presenza di una grossa
cisti e quindi si procede con l’asportazione chirurgica della stessa e successivamente con la rigenerazione ossea
(innesto osseo).
A distanza di un anno si procede con
l’inserimento di sei impianti, ma due
di questi non si osteointegrano. Gli
impianti persi sono nella zona distale
del mascellare superiore (quadrante
20). Analizzando il caso si evidenzia
esclusivamente la possibilità del carico implantare da 15 a 23 e la necessità
di completare l’arcata. Nella scelta
protesica si pensa inizialmente alla
barra primaria fresata con struttura
secondaria, ma la si abbandona perché
la posizione degli impianti è troppo
vestibolarizzata. La seconda ipotesi è
una struttura fissa cementata abbinata a una sella monolaterale con chiavistello per compensare l’edentulia del
quadrante 20. Anche questa ipotesi
viene scartata, poiché l’attacco risulta troppo rigido per il successo della
riabilitazione. Si opta quindi per una
struttura fissa cementata, assemblata
con attacco UNILATERAL, prodotto
dalla Ditta Rhein83 di Bologna, un dispositivo con caratteristiche biomeccaniche di semirigidità che permette
di distribuire meglio le forze e riduce
il cantilever, eliminando la leva distale eccessiva che sovraccaricherebbe i
quattro impianti residui.
Si inizia con un wax-up che permette
di definire spazi, forme, dimensione
verticale, e si procede alla modellazione della struttura fissa in cera, con
sostegno anatomico, atta a ricevere il
materiale estetico composito; secondo
la nostra esperienza questa rimane la
scelta più appropriata per la protesi
implantare.
>> pagina 13
UNILATERAL_A4_CMYK.indd 1
18/02/2014 09:58:23
Industry Report 13
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Fig. 6 - Vista inferiore del lavoro, canoni
igienici rispettati.
Fig. 2 - Posizionamento dell’attacco Ot
UNILATERAL e sovrastruttura direttamente sul modello master.
Fig. 3 - Fusione realizzata con Ot UNILATERAL in estensione.
<< pagina 12
Ultimata la ceratura, si procede all’imperniatura degli elementi, alla fusione con il protocollo utilizzato all’interno del
laboratorio e alla rifinitura finale dei metalli, con fresaggio
e rettifica. Il metallo utilizzato è il cromo-cobalto perché è
resistente all’abrasione, condizione fondamentale per l’utilizzo di questo tipo di attacco, che oltre a lavorare nella parte
della sfera con il teflon, comporta anche il contatto con due
strutture metalliche che frizionano fra loro. L’attacco UNILATERAL è ammortizzato, consentendo quindi una tenuta
molto efficace. Aver scelto un attacco monolaterale ha per-
Fig. 4 - Ot UNILATERAL e sovrastruttura in posizione
pronti per la prova in cera.
messo una soluzione veloce ed efficace, che inoltre riesce a
eliminare i carichi masticatori dannosi.
Il paziente riscontra evidenti e importanti vantaggi:
– miglioramento della funzione masticatoria;
– sostegno della muscolatura;
– efficiente funzionalità;
– ottima estetica;
– inoltre la removibilità della parte protesizzata dell’attacco offre la possibilità di mantenere una buona igiene.
Il team odontoiatrico è pienamente soddisfatto dei risultati
ottenuti e soprattutto lo è il paziente, che ha avuto le soluzioni estetiche e funzionali che cercava.
Fig. 5 - Lavoro finito sul modello.
Fig. 7 - Il rinforzo all’interno della resina
conterrà le cappette ritentive per una
corretta resilienza e ritenzione.
STH1 tagliacorone in carburo di tungsteno
Alfio Barbagallo, concessionario Odontoiatrica per le zone di Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Agrigento e Caltanissetta, descrive per
Dental Tribune un prodotto che “fa la differenza” in studio, perché permette ogni giorno di portare l’evidenza e di dimostrare il buon
funzionamento di uno dei prodotti di punta di Odontoiatrica.
All’interno degli studi dentistici mi capita spesso, parlando
con il medico dentista e discutendo delle sue problematiche, di rendermi conto della
necessità di avere in studio un
tagliacorone performante, che
abbia un taglio netto, sicuro e
duraturo. Posso affermare che
il tagliacorone STH1 di Odontoiatrica è il giusto mix tra qualità, affidabilità e risparmio.
Il tagliacorone STH1, grazie
alla sua composizione in carburo di tungsteno monoblocco e alla sua forma a clessidra,
distribuisce il suo impatto di
taglio su tutto il corpo della
fresa; questo permette all’operatore di esercitare più forza
Alfio Barbagallo
per tagliare corone in cromo
cobalto e/o metallo-ceramica
in tutta serenità, evitando vibrazioni e strappi che possono danneggiare
le turbine dello studio e creare disagio al paziente. Grazie alle evidenze
portate in studio con prove di taglio effettuate su una matarozza o alcuni
manufatti ceramici da laboratorio, il dentista si rende conto di avere fra
le mani uno strumento che fa la differenza nella categoria dei tagliacorone, croce e delizia di chi produce frese.
STH1 in tutti i suoi formati oggi si può sicuramente considerare il miglior
tagliacorone sul mercato. Spesso consiglio il formato con il diametro 010,
perché a mio giudizio con questa forma l’operatore può procedere a rimuovere la corona con una facilità unica. Un’altra qualità importantissima del tagliacorone STH1 è quella di poter utilizzare una singola fresa
per tagliare sia la ceramica sia il metallo, cosa che normalmente richiede
l’utilizzo di due strumenti: una prima fresa diamantata per definire un
invito sulla ceramica, per poi proseguire con una fresa in carburo per
tagliare il metallo.
L’assoluta affidabilità di questa fresa tagliacorone mi viene giornalmente
confermata dai ripetuti riordini che i miei clienti rifanno sistematicamente e la continua pubblicità che ognuno di loro porta presso altri studi
di colleghi o in occasione dei congressi ai quali partecipano.
Alfi<o<Barbagallo, Odontoiatrica catanese
14 Notizie dalle Aziende
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
L’Articaina con adrenalina Pierrel, Best Product 2013
negli USA
L’Articaina Pierrel (venduta negli USA e nel mondo con il nome di Orabloc e in Italia come Articaina Pierrel) è
stata oggetto di una recensione tecnica organizzata da Dental Product Shopper, associazione statunitense per
la valutazione dei prodotti dentali, che ha annoverato l’Articaina Pierrel/Orabloc tra i Best Product 2013, e di cui
riportiamo un estratto.
L’Articaina Pierrel (4% con epinefrina 1:100.000 e 4% con epinefrina
1:200.000) è indicata per anestesia
locale, infiltrazione plessica e tronculare, in procedure dentali semplici e complesse.
Il particolare processo di produzione in asepsi che Pierrel adotta per
i propri anestetici dentali, fornisce
una maggiore durata di conservazione di questo prodotto fino a 24
mesi a 25 °C.; l’Articaina Pierrel non
contiene conservanti (sodio edetato, metilparabeni) e lattice.
I dieci dentisti che hanno partecipato a questa valutazione hanno
espressamente apprezzato caratteristiche come il tempo di latenza, la
durata dell'anestesia, e la sicurezza
delle cartucce confezionate e sigillate singolarmente.
Il tempo di latenza, è stato valutato
eccellente. «Ottimo… anestesia veloce e profonda», «Anestesia molto
rapida, senza lamentele dei pazienti. Anche nei pazienti più difficili, il
prodotto ha raggiunto un’anestesia
profonda e rapida».
La durata di anestesia, è stata considerata «profonda» da un valutatore che
ha apprezzato tutte le caratteristiche
di Orabloc/Articaina Pierrel, un altro
valutatore ha riferito di «anestesia
profonda e molto affidabile».
La sicurezza delle tubofiale sigillate individualmente, è stata ben valutata. Un valutatore ha giudicato
Orabloc migliore rispetto a prodotti
simili: «Non ho avuto perdite di tubofiale durante la pratica. Questo
prodotto è stato molto efficace e mi
ha permesso di iniziare a operare
immediatamente dopo l’iniezione».
Lo stesso valutatore ha detto che
avrebbe sicuramente utilizzato il
prodotto in futuro consigliandolo
ai suoi colleghi.
Ogni tubofiala di Articaina Pierrel
o Orabloc è sigillata singolarmente
in blister, caratteristica che evita il
contatto vetro-vetro e l’esposizione
di tutte le tubofiale con l’ambiente
per una migliore protezione dell’adrenalina dall’ossidazione causata
dalla permeazione di ossigeno nel
prodotto.
Soddisfazione globale
Quattro valutatori hanno definito
Orabloc migliore rispetto a prodotti
simili: «Ha superato le mie aspettative», «Nessuna lamentela dai pazienti», «È un ottimo prodotto». Un
dentista con 29 anni di pratica lo ha
definito «buono in anestesia» e un
valutatore in attività da 34 anni ha
detto: «Utilizzerò questo anestetico
locale… mi piace molto!».
L’ottima recensione non è comun-
que una sorpresa, considerato che
Orabloc negli USA è un successo
rinnovato, dopo la crescita nel 2012,
con il +10% di tubofiale vendute ai
dentisti nel 2013.
Per maggiori informazioni contattare Simit dental
[email protected] - Tel. 0376.267811
siMiT DENTAl
Hoffmann’s
Il cemento a base di fosfato di zinco
per eccellenza
STRUMENTI SIRONA
LA PERFEZIONE NELLE
VOSTRE MANI
Chiunque eserciti la professione odontoiatrica sa che un buon lavoro dipende essenzialmente dalle proprie conoscenze e capacità. Tuttavia anche gli strumenti giusti rivestono un ruolo importante per conseguire degli ottimi risultati: solo se sono leggeri e maneggevoli è possibile ottenere risultati di estrema
precisione. Con le tre nuove categorie di strumenti Sirona Premium, Comfort ed Economy perseguiamo
con costanza proprio questo obiettivo. Qualunque sia la categoria da voi scelta, offriamo prodotti innovativi e all’avanguardia, che sarà un piacere utilizzare. Sarà una buona giornata. Con Sirona.
th
Per ulteriori informazioni contatta:
www.simitdental.it - [email protected] - Tel.: 0376.267811
Hoffmann Dental Manufaktur è una delle più antiche aziende del mercato dentale tedesco. A conduzione familiare e con sede a Berlino, la società Hoffmann
è conosciuta principalmente per il cemento a base di fosfato di zinco, un’invenzione del fondatore dr. Otto Hoffmann, risalente al 1892. I prodotti, realizzati
unendo la tradizionale tecnica di lavorazione artigianale alle più moderne e sofisticate tecnologie, vengono attualmente esportati in oltre 50 Paesi.
Il cemento a fosfato di zinco è disponibile sia a presa normale che a presa rapida.
L’impiego del cemento a presa normale è decisamente ampio: fissaggio definitivo di corone, ponti, inlays, fissaggio di bande ortodontiche, cementazione di
perni radicolari e viti, ricostruzioni di monconi, sottofondi per tutti i materiali
di otturazione, otturazioni temporanee. Il cemento a
presa rapida è utilizzabile per il fissaggio di corone, ponti,
inlays, fissaggio di
bande
ortodontiche, cementazione
di perni radicolari e viti dentali. Il cemento è disponibile nel packaging standard (polvere da
100 g – liquido da 40 ml) oppure nell’innovativo confezionamento predosato
READY2MIX composto da 20 bustine di polvere da 1 g caduna e da 1 flacone contagocce di liquido da 10 ml.
Grazie a questo ingegnoso espediente, READY2MIX permette di ottenere sempre la consistenza desiderata indipendentemente dall’operatore, riducendo sia i
potenziali errori sia il tempo di miscelazione del 33% rispetto alla miscelazione
classica manuale. Inoltre consente di risparmiare fino al 90% di materiale rispetto al confezionamento in capsule.
Molteplici sono i settori di impiego di READY2MIX: sottofondi per tutti i materiali di otturazione (amalgama e compositi), fissaggio definitivo di inlays, corone e ponti in metallo prezioso e metallo-ceramica, fissaggio definitivo di corone
e ponti in ceramica integrale (ossido
di zirconio e ossido di alluminio)
come pure ceramiche al disilicato di
litio, fissaggio di corone e ponti su impianti, fissaggio di bande ortodontiche, cementazione di perni radicolari
e viti, otturazioni provvisorie. Anche
READY2MIX è disponibile sia a presa
normale che a presa rapida.
Da gennaio 2014 i prodotti Hoffmann’s
sono distribuiti in esclusiva per il mercato italiano da Simit Dental Srl.
Simit Dental Srl
Tel.: 0376.267811 - [email protected] - www.simitdental.it
Siamo presenti a: Verona, Milano, Roma e Catania
www.sirona.it
Notizie dalle Aziende 15
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Philips
Philips Zoom
L’innovazione per lo sbiancamento professionale
in studio e domiciliare
nota
Trattamento professionale
alla poltrona
L’elemento più importante del sistema Philips Zoom è la lampada Whitespeed a led da utilizzare in combinazione con un gel sbiancante con
perossido di idrogeno al 25%. L’effetto del gel è potenziato notevolmente dalla reazione foto-Fenton.
Già dopo la prima seduta, grazie a
Philips Zoom, i denti possono essere
schiariti fino a 8 tonalità*.
La lampada Whitespeed a led rappresenta l’evoluzione della consolidata esperienza delle lampade per lo
sbiancamento Zoom che da oltre 10
anni raccolgono ampi consensi sia
tra i professionisti sia tra i pazienti.
Molti sono i benefit che contraddistinguono questa lampada, tra cui
l’innovativa funzione Intensity che
permette di regolare la potenza della luce emessa all’inizio e addirittura durante il trattamento, assicurando il miglior comfort possibile
al paziente. Gli appositi led bianchi
indicheranno il settaggio scelto e il
display memorizzerà l’ultima impostazione, garantendo la massima
semplicità e sicurezza d’uso. Inoltre,
con una durata di circa 50.000 ore,
i led a luce blu, prodotti con la tecnologia avanzata Philips, riducono
il consumo di energia rispetto alle
lampade alogene e altresì riducono
l’eventuale sensibilità perché la luce
led non surriscalda il dente.
Trattamento domiciliare
Ai pazienti che preferiscono un
trattamento a casa, potete offrire
due prodotti facili da usare, quali
Philips Zoom DayWhite ACP e NiteWhite ACP. Il gel va applicato durante il giorno o la notte, utilizzando le
apposite mascherine personalizzate
che preparerete in studio.
Basati su formule esclusive, sviluppate in collaborazione con l’American Dental Association, sono prodotti leader con caratteristiche che
altri prodotti domiciliari non hanno. Infatti, DayWhite e NiteWhite
sono gli unici sbiancamenti domiciliari che combinano l’ACP (fosfato
di calcio amorfo), nitrato di potassio
e fluoro per una gestione ottimale
della sensibilità e un miglioramento delle capacità sbiancanti.
Grazie al sistema brevettato con
iniettori a doppia camera, entrambi
i prodotti possono essere conservati
a lungo anche senza refrigerazione.
Philips Zoom DayWhite ACP e NiteWhite ACP rimineralizzano lo
smalto, riducono la sensibilità del
dente in maniera drastica e il rischio di ricolorazione, ottenendo
così il massimo risultato e la soddisfazione dei vostri pazienti.
www.philips.it
*Sabiha M. Bunek, DDS; John M. Powers, PhD; John W. Farah, DDS, Phd; Lori K. Brown, DDS;
Santine E. Anderson, DDS; William T. Stevenson, DDS; Robert J. Stevenson, DDS: “Effect of
ZOOM Advanced Power Lamp on Whitening”. Dental Advisor Research Report (Dental Consultants, Inc.), 2008.
16 Notizie dalle Aziende
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
MECTRON
Nuovi inserti
per la pulizia della superficie implantare
Mectron ha recentemente lanciato sul mercato un
nuovo set di inserti dedicato alla pulizia degli impianti dentali, disponibile sia per tutti i dispostivi
Piezosurgery® (inserto base ICP) che per tutte le unità
ablatore Mectron (inserto base ICS).
Gli inserti base ICP/ICS, insieme ai terminali IC1, consentono un accesso ottimale alla superficie implantare da trattare e una delicata rimozione della placca.
Inoltre, la particolare forma degli inserti base facilita
notevolmente l’accesso alle aree posteriori, rendendo
in questo modo più agevole la terapia
di mantenimento in implantologia.
Il terminale IC1 è prodotto al 100% in
PEEK, un materiale plastico biocompatibile che assicura un trattamento
gentile e delicato sia sulla superficie
implantare che sui restauri in metallo-ceramica; in più, le caratteristiche
morfologiche di tale terminale permettono una efficace rimozione di
placca intorno al collo dell’impianto.
Non avendo all’interno un’anima
metallica, si prevengono eventuali
danni alla superficie implantare man
mano che il materiale plastico tende
a consumarsi.
Il montaggio del terminale IC1 sugli
inserti base avviene manualmente,
senza il riscorso a chiavi dedicate.
L’intero set di strumenti è completamente sterilizzabile, e quindi riutilizzabile per diversi trattamenti.
Mectron propone i seguenti kit di inserti per iniziare a lavorare con questa metodica:
– Implant cleaning set S (inserto
base ICS + 5 terminali IC1), dedicato a tutti gli ablatori Mectron;
– Implant cleaning set P (inserto
base ICP + 5 terminali IC1), dedicato a tutti i dispostivi Mectron
Piezosurgery®.
Mectron SpA
via Loreto 15/A - 16042 Carasco (GE)
Tel.: 0039.0185.35361
Fax: 0039.0185.351374
[email protected]
www.mectron.com
Dott. Emiliano Ferrari
Odt. Gianni Storni
Meeting & Congressi 17
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
Da vent’anni a Buffalo i corsi
per odontoiatri e igienisti dentali
Corso per Medici odontoiatri: Corso avanzato teorico-pratico di Implantologia e Anatomia chirurgica
Corso per Igienisti dentali: Dental Hygienist Advanced Course
Buffalo, New York (USA) 26 luglio-2 agosto 2014
Proseguendo in una tradizione che
dura da quasi 20 anni, dal 26 luglio al
2 agosto 2014 si svolgerà all’Università di Buffalo (USA) l’appuntamento
con il Corso avanzato teorico-pratico
di Implantologia e Anatomia chirurgica (riservato agli odontoiatri) e con
il Dental Hygienist Advanced Course
(riservato agli igienisti dentali). I partecipanti potranno usufruire delle
strutture dell’Università per condurre ricerche e approfondimenti personali: biblioteche, biblioteca interattiva, sale per conferenze ecc. Entrambi
i corsi si rivolgono a chi desidera ampliare i propri orizzonti professionali
e confrontarsi con tecniche ed esperienze diverse da quelle europee. Il
periodo estivo nel quale sono stati organizzati consente, tra l’altro, di non
perdere giorni preziosi dal punto di
vista lavorativo.
Il corso per odontoiatri è portato
avanti da una folta schiera di tutor
di grande esperienza, ed è diretto dai
professori Richard Hall e Ugo Covani.
«Lo scopo è una sistematica analisi
delle implicazioni chirurgiche delle
varie formazioni anatomiche, con
un particolare riguardo alla pratica
implantologica», spiega Covani. «È
dunque rivolto – prosegue – a coloro
che ritengono che una precisa conoscenza dell’anatomia chirurgica
e delle implicazioni cliniche che le
formazioni anatomiche di rilievo
hanno in tutte le procedure sia il
presupposto irrinunciabile per una
pratica chirurgica priva di ansie e di
rischi operatori». Il corso prevede una
prima giornata di lezioni teoriche
per approfondire le nozioni di anatomia e di tecnica operatoria, utili ad
affrontare la sala settoria e per fare il
punto sui più moderni orientamenti
della pratica implantologica. Seguono
quattro giornate di esercitazioni su
cadavere sulle principali operatività
chirurgiche della pratica implantare semplice e avanzata. La prima ora
sarà dedicata all’approfondimento di
temi identificati di giorno in giorno
con i partecipanti. In sala settoria i
partecipanti verranno divisi in gruppi di tre con diverso livello di preparazione e sarà loro assegnato un reperto
anatomico ogni due giorni, sul quale
verranno programmate le principali
operatività chirurgiche e anatomochirurgiche eseguite dai partecipanti
in relazione al grado di preparazione
e sotto la guida degli istruttori.
La Clinica per igienisti dentali offre
la possibilità di conoscere tecniche e
tecnologie di avanguardia nel settore.
«Il corso per igienisti dentali nasce
dall’esigenza di ampliare e approfondire le conoscenze al di là dei modelli
e dei protocolli utilizzati nella prevenzione in Italia, conciliandoli, ove
possibile, alle novità oltreoceano»
dice Anna Maria Genovesi, docente
al corso insieme a Sebastian Ciancio
e Olivia Marchisio. Le lezioni, di tipo
teorico-pratico e con l’ausilio di in-
Riabilitazione
protesica
con tecniche ritentive elastiche
e soluzioni a barre passive
Dopo i consensi ricevuti nelle conferenze organizzate a Roma, Rimini e Pordenone il dr. Emiliano Ferrari e l’odt. Gianni Storni presenteranno la loro relazione
a Firenze. Venerdì 11 aprile, alle ore 20:00, nella sala conferenze del Novotel (Firenze nord via Tevere 23 Osmanoro, Sesto Fiorentino) la Rhein83, in collaborazione con la Dentalcomm di Prato, hanno organizzato una conferenza dal titolo
“Riabilitazione protesica con tecniche ritentive elastiche e soluzioni a barre passive”. I due relatori mostreranno soluzioni protesiche nell’ambito della conservativa e dell’implantologia a carico immediato tradizionale o tramite Cad/Cam.
Saranno presentati progetti funzionali con tecniche semplici estese a tutti i pazienti che necessitano di riabilitazioni importanti. Esporranno quindi dei casi in
cui l’utilizzo di tecniche semplici e innovative hanno permesso di risolvere casi
di overdenture a carico immediato su impianti a barra passiva avvitata su attacco a minimo ingombro su impianti di tutte le tipologie. L’ingresso è gratuito.
Per info e iscrizioni
Dentalcomm: Tel: 0574 27500 - [email protected]
Rhein83: Tel.: 051 244510 - [email protected]
novativi sistemi didattici, si terranno
presso il South Campus della University at Buffalo. Qualora lo desiderassero, i partecipanti avranno inoltre la
possibilità di assistere a una lezione
di anatomia su cadavere per visualizzare da vicino tutte le componenti
dell’apparato stomatognatico nonché
approfondire le tecniche di strumentazione parodontale non chirurgiche,
di mantenimento implantare e di
sbiancamento.
Per informazioni
Istituto Somatologico Toscano
Serena Pardini
Tel.: 0584.6058641
Fax: 0584.6058716
1° annuncio
12 • 13 Dicembre 2014
Viareggio
2 INTERNATIONAL
MEETING
Lo sbiancamento dentale
fra biologia ed estetica
nd
Istituto Stomatologico Toscano
Via Aurelia, 335 - I-55043 Lido di Camaiore (Italy)
Phone +39 0584 6059888/9 - Fax +39 0584 6058716
Organizational Secretary Office
Tueor srl - Corso Sebastopoli, 225 - I-10137 Torino (Italy)
Phone +39 011 0463350 - [email protected] - www.tueor.it
Istituto
Stomatologico
Toscano
Bio-Emulation Colloquium
TM
The Santorini Experience
June 21-22, 2014, Santorini Greece
Go ahead and treat yourself to a world class dental colloquium
at a top 10 vacation destination! Be part of the Bio-Emulation movement.
Mentors
Pascal Magne
Michel Magne
Francesco Mangani
Francesca Vailati
Gaetano Calesini
Jason Smithson
Claudio Pisacane
Emulators
Panos Bazos
Gianfranco Politano
Gil Tirlet
Javier Tapia Guadix
David Gerdolle
Leandro Pereira
Sascha Hein
Lucas Zago Naves
Andrea Fabianelli
Stephane Browet
Giancarlo Pongione
Registration information:
June 21-22, 2014, Greece
The Venue will be held at
the Petros M. Nomikos Conference Centre, Fira
Colloquium fee: € 799
Details on www.TribuneCME.com/128
contact us at tel.: +39 011 0463350
email: [email protected]
Tribune America LLC is the ADA CERP provider. ADA CERP is a service of the American Dental Association to assist dental professionals
in identifying quality providers of continuing dental education. ADA CERP does not approve or endorse individual courses or instructors,
nor does it imply acceptance of credit hours by boards of dentistry.
Meeting & Congressi 19
Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014
INFOPOINT
ITALIA
NEL MANTENIMENTO
DEL DENTE NATURALE”
MEETING MEDITERRANEO
AIO-AIC “TRATTAMENTI
MINIMAMENTE INVASIVI
IN CONSEVATIVA
E IN PROTESI”
– Data: 3-5 aprile 2014
– Dove: Palazzo dei Congressi
Riccione
– Contatti: Segreteria Aiop PLS Educational/Segeteria Aic Mj Eventi
– Tel.: 055.24621 (Pls Educational)
055.4089445 (Mj Eventi)
– E-mail: [email protected]
[email protected]
LA REALE SEMPLIFICAZIONE
CHIRURGICO-PROTESICA:
PROTOCOLLO COMPUTER
GUIDATA GEALIZE
– Data: 4 aprile 2014
– Dove: Roma
– Contatti: Geass Srl
– Tel.: 0432.669101
– E-mail: [email protected]
XXI CONGRESSO NAZIONALE
COLLEGIO DEI DOCENTI ODONTOIATRIA
TRASLAZIONALE: DALLA
RICERCA DI BASE ALLA CLINICA
– Data: 10-12 aprile 2014
– Dove: Parco dei Principi Grand
Hotel – Roma
– Contatti: Fasi Srl
Giada Gonnelli
– Tel.: 06.96705621
– Fax: 06.97605650
– E-mail: [email protected]
RIABILITAZIONE PROTESICA
CON TECNICHE RITENTIVE
ELASTICHE E SOLUZIONI A
BARRE PASSIVE
– Data: 11 aprile 2014
– Dove: Firenze
– Contatti: Rhein 83
– Tel.: 051.244510
– E-mail: [email protected]
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
QUINTA PRIMAVERA POIESIS
– Data: 11-12 aprile 2014
– Dove: Museo Nicolis
Verona
– Contatti: Poiesis
– E-mail: [email protected]
– Web: www.poiesisweb.eu
PROTESI FISSA VS. PROTESI
OVERDENTURE: ASPETTI
CLINICI E TECNICI
– Data: 17 aprile 2014
– Dove: Verona
– Contatti: Rhein83
– Tel.: 051.244510
– E-mail: [email protected]
XI CONGRESSO NAZIONALE
DELL’ACCADEMIA ITALIANA
DI ORTODONZIA (AIDOr)
– Data: 8-10 maggio 2014
– Dove: Bologna
– Contatti: Mj Eventi Sas
– Tel.: 055.576856
– Fax: 055.5059360
– E-mail: [email protected]
CONGRESSO INTERNAZIONALE
SIE “VANTAGGI BIOLOGICI
– Data: 6-8 novembre 2014
– Dove: Auditorium Niccolò
Paganini – Parma
– Contatti: Segreteria SIE
– Tel.: 02.8376799
– Fax: 02.89424876
– E-mail: segreteria.sie@
fastwebnet.it
pag.Pubblicitaria57°AdB
OK.pdf
1
10/02/14
EUROPA
RESTO del MONDO
DENTAL SALON MOSCOW
IDEM SINGAPORE
– Data: 21-24 aprile 2014
– Dove: Crocus Expo – Mosca
– Contatti: Dental Expo
– Tel.: +7.495.9214069
– E-mail: [email protected]
– Data: 4-6 aprile 2014
– Dove: Singapore
– Contatti: Joyce Liong
– Tel: +65.6500.6730 – +65.94500599
– E-mail: [email protected]
[email protected]
18.59
th
VENERDI 9 MAGGIO
Sessione Odontoiatri
SABATO 10 MAGGIO
Sessione Odontoiatri
SABATO 10 MAGGIO
Sessione Igienisti
SESSIONE CHIRURGIA ENDODONTICA E PROTESI
Ore 13.30 - Inizio Lavori
SESSIONE SAGOMATURA E OTTURAZIONE
Ore 09.00 - Inizio Lavori
SESSIONE ORAL CARE
Ore 09.00 - Inizio Lavori
Prof. Massimo Gagliani
Un volo su cinque lustri di Endodonzia
Prof. Elio Berutti - Nuovi strumenti Proglider e ProTaper
Next: dalla ricerca alla clinica
Prof. Dino Re,
Dott. Arnaldo Castellucci
Endodonzia Chirurgica in era Implantare: diagnosi e piano
di trattamento
Prof. Francesco Mannocci - Le nuove tecniche di strumentazione ed il controllo dell’infezione endocanalare
Prof. Mauro Labanca
Gestione del lembo e sterilità: come ottenere una
guarigione predicibile ed evitare infezioni
Prof. Luigi Baggi
La Performance biomeccanica in Implantoprotesi:
dal Macrodesign alle Connessioni
Dott. Fabio Gorni
Quali sono le reali possibilità di intervenire sul recupero
endodontico rispetto alla terapia implantare.
Ore 18.15 - Fine Lavori
Prof. Giuseppe Cantatore - Ottimizzazione dell’irrigazione nei ritrattamenti canalari
Dott. Davide Augusti, Dott. Gabriele Augusti
Valutazione clinica della rimozione della placca di due
spazzolini: Sonico vs. Manuale
Dott.ssa Annamaria Genovesi
Sorriso, salute, estetica. Nuovi orientamenti
Prof. Andrea Forabosco,
Dott. Pio Bertani - Retreat or not Retreat: this is the
problem!
Dott.ssa Barbara Govi, Dott.ssa Alessandra Odorici
SESSIONE POST-ENDO E CONSERVATIVA
Dott.ssa Viviana Cortesi
L’uso della telecamera intraorale come strumento di
comunicazione, motivazione e marketing.
Dott. Marco Martignoni - Restaurativa Post Endo:
affidabilità e semplificazione
Prof. Camillo D’Arcangelo - Dall’endodonzia alla restaurativa, il concetto di minima invasività per
ottenere il successo clinico.
La carie dentale: prevenzione e diagnosi nel terzo millennio
Dott.ssa Daniela Aschieri
L’arresto cardiaco: una emergenza che tutti devono sapere
gestire
Ore 16.15 - Fine Lavori
SEDE DEL 7° SIMITDAY
Atahotel Executive - Milano Zona Porta Garibaldi
Viale Luigi Sturzo, 45 - 20154 Milano (MI)
Tel.: 02.62941
mail: [email protected] - www.atahotels.it/executive
Dott. Ezio Costa - Estetica integrata: un approccio globale.
Vecchi concetti e nuove possibilità
Ore 16.30 - Fine Lavori
www.simitday.it
Sponsor Istituzionali
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Simit Dental Srl
Tel.: 0376.267832 - (Sig.ra Elisa Baggio)
[email protected]
Iscrizioni e pagamento online: www.simitday.it
Scarica

SIDO ed Expo 2015 Festeggiamo il 150° della diga di gomma