Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, LO/MI - Contiene inserti pubblicitari Marzo 2014 - anno X n. 3 www.dental-tribune.com NEWS INTERNAZIONALI Di ritorno da Dubai: impressioni sulla terza fiera del dentale al mondo Istituto Stomatologico Toscano Alessia Murari e Bruno Fornengo di ritorno dalla 18ma edizione dell’International Dental Conference and Arab Dental Exhibition (AEEDC) di Dubai, esprimono le loro impressioni su quella che viene considerata la terza fiera del dentale al mondo. pagina 8 SIDO ed Expo 2015 12 • 13 Dicembre 2014 Viareggio 2 INTERNATIONAL MEETING Lo sbiancamento dentale fra biologia ed estetica nd Scovolini TePe – la scelta numero 1 in Europa www.tepe.com Per far conoscere l’Ortodonzia urbi et orbi Se ne è parlato molto a Milano, nel corso del Convegno “Dalla biomeccanica alla bio-logica” tenutosi a Palazzo della Regione Lombardia, il AD130071IT_ad_dentaltribunes_50x75.indd 2013-06-18 FORMAZIONE 1 14 febbraio scorso, a cura della SIDO. Chiuso il primo ciclo del Master Tra i relatori e gli ospiti illustri, che di endodonzia a Cagliari 9 si sono avvicendati al leggio, c’era infatti anche Enzo Grossi, delegato da Diana Bracco, presidente dell’Exti), attualmente presieduta da Claupo 2015, a illustrare la virtuosa sidio Lanteri, cui succederà nel 2015, nergia tra l’Esposizione universale, Giampietro Farronato, organizzatoche promette di convogliare a Milare, insieme all’Università di Milano, Ortodonzia 3.0 no circa venti milioni di visitatori, e del citato Convegno sulla biomeccaIl clinico esperto: molto più che un bravo ortodontista pagina 5 la SIDO, una delle maggiori società nica bio-logica. > < pagina 6 scientifiche (3.400 aderenHP italiane MAXX 2 copia.pdf 1 24/02/14 15:00 Festeggiamo il 150° della diga di gomma IST_2014_102x127.indd 1 27/02/14 11:17 A.<Castellucci Il 15 marzo del 1864 Il dr. Sanford Christie Barnum (Fig. 1) di New York scriveva: «In quel tempo, quando l’idea della diga di gomma nacque nella mia mente, stavo esercitando a Monticallis, Sullivan Co., New York. Fu il risultato della mia persecuzione da parte della saliva. >< pagina 4 la tecnologia del perossido di idrogeno il tuo successo anche da un sorriso meraviglioso on Ncuoce Arnaldo Castellucci C i dente M Y CM MY CY CMY K L’efficacia sbiancante in una sola seduta. Per l’italia srl 22070 Rovello Porro (CO) - Tel. 02 96754179 - fax 02 96754190 [email protected] - www.isasan.com 11:40:54 2 News & Commenti Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Chi si ferma è perduto? A IO e UNIDI insieme al Chicago Midwinter Meeting, l’Italia in posizione di primo piano con la Germania all’AEEDC di Dubai, mentre le aziende già guardano alla non più lontana Dakar alla ricerca di un nuovo “Eldorado” consumistico-produttivo. Se la globalizzazione non è un fenomeno dei nostri giorni, la sua dinamica diventa più percepibile in tempi di crisi. Probabilmente non c’ è mai stata una spinta così forte dell’odontoiatria italiana verso il mondo, almeno dal punto di vista produttivo, da quando il mercato interno ha cominciato a perdere colpi. Fatte le debite proporzioni e con tutti i distinguo del caso, come non assimilare la caccia di nuovi mercati e opportunità in corso nel dentale, con il biblico esodo migratorio che ha caratterizzato il nostro Paese, una volta raggiunta l’unità d’Italia, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, anch’es- se fasi di grande crisi? La conseguenza delle tre storiche ondate, grazie alle quali si contano oggi almeno dieci milioni di italiani e loro discendenti (i cosiddetti “ italici”) è stata, tirando le somme, un impulso alla crescita e allo sviluppo dei Paesi di arrivo, a scapito di quelli di provenienza. Il che giustificherebbe il detto secondo cui “ in ogni crisi è comunque contenuta un’occasione di crescita e sviluppo”. Assai più preoccupante invece la quarta (minore) ondata migratoria in corso, formata da giovani brillanti che, dopo una lunga e costosa (a livello socio-economico) formazione nel Bel Paese, si avventurano oltre confine, per appropriarsi di un futuro professionale e di vita qui negato. Senza voler essere moderne Cassandre e tanto per rimanere in ambito sanitario, è pensabile che in quel flusso melanconico e speranzoso che guarda lontano potrebbero trovar spazio un domani anche novelli medici e odontoiatri, se non si riuscirà a porre un freno in qualche modo al dilagare della pletora. Stati generali dell’odontoiatria GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann [[email protected]] +49 341 48 474 107 CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Salwiczek MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key Accounts); Melissa Brown (International); Peter Witteczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (USA); Weridiana Mageswki (Latin America); Hélène Carpentier (Europe) MARKETING & SALES SERVICES - Esther Wodarski; Nicole Andrä ACCOUNTING - Karen Hamatschek; Anja Maywald EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2014, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. Incontro di alto livello a Roma L’ANDI comunica che il 20 febbraio 2014 gli Stati generali dell’odontoiatria hanno incontrato il Consigliere di legazione Patrick Mura, della Direzione generale per la Promozione del Sistema Paese. Presenti: per la CAO NazioLinea Miofunzionale copia.pdf LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL PUBLISHER TORSTEN OEMUS DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173 www.dental-tribune.com | [email protected] REGIONAL OFFICES Asia Pacific - Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 nale il presidente Giuseppe Renzo, per il COI-AIOG il presidente nazionale Maria Grazia Cannarozzo, per ANDI il vicepresidente nazionale Massimo Gaggero, per il CIC il presidente nazionale Gianfranco Carnevale, accompa1 24/02/14 15:06 The Americas - Tribune America, LLC 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185 Anno X Numero 3, Marzo 2014 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [[email protected]] Trainer miofunzionali dall’infanzia infanzia all’età matura C M Y CM MY CY CMY K ™ Per l’italia srl 22070 Rovello Porro (CO) - Tel. 02 96754179 - fax 02 96754190 [email protected] - www.isasan.com gnati da Marco Poladas dell’Ufficio legale odontoiatri della FNOMCeO. Tema dell’incontro – riporta il comunicato – le criticità relative alla programmazione e all’accesso alla professione odontoiatrica. In particolare, il tema della correttezza dei percorsi formativi per l’accesso alla professione odontoiatrica, la necessità di far rispettare il numero programmato evitando il ricorso a “scorciatoie” attraverso istituzioni universitarie straniere, con percorsi formativi non trasparenti, che sfuggono ai controlli ministeriali attraverso espedienti di carattere pseudo-legale. Mura ha ascoltato con estrema attenzione quanto esplicitato, sottolineando di essere già a conoscenza delle problematiche in seguito alle varie interrogazioni parlamentari presentate sull’argomento, convenendo sulla necessità di maggiore chiarezza a tutela della salute del cittadinopaziente e dichiarando la propria disponibilità per quanto di competenza del Ministero degli Affari esteri, di rappresentare quanto prodotto nel corso dell’incontro degli Stati generali dell’Odontoiatria. Data la gravità e la criticità degli argomenti affrontati – conclude il comunicato – è emersa, a chiusura dell’incontro, da ambo le parti, la volontà di concretizzare in altri momenti di confronto questi rapporti, per raggiungere gli obiettivi proposti. Dental<Tribune EDITORE TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - [email protected] Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino AMMINISTRATORE Patrizia Gatto [[email protected]] COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO - Aldo Ruspa COMITATO SCIENTIFICO G.C. Pescarmona, C. Lanteri, V. Bucci Sabattini, G.M. Gaeta, G. Barbon, P. Zampetti, G. E. Romanos, M. Morra, A. Castellucci, A. Majorana, G. Bruzzone COMITATO DI LETTURA E CONSULENZA TECNICO-SCIENTIFICA L. Aiazzi, E. Campagna, M. Del Corso, L. Grivet Brancot, C. Mazza, G.M. Nardi, G. Olivi, F. Romeo, M. Roncati, R. Rowland, F. Tosco, A. Trisoglio, R. Kornblit CONTRIBUTI A. Barbagallo, M. Beretta, D. Caprioglio, A. Castellucci, T. Castroflorio, C. Debernardi, R. Fastuca, G. Frongia, E.U. Garagiola, F. Garino, Grossi, C.E. Kodjo, A. Lazzaro, L. Levrini, S. Rendon, P. Zampetti, P.A. Zecca REDAZIONE - Chiara Siccardi Ha collaborato Rottermaier - Servizi Letterari (TO) GRAPHIC DESIGNER - Angiolina Puglia REALIZZAZIONE - TU.E.OR. Srl - www.tueor.it STAMPA ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PUBBLICITÀ Tueor Srl [[email protected]] UFFICIO ABBONAMENTI TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 | Fax: 011 0463304 [email protected] Copia singola: euro 3,00 Forme di pagamento: - Versamento sul c/c postale n. 65700361 intestato a TU.E.OR. srl; - Assegno bancario o bonifico su c/c postale 65700361 intestato a TU.E.OR. srl IBAN IT95F0760101000000065700361 Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C DPR 633/72 DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. Non si assume responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano esclusivamente l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per le conseguenze derivanti da informazioni erronee. WEB ARTICLE Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Attualità 3 AIO e UNIDI insieme nel Meetaly di Chicago per promuovere l’Italia nel mondo Voluto fortemente da AIO e UNIDI per attivare le eccellenze italiane nel mondo, l’evento Meetaly si è svolto alle 17.30 di venerdì 21 febbraio, presso la sede del Consolato d’Italia a Chicago (Istituto Italiano di cultura). Erano presenti Pierluigi Delogu e Gianfranco Berrutti, due espressioni di un virtuoso binomio (associazionismo professionale e industria) uniti in una «proposta sinergica ed efficace del sistema Italia», come la definisce un comunicato AIO. Per l’AIO, presenti con Delogu, c’erano anche Fausto Fiorile, Enrico Lai, Mauro Sanalitro, Gerhard Seeberger e Giancarlo Couch; per l’UNIDI, oltre a Berrutti, erano presenti Gianna Pamich e molti illustri rappresentanti stranieri dell’odontoiatria mondiale: il presidente eletto dell’American Dental Association (ADA), Maxine Feinberg; la presidente della Federation Dentaire International (FDA), Tin Chun Wong; il presidente eletto Patrick Hescot; il tesoriere Katryn Kall, e il direttore esecutivo della FDI, Jean-Luc Eiselé. Ancora: i presidenti della Canadian Dental Association (CDA), Gary Mcdonald; della Brasilian Dental Association (BDA), Silvio Cecchetto; della Chicago Dental Association (CDA), Richard Holba, insieme a rappresentanti dell’industria e operatori del dentale americano. Un’iniziativa per far conoscere al mercato non solo americano la creatività nelle nostre aziende di settore. L’impegno di UNIDI per promuovere il made in Italy è stato sottolineato da Berrutti, senza l’ausilio delle istituzioni di cui la concorrenza invece si avvale. Meetaly è stata anche l’occasione per parlare di Idea, prima fiera di settore organizzata in Africa, a Dakar, dal 20 al 24 novembre e naturalmente la International Expodental di Milano, ampiamente aperta anche al dentale. AIO, insieme ad ADA, ha varato un progetto di collaborazione e individuato comuni obiettivi di lavoro per il 2014. Al centro della foto (rispettivamente il quinto, sesto e settimo da sinistra verso destra) il presidente dell’UNIDI dott. Gianfranco Berruti, il presidente della Chicago Dental Society dr. Richard Holba e il presidente dell’AIO dott. Pierluigi Delogu. Û IL FUTURO DELLA PROFILASSI NUOVO MECTRON MULTIPIEZO touch Û ABLATORE MULTI-FUNZIONALE: SCALING, PERIO, ENDO E CONSERVATIVA mectron s.p.a., via Loreto 15/A, 16042 Carasco (Ge), Italia, tel 0185 35361, fax 0185 351374, www.mectron.it, [email protected] Û soft mode per un movimento dell’inserto più delicato ma non meno efficace (stessa frequenza, oscillazioni meno ampie) STANDARD MODE SOFT MODE Û grande beneficio per i pazienti particolarmente sensibili Û manipolo con luce LED ruotabile a 360 gradi Û ampia gamma di inserti: oltre 40 forme diverse Û flacone da 500 ml Û possibilità di connessione alla rete idrica dello studio con apposito kit Da sinistra a destra: Gerhard Seeberger, Mauro Sanalitro, Enrico Lai, Pierluigi Delogu, Fausto Fiorile e Giancarlo Couch. Foto nella sede dell’American Dental Association a Chicago. ad_mp_A4_it_140123.indd 1 23.01.2014 10:00:04 WEB ARTICLE News & Commenti 4 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Nasceva 150 anni fa la diga di gomma Incredibile come, dopo tanto tempo, si stia ancora a discutere se la diga sia necessaria in endodonzia oppure no. Dott.<Arnaldo<Castellucci, libero professionista in Firenze. << pagina 1 Avevo passato delle ore, stanco e distratto dalla mia continua lotta contro le continue incursioni della saliva. Avevo passato numerose notti insonni ossessionato dal mio triste fallimento… con sempre la solita domanda in mente, rimasta fino ad allora senza risposta: “Come posso mantenere asciutte le cavità?”. La risposta è arrivata il 15 marzo del 1864, mentre stavo lavorando in un molare inferiore sinistro, in una bocca dove la saliva continuava a zampillare a più non posso. Preso dalla disperazione e solo per provare una nuova idea, ho fatto un buco nel mio tovagliolino protetti- vo e l’ho messo attorno a quel dente. E quella è diventata la diga di gomma». A quei tempi era un problema far rimanere quel foglio attorno al dente, ma le cose migliorarono pochi anni dopo, quando nel 1882 la S.S. White introdusse una pinza foradiga simile a quella che usiamo ancora oggi (Fig. 2) e nello stesso anno il dr. Delous Palmer e più tardi i dottori Stokes e Elliot introdussero un set di uncini metallici utilizzabili per i vari denti (Fig. 3). Sono passati ben 150 anni da quel lontano giorno e se il dr. Barnum da lassù ci vede sicuramente si metterà le mani nei capelli! È infatti incredibile come, dopo così tanto tempo, si stia ancora a discutere se la diga sia neces- saria in endodonzia oppure no. Certo che 150 anni fa posizionare la diga era piuttosto indaginoso (Fig. 4), ma oggi il tutto richiede solo pochi secondi e uno strumentario minimo. Sembra incredibile quindi come ancora oggi, a quasi due secoli di distanza e ormai nel terzo millennio, ci siano ancora colleghi che non sono convinti dell’utilità o, meglio, della necessità di questo semplicissimo foglio di gomma; e che le società scientifiche preposte alla stesura di linee guida non abbiano messo come requisito obbligatorio per l’endodonzia l’uso della diga di gomma! La Quality Assurance Guidelines dell’American Associations of Endodontists1 dice I nostri prodotti La vostra esperienza I loro sorrisi ito Aderisci sub entale e n to LDESCENCE m a c n a i b S MA OPA PROGR AM ionale professr o t r o p Un sup continuo peienti e z e ai pa garantiri smaglianti! sorris www.opalescence.it Ultradent Italia Srl - Via G.L. Bernini, 7 20094 Corsico (MI) Numero Verde 800 830 715 - www.ultradent.it - [email protected] Fig. 1 - Il dr. Christie S. Barnum. che «la sagomatura, la detersione, la che il paziente riferisce di avere ai disinfezione e l’otturazione di tutti costituenti chimici della gomma8,9. Sono comunque oggi disponibili sul i canali viene eseguita utilizzando mercato fogli di diga non contenenuna tecnica asettica isolando il denti lattice10, con i quali il problema te con la diga di gomma ogni volta dell’allergia è completamente risolto. che sia possibile». Secondo il parere Questa diga “no-latex” ha la stessa eladell’autore, quando l’isolamento con sticità della diga in lattice ed è anche diga non è possibile, il clinico ha due più resistente alla corrosione quando possibilità: una è renderlo possibile, viene in contatto con le soluzioni usae l’altra è estrarre il dente! Non esiste te in endodonzia, come l’ipoclorito di altra scelta. sodio o i solventi come il cloroformio. Qualcuno si scusa dicendo che il denSull’uso della diga circolano strane te è distrutto dalla carie o dal trauma voci, come, ad esempio, che la sua e pertanto è impossibile mettere l’unapplicazione richieda molto tempo. cino attorno alla corona del dente. Cragg11, a questo proposito, afferma Bene, se il dente è così gravemente giustamente: «la cosa che porta via più compromesso, il dentista ha tre postempo, riguardo alla diga di gomma, è sibilità: l’allungamento di corona cliil cercare di convincere il dentista a nica, in modo da esporre tessuto sano usarla». Vale invece la pena spendere dove ancorare l’uncino; l’estrusione una decina di secondi per applicare la ortodontica, che porta al medesimo diga in endodonzia e migliorare così risultato; e infine l’estrazione. Dove l’intero nostro trattamento. oggi si appoggia l’uncino, domani ci saranno i bordi del restauro. Se il den>< pagina 5 te non è isolabile non è nemmeno restaurabile, e la strada da percorrere è una della tre sopra citate. L’unico dente da trattare senza diga è il dente talmente distrutto, che l’unico strumento che si può usare per la sua terapia deve per forza essere usato senza diga: la pinza da estrazione. Non ci devono essere scuse per il mancato uso della diga in endodonzia e la legge dovrebbe duramente punire l’odontoiatra che provoca seri danni al paziente, fino alla sua morte, per il suo mancato uso2-6. Patrick Wahl fa notare, giustamente, che negli Stati Uniti ogni causa legale è persa se viene accertato che è stato eseguito un trattamento endodontico senza utilizzare la diga di gomma7. Una controindicazione all’uso della diga di Fig. 2 - La pinza foradiga introdotta dalla S.S. White gomma può essere rapnel 1882. presentata dall’allergia News & Commenti Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 1. American Association Of Endodontists: Appropriateness of care and quality assurance guidelines. 3rd ed., 1998, p. 16. 2. Cameron, S.M., Whitlock, W.L., Tabor, M.S.: Foreign body aspiration in dentistry: a review. J. Am. Dent. Assoc. 127:1224, 1996. 3. Israel, H.A., Leban, S.G.: Aspiration of an endodontic instrument. J. Endod. 10:452, 1984. 4. Lambrianidis, T:, Beltes, P.: Accidental swallowing of endodontic instruments. Endo. Dent. Traumatol. 12:301, 1996. 5. Mejia, J.L., Donado, J.E., Posada, A.: Accidental swallowing of a dental clamp. J. Endod. 22:619, 1996. 6. Taintor, J.F., Biesterfeld, R.C.: A swallowed endodontic file: case report. J. Endod. 4:254, 1978. 7. Wahl, P.: Isolamento del campo e radiologia. L’Informatore Endodontico. 1(1):19, 1997. 8. Beaudry, R.J.: Prevention of rubber dam hypersensitivity. J. Endod. 10:544, 1984. 9. Dias De Andrade, E., Ranali, J., Volpato, M.C., Motta Maia De Oliveira, M.: Allergic reaction after rubber dam placement. J. Endod. 26:182, 2000. 10. Knowles, K.I., Ibarrola, J., Ludlow, M.O., Anderson, J.R., Newcomb, B.E.: Rubber latex allergy and the endodontic patient. J. Endod. 24:760, 1998. 11. Cragg, T.K.: The use of rubber dam in endodontics. J. Can. Dent. Assoc., 38:376, 1972. 12. Cochran, M.A., Miller, C.H., Sheldrake, M.A.: The efficacy of the rubber dam as a barrier to the spread of microorganisms during dental treatment. J. Am. Dent. Assoc. 119:141, 1981. 13. Lavagnoli, G.: La cavità d’accesso. Dental Cadmos, 1:17, 1984. 14. Reuter, J.F.: The isolation of teeth and the protection of the patient during endodontic treatment. Int. Endod. J., 16:173, 1983. bibliografia Fig. 3 - Il set di uncini metallici introdotti dal dr. Delous Palmer nel 1882. Fig. 4 - La diga del dr. Brasseur (Fonte: Andrieu E., Traité de Dentisterie Opératoire, Octave Doin Ed., Paris 1889). SODIO JALURONATO + AMINOACIDI Medical Device di classe IIa CE 0373 flacone da 15 ml confezione prescrivibile tubo da 15 ml confezione prescrivibile Gel coadiuvante nei processi di rigenerazione della mucosa orale A C M O B N U FE LA Z T O IO R NI IA LI L’uso della diga in endodonzia offre i seguenti numerosi vantaggi: 1. protezione del paziente dall’ingestione6 o (peggio ancora!) dall’inalazione16 di piccoli strumenti, frammenti dentali, liquidi di lavaggio canalare, sostanze irritanti ecc.; 2. possibilità di operare in un campo chirurgico pulito; 3. retrazione (importantissima per lavorare nei settori posteriori!) e protezione dei tessuti molli (gengive, lingua, labbra e guance), che sono così al riparo anche dall’azione tagliente delle nostre frese; 4. migliore visibilità dell’area di lavoro (la pubblicità di una nota casa che produce strumentario per l’applicazione della diga dice giustamente: «Fai meglio ciò che vedi e vedi meglio ciò che fai»); 5. diminuzione dei tempi morti: il paziente, salvo eccezioni per fortuna piuttosto rare, non può conversare se non con molta difficoltà, mentre, di sicuro, non va a sciacquarsi la bocca ogni cinque minuti; 6. protezione per l’odontoiatra e l’assistente dentale contro possibili infezioni che possono essere veicolate dalla saliva del paziente12; 7. comfort per l’odontoiatra, che può lavorare più tranquillo ed eventualmente permettersi di rispondere a una telefonata importante, lasciando il paziente ben protetto sotto diga con l’assistente al suo fianco; 8. migliore sensibilità tattile durante la preparazione canalare. Senza l’uso della diga, infatti, l’operatore, consapevole del rischio di far ingerire o inalare al paziente uno strumento canalare, tiene gli strumenti endodontici in modo che non gli sfuggano dalle dita. Lo sforzo sul manico dello strumento toglie sensibilità alle dita e impedisce che lo strumento venga usato con delicatezza. Con la diga inserita, invece, gli strumenti canalari possono essere impugnati con delicatezza, senza il timore che possano sfuggire di mano13; 9. comfort per il paziente, che non si sente la bocca invasa da mani, strumenti e liquidi. I pazienti infatti gradiscono, in una percentuale sempre più alta, l’uso della diga, talvolta ci chiedono se sia un’invenzione nuova14 e una volta che l’hanno provata non ne vogliono più fare a meno. Questi sono i vantaggi derivati dall’uso della diga di gomma. Invito chiunque abbia ancora dei dubbi e non la usa a indicarmi anche solo un motivo che lo trattiene dall’utilizzo di questo irrinunciabile presidio e che ne giustifichi il suo mancato uso. Grazie dr. Barnum! Fabbricante Professional Dietetics - Via Ciro Menotti, 1/A - 20129 Milano • Concessionario di vendita ERREKAPPA EUROTERAPICI – Milano << pagina 4 5 ACQUISTAB dal sito ILI www.amin ogam.it tubo da 5 ml in confezione da 20 pezzi siringhe sterili da 2 ml in confezione da 2 siringhe 6 WEB ARTICLE Attualità Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM SIDO ed Expo 2015 alleate per far conoscere l’Ortodonzia urbi et orbi << pagina 1 Premesso che in un evento epocale, quale l’Expo, il made in Italy in mostra non è solo rappresentato dalle eccellenze produttive (automobili, moda, vini, cibo ecc.), ma anche dall’eccellenza nella cura orale, di cui l’Italia vanta nel mondo un riconoscimento meno evidente; si spiega così la risposta di Farronato alla domanda su come si inserisca l’ortodonzia negli eventi della grande rassegna: «L’eccellenza alimentare – dice – è anche un problema di eccellenza orale». L’intenso connubio Expo/SIDO per diffondere al meglio la cultura ortodontica in Italia e nel mondo emerge a tutto tondo dal “Progetto SIDO”, dove particolarmente significativo è il sottotitolo: “Aspettando Expo 2015”. Il Progetto contiene la summa delle iniziative che la società degli ortodontisti italiani ha in animo di porre in essere prima e durante l’Expo, valorizzando al massimo la visibilità alla disciplina e alla società stessa offerte dalla rassegna mondiale. Varato in collaborazione con l’Università di Milano, il Progetto ha anche uno slogan: “Ogni bocca ha la sua lingua”, anch’esso assai eloquente a significare la scelta compiuta dalla natura nel fare di ogni bocca un unicum; slogan utilissimo anche ai fini probatori legali. Ma nel Progetto sono evidenziate anche le ragioni che hanno condotto alla sinergia: condividere conoscenze ed esperienze con i cittadini del mondo, sottolineare le eccellenze italiane in ambito odontoiatrico (ovvero ortodontico), valorizzare “altre” eccellenze potenzialmente legate all’odontoiatria: cibo/nutrizione, socialità, arte e multiculturalità. Sotto il titolo di “Italia per la salute orale nel mondo”, sono infatti in programma test immediati per valutare la presenza di glucosio nella saliva e lo stress ossidativo, interventi di primo soccorso (first aid) tramite mezzo mobile (truck) attrezzato con riuniti e gestito da personale delle università. Ma anche un counseling con igienisti nelle diverse lingue presenti all’Expo e una mostra con disegni di bambini, con protagonisti i denti. Segue nella seconda parte del Progetto una intensa cronologia di eventi programmati sotto l’egida di ampio respiro costituita dal binomio SIDO/Expo e del quale il convegno svoltosi a Milano il 14 febbraio può essere a buon titolo considerato il primo di un’ampia «road map» di eventi, come la definisce Farronato. Dall’International Spring Meeting (si veda pag. 1 di Ortho Tribune), all’8° Convegno nazionale di Ortodonzia dedicato alla legge e alla medicina legale, in programma a Modena a fine marzo (il 28 e 29). Altri importanti appuntamenti caratterizzano “Aspettando l’Expo”: il 24 maggio a San Patrignano ci sarà “Ortodonzia per tutti: sogno o realtà?”; il 9-11 ottobre il 46° Congresso della SIDO a Fortezza di Basso (FI) sull’“Ortodonzia dell’adulto”. Ma l’evento clou è il 46° International SIDO Congress sull’alimentazione e salute orale, in programma a Milano dal 29 al 31 ottobre, cioè stessa area e periodo di svolgimento dell’Expo. Svolgendosi tutti sotto l’egida dell’Esposizione internazionale, gli eventi elencati sono da considerare di respiro e portata internazionale. Ma nutrita è anche la serie degli eventi a carattere nazionale legati in qualche modo all’ortodonzia, dove la SIDO sarà presente con un suo desk istituzionale. m.boc All’Expo 2015 i rapporti tra salute dentale, nutrizione e salute Uno dei temi scientifici che faranno parte del palinsesto di Padiglione Italia di Expo 2015 è quello dei rapporti tra salute dentale, nutrizione e salute. Grazie alla partnership con SIDO, che organizzerà il proprio congresso nazionale a Milano tra il 28 e il 31 ottobre, all’interno del Padiglione Italia verrà organizzato un workshop di alto livello scientifico, che coinvolgerà anche relatori internazionali, focalizzato sulle tematiche emergenti dei rapporti tra nutrizione, salute denta- le e predisposizione a malattie sistemiche, con un occhio di riguardo ai paesi in via di sviluppo. >< pagina 7 GUARDA ANCHE Perimplantite: approccio terapeutico non chirurgico, limiti, indicazioni e casi clinici Trasferimento digitale fra studio e laboratorio: impronta ottica e rilevamento del colore Dr.ssa Marisa Roncati Dr. Matteo Iaria L’incidenza della perimplantite varia tra il 12% il 43% di tutti gli impianti inseriti. Per perimplantite si intende una lesione infiammatoria che può interessare la mucosa perimplantare solamente oppure estendersi al tessuto osseo di supporto. L’intervento mostrerà come superare le barriere di tempo e distanza fra studio e laboratorio inviando in tempo reale tutte le informazioni relative al paziente per consentire il progetto e la finalizzazione di manufatti protesici. Prof. Aggr. Gianna Maria Nardi Diagnosi precoce del cancro orale Applicazioni della CB3D alla moderna odontoiatria Finalmente vinta l’infezione focale Dr. Giovanni Maria Gaeta Dr. Carmelo Rizzo l cancro del cavo orale è una patologia che potenzialmente può colpire tutti gli adulti. La radiologia CB3D è metodica ormai sempre più diffusa nella pratica odontoiatrica giornaliera; ci offre una avanzata capacità di diagnostica per immagini all’interno del nostro studio odontoiatrico. Salute orale: il management clinico di prevenzione Progetto “AUREA” Medical & Cosmetic Surgery Dr. Andrea Piccardi, Marco Di Iulio Dr. Philippe Lagarde DWS: un’unica tecnologia al servizio della pratica clinica quotidiana, dalla realizzazione di modelli e guide chirurgiche alla stampa 3D della protesi provvisoria Dr. M. Manacorda, Ing. A. Motroni, M. Aguzzi La gestione del moderno studio odontoiatrico Dr. Franco Tosco La professione odontoiatrica è sicuramente complessa, sia in se stessa sia per l’attuale periodo storico in cui si deve esprimere. Corso ECM online 2013-2014: Le tecniche di Ridge Preservation: razionale biologico ed applicazioni cliniche Dr. Daniele Cardaropoli 50 crediti ECM Per informazioni: Tueor srl - Tel. 011 0463350 - [email protected] - www.dtstudyclub.it WEB ARTICLE Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Attualità WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM 7 Il progetto SIDO per la salute orale Per affrontare l’enorme problema della carie infantile, la SIDO ha anche promosso un Progetto a cui Padiglione Italia di Expo 2015 è particolarmente interessato, indirizzato alle scuole del Comune di Milano per accertare in una popolazione campione la prevalenza di carie e di cattiva igiene orale e la possibilità di intervento preventivo attraverso un’adeguata sensibilizzazione. L’unica reale possibilità passa infatti dall’educazione all’igiene orale dei bambini, in prima battuta, ma anche dei genitori. Si prevede una serie di interventi a vario livello, che consisteranno in lezioni brevi con l’uso di materiale iconografico suggestivo, poster e tovagliette da usare nelle mense scolastiche e soprattutto giochi interattivi di varia natura come ad esempio “Ogni bocca ha la sua lingua”, ideato dalla prof.ssa Mauri, psicologa del team di Farronato. È una raccolta di 9 tavole con istruzioni di salute orale, composte da una frase principale in italiano, un disegno esplicativo e traduzioni in albanese spagnolo, francese, tedesco, arabo, portoghese, cinese, inglese. Come ha dimostrato uno studio preliminare su un gruppo di bambini afferenti alla clinica di Farronato, il gioco è risultato coinvolgente e utile nell’apprendimento delle norme basilari di salute orale per i bambini privi o privati di qualsiasi esperienza sanitaria, di diverse fasce d’età e capacità linguistiche, con il pregio di poter essere utilizzato al di fuori del contesto dello studio odontoiatrico, specie nell’ambito di iniziative scolastiche educative. Con particolari tecniche statistiche si capirà quali siano i determinanti psico-sociali e culturali di una buona o scarsa compliance all’intervento educativo. Lo studio prevede infatti la misurazione della qualità di vita dei bambini con uno strumento validato a livello europeo. Poiché nessuno studio è stato condotto in Italia e forse nel mondo sui determinanti della scarsa igiene orale e suoi rapporti con il “well being” in contesti scolastici e con appropriati strumenti di misurazione; uno studio simile darebbe vita a ipotesi innovative sui rapporti reciproci tra ambiente, qualità di vita e salute orale. Enzo<Grossi Un assortimento con infinite possibilità. << pagina 6 C’è una soluzione per tutto. Dalla A come AlphaKite alla Z delle Dalle terapie più classiche a quelle assolutamente innovative. diamantate ZR. Perché con Komet potete trovare uno dei pro- Komet non solo rimane costantemente al passo con gli ultimi svi- grammi più completi di produzione e fornitura di strumenti rotanti luppi ma contribuisce direttamente alla loro evoluzione grazie al e sistemi per l’odontoiatria. riconosciuto apporto innovativo che amplia i confini per il futuro Il programma sarà definito nei prossimi mesi. Il gruppo del prof. Giampietro Farronato, presidente eletto SIDO, ha prodotto dati epidemiologici relativi ad alcuni Paesi africani. In particolare è interessante uno studio condoto di recente in Camerun, oggetto di una tesi, dove, per valutare lo stato di salute dento-parodontale del Paese, e più in generale nell’Africa subsahariana, si sono esaminati 700 soggetti, rilevando gli indici di salute dentale e parodontale (l’indice parodontale di comunità e Decayed Missing Filled Teeth), nonché la perdita di attacco parodontale. Elevati valori di questi indici, uniti alla pressoché totale assenza di assistenza odontoiatrica specialistica indicano una forte necessità di cure odontoiatriche. La prevalenza della carie risulta spaventosamente alta (99% in area urbane e 97% nell’area rurale). L’indice M (denti mancanti) e l’indice F (otturati) sono risultati sensibilmente maggiori in città rispetto alla campagna. Si sospetta che la maggior gravità nei centri urbani dipenda da una dieta più ricca di zuccheri e più povera di fibre vegetali. L’assistenza sanitaria si è dimostrata carente per arretratezza socio-culturale della popolazione autoctona e per mancanza di materiali, strutture e personale specializzato nella cura delle più comuni affezioni del cavo orale. www.komet.it © 08/2012 · Gebr. Brasseler · Germany · 411216 V0 del settore. Salute dentale e nutrizione E.<G. 411216V0_AZ_IT_A-Z_A4.indd 1 30.08.12 16:34 8 WEB ARTICLE News Internazionali WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Di ritorno da Dubai: curiosità e impressioni sull’AEEDC, la fiera del dentale terza al mondo All’UAE International Dental Conference and Arab Dental Exhibition (AEEDC) di Dubai, svoltasi quest’anno dal 4 al 6 febbraio presso l’International Convention and Exhibition Centre di Dubai, oltre a una sessantina di aziende italiane, approdate in cerca di export, data la debolezza del mercato interno, ha preso parte quest’anno anche Alessia Murari, responsabile commerciale del Gruppo Dental Tribune, Edizione italiana (Tueor), inviata a Dubai per stabilire nuovi contatti nell’ambito di una realtà ormai affermata come L’AEEDC. Non solo per l’area geografica in cui si tiene, ma per una tradizione ormai in via di consolidamento, l’AEEDC (giunta nel 2014 alla 18a edizione) promette infatti di esser sempre più un’occasione favorevole all’intreccio di nuovi contatti nel dentale internazionale. Su quella che viene giudicata la terza più importante fiera del dentale al mondo Alessia Murari riferisce pertanto al rientro le proprie impressioni. «Innanzitutto una rassegna in cui si tocca con mano l’internazionalità – esordisce –. Messa a confronto con le maggiori iniziative fieristiche, a Dubai prevale decisamente un respiro più ampio, EXPAND probabilmente perché l’AEEDC si è affermata nel tempo come ponte tra Oriente ed Occidente». Per la cronaca, Germania e Italia sono i due Paesi occidentali più presenti, mentre tra gli orientali primeggiano Cina e Pakistan. Confermata da una sensazione palpabile di funzionalità ed efficienza, l’internazionalità si manifesta visivamente anche nella mescolanza degli abbigliamenti. «Domina comprensibilmente il bianco classico della tunica (kandura) e del mantello (djellaba) arabo alternati egualmente ai “giacca e cravatta” occidentali – osserva la YOUR KNOWLEDGE TO EXPAND Murari –. Ma decisamente sorprendente appare anche il nero dell’abbigliamento femminile per il gran numero di donne del dentale arabo presenti in fiera». Un secondo aspetto, diremmo “interno” all’AEEDC appare anch’esso degno di nota. «La rassegna – dice Murari – è strutturata come un insieme di isole nazionali. L’area dedicata all’Italia, ad esempio, raggruppava buona parte delle nostre aziende, con tanto di bandiera per ogni stand, il che non escludeva la presenza, al di fuori del “pianeta Italia” di gruppi multinazionali con YOUR PRACTICE propri, ampi stand. Proprio come avviene da noi». Eccezion fatta per i gruppi maggiori, elaborati e accattivanti come possono essere gli stand di complesse realtà produttive, anche la relativa semplicità dei singoli stand colpisce il visitatore della fiera. Un look spartano che si spiega con una caratteristica propria dell’AEEDC: di essere fiera/mercato nel senso più spicciolo, dove (cosa che in Italia non avviene) ampio spazio è dedicato alla compravendita, oltreché alla semplice esposizione di prodotti e innovazioni tecnologiche. «Non è infrequente vedere stand di “occasioni dentali” – così le definisce la Murari – paragonabili concettualmente a grandi bancarelle dove al visitatore vengono offerte miscellanee di prodotti dentali a prezzo magari unico. Il compratore può scegliere tra i “pezzi” sciorinati alla rinfusa e riempire il cestello. Ho visto molti “fare la spesa” proprio come al supermercato o al mercato rionale». Concorda Bruno Fornengo, dentista titolare della Easyfor Medical Device di Alpignano (TO), per la prima volta in visita a Dubai: «All’AEEDC la vendita sembra proprio aver successo: grande folla agli stand dedicati alla vendita e poca gente a quelli di sola esposizione. Che non sia il caso di applicare questa formula anche da noi?», si chiede, convenendo subito dopo che bisognerebbe prima risolvere il problema con i distributori, che certo non gradirebbero. Da dentista produttore, Fornengo tuttavia non può fare a meno di osservare che «bene per le vendite, che vivacizzano il mercato, ma dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione ho avuto la netta sensazione che in Italia siamo decisamente più avanti. Almeno di una decina d’anni». Entrambi non hanno potuto fare a meno di notare una “curiosità”, così la definiremmo noi, che contraddistingue la manifestazione araba rispetto a quelle occidentali. Una curiosità che non può non far riflettere. Al secondo piano del Convention and Exhibition Centre, dinanzi alla Hall 6, è dislocato un “luogo di preghiera” per gli uomini. Quello per le donne, sempre al secondo piano, è posto invece dinanzi alla Hall 7. Dental<Tribune Midwinter Meeting prende il via a Chicago STAGE DI PERFEZIONAMENTO IN IMPLANTOLOGY & ORAL REHABILITATION PALERMO 16/17 Maggio 2014 Tutti i programmi e la domanda di ammissione in www.uniny.it INFORMAZIONI & ISCRIZIONI New York University College of Dentistry International Graduate Certificate Tel. 334.1179401 [email protected] CHICAGO, Illinois, Stati Uniti: Non appena gli oltre 30.000 odontoiatri e professionisti del dentale iniziano ad esplorare tutto ciò che il 149° Midwinter Meeting della Chicago Dental Society ha da offrire, una cosa appare subito chiara: se state cercando le ultime innovazioni in odontoiatria, siete nel posto giusto. Più di 600 aziende da tutto il mondo hanno portato la loro più innovativa tecnologia e i loro prodotti migliori per lo show di questa settimana. Una delle aziende espositrici è il Kerr KaVo Group, che unisce strategicamente strumenti e attrezzature per il dentale con hi-tech e marchi di specialità in un’unica piattaforma globale e che presenterà oltre 20 nuovi prodotti per il meeting di Chicago. i-CAT espone invece la sua nuova i-CAT FLX CBCT (Tomografia Computerizzata Cone Beam),presentando la già premiata tecnologia FLX e il nuovo software di pianificazione del trattamento Tx STUDIO 5.3. i-CAT FLX offre immagini in 3D con radiazioni inferiori rispetto a una panoramica a raggi X con QuickScan. Sierra<Rendon,<DTA Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WEB ARTICLE Formazione WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM 9 Università di Cagliari: chiuso il primo ciclo del Master di endodonzia Il 10 gennaio scorso si è chiuso il primo ciclo del Master in endodonzia clinica e restaurativa organizzato dall’Università di Cagliari e diretto da Elisabetta Cotti. In molti Paesi europei, negli Stati Uniti, Sud America, Australia e in alcuni Paesi infezioni ossee di origine dentale. Il lavoro nell’ambito di un Policlinico universitario permette ai giovani di sviluppare una certa esperienza nello svolgere trattamenti di routine in pazienti compromessi dal punto di vista medico, aggiornando il trat- Immagine del seminario tenuto dal prof. Leif Bakland (Università di Loma Linda, USA). Immagine dell’attività di reparto. Un momento della cerimonia con la prof.ssa Claudia Dettori, il prof. Giovanni Puddu, la prof.ssa Elisabetta Cotti e la prof.ssa Daniela Lusso. dell’Asia, l’endodonzia è da molto tempo una specialità odontoiatrica riconosciuta. In Italia master in endodonzia sono attivati già da alcuni anni, ma questa è la prima volta che avviene in Sardegna. Un progetto all’Università di Cagliari che con grande orgoglio abbiamo portato avanti con la collaborazione dell’Università di Sassari. Il Master ha un disegno di tipo “residenziale”, ossia i partecipanti (massimo 10), oltre a seguire lezioni ed esercitazioni tenute da professori nazionali e internazionali, frequen- tamento in base alle problematiche del paziente, secondo le più recenti linee guida. Una prima esperienza faticosa, ma interessante. Soprattutto ha portato alla formazione di un gruppo allegro e coeso, che ha reso estremamente piacevole il lavoro del team. Il corso è stato tenuto da docenti dell’Università di Cagliari e di Sassari nelle persone di Egle Milia e Mauro Manunta. Partecipazione didattica inoltre dei migliori clinici e ricercatori del settore endodontico in ambito nazionale: Emanuele Ambu (Microscopia), Salvatore tazione). Una nota internazionale è stata conferita dai seminari tenuti da Leif Bakland (Loma Linda University, Usa) e Geoffrey Heithersay (University of Adelaide, Australia). Il secondo ciclo del Master in endo- donzia è già partito e sono programmati per il mese di marzo interventi di Zvi Metzger (Università di Tel Aviv) Ram Nair (Università di Zurigo) e Fernando Goldberg (Università di Buenos Aires). Un sentito ringra- ziamento alle aziende aderenti al progetto con fornitura di materiali e relatori: Simit, Morita, Micerium, Ogna. Dental<Tribune Corso di Aggiornamento SIO Soluzioni Riabilitative Implanto-Protesiche affidabili orientate alla razionalizzazione dei costi e dei tempi di attuazione PADOVA 10 maggio 2014 Hotel Crowne Plaza PROGRAMMA 8.00 8.45 SOLUZIONI IMPLANTO-PROTESICHE FISSE o RIMOVIBILI Moderatori: Giuseppe Ferronato, Edoardo Stellini Coordinatore: Cristiano Tomasi 9.00 9.45 10.30 11.00 IL TIMING del CARICO OCCLUSALE Registrazione dei Partecipanti Saluto del Presidente SIO - Luigi Guida Introduzione alla giornata Pierfrancesco Zuffetti - Andrea Parenti Eriberto Bressan - Diego Lops Discussione Coffee Break Moderatori: Denis Cecchinato, Carlo Piccoli Coordinatore: Eugenio Romeo 11.30 12.15 13.00 13.30 Fabio Mazzocco - Gianluca Paniz Tommaso Cantoni - Giovanni Polizzi Discussione Lunch Break LA FINALIZZAZIONE PROTESICA Moderatori: Mario Berengo, Maria Gabriella Grusovin Coordinatore: Andrea Parpaiola 14.30 15.15 16.00 16.30 Pietro Venezia - Pasquale Lacasella Roberto Cocchetto - Marco Cossu Discussione Conclusione dei lavori ISCRIVITI alla SIO per il 2014! I candidati Francesca Dessì, Andrea Sedda, Marta Susnik, Antonello Demartis, Monica Pilloni, Davide Ballarin, Vincenzo Ventura, Roberta Secci, Michela Squillante. tano per un anno il reparto clinico almeno tre volte la settimana sotto la guida di istruttori, in modo da mettere in pratica quotidianamente sui pazienti le acquisizioni teoriche. Lo scopo è formare un gruppo di clinici che, da un lato, acquisisca una buona dimestichezza con il lavoro di routine sull’elemento dentale nell’ambito dell’endodonzia e della restaurativa attuali e, dall’altro, cominci a incorporare tecniche microchirurgiche più sofisticate per la preservazione di denti molto compromessi e per il trattamento delle Biancu (Interdisciplinare parodontale), Mauro Cabiddu (Strumentazione), Arnaldo Castellucci (Microchirurgia), Camillo D’Arcangelo (Restaurativa), Federica Fonzar (Piano di trattamento), Vittorio Franco (Strumentazione), Luciano Giardino (Irrigazione e Disinfezione), Simona Giani (Restaurativa), Ignazio Loi (Interdisciplinare protesica), Sandro Marcoli (Ritrattamenti), Sandro Pradella (Restaurativa), Stefano Serra (Restaurativa), Lorenzo Vanini (Restaurativa), Mauro Venturi (Otturazione), Massimo Mori (Strumen- www.o IO a S NE ti LI ivi N cr O is nteg steoi razio ne.it Essere Socio della SIO significa far parte di un ampio gruppo di colleghi che condividono il desiderio di aggiornarsi e confrontarsi su argomenti collegati all’Implantologia in un ambiente sereno e costruttivo. BENEFIT SIO 2014 I Soci Ordinari in regola con il 2014 hanno diritto alla: partecipazione gratuita ai seguenti EVENTI: • Congresso Internazionale MILANO 7- 8 febbraio 2014 • Corso di aggiornamento di PADOVA 10 maggio 2014 • Simposio SIO-SICOI-SIDCO nell’ambito dell’ EAO XXIII Annual Scientific Meeting di ROMA 27 settembre 2014 • Corso di aggiornamento 2° Memorial Giorgio Vogel ROMA 8 novembre 2014 partecipazione a quota ridotta al seguente EVENTO: • EAO XXIII Annual Scientific Meeting-ROMA, 25-27 settembre 2014 acquisizione dei seguenti CREDITI ECM: • FAD del Congresso Milano 2013 • FAD del Congresso Milano 2014 • Residenziali del corso di Padova 2014 • Residenziali del corso di Roma 2014 • Corso multidisciplinare CIC 2014 accesso gratuito ai seguenti eventi scientifici sul sito WEB: • Corso di aggiornamento di NAPOLI del 27 novembre 2010 • Congresso Nazionale di BOLOGNA del 11-12 febbraio 2011 • Congresso Internazionale di MILANO 27-28 gennaio 2012 • Corso di aggiornamento di GENOVA del 5 maggio 2012 • Congresso Nazionale di MILANO 8-9 febbraio 2013 • Corso 1 Memorial Giorgio Vogel di NAPOLI del 9 novembre 2013 • Congresso Internazionale di MILANO 7- 8 febbraio 2014 abbonamento gr atuito alle RIVISTE • “Implantologia, la rivista per il Clinico” edita da Quintessenza • “European Journal of Oral Implantology” EJOI (abbonamento on line) edita da Quintessence Publishing abbonamento a costo agevolato alla RIVISTA • “JOMI” (abbonamento on line) edita da Quintessence Publishing (al prezzo ridotto di euro 30,00 riservato ai Soci SIO) CORSO FAD 2013 XXI Congresso SIO - Milano 2013 Il trattamento implantare tra le Innovazioni tecnologiche ed i Cambiamenti socio-economici Milano 8-9 Febbraio 2013 - Atahotel Expo Fiera CORSO FAD 2014 XXII SIO International Congress Digital Technology for Good Clinical Practice in Implant and Prosthetic Dentistry Milan - February 7th - 8th, 2014 Atahotel Expo Fiera Corso multidisciplinare CIC 2014 Segreteria Organizzativa e Delegata SIO Via Marchesi 26 D - 43126 PARMA Tel. 0521-290191 - Fax 0521-291314 [email protected] - www.mvcongressi.com 10 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Come devo lavorare nel 2014 per guadagnare ciò che desidero e aumentare la redditività? Con l’inizio del nuovo anno molti dentisti si stanno ponendo la domanda: «Come posso fare per lavorare meglio e guadagnare di più?». La risposta non è banale e per questo motivo abbiamo chiesto aiuto al team dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico (ASISD), guidata da Andrea Grassi, punto di riferimento del settore e autore del libro Il dente del giudizio. Andrea, cosa significa, oggi, per un dentista, lavorare meglio? È ancora possibile guadagnare bene? La risposta veloce alla seconda domanda è sì. Anche se sarebbe più corretto dire «dipende». Dipende dal fatto che il dentista si organizzi per lavorare meglio. Lavorare meglio significa rendersi conto che tutto è cambiato nelle regole che governano le dinamiche del mercato dentale e, nonostante questa evoluzione piaccia o meno, negarla, cancellarla o fare finta di nulla è il preludio a un fallimento. La trasformazione principale dello studio deve passare dalla trasformazione del titolare, che oggi, oltre a occuparsi della componente clinica, deve integrare una componente più puramente imprenditoriale. Questo significa che deve iniziare a occuparsi di quelli che sono i pilastri fondamentali di una Andrea Grassi buona gestione. In primo luogo deve focalizzarsi su un’adeguata strategia di marketing. Ciò non significa per forza spendere migliaia di euro in grosse attività pubblicitarie; può essere sufficiente guardare alle proprie anagrafiche e iniziare a curarle in modo efficace: sono attività del tutto economiche che aiutano velocemente ad aumentare i guadagni e la redditività dello studio. Le anagrafiche e i nuclei familiari collegati sono il capitale più grande di cui uno studio dispone oggi ed è sua responsabilità farli fruttare nel modo migliore. Poi deve dotarsi di un efficace e semplice controllo di gestione che gli permetta di monitorare cosa sta succedendo e, soprattutto, perché. Diventa fondamentale andare oltre la semplice lettura del bilancio per capire tutto ciò che serve realmente. Un utile alto potrebbe far pensare a una situazione florida, ma potrebbe anche essere il frutto del recupero crediti, che ha alzato sì il fatturato, ma mascherato un calo dell’eseguito clinico. Viceversa un utile basso, analizzando solo il bilancio, potrebbe portare il nostro commercialista a dire: «Guadagni poco perché hai troppe spese! Taglia i costi». Ma potrebbe essere semplicemente una cattiva gestione degli incassi. Il taglio avrebbe conseguenze doppiamente disastrose! Per questo motivo insegniamo ai dentisti anche come fare a dotarsi di un efficace sistema di monitoraggio che evidenzi le ragioni dei propri risultati: occorre tenere sotto controllo cosa è successo e cosa succederà. Incrociare le dita oggi è un approccio troppo pericoloso. Infine diventa di fondamentale importanza curare il team interno, affinché tutti siano focalizzati al raggiungimento dei risultati e fare in modo che remino nella giusta direzione. In gruppi di lavoro piccoli, il singolo membro della squadra è in grado di influenzare – positivamente e negativamente – i risultati in maniera profonda. Dall’ingresso all’uscita del paziente dallo studio, solo un’efficace sinergia tra i vari ruoli permette di ottenere risultati soddisfacenti. Tralasciare delle attività o delle responsabilità diventa un’inefficienza interna troppo costosa. Sono tutti fattori che aiutano a lavorare meglio e ad aumentare i guadagni. Nell’attuale mercato le dinamiche che possono compromettere i risultati di uno studio sono tante; per questo è fondamentale eliminare tutti quei sabotaggi interni che riducono i risultati. Solo in questo modo il dentista, lavorando meglio, può guadagnare di più. L’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico si pone come obiettivo quello di aiutare gli odontoiatri a rendere prospero e longevo il proprio studio, attraverso percorsi formativi che prevedano corsi di formazione e momenti di coaching personalizzati. Per conoscere i progetti che ASISD propone: www.sviluppoimprenditorialedentistico.it. ORTHO TRIBUNE The World’s Orthodontic Newspaper • Italian Edition Supplemento n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 - anno X n. 3 Marzo 2014 - anno VIII n. 1 ORTHO STORIA Concretizzare e attualizzare l’etica ortodontica L’ uomo è eticamente predisposto e diventa etico antropologicamente. Questa tensione emerge in particolare nei momenti di difficoltà e crisi, quasi a tutelare e riscoprire il principio primigenio di morale e coscienza che ci caratterizza nel mondo naturale. Tale considerazione trova riscontro anche nell’attività professionale, quindi anche www.dental-tribune.com Alle prime origini dell’Ortodonzia con i due Maestri fondatori della SIDO nella pratica ortodontica. Nei momenti di difficoltà si parla maggiormente di etica, di codici deontologici; si tenta, giustamente, di spostare la professione medica da una tecnica a una missione, dotata di valori morali e umani. L’etica della professione (ethical business) nasce con l’uomo e con le sue aggregazioni. L’uomo si riunisce in gruppi e subito comprende che, quando ha fame, dire “io ho fame, tu sei buono e mi dai il cibo” non funziona. >< pagina<2 Paolo Zampetti e Damaso Caprioglio tornano alle prime origini dell’Ortodonzia rievocando la vicenda di Giorgio Maj e il suo maestro Edmondo Muzj, fondatori nel 1946 (9 luglio) della SIDO. pagina 6 CLINICA & PRATICA La sistematica Invisalign® applicata a un caso clinico per il controllo del torque Nel case report descritto viene evidenziata l’affidabilità del ClinCheck™ e l’efficacia dei Power Ridge™ per il controllo del torque degli incisivi superiori con la sistematica Invisalign®. pagina 8 International Spring L’ortodonzia digitale… Congress al Lingotto a portata di click Foto: it.wikipedia.org R. Fastuca, P.A. Zecca Non è ormai più possibile non confrontarsi con le innovazioni tecnologiche che negli ultimi anni stanno invadendo il mondo dell’odontoiatria in generale e anche dell’ortodonzia più da vicino. Sia per il ricercatore sia per il donzia intercettiva – stato dell’arte. Una “tre giorni” ortodontica intensa, articolata in diversi momenti di approfondimento didattico. >< pagina<2 La SIDO vista da Claudio Lanteri 1934 Quale è il suo rapporto con la SIDO? Anni Tutta la mia vita “ortodontica” vi è legata: dagli anni della formazione, spesi ad apprendere l’insegnamento dei maestri, fino all’aggiornamento di alto livello che la società ha sempre saputo proporre, cogliendo tempestivamente e selezionando per i propri soci i trend più significativi della specialità a livello internazionale. Non solo adesione, tuttavia, ma anche un impegno più ravvicinato. 2014 Ortodonzia e Implantologia Eventi culturali celebrativi Prof. McNamara & Prof. Sarver Claudio Lanteri, presidente SIDO. Con il tempo sono arrivati incarichi istituzionali a vari livelli, fino all’attuale presidenza: compito complesso, pieno di responsabilità. Un impegno continuo che richiede serenità di giudizio ed equilibrio. Nelle precedenti esperienze all’interno del direttivo avevo intuito quanto tempo occorresse per svolgere bene il mandato presidenziale. Ma la mia stima è risultata errata per difetto! >< pagina<3 Firenze14 8 /10/ 20 1 corso gratuito al mese per tutto il 2014 Evento Internazionale di Ortodonzia LEOTECH Firenze 20/06/2014 Incontro culturale per tecnici e medici Per maggiori informazioni www.leone.it/anniversary/ LEONE S.p.a Via P. a Quaracchi, 50 • 50019 Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055.30441 Fax 055.374808 • [email protected] www.leone.it PP14/01-IT Con “Piani di trattamento multidisciplinari in pedoortodonzia” (Beretta, Federici Canova, Pescarmona) si apre giovedì 6 marzo in Sala Londra al Lingotto il SIDO International Spring Congress dedicato all’orto- clinico che attua il suo processo di formazione negli anni che ci hanno appena preceduto e che seguiranno. È necessario imparare a conoscere questi nuovi strumenti. >< pagina<10 2 News & Commenti Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Concretizzare e attualizzare l’etica ortodontica << pagina<1 Allora, comprende immediatamente che è opportuno dire “dammi una cosa di cui io ho bisogno, e io te ne darò un’altra di cui tu hai bisogno”. È come tentare di fare convivere l’egoismo dell’uomo con il suo altruismo, è conciliare l’interesse personale con l’interesse collettivo, il profitto con il dono. Non solo in periodi di difficoltà o di crisi, ma anche in periodi di importanti cambiamenti è fondamentale focalizzarsi sui temi etici. Mi riferisco per esempio alla massiva introduzione nella clinica ortodontica delle tecnologie digitali: modificare i processi diagnostici e terapeutici affidandoli in parte a processi informatici e digitali è una trasformazione importante, ma che impone necessariamente l’esigenza di confrontarci, insieme a quella di svilupparsi con nuovi concetti di “etica digitale ortodontica”. Agire eticamente non è operare clinicamente in modo esatto, piuttosto aggiungere a esso un valore orientato verso il “bene” come forma astratta. Non è dunque raddrizzare correttamente i denti, ma aggiungere al nostro operato un “bene” disgiunto. In tal senso il concetto di “missione medica” è fortemente legato a quello di etica: l’attenzione non viene posta sull’obiettivo di cura del paziente, piuttosto sul motivo che porta l’odontoiatra a curare i pazienti. Tale semplificazione non rende conto in modo completo ed esaustivo sul tema dell’etica, variegato e con numerose definizioni. Per comprendere la complessità della questione potremmo inizialmente riflettere sull’agire morale soggettivo e personale; esso si fonda sul riconoscimento della propria coscienza, sulla consapevolezza e lucidità mentale che appartiene a chi prende atto di un pensiero e sa riconoscere uno stato d’animo. Il concetto di coscienza racchiude un significato più profondo, che attiene la dimensione etica dell’individuo. Rispondere alla propria coscienza porta all’agire morale, cioè secondo ciò che ciascun soggetto reputa giusto per sé e nel rapporto con gli altri. Possiamo considerare la morale come genesi dell’etica, che ne è sua oggettivazione, per semplificazione potremmo definire l’etica come la razionalizzazione e materializzazione delle coscienze collettive di un gruppo. È la condivisione, all’interno di un gruppo di persone, di un patrimonio morale. Esiste dunque la singola e intima coscienza, che genera le singole morali, che in un gruppo si esprimono in codici etici scritti e codificati. Un recente convegno dell’Ordine dei medici di Milano ha trattato il tema di etica, economia e aspetti operativi in ambito ortodontico; aspetti disgiunti e diversi che però si legano nel clinico quotidiano, dando nuove visioni e stimoli critici. L’etica rappresenta un concetto astratto che merita invece, in particolare in ambito ortodontico, una profonda concretizzazione e attualizzazione. Tale trasformazione, dall’etica astratta a quelle concreta e moderna, è opportuna per numerose ragioni. Una di queste potrebbe essere quella di superare la concezione di professione ortodontica come applicazione di una tecnica, espressione di una paternalistica e autoreferenziale terapia del paziente. Un’altra ragione potrebbe essere quella di aggiungere un valore morale, capace, in termini semplicistici, di definire una “coscienza ortodontica”, una voce interiore che impone determinati valori e regole di condotta cui non si deve derogare, pena l’angoscia morale o la perdita dell’autostima. Sono numerose le proposte di principi e codici etici ortodontici in ambito internazionale; esse propongono una professione caratterizzata dal “buon comportamento”, sia nei confronti del paziente sia nei confronti dei colleghi. Ricordo in particolare la rubrica “Ethics in orthodontics”, pubblicata dall’AJO-DO da oltre tre anni e ad accesso gratuito (scelta etica dell’editore!). In essa, Peter M. Greco di Philadelphia offre spunti pratici in ambito morale, stimola al dibattito, cerca di rendere comprensibili principi cosi difficili da rendere concreti. Riassume, per esempio, il giuramento di Ippocrate in 6 principi ortodontici; uno di questi è: «Remember that you are not just treating a malocclusion; most importantly, you are treating a person». Un altro interessante suggerimento giunge dal codice etico delle European Federation of Orthodontic Specialist Associations. In esso è curioso il riferimento al “whistle blowing”: in pratica, se un ortodontista viene a conoscenza che un altro collega sta eseguendo male e con incompetenza la terapia, oppure assume comportamenti non etici o illegali, è dovere etico dell’ortodontista informare le autorità competenti. Come esempio potrei ipotizzare alcune affermazioni etiche: «Il suo caso è trattabile anche con allineatori trasparenti, ma io non li utilizzo»; «Quale è il suo desiderio, 0 bisogno?»; «Se vuole la invio a un collega per una seconda valutazione»; «È un caso troppo complesso per me». In linea di massima potremmo affermare che è etico trattare sia il necessario (patologico), sia il bisogno del paziente, conciliando una duplice propensione nell’agire, che tende al “bene”, come principio universalmente riconosciuto, ma anche “all’utile”, manifestazione dell’esigenza soggettiva del nostro paziente, che non deve essere esclusa. Questa affermazione pone l’importante questione se la malocclusione sia o no una patologia: non entro nel merito pur convinto che, tranne rare eccezioni, non lo sia. Relativamente al bisogno del paziente è importante indagarlo, conoscerlo, farlo emergere per chiarirlo in modo definito ed evidente con lui. Un importante contributo è stato dato da Alberto Laino e il suo gruppo di lavoro, grazie al suo trattato completo che descrive l’etica con precisione. Sarebbe auspicabile che le nostre associazioni di categoria ortodontica, prima fra tutte la SIDO, componessero un semplice e fruibile codice etico ortodontico, come riferimento morale per tutta la categoria. Come ultima considerazione potrei rifarmi al concetto di gratitudine. Quando una persone risponde “grazie” lo può fare per atteggiamento formale, oppure in risposta a una azione che è fortemente caratterizzata dal bene, bene condiviso. Ebbene, quando un paziente ci ringrazia potrebbe essere l’esito di una nostra azione etica. Luca Levrini A Torino, altra tappa di avvicinamento della SIDO e dell’Ortodonzia all’Expo 2015 LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL PUBLISHER TORSTEN OEMUS GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann [[email protected]] +49 341 48 474 107 CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Slawiczek MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key Accounts); Melissa Brown (International); Peter Witteczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (USA); Weridiana Mageswki (Latin America); Hélène Carpentier (Europe) MARKETING & SALES SERVICES - Esther Wodarski; Nicole Andrä ACCOUNTING - Karen Hamatschek; Anja Maywald EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2013, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173 www.dental-tribune.com | [email protected] REGIONAL OFFICES Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 Dental Tribune America 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185 Supplemento n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno X Numero 3, Marzo 2014 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [[email protected]] EDITORE TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - [email protected] Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino AMMINISTRATORE Patrizia Gatto [[email protected]] DIRETTORE SCIENTIFICO Claudio Lanteri CO-DIRETTORE SCIENTIFICO Luca Levrini << pagina<1 Oltre ai precongressuali “Ortopedia mascellare: indicazioni limiti e nuovi protocolli terapeutici”, alla “Terapia funzionalizzante: indicazioni limiti e controindicazioni”, un momento di richiamo è costituito da “I traumi dentali, caleidoscopio affascinante” a cura di Claudia Caprioglio, tema richiamato, il sabato 8, dalla Tavola rotonda coordinata da Patrizia Biancucci che avrà come protagonisti pediatri e medici di base, oltre a odontoiatri forensi e ortodontisti, organizzatori del convegno attraverso le rispettive società scientifiche: SIOF (Società Italiana Odontoiatria Forense) e SIDO (Società Italiana di Ortodonzia). Vi prendono parte anche rappresentanti delle forze dell’ordine, visto che parte della traumatologia dentale è da attribuire a infortunistica, violenza e abusi familiari. “Emergenza traumi dentali” è anche un corso di formazione, il primo in Italia, destinato alle due categorie specifiche dei pediatri e medici di base, ma il valore va oltre il contenuto formativo, dal momento che viene posta in evidenza una pro- blematica complessa in cui gli aspetti medico-assicurativi si intersecano con quelli sociologici e penali oltreché statistici, considerando che 3 soggetti su 10 sono vittime di una lesione orale e in almeno uno di essi la causa scatenante è l’esercizio dell’attività sportiva o ludica. L’evento del Lingotto può essere idealmente considerato una seconda tappa verso Expo 2015, l’Esposizione universale che si terrà l’anno prossimo a Milano, mentre il primo passo è stato il Convegno “Dalla biomeccanica alla bio-logica”, tenutosi al Palazzo della Regione di Milano, il 14 febbraio (vedi foto), a cura di Giampietro Farronato e dell’Università. Nell’ambito del “Progetto SIDO”, dall’eloquente sottotitolo “Aspettando l’Expo 2015”, è compresa infatti non solo l’International Spring Meeting di Torino, ma sono inclusi tutti gli altri, numerosi, eventi di respiro sia nazionale che internazionale in cui la SIDO, una delle maggiori società scientifiche italiane (3400 aderenti), verrà coinvolta fino all’anno prossimo. Tra i momenti culminanti dell’International Spring Meeting del Lingotto, è da annoverare la “Talents’ Factory” che ha luogo in ambito precongressuale in Sala Lisbona giovedì 6. Si tratta di una sessione di formazione sulle linee guida per preparare una relazione congressuale di standard internazionale. Aperta a tutti i soci SIDO è condotta da S. Paganelli ed E. Barbato e coordinata da S. Allegrini. Altro momento degno di nota è la video conferenza in Sala Cinquecento, il giorno dopo. Terminata la cerimonia inaugurale, sono previsti tre interventi sull’inizio del Trattamento ortodontico nelle malformazioni cranio facciali (Meazzini), sugli Aspetti della crescita cranio facciale (Franchi) e in chiusura, sulla Genetica oro facciale a una importante svolta (Caprioglio e Meozzi). Nella terza giornata congressuale (sabato 8) infine due “associated events”: il corso, in collaborazione con Aidi, dedicato agli igienisti dentali in Sala Madrid avente per tema “Il bambino al centro: l’interazione efficace nella prevenzione della salute orale” e quello rivolto agli Aso incentrato anch’esso sul bambino nello studio odontoiatrico. In particolare sul come saper comunicare con lui. Tornando al binomio Sido/ Expo e tenendo ben presente qual è la principale mission della SIDO (ossia “diffondere la cultura ortodontica in Italia e altrove”), è intuibile il grande valore di comunicazione e di immagine che deriverà all’Ortodonzia (e all’intera Odontostomatologia) dall’inserimento del Congresso SIDO tra i grandi eventi di un’Esposizione Universale certamente “storica”, come quella del 2015. SUPERVISORE SCIENTIFICO Damaso Caprioglio REDAZIONE Chiara Siccardi Ha collaborato Rottermaier - Servizi Letterari (TO) GRAPHIC DESIGNER Angiolina Puglia REALIZZAZIONE TU.E.OR. Srl - www.tueor.it STAMPA ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PUBBLICITÀ Tueor Srl [[email protected]] DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. Non si assume responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano esclusivamente l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per le conseguenze derivanti da informazioni erronee. Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WEB ARTICLE L’Intervista WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM 3 Alla vigilia del Congresso nazionale, ecco la SIDO vista dal suo presidente Claudio Lanteri << pagina<1 concreta del variegato fenomeno chiamato “ortodonzia”, a coglierne aspetti e sfumature meno noti, a comprendere meglio cosa il mondo esterno si attende da noi. Impegno in quali direzioni? La società ha sempre fermamente creduto che l’obiettivo su cui orientare i propri sforzi è il mondo dei giovani; una società che non dà spazio alle nuove leve non ha futuro. Nel mio quotidiano, ho continue occasioni di contatto con ortodontisti che un tempo non avremmo esitato a definire “ di belle speranze”, quelle che oggi invece vacillano, mentre è palpabile la preoccupazione dinanzi al futuro. Sentiamo il dovere di progettare insieme un avvenire più promettente per loro, chiamati a operare in un contesto globalizzato, sempre più competitivo. È una sfida da vincere, investendo sulla qualità, a partire da una formazione di livello internazionale, per arrivare alla razionalizzazione del lavoro quotidiano, reso più efficiente da moderni principi di management, in modo da intercettare in parte quel 50% circa che oggi non può permettersi cure ortodontiche. Quindi, un supporto polivalente Qualità, efficienza, comunicazione, formazione, management, aggiornamento continuo…, tutte tematiche cui non può che essere sensibile un libero professionista come me, che vive ogni giorno le sfide della customer satisfaction e della gestione dello studio-azienda. E per quanto attiene alla “qualità interna”? Parlando dell’organizzazione e dei servizi non dimentichiamo che SIDO è una società certificata UNI EN ISO9001:2008. La qualità sostanziale deve però essere resa nota all’esterno, percepita dal grande pubblico ed evolvere in un vero e proprio brand. Per rafforzare l’immagine, non puntiamo su campagne mediatiche eclatanti, basta che il pubblico conosca meglio le nostre attività e ne comprenda l’importanza. L’operato quotidiano ha importanti ricadute su molteplici individui e istituzioni: innanzitutto sui soci, che usufruiscono dei servizi SIDO, e sui pazienti, che entrano nei nostri studi, per incontrare professionisti ben formati e aggiornati. Con un denominatore comune, tuttavia… La mia convinzione o, meglio, la mia certezza è che tutti i soci, nessuno escluso, si riconoscano nell’amore sincero per la specialità e nel desiderio di migliorarsi per il bene dei pazienti. In altri termini, si può ben percepire una solida unità di intenti nella legittima diversità di orientamenti e aspettative, un possibile collante con cui cercar di ricostituire un’unità anche formale, a vantaggio di rappresentatività e rispettabilità a tutti i livelli. Può citare un altro carattere distintivo della SIDO? Claudio Lanteri, presidente SIDO. guatamente formato, occupa un punto di osservazione privilegiato e autorevole da cui intercettare precocemente molte condizioni che, se invece trascurate o affrontate tardivamente, possono produrre effetti negativi per la salute. Ben vengano quindi relazioni interdisciplinari, dal livello istituzionale con le società scientifiche più rappresentative fino ai contatti diretti di ciascuno con gli specialisti delle varie branche operanti nel territorio. E con gli adulti? Sul fronte dell’età matura, l'ortodontista sempre più spesso interviene su pazienti con problemi complessi che richiedono interventi multidisciplinari. Spesso la motivazione del paziente riguarda l’aspetto più evidente, l’alterazione estetica, ma una cura deontologicamente corretta non può non tener conto della compromissione anatomo-funzionale sottostante che richiede il recupero dei parametri neuromuscolari, articolari, occlusali, parodontali e non solo estetici. Altri destinatari, oltre i soci? Due età, due sfide… Con il diffondere il sapere scientifico riguardo ai temi della salute, le campagne di visite specialistiche gratuite, come il mese della salute orale sponsorizzato da Colgate, la SIDO rende un servizio utile anche alla comunità e allo Stato. Negli anni ha anche saputo sviluppare relazioni costruttive con categorie professionali vicine all’attività quotidiana quali igienisti dentali e odontotecnici, da tempo presenti con apposite sessioni ai nostri congressi. Un filone promettente da incoraggiare e implementare con altre tessere del mosaico. Come ad esempio, con la logopedia, grande miniera di concetti e di operatività preziose per i pazienti. Gli opposti estremi dell’età precoce e dell’età adulta con compromissioni complesse rappresentano per me gli aspetti più stimolanti dell’ortodonzia, cui ho dedicato gran parte del mio interesse professionale. Per questo riserverò un evento all’ortodonzia intercettiva (o early treatment) e un altro mirato sull’ortodonzia. E che cos’altro? Se occorrono qualità ed efficienza per affrontare le sfide del mercato con l’eccellenza clinica, c’ è anche bisogno di un profilo etico elevato, un impegno sociale e di molta umanità nei rapporti con il paziente, come esige il giuramento di Ippocrate. Queste le linee guida vincenti. L’ortodonzia è ancora una specialità essenzialmente rivolta all’infanzia? L’ampiezza dei mezzi terapeutici e le vaste conoscenze scientifiche che li sostengono hanno permesso di superare la barriera dell’età estendendo i benefici dell’ortodonzia a tutti verso gli estremi opposti: da un lato un’età sempre più precoce e dall’altro pazienti con un’età sempre più avanzata. Nel caso dei bambini, sempre, ovviamente, in sinergia con il pediatra… La salute, non solo orale, dei bambini e la collaborazione con le altre figure mediche sono temi cari alla nostra tradizione culturale. Quando giungono alla nostra osservazione i piccoli pazienti sono da tempo seguiti dal pediatra, il quale, se adeClaudio Lanteri Via Mameli 63 - 15033 Casale Monferrato (AL) [email protected] - www.lanteri.org Qualche altra sfida importante per la SIDO? Un’altra “ frontiera” estremamente impegnativa a cui dedichiamo il massimo dell’attenzione e delle energie, è il contesto internazionale in cui la società si muove da tempo con autorevolezza e contributi significativi, non solo culturali. Nostri soci sono ai vertici di società scientifiche internazionali o hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi world wide. Il ruolo di guida culturale nel Mediterraneo, attraverso il MOIP, è un’opportunità da coltivare con il massimo impegno. Così come l’Expo mondiale a Milano e l’EOS a Venezia (entrambe nel 2015), sono altre grandi occasioni per estendere la visibilità e l’influenza della SIDO in Europa e nel mondo. È vero che l’ortodonzia ha molte anime? All’interno della nostra società convivono diverse anime, rappresentative dei molti modi di vivere la specialità: dalle aule universitarie agli ospedali, ai differenti tipi di servizio pubblico fino agli innumerevoli studi privati, organizzazione e collocazione. Diversità insanabili? Tutt’altro! Punti di osservazione così diversi sono una ricchezza, un valore aggiunto che contribuisce a maturare una visione più Vorrei ancora ricordare la solidarietà, che la società alimenta con iniziative e impegno, quotidianamente praticata con generosità e discrezione da moltissimi associati. È forse la nostra virtù più nascosta e quindi più preziosa, da incentivare sempre più sia verso quei soci che dovessero incorrere in difficoltà, sia sovvenendo ai bisogni di portatori di malocclusioni anche molto gravi, ma in condizioni socio-economiche tali da non consentire l’accesso alle cure. C’è anche una SIDO al femminile? Non ho dedicato finora una sola parola all’“altra componente”, non per disattenzione o mancanza di stima: le donne SIDO non hanno bisogno di proclami di “pari opportunità” o “quote rosa”, perché da sempre occupano ruoli significativi esclusivamente sulla base delle capacità e del merito personale. Abbiamo infatti due donne già elette alla guida della società nel 2016 e nel 2017. Per concludere? Nel ricordare il motto scelto dai padri fondatori per il GISO (Gruppo Italiano Studi Ortodontici), la culla da cui nel 1968 nacque la SIDO, ossia «by uniting we stand, dividing we fall», chiudo con l’esortazione a far nostra, tutti insieme, una “cultura del sorriso” nella divulgazione del potenziale della nostra specialità e, anche e soprattutto, nei rapporti tra noi tutti. 4 WEB ARTICLE Ortho Professione Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM L’odontoiatra può svolgere l’attività radiodiagnostica complementare In seguito all’esposto a diversi enti pubblici e redazioni giornalistiche da parte dell’Associazione difesa professione radiologica sull’esercizio abusivo dell’attività radiografica della comunità medica ed odontoiatrica non specialista in radiodiagnostica, si è verificata la significativa reazione di ANDI, SUSO, AIO. Ribadiscono con forza che l’odontoiatra può legittimamente utilizzare gli apparecchi radiografici indispensabili all’esercizio delle prestazioni radiografiche complementari alla professione, per una maggior tutela della salute dei pazienti. Secondo le normative vigenti (art. 2, comma 1, lett. b del D.Lgs n. 187/2000) l’odontoiatra, definito secondo l’art. 2, comma 2, art. 7 comma 4 come «specialista in radiologia per l’attività complementare» può svolgere l’attività diagnostica complementare alla propria prestazione. Il Ministero del Lavoro nel 2005 ribadisce che può avere in studio e utilizzare gli ortopantomografi. Il Ministro del Lavoro attraverso una nota della Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, ha chiarito che per determinare e utilizzare l’apparecchio radiografico per ortopantomografia siano sufficienti i titoli per l’esercizio della professione (23 settembre 2005). Il Ministero delle Salute nel 2010 (GU n. 124 del 29 maggio 2010) ha pubblicato le raccomandazioni sul corretto impiego delle TC volumetriche Cone Beam 3D, prevedendo che siano funzionali e complementari all’esercizio delle prestazioni odontoiatriche. Non esiste legge che imponga autorizzazioni specifiche per l’installazione di apparecchi radiodiagno- stici negli studi odontoiatrici, che si avvalgono dell’esperto qualificato, e dell’esperto in fisica medica per la valutazione della dose da somministrare al paziente nel programma di garanzia della qualità. L’odontoiatra non necessita delle consulenze di un medico specialista radiologo, essendone il responsabile ed esercente delle apparecchiature radiologiche, ed inoltre abilitato a svolgere l’indagine clinica. Le esposizioni alle radiazioni ionizzanti devono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile, compatibilmente con le esigenze diagnostiche odontoiatriche e giustificate dai vantaggi terapeutici derivanti per il soggetto esposto. Nell’utilizzo di apparecchiature TC volumetriche Cone Beam in attività radiodiagnostiche complementari per svolgere specifici interventi strumentali propri della disciplina specialistica del medico o dell’odontoiatra, non possono essere effettuati esami per conto di altri sanitari, pubblici o privati, né esser redatti Umberto Garagiola o rilasciati referti radiologici, risultando l’uso delle apparecchiature radiodiagnostiche in via complementare essere ammesso per le sole condizioni ex D Legisl. 187/2000. Risultano ammesse, in attività radiodiagnostiche complementari, solo le pratiche che per la caratteristica di poter costituire un ausilio diretto e immediato per lo specialista, presentino i requisiti funzionali e temporali di risultare «contestuali» (il giorno della prestazione o quello prossimo), «integrate» (verso il miglioramento delle prestazioni) e «indilazionabili» (a vantaggio del paziente) rispetto allo svolgimento di specifici interventi strumentali propri della specialità. L’utilizzo delle apparecchiature TC volumetriche Cone Beam deve prevedere: piena giustificazione dell’esame; preventiva acquisizione del consenso informato scritto; adeguata archiviazione e conservazione cartacea e/o informatica del consenso informato e di tutte le immagini per almeno 5 anni; registrazione e archiviazione su apposito registro, anche su supporto informatico, di tutti gli esami eseguiti; verifica periodica (biennale) della dose somministrata e qualità delle immagini, avvalendosi di un esperto di fisica medica nell’ambito del programma di garanzia della qualità; deve essere effettuata una formazione specifica nell’utilizzo della tecnologia nell’ambito dell’aggiornamento quinquennale; comunicare all’ASL competente per territorio la detenzione dell’apparecchio radiografico; pagare il premio INAIL. Il nuovo regime giuridico si ispira a concetti della filosofia internazionale in materia di radioprotezione che, partendo dalla conoscenza dei pericoli connessi all’esposizione a radiazioni ionizzanti, permettono di utilizzare tali agenti solo se il beneficio derivante sia dimostrabile e le esposizioni limitate al minimo tecnicamente possibile ottimizzando gli impianti e tecniche. (European Commission Radiation Protection n. 172, 2012). Umberto Garagiola PREMIAZIONE 2014 “L’articolo scientifico più letto” Premia l’articolo: consulta gratuitamente la sezione Clinical > articoli scientifici Ogni mese verrà annunciato l’articolo scientifico più cliccato sulla piattaforma italiana Dental Tribune del sito www.dental-tribune.com Il vincitore di febbraio 2014 Cellule staminali in odontoiatria implantare Autore: A.A. Pelegrine http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/implantology/ A fine anno la consegna dei premi ...seguici per scoprire i vincitori e partecipare all’evento WEB ARTICLE Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Ortho Advanced 5 Ortodonzia 3.0 Matteo Beretta Il clinico esperto è molto più che un bravo ortodontista La filosofia Negli ultimi anni il mondo della medicina e, quindi, anche dell’ortodonzia è radicalmente cambiato. Tutto si è modificato nella forma e nella sostanza. Sono avvenute profonde trasformazioni nelle procedure, nei processi e nei rapporti con il paziente, che sotto alcuni aspetti oggi si è trasformato in “cliente”, diventando in un certo qual modo un target di mercato. È cambiato il modo di comunicare con il paziente, di proporre le varie tipologie di servizi che l’ortodonzia è in grado di offrire, anche grazie a un accesso facilitato alle tecnologie disponibili. Più che in passato le prestazioni professionali non possono essere erogate senza che vi sia una sempre più stretta collaborazione tra medico e paziente, per quanto riguarda sia la condivisione degli obiettivi di terapia sia le modalità per il raggiungimento degli stessi e non solo per la gestione dei casi più complessi. La corresponsabilizzazione del paziente/cliente parte innanzitutto dalla comprensione da parte dell’ortodontista delle sue esigenze, aspettative e necessità, che potranno così tradursi, dopo un adeguato inquadramento e analisi del problema, in un piano di cura quanto più aderente, se possibile, ai bisogni espressi inizialmente e a quelli successivamente evidenziati. Fino a pochi anni fa valeva quella che potremmo chiamare la “regola del monologo”. Tanto per intenderci, quella dove il medico con un messaggio unidirezionale diceva al paziente a quale trattamento si sarebbe dovuto sottoporre dato il suo problema, senza minimamente preoccuparsi della sua risposta. Era appunto un monologo, in cui il medico parlava e il paziente ascoltava. Il paziente era comunque e sempre disponibile ad ascoltare secondo lo schema di una comunicazione unidirezionale. Ma ai pazienti non è più sufficiente un approccio di questo tipo. Se aggiungiamo quelli che erano, e ancora oggi restano in qualche caso, gli strumenti tradizionali di diagnosi e comunicazione in ortodonzia, ovvero le radiografie tradizionali su fogli di acetato, i tracciati cefalometrici fatti a mano libera, i modelli in gesso, il set-up in laboratorio e lo sviluppo e stampa di fotografie, potremmo definire questa ortodonzia, prendendo in prestito la terminologia informatica, come “ortodonzia 1.0”. Grazie all’innovazione tecnologica è nata successivamente la possibilità di sfruttare nuove modalità di dare informazioni al paziente, che non è più disposto a fare l’applauso al monologo, accettando incondizionatamente il piano di cura ma richiede un dialogo. Chi ha capito l’importanza di questa evoluzione, adattandosi alle necessità diverse dei pazienti, ha iniziato ad applicare la “regola del dialogo”. Questo è stato reso possibile e più semplice dall’utilizzo di strumenti derivanti dall’ICT (information and communication technology) ovvero: un complesso di scienze, metodologie, criteri, tecniche e strumenti, atti a potenziare le attività relative alla raccolta, trasmissione ed elaborazione dei dati, alla creazione di informazioni e di conoscenza, all’assunzione di decisioni ecc. L’utilizzo della tecnologia computerizzata per diagnosi, pianificazione del trattamento e una comunicazione più efficace al paziente del piano di cura, oggi è la realtà. Non si tratta più, quindi, di una comunicazione monodirezionale, ma a due vie, mettendo il paziente nelle condizioni di capire più facilmente cosa gli stiamo proponendo (con immagini e video proiettati su schermi, computer portatili o tablet di ultima generazione) e di darci dei feedback, a cui potrà seguire un nuovo messaggio e una nuova risposta, per una comprensione più consapevole da parte sua. Il completamento di questa mutazione tecnologica dell’ortodonzia è passato attraverso la progettazione virtuale e la produzione computer guidata di apparecchiature, fisse e rimovibili, e/o sistemi di applicazione. Il mondo del virtuale che si trasforma in reale, quello della tecnologia al servizio del dialogo e di una maggior sintonia con il paziente, possiamo definirla “ortodonzia 2.0”. In informatica si indica come web 2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l’utente, come i blog, i forum, le chat, le piattaforme di condivisione di media e i social network, in contrapposizione al cosiddetto web statico o web 1.0. Il web 2.0 costituisce anzitutto un approccio filosofico alla rete, che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, rispetto alla mera fruizione. L’evoluzione è oggi Philip Kotler, guru mondiale della comunicazione, molto attento a tutti i mutamenti del sistema macroeconomico e delle interazioni con la società, considera sorpassato il 2.0 e ha iniziato a parlare di un ulteriore cambiamento: «Il comportamento e i valori delle imprese sono sempre più sotto la lente dell’opinione pubblica, questo fa sì che i consumatori possano scambiarsi con grande facilità opinioni su aziende, prodotti, marche e discutere tra loro delle performance funzionali e sociali. La nuova generazione di consumatori è molto più attenta ai problemi e alle preoccupazioni di natura sociale. È dunque ora di cambiare! Le imprese devono reinventarsi e ab- bandonare il più rapidamente possibile le prassi dei vecchi e confortevoli sistemi di comunicazione e promozione, per avventurarsi nel mondo del 3.0». Il web 3.0, o semantico, è quello che risponde a domande complesse con maggior attenzione alle esigenze personali. Leggendo le linee guida approvate recentemente dalla FnomCeo relativamente all’ICT, emerge come il medico, nell’uso di questi strumenti informatici e tecnologici debba attenersi a determinate precauzioni e prescrizioni, nonché avvalersi delle innovazioni disponibili nell’interesse del paziente e per il progresso della medicina. Nel box seguente citiamo alcuni dei punti salienti di questo documento. Estratto linee guida FnomCeo sulle ICT – – – Ogni utilizzo per qualsiasi fine degli strumenti dell’ICT dovrà tener conto della proporzionalità, necessità e sicurezza degli interventi, nonché dell’eticità delle prestazioni e della deontologia dei comportamenti, al fine di conseguire la massima appropriatezza clinica e gestionale. Il medico dovrà favorire l’uso delle tecnologie ICT al fine della gestione della complessità propria della medicina moderna, della attuazione dei criteri della medicina sistemica e della “precision medicine” e per il miglioramento degli strumenti di prevenzione individuale e collettiva. L’uso delle tecnologie ICT è volto al miglioramento dei processi di comunicazione interprofessionale, alla più idonea gestione dei percorsi diagnostici, terapeutico assistenziali e al miglioramento della comunicazione con e per i cittadini. Il medico dovrà avvalersi delle tecnologie ICT per il miglioramento dei processi di apprendimento anche utilizzando sistemi di simulazione per la diminuzione degli errori medici e per la sicurezza del paziente. Tutto ciò si sposa con quelli che possono essere considerati gli obiettivi o la mission di una nuova odontoiatria, l’odontoiatria digitale e quindi dell’ortodonzia digitale: – maggior precisione diagnostica; – standardizzazione delle procedure terapeutiche; – eliminazione dei gap tra le diverse capacità degli operatori; – utilizzo di soli materiali biocompatibili, estetici, di sintesi, biologicamente sicuri e privi di possibili conseguenze negative per la salute dell’uomo; – compatibilità dei materiali con esami strumentali che il paziente potrà eseguire in futuro o a cui periodicamente si sta sottoponendo. Prima di pensare a tutto ciò, già in occasione del primo incontro con il paziente, è importante innanzitutto ascoltarlo, sentire i suoi problemi, magari la sua storia clinica pregressa, percepire le sue emozioni a riguardo, quando ci chiede di aiutarlo, di dargli delle risposte. Fondamentale è annotare, anche in maniera sintetica, tutte queste informazioni, che saranno utilissime per formulare una corretta diagnosi e un piano terapeutico “cuciti su misura”. La visita e l’inquadramento diagnostico del paziente dovrebbero, quindi, procedere con una preliminare valutazione clinica, senza buttarsi a capofitto nel cavo orale ma con un approccio più globale, mettendo al centro delle nostre attenzioni il paziente e non i suoi denti o l’apparecchio che potremmo applicargli. «Una recente ricerca rivela che i pazienti italiani non sono soddisfatti del rapporto con il proprio medico. Il medico ha fretta, si dirige subito verso la ricerca della malattia per fornire la cura, dimenticando che si trova di fronte a una persona». La necessità odierna di individualizzare sempre più la soluzione terapeutica da proporre ai pazienti, che tenga conto non solo di esigenze cliniche oggettive ma anche e soprattutto soggettive, correlate a sicurezza, assoluta biocompatibilità, estetica e, non ultimo, ai costi, non può non considerare le recenti innovazioni tecnologiche digitali. L’utilizzo di metodiche digitali in odontoiatria e quindi anche in ortodonzia, dall’acquisizione dei dati mediante TC Cone Beam o scanner intraorali, alla progettazione tridimensionale e produzione di protesi e dispositivi ortodontici CAD/CAM può consentire, oltre che una maggior precisione diagnostica, una miglior standardizzazione e precisione delle procedure cliniche, nonché una riduzione dei tempi di lavorazione e applicazione, a vantaggio anche di una diminuzione dei costi fi nali. L’ortodonzia digitale si deve porre l’obiettivo di eliminare le problematiche o i limiti di un approccio tradizionale, ancora troppo operatore dipendente, a partire dalla diagnosi, passando per la progettazione e la produzione individualizzata (custom made) per il paziente, fino ad arrivare all’applicazione clinica del prodotto finito, dopo un adeguato controllo di qualità, sfruttando il massimo della tecnologia oggi disponibile nel settore odontoiatrico. Compatibilità con esami strumentali Si può iniziare da qui, andando indietro di qualche anno e leggendo il lavoro di John F. Shenck, The role of magnetic susceptibility in magnetic resonance imaging: MRI magnetic compatibility of the first and second kinds, pubblicato nel 1996 sulla rivista della American Association of Physicists in Medicine, che analizza la suscettibilità magnetica di alcuni materiali utilizzati in medicina e chirurgia, valutandone la compatibilità con la RMN (Fig. 1). >< pagina<6 Fig. 1 - Diagramma di compatibilità con la RMN: la Zirconia, cerchiata in rosso, si comporta all'incirca come i tessuti molli. 6 Ortho Advanced Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 << pagina 5 Nella tabella originale viene evidenziato come la Zirconia (ZrO2) stia nella regione di compatibilità con la RMN. Questo significa che tale materiale, che è un metallo bianco, non crea fenomeni di magnetismo che possono interferire con il buon esito e accuratezza diagnostica di questo esame. Da un lavoro successivo, del 2006, pubblicato da T.M. J. Harris sul Journal of Orthodontics, dal titolo The benefits of aesthetic orthodontic brackets in patients requiring multiple MRI scanning, vengono evidenziati i benefici di utilizzare apparecchiature ortodontiche fisse estetiche in pazienti che, a causa di patologie interessanti il distretto testa e collo, devono sottoporsi routinariamente a RMN (compresa la rimozione temporanea degli archi in acciaio prima dell’esame), al fine di non incorrere in distorsioni, distacchi o movimenti dell’apparecchiatura stessa causati dai metalli tradizionali utilizzati, che possono risultare pericolosi, potendosi creare anche correnti elettriche e surriscaldamento dei tessuti, oltre ad artefatti di immagine, che possono inficiare l’esito dell’esame (Figg. 2a, 2b). In questo studio si raccomanda, inoltre, di controllare che i retainer fissi siano ben cementati prima della RMN, mentre viene evidenziato come gli archi in nichel titanio non Fig. 2a - RMN del complesso naso etomoidale in un bambino di 13 anni. Fig. 3 - Apparecchiatura fissa linguale con bracket autoleganti in Zirconia colore A2. Fig. 2b - RMN a distanza dello stesso paziente con apparecchiatura ortodontica fissa in acciaio. siano da considerare ferromagnetici. Partendo da queste considerazioni e analizzando la frequente richiesta da parte dei radiologi di rimuovere apparecchiature ortodontiche o contenzioni fisse in pazienti che per motivi accertati di salute (patologie Fig. 4 - Contenzione fissa mediante mini pad autoleganti in Zirconia e arco in Nichel-Titanio. come la sclerosi multipla) o in urgenza (per esempio in caso di traumi o incidenti) si devono sottoporre a RMN, è nata, dagli studi e dalle analisi del gruppo di lavoro diretto dal prof. Aldo Macchi, nell’ambito dell’attività di ricerca del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Mor- fologiche dell’Università dell’Insubria a Varese, una nuova famiglia di apparecchiature ortodontiche fisse costruite in Zirconia. La Zirconia è un metallo bianco e resistente con cui si possono costruire mediante fresatura con tecnologia CAD/CAM, non solo protesi ma, oggi, anche bracket per apparecchi ortodontici e sistemi di contenzione fissa (anche di colore customizzato), che non interferiscono con la risonanza magnetica nucleare e la cui estetica è un benefit aggiuntivo non primario. Nell’evoluzione oltre il 2.0 (ovvero l’utilizzo della tecnologia per diagnosi, pianificazione di trattamento, progettazione e produzione di apparecchiature) entrano ora in gioco le necessità di trasmettere nuovi valori, come l’etica, la biocompatibilità e la sostenibilità di un trattamento, con le implicazioni relative che ne conseguono e che vanno ad aggiungersi alle specifiche caratteristiche tecniche dei prodotti e alla qualità delle prestazioni. In sostanza una continua e costante evoluzione con sempre più attenzione alla persona nella sua globalità, perché non esiste quasi più una e una sola giusta terapia, ma una terapia ortodontica che «deve trovare un accordo con la vita del paziente nella sua complessità e per le sue priorità: Ortodonzia 3.0». Matteo Beretta Ortho Storia Alle origini dell’Ortodonzia Giorgio Maj e il suo maestro Edmondo Muzj Giorgio Maj nacque a Bologna il 28 aprile del 1916. Si iscrisse alla Facoltà di Medicina de l l ’ Un iver sit à della sua città natale nel 1934, laureandosi poi nel 1940. Fin dal terzo anno di corso aveva iniziato la Giorgio Maj (1916-1988). frequenza presso la locale Clinica odontoiatrica, diretta allora da Arturo Beretta (1876-1941). Sotto la guida di Beretta, Maj decise di dedicarsi all’ortodonzia, branca odontostomatologica allora emergente, di cui era attivo presso la Clinica un reparto, diretto all’epoca da Edmondo Muzj (1894-1995), del quale Maj fu uno dei primi allievi. Conseguita la libera docenza in Clinica odontoiatrica nel 1948, Giorgio Maj occupò, nel corso del tempo, incarichi prestigiosi. Fu direttore incaricato della Clinica odontoiatrica dell’Università di Modena; primario del reparto di ortognatodontonzia dell’Istituto per le malattie della bocca A. Beretta di Bologna; direttore sanitario incaricato dell’Istituto per le malattie della bocca A. Beretta di Bologna; insegnante di Ortopedia dento-maxillofacciale nella Scuola di specializzazione in odontostomatologia dell’Università di Bologna; past president della European Orthodontic Society e della Société Française d’Orthopédie Dento-Faciale; titolare dell’insegnamento di Ortognatodonzia presso il corso di laurea in Odontoiatria dell’Università di Ferrara. Nel 1946, il 9 luglio, Muzj e Maj fondarono la SIDO (Società Italiana di Ortognatodonzia). Sotto la presidenza di Muzj, si tenne a Roma, il 22 ottobre dello stesso anno, il primo Congresso nazionale. Negli anni Cinquanta, furono fra i primi a compiere in Italia studi sulla terapia miofunzionale, che valutarono molto positivamente. Scriveva infatti Maj nel suo volume Elementi di ortognatodonzia (Bologna, 1958): «La ginnastica muscolare occupa un posto di rilievo nella terapia ortognatodontica e rappresenta un complemento molto efficace della terapia ortopedica a mezzo di apparecchi, specialmente di quella mediante attivatori» (citato in A. Levrini, L. Favero, I maestri dell’Ortodonzia funzionale, Quintessenza, Milano, 2003). Sostenne successivamente, presentando un gran numero di casi clinici, di aver ottenuto grande vantaggio terapeutico associando esercizi volontari dei muscoli protrusori della mandibola utilizzando attivatori in casi di II classe, in pazienti che presentavano mandibola corta o retrusa; esercizi fondamentali nel vincere i difetti di questo tipo di dismorfosi, cioè pigrizia, torpore muscolare e atteggiamento ipodinamico. Grande merito della Scuola ortodontica di Bologna fu aver dato molto risalto alle disgnazie, inquadrandole da un punto di vista diagnostico, eziopatogenetico e classificatorio, introducendo nel contempo varie tecniche di terapia fissa, quali l’Edgewise. Paolo Zampetti Il pensiero di un suo allievo Interessante riportare di seguito una testimonianza di uno dei suoi allievi, Nerio Pantaleoni, che ha recentemente ricordato la figura del maestro in un congresso della SISOS (Società Italiana di Storia dell’Odontostomatologia): «All’inizio degli anni Sessanta iniziai a collaborare come ortodontotecnico nel reparto di ortognatodonzia dell’Istituto clinico per le malattie della bocca Arturo Beretta, in via San Vitale 50 a Bologna, del quale era direttore il prof. Giorgio Maj, gran conoscitore della Scuola costituzionalistica italiana e allievo del prof. Edmondo Muzj [dove era anche allievo Damaso Caprioglio, nda]. Maj stava in quel periodo dedicandosi a un lavoro di ricerca innovativa nell’ambito della specialità ortognatodontica. In particolare, stava rivedendo i tradizionali indirizzi diagnostici (alla base dei quali rimangono le cosiddette “regole di normalità” elaborate tra il 1920 e il 1935) alla luce degli studi compiuti nel frattempo sia in Europa sia negli Stati Uniti. La grande affluenza di pazienti all’interno del reparto, che per alcuni periodi è stata calcolata intorno ai cento pazienti al giorno, consentiva l’osservazione di una varietà di casi eccezionale in termini sia numerici sia qualitativi. Il problema delle dismorfosi in senso verticale della parte inferiore della faccia permaneva e la domanda che mi ponevo era la stessa: “Quale è la normalità individuale? A che ci serve l’arte?”. Maj, allievo di Muzj, interruppe i rapporti con il suo maestro negli anni Cinquanta, e non so quale sia stato il motivo. So solo che quando gli scriveva, Muzj non rispondeva. Così quando aveva bisogno di chiarimenti da lui, mi dettava le domande e io le inviavo personalmente a Muzj che, con grande puntualità, rispondeva complimentandosi spesso con me per le domande “intelligenti e ben formulate”. Consegnavo al prof. Maj la corrispondenza e una volta mi disse amareggiato: “Questi complimenti e belle parole a me non li ha mai detti”, e confidenzialmente: “Muzj resta nel mio ricordo ai confini del mito e gli anni che trascorsi accanto a lui sono stati i più esaltanti della mia vita. Ma solo oggi che l’esperienza mi ha insegnato a discernere ciò che veramente vale da ciò che è transitorio e fittizio, sono in grado di apprezzare appieno la sua profondità di intuizione e la grandezza della sua opera”. “Professore” cercando di tirargli su il morale “cambi l’intestazione della lettera, faccia una riga sul mio nome e metta il suo; le domande le ha formulate lei e i complimenti sono suoi”. Maj scuotendo la testa cambiava espressione trasformando la sua tristezza, quasi in un sorriso» (N. Pantaleoni, Muzj, Maj ed io, in Atti IX Congresso nazionale della SISOS, Saronno 2006, a cura di Paolo Zampetti, pp. 22-38, Pavia, 2006). Autore di 118 pubblicazioni scientifiche e di vari trattati, fra cui spicca il Manuale di Ortodonzia, in tre volumi, famoso per il rigore metodologico e per l’indagine scientifica dovuta a una capillare analisi dei casi clinici, Maj morì all’improvviso a Santa Margherita Ligure (GE) il 27 luglio 1988. Paolo Zampetti, Damaso Caprioglio Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Notizie dalle Aziende Lìberati dalla recidiva con gli attivatori plurifunzionali Quante volte vi è capitato di vedere un magnifico lavoro ortodontico, vanificato dalla comparsa della recidiva? Per anni abbiamo creato, forzando i denti e i mascellari, bocche dai denti perfettamente allineati e straordinarie guide canine! Per questo scopo abbiamo usato sistemi terapeutici di tutti i generi, dai più tradizionali ai più sofisticati: trazioni, maschere, forze leggere, senza frizione, senza estrazioni, senza brackets! Eppure la stabilità della terapia rimane un miraggio. Questa vuole essere una provocazione, ma bisogna riconoscere che il senso di frustrazione provato nel vedere il proprio lavoro vanificato dalla recidiva è veramente grande. Purtroppo però questo problema, che tocca da vicino tanti professionisti preparati e attenti alla salute dei loro pazienti, con i sistemi che conosciamo non trova ancora rimedi validi. Infatti, le soluzioni ortodontiche usate fino a oggi prevedono l’applicazione di forze rigide direttamente sui denti e/o sui mascellari con l’obiettivo di correggere, forzando, la loro posizione, senza tener conto dello squilibrio funzionale associato. Questa visione strutturale della bocca è stata oggi rivista e integrata con nuovi concetti legati alla relazione tra forma e funzione: la funzione crea la forma e la forma modifica la funzione, dunque l’enunciazione di questa relazione fondamentale ci ha permesso di affermare senza dubbio che la bocca viene modellata nella sua forma dalle funzioni neurovegetative. Ecco allora la valida soluzione alla recidiva che arriva dalla Francia dove si applicano, da tempo, apparecchi ortodontici morbidi che permettono al paziente, di lavorare sulle funzioni neurovegetative perturbate (respirazione, deglutizione, masticazione, equilibrio muscolare), le vere cause della malocclusione, recuperando naturalmente la corretta forma dei mascellari. Parliamo degli Attivatori PluriFunzionali o APF che esistono in tre materiali diversi: caucciù, elastomero e staminalene. L’efficacia degli APF risiede nella loro forma ma anche nel materiale con cui sono fatti, che riunisce l’elasticità, la tonicità, la morbidezza e il comfort. Gli Attivatori ci permettono di: – risolvere la classe scheletrica riscontrata; – espandere e modificare la forma dei mascellari squadrandoli; – posizionare la lingua verso lo spot; – centrare la mandibola; – lavorare sulla respirazione nasa- le, equilibrando la contrazione dei muscoli del viso e del collo. È questo che porta, spontaneamente, a un aggiustamento della posizione dei denti e quindi della forma della bocca. Modificando la funzione si agisce sulla forma, modificando la forma si agisce sulla funzione: questa reciprocità è la sola garanzia del successo e della stabilità del risultato nel tempo. 7 8 Clinica & Pratica WEB ARTICLE Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Il controllo del torque degli incisivi superiori con Invisalign®: un case report T. Castroflorio*, F. Garino**, G. Frongia**, A. Lazzaro**, C. Debernardi* *Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze chirurgiche, Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia. **Libero professionista in Torino. Abstract • • • • • Obiettivi: il caso clinico presentato permette di illustrare le potenzialità offerte dalla sistematica Invisalign® per il controllo del torque degli incisivi superiori per mezzo dei Power Ridge™. Materiali e metodi: nel caso clinico presentato, l’inclinazione corono-radicolare sul piano sagittale degli incisivi superiori è stata corretta di circa 10° con il solo ausilio degli allineatori trasparenti. I modelli in gesso iniziali e finali sono stati sottoposti a scansione 3D (software Dental Wings 7.0, Dental Wings Inc., Montreal, Canada) e sulle riproduzioni così ottenute è stata eseguita la misurazione dell’inclinazione degli incisivi superiori sul piano sagittale (software Rhinoceros, McNeel and Associates, Seattle, Usa). La stessa misurazione è stata eseguita sui modelli del ClinCheck™ corrispondenti al modello iniziale e al modello finale. Risultati: i dati ottenuti dalle due misurazioni sono stati confrontati evidenziando un’eccellente sovrapponibilità. Conclusioni: questo lavoro permette di evidenziare, l’affidabilità del ClinCheck™ e l’efficacia dei Power Ridge™ per il controllo del torque degli incisivi superiori con la sistematica Invisalign®. Parole chiave: torque, allineatori trasparenti, invisalign, power ridge. Introduzione La sistematica ortodontica Invisalign® è stata introdotta nella pratica clinica alla fine degli anni Novanta, sebbene Kesling già nel 19451 avesse prospettato la possibilità di muovere i denti con apparecchi termoplastici. Nel suo libro Contemporary Orthodontics, Profitt2 definì l’apparecchio ortodontico ideale per il trattamento dei pazienti adulti e, quindi, per tutti i pazienti ortodontici. Tale apparecchio dovrebbe presentare le seguenti caratteristiche: 1) non dovrebbe interferire con la funzione; 2) non dovrebbe ledere i tessuti orali e non dovrebbe interferire con le possibilità di mantenere una buona igiene; 3) dovrebbe essere il meno invasivo possibile, ma sufficientemente forte da sopportare le forze masticatorie e un ragionevole abuso da parte del paziente; 4) dovrebbe essere ritentivo in modo tale da poter essere mantenuto in sede senza alcuna difficoltà; 5) dovrebbe essere in grado di esercitare una forza appropriata e controllata nella corretta direzione e rilasciare tale forza il più a lungo possibile tra un appuntamento di controllo e l’altro; 6) dovrebbe permettere il controllo dell’ancoraggio, così che possano essere minimizzati i movimenti non desiderati. In apparenza, il trattamento con allineatori trasparenti sembra soddisfare tutti questi criteri, in realtà alcuni limiti biomeccanici non sono ancora stati superati. I vantaggi e i limiti di questo tipo di apparecchiature nella correzione di diverse malocclusioni sono stati descritti da diversi autori3-9. In aggiunta agli studi clinici sopra riportati, il complesso sistema di forze gestito da queste apparecchiature è stato descritto da Paquette10 e da Tuong e Tricca11. In particolare, essendo noto che l’applicazione di due forze di uguale entità ma con direzione opposta, su un qualsiasi oggetto, sia in grado di determinare un momento di rotazione puro, Paquette10 teorizzò un modello in cui l’inclinazione corono-radicolare dell’incisivo superiore potesse essere controllata tramite l’ausilio di allineatori e mediante l’applicazione di una coppia di forze, agenti l’una sulla faccia vestibolare dell’incisivo superiore al suo limite gengivale, e l’altra sulla faccia palatina al suo limite incisale. La forza rilasciata dall’allineatore alcune ore dopo la consegna è di circa 40 g10: questo significa che, allo scopo di ottenere il controllo del movimento linguale della radice dell’incisivo superiore, è necessario un movimento maggiore di 400 g-mm (F/M ratio < 10). Proprio per soddisfare questo modello biomeccanico, Align Technology ha introdotto opportune varianti morfologiche degli allineatori in grado di controllare la direzione e l’entità della forza applicata per l’inclinazione corono-radicolare degli incisivi superiori e inferiori. Tali varianti morfologiche sono denominate Power Ridge™: loro peculiarità è quella di permettere il manteni- mento di un intimo contatto tra la superficie vestibolare dell’incisivo e l’allineatore nella regione di minor resistenza e di maggiore elasticità dell’allineatore, ovvero la regione prossima al margine libero. Un recente studio12 ha dimostrato come differenti allineatori termostampati (Ideal Clear®, Erkodur®, Biolon®) non siano in grado di determinare il controllo dell’inclinazione corono-radicolare dell’incisivo centrale superiore in vitro, con conseguenti ricadute sull’applicabilità clinica di tali allineatori, proprio per la mancanza di un intimo contatto tra l’allineatore e la superficie vestibolare del dente in prossimità del margine gengivale vestibolare. La mancanza di questo contatto determina movimenti indesiderati, in particolare il cosiddetto “water melon seed effect”, riferito a un’inattesa intrusione determinata da una forza, misurata in vitro da Hanh e collaboratori12, causata da una distorsione dell’allineatore13. Il caso clinico presentato ha lo scopo di mostrare l’efficacia dei Power Ridge™ nel controllo del torque degli incisivi superiori. Materiali e metodi Il paziente L.S. di anni 15 è giunto alla nostra osservazione in data 3 dicembre 2009 con deep-bite dentale di cui lamenta l’aspetto. L’anamnesi rivela un buono stato di salute. Non si rilevano patologie famigliari o soggettive degne di nota. All’ispezione clinica non si repertano anomalie morfologiche a carico del viso e del cranio (Fig. 1). L’analisi del profilo dei tessuti molli mostra un profilo concavo. Il labbro superiore e quello inferiore non intercettano il piano estetico. All’ispezione del cavo orale, si reperta morso profondo con copertura degli incisivi infe- riori da parte degli incisivi superiori di circa 6 mm con mesioversione dell’incisivo centrale, dell’incisivo laterale e del canino superiori di destra. Gli incisivi centrali superiori si presentano inoltre retroinclinati. È presente un modesto affollamento a livello degli incisivi inferiori con I classe molare e canina bilaterale. Gli elementi dentari presentano difetti dello smalto di modesta entità. L’analisi dei modelli in gesso ha confermato quanto evidenziato dall’esame clinico e ha permesso di rilevare una carenza di spazio di circa 3 mm all’arcata superiore e di circa 0,3 mm all’arcata inferiore. L’esame ortopantomografico (Fig. 2) permette di visualizzare l’avvenuta eruzione in arcata di tutti gli elementi dentali con l’eccezione degli ottavi superiori e inferiori ancora inclusi. >< pagina<9 Clinica & Pratica Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 i concetti di misurazione delle inclinazioni dentali presentate da Ferrario e collaboratori15 allo scopo di misurare il torque di 1.1 sul modello iniziale e sul modello finale (Fig. 8). La stessa procedura è stata applicata per eseguire le medesime misurazioni sul modello virtuale iniziale e finale del clincheck (Fig. 9). I risultati ottenuti permettono di apprezzare la predicibilità del clincheck in merito al controllo del torque degli incisivi superiori e l’efficacia dei Power Ridge nel determinare il movimento richiesto con una correzione, in questo caso, di circa 10°. Consideran- 9 do le difficoltà di controllo del torque degli incisivi superiori con la tecnica straight-wire riportate in letteratura (si veda, ad esempio, Profitt16), a causa del gioco tra arco e slot del bracket, Invisalign può rappresentare, di per sé o in associazione con le tecniche di ortodonzia fissa, un utile ausilio terapeutico in tutti quei casi in cui un preciso controllo di questo movimento sia richiesto17. Conclusioni In base all’analisi dei dati raccolti, nei limiti di questo lavoro, si possono considerare i risultati raggiunti di estremo interesse. Le misurazioni eseguite sui modelli virtuali, con modalità, tecnologie e operatori indipendenti da Align Technology, hanno dimostrato la possibilità per una terapia con allineatori trasparenti di controllare un movimento corono-radicolare in modo estremamente preciso. La collaborazione del paziente e la conoscenza dei limiti e delle possibilità della tecnica discussa sono requisiti indispensabili per il raggiungimento dell’obiettivo terapeutico. Nota degli autori: la stesura di questo lavoro è avvenuta senza alcun conflitto di interesse. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. << pagina 8 Non sono presenti elementi sovrannumerari. L’analisi cefalometrica (Fig. 3) secondo Cervera ha evidenziato una tipologia craniofacciale ipodivergente per SpP^GoGn = 13° (v.n. 20° ± 5°) e una I classe basale per A:Po = 2 mm (v.n. 2 mm ± 3 mm). La tipologia ipodivergente è sostenuta anche dalla previsione di crescita in accordo a Jarabak (post HT/ ant HT = 74%) e Bjork (SUM = 383°). L’angolo tra l’asse dell’incisivo superiore e il piano occlusale risulta aumentato per un valore di 67° (v.n. 62° ± 3°). I valori estetici di Ls:E = -2,7 mm e Li:E = -1,5 mm confermano la retroposizione labiale rispetto alla linea estetica, in base all’analisi di Steiner. Risultati Il piano di trattamento ha previsto la correzione della malocclusione mediante allineatori trasparenti Invisalign® allo scopo di correggere l’affollamento alle due arcate, il morso profondo e la retroinclinazione degli incisivi superiori. Tale trattamento è stato selezionato allo scopo di agevolare le manovre di igiene orale in paziente con difetti dello smalto. Il ClinCheck® iniziale (Fig. 4) ha permesso di simulare un trattamento di correzione ortodontica con 24 allineatori all’arcata superiore e 14 allineatori all’arcata inferiore. Lo spazio necessario all’allineamento degli elementi dell’arcata superiore è stato ottenuto tramite riduzione interprossimale nella zona compresa tra la superficie distale dell’incisivo laterale e la superficie mesiale del I molare di destra, e tra la superficie distale del canino e la superficie mesiale del I molare di sinistra, per un totale di 2,6 mm di spazio ricavati. Il trattamento è cominciato nel mese di febbraio 2010. Il paziente è stato educato a indossare gli allineatori per almeno 22 ore al giorno: la compliance è stata monitorata tramite gli indicatori di collaboratività allocati all’interno degli allineatori in corrispondenza dei primi molari14. Ogni coppia di allineatori è stata indossata per 14 giorni: la durata complessiva del trattamento è stata dunque di 12 mesi. Non si è resa necessaria alcuna procedura di rifinitura. I Power Ridge (Fig. 5) sono stati previsti per la correzione dell’inclinazione corono-radicolare degli incisivi centrali superiori dall’allineatore 7 all’allineatore 17. Dall’allineatore 18 all’allineatore 24 sui due centrali superiori sono stati posizionati due attachment rettangolari e verticali allo scopo di controllarne l’inclinazione sul piano frontale. L’ottima collaborazione del paziente e l’adeguata progettazione del trattamento hanno permesso di ottenere la correzione dell’affollamento alle due arcate, la correzione del morso profondo con intrusione di circa 2 mm degli incisivi superiori e di circa 2 mm a carico degli incisivi inferiori, la correzione delle mesioversioni in arcata superiore e la correzione dell’inclinazione corono-radicolare degli incisivi superiori sul piano sagittale, come confermato anche dalla cefalometria di controllo (Figg. 6, 7). L’inclinazione dell’incisivo superiore rispetto al piano occlusale è rientrata nel range della normalità (63°) alla fine del trattamento. L’analisi del profilo dei tessuti molli evidenzia un miglioramento dell’estetica del III inferiore del viso per effetto di un maggior supporto labiale da parte degli incisivi. Discussione Allo scopo di verificare e quantificare la correzione del torque degli incisivi superiori, si è proceduto alla scansione 3D dei modelli in gesso iniziale e finale (Scanner Dental Wings, Software Rhino Ceros). Sui modelli virtuali così ricavati sono stati applicati PROGRAMMA DI TRAINING INVISALIGN® PERSONALIZZATO Questo programma, della durata di un anno, vi offre la possibilità di acquisire conoscenze pratiche completamente nuove e migliorate, grazie ad una più ampia gamma di servizi da offrire ai vostri pazienti, una formazione continua e un supporto costante. La formazione prevede la partecipazione a 3 giornate di “Invisalign® Training” (Training Course Day 1, Training Course Day 2 e Masterclass) al costo di: Euro 1500,00*. Si iscriva oggi stesso: • Roma, 21 marzo • Bari, 4 aprile • Torino, 4 aprile • Padova, 16 maggio Per ulteriori informazioni e l’iscrizione, consultare il sito: www.aligneu.com o contattare l’ufcio marketing locale al numero 02 00 62 31 24 * La quota di partecipazione all’Invisalign Training Course include le 3 giornate di formazione. 10 Ortho Digitale WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 L’ortodonzia digitale… a portata di click Rosamaria Fastuca Rosamaria Fastuca, Piero Antonio Zecca << pagina<1 L’ortodonzia non cambia, ma può cambiare il nostro modo di approcciarsi a essa. La quantità di specialisti che utilizzano records tridimensionali (3D) per la diagnosi e la pianificazione del trattamento è in continua crescita. L’abbassamento delle dosi radiogene che ha favorito la diffusione delle cone beam computed tomography (CBCT), associato agli scanner intraorali ed extraorali per la scansione delle arcate e del volto, ha permesso di ottenere informazioni prima impensabili con possibilità molteplici di pianificazioni accurate di trattamento sul nuovo paziente “virtuale”. Le conoscenze necessarie all’utilizzo delle nuove tecnologie richiedono un training di aggiornamento dal punto di vista non solo dell’hardware ma anche dei software, da parte soprattutto dei clinici che hanno ricevuto la loro formazione nell’era del 2D1. Nei primi anni Ottanta l’American College of Radiology e la National Electrical Manufacturers Association hanno insieme standardizzato le codifiche delle immagini ottenute da tutte le apparecchiature per tomografia computerizzata e risonanza magnetica. Poi, nel 1993, è stata per la prima volta adottata l’espressione “digital imaging and communications in medicine” (DICOM)2. L’immagine DICOM consiste in un file DICOMDIR, che include tutte le informazioni anagrafiche del paziente e specifiche informazioni sul protocollo di acquisizione dell’esame, e una lista di immagini che corrispondono alle scansioni assiali del paziente, le quali sono ottenute in post processing dall’acquisizione del volume nella CBCT. La possibilità di esplorare le informazioni contenute in questi file di acquisizione è strettamente legata al corretto utilizzo di appropriati software. Questi ultimi sono spesso limitati nel loro impiego da parte degli utenti da elevati costi di licenza e di attivazione, da un lato, dalla novità di approccio e necessità di aggiornamento specifico, dall’altro. Alcune aziende tendono a promuovere la diffusione di software open source, spesso multipiattaforma, che potrebbero favorire l’approcciarsi alle tecnologie 3D, con l’adeguato training, e che non richiedono un immediato investimento in termini economici. Molti di questi software inoltre sono accompagnati da guide dettagliate con video online, fruibili dagli stessi siti da cui viene effettuato il loro download. Le parole d’ordine sono “open system” e “sharing” come dal progetto di Lucia Cevidanes (DDS, MS, PhD, Assistant Professor, Dep. of Orthodontics & Ped. Dentistry, University of Michigan, Ann Arbor, MI) che, tra i maggiori esperti internazionali in campo di digital orthodontics e sovrapposizioni 3D in ortodonzia3, ha creato un “laboratorio virtuale di imaging” per promuovere informazioni e innovazioni scientifiche, basato sull’utilizzo dei software open source e con- sultabile al seguente link: https://sites. google.com/a/umich.edu/dentistryimage-computing/home-1. Nostro scopo sarà presentare le principali funzioni di alcuni dei più diffusi software open source partendo dai più semplici e arrivando a quelli che presentano un maggiore numero di funzionalità e strumenti. I software open source: ImageJ, OsiriX e 3DSLicer ImageJ (Research Services Branch, National Institute of Mental Health, Bethesda, Maryland, USA) è un software nativo su Mac OS ma disponibile anche per piattaforma Windows e Linux. Inoltre, è possibile lanciarlo anche come applicazione online senza dover necessariamente scaricare il programma, il che lo rende fruibile da qualsiasi postazione che abbia un browser e un collegamento a internet. Esistono dei plugin “ad hoc” per il software che favoriscono l’acquisizione e il processa- formati di immagine inclusi TIFF, GIF, JPEG, PNG, BMP. L’operatore può effettuare funzioni di base come calcolare aree e statistiche sulle densità delle zone e dei pixel di interesse, selezionandoli a piacimento. Possibilità anche di eseguire misurazioni sia lineari sia angolari, regolazione di luminosità e contrasto, incremento della nitidezza, smooothing e riconoscimento dei contorni. Di semplice utilizzo e buona riuscita la funzione che permette di creare una teleradiografia in proiezione latero-laterale del cranio a partenza da una CBCT o una TC che abbia un field of view (FOV) adeguato. Quando si esegue questa operazione bisogna prima ruotare e posizionare il capo del paziente tramite funzioni di reslice che il software consente di applicare. Tra gli altri software è abbastanza basilare, ma proprio per questa ragione si può annoverare tra i suoi vantaggi l’essere semplice e intuitivo, oltreché con una TC, PET, PET-TC, SPECT-CT, ultrasuoni). Il software è stato progettato per la navigazione e l’esplorazione di immagini multidimensionali. Presenta infatti viewer 2D con possibilità di proiezioni ortogonali e inclinate. Le prime permettono di visualizzare le scansioni sui tre piani, le seconde sono utilizzate per proiezioni d’interesse particolare come per esempio nella costruzione di una immagine PANOREX o di una immagine simil teleradiografica e creazione di cross sections. Su queste visualizzazioni è possibile effettuare misurazioni lineari e angolari, oltreché processi di segmentazione e selezione di regioni di interesse specifico (ROIs). Le serie di immagini possono essere aperte in simultanea e, se appartenenti allo stesso paziente, vengono automaticamente sincronizzate dal software con la possibilità di effettuare registrazioni tridimensionali su punti scelti dall’utente e sovrapporre una serie Fig. 1 - Vie aeree segmentate automaticamente con il software OsiriX. Fig. 2 - Reperto di mesiodens in dentatura decidua. 2a, 2c, ricostruzioni volume rendering. 2b, rapporti del mesiodens in visione assiale, coronale e sagittale. Fig. 3 - Visualizzazione con 3DSlicer di modelli di surface rendering sovrapposti di paziente prima e dopo espansione palatale (3a) e della crescita mandibolare e condilare a un anno di distanza (3b). mento delle immagini. Queste ultime possono essere acquisite, modificate e salvate in un unico file come “stacks”, cioè slice impilate in una sezione cubica. Permette la visualizzazione delle immagini in serie e in contemporanea su più finestre su proiezioni assiale, sagittale e coronale. ImageJ non acquisisce solo il formato DICOM, ma altri buona rapidità di utilizzo. Nato per Mac OS e diffusissimo ormai anche in ambito di ricerca scientifica4 il software OsiriX (Pixmeo, Geneva, Switzerland). Al contrario del precedente ImageJ, che può acquisire immagini anche in formato TIFF e JPEG, OsiriX importa solo DICOM con acquisizione non solo di immagini da CBCT ma anche altre fonti di imaging (RMN, sull’altra impostandone le trasparenze al fine di rendere visibili le eventuali differenze. Particolarmente scenografici, semplici da utilizzare e d’immediata fruibilità e comprensione sono i tool 3D del software, che permettono di effettuare volume rendering con contrasti preimpostati per i diversi tessuti e possibilità di segmentazione automatica con volume rendering delle vie aeree (Fig. 1). Possibilità anche di surface rendering ma con minore personalizzazione da parte dell’utente. Capacità di registrare ed esportare immagini e filmati anche dal viewer 3D. Il volume rendering offre un’immediata visualizzazione delle possibili anomalie anatomiche e dei loro rapporti permettendo una diagnosi rapida e precisa per le agenesie, anomalie di numero in eccesso, malposizioni dentarie e anomalie di forma (Fig. 2). Tutte le sovra elencate situazioni patologiche o para-fisiologiche possono essere diagnosticate con metodiche tradizionali, ma con una precisione meno elevata e spesso con la necessità di eseguire radiografie in diverse proie- zioni aumentando quindi, comunque, la dose radiogena e il rischio biologico per il paziente. La possibilità inoltre di visualizzare tridimensionalmente gli elementi dentari inclusi, quali per esempio i canini, fornisce al clinico informazioni preziose sia per l’eventuale intervento di chirurgia orale di sbrigliamento sia per la direzione di trazione ortodontica nell’eventuale disinclusione. Unicità e grande peculiarità del software OsiriX la possibilità di un viewer 4D e 5D che alle precedenti caratteristiche uniscono rispettivamente le dimensioni tempo (impiego nella TC cardiaca) e funzione (impiego nella PET-TC cardiaca). Strumento utile e molto scenografico che presenta il software è anche l’endoscopia virtuale, che permette una simulazione endoscopica utile, per esempio, nell’analisi delle ostruzioni nasali e delle vie aeree superiori. OsiriX è disponibile nella versione open source a 32 bit e una versione di upgrade a pagamento a 64 bit che offre delle performance migliorate rispetto alla versione freeware. Slicer o 3D SLicer5 è, come ImageJ, multipiattaforma e compatibile con sistemi operativi Windows, Linux e Mac OS X. È un software molto completo per il 3D, pur essendo un freeware. Permette tutte le funzioni base come visualizzazione delle scansioni sui tre piani, misurazioni, segmentazioni, volume rendering e surface rendering. Il data set può essere analizzato contemporaneamente con uno scrolling simultaneo sulle scansioni assiali, coronali e sagittali. 3DSlicer permette inoltre di confrontare due o più serie di immagini di uno stesso soggetto, per determinare se è apparsa una lesione, se sono apparse nuove lesioni, oppure se queste si sono ingrandite o ridotte con lo strumento di co-registering. Questo può risultare utile anche nel campo della ricerca scientifica per confrontare i dati pre e post trattamento. Presenta numerosi tool di segmentazione. Quest’ultima è il processo che permette di separare le strutture sulle singole slice e poi nel surface rendering. Può essere effettuata manualmente segnando le strutture di interesse slice by slice o sfruttando le differenze di livelli di grigio dei pixel con una procedura definita “threshold-based”. Il software presenta numerosissimi menu di tool a disposizione dell’utente e questa caratteristica richiede un grado di esperienza maggiore per un corretto utilizzo del 3DSlicer rispetto ad altri software più semplici e meno performanti. È in grado di importare non solo DICOM ma anche file 3D come stereolitografic (STL). Permette di studiare le coordinate come degrees of freedom (DOF) degli oggetti nella scena e di poterle esportare utilizzandole come riferimento per registrazioni 3D. Gli strumenti di colore e controllo d’immagine per il surface rendering sono inoltre molto più completi rispetto ad altri software, permettendo anche giochi di trasparenze utilissimi nella visualizzazione delle sovrapposizioni 3D (Fig. 3). WEB ARTICLE Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Ortho Giovane 11 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Problemi trasversali: espansione rapida oppure lenta del mascellare? Chardey Elia Kodjo Analisi del problema: il deficit trasversale L’ipoplasia trasversale del mascellare superiore è una delle anomalie di interesse ortognatodontico più frequenti da osservare, spesso associata al morso crociato posteriore mono o bilaterale e/o all’affollamento dentario a livello della stessa arcata mascellare superiore (Harvold et al., 1972; Bishara and Staley, 1987). Questa tipologia di malocclusione è frequente in particolare in dentizione decidua e mista precoce: studi precedenti ci suggeriscono che essa coinvolge l’8-20% dei pazienti in età infantile1. Le determinanti eziologiche delle discrepanze buccolinguali posso- metro disponibile di arcata e questo risulta in una correzione del morso crociato posteriore (Adkins et al., 1990): l’obiettivo del trattamento di espansione mascellare è quello di ottenere un effetto minimo a livello dentale e massimo a livello scheletrico (Haas, 1961). Sono diversi i quadri disgnatici che, essendo caratterizzati da un deficit trasversale del mascellare superiore, possono trarre beneficio da un trattamento intercettivo di espansione ortopedica. In particolare, è indicato in caso di3: – crossbite mono o bilaterale; – discrepanza dento-basale dell’arcata superiore; – malocclusioni di II classe in cui sione del mascellare (soprattutto quella rapida) ha delle ripercussioni anche sulla funzione respiratoria attraverso la diminuzione delle resistenze lungo le vie aeree nasali e il ripristino di un pattern fisiologico di respirazione nasale (Caprioglio A. et al., 2014). Espansione mascellare rapida (RME) vs. espansione mascellare lenta (SME) In letteratura sono indicate tre tipologie di protocollo per ottenere l’espansione maxillare nei pazienti in crescita: espansione mascellare rapida (RME), espansione mascellare lenta (SME) ed espansione mascellare semi-rapida. Quest’ultima e i suoi obiettivi del trattamento includono la massimizzazione dell’espansione ortopedica e la minimizzazione di quella dentale, dal momento che quest’ultima è determinata da un movimento di tipping in senso buccale e quindi tendente alla recidiva1. Al contrario, l’espansione mascellare lenta si avvale dell’utilizzo di forze più leggere e il tempo per il raggiungimento della stessa quota di espansione è nell’ordine dei mesi invece che di settimane. Tuttavia è altresì vero che alcuni esperimenti su animali hanno mostrato come la SME permetta adattamenti alla separazione suturale più fisiologici con un potenziale di recidiva inferiore. Il principio biologico alla base AFrontale e occlusale superiore di inizio caso. no essere genetiche o ambientali. Harvold e collaboratori (1972) asserirono che la ristrettezza dell’arcata mascellare superiore era generalmente legata ad abitudini viziate del soggetto. Nell’eziologia del deficit trasverso del mascellare superiore, il fattore ereditario ha un ruolo di primaria importanza. A questo vanno aggiunti fattori estrinseci, quali abitudini viziate, respirazione orale, deglutizione atipica, deviazioni del setto. L’insieme di questi fattori determina l’instaurarsi di una disgnazia che si manifesta clinicamente con una riduzione del diametro trasversale del mascellare superiore spesso associata a un crossbite mono o bilaterale. L’attuale trend in ortodonzia è orientato verso i principi dell’ortopedia dento-facciale e verso le modalità di trattamento non estrattive. I dispositivi ortodontici che permettono l’espansione mascellare sono in grado di aumentare il peri- l’espansione trasversale dell’arcata superiore permette un riposizionamento anteriore mandibolare; – correzione spontanea delle deviazioni posturali della mandibola (asimmetrie posturali e pseudo III classi); – malocclusioni di III classe, sostenute da iposviluppo del mascellare superiore, in cui l’espansione del palato è associata alla protrazione ortopedica del mascellare mediante maschera facciale; – correzione dell’affollamento degli incisivi superiori (prima dell’eruzione degli incisivi laterali); – miglioramento spontaneo dell’indice di irregolarità degli incisivi permanenti superiori affollati. Inoltre, è stato dimostrato che beneficiano di un trattamento intercettivo di espansione del palato tutti quei pazienti che manifestano respirazione orale, in quanto l’espan- risultati hanno generato un minore interesse in campo ortodontico rispetto ai primi due, che sono stati studiati e analizzati con maggiore frequenza2. Nonostante il vastissimo consenso sull’opportunità di correggere precocemente i morsi incrociati posteriori, la controversia su quale sia l’approccio terapeutico ottimale e il timing ideale, è ancora accesa. Esistono infatti molte opinioni, talvolta confuse e contrastanti tra loro. L’introduzione del concetto di espansione mascellare rapida ha avuto un importante impatto sulla capacità del clinico di trattare le discrepanze trasversali. In teoria, la RME applica forze dirette sui denti posteriori senza dare tempo a sufficienza per lo sviluppo di movimenti dentali collaterali, in modo tale che la forza applicata sia trasferita alla sutura palatina, il tutto risultante in una maggiore apertura della sutura che un’espansione dentale. Con l’utilizzo di forze maggiori, gli Chardey Elia Kodjo spansione rapida. Inoltre, sia la RME sia la SME causano una flessione laterale del processo alveolare e un dislocamento buccale dei denti che fungono da ancoraggio (con gradi di inclinazione variabili). Il dislocamento degli elementi dentali al di fuori dei limiti alveolari anatomici può danneggiare il parodonto compromettendo la longevità del dente2. Entrambe le modalità di espansione producono un aumento del diametro trasverso a livello molare, valutabile nei tre piani dello spazio. Pertanto, mancando una buona evidenza scientifica, la scelta tra un’espansione mascellare rapida piuttosto di un’espansione mascellare BFrontale e occlusale superiore di fine caso. di questa strategia terapeutica è che la resistenza principale da vincere per ottenere l’apertura della sutura medio-palatina non sia rappresentata dalla sutura stessa ma dai tessuti circostanti quali le strutture circummaxillari e le suture del terzo medio facciale2. Ma quale delle due strategie terapeutiche risulta la più efficace? I vantaggi e gli svantaggi di ciascun protocollo sono stati analizzati per molti anni, tuttavia l’argomento rimane ancora controverso e non del tutto chiaro, dal momento che differenti dispositivi e metodologie interferiscono con le comparazioni. Nonostante la disputa ancora in atto, la letteratura scientifica è concorde nell’affermare che entrambi i protocolli terapeutici garantiscono l’espansione mascellare, sebbene l’espansione lenta sembri essere correlata a effetti più fisiologici sui tessuti suturali, un maggiore movimento dentale, e minori effetti ortopedici se comparati a quelli dell’e- lenta si deve basare in primo luogo su una corretta diagnosi e una corretta progettazione del trattamento. La programmazione terapeutica per la risoluzione di un deficit trasversale dovrà inoltre tener conto dei vari momenti eziologici, dell’entità della discrepanza tra mascellare superiore e mandibola e dei diametri trasversi delle strutture dento-scheletriche1. Botta e risposta: la gestione del trattamento del deficit trasversale nel soggetto in crescita Qual è il timing ideale per iniziare il trattamento? Nella risoluzione del deficit trasversale il timing di intervento rappresenta uno degli aspetti fondamentali dello stesso e sicuramente uno degli aspetti in grado di garantire il raggiungimento di un risultato ottimale. >< pagina<12 12 Ortho Giovane << pagina<11 Il momento migliore per espandere l’arcata superiore è durante l’eruzione degli incisivi laterali superiori3. Espansione massimamente efficace poiché crea lo spazio adeguato nel preciso momento in cui lo spazio serve3. Se possibile e se si ha la possibilità di monitorare il paziente, è preferibile cominciare l’espansione appena prima che i sesti tocchino in occlusione, così da permettere loro di espandersi senza interferenze occlusali e di intercuspidare correttamente sin dal primo contatto specifico (in molti pazienti questo momento coincide proprio con l’eruzione dei laterali superiori permanenti). In accordo con quanto visto prima, espandere in dentizione mista con un disgiuntore rapido ancorato ai denti decidui (come proposto da Rosa e collaboratori dal 1994) rappre- Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014 senta un metodo ottimale? Sì, l’utilizzo di un RPE ancorato ai secondi molari decidui e ai canini decidui rappresenta una procedura ottimale, specie se applicata con il timing corretto. Si tratta di un’apparecchiatura semplice da usare e l’utilizzo della vite consente un ottimo controllo della necessità di espansione. La vite può essere attivata “rapidamente” o “lentamente”, in modo continuo o intermittente, a seconda delle necessità. Un disgiuntore così progettato consente inoltre la prevenzione assoluta del compenso dento-alveolare, intesa come inclinazione vestibolare dei primi molari permanenti, in quanto non si agisce direttamente su di essi, e questo si riflette in una maggior preservazione dei tessuti parodontali e in una significativa riduzione del rischio di recidiva. Il non coinvolgimento di elementi permanenti nell’ancoraggio elimi- na il rischio di danni iatrogeni3. In generale, i primi molari permanenti, liberi da vincoli con l’apparecchiatura, possono intercuspidarsi in modo ottimale nelle settimane successive alla fase attiva dell’espansione, garantendo da un lato una efficiente funzione masticatoria e dall’altro la stabilità della correzione ottenuta (senza che sia necessaria una contenzione). Nota bene: l’espansione rapida del palato ancorata in dentatura mista esclusivamente ai canini e ai secondi molari decidui produce anche una contemporanea e prevedibile autoespansione dell’arcata inferiore (Adkins et al., 1990) soprattutto nei casi senza crossbite posteriore, ma è limitata a 2-3 mm e clinicamente poco rilevante. Qual è il momento migliore per togliere l’apparecchio? Il nostro timore peggiore nel momento in cui rimuoviamo un disgiuntore a correzione ottenuta ha un nome ben preciso: recidiva. È per questo che anche il timing di rimozione di un espansore è fondamentale. Se l’espansione viene eseguita su denti decidui, dopo la fase attiva e il bloccaggio della vite, l’espansore deve essere lasciato in situ, come se fungesse da contenzione passiva, almeno per 10 mesi fino ad anche 2 anni, allo scopo di contrastare la 1. Martina R, Cioffi I, Farella M, Leone P, Manzo P, Matarese G, Portelli M, Nucera R, Cordasco G. Transverse changes determined by rapid and slow maxillary expansion – a low-dose CT-based randomized controlled trial. Orthod Craniofac Res 2012; 15:159-168. 2. Huynh T, Kennedy DB, Joondeph DR, Bollen AM. Treatment response recidiva dell’osso basale3 (Krebs A., 1964). Se l’espansione viene eseguita sui molari permanenti, il disgiuntore può essere mantenuto per 6-8 mesi3. Il razionale che sta alla base di queste considerazioni è dato dalla dimostrazione della necessità di attendere la completa eruzione degli incisivi laterali poiché, subito dopo la rimozione dell’apparecchiatura, i canini decidui recidivano significativamente e possono ostacolare gli incisivi laterali durante il loro percorso eruttivo, costringendoli a ruotarsi o a inclinarsi fuori dalla cresta alveolare3. bibliografia and stability of slow maxillary expansion using Haas, hyrax and quadhelix appliances: a retrospective study. AJODO 2009; 136(3):331-339. 3. Rosa M. Maxillary expansion in mixed dentition without compliance and without touching permanent teeth: indications and timing. Ortognatodonzia Italiana 2006; 13:1. 1934-2014: 80 anni di successi, innovazione e passione per l’odontoiatria Un importante anniversario quello che festeggia quest’anno Leone S.p.A., confermandosi, a 80 anni dalla nascita, un’azienda leader del proprio settore, con un trend di crescita costante negli anni. Una politica vincente, quindi, fatta con ingredienti ben precisi: qualità, ricerca, tecnologia ed innovazione; fattori determinati al successo del marchio Leone che rende orgogliosa la famiglia Pozzi, fondatrice e proprietaria da ormai tre generazioni. Una storia fatta di cambiamenti ed evoluzioni, di decisioni importanti che hanno permesso all’azienda di occupare un posto di rilievo nel settore odontoiatrico, anche in momenti critici della storia sociale ed economica del nostro Paese. Siamo nel 1934 a Firenze quando Mario Pozzi, argentiere, decise di usare un marchio che riproduceva la testa di un “leone” per i propri prodotti iniziando la fabbricazione di capsule in acciaio inossidabile che un amico, commerciante nel campo odontoiatrico, gli aveva proposto di produrre. Tutto ebbe inizio in quel momento, infatti coloro che producevano in Italia prodotti per uso odontoiatrico si contavano sulle dita di una mano e anche l’acciaio inossidabile rappresentava una novità; due elementi sufficienti a far scattare in Mario Pozzi la molla dell’istinto. Inquadrato l’obiettivo non lo mollò più, il tempo gli avrebbe dato ragione. Nel 1945, dopo aver depositato il marchio con la testa del leone, trasferì la produzione in un laboratorio più grande, in una sede capace di soddisfare una richiesta sempre maggiore. Quel laboratorio sarebbe rimasto per oltre 20 anni la sede di un miracolo aziendale. Furono anni difficili, ma anche anni che permettevano a persone ingegnose e soprattutto coraggiose di distinguersi nel tessuto produttivo italiano: Mario Pozzi era uno di questi. Nel 1961, in seguito alla scomparsa di Mario, il timone dell’azienda passò al giovane figlio Alessandro che riprese le rotte indicate dal padre. Purtroppo la crescita dell’azienda fiorentina ebbe un brusco stop nel 1966 quando giunse nel capoluogo toscano l’alluvione. Alessandro Pozzi, non si arrese e con enormi sforzi riprese la produzione, la parola d’ordine era migliorarsi: la rinnovata produzione cominciò puntando sulle viti ad espansione, ancora oggi prodotto cardine della Leone. All’inizio degli anni ’70 Pozzi decise di allargare il proprio orizzonte produttivo guardando all’ortodonzia fissa. Fu l’ennesima scelta vincente, che dette il decisivo impulso all’affermazione definitiva della Leone come punto di riferimento per l’ortodonzia nel nostro Paese. L’azienda si trasformò da artigianale in industriale, diventando nel 1979 società per azioni. Fu inevitabile il distacco dalla piccola sede verso una più grande presso la quale, nel 1982, Pozzi fondò l’Istituto Studi Odontoiatrici con lo scopo di diffondere e promuovere le nuove tecniche terapeutiche e di divulgare l’ortodonzia, a livelli sempre più elevati avvalendosi della collaborazione di docenti universitari o professionisti altamente specializzati. Luogo di eventi e scambi culturali quotidiani, l’ISO ad oggi conta al suo attivo la presenza di oltre 40mila corsisti accolti nelle aule della attuale prestigiosa sede. Negli anni ’80 e ’90 il successo produttivo e tecnologico fu tale da far entrare nel 1993 la Leone S.p.A. nell’esclusiva OMA (Orthodontic Manufactureres Association). Il 1994 vide ultimata la costruzione di nuovi e più ampi stabilimenti amministrativi e produttivi ai quali, nel 1997, si aggiunse l’attuale sede ISO. Nel 2001 la Leone, spinta sempre dallo stesso spirito innovatore di Alessandro Pozzi, ampliò la propria gamma immettendo sul mercato dentale il “Sistema Implantare Leone”, una linea completa di prodotti per implantologia. Il resto è storia dei giorni nostri: il Centro Ricerche Biotecnologiche (2009) e il reparto Digital Service (2011) sono gli ultimi due fiori all’occhiello dall’azienda fiorentina attualmente guidata dalla Dr.ssa Elena Pozzi, figlia di Alessandro. Questa è la storia di un’azienda italiana che grazie alla passione, alla dedizione e ai sacrifici della proprietà si è saputa imporre nel mercato nazionale ed internazionale in un settore in continua evoluzione. In occasione dell’80° anniversario la società Leone organizza per tutto il 2014 una serie di eventi culturali gratuiti, per maggiori informazioni: www.leone.it/anniversary Speciale Giovani 11 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 I vicepresidenti ANDI, Nobili e Gaggero, tracciano un bilancio del primo anno di ANDI Young VITA SUPRINITY ® – vetroceramica. Rivoluzionaria. La nuova vetroceramica ad alte prestazioni rinforzata con biossido di zirconio. sicura affid estremamente resistente abile +ZrO2 Li2O 3448 I Il vicepresidente nazionale Aldo Nobili e il vicepresidente Massimo Gaggero, coordinatori del Gruppo di lavoro ANDI “Futuro della professione” traggono un bilancio del primo anno di attività di ANDI Young, progetto mirato ai giovani studenti di odontoiatria per sostenerli nell’ingresso nel mondo professionale. «Un bilancio positivo – sottolineano in un comunicato dell’Associazione – che ha visto un forte interesse verso la nostra iniziativa anche grazie alle concrete attività messe a disposizione degli studenti e dei giovani colleghi under 35. Con 540 nuovi iscritti (4473 al 31 dicembre 2013, rispetto ai 3933 al 31 dicembre dell’anno precedente) – commenta Gaggero – abbiamo visto aumentare di oltre il 10% il numero dei soci ANDI Young in un solo anno. Vuol dire che la nostra proposta interessa». Oltre a vari benefit associativi e alle pubblicazioni dedicate, come il libro sulla diga (nel 2014 è prevista una seconda pubblicazione dedicata alle estrazioni e alla piccola chirurgia), l’attività ha raggiunto il culmine con una sessione scientifica dedicata nell’ambito del 61° Congresso Scientifico ANDI su temi indicati dagli stessi giovani, che fanno parte del Gruppo di lavoro. «Nel 2014 – aggiunge Nobili – cominceremo la formazione dedicata anche sul web con una serie di corsi in webinar». Tra gli obbiettivi di ANDI Young, oltre all’aggiornamento culturale, vi è il ricambio generazionale, offrendo ai giovani alternative professionali ai centri in franchising o ai low cost. Di qui, la realizzazione in corso di una serie di documenti utili per favorire la collaborazione tra i giovani all’interno degli studi dei soci. È inoltre al vaglio dei tecnici ANDI la bozza del contratto di subentro e un contratto ad hoc per i giovani collaboratori, suggerimenti per accedere ai contratti minimali (superminimi) con il relativo facsimile di fattura che prevede una tassazione del 5% omnicomprensiva per gli under 35. «Tra le altre soddisfazioni – continua Gaggero – c’è anche quella di aver visto nascere nuovi gruppi ANDI giovani in altre Sezioni, che hanno affiancato le sedi ANDI che già li avevano organizzati». SiO2 VITA SUPRINITY è un materiale della nuova generazione di ed eccezionale affidabilità. La struttura particolarmente vetroceramiche per CAD/CAM. In questo innovativo materiale omogenea assicura semplicità di lavorazione e riproducibi- ad elevate prestazioni, per la prima volta la vetroceramica lità dei risultati. VITA SUPRINITY convince inoltre per l'am- viene rinforzata con biossido di zirconio. Il materiale offre pia gamma di indicazioni. Per ulteriori informazioni consultare: quindi alta resistenza, sicurezza del processo di lavorazione www.vita-suprinity.com facebook.com/vita.zahnfabrik Per informazioni: VITA ITALIA srl, tel. 02 9039261, e-mail [email protected] Dental Tribune 3448I 210x297 V13neu.indd 1 27.11.13 16:22 12 Industry Report Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Edentulia risolta con attacco monolaterale Fig. 1 Situazione iniziale: con 4 impianti trasferiti sul modello, vengono realizzati i monconi. Carlo Depaoli - odontotecnico*, Marco Monzani - odontotecnico*, dott. Andrea Mucciarelli - medico chirurgo odontoiatra* *Team odontoiatrico Clinica Santa Claudia, Crema. L’aumento della durata media della vita ha portato a un significativo incremento della percentuale di popolazione anziana e quindi a un notevole incremento della quantità di soggetti parzialmente o totalmente edentuli. L’anziano oggi non chiede “solo” di poter masticare ma chiede un mi- glioramento estetico. È innegabile che anche nella terza età si intrattengono relazioni sociali che necessitano una cura estetica che probabilmente alcu- ATTACCO EXTRA-CORONALE A RITENZIONE COMBINATA FUSIONE SIMULTANEA ATTACCO CALCINABILE UNILATERAL UNIBOX CALCINABILE Via E. Zago, 10 - 40128 Bologna - Italy Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396 Fax (+39) 051 245238 - Numero verde 800-901172 [email protected] - www.rhein83.com ni anni fa sarebbe passata in secondo piano. L’edentulia porta molto spesso alla perdita dei rapporti occlusali e verticali. È evidente che nell’anziano le complicanze obbligano il team odontoiatrico a una valutazione più complessa e la scelta del piano di trattamento corretto non è sempre facile. Il dr. Mucciarelli e gli odontotecnici De Paoli e Monzani intervengono in un paziente anziano e dopo aver studiato il caso decidono che la migliore soluzione è l’utilizzo di un attacco monolaterale che permetterà un ottimo comfort per il paziente, e soprattutto di non sovraccaricare troppo gli impianti residui. Si presenta in studio un paziente anziano, 68 anni, edentulo nel mascellare superiore. Chiede un miglioramento estetico e funzionale. L’edentulia lo ha portato a una perdita totale dei rapporti occlusali e verticali. Il clinico riscontra la presenza di una grossa cisti e quindi si procede con l’asportazione chirurgica della stessa e successivamente con la rigenerazione ossea (innesto osseo). A distanza di un anno si procede con l’inserimento di sei impianti, ma due di questi non si osteointegrano. Gli impianti persi sono nella zona distale del mascellare superiore (quadrante 20). Analizzando il caso si evidenzia esclusivamente la possibilità del carico implantare da 15 a 23 e la necessità di completare l’arcata. Nella scelta protesica si pensa inizialmente alla barra primaria fresata con struttura secondaria, ma la si abbandona perché la posizione degli impianti è troppo vestibolarizzata. La seconda ipotesi è una struttura fissa cementata abbinata a una sella monolaterale con chiavistello per compensare l’edentulia del quadrante 20. Anche questa ipotesi viene scartata, poiché l’attacco risulta troppo rigido per il successo della riabilitazione. Si opta quindi per una struttura fissa cementata, assemblata con attacco UNILATERAL, prodotto dalla Ditta Rhein83 di Bologna, un dispositivo con caratteristiche biomeccaniche di semirigidità che permette di distribuire meglio le forze e riduce il cantilever, eliminando la leva distale eccessiva che sovraccaricherebbe i quattro impianti residui. Si inizia con un wax-up che permette di definire spazi, forme, dimensione verticale, e si procede alla modellazione della struttura fissa in cera, con sostegno anatomico, atta a ricevere il materiale estetico composito; secondo la nostra esperienza questa rimane la scelta più appropriata per la protesi implantare. >> pagina 13 UNILATERAL_A4_CMYK.indd 1 18/02/2014 09:58:23 Industry Report 13 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Fig. 6 - Vista inferiore del lavoro, canoni igienici rispettati. Fig. 2 - Posizionamento dell’attacco Ot UNILATERAL e sovrastruttura direttamente sul modello master. Fig. 3 - Fusione realizzata con Ot UNILATERAL in estensione. << pagina 12 Ultimata la ceratura, si procede all’imperniatura degli elementi, alla fusione con il protocollo utilizzato all’interno del laboratorio e alla rifinitura finale dei metalli, con fresaggio e rettifica. Il metallo utilizzato è il cromo-cobalto perché è resistente all’abrasione, condizione fondamentale per l’utilizzo di questo tipo di attacco, che oltre a lavorare nella parte della sfera con il teflon, comporta anche il contatto con due strutture metalliche che frizionano fra loro. L’attacco UNILATERAL è ammortizzato, consentendo quindi una tenuta molto efficace. Aver scelto un attacco monolaterale ha per- Fig. 4 - Ot UNILATERAL e sovrastruttura in posizione pronti per la prova in cera. messo una soluzione veloce ed efficace, che inoltre riesce a eliminare i carichi masticatori dannosi. Il paziente riscontra evidenti e importanti vantaggi: – miglioramento della funzione masticatoria; – sostegno della muscolatura; – efficiente funzionalità; – ottima estetica; – inoltre la removibilità della parte protesizzata dell’attacco offre la possibilità di mantenere una buona igiene. Il team odontoiatrico è pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti e soprattutto lo è il paziente, che ha avuto le soluzioni estetiche e funzionali che cercava. Fig. 5 - Lavoro finito sul modello. Fig. 7 - Il rinforzo all’interno della resina conterrà le cappette ritentive per una corretta resilienza e ritenzione. STH1 tagliacorone in carburo di tungsteno Alfio Barbagallo, concessionario Odontoiatrica per le zone di Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Agrigento e Caltanissetta, descrive per Dental Tribune un prodotto che “fa la differenza” in studio, perché permette ogni giorno di portare l’evidenza e di dimostrare il buon funzionamento di uno dei prodotti di punta di Odontoiatrica. All’interno degli studi dentistici mi capita spesso, parlando con il medico dentista e discutendo delle sue problematiche, di rendermi conto della necessità di avere in studio un tagliacorone performante, che abbia un taglio netto, sicuro e duraturo. Posso affermare che il tagliacorone STH1 di Odontoiatrica è il giusto mix tra qualità, affidabilità e risparmio. Il tagliacorone STH1, grazie alla sua composizione in carburo di tungsteno monoblocco e alla sua forma a clessidra, distribuisce il suo impatto di taglio su tutto il corpo della fresa; questo permette all’operatore di esercitare più forza Alfio Barbagallo per tagliare corone in cromo cobalto e/o metallo-ceramica in tutta serenità, evitando vibrazioni e strappi che possono danneggiare le turbine dello studio e creare disagio al paziente. Grazie alle evidenze portate in studio con prove di taglio effettuate su una matarozza o alcuni manufatti ceramici da laboratorio, il dentista si rende conto di avere fra le mani uno strumento che fa la differenza nella categoria dei tagliacorone, croce e delizia di chi produce frese. STH1 in tutti i suoi formati oggi si può sicuramente considerare il miglior tagliacorone sul mercato. Spesso consiglio il formato con il diametro 010, perché a mio giudizio con questa forma l’operatore può procedere a rimuovere la corona con una facilità unica. Un’altra qualità importantissima del tagliacorone STH1 è quella di poter utilizzare una singola fresa per tagliare sia la ceramica sia il metallo, cosa che normalmente richiede l’utilizzo di due strumenti: una prima fresa diamantata per definire un invito sulla ceramica, per poi proseguire con una fresa in carburo per tagliare il metallo. L’assoluta affidabilità di questa fresa tagliacorone mi viene giornalmente confermata dai ripetuti riordini che i miei clienti rifanno sistematicamente e la continua pubblicità che ognuno di loro porta presso altri studi di colleghi o in occasione dei congressi ai quali partecipano. Alfi<o<Barbagallo, Odontoiatrica catanese 14 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 L’Articaina con adrenalina Pierrel, Best Product 2013 negli USA L’Articaina Pierrel (venduta negli USA e nel mondo con il nome di Orabloc e in Italia come Articaina Pierrel) è stata oggetto di una recensione tecnica organizzata da Dental Product Shopper, associazione statunitense per la valutazione dei prodotti dentali, che ha annoverato l’Articaina Pierrel/Orabloc tra i Best Product 2013, e di cui riportiamo un estratto. L’Articaina Pierrel (4% con epinefrina 1:100.000 e 4% con epinefrina 1:200.000) è indicata per anestesia locale, infiltrazione plessica e tronculare, in procedure dentali semplici e complesse. Il particolare processo di produzione in asepsi che Pierrel adotta per i propri anestetici dentali, fornisce una maggiore durata di conservazione di questo prodotto fino a 24 mesi a 25 °C.; l’Articaina Pierrel non contiene conservanti (sodio edetato, metilparabeni) e lattice. I dieci dentisti che hanno partecipato a questa valutazione hanno espressamente apprezzato caratteristiche come il tempo di latenza, la durata dell'anestesia, e la sicurezza delle cartucce confezionate e sigillate singolarmente. Il tempo di latenza, è stato valutato eccellente. «Ottimo… anestesia veloce e profonda», «Anestesia molto rapida, senza lamentele dei pazienti. Anche nei pazienti più difficili, il prodotto ha raggiunto un’anestesia profonda e rapida». La durata di anestesia, è stata considerata «profonda» da un valutatore che ha apprezzato tutte le caratteristiche di Orabloc/Articaina Pierrel, un altro valutatore ha riferito di «anestesia profonda e molto affidabile». La sicurezza delle tubofiale sigillate individualmente, è stata ben valutata. Un valutatore ha giudicato Orabloc migliore rispetto a prodotti simili: «Non ho avuto perdite di tubofiale durante la pratica. Questo prodotto è stato molto efficace e mi ha permesso di iniziare a operare immediatamente dopo l’iniezione». Lo stesso valutatore ha detto che avrebbe sicuramente utilizzato il prodotto in futuro consigliandolo ai suoi colleghi. Ogni tubofiala di Articaina Pierrel o Orabloc è sigillata singolarmente in blister, caratteristica che evita il contatto vetro-vetro e l’esposizione di tutte le tubofiale con l’ambiente per una migliore protezione dell’adrenalina dall’ossidazione causata dalla permeazione di ossigeno nel prodotto. Soddisfazione globale Quattro valutatori hanno definito Orabloc migliore rispetto a prodotti simili: «Ha superato le mie aspettative», «Nessuna lamentela dai pazienti», «È un ottimo prodotto». Un dentista con 29 anni di pratica lo ha definito «buono in anestesia» e un valutatore in attività da 34 anni ha detto: «Utilizzerò questo anestetico locale… mi piace molto!». L’ottima recensione non è comun- que una sorpresa, considerato che Orabloc negli USA è un successo rinnovato, dopo la crescita nel 2012, con il +10% di tubofiale vendute ai dentisti nel 2013. Per maggiori informazioni contattare Simit dental [email protected] - Tel. 0376.267811 siMiT DENTAl Hoffmann’s Il cemento a base di fosfato di zinco per eccellenza STRUMENTI SIRONA LA PERFEZIONE NELLE VOSTRE MANI Chiunque eserciti la professione odontoiatrica sa che un buon lavoro dipende essenzialmente dalle proprie conoscenze e capacità. Tuttavia anche gli strumenti giusti rivestono un ruolo importante per conseguire degli ottimi risultati: solo se sono leggeri e maneggevoli è possibile ottenere risultati di estrema precisione. Con le tre nuove categorie di strumenti Sirona Premium, Comfort ed Economy perseguiamo con costanza proprio questo obiettivo. Qualunque sia la categoria da voi scelta, offriamo prodotti innovativi e all’avanguardia, che sarà un piacere utilizzare. Sarà una buona giornata. Con Sirona. th Per ulteriori informazioni contatta: www.simitdental.it - [email protected] - Tel.: 0376.267811 Hoffmann Dental Manufaktur è una delle più antiche aziende del mercato dentale tedesco. A conduzione familiare e con sede a Berlino, la società Hoffmann è conosciuta principalmente per il cemento a base di fosfato di zinco, un’invenzione del fondatore dr. Otto Hoffmann, risalente al 1892. I prodotti, realizzati unendo la tradizionale tecnica di lavorazione artigianale alle più moderne e sofisticate tecnologie, vengono attualmente esportati in oltre 50 Paesi. Il cemento a fosfato di zinco è disponibile sia a presa normale che a presa rapida. L’impiego del cemento a presa normale è decisamente ampio: fissaggio definitivo di corone, ponti, inlays, fissaggio di bande ortodontiche, cementazione di perni radicolari e viti, ricostruzioni di monconi, sottofondi per tutti i materiali di otturazione, otturazioni temporanee. Il cemento a presa rapida è utilizzabile per il fissaggio di corone, ponti, inlays, fissaggio di bande ortodontiche, cementazione di perni radicolari e viti dentali. Il cemento è disponibile nel packaging standard (polvere da 100 g – liquido da 40 ml) oppure nell’innovativo confezionamento predosato READY2MIX composto da 20 bustine di polvere da 1 g caduna e da 1 flacone contagocce di liquido da 10 ml. Grazie a questo ingegnoso espediente, READY2MIX permette di ottenere sempre la consistenza desiderata indipendentemente dall’operatore, riducendo sia i potenziali errori sia il tempo di miscelazione del 33% rispetto alla miscelazione classica manuale. Inoltre consente di risparmiare fino al 90% di materiale rispetto al confezionamento in capsule. Molteplici sono i settori di impiego di READY2MIX: sottofondi per tutti i materiali di otturazione (amalgama e compositi), fissaggio definitivo di inlays, corone e ponti in metallo prezioso e metallo-ceramica, fissaggio definitivo di corone e ponti in ceramica integrale (ossido di zirconio e ossido di alluminio) come pure ceramiche al disilicato di litio, fissaggio di corone e ponti su impianti, fissaggio di bande ortodontiche, cementazione di perni radicolari e viti, otturazioni provvisorie. Anche READY2MIX è disponibile sia a presa normale che a presa rapida. Da gennaio 2014 i prodotti Hoffmann’s sono distribuiti in esclusiva per il mercato italiano da Simit Dental Srl. Simit Dental Srl Tel.: 0376.267811 - [email protected] - www.simitdental.it Siamo presenti a: Verona, Milano, Roma e Catania www.sirona.it Notizie dalle Aziende 15 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Philips Philips Zoom L’innovazione per lo sbiancamento professionale in studio e domiciliare nota Trattamento professionale alla poltrona L’elemento più importante del sistema Philips Zoom è la lampada Whitespeed a led da utilizzare in combinazione con un gel sbiancante con perossido di idrogeno al 25%. L’effetto del gel è potenziato notevolmente dalla reazione foto-Fenton. Già dopo la prima seduta, grazie a Philips Zoom, i denti possono essere schiariti fino a 8 tonalità*. La lampada Whitespeed a led rappresenta l’evoluzione della consolidata esperienza delle lampade per lo sbiancamento Zoom che da oltre 10 anni raccolgono ampi consensi sia tra i professionisti sia tra i pazienti. Molti sono i benefit che contraddistinguono questa lampada, tra cui l’innovativa funzione Intensity che permette di regolare la potenza della luce emessa all’inizio e addirittura durante il trattamento, assicurando il miglior comfort possibile al paziente. Gli appositi led bianchi indicheranno il settaggio scelto e il display memorizzerà l’ultima impostazione, garantendo la massima semplicità e sicurezza d’uso. Inoltre, con una durata di circa 50.000 ore, i led a luce blu, prodotti con la tecnologia avanzata Philips, riducono il consumo di energia rispetto alle lampade alogene e altresì riducono l’eventuale sensibilità perché la luce led non surriscalda il dente. Trattamento domiciliare Ai pazienti che preferiscono un trattamento a casa, potete offrire due prodotti facili da usare, quali Philips Zoom DayWhite ACP e NiteWhite ACP. Il gel va applicato durante il giorno o la notte, utilizzando le apposite mascherine personalizzate che preparerete in studio. Basati su formule esclusive, sviluppate in collaborazione con l’American Dental Association, sono prodotti leader con caratteristiche che altri prodotti domiciliari non hanno. Infatti, DayWhite e NiteWhite sono gli unici sbiancamenti domiciliari che combinano l’ACP (fosfato di calcio amorfo), nitrato di potassio e fluoro per una gestione ottimale della sensibilità e un miglioramento delle capacità sbiancanti. Grazie al sistema brevettato con iniettori a doppia camera, entrambi i prodotti possono essere conservati a lungo anche senza refrigerazione. Philips Zoom DayWhite ACP e NiteWhite ACP rimineralizzano lo smalto, riducono la sensibilità del dente in maniera drastica e il rischio di ricolorazione, ottenendo così il massimo risultato e la soddisfazione dei vostri pazienti. www.philips.it *Sabiha M. Bunek, DDS; John M. Powers, PhD; John W. Farah, DDS, Phd; Lori K. Brown, DDS; Santine E. Anderson, DDS; William T. Stevenson, DDS; Robert J. Stevenson, DDS: “Effect of ZOOM Advanced Power Lamp on Whitening”. Dental Advisor Research Report (Dental Consultants, Inc.), 2008. 16 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 MECTRON Nuovi inserti per la pulizia della superficie implantare Mectron ha recentemente lanciato sul mercato un nuovo set di inserti dedicato alla pulizia degli impianti dentali, disponibile sia per tutti i dispostivi Piezosurgery® (inserto base ICP) che per tutte le unità ablatore Mectron (inserto base ICS). Gli inserti base ICP/ICS, insieme ai terminali IC1, consentono un accesso ottimale alla superficie implantare da trattare e una delicata rimozione della placca. Inoltre, la particolare forma degli inserti base facilita notevolmente l’accesso alle aree posteriori, rendendo in questo modo più agevole la terapia di mantenimento in implantologia. Il terminale IC1 è prodotto al 100% in PEEK, un materiale plastico biocompatibile che assicura un trattamento gentile e delicato sia sulla superficie implantare che sui restauri in metallo-ceramica; in più, le caratteristiche morfologiche di tale terminale permettono una efficace rimozione di placca intorno al collo dell’impianto. Non avendo all’interno un’anima metallica, si prevengono eventuali danni alla superficie implantare man mano che il materiale plastico tende a consumarsi. Il montaggio del terminale IC1 sugli inserti base avviene manualmente, senza il riscorso a chiavi dedicate. L’intero set di strumenti è completamente sterilizzabile, e quindi riutilizzabile per diversi trattamenti. Mectron propone i seguenti kit di inserti per iniziare a lavorare con questa metodica: – Implant cleaning set S (inserto base ICS + 5 terminali IC1), dedicato a tutti gli ablatori Mectron; – Implant cleaning set P (inserto base ICP + 5 terminali IC1), dedicato a tutti i dispostivi Mectron Piezosurgery®. Mectron SpA via Loreto 15/A - 16042 Carasco (GE) Tel.: 0039.0185.35361 Fax: 0039.0185.351374 [email protected] www.mectron.com Dott. Emiliano Ferrari Odt. Gianni Storni Meeting & Congressi 17 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 Da vent’anni a Buffalo i corsi per odontoiatri e igienisti dentali Corso per Medici odontoiatri: Corso avanzato teorico-pratico di Implantologia e Anatomia chirurgica Corso per Igienisti dentali: Dental Hygienist Advanced Course Buffalo, New York (USA) 26 luglio-2 agosto 2014 Proseguendo in una tradizione che dura da quasi 20 anni, dal 26 luglio al 2 agosto 2014 si svolgerà all’Università di Buffalo (USA) l’appuntamento con il Corso avanzato teorico-pratico di Implantologia e Anatomia chirurgica (riservato agli odontoiatri) e con il Dental Hygienist Advanced Course (riservato agli igienisti dentali). I partecipanti potranno usufruire delle strutture dell’Università per condurre ricerche e approfondimenti personali: biblioteche, biblioteca interattiva, sale per conferenze ecc. Entrambi i corsi si rivolgono a chi desidera ampliare i propri orizzonti professionali e confrontarsi con tecniche ed esperienze diverse da quelle europee. Il periodo estivo nel quale sono stati organizzati consente, tra l’altro, di non perdere giorni preziosi dal punto di vista lavorativo. Il corso per odontoiatri è portato avanti da una folta schiera di tutor di grande esperienza, ed è diretto dai professori Richard Hall e Ugo Covani. «Lo scopo è una sistematica analisi delle implicazioni chirurgiche delle varie formazioni anatomiche, con un particolare riguardo alla pratica implantologica», spiega Covani. «È dunque rivolto – prosegue – a coloro che ritengono che una precisa conoscenza dell’anatomia chirurgica e delle implicazioni cliniche che le formazioni anatomiche di rilievo hanno in tutte le procedure sia il presupposto irrinunciabile per una pratica chirurgica priva di ansie e di rischi operatori». Il corso prevede una prima giornata di lezioni teoriche per approfondire le nozioni di anatomia e di tecnica operatoria, utili ad affrontare la sala settoria e per fare il punto sui più moderni orientamenti della pratica implantologica. Seguono quattro giornate di esercitazioni su cadavere sulle principali operatività chirurgiche della pratica implantare semplice e avanzata. La prima ora sarà dedicata all’approfondimento di temi identificati di giorno in giorno con i partecipanti. In sala settoria i partecipanti verranno divisi in gruppi di tre con diverso livello di preparazione e sarà loro assegnato un reperto anatomico ogni due giorni, sul quale verranno programmate le principali operatività chirurgiche e anatomochirurgiche eseguite dai partecipanti in relazione al grado di preparazione e sotto la guida degli istruttori. La Clinica per igienisti dentali offre la possibilità di conoscere tecniche e tecnologie di avanguardia nel settore. «Il corso per igienisti dentali nasce dall’esigenza di ampliare e approfondire le conoscenze al di là dei modelli e dei protocolli utilizzati nella prevenzione in Italia, conciliandoli, ove possibile, alle novità oltreoceano» dice Anna Maria Genovesi, docente al corso insieme a Sebastian Ciancio e Olivia Marchisio. Le lezioni, di tipo teorico-pratico e con l’ausilio di in- Riabilitazione protesica con tecniche ritentive elastiche e soluzioni a barre passive Dopo i consensi ricevuti nelle conferenze organizzate a Roma, Rimini e Pordenone il dr. Emiliano Ferrari e l’odt. Gianni Storni presenteranno la loro relazione a Firenze. Venerdì 11 aprile, alle ore 20:00, nella sala conferenze del Novotel (Firenze nord via Tevere 23 Osmanoro, Sesto Fiorentino) la Rhein83, in collaborazione con la Dentalcomm di Prato, hanno organizzato una conferenza dal titolo “Riabilitazione protesica con tecniche ritentive elastiche e soluzioni a barre passive”. I due relatori mostreranno soluzioni protesiche nell’ambito della conservativa e dell’implantologia a carico immediato tradizionale o tramite Cad/Cam. Saranno presentati progetti funzionali con tecniche semplici estese a tutti i pazienti che necessitano di riabilitazioni importanti. Esporranno quindi dei casi in cui l’utilizzo di tecniche semplici e innovative hanno permesso di risolvere casi di overdenture a carico immediato su impianti a barra passiva avvitata su attacco a minimo ingombro su impianti di tutte le tipologie. L’ingresso è gratuito. Per info e iscrizioni Dentalcomm: Tel: 0574 27500 - [email protected] Rhein83: Tel.: 051 244510 - [email protected] novativi sistemi didattici, si terranno presso il South Campus della University at Buffalo. Qualora lo desiderassero, i partecipanti avranno inoltre la possibilità di assistere a una lezione di anatomia su cadavere per visualizzare da vicino tutte le componenti dell’apparato stomatognatico nonché approfondire le tecniche di strumentazione parodontale non chirurgiche, di mantenimento implantare e di sbiancamento. Per informazioni Istituto Somatologico Toscano Serena Pardini Tel.: 0584.6058641 Fax: 0584.6058716 1° annuncio 12 • 13 Dicembre 2014 Viareggio 2 INTERNATIONAL MEETING Lo sbiancamento dentale fra biologia ed estetica nd Istituto Stomatologico Toscano Via Aurelia, 335 - I-55043 Lido di Camaiore (Italy) Phone +39 0584 6059888/9 - Fax +39 0584 6058716 Organizational Secretary Office Tueor srl - Corso Sebastopoli, 225 - I-10137 Torino (Italy) Phone +39 011 0463350 - [email protected] - www.tueor.it Istituto Stomatologico Toscano Bio-Emulation Colloquium TM The Santorini Experience June 21-22, 2014, Santorini Greece Go ahead and treat yourself to a world class dental colloquium at a top 10 vacation destination! Be part of the Bio-Emulation movement. Mentors Pascal Magne Michel Magne Francesco Mangani Francesca Vailati Gaetano Calesini Jason Smithson Claudio Pisacane Emulators Panos Bazos Gianfranco Politano Gil Tirlet Javier Tapia Guadix David Gerdolle Leandro Pereira Sascha Hein Lucas Zago Naves Andrea Fabianelli Stephane Browet Giancarlo Pongione Registration information: June 21-22, 2014, Greece The Venue will be held at the Petros M. Nomikos Conference Centre, Fira Colloquium fee: € 799 Details on www.TribuneCME.com/128 contact us at tel.: +39 011 0463350 email: [email protected] Tribune America LLC is the ADA CERP provider. ADA CERP is a service of the American Dental Association to assist dental professionals in identifying quality providers of continuing dental education. ADA CERP does not approve or endorse individual courses or instructors, nor does it imply acceptance of credit hours by boards of dentistry. Meeting & Congressi 19 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2014 INFOPOINT ITALIA NEL MANTENIMENTO DEL DENTE NATURALE” MEETING MEDITERRANEO AIO-AIC “TRATTAMENTI MINIMAMENTE INVASIVI IN CONSEVATIVA E IN PROTESI” – Data: 3-5 aprile 2014 – Dove: Palazzo dei Congressi Riccione – Contatti: Segreteria Aiop PLS Educational/Segeteria Aic Mj Eventi – Tel.: 055.24621 (Pls Educational) 055.4089445 (Mj Eventi) – E-mail: [email protected] [email protected] LA REALE SEMPLIFICAZIONE CHIRURGICO-PROTESICA: PROTOCOLLO COMPUTER GUIDATA GEALIZE – Data: 4 aprile 2014 – Dove: Roma – Contatti: Geass Srl – Tel.: 0432.669101 – E-mail: [email protected] XXI CONGRESSO NAZIONALE COLLEGIO DEI DOCENTI ODONTOIATRIA TRASLAZIONALE: DALLA RICERCA DI BASE ALLA CLINICA – Data: 10-12 aprile 2014 – Dove: Parco dei Principi Grand Hotel – Roma – Contatti: Fasi Srl Giada Gonnelli – Tel.: 06.96705621 – Fax: 06.97605650 – E-mail: [email protected] RIABILITAZIONE PROTESICA CON TECNICHE RITENTIVE ELASTICHE E SOLUZIONI A BARRE PASSIVE – Data: 11 aprile 2014 – Dove: Firenze – Contatti: Rhein 83 – Tel.: 051.244510 – E-mail: [email protected] C M Y CM MY CY CMY K QUINTA PRIMAVERA POIESIS – Data: 11-12 aprile 2014 – Dove: Museo Nicolis Verona – Contatti: Poiesis – E-mail: [email protected] – Web: www.poiesisweb.eu PROTESI FISSA VS. PROTESI OVERDENTURE: ASPETTI CLINICI E TECNICI – Data: 17 aprile 2014 – Dove: Verona – Contatti: Rhein83 – Tel.: 051.244510 – E-mail: [email protected] XI CONGRESSO NAZIONALE DELL’ACCADEMIA ITALIANA DI ORTODONZIA (AIDOr) – Data: 8-10 maggio 2014 – Dove: Bologna – Contatti: Mj Eventi Sas – Tel.: 055.576856 – Fax: 055.5059360 – E-mail: [email protected] CONGRESSO INTERNAZIONALE SIE “VANTAGGI BIOLOGICI – Data: 6-8 novembre 2014 – Dove: Auditorium Niccolò Paganini – Parma – Contatti: Segreteria SIE – Tel.: 02.8376799 – Fax: 02.89424876 – E-mail: segreteria.sie@ fastwebnet.it pag.Pubblicitaria57°AdB OK.pdf 1 10/02/14 EUROPA RESTO del MONDO DENTAL SALON MOSCOW IDEM SINGAPORE – Data: 21-24 aprile 2014 – Dove: Crocus Expo – Mosca – Contatti: Dental Expo – Tel.: +7.495.9214069 – E-mail: [email protected] – Data: 4-6 aprile 2014 – Dove: Singapore – Contatti: Joyce Liong – Tel: +65.6500.6730 – +65.94500599 – E-mail: [email protected] [email protected] 18.59 th VENERDI 9 MAGGIO Sessione Odontoiatri SABATO 10 MAGGIO Sessione Odontoiatri SABATO 10 MAGGIO Sessione Igienisti SESSIONE CHIRURGIA ENDODONTICA E PROTESI Ore 13.30 - Inizio Lavori SESSIONE SAGOMATURA E OTTURAZIONE Ore 09.00 - Inizio Lavori SESSIONE ORAL CARE Ore 09.00 - Inizio Lavori Prof. Massimo Gagliani Un volo su cinque lustri di Endodonzia Prof. Elio Berutti - Nuovi strumenti Proglider e ProTaper Next: dalla ricerca alla clinica Prof. Dino Re, Dott. Arnaldo Castellucci Endodonzia Chirurgica in era Implantare: diagnosi e piano di trattamento Prof. Francesco Mannocci - Le nuove tecniche di strumentazione ed il controllo dell’infezione endocanalare Prof. Mauro Labanca Gestione del lembo e sterilità: come ottenere una guarigione predicibile ed evitare infezioni Prof. Luigi Baggi La Performance biomeccanica in Implantoprotesi: dal Macrodesign alle Connessioni Dott. Fabio Gorni Quali sono le reali possibilità di intervenire sul recupero endodontico rispetto alla terapia implantare. Ore 18.15 - Fine Lavori Prof. Giuseppe Cantatore - Ottimizzazione dell’irrigazione nei ritrattamenti canalari Dott. Davide Augusti, Dott. Gabriele Augusti Valutazione clinica della rimozione della placca di due spazzolini: Sonico vs. Manuale Dott.ssa Annamaria Genovesi Sorriso, salute, estetica. Nuovi orientamenti Prof. Andrea Forabosco, Dott. Pio Bertani - Retreat or not Retreat: this is the problem! Dott.ssa Barbara Govi, Dott.ssa Alessandra Odorici SESSIONE POST-ENDO E CONSERVATIVA Dott.ssa Viviana Cortesi L’uso della telecamera intraorale come strumento di comunicazione, motivazione e marketing. Dott. Marco Martignoni - Restaurativa Post Endo: affidabilità e semplificazione Prof. Camillo D’Arcangelo - Dall’endodonzia alla restaurativa, il concetto di minima invasività per ottenere il successo clinico. La carie dentale: prevenzione e diagnosi nel terzo millennio Dott.ssa Daniela Aschieri L’arresto cardiaco: una emergenza che tutti devono sapere gestire Ore 16.15 - Fine Lavori SEDE DEL 7° SIMITDAY Atahotel Executive - Milano Zona Porta Garibaldi Viale Luigi Sturzo, 45 - 20154 Milano (MI) Tel.: 02.62941 mail: [email protected] - www.atahotels.it/executive Dott. Ezio Costa - Estetica integrata: un approccio globale. Vecchi concetti e nuove possibilità Ore 16.30 - Fine Lavori www.simitday.it Sponsor Istituzionali SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Simit Dental Srl Tel.: 0376.267832 - (Sig.ra Elisa Baggio) [email protected] Iscrizioni e pagamento online: www.simitday.it