Settimanale di Politica, Cultura, Economia Messina, crack S.Rita Gruppo Pizzo-Romano al tracollo Chiude la casa di cura A PAG. 17 Carenze,giudici in rivolta I magistrati del Tribunale di Messina non votano per protesta A PAG. 18 Paolo Magaudda SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Giambattista Macrì Giovanni Pizzo ANNO XIX N. 20 25 MAGGIO 2012 EURO 1,50 centonove TeatroVittorio, cala il sipario Niente spettacoli fino al 31 dicembre per i tagli della Regione. Le reazioni A PAG. 41 Maria Teresa Collica, neo sindaco, festeggia la vittoria nella sua Barcellona (foto Giuseppe Puliafito) ELEZIONI 2012 SI RIPARTE BARCELLONA RICOMINCIA CON UNA DONNA-SINDACO. RETROSCENA DI UNA VITTORIA CHE METTE IN GINOCCHIO L’IMPERO DEL SENATORE NANIA. CON QUESTI SCENARI 25 MAGGIO 2012 il punto centonove EDIT Dimissioni a quota 46 CON UN RIGURGITO di orgoglio, lʼex capogruppo dellʼMpa Francesco Musotto , dopo essere andato da un notaio a depositare la firma, ha detto: se gli onorevoli siciliani hanno ancora un poʼ di dignità istituzionale, devono anche avere il coraggio di dimettersi e arrivare alla fatidica quota 46. Il tema di Musotto è semplice: la Sicilia sta affondando. Si torni al voto prima che la barca affondi. Incalzato dalle critiche dellʼopposizione, più volte il presidente della Regione ora dimissionario Lombardo, ha sfidato lʼaula: metà più uno dei deputati firmi la sfiducia e ce ne andiamo tutti a casa. Su questo punto, bisogna dire, la maggioranza dei deputati del Pdl, gli stessi che hanno vinto le elezioni proponendo Lombardo, non hanno mai trovato lo scatto dʼorgoglio per fare la conta. Perchè, in fin dei conti, benefit, prevdienza e altro non permettevano tutta la dignità che oggi Musotto reclama. Ma la parola dimissioni oggi è in voga. Le annuncia il governatore Lombardo, che chiede una staffetta finale per far fare un giro pre-elettorale ad altri due, tre assessori. E cʼè anche chi, come il co-coordinatore del Pdl Nania, lecca le ferite elettorali di Barcellona, chiedendo le dimissioni dei magistrati Russo e Chinnici che insieme allʼex prefetto Marino, per dignità “non potrebbero fare parte di una giunta con un presidente indagato per mafia”. Che bel quadretto. Da incorniciare nei ricordi. E rivangare nelle urne. Leoluca Orlando Vince chi ci mette la faccia Con l’alibi del “nuovo” i leader di Pd e Pdl si sono guardati bene dal provarci consegnando Palermo a chi il sindaco “Lo sa fare”. Ma ora per Leoluca Orlando c’è l’onere della prova DI FRANCESCO PALAZZO I PALERMITANI SI sono convinti che Orlando lo sa fare e ciò è bastato a premiare l'esperienza rispetto a un nuovo rimasto impalpabile ai più. La carta d'identità è solo un aspetto dell'essere giovani, quello più formale, poi viene la sostanza. E questa non si è capita o non è stata spiegata bene. Ma forse è più corretto dire che Orlando è l'unico big che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Non l'hanno fatto i leader del Pd, si sono guardati bene dal provarci i nomi grossi del Pdl. Hanno avuto paura di rompersi l'osso del collo e si sono rifugiati dietro le parole d'ordine nuovo e giovane. Quando, invece, con i tempi che corrono, le persone hanno bisogno di fiducia e di sicurezza. E lo slogan, “Lo sa fare”, ha fatto subito presa nei quartieri popolari e nella città borghese. I partiti che più hanno preso la scoppola, travolti dal ciclone orlandiano, sono stati soprattutto due, il Pdl e il Pd. Se per gli ex berlusconiani ciò era ampiamente preventivabile, i democratici dovevano al contrario essere il primo partito che sarebbe dovuto passare all'incasso dopo due legislature disastrose del centrodestra nel capoluogo. Invece sono stati i più puniti dall'elettorato, più del Pdl, a cui comunque bisogna sommare la percentuale di Grande Sud. Il fatto è che mentre i dirigenti regionali del partito di Bersani si pavoneggiavano nell'avere neutralizzato il centrodestra alla regione, ma ciò è accaduto due anni addietro, non si sono accorti che lo scenario è oggi cambiato. Perciò, per il giovane candidato su cui avevano puntato a Palermo, Ferrandelli, sono stati fatti venire a comiziare tutti i pezzi da novanta nazionali. E mentre riempivano teatri e cinema, non si accorgevano che le urne si svuotavano e la gente già guardava da un'altra parte. Sino alla vigilia del primo turno erano convinti che avrebbero sbancato, lanciando in aria percentuali a loro favore che non stavano nelle cose che scorrevano sotto gli occhi di tutti. Ora, a livello cittadino e regionale la resa dei conti si sta facendo Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile più serrata e cruenta. E non è una buona notizia, perché la Sicilia rischia di arrivare alle imminenti elezioni regionali con quello che doveva essere il più grande partito riformista alla canna del gas. Detto questo, sul dato elettorale bisogna stare attenti. Palermo non si è convertita in una comunità che ha abbandonato il centrodestra. Tra tutti gli elettori che hanno espresso un voto per le liste al primo turno, più del 62% ha scelto partiti riconducibili al centrodestra, il resto, neanche il 38%, ha promosso liste o raggruppamenti politici che si possono riferire al centrosinistra. La consistenza numerica schiacciante determinatasi in consiglio comunale, potrebbe distogliere da questo stato di cose. Ma sia il sindaco eletto, sia i consiglieri che lo affiancheranno a Sala delle Lapidi, dovranno porsi il problema di convincere della bontà delle loro azioni la maggioranza dei palermitani che non ha votato per loro. Cominciando a dare risposte ai molteplici e gravosi problemi che sono sul tappeto. E' chiaro che la politica fatta con le parole e assai più semplice di quella che poi deve sfociare in azioni concrete e tangibili. Dal verbo delle campagne elettorali, spesso messo nel cassetto non appena chiuse le urne, alla realizzazioni vere e proprie, ce ne corre. Le tante cose promesse devono ora farsi azione di governo che si confronta con i pochi soldi che ci sono a disposizione. Pare che, con l'annuncio di tanti piccoli interventi da fare subito a costo zero, si stia partendo col piede giusto. Ma siamo all'alba. I palermitani giudicheranno su ciò che vedranno cambiare. Non sono disposti a firmare ancora cambiali in bianco. Difficilmente, dunque, concederanno al nuovo inquilino di Palazzo delle Aquile una luna di miele molto lunga. Il tempo del viaggio di nozze e dei dovuti festeggiamenti e poi il gioco si farà presto duro. Se si comincerà a vivacchiare se ne accorgeranno subito. Hanno creduto che Orlando lo sa fare ancora e bene. A lui e alla sua squadra, adesso, l'onere della prova. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 25 MAGGIO 2012 PRIMO PIANO Rivoluzione Collica A Barcellona la docente sbaraglia Nania A PAGINA Buzzanca? Resistere TOP SECRET 6/7 UNIVERSITÀ/1 Il futuro del sindaco di Messina A PAGINA 8 Fondazione per la ricerca Tomasello for.. president POLITICA Boomerang Margherita MESSINA. Lʼateneo vara la Fondazione per i fondi della ricerca scientifica. Il rettore Franco Tomasello e il direttore amministrativo Pino Cardile, in scadenza, hanno dato indicazioni per le lineeguida, che prevedono il ruolo-chiave per il presidente e il direttore generale Lo scandalo scoppiato con la gestione dellʼex tesoriere tocca la Sicilia A PAGINA Lombardo, il Ros scrive 9 Nuova informativa nel processo al governatore A PAGINA 10 Catania, tutti indagati UNIVERSITA’/2 Avvisi di garanzia per 28 amministratori A PAGINA Messinambiente a rate 11 Alla spa servono 2,5 milioni al mese. Ma... A PAGINA 12 La galleria Vittorio Emanuele di Messina Caro Monti ti scrivo Il condono torna a casa Il sindaco di Messina chiede 50 milioni Esitate cinquemila pratiche di sanatoria su diciottomila. Dal 1985 A PAGINA I tagli di De Luca 13 A PAGINA L’antimafia appesa al balcone 20/21 Goito interrotto 14 Braccio di ferro sulla riqualificazione da 113 mila euro della via del centro A PAGINA 22 Partono i lavori dellʼimpianto in contrada Rocca Carbone A PAGINA L’Ato3 fa la differenza 23 Verde pubblico, querele in piazza Lʼassociazione Filokaloʼs abbandona la gestione delle aiuole. Nel mirino il presidente A PAGINA 26 U figghiu du maestru E io mi affitto l’auditorium A Patti i consiglieri contestano il cambio di destinazione dʼuso di Palazzo Calogero A PAGINA 15 Miasi, odore di sfiducia A PAGINA Il figlio del maestro Mezzasalma ritorna a Ficarra dopo 65 anni per ricostruire la vita del padre A PAGINA 27 ECONOMIA Termini, Dr prende tempo Il sindaco perde lʼappoggio di Garufi 16 SICILIA Non decolla il progetto del gruppo molisano. E Passera dà lʼultimatum: 4 giugno A PAGINA Torniamo a fare le serenate Incontri in onore della dichiarazione dʼamore A PAGINA 39 Teatro, sipario sulle stagioni A PAGINA Ragazzi, ecco la “Magnolia” 41 La manifestazione a Giostra A PAGINA La signora Ciuri ciuri 42 Parla Rosalia, 90 anni, lʼultima dei Canterini A PAGINA 43 RUBRICHE 4/5 28 34 34 38 40 44/45 53 46/47 46 47 47 A PAGINA 17 La giustizia? “Un disastro” I magistrati di Messina minacciano di non votare per il rinnovo della loro associazione A PAGINA 18 Far west in Galleria Settegiorni Qui Scuola/Istruzioni per l'Uso Uomini & Business/Consulenti Occorre Sapere/Consumatori Libri/La Classifica Arte Weekend Animal House/Ecologia e Ambiente Lettere & Commenti Io, Cittadino/Heritage/Ecologia Eliodoro/150 Parole/Antibuddaci Alfabeto Minimo/Animal House I condomini denunciano. Il Tribunale sequestra A PAGINA 19 30/31 Alla crisi ci pensa San Lorenzo Lʼazienda “ruba” commesse ai paesi dellʼEst A PAGINA 32 Addio al Porto Rifugio Unʼordinanza della Capitaneria mette fine alla controversa vicenda dellʼapprodo A PAGINA 33 pagina 3 Luciano Ordile MESSINA. Sarà intitolata a Nino Giuffrè, fondatore dellʼominima casa editrice, la sala lettura della biblioteca della facoltà di Giurisprudenza dellʼUniversità di Messina. Lʼeditore originario della città e amico di Pugliatti, frequentò Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira e Antonio Saitta. MESSINA Chi vuole vederci chiaro da Bizzotto a Marinello LʼAzienda sanitaria di Messina sospende lʼattività della casa di cura privata A PAGINA 29 Se i fondi Ue vanno al trotto Santa Rita sulla croce 36/37 Il taglio della Regione “uccide” i cartelloni di prosa e musica. Sospesi Il rispetto dellʼambiente e degli “altri” nella manifestazione promossa dalla partecipata A PAGINA 24 PAG.29 Lʼultimo libro di Alajmo A PAGINA La discarica è servita Corrado Passera PAG.19 POSTER A PAGINA Le mosse del sindaco di S. Teresa di Riva Biblioteca di Legge dedicata a Giuffrè PAG.41 Teatro, pianta organica Arriva il commissario MESSINA. È Pietro Di Miceli il commissario nominato dallʼassessorato al Turismo che sbarcherà nei prossimi giorni al Teatro di Messina. Il funzionario è stato incaricato dallʼassessore Daniele Tranchida di varare la pianta organica e le tabelle di equiparazione del personale, mai deliberate. PARTITI Il deputato Pd Picciolo verso l’Italia dei valori MESSINA. Il deputato regionale Beppe Picciolo lascia il Pd e in vista delle imminenti consultazioni elettorali e punta allʼItalia dei valori. Il possibile sbarco di Picciolo, che il deputato smentisce, “lo direi prima a Genovese” ha già creato malumori nella base dipietrista. 25 MAGGIO 2012 7giorni centonove CRISI. Diciotto sigle chiedono aiuto al presidente e a Monti CHI SALE L Fabio Repici MESSINA. Il legale della famiglia Alfano e del collaboratore di giustizia, Melo Bisognano, ha accolto generosamente il nuovo procuratore agggiunto di Messina Sebastainao Ardita. Martedì 22, Repici e Ardita hanno pranzato alla “Trattoria” di via 24 Maggio, mentre gli uomini di 3 gazelle della scorta li attendevano per strada. L Carmelo Matafù MESSINA. Il legale giuslavorista, a dispetto dei suoi 54 anni e ad un passato da judoca, non ha resistito alle insistenze della compagna. Matafù è stato avvistato a Piazza Cairoli sui pattini a rotelle. La prova è durata pochi minuti. Non ha investito nessuno: era notte inoltrata. L Santi Trovato MESSINA. Il presidente dellʼordine degli Ingegneri di Messina è stato eletto presidente della Consulta provinciale delle professioni istituita presso la Camera di Commercio di Messina, che raccoglie al proprio interno 25 tra ordini e collegi professionali del territorio. Ad oggi, solo 11 Camere di Commercio hanno istituito al proprio interno le Consulte professionali. L Ignazio Romano MESSINA. Lʼex consigliere comunale è un tipo che sa attendere. Tenuto fuori dal consiglio per un soffio nelle amministrative del 2008, Romano è rimasto in silenzio quattro anni, nella speranza di essere ripescato. Le porte dellʼaula non si sono aperte, ma la ricompensa è arrivata con una poltrona nel consiglio dʼamministrazione dellʼAmam. L Sergio Schiavone MESSINA. Dalle indagini scientifiche alla letteratura. Il comandante dei Ris di Messina ha esordito come scrittore con il suo primo libro. Si tratta di un thriller noir intitolato "Un filo di luce". Il volume ha già conquistato lusinghieri commenti dai maggiori critici letterari. Napolitano pensaci tu Appello degli organizzatori della 'Marcia per lavoro produttivo' per interventi strutturali in Sicilia PALERMO. Un appello a Napolitano e Monti per una "interlocuzione diretta" delle forze economiche e sociali siciliane con presidenza della Repubblica e presidenza del Consiglio, "per sottoporre alla loro attenzione l'urgenza di interventi diretti, mirati e straordinari, nei confronti della Regione siciliana". A richiederlo Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Cna, Casartigiani, Confartigianato, Claai, Agci, Confapi, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Unicoop, Confcommercio, Confesercenti e Ugl. Sono le diciotto sigle che l'1 marzo hanno sfilato assieme a Palermo nella "Marcia per il lavoro produttivo". La nota è stata consegnata al prefetto di Palermo, Umberto Giorgio Napolitano e Mario Monti Postiglione, in occasione della visita alla città di Napolitano e evidenziata - sottolineano - dall'incertezza Monti, per il ventesimo anniversario delle legata alla vicenda del bilancio 2012. stragi di Capaci e via D'Amelio e le L'assenza "di strategie e politiche, la celebrazioni per Placido Rizzotto. Sindacati e mancanza di una efficace programmazione imprese siciliani denunciano l'aggravamento per l'utilizzo dei fondi strutturali e delle poche della situazione economica, sociale e risorse disponibili per arginare gli effetti della occupazionale; "l'insostenibile crisi recessione economica". finanziaria della Regione ancor più RACCUJA SOCIETA’ Operazione Eolo, sindaco a giudizio PATTI. Il Gip di Patti, Ugo Molina, ha disposto nove rinvii a giudizio e un proscioglimento nell'ambito dell'udienza preliminare del processo scaturito dall'operazione Eolo, che nell'ottobre di due anni fa portò anche all'arresto del sindaco di Raccuja, Cono Salpietro, e di due imprenditori accusati di ingerenze su un appalto per la realizzazione del parco eolico. Sono stati rinviati a giudizio, oltre al primo cittadino, Leo Palazzolo, Michele Tripoli, Calogero Manera, Leo Tripoli, Riccardo Palazzolo, Carmelo Salpietro, Calogero Astone e Giuseppe Astone. Sono accusati di concussione in concorso. Non luogo a procedere, invece, per Carmelo Palazzolo, all'epoca dei fatti consigliere. Secondo gli inquirenti, il sindaco fece pressioni sulla Maltauro, società veneta incaricata di individuare le ditte locali, affinché l'affidamento per il terzo lotto di un parco eolico andasse a un'impresa locale. Pressioni culminate nella rescissione del contratto con l'impresa originaria e nuovo incarico alla "Astone Costruzioni" di Ucria. Un secondo episodio di concussione riguarda lo spostamento di un aerogeneratore da un terreno a un altro di proprietà della cognata del sindaco. CATANIA. Un 25enne minacciato dal padre con una forbice Sei gay? Ti butto fuori di casa CATANIA. Insultato, minacciato con una forbice e buttato fuori di casa dal padre. La sua “colpa”? Essere omosessuale. A rendere nota la vicenda che ha coinvolto un 25enne catanese è stata lʼAssociazione GayLib, che ha raccolto un appello lanciato dal giovane via web. Il ragazzo ha raccontato come il padre, abbia cominciato a denigrarlo e insultarlo pesantemente non appena venuto a conoscenza della sua omosessualità. Il giovane sarebbe stato inoltre costretto dal genitore ad abbandonare gli studi per lavorare in campagna. A GayLib, Luca (il nome è di fantasia, ndr) ha raccontato che al culmine di una lite, il padre l'avrebbe chiamato “difettoso”, puntandogli contro una forbice. Dopo lʼintimidazione, è stato buttato fuori di casa ed ha vissuto in una vecchia Fiat Panda, abbandonato anche dal resto della famiglia per timore del padre. «Mio padre mi ha sbattuto fuori di casa, cerco un lavoro qualsiasi», è lʼappello di Luca raccolto da GayLib, che ora ospita il ragazzo e chiede alla società civile di “aiutare questa giovane vittima dell'omofobia a trovare un lavoro dignitoso”.«Ho potuto constatare con i miei occhi ha raccontato il coordinatore regionale di GyLib Sandro Mangano (nella foto accanto) - che il giovane porta ancora sull'addome i segni di un cacciavite scagliatogli addosso dal padre in un momento di rabbia. Gesto che non è stato denunciato per ritrosia del ragazzo, ma che non può passare sotto traccia». «Spero con forza - ha concluso Mangano - che non si abbassi mai la guardia sull'omofobia. La nostra associazione conta tantissimi casi come quello di Luca. È l'ora della sveglia, o sarà un gioco al massacro». pagina 4 Monte Paschi presenta “Consumer Lab a casa vostra” MESSINA. Consumer Lab a Casa Vostra. Eʼ il tema della conferenza per presentare lʼiniziativa di Monte Monte dei Paschi di Siena e le Associazioni dei Consumatori della Sicilia. Lʼincontro si svolgerà il 219 maggio alle ore 11presso Banca Monte dei Paschi di Siena di Via Tommaso. Interverranno: Leandro Polidori, esponsabile Area Compliance e Customer Care di Banca Monte dei Paschi di Siena; Carlo Gaeta, responsabile dellʼArea Territoriale Sicilia di Banca Monte dei Paschi di Siena; Franco Fede, Federconsumatori e Mario Intilisano dellʼUnione Nazionale Consumatori. Nel corso dellʼincontro saranno inoltre presentati i dati relativi alle ultime Ricerche di Banca Monte dei Paschi di Siena in materia di previdenza complementare. Messina, Liceo Basile mette in mostra i suoi “gioielli” MESSINA. Quadri e gioielli, vestiti e pannelli decorati, articoli di arredo ed artistiche etichette per i vini vincitrici di concorso. Il tutto realizzato dagli studenti nei laboratori durante lʼanno scolastico. Sarà una mostra didattica originalissima quella che verrà allestita, nei locali di Conca dʼoro, dal Liceo artistico “Basile” di Messina, con inaugurazione prevista per il prossimo venerdì 25 maggio alle ore 16. La mostra, aperta sia alle famiglie degli studenti che al territorio, sarà visitabile anche sabato, dalle 9 alle 13. Filippo di Francesco “promosso” dal Viminale CATANIA. Il responsabile della polizia di Frontiera di Catania, Filippo Di Francesco, è stato nominato dal Viminale dirigente superiore, e presto accederà a un nuovo incarico. Il nuovo ruolo prevede, tra le possibilità, anche la direzione di una Questura. Per molti anni capo centro della Dia di Catania, dove ha coordinato importanti indagini contro Cosa Nostra, Di Francesco è rientrato nei ruoli della Questura dirigendo la polizia di Stato all'aeroporto Fontanarossa e al porto di Catania. La polizia festeggia 160 anni MESSINA. Centosessantʼanni di storie di uomini e di donne in divisa. Tanto il tempo passato ormai dalla fondazione della Polizia di stato, per un traguardo che la questura varesina festeggerà in tutta Italia. A Messina la cerimonia celebrativa si svolgerà martedì 29 maggio alle ore 18.30 nei locali del Palazzo della Cultura “Antonello” con la premiazione e il riconoscimento degli sforzi che ogni giorno gli agenti spendono sul campo. 7giorni centonove 25 MAGGIO 2012 ROSA E NERO Il giornalista Fausto Cicciò papà di due gemellini MESSINA. Il collega della Gazzetta del Sud, Fausto Cicciò, è diventato papà di due gemellini. La moglie Simona Greco ha dato alla luce i piccoli Federico e Luca poco dopo le dieci del mattino del 22 maggio, al Policlinico di Messina. Il futuro dei bimbi? Potranno scegliere se diventare giornalisti come il papà, la nonna Italia e la zia Gisella Cicciò, oppure attori come gli zii Giampiero Cicciò e Gabriele Greco. A Fausto, Simona e familiari, le felicitazioni di Centonove. Centocinque candeline per nonna Evola MAZARA DEL VALLO. Lo scorso mercoledì 23 maggio, una nonnina di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, ha festeggiato i 105 anni circondata dalla famiglia e dai figli. L'amministrazione comunale del comune trapanese ha donato alla signora Evola una pergamena ricordo ed un piatto con il logo della città. Ganzirri, stazione dei carabinieri intitolata a Cavallaro MESSINA. L’AZIENDA “CAMBRIA” DI FURNARI ALLA KERMESSE ENOLOGICA Calici pronti per “Cantine aperte” CALICI pronti per “Cantine aperte”, lʼappuntamento più seguito da curiosi ed enoappassionati che celebra questʼanno il suo ventennale. Unʼiniziativa, promossa dal Movimento Turismo del Vino, che vedrà la partecipazione di quasi mille cantine italiane. A partire dalla Sicilia, che il 26 e il 27 maggio alternerà grandi degustazioni e momenti di folklore. Dal “viaggio” nel tempo proposto dalla cantina “Barone La Lumia”, con i migliori vini degli ultimi ventʼanni, alla degustazione “Il vulcano nel bicchiere - e20 diVini” proposta da “Cantine Russo”, i siciliani amanti del vino avranno solo lʼimbarazzo della scelta, fra minicorsi e degustazioni tecniche. Ma anche arte e creatività. A Santa Cristina Gela, presso la cantina “Baglio di Pianetto”, ad esempio, si potrà assistere alla sfilata in costume “Arbereshe”, che racconta la storia di Federico II, mentre le “Cantine Baglio Oro” offriranno dei percorsi tra vigneti e campagne a bordo dei carretti tipici trainati dai muli. Non mancherà inoltre lʼappuntamento con il gusto, con la collaborazione delle condotte di “Slow Food” e lʼabbinamento fra vini e prodotti tipici, come nella degustazione organizzata da “Feudo Arancio” e “Slow Food Sciacca”. Lʼunica azienda della provincia di Messina che parteciperà a “Cantine Aperte” è lʼ”Azienda Cambria”, che metterà in mostra la tradizione vitivinicola di Furnari. «È una grande soddisfazione sia per noi che per il nostro paese - commenta il titolare Nino Cambria (nella foto con la moglie) - Il “Mastronicola” è un autoctono su cui puntiamo i nostri investimenti, considerato pure che da “Assoenologi” siamo stati qualificati come la cantina più tecnologica della Sicilia». INTEGRAZIONE Miss Italia? Una “straniera” dello Stretto MESSINA. Per la prima volta nella storia di Miss Italia, nellʼedizione 2013 a vincere un titolo sarà una straniera che vive nel nostro Paese da almeno un anno. Magari proprio di Messina, dove secondo uno studio condotto dal dottore di ricerca in Metodologia delle Scienze Sociali, Andrea Salanistro, gli stranieri residenti nella città dello Stretto sono quasi 12mila, più del doppio rispetto al 2001. Realizzata in collaborazione con lʼAnolf di Messina, lʼanalisi del ricercatore verrà presentata il prossimo sabato 26 maggio, alle ore 10.30, allʼistituo Don Orione, nellʼambito dellʼInterculturalFest. Previsto inotre, sempre al Don Orione, lʼevento “cucina e intercultura”, con una degustazione dei piatti tipici stranieri. MESSINA. Sarà intitolata al tenente Giovanni Cavallaro, morto a Nassiriya il 12 novembre del 2003. La Stazione dei Carabinieri di Ganzirri. La cerimonia si svolgerà sabato 26 maggio alle ore 10 in via Lago Grande del villaggio di Ganzirri alla presenza delle autorità politiche e militari e lo schieramento del reparto. «Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere», Giovanni Cavallaro era stato impoiegato in missione a sostegno della popolazione irachena nellʼambito dellʼoperazione “Antica Babilonia”. CHI SCENDE M Piero David MESSINA. Il dirigente esterno dellʼassessorato regionale alla Formazione si lascia andare a dichiarazioni scherzose che farebbero rabbrividire il fratello Daniele, da anni in prima linea per la stabilizzazione dei precari. Chiacchierando con un amico del suo contratto legato alla sopravvivenza del governo, ha detto: «Che ci posso fare? Sono felice di essere un precario!». M Bruno Cilento MESSINA. Per deformazione politica, il capogruppo dellʼUdc al Comune di Messina guarda solo al centro, anche quando guida. Così, uscendo dal parcheggio di Palazzo Zanca con la sua Bmw, ha strisciato lʼauto del collega Angelo Burrascano. A quel punto, a Cilento non è rimasto che provvedere a proprie spese alla riparazione del danno. M Raffaele Verso MESSINA. Il consigliere del Pd della Quinta Circoscrizione di Messina è stato protagonista di una scena degna di un film comico di altri tempi. Preso dalla chiacchiera mentre camminava con i colleghi, Verso non ha visto una lastra di vetro ben lucidata che si trovava sul marciapiede, sbattendovi con violenza tra le risate di tutti. M Gioacchino Silvestro PALERMO. IL MONDIALE SBARCA IN SICILIA Supermoto a Boccadifalco PALERMO. Il 26 e 27 maggio, per la terza volta consecutiva, il mondiale Supermoto farà tappa in Sicilia, a Palermo, per la seconda prova del campionato che nelle due edizioni precedenti si è disputato a Trapani. Il Gran Premio si disputerà sul tracciato allestito in unʼarea ricavata dal vecchio aeroporto Boccadifalco, e si svilupperà lungo un km e mezzo. I biglietti sono in vendita a 21,50 euro per lʼintero weekend di gare in prevendita o presso il circuito da venerdi 25 maggio. Per la sola domenica, il prezzo del biglietto è stato fissato in 11,50 euro. Alla presentazione dellʼevento, allʼassessorato regionale al Turismo, ci sarà il general manager di Youthstream, società che organizza il campionato, Danilo Boccadolce. Dopo la prova dʼapertura disputata ad Ottobiano, si attende la conferma del vincitore, il francese Thomas Chareyre, su Tm, che dovrà vedersela con lʼitaliano Ivan Lazzarini che guida una Honha e con il finlandese Mauno Hermunen, anchʼegli alla guida della pesarese Tm. pagina 5 MESSINA. Da quando si è messo in linea, lʼex vicepresidente diessino dellʼArs è diventato più vanitoso. Silvestro, infatti, ha protestato privatamente con un giornalista che lo aveva intervistato per la foto a corredo dellʼarticolo: «Ma che immagine hai messo? Sembro un ciccione!». M Giuseppe Lupo MESSINA. Il segretario dimissionario del Pd ha deciso che i “panni sporchi” si lavano in famiglia. E così, Lupo ha deciso di interdire ai cronisti lʼaccesso allʼassemblea del Pd del 27. La decisione, divulgata su Twetter, ha scatenato subito un mare di reazioni arrabbiate. 25 MAGGIO 2012 primopiano centonove BARCELLONA. La docente sbaraglia il centrodestra nella roccaforte del vice presidente del senato Nania Rivoluzione Collica Con la sconfitta “annunciata” l’impero elettorale comincia a tentennare. Un passo falso alle Regionali potrebbe essere la fine. Don Salvino Raia: «La gente ha detto basta. La tendenza nazionale non ha influito» DI GIANFRANCO CUSUMANO BARCELLONA. “Preparate la festa/Barcellona sʼè desta/La grande sorpresa/ Sindaco Maria Teresa”. Tra i sostenitori di Maria Teresa Collica, nuovo sindaco di Barcellona, cʼè chi lʼha presa con...poesia. Lo stesso non si può dire nel centrodestra che si è visto sbriciolare da un terremoto elettorale la roccaforte per antonomasia del senatore Mimmo Nania. Le prime scosse del sisma politico che avrebbe avuto come epicentro la città di Barcellona era stata avvertita due settimane prima a San Pier Niceto. Se la città del Longano, la più popolosa del messinese, nellʼultimo decennio è stata legata indissolubilmente al vice presidente del senato, il comune peloritano lo era al vice presidente dellʼArs, Santi Formica. Satelliti della stessa galassia berlusconiana. A San Pier Niceto lʼuscente Franco Pitrone, supportato dal gruppo del deputato è stato sconfitto dalla lista avversaria in modo netto. Un segnale nei sismografi politici che non lasciava intravedere nulla di buono. A Barcellona a tremare sono state le urne elettorali che hanno visto trionfare la professoressa Maria Teresa Collica, ricercatrice universitaria di 42 anni, dal 2006 attivista del movimento civico “Città aperta” nato a sostegno della candidatura di Rita Borsellino alle Regionali. Una rivoluzione copernicana per i barcellonesi che per dieci anni allʼinterno dellʼurna conoscevano solo il simbolo che faceva capo o senaturi. «A Barcellona cʼè stata sempre alternanza spiega, però, Pino Galluzzo, capogruppo dei Giovani della libertà alla Provincia Regionale - prima di Candeloro Nania amministrava Francesco Speciale, oggi è ritornato il centro sinistra». Dieci anni di dominio Pdl che a Barcellona hanno un solo nome. Dopo la vittoria di Collica contro Rosario Catalfamo nessuno ha promosso cori contro il dermatologo, attuale assessore provinciale allo sport (in caso di vittoria sarebbe stato sostituito da Candeloro Nania). Dʼaltronde il carosello che ha accompagnato la “sindachessa” cantava a squarciagola: «Nania caccia le chiavi del comune». Che il vento elettorale si stava trasformando in tempesta lo avevano capito tutti. Se durante lo spoglio del primo turno il comitato di Catalfamo pullulava di big, compreso il terzo peso massimo del gruppo, il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, lunedì scorso a stare accanto al medico era solo lʼalleato Carmelo Torre, patron locale dellʼUdc. Dopo cinque anni di opposizione feroce aveva acconsentito, con non poche riserve, ad un armistizio promosso dai vertici provinciali. Sulla carta il progetto non faceva una piega: a Lipari il Pdl avrebbe piazzato un candidato a sindaco blando (il commercialista Da sinistra Rosario Catalfamo e l’ex sindaco Candeloro Nania Il senatore Mimmo Nania Gianfranco Grasso) in modo da non offuscare la vittoria annuncia di Marco Giorgianni, cugino di DʼAlia. Nella città del Longano si sarebbe consumata la pax. «La nostra è stata una scelta di campo che non si è limitata alla campagna elettorale - dice Carmelo Torre - il risultato lo accettiamo anche se falsato da una protesta nazionale che si è trasferita su chi governava Barcellona. Il cammino comune non abbiamo motivo di inerromperlo. LʼUdc ha riconfermato due consiglieri (Massimo Alosi e Paolo Calabrò), il partito ha ottenuto quasi 3 punti percentuali rispetto a cinque anni prima». Torre legge il risultato: «Le liste che sostenevano Catalfamo hanno ottenuto 15 mila voti e hanno la maggioranza in aula - avverte Torre - la sconfitta è legata principalmente ad una tendenza nazionale e in piccola parte - ammettiamolo senza nasconderci - alle Regionali non si muoverà nessuno sottolinea in cambio dellʼanonimato un esponente barcellonese da anni legato al senatore - con questa confusione nazionale, con partiti che potrebbero scomparire da un giorno allʼaltro, dove si può andare? La prova del nove saranno le Regionali. Il vero terremoto avverrà se Santi Formica non verrà riconfermato». A pensarla in modo diverso è don Salvino Raia, “ideologo” e promotore della coalizione che ha portato alla vittoria la ricercatrice universitaria Maria Teresa Collica. «A Barcellona si stanno raccogliendo i buoni frutti di una semina sociale avviata da anni - argomenta - non si tratta di un voto estemporaneo. La tendenza nazionale ha influito poco o nulla. Dopo 15 anni di tentativi a Barcellona è nata la prima associazione anti racket che riunisce 40 imprenditori, il nuovo in una sorta di contestazione verso chi rappresenta il governo locale, in questo caso la corrente Nania». Più serafico Gianni Pino. Lʼavvocato è stato avversario di Catalfamo alle primare del centrodestra. «Non è stato commesso nessuno errore taglia corto riferendosi a chi ha contestato lo scarso appeal mediatico di Catalfamo gli altri hanno dimostrato di essere più bravi di noi. Abbiamo giocato la nostra partita e abbiamo perso». Fino allʼultimo cʼera chi ha tentato di avvertire che il terreno stava tremando. Come Salvatore Coppolino, componente del coordinamento provinciale del Pdl. «Avevo chiesto alla deputazione di dare un segno di rinnovamento cambiando prima del secondo turno tutti gli assessori inserendo giovani brillanti, ma non mi hanno ascoltato». Chi immagina fughe dallʼorbita del senatore Nania, per il momento, verrà deluso. «Fino SPADA DI DAMOCLE La decadenza? Ipotesi sfumata di persone vicine ad esponenti mafiosi. Appalti affidati a cooperative sociali costituite da parenti di affiliati ai clan che imperano nella provincia. Erano queste, in sintesi, le ragioni per cui secondo i 3 ispettori (il viceprefetto Antonino Contarino, il capo del commissariato di polizia di Barcellona, Mario CeMESSINA. I commissari lʼavevano chiesto alla vigilia delle ele- raolo Spurio, e il comandante della sezione operativa della zioni, ma il Governo non lʼha mai deliberato. Il Dia di Messina, Danilo Nastasi), il Comune di commissariamento del Comune di Barcellona Barcellona Pozzo di Gotto doveva essere sciolper infiltrazioni mafiose, legge alla mano, può esto. “Lʼattività amministrativa del comune del Lonsere sempre disposto, ma ad elezioni svolte è digano è a rischio per la possibilità infiltrazioni maventato unʼipotesi a cui nessuno più crede. Se acfiose”, hanno scritto. La relazione della Comcadesse avrebbe lʼeffetto di un boomerang per missione interforze è arrivata sul tavolo del prechi ha vinto le elezioni. Lʼispezione prefettizia, infetto di Messina alla vigilia delle elezioni ammifatti, fu ordinata dal prefetto di Messina, Francenistrative fissate per il prossimo 7 maggio. Fransco Alecci, a seguito di un esposto dellʼassocesco Alecci lʼha trasmessa al ministro degli Inciazione “Rita Atria” schierata dalla parte di Materni, Annamaria Cancellieri. Il Guardasigilli ria Teresa Collica. non lʼha mai messa però allʼordine del giorno del Modifica del Piano regolatore generale a favore Francesco Alecci Consiglio dei ministri. (M.S.) Improbabile l’estremo provvedimento ministeriale pagina 6 centonove primopiano 25 MAGGIO 2012 L’INTERVISTA. La “sindachessa” traccia le linee guide. A cominciare dal personale Così trasformerò la mia città Il primo cittadino avverte: «Non esiste una politica col “rossetto”, esiste solo la buona o la cattiva gestione» E si toglie i primi sassolini: «Facevo parte della Corda Frates ma non rappresento i “poteri forti”» procuratore capo e le forze dellʼordine hanno effettuato decine di arresti importanti. Sono segnali che la gente avverte, non si tratta di cose occasionali. I Nania venivano subiti, per altri erano una ”necessità”. Non bisogna dimenticare che gli altri schieramenti che sostenevano Filippo Marte e Santi Calderone provenivano da quellʼarea e hanno fato di tutto per liberarsi da questa cappa politica da cui hanno preso le distanze». Ma come spiega che la maggioranza dei barcellonesi al consiglio hanno votato centrodestra in massa?«Maria Teresa è stata vista come una rinnovatrice, per il consiglio comunale si è preferito optare alla vecchia maniera: si è votato il vicino di casa o il nipote, ritenendolo un organo secondario. La verità è una: i cittadini hanno deciso di dire basta a questo oscurantismo e gridato “Ora tocca a noi”». BARCELLONA. Dopo avere vinto la sua battaglia per la sindacatura contro “lʼesercito Nania”, ora il suo peggiore nemico è diventata la batteria del telefonino. Per il momento sta vincendo lui: decine le telefonate al numero di Maria Teresa Collica, nuovo sindaco di Barcellona con un plebiscito di 13 mila preferenze. Congratulazioni, interviste, e qualche richiesta che comincia a giungere allʼindirizzo del primo cittadino proposto da Città aperta, Prc, Idv, Sel e Psi. Riposta nellʼarmadio la maglietta portafortuna con il ritratto di Frida Kahlo, indossata sia durante lo spoglio del primo turno che in quello del ballottaggio, ora è tempo della fascia tricolore che lo staff di Palazzo del Longano le ha fatto trovare il giorno dellʼinsediamento avvenuto martedì 22 maggio, con una goccia di Channel n.5. Collica, Maria Teresa Collica infatti, è la prima “sindachessa” della storia di Barcellona che divenne comune 177 anni fa. «Lʼultima un cambio di rotta rispetto al passato (le volta che entrai nella stanza del sindaco ultime due legislature sono state guidate ricorda la ricercatrice universitaria - fu dal pediatra Candeloro Nania, cugino del poco dopo lʼalluvione di novembre. senatore). «Purtroppo dipende dalle Assieme al mio movimento, “Città aperta” urgenze. Già oggi gli uffici mi hanno promuovemmo un mercatino a favore sottoposto scadenze. Se potessi vorrei degli alluvionati. Il clima era cominciare dalla pianta organica dellʼente indubbiamente diverso». Oggi cʼè una e riorganizzare la macchina città che ripone su di lei tante speranze. amministrativa, valorizzando il personale. «Non esiste una differenza tra la politica Il mio obiettivo è quello di sburocratizzare fatta da uomini e quella “col rossetto” di certi uffici. Il personale è numeroso, non noi donne. Secondo me è “asessuata”. ha senso affidare incarichi a ditte esterne Esiste la buona e la cattiva anche per i lavori più semplici». La amministrazione. Magari le donne hanno trasparenza sarà il filo conduttore un approccio diverso...». Alla prima dellʼamministrazione collica. A cominciare delibera vorrebbe dare un valore dalla diretta comunale web, «ma che deve simbolico, un segnale che faccia avvertire passare dal consiglio comunale per IL PASSO INDIETRO Lo scioglimento l’hanno fatto gli elettori L’onorevole Briguglio fa un passo indietro. «L’intervento del governo ormai è inutile» Carmelo Briguglio BARCELLONA. «Lo scioglimento del comune di Barcellona ormai non ha più senso». A parlare è il coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio. Briguglio era tra i più agguerrit sostenitori del commissariamento. Ha presentato una interrogazione parlamentare in cui chiedeva al Ministro degli Interni di decidere sulla scorta della relazione prefettizia prima del voto. Ancora la decisione deve arrivare. «Per me la campagna elettorale è stata in qualche modo “viziata” da questa indecisione - sostiene il deputato - se oggi decidessero per lo scioglimento se ne dovrebbero assumere le responsabilità. La gente comune potrebbe pensare: “hanno osservato il risultato e oggi sciolgono Barcellona perchè forse aspettavano un risultato diverso”. Ecco perchè dovevano farlo prima. A questo punto lo scioglimento lo hanno fatto gli elettori». Fli non ha brillato a Barcellona. «La campagna elettorale per noi è stata una soluzione di emergenza. Personalmente consideravo scontato lo scioglimento» conclude. pagina 7 essere approvata». «Lʼintento è quello di pubblicizzare al massimo le scelte dei consiglieri. Eʼ lʼunico strumento per difenderci da un ostruzionismo fine a se stesso. Ogni consigliere deve rispondere ai barcellonesi sul proprio operato». Il neo sindaco si dedicherà a rendere più vivibile la città. «Fino ad oggi quello che era ordinario era stato fatto passare per straordinario. Se i servizi pubblici iniziassero a funzionare già cambierebbe in modo radicale la vita dei barcellonesi». La “sindachessa” si sofferma anche sui veleni che hanno guastato la festa. A cominciare dalle dichiarazioni dellʼeurodeputato Sonia Alfano che getta ombre sulla sua elezione. «Ho fatto parte della Corda Frates (influente associazione culturale, ndr), ma da cinque anni non la frequento più per una serie di valutazioni personali. Qualcuno ha cominciato a dire che dietro di me cʼerano questi ambienti, attribuendo la mia vittoria a “poteri forti”. Eʼ risaputo, inoltre, che la famiglia di mio marito è sempre stata di destra, ma mi è stata sempre vicino». Lei è stata una dei firmatari della denuncia sullʼiter di un centro commerciale che potrebbe portare allo scioglimento del comune, paventando la pressione della criminalità organizzata. Per chi ha votato la mafia a queste elezioni? «Non ho elementi per dire che che ho raccolto il voto solo delle persone oneste, posso però affermare che chi pensa di avermi votato possa salire sul carro dei vincitori si sbaglia. Per quanto riguarda lo scioglimento, a questo punto, visto la rottura con il passato che questo non avvenga. Se venissero confermate perplessità sullʼoperato degli uffici spero che si prendano provvedimenti mirati». Mimmo Nania rimane il senatore della città. Da parte sua cʼè unʼapertura per una collaborazione? «Ha ribadito più volte di avere portato a Barcellona 120 milioni di finanziamento nel corso dellʼultima legislatura - sottolinea - visto che rimane il senatore della Repubblica della nostra città, spero che continui a farlo, e dimostri che i fondi non arrivavano perchè cʼera il “suo” sindaco, ma perchè vuole contribuire a far crescere il territorio. Da parte mia cʼè la massima collaborazione. Potremo dialogare anche per difendere i nostri servizi vitali, a cominciare da una battaglia congiunta per il rilancio dellʼospedale». (GIA.C.) 25 MAGGIO 2012 primopiano MESSINA. Il futuro del sindaco di Messina: dimissioni e poi elezioni. A Palermo Buzzanca? Resiste Nania e Formica cadono, Buzzanca, terzo lato del triangolo, tiene duro ancora qualche mese. Le incognite di un partito in disfacimento ed i rimpianti per gli svincoli che non inaugurerà DI ALESSIO CASPANELLO utilissimi per prendere tempo e guardare come si evolvono le cose. La terza è una questione di procedure processuali. Lombardo, infatti, davanti al Gip avrebbe facoltà di chiedere di accedere al rito abbreviato condizionato, provvedimento che devʼessere valutato fuori dallʼudienza ed è subordinato ad un giudizio: circostanza, questa, che gli darebbe altri mesi di tempo in sella alla Regione, dato che intendimento di Lombardo, ribadito giovedi, è quello di dimettersi prima dellʼemissione del rinvio a giudizio. Che si vada a votare a ottobre, quindi, non è affatto scontato. E per questo nemmeno le dimissioni di Buzzanca. PALERMO BATTE ROMA. Che il futuro di Buzzanca sia fuori da Messina, però, nessuno lo mette in dubbio. Il campo dagli equivoci lo ha sgomberato Buzzanca stesso, lasciando cadere lʼopzione che gli avrebbe garantito un posto in lista per le politiche della prossima primavera quando, qualche mese fa, il sindaco di Messina sembrava essersi allontanato dal suo mentore politico Nania per approdare tra le braccia del tesoriere del Pdl Rocco Crimi. Lʼevoluzione dello scenario politico, con la caduta del governo Berlusconi, ed il crollo verticale del Pdl, hanno riportato Buzzanca a più miti consigli: Il posto in parlamento, si andasse a votare con lʼattuale MESSINA. Il primo a congratularsi con Maria Teresa Collica, neo sindaco di Barcellona, è stato Giuseppe Buzzanca, via twitter. “A Barcellona i Cittadini hanno scelto MT Collica. Rispetto per gli Elettori ed Auguri al neo Sindaco. Buon lavoro!”, ha scritto lʼultimo vertice del triangolo sgretolato Mimmo Nania-Santi FormicaBuzzanca. Un inchino al vincitore, quello del sindaco di Messina, che rende solo di poco meno amara la pillola che il Pdl messinese ha dovuto ingoiare, e della quale Buzzanca, che del partito è coordinatore provinciale insieme al deputato Nino Germanà, dovrà provare a spiegare. Anche perchè Buzzanca alla guida della città ci resterà ancora per qualche mese, poi le dimissioni per partecipare alle regionali di ottobre, da rassegnare almeno un mese prima. Forse. IL FUTURO? BOH? Sul futuro politico di Buzzanca, e su quello della città di Messina orfana del suo sindaco, pesano però un paio di questioni. La prima è quella delle dimissioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo, alle quali Buzzanca, in più di unʼoccasione, ha dimostrato di non credere più di tanto. E dʼaltra parte, un assessore messinese ha citato la famosa frase secondo la quale “le dimissioni si annunciano o si minacciano, ma non si danno mai”. La seconda riguarda il futuro politico di Lombardo, per il quale qualsiasi ruolo inferiore a deputato o senatore sarebbe un ripiego. Tra lʼaltro, la legge gli consente, in caso di dimissioni, di nominare un vicepresidente che avrebbe facoltà di governo di sei mesi, L’ULTIMO DEI MOHICANI. Il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca. centonove legge elettorale che blocca le liste, non sarebbe comunque garantito a tutti quelli che oggi siedono tra i banchi del Pdl a Montecitorio e palazzo madama, figurarsi per chi vorrebbe accedervi dalla porta principale. E quindi, meglio spendere la carta di palazzo dei Normanni. Anche qui, però, Buzzanca dovrebbe fare i conti con gli scarsissimi entusiasmi che scatena ormai il suo partito, su una perdita secca di una decina abbondante di migliaia di voti della sua corrente sancita alle ultime amministrative, e sulla mancanza di quella discreta manciata di voti che appartengono agli odiati cugini di Fli. ANCORA UN COMMISSARIO. Le dimissioni di Buzzanca aprirebbero la porta ad un altro commissariamento. E, per Messina, sarebbe il terzo con gli ultimi tre sindaci. A provocarne due, quindi, sarebbe lo stesso Buzzanca, già decaduto nel 2003. Probabilmente un record nel record. Con le dimissioni, Buzzanca abbandonerebbe il sogno che ha inseguito sin dal 2008, anno del suo ingresso a palazzo Zanca da sindaco: inaugurare gli svincoli, operazione per finanziare la quale, nel 2011, il comune di Messina ha sforato di 23 milioni il patto di stabilità. Di contro, salutando palazzo Zanca lʼattuale sindaco si tirerebbe fuori da una situazione finanziaria e sociale che sta diventando sempre più ingestibile, in cui, paradosso dei paradossi, chi assicura i servizi essenziali quali raccolta dei rifiuti, mobilità e servizi sociali, da mesi non percepisce stipendio. SCHIERAMENTI Amici & nemici La giunta mugugna ma tiene, i consiglieri del Pdl si guardano intorno. Ecco chi ha i “mal di pancia” Franco Mondello MESSINA. I peggiori nemici, Buzzanca se li è fatti proprio allʼinterno della Giunta. LʼUdc, che in aula ha retto le sorti dellʼalleanza, in sala giunta è stato sempre più marginalizzato con una serie di atti di “bullismo” politico, tipo il togliere lʼauto blu al suo vice Franco Mondello. Che, saggiamente, si è tenuto fuori dalla contesa, in attesa di tempi migliori. Non ha avuto migliore sorte lʼaltro decano del consiglio comunale, Pippo Puglisi, destinato al Commercio e regolarmente scavalcato nelle decisioni di sua competenza da Buzzanca stesso. Poi ci sono le lotte intestine, tipo quella, palese allʼinizio della legislatura e adesso “carsica”, tra gli assessori allo Sviluppo Gianfranco Scoglio, asso nella manica di Buzzanca, e quello al Territo- pagina 8 rio Pippo Corvaja, le spalle del quale sono protette dal deputato regionale Nino Beninati. Nel frattempo, anche i consiglieri che hanno sostenuto la maggioranza per quattro anni, ingoiando rospi di ogni tipo, iniziano a cantare il de profundis al partito. “Il Pdl non esiste più”, ormai, più che un sussurro nei corridoi di palazzo Zanca è un mantra. E cʼè chi si guarda intorno. Pippo Capurro, per esempio. Il capogruppo del Pdl in consiglio ha iniziato a manifestare mal di pancia già da due anni, con dimissioni presentate e poi chiuse in un cassetto, e oggi si prepara ad abbandonare la casa madre, in direzione centrista. Poi cʼè Giovanna Crifò, che da ex An non è mai stata troppo organica al partito, e che fino a qualche settimana fa era data per vicinissima al passaggio a Fli. Un incontro con Buzzanca, poi, sembra aver rasserenato gli animi, e Giovanna Crifò, per il momento, resta lì dovʼè. Peppe Chiarella, eletto nella lista civetta Forza Azzurri, ha avuto un attimo di sbandamento in direzione di Italia dei valori. “Ci siamo guardati intorno a trecentosessanta gradi”, minimizza il consigliere legato a Beninati, ma la realtà parla di qualcosa in più di un semplice interesse. (A.C.) 25 MAGGIO 2012 Politica centonove CONTRIBUTI. Lo scandalo scoppiato con la gestione dell’ex tesoriere tocca la Sicilia BALLOTTAGGI Boomerang Margherita Vittorie solo “minori” Dopo la presunta “paghetta” ad Enzo Bianco e i 105 mila euro alla società M&S, dalle carte di Lusi vengono fuori rimborsi risalenti a quando il partito era sciolto. Come i 60 mila a Genovese PALERMO. Non bastassero gli imbarazzi sul fronte siciliano, derivati dalla liason con il presidente della Regione su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, arrivano da Roma altre bordate sul Pd siciliano. Bordate che vanno a colpire sia il fronte contro Raffaele Lombardo, come Enzo Bianco, che quello a favore, rappresentato dallʼarea ex Ds di Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici e da Innovazioni dellʼex Margherita Francantonio Genovese. Che, nellʼIsola, è esponente di punta di Beppe Fioroni, finito sotto i riflettori nellʼambito del caso dellʼex tesoriere del “defunto” partito, Luigi Lusi. DA BIANCO A GENOVESE. Prima è stato il turno del senatore ed ex sindaco di Catania. Al Senato, Lusi ha detto che Bianco percepiva 5000 euro al mese dalle casse della Margherita e 105 mila venivano erogati della società M&S Congressi di Catania, che per il politico cura convegni e inserzioni per lʼattività. Circostanze che il senatore ha confermato, anche se i 5000 servivano per pagare il suo staff (“collaboratori Cocopro che sostituivano il personale esodato e le spese di gestione della sede) e non erano una “paghetta”. Adesso, come ha rivelato “Libero”, sono altri sulla ribalta a causa delle fatture pagate dallʼex tesoriere della Margherita nel 2009, a partito ormai fuso nel Pd, per finanziare attività politica e campagne elettorali di alcuni dirigenti. Nulla di che, dal punto di vista penale, ma, secondo il quotidiano, un segnale di come queste erogazioni potessero rafforzare candidati più di altri. Candidati dellʼarea Fioroni, la cui testa di ponte in Sicilia è Genovese. LE FATTURE. Le prime due, riferite a Beppe Fioroni, sono di 200 mila euro (prestazioni fornite dalla Ser di Roma) e di 96 mila (alla società Miles). Sono tutte risalenti al 2009, epoca delle europee. La terza, da 117 mila euro, riguarda le spese per la campagna elettorale dellʼex vicedirettore del Tg1, David Sassoli, mentre la quarta segna il pagamento di 99 mila euro per lʼelezione dellʼex presidente del consiglio regionale del Lazio, Guido Milana. Sempre riferibile alle europee, la fattura da 82 mila euro per sostenere le spese relative alla corsa di Patrizia Toia. Lʼultima fattura, infine riguarda Francantonio Genovese, nel 2009 segretario siciliano del Pd. 60 MILA PER GENOVESE. Anche in questo caso, la motivazione è quella delle elezioni europee. Genovese, infatti, organizzò gli appuntamenti legati alla candidatura di Rita Borsellino, che poi risultò eletta. A destare la curiosità del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, la circostanza che il Pd avesse impegnato già le somme per sostenere le campagne di tutti i candidati e che, quindi, i RIMBORSATO. Francantonio Genovese L’EX TESORIERE. Luigi Lusi finanziamenti dellʼex partito potevano costituire un vantaggio per alcuni, gli ex Margherita (che ormai non esisteva più), e non per gli altri. GRAMMATICA E PRATICA. In realtà, le notizie lanciate da Libero hanno soprattutto un effetto sulla forma, ma, nella sostanza, allʼinterno del Partito democratico tutti sapevano e non sussiste alcun problema. Spiega un aderente che conosce i conti, ma preferisce restare anonimo: «Oltre alle somme stanziate dal Pd in quanto tale, è meglio se per la campagna elettorale arrivano altri contributi. Gli ex Ds - continua - non possono erogarne sol perché i soldi in Il Pd prevale nei piccoli centri PALERMO. E il Pd mastica anche amaro per la vittoria di Leoluca Orlando a Palermo e per il trionfo a Barcellona di Maria Teresa Collica, che non aveva appoggiato. Per il resto, il turno di ballottaggio ha visto i democratici fuori dalle competizioni nei capoluoghi. Come ad Agrigento, dove Marco Zambuto (Udc più una lista civica) ha sbaragliato Salvatore Pennica (Pdl, Grande Sud, Cantiere popolare più una civica e, in questo secondo turno, sostenuto anche da Fli e Mpa). O a Trapani, dove ha vinto Vito Damiano, appoggiato da 2 liste (Pdl e 1 civica), contro Giuseppe Maurici, (Grande Sud, Fli, Mpa, Mps, Udc e 2 civiche). Diverso il discorso nei centri più piccoli, con vittorie dirette e di coalizione a Marsala, Alcamo, Castelvetrano, Paternò e Floridia. cassa servono per pagare i debiti pregressi e i dipedenti, oltre che il funzionamento, ad esempio, del giornale lʼUnità. Diverso è il discorso per la Margherita. Non avendo una struttura come i Democratici di sinistra, ha avuto meno spese ed è rimasta con molti soldi in cassa. Da qui il contributo ai candidati. La circostanza che fossero tutti suoi appartenenti - conclude - non ha molto valore, perché ormai si è tutti del Pd». INTANTO A PALERMO... “Dopo lo Tsunami che ha investito il Pd a Palermo, o convochi un congresso straordinario o occuperemo la sede del partito”. A scriverlo al segretario Bersani è stata Serena Potenza, riconfermata consigliera del Pd della Quarta circoscrizione di Palermo. Una lettera che è un segnale di disagio. Il partito, che si riunirà in assemblea il 27, è infatti in bilico tra un commissariamento (si fa il nome di Franco Marini) o un direttorio. Ed è quasi certo che passerà questʼultimo. A comporlo saranno Tonino Russo per lʼarea di Bernardo Mattarella (anti Lombardo), Antonello Cracolici, Francantonio Genovese per Innovazioni e il segretario dimissionario, Giuseppe Lupo. (D.D.J.) TRATTATIVE Monterosso a... Lavoro così che Lombardo avrebbe già pronto un nome al quale affidare lʼassessorato. È quello di Patrizia Monterosso, già dirigente generale esterno della Regione, che qualche mese fa aveva provato a rendere vice commissario del Comune di Palermo. La seconda poltrona a liberarsi dovrebbe riguardare lʼassessorato alPALERMO. La data delle dimissioni di Raffaele Lombardo do- lʼEconomia, retto da Gaetano Armao. Lʼesponente della giunvrebbero essere il 28 luglio, in base a unʼintesa raggiunta con il ta, infatti, dovrebbe approdare alla presidenza dellʼIrfis Sicilia. Il Pd (o una parte di esso). Fino ad allora, ci sarà il temconsiglio di amministrazione di giovedì 14, che avrebpo di rimodulare la giunta di governo, dove un posto be dovuto formalizzare la nomina, si è però risolto con disponibile cʼè già, e un altro starebbe per arrivare. una fumata nera per lʼassenza dellʼunico socio, la ReSolo che due pretendenti mancano allʼappello. Per la gione Sicilia. Tutto è stato quindi rinviato di quindici delega al Lavoro, mantenuta dal presidente della Regiorni. In pole position per prendere il posto di Armao gione dalle dimissioni di Andrea Piraino, cʼera in picʼè Riccardo Savona, esponente di Mps (movimensta Carmelo Lo Monte. Lʼex capogruppo alla Cato rappresentato in aula ma non in giunta), che è lʼatmera del Mpa, insieme al deputato autonomista Lituale presidente della Commissione bilancio. Si atno Leanza, sembrerebbe però intenzionato a non tende, infine, che Alessandro Aricò di Fli subentri al entrare più allʼinterno dellʼesecutivo perché contrario dimissionario assessore tecnico al Territorio, SebaMonterosso allʼabbraccio elettorale con il Pd alle regionali. Ed è stiano Di Betta. (D.D.J.) L’ex dirigente esterno verso l’assessorato pagina 9 Politica 25 MAGGIO 2012 IN TRIBUNALE. Una nuova informativa sbarca alla Procura. Puntando sul pentito Di Gati Lombardo, il Ros scrive Il fascicolo trasmesso il 12 aprile va ad aggiungersi agli atti delle vicende che coinvolgono il presidente della Regione e il fratello Angelo. Il 28 giugno inizia il dibattimento dal Gup PALERMO. Il destino giudiziario del governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, colpito dalla sentenza d'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa disposta dal gip Luigi Barone lo scorso 29 marzo, è sempre più legato al vaglio delle numerosi deposizioni che sono state fatte giovedì 24 durante il processo per il reato di voto di scambio semplice, nel quale il presidente è imputato insieme al fratello parlamentare Angelo. Deposizioni alle quali si aggiunge una nuova informativa del Ros trasmessa alla Procura il 12 aprile scorso. Una continua acquisizione di documenti in un'indagine che ormai conta addirittura sei filoni separati, i quali, sopratutto nelle ultime settimane, hanno rallentato la celerità delle operazioni in continuo scambio di faldoni e relativi atti d'indagine. Una chiave di lettura fondamentale è la sorta di volontà, comune ad entrambe le parti chiamate in causa, di essere fisicamente presenti alle varie udienze in calendario. Da un lato infatti c'è la Procura della Repubblica di Catania capeggiata dal Procuratore Generale Giovanni Salvi, affiancato dai sostituti procuratori Carmelo Zuccaro, Antonino Fanara, Giuseppe Gennaro e Agata Santonocito. Dall'altro lato oltre al collegio difensivo, Granata e Ziccone, vi è il presidente Lombardo in prima persona, deciso nella sua volontà di voler assistere di presenza all'evolversi della vicenda che lo vede direttamente coinvolto. Un quadro unitario in cui, a spiccare, è però anche una doppia assenza. Se per Angelo Lombardo si può parlare di una sorta di volontà specifica nel rimanere, almeno fisicamente, fuori dal Palazzo di Giustizia (è però possibile che venga ascoltato nell'ambito del processo per voto di scambio), diversa è l'analisi per la doppia assenza del Pubblico Ministero, Carmelo Patanè. Reggente della Procura etnea nel passaggio tra il vecchio PRESIDENTE IN PROCURA. Raffaele Lombardo esce da Palazzo di Giustizia Angelo Lombardo e il nuovo (da Vincenzo D'Agata a Salvi), pur sostenendo l'accusa nel processo per voto di scambio fu il principale fautore dell'archiviazione per Lombardo dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Allora vennero ritenute determinanti i dispositivi della sentenza riguardante Calogero Mannino, ex deputato della Democrazia Cristiana. Nel 2005, l'ex Ministro vide infatti in sede di Cassazione annullarsi la condanna proprio per concorso esterno poiché venne riscontrato un difetto di motivazione. Lo stesso ritenuto riconducibile alla posizione di Raffaele e Angelo Lombardo. I NUOVI ATTI. Il fulcro della vicenda Lombardo ruoto però attorno ai numerosi collaboratori di giustizia. E, riguardo a centonove questo gruppo, c'è pure un ulteriore punto di domanda. Ai vari D'Aquino, Di Gati, Sturiale, Iacona potrebbe presto aggiungersi il capo della famiglia Santapaola-Ercolano, almeno fino al suo arresto (datato 2009), che ha recentemente iniziato una fitta collaborazione con la Procura etnea. Nonostante nei verbali dei primi due interrogatori siano emersi nuovi politici direttamente citati sulla questione, si mantiene una linea generale di totale riserbo. Ad affiancare questa documentazione dei collaboranti, sarà protagonista in via ufficiale una nuova informativa dei Ros di Catania, trasmessa alla Procura il 12 Aprile ed emersa in tutto il suo clamore durante il processo per voto di scambio semplice. Il maggiore Luigi Arcidiacono ha infatti reso noto, come il suo ufficio anche dopo la conclusione ufficiale dell'indagine Iblis, lʼintegrazione di diversi documenti d'indagine. In particolare, in relazione alle varie deposizioni rese a processo da Maurizio Di Gati. L'ex boss di Cosa Nostra della Provincia di Agrigento, arrestato nel 2006 e dichiaratosi collaboratore di giustizia, è considerato dai Ros una delle figure chiave delle dinamiche di Cosa Nostra, soprattutto per quanto riguarda il settore imprenditoriale. Sulla sua posizione e su quella del noto imprenditore Marco Campione, leader della Girgenti Acque Spa, sono state fatti ulteriori accertamenti che dopo un primo “smarrimento” presso la Procura, sono ufficialmente entrati negli atti relativi l'udienza camerale. La prossima udienza, fissata per il 28 giugno, segnerà, dopo l'ormai avvenuta costituzione ufficiale delle parti, l'inizio del dibattimento. Tre i possibili sbocchi di questa vicenda, con una quarta alternativa ancora mai direttamente esclusa dalle difese dei Lombardo: richiesta di rinvio a giudizio, rinvio a giudizio coatto o archiviazione tranne che venga richiesto il rito abbreviato e cioè una sorta di primo grado che viene affidato alla valutazione del giudice dell'udienza preliminare. Il Procuratore Salvi ha sostanzialmente confermato quanto detto nelle precedenti interviste, mantenendo una posizione di assoluta prudenza in merito alla vicenda Lombardo: «Non vi posso dire nulla, abbiamo prodotto questa documentazione e delle attività integrative di valutazione di queste dichiarazioni». E, sulla posizione della procura, un lapidario:« La questione penso sia abbastanza nota ». (D.D.L.) LE INCHIESTE Da Orsa a Iblis I tre procedimenti che raccontano un sistema CATANIA. Orsa Maggiore, Dioniso ed infine Iblis. Tre distinti procedimenti che sono vicinissimi, tutti incentrati nell'analisi delle vicende mafiose che negli ultimi 15 anni hanno passato a setaccio il territorio della Sicilia orientale, con un riferimento particolare, alla famiglia Santapaola di Catania e alla sua influenza e pervasività nel territorio. Iblis, è il medesimo procedimento che coinvolge il Presidente della Regione Raffaele Lombardo ed il fratello deputato Angelo e che nel novembre 2010 portò all'arresto di numerosi imprenditori, uomini politici e boss mafiosi. Un'indagine lunga e complessa partita proprio dalle ceneri dell'indagine Dioniso che nel 2002 smantellò la consorteria mafiosa nei territori di Niscemi, Francofonte e Lentini. In questo quadro durante le indagini concluse nel 2010, emersero le figure di primo piano sia di Vincenzo Aiello, già condannato per mafia ad un 11 anni, con un ruolo di primo piano quale quello di cassiere di Cosa Nostra a Catania, che quella di Rosario Di Dio, indicato dai Ros all'epoca dei fatti come figura al centro delle dinamiche mafiose nel calatino ma con interessi specifici nel territorio tra Palagonia e Ramacca. Insieme a loro un elenco di rinviati a giudizio corposo, che è stato suddiviso in tre diversi procedimenti: il rito abbreviato già in fase di svolgimento, quello per voto di scambio semplice nei confronti dei Lombardo ed infine il procedimento a carico di Vincenzo Aiello per il duplice omicidio di Nicola Sedici e Angelo Santapaola. Differente invece l'iter del processo in rito ordinario. Dopo la dichiarazione d'incompetenza a procedere della Corte d'Assise, “l'incombenza” è stata affidata al Tribunale di Catania che, nonostante abbia formalmente dato il via al processo per consentirne la rapidità, ha impugnato l'avvenuta assegnazione dinnanzi la Corte di Cassazione, per pagina 10 una pronuncia definitivamente chiarificatrice. Il processo a carico dei 23 imputati intanto prosegue. Conclusasi la fase preliminare delle costituzioni di parte civile, avvocati difensori e pubblici ministeri sono passati alla richiesta d'acquisizione degli atti al processo. Centinaia di intercettazioni ambientali ed in carcere verranno trascritte da un pool di periti, utili secondo il pm Santonocito a meglio definire la vicenda del parco Commerciale “Tenutella” oggi Centro Sicilia. Nell'ambito del processo verranno inoltre ascoltati numerosi collaboratori di giustizia appartenenti sia alla famiglia di Cosa Nostra catanese ma anche di fazioni alleate ed opposte. Su tutti il più attesto è Santo La Causa reggente della famiglia Ercolano-Santapaola arrestato nel 2009 – esattamente un anno prima degli arresti di Iblis - durante un summit di mafia nel territorio etneo di Belpasso. In questa intricata vicenda un procedimento separato è invece quello su cui il tribunale etneo propende per un altro imputato eccellente, Vincenzo Santapaola, figlio di Nitto. (D.D.L.) centonove Politica 25 MAGGIO 2012 L’INCHIESTA. L’indagine della Guardia di Finanza mette sotto scacco 28 ex amministratori Catania, tutti indagati Tra gli indagati, l’ex sindaco Umberto Scapagnini ma anche l’attuale direttore generale dell’Irfis Sicilia, Enzo Emanuele. Sono accusati di aver falsificato i bilanci del Comune DI DARIO DE LUCA CATANIA. Non sembra poter trovare una tranquillità amministrativa stabile il Comune di Catania. Ma neanche la Regione, che vede indagato il neo direttore generale dellʼIrfis Sicilia, Vincenzo Emanuele. Una nuova inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, guidata dal nuovo comandante provinciale Francesco Gazzani e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato infatti alla notifica di 28 avvisi di garanzia per reati connessi alla gestione finanziaria di Palazzo degli Elefanti nel periodo che va dal 2005 al 2008, in piena giunta Scapagnini. Un nuovo scandalo, che si aggiunge alla già nutrita lista di procedimenti giudiziari ed inchieste che hanno rappresentato una costante sia per l'amministrazione dell'ex Sindaco (ed ex Commissario Straordinario per l'emergenza traffico) che per l'intera città, sempre con maggiore frequenza travolta da scandali. Basti ricordare il primo procedimento per il “Buco di bilancio” della giunta Scapagnini, il processo per la costruzione dei parcheggi cittadini (attualmente in appello dopo l'assoluzione degli imputati in primo grado), lo scandalo servizi sociali e i diversi procedimenti per la progressione verticale dei dipendenti dell'ente, in cui è arrivata la recente archiviazione della posizione del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo. GLI INDAGATI. La nutrita lista è aperta proprio dall'ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini. Insieme a lui, l'ex responsabile del servizio di ragioneria Vincenzo Castorina e gli ex assessori Francesco Caruso, Giuseppe Maimone, Giuseppe Arena, Giovanni Vasta e Giuseppe Siciliano, tutti appartenenti alla prima giunta Scapagnini. Notifica di avviso di TEMPI ANDATI. Silvio Berlusconi omaggiato da Umberto Scapagnini garanzia anche per i componenti della seconda giunta, quella che guidò Catania fino al 2008, quando poi Scapagnini rassegnò le sue dimissioni e venne eletto deputato nelle liste del Popolo delle Libertà. Fanno parte di questo gruppo Stefania Gulino, Salvatore Santamaria, Filippo Drago, Mario De Felice, Domenico Rotella (attualmente assessore alla Provincia di Catania) e Giuseppe Zappalà. Nella lunga lista figura anche il nome di Vincenzo Emanuele, guida di transizione tra l'ultima giunta Scapagnini e la prima, attualmente in carica, guidata del Sindaco Raffaele Stancanelli. Emanuele, ex Ragioniere generale della Regione Siciliana è stato infatti anche ex Commissario L’EX COMMISSARIO. Enzo Emanuele straordinario di Palazzo degli elefanti proprio dopo le dimissioni di Scapagnini. GLI ALTRI NOMI. A completare la lista, quelli di Mario DʼAntoni, Placido Castorina, Santo Cimellaro, Francesco Bruno, Gaetano Tafuri, Luigi Asero, Carmelo Pricoco, Mario Brancato, Orazio DʼAntoni, Fabio Fatuzzo, Silvana Grasso, Vincenzo Oliva e Carmela Schillaci. I REATI CONTESTATI. A vario titolo, secondo il pubblico ministero Alessandra Chiavegatti, esperta per i reati nella pubblica amministrazione, i 28 indagati avrebbero contribuito alla falsificazione dei bilanci comunali, inducendo i consiglieri comunali all'approvazione di atti falsificati. Sotto l'occhio della magistratura sono finite anche la gestione finanziaria delle cosiddette municipalizzate come l'Amt, l'Azienda Municipale Trasporti, e la Sidra che si occupa della gestione dell'acquedotto etneo. LE PRECEDENTI INCHIESTE. Le vicende giudiziarie legate al buco di bilancio del Comune di Catania avevano già nel recente passato trovato un punto di approdo in primo grado di giudizio. Nell'ottobre 2011 erano stati infatti emessi i primi verdetti per il reato di falso ideologico. L'accusa, sostenuta dai Pubblici Ministeri Giuseppe Gennaro e Andrea Ursino, convinse il giudice monocratico Alfredo Cavallaro della colpevolezza a vario titolo sia di Scapagnini (2 anni e 9 mesi) che di numerosi assessori della sua giunta condannati con pene fino a 2 anni e 3 mesi, secondo i magistrati, la giunta Scapagnini nel formulare il bilancio del 2004 avrebbe previsto una copertura del disavanzo di 40 milioni di euro, indicando vendite di immobili che non potevano avvenire. Stesso discorso e stesso disavanzo per il rendiconto 2005. Nellʼinchiesta entrò anche “Catania Risorse“, società creata dal comune per vendere immobili e fare cassa. Beni risultati però inalienabili. Secondo, lʼaccusa, dunque, i bilanci erano stati truccati ad arte. Nell'attesa quindi di ulteriori risvolti in merito alla nuova vicenda giudiziaria,le uniche dichiarazioni sono state quelle dell'ex assessore Vasta affidate ad una piccola nota comparsa sul quotidiano on-line Live Sicilia « Ci sono ventotto nuovi indagati per reati anche gravi come associazione a delinquere, peculato e falso e abuso d'ufficio, se ho capito bene, ho visto l'atto soltanto per pochi minuti». LA DIFESA Guido Ziccone minimizza Per l’avvocato, tutto “era conforme alle leggi” Guido Ziccone con un collaboratore CATANIA. Lo studio dell'avvocato Guido Ziccone difensore dell'ex Sindaco di Catania Umberto Scapagnini (ma anche del presidente della Regione, Raffaele Lombardo) ha diffuso nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia relativa all'apertura di un nuovo procedimento giudiziario una nota, cercando di chiarire la posizione del suo assistito. Ecco quanto ha scritto il legale dellʼex primo cittadino etneo: “Lʼavviso di Conclusione delle Indagini Preliminari, attualmente in corso di notifica per lʼex Sindaco di Catania Umberto Scapagnini e altri 26 indagati – tra ex assessori e funzionari responsabili dei servizi dei vari rami dellʼamministrazione – rappresenta il secondo atto (ovviamente, strettamente connesso al primo) del cosiddetto processo per il "Buco di Bilancio". Comʼè pagina 11 noto questʼultimo è già stato oggetto del giudizio di primo grado (sentenza emanata dal Giudice del Tribunale di Catania, Cavallaro) e avverso la sentenza è stato presentato appello dagli imputati. Lʼaccusa è per tutti di falso in atto pubblico (articolo 479 del Codice Penale) ed i fatti si riferiscono ai Bilanci Preventivi del Comune, e agli atti connessi, e sono compresi in un periodo che va dal 2005 al 2008. La responsabilità dei falsi non viene addebitata ai componenti il Consiglio Comunale di quegli anni, giacché viene contestato lʼarticolo 48 del Codice Penale, secondo il quale i consiglieri sarebbero stati indotti in errore dai componenti della Giunta e dai Funzionari. Già nel primo processo il sindaco Scapagnini aveva dichiarato che il suo comportamento - come pure quello della Giunta e dei Funzionari - era perfettamente conforme alle leggi contabili ed ispirato allʼinteresse della Città come, per altro, dimostrato dallʼadesione del Consiglio Comunale dopo ampio ed approfondito dibattito». D.D.L. Politica 25 MAGGIO 2012 centonove RITARDI FATALI. Servirebbero due milioni e mezzo al mese, ne arrivano 1,8. Mai puntuali Messinambiente a rate Dilazioni non pagate con Inps ed Agenzia delle entrate generano quattro milioni di multe ed interessi. RItirato il Durc, il liquidatore Di Maria pronto a lasciare. Ecco perchè DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La buona notizia, per Messinambiente, è che lʼAto3 ha rinunciato a mettere a gara i servizi di raccolta e spazzamento che attualmente la partecipata di via Dogali svolge per conto del comune di Messina, il che significa proroga “sine die” dei lavori, senza il fiato sul collo di un bando che, con lʼaffidamento del servizio ad un privato terzo, rappresenterebbe la fine di Messinambiente. La cattiva notizia è che nonostante lo stop al bando, i giorni per la partecipata sembrano lo stesso contati. GIORNI CONTATI. Lʼultima di una nutrita serie di tegole sulla testa di Messinambiente è arrivata alla fine di marzo, quando lʼInps ha comunicato la revoca del Durc, il documento di regolarità contributiva che lʼazienda aveva faticosamente ottenuto dopo una sanguinosissima rateizzazione dellʼimmenso debito accumulato nei confronti dellʼistituto di previdenza. Rateizzazione che non è stata rispettata, al pari di quella concessa dallʼAgenzia delle entrate per debiti fiscali derivanti da tasse non pagate durante il decennio precedente: sedici milioni di euro che la guardia di Finanza ha scovato dopo unʼispezione di otto mesi, che hanno partorito una mega cartella esattoriale, anchʼessa rateizzata e anchʼessa pagata fino a che in cassa cʼera liquidità sufficiente per far fronte a tutte le spese. Una situazione che si trascina da qualche anno. Da un documento di fine 2010, allʼinterno del quale lʼallora amministratore della società Nino Dalmazio, nel passare le consegne al successore Armando Di Maria (che oggi di Messinambiente è il liquidatore), lanciava un suggerimento: paga le tasse ed i contributi. Di Maria si passa una mano sul cuore, e invece di mettere a posto la parte contributiva e fiscale, sceglie di pagare gli stipendi ai lavoratori. Ne otterrà un processo per Armando Di Maria IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI. Dipendenti di Messinambiente evasione contributiva (reato penale se non si versano contributi per più di cinquantamila euro) e nemmeno un grazie. Eʼ lʼinizio della fine. RATEIZZO MA NON POSSO PAGARE. Ci aveva provato, Di Maria, a far risalire la china a Messinambiente. E ha preso il classico “muro di faccia”. Perchè la matematica non è unʼopinione, nemmeno per le finanze creative del comune di Messina. Alla partecipata di via Dogali, ogni mese, lʼAto3 trasferisce, quando se lo ricorda, un milione e 800mila euro, più o meno. Esattamente quanto spende Messinambiente mensilmente per il pagamento degli stipendi. E basta. Quindi ammortamenti, rateizzazioni e forniture restano fuori. “Servirebbero due milioni e mezzo più iva”, ha spiegato per mesi Di Maria, che limando qua e là (“il 6% in tutti i settori”, spiega) è arrivato a fari bastare, teoricamente, due milioni e qualcosa al mese. Che non sono mai arrivati. Il risultato? “Quattro milioni di multe e interessi sulle rate non pagate”, sospira il liquidatore. Che ha preso una decisione alla “muoia Sansone con tutti i filistei. LE DECISIONI IRREVOCABILI. Dieci giorni di tempo. Eʼ la “deadline” che Di Maria si è imposto dieci giorni di tempo per imprimere una svolta alla situazione. In dieci giorni, ci saranno incontri con il sindaco Buzzanca, in rappresentanza del socio di maggioranza (99 e qualcosa percento) di Messinambiente per avere rassicurazioni sul futuro, sul mantenimento dei servizi, e sui due milioni e rotti che servono a Messinambiente per andare avanti. In mancanza di notizie sono pronte le dimissioni, sue e dei tre membri del collegio dei sindaci Carmelo Brigandì, Agata Rinciari e Gaetana De Luca. Questo, e la consegna dei libri contabili in tribunale. ZOOM La partecipata in agonia “Omissione o tardivo pagamento dei tributi hanno inficiato i risultati economici”. La spiegazione nella relazione Antonio Ruggeri MESSINA. Messinambiente? Deve morire. Lo ha deciso lʼamministrazione guidata da Giuseppe Buzzanca. E non per la decisione di mettere il liquidazione la partecipata, atto dovuto per legge dopo tre bilanci consecutivi in rosso, e un intaccamento del capitale sociale tale da non poter più garantire i creditori. La morte di Messinambiente è stata decisa non mettendo la partecipata in condizione di onorare i debiti. Lo spiega molto chiaramente la relazione al bilancio 2010 firmata da Di Maria che, allʼepoca, ne era ancora amministratore. “La grave inadempienza relativa al mancato pagamento dei servizi resi ha causato lʼomissione o il tardivo versamento dei tributi, e conseguentemente ha determinato onerosi stanzia- pagina 12 menti di sanzioni e interessi, che hanno inficiato i risultati economici dei bilanci dei relativi esercizi per un totale di 7 milioni e 952mila euro”. Come si è arrivati alla spaventosa cifra? Sommando multe e sanzioni che risalgono al 2007, anno in cui Inps ed Agenzia delle entrate hanno iniziato a presentarsi agli uffici di via Salandra con le calcolatrici alla mano: 676mila euro nel 2007, 734mila nel 2008, due milioni tondi tondi nel 2009 e 4 milioni e 687mila euro nel 2010. Quanto basta per decimare le “velleità” di sopravvivenza di Messinambiente. Poi ci sono i cugini dellʼAto3, la società ancʼessa il liquidazione e amministrata da Antonio Ruggeri che riceve dal comune di Messina le somme destinate allʼigiene pubblica e le gira a Messinambiente. Tra le due partecipate cʼè in bilico un contenzioso da oltre 24 milioni di euro, che Messinambiente reclama per servizi che invece lʼAto3 non riconosce. E poi cʼè lʼindotto. Sono una ventina le aziende che forniscono Messinambiente, e che subiscono i disagi patiti dalla partecipata a causa dei ritardi. Ritardi che significano, per chi vanta crediti nei confronti della partecipata, stipendi arretrati, tasse non pagate, cartelle esattoriali, sanzioni. (A.C.) centonove Politica 25 MAGGIO 2012 Palazzo Zanca, sede del comune di Messina. MESSINA. Arrivano i trasferimenti di Stato e Regione. Inferiori a quanto ci si attendeva Caro Monti ti scrivo... Il sindaco Giuseppe Buzzanca chiede cinquanta milioni al presidente del Consiglio, a palazzo Zanca ne accreditano 33. E la Cgil lancia l’allarme: “Come si fa a farseli bastare fino ad ottobre?” MESSINA. La richiesta era di cinquanta milioni di euro, il ministero dellʼEconomia di milioni di euro ne ha accreditati 33 e 769mila. Un bel problema, per il comune di Messina, da qualche settimana in netta sofferenza finanziaria. Una sofferenza della quale il sindaco Giuseppe Buzzanca aveva messo al corrente il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti. Che però non sʼè intenerito. “CARO MARIO MONTI...”. “Questo Comune - scriveva Buzzanca a Monti allʼinizio di maggio - si trova in una particolare situazione di carenza di liquidità di cassa, e rischia di non poter garantire neanche i servizi essenziali, tra i quali lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il trasporto pubblico e lʼerogazione dei servizi sociali, nonchè il pagamento delle retribuzioni agli oltre millesettecento dipendenti comunali, con gravi ripercussioni sullʼordine pubblico e riflessi sulla salute e sicurezza della cittadinanza. Si sollecitano pertanto conclude la lettera firmata anche dal ragioniere generale Nando Coglitore - a voler disporre lʼaccreditamento delle somme relative ai trasferimenti assegnati e di seguito indicati”. Prima dei saluti, Buzzanca e Coglitore si dichiarano “ certi di un cortese riscontro nellʼinteresse supremo della comunità amministrata”. LE RICHIESTE... Cosa hanno chiesto sindaco e ragioniere generale al Governo? Un milione e 684 euro di saldo per il contributo ordinario 2011, nove milioni e 267mila euro di saldo per il primo acconto del 2012, e poi la “botta”, trenta milioni e 890mila euro per il secondo acconto dei trasferimenti statali del 2012. Poi ci sono le richieste alla regione, inviate, con la stessa lettera, allʼassessore alle Finanze Gaetano Armao: le due tranche delle trimestralità 2012, ciascuna da tre milioni e mezzo. In tutto fanno quasi quarantadue milioni da Roma, e sette da Palermo. Quasi cinquanta milioni in totale. ...E I PAGAMENTI. Quanti ne sono stati ottenuti? Molti meno. Mercoledi 23 maggio, alla tesoreria di palazzo Zanca vengono accreditate tre tranches di pagamenti. La prima, da diciotto milioni e 263mila euro, viene imputata al capitolo “contributi perequazione squilibri fiscalità locale”. Una seconda, da qualche spicciolo in meno di sette milioni, va sotto la voce “contributi consolidati” e lʼultima, da otto milioni e duecentomila euro, è etichettata “contributi ordinari”. In tutto fanno poco più di trentatre milioni e 500mila euro. Che fanno il paio con i 309mila euro accreditati cinque giorni prima, il 18 maggio, come “contributo per lo sviluppo degli investimenti. Una notizia che ha gettato nel panico i sindacati. CGIL ALLʼATTACCO. Il primo a muoversi è stato la Cgil. In un comunicato il segretario generale Clara Crocè ha messo in fila i pagamenti ai quali si dovrebbe far fronte: nove milioni di euro di stipendi ed oneri riflessi a vario titolo dovuti ad Ato e Messinambiente per i mesi di marzo, aprile e maggio, sei milioni di euro dovuti ai dipendenti comunali per lo stipendio di maggio, un milione e mezzo di stipendi e servizi delle coop e um milione allʼAtm per gli stipendi di maggio. “Tutto questo mette a rischio il proseguire delle normali attività di gestione - sottolinea Clara Crocè - anche perchè occorre aggiungere i pagamenti delle spese correnti per la gestione dellʼEnte che presumibilmente si aggirano intorno ai sedici milioni di euro. Queste somme non sono sufficienti ad onorare gli impegni assunti e le spettanze dovute, e tirare fino alle prossime erogazioni di trasferimenti nazionali e regionali, ad ottobre, sarà unʼimpresa. Bisogna fare una priorità dei pagamenti - conclude la sindacalista - e in testa vanno le spettanze dei lavoratori”. (A.C.) I NOSTRI ERRORI Nello scorso numero di Centonove, allʼinterno della rubrica “chi scende”, a Carmelo Conti è stata erroneamente attribuita la carica di titolare della cooperativa Futura. In realtà Conti non è più presidente della coop da tempo, e ne è stato dipendente fino alla fine del 2011, per poi transitare alla cooperativa Cas a febbraio del 2012. Ci scusiamo dellʼerrore con lʼinteressato e con i lettori. TRIBUNALE Tutta colpa del patronato Il Gup MariaTeresa Arena deciderà sul rinvio a giudizio per Benito e Carmelo Santalco. Le motivazioni Benito e Carmelo Santalco MESSINA. Lʼappuntamento è davanti al giudice per le udienze preliminari Maria Teresa Arena, il 29 maggio. Benito e Carmelo Santalco, padre e figlio, compariranno davanti al giudice che deciderà sul rinvio a giudizio per le accuse, rispettivamente, di concussione e peculato. Secondo lʼaccusa, Benito Santalco avrebbe costretto un dipendente del patronato Easa, del quale era presidente, a versare 258 euro mensili ad un terzo, pensionato e dipendente senza contratto per lo stesso patronato, dal 2001 al 2006. A Carmelo Santalco, invece, il pubblico ministero Stefano Ammendola contesta lʼappropriazione di fondi del patronato (insieme al padre) e 461 euro di telefonate pagina 13 non istituzionali compiute dal suo ufficio al comune di Messina durante il periodo in cui è stato assessore allʼE-government, prima delle dimissioni rassegnate in seguito allʼinchiesta. A cosa servivano i fondi sottratti al sindacato Sadacasartigiani? Al pagamento della bolletta Amam della casa con piscina di benito Santalco a Rometta, spiega il Pm nelle richieste di rinvio a giudizio, o al pagamento della luce votiva al cimitero per i familiari defunti. Tra i pagamenti, il Pm ha rintracciato anche quelli della Tarsu, la tassa sui rifiuti, per appartamenti a Taverna in provincia di Catanzaro, a Rometta ed a Messina, in viale san Martino, e per contravvenzioni al codice della strada elevate in Sardegna, a Roma ed a Messina. Il Pm contesta a Benito Santalco anche la sottrazione di fondi per il pagamento della quota annuale di iscrizione allʼalbo dei giornalisti. Senonchè Benito Santalco non risulta iscritto allʼalbo dei giornalisti. Anni fa, però, il Sadacasa aveva partorito un giornale per gli iscritti, e in qualità di editore, pagava chi sul giornale ci scriveva. Quindi anche Benito Santalco. (A.C.) Politica 8 AGOSTO 2008 S. TERESA DI RIVA. Il sindaco disegna le prime mosse dell’amministrazione. A partire dal bilancio centonove SAN PIER NICETO I tagli di De Luca Ruggeri e Pitrone rinunciano all’aula Il capo dell’esecutivo, che anticipa la scalata alla Presidenza della Regione, limiterà gli affitti passivi e ridurrà il numero dei dipartimenti. Cicala, Frulli e Casablanca conquistano uno scranno I due componenti dell’esecutivo sostituiti da Nastasi e Mollura DI MASSIMO FERRARO SANTA TERESA DI RIVA. Un continuo bagno di folla accompagna le prime uscite ufficiali dellʼamministrazione De Luca. In attesa di candidarsi alla Presidenza della Regione (questa la sua ultima uscita mediatica) ha partecipato alla prima seduta di consiglio nella quale si è registrata una presenza in massa di cittadini come non si era mai vista nel centro della riviera jonica messinese. Per consentire a tutti di seguire i lavori inaugurali è stato necessario installare uno schermo gigante in Piazza Municipio. Dopo il giuramento dei consiglieri e le conseguenti dimissioni degli assessori eletti nella lista Sicilia Vera si è proceduto allo “scivolamento” che ha consentito lʼingresso in aula anche a Sandro Casablanca, Simona Frulli e Massimo Cicala. Si è continuato con lʼelezione del presidente del consiglio (dieci voti a favore e cinque bianche ) nel nome di Danilo Lo Giudice che ha detto di “essere a disposizione di tutte le componenti rappresentate e di voler aprire una nuova pagina nella storia politica cittadina allʼinsegna del confronto e del dialogo”. Il gruppo di minoranza ha accettato il segnale di apertura lanciato dal neosindaco e incassato lʼelezione del vicepresidente del consiglio indicando Santino Veri (Pdl, area Buzzanca ) che appena eletto ha sottolineato di “essere stato chiamato dai cittadini a curare gli interessi collettivi, quindi non ha senso fare opposizione pregiudizievole”, esternando al tempo stesso “la fermezza nel mantenere la posizione politica di minoranza senza salti di staccionata che non ho mai condiviso”. Successivamente i nuclei consiliari hanno nominato i rispettivi capo-gruppo. Per la maggioranza Salvatore Triolo con Massimo Cicala vice; per la minoranza David Trimarchi con Franco Brancato pronto a sostituirlo. Un clima distensivo Cateno De Luca e Danilo Lo Giudice del tutto nuovo quello che si è respirato nella seduta di apertura di questa legislatura che sembra aver sepolto, stando alle prime avvisaglie, anni di lotte e scontri pesantissimi che hanno interessato in passato anche le aule dei tribunali. A conferma di questa nuova aria che tira al momento nella casa municipale il discorso conclusivo del neo sindaco, molto pacato ed istituzionale. Dopo aver ricordato la morte del giudice Falcone, Cateno De Luca ha omaggiato tutti i consiglieri di un libro di Voltaire e rivolgendosi agli esponenti eletti in Città Libera ha detto: «da parte mia non vedrete mai la corsa ad acquisire meriti in via esclusiva, avrete tutta la mia disponibilità nel recepire le vostre proposte ed il vostro contributo in quanto la mia stanza in municipio è aperta a tutti voi indistintamente se avete o meno sostenuto la mia candidatura». «Il mio desiderio - ha continuato il primo cittadino - è quello di creare una grande squadra coesa, anche se con le giuste differenziazioni, con un dialogo ed un confronto continuo tra le forse politiche presenti che insieme agli impiegati mettano i cittadini nelle migliori condizioni nellʼutilizzo dei servizi comunali». Lʼesecutivo municipale, intanto comincia, a dettare le proprie linee e procede in quella che è una linea austerity nel tentativi di approvare un bilancio che è rimasto nel cassetto. Per raggiungere lʼobiettivo del pareggio dei conti è necessario operare una serie di tagli, in questo senso nelle intenzioni del deputato regionale è prioritaria la riduzione delle aree di direzione amministrativa dalle otto attuali a tre. A seguire saranno rescissi contratti di locazione per fitti passivi che appesantiscono al situazione debitoria. In attesa che il bilancio venga approvato è stato istituito un albo di ditte e cittadini che volontariamente possono dare il proprio contributo alla cosa pubblica. Lʼesperimento ha avuto un notevole successo e parecchie piazze sono già state ripuliti. Sul piano politico la campagna elettorale comincia a produrre i primi effetti ed in tal senso si registra il distacco dellʼex consigliere Vittorio Chillemi dal gruppo Pdl area Formica insieme al suo gruppo comprensoriale “jonica in movimento “. Al momento lʼesponente della frazione Misserio non ha preso nessuna decisione ma potrebbe finire nelle braccia di Cateno De Luca e ritornare da dove era partito nel 2007, Sicilia Vera. NOVARA DI SICILIA Bertolami svela gli incarichi Assegnate le deleghe. Imbesi confermato presidente NOVARA DI SICILIA. Eʼ previsto per oggi venerdì 25 maggio lʼinsediamento del rinnovato consiglio comunale di Novara di Sicilia. Il sindaco Gino Bertolami conferma che non vi saranno sorprese dellʼultima ora. «Come da accordi pre-elettorali indipendentemente dal numero di voti raggiunto - puntualizza - i consiglieri Aldo Imbesi e Loredana Orlando, ricopriranno le cariche rispettivamente di presidente e di vice-presidente del consiglio. In questi giorni prosegue il professore - ho già assegnato le deleghe ai quattro assessori indicati, quando ho presentato la mia candidatura». Salvatore Bartolotta, oltre a ricoprire la carica di vice-sindaco ,sarà lʼassessore al Turismo. Per lui si tratta di una riconferma poiché nella passata legislatura con il sindaco Michele Truscello aveva le identiche deleghe. A Gino Sofia è andata la delega ai Lavori Pubblici e beni architettonici. «Si tratta di persona molto competente nel settore poiché è un archeologo ed attualmente dirige il museo di Tripi» sottolinea il primo cittadino. Alla commercialista Giuseppina Carrozzo è toccato il settore economico, mentre allʼinfermiere professionale, Renato Buemi, lʼunico degli assessori non scelto tra i consiglieri eletti, è toccata la Sanità. «Io mi occuperò anche di agricoltura e personale vera e propria “ patata bollente ”, di tante amministrazioni comunali - continua - abbiamo cercato di allestire una squadra di persone competenti nei loro settori e soprattutto che assicurano una presenza quotidiana nel paese». Il meccanismo della surroga permetterà al giovanissimo Sofia Alessandro, uno studente liceale, assieme a Giuseppe Calderone e Andrea Catalfamo di sedere tra gli otto consiglieri di maggioranza. Per la minoranza, se non ci saranno novità dellʼultimo minuto, Daniele Raccuia sarà il capogruppo della lista “Fare per Crescere” che appoggiava Luigi Munafò il candidato sindaco sconfitto. Enzo Baglione pagina 14 SAN PIER NICETO. A lasciare il doppio incarico di consigliere-assessore saranno gli assessori Francesca Pitrone e Francesco Ruggeri. Ancora non è ufficiale ma la decisione è stata già presa. Anche se la nuova legge elettorale consente di mantenere il doppio ruolo, i due componenti della giunta hanno deciso di cedere le poltrone del consiglio ai primi dei non eletti, Rosaria Nastasi e Rosa Mollura. La scelta era necessaria visto che i quattro esponenti dellʼesecutivo Calderone erano stati eletti in aula e solo due potevano mantenere il doppio ruolo. Ma non si conoscevano i nomi. Il criterio scelto dalla coalizione prevede che chi rimane in consiglio farà lʼassessore per metà legislatura, agevolando un turn over. Nella prima seduta di consiglio comunale è stato eletto presidente Domeni- La nuova giunta co Nastasi, il più votato dagli elettori con 155 preferenze, al quarto mandato da consigliere. Vice presidente è risultato eletto con 10 voti Domenico Puliafito. I componenti di maggioranza (San Pier Niceto nel cuore) oltre a Nastasi, sono Francesco Ruggeri, Giuseppe Rosario Calogero, Francesco Previte, Domenico Puliafito, Francesca Pitrone, Santi Battaglia, Rocco Maimone, Michele Micale e Francesco Gitto. Ad occupare gli scranni della minoranza, Valentina Formica, Valentina Gangemi, Nunziato Di Giovanni, Francesco Amato e Giambattista Certo. A seguire il giuramento del neo sindaco Luigi Calderone che ha voluto ricordare il progetto di rinnovamento e di crescita. A frenare gli entusiasmi, però è stato il consigliere di minoranza Francesco Amato, il quale ha sottolineato che il suo gruppo difficilmente appoggerà le proposte della maggioranza. Calderone ha poi proceduto alla nomina dei quattro assessori: per la quota rosa Francesca Pitrone con delega a pari opportunità, pubblica istruzione, beni culturali; Francesco Ruggeri vice sindaco con delega ad Urbanistica, contenzioso, sviluppo ecologico, commercio, servizi sociali bilancio; Francesco Previte con delega a patrimonio, lavori pubblici, territorio e viabilità; Rocco Maimone con delega a sport, Turismo, servizi cimiteriali e ambiente. centonove Politica 25 MAGGIO 2012 PATTI. I consiglieri contestano il cambio di destinazione d’uso di Palazzo Calvagno PIRAINO E io mi affitto l’auditorium Se l’assessore non è...Amato In una interrogazione chiedono se l’immobile restaurato con oltre un milione e mezzo di euro per ospitare un museo musicale sarà “ceduto” ad una scuola privata. Al comune bocche cucite Il medico rompe con il sindaco Maniaci. Al suo posto entra Natoli DI PAMELA ARENA PATTI. Era stato restaurato per ospitare lʼauditorium del comune, ma rischia di essere gestito da un associazione in forma privata. Questa è la fine che potrebbe fare Palazzo Calvagno. I consiglieri di opposizione non ci stanno alla modifica della destinazione dʼuso del fabbricato di Piazza Cavour, da tutti conosciuto come Palazzo Calvagno, che con la prima delibera di giunta 2007 era stato destinatario di un “progetto per la sistemazione ad Auditorium con annessi sala convegno - emeroteca museo musicale” il cui costo complessivo ammontava a 1.675,622 euro, gran parte dei quali (quasi un milione e mezzo) finanziati dallʼAssessorato dei Lavori Pubblici. Pare, infatti, che lo scorso mese di aprile, lʼamministrazione comunale abbia approvato lo schema di contratto di concessione in comodato dʼuso gratuito di una parte dei locali del palazzo allʼIsia (Istituto Superiore di Industrie Artistiche Filippo Juvara) per la realizzazione di un museo didattico di arte contemporanea i cui corsi sono a titolo oneroso. Oltretutto lo stesso comune di Patti si prende anche lʼimpegno di fornire il servizio di vigilanza. A tal proposito i consiglieri Michele Mastronardi, Cettina Ravidà, Giorgio De Luca Il sindaco Mauro Aquino Nino Gigante, Domenico Pontillo, Felice Impalà, Filippo Tripoli, Pasqualino La Macchia, Rosolino Sidoti, Giacomo Prinzi, Giuseppe Bisagni, Giorgio De Luca, Giorgio Cangemi, Giovanni Di Santo e Giovanni Franchina, giorni fa hanno presentato al sindaco Mauro Aquino e al segretario generale Fabio Battista, unʼinterrogazione relativa alla destinazione. Secondo i consiglieri firmatari dellʼinterrogazione “una simile concessione dellʼimmobile, oltre allʼ ulteriore onere a carico del comune, potrebbe prefigurare gli estremi di danno erariale e comunque la non opportunità di sottrarre lʼimmobile di che trattasi ad una completa fruizione pubblica a vantaggio di evidenti interessi privati. In assenza di uno specifico regolamento per la concessione in uso di beni dellʼEnte o nella gestione dello stesso – si legge ancora nellʼinterrogazione - è opportuno soprassedere alla concessione di beni comunali, sino a che il Comune non si doti di tale strumento». Sulla stessa linea anche il consigliere provinciale del Pd, Luigi Gullo. “Com'era stato annunciato anche in campagna elettorale – sostiene Gullo- sarebbe stato più utile e in linea con la destinazione dello storico immobile, individuare alcuni locali per la banda musicale, istituendo, poi, qui una sezione distaccata del conservatorio “Corelli” di Messina per gli strumenti a fiato. Questa sarebbe stata tra le destinazioni più logiche e sempre di carattere esclusivamente pubblico». Dal comune risponde il segretario generale, Fabio Battista: «Si tratta di un argomento di grande importanza di cui, però, dobbiamo ancora discutere con il sindaco». PIRAINO. Baruffe politiche per la nomina della giunta municipale. Ciò nonostante i buoni auspici di “unʼAlba Nuova per Piraino”, slogan della dottoressa e neo sindaco Gina Maniaci. Il medico Carlo Amato, sostenitore esterno della lista di Maniaci, intervenuto anche in comizi nella recente competizione elettorale, ha rinunciato allʼincarico di assessore ancor prima di essere nominato ufficialmente. Tutti in paese sapevano che Amato e Ciccio Anastasi, sarebbero andati a sedere nella giunta Maniaci, assieme a Nino Dovico Lupo e Pippo Miragliotta, i due assessori designati prima delle elezioni. Ma la “frattura” pare insanabile. Maniaci, intanto, non è stata con le mani in mano elʼha sostituito con Ignazio Natoli (consigliere eletto). Sono ancora misteriosi i motivi della “querelle” anche se ovviamente di natura politica. Il sindaco Maniaci preferisce sorvolare rispetto ad una vicenda che “ritiene chiusa”. «Preferisco prendermi ancora qualche giorno di riflessione – ha dichiarato il dottore Carlo Amatoperché è una vicenda che mi ha molto amareggiato. A breve renderò noti i motivi». Intanto sui blog e su facebook, il “sindaco sconfitto”, lʼavvocato Giuseppe Condipodero furoreggia con i suoi post: «Solo gli stupidi si abbattono quando perdono. Gli uomini forti e coraggiosi non si fermano di fronte a nulla e continuano imperterriti le battaglie» ha scritto - Auguri alla nuova squadra che guideraʼ il paese di Piraino. Ora eʼ veramente finito il tempo delle chiacchiere. Eʼ giunta lʼora che si inizi a lavorare sul serio. A noi non interessano le vostre “beghe” interne e personali. A noi interessa che cominciate ad occuparvI seriamente dei problemi del Comune di Piraino». Giuseppina Laguidara VILLAFRANCA In consiglio comunale fa tutto l’Udc Il partito siede in maggioranza e opposizione: I capigruppi hanno pure lo stesso nome VILLAFRANCA. Si è insediato domenica scorsa il nuovo consiglio comunale villafranchese guidato dal sindaco Matteo De Marco. Unʼaula a forte connotazione Udc: nella maggioranza trovano spazio gli esponenti della corrente Naro, nell'opposizione quelli della corrente D'Alia. Centristi sono ad esempio i due Lamberto: Gaetano nel gruppo del primo cittadino e Antonino all'opposizione. Accomunati non solo dal cognome ma anche dal ruolo di capogruppo che ricopriranno per i rispettivi schieramenti. Ad insediare il Consiglio è stato Giuseppe Cavallaro, il più eletti, la quale a sua volta rinuncerà al posto in consiglio votato con 334 preferenze, per poi procedere alla nomina per lasciare spazio a Daniela Zirilli. La squadra si completa del nuovo presidente, il medico Alberto D'Angelo. Non con i due assessori già designati Gianfranco Ammendolia sono mancate durante la seduta le prime scaramucce: e Tito Costa, tuttavia resta ancora da sciogliere il nodo qualche polemica si è registrata, infatti, al momento delle deleghe. Mentre proprio nei giorni scorsi è arrivata dell'elezione del vicepresidente. La nomina, infatti, è stata l'ufficialità della nomina dellʼex sindaco Piero La Tona a rinviata, nonostante il voto contrario della minoranza, vista vice segretario provinciale dell'Udc messinese. Il neo l'assenza per motivi personali di Antonino sindaco De Marco ha avuto il suo bel da fare Crisafi, uno dei papabili a ricoprire l'unica nel fronteggiare, appena insediatosi, la carica rimasta vacante. Oltre a Cavallaro, delicata vertenza Telcom. Solo ad inizio D'Angelo, Lamberto e Crisafi, della settimana è stata raggiunta l'intesa con maggioranza fanno parte Nino Costa, l'azienda che operava all'interno dell'area Giacomo Villari, Mario Russo, Giovanni ex Pirelli impegnatasi a privilegiare le Cucinotta, Riccardo Ramuglia e Antonino eventuali proposte di acquisto del Giacobbe. Cavallaro è pronto però a lasciare capannone e nel riconoscere agli ex 18 il ruolo di consigliere per ricoprire quello di dipendenti l'indennizzo di 3.600 euro ad assessore e vicesindaco. Pronta la nomina di integrazione del regime di mobilità. assessore anche Debora Celi, prima dei non Debora Celi Antonio Bonaccorso pagina 15 Politica 25 MAGGIO 2012 ROCCALUMERA. Il sindaco perde l’appoggio anche del presidente del consiglio Antonio Garufi Miasi, odore di sfiducia Si fanno sempre più insistenti le voci di una mozione. A rompere gli equilibri, già precari, la variante urbanistica ad una struttura alberghiera. Così le strategie dei gruppi DI GIUSEPPE PISTONE ROCCALUMERA. Miasi perde la maggioranza in consiglio e rischia di essere sfiduciato. Cʼè chi sarebbe pronto a firmare la mozione come il presidente del consiglio Antonio Garufi, ai ferri corti col primo cittadino per contendersi la leadership. Ma il professionista smentisce. «Miasi resterà sindaco sino allʼultimo giorno del suo mandato, senza alcuna interruzione - garantisce». Ma sulla questione non si sbilancia poi così tanto. I due si guardano in cagnesco. Si parlano appena. Insomma, tra giunta e consiglio è scoppiato ormai un vero e proprio putiferio che si ripercuote sulla vita amministrativa del paese. Immobilizzata da oltre un anno. A finire al centro della bufera una variante urbanistica al piano scantinato adibito a centro benessere di un albergo, che il consiglio ha stralciato in toto a pochi giorni dellʼinaugurazione. «Prendo atto delle distanze della mia maggioranza - dice con voce dimessa Miasi - ognuno è responsabile delle proprie azioni. Di certo non mi inchinerò di fronte alle decisioni di Gianni Miasi nessuno fino a quando sarò sindaco. Sono sempre aperto al dialogo e non ad altro». A fare la parte dellʼuccello di malaugurio, tocca sempre allʼopposizione. Qualora ci fosse una maggioranza coesa. Non passa mese che allʼindirizzo della poltrona più ambita del palazzo municipale non arrivi un “cazziatone” firmato dal capogruppo di minoranza, Giuseppe Campagna. Lʼultimo L E G A L M E N T E in ordine di tempo, pochi giorni fa: “Roccalumera nel Cuore” dimezza il costo dei lotti dellʼarea artigianale, continua la debacle di Miasi: Bocciato pure sul bilancio”. Una cosa è certa, a determinare la defaillance dello strumento finanziario è stata proprio la stessa maggioranza, rappresentata in aula, per lʼoccasione, dal presidente dellʼassemblea, Antonio Garufi centonove e appena 4 consiglieri di maggioranza: Rita Corrini, Antonella Todaro, Massimiliano Barbera e Santino Allegra. Una votazione conclusa con 4 voti favorevoli e 7 astenuti, tra cui presidente Garufi e il gruppo “Roccalumera nel Cuore”: Campagna, Vadalà, Cisca, Basile, Maccarrone e Fleres. Dunque bocciato il rendiconto dʼesercizio del 2011 nonostante i pareri favorevoli del responsabile degli uffici finanziari e del revisore dei conti, adesso si aspetta lʼarrivo del commissario straordinario, chiamato ad approvare lo strumento economico. «Il rendiconto – evidenzia Garufi – non rappresenta la fotografia reale degli obiettivi che ci eravamo prefissati, la verità è che si sono persi di vista gli obiettivi reali di cui i cittadini hanno bisogno e invece Miasi pensa solo alle cose futili del paese». «Siamo stati coerenti - spiega il capogruppo Giuseppe Campagna - Già lo scorso dicembre ci siamo astenuti in occasione dell'esame degli equilibri di Bilancio. Avevamo evidenziato che lo strumento finanziario presentava delle anomalie e, soprattutto, non erano stati inseriti i debiti fuori bilancio». Ma per il sindaco Miasi la questione è ben diversa. «Eʼ evidente che la minoranza tira allo sfascio e sicuramente non ha a cuore il bene del paese. Farebbero meglio ad essere più propositivi anziché pensare solo a distruggere. Ma poco mi interessa - esclama - sono arrivati altre 3 milioni di euro di finanziamenti destinati al depuratore, per realizzare lʼelisuperfice e altri per riqualificare il piccolo borgo di Allume e le altre contrade”. Ma a fare notizia è la questione relativa alla variante urbanistica del piano scantinato, del “Main Palace Hotel” trasformato in un lussuoso centro benessere. TORREGROTTA COMUNE DI FAVARA Si dà avviso che in data 05.03.2012 si è proceduto alla riapertura del verbale di gara per i lavori di “Ristrutturazione, restauro e recupero casa natale Gaspare Ambrosini – I° Stralcio”. Importo Euro 625.000,00 – Ditta aggiudicataria COSIAM srl, via Cicerone 104/B – 93012 Gela (CL). Il R.U.P. (Arch. Francesco Criscenzo) centonove Settimanale di Politica, Cultura, Economia PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI: 090.9430208 - 9430206 FAX 090.9430210 - 090.9430211 RICHIEDI I PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected] Grande Sud sbarca nell’area tirrenica TORREGROTTA. Con un incontro dibattito sui temi dominanti relativi allʼinnovazione dei mezzi di comunicazione si è di fatto presentato nellʼambito politico dellʼarea tirrenica messinese il direttivo provinciale di Grande Sud, alla presenza del deputato nazionale Francesco Stagno DʼAlcontres. Alla presenza del sindaco Nino Caselli e del presidente del consiglio Carmelo Giordano, il coordinatore locale Giuseppe Oliva ha condotto il dibattito sullʼetica nellʼinformazione giornalistica e su come poter migliorare il rapporto tra istituzioni e cittadini. Sono intervenuti lʼex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano (responsabile rapporti enti locali), Lorenzo Mondello (coordinatore provinciale Club Grande Sud), Maurizio Cotruzzolà (rappresentante gruppo giovani dellʼarea Villafranca-Barcellona) e Alessio Galati Rando (rapporti scuola formazione). Presente anche lʼassessore comunale di Messina Elvira Amata, che secondo rumors sempre più accreditati è tra i papabili ad una candidatura alle prossime regionali. Apprezzati anche gli interventi dei rappresentanti delle associazioni locali “Vivi Torregrotta”, Santino Archimede, e “Il Quadrivio” con Pasqualino Timpone. pagina 16 Sicilia centonove Giovanni Pizzo 25 MAGGIO 2012 La casa di cura Santa Rita Grazia Romano MESSINA. L’azienda sanitaria 5 sospende l’attività della casa di cura privata di Giovanni Pizzo e Grazia Romano Santa Rita sulla croce La chiusura della struttura segna il tracollo della gruppo che ha portato i libri in Tribunale e ha vari contenziosi. Pizzo: “L’asp 5 ci deve oltre 2 milioni”. Il manager Poli: “Falso”. Le anomalie della cessione di un credito virtuale DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. «Non abbiamo i soldi per comprare i farmaci necessari per curare i pazienti. Dimettiamo gli ultimi ricoverati ma chiediamo che rimanga aperta lʼattività ambulatoriale per gli esterni». La nota lʼhanno inviata lʼamministratore unico, Giovanni Pizzo, e il direttore sanitario Antonino Arcoraci, della casa di cura Santa Rita di Messina, ai vertici dellʼAzienda sanitaria provinciale di Messina. Francesco Poli, il commissario straordinario, quando lʼha letta ha strabuzzato gli occhi. In via Colapesce, al centro della città, dove è ubicata la clinica, ha subito inviato il direttore del Dipartimento di Spedalità privata, Giuliana Fazio. Dopo una breve unʼispezione la dirigente ha disposto la sospensione di tutta lʼattività sanitaria, anche di quella che i vertici della struttura avevano chiesto rimanesse aperta. I funzionari dellʼazienda sanitaria hanno vigilato sul trasferimento nelle altre casa di cura private di 9 degli ultimi pazienti trovati in corsia. La chiusura, di fatto, della casa di cura, che contava 64 dipendenti, è il segno più evidente di una crisi economica e finanziaria che ha investito il gruppo capeggiato da Giovanni Pizzo, palermitano trapiantato a Messina, e Grazia Romano. Da tempo i dipendenti e fornitori lamentavano ritardi nel pagamento degli stipendi di 7 o 8 mesi. Il tracollo del gruppo, che agli inizi del duemila contava cooperative che lavorano nel settore dei servizi sociali, della riabilitazione, e vari ambulatori privati, non si è fermata nonostante due anni fa, Romano e Pizzo abbiano venduto al gruppo Giomi, titolare a Messina dellʼIstituto Ortopedico Mediterraneo, il gioiello del gruppo: “Villa Cappellani”, casa di cura con 6 milioni di budget annui, lievitati sino a 8 milioni dalle prestazioni a centinaia di pazienti provenienti dalla vicina Calabria. LE DUE VERITAʼ. Giovanni Pizzo se la prende con lʼAzienda sanitaria 5: «Non solo ci devono un milione mila euro di arretrato per il 2012 ma ci hanno trattenuto ingiustamente somme di denaro quantificabili in un milione e mezzo di euro. In tutto fanno 2 milioni e mezzo, la cui mancanza ci ha messo i ginocchio». Il manager Francesco Poli, ribatte: «Non è assolutamente vero. I ritardi nei pagamenti sono quelli ordinari che riguardano tutti i fornitori. Quanto alle somme trattenute si tratta denaro che lʼAsp aveva pagato ad una società di factoring per un credito che poi si è rivelato inferiore a quello vantato dalla clinica. Il recupero era dovuto». IL PASTICCIO. Ma perchè lʼAsp 5 è stata costretta a chiedere indietro dei soldi alla Santa Rita? In sintesi, e fuori da tecnicismi, agli inizi del2008, quando a capo dellʼazienda 5 cʼera Salvatore Furnari (il direttore amministrativo era Francesco Colavita, e il capo del settore Economico Finanziario, Tiziana Ciuci), la casa di cura Santa Rita aveva ceduto il credito atteso (e quindi futuro) del 2008, quantificato in quasi 4 milioni di euro (ovvero il budget che la casa di cura aveva avuto lʼanno prima) a Ifitalia Spa. La società di Bnl aveva anticipato lʼintero importo del credito nelle casse dellʼazienda di Giovanni Pizzo ma a fine anno il budget della Santa Rita fu tagliato di un milione e mezzo di euro. Tuttavia lʼAsp 5, a sua volta volta, ha pagato lʼintero credito a Ifitalia. Successivamente ha iniziato a recuperare le somma pagata e non dovuta non a Ifitalia, ma trattenendo somme che doveva a pagare alla Santa Rita. Giovanni Pizzo afferma: «Ho ceduto il credito pro soluto. Il credito era stato certificato dai funzionari dellʼAsp 5. Ogni problema lo dovevano risolvere Asp e Ifitalia”. Ma si poteva asseverare un credito futuro, dichiarandolo certo nellʼentità? «Non so se è stato frutto di un errore o di altro. Nè voglio saperlo. Non posso inseguire e controllare ex post lʼoperato di precedenti manager», risponde Francesco Poli. CONTENZIOSI IN CORSO. Al di là dei rapporti controversi con lʼazienda sanitaria le difficoltà del gruppo sono state rese evidenti dalla decisione dei proprietari di presentare al Tribunale una proposta di concordato preventivo della holding. Sul valore dellʼazienda incombono vari contenziosi da milioni di euro. Il Gruppo Giomi della famiglia Miraglia che aveva acquistato la casa di Cura Cappellani per oltre 11 milioni di euro ha sospeso il pagamento di una tranche da 4 milioni di euro quando ha scoperto che i dati di bilancio rappresentati non corrispondevano a quelli reali. Giovanni Pizzo e Grazia Romano hanno invece fatto causa ai proprietari della casa di cura Santa Rita che hanno in realtà in affitto. POLICLINICO Se il bagno dell’ospedale diventa drug park La toilette del padiglione F è da tempo a disposizione dei tossicodipendenti. Il lavabo pieno di siringhe MESSINA. Siringhe, tracce di sangue e fiale di lidocaina, tra il sudiciume di un lavabo ricolmo di acqua sporca. Non si tratta del bagno di una stazione ferroviaria abbandonata da anni ma uno dei tanti bagni della struttura sanitaria più importante della città di Messina, il Policlinico universitario. Il bagno è al piano terra del padiglione F, quello dove sono ubicate le Chirurgie pagina 17 generali. Accanto sorgono le aule delle lezioni frequentate ogni giorno da decine di studenti. Che la toilette sia diventata una sorta di drug park, a libera disposizione di tossicodipendenti non se nʼè accorto nessuno nonostante lʼazienda universitaria spenda ogni anno due milioni e mezzo di euro in pulizia e sanificazione e a presidiare i locali degli undici padiglioni vi siano gli uomini di una società di vigilanza. La scoperta è stata fatta per caso da alcuni studenti che hanno scattato le foto. Nel bagno non cʼè la scritta “Acqua non potabile”, comparsa in gran parte dei bagni dellʼospedale agli inizi di maggio. La scritta è stata accompagnata da una circolare firmata dal direttore sanitario Manlio Magistri che vietava di bere lʼacqua e di lavarsi le mucose. Che lʼacqua non fosse potabile era emerso nel mese di febbraio a seguito di unʼispezione dei Nas dei carabinieri. (M.S.) Sicilia 25 MAGGIO 2012 centonove MESSINA. I giudici minacciano di non votare per il rinnovo dell’Associazione nazionale magistrati La giustizia? “Un disastro” Nuovo clamorosa iniziativa dei togati dopo il ricorso al Tar contro il Consiglio della magistratura. «Le carenze di organico e strutturali non ci permettono di lavorare». I numeri del fallimento DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. La ricetta per rimediare alla lentezza e inefficienza della giustizia del Tribunale di Messina? Un altro aggiunto, Sebastiano Ardita, il terzo, alla Procura, che non ha carenze di organico. E il ritorno in servizio di un magistrato, Enrico Trimarchi, sospeso dal Consiglio Superiore della magistratura per avere impiegato 4 anni e 6 mesi per scrivere le motivazioni di una sentenza, nella Corte dʼappello, tra i magistrati giudicanti che lamentano 14 vuoti . Ardita e Trimarchi hanno preso servizio alla vigilia di unʼaltra clamorosa azione di protesta dei magistrati messinesi. Dopo il ricorso, senza precedenti nella storia dellʼorgano di autogoverno della magistratura, al Tribunale amministrativo del Lazio contro la delibera del Csm che ha distribuito gli ultimi magistrati ai vari Tribunali della penisola, 15 magistrati guidati dal presidente del Tribunale Giovanbattista Macrì, hanno reso pubblico un documento con cui chiedono ai colleghi di non votare per le elezioni per il rinnovo dellʼassociazione nazionale magistrati. “Si restituiscano le tessere elettorali per il rinnovo dellʼAssociazione nazionale magistrati in segno di protesta per lʼincomprensibile sottovalutazione della gravità della situazione dellʼʼamministrazione della giustizia a Messina”. La situazione di gravità è resa evidente dai dati ufficiali. NUMERI DEL CRACK. Il numero degli avvocati, in proporzione agli abitanti, è il più alto dʼItalia. Così come il numero delle cause iscritte a ruolo. Il numero dei giudici, in confronto a quello che dovrebbe essere lʼorganico è, invece, il più basso. Così come lo spazio che ciascuno di loro ha a disposizione per lavorare a “Palazzo Piacentini”, per il cui ampliamento 32 anni fa furono stanziati 18 milioni di euro. Mai usati. Il prodotto di quattro records è un fallimento che non ha eguali nella penisola Corrado Bonanzinga Giovanbattista Macrì e grava come un macigno sulle spalle di tutti i cittadini-utenti della giustizia di Messina. Chi ha sete o necessità di giustizia, per ottenere una sentenza civile di primo grado deve attendere mille e 500 giorni, oltre quattro anni. Ma è il tempo medio, perchè in questi giorni alla cancelleria del Tribunale vengono depositate decisioni su cause iscritte nel 1996, 16 anni prima. Le cose non vanno meglio per chi attende la riforma di una sentenza di primo grado. Sempre in questi giorni i giudici dʼappello hanno rinviato udienze di cause pendenti da anni al 2016. Se ci si sposta nel campo penale la situazione cambia: dopo il rapido rinvio a giudizio bisogna aspettare anni per avere una sentenza. Che spesso arriva quando la prescrizione ha fatto il suo corso: se ne avvantaggiano i colpevoli, ma non anche gli innocenti e le parti civili tenuti per un decennio sulla graticola. LITIGIOSITAʼ. Se però i giudici “scoppiano” non è solo per le carenze di organico. Secondo i dati ufficiali al Tribunale pendono 33mila cause tra quelle ordinarie (19150), di lavoro (18mila) fallimentari (630) e di esecuzione mobiliare ed immobiliare (4900). In media, è incardinata una causa ogni 7 cittadini. Un dato che ha spinto i tecnici dellʼIstat, lʼIstituto di Statistica, nel dossier del 2010, a definire Messina come la città più “litigiosa” della regione Sicilia, in testa, a sua volta, nella classifica nazionale. «Su ogni giudice del Tribunale civile di Messina incombono 1500 cause. Su ciascuno di quelli della sezione Lavoro oltre 3mila. A Reggio Calabria, per fare un confronto, ogni giudice è gravato di 700 cause; a Torino, di sole 450. Se la situazione non è ancora più grave di quella che i cittadini toccano ogni giorno con mano è solo grazie alla professionalità ed abnegazione dei magistrati, che possono vantare una delle I NUMERI DI PALAZZO PIACENTINI G 1500: i giorni in media necessari per ottenere una sentenza G 1996: lʼanno in cui sono state iscritte alcune cause decise nei giorni scorsi G 33mila: le cause iscritte al ruolo del Tribunale, una ogni 7 abitanti G 19150 la cause civili ordinarie G 17858: la cause pendenti presso la sezione Lavoro G 14: i giudici mancanti G 2mila e 500 gli avvocati, uno ogni 100 abitanti G 33mila: le cause iscritte al ruolo del Tribunale più alte produttività dʼItalia», conclude il presidente Macrì. E meno male, che secondo i dati trasmessi al ministero della Giustizia, la produttività media dei giudici civili di Messina è di 80 cause allʼanno (200) in più della media nazionale. «Ma cʼè chi arriva a sfornare 350 provvedimenti allʼanno», sottolinea il presidente Macrì. «Così non è più possibile. Ciascuno ha carichi di lavoro insostenibili. Ogni giorno oltre a istruire e decidere le cause dobbiamo difenderci dalla colpa di non aver rispettato i termini previsti dalla pur giusta normativa europea che autorizza chiunque ad esperire cause di risarcimento danni per il superamento dei termini di durata massima dei processi», afferma Corrado Bonanzinga, giudice della sezione Civile e presidente della Giunta provinciale dellʼAnm. “Non parliamo dei problemi strutturali”, aggiunge il presidente Macrì. Le aule di giustizia? Gli uffici dei giudici. Lo scenario in cui si svolgono le cause civili è da film dellʼorrore. Uno stuolo di avvocati con praticanti al seguito incombono tra lʼuscio e la scrivania del giudice. I fascicoli sono su un banchetto. I testimoni si fanno largo tra la folla. Le udienze civili dovrebbero svolgersi in camera di consiglio e invece si svolgono alla presenza di decine di persone accalcate in uno stanzino di 16 metri quadri come se fossero in fila alla posta. Le cose non vanno meglio alla sezione Lavoro, ospitata in un immobile privato, giudicato da anni non conforme alle norme di sicurezza. INCOMPIUTE Satellite, 30 anni di sprechi MESSINA. I carotaggi nellʼatrio di palazzo Piacentini, sede del Tribunale di Messina? Servono per verificare se è possibile costruire il palazzo di Giustizia satellite accanto alla struttura principale, nello spiazzo che da su via Fabrizi. Eʼ questa lʼultima soluzione che si sta verificando per rimediare ai problemi strutturali. il ministero di Grazia e Giustizia nel 1988 aveva stanziato 13 milioni di euro diventati successivamente 18 a favore del Comune per dare alla città il palazzo di giustizia satellite di palazzo Piacentini. Da allora due milioni di euro se ne sono andate in parcelle per ingegneri, avvocati consulenti e commissari di gara. Cinque milioni, andati in “perenzione”, invece se li è ripresi il ministero della Giustizia. Che ha minacciato di riprendersi anche i restanti 13 milioni. Ma del nuovo palazzo di Giustizia non sono neanche iniziati gli scavi per porre le fondamenta. (M.S.) pagina 18 centonove Sicilia 25 MAGGIO 2012 A sinistra, la parte interna della Galleria “Vittorio Emanuele” di Messina, occupata abusivamente da piante, sedie e tavoli e strumenti musicali Sotto, a sinistra, il legale Andrea Lo Castro, membro del collegio di difesa della Provincia regionale ed battagliero inquilino anti rumore; Sotto, a destra, lʼex presidente di una sezione del Tribunale civile di Messina, Totò Zumbo, inquilino eccellente assieme alla figlia Eliana, magistrato anchʼella del Tribunale. MESSINA. Dopo le denunce dei condomini, il Tribunale ordina il sequestro di sedie e strumenti musicali Far west in Galleria Il Gip Arena stabilisce che nella “Vittorio Emanuele” è illegale occupare il suolo e mettere musica ad alto volume. Storia di una battaglia tra i titolari dei locali ed inquilini “eccellenti”. Mentre il Comune stava a guardare MESSINA. Tutto era pronto per lʼapertura del locale dellʼex portiere del Messina, Mimmo Cecere. Ma le mire imprenditoriali del calciatore napoletano trapiantato nella città dello Stretto sono solo state smorzate dal provvedimento del Giudice per le indagini preliminari, Maria Teresa Arena, che ha ordinato il sequestro di amplificatori, ombrelloni, tavoli e sedie dei locali aperti da tempo allʼinterno della galleria Vittorio Emanuele di Messina. Il provvedimento - stando alle motivazioni è stato adottato per per prevenire il ripetersi dei reati ipotizzati: occupazione abusiva di spazio pubblico e disturbo alla quiete e al riposo della persone. Le persone il cui riposo era disturbato dalla musica ad alto volume dei locali e dal vocio delle persone che li frequentavano, sono i condomini delle case che sorgono sopra gli stessi locali e affacciano su Corso Cavour: tra questi Totò Zumbo, ex Andrea Lo Castro presidente della sezione penale del Tribunale; la figlia, Eliana, magistrato del Tribunale, e Andrea Lo Castro, legale del Foro di Messina componente del collegio di difesa della Provincia e un tempo anche del Comune. Entrambi si sono più volte lamentati della situazione da Far west in quello che doveva essere il “Salotto buono” della città. GLI INDAGATI. Sul registro degli indagati sono finiti Domenico Basile, titolare del “Cafè Le Roi”; Santo Trovato, gestore del locale Aleph; Ignazio Pagano, Claudio Cafarella, Omar La Spada e Maria Caprino Parasiliti, tutti gestori del locale “Gallery cafè”; Andrea Ipsaro Passione, gestore della discoteca “Re Vittorio”; Elvira Finocchiaro, Paolo Albanese e Pasqualina Federico, titolare dellʼesercizio pubblico “Soul kitchen”. Coinvolti nellʼinchiesta anche Giuseppe Gullì e Pietro Cardia, i quali pur non essendo titolari di alcun locale si sono occupati “di mettere la musica”. IL SALOTTO DELLA CITTAʼ. Il pubblico ministero Antonio Carchietti aveva chiesto il sequestro dei locali ma il Gip Arena ha stabilito non fosse necessario per prevenire i reati. E così a seguito del provvedimento di sequestro i gestori dei locali possono continuare a svolgere la loro attività ma non possono nè estenderla allʼinterno della Galleria su suolo pubblico nè possono attrarre gli avventori con musica ad alto volume. I condomini si erano già più volte lamentati proponendo denunce alle pubbliche istituzioni sulla situazione che si era determinata allʼinterno della Galleria. Il 28 giugno del 2006 nel corso di una riunione presso lʼassessorato Patrimonio comunale era emersa “la grave situazione in cui si trova la Galleria per i problemi determinati dagli esercizi commerciali che generano Antonio Zumbo pagina 19 notevoli disturbi ai condomini ed è necessario procedere con ordinanze di sgombero nei confronti di vari abusivi presenti”. Nellʼoccasione lʼassessore al Patrimonio Franco Mondello aveva invitato il dirigente a notificare con la massima urgenza le ordinanze di sgombero. Che però non furono mai emesse. Qualche mese 2010 proprio per regolarizzare la situazione allʼinterno della galleria lʼAssociazione Culturale Galleria Vittorio Emanuele, fondata da alcuni titolari delle attività commerciali, aveva proposto al Comune una convenzione per gestire gli spazi interni alla Galleria. Il Dipartimento Patrimonio, a sua volta, aveva chiesto al collegio di difesa del Comune di stabilire se ciò fosse possibile. Lʼ8 febbraio del 2011 i legali si erano pronunciati positivamente. Tuttavia, come scrive il gip Arena “la convenzione non era stata mai firmata nè i titolari dei locali hanno mai ottenuto unʼautorizzazione e ciò nonostante perseverano nellʼoccupazione degli spazi interni della Galleria arrecando molestie e disturbo con intrattenimenti musicali che si protraggono sino a tarda notte”. Sulla scorta di alcune rilevazioni effettuate dagli uomini dellʼAgenzia regionale protezione ambientale (Arpa) e delle testimonianze dei condomini “è risultato - scrive il giudice - ampiamente sforato il limite di rumore ammissibile e tollerabile”. PERSEVERANZA. Proprio per disturbo del riposo e delle occupazioni delle persone, lʼ11 ottobre del 2011 Fabio Ciulla e Giuseppe Raineri, erano stati condannati insieme ad alcuni degli indagati dellʼultima inchiesta, Andrea Ipsaro Passione, Santo Trovato, Maria Caprino Parasiliti, Domenico Basile, Elvira Finocchiaro. UN POʼ DI STORIA. Lʼarea allʼinterno delle quale insiste la Galleria coperta, era stato ceduto a titolo gratuito nel 1934 al Comune dalla Società Anonima Imprese Edilizie che lo aveva costruito, a condizione che la pubblica amministrazione assicurasse la manutenzione, lʼilluminazione e la pulizia della stessa. Per anni la Galleria è rimasta chiusa per lavori di restauro. Il 3 gennaio del 2010 lʼassessorato ai Beni Culturali aveva dichiarato la Galleria sito di particolare pregio ed interesse storico ed architettonico. (M.S.) Sicilia 25 MAGGIO 2012 ABUSIVISMO E CONDONI IN PILLOLE le richieste di sanatotia edilizia in esame allʼUrbanistica sono in tutto 18.631. Ad oggi, ne sono state esitate 4.680 Le pratiche si riferiscono a tre diversi condoni edilizi, proposti nel 1985, nel 1994 e nel 2003. Altri “abusi” avrebbero dovuto essere condonati con le leggi regionali del 1980 e del 1982 VERANDA ABUSIVA CON VISTA. Una delle casette per le quali è stata chiesto il condono fiscale MESSINA. Esitate cinquemila pratiche di sanatoria su diciottomila. Dal 1985 Il condono torna a casa Nell’estate del 2007, i fascicoli sono stati assegnati a 160 professionisti. Avrebbero dovuto consegnarli entro l’anno. Oggi il dirigente all’Edilizia Cucinotta le reclama. E mette in mora DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Il trentuno maggio si consegna tutto. Raffaele Cucinotta, dirigente facente funzione dellʼUrbanistica, ha deciso che quelle diciottomila pratiche di sanatoria che giacevano nei cassetti del dipartimento di via Industriale, e che nellʼestate del 2007 sono state distribuite a centosessanta professionisti perchè le “sbrigassero”, sono state in giro per gli studi professionali anche per troppo tempo. Con risultati che definire scarsi è un complimento. MʼEʼ SCAPPATA LA SANATORIA. Come si sono accumulate diciottomila pratiche di sanatoria? Facile. Con tre condoni edilizi. Le sanatorie presentate nel 1986 sono 10.276 e ad oggi, a distanza di 26 anni, sono state rilasciate 3.469 concessioni edilizie. Per i 4.480 condoni presentati nel 1994, di concessioni edilizie in sanatoria ne sono state autorizzate 1.093, mentre per il condono del 2003 per le 3.625 pratiche, sono state rilasciate appena 118 concessioni. Fanno 18631 pratiche presentate, e solo 4680 esitate. Cʼè qualcosa che non va. E infatti, Cucinotta ha allertato i tecnici ai quali erano andate le pratiche “a procedere allʼimmediata restituzione dei fascicoli ancora in loro possesso entro la data del 31 maggio, termine oltre il quale, nei confronti di coloro che non avranno ancora provveduto, sarà avviato un procedimento Raffaele Cucinotta Nel 2007, lʼamministrazione esternalizza parzialmente il servizio, investendo 160 professionisti di cento pratiche ciascuno, per un impegno di spesa da un milione e 600mila euro Ad aprile, il dirigente Raffaele CUcinotta chiede ai professionisti esterni la restituzione delle pratiche, mettendoli in mora centonove amministrativo di diffida per inadempienza”. Non solo: il dirigente, nella determina, vuole anche capire perchè unʼoperazione in apparenza non complicatissima sia andata così per le lunghe e abbia partorito risultati così pessimi. “Si coglie l'occasione per invitare la totalità dei professionisti che hanno sottoscritto i disciplinari - scrive Cucinotta a voler prendere contatto con il Servizio Condono Edilizio chiarendo la propria posizione anche nel caso in cui dovessero aver già provveduto alla restituzione della totalità delle pratiche loro assegnate”. Per partorire il topolino, quindi, palazzo Zanca ha coinvolto centosessanta professionisti, due delibere di giunta, nove coordinatori e un milione e seicentomila euro di spesa prevista. Invano. LA STORIA. Il “grosso” delle pratiche è stato sbrigato dal 2009 in poi. E prima? Poco o niente. Il giorno prima di ferragosto del 2007, amministrazione retta da Francantonio Genovese, di fronte al fatto che lʼUrbanistica “affogava” in un mare di pratiche di condono edilizio mai esitate e risalenti a leggi dellʼ85, del ʻ94 e del 2003, e, più ancora indietro nel tempo, a decisioni dellʼArs risalenti allʼ80 ed allʼ81, decide di mettere mano al problema, nella consapevolezza che gli uffici del dipartimento di via Industriale difficilmente avrebbero smaltito le diciottomila pratiche entro il capodanno del 2007, termine ultimo per la presentazione delle sanatorie. Per ovviare, sedicimila pratiche furono appaltate allʼesterno. Cento ciascuno per centosessanta professionisti (ingegneri, architetti, geometri e periti industriali), una parcella standard da diecimila euro ciascuno (cento a parcella), tre mesi di tempo per completarle. A firmare la delibera, lʼallora assessore al Territorio Antonio Catalioto. Una scelta che si è rivelata un disastro. A coordinare i cento, sono chiamati nove dipendenti del dipartimento allʼUrbanistica: un architetto (Carmelo Celona), quattro ingegneri (Raffaele Cucinotta, Giuseppe Lucà Trombetta, Nunzio Santoro e Francesco Mormino), altrettanti geometri (Tanino Magazzù, Ignazio Collura, Nicola Pagano e Francesco Rizzo). Il termine del 31 dicembre del 2007, come era apparso chiaro sin dallʼinizio, viene abbondantemente sforato. Una delibera di giunta del successore di Catalioto al Territorio, Pippo Corvaja (amministrazione di Giuseppe Buzzanca), prende atto del fatto che, verosimilmente, nemmeno la proroga del 31 dicembre 2008 sarà rispettata. E quindi opta per lo snellimento delle pratiche tramite L’ATTACCO “L’Urbanistica? A pezzi” “Tecnici specializzati trasferiti altrove e faldoni dispersi” Il consigliere comunale Guerrera punta il dito contro il sindaco Mimmo Guerrera MESSINA. “La verità è che si ha difficoltà a rintracciare i fascicoli, perché ancora allʼesterno della sede del Dipartimento o addirittura smarriti”. Lʼatto di accusa parte da Mimmo Guerrera, consigliere comunale dellʼUdc che di professione fa il geometra, quindi gli uffici dellʼUrbanistica li conosce come le proprie tasche. E per questo punta pesantemente il dito contro lʼamministrazione comunale. “Appare chiaro dai dati che sono venuti fuori, che lʼufficio Condono Edilizio, dotato di appena tre unità (due istruttori tecnici e un caposezione), se non viene opportunamente potenziato, non può definire tutte le pratiche di condono edilizio che aspettano risposte da oltre un ventennio. pagina 20 Personalmente - continua Guerrera - nutro seri dubbi sul fatto che lʼufficio, possa chiedere, minacciando il diniego del condono, dopo tanti anni, integrazioni e somme mai richieste prima, con i conseguenti danni erariali che ne deriverebbero”. I suoi dubbi, Guerrera li ha esposti in una pesantissima lettera indirizzata al sindaco Giuseppe Buzzanca. “La grande mole di lavoro del Dipartimento - scrive il consigliere - ricade puntualmente su pochi tecnici “veterani” usurati da responsabilità e dotati di alto senso del dovere, che conoscono molto bene la complessità della materia. Ultimamente continua Guerrera - senza aver ricevuto alcuna formazione attraverso dei corsi di aggiornamento, è stato “mandato allo sbaraglio” personale proveniente da altri dipartimenti, dove probabilmente avevano acquisito professionalità di settore, ma che poco conoscono di materia urbanistica, tacendo il fatto che senza alcuna logica - conclude Guerrera con un attacco alcuni tecnici di alta specializzazione, sono stati trasferiti ad altre mansioni”. (A.C.) centonove Sicilia 25 MAGGIO 2012 autocertificazione e perizia giurata. Non funziona nemmeno questo. I moduli vengono inviati a chi ne avesse fatto richiesta per accedere al condono, con data di scadenza fissata al 30 giugno del 2009, con lʼavvertenza che lʼomessa presentazione delle schede per singolo abuso e della perizia giurata, sarebbe stato motivo ostativo al rilascio del provvedimento favorevole e presupposto del rigetto della domanda originariamente presentata. E il controllo su quanto dichiarato? La delibera di Corvaja prevedeva di stabilire controlli a campione “in misura non inferiore al 5%” tramite sorteggio elettronico, da esaurirsi entro il 31 dicembre del 2010. CHI HA GETTATO LA SPUGNA. Cʼè stato chi, tra gli ingegneri, geometri, periti ed architetti esterni al lavoro sulle pratiche, ha rinunciato già da tempo, restituendo il malloppo. Perché “Il coordinamento tra i professionisti ed i nove dipendenti dellʼUrbanistica che avrebbero dovuto seguirli si è rivelato dei migliori”, come spiega un ingegnere. “Dopo le prime due riunioni non se ne è convocata più nessuna, siamo stati lasciati allo sbando. Allʼatto dellʼassegnazione delle pratiche ci non ci è stato detto nulla, poi, dopo qualche giorno, abbiamo “ridato indietro” quelle più vecchie perchè prescritte, e ancora dopo tutte le pratiche relative a baracche il cui unico ingresso avveniva dai torrenti, parecchie centinaia, che sono totalmente insanabili. A onore del vero - lamenta il professionista - non ho ricevuto aiuto neanche da chi avrebbe dovuto usufruire dei condoni. Ho mandato decine di raccomandate per raccogliere la documentazione mancante - conclude - ma quasi nessuno si è degnato di rispondermi”. IL DANNO. Cosa ha perso il comune di Messina dalla gestione leggera di tutta la faccenda? Parecchio. Su ogni pratica, infatti, palazzo Zanca incassa oneri concessori, il 50% delle somme da corrispondere a titolo di oblazione e diritti di segreteria. Senonchè, decorsi tre anni dalla presentazione della domanda di condono, se regolare, si prescrive il diritto al conguaglio. E poi cʼè un risvolto bene evidenziato da Corvaja. “Praticamente nel 2002 si è approvato un piano regolatore senza tenere conto della volumetria aggiuntiva dellʼedilizia abusiva che si sarebbe ricavata dalla sanatoria. Di fatto, il piano regolatore è risultato, come poi si è visto, enormemente sovradimensionato. E poi ci sono anche il migliaio di immobili fantasma mai censiti. E nemmeno quelli sono entrati nel computo del Prg”. GRANDI OPERE. Il progetto preliminare a Palermo per la valutazione d’incidenza Via Del Mare al...Via Otto km di strada ad alto scorrimento ed altrettanti di pista ciclabile, dalla Falce a Tremestieri. Costerà novanta milioni e libererà il litorale sud. Ecco come MESSINA. Di “via del mare” se ne parla da quindici anni tra convegni, piani, discussioni e forum. Oggi, esiste anche un progetto, che il comune di Messina ha inviato allʼassessorato regionale al Territorio per la valutazione dʼincidenza. Tre studi tecnici al lavoro per un progetto di otto km di strada, dalla Falce del porto al nuovo approdo di Tremestieri, dedicata ai mezzi pesanti, una sovrapposizione di qualche km percorribile solo dalle auto, altri otto di pista ciclabile, un impegno economico stimato in novanta milioni, nei quali sono comprese le riqualificazioni ambientali ed il ripascimento della spiaggia. Eʼ questo il progetto preliminare inviato a Palermo. DALLA FALCE A TREMESTIERI. La strada ricalcherà, partendo dalla zona falcata, il percorso della via don Blasco, per poi continuare con un tracciato tutto nuovo fino a Contesse. Da lì, e fino a san Filippo, accarezzerà la piastra logistica di distribuzione (attualmente in progettazione) e poi si sdoppierà. Attraverso le proprietà incolte a valle della statale 113 ci sarà la strada percorribile dai mezzi pesanti da e per il nuovo porto di Tremestieri. Radente ai binari, ancora più a valle, lʼattuale viabilità di Carbonara sarà riqualificata e lì vi transiteranno solo i mezzi leggeri. La doppia viabilità servirà sia per decongestionare la statale 114, strada oggi al collasso, che per evitare la promiscuità tra camion e tir che trasportano merci tra i due porti e la piastra logistica, ed il regolare flusso di traffico che ogni giorno porta gli abitanti della zona sud a spostarsi al centro. Per tutti gli otto km che separano i due porti agli estremi delle aree da riqualificare, correrà una pista ciclabile ininterrotta, accessibile da passaggi pedonali. E la spiaggia? Sarà riqualificata anchʼessa, con un “approccio integrato strada/mare”, CAMBI DI SEDE Trasloco? Ad agosto Disdetto il contratto con la PaRiDe srl, il Real Convitto attende MESSINA. Che il dipartimento allʼUrbanistica nei locali di via Industriale ci stesse stretto (e pagasse oltre trecentomila euro dʼaffitto) era una situazione che a palazzo Zanca si conosceva bene. Per porvi rimedio, lʼamministrazione ha deciso per lo spostamento allʼex istituto dʼarte, il real Convitto Dante Alighieri. Una decisione di un paio di mesi fa, alla quale non è seguito più alcun atto concreto. Lʼassessore al Territorio Pippo Corvaja ha scongiurato rischio di dover rinnovare per un altro anno il contratto dʼaffitto. “Abbiamo disdetto tre anni fa, nessun problema. Il trasloco? Ad agosto”. Attualmente il comune di Messina paga i locali alla PaRiDe srl, società riconducibile all'ex sindaco Pd Francantonio Genovese, al costruttore Orazio De Gregorio, ed alle società Ge.Imm. srl di Franco Rinaldi (cognato di Genovese e parlamentare regionale) e Caleservice srl, i cui proprietari sono gli stessi Genovese e Rinaldi. Già una prima volta, lʼUrbanistica avrebbe dovuto trasferirsi a Catarratti, nella ex scuola. Ma i locali non erano mai stati catastati. (A.C.) TRA MARE E TERRA. Rendering del parcheggio di Contesse. come spiega il progetto. Che significa? In uomini e merci. Unʼaltra soluzione è soldoni, che il ripascimento della costa quella di dividere lʼopera in lotti. Il primo, che sarà portato avanti con la quello che da Tremestieri va a san realizzazione dei moduli supplementari Filippo, funzionale quindi con la piastra dellʼapprodo di Tremestieri, sarà logistica (e quindi a servizio delle merci) riproposto lungo tutto il litorale da da due km e mezzo, costerebbe venti riqualificare, creando un habitat milioni. omogeneo. Anche il ripascimento NIENTE A CHE VEDERE COL PONTE. rientrerebbe nei novanta milioni di euro Che la “scommessa” di Messina si gioca totali. Cosa resterebbe fuori? Gli espropri, in queglʼotto km e qualcosa che separano ad esempio. Alcune delle aree sulle quali il porto dalla porta a sud della città, negli passerà il tracciato sono ferroviarie, altre ultimi dieci anni è stato detto in tutte le sono private, e se con Rfi la politica salse ed in ogni occasione. Lʼequivoco di potrebbe avere gioco facile, coi privati cʼè fondo è che niente potesse realizzarsi se da mettere mano al portafogli. Chi non in previsione della costruzione del pagherà, quindi? Bella domanda. ponte sullo Stretto. Non stavolta. “Eʼ un CHI PAGA? Palazzo Zanca, per via dello progetto che, per la prima volta, non è sforamento del patto di stabilità, non può propedeutico o dipendente in alcuna contrarre mutui. E anche potendolo fare, maniera dal ponte sullo Stretto”, spiega non sarebbe in Giacomo Villari, condizione di ingegnere trentottenne accollarsene uno di tali dellʼufficio Programmi dimensioni. Ci complessi del comune sarebbero i poteri di Messina e speciali in materia di responsabile unico del traffico del sindaco procedimento della via Giuseppe Buzzanca del mare. Al progetto (che in qualità di preliminare presentato commissario ha inviato alla Regione ci hanno gli atti del progetto a lavorato gli studi 3Ti Palermo per corsia progetti Italia di Roma, preferenziale), ma Rad di Milano e sembra proprio che Yuppies Services di alla fine di giugno Modena. A giugno, a Gianfranco Scoglio saranno revocati. palazzo Zanca, si terrà Resta la Regione. E lʼUnione europea. la conferenza dei servizi per tutti i pareri Perchè la via del mare è inserita nella rete del caso. nel frattempo Gianfranco Ten-T (Trans-European Transport Scoglio, assessore allo Sviluppo che sta Network) che dedica particolare portando avanti il progetto, ha incassato il attenzione ai “colli di bottiglia”, alle parere favorevole del consiglio della strozzature, cioè, nel regolare flusso di seconda circoscrizione. (A.C.) pagina 21 Sicilia 25 MAGGIO 2012 centonove MESSINA. Braccio di ferro sulla riqualificazione da 113 mila euro della via del centro Goito interrotto La IV Circoscrizione diffida il Comune e chiede le dimissioni del sindaco, del capo di gabinetto e dell’assessore Isgrò “perché lo spazio è privato”. Lo dimostra un documento risalente al 1916 MESSINA. Una raffica di sollecitazioni da parte dellʼassessore, del sindaco e del capo di gabinetto, una diffida da parte della Circoscrizione, una perizia tecnica da 113 mila euro e, infine, la richiesta di dimissioni da parte del Quartiere per gli amministratori di Palazzo Zanca coinvolti. Tutto questo per un tratto di strada compreso tra Largo Seggiola e via Cernaia, a Messina, nato come spazio di isolamento tra due edifici dello stesso isolato (costruito dopo il terremoto del 1908) e dedicato nel 1961 a Goito, dove si svolse una celebre battaglia della prima guerra di Indipendenza. Una strada che il Comune ritiene pubblica ma che, per il quarto Quartiere presieduto da Francesco Palano Quero, è privata. Motivo per cui la spesa non va effettuata. A pronunciarsi sulla questione, il 9 maggio scorso, è stato il Collegio di Difesa del Comune con un parere “bifronte”. IL PARERE. Con nove presenti su quindici, i legali di fiducia di Palazzo Zanca, hanno analizzato la situazione. Per loro, lʼintitolazione, lʼuso pubblico, le risultanze catastali, un divieto di transito veicolare disposto dal Comune su segnalazione della stessa Circoscrizione e lʼesistenza di esercizi commerciali con relativi numeri civici bastano come indicatori per definire la via Goito come comunale. Lʼunico elemento ostativo, per il Collegio, potrebbe essere legato a un verbale di assemblea condominiale del 1964 (successivo allʼintitolazione) in cui si stabiliva di chiudere gli accessi con cancellate, anche se “non è un titolo idoneo al fine del trasferimento di alcun diritto reale, né potrebbe validamente sostenersi che lʼuso esclusivo ad opera dei condomini possa mutare la destinazione pubblica del bene, che può non essere oggetto di usucapione acquisitiva, proprio per sua natura demaniale”. Ma su che base aveva deliberato lʼassemblea condominiale? Sulla scorta di un disciplinare del 1916 elaborato dallʼufficio tecnico del Piano Regolatore del Comune. Un atto riportato nella diffida dalla Circoscrizione ,con ampie citazioni, non in possesso, però, del Collegio di difesa. Per il quale “...potrebbe contenere elementi fattuali dai quali far discendere la natura privata del bene”. Ecco perché, pur ritenendo pubblica la strada, “al fine di eliminare qualsivoglia dubbio, appare necessario un implemento documentale, specificamente del disciplinare”. IL DISCIPLINARE. Lʼarticolo 1 del documento rintracciato da Quero, dal suo vice Armando Hyerace e dal collega De Pasquale è inequivocabile: “La strada privata dellʼisolato 140 risulta dal piano di divisioni in comparti dellʼisolato stesso...”. Di seguito, due regole successivamente “trasgredite”: la strada deve essere a uso esclusivo dei privati e “non può essere destinata che allo scopo di dare area e luce alle costruzioni”. In più, si stabilisce che “tutte le spese di pavimentazione e sistemazione della strada sono a carico dei proprietari”, così come lo smaltimento delle acque e la chiusura con cancelli. Quegli stessi cancelli oggetto del verbale dellʼassemblea del 1964 e di una lettera firmata da uno dei proprietari, lʼavvocato Achille Macrì Pellizzeri, che nel 1966 lamentava la chiusura dello “spazio di isolamento” con lucchetti e non serrature nei cancelli. Così chiudeva la lettera il legale, al quale poco importava, evidentemente, che la strada si chiamasse ormai via Goito: “Sino a quando non sarà realizzato tale sistema di chiusura non può obiettivamente dirsi che Lei (il costruttore Giovanni Ricciardi, ndr) abbia adempiuto a sottrarre al pubblico transito il suddetto spazio di isolamento per come previsto nella licenza di costruzione da Lei rilasciata”. FINE DI UN ITER. Il primo passo per sistemare la strada a spese del Comune viene fatto dallʼassessore alle Manutenzioni, Pippo Isgrò, il quale, il 13 aprile 2011, scriveva al dirigente del Dipartimento Urbanizzazioni, Antonio Amato, di “dare incarico per la redazione di un progetto di riqualificazione e di urbanizzazione”. Successivamente, lʼingegnere incaricava il geometra Marco Mancuso di “procedere ad un sopralluogo... ai fini della predisposizione di unʼeventuale perizia”. Il sindaco Giuseppe Buzzanca, il 30 Novembre 2011, inviava ad Amato disposizioni per “procedere agli adempimenti necessari alla progettazione per la riqualificazione”, nominando “quale progettista e responsabile unico del procedimento il perito industriale” Stefano Di Mauro. Ad integrazione, il successivo 13 dicembre, il In alto a sinistra, la chiusura con i cancelli di via Goito (lato via Cernaia) effettuata dopo lʼassemblea condominiale degli abitanti dellʼisolato 140 nel 1964. In alto a destra, laccesso a via Goito su Largo Seggiola. Accanto, il presidente del IV Quartiere, Francesco Palano Quero. A destra, la pianta dellʼisolato dove via Goito è ancora solo “spazio privato” pagina 22 Capo di Gabinetto Antonio Ruggeri sollecitava il dirigente e il progettista Mancuso a “procedere agli adempimenti necessari alla progettazione per la riqualificazione di via Goito, strada compresa fra via Cernaia e Largo Seggiola, parallela alla via Cesare Battisti”. Il 23 gennaio 2012, un comunicato stampa diramava la nota con cui lʼUfficio di Gabinetto disponeva la perizia tecnica per un totale di € 113 mila euro. Il 3 febbrario, la Circoscrizione richiedeva gli atti al Comune, deliberando la diffida il 5 marzo. DIMETTETEVI. Dopo aver trovato le carte, la Circoscrizione lancia un nuovo assalto: “Quanto accaduto nella vicenda ha dellʼincredibile. Il fatto gravissimo e che deve far indignare tutti è il seguente: questa Amministrazione, nella persona del Sindaco, del capo dellʼUfficio di Gabinetto e dellʼAssessore alle manutenzioni strade e impianti, stava per portare avanti un progetto di riqualificazione e pedonalizzazione di una strada privata sulla base di una mai verificata natura giuridica della via in questione”. Per questo, scrive Hyerace in una nota, “se fosse rimasto davvero anche solo un briciolo di coerenza e amore per la nostra città, o anche solo di dignità ed onestà intelletuale, tutti i soggetti istituzionali coinvolti, dal Sindaco allʼAssessore, non dovrebbero far altro se non dimettersi senza esitare”. (D.D.J.) centonove Sicilia 25 MAGGIO 2012 IL CANTIERE DELLA DISCARICA IN CONTRADA ROCCA CARBONE SANT’AGATA MILITELLO. Partono i lavori dell’impianto in contrada Rocca Carbone La discarica è servita Due anni fa nacquero comitati spontanei anche ad Acquedolci e San Fratello per opporsi all’iniziativa. Oggi la Cogeir srl, avvia il cantiere. A Torrenova ricorso al Tar contro il progetto Metalsider DI SAMANTA PINO SANTʼAGATA MILITELLO. A nulla sono valse le proteste, le petizioni e le prese di posizione dei comitati spontanei nati per contrastare la nascita di una discarica. Se per quella di contrada Olivo che avrebbe dovuto fare concorrenza allʼimpianto di TirrenoAmbiente a Mazzarrà SantʼAndrea lʼobiettivo è stato raggiunto, lo stesso non si può dire di quella di Rocca Carbone che sta per essere realizzata nel massimo riserbo in un terreno adiacente, a cavallo tra SantʼAgata Militello, Acquedolci e San Fratello. A distanza di 2 anni dalle polemiche, i lavori per la realizzazione della struttura a cura della Cogeir della famiglia Agnello di Brolo, sono in corso. Calogero Pedalà «Tutte le autorizzazioni provengono da Palermo ed il comune si è limitato a dare parere urbanistico» avverte il vice sindaco dott Calogero Pedalà di SantʼAgata Militello in merito alla questione della tutela ambientale. La discarica dovrebbe occuparsi anche del pretrattamento dei rifiuti. I lavori di contrada Olivo vennero bloccati perché lʼamministrazione santagatese si era opposta imponendo la realizzazione di una strada alternativa che portasse direttamente in discarica in modo da evitare che gli auto compattatori passassero dalle contrade creando situazioni di disagio per gli abitanti delle zone interessate. Dopo qualche anno, nel 2010, il disegno di una discarica con un impianto di pretrattamento, ottiene lʼautorizzazione preliminare della regione siciliana pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 13 agosto 2010 in contrada Rocca Carbone. La zona prescelta, lʼex cava, è situata subito dopo lʼautostrada ed è confinante con il torrente Inganno. Una delegazione dei comitati di SantʼAgata e Acquedolci avevano visitato il torrente Inganno fino alla contrada Carbone e constatato che non esisteva nessuna distanza di sicurezza come previsto dalle norme. La zona risulta agricola, coltivata e toccherebbe i confini del comune di San Fratello. Ci furono due le giornate di mobilitazione: sono state raccolte firme, distribuiti volantini sulla raccolta differenziata, fornite delucidazioni ai cittadini riguardo le pratiche per la salvaguardia dellʼambiente. I comitati non si opponevano alla realizzazione della discarica ritenendo che la loro costruzione rappresenta una necessità a causa del fallimento del Piano regionale integrato per lo smaltimento dei rifiuti solidi, ma avevano chiesto una selezione accurata dei siti nel rispetto della salute delle persone, dellʼambiente e dei residenti. Non si spendono le polemiche su unʼaltra discarica che dovrebbe sorgere nella vicina Torrenova. Progetto che costò la carica allʼex sindaco di Torrenova Benedetto Russo, sfiduciato a marzo con il voto determinante di Bianca Fachile, la quale ha messo lʼaccento su alcune “ombre” inerenti la temuta realizzazione della discarica di inerti e rifiuti non pericolosi di contrada Scodonì per cui il comune avrebbe dato autorizzazione allʼimpresa Metalsider di Capo dʼOrlando. Il primo cittadino Russo aveva sempre ribadito di non aver mai voluto la discarica, di non aver mai lavorato in tal senso, bensì avrebbe dato solamente approvazione al progetto di impianti sportivi e culturali deliberato nel 2000. In realtà agli atti esiste un ricorso al tar da parte del comune che sta tentando in ogni modo di impedire la realizzazione a cura della Metalsider dellʼimprenditore Mangano di Capo dʼOrlando, a capo anche della più famosa Eurovega. Lʼattuale sindaco Salvatore Castrovinci contesta la revoca delle autorizzazioni agli impianti sportivi in quanto ha favorito lʼautorizzazione regionale per la creazione della discarica. Il primo cittadino Castrovinci, ha confermato più volte «che a Torrenova non ci sarà nessuna discarica poiché non intende far sì che il paese diventi la pattumiera dei Nebrodi e che la sua amministrazione procederà verso la difesa del territorio». MAZARRA’ SANT’ANDREA Biogas, impianto dissequestrato Il Riesame boccia il Gip e premia Pino Innocenti MAZZARAʼ SANTʼANDREA. ll Tribunale del Riesame di Messina dispone il dissequestro dellʼimpianto per la produzione di energia elettrica da biogas costruito e gestito dalla società Osmon nella discarica di Mazzarà SantʼAndrea gestita,invece da Tirrenoambiente Spa. La decisione è stata presa dal collegio presieduto da Antonio Giacobello e composto da Elena Maria Teresa Calamita e Maria Luisa Materia nella tarda serata di martedì 22 maggio 2012. Mancanza di monitoraggi sulle emissioni e delle autorizzazioni. I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e dell'Ispettorato Forestale della Regione siciliana avevano posto i sigilli all'impianto di trasformazione in energia elettrica delle masse di biogas di contrada Zuppà a Mazzarrà Sant'Andrea il 28 aprile del 2012. Il tra- sformatore è stato sequestrato su disposizione del Gip del Tribunale di Barcellona che aveva accolto la richiesta del sostituto procuratore di Barcellona, Giorgio Nicola, titolare di una più ampia indagine sulle attività di TirrenoAmbiente Spa, la società mista titolare della discarica che accoglie tutti i rifiuti della provincia di Messina. Erano stati denunciati per violazione delle normative ambientali i responsabili delle due società l'amministratore di Tirreno Ambiente, Giuseppino Innocenti, e della Osmon spa di Vercelli, Giuseppe Antonioli. L'inchiesta del Noe è scattata dopo l'esposto pervenuto del Corpo Forestale regionale, dai cui accertamenti è emerso che lʼimpianto in questione, della potenza dichiarata di 7,8 Kw, realizzato e messo in funzione già dallʼanno 2008, non aveva le necessarie autorizzazioni ambientali. La società di gestione non aveva chiesto, secondo il sostituto procuratore, e tanto meno ottenuto, lʼautorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione del biogas, e non ha mai inviato alcuna comunicazione e i dati relativi al monitoraggio delle emissioni prescritte dalle norme vigenti. (M.S.) pagina 23 Pino Innocenti Sicilia 25 MAGGIO 2012 centonove MESSINA. Il rispetto dell’ambiente e degli “altri” nella manifestazione promossa dalla partecipata L’Ato3 fa la differenza Dal 25 al 29 maggio, teatro, decorazioni artigianali, cucito creativo, moda e design ecologico in mostra al Palacultura Antonello con il progetto “Dal riciclo si rinasce” DI CHIARA MICCOLI Pirandello” che venerdì 25 alle ore 20.30 portano in scena il “Teatro dellʼintegrazione” con la rappresentazione “Siciliani prima di MESSINA. “La differenza è un valore”. In tutto”, realizzata dai ragazzi (abili e tutti i sensi. È questo il messaggio di diversamente abili) della Compagnia educazione culturale, sociale e ambientale “Diversi talenti”. La cooperativa sociale che lʼAto Me3, in collaborazione con il “Insieme nel 2000”, che lotta contro lo Comune di Messina, lancia attraverso il svantaggio sociale e socioeconomico progetto “Dal riciclo si rinasce”. Lʼevento, attraverso lʼinserimento lavorativo dei che si svolgerà dal 25 al 29 maggio 2012 al soggetti che ne fanno parte, ha promosso Palacultura “Antonello” (anfiteatro esterno invece laboratori di decorazioni artigianali e 2° piano), si inquadra nelle attività di cucito creativo. I lavori, realizzati promozione della raccolta differenziata che interamente con materiali poveri o di riciclo, lʼAto svolge. «Il nostro intento – dichiara il saranno visibili sabato 26 (dalle ore 9.30) al presidente Antonio Ruggeri – è Palacultura. Reciclare non è difficile. Basta sensibilizzare ad un uso-riuso responsabile avere tanta buona volontà e un poʼ di degli oggetti utilizzati fantasia. Lo hanno imparato nel quotidianamente per corso dellʼanno scolastico anche diminuire gli sprechi e gli alunni dellʼistituto comprensivo aiutare lʼambiente. Ma non di Gravitelli che, coordinati e solo. Abbiamo ideato guidati dalle insegnanti, hanno questo progetto anche per dato libero sfogo alla loro lanciare un messaggio creatività nel rispetto solidale, per promuovere dellʼambiente. «La spazzatura – lʼintegrazione e valorizzare continua Ruggeri - va vista come le “differenze”». A tale una “risorsa”. La sostenibilità scopo, partecipano economica, sociale e ambientale allʼiniziativa lʼassociazione parte dalle azioni quotidiane e Antonio Ruggeri socioculturale “I giovani del passa anche da comportamenti rispettosi e responsabili quali il riuso, la raccolta differenziata e il riciclo. Impararlo fin da piccoli significa avere una marcia in più per un futuro migliore». Gli scarti di lavorazioni industriali, ingombranti e complicati da smaltire, possono trasformarsi anche in intriganti oggetti di design e moda. Nasce così il design ecologico. Dal 25 al 29 maggio al Palacultura saranno esposte le opere di design realizzate dallʼartista brasiliana di San Paolo, Andreia Tavares. Sarà inoltre allestita unʼarea interamente dedicata alla moda, con le creazioni di Ivana Paralisiti. Per lʼoccasione, la giovane fashion designer messinese ha utilizzato carta e plastica per creare degli abiti originali e stravaganti, adatti a contesti e occasioni del tutto particolari. Ecco il programma completo dellʼevento. Si comincia venerdì 25 maggio 2012, alle ore 20.30, con un cocktail di inaugurazione, cui seguirà la rappresentazione teatrale “Siciliani Prima di Tutto”, a cura dellʼassociazione “I Giovani del Pirandello” e la visita allʼesposizione. Sabato 26, alle 10, spazio ai laboratori di decorazioni pagina 24 artigianali e cucito creativo, a cura dellʼassociazione cooperativa “Insieme nel 2000”. Alle ore 21 andrà in scena “Improvvisare”, commedia della compagnia di Messina Vaudeville. La mattina di domenica 27, sarà dedicata ai bambini con giochi organizzati dai volontari della Croce rossa (ore 10.30). Nei giorni di lunedì 28 e martedì 29 sarà inoltre possibile visitare le esposizioni di decorazioni artigianali, cucito creativo, gli oggetti realizzati dagli alunni delle scuole e le creazioni di design e moda, dalle 9 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20. centonove Sicilia 25 MAGGIO 2012 pagina 25 Sicilia 25 MAGGIO 2012 centonove PATTI. L’associazione Filokalo’s abbandona la gestione delle aiuole. Nel mirino il presidente Verde pubblico, querele in piazza L’animalista Maria Gloria Faustini ha attribuito a Franco Zanghi la morte dei pesci della villetta. Lui l’aggredisce con un gavettone. Ecco tutti i dettagli DI GIANFRANCO CUSUMANO PATTI. La pulizia del verde pubblico di Patti finisce in tribunale. Il presidente dellʼassociazione culturale Filokaloʼs, Franco Zanghi, è stato querelato da una animalista, la signora Maria Gloria Faustini, alla fine di uno scontro verbale, con tanto di gavettone finale, avvenuto durante la pulizia di piazza Mario Sciacca, nel cuore di Patti. La questione è stata oggetto di una mozione consiliare a firma dellʼopposizione che chiede chiarimenti sulla vicenda, e invita lʼamministrazione a verificare la presenza di danni alle aiuole, ed eventualmente, lʼimmediato risarcimento a carico dellʼassociaizone. Zanghì, che si era accollato lʼonere di ripulire lʼarea assieme allʼex consigliere comunale Alessia Bonanno, ha deciso di gettare la spugna. Il giornalista, noto per i suoi Piazza Mario Sciacca. Al centro della foto la fontana con i pesci reportage in giro per il mondo, gestore con la sua associazione anche Video system”, una società del frequenta i giardini e a non del teatro comunale (lʼaffidamento giornalista. Recentemente gli è stato intraprendere alcuna iniziativa «che ufficiale ancora non è avvenuto), non è revocato lʼincarico per non avere ecceda la manutenzione ordinaria nuovo alle polemiche. Recentemente i senza consultare preventivamente suoi video satirici avevano preso di mira adempiuto agli obblighi della legge. Ma di cosa si sarebbe macchiato il lʼufficio tecnico». La querelle riguarda i anche il vescovo di Patti, Ignazio presidente dellʼassociazione Filokaloʼs? pesci che originariamente si trovavano Zambito, creando un polverone Secondo la denuncia, le accuse di cui nella vasca del Parco Robinson. Il 30 mediatico. Ancora una volta la sua dovrà rispondere sono di minacce, aprile scorso erano stati trasferiti verve polemica, scatena discussioni. ingiurie, aggressione fisica e temporaneamente nella vasca di Piazza Faustini, non solo si è rivolta al maltrattamento di animali. Sciacca per consentire lo svolgimento di commissariato di polizia, ma ha anche Lʼassociazione nel luglio scorso aveva un concerto. Il 2 maggio pomeriggio la chiesto al sindaco Mario Aquino di signora Maria Gloria Faustini notava escluderlo dalla cura e gestione dei beni risposto allʼappello del Comune che aveva lanciato lʼiniziativa “Adotta Zanghì mentre ripuliva la vasca comunali. Lʼassociazione a quel punto unʼaiuola”. Nel disciplinare dʼincarico svuotata. A questo punto si avvicina e ha deciso di fare un passo indietro, lʼassociazione si sarebbe dovuta chiede che fine avessero fatto i pesci. Il evitando lʼintervento del sindaco che assicurare con una polizza per i danni a presidente di Filokaloʼs indica una ben conosce le intemperie di Zanghì. persone o cose (attualmente al comune secchio di circa 25 litri in cui erano Lʼavvocato Aquino era stato nominato non esiste copia dellʼatto), e si ammassati una quarantina di esemplari. nel 2007 dallʼassessorato regionale impegnava a non recare disturbo a chi Secondo quanto riferisce Faustini agli allʼIndustria, liquidatore della “Tindaris Franco Zanghì e Alessia Bonanno agenti di polizia, proseguendo la sua passeggiata, apprende da un dipendente comunale in servizio al Parco Robinson che i pesci si sarebbe trovati nel secchiello da lungo tempo, e che lui aveva già fatto notare che in quelle condizioni i pesci rischiavano di soffocare se non fossero stati ritrasferiti nella vasca immediatamente. Passa quasi unʼora. Lʼanimalista si ritrova a passare dalla piazza e nota che non solo i pesci si trovavano ancora nel secchio ma che - a suo dire - una decina di esemplari erano morti e altri con “chiari segni di sofferenza”. Di fronte al biasimo di Faustini ecco “lʼesplosione” di Zanghi. Secondo la querelante avrebbe cominciata ad inveire, lʼavrebbe bagnata con la pompa “dalla testa fino ai piedi”, continuando con allusioni boccaccesche (avrebbe suggerito lʼutilizzo di falli di plastica). Ad assistere alla scena anche il consigliere Giuseppe Bisagni, lʼingegnere Rosario Triscari, responsabile del Verde pubblico. Sul posto sono giunte anche le volanti del 113, chiamate col cellulare dalla donna, che hanno preso i dati anche dei testimoni e avviato le indagini. LA REPLICA «Troppe invidie sulle nostre iniziative per la città La denuncia sarebbe l’ultima di una serie di “provocazioni” PATTI. Il presidente dellʼassociazione culturale Filokaloʼs, Franco Zanghì, ha inviato al sindaco Mario Aquino le dimissioni da volontari “tutori” di piazza Mario Sciacca. Secondo Zanghì, infatti, la prosecuzione dei lavori di volontariato nella piazza Mario Sciacca (da tutti conosciuta come Piazza Liberty) a loro assegnata è impossibile: «Lʼabbandono non è dovuto alla denuncia che ho ricevuto - dichiara Zanghì - perché questa è stata so- lo lʼultima di una serie di provocazioni che alcune persone hanno perpetrato per ostacolare lʼoperato della nostra associazione». Zanghì si riferisce alla querela presentata da una signora, amante degli animali, che aveva notato un presunto maltrattamento dei pesci presenti nella vasca centrale della piazza. «Si tratta di una vasca che abbiamo ripristinato noiquando ci siamo accollati lʼonere della manutenzione dellʼarea e che provvedevamo a mantenere limpida ogni 3, 4 settimane. Inoltre, avevamo messo nuovamente i pesci allʼinterno della vasca, così come facevano anche tanti bambini. Purtroppo, però, vi sono stati trasferiti alcuni pesci malati che inevitabilmente hanno contagiato anche gli altri, causando anche un eccessivo lezzo dellʼacqua. In occasione dellʼultima pulizia, infatti, i pesci erano numericamente superiori e nellʼoperazione di travaso dalla bacinella alla vasca stessa, si erano un poʼ maltrattati dando lʼimpressione di essere morti, ma non pagina 26 era così. A quel punto, una signora si è avvicinata e ha cominciato a criticare non solo il mio lavoro svolto nella vasca, ma anche il mio ruolo di gestore del cine teatro. Dopo una serie di inviti a lasciarmi perdere e a non continuare a provocarmi, però, ho cominciato a risponderle a tono». Episodio considerato la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso: «Ci siamo sempre occupati con dedizione, abbiamo anche provveduto a interrare piantine riparandole con una protezione di canne ma anche questa iniziativa ha ricevuto critiche. Altre le abbiamo ricevute perchè il tubo dellʼacqua da noi utilizzato ostacolava il passaggio. Avevamo molti progetti per la zona a noi assegnata, basti pensare che avevamo già provveduto allʼacquisto di 700 piantine da siepe alla forestale. A questo punto le utilizzeremo in altro modo» conclude Franco Zanghì. Pamela Arena centonove Sicilia 25 MAGGIO 2012 LA STORIA. Il figlio del maestro Mezzasalma ritorna a Ficarra dopo 65 anni per ricostruire la vita del padre U figghiu du maestru Durante la seconda guerra mondiale alfabetizzò la frazione Matini. Grazie a lui e ai suoi alunni fu realizzato un tunnel nel bosco per sfuggire ai bombardamenti DI FRANCO TUMEO Foto di classe del 1945 auditorio a dir poco commosso: la pluriclasse dalla prima alla quinta elementare composta da 45 alunni, la fiumara dove si attingeva lʼacqua per la casa, la chiesetta, il parroco che raggiungeva la contrada per dir messa in groppa ad un asinello e i bambini a far festa appresso al somaro, le copiose nevicate, i pupazzi di neve, lʼallevamento del baco da seta, la verdura negli orti, le pecore al pascolo, i giocattoli costruiti con materiali poverissimi, gli amici Carcione, DʼAmico, Colavecchio e Tumeo, i maestri Miraglia e Polizzotto e altri numerosi ficarresi con cui il maestro Giuseppe Mezzasalma aveva instaurato rapporti che andavano al di là di una semplice amicizia. E poi la scuola, con annesse una cucina a legna e due fredde stanze per il maestro e la sua famiglia. I ricordi si fanno drammatici quando Pietro racconta della guerra: “Allo scoppio del conflitto papà, diventato una sorta di punto riferimento del villaggio, radunò la gente e prospettò che fosse costruito un rifugio. Il luogo adatto fu individuato in un angolo del bosco, sotto unʼenorme roccia (ancora lì, inossidabile al tempo). Fu scavato un tunnel con due uscite laterali, oltre lʼingresso accuratamente mimetizzato. Lʼopera si realizzò con la partecipazione di tutti e per noi ragazzi, inconsapevoli della tragedia della guerra, fu unʼesperienza gioiosa. Meno allegro invece lʼarrivo a Matini di due soldati tedeschi sbandati, in fuga dagli americani che avevano appena occupato Ficarra: ai due, mia madre offrì del pane e della frutta secca e mio padre indicò la strada per sfuggire ai nemici. La pietà per quei giovanissimi soldati impauriti e affamati aveva avuto il soppravvento sullʼodio”. Pietro è come un fiume in piena: a raccontare del suo ritrovato paese non si ferma più. I suoi amici sperano in una sosta a tavola, davanti alla raffinata cucina di Nuccio e Roberto della Badia, ma niente da fare. Il racconto di quegli anni coinvolge e continua inarrestabile: 65 anni di assenza sono davvero tanti da colmare. FICARRA. Eʼ tornato a Ficarra dopo 65 anni di assenza, alla ricerca delle propria infanzia, dei propri ricordi, dei compagni di scuola mai dimenticati, del passato mai cancellato. Protagonista della struggente storia è un mite insegnante in pensione, Pietro Mezzasalma, classe 1938, di Acate dove, ancora bambino, dal piccolo comune collinare vi si trasferì con la famiglia. In verità, Pietro e suoi fratelli, Gino e Franco, a Ficarra ci sono soltanto nati, per caso, nei lontani anni Trenta, trascorrendovi appena la prima infanzia. Nel comune collinare papà Giuseppe era arrivato nel 1934, proveniente dal ragusano, dopo aver vinto il concorso per lʼinsegnamento e avuta la cattedra nella scuola rurale di Matini, sperduta contrada di un allora sperduto paesino dei Nebrodi. Dopo tredici anni trascorsi tra boschi e fiumare, contadini e pastori, ad insegnare a leggere e a far di conto ai bambini provati dallʼindigenza e dalla malaria, nel Da sinistra l’acese Pietro Mezzasalma e il compagno di scuola Nino Ridolfo ʻ47 finalmente il trasferimento e il definitivo ritorno a casa, ad Acate dopo. Trascinandosi dietro un pullman di anche dalla foto di una scolaresca del 1945 appunto, dove la famiglia Mezzasalma amici, Pietro è giunto a Ficarra di buon di cui Pietro, durante la sua permanenza a ricominciò praticamente una nuova vita, mattino, accompagnato dalla moglie Elia e Ficarra, mai si è separato, coltivando la lasciandosi alle spalle i disagi degli anni da un rosario di ricordi vergati su carta con speranza che qualche anziano si trascorsi a Ficarra, anni segnati dalla lʼaiuto dei fratelli rimasti a casa e della riconoscesse in quellʼimmagine sbiadita dal guerra e da mille difficoltà. Da allora, 65 madre Carmela Mammano, 93 anni tempo e sfuocata nel ricordo. Ricevere in anni di silenzio. Appena 300 chilometri di magnificamente portati, che di quel lungo consiglio comunale Pietro e la sua allegra strada in fondo separano Ficarra da Acate. soggiorno a Ficarra durato tredici anni ne comitiva, regalargli lʼatto di nascita estratto Un tiro di schioppo cioè, eppure così conserva ancora lucida memoria. Sindaco dal registro dellʼanagrafe, per il sindaco distante da tenere Pietro e i suoi fratelli e ufficio turistico allertati per tempo, Basilio Ridolfo è stato un piacere e un lontano dai luoghi che ne avevano cullato i ristorante prenotato per cinquanta, dovere insieme, soprattutto dopo aver sogni dʼinfanzia. Un arco di tempo arciprete sul sagrato ad aspettare, qualche scoperto che il proprio genitore Nino lunghissimo, un vuoto che pretendeva di vecchio compagno che già sapeva in Ridolfo, del maestro Mezzasalma e del essere colmato: serviva soltanto figlio Pietro era stato rispettivamente unʼoccasione, una spinta, un pretesto che il trepidante attesa, tanti curiosi a chiedere chi fosse quel distinto signore che tutti alunno e compagno. E via con i ricordi, destino ha fissato per un assolato giorno di gioiosamente salutava: il ritorno di Pietro snocciolati in consiglio comunale ad un maggio del 2012, sessantacinque anni Mezzasalma insomma si è rapidamente trasformato in un evento collettivo. Grande è stata la commozione nel constatare che il ricordo del padre è ancora vivissimo in paese e soprattutto a Matini, la borgata dove il maestro elementare Mezzasalma in quei tempi cupi non fu soltanto un insegnante, ma un insostituibile punto di riferimento. Il santuario, la piazza, le strade, la campagna: visitare questi luoghi, per Pietro ha significato via via recuperare i ricordi perduti dellʼinfanzia; incontrare la gente del luogo ha significato incontrare il proprio passato; rivedere alcuni di quei compagni di scuola con cui aveva condiviso ansie e speranze ha significato rivivere il L’accoglienza del sindaco Basilio Ridolfo tempo della memoria, richiamata Foto di gruppo tra la delegazione acese e gli ex compagni di Mezzasalma pagina 27 Qui, scuola 25 MAGGIO 2012 centonove MESSINA Noi, giornalisti del domani Promossa dalla consulta studentesca la terza giornata dei magazine junior Alcuni degli studenti premiati CONCORSI. COSÌ GLI ALUNNI PREMIATI DI TREDICI COMUNI Sant’Angelo letterario DI FRANCESCO M. SCORSONE SANTʼANGELO DI BROLO. Si è svolta il 19 maggio al teatro Achille Saitta di SantʼAngelo di Brolo la premiazione del 1° concorso letterario per i giovani studenti dei comuni aderenti al gemellAngelo. Come è noto nel corso del 2010, 13 comuni aventi nel proprio nome SantʼAngelo si sono gemellati dando vita ad una comunità di circa 50.000 cittadini. Il concorso letterario ha sostenuto il sindaco di SantʼAngelo Basilio Caruso nel suo intervento: “è un pezzo di quel grande network ideato a suo tempo, che a regime dovrà ramificarsi in maniera capillare con interscambi culturali, sociali ed economici che saranno motivo di crescita per le nostre comunità santangiolesi”. Nel teatro festante di giovanissimi (non era ancora arrivata la notizia drammatica del vile attentato di Brindisi e della morte della studentessa Melissa Bassi) echeggiavano le parole della professoressa Lucia Presti presidente di giuria del concorso che iniziava il suo discorso: “la cultura contro la barbarie della politica” ma aggiungerei contro il terrorismo, le mafie, la delinquenza comune, contro i soprusi di ogni genere, contro una società incapace di disciplinare i propri sentimenti, contro una società incapace di ascoltare la natura, di investire nel proprio futuro, una società che produce mostri assetati di possesso, di potere di soldi e di sangue e che ha ucciso unʼinnocente ragazza ferendone gravemente delle altre, colpevoli di trovarsi nel posto sbagliato nellʼorario sbagliato. Ho letto molte delle liriche di questi giovani tra gli undici e i quattordici anni. Scrivono tutti fantasticando un mondo migliore nel quale è lʼamore verso il prossimo, verso la famiglia quello che trionfa sempre non sapendo ciò che li attende. Ho paura per loro ho visto nei loro grandi occhi lʼingenuità e lʼincredulità degli innocenti. Il concorso suddiviso in racconti e poesie ha avuto un numero notevole di adesioni (circa 140). Tra questi la giuria ha assegnato per i racconti il 1° posto a Elena Zazzarino della 1A del comune di SantʼAngelo di Alife CS, con il racconto “Il Pianto di Azzurra”, un breve dialogo ricco di immaginazione e creatività; il 2° posto a Giusy Paola Segreto 1° di SantʼAngelo di Brolo, con il racconto “Sandra e la Torcia”, una storia basata sullo sfondo storico di SantʼAngelo ma strutturata con molta fantasia; 3° posto a Giulia Bonino 1aB di SantʼAngelo di Brolo, con il racconto “La Figlia dei Fiori”, una fiaba modellata sulla più famosa “la bella addormentata nel bosco” ma in questo caso la nostra concorrente la racconta come una mamma la racconterebbe alla propria figlia ella infatti la arricchisce con nuovi personaggi e diverse ambientazioni e non è il bacio del principe a svegliarla la bella addormentata ma i petali di rosa con i quali le aveva inondato il volto. Non vi è dubbio lʼetà dei nostri concorrenti, per fortuna, è ancora quella dei sogni e la speranza di un mondo dorato e pieno di fiori. Nel versante della poesia il 1° posto è andato alla poesia “Iperuranio” di Gaia Passalacqua della 2aB di SantʼAngelo bi Brolo una divertente divagazione mentale scolastica nel corso di una noiosissima lezione di economia; 2° posto è stato un lavoro di classe della 2aB di SantʼAngelo a Cupolo BN,con la poesia “Un Angelo che”, una fantasia di versi dedicati ad un ipotetico angelo “sopra le nuvole / sopra le stelle”; il 3° posto è stato assegnato a Giusy Midulla della IIIA di SantʼAngelo Muxaro AG, con “Un giorno un gabbiano si posò sulla mia spalla”, un componimento a metà strada tra poesia e racconto, unʼimmagine del desiderio di ognuno di noi voler tenere sempre per se i momenti felici. Segnalazioni della giuria del concorso letterario composta da: prof. Salvatore Di Fazio, da Lucio Falcone per la Casa Editrice Pungitopo, dallo scrittore e pres. Corte dʼAppello di Messina Nicolò Fazio, dalla prof.ssa Lucia Lo Presti e dal prof. Michelangelo Gaglio, sono andate inoltre a: Roberta Revoli di SantʼAngelo DʼAlife per la poesia “Mamma” a Francesca Coviello di SantʼAngelo a Cupolo per la poesia “Angeli” Alla classe IIA di SantʼAngelo allʼEsca per la poesia “volontariato” a Martin Luca Muscianelli di SantʼAngelo in Vado per la poesia “I due alberi” a Samuele Rigenerati di SantʼAngelo di Brolo, per la poesia “Alla mia sorellina” a Giulia Costantino di SantʼAngelo di Brolo per la poesia “Grido” a Matteo Cocivera di SantʼAngelo di Brolo per il racconto “Una famiglia sfortunata, ma …” a Maria Concetta Golisano di SantʼAngelo di Brolo per il racconto “I cagnolini e lʼosso gigante” a Francesca Guidara di SantʼAngelo di Brolo per la poesia “Ezekia” a Lucia Bravi di SantʼAngelo in Vado per la poesia “Le Marmotte” e “Lʼantenna della televisione”. Una speciale targa dellʼAmministrazione comunale è andata a Riccardo Passalacqua di SantʼAngelo di Brolo per la poesia “A mio padre” e a Monia Ben Youssef di SantʼAngelo Muxaro per la poesia “Primavera”. Una menzione particolare è andata inoltre a Giuseppe Samuele Segreto di SantʼAngelo di Brolo per il racconto “La Guardia del deserto” e a Melita Lenzo Stancampiano di SantʼAgata Militello per la poesia “Il mio cammino”. È seguita una visita degli studenti alla collezione del Museo degli Angeli e alla mostra fotografica in corso “Segni dellʼidentità siciliana” nellʼex convento francescano che si concluderà il 30 giugno. MESSINA. Dal diritto allʼinformazione al valore della notizia, dalla libertà di stampa alla deontologia professionale, dal giornalismo cartaceo a quello on-line. Sono queste le tematiche affrontate nella terza edizione della “Giornata del giornalismo studentesco” promossa dalla consulta provinciale degli studenti di Messina, che si è tenuta venerdì 18 maggio nel Salone degli Specchi della Provincia. Ad intervenire professionisti e giornalisti locali, oltre che studenti e appassionati del mestiere, per riflettere e discutere su un settore in continua evoluzione. Alessio Caspanello, redattore di “Centonove”, ha approfondito la tematica relativa al giornalismo dʼinchiesta, con i rischi e le difficoltà che concerne. La necessità di non rimasticare una notizia già trattata da tutti i quotidiani pone il giornalista di fronte a maggiori responsabilità, a cominciare dalla validità delle fonti. Su ogni articolo firmato il professionista risponde infatti in prima persona, nel bene e nel male. Anche Renato Cortimiglia, direttore editoriale di Noi Magazine, inserto della Gazzetta del Sud, ha posto lʼaccento sulla deontologia professionale. Pippo Trimarchi, editore del quotidiano on-line Tempostretto, ha invece enumerato le infinite potenzialità che il mondo del web offre anche a coloro che fanno informazione. Zero costi di stampa e distribuzione nonchè lʼinterattività, un modo per coinvolgere e fidelizzare i lettori. E le statistiche lo confermano. In conclusione spazio è stato dato agli studenti e alle loro iniziative nel campo del giornalismo. Simone Milioti ha presentato Blog34, una nuova piattaforma virtuale da lui ideata per spingere i giovani ad essere parte attiva nella società. Una nuova realtà giornalistica che si aggiunge ai già presenti “Siamo tutti giornalisti” dellʼistituto superiore di Furci, “Hermes” del liceo scientifico “Seguenza”, “Koiné” e “Stoà” dei licei classici “Maurolico” e “La Farina”, e “Opinioni a confronto” dellʼistituto tecnico economico “Jaci”. (CH.M) ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Esami di Stato, così le disposizioni CON LA PUBBLICAZIONE dellʼordinanza ministeriale n°41, il MIUR ha reso note istruzioni e disposizioni organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato. Questʼanno si esaurisce la norma transitoria del D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009, art. 4, ed entrano a regime le nuove tabelle per lʼattribuzione del credito scolastico per tutte le classi del triennio. Il 18 giugno è previsto lʼinsediamento in seduta plenaria delle commissioni. La prima prova scritta si terrà il 20 giugno e il giorno successivo la seconda prova scritta grafica o scritto-grafica - specifica dellʼindirizzo dʼesame -, che per i licei artistici e gli istituti dʼarte continua nei due giorni successivi, sabato escluso. Questʼanno vi sarà la novità del plico telematico, per il quale il ministero ha già effettuato due simulazioni per testare la procedura e mettere in atto eventuali correttivi, per cui i presidenti, con lʼaiuto del referente di sede presente in ciascun istituto, procederanno alla pagina 28 stampa decriptata dei compiti attraverso i computer delle scuole. In caso di difficoltà sono previste procedure alternative per assicurare lo svolgimento delle prove scritte. La terza prova, predisposta dalla commissione che ne ha definito la struttura collegialmente in coerenza col documento di classe, si svolgerà il 25 giugno; per licei artistici e istituti d'arte la struttura della terza prova scritta è definita entro il giorno successivo al termine della seconda prova scritta ed inizia il giorno successivo alla definizione della struttura. La novità di questʼanno è rappresentata dallʼarticolo 17 bis, con disposizioni per gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). In particolare, i candidati con diagnosi di DSA, che, ai sensi dellʼart.6, comma 6, del DM n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dallʼinsegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con lʼattribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art. 13 del D.P.R. n. 323/98. 25 MAGGIO 2012 Economia INDUSTRIA. Non decolla il progetto del gruppo molisano. E Passera dà l’ultimatum: 4 giugno Termini, Dr prende tempo Gli ex dipendenti, oggi in cassa integrazione, manifestano davanti alla Regione a Palermo. Smentite le voci che volevano la sudcoreana Hiunday interessata allo stabilimento. Ma la Bmw... DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Le voci che volevano la sudcoreana Hyundai interessata allo stabilimento di Termini Imerese sono durate mezza giornata, poi dal management del marchio automobilistico è arrivata una secca smentita. “La notizia è destituita di ogni fondamento”. Così, per i quattrocento cassintegrati ed esodati della Fiat e delle ditte dell'indotto che hanno manifestato davanti alla sede della Regione siciliana (sui 2200 metalmeccanici tra diretti e indotto in cassa integrazione dal primo gennaio 2012 per cessazione attività), in piazza Indipendenza a Palermo, lunedi 21 maggio, il cielo è tornato a tingersi di colori foschi. Quelli della Dr Motors di Massimo Di Risio, che a dicembre del 2011, dopo un accordo firmato con Fiat, Governo e sindacati, sembrava pronta ad acquisire lo stabilimento ed a rimetterlo in moto per assemblare automobili con pezzi fabbricati in Cina, ma che ad oggi non ha dato segni di vita. DR PRENDE TEMPO. La “deadline” è il 4 giugno, data in cui l'imprenditore molisano Massimo Di Risio, amministratore delegato della Dr Motor, azienda che dovrebbe subentrare alla Fiat nell'insediamento industriale ex Fiat di Termini Imerese, risponderà ai chiarimenti richiesti dal ministero dello Sviluppo economico Corrado Passera. Corrado Passera centonove Di che chiarimenti si tratta? Intanto sulla tenuta finanziaria del suo gruppo e quindi sulla concreta possibilità di superare il momento di verifica tecnica e finanziaria richiesto da Governo e Regione perchè il progetto possa prendere il via. Massimo Di Risio, secondo il piano industriale presentato al ministero il 5 ottobre scorso, parlava di 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Intenzione della Dr Motor è quella di produrre quattro modelli da far uscire fuori da Termini: Una city car, una simil Punto (segmento B), una simil Bravo (segmento C) e un Suv, che oggi si produce a Macchia d' Isernia, in Molise. Tuttavia, sembra che alle casse della casa molisana manchino circa 15 milioni di euro, necessari per “rassicurare” le banche e ottenere il credito necessario per avviare lʼoperazione. I sindacati sono però scettici. “Da Di Risio abbiamo sentito sempre la stessa solfa, ma di atti concreti nessuno”, spiega Roberto Mastrosimone della Fiom di Termini Imerese. LA PISTA TEDESCA. Un imprevisto colpo di scena potrebbe però arrivare da Monaco di Baviera. E' “da più di un anno”, dicono in ambienti sindacali, che gira voce di un interesse di Bmw per un polo produttivo nel cuore del mercato del Mediterraneo, quindi anche per l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese in Sicilia. Le indiscrezioni di stampa su una possibile mossa della casa bavarese non hanno colto di sorpresa le organizzazioni dei metalmeccanici, vicine al dossier Termini. Anche se, viene sottolineato dai sindacati, "non c'é alcuna notizia di contatti né con Fiat né con il Governo", mentre "resta la preoccupazione che la stessa Fiat possa non vedere di buon occhio una soluzione che lasci spazio in Italia ad un forte concorrente". La conferma di un interesse di Bmw per la creazione di un polo produttivo nel cuore del Mediterraneo è arrivata ai sindacati italiani anche dal potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall da dove, viene riferito, "la voce trapela ormai da tempo", ma sempre "senza alcun riscontro "su progetti concreti". Seppure non ufficialmente, la Bmw sembra abbia smentito. LA SCHEDA Sono Massimo Di Risio, assemblo automobili Chi è e cosa fa l’ex pilota diventato costruttore grazie alla Cina. Ecco cosa resterà di siciliano nell’indotto Massimo Di Risio PALERMO. Massimo Di Risio fonda la Dr Motor Company nel 2006, per commercializzare auto che assembla in Molise a partire da componentistica di derivazione cinese. Nel 2010 riceve il premio "Made in Italy" come personalità dell' anno per la sua attività imprenditoriale nel mondo automobilistico. L'azienda molisana, fondata da Di Risio (che in passato è stato un ex pilota di vetture da corsa), si è fatta una certa notorietà negli scorsi anni, per la vendita delle sue vetture anche negli pagina 29 ipermercati. Dal punto di vista commerciale, il 2010 è stato l'anno migliore: le vendite di auto con il marchio Dr hanno sfiorato le cinquemila unità. I primi dieci mesi del 2011, però, hanno fatto segnare per l'azienda un calo del 26% a poco meno di 2.700 auto vendute contro le 3.600 dello stesso periodo di un anno prima. Ma nel 2011, la sua attività inizia a “mostrare il fianco”. Dr Motor era gravata a fine 2009 da circa 74 milioni di debiti complessivi, di cui 34 con le banche, con una posizione finanziaria netta negativa per 34 milioni a fronte di un patrimonio netto di poco meno di 10 milioni. Secondo gli accordi del 2011, parte dei pezzi coi quali la Dr assembla le sue auto, non arriverà dalla Cina. I sedili, infatti, continuerà a produrli la Lear, mentre delle plastiche potrebbe occuparsene la Magneti Marelli. Alle vecchie Fiat, nellʼindotto, lavorava anche la Bienne sud, che si occupava della verniciatura dei paraurti delle auto torinesi che uscivano da Termini Imerese. (A.C.) Economia 25 MAGGIO 2012 centonove INTERROGAZIONI. Chi vuole vederci chiaro da Bizzotto a Marinello Se i fondi Ue vanno al trotto Chiesti chiarimenti in Commissione Ue sui finanziamenti che la Regione ha destinato alla Coppia degli assi di equitazione. Ma anche ad autoscuole e torrefazioni. «Soldi svincolati da un piano organico di sviluppo» DI ETTORE IACONO LA SICILIA NON SEMPRE riesce a spendere tutti i soldi di Bruxelles, ma quando ciò accade i conti non tornano. E a Strasburgo qualcuno comincia ad accendere qualche luce per vedere un po' meglio come vanno le cose nel mare magnum delle spese di Palermo. Soprattutto se i soldi destinati allo sviluppo del territorio finiscono in realtà col disperdersi in centinaia di progetti e iniziative scoordinate da qualsiasi piano organico di sviluppo del territorio. Ricordando antefatti, fatti e misfatti tutti italiani, si finisce infatti col credere che il sospetto sia in realtà l'anticamera della verità. Una verità fatta di sprechi che allontano la Sicilia dall'Europa e che sbarrano le porte del futuro alle nuove generazioni. I DUBBI DI STRASBURGO L'eurodeputato Mara Bizzotto, di Bassano del Grappa, della Lega Nord, un passato da barista, con una interrogazione rivolta alla Commissione europea, si stupisce del fatto che in Sicilia, il governo del presidente Raffaele Lombardo abbia destinato «decine di migliaia di euro a singole attività imprenditoriali (torronifici, autoscuole, torrefazioni), in modalità del tutto svincolate da un piano organico di investimento, piuttosto che 460.000 euro per finanziare la Coppa degli assi di equitazione di Palermo o 1.000.000 euro per due edizioni del Festival del cous cous di San Vito lo Capo». Un malcostume, secondo Bizzotto, che accomuna le regioni meridionali italiane. Tanto che in Calabria, per fare qualche esempio, sono stati spesi 169mila euro per il Festival del peperoncino di Diamante e 114mila per la Festa delle invasioni di Cosenza. E la Campania ha pensato di girare 70mila euro all'Afrakà rock festival di Afragola. Ma tutti questi denari, ricorda Bizzotto, fanno parte «dei fondi europei destinati allo sviluppo del territorio» e dovrebbero essere destinati ad «investimenti a lungo termine volti al rafforzamento delle economie locali». Cosa c'è dietro certe scelte? Secondo l'eurodeputato, qualcosa che ha il «sapore di aiuto clientelare». Ci risiamo. Adesso tocca però alla Commissione di Manuel Barroso dire «se tale utilizzo dei contributi europei sia conforme agli scopi per i quali essi sono stati studiati e voluti». DALLE GARE AI PRESEPI Nel mirino della Bizzotto c'è l'elenco dei beneficiari dei fondi Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2007/2013 gestiti dalla Regione Siciliana. Sette assi di finanziamento e un lungo elenco di spese. Che vanno dalla Velocizzazione della linea ferroviaria Palermo – Agrigento (erogati 35.637.822,64 euro) ai lavori nel porto di L'eurodeputato Mara Bizzotto, Lega Nord, un passato da barista, con una interrogazione alla Commissione europea, si stupisce del fatto che in Sicilia, il governo del presidente Lombardo abbia destinato «decine di migliaia di euro a singole attività imprenditoriali (torronifici, autoscuole, torrefazioni), in modalità del tutto svincolate da un piano di investimento di Custonaci, 318.361,56 per il Festino di Santa Rosalia 2009. Nell'asse 5 compaiono invece una miriade di spese in favore delle aziende più disparate. Non solo autoscuole, torrefazioni e torronifici, IN EVIDENZA Dal Fesr al Por, i Conti non tornano A STRASBURGO SI PARLA anche di Por 2000/2006 della Regione Siciliana. Che ha previsto interventi pubblici per 7,6 miliardi di euro. Il 50,9% a carico dellʼUe. Ed è Giovanni La Via, Pdl, ad aprire le danze con una interrogazione rivolta alla Commissione Barroso. Si chiede la verifica urgente sull'utilizzo dei fondi. La Via parte da «una denuncia, inviata anche alle competenti autorità, nella quale viene rappresentata una situazione di gravi irregolarità relative ai procedimenti di ammissione ed assegnazione di finanziamenti dal Dipartimento Pesca dell'Assessorato Regionale, attraverso il POR Sicilia 2000/2006, misura 4.17, sottomisura A e B, per promuovere la valorizzazione e commercializzazione del pesce povero di Mazara del Vallo». Secondo l'eurodeputato «si rappresentano gravi carenze nel sistema di redazione e di valutazione dei bandi, l'utilizzo di associazioni e studi di consulenza appositamente creati per la presentazione di progetti non adeguatamente pubblicizzati, la mancanza di attestazione di congruità dei prezzi, lo scorrimento di graduatorie con procedure di dubbia legittimità e, più in generale, varie ipotesi di condotte omissive e/o comportamenti lesivi della normativa nazionale e comunitaria». Interrogazione analoga era stata presentata dal parlamentare Giuseppe Marinello, Pdl secondo il quale i finanziamenti sarebbero serviti solo «per soddisfare compensi astronomici per consulenti, associazioni e consorzi sorti dal nulla, per pagare, viaggi e crociere». Sant'Agata Militello (4.531.453,65 euro), dall'adeguamento delle banchine dello Scalo Galera dell'Isola di Salina (1.312.121,00) alle elisuperfici di Linosa (276.049,42) e Lampedusa (3.057.875,37). E ancora 16.692.844,84 per il tram di Palermo, 4.231.002,27 per l'area di Zaera Sud a Messina, una decina di milioni di euro per la depurazione delle acque reflue da riutilizzare per l'irrigazione dei campi agricoli (Corleone, Menfi, Borgetto, Marineo, San Michele di Ganzaria) e tanti altri. Tutto assolutamente utile al territorio. Ma l'interrogazione vuole gettare un cono di luce su diverse spese inserite dall'asse 3 in avanti del Fesr 2007/2013 della Regione Siciliana. Dove oltre alla Coppa degli Assi e al Cous Cous, ci sono (impossibile citarli tutti) 42.887,50 euro per il Presepe vivente 2009 di Agira, 398mila euro per il World Festival on the Beach 2009 e 515.288,41 per l'edizione 2010, 162.610 euro per il Presepe vivente 2009 IN PARLAMENTO «Non votate il decreto Monti» L’appello dei deputati dell’Ars: «Penalizzano la Sicilia» Innocenzo Leontini PALERMO. «I parlamentari nazionali siciliani di tutti i partiti reagiscano. I decreti non siano approvati. Non sia la disciplina o la logica di partito a pretendere il contrario». È lʼappello lanciato dai deputati all'Ars Innocenzo Leontini, Rudi Maira, Nino Beninati, Marianna Caronia, Salvatore Cascio, Salvatore Cordaro, Edoardo Leanza e Fabio Mancuso, che invitano deputati e senatori a non votare i decreti governativi che “escludono la Sicilia e le sue imprese dalle misure previste”. “L'unico aspetto peculiare pagina 30 della Sicilia del quale il governo nazionale tiene conto è l'inefficienza dellʼamministrazione regionale, per giunta presa a pretesto per nuove penalizzazioni. Mentre le imprese del resto del Paese potranno ottenere dagli uffici pubblici una certificazione in base alla quale fruire di anticipazioni dalle banche dei crediti vantati oppure compensare con il pagamento delle tasse, quelle siciliane non sono incluse in tale provvedimento. Il motivo è lʼesistenza di un piano di rientro da un deficit di bilancio (sanità), della cui attuazione lo stesso governo nazionale si è occupato nel tempo, considerandolo strumento di riabilitazione della nostra condizione. Invece la scure si abbatte soprattutto su di noi. Alla riabilitazione si sostituisce la punizione”, scrivono i parlamentari di Sala d'Ercole, che prendono di mira al contempo il governo regionale e nazionale. “Mentre la giunta Lombardo danneggia lʼeconomia e le imprese siciliane, facendo perdere i fondi europei e rinunciando a interventi a sostegno, il governo Monti fa leva su queste inadempienze per rincarare la dose. I danneggiati sono gli imprenditori e i cittadini siciliani che non sanno più come fare”. centonove Economia 25 MAGGIO 2012 ma anche ditte di elettronica, elettrodomestici, elettrauto, panetterie, carrozzerie, ottica, pubblicità, caffetterie, articoli sportivi, dolci e prodotti tipici, bar. Centinaia di aziende alle quali sono andati contributi variabili da qualche migliaio a 25mila euro.Denaro investito per garantire la crescita stabile dell'economia dell'Isola? A Barroso l'ardua sentenza. E LA CORTE DEI CONTI... «Lʼeccessiva frammentazione degli interventi programmati e la notevolissima presenza di progetti Rita Arrigoni non conclusi (pari al 35 per cento della spesa certificata) hanno i progetti avanzati, dei quali 1298 poi sfavorevolmente inciso sullo sviluppo revocati o rinunciati. La maggior parte dei locale e non hanno prodotto lʼauspicato progetti finanziati riguardato lo sviluppo dei miglioramento delle condizioni di vita della sistemi locali (asse IV), «a conferma della popolazione della Regione». E ancora: «Il polverizzazione degli interventi che, in tasso di errore (ovvero il rapporto tra la spesa irregolare e quella controllata) molto alcuni casi, hanno determinato dei finanziamenti “a pioggia” con la elevato (10,98 per cento, cioè centinaia di conseguente dispersione delle risorse». milioni di euro, nda), riscontrato a seguito Altro limite evidenziato dalla Corte, dei controlli di secondo livello, denota la l'eccessivo ricorso ai “progetti coerenti” carenza, in termini qualitativi, dei controlli che hanno inciso per il 43,01 per cento di primo livello e una generale scarsa sulla spesa complessiva (circa 2,4 miliardi affidabilità degli stessi». Questa la di euro). Si tratta di progetti già finanziati conclusione della Corte dei Conti siciliana, con risorse statali, messi a carico dei fondi presieduta dal magistrato Rita Arrigoni, comunitari per accelerare la spesa. Un sull'esame appena concluso del Fesr danno per l'erario regionale, secondo la 2000/2006 della Regione. Uno strumento, Corte, anche perché le risorse nazionali il Fesr, che ha previsto interventi pubblici così liberate e reinvestite sull'asse (circa per complessivi 5,6 miliardi di euro, poco 561 milioni di euro) sono risultate più di 2,5 miliardi dei quali tirati fuori nettamente inferiori all'importo sottratto dai proprio dalla casse di Bruxelles. Ben 9454 ANCHE SUI SITI www.tribunale.messina.it www.asteavvisi.it - www.asteannunci.it TRIBUNALE DI MESSINA SECONDA SEZIONE CIVILE – ESECUZIONI IMMOBILIARI Le vendite giudiziarie derivanti da esecuzioni immobiliari vengono effettuate: A) dal Giudice delle Esecuzioni presso il Tribunale di Messina Ufficio Esecuzioni Civili. B) dai Professionisti delegati ai sensi dellʼart. 591 bis c.p.c. presso i loro studi o le associazioni: - U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo 4 Messina - Tel. 090/6409852 – Fax 090/6409582 (apertura al pubblico lunedì ore 9-12 e giovedì ore 9-12 / 15,30-18 - AN.P.E. Via Risorgimento 123 Messina Tel. 090/663323 (apertura al pubblico lunedì, martedì, e venerdì ore 9,30-12). - A.R.V.E.D. Piazza della Repubblica 27 is. 290 Messina - Tel./fax 090/6406701 (apertura al pubblico lunedì e mercoledì 10-12 e giovedì 15,30-18) - A.L.P.E.F. Via dei mille 243 Messina – Tel./fax 090/6512158 (apertura al pubblico lunedì, mercoledì, venerdì ore 9-12 e giovedì ore 1719). (periodo feriale: chiusura uffici dallʼ01-08 al 31-08). - A.P.E.I.M. Via del Vespro 75 Messina – Tel./fax 0906783616 (apertura al pubblico lunedì ore 9,30-12,30 e giovedì ore 16-19). - A.P.E.I.M. Via Kennedy 66 Barcellona P.G. (ME). - PRO.ASS. Via Mamertini 17 Messina – Tel./fax 090/2400044 (apertura al pubblico lunedì e giovedì, non festivi, ore 15,30-19). - A.V.D.Via Oratorio della Pace n. 3 – Messina (ME) Tel. 090/6012019 (Apertura al pubblico ogni Lunedì e Mercoledì non festivo dalle ore 16:00 alle ore 19:00, e comunque, dalle ore 9:30 alle ore 12,30 del giorno precedente la data della vendita. Le vendite si terranno nelle Aule del Tribunale di Messina - Notaio S. Magno Via L. Manara 19 Messina – Tel. 090/6512281 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 1012). - Notaio V. Grosso Via Garibaldi 116 Messina – Tel. 090/674020 (si riceve i giovedì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 16,3018,30). - Notaio M.F. Puglisi Via Porto Salvo 9 – Tel. 090/340419 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 10-12). - Notaio G. Bruni Via L. Manara 82 – Tel. 090/673935 (si riceve i martedì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 10-12). - Notaio M. Giuffrida Via La Farina is. R Messina – Tel. 090/694303 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 16-18). Giorni di ricevimento venerdì ore 16-19. VENDITA N. 337/09 RG ESEC. IMM. CASTELMOLA – Via San Nicolò n. 3 – Lotto Unico: Appartamento civile abitazione di mq 90 circa su due piani di sei vani con terrazza a livello su cui insistono due vani abusivi. Prezzo base Euro 82.028,62. Rilancio minimo Euro 1.500,00. Vendita senza incanto 13.07.2012 ore 10.00 presso i locali dell' A.L.P.E.F., Messina, via dei Mille n. 243 (ex palazzo Upim). G.E. Dr. Adolfo Fiorentino. Per visita immobile Custode giudiziario Avv. Angelo Morganti 349/1732760. Prof. delegato Avv. Attilio De Gregorio tel. 090/6413095). Rif. RGE 337/09 VENDITA N. 45/11 RG ESEC. IMM. MESSINA – Viale Annunziata (ex Via Comunale) n. 79 – Lotto Unico: Piena proprietà per la quota di 1/3 di villa bifamiliare composta da 2 va- Le vendite giudiziarie sono aperte a qualsiasi interessato e per parteciparvi non è necessaria assistenza legale. I beni si vendono nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, a corpo e non a misura, con tutte le pertinenze, accessioni, servitù attive e passive, eventuali ragioni e azioni. Gli immobili sono descritti e valutati con lʼindicazione della situazione urbanistica e locativa, nella relazione redatta da un consulente tecnico del Tribunale, che può essere consultata, unitamente allʼordinanza o allʼavviso di vendita, presso gli uffici preposti sopra indicati. In caso di notizie urbanistiche insufficienti lʼaggiudicatario potrà avvalersi delle disposizioni di cui agli artt. 17, V comma e 40 VI comma, della legge 47/85 e, pertanto , ove ne ricorrano i presupposti ivi indicati, potrà presentare domanda di concessione in sanatoria entro 120 giorni dallʼatto di trasferimento dellʼimmobile ovvero della notifica di questʼultimo atto. Eʼ possibile visitare lʼimmobile ove sia stato nominato un custode giudiziario o un ausiliario del Giudice. COME PARTECIPARE – Vendite senza incanto davanti al Giudice delle Esecuzioni o ai Professionisti delegati: Le offerte, in carta legale, nella forma di proposte irrevocabili di acquisto – contenenti lʼindicazione del numero di procedura; del Professionista delegato o del Giudice dellʼEsecuzione; del lotto di riferimento; del prezzo offerto (non inferiore al prezzo base indicato nellʼavviso di vendita); dei dati identificativi dellʼofferente (con allegati fotocopia del documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale o certificato camerale aggiornato) dovranno essere depositate in busta chiusa. Nelle vendite con nuovo rito si procederà allʼapertura delle buste il giorno stesso fissato per la vendita. In caso di pluralità di offerte si procederà allʼeventuale gara sullʼofferta più alta ai sensi dellʼart. 573 c.p.c. a) Se la vendita si svolge davanti al Giudice dellʼEsecuzione: lʼofferta va presentata, presso la Cancelleria delle Esecuzioni Civili, entro e non oltre le ore 13 del giorno feriale precedente la data fissata per la vendita, allegando un assegno bancario circolare non trasferibile intestato a Poste Italiane S.p.a. – Messina, a titolo di cauzione, pari al 10% del prezzo offerto e che dovrà essere inserito nella busta chiusa contenente lʼofferta. b) Se la vendita si svolge davanti al Professionista delegato: lʼofferta dovrà essere presentata presso lʼAssociazione di riferimento, entro e non oltre le ore 12 del giorno che precede la vendita. Il suddetto deposito va effettuato nel rispetto dei giorni di apertura al pubblico dellʼufficio, che in ogni caso, rimane aperto il giorno che precede la vendita. Lʼofferta deve essere corredata da un assegno bancario circolare non trasferibile intestato al Professionista delegato, a titolo di cauzione, ni più accessori per un tot. di mq 54,80. Vi è anche una veranda a livello di circa mq 39,00, un terrazzino di copertura raggiungibile tramite una scaletta in ferro di circa mq 10.95 sulla quale si trova un locale di sgombero di circa mq 6. Posta al p.terra sviluppa una sup. lorda tot. di circa mq 93,83. Prezzo base Euro 17.573,35. Rilancio minimo Euro 500,00. Vendita senza incanto 28.09.2012 ore 8.30 presso A.R.Ve.D. in Messina, Piazza della Repubblica 27, tel. 090/6406701. Eventuale vendita con incanto 28.09.2012 ore 10.30. G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Prof. Delegato e Custode Avv. Francesco DʼArrigo. Rif. RGE 45/11 VENDITA N. 338/10 RG ESEC. IMM. VENETICO - Via Michele Spadafora - Lotto Unico: Intera proprietà di appartamento (occupato ANCHE SUI SITI www.tribunale.messina.it www.asteavvisi.it - www.asteannunci.it che non potrà essere inferiore al 10% del prezzo offerto e che dovrà essere inserito nella busta chiusa contenente lʼofferta. Vendite con incanto davanti al Giudice delle Esecuzioni o ai Professionisti delegati: Le domande di partecipazione, in carta legale, devono contenere lʼindicazione del numero di procedura; del Giudice dellʼEsecuzione o Professionista delegato; del lotto di riferimento; del prezzo base dʼasta; dei dati identificativi dellʼofferente (con allegati fotocopia del documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale o certificato camerale aggiornato). Le domande vanno presentate: a) Se lʼincanto si svolge davanti al Giudice delle Esecuzioni: entro le ore 13 del giorno feriale precedente lʼincanto, presso la Cancelleria delle Esecuzioni Civili, allegando due assegni bancari circolari non trasferibili intestati a Poste Italiane S.p.a. – Messina, uno del 10% e lʼaltro del 20% del prezzo base dʼasta, rispettivamente a titolo di cauzione e a titolo di anticipo spese, nonché due marche quietanza di euro 1,29. b) Se la vendita si svolge davanti al Professionista delegato: lʼofferta dovrà essere presentata presso lʼAssociazione di riferimento, entro e non oltre le ore 12 del giorno che precede lʼincanto, presso lʼufficio U.N.E.I.M., unitamente a due assegni bancari circolari non trasferibili intestati al Notaio, uno per cauzione pari al 10% del prezzo base e uno per anticipo spese pari al 16% del prezzo base. Il suddetto deposito va effettuato nel rispetto dei giorni di apertura al pubblico dellʼufficio, che in ogni caso, rimane aperto il giorno che precede lʼincanto. Nelle vendite con incanto con nuovo rito, alla domanda va allegato solo un assegno pari al 10% del prezzo base dʼasta, a titolo di cauzione. La mancata presentazione allʼincanto, senza giustificato motivo, comporterà la perdita di un decimo della cauzione versata. Il pagamento del saldo prezzo di aggiudicazione, detratta la cauzione, dovrà essere effettuato entro sessanta giorni dallʼaggiudicazione, con le modalità stabilite nellʼordinanza o nellʼavviso di vendita. Il mancato pagamento del saldo prezzo nel termine comporta la perdita della cauzione, salvo il risarcimento del danno ex art. 587 c.p.c. Per le vendite senza incanto e con incanto con nuovo rito, nello stesso termine, dovrà effettuarsi il pagamento relativo alle spese di trasferimento con le seguenti modalità: a)Se lʼasta si svolge davanti al Giudice con assegno bancario circolare non trasferibile intestato a Poste Italiane S.p.a. – Messina, pari al 15% del prezzo di aggiudicazione; b)Se lʼasta si svolge davanti al Professionista delegato nella misura indicata nello stesso in base alla tipologia dʼacquisto, salvo eventuale richiesta di integrazione in caso di necessità. da terzi), p.primo, composto da un ingresso-corridoio, studiolo, 2 bagni, camera da letto e cameretta, cucina con veranda a servizio e salone con balcone, avente una sup. lorda tot. di circa mq 160,98. Prezzo base Euro 146.222,39. Rilancio minimo Euro 2.000,00. Vendita con incanto 19.07.2012 ore 11,00 presso ALPEF, Via Dei Mille 243, Messina, (ex palazzo upim). G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Prof. delegato e Custode Avv. Natale Galipò tel. 090/6413095 per info e visita immobile. Rif. RGE 338/10 VENDITA N. 26/86 RG ESEC. IMM. MESSINA – Fraz. Tarantonio, versante Salice - Lotto Unico: Piena propr. di terreni e fabbricati rurali comprendente 4 corpi: CORPO A) Terreno agricolo mq 31.428, oltre fabbricato rurale mq 73,00 e 5 corpi fabbrica sup. tot. mq 157 (ad pagina 31 fondi comunitari che sarebbero potuti servire a realizzare ben altro. Nel complesso spicca inoltre un 2,94 per cento di spesa irregolare. Cioè non dovuta. In soldoni poco più di 163 milioni di euro. Dei quali 81 milioni da recuperare. Soldi che l'Italia deve reintegrare nel bilancio europeo. A questi si aggiungono 727,1 milioni (13,09 per cento) di spese decertificate, cioè sottratte al bilancio europeo in seguito a provvedimenti amministrativi o giudiziari. E sotto questa voce spiccano certamente la revisione di spesa per 184 milioni relativa alla realizzazione di diversi lotti dell'autostrada Messina-Palermo e i 42 milioni relativi alla rivisitazione del catalogo informatizzato regionale dei Beni culturali. Notevoli limiti sono stati riscontrati dalla Corte dei Conti sui risultati raggiunti nell'ambito del sostegno all'economia dei territori. Tanto che la mortalità delle attività cofinanziate ha raggiunto il 48 per cento. E non si sono riscontrati segnali incoraggianti sul fronte dell'occupazione. Sul fronte infrastrutturale, infine, bene le opere relative alla viabilità secondaria, lo sviluppo degli aeroporti secondari (Trapani) e dei porti. Non hanno funzionato, invece, gli interventi sulla viabilità principale. Insomma, appena il tempo di mettere in archivio il mezzo fallimento del vecchio Piano operativo regionale che è già ora di indagare sul nuovo. Nel quale – stando agli interventi ispettivi comunitari - le cifre ballano tra dubbi e sospetti. esclusione di quello identificato a parte del successivo corpo B). CORPO B) Fabbricato rurale costituito da una casa di vecchia costruzione, 2 elev. f.t., sup. tot. mq 189 e copertura a tetto a doppia falda. CORPO C) Terreno di natura prevalentemente rocciosa, sup. tot. mq 44.120. CORPO D) Terreno agricolo sito sia sul versante Salice che sul versante Gesso del fondo, sup. tot. mq 64.839, oltre una serra in condizioni fatiscenti e 2 fabbricati rurali, sup. tot. mq 129. Prezzo base Euro 221.473,88. Rilancio minimo Euro 10.000,00. Vendita senza incanto 17.07.2012 ore 12.00 presso ALPEF in Messina, via dei Mille n. 243 (ex palazzo upim). G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Prof. Delegato e Custode Avv. Maria Letizia Navarra tel. 090/671582 6413095 per info e visita immobile. Rif. RGE 26/86 Economia 25 MAGGIO 2012 centonove SAN MARCO D’ALUNZIO. L’azienda tessile “ruba” commesse ai paesi dell’Est Alla crisi ci pensa San Lorenzo Lo stabilimento della famiglia Miracula ha incrementato il fatturato del 45%. A Sinagra si tenta di ricostituire il polo col progetto Agranis. E l’aiuto di Invitalia DI GIANFRANCO CUSUMANO Filippo Miracula SAN MARCO DʼALUNZIO. La crisi? Non abita a San Marco DʼAlunzio. In un contesto economico fatto di aziende a rischio fallimenti, licenziamenti, fuga di commesse nei paesi dellʼEst, la San Lorenzo Confezioni, uno degli ultimi baluardi del Polo tessile dei Nebrodi con la sede nel piccolo comune messinese famoso per le chiese, non solo ha registrato un aumento del fatturato del 45% (riferito al 2011 sul 2010) ma ha aperto laboratori esterni a cui affidare parte dei lavori. Il personale diretto è di 122 operai a cui si aggiunge un indotto di 250 lavoratori. A guidare lʼazienda tessile che realizza capi firmati per conto di importanti griffe internazionali (da Gucci a Lous Vuitton a Tom Ford e Armani) è lʼimprenditore Filippo Miracula. Miracula, coadiuvato dai figli, nel corso degli anni è riuscito a far crescere lʼattività in modo professionale, pur mantenendo una gestione familiare nel rapporto con gli stessi dipendenti. «I Lavoratrici alla San Lorenzo confezioni costi sono importanti per le aziende dice - ma per le griffè di alta gamma lo è altrettanto la qualità dei tessuti e la confezione dei prodotti che devono essere realizzate a regola dʼarte. Noi L E G A L M E N T E O.P. ISTITUTO CAN. LUIGI CALDERONIO PIAZZA SAN FRANCESCO, 5 SANTA LUCIA DEL MELA (ME) Il giorno 21 giugno 2012 alle ore 16.00 presso la sede dellʼO.P. Istituto Canonico Luigi Calderonio, sarà esperita gara di asta pubblica per la vendita di “Beni Patrimoniali siti nel Comune di Santa Lucia del Mela”. DESCRIZIONE IMMOBILI: Lotto 1: Fondo PORTAVALLE, di complessivi mq 2.300 circa, prezzo a base dʼasta € 100.000,00 (eurocentomila/00). Lotto 2: Fondo PATTINA, di complessivi mq 6.897 circa, prezzo a base dʼasta € 55.000,00 (eurocinquantacinquemila/00). Lotto 3: Fondo CRISTANOʼ, di complessivi mq 31.340 circa con entrostante fabbricato della superficie lorda di circa di mq 190,00, prezzo a base dʼasta € 205.000,00 (eurocduecentocinquemila/00). Lotto 4: Fondo S.GIOVANNI, di complessivi mq 6.260 circa, con entrostante rudere della superficie coperta di circa mq 50,00, prezzo a base dʼasta € 40.000,00 (euroquarantamila/00). Il bando integrale è pubblicato sul sito internet www.istitutocalderonio.it. Il Resp. del Procedimento Geom. Angelo Letizia produciamo per lo più capi spalla (giacche e cappotti) e la manodopera specializzata non si trova facilmente. La gestione oculata ha portato a contenere le spese e a renderci competitivi». La San Lorenzo è balzata agli onori della cronaca nazionale nel 2008, perchè il vestito di lana grigio alla Jacquiline Kennedy indossata da Carla Bruni, ex premiere dame francese, nel corso di una visita ufficiale in Inghilterra con la regina Elisabetta, era stato realizzato nello stabilimento nebroideo in 48 ore su commissione della Christian Dior. Sui Nebrodi esisteva uno dei poli tessili più attivi e dinamici. Fatturava 100 miliardi di lire. La globalizzazione ha portato al trasferimento delle lavorazioni nel Nord Africa o nei paesi dellʼEst. A tentare di risollevare il settore ci stanno pensando gli operai. Unicoop Sicilia ha promosso lʼanno scorso un consorzio di ex lavoratori a Sinagra. Tutto era pronto per riavviare la produzione grazie allʼimpegno di ex lavoratori. Il progetto è rimasto bloccato per le solite pastoie burocratiche. Ma in questi giorni sta ripartendo. I promotori, guidati da Felice Coppolino, presidente di Unicoop Sicilia, hanno incontrato sia la nuova amministrazione comunale guidata da Enza Maccora, che il il capo della Task force regionale sullʼoccupazione Salvatore Cianciolo. «Lʼanno scorso si era tenuta una conferenza di servizi e sia Sviluppo Italia Sicilia che la Regione aveva avallato lʼiniziativa che non coinvolge solo Sinagra, ma altri centri che ospitavano aziende tessili (complessivamente 600/700 lavoratori quelli coinvolti) - dice Coppolino - lʼiter, però, si è bloccato. Noi siamo pronti: abbiamo la società Agranis (Sinagra scritto al contrario), scelto chi si occuperò della commercializzazione che ha rapporti con i paesi dellʼEst, siamo in trattativa per lʼacquisto di un capannone industriale. Ma se non si sbloccano i fondi possiamo fare ben poco. A noi occorrono 3 milioni di euro». Per sbloccare i fondi è necessario che lʼassessorato regionale alle Attività produttive firmi una convenzione con L'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa e sviluppo (Invitalia), e per fare questo occorre un progetto definitivo. «Ho parlato con il sindaco di Sinagra dice Salvatore Cianciolo della task force regionale - ho sottolineato lʼesigenza di definire il progetto e i relativi soggetti, la prossima settimana verrà convocata una conferenza di servizi, appena sarà prodotta la documentazione verrà incardinato nel procedimento allʼinterno del contratto di sviluppo regionale». I fondi sono legati al reinserimento dei lavoratori in mobilità. «Mobilità che scadrà a fine anno - sottolinea Coppolino di Unicoop - e se le pratiche non verranno espletate in tempo si perderanno i requisiti di legge». STAND BY “Donne di Ficarra” attende la coop TRIBUNALE DI MESSINA Fallimento n. 1/2010 GAGGI – Via Tenente Turrisi n. 5 – Locale commerciale di mq 450 circa a p.terra con due posti auto scoperti, già adibito a supermercato. Prezzo base Euro 295.375,00. Rilancio minimo Euro 3.000,00. Valore perizia € 347.500,00. Vendita senza incanto 6.07.2012 ore 11.00 presso i locali dell' A.L.P.E.F. siti in Messina, via dei Mille n. 243 (ex palazzo upim). Offerte d'acquisto con assegno circolare N.T. intestato a "Fall. n. 1/2010 – Trib. di Messina", per un importo pari al 10% del prezzo offerto a titolo di cauzione. G.E. Dr. Daniele Carlo Madia. Curatore Avv. Attilio De Gregorio tel. 090/6413095 al quale rivolgersi per info e visita immobile. Maggiori info sui siti: www.tribunale.messina.it, www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it. FICARRA. Battuta di arresto anche a Ficarra per il rilancio del settore tessile. Due anni fa era stata costituita lʼazienda “Donne di Ficarra” fondata da ex lavoratrici e imprenditori del settore tra cui Filippo Miracula della San Lorenzo. Lʼattività che era stata avviata ed aveva già commercializzato i primi capi, ha sospeso lʼattività sei mesi fa in attesa che venga ridefinito la posizione delle lavoratrici che si stanno riunendo in una cooperativa. «Originariamente - ammette il sindaco Basilio Ridolfo, la cui amministrazione ha promosso lʼiniziativa e messo a disposizione i locali - si pensava di pagare le operaie utilizzare i vaucher lanciati dal governo, ma poi si è pensato di riunire le operai in una cooperativa in modo da essere tranquilli anche dal punto di vista contribuitivo e usufruire di eventuali ammortizzatori sociali». I clienti di Donne di Ficarra avranno la possibilità di scegliere tessuti, modelli e ogni piccolo particolare che renderà il capo esclusivo. La costituzione è avvenuta nel maggio 2010, ma lʼattività è stata avviata allʼinizio dellʼanno in attesa che la sartoria venisse ammodernata e si montassero i macchinari necessaria per la confezione dei capi. pagina 32 centonove Economia 25 MAGGIO 2012 AUGUSTA «Niente finanziamenti se non c’è strategia» L’allarme della Fondazione “Nuovo Mezzogiorno” Giuseppe Pace della Lega Navale GELA. Un’ordinanza della Capitaneria mette fine alla controversa vicenda dell’approdo Addio al Porto Rifugio L’insabbiamento dei fondali impedisce l’ingresso dei pescherecci. Chiuso il transito ai natanti. La denuncia di Giuseppe Pace: «Destinati altrove i fondi europei stanziati per la ricostruzione» DI MARINO RINALDI GELA. Cala definitivamente il sipario sul Porto Rifugio di Gela, che non sarà più accessibile a tutti i natanti con un pescaggio superiore al metro e mezzo. Il “colpo di grazia” è arrivato con una ordinanza della Capitaneria di Porto, che ha messo di fatto la parola “fine” alla travagliata storia del porticciolo artificiale. A causa di un “Braccio di Levante” edificato male - intorno alla metà degli anni '80, il livello di insabbiamento dellʼimboccatura e dellʼavanporto, che già negli anni scorsi aveva raggiunto livelli critici, è arrivato infatti a una profondità di 1,50 metri, rendendo difatti impossibile, e pericoloso, lʼaccesso e lʼuscita dei natanti. E se il porto rifugio servirà dʼora in avanti solo per i gommoni, dopo la chiusura delle due linee di produzione dello stabilimento petrolchimico, è ancora avvolto nel mistero il futuro del Porto Isola, di proprietà della Regione ma dato in concessione per 25 anni alla Raffineria. LʼALLARME. «In città ci sono due porti, ma sono entrambi inutilizzabili», racconta il presidente della sezione gelese della Lega Navale Italiana Giuseppe Pace, che punta il dito contro una classe dirigente “che per anni ha preso per i fondelli i cittadini con promesse mai mantenute”. «Il Porto Rifugio - spiega Pace - è in agonia da decenni, finito nelle “nebbie” della burocrazia per colpa del disinteresse delle istituzioni. Da anni si parla di un progetto “mega galattico” per rimetterlo in sesto, ma i fondi europei stanziati sono stati dirottati per la realizzazione dellʼautostrada Siracusa - Gela. La cosa paradossale, però, è che i fondi non sono stati utilizzati per iniziare i lavori da Gela verso Siracusa, ma per completare la tratta fino a Rosolini. Mentre fra qualche mese nel Porto Rifugio resteranno solo i gommoni e qualche imbarcazione a remi. Chi ha le barche infatti fugge. Così come fuggono coloro che vogliono approdare a Gela. E meglio non va ai proprietari di pontili galleggianti, che si svuoteranno inesorabilmente». A velocizzare il processo di insabbiamento del Porto ha contribuito anche il fermo dei lavori alla diga foranea. Da tempo, infatti, il movimento del motopontone utilizzato per le opere da realizzare nella struttura industriale, che con il suo movimento assicurava un minimo di dragaggio dei fondali, non viene più messo in marcia. «Oltre al Porto Rifugio - prosegue Pace cʼè da segnalare la situazione del Porto Isola, un approdo di importanza vitale per lo stabilimento petrolchimico sul quale si sono investite somme notevoli per realizzare la protezione esterna. Che fine hanno fatto i 120 milioni promessi per ripristinare i 6 ormeggi fuoriuso ormai da otto anni? Quando restituiranno il pontile principale allʼuso pubblico?». MESSINA Cento candeline per la Lega Navale Fondata nel 1912 da Luigi Fulci, conta più di 250 iscritti MESSINA. Erano i primi mesi del 1912, quando per contribuire a far rinascere una città ancora sepolta dalle macerie del terremoto, un gruppo di cittadini, guidati dallʼavvocato Luigi Fulci, il primo presidente, diedero vita alla sezione messinese della Lega Navale, una delle prime in tutta Italia. Da allora sono trascorsi centʼanni, un secolo di storia vissuto intensamente, fra regate e sport nautici, anni di declino (negli anni ʻ80) e periodi dʼoro, promozione sociale e attenzione per lʼambiente. Mille iniziative e un solo grande obiettivo: diffondere lʼamore per il mare e la conoscenza dei problemi marittimi, coinvolgendo soprattutto i più giovani. «In occasione del centenario - spiega ilvicepresidente Antonio Giunta - per la seconda volta nella storia, lo scorso 19 maggio, si è svolta a Messina, a Capo Peloro, lʼannuale Assemblea Nazionale dei Soci, alla quale hanno partecipato la maggior parte dei presidenti delle varie sezioni italiane. La Lega Navale di Messina - prosegue Giunta - è diretta da Carmelo Recupero e conta circa 250 soci, molti dei quali provengono dalla Marina Militare». Tante e variegate le iniziative promosse ogni anno, fra le quali il “Trofeo Don Giovanni DʼAustria”, Il primo campionato invernale di vela, gare di pesca, la gara di nuoto di fondo “Baia di Grotte” e il “Palio delle Contrade Marinare”. pagina 33 Antonio Giunta AUGUSTA. Lʼindividuazione di politiche di sviluppo per la Sicilia e lʼattuazione di una strategia di pianificazione per gli investimenti portuali a livello regionale e nazionale per favorire il dialogo culturale fra i paesi della sponda nord e quelli della sponda sud del Mediterraneo. Sono alcuni dei temi che verranno trattati il prossimo venerdì 25 maggio, al Palazzo Zuppello di Augusta, durante lʼincontro “Il porto di Augusta. Una grande risorsa da valorizzare”, promosso dalla “Fondazione Nuovo Mezzogiorno” per fare il punto sulle realtà portuali siciliane e sulla messa a sistema dei porti che insistono nellʼArea allargata dello Stretto. «Alla fine di aprile - spiega Francesco Barbalace della “Fondazione Nuovo Mezzogiorno” - la Corte dei Conti dellʼUnione Europea si è rifiutata di finanziare i porti italiani di Augusta, Vieste, Bari, Brindisi e Ragusa e di destinare risorse che non rientrassero in un realistico piano di sviluppo della portualità nel Mezzogiorno e della Sicilia in particolare. Tutto ciò a causa dellʼinesistenza, in tutta Italia, di una valida strategia di pianificazione per gli investimenti portuali a livello regionale e nazionale. Oltre allʼincapacità della politica italiana di guardare al futuro. Sotto questo profilo - prosegue Barbalace - bisogna riconoscere amaramente che manca in Sicilia una qualsiasi politica dei trasporti, non essendo stata la nostra Regione, da troppo tempo, in condizione di avanzare una proposta strategica e di sistema per poter essere interlocutore con il governo nazionale, “immaginando”, di conseguenza una politica capace di guardare al trasporto delle merci che attraverso il Mediterraneo raggiungono il nord Europa e lʼAfrica». Fra i relatori del convegno, lʼavvocato Fernando Rizzo, rappresentante dellʼAssociazione “LʼAltra Città” di Messina, e il comandante del porto di Augusta Francesco Frisone. Economia 25 MAGGIO 2012 OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà UOMINI&BUSINESS Industria, primo semestre in caduta NEL PRIMO TRIMESTRE 2012 la produzione industriale ha registrato una flessione del -3,6% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del 1,9%. Lʼanalisi è stata effettuata su un campione di 2.748 imprese con almeno 2 addetti. Per le micro e piccole imprese i dati sono decisamente più negativi. Lʼindice della produzione industriale resta a quota 102, il che significa circa 12 punti sotto il livello registrato nel giugno 2008 (era 114). La speranza di una ripresa è agganciata agli ordini esteri, che tentano di arginare lʼavvitarsi della crisi. I dati negativi della produzione si riflettono anche al mercato del lavoro con un incremento della Cassa integrazione. PRODUZIONE INDUSTRIALE Sotto il profilo settoriale, solo le imprese di maggiori dimensioni (250 addetti e più) registrano un aumento della produzione (+1,2%). Il calo più marcato riguarda le microimprese (2-9 addetti) con -7,7%, seguite dalle piccole imprese (10-49 addetti) con -5,2% e dalle medie (50-249 addetti) col -2,4%. La dinamica negativa si rileva sia per le imprese che producono beni di consumo (-4%) sia beni intermedi (4,1%) e strumentali (-2%). Calo della produzione generalizzato a livello settoriale: la diminuzione più marcata riguarda legno e mobile (-8,4%), marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,2%), carta e stampa (-7%). Calo meno accentuato per metalli e prodotti in metallo (-2,7%), gomma e plastica (-1%), macchine e apparecchi meccanici (-0,5%). FATTURATO INTERNO ED ESTERO Il trend negativo è confermato dalla diminuzione del -2,5% del fatturato su base annua. La peggior performance è ascrivibile alle micro (-7,2%) e piccole imprese (5,1%), in aumento solo il fatturato delle grandi imprese (+2,7%). Sotto il profilo settoriale spicca lʼincremento nellʼindustria alimentare, bevande e tabacco (+3,2%), gomma e plastica (+1,6%) e delle macchine e apparecchi (+0,3%). In caduta i settori legno e mobile (-8,4%), carta e stampa (7,3%) e mezzi di trasporto (-6,3%). Il fatturato estero ha registrato una crescita del +3,1% (+7% le grandi imprese, -7,7% le microimprese) grazie soprattutto ai settori alimentare, bevande e tabacco (+12,5%), gomma e plastica (+6,3%) e macchine ed apparecchi meccanici (+5,2%). Segno meno per lʼindustria del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (13,6%) e mezzi di trasporto (-8,2%). Il fatturato interno ha mostrato una forte contrazione del -5,2% (-7,1% le microimprese) dovuta in primis al comparto del legno e mobile (-10,5%), macchine elettriche ed elettroniche (-9,3%), carta e stampa (-6,7%). ORDINATIVI Gli ordinativi hanno segnato un calo del 4,5% su base annua (-8,8% le microimprese). Il trend migliore ha NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Concorsi, storie di lavoro in un clic TUTTO PRONTO PER IL CONCORSO Videofotografico “Storie di Lavoro” , indetto dalla Fondazione Studi dei Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro a cornice del 3^ Festival del Lavoro, che si terrà a Brescia dal 21 al 23 giugno prossimi. Un Bando –disponibile sul sito www.consulentidelavoro.it- che mira a descrivere, in uno scatto o un videoclip, ciò che è il lavoro, nelle sue sfaccettature, e che certamente un fermo immagine può , a volte, spiegare meglio di cento parole. Alla sua prima edizione, il bando di concorso sta già riscuotendo enorme successo nelle diverse provincie, visto che è rivolto a tutti, non ci sono preclusioni, sia professionisti che dilettanti possono mandare il proprio elaborato e ai primi classificati, premi in denaro e riconoscimenti vari. Il termine per inviare gli elaborati scade il prossimo 31 maggio e , poi, durante il Festival di Brescia si terrà la manifestazione di premiazione a cura di una giuria tecnica specializzata. Per quanto concerne il settore Fotografia, si richiede lʼinvio di almeno dieci scatti fotografici su formato file , mentre per il settore Video la durata massima del clip, corto o file, non potrà superare la durata di 15 minuti. Le tematiche oggetto del concorso video fotografico, individuate dalla Fondazione Studi, spaziano dai lavori tradizionali ai nuovi e vecchi lavori, alla vita di fabbrica e di ufficio, alla sicurezza nel mondo del lavoro fino ad arrivare al concetto di uomo al centro del lavoro. Ognuno che vorrà partecipare potrà individuare la tematica che più gli interessa ovvero anche illustrarne più di una,visto che lʼoggetto degli argomenti in concorso ricopre in sé lʼessenza del concetto di lavoro in tutte le sue forme. E allora spazio alla fantasia per concorrere al podio e aggiudicarsi i premi , e riconoscimenti, previsti dalla Fondazione dei Consulenti del Lavoro. Oltre ai premi, però, ci sarà anche un enorme visibilità per quanti parteciperanno visto che tutti i lavori ricevuti verranno esposti in luogo appositamente allestito nellʼambito degli stand nel centro storico di Brescia, dove si terrà il Festival. Appuntamento, quindi, con la data del 31 maggio, termine ultimo per inviare tutti i lavori previa consultazione del bando direttamente sul sito ufficiale della categoria. centonove riguardato il comparto alimentare, bevande e tabacco (+0,3%), mentre risultano in forte diminuzione i settori marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-9,8%) e legno e mobile (8,5%). Leggera flessione degli ordinativi dal mercato estero (-0,5%), determinata dalle microimprese (-6,2%). I settori con le performance migliori sono gomma e plastica (+6,6%) ed alimentare, bevande e tabacco (+3,9%), mentre risultano negative lʼindustria dei mezzi di trasporto (-7,3%) e della carta e stampa (-5,8%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-6,6%) relativamente a tutte le dimensioni dʼazienda, in particolare le microimprese (-9,1%). I settori più colpiti sono macchine elettriche ed elettroniche (-11,4%), marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-11,3%) e legno e mobile (-10,4%). OCCUPAZIONE Lieve flessione dellʼoccupazione con un 0,8% su base annua (-0,2% nel trimestre precedente). Il calo maggiore riguarda le imprese di maggiori dimensioni (-5,8%). Sotto il profilo settoriale il calo maggiore è stato registrato nel comparto alimentare, bevande e tabacco (-5,4%) e legno e mobile (-2,5%). Positiva risulta invece la dinamica occupazionale nei settori dei metalli e prodotti in metallo (+0,9%) e delle macchine e apparecchi meccanici (+0,7%). BANCA NUOVA Uilca chiede intervento della Regione CONFINDUSTRIA PALERMO Rizzolo presidente giovani PALERMO. Luigi Rizzolo è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Palermo. Rizzolo, 39 anni, amministratore delle imprese Construction & Consulting ed Erre Group, è stato eletto dall'assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Palermo. Tra i punti principali del suo programma legalità (lotta alla criminalità organizzata ma anche alla burocrazia, figlia della corruzione che in sicilia blocca più di 5 punti di pil) e sviluppo (lottare perché si abbandonino le politiche clientelari e assistenziali, affidando gli incarichi attraverso il solo principio della meritocrazia). I giovani di Confindustria Palermo apriranno a giugno uno sportello attraverso il quale assisteranno e guideranno le imprese in fase di start-up. COORDINAMENTO INFERMIERI Occhipinti presidente Cives RAGUSA. L' assemblea ordinaria Cives (coordinamento infermieri volontari emergenza sanitaria) ha eletto il consiglio direttivo. Giuseppe Occhipinti è stato eletto presidente, Rodolfo Modica vice. I lavori si sono svolti presso la sede del collegio Ipasvi. Al fianco di Occhipinti e Modica, il segretario Rosario Guastella, il tesoriere Sergio Pacetto, il direttore operativo Ignazio Fidone. CONSUMATORI Parcheggi in condominio DI FRANCESCO SURIA PALERMO. "Non ci stiamo a questo ulteriore strappo di Banca Nuova, chiediamo ai vertici della Popolare di Vicenza e al presidente della Regione siciliana un incontro a tutela dei lavoratori siciliani". Lo dice il segretario generale della Uilca-Uil Sicilia, Gino Sammarco, a proposito delle voci, smentite dalla Popolare di Vicenza, del rilancio del progetto di fusione per incorporazione della controllata Banca Nuova nella capogruppo con relativo trasferimento da Palermo a Vicenza della direzione generale dell'azienda di credito. Il sindacato teme che "dopo la fine del Banco di Sicilia e di PrestiNuova ora sia la volta di Banca Nuova determinando un ulteriore desertificazione del credito in Sicilia". Per la Uilca l'addio alla sede legale in Sicilia potrebbe determinare meno entrate fiscali per l'erario regionale per circa "100 milioni di euro all'anno". "Inoltre la possibile scomparsa di Banca Nuova, (circa 200 risorse nelle strutture di direzione su un migliaio di dipendenti), comporterà certamente problemi di mobilità e di esuberi". pagina 34 IL PARCHEGGIO nel cortile condominiale è una delle questioni più frequenti in materia di uso della cosa comune. L'articolo del codice civile il 1102 disciplina l'uso della cosa comune da parte di un condomino. La norma prevede che ciascuno dei condomini, pur in assenza di autorizzazione assembleare, può servirsi della cosa comune, purchè non alteri la destinazione e non impedisca agli altri residenti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modifiche per il migliore godimento della cosa. Ad esempio, uno dei proprietari non potrà occupare in modo esclusivo una porzione del cortile, del sottotetto o della cantina salvo il consenso unanime dei condomini, è vietata la sottrazione definitiva della cosa comune alla possibilità di uso collettivo. In caso di occupazione abusiva, l'amministratore del condominio dovrà tempestivamente chiedere il rispetto della normativa e del regolamento e nel caso in cui la sua richiesta non sarà esaurita, potrà adire all'autorità giudiziaria, per esempio con un'azione possessoria tesa al recupero o al mantenimento del godimento della cosa. Negli altri casi non previsti dalla norma richiamata, l'amministratore dovrà consultare l'assemblea prima di adire l'autorità giudiziaria e, nel caso in cui l'assemblea non deliberasse in merito, i singoli condomini hanno la facoltà di agire personalmente a difesa dei diritti. Si può verificare che nel silenzio del regolamento, lo spazio comune potrà essere usato come temporaneamente purchè non venga impedito l'accesso agli altri. Adoc Uil Messina centonove FALCONE, VENT’ANNI DOPO IN LIBRERIA Le novità editoriali per non dimenticare una tragedia e i suoi misteri PAG. 36 poster 25 MAGGIO 2012 LA SIGNORA CIURI CIURI A tu per tu con Rosalia, 90 anni, prima donna dei Canterini Peloritani PAG. 43 MURALES DI UMANITA VARIA LETOJANNI. LA7 DEDICA UNA PUNTATA AI LUOGHI DOVE È STATO GIRATO IL FILM DI ROBERTO BENIGNI Ignazio, il barbiere di Jonny Stecchino La “Valigia dei sogni” ha ripetuto la scena nel salone che ospitò la troupe nel 1991 DI ENRICO SCANDURRA LETOJANNI- “ Non me somiglia peʼ niente…”. Lo diceva nel film “Jonny Stecchino” Roberto Benigni, interpretando un pentito, che si nascondeva sotto un falso personaggio, avendo i suoi stessi tratti somatici. Uguali a prima vista, diversi, però, nei modi di fare. Dante e Jonny: due persone in una persona. Un film che ha fatto la storia del cinema italiano, girato in Sicilia tra la primavera e lʼestate del 1991. Molti pensano a luoghi come Palermo e la Sicilia occidentale, e, invece, ecco che tra i ringraziamenti a fine film figura anche il Comune di Letojanni. Dunque, anche, nel paese che fu terra natale di Francesco Durante, arrivò il Benigni che tanto ci fece ridere. E una delle scene più divertenti è sicuramente quella del barbiere. Ignazio si chiamava e si chiama ancora il parrucchiere che gentilmente donò il “Salone delle Palme” per qualche giorno alla troupe, Ignazio Pagano giusto il tempo di immortalare quegli attimi e andare via. Una scena che ha fatto la storia. Una storia che il signor Ignazio Pagano, oggi 71enne, racconta molto volentieri ai passanti, e a tutti coloro che si soffermano a dare unʼocchiata al negozio. “Una sera- racconta Ignazio, visibilmente emozionato- nel mio salone entrò un signore. Lʼaria era quella di un turista. Mi chiese se poteva scattare alcune foto. Io gli dissi che poteva farlo tranquillamente. Poi andò via dicendo che il giorno dopo sarebbe ritornato con degli attori per girare una scena di un film”. I cimeli sicuramente non mancano in questo salone: foto ricordo di quegli anni, articoli di giornali famosi, dimostrazione soprattutto di una profonda amicizia con un altro attore italiano, originario di Letojanni, ovvero Beppe Fiorello, nonché con il fratello Rosario e la sorella Catena. “Il giorno dopo arrivarono in piazza 13 attori, compreso Benigni. Quella scena- confida Ignazio- me la fecero ripetere una decina di volte, prima che riuscisse perfettamente. Molti di quegli MILAZZO Raffineria Mediterranea Si balla con la Pfm attori, tra cui cʼera anche un catanese, sono morti. Ma io conservo di loro un bellissimo ricordo”. Poi, rammenta che il 4 luglio su LA7, nella trasmissione “La valigia dei sogni”, condotta dal figlio di Walter Chiari, Luigi Annichiarico, ci sarà spazio per commemorare lʼepisodio del barbiere. “Qualche settimana addietro è entrato nel salone, si è seduto sulla stessa poltrona sulla quale anni fa si era appropinquato Benigni e ha simulato perfettamente quella scena assieme alla sua troupe. Ricordo che si conficcò lo stecchino nella fronte e disse che non era cambiato proprio nulla da quella volta”. Tutto infatti è rimasto come sempre nella sala. Infissi, sedie, poltrone, arredamenti. Nulla di nuovo. Eʼ come se la storia si fosse fermata al 1991, e visto che il sorriso di Ignazio è sempre lo stesso, forse il tempo certe volte non è tiranno. Jonny Stecchino è ancora nella mente dei letojannesi. MESSINA Un francobollo per la Madonna MESSINA. Mostre, una Rassegna dei Cori e delle Orchestre Scolastiche, concerti e poi convegni e conferenze di storici dellʼarte. Questo e tanto tanto altro ancora nel programma culturale dei Festeggiamenti in onore della Madonna della Lettera presentato alla Libreria Paoline di Via Garibaldi dal Comitato Cittadino Maria SS. della Lettera. Risulta ricco di novità il calendario di eventi promosso dal novello sodalizio culturale che ha come obiettivo quello di far riscoprire ai Messinesi la pia tradizione della Sacra Lettera inviata alla Città di Messina dalla Vergine Maria nel 42 d. C. Tra gli appuntamenti più importanti quello di sabato 26 maggio alla Cappella S. Maria allʼArcivescovado, ore 11 per lʼinaugurazione della mostra “Gli apparati festivi in onore alla Madonna della Lettera” con la partecipazione dei figuranti della Compagnia dʼArmi Rinascimentali della Stella. Da non perdere gli incontri di domenica 27 maggio all Cappella S. Maria allʼArcivescovado, ore 11 per la conferenza di Carmen Bellalba, storica dellʼarte, sulla devozione alla Madonna della Lettera a Riposto e quello di lunedì 28 maggio ore 19.30 con lo storico Franz Riccobono, sulla Madonna della Lettera e le sue medaglie. Sempre lunedì 28 maggio alla Cappella S. Maria allʼArcivescovado, ore 20 Concerto del Coro Polifonico “Eugenio Arena”, dirige il Maestro Giulio Arena. Domenica 3 giugno, alla vigilia della festa conferenza “Il Testo Sacro fonte di sicura ispirazione”con Gennaro Becchimanzi alla Cappella S. Maria allʼArcivescovado, ore 15.30. Lunedì 4 giugno, momenti clou dei festeggiamenti. In piazza Duomo annullo filatelico speciale in onore della Madonna della Lettera in occasione del 1970° anniversario dellʼinvio della Sacra Lettera alla Città di Messina. pagina 35 MILAZZO. Pfm, musica sinfonica e spazio ai gruppi emergenti. Sarà un cartellone dedicato alla musica quello per i festeggiamenti dei 50 anni di attività della Raffineria di Milazzo. Sabato 26 maggio, la Ram offrirà ai cittadini il concerto della P.F.M. nel Lungomare Garibaldi, alle ore 21. Il cartellone si fonda sulla musica perchè è stata ritenuta «promotrice di socialità e vera cultura» si legge in una nota. LʼOrchestra Sinfonica Siciliana con il direttore Antonio Puccio e il mezzosoprano Elena Belfiore, invece, concluderà le manifestazioni con un concerto al Teatro Trifiletti di Milazzo, in programma lʼ8 giugno. Venerdì 25 maggio in Marina garibaldi si esibiranno dei gruppi musicali emergenti. posteranniversari 25 MAGGIO 2012 IN LIBRERIA. L’ultimo libro di Roberto Alajmo. Tra reportage giornalistico e diario narrativo L’antimafia appesa al balcone A vent’anni di distanza dalla morte di Falcone e Borsellino, lo scrittore ripercorre la battaglia del “Comitato dei lenzuoli”. Quando tutta Palermo si ribellò a Cosa Nostra DI ALESSANDRA TIMMONERI magistrato Paolo Borsellino, che perse la vita insieme PALERMO. A ventʼanni di distanza dalle a cinque membri stragi di Capaci e via DʼAmelio, lʼintera della scorta: Sicilia si è mobilitata con decine di eventi Emanuela Loi, ed iniziative commemorative in ricordo di Agostino una delle pagine più nere della storia Catalano, recente. E fra libri inchiesta, saggi e Vincenzo Li Muli, romanzi, il mondo dellʼeditoria porta alto in Walter Eddie prima fila il vessillo dellʼantimafia. Cosina e Claudio A partire dallo scrittore palermitano Traina. Pochi giorni Roberto Alajmo che nel libro “Un lenzuolo dopo la strage di contro la mafia. Sono vent'anni e sembra Capaci si costituì a domani" (Navarra Edizioni), ricorda Palermo “il Comitato lʼesperienza del “Comitato dei Lenzuoli”, dei Lenzuoli”, raccontando in presa diretta quanto unʼesperienza di Roberto Alajmo avvenne nei mesi successivi a quelle morti mobilitazione della che hanno segnato il risveglio delle società civile che coscienze di tutti coloro vollero gridare il reagì esponendo alle finestre e ai balconi loro rifiuto e la loro opposizione al potere della città appunto dei lenzuoli, che mafioso. A metà tra un reportage denunciassero con le loro scritte qualsiasi giornalistico e un diario narrativo, “Un forma di connivenza con il potere mafioso e lenzuolo contro la mafia. Sono vent'anni e il totale rifiuto da parte della popolazione sembra domani”, dedicato alla memoria di allʼoccupazione di Cosa Nostra. Falcone e Borsellino, è stato presentato a Questʼespressione di indignazione della Palermo, lo scorso 10 maggio, nella maggior parte della popolazione biblioteca di Casa Professa, nello stesso palermitana esercitò una pressione verso luogo in cui nel giugno del 1992 Paolo le istituzioni cittadine, regionali e nazionali, Borsellino fece il suo ultimo durissimo nel tentativo di spezzare ogni loro legame intervento pubblico dopo la occulto con la mafia e Un lenzuolo morte di Falcone favorire così lʼinstaurazione contro la mafia LA RABBIA APPESA AL di un vero regime di legalità è come un’aspirina BALCONE. nellʼisola. Oltre che nel Risale al 23 maggio 1992 capoluogo siciliano, il contro un tumore. lʼattentato mafioso che “movimento” dei lenzuoli Un oggetto intimo costò la vita al magistrato ebbe una vastissima che segna la volontà Giovanni Falcone, a sua risonanza anche nel resto di esporsi moglie Francesca dʼItalia, con la creazione di Morvillo e ai tre agenti alcuni comitati a Roma, della scorta, Vito Schifani, Bologna e Milano. Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. IL LIBRO. Nel testo, edito da Navarra Sicuramente uno degli episodi più violenti e Editore, lʼautore racconta in presa diretta cruciali della storia recente italiana, seguito quanto avvenne nei mesi successivi alle a distanza di qualche mese da un altro stragi, percorrendo i diversi stadi della lotta tragico attentato, ai danni questa volta del alla barbarie mafiosa e chiedendosi cosa “ ” sia rimasto oggi, ventʼanni dopo, di quellʼimpegno civile, quanto forte sia ancora adesso questa voglia di cambiamento, quali messaggi siano effettivamente stati portati a termine. E Alajmo cerca di mettere in luce il punto centonove GIORNALISTA E DRAMMATURGO Nato nel 1959 a Palermo, dove tuttora risiede, Roberto Alajmo ha scritto racconti, romanzi e testi per il teatro. È stato docente di Storia del Giornalismo alla facoltà di Scienze della Formazione dellʼUniversità di Palermo e consigliere dʼamministrazione del Teatro Stabile. Dal 1988 lavora come giornalista alla Rai e collabora con diverse testate nazionali quali “Repubblica” e “La Stampa”. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie “La porta del sole” (Novecento, 1986) e “Sicilia Fantastica” (Argo, 2000). Tra i suoi romanzi: “Cuore di Madre” (Mondadori, 2003), finalista ai premi “Strega” e “Campiello”; “È stato il figlio” (Mondadori, 2005), finalista al premio “Viareggio” e vincitore del “SuperVittorini” e “SuperComisso”; Tempo niente (Laterza, 2011). (A.T.) PER NON DIMENTICARE Le iniziative in memoria dei magistrati eroi PALERMO. A ventʼanni di distanza dalla strage di mafia che colpì al cuore lʼItalia intera in quel maledetto 23 maggio del 1992, tutta la Sicilia si è mobilitata per onorare la memoria di Giovanni Falcone e delle altre vittime di Cosa Nostra. Tante le iniziative svolte, a partire da Capaci, dove il primo cittadino ha invitato i cittadini ad esporre ai balconi dei lenzuoli bianchi come “simbolo della voglia di riscatto del nostro popolo”. Mentre a Bagheria si è svolta una “Fiaccolata della legalità”, Palermo ha ricordato la strage con una serie di eventi che si sono susseguiti nel corso dellʼintera giornata, fra i quali anche la partita del cuore, allo Stadio Barbera, fra la Nazionale Cantanti e la Nazionale Magistrati. Tanti gli eventi organizzati nella città dello Stretto, fra i quali lʼincontro “Messina ricorda-Messina reagisce”, allʼauditorium Monsignor Fasola, in presenza di Pietro Campagna e Gianluca Manca, e “Capaci... di ricordare”, in scena al Centro Multiculturale Officina. NOVITA’ “E tu dov’eri quel 23 maggio?” Testimonianze e impressioni nel volumedi Gambino e Zanca La copertina del libro “Vent’anni” PALERMO. “Dammi il ricordo di dovʼeri e cosa facevi quando uccisero Giovanni, Paolo e le persone a loro vicine”. I giornalisti e scrittori palermitani Daniela Gambino ed Ettore Zanca hanno pensato di porre questa semplice e allo stesso tempo difficile domanda a più persone. Eʼ nato così “Ventʼanni” (Coppola editore, pp. 128, euro 12), pubblicato lo scorso 18 maggio, un libro-testimonianza per “riportare e riportarci alla memoria scrivono gli autori - due stragi del 1992 nel modo più dolce possibile. Come riaprire una ferita per curarla meglio, con più amore. Come presuntuosamente pensiamo, avrebbero voluti essere portati dentro coloro che hanno dato la vita, affetti dal morbo di credere davvero nello Stato e nelle istituzioni”. Racconti, interviste, testimonianze, impressioni, monologhi teatrali e testi di canzone, per non dimenticare le stragi del ʼ92 in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e i componenti delle loro scorte. Quello che viene fuori è il diario di una partecipazione emotiva, un pagina 36 ritratto di Palermo e dellʼintero Paese. Un mosaico di emozioni intime che, una volta stampate sulla pagina scritta, diventano condivise. Paura, rabbia, sete di giustizia, desiderio di un mondo più onesto, voglia di non archiviare un pezzo di storia nazionale, una ferita che non si è ancora rimarginata. A lasciare la loro testimonianza, persone eterogenee: intellettuali, scrittori, giornalisti, sportivi, uomini di Chiesa, attori, magistrati, politici, cantanti, oltre che i parenti delle vittime. Uomini e donne, gente famosa e gente comune. Hanno partecipato alla stesura del libro: Salvatore Coppola, Maria Falcone, Rita Borsellino, Ignazio Arcoleo e Roberto Gueli, Letizia Battaglia, Rachid Berradi, Augusto Cavadi, Luigi Ciotti e posteranniversari centonove di vista di coloro che vissero in prima persona lʼesperienza drammatica dellʼestate del 1992. La narrazione infatti procede nel tentativo di dar voce a quanti presero parte ed animarono il movimento del Comitato dei Lenzuoli in quella Palermo tristemente protagonista. Si ritrovano e si distinguono così, tra i diversi contributi, quelli di Beatrice Monroy, Marta Cimino, Giovanna Fiume e Giuliana Saladino, che a riguardo scriveva: «Un lenzuolo contro la mafia è il massimo del paradosso, come dire una caramella contro la fame nel mondo, unʼaspirina contro il tumore, una pezza contro il tritolo. Il bianco oggetto intimo che presiede alla nascita, al sesso, alla morte, così usuale e quotidiano, si è caricato di altri simboli, segna la volontà di esporsi e riconoscersi». «Il libro pubblicato da Navarra - spiega l'autore in una nota al testo - è diviso in due parti. La prima è una ristampa integrale di “Un lenzuolo contro la mafia”, uscito nel 1993 per lʼeditore Gelka, con lo scopo di sedimentare la memoria del Comitato. La seconda è invece una specie di ricostruzione di quel che è successo nel frattempo ai protagonisti di quella esperienza, ai loro figli, al fronte dellʼantimafia e alla Sicilia in generale. Per non dimenticare. Come diceva uno slogan di allora e di sempre». Raffaele Sardo, Amelia Crisantino, Gaetano Curreri, Giuseppe Di Piazza, Daniela Gambino, Alfonso Giordano, Maurilio Grasso, Stefano Grasso e Corrado Fortuna, Enzo Guidotto, Sebastiano Gulisano, Ferdinando Imposimato, Pina Maisano Grassi e Chiara Caprì, Antonio Mazzeo, Natya Migliori, Marilena Monti, Carlo Palermo e Denise Fasanelli, Aldo Penna, Pippo Pollina, Enrico Ruggeri, Luca Tescaroli, Ettore Zanca. “Le testimonianze che abbiamo raccolto - scrivono ancora gli autori non hanno trasmesso ricordi e basta, ma vita, pulsazione di cuori e di tempie”. CH.M Pietro Grasso 25 MAGGIO 2012 La domanda fu accolta senza problemi in breve tempo”. Tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, furono sterminati magistrati, giornalisti, poliziotti, carabinieri, imprenditori e politici. “In quellʼepoca, gli omicidi si susseguivano ma le prove sfuggivano di mano. La mafia sembrava intoccabile e irraggiungibile. La prima reazione delle cosche fu eliminare chiunque si contrapponesse al loro potere, approfittando anche del fatto che spesso tali oppositori erano persone isolate e poco protette nei loro stessi ambienti”. La stagione dei delitti eccellenti culminò nelle stragi del 1992. Cosa ricorda di quel tragico 23 maggio di 10 anni fa? “Mi mancano le parole per descrivere lʼimmenso dolore che provai quando appresi dellʼodioso e feroce attentato. Fui pervaso da un senso di incredulità, di nausea, di odio e di rabbia. Tra lʼaltro, su una delle auto distrutte dai cinquecento chili di tritolo sarei dovuto salire anchʼio. Da quando mi aveva chiamato a collaborare con lui al Ministero della Giustizia, infatti, i rapporti tra me e Giovanni Falcone erano diventati molto stretti, sia sotto il profilo personale sia dal punto di vista professionale. Spesso, Giovanni mi offriva un passaggio sullʼaereo messo a sua disposizione per motivi di sicurezza. Quel 23 maggio il destino volle diversamente e mi imbarcai su un volo di linea precedente”. con la domanda sul lavoro da svolgere in Due mesi dopo Falcone, in Via DʼAmelio futuro. La mia risposta era inevitabilmente fu ucciso il procuratore aggiunto Paolo incentrata sul sogno di diventare Borsellino. magistrato, perché pensavo che fosse il “Anche per questa strage si possono modo più efficace per difendere i deboli. indicare le medesime motivazioni di Infatti, vedevo sui giornali le foto che vendetta, prevenzione ed eversione. Non ritraevano lʼintervento del magistrato sui solo Cosa Nostra, ma anche gli ambienti luoghi dei tanti delitti efferati. Sin da allora contigui minacciati nei loro interessi mi ero posto lʼobiettivo di indagare per temevano lʼipotesi che Paolo Borsellino, cercare i responsabili di quei delitti e per considerato lʼalter ego di Giovanni Falcone, comprenderne le motivazioni. Ero convinto potesse proseguire le indagini sulla mafia e che, attraverso il mio lavoro, avrei potuto sui suoi rapporti con la politica e con perseguire un ideale di giustizia”. lʼimprenditoria”. Il sogno si realizzò ben presto, dopo La sua prima opera, “La mafia avere bruciato le tappe. A 21 anni la invisibile”, ha scatenato un dibattito laurea in Giurisprudenza, a 22 anni il politico e culturale, introducendo il concorso in magistratura, a 25 anni il fondamentale tema dellʼinabissamento primo incarico… di Cosa Nostra. “Dopo avere terminato il servizio militare, “Undici anni fa ho evidenziato il fatto che la tornai a Palermo per il periodo di pratica mafia aveva cambiato pelle, aveva presso gli uffici giudiziari. Tra i miei maestri rinunciato alle stragi e agli omicidi cʼerano il procuratore Scaglione e il giudice eccellenti per dedicarsi esclusivamente agli istruttore Terranova, che sarebbero poi affari e alle alleanze. Una mafia invisibile e stati uccisi dalla mafia… La mia prima sede sommersa, ma non per questo meno di lavoro fu la Pretura di Barrafranca, in pericolosa e insidiosa. I boss hanno provincia di Enna. La mia fu una scelta preferito infiltrarsi e convivere, piuttosto che dettata dal cuore. Avrei potuto scegliere contrapporsi frontalmente allo Stato e alla altre sedi, ma avevo società”. Finché la mafia preferito restare in Sicilia. Quale ruolo riveste la esiste bisogna parlarne. Non riuscivo a recidere il letteratura nella lotta Il silenzio è l’ossigeno cordone ombelicale con la contro la mafia? grazie al quale i sistemi mia terra”. “La letteratura svolge un criminali si organizzano. Il soggiorno a ruolo prezioso nella Barrafranca, in una Sicilia conoscenza del I silenzi di oggi li rurale dʼaltri tempi, durò fenomeno. pagheremo domani soltanto due anni, prima Allʼinsopprimibile del grande salto nel esigenza di continuare capoluogo siciliano, sempre a parlarne è nellʼepoca dei primi delitti eccellenti… dedicato il mio precedente libro, “Per non “Nel maggio del 1971, a Palermo, venne morire di mafia”. Finché la mafia esiste, assassinato il procuratore della Repubblica bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il Pietro Scaglione. Per me fu un vero choc. silenzio è lʼossigeno grazie al quale i Ero giudice da poco tempo e per la prima sistemi criminali si riorganizzano e la volta la mafia alzava il tiro contro la pericolosissima simbiosi di mafia, magistratura. Dopo lʼomicidio, alcuni economia e potere si rafforza. I silenzi di colleghi lasciarono subito la Procura. Io, oggi saremo destinati a pagarli invece, presi la palla al balzo e, incurante duramente domani, con una mafia dei pericoli insiti nel ruolo di pubblico sempre più forte e cittadini sempre meno ministero, chiesi il trasferimento a Palermo. liberi”. Pietro Scaglione PALERMO. Il nuovo saggio del Procuratore rivolto ai più giovani Grasso “libera tutti” Ha vissuto in prima persona l’Orrore delle stragi, battendosi contro la criminalità organizzata nelle aule dei tribunali e sulla carta stampata PALERMO. Negli anni del glorioso Pool Antimafia di Palermo, guidato dal consigliere Antonino Caponnetto, Piero Grasso era un brillante giudice a latere nel celebre Maxiprocesso di Palermo, in una città blindata e sotto assedio. Oggi, dopo decenni di attività giudiziaria in trincea, ricopre la carica di Procuratore Nazionale Antimafia ed è uno dei massimi esperti mondiali in tema di criminalità organizzata. Nato a Licata (in provincia di Agrigento), ma residente a Palermo sin dalla tenera età di 18 mesi (quindi palermitano a tutti gli effetti), Grasso si batte per una magistratura indipendente dal potere e al servizio della collettività. Gioviale, socievole e appassionato tifoso del Palermo, il procuratore Grasso è molto stimato dai giovani, ai quali dedica il suo nuovo volume, “Liberi tutti. Lettera ad un ragazzo che non vuole morire di mafia”, pubblicato da “Sperling & Kupfer” e presentato il 15 aprile a Messina, nellʼambito delle iniziative del “Salone Internazionale del libro”. In passato, sui temi della mafia e della giustizia, il procuratore Grasso ha scritto altri quattro saggi di successo, insieme a giornalisti di lungo corso: “La mafia invisibile” (con Saverio Lodato), “Pizzini, veleni e cicorie” (con Francesco La Licata), “Per non morire di mafia” (con Alberto La Volpe) e “Soldi sporchi” (con Enrico Bellavia). Procuratore Grasso, perché il suo nuovo libro si intitola “Liberi tutti”? “Per i miei ricordi dʼinfanzia. Infatti, il mio gioco preferito, da bambino, era una specie di nascondino che si concludeva con la formula Liberi tutti. Mi piaceva restare per ultimo, senza essere scoperto, per potere fare tana e liberare tutti gli altri bambini”. Il suo anelito verso gli ideali di giustizia e di libertà, dunque, era presente sin dai tempi dellʼinfanzia. Quando ha maturato, invece, lʼidea di entrare in magistratura? “Molto presto, sin dalle scuole medie, quando gli insegnanti assegnavano i temi pagina 37 “ ” posterlibri 25 MAGGIO 2012 PALERMO. Al via la terza edizione del Festival organizzato da Navarra Editore Un’onda di libri in Marina Parteciperanno 46 case editrici da tutta Italia. Fra le tematiche trattate, il self-publishing e il boom degli e-book. Tante le iniziative in memoria delle vittime della mafia DI ALESSANDRA TIMONERI PALERMO. Manca ormai appena una settimana alla terza edizione di “Una Marina di Libri”, lʼevento a metà tra festival dellʼeditoria e fiera del libro che si terrà nella splendida cornice di Palazzo Steri, a Palermo, dallʼ1 al 3 giugno. Patrocinato dallʼUniversità degli Studi di Palermo e promosso dal “Consorzio Centro Commerciale Naturale Piazza Marina&dintorni” e da “Navarra Editore”, lʼatteso appuntamento vedrà questʼanno la partecipazione di 46 case editrici dellʼintero panorama nazionale. «I criteri di selezione sono stati molto rigidi spiega la responsabile dellʼufficio stampa di Navarra Editore Valentina Ricciardo - Abbiamo selezionato infatti esclusivamente editori che avessero in catalogo almeno dieci libri, e che si distinguessero per qualità e varietà delle tematiche scelte». Il successo riscontrato lʼanno scorso, con oltre 10mila visitatori e 37 editori partecipanti, ha fatto sì che questʼanno si potesse strutturare un ricco programma di attività, che si protrarranno per tre giorni dalle 9:30 fino a mezzanotte. Ogni giornata avrà la sua specifica tematica: se gli appuntamenti del primo giugno si svolgeranno nel segno delle biblioteche, con interventi di bibliotecari da tutta la Sicilia, il 2 giugno vedrà la partecipazione dei rappresentanti dei più importanti festival e fiere del libro, mentre a far la parte del padrone nella giornata conclusiva sarà la “spinosa” questione del self-publishing. Una tendenza sempre più in auge, quella della pubblicazione dei testi a spese dellʼautore, a cui la casa di editrice fondata da Ottavio Navarra si è sempre opposta, perché sconvolge il criterio di A CURA DI CARMELO CELONA Ottavio Navarra L’alba del lunedì NESSUN UOMO è un uomo qualunque. “Ogni uomo ha il suo dolore e ci sarebbe materiale sufficiente per rispettarlo.” Lʼuomo che ha lasciato la famiglia per una nuova relazione amorosa: “Sa benissimo che in quella vecchia vita cʼera una felicità sottovalutata che non può ritrovare in questa nuova donna. ” La quotidianità sopisce le ambizioni. “Col tempo ci si concentra sui dettagli, perdendo di vista lʼambizioso progetto iniziale.” Lʼindifferenza immortale dei giovani misura il tempo con un metro senza fine. “A diciottʼanni hai un rapporto col tempo alterato. Cʼè una prospettiva di infinito. ” I vecchi trasandati sono la tragica rappresentazione di una stanchezza esistenziale. “Si comincia con la barba di due giorni, si persevera abbandonando il decoro degli NOVITA’ Tra i “Cavilli” di Pirrera QUANTI LIBRI ABBIAMO letto nel corso di una vita che ci ha concesso (bontà sua!) il permesso di scorrerli sin da quando tanti anni fa eravamo giovani! Ed ora che essi si concedono a noi nel ricordo, le vicende che ci prendevano, ci affascinavano, cʼincalzavano spingendoci a voler sapere come andava a finire, ritornano, nelle circostanze più varie, alla nostra mente, sempre più forti, oppure sbiadite, certo sempre mutate rispetto a quando sfogliavamo quelle pagine per la prima volta. Sono questi i “Cavilli” (Genesi Editrice 2012, pp. 92, € 11,50) che Carmelo Pirrera ci offre come scintillanti scampoli della sua fantasia, divertendosi quasi a considerarli scherzi di neuroni in disarmo, che confondono la verità con la menzogna, la fantasia di oggi con la realtà inventata di ieri. Ne nascono racconti in cui il lettore, ritrova, di volta in volta, Proust e Tomasi di Lampedusa, Vittorini e Ungaretti, Shakespeare e Dumas, Hemingway e Saramago e tanti altri “assi” della letteratura mondiale, che danzano davanti ai suoi occhi, accarezzandone la memoria con ricordi che forse non sono riferibili alla penna del famoso autore, mai hanno annerito le pagine bianche che egli riempiva con mano febbrile, ma pure sembrano appartenergli, inseriti come sono in una cornice che ci appare proprio la sua. Pirrera, del resto, non è nuovo a simili imprese: ricordiamo un suo divertente, del tutto brancatiano, “Epilogo per Paolo il caldo” di una decina di anni fa, capace, appunto, di proseguire, senza che il lettore vi ritrovasse unʼatmosfera diversa da quella creata dallo scrittore catanese, le vicende del famoso protagonista del romanzo. Sarà postmoderno questo modo dʼintendere la scrittura? Forse, ma certamente è comunque molto stimolante per chi legge con attenzione, che non può che ringraziare il nisseno Pirrera (palermitano dʼadozione), già vincitore di tanti importanti premi letterari di poesia e narrativa, per questa nuova proposta così fuori dalle righe consuete. Felice Irrera meritocrazia e rende ardua la possibilità di emergere per i giovani scrittori di talento. Le presentazioni dei libri proposti dai diversi editori si svolgeranno nelle ore pomeridiane, mentre la sera ci sarà spazio per i dibattiti fra gli autori su vari argomenti di attualità, fra i quali la difficoltà di farsi pubblicare per gli scrittori under 35 e il rapporto tra narrativa e scienza, con particolare attenzione al futuro delle case editrici in unʼepoca dominata dal progresso tecnologico e dal rapido avanzare degli ebook. La giornata del 2 giugno, infine, sarà dedicata interamente alla tematica della legalità, con una serie di iniziative, dibattiti e riflessioni in ricordo delle stragi di mafia avvenute ventʼanni fa. LACERTI DI LETTURE centonove LA CLASSIFICA di Felice Irrera Kate Chopin, Il risveglio, Avagliano, pp 218, € 14,00 Nata a Saint Louis nel 1851, Katherine O' Flaherty, lʼautrice di questo romanzo, è stata una scrittrice statunitense principalmente di racconti sullo sfondo della Louisiana creola. È oggi considerata una delle "progenitrici" delle autrici femministe del XX secolo ed è particolarmente nota proprio per questo romanzo, incentrato sulla liberazione interiore di una donna nell'America del primo '900. Gramellini - Fai bei sogni Andrea Camilleri - La regina di PomeLonganesi rania e altre storie di Vigàta - Sellerio 1Massimo 4 CarloVerdone - La casa sopra i porFrancesco Guccini - Dixzionario del- Bompiani cose perdute - Mondadori 2ticiCarlos 5lePalov Ruiz Zafón - Il prigioniero del città perduta dei templari 3cielo - Mondadori 6- Newton- LaCompton wuz.it frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore indumenti, si prolunga lʼagonia divorando canali televisivi, si tocca lʼapice lasciandosi cadere con una corda al collo.” Il pomeriggio di festa è metafisico. Tutto è sospeso, in una atmosfera immobile che sembra voler frenare la ripartenza del giorno dopo. “La domenica pomeriggio il tempo si dilata, diventa un guerriero invincibile. Tutto si fa triste torpore. Tutto. I sogni si accasciano.” Lʼalba è sempre rinascita, dolce consolazione. Tranne quella del lunedì. “Al buio nel letto, il lunedì appare come un complotto del mondo ordito esclusivamente contro di te.” Il buonismo è ecumenico, non rende giustizia. Non è un buon arbitro tra la ragione e il torto. “La bontà? Cosa per gente a corto di altre prospettive più accattivanti”. Lʼuomo che ha lasciato la famiglia per una nuova relazione amorosa: “Sa benissimo che in quella vecchia vita cʼera una felicità sottovalutata che non può ritrovare in questa nuova donna.” Nelle pause di riflessione, troviamo al pagina 38 nostro fianco la memoria che siede con noi e ci fa compagnia. “La frenesia della mia vita mia aveva impedito di sedimentare la memoria. Anche il convulso vuole la sua fermata.” Il punto di vista di chi vive in campagna: “Il contadino quando scopre la città se ne impossessa. Applica al cittadino le leggi delle pecore e delle galline.” Una variante della Sindrome di Sthendal: “Quando il ricchi ti rivolgono la parola tendi subito a volergli bene. ” Questo vale anche con i potenti. Il precariato sottrae dignità. Presto avremo un popolo di servi ignari di esserlo. “Lʼuomo ha reso precario il paese, facendoci obliterare gli ultimi scampoli di dignità. Ogni passo verso la precarietà è un rafforzamento della schiavitù mentale e materiale.” I desideri come i sogni debbono essere grandi per attivare la passione. “La morte sta nella semplificazione del desiderio. ” Lacerti tratti da: “Hanno tutti ragione ” - 2010 Paolo Sorrentino posteranniversari centonove CULTURA POPOLARE. Libri, incontri e festival in onore della dichiarazione d’amore in musica Torniamo a fare le serenate 25 MAGGIO 2012 manifestazione culturale ha avuto termine con la coinvolgente esibizione dei mamertini Kàlamos Ensemble. La storia della serenata è molto antica e nellʼimmaginario comune è probabilmente lo stereotipo della dichiarazione dʼamore, come non ricordare Massimo Troisi che canta Volare ad Amanda Sandrelli in “Non ci resta che piangere”? La serenata era un modo per comunicare al di fuori dei rigidi schemi comportamentali che esistevano tra uomo e donna ed era un ottimo modo per mostrarsi afflitti e innamorati per poi “ʼintrasiri ʻnto zappatu” come IL LIBRO Turiddu Currao racconta nel docu-film. «Alla fine Si intitola dellʼesecuzione, il padre o un “Serenate al conoscente, invitava i musicisti chiaro di luna. ad entrare “ e a consumare un Ovvero le notturne in pasto frugale fatto di “ calia e i Sicilia”, il volume favuzzi caliati”, “nuci”, “nuciddi” e che raccoglie più di “amiennuli scacciati” e un trenta saggi di autori bicchiere di vino o un goccetto di siciliani sul tema liquore per indagare delle serenate. Al ulteriormente. Si sa : in vino libro è abbinato un veritas. Nel caso in cui la cd con i canti dʼamore realizzati serenata veniva vista come una dalla Compagnia di molestia il povero innamorato Canto e musica rischiava di beccarsi un bel popolare di Favara, secchio dʼacqua, senza composta da Peppe possibilità di obiezioni!”. Calabrese , Antonio Benedetto Rubino, il Lentini, Nino Nobile, farmacista sanfratellano che Giuseppe Maurizio dedicò la sua vita allo studio del Piscopo, Mimmo folklore e delle tradizioni del suo Pontillo e Alfio paese, così testimonia il Leocata. passaggio dei cantori, che non facevano solo le serenate IL FESTIVAL dʼamore, "mestieranti o villani, vestiti nella maniera più buffa, È Castelbuono, in con baffi posticci, con occhiali provincia di Palermo, senza vetro, con zazzeroni di la “capitale” siciliana stoppa, dipinto il viso a strisce delle serenate. Il nere e vermiglie". A Santo comune palermitano, Stefano Briga invece erano attivi che vanta una lunga i pueti che componevano tradizione di “sonate dʼamore”, ospita "stornelli su misura -cioè- due o infatti ogni estate un tre coppie di poeti estemporanei, vero e proprio vestiti di bianco, elegantissimi, e “Festival delle con, a bandoliera, una fascia di serenate” che color rosso, giravano il coinvolge centinaia villaggio; uno dei poeti d'ogni di “stornellatori” coppia sonava la chitarra, l'altro vecchi e giovani che ideava e cantava stornelli in lode riportano in vita, di coloro che lo stavano a sotto gli occhi dei sentire". Turiddu Currao, di turisti, una tradizione Salice, era un maestro nel ciuri fortemente radicata di pipi: un canto libero e nella cultura ironico inventato sul momento. popolare. Ha fatto innamorare intere generazioni, stregate dalla voce dei cantori. A Gesso una mostra-evento con ricordi e aneddoti di musicisti e storici racconta come eravamo. Con un occhio al futuro DI STEFANIA PREVITE MESSINA. Nellʼimmaginario comune è lo stereotipo della dichiarazione dʼamore. Urlata e cantata ai quattro venti, con in sottofondo il suono tipico di strumenti e melodie dʼaltri tempi, la “serenata siciliana” ha rappresentato per anni lʼapproccio sentimentale per antonomasia. Unʼusanza fortemente legata alla tradizione popolare, che oggi, nellʼepoca di Internet e di “Uomini di donne”, è pressoché andata perduta, se si escludono i gruppi folkloristici che su commissione offrono diversi tipi di serenate, da quella conciliatoria a quella per la proposta di matrimonio, tutto allʼinsegna della personalizzazione. SERENATA SICILIANA Unica differenza? Nel loro Mi votu e mi rivotu suspirannu repertorio ci sono Jovanotti, Ligabue e passu li notti 'nteri senza sonnu Laura Pausini per citare i più famosi. e li beddizzi toi ju' cuntimplannu Seranata sì, dunque, ma senza mi pari di la notti sianu a 'gghiornu. improvvisazione, marranzano e Pi 'ttia non pozzu n'ura arripusari ciaramedda. «La serenata - spiega il paci non avi 'cchiu st'afflittu cori musicista Gemino Calà - è sempre stato lu voi sapiri quannu t'aju a lassari? un modo di comunicare storie e quannu la vita mia finisci e mori. sentimenti molto radicati nella nostra ANONIMO DEL '700 terra. Certo adesso i tempi sono cambiati e ora sembra molto strano immaginare di andare sotto casa di una ragazza per farle la serenata. Io lʼho fatto, avrò avuto 10 anni, sono stato coinvolto da altri e ne ho un ricordo splendido terminato attorno ad una tavola piena di persone e melodie. Per far sopravvivere la musica popolare e la tradizione - prosegue Calà - è necessario contaminare la serenata con altri generi. Una zampogna o lo scacciapensieri si inseriscono perfettamente nella trama della melodia jazz, ad esempio, e garantiscono in un certo modo lʼevoluzione del genere folk». RISCOPRENDO LA TRADIZIONE. Malgrado i tanti anni sul groppone e il passare degli anni e delle mode, la allʼetà di 5 anni girovagava per i tradizione della serenata viene paesini portando le serenate, ancora “celebrata” con libri, eventi, e attraverso “le note storico-biologiche” manifestazioni. a partire dallʼormai ha ricordato che ogni emissione consueto “Festival della serenata”, in sonora ha un proprio specifico scena ogni anno a Castelbuono. significato che in un certo Proprio lo scorso 19 maggio, in La serenata ha rappresentato certamente un momento significativo nella tradiziomodo influenza chi la occasione della Notte Europea dei ne dei canti, proprio perché profonde sono le sue radici nel sentimento popolare. ascolta; il mondo della Musei, il Museo della Cultura e Fino agli anni '50, specialmente nelle campagne e nei paesi, la serenata era anconatura come esempio. Musica Popolare dei Peloritani ra parte della tradizione viva. Nella notte si alzavano voci solitarie o piccoli cori a Ad arricchire ha aperto i battenti con cantare sotto le finestre di qualche ragazza. Le serenate erano una cosa importanulteriormente la serata unʼiniziativa che ha portato te. Con la serenata ci si dichiarava, si rendeva pubblico il proprio amore: in pratica è stato il docu-film su con sé tutta la forza e si chiedeva la mano della bella. Nottetempo, con qualche amico o con un concerTuriddu Currao, lʼenergia della tradizione tino assoldato per lʼoccasione. I processi di trasformazione della cultura tradiziolʼultimo dei carrettieri, e popolare della Sicilia. nale avvenuti in questi ultimi cinquantʼanni hanno profondamente cambiato il conil ricordo da parte di chi lo “Canti dʼamore e serenate del cetto di serenata. Nonostante ciò in alcuni paesi, per tradizione, la sera precedenaveva conosciuto. Ad popolo siciliano” è il titolo della te al matrimonio lo sposo organizza una serenata sotto la finestra della futura spoomaggiare questa antica mostra-evento che ha attirato sa. Lo accompagnano parenti e amici e un musicista con il violino, la chitarra, la fitradizione sono saliti sul nel piccolo Villaggio Gesso sarmonica o la tastiera . A fine serenata un ricco buffet per tutti in segno di ringrapiccolo palco del Museo i numerosissimi visitatori curiosi di ziamento dovrebbe essere offerto dai genitori della sposa. musicisti Gemino Calà e conoscere storia e genesi della Gemino Calà Salvatore Vinci . La serenata. Nino Ioli, musicista che LA STORIA Voci solitarie e cori al chiar di luna pagina 39 posterarte 25 MAGGIO 2012 MOSTRE. A tu per tu con il pittore messinese che ha raggiunto il successo in Inghilterra Laganà, dallo Stretto al Tamigi Alla Galleria “Il Gabbiano” un’esposizione con le sue opere più rappresentative, “paesaggi interiori” in cui convivono influenze meridionali e nordiche, sensualità e lirismo DI MARINO RINALDI MESSINA. Il temperamento del sud e la natura introversa del nord, i turbamenti del surrealismo e la serena intensità Morandiana. È unʼarte fatta di opposti, quella del pittore Eliseo Laganà, messinese di nascita ma inglese dʼadozione. Una poetica in cui convivono al contempo pulsioni e suggestioni diverse, spesso agli antipodi, che sulla tela assumono però una fisionomia precisa, fatta di calore e di silenzio, di sensualità e lirismo. Come se, sulla superficie delle sue opere, fosse impressa, in maniera indelebile - come unʼimpronta - la stessa esperienza di vita dellʼartista. Una vita “zingaresca”, trascorsa fra la Sicilia e il Galles, fra la City e le colline piemontesi, tra i rossi intensi e i blu pungenti del Meridione e lʼausterità delle campagne britanniche. Nato poco più di sessanʼanni fa nella città dello Stretto, che in questi giorni ospita alcune delle sue opere più significative nella mostra allestita alla “Galleria Il Gabbiano”, Eliseo Laganà è andato via da Messina quando aveva appena 22 anni per cercare “fortuna” allʼestero. «Me ne andai di casa appena terminati gli studi in Scienze Politiche, una facoltà scelta su suggerimento dei miei genitori, che non credevano che con lʼarte si potesse guadagnare - racconta - Mi ritrovai quindi a vivere e lavorare in diverse città dʼEuropa. Allʼepoca non riuscivo a stare fermo in un luogo per molto tempo, come se fossi vagamente consapevole che ogni forma si compie poi muore». DALLO STRETTO AL TAMIGI. Lasciata la Sicilia, inizia così, per Laganà, un lungo peregrinare, che lo porterà a vivere a Parigi, Budapest, Monaco, Varsavia e quindi a Cardiff, dove riesce a dedicarsi Un’opera di Eliseo Laganà anima e corpo al suo grande amore, la pittura. «La mia passione per lʼarte era già intensa da ragazzo, quando partecipavo ai concorsi di pittura al Liceo Scientifico Seguenza. Arrivavo però sempre secondo, dato che il primo posto era assegnato di diritto a qualche raccomandato», racconta scherzando. Nella capitale gallese frequenta una scuola dʼarte ed allestisce la sua prima mostra, prima di trasferirsi a Londra, dove si diploma allʼAccademia dʼArte “Slade School”. È lʼinizio di una lunga carriera che lo porterrà ad esporre nelle più importanti gallerie di tutta Europa, con qualche tappa anche a Messina e provincia, dove allestisce delle mostre alla “Fondazione Mazzullo” di Taormina e Eliseo Laganà centonove alla Galleria “Fondaco” . «Erano quelli i tempi di Saitta e di Pugliatti, anni in cui la città dello Stretto era in preda ad un fermento culturale ormai perduto racconta Laganà - Oltre alla totale assenza di committenza, Messina è vittima soprattutto di una mentalità provinciale che non valorizza i propri talenti, che per emergere sono costretti a lasciare la Sicilia. Purtroppo da noi lʼarte non viene considerata una cosa seria, a differenza dellʼInghilterra, dove un pittore o uno scultore sono considerati dei “professionisti” proprio come avvocati o imprenditori. Mentre in Sicilia si fa avanti solo per conoscenze e raccomandazioni spiega lʼartista - a Cardiff e a Londra vive un criterio meritocratico. Se sei bravo e hai grinta prima o poi riesci a sfondare. Allʼestero inoltre sono molto orgogliosi delle proprie “creature”. Qui a Messina gli artisti locali vengono invece sempre sminuiti. Per ottenere i giusti riconoscimenti bisogna prima affermarsi altrove». LʼARTE COME EVASIONE. Nelle sue opere, in mostra alla Galleria “Il Gabbiano” fino al prossimo 28 maggio, convivono al contempo le vibrazioni e i contrasti del sud e le atmosfere contemplative del nord, con rimandi tanto alla pittura di Klee quanto a Kandinsky e Morandi. Insieme a una costante ricerca metafisica. Ma per Laganà la sua arte è molto di più di un mestiere, molto più di un “semplice” mezzo espressivo. «Lʼarte per me - spiega Laganà - è un mondo a se stante, uno spazio altro in cui rifugiarsi per conoscersi e imparare al relazionarsi con lʼalterità. Quando inizio a dipingere non ho mai unʼidea preconcetta. Lascio che sia il segno impresso sulla tela a guidarmi. Dipingere è come unʼesperienza catartica, un momento di meditazione e introspezione che mi permette di conoscere meglio me stesso. Per questo i miei dipinti sono come dei “paesaggi interiori”, che si rendono visibili attraverso la quiete», conclude il pittore, alle prese adesso con dei nuovi lavori, più figurativi, dedicati alla bellezze della città, e a una nuova fatica letteraria (ha gia scritto diversi saggi e romanzi, ndr): “Il sorriso di Cristian Rom”, la storia di una bambina nomade che riesce ad essere felice e a trasmettere felicità malgrado la povertà. «Perché la vera ricchezza non è data dai soldi, ma dalle esperienze di vita accumulate e dai rapporti personali e affettivi. Altro che spread...». RASSEGNE L’astrattismo di Pomodoro e il mito ellenico di Hermes Un percorso alla scoperta dell’arte classica nel cuore di Taormina. Tra passato e presente “Sole”, di Giò Pomodoro TAORMINA. Una rivisitazione acuta e moderna del Mito, che è alla base della civiltà dei popoli del bacino del Mediterraneo, dal mondo ellenico alla Magna Grecia. Giò Pomodoro, il maestro marchigiano della scultura astratta, dal 10 maggio allʼ8 luglio 2012, regala al pubblico siciliano la propria arte. Dislocate nel cuore del centro turistico internazionale di Taormina tra il Teatro Greco Romano, lʼex cattedrale San Francesco di Paola, il Duomo, Corso Umberto, Piazza IX Aprile e Palazzo Corvaja, le pagina 40 sculture – alcune di grandi dimensioni – in marmo e in bronzo, affiancate da due grandi tele, accompagnano il visitatore in un ideale percorso di investigazione del mito greco incentrato sulla figura di Hermes, il Dio dei Ladri, partendo dalla rilettura dellʼerma greca, uno dei tanti pilastri della ricerca artistica dello scultore. In mostra anche due sculture monumentali realizzate in vetroresina, restaurate per lʼoccasione, che sono ospitate allʼingresso del Parco Archeologico di Naxos. Eʼ a partire dai primi anni ʻ80 che Pomodoro, attratto dagli archetipi scultorei del modo classico, inizia ad investigare profondamente il mito greco. Dopo 25 anni dalla personale del 1987 tenutasi a Messina, il maestro torna in Sicilia per la seconda edizione de “Il Mito Contemporaneo”. La rassegna internazionale di scultura e pittura promossa dallʼassessorato al turismo, sport e spettacolo della Regione siciliana, è inserita nel calendario de “Il Circuito del Mito”, un programma di eventi che mette al centro lʼarte contemporanea nei più importanti siti archeologici e storici siciliani. (CH.M) posterpolemiche centonove 25 MAGGIO 2012 LA REPLICA «È un attacco politico» La rabbia di Daniele Tranchida L’ASSESSORE. Daniele Tranchida PALERMO. «Quella attuata dal Teatro di Messina è una guerra politica che con i soldi e i contributi non ha nulla a che fare. Si tratta di un braccio di ferro e basta. Se il problema fosse stato solo gestionale, sarebbe rientrato». Daniele Tranchida, assessore regionale al Turismo, messinese, non ci sta: «In Commissione bilancio, martedì, cʼera anche Magaudda. Abbiamo trovato il modo di reintegrare parzialmente i fondi e abbiamo comunicato che verranno utilizzati finanziamenti Po-Fesr che impingueranno i capitoli dei teatri siciliani per le produzioni e la promozione», spiega Tranchida. Che passa al contrattacco: «Il Teatro non ha soldi, ma non ha ridotto le consulenze e non ha destinato i soldi allʼorchestra». (D.D.J.) IL SOVRINTENDENTE. Paolo Magaudda MESSINA. l’Ente sospende gli spettacoli. Ma il consiglio non lo ha deliberato ancora Teatro, sipario sulle stagioni Per il sovrintendente, neanche il milione “restituito” dall’Assemblea regionale potrà essere utile per terminare la programmazione. Storia di un braccio di ferro con l’assessorato al Turismo DI DANIELE DE JOANNON MESSINA. Nonostante il milione di euro in più “recuperato” con lʼapprovazione dellʼultima manovra allʼArs di martedì 12, il Teatro di Messina chiuderà i battenti con “Rondine”, la produzione lirica dellʼEnte che sarebbe stato più oneroso sospendere che mettere in scena. Per il resto, i due cartelloni principali, prosa e musica, le sezioni dedicate alle fiabe e agli attori messinesi sono sospese. Perché secondo il sovrintendente Paolo Magaudda e il presidente Luciano Ordile, il Teatro, a causa del taglio imposto dalla Regione, dovrà utilizzare quanto resta in cassa per le cosiddette “spese indifferibili”. QUALCHE CIFRA. Già ridotto lo scorso anno del 5% (determinando lo spostamento dellʼopera “Norma” da una stagione allʼaltra), il budget dellʼEnte era stato di 6,7 milioni di euro fino allʼappovazione della manovra finanziaria. Subito dopo, infatti, con la decurtazione del 32% era sceso a 4,5 (-2.144000). Con la correzione dei giorni scorsi, si risale a 5 milioni e mezzo, che, secondo i vertici, non sono sufficienti. Anzi, per la prima volta nella sua storia, sostengono, il Vittorio chiuderà il bilancio con un disavanzo da un milione e 200 mila. LE REAZIONI. Aveva promesso un intervento di fuoco contro il taglio, durante la conferenza stampa di presentazione di “Rondine” prevista per sabato 16, il consigliere di amministrazione Ciccio Rizzo. Il Teatro, però, lʼha sospesa. Forse per evitare polemiche con i consiglieri. Rizzo e gli altri, infatti, a dispetto di quanto IL PRESIDENTE. Luciano Ordile scritto nella nota di sospensione degli spettacoli, non hanno per niente votato allʼunanimità lo stop. Nulla, infatti, è stato mai deliberato dallʼunico organo che può farlo. E, su questo punto, si registreranno strascichi. Già da giovedì, il consigliere Carmelo Ietto e la vicepresidente Daniela Faranda hanno sottolineato lʼassenza di una delibera su Facebook. Sabato, però, nel pomeriggio Rizzo sarà comunque nella piazza davanti al Teatro con le associazione Atreju, Zda “Quo usque tandem” e “Catilina Morgana” per raccogliere firme e prendere posizione contro i finanziamenti ridotti. Le associazioni sperano di coinvolgere tutti. Sempre sabato, alle 19, scenderà in piazza lʼorchestra con un concerto di protesta. Spiega Pippo Di Guardo, segretario Slc-Cigl: «Manifesteremo contro il taglio e anche contro il sotto utilizzo dei professori: a fronte del 20% del budget che dovrebbe essere utlizzato per far lavorare lʼorchestra, infatti, questʼanno ne è stato utilizzato solo lʼ8». Intanto, il Conservatorio ha diffidato i partecipanti al Concerto a presentarsi come suoi professori, anticipando il rifiuto dellʼautorizzazione agli studenti. COSA ACCADRAʼ. Tecnicamente, il Teatro potrebbe andare incontro a contenziosi con gli abbonati che hanno pagato per spettacoli che non vedranno e con i produttori che avevo chiuso i contratti. Una via di uscita potrebbe essere recuperarli durante la prossima stagione, che però sarebbe ridotta a livello di offerta, restando tale e quale il contributo. Ma ci sono altre spade di Damocle che penzolano sul capo del presidente Luciano Ordile e del sovrintendente Paolo Magauda. Oltre la richiesta di differenze stipendiali da 800 mila euro da parte dellʼex direttore amministrativo Nando Caudo, cʼè la nota dellʼassessore al Turismo, Daniele Tranchida, che impone lʼassunzione di Carmelo Briante come nuovo direttore. LA SCHEDA Addio a Giuliano e Rigoletto Tutti gli spettacoli che gli abbonati non vedranno MESSINA. Quando il taglio era solo del 5%, erano stati programmati senza data, e fuori dagli abbonamenti, lo spettacolo su Padre Annibale di Francia (regia di Melo Freni) e le rassegne Jazz ed Musica di confine. Adesso, oltre al definitivo abbandono dei progetti, una pietra tombale arriva anche sulla restante programmazione di tutti i cartelloni. Gli spettacoli, certo, potranno essere recuperati, ma non è detto che saranno gli stessi, perché potrebbero essere non più in allestimento. Vittima eccellente del taglio sarà lʼevento che chiudeva la stagione di prosa. Si tratta di Salvatore Giuliano, il musical scritto e composto dal messinese Dino Scuderi e diretto dal suo concittadino Giampiero Cicciò. Con in scena Giampiero Ingrassia e Barbara Cola, rischia di essere perduto dai messinesi sen- pagina 41 za speranza. Stessa sorte per la sezione “Messina: Teatro al femminile”, alla Sala Laudamo, che prevedeva Amaro ma non troppo di Patrizia Baluci e Requiem for my mother di Donatella Venuti. Il grosso degli spettacoli che si perderanno con il taglio riguarda, soprattutto, il cartellone di musica e danza. A cominciare da Omaggio a Roland Petit, previsto i primi di ottobre con Eleonora Abbagnato. Il 27 e 29 novembre e lʼ1 dicembre sarebbe dovuto andare in scena lʼultima produzione lirica della stagione, Rigoletto di Giuseppe Verdi, diretto da Christopher Franklin, con la regia di Alessio Pizzech, lʼorchestra del Teatro Vittorio e il coro del Francesco Cilea di Reggio Calabria. Subito dopo, dal 14 al 16 dicembre, sarebbe stata la volta di Anthology, spettacolo di danza con in scena la Martha Graham Dance Company. Azzerati del tutto, infine, i concerti Sinfonici in collaborazione con le associazioni musicali Accademia Filarmonica, Filarmonica Laudamo, Vincenzo Bellini, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele che , con ingresso omaggio previa prenotazione, si sarebbero dovuti tenere fino allʼautunno. (D.D.J.) 25 MAGGIO 2012 posteriniziative MESSINA. La manifestazione promossa dallo scrittore Genovese a Giostra Ragazzi, ecco la "Magnolia" Dalla collaborazione tra Comitato, scuola e amministrazione una festa per "consegnare" ai giovani il nascente Parco Urbano. Salvando dall’oblio l’albero più vecchio d’Europa DI MARIA TIZIANA SIDOTI centonove un'esperienza fortemente positiva, lui ha a cuore questo territorio e noi lo appoggiamo con gli strumenti della scuola, con carta e penna», così al tempo diceva la dirigente De Francesco. Che aggiungeva: « Nei mesi scorsi abbiamo fatto una passeggiata nell'area della Magnolia, i ragazzi ci hanno accompagnato, perchè conoscono il territorio, erano entusiasti per l'interesse dei docenti e che in futuro si possa realizzare questo Parco. Può essere una valvola di benessere e uno spazio per eventi culturali». Ed ora è tempo di Festa, mentre in questi giorni una ruspa libera l'area dai detriti accumulatisi negli anni. All'evento saranno presenti l'architetto Caterina Sartori, progettista e direttrice dei lavori del Parco, e rappresentanti della giunta comunale. IDEA DI RINASCITA. «Sembra che il progetto sia sufficientemente poetico e il Parco è un'idea rivoluzionaria, perchè qui non c'è mai stato uno spazio verde pubblico nè ai tempi in cui vivevo qui una cultura del verde: il verde era solo l'orto, dove si produceva e che sorgeva là dove ora c'è il complesso "Magnolia", ma lo si guardava di malocchio, perchè si sospettava rubasse l'acqua che non c'era in casa, o la ciumara. Ora questo bene pubblico per tutti, non solo per i ragazzi di Giostra, bisogna realizzarlo e mantenerlo», riprende Genovese. Che a proposito di un fatto, raccontato nella sua trilogia, l'uccisione negli anni '50 di un ragazzo nel suddetto orto, sorpreso a rubare limoni dal proprietario, mentre le donne il giorno dopo vi entrarono, devastandolo, dice: «È un episodio molto lontano che dà il clima della precarietà di una generazione del dopoguerra che si è dispersa nel mondo. Il problema è cambiato in questi ultimi anni: il quartiere era baraccato, abbandonato, ora si sono costruite case nuove e quel che è rimasto è peggiorato, aggravato dalla criminalità, un tempo aspetto marginale, mentre lo stesso volano è passato da mani mafiose». E conclude lo scrittore: «Il Comitato, che ha alle spalle un gruppo di sostegno con oltre 150 tra intellettuali e docenti della città, non si è battuto solo per questo Parco ma bisogna andare avanti e realizzare una Casa dei Giovani e della Cultura, non un palacultura ma uno spazio con servizi essenziali, dalla biblioteca alla teatroteca, perchè il quartiere sia veramente rifondato». MESSINA. «Organizzeremo una manifestazione pubblica popolare nel mese di maggio sia che vengano sia che non vengano iniziati i lavori», così diceva due mesi fa lo scrittore Andrea Genovese. Ed è stato di parola. Lui da anni in quel di Lione ma messinese del rione Giostra ed oggi penna dalle parole francesi, italiane e "giostrote", nei mesi scorsi aveva lanciato l'iniziativa di un Comitato di Lotta per il Parco Magnolia. L'evento è la "Festa della Magnolia". L'appuntamento è per lunedì 28 maggio dalle 9:30 alle 12:30, nell'area ex volano, sul viale Giostra, all'altezza di via Parco Magnolia, il cantiere e i resti dell'ex villa De Gregorio Seminario, all'ombra del grande albero, la su appalto dello Iacp, Istituto autonomo equipe di docenti, terranno uno Magnolia. Che, dopo i fasti dei tempi in case popolari di Messina. I cui lavori, spettacolo. Ossia quegli stessi ragazzi, "i cui era nel florido giardino di villa De comprendenti oltre a 3 giardini anche il cumpagneddri" ai quali, dopo un incontro Gregorio nel '700, ha conosciuto la recupero delle preesistenze nell'ambito di un progetto Por "Percorsi di disperazione del terremoto con le case architettoniche dell'ex villa De Gregorio, vita" a dicembre scorso, aveva inviato volano, le case d'amianto, temporaneo aggiudicati per poco meno di 1 milione di una lettera d'impegno per il proprio rione, ricovero sulla carta e poi stabile dimora Genovese. Che tra gli anni '40 e '50 d'intere generazioni, e le baracche via via euro nel settembre scorso, l'11 aprile sono stati consegnati a chi ha vinto la abitava proprio di fronte alla Magnolia e intorno, la criminalità mafiosa che qui gara d'appalto, dopo anni alla ricerca di sulle alte sponde della ciumara, la teneva "consiglio", il degrado e il fondi dopo la progettazione. fiumara Giostra, non coperta dall'asfalto e vandalismo, tra le tracce dello LA FESTA. «Grazie al Comitato ed al trasformata in viale come è oggi, si sbaraccamento e delle discariche contributo prezioso di Carmelo Altomonte arrampicava. «Ho scoperto Genovese improvvisate, e ora prepotentemente (dirigente area coordinamento risorse per caso e l'ho proposto come modello di affaccia la sua ombra frondosa al di là di interne del Comune di Messina, ndr) e riferimento per combattere questa una gabbia di sbarre e cemento dopo atti della dirigente del plesso scolastico "Villa rassegnazione, l'incontro è stata incendiari. Qui sorgerà un Parco Urbano Lina", Giovanna De Francesco, il progetto per il Parco è uscito dal pantano in cui si era insabbiato ed i lavori sono timidamente cominciati», sottolinea Genovese. Che a proposito della Festa rivela: «Noi abbiamo tenuto fede ad un'idea suggerita da Pompeo Oliva, quella di una manifestazione festiva, organizzata dal Comitato e dalla dirigente MESSINA. L'albero, simbolo del quartiere Giostra, intorno al quale verrà reaDe Francesco in una riunione alla lizzato il Parco, è per tutti da sempre la "Magnolia". Ma in vero è un Ficus mapresenza del presidente della V gnolioides Borzì, più recentemente detto macrophylla. Ossia una spettacolaCircoscrizione, Alessandro Russo, e re pianta, che, originaria dell'Australia, e capace di superare i 30 metri d'aldell'assessore Giorgio Muscolino». Ed tezza, in Italia fu introdotta nell'800 in Sicilia e diffusa in vari orti botanici e annuncia: «Si tratterà di una cerimonia parchi. L'albero, caratterizzato da radici aeree per catturare l'umidità dell'asemplice che ha un significato simbolico, ria, che raggiunto il terreno, formano strutture colonnari con radici proprie, quello di "consegnare" ai ragazzi di ha diversi noti esemplari nell'isola. Tra cui, oltre a quello di Giostra, un altro Giostra il Parco sin dall'inizio dei lavori, in a Messina alla villa Mazzini, mentre a Palermo, simbolo del moderno Orto bomodo tale che i giovani siano tanico è un grande Ficus, importato nel 1845 dalle australiane isole Norfolk, protagonisti». Dopo una breve riunione ma più famoso è quello di villa Garibaldi, nei cui pressi ai primi del '900 fu ucpubblica del consiglio di Circoscrizione ciso dalla mafia il poliziotto italo-americano Joe Petrosino. A Siracusa se ne sul posto, gli studenti dell'Istituto ammira uno nella zona archeologica. (M.T.S.) comprensivo "Villa Lina-Ritiro", con il Lo scrittore Andrea Genovese sostegno della dirigente e della sua CURIOSITA’ Una pianta che arriva dall'Australia pagina 42 postertradizioni centonove MESSINA. Parla Rosalia, 90 anni, l’ultima dei Canterini La signora Ciuri ciuri E’ stata la prima donna del gruppo folkloristico Peloritani. Una “carriera” cominciata a 13 anni. Che continua dietro le quinte. Per amore della città DI CHIARA MICCOLI MESSINA. Con indosso gli abiti tipici della sua terra e il tamburello nelle mani, è stata la prima a cantare, ballare ed esportare il repertorio della tradizione folcloristica messinese. Rosalia Freni, messinese di 90 anni, è oggi lʼultima rappresentante del gruppo dei Canterini peloritani delle origini. Sono passati più di settantʼanni da quando fu selezionata per rappresentare la sua città nellʼallora nascente complesso, ma lei confessa di ricordare quellʼesperienza come se fosse ieri. «Frequentavo lʼistituto magistrale di Messina e Nunzio Colosi, il mio professore di musica, mi propose di entrare a far parte del gruppo folcloristico che stava fondando. Era il 1935 – racconta emozionata – , avevo appena 13 anni ed ero stata scelta come prima canterina peloritana. Unʼoccasione unica per una ragazza della mia età. Avevo una buona propensione per il canto e – ammette sorridendo, mentre sfoglia lʼalbum dove sono raccolte tutte le sue foto con il complesso – anche un aspetto gradevole. Rispecchiavo la tipica donna siciliana. Mia madre era contraria, mio padre invece non si oppose, ma mi accompagnò sempre nei vari spettacoli». Inizia così per Rosalia Freni una piacevole avventura che la porta in giro per la Sicilia e persino per lʼItalia. «Abbiamo cominciato a fare spettacoli prima a Messina e nei paesi della provincia in occasione della Fiera campionaria, di feste patronali o sagre locali, poi anche oltre Lo Stretto, dove per grandi eventi eravamo chiamati a rappresentare la tradizione messinese e siciliana». Da Taormina a Catania, da Roma a Bologna, la signora Rosalia visita luoghi che mai, per la sua giovane età, avrebbe immaginato di vedere. «Ai miei tempi le ragazze conducevano una vita monotona: casa, chiesa e scuola. La mia, invece, era varia e divertente, per questo motivo le mie amiche mi invidiavano – dichiara – Frequentavo regolarmente la scuola ma in più prendevo lezioni di canto e anche di ballo, con il maestro Francesco Zappalà. E poi cʼerano i viaggi. Naturalmente non ero libera di fare ciò che volevo. Durante le trasferte eravamo sempre accompagnate e sorvegliate. Però assaporavo il piacere di vedere tanta Rosalia Freni. Sopra in due foto d’epoca 25 MAGGIO 2012 gente e tanti luoghi nuovi». I canterini si esibivano in occasione di visite di capi di stato e autorità istituzionali nazionali ed europei, soprattutto tedeschi. «Abbiamo cantato davanti a Benito Mussolini in piazza della Prefettura a Messina racconta – Naturalmente a quei tempi era per noi motivo di orgoglio». Il ricordo più bello è però legato alla capitale. «Mi trovavo col mio gruppo a Piazza Siena a Roma per unʼimportante manifestazione istituzionale (a distanza di anni non saprei dire precisamente di cosa si trattasse), quando ci sorprese un terribile acquazzone. Fu a quel punto che un galantuomo mi porse il suo ombrello affinché io mi riparassi. Un gesto generoso che mi riempì il cuore di gioia. Eravamo sempre accolti con grande gentilezza e affetto. Il pubblico ci voleva bene». Tra canti e tarantelle “missinisi”, lʼavventura di Rosalia Freni dura fino al 1940. «Sono uscita dal gruppo appena mi sono diplomata perché ho iniziato a lavorare. Ma non ho rimpianti. Quellʼesperienza legata agli anni della giovinezza si era per me piacevolmente conclusa. E poi cʼè stata la guerra e per un poʼ di tempo i canterini peloritani non si sono più esibiti». A distanza di anni, Rosalia ha però continuato a seguire il gruppo, attualmente guidato da Lillo Alessandro. Il 4 luglio 2010 ha partecipato alla serata organizzata a Villa Dante per celebrare i 75 anni dalla sua fondazione, ricevendo una targa e un attestato. «Mi hanno invitata a salire sul palco e a raccontare la mia esperienza», dice. Lo scorso marzo ha invece festeggiato, circondata dallʼaffetto della sua famiglia, i suoi 90 anni di età. Due figli e tre nipoti, la signora Rosalia ha sempre parlato – come conferma il nipote – della sua “avventura” artistica. «Mio marito raccontava della guerra, della prigionia e degli stenti. Io almeno – aggiunge sorridendo – avevo qualcosa di più allegro di cui parlare. Per questo mi sento fortunata». Da quando ha lasciato il gruppo folcloristico, Rosalia non ha più cantato ma ricorda ancora le strofe delle canzoni. Le sue preferite? “Messina mia”, “Cori ʻnnamuratu” e naturalmente “Ciuri ciuri”. INIZIATIVE Scuole, giornata del folklore Al Palantonello gli scolari mettono in scena Peppe Nappa e Mata e Grifone MESSINA. Chi ha raccontato la storia di Peppe Nappa, chi le usanze dei pescatori, altri piccoli hanno messo in scena i giganti Mata e Grifone. Il tutto in dialetto fra tarantelle e sorrisi. Eʼ stato davvero un bel viaggio alla scoperta della cultura popolare, degli usi e costumi locali che parte dai banchi di scuola. Che si è conclusa martedì 22 maggio con la “La Giornata del folklore nella scuola”, progetto promosso dallʼAssessorato alle politiche scolastiche del Comune di Messina, che mira a promuovere tra i più piccoli l'interesse verso le proprie origini e il proprio patrimonio culturale. Organizzata in collaborazione con la cooperativa “Fata Morgana”, lʼassociazione folklorica “I Picciotti Missinisi”, la Provincia e il patronato Fap-Acli di Messina, lʼiniziativa ha coinvolto circa trecento alunni degli istituti comprensivi “Giovanni XXIII – Aldisio”, “Crispi”, “Evemero da Messina”, “Boer – Verona Trento”, “Gravitelli”, “La Pira” - Gentiluomo” e “Pascoli”. Alla cerimonia conclusiva, coordinata dal presidente dell'associazione folklorica, Stello Mangano, che si è tenuta al Palacultura “Antonello”, hanno partecipato come ospiti dʼonore la poetessa messinese Maria Costa, dichiarata patrimonio vivente Unesco, e Domenico Venuti, prorettore dell'Università della Pace di Lugano. E mediante uno speciale collegamento video in diretta anche unʼalunna del Buon Pastore, Darhai Oumaima, assistita a casa. In conclusione sono stati consegnati attestati di partecipazione a tutti gli Un momento dello spettacolo con i bimbi della materna “Crispi-Buon Pastore” alunni. (CH.M) pagina 43 posterweekend 25 MAGGIO 2012 come... dove... quando... venerdi' 25 maggio MESSINA. 'Volti della memoria'. Mostra degli artisti Giuseppe Brancato e Andrea Reitano. Kalòs Studio d'Arte MESSINA. Presentazione del libro “Soldi sporchi” di Enrico Bellavia, giornalista de “la Repubblica”. Auditorium dellʼIstituto “A. M. Di Francia – Spirito Santo” ore 10.30 MUSICA sabato 26 maggio PALERMO. 'La scuola delle mogli', spettacolo di Patrizia Pellegrino ed Enrico Guarneri, diretti da Gugliemo Ferro. Teatro Al Massimo ore 21.15 PALERMO. Rinaldo e la grotta del drago. Museo delle Marionette Pasqualino ore 17.30 PALERMO. Piccole lune per due clown, percorso di teatro e poesia che affonda le radici nell'immaginario e nella memoria di Palermo. Teatro Bellini alle ore 21 PALERMO. Ceneri alle ceneri al Biondo ore 21 CATANIA. Leonilde, storia eccezionale di una donna normale, di Sergio Claudio Perroni. Sala Ambasciatori ore 21 di Cesare Natoli DA ANNI LA MUSICA colta ha integrato il rumore nellʼorizzonte della produzione artistica. Un processo che si inquadra allʼinterno di quello, più ampio, tendente ad allargare lʼespressività oltre i confini del sistema temperato. Ad utilizzare i rumori del cibo, però, non ci aveva pensato nessuno prima di Matthew Herbert. Il musicista britannico, nel 2005, ha realizzato “Platdujour”: atto d'accuso contro gli sprechi della filiera alimentare, in particolare di origine animale, consistente in una miscela di frammenti sonori quali persone che addentano una mela, il pigolio di migliaia di pulcini appena nati, la macellazione di un pollo, il suono di centinaia di bottiglie di plastica o dei semi di caffè. Qualche me fa, Herbert è tornato sullʼargomento con “One Pig will be released”. Il lavoro rende conto, con i suoni, di tutte le fasi di preparazione della carne di maiale, dalla nascita al piatto ed è anche approdato in teatro con con 'One Pig', una grottesca e sentimentale opera rock in cui vengono utilizzati strumenti realizzati anche con parti di maiale. Di questʼultimo è vero, insomma, che non si butta niente… di Marco Olivieri La rivincita dei Taviani “CESARE DEVE MORIRE” è un piccolo gioiello nel segno della qualità. Grazie allʼintelligenza di Nanni Moretti, nelle vesti di distributore con la “Sacher”, dopo che i registi Paolo e Vittorio Taviani avevano ricevuto numerosi rifiuti, il film si è imposto per il suo poetico linguaggio cinematografico. Lʼespressiva fotografia (tra bianco nero e colore) è in funzione del racconto avvincente della messa in scena, da parte di alcuni bravissimi attori/detenuti, del “Giulio Cesare” di Shakespeare. Dalle prove nelle celle e nel cortile di Rebibbia fino alla rappresentazione sul palcoscenico del carcere, i Taviani propongono una riflessione emozionante sulla libertà, le prigioni materiali e interiori e il senso della vita. Il film ha vinto lʼOrso dʼoro a Berlino, cinque statuette del David di Donatello e il Nastro dʼargento dellʼanno. “Cesare deve morire” di P. e V. Taviani In programma alla sala Visconti di Messina libri Teatro Al Massimo ore 17.15/21.15 PALERMO. Presso il Museo delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo alle ore 17.30 Rinaldo e la grotta del drago. PALERMO. Piccole lune per due clown, un percorso di teatro e poesia che affonda le da alcuni romanzi, la lettura di alcuni brani di successo, fino alla rivisitazione del celebre gioco “Tabù” e del famoso programma televisivo “Per un pugno di Libri”. Lʼevento decreterà la squadra messinese che rappresenterà la città durante il Festival dellʼeditoria indipendente “Una marina di libri” che si terra a Palermo dallʼ1 al 3 Giugno 2012 durante il quale le squadre vincitrici di tutte le città siciliane si confronteranno nella sfida finale. radici nell'immaginario e nella memoria della città di Palermo. Teatro Bellini alle ore 21 PALERMO. Ceneri alle ceneri al Teatro Biondo ore 21 CATANIA. Leonilde, storia eccezionale di una donna normale, di Sergio Claudio Perroni. Sala Ambasciatori ore 21 MESSINA. “Ma cu mu fici fari”. Al teatro stabile Zanche. Ore 18 MESSINA. III edizione di "Forte Bimbi", rassegna teatrale dedicata ai bambini, con la direzione artistica di Monia Alfieri, in collaborazione con lʼ Associazione culturale "Il Castello di Sancio Panza". Si comincia con La Rondine vola al Vittorio La commedia di Puccini con l’Orchestra diretta dal maestro Yoshida DI GIGI GIACOBBE Hirofumi Yoshida. Nella foto in basso, Donata D’Annunzio Lombardi M$SSINA. Sʼintitola “La Rondine” la commedia lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Adami basato sul libretto tedesco di Alfred Willner e Heinz Reichert, che andrà in scena lunedì 28 maggio al Vittorio Emanuele con repliche il 30 maggio e il 1° giugno. A dirigere lʼOrchestra del Teatro Vittorio Emanuele sarà il maestro giapponese Hyrofumi Yoshida, la regia è curata da Stefano Vizioli, il Coro Lirico “Francesco Cilea” è diretto da Bruno Tirotta e le Scene e Costumi Light Designer sono di Cristian Taraborrelli, Angela Buscemi, Nevio Cavina. I personaggi e gli interpreti sono: Donata DʼAnnunzio Lombardi (Magda), Francesca Pedaci (Lisette), Leonardo Caimi (Ruggero), Enea Scala (Prunier), Fabio Previati (Rambaldo), Francesco Verna (Périchaud), Fernando Cordeiro Opa (Gobin), Maurizio Muscolino (Crébillon, Rabonier, Butler), Yuki Tabuchi (Yvette, Georgette), Rossella Bevacqua (Bianca, Gabriella), Cristina Sogmaister (Suzy, Lolette), Marcello Siclari ( Un maggiordomo), Francesco Canale (Un cantore).Durante il soggiorno di Puccini a Vienna, nel 1912, un editore austriaco gli chiese di scrivere unʼoperetta in uno stile più vicino possibile a quello viennese. La guerra impedì allʼautore di adempiere al contratto, ma Puccini decise di utilizzare comunque il libretto che gli era stato preparato, anche se in forma un poʼ diversa da quella prevista. In concreto il grazioso libretto di Adami oscilla sempre fra lʼopera e lʼoperetta e la musica lo asseconda con molti valzer e con un poco di quel Puccini dal quale è sempre lecito attendersi una versione musicale di un sensibile mondo psicologico sentimentale e piccolo borghese. “La rondine”, ottava tra le composizioni teatrali di Puccini, già famoso per “Boheme”, “Tosca” e “Madama Butterfly”, è stata rappresentata la prima volta il 27 marzo 1917 al Théâtre de lʼOpera di Montecarlo e laboratori teatrali “Book Game” da Doralice MESSINA. Si svolgerà domenica 27 maggio, alle 17, nei locali della libreria “Doralice” di Contemplazione, la seconda edizione del “Librogame”, una sfida basata sulla conoscenza di libri classici e contemporanei. Gli iscritti alla sfida saranno divisi in varie squadre che si contenderanno il premio finale attraverso una serie di giochi letterari. La gara metterà alla prova le conoscenze dei partecipanti, che saranno stimolati attraverso la visione di celebri film tratti MESSINA. “Ma cu mu fici fari”. Al teatro stabile Zanche. Ore 21 TINDARI. Miles Gloriosus regia di Alvaro Piccardi al Teatro Antico ore 19. PALERMO. 'La scuola delle mogli', lo spettacolo di Patrizia Pellegrino ed Enrico Guarneri, diretti da Gugliemo Ferro. domenica 27 maggio MESSINA. Fino al primo giugno Il maiale di Herbert NUOVEVISIONI centonove concerti Pioggia di premi per l’Ainis MESSINA. Dopo lʼexploit di premi dellʼanno scorso, il laboratorio teatrale dellʼAinis, diretto da Sasà Neri ricomincia da subito, anche questʼanno, a conquistare giurie. Sicily Tragedi (Studio su Sicilian Tragedi di Ottavio Cappellani), spettacolosaggio del laboratorio, ha conquistato i suoi primi due premi: migliore regia e miglior adattamento teatrale al Tindari Teatro Giovani. La “compagnia” è composta da giovanissimi. Quasi tutti non avevano mai calcato le scene prima del debutto il 4 maggio a Patti per il Tindari Teatro Giovani. “I premi ottenuti sono stati sempre un ottimo riscontro per la qualità del lavoro svolto e quindi una bellissima soddisfazione per tutti noi”, dice il dirigente scolastico Elio Parisi. “Lʼallestimento – conclude Sasà Neri – rappresenta una vera e propria scommessa. Che i giovanissimi allievi-attori hanno già vinto. La scommessa è stata quella di parlare di mafia a la mode del teatro, per rivelare e nello stesso momento seppellire sotto pagina 44 una risata anche la più indigeribile delle realtà. Non bastasse, si è trattato di far dialogare le nuove generazioni con un romanzo e con un autore, il siciliano doc Ottavio Cappellani, per cui il New York Times ha speso la definizione di erede di Pietro Germi”. L’Orchestra Mozart a Palermo PALERMO. La residenza al Musikverein di Vienna e il tour dedicato a Bach, che partirà da Bologna e passerà poi da Francoforte, BadenBaden, Monaco, Genova, e infine a Palermo. E' il tour europeo dell'Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Il programma Bachiano comincerà dall'Auditorium Manzoni di Bologna il 29 novembre e 1 dicembre, poi toccherà il 3 dicembre Francoforte, il 4 BadenBaden, il 6 Monaco, l'8 Genova e il 10 a Palermo. Al Musikverein di Vienna, la Mozart sarà impegnata in una 'residenza' con tre concerti (18, 20 e 21 novembre). Il 30 ottobre Claudio Abbado tornerà alla Scala di Milano, dove la Filarmonica scaligera si unirà alla Mozart, con solista Daniel Barenboim, per festeggiarne il 70/o compleanno. A Bologna la Mozart suonerà anche l'11 giugno nella Basilica di San Domenico e il 28 luglio al Festspiele di Salisburgo. In giugno l'orchestra debutterà il 5 a Parigi nella Salle Pleyl, con solista Radu Lupu. posterweekend centonove lunedi' 28 maggio lo spettacolo "Cappuccetto verde", con Iridiana Verde e Alfio Zappalà, testo e regia di Antonella Caldarella, produzione Nave Argo. Parco San Jachiddu, ore 17 FLORESTA. Giornata del Vitello per la II festa di Primavera. Madrina Serena Bassani. Dalle ore 10.30 raduno Fiat 500. Degustazione; Ore 17.30 - cabaret con Giuseppe Castiglia. PALERMO. Ceneri alle ceneri al Teatro Biondo ore 21 CATANIA. Leonilde, storia eccezionale di una donna normale, di Perroni. Sala Ambasciatori ore 21 PALERMO. Concerto con Cinzia Guarino (pianoforte), Maurizio Maiorana (voce, clarinetto, basso). Musiche di Paolo Rigano. Centro Culturale Biotos ore 21 PALERMO. Al precede di un anno il “Trittico” ( “Il tabarro”, “Suor Angelica”, “Gianni Schicchi”). Il critico musicale Alfredo Mandelli sostiene che il Puccini di questʼopera è “diverso”, “moderno” e il valore della sua inventiva non sta tanto nellʼidea musicale presa a sé, quanto nellʼuso che se ne fa. Pressoché scomparsa dal repertorio - al punto che la Scala di Milano la escluse persino dalla stagione commemorativa pucciniana del 1944-45 – “La rondine”, grazie alla revisione critica di cui gode da una trentina dʼanni, è rientrata nella circolazione del teatro musicale. Il plot prende avvio nella Parigi del Secondo Impero nel salotto della bella ed elegante Magda de Civry, una sorta di piccola Margherita Gautier, protetta dal ricco e maturo Rimbaldo. Una sera capita in quella casa il giovane Ruggero che oltre ad essere timido arriva pure dalla Provincia. Tutti i presenti gli consigliano dʼandare a divertirsi Chez Bullier, un locale pieno dʼartisti, mezze mondane e uomini di mondo. Poco più tardi giunge anche Magda travestita da grisette e si siede accanto a lui. I due ballano, bevono, si divertono e dopo un poʼ succede che Magda dirà al suo protettore che andrà via con Ruggero. Trascinata dai rimpianti per i suoi anni più spensierati, quando era poverissima e viveva sognando il grande amore, Magda si abbandona alla passione nata tra lei e Ruggero e insieme decidono di recarsi sulla Costa Azzurra. Qui il povero figliolo stracotto e innamoratissimo della fascinosa parigina le chiede di sposarla, dicendole pure che ha già scritto al padre per chiedergli il consenso alle loro nozze, sicuro che Magda sarebbe stata accolta dai suoi genitori come una figlia. Ma Magda in fondo è una brava ragazza, non vuole continuare ad ingannare Ruggero, lui deve sapere che in passato è stata pronta a vendersi per denaro e che ha sempre vissuto in un colpevole splendore. Può amarlo ma non potrà sposarlo, né incontrare sua madre come una vergine. Devono lasciarsi, insiste Magda, e col cuore spezzato ri-tornerà come una rondine alla sua vita precedente. Nel frattempo anche la sua cameriera Lisette che aveva trovato da sistemarsi con un uomo alla moda, un poeta di nome Prunier, ha pensato che starà meglio sotto il grembiulino che nelle vesti della mantenuta. Conservatorio Bellini ore 21 Concerto del trio formato da Francesco La Bruna (violino), Claudia Gamberini (violoncello) e Fabio Correnti (pianoforte) martedi' 29 maggio TINDARI. Andromaca in coproduzione con il teatro Magma, regia di Massimiliano Farau al Teatro Antico - ore 19. CATANIA. Ore 18, alla Feltrinelli (Via Etnea, 285) avrà presentazione di 'Cento luci (OTRlive), sonorità solari e melodie Seventies. Luca Caruso, Brando Madonia, Davide Toscano sono i Bidiel, band catanese selezionata per il Festival di Sanremo. TEATRO PALERMO. Torna il XII ciclo di spettacoli classici Festival Teatro dei due Mari, che torna puntuale nella cornice del Teatro di Tindari. In scena andranno dal 24 al 10 di giugno a giorni alterni con inizio alle ore 19, le due nuove produzioni dell'associazione Teatro dei Due Mari: il Miles Gloriosus, regia di Alvaro Piccardi e Andromaca, in coproduzione con Pragma srl, per la regia di Massimiliano Farau. Affidati a due grandi interpreti del teatro italiano i ruoli di protagonista, Manuela Mandracchia (nella foto accanto) nei panni della regina Andromaca ed Edoardo Siravo nel ruolo del soldato smargiasso, Pirgopolinice. Lo stesso Siravo ha voluto sottolineare l' alto profilo culturale ed artistico di questa stagione, che vede oltre ad un centinaio di maestranze siciliane coinvolte, grandi nomi della regia teatrale, come Alvaro Piccardi, ed il giovane esordiente Massimiliano Farau, ma anche le scenografie del Miles che portano la firma di Lorenzo Ghiglia. "Il teatro antico di Tindari - ha continuato Siravo - costituisce un esempio unico nel panorama nazionale perché è un sito ancora incontaminato da rumori di fondo, consentendo agli attori di non usare i microfoni e di misurarsi con la propria voce, restituendo allo spettacolo la magia di una volta." Già pronto il progetto artistico del 2013 che ruoterà attorno allo scontro culturale e politico tra occidente ed oriente, e sarà realizzato attraverso l' uso di tecnologie mediatiche per un maggiore coinvolgimento dei giovani spettatori. tour Norma apre la stagione a Taormina TAORMINA. Sarà un nuovo allestimento di 'Norma', con la regia e le scene di Enrico Castiglione, a inaugurare la stagione estiva al Teatro Antico di Taormina l'8 e il 10 luglio. Lo spettacolo verrà trasmesso dalla Rai in diretta mondovisione via satellite in oltre 700 sale cinematografiche. L'opera prevede un cast internazionale, come il soprano Daniela Dessì e il tenore Gregory Kunde, accompagnati dal coro e dall'orchestra del Bellini opera festival, diretti dal maestro Giuliano Carella. Il capolavoro di Vincenzo Bellini segna il ritorno di Castiglione nella classica cavea taorminese, dove negli ultimi cinque anni è stato straordinario il successo degli allestimenti operistici da lui firmati insieme alla costumista Sonia Cammarata. Il nuovo allestimento utilizzerà l'intero spazio scenico del Teatro Antico per ricrearvi un immenso gioco di rocce e pietre druidiche: quella delle Gallie al tempo della conquista romana, dove si consuma la sofferta storia d'amore tra Norma, sacerdotessa dei Druidi, e Pollione, proconsole dell'Impero Romano. Una scenografia particolare, una sorta di ancestrale e preistorica Stonehenge, che Enrico Castiglione metterà in scena in simbiosi con le rovine del Teatro Antico, messe in risalto proprio in segno della decadenza di Roma di fronte all'estremo sacrificio dei due protagonisti con cui si conclude l'opera. I costumi, pur traendo ispirazione dal libretto originale, rappresentano personaggi senza tempo: proprio perché il soggetto di Norma contiene nella sua tragicità la sua universalità. mercoledi' 30 maggio TINDARI. Miles Gloriosus regia di Alvaro Piccardi al Teatro Antico ore 19 CATANIA. Dentro e dietro la notizia, incontro tra lettori e giornalisti su giovedi' 31 maggio temi dominanti le pagine dei quotidiani e notizie nascoste. Con Antonello Piraneo e Guglielmo Troina. Ore 18, presso la Feltrinelli (Via Etnea, 285) TINDARI. Andromaca in coproduzione con il teatro Magma, regia di Massimiliano Farau al Teatro Antico - ore 19. PALERMO. 'Point De Vue' di Betty Lo Sciuto e Silvia Giuffrè, viaggio dentro un 'non luogo' dove le emozioni si susseguono, come note musicali, e attraversano il corpo, prima di diventare parole. Teatro Libero ore 21.15 CATANIA. Romance Frames, spettacolo di danza, musica e parole in prima nazionale. Teatro Piscator ore 21 DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Tindari, al via il festival Teatro dei due mari lirica 25 MAGGIO 2012 La promessa di Colapesce SIRACUSA. Eʼ partito dalla Fnac di Milano il tour acustico di Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, giovane cantautore siracusano che con il suo debutto solista, 'Un meraviglioso declino' (42 Records), ha guadagnato il sostegno della critica e di colleghi più celebri quali Jovanotti e Max Pezzali. Colapesce visiterà poi le Fnac di Torino (23 maggio), Verona (24 maggio) e Napoli (25 maggio). Prima di riprendere il tour con la sua band, dal 28 maggio al 4 giugno Colapesce parteciperà alla nuova edizione di 'Stracult' di Marco Giusti su Rai2: durante la trasmissione l'artista reinterpreterà alcuni brani e temi tratti da colonne sonore del cinema italiano 'cult' e cosiddetto 'di serie B'. pagina 45 Palazzo Branciforte, l’arte della cucina QUESTA SETTIMANA è stato inaugurato Palazzo Branciforte a Palermo, rinato come una sorta di “museo polivalente”, un luogo dove tutte le declinazioni dellʼarte prendono forma, tra collezioni di numismatica e filateliche, tra sculture, affreschi e collezioni archeologiche. Nellʼedificio, culla della sicilianità, non poteva mancare uno spazio dedicato alla grande arte della cucina siciliana e nazionale. In unʼala del piano terra, Gambero Rosso ha allestito la sua Scuola di formazione dove si svolgeranno corsi professionali, eventi, incontri, corsi monografici e lezioni dei più grandi artisti della gastronomia del nostro paese. Le scuole del Gambero Rosso propongono un ricchissimo calendario di corsi per soddisfare e approfondire le conoscenze nel mondo del cibo e del vino. I corsi, il cui inizio è previsto per il mese di giugno, sono organizzati secondo diversi livelli così da soddisfare ogni esigenza. Si va dai Corsi di cucina per appassionati: corsi per tutti i gusti ideali sia per chi è alle prime armi in cucina sia per chi ha già dimestichezza con padelle e fornelli a quelli di Cucina professionale, corsi full immersion rivolti ad aspiranti cuochi, pasticceri, pizzaioli o gelatieri che vogliano entrare nel settore della ristorazione con una professionalità alta e certificata. Offrono ai partecipanti i mezzi per affrontare con competenza questo mondo in continua evoluzione. Poi Corsi di approfondimento di cucina professionale: master veloci di un paio di giornate su tutte le nuove tendenze e tecnologie della ristorazione, rivolti agli operatori esperti. Ci saranno anche Lezioni di grandi chef: corsi di cucina tenuti dai più grandi chef dʼItalia, veri portabandiera del nostro made in Italy. Ovviamente ampio spazio è dedicato al mondo del vino con corsi che prendono in esame le tecniche di degustazione e l'intero panorama enologico siciliano, nazionale e internazionale. Per informazioni www.gamberorosso.it SICILIA DA ASSAGGIARE! Busiati con foglie di capperi e alalonga LA BUSIATA E UNA TIPICA PASTA trapanese che prende il nome dal filo (Buso) con il quale la pasta fresca viene rigirata per prendere la sua caratteristica forma attorcigliata. Ingredienti:500 g di busiati, 500 g di alalonga, 100 g. polpa di pomodoro,vino bianco, foglie di capperi, cannella, aglio, cipolla, foglie di menta e mollica tostata. Procedimento: tagliare a dadini lʼalalonga fresca, far rosolare in un tegame i dadini del pesce con olio di oliva, aglio, menta e foglie di capperi. Non appena rosolato tirare il composto fuori dal tegame e deporlo a parte in un tegamino. Nello stesso olio di frittura far rosolare mezza cipolla finemente tritata. Aggiungere la polpa di pomodoro, la palamita rosolata, un bicchiere di vino bianco e 3 bicchieri di acqua. Aromatizzare con altre 4 foglie di capperi, un pizzico di cannella, un pizzico di pepe e far cuocere per circa 45 minuti (senza far asciugare del tutto il sugo di cottura). Cuocere la pasta e versarla nel tegame di cottura della palamita, saltare per pochissimi secondi e servire decorando con mollica tostata e foglie di capperi . Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. posterlettere&... 25 MAGGIO 2012 IO, CITTADINO di Eugenio Caputo Acquistare una casa in usucapione DOVREI ACQUISTARE un appartamento allʼasta giudiziaria, ad un prezzo davvero conveniente. Mi dicono però che lo stesso è abitato da molti anni da una coppia di signori anziani. Eʼ possibile che questi abbiano usucapito la proprietà del bene immobile? Francesco - Messina Lʼusucapione è l'acquisizione del diritto di proprietà di un bene immobile e degli altri diritti reali di godimento, grazie al possesso continuato per 20 anni. Il periodo è ridotto a 10 anni per l'usucapione abbreviata. Un bene immobile pignorato a chi risulta proprietario nei registri immobiliari può essere oggetto di usucapione da parte del terzo occupante. Infatti, è orientamento prevalente in giurisprudenza quello che vede l'usucapione, quale acquisto a titolo originario, prevalente sul pignoramento immobiliare; anche a prescindere dalla trascrizione della domanda di accertamento dello stesso. L'usucapione riguarda il possesso continuato ed ininterrotto del bene per il quale è irrilevante il regime delle trascrizioni nei Registri Immobiliari, con la conseguenza che anche in seguito ad un pignoramento può maturare l'usucapione. Del resto, l'usucapione può essere intervenuta prima del pignoramento stesso e la sua notificazione non interrompe il possesso da parte del terzo. Per cui, chi compra da una vendita giudiziaria come chi compra in base a rogito rischia di subire l'evizione per usucapione. Per questa ragione, chi acquista deve sapere se esiste questo rischio. Per ulteriori informazioni [email protected] tel. 0909430208 - fax 0909430210 OPINIONI A CONFRONTO HERITAGE Ma Beppe Grillo non è il nuovo Cicerone “FINO A CHE PUNTO o Catilina, dovremo sopportarti?” Quo usque tandem Catilina abutere patientia nostra? Non è lʼesordio di un comizio di Beppe Grillo e non siamo nel 2012. Correva lʼanno 63 a.C. ed è lʼincipit della I Catilinaria. Cicerone tuonava nel Senato con la sua stringata e veemente oratoria contro lo scellerato Catilina che congiurava contro di lui e contro la stessa Roma. Catilina fu sconfitto. Sono passati oltre duemila anni e la storia si ripete. Il popolo soffre, le famiglie non arrivano neanche alla seconda settimana, i suicidi di disoccupati e piccoli imprenditori non si contano più, tanto da spingere le “vedove della crisi” a sfilare in una fiaccolata. Forse il suicidio, non certo dovuto a patologie psichiatriche, ma alla disperazione, non fa più notizia, è solo un inevitabile effetto indesiderato della cura da cavallo di tasse e tagli. Pazienza se i giovani intelletti emigrano con la loro valigia, come i nonni sʼimbarcavano sui transatlantici per la mitica America, non importa se non cercano più un lavoro. Le pensioni vengono tagliate, anche le minime? Bisogna togliere ai poveri che hanno poco, ma sono tanti, come disse Petrolini. Banche, holding assicurative, potentati economici sono sacrari intoccabili. In tutto questo marasma Lor Signori nascondono tesoretti da 400.000 euro in oro e brillanti, continuano a viaggiare in auto blu con autista e scorta anche se non occupano più ruoli istituzionali da anni, gridano contro Roma ladrona ma si riempiono le tasche dei soldi romani. Si può poi negare un piccolo appartamento di qualche centinaio di metri con vista sui Fori Imperiali o sul Colosseo? Se Caligola ha fatto senatore il suo cavallo, che male cʼè a piazzare in un seggio regionale o nazionale un figlio incapace od un amante giovane e procace? Perché negare ad un portaborse fedele un ben remunerato posto di sottogoverno in qualche Ente più o meno inutile? Non credo che Beppe Grillo sia la soluzione. Occorrerebbe resuscitare Cicerone e clonarlo in mille Ciceroni che facessero scuotere con le loro orazioni Montecitorio e Palazzo Madama e risuonare le piazze. Forse qualche timido segno di rossore tornerebbe sulle guance di tanti mestieranti della politica,. Pasquale Russo Annibale è già in salotto, meglio farselo amico PER ANNI BEPPE GRILLO è stato tenuto fuori dalle Istituzioni, trattato come un vero e proprio Annibale alle porte da additare allʼopinione pubblica come lʼemblema dellʼantipolitica e forse anche dellʼanti-democrazia. Ma così non era, i casi di Penati, Belsito, Lusi, per citare gli episodi più recenti, hanno fatto precipitare la credibilità dei partiti ed hanno sollevato la questione del finanziamento pubblico dei partiti, che in un periodo di crisi, unitamente alle elevate prebende dei parlamentari, costituisce una autentica miscela esplosiva. La gente reagisce col voto amministrativo, che è la prima occasione che ha per esprimersi civilmente. Gli elettori di centrodestra, lo scrive il Giornale di Sallusti, danno il successo a Grillo, gli uomini del Pdl infatti non vogliono consegnare il Paese alla “sinistra” e votano, la dove sono costretti, i candidati di Beppe Grillo. Sembrava impossibile invece è successo e lʼesponente del Movimento cinque stelle, Federico Pizzarotti, oggi è sindaco a Parma con il 60,2% delle preferenze, oltre 20 punti in più dello sfidante, Vincenzo Bernazzoli del Pd. In quattordici giorni, Pizzarotti ha aumentato i suoi voti di 34mila, passando da 17mila a 51.235, quindi qualcosa di vero ci sarà. Una destra che non scompare, ma si ingrotta, si mimetizza, aspettando tempi migliori. Una Lega che raggiunge il punto più basso e rischia di diventare un movimento insignificante. Casini che scioglie il Terzo polo, ma non scioglie ancora la riserva e non dice neanche sotto tortura cosa vuol fare da grande. Il Pd che finge di aver vinto, ma in realtà tiene le posizioni in attesa di quella resa dei conti che fino ad ora è stata rinviata. Quante cose, troppe forse, sono avvenute, a fronte di una tornata amministrativa che, in altri tempi sarebbe stata trattata come avvenimento di secondo piano. Ma nel Paese cʼè una tensione altissima, se si rimane sul terreno del confronto civile il segnale che viene fuori dalle urne sembra abbastanza chiaro: non cʼè più molto spazio per i partiti tradizionali e, allʼinterno dei partiti, lʼera dei “Trota”, in qualsiasi latitudine cerchino di nuotare, sembra essere finita. Nelle more, i soliti camaleonti incominciano a corteggiare Grillo e i grillini, perché in fondo il diavolo è brutto quando non lo si conosce. Poi te lo ritrovi un poʼ spaesato in unʼaula consiliare, ti ricordi di Masaniello e gli dici:”Hai impegni per la cena?”. Perché in fondo con una politica non ideologizzata e non strutturata, può avvenire tutto e il contrario di tutto. ECOLOGIA E AMBIENTE centonove Giovanni Frazzica 365 giorni l’anno Pane e arte DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Come si fa ad essere sempre in ritardo sia pure di un passo. Anche quando le idee sembrano diffuse, se non consolidate. Dalle relazioni di un convegno alla Provincia su “lavoro contropotere a Messina”, stralcio solo alcune sacrosante note, riguardanti lʼobiettivo turismo. Destagionalizzare le proposte; favorire territori che penano pur potendo offrire ricchezze eccezionali; crocerismo, ancora oggi opportunità mancata; incapacità a promuovere le risorse. Nelle medesime ore si è svolto un evento a Firenze. Location la Fortezza da Basso: suggestivi spazi storici restaurati e moderni padiglioni appropriati alle attività di comunicazione. Lʼevento è Art&Tourism, la prima fiera internazionale dedicata al turismo culturale. Modello originale nel panorama mondiale, ideato per far convergere le migliori proposte dallʼItalia e dal mondo. In un dibattito, il Metropolitan di New York (6 milioni di visitatori) dichiara: «Realizziamo dalle 10 alle 20 ricerche di mercato ogni anno per capire come cambia la demografia del nostro pubblico». Le stime prospettano in circa 350 milioni annui il traffico turistico mondiale verso le destinazioni “culturali”. Sono presenti P.A., enti ed istituzioni, musei, fondazioni, festival, agenzie di eventi, gallerie dʼarte, società di servizi, palazzi storici e location di pregio, istituzioni scolastiche e mondo della formazione, operatori turistici, alberghi, agenzie di viaggio specializzate. Espongono episodi di gestione virtuosa. Persino i Paesi emergenti: per esempio si può assistere ad una performance Masai. La Sicilia cʼè. Compare con uno stand istituzionale ed una pubblicità nel catalogo degli espositori, richiamando allʼattenzione che per “365 giorni allʼanno ogni giorno hai un appuntamento con lʼarte”. Anche questo è un modo per influenzare il mercato, evidenziando i nostri siti di eccellenza. Ma da solo non basta per strutturare un sistema organizzato intorno al turismo dellʼarte. Perciò, quando cominciamo a lavorare sul serio? [email protected] di Anna Giordano La migrazione? E’ magia LA CITTAʼ CON TUTTI i suoi problemi, progetti folli e non, si avvicina. La migrazione continua, ci saranno altri giorni di passaggi a migliaia, ma andrà diminuendo il flusso che si incrocerà a fine giugno, con gli uccelli che avranno già iniziato il percorso inverso, da nord verso sud. La migrazione è magia pura, è fantastico intreccio di vite e di percorsi, la quasi totalità dei quali, a noi ancora oggi ignoti. Ricordo un Falco Sacro con lʼantenna satellitare messa nellʼambito di un progetto LIFE. Eʼ uno dei falchi più minacciati a livello mondiale, bellissimo e rarissimo. Passò su Santa Rosalia il 7 aprile del 2008, il suo nome era Barna. Comunicai lʼavvistamento al responsabile del progetto, e saltò dalla gioia ! Volle sapere tutto, piumaggio, volo, altezza, condizioni generali, felicissimo, non è assolu- tamente facile vedere un falco sacro, men che meno in piena migrazione e sapere dove ha trascorso lʼinverno, da dove viene è magia pura. E ancor di più scoprire che dal quel giorno in cui è passato sui nostri monti dove un tempo avrebbe trovato una morte probabile, ora invece vivo e vegeto, è poi giunto in Bielorussia volando per metà dei cieli dʼEuropa e dellʼEst, in due mesi, beh, è ancor più magico, ti fa pensare di volare un poʼ anche tu, lontana da questa umanità becera e distruttiva. Il vento determina il nostro spostarci alla ricerca della migrazione, consapevoli comunque che se anche una frazione dei migratori attraversa le rotte di quel vento in quel giorno, molti altri passano anche altrove, meno legati come sono alla formazione delle correnti ascensionali. Ed è così che mentre vado altrove per incombenze varie e i ragazzi sono su a Dinnammare, incontro la stupenda Albanella pal- pagina 46 lida o uno stormo di 57 cicogne bianche su Gesso. Il vento, il movimento delle masse dʼaria che governa il clima da noi diventa complice inconsapevole della mano distruttiva dellʼanimale uomo: attendono lo scirocco per uccidere, per distruggere, per creare ulteriori problemi di dissesto idrogeologico. La notte del 20 maggio il criminale uomo si è scatenato su Gesso, distruggendo alberi e arbusti ed erbe e animali. Il vento a 80 e forse più, kmh ha reso facile il gioco criminale, e lo sforzo sovrumano dei vigili del fuoco ha evitato il peggio, insieme a momenti in cui il vento ha perso intensità e ha, per miracolo, preso direzioni meno pericolose per chi lì ci vive. Ho perso le speranze che questa terra diventi civile, vivibile e sana, le ho perse da tempo, ma finchè camperò, combatterò perché qualcosa si salvi. Con tutto il rispetto per chi è veramente umano, nel senso migliore del termine, a me lʼumanità mi ha veramente stancato e detto francamente, avessero ragione i Maya, ne sarei felice. poster...commenti centonove ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda ELIODORO B come Bossi che non sa niente B come Bossi No, Bossi non sapeva niente dei soldi che dalle nostre tasche transitavano per le casse della lega per poi approdare nelle tasche dei suoi figli. Ci crediamo, Bossi non sa niente di niente. L'altro giorno gli hanno detto che la terra gira intorno al sole e per poco non ha avuto un altro ictus. Lui non ne sapeva niente. B come brutta storia Perde i posto per assistere la sua bambina malata di leucemia e viene pure sfrattata. E la storia di Antonia e di Melissa, una brutta storia in questa brutta Italia in cui ci ritroviamo a vivere. C come cani e gatti Un'iniziativa di Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci, del Pdl prevede che i Comuni possano istituire una tariffa per i proprietari di cani e gatti e finanziare così iniziative contro il randagismo. Che geni! Io adotto un cane e devo pagare la tassa? E se lo lascio andare randagio non pago niente? E i gatti come si censiscono? Venite a casa mia a contare i miei 15 gatti? Intanto la maggior parte erano gatti randagi che ho adottato. E molti di loro vivono fuori e anche quelli di casa escono durante il giorno... Avvisatemi, gli dirò di farsi trovare dentro. F come Filippo d'Inghilterra Il consorte di Elisabetta in visita a Bromley ha detto una bella ragazza col vestito rosso e la cerniera davanti: “Se tirassi giù quella zippo mi arresterebbero.” Il principe Filippo ha 90 anni. Una battuta e un pacato rimpianto allungano la vita. G come Grillo Al solito come cavolate andiamo bene. Uscire dall'euro... ritornare alla lira... svalutare la lira per incrementare le esportazioni... e la merce che importiamo quanto la dobbiamo pagare? Ad esempio la benzina... e se aumenta la benzina aumenta tutto. Un basta essere nella merda fino al collo il capopopolo genovese ci vuole tirare più giù. H come Hollande Hollande da il buon esempio. La prima misura di austerità colpisce l'Eliseo Il presidente della Repubblica guadagnerà il 30% in meno come tutti i ministri. Nelle aziende controllate dallo Stato i manager Umberto Bossi non potranno guadagnare più di venti volte del dipendente meno pagato, Bravo. I come idioti che si svegliano la mattina, si mettono un casco integrale e vanno a gambizzare i dirigenti. M come Merkel Grossa batosta elettorale per Angel Merkel. Avete visto le foto della Merkel dopo la disfatta? Sembrava Crozza che fa la Merkel. P come Polverini Tutti i capoccia alla megafesta per i 50 anni della Polverini. Con le auto blu, autisti e benzina pagati da noi che non siamo stati nemmeno invitati. Ma comunque non ci saremmo andati. P come porcellone Magari come uomini possiamo di certo capirlo, ma noi non facciamo i magistrati. Rischia una sanzione per troppe cene con la Minetti, il pm milanese Ferdinando Esposito. S come San Patrignano Quindi non succede solo in Albania. A San Patrignano davano diplomi di maturità professionale per “Assistenti per comunità infantile” a semianalfabeti. S come Silvio Caro vecchio Silvio non ci deludi mai! Solo tu potevi dichiarare: “Sono tornato dalla Russia rinfrancato. Ho respirato una ventata di libertà e democrazia.” E c'è pure chi gli da il premio Guido Carli (che, come sappiamo per certo da un becchino amico nostro, si è rivoltato nella tomba) per la politica. Ma giocava in casa. Segnaliamo alcuni dei giurati: Gianni Letta (presidente), Antonio Martusciello, Giovanni Minoli, Mario Orfeo, Barbara Palombelli e Antonello Piroso. T come il TG1 di Riotta Grandi polemiche per come il TG1 di Riotta ai suoi tempi aveva dato notizia del V-day di Grillo. A noi è sembrata una notizia normale, mica era stata presa la Bastiglia. T come il Trota Sono così poche le occasioni di farci quattro risate leggendo i giornali che dobbiamo essere grati al Trota. “Io del diploma albanese non sapevo niente.” Quindi si è laureato a sua insaputa. E che bella l'intervista al responsabile dell'ateneo albanese in Italia: “Ventinove esami in un solo anno? Dopo aver ripetuto più volte la maturità? “Non saprei, si vede che tutto dʼun colpo è diventato intelligente” Impagabile. ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Se lo sport... uccide MESSINA. Le manifestazioni sportive di grande richiamo divertono le masse, ma non sono poi così divertenti per gli animali. Gli Europei di calcio, ad esempio, al via a giugno in Ucraina e Polonia. Il Vecchio Continente ha già vissuto uno scandalo simile. Grecia, Olimpiadi 2004: le città greche si preparavano ad accogliere gli atleti ed i turisti presentandosi al meglio delle proprie possibilità. Per farlo, si provvedeva a sopprimere con bocconi avvelenati disseminati lungo le strade i randagi. Lʼidea, assurda, era che gli spettatori non potessero rischiare di essere turbati dalla presenza di animali lasciati a piede libero per le vie. La storia evidentemente insegna a ripetere gli stessi errori e in Polonia ed Ucraina si è pensato di ammazzare lʼattesa in vista del 25 MAGGIO 2012 campionato europeo ammazzando gli amici a quattro zampe. Fino ad oggi oltre ventimila randagi sono stati avvelenati, fucilati, bruciati vivi. Il vento della protesta è tornato a soffiare forte e lʼondata di indignazione ha percorso tutto il mondo, grazie allʼazione di diverse associazioni animaliste, che hanno organizzato manifestazioni e lanciato sul Web petizioni. Tanti volontari si sono schierati in difesa degli animali ed impegnati per salvarne il maggior numero possibile. Ormai manca poco allʼinizio dei giochi, ma è ancora tempo di chiedersi perché le autorità locali abbiano una volta di più consentito uno sterminio, invece di incentivare la costruzione di rifugi per gli esemplari di strada. Il clamore di partite e risultati farà sbiadire tutto: può un piede che calcia un pallone cancellare il ricordo di una mano che stronca lʼesistenza di un essere vivente? pagina 47 Catania milionaria CATANIA. Novanta milioni e spiccioli di vincita. Catania milionaria grazie al superenalotto. O meglio, più che Catania alcuni catanesi milionari. Il gestore della ricevitoria gioca al gatto col topo: fa capire che potrebbe sapere ma non dice. Misteriosamente oscurata anche la telecamera interna, strana coincidenza. Sulla vetrina scrive a caratteri cubitali le sue coordinate bancarie: chi vuol capire capisca. Il sindaco Stancanelli chiede al fortunato (meglio, alla fortunata...) vincitore di ricordarsi della città. Un altro appello destinato a cadere nel vuoto, come il contrasto ai lavavetri, anche perchè due giorni dopo dichiara trionfalmente che il rendiconto di bilancio del 2011 ha fatto registrare un utile di 680.000 euro. Eppure gli stipendi sono sempre a rischio. 150 PAROLE DA PALERMO La Bibbia da sola non basta SU “REPUBBLICA-PALERMO”, nella rubrica Numeri, mesi fa lʼattento Francesco Palazzo metteva a confronto due regioni: la Sicilia e il Trentino/Alto Adige. Nella nostra Regione, le famiglie che non hanno solo un libro in casa sono il 20,2%, in Trentino il 2,8%. I siciliani che hanno letto almeno un libro in un anno sono il 31,5%, in Trentino il 60%. In questʼambito, la posizione della Sicilia nella classifica nazionale è ultima. Allora mi chiedo: cʼentreranno qualcosa questi numeri con la mafia, la mancanza di senso civico e il malgoverno? Cʼentrerà la mancanza di libri col fatto che siamo una delle regioni più arretrate dʼItalia? Quando le forze dellʼordine hanno arrestato Bernardo Provenzano, nel suo nascondiglio hanno trovato un unico libro: la Bibbia. A ventʼanni dallʼassassinio di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta, è il caso di ribadire che, per diventare uomini consapevoli e liberi, la Bibbia, da sola, non basta. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Il non statuto di Grillo MESSINA. Il successo del “Movimento 5 Stelle” conferma il forte radicamento territoriale e la grande capacità di coinvolgimento dei “grillini”. Vedremo cosa saranno capaci di fare sul piano amministrativo in un Comune come quello di Parma dove il neosindaco Federico Pizzarotti dovrà dimostrare con i fatti che cosa significa governare una città. Intanto sarebbe utile approfondire gli aspetti meno noti del Movimento. Per esempio, quelli relativi allo Statuto (si può scaricare dal sito di Beppe Grillo). Si compone di sette articoli. Lʼart. 1, “Natura e sede”, stabilisce che il movimento è una “non Associazione”, che la “Sede” coincide con lʼindirizzo web www.beppegrillo.it e che i contatti con il Movimento sono assicurati esclusivamente attraverso posta elettronica allʼindirizzo [email protected]. Allʼart. 4 si dice che il Movimento “non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro”. Da un lato si esalta la “possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto…senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi” e dallʼaltro, allʼart. 5 Adesione al Movimento, si precisa che sarà la Rete a portare “al lʼeventuale accettazione della sua richiesta”. Che dire? Forse la cosa più inquietante di questo “non statuto”, come viene definito, è che con queste regole, apparentemente iperdemocratiche, ma di fatto ipercentralistiche, una “non Associazione” si sia potuta trasformare in un partito che seleziona candidati, come ogni partito tradizionale. Che ne pensano i grillini? [email protected]