Gian Francesco Amoroso
emmanuele borgatta
(1809 · 1883)
Catalogo tematico
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I
Progetto grafico e impaginazione
Ivano Bettin
[email protected]
II
sommario
Presentazione di Cesare Fertonani ........................................................ 3.
Il compositore ............................................................................................. 5
Le fonti . ........................................................................................................ 7
Catalogo delle stampe................................................................................. 9
Pianoforte solo..................................................................................................... 9
Musica vocale..................................................................................................... 12
Catalogo dei manoscritti .......................................................................... 15
Pianoforte solo................................................................................................... 15
Pianoforte e archi............................................................................................... 19
Orchestra............................................................................................................. 20
Musica vocale..................................................................................................... 21
Musica sacra ...................................................................................................... 23
Varia ................................................................................................................... 26
1
Stemma gentilizio della famiglia Borgatta
Archivio Accademia Urbense
presentazione
N
ell’Ottocento musicale italiano s’incontrano anche storie come
quella di Emmanuele Borgatta (1809-1883). Storia tragica e commovente come poche, che si consuma nel giro di appena trent’anni. La
nascita, a Ovada (Alessandria), in una famiglia agiata; una formazione
professionale di tutto rispetto a Bologna; una certa notorietà come
virtuoso di pianoforte acquisita a Londra, Parigi e Milano; il debutto
come autore teatrale al Teatro Carlo Felice di Genova e l’occasione di
comporre un’opera per la Scala. Ma proprio qui, all’inizio di quella
che sarebbe potuta essere la brillante carriera di un compositore di
talento, tutto finisce perché Borgatta subisce una sorte crudele: perde
la ragione in circostanze misteriose, per rimanere comunque in vita
per altri quarant’anni nelle lunghe tenebre della follia.
Ciò che è rimasto della produzione compositiva di Emmanuele Borgatta ci mostra un autore versatile, che si destreggia con giovanile baldanza e disinvoltura tra la musica strumentale – anzitutto pianistica
– e quella vocale. Pervenuta in fonti a stampa oppure manoscritte, tale
produzione è stata ordinata in un catalogo ragionato da Gian Francesco Amoroso, che ne ha redatto anche l’introduzione biografica. Questo lavoro rappresenta, insieme con gli scritti di Cristina Bobbio che
per prima si è occupata della figura e dell’opera di Borgatta, un contributo indispensabile per lo studio e la valorizzazione dell’attività di
questo musicista misconosciuto. Anche perché le partiture operistiche
sono andate perdute al di là di qualche isolato brano superstite e quelle sinfoniche sono per lo più incomplete, è la produzione pianistica a
denotare in particolare tratti di indubbio interesse, con composizioni
quali la Sonata in fa maggiore, pubblicata da Ricordi, e la raccolta di
sedici Studi conservati in manoscritto presso l’Archivio dell’Accademia Urbense di Ovada. Tocca ora a interpreti capaci e sensibili il compito di farcele degnamente apprezzare.
Cesare Fertonani
Professore associato
di Storia della musica moderna e contemporanea
e vicedirettore di Dipartimento di Musicologia
Università degli Studi di Milano
Gruppo di pianisti dell’Ottocento, vi si riconoscono Liszt e Chopin.
Emmanuele Borgatta è il primo in piedi a sinistra.
Cristina Bobbio, Emmanuele Borgatta: un musicista ritrovato,
«Urbs, Silva et Flumen», ii / 3, luglio 1989, p. 53.
il compositore
E
mmanuele Borgatta è nato il 5 ottobre 1809 a Ovada, città in provincia di
Alessandria, da antica famiglia piemontese. Il padre Giacomo sposato con
Carla Ivaldi si dedicava alla musica per diletto.
Fu proprio nell’ambito familiare che il giovane ovadese manifestò le proprie
doti musicali, coltivate soprattutto dallo zio, che gli impartì le prime lezioni.
Ben presto però la realtà provinciale si dimostrò stretta e inadeguata per l’allora
quattordicenne Emmanuele e, al fine di ampliare la sua formazione nonché di
portarlo a contatto con un ambiente culturale stimolante, il padre, nel giugno
del 1824, decise di condurlo a Bologna, città frequentata dai più celebri musicisti.
Presso il Liceo Filarmonico era docente di contrappunto il maestro Stanislao Mattei (1750-1825), allievo e successore dell’illustre Padre Martini (17061784), membro insigne dell’Accademia Filarmonica dal 1758. Il giovane Emmanuele venne ammesso nella sua classe, distinguendosi in breve tempo tanto
che, visti i rapidi progressi, Mattei propose al promettente allievo di scrivere
una Sinfonia la quale, composta in un sol giorno, venne giudicata positivamente e premiata con un’esecuzione pubblica in occasione dell’apertura del Liceo.
Purtroppo il 12 maggio 1825 Padre Mattei si spense e Borgatta divenne
allievo di Giuseppe Pilotti (1784-1838), sotto la cui guida fu promosso maestro
prima del previsto e successivamente eletto Accademico Filarmonico. Pian
piano la fama del musicista ovadese iniziava a crescere sempre più sia in ambito aristocratico, dove era solito tenere concerti privati, sia presso il popolo
che accorreva nelle chiese per ascoltarlo suonare l’organo durante le funzioni.
Conclusi gli studi, nell’estate del 1826 Borgatta si stabilì a Genova, dove
rimarrà per tre anni, partecipando alla vita salottiera, esibendosi in accademie
private e pubbliche e venendo a contatto con personaggi illustri del panorama
culturale e musicale genovese. Risale a questi anni la composizione del sacro
intrattenimento La Morte di Sansone, diretto dallo stesso Borgatta presso l’Oratorio di San Filippo alla presenza dei reali di Sardegna.
Nel 1829 Emmanuele, accompagnato dal padre, si trasferì a Londra, centro
assai prestigioso e meta ambita dei più stimati compositori. Lì riuscì ad avvicinare Philip Potter (1792-1871), pianista e compositore membro della Royal
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di Londra. Non fu difficile
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per Borgatta ottenere in breve tempo i più vivi consensi della buona società londinese, dando prova del
5
proprio talento, improvvisando al pianoforte fantasie costellate di passaggi di
bravura e leggendo a prima vista brani di notevole difficoltà tecnica. Grazie a
Potter, Borgatta potè conoscere personalmente Johann Baptist Cramer (17711858) e Ignaz Moscheles (1794-1870) e il flautista Louis Drouet (1792-1873), che
espressero le lodi più vive sulle abilità del ventenne Emmanuele quale virtuoso.
Nel 1832 Borgatta decise di rientrare in patria, sostando prima per un breve periodo in Francia, dove ebbe l’occasione di tenere numerosi concerti pubblici e privati sia nella capitale sia in diverse località minori. Stabilitosi a Milano nell’ottobre del 1832, il virtuoso ovadese iniziò a frequentare l’alta società,
esibendosi nei circoli privati più prestigiosi tra cui il Casino dei Nobili a fianco
del Teatro alla Scala, ottenendo sempre favorevoli approvazioni.
È necessario aprire una breve parentesi sulla produzione musicale di Borgatta, le cui doti pianistiche, unite a un’abilità compositiva-improvvisativa,
confluiscono nello stile della Restaurazione, altrimenti definito Biedermeier.
Non a caso troviamo una serie di pezzi che esprimono una piena adesione
da parte di Borgatta al gusto dell’epoca: pot-pourris, rondò e capricci brillanti
nonché variazioni su temi d’opera degli autori più acclamati nei teatri (Bellini
e Donizetti nel nostro caso). Tuttavia la scrittura di Borgatta non eccede mai in
un virtuosismo esteriore, ma rimane contenuta in una dimensione classicheggiante più consona agli ambienti salottieri dove era solito esibirsi.
Non pago della carriera concertistica, decise di cimentarsi anche nell’opera
lirica, genere prediletto in Italia. Fu così che il 28 novembre 1835 andò in scena
al Teatro Carlo Felice di Genova Amore ed inganno ovvero il quadromaniaco, farsa
in un atto su libretto di Giambattista Scotti. Successivamente, il 28 gennaio
1837, venne rappresentata, nel corso della stagione di carnevale, Francesca da
Rimini, melodramma in due atti su libretto di Felice Romani. Entrambi i lavori
vennero ben accolti dal pubblico e dalla critica.
In seguito a questi due importanti debutti operistici, nel 1839 gli si presentò l’occasione di comporre un’opera per il Teatro alla Scala. Sfortunatamente,
nel momento in cui Borgatta avrebbe potuto ottenere maggiore notorietà e riconoscimenti artistici nel teatro più ambito da tutti i musicisti, un’inaspettata
circostanza segnò improvvisamente la fine della sua carriera musicale. La vicenda, avvolta da un alone di mistero, narra che Borgatta venne aggredito una
sera da due malviventi, derubato della sua partitura e minacciato di morte
se non avesse lasciato immediatamente Milano. Vittima di questa imboscata,
Borgatta perse la ragione e a nulla valsero le cure dei più validi medici consultati dal padre e dal fratello per recuperare lo sfortunato. Le ragioni dell’attentato sono sconosciute e non ci sono indizi utili a ricostruire la vicenda né di venire a conoscenza del soggetto al quale Borgatta stava lavorando per la Scala.
Borgatta, ritiratosi a Ovada, ignorato dal mondo, si spense il 2 aprile 1883.1
1. Le notizie sulla vita di Borgatta sono state reperite in: Cristina Bobbio, La vita e
l’arte di Emanuele Borgatta, tesi di laurea in Lettere e filosofia, relatore Leopoldo Gamberini, Genova: Università degli Studi, a.a. 1987-88; Idem, Emanuele Borgatta: un musicista
ritrovato, «Urbs, silva et flumen», ii / 3, luglio 1989, pp. 41-56; Idem, Emanuele Borgatta:
artista incompiuto, «Urbs, silva e flumen», ii / 4 ottobre-dicembre 1989, pp. 74-76.
6
le fonti
Il seguente catalogo tematico è costituito da quarantacinque composizioni delle quali quindici a stampa e ventinove manoscritte. Le stampe sono state rinvenute presso le seguenti istituzioni: Archivio dell’Accademia Urbense di Ovada
(I-Ov); Conservatorio di Musica «Giuseppe Verdi» di Milano (I-Mc); Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (I-Vnm); Biblioteca dell’Istituto musicale
pareggiato «Orazio Vecchi» di Modena (I-MOvec); British Library di Londra
(GB-Lbl) e University Library di Bristol (GB-Bru). I manoscritti sono custoditi presso: Archivio dell’Accademia Urbense di Ovada (I-Ov); Archivio della
Chiesa di Santa Maria presso San Celso di Milano (I-Msc), Biblioteca dell’Accademia Filarmonica di Bologna (I-Baf) e Stadtbibliothek di Hannover (D-HVs).
La maggior parte dei manoscritti sono conservati nel fondo musicale
dell’Archivio dell’Accademia Urbense di Ovada, che raccoglie ciò che è sopravvissuto dell’archivio privato dello stesso Borgatta. Il materiale lì custodito
è stato numerato in ordine progressivo, assieme ad altri esemplari manoscritti
e a stampa di diversi autori del xviii e del xix, da Daniele Calcagno, il quale nel
2002 ha pubblicato il catalogo del fondo sulla rivista dell’Accademia Urbense.2
ordinamento del catalogo
Le schede sono così organizzate:
i. Stampe
1. Pianoforte solo
2. Musica vocale
ii. Manoscritti
1. Pianoforte solo
2. Pianoforte e archi
3. Orchestra
4. Musica vocale
5. Musica sacra
6. Varie
2. Daniele Calcagno, Il fondo musicale dell’Archivio dell’Accademia Urbense di Ovada,
«Urbs, silva et flumen», xv / 1, marzo 2002, pp. 73-79.
7
Per quanto riguarda le stampe, le schede sono così articolate:
· titolo della sezione;
· numero d’ordine del catalogo;
· titolo e tonalità;
· trascrizione del titolo originale edizione;
· movimenti;
· incipit musicale;
· collocazione;
· descrizione;
· eventuali osservazioni.
Le schede dei manoscritti sono così articolate:
· titolo della sezione;
· numero d’ordine del catalogo;
· trascrizione del titolo originale con relative informazioni aggiuntive (tonalità) tra parentesi quadre;
· organico;
· descrizione;
· incipit del testo;
· incipit musicale;
· collocazione;
· eventuali osservazioni.
tavola delle abbreviazioni e delle sigle
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di concerto / concertante
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manoscritto
numero
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non catalogato
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partitura
pianoforte
principale
di ripieno
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violino
viola
violoncello
catalogo delle stampe
pianoforte solo
[Fantasia in do maggiore]
1
Gems à la russe a fantasia for the piano forte in which are introduced admired subject
now performing by the Russian horn band at the New Argyll Rooms arranged by E.
Borgatta, Londra: Royal Harmonie Istitution, [s. d.].
Allegro
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GB-Bru (Restricted Pinney Music Collection): 7 pp. (25 × 32 cm)
[Capriccio in do maggiore]
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Le Liosir, capriccio per pianoforte sulla Ballata nell’opera Lucrezia Borgia del Mo
Donizetti composto e dedicato al sig. Giacomo Errera di E. Borgata, Milano: Ricordi, [s. d.].
Andante non troppo
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I-Mc (1.A.81.11); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 5455): 15 pp. (25 × 32 cm)
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[Sonata in fa maggiore]
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Sonata per forte-piano composta e dedicata alla signora Bianca Carea eximia dilettante
da Emmanuele Borgata, Milano: Ricordi, [s. d.].
Adagio – Allegro moderato
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I-Mc (1.A.81.12): 7 pp. (25 × 34 cm)
[Variazioni in fa maggiore]
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Variazioni sopra il tema dell’aria (No non ti tolgo a lei) nell’opera La Straniera composte e dedicate all’Ill.ma sig.a baronessa donna Anna Brentani da Emmanuele Borgatta,
Milano: Ricordi, [s. d.].
Sostenuto maestoso
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I-Mc (1.A.81.16); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 10497); I-MOvec (Modena Salimbeni-Sal.
48): 11 pp. (25 × 34 cm)
[Fantasia in la b maggiore]5
Le pouvoir, Gran Fantasia per piano-forte composta e dedicata a madamigella Sofia
Medici de’ Marchesi di Marignano dal maestro Emmanuele Borgata, Milano: Luigi
Bertuzzi, [s. d.].
Allegro moderato
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I-Mc (1.A.81.15); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 10695): 10 pp. (25 × 32 cm)
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[Pezzo caratteristico in la b maggiore]
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Pensiero triste per pianoforte di E. Borgata. Ape musicale per forte piano, Milano:
Ricordi, [s. d.].
Presto
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I-Mc (Ant.pf.4.1.4); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 13389): 9 pp. (21 × 30 cm)
[Introduzione e brillante in re maggiore]
7
Introduzione e brillante pollonese composta dal Maestro Emmanuele Borgata accademico Filarmonico di Bologna, London: A. Green, [s. d.].
Marziale – Allegretto
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GB-Bru (Restricted M1. F8): 7 pp. (25 × 32 cm)
[Capriccio e rondò in la maggiore]
8
Capriccio e Rondò per Piano Forte composta e dedicata alla nobil signora Donna Giulia Venino distinta dilettante dal Mo Emmanuele Borgatta accademico filarmonico di
Bologna, Milano: F. Lucca, [s. d.].
Adagio maestoso
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I-Mc (1.A.81.13); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 10682): 9 pp. (25 × 34 cm)
11
[Pot-pourri in la maggiore]
9
Pot-pourri per piano-forte sopra i più graditi pezzi dell’opera La Straniera del sig. M.
Bellini composto dal M. Emmanuele Borgatta, Milano: Ricordi, [s. d.].
Introduzione Maestoso
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[Valzer in la maggiore]
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Tre Waltz per piano forte composti dal Mo Emmanuele Borgata, Milano: Ricordi, [s. d.].
Adagio – L’Aimable – La trompette – Le sentiment
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I-Mc (1.A.81.17); I-Vnm (Ricordi-Misc. Mus. 8448): 7 pp. (25 × 32 cm)
musica vocale
[Romanza in do maggiore]
11
Romanza Tu che forse in questo istante nell’opera Francesca da Rimini del Mo Borgatta, Milano: F. Lucca, [s. d.].
Moderato
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I-Mc (Pezzi tr.10.29): 4 pp. (24 × 34 cm)
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[Aria in si b maggiore]
12
Il quadromaniaco melodramma posto in musica pel Teatro Carlo Felice dal Mo Emmanuele Borgatta. Cara al mio cor tu sei: scena e cavatina eseguita dal signor Milesi
dall’autore dedicata al signor marchese Antonio Villani, Milano: G. Conti, [s. d.].
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[Cavatina in sol maggiore]
13
Cavatina Per pietà bell’idol mio composed and dedicated by permission to the honorable miss Elphinstone by Emmanuele Borgatta a member of Accademy of Bologna of
Italy, per canto e pianoforte, Londra: Mori & Lavenu, [s. d.].
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I-Ov (n.c.): 4 pp. (25 × 32 cm)
[Romanza in mi maggiore]
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Romanza composta e dedicata alla Signora Marietta Broglio nata Robecchi Io beato
d’un solo tuo sguardo, Milano: Ricordi, [s. d.].
Cantabile espressivo
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I-Mc (A.55.22.9); I-Vnm (Misc. Mus. 11529): 4 pp. (25 × 32 cm)
[Canzonetta in mi maggiore]
15
Ecco quel fiero istante. Canzonetta a due voci composta e dedicata alle signore Carr.
Dal Maestro Emmanuele Borgatta, Londra: Mori & Lavenn, [s. d.].
Cantabile
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Frontespizio della Sonata per forte-piano in fa maggiore
Milano, Biblioteca del Conservatorio «Giuseppe Verdi» (1.A.81.12)
catalogo dei manoscritti
musica strumentale
pianoforte solo
[Studi]
16
Studi del maestro Emmanuelle Borgatta per pianoforte.
i. Moderato [in do maggiore]
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v. Allegro con moto [in mi minore]
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vi. Allegretto [in re maggiore]
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vii. Quasi vivace Capriccio [in si minore]
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viii. Moderato [in la maggiore]
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ix. Allegro con fuoco [in fa  minore]
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x. Andante mosso [in mi maggiore]
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xi. Largo affettuoso [in do  minore]
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xii. Spiritoso [in mi maggiore]
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xiii. Marziale [in sol  minore]
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xiv. Agitato [in re  minore]
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xv. Allegro molto [in re  minore]
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xvi. Maestoso moderato [in do  maggiore]
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I-Ov: partit., 18 cc. (24 × 30 cm) · Calcagno 2002, 49
[Sinfonia in do maggiore]
17
Sinfonia dall’oratorio La morte di Sansone del signor maestro Emmanuele Borgatta,
eseguito in Genova l’anno 1827, per pianoforte.
Andante sostenuto
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I-Ov: partit., 6 cc. (30 × 21 cm) · Calcagno 2002, 25
Passatempo in si b maggiore]
18
Passatempo per piano forte del maestro Emmanuele Borgata.
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I-Ov: partit., 6 cc. (30 × 21 cm) · Calcagno 2002, 43
18
[Fantasia in mi b maggiore]
19
Fantasia del maestro Emmanuele Borgatta accademico filarmonico di Bologna, per
pianoforte.
Andante maestoso
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I-Ov: partit., 6 cc. (29 × 21 cm) · Calcagno 2002, 42
pianoforte e archi
[Variazioni in sol maggiore]
20
Variations cayennes pour piano-forte par Emmanuel Borgatta, per pianoforte ed archi.
[—]
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I-Ov: 4 parti (vl i, vl ii, vla, pf), 17 cc. (32 × 22 cm) · Calcagno 2002, 41
[Romanza in mi maggiore]
21
Romanza e Polonese per piano-forte coll’accompagnamento di due violini, viola e violoncello del maestro Emmanuele Borgatta.
Andante sostenuto – Allegro
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I-Ov [incompleto]: 5 parti (2 vl ii, vla, vlc, cb), 15 cc. (32 × 22 cm) · Calcagno 2002, 46
19
orchestra
[Ouverture in re maggiore]
22
Ouverture del maestro Emmanuele Borgatta per orchestra.
Larghetto maestoso
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I-Ov: partitura, 26 cc. (33 × 23 cm) · Calcagno 2002, 45
[Sinfonia in re maggiore]
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Sinfonia del maestro Emmanuele Borgatta.
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I-Ov: 5 parti (fl, tr, gc, tb, vl i), 13 cc. (33 × 23 cm) · Calcagno 2002, 47
[Sinfonia in mi b maggiore]
24
Sinfonia del maestro Emmanuele Borgatta.
Andante maestoso
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I-Ov: 10 parti (fl, cl ii, tr i-ii, cor i , 2 vl i, vl ii, vlc, 2 cb), 29 cc. (30 × 21,5 cm) · Calcagno
2002, 48
20
musica vocale
[Cantata in fa maggiore]
25
Cantata del signor maestro Emanuele Borgata per soli, coro ed orchestra.
Allegro con brio
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I-Ov: 11 parti (T i, T ii, fl, fag, tr, cor, vl i, 2 vl ii, vlc, cb), 56 cc. (29 × 21 cm) · Calcagno 2002, 18
[Quartetto in fa maggiore]
26
Quartetto borgattiano Era notte a quattro voci e pianoforte.
[—]
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I-Ov: partit., 2 cc. (32 × 23 cm) · Calcagno 2002, 40
[Cavatina in mi b maggiore]
27
Cavatina Per pietà bell’idol mio composed and dedicated by permission to the honorable miss Elphinstone by Emmanuele Borgatta a member of Accademy of Bologna of
Italy, per canto e pianoforte.
Andantino
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I-Ov: 3 cc. (30 × 24 cm) · Calcagno 2002, 39
[Recitativo e aria in mi b maggiore]
28
Recitativo ed aria del maestro Emmanuele Borgatta per canto e pianoforte.
Allegro moderato
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I-Ov: 6 cc. (30 × 21 cm) · Calcagno 2002, 44
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[Anacreontica in la b maggiore]
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D-Hvs (Kestner No. 115/10): 9 cc. (30 × 21 cm)
[Oh come e vago in la b maggiore]
30
Parole dell’opera La prigione d’Edimburgo – Musica improvvisata del molto celebre
ed infelice giovine maestro Borgatta di Genova – Milano Gennaro 1839.
Andantino
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I-Baf (Masseangeli Msg. I-Borga-Mus.1): 1 c. (22 × 30 cm)
[Romanza in la maggiore]
31
Romanza per voce di basso principata con i versi «Era vicino il termine della morta
carriera».
Moderato
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I-Ov: B, 2 cc. (31 × 23 cm) · Calcagno 2002, 26
22
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musica sacra
[Tributum Deo Gloria in do maggiore]
32
Tributum Deo Gloria a quattro voci del M° Emmanuele Borgatta.
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I-Msc (62.1): partit. 58 cc. (33 × 24 cm): S, A, T, B, org; I-Msc (62.2): partit., 32 cc. (24 × 33
cm): S, A, T, B, org
osservazioni: il secondo manoscritto (62.2) è intitolato Gloria solenne in Do a quattro voci
del M° Emmanuele Borgatta.
[Credo in do maggiore]
33
Credo a tre voci d’Emmanuelle Borgata. 1825, in marzo, con accompagnamento d’orchestra.
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I-Ov: partit., 16 cc. (30 × 23 cm): T i-ii - B, vl i-ii, vla, vlc, cb, fl, cl i-ii, ob i-ii, fag, cor in do,
tr in do, trb · Calcagno 2002, 67
[Credo in do maggiore]
34
Credo in Do per 4 voci posto in musica da E. Borgatta.
Allegro con brio
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I-Msc (53.1): partit., 18 cc. (24 × 33 cm): S, A, T, B, org
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[Laudate Dominum in fa maggiore]
35
Laudate Dominum omnes gentes a quattro voci d’Emmanuelle Borgata. 1825, Bologna, con accompagnamento di orchestra.
Allegro maestoso
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I-Ov: partit., 26 cc. (30 × 22 cm): S, A, T, B, fl, cl i-ii, ob i-ii, fag, cor in fa i-ii, tr in fa, trb, vl
i-ii, vla, vlc, cb · Calcagno 2002, 65
[Laudamus in si b maggiore]
36
Laudamus a solo tenore di Emmanuele Borgatta.
Andante sostenuto
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I-Ov: partit., 13 cc. (30 × 22,5 cm): T, fl, cl i-ii, ob i-ii, cor in si b i-ii, vl i-ii, vla, vlc, cb ·
Calcagno 2002, 22
[Qui tollis in si b maggiore]
37
Primo Qui tollis con cori a tenore solo d’Emmanuele Borgatta.
Andante sostenuto
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I-Ov [incompleto]: 4 parti: T, T i-ii, B conc., 5 cc. (32 × 23 cm) · Calcagno 2002, 19 a
[Kyrie in mi b maggiore]
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Chirie [sic] a tre voci di Emmanuele Borgatta
Maestoso
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I-Ov: 13 parti, 15 cc. (30 × 21 cm) · Calcagno 2002, 21
24
[Gloria in sol maggiore]
39
Gloria a tre voci d’Emmanuele Borgatta.
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I-Ov [incompleto]: vl ii rip., 4 cc. (30 × 21 cm) · Calcagno 2002, 20
[Terzetto in sol maggiore]
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Terzetto qui sedes d’Emmanuele Borgatta. 1825, in marzo N. 6 per due tenori, basso
e orchestra.
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I-Ov [incompleto]: partit. 10 cc. (30 × 21 cm): T i-ii, B, fl, cl i-ii, ob i-ii, fag, vl i-ii, vla, vlc,
cb · Calcagno 2002, 24
[Laudamus in sol maggiore]
41
Laudamus d’Emanuelle Borgatta a solo tenore.
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I-Ov: T, 12 cc. (30 × 22 cm) · Calcagno 2002, 22
[Graduale in la maggiore]
42
Graduale Beatus Vir etc. de Emmanuele Borgatta, per tenore solista e orchestra.
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I-Ov: partit., 16 cc. (30 × 22 cm) e 6 parti: vl i princ., 2 vl i rip, vl ii princ., 2 vl ii rip. ·
Calcagno 2002, 23
25
[Inno in la maggiore]
43
Inno Aeterni patris genita di Emmanuelle Borgata, a tre voci e orchestra.
Allegro maestoso
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I-Ov: partit., 12 cc. (30 × 22 cm): T i-ii, B, fl, cl in la i-ii, ob i-ii, fag, cor in la i-ii, tr in re, trb
vl i-ii, vla, vlc, cb · Calcagno 2002, 66
varia
[Solfeggi]
44
Solfeggi de’ Emmanuelle Borgatta quaderno primo (50 a) e secondo (50 b)
Allegretto
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I-Ov: 32 cc. (30 × 22 cm) · Calcagno 2002, 50 a-b
[Concertante in sol maggiore]
45
Concertante par Borgatta
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I-Ov: 5 cc. (30 × 22 cm) · Ignoto a Calcagno 2002.
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Scarica

Qui - Emmanuele Borgatta