COMUNE DI REGGIO EMILIA
Ufficio Stampa
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Ven. 20 maggio 2005
All’ascolto – Parole della città: Franco Battiato e Gabriele Mandel Khan il
5 giugno a Reggio Emilia per un Dialogo sul Sufismo
Il Sufismo raccontato da Gabriele Mandel Khan e Franco Battiato. La filosofia, la musica e
la religione si intrecceranno domenica 5 giugno a Reggio Emilia, nell’ambito della rassegna
“All’Ascolto”, progettata dell’Assessorato comunale alla Cultura e pensato proprio nel
segno del confronto, della riscoperta dell’identità, della valorizzazione delle differenze delle
culture. Il titolo del singolare incontro è Giornata sul Sufismo, un eccezionale momento per
conoscere o approfondire la corrente del pensiero islamico conosciuta come la via del cuore,
la via del puro, mistico cammino dell'Islam. Promossa dall’Assessorato Cultura e da Arci
Nuova Associazione, la Giornata sul sufismo avrà come testimoni d’eccezione Gabriele
Mandel Khan, Vicario generale per l’Italia della confraternita sufi Jerrahi-Halveti e
Franco Battiato, compositore, cantautore-filosofo, che torna a Reggio dopo il grande
successo del suo concerto di fine gennaio, riproponendo la speciale attitudine verso il
dialogo artistico e culturale fra i popoli.
Secondo Si Hamza Boubakeur, che fu rettore dell'Università islamica di Parigi, rettore della
Moschea di Parigi, discendente diretto del primo "califfo ben diretto" Âbû Bakr, nonché
venerato maestro di Gabriele Mandel, “il Sufismo in se stesso non è né una Scuola
teologico-giuridica, né uno scisma, né una setta, anche se si pone di sopra da ogni
obbedienza. E' innanzi tutto un metodo islamico di perfezionamento interiore, d'equilibrio,
una fonte di fervore profondamente vissuto e gradualmente ascendente. Lungi dall'essere
una innovazione o una via divergente parallela alle pratiche canoniche, è anzitutto una
marcia risoluta d'una categoria di anime privilegiate, prese, assetate di Dio mosse dalla
scossa della Sua grazia per vivere solo per Lui e grazie a Lui nel quadro della Sua legge
meditata, interiorizzata, sperimentata”. “I Sufi , afferma Gabriele Mandel Khan, si dividono
in Confraternite, a un dipresso come Le Confraternite dei frati e delle suore nel
Cristianesimo, con la sola differenza che i sufi e le sufi si sposano e vivono nel mondo. “Nel
mondo, ma non del mondo” come essi dicono “nulla possedendo e da nulla essendo
posseduti”.
Punta di diamante dell'Îslâm, dal momento che l'Îslâm non si presenta come un blocco
monolitico ma ha varie coloriture, varie sfaccettature e varie istanze a seconda dei luoghi
geografici e delle diversificazioni storico-sociali, anche il Sufismo ha vari aspetti. Si può
dire che la sua vera origine è situabile nell'Asia turco-iraniana; che per ragioni storiche ha
riassunto e inglobato insegnamenti esoterici buddhisti, indù, classico-egizi e cristiani pur
scaturendo da una matrice sciamanica non mai sopita; mentre in certe zone dell'Arabia e del
Nordafrica - soprattutto nei due ultimi secoli - è andato poi anche degenerando in aspetti
folcloristico-popolari. Base imprescindibile del Sufismo è il Corano, correttamente letto,
meditato, interpretato, come diceva appunto Si Hamza Boubakeur, e attenendosi
strettamente al Verbo del Corano i veri Sufi seguono questi principi base: rispetto per la
persona; rispetto per tutte le religioni; senso della pace; comportamento corretto
esclusivamente sulla base dell'etica”.
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Piazza Prampolini, 1 – 42100 Reggio Emilia – Tel. 0522 456390 / 456840 – Fax 0522 456677
sito Internet www.comune.re.it / e.mail [email protected]
La giornata dedicata al sufismo avrà inizio alle ore 15.00, al Cinema Cristallo, con la
proiezione del film Il Destino di Youssef Chahine che sarà preceduta da una breve
presentazione di Gabriele Mandel Khan. Il grande regista Youssef Chahine, è un artista che
nella sua patria egiziana si batte a rischio di seri guai (vedi gli attacchi subiti per
L’emigrante) per rivendicare un Islam dal volto umano contro le sanguinose perversioni dei
fanatici.
A Cordoba, nell'Andalusia araba del 1195, il califfo Al-Mansour cerca di mediare la furia
degli integralisti che hanno tra i loro bersagli il filosofo e scienziato arabo Muhammad ibn
Rushd (1126-1198), noto in Occidente come Averroè, celebre commentatore di Aristotele e
massimo esponente di quella cultura arabo-ispanica che fiorì in Andalusia tra il VII e il XII
secolo in pacifica coesistenza con la cultura cristiana ed ebraica. E lui il perno di un film
che, nel raccontare fatti e personaggi di 800 anni fa, adombra problemi, fanatismi e
sanguinosi conflitti nel mondo arabo di oggi.
Coerente a sé stesso il sempreverde Y. Chahine (1926), il più grande dei cineasti arabi, fa
un cinema popolare e, insieme, colto. Il suo è un film scattante, svariante, pittoresco che
contamina temi e generi (musical, biografico, western, cappa e spada, Dumas, Walter Scott,
Rossellini). Palma d'oro del cinquantenario al Festival di Cannes 1997.
Alle ore 17.30, alla Cavallerizza (Viale Allegri) si terrà il Dialogo sul Sufismo con
Gabriele Mandel Khan e Franco Battiato. Giovanni Catellani, Assessore alla Cultura
del Comune di Reggio Emilia introdurrà la conversazione.
Seguirà sempre alla Cavallerizza, alle 19.30, un concerto del Trio Sharg Uldusù (Stella
d'Oriente) che proporrà un repertorio di melodie raccolte in diversi paesi medio orientali
come Azerbaijan, Turchia, Iran, Afganistan. Fondato e diretto dal maestro Fakhraddin
Gafarov, utilizza strumenti tradizionali a corde pizzicate, a fiato e a percussione. La ricerca
musicale si sviluppa tra Oriente e Occidente attraverso la meditazione e la danza, la purezza
del suono e il ritmo coinvolgente: “sapori e colori ancora poco noti al grande pubblico ma di
una tale ricchezza da trascendere le mode e i mercati”. Le melodie sono “onirici viaggi in
luoghi ancestrali della memoria, perle di semplicità e virtuosismo” così come i ritmi
suggeriscono “antichi riti e danze sensuali”. /PP
L'ingresso alle iniziative è gratuito.
INFO:
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Assessorato Cultura Comune di Reggio Emilia - tel. 0522 456249
Arci Nuova Associazione - tel.0522 / 332336 - www.arcire.it
Gabriele Mandel, ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze Islamiche all’Università Statale di
Konya (Turchia). Membro fondatore e membro del Consiglio direttivo dell'Università
internazionale islamica Averroes di Córdoba (Spagna); già docente di entipologia alla Facoltà di
Architettura di Torino; già docente di Storia dell'Arte e direttore dell'Istituto di Discipline artistiche
all'Università IULM di Milano; è direttore della Facoltà di Psicologia all'Università Europea del
Lavoro di Bruxelles (Belgio). E’ autore di molti libri pubblicati dai maggiori editori italiani
(Rizzoli, Mondadori, Rusconi, Longanesi, Edizioni San Paolo, Franco Maria Ricci, Bompiani,
eccetera), diversi dei quali tradotti in più lingue. Come pittore, incisore e ceramista ha esposto in
numerosi Musei ed Enti Pubblici (dalla Biennale di Venezia al Museo d'Arte Moderna di Parigi, di
Liegi, Galliera di Parigi, eccetera). 156 mostre personali in Musei e Istituti pubblici, tra cui il
Museo d'Arte di San Paolo di Brasile, i Musei di Tokyo, di Nuova Delhi, di Ankara, di Konya, di
Amman, di Samarkanda, di Belluno, Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di
Milano, della Città di Milano, Centro San Fedele di Milano, Civico museo della Città di Milano,
della Ceramica di Lodi, Civico Museo di Crema, della Basilica di Sant'Ambrogio di Milano,
all'Abbazia di Chiaravalle, al Palazzo dell'Ayuntamiento di Córdoba, al Palazzo Dolmabahce di
Istanbul (primo Museo di Stato turco), Lorenzelli Arte Milano.
Franco Battiato è nato a Jonia (Catania). Dopo i primi anni ‘70 dedicati alla musica elettronica e
sperimentale (Fetus, PollutionŠ), Battiato compie le sue prime ascensioni sonore con album più
sostanziosi come Sulle corde di Aries, Clic e Mademoiselle le gladiator. La sua fase di ricerca e di
sperimentazione più “arrabbiata” è della seconda metà degli anni Settanta, con arditi dischi per la
Ricordi. Album come L’era del cinghiale bianco, Patriots, La voce del padrone e L’arca di Noè lo
proiettano verso un successo da rockstar, con vendite da capogiro. Ma quasi per controbilanciare
tanta sfacciata fortuna terrena, Battiato si dedica ai suoi miti celesti e all’approfondimento interiore,
via Gurdjieff e gli antichi saggi della cultura sufista. Inizia anche a fare l’editore di libri esoterici,
con la sua piccola casa editrice L’Ottava.
Con la prima opera lirica Genesi, nel 1987 inaugura una doppia carriera di compositore serio,
usando linguaggi più “alti”. Gilgamesh del 1992 è la sua seconda e più matura opera lirica. Altri
album importanti per la Emi, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dell’ultimo decennio, sono
Fisiognomica, Giubbe rosse, Come un cammello in una grondaia, che contiene tra l’altro
l’interpretazione di quattro lieder romantici di Beethoven, Brahms, Wagner e Martin-Berlioz, e
Caffè de la Paix.
Nel 1994 Battiato inaugura un’intensa collaborazione e un proficuo scambio culturale col filosofo
Manlio Sgalambro, che scrive il libretto dell’opera teatrale Il cavaliere dell’Intelletto dedicata a
Federico II. I due congegnano insieme anche un primo album di canzoni, L’ombrello e la macchina
da cucire.
L’imboscata, uscito nel 1996, è il primo capitolo della “nuova era” con la casa discografica
Polygram (oggi Universal Music). Nel 1997 ha curato la regia de Gli Schopenhauer, commedia
pessimistica di Manlio Sgalambro. A settembre del 1998 esce Gommalacca, contenente il singolo
di grande successo. Shock in my town, album che ha proseguito il discorso musicale iniziato con
L’imboscata, arricchendolo ulteriormente di sonorità dure e spigolose. Il 22 ottobre 1999 viene
pubblicato Fleurs, album nel quale Franco Battiato interpreta 10 canzoni altrui e 2 inediti, e che gli
vale la targa di Miglior Interprete all’edizione 2000 del Premio Tenco. Campi magnetici, la musica
per balletto che Franco Battiato ha composto per il Maggio Musicale Fiorentino, diventa un CD
pubblicato il 9 giugno 2000 da Sony Classical.
Il 13 aprile 2001 esce invece il primo album di musica pop di Franco Battiato per l’etichetta
Columbia/Sony Music dal titolo Ferro battuto. Scritto a quattro mani con il filosofo Manlio
Sgalambro, l’album contiene 10 brani prodotti e arrangiati dallo stesso Battiato. Nove brani inediti
su dieci, con la partecipazione di alcuni prestigiosi “ospiti”, primo fra tutti Jim Kerr dei Simple
Minds, che duetta con Battiato in Running against the grain, poi la voce di Natacha Atlas e gli archi
della London String Orchestra. Il 30 agosto 2002 esce Fleurs3, prosecuzione ideale del primo disco
di cover. E’ primo in classifica e si segnala tra i 20 album più venduti del 2002. Parallelamente
Battiato scrive insieme a Sgalambro, la sceneggiatura di Perduto Amor, film opera prima
dell’eclettico musicista siciliano. Il film, uscito nelle sale nel maggio 2003, narra il percorso
formativo di un bambino/ragazzo siciliano nella Sicilia e nella Milano degli anni ‘50 e ‘60.
Nell’ottobre 2003 esce il doppio album-live Last summer dance registrato durante il Tour
dell’estate 2003.
Nell'aprile 2004 Franco Battiato vince, con il suo Perduto Amor, il Nastro d'argento come miglior
regista italiano esordiente. Il 1° ottobre 2004 esce il nuovo album di canzoni inedite Dieci
Stratagemmi che entra subito al primo posto nella classifica degli album più venduti.
Tra i prossimi lavori, il debutto televisivo con una trasmissione ideata e condotta personalmente da
Franco Battiato dal titolo “Bitte Keine Reclame” produzione per Rai Futura, Rai 2 e la
collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri per l’Esposizione Universale di Aichi nel 2005.
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