GIOVANNI BATTISTA POLLEDRO
Orchestra da camera
Intitolata all’ultimo grande rappresentante della scuola violinistica piemontese, l’Orchestra da Camera Giovanni
Battista POLLEDRO nasce nel 2012 a
Torino, come associazione non a scopo
di lucro. Opera nel settore della promozione culturale delle arti musicali,
diffondendo inedite rarità.
L’orchestra si avvale esclusivamente
del contributo di giovani musicisti, che
possono vantare collaborazioni con
celebri e importanti istituzioni musicali italiane e straniere. Dalla sua fondazione il direttore stabile è il Maestro
Federico Bisio.
Il repertorio dell’Orchestra Giovanni
Battista POLLEDRO è molto ampio e
si estende dai capolavori del Barocco
a quelli del ‘900. Si dedica inoltre, collaborando con cori del territorio, alla
diffusione della musica sacra.
BRUNO CANINO, nato a Napoli, ha studiato
pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano,
dove poi ha insegnato per 24 anni, e per dieci anni ha
tenuto il corso di pianoforte e musica da camera al
Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera
ha suonato nelle principali sale da concerto e festival
europei, in America, Australia, Russia, Giappone e Cina.
Suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e collabora
con illustri strumentisti quali Accardo, Ughi, Amoyal,
Perlman, Blacher.
È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della
Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla
musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre
Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György
Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui
spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato
sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre quali la Filarmonica
della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra,
Orchestre National de France. Tiene regolarmente masterclass per pianoforte solista e musica da
camera, in Italia, Germania, Giappone, Spagna, e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti.
È spesso invitato a far parte di giurie di importanti concorsi pianistici internazionali.
Tra le sue registrazioni più recenti, l’integrale pianistica di Emmanuel Chabrier. Il suo libro
“Vademecum del pianista da camera” è edito da Passigli.
ROBERTO ISSOGLIO, ha iniziato gli studi di
pianoforte a Torino proseguendoli in Germania con Roland
Pröll. La formazione si è poi completata con Maria Gachet
e Bruno Canino. Ha frequentato corsi di perfezionamento
con Pavel Gililov e Peter Lang al Mozarteum di Salisburgo.
Diplomato in pianoforte, ha conseguito la laurea specialistica ad indirizzo concertistico con lode. Svolge attività
concertistica sia da solista che con varie formazioni cameristiche nazionali ed internazionali.
www.orchestrapolledro.eu
Nel 2002 ha partecipato ad una produzione suonando con
musicisti della BBC Orchestra e della London Philharmonic
Orchestra. Dal 2009 suona regolarmente in Europa con i
gruppi da camera dei Berliner Philharmoniker. È indicato da
parte della critica come talento per la sensibilità interpretativa mozartiana. Ha registrato vari CD
che sono trasmessi da numerose emittenti radiofoniche. È stato invitato più volte a Londra presso
“St. Martin in the Fields”. Ha tenuto corsi di perfezionamento per duo pianistico, di musica da
camera e pianoforte principale ed è stato membro di giuria in vari concorsi internazionali. Ha in
programma numerosi recital, concerti cameristici e collaborazioni con artisti quali Bruno Canino,
Julius Berger, Alessandro Milani, Cihat Askin, Claudio Ferrarini, David Riondino. È professore
ospite all’Università di Osnabrück ed è direttore artistico del Festival di Pasqua di Cervo. Dal 2010
ha assunto la presidenza dell’Associazione Mozart Italia per la sede di Torino.
PROGRAMMA del 19 febbraio 2015
ORGANICO ORCHESTRA
Quarto Concerto
• Franz Joseph Haydn (1732-1809):
Il Mondo della Luna, Ouverture dall’opera
Nell’agosto del 1777, in occasione delle
nozze presso il castello di Eszterháza del
conte Nikolaus Esterházy, venne rappresentata una nuova opera di Franz Joseph
Haydn: Il Mondo della Luna, su libretto
ricavato da Carlo Goldoni, secondo i modelli della commedia di situazione.
• Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791):
Concerto per due pianoforti e orchestra
in Mi bemolle maggiore N° 10 KV 365
I. Allegro
II. Andante
III. Rondeau. Allegro
L’ouverture in do maggiore, per stile e forma una delle più sinfoniche dell’autore,
verrà riutilizzata da Haydn, con una nuova orchestrazione per il primo movimento
della sinfonia N° 63, detta “La Roxelane”
nel 1779.
Bruno Canino, Roberto Issoglio - pianoforti
• Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia in Do maggiore N° 41 “Jupiter” KV 551
I. Allegro Vivace
II. Andante Cantabile
III. Menuetto: Allegretto - Trio
IV. Molto allegro
Mozart compose il concerto per due pianoforti KV 365 a Salisburgo nei primi mesi
del 1779, forse con l’intenzione di eseguirlo con la sorella Nannerl.
Orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro
Direttore: Federico Bisio
Violini Primi
Sara Sottolano*
Tommaso Belli
Lautaro Acosta
Federico Mazzucco
Claudia La Carrubba
Paolo Chiesa
Martina Gallo
Violini Secondi
Anna Nenasheva*
Roberta Bua
Ottavia Guarnaccia
Giulia Cerra
Giuseppe Locatto
Enrico Catale
Viole
Simone Laghi*
Giulia Pozzi
Valentino Marongiu
Ivan Cavallo
Sophia Quarello
Violoncelli
Eduardo dell’Oglio*
Barbara Misiewicz
Antonino Saladino
Irene Zatta
Contrabbassi
Fortunato D’Ascola*
Giuseppe Racalbuto
Kaveh Daneshmand
Flauto
Danilo Putrino*
Oboi
Lorenzo Alessandrini*
Nicola Tapella*
Fagotti
Paola Sales*
Angelo Russo
Corni
Stefano Fracchia*
Irene Masullo*
Trombe
Lorenzo Bonaudo*
Luca Martinacci
Timpani
Andrea Toselli*
* Prime parti
Il concerto venne composto in un periodo in cui l’autore si confrontò con le problematiche derivanti dal confronto di due
strumenti solisti con l’orchestra. Nacquero
infatti in quegli anni il concerto per flauto
e arpa KV 229 e la sinfonia concertante
per violino e viola KV 364. Il concerto per
due pianoforti non ha caratteristiche sinfoniche ma mette in risalto i solisti con un
leggero sostegno da parte dell’orchestra
la quale solo nel terzo movimento ritrova
una posizione di rilievo.
Ultimo lavoro sinfonico del salisburghese,
la sinfonia in do maggiore KV 551, venne
completata il 10 agosto del 1788 a conclusione di un gruppo di tre sinfonie che
Mozart aveva concepito per una serie di
concerti, probabilmente non realizzata.
Il carattere olimpico dei due movimenti
estremi fece sì che la si iniziasse a definire “Jupiter”, ma tale denominazione è
apocrifa e in nessun modo riconducibile
all’autore.
Espressione della piena maturità artistica
e stilistica mozartiana, questa sinfonia ha
dei contenuti più ambiziosi, sviluppando
uno stile di intrattenimento verso un lavoro estremamente complesso.
L’architettura dell’Allegro vivace iniziale è
basata su una complessa forma sonata; oltre ai consueti due temi, fa la sua comparsa anche un terzo motivo, tratto da un’aria
mozartiana: Un bacio di mano KV 541, di
carattere più leggero ma adatto allo svolgersi del denso discorso contrappuntistico del movimento.
Il successivo Andante cantabile segna un
forte contrasto espressivo con quanto lo
ha preceduto. Nel secondo movimento infatti, emergono gli aspetti più sublimi del
cantabile mozartiano sostenuti da effetti
drammatici e da un uso caleidoscopico
delle armoniche minori.
Il Minuetto e trio, accanto al carattere
squisitamente danzante accosta elementi
marziali che ci riportano nel carattere tipico del do maggiore in vista dell’ultimo
movimento.
L’intera composizione infatti è tesa verso il
complesso Molto allegro finale.
È un movimento all’interno del quale forma-sonata e fuga si fondono in maniera
straordinaria: cinque temi si susseguono
mescolandosi e sviluppandosi in un complesso intreccio contrappuntistico, la cui
densità e il cui furore si stemperano esclusivamente nella fanfara finale che conclude la sinfonia.
Convenzione per i possessori della
CARTA ENTUSIASMO
In collaborazione con:
Gabriella Bardaro
Agenzia letteraria e di
promozione editoriale
www.gabriellabardaro.com
S. Greger-Amanshauser,
C. Großpietsch, G. Ramsauer
Piacere, Mozart!
Risposte alle 111 domande più frequenti
In collaborazione con la Fondazione
Mozarteum di Salisburgo
Traduzione di Artemio Focher - EDT, 2012
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Chi era veramente Wolfgang Amadeus
Mozart? A forza di sentirne parlare ci
illudiamo di sapere già tutto di lui, non
accorgendoci che in realtà la nostra visione
è resa meno limpida da molte inesattezze
e dall’alone mitico che ne circonda la figura
storica. In questo libro, nato sotto l’egida
della principale istituzione austriaca destinata alla diffusione della figura e dell’opera di Mozart (la Fondazione Mozarteum di
Salisburgo), tre importanti studiosi ci aiutano
a fare chiarezza rispondendo con semplicità
e precisione alle 111 domande più frequenti
sul compositore. Sono risposte che illuminano la scena di mille particolari inaspettati,
sfatano leggende, ristabiliscono semplici
verità storiche, fanno il punto sulle nostre
conoscenze riportandoci, anche attraverso
l’aiuto di un ricco corredo di illustrazioni,
un’immagine di Mozart e della sua arte.
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Untitled - Giovanni Battista Polledro :: Orchestra da camera