UNITÀ PASTORALE DI CANALI - FOGLIANO
Celebrazione eucaristica
nella Visita pastorale del Vescovo Massimo
Chiesa parrocchiale di Canali
Domenica 11 ottobre 2015
Preghiera al SSmo inizio della messa a Canali della visita pastorale
Signore, siamo qui per adorarti in silenzio in adorazione davanti a te, sappiamo che
l’adorazione è l’inizio di ogni vita giusta e santa, il riconoscimento della nostra povera
realtà di creature eppure da te tanto amate. Ogni volta tu ci raccogli da terra, ci perdoni, ci
rialzi, ci porti a guardare il tuo volto, ci abbracci, ci rinnovi nella vita. Affidiamo a te tutte le
nostre famiglie e i nostri piccoli, i nostri malati, coloro che sono soli; affidiamo l’unità delle
nostre famiglie, affidiamo a te le speranze dei nostri giovani, fa che possano trovare le
strade per incontrarti e una volta incontrato possano trovare le strade per continuare a
seguirti. Fa che trovino in te la loro felicità; il loro presente e il loro futuro, dona alle
famiglie la gioia di avere dei figli, la forza di educarli, la pazienza di condurli, la leggerezza
di lasciarli partire per le loro strade. Dona ai nostri ragazzi, che tra poco riceveranno la
santa cresima, la grazia di diventare adulti nella fede nella speranza e nella carità. Dona a
queste nostre parrocchie e a questa nostra unità pastorale di essere luogo attrattivo della
stessa attrazione che tu, o Signore Gesù, eserciti presso gli uomini, l’attrazione della tua
parola, del tuo sguardo, della tua luce, del fuoco che hai portato nel mondo. Fa che non si
spenga mai questo fuoco, che di generazione in generazione la fede venga trasmessa
nelle nostre terre come segno e speranza di una umanità nuova. Di quella umanità
compiuta che ci attende nel cielo. Preghiamo anche per i nostri morti, preghiamo per tutti
coloro chi ci hanno fatto del bene, preghiamo di avere la forza di perdonare.
A te che vivi e regni nei secoli dei secoli
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OMELIA
Mi spiace ci siano delle persone in piedi e questo mi obbliga a pesare le parole e a non
essere lungo. Innanzitutto voglio rispondere alla domanda: Perchè il vescovo fa la visita
pastorale? Tra le possibili risposte che si possono dare a questa domanda vorrei
sottolinearne due : la prima è: -perché il Vescovo desidera vedere il volto delle persone
che mi sono affidate. Questo di “vedere il volto” è una parola molto importante dell’ antico
e del nuovo testamento. “Vedere il volto” cioè entrare in un rapporto diretto - per quanto è
possibile -.Il cristianesimo si comunica da persona a persona, non c’è tecnologia che
possa superare, cancellare e vincere o rendere obsoleto, dimenticato, trascurabile questo
fondamentale metodo nella vita umana: la comunicazione da persona a persona. Quindi
sono venuto innanzitutto per questo, per vedere le vostre persone, pregare per voi, parlare
con voi, come abbiamo fatto in questi giorni per tante ore e per potere portare voi, nella
mia preghiera e nella mia memoria futura. Certo non ricorderò i volti di ciascuno questi li
metto nella cassaforte di Dio. Vedete il vescovo come un sacerdote ma come forse tanti di
noi laici, siamo assediati da persone che ci dicono “prega per me” e io rispondo “sì”…
sono bugiardo? Ricorderò tutti quei nomi e quei volti? No, non posso, ma li metto nella
cassaforte di Dio. Lui è la memoria che non dimentica e quindi dà anche a me la
possibilità, in ogni celebrazione eucaristica, di ricordarmi di tutti coloro a cui ho promesso
di pregare perché li porto nella memoria di Dio. Questa è la prima ragione della visita
pastorale. La seconda è quella di confermare la fede del nostro popolo, la vostra fede.
Questa è la ragione grande della mia gioia: vedere che la fede, nonostante tante difficoltà
di cui tutti sappiamo, parliamo e ci lamentiamo, la fede si trasmette. Non certo per merito
nostro o per forza nostra ma perché lo Spirito di Dio dà ai battezzati, a ciascuno di noi, la
forza e la bellezza della comunicazione della fede. Allora vorrei commentare con voi questi
tre testi che abbiamo letto questa mattina; sono tre testi di una bellezza e di una profondità
sublime che meriterebbero molto tempo. Io per le ragioni che ho detto, non posso
dilungarmi ma voglio almeno suggerire a voi qualche motivo di riflessione. Poi avete il
libretto, portatelo con voi a casa e ritornate su queste parole dell’Antico e del Nuovo
Testamento che contengono in sè tutto quanto il contenuto della nostra fede. Partiamo
dalla prima lettura, dal libro della sapienza. Chi è la sapienza?, chi è colui per cui nessun
potere può essere paragonabile? oppure il libro della sapienza dice: “ho stimato di seguire
la sapienza perché essa è più importante di ogni scettro e di ogni trono”. Chi è colui che è
la sapienza se è più importante dell’ oro e argento? l’autore del libro della sapienza dice:
“oro e argento sono come polvere come fango rispetto alla sapienza”. Chi è la sapienza se
essa è più importante della luce stessa del sole da cui sappiamo viene la possibilità per
noi di vivere?. Ma dice l’autore del libro della sapienza: “la luce del sole tramonta; questa
invece è la luce che non tramonta”. Chi è la sapienza? La sapienza è …Gesù! Ecco
perché in queste letture c’è una frase, finale, del libro della sapienza che dice: “nelle sue
mani è una ricchezza incalcolabile” che ci è data nella conoscenza di Gesù. ecco allora da
questo primo testo voglio trarre delle meditazioni per tutti voi, per le vostre comunità, per
questa unità pastorale di canali-fogliano e cioè che: più di ogni ricchezza, più della luce
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stessa, più di qualunque potere, di qualunque affetto vale, per l’uomo di ogni tempo, la
conoscenza di Gesù. Perchè in Lui troviamo la strada per conoscere noi stessi e la nostra
vita. Ecco che cosa deve offrire innanzitutto e soprattutto un comunità cristiana: la
conoscenza di Gesù. Deve farlo per i bambini, deve farlo per i ragazzi, deve farlo per gli
adulti. Ci sono tante strade per la conoscenza di Gesù: ne voglio solamente elencare
alcune; poi le lascio alla vostra riflessione.
La prima strada, alla portata di tutti è, LA MESSA DOMENICALE.
Nell’ascolto della Parola di Dio noi abbiamo una strada fondamentale della conoscenza di
Gesù. Come stiamo vedendo adesso commentando i brani della sacra scrittura. Non
perdete questa occasione che ci è data di incontrare ogni domenica Gesù attraverso i
brani della sacra scrittura che la chiesa proclama durante la liturgia. Abbiamo sentito nella
lettera agli Ebrei la forza della Parola di Dio. “Essa… dice la lettera agli Ebrei… penetra
dentro di noi e come una spada a due tagli”: è come un bisturi, come un coltello ben
affilato, riesce a dividere in noi che cosa? Il bene dal male; fa venire a galla i nostri veri
desideri, i nostri veri obiettivi, i nostri veri pensieri. Se noi meditiamo frequentemente,
oserei dire, ogni giorno come dice Papa Francesco “portate in tasca il Vangelo un piccolo
Vangelo, leggete una frase al giorno”: quella frase vi darà la possibilità di conoscere
meglio voi stessi, la vita e Dio. Bene questa è la prima strada per conoscere Gesù.
Una seconda strada c’è data dalla stessa CELEBRAZIONE EUCARISTICA perché quello
che la Parola di Dio annuncia accade nell’Eucaristia. C’è un legame strettissimo tra Parola
di Dio e Eucaristia che non dobbiamo mai separare; mai! L’Eucaristia è la porzione nel
tempo di ciò che la Parola di Dio ci insegna, ci preannuncia e ci presenta. La terza strada
importante LA CATECHESI. Se non c’è catechesi cioè se non c’è meditazione e
riflessione su quello che la Parola di Dio, l’eucaristia, ci insegnano rimaniamo piccoli,
sprovveduti di fronte agli interrogativi che la vita ci presenta e che il mondo ci presenta.
Quindi le nostre comunità devono vivere una catechesi per i ragazzi, per i giovani e per gli
adulti; potrà avvenire a grandi o piccoli gruppi ma io penso che le famiglie hanno una parte
fondamentale in questa opera di catechesi. Chiedo perciò alle famiglie di lasciarsi
evangelizzare per poter essere degli evangelizzatori … è una espressione del papa che
voglio riportare qui. Le famiglie siano l’asse fondamentale della evangelizzazione e quindi
della catechesi in questa unità pastorale.
Ecco che abbiamo parlato di tre strade per la conoscenza di Gesù ma ci sono tante altre
strade. Ci sono i libri che ci parlano dei santi, della loro vita, dei loro scritti. Ci sono i santi
viventi che sono accanto a noi, i nostri fratelli, tanti padri e madri di famiglia, tanti ragazzi,
tante persone anziane che vivono nella santità e da cui noi possiamo trarre un raggio della
santità di Gesù e della strada per la conoscenza di lui. Abbiamo la parola del Papa, dei
vescovi, abbiamo anche tante tante altre strade per arrivare a Gesù. E soprattutto
abbiamo la strada del suo Spirito. Invochiamo lo Spirito come abbiamo fatto all’inizio di
questa messa , non ci lascerà mai soli e sarà lui il suggeritore fondamentale dei nostri
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pensieri, delle nostre azioni; lui ci insegnerà chi è Gesù. Lui cambierà il nostro cuore e lo
assimilerà a quello di Gesù. Cambierà la nostra mente e ci darà i pensieri di Gesù.
E siamo arrivati al vangelo; il vangelo di questa mattina è molto ricco e posso sottolineare
solo alcuni aspetti. Comunque, se ricordate il vangelo di domenica, la predicazione di
Gesù suscita negli apostoli degli interrogativi molto profondi, radicali, e anche molto
turbamento. Non è solo questo signore che è andato da lui dicendogli “voglio seguirti” ad
essere turbato ma sono gli Apostoli ad essere turbati e si chiedono dentro di loro :”sarà
possibile seguire Gesù?” Hanno, come il giovane ricco, una visione incompleta di Gesù
che consiste in questo; pensano che seguire Gesù sia solo obbedire ai comandamenti.
C’è qualcosa che viene prima e che è più importante e che ci permette di obbedire ai
comandamenti ed è quello che abbiamo sentito e che vale per tutti perché il Vangelo vale
per tutti ed è RISPONDERE ALL’AMORE DI GESU’ “…egli fissatolo lo amò…”. Quello che
chiede Gesù a ciascuno di noi per poter vivere i suoi comandamenti è innanzitutto di
conoscerlo e amarlo. Se noi non lo conosciamo e se noi non lo amiamo, i comandamenti
diventeranno dei pesi insopportabili, invece il suo giogo è dolce e il suo carico è leggero.
Perché al centro del cristianesimo sta Dio che ha voluto amarci mandandoci suo Figlio e
che chiede a ciascuno di noi di rispondere al suo amore con il nostro amore. Allora
nell’amore tutto diventa possibile: anche l’obbedienza dei comandamenti. E questo è vero
per le nostre famiglie, è vero per la crescita dei nostri ragazzi, è vero per l’età della
vecchiaia. Tutto è possibile quando si ama. Tutto diventa pesante quando non si ama. Se
un padre ama i figli può anche uscire alle quattro e mezza del mattino per andare al lavoro
e non sarà una fatica perchè lo fa perché ama i suoi figli, se un marito ama la moglie
anche le cose più pesanti che gli può chiedere sembreranno leggere perché le fa, non solo
per lei, ma le fa perché ama lei. Così è vero anche per Gesù; se noi entriamo nella
conoscenza di lui vediamo quanto lui ci ha amato e ci ama allora diventa possibile anche
per noi amarlo e i suoi comandamenti diventano leggeri e il suo carico diventa possibile
perché diventa veramente umano. La fedeltà nella famiglia non è un carico impossibile se
c’è Dio, l’educazione dei figli non è un impresa impossibile se c’è Gesù che ci insegna
come vivere con loro. Il futuro della nostra vita non è una sorpresa che ci spaventa perché
Gesù ci assicura che è con noi. Avete sentito questa frase stupenda che vorrei che
ciascuno ricordasse: a Pietro Gesù dice chi mi segue avrà cento volte tanto assieme a
persecuzioni e la vita eterna. Tre cose dice Gesù: ricordiamole tutte e tre.
1 –avrà cento volte tanto- il suo amore sarà più intenso, la conoscenza della vita sarà più
viva, la sua speranza per il futuro più certa, la sua capacità di amare più forte.
2- avrà delle persecuzioni – perchè chi segue Gesù è visto male dai poteri del mondo
che fanno la guerra a Gesù e che contemplano il suo desiderio di prendere posto nel
nostro cuore. Queste persecuzioni che la chiesa vive oggi più che in tanti altri tempi della
storia, sono i segni che Gesù è vivo. Nessuno si preoccuperebbe di espellere dalla storia
un morto; Gesù è vivo! per questo è perseguitato, Gesù è vivo per questo i cristiani sono
perseguitati. Lo aveva già detto lui: “vi darò cento volte tanto assieme a persecuzioni..”
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sono inevitabili. Preghiamo per i nostri fratelli perseguitati, preghiamo per noi perché
anche a noi può accadere di essere perseguitati, magari con formule più subdole,
sotterranee, di quelle di un tempo. Non verremo esposti alle belve come facevano i
Romani ma verremo esposti al ludibrio attraverso i giornali che sono le belve di oggi. E
quindi cerchiamo di ricordare queste tre parole di Gesù: vi darò cento volte tanto, non
preoccupatevi delle persecuzioni, vi attende una vita che non finisce.
Auguro alle vostre comunità quindi una fede sempre viva e sempre rinnovata, aiutati dai
vostri pastori don Giovanni e don Natale che qui ringrazio in modo particolare per la cura
che hanno di queste comunità, di queste chiese di tutto ciò di cui avete bisogno, ringrazio
il nostro diacono Carlo, ringrazio i catechisti che vedrò oggi pomeriggio, ringrazio tutti
coloro che hanno cura di queste chiese e in qualunque modo prestano il loro servizio e la
loro opera, tutti i giorni dell’anno o un giorno all’anno non ha importanza, per la vita di
queste comunità. Ringrazio coloro che ci aiutano a cantare perché il canto è una parte
importante della liturgia e spero di rivedervi ancora, come ho detto all’inizio vi porto vi
custodisco nella mia preghiera e vi auguro una vita serena assieme a Gesù. Nel
suggerimento e nella consolazione dello Spirito che trovate scritto qui – nel cornicione
dell’abside le parole in latino del veni creator- e che incontrerete tutte le volte che entrate
qui. Affidatevi all’intercessione di S. Marco e di S. Colombano patroni perché le vostre vite,
anche attraverso le battaglie dell’esistenza, siano su una barca che vi porta ad un porto
sicuro.
Sia lodato Gesù Cristo
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