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Ecologia fluviale e situazione dei corsi d'acqua del cuneese
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Martedì 12 maggio si è tenuto presso l'Aula Magna della Facoltà di Agraria
dell'Università degli Studi di Torino – sede di Cuneo il quarto incontro del ciclo
“Università e Mestieri” intitolato “La natura come mestiere” e dedicato a temi
inerenti l'ecologia dei corsi d'acqua del cuneese, alla loro indispensabile funzione
sul territorio e alla loro estrema fragilità e necessità di difesa. Nel corso di detto
incontro, organizzato dall'Associazione Campus Granda, il Dottor Stefano Fenoglio,
docente dell'Università del Piemonte Orientale, ha presentato il suo ultimo libro
intitolato ”Lineamenti di ecologia fluviale” scritto assieme al Dottor Tiziano Bo che,
purtroppo, non è riuscito a partecipare all'incontro. Il libro è suddiviso in diversi
capitoli (fiumi e torrenti, ambienti unici; la vita nei sistemi fluviali; organizzazione
funzionale dei sistemi lotici; adattamenti alla vita nelle acque correnti; interazioni
biologiche ed ecologia di comunità; movimento, colonizzazione e ricolonizzazione
negli ambienti fluviali; l'impatto dell'uomo; sistemi di monitoraggio della qualità
degli ambienti fluviali; il recupero degli ambienti fluviali; conclusioni). Il libro è il
frutto delle ricerche condotte dai due professori negli ultimi anni con importanti
riferimenti alla situazione idrica in Italia e in particolare della nostra provincia. Si
può considerare una sintesi delle caratteristiche ecologiche e funzionali dei sistemi
fluviali. A detta della Professoressa Paola Ferrazzi, docente della Facoltà ospitante
l'incontro, si tratta di un bel lavoro dove viene data al lettore una chiara immagine
dell'ambiente fluviale in tutte le sue sfaccettature e dove vengono trattati in modo
esauriente sia gli aspetti biologici che quelli morfologici, facendo crescere, durante
la lettura, un sempre più crescente interesse per i torrenti e per i fiumi, i loro
ecosistemi e la loro protezione. E' stata anche messa in risalto dalla stessa
professoressa, assieme all'Ing. Paolo Gay, la semplicità e la chiarezza espositiva e
grafica del testo. E' poi intervenuto lo stesso scrittore che ha voluto spiegare quale
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è il suo concetto di fiume (insieme di ecosistemi unici, complessi e fragili) e come
è nata l'idea di scrivere il libro. Lo stesso professore ha poi dato un saggio della
sua preparazione sull'argomento, spiegando alla platea presente, in modo chiaro
ed esauriente e con l'aiuto di grafici e diapositive, quanto sia importante per
l'uomo l'ambiente fluviale, il suo studio e la sua conoscenza. All'incontro sono
intervenuti anche il Dottor Angelo Morisi e il Dottor Maurizio Battegazzore,
funzionari dell'ARPA di Cuneo, che hanno illustrato rispettivamente lo stato di
salute del fiume Stura di Demonte e relazionato sull'attività di monitoraggio della
qualità dell'acqua dei corsi d'acqua del cuneese. L'Ing. Luca Gautero, Direttore del
Parco Fluviale Gesso e Stura, ha invece raccontato in breve la storia del Parco,
istituito nel 2007, ne ha dato un inquadramento geografico ed ha anticipato le
future estensioni territoriali del Parco stesso. Il Dottor Ivan Borroni, che ha
preparato la cartina ittica della provincia di Cuneo, grazie a specifici censimenti
della fauna ittica tramite campionamento, ha evidenziato qual'è l'attuale situazione
della fauna ittica e quali sono le principali cause che hanno causato addirittura la
scomparsa di alcune specie ittiche dalle nostre acque come per esempio il temolo.
Tra queste primeggiano: l'inquinamento industriale, quello agricolo, l'impatto fisico
sugli alvei (escavazioni), i prelievi idrici, le sempre più frequenti piene e i periodi
di siccità, i sistemi di canalizzazione non appropriati, la mancanza di habitat, il
proliferare di alcune specie di avifauna (cormorani ed aironi) e di altre specie
ittiche alloctone predatrici o invasive (siluri e gambero rosso), il mancato rispetto
delle norme da parte di una parte dei pescatori e su quest'ultimo argomento
concordo pienamente... forse rendere obbligatorio la tenuta del libretto segna trote
ed uniformare il numero massimo di catture giornaliere potrebbero aiutare a
ridurre questi comportamenti scorretti anche nei confronti degli altri pescatori. La
rassegna di relazioni è stata conclusa dalla Professoressa Ferrazzi che ha parlato,
collegandosi con quanto esposto sul Parco Fluviale del Gesso e della Stura, sui
risultati di uno studio di apidologia effettuato proprio nel Parco e che ha
confermato che lo stesso Parco offre un microclima adatto per l'apicoltura. Lo
studio ha di conseguenza confermato che è possibile dare un'inquadratura
dell'attività agricola mantenendo inalterata la biodiversità nel territorio di un parco
fluviale. Chi volesse visualizzare i grafici utilizzati nel corso delle varie relazioni lo
può fare consultando il sito www.agrariacuneo.unito.it.
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Nelle prima foto il Dottor Stefano Fenoglio, Docente dell'Università del Piemonte
Orientale e Claudio Pantaleo, Istruttore Federale di pesca. Nella seconda foto lo
stesso professore durante la presentazione del suo libro.
Maggio 2010 - Cuneo capitale d'Italia
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