la buona notizia
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A
ccendiamo la televisione , leggiamo
il giornale o navighiamo in internet
ma di buone notizie ce ne arrivano
ben poche. La cassetta della posta,
ci riserva più pagamenti vari, che lieti
eventi;
te c’è una buona notizia:
notizia
offrire se stesso per i
tuoi peccati. Quella distanza che ti separa da
Dio, Egli l’ ha percorsa
verso di te sulla croce.
Non aspettare di essere
migliore perche Lui ti
ama così come sei. Non
cercare di diventare
“buono” e presentabile
a Dio perché nessuno è
“buono” e degno davanti a Lui.
eppure, quest’ oggi per
Gesu’ ti ama,
Ti chiedi allora cosa devi fare ? Ascolta Colui che ti dice:
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, e io
vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da
me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre”. Vangelo di Matteo 11:28
Lascia a Gesù, il Figlio di Dio, i tuoi pesi, smetti di combattere inutilmente contro tutto e tutti, rivolgiti a Lui con fiducia e affidagli la tua vita. Troverai così pace, gioia e la vera
salvezza, per te e per quanti, forse, soffrono con te e per te.
Si, è vero Egli Ti ama e vuole prendersi cura di te; è venuto
per cercare proprio te. Gesù conosce bene le tue perplessi- “ Chi crede in Lui non sarà deluso”. Ep ai Romani 10:10
tà, le tue ansie e i tuoi affanni. Egli conosce i “pesi” che
“ Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo
porti nel cuore e quelle situazioni della tua vita che sembrano“irrisolvibili”.
Unico Figlio affinché chiunque crede in Lui non muoia ma
Vuole cambiare la tua vita. Può e vuole darti quello che il
tuo cuore cerca, ovvero profonda pace interiore. Vuole che abbia vita eterna”. Vangelo di Giovanni 3:16
tu realizzi piena gioia ed una Vita Vera, una Vita che valga
la pena di essere vissuta. Gesù ti ama di un amore tale da
La mia storia: Luigi
T
utto ebbe inizio in agosto del
1973 quando, appena sedicenne, partii da Roma con i miei
genitori per trascorrere le vacanze
estive in Sardegna, loro paese di
origine. Trovai lì mio zio, completamente cambiato dall’ultima volta
che ci eravamo lasciati: da qualche mese aveva accettato Gesù
come suo personale Salvatore.
Qualcosa era avvenuto in lui che
non sapevo spiegare. “ Il motivo”,
mi disse offrendomi un Vangelo, è
tutto qui”.
Cominciai, incuriosito a leggere
quel piccolo libretto e la semplicità di quel messaggio disarmò i
miei pregiudizi, lasciandomi intravedere una nuova realtà. Iniziai a
frequentare una piccola chiesa
evangelica
locale,
malgrado
l’opposizione dei miei genitori che
vedevano in questo un tradimento
dell’ideale religioso con il quale
ero stato educato fin da bambino.
Ricordo ancora con commozione
quelle riunioni che avevano la
semplicità di un cristianesimo antico.
Rientrato a Roma, la derisione degli amici ed osteggiato dai miei
genitori smisi di frequentare le riunioni. Fu l’inizio del periodo più cupo della mia vita: quattordici lunghi anni trascorsi da un abisso
all’altro, sempre alla ricerca di
nuove emozioni che soddisfacessero la mia sete insaziabile di pace e tranquillità. Iniziai a frequentare compagnie che vedevano il
mondo come terra di conquista,
combinando malefatte e scorribande notturne ai limiti della legalità. Nel frattempo, per placare l’
insoddisfazione della mia anima
mi dedicai a studiare musica e
suonare.
Un giorno fui contattato per sostituire un percussionista di una compagnia teatrale che metteva in
scena l’ “Elena di Troia” di Euripide, nello splendido scenario del
teatro greco di Siracusa. Restai
così affascinato da quel mondo
che mi iscrissi all’ accademia di
arte drammatica e, bruciando
ogni tappa, dopo due anni di studi, prima del saggio d’esame, mi
avviai alla nuova carriera con un
importante contratto in tasca.
Ricominciarono però, ad affiorare
le paure, le insoddisfazioni e le incertezze rimaste sopite in fondo
all’ anima. Il mare stava nuovamente agitandosi, salendo incessante verso burrasca quando, nel
febbraio del 1987, venni scritturato
per
una
“Passione” (rappresentazione teatrale a carattere religioso). Il palcoscenico era l’abside della chiesa di San Bartolomeo all’isola Tiberina di Roma. Avrei dovuto interpretare il sacerdote Caifa. Iniziò
qui quel sofferto travaglio interiore
che mi portò a capitolare davanti
all’ amore di Gesù. Tornavo la notte a casa, dopo le prove dello
spettacolo, con l’animo appesantito,
angustiato
per
l’interpretazione che il regista dava al “ dramma della croce” con
Gesù visto in chiave di rivoluzionario e Giuda come vittima. Mi sentivo profondamente offeso da questo, era come se stessero colpendo il mio più caro amico. Una notte, pochi giorni prima del debutto,
non riuscivo a prendere sonno.
Alzandomi dal letto venni colto da
un improvviso malore: una forte
vertigine
mi
fece
perdere
l’equilibrio e caddi a terra. Ricordo
lo stupore allibito di scoprirmi debole e fragile, questo mi colpì più
che il male in sé. Due parole affiorarono sulla mia bocca:” Gesù,
aiutami”.
Avvertii in quel momento la presenza incoraggiante di qualcuno
vicino a me, lo sentii afferrare il
mio braccio e, come un naufrago,
tirarmi fuori da quel mare di emozioni. Subito dopo, una voce mi
incoraggiava a riguadagnare il
letto ed aprire quella Bibbia da
tanto tempo nel cassetto del mio
comodino. Cominciai a leggere il
Vangelo di Giovanni. Ogni parola
era un passo in paradiso, lacrime
dolci di gioia scivolavano dai miei
occhi per tutti i peccati che, ad
uno ad uno, il Signore in quel momento mi stava perdonando.
Il mattino dopo ero una nuova
persona, tutto era cambiato intorno e dentro di me. Sigarette e alcolici in maniera smodata che
bevevo prima di andare in scena,
per farmi coraggio, divennero per
me cose inutili. Il Signore compì
per me il miracolo di una potente
liberazione.
Ritrovare allora la comunità evangelica , fu per me fonte di immensa gioia. Ora vive ancora in me il
desiderio profondo di servirlo, onorarlo e amarlo; la Sua presenza è
viva e tangibile nella mia vita e la
Sua Parola continua a dare vita
all’ anima mia.
Luigi Ferris
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L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non
si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’ inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni
Lettera di Paolo ai Corinzi . Cap.13
cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
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Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti ma da saggi,
facendo buon uso del tempo. Lettera agli Efesini 5:15
la
buona notizia
conoscere per vivere l’ Evangelo
Numero 7 - dicembre 2012
- distribuzione gratuita
Chiesa Cristiana Evangelica -ADI
Chiusi Scalo, Via Oslavia, 51
tel. 335-6758137, [email protected],
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Orario riunione: domenica ore 10:30
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