Impresa Artigiana & P.M.I.
Periodico della CNA · Anno XI · Numero 3 del 15/01/2014
CNA ASSOCIAZIONE PROVINCIALE GROSSETO
Poste Italiane spa sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Po
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
SOMMARIO
“LE RIDOTTE INTESE NON RISOLVONO
I PROBLEMI DEL PAESE”
Impresa Artigiana & P.M.I.
periodico della CNA - Anno XI
Numero 3 del 15/01/2014
Aut. Trib. di Prato
n°6 del 25/06/04
Red. e Amm.
Media Srl
Via Lombarda, 72 · Comeana (PO)
Tel. 055 8716801
Direttore responsabile
B. Lisei
Hanno collaborato
a questo numero
Renzo Alessandri,
Deborah Santini,
Maurizio Pellegrini,
Fabio Capitani,
Elena Dolci,
Davide Pecci
Cristiana Sgherri
Divo Pettini.
Realizzazione ed impaginazione
Massimo Cremone
Publimark Comunicazione
Grosseto
Stampa
Publimark Comunicazione
Via Cere, 13 · Grosseto
Tel. 0564 490938
Copertina
Piazza Duomo · Natale 2013· Grosseto
pag. 3
RICCARDO BREDA E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CNA DI GROSSETO
L’Assemblea provinciale ha portato a termine la fase elettiva.
I nomi dei componenti della nuova Presidenza
GIÙ LE MANI DAI CARROZZIERI
Mobilitazione contro alcune norme della riforma Rc auto
pag. 7
GRIDO D’ALLARME SUL PESO DEI TRIBUTI LOCALI
Rete Imprese e gli amministratori locali
pagg. 8-9
IMPIANTI TERMICI: LE NOVITÀ SULLA MANUTENZIONE
Un incontro rivolto agli installatori e ai manutentori
pag. 10
“SEMPLIFICATO” LO SMALTIMENTO DEGLI INERTI
Un’interpretazione della CNA condivisa dalla Provincia
“NEXT LEVEL – LES ATELIER” PER FAR CRESCERE GLI STUDENTI
DI OGGI CON LA CAPACITA’ DI SCEGLIERE E DECIDERE”’
Un progetto di orientamento di CNA e l’ALTRA CITTA’
rivolto alle scuole della provincia di Grosseto
ANDIAMO A SCOPRIRE IL MERCATO ELETTRONICO LEGATO
ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un’analisi dettagliata di Gianluca Volpi e Divo Pettini
pag. 11
pagg. 12-13
pagg. 14-15
FIADA
Contributi a fondo perduto per le imprese associate
pag. 15
IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA PER MIGLIORARE
L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI TERMO SANITARI
Un tema approfondito nell’incontro organizzato dalla CNA di Grosseto,
in collaborazione con Cillichemie srl, rivolto ai termoidraulici
pag. 16
ELEZIONI PER LA “BONIFICA”
Risultato “rotondo” delle liste espresse dalle Associazioni
DIPENDENTI MABRO: CONCLUSO IL CORSO DI PASTICCERIA CLASSICA
All’Istituto Alberghiero di via Meda l’evento finale
ASSEMBLEA ANNUALE DI CNA PENSIONATI
Premiata con mille euro la terza elementare di Istia d’Ombrone
pag. 17
pagg. 18-19
pagg. 20-21
LINUX DAY ANCORA UNA VOLTA A GROSSETO
Un’iniziativa organizzata dall’associazione Guru@Work,
in collaborazione con la CNA e con il patrocinio del Comune di Grosseto
FINITO DI STAMPARE GENNAIO 2014
pagg. 5-6
pag. 22
EDITORIALE
"LE RIDOTTE INTESE
NON RISOLVONO
I PROBLEMI DEL PAESE”
Con la fine del 2013 abbiamo archiviato
i dodici mesi forse più duri di questo
lungo quinquennio di crisi. Quello che
abbiamo alle spalle è un periodo in cui
si è visto di tutto e di più: dal sovvertimento degli equilibri politici tradizionali, al fallimento delle banche, dal
rischio default che ha investito alcuni
Paesi, fino alla conclamata insolvenza
di altri. Una situazione di crisi che non
ha risparmiato niente e nessuno, abbattendosi sulle imprese, falcidiando
l’occupazione, erodendo il potere di
acquisto delle famiglie.
In un quadro così difficile e complesso, anche nell’anno che è alle nostre
spalle, la politica non si è dimostrata
all’altezza delle legittime aspettative
dei cittadini e delle necessità del Paese. Ancora una volta, si è dato per lo
più l’impressione di “tirare a campare”. Le larghe intese, con una maggioranza parlamentare “bulgara” e
un’opposizione ridotta “sui tetti”, non
hanno prodotto l’auspicato cambio di
passo. La spesa pubblica ha continuato a correre, la pressione fiscale a
crescere, non si è vista l’ombra di una
riforma, non si è investito a sufficienza sull’impresa, non si sono create le
premesse per la ripresa economica e
meno che meno per lo sviluppo.
Se questo è stato il risultato della larghe intese nel 2013 cosa possiamo ragionevolmente aspettarci dalla ridotte
intese che si stanno affacciando sul
nuovo anno?
A ben guardare, la riduzione del perimetro della maggioranza rischia di
rafforzare (e ne abbiamo avuto le prime avvisaglie con la legge di stabilità
e con il “pasticcio” del decreto Salva
Roma) le opposizioni più che il Governo. Un Governo che ha i “numeri” per
durare e che gode del sostegno esplicito del Colle. Alla richiesta di sciogliere le Camere, Napolitano contrappone
la minaccia delle sue dimissioni, ma
rischia di caricare su un unico soggetto
(in questo caso il Partito Democratico)
l’impopolarità di scelte e di decisioni
(dalla spending review alle riforme)
che non sono più rinviabili.
L’iter della Legge di stabilità (se si
guarda come è entrata e come è uscita dal Parlamento) rischia di essere lo
specchio fedele di questa analisi.
Le aspettative e le attese di una significativa riduzione della pressione
fiscale, infatti, sono state costrette a
fare i conti con gli effetti della nuova
imposta sulla casa (la Iuc), che, nella
somma delle sue tre componenti (Imu,
Tari e Tasi) rischia di produrre ulteriori
aumenti (sugli immobili strumentali
delle imprese e, attraverso una surrettizia reintroduzione della Imu, addirittura sulla prima casa). Altrettante
perplessità attengono al metodo con il
quale verrà calcolata la tassa sui rifiuti
(Tari). Oltre a non risolvere le criticità
tante volte evidenziate, rischia, infatti,
di scaricare i maggiori costi proprio
sulle piccole imprese. La tassa, lo ribadiamo ulteriormente, dovrebbe tener conto della quantità e qualità effettive dei rifiuti prodotti e conferiti al
servizio di raccolta. Da accogliere con
favore, invece, la decisione di porre un
tetto all’incremento della tassazione
massima per gli immobili strumentali
(tra Imu e Tasi non potrà superare l’11,6
per mille). E’ altresì da apprezzare la
sanatoria prevista a fronte di insufficienti versamenti della seconda rata
Imu 2013. Nella direzione auspicata va
anche la decisione di aumentare, dal
20 al 30 per cento, l’ammontare di Imu
deducibile dal reddito d’impresa (tale
possibilità, al momento è limitata al
solo anno 2013). La Imu, a nostro giudizio, dovrebbe essere resa completamente deducibile (dal reddito d’impresa e dalla base imponibile Irap).
L’indeducibilità del tributo comunale
costituisce, infatti, la terza tassazione
che grava sugli immobili strumentali utilizzati dalle imprese per la loro
attività. L’introduzione del cosiddetto
“fondo taglia tasse” disattende invece
tutte le nostre aspettative.
Lascia troppi margini di incertezza
sull’effettivo ammontare delle risorse
destinate ad alimentare il Fondo (alle
maggiori entrate provenienti dalla lotta all’evasione e dalla riduzione del-
la spesa pubblica verranno detratte
quelle destinate al conseguimento
degli obiettivi di finanza pubblica, delle
esigenze prioritarie di equità sociale e
degli impegni inderogabili). Tutto ciò
premesso, è tuttavia apprezzabile che
nella quota riservata alle imprese (50
per cento) siano esplicitamente previste la detrazione Irpef (per gli autonomi e le piccole imprese personali) e
la franchigia Irap. E’ sicuramente da
condividere la conferma e il potenziamento delle detrazioni per le spese di
ristrutturazione edilizia (50 per cento)
e di riqualificazione energetica degli
immobili (65 per cento), nonché per
l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (nel passaggio alla Camera la
misura è stata parzialmente depotenziata visto che tali spese non potranno
superare il valore della ristrutturazione). Da sottolineare positivamente anche il ripristino del credito di imposta
(limitatamente ad un anno) sulle accise per l’acquisto del gasolio da parte
di trasportatori. La riduzione dei premi
per l’assicurazione contro gli infortuni
sul lavoro e le malattie professionali
(3,3 miliardi nel triennio 2014-16) da attuarsi con decreto del Ministro del Lavoro di concerto quello dell’Economia,
di per sé apprezzabile, non tiene in
debito conto l’andamento finanziario
delle gestioni separate Inail. Dai consuntivi di tali gestioni emergono, nei
comparti del terziario e dell’artigianato, avanzi in costante incremento pari
a circa 2 miliardi di euro annui; i premi
pagati dalle imprese, di conseguenza,
dimostrano di essere strutturalmente
sovradimensionati. Di scarsa efficacia,
infine, le agevolazioni concesse alle
imprese che assumono con contratto
a tempo indeterminato e quelle previste per il potenziamento dei Confidi
(a preoccupare, in quest’ultimo caso,
è soprattutto la tempistica di misure
legate all’approvazione di decreti attuativi e ad autorizzazione della Commissione europea). L'economia, infatti,
non è più in grado di attendere.
Renzo Alessandri
direttore CNA Grosseto
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ASSEMBLEE ELETTIVE
RICCARDO BREDA E’ IL NUOVO PRESIDENTE
DELLA CNA DI GROSSETO
L’Assemblea provinciale ha portato a termine la fase elettiva.
I nomi dei componenti della nuova Presidenza
D
opo aver eletto la Direzione
provinciale, i delegati alle
Assemblee elettive sovraordinate (regionale e nazionale),
il Collegio dei Revisori dei Conti e quello dei Garanti, rinviando
gli ulteriori adempimenti ad una
successiva riunione, l’Assemblea
provinciale dell’Associazione ha
“percorso l’ultimo miglio”: riunendosi di nuovo il 10 dicembre ed
eleggendo con voto unanime Riccardo Breda (vice presidente nei
due mandati precedenti) alla Presidenza dell’Associazione.
Riccardo Breda, socio e amministratore della Copy Service srl
(vendita e manutenzione macchine
ed attrezzature per ufficio) è il nono
presidente della CNA di Grosseto
(Curzio Cipriani, Ireno Pastorelli,
Renato Colosi, Delfino Mario Catoni, Mauro Angelini, Saimo Biliotti
e Gabriele Fusini sono stati i suoi
predecessori). Quella di Breda
era l’unica candidatura avanzata (risultava peraltro sostenuta e
sottoscritta da ben 72 componenti l’Assemblea su 115 aventi diritto
al voto). Di conseguenza Gabriele
Fusini, che presiedeva l’Assemblea
e che ha aperto i lavori salutando i
presenti e ringraziando tutti coloro
che lo hanno coadiuvato nel corso degli otto anni precedenti, ha
proposto di procedere all’elezione
con modalità palese. La proposta
è stata approvata all’unanimità (il
Regolamento prevede il voto segreto salvo diversa modalità stabilita con il voto favorevole di almeno
il 75 per cento dei presenti) e di
conseguenza, con voto palese ed
unanime, sono stati eletti prima
il presidente, poi la Presidenza
provinciale. Le proposte, tanto nel
primo che nel secondo caso, sono
state avanzate da Stefano Zanelli
(portavoce della Commissione nominata il 12 aprile). Subito dopo il
voto, il neo presidente ha ringraziato i presenti per la fiducia accordatagli. “Grazie a tutti voi – ha detto - non mancherà da oggi in poi il
confronto. Siamo tutti consapevoli
del momento di grande incertezza
economica che stiamo vivendo.
Un profondo e prolungato periodo di crisi che ha aperto una ferita
profonda nel Paese in generale e
nel nostro territorio in particolare.
La nostra Associazione, grazie al
lavoro di chi ne è stato alla guida,
è una struttura sana e in grado di
intervenire sul piano politico e sindacale, a sostegno dei propri associati. Mi rendo conto di “prendere
in mano”, oggi, l’Associazione più
importante della nostra provincia.
Partendo da questa consapevolezza, possiamo guardare al futuro
con moderato ottimismo, sapendo, però, che lo “tsunami” ancora
non è finito. Gli eventi che abbiamo
vissuto hanno cambiato il mondo e
quando questo periodo così brutto passerà per nessuno sarà più
come prima. Anche la nostra As-
sociazione, di conseguenza, sarà
chiamata ad un maggiore impegno
perché maggiori saranno le aspettative e le esigenze delle imprese.
Dovremo adeguarci a uno scenario
nuovo, a un mondo che cambia e
a un sistema imprenditoriale che,
a sua volta, cambierà sempre più
velocemente”. Concludendo il suo
intervento, Breda ha rimandato ad
una seduta pubblica dell’Assemblea (programmata a gennaio) la
declinazione degli obiettivi di mandato e ha chiesto di potersi avvalere, nell’ambito della Presidenza,
della collaborazione di Luciano
Tortelli.
5
ASSEMBLEE ELETTIVE
Ultimo adempimento della serata, l’elezione della Presidenza.
L’Assemblea, approvando la proposta che (sempre a nome della
Commissione) è stata avanzata da
Stefano Zanelli, ha chiamato a farne parte Stefano Acquarelli (pre-
sidente del Comitato cittadino),
Massimiliano Di Rosa (presidente
dei costruttori), Daniele Morosini
(presidente degli acconciatori) e,
sulla base della richiesta fatta dal
presidente, Luciano Tortelli.
La nuova Governance della CNA Nazionale
6
Nel corso dell’A ssemblea elettiva che si è svolta all’A uditorium della Conciliazione a
Roma il 12 e il 13 dicembre,
è stata composta la nuova Governance della CNA nazionale.
Alla guida della Confederazione nel prossimo quadriennio sarà un team di nove persone.
Oltre al nuovo presidente, il
piemontese Daniele Vaccarino, e al segretario generale
Sergio Silvestrini, nella due
giorni romana i 293 grandi
elettori componenti l’A ssemblea nazionale hanno votato,
all’unanimità, anche la Presidenza e la Direzione nazionale.
La nuova Presidenza nazionale è composta dal marchigiano
Giorgio Aguzzi, imprenditore
di Pesaro; dal lombardo Fausto Cacciatori, imprenditore
di Cremona; dall’emiliano
Mauro Cassani, imprenditore
di R avenna; dal toscano Andrea Di Benedetto, impren-
ditore di Pisa; dalla laziale
Maria Fermanelli, imprenditrice di Roma; dall’emiliano
Luigi Mai, imprenditore di
Modena; dal siciliano Giuseppe Montalbano, imprenditore
di Agrigento; e dal campano
Giuseppe Oliviero, imprenditore a Napoli. La Direzione nazionale di
CNA è composta da 31 presidenti provinciali e tra questi ecco anche il presidente di
Grosseto Riccardo Breda. Ne
fanno inoltre parte, 10 presidenti regionali, 6 riferiti ad
altre rappresentanze e 32 imprenditrici.
A questi si aggiungono come
membri di diritto gli stessi componenti la Presidenza nazionale, i presidenti di
Unione, i presidenti dei R aggruppamenti di Interesse, il
presidente di CNA Pensionati. Dall’A ssemblea elettiva
nazionale della CNA è uscita
una Direzione molto rinnovata con ben 36 le imprenditrici
chiamate a farne parte.
Valter Tamburini:
una candidatura all'insegna
del rinnovamento
In occasione dell’A ssemblea nazionale, che ha eletto il dodicesimo presidente della Confederazione, la CNA Toscana, convinta
della necessità di avviare un percorso di rinnovamento dell’A ssociazione per un nuovo modo di
fare rappresentanza, ha scelto di
candidare alla Presidenza nazionale il suo massimo esponente, il presidente regionale Valter
Tamburini. La candidatura di
Tamburini, che ha raccolto circa
un terzo dei voti dei delegatielettori, consenso pervenuto da
tante realtà territoriali del Paese, ha avuto il merito di portare la discussione nell’A ssemblea
elettiva su temi di stringente attualità e interesse per la Confederazione tutta e in particolare
per gli imprenditori associati. Il
programma di candidatura presentato da Tamburini, infatti,
conteneva una duplice riflessione: da un lato, le indicazioni per
una radicale riorganizzazione
del sistema CNA al fine di rendere l’associazione più efficace
ed efficiente, in grado di stare al
passo con le evoluzioni dell’economia, della società e del mercato
con l’obiettivo di rispondere alle
domande crescenti provenienti
dalle imprese in termini di nuovi
servizi di qualità, ma soprattutto in termini di rappresentanza
politica e sociale; dall’altro, i
nodi fondamentali da affrontare nel confronto con il Governo,
le istituzioni e le forze politiche
per restituire competitività alle
imprese e al Paese e favorirne lo
sviluppo; la semplificazione vera
e radicale delle procedure amministrative; la drastica riduzione
delle spesa pubblica; la riduzione del carico fiscale e del cuneo
fiscale; la tutela del made in
Italy; il credito; le infrastrutture
e i pagamenti della Pubblica amministrazione.
Sono tutti questi temi che, grazie alla candidatura di Tamburini, troveranno attenzione nel
dibattito e verranno affrontati
dal nuovo gruppo dirigente della
Confederazione.
CARROZZIERI
GIÙ LE MANI DAI CARROZZIERI
Mobilitazione contro alcune norme della riforma Rc auto
S
iamo stati facili profeti. In un
articolo pubblicato sul precedente numero di questa
rivista avevamo anticipato il rischio
di un possibile “colpo di coda” delle
compagnie assicuratrici (la lobby
delle assicurazioni colpisce ancora, così era titolato), un rischio che
si è purtroppo concretizzato.
Con l’aspettativa di chissà quale
apertura del mercato (le liberalizzazioni hanno già dato il peggio di
sè), grazie all’ingenuità di qualche
associazione di consumatori (chi
ha plaudito troppo presto all’iniziativa sembra cominciare a ricredersi), grazie alla capacità di pressione di una lobby potente come
quella assicurativa e all’insipiente
compiacenza di alcuni membri del
Governo, il decreto legge è stato
approvato dal Consiglio dei ministri nella prima metà di dicembre,
è stato pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale ed è in vigore dal 24 dicembre.
La battaglia, a questa punto, si gioca tutto sulla conversione (o meno)
del decreto.
Da lunedì 13 gennaio, di conseguenza, sono entrate nel vivo le
iniziative organizzate dalle Associazioni dei carrozzieri (in queste
ultime si riconoscono circa 14 mila
delle 17 mila carrozzerie presenti
sul mercato) contro alcune delle
norme che riformano la Rc auto
inserite nel decreto ‘Destinazione
Italia’.
Oggetto di contestazione: la norma
che rende (nei fatti) obbligatoria la
“forma specifica” nel risarcimento
dei danni ai veicoli incidentati ed il
divieto di cessione del credito.
Con la conversione del decreto,
in pratica, verrebbe imposto di
far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine
di carrozzeria convenzionate con
le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo
modo, secondo i carrozzieri e le
loro Associazioni di rappresentanza, si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti
(con circa 60 mila addetti), che non
opereranno in convenzione con le
assicurazioni. Successivamente
le compagnie obbligherebbero le
carrozzerie fiduciarie a lavorare
alle loro condizioni, riducendole a
semplici prestatori di manodopera
con l’aggravante dell’assunzione di
tutti i rischi d'impresa (in particolare sui lavori eseguiti).
Con queste norme, inoltre, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la loro libertà di scelta (essere
risarciti in denaro e di farsi
riparare l’auto dall’officina
di fiducia) con possibili ripercussioni anche sulla loro
sicurezza.“Ha dell’incredibile – ha detto il presidente
dei carrozzieri maremmani
CNA Nevio Bernardini – le
compagnie di assicurazione
si sono messe nella condizione di assicurare il rischio,
riscuotere i premi, valutare il
danno (fisico dell’assicurato
o meccanico che sia), curare
l’infortunato e riparare il mezzo, liquidare il sinistro. Neppure Fregoli
riuscirebbe a recitare tanti ruoli contemporaneamente. Con un
pizzico di spregiudicatezza in più,
potrebbero addirittura pretendere
di essere loro a stabilire quando e
dove debbano avvenire gli incidenti. Ma l’antitrust è ancora in vita?”
Il timing della protesta è stato il seguente: mobilitazione dei carrozzieri fin da lunedì 13 gennaio con
un presidio attuato di fronte al Ministero dello Sviluppo economico (i
rappresentanti della categoria, dal
lunedì al sabato hanno illustrato le
ragioni della protesta e chiesto la
modifica del decreto).
Il presidio davanti alla sede del
Ministero sarà mantenuto durante tutta la fase di conversione del
decreto denominato ‘Destinazione
Italia’.
Mercoledì 15 gennaio, invece, al
Centro Congressi Capranichetta,
in piazza Montecitorio, si è tenuta
una manifestazione nazionale a
sostegno delle proposte di modifica alla riforma della Rc auto.
All’iniziativa, oltre ai rappresentanti delle Associazioni dei carrozzieri
provenienti da tutta Italia, hanno
preso parte sia i parlamentari che
i rappresentanti del Governo.
7
TASSE
GRIDO D’ALLARME SUL PESO DEI TRIBUTI LOCALI
Rete Imprese e gli amministratori locali
L’
iniziativa in sè non è stata
proprio un successo. Pochi
gli amministratori presenti
e, all’interno della sala Pegaso, si
è assistito a un dialogo tra "sordi".
Al grido d’allarme delle imprese,
infatti, ha fatto seguito un “vorrei
ma non posso” dei pochi amministratori presenti (i sindaci di
Castiglione della Pescaia, Follonica e Roccastrada; il sindaco di
Arcidosso, in rappresentanza di
tutti i suoi colleghi dell’Amiata; gli
assessori Mazzuoli, Pratesi e Tei,
per i comuni di Scansano, Manciano e Grosseto; e, nella doppia
veste di assessore al Comune di
Follonica e di segretario del Pd,
Barbara Pinzuti).
Neppure la “pesantezza” dei numeri presentati (vedi la tabella
nella pagina seguente) e la dimensione assunta da un prelievo locale che ha ampiamente superato
quello nazionale hanno sembrato
“scuotere” i presenti: il bilancio è
approvato e immodificabile, non
possiamo non applicare la Tares
siamo semplici esattori, nelle altre province si paga di più.
Troppo poco per lasciare soddisfatti i rappresentati di Rete Imprese e gli imprenditori presenti
che non hanno mancato di manifestare, anche “rumorosamente”
il proprio dissenso.
Solo nei giorni immediatamente
successivi, prendendo atto di un
dissenso crescente e della minaccia (nemmeno tanto velata) di
una “diserzione” dal mancato pagamento, qualcosa si è mosso e il
Comune capoluogo, incontrando
di nuovo le associazioni, ha accordato di dilazionare il pagamento.
Il capitolo Tares, di conseguenza,
è stato definitivamente archiviato. Ora si apre una nuova partita,
Una precisazione dovuta
8
“La precisazione del Ministero dell’Economia e delle
Finanze è stata del tutto opportuna e mi auguro serva a chiudere, una volta per tutte, le polemiche strumentali rilanciate a fronte del ricorrente confronto
(quando il Governo fatica a trovare le coperture c’è
sempre qualcuno che, maliziosamente e in maniera
interessata, tende a indicare una possibile scorciatoia)
tra i redditi dichiarati dagli imprenditori e dai loro
dipendenti”.
E’ con queste parole che Renzo Alessandri, direttore
della CNA di Grosseto, commenta la precisazione fatta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze relativamente ai redditi dichiarati dai lavoratori dipendenti e dai loro datori di lavoro”.
“Il Ministero, infatti, - prosegue Alessandri - ha certificato che, almeno nel lavoro autonomo, i datori di
lavoro dichiarano un reddito medio superiore ai 33
mila euro all’anno, addirittura il triplo di quello dei
loro dipendenti. Non solo: si chiarisce anche che, nelle
società, il sostituto d’imposta indica un reddito medio
annuo di circa 132 mila euro, laddove i dipendenti
dichiarano, in media, poco più di 21mila euro. Si tratta, beninteso, di valori medi e per di più determinati
da norme fiscali tra loro differenti. Si potrebbe infatti
aggiungere, per fare un esempio concreto al riguardo,
che una società (con sede a Grosseto) con un reddito
di 145 mila euro ‘è riuscita’, lo scorso anno, a pagarne
oltre 100 mila di tasse (quasi 23 mila di imposte e
tributi comunali, più di 60 mila, Irap compresa, di
imposte regionali e poco più di 15 mila di imposte nazionali). Verrebbe da dire: e scusate se è poco. Letture maliziose e fuorvianti, a cui spesso siamo costretti
ad assistere, rischiano oltretutto di generare conflitti
inutili. L’esatto contrario di quella coesione sociale
della quale il nostro Paese, in un momento così difficile, avrebbe invece bisogno”.
TASSE
quella di una totale riforma della tassazione sulla casa che non
sappiamo cosa potrà riservare.
L’impegno assunto reciprocamente tra il Comune di Grosseto e
Rete Imprese (ma il ragionamento
riguarda anche gli altri ventisette
comuni) è quello di un confronto
da avviare immediatamente (non
appena la nuova imposta sarà
varata) per evitare il ripetersi di
quanto avvenuto lo scorso anno
e per evitare scelte unilaterali dei
Comuni che, visto il perdurare
della crisi economica in atto, non
potrebbero essere assolutamente
accettate.
Contrordine: anche a Grosseto si paga la mini Imu
Contrordine, nonostante le reiterate rassicurazioni, anche a Grosseto si paga la mini Imu. Per la verità sembrava che nel capoluogo maremmano questa ulteriore piccola gabella potesse essere risparmiata ai cittadini.
Purtroppo, però, così non è stato. Il “vorrei ma non posso”
ha ancora una volta prevalso e la riunione "fiume" della
Giunta municipale che avrebbe dovuto sancire l’esonero,
in realtà, si è chiusa all’insegna del ripensamento.
La colpa, ancora una volta, solo di un Governo nazionale che ha ridotto gli amministratori locali al ruolo di
semplici gabellieri?
In parte magari sì, ma non dimentichiamo la “piccola
furberia” di quegli amministratori che hanno pensato di
utilizzare la soppressione dell’Imu sulla prima casa per
accrescere, grazie all’aumento delle aliquote, la soglia del
rimborso statale.
Non si pagheranno, è stato detto, gli importi inferiori
ai 12 euro, ma questo non è un regalo della Giunta municipale, è la legge che lo prevede. L’unica concessione,
maturata in sede locale è la cancellazione delle sanzioni
(ma non degli interessi) per chi pagherà in ritardo.
La scadenza della mini Imu quindi, anche a Grosseto,
resta fissata al 24 gennaio 2014 (e questo è stato ufficializzato a metà gennaio), per la “gioia” dei Caf e degli
studi professionali chiamati, ancora una volta, ad una
corsa contro il tempo. L’assalto agli uffici postali e agli
sportelli bancari, invece, sarà riservato come al solito ai
contribuenti.
9
REGOLAMENTO
IMPIANTI TERMICI: LE NOVITÀ SULLA MANUTENZIONE
Un incontro rivolto agli installatori e ai manutentori
L'
10
Unione installazione e
impianti della CNA di
Grosseto ha riunito i propri installatori e manutentori di
impianti termici per approfondire i contenuti del nuovo dpr 74
del 2013 (in vigore dal 12 luglio
2013), meglio conosciuto come "
Regolamento recante definizione
dei criteri generali in materia di
esercizio, conduzione, controllo,
manutenzione e ispezione degli
impianti termici".
La riunione, che si è svolta nella
Sala Conferenze di via Birmania
è stata presieduta da Stefano Zanelli, presidente dell'Unione, ed è
stata introdotta da Guido Pesaro,
coordinatore nazionale della categoria.
L'incontro, convocato nell’ambito
del consueto approfondimento
delle norme che regolano attività di categorie soggette a precisi
requisiti tecnico professionali, si
è reso, in questo caso, ancora più
necessario a fronte di una controversa lettura dei vari articoli
del decreto.
Negli ultimi mesi, infatti, si è
assistito a intrepretazioni che,
facendo appunto confusione tra
i vari articoli, hanno rischiato di
inviare messaggi fuorvianti e, in
alcuni casi, addirittura pericolosi:
per il corretto funzionamento gli
impianti, per la salute delle famiglie e per la tutela dell'ambiente.
Chiarezza sulla periodicità di manutenzione delle caldaie è quanto
ha voluto fare la CNA di Grosseto.
E nel suo intervento, il coordinatore nazionale del settore, non le
ha certo madate a dire.
“C’è qualcuno – ha denunciato
Pesaro – che, approfittando di
una lettura distorta del dpr 74 del
2013 che regola i criteri di conduzione, controllo ed esercizio degli
impianti di climatizzazione estiva
ed invernale, ha voluto confondere le manutenzioni degli impianti
termici con i controlli dell’efficienza energetica da effettuare
sugli impianti stessi, dando così
un'informazione non corretta agli
utenti”.
era almeno ogni due. Tra l’altro
le Regioni possono, nel recepire
il dpr 74 con una propria legge,
ritornare alla cadenza biennale
così come, ad esempio, sta pensando di fare la Regione Lombardia.
La legge, in effetti, lascia poco
spazio alle libere interpretazioni:
le operazioni di controllo e manutenzione della caldaia devono
essere svolte secondo le prescrizioni e la periodicità contenute
nel libretto di impianto che l’impresa installatrice deve rilasciare
al momento dell’installazione.
In pratica, la periodicità dei controlli la decide l’installatore.
Mancando il libretto di impianto
fa fede quanto contenuto nelle
istruzioni tecniche del fabbricante della caldaia o, in alternativa,
quanto prescritto dalle norme
Uni e Cei.
“Ad indurre in confusione gli
utenti – prosegue il responsabile
degli impiantisti CNA – è il fatto
che il dpr 74 prescrive di fare il
controllo sull’efficienza energetica delle caldaie a gas metano o
Gpi almeno una volta ogni 4 anni,
mentre con la precedente legge
Chi afferma che le operazioni di
manutenzione delle caldaie vanno fatti ogni 4 anni - conclude
Pesaro - sta volutamente confondendo i controlli sulla sicurezza
con quelli sull’efficienza energetica, ingannando gli utenti ed
esponendoli, in alcuni casi, alle
maggiori spese legate all’aumento dei consumi, al rischio
di inquinamento ambientale, a
rotture dell’impianto e, di conseguenza, a rischio per le abitazioni
e per la salute delle persone. Per
non parlare del rischio delle sanzioni”.
Nei giorni immediatamente successivi all’incontro, la CNA, ha
invitato gli assessori competenti
e i loro uffici a porre fine al “silenzio” che fino ad oggi sembra
averli accomunati, riunendo tutti
i soggetti interessati (installatori
e titolari delle verifiche), assumendo indirizzi comuni.
RISULTATO
"SEMPLIFICATO" LO SMALTIMENTO DEGLI INERTI
Un'interpretazione della CNA condivisa dalla Provincia
S
ull’Amiata (e non solo sull’Amiata) lo smaltimento degli inerti
ha sempre rappresentato un
problema di non facile soluzione. I
vari impianti di trattamento che si
sono succeduti negli anni hanno
avuto vita breve anche per le notevoli distanze ove tali impianti sono
stati collocati rispetto ai principali
centri urbani. Le imprese tuttavia si
sono sempre fatte carico di un corretto smaltimento accollandosi, negli ultimi anni, gli oneri derivanti dal
conferimento agli impianti più vicini
(comunque collocati a circa 50 chilometri di distanza). E’ comprensibile
come, in presenza di piccolissime
quantità di rifiuti, il loro trasporto dai
cantieri all’impianto di trattamento
risulti proibitivo. In questa situazione le imprese si sono spesso comportate in questo modo: stoccavano
i piccoli quantitativi di inerti prodotti
quotidianamente nella propria sede
e li trasportavano all’impianto nel
momento in cui raggiungevano una
soglia quantitativa tale da rendere economico il trasporto. Tuttavia,
nell’estate del 2013, a seguito di una
serie di controlli eseguiti dagli organi di vigilanza, sono stati elevati
nella zona dell’Amiata diversi verbali
per omissione della compilazione
dei formulari di identificazione del
rifiuto, il documento che viene redatto quando ci si reca all’impianto
di smaltimento. Un documento che
non poteva essere redatto, perchè gli
inerti erano destinati alla “sede della ditta” e non all’”impianto di trattamento”.
La CNA, dopo un'approfondita analisi svolta dal proprio Ufficio Ambiente, ha chiesto ed ottenuto un incontro
con la Provincia di Grosseto, competente in materia, nel corso del quale
e’ stata contestata la mancata applicazione, da parte degli organi di vi-
gilanza, di una specifica disposizione
di legge (il comma 4 dell’articolo 266
del decreto legislativo 152 del 2006)
che consente di stoccare nella sede
della ditta i rifiuti derivanti da attività di manutenzione. La Provincia,
esaminata la richiesta della CNA, ha
vità di non poco conto della quale gli
stessi “controllori”, dopo il pronunciamento della Provincia, dovranno
tener conto.
Infine, una considerazione ulteriore:
a seguito dei verbali elevati durante
l’estate, la CNA ha inoltrato vari ricor-
ritenuto di accogliere l’interpretazione proposta, aprendo uno scenario
nuovo, e più favorevole alle aziende,
in relazione allo smaltimento degli
inerti. In base a questa interpretazione, quando si è in presenza di
rifiuti inerti derivanti esclusivamente da “attività di manutenzione”,
cosi’ come definita dal Testo Unico
dell’Edilizia, questi “si considerano
prodotti nella sede o nel domicilio
del soggetto che svolge tali attività”.
Tale facoltà consente, in sostanza,
di produrre rifiuti inerti derivanti da
attività di manutenzione in un determinato cantiere e di stoccarli, nel
rispetto delle norme vigenti, nella
sede dell’impresa in attesa di conferirli, accompagnati dal formulario,
all’impianto di trattamento. Una no-
si, appellandosi proprio all’articolo
266 comma 4. In alcuni casi, si sono
già svolte anche le audizioni, nel corso delle quali sono state esposte in
dettaglio sia la posizione della CNA
sia il pronunciamento della Provincia. Attendiamo l’esito dei ricorsi. Se,
come confidiamo, saranno accolti,
si aprirà uno scenario nuovo per lo
smaltimento degli inerti, a beneficio
soprattutto di quelle località che soffrono particolari disagi a causa della
distanza dagli impianti di trattamento.
Sarà cura della CNA, quando il quadro sarà completamente definito,
informare dettagliatamente le imprese sulle modalità comportamentali da adottare alla luce delle novità
emerse.
11
NEXT LEVEL
“NEXT LEVEL – LES ATELIER” PER FAR CRESCERE GLI STUDENTI
DI OGGI CON LA CAPACITA’ DI SCEGLIERE E DECIDERE”
Un progetto di orientamento di CNA e l’ALTRA CITTA’
rivolto alle scuole della provincia di Grosseto.
N
ext Level ormai è un punto di
riferimento per gli studenti
della provincia e, quest’anno, il progetto di orientamento
all’impresa creato dalla collaborazione di CNA Grosseto e l’Altra Città,
si è presentato nella nuova “veste”
di “Next-Level -Les Atèlier”, un progetto di formazione sempre in evoluzione. L’obiettivo rimane quello
di avvicinare gli studenti della provincia di Grosseto all’attività di impresa e di accompagnare le scuole
verso lo sviluppo di competenze quali “spirito di iniziativa e imprenditorialità”. “Next Level – Les Atèlier” è
stato presentato il 29 novembre nella
sede della CNA di Grosseto.“Questo
progetto – spiega Simone Giusti,
presidente dell’associazione l’Altra
Città, - è nato non tanto per far trovare lavoro, ma per far continuare la
carriera scolastica con la speranza
che il percorso nella scuola venga
fatto in un certo modo, con l’obiettivo di far diventare gli studenti uomini e donne d’azione, in grado di
fare e decidere”. L’obiettivo reale è
“far acquisire la consapevolezza di
12
se stessi, diventando protagonisti
della propria vita”. Un punto fondamentale sottolineato anche da Renzo Alessandri, direttore della CNA
di Grosseto: “Nella nostra società è
importante riscoprire il lavoro manuale, ma allo stesso tempo è fondamentale avere delle basi scolastiche.
Per questo è necessaria un’attività
di orientamento”. E l’assessore comunale Gianfranco Chelini, durante
la presentazione del progetto, ha ribadito l’importanza del lavoro per la
crescita della società ed è necessario “puntare sui giovani”. Next Level
con il 2013 è giunto alla sua quinta
edizione, allargando la sua presenza
a gran parte del territorio provinciale. “Per la prima volta quest’anno
– spiega Fabio Pietro Corti dell’Altra Città, - il progetto è arrivato fino
a toccare Follonica, coinvolgendo
aziende nuove”. Nell’edizione 2013
sono state coinvolte cinque istituzioni scolastiche: Liceo Artistico,
Scuola media di Follonica 2, Liceo
Classico di Grosseto, Itis Manetti e
Polo Bianciardi; nove le classi interessate, per un totale di 170 studenti.
Questa la cifra di Next Level 2013: il
progetto di orientamento con cui CNA
Grosseto e l’associazione l’Altra Città cercano di avvicinare gli studenti
all’attività di impresa indirizzando, i
percorsi scolastici, verso lo sviluppo
di competenze come lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità. La tecnica utilizzata è stata ancora una volta
quella dell’orientamento di gruppo
con approccio narrativo. Le interviste con le quali gli imprenditori si
sono raccontati hanno infatti costituito la base del materiale didattico
utilizzato nei percorsi di orientamento. La didattica ha ripercorso i
temi della tradizione e dell'innovazione, correlando la valorizzazione
delle nuove figure imprenditoriali
alla riscoperta degli antichi mestieri.
I ragazzi della scuola media di Follonica hanno potuto vedere il lavoro
pratico dell’artigiano, del gommista;
quelli del Liceo artistico, in visita alla
Sartoria di Maremma, hanno potuto
verificare sia gli aspetti commerciali
sia produttivi di un’azienda. Sulle attività di base declinate da Next Level,
si è calato Les Atéliers, un progetto
finanziato dall’Amministrazione provinciale nell’ambito dell’iniziativa
denominata “Crescere...giovani!”,
che aveva proprio lo scopo di promuovere, tra i giovani, l’orientamento e la formazione verso le arti
e i mestieri della tradizione culturale locale. Il progetto, nato e pensato
in raccordo con il sistema produttivo locale, si propone di accrescere,
attraverso tre azioni, l’agentività dei
soggetti inoccupati e disoccupati e,
in un’ottica di prevenzione, i
giovani in procinto di completare gli studi superiori.
NEXT LEVEL
La crisi economica? Non mi interessa, devo decidere della mia vita
Le persone, specialmente quando sono ancora nella fase dello sviluppo, imparano il significato delle
parole dal loro uso nella vita quotidiana. I membri della comunità parlano tra di loro, interagiscono, si raccontano storie, e, così facendo, consentono
ai loro ascoltatori e interlocutori di acquisire gli
strumenti utili a dare un senso al mondo: parole,
metafore, schemi di storia.
Le persone che frequentiamo, i racconti che ascoltiamo, la tv che guardiamo, i libri e i giornali che
leggiamo, non solo, come si pensa comunemente,
influenzano le nostre opinioni, ma, addirittura,
plasmano il nostro cervello, fornendogli ciò che gli
serve per pensare.
Durante questi ultimi cinque anni i mass media
hanno ripetuto in maniera ossessiva che il mondo
è in crisi e che il futuro è incerto. La parola crisi ha
occupato gran parte dei discorsi quotidiani, contribuendo a costruire nell’immaginazione delle persone opinioni, valori, speranze e perfino emozioni.
I giornalisti che devono selezionare le notizie per
decidere come raccontare la cronaca scelgono storie
di crisi: suicidi, fallimenti, depressioni…
La crisi è ormai una parola d’ordine usata per
rappresentare la società contemporanea. E con
quest’idea stiamo facendo crescere una generazione di nuovi cittadini che dovranno, nei prossimi
anni, contribuire attivamente a immaginare e a
costruire la loro società. Ma è davvero necessario
continuare a dare quest’idea del mondo? È davvero possibile uscire da una crisi continuando a pensare alla crisi? Non si potrebbe, senza per questo
dover mentire sulla reale situazione dell’economia
locale e mondiale, spostare l’attenzione su altri
aspetti dell’esistenza umana e provare così a uscire
dal linguaggio della crisi?
La generazione nata durante la seconda guerra
mondiale, quella degli attuali settantenni, ha attraversato il peggior periodo della storia europea,
sopravvivendo a lutti, omicidi di massa, bombardamenti, carestie. Eppure ha avuto l’opportunità
di crescere con in testa l’idea della “ricostruzione”.
Sarebbe opportuno, nell’epoca della crisi economica, educare le persone fare del loro meglio per
affrontare la vita perseguendo i propri obiettivi
personali utilizzando efficacemente le risorse a
disposizione. Per questo è utile, quando ci si rapporta alle persone che ancora non hanno un ruolo
attivo nella vita economica e, quindi, non sono
certamente responsabili dell’attuale situazione,
cambiare il linguaggio e tentare di fornire strumenti utili a raccontarsi un futuro che non può
essere una brutta copia del presente o del passato.
La stessa parola “crisi” può offrirci qualche risorsa per pensare al futuro in modo meno decadente. In origine, infatti, “crisi” significa “scelta”,
“decisione”, e deriva dal verbo greco “distinguere”,
“giudicare”. Nel linguaggio medico la crisi è una
fase decisiva della malattia, e può avere un decorso negativo o positivo. Essere in crisi, quindi, può
significare anche essere in condizione di fare delle
scelte, di prendere delle decisioni che stanno per
produrre un cambiamento. L’educazione nel tempo della crisi economica può essere immaginata
come un’educazione alla scelta, cioè come un insieme di attività che abituano e allenano a prendere
decisioni.
È in questo contesto che va inquadrata l’iniziativa
promossa da CNA Grosseto con il progetto Next
Level 2013-14. Durante questo anno l’Associazione mette a disposizione di 40 ragazzi e ragazze
delle scuole secondarie di II grado dell’area grossetana dei voucher individuali per la partecipazione
a atelier di orientamento di gruppo della durata
di 12 ore (3 pomeriggi).
I partecipanti, che dovranno autocandidarsi attraverso un form online pubblicato sul sito di
CNA, potranno scegliere due atelier tra cinque disponibili: “Lavorare a Grosseto”, “Antichi e nuovi
mestieri artigiani”, “Definire la propria vocazione
professionale”, “Strumenti per l’accesso al mondo
del lavoro: apprendistato e tirocinio”, “Creare la
propria impresa”. È un modo, tra i tanti possibili, per stimolare i più giovani a fare delle scelte,
a esprimere le proprie motivazioni e ad agire per
costruire attivamente il proprio futuro.
Simone Giusti
presidente dell’associazione l’Altra Città
13
INNOVAZIONE
ANDIAMO A SCOPRIRE IL MERCATO ELETTRONICO LEGATO
ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un’analisi dettagliata di Gianluca Volpi e Divo Pettini
“L
14
e norme che regolano il
mercato elettronico della
Pubblica amministrazione
e il sistema Start della Regione Toscana”: è stato questo il tema centrale dell’incontro organizzato dalla
CNA, nella sua sede grossetana. Un
argomento che è stato analizzato in
tutti i suoi dettagli da Gianluca Volpi, coordinatore dell’Area Servizi alle
Imprese di CNA Toscana. In più, Divo
Pettini della CNA Grosseto ha fornito “le prime indicazioni operative
per iscriversi ed operare su Mepa e
Start”, simulando anche una procedura necessaria all’iscrizione. L’incontro organizzato alla CNA è stato
ritenuto necessario, visto che molte
imprese della provincia (sia artigiane che commerciali) già forniscono
beni e servizi alla Pubblica amministrazione ed altre sarebbero interessate a farlo. In molti casi le aziende
fornitrici attribuiscono al mercato
della Pubblica amministrazione (sia
in materia di fornitura di servizi che
di rapporti commerciali), nonostante
le difficoltà ed i vincoli indotti dal Patto di stabilità, un significativo valore;
mentre in altri, la volontà di entrare
nell’ambito dei fornitori della Pubblica amministrazione è visto come un
obiettivo e una condizione di crescita
e di sviluppo. Le norme approvate
negli ultime anni sulla razionalizzazione della spesa, del resto, stanno
portando gli Enti pubblici a ricorrere
(sempre più spesso) al sistema degli
acquisti in rete e non sbaglia chi ipotizza che, nel breve-medio periodo, il
sistema delle gare on line finisca per
sostituire (quasi completamente) le
procedure di aggiudicazione “tradizionali”. Di conseguenza, chi intende
proporsi alla Pubblica amministra-
zione (sia per vendere un prodotto
che per partecipare a un appalto) dovrà misurarsi con le procedure informatiche e imparare a destreggiarsi
tra le piattaforme telematiche (Meta
e Start in primo luogo). Nel nostro
territorio, fino ad oggi, di accesso al
mercato elettronico non si è parlato a sufficienza, ma visto che negli
ultimi tempi si registrano inviti che
sempre più di frequente sono rivolti
dalle amministrazioni alle imprese,
sarebbe bene che queste ultime riflettessero sulla opportunità di registrarsi: al Mepa o alle altre piattaforme regionali. Sulla base di questi
segnali, ci è sembrato opportuno avviare una prima fase di informazione
e di confronto in grado di coinvolgere
tutte le imprese. E’ necessario che le
imprese interessate (quasi tutti i settori, direttamente o indirettamente
finiscono per esserlo) seguano con
la necessaria attenzione il passaggio
della Pubblica amministrazione dai
sistemi tradizionali di aggiudicazione al mercato elettronico. Il duplice
rischio, infatti, è quello perdere in
primo luogo un mercato che si considera acquisito e subito dopo quello
di “mancare” non tanto la possibilità
di vendere, ma addirittura quella di
partecipare all’aggiudicazione degli
appalti.
Per comprendere meglio ….
Gli interventi di Gianluca Volpi e Divo Pettini
Gianluca Volpi, coordinatore
dell’A rea servizi alle Imprese di
CNA Toscana ha approfondito “Le
norme che regolano il mercato elettronico della pubblica amministrazione e il sistema start della Regione Toscana”. In particolare, è stato
evidenziato come una serie di provvedimenti, (dal decreto legislativo
52 del 2012 convertito in legge 94
del 2012: gli Enti locali «[...] per
gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono tenuti a fare
ricorso al mercato elettronico della
pubblica amministrazione ovvero
ad altri mercati elettronici»;
al decreto legislativo 95 del 2012
convertito in legge 135 del 2012:
«I contratti stipulati in violazione
dell’articolo 26, comma 3 della legge 23 dicembre 1999, numero 488
[...] sono nulli [...]»; alla legge
228 del 2012 di Stabilità per l’anno 2013: gli Enti locali «[...] per
gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario, importi inferiori a
200 mila euro) sono tenuti a fare
ricorso al mercato elettronico della
INNOVAZIONE e CONTRIBUTI
pubblica amministrazione, ovvero ad altri mercati elettronici istituiti ai sensi del medesimo
articolo 328, ovvero al sistema telematico messo
a disposizione dalla centrale regionale di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure» impongano l’utilizzo di tali strumenti sia
agli enti locali per il loro approvvigionamento
sia ai fornitori (le nostre aziende) per concorrere alla fornitura dei beni o servizi offerti.
Di conseguenza, gli strumenti di acquisto telematici a disposizione delle Pubbliche amministrazioni toscane sono i seguenti:
• Mepa https://www.acquistinretepa.it
• Start http://www.e.toscana.it/start
La caratteristica Mepa è quella di essere aperto alle Pubbliche amministrazioni di tutto il
territorio nazionale, ma anche quella di essere
utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi di
importo inferiore a 200 mila euro.
Le Pubbliche amministrazioni acquistano tramite i bandi di abilitazione, ricorrendo alle
imprese che sono abilitate ed hanno pubblicato
un catalogo per il bando specifico del mercato
elettronico.
La caratteristica di Start su cui operano le Pubbliche amministrazioni toscane è quella di essere utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi
oltre che per l’affidamento di lavori di qualsiasi
importo. Gli Enti vi svolgono procedure di gara
autonome e di tutte le tipologie: aperte, ristrette, negoziate, affidamenti diretti.
Divo Pettini della CNA Grosseto. Pettini ha
fornito le prime indicazioni operative per iscriversi ed operare su Mepa e Start, iniziando con
l’evidenziare che le imprese che intendono avvalersi delle due piattaforme devono:
• utilizzare un pc con connessione ad internet;
• essere in possesso di un kit di firma digitale
( fornendo una breve descrizione di cosa si intende per kit di firma digitale e cosa fare per
ottenerlo).
L’iscrizione alla piattaforma Start è necessaria
solo al momento della partecipazione ad una
gara anche se l’iscrizione consente di ricevere
una mail di avvertimento al momento della
pubblicazione di una qualsiasi gara inerente la
categoria merceologica a cui si è iscritti.
L’iscrizione al Mepa è necessaria, invece, per poter essere visibili, come fornitori, alle Pubbliche
Amministrazioni e che tale iscrizione presupponga, necessariamente, la partecipazione ad
un bando di gara del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione e la conseguente
Abilitazione da parte di Consip.
Attualmente, i bandi di gara del Mepa sono in
numero limitato e quindi, escludono dall’abilitazione una parte della aziende fornitrici.
Ha proseguito descrivendo più dettagliatamente la procedura da seguire per ottenere l’abilitazione.
Contributi a fondo perduto
per le imprese associate
I
l Fondo Integrazione e Assistenza per i Dipendenti
dell’Artigianato
(FIADA)
scende in campo a sostegno
delle imprese associate.
Visto il perdurare della crisi
economica in atto il Consiglio
di amministrazione del Fondo
ha deciso di attuare una serie
di interventi (con contributi a
fondo perduto) a favore delle
imprese associate.
Il dettaglio delle misure, così
come le modalità di fruizione
di queste, saranno presentate
a breve dagli amministratori
del Fondo (il Consiglio di amministrazione è presieduto da
Luciano Tortelli, componente
la presidenza dell’Associazione), ma siamo in grado di anticipare le principali direttrici
dell’intervento.
Tutte le imprese iscritte al
FIADA (insieme a quelle che
decideranno di aderirvi) potranno contare, nel corso del
2014 e fino ad esaurimento
del budget destinato all’iniziativa, sul rimborso di una
parte significativa dei costi
sostenuti per la “sorveglianza sanitaria” (visite mediche
preassuntive, preventive e
periodiche per i dipendenti e
sopralluogo nell’ambiente di
lavoro).
Inoltre, le stesse aziende, potranno contare sul parziale
rimborso dei costi sostenuti per dotarsi dei necessari
“documenti per la sicurezza”
(dvr, stress, lavoro correlato,
incendio; valutazione rischi,
rumori, vibrazioni, chimico,
amianto e cancerogeno).
Non è stato trascurato il
versante della formazione;
anche in questo campo, vista l’entità dei costi sostenuti dalle imprese, è stata
prevista la possibilità di un
rimborso (prima formazione
e aggiornamento rspp e rls,
formazione lavoratori – prevenzione incendi, primo soccorso, macchine e ambienti
confinati.
Di minore impatto economico, ma di elevata valenza
sociale, un contributo a sostegno della maternità delle
donne imprenditrici (come
sappiamo, queste ultime,
non godono delle “coperture”
previste per le lavoratrici loro
dipendenti).
Una serie di interventi che
non riusciranno certo a interrompere la spirale della crisi,
ma che potranno incoraggiare le imprese a resistere, a
non licenziare, a non “gettare
la spugna”.
In mancanza di interventi pubblici in tal senso (alle
nostre ripetute richieste,
purtroppo, si è contrapposta
la totale “sordità” istituzionale), le imprese sono state
costrette ancora una volta a
farsi carico (in questi caso
attraverso le risorse del proprio Fondo bilaterale), dei
loro problemi e di quelli dei
loro dipendenti.
15
APPROFONDIMENTO
IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA PER MIGLIORARE
L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI TERMO SANITARI
Un tema approfondito nell’incontro organizzato dalla CNA di Grosseto,
in collaborazione con Cillichemie srl, rivolto ai termoidraulici
O
gni anno in Italia per il riscaldamento si consumano: 15 miliardi di metri cubi di metano; 6
miliardi di litri di gasolio; 2 milioni di
tonnellate di carbone e legna; si immettono in atmosfera 370 milioni di
tonnellate di gas effetto serra e altri
inquinanti e le famiglie spendono per
il riscaldamento una media di 1200
euro all'anno.
Adottare tutte le misure possibili per
raggiungere un buon grado di efficienza energetica nel proprio ambiente di vita può produrre risparmi
fino al 60 per cento di energia ed abbattere drasticamente le immissioni
di anidrite carbonica in atmosfera.
Il trattamento dell'acqua usata per
gli impianti di riscaldamento e per gli
altri usi sanitari porta un contributo
importantissimo sul piano del risparmio energetico e dell'inquinamento
ambientale. Basti pensare, a titolo di
esempio, che una caldaia nuova con
sole 3 settimane di vita, può avere
un'alterazione di efficienza che raggiunge il 6,4 per cento se alimenta
un circuito chiuso di riscaldamento
in cui è stata immessa acqua non
trattata con una durezza temporanea
di 30° francesi; che una riduzione di
efficienza del genere può significare
anche 30 euro in più di costi annuali
di funzionamento e 0,276 tonnellate
16
annue in più di CO2 immesse in atmosfera. Rapportare questo esempio
con lo stato complessivo del nostro
patrimonio abitativo fa capire quanto
occorre lavorare per far raggiungere
al Paese un livello di efficienza energetica che sia appena sufficiente.
Il trattamento dell'acqua per migliorare l'efficienza energetica degli impianti termo sanitari è stato l’argomento di un incontro organizzato il 17
ottobre dalla CNA di Grosseto, rivolto
ai termoidraulici.
L'occasione è venuta dall'approvazione del dpr 74, entrato in vigore il 12
luglio, che detta le nuove disposizioni
sull'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione
degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua
calda per usi igienico sanitari e per il
riscaldamento. Questa nuova normativa ci ha fornito l'opportunità di ripassare i contenuti del decreto legislativo
192 del 05 e del suo decreto applicativo, meglio conosciuto come dpr 59
del 2 aprile 2009. Disposizioni di legge
che si applicano, dal 25 giugno 2009,
all'edilizia pubblica e a quella privata,
agli edifici di nuova costruzione, ma
anche a quelli oggetto di ristrutturazione. Obblighi per i committenti e
per i nostri installatori e non semplici
facoltà.
Tra gli argomenti
trattati: i limiti di
durezza tollerati
per le acque che
vengono immesse nei circuiti e
degli obblighi di
intervento ogni
volta che questi
limiti vengono
superati.
Poi è stata la volta dei metodi di
filtraggio delle sostanze organiche
e inorganiche che sono contenute
nell'acqua e che da questa sono immesse nei circuiti, dove si accumulano dando vita ai " depositi incoerenti".
Successivamente è stata affrontata
la questione delle incrostazioni dei
circuiti generate dalla presenza di
sali minerali e dei sistemi di addolcimento, stabilizzazione e rigenerazione degli stessi. E’ stato poi preso in
esame il fenomeno della corrosione
dei circuiti di distribuzione dell'acqua sanitaria e di riscaldamento e si
è ragionato sui sistemi per prevenire
e combattere il fenomeno, attraverso
la filtrazione di sicurezza, il dosaggio
proporzionale di polifosfati ed il trattamento anticorrosivo dei circuiti.
Trattandosi di temi dove l'importanza
della parte tecnica è preponderante
rispetto a quella normativa, la CNA
ha curato l'organizzazione dell'incontro insieme a Cillichemie srl, probabilmente la più importante azienda
italiana che si occupa di trattamento
dell'acqua ad uso termo sanitario.
Per Cillichemie srl erano presenti
Stefano Bonfanti e Simone Bernini,
intervenuti dopo l'introduzione di Fabio Capitani, coordinatore dell'Unione
installazione e impianti della CNA di
Grosseto.
La riunione si è chiusa con tre impegni:
• offrire alle imprese CNA un kit per
approfondire autonomamente la materia;
• pubblicare sul nostro sito le relazioni svolte nel corso dell'incontro;
• mettere a disposizione dei
nostri operatori termo sanitari un numero da chiamare nel
caso che non si comprenda
quale sia la soluzione migliore
per affrontare un intervento di
trattamento acque.
CONSORZIO BONIFICA
ELEZIONI PER LA "BONIFICA"
Risultato "rotondo" delle liste espresse dalle Associazioni
(il direttore della CNA, capolista di "Insieme per il Territorio,
in un'intervista del 21 novembre
dichiarava: "La nostra presenza
non è una novità. Le Associazioni
di categoria hanno sempre fatto
parte del Consiglio dei delegati.
La nostra è una presenza importante, dobbiamo tutelare un doppio interesse: quello delle imprese e quello dei cittadini utenti
dei servizi offerti dal Consorzio.
La novità, casomai, è un'altra:
la presenza della politica, ma
sia chiaro, è una presenza del
tutto legittima"), il Movimento 5
Stelle ha caricato "a testa bassa" (dopo quella delle Aule parlamentari una nuova "scatola di
tonno" sembrava dover essere
aperta: quella dell'Assemblea
consortile). Un merito, in ogni
Brillante risultato della lista
"Insieme per il Territorio" che
si è aggiudicata 13 seggi dei 15
disponibili nelle elezioni consortili (Comprensorio 6 Toscana
Sud)del 30 novembre 2013 (4 su
5 nella prima e nella seconda
sezione, 5 su 5 nella terza). Per
la prima volta, oltre alle abituali
liste espresse dalle Associazioni di rappresentanza (del mondo agricolo e delle imprese), si
è assistito alla scesa in campo
una forza politica importante: il
Movimento 5 Stelle. Questo fatto, ovviamente, ha immediatamente acceso la competizione,
caricando le elezioni consortili
di un'aspettative e di un "sapore" del tutto diverse dal passato.
Se le Associazioni hanno tenuto
inizialmente un "profilo basso"
caso, la competizione lo ha avuto: ha messo un "pizzico di sale"
sull'evento, lo ha tolto dal ristretto ambito degli addetti ai lavori,
lo ha restituito ai cittadini. "L'alto numero dei votanti riscontrato
a Grosseto (il più alto della Toscana) e la completa trasparenza delle procedure (in altri ambiti
le contestazioni hanno rischiato
di invalidare i risultati) hanno
reso, in definitiva, tutti contenti.
L'elezione a suffragio universale, l'alto numero dei votanti e
la piena legittimazione elettiva
- ha detto il direttore della CNA
commentando l'innegabile successo personale e i risultati del
voto - metteranno gli eletti nella
condizione di poter svolgere, con
l'attenzione e il rigore necessari,
il mandato conferito".
Scansano
Seggiano
20
21
22
23
25
30
32
33
36
41
42
45
47
48
49
54
215
9
73
45
7
44
17
73
68
53
16
84
35
58
6
20
27
1896
Preferenze
10
20
3
19
0
18
10
7
3
65
47
51
49
2
7
14
1
14
2
22
13
8
1
43
14
13
1
5
6
468
Preferenze
1
7
2
4
0
7
3
4
1
67
36
45
41
6
8
8
0
7
0
9
13
2
4
6
7
1
0
3
1
293
LISTA N°1
Insieme per il Territorio
ALESSANDRI RENZO
Nato a Campagnatico il 08/08/1950
CIANI MAURO
Nato a Grosseto il 10/03/1959
COLI PAOLO
Nato a Piombino il 20/03/1961
FARAGLI GLORIA
Nata a Grosseto il 24/10/1958
CASTORIO LUIGINA
Nata a Grosseto il 03/09/1958
11
0
2
3
1
1
0
4
0
1
0
1
1
0
0
0
0
65
23
28
1
6
8
1
10
9
10
8
2
1
8
4
1
0
2
1
196
Preferenze
3
0
1
1
0
4
0
0
0
6
7
6
5
0
0
0
1
1
0
1
0
1
1
0
3
0
0
0
0
41
Castelnuovo Berardenga
Castiglione d’Orcia
Chiusdino
Gaiole In Chianti
San Giovanni d’Asso
San Quirico d’Orcia
Sorano
Semproniano
8
24
Treqianda
Sovicille
Siena 4
Siena 3
Siena 2
Siena 1
TOTALE
Sarteano
COMUNE
Rapolano Terme
10
28
Radicondoli
16
1
Radicofani
2
4
Radda In Chianti
0
0
Pienza
1
6
Piancastagnaio
3
0
Murlo
0
1
Monticiano
0
2
Monteroni
d’Arbia
0
2
Monteriggioni
0
5
Montepulciano
0
Montalcino
Preferenze
Preferenze
Asciano
LISTE
Santa Fiora
19
209
Roccastrada
18
198
Roccalbegna
17
292
Pitigliano
Massa Marittima
16
13
Orbetello 2
Manciano
15
41
Orbetello 1
Isola del Giglio
13
47
Montieri
Grosseto 4
12
84
Monte Argentario
Gavorrano
9
6
Magliano in Toscana
Civitella Paganico
7
40
Grosseto 3
Cinigiano
6
15
Grosseto 2
Castiglione della Pescaia
5
51
Grosseto 1
Castell’Azzara
4
50
Capalbio
1
Voti
TOTALE
Buonconvento
LISTA N°1
Insieme per il Territorio
ALESSANDRI RENZO
Nato a Campagnatico il 08/08/1950
CIANI MAURO
Nato a Grosseto il 10/03/1959
COLI PAOLO
Nato a Piombino il 20/03/1961
FARAGLI GLORIA
Nata a Grosseto il 24/10/1958
CASTORIO LUIGINA
Nata a Grosseto il 03/09/1958
Campagnatico
SEGGIO
COMUNE
Arcidosso
LISTE
Castel del Piano
Consorzio 6 Toscana Sud – Risultati delle elezioni del 30/11/2013
Il voto comune per comuneProvince di Grosseto e Siena
SEGGIO
2
3
8
10
11
14
24
26
27
28
29
31
34
35
37
38
39
40
43
44
46
50
51
52
53
55
Voti
45
21
14
24
27
11
23
1
5
23
13
6
11
16
5
1
2
11
14
17
1
24
23
11
6
21
9
385
Preferenze
2
2
1
3
1
0
4
0
2
2
2
1
1
2
2
0
0
4
0
2
0
1
0
1
1
7
2
43
Preferenze
1
2
2
2
0
0
1
0
1
3
2
1
0
3
1
0
2
1
0
2
1
2
2
4
0
2
1
36
Preferenze
0
0
2
1
0
1
0
0
0
4
0
0
0
2
0
0
0
2
1
1
0
0
0
0
1
2
1
18
Preferenze
1
0
2
1
3
0
1
1
0
1
0
0
2
1
0
1
0
0
0
3
0
2
1
0
1
3
2
26
Preferenze
0
1
1
0
2
0
0
0
0
1
1
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
9
56
Totale Votanti
Lista 1
17
2281
FORMAZIONE
DIPENDENTI MABRO:
CONCLUSO IL CORSO DI PASTICCERIA CLASSICA
All’Istituto Alberghiero di via Meda l’evento finale
S
i è concluso il 20 dicembre
con lo scambio degli auguri
e con una piacevolissima degustazione allestita all’Istituto Alberghiero Leopoldo II° di Lorena, a
Grosseto, il corso di formazione per
pasticceria classica (finanziato con
altrettanti voucher dall’Amministrazione provinciale) e rivolto a 15 dipendenti della Mabro.
Erano presenti, oltre alle quindici discenti che hanno frequentato il
corso (Manola Mengozzi, Vanessa
Ciaramitaro, Marzia Ciacci, Laura
Galli, Sonia Fantoni, Barbara Dettori,
Donatella Biliotti, Lidia Calossi, Pellegra Ricci, Alessandra Tiezzi, Maria
Cristina Landi, Piera Lorenzi, Giulietta Sgaragli, Francesca Ferrari, Laura Giuliana), il direttore della CNA
Renzo Alessandri, il presidente della
Provincia Leonardo Marras, l'assessore comunale Gianfranco Chelini e
l'assessore provinciale Federico Balocchi. Proprio la provincia, infatti, ha
reso possibile l’intervento formativo,
finanziando, con altrettanti voucher,
un percorso che ha occupato circa
140 ore, articolate tra lezioni teoriche
18
su sicurezza e igiene ed esercitazioni
pratiche coordinate da docenti qualificati.
Le partecipanti al corso e l’agenzia CNA Servizi, che ha organizzato l’evento, si sono poi avvalse del
contributo qualificato dell’Istituto
alberghiero Leopoldo II di Lorena: la
scuola, infatti, ha messo a disposizione laboratori e professionalità, a
supporto delle esercitazioni pratiche
di preparazione e confezionamento
dei dolci.
Le operaie che hanno frequentando
il corso sono state prodighe di ringraziamenti per la Provincia, ente
finanziatore, per la CNA, che ha
immediatamente raccolto la loro
disponibilità (oltretutto in un difficilissimo momento per loro e per la
loro azienda), per Elena Dolci, coordinatrice dell’Agenzia CNA Servizi (è
stata sottolineata la disponibilità e
l’attenzione con cui ha seguito l’iniziativa) nonché per il personale e gli
insegnanti dell’Istituto alberghiero
Leopoldo II di Lorena.
La celebrazione dell’evento conclusivo ha consentito alle operaie presenti e alla CNA di rinnovare all'Ente
Provincia la richiesta di un ulteriore
finanziamento (per approfondire il
percorso professionale avviato e per
cercare una maggiore specializzazione: la pasticceria classica, infatti,
non è uno scherzo). Il presidente Marras e l’assessore Chelini,
chiamati in causa, non si sono
tirati indietro.
FORMAZIONE
Le vestaglie azzurre, in attesa di diventare pasticcere,
offrono la colazione ai ragazzi del centro per disabili “Il Girasole”
L’iniziativa, promossa nell’ambito del corso di formazione per
pasticceria classica realizzato
da CNA Servizi e finanziato
dalla Provincia di Grosseto, si è
svolta nella struttura del Coeso
SdS.
E’ stata una mattinata particolare quella dei ragazzi del centro
diurno per disabili “Il Girasole”
di Grosseto. Quindici dipendenti dell’azienda tessile Mabro, al
momento in cassa integrazione,
hanno preparato per loro una
colazione speciale, a base dei
dolci realizzati nel corso di pasticceria classica, promosso da
CNA Servizi e finanziato dalla
Provincia di Grosseto tramite il
Fondo sociale europeo.
L’idea di offrire i prodotti realizzati nei laboratori previsti dal percorso formativo era
nata qualche settimana prima,
“Ri/tratto tutto”, un’iniziativa che li ha resi
allo stesso tempo
fotografi e soggetti da ritrarre,
stimolando un
importante lavoro sulla consapevolezza di sé;
le donne della
Mabro in “Simulacri”, opera
vincitrice del concorso.
Da qui l’idea di condividere anche una parte di questo importante progetto formativo voluto
dalla CNA Servizi: “Ai ragazzi
del "Girasole" – ha detto Manola
Mengozzi, operaia della Mabro
– ci unisce l’indifferenza con cui
spesso gli altri considerano la
nostra situazione. Noi vogliamo
scalfirla promuovendo iniziati-
nell’ambito della manifestazione la “Città visibile”, quando le
vestaglie azzurre hanno conosciuto i ragazzi del “Girasole”.
Sia gli uni che le altre, infatti,
sono stati coinvolti in due progetti del fotografo Marco Tisi: i
ragazzi del centro per disabili in
ve come questa, che ci uniscano
e che facciano parlare di noi”.
Inoltre, le vestaglie azzurre, da
10 mesi senza stipendio né cassa
integrazione, si sono impegnate
per mantenere un filo diretto
con gli ospiti del centro diurno
del Coeso: “Appena rientreremo
a lavorare – ha spiegato Nadia
Perin – e avremo uno stipendio
decoroso, promuoveremo ogni
mese una raccolta fondi per mettere una cifra a disposizione del
centro”. Un gesto importante,
che dimostra come la comunità
può aiutare se stessa e un modo
utile per contribuire alle numerose attività che ogni giorno gli
operatori propongono ai ragazzi: “La caratteristica del "Girasole" – ha spiegato il sindaco
Emilio Bonifazi – è che si lavora su progetti personalizzati,
per mantenere e stimolare la capacità residue e le attitudini di
ognuno dei nostri ospiti”. Ecco
quindi che le donazioni delle
operaie della Mabro potranno
essere utilizzate per l’acquisto
di materiale e strumenti.
Al centro “Il Girasole” erano
presenti, oltre al sindaco Emilio Bonifazi, Fabrizio Boldrini,
direttore di Coeso SdS, Renzo Alessandri, direttore della
CNA di Grosseto, Elena Dolci,
coordinatrice dell’A genzia formativa di CNA Servizi, Paola
Parmeggiani, dirigente della
Formazion e p r o fe s s i o n a l e d el l a P r o v i n c i a d i Gr os s e t o , il
fo t o g ra fo M a r c o Ti s i , i ra g a z z i d el c e n t r o , l’e d u c a t o r e
d i c o m u n i tà , g l i o p e ra t o r i d i
Co e s o S d S e d el l a c o o p e ra t i va
“Ar c o ba l e n o” e o v v i a m e n t e l e
v e s ta g l i e a z z u r r e .
19
PENSIONATI
ASSEMBLEA ANNUALE DI CNA PENSIONATI
Premiata con mille euro la terza elementare di Istia d’Ombrone
C
20
ome da tradizionale, i pensionati della CNA si sono
riuniti per il consueto appuntamento che precede le feste
di Natale.
Un’occasione per stare insieme,
riflettere e confrontarsi sulla
difficile congiuntura economica
che investe il Paese e all’interno
di questo, le categorie per definizione più deboli come appunto quella dei pensionati (è bene
ricordare che gli artigiani, “grazie” ad un welfare che penalizza
il mondo lavoro autonomo, sono
tra quelli tra che convivono con
le maggiori difficoltà).
L’annuale convention di CNA Pensionati è stata anche l’occasione
per incontrarsi e stare insieme.
Ogni hanno, infatti, si ritrovano
persone che, nel corso della loro
vita lavorativa hanno avuto spesso modo di incontrarsi, di collaborare e magari anche di “scontarsi” (l’edile con l’installatore
elettrico o idraulico tanto per
fare un esempio, hanno vissuto
un “conflitto” economico permanente), oppure coloro che avendo condiviso un ruolo dirigente
all’interno dell’Associazione si
sono fatti carico di responsabilità importanti confrontandosi (a
volte anche aspramente), sulla
migliore soluzione da dare al
singolo problema.
Ebbene, tutte queste persone,
con la serenità tipica della terza
età, con qualche ansia legata alla
salute e con qualche preoccupazione indotta da una situazione
economica che non accenna a
ricomporsi, sono tornate anche
quest’anno ad affollare prima la
sala conferenze dell’Associazione e poi i locali di un noto albergo cittadino (oltre duecento le
persone si sono sedute a tavola)
per trascorrere un momento di
serenità e scambiarsi con i tanti
ex colleghi, che siano stati colla-
boratori o competitors a questo
punto ha poca importanza, gli
auguri di Natale e vivere questo
appuntamento, (per la stessa
CNA irrinunciabile) all’insegna
della serenità e di un'amicizia
che ogni anno si rinnova.
Nella sala conferenze di via Birmania, è stata presente anche la
PENSIONATI
terza classe elementare di Istia
d’Ombrone. Gli alunni di quella scuola sono risultati vincitori del concorso indetto da CNA
Pensionati Toscana che si tiene
ogni anno a Collodi e che è stato
denominato, non casualmente
“tanti GEPPETTI e tanti PINOCCHI”. I ragazzi di Istia d’Ombrone, presentando quello che è
stato considerato il miglior lavoro, una collezione di disegni sul
tema “l’anno europeo dei cittadini, i diritti della cittadinanza Europea“, sono risultati i vincitori.
Il coordinatore regionale di CNA
Pensionati, Settimo Mariano, e il presidente provinciale, Vezio Vagnoni, di conseguenza, hanno consegnato ai
ragazzi e ai loro insegnanti
un buono da 1.000 euro che
avrebbe dovuto essere utilizzato per una gita scolastica.
I ragazzi e i loro insegnanti, però, sorprendendo tutti
per maturità e senso pratico,
hanno deciso di destinare tale
somma all’acquisto di materiale didattico (una lavagna
elettronica).Un esempio non
da poco, che fa ben sperare
e che fa onore agli uni e agli
altri.
21
LINUX DAY
LINUX DAY ANCORA UNA VOLTA A GROSSETO
Un’iniziativa organizzata dall’associazione Guru@Work,
in collaborazione con la CNA
e con il patrocinio del Comune di Grosseto
L
inux Day a Grosseto anche nel
2013. Questo evento, che viene
celebrato in contemporanea
in varie città del mondo, anche in
questa edizione è stato presente nel
capoluogo provinciale: la manifestazione, organizzata dall’associazione
Guru@Work con la collaborazione
della CNA e con il patrocinio del Comune di Grosseto, si è svolta sabato
26 ottobre all’interno del Polo universitario grossetano di via Ginori.
Il Linux day rappresenta l’occasione per potersi avvicinare al mondo
dell’open source e dell’innovazione
in generale grazie a seminari, workshop e incontri
Il tema dell’edizione 2013 è stata “Innovazione. Di tutti. Per
tutti” e gli appuntamenti della giornata sono stati dedicati proprio all’argomento centrale.
«In tutti questi anni – ha spiegato
Ludwig Bargagli di Guru@Work –
siamo riusciti a far conoscere meglio la realtà dell’open source a tanti
grossetani e vogliamo continuare
lungo questo percorso. Il software libero è un’opportunità interessante e merita di essere conosciuta così come deve essere fatto per
il mondo della rete e delle nuove
tecnologie applicate ad Internet».
La CNA da sempre crede che i nuovi
strumenti tecnologici e la formazione delle piccole medie imprese relativamente a questi strumenti rap-
22
presentino la vera sfida per guardare
al futuro dell’impresa. Anche per
questo motivo quest’anno il Linux
Day è stato sostenuto sia dall’Unione Comunicazione, sia dal Comitato
Giovani Imprenditori che, tra l’altro,
hanno tenuto un workshop su “I social networks come promozione per
l’impresa, alcuni casi, history di successo” e “ E-commerce: soluzioni libere e a basso costo per le imprese”.
“I nuovi strumenti di comunicazione
- sottolinea Andra Stoppacciaro, presidente Unione Comunicazione CNA,
- sono indispensabili alla crescita delle nostre imprese e per questo motivo, soprattutto in questo momento,
abbiamo come sempre ritenuto opportuno non far mancare il nostro
impegno nella divulgazione di essi”
Tra gli interventi più attesi, quello
di Nicola Tucci, consulente di In-
nolabs; quello di Fernanda Faini,
esperta di amministrazione digitale
e open government, responsabile
dell’assistenza giuridica in materia
di amministrazione digitale per la
Regione Toscana; poi ancora Sonia
Montegiove, social media manager
di Umbriadigitale e animatrice del
portale GirlGeekLife.com; Federica Meta, giornalista del Corriere
delle Comunicazioni, e Davide Giacalone, saggista ed editorialista.
“Innovazione - afferma Marco Gasparri, presidente Comitato Giovani Imprenditori CNA, - è l’unica
parola chiave per garantire competitività e lavoro non solo alle nostre piccole e medie imprese, ma
anche ai giovani. Per questo come
Comitato abbiamo deciso di sostenere il Linux Day: vogliamo dare
una speranza alle nostre imprese e
sopratutto alle nuove generazioni”.
A tal proposito il Comitato Giovani di
CNA ha aderito alla promozione di
un nuovo corso “I mestieri del web”.
Si tratta di un corso gratuito dedicato ai linguaggi e agli strumenti del
web con il fine ultimo di spiegare
ai giovani come queste esperienze
innovative possano garantire un domani lavoro e professionalità.
OGGI
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Confederazione Nazionale dell`Artigianato e della Piccola