Impresa Artigiana & P.M.I. Periodico della CNA · Anno XI · Numero 3 del 15/01/2014 CNA ASSOCIAZIONE PROVINCIALE GROSSETO Poste Italiane spa sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Po Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa SOMMARIO “LE RIDOTTE INTESE NON RISOLVONO I PROBLEMI DEL PAESE” Impresa Artigiana & P.M.I. periodico della CNA - Anno XI Numero 3 del 15/01/2014 Aut. Trib. di Prato n°6 del 25/06/04 Red. e Amm. Media Srl Via Lombarda, 72 · Comeana (PO) Tel. 055 8716801 Direttore responsabile B. Lisei Hanno collaborato a questo numero Renzo Alessandri, Deborah Santini, Maurizio Pellegrini, Fabio Capitani, Elena Dolci, Davide Pecci Cristiana Sgherri Divo Pettini. Realizzazione ed impaginazione Massimo Cremone Publimark Comunicazione Grosseto Stampa Publimark Comunicazione Via Cere, 13 · Grosseto Tel. 0564 490938 Copertina Piazza Duomo · Natale 2013· Grosseto pag. 3 RICCARDO BREDA E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CNA DI GROSSETO L’Assemblea provinciale ha portato a termine la fase elettiva. I nomi dei componenti della nuova Presidenza GIÙ LE MANI DAI CARROZZIERI Mobilitazione contro alcune norme della riforma Rc auto pag. 7 GRIDO D’ALLARME SUL PESO DEI TRIBUTI LOCALI Rete Imprese e gli amministratori locali pagg. 8-9 IMPIANTI TERMICI: LE NOVITÀ SULLA MANUTENZIONE Un incontro rivolto agli installatori e ai manutentori pag. 10 “SEMPLIFICATO” LO SMALTIMENTO DEGLI INERTI Un’interpretazione della CNA condivisa dalla Provincia “NEXT LEVEL – LES ATELIER” PER FAR CRESCERE GLI STUDENTI DI OGGI CON LA CAPACITA’ DI SCEGLIERE E DECIDERE”’ Un progetto di orientamento di CNA e l’ALTRA CITTA’ rivolto alle scuole della provincia di Grosseto ANDIAMO A SCOPRIRE IL MERCATO ELETTRONICO LEGATO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Un’analisi dettagliata di Gianluca Volpi e Divo Pettini pag. 11 pagg. 12-13 pagg. 14-15 FIADA Contributi a fondo perduto per le imprese associate pag. 15 IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI TERMO SANITARI Un tema approfondito nell’incontro organizzato dalla CNA di Grosseto, in collaborazione con Cillichemie srl, rivolto ai termoidraulici pag. 16 ELEZIONI PER LA “BONIFICA” Risultato “rotondo” delle liste espresse dalle Associazioni DIPENDENTI MABRO: CONCLUSO IL CORSO DI PASTICCERIA CLASSICA All’Istituto Alberghiero di via Meda l’evento finale ASSEMBLEA ANNUALE DI CNA PENSIONATI Premiata con mille euro la terza elementare di Istia d’Ombrone pag. 17 pagg. 18-19 pagg. 20-21 LINUX DAY ANCORA UNA VOLTA A GROSSETO Un’iniziativa organizzata dall’associazione Guru@Work, in collaborazione con la CNA e con il patrocinio del Comune di Grosseto FINITO DI STAMPARE GENNAIO 2014 pagg. 5-6 pag. 22 EDITORIALE "LE RIDOTTE INTESE NON RISOLVONO I PROBLEMI DEL PAESE” Con la fine del 2013 abbiamo archiviato i dodici mesi forse più duri di questo lungo quinquennio di crisi. Quello che abbiamo alle spalle è un periodo in cui si è visto di tutto e di più: dal sovvertimento degli equilibri politici tradizionali, al fallimento delle banche, dal rischio default che ha investito alcuni Paesi, fino alla conclamata insolvenza di altri. Una situazione di crisi che non ha risparmiato niente e nessuno, abbattendosi sulle imprese, falcidiando l’occupazione, erodendo il potere di acquisto delle famiglie. In un quadro così difficile e complesso, anche nell’anno che è alle nostre spalle, la politica non si è dimostrata all’altezza delle legittime aspettative dei cittadini e delle necessità del Paese. Ancora una volta, si è dato per lo più l’impressione di “tirare a campare”. Le larghe intese, con una maggioranza parlamentare “bulgara” e un’opposizione ridotta “sui tetti”, non hanno prodotto l’auspicato cambio di passo. La spesa pubblica ha continuato a correre, la pressione fiscale a crescere, non si è vista l’ombra di una riforma, non si è investito a sufficienza sull’impresa, non si sono create le premesse per la ripresa economica e meno che meno per lo sviluppo. Se questo è stato il risultato della larghe intese nel 2013 cosa possiamo ragionevolmente aspettarci dalla ridotte intese che si stanno affacciando sul nuovo anno? A ben guardare, la riduzione del perimetro della maggioranza rischia di rafforzare (e ne abbiamo avuto le prime avvisaglie con la legge di stabilità e con il “pasticcio” del decreto Salva Roma) le opposizioni più che il Governo. Un Governo che ha i “numeri” per durare e che gode del sostegno esplicito del Colle. Alla richiesta di sciogliere le Camere, Napolitano contrappone la minaccia delle sue dimissioni, ma rischia di caricare su un unico soggetto (in questo caso il Partito Democratico) l’impopolarità di scelte e di decisioni (dalla spending review alle riforme) che non sono più rinviabili. L’iter della Legge di stabilità (se si guarda come è entrata e come è uscita dal Parlamento) rischia di essere lo specchio fedele di questa analisi. Le aspettative e le attese di una significativa riduzione della pressione fiscale, infatti, sono state costrette a fare i conti con gli effetti della nuova imposta sulla casa (la Iuc), che, nella somma delle sue tre componenti (Imu, Tari e Tasi) rischia di produrre ulteriori aumenti (sugli immobili strumentali delle imprese e, attraverso una surrettizia reintroduzione della Imu, addirittura sulla prima casa). Altrettante perplessità attengono al metodo con il quale verrà calcolata la tassa sui rifiuti (Tari). Oltre a non risolvere le criticità tante volte evidenziate, rischia, infatti, di scaricare i maggiori costi proprio sulle piccole imprese. La tassa, lo ribadiamo ulteriormente, dovrebbe tener conto della quantità e qualità effettive dei rifiuti prodotti e conferiti al servizio di raccolta. Da accogliere con favore, invece, la decisione di porre un tetto all’incremento della tassazione massima per gli immobili strumentali (tra Imu e Tasi non potrà superare l’11,6 per mille). E’ altresì da apprezzare la sanatoria prevista a fronte di insufficienti versamenti della seconda rata Imu 2013. Nella direzione auspicata va anche la decisione di aumentare, dal 20 al 30 per cento, l’ammontare di Imu deducibile dal reddito d’impresa (tale possibilità, al momento è limitata al solo anno 2013). La Imu, a nostro giudizio, dovrebbe essere resa completamente deducibile (dal reddito d’impresa e dalla base imponibile Irap). L’indeducibilità del tributo comunale costituisce, infatti, la terza tassazione che grava sugli immobili strumentali utilizzati dalle imprese per la loro attività. L’introduzione del cosiddetto “fondo taglia tasse” disattende invece tutte le nostre aspettative. Lascia troppi margini di incertezza sull’effettivo ammontare delle risorse destinate ad alimentare il Fondo (alle maggiori entrate provenienti dalla lotta all’evasione e dalla riduzione del- la spesa pubblica verranno detratte quelle destinate al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, delle esigenze prioritarie di equità sociale e degli impegni inderogabili). Tutto ciò premesso, è tuttavia apprezzabile che nella quota riservata alle imprese (50 per cento) siano esplicitamente previste la detrazione Irpef (per gli autonomi e le piccole imprese personali) e la franchigia Irap. E’ sicuramente da condividere la conferma e il potenziamento delle detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia (50 per cento) e di riqualificazione energetica degli immobili (65 per cento), nonché per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (nel passaggio alla Camera la misura è stata parzialmente depotenziata visto che tali spese non potranno superare il valore della ristrutturazione). Da sottolineare positivamente anche il ripristino del credito di imposta (limitatamente ad un anno) sulle accise per l’acquisto del gasolio da parte di trasportatori. La riduzione dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (3,3 miliardi nel triennio 2014-16) da attuarsi con decreto del Ministro del Lavoro di concerto quello dell’Economia, di per sé apprezzabile, non tiene in debito conto l’andamento finanziario delle gestioni separate Inail. Dai consuntivi di tali gestioni emergono, nei comparti del terziario e dell’artigianato, avanzi in costante incremento pari a circa 2 miliardi di euro annui; i premi pagati dalle imprese, di conseguenza, dimostrano di essere strutturalmente sovradimensionati. Di scarsa efficacia, infine, le agevolazioni concesse alle imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato e quelle previste per il potenziamento dei Confidi (a preoccupare, in quest’ultimo caso, è soprattutto la tempistica di misure legate all’approvazione di decreti attuativi e ad autorizzazione della Commissione europea). L'economia, infatti, non è più in grado di attendere. Renzo Alessandri direttore CNA Grosseto 3 CONVENZIONE CNA - UNIPOL Il salto di qualità con CNA! VANTAGGI E OFFERTE ESCLUSIVE DEDICATE AGLI ASSOCIATI E AI LORO FAMILIARI il tuo lavoro fino al -28% -30% Tutela con Protetto l’abitazione. -6% Scegli KMSicuri e scopri Unibox che ti fa risparmiare fino al 30% su RC Auto. 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Riccardo Breda, socio e amministratore della Copy Service srl (vendita e manutenzione macchine ed attrezzature per ufficio) è il nono presidente della CNA di Grosseto (Curzio Cipriani, Ireno Pastorelli, Renato Colosi, Delfino Mario Catoni, Mauro Angelini, Saimo Biliotti e Gabriele Fusini sono stati i suoi predecessori). Quella di Breda era l’unica candidatura avanzata (risultava peraltro sostenuta e sottoscritta da ben 72 componenti l’Assemblea su 115 aventi diritto al voto). Di conseguenza Gabriele Fusini, che presiedeva l’Assemblea e che ha aperto i lavori salutando i presenti e ringraziando tutti coloro che lo hanno coadiuvato nel corso degli otto anni precedenti, ha proposto di procedere all’elezione con modalità palese. La proposta è stata approvata all’unanimità (il Regolamento prevede il voto segreto salvo diversa modalità stabilita con il voto favorevole di almeno il 75 per cento dei presenti) e di conseguenza, con voto palese ed unanime, sono stati eletti prima il presidente, poi la Presidenza provinciale. Le proposte, tanto nel primo che nel secondo caso, sono state avanzate da Stefano Zanelli (portavoce della Commissione nominata il 12 aprile). Subito dopo il voto, il neo presidente ha ringraziato i presenti per la fiducia accordatagli. “Grazie a tutti voi – ha detto - non mancherà da oggi in poi il confronto. Siamo tutti consapevoli del momento di grande incertezza economica che stiamo vivendo. Un profondo e prolungato periodo di crisi che ha aperto una ferita profonda nel Paese in generale e nel nostro territorio in particolare. La nostra Associazione, grazie al lavoro di chi ne è stato alla guida, è una struttura sana e in grado di intervenire sul piano politico e sindacale, a sostegno dei propri associati. Mi rendo conto di “prendere in mano”, oggi, l’Associazione più importante della nostra provincia. Partendo da questa consapevolezza, possiamo guardare al futuro con moderato ottimismo, sapendo, però, che lo “tsunami” ancora non è finito. Gli eventi che abbiamo vissuto hanno cambiato il mondo e quando questo periodo così brutto passerà per nessuno sarà più come prima. Anche la nostra As- sociazione, di conseguenza, sarà chiamata ad un maggiore impegno perché maggiori saranno le aspettative e le esigenze delle imprese. Dovremo adeguarci a uno scenario nuovo, a un mondo che cambia e a un sistema imprenditoriale che, a sua volta, cambierà sempre più velocemente”. Concludendo il suo intervento, Breda ha rimandato ad una seduta pubblica dell’Assemblea (programmata a gennaio) la declinazione degli obiettivi di mandato e ha chiesto di potersi avvalere, nell’ambito della Presidenza, della collaborazione di Luciano Tortelli. 5 ASSEMBLEE ELETTIVE Ultimo adempimento della serata, l’elezione della Presidenza. L’Assemblea, approvando la proposta che (sempre a nome della Commissione) è stata avanzata da Stefano Zanelli, ha chiamato a farne parte Stefano Acquarelli (pre- sidente del Comitato cittadino), Massimiliano Di Rosa (presidente dei costruttori), Daniele Morosini (presidente degli acconciatori) e, sulla base della richiesta fatta dal presidente, Luciano Tortelli. La nuova Governance della CNA Nazionale 6 Nel corso dell’A ssemblea elettiva che si è svolta all’A uditorium della Conciliazione a Roma il 12 e il 13 dicembre, è stata composta la nuova Governance della CNA nazionale. Alla guida della Confederazione nel prossimo quadriennio sarà un team di nove persone. Oltre al nuovo presidente, il piemontese Daniele Vaccarino, e al segretario generale Sergio Silvestrini, nella due giorni romana i 293 grandi elettori componenti l’A ssemblea nazionale hanno votato, all’unanimità, anche la Presidenza e la Direzione nazionale. La nuova Presidenza nazionale è composta dal marchigiano Giorgio Aguzzi, imprenditore di Pesaro; dal lombardo Fausto Cacciatori, imprenditore di Cremona; dall’emiliano Mauro Cassani, imprenditore di R avenna; dal toscano Andrea Di Benedetto, impren- ditore di Pisa; dalla laziale Maria Fermanelli, imprenditrice di Roma; dall’emiliano Luigi Mai, imprenditore di Modena; dal siciliano Giuseppe Montalbano, imprenditore di Agrigento; e dal campano Giuseppe Oliviero, imprenditore a Napoli. La Direzione nazionale di CNA è composta da 31 presidenti provinciali e tra questi ecco anche il presidente di Grosseto Riccardo Breda. Ne fanno inoltre parte, 10 presidenti regionali, 6 riferiti ad altre rappresentanze e 32 imprenditrici. A questi si aggiungono come membri di diritto gli stessi componenti la Presidenza nazionale, i presidenti di Unione, i presidenti dei R aggruppamenti di Interesse, il presidente di CNA Pensionati. Dall’A ssemblea elettiva nazionale della CNA è uscita una Direzione molto rinnovata con ben 36 le imprenditrici chiamate a farne parte. Valter Tamburini: una candidatura all'insegna del rinnovamento In occasione dell’A ssemblea nazionale, che ha eletto il dodicesimo presidente della Confederazione, la CNA Toscana, convinta della necessità di avviare un percorso di rinnovamento dell’A ssociazione per un nuovo modo di fare rappresentanza, ha scelto di candidare alla Presidenza nazionale il suo massimo esponente, il presidente regionale Valter Tamburini. La candidatura di Tamburini, che ha raccolto circa un terzo dei voti dei delegatielettori, consenso pervenuto da tante realtà territoriali del Paese, ha avuto il merito di portare la discussione nell’A ssemblea elettiva su temi di stringente attualità e interesse per la Confederazione tutta e in particolare per gli imprenditori associati. Il programma di candidatura presentato da Tamburini, infatti, conteneva una duplice riflessione: da un lato, le indicazioni per una radicale riorganizzazione del sistema CNA al fine di rendere l’associazione più efficace ed efficiente, in grado di stare al passo con le evoluzioni dell’economia, della società e del mercato con l’obiettivo di rispondere alle domande crescenti provenienti dalle imprese in termini di nuovi servizi di qualità, ma soprattutto in termini di rappresentanza politica e sociale; dall’altro, i nodi fondamentali da affrontare nel confronto con il Governo, le istituzioni e le forze politiche per restituire competitività alle imprese e al Paese e favorirne lo sviluppo; la semplificazione vera e radicale delle procedure amministrative; la drastica riduzione delle spesa pubblica; la riduzione del carico fiscale e del cuneo fiscale; la tutela del made in Italy; il credito; le infrastrutture e i pagamenti della Pubblica amministrazione. Sono tutti questi temi che, grazie alla candidatura di Tamburini, troveranno attenzione nel dibattito e verranno affrontati dal nuovo gruppo dirigente della Confederazione. CARROZZIERI GIÙ LE MANI DAI CARROZZIERI Mobilitazione contro alcune norme della riforma Rc auto S iamo stati facili profeti. In un articolo pubblicato sul precedente numero di questa rivista avevamo anticipato il rischio di un possibile “colpo di coda” delle compagnie assicuratrici (la lobby delle assicurazioni colpisce ancora, così era titolato), un rischio che si è purtroppo concretizzato. Con l’aspettativa di chissà quale apertura del mercato (le liberalizzazioni hanno già dato il peggio di sè), grazie all’ingenuità di qualche associazione di consumatori (chi ha plaudito troppo presto all’iniziativa sembra cominciare a ricredersi), grazie alla capacità di pressione di una lobby potente come quella assicurativa e all’insipiente compiacenza di alcuni membri del Governo, il decreto legge è stato approvato dal Consiglio dei ministri nella prima metà di dicembre, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed è in vigore dal 24 dicembre. La battaglia, a questa punto, si gioca tutto sulla conversione (o meno) del decreto. Da lunedì 13 gennaio, di conseguenza, sono entrate nel vivo le iniziative organizzate dalle Associazioni dei carrozzieri (in queste ultime si riconoscono circa 14 mila delle 17 mila carrozzerie presenti sul mercato) contro alcune delle norme che riformano la Rc auto inserite nel decreto ‘Destinazione Italia’. Oggetto di contestazione: la norma che rende (nei fatti) obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati ed il divieto di cessione del credito. Con la conversione del decreto, in pratica, verrebbe imposto di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo, secondo i carrozzieri e le loro Associazioni di rappresentanza, si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti (con circa 60 mila addetti), che non opereranno in convenzione con le assicurazioni. Successivamente le compagnie obbligherebbero le carrozzerie fiduciarie a lavorare alle loro condizioni, riducendole a semplici prestatori di manodopera con l’aggravante dell’assunzione di tutti i rischi d'impresa (in particolare sui lavori eseguiti). Con queste norme, inoltre, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la loro libertà di scelta (essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia) con possibili ripercussioni anche sulla loro sicurezza.“Ha dell’incredibile – ha detto il presidente dei carrozzieri maremmani CNA Nevio Bernardini – le compagnie di assicurazione si sono messe nella condizione di assicurare il rischio, riscuotere i premi, valutare il danno (fisico dell’assicurato o meccanico che sia), curare l’infortunato e riparare il mezzo, liquidare il sinistro. Neppure Fregoli riuscirebbe a recitare tanti ruoli contemporaneamente. Con un pizzico di spregiudicatezza in più, potrebbero addirittura pretendere di essere loro a stabilire quando e dove debbano avvenire gli incidenti. Ma l’antitrust è ancora in vita?” Il timing della protesta è stato il seguente: mobilitazione dei carrozzieri fin da lunedì 13 gennaio con un presidio attuato di fronte al Ministero dello Sviluppo economico (i rappresentanti della categoria, dal lunedì al sabato hanno illustrato le ragioni della protesta e chiesto la modifica del decreto). Il presidio davanti alla sede del Ministero sarà mantenuto durante tutta la fase di conversione del decreto denominato ‘Destinazione Italia’. Mercoledì 15 gennaio, invece, al Centro Congressi Capranichetta, in piazza Montecitorio, si è tenuta una manifestazione nazionale a sostegno delle proposte di modifica alla riforma della Rc auto. All’iniziativa, oltre ai rappresentanti delle Associazioni dei carrozzieri provenienti da tutta Italia, hanno preso parte sia i parlamentari che i rappresentanti del Governo. 7 TASSE GRIDO D’ALLARME SUL PESO DEI TRIBUTI LOCALI Rete Imprese e gli amministratori locali L’ iniziativa in sè non è stata proprio un successo. Pochi gli amministratori presenti e, all’interno della sala Pegaso, si è assistito a un dialogo tra "sordi". Al grido d’allarme delle imprese, infatti, ha fatto seguito un “vorrei ma non posso” dei pochi amministratori presenti (i sindaci di Castiglione della Pescaia, Follonica e Roccastrada; il sindaco di Arcidosso, in rappresentanza di tutti i suoi colleghi dell’Amiata; gli assessori Mazzuoli, Pratesi e Tei, per i comuni di Scansano, Manciano e Grosseto; e, nella doppia veste di assessore al Comune di Follonica e di segretario del Pd, Barbara Pinzuti). Neppure la “pesantezza” dei numeri presentati (vedi la tabella nella pagina seguente) e la dimensione assunta da un prelievo locale che ha ampiamente superato quello nazionale hanno sembrato “scuotere” i presenti: il bilancio è approvato e immodificabile, non possiamo non applicare la Tares siamo semplici esattori, nelle altre province si paga di più. Troppo poco per lasciare soddisfatti i rappresentati di Rete Imprese e gli imprenditori presenti che non hanno mancato di manifestare, anche “rumorosamente” il proprio dissenso. Solo nei giorni immediatamente successivi, prendendo atto di un dissenso crescente e della minaccia (nemmeno tanto velata) di una “diserzione” dal mancato pagamento, qualcosa si è mosso e il Comune capoluogo, incontrando di nuovo le associazioni, ha accordato di dilazionare il pagamento. Il capitolo Tares, di conseguenza, è stato definitivamente archiviato. Ora si apre una nuova partita, Una precisazione dovuta 8 “La precisazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stata del tutto opportuna e mi auguro serva a chiudere, una volta per tutte, le polemiche strumentali rilanciate a fronte del ricorrente confronto (quando il Governo fatica a trovare le coperture c’è sempre qualcuno che, maliziosamente e in maniera interessata, tende a indicare una possibile scorciatoia) tra i redditi dichiarati dagli imprenditori e dai loro dipendenti”. E’ con queste parole che Renzo Alessandri, direttore della CNA di Grosseto, commenta la precisazione fatta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze relativamente ai redditi dichiarati dai lavoratori dipendenti e dai loro datori di lavoro”. “Il Ministero, infatti, - prosegue Alessandri - ha certificato che, almeno nel lavoro autonomo, i datori di lavoro dichiarano un reddito medio superiore ai 33 mila euro all’anno, addirittura il triplo di quello dei loro dipendenti. Non solo: si chiarisce anche che, nelle società, il sostituto d’imposta indica un reddito medio annuo di circa 132 mila euro, laddove i dipendenti dichiarano, in media, poco più di 21mila euro. Si tratta, beninteso, di valori medi e per di più determinati da norme fiscali tra loro differenti. Si potrebbe infatti aggiungere, per fare un esempio concreto al riguardo, che una società (con sede a Grosseto) con un reddito di 145 mila euro ‘è riuscita’, lo scorso anno, a pagarne oltre 100 mila di tasse (quasi 23 mila di imposte e tributi comunali, più di 60 mila, Irap compresa, di imposte regionali e poco più di 15 mila di imposte nazionali). Verrebbe da dire: e scusate se è poco. Letture maliziose e fuorvianti, a cui spesso siamo costretti ad assistere, rischiano oltretutto di generare conflitti inutili. L’esatto contrario di quella coesione sociale della quale il nostro Paese, in un momento così difficile, avrebbe invece bisogno”. TASSE quella di una totale riforma della tassazione sulla casa che non sappiamo cosa potrà riservare. L’impegno assunto reciprocamente tra il Comune di Grosseto e Rete Imprese (ma il ragionamento riguarda anche gli altri ventisette comuni) è quello di un confronto da avviare immediatamente (non appena la nuova imposta sarà varata) per evitare il ripetersi di quanto avvenuto lo scorso anno e per evitare scelte unilaterali dei Comuni che, visto il perdurare della crisi economica in atto, non potrebbero essere assolutamente accettate. Contrordine: anche a Grosseto si paga la mini Imu Contrordine, nonostante le reiterate rassicurazioni, anche a Grosseto si paga la mini Imu. Per la verità sembrava che nel capoluogo maremmano questa ulteriore piccola gabella potesse essere risparmiata ai cittadini. Purtroppo, però, così non è stato. Il “vorrei ma non posso” ha ancora una volta prevalso e la riunione "fiume" della Giunta municipale che avrebbe dovuto sancire l’esonero, in realtà, si è chiusa all’insegna del ripensamento. La colpa, ancora una volta, solo di un Governo nazionale che ha ridotto gli amministratori locali al ruolo di semplici gabellieri? In parte magari sì, ma non dimentichiamo la “piccola furberia” di quegli amministratori che hanno pensato di utilizzare la soppressione dell’Imu sulla prima casa per accrescere, grazie all’aumento delle aliquote, la soglia del rimborso statale. Non si pagheranno, è stato detto, gli importi inferiori ai 12 euro, ma questo non è un regalo della Giunta municipale, è la legge che lo prevede. L’unica concessione, maturata in sede locale è la cancellazione delle sanzioni (ma non degli interessi) per chi pagherà in ritardo. La scadenza della mini Imu quindi, anche a Grosseto, resta fissata al 24 gennaio 2014 (e questo è stato ufficializzato a metà gennaio), per la “gioia” dei Caf e degli studi professionali chiamati, ancora una volta, ad una corsa contro il tempo. L’assalto agli uffici postali e agli sportelli bancari, invece, sarà riservato come al solito ai contribuenti. 9 REGOLAMENTO IMPIANTI TERMICI: LE NOVITÀ SULLA MANUTENZIONE Un incontro rivolto agli installatori e ai manutentori L' 10 Unione installazione e impianti della CNA di Grosseto ha riunito i propri installatori e manutentori di impianti termici per approfondire i contenuti del nuovo dpr 74 del 2013 (in vigore dal 12 luglio 2013), meglio conosciuto come " Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici". La riunione, che si è svolta nella Sala Conferenze di via Birmania è stata presieduta da Stefano Zanelli, presidente dell'Unione, ed è stata introdotta da Guido Pesaro, coordinatore nazionale della categoria. L'incontro, convocato nell’ambito del consueto approfondimento delle norme che regolano attività di categorie soggette a precisi requisiti tecnico professionali, si è reso, in questo caso, ancora più necessario a fronte di una controversa lettura dei vari articoli del decreto. Negli ultimi mesi, infatti, si è assistito a intrepretazioni che, facendo appunto confusione tra i vari articoli, hanno rischiato di inviare messaggi fuorvianti e, in alcuni casi, addirittura pericolosi: per il corretto funzionamento gli impianti, per la salute delle famiglie e per la tutela dell'ambiente. Chiarezza sulla periodicità di manutenzione delle caldaie è quanto ha voluto fare la CNA di Grosseto. E nel suo intervento, il coordinatore nazionale del settore, non le ha certo madate a dire. “C’è qualcuno – ha denunciato Pesaro – che, approfittando di una lettura distorta del dpr 74 del 2013 che regola i criteri di conduzione, controllo ed esercizio degli impianti di climatizzazione estiva ed invernale, ha voluto confondere le manutenzioni degli impianti termici con i controlli dell’efficienza energetica da effettuare sugli impianti stessi, dando così un'informazione non corretta agli utenti”. era almeno ogni due. Tra l’altro le Regioni possono, nel recepire il dpr 74 con una propria legge, ritornare alla cadenza biennale così come, ad esempio, sta pensando di fare la Regione Lombardia. La legge, in effetti, lascia poco spazio alle libere interpretazioni: le operazioni di controllo e manutenzione della caldaia devono essere svolte secondo le prescrizioni e la periodicità contenute nel libretto di impianto che l’impresa installatrice deve rilasciare al momento dell’installazione. In pratica, la periodicità dei controlli la decide l’installatore. Mancando il libretto di impianto fa fede quanto contenuto nelle istruzioni tecniche del fabbricante della caldaia o, in alternativa, quanto prescritto dalle norme Uni e Cei. “Ad indurre in confusione gli utenti – prosegue il responsabile degli impiantisti CNA – è il fatto che il dpr 74 prescrive di fare il controllo sull’efficienza energetica delle caldaie a gas metano o Gpi almeno una volta ogni 4 anni, mentre con la precedente legge Chi afferma che le operazioni di manutenzione delle caldaie vanno fatti ogni 4 anni - conclude Pesaro - sta volutamente confondendo i controlli sulla sicurezza con quelli sull’efficienza energetica, ingannando gli utenti ed esponendoli, in alcuni casi, alle maggiori spese legate all’aumento dei consumi, al rischio di inquinamento ambientale, a rotture dell’impianto e, di conseguenza, a rischio per le abitazioni e per la salute delle persone. Per non parlare del rischio delle sanzioni”. Nei giorni immediatamente successivi all’incontro, la CNA, ha invitato gli assessori competenti e i loro uffici a porre fine al “silenzio” che fino ad oggi sembra averli accomunati, riunendo tutti i soggetti interessati (installatori e titolari delle verifiche), assumendo indirizzi comuni. RISULTATO "SEMPLIFICATO" LO SMALTIMENTO DEGLI INERTI Un'interpretazione della CNA condivisa dalla Provincia S ull’Amiata (e non solo sull’Amiata) lo smaltimento degli inerti ha sempre rappresentato un problema di non facile soluzione. I vari impianti di trattamento che si sono succeduti negli anni hanno avuto vita breve anche per le notevoli distanze ove tali impianti sono stati collocati rispetto ai principali centri urbani. Le imprese tuttavia si sono sempre fatte carico di un corretto smaltimento accollandosi, negli ultimi anni, gli oneri derivanti dal conferimento agli impianti più vicini (comunque collocati a circa 50 chilometri di distanza). E’ comprensibile come, in presenza di piccolissime quantità di rifiuti, il loro trasporto dai cantieri all’impianto di trattamento risulti proibitivo. In questa situazione le imprese si sono spesso comportate in questo modo: stoccavano i piccoli quantitativi di inerti prodotti quotidianamente nella propria sede e li trasportavano all’impianto nel momento in cui raggiungevano una soglia quantitativa tale da rendere economico il trasporto. Tuttavia, nell’estate del 2013, a seguito di una serie di controlli eseguiti dagli organi di vigilanza, sono stati elevati nella zona dell’Amiata diversi verbali per omissione della compilazione dei formulari di identificazione del rifiuto, il documento che viene redatto quando ci si reca all’impianto di smaltimento. Un documento che non poteva essere redatto, perchè gli inerti erano destinati alla “sede della ditta” e non all’”impianto di trattamento”. La CNA, dopo un'approfondita analisi svolta dal proprio Ufficio Ambiente, ha chiesto ed ottenuto un incontro con la Provincia di Grosseto, competente in materia, nel corso del quale e’ stata contestata la mancata applicazione, da parte degli organi di vi- gilanza, di una specifica disposizione di legge (il comma 4 dell’articolo 266 del decreto legislativo 152 del 2006) che consente di stoccare nella sede della ditta i rifiuti derivanti da attività di manutenzione. La Provincia, esaminata la richiesta della CNA, ha vità di non poco conto della quale gli stessi “controllori”, dopo il pronunciamento della Provincia, dovranno tener conto. Infine, una considerazione ulteriore: a seguito dei verbali elevati durante l’estate, la CNA ha inoltrato vari ricor- ritenuto di accogliere l’interpretazione proposta, aprendo uno scenario nuovo, e più favorevole alle aziende, in relazione allo smaltimento degli inerti. In base a questa interpretazione, quando si è in presenza di rifiuti inerti derivanti esclusivamente da “attività di manutenzione”, cosi’ come definita dal Testo Unico dell’Edilizia, questi “si considerano prodotti nella sede o nel domicilio del soggetto che svolge tali attività”. Tale facoltà consente, in sostanza, di produrre rifiuti inerti derivanti da attività di manutenzione in un determinato cantiere e di stoccarli, nel rispetto delle norme vigenti, nella sede dell’impresa in attesa di conferirli, accompagnati dal formulario, all’impianto di trattamento. Una no- si, appellandosi proprio all’articolo 266 comma 4. In alcuni casi, si sono già svolte anche le audizioni, nel corso delle quali sono state esposte in dettaglio sia la posizione della CNA sia il pronunciamento della Provincia. Attendiamo l’esito dei ricorsi. Se, come confidiamo, saranno accolti, si aprirà uno scenario nuovo per lo smaltimento degli inerti, a beneficio soprattutto di quelle località che soffrono particolari disagi a causa della distanza dagli impianti di trattamento. Sarà cura della CNA, quando il quadro sarà completamente definito, informare dettagliatamente le imprese sulle modalità comportamentali da adottare alla luce delle novità emerse. 11 NEXT LEVEL “NEXT LEVEL – LES ATELIER” PER FAR CRESCERE GLI STUDENTI DI OGGI CON LA CAPACITA’ DI SCEGLIERE E DECIDERE” Un progetto di orientamento di CNA e l’ALTRA CITTA’ rivolto alle scuole della provincia di Grosseto. N ext Level ormai è un punto di riferimento per gli studenti della provincia e, quest’anno, il progetto di orientamento all’impresa creato dalla collaborazione di CNA Grosseto e l’Altra Città, si è presentato nella nuova “veste” di “Next-Level -Les Atèlier”, un progetto di formazione sempre in evoluzione. L’obiettivo rimane quello di avvicinare gli studenti della provincia di Grosseto all’attività di impresa e di accompagnare le scuole verso lo sviluppo di competenze quali “spirito di iniziativa e imprenditorialità”. “Next Level – Les Atèlier” è stato presentato il 29 novembre nella sede della CNA di Grosseto.“Questo progetto – spiega Simone Giusti, presidente dell’associazione l’Altra Città, - è nato non tanto per far trovare lavoro, ma per far continuare la carriera scolastica con la speranza che il percorso nella scuola venga fatto in un certo modo, con l’obiettivo di far diventare gli studenti uomini e donne d’azione, in grado di fare e decidere”. L’obiettivo reale è “far acquisire la consapevolezza di 12 se stessi, diventando protagonisti della propria vita”. Un punto fondamentale sottolineato anche da Renzo Alessandri, direttore della CNA di Grosseto: “Nella nostra società è importante riscoprire il lavoro manuale, ma allo stesso tempo è fondamentale avere delle basi scolastiche. Per questo è necessaria un’attività di orientamento”. E l’assessore comunale Gianfranco Chelini, durante la presentazione del progetto, ha ribadito l’importanza del lavoro per la crescita della società ed è necessario “puntare sui giovani”. Next Level con il 2013 è giunto alla sua quinta edizione, allargando la sua presenza a gran parte del territorio provinciale. “Per la prima volta quest’anno – spiega Fabio Pietro Corti dell’Altra Città, - il progetto è arrivato fino a toccare Follonica, coinvolgendo aziende nuove”. Nell’edizione 2013 sono state coinvolte cinque istituzioni scolastiche: Liceo Artistico, Scuola media di Follonica 2, Liceo Classico di Grosseto, Itis Manetti e Polo Bianciardi; nove le classi interessate, per un totale di 170 studenti. Questa la cifra di Next Level 2013: il progetto di orientamento con cui CNA Grosseto e l’associazione l’Altra Città cercano di avvicinare gli studenti all’attività di impresa indirizzando, i percorsi scolastici, verso lo sviluppo di competenze come lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità. La tecnica utilizzata è stata ancora una volta quella dell’orientamento di gruppo con approccio narrativo. Le interviste con le quali gli imprenditori si sono raccontati hanno infatti costituito la base del materiale didattico utilizzato nei percorsi di orientamento. La didattica ha ripercorso i temi della tradizione e dell'innovazione, correlando la valorizzazione delle nuove figure imprenditoriali alla riscoperta degli antichi mestieri. I ragazzi della scuola media di Follonica hanno potuto vedere il lavoro pratico dell’artigiano, del gommista; quelli del Liceo artistico, in visita alla Sartoria di Maremma, hanno potuto verificare sia gli aspetti commerciali sia produttivi di un’azienda. Sulle attività di base declinate da Next Level, si è calato Les Atéliers, un progetto finanziato dall’Amministrazione provinciale nell’ambito dell’iniziativa denominata “Crescere...giovani!”, che aveva proprio lo scopo di promuovere, tra i giovani, l’orientamento e la formazione verso le arti e i mestieri della tradizione culturale locale. Il progetto, nato e pensato in raccordo con il sistema produttivo locale, si propone di accrescere, attraverso tre azioni, l’agentività dei soggetti inoccupati e disoccupati e, in un’ottica di prevenzione, i giovani in procinto di completare gli studi superiori. NEXT LEVEL La crisi economica? Non mi interessa, devo decidere della mia vita Le persone, specialmente quando sono ancora nella fase dello sviluppo, imparano il significato delle parole dal loro uso nella vita quotidiana. I membri della comunità parlano tra di loro, interagiscono, si raccontano storie, e, così facendo, consentono ai loro ascoltatori e interlocutori di acquisire gli strumenti utili a dare un senso al mondo: parole, metafore, schemi di storia. Le persone che frequentiamo, i racconti che ascoltiamo, la tv che guardiamo, i libri e i giornali che leggiamo, non solo, come si pensa comunemente, influenzano le nostre opinioni, ma, addirittura, plasmano il nostro cervello, fornendogli ciò che gli serve per pensare. Durante questi ultimi cinque anni i mass media hanno ripetuto in maniera ossessiva che il mondo è in crisi e che il futuro è incerto. La parola crisi ha occupato gran parte dei discorsi quotidiani, contribuendo a costruire nell’immaginazione delle persone opinioni, valori, speranze e perfino emozioni. I giornalisti che devono selezionare le notizie per decidere come raccontare la cronaca scelgono storie di crisi: suicidi, fallimenti, depressioni… La crisi è ormai una parola d’ordine usata per rappresentare la società contemporanea. E con quest’idea stiamo facendo crescere una generazione di nuovi cittadini che dovranno, nei prossimi anni, contribuire attivamente a immaginare e a costruire la loro società. Ma è davvero necessario continuare a dare quest’idea del mondo? È davvero possibile uscire da una crisi continuando a pensare alla crisi? Non si potrebbe, senza per questo dover mentire sulla reale situazione dell’economia locale e mondiale, spostare l’attenzione su altri aspetti dell’esistenza umana e provare così a uscire dal linguaggio della crisi? La generazione nata durante la seconda guerra mondiale, quella degli attuali settantenni, ha attraversato il peggior periodo della storia europea, sopravvivendo a lutti, omicidi di massa, bombardamenti, carestie. Eppure ha avuto l’opportunità di crescere con in testa l’idea della “ricostruzione”. Sarebbe opportuno, nell’epoca della crisi economica, educare le persone fare del loro meglio per affrontare la vita perseguendo i propri obiettivi personali utilizzando efficacemente le risorse a disposizione. Per questo è utile, quando ci si rapporta alle persone che ancora non hanno un ruolo attivo nella vita economica e, quindi, non sono certamente responsabili dell’attuale situazione, cambiare il linguaggio e tentare di fornire strumenti utili a raccontarsi un futuro che non può essere una brutta copia del presente o del passato. La stessa parola “crisi” può offrirci qualche risorsa per pensare al futuro in modo meno decadente. In origine, infatti, “crisi” significa “scelta”, “decisione”, e deriva dal verbo greco “distinguere”, “giudicare”. Nel linguaggio medico la crisi è una fase decisiva della malattia, e può avere un decorso negativo o positivo. Essere in crisi, quindi, può significare anche essere in condizione di fare delle scelte, di prendere delle decisioni che stanno per produrre un cambiamento. L’educazione nel tempo della crisi economica può essere immaginata come un’educazione alla scelta, cioè come un insieme di attività che abituano e allenano a prendere decisioni. È in questo contesto che va inquadrata l’iniziativa promossa da CNA Grosseto con il progetto Next Level 2013-14. Durante questo anno l’Associazione mette a disposizione di 40 ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di II grado dell’area grossetana dei voucher individuali per la partecipazione a atelier di orientamento di gruppo della durata di 12 ore (3 pomeriggi). I partecipanti, che dovranno autocandidarsi attraverso un form online pubblicato sul sito di CNA, potranno scegliere due atelier tra cinque disponibili: “Lavorare a Grosseto”, “Antichi e nuovi mestieri artigiani”, “Definire la propria vocazione professionale”, “Strumenti per l’accesso al mondo del lavoro: apprendistato e tirocinio”, “Creare la propria impresa”. È un modo, tra i tanti possibili, per stimolare i più giovani a fare delle scelte, a esprimere le proprie motivazioni e ad agire per costruire attivamente il proprio futuro. Simone Giusti presidente dell’associazione l’Altra Città 13 INNOVAZIONE ANDIAMO A SCOPRIRE IL MERCATO ELETTRONICO LEGATO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Un’analisi dettagliata di Gianluca Volpi e Divo Pettini “L 14 e norme che regolano il mercato elettronico della Pubblica amministrazione e il sistema Start della Regione Toscana”: è stato questo il tema centrale dell’incontro organizzato dalla CNA, nella sua sede grossetana. Un argomento che è stato analizzato in tutti i suoi dettagli da Gianluca Volpi, coordinatore dell’Area Servizi alle Imprese di CNA Toscana. In più, Divo Pettini della CNA Grosseto ha fornito “le prime indicazioni operative per iscriversi ed operare su Mepa e Start”, simulando anche una procedura necessaria all’iscrizione. L’incontro organizzato alla CNA è stato ritenuto necessario, visto che molte imprese della provincia (sia artigiane che commerciali) già forniscono beni e servizi alla Pubblica amministrazione ed altre sarebbero interessate a farlo. In molti casi le aziende fornitrici attribuiscono al mercato della Pubblica amministrazione (sia in materia di fornitura di servizi che di rapporti commerciali), nonostante le difficoltà ed i vincoli indotti dal Patto di stabilità, un significativo valore; mentre in altri, la volontà di entrare nell’ambito dei fornitori della Pubblica amministrazione è visto come un obiettivo e una condizione di crescita e di sviluppo. Le norme approvate negli ultime anni sulla razionalizzazione della spesa, del resto, stanno portando gli Enti pubblici a ricorrere (sempre più spesso) al sistema degli acquisti in rete e non sbaglia chi ipotizza che, nel breve-medio periodo, il sistema delle gare on line finisca per sostituire (quasi completamente) le procedure di aggiudicazione “tradizionali”. Di conseguenza, chi intende proporsi alla Pubblica amministra- zione (sia per vendere un prodotto che per partecipare a un appalto) dovrà misurarsi con le procedure informatiche e imparare a destreggiarsi tra le piattaforme telematiche (Meta e Start in primo luogo). Nel nostro territorio, fino ad oggi, di accesso al mercato elettronico non si è parlato a sufficienza, ma visto che negli ultimi tempi si registrano inviti che sempre più di frequente sono rivolti dalle amministrazioni alle imprese, sarebbe bene che queste ultime riflettessero sulla opportunità di registrarsi: al Mepa o alle altre piattaforme regionali. Sulla base di questi segnali, ci è sembrato opportuno avviare una prima fase di informazione e di confronto in grado di coinvolgere tutte le imprese. E’ necessario che le imprese interessate (quasi tutti i settori, direttamente o indirettamente finiscono per esserlo) seguano con la necessaria attenzione il passaggio della Pubblica amministrazione dai sistemi tradizionali di aggiudicazione al mercato elettronico. Il duplice rischio, infatti, è quello perdere in primo luogo un mercato che si considera acquisito e subito dopo quello di “mancare” non tanto la possibilità di vendere, ma addirittura quella di partecipare all’aggiudicazione degli appalti. Per comprendere meglio …. Gli interventi di Gianluca Volpi e Divo Pettini Gianluca Volpi, coordinatore dell’A rea servizi alle Imprese di CNA Toscana ha approfondito “Le norme che regolano il mercato elettronico della pubblica amministrazione e il sistema start della Regione Toscana”. In particolare, è stato evidenziato come una serie di provvedimenti, (dal decreto legislativo 52 del 2012 convertito in legge 94 del 2012: gli Enti locali «[...] per gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono tenuti a fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione ovvero ad altri mercati elettronici»; al decreto legislativo 95 del 2012 convertito in legge 135 del 2012: «I contratti stipulati in violazione dell’articolo 26, comma 3 della legge 23 dicembre 1999, numero 488 [...] sono nulli [...]»; alla legge 228 del 2012 di Stabilità per l’anno 2013: gli Enti locali «[...] per gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario, importi inferiori a 200 mila euro) sono tenuti a fare ricorso al mercato elettronico della INNOVAZIONE e CONTRIBUTI pubblica amministrazione, ovvero ad altri mercati elettronici istituiti ai sensi del medesimo articolo 328, ovvero al sistema telematico messo a disposizione dalla centrale regionale di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure» impongano l’utilizzo di tali strumenti sia agli enti locali per il loro approvvigionamento sia ai fornitori (le nostre aziende) per concorrere alla fornitura dei beni o servizi offerti. Di conseguenza, gli strumenti di acquisto telematici a disposizione delle Pubbliche amministrazioni toscane sono i seguenti: • Mepa https://www.acquistinretepa.it • Start http://www.e.toscana.it/start La caratteristica Mepa è quella di essere aperto alle Pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale, ma anche quella di essere utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi di importo inferiore a 200 mila euro. Le Pubbliche amministrazioni acquistano tramite i bandi di abilitazione, ricorrendo alle imprese che sono abilitate ed hanno pubblicato un catalogo per il bando specifico del mercato elettronico. La caratteristica di Start su cui operano le Pubbliche amministrazioni toscane è quella di essere utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi oltre che per l’affidamento di lavori di qualsiasi importo. Gli Enti vi svolgono procedure di gara autonome e di tutte le tipologie: aperte, ristrette, negoziate, affidamenti diretti. Divo Pettini della CNA Grosseto. Pettini ha fornito le prime indicazioni operative per iscriversi ed operare su Mepa e Start, iniziando con l’evidenziare che le imprese che intendono avvalersi delle due piattaforme devono: • utilizzare un pc con connessione ad internet; • essere in possesso di un kit di firma digitale ( fornendo una breve descrizione di cosa si intende per kit di firma digitale e cosa fare per ottenerlo). L’iscrizione alla piattaforma Start è necessaria solo al momento della partecipazione ad una gara anche se l’iscrizione consente di ricevere una mail di avvertimento al momento della pubblicazione di una qualsiasi gara inerente la categoria merceologica a cui si è iscritti. L’iscrizione al Mepa è necessaria, invece, per poter essere visibili, come fornitori, alle Pubbliche Amministrazioni e che tale iscrizione presupponga, necessariamente, la partecipazione ad un bando di gara del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione e la conseguente Abilitazione da parte di Consip. Attualmente, i bandi di gara del Mepa sono in numero limitato e quindi, escludono dall’abilitazione una parte della aziende fornitrici. Ha proseguito descrivendo più dettagliatamente la procedura da seguire per ottenere l’abilitazione. Contributi a fondo perduto per le imprese associate I l Fondo Integrazione e Assistenza per i Dipendenti dell’Artigianato (FIADA) scende in campo a sostegno delle imprese associate. Visto il perdurare della crisi economica in atto il Consiglio di amministrazione del Fondo ha deciso di attuare una serie di interventi (con contributi a fondo perduto) a favore delle imprese associate. Il dettaglio delle misure, così come le modalità di fruizione di queste, saranno presentate a breve dagli amministratori del Fondo (il Consiglio di amministrazione è presieduto da Luciano Tortelli, componente la presidenza dell’Associazione), ma siamo in grado di anticipare le principali direttrici dell’intervento. Tutte le imprese iscritte al FIADA (insieme a quelle che decideranno di aderirvi) potranno contare, nel corso del 2014 e fino ad esaurimento del budget destinato all’iniziativa, sul rimborso di una parte significativa dei costi sostenuti per la “sorveglianza sanitaria” (visite mediche preassuntive, preventive e periodiche per i dipendenti e sopralluogo nell’ambiente di lavoro). Inoltre, le stesse aziende, potranno contare sul parziale rimborso dei costi sostenuti per dotarsi dei necessari “documenti per la sicurezza” (dvr, stress, lavoro correlato, incendio; valutazione rischi, rumori, vibrazioni, chimico, amianto e cancerogeno). Non è stato trascurato il versante della formazione; anche in questo campo, vista l’entità dei costi sostenuti dalle imprese, è stata prevista la possibilità di un rimborso (prima formazione e aggiornamento rspp e rls, formazione lavoratori – prevenzione incendi, primo soccorso, macchine e ambienti confinati. Di minore impatto economico, ma di elevata valenza sociale, un contributo a sostegno della maternità delle donne imprenditrici (come sappiamo, queste ultime, non godono delle “coperture” previste per le lavoratrici loro dipendenti). Una serie di interventi che non riusciranno certo a interrompere la spirale della crisi, ma che potranno incoraggiare le imprese a resistere, a non licenziare, a non “gettare la spugna”. In mancanza di interventi pubblici in tal senso (alle nostre ripetute richieste, purtroppo, si è contrapposta la totale “sordità” istituzionale), le imprese sono state costrette ancora una volta a farsi carico (in questi caso attraverso le risorse del proprio Fondo bilaterale), dei loro problemi e di quelli dei loro dipendenti. 15 APPROFONDIMENTO IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI TERMO SANITARI Un tema approfondito nell’incontro organizzato dalla CNA di Grosseto, in collaborazione con Cillichemie srl, rivolto ai termoidraulici O gni anno in Italia per il riscaldamento si consumano: 15 miliardi di metri cubi di metano; 6 miliardi di litri di gasolio; 2 milioni di tonnellate di carbone e legna; si immettono in atmosfera 370 milioni di tonnellate di gas effetto serra e altri inquinanti e le famiglie spendono per il riscaldamento una media di 1200 euro all'anno. Adottare tutte le misure possibili per raggiungere un buon grado di efficienza energetica nel proprio ambiente di vita può produrre risparmi fino al 60 per cento di energia ed abbattere drasticamente le immissioni di anidrite carbonica in atmosfera. Il trattamento dell'acqua usata per gli impianti di riscaldamento e per gli altri usi sanitari porta un contributo importantissimo sul piano del risparmio energetico e dell'inquinamento ambientale. Basti pensare, a titolo di esempio, che una caldaia nuova con sole 3 settimane di vita, può avere un'alterazione di efficienza che raggiunge il 6,4 per cento se alimenta un circuito chiuso di riscaldamento in cui è stata immessa acqua non trattata con una durezza temporanea di 30° francesi; che una riduzione di efficienza del genere può significare anche 30 euro in più di costi annuali di funzionamento e 0,276 tonnellate 16 annue in più di CO2 immesse in atmosfera. Rapportare questo esempio con lo stato complessivo del nostro patrimonio abitativo fa capire quanto occorre lavorare per far raggiungere al Paese un livello di efficienza energetica che sia appena sufficiente. Il trattamento dell'acqua per migliorare l'efficienza energetica degli impianti termo sanitari è stato l’argomento di un incontro organizzato il 17 ottobre dalla CNA di Grosseto, rivolto ai termoidraulici. L'occasione è venuta dall'approvazione del dpr 74, entrato in vigore il 12 luglio, che detta le nuove disposizioni sull'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienico sanitari e per il riscaldamento. Questa nuova normativa ci ha fornito l'opportunità di ripassare i contenuti del decreto legislativo 192 del 05 e del suo decreto applicativo, meglio conosciuto come dpr 59 del 2 aprile 2009. Disposizioni di legge che si applicano, dal 25 giugno 2009, all'edilizia pubblica e a quella privata, agli edifici di nuova costruzione, ma anche a quelli oggetto di ristrutturazione. Obblighi per i committenti e per i nostri installatori e non semplici facoltà. Tra gli argomenti trattati: i limiti di durezza tollerati per le acque che vengono immesse nei circuiti e degli obblighi di intervento ogni volta che questi limiti vengono superati. Poi è stata la volta dei metodi di filtraggio delle sostanze organiche e inorganiche che sono contenute nell'acqua e che da questa sono immesse nei circuiti, dove si accumulano dando vita ai " depositi incoerenti". Successivamente è stata affrontata la questione delle incrostazioni dei circuiti generate dalla presenza di sali minerali e dei sistemi di addolcimento, stabilizzazione e rigenerazione degli stessi. E’ stato poi preso in esame il fenomeno della corrosione dei circuiti di distribuzione dell'acqua sanitaria e di riscaldamento e si è ragionato sui sistemi per prevenire e combattere il fenomeno, attraverso la filtrazione di sicurezza, il dosaggio proporzionale di polifosfati ed il trattamento anticorrosivo dei circuiti. Trattandosi di temi dove l'importanza della parte tecnica è preponderante rispetto a quella normativa, la CNA ha curato l'organizzazione dell'incontro insieme a Cillichemie srl, probabilmente la più importante azienda italiana che si occupa di trattamento dell'acqua ad uso termo sanitario. Per Cillichemie srl erano presenti Stefano Bonfanti e Simone Bernini, intervenuti dopo l'introduzione di Fabio Capitani, coordinatore dell'Unione installazione e impianti della CNA di Grosseto. La riunione si è chiusa con tre impegni: • offrire alle imprese CNA un kit per approfondire autonomamente la materia; • pubblicare sul nostro sito le relazioni svolte nel corso dell'incontro; • mettere a disposizione dei nostri operatori termo sanitari un numero da chiamare nel caso che non si comprenda quale sia la soluzione migliore per affrontare un intervento di trattamento acque. CONSORZIO BONIFICA ELEZIONI PER LA "BONIFICA" Risultato "rotondo" delle liste espresse dalle Associazioni (il direttore della CNA, capolista di "Insieme per il Territorio, in un'intervista del 21 novembre dichiarava: "La nostra presenza non è una novità. Le Associazioni di categoria hanno sempre fatto parte del Consiglio dei delegati. La nostra è una presenza importante, dobbiamo tutelare un doppio interesse: quello delle imprese e quello dei cittadini utenti dei servizi offerti dal Consorzio. La novità, casomai, è un'altra: la presenza della politica, ma sia chiaro, è una presenza del tutto legittima"), il Movimento 5 Stelle ha caricato "a testa bassa" (dopo quella delle Aule parlamentari una nuova "scatola di tonno" sembrava dover essere aperta: quella dell'Assemblea consortile). Un merito, in ogni Brillante risultato della lista "Insieme per il Territorio" che si è aggiudicata 13 seggi dei 15 disponibili nelle elezioni consortili (Comprensorio 6 Toscana Sud)del 30 novembre 2013 (4 su 5 nella prima e nella seconda sezione, 5 su 5 nella terza). Per la prima volta, oltre alle abituali liste espresse dalle Associazioni di rappresentanza (del mondo agricolo e delle imprese), si è assistito alla scesa in campo una forza politica importante: il Movimento 5 Stelle. Questo fatto, ovviamente, ha immediatamente acceso la competizione, caricando le elezioni consortili di un'aspettative e di un "sapore" del tutto diverse dal passato. Se le Associazioni hanno tenuto inizialmente un "profilo basso" caso, la competizione lo ha avuto: ha messo un "pizzico di sale" sull'evento, lo ha tolto dal ristretto ambito degli addetti ai lavori, lo ha restituito ai cittadini. "L'alto numero dei votanti riscontrato a Grosseto (il più alto della Toscana) e la completa trasparenza delle procedure (in altri ambiti le contestazioni hanno rischiato di invalidare i risultati) hanno reso, in definitiva, tutti contenti. L'elezione a suffragio universale, l'alto numero dei votanti e la piena legittimazione elettiva - ha detto il direttore della CNA commentando l'innegabile successo personale e i risultati del voto - metteranno gli eletti nella condizione di poter svolgere, con l'attenzione e il rigore necessari, il mandato conferito". Scansano Seggiano 20 21 22 23 25 30 32 33 36 41 42 45 47 48 49 54 215 9 73 45 7 44 17 73 68 53 16 84 35 58 6 20 27 1896 Preferenze 10 20 3 19 0 18 10 7 3 65 47 51 49 2 7 14 1 14 2 22 13 8 1 43 14 13 1 5 6 468 Preferenze 1 7 2 4 0 7 3 4 1 67 36 45 41 6 8 8 0 7 0 9 13 2 4 6 7 1 0 3 1 293 LISTA N°1 Insieme per il Territorio ALESSANDRI RENZO Nato a Campagnatico il 08/08/1950 CIANI MAURO Nato a Grosseto il 10/03/1959 COLI PAOLO Nato a Piombino il 20/03/1961 FARAGLI GLORIA Nata a Grosseto il 24/10/1958 CASTORIO LUIGINA Nata a Grosseto il 03/09/1958 11 0 2 3 1 1 0 4 0 1 0 1 1 0 0 0 0 65 23 28 1 6 8 1 10 9 10 8 2 1 8 4 1 0 2 1 196 Preferenze 3 0 1 1 0 4 0 0 0 6 7 6 5 0 0 0 1 1 0 1 0 1 1 0 3 0 0 0 0 41 Castelnuovo Berardenga Castiglione d’Orcia Chiusdino Gaiole In Chianti San Giovanni d’Asso San Quirico d’Orcia Sorano Semproniano 8 24 Treqianda Sovicille Siena 4 Siena 3 Siena 2 Siena 1 TOTALE Sarteano COMUNE Rapolano Terme 10 28 Radicondoli 16 1 Radicofani 2 4 Radda In Chianti 0 0 Pienza 1 6 Piancastagnaio 3 0 Murlo 0 1 Monticiano 0 2 Monteroni d’Arbia 0 2 Monteriggioni 0 5 Montepulciano 0 Montalcino Preferenze Preferenze Asciano LISTE Santa Fiora 19 209 Roccastrada 18 198 Roccalbegna 17 292 Pitigliano Massa Marittima 16 13 Orbetello 2 Manciano 15 41 Orbetello 1 Isola del Giglio 13 47 Montieri Grosseto 4 12 84 Monte Argentario Gavorrano 9 6 Magliano in Toscana Civitella Paganico 7 40 Grosseto 3 Cinigiano 6 15 Grosseto 2 Castiglione della Pescaia 5 51 Grosseto 1 Castell’Azzara 4 50 Capalbio 1 Voti TOTALE Buonconvento LISTA N°1 Insieme per il Territorio ALESSANDRI RENZO Nato a Campagnatico il 08/08/1950 CIANI MAURO Nato a Grosseto il 10/03/1959 COLI PAOLO Nato a Piombino il 20/03/1961 FARAGLI GLORIA Nata a Grosseto il 24/10/1958 CASTORIO LUIGINA Nata a Grosseto il 03/09/1958 Campagnatico SEGGIO COMUNE Arcidosso LISTE Castel del Piano Consorzio 6 Toscana Sud – Risultati delle elezioni del 30/11/2013 Il voto comune per comuneProvince di Grosseto e Siena SEGGIO 2 3 8 10 11 14 24 26 27 28 29 31 34 35 37 38 39 40 43 44 46 50 51 52 53 55 Voti 45 21 14 24 27 11 23 1 5 23 13 6 11 16 5 1 2 11 14 17 1 24 23 11 6 21 9 385 Preferenze 2 2 1 3 1 0 4 0 2 2 2 1 1 2 2 0 0 4 0 2 0 1 0 1 1 7 2 43 Preferenze 1 2 2 2 0 0 1 0 1 3 2 1 0 3 1 0 2 1 0 2 1 2 2 4 0 2 1 36 Preferenze 0 0 2 1 0 1 0 0 0 4 0 0 0 2 0 0 0 2 1 1 0 0 0 0 1 2 1 18 Preferenze 1 0 2 1 3 0 1 1 0 1 0 0 2 1 0 1 0 0 0 3 0 2 1 0 1 3 2 26 Preferenze 0 1 1 0 2 0 0 0 0 1 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 9 56 Totale Votanti Lista 1 17 2281 FORMAZIONE DIPENDENTI MABRO: CONCLUSO IL CORSO DI PASTICCERIA CLASSICA All’Istituto Alberghiero di via Meda l’evento finale S i è concluso il 20 dicembre con lo scambio degli auguri e con una piacevolissima degustazione allestita all’Istituto Alberghiero Leopoldo II° di Lorena, a Grosseto, il corso di formazione per pasticceria classica (finanziato con altrettanti voucher dall’Amministrazione provinciale) e rivolto a 15 dipendenti della Mabro. Erano presenti, oltre alle quindici discenti che hanno frequentato il corso (Manola Mengozzi, Vanessa Ciaramitaro, Marzia Ciacci, Laura Galli, Sonia Fantoni, Barbara Dettori, Donatella Biliotti, Lidia Calossi, Pellegra Ricci, Alessandra Tiezzi, Maria Cristina Landi, Piera Lorenzi, Giulietta Sgaragli, Francesca Ferrari, Laura Giuliana), il direttore della CNA Renzo Alessandri, il presidente della Provincia Leonardo Marras, l'assessore comunale Gianfranco Chelini e l'assessore provinciale Federico Balocchi. Proprio la provincia, infatti, ha reso possibile l’intervento formativo, finanziando, con altrettanti voucher, un percorso che ha occupato circa 140 ore, articolate tra lezioni teoriche 18 su sicurezza e igiene ed esercitazioni pratiche coordinate da docenti qualificati. Le partecipanti al corso e l’agenzia CNA Servizi, che ha organizzato l’evento, si sono poi avvalse del contributo qualificato dell’Istituto alberghiero Leopoldo II di Lorena: la scuola, infatti, ha messo a disposizione laboratori e professionalità, a supporto delle esercitazioni pratiche di preparazione e confezionamento dei dolci. Le operaie che hanno frequentando il corso sono state prodighe di ringraziamenti per la Provincia, ente finanziatore, per la CNA, che ha immediatamente raccolto la loro disponibilità (oltretutto in un difficilissimo momento per loro e per la loro azienda), per Elena Dolci, coordinatrice dell’Agenzia CNA Servizi (è stata sottolineata la disponibilità e l’attenzione con cui ha seguito l’iniziativa) nonché per il personale e gli insegnanti dell’Istituto alberghiero Leopoldo II di Lorena. La celebrazione dell’evento conclusivo ha consentito alle operaie presenti e alla CNA di rinnovare all'Ente Provincia la richiesta di un ulteriore finanziamento (per approfondire il percorso professionale avviato e per cercare una maggiore specializzazione: la pasticceria classica, infatti, non è uno scherzo). Il presidente Marras e l’assessore Chelini, chiamati in causa, non si sono tirati indietro. FORMAZIONE Le vestaglie azzurre, in attesa di diventare pasticcere, offrono la colazione ai ragazzi del centro per disabili “Il Girasole” L’iniziativa, promossa nell’ambito del corso di formazione per pasticceria classica realizzato da CNA Servizi e finanziato dalla Provincia di Grosseto, si è svolta nella struttura del Coeso SdS. E’ stata una mattinata particolare quella dei ragazzi del centro diurno per disabili “Il Girasole” di Grosseto. Quindici dipendenti dell’azienda tessile Mabro, al momento in cassa integrazione, hanno preparato per loro una colazione speciale, a base dei dolci realizzati nel corso di pasticceria classica, promosso da CNA Servizi e finanziato dalla Provincia di Grosseto tramite il Fondo sociale europeo. L’idea di offrire i prodotti realizzati nei laboratori previsti dal percorso formativo era nata qualche settimana prima, “Ri/tratto tutto”, un’iniziativa che li ha resi allo stesso tempo fotografi e soggetti da ritrarre, stimolando un importante lavoro sulla consapevolezza di sé; le donne della Mabro in “Simulacri”, opera vincitrice del concorso. Da qui l’idea di condividere anche una parte di questo importante progetto formativo voluto dalla CNA Servizi: “Ai ragazzi del "Girasole" – ha detto Manola Mengozzi, operaia della Mabro – ci unisce l’indifferenza con cui spesso gli altri considerano la nostra situazione. Noi vogliamo scalfirla promuovendo iniziati- nell’ambito della manifestazione la “Città visibile”, quando le vestaglie azzurre hanno conosciuto i ragazzi del “Girasole”. Sia gli uni che le altre, infatti, sono stati coinvolti in due progetti del fotografo Marco Tisi: i ragazzi del centro per disabili in ve come questa, che ci uniscano e che facciano parlare di noi”. Inoltre, le vestaglie azzurre, da 10 mesi senza stipendio né cassa integrazione, si sono impegnate per mantenere un filo diretto con gli ospiti del centro diurno del Coeso: “Appena rientreremo a lavorare – ha spiegato Nadia Perin – e avremo uno stipendio decoroso, promuoveremo ogni mese una raccolta fondi per mettere una cifra a disposizione del centro”. Un gesto importante, che dimostra come la comunità può aiutare se stessa e un modo utile per contribuire alle numerose attività che ogni giorno gli operatori propongono ai ragazzi: “La caratteristica del "Girasole" – ha spiegato il sindaco Emilio Bonifazi – è che si lavora su progetti personalizzati, per mantenere e stimolare la capacità residue e le attitudini di ognuno dei nostri ospiti”. Ecco quindi che le donazioni delle operaie della Mabro potranno essere utilizzate per l’acquisto di materiale e strumenti. Al centro “Il Girasole” erano presenti, oltre al sindaco Emilio Bonifazi, Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso SdS, Renzo Alessandri, direttore della CNA di Grosseto, Elena Dolci, coordinatrice dell’A genzia formativa di CNA Servizi, Paola Parmeggiani, dirigente della Formazion e p r o fe s s i o n a l e d el l a P r o v i n c i a d i Gr os s e t o , il fo t o g ra fo M a r c o Ti s i , i ra g a z z i d el c e n t r o , l’e d u c a t o r e d i c o m u n i tà , g l i o p e ra t o r i d i Co e s o S d S e d el l a c o o p e ra t i va “Ar c o ba l e n o” e o v v i a m e n t e l e v e s ta g l i e a z z u r r e . 19 PENSIONATI ASSEMBLEA ANNUALE DI CNA PENSIONATI Premiata con mille euro la terza elementare di Istia d’Ombrone C 20 ome da tradizionale, i pensionati della CNA si sono riuniti per il consueto appuntamento che precede le feste di Natale. Un’occasione per stare insieme, riflettere e confrontarsi sulla difficile congiuntura economica che investe il Paese e all’interno di questo, le categorie per definizione più deboli come appunto quella dei pensionati (è bene ricordare che gli artigiani, “grazie” ad un welfare che penalizza il mondo lavoro autonomo, sono tra quelli tra che convivono con le maggiori difficoltà). L’annuale convention di CNA Pensionati è stata anche l’occasione per incontrarsi e stare insieme. Ogni hanno, infatti, si ritrovano persone che, nel corso della loro vita lavorativa hanno avuto spesso modo di incontrarsi, di collaborare e magari anche di “scontarsi” (l’edile con l’installatore elettrico o idraulico tanto per fare un esempio, hanno vissuto un “conflitto” economico permanente), oppure coloro che avendo condiviso un ruolo dirigente all’interno dell’Associazione si sono fatti carico di responsabilità importanti confrontandosi (a volte anche aspramente), sulla migliore soluzione da dare al singolo problema. Ebbene, tutte queste persone, con la serenità tipica della terza età, con qualche ansia legata alla salute e con qualche preoccupazione indotta da una situazione economica che non accenna a ricomporsi, sono tornate anche quest’anno ad affollare prima la sala conferenze dell’Associazione e poi i locali di un noto albergo cittadino (oltre duecento le persone si sono sedute a tavola) per trascorrere un momento di serenità e scambiarsi con i tanti ex colleghi, che siano stati colla- boratori o competitors a questo punto ha poca importanza, gli auguri di Natale e vivere questo appuntamento, (per la stessa CNA irrinunciabile) all’insegna della serenità e di un'amicizia che ogni anno si rinnova. Nella sala conferenze di via Birmania, è stata presente anche la PENSIONATI terza classe elementare di Istia d’Ombrone. Gli alunni di quella scuola sono risultati vincitori del concorso indetto da CNA Pensionati Toscana che si tiene ogni anno a Collodi e che è stato denominato, non casualmente “tanti GEPPETTI e tanti PINOCCHI”. I ragazzi di Istia d’Ombrone, presentando quello che è stato considerato il miglior lavoro, una collezione di disegni sul tema “l’anno europeo dei cittadini, i diritti della cittadinanza Europea“, sono risultati i vincitori. Il coordinatore regionale di CNA Pensionati, Settimo Mariano, e il presidente provinciale, Vezio Vagnoni, di conseguenza, hanno consegnato ai ragazzi e ai loro insegnanti un buono da 1.000 euro che avrebbe dovuto essere utilizzato per una gita scolastica. I ragazzi e i loro insegnanti, però, sorprendendo tutti per maturità e senso pratico, hanno deciso di destinare tale somma all’acquisto di materiale didattico (una lavagna elettronica).Un esempio non da poco, che fa ben sperare e che fa onore agli uni e agli altri. 21 LINUX DAY LINUX DAY ANCORA UNA VOLTA A GROSSETO Un’iniziativa organizzata dall’associazione Guru@Work, in collaborazione con la CNA e con il patrocinio del Comune di Grosseto L inux Day a Grosseto anche nel 2013. Questo evento, che viene celebrato in contemporanea in varie città del mondo, anche in questa edizione è stato presente nel capoluogo provinciale: la manifestazione, organizzata dall’associazione Guru@Work con la collaborazione della CNA e con il patrocinio del Comune di Grosseto, si è svolta sabato 26 ottobre all’interno del Polo universitario grossetano di via Ginori. Il Linux day rappresenta l’occasione per potersi avvicinare al mondo dell’open source e dell’innovazione in generale grazie a seminari, workshop e incontri Il tema dell’edizione 2013 è stata “Innovazione. Di tutti. Per tutti” e gli appuntamenti della giornata sono stati dedicati proprio all’argomento centrale. «In tutti questi anni – ha spiegato Ludwig Bargagli di Guru@Work – siamo riusciti a far conoscere meglio la realtà dell’open source a tanti grossetani e vogliamo continuare lungo questo percorso. Il software libero è un’opportunità interessante e merita di essere conosciuta così come deve essere fatto per il mondo della rete e delle nuove tecnologie applicate ad Internet». La CNA da sempre crede che i nuovi strumenti tecnologici e la formazione delle piccole medie imprese relativamente a questi strumenti rap- 22 presentino la vera sfida per guardare al futuro dell’impresa. Anche per questo motivo quest’anno il Linux Day è stato sostenuto sia dall’Unione Comunicazione, sia dal Comitato Giovani Imprenditori che, tra l’altro, hanno tenuto un workshop su “I social networks come promozione per l’impresa, alcuni casi, history di successo” e “ E-commerce: soluzioni libere e a basso costo per le imprese”. “I nuovi strumenti di comunicazione - sottolinea Andra Stoppacciaro, presidente Unione Comunicazione CNA, - sono indispensabili alla crescita delle nostre imprese e per questo motivo, soprattutto in questo momento, abbiamo come sempre ritenuto opportuno non far mancare il nostro impegno nella divulgazione di essi” Tra gli interventi più attesi, quello di Nicola Tucci, consulente di In- nolabs; quello di Fernanda Faini, esperta di amministrazione digitale e open government, responsabile dell’assistenza giuridica in materia di amministrazione digitale per la Regione Toscana; poi ancora Sonia Montegiove, social media manager di Umbriadigitale e animatrice del portale GirlGeekLife.com; Federica Meta, giornalista del Corriere delle Comunicazioni, e Davide Giacalone, saggista ed editorialista. “Innovazione - afferma Marco Gasparri, presidente Comitato Giovani Imprenditori CNA, - è l’unica parola chiave per garantire competitività e lavoro non solo alle nostre piccole e medie imprese, ma anche ai giovani. Per questo come Comitato abbiamo deciso di sostenere il Linux Day: vogliamo dare una speranza alle nostre imprese e sopratutto alle nuove generazioni”. A tal proposito il Comitato Giovani di CNA ha aderito alla promozione di un nuovo corso “I mestieri del web”. Si tratta di un corso gratuito dedicato ai linguaggi e agli strumenti del web con il fine ultimo di spiegare ai giovani come queste esperienze innovative possano garantire un domani lavoro e professionalità. OGGI RISPARMIA DI PIÙ! Alta Velocità Con Italo i Soci CNA viaggiano a condizioni esclusive: solo per gli iscritti a www.servizipiu.cna.it, Italo offre buoni acquisto elettronici per viaggiare sul treno più moderno d’Europa. CNA SERVIZIPIÙ Carburanti Con Shell e CNA il carburante costa meno: sconto sul carburante, semplificazione amministrativa e dilazione di pagamento grazie a euroShell Card, la fuel card più accettata in Italia grazie a circa 4.600 distributori SHELL, IP gruppo api, TAMOIL ed ESSO abilitati. 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