SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE Per la predisposizione del piano, è necessario fare riferimento alle Linee Guida. Lo schema proposto di seguito è stato sviluppato nell’ambito del progetto “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche” Esso, pertanto, non ha una validità assoluta ma consente alle scuole partecipanti al percorso che hanno condotto l’autovalutazione utilizzando il Modello CAF di: - connettere gli esiti dell’autovalutazione e del RAV alla pianificazione del miglioramento - pianificare, monitorare e valutare adeguatamente gli interventi L’elaborato non deve superare le 20 -25 pagine e non deve essere corredato da documentazione aggiuntiva. 1 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Istituzione Scolastica Nome I.I.S.S. “Jacopo Del Duca Diego Bianca Amato” Codice meccanografico PAIS02200V Responsabile del Piano (DS) Cognome e Nome Battaglia Giuseppina Telefono 0921421413-0921421415 Email [email protected] Referente del Piano Cognome e Nome Telefono Termini Rosaria 0921424815 Email [email protected] Ruolo nella scuola Docente funzione strumentale POF Comitato di miglioramento (Nome e Cognome di tutti coloro che collaborano alla predisposizione e al presidio del piano) Caracausi Rosario Ciccia Anna Maria Biondo Domenico Muffoletto Maria Domenica Termini Rosaria Durata dell’intervento in mesi: 5 mesi Periodo di realizzazione: da 10/02/2014 a 10/06/2014 Risorse destinate al piano: vedi budget 1 SECONDA SEZIONE 1 Le informazioni contenute in questo box possono essere aggiornate una volta completata la stesura del Piano. 2 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO STEP 7 ELABORARE UN PIANO DI MIGLIORAMENTO BASATO SUL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE COMITATO DI MIGLIORAMENTO E GRUPPI DI PROGETTO Indicare le modalità e i criteri con cui sono state individuate le persone che compongono il comitato di miglioramento e i gruppi di progetto Il DS ha individuato le persone che compongono il comitato di miglioramento sulla base della disponibilità manifestata a seguito richiesta come da circolare e tenendo conto delle competenze possedute e delle esperienze maturate in quanto membri del GAV ma anche in precedenti progetti di autovalutazione, commissione qualità, funzioni strumentali, tutoraggio progetti ecc. RELAZIONE TRA RAV E PDM Indicare le motivazioni della scelta dei progetti, il collegamento con gli esiti dell’autovalutazione, tenendo conto dei vincoli e opportunità interne ed esterne Il comitato di miglioramento, dopo aver preso in esame il RAV e analizzati i p.d.f e i p.d.d., e le prime proposte di miglioramento, constata che il punteggio più basso riguarda i risultati(criteri 6,7,8,9) e in particolare le fasi di check e act. Il comitato ha quindi proceduto ad aggregare le informazioni del RAV per giungere alla definizione delle aree di miglioramento tenuto conto dei punti critici ricorrenti, strategici ed operativi. L’analisi trasversale ai 28 sotto criteri ha condotto all’individuazione delle aree di miglioramento comuni. Si è proceduto, quindi, all’attribuzione di un punteggio alle aree di miglioramento in base alla priorità e all’importanza rispetto ai seguenti fattori critici di successo: soddisfazione del cliente, soddisfazione dei portatori di interesse interni ed esterni, innovazione, efficienza. Il comitato ha ipotizzato dei progetti per il miglioramento di alcune aree risultate punti di forza della scuola e altri per superare le criticità di altre aree risultate punti di grave debolezza. Tra i progetti si è selezionato “Formazione in Alternanza” perché lo si ritiene un progetto che consente alla scuola di accrescere il suo capitale sociale stando al passo con i tempi e di innalzare la soddisfazione degli stakeholder (studenti, famiglie, comunità di riferimento, personale) attraverso la collaborazione, cooperazione e l’integrazione nel territorio. Negli ultimi anni, a seguito del riordino degli istituti tecnici, ripensare e rivedere i profili in uscita dei nuovi indirizzi in funzione del territorio ha significato conoscere in modo più sistematico in che misura la nostra offerta formativa scaturisce dalle richieste degli utenti. Abbiamo rilevato che la qualità della nostra immagine e le ricadute sociali della nostra attività rappresentano un’ opportunità per il miglioramento continuo e per il rafforzamento dei legami con la comunità locale, in modo tale da incidere sui processi di scelta e di orientamento. Siamo convinti che la reputazione di un’organizzazione è determinata anche dall’attenzione alla qualità della vita e ai rapporti formalizzati che la scuola sa intrattenere con i portatori di interesse interni ed esterni. Gli altri ci valutano anche per quello che riusciamo a fare per la società e per i rapporti che intratteniamo con il sociale. Ovviamente hanno avuto un peso vincoli quali: scarsità di risorse finanziarie, coinvolgimento non sempre attivo e propositivo degli enti locali, diffidenza e scarsa disponibilità ad accettare cambiamenti nell’organizzazione dell’attività didattica da parte di alcuni docenti “tradizionalisti”, la diversità e l’ampiezza del bacino di utenza. Di contro, il comitato rileva, quali opportunità: - una buona disponibilità del personale ad intraprendere relazioni di lavoro cooperativo, utile a favorire il pieno coinvolgimento dei portatori di interesse; - un senso di appartenenza all’istituzione scolastica; - una partecipazione condivisa alle scelte istituzionali. - una condivisione di informazioni e dati, attraverso l’utilizzo dei laboratori multimediali di cui la scuola è dotata, al fine di raggiungere livelli apprezzabili in termini di efficacia, efficienza ed economicità; - pregresse esperienze di progettazione, di realizzazione e di autovalutazione utili per l’attuazione del 3 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO piano. Risulta, comunque, indispensabile: rendere più strategico il processo di comunicazione all’interno e all’esterno per intraprendere e consolidare una relazione di scambio con il cittadino; - fornire un servizio sempre più rispondente alle aspettative dell’utenza e del territorio; - confrontarsi con le altre istituzioni scolastiche e con il tessuto produttivo attraverso l’uso di reti già costituite; - incrementare le attività di cooperazione intraprese a seguito di progetti PON. Il presente Piano sarà reso pubblico a tutti i portatori di interesse, interni ed esterni all’istituzione scolastica. INTEGRAZIONE TRA PIANO E POF Indicare gli elementi di coerenza tra il piano e le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel POF (Vedi Linee Guida, paragrafo C.) Il piano di miglioramento si integra perfettamente nel POF d’istituto perché il progetto “Formazione in Alternanza” con l’esperienza diretta dei tirocini formativi mira a: Soddisfare i bisogni formativi degli studenti (vedi POF cap. 2): • Orientare, attraverso l’ acquisizione di conoscenze utili, alla prosecuzione degli studi ed all’inserimento professionale; • Sviluppare il senso di appartenenza al tessuto sociale in cui si vive; • Contrastare l’abbandono scolastico, il disagio giovanile e garantire il successo scolastico; • Ampliare l’offerta formativa; • Saper cogliere in modo autonomoni tempi, i metodi e gli strumenti appropriati al contesto in cui si opera; • Saper collaborare con gli altri e rispettare un ruolo adeguato alla circostanza; • Saper lavorare in gruppo • Saper sviluppare capacità di autocritica e autovalutazione del proprio operato; • Acquisire conoscenze, abilità e competenze utili alla prosecuzione degli studi e all’inserimento professionale - QUICK WINS Indicare le eventuali azioni di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra l’autovalutazione e la definizione del piano - Collocazione in più punti dell’edificio scolastico di appositi contenitori per la raccoltà di suggerimenti e/o reclami da parte di tutti i portatori di interesse. Istituzione di una mailing list docenti per una comunicazione più rapida ed efficiente. Aggiornamento e potenziamento del sito istituzionale; Realizzazione mappa stakeholder esterni (funzione strumentale ) Conseguimento di certificazioni informatiche (E, CAD)e linguistiche (Trinity e Delf) Raccolta dei dati relativi alle iscrizioni, per i vari indirizzi, al fine di ricavare e analizzare dati sempre più aggiornati delle scelte operate dai giovani del territorio e confrontarli con il trend regionale e nazionale; Raccolta dei dati relativi alle performance degli studenti per analizzare il trend e fissare il target; Raccolta dei dati relativi ai diplomati (ultimo quinquennio) per misurare l’outcome dell’istituto; Acquisire a sistema i questionari CAF, dopo opportuno adattamento al contesto e integrazione con i questionari già previsti dal Sistema Qualità dell’Istituto. ELENCO PROGETTI 4 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Inserire l’elenco dei progetti di cui si compone il piano 1. “Formazione in Alternanza” 5 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO I PROGETTI DEL PIANO (da compilare per ciascun progetto seguendo l’ordine di priorità) Titolo del progetto: Formazione in alternanza Responsabile del progetto: Muffoletto Maria Domenica……………… ……… Livello di priorità: 25 Data prevista di attuazione definitiva: dal 10-02-2014 al 10-062014 Riferimento a sottocriteri del CAF 5.2- 6.1- 6.2-7.2-8.1- 9.11.4- 2.2- 3.3-4.1 I componenti del Gruppo di progetto Muffoletto Maria Domenica, Ciccia Anna Maria, Termini Rosaria. Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE 1. Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili) Il progetto nasce dall’esigenza di realizzare sinergie con il territorio, ampliare l’offerta formativa della scuola e favorire la transizione degli studenti dal mondo della scuola al mondo del lavoro. L’istituzione, attraverso la realizzazione del progetto, intende sviluppare e misurare la performance dell’istituzione al fine di superare le criticità emerse ed evidenziate nel RAV. Il progetto inoltre mira a coinvolgere gli stakeholder interni ed esterni per la messa a punto di strumenti utili alla misurazione dell’impatto sociale dell’istituzione. Il progetto è stato scelto tra le diverse soluzioni perché in periodo di profonda crisi occupazionale esso offre l’opportunità ai giovani studenti di farsi conoscere dai titolari delle realtà produttive del territorio anche in vista di un futuro impegno di collaborazione o di assunzione ma anche al fine di orientare la scelta post diploma in linea con reali attitudini e interessi. 2. Elencare i destinatari diretti (personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse) del progetto. - Studenti delle quarte classi del settore economico Amministrazione Finanza e Marketing e del settore tecnologico Costruzione Ambiente e Territorio; 3. Definire per ciascuna attività obiettivi, indicatori e target attesi, sia di output che di outcome Attività Attività preparatoria Obiettivi (Risultati attesi) Output Indicatori Target atteso 1.Individuazione delle imprese ospitanti Grado di disponibilità ad accogliere gli studenti 80% 1. N. 1 Incontro informativo con D.S, responsabile del progetto, tutor, docenti dei consigli di classe degli alunni coinvolti, alunni e genitori. Grado di partecipazione generale 80% 6 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Outcome Attività Propedeutica Output Outcome Tirocinio presso studi professionali, aziende, enti locali Output Condivisione da parte di tutti i portatori di interesse n. 5 seminari formativi e di orientamento su tematiche attinenti all’area di indirizzo n. adesioni al tirocinio e stipula patto formativo 100% Grado di partecipazione degli studenti 100% Motivazione e coinvolgimento attivo degli alunni Grado di acquisizione dei temi affrontati 80% 30 ore di tirocinio realizzati in non meno di 10 giorni lavorativi Presenza Grado di partecipazione al lavoro Padronanza nell’uso degli strumenti utilizzati Difficoltà incontrate 80% 100% Corrispondenza tra conoscenze possedute, competenze ed abilità richieste Grado di percezione (tutor e tirocinanti) 75% Sviluppo di autonomia, capacità di lavorare in gruppo, rispetto dei tempi n.2 incontri per condividere con il gruppo la propria esperienza, risolvere eventuali criticità e monitorare il percorso Grado di percezione (tutor e tirocinanti) 80% Focus group 100% Acquisizione di skills e strategie di apprendimento: problem solving, cooperative learning, ecc. Registri Focus group 75% Presenze, attività svolta, competenze richieste, difficoltà incontrate. 100% Questionari (ex ante, in itinere e post) Schede di autovalutazione e di valutazione. Conoscenze competenze ed abilità in ingresso. Aspettative. Difficoltà incontrate, Conoscenze competenze ed abilità in itinere. 100% 80% 25% Outcome Monitoraggio e valutazione dell’esperienza Output Outcome Monitoraggio e valutazione del progetto Output 100% 7 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Outcome Diffusione e socializzazione dei risultati Output Outcome Relazioni (di tutti gli attori coinvolti). Attestati Conoscenze competenze ed abilità finali. Livello di soddisfazione degli utenti. 100% Esiti formativi: progressi rispetto ai livelli di partenza. Valutazioni dei docenti C.d.Classe 100% Relazione agli O.O.C.C. Relazione sito Istituto e all’albo; Articolo stampa locale; Pubblicizzazione dell’esperienza durante l’attività di orientamento in ingresso. Incontro con gli stakeholder. Potenziamento della comunicazione Miglioramento delle performance Maggiore visibilità Soffisfazione dell’utenza Relazione analitica, grafici 100% Grado di diffusione 75% Grado di efficienza 100% Livello di soddisfazione 100% Miglioramento del trend iscrizioni n. nuove iscrizioni +5% 8 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 4. Evidenziare l’impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulla performance della scuola Si ritiene che le aree di applicazione del progetto siano abbastanza vaste e che, pertanto, i risultati attesi potranno avere un impatto positivo su diverse performance della scuola come: la professionalità dei docenti, la didattica, il soddisfacimento delle esigenze dei fruitori del servizio, il successo scolastico/lavorativo, l’interdisciplinarità nella definizione dei programmi, le relazioni interne ed esterne con le famiglie gli enti territoriali i soggetti economici, l’attivazione di servizi a supporto dell’apprendimento, della socializzazione e dell’orientamento; le occasioni offerte agli allievi per avanzare proposte, manifestare opinioni, concorrere alla organizzazione della vita scolastica. 5. Definire l’elenco delle varie azioni/attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse azioni/attività per la fase di monitoraggio) Attività Responsabile Data prevista di conclusione Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D Responsabile del progetto Attività preparatoria tutor 15.02.2014 x 15.03.2014 x Responsabile del progetto Attività Propedeutica tutor Responsabile del Tirocinio progetto e tutor Responsabile del Monitoraggio e valutazione dell’esperienza progetto e tutor x 30.04.2014 x x 15.05.2014 x x x 30.05.014 x x x Responsabile del progetto e referente Monitoraggio e valutazione del progetto piano di miglioramento Responsabile del progetto, referente piano Diffusione e socializzazione dei risultati 10.06.2014 x x di miglioramento 6. Indicare il budget del progetto Personale – docente Personale – docente Collaboratori scolastici Personale amministrativo Tecnico di laboratorio Spese Servizi di consulenza Acquisto di beni Spese dirette TOTALE Costo unitario 17,50 € 35,00 € 12,50 € 14,50 € 14,50 € Costo forfettario --500,00 -- Quantità (giornate, pezzi, ecc.) h.100 h.15 h.22 h. 16 h.15 Materiale di facile consumo -Software didattici -- Totale 1750,00 € 525,00 € 275,00 € 232,00 € 217,50 € 500,00 € -500,00 € -3999,00 € Fase di DO - REALIZZAZIONE 1. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle divere azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase di Plan”) Il progetto si articola in quattro fasi: 1. Una fase preparatoria; 2. una fase propedeutica; 3 .una fase di tirocinio presso aziende, studi professionali o enti locali; 4. Una fase di valutazione e certificazione. 9 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Le imprese ospitanti saranno individuate sfruttando precedenti relazioni dell’istituto e/o relazioni personali di docenti dell’istituto. La prima fase prevede un incontro con il DS, i docenti del Consiglio di classe degli alunni coinvolti, gli alunni, i genitori, il responsabile del progetto e i tutor. Durante questo incontro verranno illustrati gli obiettivi e le finalità dell’esperienza , l’articolazione nonché gli aspetti strettamente logistici della stessa. Verrà inoltre comunicata l’assegnazione degli stagisti alle varie aziende, e cosa più importante verrà stipulato un patto formativo sottoscritto sia dagli alunni che dai rispettivi genitori. Ove possibile si cercherà di collocare gli alunni in aziende o enti situati nei loro paesi di provenienza per ridurre i disagi del pendolarismo. Ogni tirocinante riceverà un libretto personale da compilare congiuntamente con il responsabile dell’azienda ospitante. Durante l’esperienza i contatti con i tutor aziendali (ove individuati) o con i responsabili delle aziende saranno tenuti dai tutor scolastici. 2. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione Eventuale responsabile Attività D.S., responsabile del Attività Preparatoria progetto e tutor Modalità di attuazione Richiesta disponibilità aziende e/o enti Stipula accordi per la collocazione degli alunni Incontro informativo studenti-docenti-famiglie Attività propedeutica responsabile del progetto e tutor N° 5 incontri formativi e di orientamento Tirocinio Responsabile del progetto, tutor Tre ore giornaliere presso le aziende per 10 giorni lavorativi Fase di CHECK – MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti di relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: • Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc…) • La frequenza del monitoraggio • I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere • Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall’esterno del progetto) La Commissione, mediante l’osservazione e la somministrazione di questionari ai portatori d’interesse (alunni, docenti e soggetti esterni) effettuerà il monitoraggio attraverso: - verifica degli obiettivi e congruità degli interventi; verifica delle fasi, delle modalità (procedure, metodologie, strategie, tecniche, strumenti) e delle sequenze operative; accertamento della pianificazione dei tempi programmati; 10 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO - Accertamento dell’avanzamento delle varie fasi del progetto, allo scopo di rilevare, elaborare e trasferire dati e informazioni fra le varie componenti del progetto; Verifica dell’andamento delle attività al fine di garantire che le risorse impiegate, le scadenze operative, gli esiti ottenuti e le operazioni condotte procedano conformemente a quanto previsto; Valutazione in itinere del raggiungimento progressivo degli obiettivi programmati; Valutazione della produttività dell’intervento: efficacia ed efficienza. Nello specifico ci saranno tre incontri di tre ore ciascuno: • il primo successivo al primo giorno di stage al fine di evidenziare eventuali problemi e difficoltà ed avanzare ipotesi di soluzione e relative strategie per il loro superamento; • il secondo in itinere per condividere con il gruppo la propria esperienza, riconoscere che le soluzioni adottate per la soluzione dei problemi sono ripetibili e trasferibili anche in altri contesti e per verificare la corrispondenza tra le finalità e i possibili esiti formativi ipotizzati in partenza e l’esperienza in atto; • il terzo conclusivo con compilazione di schede e questionari. Al fine della valutazione verranno somministrati test individuali e prove strutturate, una scheda di autovalutazione, una scheda di valutazione dello stage, n. 2 questionari finali per il tirocinante per i vari aspetti dell’esperienza, una relazione analitica stilata dal tirocinante secondo le direttive del promemoria iniziale, un modello di relazione per il tutor scolastico da compilarsi per ogni allievo, una scheda di valutazione dello stage riservata all’azienda. L’esperienza verrà riconosciuta come credito formativo , saranno rilasciati due attestati uno da parte dell’azienda e uno da parte della scuola. Verrà effettuata una valutazione del grado di conoscenze, competenze e abilità possedute in ingresso, in itinere e finale. I risultati di queste analisi saranno rappresentate graficamente al fine di una lettura più rapida e un confronto più immediato. Verrà creato un dossier per ogni alunno. 11 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità con ci si intenede intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti. Ad esempio, le iniziative correttive/di miglioramento dovrebbero comprendere i responsabili le modalità di intervento, i tempi di attuazione, le risorse necessarie, l’eventuale necessità di fare ricorso a benchmarking/benchlearning (internied eseteni) per individuare le soluzioni più efficaci/efficienti. Nel piano del progetto dovrebbe essere previsto che lo status di questi interventi deve essere inserito nei successivi monitoraggi del progetto fino alla conclusione. Nel caso in cui in fase di check si riscontrino problemi di carattere logistico-organizzativo sarà compito del tutor contattare i responsabili delle aziende al fine di rimuovere gli ostacoli e/o rivedere i compiti assegnati allo stagista. Se trattasi di problemi di natura formativa-relazionale si provvederà con interventi individualizzati durante le ore curriculari. GANTT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Progetto Responsabile Data prevista di conclusione Tempificazione attività G F M A M G L A S Formazione in alternanza Muffoletto M. Domenica 10.06.2014 O N D X X X X X BUDGET DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Costo unitario Personale – docente 17,50 € Personale – docente 35,00 € Collaboratori scolastici 12,50 € Personale amministrativo 14,50 € Tecnico di laboratorio 14,50 € Spese Costo forfettario Servizi di consulenza --Acquisto di beni 500,00 Spese dirette -TOTALE - Quantità (giornate, pezzi, ecc.) h.100 h.15 h.22 h. 16 h.15 Materiale di facile consumo -Software didattici -- Totale 1750,00 € 525,00 € 275,00 € 232,00 € 217,50 € 500,00 € -500,00 € -3999,00 € 12 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO TERZA SEZIONE STEP 8 - COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità di comunicazione del piano indirizzate a tutti i portatori di interesse e gli strumenti utilizzati per tipologia di destinatario. Quando Entro il mese di novembre Entro il mese di gennaio Cosa Sintesi RAV e PDM Intervento di miglioramento a chi come Docenti Verbalmente negli organi collegiali, sito, POF, Personale POF, SITO, Alunni ASSEMBLEA,POF, SITO, Famiglie POF, SITO, Territorio POF, SITO, Territorio POF, SITO, Scuola in chiaro, Stampa locale Definire le modalità di implementazione della comunicazione e i tempi L’implementazione della comunicazione sarà sistematica e continua e avverrà tramite revisione del POF, aggiornamento del sito, successivi organi collegiali. 13 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO QUARTA SEZIONE STEP 9 – IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (PER CIASCUN PROGETTO) DA COMPILARE PER OGNI PROGETTO NELL’AMBITO DI OGNI RIUNIONE DI MONITORAGGIO Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) In linea (Giallo) In ritardo (Rosso) In grave ritardo Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata PROGETTO: ………………….. Attività Responsabile Data prevista di conclusione Tempificazione attività Situazione G F M A M G L A S O N D Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Risultati raggiunti Output Outcome L’articolazione temporale e gli obiettivi (comprensivi di indicatori, target e risultati raggiunti) possono essere utilizzati anche in fase di monitoraggio dell’attuazione del progetto per verificare se lo stato di avanzamento delle attività e dei risultati è in linea con quanto programmato. 14 SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO GANNT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Progetto Responsabile Data prevista di conclusione Situazione Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D AGGIORNAMENTO PIANO DI COMUNICAZIONE Quando Cosa a chi come Verifica Si/no 15