COMUNE DI CAVALESE
PROVINCIA DI TRENTO
VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. SEDUTA TENUTASI
IN DATA 03.02.2014 alle ore 20,30
L’anno duemilaquattordici, addì tre del mese di febbraio, alle ore 20,30, nella sala delle riunioni
consiliari, a seguito di regolari avvisi recapitati a norma di Regolamento, si è riunito il Consiglio
comunale.
Sono presenti i Signori:
Loris WELPONER
Silvano WELPONER
Michele MALFER
Giuseppina VANZO
Silvano SEBER
Maria Elena GIANMOENA
Sergio FINATO
Piero DELLADIO
Mansueto VANZO
Onorio VANZO
Rino RIZZOLI
Maria Luisa GELMI
Sonia GERMANI
Franco CORSO
Bruna DALPALU’
Maurizio TAVERNAR
PRESIDENTE
SINDACO
ASSESSORE
ASSESSORE
ASSESSORE
ASSESSORE
ASSESSORE
ASSESSORE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
Sono assenti i Signori:
Paolo GILMOZZI
Alfredo MOLINARI
Carmelo ZINI
Mario VANZO
CONSIGLIERE - entra in aula durante la trattazione del n. 2 O.d.G.
CONSIGLIERE - entra in aula durante la trattazione del n. 3 O.d.G.
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
Assiste il Segretario comunale: dott. Mauro GIRARDI
Constatato legale il numero degli intervenuti, il Sig. Loris WELPONER, nella sua qualità di Presidente,
dichiara aperta la seduta, per la trattazione del seguente Ordine del Giorno:
1. Designazione scrutatori. Approvazione verbali delle precedenti sedute consiliari tenutesi il
04.11.2013 ed il 25.11.2013.
2. Risposta ad interrogazione.
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3. Mozione ad oggetto: partecipata Bioenergia Fiemme S.p.A. - utili milionari, monopolio naturale e
investimenti a Cadino, nel Comune di Faedo.
4. Approvazione Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura dei cani in loc. “Dossi”.
5. Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C.
Cavalese. Autorizzazione.
6. Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari
di Cavalese.
- Appena aperta la seduta, IL PRESIDENTE propone un minuto di raccoglimento per le vittime delle
stragi del Cermis, in occasione della ricorrenza dell’anniversario di quella del 3 febbraio 1998. Il
Consiglio comunale osserva un minuto di silenzio OGGETTO: Designazione scrutatori. Approvazione verbali delle precedenti sedute consiliari
tenutesi il 04.11.2013 ed il 25.11.2013.
Preliminarmente secondo quanto previsto dall’art. 17 del Regolamento del Consiglio comunale, i
Conss. Sigg. ri Mansueto VANZO e Maria Luisa GELMI vengono designati scrutatori per la presente
seduta consiliare. Si astengono gli interessati.
Il Presidente chiede poi al Consiglio se vi siano osservazioni sui verbali della sedute consiliari
precedentemente tenutasi il 4 novembre 2013 ed il 25 novembre 2013. Non si registrano interventi. A
termini dell’art. 41 del Regolamento del Consiglio comunale, i verbali suddetti si intendono approvati, il
che viene comunque confermato con apposite separate votazioni, aventi il seguente esito:
- verbale seduta del 04.11.2013 Cons. presenti………………………………… n. 16
Cons. votanti………………………………….. n. 15
Voti favorevoli………………………………….n. 15
Voti contrari…………………………………… n. =
Cons. astenuti: n. 1 (Cons. Sonia GERMANI)
- verbale seduta del 25.11.2013 –
Cons. presenti………………………………… n. 16
Cons. votanti………………………………….. n. 16
Voti favorevoli………………………………….n. 16
Voti contrari…………………………………… n. =
Cons. astenuti: =
OGGETTO: Risposta ad interrogazione.
PRESIDENTE: Preciso che nel caso di risposta scritta, l’art. 21 del regolamento consiliare prevede
che “dell’avvenuta risposta viene data comunicazione alla seduta consiliare successiva alla risposta
fornita per iscritto. L'interrogante può dichiarare in Consiglio soltanto se sia soddisfatto o meno della
risposta senza motivazioni”.
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- Entra in aula il Cons. Paolo Gilmozzi (Presenti n. 17) -
Cons. Bruna DALPALÙ: Dà lettura dell'interrogazione, che viene riportata nel seguito.
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Ass. Sergio FINATO: Dà lettura della risposta fornita per iscritto all’interrogante, che viene riportata
nel seguito.
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Cons. Bruna DALPALÙ: Sono assolutamente insoddisfatta, perché metà della risposta datami è fuori
tema. Mi si deve rispondere su ciò che chiedo, non su quello che non chiedo.
OGGETTO: Mozione ad oggetto: partecipata Bioenergia Fiemme S.p.A. - utili milionari,
monopolio naturale e investimenti a Cadino, nel Comune di Faedo.
Cons. Bruna DALPALÙ: Dà lettura della mozione, che viene riportata nel seguito.
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Cons. Bruna DALPALÙ: Vorrei che il Segretario potesse allegare anche la segnalazione dell'Autorità
per l’energia elettrica e il gas a cui ho fatto riferimento nella mozione.
- Entra in aula il Cons. Alfredo Molinari (Presenti n. 18) SEGRETARIO COMUNALE: Io farò riferimento al fatto che lei me la consegna effettivamente, ma io
mi devo attenere al Regolamento, il quale non prevede che debba allegare documenti al verbale.
- Viene effettivamente consegnata al Segretario la segnalazione 25 luglio 2013 - 341/2013/I
“Segnalazione su nuove funzioni dell’autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di
teleriscaldamento e teleraffrescammento”, citata nella mozione SINDACO: Concordo sulle ultime quattro righe del penultimo capoverso, in cui lei chieda un incontro
con i rappresentanti del Comune all'interno di Bioenergia. Su questo sono perfettamente d'accordo e
sono d'accordo anche loro. Manifestiamo apertura ad un confronto chiaro, sereno, pacato, costruttivo,
tra chi rappresenta l'Amministrazione e chi ritiene di esporre le proprie idee e i propri punti di vista.
Non posso essere certo d'accordo quando lei dice che si continua a negare il metano a Cavalese e a
Masi. Lei stessa ha avuto la possibilità di confrontarsi con gli organi preposti istituzionalmente a questi
aspetti, quindi non potrà che concordare sul fatto che non è vero che si continua a negare.
Non è nemmeno corretto affermare che il Comune di Cavalese in talune circostanze garantisce a
Bioenergia il monopolio in quanto non vuole che ci sia qualcuno che fa concorrenza.
In questa mozione lei riporta quanto espresso dall'authority per l'energia e il gas, laddove afferma che
c’è necessità di un regolatore neutrale dotato di elevata expertise tecnica. Lei riporta parole da parte
di chi a livello nazionale è deputato a questi controlli. In altri termini lei dice che il Comune di Cavalese
garantisce il monopolio, ma se ci deve essere un organo superiore dotato di expertise, credo che
questo non possa essere il Comune di Cavalese, a meno che non abbia tecnici super megagalattici
che siano in grado di regolare il mercato dal punto di vista della concorrenzialità, anche sotto l'aspetto
della fornitura del calore. Non è questo che possiamo fare qui a Cavalese.
Ma, a parte questo, le premesse della sua mozione non possono essere condivisibili e quindi secondo
noi non può essere approvata. Apriamo comunque una porta costruttiva e propositiva per rapportarci
con i Consiglieri nostri rappresentanti in seno a Bioenergia. Faremo un incontro con loro, possiamo
anche fare una visita a Bioenergia per vedere come lavorano, cosa producono e cosa danno al nostro
territorio, potremo cercare di capire bene quali sono le problematiche all'interno di questa società e, in
maniera del tutto serena, fare tutte le domande che lei pone in questa mozione.
Mancando in questa sede la controparte, direi di rimandare il tutto a una discussione che potremo fare
e approfondire con gli organi competenti in un'altra sede.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Anch'io ho condiviso quanto scritto dalla Cons. Dalpalù, in quanto
avevo già sollevato questo problema nella passata Amministrazione con l'allora Sindaco Cappelletto.
Avevo raccolto 400-500 firme a sostegno di una richiesta specifica per la metanizzazione delle zone
non servite da Bioenergia - Masi e parte alta di Cavalese. Questo servizio non è mai arrivato in queste
zone e molti, anch’io faccio parte di questi, si sono fatti soci, nella convinzione di poter avere in tempi
brevi l’allacciamento alla rete, ciò che invece non è poi mai più avvenuto.
Qui parliamo di politica e io dico che qui c'è una volontà politica specifica di non risolvere il problema.
E’ evidente che la politica, diretta non si sa da chi, e comunque portata avanti con questo sistema,
non concede assolutamente spazi per creare le condizioni affinché all'interno del territorio comunale ci
siano anche altri fornitori, come ad esempio è avvenuto nel settore della telefonia. Non è accettabile
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che chi doveva avere la possibilità di avere il servizio di teleriscaldamento, non solo non possa fruirne,
ma nemmeno possa disporre del metano.
Ribadisco che è una questione semplicemente politica, io non entro nel merito dell'aspetto tecnico. Io
gradirei poter esporre le mie idee e fare domande specifiche ai Consiglieri che la maggioranza della
politica di Cavalese ha nominato all'interno della S.p.A. Bioenergia. Vorrei capire se questi
rappresentano tutta la collettività, quindi anche le persone che non godono del servizio, oppure solo la
politica della maggioranza.
Confermo inoltre la mia netta contrarietà rispetto al fatto che i quattrini guadagnati con i soldi dei
censiti di Cavalese vadano a finire altrove e che, con sistemi che io non condivido, cioè alzando
barricate di ordine tecnico, anche se le motivazioni sono politiche, le istanze di questi censiti vengano
sempre respinte. L’Amministrazione comunale ha il dovere di tutelare tutti i cittadini.
Mi auguro che questi signori vengano in questa sede pubblica e che si possa interloquire con loro in
maniera molto pacata, semplice e chiara, per capire qual’ è stata finora la loro posizione all'interno del
C.d.A. di Bioenergia. Se ci diranno che si sono battuti, ma la maggioranza ha preso quella strada, li
ringrazierò; se invece diranno che si sono allineati a questo sistema, significherà che rappresentano
solo una parte di Cavalese e quella parte dell'Amministrazione che guida Cavalese.
SINDACO: Tutte le domande, tutti i chiarimenti possono essere avanzati nell'opportuna sede e sono
anche convinto che si avranno risposte chiare, esaustive e soddisfacenti per tutta la nostra collettività.
È giusto che lei abbia i suoi dubbi e le sue riserve, ma è altrettanto giusto che ci sia chi possa
rispondere con cognizione di causa a questi interrogativi. Loro diranno cosa si è fatto e cosa si sta
facendo all'interno di Bioenergia. Ho ricevuto una comunicazione da parte di Bioenergia che manifesta
apertura a questo ragionamento. Tutte le risposte che i cittadini di Cavalese si attendono credo
possano essere date. Visto che parliamo di coerenza e trasparenza, possiamo fare tranquillamente
una pubblica assemblea, nella quale lei, Cons. Tavernar, a Cavalese e lei, Cons. Dalpalù, a Masi,
possiate dibattere di fronte a tutti: un pubblico incontro in cui voi avrete la possibilità di esporre le
vostre opinioni e la Soc. Bioenergia, attraverso i propri rappresentanti, oppure attraverso di me, quale
rappresentante del Comune, le proprie argomentazioni. Credo che questa sia una posizione
assolutamente corretta e che vada incontro a quello che voi chiedete. Voi chiedete chiarezza e noi vi
diamo chiarezza, non c'è nessun problema. Scegliete pure voi la sede, il giorno e l’ora. Ci potrà
essere un moderatore, tutti quanti potremo parlare e magari discutere anche di altre situazioni, quelle
ad esempio che sono state diffuse in quel volantino a firma della Cons. Dalpalù pochi giorni prima
della fine dell’anno scorso e di fronte al quale i cittadini si trovano in una situazione di dubbio.
Cons. Bruna DALPALÙ: Questo non c'entra niente con l’argomento. Comunque è tutto dimostrato
dai verbali.
SINDACO: In quel volantino si parla anche di Bioenergia. Invito entrambi, visto che entrambi avete
sottofirmato la mozione, ad una pubblica assemblea. Avrete la possibilità di dimostrare le vostre
conclusioni. Ci sarà per contro chi rappresenta Bioenergia Fiemme.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Io chiedo che queste persone, come del resto consente il
Regolamento, vengano in questa sede a parlare del problema, perché la sede idonea e più giusta è
quella del Consiglio comunale. In questo modo sarà verbalizzato ciò che viene detto e non si
verificheranno situazioni di confusione in cui tutti vogliono prendere la parola.
SINDACO: Io posso farmi partecipe di portare questa richiesta, ma evidentemente non posso andare
a prendere fisicamente le persone e portarle qui.
All'interno del Consiglio di Bioenergia hanno discusso di questo ragionamento dicendo: noi non ci
sentiamo di essere sotto processo, noi possiamo dare delle spiegazioni, ma è chiaro che chiediamo
che sia il Consiglio comunale di Cavalese ad essere ospitato da Bioenergia, anche per fare una visita
all’impianto. Loro assicurano che possono ben dare tutte le spiegazioni che voi volete.
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Cons. Maurizio TAVERNAR: Le spiegazioni devono essere pubbliche.
SINDACO: Saranno pubbliche, può venire la stampa e chiunque altro. Se non va bene questa
modalità si può fare un pubblico incontro.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi abbiamo depositato il nostro documento in Consiglio comunale,
non in Bioenergia, quindi chiediamo che queste persone vengano a relazionare in Consiglio
comunale.
SINDACO: Sono disponibili a fornire tutti i chiarimenti del caso, ma non in questa sede. È un loro
diritto.
Cons. Maurizio TAVERNAR: A questo punto penso che ci sia qualcosa che non funziona.
SINDACO: Sto cercando di spiegare il punto di vista dei nostri rappresentanti e del CdA di Bioenergia.
I nostri rappresentanti, per venire in Consiglio, devono avere anche un’autorizzazione del C.d.A.. Il
Comune detiene il 13% del capitale della Società. Loro ci invitano tutti in Bioenergia: possiamo
discutere pacatamente e in modo costruttivo di tutto ciò che vogliamo e magari si potrà fare anche
qualche ragionamento in più sull'attività di Bioenergia.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Per quanto mi riguarda tutte le discussioni e le chiarificazioni possibili e
immaginabili si possono fare tranquillamente qui. Non vedo perché il Consiglio comunale si debba
adeguare alle richieste fatte dal C.d.A. di una S.p.A. Noi intendiamo chiamare i rappresentanti del
Comune che voi avete nominato, il resto non ci interessa. Noi non condividiamo le vostre risposte.
Vogliamo che vengano qui, perché è da qui che hanno avuto la nomina. Io non vado in case private a
discutere di argomenti pubblici. In ogni caso quelle persone devono capire che rappresentano
l’Amministrazione comunale.
SINDACO: A questo punto vi leggo ciò che ha scritto il Presidente di Bioenergia nelle ultime righe:
“Permettetemi infine di formulare un invito agli Amministratori del Comune di Cavalese. Il Consiglio
d'Amministrazione da me presieduto e l'intera struttura operativa dell’azienda avrebbero grande
piacere di poter ospitare tutti coloro che sono interessati, Sindaco, Giunta, Consiglio comunale, ad
una visita-confronto alla centrale, finalizzata a spiegarne il funzionamento, a mostrarne la gestione ed
il livello tecnologico raggiunto, consentendo di comprendere appieno le dinamiche di una materia,
quella dell'approvvigionamento e della produzione di energia, che ha bisogno di essere toccata con
mano direttamente nell'impianto per poter essere compresa appieno. Sarà l'occasione per un
confronto ed un approfondimento aperto su tutte le questioni che riterrete di interesse in una logica di
piena collaborazione”.
Mi permetto di aggiungere anche che non è il Consiglio comunale la sede in cui i rappresentanti del
Comune sono stati nominati.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Abbia pazienza, il Sindaco è il capo dell’Amministrazione e questa è la
sua sede. Dica piuttosto che non vogliono venire qui per motivi che non conosco ma che posso
intuire. Non sono nato 15 giorni fa.
SINDACO: Loro hanno dato disponibilità chiara ed evidente a ragionare su tutto, ma non vogliono
essere qui a fare il ruolo di indagati. Questo del resto è l’atteggiamento che voi volete avere, ma non è
certo tollerabile.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi vogliamo porre delle domande come questa sera, nient’altro. Non è
il mio modo di fare, non voglio mettere alla gogna nessuno.
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SINDACO: Io la invito di fronte a tutta la comunità di Cavalese, non in questa sede.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Non vado in sedi private. Io vengo qui, perché questo è il luogo in cui si
parla.
SINDACO: Anziché in Bioenergia, viene al Palacongressi a discutere di fronte a tutta la cittadinanza?
Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi chiediamo una cosa precisa e cioè che i rappresentanti nominati
dal Sindaco, che è il capo del Consiglio comunale, vengano in Consiglio comunale a relazionare sulla
loro posizione all'interno del C.d.A di Bioenergia Fiemme.
Se mi interessa sapere come funziona l'impianto di Bioenergia, vado a farmelo spiegare, senza
problemi, ma questa è un’altra cosa. L’argomento che abbiamo sollevato, invece, va discusso qui
dentro, perché questi signori hanno avuto incarico da questo luogo ed è qui che dobbiamo sentire le
risposte alle nostre domande.
SINDACO: Non ho avuto risposta al mio invito per una pubblica assemblea..
Cons Maurizio TAVERNAR: Vengano qui, al prossimo Consiglio o al successivo.
SINDACO: Prendo atto della sua risposta.
Cons. Alfredo MOLINARI: Nella mozione in fondo si richiede la partecipazione dei rappresentanti
comunali in quest'aula. Come Consigliere comunale non posso che ritenere che questo sia il luogo più
idoneo, dove poter discutere e approfondire determinate tematiche che non siano prettamente di
ordine tecnico. Parlo in particolar modo dal punto di vista di Masi, dove in questi anni ci è stato
propinato all'inizio un teleriscaldamento, poi il biogas, poi progetti pilota. La frazione è stufa di sentirsi
raccontare un sacco di cose che in pratica non vengono mai realizzate. Ma anche a Cavalese occorre
considerare che ci sono zone non servite dal teleriscaldamento. C’è di più: l'altro giorno passavo in
paese e qualcuno mi diceva che probabilmente in futuro ci sarà la necessità di rimettere mano alla
stessa rete del teleriscaldamento, in quanto sembra ci siano delle necessità manutentive di una certa
importanza.
Io non trovo assolutamente scandaloso che costoro vengano qui a discutere, in quanto il Consiglio
comunale è il soggetto che rappresenta l'intera collettività del paese, composto dagli esponenti della
maggioranza ma anche da quelli della minoranza. Dico questo anche se ha ragione il Sindaco quando
afferma che i tre rappresentanti sono stati nominati da lui stesso e non dal Consiglio comunale.
Mi piacerebbe che questi rappresentanti vengano a dare risposte alle nostre domande. Da questo
punto di vista il Consiglio comunale rappresenta la sede più idonea. Se poi vogliamo andare a vedere
il funzionamento dell’impianto, bene, possiamo andare anche ai Dossi.
Considero questa la sede deputata, perché ribadisco che vi è presente la rappresentanza dell’intera
comunità, quella che ha espresso un’amministrazione guidata da lei, Sig. Sindaco, che ha nominato i
tre rappresentanti comunali. Perciò non mi sento di respingere la mozione.
Cons. Maria Luisa GELMI: Mi associo a quanto hanno detto i Conss. Tavernar e Molinari. Partire dal
presupposto che i rappresentanti del Comune si debbano sentire sul banco degli imputati è sbagliato.
Si chiede un confronto civile qui dentro, dove, a parte qualche volta in cui si è alzata la voce, nessuno
mai è arrivato alle mani o alle sedie come avvenuto in Parlamento.
Non vedo perché i tre rappresentanti non possano accettare di venire qui a discutere di un problema
che esiste da anni, che non imputo certamente a lei, che al tempo non era certo Sindaco. Sappiamo
benissimo che il problema è nato nel momento in cui un politico ha impedito all'azienda che stava
metanizzando la valle di farlo anche a Cavalese, perché era in atto il percorso di realizzazione del
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teleriscaldamento. A suo tempo è stata fatta una scelta di ordine politico ed è giusto che le cose
politiche si discutano negli ambienti politici.
Sarà interessantissimo visionare l’impianto dal punto di vista tecnico e non discuto che le tecnologie
dello stesso siano all'avanguardia. Non possiamo salvare il danno che abbiamo ereditato, ma almeno
possiamo cercare di porvi rimedio, perché effettivamente vi è una disparità enorme tra cittadini e
cittadini.
Nessuno ha detto che i tre rappresentanti debbono venire qui a fare i capri espiatori. Possono venire
qui a colloquiare e credo che ciò sia non solo un nostro diritto, ma anche un loro dovere.
SINDACO: Non posso concordare che si tratti di un dovere e nemmeno io ho il diritto di obbligare loro
a venire qui: è una scelta loro. Il C.d.A. di Bioenergia è composto da varie espressioni della società e
delle attività produttive e il nostro Comune rappresenta solo il 13%. Lei capisce quindi che se il C.d.A.
dice che possono venire a dare tutte le spiegazioni, ma non in Consiglio comunale, io non posso
obbligarli. Posso chiederlo, e l'ho già fatto. La risposta è stata quella che vi ho letto. Se questo non va
bene possiamo chiamarli in una pubblica assemblea e lì devono venire perché non possono sottrarsi
ad una assemblea indetta dal Sindaco ed aperta a tutti i cittadini.
Dal punto di vista della correttezza e della trasparenza vi si concede di più di ciò che chiedete.
Cons. Franco CORSO: Mi piacerebbe che la scaletta degli interventi osservasse le priorità di chi alza
la mano. Io fino qui me ne sono stato zitto, ma bisogna che tutti rispettino il proprio turno e perciò, Sig.
Presidente, la invito a dare la parola osservando l’ordine delle richieste.
Vorrei chiedere al Sindaco e al Segretario chi è l’organo principale di un Comune, perché a me risulta
sia il Consiglio comunale. Se il Consiglio comunale è l'organo principe - anche se questa non è
l’espressione corretta - i soggetti che sono nominati dal Sindaco, in quanto rappresentanti del
Comune, si devono ritenere rappresentanti anche del Consiglio stesso e perciò rendere conto al
Consiglio medesimo. Non vedo dunque motivo per cui non possano venire a spiegare determinate
cose in Consiglio.
Condivido comunque quanto dice il Sindaco, nel senso che sarebbe ora di fare un confronto con i
cittadini, quella famosa assemblea prevista dallo Statuto, perché sono passati quattro anni e la
popolazione non ha mai potuto disporre di un momento in cui sentire l’espressione sia del governo del
paese, che della minoranza. Ma soprattutto, attraverso tale assemblea si darebbe giustamente voce
anche ai cittadini.
Condivido quello che dice il Sindaco, nel senso che è giusto fare una pubblica assemblea, ma questo
vale in seconda battuta. In prima battuta io sostengo quanto giustamente sottolineato
precedentemente dai colleghi Tavernar, Molinari e Gelmi, e cioè che i rappresentanti del Comune in
Bioenergia debbano essere chiamati a relazionare in Consiglio comunale. Senza dover ricorrere a
pareri di consulenti legali o professori, io vorrei sapere se il Consiglio comunale è l'organo principe di
un Comune. Da volgare tecnico io penso che sia così.
Per quanto riguarda il metano, sappiamo che la Soc. Bioenergia utilizza il gas per integrare la
produzione di calore, non essendo sufficienti i cascami. Personalmente ho fatto parte di un comitato,
comprendente due ripresentanti di maggioranza e due di minoranza. E’ giusto far sapere che in un
incontro che abbiamo avuto a Trento abbiamo capito che effettivamente un singolo Comune non può
decidere la metanizzazione del suo territorio. Abbiamo anche appreso che la gara potrà
eventualmente essere indetta per l’ampliamento delle reti nell’ambito di tutto il Trentino nel 2015, ma
ciò che mi ha demoralizzato è stato sapere che, nel caso, il Comune interessato deve adottare una
delibera consiliare per chiedere il metano. Poiché tale decisione dovrebbe essere dunque presa dalla
politica, anche nell’ipotesi che vada tutto per il meglio, non è detto dunque che Cavalese avrà il
metano. In effetti mi sono anche sentito preso in giro quando, avendo io chiesto se avevamo speranza
di avere il metano nel 2020 o nel 2025, non c’è stato un funzionario che mi abbia dato assicurazione
nemmeno per il 2030! Mi sono perciò messo il cuore in pace, pensando che personalmente non
riuscirò mai a vederlo. E’ giusto che i cittadini di Cavalese sappiano anche questo.
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Cons. Paolo GILMOZZI: Noto che in questi ragionamenti ci sono due distinti livelli. Uno riguarda
l’informazione sull’attività di Bioenergia Fiemme, mentre l’altro è l’intendimento polemico che ci sta
dietro. Da ciò che ho ascoltato, da parte di chi ha presentato questa mozione, voler portare all’interno
di questo consesso i tre rappresentanti comunali serve ad alimentare questo intendimento polemico.
Queste tre persone, come ha già detto il Sindaco, non credo avrebbero alcun problema a rapportarsi
con la cittadinanza in una assemblea pubblica, aperta a molte più persone.
Dico anche che, se si vuole fare polemica, urlare e litigare, come normalmente avviene dalla parte dei
banchi di fronte a me, questa è una scelta, un’idea che non viene certo da me.
Per quanto riguarda il problema che solleva come al solito il Cons. Tavernar, che non ha potuto
collegarsi al teleriscaldamento, un giorno o l'altro gli farò una donazione di una caldaia a pellet, perché
sono stufo di sentirlo. E’ qui semplicemente per portare avanti le sue personali e ridicole
dimostrazioni.
Si sovrappongono diverse voci, tanto da rendere impossibile qualsiasi verbalizzazione.
PRESIDENTE: Sospendo la seduta per alcuni minuti, affinché si possano rasserenare gli animi.
Cons. Paolo GILMOZZI: Lei Presidente dovrebbe sospendere il Cons. Tavernar che non è in grado di
stare al suo posto.
- La seduta viene sospesa per cinque minuti, trascorsi i quali riprende su richiesta del Presidente Cons. Paolo GILMOZZI: Ci sono diverse fonti energetiche alternative al teleriscaldamento.
Bioenergia non è certo la panacea del riscaldamento Il fatto che chi è allacciato alla rete del
teleriscaldamento risparmia, rispetto a chi utilizza il gasolio, magari è vero, ma senz’altro non certo
rispetto ad un sistema di riscaldamento a pellet o ad altri sistemi che sono stati introdotti da quando è
stata costituita Bioenergia Fiemme ad oggi.
Definire Bioenergia come un'eredità dannosa è dunque quantomeno fuorviante, specie se detto da
persone che probabilmente non hanno in mente altro che il gasolio come fonte di energia. Vale
veramente la pena che sia fatta chiarezza su questo argomento.
Per quanto riguarda la metanizzazione a Masi mi rendo anch’io disponibile a cercare una strada,
come peraltro abbiamo sempre fatto.
Ci sono tutti i presupposti per respingere questa mozione, secondo il mio punto di vista. Ribadisco che
sarebbe importante fare un'assemblea pubblica dove le persone possano interagire, capire, molto
serenamente e tranquillamente, anche se è vero che il Consiglio comunale è il luogo dove si
riuniscono i rappresentanti votati dai cittadini. Per molti altri argomenti sono state fatte assemblee
pubbliche. Voterò contrario a questa mozione.
Cons. Bruna DALPALÙ: Bioenergia è nata per volontà dell'Amministrazione del Comune di Cavalese
e con lo scopo di favorire la popolazione. Poi si è costituita in S.p.A. I bilanci indicano che ha avuto un
utile di € 1.190.000 e nella nota integrativa si legge: “La società detiene un’opzione per l'acquisto del
7,5% delle quote di Bioenergia Trentino S.r.l. in possesso di ISA”.
Significa che con i soldi dei cittadini di Cavalese, anziché migliorare la qualità del servizio a Cavalese
o portarlo in zone non servite, Bioenergia acquista le quote dell'Istituto Sviluppo Atesino, che è una
partecipata della Bioenergia Trentino di Faedo. Con gli utili derivanti dai cittadini di Cavalese dovrebbe
invece portare la rete nelle zone dove non esiste. Non posso condividere questo!
SINDACO: Lei sa quanto è costata a Bioenergia Fiemme l’operazione Faedo? Sa quanto è stato
l’impegno a fronte del ricavo che è stato ottenuto? Io lo so, anche se non lo voglio dire, perché ritengo
giusto che lo venga a sapere tutta la cittadinanza.
Cons. Bruna DALPALÙ: Certo che lo so. Lei sa cos'è ASIA?
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Presidente: Per favore!
SINDACO: Lei si chiede perché ha registrato un milione di utili, ma, ma sa in base a quali operazioni?
Cons. Bruna DALPALÙ: Lasci perdere!
SINDACO: Sono ragionamenti che dobbiamo esporre a tutta la popolazione di Cavalese.
Cons. Bruna DALPALÙ: Io ho chiesto che si faccia in Consiglio comunale. L’argomento va trattato
prima in Consiglio.
Cons. Franco CORSO: Non ho niente contro Bioenergia Fiemme, ma occorre fare chiarezza. Mi
spiace che alcuni Amministratori di Cavalese, a suo tempo, si siano fatti turlupinare e abbiano
svenduto un diritto dei cittadini all'uguaglianza, quando questa è passata da società di servizi a
società di lucro.
Io penso che non vada fatto un processo a Bioenergia, in questo senso. Dovrebbe esserci
semplicemente un confronto in Consiglio comunale. Vorrei far notare comunque che ai cittadini che
non possono fruire del teleriscaldamento non importa il fatto che Bioenergia abbia conseguito degli
utili. Dal punto di vista legale, essendo una società privata, è padrona di fare gli affari suoi, ma è dal
punto di vista etico e morale che i suoi amministratori si potrebbero anche biasimare.
È anche giusto quello che afferma il Cons. Gilmozzi: ci sono effettivamente fonti alternative, come il
pellet, il biogas, ma credo che dovranno passare anni. Forse potremo parlare anche di idrogeno, di
energia eolica. Qui in trentino dovrebbe essere primaria l’energia idroelettrica! Ma ci nascondiamo
dietro stupidaggini e non riusciamo a sfruttarla come dovremmo.
I soggetti nominati dal Sindaco, che secondo me rappresentano l'intero Consiglio comunale, non vedo
perché non possano venire qui a interloquire con noi prima di fare eventualmente anche
un'assemblea per la popolazione. Conosco i contratti che erano stati proposti a suo tempo. Se avessi i
soldi o se non avessi una famiglia, vi assicuro che li trascinerei alla Corte europea, perché quei
contratti erano ingannevoli! Davano garanzia di attivazione del servizio, ma sotto, con caratteri
minimali, che un anziano non poteva nemmeno vedere, c'era scritto che, in caso di difficoltà, il servizio
avrebbe anche potuto non essere fornito nei tempi previsti. Purtroppo non posso avvalermi del Prof.
Ruffo, ma mi piacerebbe.
Ass. Silvano SEBER: Il Sindaco è rappresentante del nostro Comune all'interno di Bioenergia
Fiemme. Voi avete detto che i rappresentanti comunali devono venire qui, ma il Sindaco vi ha risposto
più volte, dandovi le informazioni che avete chiesto. Potete considerarle buone o meno, ma sono
risposte che ha dato in quanto rappresentante in Bioenergia, appunto. Bioenergia è una società
privata e, in quanto tale……….
Cons. Franco CORSO: Noi chiediamo che vengano qui i rappresentati del Comune, non l’intero
C.d.A. di Bioenergia Fiemme.
Ass. Silvano SEBER: Siccome c’è un C.d.A., io penso che determinate scelte verranno prese in
quella sede. Non è che Bioenergia debba allinearsi alle proposte dei soli componenti che
rappresentano il Comune. A buon senso io credo che, siccome voi chiedete che vengano qui, mentre
loro dicono di andare lì, sarebbe opportuno andare nel campo neutro che può essere il Palafiemme.
Spesso questioni che hanno riguardato il Comune in modo trasversale sono state discusse al
Palafiemme, quindi io non trovo affatto scandaloso che anche questa discussione possa avvenire in
quella sede.
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Cons. Franco CORSO: Chiedo scusa, Presidente, se non ho chiesto la parola. Volevo solo affermare
che io sarei anche d’accordo, ma a una condizione: che vengano solo i rappresentanti del Comune,
perché sono stati invitati quelli, non il Presidente o gli altri Consiglieri.
Assessore Seber, chi viene nominato a rappresentare altri, deve rispondere a questi altri. E’ vero che
sono stati nominati dal Sindaco, ma in rappresentanza del Comune. Sono d'accordo per un incontro
pubblico, perché è giusto chei cittadini siano informati, ma è corretto che prima venga edotto il
Consiglio comunale, perciò i tre rappresentanti devono venire qui. Trovo che non stia né in cielo né in
terra il fatto che si debbano sentire colpevolizzati. Scusa per il parallelismo, ma se tu chiedi a dei
collaboratori, a cui hai affidato delle deleghe, di riferire a te o al Consiglio di Amministrazione della
Soc. Alpe Cermis, penso non ci sia nessun problema.
Cons. Alfredo MOLINARI: Invito il Cons. Corso a rispettare anch’egli la scaletta.. Prima ha dato
lezione di moralità perché non è stato rispettato il suo turno. Faccio presente che ho alzato la mano,
chiedendo la parola.
Cons. Franco CORSO: Chiedo scusa.
Cons. Alfredo MOLINARI: L’Ass. Seber afferma che il Sindaco è rappresentante del Comune in
Bioenergia Fiemme. Vorrei cercare di capire a che titolo. Io so che il Sindaco è rappresentante del
Comune all'interno dell'Assemblea territoriale della Val di Fiemme, ma non mi risulta che sia
rappresentante anche in Bioenergia.
SINDACO: Nel senso che da me partono le nomine, non in quanto io sia presente all'interno del
C.d.A. Ero presente, ma in quanto espressione dei piccoli azionisti, non del Comune. Ho dato le
dimissioni.
Cons. Alfredo MOLINARI: Allora cerchiamo di usare le parole correttamente, altrimenti generiamo
confusione. Quando si afferma che un soggetto “è rappresentante del Comune all'interno di
Bioenergia”, si dice che lo stesso fa parte del C.d.A.. Ero conscio che il Sindaco nomina i
rappresentanti, ma poi c’è stata questa affermazione dell’Ass. Seber e quindi ho ritenuto fosse
opportuno chiarire il concetto.
Cons. Maurizio TAVERNAR: In una precedente occasione, quando noi Consiglieri di minoranza
avevamo chiesto che il Consiglio comunale riferisse alla cittadinanza riguardo a decisioni prese in
tema di viabilità, venne indetta una assemblea pubblica al Palacongressi. E’ successo che in luogo dei
Consiglieri comunali hanno parlato i rappresentanti della Provincia, senza nemmeno che questi si
prendessero cura di avvertire quei “poveri cristi” che si battevano per il bene della comunità.
Ecco perchè infastidisce questo sistema, che impone le cose e non dà la possibilità alle persone
nominate dagli elettori, mi riferisco alla minoranza consiliare, di poter avere un confronto diretto con gli
esponenti che rappresentano il Comune. La minoranza può solo sentire i mormorii, ma di certo non
può sapere nulla. Se si discute in Consiglio, vi è poi un verbale che fa fede. Il verbo vola ma le parole
rimangono se sono scritte.
Il ruolo dei tre soggetti nominati dal Sindaco è quello di rappresentare tutta la popolazione, per questo
chiediamo la loro presenza in Consiglio comunale.
Ass. Silvano SEBER: Secondo me state facendo solo polemica. Se qualcuno vuole avere delle
risposte deve chiedere alla società. Quindi se si vuole fare un dibattito serio su che cosa Bioenergia
Fiemme ha fatto o intende fare non vanno interpellati singoli Consiglieri di Amministrazione, ma va
interpellata la Società.
Cons. Bruna DALPALÙ: Tra i rappresentanti nominati dal Sindaco c’è anche l’Amministratore
Delegato.
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Ass. Silvano SEBER: Cosa centra? Io chiederei le risposte alla Società e non ai singoli Consiglieri,
perché è la società che può prendersi un impegno.
Cons. Franco CORSO: Io non vedo l’ora che sia finita questa avventura. Francamente pensavo che
l'istituzione Consiglio comunale fosse qualcosa di diverso, ma questo non centra con la discussione di
oggi. Qualcuno mi accusa se mi intrattengo a volte con il Sindaco, che è anche mio coetaneo, magari
in occasione del suo compleanno. Se la politica è questo, è meglio lasciarla perdere.
Ritornando all’argomento, io penso che si tratti di una questione di principio. Prima ho chiesto al
Segretario quale è l’organo principale e sovrano del Comune. Peccato che non abbia voluto
rispondere. Forse nemmeno lui è in grado di farlo.
SEGRETARIO COMUNALE: Io in Consiglio comunale parlo in relazione alle competenze che ho. Le
mie competenze in Consiglio comunale riguardano gli atti che si vanno ad adottare, non altre. Le do
comunque la risposta, secondo il mio punto di vista: ci sono degli organi in Comune che sono il
Consiglio comunale, la Giunta e il Sindaco. Ci sono anche gli organi burocratici. Gli organi politici
esercitano tutti le competenze loro affidate dalla legge. Non c’è un “organo principe” o un organo
sovraordinato all'altro; tutti hanno la loro dignità. Non esiste una definizione di organo primario in
Comune. Magari ci possono essere opinioni contrastanti rispetto a quello che dico io, ma questo lo
dico io adesso, in scienza e coscienza.
Dico anche che quando il Sindaco dispone le nomine, lo fa per conto del Comune, quindi
dell’Amministrazione comunale intera, in base alla legge.
Cons. Franco CORSO: Io dissento da questo parere, perché secondo me l'espressione del Consiglio
comunale è l'espressione prevista dalla Costituzione. Nessun problema, comunque, mi informerò dal
punto di vista legale. Probabilmente dovrò aspettare due anni per avere una risposta. Accetto quello
che ha detto, ma non sono convinto.
Voterò a favore di questa mozione. Non voglio entrare nelle argomentazioni indicate nella premessa,
ma condivido il fatto che si possa impegnare il Consiglio comunale a invitare qui i Consiglieri di
Bioenergia nominati dall'Amministrazione.
PRESIDENTE: Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione sulla mozione..
Consiglieri presenti: n. 18
Consiglieri votanti: n. 18
Voti favorevoli: n. 8 (Conss. Onorio Vanzo, Rino Rizzoli, Maria Luisa Gelmi, Sonia Germani, Franco
Corso, Bruna Dalpalù, Maurizio Tavernar e Alfredo Molinari.
Voti contrari: n. 10
Consiglieri astenuti: n. =
La mozione viene respinta
OGGETTO: Approvazione Regolamento d'uso dell'area per la sgambatura dei cani in località
"Dossi"
Ass. Sergio FINATO: Sapete che l’area è stata quasi ultimata ed è composta di due spazi: uno
spazio, quello recintato, è destinato alla sgambatura dei cani e va regolamentato nel suo utilizzo;
l’altro, a se stante, è destinato all’attivazione della custodia temporanea dei cani randagi.
Volevo ringraziare la Polizia municipale, che ha contribuito alla stesura del regolamento, ma
soprattutto il Servizio veterinario provinciale, che ha dato il proprio supporto tecnico, non solo per
quanto riguarda il regolamento stesso, ma anche prima, nella fase antecedente all’apprestamento
dell’area, unitamente all’Associazione Amici degli Animali della Val di Fiemme, con cui il sottoscritto si
è recato a visitare alcune aree a Trento.
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Attraverso questo regolamento viene disciplinata soprattutto la responsabilità del possessore del cane
che accede ed utilizza l’area pubblica. E’ previsto anche che l’area possa essere temporaneamente
utilizzata per attività tipo pet therapy, agility dog. L’area rimarrà aperta 24 ore su 24 ed il suo utilizzo
prevede alcune regole di pulizia e decenza. I cani che accedono all’area sono quelli per cui è stato
rilasciato il tesserino d'identità ed hanno il microchip a norma di legge. È vietato l'ingresso alle
femmine in calore.
Una parte del regolamento riguarda il sistema sanzionatorio.
Cons. Sonia GERMANI: Si può sapere il costo di apprestamento dell’area?
Ass. Sergio FINATO: Si tratta di circa € 15.000 spesi per la recinzione dell'area. La struttura adibita a
ricovero dei cani randagi, che verranno tenuti temporaneamente e poi trasferiti al canile ufficiale di
Trento o Bolzano, per obbligo di legge, è stata recuperata gratuitamente in quanto ci è stata lasciata
dal gestore telefonico che la utilizzava precedentemente. In primavera dovremo portare l’acqua con
una tubazione dal campo sportivo e per questo possiamo stimare una spesa di ulteriori 2.000 - 3.000
euro.
Cons. Sonia GERMANI: Sono state stimate le spese per la manutenzione?
Ass. Sergio FINATO: La manutenzione si riconduce allo sfalcio. Si pensava di affidarlo alle
incombenze della c.d. “Azione 19” che sarà comunque chiamata ad operare in quella zona.
Cons. Sonia GERMANI: Si presuppone quindi che la pulizia venga fatta dai proprietari dei cani.
Ass. Sergio FINATO: Si, è obbligatorio l’accesso con il sacchettino e c’è obbligo di mantenere il
decoro. Avendo verificato le esperienze di Egna e Trento, abbiamo potuto accertare che in queste
aree si registra una buona attenzione, da parte di chi ne usufruisce. Non sono state registrate
situazioni particolarmente indecorose. Vogliamo dare un servizio alla comunità, ricordando che, solo a
Cavalese, ci sono 560 cani, ma anche migliorare il biglietto da visita turistico. Per la bassa Val di
Fiemme sicuramente si tratta di un'opportunità in più, che tra l’altro faciliterà anche gli operatori che
vigilano sul territorio.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Vorrei sapere se questi animali entrano con la museruola o senza.
Ass. Sergio FINATO: Hanno l'obbligo della museruola solo i cani cosiddetti “mordenti”, e questa
caratteristica è indicata espressamente sul libretto sanitario.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Per l’accesso all’area è previsto che venga consegnata una chiave?
Ass. Sergio FINATO: No, l’area è liberamente accessibile, anche se c’è un limite di accesso
contemporaneo per un massimo di dieci cani.
Cons. Sonia GERMANI: Ci sarà sempre una persona che vigilerà? Come si fa altrimenti a far
rispettare il Regolamento?
Ass. Sergio FINATO: Questo regolamento verrà affisso come nelle altre realtà analoghe e ne daremo
pubblicità anche in altre forme. Poi ognuno si assume la responsabilità, nel momento in cui utilizza
l’area. I controlli verranno effettuati dai soggetti titolati, così come avviene sul territorio. L’intento è
anche quello di concentrare i cani per facilitare questi operatori nel controllo.
Cons. Rino RIZZOLI: Per i possessori di cani, recarsi in quell’area diventerà un obbligo?
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Ass. Sergio FINATO: No, è una facoltà. È ovvio che se si danno dei servizi e si creano dei momenti
di interesse, col tempo questo servizio potrà trovare apprezzamento, non solo per Cavalese, ma per
tutta la Valle. Se l’iniziativa avrà successo, non è escluso che si possano realizzare altre aree a
Cavalese, ad esempio a Montebello o in altro paese, ad esempio Predazzo.
Cons. Rino RIZZOLI: La zona di Montebello, in effetti, è già frequentata da proprietari per lasciar
liberi i loro cani.
Cons. Alfredo MOLINARI: Considerate le aspettative riguardo a quest'area, vorrei chiedere all'Ass.
Finato se non la ritenga sottodimensionata, visto anche che all'interno della stessa non potranno
esserci contemporaneamente più di dieci cani. L’Assessore ha detto che solo a Cavalese ci sono 560
cani a cui si aggiungeranno quelli dei turisti, che si spera vadano lì, mentre per la la bassa Val di
Fiemme potrebbe essere un'attrazione.
È previsto un massimo di tempo all'interno del quale possono fermarsi? Se entrano 10 cani e si
fermano per ore, sarebbe difficile pensare che qualcun altro possa accedervi.
Ass. Sergio FINATO: Questo non è un fattore controllabile: il Vigile non può rimanere un pomeriggio
intero a verificare gli accessi. Ma l’idea, come ho anticipato prima, visto anche il costo piuttosto
esiguo, è quella di apprestare eventualmente anche una seconda area, ove se ne ravvisasse in
seguito l’opportunità. Trento dispone di quattro aree ed Egna ne ha una. Vedremo, io non escludo che
il servizio venga potenziato, penso anche a Masi.
Cons. Franco CORSO: A Trento le aree sono più piccole, forse perché anche i cani cittadini sono più
piccoli. Ma a parte questo, mi auguro, per chi ha passione per i cani, che l’iniziativa sia soddisfacente.
Mi auguro anche che non si vadano a spendere soldi pubblici per poi registrare, magari dopo un anno
di esperienza, che in quell’area non si reca nessuno e che il problema delle deiezioni in ambito
urbano rimane esattamente come prima.
Ass. Sergio FINATO: In ogni caso l’area apprestata dal Comune non serve per le deiezioni e il cane,
da questo punto di vista, non ha un timer.
OGGETTO: Approvazione Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura dei cani in loc.
“Dossi”.
Deliberazione n. 1
IL CONSIGLIO COMUNALE
Considerato che è stata recentemente apprestata dal Comune, all’interno di spazi di proprietà in loc.
“Dossi”, un’area attrezzata per la sgambatura dei cani, che potrà essere utilizzata da chi intenda
lasciare temporaneamente liberi i cani, sotto la propria responsabilità.
Osservato che l’utilizzo di tale area deve essere fatto oggetto di apposita regolamentazione,
specificante le modalità di accesso, di corretto utilizzo, gli obblighi in capo ai frequentatori e quant’altro
attiene alla fruizione del servizio che il Comune intende offrire attraverso la messa a disposizione
dell’area stessa.
Rilevato che, allo scopo, su indicazione dell’Amministrazione comunale, gli Uffici hanno predisposto il
regolamento d’uso della predetta area.
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Visto ed esaminato il testo regolamentare suddetto, che si propone in questa sede all’approvazione.
Viste le disposizioni del T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L e di esse, in
particolare, gli artt. 5 e 26, comma 3, lett. a).
Acquisiti preventivamente, sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni
dell’art. 81 del medesimo T.U.
Visto lo Statuto comunale e di esso, in particolare, gli artt. 3 e 18.
Con voti favorevoli n. 17, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 17 votanti e n. 1 astenuto
(Cons. Maurizio Tavernar), espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente,
con l’assistenza degli scrutatori,
DELIBERA
1. di approvare, per i motivi in premessa esposti, il Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura
dei cani in loc. “Dossi”, nel testo che si allega alla presente deliberazione, a formarne parte integrante
e sostanziale;
2. di dare atto che il Regolamento approvato con il presente provvedimento:
- entrerà in vigore a decorrere dalla data di esecutività della presente deliberazione, ai sensi dell’art.
5, comma 3 del D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/Leg.;
- verrà reso noto a mezzo di deposito presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, ai sensi dell’art. 3,
comma 3 dello Statuto comunale, nonché mediante pubblicazione sul sito web istituzionale del
Comune.
Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile
presentare:
opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi
dell’art. 79, comma 5 del T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L;
ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del’art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104;
in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120
giorni, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199.
OGGETTO: Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m. 1 della
p.ed. 1192/1 CC Cavalese. Autorizzazione
Cons. Mansueto VANZO: Parliamo di una deroga richiesta per l'ampliamento dell'officina meccanica
Fiat lungo via Trento. Si tratta dell’ampliamento di una struttura già esistente, adibita alla funzione di
officina dove, congiuntamente alla riparazione degli automezzi, è già prevista la rivendita degli stessi.
L'ampliamento è su circa 130 m², per un incremento volumetrico di circa 600 m³. La deroga è richiesta
perché quell'area, secondo il piano regolatore vigente, è un'area di edilizia mista, dove sono possibili
le destinazioni di civile abitazione ed alberghiera, ma non quella artigianale, che comunque è già in
essere. L’incremento volumetrico in progetto, inoltre, avviene in accorpamento a un edificio che il PRG
non censisce, per il quale, conseguentemente, sarebbero possibili unicamente interventi di
manutenzione e non di ampliamento.
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Il progetto ha ottenuto il parere favorevole della Commissione edilizia e il parere del Servizio
Urbanistica della Provincia, richiesto per quel tipo di intervento che, non ricadendo in area di tutela
paesaggistica, non compete alla Commissione della Comunità territoriale.
L'opera, per un piccolissimo angolo ricadente in fascia di rispetto stradale - Via Carano - ha ottenuto il
nullaosta da parte del Servizio Gestione Strade della Provincia, in quanto è prevista in allineamento
con un volume che già esiste in quella fascia.
È un intervento richiesto per un'attività artigiana che riveste sicuramente un'importanza per la nostra
realtà territoriale, in quanto per la bassa Val di Fiemme identifica l'unico punto autorizzato Fiat, è di
comodo accesso, ha un ampio parcheggio e, fatto non trascurabile, è anche una delle poche officine
che dispone del carrello elevatore per i camper.
Il progetto propone in altre parole una riqualificazione dell’attività, a fronte di uno scarsissimo
interessamento di un’area che attualmente è interessata da un piazzale e da una tettoia precaria,
posizionata su di un angolo del piazzale stesso.
Cons. Maria Luisa GELMI: Ha detto che la struttura non è censita come artigianale, ma io
quell'officina l’ho vista da sempre. Cosa è dunque successo a livello di programmazione urbanistica?
Cons. Mansueto VANZO: Nel Piano Regolatore generale gli edifici “non è censiti” sono quelli rimasti
privi di una destinazione urbanistica. Probabilmente parte di quel fabbricato non è stata censita per un
mero errore materiale
Cons. Onorio VANZO: Mi sembra strano, perché all'epoca della redazione del PRG le rilevazioni
fotografiche mostravano addirittura le lamiere sopra le cataste di legna, come se fossero edifici.
Cons. Mansueto VANZO: Il fabbricato è censito nel PRG, tranne quel corpo accessorio che ne
rappresenta circa il 10%, da cui parte di fatto l’ampliamento richiesto.
Cons. Alfredo MOLINARI: Da parte mia non posso che essere favorevole a questo tipo di deroga, in
quanto si fonda su motivazioni che ritengo condivisibili, non come le ultime che ci siamo sentiti
propinare in quest'aula a proposito di deroghe a favore del settore zootecnico che, come ho avuto
modo di rimarcare l'ultima volta, mi sono sembrate alquanto strane e quantomeno folcloristiche.
Speriamo di essere chiamati in futuro ad approvare deroghe più per le attività artigianali che non per
quelle zootecniche.
Cons. Franco CORSO: Occorre distinguere: questa è una deroga, non una deroga in sanatoria. Per
me questa distinzione è fondamentale, perché intervenire in sanatoria significa regolarizzare qualcosa
che è già stato realizzato. Ha valenza del tutto differente ottenere un’autorizzazione in via preventiva,
rispetta alla regolarizzazione successiva.
Per quanto attiene la pratica in esame, considerata la modesta entità dell’opera, ritengo la stessa
meritevole di approvazione.
OGGETTO: Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m.1 della
p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese. Autorizzazione.
Deliberazione n. 2
Il relatore riferisce:
L’Officina Dellantonio Elio - Cavalese ha inoltrato richiesta intesa ad ottenere concessione edilizia per
l’ampliamento dell’esistente officina meccanica su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese,
secondo apposito progetto a firma del per. Ind. ed. Lorenzo Soppelsa.
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L’intervento, che interessa uno spazio oggi occupato da piazzale, consiste sommariamente nella
realizzazione di un blocco di fabbricato in aderenza all’esistente, in zona delimitata a sud ed ovest da
muri di contenimento dei terreni limitrofi e a nord dal muro perimetrale dell’officina, con demolizione
della tettoia esistente. Lo stesso è destinato a soddisfare esigenze di miglioramento lavorativo sia per
quanto attiene l’officina vera e propria, che per quanto attiene l’esposizione e la vendita.
La concessione edilizia è stata peraltro richiesta in deroga, in quanto contrasta con il Piano
Regolatore generale comunale vigente, poiché:
- l’intervento ricade in zona B1 - Insediamenti di edilizia mista - regolata dalle disposizioni
dell’art. 2.1 delle Norme Tecniche di Attuazione, che ammettono esclusivamente gli edifici civili
ed alberghieri ivi indicati al comma 2, ma non consentono la realizzazione di nuove strutture di
tipo artigianale;
- l’ampliamento riguarda edificio esistente parzialmente privo di destinazione urbanistica, in
quanto non censito, regolato dalle disposizioni dell’art. 3.10 delle Norme Tecniche di
Attuazione, che non ammette alcun ampliamento volumetrico.
L’art. 1.1, comma 2 delle N.T.A. del P.R.G. consente di derogare eccezionalmente alle indicazioni del
P.R.G. stesso, nel caso di esecuzione di opere pubbliche o di interesse pubblico, secondo i
procedimenti di legge.
In tema di opere in deroga alle disposizioni urbanistiche dispone l’art. 112 della L.P. 04.03.2008, n. 1
“Pianificazione urbanistica e governo del territorio”, che ai commi 1 e 2 recita:
“1 I poteri di deroga previsti dalle norme di attuazione degli strumenti di pianificazione, sia in vigore
che adottati, o dal regolamento edilizio possono essere esercitati limitatamente alla realizzazione di
opere pubbliche o di interesse pubblico.
2. Il regolamento di attuazione individua le opere qualificate di interesse pubblico ai fini dell’esercizio
del potere di deroga.”.
L’art. 41 del D.P.P. 13.07.2010, n. 18-50/Leg. “Disposizioni regolamentari di attuazione della L.P.
1/2008” dispone che “Le opere di interesse pubblico che possono beneficiare dell’istituto della deroga
urbanistica sono individuate in via tassativa, senza possibilità di applicazione analogica o estensiva,
nell’elenco di cui all’Allegato A di questo regolamento.”.
Rientrano nel predetto Allegato A), come risultante dalle modificazioni nel tempo apportate allo stesso,
sotto la lettera B), le “Opere destinate ad attività economiche di interesse generale” e tra queste le “2)
complessi artigianali, strutture per deposito, magazzinaggio, vendita di materiali, componenti e
macchinari impiegati nell’industria delle costruzioni; rivendite di autoveicoli, purchè venga esercitata
anche l’attività di riparazione e manutenzione dei veicoli. Le imprese devono essere dotate di un
consistente numero di dipendenti ovvero risultare rilevanti per la realtà economica locale” .
L’art. 112, comma 3 della L.P. 1/2008 prevede che “La realizzazione in deroga di opere di interesse
pubblico o di opere pubbliche diverse da quelle previste dall’art. 114, anche per gli interventi soggetti a
denuncia di inizio attività, è subordinata al rilascio della concessione edilizia previa autorizzazione del
consiglio comunale, che si esprime dopo aver acquisito il parere della CPC (Commissione per la
Pianificazione Territoriale e il Paesaggio della Comunità) reso limitatamente alle tipologie di intervento
edilizio di particolare rilevanza di cui all’articolo. 8.
Il comma 4 del citato art. 112, stabilisce inoltre che “Il rilascio della concessione in deroga ai sensi del
comma 3 è subordinato, oltre che all’autorizzazione del consiglio comunale, al nullaosta della Giunta
provinciale, nel caso di opere in contrasto con la destinazione di zona; in tal caso il parere della CPC
si configura anche come atto istruttorio e consultivo per la decisione della Giunta provinciale. In tal
caso l’autorizzazione del consiglio comunale è preceduta dalla pubblicazione all’albo della richiesta di
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deroga e dal deposito del progetto presso gli uffici del comune per un periodo non inferiore a venti
giorni, entro i quali chiunque può presentare osservazioni; il comune trasmette alla Provincia le
osservazioni presentate nel periodo di deposito….omissis….”.
Secondo quanto recita l’art. 148, comma 6 nonies, lett. a) della medesima L.P. 1/2008, peraltro, “Fino
all’individuazione con deliberazione della Giunta provinciale delle tipologie di intervento edilizio di
particolare rilevanza ai sensi del comma 6 octies, lettera b), l’autorizzazione del consiglio comunale
prevista dall’articolo 112, commi 3 e 4, ai fini della concessione edilizia in deroga, è subordinata al
rilascio dei seguenti pareri:
a) se gli immobili interessati non sono soggetti a tutela del paesaggio, del parere del servizio
provinciale competente in materia di urbanistica e tutela del paesaggio, per gli interventi in
contrasto con la disciplina di tutela degli insediamenti storici e con la destinazione di zona ….
omissis……”.
La deroga in argomento attiene ad operazioni su immobili non soggetti a tutela del paesaggio, ma
contrastanti, come precedentemente evidenziato, con la destinazione di zona.
Si osserva in proposito che:
- con specifico avviso d.d. 03.10.2013, n. 11754/Prot., pubblicato all’Albo comunale dal
04.10.2013, al 24.10.2013, è stato reso noto il deposito del progetto richiesto in deroga presso
gli uffici comunali, con evidenza della possibilità per chiunque di presentare osservazioni, nel
periodo di deposito, senza peraltro che ciò avesse dato luogo alla presentazione di
osservazione alcuna.
- la pratica è stata sottoposta al parere del Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio della
Provincia Autonoma di Trento, che con nota n. S013/2013/634360/18.2.5, d.d. 20.11.2013,
dell’Ufficio Affari Amministrativi, ha espresso parere favorevole all’intervento, ex art. 148,
comma 6 nonies, lett. a) precitato.
La Commissione Edilizia comunale, nella seduta del 26.07.2013, si è espressa sul progetto la cui
esecuzione è stata richiesta in deroga.
Si osserva che, così come stabilito dall’art. 39 del citato D.P.P. 18-50Leg./2010, la deroga costituisce
l’esercizio di un potere eccezionale che consente di disattendere le previsioni di carattere generale
degli strumenti di pianificazione urbanistica, ammettendo una diversa utilizzazione del territorio per la
realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, mentre la possibilità di ricorrervi ed i limiti
della sua ammissibilità devono essere espressamente previsti dalle norme di attuazione dello
strumento urbanistico locale o dal regolamento edilizio comunale ed i provvedimenti comunali o
provinciali inerenti devono essere sorretti da una congrua e puntuale motivazione, finalizzata ad
evidenziare non solo la sussistenza di uno specifico interesse pubblico e la rilevanza dell’intervento
giustificante l’esercizio del potere di deroga, ma anche la prevalenza di tale interesse, rispetto
all’interesse pubblico perseguito globalmente dalla pianificazione.
In proposito si sottolinea:
- che l’attività di officina meccanica che si intende ampliare è curata dalla Famiglia Dellantonio
da oltre 65 anni, garantendo, tra l’altro, oggi, l’unico servizio autorizzato di officina FIAT
esistente nella bassa Valle di Fiemme, ubicato in posizione strategica, all’ingresso ovest di
Cavalese, a margine della viaria collegante i paesi della valle - S.S. n. 48 delle Dolomiti,
facilmente raggiungibile quindi da residenti ed ospiti necessitanti di assistenza meccanica alle
proprie autovetture, naturalmente anche di marche diverse;
- che l’attività di officina meccanica - vendita di autoveicoli, viene svolta tutto l’anno e soddisfa le
esigenze non solo di clientela individuale, bensì anche di imprese e pubbliche amministrazioni;
25
-
con l’ampliamento previsto in progetto si intende razionalizzare l’attività di officina meccanica,
quindi di riparazione/assitenza, ma anche implementare uno spazio specifico per l’esposizione
e la vendita di autovetture.
L’impresa richiedente, esercitante attività artigiana di riparazione e manutenzione, ma anche di
rivendita di veicoli, deve pertanto essere annoverata tra quelle rilevanti per l’economia locale, anche e
soprattutto in considerazione del fatto che la Valle, stante la propria vocazione prettamente turistica, è
interessata grandi flussi di traffico veicolare e perciò, in fatto di esigenze degli automobilisti, deve
saper compiutamente rispondere sia per quanto riguarda la popolazione locale che per quanto attiene
gli ospiti che la frequentano in gran numero.
Si tratta dunque di assicurare a tale azienda la possibilità di migliorare e razionalizzare la propria
attività, con ciò sviluppando peraltro anche una esigenza importante sotto l’aspetto del pubblico
interesse, trattandosi di un servizio di cui la comunità avverte l’esigenza, ancorchè lo stesso venga
svolto da privato.
Il pianificatore locale ha espressamente previsto la possibilità di esercitare la facoltà di deroga,
relativamente alle attività che astrattamente possono avvalersi dell’istituto, alle condizioni particolari a
cui lo stesso è normativamente sottoposto: lo ha fatto proprio perché lo strumento urbanistico non può
certo individuare caso per caso le possibili puntuali iniziative edilizie, che sono rimesse agli operatori, i
quali, evidentemente, assumono le rispettive scelte, come nel caso di specie, sulla base di
considerazioni non di ordine generale. Nel caso dell’iniziativa in esame, le soluzioni progettuali
proposte, che non comportano certo una trasformazione urbanistica rilevante, sono riferibili appunto
ad una situazione puntuale, che non poteva certo essere specificatamente disciplinata nel PRG e che
difficilmente potrebbe trovare una collocazione nel novero di varianti allo strumento urbanistico che,
diversamente dalla deroga, hanno normalmente valenza generale e comunque riferibile all’intero
territorio (o a parti di esso significative) oppure a intere categorie di immobili (o comunque a tipologie
che ne raggruppano una moltitudine).
Ma sul piano della valenza pubblica, si ribadisce, l’intervento progettato risponde ad una esigenza che
l’Amministrazione comunale avverte particolarmente, che è quella di curare gli interessi e di dare
impulso allo sviluppo della comunità che rappresenta, per quanto possibile con politiche svolte
nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previsto dall’art. 1 della L.R. 04.01.1993, n. 1;
esigenza che, nel caso, ben si coniuga con una iniziativa che, quantunque in deroga, appare coerente
con tale esigenza.
Comparando, in altri termini, i due diversi interessi pubblici tra loro contrastanti - ovvero quello legato
al rispetto del P.R.G. e quello invece legato a sostenere un’attività economicamente rilevante nella
realtà locale - quest’ultimo interesse risulta sicuramente prevalente, stante anche la modestia
dell’impatto dell’iniziativa sul piano strettamente urbanistico/edilizio. Ciò è anzi ancor più evidente, in
un periodo in cui la grave crisi economica impone agli operatori, per poter stare sul mercato, di fornire
servizi efficienti, moderni e diversificati.
L’art. 3 bis, comma 9 del D.P.P. 14.09.2006, n. 15-68/Leg., come modificato dal D.P.P. 24.11.2009, n.
29-31/Leg., prevede che anche ai fini dell’esercizio dei poteri di deroga, ai sensi dell’art. 112, comma
4 della L.P. 1/2008, trovi applicazione il procedimento di rendicontazione urbanistica, previsto per i
piani regolatori generali e relative varianti, salvo che la procedura di verifica di assoggettabilità di cui
all’art. 3 escluda tale adempimento, ovvero ricorrano le condizioni di esonero riconducibili ai criteri
indicati al comma 8.
Riguardo a tale aspetto si evidenzia che l’intervento rientra nell’esclusione prevista dalla lettera d) del
comma 8 predetto, in quanto attiene alla realizzazione di opere il cui progetto non è soggetto alla
procedura di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi della legge provinciale n. 28 del
1988 e del relativo regolamento di esecuzione.
26
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione.
Visto ed esaminato il progetto per l’ampliamento dell’esistente officina meccanica su piazzale p.m.1
della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese, in deroga allo strumento urbanistico, a firma del per. ind. ed.
Lorenzo Soppelsa, sul quale è stato espresso parere preventivo favorevole da parte del Servizio
Urbanistica e Tutela del Paesaggio - Ufficio Affari Amministrativi, della Provincia Autonoma di Trento,
d.d. 20.11.2013, citato in premessa.
Condivisa l’opportunità di autorizzare la deroga, secondo quanto illustrato dal relatore, evidenziando
peraltro che la stessa è soggetta al successivo nullaosta della Giunta provinciale trattandosi di opere
in contrasto con la destinazione di zona.
Viste e richiamate le disposizioni normative, nonché i provvedimenti amministrativi e gli atti tecnici
illustrati dal relatore.
Viste le disposizioni del T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L.
Acquisiti preventivamente, sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni
di cui all’art. 81 del T.U. medesimo.
Con voti favorevoli n. 18, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 18 votanti e n. = astenuti,
espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente, con l’assistenza degli
scrutatori,
DELIBERA
1.di autorizzare, ai sensi dell’art. 112 della L.P. 04.03.2008, n. 1, la deroga allo strumento urbanistico
(P.R.G. vigente) relativamente al progetto per l’ampliamento dell’esistente officina meccanica
(Dellantonio Elio - Cavalese) su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese, secondo il progetto
a firma del per. ind. ed. Lorenzo Soppelsa citato in premessa, in particolare per quanto attiene, così
come illustrato dal relatore:
- il contrasto con le disposizioni dell’art. 2.1 delle Norme Tecniche di Attuazione, che relativamente
alle zone B1 - Insediamenti di edilizia mista - ammettono esclusivamente gli edifici civili ed alberghieri
ivi indicati al comma 2, ma non consentono la realizzazione di nuove strutture di tipo artigianale;
- il contrasto con le disposizioni dell’art. 3.10 delle Norme Tecniche di Attuazione che non ammettono
incrementi volumetrici di edifici esistenti privi di destinazione urbanistica, in quanto non censiti dal
Piano;
2. di dare atto che il progetto cui si riferisce il presente provvedimento è escluso dal procedimento di
rendicontazione urbanistica, ex art. 3 bis, comma 9, del D.P.P. 14.09.2006, n. 15-68/Leg. e ss.mm., in
quanto non è soggetto alla procedura di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi della
L.P. 28/1988 e del relativo regolamento di esecuzione e pertanto rientra nella fattispecie di esclusione
prevista dal comma 8, lett. d);
3. di dare atto che con il presente provvedimento viene autorizzata una deroga urbanistica relativa ad
opere incluse tra quelle di cui all’Allegato A), al D.P.P. 13.07.2010, n. 18-50/Leg., come risultante dalle
modificazioni apportate nel tempo allo stesso, precisamente alla lett. B) ”Opere destinate ad attività
economiche di interesse generale”, n. 2, contrastanti con la destinazione di zona e quindi soggetta a
nullaosta provinciale, ai sensi del comma 4 del citato art. 112;
27
4. di trasmettere pertanto il presente provvedimento, unitamente alla documentazione di riferimento,
alla Giunta provinciale, a corredo della richiesta del nullaosta medesimo;
Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile
presentare:
opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi
dell’art. 79, comma 5 del T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L;
ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del’art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104;
in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120
giorni, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199.
OGGETTO: Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili del
Fuoco Volontari di Cavalese
SINDACO: Illustra l’argomento sulla scorta della proposta di deliberazione agli atti, dando lettura delle
principali poste di entrata ed uscita del bilancio in approvazione.
PRESIDENTE: Vorrei fare una precisazione. Ho trasmesso l’avviso di convocazione del Consiglio
anche alla revisore dei conti che quindi, non essendo presente, non è certo perché non sia stata
convocata. Anticipo questo al Cons. Molinari che sicuramente avrebbe da fare un appunto, visto che
più volte ha auspicato la presenza della stessa, nelle occasioni in cui si parla di bilanci.
Cons. Alfredo MOLINARI: Presidente, come dice il Sindaco, lei non può certo andarla a prendere e
portarla qui. Non può fare altro che invitarla.
Cons. Maurizio TAVERNAR: Ringrazio personalmente il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari.
Mi sono sempre chiesto chi sia responsabile nel caso in cui qualcuno dei componenti le squadre di
intervento dovesse subire un incidente. Il Corpo stesso o l’amministrazione pubblica dispongono di
una polizza assicurativa congrua?
SINDACO: Quando i Vigili del Fuoco intervengono seguono delle procedure predefinite e le direttive
del Comandante. Ogni squadra sa esattamente come deve comportarsi e, se dovesse succedere
qualche incidente, sono totalmente assicurati.
Naturalmente per stabilire il livello della responsabilità occorre valutare situazione per situazione,
come in tutte le cose.
Cons. Franco CORSO: Da parte mia, ma credo di tutti noi, esprimo l'augurio che possano sempre
continuare la loro attività e manifesto una grande ammirazione nei loro confronti.
Riguardo agli interrogativi che si pone il Cons. Tavernar, io vi assicuro che in Italia non vi è nulla di
certo. In una Provincia a noi molto vicina si è fatto male un Vigile del Fuoco e so che per un anno e
mezzo il caposquadra è stato indagato per accertare se avesse dato le corrette direttive. E’ la
giurisprudenza a decidere e molto dipende anche dalla gravità dell’infortunio, non accenno nemmeno
al caso di morte.
OGGETTO:
Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili
del Fuoco Volontari di Cavalese.
Deliberazione n. 3
Premesse:
28
Richiamandosi alle disposizioni che regolano l'Ordinamento dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari,
contenute nella L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e nel Regolamento di attuazione approvato con
deliberazione della Giunta Provinciale di Trento, n. 15211 del 15 novembre 1991, il Comandante del
Corpo dei Vigli del Fuoco Volontari di Cavalese ha sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale
il bilancio preventivo annuale, riferito all'esercizio 2014, già approvato dall'Assemblea generale del
Corpo medesimo.
Il documento è di seguito riassunto nelle sue risultanze finali:
ENTRATA
TITOLO I - Entrate ordinarie per servizi retribuiti
9.100,00
TITOLO II - Entrate derivanti da contributi di parte corrente
ed assegnazioni di enti
30.500,00
TITOLO III - Entrate derivanti da alienazioni, contributi in
conto capitale ed assegnazione di enti o privati
16.100,00
TITOLO IV - Entrate per partite di giro
TOTALE
Avanzo di Amministrazione
TOTALE ENTRATE
USCITA
TITOLO I - Spese correnti
TITOLO II - Spese in conto capitale
TITOLO III - Spese partite di giro
TOTALE USCITE
2.600,00
58.300,00
5.000,00
63.300,00
39,600,00
21.100,00
2.600,00
63.300,00
Al Titolo II - Capitolo 55 Entrata, è previsto lo stanziamento di euro 13.500,00, con la seguente
funzione: "Assegnazione ordinaria del Comune". La previsione descritta è correlata con lo
stanziamento ordinario che il Comune intende prevedere nel proprio bilancio, all'intervento 1090305,
cap. 910, con la dicitura "Contributo al Corpo dei VV.FF. Volontari ".
Al Titolo III - Capitolo 95 Entrata, è previsto lo stanziamento di euro 10.000,00, con la seguente
funzione: "Assegnazione del Comune". La previsione descritta è anch'essa correlata con lo
stanziamento straordinario che sarà previsto dal Comune nel proprio bilancio, all'intervento 2090307 /
cap. 3230 (€ 10.000,00) "Contributo per acquisto attrezzature ai VV.FF.".
Il bilancio in esame prevede il Fondo di Riserva - Capitolo 230/Uscita, in € 1.000,00, pari cioè al
2,52% del totale dei primi due titoli dell'Entrata (€ 39.600,00), ossia nei limiti del 10% previsto
dall'articolo 9 del Regolamento per l'esecuzione della L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e s.m..
L'impostazione del preventivo è tale da coprire tutte le esigenze del Corpo per l'intero esercizio e
definita tenendo conto delle risultanze presunte dell'esercizio 2013 e dell'esperienza acquisita.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso quanto sopra.
Sentita l'illustrazione del bilancio preventivo per l'esercizio finanziario 2014 del Corpo dei Vigili del
Fuoco Volontari di Cavalese, come trasmesso dal Comandante del Corpo stesso ed approvato
dall'Assemblea generale del Corpo in data 08.11.2013, sul quale è stato espresso parere favorevole
da parte del Dirigente del Servizio Antincendi e Protezione Civile - Cassa Provinciale Antincendi della Provincia Autonoma di Trento.
Visto il Regolamento per l'esecuzione della L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e ss.mm. (in materia di servizi
antincendio - norme amministrative) e di esso, in particolare, gli artt. 3, 4, 9, 12,e 13.
Visto il T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L.
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Acquisiti preventivamente sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni
dell'art. 81 del T.U. medesimo.
Visto lo Statuto Comunale.
Con voti favorevoli n. 18, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 18 votanti e n. = astenuti,
espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente, con l'assistenza degli
scrutatori,
DELIBERA
1. di approvare il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014 del Corpo dei Vigili del
Fuoco Volontari di Cavalese, così come compendiato nell'unito allegato e le cui risultanze finali
vengono indicate nel seguito:
ENTRATA
TITOLO I - Entrate ordinarie per servizi retribuiti
9.100,00
TITOLO II - Entrate derivanti da contributi di parte corrente
ed assegnazioni di enti
30.500,00
TITOLO III - Entrate derivanti da alienazioni, contributi in
conto capitale ed assegnazione di enti o privati
16.100,00
TITOLO IV - Entrate per partite di giro
TOTALE
Avanzo di Amministrazione
TOTALE ENTRATE
USCITA
TITOLO I - Spese correnti
TITOLO II - Spese in conto capitale
TITOLO III - Spese partite di giro
TOTALE USCITE
2.600,00
58.300,00
5.000,00
63.300,00
39,600,00
21.100,00
2.600,00
63.300,00
Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile presentare:
- opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi dell'art. 79, comma 5 del
T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L;
- ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del'art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104;
- in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, ai sensi dell'art. 8 del
D.P.R. 24.11.1971, n. 1199.
Cons. Franco CORSO: Nella seduta del 4 novembre 2013 il Sindaco aveva anticipato che ai primi di
gennaio avrebbe reso noto le nomine per il rinnovo del C.d.A. della SAGIS. Sono state disposte
queste nomine?
Sindaco: Approfitto allora per comunicare che sono stati designati i nuovi componenti della SAGIS.
Sono stati designati quattro componenti, tra cui il Sig. Roberto Degiampietro, come da indicazioni fatte
dalla minoranza. Gli altri soggetti nominati nel C.d.A. sono i Sigg. ri: Egon Pardatscher, Antonio
Vanzetta e Marisa Giacomuzzi.
Recependo una recente normativa è stato inoltre nominato un organo di revisione monocratico, nella
persona del dott. Alessandro Sontacchi.
30
Ultimata la trattazione degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno, il Presidente dichiara chiusa la
seduta alle ore 22,40.
Letto e sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
COMUNALE
ILSEGRETARIO COMUNALE
F.to - dott. Mauro GIRARDI -
F.to - Loris WELPONER -
Gli interventi dei Consiglieri comunali riportati a verbale sono stati scritti nella forma più idonea per assicurare
massima chiarezza e comprensibilità, nel rispetto della fedeltà sostanziale e senza necessità di riproduzione
letterale, secondo quanto indicato dall’art. 40, comma 3, del vigente Regolamento del Consiglio comunale.
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to - dott. Mauro Girardi -
Il presente verbale è stato approvato senza rettifiche nella seduta del Consiglio comunale del
31.03.2014
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Dott Mauro Girardi
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File "verbale seduta consiglio comunale 03.02.2014" di 2,05 MB