COMUNE DI CAVALESE PROVINCIA DI TRENTO VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. SEDUTA TENUTASI IN DATA 03.02.2014 alle ore 20,30 L’anno duemilaquattordici, addì tre del mese di febbraio, alle ore 20,30, nella sala delle riunioni consiliari, a seguito di regolari avvisi recapitati a norma di Regolamento, si è riunito il Consiglio comunale. Sono presenti i Signori: Loris WELPONER Silvano WELPONER Michele MALFER Giuseppina VANZO Silvano SEBER Maria Elena GIANMOENA Sergio FINATO Piero DELLADIO Mansueto VANZO Onorio VANZO Rino RIZZOLI Maria Luisa GELMI Sonia GERMANI Franco CORSO Bruna DALPALU’ Maurizio TAVERNAR PRESIDENTE SINDACO ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE Sono assenti i Signori: Paolo GILMOZZI Alfredo MOLINARI Carmelo ZINI Mario VANZO CONSIGLIERE - entra in aula durante la trattazione del n. 2 O.d.G. CONSIGLIERE - entra in aula durante la trattazione del n. 3 O.d.G. CONSIGLIERE CONSIGLIERE Assiste il Segretario comunale: dott. Mauro GIRARDI Constatato legale il numero degli intervenuti, il Sig. Loris WELPONER, nella sua qualità di Presidente, dichiara aperta la seduta, per la trattazione del seguente Ordine del Giorno: 1. Designazione scrutatori. Approvazione verbali delle precedenti sedute consiliari tenutesi il 04.11.2013 ed il 25.11.2013. 2. Risposta ad interrogazione. 1 3. Mozione ad oggetto: partecipata Bioenergia Fiemme S.p.A. - utili milionari, monopolio naturale e investimenti a Cadino, nel Comune di Faedo. 4. Approvazione Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura dei cani in loc. “Dossi”. 5. Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese. Autorizzazione. 6. Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Cavalese. - Appena aperta la seduta, IL PRESIDENTE propone un minuto di raccoglimento per le vittime delle stragi del Cermis, in occasione della ricorrenza dell’anniversario di quella del 3 febbraio 1998. Il Consiglio comunale osserva un minuto di silenzio OGGETTO: Designazione scrutatori. Approvazione verbali delle precedenti sedute consiliari tenutesi il 04.11.2013 ed il 25.11.2013. Preliminarmente secondo quanto previsto dall’art. 17 del Regolamento del Consiglio comunale, i Conss. Sigg. ri Mansueto VANZO e Maria Luisa GELMI vengono designati scrutatori per la presente seduta consiliare. Si astengono gli interessati. Il Presidente chiede poi al Consiglio se vi siano osservazioni sui verbali della sedute consiliari precedentemente tenutasi il 4 novembre 2013 ed il 25 novembre 2013. Non si registrano interventi. A termini dell’art. 41 del Regolamento del Consiglio comunale, i verbali suddetti si intendono approvati, il che viene comunque confermato con apposite separate votazioni, aventi il seguente esito: - verbale seduta del 04.11.2013 Cons. presenti………………………………… n. 16 Cons. votanti………………………………….. n. 15 Voti favorevoli………………………………….n. 15 Voti contrari…………………………………… n. = Cons. astenuti: n. 1 (Cons. Sonia GERMANI) - verbale seduta del 25.11.2013 – Cons. presenti………………………………… n. 16 Cons. votanti………………………………….. n. 16 Voti favorevoli………………………………….n. 16 Voti contrari…………………………………… n. = Cons. astenuti: = OGGETTO: Risposta ad interrogazione. PRESIDENTE: Preciso che nel caso di risposta scritta, l’art. 21 del regolamento consiliare prevede che “dell’avvenuta risposta viene data comunicazione alla seduta consiliare successiva alla risposta fornita per iscritto. L'interrogante può dichiarare in Consiglio soltanto se sia soddisfatto o meno della risposta senza motivazioni”. 2 - Entra in aula il Cons. Paolo Gilmozzi (Presenti n. 17) - Cons. Bruna DALPALÙ: Dà lettura dell'interrogazione, che viene riportata nel seguito. 3 4 Ass. Sergio FINATO: Dà lettura della risposta fornita per iscritto all’interrogante, che viene riportata nel seguito. 5 6 7 Cons. Bruna DALPALÙ: Sono assolutamente insoddisfatta, perché metà della risposta datami è fuori tema. Mi si deve rispondere su ciò che chiedo, non su quello che non chiedo. OGGETTO: Mozione ad oggetto: partecipata Bioenergia Fiemme S.p.A. - utili milionari, monopolio naturale e investimenti a Cadino, nel Comune di Faedo. Cons. Bruna DALPALÙ: Dà lettura della mozione, che viene riportata nel seguito. 8 9 10 Cons. Bruna DALPALÙ: Vorrei che il Segretario potesse allegare anche la segnalazione dell'Autorità per l’energia elettrica e il gas a cui ho fatto riferimento nella mozione. - Entra in aula il Cons. Alfredo Molinari (Presenti n. 18) SEGRETARIO COMUNALE: Io farò riferimento al fatto che lei me la consegna effettivamente, ma io mi devo attenere al Regolamento, il quale non prevede che debba allegare documenti al verbale. - Viene effettivamente consegnata al Segretario la segnalazione 25 luglio 2013 - 341/2013/I “Segnalazione su nuove funzioni dell’autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di teleriscaldamento e teleraffrescammento”, citata nella mozione SINDACO: Concordo sulle ultime quattro righe del penultimo capoverso, in cui lei chieda un incontro con i rappresentanti del Comune all'interno di Bioenergia. Su questo sono perfettamente d'accordo e sono d'accordo anche loro. Manifestiamo apertura ad un confronto chiaro, sereno, pacato, costruttivo, tra chi rappresenta l'Amministrazione e chi ritiene di esporre le proprie idee e i propri punti di vista. Non posso essere certo d'accordo quando lei dice che si continua a negare il metano a Cavalese e a Masi. Lei stessa ha avuto la possibilità di confrontarsi con gli organi preposti istituzionalmente a questi aspetti, quindi non potrà che concordare sul fatto che non è vero che si continua a negare. Non è nemmeno corretto affermare che il Comune di Cavalese in talune circostanze garantisce a Bioenergia il monopolio in quanto non vuole che ci sia qualcuno che fa concorrenza. In questa mozione lei riporta quanto espresso dall'authority per l'energia e il gas, laddove afferma che c’è necessità di un regolatore neutrale dotato di elevata expertise tecnica. Lei riporta parole da parte di chi a livello nazionale è deputato a questi controlli. In altri termini lei dice che il Comune di Cavalese garantisce il monopolio, ma se ci deve essere un organo superiore dotato di expertise, credo che questo non possa essere il Comune di Cavalese, a meno che non abbia tecnici super megagalattici che siano in grado di regolare il mercato dal punto di vista della concorrenzialità, anche sotto l'aspetto della fornitura del calore. Non è questo che possiamo fare qui a Cavalese. Ma, a parte questo, le premesse della sua mozione non possono essere condivisibili e quindi secondo noi non può essere approvata. Apriamo comunque una porta costruttiva e propositiva per rapportarci con i Consiglieri nostri rappresentanti in seno a Bioenergia. Faremo un incontro con loro, possiamo anche fare una visita a Bioenergia per vedere come lavorano, cosa producono e cosa danno al nostro territorio, potremo cercare di capire bene quali sono le problematiche all'interno di questa società e, in maniera del tutto serena, fare tutte le domande che lei pone in questa mozione. Mancando in questa sede la controparte, direi di rimandare il tutto a una discussione che potremo fare e approfondire con gli organi competenti in un'altra sede. Cons. Maurizio TAVERNAR: Anch'io ho condiviso quanto scritto dalla Cons. Dalpalù, in quanto avevo già sollevato questo problema nella passata Amministrazione con l'allora Sindaco Cappelletto. Avevo raccolto 400-500 firme a sostegno di una richiesta specifica per la metanizzazione delle zone non servite da Bioenergia - Masi e parte alta di Cavalese. Questo servizio non è mai arrivato in queste zone e molti, anch’io faccio parte di questi, si sono fatti soci, nella convinzione di poter avere in tempi brevi l’allacciamento alla rete, ciò che invece non è poi mai più avvenuto. Qui parliamo di politica e io dico che qui c'è una volontà politica specifica di non risolvere il problema. E’ evidente che la politica, diretta non si sa da chi, e comunque portata avanti con questo sistema, non concede assolutamente spazi per creare le condizioni affinché all'interno del territorio comunale ci siano anche altri fornitori, come ad esempio è avvenuto nel settore della telefonia. Non è accettabile 11 che chi doveva avere la possibilità di avere il servizio di teleriscaldamento, non solo non possa fruirne, ma nemmeno possa disporre del metano. Ribadisco che è una questione semplicemente politica, io non entro nel merito dell'aspetto tecnico. Io gradirei poter esporre le mie idee e fare domande specifiche ai Consiglieri che la maggioranza della politica di Cavalese ha nominato all'interno della S.p.A. Bioenergia. Vorrei capire se questi rappresentano tutta la collettività, quindi anche le persone che non godono del servizio, oppure solo la politica della maggioranza. Confermo inoltre la mia netta contrarietà rispetto al fatto che i quattrini guadagnati con i soldi dei censiti di Cavalese vadano a finire altrove e che, con sistemi che io non condivido, cioè alzando barricate di ordine tecnico, anche se le motivazioni sono politiche, le istanze di questi censiti vengano sempre respinte. L’Amministrazione comunale ha il dovere di tutelare tutti i cittadini. Mi auguro che questi signori vengano in questa sede pubblica e che si possa interloquire con loro in maniera molto pacata, semplice e chiara, per capire qual’ è stata finora la loro posizione all'interno del C.d.A. di Bioenergia. Se ci diranno che si sono battuti, ma la maggioranza ha preso quella strada, li ringrazierò; se invece diranno che si sono allineati a questo sistema, significherà che rappresentano solo una parte di Cavalese e quella parte dell'Amministrazione che guida Cavalese. SINDACO: Tutte le domande, tutti i chiarimenti possono essere avanzati nell'opportuna sede e sono anche convinto che si avranno risposte chiare, esaustive e soddisfacenti per tutta la nostra collettività. È giusto che lei abbia i suoi dubbi e le sue riserve, ma è altrettanto giusto che ci sia chi possa rispondere con cognizione di causa a questi interrogativi. Loro diranno cosa si è fatto e cosa si sta facendo all'interno di Bioenergia. Ho ricevuto una comunicazione da parte di Bioenergia che manifesta apertura a questo ragionamento. Tutte le risposte che i cittadini di Cavalese si attendono credo possano essere date. Visto che parliamo di coerenza e trasparenza, possiamo fare tranquillamente una pubblica assemblea, nella quale lei, Cons. Tavernar, a Cavalese e lei, Cons. Dalpalù, a Masi, possiate dibattere di fronte a tutti: un pubblico incontro in cui voi avrete la possibilità di esporre le vostre opinioni e la Soc. Bioenergia, attraverso i propri rappresentanti, oppure attraverso di me, quale rappresentante del Comune, le proprie argomentazioni. Credo che questa sia una posizione assolutamente corretta e che vada incontro a quello che voi chiedete. Voi chiedete chiarezza e noi vi diamo chiarezza, non c'è nessun problema. Scegliete pure voi la sede, il giorno e l’ora. Ci potrà essere un moderatore, tutti quanti potremo parlare e magari discutere anche di altre situazioni, quelle ad esempio che sono state diffuse in quel volantino a firma della Cons. Dalpalù pochi giorni prima della fine dell’anno scorso e di fronte al quale i cittadini si trovano in una situazione di dubbio. Cons. Bruna DALPALÙ: Questo non c'entra niente con l’argomento. Comunque è tutto dimostrato dai verbali. SINDACO: In quel volantino si parla anche di Bioenergia. Invito entrambi, visto che entrambi avete sottofirmato la mozione, ad una pubblica assemblea. Avrete la possibilità di dimostrare le vostre conclusioni. Ci sarà per contro chi rappresenta Bioenergia Fiemme. Cons. Maurizio TAVERNAR: Io chiedo che queste persone, come del resto consente il Regolamento, vengano in questa sede a parlare del problema, perché la sede idonea e più giusta è quella del Consiglio comunale. In questo modo sarà verbalizzato ciò che viene detto e non si verificheranno situazioni di confusione in cui tutti vogliono prendere la parola. SINDACO: Io posso farmi partecipe di portare questa richiesta, ma evidentemente non posso andare a prendere fisicamente le persone e portarle qui. All'interno del Consiglio di Bioenergia hanno discusso di questo ragionamento dicendo: noi non ci sentiamo di essere sotto processo, noi possiamo dare delle spiegazioni, ma è chiaro che chiediamo che sia il Consiglio comunale di Cavalese ad essere ospitato da Bioenergia, anche per fare una visita all’impianto. Loro assicurano che possono ben dare tutte le spiegazioni che voi volete. 12 Cons. Maurizio TAVERNAR: Le spiegazioni devono essere pubbliche. SINDACO: Saranno pubbliche, può venire la stampa e chiunque altro. Se non va bene questa modalità si può fare un pubblico incontro. Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi abbiamo depositato il nostro documento in Consiglio comunale, non in Bioenergia, quindi chiediamo che queste persone vengano a relazionare in Consiglio comunale. SINDACO: Sono disponibili a fornire tutti i chiarimenti del caso, ma non in questa sede. È un loro diritto. Cons. Maurizio TAVERNAR: A questo punto penso che ci sia qualcosa che non funziona. SINDACO: Sto cercando di spiegare il punto di vista dei nostri rappresentanti e del CdA di Bioenergia. I nostri rappresentanti, per venire in Consiglio, devono avere anche un’autorizzazione del C.d.A.. Il Comune detiene il 13% del capitale della Società. Loro ci invitano tutti in Bioenergia: possiamo discutere pacatamente e in modo costruttivo di tutto ciò che vogliamo e magari si potrà fare anche qualche ragionamento in più sull'attività di Bioenergia. Cons. Maurizio TAVERNAR: Per quanto mi riguarda tutte le discussioni e le chiarificazioni possibili e immaginabili si possono fare tranquillamente qui. Non vedo perché il Consiglio comunale si debba adeguare alle richieste fatte dal C.d.A. di una S.p.A. Noi intendiamo chiamare i rappresentanti del Comune che voi avete nominato, il resto non ci interessa. Noi non condividiamo le vostre risposte. Vogliamo che vengano qui, perché è da qui che hanno avuto la nomina. Io non vado in case private a discutere di argomenti pubblici. In ogni caso quelle persone devono capire che rappresentano l’Amministrazione comunale. SINDACO: A questo punto vi leggo ciò che ha scritto il Presidente di Bioenergia nelle ultime righe: “Permettetemi infine di formulare un invito agli Amministratori del Comune di Cavalese. Il Consiglio d'Amministrazione da me presieduto e l'intera struttura operativa dell’azienda avrebbero grande piacere di poter ospitare tutti coloro che sono interessati, Sindaco, Giunta, Consiglio comunale, ad una visita-confronto alla centrale, finalizzata a spiegarne il funzionamento, a mostrarne la gestione ed il livello tecnologico raggiunto, consentendo di comprendere appieno le dinamiche di una materia, quella dell'approvvigionamento e della produzione di energia, che ha bisogno di essere toccata con mano direttamente nell'impianto per poter essere compresa appieno. Sarà l'occasione per un confronto ed un approfondimento aperto su tutte le questioni che riterrete di interesse in una logica di piena collaborazione”. Mi permetto di aggiungere anche che non è il Consiglio comunale la sede in cui i rappresentanti del Comune sono stati nominati. Cons. Maurizio TAVERNAR: Abbia pazienza, il Sindaco è il capo dell’Amministrazione e questa è la sua sede. Dica piuttosto che non vogliono venire qui per motivi che non conosco ma che posso intuire. Non sono nato 15 giorni fa. SINDACO: Loro hanno dato disponibilità chiara ed evidente a ragionare su tutto, ma non vogliono essere qui a fare il ruolo di indagati. Questo del resto è l’atteggiamento che voi volete avere, ma non è certo tollerabile. Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi vogliamo porre delle domande come questa sera, nient’altro. Non è il mio modo di fare, non voglio mettere alla gogna nessuno. 13 SINDACO: Io la invito di fronte a tutta la comunità di Cavalese, non in questa sede. Cons. Maurizio TAVERNAR: Non vado in sedi private. Io vengo qui, perché questo è il luogo in cui si parla. SINDACO: Anziché in Bioenergia, viene al Palacongressi a discutere di fronte a tutta la cittadinanza? Cons. Maurizio TAVERNAR: Noi chiediamo una cosa precisa e cioè che i rappresentanti nominati dal Sindaco, che è il capo del Consiglio comunale, vengano in Consiglio comunale a relazionare sulla loro posizione all'interno del C.d.A di Bioenergia Fiemme. Se mi interessa sapere come funziona l'impianto di Bioenergia, vado a farmelo spiegare, senza problemi, ma questa è un’altra cosa. L’argomento che abbiamo sollevato, invece, va discusso qui dentro, perché questi signori hanno avuto incarico da questo luogo ed è qui che dobbiamo sentire le risposte alle nostre domande. SINDACO: Non ho avuto risposta al mio invito per una pubblica assemblea.. Cons Maurizio TAVERNAR: Vengano qui, al prossimo Consiglio o al successivo. SINDACO: Prendo atto della sua risposta. Cons. Alfredo MOLINARI: Nella mozione in fondo si richiede la partecipazione dei rappresentanti comunali in quest'aula. Come Consigliere comunale non posso che ritenere che questo sia il luogo più idoneo, dove poter discutere e approfondire determinate tematiche che non siano prettamente di ordine tecnico. Parlo in particolar modo dal punto di vista di Masi, dove in questi anni ci è stato propinato all'inizio un teleriscaldamento, poi il biogas, poi progetti pilota. La frazione è stufa di sentirsi raccontare un sacco di cose che in pratica non vengono mai realizzate. Ma anche a Cavalese occorre considerare che ci sono zone non servite dal teleriscaldamento. C’è di più: l'altro giorno passavo in paese e qualcuno mi diceva che probabilmente in futuro ci sarà la necessità di rimettere mano alla stessa rete del teleriscaldamento, in quanto sembra ci siano delle necessità manutentive di una certa importanza. Io non trovo assolutamente scandaloso che costoro vengano qui a discutere, in quanto il Consiglio comunale è il soggetto che rappresenta l'intera collettività del paese, composto dagli esponenti della maggioranza ma anche da quelli della minoranza. Dico questo anche se ha ragione il Sindaco quando afferma che i tre rappresentanti sono stati nominati da lui stesso e non dal Consiglio comunale. Mi piacerebbe che questi rappresentanti vengano a dare risposte alle nostre domande. Da questo punto di vista il Consiglio comunale rappresenta la sede più idonea. Se poi vogliamo andare a vedere il funzionamento dell’impianto, bene, possiamo andare anche ai Dossi. Considero questa la sede deputata, perché ribadisco che vi è presente la rappresentanza dell’intera comunità, quella che ha espresso un’amministrazione guidata da lei, Sig. Sindaco, che ha nominato i tre rappresentanti comunali. Perciò non mi sento di respingere la mozione. Cons. Maria Luisa GELMI: Mi associo a quanto hanno detto i Conss. Tavernar e Molinari. Partire dal presupposto che i rappresentanti del Comune si debbano sentire sul banco degli imputati è sbagliato. Si chiede un confronto civile qui dentro, dove, a parte qualche volta in cui si è alzata la voce, nessuno mai è arrivato alle mani o alle sedie come avvenuto in Parlamento. Non vedo perché i tre rappresentanti non possano accettare di venire qui a discutere di un problema che esiste da anni, che non imputo certamente a lei, che al tempo non era certo Sindaco. Sappiamo benissimo che il problema è nato nel momento in cui un politico ha impedito all'azienda che stava metanizzando la valle di farlo anche a Cavalese, perché era in atto il percorso di realizzazione del 14 teleriscaldamento. A suo tempo è stata fatta una scelta di ordine politico ed è giusto che le cose politiche si discutano negli ambienti politici. Sarà interessantissimo visionare l’impianto dal punto di vista tecnico e non discuto che le tecnologie dello stesso siano all'avanguardia. Non possiamo salvare il danno che abbiamo ereditato, ma almeno possiamo cercare di porvi rimedio, perché effettivamente vi è una disparità enorme tra cittadini e cittadini. Nessuno ha detto che i tre rappresentanti debbono venire qui a fare i capri espiatori. Possono venire qui a colloquiare e credo che ciò sia non solo un nostro diritto, ma anche un loro dovere. SINDACO: Non posso concordare che si tratti di un dovere e nemmeno io ho il diritto di obbligare loro a venire qui: è una scelta loro. Il C.d.A. di Bioenergia è composto da varie espressioni della società e delle attività produttive e il nostro Comune rappresenta solo il 13%. Lei capisce quindi che se il C.d.A. dice che possono venire a dare tutte le spiegazioni, ma non in Consiglio comunale, io non posso obbligarli. Posso chiederlo, e l'ho già fatto. La risposta è stata quella che vi ho letto. Se questo non va bene possiamo chiamarli in una pubblica assemblea e lì devono venire perché non possono sottrarsi ad una assemblea indetta dal Sindaco ed aperta a tutti i cittadini. Dal punto di vista della correttezza e della trasparenza vi si concede di più di ciò che chiedete. Cons. Franco CORSO: Mi piacerebbe che la scaletta degli interventi osservasse le priorità di chi alza la mano. Io fino qui me ne sono stato zitto, ma bisogna che tutti rispettino il proprio turno e perciò, Sig. Presidente, la invito a dare la parola osservando l’ordine delle richieste. Vorrei chiedere al Sindaco e al Segretario chi è l’organo principale di un Comune, perché a me risulta sia il Consiglio comunale. Se il Consiglio comunale è l'organo principe - anche se questa non è l’espressione corretta - i soggetti che sono nominati dal Sindaco, in quanto rappresentanti del Comune, si devono ritenere rappresentanti anche del Consiglio stesso e perciò rendere conto al Consiglio medesimo. Non vedo dunque motivo per cui non possano venire a spiegare determinate cose in Consiglio. Condivido comunque quanto dice il Sindaco, nel senso che sarebbe ora di fare un confronto con i cittadini, quella famosa assemblea prevista dallo Statuto, perché sono passati quattro anni e la popolazione non ha mai potuto disporre di un momento in cui sentire l’espressione sia del governo del paese, che della minoranza. Ma soprattutto, attraverso tale assemblea si darebbe giustamente voce anche ai cittadini. Condivido quello che dice il Sindaco, nel senso che è giusto fare una pubblica assemblea, ma questo vale in seconda battuta. In prima battuta io sostengo quanto giustamente sottolineato precedentemente dai colleghi Tavernar, Molinari e Gelmi, e cioè che i rappresentanti del Comune in Bioenergia debbano essere chiamati a relazionare in Consiglio comunale. Senza dover ricorrere a pareri di consulenti legali o professori, io vorrei sapere se il Consiglio comunale è l'organo principe di un Comune. Da volgare tecnico io penso che sia così. Per quanto riguarda il metano, sappiamo che la Soc. Bioenergia utilizza il gas per integrare la produzione di calore, non essendo sufficienti i cascami. Personalmente ho fatto parte di un comitato, comprendente due ripresentanti di maggioranza e due di minoranza. E’ giusto far sapere che in un incontro che abbiamo avuto a Trento abbiamo capito che effettivamente un singolo Comune non può decidere la metanizzazione del suo territorio. Abbiamo anche appreso che la gara potrà eventualmente essere indetta per l’ampliamento delle reti nell’ambito di tutto il Trentino nel 2015, ma ciò che mi ha demoralizzato è stato sapere che, nel caso, il Comune interessato deve adottare una delibera consiliare per chiedere il metano. Poiché tale decisione dovrebbe essere dunque presa dalla politica, anche nell’ipotesi che vada tutto per il meglio, non è detto dunque che Cavalese avrà il metano. In effetti mi sono anche sentito preso in giro quando, avendo io chiesto se avevamo speranza di avere il metano nel 2020 o nel 2025, non c’è stato un funzionario che mi abbia dato assicurazione nemmeno per il 2030! Mi sono perciò messo il cuore in pace, pensando che personalmente non riuscirò mai a vederlo. E’ giusto che i cittadini di Cavalese sappiano anche questo. 15 Cons. Paolo GILMOZZI: Noto che in questi ragionamenti ci sono due distinti livelli. Uno riguarda l’informazione sull’attività di Bioenergia Fiemme, mentre l’altro è l’intendimento polemico che ci sta dietro. Da ciò che ho ascoltato, da parte di chi ha presentato questa mozione, voler portare all’interno di questo consesso i tre rappresentanti comunali serve ad alimentare questo intendimento polemico. Queste tre persone, come ha già detto il Sindaco, non credo avrebbero alcun problema a rapportarsi con la cittadinanza in una assemblea pubblica, aperta a molte più persone. Dico anche che, se si vuole fare polemica, urlare e litigare, come normalmente avviene dalla parte dei banchi di fronte a me, questa è una scelta, un’idea che non viene certo da me. Per quanto riguarda il problema che solleva come al solito il Cons. Tavernar, che non ha potuto collegarsi al teleriscaldamento, un giorno o l'altro gli farò una donazione di una caldaia a pellet, perché sono stufo di sentirlo. E’ qui semplicemente per portare avanti le sue personali e ridicole dimostrazioni. Si sovrappongono diverse voci, tanto da rendere impossibile qualsiasi verbalizzazione. PRESIDENTE: Sospendo la seduta per alcuni minuti, affinché si possano rasserenare gli animi. Cons. Paolo GILMOZZI: Lei Presidente dovrebbe sospendere il Cons. Tavernar che non è in grado di stare al suo posto. - La seduta viene sospesa per cinque minuti, trascorsi i quali riprende su richiesta del Presidente Cons. Paolo GILMOZZI: Ci sono diverse fonti energetiche alternative al teleriscaldamento. Bioenergia non è certo la panacea del riscaldamento Il fatto che chi è allacciato alla rete del teleriscaldamento risparmia, rispetto a chi utilizza il gasolio, magari è vero, ma senz’altro non certo rispetto ad un sistema di riscaldamento a pellet o ad altri sistemi che sono stati introdotti da quando è stata costituita Bioenergia Fiemme ad oggi. Definire Bioenergia come un'eredità dannosa è dunque quantomeno fuorviante, specie se detto da persone che probabilmente non hanno in mente altro che il gasolio come fonte di energia. Vale veramente la pena che sia fatta chiarezza su questo argomento. Per quanto riguarda la metanizzazione a Masi mi rendo anch’io disponibile a cercare una strada, come peraltro abbiamo sempre fatto. Ci sono tutti i presupposti per respingere questa mozione, secondo il mio punto di vista. Ribadisco che sarebbe importante fare un'assemblea pubblica dove le persone possano interagire, capire, molto serenamente e tranquillamente, anche se è vero che il Consiglio comunale è il luogo dove si riuniscono i rappresentanti votati dai cittadini. Per molti altri argomenti sono state fatte assemblee pubbliche. Voterò contrario a questa mozione. Cons. Bruna DALPALÙ: Bioenergia è nata per volontà dell'Amministrazione del Comune di Cavalese e con lo scopo di favorire la popolazione. Poi si è costituita in S.p.A. I bilanci indicano che ha avuto un utile di € 1.190.000 e nella nota integrativa si legge: “La società detiene un’opzione per l'acquisto del 7,5% delle quote di Bioenergia Trentino S.r.l. in possesso di ISA”. Significa che con i soldi dei cittadini di Cavalese, anziché migliorare la qualità del servizio a Cavalese o portarlo in zone non servite, Bioenergia acquista le quote dell'Istituto Sviluppo Atesino, che è una partecipata della Bioenergia Trentino di Faedo. Con gli utili derivanti dai cittadini di Cavalese dovrebbe invece portare la rete nelle zone dove non esiste. Non posso condividere questo! SINDACO: Lei sa quanto è costata a Bioenergia Fiemme l’operazione Faedo? Sa quanto è stato l’impegno a fronte del ricavo che è stato ottenuto? Io lo so, anche se non lo voglio dire, perché ritengo giusto che lo venga a sapere tutta la cittadinanza. Cons. Bruna DALPALÙ: Certo che lo so. Lei sa cos'è ASIA? 16 Presidente: Per favore! SINDACO: Lei si chiede perché ha registrato un milione di utili, ma, ma sa in base a quali operazioni? Cons. Bruna DALPALÙ: Lasci perdere! SINDACO: Sono ragionamenti che dobbiamo esporre a tutta la popolazione di Cavalese. Cons. Bruna DALPALÙ: Io ho chiesto che si faccia in Consiglio comunale. L’argomento va trattato prima in Consiglio. Cons. Franco CORSO: Non ho niente contro Bioenergia Fiemme, ma occorre fare chiarezza. Mi spiace che alcuni Amministratori di Cavalese, a suo tempo, si siano fatti turlupinare e abbiano svenduto un diritto dei cittadini all'uguaglianza, quando questa è passata da società di servizi a società di lucro. Io penso che non vada fatto un processo a Bioenergia, in questo senso. Dovrebbe esserci semplicemente un confronto in Consiglio comunale. Vorrei far notare comunque che ai cittadini che non possono fruire del teleriscaldamento non importa il fatto che Bioenergia abbia conseguito degli utili. Dal punto di vista legale, essendo una società privata, è padrona di fare gli affari suoi, ma è dal punto di vista etico e morale che i suoi amministratori si potrebbero anche biasimare. È anche giusto quello che afferma il Cons. Gilmozzi: ci sono effettivamente fonti alternative, come il pellet, il biogas, ma credo che dovranno passare anni. Forse potremo parlare anche di idrogeno, di energia eolica. Qui in trentino dovrebbe essere primaria l’energia idroelettrica! Ma ci nascondiamo dietro stupidaggini e non riusciamo a sfruttarla come dovremmo. I soggetti nominati dal Sindaco, che secondo me rappresentano l'intero Consiglio comunale, non vedo perché non possano venire qui a interloquire con noi prima di fare eventualmente anche un'assemblea per la popolazione. Conosco i contratti che erano stati proposti a suo tempo. Se avessi i soldi o se non avessi una famiglia, vi assicuro che li trascinerei alla Corte europea, perché quei contratti erano ingannevoli! Davano garanzia di attivazione del servizio, ma sotto, con caratteri minimali, che un anziano non poteva nemmeno vedere, c'era scritto che, in caso di difficoltà, il servizio avrebbe anche potuto non essere fornito nei tempi previsti. Purtroppo non posso avvalermi del Prof. Ruffo, ma mi piacerebbe. Ass. Silvano SEBER: Il Sindaco è rappresentante del nostro Comune all'interno di Bioenergia Fiemme. Voi avete detto che i rappresentanti comunali devono venire qui, ma il Sindaco vi ha risposto più volte, dandovi le informazioni che avete chiesto. Potete considerarle buone o meno, ma sono risposte che ha dato in quanto rappresentante in Bioenergia, appunto. Bioenergia è una società privata e, in quanto tale………. Cons. Franco CORSO: Noi chiediamo che vengano qui i rappresentati del Comune, non l’intero C.d.A. di Bioenergia Fiemme. Ass. Silvano SEBER: Siccome c’è un C.d.A., io penso che determinate scelte verranno prese in quella sede. Non è che Bioenergia debba allinearsi alle proposte dei soli componenti che rappresentano il Comune. A buon senso io credo che, siccome voi chiedete che vengano qui, mentre loro dicono di andare lì, sarebbe opportuno andare nel campo neutro che può essere il Palafiemme. Spesso questioni che hanno riguardato il Comune in modo trasversale sono state discusse al Palafiemme, quindi io non trovo affatto scandaloso che anche questa discussione possa avvenire in quella sede. 17 Cons. Franco CORSO: Chiedo scusa, Presidente, se non ho chiesto la parola. Volevo solo affermare che io sarei anche d’accordo, ma a una condizione: che vengano solo i rappresentanti del Comune, perché sono stati invitati quelli, non il Presidente o gli altri Consiglieri. Assessore Seber, chi viene nominato a rappresentare altri, deve rispondere a questi altri. E’ vero che sono stati nominati dal Sindaco, ma in rappresentanza del Comune. Sono d'accordo per un incontro pubblico, perché è giusto chei cittadini siano informati, ma è corretto che prima venga edotto il Consiglio comunale, perciò i tre rappresentanti devono venire qui. Trovo che non stia né in cielo né in terra il fatto che si debbano sentire colpevolizzati. Scusa per il parallelismo, ma se tu chiedi a dei collaboratori, a cui hai affidato delle deleghe, di riferire a te o al Consiglio di Amministrazione della Soc. Alpe Cermis, penso non ci sia nessun problema. Cons. Alfredo MOLINARI: Invito il Cons. Corso a rispettare anch’egli la scaletta.. Prima ha dato lezione di moralità perché non è stato rispettato il suo turno. Faccio presente che ho alzato la mano, chiedendo la parola. Cons. Franco CORSO: Chiedo scusa. Cons. Alfredo MOLINARI: L’Ass. Seber afferma che il Sindaco è rappresentante del Comune in Bioenergia Fiemme. Vorrei cercare di capire a che titolo. Io so che il Sindaco è rappresentante del Comune all'interno dell'Assemblea territoriale della Val di Fiemme, ma non mi risulta che sia rappresentante anche in Bioenergia. SINDACO: Nel senso che da me partono le nomine, non in quanto io sia presente all'interno del C.d.A. Ero presente, ma in quanto espressione dei piccoli azionisti, non del Comune. Ho dato le dimissioni. Cons. Alfredo MOLINARI: Allora cerchiamo di usare le parole correttamente, altrimenti generiamo confusione. Quando si afferma che un soggetto “è rappresentante del Comune all'interno di Bioenergia”, si dice che lo stesso fa parte del C.d.A.. Ero conscio che il Sindaco nomina i rappresentanti, ma poi c’è stata questa affermazione dell’Ass. Seber e quindi ho ritenuto fosse opportuno chiarire il concetto. Cons. Maurizio TAVERNAR: In una precedente occasione, quando noi Consiglieri di minoranza avevamo chiesto che il Consiglio comunale riferisse alla cittadinanza riguardo a decisioni prese in tema di viabilità, venne indetta una assemblea pubblica al Palacongressi. E’ successo che in luogo dei Consiglieri comunali hanno parlato i rappresentanti della Provincia, senza nemmeno che questi si prendessero cura di avvertire quei “poveri cristi” che si battevano per il bene della comunità. Ecco perchè infastidisce questo sistema, che impone le cose e non dà la possibilità alle persone nominate dagli elettori, mi riferisco alla minoranza consiliare, di poter avere un confronto diretto con gli esponenti che rappresentano il Comune. La minoranza può solo sentire i mormorii, ma di certo non può sapere nulla. Se si discute in Consiglio, vi è poi un verbale che fa fede. Il verbo vola ma le parole rimangono se sono scritte. Il ruolo dei tre soggetti nominati dal Sindaco è quello di rappresentare tutta la popolazione, per questo chiediamo la loro presenza in Consiglio comunale. Ass. Silvano SEBER: Secondo me state facendo solo polemica. Se qualcuno vuole avere delle risposte deve chiedere alla società. Quindi se si vuole fare un dibattito serio su che cosa Bioenergia Fiemme ha fatto o intende fare non vanno interpellati singoli Consiglieri di Amministrazione, ma va interpellata la Società. Cons. Bruna DALPALÙ: Tra i rappresentanti nominati dal Sindaco c’è anche l’Amministratore Delegato. 18 Ass. Silvano SEBER: Cosa centra? Io chiederei le risposte alla Società e non ai singoli Consiglieri, perché è la società che può prendersi un impegno. Cons. Franco CORSO: Io non vedo l’ora che sia finita questa avventura. Francamente pensavo che l'istituzione Consiglio comunale fosse qualcosa di diverso, ma questo non centra con la discussione di oggi. Qualcuno mi accusa se mi intrattengo a volte con il Sindaco, che è anche mio coetaneo, magari in occasione del suo compleanno. Se la politica è questo, è meglio lasciarla perdere. Ritornando all’argomento, io penso che si tratti di una questione di principio. Prima ho chiesto al Segretario quale è l’organo principale e sovrano del Comune. Peccato che non abbia voluto rispondere. Forse nemmeno lui è in grado di farlo. SEGRETARIO COMUNALE: Io in Consiglio comunale parlo in relazione alle competenze che ho. Le mie competenze in Consiglio comunale riguardano gli atti che si vanno ad adottare, non altre. Le do comunque la risposta, secondo il mio punto di vista: ci sono degli organi in Comune che sono il Consiglio comunale, la Giunta e il Sindaco. Ci sono anche gli organi burocratici. Gli organi politici esercitano tutti le competenze loro affidate dalla legge. Non c’è un “organo principe” o un organo sovraordinato all'altro; tutti hanno la loro dignità. Non esiste una definizione di organo primario in Comune. Magari ci possono essere opinioni contrastanti rispetto a quello che dico io, ma questo lo dico io adesso, in scienza e coscienza. Dico anche che quando il Sindaco dispone le nomine, lo fa per conto del Comune, quindi dell’Amministrazione comunale intera, in base alla legge. Cons. Franco CORSO: Io dissento da questo parere, perché secondo me l'espressione del Consiglio comunale è l'espressione prevista dalla Costituzione. Nessun problema, comunque, mi informerò dal punto di vista legale. Probabilmente dovrò aspettare due anni per avere una risposta. Accetto quello che ha detto, ma non sono convinto. Voterò a favore di questa mozione. Non voglio entrare nelle argomentazioni indicate nella premessa, ma condivido il fatto che si possa impegnare il Consiglio comunale a invitare qui i Consiglieri di Bioenergia nominati dall'Amministrazione. PRESIDENTE: Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione sulla mozione.. Consiglieri presenti: n. 18 Consiglieri votanti: n. 18 Voti favorevoli: n. 8 (Conss. Onorio Vanzo, Rino Rizzoli, Maria Luisa Gelmi, Sonia Germani, Franco Corso, Bruna Dalpalù, Maurizio Tavernar e Alfredo Molinari. Voti contrari: n. 10 Consiglieri astenuti: n. = La mozione viene respinta OGGETTO: Approvazione Regolamento d'uso dell'area per la sgambatura dei cani in località "Dossi" Ass. Sergio FINATO: Sapete che l’area è stata quasi ultimata ed è composta di due spazi: uno spazio, quello recintato, è destinato alla sgambatura dei cani e va regolamentato nel suo utilizzo; l’altro, a se stante, è destinato all’attivazione della custodia temporanea dei cani randagi. Volevo ringraziare la Polizia municipale, che ha contribuito alla stesura del regolamento, ma soprattutto il Servizio veterinario provinciale, che ha dato il proprio supporto tecnico, non solo per quanto riguarda il regolamento stesso, ma anche prima, nella fase antecedente all’apprestamento dell’area, unitamente all’Associazione Amici degli Animali della Val di Fiemme, con cui il sottoscritto si è recato a visitare alcune aree a Trento. 19 Attraverso questo regolamento viene disciplinata soprattutto la responsabilità del possessore del cane che accede ed utilizza l’area pubblica. E’ previsto anche che l’area possa essere temporaneamente utilizzata per attività tipo pet therapy, agility dog. L’area rimarrà aperta 24 ore su 24 ed il suo utilizzo prevede alcune regole di pulizia e decenza. I cani che accedono all’area sono quelli per cui è stato rilasciato il tesserino d'identità ed hanno il microchip a norma di legge. È vietato l'ingresso alle femmine in calore. Una parte del regolamento riguarda il sistema sanzionatorio. Cons. Sonia GERMANI: Si può sapere il costo di apprestamento dell’area? Ass. Sergio FINATO: Si tratta di circa € 15.000 spesi per la recinzione dell'area. La struttura adibita a ricovero dei cani randagi, che verranno tenuti temporaneamente e poi trasferiti al canile ufficiale di Trento o Bolzano, per obbligo di legge, è stata recuperata gratuitamente in quanto ci è stata lasciata dal gestore telefonico che la utilizzava precedentemente. In primavera dovremo portare l’acqua con una tubazione dal campo sportivo e per questo possiamo stimare una spesa di ulteriori 2.000 - 3.000 euro. Cons. Sonia GERMANI: Sono state stimate le spese per la manutenzione? Ass. Sergio FINATO: La manutenzione si riconduce allo sfalcio. Si pensava di affidarlo alle incombenze della c.d. “Azione 19” che sarà comunque chiamata ad operare in quella zona. Cons. Sonia GERMANI: Si presuppone quindi che la pulizia venga fatta dai proprietari dei cani. Ass. Sergio FINATO: Si, è obbligatorio l’accesso con il sacchettino e c’è obbligo di mantenere il decoro. Avendo verificato le esperienze di Egna e Trento, abbiamo potuto accertare che in queste aree si registra una buona attenzione, da parte di chi ne usufruisce. Non sono state registrate situazioni particolarmente indecorose. Vogliamo dare un servizio alla comunità, ricordando che, solo a Cavalese, ci sono 560 cani, ma anche migliorare il biglietto da visita turistico. Per la bassa Val di Fiemme sicuramente si tratta di un'opportunità in più, che tra l’altro faciliterà anche gli operatori che vigilano sul territorio. Cons. Maurizio TAVERNAR: Vorrei sapere se questi animali entrano con la museruola o senza. Ass. Sergio FINATO: Hanno l'obbligo della museruola solo i cani cosiddetti “mordenti”, e questa caratteristica è indicata espressamente sul libretto sanitario. Cons. Maurizio TAVERNAR: Per l’accesso all’area è previsto che venga consegnata una chiave? Ass. Sergio FINATO: No, l’area è liberamente accessibile, anche se c’è un limite di accesso contemporaneo per un massimo di dieci cani. Cons. Sonia GERMANI: Ci sarà sempre una persona che vigilerà? Come si fa altrimenti a far rispettare il Regolamento? Ass. Sergio FINATO: Questo regolamento verrà affisso come nelle altre realtà analoghe e ne daremo pubblicità anche in altre forme. Poi ognuno si assume la responsabilità, nel momento in cui utilizza l’area. I controlli verranno effettuati dai soggetti titolati, così come avviene sul territorio. L’intento è anche quello di concentrare i cani per facilitare questi operatori nel controllo. Cons. Rino RIZZOLI: Per i possessori di cani, recarsi in quell’area diventerà un obbligo? 20 Ass. Sergio FINATO: No, è una facoltà. È ovvio che se si danno dei servizi e si creano dei momenti di interesse, col tempo questo servizio potrà trovare apprezzamento, non solo per Cavalese, ma per tutta la Valle. Se l’iniziativa avrà successo, non è escluso che si possano realizzare altre aree a Cavalese, ad esempio a Montebello o in altro paese, ad esempio Predazzo. Cons. Rino RIZZOLI: La zona di Montebello, in effetti, è già frequentata da proprietari per lasciar liberi i loro cani. Cons. Alfredo MOLINARI: Considerate le aspettative riguardo a quest'area, vorrei chiedere all'Ass. Finato se non la ritenga sottodimensionata, visto anche che all'interno della stessa non potranno esserci contemporaneamente più di dieci cani. L’Assessore ha detto che solo a Cavalese ci sono 560 cani a cui si aggiungeranno quelli dei turisti, che si spera vadano lì, mentre per la la bassa Val di Fiemme potrebbe essere un'attrazione. È previsto un massimo di tempo all'interno del quale possono fermarsi? Se entrano 10 cani e si fermano per ore, sarebbe difficile pensare che qualcun altro possa accedervi. Ass. Sergio FINATO: Questo non è un fattore controllabile: il Vigile non può rimanere un pomeriggio intero a verificare gli accessi. Ma l’idea, come ho anticipato prima, visto anche il costo piuttosto esiguo, è quella di apprestare eventualmente anche una seconda area, ove se ne ravvisasse in seguito l’opportunità. Trento dispone di quattro aree ed Egna ne ha una. Vedremo, io non escludo che il servizio venga potenziato, penso anche a Masi. Cons. Franco CORSO: A Trento le aree sono più piccole, forse perché anche i cani cittadini sono più piccoli. Ma a parte questo, mi auguro, per chi ha passione per i cani, che l’iniziativa sia soddisfacente. Mi auguro anche che non si vadano a spendere soldi pubblici per poi registrare, magari dopo un anno di esperienza, che in quell’area non si reca nessuno e che il problema delle deiezioni in ambito urbano rimane esattamente come prima. Ass. Sergio FINATO: In ogni caso l’area apprestata dal Comune non serve per le deiezioni e il cane, da questo punto di vista, non ha un timer. OGGETTO: Approvazione Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura dei cani in loc. “Dossi”. Deliberazione n. 1 IL CONSIGLIO COMUNALE Considerato che è stata recentemente apprestata dal Comune, all’interno di spazi di proprietà in loc. “Dossi”, un’area attrezzata per la sgambatura dei cani, che potrà essere utilizzata da chi intenda lasciare temporaneamente liberi i cani, sotto la propria responsabilità. Osservato che l’utilizzo di tale area deve essere fatto oggetto di apposita regolamentazione, specificante le modalità di accesso, di corretto utilizzo, gli obblighi in capo ai frequentatori e quant’altro attiene alla fruizione del servizio che il Comune intende offrire attraverso la messa a disposizione dell’area stessa. Rilevato che, allo scopo, su indicazione dell’Amministrazione comunale, gli Uffici hanno predisposto il regolamento d’uso della predetta area. 21 Visto ed esaminato il testo regolamentare suddetto, che si propone in questa sede all’approvazione. Viste le disposizioni del T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L e di esse, in particolare, gli artt. 5 e 26, comma 3, lett. a). Acquisiti preventivamente, sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni dell’art. 81 del medesimo T.U. Visto lo Statuto comunale e di esso, in particolare, gli artt. 3 e 18. Con voti favorevoli n. 17, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 17 votanti e n. 1 astenuto (Cons. Maurizio Tavernar), espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente, con l’assistenza degli scrutatori, DELIBERA 1. di approvare, per i motivi in premessa esposti, il Regolamento d’uso dell’area per la sgambatura dei cani in loc. “Dossi”, nel testo che si allega alla presente deliberazione, a formarne parte integrante e sostanziale; 2. di dare atto che il Regolamento approvato con il presente provvedimento: - entrerà in vigore a decorrere dalla data di esecutività della presente deliberazione, ai sensi dell’art. 5, comma 3 del D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/Leg.; - verrà reso noto a mezzo di deposito presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, ai sensi dell’art. 3, comma 3 dello Statuto comunale, nonché mediante pubblicazione sul sito web istituzionale del Comune. Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile presentare: opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 79, comma 5 del T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L; ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del’art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104; in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199. OGGETTO: Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m. 1 della p.ed. 1192/1 CC Cavalese. Autorizzazione Cons. Mansueto VANZO: Parliamo di una deroga richiesta per l'ampliamento dell'officina meccanica Fiat lungo via Trento. Si tratta dell’ampliamento di una struttura già esistente, adibita alla funzione di officina dove, congiuntamente alla riparazione degli automezzi, è già prevista la rivendita degli stessi. L'ampliamento è su circa 130 m², per un incremento volumetrico di circa 600 m³. La deroga è richiesta perché quell'area, secondo il piano regolatore vigente, è un'area di edilizia mista, dove sono possibili le destinazioni di civile abitazione ed alberghiera, ma non quella artigianale, che comunque è già in essere. L’incremento volumetrico in progetto, inoltre, avviene in accorpamento a un edificio che il PRG non censisce, per il quale, conseguentemente, sarebbero possibili unicamente interventi di manutenzione e non di ampliamento. 22 Il progetto ha ottenuto il parere favorevole della Commissione edilizia e il parere del Servizio Urbanistica della Provincia, richiesto per quel tipo di intervento che, non ricadendo in area di tutela paesaggistica, non compete alla Commissione della Comunità territoriale. L'opera, per un piccolissimo angolo ricadente in fascia di rispetto stradale - Via Carano - ha ottenuto il nullaosta da parte del Servizio Gestione Strade della Provincia, in quanto è prevista in allineamento con un volume che già esiste in quella fascia. È un intervento richiesto per un'attività artigiana che riveste sicuramente un'importanza per la nostra realtà territoriale, in quanto per la bassa Val di Fiemme identifica l'unico punto autorizzato Fiat, è di comodo accesso, ha un ampio parcheggio e, fatto non trascurabile, è anche una delle poche officine che dispone del carrello elevatore per i camper. Il progetto propone in altre parole una riqualificazione dell’attività, a fronte di uno scarsissimo interessamento di un’area che attualmente è interessata da un piazzale e da una tettoia precaria, posizionata su di un angolo del piazzale stesso. Cons. Maria Luisa GELMI: Ha detto che la struttura non è censita come artigianale, ma io quell'officina l’ho vista da sempre. Cosa è dunque successo a livello di programmazione urbanistica? Cons. Mansueto VANZO: Nel Piano Regolatore generale gli edifici “non è censiti” sono quelli rimasti privi di una destinazione urbanistica. Probabilmente parte di quel fabbricato non è stata censita per un mero errore materiale Cons. Onorio VANZO: Mi sembra strano, perché all'epoca della redazione del PRG le rilevazioni fotografiche mostravano addirittura le lamiere sopra le cataste di legna, come se fossero edifici. Cons. Mansueto VANZO: Il fabbricato è censito nel PRG, tranne quel corpo accessorio che ne rappresenta circa il 10%, da cui parte di fatto l’ampliamento richiesto. Cons. Alfredo MOLINARI: Da parte mia non posso che essere favorevole a questo tipo di deroga, in quanto si fonda su motivazioni che ritengo condivisibili, non come le ultime che ci siamo sentiti propinare in quest'aula a proposito di deroghe a favore del settore zootecnico che, come ho avuto modo di rimarcare l'ultima volta, mi sono sembrate alquanto strane e quantomeno folcloristiche. Speriamo di essere chiamati in futuro ad approvare deroghe più per le attività artigianali che non per quelle zootecniche. Cons. Franco CORSO: Occorre distinguere: questa è una deroga, non una deroga in sanatoria. Per me questa distinzione è fondamentale, perché intervenire in sanatoria significa regolarizzare qualcosa che è già stato realizzato. Ha valenza del tutto differente ottenere un’autorizzazione in via preventiva, rispetta alla regolarizzazione successiva. Per quanto attiene la pratica in esame, considerata la modesta entità dell’opera, ritengo la stessa meritevole di approvazione. OGGETTO: Deroga allo strumento urbanistico. Ampliamento officina su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese. Autorizzazione. Deliberazione n. 2 Il relatore riferisce: L’Officina Dellantonio Elio - Cavalese ha inoltrato richiesta intesa ad ottenere concessione edilizia per l’ampliamento dell’esistente officina meccanica su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese, secondo apposito progetto a firma del per. Ind. ed. Lorenzo Soppelsa. 23 L’intervento, che interessa uno spazio oggi occupato da piazzale, consiste sommariamente nella realizzazione di un blocco di fabbricato in aderenza all’esistente, in zona delimitata a sud ed ovest da muri di contenimento dei terreni limitrofi e a nord dal muro perimetrale dell’officina, con demolizione della tettoia esistente. Lo stesso è destinato a soddisfare esigenze di miglioramento lavorativo sia per quanto attiene l’officina vera e propria, che per quanto attiene l’esposizione e la vendita. La concessione edilizia è stata peraltro richiesta in deroga, in quanto contrasta con il Piano Regolatore generale comunale vigente, poiché: - l’intervento ricade in zona B1 - Insediamenti di edilizia mista - regolata dalle disposizioni dell’art. 2.1 delle Norme Tecniche di Attuazione, che ammettono esclusivamente gli edifici civili ed alberghieri ivi indicati al comma 2, ma non consentono la realizzazione di nuove strutture di tipo artigianale; - l’ampliamento riguarda edificio esistente parzialmente privo di destinazione urbanistica, in quanto non censito, regolato dalle disposizioni dell’art. 3.10 delle Norme Tecniche di Attuazione, che non ammette alcun ampliamento volumetrico. L’art. 1.1, comma 2 delle N.T.A. del P.R.G. consente di derogare eccezionalmente alle indicazioni del P.R.G. stesso, nel caso di esecuzione di opere pubbliche o di interesse pubblico, secondo i procedimenti di legge. In tema di opere in deroga alle disposizioni urbanistiche dispone l’art. 112 della L.P. 04.03.2008, n. 1 “Pianificazione urbanistica e governo del territorio”, che ai commi 1 e 2 recita: “1 I poteri di deroga previsti dalle norme di attuazione degli strumenti di pianificazione, sia in vigore che adottati, o dal regolamento edilizio possono essere esercitati limitatamente alla realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico. 2. Il regolamento di attuazione individua le opere qualificate di interesse pubblico ai fini dell’esercizio del potere di deroga.”. L’art. 41 del D.P.P. 13.07.2010, n. 18-50/Leg. “Disposizioni regolamentari di attuazione della L.P. 1/2008” dispone che “Le opere di interesse pubblico che possono beneficiare dell’istituto della deroga urbanistica sono individuate in via tassativa, senza possibilità di applicazione analogica o estensiva, nell’elenco di cui all’Allegato A di questo regolamento.”. Rientrano nel predetto Allegato A), come risultante dalle modificazioni nel tempo apportate allo stesso, sotto la lettera B), le “Opere destinate ad attività economiche di interesse generale” e tra queste le “2) complessi artigianali, strutture per deposito, magazzinaggio, vendita di materiali, componenti e macchinari impiegati nell’industria delle costruzioni; rivendite di autoveicoli, purchè venga esercitata anche l’attività di riparazione e manutenzione dei veicoli. Le imprese devono essere dotate di un consistente numero di dipendenti ovvero risultare rilevanti per la realtà economica locale” . L’art. 112, comma 3 della L.P. 1/2008 prevede che “La realizzazione in deroga di opere di interesse pubblico o di opere pubbliche diverse da quelle previste dall’art. 114, anche per gli interventi soggetti a denuncia di inizio attività, è subordinata al rilascio della concessione edilizia previa autorizzazione del consiglio comunale, che si esprime dopo aver acquisito il parere della CPC (Commissione per la Pianificazione Territoriale e il Paesaggio della Comunità) reso limitatamente alle tipologie di intervento edilizio di particolare rilevanza di cui all’articolo. 8. Il comma 4 del citato art. 112, stabilisce inoltre che “Il rilascio della concessione in deroga ai sensi del comma 3 è subordinato, oltre che all’autorizzazione del consiglio comunale, al nullaosta della Giunta provinciale, nel caso di opere in contrasto con la destinazione di zona; in tal caso il parere della CPC si configura anche come atto istruttorio e consultivo per la decisione della Giunta provinciale. In tal caso l’autorizzazione del consiglio comunale è preceduta dalla pubblicazione all’albo della richiesta di 24 deroga e dal deposito del progetto presso gli uffici del comune per un periodo non inferiore a venti giorni, entro i quali chiunque può presentare osservazioni; il comune trasmette alla Provincia le osservazioni presentate nel periodo di deposito….omissis….”. Secondo quanto recita l’art. 148, comma 6 nonies, lett. a) della medesima L.P. 1/2008, peraltro, “Fino all’individuazione con deliberazione della Giunta provinciale delle tipologie di intervento edilizio di particolare rilevanza ai sensi del comma 6 octies, lettera b), l’autorizzazione del consiglio comunale prevista dall’articolo 112, commi 3 e 4, ai fini della concessione edilizia in deroga, è subordinata al rilascio dei seguenti pareri: a) se gli immobili interessati non sono soggetti a tutela del paesaggio, del parere del servizio provinciale competente in materia di urbanistica e tutela del paesaggio, per gli interventi in contrasto con la disciplina di tutela degli insediamenti storici e con la destinazione di zona …. omissis……”. La deroga in argomento attiene ad operazioni su immobili non soggetti a tutela del paesaggio, ma contrastanti, come precedentemente evidenziato, con la destinazione di zona. Si osserva in proposito che: - con specifico avviso d.d. 03.10.2013, n. 11754/Prot., pubblicato all’Albo comunale dal 04.10.2013, al 24.10.2013, è stato reso noto il deposito del progetto richiesto in deroga presso gli uffici comunali, con evidenza della possibilità per chiunque di presentare osservazioni, nel periodo di deposito, senza peraltro che ciò avesse dato luogo alla presentazione di osservazione alcuna. - la pratica è stata sottoposta al parere del Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio della Provincia Autonoma di Trento, che con nota n. S013/2013/634360/18.2.5, d.d. 20.11.2013, dell’Ufficio Affari Amministrativi, ha espresso parere favorevole all’intervento, ex art. 148, comma 6 nonies, lett. a) precitato. La Commissione Edilizia comunale, nella seduta del 26.07.2013, si è espressa sul progetto la cui esecuzione è stata richiesta in deroga. Si osserva che, così come stabilito dall’art. 39 del citato D.P.P. 18-50Leg./2010, la deroga costituisce l’esercizio di un potere eccezionale che consente di disattendere le previsioni di carattere generale degli strumenti di pianificazione urbanistica, ammettendo una diversa utilizzazione del territorio per la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, mentre la possibilità di ricorrervi ed i limiti della sua ammissibilità devono essere espressamente previsti dalle norme di attuazione dello strumento urbanistico locale o dal regolamento edilizio comunale ed i provvedimenti comunali o provinciali inerenti devono essere sorretti da una congrua e puntuale motivazione, finalizzata ad evidenziare non solo la sussistenza di uno specifico interesse pubblico e la rilevanza dell’intervento giustificante l’esercizio del potere di deroga, ma anche la prevalenza di tale interesse, rispetto all’interesse pubblico perseguito globalmente dalla pianificazione. In proposito si sottolinea: - che l’attività di officina meccanica che si intende ampliare è curata dalla Famiglia Dellantonio da oltre 65 anni, garantendo, tra l’altro, oggi, l’unico servizio autorizzato di officina FIAT esistente nella bassa Valle di Fiemme, ubicato in posizione strategica, all’ingresso ovest di Cavalese, a margine della viaria collegante i paesi della valle - S.S. n. 48 delle Dolomiti, facilmente raggiungibile quindi da residenti ed ospiti necessitanti di assistenza meccanica alle proprie autovetture, naturalmente anche di marche diverse; - che l’attività di officina meccanica - vendita di autoveicoli, viene svolta tutto l’anno e soddisfa le esigenze non solo di clientela individuale, bensì anche di imprese e pubbliche amministrazioni; 25 - con l’ampliamento previsto in progetto si intende razionalizzare l’attività di officina meccanica, quindi di riparazione/assitenza, ma anche implementare uno spazio specifico per l’esposizione e la vendita di autovetture. L’impresa richiedente, esercitante attività artigiana di riparazione e manutenzione, ma anche di rivendita di veicoli, deve pertanto essere annoverata tra quelle rilevanti per l’economia locale, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la Valle, stante la propria vocazione prettamente turistica, è interessata grandi flussi di traffico veicolare e perciò, in fatto di esigenze degli automobilisti, deve saper compiutamente rispondere sia per quanto riguarda la popolazione locale che per quanto attiene gli ospiti che la frequentano in gran numero. Si tratta dunque di assicurare a tale azienda la possibilità di migliorare e razionalizzare la propria attività, con ciò sviluppando peraltro anche una esigenza importante sotto l’aspetto del pubblico interesse, trattandosi di un servizio di cui la comunità avverte l’esigenza, ancorchè lo stesso venga svolto da privato. Il pianificatore locale ha espressamente previsto la possibilità di esercitare la facoltà di deroga, relativamente alle attività che astrattamente possono avvalersi dell’istituto, alle condizioni particolari a cui lo stesso è normativamente sottoposto: lo ha fatto proprio perché lo strumento urbanistico non può certo individuare caso per caso le possibili puntuali iniziative edilizie, che sono rimesse agli operatori, i quali, evidentemente, assumono le rispettive scelte, come nel caso di specie, sulla base di considerazioni non di ordine generale. Nel caso dell’iniziativa in esame, le soluzioni progettuali proposte, che non comportano certo una trasformazione urbanistica rilevante, sono riferibili appunto ad una situazione puntuale, che non poteva certo essere specificatamente disciplinata nel PRG e che difficilmente potrebbe trovare una collocazione nel novero di varianti allo strumento urbanistico che, diversamente dalla deroga, hanno normalmente valenza generale e comunque riferibile all’intero territorio (o a parti di esso significative) oppure a intere categorie di immobili (o comunque a tipologie che ne raggruppano una moltitudine). Ma sul piano della valenza pubblica, si ribadisce, l’intervento progettato risponde ad una esigenza che l’Amministrazione comunale avverte particolarmente, che è quella di curare gli interessi e di dare impulso allo sviluppo della comunità che rappresenta, per quanto possibile con politiche svolte nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previsto dall’art. 1 della L.R. 04.01.1993, n. 1; esigenza che, nel caso, ben si coniuga con una iniziativa che, quantunque in deroga, appare coerente con tale esigenza. Comparando, in altri termini, i due diversi interessi pubblici tra loro contrastanti - ovvero quello legato al rispetto del P.R.G. e quello invece legato a sostenere un’attività economicamente rilevante nella realtà locale - quest’ultimo interesse risulta sicuramente prevalente, stante anche la modestia dell’impatto dell’iniziativa sul piano strettamente urbanistico/edilizio. Ciò è anzi ancor più evidente, in un periodo in cui la grave crisi economica impone agli operatori, per poter stare sul mercato, di fornire servizi efficienti, moderni e diversificati. L’art. 3 bis, comma 9 del D.P.P. 14.09.2006, n. 15-68/Leg., come modificato dal D.P.P. 24.11.2009, n. 29-31/Leg., prevede che anche ai fini dell’esercizio dei poteri di deroga, ai sensi dell’art. 112, comma 4 della L.P. 1/2008, trovi applicazione il procedimento di rendicontazione urbanistica, previsto per i piani regolatori generali e relative varianti, salvo che la procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’art. 3 escluda tale adempimento, ovvero ricorrano le condizioni di esonero riconducibili ai criteri indicati al comma 8. Riguardo a tale aspetto si evidenzia che l’intervento rientra nell’esclusione prevista dalla lettera d) del comma 8 predetto, in quanto attiene alla realizzazione di opere il cui progetto non è soggetto alla procedura di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi della legge provinciale n. 28 del 1988 e del relativo regolamento di esecuzione. 26 IL CONSIGLIO COMUNALE Udita la relazione. Visto ed esaminato il progetto per l’ampliamento dell’esistente officina meccanica su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese, in deroga allo strumento urbanistico, a firma del per. ind. ed. Lorenzo Soppelsa, sul quale è stato espresso parere preventivo favorevole da parte del Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio - Ufficio Affari Amministrativi, della Provincia Autonoma di Trento, d.d. 20.11.2013, citato in premessa. Condivisa l’opportunità di autorizzare la deroga, secondo quanto illustrato dal relatore, evidenziando peraltro che la stessa è soggetta al successivo nullaosta della Giunta provinciale trattandosi di opere in contrasto con la destinazione di zona. Viste e richiamate le disposizioni normative, nonché i provvedimenti amministrativi e gli atti tecnici illustrati dal relatore. Viste le disposizioni del T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L. Acquisiti preventivamente, sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni di cui all’art. 81 del T.U. medesimo. Con voti favorevoli n. 18, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 18 votanti e n. = astenuti, espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente, con l’assistenza degli scrutatori, DELIBERA 1.di autorizzare, ai sensi dell’art. 112 della L.P. 04.03.2008, n. 1, la deroga allo strumento urbanistico (P.R.G. vigente) relativamente al progetto per l’ampliamento dell’esistente officina meccanica (Dellantonio Elio - Cavalese) su piazzale p.m.1 della p.ed. 1192/1 C.C. Cavalese, secondo il progetto a firma del per. ind. ed. Lorenzo Soppelsa citato in premessa, in particolare per quanto attiene, così come illustrato dal relatore: - il contrasto con le disposizioni dell’art. 2.1 delle Norme Tecniche di Attuazione, che relativamente alle zone B1 - Insediamenti di edilizia mista - ammettono esclusivamente gli edifici civili ed alberghieri ivi indicati al comma 2, ma non consentono la realizzazione di nuove strutture di tipo artigianale; - il contrasto con le disposizioni dell’art. 3.10 delle Norme Tecniche di Attuazione che non ammettono incrementi volumetrici di edifici esistenti privi di destinazione urbanistica, in quanto non censiti dal Piano; 2. di dare atto che il progetto cui si riferisce il presente provvedimento è escluso dal procedimento di rendicontazione urbanistica, ex art. 3 bis, comma 9, del D.P.P. 14.09.2006, n. 15-68/Leg. e ss.mm., in quanto non è soggetto alla procedura di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi della L.P. 28/1988 e del relativo regolamento di esecuzione e pertanto rientra nella fattispecie di esclusione prevista dal comma 8, lett. d); 3. di dare atto che con il presente provvedimento viene autorizzata una deroga urbanistica relativa ad opere incluse tra quelle di cui all’Allegato A), al D.P.P. 13.07.2010, n. 18-50/Leg., come risultante dalle modificazioni apportate nel tempo allo stesso, precisamente alla lett. B) ”Opere destinate ad attività economiche di interesse generale”, n. 2, contrastanti con la destinazione di zona e quindi soggetta a nullaosta provinciale, ai sensi del comma 4 del citato art. 112; 27 4. di trasmettere pertanto il presente provvedimento, unitamente alla documentazione di riferimento, alla Giunta provinciale, a corredo della richiesta del nullaosta medesimo; Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile presentare: opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 79, comma 5 del T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L; ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del’art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104; in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199. OGGETTO: Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Cavalese SINDACO: Illustra l’argomento sulla scorta della proposta di deliberazione agli atti, dando lettura delle principali poste di entrata ed uscita del bilancio in approvazione. PRESIDENTE: Vorrei fare una precisazione. Ho trasmesso l’avviso di convocazione del Consiglio anche alla revisore dei conti che quindi, non essendo presente, non è certo perché non sia stata convocata. Anticipo questo al Cons. Molinari che sicuramente avrebbe da fare un appunto, visto che più volte ha auspicato la presenza della stessa, nelle occasioni in cui si parla di bilanci. Cons. Alfredo MOLINARI: Presidente, come dice il Sindaco, lei non può certo andarla a prendere e portarla qui. Non può fare altro che invitarla. Cons. Maurizio TAVERNAR: Ringrazio personalmente il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari. Mi sono sempre chiesto chi sia responsabile nel caso in cui qualcuno dei componenti le squadre di intervento dovesse subire un incidente. Il Corpo stesso o l’amministrazione pubblica dispongono di una polizza assicurativa congrua? SINDACO: Quando i Vigili del Fuoco intervengono seguono delle procedure predefinite e le direttive del Comandante. Ogni squadra sa esattamente come deve comportarsi e, se dovesse succedere qualche incidente, sono totalmente assicurati. Naturalmente per stabilire il livello della responsabilità occorre valutare situazione per situazione, come in tutte le cose. Cons. Franco CORSO: Da parte mia, ma credo di tutti noi, esprimo l'augurio che possano sempre continuare la loro attività e manifesto una grande ammirazione nei loro confronti. Riguardo agli interrogativi che si pone il Cons. Tavernar, io vi assicuro che in Italia non vi è nulla di certo. In una Provincia a noi molto vicina si è fatto male un Vigile del Fuoco e so che per un anno e mezzo il caposquadra è stato indagato per accertare se avesse dato le corrette direttive. E’ la giurisprudenza a decidere e molto dipende anche dalla gravità dell’infortunio, non accenno nemmeno al caso di morte. OGGETTO: Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Cavalese. Deliberazione n. 3 Premesse: 28 Richiamandosi alle disposizioni che regolano l'Ordinamento dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari, contenute nella L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e nel Regolamento di attuazione approvato con deliberazione della Giunta Provinciale di Trento, n. 15211 del 15 novembre 1991, il Comandante del Corpo dei Vigli del Fuoco Volontari di Cavalese ha sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale il bilancio preventivo annuale, riferito all'esercizio 2014, già approvato dall'Assemblea generale del Corpo medesimo. Il documento è di seguito riassunto nelle sue risultanze finali: ENTRATA TITOLO I - Entrate ordinarie per servizi retribuiti 9.100,00 TITOLO II - Entrate derivanti da contributi di parte corrente ed assegnazioni di enti 30.500,00 TITOLO III - Entrate derivanti da alienazioni, contributi in conto capitale ed assegnazione di enti o privati 16.100,00 TITOLO IV - Entrate per partite di giro TOTALE Avanzo di Amministrazione TOTALE ENTRATE USCITA TITOLO I - Spese correnti TITOLO II - Spese in conto capitale TITOLO III - Spese partite di giro TOTALE USCITE 2.600,00 58.300,00 5.000,00 63.300,00 39,600,00 21.100,00 2.600,00 63.300,00 Al Titolo II - Capitolo 55 Entrata, è previsto lo stanziamento di euro 13.500,00, con la seguente funzione: "Assegnazione ordinaria del Comune". La previsione descritta è correlata con lo stanziamento ordinario che il Comune intende prevedere nel proprio bilancio, all'intervento 1090305, cap. 910, con la dicitura "Contributo al Corpo dei VV.FF. Volontari ". Al Titolo III - Capitolo 95 Entrata, è previsto lo stanziamento di euro 10.000,00, con la seguente funzione: "Assegnazione del Comune". La previsione descritta è anch'essa correlata con lo stanziamento straordinario che sarà previsto dal Comune nel proprio bilancio, all'intervento 2090307 / cap. 3230 (€ 10.000,00) "Contributo per acquisto attrezzature ai VV.FF.". Il bilancio in esame prevede il Fondo di Riserva - Capitolo 230/Uscita, in € 1.000,00, pari cioè al 2,52% del totale dei primi due titoli dell'Entrata (€ 39.600,00), ossia nei limiti del 10% previsto dall'articolo 9 del Regolamento per l'esecuzione della L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e s.m.. L'impostazione del preventivo è tale da coprire tutte le esigenze del Corpo per l'intero esercizio e definita tenendo conto delle risultanze presunte dell'esercizio 2013 e dell'esperienza acquisita. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso quanto sopra. Sentita l'illustrazione del bilancio preventivo per l'esercizio finanziario 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Cavalese, come trasmesso dal Comandante del Corpo stesso ed approvato dall'Assemblea generale del Corpo in data 08.11.2013, sul quale è stato espresso parere favorevole da parte del Dirigente del Servizio Antincendi e Protezione Civile - Cassa Provinciale Antincendi della Provincia Autonoma di Trento. Visto il Regolamento per l'esecuzione della L.R. 20 agosto 1954, n. 24 e ss.mm. (in materia di servizi antincendio - norme amministrative) e di esso, in particolare, gli artt. 3, 4, 9, 12,e 13. Visto il T.U.LL.RR.O.C., approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L. 29 Acquisiti preventivamente sulla proposta di deliberazione, i pareri favorevoli previsti dalle disposizioni dell'art. 81 del T.U. medesimo. Visto lo Statuto Comunale. Con voti favorevoli n. 18, contrari n. =, su n. 18 Conss. presenti, di cui n. 18 votanti e n. = astenuti, espressi per alzata di mano, il cui esito è stato proclamato dal Presidente, con l'assistenza degli scrutatori, DELIBERA 1. di approvare il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014 del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Cavalese, così come compendiato nell'unito allegato e le cui risultanze finali vengono indicate nel seguito: ENTRATA TITOLO I - Entrate ordinarie per servizi retribuiti 9.100,00 TITOLO II - Entrate derivanti da contributi di parte corrente ed assegnazioni di enti 30.500,00 TITOLO III - Entrate derivanti da alienazioni, contributi in conto capitale ed assegnazione di enti o privati 16.100,00 TITOLO IV - Entrate per partite di giro TOTALE Avanzo di Amministrazione TOTALE ENTRATE USCITA TITOLO I - Spese correnti TITOLO II - Spese in conto capitale TITOLO III - Spese partite di giro TOTALE USCITE 2.600,00 58.300,00 5.000,00 63.300,00 39,600,00 21.100,00 2.600,00 63.300,00 Ai sensi dell'art. 4, comma 4, della L.P. 30.11.1992, n. 23, avverso il presente provvedimento è possibile presentare: - opposizione, da parte di ogni cittadino, alla Giunta comunale, entro il periodo di pubblicazione, ai sensi dell'art. 79, comma 5 del T.U.LL.RR.O.C. – D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L; - ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni, ai sensi del'art. 29 del D.Lgs.02.07.2010, n. 104; - in alternativa alla possibilità indicata sopra, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, ai sensi dell'art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199. Cons. Franco CORSO: Nella seduta del 4 novembre 2013 il Sindaco aveva anticipato che ai primi di gennaio avrebbe reso noto le nomine per il rinnovo del C.d.A. della SAGIS. Sono state disposte queste nomine? Sindaco: Approfitto allora per comunicare che sono stati designati i nuovi componenti della SAGIS. Sono stati designati quattro componenti, tra cui il Sig. Roberto Degiampietro, come da indicazioni fatte dalla minoranza. Gli altri soggetti nominati nel C.d.A. sono i Sigg. ri: Egon Pardatscher, Antonio Vanzetta e Marisa Giacomuzzi. Recependo una recente normativa è stato inoltre nominato un organo di revisione monocratico, nella persona del dott. Alessandro Sontacchi. 30 Ultimata la trattazione degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 22,40. Letto e sottoscritto. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ILSEGRETARIO COMUNALE F.to - dott. Mauro GIRARDI - F.to - Loris WELPONER - Gli interventi dei Consiglieri comunali riportati a verbale sono stati scritti nella forma più idonea per assicurare massima chiarezza e comprensibilità, nel rispetto della fedeltà sostanziale e senza necessità di riproduzione letterale, secondo quanto indicato dall’art. 40, comma 3, del vigente Regolamento del Consiglio comunale. IL SEGRETARIO COMUNALE F.to - dott. Mauro Girardi - Il presente verbale è stato approvato senza rettifiche nella seduta del Consiglio comunale del 31.03.2014 IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott Mauro Girardi 31