Giornale autoprodotto senza scopo di lucro. Etnomondi Agosto/ Settembre 2006, Anno 10, n° 17, 3 euro / Mondi lontani Ed. Tutte le foto hanno puro valore documentativo e i relativi Copyrights appartengono alle persone, Case Editrici ed agenzie che ne detengono i diritti. Redazione: Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo e Willy Salveghi SOMMARIO EDITORIALE P. 3 NEWS FROM… EL ALAM P. 5 LE ISOLE CAYMAN P. 8 RADIO KAHN EL KALILI P. 9 ETNODVD P. 11 LE DUE REALTA’ DISTANTI P. 12 CONOSCIAMO IL “DIVERSO”? P. 13 INTERVISTANDO… CHEN DALLA CINA P. 14 INUTILI GUERRE P. 17 TRACCE SULLA SABBIA P. 19 VOCI DAL NILO P. 23 IL FASCINO DEL MISTERO: VOODOO P. 25 INUIT-IL POPOLO DEI GHIACCI P. 26 RISTORANTI ETNICI P. 27 ETNOMONETE –PRIMA PARTE P. 29 MOSTRE E RASSEGNE P. 31 ETNOSITI P. 32 ARCHIVIAMO… IL PASSATO P. 34 BAB ZUWEILA: LA TURCHIA P. 35 IL CAFFE’ TURCO P. 37 La copertina e il retro copertina sono di: Willy www.multimodo.com/mondilontani www.multimodo.com/etnomondi Etnomondi@ yahoo. It AHMED ZAKI 18 novembre 1949/ 27 marzo 2005 3 Editoriale Con il numero scorso è iniziata la quarta vita del nostro giornale, si perché quattro sono le fasi di Mondi: la prima dal numero 1 al 9, la seconda dal numero 10 alla raccolta “1997/1999”, la terza dal numero 12 al 15. Con il numero 16 e il nuovo nome “Etnomondi” è nata una nuova era per il giornale e quindi è iniziata la quarta fase. Con questo numero ritroverete le nostre rubriche con altri nomi, ad eccezione di alcune, per le quali abbiamo preferito mantenerli perché sempre attuali. E’ giusto andare avanti, senza rischiare di cadere troppo nei ricordi con le varie raccolte –come “Mondi lontani 1999/2006” e “Mondi lontani: i primi 4 numeri” uscite questa estate. Quindi “News from…Alam Baid” è diventata “News from…Al Alam”, “Siti lontani” è adesso “Etnositi” e “Suoni lontani” è cambiato in “Radio Khan el Khalili”. Troverete anche nuove rubriche come “EtnoDvd” assieme ad articoli davvero interessanti come la prima parte di “Etnomonete”. In questo numero il nostro Willy ha lavorato più di tutti noi, con grande entusiasmo ed impegno. Ringraziamo tutti voi lettori per il grande seguito, nel sito Spiritual Search il sito di “Mondi lontani” ha 4 stelle, basta andare nella sezione “Riviste, radio, tv”, cliccare “Quotidiani, periodici, magazine” andare alla lettere M e troverete il nostro sito. Stessa cosa in Turisti per caso, nella sezione “Siti per caso”, quasi 300 sono i visitatori. Grazie amici e… buona lettura. La Redazione 5 NOTIZIE E CURIOSITA’ DAL MONDO -Pat ‘O Connor è stato l’unico wrestler neozelandese a vincere il titolo mondiale dei pesi massimi nella prestigiosa NWA. Lo conquistò nel 1958 e lo detenne per oltre tre anni. -L’integrazione anche a tavola: la Cooperativa Proficua organizza corsi di cucina etnica a cui partecipano donne italiane e straniere. Per informazioni: Cooperativa Proficua, Via Bagutta 12, Milano, tel. O2/78.08.11. -Nel linguaggio hawaiiano, “aloha” significa molto di più di un semplice “ciao” o “arrivederci” o “amore”, ha un significato etimologico che indica positività: “l’allegria (aho) di condividere (alo) l’energia vitale (ha) nel presente (alo)”. -Corsi per novelle colf a Shangai: molte donne arrivano in città dalle campagne per imparare tutte le faccende di casa, galateo compreso, nella speranza di poter essere assunte dai cinesi più benestanti. -Il butsudan è quel piccolo altare buddista domestico che rappresenta il sostegno spirituale per gli abitanti della casa. -Ha superato i 5mila morti il bilancio del sisma che ha colpito la regione centrale dell’isola di Giava il 27 maggio. I soccorsi, purtroppo, procedono lentamente. -L’Università degli studi Milano Bicocca ha organizzato un corso gratuito con l’associazione comasca “Il sole onlus” per venti psicologi etiopi: aiuteranno i bambini vittime di abusi e violenze nel loro paese. www.ilsole.org -La leggenda sul famoso mausoleo indiano del Taj Mahal narra che fu fatto costruire dall’ Imperatore Shah Yahan come prova d’amore per la moglie Mumtz Mahal, che morì di parto. -Perù: il socialdemocratico Alan Garcia è stato rieletto presidente, ha però dovuto promettere di non ripetere la disastrosa gestione che caratterizzò la sua guida del paese tra l’’85 e il ’90: ci sarà da fidarsi? -Australia, Iran, Giappone, Brasile, Ghana, Togo, Costa Rica, Corea del Sud, Ecuador, Paraguay, Argentina, Trinidad & Tobago, Costa D’Avorio, Messico, Angola, Arabia Saudita e Tunisia: ..le squadre degli…Etnomondi che hanno partecipato ai mondiali di calcio in Germania, alcune per la prima volta assoluta Ma l’Egitto dov’era? Nonostante abbia vinto la Coppa d’Africa, anche questa volta non è riuscito a qualificarsi, peccato! -Ancora wrestling: l’ex lottatore Jorge Gonzales noto come Giant Gonzalez nella WWE, El Gigante nella WCW, il più alto di tutti (circa 230 cm!!!) è oggi costretto a restare seduto su una sedia a rotelle a causa di numerosi problemi fisici che si porta dietro da diverso tempo, ha inoltre gravi difficoltà economiche e per questo motivo si è rivolto al governo argentino per un sussidio. Gonzales è tornato nella sua patria in Argentina nel 1995 per stare vicino alla madre malata. -Pare che l’antenato dei moderni manga si chiami kamishibai. Si trattava di un teatrino ambulante, in cui un cantastorie leggeva e recitava ad alta voce girando per le strade dei paesi. -Turchia: a Urfa si trova una piscina sacra ai musulmani. Qui, secondo la tradizione, Abramo fu messo al rogo per avere aspramente criticato l’idolatria del re Nimrod, ma le fiamme furono mutate in acqua e il legname in carpe da Allah. Da allora questi pesci vivono in gran numero nella vasca e sono ritenuti sacri. -Dall’America si sta purtroppo diffondendo anche in Italia il fenomeno delle “padillas”, gang criminali latinoamericane, come i Latin King, i Kings, i Chicago, i Forever, i New York e i Soldatos Latinos, nate con la mancata integrazione e col disagio di molti giovanissimi immigrati, spesso minorenni. La polizia, che ha effettuato retate a Milano e Genova, ritiene che questi guerrieri metropolitani” siano responsabili di gravi episodi di violenza. -Il bùcero è un uccello indiano la cui femmina si mura nel nido con fango e pagliuzze per deporre le uova. Per quattro mesi spetta al maschio sfamare tutta la famiglia e “richiamare”, spesso inutilmente, l’attenzione della femmina. -La piovosità è molto variabile da regione a regione: la minima si registra nel deserto di Atacama, in Cile, con solo 0,5 mm di pioggia all’anno, mentre la massima è nel Meghalaya, uno stato dell’India, con 11.800 mm, ossia quasi 12 m. 6 -Strano cambiamento di colore della mitica Laguna Blu (Isola di Ambae, arcipelago delle Vanuatu, Pacificomeridionale): da blu a rossa! Forse a causa di emissioni di gas vulcanici che minacciano una devastante eruzione. -Gli Emirati Arabi Uniti hanno la percentuale di uomini più alta rispetto alle donne (212 maschi ogni 100 femmine). Questa netta prevalenza si deve all’alta quota di lavoratori stranieri, circa il 70 %, provenienti dall’area mediorientale e da vari paesi asiatici. -Lo sapevate che l’iconografia cristiana rappresenta i santi con gli occhi aperti sul mondo mentre quella buddista rappresenta ogni essere ad occhi chiusi? Nel primo caso, l’atteggiamento cristiano è quello di creare rapporti con gli altri, protendersi nella storia, il buddismo ha invece una spiritualità più introversa, più incline a rinchiudersi nel mistero che ogni creatura ha dentro di sé, considerandolo il piccolo mondo nel quale scoprire Dio. -In Uganda si usa raccogliere e cuocere le termiti come supplemento dietetico per le donne incinte. -Il compositore australiano Arnold Schönberg (18741951) è ritenuto l’inventore della musica dodecafonica. -Una vecchia legge mai abrogata in Australia vieta tassativamente di cambiare da soli le lampadine, prescrivendo invece di rivolgersi a elettricisti autorizzati! -Sbirciando in edicola, notiamo che aumentano le riviste su viaggi e natura e constatiamo –con un po’ d’orgoglio- che siamo ancora l’unica rivista etnica. Interessante la rivista “Geo” che più che altro tratta di natura, è appena uscito un numero dedicato all’Africa. E’apparsa invece la rivista “Pharaon” dedicata alla “solita” archeologia egizia. “Ka’tu – Ultime dalla foresta”, uscito in edicola con l’Unità a gennaio per Lombardia e Toscana, è un libro sui progetti di solidarietà verso i popoli dell’Amazzonia. Prende il nome dal saluto degli indios della foresta amazzonica. -E’ esplosa la tribal dance, una moda proveniente dagli U.S.A.: si tratta di un misto di tecniche di danza orientale, indiana, e di flamenco. Divertente e sensuale, con le sue “odalische improvvisate” e le sue movenze osè, sta iniziando a diffondersi anche da noi. -Ancora sui Mondiali: se molti, anche qui da noi, hanno snobbato i mondiali di calcio, i monaci tailandesi ne vanno pazzi e pare che ne abbiano seguito le partite oltre la mezzanotte, complice il fuso orario, svegliandosi poi tardi al mattino. Così, non abituati a questi orari, hanno saltato gli appuntamenti con i devoti, che sono arrabbiatissimi! -La prostituzione cinese dilaga in tutta Italia purtroppo: “massaggiatrici” improvvisate offrono massaggi ma spesso anche i loro “favori” a prezzi bassi, in appartamenti discreti. Molti italiani, pur non amando particolarmente le orientali, cercano questo tipo di compagnia perche’ le ragazze sono spesso giovani e disponibili. -Abd Al-Mumin (1094-1163) fu uno dei più grandi condottieri dell’Africa del nord. Costruì un regno solido e fiorente al quale riuscì ad annettere anche parte della Spagna. -Visir dall’arabo wazīr (ministro) è una parola che spesso sentiamo nei vecchi film esotici d’avventura: sta ad indicare il ministro di un sovrano musulmano. -Il regista cinese Wang Xiao-shuai, premiato per i film “Le biciclette di Pechino” e “Shangai Dreams” ha girato due progetti nel nostro paese: usciranno in Cina a fine 2006/inizio 2007. Il film “Italia incantata” e il documentario “Tuscany dream”, nell’ambito di un progetto di scambi culturali tra i due paesi. -Ultima,stupefacente scoperta archeologica a Luxor, Valle dei Re: all’apertura dell’ultimo sarcofago che gli storici erano sicuri contenesse i resti della madre di 7 Tutankhamon, con loro grande sorpresa, l’involucro conteneva i resti di una ghirlanda di fiori! -Sullo scorso numero parlavamo dei giornaletti stranieri distribuiti in Italia. Oggi abbiamo scoperto un’altra di queste distribuzioni mensili gratuite, al secondo anno di vita. Si chiama “Noi, CRICCI”, un bizzarro nome che sta ad indicare le iniziali del Centro Ricerche Culturali fra Corea e Italia. “Sweet India”, con Shel Shapiro, che racconta le simpatiche vicende della famiglia Ragalan, metà indiana e metà italiana, che ruotano attorno al ristorante del titolo. Il telefilm, del 2004, è slittato fino ad ora, mah! E poi peccato che nessuno degli interpreti –anche se abbastanza convinceti nei loro ruoli- sia nemmeno lontanamente indiano! -Re Bumiphol, 79 anni, ha appena festeggiato in pompa magna i sessant’anni sul trono della Tailandia. La sua popolarità è sempre alle stelle, adorato quasi come un dio per la sua bontà e per i modi…democratici. -Dalla stazione di Xining, capitale della provincia del Qinghai,è partito il "Tibet Express", un treno diretto a Lhasa, capitale del Tibet. La ferrovia, un'opera mastodontica, è già la più alta del mondo, e certamente tra le più suggestive del pianeta. La ferrovia corre per circa l'80% dei suoi 1.956 chilometri sopra i 4.000 metri, e in alcuni tratti attraversa le montagne arrivando fino ad un'altezza di 5.072 metri. La stazione più alta è quella di Ngqu, città ad un'altitudine di 4.500 metri sull'altopiano tibetano. In Tibet non sono molto contenti di quest’opera cinese, che minaccerebbe l’identità del paese. Si è mosso, in proposito, anche l’attore Richard Gere. -“Apocalypto” sarà il nuovo film natalizio di Mel Gibson dopo il deludente (a nostro parere..) “La passione di Cristo”. Recitato in lingua maya e girato nello Yucatan (Messico) narra la storia del violento declino della civiltà Maya. -Per un aiuto ai bambini delle zone terremotate del Pakistan, rivolgetevi a Children First: www.childrenfirst.it / [email protected] -Lo sapevate che esistono le…Pagine Gialle per cinesi? Non è una barzelletta, pubblicato da anni per i cinesi in Italia, questo libretto contiene tutti gli indirizzi e i numeri di telefono sulle attività dei loro concittadini. -Hanoi (Vietnam) è la città ideale per lo shopping: le vie della città vecchia hanno addirittura il nome di quel che vendono, per cui basta seguire una mappa per trovare la merce che si cerca, in più si trova di tutto e i prezzi sono bassissimi e pure trattabili! -Multietnicità in tv: mentre proseguono le repliche su Rai 3 della trasmissione comica “La tintoria”, ricca di personaggi un po’ da tutto il mondo – ma non completamente riuscita – è iniziata su Rai 2 la sit-com -A El Shalatin, piccola località di frontiera, proprio subito dopo il confine con il Sudan, si tiene il più importante mercato d’Africa dei cammelli, che vengono venduti a peso: i beduini stabiliscono il prezzo…a occhio, senza bilance! -E’allarme in Nigeria, dove è in peggioramento la situazione della sicurezza, caratterizzata da diffusi atti di criminalità nelle città principali. -Secondo una società di assicurazioni inglese, le noci di cocco, cadendo dalle palme, ucciderebbero più degli squali. Ben 150 le sfortunate vittime dei pesanti frutti in un anno, mentre meno di 100 le persone attaccate dagli squali. -Archeologi messicani hanno scoperto una grande piramide precolombiana dell’anno 500 d.C. su una collina detta la “Collina della Stella”,a sud est di Città del Messico, proprio dove dal 1844 si rappresenta la crocifissione di Gesù. In Messico sono 174 le aree archeologiche aperte al pubblico e 37.590 i siti archeologici registrati. -Da trent’anni la morte di Bruce Lee è avvolta dal mistero e da pettegolezzi. Ora la famiglia della star delle arti marziali vuole mettere fine a tutto ciò producendo un nuovo, definitivo film sui suoi ultimi anni di vita. -E’morto da più di un anno al Cairo il 27-3-2005 per cancro ai polmoni, il famosissimo attore egiziano Ahmad Zaki, all’età di 55 anni: “E’ il più grande attore degli ultimi tempi” ha detto di lui un critico cinematografico al suo funerale. È morta una leggenda e ci scusiamo con i nostri lettori per aver riportato solo ora questa notizia, saputa tra l’altro tramite i nostri amici egiziani. Ahmad Zaki era conosciuto come “il ragazzo bruno del grande 8 schermo”, e per aver interpretato ruoli importanti in film come i presidenti AbdEl Nasser in “Nasser 56”, Anwar Al Sadàt in “Ayyam al Sadat”. Stava completando le riprese in un film dove interpretava la parte del cantante scomparso AbdEl Halìm, morto anche lui prematuramente. -Sempre più famoso l’attore di commedie egiziane Sherìf Munìr, auguri per la sua carriera! -L’attore egiziano Yunis Shalabi, famoso nel mondo arabo era in fin di vita. È andato per curarsi in Arabia Saudita ed ora sta meglio. -Anche l’altro attore egiziano Yahia Fakharani (foto sotto) non sta molto bene, dopo essere stato morso da un cane. Continua a praticare la sua professione di dentista. E’ famoso per molti ruoli in musulsalàt e film. -Il titolo di questa rubrica, che abbiamo leggermente modificato, significa “notizie dal mondo” (alam=mondo, in arabo), lo abbiamo preferito alle varianti tutte in arabo ma più difficili da leggere e da comprendere: akhbar el alam (“notizie dal mondo”) e akhbar alamaya (“notizie internazionali”). LE ISOLE CAYMAN Le isole Tortugas furono scoperte da Cristoforo Colombo nel 1503, che le chiamo' così per la grande abbondanza di tartarughe in quei mari (tortuga = tartaruga, in spagnolo). Successivamente furono colonizzate dalla Giamaica Britannica e rimasero dipendenti ad essa fino al 1959, quando diventarono territorio unito alla Federazione delle Indie Occidentali. Dal 1962, allorche' questa federazione si sciolse, divenirono una colonia inglese, le Isole Cayman, oggi un possedimento inglese, situate a circa 290 km a nordovest della Giamaica e a 480 miglia a sud di Miami. Sono formate da tre isole: Grand Cayman, Cayman Brac e Little Cayman. Hanno un'area complessiva di circa 260 km2 ed una popolazione indigena di circa 16.500 abitanti. La capitale e' Georgetown (nella Grand Cayman). Le Cayman vivono principalmente di pesca, di commercio, di operazioni bancarie e di turismo. Esportano cordami, gusci di tartaruga, conchiglie, pelli e denti di squalo. Il cambio di 1$ Cayman equivale a circa 1.25$ USA. Queste isole evocano ricordi di avventure, pirati e tesori favolosi. Sono anche note per l’emissione di monete, spesso commemorative. C’e’ pane per i denti dei collezionisti! Il primo conio nazionale fu del 1972. 9 LUISITO QUINTERO – “Percussion madness” (Audioglobe) Un disco particolare e personale di questo percussionista venezuelano: latin-jazz-house ma anche ritmi africani e bossa nova con pezzi originali e di altri artisti. AMIR – “Uomo di prestigio” (Virgin) Ora arrivano anche i rapper dei figli di immigrati in Italia. In questo caso Amir Issaa, romano, classe ’78, è figlio di un egiziano. «Questo è il mio Paese ma a volte mi sento straniero. Canto un'infanzia difficile e tanti piccoli pregiudizi» infatti una delle canzoni del cd si intitola «Straniero nella mia nazione». Amir punta alto, sta già diventando un simbolo, 18 pezzi in italiano, il solito hip hop piuttosto infantile per adolescenti con qualche spruzzata d’etnico. BURNING SPEAR – “Our music” (I Sound) La leggenda del roots reggae vivente torna sulle scene con un nuovo album classico e curato, come sempre ricco di impegno culturale e spirituale. E’ molto amato in Italia, giusto in questi giorni sta facendo una tournée da noi. L’artista giamaicano prende il nome dal combattente per la libertà in Africa Jomo Kenyatta, il primo capo di stato africano in Kenya, noto come Burning Spear, lancia infuocata. NATHALIE NATIEMBÉ – “Sankar” (Morati/Egea) Da Réunion, un disco allegro e festoso che unisce la salsa con il reggae e il blues. SERDAR ORTAÇ – “Mesafe” (Emre Grafson Müzik) E’ stato definito “l’ Eros Ramazzotti trapiantato sulle rive del Bosforo”…dobbiamo scappare? La musica, nella sua lingua madre, è interessante anche se molto commerciale, tra il romantico e il danzereccio, la voce è dolce e piuttosto effeminata. NOA – “Live in Israel” (Universal) Torna la superstar Noa, un po’ dappertutto, ultimamente, con un interessante live dove è accompagnata dal nostrano Solis String Quartet, con cui si cimenta anche in cover e classici napoletani, oltre ai suoi pezzi come “Yuma”. BOB MARLEY & THE WAILERS – “Roots of a legend” (Trojan) E’sempre amatissimo il leggendario rasta Marley, dagli amanti del reggae e non solo, e viene celebrato in questo doppio cd/dvd con 46 canzoni dal 1972 in poi, tra cui rarità e le ultime registrazioni prima della morte. I video sono una decina di pezzi dal vivo. JUANA MOLINA – “Son” (Domino/Self) Terzo album intimista e ipnotico per questa cantante argentina tra folk ed elettronica pop. Molto interessante la sua proposta, visitate il sito, da dove si possono scaricare alcuni mp3. http://www.juanamolina.com/ 10 POLYSICS – “Now is the time!” (Audioglobe) Curioso e originale gruppo giapponese che si colloca tra i manga e i Devo con 15 divertenti pezzi che potremmo definire garage-rock, ma che comprende anche altri generi, dal punk alla psichedelia elettronica. Diventeranno di “culto”? “TANZANIA” (Rough Guides/Egea) Pura world music per questa compilation dai ritmi africani dell’est. SUSHEELA RAMAN – “Salt rain” (Narada) Arriviamo un po’ tardi a parlare di lei (il disco è del 2001) ma ci rifaremo anche nei prossimi numeri: un misto di sonorità che vanno dalla musica classica indiana al jazz e che si mescolano perfettamente tra ritmi, sonorità e una splendida voce che canta in diverse lingue e dialetti dell’India. Susheela è londinese ma vissuta in Australia e a Madras, terra d’origine della sua famiglia. Bellissimo l’uso curato delle percussioni, che rendono il lavoro molto intimista e piacevole. Susheela con questo disco ha vinto il premio BBC Radio 3 Awards per la World Music e l’album ha ricevuto una nomination al Mercuri Prize 2001. GACKT dal Giappone, è un fenomeno pop che ha pubblicato diversi album in patria. Abbiamo notato da internet che è piuttosto seguito anche in Italia, naturalmente da un pubblico femminile. Cresciuto nel gruppo Cain’s feel , è poi diventato solista e recentemente anche attore. Con quell’aria un po’ pretenziosa e malinconica, ha pero’ saputo farsi strada. Il nome Gackt è la versione stilizzata di Gakuto, gioco di parole tra hokuto ( l’orsa maggiore), gaku (la musica), togliendo hoku (il nord).È difficile però dare una traduzione del gioco di parole, il kanji di to, si suppone dia un'idea di grandezza, d'importanza, al kanji al quale è associato. Quindi la parola Gackt rappresenterebbe "La grandezza della musica". Parleremo ancora di lui. LADYSMITH BLACK MAMBAZO – “Long walk to freedom” (Heads up/Ird) E’ una raccolta ricca di ospiti con classici rivisitati di questo storico gruppo sudafricano di etnia zulu. Tra questi: Taj Mahal e Emmylou Harris. ALI FARKA TOURÉ – “Savane” (World Circuit) Esce purtroppo postumo l’ultimo album dell’artista del Mali. 13 brani venati di blues in cui ci parla di temi sociali, esilio, rivoluzione. SERGIO MENDES – “Timeless” (Concord/Universal) Per la prima volta trattiamo questo famoso settantenne musicista brasiliano. Il suo ultimo disco sperimenta – coraggiosamente – l’unione dei classici del suo paese e l’hip hop. CHICO BUARQUE DE HOLLANDA – “Carioca” (DiscMedi/Family Affair). Abbiamo già parlato sul N.11 di questo grande artista brasiliano (è anche romanziere e si occupa di teatro). Col suo più recente disco – il primo con pezzi inediti dai tempi di “As cidades” - 11 pezzi, sempre commoventi. Disponibile anche in versione cd+dvd. HOCICO – “Sangre hirviente” (Out of line) Un duo messicano…proporranno una musica latina, ballabile e solare, che bello, penserà qualcuno! Niente di tutto questo, la loro musica è quanto di più caotico, elettronico e oscuro non si può: piace molto ai dark, anche da ballare, pero’. Voce malvagia e distorta, suoni apocalittici tecno-trance. Sono attivi anche con altri progetti come 11 Suicide Commando e cantano in spagnolo e inglese, un progetto affascinante, ma non per tutti e comunque da ascoltare una volta ogni tanto. Questo album è del 1999, abbiamo ripescato la cassetta nei nostri archivi sorridendo per questi vecchi ascolti. THE BUDDHIST MONKS – “Sakya Tashi Ling” (Universal). La voglia estiva di misticismo porta in classifica anche da noi questo disco di canti di monaci registrato in un monastero buddista: interessante! FLOR DE PASIÒN PROJECT – “Flor de pasiòn” (Time Records). Primo album di questo interessante progetto italo spagnolo: i ritmi sono latinoamericani e tex mex, spesso ballabili. JAY CHOU – “November’s Chopin/Shi Yi Yue De Xiao Bang” (Sbme Import) Il suo vero nome è Zhou Jie Lun, è nato a Taiwan, appassionato fin da giovanissimo dagli strumenti musicali “classici”, da compositore per altri è diventato oggi in Cina una star. Da noi passava spesso il suo video “Nun chuck” del 2002, più commerciale rispetto ai pezzi più romantici che abbiamo sentito in questo album… La sua musica è apprezzata sia da un pubblico giovane che non, portandogli il soprannome di “Small King of R & B”. Ha esordito anche come attore. PIZZICATO FIVE – “Band of the 20th Century: Sony Years 1988-1990” (Sony) Ritorniamo a parlare di una nostra vecchia conoscenza, il simpatico duo nipponico dei Pizzicato Five, con questa antologia che ci rispolvera la loro fusione di diversi generi musicali che è stata definita "Shibuyakei sound", dal nome del quartiere di Tokyo in cui questo particolare filone si è inizialmente sviluppato. A quando un nuovo album? BIC RUNGA – “Beautiful collision” (Sony) Concludiamo con un’artista…molto lontana e pressoché sconosciuta da noi ma molto attiva e di successo nel resto del mondo. Nativa neozelandese (si vede dai tratti orientaleggianti) di Christchurch ma spostatasi ad Auckland, centro musicale per eccellenza, con un disco essenziale e rilassante in inglese, da rivalutare, visto che è del 2001 e qui è arrivato dopo. 12 i pezzi del cd. ETNODVD Abbiamo pensato di dedicare un piccolo spazio anche alle sempre più numerose pubblicazioni in dvd a carattere etnico, che non rientrino nella categoria film, ma in genere in quella dei documentari. Fateci sapere se l’iniziativa ha riscosso la vostra approvazione! Iniziamo con L’incubo di Darwin (Dolmen, € 14,99), un documentario di Hupert Super, molto duro perché tratta del problema del Lago Vittoria (Tanzania) sistematicamente depredato da loschi traffici di pesce persico. Questo distrugge l’ecosistema e danneggia gravemente i popoli locali. Fabbri Editori ripropone in edicola la collana di documentari Egitto – I misteri svelati di una grande civiltà di Discovery Channel, che imperversavano negli anni passati. Sono addirittura 28 i dvd di questa…faraonica collezione, che, evidentemente, suscita ancora grande interesse nonostante sia trita e ritrita! Stesso discorso per La storia dell’ antico Egitto – L’età d’oro dei faraoni documentario della Medusa Video in un unico dvd sui misteri egizi. Infine, Extreme Australia (Cinehollywood) va alla spettacolare scoperta del quinto continente, terra di contrasti e di ambienti estremi. Da Ayers Rock alla più grande barriera corallina della Terra, dai vasti deserti alle foreste lussureggianti. Un mondo che per certi aspetti è ancora terra di frontiera. 12 Le due realtà distanti Giancarlo di Milano capita spesso nelle zone più etniche della sua città, in particolare Corso Lodi e Via Padova, piene di sudamericani e nordafricani. Se percorrete Via Padova dall’inizio fino in fondo vi sembrerà un po’ di stare in un paese arabo. Pieno di arabi, più precisamente nordafricani: tunisini, marocchini ed egiziani. Una “marea” di call center, macellerie islamiche, pizzerie egiziane, ristoranti con danza del ventre, rosticceria kebab ecc. I nordafricani per lui? Un vero problema: sputano per terra, rispondono male, puzzano di sudore, spacciano droga, infastidiscono le ragazze, fumano e bevono birra. Lattine di birra e mozziconi di sigarette ovunque, un vero schifo. Ma ai musulmani non è vietata la birra? Forse per lui questi sono i musulmani, fino al momento in cui si trova davanti ad una moschea ed entra per curiosare. Gli sembra di stare in un altro mondo, in un luogo dove sente la presenza di Dio ovunque, e i musulmani che trova li dentro sono completamente diversi da quelli che ha appena incontrato pochi minuti prima fuori dalla moschea. Musulmani educati, profumati, con sguardi sereni, occhi e volti luminosi. Sente il richiamo del muazzìn, i musulmani accorrono alla preghiera e lui esce per non disturbare, tornando all’altra realtà là fuori. Mai giudicare senza conoscere. Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo 13 Conosciamo il “diverso”? Quando ero bambino di stranieri in Italia non ne vedevo molti a dire il vero, mi riferisco agli anni 70, solo a metà anni 80 mi accorsi che esistevano altre realtà. Nelle spiagge di Riccione vedevo africani e nordafricani vendere oggetti inutili, persino tappeti, siamo nel 1985. Fine anni 80, tra l’88 e l’89 Piazza Duomo era strapiena dei “vu cumprà”, africani che vendevano di tutto sui marciapiedi: accendini, collanine, cassette taroccate con copertine sbiadite dal sole. Per gli italiani tutti erano marocchini, chissà perché, dall’africano, all’indiano. Forse perché furono i marocchini assieme ai cinesi ad essere i primi ad arrivare nel nostro paese agli inizi degli anni 70, ma io all’epoca andavo ancora all’asilo, troppo piccolo per ricordare. Agli inizi degli anni 90 cominciai ad accorgermi degli arabi musulmani e cristiani, ne arrivarono a “flotte”. A metà anni 90 Milano ed altre città d’Italia come Roma erano già città multietniche: le prime moschee, i primi ristoranti indiani e arabi a far concorrenza ai già numerosissimi ristoranti cinesi. Aumentarono nel corso degli anni, assieme a call center ecc., fino ad arrivare al 1997, anno in cui uscì il primo numero di Mondi. Fine anni 90, gli italiani vivono serenamente – o solo apparentemente- con gli stranieri, seppur quasi ignorando ancora le usanze, i costumi, culture e religioni. Dal 2001, dopo l’11 Settembre, fino ad oggi è aumentato l’interesse degli italiani del “diverso”, soprattutto arabo. Traduzioni del Corano vanno a ruba nelle edicole e librerie, persino i corsi per imparare la lingua araba hanno molti iscritti. A volte il negativo può far fare cose positive, come avvicinarsi al prossimo! Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo 14 INTERVISTANDO… Mondi - Sei cinese? Chen – no, sono coreano. Mondi- davvero, del sud o del nord? Chen- ma no sto scherzando, si, sono cinese. Mondi- come ti chiami? Chen- Andrea. Mondi- come Andrea, ma non sei cinese? Chen- hahahah, si, però il mio nome è difficile pronunciarlo ed allora dico che mi chiamo Andrea. Mondi- prova lo stesso a dirci come ti chiami. Chen- mi chiamo adbhghewgbkil2?@ff Mondi- va bene, ti chiameremo Chen, è meglio, come il personaggio interpretato da Bruce Lee che hai sulla maglietta. Cosa significa quella scritta sotto Bruce Lee? Chen- WATAHHH! Significa “Combatti!” Mondi- come mai a molti cinesi non piace Bruce Lee? Forse perché viveva in America? Chen- non piace molto perché i suoi film non sono molto forti. Mondi- come “non sono molto forti” a me non sembra. Chen- a noi piace vedere ancora più azione, più combattimento, lottatori che volano e che combattono per amore di una donna. Mondi- a te piace Bruce Lee? Chen- ma non l’ho vissuto molto, perché è morto 20 anni fa, io ne ho 25. Mondi- complimenti, li porti bene, ne dimostri 10 in meno. Bruce Lee è morto circa 30 anni fa. Chen- appunto, quando lui è morto io non ero ancora nato. Mondi- parlaci un po’ di te. 15 Chen- sono arrivato in Italia quando avevo solo 11 o 12 anni, vivo volentieri in questo paese, la gente mi ama, forse perché sono espansivo, mi piace scherzare, i cinesi di solito sono molto chiusi, non danno facilmente confidenza. Lavoro in un negozio, sono sposato ed ho un bambino. Mondi- Auguri! Però è vero, i cinesi di solito sono piuttosto chiusi, però estremamente gentili e grandi lavoratori. Chen- l’hai detto, siamo dei grandi lavoratori, un po’ come gli egiziani qui da voi, anche loro come noi si fanno in quattro per lavorare. Non tutti i cinesi sono bravi, ho conosciuto cinesi che non lo sono affatto. Mondi- gli arabi e gli indiani dicono che siamo come le dita di una mano, tutti differenti l’uno dall’altro, lo dite anche voi? Chen- esatto! Lo diciamo anche noi, non possiamo generalizzare quando parliamo di un popolo. Mondi- lo parli bene l’italiano, complimenti, e con il cinese come te la cavi? Chen- ho dimenticato molte parole. Mondi- come si dice “Mondo”? Chen- SEKA Mondi- e grazie? Chen- SHESHO Mondi- come riesci a capire il carattere della gente? Chen- qualsiasi commerciante, o persona che lavora in mezzo alla gente ha più contatto con il pubblico e quindi è più portato a capire il carattere della persona che ti sta davanti. Mondi- l’altro giorno ho preso l’autobus ed era pieno di cinesi, sono scesi tutti insieme ad una fermata e l’autista ed un uomo che era sul bus hanno fatto dei commenti non belli su di loro. Del tipo “sta gentaglia” e “Siamo invasi dai cinesi” ecco, la parola che ha usato precisamente è “invasioni barbariche”. Chen- l’ho detto che non bisogna generalizzare e che siamo tutti diversi. Mondi- ti piacciono gli italiani? Chen- si l’ho detto che vado molto d’accordo con loro, ma tu di dove sei? Mondi- sono italiano. 16 Chen- ma và! Mondi- perché secondo te di dove sono? Chen- del nord Europa Mondi- addirittura! Chen- si, potresti essere inglese o francese per il colole, ops! colore della pelle molto chiara. Mondi- ma ci sono italiani di tutti i tipi. Chen- io la maggior parte di italiani che ho conosciuto hanno la pelle più scura della tua, sono quasi gialli, come me, ahhaha. Mondi- ma come, proprio tu hai detto poco fa che siamo come le dita di una mano. Ci sono egiziani più chiari di me, lo sai? Chen- noooo! Mondi- davvero, ne ho conosciuti, con la pelle più bianca della mia e addirittura con occhi chiari e capelli biondi. Chen- strano. Mondi- ad esempio lui, di dove è? Chen- inglese! Mondi- No, è egiziano. Chen- ma davvero? Mondi- come si dice “Auguri” in cinese? Chen- SENSOKALA! Mondi- allora per il tuo futuro Sensokala Chen, Auguri e a presto. 17 Inutili guerre Questo giornale tratta argomenti di cultura, come l’arte, la musica, i film, i libri, da qualche numero anche di cronaca. Abbiamo evitato il più possibile parlare di guerra ma questa volta è davvero impossibile dopo gli attacchi contro il Libano, dopo aver visto in Tv ancora morti, altri morti e fra questi soprattutto bambini. Forse per capire tutto questo bisogna tornare indietro nel tempo, perché è qualcosa che viene da molto lontano, dagli anni 40, da quando è nato lo Stato d’Israele. Adesso non vogliamo puntare il dito contro questo e quello, un vero giornalista deve essere imparziale se vuole scrivere un articolo, come sto cercando di fare. Sono giornalista per questo giornale ed anche musulmano, non posso restare indifferente e soprattutto un essere umano. Tutto è peggiorato in questi ultimi cinque anni proprio dal 2000, da quella famosa passeggiata di Sharòn sulla spianata della moschea Al Aqsa in Palestina. Per i musulmani è stata una vera offesa. Da lì è ricominciata l’Intifada, che ha portato molti morti negli scontri tra palestinesi e israeliani, gli ultimi armati contro un popolo sempre più debole e dimenticato da tutti, -mondo arabo compreso-. Ma è stato soprattutto con il crollo delle Torri Gemelle di New York, l’11 Settembre 2001 che il mondo ha fatto dieci passi indietro, è regredito invece di seguire quella strada che aveva raggiunto a fatica, di uguaglianza e rispetto verso il prossimo. Quell’uguaglianza e rispetto oggi è forse un’utopia, un’ideale irrealizzabile. Quell’attacco contro le Torri ha peggiorato la situazione verso tutto il mondo islamico, una comunità attaccata da tutti, bersagliata dai media, disprezzata da molti. L’attacco alle Torri -che io non approvo con tutte le forze- ha portato verso una strada fatta solo di distruzione, di guerre e sofferenza, per tutti. Chi conosce veramente l’Islam non ha esultato per i morti delle Torri Gemelle, un’enorme ingiustizia, come lo è tutto ciò che ne è seguito. Per esempio la guerra l’indomani l’attacco alle Torri, in Afghanistan, una guerra inutile ed ingiusta, contro un popolo che già soffriva prima ancora degli attacchi. E che dire allora della guerra del 2003 in Iraq? Giustificata come un’operazione intelligente da fare contro le armi di distruzione di massa, mai trovate. 18 È servita solo a catturare Saddam, ieri sprezzante dittatore crudele, oggi solo un vecchietto innocuo, ma al popolo sofferente a chi pensa? Un popolo che ha dovuto subire anche la Guerra nel Golfo nell’ormai lontano ma non dimenticato 1991. Sembra che l’attacco alle Torri giustifichi qualsiasi attacco all’Islam, come le violenze nei carceri iracheni ed afgani, gli insulti in Occidente sugli autobus alle donne musulmane, le aggressioni per le strade ai musulmani, i libri anti-islam di Oriana Fallaci, gli attacchi di certi partiti politici, gli articoli con titoloni ridondanti, i libri, l’affresco nella chiesa di Bologna contro Maometto (Muhammad), il film del regista olandese ucciso dal marocchino perchè offensivo per l’Islam, con tanto di versetti del Corano scritti su una donna completamente nuda e per la donna sempre nuda con un burqa (o nikab) trasparente che fa intravedere il corpo, e poi l’assassinio dell’anziano palestinese Ya-sìn e del suo predecessore, i siti islamofobi, le chiusure delle moschee, delle scuole islamiche, dei negozi, le proibizioni del velo islamico nelle scuole francesi, le circoncisioni negli ospedali, al contrario sono ben accette le ospitate ai programmi Tv di personaggi che non rappresentano l’Islam. La lista di ingiustizie è immensa, fino ad arrivare ai fatti più recenti, come le vignette sul Profeta Muhammad, un vero affronto, un’offesa al nostro Profeta, all’Islam, a tutti i musulmani e soprattutto a Dio! Non si è offeso solo una piccola parte di musulmani, ma quasi tutti i musulmani nel mondo, ciò non giustifica l’attacco alle ambasciate e alle chiese, fatte da musulmani che dell’Islam sanno poco o niente. Non giustifica però nemmeno l’insistenza di certi signori a favore delle vignette. Libertà di fare satira? Questa non è satira bensì cattiveria gratuita, rappresentare il nostro Profeta, -che non dovrebbe nemmeno essere rappresentato, nè lui, nè altri Profeti- come un vecchio crudele! La Religione è una cosa seria, stiamo parlando del Sigillo dei Profeti, non di un uomo qualunque. Dovremmo stare zitti? Sopportare in silenzio come abbiamo sempre fatto? Il Profeta rappresenta tutto per noi, dopo Iddio l’Altissimo naturalmente, è più importante della nostra stessa vita, della nostra famiglia. Possibile che tutti hanno libertà di opinione, possono difendere ciò che è a loro caro? Tutti ma non “gli islamici” detto sempre con disprezzo, per un musulmano non c’è la libertà di esprimersi, non esiste la democrazia, nè quì nè altrove. Adesso anche la guerra in Libano, con morti innocenti a seguito fra questi molti bambini. In Libano ricordiamo che ci sono anche molti cristiani, oltre a musulmani sunniti e sciiti. Dal 2000 ad oggi abbiamo assistito impotenti a ben QUATTRO guerre: Palestina, Afghanistan, Iraq e Libano, fino a dove vogliono arrivare? Il mondo sta andando davvero in una direzione sbagliata e molto pericolosa. Il rispetto vero per il prossimo sarebbe già un’enorme passo avanti per un mondo veramente progredito, non solo nella tecnologia. Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo 19 -Abbiamo molti film arretrati di cui parlare, qualcuno ci ha consigliato di fare un giornale a parte…beh non esageriamo, anche se sarebbe bello. E pensare che nei primi numeri avevamo pochissime informazioni sui film etnici, quasi inesistenti in Italia! nel nostro piccolo cerchiamo di parlarvi dei film più interessanti, partiamo subito senza indugi: LA MOGLIE DELL’ AVVOCATO (Baram – nan gajok) drammatico, Corea del Sud, 2003, di Sangsoo Im, durata: 104’, con: Moon Sori, wang Jung-min, Yun Yeojung. Distr.: Ist.Luce. Ritratto di una famiglia borghese nella moderna e occidentalizzata Corea del Sud. Un film disinibito che parla molto di sesso. Buon successo da noi. ORO ROSSO (Talaye sorkh) drammatico, Iran, 2003, di Jafar Panahi, durata: 97’, con: Hossain Emadeddin, Kamyar Sheisi, Azita Rayeji. Distribuz.: Mikado. Il divario fra la ricchezza e il lusso sfacciati e la povertà e l’emarginazione nella Teheran di oggi agli occhi di due amici. Dall’autore de “Il vento ci porterà via” e dal regista de “Il cerchio” con attori presi dalla strada. THE WARRIOR (The warrior), avventura, Gran Bretagna, 2001, di Asif Kapadio, durata: 86’, con: Irfan Khan, Puru Chibber, Aino Annuddin. Distribuz.:Buena Vista. E’stata una bella sorpresa recuperare casualmente in dvd questo film vincitore di parecchi premi, ambientato in un’India del passato, terra di feudatari spietati e di scagnozzi. Uno di loro, Lafcadia, rifiuta un compito brutale scegliendo un percorso di redenzione spirituale. Ma nel viaggio dai deserti del Rajasthan alle cime innevate dell' Himalaya il vecchio killer si ritrova lui stesso preda di spietati assassini. UZAK (Uzak) drammatico, Turchia, 2002, di Nuri Bilge Ceylan, durata: 109’, con: Muzaffer Ozdemir, Emin Toprak. Distribuz.: Lady Film. Un fotografo solitario, Mahmut, accompagna un parente, Yusuf, in una Istanbul irriconoscibile, innevata e solitaria, verso una nave su cui vuole imbarcarsi come manovale. Gran Premio Speciale della Giuria e Palma d’Oro per il migliore protagonista a Cannes 2003. SILENZIO TRA DUE PENSIERI (Silence between two thoughts), drammatico, Iran, 2003, di Babak Payami, durata: 90’, con: Maryam Moghaddam, Kamal Naroui. Distribuzione: Istituto Luce. In virtù di un principio che stabilisce che l'autore di un crimine non andrà all'inferno se vergine, la vita di una giovane donna condannata alla pena di morte viene momentaneamente risparmiata sposando il boia. Attori non professionisti. LE MILLE E UNA NOTTE (Arabian nights), avventura, U.S.A., 1942, di John Rawlins, durata: 86’, con: Jon Hall, Maria Montez, Sabu, Leif Erickson. Distribuzione: Universal. Noi amiamo parlare anche di film come questi: un fumetto kitsch capostipite dei film d’avventure arabe della Universal, girati in un lussuoso technicolor. Fece sognare una generazione di ragazzini soprattutto per gli “audaci” costumi della protagonista, la principessa Sheherezade, prigioniera del malvagio califfo di turno. La salverà un prode eroe aiutato da un giovane. L’ANGELO DELLA SPALLA DESTRA (Farishtay kifti rost), drammatico, Tagikistan, 2002, di Djamshed Usmonov, durata: 90’, con: Muhammadjon Shodi, Mastura Ortik. Distribuzione: 01. Film girato nel villaggio di Asht, nel Tagikistan, uscito da noi con due anni di ritardo, è la storia di 20 un uomo duro giunto al capezzale della madre morente in un racconto tra realismo e leggenda in una terra sconosciuta. Il titolo si riferisce a un’antica credenza islamica: l’angelo della spalla destra registra le azioni buone e deve bilanciare quelle cattive, sostenute dall’angelo della spalla sinistra. SONATINE (Sonatine), drammatico, Giappone, 1993,di Takeshi Kitano, durata: 94’, con: Takeshi Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe. Distribuzione: Lucky Red. Torniamo ad occuparci di Kitano, con un suo vecchio film a base di sangue, humour ed essenzialità, da molti considerato uno dei migliori, forse il più bello. Ambientato sull’isola di Okinawa, vede lo scontro tra lo yakuza Murakawa, costretto ad un regolamento di conti su una spiaggia assolata in cui sembra che il tempo si sia fermato. ADDIO MIA CONCUBINA (Ba wang bie ji), drammatico, Cina, 1993, di Chen Kaige, durata: 170’, con: Lesile Cheung, Zhang Fengyi, Gong Li, Lu Qi. Distribuzione: Columbia. Palma d’oro a Cannes e due nomination agli Oscar, un film che ha avuto molto successo in occidente. Si tratta di un melò in costume, un dramma sofisticato che racconta 50 anni di storia cinese. Recentemente è stato ripubblicato in dvd e distribuito in edicola. KIM (Kim), avventura, U.S.A.,1950, di Victor Faville, durata: 113’, con: Errol Flynn, Dean Stockwell, Paul Lukas. Distribuzione: MGM. Un buon film avventuroso tratto da un grande romanzo di R.Kipling. India britannica, 1800: un ragazzino bianco cresce come un indù ma poi scopre di essere inglese. L’ ISOLA DI FERRO (Jazireh Ahani), drammatico, Iran, 2005, di Mohammad Rasoulof, durata: 90’, con: Ali Nasirian , Hossein Farzi-Zadeh. Distribuzione: Lucky Red. Il titolo di questo nuovo film si riferisce alla petroliera su cui si rifugia una comunità di derelitti sulle coste meridionali iraniane, mentre il capitano vende di nascosto i pezzi della nave, destinata ad affondare coi suoi personaggi, spesso simbolici e metaforici. LE FRANC (Le franc), drammatico, Senegal, 1993, di Djibril Diop Mambety, durata: 45’, con: Dieye Ma Dieye, Aminta Fall. Distribuzione: Coe. Un personaggio che si guadagna da vivere suonando per le strade popolari di Dakar vince una grossa somma alla lotteria, ma il biglietto rimane incollato alla porta di casa. Inizia un tragicomico viaggio con la porta sulle spalle. Bel cortometraggio in lingua wolof, storia di povera gente dal regista che girò Contras City considerato il primo film comico africano. PERCHE’ BODHI DHARMA E’PARTITO PER L’ORIENTE? (Dharmaga tongjoguro kan kkadalgun), drammatico, Corea del Sud, 1989, di Yong-Kyun Bae, durata: 130’, con: Pan Yong, Won-Sop Sin. Distribuzione: Mikado. In un piccolo eremo semidiroccato fra le montagne della Corea vive in rigorosa ascesi un anziano maestro zen insieme a due giovani discepoli. Un film suggestivo, contemplativo e zen, che si svolge a contatto con la natura. I RAGAZZI DI FENG KUEI (Fenggui lai de ren), drammatico, Taiwan, 1984, di Hou Hsiao-Hsien, durata: 101’, con: Niu Cheng-ze, Lin Xiu-lung, Chen Shu-fang. Distribuzione: Lab 80. Tre ragazzi, dopo l'ennesimo scontro con la banda rivale, abbandonano il villaggio natale e si trasferiscono a Gaoxiang, una città a sud di Taiwan, dove trovano alloggio grazie a una sorella di uno di loro, già inurbata da tempo. Uno di loro si innamorerà, non corrisposto, di una vicina di casa. Interessante film che ai nostri occhi puo’ apparire ingenuo e superato, ma di grande impatto. 21 STEAMBOY (Suchimuboi), animazione, Giappone, 2004, Katsuhiro Otomo, durata: 115’. Distribuzione: Metacinema. Uscito anche da noi, recuperatelo in dvd: un kolossal d'animazione a tecnica mista (disegno e digitale) del principe dei manga Katsuhiro Otomo, regista di Akira. Ray è un giovane inventore nell'Inghilterra vittoriana. Un giorno riceve da suo nonno una strana palla di metallo. Si tratta di una “sfera a vapore” che permette di accedere a una forza misteriosa e potente, e per questo è al centro dell'interesse di diverse istituzioni che vorrebbero sfruttarla per scopi malefici. L’ARPA BIRMANA (Biruma no tategoto), guerra, Giappone, 1956, di Kon Ichikawa , durata: 116’, con: Rentaro Mikuni Capitano Inoue Shoji Yasui. Distribuzione: Globe. Un classico oggi un po’ datato ma interessante per il suo spirito pacifista e antimilitaresco. Nel luglio 1945 la guerra volge al termine: nel tentativo di sfuggire alla morte o alla prigionia, le unità giapponesi valicano i monti o si aprono la via nelle foreste di Burma per raggiungere la Tailandia. I soldati del capitano Inoue marciano cantando, accompagnati dall'arpa birmana del soldato scelto Mizushima. IL CRIMINE DI PADRE AMARO (El crimen del Padre Amaro), drammatico, Arg./Mess./Spagna/Francia, 2002, di Carlos Carrera, durata: 118’, con: Gael Garcia Bernal, Sancho Gracia. Distribuzione: Columbia. tratto da un romanzo del 1875 e candidato all’ oscar 2003 come miglior film straniero, l'eterno conflitto tra anima e corpo, fede e ragione. La storia di alcuni sacerdoti in un paesino messicano, uno specialmente, Padre Amaro, che ha appena preso i voti, andrà incontro a un infelice destino. 10 CANOE (Ten canoes), avventura, Australia, 2006, di Rolf De Heer, durata: 90’, con: Crusoe Kurddal, Jamie Gulpilil. Distribuzione: Fandango. Dal regista di The tracker, di cui parleremo nel prossimo numero, un film molto particolare e per noi inusuale sugli aborigeni: una storia arcaica, concepita in collaborazione col popolo di Ramingining e interpretata esclusivamente da nativi australiani. FERRO 3 LA CASA VUOTA (Binjip), drammatico, Corea del Sud, 2004, di Kim Ki-duk, durata: 95’ con: Seoung-yeon Lee, Hee Jae. Distribuzione: Mikado. E’stato definito un film diverso, toccante,umano, difficile descriverlo, da vedere! La vita al margine di due personaggi che occupano abitazioni altrui. La scoperta di un cadavere negherà loro la libertà. EXILS (Exils), drammatico, Francia, 2004, di Tony Gatlif, durata: 103’, con: Lubna Azabal, Romain Duris. Distribuzione: Lady Film. Ci è piaciuto molto e consigliamo questo film che parla di una coppia di fidanzati che decide di ripercorrere partendo dalla Francia il tragitto inverso che hanno fatto i genitori emigrati dall'Algeria. Sarà principalmente un “viaggio interiore” alla ricerca delle proprie radici. LA TRIADE DI SHANGAI (Shangai triad) , thriller, Francia/Cina, 1995 di Zhang Yimou, durata: 109’. Con: Gong Li, Li Baotian. Distribuzione: Cecchi Gori Home Video. Una guerra tra gang 22 mafiose per un vecchio film di Z.Yimou, niente di speciale, un po’ troppo patinata questa precisa ricostruzione degli ambienti mafiosi cinesi anni ’30. E’ uscito solo ora da noi in dvd. 15. PARK AVENUE (15. Park Avenue) drammatico, India, 2005, di Aparna Sen, durata: 116’. Con: Waheeda Reheman, Shabana Azmi, Rahul Bose. Da una dellepiù celebrate registe indiane, un film per noi inedito, che, una volta tanto, non è il solito “polpettone” di canti, balli e colorate storie d’amore, ma il dramma di una ragazza, Anu, che soffre di schizofrenia ed epilessia. Nonostante i suoi problemi di salute e le resistenze della famiglia, si fidanza con Joydeep ma cade in depressione e finisce in una casa di cura. Tornata a casa, non è più la stessa e vive in un mondo del tutto illusorio. Crede di essere sposata con Joydeep, di avere cinque figli e che la sua casa sia al 15 di Park Avenue. Ma non esiste nessuna Park Avenue sulla mappa di Calcutta. Abbiamo visto questo film piuttosto forte e drammatico, per giunta parlato in inglese dagli indiani, quindi per noi quasi incomprensibile (complimenti alla traduttrice simultanea che ha compreso quasi tutto). Una curiosità- rarità: quella che vedete sopra al titolo è la bolla di accompagnamento originale del film! C’ERA UNA VOLTA UN RE - LA PELICULA DEL REY (La pelicula del rey), commediastorico, 1986, di Carlos Sorin, durata: 107’, con: Ulises Dumont, Julio Chavez.. Distribuzione: Motion Picture. Leone d’Argento al Festival di Venezia. David, giovane regista degli anni '70, s'intestardisce a mettere sullo schermo la storia di Orélie Antoine de Tounnens, un avventuriero francese che nel 1860 marciò verso l'estremo sud dell'America Latina, autoproclamandosi re di Araucania e Patagonia, e concludendo miseramente in manicomio la propria folle impresa. Uno dei maggiori film argentini, per fortuna uscito anche da noi, da un regista (all’epoca all’ ”opera prima”)che oggi è considerato un maestro. LA NUEVA OLA - CINEMA ARGENTINO E il precedente film di Sorin ci spinge a parlare del fenomeno della “Nueva Ola Argentina” (la nuova onda argentina), nato nei primi anni ‘ 90 con il boom delle scuole di cinema di quella nazione, scuole che oggi contano oltre 10.000 studenti. I film argentini sono quotati e spesso in competizione nei principali festival mondiali, e si aggiudicano anche premi importanti, come El abrazo partido, di cui abbiamo parlato nel numero 15, Orso d’Argento al Festival di Berlino 2004. “...l’unica industria prospera in Argentina è quella del cinema. Credo che Buenos Aires sia la città al mondo con la più alta concentrazione di registi per metro quadro” (Carlos Sorin). Il cinema argentino attualmente gode di buona salute, e sta oggi trovando un mercato sia in patria che all'estero. Paradossalmente si è sviluppato durante gli anni della crisi, senza l'aiuto dello stato, che avrebbe dovuto portare, come spesso accade, un rafforzamento. In Argentina è passata di recente una nuova legge che offre sostegno alla cinematografia del paese. I finanziamenti al cinema provengono comunque per la maggior parte dalla tassa applicata sul costo dei biglietti, non dal budget totale dello stato, che ha ben altre priorità. Per quanto riguarda il successo di questa cinematografia all'estero, va detto che ci sono ancora molti film argentini di ottima qualità che non riescono ad uscire dai confini nazionali per banali problemi di costi. In genere si producono film di tutti i tipi, anche se i temi sono per lo più drammatici e di presa di coscienza. Non solo tango, quindi, vi ricordate nei primi numeri di Etnomondi? 23 “Gridare amore dal centro del mondo” di Kyōichi Katayama, Salani, € 9,90. Un caso letterario enorme dal Giappone con una romantica storia d’amore tra due adolescenti. “La sposa nomade – Il mio amore sul tetto del mondo” di Kate Karko, Mondadori, pagg.312, € 15,49. E’la storia d’amore - arricchita da fotografie - tra una ragazza inglese e un esule tibetano con il viaggio in un paese dalla cultura profondamente diversa da quella occidentale “Che ci faccio in Cina” di Serena Brugnolo, Flaccovio Ed., pagg.268, € 14. Intrigante questo titolo nuovo, un racconto di viaggio per farci capire la Cina, che sarà fondamentale nel nostro futuro. “Istanbul” di Orhan Pamuk, Einaudi, pagg.388, € 18,50. L’autore ci parla, in questo affascinante libro, della capitale turca, città malinconica e decadente dal passato glorioso e multiculturale. “Il mio Iran” di Shirin Ebadi, Sperling & Kupfer, pagg.293, € 17.Autobiografia dell’autrice, avvocato, condannata a morte dal regime di Teheran, animata dalla profonda convinzione che l'Islam possa essere interpretato in modo positivo per trasformare il futuro del suo paese. Shirin Ebadi racconta come sia riuscita a dare voce a chi è sempre stato costretto a tacere e ha visto i propri diritti usurpati dall'ostile teocrazia che governa il Paese. “Petali di loto e vestiti occidentali” di Pang-Mei Natasha Chang, Baldini & Castoldi, pagg.282, € 14,40. L’Oriente si unisce all’Occidente in questa chiacchierata sul filo della memoria tra una prozia cinese e una nipote vissuta negli U.S.A. “L’alchimia del desiderio” di Tarun J. Tejpal, Garzanti. Un romanzo fiume di narrativa indiana sensuale e ironico che, come il libro precedente, si sposta dall’Oriente all’Occidente. “Pyongyang” di Guy Delisle, Fusi Orari, € 16, è un reportage a fumetti allo stesso tempo esilarante e drammatico, piuttosto crudo ed essenziale sulla capitale della Corea Del Nord, uno stato ai confini della realtà: una spietata dittatura comunista che vive in isolamento quasi completo, immersa nel culto di Kim Il-sung, nominato "presidente eterno" dopo la sua morte, e di suo figlio, il "caro leader" Kim Jong-il. Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere contatti con gli abitanti. “100 dischi ideali per capire il reggae” a cura di Fabrizio Laganà, Editori Riuniti, pagg.288, € 16. Parliamo ancora di reggae, un libro per conoscere la grande storia di questo genere giamaicano e del suo messaggio universale, dalla sua nascita negli anni ‘ 60 ad oggi. “No woman no cry, la mia vita con Bob Marley” di Rita Marley, Mondadori, € 15,50. Ancora reggae, visto che ne abbiamo parlato poco in passato: la biografia del grande cantante reggae (vedi anche “Radio Khan El Khalili”) scritta dalla moglie. Si parla anche della sua fede religiosa e di vari aspetti inediti della sua vita. 24 “I tesori degli aztechi” di Olguin Solis Felipe, Electa, Fr. 68,00. E’ l’interessante catalogo di una grande mostra del 2004 sulla civiltà scomparsa. Arte del legno, ceramica, codici miniati, manoscritti e scultura. “Storia della Cina” di J.A.G. Roberts, Newton&Compton, pagg. 656, €9,90 La politica, la realtà sociale, la cultura, l'economia dall'antichità ai nostri giorni. “Guida alle vacanze alternative” di Roberto Bosio, Emi, pagg.160, € 8,70. Vi sarà sicuramente utile in vista dell’estate questo libro ricco di proposte diverse per “un vero turismo responsabile”. “Kò – Viaggio a Myanmar” di Giacinto Cosenza e Davide Ferrario, CMC, una raccolta di racconti e fotografie alla ricerca dell’anima profonda del paese indocinese che un tempo si chiamava Birmania. “Verso Oriente” di Alessandro Savella, pagg.173, Silvana Editoriale. Venezia-Pechino sulla via di Marco Polo, illustrazioni bellissime in questo librone con copertina rigida del lontano 1987, ma che abbiamo ancora visto in giro. “Gli angeli del Gange” di Dominique Lapierre e Roberto Dotti, Marco Serra Tarantola Editore, pagg.72, $ 50. Bellissimo questo volumereportage fotografico che ci hanno regalato qualche anno fa, tra l’altro il ricavato della vendita va in beneficenza. Foto stupende e toccanti sulle popolazioni che abitano l’India. “Cambogia-Laos” e “Africa Del Sud”Touring Club, sono, in ordine di tempo, le ultime due guide per viaggiatori della collana Routard, un fenomeno editoriale giunto ai 73 titoli, consigliate a chi ama il viaggio senza troppo organizzarsi preventivamente. www.routard.com “Fuga prima dell’alba” di Maryam Ansari, Punto d’Incontro Il racconto della fuga di una donna che si oppone al regime khomeinista in una terra la cui bellezza è offuscata dal fanatismo. “Tokyo soup” di Ryu Murakami, Mondadori, pagg.232, € 15. Un romanzo giallo ambientato nelle zone più sordide di Tokyo per questo famoso scrittore nipponico. “Cina – Nel regno del drago” di Gianni Guadalupi e Federica Romagnoli, White Star, pagg.300, € 48. la Cina del Terzo Millennio: un misto di antichissimo e di ultramodernità. Un’immensa nazione sovrappopolata in cui ci sono sessanta metropoli con oltre cinque milioni di abitanti, ma anche un museo a cielo aperto, in cui il patrimonio artistico e architettonico si mescola a storia e fede. “Cuore di fuoco” di Senati G.Mehari, Fabbri, pagg.240, € 9,50. Le vicende di una bambina eritrea abbandonata che attraversa la guerra come bimba-soldato, per poi diventare musicista di successo a Berlino. “Arabi ed ebrei nella storia” di Giorgio Levi Della Vida, Guida, pagg.384, € 23. Da un profondo conoscitore della storia e della religione di Israele e dei popoli arabi, un saggio che risulta attualissimo. 25 “Alla scoperta dell'Eldorado”, di R. Silverberg, Piemme. Si parla della mitica città d’oro che ossessiono’i conquistadores…ne parlammo sul numero 10, ricordate? "Islam e le altre religioni, un breve saggio" di Abdullah Stefano Villani, RCM., confronta in maniera molto precisa l'Islam con le altre religioni, non fa solo il solito confronto Islam,Cristianesimo ed Ebraismo, ma lo confronta anche con antichi culti, e per chi non è musulmano. Il saggio si può leggere gratuitamente on-line all'indirizzo: http://www.rcm.napoli.it/zayd/texts/stefa.html "I poveri non ci lasceranno dormire" di Alex Zanotelli, Mondolibri (seconda edizione, la versione aggiornata ndr). Padre Alex Zanotelli è un missionario che ha dedicato gran parte della sua vita all'amore per il prossimo, in questo libro molto forte racconta, con semplicità e denuncia, la vita a Korogocho(villaggio del Kenya ndr)dove ha passato dodici anni della sua vita vivendo in una baracca... “Afrozapping. Breve guida all'Africa per uomini bianchi” di Sergio Ramazzotti, Feltrinelli, €14. L’autore racconta l’Africa affidandosi alle pagine di cronaca nera dei giornali locali e al sentito dire. Ne esce un vero proprio zapping tra aneddoti e racconti, che restituisce l'immagine di un'Africa caotica, vorticosa, disperata, colorata, cruenta, magica, incantata, vera IL FASCINO DEL MISTERO:VOODOO Il Vodun, noto anche come Woodoo, Voudou , Vodou o Sevi Lwa, ma popolare con il nome di Voodoo, è una forma di culto tipica degli indigeni di origine africana delle Antille. I culti religiosi correlati al Voodoo sono: Candomblé (Umbanda, Quimbanda), Lucumi, Macumba e Yoruba. E’ rintracciabile in una parola africana che significa "spirito" o “spirito di Dio”. Alcuni sostengono che il nome derivi dalla città di Rada (Haiti) e Arrada (Isola Carriacou). Le sue radici possono essere fatte risalire indietro di 6000 anni nel continente africano. Il Vodun viene ricollegato direttamente al popolo Yoruba dell'Africa occidentale che visse nel XVIII secolo e XIX secolo nel Dahomey, che occupava parti degli odierni Stati del Togo, Benin e Nigeria. Il voodoo fu una nuova religione che nacque dall'unione di varie religioni, sulla famosa isola caraibica di Haiti, al tempo della colonizzazione francese.Gli schiavi portarono con loro la propria religione quando furono imbarcati con la forza per giungere ad Haiti e in altre isole delle Indie occidentali. Questa nuova religione nacque dalla solidarietà tra gli haitiani e gli schiavi africani, entrambi oppressi dai colonizzatori in quel duro periodo. Fu talmente forte e piena di energia per i propri adepti, che raggiunsero l’agognata indipendenza nel 1804. I vodun operano in un contesto simile a quello che noi definiamo "magia nera". Il loro credo religioso si manifesta con il culto degli antenati e dei defunti (kotoko); è fondato su forze soprannaturali presenti nelle piante, negli oggetti, nelle persone. Nella danza gli ararà mimano il lavorare la terra, in tutte le sue fasi (dalla semina al raccolto). Tra le divinità ararà troviamo Afra, Asojano, Afreqete, Hevioso e molti altri. Per ognuno di questi dei esiste un sincretismo religioso con più culti; un esempio è la santeria cubana, diffusa anche ad Haiti e nella Repubblica Dominicana, incrociata con credenze di origine cristiana. Hollywood e i film horror diedero successivamente al voodoo una connotazione negativa, demoniaca che si basa sull’ uso di bambole-puntaspilli, strani riti e morti viventi animati da stregoni malvagi, i bokors. In realtà si tratta di una religione dichiaratamente “bianca", anche se, la creazione degli zombies è effettivamente contemplata nell’ambito delle capacità “proibite” degli stregoni cattivi, la tradizione di Haiti ci insegna che lo zombie è, in realtà, una persona viva e vegeta che è stata assoggettata al volere di altri tramite l’uso di potenti droghe. La bambola voodoo è detta dagida o bambola della mente, realizzata, secondo tradizione, con cera modellata, con un impasto a base di uova non fecondate oppure con del velluto. E’ uno strumento indispensabile nei rituali di odio e di amore della magia nera perchè rappresenta lo spirito della persona da ammaliare, in senso positivo (fattura d’amore) o negativo (di odio) 26 INUIT – IL POPOLO DEI GHIACCI Diversi anni fa eravamo tormentati dalla pubblicità-tormentone di una nota multinazionale della benzina, in cui un simpatico ometto dei ghiacci pretendeva un dato prodotto. Beh, i protagonisti erano degli inuit, o se preferite, degli eschimesi, come li chiamiamo noi. In realtà questo termine significa "mangiatori di carne cruda" e fu usato dai pellerossa Algonchini del Canada orientale per indicare questo popolo loro vicino, che si vestiva di pelli ed era costituito da esperti cacciatori. Il nome che usano per definirsi, Inuit appunto, significa semplicemente “uomini”…un popolo essenziale in tutto e per tutto, anche dai termini usati. La lingua degli Inuit è tradizionalmente parlata in tutta l'Artide nordamericana e in qualche misura nella zona subartica, nel Labrador. Qui sotto l’alfabeto inuit. L'inuit appartiene alla famiglia delle lingue eskimo-aleutine; è parlato da circa 90.000 persone: di queste, 3.000 in Alaska, 30.000 in Canada, 50.000 in Groenlandia, e altre 7.000 vivono in Danimarca, mentre la lingua è oggi estinta nell'estremo oriente della Russia. Più che una lingua, si tratta di un continuum linguistico suddiviso in sedici varietà, a loro volta raggruppate in quattro grandi gruppi: -l'inupiaq (nell’ Alaska settentrionale); -l'inuktun (nell'Artide occidentale canadese); -l'inuktitut (nell'Artide orientale canadese); -il kalaallisut (in Groenlandia). Ma veniamo a loro, inuit (singolare inuk o inuq in lingua inuktitut) è il nome del popolo dell'Artico discendente dei Thule. Gli Inuit sono una popolazione derivata dal ramo della razza mongolica. Mostrano una corporatura tozza con bassa statura e arti inferiori corti (tutti caratteri atti a contrastare le basse temperature), il colorito è bruno-giallastro, la faccia appiattita con un grande cranio Essi sono gli originari abitanti di una delle terre più difficili e inospitali del pianeta, nelle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia. Il loro territorio si compone principalmente dalla tundra, una pianura bassa e senz’ alberi, dove la terra è sempre ghiacciata, salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva. Vivono di caccia e pesca e fondamentale alla loro sopravvivenza è la conoscenza del cielo notturno e delle stelle. Non danno importanza al futuro e al passato, ma vivono alla giornata. Hanno i loro racconti popolari e le loro canzoni, molto caratteristiche. Le abitazioni, a noi note, sono gli igloo (Inuktitut iglu,"casa"), un rifugio costruito con blocchi di neve, generalmente a forma di cupola. Poiché la parola "igloo", o iglu in ortografia standard, identifica in Inuktitut ogni tipo di casa, una vera e propria capanna di neve viene distinta col nome più preciso igluvigaq, o igluvigait al plurale. 27 RIO’S Ristorante-chirrascaria a Milano, in Via Abbadesse 30. Tutte le sere musica dal vivo e ampio salone per feste e cerimonie. www.ristoranterios.it LA CUEVA ristorante brasiliano a Napoli, Via G.Martucci 16. Specialità dal Brasile ma anche alcuni piatti mediterranei e del Sudamerica. VIETNAMONAMOUR è il primo ristorante originale vietnamita a Milano (Via Pestalozza 7). Caratteristico, offre una nuova esperienza culinaria, da provare! BREAK CAFÉ Per la prima volta passiamo da Vicenza, dove, in Via Cappuccini 9 c’è un locale che sembra un normale bar, tra aperitivi e piatti freddi, ma, solo su prenotazione, si trasforma in ristorante con piatti tipici eritrei, per giunta economico e vario. BAUSAN 53 Per l’appunto in Via Bausan 23 (che originalità…) a Napoli c’è un ristorante piuttosto vario con ricette dei paesi del sud del pianeta. Troverete anche il soufflé, e non è poco. OSAKA Locale minimalista e di qualità, molto amato dai giapponesi ma anche dagli italiani. Con i piatti della “cucina imperiale”, cioè la cucina kaiseki, la più raffinata. A Milano in C.so Garibaldi 68. SHOKUJI TEI altro giapponese a Milano con possibilità di asporto, raro in questo tipo di ristoranti, bravi! P.zza G.Dalle Bande Nere 9. THAI INN Locale tipicamente etnico a Roma, zona Monteverde (Via Ozanam 94) che mescola le cucine: tailandesi, malesi e indonesiane di qualità: da provare assolutamente, anche perché non è caro e conta ben 150 piatti! KONOKA In zona Ribaldi (Via Pomponazzi 9) BALAFON CLUB in Via Teodosio 6 zona Loreto a Milano, è un ristorante e african bar con specialità africane, apre solo la sera. LAS PALMERAS ristorante peruviano a Milano in Via Cassinis 76 (zona Rogoredo) con menù economici e musica dal vivo nel fine settimana. 28 CAPPADOCIA Sorto da poco al posto dello Sharm El Sheik di cui parlavamo proprio nel numero scorso, si definisce kebabberia-pizzeria. Speriamo questo turco sia meglio del predecessore. A Milano, P.zza S,Maria Del Suffragio Ristoranti filippini in Italia cercasi! In città pare non ce ne siano e navigando in internet non ne abbiamo trovati, possibile? C’e’ solo l’”equivocabile” ristorante Filippino di Lipari, che in realtà prende il nome dal proprietario, niente di esotico, se non i nostri stupendi mari del sud…. DAR BISTECCARO Cosa c’entra questo nome nel nostro elenco? Il locale è in realtà gestito da bengalesi e si mangia un’ ottima cucina indiana, ma cambiate il nome per favore, più adatto a una trattoria tipica! Fa anche da take away. Via Antonio Tempesta, 14-16 (zona Torpignattara) Roma. MONGOLIA BARBECUE Si può scegliere di tutto e a volontà in un ricco buffet di piatti che ricordano la cucina cinese, ma un po’ più saporiti e piccanti. La specialità del locale è la carne, che si sceglie a vista e viene cotta sul barbecue e si accompagna con il condimento preferito. viale Regina Margherita, 19-21 F.I.S.H. Curioso ristorante etnico che mescola cucina panasiatica, cioè un po’ di tutto il mondo. Consigliato fermarsi prima agli aperitivi. Varietà di piatti: sushi, cous cous, pesce, verdure e riso. Via dei Serpenti 16, Roma ENQUTATASH Cucina etiopica ed eritrea ricca di sapori: sanbusa, siga wot (zighinì), tibs, kitfo, gored gored il tutto accompagnato da bevande tradizionali al miele tej prodotte artigianalmente. Economico (circa 15 € a persona) via della stazione Prenestina, 55 Roma. JUDO Cucina ovviamente giapponese, parecchi i menù e i piatti in questo take away-sushibar milanese che propone cibi freschi. Due gli indirizzi: lo trovate in Via Ripamonti 21 e in Via Beato Angelico 29. www.judosushibar.com BI WON Ristorante coreano, una cucina ancora poco diffusa da noi, piatti invitanti e interessanti, anche alla griglia. C’è anche la hea muljun, la pizza coreana ai frutti di mare. Peccato che il sito sia solo in lingua coreana, e noi “stranieri”? A Roma, Via Conte Verde 62 (zona Esquilino). YU ZHOU Tra un “gelato flito” portato da una cameriera un po’annoiata e una birra messa sotto il naso all’amico astemio, abbiamo scoperto che in questo discreto ristorante cinese con possibilità di take away si serve anche un menù tailandese e qualche piatto vietnamita. In Via C.Ravizza 9 (zona De Angeli-Fiera Campionaria) a Milano. HASEKURA Cucina giapponese per questo piccolo locale romano (Via dei Serpenti 27) che chiude la domenica ma che non è carissimo ed è molto frequentato dai giapponesi. 29 CARACOL Ci accoglie il disegno del pappagallo messicano simbolo del locale, un ristorante e cocktail bar milanese (Via D.Cirillo 12, zona Sempione), meglio prenotare: i piatti sono abbondanti, ottimi e il personale è stato molto gentile, siamo ancora qui con l’aquolina in bocca! Piattoni unici economici e ricchi contorni. www.cafe-caracol.it J.A.P. Non molto originale il nome di questo sushi-cocktail bar dalla strana collocazione sotterranea di fianco a un cinema (L.go La Foppa ang. C.so Garibaldi, zona Moscova, Milano). Più interessante il locale, con strane piante etniche e succulenti piatti tradizionali giapponesi. ETNOMONETE LE VALUTE DEI MONDI LONTANI PRIMA PARTE Abbiamo pensato di fare un elenco delle attuali valute monetarie dei paesi a noi cari, alcuni stati sono recenti, come molte monete che non avrete mai sentito, eccole: Afghanistan – Afghani Algeria – Dinaro Angola – Readjustado Kwanza Antigua e Barbuda – Dollaro Caraibi Est Antille Olandesi – Fiorino Arabia Saudita – Ryial Argentina – Peso Aruba - Fiorino Australia - Dollaro Azerbaigian – Manat Bahama – Dollaro Bahrain – Dinaro Bangladesh – Taka Barbados – Dollaro Belize – Dollaro Benin – Franco Bermuda – Dollaro Bhutan – Ngultrum 30 Bolivia – Boliviano Botswana - Pula Brasile - Real Brunei – Dollaro Burkina Faso – Franco Burundi – Franco Camerun – Franco Capo Verde – Escudo Cayman (Isole) – Dollaro Centrafricana (Repubblica) – Franco Ciad – Franco Cile – Peso Cina – (Yuan) Renmibi Colombia – Peso Comore (Isole) – Franco Congo – Franco Corea del Nord - Won Corea del Sud - Won Costa Rica – Colon Costa d’Avorio – Franco Cuba – Peso Dominica – Dollaro Carabi Est Dominicana (Repubblica) – Peso Egitto – Lira (o ghenì o ghenè) El Salvador – Colon Emirati Arabi Uniti – Dirham Eritrea – Nakfa Etiopia – Birr Falkland – Sterlina Fiji – Dollaro Filippine - Peso Giappone - Yen Gabon – Franco Gambia – alasi Ghana – Cedi Giamaica – Dollaro Gibuti – Franco Giordania – Dinaro Grenada – Dollaro Carabi Est Guatemala – Quetzal Guinea – Franco Guinea Bissau – Franco Guinea Equatoriale – Franco Guyana – Dollaro Haiti – Gourde Honduras - Lempira Hong Kong - Dollaro India – Rupia Indonesia – Rupia Iran – Rial Iraq – Dinaro Israele – Shekel NEL PROSSIMO NUMERO LA SECONDA PARTE! 31 Jiva Some Mashe – Abitare il cuore è una mostra –la prima personale in Europa- dell’indiano Jiva Some Mashe, pittura religiosa molto semplificata che rappresenta i miti che si interrogano sulle origini del mondo e della natura. L’artista di Thane (distretto dello stato di Maharashtra) fa parte della comunità Warli, 300.000 persone che non conoscono l’uso della scrittura, e utilizza una miscela bianca di pasta di riso, acqua e gommoresina (quella dell’incenso) su tele grezze trattate con uno strato color terracotta.. Al Lattuada Studio – Arte Centro “Il diaframma”, Via Dell’Annunciata 31 a Milano fino al 30 settembre. Arriviamo tardi, ma vi segnaliamo lo stesso la rassegna “Le ultime carovane” un ciclo di incontri dedicato quest’anno al Mali. Diversi appuntamenti, tra cui una serata dedicata ad Ali Farka Touré, poi il concerto degli Afel Bocoum & Alkibar e vari documentari, musica e dibattiti. Al Teatro Delle Erbe di Milano fino al 4/6. Ingresso libero Sub-contingente è una mostra dedicata a fotografie della vastissima regione del sub-continente indiano. Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino all’ 8/10. Festival Africamilano alla Fabbrica Del Vapore (Via Procaccini 4) dall’ 8/6 al 16/7 con confronti fra le culture etniche. Concerti, danze e molto ancora. Tropicalismo Se avete in programma un viaggio a Tokyo, troverete questa serie di mostre -azzeccate per l’estate - sull’esotismo, sull’ecologia tropicale e sui finti paradisi perduti. Al Palais de Tokyo dal 9/6 al 27/8. Il drago e la farfalla è il titolo della mostra di un mese dedicata alla scoperta della cultura vietnamita con serate di cucina, sfilate di moda, assaggi di tè verde, cinema, fotografie, pittura e seminari. Al Vittoriano di Roma. Per info: www.provinciadiroma.it (link festa di primavera). Interessante scambio di culture: nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, a giugno, si è svolta la prima messa cantata in indonesiano grazie al Coro Polifonico dell’Università cattolica di Parahyangan di Bandung, capitale dell’ sola di Giava, appena colpita da un violento terremoto. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Alcuni di voi ci hanno chiesto dove trovare a Milano e dintorni discoteche etniche magari da provare dopo qualche cena a tema. Cominciamo a segnalarne qualcuna in rigoroso ordine sparso, ne parleremo anche nei prossimi numeri. C’è il Kimbara , discoteca sudamericana in Via Cosenz 57 (zona Bovisa), il già noto Colony Brazil di Via Cellini 2, il Bana Afrique in Via Rimembranze di Greco 10 discopub stile tropicale -, il Circolo Arci Magnolia (ex Rivaverde) storico locale all’aperto dell’Idroscalo (Via Circonvallazione 41 – Segrate), ora multietnico e con musica reggae al venerdì e sabato. Si balla merengue alla Discoteca Santo Domingo nella poco 32 solare zona della Stazione C.le (Via Sammartini 96), è d’obbligo l’iscrizione; il Matisse, frequentato dagli africani…milanesi, che si trova in Via Plinio 63. Poco raccomandabile il Rainbow Club di Via Besenzanica angolo Forze Armate, dove spesso scoppiano risse. Serate rock alternative che si alternano a serate con musica sudamericana. Ci hanno poi parlato di una discoteca marocchina, Alf Lil Olila, in zona V.le Monza, qualcuno la conosce meglio? Non sappiamo se sia ancora aperto l’ Exité Discotec, latina americana frequentata da varie etnie (Via Massarani 6 ang. C.so Lodi). Serate latino americane fuori città al De Ville Disco (Via Bottega 80 – Lissone) Nausicaa (Via Tirano 14 Paderno Dugnano http://www.eroslatino.it) e all’ Oca Dipinta -??!- (s.s. Paullese, Zelo B. Persico). Torniamo a Milano con i “vicini di casa” Havana Music Cafè e Tropicana Club Latino in V.le Bligny 50 e 52, l’Isla De Cuba (Via Giacosa 58), e Setanta y Cinco Social Club, un locale latino in Via Mecenate 75 aperto al fine settimana. Proliferano i balli sudamericani (ma solo nel periodo estivo) all’ Idroscalo, al Parco Acquatica, al Festival Latinoamericando del Datchforum, ecc. Niente Fiesta Portello quest’anno, una valida alternativa a quest’ultimo, peccato, ma siamo dei nostalgici e mettiamo il manifesto dell’anno scorso! Per le notti reggae a Milano, spesso con lo storico dj Vito War vi rimandiamo al sito: http://www.italsound.it/ pregandovi di segnalarci anche voi questo tipo di serate! www.quigiordania.it Sito in italiano con tutto per organizzare un viaggio in Giordania. http://www.d3zin3.net/ Visitate il sito del pluripremiato Danny Teo (Teo Pang Hwee), un artista ventottenne di Singapore, è un esperienza magica, con tanto di musica “locale” in sottofondo. http://www.orlodelmondo.net/ Orlo del mondo è il primo marchio di abbigliamento equo e solidale, che viene fabbricato in India. Testimonial è Paola Maugeri. Nato da Cose dell'altro mondo, l'associazione sorta a Milano nel 1995 per promuovere e sostenere il commercio equo e solidale. http://www.dinkum.nl/travel/cuba/buildings/ Una pagina con foto interessanti di Cuba. http://www.romamultietnica.it/default.asp Intrigante questo sito dedicato a Roma multietnica con librerie,gastronomie, ecc a tema. 33 http://www.lunedoriente.it/ Per chi ama l’artigianato marocchino. Bella la musichetta nella homepage! http://www.nipponico.com/ Particolare sito italiano dedicato “a chi guarda ad est” con tutto cio’ che è giapponese. www.icross.ie E’il sito di una piccola organizzazione internazionale che si occupa della lotta alla povertà nelle zone più povere del pianeta. http://www.caribbean-cool.com/ Ci avete rimproverato che sull’ultimo numero non abbiamo pubblicato una foto del simpatico wrestler Carlito, lo spazio è quello che è, ma ci rifacciamo questa volta, segnalandovi anche il sito ufficiale del caraibico….. http://www.middle-east-online.com/english/links/links.htm Le principali notizie da tutti i paesi arabi. http://www.tatikastreasures.com/index.html E’ un negozio on line di cd e dvd musicali, specializzato in musica araba e di danza del ventre. http://www.stefaniasofra.it/ L’autrice, docente di Egittologia presso Università private di Roma e Latina, ci parla dell’Egitto sotto molteplici aspetti.. http://www.egypt.travel/campaign/home.php Ancora Egitto, questo è un sito di viaggi http://www.madagascar.it/ La grande isola africana attraverso immagini, testi e itinerari di viaggio http://www.turismobrasile.it/ http://www.ambasciatadelbrasile.it/ Brasile: i siti del turismo in Brasile e dell’ Ambasciata di Roma http://www.orientale.net/index.htm E’un sito in italiano di vendita di costumi mediorientali, accessori, in genere relativi alla danza del ventre. Si vendono anche cd, video e dvd. 34 Da diverso tempo pensavamo di rimettere un po’ d’ordine nel passato di Mondi, un po’ per noi, un po’ perche’ alcuni di voi ce l’hanno chiesto. Di cosa stiamo parlando? Prima di tutto dei primi numeri, che abbiamo rilegato in questi mesi (per quanto riguarda le versioni su carta), era necessario, in quanto ormai vecchi e soggetti a deperimento e alle pagine che si staccano. Non è stato facile rilegarli, tra pagine disperse, copisterie che si rifiutavano di farci il lavoro in breve tempo e imprevisti vari! In secondo luogo quegli stessi numeri li stiamo pazientemente rendendo disponibili sui nostri siti e in versione cartacea e word: per chi ce li volesse richiedere, li spediamo via e-mail GRATUITAMENTE. Sappiate che ci stiamo impiegando parecchio tempo solo perché i primi numeri sono in nostro possesso solo su carta, all’epoca non ci servivamo molto dei pc, se non per scrivere e stampare le parti scritte, facevamo tutto a mano, quindi non abbiamo niente di archiviato. Nelle ristampe omettiamo volontariamente le pubblicità e gli articoli ritagliati dai giornali e presentiamo solo il nostro materiale. E’ già disponibile la ristampa in volume unico dei primi 4 numeri, ed è pronto anche lo Speciale Mondi numero 2, contenente il meglio del nostro giornale dal numero12 al 15. Abbiamo poi realizzato alcuni archivi su word ed excel per quanto riguarda gli argomenti trattati, questo grazie alla pazienza di Willy: archivio argomenti generali per ogni singolo numero, archivio Voci dal Nilo, archivio Ricettario, archivio Siti, archivio Musica, archivio Film e archivio Ristoranti, e continueremo con le nuove rubriche e con le vecchie che hanno cambiato nome. Questo per rendere più semplice la nostra e vostra consultazione, visto che il materiale è aumentato nel corso degli anni. Cercate un artista o il titolo di un libro? Qui troverete subito in quale numero di Etnomondi ne parliamo. Lo sapevate, ad esempio, che abbiamo recensito circa 200 film e trattato oltre 200 artisti musicali? Addirittura oltre 300 i libri! Anche questi documenti sono disponibili su richiesta. 35 Bab Zuweila La Turchia: Tra Oriente e Occidente La Turchia è uno dei paesi di musulmani più moderni, come la Tunisia ad esempio. È divisa fra due culture, due anime: l’islamica e l’occidentale. È circondata dal Mar Nero e dal Mar Mediterraneo e i fiumi più importanti sono il Tigri e l’Eufrate. Türkiye Cumhuriyeti è la Repubblica della Turchia (parlamentare), fondata nel 1923, il presidente attuale è Ahmet Necdet Senzer. La maggioranza dei turchi è di fede musulmana, ma anche cristiana ortodossa, cattolica ed ebraica. La capitale è Ankara, una delle tre grandi città della Turchia, le altre due sono: Smirne e la grande metropoli Istanbul, anche centro commerciale ed industriale. Fra le varie civiltà ricordiamo gli ittiti, i frigi, i traci, i lidii, gli armeni e gli elleni. A seguito della vittoria sull’esercito bizantino, il paese fu invaso da tribù di etnia turca a partire dall’XI secolo. Constantinopoli fu conquistata da Mehmet il Conquistatore (Fatih Mehmet). L’impero ottomano continuò una politica di espansione, che fu la prima potenza militare ed economica dell’Europa e del bacino del Mediterraneo alla metà del XVI secolo con Solimano il Magnifico l’impero ricevette i primi successi soprattutto con Mehmet III (1566- 1603). Nel 1517 Istanbul fu la capitale dei musulmani. La conversione dei turchi all’Islam avvenne nel X secolo. Fatih Mehmet (Muhammad Al-Fateh) cioè Muhammad il Conquistatore. I musulmani provarono a conquistarla dai tempi di Ali Bin Abi-Talib -per oltre 800 anni!-, ma fu inutile. Il motivo dei musulmani per conquistare quella città non fu solo perché strategicamente importante, ma anche perché il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) disse in uno degli hadith: "in realtà, Costantinopoli sarà conquistata, il comandante sarà il miglior comandante e il suo esercito sarà il miglior esercito". 36 I musulmani provarono a conquistare la città per oltre 800 anni, con 10 tentativi. Muhammad Bin Murad, è noto come Muhammad Al-Fateh a causa del suo piano eccellente di conquista. Saladino (Salah Al-Dìn) era curdo di stirpe, turco-arabo di educazione, e musulmano di gran fede, pose il centro della sua potenza in Egitto. Dopo la prima guerra mondiale Mustafa Kemal, ufficiale del disciolto esercito ottomano ebbe un ruolo importante nella battaglia di Gallipoli e diventò un eroe, poiché liberò la Penisola Anatomica dagli eserciti delle potenze occupanti. Fu lui il primo presidente della Repubblica Turca fondata nel 1923 – abolì il califfato- e il paese diventò con lui uno stato moderno sullo stampo delle democrazie occidentali. Atatürk fu il cognome che gli diedero, in sostituzione all’uso orientale del nome del padre, nuovo sistema adottato anche dai cittadini del paese. Atatürk significa “padre dei turchi” ed obbligò –non “invitò” come hanno scritto in molti- il popolo a vestire abiti occidentali, un vero dittatore! Nel 1952 diventò membro della NATO. Dunque la Turchia è uno Stato laico occidentalizzato, ed è candidata per entrare nell’Unione europea. Se il suo intervento ha reso la Turchia più moderna ed occidentalizzata, ha anche allontanato in questo modo la gente dalla religione. La lingua parlata è il turco, ma come lingue secondarie sono molto usate anche: l’albanese, l’arabo, l’armeno, il bosniaco, il cosacco, il curdo, l’ispano-giudeo, il macedone, ecc. Di Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo 37 Il caffè turco Dopo avervi raccontato la storia della Turchia passiamo al caffè. Il caffè turco è stato introdotto nel medioevo dai turchi nel mondo occidentale ed è considerato dai turchi un rituale. Lo zucchero si aggiunge prima della cottura e lo si beve con calma, a piccoli sorsi, al contrario di noi . Due tipi di caffè si bevono in Turchia, il Nescafè e il caffè turco che viene servito in piccole tazzine di porcellana, non bevetelo subito, lasciate depositare la polvere del caffè per almeno tre o quattro minuti e non bevetelo fino in fondo, perché la polvere del caffè si è depositata sotto in uno strato di circa mezzo centimetro. Come prepararlo? È necessario macinare in modo molto fine il caffè, si può pestarlo a lungo o usare il vecchio macinino del caffè, lasciate bollire una tazzina d’acqua con lo zucchero, in un pentolino mettete un cucchiaio di caffè macinato e quando bolle versate sopra metà acqua, mettete sopra il fuoco il pentolino quando si gonfia aggiungete ancora acqua, quando si gonfia di nuovo servire senza mescolare, il caffè si depositerà sul fondo in pochi secondi