Giornale autoprodotto senza scopo di lucro.
Etnomondi Agosto/ Settembre 2006, Anno 10, n° 17, 3 euro / Mondi lontani Ed.
Tutte le foto hanno puro valore documentativo e i relativi Copyrights appartengono alle persone,
Case Editrici ed agenzie che ne detengono i diritti.
Redazione: Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo e Willy Salveghi
SOMMARIO
EDITORIALE
P. 3
NEWS FROM… EL ALAM P. 5
LE ISOLE CAYMAN P. 8
RADIO KAHN EL KALILI P. 9
ETNODVD P. 11
LE DUE REALTA’ DISTANTI P. 12
CONOSCIAMO IL “DIVERSO”? P. 13
INTERVISTANDO… CHEN DALLA CINA P. 14
INUTILI GUERRE P. 17
TRACCE SULLA SABBIA P. 19
VOCI DAL NILO P. 23
IL FASCINO DEL MISTERO: VOODOO P. 25
INUIT-IL POPOLO DEI GHIACCI P. 26
RISTORANTI ETNICI P. 27
ETNOMONETE –PRIMA PARTE P. 29
MOSTRE E RASSEGNE P. 31
ETNOSITI P. 32
ARCHIVIAMO… IL PASSATO P. 34
BAB ZUWEILA: LA TURCHIA P. 35
IL CAFFE’ TURCO P. 37
La copertina e il retro copertina sono di: Willy
www.multimodo.com/mondilontani
www.multimodo.com/etnomondi
Etnomondi@ yahoo. It
AHMED ZAKI
18 novembre 1949/ 27 marzo 2005
3
Editoriale
Con il numero scorso è iniziata la quarta vita del nostro giornale, si perché
quattro sono le fasi di Mondi: la prima dal numero 1 al 9, la seconda dal
numero 10 alla raccolta “1997/1999”, la terza dal numero 12 al 15. Con il
numero 16 e il nuovo nome “Etnomondi” è nata una nuova era per il giornale
e quindi è iniziata la quarta fase. Con questo numero ritroverete le nostre
rubriche con altri nomi, ad eccezione di alcune, per le quali abbiamo preferito
mantenerli perché sempre attuali. E’ giusto andare avanti, senza rischiare di
cadere troppo nei ricordi con le varie raccolte –come “Mondi lontani
1999/2006” e “Mondi lontani: i primi 4 numeri” uscite questa estate.
Quindi “News from…Alam Baid” è diventata “News from…Al Alam”, “Siti
lontani” è adesso “Etnositi” e “Suoni lontani” è cambiato in “Radio Khan el
Khalili”. Troverete anche nuove rubriche come “EtnoDvd” assieme ad articoli
davvero interessanti come la prima parte di “Etnomonete”. In questo numero
il nostro Willy ha lavorato più di tutti noi, con grande entusiasmo ed impegno.
Ringraziamo tutti voi lettori per il grande seguito, nel sito Spiritual Search il
sito di “Mondi lontani” ha 4 stelle, basta andare nella sezione “Riviste, radio,
tv”, cliccare “Quotidiani, periodici, magazine” andare alla lettere M e troverete
il nostro sito. Stessa cosa in Turisti per caso, nella sezione “Siti per caso”,
quasi 300 sono i visitatori.
Grazie amici e… buona lettura.
La Redazione
5
NOTIZIE E CURIOSITA’ DAL MONDO
-Pat ‘O Connor è stato l’unico wrestler neozelandese a
vincere il titolo mondiale dei pesi massimi nella
prestigiosa NWA. Lo conquistò nel 1958 e lo detenne
per oltre tre anni.
-L’integrazione anche a tavola: la Cooperativa Proficua
organizza corsi di cucina etnica a cui partecipano
donne italiane e straniere. Per informazioni:
Cooperativa Proficua, Via Bagutta 12, Milano, tel.
O2/78.08.11.
-Nel linguaggio hawaiiano, “aloha” significa molto di
più di un semplice “ciao” o “arrivederci” o “amore”,
ha un significato etimologico che indica positività:
“l’allegria (aho) di condividere (alo) l’energia vitale
(ha) nel presente (alo)”.
-Corsi per novelle colf a Shangai: molte donne arrivano
in città dalle campagne per imparare tutte le faccende
di casa, galateo compreso, nella speranza di poter
essere assunte dai cinesi più benestanti.
-Il butsudan è quel piccolo altare buddista domestico
che rappresenta il sostegno spirituale per gli abitanti
della casa.
-Ha superato i 5mila morti il bilancio del sisma che ha
colpito la regione centrale dell’isola di Giava il 27
maggio. I soccorsi, purtroppo, procedono lentamente.
-L’Università degli studi Milano Bicocca ha
organizzato un corso gratuito con l’associazione
comasca “Il sole onlus” per venti psicologi etiopi:
aiuteranno i bambini vittime di abusi e violenze nel
loro paese. www.ilsole.org
-La leggenda sul famoso mausoleo indiano del Taj
Mahal narra che fu fatto costruire dall’ Imperatore
Shah Yahan come prova d’amore per la moglie Mumtz
Mahal, che morì di parto.
-Perù: il socialdemocratico Alan Garcia è stato rieletto
presidente, ha però dovuto promettere di non ripetere la
disastrosa gestione che caratterizzò la sua guida del
paese tra l’’85 e il ’90: ci sarà da fidarsi?
-Australia, Iran, Giappone, Brasile, Ghana, Togo,
Costa Rica, Corea del Sud, Ecuador, Paraguay,
Argentina, Trinidad & Tobago, Costa D’Avorio,
Messico, Angola, Arabia Saudita e Tunisia: ..le squadre
degli…Etnomondi che hanno partecipato ai mondiali di
calcio in Germania, alcune per la prima volta assoluta
Ma l’Egitto dov’era? Nonostante abbia vinto la Coppa
d’Africa, anche questa volta non è riuscito a
qualificarsi, peccato!
-Ancora wrestling: l’ex lottatore Jorge Gonzales noto
come Giant Gonzalez nella WWE, El Gigante nella
WCW, il più alto di tutti (circa 230 cm!!!) è oggi
costretto a restare seduto su una sedia a rotelle a causa
di numerosi problemi fisici che si porta dietro da
diverso tempo, ha inoltre gravi difficoltà economiche e
per questo motivo si è rivolto al governo argentino per
un sussidio. Gonzales è tornato nella sua patria in
Argentina nel 1995 per stare vicino alla madre malata.
-Pare che l’antenato dei moderni manga si chiami
kamishibai. Si trattava di un teatrino ambulante, in cui
un cantastorie leggeva e recitava ad alta voce girando
per le strade dei paesi.
-Turchia: a Urfa si trova una piscina sacra ai
musulmani. Qui, secondo la tradizione, Abramo fu
messo al rogo per avere aspramente criticato l’idolatria
del re Nimrod, ma le fiamme furono mutate in acqua e
il legname in carpe da Allah. Da allora questi pesci
vivono in gran numero nella vasca e sono ritenuti sacri.
-Dall’America si sta purtroppo diffondendo anche in
Italia il fenomeno delle “padillas”, gang criminali
latinoamericane, come i Latin King, i Kings, i Chicago,
i Forever, i New York e i Soldatos Latinos, nate con la
mancata integrazione e col disagio di molti
giovanissimi immigrati, spesso minorenni. La polizia,
che ha effettuato retate a Milano e Genova, ritiene che
questi guerrieri metropolitani” siano responsabili di
gravi episodi di violenza.
-Il bùcero è un uccello indiano la cui femmina si mura
nel nido con fango e pagliuzze per deporre le uova. Per
quattro mesi spetta al maschio sfamare tutta la famiglia
e “richiamare”, spesso inutilmente, l’attenzione della
femmina.
-La piovosità è molto variabile da regione a regione: la
minima si registra nel deserto di Atacama, in Cile, con
solo 0,5 mm di pioggia all’anno, mentre la massima è
nel Meghalaya, uno stato dell’India, con 11.800 mm,
ossia quasi 12 m.
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-Strano cambiamento di colore della mitica Laguna Blu
(Isola di Ambae, arcipelago delle Vanuatu,
Pacificomeridionale): da blu a rossa! Forse a causa di
emissioni di gas vulcanici che minacciano una
devastante eruzione.
-Gli Emirati Arabi Uniti hanno la percentuale di
uomini più alta rispetto alle donne (212 maschi ogni
100 femmine). Questa netta prevalenza si deve all’alta
quota di lavoratori stranieri, circa il 70 %, provenienti
dall’area mediorientale e da vari paesi asiatici.
-Lo sapevate che l’iconografia cristiana rappresenta i
santi con gli occhi aperti sul mondo mentre quella
buddista rappresenta ogni essere ad occhi chiusi? Nel
primo caso, l’atteggiamento cristiano è quello di creare
rapporti con gli altri, protendersi nella storia, il
buddismo ha invece una spiritualità più introversa, più
incline a rinchiudersi nel mistero che ogni creatura ha
dentro di sé, considerandolo il piccolo mondo nel quale
scoprire Dio.
-In Uganda si usa raccogliere e cuocere le termiti come
supplemento dietetico per le donne incinte.
-Il compositore australiano Arnold Schönberg (18741951) è ritenuto l’inventore della musica dodecafonica.
-Una vecchia legge mai abrogata in Australia vieta
tassativamente di cambiare da soli le lampadine,
prescrivendo invece di rivolgersi a elettricisti
autorizzati!
-Sbirciando in edicola, notiamo che aumentano le
riviste su viaggi e natura e constatiamo –con un po’
d’orgoglio- che siamo ancora l’unica rivista etnica.
Interessante la rivista “Geo” che più che altro tratta di
natura, è appena uscito un numero dedicato all’Africa.
E’apparsa invece la rivista “Pharaon” dedicata alla
“solita” archeologia egizia.
“Ka’tu – Ultime dalla foresta”, uscito in edicola con
l’Unità a gennaio per Lombardia e Toscana, è un libro
sui progetti di solidarietà verso i popoli
dell’Amazzonia. Prende il nome dal saluto degli indios
della foresta amazzonica.
-E’ esplosa la tribal dance, una moda proveniente dagli
U.S.A.: si tratta di un misto di tecniche di danza
orientale, indiana, e di flamenco.
Divertente e sensuale, con le sue “odalische
improvvisate” e le sue movenze osè, sta iniziando a
diffondersi anche da noi.
-Ancora sui Mondiali: se molti, anche qui da noi,
hanno snobbato i mondiali di calcio, i monaci
tailandesi ne vanno pazzi e pare che ne abbiano seguito
le partite oltre la mezzanotte, complice il fuso orario,
svegliandosi poi tardi al mattino. Così, non abituati a
questi orari, hanno saltato gli appuntamenti con i
devoti, che sono arrabbiatissimi!
-La prostituzione cinese dilaga in tutta Italia purtroppo:
“massaggiatrici” improvvisate offrono massaggi ma
spesso anche i loro “favori” a prezzi bassi, in
appartamenti discreti. Molti italiani, pur non amando
particolarmente le orientali, cercano questo tipo di
compagnia perche’ le ragazze sono spesso giovani e
disponibili.
-Abd Al-Mumin (1094-1163) fu uno dei più grandi
condottieri dell’Africa del nord. Costruì un regno
solido e fiorente al quale riuscì ad annettere anche parte
della Spagna.
-Visir dall’arabo wazīr (ministro) è una parola che
spesso sentiamo nei vecchi film esotici d’avventura: sta
ad indicare il ministro di un sovrano musulmano.
-Il regista cinese Wang Xiao-shuai, premiato per i film
“Le biciclette di Pechino” e “Shangai Dreams” ha
girato due progetti nel nostro paese: usciranno in Cina
a fine 2006/inizio 2007. Il film “Italia incantata” e il
documentario “Tuscany dream”, nell’ambito di un
progetto di scambi culturali tra i due paesi.
-Ultima,stupefacente scoperta archeologica a Luxor,
Valle dei Re: all’apertura dell’ultimo sarcofago che gli
storici erano sicuri contenesse i resti della madre di
7
Tutankhamon, con loro grande sorpresa, l’involucro
conteneva i resti di una ghirlanda di fiori!
-Sullo scorso numero parlavamo dei giornaletti
stranieri distribuiti in Italia. Oggi abbiamo scoperto
un’altra di queste distribuzioni mensili gratuite, al
secondo anno di vita. Si chiama “Noi, CRICCI”, un
bizzarro nome che sta ad indicare le iniziali del Centro
Ricerche Culturali fra Corea e Italia.
“Sweet India”, con Shel Shapiro, che racconta le
simpatiche vicende della famiglia Ragalan, metà
indiana e metà italiana, che ruotano attorno al ristorante
del titolo. Il telefilm, del 2004, è slittato fino ad ora,
mah! E poi peccato che nessuno degli interpreti –anche
se abbastanza convinceti nei loro ruoli- sia nemmeno
lontanamente indiano!
-Re Bumiphol, 79 anni, ha appena festeggiato in
pompa magna i sessant’anni sul trono della Tailandia.
La sua popolarità è sempre alle stelle, adorato quasi
come un dio per la sua bontà e per i
modi…democratici.
-Dalla stazione di Xining, capitale della provincia del
Qinghai,è partito il "Tibet Express", un treno diretto a
Lhasa, capitale del Tibet. La ferrovia, un'opera
mastodontica, è già la più alta del mondo, e certamente
tra le più suggestive del pianeta. La ferrovia corre per
circa l'80% dei suoi 1.956 chilometri sopra i 4.000
metri, e in alcuni tratti attraversa le montagne arrivando
fino ad un'altezza di 5.072 metri. La stazione più alta è
quella di Ngqu, città ad un'altitudine di 4.500 metri
sull'altopiano tibetano. In Tibet non sono molto
contenti di quest’opera cinese, che minaccerebbe
l’identità del paese. Si è mosso, in proposito, anche
l’attore Richard Gere.
-“Apocalypto” sarà il nuovo film natalizio di Mel
Gibson dopo il deludente (a nostro parere..) “La
passione di Cristo”. Recitato in lingua maya e girato
nello Yucatan (Messico) narra la storia del violento
declino della civiltà Maya.
-Per un aiuto ai bambini delle zone terremotate del
Pakistan,
rivolgetevi
a
Children
First:
www.childrenfirst.it / [email protected]
-Lo sapevate che esistono le…Pagine Gialle per cinesi?
Non è una barzelletta, pubblicato da anni per i cinesi in
Italia, questo libretto contiene tutti gli indirizzi e i
numeri di telefono sulle attività dei loro concittadini.
-Hanoi (Vietnam) è la città ideale per lo shopping: le
vie della città vecchia hanno addirittura il nome di quel
che vendono, per cui basta seguire una mappa per
trovare la merce che si cerca, in più si trova di tutto e i
prezzi sono bassissimi e pure trattabili!
-Multietnicità in tv: mentre proseguono le repliche su
Rai 3 della trasmissione comica “La tintoria”, ricca di
personaggi un po’ da tutto il mondo – ma non
completamente riuscita – è iniziata su Rai 2 la sit-com
-A El Shalatin, piccola località di frontiera, proprio
subito dopo il confine con il Sudan, si tiene il più
importante mercato d’Africa dei cammelli, che
vengono venduti a peso: i beduini stabiliscono il
prezzo…a occhio, senza bilance!
-E’allarme in Nigeria, dove è in peggioramento la
situazione della sicurezza, caratterizzata da diffusi atti
di criminalità nelle città principali.
-Secondo una società di assicurazioni inglese, le noci di
cocco, cadendo dalle palme, ucciderebbero più degli
squali. Ben 150 le sfortunate vittime dei pesanti frutti
in un anno, mentre meno di 100 le persone attaccate
dagli squali.
-Archeologi messicani hanno scoperto una grande
piramide precolombiana dell’anno 500 d.C. su una
collina detta la “Collina della Stella”,a sud est di Città
del Messico, proprio dove dal 1844 si rappresenta la
crocifissione di Gesù. In Messico sono 174 le aree
archeologiche aperte al pubblico e 37.590 i siti
archeologici registrati.
-Da trent’anni la morte di Bruce Lee è avvolta dal
mistero e da pettegolezzi. Ora la famiglia della star
delle arti marziali vuole mettere fine a tutto ciò
producendo un nuovo, definitivo film sui suoi ultimi
anni di vita.
-E’morto da più di un anno al Cairo il
27-3-2005 per cancro ai polmoni, il
famosissimo attore egiziano Ahmad
Zaki, all’età di 55 anni: “E’ il più
grande attore degli ultimi tempi” ha
detto di lui un critico cinematografico al
suo funerale. È morta una leggenda e ci
scusiamo con i nostri lettori per aver
riportato solo ora questa notizia, saputa tra l’altro
tramite i nostri amici egiziani. Ahmad Zaki era
conosciuto come “il ragazzo bruno del grande
8
schermo”, e per aver interpretato ruoli importanti in
film come i presidenti AbdEl Nasser in “Nasser 56”,
Anwar Al Sadàt in “Ayyam al Sadat”. Stava
completando le riprese in un film dove interpretava la
parte del cantante scomparso AbdEl Halìm, morto
anche lui prematuramente.
-Sempre più famoso l’attore di commedie egiziane
Sherìf Munìr, auguri per la sua carriera!
-L’attore egiziano Yunis Shalabi, famoso nel mondo
arabo era in fin di vita. È andato per curarsi in Arabia
Saudita ed ora sta meglio.
-Anche l’altro attore egiziano Yahia Fakharani (foto
sotto) non sta molto bene, dopo essere stato morso da
un cane.
Continua a praticare la sua professione di dentista. E’
famoso per molti ruoli in musulsalàt e film.
-Il titolo di questa rubrica, che abbiamo leggermente
modificato,
significa
“notizie
dal
mondo”
(alam=mondo, in arabo), lo abbiamo preferito alle
varianti tutte in arabo ma più difficili da leggere e da
comprendere: akhbar el alam (“notizie dal mondo”) e
akhbar alamaya (“notizie internazionali”).
LE ISOLE CAYMAN
Le isole Tortugas furono scoperte da
Cristoforo Colombo nel 1503, che le
chiamo' così per la grande abbondanza di
tartarughe in quei mari (tortuga =
tartaruga, in spagnolo). Successivamente
furono colonizzate dalla Giamaica
Britannica e rimasero dipendenti ad essa
fino al 1959, quando diventarono territorio
unito alla Federazione delle Indie
Occidentali. Dal 1962, allorche' questa
federazione si sciolse, divenirono una
colonia inglese, le Isole Cayman, oggi un
possedimento inglese, situate a circa 290
km a nordovest della Giamaica e a 480
miglia a sud di Miami. Sono formate da
tre isole: Grand Cayman, Cayman Brac e
Little
Cayman.
Hanno
un'area
complessiva di circa 260 km2 ed una
popolazione indigena di circa 16.500
abitanti. La capitale e' Georgetown (nella
Grand Cayman). Le Cayman vivono
principalmente di pesca, di commercio, di
operazioni bancarie e di turismo.
Esportano cordami, gusci di tartaruga,
conchiglie, pelli e denti di squalo. Il
cambio di 1$ Cayman equivale a circa
1.25$ USA. Queste isole evocano ricordi
di avventure, pirati e tesori favolosi. Sono
anche note per l’emissione di monete,
spesso commemorative. C’e’ pane per i
denti dei collezionisti! Il primo conio
nazionale fu del 1972.
9
LUISITO QUINTERO – “Percussion madness” (Audioglobe) Un disco particolare e personale
di questo percussionista venezuelano: latin-jazz-house ma anche ritmi africani e bossa nova con
pezzi originali e di altri artisti.
AMIR – “Uomo di prestigio” (Virgin) Ora arrivano anche i rapper dei figli
di immigrati in Italia. In questo caso Amir Issaa, romano, classe ’78, è figlio
di un egiziano. «Questo è il mio Paese ma a volte mi sento straniero. Canto
un'infanzia difficile e tanti piccoli pregiudizi» infatti una delle canzoni del cd
si intitola «Straniero nella mia nazione». Amir punta alto, sta già diventando
un simbolo, 18 pezzi in italiano, il solito hip hop piuttosto infantile per
adolescenti con qualche spruzzata d’etnico.
BURNING SPEAR – “Our music” (I Sound) La leggenda del roots reggae
vivente torna sulle scene con un nuovo album classico e curato, come sempre ricco di impegno
culturale e spirituale. E’ molto amato in Italia, giusto in questi giorni sta facendo una tournée da noi.
L’artista giamaicano prende il nome dal combattente per la libertà in Africa Jomo Kenyatta, il
primo capo di stato africano in Kenya, noto come Burning Spear, lancia infuocata.
NATHALIE NATIEMBÉ – “Sankar” (Morati/Egea) Da Réunion, un disco allegro e festoso che
unisce la salsa con il reggae e il blues.
SERDAR ORTAÇ – “Mesafe” (Emre Grafson Müzik) E’ stato definito “l’ Eros Ramazzotti
trapiantato sulle rive del Bosforo”…dobbiamo scappare? La musica, nella sua lingua madre, è
interessante anche se molto commerciale, tra il romantico e il danzereccio, la voce è dolce e
piuttosto effeminata.
NOA – “Live in Israel” (Universal) Torna la superstar Noa, un po’ dappertutto, ultimamente, con
un interessante live dove è accompagnata dal nostrano Solis String Quartet, con cui si cimenta
anche in cover e classici napoletani, oltre ai suoi pezzi come “Yuma”.
BOB MARLEY & THE WAILERS – “Roots of a legend” (Trojan) E’sempre amatissimo il
leggendario rasta Marley, dagli amanti del reggae e non solo, e viene celebrato in questo doppio
cd/dvd con 46 canzoni dal 1972 in poi, tra cui rarità e le ultime registrazioni prima della morte. I
video sono una decina di pezzi dal vivo.
JUANA MOLINA – “Son” (Domino/Self) Terzo album intimista e ipnotico per questa cantante
argentina tra folk ed elettronica pop. Molto interessante la sua proposta, visitate il sito, da dove si
possono scaricare alcuni mp3. http://www.juanamolina.com/
10
POLYSICS – “Now is the time!” (Audioglobe) Curioso e originale gruppo giapponese che si
colloca tra i manga e i Devo con 15 divertenti pezzi che potremmo definire garage-rock, ma che
comprende anche altri generi, dal punk alla psichedelia elettronica. Diventeranno di “culto”?
“TANZANIA” (Rough Guides/Egea) Pura world music per questa compilation dai ritmi africani
dell’est.
SUSHEELA RAMAN – “Salt rain” (Narada) Arriviamo un po’ tardi a parlare di lei (il disco è del
2001) ma ci rifaremo anche nei prossimi numeri: un misto di sonorità che vanno dalla musica
classica indiana al jazz e che si mescolano perfettamente tra ritmi,
sonorità e una splendida voce che canta in diverse lingue e dialetti
dell’India. Susheela è londinese ma vissuta in Australia e a Madras,
terra
d’origine
della
sua
famiglia.
Bellissimo l’uso curato delle percussioni, che rendono il lavoro
molto intimista e piacevole. Susheela con questo disco ha vinto il
premio BBC Radio 3 Awards per la World Music e l’album ha
ricevuto una nomination al Mercuri Prize 2001.
GACKT dal Giappone, è un fenomeno pop che ha pubblicato
diversi album in patria. Abbiamo notato da internet che è piuttosto
seguito anche in Italia, naturalmente da un pubblico femminile. Cresciuto nel gruppo Cain’s feel , è
poi diventato solista e recentemente anche attore. Con quell’aria un po’ pretenziosa e malinconica,
ha pero’ saputo farsi strada. Il nome Gackt è la versione stilizzata di Gakuto, gioco di parole tra
hokuto ( l’orsa maggiore), gaku (la musica), togliendo hoku (il nord).È difficile però dare una
traduzione del gioco di parole, il kanji di to, si suppone dia un'idea di grandezza, d'importanza, al
kanji al quale è associato. Quindi la parola Gackt rappresenterebbe "La grandezza della musica".
Parleremo ancora di lui.
LADYSMITH BLACK MAMBAZO – “Long walk to freedom” (Heads up/Ird) E’ una raccolta
ricca di ospiti con classici rivisitati di questo storico gruppo sudafricano di etnia zulu. Tra questi:
Taj Mahal e Emmylou Harris.
ALI FARKA TOURÉ – “Savane” (World Circuit) Esce purtroppo postumo l’ultimo album
dell’artista del Mali. 13 brani venati di blues in cui ci parla di temi sociali, esilio, rivoluzione.
SERGIO MENDES – “Timeless” (Concord/Universal) Per la prima volta trattiamo questo famoso
settantenne musicista brasiliano. Il suo ultimo disco sperimenta – coraggiosamente – l’unione dei
classici del suo paese e l’hip hop.
CHICO BUARQUE DE HOLLANDA – “Carioca” (DiscMedi/Family Affair). Abbiamo già
parlato sul N.11 di questo grande artista brasiliano (è anche romanziere e si occupa di teatro). Col
suo più recente disco – il primo con pezzi inediti dai tempi di “As cidades” - 11 pezzi, sempre
commoventi. Disponibile anche in versione cd+dvd.
HOCICO – “Sangre hirviente” (Out of line) Un duo messicano…proporranno una musica latina,
ballabile e solare, che bello, penserà qualcuno! Niente di tutto questo, la loro musica è quanto di più
caotico, elettronico e oscuro non si può: piace molto ai dark, anche da ballare, pero’. Voce
malvagia e distorta, suoni apocalittici tecno-trance. Sono attivi anche con altri progetti come
11
Suicide Commando e cantano in spagnolo e inglese, un progetto affascinante, ma non per tutti e
comunque da ascoltare una volta ogni tanto. Questo album è del 1999, abbiamo ripescato la cassetta
nei nostri archivi sorridendo per questi vecchi ascolti.
THE BUDDHIST MONKS – “Sakya Tashi Ling” (Universal). La voglia estiva di misticismo
porta in classifica anche da noi questo disco di canti di monaci registrato in un monastero buddista:
interessante!
FLOR DE PASIÒN PROJECT – “Flor de pasiòn” (Time Records). Primo album di questo
interessante progetto italo spagnolo: i ritmi sono latinoamericani e tex mex, spesso ballabili.
JAY CHOU – “November’s Chopin/Shi Yi Yue De Xiao Bang” (Sbme
Import) Il suo vero nome è Zhou Jie Lun, è nato a Taiwan, appassionato fin
da giovanissimo dagli strumenti musicali “classici”, da compositore per altri è
diventato oggi in Cina una star. Da noi passava spesso il suo video “Nun
chuck” del 2002, più commerciale rispetto ai pezzi più romantici che abbiamo
sentito in questo album… La sua musica è apprezzata sia da un pubblico
giovane che non, portandogli il soprannome di “Small King of R & B”. Ha esordito anche come
attore.
PIZZICATO FIVE – “Band of the 20th Century: Sony Years 1988-1990” (Sony) Ritorniamo a
parlare di una nostra vecchia conoscenza, il simpatico duo nipponico dei Pizzicato Five, con questa
antologia che ci rispolvera la loro fusione di diversi generi musicali che è stata definita "Shibuyakei sound", dal nome del quartiere di Tokyo in cui questo particolare filone si è inizialmente
sviluppato. A quando un nuovo album?
BIC RUNGA – “Beautiful collision” (Sony) Concludiamo con
un’artista…molto lontana e pressoché sconosciuta da noi ma molto attiva e di
successo nel resto del mondo. Nativa neozelandese (si vede dai tratti
orientaleggianti) di Christchurch ma spostatasi ad Auckland, centro musicale per
eccellenza, con un disco essenziale e rilassante in inglese, da rivalutare, visto che
è del 2001 e qui è arrivato dopo. 12 i pezzi del cd.
ETNODVD
Abbiamo pensato di dedicare un piccolo spazio anche alle sempre più numerose pubblicazioni in
dvd a carattere etnico, che non rientrino nella categoria film, ma in genere in quella dei
documentari. Fateci sapere se l’iniziativa ha riscosso la vostra approvazione! Iniziamo con L’incubo
di Darwin (Dolmen, € 14,99), un documentario di Hupert Super, molto duro perché tratta del
problema del Lago Vittoria (Tanzania) sistematicamente depredato da loschi traffici di pesce
persico. Questo distrugge l’ecosistema e danneggia gravemente i popoli locali. Fabbri Editori
ripropone in edicola la collana di documentari Egitto – I misteri svelati di una grande civiltà di
Discovery Channel, che imperversavano negli anni passati. Sono addirittura 28 i dvd di
questa…faraonica collezione, che, evidentemente, suscita ancora grande interesse nonostante sia
trita e ritrita! Stesso discorso per La storia dell’ antico Egitto – L’età d’oro dei faraoni documentario
della Medusa Video in un unico dvd sui misteri egizi. Infine, Extreme Australia (Cinehollywood) va
alla spettacolare scoperta del quinto continente, terra di contrasti e di ambienti estremi. Da Ayers
Rock alla più grande barriera corallina della Terra, dai vasti deserti alle foreste lussureggianti. Un
mondo che per certi aspetti è ancora terra di frontiera.
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Le due realtà distanti
Giancarlo di Milano capita spesso nelle zone più etniche della sua città, in
particolare Corso Lodi e Via Padova, piene di sudamericani e nordafricani.
Se percorrete Via Padova dall’inizio fino in fondo vi sembrerà un po’ di
stare in un paese arabo. Pieno di arabi, più precisamente nordafricani:
tunisini, marocchini ed egiziani. Una “marea” di call center, macellerie
islamiche, pizzerie egiziane, ristoranti con danza del ventre, rosticceria
kebab ecc.
I nordafricani per lui? Un vero problema: sputano per terra, rispondono
male, puzzano di sudore, spacciano droga, infastidiscono le ragazze,
fumano e bevono birra. Lattine di birra e mozziconi di sigarette ovunque,
un vero schifo.
Ma ai musulmani non è vietata la birra? Forse per lui questi sono i
musulmani, fino al momento in cui si trova davanti ad una moschea ed
entra per curiosare. Gli sembra di stare in un altro mondo, in un luogo
dove sente la presenza di Dio ovunque, e i musulmani che trova li dentro
sono completamente diversi da quelli che ha appena incontrato pochi
minuti prima fuori dalla moschea. Musulmani educati, profumati, con
sguardi sereni, occhi e volti luminosi.
Sente il richiamo del muazzìn, i musulmani accorrono alla preghiera e lui
esce per non disturbare, tornando all’altra realtà là fuori. Mai giudicare
senza conoscere.
Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo
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Conosciamo il “diverso”?
Quando ero bambino di stranieri in Italia non ne vedevo molti a dire il vero, mi
riferisco agli anni 70, solo a metà anni 80 mi accorsi che esistevano altre realtà. Nelle
spiagge di Riccione vedevo africani e nordafricani vendere oggetti inutili, persino
tappeti, siamo nel 1985.
Fine anni 80, tra l’88 e l’89 Piazza Duomo era strapiena dei “vu cumprà”, africani
che vendevano di tutto sui marciapiedi: accendini, collanine, cassette taroccate con
copertine sbiadite dal sole.
Per gli italiani tutti erano marocchini, chissà perché, dall’africano, all’indiano. Forse
perché furono i marocchini assieme ai cinesi ad essere i primi ad arrivare nel nostro
paese agli inizi degli anni 70, ma io all’epoca andavo ancora all’asilo, troppo piccolo
per ricordare.
Agli inizi degli anni 90 cominciai ad accorgermi degli arabi musulmani e cristiani, ne
arrivarono a “flotte”. A metà anni 90 Milano ed altre città d’Italia come Roma erano
già città multietniche: le prime moschee, i primi ristoranti indiani e arabi a far
concorrenza ai già numerosissimi ristoranti cinesi. Aumentarono nel corso degli anni,
assieme a call center ecc., fino ad arrivare al 1997, anno in cui uscì il primo numero
di Mondi.
Fine anni 90, gli italiani vivono serenamente – o solo apparentemente- con gli
stranieri, seppur quasi ignorando ancora le usanze, i costumi, culture e religioni. Dal
2001, dopo l’11 Settembre, fino ad oggi è aumentato l’interesse degli italiani del
“diverso”, soprattutto arabo. Traduzioni del Corano vanno a ruba nelle edicole e
librerie, persino i corsi per imparare la lingua araba hanno molti iscritti.
A volte il negativo può far fare cose positive, come avvicinarsi al prossimo!
Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo
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INTERVISTANDO…
Mondi - Sei cinese?
Chen – no, sono coreano.
Mondi- davvero, del sud o del nord?
Chen- ma no sto scherzando, si, sono cinese.
Mondi- come ti chiami?
Chen- Andrea.
Mondi- come Andrea, ma non sei cinese?
Chen- hahahah, si, però il mio nome è difficile pronunciarlo ed
allora dico che mi chiamo Andrea.
Mondi- prova lo stesso a dirci come ti chiami.
Chen- mi chiamo adbhghewgbkil2?@ff
Mondi- va bene, ti chiameremo Chen, è meglio, come il personaggio interpretato da Bruce
Lee che hai sulla maglietta. Cosa significa quella scritta sotto Bruce Lee?
Chen- WATAHHH! Significa “Combatti!”
Mondi- come mai a molti cinesi non piace Bruce Lee? Forse perché viveva in America?
Chen- non piace molto perché i suoi film non sono molto forti.
Mondi- come “non sono molto forti” a me non sembra.
Chen- a noi piace vedere ancora più azione, più combattimento, lottatori che volano e che
combattono per amore di una donna.
Mondi- a te piace Bruce Lee?
Chen- ma non l’ho vissuto molto, perché è morto 20 anni fa, io ne ho 25.
Mondi- complimenti, li porti bene, ne dimostri 10 in meno. Bruce Lee è morto circa 30 anni
fa.
Chen- appunto, quando lui è morto io non ero ancora nato.
Mondi- parlaci un po’ di te.
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Chen- sono arrivato in Italia quando avevo solo 11 o 12 anni, vivo volentieri in questo
paese, la gente mi ama, forse perché sono espansivo, mi piace scherzare, i cinesi di solito
sono molto chiusi, non danno facilmente confidenza. Lavoro in un negozio, sono sposato
ed ho un bambino.
Mondi- Auguri! Però è vero, i cinesi di solito sono piuttosto chiusi, però estremamente
gentili e grandi lavoratori.
Chen- l’hai detto, siamo dei grandi lavoratori, un po’ come gli egiziani qui da voi, anche
loro come noi si fanno in quattro per lavorare. Non tutti i cinesi sono bravi, ho conosciuto
cinesi che non lo sono affatto.
Mondi- gli arabi e gli indiani dicono che siamo come le dita di una mano, tutti differenti
l’uno dall’altro, lo dite anche voi?
Chen- esatto! Lo diciamo anche noi, non possiamo generalizzare quando parliamo di un
popolo.
Mondi- lo parli bene l’italiano, complimenti, e con il cinese come te la cavi?
Chen- ho dimenticato molte parole.
Mondi- come si dice “Mondo”?
Chen- SEKA
Mondi- e grazie?
Chen- SHESHO
Mondi- come riesci a capire il carattere della gente?
Chen- qualsiasi commerciante, o persona che lavora in mezzo alla gente ha più contatto
con il pubblico e quindi è più portato a capire il carattere della persona che ti sta davanti.
Mondi- l’altro giorno ho preso l’autobus ed era pieno di cinesi, sono scesi tutti insieme ad
una fermata e l’autista ed un uomo che era sul bus hanno fatto dei commenti non belli su
di loro. Del tipo “sta gentaglia” e “Siamo invasi dai cinesi” ecco, la parola che ha usato
precisamente è “invasioni barbariche”.
Chen- l’ho detto che non bisogna generalizzare e che siamo tutti diversi.
Mondi- ti piacciono gli italiani?
Chen- si l’ho detto che vado molto d’accordo con loro, ma tu di dove sei?
Mondi- sono italiano.
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Chen- ma và!
Mondi- perché secondo te di dove sono?
Chen- del nord Europa
Mondi- addirittura!
Chen- si, potresti essere inglese o francese per il colole, ops! colore della pelle molto
chiara.
Mondi- ma ci sono italiani di tutti i tipi.
Chen- io la maggior parte di italiani che ho conosciuto hanno la pelle più scura della tua,
sono quasi gialli, come me, ahhaha.
Mondi- ma come, proprio tu hai detto poco fa che siamo come le dita di una mano. Ci sono
egiziani più chiari di me, lo sai?
Chen- noooo!
Mondi- davvero, ne ho conosciuti, con la pelle più bianca della mia e addirittura con occhi
chiari e capelli biondi.
Chen- strano.
Mondi- ad esempio lui, di dove è?
Chen- inglese!
Mondi- No, è egiziano.
Chen- ma davvero?
Mondi- come si dice “Auguri” in cinese?
Chen- SENSOKALA!
Mondi- allora per il tuo futuro Sensokala Chen, Auguri e a presto.
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Inutili guerre
Questo giornale tratta argomenti di cultura, come l’arte, la musica, i film, i libri, da
qualche numero anche di cronaca.
Abbiamo evitato il più possibile parlare di guerra ma questa volta è davvero
impossibile dopo gli attacchi contro il Libano, dopo aver visto in Tv ancora morti,
altri morti e fra questi soprattutto bambini.
Forse per capire tutto questo bisogna tornare indietro nel tempo, perché è qualcosa
che viene da molto lontano, dagli anni 40, da quando è nato lo Stato d’Israele. Adesso
non vogliamo puntare il dito contro questo e quello, un vero giornalista deve essere
imparziale se vuole scrivere un articolo, come sto cercando di fare.
Sono giornalista per questo giornale ed anche musulmano, non posso restare
indifferente e soprattutto un essere umano.
Tutto è peggiorato in questi ultimi cinque anni proprio dal 2000, da quella famosa
passeggiata di Sharòn sulla spianata della moschea Al Aqsa in Palestina.
Per i musulmani è stata una vera offesa. Da lì è ricominciata l’Intifada, che ha portato
molti morti negli scontri tra palestinesi e israeliani, gli ultimi armati contro un popolo
sempre più debole e dimenticato da tutti, -mondo arabo compreso-.
Ma è stato soprattutto con il crollo delle Torri Gemelle di New York, l’11 Settembre
2001 che il mondo ha fatto dieci passi indietro, è regredito invece di seguire quella
strada che aveva raggiunto a fatica, di uguaglianza e rispetto verso il prossimo.
Quell’uguaglianza e rispetto oggi è forse un’utopia, un’ideale irrealizzabile.
Quell’attacco contro le Torri ha peggiorato la situazione verso tutto il mondo
islamico, una comunità attaccata da tutti, bersagliata dai media, disprezzata da molti.
L’attacco alle Torri -che io non approvo con tutte le forze- ha portato verso una strada
fatta solo di distruzione, di guerre e sofferenza, per tutti.
Chi conosce veramente l’Islam non ha esultato per i morti delle Torri Gemelle,
un’enorme ingiustizia, come lo è tutto ciò che ne è seguito.
Per esempio la guerra l’indomani l’attacco alle Torri, in Afghanistan, una guerra
inutile ed ingiusta, contro un popolo che già soffriva prima ancora degli attacchi.
E che dire allora della guerra del 2003 in Iraq? Giustificata come un’operazione
intelligente da fare contro le armi di distruzione di massa, mai trovate.
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È servita solo a catturare Saddam, ieri sprezzante dittatore crudele, oggi solo un
vecchietto innocuo, ma al popolo sofferente a chi pensa? Un popolo che ha dovuto
subire anche la Guerra nel Golfo nell’ormai lontano ma non dimenticato 1991.
Sembra che l’attacco alle Torri giustifichi qualsiasi attacco all’Islam, come le
violenze nei carceri iracheni ed afgani, gli insulti in Occidente sugli autobus alle
donne musulmane, le aggressioni per le strade ai musulmani, i libri anti-islam di
Oriana Fallaci, gli attacchi di certi partiti politici, gli articoli con titoloni ridondanti, i
libri, l’affresco nella chiesa di Bologna contro Maometto (Muhammad), il film del
regista olandese ucciso dal marocchino perchè offensivo per l’Islam, con tanto di
versetti del Corano scritti su una donna completamente nuda e per la donna sempre
nuda con un burqa (o nikab) trasparente che fa intravedere il corpo, e poi l’assassinio
dell’anziano palestinese Ya-sìn e del suo predecessore, i siti islamofobi, le chiusure
delle moschee, delle scuole islamiche, dei negozi, le proibizioni del velo islamico
nelle scuole francesi, le circoncisioni negli ospedali, al contrario sono ben accette le
ospitate ai programmi Tv di personaggi che non rappresentano l’Islam.
La lista di ingiustizie è immensa, fino ad arrivare ai fatti più recenti, come le vignette
sul Profeta Muhammad, un vero affronto, un’offesa al nostro Profeta, all’Islam, a tutti
i musulmani e soprattutto a Dio!
Non si è offeso solo una piccola parte di musulmani, ma quasi tutti i musulmani nel
mondo, ciò non giustifica l’attacco alle ambasciate e alle chiese, fatte da musulmani
che dell’Islam sanno poco o niente.
Non giustifica però nemmeno l’insistenza di certi signori a favore delle vignette.
Libertà di fare satira? Questa non è satira bensì cattiveria gratuita, rappresentare il
nostro Profeta, -che non dovrebbe nemmeno essere rappresentato, nè lui, nè altri
Profeti- come un vecchio crudele! La Religione è una cosa seria, stiamo parlando del
Sigillo dei Profeti, non di un uomo qualunque.
Dovremmo stare zitti? Sopportare in silenzio come abbiamo sempre fatto? Il Profeta
rappresenta tutto per noi, dopo Iddio l’Altissimo naturalmente, è più importante della
nostra stessa vita, della nostra famiglia.
Possibile che tutti hanno libertà di opinione, possono difendere ciò che è a loro caro?
Tutti ma non “gli islamici” detto sempre con disprezzo, per un musulmano non c’è la
libertà di esprimersi, non esiste la democrazia, nè quì nè altrove.
Adesso anche la guerra in Libano, con morti innocenti a seguito fra questi molti
bambini. In Libano ricordiamo che ci sono anche molti cristiani, oltre a musulmani
sunniti e sciiti.
Dal 2000 ad oggi abbiamo assistito impotenti a ben QUATTRO guerre: Palestina,
Afghanistan, Iraq e Libano, fino a dove vogliono arrivare?
Il mondo sta andando davvero in una direzione sbagliata e molto pericolosa. Il
rispetto vero per il prossimo sarebbe già un’enorme passo avanti per un mondo
veramente progredito, non solo nella tecnologia.
Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo
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-Abbiamo molti film arretrati di cui parlare, qualcuno ci ha
consigliato di fare un giornale a parte…beh non esageriamo,
anche se sarebbe bello. E pensare che nei primi numeri
avevamo pochissime informazioni sui film etnici, quasi
inesistenti in Italia! nel nostro piccolo cerchiamo di parlarvi dei
film più interessanti, partiamo subito senza indugi:
LA MOGLIE DELL’ AVVOCATO (Baram – nan gajok)
drammatico, Corea del Sud, 2003, di Sangsoo Im, durata: 104’,
con: Moon Sori, wang Jung-min, Yun Yeojung. Distr.: Ist.Luce.
Ritratto di una famiglia borghese nella moderna e
occidentalizzata Corea del Sud. Un film disinibito che parla
molto di sesso. Buon successo da noi.
ORO ROSSO (Talaye sorkh) drammatico, Iran, 2003, di Jafar
Panahi, durata: 97’, con: Hossain Emadeddin, Kamyar Sheisi, Azita Rayeji. Distribuz.: Mikado. Il
divario fra la ricchezza e il lusso sfacciati e la povertà e l’emarginazione nella Teheran di oggi agli
occhi di due amici. Dall’autore de “Il vento ci porterà via” e dal regista de “Il cerchio” con attori
presi dalla strada.
THE WARRIOR (The warrior), avventura, Gran Bretagna, 2001, di Asif Kapadio, durata: 86’, con:
Irfan Khan, Puru Chibber, Aino Annuddin. Distribuz.:Buena Vista. E’stata una bella sorpresa
recuperare casualmente in dvd questo film vincitore di parecchi premi, ambientato in un’India del
passato, terra di feudatari spietati e di scagnozzi. Uno di loro, Lafcadia, rifiuta un compito brutale
scegliendo un percorso di redenzione spirituale. Ma nel viaggio dai deserti del Rajasthan alle cime
innevate dell' Himalaya il vecchio killer si ritrova lui stesso preda di spietati assassini.
UZAK (Uzak) drammatico, Turchia, 2002, di Nuri Bilge Ceylan, durata: 109’, con: Muzaffer
Ozdemir, Emin Toprak. Distribuz.: Lady Film. Un fotografo solitario, Mahmut, accompagna un
parente, Yusuf, in una Istanbul irriconoscibile, innevata e solitaria, verso una nave su cui vuole
imbarcarsi come manovale. Gran Premio Speciale della Giuria e Palma d’Oro per il migliore
protagonista a Cannes 2003.
SILENZIO TRA DUE PENSIERI (Silence between two thoughts), drammatico, Iran, 2003, di
Babak Payami, durata: 90’, con: Maryam Moghaddam, Kamal Naroui. Distribuzione: Istituto
Luce. In virtù di un principio che stabilisce che l'autore di un crimine non andrà all'inferno se
vergine, la vita di una giovane donna condannata alla pena di morte viene momentaneamente
risparmiata sposando il boia. Attori non professionisti.
LE MILLE E UNA NOTTE (Arabian nights), avventura, U.S.A., 1942, di John Rawlins, durata:
86’, con: Jon Hall, Maria Montez, Sabu, Leif Erickson. Distribuzione: Universal. Noi amiamo
parlare anche di film come questi: un fumetto kitsch capostipite dei film d’avventure arabe della
Universal, girati in un lussuoso technicolor. Fece sognare una generazione di ragazzini soprattutto
per gli “audaci” costumi della protagonista, la principessa Sheherezade, prigioniera del malvagio
califfo di turno. La salverà un prode eroe aiutato da un giovane.
L’ANGELO DELLA SPALLA DESTRA (Farishtay kifti rost), drammatico, Tagikistan, 2002, di
Djamshed Usmonov, durata: 90’, con: Muhammadjon Shodi, Mastura Ortik. Distribuzione: 01.
Film girato nel villaggio di Asht, nel Tagikistan, uscito da noi con due anni di ritardo, è la storia di
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un uomo duro giunto al capezzale della madre morente in un racconto tra realismo e leggenda in
una terra sconosciuta. Il titolo si riferisce a un’antica credenza islamica: l’angelo della spalla destra
registra le azioni buone e deve bilanciare quelle cattive, sostenute dall’angelo della spalla sinistra.
SONATINE (Sonatine), drammatico, Giappone, 1993,di Takeshi Kitano, durata: 94’, con: Takeshi
Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe. Distribuzione: Lucky Red. Torniamo ad occuparci di
Kitano, con un suo vecchio film a base di sangue, humour ed essenzialità, da molti considerato uno
dei migliori, forse il più bello. Ambientato sull’isola di Okinawa, vede lo scontro tra lo yakuza
Murakawa, costretto ad un regolamento di conti su una spiaggia assolata in cui sembra che il tempo
si sia fermato.
ADDIO MIA CONCUBINA (Ba wang bie ji), drammatico, Cina, 1993, di Chen Kaige, durata:
170’, con: Lesile Cheung, Zhang Fengyi, Gong Li, Lu Qi. Distribuzione: Columbia. Palma d’oro a
Cannes e due nomination agli Oscar, un film che ha avuto molto successo in occidente. Si tratta di
un melò in costume, un dramma sofisticato che racconta 50 anni di storia
cinese. Recentemente è stato ripubblicato in dvd e distribuito in edicola.
KIM (Kim), avventura, U.S.A.,1950, di Victor Faville, durata: 113’, con: Errol Flynn, Dean
Stockwell, Paul Lukas. Distribuzione: MGM. Un buon film avventuroso tratto da un grande
romanzo di R.Kipling. India britannica, 1800: un ragazzino bianco cresce come un indù ma poi
scopre di essere inglese.
L’ ISOLA DI FERRO (Jazireh Ahani), drammatico, Iran, 2005, di Mohammad Rasoulof, durata:
90’, con: Ali Nasirian , Hossein Farzi-Zadeh. Distribuzione: Lucky Red. Il titolo di questo nuovo
film si riferisce alla petroliera su cui si rifugia una comunità di derelitti sulle coste meridionali
iraniane, mentre il capitano vende di nascosto i pezzi della nave, destinata ad affondare coi suoi
personaggi, spesso simbolici e metaforici.
LE FRANC (Le franc), drammatico, Senegal, 1993, di Djibril Diop Mambety, durata: 45’, con:
Dieye Ma Dieye, Aminta Fall. Distribuzione: Coe. Un personaggio che si guadagna da vivere
suonando per le strade popolari di Dakar vince una grossa somma alla lotteria, ma il biglietto
rimane incollato alla porta di casa. Inizia un tragicomico viaggio con la porta sulle spalle. Bel
cortometraggio in lingua wolof, storia di povera gente dal regista che girò Contras City considerato
il primo film comico africano.
PERCHE’ BODHI DHARMA E’PARTITO PER L’ORIENTE? (Dharmaga tongjoguro kan
kkadalgun), drammatico, Corea del Sud, 1989, di Yong-Kyun Bae, durata: 130’, con: Pan Yong,
Won-Sop Sin. Distribuzione: Mikado. In un piccolo eremo semidiroccato fra le montagne della
Corea vive in rigorosa ascesi un anziano maestro zen insieme a due giovani discepoli. Un film
suggestivo, contemplativo e zen, che si svolge a contatto con la natura.
I RAGAZZI DI FENG KUEI (Fenggui lai de ren), drammatico, Taiwan, 1984, di Hou Hsiao-Hsien,
durata: 101’, con: Niu Cheng-ze, Lin Xiu-lung, Chen Shu-fang. Distribuzione: Lab 80. Tre ragazzi,
dopo l'ennesimo scontro con la banda rivale, abbandonano il villaggio natale e si trasferiscono a
Gaoxiang, una città a sud di Taiwan, dove trovano alloggio grazie a una sorella di uno di loro, già
inurbata da tempo. Uno di loro si innamorerà, non corrisposto, di una vicina di casa. Interessante
film che ai nostri occhi puo’ apparire ingenuo e superato, ma di grande impatto.
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STEAMBOY (Suchimuboi), animazione, Giappone, 2004, Katsuhiro Otomo, durata: 115’.
Distribuzione: Metacinema. Uscito anche da noi, recuperatelo in dvd:
un kolossal d'animazione a tecnica mista (disegno e digitale) del principe dei manga Katsuhiro
Otomo, regista di Akira. Ray è un giovane inventore nell'Inghilterra vittoriana. Un giorno riceve da
suo nonno una strana palla di metallo. Si tratta di una “sfera a vapore” che permette di accedere a
una forza misteriosa e potente, e per questo è al centro dell'interesse di diverse istituzioni che
vorrebbero sfruttarla per scopi malefici.
L’ARPA BIRMANA (Biruma no tategoto), guerra, Giappone, 1956, di Kon Ichikawa , durata:
116’, con: Rentaro Mikuni Capitano Inoue
Shoji Yasui. Distribuzione: Globe. Un classico oggi un po’ datato ma interessante per il suo spirito
pacifista e antimilitaresco. Nel luglio 1945 la guerra volge al termine: nel tentativo di sfuggire alla
morte o alla prigionia, le unità giapponesi valicano i monti o si aprono la via nelle foreste di Burma
per raggiungere la Tailandia. I soldati del capitano Inoue marciano cantando, accompagnati
dall'arpa birmana del soldato scelto Mizushima.
IL CRIMINE DI PADRE AMARO (El crimen del Padre Amaro), drammatico,
Arg./Mess./Spagna/Francia, 2002, di Carlos Carrera, durata: 118’, con: Gael Garcia Bernal, Sancho
Gracia. Distribuzione: Columbia. tratto da un romanzo del 1875 e candidato all’ oscar 2003 come
miglior film straniero, l'eterno conflitto tra anima e corpo, fede e ragione. La storia di alcuni
sacerdoti in un paesino messicano, uno specialmente, Padre Amaro, che ha appena preso i voti,
andrà incontro a un infelice destino.
10 CANOE (Ten canoes), avventura, Australia, 2006, di Rolf De Heer, durata:
90’, con: Crusoe Kurddal, Jamie Gulpilil. Distribuzione: Fandango. Dal regista
di The tracker, di cui parleremo nel prossimo numero, un film molto particolare
e per noi inusuale sugli aborigeni: una storia arcaica, concepita in collaborazione
col popolo di Ramingining e interpretata esclusivamente da nativi australiani.
FERRO 3 LA CASA VUOTA (Binjip), drammatico, Corea del Sud, 2004, di
Kim Ki-duk, durata: 95’ con: Seoung-yeon Lee, Hee Jae. Distribuzione: Mikado.
E’stato definito un film diverso, toccante,umano, difficile descriverlo, da
vedere! La vita al margine di due personaggi che occupano abitazioni altrui. La scoperta di un
cadavere negherà loro la libertà.
EXILS (Exils), drammatico, Francia, 2004, di Tony Gatlif, durata: 103’, con: Lubna Azabal,
Romain Duris. Distribuzione: Lady Film. Ci è piaciuto molto e consigliamo questo film che parla di
una coppia di fidanzati che decide di ripercorrere partendo dalla Francia il tragitto inverso che
hanno fatto i genitori emigrati dall'Algeria. Sarà principalmente un “viaggio interiore” alla ricerca
delle proprie radici.
LA TRIADE DI SHANGAI (Shangai triad) , thriller, Francia/Cina, 1995 di Zhang Yimou, durata:
109’. Con: Gong Li, Li Baotian. Distribuzione: Cecchi Gori Home Video. Una guerra tra gang
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mafiose per un vecchio film di Z.Yimou, niente di speciale, un po’ troppo patinata questa precisa
ricostruzione degli ambienti mafiosi cinesi anni ’30. E’ uscito solo ora da noi in dvd.
15. PARK AVENUE (15. Park Avenue)
drammatico, India, 2005, di Aparna Sen, durata:
116’. Con: Waheeda Reheman, Shabana Azmi,
Rahul Bose. Da una dellepiù celebrate registe
indiane, un film per noi inedito, che, una volta
tanto, non è il solito “polpettone” di canti, balli e
colorate storie d’amore, ma il dramma di una
ragazza, Anu, che soffre di schizofrenia ed
epilessia. Nonostante i suoi problemi di salute e le resistenze della famiglia, si fidanza con Joydeep
ma cade in depressione e finisce in una casa di cura. Tornata a casa, non è più la stessa e vive in un
mondo del tutto illusorio. Crede di essere sposata con Joydeep, di avere cinque figli e che la sua
casa sia al 15 di Park Avenue. Ma non esiste nessuna Park Avenue sulla mappa di Calcutta.
Abbiamo visto questo film piuttosto forte e drammatico, per giunta parlato in inglese dagli indiani,
quindi per noi quasi incomprensibile (complimenti alla traduttrice simultanea che ha compreso
quasi tutto). Una curiosità- rarità: quella che vedete sopra al titolo è la bolla di accompagnamento
originale del film!
C’ERA UNA VOLTA UN RE - LA PELICULA DEL REY (La pelicula del rey), commediastorico, 1986, di Carlos Sorin, durata: 107’, con: Ulises Dumont, Julio Chavez.. Distribuzione:
Motion Picture. Leone d’Argento al Festival di Venezia. David, giovane regista degli anni '70,
s'intestardisce a mettere sullo schermo la storia di Orélie Antoine de Tounnens, un avventuriero
francese che nel 1860 marciò verso l'estremo sud dell'America Latina, autoproclamandosi re di
Araucania e Patagonia, e concludendo miseramente in manicomio la propria folle impresa. Uno dei
maggiori film argentini, per fortuna uscito anche da noi, da un regista (all’epoca all’ ”opera
prima”)che oggi è considerato un maestro.
LA NUEVA OLA - CINEMA ARGENTINO
E il precedente film di Sorin ci spinge a parlare del fenomeno della “Nueva Ola Argentina” (la nuova
onda argentina), nato nei primi anni ‘ 90 con il boom delle scuole di cinema di quella nazione, scuole
che oggi contano oltre 10.000 studenti. I film argentini sono quotati e spesso in competizione nei
principali festival mondiali, e si aggiudicano anche premi importanti, come El abrazo partido, di cui
abbiamo parlato nel numero 15, Orso d’Argento al Festival di Berlino 2004. “...l’unica industria
prospera in Argentina è quella del cinema. Credo che Buenos Aires sia la città al mondo con la più alta
concentrazione di registi per metro quadro” (Carlos Sorin).
Il cinema argentino attualmente gode di buona salute, e sta oggi trovando un mercato sia in patria
che all'estero. Paradossalmente si è sviluppato durante gli anni della crisi, senza l'aiuto dello stato,
che avrebbe dovuto portare, come spesso accade, un rafforzamento. In Argentina è passata di
recente una nuova legge che offre sostegno alla cinematografia del paese. I finanziamenti al cinema
provengono comunque per la maggior parte dalla tassa applicata sul costo dei biglietti, non dal
budget totale dello stato, che ha ben altre priorità. Per quanto riguarda il successo di questa
cinematografia all'estero, va detto che ci sono ancora molti film argentini di ottima qualità che non
riescono ad uscire dai confini nazionali per banali problemi di costi. In genere si producono film di
tutti i tipi, anche se i temi sono per lo più drammatici e di presa di coscienza. Non solo tango, quindi, vi
ricordate nei primi numeri di Etnomondi?
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“Gridare amore dal centro del mondo” di Kyōichi Katayama, Salani, € 9,90. Un caso letterario
enorme dal Giappone con una romantica storia d’amore tra due adolescenti.
“La sposa nomade – Il mio amore sul tetto del mondo” di Kate Karko, Mondadori, pagg.312, €
15,49. E’la storia d’amore - arricchita da fotografie - tra una ragazza inglese e un esule tibetano con
il viaggio in un paese dalla cultura profondamente diversa da quella occidentale
“Che ci faccio in Cina” di Serena Brugnolo, Flaccovio Ed., pagg.268, € 14. Intrigante questo titolo
nuovo, un racconto di viaggio per farci capire la Cina, che sarà fondamentale nel nostro futuro.
“Istanbul” di Orhan Pamuk, Einaudi, pagg.388, € 18,50. L’autore ci parla, in questo affascinante
libro, della capitale turca, città malinconica e decadente dal passato glorioso e multiculturale.
“Il mio Iran” di Shirin Ebadi, Sperling & Kupfer, pagg.293, € 17.Autobiografia dell’autrice,
avvocato, condannata a morte dal regime di Teheran, animata dalla profonda convinzione che
l'Islam possa essere interpretato in modo positivo per trasformare il futuro del suo paese. Shirin
Ebadi racconta come sia riuscita a dare voce a chi è sempre stato costretto a tacere e ha visto i
propri diritti usurpati dall'ostile teocrazia che governa il Paese.
“Petali di loto e vestiti occidentali” di Pang-Mei Natasha Chang, Baldini & Castoldi, pagg.282, €
14,40. L’Oriente si unisce all’Occidente in questa chiacchierata sul filo della memoria tra una
prozia cinese e una nipote vissuta negli U.S.A.
“L’alchimia del desiderio” di Tarun J. Tejpal, Garzanti. Un romanzo fiume di narrativa indiana
sensuale e ironico che, come il libro precedente, si sposta dall’Oriente all’Occidente.
“Pyongyang” di Guy Delisle, Fusi Orari, € 16, è un reportage a fumetti allo stesso tempo esilarante
e drammatico, piuttosto crudo ed essenziale sulla capitale della Corea Del Nord, uno stato ai confini
della realtà: una spietata dittatura comunista che vive in isolamento quasi completo, immersa nel
culto di Kim Il-sung, nominato "presidente eterno" dopo la sua morte, e di suo figlio, il "caro
leader" Kim Jong-il. Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere
contatti con gli abitanti.
“100 dischi ideali per capire il reggae” a cura di Fabrizio Laganà, Editori Riuniti, pagg.288, € 16.
Parliamo ancora di reggae, un libro per conoscere la grande storia di questo genere giamaicano e del
suo messaggio universale, dalla sua nascita negli anni ‘ 60 ad oggi.
“No woman no cry, la mia vita con Bob Marley” di Rita Marley, Mondadori, € 15,50. Ancora
reggae, visto che ne abbiamo parlato poco in passato: la biografia del grande cantante reggae (vedi
anche “Radio Khan El Khalili”) scritta dalla moglie. Si parla anche della sua fede religiosa e di vari
aspetti inediti della sua vita.
24
“I tesori degli aztechi” di Olguin Solis Felipe, Electa, Fr. 68,00. E’ l’interessante catalogo di una
grande mostra del 2004 sulla civiltà scomparsa. Arte del legno, ceramica, codici miniati, manoscritti
e scultura.
“Storia della Cina” di J.A.G. Roberts, Newton&Compton, pagg. 656, €9,90 La politica, la realtà
sociale, la cultura, l'economia dall'antichità ai nostri giorni.
“Guida alle vacanze alternative” di Roberto Bosio, Emi, pagg.160, € 8,70. Vi sarà sicuramente
utile in vista dell’estate questo libro ricco di proposte diverse per “un vero turismo responsabile”.
“Kò – Viaggio a Myanmar” di Giacinto Cosenza e Davide Ferrario, CMC, una raccolta di racconti
e fotografie alla ricerca dell’anima profonda del paese indocinese che un tempo si chiamava
Birmania.
“Verso Oriente” di Alessandro Savella, pagg.173, Silvana Editoriale. Venezia-Pechino sulla via di
Marco Polo, illustrazioni bellissime in questo librone con copertina rigida del lontano 1987, ma che
abbiamo ancora visto in giro.
“Gli angeli del Gange” di Dominique Lapierre e Roberto Dotti, Marco
Serra Tarantola Editore, pagg.72, $ 50. Bellissimo questo volumereportage fotografico che ci hanno regalato qualche anno fa, tra l’altro il
ricavato della vendita va in beneficenza. Foto stupende e toccanti sulle
popolazioni che abitano l’India.
“Cambogia-Laos” e “Africa Del Sud”Touring Club, sono, in ordine di
tempo, le ultime due guide per viaggiatori della collana Routard, un
fenomeno editoriale giunto ai 73 titoli, consigliate a chi ama il viaggio
senza troppo organizzarsi preventivamente. www.routard.com
“Fuga prima dell’alba” di Maryam Ansari, Punto d’Incontro Il
racconto della fuga di una donna che si oppone al regime khomeinista in
una terra la cui bellezza è offuscata dal fanatismo.
“Tokyo soup” di Ryu Murakami, Mondadori, pagg.232, € 15. Un romanzo giallo ambientato nelle
zone più sordide di Tokyo per questo famoso scrittore nipponico.
“Cina – Nel regno del drago” di Gianni Guadalupi e Federica Romagnoli, White Star, pagg.300, €
48. la Cina del Terzo Millennio: un misto di antichissimo e di ultramodernità. Un’immensa nazione
sovrappopolata in cui ci sono sessanta metropoli con oltre cinque milioni di abitanti, ma anche un
museo a cielo aperto, in cui il patrimonio artistico e architettonico si mescola a storia e fede.
“Cuore di fuoco” di Senati G.Mehari, Fabbri, pagg.240, € 9,50. Le vicende di una bambina eritrea
abbandonata che attraversa la guerra come bimba-soldato, per poi diventare musicista di successo a
Berlino.
“Arabi ed ebrei nella storia” di Giorgio Levi Della Vida, Guida, pagg.384, € 23. Da un profondo
conoscitore della storia e della religione di Israele e dei popoli arabi, un saggio che risulta
attualissimo.
25
“Alla scoperta dell'Eldorado”, di R. Silverberg, Piemme. Si parla della mitica città d’oro che
ossessiono’i conquistadores…ne parlammo sul numero 10, ricordate?
"Islam e le altre religioni, un breve saggio" di Abdullah Stefano Villani, RCM., confronta in
maniera molto precisa l'Islam con le altre religioni, non fa solo il solito confronto
Islam,Cristianesimo ed Ebraismo, ma lo confronta anche con antichi culti, e per chi non è
musulmano. Il saggio si può leggere gratuitamente on-line all'indirizzo:
http://www.rcm.napoli.it/zayd/texts/stefa.html
"I poveri non ci lasceranno dormire" di Alex Zanotelli, Mondolibri (seconda edizione, la
versione aggiornata ndr). Padre Alex Zanotelli è un missionario che ha dedicato gran parte della sua
vita all'amore per il prossimo, in questo libro molto forte racconta, con semplicità e denuncia, la vita
a Korogocho(villaggio del Kenya ndr)dove ha passato dodici anni della sua vita vivendo in una
baracca...
“Afrozapping. Breve guida all'Africa per uomini bianchi” di Sergio Ramazzotti, Feltrinelli, €14.
L’autore racconta l’Africa affidandosi alle pagine di cronaca nera dei giornali locali e al sentito dire.
Ne esce un vero proprio zapping tra aneddoti e racconti, che restituisce l'immagine di un'Africa
caotica, vorticosa, disperata, colorata, cruenta, magica, incantata, vera
IL FASCINO DEL MISTERO:VOODOO
Il Vodun, noto anche come Woodoo, Voudou , Vodou o Sevi Lwa, ma popolare con il nome di Voodoo, è
una forma di culto tipica degli indigeni di origine africana delle Antille.
I culti religiosi correlati al Voodoo sono: Candomblé (Umbanda, Quimbanda), Lucumi, Macumba e Yoruba.
E’ rintracciabile in una parola africana che significa "spirito" o “spirito di Dio”. Alcuni sostengono che il
nome derivi dalla città di Rada (Haiti) e Arrada (Isola Carriacou).
Le sue radici possono essere fatte risalire indietro di 6000 anni nel continente africano. Il Vodun viene
ricollegato direttamente al popolo Yoruba dell'Africa occidentale che visse nel XVIII secolo e XIX secolo
nel Dahomey, che occupava parti degli odierni Stati del Togo, Benin e Nigeria.
Il voodoo fu una nuova religione che nacque dall'unione di varie religioni, sulla famosa isola caraibica di
Haiti, al tempo della colonizzazione francese.Gli schiavi portarono con loro la propria religione quando
furono imbarcati con la forza per giungere ad Haiti e in altre isole delle Indie occidentali.
Questa nuova religione nacque dalla solidarietà tra gli haitiani e gli schiavi africani, entrambi oppressi dai
colonizzatori in quel duro periodo. Fu talmente forte e piena di energia per i propri adepti, che raggiunsero
l’agognata indipendenza nel 1804.
I vodun operano in un contesto simile a quello che noi definiamo "magia nera". Il loro credo religioso si
manifesta con il culto degli antenati e dei defunti (kotoko); è fondato su forze soprannaturali presenti nelle
piante, negli oggetti, nelle persone. Nella danza gli ararà mimano il lavorare la terra, in tutte le sue fasi (dalla
semina al raccolto). Tra le divinità ararà troviamo Afra, Asojano, Afreqete, Hevioso e molti altri. Per ognuno
di questi dei esiste un sincretismo religioso con più culti; un esempio è la santeria cubana, diffusa anche ad
Haiti e nella Repubblica Dominicana, incrociata con credenze di origine cristiana.
Hollywood e i film horror diedero successivamente al voodoo una connotazione negativa, demoniaca che si
basa sull’ uso di bambole-puntaspilli, strani riti e morti viventi animati da stregoni malvagi, i bokors. In
realtà si tratta di una religione dichiaratamente “bianca", anche se, la creazione degli zombies è
effettivamente contemplata nell’ambito delle capacità “proibite” degli stregoni cattivi, la tradizione di Haiti
ci insegna che lo zombie è, in realtà, una persona viva e vegeta che è stata assoggettata al volere di altri
tramite l’uso di potenti droghe. La bambola voodoo è detta dagida o bambola della mente, realizzata,
secondo tradizione, con cera modellata, con un impasto a base di uova non fecondate oppure con del velluto.
E’ uno strumento indispensabile nei rituali di odio e di amore della magia nera perchè rappresenta lo
spirito della persona da ammaliare, in senso positivo (fattura d’amore) o negativo (di odio)
26
INUIT – IL POPOLO DEI GHIACCI
Diversi anni fa eravamo tormentati dalla pubblicità-tormentone di una nota multinazionale della
benzina, in cui un simpatico ometto dei ghiacci pretendeva un dato prodotto. Beh, i protagonisti
erano degli inuit, o se preferite, degli eschimesi, come li chiamiamo noi. In realtà questo termine
significa "mangiatori di carne cruda" e fu usato dai pellerossa Algonchini del Canada orientale per
indicare questo popolo loro vicino, che si vestiva di pelli ed era costituito da esperti cacciatori. Il
nome che usano per definirsi, Inuit appunto, significa semplicemente “uomini”…un popolo
essenziale in tutto e per tutto, anche dai termini usati.
La lingua degli Inuit è tradizionalmente parlata in tutta l'Artide nordamericana e in qualche misura
nella zona subartica, nel Labrador. Qui sotto l’alfabeto inuit.
L'inuit appartiene alla famiglia delle lingue eskimo-aleutine; è parlato da circa 90.000 persone: di
queste, 3.000 in Alaska, 30.000 in Canada, 50.000 in Groenlandia, e altre 7.000 vivono in
Danimarca, mentre la lingua è oggi estinta nell'estremo oriente della Russia.
Più che una lingua, si tratta di un continuum linguistico suddiviso in sedici varietà, a loro volta
raggruppate in quattro grandi gruppi:
-l'inupiaq (nell’ Alaska settentrionale);
-l'inuktun (nell'Artide occidentale canadese);
-l'inuktitut (nell'Artide orientale canadese);
-il kalaallisut (in Groenlandia).
Ma veniamo a loro, inuit (singolare inuk o inuq in lingua inuktitut) è il
nome del popolo dell'Artico discendente dei Thule. Gli Inuit sono una
popolazione derivata dal ramo della razza mongolica. Mostrano una
corporatura tozza con bassa statura e arti inferiori corti (tutti caratteri atti a
contrastare le basse temperature), il colorito è bruno-giallastro, la faccia
appiattita con un grande cranio Essi sono gli originari abitanti di una delle
terre più difficili e inospitali del pianeta, nelle regioni costiere artiche e
subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della
Siberia. Il loro territorio si compone principalmente dalla tundra, una
pianura bassa e senz’ alberi, dove la terra è sempre ghiacciata, salvo pochi
centimetri in superficie durante la breve stagione estiva.
Vivono di caccia e pesca e fondamentale alla loro sopravvivenza è la conoscenza del cielo notturno
e delle stelle. Non danno importanza al futuro e al passato, ma vivono alla giornata. Hanno i loro
racconti popolari e le loro canzoni, molto caratteristiche.
Le abitazioni, a noi note, sono gli igloo (Inuktitut iglu,"casa"), un rifugio costruito con blocchi di
neve, generalmente a forma di cupola. Poiché la parola "igloo", o iglu in ortografia standard,
identifica in Inuktitut ogni tipo di casa, una vera e propria capanna di neve viene distinta col nome
più preciso igluvigaq, o igluvigait al plurale.
27
RIO’S Ristorante-chirrascaria a Milano, in Via Abbadesse 30. Tutte le sere musica dal vivo e ampio
salone per feste e cerimonie. www.ristoranterios.it
LA CUEVA ristorante brasiliano a Napoli, Via G.Martucci 16. Specialità dal Brasile ma anche
alcuni piatti mediterranei e del Sudamerica.
VIETNAMONAMOUR è il primo ristorante originale vietnamita a Milano (Via Pestalozza 7).
Caratteristico, offre una nuova esperienza culinaria, da provare!
BREAK CAFÉ Per la prima volta passiamo da Vicenza, dove, in Via Cappuccini 9 c’è un locale
che sembra un normale bar, tra aperitivi e piatti freddi, ma, solo su prenotazione, si trasforma in
ristorante con piatti tipici eritrei, per giunta economico e vario.
BAUSAN 53 Per l’appunto in Via Bausan 23 (che originalità…) a Napoli c’è un ristorante piuttosto
vario con ricette dei paesi del sud del pianeta. Troverete anche il soufflé, e non è poco.
OSAKA Locale minimalista e di qualità, molto amato dai giapponesi ma anche dagli italiani. Con i
piatti della “cucina imperiale”, cioè la cucina kaiseki, la più raffinata. A Milano in C.so Garibaldi
68.
SHOKUJI TEI altro giapponese a Milano con possibilità di asporto, raro in questo tipo di ristoranti,
bravi! P.zza G.Dalle Bande Nere 9.
THAI INN
Locale tipicamente etnico a Roma, zona Monteverde (Via Ozanam 94) che mescola le cucine:
tailandesi, malesi e indonesiane di qualità: da provare assolutamente, anche perché non è caro e
conta ben 150 piatti!
KONOKA In zona Ribaldi (Via Pomponazzi 9)
BALAFON CLUB in Via Teodosio 6 zona Loreto a Milano, è un ristorante e african bar con
specialità africane, apre solo la sera.
LAS PALMERAS ristorante peruviano a Milano in Via Cassinis 76 (zona Rogoredo) con menù
economici e musica dal vivo nel fine settimana.
28
CAPPADOCIA Sorto da poco al posto dello Sharm El Sheik di cui parlavamo proprio nel numero
scorso, si definisce kebabberia-pizzeria. Speriamo questo turco sia meglio del predecessore. A
Milano, P.zza S,Maria Del Suffragio
Ristoranti filippini in Italia cercasi! In città pare non ce ne siano e navigando in internet non ne
abbiamo trovati, possibile? C’e’ solo l’”equivocabile” ristorante Filippino di Lipari, che in realtà
prende il nome dal proprietario, niente di esotico, se non i nostri stupendi mari del sud….
DAR BISTECCARO
Cosa c’entra questo nome nel nostro elenco? Il locale è in realtà gestito da bengalesi e si mangia un’
ottima cucina indiana, ma cambiate il nome per favore, più adatto a una trattoria tipica! Fa anche da
take away. Via Antonio Tempesta, 14-16 (zona Torpignattara) Roma.
MONGOLIA BARBECUE
Si può scegliere di tutto e a volontà in un ricco buffet di piatti che ricordano la cucina cinese, ma un
po’ più saporiti e piccanti. La specialità del locale è la carne, che si sceglie a vista e viene cotta sul
barbecue e si accompagna con il condimento preferito.
viale Regina Margherita, 19-21
F.I.S.H.
Curioso ristorante etnico che mescola cucina panasiatica, cioè un po’ di tutto il mondo. Consigliato
fermarsi prima agli aperitivi. Varietà di piatti: sushi, cous cous, pesce, verdure e riso. Via dei
Serpenti 16, Roma
ENQUTATASH
Cucina etiopica ed eritrea ricca di sapori: sanbusa, siga wot (zighinì), tibs, kitfo, gored gored il
tutto accompagnato da bevande tradizionali al miele tej prodotte artigianalmente. Economico (circa
15 € a persona) via della stazione Prenestina, 55 Roma.
JUDO
Cucina ovviamente giapponese, parecchi i menù e i piatti in questo take away-sushibar milanese
che propone cibi freschi. Due gli indirizzi: lo trovate in Via Ripamonti 21 e in Via Beato Angelico
29. www.judosushibar.com
BI WON
Ristorante coreano, una cucina ancora poco diffusa da noi, piatti invitanti e interessanti, anche alla
griglia. C’è anche la hea muljun, la pizza coreana ai frutti di mare. Peccato che il sito sia solo in
lingua coreana, e noi “stranieri”? A Roma, Via Conte Verde 62 (zona Esquilino).
YU ZHOU
Tra un “gelato flito” portato da una cameriera un po’annoiata e una birra messa sotto il naso
all’amico astemio, abbiamo scoperto che in questo discreto ristorante cinese con possibilità di take
away si serve anche un menù tailandese e qualche piatto vietnamita. In Via C.Ravizza 9 (zona De
Angeli-Fiera Campionaria) a Milano.
HASEKURA
Cucina giapponese per questo piccolo locale romano (Via dei Serpenti 27) che chiude la domenica
ma che non è carissimo ed è molto frequentato dai giapponesi.
29
CARACOL
Ci accoglie il disegno del pappagallo messicano simbolo del locale, un ristorante e cocktail bar
milanese (Via D.Cirillo 12, zona Sempione), meglio prenotare: i piatti sono abbondanti, ottimi e il
personale è stato molto gentile, siamo ancora qui con l’aquolina in bocca! Piattoni unici economici
e ricchi contorni. www.cafe-caracol.it
J.A.P.
Non molto originale il nome di questo sushi-cocktail bar dalla strana collocazione sotterranea di
fianco a un cinema (L.go La Foppa ang. C.so Garibaldi, zona Moscova, Milano). Più interessante il
locale, con strane piante etniche e succulenti piatti tradizionali giapponesi.
ETNOMONETE
LE VALUTE DEI MONDI LONTANI
PRIMA PARTE
Abbiamo pensato di fare un elenco delle attuali valute monetarie dei paesi a noi cari, alcuni stati sono
recenti, come molte monete che non avrete mai sentito, eccole:
Afghanistan – Afghani
Algeria – Dinaro
Angola – Readjustado Kwanza
Antigua e Barbuda – Dollaro Caraibi Est
Antille Olandesi – Fiorino
Arabia Saudita – Ryial
Argentina – Peso
Aruba - Fiorino
Australia - Dollaro
Azerbaigian – Manat
Bahama – Dollaro
Bahrain – Dinaro
Bangladesh – Taka
Barbados – Dollaro
Belize – Dollaro
Benin – Franco
Bermuda – Dollaro
Bhutan – Ngultrum
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Bolivia – Boliviano
Botswana - Pula
Brasile - Real
Brunei – Dollaro
Burkina Faso – Franco
Burundi – Franco
Camerun – Franco
Capo Verde – Escudo
Cayman (Isole) – Dollaro
Centrafricana (Repubblica) – Franco
Ciad – Franco
Cile – Peso
Cina – (Yuan) Renmibi
Colombia – Peso
Comore (Isole) – Franco
Congo – Franco
Corea del Nord - Won
Corea del Sud - Won
Costa Rica – Colon
Costa d’Avorio – Franco
Cuba – Peso
Dominica – Dollaro Carabi Est
Dominicana (Repubblica) – Peso
Egitto – Lira (o ghenì o ghenè)
El Salvador – Colon
Emirati Arabi Uniti – Dirham
Eritrea – Nakfa
Etiopia – Birr
Falkland – Sterlina
Fiji – Dollaro
Filippine - Peso
Giappone - Yen
Gabon – Franco
Gambia – alasi
Ghana – Cedi
Giamaica – Dollaro
Gibuti – Franco
Giordania – Dinaro
Grenada – Dollaro Carabi Est
Guatemala – Quetzal
Guinea – Franco
Guinea Bissau – Franco
Guinea Equatoriale – Franco
Guyana – Dollaro
Haiti – Gourde
Honduras - Lempira
Hong Kong - Dollaro
India – Rupia
Indonesia – Rupia
Iran – Rial
Iraq – Dinaro
Israele – Shekel
NEL PROSSIMO NUMERO LA SECONDA PARTE!
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Jiva Some Mashe – Abitare il cuore è una mostra –la prima personale in Europa- dell’indiano Jiva Some
Mashe, pittura religiosa molto semplificata che rappresenta i miti che si interrogano sulle origini del mondo e
della natura. L’artista di Thane (distretto dello stato di Maharashtra) fa parte della comunità Warli, 300.000
persone che non conoscono l’uso della scrittura, e utilizza una miscela bianca di pasta di riso, acqua e
gommoresina (quella dell’incenso) su tele grezze trattate con uno strato color terracotta.. Al Lattuada Studio
– Arte Centro “Il diaframma”, Via Dell’Annunciata 31 a Milano fino al 30 settembre.
Arriviamo tardi, ma vi segnaliamo lo stesso la rassegna “Le ultime carovane” un ciclo di incontri dedicato
quest’anno al Mali. Diversi appuntamenti, tra cui una serata dedicata ad Ali Farka Touré, poi il concerto
degli Afel Bocoum & Alkibar e vari documentari, musica e dibattiti. Al Teatro Delle Erbe di Milano fino al
4/6. Ingresso libero
Sub-contingente è una mostra dedicata a fotografie della vastissima regione del sub-continente indiano. Alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino all’ 8/10.
Festival Africamilano alla Fabbrica Del Vapore (Via Procaccini 4) dall’ 8/6 al 16/7 con confronti fra le
culture etniche. Concerti, danze e molto ancora.
Tropicalismo Se avete in programma un viaggio a Tokyo, troverete questa serie di mostre -azzeccate per
l’estate - sull’esotismo, sull’ecologia tropicale e sui finti paradisi perduti. Al Palais de Tokyo dal 9/6 al 27/8.
Il drago e la farfalla è il titolo della mostra di un mese dedicata alla scoperta della cultura vietnamita con
serate di cucina, sfilate di moda, assaggi di tè verde, cinema, fotografie, pittura e seminari. Al Vittoriano di
Roma. Per info: www.provinciadiroma.it (link festa di primavera).
Interessante scambio di culture: nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, a giugno, si è svolta la prima
messa cantata in indonesiano grazie al Coro Polifonico dell’Università cattolica di Parahyangan di Bandung,
capitale dell’ sola di Giava, appena colpita da un violento terremoto.
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Alcuni di voi ci hanno chiesto dove trovare a Milano e dintorni discoteche etniche
magari da provare dopo qualche cena a tema. Cominciamo a segnalarne qualcuna in rigoroso ordine sparso,
ne parleremo anche nei prossimi numeri. C’è il Kimbara , discoteca sudamericana in Via Cosenz 57 (zona
Bovisa), il già noto Colony Brazil di Via Cellini 2, il Bana Afrique in Via Rimembranze di Greco 10 discopub stile tropicale -, il Circolo Arci Magnolia (ex Rivaverde) storico locale all’aperto dell’Idroscalo
(Via Circonvallazione 41 – Segrate), ora multietnico e con musica reggae al venerdì e sabato. Si balla
merengue alla Discoteca Santo Domingo nella poco
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solare zona della Stazione C.le (Via Sammartini 96), è
d’obbligo l’iscrizione; il Matisse, frequentato dagli
africani…milanesi, che si trova in Via Plinio 63. Poco
raccomandabile il Rainbow Club di Via Besenzanica
angolo Forze Armate, dove spesso scoppiano risse. Serate
rock
alternative che si alternano a serate con musica
sudamericana. Ci hanno poi parlato di una discoteca
marocchina, Alf Lil Olila, in zona V.le Monza, qualcuno la
conosce meglio? Non sappiamo se sia ancora aperto l’
Exité Discotec, latina americana frequentata da varie etnie
(Via Massarani 6 ang. C.so Lodi).
Serate latino americane fuori città al De Ville Disco (Via Bottega 80 – Lissone) Nausicaa (Via Tirano 14
Paderno Dugnano http://www.eroslatino.it) e all’ Oca Dipinta -??!- (s.s. Paullese, Zelo B. Persico). Torniamo
a Milano con i “vicini di casa” Havana Music Cafè e Tropicana Club Latino in V.le Bligny 50 e 52, l’Isla De
Cuba (Via Giacosa 58), e Setanta y Cinco Social Club, un locale latino in Via Mecenate 75 aperto al fine
settimana. Proliferano i balli sudamericani (ma solo nel periodo estivo) all’ Idroscalo, al Parco Acquatica, al
Festival Latinoamericando del Datchforum, ecc. Niente Fiesta Portello quest’anno, una valida alternativa a
quest’ultimo, peccato, ma siamo dei nostalgici e mettiamo il manifesto dell’anno scorso!
Per le notti reggae a Milano, spesso con lo storico dj Vito War vi rimandiamo al sito: http://www.italsound.it/ pregandovi di segnalarci anche voi questo tipo di serate!
www.quigiordania.it
Sito in italiano con tutto per organizzare un viaggio in Giordania.
http://www.d3zin3.net/
Visitate il sito del pluripremiato Danny Teo (Teo Pang Hwee), un artista ventottenne di Singapore, è un
esperienza magica, con tanto di musica “locale” in sottofondo.
http://www.orlodelmondo.net/
Orlo del mondo è il primo marchio di abbigliamento equo e solidale, che viene fabbricato in India.
Testimonial è Paola Maugeri. Nato da Cose dell'altro mondo, l'associazione sorta a Milano nel 1995 per
promuovere e sostenere il commercio equo e solidale.
http://www.dinkum.nl/travel/cuba/buildings/
Una pagina con foto interessanti di Cuba.
http://www.romamultietnica.it/default.asp
Intrigante questo sito dedicato a Roma multietnica con librerie,gastronomie, ecc a tema.
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http://www.lunedoriente.it/
Per chi ama l’artigianato marocchino. Bella la musichetta nella homepage!
http://www.nipponico.com/
Particolare sito italiano dedicato “a chi guarda ad est” con tutto cio’ che è giapponese.
www.icross.ie
E’il sito di una piccola organizzazione internazionale che si occupa della lotta alla povertà nelle zone più
povere del pianeta.
http://www.caribbean-cool.com/
Ci avete rimproverato che sull’ultimo numero non abbiamo pubblicato una foto del simpatico wrestler
Carlito, lo spazio è quello che è, ma ci rifacciamo questa volta, segnalandovi anche il sito ufficiale del
caraibico…..
http://www.middle-east-online.com/english/links/links.htm
Le principali notizie da tutti i paesi arabi.
http://www.tatikastreasures.com/index.html
E’ un negozio on line di cd e dvd musicali, specializzato in musica araba e di danza del ventre.
http://www.stefaniasofra.it/
L’autrice, docente di Egittologia presso Università private di Roma e Latina, ci parla dell’Egitto sotto
molteplici aspetti..
http://www.egypt.travel/campaign/home.php
Ancora Egitto, questo è un sito di viaggi
http://www.madagascar.it/
La grande isola africana attraverso immagini, testi e itinerari di viaggio
http://www.turismobrasile.it/
http://www.ambasciatadelbrasile.it/
Brasile: i siti del turismo in Brasile e dell’ Ambasciata di Roma
http://www.orientale.net/index.htm
E’un sito in italiano di vendita di costumi mediorientali, accessori, in genere relativi alla danza del ventre. Si
vendono anche cd, video e dvd.
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Da diverso tempo pensavamo di rimettere un po’ d’ordine nel passato di Mondi, un
po’ per noi, un po’ perche’ alcuni di voi ce l’hanno chiesto. Di cosa stiamo parlando?
Prima di tutto dei primi numeri, che abbiamo rilegato in questi mesi (per quanto
riguarda le versioni su carta), era necessario, in quanto ormai vecchi e soggetti a
deperimento e alle pagine che si staccano. Non è stato facile rilegarli, tra pagine
disperse, copisterie che si rifiutavano di farci il lavoro in breve tempo e imprevisti
vari! In secondo luogo quegli stessi numeri li stiamo pazientemente rendendo
disponibili sui nostri siti e in versione cartacea e word: per chi ce li volesse
richiedere, li spediamo via e-mail GRATUITAMENTE. Sappiate che ci stiamo
impiegando parecchio tempo solo perché i primi numeri sono in nostro possesso solo
su carta, all’epoca non ci servivamo molto dei pc, se non per scrivere e stampare le
parti scritte, facevamo tutto a mano, quindi non abbiamo niente di archiviato. Nelle
ristampe omettiamo volontariamente le pubblicità e gli articoli ritagliati dai giornali e
presentiamo solo il nostro materiale. E’ già disponibile la ristampa in volume unico
dei primi 4 numeri, ed è pronto anche lo Speciale Mondi numero 2, contenente il
meglio del nostro giornale dal numero12 al 15.
Abbiamo poi realizzato alcuni archivi su word ed excel per quanto riguarda gli
argomenti trattati, questo grazie alla pazienza di Willy: archivio argomenti generali
per ogni singolo numero, archivio Voci dal Nilo, archivio Ricettario, archivio Siti,
archivio Musica, archivio Film e archivio Ristoranti, e continueremo con le nuove
rubriche e con le vecchie che hanno cambiato nome. Questo per rendere più semplice
la nostra e vostra consultazione, visto che il materiale è aumentato nel corso degli
anni. Cercate un artista o il titolo di un libro? Qui troverete subito in quale numero di
Etnomondi ne parliamo. Lo sapevate, ad esempio, che abbiamo recensito circa 200
film e trattato oltre 200 artisti musicali? Addirittura oltre 300 i libri! Anche questi
documenti sono disponibili su richiesta.
35
Bab Zuweila
La Turchia: Tra Oriente e Occidente
La Turchia è uno dei paesi di musulmani più moderni, come la Tunisia ad esempio. È
divisa fra due culture, due anime: l’islamica e l’occidentale.
È circondata dal Mar Nero e dal Mar Mediterraneo e i fiumi più importanti sono il
Tigri e l’Eufrate. Türkiye Cumhuriyeti è la Repubblica della Turchia (parlamentare),
fondata nel 1923, il presidente attuale è Ahmet Necdet Senzer.
La maggioranza dei turchi è di fede musulmana, ma anche cristiana ortodossa,
cattolica ed ebraica.
La capitale è Ankara, una delle tre grandi città della Turchia, le altre due sono:
Smirne e la grande metropoli Istanbul, anche centro commerciale ed industriale.
Fra le varie civiltà ricordiamo gli ittiti, i frigi, i traci, i lidii, gli armeni e gli elleni. A
seguito della vittoria sull’esercito bizantino, il paese fu invaso da tribù di etnia turca a
partire dall’XI secolo.
Constantinopoli fu conquistata da Mehmet il Conquistatore (Fatih Mehmet).
L’impero ottomano continuò una politica di espansione, che fu la prima potenza
militare ed economica dell’Europa e del bacino del Mediterraneo alla metà del XVI
secolo con Solimano il Magnifico l’impero ricevette i primi successi soprattutto con
Mehmet III (1566- 1603).
Nel 1517 Istanbul fu la capitale dei musulmani. La conversione dei turchi all’Islam
avvenne nel X secolo.
Fatih Mehmet (Muhammad Al-Fateh) cioè Muhammad il Conquistatore. I musulmani
provarono a conquistarla dai tempi di Ali Bin Abi-Talib -per oltre 800 anni!-, ma fu
inutile.
Il motivo dei musulmani per conquistare quella città non fu solo perché
strategicamente importante, ma anche perché il Profeta Muhammad (pace e
benedizione su di lui) disse in uno degli hadith:
"in realtà, Costantinopoli sarà conquistata, il comandante sarà il miglior comandante
e il suo esercito sarà il miglior esercito".
36
I musulmani provarono a conquistare la città per oltre 800 anni, con 10 tentativi.
Muhammad Bin Murad, è noto come Muhammad Al-Fateh a causa del suo piano
eccellente di conquista.
Saladino (Salah Al-Dìn) era curdo di stirpe, turco-arabo di educazione, e musulmano
di gran fede, pose il centro della sua potenza in Egitto.
Dopo la prima guerra mondiale Mustafa Kemal, ufficiale del disciolto esercito
ottomano ebbe un ruolo importante nella battaglia di Gallipoli e diventò un eroe,
poiché liberò la Penisola Anatomica dagli eserciti delle potenze occupanti. Fu lui il
primo presidente della Repubblica Turca fondata nel 1923 – abolì il califfato- e il
paese diventò con lui uno stato moderno sullo stampo delle democrazie occidentali.
Atatürk fu il cognome che gli diedero, in sostituzione all’uso orientale del nome del
padre, nuovo sistema adottato anche dai cittadini del paese. Atatürk significa “padre
dei turchi” ed obbligò –non “invitò” come hanno scritto in molti- il popolo a vestire
abiti occidentali, un vero dittatore!
Nel 1952 diventò membro della NATO. Dunque la Turchia è uno Stato laico
occidentalizzato, ed è candidata per entrare nell’Unione europea.
Se il suo intervento ha reso la Turchia più moderna ed occidentalizzata, ha anche
allontanato in questo modo la gente dalla religione.
La lingua parlata è il turco, ma come lingue secondarie sono molto usate anche:
l’albanese, l’arabo, l’armeno, il bosniaco, il cosacco, il curdo, l’ispano-giudeo, il
macedone, ecc.
Di Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo
37
Il caffè turco
Dopo avervi raccontato la storia della Turchia passiamo al caffè. Il caffè
turco è stato introdotto nel medioevo dai turchi nel mondo occidentale ed è
considerato dai turchi un rituale. Lo zucchero si aggiunge prima della
cottura e lo si beve con calma, a piccoli sorsi, al contrario di noi . Due
tipi di caffè si bevono in Turchia, il Nescafè e il caffè turco che viene
servito in piccole tazzine di porcellana, non bevetelo subito, lasciate
depositare la polvere del caffè per almeno tre o quattro minuti e non
bevetelo fino in fondo, perché la polvere del caffè si è depositata sotto in
uno strato di circa mezzo centimetro.
Come prepararlo?
È necessario macinare in modo molto fine il caffè, si può pestarlo a lungo
o usare il vecchio macinino del caffè, lasciate bollire una tazzina d’acqua
con lo zucchero, in un pentolino mettete un cucchiaio di caffè macinato e
quando bolle versate sopra metà acqua, mettete sopra il fuoco il pentolino
quando si gonfia aggiungete ancora acqua, quando si gonfia di nuovo
servire senza mescolare, il caffè si depositerà sul fondo in pochi secondi
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Le due realtà distanti