B. V. M. Immacolata
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CHIESA NUOVA
NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA B. V. M. IMMACOLATA
11 MARZO 2012 III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B
Letture: Es 20,1
20,1--17; Sal 18; 1Cor 1,22
1,22--25; Gv 2,13
2,13--25
Pre
Preghiamo: Signore, tu hai parole di vita eterna.
pra neanche a prezzo della moneta più
OGI VITA È U TEMPIO,
pura. Noi siamo salvi perché riceviamo.
CASA DI DIO
Un gesto inatteso, quasi imprevedibile: Gesù che prepara una frusta, la
brandisce e attraversa l'atrio del
tempio come un
torrente impetuoso,
che travolge uomini, animali, tavoli e
monete. La cosa
che più mi colpisce
e commuove in
Gesù è vedere che
in lui c'erano insieme la tenerezza, la
dolcezza di una donna innamorata e la
determinazione, la forza, il coraggio di
un eroe sul campo di battaglia (C. Biscontin).
All'avvicinarsi della Pasqua, questo
gesto, e le parole che lo interpretano, risuonano carichi di profezia: "on fate
della casa del Padre mio un mercato!
"Del tempio di Gerusalemme, di ogni
chiesa, ma soprattutto del cuore. A ogni
credente Gesù ripete il suo monito: non
fare mercato della fede.
Non adottare con Dio la legge scadente
della compravendita di favori, dove tu
dai qualcosa a Dio (una Messa, un'offerta, una candela...) perché Lui dia qualcosa a te. Se facciamo così, se crediamo
di coinvolgere Dio in questo giuoco
mercantile, siamo solo dei cambiamonete, e Gesù rovescia il nostro tavolo: Dio
non si compra ed è di tutti. Non si com-
Casa di Dio è l'uomo: non fare mercato della vita! Non
immiserirla alle leggi
dell'economia e del
denaro. Non vendere
dignità e libertà in
cambio di cose, non
sacrificare la tua famiglia sull'altare di
mammona, non sprecare il cuore riducendo i suoi sogni a oro
e argento. La triste
evidenza che oggi determina il bene e il
male, la nuova etica sostiene: più denaro è bene, meno denaro è male. Sotto
questa mannaia stolta passano le scelte,
politiche o individuali. Ma «l'esistenza
non è questione di affari. È solo danza,
che nasce dal traboccare dell'energia»
(Osho).
on fare mercato del cuore! Non sottometterlo alla legge del più ricco, né ad
altre leggi: quella del più forte, o del più
astuto, o del più violento. Leggi sbagliate che stanno dentro la vita come le pecore e i buoi dentro il tempio di Gerusalemme: la sporcano, la profanano. Fuori
devono stare, fuori dalla casa di Dio,
che è l'uomo. Profanare l'uomo è il peggior sacrilegio che si possa commettere,
soprattutto se debole, se bambino, il suo
tempio più santo.
I Giudei presero la parola: "Quale
segno ci mostri per fare queste cose?"
Gesù risponde portando gli uditori su di
un altro piano: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo riedificherò. Non
per una sfida a colpi di miracolo, ma
perché tutt'altro è il tempio di Dio: è Lui
crocifisso e risorto, e in Lui ogni fratello. Casa di Dio è la vita, tempio fragile,
bellissimo e infinito. E se una vita vale
poco, niente comunque vale quanto una
vita. Perché Lui sulla mia pietra ha posato la sua luce.
L’alleanza di Dio con Israele, mediata
dalle “dieci parole” (il Decalogo; Ia lettura), si compie in Gesù Cristo, tempio
non fatto da mani d’uomo, luogo definitivo della presenza di Dio, mediatore
escatologico della comunicazione di
Dio con l’uomo (Vangelo). In Cristo, rivelatore del Padre, si manifesta il fatto
che Dio ha scelto la stoltezza e la debolezza della croce per manifestare e
comunicare la sua sapienza e la sua
forza a quanti credono (IIa lettura).
Gesù, salito al tempio per la Pasqua,
con gesto profetico che esprime il suo
zelo, il suo amore bruciante per il Padre, scaccia i cambiavalute, i venditori
degli animali destinati ai sacrifici e gli
animali stessi. Egli significa così che il
tempio, ridotto a “casa di commercio”,
è in verità “casa del Padre mio”. Dal
tempio si passa alla persona di Gesù;
da un ordine cultuale a un ordine personale e relazionale; dal meccanismo
di delega in cui le vittime animali sostituiscono l’offerta personale della
propria vita, all’offerta diretta di sé. E
alla domanda sul segno che fonda la
sua autorità per compiere tali gesti,
Gesù risponde: “Distruggete questo
tempio e in tre giorni lo risusciterò”. Si
tratta di un velato annuncio pasquale:
“Egli parlava del tempio del suo corpo”. Il testo ha dunque una profonda
qualità rivelativa: il Cristo morto e risorto è il tempio escatologico, il luogo
di incontro, alleanza e comunione tra
Dio e uomo. Inoltre, nell’evento pasquale Cristo è la vittima e
l’offerente. Egli morirà come agnello
pasquale a cui non è spezzato alcun osso (cf. Gv 19,33.36) e deporrà liberamente la propria vita per riprenderla di
nuovo (cf. Gv 10,17-18).
Ma come comprendere il gesto di Gesù senza ridurlo a gesto di ribellismo,
di mera contestazione? Con la memoria
della parola della Scrittura. “I discepoli si ricordarono che sta scritto: ‘Lo zelo per la tua casa mi divorerà’ (Sal
69,10)”. Le Scritture ci danno
l’intelligenza di Cristo. Ovvero, riprendendo Gerolamo: “L’ignoranza delle
Scritture è ignoranza di Cristo”. Quanto poi alla parola di Gesù sul tempio, il
testo dice che, dopo l’evento pasquale,
“i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo e credettero alla
Scrittura e alla parola detta da Gesù”.
Questo ricordo non è meramente psicologico, ma memoria nello e dello Spirito santo: quello Spirito che sarà consegnato con la Pasqua di Cristo e condurrà alla pienezza della verità facendo
ricordare “tutto” ciò che concerne Cristo (cf. Gv 7,39; 14,26; 16,13).
Se il brano evangelico opera la distinzione (misconosciuta dalla traduzione
italiana che rende sempre “tempio”)
tra hieròn (2,14.15; il recinto sacro identificato con l’intero complesso
templare) e naòs (2,19.20.21; “santuario”, luogo più interno, spazio della
presenza di Dio) e attua il passaggio
dal tempio di pietre a Cristo quale presenza di Dio, esso suggerisce anche che
il cristiano offre a Dio il culto gradito
santificando il Signore nel suo cuore,
dunque nella sua relazionalità, nella
sua corporeità. È il culto “in Spirito e
Verità” (Gv 4,23.24) che coinvolge totalmente il credente: “Santificate il Signore, Cristo, nei vostri cuori” (1Pt
3,15).
Solo così si può sfuggire alla tentazione, che nella storia può assumere forme sempre nuove, di trasformare la
casa di Dio, la chiesa, in luogo di mercato, di compravendita, di commerci
che nulla hanno a che fare con il vangelo. Certo, il prezzo è alto. Gesù viene divorato, consumato, dalla passione
per la casa di Dio, dall’amore per il suo
Dio. La parola della Scrittura che lo ha
nutrito (cf. Mt 4,4) e la volontà di Dio
che è stata suo cibo (cf. Gv 4,34) ora
divorano lui, conducendolo a spendersi
e a consumarsi per il suo Dio e Padre.
Solo così si può sfuggire al rischio di
una fede inaffidabile, una fede fondata su segni esteriori: “molti, veden-
do i segni che faceva, credettero nel
suo nome. Ma Gesù non credeva loro”
(Gv 2,23-24), non si consegnava loro,
non poneva fede nella loro fede. La fede affidabile è quella di chi accetta di
consegnarsi al suo Signore fino a perdersi, fino a perdere la propria vita, fino a consumarsi per amore.
LUCIANO MANICARDI
MEDITIAMO L'uomo capace d'interiorità si
lascia abbracciare da Dio nell'intimo del suo
cuore, entra vitalmente nel mistero di Cristo
e diventa così capace di abbracciare tutti gli
uomini e i loro dolori.
Un monaco dal Monte Athos
NO TI ZIE DA LLA F RA TERNI TÀ
►Oggi Domenica 11 Marzo 2012 alle
ore 18,00 le Cresime presiedute dal Vescovo Ausiliare Mons. Claudio Maniago. Riceveranno la Cresima i seguenti
ragazzi:
LEONARDO BIAGIOTTI
CECILIA BRANDI
BENEDETTA BRANDINI
FEDERICA BRUNO
SARA CEI
ANDREA CIOLLI
DANIELE CIOLLI
GIULIO CORSI
NICCOLO’ FILIPPI
VIOLA GENSINI
IRENE GUARDUCCI
GIULIA LO CONTE
ALICE MATERASSI
GIOIA MATERASSI
ANDY MEZA
GIOVANNA MUGNAINI
KAREN NAVARRETE
SIBILLA PEPI
FEDERICO SODI
CRISTINA TANSINI
La Cresima non è un punto di arrivo ma
un cammino che prosegue, in modi differenti, con il dopo cresima.
Il prossimo appuntamento sarà una FESTA mercoledì 21/3 alle ore 18,30 con
cena.
► Oggi, domenica 11 marzo sul sagrato
della chiesa, vendita di oggetti fatti a
mano per destinare i fondi alla realizzazione di un asilo infantile a Salvator Baja
in Brasile.
►Ogni domenica della Quaresima rifletteremo su una parte della Messa.
Oggi:
IL PADRE NOSTRO
I riti di comunione hanno inizio con la recita o il canto della preghiera del Signore,
il Padre nostro. La sua proclamazione è
introdotta da una formula, quasi un "prologo", pronunciata dal celebrante, che richiama l'importanza di questa preghiera,
invita a proferirla con devozione, ricorda
che è stata istituita dal Gesù stesso. Subito dopo, nel rito romano, c’è lo scambio
di un segno di pace fra i celebranti e fra
tutti, anche nell'assemblea. E’ in uso pregare con le mani alzate al cielo, in atteggiamento orante rivolto al Padre: questo
ha un suo fondamento biblico, tradizionale e teologico, e si preferisce al prendersi
per mano. I vescovi sottolineano che
“Durante il canto o la recita del Padre nostro, si possono tenere le braccia allargate; questo gesto, purché opportunamente
spiegato dal diacono o dal sacerdote, si
svolga con dignità in clima fraterno di
preghiera”. Il prendersi per mano invece
non solo vorrebbe dire duplicare inutilmente il gesto della fraternità che viene
vissuto poco dopo dall'assemblea nello
scambio di pace, ma soprattutto distoglie
l'attenzione da quel “rivolgersi in alto” che
è il fondamento della comunione. Il tenersi per mano durante il Padre Nostro
potrebbe essere una manifestazione di
quel buonismo sentimentale e di quell'infantilismo che ci distolgono dal guardare
"in alto", da cui viene il vero Amore di Dio
e la vera carità per il prossimo.
►L’omelia alla Messa delle ore 9,30 sarà tenuta dal diac. Luca
† I OSTRI MORTI
Maria Venturelli ved. Comparini deceduta a Careggiil 3/3. Abitava in via Vannini
34. Aveva 79 anni. Esequie in parrocchia
il 5/3 mattina.
Sidonia Bonacchi ved. Bianchini deceduta il 6/3. Abitava in via Locchi, 43. Aveva 100 anni. Esequie in parrocchia mercoledì 7/3 mattina.
Maria Boncompagni coniugata iccolini
deceduta l’8/3. Abitava in via Torricelli,
9. Aveva 80 anni. Esequie in parrocchia
il 9/3 pomeriggio.
LA DOMEICA E LE FESTE
Cinque minuti prima dell’inizio della
Santa Messa delle ore 7,30, recitiamo le
Lodi.
LE SUORE DI SATA MARTA
Ogni martedì Adorazione Eucaristica
alle ore 21,00.
Ogni venerdì, alle ore 7,00 Santa Messa preceduta dalla recita delle Lodi alle
ore 6.52.
AZIONE CATTOLICA
PARROCCHIE DI M. IMMACOLATA E S. MARTINO
Itinerario di catechesi per adulti
aperto a tutti
Desiderio di felicità
Cosa devo fare perchè la mia vita sia riuscita, felice? (Mt 19,16-20)
Il prossimo appuntamento è previsto per
oggi Domenica 11 Marzo nel salone della
Pieve di San Martino.
Alle ore 20,15 preghiera comunitaria. Segue, catechesi sul tema.
Info:Fam Agostino - tel.055/4252074
BEEDIZIOE DELLE FAMIGLIE
Ecco l’itinerario della quarta settimana:
12 MARZO LUNEDÌ Via Donatello numeri dispari fino al numero 85
13 MARZO MARTEDÌ Via Gramsci numeri dispari da via Torricelli a via di
Querceto
14 MARZO MERCOLEDÌ Via Leonardo
da Vinci numeri pari
15 MARZO GIOVEDÌ Via Raffaello Sanzio
numeri dispari escluso il n. 31
16 MARZO VENERDÌ Via Donatello numeri pari
Abbiamo bisogno di persone che portino le lettere alle case in tutte le strade
della parrocchia.
► Si cercano ragazzi/e, disponibili ad
accompagnarci nella visita alle famiglie
per la Pasqua. Chi fosse interessato si segni nelle aule del catechismo
LA QUARESIMA
Ecco alcuni modi per come vivere la
quaresima:
VIVERE ELLA CARITÀ
Sostenendo i progetti della Caritas per la
Quaresima di Carità che quest’anno è destinato ai CENTRI DIURNI PER MINORI.
Ai bambini del Catechismo è stato dato un
piccolo salvadanaio per le offerte da riconsegnare il Giovedì Santo 5 aprile alla
Messa delle ore 18,00.
►Ci sarà come l’anno scorso la raccolta
viveri dell’Operazione Mato Grosso sabato
31 marzo.
►Per i ragazzi e i giovani vi sono sussidi
differenziati che saranno dati a loro dagli
animatori.
VIVERE ELLA PREGHIERA
► Ogni mercoledì in Chiesa dopo la
Messa delle ore 18 Lectio Divina sulle letture
della domenica di Quaresima .
► Ogni venerdì alle ore
17,00 Via Crucis. A seguire la recita del Rosario e Santa Messa alle ore 18,00.
►La Messa digiuno il venerdì presso la
Pieve alle ore 20,00.
La Messa è all'ora di cena per proporre il
digiuno quaresimale. Le offerte raccolte
nella messa, che vorrebbero simboleggiare l'importo della cena, saranno destinate
ad una iniziativa di carità, diversa per
ogni venerdì. I sacerdoti celebranti suggeriscono l’intenzione.
16 marzo - don Giacomo Stinghi, del
Centro di Solidarietà di Firenze;
23 marzo – raccolta per la San Vincenzo
e il progetto Chicco di Grano;
30 marzo – don Silvano istri, per il lavoro in Thailandia della dott.sa. Elisabetta Leonardi.
QUARESIMA ICOTRA….
Giovedì 15 marzo alle ore 21,00 Ass.
azionale Alpini Coro Mugello AA
Firenze. Serata con canti di montagna…
e non solo.
Giovedì 22 marzo I Martiri di Abitene.
Incontro con mons. Claudio Maniago
L’incontro si terrà presso la parrocchia di
San Giuseppe Artigiano via di Calenzano, 70 - Sesto Fiorentino
VIVERE ELL’ASCOLTO
DELLA PAROLA DI DIO.
►In fondo chiesa potrete trovare un sussidio
che
ci
accompagnerà
nell’approfondimento
della liturgia della
Parola di Dio nelle
domeniche di Quaresima e Pasqua.
Alla fine del libretto
vi è una Via Crucis
►In sacrestia un piccolo sussidio della
nostra diocesi per camminare con la parola di Dio ogni giorno di questa Quaresima.
CINEFORUM 2012
Si conferma la tradizione del Cineforum
Quaresimale: films che aiutano a riflettere,
a fermarsi, a leggere la realtà con occhi diversi. Sono proposti in accordo con Multisala Grotta, che ringraziamo. Le tesserine
(€ 12 comprensive dei 5 film) si possono
acquistare, in sacrestia, in archivio o al cinema. Questo il programma:
Giovedì – 15 marzo Una separazione di
Asghar Farhadi;
Martedì - 20 marzo Io sono Li di Andrea
Segre;
Giovedì - 29 marzo Le nevi del Kilimangiaro di Robert Gueduian.
PROVE DEL CORO
Ci ritroviamo mercoledì
24/3 alle ore 21,15 per
provare i canti per le prossime festività. Vorremmo
fosse un coro che ci aiuta
nella preghiera con la dolcezza del canto.
Siete tutti invitati a partecipare.
IVITO A PARTECIPARE
AL GRUPPO DEI PERCHÉ
Facciamo il quarto incontro
giovedì 22 marzo alle ore
16,30 nelle stanze del catechismo. Si parlerà della Storia della Chiesa
nel I secolo
Venerdì 16/3 pulizia della chiesa alle ore 8,30. Si cercano sempre nuovi volontari
OTIZIE DAL CATECHISMO
I RAGAZZI DEL DOPO- CRESIMA
Si ritrovano lunedì 12/3 alle ore 18,45
per andare alla Penitenziale Vicariale
presso la parrocchia di Santa Croce a
Quinto basso. La cena sarà al sacco.
CERCASI CHIERICHETTI
Tra i bambini/e delle elementari e delle medie che
siano disposti a servire la
Santa Messa domenicale
delle ore 11,00. Oltre ad aiutare il parroco, aiutano anche i fedeli nella preghiera.
SABATO INSIEME
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Sabato 17/3
GITA AL PLANETA
LANETARIO A FIRENZE
Ritrovo alle 14.30 in P.zza della Stazione a
Sesto Fiorentino. Rientro
per le 19.00 Sempre in P.zza
della Stazione a Sesto F.no15 Euro per i Bambini e Ragazzi 10 Euro per i Genitori.
Iscrizioni da don Giuseppe
DOPOSCUOLA
Per i bambini/e delle elementari lunedì e
giovedì dalle ore 17,00 alle ore 19,00
nelle stanze del Circolo il Tondo.
Si cercano persone disposte a darci una
mano.
CORSO DI CHITARRA
Tutti i lunedì dalle ore 17,00
alle 19,00 presso le aule del catechismo.
ESTATE 2012
Cominciamo a dare un po’ di date delle
proposte estive insieme alla Pieve:
Oratorio estivo: settimane in oratorio.
I settimana: 11 – 15 giugno
II settimana: 18 – 22 giugno
III settimana: 25 – 29 giugno
IV settimana: 2 – 6 luglio
Campo scuola per i ragazzi delle medie
Dal 26 agosto al 1° Settembre - Pievepelago
Per le famiglie:
DAL 4 AL 11 AGOSTO S. MARIA A MORELLO: PREGHIERA, LAVORO, INCONTRI
- Al mattino momento di raccoglimento
- Lavoro duro per chi vuole dimagrire, leggero per chi preferisce oziare
- Laboratori creativi per bambini e ragazzi
- Passeggiate, uno sguardo alle stelle, musica e danze
- Incontri con relatori che affrontano temi
legati alle relazioni, alla spiritualità , all'impegno sociale
Chi avesse proposte per le attività, gli argomenti e le persone da invitare o per informazioni contatti Elisa e Mauro 333
3717644 - 055 4217692 mail: [email protected]
DAL 11 AL 18 AGOSTO BAITA DEI SABBIONI:
CAMPO DI LAVORO CON L’OPERAZIONE MATO GROSSO
Una settimana in completa autogestione in
un rifugio dellʼOperazione Mato Grosso in
Val Formazza (Piemonte).
Oltre alla gestione della nostra baita, daremo una mano agli altri due rifugi gestiti
dellʼOMG portando materiale, viveri e quanto serve per il loro funzionamento.
Faremo anche escursioni più o meno impegnative. Per maggiori informazioni contattare Elia ed Elisabetta 055 4421213 mail:
[email protected]
DAL 18 AL 25 AGOSTO CASA PER FERIE “GIRALBA” (AURONZO DI CADORE – BELLUNO)
Una settimana in completa autogestione in
una casa per ferie attrezzata, per stare insieme in un ambiente alpino a poca distanza dalle Tre Cime di Lavaredo, dal lago di
Misurina e dai gruppi montuosi delle Dolomiti di Sesto. Passeggiate, escursioni, vie
ferrate (per esperti), relax e aria buona. Per
maggiori informazioni contattare Giuseppe
e
Lucia
055
4217853
mail:
[email protected].
OTIZIE DALLA DIOCESI
PREGHIERA VOCAZIOALE
Con la comunità del Seminario:
Come un esodo.... essere chiesa: un
cammino dall' "io" al "noi" Il serpente
di bronzo Guarderanno a colui che
hanno trafitto. Lunedì 12 marzo 2012
alle ore 21,15 presso il Seminario - Lungarno Soderini 19 - Firenze.
GIORATA DEL MALATO E
DELL'OPERATORE SAITARIO
Domenica 18 marzo si celebrerà la Giornata Diocesana del Malato e dell'Operatore Sanitario. La manifestazione principale si terrà alle ore 16,00 nella Basilica
di San Lorenzo, ove il Cardinale Arcivescovo Giuseppe Betori presiederà la
Concelebrazione Eucaristica. Alle ore
15.00: Santo Rosario con meditazioni
di S. E. Mons. Claudio Maniago,
Vescovo Ausiliare di Firenze.
MOSTRA DEL LIBRO E MERCATINO
EQUO E SOLIDALE
Come negli scorsi anni una mostravendita del Libro e dei prodotti del Mercato Equo-Solidale, nella SALA SA
SEBASTIAO adiacente la Pieve di
San Martino a Sesto F.no.
DAL 10/3 AL 3/4
dal lun. al ven. ore 17.00-19.00
sabato ore 10.00 – 13.00 / 17.00 - 19.00
domenica ore 10.00 – 13.00.
Organizzato in collaborazione con Azione Cattolica e Movimento dei Focolari
PESIERI
I
LIBERTÀ
IL MIO COETAEO POETA CHE VOLEVA
CAPIRE L'AMORE
Il priore Enzo Bianchi ha partecipato domenica 4 marzo in S.
Petronio a Bologna alla liturgia
dei funerali dell'amico Lucio
Dalla, curando la preghiera dei
fedeli.
Di una cosa era certissimo: che c'è l'al di là,
l'oltre la morte, "il secondo tempo", la vita per
sempre. Ancora recentemente mi aveva ripetuto: "Questa vita è solo l'anticamera, il bello
deve venire!". Ho conosciuto Lucio una sera a
Bologna nel 1971, giovani della medesima età
(uno nato appena ventiquattr'ore prima dell'altro), e siamo subito diventati amici. Da allora
incontri, conversazioni, telefonate, discorsi a
tavola, mie visite a casa sua e ultimamente
anche sue venute a Bose... Lucio era amabile
perché umanissimo: nei rapporti con le persone, certo, ma anche nel suo pensare, nel
suo poetare, nel suo abitare il tempo della vita
per trovare in esso ciò che davvero conta, ciò
che rimane, ciò che è eterno: perché "è eterno anche un minuto, ogni bacio ricevuto dalla
gente che ho amato".
Tante volte assieme abbiamo parlato dell'Amore e Lucio ha voluto che fossi io a presentare a Torino nel dicembre scorso il suo ultimo
album: "Questo è amore". "Cos'è l'amore?",
mi chiedeva in un modo che pareva ossessivo. Non che non lo sapesse, ma voleva sempre mettersi alla prova, interrogarsi per verificare se i suoi rapporti, i suoi amori erano Amore."Vorrei capire che cos'è l'amore, dov'è
che si prende, dov'è che si dà": non sono versi frivoli, non sono parole leggere, sono invece l'espressione della sua appassionata ricerca dell'amore.
Ci sono persone che per tutta la vita cercano
solo l'amore, fino a essere vittime dell'amore
che inseguono in modi a volte incomprensibili
per gli altri. Lucio era una di queste persone:
cercava l'amore, ma soprattutto credeva all'amore. Quando avevo qualche conferenza a
Bologna lui, se era in città, non mancava mai,
leggeva i miei libri, mi mandava messaggi per
commentarli e sempre il cuore del discorso
tornava a questa sua fede nell'amore. Gli piaceva sentirsi ripetere che "l'amore vince la
morte", che nel cristianesimo proprio questo è
il fondamento della fede: la morte, infatti, resta per tutti un enigma ed esige di essere vinta. Ma da chi? Dall'amore.
E nel ricordare Lucio vorrei aggiungere anche
una parola sulla sua fede: mi raccontava che
da ragazzo aveva avuto come confessore padre Pio e che più tardi, grazie ai domenicani
di Bologna aveva potuto accompagnare la
sua vita con la fede. Non rinnegava neppure
alcune "devozioni", perché la sua era una fede semplice e umile, come quella di un bambino, ma una fede salda, carica di speranza.
Nella mia amicizia con lui, ultimamente c'era
anche la presenza cara di Marco Alemanno,
l'amico sempre accanto che con la sua "arte"
permetteva a Lucio di sperare contro ogni solitudine: "Buonanotte anima mia, adesso
spengo la luce e così sia!". Buonanotte, Lucio, dormi, riposa nell'Amore, perché è certo
che, come cantavi tu, "se Dio esiste voi, voi vi
ritroverete là, là. Amore". Sì, Lucio, ci ritroveremo là, nell'Amore.
Enzo Bianchi
MARTII: SEZA SILEZIO O SI FA
LA RIVOLUZIOE
Tra le molte cose che si possono dire sulla
maniera in cui è vissuta oggi la dimensione
contemplativa dell’esistenza, viene in mente
la disabitudine alla pratica della preghiera e
alle pause contemplative. In questo la nostra
civiltà occidentale si distingue nettamente dalle civiltà dell’Oriente, dove sono in onore la
pratica e le tecniche contemplative e il gusto
per la riflessione profonda. Forse la gente
prega e riflette più di quanto non sappia o non
dica. Si tratta di aiutarla a dare un nome più
preciso, un indirizzo più costante, a certe impennate del cuore che, più o meno intensamente, sono presenti nella storia di ognuno.
L’esodo massiccio dalle città nei periodi di vacanza e nei fine settimana esprime in fondo
anche questo desiderio di ritorno alle radici
contemplative della vita. Lo sfondo generale
lo dà la cultura occidentale attuale, che ha un
indirizzo tutto teso al «fare», al «produrre»,
ma che genera per contraccolpo un bisogno
di silenzio, di ascolto, di respiro contemplativo. Sia l’attivismo frenetico sia certe maniere
di intendere la contemplazione possono rappresentare una «fuga» dal reale. Per far evolvere questa situazione non basterà risvegliare
una ricerca di preghiera, occorrerà anche purificare, orientare certe forme scorrette o in-
sufficienti di ricerca. In particolare occorrerà
evitare le contrapposizioni tra azione, lotta e
rivoluzione da un lato, e contemplazione, silenzio e passività dall’altro.
Bisognerà dare uno specifico orientamento
sia all’azione sia alla contemplazione. (...) Va
tenuto presente anzitutto il tono esasperato
che assumono le contraddizioni della civiltà
industriale. Questo rende ancor più stimolante
e profetico il compito di elaborare modelli e
forme di preghiera contemplativa per l’uomo
d’oggi. Si può ricordare la crisi di certi adulti
che, sparite certe forme tradizionali di preghiera legate al ritmo pre-industriale, faticano
a trovare nuove forme. Si può ricordare la
consolante richiesta di silenzio contemplativo
da parte di certi giovani. E la confluenza di più
civiltà nella trama internazionale della nostra
società. Il confronto con le forme di preghiera
provenienti soprattutto dall’Oriente può diventare uno stimolo per una più rigorosa scoperta
degli originali valori della preghiera cristiana,
sullo sfondo di un dialogo e di un reciproco arricchimento con altre tradizioni.
La proposta di riflettere sulla dimensione contemplativa della vita intende provocare il recupero di alcune certezze che hanno patito
qualche scolorimento e qualche eclissi:
l’importanza del silenzio, il primato dell’essere
sull’avere, sul dire, sul fare, il giusto rapporto
persona-comunità. Mi pare venuto il momento
di ricordare che l’abitudine alla contemplazione e al silenzio feconda e arricchisce, che non
si ha azione o impegno che non sgorghi dalla
verità dell’essere profondo. L’uomo «nuovo»
– cui la fede ha dato un occhio penetrante
che vede oltre la scena e la carità, un cuore
capace di amare l’Invisibile – sa che il vuoto
non c’è e il niente è eternamente vinto dalla
divina Infinità. Sa che l’Universo è popolato
da creature gioiose, e di essere spettatore e
già in qualche modo partecipe dell’esultanza
cosmica, riverberata dal mistero di luce, amore, felicità del Dio Trino. Perciò l’uomo nuovo,
come il Signore Gesù che all’alba saliva solitario sulle cime dei monti, aspira ad avere per
sé qualche spazio immune da ogni frastuono
alienante, dove sia possibile tendere
l’orecchio e percepire qualcosa della festa eterna e della voce del Padre.
Card. Carlo Maria Martini
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chiesa nuova - Parrocchia Beata Vergine Maria Immacolata