Bi lancio Sociale 2 0 07 FONDAZIONE DIOCESANA COMUNITÀSERVIZI - ONLUS Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona (SV) - Tel. 019.807258 – Fax: 019.8401351 E-mail: [email protected] - website: www.comunitaservizi.org 2 INTRODUZIONE Per il terzo anno consecutivo siamo lieti di poter presentare il Bilancio Sociale della Fondazione diocesana ComunitàServizi – ONLUS relativo all’anno 2007. La Fondazione si propone di realizzare le sue finalità di collaborazione e di sostegno operativo alla Caritas diocesana di Savona, nella logica di costruzioni di reti ecclesiali e civili a sostegno della comunità locale. L’alto valore sociale della nostra azione ci ha spinti, già da alcuni anni, a misurare e verificare quello che stiamo facendo attraverso lo strumento del bilancio sociale. D’altronde sempre maggiore è lo spazio “occupato” dai soggetti del non-profit in materia di welfare e la rete dei rapporti istituzionali, o di partnership, che operano in questo settore, rende sempre più difficile la lettura e la consapevolezza del proprio agire. Vorremmo che questo documento ci consenta di: comprendere meglio il ruolo svolto dalle nostre attività nella società civile ed ecclesiale, verificare se tali attività abbiano una ricaduta in termini di utilità legittimazione ed efficienza, rappresentare un momento di riflessione e restituzione nel rapporto con i nostri sostenitori e partner. Gli obiettivi principali che ci siamo posti nella redazione del Bilancio Sociale 2007 sono quindi la misurazione di alcuni elementi che abbiamo ritenuto fondamentali evidenziare per ciascun servizio o progetto realizzato nel corso dell’anno. In particolare, viene presentata una scheda riassuntiva dove si possono facilmente individuare: dove è la sede operativa, quali e quante sono le risorse umane impegnate, che cosa si propone il servizio (gli obiettivi generali); quanti sono i beneficiari, con quali costi, con quali entrate si sostiene (i finanziatori), e quante sono le valorizzazioni economiche indirette che non compaiono, e non possono comparire, nel bilancio economico. Hanno partecipato alla stesura del documento tutti gli operatori, con un aspetto molto importante: non ci siamo avvalsi di consulenti esterni o esperti di Bilanci Sociali, ma abbiamo cercato di rappresentare le attività della Fondazione così come gli attori in prima persona vivono il loro lavoro, scegliendo cosa e come comunicare. Si potrà notare infatti come le relazioni delle attività specifiche di ciascun servizio abbiano tagli e stili differenti. Rispetto allo scorso anno abbiamo ridotto il più possibile la parte della presentazione della dimensione economica rinviando gli approfondimenti nelle appendici con la esauriente nota integrativa al bilancio d’esercizio 2007. Ci preme infine sottolineare come i risultati ottenuti e, soprattutto, i beneficiari raggiunti, siano il risultato concreto di una collaborazione di tutti i nostri sostenitori: la Diocesi di Savona – Noli, le parrocchie, Caritas Italiana, la Regione Liguria, il Comune di Savona, il Distretto Sociosanitario Savonese, Coop Liguria; e non per ultimi: tutti i cittadini e i fedeli di Savona che ci hanno sostenuto con le loro offerte personali. Il Bilancio Sociale ci sembra lo strumento migliore per comunicare a tutti i nostri sostenitori un sincero ringraziamento trasparente e responsabile. Maurizio Raineri Presidente 3 INDICE 1. LA FONDAZIONE E LA SUA IDENTITA’ 1.1 Origini e natura giuridica …………………………………………………….. pag. 6 1.2 Vision e mission …………………………………………………………………… pag. 7 1.3 L’assetto organizzativo …………………………………………………..……. pag. 9 1.4 La Rete ………………………………………………………………………………… pag 11 2. LA DIMENSIONE ECONOMICA 2.1 Lo stato patrimoniale comparato (2005 – 2007) …………………… pag. 15 2.2 Il conto economico, comparato (2005 – 2007) ……………………… pag. 17 3. LA RELAZIONE SOCIALE 3.1 Centro Ascolto Diocesano ………………………………………………..….. pag. 21 3.2 Centro Diurno di Solidarietà …………………………………………….….. pag. 25 3.3 Servizio Emergenza Abitativa ………………………………………….…... pag. 29 3.4 Servizio Immigrazione ……………………………………………………...…. pag. 37 3.5 Servizio Emergenza Famiglie ………………………………………….….… pag. 43 3.6 Laboratori Formativi al lavoro …………………………………….….…... pag. 47 3.7 Casa Famiglia …………….…………………………………………………….….. pag. 53 3.8 Area Internazionale …………………………………………….………..….…. pag. 57 3.9 Riepilogo attività 2006 …………………………………………………….….. pag. 59 3.10 Approfondimenti ………………………………………………………………. pag. 63 3.11 Il valore aggiunto ………………………………………………………………. pag. 65 4. CONSIDERAZIONI FINALI ………………………………………………………. pag.67 5. APPENDICI 5.1 La Nota integrativa al Bilancio d’esercizio 2007 ……………………..pag. 73 5.2 Lo Statuto ……………………………………………………………………………...pag. 81 4 LA FONDAZIONE E LA SUA IDENTITA’ 1. 5 1. 1 ORIGINI E NATURA GIURIDICA “La Fondazione ComunitàServizi nasce nel 1996 come Fondazione Caritas ed eredita tutti quei servizi che la Caritas Diocesana aveva avviato come prima risposta ai bisogni e alle povertà della nostra città: la Mensa di Fraternità, la Casa di Accoglienza Notturna, il progetto Emergenza Famiglie, per ricordare i più noti. Oggi questa realtà si è accresciuta notevolmente e i suoi servizi sono punti di riferimento per le povertà più difficili a Savona, in particolare, per le persone senza dimora: il Centro Diurno “La Cometa” e il Laboratorio “La Cruna dell’Ago” ne sono espressione. La Fondazione ComunitàServizi è oggi la risposta che la Chiesa di Savona-Noli offre di fronte al fenomeno dell’emarginazione e della povertà; riprendendo le parole dello statuto: «se ne avvale per dare visibile testimonianza di carità fraterna». Questo significa che ci sentiamo tutti impegnati in questo tentativo di aiutare chi è nel bisogno, nella logica evangelica ed ecclesiale della scelta preferenziale verso gli ultimi: vogliamo allora seguire con attenzione questa realtà, sostenerla con la preghiera e con le forza che ci sono possibili, collaborando con essa laddove ce ne sia bisogno. Attualmente la Fondazione si sostiene mediante le convenzioni con il Comune di Savona, gli interventi dell’otto per mille e le offerte che direttamente riceve dalle persone e della parrocchie che contribuiscono alla buona riuscita dei servizi. La strada che dobbiamo percorrere è quella della condivisione, del “farci prossimo” con il nostro fratello più povero: che la povertà, la fatica del vivere, la condizione disumana dell’emarginazione non offuschi mai nel nostro vedere questi fratelli il volto del Cristo Signore.” “La Fondazione è lo strumento ufficiale che la Chiesa di Savona – Noli, si è data in risposta alle situazioni di bisogno e alle povertà presenti sul territorio… in quanto tale non può essere considerata e non deve caratterizzarsi, come una cooperativa autonoma nata in ambiente ecclesiale: in quanto espressione della Chiesa savonese essa utilizza i servizi nati dalla Caritas Diocesana e deve agire secondo le linee pastorali della diocesi e in sintonia, in particolar modo, con la Caritas diocesana.” 1 1 Mons. D. Calcagno – Vescovo di Savona - Noli 6 1. 2 VISION E MISSION Siamo una Fondazione di diritto privato espressione diretta della Chiesa locale, con finalità di solidarietà sociale, per essere segno visibile della carità della diocesi. Promuoviamo, gestiamo e sosteniamo attività ed iniziative socio-assistenziali d’ispirazione cristiana anche per stimolare la società civile e le istituzioni. Ci ispiriamo al Vangelo per la promozione integrale della persona. VISION La Fondazione è strumento ufficiale della Chiesa di Savona – Noli, la quale se ne avvale per dare visibile testimonianza della carità attraverso le opere ad essa collegate. Interpreta il proprio agire in una prospettiva di "prevalente funzione pedagogica" consona con la natura più profonda della Caritas, con il suo duplice ruolo sociale ed ecclesiale. Cercando una società con relazioni più giuste e solidali: dove le persone costruiscano comunità fraterne e partecipative perché tutti gli uomini e le donne recuperino e vivano la loro dignità di figli di Dio; dove i più poveri siano soggetti essi stessi di uno sviluppo integrale, umano e sostenibile come riflesso del Regno di Dio. Lo sviluppo dell'interesse pastorale per l'azione della chiesa è la modalità qualificante dell'intervento della Fondazione per accompagnare, promuovere lo sviluppo e favorire iniziative di carità fraterna. 7 MISSION Articolo 2) – Scopi 2 La Fondazione non ha scopo di lucro, vive ed agisce secondo l’ispirazione del Vangelo della carità ed in vista della promozione integrale della persona. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, promuovendo, gestendo e sostenendo iniziative ed opere assistenziali di ispirazione cristiana. Risponde concretamente a tale scopo generale ogni attività utile a favorire: - nuove iniziative di servizio sociale e di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti, - la conoscenza delle cause di povertà e di emarginazione, - la più ampia diffusione degli studi promossi. In particolare la Fondazione opera in collaborazione con l’Organismo Pastorale Caritas Diocesana per la progettazione, l’avvio, la realizzazione e lo sviluppo delle attività di volontariato e di servizio sociale. La Fondazione si avvale di strutture di servizio dotate di propria autonomia funzionale e potrà svolgere ogni altra attività ed iniziativa solo in quanto connessa e funzionale alle finalità istituzionali, nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui all’art. 10, comma 5, del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460. Le finalità statutarie della Fondazione si esauriscono nell’ambito della Regione Liguria. 2 Statuto della Fondazione. Testo completo nelle appendici a pagina 81. 8 1. 3 L’ASSETTO ORGANIZZATIVO Le persone coinvolte nelle attività: 318 volontari 15 personale dipendente 4 volontari in servizio civile 337 TOTALE Gli organi istituzionali: IL CONSIGLIO DIRETTIVO: DON MAURO BALLATORI IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI: GIORGIO CALABRIA GIOVANNI BECCHI ALDO GIACHELLO GIACOMO BUSCAGLIA DON ADOLFO MACCHIOLI EMMANUELE MARTINENGO (PRESIDENTE) DON MARIO MORETTI MARIA VITTORIA OLIVA (VICEPRESIDENTE) ALESSANDRO BRUZZONE (SUPPLENTE) MAURIZIO RAINERI (PRESIDENTE) ENEA GAY (SUPPLENTE) MARCO RUSSO SUOR PAOLA TRUCCO ENRICO VALLARINO RICCARDO VIAGGI 9 ORGANIGRAMMA Collegio dei Revisori Consiglio Direttivo Progetti Caritas Italiana Giunta Operativa Laboratorio Formativo al lavoro Servizio Emergenza Famiglia Mensa e Centro Diurno Coordinamento servizi grave disagio Servizio di Emergenza Abitativa Centri di Ascolto 1 alloggio di accoglienza di primo livello; 2 comunità di accoglienza di secondo livello; 22 alloggi di terzo livello; e gestione sportello casa Servizio Immigrazione Casa Famiglia e Centro Diurno Servizio Segreteria e Amministrazione 1.4 LA RETE La Fondazione nel 2007 ha avuto relazioni formali con • MINISTERO DELL’INTERNO – Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione • MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE – Direzione Generale dell’Immigrazione • REGIONE LIGURIA • PREFETTURA DI SAVONA • PROVINCIA DI SAVONA • ASL N. 2 DEL SAVONESE • DISTRETTO SOCIOSANITARIO SAVONESE N. 7 • COMUNE DI SAVONA • COMUNE DI VADO LIGURE • COMUNE DI ALBISOLA SUPERIORE • COMUNE DI CAIRO MONTENOTTE • COMUNE DI CARCARE • COMUNE DI FINALE LIGURE • COMUNE DI COGOLETO • COMUNE DI IMPERIA • CARITAS ITALIANA • DIOCESI DI SAVONA – NOLI • CARITAS DIOCESANA DI SAVONA • CARITAS DIOCESANA DI ALBENGA • UFFICIO SOSTEMTAMENTO CLERO DI SAVONA • OPERA DIOCESANA MATER MISRICORDIAE • PARROCCHIA SAN FRANCESCO DA PAOLA • PARROCCHIA SANTISSIMA TRINITA’ • CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA di SAVIGLIANO • ISTITUTO FIGLIE DI MARIA VERGINE IMMACOLATA • COOP LIGURIA • COOPERATIVA COEDIS • AGEA (Aiuti alimentari CEE per indigenti) • BANCO ALIMENTARE • CENTRALE DEL LATTE SAVONA • PREDES ITALIA SPA • BANCA ETICA • BANCA CARISA La Fondazione partecipa al: • Consiglio Provinciale del FORUM TERZO SETTORE • Consiglio Direttivo del CESAVO • Consiglio Provinciale Territoriale per l’IMMIGRAZIONE • Consiglio Direttivo del COFAMILI (Coordinamento Case Famiglia Liguria) La Fondazione nel 2007 inoltre ha operato in collaborazione con: • MINISTERO DEGLI ESTERI (ambasciate) • QUESTURA • UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO • CENTRI PER L’IMPIEGO • A.R.T.E. • TRIBUNALE PER I MINORENNI DI GENOVA • UFFICI PASTORALI e PARROCCHIE della DIOCESI DI SAVONA • SEMINARIO VESCOVILE DI SAVONA • COMUNITA’ FRANCESCANA DI PECORILE • ISTITUTO FIGLIE DI N.S. DELLA NEVE • Cooperativa PROGETTO CITTA’ • ACLI • AGESCI • FIOPSD (Fedrazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora) • FONDAZIONE ANTIUSURA S.M. DEL SOCCORSO di GENOVA • ARCISOLIDARIETA’ • ANOLF - CISL • SUNIA – CGIL • SICET - CISL 12 LA DIMENSIONE ECONOMICA 2. 13 14 2. 1 LO STATO PATRIMONIALE COMPARATO (2007 – 2005) BILANCIO CONSUNTIVO DELL’ESERCIZIO 2007 STATO PATRIMONIALE ATTIVITA' 2007 PASSIVITA' E NETTO 2006 2005 Immobilizzazioni immobili impianti e attrezzature automezzi Immobilizz. finanziarie totale euro 2007 Netto 131.696,51 104.021,06 53.820,48 15.525,00 305.063,05 131.696,51 53.945,08 45.770,48 15.516,46 246.928,53 131.696,51 49.125,58 45.770,48 Riserva 45.765,48 272.358,05 2006 2005 137.893,99 137.893,99 137.893,99 130.562,64 135.355,41 134.164,09 49.527,61 7.000,00 5.000,00 76.916,89 35.575,48 174.019,98 45.142,95 4.374,64 2.773,47 23.947,34 28.806,19 105.044,59 30.523,11 2.427,60 4.516,00 16.995,72 19.961,45 74.423,88 85.589,99 0 15.000,00 3.327,00 103.916,99 44.496,00 297,65 29.214,20 1.945,41 75.953,26 55.833,72 0 22.482,93 6.585,42 84.902,07 19.387,98 70.283,02 20.770,88 0 20.026,83 20.026,83 0 16.637,96 16.637,96 0 19.401,13 19.401,13 29.476,42 33.898,33 0 0 2.400,00 2.400,00 615.284,83 4.684,41 619.969,24 577.466,56 0 577.466,56 473.956,04 1.191,32 475.147,36 Fondi diversi Disponibilità liquide cassa uffici banca carisa c/c 860580 banca carisa c/c 987180 totale euro fondo TFR 1.079,04 100.240,53 -407,76 100.911,81 3.398,36 136.648,00 0 140.046,36 1.801,10 34.469,56 0 36.270,66 fondo sval. em.famiglie fondo sval. alloggi fondo ammort impianti fondo ammort. automezzi totale euro Crediti diversi crediti a breve anticipi enti pubblici crediti enti pubblici Distretto Sociosanitario SV cauzioni alloggi crediti clienti totale euro 14.843,75 88.830,37 38.959,37 13.426,80 2.950,39 21.733,00 180.743,68 57.423,71 8.371,84 38.959,37 10.065,73 3.310,39 29.144,17 147.275,21 68.759,32 9.027,60 32.704,65 9.599,91 3.310,39 18.585,60 141.987,47 Debiti diversi ordinari centro diurno solidarietà alloggi em. famiglie creditori diversi totale euro Fornitori Crediti a rischio crediti em. famiglie gestione alloggi totale euro 22.769,82 10.197,74 32.967,56 21.873,21 13.867,34 35.740,55 11.111,60 Impegni diversi 10.736,44 ordinari 21.848,04 emergenza famiglie totale euro Ratei e riscontri attivi 283,14 283,14 0 2.400,00 619.969,24 0 619.969,24 572.673,79 4.792,77 577.466,56 283,14 Ratei risconti passivi Conti d'ordine creditori fidejussioni TOTALE ATTIVITA' € DISAVANZO ESERCIZIO € TOTALE A PAREGGIO € Conti d'ordine 2.400,00 fidejussioni passive 475.147,36 0 475.147,36 TOTALE PASSIVITA' € AVANZO ESERCIZIO € TOTALE A PAREGGIO € 16 2.2 IL CONTO ECONOMICO COMPARATO (2007 - 2005) CONTO ECONOMICO ONERI 2007 PROVENTI 2006 2005 Gestione ordinaria 2007 7.239,04 15.790,10 20.085,98 7.674,74 3.223,50 658,41 1.091,21 55.762,98 12.307,03 18.162,58 18.364,68 7.478,18 2.826,62 37,83 4.021,65 63.198,57 1.080,71 1.309,31 16.032,17 6.179,68 22.211,85 22.972,84 4.735,89 27.708,73 14.725,78 gestione ordinaria 5.097,94 sovvenzioni offerte 19.823,72 totale euro 49.417,52 133.979,28 457,46 183.854,26 50.680,20 97.268,09 342,77 148.291,06 49.165,69 proventi diversi 68.573,41 sopravvenienze attive 4.229,02 121.968,12 totale euro 52.564,23 19.697,80 151.934,88 57.321,48 12.175,82 293.694,21 44.731,92 12.172,03 12.351,62 86.651,34 85.406,71 241.313,62 40.419,74 12.893,67 11.917,46 90.697,30 0 155.928,17 totale euro 83.578,43 14.370,80 97.949,23 75.180,60 7.966,50 83.147,10 68.967,23 proventi diversi 12.426,07 81.393,30 totale euro 25.077,30 69.212,73 94.290,03 27.312,47 32.622,21 59.934,68 64.217,83 proventi centro diurno 0 proventi casa famiglia 64.217,83 totale euro 35.791,14 27.814,85 63.605,99 37.693,17 38.207,94 75.901,11 78.589,42 77.766,04 891.038,68 4.684,41 895.723,09 778.570,22 0 778.570,22 imposte e tasse spese generali personale ammortamenti formazione interessi passivi sopravvenienze passive totale euro Gestione immobili 4.785,03 28.830,60 13.611,25 13.011,48 2.726,38 41,22 237,66 63.243,62 erogazioni totale euro 495,58 19.841,70 1.347,70 95.000,00 24.834,00 62.000,00 0 203.518,98 mensa ritrovo "la cometa" totale euro 5.518,68 5.439,92 5.363,52 0 1.200,00 1.200,00 0 0 0 0 0 0 149.016,06 383,61 0,00 149.399,67 115.115,46 0,21 0,00 115.115,67 106.211,96 39,97 0,00 106.251,93 casa notturna 1 livello 30.696,43 59.428,00 58.529,02 62.233,40 64.850,00 275.736,85 44.685,81 39.288,54 59.259,46 117,9 85.150,00 228.501,71 12.642,64 39.272,53 55.166,02 200 0 107.281,19 case accoglienza 2 livello gestione alloggi 3 livello spese straordinarie totale euro 9.173,19 6.119,62 9.036,26 19.470,00 91.405,00 110.875,00 39.690,00 45.905,00 85.595,00 71.887,50 0 71.887,50 31.679,72 proventi diversi 61.323,99 proventi da attività 93.003,71 totale euro 5.910,56 47.583,83 53.494,39 35.077,29 49.577,90 84.655,19 70.939,60 32.537,75 103.477,35 69.996,87 Area internazionale 78.379,10 77.881,67 70.450,00 895.723,09 0 895.723,09 773.777,45 4.792,77 778.570,22 677.266,73 0 677.266,73 Centro diurno di solidarieta' Emergenza abitativa Immigrazione - em. famiglie gestione ordinaria erogazioni sovvenzioni, offerte Centro ascolto Emergenza abitativa gestione ordinaria 3.881,65 10.315,00 interessi attivi 1.831,75 ottopermille Diocesi Savona 100.000,00 proventi straordinari 55.417,81 Regione Liguria 40.500,00 0 totale euro 211.946,21 sopravvenienze attive 6.500,07 Gestione immobili Centro diurno solidarietà gestione ordinaria 2005 5,57 7.982,28 1.982,57 100.000,00 0 60.498,25 0 170.468,67 Centro ascolto gestione ordinaria 2006 Gestione ordinaria offerte case notturna 1 e 2 livello gestione alloggi 3 livello proventi diversi proventi straordinari totale euro Immigrazione - em. famiglie Area minori Area Minori centro diurno casa famiglia Laboratori formativi gestione ordinaria attività laboratorio totale euro Area internazionale TOTALE ONERI € AVANZO ESERCIZIO € TOTALE A PAREGGIO € Laboratori formativi 676.075,41 TOTALE PROVENTI € 1.191,32 DISAVANZO ESERCIZIO € 677.266,73 TOTALE A PAREGGIO € 17 18 LA RELAZIONE SOCIALE 3. 20 3.1 CENTRI DI ASCOLTO SEDE OPERATIVA Centro Ascolto Diocesano – Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona ALTRE SEDI: Centro Ascolto Parrocchiale San Paolo – Via Giusti, 2 – 17100 Savona Centro Ascolto Parrocchiale San Pietro – Via Untoria, 2 – 17100 Savona Centro Ascolto Parrocchiale N. S. della Concordia – Via Luccoli, 14 – 171012 Albissola M. Centro Ascolto Parrocchiale San Francesco da Paola – Piazza Bologna – 17100 Savona Centro Ascolto Parrocchiale Santissima Trinità – Via Chiavella, 1 – 17100 Savona RISORSE UMANE Daniela ZUNINO (responsabile), Nicola ARECCO, Suor Liliana COZZANI, 8 volontari OBIETTIVI Diventare lo strumento di cui la comunità si dota per ascoltare attivamente chi è in difficoltà, non erogando servizi, ma dando priorità all’accoglienza attraverso: l’ascolto, l’orientamento, l’accompagnamento ed eventualmente un primo intervento di risposta ai bisogni primari. 21 BENEFICIARI 1.563 persone in situazione di grave marginalità di cui 839 dal Centro Ascolto Diocesano e 724 dai Centri Ascolto Parrocchiali per un totale di 5.843 ascolti o passaggi COSTO* Euro 23.882,83 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Offerte 5,02% Ottopermille CEI Chiesa locale 94,98% VALORIZZAZIONI Locali in comodato dalla Diocesi di Savona - Noli Valorizzazione annua (Euro 6.000,00) Numero 8 volontari / per 24 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 5.760,00) 22 RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 “Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, perché quel che vi domando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero” Mt. 11, 28-30 Ho voluto citare la Parola del Signore tratta dal Nuovo Testamento perché ritengo che il CDA debba sempre più essere un luogo dove coloro che sono “stanchi e oppressi” trovino accoglienza, disponibilità di tempo ed ascolto. Il 2007 per il CDA si può quasi definire l’anno della svolta in quanto i volontari impegnati in questo servizio hanno acquisito capacità ed autonomie tali da permettere loro di ascoltare gli ospiti, di avviare relazioni di aiuto anche senza la presenza degli operatori e del responsabile. Inoltre e’ stato sperimentato con successo un metodo attraverso il quale il volontario rivede l’utente la settimana successiva, in modo da creare un rapporto che permetta ai due di interagire positivamente e soprattutto per il secondo di non avere troppi interlocutori. Ovviamente l’operatore e’ reperibile in sede per essere consultato e soprattutto per garantire la memoria storica, si tenga presente che il volontario svolge il suo servizio una mattina alla settimana. Uno dei volontari, la signora Vittoria Oliva ha dato la propria disponibilità a partecipare alle riunioni settimanali di coordinamento proprio per poter essere informata e contribuire alla stesura di progetti d’intervento. Ogni giorno il CDA può contare su due volontari all’ascolto, tra i quali uno particolarmente orientato all’inserimento e orientamento lavorativo, il quale lavora in rete con la Parrocchia di San Francesco da Paola, dove sta nascendo un servizio dedicato al segretariato sociale per l’orientamento al lavoro. I volontari impegnati sono 8 di cui 3 uomini e 5 donne. Inoltre è prevista la presenza di un operatore dell’Ufficio Migrantes per il collegamento tra i due centri. A giugno 2007 l’operatore Agnese Minuto è stata sostituita dall’operatore Nicola Arecco, studente universitario (Università di Genova – Laurea in Servizio Sociale). Questo operatore, dopo un primo periodo di formazione e accompagnamento, dimostra un’autonomia tale da permettere al responsabile di svincolarsi dall’ascolto per dedicarsi ad altre attività, altrettanto fondamentali al processo d’intervento. Inoltre l’operatore Arecco coordina anche i volontari impegnati nell’ascolto. L’orario lavorativo del responsabile pur mantenendo la condizione di part-time a trenta ore, essendosi concentrato su tre giornate brevi e due giornate lunghe corrispondenti con il rientro degli operatori pubblici (ad esempio Ambiti comunali), ha favorito il rapporto con l’esterno, nonché la possibilità di effettuare visite domiciliari e colloqui con maggiore disponibilità di tempo e maggiore tutela della privacy. Sempre più spazio è stato dato al coordinamento tra i servizi collegati (Fondazione). Confermato l’incontro settimanale tra i responsabili dei servizi presenti anche i servizio civilisti il cui apporto esperienziale è fondamentale per un efficace presa in carico di situazioni comuni ai vari servizi. Nell’arco del 2007 il responsabile ha riscontrato una miglioramento nei processi di comunicazione tra gli operatori, che rafforzano le loro motivazioni nel tempo e le dinamiche del gruppo sono favorite da un maggiore conoscenza reciproca. Analoga situazione si è verificata nel rapporto CDA - Emergenza Famiglie e Ufficio Immigrazione: i contatti in questo caso sono finalizzati alla discussione di casi comuni o sull’impostazione di linee comuni. Positiva la sistemazione logistica del responsabile CDA nello stesso ufficio dell’operatore Vallino. Questa favorisce la comunicazione tra i due operatori e permette di effettuare insieme colloqui che necessitano dell’intervento di entrambi i servizi. Il settore seguito da suor Liliana, “Donne straniere con problematiche lavorative e d’integrazione sociale”, fa parte integrante del CDA in tutti gli aspetti inerenti l’ascolto, la presa in carico, l’accompagnamento e la raccolta dati. L’esperienza della religiosa in questo settore d’intervento e’ preziosa soprattutto da quando e’ stata avviata l’accoglienza femminile Casa Betania, ma soprattutto “La Locanda” che ospita per la maggioranza badanti in attesa di lavoro. Migliorato il rapporto con i centro di ascolto San Francesco da Paola, in quanto la comunicazione e’ favorita dalla presenza alle riunioni di coordinamento di Sara servizio civilista in forza nel centro sopraccitato. Gli altri centri presenti nel territorio sono comunque collegati e la comunicazione avviene con incontri mirati o comunicazioni 23 telefoniche. Per migliorare la comunicazione con i centri parrocchiali si raccolgono dati su supporto informatico (OSPO III) con la disponibilità di alcuni volontari . Incontri periodici hanno permesso di migliorare il lavoro di condivisione per meglio affrontare i singoli casi. I contatti con i volontari sono quasi quotidiani da parte del CDA e periodico da parte del direttore del Centro Diurno e del responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. Grazie al collegamento si cerca di evitare l’aiuto di più centri agli stessi utenti e nel contempo di migliorare il servizio alle persone che maggiormente necessitano di aiuto. Il rapporto con alcuni parroci e’ migliorato riguardo ai processi di comunicazione e di collaborazione ma soprattutto al maggior tempo dedicato alla condivisione su casi conosciuti dalla parrocchia e dal CDA. Ideale sarebbe incontrare i parroci periodicamente anche per impostare linee guida comuni, soprattutto relativamente alle persone che chiedono aiuti al CDA ed a parrocchie diverse. Per quanto riguarda il rapporto con i servizi pubblici con l’associazionismo, con le cooperative e con il privato sociale questo è scandito da incontri periodici e da contatti quotidiani su singoli casi da parte del Centro di Ascolto Diocesano. Sempre nel 2007 e’ stato avviato un progetto di assistenza odontoiatrica grazie alla collaborazione di un gruppo di medici odontoiatri che hanno dato la loro disponibilità di volontariato per situazioni individuate dal CDA. Inoltre la scuola per ottici ha presentato un progetto per fornire un numero stabilito di visite finalizzate alla fornitura di occhiali gratuiti a soggetti segnalati dal CDA. (questo progetto e’ in attesa dell’approvazione della Provincia di Savona). DATI Il CDA Diocesano nel 2007 ha incontrato 839 persone, con una media di 56 passaggi settimanali. I frequentatori del CDA sono soprattutto stranieri circa il 63,9 % e di questi il 60,1 % è rappresentato da donne. Gli italiani seguiti sono stati 308 e di questi il 75,6% sono uomini. L’ 82,5% degli italiani ha un età compresa tra i 25 e i 54 anni, mentre negli stranieri questa fascia di età costituisce il 74,1%. Limitandosi ai problemi espressamente dichiarati, la mancanza di lavoro e l’insufficienza di reddito, riguardano la maggioranza delle persone, ma anche la mancanza di casa e quando questa c’è, si può presentare la difficoltà a sostenerne le spese relative. Per le persone di passaggio, sia italiane che straniere c’è la tendenza costante a fermarsi a “farsi prendere in carico” dal servizio, questo è confermato dal fatto che la maggioranza degli ospiti chiede ripetutamente il rinnovo dell’accoglienza notturna e dei servizi connessi. Questo forse è dovuto al fatto che l’utente si trova di fronte a servizi “a misura d’uomo” e che sono ubicati in un territorio abbastanza tranquillo. Peraltro la propensione degli operatori è quella di “agganciare” l’utente quando si intravedono potenzialità di recupero e di reinserimento sociale. Del resto si è visto nel tempo che questo ha dato modo a molte persone di uscire da situazioni di marginalità grave e gravissima che inizialmente sembravano senza sbocco. L’impoverimento delle famiglie è sempre più accentuato ed è dimostrato anche dalle sempre più numerose richieste di pacchi viveri sia da famiglie con figli sia da famiglie mononucleari. Riscontrato un aumento di famiglie straniere ricongiunte che presentano gravi problemi economici e di integrazione sul territorio di figli minori. Si può stimare una richiesta triplicata nel giro di tre anni. Per quanto riguarda i progetti per l’anno 2008 è gia stata condivisa e applicata una riduzione dell’orario di ricevimento, a favore di un miglioramento di tempo dedicato a servizi esterni (visite domiciliari, contatti ed incontri con la rete, approfondimenti di contenuti, aggiornamenti, formazione ecc. Prossimamente il responsabile avrà il ruolo di supervisore per due ragazze della facoltà di servizio sociale di Genova e quindi sarà impegnato non solo nella sede del CDA, ma anche in incontri fuori sede finalizzati alla conoscenza da parte delle studentesse del territorio e della rete nonché allo scambio ed al coordinamento tra supervisori di vari servizi. Sempre il 2008 vedrà il ritorno della psicologa volontaria Vilma Valentini, assente negli ultimi mesi del 2007. L’ apporto di questo operatore è prezioso sia per la formazione specifica, sia come sostegno per e le dinamiche del gruppo di lavoro. Daniela Zunino 24 3.2 CENTRO DIURNO DI SOLIDARIETA’ SEDE OPERATIVA Via De Amicis, 4r – 17100 Savona RISORSE UMANE Marco GIANA (responsabile), 1 cuoco, 1 addetto pulizie, 191 volontari OBIETTIVI Offrire un servizio di ristorazione e accompagnamento a persone senza dimora o persone gravemente emarginate, proporre alternative alla strada e offrire stimoli e percorsi per una possibile risocializzazione della persona, anche attraverso l’offerta di uno spazio a libera frequentazione, per esperienze di socialità e ricreazione 25 BENEFICIARI 619 persone in situazione di grave marginalità (258 italiani – 361 stranieri) 20.387 pasti consumati in sala 25.060 pasti consegnati in 3.580 pacchi viveri settimanali COSTO* Euro 197.685,43 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Ottopermille Diocesi Savona 15,58% Offerte 2,14% Comune di Savona 48,00% Donazioni in generi alimentari* 25,24% * Coop Liguria, AGEA, Banco Alimenatre, Centrale del Latte Savona Distretto Sociosanitario n.7 9,04% VALORIZZAZIONI Locali e attrezzatura cucina in comodato d’uso dal Comune di Savona Valorizzazione annua (Euro 12.000,00) Numero 191 volontari / per 87 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 22.685,00) 26 RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 Come tutti già sapranno, La Mensa di Fraternità ha compiuto nel 2007 venti anni di onorato servizio. E’ stato questo il tema che ci ha accompagnato in tutto questo anno scandito da appuntamenti formativi e momenti di festa per tutti i suoi 191 volontari. I Volontari, il cuore della Mensa, svolgono servizio 365 giorni l’anno e 6 sono i gruppi parrocchiali impegnati in questa bella e importante realtà. La Caritas e La Comunità Servizi, nell’occasione del ventennale, hanno voluto regalare loro un presente in ceramica di Albissola assieme ad un bel libretto di preghiere per la tavola alternate da ricette per fare il pane. E’ stato alquanto sorprendente verificare il cospicuo numero di volontari in servizio ancora oggi che hanno cominciato proprio dal quel primo 1987. Complimenti e ancora un sincero ringraziamento! Sempre grazie alla presenza di Erika, volontaria in Servizio Civile Nazionale, abbiamo avuto la possibilità di continuare l’apertura mattutina del Centro Diurno di Solidarietà, aperto anche fin dal mattino. Gli ospiti, dalle ore 9.00, possono trovare un riparo, leggere un giornale o bere un caffè caldo ed essere così “accompagnati” fino alla cena, passando attraverso il pranzo, per poi trovare riparo in Casa di Accoglienza Notturna. Nel 2007 i pasti erogati sono stati 20.387, per un valore stimato in circa 123.000 euro solo di viveri. Hanno usufruito della Mensa (almeno una volta nell’anno) 619 persone di cui 258 italiani e 361 stranieri. Più cospicua la presenza straniera se si considera la parte femminile: in questo caso la presenza extracomunitaria risulta predominante. Le donne infatti sono state 126 di cui 87 straniere, solo 39 quelle italiane. Aumenta in modo significativo anche la consegna settimanale dei Pacchi Viveri, consegnati a nuclei famigliari o persone singole in difficoltà, sono stati 3.580 (2.751 nel 2006) in media 69 pacchi a settimana. Il Progetto “Buon Fine”, iniziato a dicembre 2006 in collaborazione con Coop Liguria e Comune di Savona ha dato i suoi frutti: 26.738,53 euro di merce sottratta allo smaltimento e riutilizzata all’interno dei nostri servizi. Prodotti alimentari invendibili perché residui di attività promozionali, prossimi alla data di scadenza o in confezioni danneggiate ecc…, ma ancora in perfette condizioni organolettiche e indiscutibilmente commestibili. Si tratta di una grande risorsa per la Mensa che ha così l’opportunità di aumentare ulteriormente la qualità e quantità del contenuto sia dei pasti quotidiani sia dei pacchi viveri. Mi sia permessa una riflessione dopo molte osservazioni che ho ricevuto durante l’anno sul fatto che i nostri poveri non sono veramente tali: nei paesi del Terzo Mondo la gente vive in uno stato di miseria che spesso compromette la sopravvivenza stessa degli individui. Questa è povertà. Nella nostra piccola realtà savonese conosciamo una concezione di povertà molto diversa da quella presente nel sud del mondo. Per povertà, infatti, non si intende qui solo una mancanza di ciò che è necessario al benessere materiale, ma anche non avere opportunità di riscatto essenziali per lo sviluppo umano, quali condurre una vita lunga, sana, creativa, godere di uno standard di vita dignitoso, godere di decoro, autostima, rispetto degli altri e delle cose cui le persone attribuiscono valore nella vita. La povertà che caratterizza coloro che frequentano i nostri servizi ha queste connotazioni: non ci sono poveri così poveri da non poter soddisfare i bisogni primari, ma nello stesso tempo devono continuare a vivere di stenti e di umiliazioni. Le cause sono molto varie e possono consistere in situazioni create dall’individuo attraverso negligenze o irresponsabilità, ma anche da problemi di salute, di cattiva sorte, di discriminazione sociale o da ambienti poco favorevoli. La povertà è sicuramente fame. La povertà è vivere senza un tetto. La povertà è essere ammalati e non riuscire a farsi visitare da un medico. La povertà è non potere andare a scuola e non sapere leggere. La povertà è non avere un lavoro, ma è anche timore del futuro, è vivere giorno per giorno senza avere la capacità di vedersi proiettati in un futuro positivo. La povertà è perdere un figlio per una malattia. La povertà è non avere potere e non essere rappresentati adeguatamente. La povertà è una situazione da cui la gente vuole evadere. Povertà è l'umiliazione, la sensazione di essere dipendenti da altri, di essere obbligati ad accettare offese, disprezzo, e trovare indifferenza quando si cerca aiuto. La povertà, però, richiede azioni sia 27 da parte dei poveri sia dei benestanti, e richiede di cambiare il mondo per fare sì che molte più persone possano avere un buon livello di nutrizione, un alloggio adeguato, accesso all'educazione e alla salute, protezione dalla violenza e voce in ciò che succede nella loro comunità. Leggendo queste possibili definizioni, inconsciamente, ho associato ad ogni frase un volto di persone che ho incontrato in mensa in questo anno ed è per questo che le ho trovate attuali e vive. Concludendo vi lascio con una frase che mi ha colpito molto che ritengo di grande stimolo e augurio per affrontare il nuovo anno: “il grado di civiltà della società si misura anche dalla capacità di distribuire la ricchezza e di attenuare gli effetti negativi delle disuguaglianze” (M. L. Bacci, - sociologo). Marco Giana 28 3.3 SERVIZIO EMERGENZA ABITATIVA SEDE OPERATIVA Centro Ascolto Diocesano – Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona ALTRE SEDI: Casa Accoglienza Notturna (1° livello maschile) - Via Guidobono, 12 – 17100 Savona “Casa Betania” (1° livello femminile) - Via Guidobono, 14 – 17100 Savona “Casa Emmaus” (2° livello maschile) - Via Solari, 7/3 – 17100 Savona “La Locanda” (2° livello femminile) - Via Luigi Corsi, 35 – 17100 Savona Comunità Vado (2° livello maschile) - Via Ferraris, 8/2 – 17049 Vado Ligure (SV) “Agenzia Sociale per la Casa” c/o Comune di Savona – Corso Italia, 19 – 17100 Savona RISORSE UMANE Marco BERBALDI (responsabile), Claudia CALABRIA, 1 addetto pulizie, 99 volontari 29 OBIETTIVI 1. 2. 3. accoglienza di primo livello, offre una risposta di emergenza notturna per 10 posti; accoglienze di secondo livello in strutture dove gli utenti, seguiti dai nostri operatori, fanno un’esperienza d’abitazione condivisa con un progetto di risocializzazione; gestione di alloggi, in collaborazione con servizi i sociali territoriali e nell’ambito dell’Agenzia Sociale per la Casa, i cui utenti hanno una capacità contrattuale ridotta o non sufficiente per reperire un’abitazione sul mercato privato. BENEFICIARI 1° livello: 166 persone in situazione di grave marginalità per 3.628 notti 2° livello: 14 persone per notti 2.785 3° livello: 21 nuclei famigliari (7 single e 14 famiglie) Agenzia Sociale per la Casa: 75 nuovi nuclei familiari e circa 400 passaggi COSTO* Euro 315.788,77 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Offerte 9,72% Comune di Savona 25,12% Distretto Sociosanitario n. 7 22,54% Ottopermille CEI 13,40% Proventi straordinari Fondo Lire UNRRA 8,68% Proventi straordinari in Conto Capitale 20,54% 30 VALORIZZAZIONI Casa Accoglienza Notturna via Guidobono in comodato d’uso dalla Diocesi di Savona – Noli Casa Emmaus di via Solari, in comodato d’uso dalla Parrocchia di San Francesco da Paola Casa accoglienza “La Locanda” in Via Luigi Corsi, in comodato d’uso dalla Congregazione della Sacra Famiglia di Savigliano Alloggio Via Chiavella, in comodato d’uso dalla Parrocchia della Santissima Trinità Alloggio Via Ferraris a Vado Ligure, in comodato d’uso dalla Diocesi di Savona – Noli Valorizzazione annua (Euro 38.000,00) Numero 99 volontari / per 200 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 52.000,00) RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 “Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto.E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi". Come nel racconto “Il Piccolo Principe”, dove la relazione tra il piccolo principe e la volpe si costruisce a partire dalla fiducia reciproca che i due, a poco a poco si scambiano, così nella relazione di aiuto con la persona senza dimora si attiva un graduale “addomesticamento” reciproco, un concedere progressivamente la propria fiducia all’altro, che consente di far avanzare tale relazione e di invertire quel processo di isolamento e di emarginazione nel quale è finita la “persona della strada”. La fiducia nella relazione si sviluppa nella misura in cui la persona in difficoltà sperimenta, attraverso l’incontro con l’operatore o con il volontario, atteggiamenti di congruenza, empatia e considerazione positiva incondizionata. La persona in difficoltà cambia in positivo l’idea di sè attraverso ciò che percepisce dalla relazione: è questa percezione che dà la spinta per riconoscersi persona adeguata, competente, dotata di risorse, responsabile delle proprie scelte. Questo processo si attiva solo nella misura in cui si è disposti a definire la persona senza dimora portatrice di risorse. Se la lente attraverso cui guardiamo il senza dimora è “tu sei ciò che non hai” allora ci verrà spontaneo colmare dei bisogni e non cercare la relazione; ma, come ricorda Pedro Meca, la vera inversione del processo di désaffiliation avverrà quando: “chi oggi riceve, domani sarà in grado di dare”. L’ACCOGLIENZA DI PRIMO LIVELLO CASA DI ACCOGLIENZA VIA GUIDOBONO E CASA BETANIA Secondo Rogers, se una persona si trova in difficoltà il miglior modo di venirle in aiuto non è quello di dirle cosa fare, quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la situazione e a gestire il problema prendendo da sola e pienamente la responsabilità delle scelte eventuali 3. Folgheraiter F., La relazione di aiuto nel counseling e nel lavoro sociale, prefazione a Mucchielli, R, Apprendere il counseling, Trento, Ed. Centro Erikson, 1987 3 31 Solo, attraverso la consapevolezza di sé, l’uomo diventa responsabile delle sue scelte e del suo progetto di vita. Si tratta di un processo complesso che richiede molto tempo perché il nostro intervento non si deve centrare sul problema in sé, ma sui residui di competenza della persona sulle sue risorse interiori (emozionali, affettive, cognitive..) necessarie affinchè il processo di aiuto scaturisca dal suo interno recuperando consapevolezza, spontaneità e intimità e scongiurando dipendenze dall’istituzione. In sostanza cerchiamo di affermare il primato della persona rispetto al bisogno che porta con sé. La richiesta e il bisogno (casa, lavoro..) degli ospiti vengono presi in considerazione nella misura in cui la loro presa in carico è funzionale a promuovere l’autonomia della persona accolta. La risposta al bisogno è importante, ma deve essere uno strumento, un’occasione di incontro e non il fine ultimo dell’intervento. E quanto migliore sarà la qualità dell’incontro interpersonale, maggiori saranno le possibilità di riuscita di qualsiasi percorso. “Non è importante solo che il servizio, la prestazione, sia di qualità, ma diventa importante come il servizio arriva alla persona: se centra le sue aspettative, se lo aiuta a percepirsi in modo diverso, se lo aiuta ad esprimersi su ciò che gli viene offerto e quant’altro aggiunga significato e senso all’esperienza che si trova a vivere”4 Per quanto sopra premesso, il “Coordinamento per la grave marginalità” ha scelto di lavorare maggiormente su accoglienze a medio lungo termine destinando a tale scopo una quota significativa di posti letto delle case di accoglienza di via Guidobono. Anche per l’anno 2007 è possibile confermare la tendenza, già segnalata lo scorso anno, che vede le nostre strutture di prima accoglienza frequentate prevalentemente da persone che si trovano in una condizione di “vulnerabità” e che rischiano, se non sostenute in tempo, di scivolare verso l’esclusione sociale. Ci sembra di poter affermare, almeno per quanto riguarda la problematica abitativa, che mentre la quota di persone gravemente emarginate della nostra città tende a rimanere costante, i soggetti che “abitano” l’area della vulnerabilità (immigrati, giovani disoccupati o con lavori precari, separati etc) tendono ad aumentare in modo esponenziale. Inoltre Savona, caratterizzata da reti di sostegno sociale corte e ben correlate (tutti i servizi sono a portata di mano), viene riconosciuta da molti soggetti deboli e di “passaggio” come una realtà accogliente dove è possibile ipotizzare un percorso di reinserimento sociale. In questo quadro il centro maschile di via Guidobono ha accolto nello scorso anno 134 ospiti, di cui 58 italiani e 76 stranieri per un totale di 3107 notti erogate. Per il funzionamento della casa, settimanalmente sono necessarie in media 90 ore di volontariato garantite da 52 volontari e due rover in servizio del gruppo Scout del Savona III. In particolare: •4 volontari fanno un turno mensile di sola accoglienza •9 volontari fanno due turni mensili di sola accoglienza; •6 volontari fanno un turno mensile solo notte; •13 volontari fanno un turno mensile accoglienza – notte; •8 volontari fanno due turni mensili: uno solo accoglienza ed uno accoglienza e notte; •12 volontari fanno due turni mensili accoglienza – notte; L’apertura di “Casa Betania”, è stata la prima risposta nella nostra diocesi al disagio abitativo femminile di bassa soglia. Il centro femminile di via Guidobono ha accolto nello scorso anno (da aprile a dicembre) 32 donne, di cui 10 italiane e 22 straniere per un totale di 521 notti. Tra le straniere 17 provenienti da Ucraina e Russia, 3 dall'Africa settentrionale, 1 dal Brasile e 1 dalla Francia. La forte presenza di donne dei paesi dell'est è correlata all'offerta di lavoro come assistenti familiari (badanti): al momento della perdita del lavoro, a seguito della morte o del ricovero in struttura della persona anziana della quale si occupano, queste donne rimangono anche senza abitazione. Da qui l'accoglienza in Casa Betania, nella quale hanno convissuto pacificamente, a volte con qualche contrasto, donne con problematiche e culture completamente diverse, coadiuvate dalla fondamentale presenza delle volontarie. Con l'apertura a dicembre della “Locanda”, specificatamente dedicata a donne che hanno un disagio abitativo temporaneo, la maggior parte delle donne straniere che si sono rivolte al Centro Ascolto per un bisogno abitativo 4 De Luise D., (a cura di), Operare con le persone senza dimora 32 è stata orientata verso quella struttura di accoglienza. Per il funzionamento della casa settimanalmente sono necessarie in media 90 ore di volontariato garantite da 34 volontarie e una ragazza in servizio civile. In particolare: •6 volontarie fanno un turno mensile di sola accoglienza •4 volontarie fanno due turni mensili di sola accoglienza; •3 volontarie fanno un turno mensile solo notte; •2 volontarie fanno due turni mensili solo notte; •11 volontarie fanno un turno mensile accoglienza – notte; •2 volontarie fanno due turni mensili: uno solo accoglienza ed uno solo notte; •6 volontarie fanno due turni mensili accoglienza – notte; Le casa di accoglienza di primo livello offrono diverse possibilità di relazione che naturalmente sono destinate ad intensificarsi se la permanenza di alcuni ospiti si allunga nel tempo. Se la qualità dell’incontro interpersonale è l’essenza di qualsiasi relazione di aiuto, in particolare modo questo vale per il lavoro con la persona senza dimora che è colui che manca principalmente di un luogo degli affetti e di relazioni significative. La qualità della relazione è determinata in gran parte da alcuni atteggiamenti che operatore e volontari devono garantire durante ogni incontro. In quest’ottica chi porta l’aiuto non va inteso solo come uno strumento per aprire la problematicità alla comprensione della persona che chiede aiuto, ma diviene anche un modello di relazione consapevole, spontanea ed intima, che la persona in difficoltà può sperimentare e riproporre. In particolare modo nella case di via Guidobono stiamo cercando di impostare le nostre relazioni con gli ospiti perseguendo questi atteggiamenti: Il primo è la genuinità o congruenza: la fiducia nella relazione da parte della persona che sta di fronte a noi dipende in gran parte dalla nostra autenticità, dall’ essere senza maschera o facciata. “Tutti noi conosciamo individui di cui ci fidiamo perché sentiamo che essi sono realmente come appaiono, aperti e trasparenti; in questo caso sentiamo di avere a che fare con la persona stessa, non con una facciata cortese e professionale. Questa è la genuinità”.5 Il secondo atteggiamento è quello che Rogers chiama accettazione incondizionata o considerazione positiva incondizionata: si intende con ciò l’atteggiamento di non porre condizioni al fatto di accettare o di mantenere una positiva disposizione verso la persona cui il nostro aiuto è rivolto. La persona è accettata, indipendentemente da ciò che pensa, fa o dice, solo per quello che è e per la sua motivazione di cambiare. L’ACCOGLIENZA DI SECONDO LIVELLO CASA EMMAUS Gli ospiti, che nel corso dell’anno hanno usufruito del servizio, sono stati sei. Abbiamo vissuto tre dimissioni e una nuova accoglienza. Due dimissioni sono sfociate nel passaggio in alloggi di terzo livello, una purtroppo non è andata a buon fine. Quattro ospiti durante la permanenza presso la struttura hanno presentato domanda al bando ERP. Nel corso del 2007 si può evidenziare una maggiore autonomia degli ospiti nella gestione della casa ed una maggiore capacità di confronto che si manifesta nelle settimanali riunioni di verifica. Il “canone” della casa viene trasmesso in modo naturale ai nuovi arrivati e spesso nascono nuove regole spontanee (ad es. la raccolta differenziata dei rifiuti) che gli ospiti stessi si danno per una migliore gestione della quotidianità. In questo ultimo anno, in accordo con i volontari, abbiamo deciso di aprire con maggiore frequenza la casa anche ai vecchi ospiti a testimonianza di una realtà e di un gruppo che ha a cuore il cammino delle persone che incontra oltre il periodo di permanenza nella struttura. Quindi diverse sono state le occasioni di incontro con le “vecchie conoscenze” anche nella quotidianità delle cene settimanali animate dai volontari per gli ospiti della casa. Questo processo è culminato nella festa per il quinquennale di casa Emmaus dove volontari ed ospiti hanno festeggiato insieme Rogers, C. La Terapia centrata sul cliente, in S. Arieti ( a cura di), Manuale di psichiatria, Vol. 3, Torino, Boringhieri, 1970, pag.1965. 5 33 a chi ha vissuto la storia della casa condividendo questo momento con tutta la comunità dell’unità pastorale San Francesco - S. Lorenzo. Con riferimento alle attività per il tempo libero abbiamo contenuto la proposta organizzando solo alcune uscite serali (bowling e ristorante cinese) e la vacanza estiva in montagna (Val Maira) in collaborazione con il centro diurno “La cometa” e il laboratorio di orientamento al lavoro “La cruna dell’ago” la vacanza estiva in montagna (Val Maira) alla quale purtroppo ha partecipato un solo membro della casa su quattro e due volontari. In realtà la mancata partecipazione degli altri ospiti (almeno per due su tre ) era da imputarsi al periodo scelto che non coincideva con la loro possibilità di prendere ferie. Siamo molto fiduciosi per l’organizzazione della vacanza di questo anno. Alla fine del 2007 i volontari coinvolti nel servizio, tutti provenienti dall’unità pastorale, sono venti. Inoltre presta servizio presso la struttura una ragazza in servizio civile. In termini di ore di volontariato, l’impegno settimanale all’interno della casa è pari a 20 ore. Lo stile educativo applicato nella relazione con gli utenti come gli scorsi anni fa riferimento al “codice dei fratelli”. Nella relazione con gli ospiti della casa puntiamo a sperimentare una maggiore comprensione empatica del loro mondo e cerchiamo di comunicare loro qualche aspetto importante della nostra comprensione. L’empatia è “la capacità di mettersi al posto dell’altro, di vedere il mondo come lo vedi costui”.6 Una comprensione dell’altro “nei suoi significati più intimi e personali come se fossero i propri, senza d’altronde dimenticare che in realtà non lo sono.”7 Abbiamo ormai sperimentato che solo quando ci è chiaro lo schema di riferimento di chi sta di fronte a noi siamo in grado di restituire un riconoscimento vero e non semplicemente l’ idea che dell’altro ci siamo fatti; solo in questo momento siamo in grado di restituire a certe esperienze dei significati di cui la persona non è più consapevole. In altri termini siamo chiamato a percepire e ricevere l’esperienza dell’altro, per poi fermare e definire il percepito e aiutare la persona in difficoltà a farne oggetto intelligibile, riconoscibile, dipanando alcuni nodi, mostrando elementi nuovi. Solo dopo aver riconosciuto e scambiato significati, ricevo il permesso di lavorare anche sui problemi materiali che la persona porta. Questa dinamica consente alla persona di avvicinarsi a se stessa, di ricostruire la propria identità in un contesto di intimità condivisa. Non si tratta dunque di una semplice valutazione dall’esterno dello stile di vita dell’altro, ma qualcosa di più profondo che ci costringe ad abbandonare il nostro punto di vista rassicurante per assumere la prospettiva dell’altro. Quando qualcuno capisce come sento e come penso di essere, senza volermi analizzare o giudicare, allora sento di potere, in una tale atmosfera aprirmi e crescere. Sono certo di non essere solo in quel sentimento. 8 Gli obiettivi per il 2007 erano orientati al fatto che ogni ospite fosse messo nella condizione di percepirsi degno di attenzione e di cura e quindi potesse leggere in ogni situazione (dalla ricerca del lavoro, alla partecipazione al bando ERP, dal tempo libero, allo studio e così via) un occasione per costruire un progetto per se stesso sulla base della propria storia, delle proprie risorse personali, dei propri desideri. In sintesi Casa Emmaus è il luogo dove vivere se stessi, le relazioni, e le situazioni in modo promozionale e non strumentale. LA LOCANDA Il mese di dicembre 2007 è stato caratterizzato dall’apertura della “Locanda”, una casa per l’accoglienza di donne italiane e straniere che hanno un temporaneo disagio abitativo per cause diverse (lavorative, familiari, sociali…). In questi primi venti giorni di attività la presenza è stata di 3 donne ucraine, precedentemente ospitate in Casa Betania, rimaste temporaneamente senza lavoro, che nella nuova casa hanno trovato una dimensione di maggior autonomia, intimità e risposta ai propri bisogni, sia dal punto di vista pratico (avere una casa…) che da quello emotivo (sentirsi accolte, potersi dedicare alla ricerca del lavoro senza ulteriori ansie, condividere momenti di gioia e serenità con le altre ospiti…). Obiettivi per il 2008 sono l’accoglienza, la convivenza 6 7 8 Rogers, C. & Kinget, M.G., Psicoterapia e relazioni umane Rogers, C, La terapia centrata sul cliente Rogers, C, La terapia centrata sul cliente 34 “serena” all’interno della casa, l’integrazione e interazione culturale fuori e dentro la casa, l’orientamento e l’accompagnamento delle donne ospiti per consentire loro di risolvere autonomamente i propri problemi. Da gennaio è previsto l’impegno di volontari/e e della ragazza in servizio civile nell’animazione di una/due serata alla settimana e un lavoro di ricerca di nuovi volontari/e. COMUNITA’ VIA FERRARIS - VADO LIGURE La comunità di Vado Ligure è una realtà nata in particolare per persone che vivono da anni in uno stato di malattia cronico grave connesso ad una storia di dipendenza, che, per alcuni ospiti è ancora attiva. E’ costituita da tre appartamenti (in totale per 7 ospiti) e alla fine del 2007 gli occupanti sono 5 (2 appartamenti singoli e uno con tre ospiti). Di questi, due sono inseriti nel progetto “Ne siamo fuori” istituito ai sensi della legge 45/99 “lotta alla droga”. Quattro ospiti sono stati orientati nella presentazione della domanda al bando ERP. All’interno della struttura non operano volontari e gli operatori incontrano gli ospiti con cadenza settimanale. L’intervento è orientato ad offrire uno spazio e un tempo, pienamente condivisibili dalla persona accolta, per mezzo dei quali poter riprendere coscienza della propria identità, attraverso ciò che gli altri pensano e restituiscono, e dove dare significato alla riconciliazione con la dimensione sociale. I progetti sono personalizzati e non viene incoraggiata alcuna dinamica comunitaria. L’ACCOGLIENZA DI TERZO LIVELLO L’accoglienza di terzo livello al 31/12/ 2007 può contare su 21 appartamenti, così suddivisi: • 5 appartamenti con gestione parzialmente finanziata dalla L. 45/99 progetto “Ne siamo Fuori”; • 4 appartamenti protetti i con gestione in parte Fondazione e in parte a carico dell’ente pubblico; • 12 appartamenti i cui costi vengono rimborsati direttamente dai beneficiari dell’alloggio; Nel corso del 2007 hanno usufruito del servizio un nuovo nucleo familiare e due singoli e lascia il servizio un nucleo famigliare trasferitosi nel basso Piemonte. Alla fine dell’anno gli alloggi sono abitati da: 7 singoli e 14 nuclei familiari. La riduzione dei singoli ospitati al terzo livello rispetto alle scorse relazioni è da imputarsi all’apertura della Comunità di Vado. Tutti gli utenti del terzo livello (ad eccezione di tre persone che per differenti motivi non potevano partecipare al bando) sono stati accompagnati dal nostro servizio per la presentazione della domanda al bando ERP. Come programmato il servizio è stato ulteriormente razionalizzato chiudendo i contratti di via Paleologo 56/A, e via Repusseno 4/9 che rappresentavano gli appartamenti in peggiori condizioni manutentive. Il percorso di “accompagnamento” dei beneficiari degli alloggi è proseguito attraverso le visite domiciliari, con particolare attenzione ai cosiddetti alloggi protetti, ai nuclei inseriti ai sensi della legge 45/99 e ai nuovi nuclei accolti. Queste visite hanno lo scopo di favorire la conduzione responsabile dell’alloggio affidato: dalla gestione delle utenze, alla manutenzione ordinaria, dal rispetto del regolamento condominiale, alla prevenzione dei conflitti nel rapporto con il vicinato. Alla fine dell’anno tutti gli alloggi risultano in buone condizioni di manutenzione, dignitosamente arredati, con impianti elettrici a norma (ad eccezione di via Privata Istria dove manca la terra dell’impianto elettrico), impianti termici collaudati. Tutti gli inquilini sono in regola con la dichiarazione TARSU. Per il 2008 abbiamo trattative avviate per far sottoscrivere almeno un contratto di locazione direttamente tra la proprietà e la nostra utenza per l’ alloggio sito in via Torino 20/8. SPORTELLO CASA Nel corso del 2007 è proseguita l’attività dello Sportello Casa promossa dal comune di Savona ed in particolare abbiamo registrato 75 nuovi passaggi (54 nuclei italiani e 21 stranieri) più diversi passaggi dei nuclei già monitorati nel 2006. Dall’analisi dei passaggi allo sportello casa dell’ultimo anno possiamo affermare che i nuclei in condizione di “emergenza abitativa” (39) erano numericamente equivalenti ai nuclei in condizione di “tensione abitativa” (36) (per 35 dettaglio vedi tabella.). Per i nuclei italiani i dati confermano che le separazioni sono tra le principali cause ditensione abitativa. Aumentano anche a livello locale gli sfratti per morosità (a livello nazionale rappresentano il 75% del fenomeno). Per i nuclei stranieri, dove i singoli sono la maggioranza, per lo più badanti, la tensione abitativa scaturisce dalla difficoltà a trovare e mantenere il lavoro e, quando questo ultimo non rappresenta un problema, vincere il pregiudizio dei proprietari che con difficoltà affittano alloggi a stranieri. L’anno è stato caratterizzato dalla attività di assistenza alla partecipazione al bando ARTE per l’assegnazione di alloggi ERP. Delle 811 domande presentate alla chiusura del bando, tra le 200 e le 250 sono state predisposte dallo sportello. Da evidenziare l'incremento di domande presentate rispetto al bando 2002 dove venivano superate di poco le 400 unità. Nel corso del 2007 abbiamo analizzato i passaggi relativi al 2006 sotto il profilo della territorialità (vedi tabella allegata) e abbiamo verificato che tutti gli ambiti sono interessati dal disagio abitativo in modo omogeneo per quanto riguarda la tensione abitativa mentre con riferimento all'emergenza abitativa l'ambito centro registra meno casi. Nel corso 2007 l’unità per la valutazione alloggi (U.V.A.), composta dall’assessore alle politiche sociali, dal dirigente di settore, dai tre coordinatori di distretto e dall’operatore dello sportello casa, ha assegnato ben 18 alloggi alla fine del 2007 sono 51 i nuclei che vivono nelle così dette case parcheggio comunali. Sono ormai consolidati i rapporti con ARTE, SUNIA, SICET, Ambiti sociali. DATI PASSAGGI SPORTELLO CASA 2007 EMERGENZA ABITATIVA ITALIANI Sfratti per fine locazione 3 Sfratti per morosità 7 Sfratti esecutivi 7 Persone senza dimora 6 Persone separate 4 Altro 5 Totale nuclei 32 TENSIONE ABITATIVA ITALIANI Difficoltà economica 8 Persone separate 5 Ricongiungimenti famigliari 0 Altro 9 Totale nuclei 22 TOTALE PASSAGGI 54 STRANIERI 0 1 1 2 0 3 7 TOTALE 3 8 8 8 4 8 39 STRANIERI 4 1 1 8 14 TOTALE 12 6 1 17 36 21 75 CONCLUSIONI La motivazione di cambiare scaturisce dalla bellezza della natura umana: tutti abbiamo una bellezza e la conoscenza della bellezza va di pari passo con l’amore; se la bellezza dell’altro è amata si espande; se aiuto a scoprire la bellezza, l’uomo che ho di fronte sarà in grado di fare qualunque cosa. E questa scoperta è tanto rapida quanto sono in grado di sperimentare un atteggiamento caldo, accogliente verso tutto ciò che la persona sofferente porta con sé. Per perseguire questa strada è necessario costruire un linguaggio condiviso, diverso per ogni persona con la quale si entra in relazione, che consenta di condividere un senso. Un linguaggio formato non solo da parole ma anche da gesti e atteggiamenti. Direi quasi un codice utile per comunicare all’altro la propria intenzione di capire ciò che vuole esprimere. Condividere un senso non significa scegliere per l’altro gli obiettivi da raggiungere, ma definire un percorso che possa portare a degli obiettivi, prima in forma di desiderio, poi progettuale e concreta. Marco Berbaldi e Claudia Calabria 36 3.4 SERVIZIO IMMIGRAZIONE SEDE OPERATIVA Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona RISORSE UMANE Luca PATRIARCA (responsabile), 3 volontari OBIETTIVI Il servizio nasce dall'esigenza di favorire l’inserimento socioculturale dei cittadini extracomunitari nel territorio. Il servizio in particolare è mirato alla creazione di uno ufficio finalizzato ad aiutare gli extracomunitari ad essere coscienti dei propri diritti, dal primo ingresso fino al diritto alla cittadinanza 37 BENEFICIARI 2.008 nuove persone straniere per circa 9.400 colloqui /contatti COSTO* Euro 41.933,93 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Ottopermille Diocesi Savona 40,32% Distretto Sociosanitario n.7 23,85% Offerte 35,83% VALORIZZAZIONI Locali ufficio in comodato dalla Diocesi di Savona - Noli Valorizzazione annua (Euro 3.600,00) Numero 3 volontari / per 45 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 11.700,00) 38 RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 Il servizio immigrazione è un servizio di mediazione, osservazione, orientamento, ascolto, nonché di ricezione di istanze tese ad ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno, il ricongiungimento famigliare e di accompagnamento degli immigrati irregolari presenti sul territorio verso una possibile regolarizzazione. Il servizio è rivolto a chiunque cittadini immigrati, regolari o irregolari, ma anche cittadini italiani, interessati al tema dell’immigrazione. L’anno 2007 ha confermato e consolidato la presenza sul territorio del servizio immigrazione. In particolare, si è assistito ad un’ulteriore distribuzione dell’utenza non solo a livello cittadino, ma anche a livello provinciale. La stessa tipologia dell’utente è ormai definitivamente mutata, poiché, oltre all’immigrato, il servizio immigrazione è diventato uno stabile punto di riferimento per consulenti, datori di lavoro, commercialisti, e per gli stessi uffici pubblici. Quanto detto trova riscontro, sotto il profilo quantitativo, nel rilevamento dei dati che, per la prima volta, hanno registrato una seppur minima, ma auspicata, flessione rispetto all’anno precedente, anche se i fattori che l’hanno determinata sono stati la fisiologica diminuzione dei cittadini rumeni, ormai “sganciati” dalla pesante burocrazia che interessa i cittadini extracomunitari, ed il decreto flussi 2007 le cui nuove modalità procedurali hanno coinvolto direttamente solo i patronati e non il nostro servizio. Le previsioni per il primo semestre 2008 sono comunque orientate verso un nuovo consistente flusso, poiché questo periodo coincide con la scadenza di molti permessi di soggiorno biennali rilasciati nell’anno 2006 e con il compimento del quinto anno dal rilascio dei permessi di soggiorno relativi alla sanatoria del 2002/2003, per cui gli interessati hanno maturato il diritto a chiedere la carta di soggiorno. I passaggi complessivi si sono assestati intorno alle 9.400 unità, rispetto alle 10.000 dell'anno 2006 per un totale di 2.008 persone comtatttate. Gli utenti che non avevano mai usufruito del servizio sono stati 1.214, contro i 1.349 dell’anno precedente. Di seguito il rilevamento in termini percentuali dell’utenza divisa per comunità: NAZIONALITA’ Ecuador Albania Egitto Marocco Perù Romania Ucraina Brasile Cina Tunisia 2007 17,5% 14,0% 11,9% 8,5% 5,2% 4,1% 3,9% 2,9% 2,5% 2,3% 2006 19,5% 15,9% 7,0% 7,4% 6,4% 8,3% 4,6% 3,8% 3,8% 1,5% IL NUOVO SISTEMA POSTALE DI RINNOVO DEI PERMESSI DI SOGGIORNO L’anno 2007 ha portato a pieno regime il nuovo sistema di rinnovo dei permessi di soggiorno a mezzo del servizio postale. Questa procedura, venduta come la “rivoluzione” che avrebbe semplificato tutto, è miseramente crollata su se stessa. E’ stato creato, in realtà, il più grande ingorgo burocratico-amministrativo di tutti i tempi. I procedimenti amministrativi “di massa” si caratterizzano sempre per una percetuale più o meno significativa di ritardi o errori. Nel caso dei permessi di soggiorno questa percentuale è del 100%. Non esiste un solo immigrato che abbia ottenuto il permesso di soggiorno entro un termine ragionevole, che non si pretende essere quello previsto dalla legge, cioè 20 giorni, ma che possa almeno giustificare il costo del servizio schizzato 39 da 14.62 euro a 73 euro pro-capite (+499%!). I tempi medi di attesa sono di circa un anno e, in alcune città, si arriva anche a due. I permessi di soggiorno, che tra l’altro sono consegnati spesso già scaduti, o prossimi alla scadenza, non sono solo aridi tesserini. L’immigrato che rimane in possesso della ricevuta postale per mesi ha difficoltà a muoversi negli uffici pubblici, ad esercitare i propri diritti, non può fare ritorno in Patria, ha difficoltà a trovare lavoro, il sospetto di irregolarità e di clandestinità lo segue come un ombra. Lo Stato eroga, pertanto, un “disservizio” che colpisce la totalità dei soggetti a cui è rivolto, senza eccezione alcuna. I due Ministeri che si sono succeduti in questi anni sono equamente responsabile di questa grave inadempienza. Le istanze ad oggi presentate sono state 1.300.000, contro 300.000 permessi di soggiorno consegnati (ripetiamo, spesso scaduti o prossimi alla scadenza) con ritardi abnormi. Questa montagna di carta si arrichisce ogni settimana di 20.000 nuove istanze. Questa vergognosa miscela esplosiva che parte da Poste S.p.a., per poi proseguire nella cronica carenza di personale, fino all’assurdo sistema del fotosegnalmento, che deve essere ripetuto ad ogni rinnovo del permesso, e per concludersi al Poligrafico dello Stato, unico soggetto abilitato a produrre i permessi elettronici per tutta l’Italia, dovrebbe essere immediatamente disattivata con decreto legge, senza attendere la sua morte naturale che avverà solo quando la convezione con Poste Italiane scadrà, cioè nel 2009. Il nostro servizio ha risentito pesantemente di questo caos. Le preoccupazioni per i permessi di soggiorno che non arrivano, oltre alle innumerevoli “false segnalazioni” di documenti assenti, o da rilevabili sul portale delle Poste, dove è possibile seguire l’iter delle istanze, hanno creato un indotto lavoro extra che ha appesantito il servizio, con notevole aggravio per il nostro impegno quotidiano. Il Ministero dell’Interno ha sottoscritto convenzioni nazionali con i patronati per la raccolta telematica delle istanze, anche se non si riscontrano significative differenze tra chi usufruisce del servizio telematico e chi compila manualmente i KIT postali. Il nostro servizio, non convenzionato, fornisce assistenza nella compilazione manuale delle istanze. I dati statistici confermano, come già accadeva in passato, il primato del servizio immigrazione della Fondazione che ha provveduto ad istruire il maggior numero di istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno. Questo dato ci ha lasciato perplessi, poiché eravamo convinti che il moltiplicarsi degli uffici ed il nuovo sistema che coinvolgeva per la prima volta i patronati, avrebbe provacato una maggior distribuzione dell’utenza. Secondo i dati che ci hanno fornito gli stessi patronati, al settembre 2007, il numero totale delle istanze inviate on-line, tenuto conto di tutti i patronati ed enti autorizzati sul territorio della Provincia all’invio informatico, si attestava a quota 700, contro le 900, nello stesso periodo di riferimento, istruite dal nostro ufficio che, ricordiamo, non ha alcuna sede periferica. Infine, non escludiamo che nel medio termine, il servizio immigrazione possa individuare un caso pilota da portare davanti alla giustizia amministrativa, stimolati da una recente pronuncia del T.A.R. della Puglia che in sostanza ha riconosciuto il diritto alla presentazione con unica istanza, e quindi in un'unica busta, della richiesta del permesso di soggiorno C.E. per lungo soggiornanti anche nell’ipotesi di più componenti lo stesso nucleo famigliare. IL DECRETO FLUSSI 2007 Dopo l’ennesimo colossale disastro che ha caratterizzato il decreto flussi 2006, con procedimenti amministrativi per il rilascio dei nulla osta non ancora conclusi a quasi due anni di distanza, il decreto flussi 2007, arrivato con notevole ritardo sul finire dell’anno, ha portato con se alcune novità. In primo luogo è stata modificata la procedura. Quest’anno le domande potevano essere inviate solo on-line. Il ministero ha sottoscritto convenzioni con i Patronati e con le associazioni che si occupano di immigrazione iscritte nell’apposito registro presso il Ministero della Solidarietà. Caritas Italiana non ha sottoscritto tali convenzioni e, in conseguenza, la Fondazione, che tra l’altro non è ancora iscritta nel citato registro delle associazioni, non ha potuto accedere al sistema degli accreditamenti presso il Ministero. La positiva scelta di eliminare il passaggio postale e di incentivare l’uso del computer, è stata immediatamente offuscata da un sistema messo in ginocchio dalla valanga di domande presentate, circa 700.000, contro le 170.000 quote programmate. Sono stati tre i click day. Il primo è scattato il 15 dicembre alle ore 08.00, quando i 40 computers del Ministero hanno subito l’assalto di 400.000 domande. I successivi clicks sono scattati il 18 e il 21 dicembre. Gli amanti del genere catastrofico non sono stati delusi, il Titanic è affondato anche stavolta. Ad avere la peggio sono stati proprio i patronati, sempre in prima fila a salire sugli inaffondabili transatlantici che il Ministero dell’Interno vara in quel porto delle nebbie che è la burocrazia dell’immigrazione. Dai patronati partivano, infatti, il maggior numero di istanze in contemporanea, quindi in “svantaggio informatico” rispetto a chi correva da solo con una sola istanza. Non solo, ma, di fatto, chi si è rivolto ai patronati ha inconsapevolmente avvantaggiato i “single”. Molte istanze partite dai patronati sono partite alle ore 08.00 e arrivate al Ministero nel tardo pomeriggio! Insomma, l’ingorgo si è spostato dalle poste alla rete telematica. Con buona pace per la trasparenza (chi può dire che gli orari delle “ricevute di ritorno telematiche” corrispondono al vero?). Il Ministero ci ha fatto credere che chi cliccava per primo arrivava primo. Niente di più falso! E i tempi? Lo slogan era quello di consegnare i nulla osta entro i termini di legge. Li abbiamo già superati. Sono stati consegnati un migliaio di nulla osta su 170.000. Il servizio immigrazione ha comunque fornito supporto informativo cercando di incentivare proprio il fai da te e avvertendo del possibile svantaggio che si sarebbe creato nel rivolgersi ai patronati. Gli utenti interessati al decreto iscritti nelle nostre liste erano circa 500 che hanno ricevuto regolarmente gli sms informativi. IL DECRETO LEGISLATIVO 30/07 L’11 aprile del 2007 è entrato in vigore il D.LGS 30/07, recante norme per la libera circolazione e il soggiorno dei cittadini comunitari e dei loro famigliari anche extraue. Questo decreto incide in particolar modo sul diritto all’ingresso dei parenti e degli affini extracomunitari del cittadino comunitario, e quindi anche del cittadino italiano. Le categorie di soggetti maggiormente interessate sono gli ascendenti e i discendenti del cittadino comunitario e del suo coniuge ai quali è garantito il diritto automatico di ingresso e soggiorno, senza la necessità di chiedere il preventivo nulla osta agli Sportelli Unici delle Prefetture. In vero, già il D.pr. 54/2002 riconosceva il diritto dei famigliari del cittadino comunitario all’ingresso nel territorio U.E., ma, di fatto, non era mai applicato, ne dalle Questure, ne dalle autorità consolari. Il servizio immigrazione fin dai giorni successivi alla pubblicazione della nuova norma, che recepisce una direttiva dell’Unione Europea, grazie a casi pilota, ha provveduto ad istruire una quarantina di istanze rivolte direttamente alle autorità consolari italiane dei vari Paesi al fine di monitorare l’effettiva applicazione della legge e per stimolare fin da subito i consolati a rilasciare i visti. E’ stato un piccolo, ma importante successo, conquistato con non poca fatica, poiché i consolati hanno creato . Nel corso del 2008 tenteremo anche di far applicare l’art. 3 del decreto che prevede l’estensione del diritto all’ingresso, oltre che ai famigliari sopra ricordati, ad ogni altro famigliare del cittadino dell’Unione. Qualche tentativo è già stato fatto, ma le ambasciate rigettano costantemente le richieste, senza motivare per altro i provvedimenti. Alcuni consolati si spingono ad indicare sui siti internet che quell’articolo non sarà applicato! Un caso, relativo al fratello peruviano di una cittadina italiana, al quale è stata rigettata l’istanza di rilascio di un visto ai sensi dell’art. 3, sarà oggetto di ricorso presso il Tribunale di Savona. Stessa situazione per il cugino marocchino di una cittadina italiana. I RICONGIUNGIMENTI FAMIGLIARI Nell’anno 2007 sono state istruite 220 pratiche di ricongiungimento famigliare, di cui una piccola parte hanno riguardato i visti per famigliari al seguito, quel meccanismo che consente l’ingresso dall’estero, al seguito del titolare di visto per lavoro subordinato, dei famigliari con i quali è possibile effettuare il ricongiungimento. Abbiamo potuto constatare che il Minstero dell’Interno, nonostante la tipologia di visto sia prevista dalla legge, dal regolamento attuativo, dalle stesse circolari ministeriali, ha completamente omesso di creare il relativo software nel sistema informatico. Confermiamo che le uniche istanze presentate, a livello nazionale, sono state quelle del nostro servizio. Ci auguriamo che il nuovo sistema di invio on-line previsto anche per il ricongiungimento famigliare sia programmato anche per questo tipo di visto. I ricongiungimenti 41 famigliari, salvati fino ad oggi dal selvaggio uso dei sistemi informatici, hanno conosciuto, durante la scorsa estate, un momento di efficienza e rapidità nel rilascio dei nulla osta che non aveva precedenti. Ad oggi dobbiamo rilevare un notevole rallentamento e appesantimento nelle istruttoria, a volta ingiustificato, che ha portato da un mese a quattro mesi i tempi di attesa. RAPPORTI CON GLI ENTI PUBBLICI La Fondazione continua ad essere presente nel Consiglio Territoriale per l’immigrazione. La convenzione con Questura e Prefettura scadrà i primi mesi dell’anno 2008, probabilmente sarà rinnovata, anche se il moltiplicarsi delle convenzioni nazionali, di fatto, determineranno una revisione nei contenuti. Ricordiamo che la convenzione era nata per la raccolta delle istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno e di ricongiungimento famigliare, oggi avviate verso la completa informatizzazione. Si rileva, comunque, il limite del nostro servizio gestito da un ente radicato in via esclusiva sul territorio della provincia e che non ha, almeno sotto il profilo formale, un riferimento nazionale, da cui ne deriva l’impossibilità di erogare il servizio come nel caso del decreto flussi. L’attesa conclusione dell’istruttoria presso il Ministero della Solidarietà Sociale, relativa alla richiesta di iscrizione nel registro nazionale delle associazioni che si occupano di immigrazione, dovrebbe consentire di far rientrare nel circuito degli enti convenzionati anche il nostro servizio. RIFLESSIONE CONCLUSIVA Il servizio immigrazione nato con vocazione “generalista” ha conosciuto un espansione dell’utenza di riferimento che negli ultimi anni è cresciuta con ritmo esponenziale. Il bisogno captato, cioè quello di affiancare i migranti nei momenti più forti, il rinnovo dei permessi di soggiorno, i ricongiungimenti famigliari, i rapporti con le autorità consolari, i tortuosi percorsi nei labirinti della burocrazia, giustifica in pieno la nostra presenza. La riflessione secondo cui sarebbe opportuno iniziare a ripensare al ruolo del nostro servizio, abbandonando quel carattere generalista che ne ha determinato la nascita per approdare a qualcosa di più specifico, anche per contenere l’utenza, è sicuramente opportuno, ma purtroppo oggi stiamo peggio, molto peggio, di ieri. Se un tempo, con vizi e virtù, l’unico ente di riferimento del popolo dei migranti era la Questura, oggi la parcellizzazione esasperata delle competenze, l’aumento del numero dei migranti residenti, confermano che il nostro lavoro, almeno in questa fase in cui il caos regna sovrano, assume un ruolo importante ed è punto di riferimento per l’immigrato. Luca Patriarca 42 3.5 SERVIZIO EMERGENZA FAMIGLIE SEDE OPERATIVA Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona RISORSE UMANE Luca PATRIARCA (responsabile), Francesco VALLINO OBIETTIVI Sostenere le famiglie in difficoltà, prevenire situazioni di possibile grave disagio, attivando in via prioritaria la rete dei servizi pubblici del territorio. Rimuovere gli ostacoli di natura economica, che spesso emergono nel progettare sulla persona, attraverso attività di microcredito, educazione al debito, e attività di segretariato sociale. 43 BENEFICIARI 230 persone in situazione di difficoltà economica per 166.950,28 euro erogati COSTO* Euro 63.383,92 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Proventi propri 18,77% Donazioni in generi alimentari 6,00% Ottopermille Diocesi Savona 75,24% VALORIZZAZIONI Locali ufficio in comodato dalla Diocesi di Savona - Noli Valorizzazione annua (Euro 3.600,00) RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 Il Servizio Emergenza Famiglie è un servizio il cui obiettivo è quello di erogare contributi economici finalizzati al sostegno delle famiglie prive di reddito, o in difficoltà economica. Le erogazioni si suddividono nelle seguenti categorie: 1. EROGAZIONI A FONDO PERDUTO Quando il richiedente è privo di reddito, o in stato di disoccupazione cronica, con o senza 44 famigliari a carico, ovvero sussistono oggettivi elementi che non consentono di prevedere, nel medio-lungo termine, che egli possa rimborsare la somma erogata, il contributo è erogato a fondo perduto. In genere gli interventi prevalenti riguardano il pagamento delle utenze domestiche, spese condominiali, canoni di locazione. Nell’anno 2007 sono state effettuate 110 erogazioni per un totale di 6'596.52 euro in favore di 53 persone, contro i 14'933.52 euro dell’anno 2006 (-4,17%). 2. EROGAZIONI DI PRESTITI PERSONALI I prestiti personali, ad interessi zero, sono erogati quando la condizione reddituale del richiedente, nell’attualità della valutazione, fa presumere che sussista una certa capacità di rimborso. L’importo massimo del prestito non può superare i 2000 euro. L’entità della somma può dipendere, oltre che dalle risorse economiche del richiedente, dal bisogno manifestato, dalla composizione del nucleo famigliare, dalle conseguenze che la mancata concessione del prestito potrebbero avere laddove nel nucleo famigliare siano presenti minori, dall’idoneità dell’intervento rispetto all’effettiva estinzione del bisogno manifestato, evitando inutili erogazioni di denaro che non risolvono la situazione o che comunque non sarebbero in grado di prevenire un inevitabile maggior danno. Il rimborso avviene seguendo un piano rateale concordato con l’utente. Il mancato rimborso non comporta, in genere, alcuna azione nei confronti del debitore, fatta la salva la non ripetibilità di eventuali ulteriori prestiti o erogazioni di altri servizi della Fondazione. Nell’anno 2007 sono stati erogati prestiti per euro 33'862.81 per un totale di 94 erogazioni in favore di 65 utenti. Sempre nel corso del 2007 sono stati rimborsati 21'344.81 euro relativamente a prestiti attivati o ancora in corso di ammortamento. La sofferenza dei crediti ha comunque subito un decremento rispetto al 2006. I rimborsi sono stati infatti il 63,03%, contro il 59,18% del 2006. Il dato è ancor più significativo, poiché nell’anno 2007 sono stati erogati prestiti per un totale di 25.547,74 euro, contro i 33.862,81 del 2006. 3. GARANZIA DI PRESTITI EROGATI A MEZZO CASSA DI RISPARMIO DI SAVONA Da circa tre anni la Fondazione ha sottoscritto un accordo con CARISA finalizzato all’erogazione di prestiti di importi compresi tra 2'000.00 e 3'000.00 euro, rimborsabili con rateizzazioni non superiori ai 3 anni, a soggetti che, nell’attualità della valutazione, hanno un capacità di rimborso supportata da elementi oggettivi, poiché hanno entrate certe da rapporti di lavoro subordinato, ovvero che dimostrano con prove documentate di poter garantire il rimborso del prestito erogato dalla banca. In genere, questi soggetti non riescono ad accedere al credito, poiché possono avere segnalazioni C.R.I.F., seppur di modesta importanza, ma comunque ostative all’accesso al credito, oppure, non potendo produrre rigorosa documentazione reddituale non soddisfano i rigidi criteri che il sistema bancario pretende per concedere il credito. L’operatore non rivela mai in modo esplicito all’utente che la Fondazione è garante del suo debito, poiché si vuole creare la percezione che il rapporto sia esclusivamente riconducibile tra soggetto beneficiario e istituto di credito. Questa percezione consente di creare una sufficiente “tensione” nell’utente che lo determina a rimborsare la rata concordata con la BANCA e non con la Fondazione, che difficilmente è vista come un ente capace di attivare procedure di riscossione coatta del credito. Nell’anno 2007 CARISA ha incassato ratei di 8 prestiti già attivi o attivati nell’anno per euro 8'019.71 di cui 2'568.87 sono stati considerati inesigibili ed erogati dalla Fondazione. L’esperienza dei prestiti CARISA è stata comunque negativa. Il ruolo della Fondazione, quale garante, di fatto ha neutralizzato in modo assoluto ogni intervento della Banca, che avrebbe dovuto esercitare quella pressione psicologica sull’utente finalizzata ad una gestione responsabile del debito. Nel contempo la posizione “ambigua” della Fondazione, nell’omettere la sua funzione di fidejussore, non ha consentito di intervenire sul debitore, pena il dover manifestare l’effettivo ruolo dell’ente. Una sostanziale inerzia ha determinato probabilmente la progressiva sofferenza dei crediti. Per questo motivo, al momento, non si ritiene di ripetere l’esperienza per l’anno 2008 4. EROGAZIONE DI ANTICIPI CONTRIBUTI Nel corso degli anni l’erogazione anticipata di contributi disposti dai Comuni è diventato un vero e 45 proprio strumento a disposizione dell’Ente Pubblico che, di fatto, gode di una pronta cassa laddove il fattore tempo è conditio sine qua non per la stessa natura e - soprattutto - efficacia risolutiva dell’intervento economico, che altrimenti perderebbe ogni funzione. Si pensi, per esempio, all’imminenza del distacco delle utenze domestiche, o alla necessità di disporre di somme finalizzate al pagamento delle cauzioni sui contratti di locazione. In questi casi i tempi estremamente lunghi che intercorrono tra il momento decisionale del Servizio Sociale e la effettiva erogazione del contributo, farebbero perdere ogni efficacia all’intervento economico, considerato che i tempi di attesa possono essere nell’ordine di tre o quattro mesi, soprattutto nel primo trimestre di ogni anno. La Fondazione, dopo che l’utente ha sottoscritto specifica delega alla riscossione, anticipa l’erogando contributo su richiesta formale dell’assistente sociale. È quindi il nostro Ente che, da una parte, si assume l’onere dell’attesa consentendo all’utente di avere l’immediata disponibilità della somma, ma con certezza del rimborso, e dall’altra al Servizio Pubblico di espletare la sua funzione con efficacia. Il servizio è prestato gratuitamente a tutti i Comuni che ne fanno richiesta. Nell’anno 2007 sono stati erogati 409 anticipi di contributi a 94 persone, per un totale di euro 98'608.89 di cui 82'805.85 euro solo per il Comune di Savona. In aggiunta ai quattro servizi precedenti, si possono citare i Conti Deposito (somme di denaro che vengono date in gestione alla Fondazione, ed erogate secondo le modalità di volta in volta concordate con gli Assistenti Sociali) che nel 2007 ammontavano a 4'828.12 euro, per 26 operazioni; ed i contributi della Legge 45/99 della Regione Liguria “Ne siamo fuori”, che nel 2007 corrispondevano ad un totale di 15'034.23 euro per 67 erogazioni in favore di ex tossicodipendenti per spese inerenti l’alloggio, seguendo le disposizioni del Servizio per le Tossicodipendenze dell’ASL di Savona. CONSIDERAZIONI DI ORDINE GENERALE Il Servizio Emergenza Famiglie consolida ulteriormente la sua funzione e, soprattutto, dopo il rilancio e rafforzamento del ruolo del Centro Ascolto, riesce finalmente a demarcare la sua identità non prendendo più in carico casi tipicamente da Centro di Ascolto il cui “target” rimane in primo luogo la grave marginalità. In tal senso gli interventi economici per i quali è stata stabilita la “barriera” dei cento euro, sotto i quali la competenza è del Centro Ascolto, e sopra i quali del Servizio Emergenza Famiglie, riesce - con una certa sufficienza - a selezionare l’utenza. Il servizio, che opera sul territorio diocesano, si rapporta costantemente con tutti i Servizi Pubblici alla persona presenti sul territorio, in modo particolare con i Servizi Sociali ai quali si rimanda sempre, in via di principio, il singolo caso. Dall’interazione tra Servizio Sociale e Fondazione possono sempre stabilirsi percorsi comuni di interventi economici a carico di entrambi gli Enti. Il servizio continua a non disporre di un regolamento, né di fondi prestabiliti, per cui prevale ancora la discrezionalità dell’operatore, in parte attenuata quando i casi provengono dalle segnalazioni del Centro di Ascolto con il quale interagisce. Il servizio, il cui responsabile è l’operatore Luca PATRIARCA per l’aspetto meramente decisionale, è gestito in tutte le sue operazioni esecutive, di colloquio con l’utenza e di relazione con i Servizi Sociali, dall’operatore Francesco VALLINO il cui supporto appare determinante e irrinunciabile. Il servizio non ha volontari e gode principalmente di finanziamenti interni. Gran Totale BENEFICIARI: 230 persone in situazione di difficoltà economica per 166'950.28 euro erogati Francesco Vallino 46 3.6 LABORATORIO FORMATIVO SEDE OPERATIVA Via Caviglia, 25 – 17048 Vado Ligure (SV) RISORSE UMANE Alessandro MAGAGNA (responsabile), 2 volontari OBIETTIVI Ricreare nelle persone con disagio sociale, le condizioni adeguate all'impegno lavorativo. Realizzare percorsi formativi finalizzati a fare riscoprire agli interessati il proprio ruolo nel contesto organizzativo, le relative responsabilità, il rispetto dell'orario, nonché l'acquisizione di specifiche conoscenze per una maggiore qualificazione, autostima e capacità relazionale. 47 BENEFICIARI 17 persone in situazione di grave marginalità COSTO* Euro 68.391,01 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Proventi propri 6,72% Ottopermille CEI 7,77% Ottopermille Diocesi Savona 7,29% Offerte 8,64% Proventi da attività produttiva 69,58% VALORIZZAZIONI Immobile in comodato dalla Parrocchia di Valle di Vado Valorizzazione annua (Euro 12.000,00) Numero 2 volontari / per 9 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 2.160,00) 48 RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 Nell’anno 2007 le persone complessivamente inserite nel Laboratorio sono state 17 (15 uomini e 2 donne) che hanno fruito ciascuna di un contratto di borsa lavoro. Per 1 di queste 17 persone, dopo alcuni mesi in Laboratorio, si è aperta la possibilità di svolgere una borsa lavoro esterna (presso un’impresa di giardinaggio) al Laboratorio, finanziata dalla Fondazione. In continuità con quest’ultima borsa lavoro attivata dalla Fondazione è subentrata una borsa lavoro attivata dal sert all’interno della stessa impresa. Purtroppo esaurita quest’ultima borsa lavoro non si è verificata l’assunzione. Nel caso di un’altra persona c’è stata la possibilità diretta di assunzione presso una cooperativa sociale (Orsa Maggiore), con cui ad oggi permane il rapporto lavorativo. Le rimanenti persone in parte hanno abbandonato il Laboratorio (o perché hanno trovato un impiego lavorativo o per l’accentuarsi di problematiche personali che hanno reso impossibile la continuità in laboratorio), in parte sono attualmente beneficiarie di borsa lavoro in Laboratorio. Il Laboratorio continua ad essere gestito da un operatore a tempo pieno, Alessandro Magagna, che ne è il responsabile. I volontari che nel 2007 hanno affiancato il Responsabile del Laboratorio e gli utenti, sono stati 2. In totale sono state coperte da un volontario circa 3 giornate lavorative su 5. La tipologia di lavoro svolto all’interno del Laboratorio ha riguardato quasi esclusivamente la rigenerazione, di apparecchiature igienico-sanitarie ricevute in conto-lavorazione dalla ditta Parades Italia S.p.a. I borsisti hanno svolto occasionalmente anche lavori di ritinteggiatura di alloggi (Casa di Accoglienza Notturna maschile e femminile) e di trasloco mobili ed elettrodomestici presso le abitazioni di persone seguite dalla Fondazione Diocesana Comunità Servizi Onlus. Per quanto riguarda i rapporti con la ditta Parades, durante l’anno vi è stato un costante contatto con il Sig. Paolo Manzato che ha provveduto periodicamente a rifornire il Laboratorio di pezzi di ricambio e dare indicazioni sulle problematiche tecniche riscontrate sulle apparecchiature da noi preparate. Ad inizio anno il Laboratorio ha dovuto rigenerare una grande quantità di pezzi tanto che si è resa necessaria l’istituzione di due turni pomeridiani settimanali. Verso la metà dell’anno si è verificato invece un calo del numero delle apparecchiature da rigenerare. Per tale motivo, è stato necessario passare da 5 giornate lavorative a 3 giornate lavorative alla settimana, per 3 settimane. Il Laboratorio formativo al lavoro si presenta al bilancio di fine anno con un discreto fatturato, ma con una notevole difficoltà nel dar seguito, al termine dell’esperienza di borsa lavoro, ad altre esperienze lavorative o formative importanti. Il termine dell’esperienza di borsa lavoro in Laboratorio non deve rappresentare l’ennesimo capolinea, ma deve dare lo slancio verso altre opportunità significative di lavoro o tirocini formativi presso aziende, cooperative del savonese. Al fine di dare una maggiore significatività all’azione del Laboratorio nell’ultimo periodo dell’anno abbiamo tentato di procedere lungo tre direzioni inerenti: 1. 2. 3. la conoscenza diretta di aziende e cooperative l’accreditamento del Laboratorio come ente formativo lo sportello di orientamento al lavoro in rete con alcune parrocchie 1) In particolare abbiamo visitato Bombardier Italia s.p.a., azienda che opera nel settore elettromeccanico e che impiega oltre 400 dipendenti nello stabilimento di Vado Ligure. Ci siamo incontrati con il responsabile del personale e abbiamo presentato la realtà di Caritas e della Fondazione diocesana Comunità Servizi. Abbiamo chiesto la possibilità di svolgere presso il nostro Laboratorio segmenti di produzione esternalizzabili dall’azienda e la disponibilità a poter attivare all’interno di Bombardier, contratti di borsa lavoro per quelle persone che in laboratorio hanno dimostrato maggiormente di riuscire a sostenere un impegno lavorativo. 49 Ci è sembrato che l’azienda abbia espresso un interesse reale a poter avviare una collaborazione su entrambi i fronti. L’anno corrente verificheremo che tipo di ritorno avranno avuto le nostre richieste. Un'altra visita è stata fatta presso la S.A.I.E.P. s.r.l. ditta di automazioni meccaniche ed elettriche di circa 70 dipendenti, situata a Cairo Montenotte. Il direttore di questa ditta ha espresso una certa difficoltà sia ad accogliere persone in borsa lavoro che a esternalizzare segmenti di produzione. In ogni caso c’è stata la disponibilità a valutare con attenzione eventuali curriculum di persone provenienti dal Laboratorio. 2) Per quanto riguarda la possibilità di accreditarsi come ente di formazione e dunque di partecipare a bandi europei nell’ambito della formazione verso persone appartenenti a fasce deboli della popolazione, sono stati fatti due incontri: uno in regione presso l’Agenzia Liguria Lavoro (Via Fieschi 101/R - Genova) con il Dott. Spano ed uno al Centro per l’Impiego con la dirigente Anna Antolini. Per quanto riguarda il primo incontro è stato principalmente un incontro volto a verificare tecnicamente, i vincoli che l’iter di accreditamento impone e in tal senso risulta che mancherebbe negli scopi espressi dallo statuto della Fondazione Comunità Servizi, l’esplicito riferimento alla valenza formativa del Laboratorio. Il secondo incontro era centrato più sulla comprensione di come funziona il settore della formazione nel territorio savonese. Ci è stato proposto dapprima un ATI o ATS con chi già è accreditato e poi, una volta valutata e sperimentata l’entità dell’impegno e delle energie da dedicare al processo di accreditamento, eventualmente procedere ad accreditarsi direttamente. In tale incontro è stata espressa da parte della dirigente la non rispondenza tra l’attuale attività del laboratorio (rigenerazione apparecchiature igienico sanitarie) ed il bisogno formativo presente in un bando europeo: non sarebbe possibile, se si fa formazione, procedere nell’attività finora svolta in laboratorio. In ogni caso al di là di difficoltà tecniche o politiche, vale la pena di verificare attraverso ulteriori elementi la percorribilità di tale strada. 3) Un altro fronte di sviluppo è stato quello dell’orientamento al lavoro. Tale sviluppo ha avuto origine dalla Parrocchia di San Francesco che ha registrato un importante numero di persone (soprattutto cittadini non italiani) che oltre a fare richiesta di beni di prima necessità chiedevano informazioni su opportunità di lavoro e sulle modalità di ricerca di un occupazione lavorativa. E’ emersa la volontà/necessità da parte della Parrocchia di San Francesco di condividere con la Fondazione azioni ed informazioni nel settore della ricerca del lavoro. Sarà predisposta, su rete informatica, una modalità per condividere informazioni inerenti alla domanda ed offerta di lavoro e sarà valutata anche la possibilità di predisporre il programma OSPO per registrare le persone che cercano lavoro. Nella prima parte dell’anno il responsabile del Laboratorio ha partecipato a due incontri con assistenti sociali di Savona, sulla possibilità di attivare, da parte dei distretti socio sanitari, borse lavoro in favore di persone che hanno beneficiato dell’ultima legge sull’indulto. Una di queste borse lavoro è stata attivata nel campo dell’edilizia, per una persona che è stata in Laboratorio. Tale borsa lavoro dopo poco è stata abbandonata da questa persona. Questi incontri con le assistenti sociali non hanno avuto continuità e si sono interrotti nei primi mesi dell’anno. Nell’ultima parte dell’anno, all’interno del Laboratorio, è stato dedicato uno spazio settimanale per leggere e commentare le varie offerte di lavoro e tutte le informazioni riguardanti orientamento, formazione e lavoro. Sono stati illustrati i percorsi che portano alla conoscenza delle varie offerte di lavoro presenti sul territorio, l’identità dei soggetti ed istituzioni che si occupano di far incontrare domande ed offerte di lavoro, la modalità con cui ci si deve relazionare con ciascuno di tali soggetti. Rimane in ogni caso importante l’affidare un ruolo attivo alle persone coinvolte nel Laboratorio nella ricerca di un percorso efficace di reinserimento lavorativo. 50 Per quanto riguarda i rapporti con il centro per l’impiego, nel 2007 non ci sono stati accompagnamenti. Nel 2006 era rimasto aperta la problematica relativa all’obbligo o meno di tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti. E’ stato contattato il Sig. Bellavia della provincia di Savona che a sua volta ci ha messo in contatto con un funzionario dell’Albo Attività di Recupero Rifiuti (sig. Bagon). Quest’ultimo ha riferito che, non essendo iscritti al registro delle imprese, le nostre attività non si configurano né come artigianali né come industriali e dunque non c’è l’obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti. Un’iniziativa che ha avuto il Laboratorio come protagonista, ha riguardato il progetto “Educare al servizio” rivolto alle scuole Superiori. In particolare due piccoli gruppi di ragazzi frequentanti l’istituto IPSIA di Savona, hanno condiviso due giornate lavorative con le persone coinvolte nel Laboratorio. Ciascun gruppo di ragazzi è stato accompagnato da un insegnante e da un’assistente sociale. Tutti hanno partecipato alle fasi di lavorazione svolte in Laboratorio. A tale esperienza è seguito un intervento in classe effettuato dal responsabile del Laboratorio con l’aiuto di un insegnante, sulla gestione dei conflitti. Dal 3 al 8 Settembre il Laboratorio ha chiuso perché assieme ai responsabili dell’Accoglienza Notturna e della Mensa di fraternità è stata organizzata una vacanza in Val Maira presso il Comune di Acceglio (CN). Erano presenti tre uomini e due donne. E’ stato un contesto di vita inedito per queste persone che hanno espresso entusiasmo e la volontà di ripetere l’esperienza. Dal punto di vista organizzativo non abbiamo preparato attività ben precise e strutturate. Abbiamo proposto giorno per giorno giochi, escursioni, e le normali attività di pulizia degli ambienti e preparazione pasti. Nel corso del 2007 il responsabile del Laboratorio ha partecipato ad alcuni appuntamenti formativi: Incontri (n. 3) con la Psicoterapeuta Wilma Valentini su problematiche riscontrate nel servizio del Laboratorio Corso per Volontari organizzato dalla Fondazione Diocesana Comunità Servizi Onlus e dalla Caritas di Savona sulla gestione dei conflitti – 27 Gennaio Convegno “Lavoro e fasce deboli” organizzato dall’associazione S. Marcellino con la presenza del Ministro del Lavoro. Palazzo Tursi – 12 Marzo Corso di Formazione organizzato dal CELIVO sui principali programmi europei. Genova – 21/22 Giugno Corso per Volontari organizzato dalla Fondazione Diocesana Comunità Servizi Onlus e dalla Caritas di Savona sull’ascolto – 6 Ottobre Convegno sull’inclusione delle persone senza dimora attraverso il lavoro. SERMIG di Torino 25 Ottobre 2007 Corso di formazione per Operatori Locali di Progetto. Savona 8 – 9 Novembre Alessandro Magagna 51 52 3.7 CASA FAMIGLIA SEDE OPERATIVA Piazza dei Consoli, 1/4 – 17100 Savona RISORSE UMANE Maurizio RAINERI e Alessandra AMORE (responsabili), Suor Morena MAZZER, Sara CAVIGLIA, 1 addetto pulizie, 6 volontari OBIETTIVI Accoglienza temporanea e accompagnamento educativo di minori provenienti da difficili situazioni famigliari, con provvedimento del Tribunale dei Minorenni, sostenendo i minori ad un ritorno nel nucleo di provenienza o verso situazioni più stabili. BENEFICIARI 9 minori in situazione di difficoltà famigliare 53 COSTO* Euro 101.383,37 *comprensivo del 7,52 % di oneri generali di gestione ordinaria FINANZIATORI Proventi propri 1,79% Comune di Savona 38,96% Comune di Imperia 59,26% VALORIZZAZIONI Alloggio Casa Famiglia in locazione con mensilità anticipate dall’Ufficio Sostentamento Clero Alloggio Centro Diurno in comodato gratuito dalla Parrocchia di San Giovanni Battista Valorizzazione annua (Euro 16.200,00) Numero 6 volontari / per 33 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 8.580,00) 54 RELAZIONE ATTIVITA’ 2007 Il servizio che fino ad oggi era organizzato in due distinte strutture: la Casa Famiglia ed il Centro Diurno ha visto nel luglio del 2007 la chiusura di quest’ultimo. Dopo due anni di transizione con l’accompagnamento delle minori verso una situazione più stabile. In questo periodo non abbiamo avuto dai servizi sociali territoriali nessuna richiesta di inserimento per questo specifico servizio pomeridiano e si è stabilito conseguentemente di chiudere l’esperienza. Nel 2007 sono state quattro le minori che hanno frequentato il Centro Diurno. L’educatrice professionale Lidia DAL SANTO ha quindi terminato il suo rapporto di lavoro come previsto dal contratto. La gestione della Casa Famiglia è affidata ad un equipe educativa formata dalla coppia residente (famiglia RAINERI), da due educatrici impiegate part-time (Suor Morena MAZZER e Sara CAVIGLIA) la religiosa, anch’essa educatrice professionale, fa continuare il rapporto con l’Istituto Figlie di Maria Vergine Immacolata che aveva aperto il servizio nel 1983 con Suor Maria Vittoria ZANETTE. L’equipe si avvale anche della presenza dello psicologo Dott. Franco SEMINO nel ruolo di supervisore ed esperto in disagio minorile. La casa inoltre usufruisce dell’aiuto di una collaboratrice domestica part-time. Nel 2007 sono stati in tutto 5 i minori inseriti in Casa Famiglia: una ragazza adolescente che nel mese di dicembre ha raggiunto la maggiore età, e quattro minori di origine extracomunitaria, con età compresa tra i 4 e i 11 anni. Tutti e cinque i minori, oltre ad abitare stabilmente con la famiglia, composta anche da tre figlie naturali, frequentano i locali del centro diurno nei pomeriggi dal lunedì al venerdì. Il Centro Diurno, ora dedicato totalmente ai minori ospiti in Casa Famiglia è animato dalle educatrici. Attraverso le riunioni periodiche e le supervisioni – mensili – l’equipe organizza tempi e contenuti per il supporto educativo dei minori, in base ai bisogni rilevati nella relazione quotidiana e alle indicazioni degli assistenti sociali dei rispettivi ragazzi. In questo modo l’equipe sostiene i minori nelle attività scolastiche; organizza e accompagna i bambini alle attività sportive o di aggregazione (associazionismo scout). Per la ragazza adolescente si sta affinando un progetto di autonomia e nell’estate si è testata una prima esperienza lavorativa in autonomia, senza la mediazione del Laboratorio Formativo. L’equipe stipula per ciascun minore un P.E.I. (Progetto Educativo Individuale) e redige periodicamente le relazioni di osservazione per i servizi sociali, oltre alla relazione semestrale per il Tribunale dei Minorenni di Genova. La coppia residente, che adempie alle normali funzioni genitoriali, inoltre si occupa dei cinque minori a lei affidati per la globalità degli aspetti inerenti alla loro crescita, cura i rapporti con i Servizi Sociali proponenti e responsabili dei singoli progetti di ciascun minore. Da segnalare la continuazione del rapporto per il servizio extra associativo del gruppo scout AGESCI Savona 10° mentre e terminato quello con il Savona 8°. Sono impegnati un ragazzo ed una ragazza scout che aiutano la famiglia residente il sabato mattina. Da rilevare la disponibilità della Scuola per l’infanzia Regina Margherita, di N.S. DELLA NEVE, che continua ad accogliere un minore ospite della Casa Famiglia. Importanti in questo anno sono stati i rapporti con le altre 6 case famiglia della Liguria che, attraverso un coordinamento (COFAMILI), si sono potute incontrare mensilmente per affrontare problemi comuni, scambi di esperienze e di formazione. Il COFAMILI è uno strumento importante anche nel caso di richieste e segnalazioni da parte dei servizi e permette una risposta adeguata e più uniforme a livello regionale, a tale scopo è nato un coordinamento tecnico che organizza la formazione e la supervisione di tutte e 7 le case famiglia presenti in Liguria. La struttura, così organizzata, si caratterizza secondo il Regolamento della Regione Liguria n°2 del 2/12/2005 come Casa Famiglia su base professionale. Non si tratta, infatti “solo” di un’opera 55 svolta da una famiglia volenterosa ed aperta all’affido temporaneo di minori, ma di un servizio complesso, che cerca di coniugare professionalità e vita famigliare nel senso vero del termine. Il servizio, promosso dalla Caritas, si caratterizza come diocesano e desidera essere una proposta per tutte le famiglie interessate ad avvicinarsi a questa specifica esperienza di accoglienza. Si ricorda in proposito che la famiglia residente, attualmente impegnata, ha dato una disponibilità triennale, che potrà essere rinnovata, ma che si caratterizza comunque come esperienza temporanea soggetta a numerose variabili, prima fra tutte la disponibilità dei figli naturali della coppia a proseguire. Maurizio Raineri e Alessandra Amore 56 3.8 AREA INTERNAZIONALE SEDE OPERATIVA c/o Caritas Italiana – Via Aurelia, 117 – 00198 Roma RISORSE UMANE Giovanni SARTOR, Maria Chiara CREMONA OBIETTIVI Fornire supporto amministrativo e logistico per la gestione del personale di operatori impiegati in progetti di sviluppo gestiti dell’Area Internazionale di Caritas Italiana. 57 BENEFICIARI La popolazione più vulnerabilre di alcuni paesi africani e asiatici COSTO* Euro 78.589,42 FINANZIATORI Caritas Italiana Area Internaz. 100% VALORIZZAZIONI Nessuna 58 3.9 RIEPILOGO ATTIVITA’ 2007 MISSION La Fondazione non ha scopo di lucro, vive ed agisce secondo l’ispirazione del Vangelo della carità ed in vista della promozione integrale della persona. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, promuovendo, gestendo e sostenendo iniziative ed opere assistenziali di ispirazione cristiana. Risponde concretamente a tale scopo generale ogni attività utile a favorire nuove iniziative di servizio sociale e di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti; la conoscenza delle cause di povertà e di emarginazione; la più ampia diffusione degli studi promossi. RISORSE UMANE N. 15 personale dipendente, N. 318 volontari, N. 4 persone in Servizio Civile. 59 BENEFICIARI 4.411* (3.162) persone o nuclei familiari (senza i progetti dell’Area Internazionale) per circa 15.703 (12.500) colloqui /ascolti per 45.447 (34.283) pasti comprensivi dei pacchi alimentari d’asporto per 5.488 (4.844) accoglienze notturne presso le strutture di 1° e 2° livello per 166.950,28 (146.339,37) euro in erogazioni economiche effettuate a vario titolo * è la somma delle persone registrate da ogni singolo servizio, con la possibilità che una persona abbia contattato più servizi (stima 12%). Tra parentesi è riportata la cifra dell’anno precedente, che non considerava le 724 persone passate dai Centri Ascolto Parrocchiali. ONERI Euro 895.723,09 FINANZIATORI Caritas Italiana 8,75% Proventi straordinari 10,99% Comune di Savona 24,27% Ottopermille CEI 7,80% Comune di Imperia 7,33% Proventi propri 6,90% Ottopermille Diocesi Savona 11,16% Donazioni in generi alimentari 6,04% Distretto Sociosanitario n. 7 10,43% Offerte 6,32% 60 VALORIZZAZIONI Immobili utilizzati a vario titolo in uso gratuito Valorizzazione annua (Euro 91.400,00) Numero 318 volontari / per 398 ore settimanali di volontariato Valorizzazione annua (Euro 103.480,00) TOTALE VALORIZZAZIONI 2007: (Euro 194.880,00) 61 62 3.10 APPROFONDIMENTI Le iniziative di approfondimento e sensibilizzazione sulle tematiche che ci sono proprie - tra cui convegni, tavole rotonde ed incontri pubblici - sono coordinate dalla CARITAS DIOCESANA, attraverso l’Equipe di Volontariato che cura tutte le attività di FORMAZIONE e PROMOZIONE, elenchiamo di seguito le principali: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE Presentazione del Immigrazione 2006 Dossier Iniziativa organizzata da Caritas Diocesana e Fondazione 7° torneo di Bridge Vincenzo Storace” “Dr. Iniziativa organizzata in collaborazione con il Comune di Albissola Marina e Fondazione Febbraio Luglio Giornata annuale dei Volontari Iniziativa organizzata da Caritas Vent’anni di Mensa di Diocesana e Fondazione Fraternità Novembre Vent’anni di Mensa di Libretto di preghiere ai pasti in Fraternità: A Tavola con Dio famiglia Novembre CONVEGNI Strutture residenziali per anziani e per minori a Genova Seminario organizzato da ASL 3 e Comune di Genova Marzo Lavoro e fasce deboli Convegno organizzato dall’Ass. S. Marcellino di Genova Marzo La violenza sulle donne non ha scuse Convegno organizzato dalla Provincia di Savona Maggio Al di sopra di tutto. «Un cuore che vede» per animare alla carità XXXI Convegno Nazionale delle Caritas diocesane organizzato da Caritas Italiana a Montecatini (PT) Giugno Il Lavoro e l’inclusione delle persone senza dimora Convegno organizzato dal SERMIG di Torino Ottobre Immigrazione e diritti umani nel quadro legislativo attuale Convegno Nazionale organizzato da Università degli Studi di Genova e Regione Liguria Novembre Giornata conclusiva del Corso di qualifica per mediatore culturale Corso organizzato da ISFORCOOP e SPES del Campus Universitario di Savona Dicembre 63 FORMAZIONE La relazione tra volontario e ospite – La gestione dell’aggressività Corso di formazione 2006 - 2007 per volontari organizzato da Caritas Diocesana e Fondazione Gennaio Corso di Counseling Corso di formazione gestito dal Jesuit Encounter Training di Genova (2° annualità) Gennaio Dicembre Per una competenza in più Corso di formazione (4 giornate) organizzato da A.p.F. e Ce.s.p.im Febbraio La forza delle relazioni: dalla solitudine al sentirsi a casa Corso di formazione per neo volontarie organizzato da Caritas Diocesana e Fondazione Marzo Le emozioni del counselor nella relazione di aiuto Workshop organizzato Jesuit Encounter Training di Genova Aprile Il genogramma Workshop organizzato Jesuit Encounter Training di Genova Maggio I principali programmi europei Corso di formazione organizzato dal CELIVO di Genova Giugno I riconoscimenti: qualità della vita e delle relazioni Workshop organizzato Jesuit Encounter Training di Genova Settembre Al Cuore dell’ascolto Incontro formativo per volontari organizzato da Caritas e Fondazione Ottobre Corso per Operatori Locali di Progetto (OLP) Corso di formazione organizzato dal coordinamento delle Caritas diocesane della Liguria Novembre 64 3.11 IL VALORE AGGIUNTO CALCOLO DEL VALORE AGGIUNTO Il prospetto di determinazione del Valore aggiunto, che rappresenta il collegamento tra Bilancio consolidato e Bilancio Sociale, esprime la ricchezza prodotta dalla Fondazione nell’esercizio come differenza tra il valore della produzione e i costi relativi di ciascun attività sociale per l’acquisizione di beni e servizi. In realtà riteniamo che l’applicazione di teorie economiche per tentare di misurare il valore espresso da un’organizzazione come la nostra, non possa esprimere l’esperienza nel suo complesso. Siamo convinti che il vero valore aggiunto del bilancio sociale sia più nel processo dialettico e vitale, che nel prodotto che rischia di essere già vecchio nel momento stesso in cui è definito. Il valore aggiunto è dato dalla differenza tra i proventi e gli oneri sostenuti per il loro acquisto, che per noi sono i costi di gestione ordinaria, gli ammortamenti, i prodotti di consumo e le spese di amministrazione generale e assicurazione. La relazione sociale fin qui presentata ha voluto mettere in evidenza le valorizzazioni di immobili e volontariato per ciascuna attività. Pur ritenendo non sia corretto inserire valorizzazioni nel bilancio d’esercizio è, a nostro giudizio, invece importante computarle e tenere conto di esse nel calcolo totale del valore aggiunto, considerandole nella ricchezza che la Fondazione rIdistribuzione sul territorio. PROVENTI Enti Pubblici, Comuni, Distretto, Regione Proventi propri - servizi e immobili Diocesi di SV - ottopermille Contributi straordinari Offerte Proventi in generi alimentari Caritas Italiana - ottopermille Caritas Italiana - area internazionale Totale ONERI DI GESTIONE INTERMEDIA Oneri gestione immobile Oneri per ammortamenti Oneri generali amministrazione e consumo Sopravvenienze e insussistenze passive Totale Valore aggiunto netto Valorizzazioni immobili Valorizzazioni volontariato Totale Valore Aggiunto € 376.571,12 € 61.793,06 € 100.000,00 € 98.398,02 € 56.608,27 € 54.113,52 € 69.860,00 € 78.379,10 € 895.723,09 2007 42,04% 6,90% 11,16% 10,99% 6,32% 6,04% 7,80% 8,75% 100,00% € 329.975,48 € 60.170,50 € 100.000,00 € 92.792,70 € 28.153,45 € 32.763,65 € 52.040,00 € 77.881,67 € 773.777,45 2006 42,64% 7,78% 12,92% 11,99% 3,64% 4,23% 6,73% 10,07% 100,00% € 1.080,91 € 17.234,91 € 26.155,11 € 1.091,21 € 45.562,14 2007 2,37% 37,83% 57,41% 2,39% 100,00% € 1.309,31 € 15.796,36 € 20.989,21 € 4.021,64 € 42.116,52 2006 3,11% 37,51% 49,84% 9,55% 100,00% € 850.160,95 € 91.400,00 € 103.480,00 81,35% 8,75% 9,90% € 731.660,93 € 73.200,00 € 79.485,00 82,73% 8,28% 8,99% € 1.045.040,95 100,00% € 884.345,93 100,00% 65 RIDISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO E’ utile evidenziare, nella rappresentazione grafica della ridistribuzione del valore aggiunto sulla collettività, quanto la ricchezza prodotta che ricade sui beneficiari dei nostri servizi sia data dalla somma delle valorizzazioni, dei progetti area internazionale, dei servizi alla persona e della distribuzione dei generi alimentari ricevuti in dono. La somma delle voci corrisponde al 73,04 %. La restante ricchezza, pari al 26,96 % viene invece ridistribuita in remunerazione del personale, oneri in imposte e tasse e oneri di formazione e promozione. Valorizzazione immobili 9,90% Valorizzazione volontari 8,75% Progetti area internazionale 7,52% Servizi alla persona 41,69% Remunerazione del personale 25,11% Formazione e promozione 0,60% Oneri fiscali ed erariali 1,26% Distribuzione generi alimentari 5,18% 66 CONSIDERAZIONI FINALI 4. 67 68 L’anno 2007 è stato caratterizzato da un forte sviluppo dell’attività in favore dei nostri beneficiari, che ricordiamo è rappresentato da persone in situazione di grave marginalità, famiglie in difficoltà, immigrati, minori, persone senza dimora. Il numero dei beneficiari che hanno preso contatti con la Fondazione o con i Centri di Ascolto è salito a 4.411 persone o nuclei famigliari, si tratta dello spaccato della società più bisognosa del nostro territorio. Pur essendo difficile misurare correttamente l’entità del fenomeno che si rivolge presso la nostra realtà, può essere utile paragonarlo ai 61.916 residenti nel Comune di Savona e risulterebbero il 7,12 % della popolazione. Gli altri dati che emergono dal Bilancio Sociale sono comunque di attività e servizi tutti in crescita come il totale di 45.447 pasti erogati comprensivo dei pacchi viveri di asporto, o le 5.488 accoglienze notturne offerte dalle nostre strutture di 1° e 2° livello, anche le erogazioni economiche effettuate a vario titolo salgono a 166.950,28. Fondazione e Caritas però non sono realtà che si misurano sul numero delle prestazioni erogate, la mission e la vision sottolineano il coinvolgimento del territorio e della società civile piuttosto che la delega a gestire. Dunque riteniamo che i dati più importanti da rilevare siano invece i 318 volontari attivi, il numero più alto rilevato negli ultimi 10 anni di attività, e le 398 ore settimanali che i volontari garantiscono alla chiesa e alla società civile savonese. Importante sottolineare come le offerte dei singoli fedeli o cittadini siano raddoppiate in un anno. Questi ultimi elementi sono la certificazione di un profilo etico che ci legittima, non solo in termini strutturali ma soprattutto in termini morali agli occhi della comunità. Infine il Valore Aggiunto, calcolato in termini economici che ricade sul territorio, e che supera per la prima volta il milione di euro (1.045.040,95), ci afferma come un soggetto economico importante che a Savona contribuisce a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini. Maurizio Raineri Presidente ... Sognare il sogno impossibile Combattere contro il nemico invincibile Sopportare una pena intollerabile Correre dove l’audace non sa andare Riparare un danno irreparabile Amare, puro e casto, da lontano Tentare quando la stanchezza mi prende la mano Raggiungere la stella irraggiungibile Questo è il mio scopo … Don Chisciotte in L’uomo della mancia 69 70 APPENDICI 5. 71 72 5.1 NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO D’ESERCIZIO 2007 1. INFORMAZIONI SULLE VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazione immateriali L’unica immobilizzazione immateriale riguarda una ristrutturazione degli uffici di proprietà della Diocesi di Savona - Noli. Ci preme segnalare che la Fondazione in relazione all’uso e licenze dei software di gestione sui Personal Computer, si trova in condizioni di assoluta regolarità, ma che i relativi valori, storicamente sono stati acquistati e contabilizzati in bilancio nel rendiconto economico di gestione dell’anno di acquisto. Immobilizzazioni materiali I beni acquistati dalla Fondazione sono iscritti nell’apposito “Libro dei Cespiti ammortizzabili” suddivisi per anno. Al 31/12/2007 sono presenti i seguenti cespiti: Tipologia bene Costo Fondo storico amm.to IMMOBILIZZAZZIONI MATERIALI Quota annua Valore residuo IMPIANTI E ATTREZZATURE Computer e accessori Attrezzature Mensa Attrezzature e Mobili CAN Attrezzature Laboratorio Mobili Ufficio Telefoni Ufficio Attrezzature e Mobili CAM Mobili arredi e ristrutt. Casa Betania Mobili arredi e ristrut. Vado- Via Ferraris 16.145,18 4.194,00 3.563,00 4.479,10 1.110,00 3.928,80 22.140,00 22.680,98 22.000,00 12.540,01 2.892,55 1.603,35 2.911,60 610,60 3.928,80 7.749,00 22.680,98 22.000,00 1.392,38 1.032,85 534,45 671,87 166,50 1.169,52 3.321,00 22.680,98 22.000,00 3.605,17 1.301,45 1.959,65 1.567,50 499,40 0,00 14.391,00 0,00 0,00 6.187,15 19.583,33 20.000,00 8.050,00 6.187,15 19.583,33 9.000,00 805,00 0,00 3.721,34 4.000,00 805,00 0,00 0,00 11.000,00 7.245,00 420 3780 AUTOMEZZI Fiat 600 -BB530YV Fiat Daily - BM414TE Opel Vivaro - CX485KL Fiat Punto - DK652JT IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Ristrutturazione e manutenzioni Uffici Totali in euro 4200 420 158.261,54 112.912,37 45.349,17 73 La Fondazione dispone per lo svolgimento delle proprie attività di beni materiali concessi in uso gratuito da parrocchie, enti religiosi della Diocesi di Savona – Noli. Al 31/12/2007 la Fondazione usufruisce dei seguenti immobili concessi in comodato gratuito con regolare contratto registrato: Proprietario Diocesi di Savona - Noli Indirizzo Scadenza Sede operativa e uffici – Via Mistrangelo, 16/10/2016 1/1 bis - Savona Diocesi di Savona - Noli Casa di accoglienza notturna – Via 16/10/2016 Guidibono, 14 - Savona Parrocchia San Francesco da Casa Emmaus – Via Solari 7/3 - Savona 23/04/2012 Paola - Savona Parrocchia Santissima Trinità Via Chiavella, 1 - Terzo Piano - Savona 01/10/2008 - Savona Opera diocesana Mater Via Ferraris, 8/2 – Vado Ligure (con atto di 13/04/2017 Misericordiae vincolo notarile) Congregazione Sacra Famiglia Casa della Mondialità – Via Luigi Corsi, 35 - 10/11/2011 – Savigliano (CN) Savona Parrocchia N.S. Regina della Laboratori formativi – Via Caviglia, 25 – 01/10/2008 Pace – Valle di Vado Ligure Valle di Vado Ligure (scrittura privata provvisoria) Istituto Diocesano Sostenta- Casa Famiglia – Piazza dei Consoli, 1/4 – 11/02/2013 mento Clero - Savona Savona (contratto di locazione corrisposto fino al) Immobilizzazioni finanziarie La Fondazione è socia di Banca Popolare Etica con n. 10 azioni fuori mercato (IT0001080164 BP ETICA) del valore nominale di € 52,50 al 31/12/2007. Detiene inoltre € 15.000,00 in obbligazioni CARISA al tasso fisso netto di 3,062 % (scadenza 20/05/2011) con cedola annuale. Disponibilità liquide Al 31/12/2007 sono presenti le seguenti disponibilità liquide: Descrizione Cassa - uffici fondazione C/c bancario - Ca.Ri.Sa n. 860580 C/c bancario - Ca.Ri.Sa n. 987180 (Prestiti personali) Totale Importo in € 1.079,04 100.240,53 - 407,76 100.911,81 Il conto corrente bancario CaRiSa n. 987180 è stato istituito per tenere distinta la gestione del Servizio Emergenza Famiglie in merito all’attività di microcredito con un totale di 5 mutui bancari attivi per prestiti personali. Il saldo negativo è dovuto ai ratei di prelievo 74 programmati dalla banca in data 31/12/2007 e non supportati, dal versamento delle rate dei mutui dovute dai debitori con valuta utile alla copertura del saldo negativo. Creditori I crediti diversi ammontano a € 180.743,68; se si escludono € 14.873,45 di crediti a breve e € 21.733,00 di Paredes Italia S.p.A. in ritardo nei pagamenti previsti, i rimanenti € 144.137,23 sono inerenti a crediti di enti pubblici per fatture emesse per servizi erogati in convenzione. I crediti a rischio riguardano invece l’attività di microcredito del servizio Emergenza Famiglie per € 22.769,82 e l’attività del Servizio Emergenza Abitativa per € 10.197,74 di canoni di locazione anticipati. A garanzia dei crediti a rischio sono previsti i fondi di svalutazione per un totale di € 12.000,00 pari al 36,40 %. Ratei e risconti I ratei attivi pari ad € 283,14 corrispondono alla cedola netta annuale delle Obbligazioni CaRiSa relativa all’interesse maturato nel periodo 20 maggio - 31 dicembre. I risconti passivi sono di € 25.142,19 quota del contributo del Ministero dell’interno Fondo Lire UNRRA 2007 per il progetto La Locanda non ancora speso; e € 4.334,23 relativi ai contratti con gli operatori di Caritas Italiana per progetti nei paesi asiatici, quota di competenza 2008. Patrimonio netto Il patrimonio netto è composto dal fondo in dotazione al momento dell’atto costitutivo della Fondazione (1996), corrispondente al valore storico dell’immobile di proprietà, sito in Via Untoria, 11/12 a Savona di € 131.696,51; aggiunto dal provente ricavato dalla vendita di una donazione di porzione di immobile donato alla Fondazione pari ad € 6.197,48. Fondo di riserva ordinario Il fondo di riserva di € 130.562,64 è composto dai risultati gestionali degli esercizi precedenti. Fondi diversi I fondi diversi, equivalenti a € 175.439,48, oltre al TFR ed ai fondi di ammortamento, comprendono i fondi di svalutazione crediti relativi al Servizio Emergenza Famiglie e Servizio Emergenza Abitativa che insieme garantiscono il 36,40 % del crediti a rischio iscritti a bilancio. Debiti diversi I debiti diversi salgono da € 78.671,14 del 2006 a € 103.886,99 primariamente per la creazione di un nuovo fondo di debito di € 20.700,00 relativo al progetto “La Locanda” Fondo Lire UNRRA per contributi ricevuti per conto di altri enti partner del progetto. 75 2. INFORMAZIONI SULLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO Il conto economico nel 2007 registra un avanzo (positivo) di gestione pari a € 4.684,41, a differenza del 2006 che si è chiuso con un disavanzo (negativo) di € 4.792,77. L’avanzo dell’esercizio pur essendo lieve (+0,53%) rispetto al bilancio complessivo, è importante perché conferma la solidità economica della Fondazione in un momento difficile. Nel complesso la Fondazione, nel 2007, ha avuto un incremento di costi (d’ora in poi oneri) del 14,45% e di ricavi (d’ora in poi proventi) del 15,76%. L’aumento complessivo dei movimenti del conto economico è ormai costante da tempo anche se bisogna considerare che oneri e proventi straordinari, dovuti a finanziamento di progetti da parte di altri enti, rappresentano ancora una elevata percentuale pari a 10,99% di proventi e 11,43% di oneri. Un’analisi storica del conto economico evidenzia come l’attività negli ultimi 8 anni sia aumentata con costanza ed equilibrio evitando di registrare chiusure di bilancio d’esercizio con disavanzi importanti. Il grafico di seguito illustra con chiarezza la stabilità economica nel tempo: Storico del Conto Economico 2000 € 891.038 € 895.723 € 778.570 € 773.777 € 676.075 € 677.266 € 426.066 € 390.325 € 436.986 €- € 394.499 € 419.369 € 418.761 € 200.000 € 354.482 € 400.000 € 330.228 € 600.000 € 256.446 € 800.000 € 266.830 € 1.000.000 2001 2002 2003 2004 Proventi Oneri 2005 2006 2007 Oneri Proventi Oneri Analizzando gli oneri si osserva che sono fortemente diminuite le spese della promozione e sensibilizzazione pari solo a € 701,60 (-94,24%) decremento dovuto al confronto con il 2006 che conteneva l’onerosa pubblicazione del volume sul ventennale del Centro di Ascolto, ma anche per l’effettiva diminuzione di investimento sulla promozione, questo anno ripartita sul rendiconto della Caritas Diocesana. Gli oneri di formazione pari a € 5.551,27 (-12,64%) marcano una diminuzione rispetto al 2006; segnale di riflessione che rispecchia l’effettivo calo di attenzione su un contenuto di prioritaria importanza per l’attività che la Fondazione svolge. 76 Oneri straordinari € 101.875,76 11,43% Oneri 2007 Personale € 262.423,68 29,45% Progetti area internazionale € 78.603,67 8,82% Oneri diretti per i servizi € 383.095,12 42,99% Amministrativi, patrimoniali, fiscali € 58.787,58 6,60% Promozione animazione € 701,60 0,08% Formazione € 5.551,27 0,62% Oneri riclassificati 2007 Emergenza Abitativa € 293.694,21 32,96% Immigrazione Em. Famiglie € 97.949,23 10,99% Casa Famiglia € 94.290,03 10,58% Centro Diurno € 183.854,26 20,63% Laboratori Formativi € 63.605,99 7,14% Centro Ascolto € 22.211,85 2,49% Gestione ordinaria € 55.762,98 6,26% Progetti Area Internazionale € 78.589,42 8,82% Gestione immobili € 1.080,71 0,12% Il costo del personale sale in termini assoluti del (+13,06%) rispetto al 2006, ma di fatto incide sempre meno sul totale degli oneri (-0,36%). Il personale oggi ha un peso sugli oneri complessivi del 29,45%, risultato del tutto accettabile per un ente che eroga servizi complessi. Un dato che è reso possibile anche grazie alla forte presenza del volontariato nei nostri servizi. Aumentano anche gli oneri di amministrazione (+0,41%) sul totale, dovuti alla stipula di nuove e più adeguate coperture assicurative. Nelle diverse attività, si rileva un andamento costante per il servizio del Centro Diurno di Solidarietà, il Servizio Immigrati e il Servizio Emergenza Famiglie, questi ultimi con un disavanzo negativo considerevole (88.776,04 euro), in quanto l’ente pubblico partecipa solo in minima parte nel finanziamento di questi due servizi. Il Servizio Immigrazione – Emergenza Famiglie ad oggi vede impegnate due persone a tempo pieno che rappresentano la maggior parte dei costi del servizio. 77 Il servizio immigrati nel 2007 ha assistito 1214 nuove persone che non avevano mai usufruito del servizio, stimando in poco meno di 9.000 i passaggi – colloqui registrati. L’emergenza abitativa invece prosegue il difficile cammino verso il pareggio di bilancio e fa registrare un disavanzo di “solo” 17.957,36 euro, un risultato peggiore rispetto allo scorso anno (- 12.811,91 euro) ma discreto, se confrontato con gli anni precedenti dove si registravano disavanzi di circa 35.000 euro. Inoltre bisogna considerare che il Servizio Emergenza Abitativa oggi rappresenta il 32,96% dell’intera attività della Fondazione con € 293.694,21 di oneri e solamente il 6,11% di perdita. Proventi Per quanto riguarda i proventi, la diversificazione delle fonti di entrata è stata una costante strategia degli ultimi anni per cercare una sostenibilità nel tempo non vincolata ad un esclusivo finanziamento. Nel complesso bisogna considerare che le entrate dagli enti pubblici, se non si considerano i finanziamenti straordinari in conto capitale per il Social Housing di Vado Ligure, aumentano in termini assoluti (+24,71%) ma diminuisce il rapporto sul totale dei proventi (-0,60%). Per il 2007 l’ente pubblico partecipa al finanziamento dei servizi per un totale del 42,04%. Ci pare che l’assunzione di responsabilità degli enti locali preposti alla cura dei soggetti RICLASSIFICAZIONI BILANCIO 2007 ONERI Oneri personale Oneri formazione Oneri promozione Oneri amministrazione /assicurazioni Oneri diretti per i servizi Oneri progetti area internazionale Oneri straordinari Oneri ammortamenti Oneri fiscali e imposte Oneri finanziari e patrimoniali TOTALE ONERI PROVENTI Proventi Diocesi di Savona (ottopermille) Proventi Enti Locali (Comune, Zona, ASL) Proventi da offerte (Enti, parrocchie, privati) Proventi dai servizi Proventi progetti area internazionale Proventi Caritas Italiana (ottopermille) Proventi Regione Liguria estreme povertà Proventi straordinari Proventi in derrate alimentari Proventi finanziari e patrimoniali TOTALE PROVENTI BILANCIO 2007 262.423,68 5.551,27 701,60 26.155,11 383.095,12 78.603,67 101.875,76 17.234,91 13.127,57 2.269,99 € 891.038,68 BILANCIO 2007 100.000,00 336.071,12 56.608,27 54.423,83 78.379,10 69.860,00 40.500,00 98.398,02 54.113,52 7.369,23 € 895.723,09 % 29,45% 0,62% 0,08% 2,94% 42,99% 8,82% 11,43% 1,93% 1,47% 0,25% 100,00% % 11,16% 37,52% 6,32% 6,08% 8,75% 7,80% 4,52% 10,99% 6,04% 0,82% 100,00% BILANCIO 2006 % 232.104,09 29,81% 6.354,57 0,82% 12.183,81 1,56% 19.648,17 2,52% 296.178,87 38,04% 77.766,04 9,99% 100.526,40 12,91% 15.796,36 2,03% 17.471,82 2,24% 540,09 0,07% € 778.570,22 100,00% BILANCIO 2006 % 100.000,00 12,92% 269.477,23 34,83% 28.153,45 3,64% 52.745,90 6,82% 77.881,67 10,07% 52.040,00 6,73% 60.498,25 7,82% 92.792,70 11,99% 32.763,65 4,23% 7.424,60 0,96% € 773.777,45 100,00% VARIAZIONI 2006 - 2007 13,06% -12,64% -94,24% 33,12% 29,35% 1,08% 1,34% 9,11% -24,86% 320,30% 14,45% VARIAZIONI 2006 - 2007 0,00% 24,71% 101,07% 3,18% 0,64% 34,24% -33,06% 6,04% 65,16% -0,75% 15,76% VARIAZ. SUL TOT ONERI -0,36% -0,19% -1,49% 0,41% 4,95% -1,17% -1,48% -0,09% -0,77% 0,19% 0,00% VARIAZ. SUL TOT PROVEN -1,76% 2,69% 2,68% -0,74% -1,31% 1,07% -3,30% -1,01% 1,81% -0,14% 0,00% più deboli sia aumentata negli anni, ma sia ancora necessario lavorare decisi in questa direzione. Importante segnalare la diminuzione del Fondo estreme povertà (-33,06%) che sommata alla diminuzione dell’anno precedente scende del (-35,48%) in due anni. Se si osservano i proventi, (le variazioni della tabella, confrontati con il grafico seguente), il dato 78 più rilevante, è l’incremento delle offerte che hanno raggiunto la quota di € 56.608,27 (+101,07%). L’incremento è dovuto alla raccolta di avvento dedicata all’apertura delle due nuove strutture di accoglienza “Casa Betania” e “Casa della Mondialità”. Segnale incoraggiante è stato l’impegno di alcune associazioni presenti sul nostro territorio che hanno deciso di sponsorizzare l’iniziativa come Associazione Culturale Dialogos e il Soroptmist ed altri soggetti che hanno voluto restare anonimi. Questo risultato è in controtendenza rispetto a quello dello scorso anno che ci aveva preoccupati con un (21,51%). Proventi 2007 Enti Pubblici Comuni, Regione € 376.571,12 42,04% Proventi propri servizi e immobili € 61.793,06 6,90% Diocesi di SV ottopermille € 100.000,00 11,16% Caritas Italiana area internaz. € 78.379,10 8,75% Caritas Italiana Ottopermille € 69.860,00 7,80% Contributi straordinari € 98.398,02 10,99% Proventi in generi alimentari € 54.113,52 6,04% Offerte € 56.608,27 6,32% Proseguendo con l’analisi dei proventi nei servizi offerti, si rileva che la Casa Famiglia per minori nel 2007 ha ottenuto un avanzo importante, di +16.584,97 euro, dovuto sia all’esito di non pagamento del canone di locazione (12.000 euro/anno), già elargito al proprietario fino al febbraio 2013 per effetto di un finanziamento regionale, sia al considerevole numero di 5 minori accolti per tutti i 365 giorni presi in considerazione; situazione che ha garantito alla Fondazione un bilancio complessivo vicino al pareggio, essendo questo l’unico servizio “in attivo”. La richiesta di otto per mille alla Diocesi di Savona è stata pari a € 100.000,00, invariata rispetto al 2006, e con sempre una minore incidenza in termini percentuali sul totale delle entrate rispetto all’anno precedente (dal 12,92% al 11,16%). In riferimento invece all’entrata dei progetti finanziati da Caritas Italiana, con l’ottopermille della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), da sottolineare che nel 2007 sono entrate le ultime due tranche dei fondi 2006 destinati alla realizzazione della nuova struttura di accoglienza femminile “Casa Betania”, e nemmeno una tranche dei fondi 2007, che per ragioni di prudenza contabilizzeremo per competenza 2008. Infine, si constata il rispetto del budget di previsione 2006, che non ha fatto rilevare particolari scostamenti nelle singole voci di previsione rispetto al bilancio consuntivo. 3. INFORMAZIONI SUL PERSONALE DIPENDENTE E SUI VOLONTATRI Per quanto riguarda le risorse umane ricordiamo, che in virtù del contratto stipulato con Caritas Italiana per i progetti in Area Internazionale, vi sono state le sostituzioni di Gianluca 79 RANZATO e Maurizio MARMO con Giovanni SARTOR a tempo determinato (30/06/10) e Maria Chiara CREMONA, quest’ultima ha terminato il contratto il 31/12/07 e nel 2008 rimarrà in forza per Caritas Italiana solo un operatore esterno. Per l’ufficio contabilità e amministrazione è stato un anno difficile: a febbraio Patrizia VALLARINO terminava il suo contratto, come previsto, per avvicendarsi con Alessandra PESCE che però dopo solo tre mesi si dimetteva per un’offerta di lavoro più corrispondente alle sue esigenze. A giugno è stata assunta Monica SIRI, esperta contabile, con un contratto a tempo determinato (17/06/09). Per consolidare il Servizio Emergenza Abitativa, ad aprile veniva assunta Claudia CALABRIA a tempo determinato (31/03/09) con particolare attenzione di mansioni per le due nuove strutture “Casa Betania” e “La Locanda”. Nel mese di ottobre Agnese MINUTO, dopo un periodo di nove mesi di aspettativa non retribuita, si dimetteva per un’offerta di lavoro più corrispondente alle sue esigenze. In sostituzione, come operatore del Centro di Ascolto è stato assunto a tempo determinato (30/04/08) Nicola ARECCO. Sempre a ottobre, in seguito alla chiusura del Centro Diurno per minori, ha terminato servizio Lidia DAL SANTO a scadenza del suo contratto. Presso la Casa Famiglia inoltre, come personale di servizio, si è provveduto all’assunzione part-time di Caterina TORCASSO a tempo determinato (30/07/08) in sostituzione di Nadiya YALOVENKO dimessasi per motivi personali. Ricordiamo inoltre la presenza attiva di quattro ragazze in Servizio Civile Nazionale dall’ottobre 2007: Erika ROMANO in servizio presso la Mensa - Centro Diurno di Solidarietà, Serena GARNERI in servizio presso il Servizio Emergenza Abitativa, Sara PITTALUGA in servizio presso Casa Emmaus e Margherita ROSSI presso il Servizio Immigrazione. Esaminando il volontariato da un punto di vista quantitativo, è incoraggiante il numero di 318 volontari attivi, dato che rispetto alle 297 persone dello scorso anno (+ 7,07%) attesta la Fondazione tra i principali enti con partecipazione volontaria nel territorio savonese. Da segnalare che si tratta del dato più elevato degli ultimi 9 anni, dovuto soprattutto alla campagna per la ricerca di volontari relativa all’avvento 2006. La Fondazione, in sintesi, aveva al 31/12/2007 un organico complessivo di 15 dipendenti (7 a tempo pieno, 8 part-time), oltre ai 318 volontari impegnati nei servizi e negli uffici, e 4 giovani in Servizio Civile Nazionale. Si sottolinea che tutti i dipendenti sono assunti secondo il C.C.N.L. del Commercio e non vi sono in essere contratti a progetto o di tipo interinale. Il significato di questa scelta si pone nell’ottica di una politica della Fondazione di dare il più possibile garanzie al personale dipendente cercando di investire su di esso. Ad oggi infatti 8 su 13 dipendenti (senza considerare i 2 operatori di Caritas Italiana), godono di un contratto a tempo indeterminato. 4. ALTRE INFORMAZIONI Privacy In tema di Privacy la Fondazione tratta dati sensibili quali sieropositività, malattie mentali, stato di salute ed altro ancora, è quindi soggetta alla Notificazione al Garante per la protezione dei dati personali. La Notificazione è stata regolarmente inviata per via telematica in data 28/04/06 ed è stata inserita nei Registro dei trattamenti al numero: 2006042800132501. Si informa inoltre che il 28 marzo 2007 è stato regolarmente aggiornato il Documento Programmatico della Sicurezza (DPS) così come previsto dal D.Lgs 196/93. 80 5.2 LO STATUTO Articolo 1) - COSTITUZIONE E SEDE E’ costituita per atto del Vescovo di Savona-Noli la “Fondazione Diocesana COMUNITÀSERVIZI” dotata di personalità giuridica di diritto privato. La Fondazione assume nella propria denominazione la qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, in breve ONLUS, che ne costituisce peculiare segno distintivo ed a tale scopo la dicitura ONLUS viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione esterna della medesima. La Fondazione è espressione della Chiesa diocesana savonese, la quale se ne avvale per dare visibile testimonianza di carità fraterna. La Fondazione ha sede legale in Savona, via Mistrangelo n. 1/1bis. Articolo 2) – SCOPI La Fondazione non ha scopo di lucro, vive ed agisce secondo l’ispirazione del Vangelo della carità ed in vista della promozione integrale della persona. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, promuovendo, gestendo e sostenendo iniziative ed opere assistenziali di ispirazione cristiana. Risponde concretamente a tale scopo generale ogni attività utile a favorire: nuove iniziative di servizio sociale e di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti, la conoscenza delle cause di povertà e di emarginazione, la più ampia diffusione degli studi promossi. In particolare la Fondazione opera in collaborazione con l’Organismo Pastorale Caritas Diocesana per la progettazione, l’avvio, la realizzazione e lo sviluppo delle attività di volontariato e di servizio sociale. La Fondazione si avvale di strutture di servizio dotate di propria autonomia funzionale e potrà svolgere ogni altra attività ed iniziativa solo in quanto connessa e funzionale alle finalità istituzionali, nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui all’art. 10, comma 5, del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460. Le finalità statutarie della Fondazione si esauriscono nell’ambito della Regione Liguria. Articolo 3) – PATRIMONIO Il patrimonio della Fondazione è composto: 1) dall’immobile costituito a capitale nell’atto di fondazione; 2) da contributi, donazioni, eredità, legati, lasciti, liberalità ed introiti di qualsiasi genere; 3) dagli avanzi di gestione risultati dai bilanci annuali. Si fa divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura. Le somme di denaro e le rendite mobiliari ed immobiliari devono essere impiegate esclusivamente in attuazione dei fini istituzionali con esclusione di ogni e diversa destinazione, in osservanza della lettera d), comma 1 dell’art.10 del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460. 81 Articolo 4) – ORGANI Sono organi della Fondazione: il Consiglio Direttivo; il Presidente; il Vice Presidente; il Collegio dei Revisori dei Conti. Articolo 5) – COMPOSIZIONE E NOMINA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO Il Consiglio Direttivo è formato da numero undici componenti, nominati dal Consiglio dell’Organismo Pastorale Caritas Diocesana, dura in carica cinque anni e, comunque, sino alla nomina dei nuovi Consiglieri. Può essere rieletto. Qualora nel corso del mandato il Consiglio dell’Organismo Pastorale Caritas Diocesana rilevi a carico dei Consiglieri comportamenti contrari allo Statuto, gravi violazioni, azioni contrarie agli indirizzi socio-pastorali della diocesi, può pronunciare la decadenza dei responsabili con voto di maggioranza, i quali decadono automaticamente con la nomina dei nuovi Consiglieri. Per la sostituzione di qualsiasi membro che venga a mancare nel quinquennio si provvede come per la nomina del membro stesso. I sostituti durano sino allo scadere del Consiglio. Qualora venissero meno sei Consiglieri per qualunque motivo, l’intero Consiglio, compreso il Presidente, si intenderà decaduto. In tal caso il Consiglio dell’Organismo Pastorale Caritas Diocesana provvederà senza indugio alla nomina del nuovo Consiglio. Il Consiglio è convocato dal Presidente, o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Vice Presidente con comunicazione scritta contenente l’ordine del giorno, inviata almeno sette giorni prima della riunione. Il Consiglio Direttivo è validamente costituito in prima convocazione con la presenza della maggioranza dei suoi membri ed in seconda convocazione con almeno un terzo dei componenti. Le deliberazioni sono approvate con la maggioranza dei presenti ed in caso di parità prevale il voto del Presidente. Articolo 6) – ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO Sono compiti del Consiglio: 1) approvare entro i termini di legge la relazione morale del Presidente, il bilancio consuntivo e quello preventivo, tenendo conto della relazione del Collegio dei Revisori; 2) deliberare sugli investimenti del patrimonio e sulla destinazione delle rendite; 3) decidere sulle iniziative rivolte al perseguimento degli scopi istituzionali; 4) nominare i membri del Consiglio dei Revisori di propria competenza; 5) approvare le eventuali modifiche dello statuto con la maggioranza dei due terzi dei componenti; 6) nominare un segretario per redigere il verbale di ogni riunione, il quale deve essere approvato nella seduta successiva; 7) esercitare ogni altro potere di ordinaria e straordinaria amministrazione che non rientri nelle attribuzioni del Presidente. Articolo 7) – NOMINA E COMPITI DEL PRESIDENTE E DEL VICE PRESIDENTE Il Presidente e il Vice Presidente sono eletti dalla Fondazione tra i suoi membri. Il Presidente presiede il Consiglio Direttivo, ha poteri di firma e di rappresentanza legale della Fondazione e facoltà, con delibera del Consiglio, di conferire procure nonché di richiedere fideiussioni e fidi bancari, rilasciare fideiussioni, nonché compiere tutte le operazioni bancarie sia attive che passive. 82 Cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio Direttivo e provvede, sulla base della direttiva di questo, ad ogni adempimento necessario per la gestione della Fondazione. Predispone annualmente il progetto di bilancio e la relazione morale, che vengono trasmessi al Consiglio previo esame da parte del Collegio dei Revisori. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di impedimento o di assenza dello stesso. Articolo 8) – COMPOSIZIONE, NOMINA E ATTRIBUZIONI DEL COLLEGIO DEI REVISORI Il Collegio dei Revisori è composto da tre membri effettivi e due supplenti e dura in carica cinque anni. Il Presidente del Collegio ed un membro supplente sono nominati dal Vescovo, gli altri dal Consiglio Direttivo. Il Collegio vigila sull’amministrazione della Fondazione e sulla tenuta della contabilità. Esamina il progetto di bilancio ed esprime le sue osservazioni in apposita relazione che viene trasmessa al Consiglio unitamente al progetto del bilancio. Il Collegio si riunisce almeno tre volte all’anno e redige il verbale di ogni riunione. Articolo 9) – ESERCIZIO FINANZIARIO L’esercizio finanziario va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Articolo 10) – CONTROVERSIE Eventuali controversie che coinvolgono comunque la Fondazione saranno decise senza alcuna formalità di procedura da un giudice di pace nominato a tal fine dal Vescovo. Il lodo così emesso è inappellabile. Articolo 11) – GRATUITÀ DELLE CARICHE L’incarico di Presidente, di Vice Presidente, nonché quelli di componenti del Consiglio Direttivo, e di membro del Collegio dei Revisori sono gratuiti. Articolo 12) – DEVOLUZIONE DEI BENI In caso di estinzione della Fondazione il patrimonio dovrà essere devoluto ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità da scegliersi nell’ambito della Diocesi di Savona-Noli, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. Approvato dal Consiglio Direttivo il 17 dicembre 2001 innanzi al Dott. Agostino Firpo Notaio. (Registrato a Savona il 4/1/02). Atto costitutivo: 6 febbraio 1995 (registrato a Savona il 08/02/1995 al n. 328) Iscritta al Registro Regionale delle persone giuridiche di Diritto Privato al N° 200 (Registrato a Savona il 12/07/96). Iscritta al Registro delle ONLUS : prot. n°4987 29/01/98 83