n. 34 Icone di origine Greca Russa-Rumena Icone di origine Greca Russa-Rumena ARTICOLI SACRI a Senigallia ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 2 ottobre 2008 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Coraggio Diceva Paolo VI che, per un cristiano, il nemico deve essere la persona più amata, più colma d’attenzioni e di riguardi. Come a dire che per un cristiano non esiste il nemico. L’unico nemico siamo noi stessi, con le nostre paure, quando si proclamano tanti ideali e poi nella vita si annacqua la fede, quando addirittura non la si calpesta o tradisce. Ci sentiamo assediati, ma questo dipende dal vivere la fede come una cittadella circondata da mura più che luogo d’incontro, dove ricercare la verità. A questo dobbiamo educarci ed educare. Non è impresa impossibile. Cos’è che non funziona in questa nostra presenza? Abbiamo tanti microfoni da dove ogni settimana parliamo di Vangelo a chi frequenta l’Eucaristia domenicale, editiamo bollettini parrocchiali, settimanali diocesani, quotidiani, curiamo televisioni e radio locali, promoviamo centinaia di incontri, conferenze, tavole rotonde ma contiamo sempre meno là dove si parla di valori, di scelte di vita e di morte, di politiche sociali ed educative. Forse sarà perché fin dalle radici non siamo stati educati a sentirci Chiesa, a vivere da cristiani, ad avere proposte serie alternative per cui, crescendo, la fede rimane esteriore, superficiale, e basta una qualsiasi setta o discorso laicista a metterci in crisi. Ci vuole istruzione, approfondimento del Vangelo, della dottrina cattolica, ma il coraggio di essere cristiani lo dobbiamo anche invocare dallo Spirito, l’Educatore per eccellenza, inviato da Gesù per orientare i nostri itinerari formativi. E’ giunto il tempo di ripetere il miracolo dei primi cristiani: erano pochi, ma non si sono chiusi in se stessi, arrendendosi alla cultura dominante. Hanno collaborato con Dio nel diffondere il Vangelo. I risultati non sono mancati. Gesualdo Purziani Noi, emigranti Nuovi Parroci Ingresso del nuovo Parroco d.Mauro Baldetti sabato 4 ottobre a OSTRA VETERE ore 18.30 S. Messa presieduta dal Vescovo domenica 5 ottobre a Pongelli ore 11.30 S. Messa con il vicario generale *** La Parrocchia della Pace saluta d.Giordano Stefanini domenica 5 ottobre nella S. Messa delle ore 18.00 Inviano sempre meno risparmi in Italia, non hanno più il sogno di tornare a vivere nel loro Paese, non parlano più solamente italiano e tendono a frequentare più la chiesa locale che la missione cattolica italiana. Questa la fotografia dei quasi quattro milioni di nostri connazionali all’estero, così come emerge dalla terza edizione del “Rapporto italiani nel mondo”, promosso dalla Fondazione Migrantes per raccontare la realtà dell’emigrazione italiana in un’epoca in cui si parla sempre più di immigrazione e sempre meno di emigrazione. La nuova edizione del Rapporto, che è stato presentato a Roma, è un corposo volume composto da oltre 500 pagine, 50 capitoli e una moltitudine di tabelle statistiche realizzati da più di 60 autori diversi. Ma chi sono esattamente i 3.734.428 connazionali oltre confine? Il Rapporto ci aiuta a tracciare un identikit piuttosto preciso: solo 59 italiani su 100 sono effettivamente emigrati dall’Italia, mentre più un terzo (34,3%) è nato all’estero e il 2,5% ha acquisito la cittadinanza italiana. Accanto a questi non bisogna dimenticare, però, i 60 milioni di discendenti di origine italiana. Quanto ai Paesi di destinazione, l’emigrazione italiana è soprattutto euro-americana, anche se gli italiani all’estero sono presenti in ogni continente: sono 2.116.564 (56,7%) in Europa, 1.414.013 (37,9%) in America, 125.172 (3,4%) in Oceania, 49.168 (1,3%) in Africa e 29.511 (0,8%) in Asia. Inoltre, gli italiani residenti all’estero sono principalmente meridionali: poco più di 2 milioni sono originari del Sud e delle Isole, poco più di 1 milione delle regioni settentrionali e 540 mila circa vengono dalle regioni centrali. In particolare, a fare la parte del leone sono la Sicilia, la Campania e la Calabria. Uno ogni 5 residenti all’estero ha un’età superiore ai 65 anni. Detto in altri termini gli anziani sono circa 700 mila e, ormai giunti all’età della pensione, pensano solo raramente di rimpatriare e preferiscono visitare l’Italia durante le vacanze estive. Inoltre, contrariamente a quanto generalmente si pensi, sono più i celibi e le nubili che i coniugati: 52,8% di quelli non sposati contro il 39% degli sposati. Le donne sono numerose quasi quanto gli uomini: 1.774.677, pari al 45,5% del totale. Le ultrasessantacinquenni sono più numerose delle minorenni (il 19,3% contro il 16,6%), registrando livelli di invecchiamento maggiori di quelli riscontrabili non solo tra i maschi residenti all’estero ma anche tra le donne che vivono in Italia. Inoltre, tra le classi di età intermedie, le più numerose sono le donne che hanno già compiuto i 40 anni. “L’emigrazione italiana nel mondo non è un momento del passato, ma un tema attuale, qualcosa di vivente”, ha dichiarato Franco Narducci, parlamentare eletto nella circoscrizione Estero e attualmente vice presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati. “L’emigrazione – ha continuato – in questo Paese è stata una valvola di sfogo”, in quanto ha alleggerito il mercato del lavoro e, nel dopoguerra, ha consentito il rilancio dell’economia attraverso le rimesse economiche. Infine, Narducci ha richiamato l’attenzione sui giovani e sull’incremento – evidenziato dal Rapporto – dei flussi migratori giovanili che partono dall’Italia. “Abbiamo bisogno di fare un discorso generale sul Paese”, ha rilevato a questo proposito: “Non possiamo pensare che i giovani italiani debbano andare ad alimentare le economie cognitive degli altri Paesi, soprattutto dal momento che non ci sono altri giovani che vengono in Italia”. Antonella Patete Le dipendenze, tragedia senza fine L’hanno arrestato dopo mesi di pedinamenti e di controlli. Le manette sono scattate al tramonto di sabato scorso, in una stradina di campagna, quando con il calare del sole cominciava ad avvicinarsi il momento ideale per vendere la droga.E’ un operaio di Ostra Vetere di 27 anni, finito nella tossicodipendenza e passato allo spaccio per necessità oltre che per guadagno. Dallo scorso fine settimana si trova in carcere a Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria per rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un arresto che arriva pochi giorni dopo l’operazione antidroga a Barbara e che ha portato in carcere due persone, una delle quali però è stata rilasciata con grande disappunto del sindaco Serrani che ha scritto una lettera aperta proprio per denunciare lo stato di forte preoccupazione che attanaglia i cittadini del piccolo paese in ordine alla sicurezza del territorio.. Un fine settimana significativo anche per i controlli sulle strade del senigalliese. Tre patenti sono state ritirate ad altrettanti giovani automobilisti che guidavano in stato di ebbrezza. Le dipendenze sono la vera emergenza del momento, non accennano a diminiuire, nemmeno dalle nostre parti. Sommario Al via ‘Stop & go’ di Creativ pag. 5 Intervista a Giulio Carpi, promotore a Senigallia del Meeting sull’educazione Il saluto ai parroci pag. 7 e 10 Don Paolo Montesi, don Giordano Stefani, don Paolo Gasperini Il Punto giovane si presenta Esperienze, progetti e obiettivi di pastorale vissuta pagg. 8 - 9 2 2 ottobre 2008 attualità economiaDagli Usa notizie sempre più preoccupanti: la finanza mondiale col fiato sospeso Non solo Alitalia O ggi, in tempi normali, avremmo dovuto scrivere di Alitalia, di un piano di salvataggio che sembra andato in porto, di accordi sottoscritti dopo faticose e interminabili trattative. Avremmo dovuto scrivere di un gruppo di lavoratori che perderanno il loro lavoro, perché la nuova Alitalia, disegnata da Cai, avrà un numero di dipendenti inferiori di diverse migliaia rispetto alla somma d e i d i pendenti attuali di Alitalia e di AirOne, le due compagnie destinate a fondersi con il piano “Fenice”. E a questi esuberi, che pure sono quelli più tutelati dalla politica, tanto da ricevere una garanzia di sostegno al reddito molto più alta di quella avuta in altre grandi crisi aziendali, se ne aggiungeranno molti altri nell’indotto, ricevendo però molte meno tutele. Già si raccontano alcune di queste storie minori, come quelle dei lavoratori delle cooperative incaricate di andare a prelevare i membri degli equipaggi dalle loro case per portarli all’aeroporto: le rendite e i privilegi che hanno portato a questa situazione paradossale verranno spazzate via, ma con esse anche il lavoro di tante persone oneste, che fanno fatica a portare il pane a casa, verrà inesorabilmente cancellato. E proprio a questo proposito avremmo dovuto anche scrivere che ci stupisce e ci indigna, oggi che i licenziamenti diventano per così dire “ufficiali”, il modo in cui la lobby affaristica, politica e sindacale ha gestito questa azienda negli ultimi dieci anni, riducendo- europa In vista delle Europee 2009 Scossoni elettorali la ad essere lo specchio più veritiero di un Paese in cui le regole, il merito e l’efficienza sono diventati solo uno slogan da sbandierare per blandire il cittadino-elettore e da rinfacciare all’avversario, ma mai da applicare a se stessi. Tuttavia, questi non sono tempi normali per l’economia e la finanza internazionali. E proprio il concludersi della vicenda Alitalia si intreccia con le notizie drammatiche che arrivano dall’America, dove i mercati stanno precipitando nel timore sempre più fondato che il pacchetto di aiuti messo in campo dal Tesoro americano per ripulire i bilanci delle banche dai titoli “spazzatura” non sarà approvato nelle linee e soprattutto nei tempi sperati. Quello che il Congresso e il Senato Usa più temono è il severissimo giudizio dei cittadini-elettori, i quali non sono disposti a pagare di tasca loro gli errori commessi da altri, soprattutto quando questi altri si stanno godendo le loro miliardarie buonuscite al sole di qualche località esotica. La pressione della società americana sulla politica in questo momento è fortissima. Il piano del Tesoro sta sostanzialmente creando in un attimo una montagna di debito pubblico molto simile a quella italiana, cioè superiore al Pil prodotto dal Paese in un anno, ma molto più ampia da assorbire per i mercati globali, in quanto il Pil americano è immensamente più grande di quello italiano. Di tutto ciò, i cittadini americani sembrano consapevoli: sanno che per salvare Wall Street, Main Street rischia di affondare, per usare il linguaggio tipico con cui i politici e i media americani presentano la situazione attuale. È una lotta drammatica tra lavoro e capitale, tra società e mercato, come non si vedeva da tempo. Che cosa verrà fuori da questo sconquasso? È dif- ficile a dirsi. Ma è chiaro che anche l’Europa pagherà a caro prezzo la crisi in atto. Se a spuntarla sarà Wall Street, probabilmente le banche europee saranno salve, ad eccezione di alcuni casi particolarmente deteriorati, ma i cittadini europei subiranno i contraccolpi macroeconomici di quella enorme montagna di debito pubblico americano che nascerà da questo terremoto. Un alto debito americano potrebbe creare inflazione in America e indebolire il dollaro; questo indebolimento non solo potrebbe causare un calo delle esportazioni europee verso l’America, aggravando la debolezza economica europea, ma potrebbe anche spingere di nuovo all’insù il petrolio. Se a spuntarla sarà Main Street, è facile supporre che anche in Europa ci sarà una sventagliata di crisi bancarie, con licenziamenti e nazionalizzazioni. La cultura del mercato potrebbe essere seriamente compromessa a favore di uno statalismo sempre più forte e sempre meno controllabile dalla società civile. Insomma, stiamo vivendo tempi speciali. Tutti dovranno sopportare grandi sacrifici. Se proprio non potrà fare altro, la politica cerchi almeno di distribuire tali sacrifici sulle spalle di ognuno secondo le sue possibilità. Non vorremmo che per difendere i furbetti che hanno causato questi disastri, in Alitalia come a Wall Street, la politica perda definitivamente il contatto con la gente, che altro non vuole che un minimo di giustizia e di assunzione di responsabilità. Se proprio nessuno può essere esentato dal pagare almeno un po’ per quello che sta succedendo, almeno i principali responsabili, che più degli hanno già avuto, paghino di più. Altrimenti il malcontento della gente diventerà presto non gestibile. Nico Curci economista V incono le destre in Austria, ce” governative, delle debolezze l’attuale commissione, per sinaveva vinto la sinistra in Slo- degli uomini politici, non conduce cronizzarla con il nuovo Trattato. venia, ma il dato ricorrente delle peraltro ad alcuna messa in discus- Debba o non debba votare la nuova elezioni in non pochi Paesi europei sione dei valori democratici: la dif- Commissione, il Parlamento euroè l’indebolimento progressivo delle fidenza nei confronti dei partiti (o peo dovrà comunque porsi il proforze politiche tradizionali. Questo il loro discredito) non cessa di cre- blema della sua rappresentatività, è ancora più evidente nelle ele- scere, ma la loro legittimità istitu- così come in concreto quello della zioni regionali della Baviera, dove zionale non è messa in discussione corrispondenza tra i suoi grupnasce dal nulla un partito del 10%, in termini radicali. pi e la realtà delle forze politiche facendo scendere la tradizionale Siamo ormai in vista delle elezioni di portata europea. Finché non ci forza egemone Csu sotto la barra europee, previste a giugno 2009. saranno forze politiche di questo della maggioranza assoluta. Siamo È un appuntamento cui non po- calibro molto difficilmente si podi fronte ad un fenomeno europeo, chi guardano con preoccupazio- trà parlare di uno “spazio politico che si colora di euroscetticismo. ne, proprio tenuto conto di questi europeo”, alimentando così da un Come nei grandi Paesi con sistemi umori diffusi tra i cittadini del- lato le proteste impotenti contro la maggioritari le rapide alternanze, l’Unione, oltre che del complesso “tecnocrazia europea”, dall’altro un così negli altri Paesi con sistemi incastro dei tempi con l’entrata in senso diffuso di euroscetticismo. proporzionali l’emergere di forze vigore del Trattato di Lisbona. Il Ritornano così allora i temi fondanuove o di protesta, posizionate a Trattato, che riforma le istituzioni mentali dell’identità e del progetto destra, esprime un senso di males- europee per renderle più agili e au- europeo e quell’idea di laicità posisere ormai radicato. torevoli, è stato infatti colpito dal tiva che è risuonata tra Ratisbona Certo, è vero, questo può essere “no” irlandese, l’unico Paese peral- e Parigi nelle parole di Benedetconsiderato il segno di quella che tro che ha indetto un referendum to XVI. È stato peraltro questo il la ricerca politica più seria accre- popolare. Potrebbe essere sblocca- percorso dei padri fondatori delle dita come la “ambivalente stabilità” to, mentre si sta completando l’iter istituzioni europee, base di un oridelle democrazie contemporanee. delle approvazioni parlamentari, ginale e creativo impegno capace Questa infatti sconta una inevita- da un nuovo pronunciamento di di accomunare diverse tradizioni bile “frustrazione politica” dei cit- quell’elettorato. Per cui si sta di- culturali, ideali e nazionali. tadini. La critica delle “performan- scutendo se prorogare di un anno G.B. riflessioni La discussione sulla legge sul testamento biologico ha subitouna forte accelerazione Quando la volontà non basta I l treno della “legge sul testamento biologico” pare ormai inarrestabile. Una opportunità (o necessità, come alcuni sostengono accanitamente) giuridica e quindi politica ne è all’origine (il caso Englaro). Ormai siamo in dirittura d’arrivo: anche i vescovi si sono espressi e la legge ci sarà. Il discorso di Bagnasco è stato non univocamente interpretato; il Cardinale non ha parlato di testamento biologico, nemmeno di volontà anticipate, bensì di “volontà inequivocabili e circostanziate” vale a dire: attuali. Occorre un distinguo: una legge sulle volontà anticipate è una legge sul testamento biologico; una legge sulle volontà “inequivocabili” come ha ribadito il Cardinal Bagnasco nella prolusione alla CEI del 22/09 (che non ha usato l’aggettivo “anticipate”) è una legge sul consenso informato, legge attualmente inesistente, ma norma già in atto da anni in Italia. Secondo tale norma il malato - quando è ancora cosciente - esprime al proprio medico il proprio parere (favorevole o contrario), su quali terapie o accertamenti accetta per sé, dopo esserne stato adeguatamente informato. Infatti l’informazione del paziente - da cui le sue volontà inequivocabili – è possibile solo là dove l’informazione sia circo- stanziata alla situazione, cioè attuale (se no che informazione è? fuori da un contesto di patologia non c’è alcuna possibilità di informare correttamente, su che cosa informare?). Bagnasco non ha parlato di volontà anticipate, ma di volontà inequivocabili. Questo è il punto che la legge dovrà mettere al centro se vorrà essere davvero fedele al compito della difesa della vita. Per rispettare il parere di Bagnasco non andrebbe dunque fatta una legge sul testamento biologico, almeno così come lo si è inteso fino ad ora. Il punto centrale e da chiarire è questo: che significato ha il termine “ volontà anticipate” e l’uso che di questo se ne farà nella legge. Un parere anticipato può infatti essere efficace ed auspicabile, utile, in alcune patologie croniche di cui si prevede il decorso (la SLA, ad esempio), ma non avrebbe la stessa utilità - sarebbe addirittura pericoloso - quando il soggetto è in salute, in una previsione ipotetica di fatti imprevedibili, quali incidenti o patologie di tipo medico (infarto, ictus..) come accade per lo più durante la vita di un uomo. In questi casi non sarà mai possibile una informazione precisa, dettagliata e circostanziata prima del verificarsi dell’evento e dunque non sono inequivocabili le volontà anticipate, espres- se in salute. Detto questo, rimango contrario a una legge sul testamento biologico, ma attendiamo il testo di legge. C’è il grande rischio, dopo aver sollevato il problema, di scatenare un dibattito senza fine (i disegni depositati sono “una selva di proposte”), di perdere e di vedere abbattuti per legge gli stessi paletti che si volevano posizionare a difesa della vita. Perché se la legge invece che di volontà attuali tratterà di testamento biologico “svuotato” di contenuti, sarà davvero difficile trovare consenso, anche tra i componenti dell’attuale maggioranza. E se anche vincesse una proposta della maggioranza, intanto si sarebbe introdotto il principio delle volontà anticipate, non contestualizzate, anche se non vincolanti, anche se opzionali per il medico. Qui sta l’inganno. Grande rischio pensare di combattere una logica di accanimento e abbandono terapeutico introducendo per legge giustappunto il meccanismo che permette l’abbandono quale antidoto per l’accanimento. Perché le volontà espresse in buona salute sono inevitabilmente questa possibilità, sia che lo faccia l’una o l’altra parte politica. Pensiamoci bene, tutti. Giuseppe Olivetti Asteriski * Papa Benedetto ricorda papa Luciani. Domenica 28 settembre, all’Angelus, il Pontefice ha ricordato - nel 30° anniversario della morte - Giovanni Paolo I, indicando l’umiltà “nell’indispensabile virtù di chi nella Chiesa è chiamato al servizio dell’autorità”. In una delle quattro udienze generali, tenute durante il suo brevissimo Pontificato, disse tra l’altro, con quel tono familiare che lo contraddistingueva: “Mi limito a raccomandare una virtù, tanto cara al Signore, che ha detto: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore… Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili”. * Usa: la crisi. Lunedì 29 settembre è stata un’altra giornata di passione per le Borse e le banche di mezzo mondo.. Indici tutti negativi. Wall Street sprofonda: la Camera Usa boccia il piano di salvataggio di Bush. Il governatore di Bankitalia, Draghi, è fiducioso: “Tornerà la fiducia”. * Senigallia: contributi affitto. C’è tempo fino al 21 novembre per richiedere i contributi affitto per il 2008. Si devono usare gli appositi modelli predisposti. * Mondolfo: sant’Agostino. Grandissima affluenza di visitatori nel complesso monumentale di S.Agostino a Mondolfo nelle giornate di sabato 28 settembre e domenica 29. Lo comunica l’Archeoclub che, in collaborazione col Fai, ha gestito l’apertura del sito nella due giorni dedicata in tutto il vecchio continente alle giornate europee del patrimonio. * Serra de’ Conti. La corale “Francesco Tomassini” di Serra de” Conti, diretta dal maestro Mirco Barani, dopo le manifestazioni estive locali, quali “Di Canto in Canto” e la partecipazione a diversi incontri corali, riprende a pieno ritmo la serie di impegni. Sabato 4 ottobre, alle 21,15, in occasione della festa del patrono di Montecarotto, san Placido, prenderà parte presso la chiesa parrocchiale ad un atteso concerto unitamente alla locale corale “Sebastiano Vici”. * Ostra Vetere: saluta don Cicetti. Chiesa di Santa Maria di Piazza gremitissima per il congedo di monsignor Giancarlo Cicetti dalla comunità di Ostra Vetere, che ha seguito per nove anni insieme a quella di Pontelli. Presenti il sindaco Massimo Bello e gli altri amministratori comunali, le associazioni cittadine, la delegazione dell’Unitalsi in divisa, i gruppi confraternitali. * Arcevia. La 55^ edizione presentata dal conduttore di Raduno, Paolo Notari, è stata anche dedicata al Signorelli. Giuseppe Cionchi 2 ottobre 2008 attualità regione I progetti delle Ong marchigiane nel Continente nero Marche & Africa U n’occasione per fare il punto della si- un Centro Sociale, l’allestimento di 2 aule tuazione riguardo ai progetti della ludo-didattiche, il potenziamento degli cooperazione allo sviluppo finanziati dalla interventi nutrizionali e di accoglienza di regione Marche quella offerta dall’incontro minori e di donne, la realizzazione di due che si è svolto alla presenza dell”assessore corsi di formazione per operatori sociali ed Marco Amagliani - che da poco più di un educatori (2006); la promozione della promese ha ricevuto la delega alla Cooperazio- fessione di operatore turistico per i giovani ne allo sviluppo - e i rappresentanti delle 8 Tuareg nell’oasi sahariana di Djanet in Alassociazioni e Ong marchigiane coinvolte: geria è stato l’impegno del progetto dell’asIscos Marche, L’Africa chiama, Cvm, Li- sociazione Senza Confini onlus di Ancona; berato Zambia 2001 onlus, Sos Missiona- la Provincia Picena Marche dei Frati Minorio, Provincia Picena onlus, Senza Confini ri Cappuccini onlus (Ancona e Recanati) onlus, associazione Perigeo e associazione ha realizzato in Etiopia corsi di formazione Senza Confini. professionale in carpenteria e meccanica L’area di intervento è localizzata in una per 92 ragazzi e creato un Centro Sociale specifica area africana, ossia quella a nord nella regione di Wolaita; sostegno alle poe nella fascia sub-sahariana che il Ministe- polazioni etiopi di Kelafo e Musthail atro degli Esteri ha individuato come prin- traverso il miglioramento dell’agricoltura cipale priorità nella cooperazione italiana: e delle condizioni socio-sanitarie (fornituAlgeria, Tunisia, Eritrea, Etiopia, Saharawi, ra mezzi agricoli e sementi – ripristino e Costa d’Avorio, Kenia, Congo, Niger, Mali, costruzione di nuovi canali di irrigazione Swaziland, Uganda e Zambia. I progetti – corsi di formazione sulle tecniche agrihanno riguardato i settori dell’agricoltura, cole rivolti alle donne) è stato dato dalla degli aiuti alimentari e alla sicurezza ali- Ong SOS Missionario di San Benedetto mentare, della distribuzione dell’acqua e del Tronto; l’associazione Liberato Zambia dell’approvvigionamento idrico, della pesca 2001 onlus di Offagna ha dato sostegno a 5 e della sanità di base, della società civile in- Centri nutrizionali in Zambia, interessantendendo questo come rafforzamento di do 1500 bambini di età inferiore ai 14 anni; azioni locali come supporto alle Ong locali l’associazione Perigeo onlus di Civitanova e regionali, ai diritti della persona, all’edu- Marche ha rafforzato l’offerta formativa cazione di base, alle costruzioni, ricostru- nella provincia di Kofale in Etiopia; Iscos zioni e riabilitazioni e al turismo. Marche, che ha iniziato ad operare in EriIl costo complessivo dei progetti è pari trea dal 2000 ha portato avanti programmi a 4.127.278,35 euro di cui 1.626.049,35 di integrazione all’assistenza alimentare per stanziati dalla regione Marche; di questi, 2mila famiglie di profughi, realizzato corsi 813.000 sono stati stanziati per interventi di informatica e computer per personale nei settori agricolo, alimentare e sanitario amministrativo nell’ambito di un progetto di base, mentre 636.208,20 euro sono stati di supporto alla politica di decentramento destinati al settore educativo formale ed in- amministrativo e dello stato e di democraformale. I progetti dell’associazione Chia- tizzazione del paese, ha dato sostegno allo ma l’Africa di Fano hanno previsto in un sviluppo delle risorse umane attraverso la caso l’allestimento di Centri di accoglien- costituzione di un Centro Informatico e za per ragazzi di strada in Zambia (2004) Multimediale. e nell’altro, in Tanzania, la costruzione di Emanuela Lucertini regione Gli emigrati dalla nostra regione e i discendenti in un viaggio ‘a casa’ Marchigiani nel mondo I Tempi moderni marchigiani che vivono oltre i confini nazionali si ritrovano a Fabriano, venerdì 3 e sabato 4 ottobre, per il Consiglio dei Marchigiani all’estero. Un’occasione importante di incontro che vedrà la partecipazione di oltre sessanta consiglieri provenienti da diverse parti del mondo accolti dalle autorità regionali. Un evento organizzato dalla Regione come momento di condivisione di esperienze tra le associazioni, di rafforzamento dell’identità regionale e di valorizzazione della cultura marchigiana. Da lunedì 29 settembre hanno preso il via una serie di eventi collegati all’appuntamento di Fabriano e che permetteranno ai giovani di essere presenti anche ai lavori del Consiglio. A Treia (Scuola regionale di Formazione) inizia il “Corso Made in Marche”, un corso di formazione manageriale rivolto ai discendenti dei marchigiani, di prima, seconda e terza generazione. Organizzato dalla Regione, prevede 161 ore nell’arco di un mese tra lezioni teoriche e testimonianze dirette con imprenditori di aziende del territorio. Si propone di fornire ai sette giovani laureati che vi partecipano una buona conoscenza delle eccellenze della regione attraverso la lettura dei modelli operativi e manageriali propri del sistema Marche. In particolare, si farà il punto sui settori produttivi e le imprese che intrattengono relazioni commerciali stabili con i Paesi del Sud America o che in essi abbiano operato attività di decentramento produttivo, sulla specializzazione settoriale, l’innovazione e le scelte strategiche. Il corso è gratuito per i partecipanti. Ripristinato poi l’ Educational tour nelle Marche, visita del territorio nelle località più suggestive e caratteristiche. Dal 2 al 9 ottobre i giovani figli o discendenti di emigrati, di età compresa tra i 18 e 35 anni, avranno l’opportunità di conoscere la terra d’origine in un percorso che comprende Ancona, Fabriano (con tappa al Consiglio mentre è in corso), Grotte di Frasassi, Jesi, riviera del Conero, Urbino, Civitanova Marche, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo. Parteciperanno trenta ragazzi provenienti da diverse parti del mondo tra cui Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Australia, Canada, Lussemburgo, Belgio. L’Italia e la cooperazione internazionale società Un convegno per capire dove va E il volontariato? H a un futuro il volontariato?”. Se lo sono chiesti in tanti, domenica scorsa, al convegno promosso dal Centro Servizi per il Volontariato delle Marche, in occasione del suo decennale complessivo tra soci sosted’attività, in collaborazione nitori e volontari attivi che con CSVnet (Coordinamen- ad oggi può essere stimato to nazionale dei Csv), con il in circa 50.000 persone. patrocinio di Regione, Pro- “Solidarietà e volontariavincia di Macerata e Comu- to – ha detto l’assessore ne di Tolentino. Di fronte Mezzolani – sono baluardi a una sala gremita, hanno fondamentali. Se in questa cercato di rispondere a que- regione c’è ancora coesione sto interrogativo alcuni tra i sociale, si vive meglio e più maggiori esperti del settore, lungo è anche grazie al tratamministratori regionali e to umanitario che caratterizlocali e i presidenti naziona- za l’azione dei volontari. Un li di Anpas, Avulss e Legam- volontariato che dobbiamo biente. “Siamo convinti – ha ulteriormente valorizzare e detto il presidente regionale che deve essere chiamato a Avm-Csv Enrico Marcoli- co-progettare con noi”. ni – che il volontariato ab- La riflessione è poi proseguibia certamente un futuro, e ta con gli interventi di Ugo anche pieno di sfide impe- Ascoli, in qualità di profesgnative. Il settore non deve sore dell’Univpm e di Carlo essere soggetto esclusiva- Borzaga, dell’Università di mente gestore o erogatore di Trento. Ascoli ha trattegservizi, ma praticare di più giato lo scenario “critico” anche la cosiddetta advo- (tagli al sociale, alla sanità e cacy, rappresentare bisogni all’istruzione) in cui oggi si e diritti. La più grande sfida muove il volontariato, sottodel volontariato oggi è dun- lineando come sussidiarietà que acquisire maggiore peso e partecipazione siano proe ruolo nei confronti della spettive ancora molto “sulla politica e le istituzioni”. carta”. “Ma il rafforzamento Nelle Marche il volontariato del volontariato – ha detto è molto radicato e in conti- – e del Terzo Settore deve nua crescita. Secondo le ul- essere un obiettivo dell’ente time rilevazioni del Csv, si pubblico stesso, perché oggi contano oltre 1600 associa- come non mai c’è n’è bisozioni con incremento del 6% gno, in una società difficile e nell’ultimo anno (e del 10% sempre più complessa”. dal 2003) e un movimento M.G. regione Linee per l’inserimento lavorativo Lavoro e disabili F avorire l’integrazione sociale e migliorare la qualità di vita delle persone disabili attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. E’ il principale obiettivo che si pone il provvedimento adottato nella seduta di lunedì scorso dalla giunta regionale e che fissa gli indirizzi per le Province, le zone ASUR e gli Enti locali, relativamente all’integrazione nel mondo del lavoro di persone disabili. Le linee guida prevedono la costituzione, presso ciascun Centro per l’Impiego l’Orientamento e la Formazione, di un’equipe di lavoro integrata che provvede a:- compiere gli adempimenti specifici previsti per un inserimento mirato con riferimento alla ricerca di aziende disponibili all’inserimento lavorativo in tutte le sue forme, idonee alla collocazione delle sin- gole persone con disabilità inserite in borsa lavoro o tirocinio; - monitorare l’andamento complessivo del progetto anche attraverso l’analisi dell’incrocio domanda/offerta, ne evidenzia eventuali criticità, propone e attua eventuali interventi correttivi. Nel Piano annuale del lavoro sono state previste apposite risorse per finanziare un corso di formazione per le specifiche figure del mediatore e del tutor, risorse in parte garantite anche dal Servizio Politiche Sociali per il tutor che affianca il disabile collocato in borsa lavoro. E’ stato predisposto un protocollo di intesa tra Ciof, ambito sociale e Zona per la definizione di percorsi integrati finalizzati al recupero sociale e all’integrazione di persone con disabilità fisica, intellettiva e psichiatrica. rie è di soli 4 dollari pro capite, a fronte degli stato anche portato il confronto tra il Regno 81 versati dalla Norvegia e dei 52 della Svezia. Unito, dove esiste una sola struttura per la “Per fortuna da noi esiste una quarta tazzina- - risposta alle emergenze (Dac), e l’Italia dove ha aggiunto Marco Bertotto- costituita dai 70 esistono due comitati, cioè Agire e Italia aiuta. iascun italiano è come se destinasse ogni milioni di euro che nel 2007 sono stati raccolti Riccardo Polastro del Development assistance anno alle emergenze umanitarie tre tazzi- dalle Ong”. research associates ha invece messo l’accento ne di caffé, due delle quali pagate dall’Unione Il contributo raccolto dalle organizzazioni non sulla necesità di una trasparenza nei bilanci: Europea e una dallo Stato Italiano. Lo ha detto governative è pari al 78% delle somme erogate “E’ importante far sapere come è avvenuta la Marco Bertotto, direttore dell’Agenzia italiana dallo Stato, al netto dei trasferimenti all’Unio- raccolta di fondi e il loro impiego, che deve per la risposta alle emergenze, nel corso del ne europea. avvenire senza troppi intermediari”. seminario “Il valore dell’aiuto” organizzato “Oggi possiamo contare su una maggiore sen- Giangi Milesi, presidente di Cesvi e consiglieda Agire. Nel 2007 l’Italia ha infatti destinato sibilizzazione -ha detto il direttore di Agire- e re di Italia aiuta, ha sottolineato l’ostacolo coagli aiuti umanitari 237 milioni di dollari, pari a differenza delle agenzie pubbliche riusciamo stituito dal disinteresse dei media italiani per allo 0,01% del Pil, ma 145 milioni derivavano a raccogliere fondi con un obiettivo preciso. alcune emergenze: “Lo tsunami del 2004 fece dai fondi trasferiti all’Unione europea e ver- Ma c’è ancora molta strada da fare, a partire 70mila vittime, ma con il terremoto in Pakisati dalle istituzioni comunitarie. Di fronte a dalla miriade di piccole Ong. Nelle emergen- stan ne sono morte 50mila, di cui molti bamun flusso di aiuti internazionali passati dai 2 ze umanitarie piccolo non è bello, ma spesso bini. Ma non c’erano turisti né italiani, e l’atmiliardi di del 1990 ai 14 miliardi del 2006, il sinonimo di inutile, inefficace e dannoso”. A tenzione dei media è durata appena tre giorni”. contributo italiano alle emergenze umanita- proposito della necessità di “fare sistema”, è R.S. Appena tre tazzine C 3 Block Notes Salute e carcere È stato istituito il Coordinamento per la salute in carcere. “Il nuovo organismo - spiega l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani - è chiamato a svolgere funzioni di regia e di monitoraggio tecnico: curare i rapporti con le istituzioni centrali, programmare le attività e integrare il diritto alla sicurezza con il diritto alla salute”. Vi fanno parte, oltre ai funzionari regionali del Servizio Salute, tecnici del Provveditorato regionale dell”amministrazione penitenziaria (Prap) e del Centro per la giustizia minorile, manager dell’Azienda sanitaria unica regionale (Asur). Viene così a essere completato, dopo quasi dieci dal processo di riforma avviato con la legge 419 del 1998, il trasferimento delle funzioni di assistenza sanitaria penitenziaria dal Ministero della Giustizia alle Regioni che costituzionalmente hanno competenza esclusiva in materia. “L’obiettivo - rileva ancora Mezzolani – è realizzare un processo di concertazione fra Regione, Asl, Provveditorati regionale dell’amministrazione penitenziaria e delle Direzioni degli istituti di pena per stabilire criteri e procedure di gestione del servizio”. Oltre al trasferimento delle funzioni passano alla Regione anche le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali legati all’esercizio delle funzioni sanitarie di proprietà del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e della Giustizia minorile. Il personale sanitario di ruolo - in tutto 12 dipendenti, oltre a quelli con rapporti convenzionali - dei Dipartimenti dell’amministrazione penitenziaria e della Giustizia minorile del Ministero della giustizia in servizio al 15 marzo 2008 è trasferito all’Asur e collocato momentaneamente nelle zone territoriali in cui sono ubicati gli istituti penitenziari e i servizi minorili. Nelle Marche, la popolazione detenuta nei sette istituti penitenziari di Ascoli Piceno, Camerino, Fermo, Ancona, Ancona “Barcaglione”, Fossombrone, Pesaro ammontava, alla fine del mese di giugno 2006, a 895 unità: 164 in più rispetto alla capienza massima; per la maggior parte (395) sono detenuti di sesso maschile in attesa di giudizio. Le patologie ricorrenti sono legate a reati connessi allo stato di tossicodipendenza e a sindromi psicologiche dovute allo stato di detenzione e di isolamento. 4 2 ottobre 2008 Senigallia sociale Associazione ‘Primavera’ e Servizio sollievo Festa di fine estate S i è svolto durante il passato weekend, a Senigallia, un pomeriggio di festa e giochi organizzato dagli Psicologi ed Educatori del Servizio Sollievo. da Associazione PrimaVeraLa festa, nata con l’idea di congedarsi dalla calda stagione estiva e di accogliere degnamente quella autunnale, si è svolta nello splendido scenario offerto dalla sede dell’associazione PrimaVera Onlus, che dal 2002 si rivolge alle persone che soffrono di disagio psico-sociale ed alle loro famiglie. Quale miglior occasione di una bella festa, per poter condividere un momento di gioco e allegria approffittando delle ultime belle giornate di sole che Settembre ci sta offrendo? Forse non è un caso che il pomeriggio sia stato animato prima da una concitata gara di tiro alla fune e poi, quando il tempo non lo ha più permesso, da giochi con le carte e tombolate accompagnate dal caldo del camino acceso nel Casale. Soddisfazione per la bella iniziativa organizzata dal Sollievo, è stata espressa dal Presidente della PrimaVera Onlus Remo Curzi che afferma: “Il Servizio Sollievo è un servizio che funziona, e per questo ci fa onore ospitarlo nei nostri spazi e supportarlo, anche tramite il lavoro dei nostri volontari, nelle attività che ci propongono.” Presenti all’iniziativa, oltre ai rappresentanti del Centro Diurno della Cesanella, e della Comunità Residenziale Psichiatrica Maria Nilde Cerri, gli animatori di questa festa: Marco Durpetti, Lorena Casagrande e la dott.ssa Francesca Mariangeli, ovvero l’equipe del Servizio Sollievo. “Anche se le nostre più importanti attività sono quelle legate ai punti di ascolto, alle visite domiciliari, ai gruppi di auto e mutuo Aiuto” ci dice la dott.ssa Mariangeli “crediamo molto nell’importanza delle attività ricreative e di socializzazione come quella di oggi”. L’attività del Servizio Sollievo, nasce nel 2003, e viene portata avanti da 9 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 8 (Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia e Serra dei Conti) con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASUR ZT 4 e le Cooperative Sociali H Muta e Casa della Gioventù. L’equipe svolge inoltre le sue attività, in collaborazione con le Assistenti Sociali dei Comuni e del Dipartimento di Salute Mentale e con la supervisione delle Psicologhe e dei Medici Psichiatri del DSM. Insomma un grande gruppo di lavoro, impegnato e concentrato su un problema sociale di grande attualità come è quello rappresentato dal disagio mentale. Info: Servizio Sollievo Tel. 3397283080 (lun/ven: 9.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00) e-mail: [email protected] Associazione PrimaVera Onlus Via Camposanto Vecchio, 4 – Senigallia Tel. 071 7931666 – 340 9744136; e-mail: primavera. [email protected] - www.primaveraonlussena.it notizie della settimana Attività alle Saline Pet therapy 2008 U na festa “in famiglia” a conclusione del progetto “Pet therapy 2008” realizzato dalla dottoressa Maria Chiara Catalani, medico veterinario comportamentalista e da Valentina Medici, Referee Pet Operator per la Scuola di Interazione Uomo Animale (SIUA). Da maggio sino a settembre, eccetto una breve ma necessaria pausa in agosto, gli anziani della Casa Protetta di Senigallia hanno accolto settimanalmente il team per realizzare le tante attività di questo progetto. Il team, composto anche dalla cagnolina partner, Kora, ha coinvolto gli anziani in attività grafiche, pittoriche ma anche di collage, di taglio e cucito. Durante le sedute sono stati realizzati oggetti destinati al cane e allo svolgimento delle attività successive. Ciotole decorate, un cuscino imbottito per i momenti di relax della cagnolina durante le sedute, barattoli colorati usati poi come birilli per lo slalom col cane e molto altro ancora. Fotografie e filmati hanno fornito materiale per altri lavori e per dare occasione ai partecipanti di rivedersi e lavorare nelle diverse attività. Ma, altrettanto importanti, tra una decorazione ed un filmato, sono state le attività pratiche realizzate con la preziosa collaborazione di Kora. Questa simpaticissima cagnolina, meticcia di taglia media, di 4 anni, in coppia con Valentina, ha contribuito ad aprire la comunicazione con persone che per età e condizioni fisiche tendono a chiudersi, amano poco il contatto fisico e raramente sorridono. Le attività di relazione con Kora hanno coinvolto e dato entusiasmo, fatto sorridere e distratto da una sofferenza per alcuni cronica, hanno motivato al dialogo ed alla collaborazione ma anche al movimento. Nuovamente il progetto “Pet therapy 2008” ha permesso di appurare l’importanza dell’animale, inteso come centro di interessi oltre che come soggetto fisicamente coinvolto, per aprire ponti di comunicazione altrimenti impossibili. L’associazione Civium Iura, da oltre un decennio impegnata nella difesa dei diritti della cittadinanza, rappresenta quanto segue. “A Senigallia ci hanno segnalato l’intollerabile situazione in cui si trova l’immobile di via Marche n. 81/83/58/87. Il palazzo, esistente da quindici anni, ad oggi non ha ancora i prescritti certificati di abitabilità e, secondo quanto ci viene riferito, non è stato ancora nemmeno perfettamente completato in ogni sua parte, comprese le opere di urbanizzazione secondaria, rimaste incompiute. Ciò costringe i proprietari degli appartamenti ivi ubicati, ma anche tutti i residenti nella zona limitrofa, a vivere in condizioni igieniche insalubri, con grave rischio per la propria salute, anche considerato che gli allacci fognari non sono stati eseguiti a regola d’arte e presentano continue perdite e infiltrazioni di acque nere all’interno e all’esterno dello stabile. In tale contesto hanno proliferato colonie di ratti che infestano l’area, avendo trovato un ambiente ideale dove prosperare e riprodursi. Lo stabile in questione, eccezion fatta per alcune attività abitative vendute a privati, è attualmente ancora di proprietà della società costruttrice, le cui inadempienze aggravano la già difficilissima situazione. Non vi è nemmeno chiarezza sull’esatta denominazione della suddetta società. (...). In tal modo, non è stato mai nemmeno possibile costituire validamente un’amministrazione condominiale. Gli appartamenti di proprietà della I.B.I. S.r.l. allo stato risultano occupati da famiglie di extracomunitari, senza che sia dato sapere se sussistano regolari contratti di locazione (...)”. I l Centro Sociale Saline ha ufficializzato in questi giorni il calendario delle attività proposte per la stagione invernale, che si annuncia sempre più ricco di svariate possibilità. Dal 1° ottobre riprenderanno i corsi di Ginnastica dolce tenuti da Giuseppina Petrella, che si svolgeranno nei pomeriggi di ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Sempre da ottobre saranno riproposti anche i corsi di Yoga curati da Marina Mei e Usha Piscini, con appuntamenti previsti per il lunedì sera. Un secondo e parallelo corso di Yoga, organizzato dalla Banca del Tempo di Senigallia e affidato a Tina Agostini, si svolgerà invece il giovedì pomeriggio. Un altro appuntamento che torna è quello con le lezioni di percussioni al femminile, che ha registrato l’anno passato un buon numero di partecipanti. A tenerlo sarà sempre il prof. Amedeo Griffoni e gli appuntamenti si terranno ogni venerdì pomeriggio a partire dal 17 ottobre. Coloro che poi vorranno prepararsi a mostrare la loro agilità e abilità di ballerini di Lindy Hop durante le manifestazioni del prossimo Summer Jamboree potranno imparare, o perfezionarsi, frequentando le lezioni tenute al Centro Sociale e che tanto successo hanno riscosso negli anni precedenti. Per le iscrizioni a questi corsi e per tutte le altre informazioni in merito è possibile rivolgere al Centro, situato al civico 8 di Via dei Gerani (sopra la COOP) e che può essere contattato anche telefonicamente (n° 071.7927260) nelle ore pomeridiane, dalle 15 alle 19. Quale principale novità del prossimo anno, va invece adeguatamente sottolineato che il Centro Sociale si accinge ad aprirsi più a fondo alle problematiche legate al mondo degli anziani, persone forse ormai fuori dall’attività produttiva ma che possono ancora essere piene d’interessi e spesso mantengono un buon livello di capacità e autosufficienza. Per rivolgersi allora a quegli anziani ancora vivaci ma che a volte soffrono di solitudine, il Centro Sociale Saline ha organizzato alcune iniziative assolutamente gratuite che prenderanno il via dopo il 15 ottobre grazie alla collaborazione delle operatrici Maddalena Gregori e Marzia Marchetti dello Studio associato “Dire, fare, star bene” di Senigallia: l’obiettivo è quello di offrire l’opportunità e gli spazi per sviluppare attività di animazione e una serie di incontri volti a favorire il benessere psicofisico, unitiamente momenti di confronto su temi legati alla terza età. Un concerto pianistico pensando alla romania a denti stretti Musica e progetti Succede a Senigallia Condominio * I comitati di base della scuola sono scesi in piazza Roma sabato scorso con un presidio per raccogliere le firme contro il maestro unico. Ma non è solo questa l’iniziativa del ministro Gelmini che i Cobas intendono contrastare. In particolare “il ritorno al maestro unico alla scuola elementare e alla materna, l’attacco al tempo pieno a al tempo prolungato, l’aumento degli alunni per classe fino a 35, la riduzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili, la riduzione del tempo scuola, il taglio di 160.000 posti di lavoro e la trasformazione delle scuole in fondazioni in mano ai privati”. * Manutencoop e Comune ai ferri corti per l’emergenza rifiuti del dicembre 2007. Di fronte al proliferare di immondizia in ogni angolo del centro e delle periferie, il sindaco era intervenuto con un’ordinanza perchè gli uffici comunali provvedessero a ripulire la città passando poi il conto a Manutencoop. L’impresa si è invece affidata ai suoi legali perchè non intende liquidare i circa 11.000 euro spesi in quella circostanza dal Comune. Ci sarebbero anche altri aspetti che il Comune contesterebbe a Manutencoop. Quando gestivamo noi i rifiuti - ha spiegato Severi - quelli abbandonati venivano recuperati nel giro di una settimana o al massimo entro dieci giorni. * Disco volante è ripartito sul web con oltre 5.000 spettatori in sole due settimane ma il patron Discepoli, entusiasta per la ripresa della trasmissione, esprime delusione per l’Oscar dei sensi e dei sapori che si è appena concluso alla Rotonda. “Sensibilizzare le gente sui problemi che affliggono i disabili va sempre bene - dice Enea Discepoli -, senza dubbio è stata una manifestazione importante ed interessante, questo non lo si può negare. Devo annotare però, e di questo mi rammarico, che sarebbe stato un bel gesto aggiungere a tante parole qualcosa di concreto. Da tre anni aspettiamo che la stazione ferroviaria venga attrezzata con un montacarichi che costerà 500 euro. * Il 2 ottobre cade il 156° anniversario dell’esecuzione del patriota senigalliese Girolamo Simoncelli, leader locale della Repubblica Romana del 1849 e, per l’occasione, il Centro Cooperativo Mazziniano deporrà una corona sul cippo dedicato a Simoncelli. Di questo personaggio in questo 2008 si è parlato a lungo anche perché da pochi mesi c’è la sua prima biografia ufficiale. il centro sociale è più attivo che mai Casa protetta per anziani - Senigallia D omenica 5 ottobre, alle ore 17, l’Auditorium San Rocco di Senigallia, ospiterà un concerto di beneficienza del pianista Paolo Marzocchi. Verranno eseguite musiche di Chopin, Liszt, Bartòk, Marzocchi. L’iniziativa è a sostegno di progetti di cooperazione Italia - Romania seguiti dall’Associazione Curcubeu Onlus presso la cittadina romena di Slatina. L’ingresso è libero. L’associazione Curcubeu Onlus è nata nel 2004 dall’esperienza di un gruppo di volontari presso gli orfanotrofi Zorile e Speranta. Curcubeu (che significa Ara cura di cobaleno in lingua romena) intende promuovere la solidarietà a livello nazionale ed internazionale attraverso iniziative e progetti che favoriscono lo sviluppo di condizioni sociali, culturali, ambientali, politiche ed economiche di piena valorizzazione di ogni individuo, senza discriminazioni, partendo dalle risorse presenti nel contesto in cui opera. Da circa tre anni svoge attività educative e di collaborazione con la Direzione generale per la tutela dei bambini di Slatina. Per informazioni: tel. 071 6609543; www.curcubeu.org L.M. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Sarebbe ora che il Comune si decidesse a mandare i suoi operai, addetti alle pulizie, sul lungomare e vie trasversali per togliere la sabbia che il vento dei giorni scorsi ha depositato sulle strade e sulla pista ciclabile. E’ un pericolo, specie per chi va in bici, perché si scivola facilmente, soprattutto in curva. • E’ finita l’estate e ancora nella zona a mare ci sono le biciclette che durante la stagione venivano usate a pagamento dai turisti. Sono ancora lì, anche se incatenate. Subiscono danni sia dalla piaggia che dai vandali, che ogni tanto ne portano via dei pezzi. Ci vuole tanto poco a metterle in magazzino. • In via Perugia, nei mesi scorsi, con il vento è caduto un pino sulla strada e sul greppo che porta alla ferrovia. Nessuno ci pensa a tagliarne i rami e portarlo via. • Sono stati più di 500 i proprietari di appartamenti che questa estate hanno informato il Comune di Senigallia della loro disponibilità ad affittare ai turisti, come prevede la nuova legge regionale. Rimane, però, sempre bassa la percentuale delle seconde case disponibili non affittate. • L’Urp (Ufficio Relazioni Pubblico) dal 29 settembre si è trasferito dalla sede di piazza Roma nei locali dell’Infocittà, in piazza Manni. Così aggiungerà ai compiti di informazione accoglienza turistica estiva anche le nuove funzioni di comunicazione istituzionale che sono di sua competenza. • La Sezione Avis di Senigallia informa tutti i soci donatori che stanno per scadere i termini per prenotarsi all’annuale pranzo sociale fissato per domenica 5 ottobre al ristorante “Corral. La quota di partecipazione è di 7 euro per i soci donatori attivi e di 27 euro per i soci sostenitori e simpatizzanti. Il pranzo sociale è però, soprattutto, un’occasione per incontrarsi e fare il punto sulle donazioni e sulle attività della sezione senigalliese, che quest’anno festeggia il 58° anniversario della sua fondazione (tel. 0717923004). L’Avis va sostenuta, è un’associazione per il bene e la salute di tutti. 2 ottobre 2008 senigallia speciale Creativ senigallia A colloquio con Giulio Carpi, responsabile di Creativ Educatori, facciamo rete Senigallia si prepara a vivere il meeting ‘Stop and Go’, promosso da Creativ in collaborazione con la diocesi - Intervista al responsabile GIULIO CARPI Perché un meeting sull’educazione? Qual è lo scopo? All’interno del Progetto Creativementi i Meeting “STOP and GO!” rappresentano un evento ed un appuntamento davvero unico. Anche nella Terza edizione del 2008 a Senigallia, il meeting STOP and GO! è appositamente pensato per target plurimi, insegnanti, genitori, educatori, animatori, catechisti, operatori di pastorale giovanile, ed allenatori sportivi, l’evento vuole essere occasione di contaminazioni, incontri, confronti, mescolanza di più prospettive. Un meeting pensato per tenere sempre al centro l’educare e l’apprendere non considerando più i ragazzi e i giovani come isole a se stanti ma inseriti nella pluralità e complessità dell’agire delle agenzie educative. Partendo dall’assunto pedagogico fondamentale per il quale educare da soli è perdere in partenza; proprio questo tema base dell’educazione in rete, trova con Stop and Go il suo coerente corrispettivo formativo: la struttura stessa del meeting invoca le diverse sensibilità educative e orienta all’interazione. Il progetto Creativementi prevede fasi più settoriali e dedicate alle singole maglie della rete ma è Stop and go nello specifico a ricordarci che ogni ragazzo, ogni giovane è “unico” e che il suo “bene” orienta e plasma gli sforzi educativi di tutti valorizzando le diversità di ciascuno. STOP and GO! perché “educare nel confronto è un atto d’amore”. E’ vero atto di amore perché educare insieme significa ascoltare, comprendere, accogliere l’altro ma anche ascoltare, comprendere e accogliere sé stessi grazie all’altro! Per il bene dei ragazzi! Come ignorare i segnali che provengono dal mondo giovanile? Non è invocando interventi straordinari e sporadici giri di vite insieme a sanzioni esemplari o reprimende mediatiche che potremo costruire nuovi ponti di speranza per i ragazzi e i giovani. La sfida educativa si vive nel concreto e nel contesto quotidiano fatto di interazioni positive e opportunità credibili dove la comunità adulta è chiamata ad immaginare e creare (ma soprattutto ad essere) uno spazio educativo per i propri giovani e i giovani ad essere co-protagonisti della propria crescita, dove abbiano la possibilità di vivere esperienze nelle quali poter tirare fuori la bellezza ed i talenti di cui sono dotati!. Quale il filo conduttore delle giornate senigalliesi? A Senigallia, una tre giorni ricca di approfondimenti, di workshop con la novità di laboratori ai quali parteciperanno interi nuclei familiari e gruppi educativi; un talk show, una serie di animazioni nel cuore della città, per ribadire che educare insieme è un atto d’amore. Possiamo affermare che il filo conduttore principale per il Meeting di Senigallia sia il valore dello scambio e delle contaminazioni tra diverse agenzie educative perchè siamo convinti della profonda utilità che deriva dall’interazione di esperienze, di vissuti e delle attese da parte dei diversi soggetti implicati nell’educazione dei nostri ragazzi. Come può essere messa in circolo la ricchezza del confronto del meeting (nel territorio, nella Chiesa, nelle istituzioni, scuola, associazioni…)? Il Meeting intende essere occasione di contaminazioni, incontri, confronti, fusione di prospettive per affermare che è irrinunciabile educare insieme. Per tenere sempre al centro l’educare e l’apprendere; per insegnare ai ragazzi ed i giovani, che non sono isole a se stanti ma inseriti nella pluralità e complessità delle agenzie educative che agiscono nei loro confronti”. Come mettere in circolo la ricchezza del confronto? Confrontandoci realmente, progettando veramente insieme, scambiandoci sul serio le esperienze. Mettendo in pratica nel’ambito educativo quanto enunciamo sul piano ideale. Tutto qua… Non è facile ma è l’unica strada seria percorribile anche per comunicare ai ragazzi che ci stanno veramente a cuore, a tal punto che tra di noi facciamo rete, giochiamo di squadra per favorire l’esplodere del loro bene! Per fare questo, è importante iniziare a lavorare veramente in rete sul territorio. Questo passo rappresenta uno step fondamentale per far crescere una generazione di educatori che sappiano lavorare insieme alle altre agenzie educative. La proposta formativa di Stop and Go intende inoltre ripensare e riproporre con una nuova ottica l’approccio educativo alla persona. Quali le potenzialità educative del nostro paese? Quali invece le carenze? Nella pratica educativa - è questa è una delle carenze più grandi in Italia e non solo - si opera spesso un’astrazione della persona dal suo ambiente; è necessario invece comprendere, ed aiutare a comprendere, le interrelazioni della persona con il suo territorio. Appare senza dubbio irrinunciabile la compresenza ed il dialogo di più agenzie e di più soggetti educativi quali le famiglie, gli insegnanti, gli educatori, i catechisti e tutti coloro che in modo diversi contribuiscono alla formazione all’educazione e alla crescita dei ragazzi. Tuttavia è importante sottolineare come il lavoro a rete non sia un’altra magica tecnologia al servizio dell’educatore, insegnante o del catechista o dell’operatore della Pastorale giovanile o del genitore, bensì una prospettiva d’azione sociale che richiede un cambiamento nei modelli di pensiero. E’ questa la sfida più grande! Dalla sociologia conosciamo la prospettiva relazionale la quale ci indica come sia sempre più difficile, se non impossibile, capire, lavorare, educare, senza farsi un’idea del contesto e della natura dei gruppi, delle organizzazioni e delle comunità cui appartengono le persone. Noi abbiamo le forze e le potenzialità per percorrere con energia questa strada. Per ribadire anche che educare è una grande opportunità di crescita anche per l’educatore ed è una delle avventure più belle ed arricchenti che può capitarci nella vita! a cura di Laura Mandolini 5 INIZIATIVA PER ABBATTERE OGNI BARRIERA SensoriABILIS C hiude con un ottimo bilancio e già guarda ad un’edizione 2009 diffusa sul territorio “SensoriABILIS - Oscar dei Sensi e dei Sapori”, la manifestazione dedicata al turismo accessibile e alla multisensorialità, promossa da Confindustria Ancona. La tre giorni di Senigallia ha fatto registrare oltre mille presenze, tra turisti diversamente abili e accompagnatori, di cui circa settecento da fuori regione. Molto seguite le visite alla scoperta del territorio, con l’ausilio di guide per non vedenti e interpreti Lis (Lingua italiana dei segni): circa 360 persone hanno visitato i luoghi più significativi di Senigallia, oltre 200 le Grotte di Frasassi ed altrettante il Museo tattile Omero. Affollate anche le “Cene al buio”, grazie alle quali anche i curiosi hanno potuto sperimentare le nuove vie della multisensorialità. “Il bilancio della seconda edizione di SensoriABILIS - Oscar dei Sensi e dei Sapori è molto positivo – commenta Ludovico Scortichini, presidente della sezione turismo di Confindustria Ancona e membro della giunta nazionale di Federturismo -, il territorio, con istituzioni, associazioni ed imprese, ha risposto molto bene. Proprio da queste sinergie è nata l’dea di un ‘SensoriABILIS Day’ per il prossimo anno, un evento diffuso sul territorio che sensibilizzi in modo capillare sulle tematiche del turismo accessibile. Un altro motivo di soddisfazione è dato dal fatto che sono state coinvolte tutte le disabilità: segno che il turismo è la chiave per aprire un mondo che conosciamo ancora troppo poco”. SensoriABILIS è ormai un vero e proprio laboratorio che sta facendo crescere le Marche come ‘terra dell’accoglienza’. Come è stato sottolineato a Senigallia, le Marche su questo terreno sono già a buon punto, non solo per la vocazione ‘al piccolo’ che facilita la logistica, ma per le strutture d’eccellenza che ospita, tra cui il Museo Omero, l’Istituto di riabilitazione Santo Stefano, il villaggio turistico a misura di disabile Natural Village (che ha ricevuto l’Oscar dei Sensi e dei Sapori per la categoria ‘struttura ricettiva’) e per le molte realtà associative, tra cui ‘Strabordo’ o ‘Anpis’, che supportano i disabili in viaggi fino luoghi remoti; inoltre la provincia di Ancona fa registrare, a livello nazionale, il più alto tasso di imprese socialmente responsabili. Ma molto c’è ancora da fare; tra le iniziative lanciate a Senigallia: i seminari per la formazione di operatori specializzati in turismo accessibile, un indirizzo di studi per la formazione di ‘tecnico superiore’ per il turismo integrato in fase di progettazione all’Istituto Panzini di Senigallia e la ‘Mappa del tesoro’, ovvero il percorso turistico accessibile che nascerà grazie all’abbattimento di alcune barriere architettoniche, sempre a Senigallia; inoltre alcuni imprenditori hanno già dato disponibilità per iniziative specifiche, come la realizzazione di etichette in braille per vino e dolciumi. Isabella Tombolini piccole proposte per migliorare la raccolta Ancora... rifiuti P arliamo ancora di rifiuti. Con l’intento di dare anche un piccolo contributo al miglioramento del servizio di raccolta differenziata proviamo a fare alcune considerazioni in proposito: Nella raccolta a domicilio i rifiuti non differenziabili che vengono raccolti una sola volta per settimana (ed avviati poi all’inceneritore) costituiscono la quantità più ingombrante; il volume di tali rifiuti è spesso determinato da prodotti che nell’incertezza della loro destinazione finiscono lì, mentre potrebbero essere oggetto di recupero. Al riguardo sarebbe necessario chiarire ancora quanto lo smaltimento di contenitori di plastica e di polistirolo che sono i più voluminosi, per i quali rimane il dubbio se accantonarli o meno nella sacca gialla della “plastica”, infatti ci è stato detto più quello che non deve essere messo in questo contenitore di quello che deve esserci accantonato (leggendo i due comunicati pervenuti nel tempo par- rebbe che ci si debbano mettere solo le bottiglie di plastica dell’acqua minerale e poco altro). La ristretta gamma di prodotti di plastica ammessa al recupero è una impostazione generale o è dovuta alla scelta dell’operatore che acquista questo materiale per riciclarlo? Nella raccolta del vetro, aldilà del non richiesto servizio di sveglia mattutina (se poi abiti al piano terra sembra proprio che ti scarichino il materiale in casa), si notano spesso in terra frammenti più o meno grossi di vetro proprio in corrispondenza delle aree di sosta per il carico e la frantumazione del materiale; la cosa è ancor più “evidente” lungo la pista ciclabile del lungomare. Da notare ancora che gli addetti a questo servizio operano senza una opportuna protezione agli occhi. Questa estate si è rilevato un notevole disservizio nella raccolta dei medicinali scaduti: nelle farmacie i contenitori sono stati per lungo tempo stracolmi di materiale. Giuliano Bedini 6 2 ottobre 2008 Chiesa C’è vita in parrocchia I 150 anni della Chiesa del Porto vocazioni P. Alessandro Ciciliani, giovane chiaravallese, ordinato prete Passionista, per sempre La Parrocchia del Porto si prepara a festeggiare i 150 della edificazione della chiesa parrocchiale, voluta da Pio IX nel 1858, Domenica 5 ottobre, alle 16, la presentazione del libro “IL PORTO: radici di un luogo di culto e della sua comunità”, a cura di Gianluca Quaglia e Maria Luisa Quaglia. Alle 17.00 - Mostra “I segni del sacro”, inaugurata dal Vescovo Giuseppe Orlandoni. Al termine sarà distribuito il libro ai presenti. La mostra resterà aperta tutta la settimana. Domenica 12 ottobre, 150° di edificazione della Chiesa del Porto, alle 11.00 - S.Messa di cmmemorazione; 19.00 - Chiusura della mostra. La scuola cattolica in Italia “Positivo pur in una condizione di sofferenza”: questa la “diagnosi” di mons. Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per l’educazione, la scuola e l’università e presidente del Centro studi scuola cattolica (Cssc) sull’attuale stato di salute della scuola cattolica. “Apparentemente - spiega in un’intervista a Rocca di Papa durante il convegno promosso dal Cscs “Oltre l’emergenza educativa la scuola cattolica al servizio dei giovani” - in questi anni la competizione è stata tra il settore pubblico e il privato; in realtà la scuola cattolica, che non rappresentava né l’uno né l’altro in quanto espressione di privato sociale non profit, si è trovata penalizzata e ridimensionata nel confronto, ma non certo ridotta ad insignificanza o addirittura sconfitta”. La scuola cattolica rappresenta poco meno del 9% del sistema scolastico italiano con percentuali variabili secondo i diversi gradi. “La scuola materna paritaria – spiega mons. Stenco - arriva a coprire il 35% del totale nazionale, ma all’interno di questo dato solo il 44% è costituito da scuole cattoliche; ciò significa che anche nella formazione della primissima infanzia il ‘privato commerciale’ ci ha superato”. Quanto alla scuola primaria cattolica, secondo mons. Stenco “essa rappresenta il 6/7% dell’intero sistema nazionale; la secondaria di primo grado soltanto il 4% e quella superiore il 5%”. “In Paesi come Spagna, Francia, Regno Unito e Germania – prosegue il presidente del Cssc - lo Stato o le regioni intervengono a coprire le spese delle scuole private accreditate. In Italia, dove grazie alla scuola cattolica lo Stato risparmia dai 6 ai 7 miliardi di euro l’anno, che è quanto dovrebbe spendere se si accollasse il servizio che essa svolge, i contributi che eroga ammontano solo a 500 milioni, entità stabilita nel 2001 dall’allora governo Berlinguer per la scuola paritaria dell’infanzia e quella primaria (perché la secondaria di primo e secondo grado non riceve alcun contributo statale)”. Oggi, tuttavia, “anziché adeguarsi all’aumento dei costi sopravvenuto negli anni, questa cifra è stata ridotta di oltre 100 milioni. Per questo –afferma mons. Stenco - chiediamo almeno il ripristino dei contributi del 2001 perché la mancata attuazione della parità scolastica rende sempre più difficile per le nostre scuole il mantenimento della loro identità e la qualità dell’offerta formativa incentrata sulla formazione integrale della persona e rivolta a tutti”. Al convegno era presente il presidente della Fism Marche (Federazione scuole materne), don Gesualdo Purziani. S abato 27 settembre, alle 20,30 nella storica Abbazia di S. Maria in Castagnola (sec. XII) si è realizzato un avvenimento speciale:. Mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi, ma per molti anni parroco di Chiaravalle ha ordinato sacerdote un giovane chiaravallese, P. Alessandro Ciciliani. Qualche anno fa, appena conclusi brillantemente i suoi studi di medicina e dopo aver dato l’esame di stato come medico, Alessandro ha scelto la strada del Convento ed ha fatto il suo ingresso nella comunità dei Passionisti. Ha compiuto i suoi studi di Teologia, insieme con il percorso di formazione religiosa. Ora dopo la professione solenne ha ricevuto il sacramento dell’Ordine per mettersi al servizio della Chiesa. Lo ha fatto nella chiesa che lo ha visto crescere, l’Abbazia di Chiaravalle fondata 9 secoli fa dai monaci cistercensi ed La lettura continuata del testo sacro, diretta tv su Rai Edu 2 La Bibbia giorno e notte Caritas Marche e cortometraggi a Pergola Caritas Marche, come ogni anno, ha presentato una propria sezione al Festival del Cortometraggio di Pergola, dedicata ai temi della pace e dei diritti umani. “Ricorrendo il Sessantesimo anno della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo - si legge in una nota della Caritas - abbiamo scelto di farne memoria ripercorrendo la strada compiuta in questi anni di Festival con una selezione dei cortometraggi di repertorio più apprezzati e di corti inediti. Durante la serata di premiazione, sabato 27 settembre, è stato inoltre presente Matteo Pasi, giovane regista ravennate impegnato sul fronte dei diritti umani al fianco di “Un ponte per... “ e del “Ciscase”, cheha presentato il suo corto Ayazma, opera fuori concorso che racconta l’esistenza di un vero e proprio ghetto kurdo nel cuore di Istanbul”. La fine di un incubo per don Mario Francioni Esprime “la più viva soddisfazione” per la piena assoluzione di don Mario Francioni, il vescovo della diocesi di Macerata–Tolentino–Recanati–Cingoli–Treia, mons. Claudio Giuliodori. Il sacerdote, accusato di molestie sessuali nei confronti di una ragazza, presunta minorenne, è stato assolto con formula piena. “Non avevo mai avuto dubbi – ha dichiarato mons. Giuliodori sulla sua rettitudine e correttezza. L’esito processuale, da cui risulta una piena assoluzione, proprio perché ‘il fatto non sussiste’, come del resto sempre sostenuto dal sacerdote, rende giustizia a lui e sgombra il campo da accuse che hanno generato sofferenza e profonda amarezza”. Don Francioni ha dichiarato che “questa assoluzione, dopo tre anni di dolore causato da innumerevoli calunnie, è un segno di incoraggiamento a fidarsi di chi opera per il bene” e ha ringraziato il vescovo, gli altri sacerdoti e i giovani “che mi hanno sempre sostenuto con affetto”. attualmente una delle comunità parrocchiali più grandi delle Marche. Già due anni fa in questa stessa Abbazia era stato ordinato sacerdote un altro giovane chiaravallese, don Filippo Savini e visto che altri giovani stanno percorrendo gli ultimi gradini verso l’altare… speriamo di vivere anche nel prossimo futuro momenti così intensi di vita ecclesiale. I Padri Passionisti hanno predicato una intensa missione, prima “intonacando” per una settimana le vie di Chiaravalle, poi accompagnando con opportune catechesi giovani ed adulti verso il momento più importante: l’Ordinazione presbiterale di sabato 27 e domenica la Prima Santa Messa di P. Alessandro domenica 28 alle ore 10,00. Una grande folla di chiaravallesi, ma anche amici passionisti, in particolare i giovani della Tendopoli hanno gremito l’Abbazia in un clima di intensa preghiera e commozione. Commozione speciale quella dei genitori Gabriella e Agostino e degli altri familiari che hanno accompagnato all’altare il loro Alessandro. La Corale S. Maria in Castagnola per l’Ordinazione e il coro dei giovani di Chiaravalle e di Morrovalle per la Prima Messa hanno magistralmente animato le celebrazioni. Ora P. Aleesandro, passati i giorni delle emozioni, si metterà a servizio della Chiesa nella Congragazione Passionista e la comunità chiaravallese riprenderà il proprio cammino pastorale, ma la grazia del Signore che si è resa presente e visibile ci accompagnerà a dare una intensità maggiore alle nostre parole ed alle nostre azioni. don Giancarlo Giuliani D a domenica 5 ottobre a sabato 11 ottobre la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma sarà teatro di un evento straordinario: la lettura integrale della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per sette giorni e sei notti senza interruzioni e commenti. Partendo da un’originale iniziativa di un gruppo di amici di Limoges appassionati della Bibbia, iniziativa ripetuta poi in altre città francesi e a Mantova, Giuseppe De Carli ed Elena Balestri hanno rivisitato l’idea per Rai Vaticano, creando un progetto che ha trovato piena ed immediata adesione da parte di Fabrizio Del Noce per Rai Uno e Giovanni Minoli per Rai Educational. La Bibbia è il libro della Parola, del continuo dialogo tra Dio e l’uomo. Un rapporto confidenziale che oggi sembra essersi perduto: nel fragore del nostro mondo non c’è più posto per l’ascolto e il dialogo. Proprio da queste considerazioni nasce ”La Bibbia giorno e notte”: ritrovare le condizioni dell’ascolto e della riflessione attraverso la lettura del Libro per eccellenza, paradossalmente oggi così assente e dimenticato nel nostro paese. Al di là delle convinzioni religiose di ciascuno, la Bibbia è la lettura che ci accomuna tutti e nella quale ritroviamo una parte delle nostre radici culturali e umane. A leggere i passi biblici si alterneranno più di 1200 persone di ogni età, categoria sociale ed appartenenza religiosa. Ma anche i non credenti possono partecipare. Unica condizione richiesta è il rispetto della Parola. La Parola di Dio, proclamata senza commento, e l’Assemblea riunita in ascolto. Questi gli elementi essenziali de “La Bibbia giorno e notte”. I pochi segni dell’allestimento della Basilica sottolineano la sacralità e la centralità della Parola di Dio. Al centro, il leggio e il libro da cui si irradia la Parola. Il prezioso pavimento cosmatesco di Santa Croce diventa il rettangolo dell’Assemblea riunita in ascolto. Al leggio si alterneranno più di 1200 lettori. I singoli brani di lettura avranno una durata dai 4 agli 8 minuti circa. La lettura dei 73 libri che costituiscono la Bibbia sarà intervallata ogni 90 minuti circa da uno spazio musicale in tema: gruppi strumentali, cori e solisti eseguiranno brani di musica sacra, per accompagnare la riflessione sui passi della Scrittura appena letti. Dal 5 all’11 ottobre la Basilica sarà aperta giorno e notte per tutti. Un grande evento, circa 139 ore senza interruzione, dalla Genesi all’Apocalisse, che sarà anche trasmesso integralmente da Rai Edu 2, mentre Rai Uno trasmetterà la prima e l’ultima ora. volontariato L’associazione jesina è fortemente radicata sul territorio Corso per volontari presso l’Oikos C ome ogni anno, l’associazione Oikos organizza un corso di formazione gratuito per reclutare volontari della durata di un mese. Le lezioni si terranno tutti i martedì e giovedì a partire dal 2 ottobre presso la sede legale dell’Oikos (Piazza Federico II, 8 – Jesi) dalle 20:30 alle 22:30. Nel primo incontro don Giuliano Fiorentini, presidente dell’Associazione, e Cinzia Latini, Responsabile Area Volontari, forniranno tutte le informazioni in merito allo svolgimento del corso stesso, in modo che i partecipanti possano decidere in tale sede di continuare ad assistere alle altre lezioni, se interessati. Dal 1990 l’Oikos offre un ventaglio di risposte ai bisogni emergenti del territorio, con particolare attenzione ai giovani con problemi di dipendenza dalle sostanze psicoattive allo scopo di orientarli ad una sana crescita, sia attraverso comunità terapeutiche, sia attraverso un percorso di terapia familiare parallela. L’Oikos estende la propria missione anche ai bambini da 0 a 14 anni, con due comunità educative, accogliendo anche giovani mamme, con i loro figli, che manifestano problemi di disagio sociale. Nel territorio della vallesina, inoltre, attua una capillare azione di prevenzione e promozione del ben-essere intervenendo con alunni, genitori, docenti e gruppi giovanili in genere. Il corso si articola in moduli di 2 ore, caratterizzati dagli interventi dei responsabili delle singole aree di intervento dell’Associazione: Volontariato, Dipendenze Patologiche, Minori, Prevenzione e Centro Studi, Segreteria e Raccolta Fondi. Per informazioni ed iscrizioni contattare la segreteria dell’Oikos allo 0731-213125.L’Associazione ringrazia anticipatamente tutte le persone che vorranno condividere la missione dell’Oikos e prestare quindi servizio presso l’Associazione come volontari! Serena Tittarelli 2 ottobre 2008 Chiesa diocesi Il saluto a don Giordano Stefanini, parroco della Pace La strada fatta insieme N ove anni possono essere tanti o pochi nella vita di un sacerdote e della sua comunità parrocchiale. Dipende da quale segno si lascia nel cuore di chi si è incontrato. Nel caso di Don Giordano possiamo dire che sono stati pochi, perché ancora aveva tanti progetti in cantiere e tante cose in mente per la nostra parrocchia, ma anche tanti, perché ci hanno permesso di conoscere ciò che aveva dentro al cuore. Sotto quel suo atteggiamento apparentemente sbrigativo (in realtà solo timido e riservato) abbiamo trovato un cuore di prete, legato alla sua vocazione e alla sua missione. Un prete che non si sente “arrivato” perché è alla guida di una grande parrocchia, ma che continua a prepararsi ed aggiornarsi per essere più ef- A lla vigilia della sua venuta nella Parrocchia della Pace sentii parlare di Don Giordano come di un ottimo parroco, costruttore di comunità. I nove anni trascorsi da quell’ormai lontano 1999 mi hanno permesso di apprezzare un pastore essenziale e sincero nella sua predicazione e nella sua azione. Da parte sua non ci sono stati cedimenti a fronzoli e formalismi, è sempre andato diretto al nocciolo della questione. Dalla celebrazione eucaristica, ci diceva alla Messa, non si poteva uscire come si era entrati, dovevamo diventare pietre vive di questa Chiesa. I nostri sforzi di uomini, aggiungeva dall’altare, equivalevano senza Dio a tanti zeri, ma se avessimo posto davanti ad essi l’Uno che è Gesù Cristo ne avremmo ricavato un’immensa ricchezza. Qui si trova in sintesi il suo appello alla fede e alla corresponsabilità. Don Giordano si è rivelato un parroco misurato nelle parole ma di fede e cuore grandi. Fermo e deciso con chi mancava di rispetto a Dio e alla Chiesa, ma paterno e generoso coi suoi ficace nella trasmissione della Parola di Dio. Un prete esigente, ma pronto a dare fiducia a chiunque mostri volontà e voglia di servire. Nelle altre testimonianze presenti in questa pagina vengono ricordate alcune espressioni che ripeteva spesso, perché erano e sono davvero i punti di riferimento ai quali si è ispirato per tutta la vita. Ne voglio ricordare un’altra: se vedeva che poche persone partecipavano ai momenti di preghiera o di formazione diceva sempre che bisogna comunque insistere, perché si sta gettando un seme che prima o poi porterà frutto. E come non ricordare la sua presenza costante in chiesa o, comunque, nei locali della parrocchia? Quando c’era bisogno di lui Don Giordano si faceva trovare e in confessione o direzione spirituale parrocchiani. Nel suo sguardo, nel suo mezzo sorriso, nella batt uta breve e scherzosa traspariva tutto il tesoro di un cuore d’oro. A lui va il nostro affetto, il ringraziamento e la gratitudine per un novennato di crescita di tutta la comunità parrocchiale nella fede e nella carità. Lino Crucini rivelava interamente il suo cuore di prete che sa ascoltare e consigliare senza chiedere cose troppo difficili, ma senza fare sconti. Come parrocchiani legati alla nostra Chiesa locale e al suo Vescovo siamo pronti al cambiamento e accogliamo con gioia e disponibilità il nuovo parroco che viene, come ogni prete, nel nome del Signore. Vogliamo comunque oggi salutare con affetto un padre e un amico che ci ha accompagnato per un importante tratto di strada rivelandoci la bellezza del servizio e l’importanza della nostra presenza come laici nella parrocchia. Auguri per il tuo nuovo ministero a servizio dei sofferenti, Don Giordano. Potrai fare tanto bene con la tua capacità di ascoltare e dare speranza. Leonardo Marcheselli in agenda La settimana del Vescovo Venerdì 3 ottobre ore 21.00: Meeting sull’educazione – Teatro La Fenice Sabato 4 ottobre ore 9.45: Meeting sull’educazione – Teatro La Fenice ore 11.30: Inaugurazione edicola e rotatoria a Ostra-Zipa ore 17.00: S.Cresima a Montignano ore 18.30: Ingresso nuovo parroco a Ostra Vetere Domenica 5 ottobre ore 9.30: S.Cresima a Passo Ripe ore 11.00: S.Cresima a Marzocca ore 17.00: Mostra Chiesa del Porto Martedì 7 e Mercoledì 8 ottobre Riunione Conferenza Episcopale Marchigiana a Loreto Giovedì 9 ottobre Incontro Clero Metropolia a Portonovo (Ancona) Sabato 11 ottobre ore 9.30: Incontro Pastorale Sociale a Loreto ore 18.00: Ingresso nuovo parroco a S.M.della Pace Domenica 12 ottobre ore 9.00: S.Cresima a Roncitelli ore 11.00: S.Cresima al “Portone” ore 18.00: Ingresso nuovo parroco della Cattedrale il saluto dei ‘vecchi’ amici Grazie don Giordano, grazie dal profondo del cuore per esserci stato, per la tua amicizia, per aver condiviso un tratto di strada nel nostro cammino comunitario. La tua presenza tra noi ha coinciso con tanti momenti importanti della nostra vita familiare nei quali tu hai avuto un ruolo rilevante: avrai sempre un posto d’onore nei nostri ricordi! Quante volte ci siamo ritrovati con te a chiacchierare delle nostre fatiche, dei nostri progetti, dei nostri sogni e sempre, da parte tua, abbiamo ricevuto una parola di incoraggiamento e soprattutto quel costante richiamo alla Grazia del sacramento matrimoniale, quella marcia in più per affrontare ogni situazione come coppia, come genitori, come famiglia, marcia che troppo spesso dimentichiamo di ingranare. Un riferimento particolare che in questo momento ci torna in mente è quell’ “Uno da mettere davanti ai tanti zeri che caratterizzano la nostra vita”. Tante volte nelle omelie, negli incontri, nei colloqui ce lo hai ricordato! Non ha alcun valore metter in fila tanti zeri se non riusciamo a mettere al primo posto quell’Uno, cioè il Signore, la sua Parola, che dà senso ad ogni cosa, che cambia sapore ad ogni impegno, che ci rende veramente ricchi, che rende preziosa la nostra vita. E’ un esempio a te caro, estremamente semplice, esplicito e di immediata comprensione, che resterà impresso nelle nostre menti! Non smettere di riproporcelo ogni volta che ci incontreremo, ogni volta che avrai la sensazione di trovarci “poveri”, con le tasche pieni di zeri, cioè vuoti e insignificanti. Di tutto questo il grazie più grande lo rivolgiamo al Signore per il tuo sacerdozio, per il tuo servizio di parroco nella nostra comunità, per la tua continua presenza, per l’esempio di uomo di fede e di preghiera che sei. Ora sei chiamato a svolgere un compito importantissimo, ad avvicinarti in modo speciale alla croce, a quanti vivono la sofferenza e la malattia. Tu stesso ci hai comunicato la certezza di andare ad incontrare il volto più autentico di Gesù sulla terra. Grazie anche per questa testimonianza di fiducia nel Signore Il Padre ti accompagni nel cammino che stai per intraprendere, ti doni la serenità e la sensibilità per avvicinare ogni fratello che soffre. Qualche ritaglio di tempo per i tuoi “vecchi” amici ci sarà sempre? Ce lo auguriamo! Mauro e Federica Balducci pensando al cammino con le giovani coppie l’eredità preziosa e l’augurio per il futuro A S nche all’inizio di questo nuovo anno pastorale, il nostro bollettino parrocchiale annuncia l’avvio di un percorso di preparazione al matrimonio cristiano, proprio negli ultimi giorni che ci separano dal saluto ufficiale con il nostro parroco don Giordano. Il pensiero corre indietro di cinque anni, quando in tempi davvero profetici è partito un cammino per coppie che intendevano approfondire la scelta del matrimonio, per le tre confinanti parrocchie di Cesano , Cesanella e Pace. Non si parlava ancora di unità pastorale, ma i parroci avevano intuito che questo era il solco su cui cominciare a innestare un confronto tra sacerdoti, coppie animatrici degli incontri e future famiglie che, per situazioni diverse, erano legate a tali parrocchie. In questi anni di incontri abbiamo avuto l’opportunità di crescere insieme a don Giordano, proprio pensando al servizio rivolto alle coppie. I numerosi momenti di confronto, sia in preparazione, che durante gli incontri, ci hanno permesso di riflettere sulle nostre specifiche vocazioni all’amore, di procedere in ciò che era giusto confermare, e di modificare quello che ritenevamo fosse meglio per i fidanzati. Con umiltà e fatica a volte, ci siamo messi in discussione e siamo ripartiti sempre con nuovo slancio. La cosa più importante che abbiamo cercato di trasmettere alle giovani coppie è stata la sicurezza di poter scommettere sul loro amore che merita il supremo interesse anche attraverso scelte forti. Parlare della bellezza e del mistero dell’amore di coppia ci ha fatti affacciare al più profondo mistero dell’Amore di Dio Padre. La lettura e la preghiera fatta insieme, proprio delle pagine del rito del matrimonio, i preziosi riferimenti biblici e liturgici di don Giordano, hanno dato alle coppie che chiedevano il matrimonio cristiano la consapevolezza dell’importanza della loro scelta. Le giovani coppie sono state presentate dai sacerdoti durante la celebrazione domenicale, perché il loro cammino fosse idealmente condiviso e sostenuto dalla preghiera di tutta la comunità parrocchiale. La scelta del matrimonio cristiano non è un fatto privato, o solo legato alla sfera spirituale, ha comunque una valenza sociale: con le coppie, infatti, ci siamo confrontati sulle responsabilità della famiglia e su ciò che culturalmente o politicamente non sostiene l’amore di coppia e il benessere delle famiglie. La condivisione delle nostre esperienze attraverso momenti di convivialità e di spiritualità vissuti, ad esempio, presso il monastero delle suore clarisse di Serra de’ Conti o la casa s. Benedetto, ha favorito la percezione del sentirci gruppo in cammino. La meta del giorno del matrimonio per qualcuno è stata colta non solo come traguardo, ma come vero inizio di un percorso di santità con la grazia del sacramento. E’ nata, quindi, l’esigenza di proseguire quel breve percorso iniziato da fidanzati: da circa tre anni alcune coppie ormai sposi, padri e madri periodicamente si incontrano per crescere nella fede e nel cammino di coppia. A don Giordano, che salutiamo, diciamo grazie per aver avuto a cuore la realtà delle future famiglie, per averci accompagnato con fiducia e pazienza nel servizio alle giovani coppie, per aver gettato un seme che continuerà a fiorire. Elisabetta ed Andrea Ippoliti 7 e passi nel piazzale antistante la Parrocchia della Pace puoi trovarlo in Chiesa, intento a pregare, a recitare le lodi o i vespri, o a celebrare messa, o ad adorare Dio, o puoi vedere la luce del suo ufficio accesa o trovarlo sulla panchina, lì all’aria aperta, a discutere con qualcuno, o a salutare un passante, oppure attraverserai l’intero piazzale o lo troverai in oratorio, o tra i ragazzi che giocano a calcio nel campetto, o… Ecco, tutto questo è solo un rapido assaggio del ritratto di don Giordano, e tutto questo altro non dice che la sua fedeltà alla comunità, la sua fedeltà a Dio, quel suo essere presenza certa e costante per tutti noi. Fedeltà, responsabilità, preghiera, presenza… una preziosa eredità che il nostro parroco ci lascia. Sono passati diversi anni da quando abbiamo accolto don Giordano nella nostra parrocchia e ora, che è chiamato a servire altrove la nostra Chiesa diocesana, ci accingiamo a salutarlo, con la gioia di chi ha condiviso parecchi momenti insieme e sa che un legame è destinato a durare al di là delle distanze. Questo lungo tempo è stato certamente un tempo proficuo per conoscere meglio e in profondità il nostro parroco. Abbiamo potuto apprezzare pregi e difetti, come sempre accade quando si vive accanto a qualcuno. Alla fine di ogni esperienza ci si ferma e si fa memoria di ciò che è accaduto, si cerca di comprendere cosa si è imparato e cosa vivere diversamente in futuro. E da don Giordano (don Gio, come noi lo chiamiamo) abbiamo imparato molto. Un molto che si può riassumere in quell’eredità preziosa che abbiamo citato prima. Senza togliere nulla – è chiaro - alla fatica che una relazione libera e aperta comporta, alla difficoltà di comunicare su delle cose, alle incomprensioni che negli anni possiamo avere avuto, alle inclinazioni caratteriali che tutti noi abbiamo e che a volte ci hanno fatto scontrare, prendere decisioni non sempre condivise, evitare di compiere scelte che forse erano migliori di quelle prese effettivamente. Ma si sa, tutte le relazioni vivono delle ricchezze e delle povertà che ci portiamo come uomini e donne, non perfetti, ma in cammino. E noi, don Gio, ti ringraziamo di cuore per questi anni passati con noi, per tutto ciò che per noi sei stato e con noi hai fatto, per ciò che sei, tutto intero, con i tuoi pregi e i tuoi difetti. Ci hai insegnato molto in questi anni, sui grandi ideali e sulla vita concreta delle piccole cose. Ci hai spronati al bene e ci hai rimproverati con affetto, come un padre, come un fratello, come un amico sincero. Di cuore ti auguriamo che il nuovo incarico che la chiesa ti ha affidato ti purifichi ancora, ti forgi ancora di più, ti renda sempre più un apostolo fedele al servizio di Dio. Conserva l’umiltà, conserva la fedeltà alla preghiera, conserva il gusto di celebrare l’Eucaristia, e godi del beneficio che Dio ti concede, nel poterlo servire lì, in quei fratelli e in quelle sorelle, crocifissi con Cristo in un letto di ospedale. E da quell’altare scomodo che è la malattia, Dio compirà con te, per te e attraverso te, miracoli di Vita nuova. Claudia, Elena, Giovanni, Massimo 2 ottobre 2008 il paginone Puntonel cuore giovane della diocesi Aperto a tutti i giovani, un’esperienza di radicalità, di riscoperta della bellezza della vita cristiana e di amicizia autentica. P arola & parole La Parola di Dio Da sempre Dio ci viene incontro, vuole parlare alla nostra vita; lo fa attraverso le cose e le persone che ci dona nel cammino, ma in modo speciale parla con noi con la sua Parola. Noi scegliamo la Parola che ci viene donata dalla Chiesa ogni giorno. Proprio a questa vogliamo dare tutta la nostra attenzione, per imparare a comprenderla con il cuore e non solo intenderla con le orecchie, per capire che cosa Dio vuole dire proprio a noi e alla nostra vita. “In questo periodo si assapora, oltre al buon cibo, la bellezza del Vangelo che è il modo più semplice per conoscere quello che il Signore ci chiede e quello che ci promette”. Tommaso La scelta della Parola In principio… Diocesi di Senigallia. Anno pastorale 2002/03. Un gruppetto di sacerdoti affiatato e con la voglia di fare qualcosa insieme; una decina di giovani di Azione Cattolica e dintorni, già molto impegnati, ma con la consapevolezza della fragilità di tante proposte e della difficoltà di arrivare al cuore dei giovani; in tutti (vescovo in primis) il desiderio di non lasciar cadere nel vuoto i frutti di una missione ai giovani da poco conclusa. Una premessa che probabilmente accomuna la nostra storia a quella di tante realtà diocesane. È così che ci siamo messi in ascolto dei nostri desideri: della voglia di autenticità, di radicalità evangelica, di un volto di chiesa accogliente e paterno nei confronti dei giovani, e nello stesso tempo vitale e gioioso, di una comunione vissuta nei fatti e non solo a parole. Era anche il desiderio di Dio, che di lì a poco ci ha fatto incontrare la realtà del Punto Giovane di Riccione. Era ciò che stavamo cercando! I giovani di Riccione ci hanno accolto con fraternità, guidandoci alla scoperta della loro bella esperienza di condivisione e accompagnandoci nei primi, difficili, passi verso una proposta di comunità giovanile adattata alla nostra realtà diocesana. All’inizio non è stato semplice… ma di fronte alle tante domande e perplessità nel dare inizio ad un nuovo progetto, non possiamo dimenticare l’appoggio convinto del Vescovo e il coraggio di un parroco di darci un appartamento per cominciare, al di là di tante chiacchiere. A sei anni di distanza la gioia è grande nel condividere le tante Grazie che Dio ha riversato nei nostri giovani e, attraverso loro, nella chiesa diocesana. Il Punto Giovane è oggi il cuore della pastorale giovanile, un cuore missionario e credibile, perché fortemente radicato in Cristo. Nel corso di questi anni è diventata un’esperienza cercata e attesa dai giovani; questo ha confermato in noi l’idea che non fosse più solo una buona intuizione e un bel sogno della nostra chiesa, ma che stesse sempre più prendendo la forma di una bella realtà, concreta e viva. E così, la stessa chiesa diocesana ha scelto di darle un’identità ancora più forte, destinando un’intera area della nuova Casa della Gioventù ristrutturata, alla sistemazione di un appartamento nuovo per il Punto. La stessa casa ha perso quel carattere di provvisorietà che aveva prima, ma anche essa è adesso segno della stabilità e ricchezza del progetto per tutta la nostra diocesi. La santità è semplice Concretamente quella del Punto Giovane è un’esperienza cristiana di vita comunitaria, di amicizia e di preghiera nella vita ordinaria, incentrata sull’es- sere e non sul fare, sul gusto saporoso della fede e del Vangelo. I giovani sperimentano che l’amicizia è vera e forte quanto più è fondata in Cristo. Ai giovani (dai 18 ai 35 anni) proponiamo di vivere quattro settimane in un appartamento in città, con camere, cucina e salone, e soprattutto la cappellina, con Gesù, a fianco alla Cattedrale, per entrare in un dialogo profondo con Dio, guardarsi dentro illuminati dalla Parola e cercare di capire dove si dirige la loro vita. La vita comunitaria, che ha il cuore aperto all’accoglienza e all’ospitalità, e la preghiera, scandita da una precisa regola spirituale, sono il luogo in cui questo desiderio viene verificato, modificato, consolidato. L’esperienza del PG non vuole essere una parentesi, ma vuole aiutare il giovane ad inserirsi con una rinnovata fiducia nella quotidianità. I giovani durante il mese vanno all’università, al lavoro, in parrocchia, frequentano il fidanzato o gli amici di sempre, con una ricchezza più grande da portare in ogni luogo della loro vita ordinaria. In un contesto segnato sempre più dall’individualismo e dalla solitudine la scommessa cristiana della comunione si fa sempre più profetica e avvincente. È questo il modo più semplice e bello per rispondere alla sete di Dio! Occorre fuggire dalla logica mondana dei numeri. E’ la santità, una misura alta della vita cristiana della vita cristiana ordinaria, il cuore e la linfa della Chiesa. Proprio perché si tratta di un’esperienza profonda, di discernimento e fraternità, dopo il primo anno di esperienza abbiamo sentito la necessità di fissare i contenuti e le attenzioni di fondo in una Regola della comunità per garantire la continuità del progetto. Inoltre crediamo che la presenza di una regola per la comunità possa aiutare ogni giovane a scegliere modi e stili per continuare il cammino attraverso una propria Regola spirituale personale. Le parole-chiave della Regola sottolineano come al Punto Giovane la bellezza del cammino passa anzitutto attraverso la relazione: con la Parola di Dio, con l’Eucarestia e con i fratelli. Passo dopo passo, la strada si apre Il mese in comunità è in primo luogo un’esperienza missionaria nei confronti dei giovani che decidono di compiere questo cammino spirituale. Il punto è sia luogo che tempo di approfondimento della fede. è un esperienza per riscoprire il proprio cammino spirituale, per far memoria della propria storia, per condividere e mettere in comunione la propria esperienza di chiesa e di fede, per imparare a testimoniare il dono di essere figli dello stesso Padre. A distanza di sei anni, ci ritroviamo tra le mani un tesoro: il cuore della pastorale giovanile, ma anche il cuore di tanti giovani che passano in questa casa. Un tesoro a tal punto che la stessa dio- cesi ha scelto di metterci a disposizione un appartamento appena ristrutturato, bello e accogliente negli spazi, nei colori, nell’arredamento. Insomma, la chiesa diocesana ci ha così ancora una volta detto che vale la pena spendere risorse per questa esperienza. Diversi sono i valori, le caratteristiche, le ricchezze che ne fanno un’esperienza significativa a livello pastorale. Anzitutto la profonda comunione con il nostro vescovo, segno del profondo radicamento del progetto nella nostra chiesa locale e nel nostro territorio. Il nostro Vescovo ci ha sempre incoraggiato, sostenuto, con la sua preghiera e la sua presenza (ha addirittura festeggiato al Punto assieme a noi il suo compleanno!). Una comunione che è condivisa anche con gli altri sacerdoti diocesani, che si esprime nel susseguirsi di diversi di loro nella vita comunitaria al Punto: con i giovani instaurano una relazione di amicizia e, ancora di più, di paternità spirituale. In questa esperienza entra poi in gioco la possibilità di stringere rapporti di comunione tra le diverse realtà della diocesi. I giovani provengono da parrocchie diverse, da associazioni o movimenti, da cammini di fede differenti e mai condivisi nella loro diversità e ricchezza. Questo volto di una Chiesa-comunione al Punto oggi si tocca con mano. Hanno partecipato all’esperienza membri e responsabili di tutte le aggregazioni laicali giovanili della diocesi: AC, Scout d’europa, Agesci, Forum Oratori, CL, Gifra... mescolati a persone che si sono riavvicinate stabilmente alla Chiesa grazie al mese. Ecco dunque formarsi l’immagine di una chiesa aperta alla novità, all’altro, all’incontro. È questo il volto di una chiesa giovane, che cerca i giovani, li chiama e sceglie di incontrarli nella loro vita quotidiana: non sradicandoli dalle loro relazioni e occupazioni, in esse si fa chiesa vicina e accogliente. E si mostra chiesa capace di offrire loro una proposta forte e affascinante: quella della vita insieme nello stile della fraternità. In questo ci sentiamo pienamente in comunione con altre esperienze della diocesi, come la fraternità tra famiglie, le convivenze estive dei seminaristi, le iniziative di vita comune nelle parrocchie. Il Punto è luogo e tempo prezioso anche per il discernimento vocazionale: la presenza quotidiana del Santissimo in casa soprattutto, e l’intensità di un cammino spirituale di ispirazione ignaziana , casa interroga e provoca, e in questa casa sono nate o si sono rafforzate vocazioni al matrimonio o alla vita consacrata. Il Punto Giovane con semplicità testimonia il volto di una Chiesa giovane e a misura di giovani, che riesce ad abbattere il pregiudizio e a lanciare una sfida: vieni a sperimentare questa comunione, vieni a scoprire la misura alta dell’amicizia, dell’amore, della vita in Cristo! facciamo il Punto dal 2003 sono stati fatti 25 mesi di comunità * 102 giovani hanno fatto il mese. Alcuni una sola volta, altri più volte, fino al secondo livello! * le parrocchie da cui provengono i giovani sono: Casine, Cesano, Ciarnin, Grazie, Marzocca, Montemarciano, Ostra Vetere, Passo Ripe, Ponterio, S.Martino, Monteporzio, Cristo Red, Marina, Marotta, Mondolfo , Ostra, Brugnetto , Monte San vito , Vallone, Cesanella , Chiaravalle, Corinaldo, Pace, Duomo , Portone. Su tutte il record lo detiene il Portone con ben 25 giovani! * 8 sacerdoti hanno fatto il Mese di comunità. I nomi: don Andrea Franceschini, don Mario Camborata, don Francesco Savini, don Paolo Gasperini, don Giacomo Bettini, don Luigi Imperio, don Giuseppe Bartera. Mercoledì 8 ottobre alle ore 19.20, in Duomo Messa di inizio del Punto Giovane con cui partirà la prima comunità dell’anno pastorale celebrerà il vescovo Giuseppe il gruppo Promotore Il gruppo promotore del Punto Giovane da contattare per informazioni, incontri, disponibilità etc. etc è composto da : don Andrea Franceschini, don Francesco Savini, Agnese Savini, Chiara Canonici, Chiara Pongetti, Cristina Vitali, Daniela Giuliani, Davide Nataloni, Enrico Franceschetti, Fabrizio Bartoli, Filippo Vici, Letizia Perini, Michele Venneri, Michele Del Torto, Sara Giuliani, Sergio Santinelli. prendere treni, studiano, pregando, preparando la cena per tante persone, vivendo l’Eucaristia, condividendo cibi a volte troppo salati, rassettando, chiacchierando e ridendo, aprendoci gli uni agli altri nelle condivisioni serali, preparando il caffè per il giorno dopo, sperimentando una quotidianità in cui,nonostante le difficoltà giornaliere e la stanchezza, il dolce riposo continuo era il pensiero dei fratelli e della dolcezza del cuore di Gesù”. Claudia L’ Eucaristia Accolta quotidianamente con stupore, celebrata con verità è il centro della nostra giornata. E l’incontro con Cristo Eucaristia, con questo corpo dato, mi cambierà inesorabilmente il modo di vivere, di pensare, di amare. Gesù ha scelto di stare in mezzo a noi in maniera concreta, visibile, tangibile. Nell’ Eucaristia quotidiana tutti i nostri impegni vengono messi in secondi piano per attingere alla comunione con Dio. È qui che la comunità si allarga e vuole condividere con tutti la gioia dell’incontro con Cristo. Scegli ogni giorno un frammento del Vangelo quotidiano, sceglilo con la gratitudine di chi sta per ricevere un dono. Sceglilo per la forza con cui parla alla tua vita, per la dolcezza che scatena nel tuo cuore, per la speranza che suscita in te. Custodisci sempre la Parola nel tuo cuore e la Parola custodirà te. Cullala nel tuo “Grazie a tutti quelli che hanno partecipato alla Mescuore con pazienza, falla risuonare dentro di te. La- sa, appuntamento importante che aspettavo fin dalla scia che modelli le tue azioni e che guidi le tue scelte mattina, perché in quel momento l’amore che scoprivo in ogni giornata o semplicemente lascia che diventi un durante il giorno prendeva forma e tornavo alla fonte canto al tuo Signore. dalla quale mi era stato donato”. Maria “Grazie Signore, perché portando nel cuore la Tua Parola con la preghiera e l’Eucaristia quotidiana, ho ri- Il Santissimo in casa scoperto che per quanto sia bello e gratificante il lavoro Essere comunità vera significa vivere in una casa abiche faccio, le amicizie, gli impegni in parrocchia, i miei tata da Cristo, stringersi intorno a Lui, sentire viva la interessi etc… tutto è fine a se stesso se Tu, Signore, non sua presenza dentro le cose di tutti i giorni. E questo è sei al centro della mia vita”. tanto più vero, perché in casa è davvero presente Gesù Roberta nell’Eucarestia. È bello imparare a vivere e condividere le nostre giornate con Lui, e cominciare a capire quanAccoglienza dei fratelli to sia davvero solo Lui il centro da cui parte ogni noLa comunità deve essere sempre pronta ad accogliere stro tentativo di comunione, ogni nostro desiderio di i giovani, e chiunque altro si presenti alla sua porta, bene, ogni nostra volontà di seguirlo. ad ospitare i fratelli vedendo in loro Gesù. Gli ospiti che si presentano alla porta siano ricevuti con la stessa Condivisione premura. La casa è un luogo di incontro per i giovani La scelta di incontrarsi attorno alla Parola di Dio ci che al suo interno devono avere la possibilità di trova- chiama a fare dell’altro la via privilegiata che porta a re qualcuno che li ascolti e soprattutto la disponibilità Cristo. In quest’ ottica diventa importante conoscedi incontrare il Signore. Accogli e ama il fratello come re, verificare e condividere le esperienze quotidiaè e non come vorresti che fosse. Gioca d’anticipo nella ne. A volte, i pensieri e le riflessioni diventano vere e carità, fai il primo passo, abbi l’umiltà di metterti da acquistano concretezza solo quando sono diventate parte per valorizzare l’altro e sappi rimetterti in di- parole, quando li tiri fuori da te e li dividi con qualscussione. Impara l’arte dell’ospitalità. “Alcuni prati- cuno. Incontrarsi dopo una giornata di volti e di imcandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo”. pegni, condividere con i propri compagni di cammino le gioie e le difficoltà quotidiane diventa un momento “Potrei poi rendervi partecipe della mia gioia quando fondamentale per la crescita di rapporti umani vissuti gli ospiti bussavano alla nostra porta e per loro era secondo il Vangelo. sempre pronta un’accoglienza festosa”. Davide “Il mese è un’esperienza che porta fuori di sé e anche se sei incasinato con lavorotesiesamirealazioni eccetera La vita quotidiana eccetera l’altro in un modo o nell’altro trova spazio. E Una delle particolarità dell’esperienza è che non vuole questo è consolante. Non ti senti solo nelle sofferenze e essere una parentesi, ma vuole inserirsi nella quotidia- nelle paure. Non ti isoli nei tuoi insuccessi, ma li connità. Per questo motivo, i tempi comuni vengono mo- dividi e ciò ti permette di essere libero e disponibile ad dulati dalla comunità in base agli impegni do ognuno. accogliere che vive i tuoi stessi insuccessi, paure, deluRimaniamo profondamente inseriti nel mondo, ma sioni, sofferenze” cercando di non essere del mondo, grazie proprio alla Enrico ricchezza della vita comunitaria e di preghiera. L’ esperienza dunque, non deve assolutamente isolarci dalla Regola spirituale comunità parrocchiale, dalla famiglia e dagli amici, ma Uno degli scopi dell’esperienza del puntogiovane è darci una ricchezza più grande da portare in ogni luo- quello di aiutare ogni membro a scrivere una propria go della nostra vita ordinaria. regola spirituale personale, da utilizzare quando tornerà a casa, modellata quindi sulle proprie capacità, “Il Signore ci ha mostrato che la strada della santità è sui propri impegni giornalieri, tenendo conto del punvia di amicizia e di comunione, perché insieme si cam- to in cui si trova nel suo cammino di fede personale. mina, ci si sostiene, si è essenziali, si ride, si rimane nel- La regola comunitaria, che viene consegnata all’inizio l’amore, perché l’esempio dei grandi edifica e quello dei dell’esperienza, vuole anche dare degli strumenti e far piccoli semplifica Perché, in fondo, la santità è sempli- sperimentare uno stile di vita e di preghiera, che aiutece: è restare fedeli alla Parola, è condividere tutto di sé, rà poi ognuno a scegliere come continuare il cammino. è l’Eucaristia quotidiana, è il servizio gratuito, è il lavoro e lo studio fatto per amore di Dio, dei fratelli, del “Quello che so è che Lui mi ha mostrato una strada e mondo, è accogliere sempre, è sorridere sempre”. l’ha riempita di volti in cui la sua presenza è tangibile; Chiara e io quella strada voglio continuare a percorrerla, consapevole che la Sua volontà è anche la mia volontà”. Il servizio Mattia Gesù, nostro maestro e modello, ha vissuto la sua vita facendosi servo del Padre e degli uomini e ci ha indi- “Il mio primo mese al punto è stato un immergersi ad cato la via per vivere nello stesso modo. Servire i fra- occhi chiusi in un mondo che mi affascinava ma che telli è servire Cristo. Ognuno è la presenza di Cristo non conoscevo che era la Chiesa. Non avevo alcun ruoper gli altri. Mettere gratuitamente a disposizione par- lo in essa e l’avevo sempre vista dall’esterno. Lentamente del nostro tempo per i fratelli è mettere in pratica te quindi ho imparato a conoscerla e ad innamorami la parola di Dio. Anche i piccoli lavori domestici as- di lei. Ero pervaso da entusiasmo ma non sapevo cosa sumono dunque un grande valore di verifica della no- fare oltre al semplice stare bene. Questo secondo mese stra maturazione e, se fatti per sincera carità, aiutano a è stata di sicuro il mezzo tramite cui capire che un conformarci a Cristo che “ spoglio sé stesso, assumen- ruolo ce l’ho ma che devo solo farlo mio. È arrivato il do la condizione di servo “. momento di rimboccarsi le maniche, di lavorare nella vigna del Signore.” “…Noi abbiamo danzato giorno per giorno, alzandoci presto e facendo le lodi un po’ assonnati, correndo a Michele 2 ottobre 2008 il paginone il Progetto Come Nel contesto attuale segnato dall’individualismo e dalla perdita di una spiritualità significativa, la vita di comunità e di preghiera vissuta per un certo periodo, mantenendo però i propri impegni scolastici/lavorativi e quelli ecclesiali principali e del fine settimana, potrebbe essere il luogo che aiuta il giovane a maturare in questa direzione. Obiettivi L’obiettivo per la vita personale del giovane è l’adesione a Gesù Cristo matura e gioiosamente consapevole, inserita in pienezza nella comunità ecclesiale. L’acquisizione di una fede adulta capace di affrontare la quotidianità anche con un chiaro passo avanti nella scoperta della propria vocazione vista come il posto che Dio ha pensato per lui nella Chiesa e nel mondo. In senso ecclesiale, è offrire ai giovani della nostra diocesi una “casa” dove vi si viva l’incontro con Dio nella quotidianità e nell’amicizia profonda e vera Il contenuto dell’esperienza * la vita di comunità, per la durata di un mese, che svela al giovane stesso la sua reale identità nel suo rapportarsi a Gesù Cristo e al mondo (la vita comunitaria si interrompe il venerdì sera, per riprendere la domenica sera) * regola di vita comunitaria di stile laicale * preghiera comune e personale che parte dalla Parola di Dio * centralità dell’Eucaristia * l’accoglienza e l’apertura verso la realtà giovanile soprattutto nei termini dell’ospitalità ai pasti, ai momenti di preghiera e ad eventuali iniziative di animazione aperte a tutti I protagonisti * i giovani che fanno l’esperienza di un mese: l’esperienza di un mese in comunità è aperta a tutti i giovani dai 18 anni in su. Siamo però consapevoli che il salto di qualità che ci viene chiesto è grande e per questo occorre preparare il terreno, a partire dalla condivisione di questa scelta con il proprio parroco, la famiglia, e se lo si ha, il proprio padre spirituale * un gruppo di amici promotori :che sostiene con la preghiera, l’aiuto pratico, il consiglio, la visita e l’amicizia chi fa l’esperienza e la continuità * la presenza continuata del sacerdote è icona della paternità e della maternità della Chiesa, in particolare attraverso le confessioni, il colloquio e l’accompagnamento spirituale. C’è un sacerdote di riferimento affiancato da altri sacerdoti diocesani Il cammino spirituale Il cammino si struttura nell’arco di un mese. Si inizia di mercoledì, per concludersi nel mercoledì della quarta settimana successiva: * i primi 3 gg: un tempo per predisporre la propria anima. * I settimana: purificativa: un tempo per l’ascolto della Parola e la purificazione del cuore, per far memoria della nostra salvezza e per integrare la propria storia; * la II settimana: illuminativa: un tempo per vivere l’Eucaristia come amicizia e comunione, alla luce della chiamata all’amore; scoprire Dio in tutte le cose? * la III settimana: unitiva. Un tempo da vivere con Maria e nella Chiesa, per cantare la bellezza della vita e per trasformare il mondo * gli ultimi 3gg: un tempo per raccogliere i frutti del mese (regola personale) e testimoniare. I frutti Il Punto Giovane aiuta i giovani a: * confermare, rivedere, stilare o iniziare a strutturare una personale regola di vita e di preghiera * compiere un significativo passo avanti nella chiarezza del proprio compito e della propria vocazione nella Chiesa e nel mondo * maturare un responsabile e maturo inserimento nella vita della propria comunità parrocchiale Gli orari della giornata * la giornata inizia con le Lodi, di cui si stabilirà l’orario in modo da rendere possibile a tutti la partecipazione. Qui ognuno sceglierà la Parola da vivere nella giornata e si assegneranno le letture spirituali previste dal cammino. * ognuno va al suo lavoro e al suo studio. Chi può ritorna per pranzo. * l’appuntamento è per tutti alle 19:20 per la Messa in Duomo aperta a tutti i giovani * la cena è comune per tutti, aperta all’accoglienza di amici e di ospiti, e diventa occasione per testimoniare agli ospiti l’accoglienza * la giornata si conclude con una compieta prolungata dove ognuno rivede la giornata agli occhi della parola scelta al mattino e delle letture e condivide questa riflessione con i fratelli. * settimanalmente ogni giovane è invitato ad avere un colloquio spirituale con il sacerdote della comunità La modalità La partecipazione prevede una quota comune per coprire le spese di vitto e alloggio. Comunque mai difficoltà economiche precluderanno la partecipazione al mese di comunità. In base alla disponibilità e agli orari si divideranno equamente i compiti e la pulizia della casa, la spesa e la cucina. 10 2 ottobre 2008 territorio Cambio alla guida pastorale di Pianello e Casine di Ostra: è arrivato don Paolo Montesi Benvenuto, don Paolo S ono le ore 17,30 di domenica 28 settembre 2008: puntualissimo Don Paolo Montesi arriva presso il Piazzale Suor Emilia Balducci addobbata a festa per l’occasione con coccarde e bandierine. Inizia oggi il ministero pastorale di don Paolo Montesi a Pianello di Ostra, così come la sera precedente è iniziato a Casine. Il primo saluto di “benvenuto tra noi” viene rivolto da due bambini accompagnati dai genitori. Una giovane coppia di sposi rivolge a Don Paolo, nuova guida e nuovo pastore, un caloroso saluto da parte di tutte le famiglie della parrocchia. I tanti fedeli della comunità accorsi per accoglierlo si mescolano ai tanti provenienti dalla comunità di Castelleone di Suasa, venuti ad accompagnalo. Il corteo si dirige verso la Chiesa dove ad attendere don Paolo c’è il Vescovo e il sindaco di Ostra Lorenzo Cioccolanti insieme agli assessori. Il sindaco rinnova l’augurio e il benvenuto presentando la comunità di Pianello come una frazione in forte crescita demografica, vivace e dinamica dove tanti sono i fermenti di solidarietà, di cooperazione e di disponibilità: sicuramente con don Paolo continuerà il proficuo lavoro iniziato con il parroco predecessore don Aldo Piergiovanni. L’importanza della continuità viene sottolineata anche dal nostro Vescovo durante l’omelia. Nella comunità non sono mancati coloro che hanno lavorato e “seminato” la Parola di Dio dando testimonianza di essere stati autentici ministri del Signore: è infatti il Vangelo l’eredità che si tramanda da da Castelleone di Suasa La gratitudine ed il ricordo parroco in parroco, da generazione a generazione affinchè possa essere trasmessa e tenuta viva la fede. Il vescovo definisce la giornata odierna come la “giornata del grazie”, un grazie al Signore per il dono che viene fatto oggi alla comunità, a Don Paolo per l’obbedienza con cui ha accolto l’invito rendendosi disponibile per mettersi a servizio di questo nuovo angolo della “vigna del Signore”, e un grazie ai genitori che gli hanno donato la vita. Significativo e tangibile il saluto che Don Paolo rivolge alla nuova comunità: non negando i sentimenti umani provati di fronte alla proposta del Vescovo ha sperimentato e sta sperimentando, come Pietro chiamato da Gesù, le meraviglie di Dio. Ha infatti rapportato la sua vocazione alla chiamata di Simone. Pietro e i suoi compagni avevano faticato tutta la notte senza prendere pesci, era semplicemente assurdo prendere il largo per gettare di nuovo le reti, Pietro fidandosi della parola di Gesù, con grande stupore, prende insieme ai suoi compagni una quantità enorme di pesci. Il miracolo di Dio si compie anche oggi perché è Dio che agisce nel cuore delle coscienze e delle persone. Solo con il nostro sì, riusciamo a sperimentare e a stupirci delle meraviglie di Dio. Don Paolo ha poi salutato i “vecchi” e “nuovi” parrocchiani nel salone del sotto-chiesa, per l’occasione il gruppo dell’Oratorio parrocchiale ha organizzato e coordinato un ricco e festoso buffet. Roberta Raffaeli La parrocchia del Duomo saluta don Paolo Gasperini D al gruppo di Preghiera San Pio da Pietralcina tanti auguri a don Paolo Montesi che ha lasciato la parrocchia di Castelleone di Suasa per continuerà la sua missione di apostolo di Dio con i parrocchiani di Pianello e Casine di Ostra. Un grazie particolare e pieno di gratitudine da tutti noi a lei, don Paolo, che per ben sette anni è stato la nostra guida, ritrovandoci in Chiesa ogni mese per pregare il Rosario, meditare gli scritti di Padre Pio, per adorare l’Eucaristia e partecipare alla celebrazione Eucaristica. Ci siamo sentiti tutti uniti in una unica fede e in un abbraccio di amore fraterno. Grazie per essere stato sempre con noi negli annuali pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo dai quali ritornavamo felici ed interiormente arricchiti. Noi, stia certo, la ricorderemo nelle preghiere e San Pio l’aiuti e le rechi conforto ogni qual volta ne avesse bisogno. Le facciamo ancora i nostri migliori auguri anche se velati di tristezza e ne vogliamo aggiungere tanti altri al nuovo parroco don Giacomo Bettini, fiduciosi di continuare con lui questo cammino spirituale. Grazie Signore che vuoi sempre ricoprirci di meravigliosi doni. A lei, caro don Paolo, tutta la nostra riconoscenza e il nostro affetto. Gruppo di preghiera Padre Pio Castelleone di Suasa Riprende l’attività di animazione per favorire l’integrazione La quotidianità, stile Le rondini mettono di una comunità il nido tra noi E ’ bello e difficile fare questo saluto a ni di casa che impariamo e testimoniate, don Paolo, dopo 8 anni di cam- mo il vivere fraternamente, nell’amore e mino in questa comunità parrocchiale. nell’attenzione reciproci. Bello, perché è sempre bello e fa bene L’amore di Dio passa attraverso i geal cuore poter ringraziare il Signore per sti quotidiani e il servizio alle persone: dei doni ricevuti e sono tanti in questi questo ci ripeti spesso nelle tue omelie anni. Difficile, perché anche se la mente domenicali. Ma altrettanto spesso ci ricomprende certe scelte, il cuore fa fatica cordi la fedeltà ad alcune cose: come un ad accettarle. padre (o magari un fratello maggiore) inIn questi 8 anni sei stato compagno di sisti su quanto è importante restare saldi viaggio prezioso, camminando al nostro nella preghiera e nell’incontro con il Sifianco in maniera semplice e delicata, gnore Gesù, ma anche essere fedeli alle dando a ciascuno di noi l’acqua necessa- nostre responsabilità non solo personali ria per dissetarci o indicandoci la giusta di cristiani o di genitori, ma di cittadini via per non sbagliare strada. Ti sei avvi- che, come tali, siamo chiamati a dare il cinato ad ognuno in maniera diversa e nostro contributo. sempre con delicatezza ed in punta di Qualcosa, però, crediamo tu abbia impiedi ( a volte un po’ troppo…), proprio parato da noi: ad esprimere i sentimencome in una famiglia un genitore fa con ti con naturalezza, perché fanno parte ognuno dei suoi figli, perché ogni per- di noi e danno sapore all’esistenza, e ad sona è unica e diversa dalle altre. Non è “osare”, perché è questo che noi chiediaperò mai mancata la schiettezza, che ti mo ad un sacerdote amico, osare per ticontraddistingue in maniera forte e che rare fuori il meglio di noi e poterlo offria volte, specialmente all’inizio, ti ha mo- re agli altri. strato un po’ “crudo”. Pensando a tutto questo e ringraziando Ci hai insegnato quanto è importante e il Signore, il cuore ci si riempie di gioia dà gioia valorizzare ogni persona, per e forse la difficoltà della nostra mente quello che sa fare e per l’esperienza che a capire certe scelte viene meno per lapuò portare, sapendo che essa aiuta a sciare posto alla gioia ed alla gratitudine. costruire la comunità ed a renderla viva La comunità parrocchiale del Duomo ed operante. Ci hai anche indicato la strada per non affannarci troppo per quello che verrà, per qualcosa venuto male o non realizzato (soprattutto a noi madri, o catechiste a volte un po’ in ansia…), ma a camminare serenamente, sapendo che cerchiamo con coscienza e responsabilità di vivere cristianamente e che il Signore è sempre accanto a noi e ci sostiene. Da qui abbiamo imparato a valorizzare il quotidiano, perché è attraverso la vita di tutti i giorni, attraverso i gesti normali, attraverso i rapporti quotidiani con i familiari, i colleghi di lavoro, i vici- È autunno, le rondini, volatili dal manto nero e bianco, tornano nei paesi caldi per svernare. Ma ci sono “rondini” che restano fra noi. Sono i bambini i quali frequentano il doposcuola “Le rondini”, che da alcuni anni opera presso i locali parrocchiali della parrocchia del Duomo, in Piazza Garibaldi 4, a cura dell’associazione “Il seme”, con il sostegno dell’Assessorato ai Servizi alla Persona del comune di Senigallia. Anche quest’anno i volontari di questa associazione hanno elaborato un progetto educativo che verrà presentato anche ai dirigenti dei quattro istituti comprensivi del comune di Senigallia. Il fine di tutto ciò è l’integrazione nella scuola e nel tessuto sociale di minori in difficoltà tramite forme di sostegno scolastico e linguistico. I bambini ed i ragazzi sono seguiti da volontari giovani e meno giovani; c’è chi li segue nello svolgimento dei compiti scolastici, talvolta anche individualmente, in contatto con i loro docenti, e chi si dedica ad organizzare giochi, corso di scacchi, attività manipolative ecc. Dallo scorso anno hanno preso il via anche attività rivolte alle mamme, le quali hanno manifestato il desiderio non solo di apprendere la nostra lingua, ma anche di insegnarsi l’un l’altra tecniche di cucito, ricamo e piatti tipici dei loro paesi. Lo scorso anno i bambini ed i ragazzi frequentanti erano sui venticinque, “rondinelle” provenienti chi da paesi lontani (America centrale, Asia orientale, Europa dell’Est, Nord-Africa), chi dalla nostra Senigallia: etnìe diverse, lingue e culture diverse, ma una sola gioia di vivere e di condividere giochi ed attività con tanti amici. Un’esperienza arricchente sia per i ragazzi, sia per i volontari. Le necessità sono tante e di vario tipo. Un esempio: ci sono ragazzi che vorrebbero venire, ma non possono farlo perché abitano nelle frazioni ed i loro genitori non hanno possibilità di accompagnarli. Un maggior numero di volontari potrebbe permettere di stare vicino a più “rondinelle”, perciò … la porta è aperta a chi volesse offrire un po’ del suo tempo. Dalla riapertura delle scuole il doposcuola è tornato all’orario invernale: dalle ore 15.30 alle 18.30 nei giorni di lunedì, martedì, giovedì, venerdì. Per maggiori informazioni: 340 3186057. Anna Lisa Diamantini 2 ottobre 2008 Territorio arcevia, la chiusura dell’artcevia international festival Brindisi festivaliero D opo mesi di (premiato) impegno, non rimane che il brindisi finale, che, sabato, farà eco a quello iniziale (nella foto di Francesca Dotta). Siamo giunti all’arrivederci, anzi all’ “Artrivederci”, con l’Artcevia International Art Festival, la cui lunga striscia si è snodata forse anche oltre le più ottimistiche previsioni ed aspettative. Lo hanno documentato anche le ultime due settimane, che hanno portato alla Perla dei Monti ed ai suoi Castelli i giovani e giovanissimi studenti, in sede di apertura dell’anno scolastico. Così l’alfa (Luca Signorelli) e l’omega (le più provocatorie espressioni dell’arte contemporanea) si sono incontrati, confrontati e (dialetticamente nonché costruttivamente) “scontrati”, all’insegna degli opposti che, gladiatoriamente, debbono tenere sempre al massimo livello l’agilità del pensiero, della creatività, della sensibilità, della coscienza e dell’ottimismo. Sabato, alle 21, il Teatro “Misa” di Arcevia offrirà il proprio proscenio agli artisti, agli amministratori ed ai promotori: per la passerella, le considerazioni e le pennellate del conto consuntivo, immediatamente seguite da quell’”Artrivederci” significante, in termini atletici, dapprima “scarico” (per l’eliminazione di tutte le tossine accumulate in infiniti giorni di lavoro) poi inizio della preparazione invernale in vista della stagione 2009. La Festa di Chiusura della manifestazione si avvarrà della collaborazione di Ernesto Girolimini e della sua band-compagnia, che riproporranno il mito di De André. Saliranno sul palco tutti i membri dello staff (India nel Cuore, Ager Gallicus, Comune di Arcevia, Cgroup). Apriranno il sindaco Silvio Purgatori, il direttore artistico Massimo Nicotra ed il cervello della logistica, l’architetto Massimo Bergamo. Con loro: Sandrina Ottaviani (teatro e musica), Anna Terenzi (info artisti - francese), Carla De Angelis (consulente artistico), Carla Morelli (public relation), Davide De Angelis (info artisti - inglese), Claudia Vianello (info artisti - portoghese). Fari puntati sugli uomini della visibilità: Carlo Ceresani, Massimo Mori - Digital Photo. Pur nella scontatezza della risposta, questi saranno il tema della verifica e l’interrogativo: “Arcevia si è tradotta in luogo di incontro e interscambio dei linguaggi artistici contemporanei (in particolare quelli più indipendenti dalle logiche di mercato) e di questi con la realtà locale ?”. De Gregorio lascia l’Ufficio scolastico regionale Michele De Gregorio lascia, dopo sei anni, la responsabilità della Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche per ricoprire altrove un diverso incarico. Dalla sua nomina, nell’ottobre del 2002, De Gregorio ha lavorato perché nelle Marche ogni scuola potesse avere la percezione di essere, con la sua specificità, parte vitale di un sistema più vasto, nella convinzione che la scuola non viva chiusa in sé stessa ma accanto ad altre realtà che si muovono nel tempo e che, come la persona, anche l’istituzione viva di relazioni e interazioni, per cui il destino di ogni scuola è il destino di tutta una realtà sociale. “Destino che si costruisce - come più volte ha sottolineato lo stesso De Gregorio - sull’edificazione di coscienze libere, di cittadini interpreti consapevoli del patrimonio di libertà e responsabilità che ci è stato consegnato”. Umberto Martinelli Continua ad Ostra la mostra ‘Bauli pieni di sogni’, sulle migrazioni enti localiConvegno a Serra de’ Conti C L I piccoli comuni ’Assemblea legislativa “Il sistema di governo delle ontinua la mostra “Baudelle Marche, la Provin- Marche – ha detto Latini li pieni di sogni… quando eravamo noi gli emigranti”. In- cia di Ancona, il Comune – deve gestire con saggezza genui, analfabeti, straccioni, di Serra de’Conti, la Lega questa realtà preziosa. La disperati, in fila per due, infa- delle Autonomie e l’Istitu- sfida consiste nel modergottati fra cesti, bauli, valigie e to Gramsci Marche hanno nizzare le Marche, regione cassoni in attesa di essere ispe- organizzato, sabato 27 set- industriale, tutelando, rezionati. È così che i filmati ci ri- tembre, nella suggestiva cuperando e valorizzando il cordano i nostri emigranti par- sede della Fornace di Serra paesaggio”. titi per il Nuovo Continente nei de’ Conti, un convegno per Per fronteggiare una pianifiparlare di pianificazione ur- cazione che spesso non rieprimi anni del Novecento. La mostra vuole offrire una ri- banistica e territorio nelle sce a resistere alle forze reali di mercato occorre renderla, balta a quei volti e far suscitare Marche. la fierezza che la memoria sto- “Il paesaggio – ha detto Raf- con l’interesse pubblico e rica merita. Nata da un’idea del faele Bucciarelli, Presidente il disegno a lungo periodo, professor Italo Nunzi e allestita dell’Assemblea legislativa più forte ed imperativa con nei locali della Lanterna Verde delle Marche, nel suo inter- norme incisive e piani vine Sala delle Lance, la mostra ri- vento - è l’elemento che più colanti. marrà aperta sino al 14 ottobre. di altri ci condiziona nel I piccoli Comuni per eserciRicca di foto, lettere, manifesti, rapporto con il territorio e tare un efficace governo del libri di bordo, cartoline di rame tra noi. E’ un valore di tutti territorio devono assolutaed oggetti d’epoca, l’esposizione i Comuni e valorizzando- mente associarsi per prediviene alla luce grazie alla siner- lo troviamo la chiave della sporre i piani regolatori e gia tra l’associazione Pro Loco nostra terra marchigiana e devono chiedere alla Prodi Ostra, l’assessorato alla cul- la capacità di aspettare un vincia e alla Regione di svoltura del Comune di Ostra e la futuro migliore. La produt- gere un ruolo pianificatore Banca di Credito Cooperativo tività oggi è nel recupero dei forte. Inoltre ogni piccolo nostri valori, dei valori rura- Comune lasciato a se stesso di Ostra e Morro d’Alba. “La mostra mette in primo piano li delle Marche, nel saperli risulterebbe travolto dalle un passato non troppo remoto coniugare in tutti i settori spinte speculative che sono sempre più aggressive e da quando erano i nostri nonni a produttivi”. dover emigrare negli Stati Uniti Un intervento accorato, poli di eccellenza storico in cerca di fortuna. Anche nel- quello del Presidente Buc- culturale, turistica, paesagla cittadina ostrense, e nel ter- ciarelli, che ha concluso i gistica, come sono attualritorio marchigiano in genere, lavori di una giornata molto mente, si trasformerebbero molte famiglie sono partite in intensa iniziata il mattino in una brutta, diffusa e indicerca di una vita migliore – sot- con la relazione del Diret- stinta periferia. tolinea l’assessore alla cultura tore dell’Istituto Gramsci Questo quanto emerso dai Moris Mansanta – il fenomeno Marche, Carlo Latini, che ha lavori che hanno visto anè di risonanza attualissima poi- parlato di paesaggio come che la partecipazione del nazionale ché oggi siamo noi ad ospitare risultato di un processo di Responsabile popoli che migrano dalle loro trasformazione fisica e so- dei piccoli Comuni, Bruterre con la speranza di trovare ciale, deposito e sorgente di no Massi, che ha parlato di lavoro e benessere nel nostro risorse economiche e di va- ”Pianificazione urbanistica e lori culturali, la cerniera tra territoriale: piccoli Comuni Paese”. e governo sovra comunale. M.G. presente e passato. Di qui l’avvio, dal 2004, del progetto “Le Marche: una regione laboratorio”, promosso con l’obiettivo di far colloquiare le due anime, quella amministrativa e quella educativo didattica, della scuola e favorire percorsi e raccordi interistituzionali di confronto e di riflessione con tutti i soggetti del territorio che hanno competenze in materia di istruzione e formazione. Una rete oggi consolidata di interazioni finalizzate a offrire alla scuola quelle collaborazioni strutturate, organiche e continuative, funzionali a sostenerne l’impegno per corrispondere alla crescente complessità dei compiti e delle responsabilità che le sono affidati ed elevare ulteriormente la qualità del sistema scolastico regionale. Idee portanti di questo progetto, che ha ottenuto l’Alto Patronato dei presidenti della Repubblica Carlo Ciampi e Napolitano, sono stati il recupero di una reale capacità di ascolto e di dialogo e l’attenzione alle professionalità. l’anno scolastico a Mondolfo Inizio al ‘Fermi’ E ’ iniziato con grandi novità ma in maniera del tutto regolare, l’anno scolastico all’Istituto “Enrico Fermi” di Mondolfo, dove gli alunni e le famiglie hanno sensibilmente apprezzato i lavori condotti dall’Amministrazione comunale, con il complessivo rifacimento degli spogliatoi e dei bagni a la proposta di collegare i due lungomare ha raccolto grandi consensi nei cittadini servizio della palestra e della mensa della scuola, oltre al completamento della tinteggiatura in tutte le aule ed i laboratori. “L’adeguatezza degli ambienti scolastici, la a proposta di realizzare un colle- Metaurilia di Fano, transitando sul li- di Senigallia – ha proseguito Carboni loro rispondenza alle norgamento fra il lungomare in Co- torale a Marzocca, Senigallia, Cesano, – per valutare, assieme alle rispettive me sulla sicurezza, è il mimune di Senigallia ed il lungomare Ponte Cesano, Piano Marina, Marotta, Amministrazioni comunali ed i com- gliore atto di accoglienza in Comune di Mondolfo richiesta Ponte Sasso e Torrette. “Ho letto con petenti uffici, la fattibilità della cosa e che il mondo degli adulti e ripetutamente da numerosi cittadini attenzione la proposta – interviene l’eventuale modo di procedere. Credo delle Istituzioni possa ofin questa fine d’estate - ha colto nel l’Assessore ai Lavori Pubblici e Am- che si tratti di una importante realiz- frire ai giovani”, sintetizza segno. Sono stati davvero in tanti biente del Comune di Mondolfo, Ing. zazione, che va ad integrarsi alle altre il Dirigente Scolastico Prof. ad apprezzare l’idea perché sia crea- Mirco Carboni – e mi sembra parti- piste ciclabili sul territorio che come Vito Antonio Laurino, che to un percorso ciclabile protetto che colarmente interessante. Si tratta di Amministrazione comunale abbiamo desidera ringraziare: “Inpermetta di superare quelle poche arricchire i percorsi e creare collega- intenzione di creare, anche al fine di dubbiamente va dato atto centinaia di metri che dividono i due menti diretti fra le varie località bal- proporre nuovi percorsi pure nella al Sindaco Cavallo, e alla lungomari, costringendo ora a per- neari, così da implementare la risorsa campagna del nostro territorio”. Giunta segnatamente agli correre in bici o a piedi – senza spe- turistica. L’utilizzo sicuro della bici, Alessandro Berluti Assessori Carboni, Servadio, cifiche sicurezze – la pericolosa SS 16 poi, va anche in direzione non solo Silvestrini e Moschini, coaall’altezza, tanto per intendersi, del del rispetto dell’ambiente ma pure diuvati dallo staff tecnico Centro Commerciali “Il Maestrale”. del problema posteggio auto”. Per la degli uffici e dalle maestranLa questione è che i tanti appassionati realizzazione della proposta, si tratteze, di aver fatto un buon ladi bicicletta che, specie durante la sta- rebbe di costruire semplicemente una voro”. Novità da quest’anno gione estiva, passeggiano per il lungo- passerella attaccata al ponte esistente la diminuzione nel numero mare raggiunto il sottopassaggio delle sul Fiume Cesano, ovvero ridisegnardei rientri pomeridiani alla Piramidi, in Comune di Senigallia, per ne la carreggiata (essendo l’attuale un media di Mondolfo, “dovuti arrivare sino al lungomare Colombo ponte abbastanza largo) con una pista – prosegue il Preside – alle in Comune di Mondolfo, con l’in- ciclabile dedicata fra il nuovo sottonote contrazioni degli orgagresso dal sottopasso di Via Foscolo, passo delle Piramidi e Via Foscolo a nici che interessano ormai devono transitare direttamente sul- Ponte Cesano (Comune di Mondoltutti le scuole, come all’IC la SS 16, con tutti i pericoli del caso. fo). Per i finanziamenti, si potrebbe Fermi”. Ma, di fronte a queL’idea lanciata, di creare un percorso agire creando una sinergia fra Regiosto taglio, va evidenziato un protetto che unisca i due lungoma- ne Marche (che ha finanziato la pista importante corso attivato. ri, permetterebbe di realizzare una ciclabile fra Fano e Pesaro), ANAS, “Grazie al particolare impepasseggiata a mare di una trentina le due province di Ancona e Pesaro gno del precedente Preside di chilometri, che inizia addirittura a – Urbino, ed i due Comuni. “Vedrò di Mariani – tiene a sottolineaMarina di Montemarciano e finisce a contattare quanto prima il Comune re il Prof. Laurino – è stato Marotta e Cesano, più vicini? L 11 attivato all’Enrico Fermi il corso di orientamento musicale che viene seguito da ben 24 alunni delle prime classi, con lezioni di pianoforte, chitarra, violino e clarinetto, anche se non tutte le domande presentate dai genitori si sono potute accogliere, stante il numero limitato di posti a disposizione”. Importanti lavori all’Istituto Comprensivo hanno riguardato, oltre alla sede della Città a Balcone sul Mare, i plessi di Monte Porzio e San Costanzo. “In particolare l’edificio che ospita le scuole medie ed elementari a San Costanzo è tuttora interessato da interventi manutentivi di rilievo, con alcuni disagi che si è certo saranno presto superati con il ritorno alla situazione ottimale, già fatta presagire dalla grande festa organizzata da docenti e genitori, assieme a tutto il personale, per l’apertura dell’anno scolastico”. Il Preside Laurino si dimostra soddisfatto dell’ottima collaborazione pure con l’Unione dei Comuni Valcesano, ed attende con ansia la realizzazione di quanto annunciato dall’Assessore ai LLPP del Comune di Mondolfo, Ing. Carboni: “Ci ha spiegato l’Assessore che sarà presto installato sulla copertura della Scuola Media di Mondolfo un impianto fotovoltaico con una potenza di picco di 20 KW in grado di rendere la scuola stessa autonoma dal punto di viste energetico.”. A.B. 12 2 ottobre 2008 Cultura pensieri Una seria riforma scolastica non può limitarsi soltanto a far quadrare i conti , in ballo c’è molto di più Studenti, alla fermata dell’autobus D i prima mattina capita d’incontrare sull’autobus giovani studenti che si dirigono verso la scuola. Sembrerà strano, ma non sono tutti imprigionati nella loro solitudine a passare il tempo del tragitto consolati dalla musica del loro iPod o ripiegati sul gioco virtuale nel loro telefonino. Molti discutono fra loro delle materie e delle relative possibili interrogazioni che affronteranno di lì a poco, commentano le capacità di un professore, parlano del ragazzo o ragazza più attraente, del litigio con un compagno di classe, si raccontano alcuni episodi accaduti in famiglia la sera prima, si confrontano sulle prospettive della giornata che sta iniziando. Osservando i giovani si può comprendere come la scuola sia un mondo molto più ampio rispetto alle aspettative immaginate dal “mondo degli adulti”. La scuola non è soltanto racchiusa nello slogan: lo studio per il lavoro, l’opportunità d’istruirsi per competere in un mercato flessibile sempre più aperto e complicato. Nei dibattiti pubblici, quando si riflette su eventuali o opportune riforme, spesso si dimentica che attraverso l’esperienza scolastica per i giovani si aprono i percorsi dell’inserimento nella vita civile di una società più grande, che supera i confini della famiglia, del quartiere o della parrocchia. Lì loro iniziano a sperimentare l’esistenza di gerarchie e autorità, che non sempre sono anche autorevoli e non sempre lo saranno nel futuro. Si trovano di fronte a rapporti verticali che non sono neutrali e condizionati soltan- to dal merito, ma anche dalle preferenze e dai pregiudizi, dalle simpatie e dalle antipatie, dalla capacità di relazionarsi e di ascolto. Così si legge realisticamente un rapporto tra studenti e insegnanti reale e quindi umano. Per questo, ad esempio, una qualsiasi tipologia di voto sintetica o analitica non potrà mai aspirare ad essere neutra, solo più o meno opportuna. La scuola, poi, è il terreno di una socializzazione complessa, che nel nostro tempo sembra seguirci durante tutto il corso della vita. I giovani vivono la variegata e plurale esperienza delle relazioni tra pari: reciprocità, dono, delusione, competizione, rivalità… Forse, allora, non è sufficiente immaginare una scuola che risponda alle esigenze del mercato e dell’economia. Non basta oggi insegnare a sopravvivere. Se vogliamo impegnarci per il futuro del nostro Paese abbiamo il compito di costruire una scuola a tutto tondo, che non può limitarsi a trasmettere nozioni, ma deve proporre modalità di lettura della complessità, dev’essere capace di formare alla comprensione di quel che accade, fornendo strumenti idonei affinché i nostri ragazzi siano nelle condizioni di saper accogliere e sfruttare al meglio le opportunità della vita, tanto quanto di saper superare una sconfitta e rialzarsi per ricominciare di nuovo a camminare. C’è uno spazio nella crescita della persona tra le elementari e le superiori dove sperimentazioni rivolte a questi obiettivi potrebbero essere assai proficue. Il tempo ci saprà dire se le riforme della pubblica istruzione risponderanno sol- ad arcevia prorogata la mostra con la famosa ‘pala’ Ancora Signorelli G rande successo per la mostra dedicata a Luca Signorelli, ad Arcevia. I visitatori hanno ormai raggiunto le tredicimila presenze.Una mostra che ha suscitato interesse in tutta Italia e all’estero. Il capolavoro rinascimentale di Luca Signorelli, voluto e commissionato nella città cinquecento anni fa, e le altre mirabili opere d’arte permanentemente conservate della Collegiata, potranno essere visitate ancora per un mese, fino a domenica 2 novembre. Dal 29 settembre al 2 novembre venerdì, sabato, domenica: 11.00 - 13.00 / 15.00 -19.00. Per gruppi e scuole apertura su prenotazione anche durante la settimana Informazioni mostra 199 151 123 (Numero a pagamento, tutti i giorni 24/24 h. Costo della chiamata da telefono fisso di Telecom Italia, 10 cent.al minuto IVA inclusa senza scatto alla risposta. Per chiamate originate da rete di altro operatore, i prezzi sono indicati dal servizio clienti dell’operatore utilizzato). arte Da Senigallia a Tolentino Patrizia Tardelli S abato 4 e domenica 5 ottobre Patrizia Tardelli sarà a Tolentino presso i nuovi locali espositivi della ditta Fallimenti s.r.l., in via Cristoforo Colombo, per due giorni di performance di pittura dal vivo. Patrizia Tardelli da qualche anno vive e lavora a Senigallia, ma è nata e cresciuta a Tolentino e non dimentica le sue radici alle quali è profondamente attaccata. Ritorna nei suoi luoghi, in mezzo alla sua gente da cui ha ricevuto l’amore per la terra, il calore del sole, il colore dei fiocchi di neve e l’amore per le cose semplici come la fetta di pane e il bicchiere di vino in mezzo al tavolo.“Il mio amore per la pittura è amore delle cose, dell’aria, della luce, della terra e dei colori, delle linee e delle ombre, e ancora della luce che in ogni ombra continua a mantenersi e durare” dice l’artista “Dipingere è il piacere di toccare con le mani e con gli occhi, di annusare-ascoltare-masticare: le nuvole e l’erba, il vento e la sabbia, ma anche le vernici, le tele, le setole dei pennelli, il legno delle tavole. ragazzi della provincia e la lirica tanto ad esigenze di budget oppure metteranno al centro anche i soggetti primi della scuola: quei giovani che si alzano la mattina e aspettano l’autobus alla fermata. Andrea Casavecchia fino al 10 novembre, a civitanova marche alta Tutti all’opera De Chirico, il segno S viluppare la cultura musicale, educare all’ascolto consapevole e stimolare la conoscenza del melodramma sono tra i principali obiettivi che la Fondazione Pergolesi Spontini persegue lavorando insieme alle istituzioni scolastiche per una sempre più profonda azione di formazione culturale. Con tre progetti appositamente dedicati ai ragazzi (Ragazzi... all’Opera!, settima edizione, e le due novità “l’Opera in un click” e “Impariamo l’Opera”), l’ente culturale guarda al pubblico di domani e avvicina all’affascinante mondo dell’Opera lirica il giovane pubblico di oggi. Fino a sabato 4 ottobre, il Teatro Studio Valeria Moriconi di Jesi accoglierà oltre mille ragazzi dagli 8 ai 14 anni, allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della Provincia di Ancona, grazie al progetto “Impariamo l’Opera”, una proposta di educazione all’ascolto dell’opera lirica promosso da Fondazione Pergolesi Spontini e Opificio d’Arte Scenica in collaborazione con Conservatorio Rossini di Pesaro e il Conservato Pergolesi di Fermo. Da Jesi, Corinaldo, Chiaravalle, Loreto, Monsano, Senigallia, Castelplanio, San Marcello, Barbara, Osimo, Moie, gli studenti saranno ogni mattina dalle ore 10,30 al Moriconi (con due repliche aperte alle famiglie martedì prossimo e giovedì 2 settembre alle ore 15) per incontrare l’opera lirica, un grande patrimonio dal quale i giovani rischiano di restare esclusi senza un’adeguata offerta educativa. In scena sarà un allestimento appositamente concepito per i ragazzi, lo spettacolo in un atto Il Racconto del Flauto magico, liberamente ispirato all’opera di apertura della 41a stagione lirica del Teatro Pergolesi, “Die Zauberflote” di Wolfgang Amadeus Mozart. A soli due mesi dall’inaugurazione a Civitanova Marche della mostra Giorgio De Chirico e il segno più di 5.000 persone hanno visitato la ricca esposizione dedicata all’artista nel trentesimo anniversario della scomparsa del Maestro avvenuta a Roma nel 1978. La mostra è senza dubbio una rassegna d’arte di grande coraggio, certamente una novità nel suo genere che conta sul pregio e sull’originalità nel trattare un gigante dell’arte figurativa, ampiamente e profondamente studiato in tutti gli aspetti e sfumature. L’originalità della rassegna civitanovese sta nell’analisi del percorso di Giorgio de Chirico dal segno, al disegno, alla grafica, alla scultura. Un ampio studio in questa direzione, condotto in catalogo da Adriano Baccilieri, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Bologna e noto saggista, ci guiderà nel godere la serie di opere che, per la prima volta riunite, sono esposte nell’auditorium di Sant’Agostino, nel cuore della Città Alta. Ulteriore ed originale motivo di interesse di questa mostra sono le 90 opere organizzate in sequenza tematica, la sezione didattica che documenta e fa conoscere le modalità di lavoro di Giorgio de Chirico: dal disegno su carta da riporto, alle lastre di stampa, fino al visto si stampi e al foglio di tiratura stampato nelle tecniche della litografia, dell’incisione in acquatinta e dell’incisione a cera molle La mostra è aperta al pubblico il venerdì, sabato e domenica dalle ore 17 alle ore 20, fino al prossimo 10 novembre. Biglietto d’ingresso € 4,00 (gratuito fino a 14 anni e per i diversamente abili con un accompagnatore). Biglietto ridotto € 2,00 per i giovani fino a 18 anni ed universitari fino a 24 anni e per i possessori di biglietto interodi Civitanova Danza 2008. Michele De Luca cartelloni E’ stata presentata la stagione teatrale 2008 - 2009 con un cartellone assai vario Ostra Vetere torna a teatro A nche quest’anno l’Amministrazione comunale, ed in particolare l’Assessorato ai Beni e Servizi culturali, in collaborazione con il “Laboratorio a Scena Aperta di Ostra” e “Produzioni Teatro-Time di Corinaldo”, hanno programmato la terza edizione di “Ostra Vetere… in Teatro”, con il patrocinio della Mediateca delle marche e della Piccola Accademia del Teatro e del Cinema Alberto Sordi. Si tratta di un ricco ed articolato cartellone teatrale (commedia, musica, poesia, dramma, commedia dialettale, etc.), che si svilupperà all’interno della Sala cinema-teatro “Alberto Sordi”. La Direzione Artistica della Stagione Teatrale 2008/2009 è stata affidata a Cristian Catalani e la direzione Organizzativa a Vittorio Saccinto, che naturalmente cureranno la realizzazione degli spettacoli. Si inizia il 18 ottobre 2008 con una com- media brillante con musiche di scena “The Full Monty” con Cristian Catalani e Francesco Bruni realizzato dal Laboratorio a Scena Aperta di Ostra. Si prosegue, poi, l’8 novembre 2008 con un cortometraggio dal titolo “Colpo di Fulmine”, una proiezione in anteprima ideata, scritta e diretta da Mauro Morsucci e girato interamente ad Ostra Vetere. Al termine seguirà un dibattito. Il 16 novembre 2008 è la volta di “Disney Chorus”, un concerto corale e vocale con Vanessa Astone e Olindo Filippelli e con il Coro dell’Antica Città di Casine di Ostra. Uno spettacolo realizzato dalla Teatro-Time di Corinaldo con la supervisione di Vittorio Saccinto. Il 14 dicembre 2008 un concerto classico di “Quartetto d’Archi” allieterà la serata con Francesca Landi al violino, Katia Casagrande al violino, Claudio Mercanti alla viola e Marco Ferretti al violoncello. Direzione musicale di Claudio Mercanti. Il 24 gennaio 2009 è la volta della prima edizione di “Montenovo Show”, uno spettacolo ideato e supervisionato da Vittorio Saccinto con la presentazione di Mauro Morsucci e la realizzazione della TeatroTime di Corinaldo. Il 28 febbraio 2009 il Circolo Culturale “La Gioconda” di Ostra presenta lo spettacolo “Di-Amanti”, una commedia brillante con la regia di Andrea Mertzluff. Il 15 marzo 2009 la pièce teatrale “Lettere d’Amore” con Giovanna Diamantini e Massimo Del Moro, spettacolo prodotto da Teatro-Time di Corinaldo e la supervisione di Vittorio Saccinto. Il 4 aprile 2009 va in scena “Insalata di Riso”, una serie di sketches comici con Gianfranco Pierandi, Mauro Morsucci e Riccardo Piermattei. Lo spettacolo è prodotto dal Laboratorio a Scena Aperta di Ostra. 2 ottobre 2008 Spettacolo poesia Elvio Grossi e le opere del premio ‘Spiaggia di velluto’ H o già brevemente commentato il mese scorso i versi di tre poeti vincitori. Altri due me ne restano. Fernando Bandini di Vicenza vince il premio internazionale per l’edito, con “Dietro i cancelli e altrove”. In un ideale consesso di poeti già vincitori (oltre cento) nei decenni passati, Bandini entra in punta di piedi e si scusa per il ritardo : qualcuno l’aspettava da tempo. Un poeta che presentasse un suo intimo canto (l’infanzia, la madre, amici scomparsi, il secolo che cambia) fuori dall’ermeticità, cioè senza cifre e sillabe segrete. L’armonia del verso compensa, addolcisce alcune pagine tristi “perché di affanni a correre? c’è il vuoto alle tue spalle” (il pittore Scipione, della scuola romana, ha dipinto due persone che coraggiosamente si voltano per guardare indietro). “Vivo dietro i cancelli di una piccola città che a poco a poco si trasforma… incontro visi che ho visto invecchiare. Li incalza un branco di ragazzi usciti da mondi alieni che prende possesso di piazze e vie parlando nuove lingue”. Nella raccolta figurano molti versi in lingua latina (nella nostra letteratura Giovanni Pascoli illustre precedente) con Spigolature al via delle celebrazioni Poesia da premio ispirata traduzione a fianco. Una di queste poesie è “Il viaggio della regina di Saba” : questa donna bellissima attraversa deserti e foresti, guida la carovana di principi e schiavi, tra profumi di mirra, incenso ed amomo, brama soltanto di vedere il re Salomone. Epico, sacro avanzare verso Gerusalemme (un’atmosfera che ci riporta all’affresco di Pietro della Francesca nella chiesa di S.Francesco in Arezzo). Bandini ci dice le meraviglie che scoprono i sensi della vista, l’udito, l’olfatto. Molte poetesse nei secoli hanno attinto a quel deposito di esperienze amorose che è il Petrarca. Non è il caso di Alessandra Buschi di Serra de’Conti (premio Volpini) che, banditi sospiri e malinconie, dà vita ad una sorridente e felice immagine di innamorata. Dalla sua casa, alzando lo sguardo appena alla collina, quando sorge il sole, scopre un passaggio, un varco visivo tra tetti, muri e grondaie: questo sguardo diventa un’entità fisica alla quale si aggrappa e arriva così, come volando, alla casa del suo ragazzo per augurarle il buon giorno. Quella del volo è un’idea molto amata dalla poetessa. Essa invidia gli uccelli “senza grida volare e senza pena volare e senza sapienza volare ancora senza pena ancora senza sapere come hanno imparato a volare”. Sente la vita come un sogno : Pedro Calderon della Barca, poeta spagnolo del seicento, affermava che suo maestro era un sogno e temeva con angoscia che dovesse risvegliarsi. Elvio Grossi Pensando a Padre Ricci Parecchie località nei dintorni di Senigallia compaiono negli antichi documenti che si leggono nei “regesti” pubblicati dal Polverari. Da uno di questi, per esempio, si apprende che a Brugnetto nel mille e cento esisteva un mulino ad acqua sul Nevola (Misa) che macinava molte “salme” di frumento per la zona. Ma passiamo ai tempi moderni per la storia di questo borgo. Storia legata al Palazzo Castracani (la villa delle cento finestre), costruita nel mille settecento dal cardinale Nicola Antonelli e poi passata ai Castracani. Villa famosa per i suoi arredamenti e opere d’arte. La sua storia è pure legata ai conti Augusti e ai De Nobili (ricordiamo la signorina Nori, pittrice, della quale nei decenni passati abbiamo visitato molte mostre: i suoi quadri sono custoditi a Ripe e Corinaldo). E’ una nobiltà questa non chiusa socialmente alla gente del borgo: il conte Gino Augusti Castracani, zio della pittrice, sposa Maria Manoni del Brugnetto e da questo matrimonio nasce Maria Pia che sposerà Giuseppe Martinez. Va pure ricordato che Nicola Antonelli è importante nella storia di Senigallia per il ruolo che ebbe nell’ampliazione della città, coronata dai Portici Ercolani e per la donazione dei suoi libri, base dell’attuale “Antonelliana” biblioteca comunale. Anche il fiume Nevola è stato protagonista in questa storia, e non solo per il mulino, centro di riferimento economico, ma anche per le periodiche alluvioni, una delle quali distrusse l’antica chiesa che fu poi ricostruita in luogo più elevato, dove oggi si trova. E.G. L e celebrazioni del IV centenario della morte di Padre Matteo Ricci costituiscono un’occasione storica per sviluppare i legami culturali e il rapporto di amicizia con la Cina, ma anche per approfondire le relazioni economiche e gli scambi commerciali tra le Marche e l’Oriente”. Questi, secondo il presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca, gli obiettivi principali da perseguire con il programma delle manifestazioni in onore del gesuita maceratese. Un programma ricco di iniziative che offre interessanti spunti di riflessione sul tema, attualissimo in tempi di globalizzazione, del superamento delle barriere culturali e religiose tra i popoli e dell’incontro tra civiltà diverse in cui Ricci è stato un geniale maestro. Una delle principali iniziative del programma delle celebrazioni è la grande mostra “Padre Matteo Ricci. L’Europa alla Corte dei Ming”, che sarà allestita a Pechino all’interno della Città Proibita tra l’autunno 2009 e la primavera del 2010, e successivamente trasferita a Shangai, Roma e Macerata (2010-2011). L’esposizione consentirà di far conoscere al grande pubblico la figura e l’opera di Ricci, dalla sua formazione fino all’incontro con “l’altro mondo” della Cina. Da segnalare anche la pubblicazione in lingua italiana e inglese dell’opera omnia di Ricci, in tutto 11 volumi, la realizzazione nell’ambito delle celebrazioni per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, della sede dell’Istituto nazionale per le relazioni con l’Oriente, per il quale sono stati stanziati 7 milioni di euro. Da ricordare, infine, l’invito di Spacca al Presidente della Repubblica Popolare Cinese a recarsi nelle Marche in occasione della sua visita ufficiale in programma per il prossimo anno. regole spicciole di comportamenti di qualità Spiritualità dell’incontro Domenico Pezzini, “L’Altro e gli altri”, pag. 144, euro 12, Áncora edizioni. 13 Cinema multisala Gabbiano www.gabbiano.senigallia.biz [email protected] - tel. 071.65375 da venerdì 3 ottobre PARIGI Un film Cédric Klapisch, con Juliette Binoche, Romain Duris, Fabrice Luchini, Albert Dupontel, François Cluzet. 130’, Francia 2008. D io è il totalmente Altro, divenuto con Gesù il Dio con noi; la dimensione dell’alterità, poi, non riguarda solo la relazione con Dio, ma pure il nostro rapporto con gli altri, appunto. Pezzini indaga il tema dell’alterità alla luce del Vangelo, non per proporre “regole spicciole di comportamento”, ma per leggere “alcune storie evangeliche con l’intento di illustrare metafore, abbozzare il taccuin MOSTRE Arcevia - Collegiata San Medardo, Luca Signorelli - La Pala di Arcevia, ore 11/13-15/19, prorogata fino al prossimo novembre, lunedì chiuso. Ancona - Museo Tattile Statale Omero, “Augusto capite velato”, mart/sab: 9-13/15-19 dom.16/19.30. Dal 29/9/2007 al 31/5/2008 prorogata fino al 30/9/2008. Ancona - Incisioni, dipinti e sculture di Walter Valentini dagli anni 70 a oggi. La grande mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona, titolata “E’ una notte stellata”, si preannuncia come un grande evento ed un omaggio ad uno dei maestri del Novecento. Senigallia - La collaborazione con la Galleria d’Arte Portofolio si arricchisce del contributo di un artista marchigiano, di Fano, Giovanni Ferri. Il Lab American Bar & More di via Manni 25 ospiterà la mostra “Lieto Fine” dell’artista fanese. “Lieto Fine” è una specie di storia, divisa in frammenti: istantanee di luoghi, cose, persone. Jesi - Inaugurazione della 41a stagiona liriica al Teatro Pergolesi di Jesi. Sabato 4 ottobre 2008, ore 21; domenica 5 ottobre 2008, ore 16, “Il flauto magico”, Opera tedesca in due atti K 620 su libretto di E. Schikaneder, musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Info: Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi tel. 0731 206888; [email protected]; www. fondazionepergolesispontini.com orizzonti di senso, suggerire disposizioni interiori che, se pure possono apparire non sufficientemente determinate, intendono però costruire gradualmente con le loro suggestioni quegli stati d’animo che possono poi orientare le scelte pratiche e spicciole della quotidianità”. (dalla Premessa de libro). Pagine suggestive. Cariche di umanità. Ricche di spiritualità. di Tullio Piersantelli EVENTI Serra de’ Conti- Sarà inaugurata sabato 4 ottobre, alle ore 18, la mostra di opere del Maestro Giorgio Scano, promossa dal Comune di Serra de’ Conti in collaborazione con lo studio d’arte Residori di Milano. Nella mostra figurano esposte 24 opere, realizzate tra il 1997 ed il 2007, che offrono l’opportunità di un esauriente excursus sulla attività di un artista che negli ultimi anni ha saputo imporsi a livello nazionale, e che è reduce dalla apprezzata “personale” milanese, recensita con interesse ed attenzione dalla stampa. La mostra è nata su un progetto al quale ha dato il proprio fondamentale contributo di idee e di energie il critico d’arte e operatore culturale Giulio Residori, recentemente scomparso, col cui supporto il Comune di Serra de’ Conti aveva già allestito, negli anni passati, le mostre del pittore Giuseppe Mallai e dello scultore Marco Cornini. Allestita nella suggestiva cornice della chiesa di San Michele situata nel centrale Corso Roma, La mostra resterà in visione del pubblico sino al 16 novembre prossimo. L’ingresso agli ambienti di San Michele è libero, per l’intera durata della rassegna. Tutti i giorni (lunedì escluso), coi seguenti orari: giorni feriali, ore 17 / 20; giorni festivi, ore 10,30 / 12,30 e ore 17 / 20 (info 0731.871711, dalle 8,30 alle 13,30). Raoul Mancinelli E’ la storia di un parigino malato che si chiede se sta per morire. La sua condizione gli offre una nuova visuale su tutte le persone che incrocia. Prendere in considerazione la morte di colpo dà valore alla sua vita, a quella degli altri a quella della città intera. Una fornaia, un’assistente sociale, un ballerino, un architetto, un senzatetto, un professore universitario, una modella, un clandestino camerunense...Persone che non hanno niente in comunque si ritrovano riunite in questa città e in questo film.... Venerdì - sabato : 20.10 - 22.30; domenica: 16.10 - 18.30 - 20.10 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.30; domenica: 20.10 - 22.30. UN SEGRETO TRA NOI Un film di Dennis Lee. Con Julia Roberts, Carrie-Ann Moss, Ryan Reynolds, Willem Dafoe, Emily Watson. 120’ - Usa 2008. Michael ha seguito le orme di suo padre ed è diventato uno scrittore. Il suo ultimo romanzo, Fireflies in the Garden, parla della storia della sua famiglia e la sua pubblicazione rappresenterebbe per lui la vendetta umana e professionale nei confronti di un padre padrone che non gli ha mai dimostrato né affetto né stima. Per questo non ha ancora deciso se pubblicarlo o meno. Tutti stanno per riunirsi in occasione dei festeggiamenti per il diploma di sua madre, una donna forte che ha vissuto per tanti anni al fianco di un uomo autoritario ed egocentrico senza essere felice. Durante il tragitto però l’auto dei genitori incappa in un incidente e la donna muore sul colpo. Quello che doveva essere un giorno di festa si trasforma in una tragica riunione familiare e toccherà a Michael, a sua sorella e a sua zia Jane, il compito di rimettere insieme i pezzi di un passato difficile fatto di angoscia e repressione, che nessuno di loro è riuscito ancora a scrollarsi di dosso Venerdì - sabato : 20.20 - 22.30; domenica: 16.20 - 18.30 - 20.20 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.30; domenica: 20.20 - 22.30. Cinema auditorium ‘Suasa’ Castelleone di Suasa KUNG FU PANDA Il film di animazione rivelazione dell’anno, di Mark Osborne, John Stevenson. sabato 4 ottobre: ore 21.00 domenica 5 ottobre: ore 16.30 - 21.00 14 2 ottobre 2008 Sport vigor senigallia Con la squadra più forte del campionato un buon pareggio, grazie ai giovanissimi Fermata la corrazzata Fossombrone U VIGOR 0 - FOSSOMBRONE 0 na squadra dalle sette vite costringe la capolista Fossombrone al pareggio, merito dei giovanissimi giocatori vigorini messi in campo dal Mister Casucci in sostituzione degli infortunati Costanzo, Sebastianelli, Paupini, Giraldi e del portiere Memé. Un “bravo” a questi ragazzi che con grande spregiudicatezza non si sono fatti intimorire dai più esperti e quotati avversari, contrastandoli in ogni angolo del campo. Ne è scaturita una partita veloce, ricca di spunti e individualità tanto che gli oltre 600 spettatori presenti in più occasioni hanno applaudito a scena aperta. Più prestante atleticamente il Fossombrone, più pratico il gioco di rimessa messo in atto dai vigorini e non poteva essere diversamente constatato il maggior tasso di forza. Una bella giornata di sole ha fatto da cornice per tutto l’arco dell’incontro, iniziato col Fossombrone subito in attacco e che ha costretto i rossoblù nella propria mutacampo, lasciando ai soli Camilletti e Polverari il compito di infastidire la difesa ospite. Le azioni pericolose iniziano al 12° con un gran tiro dalla distanza ad opera di Faietà; la sfera sorvola la traversa, ripetutasi al 14° da Rondina con una “sventola” da posizione decentrata. La sfera percorre tutto lo specchio della porta per poi finire nel fondo. Al 28° gli ospiti colpiscono la tra- versa con Faieta. Al 30° Petrini si salva su tiro di Pamisson. Al 31° Camilletti, dal limite, ci prova: troppo fiacco il suo tiro. 37°-40°, è sempre il Fossombrona a farsi pericoloso, prima con l’ex Pandolfi, poi con Vitali. Al 44° miracolo di Petrini su tiro di Rondina. Gli ospiti premono, ma la difesa regge bene. Inizio ripresa con la Vigor in attacco. Su calcio piazzato dal limite ad opera di De Filippi, Montanari di testa sfiora l’incrocio dei pali. 58°, Palmison manca la marcatura. 60°, prima Polverari, poi al 66° Goldoni, insidiano con due violenti tiri la porta di Veri. Al 79° seconda traversa ad opera di Cuccù. 81°, viene espulso Cenciarini per doppia ammonizione. 89°, seconda strepitosa parata da Petrini su tiro ravvicinato di Faieta. 90°, grossa occasione della Vigor mancata da Savelli su servizio di Polverari. Casucci così parla nel dopopartita: “Tutti sapevamo del valore del Fossombrone; noi dal canto nostro – con tutte le difficoltà che stiamo attraversando – siamo riusciti ad imporre agli avversari il nostro gioco, meritandoci questo prezioso pareggio. Si pensi che in squadra avevamo due ’89 e un ’90: ragazzi dalle grandi risorse ma pur sempre inesperti. Un elogio al portiere Petrini è d’obbligo, le sue parate hanno impedito la capitolazione ed hanno dimostrato grande sicurezza tra i pali”. Omiccioli, mister del Fossombrone, dice: “Un pareggio giusto, anche se meritavamo la vittoria. Sapevamo che la goldengas in allenamento per affrontare l’anno rande attesa fra gli sportivi senigalliesi per l’imminente inizio del campionato di pallacanestro maschile serie B dilettanti da parte della Goldengas. Squadra in buona parte rinnovata, che già dal 18 agosto si sta preparando sotto la guida del nuovo allenatore anconetano Regini. Diversi sono stati gli incontri preparatori, fra cui due quadrangolari, non ultimo quello disputato a Ravenna dove la Goldengas è finita seconda, sconfitta da quest’ultima e prossima avversaria in trasferta il 5 ottobre alle ore 18. In tale occasione la squadra ha dovuto fare a meno di due pedine fondamentali, quali Bigi e Penserini, infortunati. Si spera che domenica prossima Bigi possa essere della partita, mentre per Penserini il suo recupero è procrastinato nel tempo. In settima- Conferma vincente FERMO 73 – MARZOCCA 83 econda vittoria consecutiva in trasferta a Fermo. Partenza in sordina da parte dei biancorossi marzocchesi tanto che nel primo quarto i locali lo chiudono in vantaggio sul punteggio di 23 a 16. Nel secondo quarto un incontenibile Castracani dà il via alla rimonta coadiuvato dall’italo-croato Kastmiler chiudendo sul punteggio di 3842. Alla ripresa del gioco sono sempre gli uomini di Surico a comandare, forti sotto il tabellone, precisi e attenti in difesa. Terzo quarto: 51-60. Nell’ultimo quarto si è badato più a contenere il vantaggio che ad incrementarlo. Domenica prossima, ore 18, incontro casalingo contro il Pisaurum Pesa- S La Leopardiana ha 20 anni na la squadra si è recata a Porto S.Elpidio (squadra quest’ultima militante in C1) per disputarvi un amichevole. La Goldengas si è imposta per 76 a 68, denunciando un buon periodo di forma. Goldengas: Gnaccarini, Pierantoni, Bigi, Pagini, Kosanovic, Esposito, Maggiotto, Lilliu, Calcatelli, Polonara. All. Regini. Il ritorno in squadra di Bigi è stato rallegrato, la settimana scorsa, dalla nascita della figlia Giulia. Al neo papà Pierpaolo e alla moglie Lorella tanti auguri da parte della Voce Misena. Ora un sollecito agli sportivi senigalliesi: “Avvicinatevi sempre più numerosi alla squadra, col vostro aiuto tutto è possibile ottenere dai nostri ragazzi”. Alla squadra un forte “in bocca al lupo”. G.M. PALLACANESTRO MASCHILE SERIE C2, marzocca basket ro. Fermo: Menghini 10, Zampacavallo 17, Nasini, Grandoni, Giusti 19, Verdecchia 10, Ciferri, Piunti 12, Agostini 5, Ottoboni. All. Quondamatteo. Marzocca: Ciasca 7, Candelaresi, Trubbiani 5, Ganzetti 7, Briscoli 4, Kastmiler 24, Gabbianelli ne, Bartoli 10, Alessandroni 5, Castracani 21. All. Surico. Arbitro: Trombetti di Castelraimondo e Montemezzo di Matelica. Classifica: Mondolfo 4, Chiaravalle 4, Marzocca 4, Porto Recanati 4, Matelica 2, Ascoli 2, San Benedetto 2, Montegranaro 2, Pisaurum 2, Fabriano 2, Tolentino 2, Fermo 0, Maceratese 0, Jesi 0, Pedaso 0, S. Maris 0. G.M. Giancarlo Mazzotti ciclismo La lunga attesa è finita G la Vigor è un osso duro e lo si è visto in campo”. Mercoledì è stato decretato, da parte della Federazione Gioco Calcio, di infliggere tre punti di penalizzazione alla squadra per aver fatto giocare Giraldi in quanto squalificato. Domenica prossima difficile trasferta sul campo del Pian San Lazzaro. Vigor: Petrini 8, Rosi 7, Guerra 7, De Filippi 6,5, Santarelli 7,5, Montanari 7,5, Mosca 7 (85° Nobilini ng), Savelli 7, Polverari 7,5, Candelaresi 7 (51° Goldoni 7), Camilletti 7. A disp. Memé, Morbidelli, Gregorini, Rubini, Morganti. Allenatore Casucci. Fossombrone: Veri, Conti, Bertozzini, Bellucci, Pamisson, Faieta, Sacchi, Vitali (69° Tittoni), Cenciarini, Pandolfi (65° Biagini), Rondina (76° Cuccù). A disp. Vescovi, Obauwoma, Bertuccioli, Ghergo. All. Omiccioli. Arbitro: Martelli di Lanciano. Ammoniti: Montanari, Savelli, Goldoni, Conti,Cinciarini. Spettatori: 600 circa; angoli 2 a 3; recuperi 1+4. Classifica: Civitanovese 13, Fossombrone 13, Castelfrettese 11, Cingolana 8, Cuprense 8, Cagliese 8, Urbino 8, Jesina 8, Osimana 7, Fortitudo 7, Pian San Lazzaro 7, Vigor 5, Chiaravalle 4, Vis Macerata 4, Fermignanese 4, Montegranaro 4, Urbania 3, Monturanese 0. L a classica manifestazione per allievi festeggia felicemente il ventesimo compleanno anche grazie al contributo dei ciclofili miseni. Ad onorare la “Leopardiana” sono 154 corridori (184 iscritti) di 35 gruppi sportivi. Si pedala dalla Città delle Terme (539 metri slm) alla Città della Poesia (293 m). Il finale è, al solito, avvincente. La volata a quattro regala la nona vittoria stagionale al già campione italiano di ciclocross, il sedicenne lucano Michele Viola (nella foto di Urbano Mancinelli), che trionfa per i colori della formazione tosco-laziale RCG Treccificio-Castrocelo. La marchigianità si esprime con l’argento di Marco Ciccanti (S.C. Villa Sant’Antonio) e con la quarta piazza del giallorosso locale Yaroslav Rubakma. La cronaca della Sarnano-Recanati è generosa fin dal pronti-via. La carovana è gestita dall’A .C. Recanati, presieduta da Fabio Corvatta, affiancato dal tandem dei vicepresidenti Gabriele Cesari - Mario Marinelli e sostenuto dal solido direttivo. La bandierina del Memorial Mario Bravi Federico Caporaletti -Leonida Sabbatini viene abbassata a più mani dagli amministratori recanatesi, sarnanesi e pieveboviglianesi. Direttore di gara é Silvano Eugeni, affiancato da Pio Lattanzi. Giuria: Taffora, Marinelli, Caimmi, Mengucci. L’Albo d’Oro è esplicito. Il gruppo affronta la mediamente ondulata distanza di 84 chilometri. L’avvio è particolarmente veloce. La prima ora viene archiviata alla media di 41 km/h. Il marcamento è strettissimo. L’unico che riesce a guadagnare una manciata di secondi è il romagnolo Eric Ravaglioli, terzo l’anno scorso. E’ la prima delle due salite a fare la differenza. Il GPM di Recanati va a Viola che guida insieme ad altre 19 unità. L’ultimo scoglio vede l’attacco prima del campione marchigiano Brignoccolo poi del quotato abruzzese Di Remigio. Rimangono in 14. Il finale è a quattro. Sul pavé, Viola regola Ciccanti, Di Remigio e Rubakma. Ordine d’arrivo 1.Michele Viola (RCG Treccificio-Castrocielo) km.84 in 2h.13’, alla media di km/h 37,895; 2.Marco Ciccanti (S.C. Villa Sant’Antonio); 3.Lorenzo Di Remigio (Ferrometal); 4.Yaroslav Rubakma (Associazione Ciclistica Recanati); 5.Loris Pettinella (La Cioppa) a 3”; 6.Mirko Virgili (A.C. Recanati); 7.Manuel Senni (Fiumicinese); 8.Marco Pretolani (Baracca); 9.Giuseppe De Facentis (San Ferdinando); 10.Daniele Mosca (Bevilacqua). Umberto Martinelli la libera associazione gioco bocce ancora protagonista nello sport senigalliese Bocce, il torneo ‘Rotonda a mare’ a Papolini P atrocinato dal Comune di Senigallia ed organizzato dalla Libera Associazione Gioco Bocce di via Rovereto, sabato 20 settembre si è concluso il 3° torneo di bocce individuale “Rotonda a Mare”, aperto a tutte le categorie e ai non cartellinati. L’appuntamento sportivo si conferma tra i più attesi, visto che sono arrivati giocatori dalle province di Ancona, Pesaro e Macerata in un torneo durato ben sedici gironi per complessivi centoventotto concorrenti. Il tutto per la gioia dei numerosi senigalliesi appassionati di bocce che hanno vissuto una bella settimana di sport in diversi campi cittadini. Le fase eliminatorie, infatti, si sono giocate anche nei bocciodromi delle Acli, di Cesanella, di Borgo Catena e di Marzocca. E’ soddisfatto il presidente della ‘Lab’, Mauro Corinaldesi: “I due ingredienti indispensabili per la buona riuscita del torneo sono i soldi e l’impegno. Sembra scontato, ma in realtà se non ci fossero aziende disponibili, tutto sarebbe molto più faticoso”. Oltre il Comune di Senigallia, Corinaldesi ringrazia “l’Associazione Alberghi e Turismo, Costruzioni Stano & c., Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo, Caffè Gelateria Sotto Zero, Supermercato Conad di via R. Sanzio 203, Impresa Edile Bruno Beretti e Studio di Architettura Silvia Beretti di via Rossini 43B. Grazie anche a tutti i collaboratori, agli arbitri, ai concorrenti ed al numeroso pubblico, sempre presente, appassionato e corretto”. Sabato pomeriggio i quattro finalisti si sono affrontati nei campi della Lab. Tutti molto bravi ed agguerriti, ma nulla hanno potuto di fronte al neo campione italiano di categoria C, sia nella specialità individuale che in quella a terna, Giancarlo Papolini. La finale è stata ottimamente arbitrata dall’arbitro federale Mario Bom- prezzi. Questa la classifica: 1° - Giancarlo Papolini, vince una medaglia d’oro da gr.12 ed 1 prosciutto Parma; 2° - Franco Morbidelli vince una medaglia d’oro da gr. 10 ed 1 prosciutto nostrano; 3° - a pari merito - Luca Vigoni e Marco Cesaroni che vincono una medaglia d’oro da gr. 8 + salame e lonza; 5° - a pari merito: Walter Silvi, Nerino Pierini, Sbaffi Paolo, Silvano Girolimini che vincono 1 medaglia d’oro da gr. 5 più una confezione di vino; 9° - Severino Baldini, Severino Profili, Stefano Sorana, Emanuele Cesaroni, Francesco D’Alterio, Paolo Bellagamba, Marcello Perlini e Galli che vincono una medaglia d’oro da gr. 5. Le premiazioni sono state effettuate dall’Assessore alle Infrastrutture Maurizio Mangialardi e dall’Assessore allo Sport Gennaro Campanile. M.B. da sin: il presidente Lab, Corinaldesi, l’assessore Mangialardi, il vincitore Papolini e l’assessore Campanile 2 ottobre 2008 penultima 5 OTTOBRE 2008 XXVII domenica del tempo ordinario LA PAROLA Il dolore di Dio DI DIO G Is 5,1-7 Salmo 79 Fil 4,6-9 Mt 21,33-43 di don Paolo Curtaz esù ha scelto, nel suo ministero, un padrone che prepara con cura e amore la vimessianismo fatto di tenerezza e di toni gna da dare in affitto, quanta idiota arroganpacati, rifiutando il miracolo e preferendo il za in questi affittavoli che pensano, uccidendialogo all’atto di forza. Nel deserto, prima do il figlio del padrone, di diventare eredi e fondamentale pagina del vangelo, Gesù ri- (ma che manuale di diritto hanno letto?). fiuta la tentazione di un messianismo fatto Immagine dell’umanità che non riconosce di gesti eclatanti, di compromessi col potere il proprio Creatore, il proprio limite, questa (anche religioso), messianismo atteso dalla tragica parabola è la sintesi della storia fra folla di ieri e di oggi, per imboccare la peri- Dio e Israele, fra Dio e l’umanità. L’uomo colosa strada della condivisione e della con- non riconosce il suo Creatore, si sostituisce versione, nel pieno, totale e liberante rispet- a lui: ecco il peccato di fondo, la tragica frato della scelta di ogni uomo. gilità dell’uomo, credere di essere autosuffiOra, a distanza di tre anni, Gesù sa di ave- ciente, senza dover rendere conto, misconore fallito la sua missione. Troppo ingenua la scere il proprio limite. sua prospettiva, troppi ostacoli nel suo mi- Ancora oggi accade così, in questi deliranti nistero. La gente lo ha seguito, prima attrat- tempi in cui, invece di riconoscere la propria ta dalla sua mitezza, poi dal suo innovativo origine e la propria dignità, l’umanità pensa modo di parlare di Dio; i miracoli, compiuti a come fregare il proprietario, nega l’evidencon parsimonia, senza mai violare la liber- za della propria creaturalità, si perde nel detà di chi vi assiste, hanno accresciuto al sua lirio di onnipotenza di chi crede di manipofama. Solo la moltiplicazione dei pani e dei lare l’origine della vita, il cosmo, la natura. pesci arresta questa impressionante crescita Mi commuove questo Dio onnipotente ferdi popolarità: Gesù rifiuta di farsi incorona- mato dal nostro rifiuto, come un amante re re, si accorge che la gente, ormai, lo cerca scosso, un genitore ferito, un amico che si per la fame saziata, non per Dio. Chi di noi scopre improvvisamente tradito. non voterebbe un governo che, anziché pre- Questo Dio sconsiderato rischia la vita del tendere delle gabelle, regalasse a tutti lo sti- figlio, pensando, così facendo, di suscitare pendio? Deluso e amareggiato, il Signore si rispetto nell’uomo, se non giustizia. E invece ritira in una sfera più intima, ma anche dai no, anche questo gesto è stravolto, incomsuoi apostoli riceve una cocente delusione: preso. Gesù non sa più cosa dire, aspetta una non hanno capito il suo progetto, litigano risposta dagli affittavoli che, ingenuamente, (ettepareva) sul loro ruolo nel futuro gover- nell’ottusità del loro cuore, non capiscono no di Israele. La folla, dopo un primo mo- che proprio di loro si sta parlando. mento di euforia, cambia idea sul Nazareno: E inveiscono: morte, punizione, vendetta, il Regno di Dio non è arrivato, i romani sono maniere forti! Così non sarà, così non avverancora lì, con la loro arroganza; Gesù è solo rà. Solo l’ultima parte del consiglio si avveun clamoroso bluff. Totalmente Dio, total- rerà: ad altri verrà data la vigna, a noi, ladri mente di Dio, l’uomo Gesù di Nazareth che, di salvezza. Il rabbì, invece, non si vendichecome uomo, opera liberamente le sue scelte, rà, ma si lascerà spazzare via piuttosto che si accorge di avere sopravvalutato gli uomi- usare violenza. L’uomo che dimentica di esni, cede alla sensazione (terribile), di avere sere vignaiolo, di guardare altrove, di vivere completamente fallito il bersaglio. Cosa fare, nella gratitudine del dono della vita, l’uomo ora? Gesù parla, gli occhi bassi, seduto, qua- che non cerca il proprio destino e la propria si pensando tra sé e sé. Racconta di una vi- chiamata, viene accecato dalla propria viogna, una bella vigna, data in gestione a dei lenza e dalla propria arroganza, semplicevignaioli assassini. É la tragica storia di Dio e mente. dell’umanità, di una incomprensione che fa- A noi, non più affittavoli ma coeredi, il tica a risolversi, di un dolore, il dolore di Dio, compito di vivere nella gioia del coltivare che spiazza e interroga. la vigna di Dio, sopportando con pazienza La storia dell’umanità è la storia di un amore evangelica la violenza nel nostro e nell’altrui in crisi, di un innamorato passionale, Dio, e cuore, opponendovi, come esorta san Paolo, di una sposa tiepida e opportunista: l’uma- “tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro nità. Leggete bene: quanta dignità in questo e amabile” indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] arrivati in redazione Un doveroso grazie Sento doveroso esprimere pubblicamente tutta la mia profonda gratitudine alla dott.ssa Maria Del Pesce ed alla equipe medica e paramedica che ella ha l’onore di dirigere, per la prontezza con la quale è stata magistralmente diagnosticata e subito curata la malattia che mi ha colpito e che aveva raggiunto livelli di gravità molto preoccupanti: un vero successo professionale che dà lustro all’intero reparto ed agli altri che hanno contribuito alla varie indagini che sono state effettuate durante la degenza presso l’ospedale di Senigallia. Angelo Angeli 50 anni di sci... senigalliese Ultimi preparativi per l’ organizzazione del 50° anniversario dello Sci Club Senigallia “G. Panei – G.S.S.” (1958-2008) – Giovedì 16 ottobre 2008 alle ore 20,00, presso l’Hotel Ritz lungomare D. Alighieri 142, si festeggerà l’anniversario con una breve celebrazione ed a seguire, la Cena sociale ed uno spettacolo d’ intrattenimento. Serata importante per lo Sci Club cittadino, che vedrà tra i suoi ospiti, oltre alle autorità cittadine, provinciali, regionali, dirigenti della Fisi, del Coni e del Comitato Umbro marchigiano della Fisi, due personaggi d’ eccezione, ex atleti azzurri: Paolo De Chiesa, attuale giornalista sportivo della Rai e cronista delle gare di coppa del mondo e Kristian Ghedina, campione di sci. Agli intervenuti sarà offerto un “quadro ricordo” del 50° anniversario, realizzato dal noto artista senigalliese “Leonardo Cemak”. E’ inoltre in corso l’ elaborazione di un libro, da consegnare a tutti i Soci, in altra occasione, che tratterà la storia del nostro Sci Club dal 1958 ad oggi, quando due pionieri dello sci: Dino Giannini e Alessandro Frattesi diedero vita nella città di mare di Senigallia a questo sodalizio denominato “Associazione escursionisti Senigallia –Sci Club Senigallia”. Negli anni lo Sci Club ha rappresentato sempre un punto di riferimento per tutti gli appassionati di sport invernali, riscuotendo apprezzamenti a testimonianza della passione, dedizione e spirito d’ iniziativa dei suoi Dirigenti; un’ anniversario importante perché nella nostra regione solo tre Sci Club possono vantare la tradizione più longeva. Gabriele Gemignani Sci Club Senigallia RUBRICA DI STORIA E ATTUALITÀ DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MASTAI FERRETTI Alzheimer e la comunicazione felice V enerdì scorso, 26 settembre, a pochi giorni dalla giornata mondiale dedicata alla malattia di Alzheimer (che si tiene ogni anno il 21 settembre), presso l’Auditorium Chiesa dei Cancelli di Senigallia si è tenuto un interessante appuntamento promosso dalla cooperativa ‘Progetto Solidarietà’ di Senigallia, impegnata nell’animazione del Centro Diurno per malati di Alzheimer ‘Il granaio’. Questa struttura è una vera e propria eccellenza socio assistenziale del nostro territorio ed è promossa da più realtà senigalliesi: Fondazione Opera Pia Mastai - Ferretti, Comune di Senigallia, Asur - Zona territoriale n. 4. Il tema dell’incontro - di cui parleremo più ampiamente nel prossimo numero di Voce Misena - era ‘La comunicazione felice’. La malattia, infatti, colpisce in modo pesante le capacità comunicative del malato, mettendo a serio rischio il suo normale rapporto con i familiari, le persone con le quali viene in contatto. Grazie alla brillante relazione del dott. Vigorelli, i numerosi ed attenti partecipanti hanno capito che, sebbene compromesse alcune capacità di dialogo, non viene mai meno la relazione interpersonale che può esprimersi attraverso altri linguaggi. Al convegno erano presenti il presidente della Fondazione Opera Pia, Luciano Verzolini, diversi operatori dell’Ente, familiari, amici, semplici cittadini che ogni anno colgono l’occasione per riflettere su questa patologia e soprattutto sulla necessità di progettare e realizzare interventi a tutela della dignità della persona, della serenità familiare e di quella che il dott. Vigorelli non ha esitato a definire ‘la comunicazione felice’. Nell’occasione sono stati presentati anche alcuni lavori dei frequentanti il centro ‘Il granaio’. 15 IN BREVE MONTERADO Carissimi Genitori, ringraziamo Dio e ciascuno di voi per il dono dei figli che riprendono il loro cammino educativo con la scuola, il catechismo, la comunità parrocchiale, l’oratorio e le tante attività che vengono proposte durante l’anno per offrire loro proposte finalizzate a : - fare il proprio dovere: a casa, a scuola,in parrocchia, fra amici, nel lavoro: con il rispetto reciproco; con la migliore esecuzione dei compiti a scuola e – domani-nel lavoro; con la collaborazione in famiglia, anche nelle piccole faccende domestiche; - liberarli dal bullismo, dalla violenza, dall’ozio, dalla TV/Play station, dalle parolacce, dalle tentazioni facili proposte in modo sfacciato dalla Tv: moda, successo, denaro, potere… ringraziare Dio di tutto: vita, salute, famiglia, lavoro, scuola… con la preghiera personale, familiare e…la Messa insieme; - organizzare il futuro (Oratorio:musica, gruppo strumentale, computer, giochi, inglese…). 1. Assemblea dei genitori : fissata per lunedì 29 settembre, ore 20.45,con questo programma: - incontro in chiesa per ringraziare Dio del dono dei figli e invocare la sua benedizione su loro; - riflessioni sul compito educativo che coinvolge tutti: famiglia, parrocchia, scuola, oratorio…; - presentazione dei catechisti e visita nelle aule con la consegna del materiale (euro 5!); - breack nei gruppi per i ragazzi/ragazze; i genitori scendono nella sala della Tv. 2. Catechismo: inizia sabato 11 ottobre dalle 15 alle 16. L’orario rimane fisso per tutto l’anno.Il sabato 4 ottobre i catechisti sono impegnati nei laboratori di creatività per fare il catechismo in modo ottimale e coinvolgere genitori e figli nell’educazione (“Io rispetto te;tu rispetti me!”). 3. I catechisti sono per la prima classe: Marilena, Monia, Letizia; per la seconda:Stefania e Lorenzo; per la terza: Lamberto, Giovanna, Alessandro; per la quarta: Rossella, Serena; per la quinta: Valeria, Don Giuseppe. Per l’ACR e Giovanissimi: Alessandro, Lucia, Giacomo, Vanessa, Vanni e – come “assistenti”. Fabiana, Selene, Tamara.Per i Sacramenti della Messa della Prima Comunione e della Cresima/Confermazione ci saranno corsi speciali del Pievano con altri Educatori. I responsabili del settore catechistico sono: Lamberto Muscellini e Marilena Schiaroli. CORINADO, CICLISTI A VARESE Gli Amici del Ciclismo di Corinaldo e Cantiano sono andati a Varese per essere presenti al Campionato del Mondo di Ciclismo e per incitare gli azzurri di Franco Ballerini. Il gruppo è partito in pullman venerdì 26 settembre 2007, alle ore 5,00 da Cantiano. Al casello autostradale di Fano sono saliti i tre suiveurs corinaldesi Ilario Taus, Dino Berti, Paolo Mantoni. L’arrivo a Varese è avvenuto in perfetto orario. Il presidente degli Amici del Ciclismo Gino Traversini aveva provveduto a prenotare l’Albergo a Cittiglio e all’acquisto dei biglietti per accedere alla Salita dei Ronchi. Il gruppo, nella mattinata di sabato 27 settembre, ha visitato il Museo dedicato ad Alfredo Binda, il grande campione di ciclismo, nato a Cittiglio nel 1902. Il giornalista della Rai Auro Bulbarelli, durante la telecronaca, e quello dell’Eurospor Italia hanno citato gli Amici del Ciclismo di Corinaldo e Cantiano, che erano sul percorso per spronare i corridori italiani. Alla trasferta di Varese hanno preso parte i seguenti sportivi: Giovanni Agostinelli, Massimo Amadei, Giampiero Battistini, Claudio Benni, Dino Berti, Antonio Bianconi, Renzo Bico, Giancarlo Bussotto, Pietro Bussotto, Enzo Calandrini, Mirco Cerulli, Costantino Cordelli, Luigi Durazzi, Ferruccio Duro, Adriano Fiorucci, Giampaolo Fiorucci, Davide Galletti, Franco Gori, Dante Gregorini, Paolo Mantoni, Naldo Massi, Giancarlo Morbidelli, Giuseppe Morbidelli, Giacomo Panichi, Carlo Rossi, Sergio Rossi, Fortunato Simoncelli, Gualtiero Smeraldi, Ilario Taus, Alfio Tinti, Gino Traversini e Massimo Traversini. I.T. Settimanale della Diocesi di Senigallia Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132 P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) www.vocemisena.it [email protected] Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Tiratura: 4000 copie Associato alla Fisc - Federazione italiana settimanali cattolici La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.