n. 34
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 2 ottobre 2008 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Coraggio
Diceva Paolo VI che, per un
cristiano, il nemico deve
essere la persona più amata,
più colma d’attenzioni e di
riguardi. Come a dire che
per un cristiano non esiste
il nemico. L’unico nemico
siamo noi stessi, con le
nostre paure, quando si
proclamano tanti ideali e
poi nella vita si annacqua
la fede, quando addirittura
non la si calpesta o tradisce.
Ci sentiamo assediati, ma
questo dipende dal vivere
la fede come una cittadella
circondata da mura più che
luogo d’incontro, dove ricercare la verità. A questo dobbiamo educarci ed educare.
Non è impresa impossibile.
Cos’è che non funziona in
questa nostra presenza?
Abbiamo tanti microfoni da
dove ogni settimana parliamo di Vangelo a chi frequenta l’Eucaristia domenicale,
editiamo bollettini parrocchiali, settimanali diocesani,
quotidiani, curiamo televisioni e radio locali, promoviamo centinaia di incontri,
conferenze, tavole rotonde
ma contiamo sempre meno
là dove si parla di valori, di
scelte di vita e di morte, di
politiche sociali ed educative. Forse sarà perché fin
dalle radici non siamo stati
educati a sentirci Chiesa, a
vivere da cristiani, ad avere
proposte serie alternative
per cui, crescendo, la fede
rimane esteriore, superficiale, e basta una qualsiasi
setta o discorso laicista a
metterci in crisi. Ci vuole
istruzione, approfondimento
del Vangelo, della dottrina
cattolica, ma il coraggio di
essere cristiani lo dobbiamo
anche invocare dallo Spirito,
l’Educatore per eccellenza,
inviato da Gesù per orientare i nostri itinerari formativi.
E’ giunto il tempo di ripetere il miracolo dei primi
cristiani: erano pochi, ma
non si sono chiusi in se stessi,
arrendendosi alla cultura
dominante. Hanno collaborato con Dio nel diffondere il
Vangelo. I risultati non sono
mancati.
Gesualdo Purziani
Noi,
emigranti
Nuovi Parroci
Ingresso del nuovo Parroco
d.Mauro Baldetti
sabato 4 ottobre
a OSTRA VETERE
ore 18.30 S. Messa presieduta dal Vescovo
domenica 5 ottobre
a Pongelli
ore 11.30 S. Messa con il vicario generale
***
La Parrocchia della Pace saluta
d.Giordano Stefanini
domenica 5 ottobre
nella S. Messa delle ore 18.00
Inviano sempre meno risparmi in Italia, non hanno più il sogno di
tornare a vivere nel loro Paese, non parlano più solamente italiano
e tendono a frequentare più la chiesa locale che la missione cattolica italiana. Questa la fotografia dei quasi quattro milioni di nostri
connazionali all’estero, così come emerge dalla terza edizione del
“Rapporto italiani nel mondo”, promosso dalla Fondazione Migrantes
per raccontare la realtà dell’emigrazione italiana in un’epoca in cui
si parla sempre più di immigrazione e sempre meno di emigrazione.
La nuova edizione del Rapporto, che è stato presentato a Roma, è un
corposo volume composto da oltre 500 pagine, 50 capitoli e una moltitudine di tabelle statistiche realizzati da più di 60 autori diversi.
Ma chi sono esattamente i 3.734.428 connazionali oltre confine? Il
Rapporto ci aiuta a tracciare un identikit piuttosto preciso: solo 59
italiani su 100 sono effettivamente emigrati dall’Italia, mentre più un
terzo (34,3%) è nato all’estero e il 2,5% ha acquisito la cittadinanza italiana. Accanto a questi non bisogna dimenticare, però, i 60 milioni di
discendenti di origine italiana. Quanto ai Paesi di destinazione, l’emigrazione italiana è soprattutto euro-americana, anche se gli italiani
all’estero sono presenti in ogni continente: sono 2.116.564 (56,7%)
in Europa, 1.414.013 (37,9%) in America, 125.172 (3,4%) in Oceania,
49.168 (1,3%) in Africa e 29.511 (0,8%) in Asia. Inoltre, gli italiani residenti all’estero sono principalmente meridionali: poco più di 2 milioni sono originari del Sud e delle Isole, poco più di 1 milione delle
regioni settentrionali e 540 mila circa vengono dalle regioni centrali.
In particolare, a fare la parte del leone sono la Sicilia, la Campania e
la Calabria.
Uno ogni 5 residenti all’estero ha un’età superiore ai 65 anni. Detto
in altri termini gli anziani sono circa 700 mila e, ormai giunti all’età
della pensione, pensano solo raramente di rimpatriare e preferiscono visitare l’Italia durante le vacanze estive. Inoltre, contrariamente a
quanto generalmente si pensi, sono più i celibi e le nubili che i coniugati: 52,8% di quelli non sposati contro il 39% degli sposati. Le donne
sono numerose quasi quanto gli uomini: 1.774.677, pari al 45,5% del
totale. Le ultrasessantacinquenni sono più numerose delle minorenni
(il 19,3% contro il 16,6%), registrando livelli di invecchiamento maggiori di quelli riscontrabili non solo tra i maschi residenti all’estero
ma anche tra le donne che vivono in Italia. Inoltre, tra le classi di età
intermedie, le più numerose sono le donne che hanno già compiuto
i 40 anni.
“L’emigrazione italiana nel mondo non è un momento del passato,
ma un tema attuale, qualcosa di vivente”, ha dichiarato Franco Narducci, parlamentare eletto nella circoscrizione Estero e attualmente
vice presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati.
“L’emigrazione – ha continuato – in questo Paese è stata una valvola
di sfogo”, in quanto ha alleggerito il mercato del lavoro e, nel dopoguerra, ha consentito il rilancio dell’economia attraverso le rimesse
economiche. Infine, Narducci ha richiamato l’attenzione sui giovani e
sull’incremento – evidenziato dal Rapporto – dei flussi migratori giovanili che partono dall’Italia. “Abbiamo bisogno di fare un discorso
generale sul Paese”, ha rilevato a questo proposito: “Non possiamo
pensare che i giovani italiani debbano andare ad alimentare le economie cognitive degli altri Paesi, soprattutto dal momento che non ci
sono altri giovani che vengono in Italia”.
Antonella Patete
Le dipendenze, tragedia senza fine
L’hanno arrestato dopo mesi di
pedinamenti e di controlli. Le manette sono scattate al tramonto di
sabato scorso, in una stradina di
campagna, quando con il calare
del sole cominciava ad avvicinarsi
il momento ideale per vendere la
droga.E’ un operaio di Ostra Vetere di 27 anni, finito nella tossicodipendenza e passato allo spaccio per
necessità oltre che per guadagno.
Dallo scorso fine settimana si trova
in carcere a Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria per
rispondere del reato di detenzione
a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un arresto che arriva pochi
giorni dopo l’operazione antidroga
a Barbara e che ha portato in carcere due persone, una delle quali
però è stata rilasciata con grande
disappunto del sindaco Serrani che
ha scritto una lettera aperta proprio per denunciare lo stato di forte preoccupazione che attanaglia i
cittadini del piccolo paese in ordine alla sicurezza del territorio..
Un fine settimana significativo anche per i controlli sulle strade del
senigalliese. Tre patenti sono state
ritirate ad altrettanti giovani automobilisti che guidavano in stato di
ebbrezza. Le dipendenze sono la
vera emergenza del momento, non
accennano a diminiuire, nemmeno
dalle nostre parti.
Sommario
Al via ‘Stop &
go’ di Creativ
pag. 5
Intervista a Giulio Carpi,
promotore a Senigallia
del Meeting sull’educazione
Il saluto
ai parroci
pag. 7 e 10
Don Paolo Montesi, don
Giordano Stefani, don
Paolo Gasperini
Il Punto giovane si presenta
Esperienze, progetti e obiettivi di pastorale vissuta
pagg. 8 - 9
2
2 ottobre 2008
attualità
economiaDagli Usa notizie sempre più preoccupanti: la finanza mondiale col fiato sospeso
Non solo Alitalia
O
ggi, in tempi normali, avremmo dovuto scrivere di Alitalia, di un piano di salvataggio
che sembra andato in porto, di accordi sottoscritti
dopo faticose e interminabili trattative. Avremmo
dovuto scrivere di un gruppo di lavoratori
che perderanno il loro lavoro, perché
la nuova Alitalia, disegnata da Cai,
avrà un numero di dipendenti
inferiori di diverse migliaia rispetto alla somma
d e i
d i pendenti attuali di
Alitalia e di AirOne, le due
compagnie destinate a fondersi
con il piano “Fenice”. E a questi
esuberi, che pure sono quelli più
tutelati dalla politica, tanto da ricevere una garanzia di sostegno al reddito molto più alta di quella avuta in altre grandi
crisi aziendali, se ne aggiungeranno molti altri
nell’indotto, ricevendo però molte meno tutele.
Già si raccontano alcune di queste storie minori,
come quelle dei lavoratori delle cooperative incaricate di andare a prelevare i membri degli equipaggi dalle loro case per portarli all’aeroporto: le
rendite e i privilegi che hanno portato a questa
situazione paradossale verranno spazzate via, ma
con esse anche il lavoro di tante persone oneste,
che fanno fatica a portare il pane a casa, verrà
inesorabilmente cancellato. E proprio a questo
proposito avremmo dovuto anche scrivere che
ci stupisce e ci indigna, oggi che i licenziamenti
diventano per così dire “ufficiali”, il modo in cui
la lobby affaristica, politica e sindacale ha gestito
questa azienda negli ultimi dieci anni, riducendo-
europa In vista delle Europee 2009
Scossoni
elettorali
la ad essere lo specchio più veritiero di un Paese
in cui le regole, il merito e l’efficienza sono diventati solo uno slogan da sbandierare per blandire
il cittadino-elettore e da rinfacciare all’avversario,
ma mai da applicare a se stessi.
Tuttavia, questi non sono tempi normali per l’economia e la finanza internazionali. E proprio il
concludersi della vicenda Alitalia si intreccia con
le notizie drammatiche che arrivano dall’America, dove i mercati stanno precipitando nel timore
sempre più fondato che il pacchetto di aiuti messo in campo dal Tesoro americano per ripulire i
bilanci delle banche dai titoli “spazzatura” non
sarà approvato nelle linee e soprattutto nei tempi sperati. Quello che il Congresso e il Senato Usa
più temono è il severissimo giudizio dei cittadini-elettori, i quali non sono disposti a pagare di
tasca loro gli errori commessi da altri, soprattutto quando questi altri si stanno godendo le loro
miliardarie buonuscite al sole di qualche località
esotica.
La pressione della società americana sulla politica in questo momento è fortissima. Il piano del
Tesoro sta sostanzialmente creando in un attimo
una montagna di debito pubblico molto simile a
quella italiana, cioè superiore al Pil prodotto dal
Paese in un anno, ma molto più ampia da assorbire per i mercati globali, in quanto il Pil americano
è immensamente più grande di quello italiano. Di
tutto ciò, i cittadini americani sembrano consapevoli: sanno che per salvare Wall Street, Main
Street rischia di affondare, per usare il linguaggio
tipico con cui i politici e i media americani presentano la situazione attuale. È una lotta drammatica tra lavoro e capitale, tra società e mercato,
come non si vedeva da tempo.
Che cosa verrà fuori da questo sconquasso? È dif-
ficile a dirsi. Ma è chiaro che anche l’Europa pagherà a caro prezzo la crisi in atto. Se a spuntarla
sarà Wall Street, probabilmente le banche europee saranno salve, ad eccezione di alcuni casi particolarmente deteriorati, ma i cittadini europei subiranno i contraccolpi macroeconomici di quella
enorme montagna di debito pubblico americano
che nascerà da questo terremoto. Un alto debito
americano potrebbe creare inflazione in America
e indebolire il dollaro; questo indebolimento non
solo potrebbe causare un calo delle esportazioni
europee verso l’America, aggravando la debolezza
economica europea, ma potrebbe anche spingere
di nuovo all’insù il petrolio. Se a spuntarla sarà
Main Street, è facile supporre che anche in Europa ci sarà una sventagliata di crisi bancarie, con
licenziamenti e nazionalizzazioni. La cultura del
mercato potrebbe essere seriamente compromessa a favore di uno statalismo sempre più forte e
sempre meno controllabile dalla società civile.
Insomma, stiamo vivendo tempi speciali. Tutti
dovranno sopportare grandi sacrifici. Se proprio
non potrà fare altro, la politica cerchi almeno di
distribuire tali sacrifici sulle spalle di ognuno secondo le sue possibilità. Non vorremmo che per
difendere i furbetti che hanno causato questi disastri, in Alitalia come a Wall Street, la politica
perda definitivamente il contatto con la gente, che
altro non vuole che un minimo di giustizia e di
assunzione di responsabilità. Se proprio nessuno
può essere esentato dal pagare almeno un po’ per
quello che sta succedendo, almeno i principali responsabili, che più degli hanno già avuto, paghino
di più. Altrimenti il malcontento della gente diventerà presto non gestibile.
Nico Curci
economista
V
incono le destre in Austria, ce” governative, delle debolezze l’attuale commissione, per sinaveva vinto la sinistra in Slo- degli uomini politici, non conduce cronizzarla con il nuovo Trattato.
venia, ma il dato ricorrente delle peraltro ad alcuna messa in discus- Debba o non debba votare la nuova
elezioni in non pochi Paesi europei sione dei valori democratici: la dif- Commissione, il Parlamento euroè l’indebolimento progressivo delle fidenza nei confronti dei partiti (o peo dovrà comunque porsi il proforze politiche tradizionali. Questo il loro discredito) non cessa di cre- blema della sua rappresentatività,
è ancora più evidente nelle ele- scere, ma la loro legittimità istitu- così come in concreto quello della
zioni regionali della Baviera, dove zionale non è messa in discussione corrispondenza tra i suoi grupnasce dal nulla un partito del 10%, in termini radicali.
pi e la realtà delle forze politiche
facendo scendere la tradizionale Siamo ormai in vista delle elezioni di portata europea. Finché non ci
forza egemone Csu sotto la barra europee, previste a giugno 2009. saranno forze politiche di questo
della maggioranza assoluta. Siamo È un appuntamento cui non po- calibro molto difficilmente si podi fronte ad un fenomeno europeo, chi guardano con preoccupazio- trà parlare di uno “spazio politico
che si colora di euroscetticismo. ne, proprio tenuto conto di questi europeo”, alimentando così da un
Come nei grandi Paesi con sistemi umori diffusi tra i cittadini del- lato le proteste impotenti contro la
maggioritari le rapide alternanze, l’Unione, oltre che del complesso “tecnocrazia europea”, dall’altro un
così negli altri Paesi con sistemi incastro dei tempi con l’entrata in senso diffuso di euroscetticismo.
proporzionali l’emergere di forze vigore del Trattato di Lisbona. Il Ritornano così allora i temi fondanuove o di protesta, posizionate a Trattato, che riforma le istituzioni mentali dell’identità e del progetto
destra, esprime un senso di males- europee per renderle più agili e au- europeo e quell’idea di laicità posisere ormai radicato.
torevoli, è stato infatti colpito dal tiva che è risuonata tra Ratisbona
Certo, è vero, questo può essere “no” irlandese, l’unico Paese peral- e Parigi nelle parole di Benedetconsiderato il segno di quella che tro che ha indetto un referendum to XVI. È stato peraltro questo il
la ricerca politica più seria accre- popolare. Potrebbe essere sblocca- percorso dei padri fondatori delle
dita come la “ambivalente stabilità” to, mentre si sta completando l’iter istituzioni europee, base di un oridelle democrazie contemporanee. delle approvazioni parlamentari, ginale e creativo impegno capace
Questa infatti sconta una inevita- da un nuovo pronunciamento di di accomunare diverse tradizioni
bile “frustrazione politica” dei cit- quell’elettorato. Per cui si sta di- culturali, ideali e nazionali.
tadini. La critica delle “performan- scutendo se prorogare di un anno
G.B.
riflessioni La discussione sulla legge sul testamento biologico ha subitouna forte accelerazione
Quando la volontà non basta
I
l treno della “legge sul testamento biologico”
pare ormai inarrestabile. Una opportunità (o
necessità, come alcuni sostengono accanitamente) giuridica e quindi politica ne è all’origine (il
caso Englaro).
Ormai siamo in dirittura d’arrivo: anche i vescovi si sono espressi e la legge ci sarà. Il discorso
di Bagnasco è stato non univocamente interpretato; il Cardinale non ha parlato di testamento
biologico, nemmeno di volontà anticipate, bensì
di “volontà inequivocabili e circostanziate” vale a
dire: attuali.
Occorre un distinguo: una legge sulle volontà
anticipate è una legge sul testamento biologico;
una legge sulle volontà “inequivocabili” come ha
ribadito il Cardinal Bagnasco nella prolusione
alla CEI del 22/09 (che non ha usato l’aggettivo
“anticipate”) è una legge sul consenso informato,
legge attualmente inesistente, ma norma già in
atto da anni in Italia.
Secondo tale norma il malato - quando è ancora
cosciente - esprime al proprio medico il proprio
parere (favorevole o contrario), su quali terapie
o accertamenti accetta per sé, dopo esserne stato
adeguatamente informato. Infatti l’informazione
del paziente - da cui le sue volontà inequivocabili
– è possibile solo là dove l’informazione sia circo-
stanziata alla situazione, cioè attuale (se no che
informazione è? fuori da un contesto di patologia
non c’è alcuna possibilità di informare correttamente, su che cosa informare?). Bagnasco non ha
parlato di volontà anticipate, ma di volontà inequivocabili.
Questo è il punto che la legge dovrà mettere al
centro se vorrà essere davvero fedele al compito
della difesa della vita. Per rispettare il parere di
Bagnasco non andrebbe dunque fatta una legge
sul testamento biologico, almeno così come lo si
è inteso fino ad ora.
Il punto centrale e da chiarire è questo: che significato ha il termine “ volontà anticipate” e l’uso
che di questo se ne farà nella legge. Un parere
anticipato può infatti essere efficace ed auspicabile, utile, in alcune patologie croniche di cui si
prevede il decorso (la SLA, ad esempio), ma non
avrebbe la stessa utilità - sarebbe addirittura pericoloso - quando il soggetto è in salute, in una
previsione ipotetica di fatti imprevedibili, quali
incidenti o patologie di tipo medico (infarto, ictus..) come accade per lo più durante la vita di un
uomo. In questi casi non sarà mai possibile una
informazione precisa, dettagliata e circostanziata prima del verificarsi dell’evento e dunque non
sono inequivocabili le volontà anticipate, espres-
se in salute. Detto questo, rimango contrario a
una legge sul testamento biologico, ma attendiamo il testo di legge.
C’è il grande rischio, dopo aver sollevato il problema, di scatenare un dibattito senza fine (i disegni depositati sono “una selva di proposte”), di
perdere e di vedere abbattuti per legge gli stessi
paletti che si volevano posizionare a difesa della vita. Perché se la legge invece che di volontà
attuali tratterà di testamento biologico “svuotato” di contenuti, sarà davvero difficile trovare
consenso, anche tra i componenti dell’attuale
maggioranza. E se anche vincesse una proposta
della maggioranza, intanto si sarebbe introdotto
il principio delle volontà anticipate, non contestualizzate, anche se non vincolanti, anche se opzionali per il medico. Qui sta l’inganno.
Grande rischio pensare di combattere una logica
di accanimento e abbandono terapeutico introducendo per legge giustappunto il meccanismo
che permette l’abbandono quale antidoto per
l’accanimento.
Perché le volontà espresse in buona salute sono
inevitabilmente questa possibilità, sia che lo faccia l’una o l’altra parte politica. Pensiamoci bene,
tutti.
Giuseppe Olivetti
Asteriski
* Papa Benedetto
ricorda papa Luciani.
Domenica 28 settembre,
all’Angelus, il Pontefice ha ricordato - nel 30°
anniversario della morte
- Giovanni Paolo I, indicando l’umiltà “nell’indispensabile virtù di chi
nella Chiesa è chiamato
al servizio dell’autorità”. In una delle quattro
udienze generali, tenute
durante il suo brevissimo Pontificato, disse
tra l’altro, con quel tono
familiare che lo contraddistingueva: “Mi limito a
raccomandare una virtù, tanto cara al Signore,
che ha detto: “Imparate
da me che sono mite e
umile di cuore… Anche
se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi
inutili”.
* Usa: la crisi. Lunedì 29
settembre è stata un’altra giornata di passione
per le Borse e le banche
di mezzo mondo.. Indici
tutti negativi. Wall Street
sprofonda: la Camera
Usa boccia il piano di
salvataggio di Bush. Il
governatore di Bankitalia,
Draghi, è fiducioso: “Tornerà la fiducia”.
* Senigallia: contributi affitto. C’è tempo fino al 21
novembre per richiedere
i contributi affitto per il
2008. Si devono usare gli
appositi modelli predisposti.
* Mondolfo: sant’Agostino. Grandissima affluenza di visitatori nel complesso monumentale di
S.Agostino a Mondolfo
nelle giornate di sabato
28 settembre e domenica
29. Lo comunica l’Archeoclub che, in collaborazione col Fai, ha gestito
l’apertura del sito nella
due giorni dedicata in
tutto il vecchio continente alle giornate europee
del patrimonio.
* Serra de’ Conti. La corale “Francesco Tomassini”
di Serra de” Conti, diretta
dal maestro Mirco Barani, dopo le manifestazioni estive locali, quali
“Di Canto in Canto” e la
partecipazione a diversi
incontri corali, riprende
a pieno ritmo la serie di
impegni. Sabato 4 ottobre, alle 21,15, in occasione della festa del patrono di Montecarotto, san
Placido, prenderà parte
presso la chiesa parrocchiale ad un atteso concerto unitamente alla
locale corale “Sebastiano
Vici”.
* Ostra Vetere: saluta don
Cicetti. Chiesa di Santa
Maria di Piazza gremitissima per il congedo
di monsignor Giancarlo
Cicetti dalla comunità
di Ostra Vetere, che ha
seguito per nove anni insieme a quella di Pontelli.
Presenti il sindaco Massimo Bello e gli altri amministratori comunali, le
associazioni cittadine, la
delegazione dell’Unitalsi
in divisa, i gruppi confraternitali.
* Arcevia. La 55^ edizione presentata dal conduttore di Raduno, Paolo
Notari, è stata anche dedicata al Signorelli.
Giuseppe Cionchi
2 ottobre 2008
attualità
regione I progetti delle Ong marchigiane nel Continente nero
Marche & Africa
U
n’occasione per fare il punto della si- un Centro Sociale, l’allestimento di 2 aule
tuazione riguardo ai progetti della ludo-didattiche, il potenziamento degli
cooperazione allo sviluppo finanziati dalla interventi nutrizionali e di accoglienza di
regione Marche quella offerta dall’incontro minori e di donne, la realizzazione di due
che si è svolto alla presenza dell”assessore corsi di formazione per operatori sociali ed
Marco Amagliani - che da poco più di un educatori (2006); la promozione della promese ha ricevuto la delega alla Cooperazio- fessione di operatore turistico per i giovani
ne allo sviluppo - e i rappresentanti delle 8 Tuareg nell’oasi sahariana di Djanet in Alassociazioni e Ong marchigiane coinvolte: geria è stato l’impegno del progetto dell’asIscos Marche, L’Africa chiama, Cvm, Li- sociazione Senza Confini onlus di Ancona;
berato Zambia 2001 onlus, Sos Missiona- la Provincia Picena Marche dei Frati Minorio, Provincia Picena onlus, Senza Confini ri Cappuccini onlus (Ancona e Recanati)
onlus, associazione Perigeo e associazione ha realizzato in Etiopia corsi di formazione
Senza Confini.
professionale in carpenteria e meccanica
L’area di intervento è localizzata in una per 92 ragazzi e creato un Centro Sociale
specifica area africana, ossia quella a nord nella regione di Wolaita; sostegno alle poe nella fascia sub-sahariana che il Ministe- polazioni etiopi di Kelafo e Musthail atro degli Esteri ha individuato come prin- traverso il miglioramento dell’agricoltura
cipale priorità nella cooperazione italiana: e delle condizioni socio-sanitarie (fornituAlgeria, Tunisia, Eritrea, Etiopia, Saharawi, ra mezzi agricoli e sementi – ripristino e
Costa d’Avorio, Kenia, Congo, Niger, Mali, costruzione di nuovi canali di irrigazione
Swaziland, Uganda e Zambia. I progetti – corsi di formazione sulle tecniche agrihanno riguardato i settori dell’agricoltura, cole rivolti alle donne) è stato dato dalla
degli aiuti alimentari e alla sicurezza ali- Ong SOS Missionario di San Benedetto
mentare, della distribuzione dell’acqua e del Tronto; l’associazione Liberato Zambia
dell’approvvigionamento idrico, della pesca 2001 onlus di Offagna ha dato sostegno a 5
e della sanità di base, della società civile in- Centri nutrizionali in Zambia, interessantendendo questo come rafforzamento di do 1500 bambini di età inferiore ai 14 anni;
azioni locali come supporto alle Ong locali l’associazione Perigeo onlus di Civitanova
e regionali, ai diritti della persona, all’edu- Marche ha rafforzato l’offerta formativa
cazione di base, alle costruzioni, ricostru- nella provincia di Kofale in Etiopia; Iscos
zioni e riabilitazioni e al turismo.
Marche, che ha iniziato ad operare in EriIl costo complessivo dei progetti è pari trea dal 2000 ha portato avanti programmi
a 4.127.278,35 euro di cui 1.626.049,35 di integrazione all’assistenza alimentare per
stanziati dalla regione Marche; di questi, 2mila famiglie di profughi, realizzato corsi
813.000 sono stati stanziati per interventi di informatica e computer per personale
nei settori agricolo, alimentare e sanitario amministrativo nell’ambito di un progetto
di base, mentre 636.208,20 euro sono stati di supporto alla politica di decentramento
destinati al settore educativo formale ed in- amministrativo e dello stato e di democraformale. I progetti dell’associazione Chia- tizzazione del paese, ha dato sostegno allo
ma l’Africa di Fano hanno previsto in un sviluppo delle risorse umane attraverso la
caso l’allestimento di Centri di accoglien- costituzione di un Centro Informatico e
za per ragazzi di strada in Zambia (2004) Multimediale.
e nell’altro, in Tanzania, la costruzione di
Emanuela Lucertini
regione Gli emigrati dalla nostra regione e i discendenti in un viaggio ‘a casa’
Marchigiani nel mondo
I
Tempi moderni
marchigiani che vivono oltre i confini
nazionali si ritrovano a Fabriano, venerdì 3 e sabato 4 ottobre, per il Consiglio dei
Marchigiani all’estero.
Un’occasione importante di incontro che
vedrà la partecipazione di oltre sessanta
consiglieri provenienti da diverse parti del
mondo accolti dalle autorità regionali. Un
evento organizzato dalla Regione come
momento di condivisione di esperienze
tra le associazioni, di rafforzamento dell’identità regionale e di valorizzazione
della cultura marchigiana. Da lunedì 29
settembre hanno preso il via una serie di
eventi collegati all’appuntamento di Fabriano e che permetteranno ai giovani di
essere presenti anche ai lavori del Consiglio.
A Treia (Scuola regionale di Formazione) inizia il “Corso Made in Marche”, un
corso di formazione manageriale rivolto
ai discendenti dei marchigiani, di prima,
seconda e terza generazione.
Organizzato dalla Regione, prevede 161
ore nell’arco di un mese tra lezioni teoriche e testimonianze dirette con imprenditori di aziende del territorio. Si propone
di fornire ai sette giovani laureati che vi
partecipano una buona conoscenza delle
eccellenze della regione attraverso la lettura dei modelli operativi e manageriali
propri del sistema Marche.
In particolare, si farà il punto sui settori
produttivi e le imprese che intrattengono
relazioni commerciali stabili con i Paesi del Sud America o che in essi abbiano
operato attività di decentramento produttivo, sulla specializzazione settoriale, l’innovazione e le scelte strategiche. Il corso è
gratuito per i partecipanti.
Ripristinato poi l’ Educational tour nelle
Marche, visita del territorio nelle località più suggestive e caratteristiche. Dal 2
al 9 ottobre i giovani figli o discendenti
di emigrati, di età compresa tra i 18 e 35
anni, avranno l’opportunità di conoscere la terra d’origine in un percorso che
comprende Ancona, Fabriano (con tappa
al Consiglio mentre è in corso), Grotte di
Frasassi, Jesi, riviera del Conero, Urbino,
Civitanova Marche, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo.
Parteciperanno trenta ragazzi provenienti
da diverse parti del mondo tra cui Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Australia, Canada, Lussemburgo, Belgio.
L’Italia e la cooperazione internazionale
società Un convegno per capire dove va
E il volontariato?
H
a un futuro il volontariato?”. Se lo sono chiesti in tanti, domenica scorsa,
al convegno promosso dal
Centro Servizi per il Volontariato delle Marche, in
occasione del suo decennale complessivo tra soci sosted’attività, in collaborazione nitori e volontari attivi che
con CSVnet (Coordinamen- ad oggi può essere stimato
to nazionale dei Csv), con il in circa 50.000 persone.
patrocinio di Regione, Pro- “Solidarietà e volontariavincia di Macerata e Comu- to – ha detto l’assessore
ne di Tolentino. Di fronte Mezzolani – sono baluardi
a una sala gremita, hanno fondamentali. Se in questa
cercato di rispondere a que- regione c’è ancora coesione
sto interrogativo alcuni tra i sociale, si vive meglio e più
maggiori esperti del settore, lungo è anche grazie al tratamministratori regionali e to umanitario che caratterizlocali e i presidenti naziona- za l’azione dei volontari. Un
li di Anpas, Avulss e Legam- volontariato che dobbiamo
biente. “Siamo convinti – ha ulteriormente valorizzare e
detto il presidente regionale che deve essere chiamato a
Avm-Csv Enrico Marcoli- co-progettare con noi”.
ni – che il volontariato ab- La riflessione è poi proseguibia certamente un futuro, e ta con gli interventi di Ugo
anche pieno di sfide impe- Ascoli, in qualità di profesgnative. Il settore non deve sore dell’Univpm e di Carlo
essere soggetto esclusiva- Borzaga, dell’Università di
mente gestore o erogatore di Trento. Ascoli ha trattegservizi, ma praticare di più giato lo scenario “critico”
anche la cosiddetta advo- (tagli al sociale, alla sanità e
cacy, rappresentare bisogni all’istruzione) in cui oggi si
e diritti. La più grande sfida muove il volontariato, sottodel volontariato oggi è dun- lineando come sussidiarietà
que acquisire maggiore peso e partecipazione siano proe ruolo nei confronti della spettive ancora molto “sulla
politica e le istituzioni”.
carta”. “Ma il rafforzamento
Nelle Marche il volontariato del volontariato – ha detto
è molto radicato e in conti- – e del Terzo Settore deve
nua crescita. Secondo le ul- essere un obiettivo dell’ente
time rilevazioni del Csv, si pubblico stesso, perché oggi
contano oltre 1600 associa- come non mai c’è n’è bisozioni con incremento del 6% gno, in una società difficile e
nell’ultimo anno (e del 10% sempre più complessa”.
dal 2003) e un movimento
M.G.
regione Linee per l’inserimento lavorativo
Lavoro e disabili
F
avorire
l’integrazione
sociale e migliorare la
qualità di vita delle persone
disabili attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. E’ il principale obiettivo
che si pone il provvedimento adottato nella seduta di
lunedì scorso dalla giunta
regionale e che fissa gli indirizzi per le Province, le
zone ASUR e gli Enti locali,
relativamente
all’integrazione nel mondo del lavoro
di persone disabili. Le linee
guida prevedono la costituzione, presso ciascun Centro per l’Impiego l’Orientamento e la Formazione, di
un’equipe di lavoro integrata
che provvede a:- compiere
gli adempimenti specifici
previsti per un inserimento
mirato con riferimento alla
ricerca di aziende disponibili all’inserimento lavorativo
in tutte le sue forme, idonee
alla collocazione delle sin-
gole persone con disabilità
inserite in borsa lavoro o
tirocinio; - monitorare l’andamento complessivo del
progetto anche attraverso
l’analisi dell’incrocio domanda/offerta, ne evidenzia
eventuali criticità, propone
e attua eventuali interventi correttivi. Nel Piano annuale del lavoro sono state
previste apposite risorse per
finanziare un corso di formazione per le specifiche
figure del mediatore e del
tutor, risorse in parte garantite anche dal Servizio Politiche Sociali per il tutor che
affianca il disabile collocato
in borsa lavoro.
E’ stato predisposto un protocollo di intesa tra Ciof,
ambito sociale e Zona per la
definizione di percorsi integrati finalizzati al recupero
sociale e all’integrazione di
persone con disabilità fisica,
intellettiva e psichiatrica.
rie è di soli 4 dollari pro capite, a fronte degli stato anche portato il confronto tra il Regno
81 versati dalla Norvegia e dei 52 della Svezia. Unito, dove esiste una sola struttura per la
“Per fortuna da noi esiste una quarta tazzina- - risposta alle emergenze (Dac), e l’Italia dove
ha aggiunto Marco Bertotto- costituita dai 70 esistono due comitati, cioè Agire e Italia aiuta.
iascun italiano è come se destinasse ogni milioni di euro che nel 2007 sono stati raccolti Riccardo Polastro del Development assistance
anno alle emergenze umanitarie tre tazzi- dalle Ong”.
research associates ha invece messo l’accento
ne di caffé, due delle quali pagate dall’Unione Il contributo raccolto dalle organizzazioni non sulla necesità di una trasparenza nei bilanci:
Europea e una dallo Stato Italiano. Lo ha detto governative è pari al 78% delle somme erogate “E’ importante far sapere come è avvenuta la
Marco Bertotto, direttore dell’Agenzia italiana dallo Stato, al netto dei trasferimenti all’Unio- raccolta di fondi e il loro impiego, che deve
per la risposta alle emergenze, nel corso del ne europea.
avvenire senza troppi intermediari”.
seminario “Il valore dell’aiuto” organizzato “Oggi possiamo contare su una maggiore sen- Giangi Milesi, presidente di Cesvi e consiglieda Agire. Nel 2007 l’Italia ha infatti destinato sibilizzazione -ha detto il direttore di Agire- e re di Italia aiuta, ha sottolineato l’ostacolo coagli aiuti umanitari 237 milioni di dollari, pari a differenza delle agenzie pubbliche riusciamo stituito dal disinteresse dei media italiani per
allo 0,01% del Pil, ma 145 milioni derivavano a raccogliere fondi con un obiettivo preciso. alcune emergenze: “Lo tsunami del 2004 fece
dai fondi trasferiti all’Unione europea e ver- Ma c’è ancora molta strada da fare, a partire 70mila vittime, ma con il terremoto in Pakisati dalle istituzioni comunitarie. Di fronte a dalla miriade di piccole Ong. Nelle emergen- stan ne sono morte 50mila, di cui molti bamun flusso di aiuti internazionali passati dai 2 ze umanitarie piccolo non è bello, ma spesso bini. Ma non c’erano turisti né italiani, e l’atmiliardi di del 1990 ai 14 miliardi del 2006, il sinonimo di inutile, inefficace e dannoso”. A tenzione dei media è durata appena tre giorni”.
contributo italiano alle emergenze umanita- proposito della necessità di “fare sistema”, è
R.S.
Appena tre tazzine
C
3
Block Notes
Salute
e carcere
È stato istituito il Coordinamento per la salute in
carcere. “Il nuovo organismo - spiega l’assessore regionale alla Sanità
Almerino Mezzolani - è
chiamato a svolgere funzioni di regia e di monitoraggio tecnico: curare i
rapporti con le istituzioni
centrali, programmare le
attività e integrare il diritto alla sicurezza con
il diritto alla salute”. Vi
fanno parte, oltre ai funzionari regionali del Servizio Salute, tecnici del
Provveditorato regionale
dell”amministrazione
penitenziaria (Prap) e
del Centro per la giustizia minorile, manager
dell’Azienda
sanitaria
unica regionale (Asur).
Viene così a essere completato, dopo quasi dieci
dal processo di riforma
avviato con la legge 419
del 1998, il trasferimento delle funzioni di assistenza sanitaria penitenziaria dal Ministero della
Giustizia alle Regioni che
costituzionalmente hanno competenza esclusiva
in materia. “L’obiettivo
- rileva ancora Mezzolani
– è realizzare un processo di concertazione fra
Regione, Asl, Provveditorati regionale dell’amministrazione penitenziaria
e delle Direzioni degli
istituti di pena per stabilire criteri e procedure di
gestione del servizio”.
Oltre al trasferimento
delle funzioni passano
alla Regione anche le
attrezzature, gli arredi e
i beni strumentali legati
all’esercizio delle funzioni
sanitarie di proprietà del
Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
e della Giustizia minorile.
Il personale sanitario di
ruolo - in tutto 12 dipendenti, oltre a quelli con
rapporti convenzionali
- dei Dipartimenti dell’amministrazione penitenziaria e della Giustizia
minorile del Ministero
della giustizia in servizio
al 15 marzo 2008 è trasferito all’Asur e collocato momentaneamente
nelle zone territoriali in
cui sono ubicati gli istituti penitenziari e i servizi
minorili.
Nelle Marche, la popolazione detenuta nei sette
istituti penitenziari di
Ascoli Piceno, Camerino,
Fermo, Ancona, Ancona
“Barcaglione”,
Fossombrone, Pesaro ammontava, alla fine del mese di
giugno 2006, a 895 unità:
164 in più rispetto alla
capienza massima; per la
maggior parte (395) sono
detenuti di sesso maschile in attesa di giudizio. Le
patologie ricorrenti sono
legate a reati connessi
allo stato di tossicodipendenza e a sindromi
psicologiche dovute allo
stato di detenzione e di
isolamento.
4
2 ottobre 2008
Senigallia
sociale Associazione ‘Primavera’ e Servizio sollievo
Festa di fine estate
S
i è svolto durante il passato weekend, a Senigallia, un
pomeriggio di festa e giochi
organizzato dagli Psicologi ed
Educatori del Servizio Sollievo.
da Associazione PrimaVeraLa
festa, nata con l’idea di congedarsi dalla calda stagione estiva e di accogliere degnamente
quella autunnale, si è svolta nello
splendido scenario offerto dalla
sede dell’associazione PrimaVera
Onlus, che dal 2002 si rivolge alle
persone che soffrono di disagio
psico-sociale ed alle loro famiglie.
Quale miglior occasione di una
bella festa, per poter condividere
un momento di gioco e allegria
approffittando delle ultime belle
giornate di sole che Settembre ci
sta offrendo? Forse non è un caso
che il pomeriggio sia stato animato prima da una concitata gara
di tiro alla fune e poi, quando il
tempo non lo ha più permesso,
da giochi con le carte e tombolate accompagnate dal caldo del
camino acceso nel Casale.
Soddisfazione per la bella iniziativa organizzata dal Sollievo, è
stata espressa dal Presidente della PrimaVera Onlus Remo Curzi
che afferma: “Il Servizio Sollievo
è un servizio che funziona, e per
questo ci fa onore ospitarlo nei
nostri spazi e supportarlo, anche tramite il lavoro dei nostri
volontari, nelle attività che ci
propongono.” Presenti all’iniziativa, oltre ai rappresentanti del
Centro Diurno della Cesanella, e
della Comunità Residenziale Psichiatrica Maria Nilde Cerri, gli
animatori di questa festa: Marco
Durpetti, Lorena Casagrande e
la dott.ssa Francesca Mariangeli, ovvero l’equipe del Servizio
Sollievo. “Anche se le nostre più
importanti attività sono quelle
legate ai punti di ascolto, alle visite domiciliari, ai gruppi di auto
e mutuo Aiuto” ci dice la dott.ssa
Mariangeli “crediamo molto nell’importanza delle attività ricreative e di socializzazione come
quella di oggi”.
L’attività del Servizio Sollievo,
nasce nel 2003, e viene portata
avanti da 9 Comuni dell’Ambito
Territoriale Sociale 8 (Arcevia,
Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia e Serra dei
Conti) con il Dipartimento di
Salute Mentale dell’ASUR ZT 4
e le Cooperative Sociali H Muta
e Casa della Gioventù. L’equipe
svolge inoltre le sue attività, in
collaborazione con le Assistenti
Sociali dei Comuni e del Dipartimento di Salute Mentale e con
la supervisione delle Psicologhe
e dei Medici Psichiatri del DSM.
Insomma un grande gruppo di
lavoro, impegnato e concentrato
su un problema sociale di grande
attualità come è quello rappresentato dal disagio mentale.
Info: Servizio Sollievo Tel. 3397283080 (lun/ven: 9.00 - 12.00 e
15.00 - 18.00)
e-mail: [email protected]
Associazione PrimaVera Onlus
Via Camposanto Vecchio, 4
– Senigallia Tel. 071 7931666
– 340 9744136; e-mail: primavera.
[email protected] - www.primaveraonlussena.it
notizie della settimana
Attività alle Saline
Pet therapy 2008
U
na festa “in famiglia” a conclusione del
progetto “Pet therapy 2008” realizzato
dalla dottoressa Maria Chiara Catalani, medico veterinario comportamentalista e da Valentina Medici, Referee Pet Operator per la Scuola di Interazione Uomo Animale (SIUA).
Da maggio sino a settembre, eccetto una breve
ma necessaria pausa in agosto, gli anziani della
Casa Protetta di Senigallia hanno accolto settimanalmente il team per realizzare le tante attività di questo progetto. Il team, composto anche dalla cagnolina partner, Kora, ha coinvolto
gli anziani in attività grafiche, pittoriche ma
anche di collage, di taglio e cucito. Durante le
sedute sono stati realizzati oggetti destinati al
cane e allo svolgimento delle attività successive. Ciotole decorate, un cuscino imbottito per
i momenti di relax della cagnolina durante le
sedute, barattoli colorati usati poi come birilli
per lo slalom col cane e molto altro ancora.
Fotografie e filmati hanno fornito materiale per
altri lavori e per dare occasione ai partecipanti
di rivedersi e lavorare nelle diverse attività. Ma,
altrettanto importanti, tra una decorazione ed
un filmato, sono state le attività pratiche realizzate con la preziosa collaborazione di Kora.
Questa simpaticissima cagnolina, meticcia di
taglia media, di 4 anni, in coppia con Valentina, ha contribuito ad aprire la comunicazione
con persone che per età e condizioni fisiche
tendono a chiudersi, amano poco il contatto fisico e raramente sorridono. Le attività di
relazione con Kora hanno coinvolto e dato
entusiasmo, fatto sorridere e distratto da una
sofferenza per alcuni cronica, hanno motivato
al dialogo ed alla collaborazione ma anche al
movimento.
Nuovamente il progetto “Pet therapy 2008” ha
permesso di appurare l’importanza dell’animale, inteso come centro di interessi oltre
che come soggetto fisicamente coinvolto, per
aprire ponti di comunicazione altrimenti impossibili.
L’associazione Civium Iura, da oltre un decennio impegnata nella
difesa dei diritti della cittadinanza, rappresenta quanto segue.
“A Senigallia ci hanno segnalato
l’intollerabile situazione in cui si
trova l’immobile di via Marche n.
81/83/58/87. Il palazzo, esistente
da quindici anni, ad oggi non ha
ancora i prescritti certificati di
abitabilità e, secondo quanto ci
viene riferito, non è stato ancora
nemmeno perfettamente completato in ogni sua parte, comprese
le opere di urbanizzazione secondaria, rimaste incompiute. Ciò
costringe i proprietari degli appartamenti ivi ubicati, ma anche
tutti i residenti nella zona limitrofa, a vivere in condizioni igieniche
insalubri, con grave rischio per la
propria salute, anche considerato
che gli allacci fognari non sono
stati eseguiti a regola d’arte e presentano continue perdite e infiltrazioni di acque nere all’interno
e all’esterno dello stabile.
In tale contesto hanno proliferato
colonie di ratti che infestano l’area,
avendo trovato un ambiente ideale dove prosperare e riprodursi.
Lo stabile in questione, eccezion
fatta per alcune attività abitative
vendute a privati, è attualmente
ancora di proprietà della società
costruttrice, le cui inadempienze
aggravano la già difficilissima situazione. Non vi è nemmeno chiarezza sull’esatta denominazione
della suddetta società. (...). In tal
modo, non è stato mai nemmeno
possibile costituire validamente
un’amministrazione condominiale. Gli appartamenti di proprietà
della I.B.I. S.r.l. allo stato risultano occupati da famiglie di extracomunitari, senza che sia dato
sapere se sussistano regolari contratti di locazione (...)”.
I
l Centro Sociale Saline
ha ufficializzato in questi giorni il calendario delle
attività proposte per la stagione invernale, che si annuncia sempre più ricco di
svariate possibilità.
Dal 1° ottobre riprenderanno i corsi di Ginnastica
dolce tenuti da Giuseppina
Petrella, che si svolgeranno
nei pomeriggi di ogni lunedì,
mercoledì e venerdì.
Sempre da ottobre saranno
riproposti anche i corsi di
Yoga curati da Marina Mei
e Usha Piscini, con appuntamenti previsti per il lunedì
sera. Un secondo e parallelo
corso di Yoga, organizzato
dalla Banca del Tempo di
Senigallia e affidato a Tina
Agostini, si svolgerà invece
il giovedì pomeriggio.
Un altro appuntamento che
torna è quello con le lezioni
di percussioni al femminile, che ha registrato l’anno
passato un buon numero
di partecipanti. A tenerlo
sarà sempre il prof. Amedeo
Griffoni e gli appuntamenti si terranno ogni venerdì
pomeriggio a partire dal 17
ottobre.
Coloro che poi vorranno
prepararsi a mostrare la
loro agilità e abilità di ballerini di Lindy Hop durante
le manifestazioni del prossimo Summer Jamboree
potranno imparare, o perfezionarsi,
frequentando
le lezioni tenute al Centro
Sociale e che tanto successo
hanno riscosso negli anni
precedenti. Per le iscrizioni
a questi corsi e per tutte le
altre informazioni in merito
è possibile rivolgere al Centro, situato al civico 8 di Via
dei Gerani (sopra la COOP)
e che può essere contattato
anche telefonicamente (n°
071.7927260) nelle ore pomeridiane, dalle 15 alle 19.
Quale principale novità del
prossimo anno, va invece
adeguatamente sottolineato
che il Centro Sociale si accinge ad aprirsi più a fondo
alle problematiche legate al
mondo degli anziani, persone forse ormai fuori dall’attività produttiva ma che
possono ancora essere piene
d’interessi e spesso mantengono un buon livello di capacità e autosufficienza. Per
rivolgersi allora a quegli anziani ancora vivaci ma che a
volte soffrono di solitudine,
il Centro Sociale Saline ha
organizzato alcune iniziative assolutamente gratuite
che prenderanno il via dopo
il 15 ottobre grazie alla collaborazione delle operatrici
Maddalena Gregori e Marzia Marchetti dello Studio
associato “Dire, fare, star
bene” di Senigallia: l’obiettivo è quello di offrire l’opportunità e gli spazi per sviluppare attività di animazione
e una serie di incontri volti
a favorire il benessere psicofisico, unitiamente momenti
di confronto su temi legati
alla terza età.
Un concerto pianistico pensando alla romania
a denti stretti
Musica e progetti
Succede a Senigallia Condominio
* I comitati di base della scuola sono scesi in
piazza Roma sabato scorso con un presidio per
raccogliere le firme contro il maestro unico. Ma
non è solo questa l’iniziativa del ministro Gelmini
che i Cobas intendono contrastare. In particolare
“il ritorno al maestro unico alla scuola elementare
e alla materna, l’attacco al tempo pieno a al tempo prolungato, l’aumento degli alunni per classe
fino a 35, la riduzione delle ore di sostegno per gli
alunni diversamente abili, la riduzione del tempo
scuola, il taglio di 160.000 posti di lavoro e la trasformazione delle scuole in fondazioni in mano ai
privati”.
* Manutencoop e Comune ai ferri corti per
l’emergenza rifiuti del dicembre 2007. Di fronte al proliferare di immondizia in ogni angolo del
centro e delle periferie, il sindaco era intervenuto
con un’ordinanza perchè gli uffici comunali provvedessero a ripulire la città passando poi il conto a
Manutencoop. L’impresa si è invece affidata ai suoi
legali perchè non intende liquidare i circa 11.000
euro spesi in quella circostanza dal Comune. Ci
sarebbero anche altri aspetti che il Comune contesterebbe a Manutencoop. Quando gestivamo
noi i rifiuti - ha spiegato Severi - quelli abbandonati venivano recuperati nel giro di una settimana
o al massimo entro dieci giorni.
* Disco volante è ripartito sul web con oltre
5.000 spettatori in sole due settimane ma il patron Discepoli, entusiasta per la ripresa della trasmissione, esprime delusione per l’Oscar dei sensi
e dei sapori che si è appena concluso alla Rotonda.
“Sensibilizzare le gente sui problemi che affliggono i disabili va sempre bene - dice Enea Discepoli
-, senza dubbio è stata una manifestazione importante ed interessante, questo non lo si può negare.
Devo annotare però, e di questo mi rammarico,
che sarebbe stato un bel gesto aggiungere a tante parole qualcosa di concreto. Da tre anni aspettiamo che la stazione ferroviaria venga attrezzata
con un montacarichi che costerà 500 euro.
* Il 2 ottobre cade il 156° anniversario dell’esecuzione del patriota senigalliese Girolamo Simoncelli, leader locale della Repubblica Romana
del 1849 e, per l’occasione, il Centro Cooperativo
Mazziniano deporrà una corona sul cippo dedicato a Simoncelli. Di questo personaggio in questo
2008 si è parlato a lungo anche perché da pochi
mesi c’è la sua prima biografia ufficiale.
il centro sociale è più attivo che mai
Casa protetta per anziani - Senigallia
D
omenica 5 ottobre, alle
ore 17, l’Auditorium San
Rocco di Senigallia, ospiterà
un concerto di beneficienza
del pianista Paolo Marzocchi.
Verranno eseguite musiche di
Chopin, Liszt, Bartòk, Marzocchi.
L’iniziativa è a sostegno di
progetti di cooperazione Italia
- Romania seguiti dall’Associazione Curcubeu Onlus presso
la cittadina romena di Slatina.
L’ingresso è libero. L’associazione Curcubeu Onlus è nata
nel 2004 dall’esperienza di un
gruppo di volontari presso gli
orfanotrofi Zorile e Speranta.
Curcubeu (che significa Ara cura di
cobaleno in lingua romena)
intende promuovere la solidarietà a livello nazionale ed internazionale attraverso iniziative e progetti che favoriscono
lo sviluppo di condizioni sociali, culturali, ambientali, politiche ed economiche di piena
valorizzazione di ogni individuo, senza discriminazioni,
partendo dalle risorse presenti nel contesto in cui opera.
Da circa tre anni svoge attività
educative e di collaborazione
con la Direzione generale per
la tutela dei bambini di Slatina. Per informazioni: tel. 071
6609543; www.curcubeu.org
L.M.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Sarebbe ora che il Comune si decidesse a
mandare i suoi operai, addetti alle pulizie,
sul lungomare e vie trasversali per togliere la sabbia che il vento dei giorni scorsi ha
depositato sulle strade e sulla pista ciclabile. E’ un pericolo, specie per chi va in bici,
perché si scivola facilmente, soprattutto in
curva.
• E’ finita l’estate e ancora nella zona a
mare ci sono le biciclette che durante la
stagione venivano usate a pagamento dai
turisti. Sono ancora lì, anche se incatenate. Subiscono danni sia dalla piaggia che
dai vandali, che ogni tanto ne portano via
dei pezzi. Ci vuole tanto poco a metterle in
magazzino.
• In via Perugia, nei mesi scorsi, con il vento è caduto un pino sulla strada e sul greppo che porta alla ferrovia. Nessuno ci pensa a tagliarne i rami e portarlo via.
• Sono stati più di 500 i proprietari di appartamenti che questa estate hanno informato il Comune di Senigallia della loro
disponibilità ad affittare ai turisti, come
prevede la nuova legge regionale. Rimane,
però, sempre bassa la percentuale delle seconde case disponibili non affittate.
• L’Urp (Ufficio Relazioni Pubblico) dal 29
settembre si è trasferito dalla sede di piazza Roma nei locali dell’Infocittà, in piazza
Manni. Così aggiungerà ai compiti di informazione accoglienza turistica estiva anche
le nuove funzioni di comunicazione istituzionale che sono di sua competenza.
• La Sezione Avis di Senigallia informa tutti i soci donatori che stanno per scadere i
termini per prenotarsi all’annuale pranzo
sociale fissato per domenica 5 ottobre al
ristorante “Corral. La quota di partecipazione è di 7 euro per i soci donatori attivi e
di 27 euro per i soci sostenitori e simpatizzanti. Il pranzo sociale è però, soprattutto,
un’occasione per incontrarsi e fare il punto
sulle donazioni e sulle attività della sezione
senigalliese, che quest’anno festeggia il 58°
anniversario della sua fondazione (tel. 0717923004). L’Avis va sostenuta, è un’associazione per il bene e la salute di tutti.
2 ottobre 2008
senigallia
speciale Creativ
senigallia A colloquio con Giulio Carpi, responsabile di Creativ
Educatori, facciamo rete
Senigallia si prepara a vivere il meeting ‘Stop and Go’, promosso da Creativ
in collaborazione con la diocesi - Intervista al responsabile GIULIO CARPI
Perché un meeting sull’educazione? Qual è lo scopo?
All’interno del Progetto Creativementi i Meeting “STOP
and GO!” rappresentano un evento ed un appuntamento
davvero unico. Anche nella Terza edizione del 2008 a Senigallia, il meeting STOP and GO! è appositamente pensato
per target plurimi, insegnanti, genitori, educatori, animatori, catechisti, operatori di pastorale giovanile, ed allenatori
sportivi, l’evento vuole essere occasione di contaminazioni,
incontri, confronti, mescolanza di più prospettive. Un meeting pensato per tenere sempre al centro l’educare e l’apprendere non considerando più i ragazzi e i giovani come
isole a se stanti ma inseriti nella pluralità e complessità dell’agire delle agenzie educative.
Partendo dall’assunto pedagogico fondamentale per il quale educare da soli è perdere in partenza; proprio questo
tema base dell’educazione in rete, trova con Stop and Go il
suo coerente corrispettivo formativo: la struttura stessa del
meeting invoca le diverse sensibilità educative e orienta
all’interazione. Il progetto Creativementi prevede fasi più
settoriali e dedicate alle singole maglie della rete ma è Stop
and go nello specifico a ricordarci che ogni ragazzo, ogni
giovane è “unico” e che il suo “bene” orienta e plasma gli
sforzi educativi di tutti valorizzando le diversità di ciascuno. STOP and GO! perché “educare nel confronto è un atto
d’amore”. E’ vero atto di amore perché educare insieme significa ascoltare, comprendere, accogliere l’altro ma anche
ascoltare, comprendere e accogliere sé stessi grazie all’altro!
Per il bene dei ragazzi!
Come ignorare i segnali che provengono dal mondo giovanile? Non è invocando interventi straordinari e sporadici
giri di vite insieme a sanzioni esemplari o reprimende mediatiche che potremo costruire nuovi ponti di speranza per
i ragazzi e i giovani. La sfida educativa si vive nel concreto
e nel contesto quotidiano fatto di interazioni positive e opportunità credibili dove la comunità adulta è chiamata ad
immaginare e creare (ma soprattutto ad essere) uno spazio
educativo per i propri giovani e i giovani ad essere co-protagonisti della propria crescita, dove abbiano la possibilità
di vivere esperienze nelle quali poter tirare fuori la bellezza
ed i talenti di cui sono dotati!.
Quale il filo conduttore delle giornate senigalliesi?
A Senigallia, una tre giorni ricca di approfondimenti, di
workshop con la novità di laboratori ai quali parteciperanno interi nuclei familiari e gruppi educativi; un talk show,
una serie di animazioni nel cuore della città, per ribadire
che educare insieme è un atto d’amore.
Possiamo affermare che il filo conduttore principale per
il Meeting di Senigallia sia il valore dello scambio e delle
contaminazioni tra diverse agenzie educative perchè siamo
convinti della profonda utilità che deriva dall’interazione di
esperienze, di vissuti e delle attese da parte dei diversi soggetti implicati nell’educazione dei nostri ragazzi.
Come può essere messa in circolo la ricchezza del confronto del meeting (nel territorio, nella Chiesa, nelle
istituzioni, scuola, associazioni…)?
Il Meeting intende essere occasione di contaminazioni, incontri, confronti, fusione di prospettive per affermare che è
irrinunciabile educare insieme. Per tenere sempre al centro
l’educare e l’apprendere; per insegnare ai ragazzi ed i giovani, che non sono isole a se stanti ma inseriti nella pluralità
e complessità delle agenzie educative che agiscono nei loro
confronti”.
Come mettere in circolo la ricchezza del confronto? Confrontandoci realmente, progettando veramente insieme,
scambiandoci sul serio le esperienze. Mettendo in pratica
nel’ambito educativo quanto enunciamo sul piano ideale.
Tutto qua… Non è facile ma è l’unica strada seria percorribile anche per comunicare ai ragazzi che ci stanno veramente a cuore, a tal punto che tra di noi facciamo rete,
giochiamo di squadra per favorire l’esplodere del loro bene!
Per fare questo, è importante iniziare a lavorare veramente in rete sul territorio. Questo passo rappresenta uno step
fondamentale per far crescere una generazione di educatori che sappiano lavorare insieme alle altre agenzie educative. La proposta formativa di Stop and Go intende inoltre
ripensare e riproporre con una nuova ottica l’approccio
educativo alla persona.
Quali le potenzialità educative del nostro paese? Quali
invece le carenze?
Nella pratica educativa - è questa è una delle carenze più
grandi in Italia e non solo - si opera spesso un’astrazione
della persona dal suo ambiente; è necessario invece comprendere, ed aiutare a comprendere, le interrelazioni della
persona con il suo territorio. Appare senza dubbio irrinunciabile la compresenza ed il dialogo di più agenzie e di più
soggetti educativi quali le famiglie, gli insegnanti, gli educatori, i catechisti e tutti coloro che in modo diversi contribuiscono alla formazione all’educazione e alla crescita dei
ragazzi. Tuttavia è importante sottolineare come il lavoro a
rete non sia un’altra magica tecnologia al servizio dell’educatore, insegnante o del catechista o dell’operatore della
Pastorale giovanile o del genitore, bensì una prospettiva
d’azione sociale che richiede un cambiamento nei modelli
di pensiero. E’ questa la sfida più grande! Dalla sociologia
conosciamo la prospettiva relazionale la quale ci indica
come sia sempre più difficile, se non impossibile, capire, lavorare, educare, senza farsi un’idea del contesto e della natura dei gruppi, delle organizzazioni e delle comunità cui
appartengono le persone. Noi abbiamo le forze e le potenzialità per percorrere con energia questa strada.
Per ribadire anche che educare è una grande opportunità
di crescita anche per l’educatore ed è una delle avventure
più belle ed arricchenti che può capitarci nella vita!
a cura di Laura Mandolini
5
INIZIATIVA PER ABBATTERE OGNI BARRIERA
SensoriABILIS
C
hiude con un ottimo
bilancio e già guarda
ad un’edizione 2009 diffusa
sul territorio “SensoriABILIS - Oscar dei Sensi e dei
Sapori”, la manifestazione
dedicata al turismo accessibile e alla multisensorialità, promossa da Confindustria Ancona. La tre giorni
di Senigallia ha fatto registrare oltre mille presenze,
tra turisti diversamente
abili e accompagnatori, di
cui circa settecento da fuori regione. Molto seguite
le visite alla scoperta del
territorio, con l’ausilio di
guide per non vedenti e interpreti Lis (Lingua italiana
dei segni): circa 360 persone hanno visitato i luoghi
più significativi di Senigallia, oltre 200 le Grotte
di Frasassi ed altrettante il
Museo tattile Omero.
Affollate anche le “Cene al
buio”, grazie alle quali anche i curiosi hanno potuto
sperimentare le nuove vie
della multisensorialità.
“Il bilancio della seconda
edizione di SensoriABILIS - Oscar dei Sensi e
dei Sapori è molto positivo – commenta Ludovico Scortichini, presidente
della sezione turismo di
Confindustria Ancona e
membro della giunta nazionale di Federturismo -,
il territorio, con istituzioni,
associazioni ed imprese, ha
risposto molto bene. Proprio da queste sinergie è
nata l’dea di un ‘SensoriABILIS Day’ per il prossimo
anno, un evento diffuso sul
territorio che sensibilizzi in modo capillare sulle
tematiche del turismo accessibile. Un altro motivo
di soddisfazione è dato dal
fatto che sono state coinvolte tutte le disabilità:
segno che il turismo è la
chiave per aprire un mondo che conosciamo ancora
troppo poco”.
SensoriABILIS è ormai un
vero e proprio laboratorio
che sta facendo crescere le
Marche come ‘terra dell’accoglienza’.
Come è stato sottolineato
a Senigallia, le Marche su
questo terreno sono già a
buon punto, non solo per
la vocazione ‘al piccolo’
che facilita la logistica, ma
per le strutture d’eccellenza
che ospita, tra cui il Museo
Omero, l’Istituto di riabilitazione Santo Stefano, il
villaggio turistico a misura
di disabile Natural Village
(che ha ricevuto l’Oscar dei
Sensi e dei Sapori per la categoria ‘struttura ricettiva’)
e per le molte realtà associative, tra cui ‘Strabordo’ o
‘Anpis’, che supportano i disabili in viaggi fino luoghi
remoti; inoltre la provincia
di Ancona fa registrare, a
livello nazionale, il più alto
tasso di imprese socialmente responsabili. Ma
molto c’è ancora da fare;
tra le iniziative lanciate a
Senigallia: i seminari per
la formazione di operatori specializzati in turismo
accessibile, un indirizzo
di studi per la formazione
di ‘tecnico superiore’ per
il turismo integrato in fase
di progettazione all’Istituto Panzini di Senigallia e la
‘Mappa del tesoro’, ovvero
il percorso turistico accessibile che nascerà grazie
all’abbattimento di alcune
barriere architettoniche,
sempre a Senigallia; inoltre
alcuni imprenditori hanno
già dato disponibilità per
iniziative specifiche, come
la realizzazione di etichette in braille per vino e dolciumi.
Isabella Tombolini
piccole proposte per migliorare la raccolta
Ancora... rifiuti
P
arliamo ancora di rifiuti. Con l’intento
di dare anche un piccolo contributo al miglioramento del servizio di
raccolta
differenziata
proviamo a fare alcune
considerazioni in proposito:
Nella raccolta a domicilio
i rifiuti non differenziabili
che vengono raccolti una
sola volta per settimana
(ed avviati poi all’inceneritore) costituiscono la
quantità più ingombrante; il volume di tali rifiuti
è spesso determinato da
prodotti che nell’incertezza della loro destinazione
finiscono lì, mentre potrebbero essere oggetto di
recupero.
Al riguardo sarebbe necessario chiarire ancora
quanto lo smaltimento
di contenitori di plastica
e di polistirolo che sono
i più voluminosi, per i
quali rimane il dubbio se
accantonarli o meno nella
sacca gialla della “plastica”,
infatti ci è stato detto più
quello che non deve essere messo in questo contenitore di quello che deve
esserci accantonato (leggendo i due comunicati
pervenuti nel tempo par-
rebbe che ci si debbano
mettere solo le bottiglie
di plastica dell’acqua minerale e poco altro). La ristretta gamma di prodotti
di plastica ammessa al
recupero è una impostazione generale o è dovuta
alla scelta dell’operatore
che acquista questo materiale per riciclarlo?
Nella raccolta del vetro,
aldilà del non richiesto
servizio di sveglia mattutina (se poi abiti al piano
terra sembra proprio che
ti scarichino il materiale
in casa), si notano spesso
in terra frammenti più o
meno grossi di vetro proprio in corrispondenza
delle aree di sosta per il
carico e la frantumazione
del materiale; la cosa è ancor più “evidente” lungo
la pista ciclabile del lungomare. Da notare ancora
che gli addetti a questo
servizio operano senza
una opportuna protezione
agli occhi.
Questa estate si è rilevato
un notevole disservizio
nella raccolta dei medicinali scaduti: nelle farmacie i contenitori sono stati
per lungo tempo stracolmi di materiale.
Giuliano Bedini
6
2 ottobre 2008
Chiesa
C’è vita
in parrocchia
I 150 anni della Chiesa del Porto
vocazioni P. Alessandro Ciciliani, giovane chiaravallese, ordinato prete
Passionista, per sempre
La Parrocchia del Porto si prepara a festeggiare i 150
della edificazione della chiesa parrocchiale, voluta da
Pio IX nel 1858, Domenica 5 ottobre, alle 16, la presentazione del libro “IL PORTO: radici di un luogo di culto
e della sua comunità”, a cura di Gianluca Quaglia e Maria Luisa Quaglia. Alle 17.00 - Mostra “I segni del sacro”,
inaugurata dal Vescovo Giuseppe Orlandoni. Al termine sarà distribuito il libro ai presenti. La mostra resterà
aperta tutta la settimana. Domenica 12 ottobre, 150° di
edificazione della Chiesa del Porto, alle 11.00 - S.Messa di
cmmemorazione; 19.00 - Chiusura della mostra.
La scuola cattolica in Italia
“Positivo pur in una condizione di sofferenza”: questa
la “diagnosi” di mons. Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per l’educazione, la scuola e l’università e presidente del Centro studi scuola cattolica
(Cssc) sull’attuale stato di salute della scuola cattolica.
“Apparentemente - spiega in un’intervista a Rocca di
Papa durante il convegno promosso dal Cscs “Oltre
l’emergenza educativa la scuola cattolica al servizio
dei giovani” - in questi anni la competizione è stata
tra il settore pubblico e il privato; in realtà la scuola
cattolica, che non rappresentava né l’uno né l’altro in
quanto espressione di privato sociale non profit, si è
trovata penalizzata e ridimensionata nel confronto,
ma non certo ridotta ad insignificanza o addirittura
sconfitta”. La scuola cattolica rappresenta poco meno
del 9% del sistema scolastico italiano con percentuali variabili secondo i diversi gradi. “La scuola materna paritaria – spiega mons. Stenco - arriva a coprire
il 35% del totale nazionale, ma all’interno di questo
dato solo il 44% è costituito da scuole cattoliche; ciò
significa che anche nella formazione della primissima infanzia il ‘privato commerciale’ ci ha superato”.
Quanto alla scuola primaria cattolica, secondo mons.
Stenco “essa rappresenta il 6/7% dell’intero sistema
nazionale; la secondaria di primo grado soltanto il 4%
e quella superiore il 5%”. “In Paesi come Spagna, Francia, Regno Unito e Germania – prosegue il presidente
del Cssc - lo Stato o le regioni intervengono a coprire le spese delle scuole private accreditate. In Italia,
dove grazie alla scuola cattolica lo Stato risparmia dai
6 ai 7 miliardi di euro l’anno, che è quanto dovrebbe
spendere se si accollasse il servizio che essa svolge, i
contributi che eroga ammontano solo a 500 milioni,
entità stabilita nel 2001 dall’allora governo Berlinguer
per la scuola paritaria dell’infanzia e quella primaria
(perché la secondaria di primo e secondo grado non
riceve alcun contributo statale)”. Oggi, tuttavia, “anziché adeguarsi all’aumento dei costi sopravvenuto
negli anni, questa cifra è stata ridotta di oltre 100 milioni. Per questo –afferma mons. Stenco - chiediamo
almeno il ripristino dei contributi del 2001 perché la
mancata attuazione della parità scolastica rende sempre più difficile per le nostre scuole il mantenimento
della loro identità e la qualità dell’offerta formativa
incentrata sulla formazione integrale della persona e
rivolta a tutti”. Al convegno era presente il presidente
della Fism Marche (Federazione scuole materne), don
Gesualdo Purziani.
S
abato 27 settembre, alle 20,30 nella storica Abbazia di
S. Maria in Castagnola (sec. XII) si è realizzato un avvenimento speciale:. Mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di
Jesi, ma per molti anni parroco di Chiaravalle ha ordinato
sacerdote un giovane chiaravallese, P. Alessandro Ciciliani.
Qualche anno fa, appena conclusi brillantemente i suoi studi di medicina e dopo aver dato l’esame di stato come medico, Alessandro ha scelto la strada del Convento ed ha fatto
il suo ingresso nella comunità dei Passionisti. Ha compiuto i
suoi studi di Teologia, insieme con il percorso di formazione religiosa. Ora dopo la professione solenne ha ricevuto il
sacramento dell’Ordine per mettersi al servizio della Chiesa.
Lo ha fatto nella chiesa che lo ha visto crescere, l’Abbazia
di Chiaravalle fondata 9 secoli fa dai monaci cistercensi ed
La lettura continuata
del testo sacro, diretta tv
su Rai Edu 2
La Bibbia
giorno
e notte
Caritas Marche e cortometraggi a Pergola
Caritas Marche, come ogni anno, ha presentato una
propria sezione al Festival del Cortometraggio di Pergola, dedicata ai temi della pace e dei diritti umani.
“Ricorrendo il Sessantesimo anno della Dichiarazione
Universale dei diritti dell’uomo - si legge in una nota
della Caritas - abbiamo scelto di farne memoria ripercorrendo la strada compiuta in questi anni di Festival
con una selezione dei cortometraggi di repertorio più
apprezzati e di corti inediti. Durante la serata di premiazione, sabato 27 settembre, è stato inoltre presente Matteo Pasi, giovane regista ravennate impegnato
sul fronte dei diritti umani al fianco di “Un ponte per...
“ e del “Ciscase”, cheha presentato il suo corto Ayazma,
opera fuori concorso che racconta l’esistenza di un
vero e proprio ghetto kurdo nel cuore di Istanbul”.
La fine di un incubo per don Mario Francioni
Esprime “la più viva soddisfazione” per la piena assoluzione di don Mario Francioni, il vescovo della diocesi
di Macerata–Tolentino–Recanati–Cingoli–Treia, mons.
Claudio Giuliodori. Il sacerdote, accusato di molestie
sessuali nei confronti di una ragazza, presunta minorenne, è stato assolto con formula piena. “Non avevo
mai avuto dubbi – ha dichiarato mons. Giuliodori sulla sua rettitudine e correttezza. L’esito processuale,
da cui risulta una piena assoluzione, proprio perché
‘il fatto non sussiste’, come del resto sempre sostenuto
dal sacerdote, rende giustizia a lui e sgombra il campo
da accuse che hanno generato sofferenza e profonda
amarezza”. Don Francioni ha dichiarato che “questa
assoluzione, dopo tre anni di dolore causato da innumerevoli calunnie, è un segno di incoraggiamento
a fidarsi di chi opera per il bene” e ha ringraziato il
vescovo, gli altri sacerdoti e i giovani “che mi hanno
sempre sostenuto con affetto”.
attualmente una delle comunità parrocchiali più
grandi delle Marche. Già due anni fa in questa
stessa Abbazia era stato ordinato sacerdote un altro giovane chiaravallese, don Filippo Savini e visto che altri giovani stanno percorrendo gli ultimi
gradini verso l’altare… speriamo di vivere anche
nel prossimo futuro momenti così intensi di vita
ecclesiale.
I Padri Passionisti hanno predicato una intensa
missione, prima “intonacando” per una settimana le vie di Chiaravalle, poi accompagnando con
opportune catechesi giovani ed adulti verso il momento più importante: l’Ordinazione presbiterale
di sabato 27 e domenica la Prima Santa Messa
di P. Alessandro domenica 28 alle ore 10,00. Una
grande folla di chiaravallesi, ma anche amici passionisti, in particolare i giovani della Tendopoli hanno gremito l’Abbazia in un clima di intensa preghiera e commozione. Commozione speciale quella dei genitori Gabriella
e Agostino e degli altri familiari che hanno accompagnato
all’altare il loro Alessandro. La Corale S. Maria in Castagnola per l’Ordinazione e il coro dei giovani di Chiaravalle e di
Morrovalle per la Prima Messa hanno magistralmente animato le celebrazioni. Ora P. Aleesandro, passati i giorni delle emozioni, si metterà a servizio della Chiesa nella Congragazione Passionista e la comunità chiaravallese riprenderà il
proprio cammino pastorale, ma la grazia del Signore che si
è resa presente e visibile ci accompagnerà a dare una intensità maggiore alle nostre parole ed alle nostre azioni.
don Giancarlo Giuliani
D
a domenica 5 ottobre a sabato 11 ottobre la Basilica di Santa Croce in
Gerusalemme a Roma sarà teatro di un
evento straordinario: la lettura integrale
della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento,
per sette giorni e sei notti senza interruzioni e commenti.
Partendo da un’originale iniziativa di un
gruppo di amici di Limoges appassionati
della Bibbia, iniziativa ripetuta poi in altre città francesi e a Mantova, Giuseppe
De Carli ed Elena Balestri hanno rivisitato
l’idea per Rai Vaticano, creando un progetto che ha trovato piena ed immediata
adesione da parte di Fabrizio Del Noce
per Rai Uno e Giovanni Minoli per Rai
Educational.
La Bibbia è il libro della Parola, del continuo dialogo tra Dio e l’uomo.
Un rapporto confidenziale che oggi sembra essersi perduto: nel fragore del nostro
mondo non c’è più posto per l’ascolto e il
dialogo. Proprio da queste considerazioni
nasce ”La Bibbia giorno e notte”: ritrovare
le condizioni dell’ascolto e della riflessione
attraverso la lettura del Libro per eccellenza, paradossalmente oggi così assente e
dimenticato nel nostro paese.
Al di là delle convinzioni religiose di ciascuno, la Bibbia è la lettura che ci accomuna tutti e nella quale ritroviamo una parte
delle nostre radici culturali e umane.
A leggere i passi biblici si alterneranno più
di 1200 persone di ogni età, categoria sociale ed appartenenza religiosa. Ma anche
i non credenti possono partecipare. Unica
condizione richiesta è il rispetto della Parola.
La Parola di Dio, proclamata senza commento, e l’Assemblea riunita in ascolto.
Questi gli elementi essenziali de “La Bibbia giorno e notte”. I pochi segni dell’allestimento della Basilica sottolineano la sacralità e la centralità della Parola di Dio.
Al centro, il leggio e il libro da cui si irradia
la Parola. Il prezioso pavimento cosmatesco di Santa Croce diventa il rettangolo
dell’Assemblea riunita in ascolto.
Al leggio si alterneranno più di 1200 lettori. I singoli brani di lettura avranno una
durata dai 4 agli 8 minuti circa.
La lettura dei 73 libri che costituiscono la
Bibbia sarà intervallata ogni 90 minuti circa da uno spazio musicale in tema: gruppi strumentali, cori e solisti eseguiranno
brani di musica sacra, per accompagnare
la riflessione sui passi della Scrittura appena letti. Dal 5 all’11 ottobre la Basilica sarà
aperta giorno e notte per tutti. Un grande
evento, circa 139 ore senza interruzione,
dalla Genesi all’Apocalisse, che sarà anche trasmesso integralmente da Rai Edu
2, mentre Rai Uno trasmetterà la prima e
l’ultima ora.
volontariato L’associazione jesina è fortemente radicata sul territorio
Corso per volontari presso l’Oikos
C
ome ogni anno, l’associazione
Oikos organizza un corso di
formazione gratuito per reclutare
volontari della durata di un mese.
Le lezioni si terranno tutti i martedì e giovedì a partire dal 2 ottobre presso la sede legale dell’Oikos
(Piazza Federico II, 8 – Jesi) dalle
20:30 alle 22:30.
Nel primo incontro don Giuliano
Fiorentini, presidente dell’Associazione, e Cinzia Latini, Responsabile
Area Volontari, forniranno tutte le
informazioni in merito allo svolgimento del corso stesso, in modo
che i partecipanti possano decidere
in tale sede di continuare ad assistere alle altre lezioni, se interessati.
Dal 1990 l’Oikos offre un ventaglio
di risposte ai bisogni emergenti del
territorio, con particolare attenzione ai giovani con problemi di dipendenza dalle sostanze psicoattive
allo scopo di orientarli ad una sana
crescita, sia attraverso comunità
terapeutiche, sia attraverso un percorso di terapia familiare parallela.
L’Oikos estende la propria missione anche ai bambini da 0 a 14 anni,
con due comunità educative, accogliendo anche giovani mamme, con
i loro figli, che manifestano problemi di disagio sociale. Nel territorio
della vallesina, inoltre, attua una
capillare azione di prevenzione e
promozione del ben-essere intervenendo con alunni, genitori, docenti
e gruppi giovanili in genere.
Il corso si articola in moduli di 2
ore, caratterizzati dagli interventi
dei responsabili delle singole aree
di intervento dell’Associazione: Volontariato, Dipendenze Patologiche,
Minori, Prevenzione e Centro Studi,
Segreteria e Raccolta Fondi.
Per informazioni ed iscrizioni
contattare la segreteria dell’Oikos
allo 0731-213125.L’Associazione
ringrazia anticipatamente tutte le
persone che vorranno condividere
la missione dell’Oikos e prestare
quindi servizio presso l’Associazione come volontari!
Serena Tittarelli
2 ottobre 2008
Chiesa
diocesi Il saluto a don Giordano Stefanini, parroco della Pace
La strada fatta insieme
N
ove anni possono
essere tanti o pochi nella vita di un sacerdote e della
sua comunità parrocchiale. Dipende
da quale segno si lascia nel cuore di
chi si è incontrato. Nel caso di Don
Giordano possiamo dire che sono
stati pochi, perché ancora aveva tanti progetti in cantiere e tante cose in
mente per la nostra parrocchia, ma
anche tanti, perché ci hanno permesso di conoscere ciò che aveva dentro
al cuore. Sotto quel suo atteggiamento apparentemente sbrigativo (in
realtà solo timido e riservato) abbiamo trovato un cuore di prete, legato
alla sua vocazione e alla sua missione. Un prete che non si sente “arrivato” perché è alla guida di una grande
parrocchia, ma che continua a prepararsi ed aggiornarsi per essere più ef-
A
lla vigilia della sua venuta nella
Parrocchia della Pace sentii parlare di Don Giordano come di un ottimo parroco, costruttore di comunità.
I nove anni trascorsi da quell’ormai
lontano 1999 mi hanno permesso di
apprezzare un pastore essenziale e
sincero nella sua predicazione e nella
sua azione. Da parte sua non ci sono
stati cedimenti a fronzoli e formalismi,
è sempre andato diretto al nocciolo
della questione. Dalla celebrazione eucaristica, ci diceva alla Messa, non si
poteva uscire come si era entrati, dovevamo diventare pietre vive di questa Chiesa. I nostri sforzi di uomini,
aggiungeva dall’altare, equivalevano
senza Dio a tanti zeri, ma se avessimo
posto davanti ad essi l’Uno che è Gesù
Cristo ne avremmo ricavato un’immensa ricchezza. Qui si trova in sintesi il suo appello alla fede e alla corresponsabilità.
Don Giordano si è rivelato un parroco misurato nelle parole ma di fede e
cuore grandi. Fermo e deciso con chi
mancava di rispetto a Dio e alla Chiesa, ma paterno e generoso coi suoi
ficace nella trasmissione della Parola
di Dio. Un prete esigente, ma pronto
a dare fiducia a chiunque mostri volontà e voglia di servire.
Nelle altre testimonianze presenti in
questa pagina vengono ricordate alcune espressioni che ripeteva spesso,
perché erano e sono davvero i punti
di riferimento ai quali si è ispirato
per tutta la vita. Ne voglio ricordare
un’altra: se vedeva che poche persone partecipavano ai momenti di preghiera o di formazione diceva sempre
che bisogna comunque insistere, perché si sta gettando un seme che prima o poi porterà frutto. E come non
ricordare la sua presenza costante in
chiesa o, comunque, nei locali della
parrocchia? Quando c’era bisogno di
lui Don Giordano si faceva trovare e
in confessione o direzione spirituale
parrocchiani. Nel suo sguardo, nel suo
mezzo sorriso, nella batt uta breve e
scherzosa traspariva tutto il tesoro di
un cuore d’oro. A lui va il nostro affetto, il ringraziamento e la gratitudine
per un novennato di crescita di tutta
la comunità parrocchiale nella fede e
nella carità.
Lino Crucini
rivelava interamente il suo cuore di
prete che sa ascoltare e consigliare
senza chiedere cose troppo difficili,
ma senza fare sconti.
Come parrocchiani legati alla nostra
Chiesa locale e al suo Vescovo siamo
pronti al cambiamento e accogliamo con gioia e disponibilità il nuovo
parroco che viene, come ogni prete,
nel nome del Signore. Vogliamo comunque oggi salutare con affetto un
padre e un amico che ci ha accompagnato per un importante tratto
di strada rivelandoci la bellezza del
servizio e l’importanza della nostra
presenza come laici nella parrocchia.
Auguri per il tuo nuovo ministero a
servizio dei sofferenti, Don Giordano. Potrai fare tanto bene con la tua
capacità di ascoltare e dare speranza.
Leonardo Marcheselli
in agenda
La settimana del Vescovo
Venerdì 3 ottobre
ore 21.00: Meeting sull’educazione – Teatro La Fenice
Sabato 4 ottobre
ore 9.45: Meeting sull’educazione – Teatro La Fenice
ore 11.30: Inaugurazione edicola e rotatoria a Ostra-Zipa
ore 17.00: S.Cresima a Montignano
ore 18.30: Ingresso nuovo parroco a Ostra Vetere
Domenica 5 ottobre
ore 9.30: S.Cresima a Passo Ripe
ore 11.00: S.Cresima a Marzocca
ore 17.00: Mostra Chiesa del Porto
Martedì 7 e Mercoledì 8 ottobre
Riunione Conferenza Episcopale Marchigiana a Loreto
Giovedì 9 ottobre
Incontro Clero Metropolia a Portonovo (Ancona)
Sabato 11 ottobre
ore 9.30: Incontro Pastorale Sociale a Loreto
ore 18.00: Ingresso nuovo parroco a S.M.della Pace
Domenica 12 ottobre
ore 9.00: S.Cresima a Roncitelli
ore 11.00: S.Cresima al “Portone”
ore 18.00: Ingresso nuovo parroco della Cattedrale
il saluto dei ‘vecchi’ amici
Grazie don Giordano, grazie dal profondo del cuore per esserci stato, per la tua amicizia, per aver
condiviso un tratto di strada nel nostro cammino comunitario. La tua presenza tra noi ha coinciso
con tanti momenti importanti della nostra vita familiare nei quali tu hai avuto un ruolo rilevante:
avrai sempre un posto d’onore nei nostri ricordi! Quante volte ci siamo ritrovati con te a chiacchierare delle nostre fatiche, dei nostri progetti, dei nostri sogni e sempre, da parte tua, abbiamo ricevuto una parola di incoraggiamento e soprattutto quel costante richiamo alla Grazia del sacramento matrimoniale, quella marcia in più per affrontare ogni situazione come coppia, come genitori,
come famiglia, marcia che troppo spesso dimentichiamo di ingranare.
Un riferimento particolare che in questo momento ci torna in mente è quell’ “Uno da mettere davanti ai tanti zeri che caratterizzano la nostra vita”. Tante volte nelle omelie, negli incontri, nei colloqui ce lo hai ricordato! Non ha alcun valore metter in fila tanti zeri se non riusciamo a mettere al
primo posto quell’Uno, cioè il Signore, la sua Parola, che dà senso ad ogni cosa, che cambia sapore
ad ogni impegno, che ci rende veramente ricchi, che rende preziosa la nostra vita. E’ un esempio a
te caro, estremamente semplice, esplicito e di immediata comprensione, che resterà impresso nelle
nostre menti! Non smettere di riproporcelo ogni volta che ci incontreremo, ogni volta che avrai la
sensazione di trovarci “poveri”, con le tasche pieni di zeri, cioè vuoti e insignificanti.
Di tutto questo il grazie più grande lo rivolgiamo al Signore per il tuo sacerdozio, per il tuo servizio
di parroco nella nostra comunità, per la tua continua presenza, per l’esempio di uomo di fede e di
preghiera che sei. Ora sei chiamato a svolgere un compito importantissimo, ad avvicinarti in modo
speciale alla croce, a quanti vivono la sofferenza e la malattia. Tu stesso ci hai comunicato la certezza di andare ad incontrare il volto più autentico di Gesù sulla terra. Grazie anche per questa testimonianza di fiducia nel Signore Il Padre ti accompagni nel cammino che stai per intraprendere,
ti doni la serenità e la sensibilità per avvicinare ogni fratello che soffre.
Qualche ritaglio di tempo per i tuoi “vecchi” amici ci sarà sempre? Ce lo auguriamo!
Mauro e Federica Balducci
pensando al cammino
con le giovani coppie
l’eredità preziosa
e l’augurio per il futuro
A
S
nche all’inizio di questo nuovo
anno pastorale, il nostro bollettino parrocchiale annuncia l’avvio di un
percorso di preparazione al matrimonio cristiano, proprio negli ultimi giorni che ci separano dal saluto ufficiale
con il nostro parroco don Giordano.
Il pensiero corre indietro di cinque
anni, quando in tempi davvero profetici è partito un cammino per coppie
che intendevano approfondire la scelta
del matrimonio, per le tre confinanti
parrocchie di Cesano , Cesanella e
Pace. Non si parlava ancora di unità
pastorale, ma i parroci avevano intuito
che questo era il solco su cui cominciare a innestare un confronto tra sacerdoti, coppie animatrici degli incontri e future famiglie che, per situazioni
diverse, erano legate a tali parrocchie.
In questi anni di incontri abbiamo avuto l’opportunità di crescere insieme a
don Giordano, proprio pensando al
servizio rivolto alle coppie. I numerosi
momenti di confronto, sia in preparazione, che durante gli incontri, ci hanno permesso di riflettere sulle nostre
specifiche vocazioni all’amore, di procedere in ciò che era giusto confermare,
e di modificare quello che ritenevamo
fosse meglio per i fidanzati. Con umiltà
e fatica a volte, ci siamo messi in discussione e siamo ripartiti sempre con
nuovo slancio. La cosa più importante che abbiamo cercato di trasmettere
alle giovani coppie è stata la sicurezza
di poter scommettere sul loro amore
che merita il supremo interesse anche
attraverso scelte forti. Parlare della bellezza e del mistero dell’amore di coppia
ci ha fatti affacciare al più profondo mistero dell’Amore di Dio Padre. La lettura e la preghiera fatta insieme, proprio
delle pagine del rito del matrimonio, i
preziosi riferimenti biblici e liturgici di
don Giordano, hanno dato alle coppie
che chiedevano il matrimonio cristiano
la consapevolezza dell’importanza della
loro scelta. Le giovani coppie sono state presentate dai sacerdoti durante la
celebrazione domenicale, perché il loro
cammino fosse idealmente condiviso e
sostenuto dalla preghiera di tutta la comunità parrocchiale. La scelta del matrimonio cristiano non è un fatto privato, o solo legato alla sfera spirituale, ha
comunque una valenza sociale: con le
coppie, infatti, ci siamo confrontati sulle responsabilità della famiglia e su ciò
che culturalmente o politicamente non
sostiene l’amore di coppia e il benessere delle famiglie. La condivisione delle
nostre esperienze attraverso momenti
di convivialità e di spiritualità vissuti,
ad esempio, presso il monastero delle
suore clarisse di Serra de’ Conti o la
casa s. Benedetto, ha favorito la percezione del sentirci gruppo in cammino.
La meta del giorno del matrimonio per
qualcuno è stata colta non solo come
traguardo, ma come vero inizio di un
percorso di santità con la grazia del sacramento. E’ nata, quindi, l’esigenza di
proseguire quel breve percorso iniziato
da fidanzati: da circa tre anni alcune
coppie ormai sposi, padri e madri periodicamente si incontrano per crescere nella fede e nel cammino di coppia.
A don Giordano, che salutiamo, diciamo grazie per aver avuto a cuore la
realtà delle future famiglie, per averci
accompagnato con fiducia e pazienza nel servizio alle giovani coppie, per
aver gettato un seme che continuerà a
fiorire.
Elisabetta ed Andrea Ippoliti
7
e passi nel piazzale antistante la Parrocchia
della Pace puoi trovarlo in Chiesa, intento
a pregare, a recitare le lodi o i vespri, o a celebrare messa, o ad adorare Dio, o puoi vedere
la luce del suo ufficio accesa o trovarlo sulla panchina, lì all’aria aperta, a discutere con
qualcuno, o a salutare un passante, oppure
attraverserai l’intero piazzale o lo troverai in
oratorio, o tra i ragazzi che giocano a calcio
nel campetto, o… Ecco, tutto questo è solo un
rapido assaggio del ritratto di don Giordano, e
tutto questo altro non dice che la sua fedeltà
alla comunità, la sua fedeltà a Dio, quel suo
essere presenza certa e costante per tutti noi.
Fedeltà, responsabilità, preghiera, presenza…
una preziosa eredità che il nostro parroco ci
lascia.
Sono passati diversi anni da quando abbiamo
accolto don Giordano nella nostra parrocchia
e ora, che è chiamato a servire altrove la nostra Chiesa diocesana, ci accingiamo a salutarlo, con la gioia di chi ha condiviso parecchi
momenti insieme e sa che un legame è destinato a durare al di là delle distanze.
Questo lungo tempo è stato certamente un
tempo proficuo per conoscere meglio e in profondità il nostro parroco. Abbiamo potuto apprezzare pregi e difetti, come sempre accade
quando si vive accanto a qualcuno. Alla fine
di ogni esperienza ci si ferma e si fa memoria
di ciò che è accaduto, si cerca di comprendere
cosa si è imparato e cosa vivere diversamente
in futuro. E da don Giordano (don Gio, come
noi lo chiamiamo) abbiamo imparato molto.
Un molto che si può riassumere in quell’eredità preziosa che abbiamo citato prima. Senza
togliere nulla – è chiaro - alla fatica che una
relazione libera e aperta comporta, alla difficoltà di comunicare su delle cose, alle incomprensioni che negli anni possiamo avere avuto, alle inclinazioni caratteriali che tutti noi
abbiamo e che a volte ci hanno fatto scontrare, prendere decisioni non sempre condivise,
evitare di compiere scelte che forse erano migliori di quelle prese effettivamente. Ma si sa,
tutte le relazioni vivono delle ricchezze e delle
povertà che ci portiamo come uomini e donne,
non perfetti, ma in cammino.
E noi, don Gio, ti ringraziamo di cuore per
questi anni passati con noi, per tutto ciò che
per noi sei stato e con noi hai fatto, per ciò che
sei, tutto intero, con i tuoi pregi e i tuoi difetti.
Ci hai insegnato molto in questi anni, sui grandi ideali e sulla vita concreta delle piccole cose.
Ci hai spronati al bene e ci hai rimproverati
con affetto, come un padre, come un fratello,
come un amico sincero.
Di cuore ti auguriamo che il nuovo incarico
che la chiesa ti ha affidato ti purifichi ancora, ti forgi ancora di più, ti renda sempre più
un apostolo fedele al servizio di Dio. Conserva l’umiltà, conserva la fedeltà alla preghiera,
conserva il gusto di celebrare l’Eucaristia, e
godi del beneficio che Dio ti concede, nel poterlo servire lì, in quei fratelli e in quelle sorelle,
crocifissi con Cristo in un letto di ospedale. E
da quell’altare scomodo che è la malattia, Dio
compirà con te, per te e attraverso te, miracoli
di Vita nuova.
Claudia, Elena, Giovanni, Massimo
2 ottobre 2008
il paginone
Puntonel cuore
giovane
della diocesi
Aperto a tutti i giovani, un’esperienza di radicalità, di riscoperta della bellezza della vita cristiana e di amicizia autentica.
P arola & parole
La Parola di Dio
Da sempre Dio ci viene incontro, vuole parlare alla
nostra vita; lo fa attraverso le cose e le persone che
ci dona nel cammino, ma in modo speciale parla
con noi con la sua Parola. Noi scegliamo la Parola
che ci viene donata dalla Chiesa ogni giorno. Proprio a questa vogliamo dare tutta la nostra attenzione,
per imparare a comprenderla con il cuore e non solo
intenderla con le orecchie, per capire che cosa Dio
vuole dire proprio a noi e alla nostra vita.
“In questo periodo si assapora, oltre al buon cibo, la
bellezza del Vangelo che è il modo più semplice per
conoscere quello che il Signore ci chiede e quello che ci
promette”.
Tommaso
La scelta della Parola
In principio…
Diocesi di Senigallia. Anno pastorale
2002/03. Un gruppetto di
sacerdoti affiatato e con
la voglia di fare qualcosa insieme; una
decina di giovani di Azione Cattolica e
dintorni, già molto impegnati, ma con
la consapevolezza della fragilità di tante proposte e della difficoltà di arrivare
al cuore dei giovani; in tutti (vescovo in
primis) il desiderio di non lasciar cadere nel vuoto i frutti di una missione ai
giovani da poco conclusa.
Una premessa che probabilmente accomuna la nostra storia a quella di tante
realtà diocesane.
È così che ci siamo messi in ascolto dei
nostri desideri: della voglia di autenticità, di radicalità evangelica, di un volto
di chiesa accogliente e paterno nei confronti dei giovani, e nello stesso tempo
vitale e gioioso, di una comunione vissuta nei fatti e non solo a parole.
Era anche il desiderio di Dio, che di lì a
poco ci ha fatto incontrare la realtà del
Punto Giovane di Riccione. Era ciò che
stavamo cercando! I giovani di Riccione ci hanno accolto con fraternità, guidandoci alla scoperta della loro bella
esperienza di condivisione e accompagnandoci nei primi, difficili, passi verso una proposta di comunità giovanile
adattata alla nostra realtà diocesana.
All’inizio non è stato semplice… ma di
fronte alle tante domande e perplessità
nel dare inizio ad un nuovo progetto,
non possiamo dimenticare l’appoggio
convinto del Vescovo e il coraggio di
un parroco di darci un appartamento
per cominciare, al di là di tante chiacchiere.
A sei anni di distanza la gioia è grande
nel condividere le tante Grazie che Dio
ha riversato nei nostri giovani e, attraverso loro, nella chiesa diocesana. Il
Punto Giovane è oggi il cuore della pastorale giovanile, un cuore missionario
e credibile, perché fortemente radicato
in Cristo.
Nel corso di questi anni è diventata un’esperienza cercata e attesa dai
giovani; questo ha confermato in noi
l’idea che non fosse più solo una buona intuizione e un bel sogno della nostra chiesa, ma che stesse sempre più
prendendo la forma di una bella realtà,
concreta e viva. E così, la stessa chiesa
diocesana ha scelto di darle un’identità
ancora più forte, destinando un’intera
area della nuova Casa della Gioventù
ristrutturata, alla sistemazione di un
appartamento nuovo per il Punto. La
stessa casa ha perso quel carattere di
provvisorietà che aveva prima, ma anche essa è adesso segno della stabilità e
ricchezza del progetto per tutta la nostra diocesi.
La santità è semplice
Concretamente quella del Punto Giovane è un’esperienza cristiana di vita
comunitaria, di amicizia e di preghiera
nella vita ordinaria, incentrata sull’es-
sere e non sul fare, sul gusto saporoso
della fede e del Vangelo. I giovani sperimentano che l’amicizia è vera e forte
quanto più è fondata in Cristo.
Ai giovani (dai 18 ai 35 anni) proponiamo di vivere quattro settimane in un
appartamento in città, con camere, cucina e salone, e soprattutto la cappellina, con Gesù, a fianco alla Cattedrale,
per entrare in un dialogo profondo con
Dio, guardarsi dentro illuminati dalla
Parola e cercare di capire dove si dirige
la loro vita. La vita comunitaria, che ha
il cuore aperto all’accoglienza e all’ospitalità, e la preghiera, scandita da una
precisa regola spirituale, sono il luogo
in cui questo desiderio viene verificato,
modificato, consolidato.
L’esperienza del PG non vuole essere una parentesi, ma vuole aiutare il
giovane ad inserirsi con una rinnovata fiducia nella quotidianità. I giovani
durante il mese vanno all’università, al
lavoro, in parrocchia, frequentano il fidanzato o gli amici di sempre, con una
ricchezza più grande da portare in ogni
luogo della loro vita ordinaria.
In un contesto segnato sempre più dall’individualismo e dalla solitudine la
scommessa cristiana della comunione
si fa sempre più profetica e avvincente.
È questo il modo più semplice e bello
per rispondere alla sete di Dio! Occorre
fuggire dalla logica mondana dei numeri. E’ la santità, una misura alta della vita
cristiana della vita cristiana ordinaria, il
cuore e la linfa della Chiesa.
Proprio perché si tratta di un’esperienza profonda, di discernimento e fraternità, dopo il primo anno di esperienza
abbiamo sentito la necessità di fissare
i contenuti e le attenzioni di fondo in
una Regola della comunità per garantire la continuità del progetto. Inoltre
crediamo che la presenza di una regola
per la comunità possa aiutare ogni giovane a scegliere modi e stili per continuare il cammino attraverso una propria Regola spirituale personale.
Le parole-chiave della Regola sottolineano come al Punto Giovane la bellezza del cammino passa anzitutto attraverso la relazione: con la Parola di
Dio, con l’Eucarestia e con i fratelli.
Passo dopo passo,
la strada si apre
Il mese in comunità è in primo luogo
un’esperienza missionaria nei confronti dei giovani che decidono di compiere questo cammino spirituale. Il punto
è sia luogo che tempo di approfondimento della fede. è un esperienza per
riscoprire il proprio cammino spirituale, per far memoria della propria storia,
per condividere e mettere in comunione la propria esperienza di chiesa e di
fede, per imparare a testimoniare il
dono di essere figli dello stesso Padre.
A distanza di sei anni, ci ritroviamo tra
le mani un tesoro: il cuore della pastorale giovanile, ma anche il cuore di tanti giovani che passano in questa casa.
Un tesoro a tal punto che la stessa dio-
cesi ha scelto di metterci a disposizione un appartamento appena ristrutturato, bello e accogliente negli spazi, nei
colori, nell’arredamento. Insomma, la
chiesa diocesana ci ha così ancora una
volta detto che vale la pena spendere
risorse per questa esperienza.
Diversi sono i valori, le caratteristiche,
le ricchezze che ne fanno un’esperienza significativa a livello pastorale.
Anzitutto la profonda comunione con
il nostro vescovo, segno del profondo
radicamento del progetto nella nostra
chiesa locale e nel nostro territorio. Il
nostro Vescovo ci ha sempre incoraggiato, sostenuto, con la sua preghiera
e la sua presenza (ha addirittura festeggiato al Punto assieme a noi il suo
compleanno!). Una comunione che è
condivisa anche con gli altri sacerdoti
diocesani, che si esprime nel susseguirsi di diversi di loro nella vita comunitaria al Punto: con i giovani instaurano
una relazione di amicizia e, ancora di
più, di paternità spirituale.
In questa esperienza entra poi in gioco la possibilità di stringere rapporti
di comunione tra le diverse realtà della
diocesi. I giovani provengono da parrocchie diverse, da associazioni o movimenti, da cammini di fede differenti
e mai condivisi nella loro diversità e
ricchezza.
Questo volto di una Chiesa-comunione
al Punto oggi si tocca con mano. Hanno partecipato all’esperienza membri
e responsabili di tutte le aggregazioni
laicali giovanili della diocesi: AC, Scout
d’europa, Agesci, Forum Oratori, CL,
Gifra... mescolati a persone che si sono
riavvicinate stabilmente alla Chiesa
grazie al mese.
Ecco dunque formarsi l’immagine di
una chiesa aperta alla novità, all’altro,
all’incontro. È questo il volto di una
chiesa giovane, che cerca i giovani, li
chiama e sceglie di incontrarli nella
loro vita quotidiana: non sradicandoli
dalle loro relazioni e occupazioni, in
esse si fa chiesa vicina e accogliente. E
si mostra chiesa capace di offrire loro
una proposta forte e affascinante: quella della vita insieme nello stile della
fraternità. In questo ci sentiamo pienamente in comunione con altre esperienze della diocesi, come la fraternità
tra famiglie, le convivenze estive dei
seminaristi, le iniziative di vita comune
nelle parrocchie.
Il Punto è luogo e tempo prezioso anche per il discernimento vocazionale:
la presenza quotidiana del Santissimo in casa soprattutto, e l’intensità di
un cammino spirituale di ispirazione
ignaziana , casa interroga e provoca, e
in questa casa sono nate o si sono rafforzate vocazioni al matrimonio o alla
vita consacrata.
Il Punto Giovane con semplicità testimonia il volto di una Chiesa giovane e a misura di giovani, che riesce ad
abbattere il pregiudizio e a lanciare
una sfida: vieni a sperimentare questa
comunione, vieni a scoprire la misura
alta dell’amicizia, dell’amore, della vita
in Cristo!
facciamo il
Punto
dal 2003 sono stati fatti 25 mesi di comunità
* 102 giovani hanno fatto il mese. Alcuni una sola
volta, altri più volte, fino al secondo livello!
* le parrocchie da cui provengono i giovani sono:
Casine, Cesano, Ciarnin, Grazie, Marzocca, Montemarciano, Ostra Vetere, Passo Ripe, Ponterio,
S.Martino, Monteporzio, Cristo Red, Marina, Marotta, Mondolfo , Ostra, Brugnetto , Monte San
vito , Vallone, Cesanella , Chiaravalle, Corinaldo,
Pace, Duomo , Portone. Su tutte il record lo detiene il Portone con ben 25 giovani!
* 8 sacerdoti hanno fatto il Mese di comunità. I
nomi: don Andrea Franceschini, don Mario Camborata, don Francesco Savini, don Paolo Gasperini,
don Giacomo Bettini, don Luigi Imperio, don Giuseppe Bartera.
Mercoledì 8 ottobre
alle ore 19.20, in Duomo
Messa di inizio
del Punto Giovane
con cui partirà la prima comunità
dell’anno pastorale
celebrerà il vescovo Giuseppe
il gruppo
Promotore
Il gruppo promotore del Punto Giovane da contattare per informazioni, incontri, disponibilità etc.
etc è composto da : don Andrea Franceschini, don
Francesco Savini, Agnese Savini, Chiara Canonici, Chiara Pongetti, Cristina Vitali, Daniela Giuliani, Davide Nataloni, Enrico Franceschetti, Fabrizio
Bartoli, Filippo Vici, Letizia Perini, Michele Venneri,
Michele Del Torto, Sara Giuliani, Sergio Santinelli.
prendere treni, studiano, pregando, preparando la cena
per tante persone, vivendo l’Eucaristia, condividendo
cibi a volte troppo salati, rassettando, chiacchierando
e ridendo, aprendoci gli uni agli altri nelle condivisioni
serali, preparando il caffè per il giorno dopo, sperimentando una quotidianità in cui,nonostante le difficoltà
giornaliere e la stanchezza, il dolce riposo continuo
era il pensiero dei fratelli e della dolcezza del cuore di
Gesù”.
Claudia
L’ Eucaristia
Accolta quotidianamente con stupore, celebrata con
verità è il centro della nostra giornata. E l’incontro con
Cristo Eucaristia, con questo corpo dato, mi cambierà
inesorabilmente il modo di vivere, di pensare, di amare. Gesù ha scelto di stare in mezzo a noi in maniera
concreta, visibile, tangibile. Nell’ Eucaristia quotidiana
tutti i nostri impegni vengono messi in secondi piano
per attingere alla comunione con Dio. È qui che la comunità si allarga e vuole condividere con tutti la gioia
dell’incontro con Cristo.
Scegli ogni giorno un frammento del Vangelo quotidiano, sceglilo con la gratitudine di chi sta per ricevere un dono. Sceglilo per la forza con cui parla alla tua
vita, per la dolcezza che scatena nel tuo cuore, per la
speranza che suscita in te. Custodisci sempre la Parola
nel tuo cuore e la Parola custodirà te. Cullala nel tuo “Grazie a tutti quelli che hanno partecipato alla Mescuore con pazienza, falla risuonare dentro di te. La- sa, appuntamento importante che aspettavo fin dalla
scia che modelli le tue azioni e che guidi le tue scelte mattina, perché in quel momento l’amore che scoprivo
in ogni giornata o semplicemente lascia che diventi un durante il giorno prendeva forma e tornavo alla fonte
canto al tuo Signore.
dalla quale mi era stato donato”.
Maria
“Grazie Signore, perché portando nel cuore la Tua Parola con la preghiera e l’Eucaristia quotidiana, ho ri- Il Santissimo in casa
scoperto che per quanto sia bello e gratificante il lavoro Essere comunità vera significa vivere in una casa abiche faccio, le amicizie, gli impegni in parrocchia, i miei tata da Cristo, stringersi intorno a Lui, sentire viva la
interessi etc… tutto è fine a se stesso se Tu, Signore, non sua presenza dentro le cose di tutti i giorni. E questo è
sei al centro della mia vita”.
tanto più vero, perché in casa è davvero presente Gesù
Roberta nell’Eucarestia. È bello imparare a vivere e condividere
le nostre giornate con Lui, e cominciare a capire quanAccoglienza dei fratelli
to sia davvero solo Lui il centro da cui parte ogni noLa comunità deve essere sempre pronta ad accogliere stro tentativo di comunione, ogni nostro desiderio di
i giovani, e chiunque altro si presenti alla sua porta, bene, ogni nostra volontà di seguirlo.
ad ospitare i fratelli vedendo in loro Gesù. Gli ospiti
che si presentano alla porta siano ricevuti con la stessa Condivisione
premura. La casa è un luogo di incontro per i giovani La scelta di incontrarsi attorno alla Parola di Dio ci
che al suo interno devono avere la possibilità di trova- chiama a fare dell’altro la via privilegiata che porta a
re qualcuno che li ascolti e soprattutto la disponibilità Cristo. In quest’ ottica diventa importante conoscedi incontrare il Signore. Accogli e ama il fratello come re, verificare e condividere le esperienze quotidiaè e non come vorresti che fosse. Gioca d’anticipo nella ne. A volte, i pensieri e le riflessioni diventano vere e
carità, fai il primo passo, abbi l’umiltà di metterti da acquistano concretezza solo quando sono diventate
parte per valorizzare l’altro e sappi rimetterti in di- parole, quando li tiri fuori da te e li dividi con qualscussione. Impara l’arte dell’ospitalità. “Alcuni prati- cuno. Incontrarsi dopo una giornata di volti e di imcandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo”.
pegni, condividere con i propri compagni di cammino
le gioie e le difficoltà quotidiane diventa un momento
“Potrei poi rendervi partecipe della mia gioia quando fondamentale per la crescita di rapporti umani vissuti
gli ospiti bussavano alla nostra porta e per loro era secondo il Vangelo.
sempre pronta un’accoglienza festosa”.
Davide “Il mese è un’esperienza che porta fuori di sé e anche se
sei incasinato con lavorotesiesamirealazioni eccetera
La vita quotidiana
eccetera l’altro in un modo o nell’altro trova spazio. E
Una delle particolarità dell’esperienza è che non vuole questo è consolante. Non ti senti solo nelle sofferenze e
essere una parentesi, ma vuole inserirsi nella quotidia- nelle paure. Non ti isoli nei tuoi insuccessi, ma li connità. Per questo motivo, i tempi comuni vengono mo- dividi e ciò ti permette di essere libero e disponibile ad
dulati dalla comunità in base agli impegni do ognuno. accogliere che vive i tuoi stessi insuccessi, paure, deluRimaniamo profondamente inseriti nel mondo, ma sioni, sofferenze”
cercando di non essere del mondo, grazie proprio alla
Enrico
ricchezza della vita comunitaria e di preghiera. L’ esperienza dunque, non deve assolutamente isolarci dalla Regola spirituale
comunità parrocchiale, dalla famiglia e dagli amici, ma Uno degli scopi dell’esperienza del puntogiovane è
darci una ricchezza più grande da portare in ogni luo- quello di aiutare ogni membro a scrivere una propria
go della nostra vita ordinaria.
regola spirituale personale, da utilizzare quando tornerà a casa, modellata quindi sulle proprie capacità,
“Il Signore ci ha mostrato che la strada della santità è sui propri impegni giornalieri, tenendo conto del punvia di amicizia e di comunione, perché insieme si cam- to in cui si trova nel suo cammino di fede personale.
mina, ci si sostiene, si è essenziali, si ride, si rimane nel- La regola comunitaria, che viene consegnata all’inizio
l’amore, perché l’esempio dei grandi edifica e quello dei dell’esperienza, vuole anche dare degli strumenti e far
piccoli semplifica Perché, in fondo, la santità è sempli- sperimentare uno stile di vita e di preghiera, che aiutece: è restare fedeli alla Parola, è condividere tutto di sé, rà poi ognuno a scegliere come continuare il cammino.
è l’Eucaristia quotidiana, è il servizio gratuito, è il lavoro e lo studio fatto per amore di Dio, dei fratelli, del “Quello che so è che Lui mi ha mostrato una strada e
mondo, è accogliere sempre, è sorridere sempre”.
l’ha riempita di volti in cui la sua presenza è tangibile;
Chiara e io quella strada voglio continuare a percorrerla, consapevole che la Sua volontà è anche la mia volontà”.
Il servizio
Mattia
Gesù, nostro maestro e modello, ha vissuto la sua vita
facendosi servo del Padre e degli uomini e ci ha indi- “Il mio primo mese al punto è stato un immergersi ad
cato la via per vivere nello stesso modo. Servire i fra- occhi chiusi in un mondo che mi affascinava ma che
telli è servire Cristo. Ognuno è la presenza di Cristo non conoscevo che era la Chiesa. Non avevo alcun ruoper gli altri. Mettere gratuitamente a disposizione par- lo in essa e l’avevo sempre vista dall’esterno. Lentamente del nostro tempo per i fratelli è mettere in pratica te quindi ho imparato a conoscerla e ad innamorami
la parola di Dio. Anche i piccoli lavori domestici as- di lei. Ero pervaso da entusiasmo ma non sapevo cosa
sumono dunque un grande valore di verifica della no- fare oltre al semplice stare bene. Questo secondo mese
stra maturazione e, se fatti per sincera carità, aiutano a è stata di sicuro il mezzo tramite cui capire che un
conformarci a Cristo che “ spoglio sé stesso, assumen- ruolo ce l’ho ma che devo solo farlo mio. È arrivato il
do la condizione di servo “.
momento di rimboccarsi le maniche, di lavorare nella
vigna del Signore.”
“…Noi abbiamo danzato giorno per giorno, alzandoci
presto e facendo le lodi un po’ assonnati, correndo a
Michele
2 ottobre 2008
il paginone
il Progetto
Come
Nel contesto attuale segnato dall’individualismo e dalla perdita di una spiritualità significativa, la vita di comunità e di
preghiera vissuta per un certo periodo, mantenendo però i
propri impegni scolastici/lavorativi e quelli ecclesiali principali e del fine settimana, potrebbe essere il luogo che aiuta il
giovane a maturare in questa direzione.
Obiettivi
L’obiettivo per la vita personale del giovane è l’adesione a
Gesù Cristo matura e gioiosamente consapevole, inserita
in pienezza nella comunità ecclesiale. L’acquisizione di una
fede adulta capace di affrontare la quotidianità anche con un
chiaro passo avanti nella scoperta della propria vocazione
vista come il posto che Dio ha pensato per lui nella Chiesa e
nel mondo. In senso ecclesiale, è offrire ai giovani della nostra diocesi una “casa” dove vi si viva l’incontro con Dio nella
quotidianità e nell’amicizia profonda e vera
Il contenuto dell’esperienza
* la vita di comunità, per la durata di un mese, che svela al
giovane stesso la sua reale identità nel suo rapportarsi a
Gesù Cristo e al mondo (la vita comunitaria si interrompe il
venerdì sera, per riprendere la domenica sera)
* regola di vita comunitaria di stile laicale
* preghiera comune e personale che parte dalla Parola di Dio
* centralità dell’Eucaristia
* l’accoglienza e l’apertura verso la realtà giovanile soprattutto nei termini dell’ospitalità ai pasti, ai momenti di preghiera
e ad eventuali iniziative di animazione aperte a tutti
I protagonisti
* i giovani che fanno l’esperienza di un mese: l’esperienza di
un mese in comunità è aperta a tutti i giovani dai 18 anni in
su. Siamo però consapevoli che il salto di qualità che ci viene
chiesto è grande e per questo occorre preparare il terreno, a
partire dalla condivisione di questa scelta con il proprio parroco, la famiglia, e se lo si ha, il proprio padre spirituale
* un gruppo di amici promotori :che sostiene con la preghiera, l’aiuto pratico, il consiglio, la visita e l’amicizia chi fa
l’esperienza e la continuità
* la presenza continuata del sacerdote è icona della paternità e della maternità della Chiesa, in particolare attraverso le
confessioni, il colloquio e l’accompagnamento spirituale. C’è
un sacerdote di riferimento affiancato da altri sacerdoti diocesani
Il cammino spirituale
Il cammino si struttura nell’arco di un mese. Si inizia di mercoledì, per concludersi nel mercoledì della quarta settimana
successiva:
* i primi 3 gg: un tempo per predisporre la propria anima.
* I settimana: purificativa: un tempo per l’ascolto della Parola
e la purificazione del cuore, per far memoria della nostra salvezza e per integrare la propria storia;
* la II settimana: illuminativa: un tempo per vivere l’Eucaristia come amicizia e comunione, alla luce della chiamata all’amore; scoprire Dio in tutte le cose?
* la III settimana: unitiva. Un tempo da vivere con Maria e
nella Chiesa, per cantare la bellezza della vita e per trasformare il mondo
* gli ultimi 3gg: un tempo per raccogliere i frutti del mese
(regola personale) e testimoniare.
I frutti
Il Punto Giovane aiuta i giovani a:
* confermare, rivedere, stilare o iniziare a strutturare una
personale regola di vita e di preghiera
* compiere un significativo passo avanti nella chiarezza del
proprio compito e della propria vocazione nella Chiesa e nel
mondo
* maturare un responsabile e maturo inserimento nella vita
della propria comunità parrocchiale
Gli orari della giornata
* la giornata inizia con le Lodi, di cui si stabilirà l’orario in
modo da rendere possibile a tutti la partecipazione. Qui
ognuno sceglierà la Parola da vivere nella giornata e si assegneranno le letture spirituali previste dal cammino.
* ognuno va al suo lavoro e al suo studio. Chi può ritorna per
pranzo.
* l’appuntamento è per tutti alle 19:20 per la Messa in Duomo aperta a tutti i giovani
* la cena è comune per tutti, aperta all’accoglienza di amici
e di ospiti, e diventa occasione per testimoniare agli ospiti
l’accoglienza
* la giornata si conclude con una compieta prolungata dove
ognuno rivede la giornata agli occhi della parola scelta al
mattino e delle letture e condivide questa riflessione con i
fratelli.
* settimanalmente ogni giovane è invitato ad avere un colloquio spirituale con il sacerdote della comunità
La modalità
La partecipazione prevede una quota comune per coprire le
spese di vitto e alloggio. Comunque mai difficoltà economiche precluderanno la partecipazione al mese di comunità.
In base alla disponibilità e agli orari si divideranno equamente i compiti e la pulizia della casa, la spesa e la cucina.
10
2 ottobre 2008
territorio
Cambio alla guida pastorale di Pianello e Casine di Ostra: è arrivato don Paolo Montesi
Benvenuto, don Paolo
S
ono le ore 17,30 di domenica 28
settembre 2008: puntualissimo
Don Paolo Montesi arriva presso il
Piazzale Suor Emilia Balducci addobbata a festa per l’occasione con
coccarde e bandierine. Inizia oggi
il ministero pastorale di don Paolo Montesi a Pianello di Ostra, così
come la sera precedente è iniziato
a Casine. Il primo saluto di “benvenuto tra noi” viene rivolto da due
bambini accompagnati dai genitori.
Una giovane coppia di sposi rivolge
a Don Paolo, nuova guida e nuovo
pastore, un caloroso saluto da parte
di tutte le famiglie della parrocchia.
I tanti fedeli della comunità accorsi
per accoglierlo si mescolano ai tanti provenienti dalla comunità di Castelleone di Suasa, venuti ad accompagnalo. Il corteo si dirige verso la
Chiesa dove ad attendere don Paolo
c’è il Vescovo e il sindaco di Ostra
Lorenzo Cioccolanti insieme agli assessori. Il sindaco rinnova l’augurio
e il benvenuto presentando la comunità di Pianello come una frazione in
forte crescita demografica, vivace e
dinamica dove tanti sono i fermenti
di solidarietà, di cooperazione e di
disponibilità: sicuramente con don
Paolo continuerà il proficuo lavoro
iniziato con il parroco predecessore
don Aldo Piergiovanni. L’importanza della continuità viene sottolineata
anche dal nostro Vescovo durante
l’omelia. Nella comunità non sono
mancati coloro che hanno lavorato
e “seminato” la Parola di Dio dando
testimonianza di essere stati autentici ministri del Signore: è infatti il
Vangelo l’eredità che si tramanda da
da Castelleone di Suasa
La gratitudine
ed il ricordo
parroco in parroco, da generazione
a generazione affinchè possa essere
trasmessa e tenuta viva la fede. Il
vescovo definisce la giornata odierna come la “giornata del grazie”, un
grazie al Signore per il dono che viene fatto oggi alla comunità, a Don
Paolo per l’obbedienza con cui ha
accolto l’invito rendendosi disponibile per mettersi a servizio di questo
nuovo angolo della “vigna del Signore”, e un grazie ai genitori che gli
hanno donato la vita. Significativo e
tangibile il saluto che Don Paolo rivolge alla nuova comunità: non negando i sentimenti umani provati di
fronte alla proposta del Vescovo ha
sperimentato e sta sperimentando,
come Pietro chiamato da Gesù, le
meraviglie di Dio. Ha infatti rapportato la sua vocazione alla chiamata
di Simone. Pietro e i suoi compagni
avevano faticato tutta la notte senza
prendere pesci, era semplicemente
assurdo prendere il largo per gettare
di nuovo le reti, Pietro fidandosi della parola di Gesù, con grande stupore, prende insieme ai suoi compagni
una quantità enorme di pesci. Il miracolo di Dio si compie anche oggi
perché è Dio che agisce nel cuore
delle coscienze e delle persone. Solo
con il nostro sì, riusciamo a sperimentare e a stupirci delle meraviglie
di Dio.
Don Paolo ha poi salutato i “vecchi”
e “nuovi” parrocchiani nel salone del
sotto-chiesa, per l’occasione il gruppo dell’Oratorio parrocchiale ha
organizzato e coordinato un ricco e
festoso buffet.
Roberta Raffaeli
La parrocchia del Duomo saluta don Paolo Gasperini
D
al gruppo di Preghiera San Pio
da Pietralcina tanti auguri a don
Paolo Montesi che ha lasciato la parrocchia di Castelleone di Suasa per
continuerà la sua missione di apostolo
di Dio con i parrocchiani di Pianello e
Casine di Ostra.
Un grazie particolare e pieno di gratitudine da tutti noi a lei, don Paolo,
che per ben sette anni è stato la nostra
guida, ritrovandoci in Chiesa ogni
mese per pregare il Rosario, meditare gli scritti di Padre Pio, per adorare
l’Eucaristia e partecipare alla celebrazione Eucaristica.
Ci siamo sentiti tutti uniti in una unica fede e in un abbraccio di amore
fraterno.
Grazie per essere stato sempre con
noi negli annuali pellegrinaggi a San
Giovanni Rotondo dai quali ritornavamo felici ed interiormente arricchiti. Noi, stia certo, la ricorderemo nelle
preghiere e San Pio l’aiuti e le rechi
conforto ogni qual volta ne avesse bisogno.
Le facciamo ancora i nostri migliori
auguri anche se velati di tristezza e
ne vogliamo aggiungere tanti altri al
nuovo parroco don Giacomo Bettini,
fiduciosi di continuare con lui questo
cammino spirituale.
Grazie Signore che vuoi sempre ricoprirci di meravigliosi doni.
A lei, caro don Paolo, tutta la nostra
riconoscenza e il nostro affetto.
Gruppo di preghiera Padre Pio
Castelleone di Suasa
Riprende l’attività di animazione per favorire l’integrazione
La quotidianità, stile Le rondini mettono di una comunità
il nido tra noi
E
’ bello e difficile fare questo saluto a ni di casa che impariamo e testimoniate, don Paolo, dopo 8 anni di cam- mo il vivere fraternamente, nell’amore e
mino in questa comunità parrocchiale. nell’attenzione reciproci.
Bello, perché è sempre bello e fa bene L’amore di Dio passa attraverso i geal cuore poter ringraziare il Signore per sti quotidiani e il servizio alle persone:
dei doni ricevuti e sono tanti in questi questo ci ripeti spesso nelle tue omelie
anni. Difficile, perché anche se la mente domenicali. Ma altrettanto spesso ci ricomprende certe scelte, il cuore fa fatica cordi la fedeltà ad alcune cose: come un
ad accettarle.
padre (o magari un fratello maggiore) inIn questi 8 anni sei stato compagno di sisti su quanto è importante restare saldi
viaggio prezioso, camminando al nostro nella preghiera e nell’incontro con il Sifianco in maniera semplice e delicata, gnore Gesù, ma anche essere fedeli alle
dando a ciascuno di noi l’acqua necessa- nostre responsabilità non solo personali
ria per dissetarci o indicandoci la giusta di cristiani o di genitori, ma di cittadini
via per non sbagliare strada. Ti sei avvi- che, come tali, siamo chiamati a dare il
cinato ad ognuno in maniera diversa e nostro contributo.
sempre con delicatezza ed in punta di Qualcosa, però, crediamo tu abbia impiedi ( a volte un po’ troppo…), proprio parato da noi: ad esprimere i sentimencome in una famiglia un genitore fa con ti con naturalezza, perché fanno parte
ognuno dei suoi figli, perché ogni per- di noi e danno sapore all’esistenza, e ad
sona è unica e diversa dalle altre. Non è “osare”, perché è questo che noi chiediaperò mai mancata la schiettezza, che ti mo ad un sacerdote amico, osare per ticontraddistingue in maniera forte e che rare fuori il meglio di noi e poterlo offria volte, specialmente all’inizio, ti ha mo- re agli altri.
strato un po’ “crudo”.
Pensando a tutto questo e ringraziando
Ci hai insegnato quanto è importante e il Signore, il cuore ci si riempie di gioia
dà gioia valorizzare ogni persona, per e forse la difficoltà della nostra mente
quello che sa fare e per l’esperienza che a capire certe scelte viene meno per lapuò portare, sapendo che essa aiuta a sciare posto alla gioia ed alla gratitudine.
costruire la comunità ed a renderla viva
La comunità parrocchiale del Duomo
ed operante.
Ci hai anche indicato la strada per non
affannarci troppo per quello che verrà,
per qualcosa venuto male o non realizzato (soprattutto a noi madri, o catechiste a volte un po’ in ansia…), ma a
camminare serenamente, sapendo che
cerchiamo con coscienza e responsabilità di vivere cristianamente e che il
Signore è sempre accanto a noi e ci sostiene. Da qui abbiamo imparato a valorizzare il quotidiano, perché è attraverso
la vita di tutti i giorni, attraverso i gesti
normali, attraverso i rapporti quotidiani
con i familiari, i colleghi di lavoro, i vici-
È
autunno, le rondini, volatili dal manto
nero e bianco, tornano nei paesi caldi per
svernare. Ma ci sono “rondini” che restano
fra noi. Sono i bambini i quali frequentano
il doposcuola “Le rondini”, che da alcuni
anni opera presso i locali parrocchiali della
parrocchia del Duomo, in Piazza Garibaldi 4,
a cura dell’associazione “Il seme”, con il sostegno dell’Assessorato ai Servizi alla Persona del comune di Senigallia.
Anche quest’anno i volontari di questa associazione hanno elaborato un progetto
educativo che verrà presentato anche ai dirigenti dei quattro istituti comprensivi del
comune di Senigallia. Il fine di tutto ciò è
l’integrazione nella scuola e nel tessuto sociale di minori in difficoltà tramite forme di
sostegno scolastico e linguistico.
I bambini ed i ragazzi sono seguiti da volontari giovani e meno giovani; c’è chi li segue
nello svolgimento dei compiti scolastici, talvolta anche individualmente, in contatto con
i loro docenti, e chi si dedica ad organizzare
giochi, corso di scacchi, attività manipolative ecc.
Dallo scorso anno hanno preso il via anche
attività rivolte alle mamme, le quali hanno
manifestato il desiderio non solo di apprendere la nostra lingua, ma anche di insegnarsi
l’un l’altra tecniche di cucito, ricamo e piatti
tipici dei loro paesi.
Lo scorso anno i bambini ed i ragazzi frequentanti erano sui venticinque, “rondinelle” provenienti chi da paesi lontani (America centrale, Asia orientale, Europa dell’Est,
Nord-Africa), chi dalla nostra Senigallia: etnìe diverse, lingue e culture diverse, ma una
sola gioia di vivere e di condividere giochi ed
attività con tanti amici. Un’esperienza arricchente sia per i ragazzi, sia per i volontari.
Le necessità sono tante e di vario tipo. Un
esempio: ci sono ragazzi che vorrebbero venire, ma non possono farlo perché abitano
nelle frazioni ed i loro genitori non hanno
possibilità di accompagnarli.
Un maggior numero di volontari potrebbe
permettere di stare vicino a più “rondinelle”,
perciò … la porta è aperta a chi volesse offrire un po’ del suo tempo.
Dalla riapertura delle scuole il doposcuola è
tornato all’orario invernale: dalle ore 15.30
alle 18.30 nei giorni di lunedì, martedì, giovedì, venerdì. Per maggiori informazioni:
340 3186057.
Anna Lisa Diamantini
2 ottobre 2008
Territorio
arcevia, la chiusura dell’artcevia international festival
Brindisi festivaliero
D
opo mesi di (premiato) impegno,
non rimane che il brindisi finale,
che, sabato, farà eco a quello iniziale
(nella foto di Francesca Dotta).
Siamo giunti all’arrivederci, anzi all’
“Artrivederci”, con l’Artcevia International Art Festival, la cui lunga striscia si è
snodata forse anche oltre le più ottimistiche previsioni ed aspettative.
Lo hanno documentato anche le ultime
due settimane, che hanno portato alla
Perla dei Monti ed ai suoi Castelli i giovani e giovanissimi studenti, in sede di
apertura dell’anno scolastico.
Così l’alfa (Luca Signorelli) e l’omega
(le più provocatorie espressioni dell’arte contemporanea) si sono incontrati,
confrontati e (dialetticamente nonché
costruttivamente) “scontrati”, all’insegna degli opposti che, gladiatoriamente,
debbono tenere sempre al massimo livello l’agilità del pensiero, della creatività, della sensibilità, della coscienza e
dell’ottimismo.
Sabato, alle 21, il Teatro “Misa” di Arcevia offrirà il proprio proscenio agli artisti,
agli amministratori ed ai promotori: per
la passerella, le considerazioni e le pennellate del conto consuntivo, immediatamente seguite da quell’”Artrivederci”
significante, in termini atletici, dapprima “scarico” (per l’eliminazione di tutte
le tossine accumulate in infiniti giorni di
lavoro) poi inizio della preparazione invernale in vista della stagione 2009.
La Festa di Chiusura della manifestazione si avvarrà della collaborazione di Ernesto Girolimini e della sua band-compagnia, che riproporranno il mito di De
André.
Saliranno sul palco tutti i membri dello staff (India nel Cuore, Ager Gallicus,
Comune di Arcevia, Cgroup).
Apriranno il sindaco Silvio Purgatori, il
direttore artistico Massimo Nicotra ed
il cervello della logistica, l’architetto
Massimo Bergamo. Con loro: Sandrina
Ottaviani (teatro e musica), Anna Terenzi (info artisti - francese), Carla De
Angelis (consulente artistico), Carla Morelli (public relation), Davide De Angelis
(info artisti - inglese), Claudia Vianello
(info artisti - portoghese).
Fari puntati sugli uomini della visibilità:
Carlo Ceresani, Massimo Mori - Digital
Photo.
Pur nella scontatezza della risposta, questi saranno il tema della verifica e l’interrogativo: “Arcevia si è tradotta in luogo
di incontro e interscambio dei linguaggi
artistici contemporanei (in particolare
quelli più indipendenti dalle logiche di
mercato) e di questi con la realtà locale
?”.
De Gregorio lascia l’Ufficio scolastico regionale
Michele De Gregorio lascia, dopo sei anni, la responsabilità
della Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per
le Marche per ricoprire altrove un diverso incarico. Dalla sua
nomina, nell’ottobre del 2002, De Gregorio ha lavorato perché
nelle Marche ogni scuola potesse avere la percezione di essere, con la sua specificità, parte vitale di un sistema più vasto,
nella convinzione che la scuola non viva chiusa in sé stessa
ma accanto ad altre realtà che si muovono nel tempo e che,
come la persona, anche l’istituzione viva di relazioni e interazioni, per cui il destino di ogni scuola è il destino di tutta una
realtà sociale. “Destino che si costruisce - come più volte ha
sottolineato lo stesso De Gregorio - sull’edificazione di coscienze libere, di cittadini interpreti consapevoli del patrimonio di
libertà e responsabilità che ci è stato consegnato”.
Umberto Martinelli
Continua ad Ostra la
mostra ‘Bauli pieni di
sogni’, sulle migrazioni
enti localiConvegno a Serra de’ Conti
C
L
I piccoli comuni
’Assemblea
legislativa “Il sistema di governo delle
ontinua la mostra “Baudelle Marche, la Provin- Marche – ha detto Latini
li pieni di sogni… quando
eravamo noi gli emigranti”. In- cia di Ancona, il Comune – deve gestire con saggezza
genui, analfabeti, straccioni, di Serra de’Conti, la Lega questa realtà preziosa. La
disperati, in fila per due, infa- delle Autonomie e l’Istitu- sfida consiste nel modergottati fra cesti, bauli, valigie e to Gramsci Marche hanno nizzare le Marche, regione
cassoni in attesa di essere ispe- organizzato, sabato 27 set- industriale, tutelando, rezionati. È così che i filmati ci ri- tembre, nella suggestiva cuperando e valorizzando il
cordano i nostri emigranti par- sede della Fornace di Serra paesaggio”.
titi per il Nuovo Continente nei de’ Conti, un convegno per Per fronteggiare una pianifiparlare di pianificazione ur- cazione che spesso non rieprimi anni del Novecento.
La mostra vuole offrire una ri- banistica e territorio nelle sce a resistere alle forze reali
di mercato occorre renderla,
balta a quei volti e far suscitare Marche.
la fierezza che la memoria sto- “Il paesaggio – ha detto Raf- con l’interesse pubblico e
rica merita. Nata da un’idea del faele Bucciarelli, Presidente il disegno a lungo periodo,
professor Italo Nunzi e allestita dell’Assemblea legislativa più forte ed imperativa con
nei locali della Lanterna Verde delle Marche, nel suo inter- norme incisive e piani vine Sala delle Lance, la mostra ri- vento - è l’elemento che più colanti.
marrà aperta sino al 14 ottobre. di altri ci condiziona nel I piccoli Comuni per eserciRicca di foto, lettere, manifesti, rapporto con il territorio e tare un efficace governo del
libri di bordo, cartoline di rame tra noi. E’ un valore di tutti territorio devono assolutaed oggetti d’epoca, l’esposizione i Comuni e valorizzando- mente associarsi per prediviene alla luce grazie alla siner- lo troviamo la chiave della sporre i piani regolatori e
gia tra l’associazione Pro Loco nostra terra marchigiana e devono chiedere alla Prodi Ostra, l’assessorato alla cul- la capacità di aspettare un vincia e alla Regione di svoltura del Comune di Ostra e la futuro migliore. La produt- gere un ruolo pianificatore
Banca di Credito Cooperativo tività oggi è nel recupero dei forte. Inoltre ogni piccolo
nostri valori, dei valori rura- Comune lasciato a se stesso
di Ostra e Morro d’Alba.
“La mostra mette in primo piano li delle Marche, nel saperli risulterebbe travolto dalle
un passato non troppo remoto coniugare in tutti i settori spinte speculative che sono
sempre più aggressive e da
quando erano i nostri nonni a produttivi”.
dover emigrare negli Stati Uniti Un intervento accorato, poli di eccellenza storico
in cerca di fortuna. Anche nel- quello del Presidente Buc- culturale, turistica, paesagla cittadina ostrense, e nel ter- ciarelli, che ha concluso i gistica, come sono attualritorio marchigiano in genere, lavori di una giornata molto mente, si trasformerebbero
molte famiglie sono partite in intensa iniziata il mattino in una brutta, diffusa e indicerca di una vita migliore – sot- con la relazione del Diret- stinta periferia.
tolinea l’assessore alla cultura tore dell’Istituto Gramsci Questo quanto emerso dai
Moris Mansanta – il fenomeno Marche, Carlo Latini, che ha lavori che hanno visto anè di risonanza attualissima poi- parlato di paesaggio come che la partecipazione del
nazionale
ché oggi siamo noi ad ospitare risultato di un processo di Responsabile
popoli che migrano dalle loro trasformazione fisica e so- dei piccoli Comuni, Bruterre con la speranza di trovare ciale, deposito e sorgente di no Massi, che ha parlato di
lavoro e benessere nel nostro risorse economiche e di va- ”Pianificazione urbanistica e
lori culturali, la cerniera tra territoriale: piccoli Comuni
Paese”.
e governo sovra comunale.
M.G. presente e passato.
Di qui l’avvio, dal 2004, del progetto “Le Marche: una regione laboratorio”, promosso con l’obiettivo di far colloquiare le
due anime, quella amministrativa e quella educativo didattica,
della scuola e favorire percorsi e raccordi interistituzionali di
confronto e di riflessione con tutti i soggetti del territorio che
hanno competenze in materia di istruzione e formazione.
Una rete oggi consolidata di interazioni finalizzate a offrire alla
scuola quelle collaborazioni strutturate, organiche e continuative, funzionali a sostenerne l’impegno per corrispondere alla
crescente complessità dei compiti e delle responsabilità che le
sono affidati ed elevare ulteriormente la qualità del sistema
scolastico regionale. Idee portanti di questo progetto, che ha
ottenuto l’Alto Patronato dei presidenti della Repubblica Carlo
Ciampi e Napolitano, sono stati il recupero di una reale capacità di ascolto e di dialogo e l’attenzione alle professionalità.
l’anno scolastico a Mondolfo
Inizio al ‘Fermi’
E
’ iniziato con grandi novità ma in maniera del
tutto regolare, l’anno scolastico all’Istituto “Enrico Fermi” di Mondolfo, dove gli
alunni e le famiglie hanno
sensibilmente apprezzato i
lavori condotti dall’Amministrazione comunale, con
il complessivo rifacimento
degli spogliatoi e dei bagni a
la proposta di collegare i due lungomare ha raccolto grandi consensi nei cittadini
servizio della palestra e della mensa della scuola, oltre
al completamento della tinteggiatura in tutte le aule ed
i laboratori. “L’adeguatezza
degli ambienti scolastici, la
a proposta di realizzare un colle- Metaurilia di Fano, transitando sul li- di Senigallia – ha proseguito Carboni loro rispondenza alle norgamento fra il lungomare in Co- torale a Marzocca, Senigallia, Cesano, – per valutare, assieme alle rispettive me sulla sicurezza, è il mimune di Senigallia ed il lungomare Ponte Cesano, Piano Marina, Marotta, Amministrazioni comunali ed i com- gliore atto di accoglienza
in Comune di Mondolfo richiesta Ponte Sasso e Torrette. “Ho letto con petenti uffici, la fattibilità della cosa e che il mondo degli adulti e
ripetutamente da numerosi cittadini attenzione la proposta – interviene l’eventuale modo di procedere. Credo delle Istituzioni possa ofin questa fine d’estate - ha colto nel l’Assessore ai Lavori Pubblici e Am- che si tratti di una importante realiz- frire ai giovani”, sintetizza
segno. Sono stati davvero in tanti biente del Comune di Mondolfo, Ing. zazione, che va ad integrarsi alle altre il Dirigente Scolastico Prof.
ad apprezzare l’idea perché sia crea- Mirco Carboni – e mi sembra parti- piste ciclabili sul territorio che come Vito Antonio Laurino, che
to un percorso ciclabile protetto che colarmente interessante. Si tratta di Amministrazione comunale abbiamo desidera ringraziare: “Inpermetta di superare quelle poche arricchire i percorsi e creare collega- intenzione di creare, anche al fine di dubbiamente va dato atto
centinaia di metri che dividono i due menti diretti fra le varie località bal- proporre nuovi percorsi pure nella al Sindaco Cavallo, e alla
lungomari, costringendo ora a per- neari, così da implementare la risorsa campagna del nostro territorio”.
Giunta segnatamente agli
correre in bici o a piedi – senza spe- turistica. L’utilizzo sicuro della bici,
Alessandro Berluti Assessori Carboni, Servadio,
cifiche sicurezze – la pericolosa SS 16 poi, va anche in direzione non solo
Silvestrini e Moschini, coaall’altezza, tanto per intendersi, del del rispetto dell’ambiente ma pure
diuvati dallo staff tecnico
Centro Commerciali “Il Maestrale”. del problema posteggio auto”. Per la
degli uffici e dalle maestranLa questione è che i tanti appassionati realizzazione della proposta, si tratteze, di aver fatto un buon ladi bicicletta che, specie durante la sta- rebbe di costruire semplicemente una
voro”. Novità da quest’anno
gione estiva, passeggiano per il lungo- passerella attaccata al ponte esistente
la diminuzione nel numero
mare raggiunto il sottopassaggio delle sul Fiume Cesano, ovvero ridisegnardei rientri pomeridiani alla
Piramidi, in Comune di Senigallia, per ne la carreggiata (essendo l’attuale un
media di Mondolfo, “dovuti
arrivare sino al lungomare Colombo ponte abbastanza largo) con una pista
– prosegue il Preside – alle
in Comune di Mondolfo, con l’in- ciclabile dedicata fra il nuovo sottonote contrazioni degli orgagresso dal sottopasso di Via Foscolo, passo delle Piramidi e Via Foscolo a
nici che interessano ormai
devono transitare direttamente sul- Ponte Cesano (Comune di Mondoltutti le scuole, come all’IC
la SS 16, con tutti i pericoli del caso. fo). Per i finanziamenti, si potrebbe
Fermi”. Ma, di fronte a queL’idea lanciata, di creare un percorso agire creando una sinergia fra Regiosto taglio, va evidenziato un
protetto che unisca i due lungoma- ne Marche (che ha finanziato la pista
importante corso attivato.
ri, permetterebbe di realizzare una ciclabile fra Fano e Pesaro), ANAS,
“Grazie al particolare impepasseggiata a mare di una trentina le due province di Ancona e Pesaro
gno del precedente Preside
di chilometri, che inizia addirittura a – Urbino, ed i due Comuni. “Vedrò di
Mariani – tiene a sottolineaMarina di Montemarciano e finisce a contattare quanto prima il Comune
re il Prof. Laurino – è stato
Marotta e Cesano, più vicini?
L
11
attivato all’Enrico Fermi il
corso di orientamento musicale che viene seguito da
ben 24 alunni delle prime
classi, con lezioni di pianoforte, chitarra, violino e clarinetto, anche se non tutte
le domande presentate dai
genitori si sono potute accogliere, stante il numero limitato di posti a disposizione”.
Importanti lavori all’Istituto
Comprensivo hanno riguardato, oltre alla sede della
Città a Balcone sul Mare, i
plessi di Monte Porzio e San
Costanzo. “In particolare
l’edificio che ospita le scuole
medie ed elementari a San
Costanzo è tuttora interessato da interventi manutentivi di rilievo, con alcuni
disagi che si è certo saranno
presto superati con il ritorno alla situazione ottimale, già fatta presagire dalla
grande festa organizzata da
docenti e genitori, assieme a
tutto il personale, per l’apertura dell’anno scolastico”. Il
Preside Laurino si dimostra soddisfatto dell’ottima
collaborazione pure con
l’Unione dei Comuni Valcesano, ed attende con ansia
la realizzazione di quanto
annunciato dall’Assessore ai
LLPP del Comune di Mondolfo, Ing. Carboni: “Ci ha
spiegato l’Assessore che sarà
presto installato sulla copertura della Scuola Media di
Mondolfo un impianto fotovoltaico con una potenza
di picco di 20 KW in grado
di rendere la scuola stessa
autonoma dal punto di viste
energetico.”.
A.B.
12
2 ottobre 2008
Cultura
pensieri Una seria riforma scolastica non può limitarsi soltanto a far quadrare i conti , in ballo c’è molto di più
Studenti, alla fermata dell’autobus
D
i prima mattina capita d’incontrare sull’autobus giovani studenti che si dirigono verso la scuola. Sembrerà
strano, ma non sono tutti imprigionati nella loro solitudine a passare il tempo del tragitto consolati dalla musica del
loro iPod o ripiegati sul gioco virtuale nel loro telefonino.
Molti discutono fra loro delle materie e delle relative possibili interrogazioni che affronteranno di lì a poco, commentano le capacità di un professore, parlano del ragazzo o ragazza più attraente, del litigio con un compagno di classe,
si raccontano alcuni episodi accaduti in famiglia la sera
prima, si confrontano sulle prospettive della giornata che
sta iniziando.
Osservando i giovani si può comprendere come la scuola
sia un mondo molto più ampio rispetto alle aspettative immaginate dal “mondo degli adulti”. La scuola non è soltanto
racchiusa nello slogan: lo studio per il lavoro, l’opportunità
d’istruirsi per competere in un mercato flessibile sempre
più aperto e complicato.
Nei dibattiti pubblici, quando si riflette su eventuali o opportune riforme, spesso si dimentica che attraverso l’esperienza scolastica per i giovani si aprono i percorsi dell’inserimento nella vita civile di una società più grande, che
supera i confini della famiglia, del quartiere o della parrocchia. Lì loro iniziano a sperimentare l’esistenza di gerarchie
e autorità, che non sempre sono anche autorevoli e non
sempre lo saranno nel futuro. Si trovano di fronte a rapporti verticali che non sono neutrali e condizionati soltan-
to dal merito, ma anche dalle preferenze e dai pregiudizi,
dalle simpatie e dalle antipatie, dalla capacità di relazionarsi e di ascolto. Così si legge realisticamente un rapporto tra
studenti e insegnanti reale e quindi umano. Per questo, ad
esempio, una qualsiasi tipologia di voto sintetica o analitica
non potrà mai aspirare ad essere neutra, solo più o meno
opportuna. La scuola, poi, è il terreno di una socializzazione complessa, che nel nostro tempo sembra seguirci durante tutto il corso della vita. I giovani vivono la variegata e
plurale esperienza delle relazioni tra pari: reciprocità, dono,
delusione, competizione, rivalità…
Forse, allora, non è sufficiente immaginare una scuola che
risponda alle esigenze del mercato e dell’economia. Non
basta oggi insegnare a sopravvivere. Se vogliamo impegnarci per il futuro del nostro Paese abbiamo il compito di
costruire una scuola a tutto tondo, che non può limitarsi
a trasmettere nozioni, ma deve proporre modalità di lettura della complessità, dev’essere capace di formare alla
comprensione di quel che accade, fornendo strumenti idonei affinché i nostri ragazzi siano nelle condizioni di saper
accogliere e sfruttare al meglio le opportunità della vita,
tanto quanto di saper superare una sconfitta e rialzarsi per
ricominciare di nuovo a camminare.
C’è uno spazio nella crescita della persona tra le elementari
e le superiori dove sperimentazioni rivolte a questi obiettivi potrebbero essere assai proficue. Il tempo ci saprà dire
se le riforme della pubblica istruzione risponderanno sol-
ad arcevia prorogata la mostra con la famosa ‘pala’
Ancora Signorelli
G
rande successo per la mostra dedicata a Luca Signorelli, ad Arcevia. I visitatori
hanno ormai raggiunto le tredicimila presenze.Una mostra che
ha suscitato interesse in tutta
Italia e all’estero. Il capolavoro
rinascimentale di Luca Signorelli, voluto e commissionato nella
città cinquecento anni fa, e le
altre mirabili opere d’arte permanentemente conservate della
Collegiata, potranno essere visitate ancora per un mese, fino a
domenica 2 novembre.
Dal 29 settembre al 2 novembre venerdì, sabato, domenica:
11.00 - 13.00 / 15.00 -19.00. Per
gruppi e scuole apertura su prenotazione anche durante la settimana Informazioni mostra 199
151 123 (Numero a pagamento,
tutti i giorni 24/24 h. Costo della chiamata da telefono fisso di
Telecom Italia, 10 cent.al minuto
IVA inclusa senza scatto alla risposta. Per chiamate originate da
rete di altro operatore, i prezzi
sono indicati dal servizio clienti
dell’operatore utilizzato).
arte Da Senigallia a Tolentino
Patrizia Tardelli
S
abato 4 e domenica 5 ottobre Patrizia Tardelli sarà a Tolentino presso i nuovi locali espositivi della ditta Fallimenti s.r.l., in via
Cristoforo Colombo, per due giorni di performance di pittura dal vivo. Patrizia Tardelli da
qualche anno vive e lavora a Senigallia, ma è
nata e cresciuta a Tolentino e non dimentica
le sue radici alle quali è profondamente attaccata. Ritorna nei suoi luoghi, in mezzo alla sua
gente da cui ha ricevuto l’amore per la terra, il
calore del sole, il colore dei fiocchi di neve e
l’amore per le cose semplici come la fetta di
pane e il bicchiere di vino in mezzo al tavolo.“Il
mio amore per la pittura è amore delle cose,
dell’aria, della luce, della terra e dei colori, delle linee e delle ombre, e ancora della luce che
in ogni ombra continua a mantenersi e durare”
dice l’artista “Dipingere è il piacere di toccare
con le mani e con gli occhi, di annusare-ascoltare-masticare: le nuvole e l’erba, il vento e la
sabbia, ma anche le vernici, le tele, le setole dei
pennelli, il legno delle tavole.
ragazzi della provincia e la lirica
tanto ad esigenze di budget oppure metteranno al centro
anche i soggetti primi della scuola: quei giovani che si alzano la mattina e aspettano l’autobus alla fermata.
Andrea Casavecchia
fino al 10 novembre, a civitanova marche alta
Tutti all’opera De Chirico, il segno
S
viluppare la cultura musicale, educare all’ascolto consapevole e stimolare la conoscenza del melodramma sono tra i principali
obiettivi che la Fondazione Pergolesi Spontini persegue lavorando insieme alle istituzioni
scolastiche per una sempre più profonda azione di formazione culturale. Con tre progetti
appositamente dedicati ai ragazzi (Ragazzi...
all’Opera!, settima edizione, e le due novità
“l’Opera in un click” e “Impariamo l’Opera”),
l’ente culturale guarda al pubblico di domani
e avvicina all’affascinante mondo dell’Opera
lirica il giovane pubblico di oggi.
Fino a sabato 4 ottobre, il Teatro Studio Valeria
Moriconi di Jesi accoglierà oltre mille ragazzi
dagli 8 ai 14 anni, allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della Provincia di Ancona, grazie al progetto “Impariamo
l’Opera”, una proposta di educazione all’ascolto dell’opera lirica promosso da Fondazione
Pergolesi Spontini e Opificio d’Arte Scenica in
collaborazione con Conservatorio Rossini di
Pesaro e il Conservato Pergolesi di Fermo. Da
Jesi, Corinaldo, Chiaravalle, Loreto, Monsano,
Senigallia, Castelplanio, San Marcello, Barbara, Osimo, Moie, gli studenti saranno ogni
mattina dalle ore 10,30 al Moriconi (con due
repliche aperte alle famiglie martedì prossimo
e giovedì 2 settembre alle ore 15) per incontrare l’opera lirica, un grande patrimonio dal
quale i giovani rischiano di restare esclusi senza un’adeguata offerta educativa. In scena sarà
un allestimento appositamente concepito per
i ragazzi, lo spettacolo in un atto Il Racconto
del Flauto magico, liberamente ispirato all’opera di apertura della 41a stagione lirica del
Teatro Pergolesi, “Die Zauberflote” di Wolfgang Amadeus Mozart.
A
soli due mesi dall’inaugurazione a Civitanova
Marche della mostra Giorgio De Chirico e il segno
più di 5.000 persone hanno
visitato la ricca esposizione
dedicata all’artista nel trentesimo anniversario della
scomparsa del Maestro avvenuta a Roma nel 1978.
La mostra è senza dubbio
una rassegna d’arte di grande coraggio, certamente una
novità nel suo genere che
conta sul pregio e sull’originalità nel trattare un gigante
dell’arte figurativa, ampiamente e profondamente
studiato in tutti gli aspetti e
sfumature.
L’originalità della rassegna
civitanovese sta nell’analisi
del percorso di Giorgio de
Chirico dal segno, al disegno,
alla grafica, alla scultura. Un
ampio studio in questa direzione, condotto in catalogo da Adriano Baccilieri,
docente di Storia dell’Arte
all’Accademia di Bologna e
noto saggista, ci guiderà nel
godere la serie di opere che,
per la prima volta riunite,
sono esposte nell’auditorium di Sant’Agostino, nel
cuore della Città Alta.
Ulteriore ed originale motivo di interesse di questa
mostra sono le 90 opere organizzate in sequenza tematica, la sezione didattica che
documenta e fa conoscere le
modalità di lavoro di Giorgio de Chirico: dal disegno
su carta da riporto, alle lastre di stampa, fino al visto
si stampi e al foglio di tiratura stampato nelle tecniche
della litografia, dell’incisione
in acquatinta e dell’incisione
a cera molle
La mostra è aperta al pubblico il venerdì, sabato e
domenica dalle ore 17 alle
ore 20, fino al prossimo 10
novembre. Biglietto d’ingresso € 4,00 (gratuito fino a
14 anni e per i diversamente
abili con un accompagnatore). Biglietto ridotto € 2,00
per i giovani fino a 18 anni
ed universitari fino a 24 anni
e per i possessori di biglietto
interodi Civitanova Danza
2008.
Michele De Luca
cartelloni E’ stata presentata la stagione teatrale 2008 - 2009 con un cartellone assai vario
Ostra Vetere torna a teatro
A
nche quest’anno l’Amministrazione comunale, ed in particolare l’Assessorato
ai Beni e Servizi culturali, in collaborazione
con il “Laboratorio a Scena Aperta di Ostra”
e “Produzioni Teatro-Time di Corinaldo”,
hanno programmato la terza edizione di
“Ostra Vetere… in Teatro”, con il patrocinio
della Mediateca delle marche e della Piccola Accademia del Teatro e del Cinema Alberto Sordi. Si tratta di un ricco ed articolato cartellone teatrale (commedia, musica,
poesia, dramma, commedia dialettale, etc.),
che si svilupperà all’interno della Sala cinema-teatro “Alberto Sordi”. La Direzione
Artistica della Stagione Teatrale 2008/2009
è stata affidata a Cristian Catalani e la direzione Organizzativa a Vittorio Saccinto,
che naturalmente cureranno la realizzazione degli spettacoli.
Si inizia il 18 ottobre 2008 con una com-
media brillante con musiche di scena “The
Full Monty” con Cristian Catalani e Francesco Bruni realizzato dal Laboratorio a
Scena Aperta di Ostra. Si prosegue, poi,
l’8 novembre 2008 con un cortometraggio
dal titolo “Colpo di Fulmine”, una proiezione in anteprima ideata, scritta e diretta da
Mauro Morsucci e girato interamente ad
Ostra Vetere. Al termine seguirà un dibattito. Il 16 novembre 2008 è la volta di “Disney Chorus”, un concerto corale e vocale
con Vanessa Astone e Olindo Filippelli e
con il Coro dell’Antica Città di Casine di
Ostra. Uno spettacolo realizzato dalla Teatro-Time di Corinaldo con la supervisione
di Vittorio Saccinto. Il 14 dicembre 2008
un concerto classico di “Quartetto d’Archi”
allieterà la serata con Francesca Landi al
violino, Katia Casagrande al violino, Claudio Mercanti alla viola e Marco Ferretti al
violoncello. Direzione musicale di Claudio
Mercanti. Il 24 gennaio 2009 è la volta della
prima edizione di “Montenovo Show”, uno
spettacolo ideato e supervisionato da Vittorio Saccinto con la presentazione di Mauro
Morsucci e la realizzazione della TeatroTime di Corinaldo. Il 28 febbraio 2009 il
Circolo Culturale “La Gioconda” di Ostra
presenta lo spettacolo “Di-Amanti”, una
commedia brillante con la regia di Andrea
Mertzluff. Il 15 marzo 2009 la pièce teatrale “Lettere d’Amore” con Giovanna Diamantini e Massimo Del Moro, spettacolo
prodotto da Teatro-Time di Corinaldo e la
supervisione di Vittorio Saccinto. Il 4 aprile
2009 va in scena “Insalata di Riso”, una serie
di sketches comici con Gianfranco Pierandi, Mauro Morsucci e Riccardo Piermattei.
Lo spettacolo è prodotto dal Laboratorio a
Scena Aperta di Ostra.
2 ottobre 2008
Spettacolo
poesia Elvio Grossi e le opere del premio ‘Spiaggia di velluto’
H
o già brevemente commentato il
mese scorso i versi di tre poeti vincitori. Altri due me ne restano.
Fernando Bandini di Vicenza vince il premio internazionale per l’edito, con “Dietro
i cancelli e altrove”. In un ideale consesso
di poeti già vincitori (oltre cento) nei decenni passati, Bandini entra in punta di
piedi e si scusa per il ritardo : qualcuno
l’aspettava da tempo. Un poeta che presentasse un suo intimo canto (l’infanzia,
la madre, amici scomparsi, il secolo che
cambia) fuori dall’ermeticità, cioè senza
cifre e sillabe segrete. L’armonia del verso
compensa, addolcisce alcune pagine tristi
“perché di affanni
a correre? c’è il vuoto alle tue spalle”
(il pittore Scipione, della scuola romana,
ha dipinto due persone che coraggiosamente si voltano per guardare indietro).
“Vivo dietro i cancelli di una piccola
città che a poco a poco si trasforma…
incontro visi che ho visto invecchiare.
Li incalza un branco di ragazzi usciti
da mondi alieni che prende possesso
di piazze e vie parlando nuove lingue”.
Nella raccolta figurano molti versi in lingua latina (nella nostra letteratura Giovanni Pascoli illustre precedente) con
Spigolature
al via delle celebrazioni
Poesia da premio
ispirata traduzione a fianco. Una di queste
poesie è “Il viaggio della regina di Saba” :
questa donna bellissima attraversa deserti e foresti, guida la carovana di
principi e schiavi, tra profumi di
mirra, incenso ed amomo, brama
soltanto di vedere il re Salomone. Epico, sacro avanzare verso
Gerusalemme (un’atmosfera che
ci riporta all’affresco di Pietro
della Francesca nella chiesa di
S.Francesco in Arezzo). Bandini ci
dice le meraviglie che scoprono i
sensi della vista, l’udito, l’olfatto.
Molte poetesse nei secoli hanno
attinto a quel deposito di esperienze amorose che è il Petrarca.
Non è il caso di Alessandra Buschi
di Serra de’Conti (premio Volpini) che,
banditi sospiri e malinconie, dà vita ad
una sorridente e felice immagine di innamorata. Dalla sua casa, alzando lo sguardo
appena alla collina, quando sorge il sole,
scopre un passaggio, un varco visivo tra
tetti, muri e grondaie: questo sguardo diventa un’entità fisica alla quale si aggrappa
e arriva così, come volando, alla casa del
suo ragazzo per augurarle il buon giorno.
Quella del volo è un’idea molto amata dalla poetessa. Essa invidia gli uccelli
“senza grida
volare
e senza pena
volare
e senza sapienza volare
ancora senza pena
ancora senza sapere
come hanno imparato a volare”.
Sente la vita come un sogno : Pedro Calderon della Barca, poeta spagnolo del seicento, affermava che suo maestro era un
sogno e temeva con angoscia che dovesse
risvegliarsi.
Elvio Grossi
Pensando
a Padre Ricci
Parecchie località nei dintorni di
Senigallia compaiono negli antichi
documenti che si leggono nei “regesti” pubblicati dal Polverari.
Da uno di questi, per esempio, si
apprende che a Brugnetto nel
mille e cento esisteva un mulino ad acqua sul Nevola (Misa)
che macinava molte “salme” di
frumento per la zona. Ma passiamo ai tempi moderni per la
storia di questo borgo. Storia
legata al Palazzo Castracani (la
villa delle cento finestre), costruita nel mille settecento dal
cardinale Nicola Antonelli e
poi passata ai Castracani. Villa
famosa per i suoi arredamenti
e opere d’arte. La sua storia è
pure legata ai conti Augusti e ai
De Nobili (ricordiamo la signorina Nori, pittrice, della quale
nei decenni passati abbiamo visitato molte mostre: i suoi quadri sono custoditi a Ripe e Corinaldo). E’ una nobiltà questa non
chiusa socialmente alla gente del
borgo: il conte Gino Augusti Castracani, zio della pittrice, sposa
Maria Manoni del Brugnetto e da
questo matrimonio nasce Maria
Pia che sposerà Giuseppe Martinez. Va pure ricordato che Nicola
Antonelli è importante nella storia
di Senigallia per il ruolo che ebbe
nell’ampliazione della città, coronata dai Portici Ercolani e per la donazione dei suoi libri, base dell’attuale
“Antonelliana” biblioteca comunale.
Anche il fiume Nevola è stato protagonista in questa storia, e non solo
per il mulino, centro di riferimento
economico, ma anche per le periodiche alluvioni, una delle quali distrusse
l’antica chiesa che fu poi ricostruita in
luogo più elevato, dove oggi si trova.
E.G.
L
e celebrazioni del IV centenario della
morte di Padre Matteo Ricci costituiscono un’occasione storica per sviluppare i legami culturali e il rapporto
di amicizia con la Cina, ma anche per
approfondire le relazioni economiche e
gli scambi commerciali tra le Marche e
l’Oriente”. Questi, secondo il presidente
della Giunta regionale Gian Mario Spacca, gli obiettivi principali da perseguire
con il programma delle manifestazioni in
onore del gesuita maceratese.
Un programma ricco di iniziative che offre interessanti spunti di riflessione sul
tema, attualissimo in tempi di globalizzazione, del superamento delle barriere
culturali e religiose tra i popoli e dell’incontro tra civiltà diverse in cui Ricci è
stato un geniale maestro.
Una delle principali iniziative del programma delle celebrazioni è la grande
mostra “Padre Matteo Ricci. L’Europa
alla Corte dei Ming”, che sarà allestita
a Pechino all’interno della Città Proibita tra l’autunno 2009 e la primavera
del 2010, e successivamente trasferita a
Shangai, Roma e Macerata (2010-2011).
L’esposizione consentirà di far conoscere
al grande pubblico la figura e l’opera di
Ricci, dalla sua formazione fino all’incontro con “l’altro mondo” della Cina. Da
segnalare anche la pubblicazione in lingua italiana e inglese dell’opera omnia di
Ricci, in tutto 11 volumi, la realizzazione
nell’ambito delle celebrazioni per il 150
anniversario dell’Unità d’Italia, della sede
dell’Istituto nazionale per le relazioni con
l’Oriente, per il quale sono stati stanziati
7 milioni di euro. Da ricordare, infine,
l’invito di Spacca al Presidente della Repubblica Popolare Cinese a recarsi nelle
Marche in occasione della sua visita ufficiale in programma per il prossimo anno.
regole spicciole di comportamenti di qualità
Spiritualità dell’incontro
Domenico Pezzini, “L’Altro e gli altri”, pag. 144, euro 12, Áncora edizioni.
13
Cinema multisala Gabbiano
www.gabbiano.senigallia.biz
[email protected] - tel. 071.65375
da venerdì 3 ottobre
PARIGI
Un film Cédric Klapisch, con Juliette Binoche, Romain Duris, Fabrice
Luchini, Albert Dupontel, François Cluzet. 130’, Francia 2008.
D
io è il totalmente Altro, divenuto con Gesù il Dio con noi;
la dimensione dell’alterità, poi,
non riguarda solo la relazione con
Dio, ma pure il nostro rapporto
con gli altri, appunto. Pezzini indaga il tema dell’alterità alla luce
del Vangelo, non per proporre
“regole spicciole di comportamento”, ma per leggere “alcune
storie evangeliche con l’intento
di illustrare metafore, abbozzare
il taccuin
MOSTRE
Arcevia - Collegiata San Medardo, Luca Signorelli - La
Pala di Arcevia, ore 11/13-15/19, prorogata fino al prossimo novembre, lunedì chiuso.
Ancona - Museo Tattile Statale Omero, “Augusto capite
velato”, mart/sab: 9-13/15-19 dom.16/19.30. Dal 29/9/2007
al 31/5/2008 prorogata fino al 30/9/2008.
Ancona - Incisioni, dipinti e sculture di Walter Valentini
dagli anni 70 a oggi. La grande mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona, titolata “E’ una notte stellata”, si preannuncia come un grande evento ed un omaggio ad uno dei
maestri del Novecento.
Senigallia - La collaborazione con la Galleria d’Arte Portofolio si arricchisce del contributo di un artista marchigiano, di Fano, Giovanni Ferri. Il Lab American Bar & More
di via Manni 25 ospiterà la mostra “Lieto Fine” dell’artista
fanese. “Lieto Fine” è una specie di storia, divisa in frammenti: istantanee di luoghi, cose, persone.
Jesi - Inaugurazione della 41a stagiona liriica al Teatro
Pergolesi di Jesi. Sabato 4 ottobre 2008, ore 21; domenica
5 ottobre 2008, ore 16, “Il flauto magico”, Opera tedesca
in due atti K 620 su libretto di E. Schikaneder, musica di
Wolfgang Amadeus Mozart. Info: Biglietteria Teatro G.B.
Pergolesi tel. 0731 206888; [email protected]; www.
fondazionepergolesispontini.com
orizzonti di senso, suggerire disposizioni interiori che, se pure
possono apparire non sufficientemente determinate, intendono
però costruire gradualmente con
le loro suggestioni quegli stati
d’animo che possono poi orientare le scelte pratiche e spicciole
della quotidianità”. (dalla Premessa de libro).
Pagine suggestive. Cariche di
umanità. Ricche di spiritualità.
di Tullio Piersantelli
EVENTI
Serra de’ Conti- Sarà inaugurata sabato 4 ottobre, alle ore
18, la mostra di opere del Maestro Giorgio Scano, promossa dal Comune di Serra de’ Conti in collaborazione con
lo studio d’arte Residori di Milano. Nella mostra figurano
esposte 24 opere, realizzate tra il 1997 ed il 2007, che offrono l’opportunità di un esauriente excursus sulla attività di
un artista che negli ultimi anni ha saputo imporsi a livello
nazionale, e che è reduce dalla apprezzata “personale” milanese, recensita con interesse ed attenzione dalla stampa.
La mostra è nata su un progetto al quale ha dato il proprio fondamentale contributo di idee e di energie il critico
d’arte e operatore culturale Giulio Residori, recentemente
scomparso, col cui supporto il Comune di Serra de’ Conti
aveva già allestito, negli anni passati, le mostre del pittore
Giuseppe Mallai e dello scultore Marco Cornini. Allestita
nella suggestiva cornice della chiesa di San Michele situata nel centrale Corso Roma, La mostra resterà in visione
del pubblico sino al 16 novembre prossimo. L’ingresso agli
ambienti di San Michele è libero, per l’intera durata della
rassegna. Tutti i giorni (lunedì escluso), coi seguenti orari:
giorni feriali, ore 17 / 20; giorni festivi, ore 10,30 / 12,30 e
ore 17 / 20 (info 0731.871711, dalle 8,30 alle 13,30).
Raoul Mancinelli
E’ la storia di un parigino malato che si chiede se sta per morire.
La sua condizione gli offre una nuova visuale su tutte le persone
che incrocia. Prendere in considerazione la morte
di colpo dà valore alla sua vita, a quella degli
altri a quella della città intera. Una fornaia,
un’assistente sociale, un ballerino, un architetto,
un senzatetto, un professore universitario, una
modella, un clandestino camerunense...Persone
che non hanno niente in comunque si ritrovano
riunite in questa città e in questo film....
Venerdì - sabato : 20.10 - 22.30; domenica: 16.10
- 18.30 - 20.10 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì:
21.30; domenica: 20.10 - 22.30.
UN SEGRETO TRA NOI
Un film di Dennis Lee. Con Julia Roberts, Carrie-Ann Moss, Ryan
Reynolds, Willem Dafoe, Emily Watson. 120’ - Usa 2008.
Michael ha seguito le orme di suo padre ed è diventato uno scrittore.
Il suo ultimo romanzo, Fireflies in the Garden, parla della storia
della sua famiglia e la sua pubblicazione rappresenterebbe per
lui la vendetta umana e professionale nei confronti di un padre
padrone che non gli ha mai dimostrato né affetto né stima. Per
questo non ha ancora deciso se pubblicarlo o meno. Tutti stanno
per riunirsi in occasione dei festeggiamenti per il diploma di sua
madre, una donna forte che ha vissuto per tanti anni al fianco di
un uomo autoritario ed egocentrico senza essere felice. Durante il
tragitto però l’auto dei genitori incappa in un incidente e la donna
muore sul colpo. Quello che doveva essere un giorno di festa si
trasforma in una tragica riunione familiare e toccherà a Michael, a
sua sorella e a sua zia Jane, il compito di rimettere insieme i pezzi
di un passato difficile fatto di angoscia e repressione, che nessuno
di loro è riuscito ancora a scrollarsi di dosso
Venerdì - sabato : 20.20 - 22.30; domenica: 16.20 - 18.30 - 20.20 - 22.30;
lunedì - martedì - mercoledì: 21.30; domenica: 20.20 - 22.30.
Cinema auditorium ‘Suasa’
Castelleone di Suasa
KUNG FU PANDA
Il film di animazione rivelazione dell’anno, di Mark Osborne, John
Stevenson.
sabato 4 ottobre: ore 21.00
domenica 5 ottobre: ore 16.30 - 21.00
14
2 ottobre 2008
Sport
vigor senigallia Con la squadra più forte del campionato un buon pareggio, grazie ai giovanissimi
Fermata la corrazzata Fossombrone
U
VIGOR 0 - FOSSOMBRONE 0
na squadra dalle sette vite costringe la capolista Fossombrone al pareggio, merito dei giovanissimi giocatori vigorini messi in campo dal Mister Casucci in sostituzione degli infortunati Costanzo, Sebastianelli, Paupini,
Giraldi e del portiere Memé. Un “bravo” a questi ragazzi
che con grande spregiudicatezza non si sono fatti intimorire dai più esperti e quotati avversari, contrastandoli in ogni
angolo del campo. Ne è scaturita una partita veloce, ricca di
spunti e individualità tanto che gli oltre 600 spettatori presenti in più occasioni hanno applaudito a scena aperta. Più
prestante atleticamente il Fossombrone, più pratico il gioco
di rimessa messo in atto dai vigorini e non poteva essere diversamente constatato il maggior tasso di forza. Una bella
giornata di sole ha fatto da cornice per tutto l’arco dell’incontro, iniziato col Fossombrone subito in attacco e che ha
costretto i rossoblù nella propria mutacampo, lasciando ai
soli Camilletti e Polverari il compito di infastidire la difesa
ospite. Le azioni pericolose iniziano al 12° con un gran tiro
dalla distanza ad opera di Faietà; la sfera sorvola la traversa,
ripetutasi al 14° da Rondina con una “sventola” da posizione
decentrata. La sfera percorre tutto lo specchio della porta
per poi finire nel fondo. Al 28° gli ospiti colpiscono la tra-
versa con Faieta. Al 30° Petrini si salva su tiro di Pamisson.
Al 31° Camilletti, dal limite, ci prova: troppo fiacco il suo
tiro. 37°-40°, è sempre il Fossombrona a farsi pericoloso,
prima con l’ex Pandolfi, poi con Vitali. Al 44° miracolo di
Petrini su tiro di Rondina. Gli ospiti premono, ma la difesa
regge bene. Inizio ripresa con la Vigor in attacco. Su calcio
piazzato dal limite ad opera di De Filippi, Montanari di testa sfiora l’incrocio dei pali. 58°, Palmison manca la marcatura. 60°, prima Polverari, poi al 66° Goldoni, insidiano con
due violenti tiri la porta di Veri. Al 79° seconda traversa ad
opera di Cuccù. 81°, viene espulso Cenciarini per doppia
ammonizione. 89°, seconda strepitosa parata da Petrini su
tiro ravvicinato di Faieta. 90°, grossa occasione della Vigor
mancata da Savelli su servizio di Polverari. Casucci così
parla nel dopopartita: “Tutti sapevamo del valore del Fossombrone; noi dal canto nostro – con tutte le difficoltà che
stiamo attraversando – siamo riusciti ad imporre agli avversari il nostro gioco, meritandoci questo prezioso pareggio.
Si pensi che in squadra avevamo due ’89 e un ’90: ragazzi
dalle grandi risorse ma pur sempre inesperti. Un elogio al
portiere Petrini è d’obbligo, le sue parate hanno impedito
la capitolazione ed hanno dimostrato grande sicurezza tra
i pali”. Omiccioli, mister del Fossombrone, dice: “Un pareggio giusto, anche se meritavamo la vittoria. Sapevamo che
la goldengas in allenamento per affrontare l’anno
rande attesa fra gli sportivi senigalliesi
per l’imminente inizio del campionato
di pallacanestro maschile serie B dilettanti
da parte della Goldengas. Squadra in buona parte rinnovata, che già dal 18 agosto
si sta preparando sotto la guida del nuovo
allenatore anconetano Regini. Diversi sono
stati gli incontri preparatori, fra cui due
quadrangolari, non ultimo quello disputato
a Ravenna dove la Goldengas è finita seconda, sconfitta da quest’ultima e prossima avversaria in trasferta il 5 ottobre alle ore 18.
In tale occasione la squadra ha dovuto fare
a meno di due pedine fondamentali, quali
Bigi e Penserini, infortunati. Si spera che
domenica prossima Bigi possa essere della
partita, mentre per Penserini il suo recupero è procrastinato nel tempo. In settima-
Conferma vincente
FERMO 73 – MARZOCCA 83
econda vittoria consecutiva in trasferta
a Fermo. Partenza in sordina da parte
dei biancorossi marzocchesi tanto che nel
primo quarto i locali lo chiudono in vantaggio sul punteggio di 23 a 16. Nel secondo quarto un incontenibile Castracani dà il
via alla rimonta coadiuvato dall’italo-croato
Kastmiler chiudendo sul punteggio di 3842. Alla ripresa del gioco sono sempre gli
uomini di Surico a comandare, forti sotto
il tabellone, precisi e attenti in difesa. Terzo quarto: 51-60. Nell’ultimo quarto si è
badato più a contenere il vantaggio che ad
incrementarlo. Domenica prossima, ore 18,
incontro casalingo contro il Pisaurum Pesa-
S
La Leopardiana ha 20 anni
na la squadra si è recata a Porto S.Elpidio
(squadra quest’ultima militante in C1) per
disputarvi un amichevole. La Goldengas
si è imposta per 76 a 68, denunciando un
buon periodo di forma. Goldengas: Gnaccarini, Pierantoni, Bigi, Pagini, Kosanovic,
Esposito, Maggiotto, Lilliu, Calcatelli, Polonara. All. Regini. Il ritorno in squadra di
Bigi è stato rallegrato, la settimana scorsa,
dalla nascita della figlia Giulia. Al neo papà
Pierpaolo e alla moglie Lorella tanti auguri
da parte della Voce Misena. Ora un sollecito agli sportivi senigalliesi: “Avvicinatevi
sempre più numerosi alla squadra, col vostro aiuto tutto è possibile ottenere dai nostri ragazzi”. Alla squadra un forte “in bocca
al lupo”.
G.M.
PALLACANESTRO MASCHILE SERIE C2, marzocca basket
ro. Fermo: Menghini 10, Zampacavallo 17,
Nasini, Grandoni, Giusti 19, Verdecchia 10,
Ciferri, Piunti 12, Agostini 5, Ottoboni. All.
Quondamatteo.
Marzocca: Ciasca 7, Candelaresi, Trubbiani
5, Ganzetti 7, Briscoli 4, Kastmiler 24, Gabbianelli ne, Bartoli 10, Alessandroni 5, Castracani 21. All. Surico. Arbitro: Trombetti
di Castelraimondo e Montemezzo di Matelica.
Classifica: Mondolfo 4, Chiaravalle 4, Marzocca 4, Porto Recanati 4, Matelica 2, Ascoli 2, San Benedetto 2, Montegranaro 2, Pisaurum 2, Fabriano 2, Tolentino 2, Fermo 0,
Maceratese 0, Jesi 0, Pedaso 0, S. Maris 0.
G.M.
Giancarlo Mazzotti
ciclismo
La lunga attesa è finita
G
la Vigor è un osso duro e lo si è visto in campo”. Mercoledì è
stato decretato, da parte della Federazione Gioco Calcio, di
infliggere tre punti di penalizzazione alla squadra per aver
fatto giocare Giraldi in quanto squalificato. Domenica prossima difficile trasferta sul campo del Pian San Lazzaro.
Vigor: Petrini 8, Rosi 7, Guerra 7, De Filippi 6,5, Santarelli 7,5, Montanari 7,5, Mosca 7 (85° Nobilini ng), Savelli 7,
Polverari 7,5, Candelaresi 7 (51° Goldoni 7), Camilletti 7. A
disp. Memé, Morbidelli, Gregorini, Rubini, Morganti. Allenatore Casucci.
Fossombrone: Veri, Conti, Bertozzini, Bellucci, Pamisson,
Faieta, Sacchi, Vitali (69° Tittoni), Cenciarini, Pandolfi (65°
Biagini), Rondina (76° Cuccù). A disp. Vescovi, Obauwoma,
Bertuccioli, Ghergo. All. Omiccioli.
Arbitro: Martelli di Lanciano. Ammoniti: Montanari, Savelli, Goldoni, Conti,Cinciarini. Spettatori: 600 circa; angoli 2
a 3; recuperi 1+4.
Classifica: Civitanovese 13, Fossombrone 13, Castelfrettese
11, Cingolana 8, Cuprense 8, Cagliese 8, Urbino 8, Jesina 8,
Osimana 7, Fortitudo 7, Pian San Lazzaro 7, Vigor 5, Chiaravalle 4, Vis Macerata 4, Fermignanese 4, Montegranaro 4,
Urbania 3, Monturanese 0.
L
a classica manifestazione per allievi festeggia felicemente il ventesimo compleanno anche grazie al contributo dei ciclofili miseni.
Ad onorare la “Leopardiana” sono 154 corridori (184 iscritti) di 35 gruppi sportivi.
Si pedala dalla Città delle Terme (539 metri
slm) alla Città della Poesia (293 m). Il finale
è, al solito, avvincente.
La volata a quattro regala la nona vittoria
stagionale al già campione italiano di ciclocross, il sedicenne lucano Michele Viola
(nella foto di Urbano Mancinelli), che trionfa per i colori della formazione tosco-laziale RCG Treccificio-Castrocelo. La marchigianità si esprime con l’argento di Marco
Ciccanti (S.C. Villa Sant’Antonio) e con la
quarta piazza del giallorosso locale Yaroslav
Rubakma. La cronaca della Sarnano-Recanati è generosa fin dal pronti-via.
La carovana è gestita dall’A .C. Recanati, presieduta da Fabio Corvatta, affiancato dal
tandem dei vicepresidenti Gabriele Cesari
- Mario Marinelli e sostenuto dal solido direttivo.
La bandierina del Memorial Mario Bravi Federico Caporaletti -Leonida Sabbatini viene abbassata a più mani dagli amministratori recanatesi, sarnanesi e pieveboviglianesi.
Direttore di gara é Silvano Eugeni, affiancato
da Pio Lattanzi.
Giuria: Taffora, Marinelli, Caimmi, Mengucci. L’Albo d’Oro è esplicito.
Il gruppo affronta la mediamente ondulata
distanza di 84 chilometri.
L’avvio è particolarmente veloce.
La prima ora viene archiviata alla media di
41 km/h. Il marcamento è strettissimo.
L’unico che riesce a guadagnare una manciata di secondi è il romagnolo Eric Ravaglioli,
terzo l’anno scorso. E’ la prima delle due salite a fare la differenza.
Il GPM di Recanati va a Viola che guida insieme ad altre 19 unità.
L’ultimo scoglio vede l’attacco prima del
campione marchigiano Brignoccolo poi del
quotato abruzzese Di Remigio.
Rimangono in 14. Il finale è a quattro.
Sul pavé, Viola regola Ciccanti, Di Remigio
e Rubakma.
Ordine d’arrivo
1.Michele Viola (RCG Treccificio-Castrocielo) km.84 in 2h.13’, alla media di km/h
37,895; 2.Marco Ciccanti (S.C. Villa Sant’Antonio); 3.Lorenzo Di Remigio (Ferrometal);
4.Yaroslav Rubakma (Associazione Ciclistica
Recanati); 5.Loris Pettinella (La Cioppa) a
3”; 6.Mirko Virgili (A.C. Recanati); 7.Manuel
Senni (Fiumicinese); 8.Marco Pretolani (Baracca); 9.Giuseppe De Facentis (San Ferdinando); 10.Daniele Mosca (Bevilacqua).
Umberto Martinelli
la libera associazione gioco bocce ancora protagonista nello sport senigalliese
Bocce, il torneo ‘Rotonda a mare’ a Papolini
P
atrocinato dal Comune di Senigallia
ed organizzato dalla Libera Associazione Gioco Bocce di via Rovereto, sabato 20 settembre si è concluso il 3° torneo
di bocce individuale “Rotonda a Mare”,
aperto a tutte le categorie e ai non cartellinati. L’appuntamento sportivo si conferma tra i più attesi, visto che sono arrivati
giocatori dalle province di Ancona, Pesaro e Macerata in un torneo durato ben
sedici gironi per complessivi centoventotto concorrenti. Il tutto per la gioia dei
numerosi senigalliesi appassionati di bocce che hanno vissuto una bella settimana
di sport in diversi campi cittadini. Le fase
eliminatorie, infatti, si sono giocate anche
nei bocciodromi delle Acli, di Cesanella,
di Borgo Catena e di Marzocca.
E’ soddisfatto il presidente della ‘Lab’,
Mauro Corinaldesi: “I due ingredienti
indispensabili per la buona riuscita del
torneo sono i soldi e l’impegno. Sembra
scontato, ma in realtà se non ci fossero
aziende disponibili, tutto sarebbe molto
più faticoso”. Oltre il Comune di Senigallia, Corinaldesi ringrazia “l’Associazione
Alberghi e Turismo, Costruzioni Stano &
c., Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo, Caffè Gelateria Sotto Zero, Supermercato Conad di via R. Sanzio 203,
Impresa Edile Bruno Beretti e Studio di
Architettura Silvia Beretti di via Rossini
43B. Grazie anche a tutti i collaboratori,
agli arbitri, ai concorrenti ed al numeroso
pubblico, sempre presente, appassionato
e corretto”.
Sabato pomeriggio i quattro finalisti si
sono affrontati nei campi della Lab. Tutti
molto bravi ed agguerriti, ma nulla hanno
potuto di fronte al neo campione italiano
di categoria C, sia nella specialità individuale che in quella a terna, Giancarlo
Papolini. La finale è stata ottimamente
arbitrata dall’arbitro federale Mario Bom-
prezzi. Questa la classifica: 1° - Giancarlo Papolini, vince una medaglia d’oro da
gr.12 ed 1 prosciutto Parma; 2° - Franco
Morbidelli vince una medaglia d’oro da
gr. 10 ed 1 prosciutto nostrano; 3° - a pari
merito - Luca Vigoni e Marco Cesaroni
che vincono una medaglia d’oro da gr. 8 +
salame e lonza;
5° - a pari merito: Walter Silvi, Nerino
Pierini, Sbaffi Paolo, Silvano Girolimini che vincono 1 medaglia d’oro da gr. 5
più una confezione di vino; 9° - Severino
Baldini, Severino Profili, Stefano Sorana,
Emanuele Cesaroni, Francesco D’Alterio,
Paolo Bellagamba, Marcello Perlini e Galli che vincono una medaglia d’oro da gr. 5.
Le premiazioni sono state effettuate dall’Assessore alle Infrastrutture Maurizio
Mangialardi e dall’Assessore allo Sport
Gennaro Campanile.
M.B.
da sin: il presidente Lab, Corinaldesi, l’assessore Mangialardi, il vincitore Papolini e l’assessore Campanile
2 ottobre 2008
penultima
5 OTTOBRE 2008 XXVII domenica del tempo ordinario
LA
PAROLA Il dolore di Dio
DI DIO G
Is 5,1-7
Salmo 79
Fil 4,6-9
Mt 21,33-43
di don Paolo Curtaz
esù ha scelto, nel suo ministero, un padrone che prepara con cura e amore la vimessianismo fatto di tenerezza e di toni gna da dare in affitto, quanta idiota arroganpacati, rifiutando il miracolo e preferendo il za in questi affittavoli che pensano, uccidendialogo all’atto di forza. Nel deserto, prima do il figlio del padrone, di diventare eredi
e fondamentale pagina del vangelo, Gesù ri- (ma che manuale di diritto hanno letto?).
fiuta la tentazione di un messianismo fatto Immagine dell’umanità che non riconosce
di gesti eclatanti, di compromessi col potere il proprio Creatore, il proprio limite, questa
(anche religioso), messianismo atteso dalla tragica parabola è la sintesi della storia fra
folla di ieri e di oggi, per imboccare la peri- Dio e Israele, fra Dio e l’umanità. L’uomo
colosa strada della condivisione e della con- non riconosce il suo Creatore, si sostituisce
versione, nel pieno, totale e liberante rispet- a lui: ecco il peccato di fondo, la tragica frato della scelta di ogni uomo.
gilità dell’uomo, credere di essere autosuffiOra, a distanza di tre anni, Gesù sa di ave- ciente, senza dover rendere conto, misconore fallito la sua missione. Troppo ingenua la scere il proprio limite.
sua prospettiva, troppi ostacoli nel suo mi- Ancora oggi accade così, in questi deliranti
nistero. La gente lo ha seguito, prima attrat- tempi in cui, invece di riconoscere la propria
ta dalla sua mitezza, poi dal suo innovativo origine e la propria dignità, l’umanità pensa
modo di parlare di Dio; i miracoli, compiuti a come fregare il proprietario, nega l’evidencon parsimonia, senza mai violare la liber- za della propria creaturalità, si perde nel detà di chi vi assiste, hanno accresciuto al sua lirio di onnipotenza di chi crede di manipofama. Solo la moltiplicazione dei pani e dei lare l’origine della vita, il cosmo, la natura.
pesci arresta questa impressionante crescita Mi commuove questo Dio onnipotente ferdi popolarità: Gesù rifiuta di farsi incorona- mato dal nostro rifiuto, come un amante
re re, si accorge che la gente, ormai, lo cerca scosso, un genitore ferito, un amico che si
per la fame saziata, non per Dio. Chi di noi scopre improvvisamente tradito.
non voterebbe un governo che, anziché pre- Questo Dio sconsiderato rischia la vita del
tendere delle gabelle, regalasse a tutti lo sti- figlio, pensando, così facendo, di suscitare
pendio? Deluso e amareggiato, il Signore si rispetto nell’uomo, se non giustizia. E invece
ritira in una sfera più intima, ma anche dai no, anche questo gesto è stravolto, incomsuoi apostoli riceve una cocente delusione: preso. Gesù non sa più cosa dire, aspetta una
non hanno capito il suo progetto, litigano risposta dagli affittavoli che, ingenuamente,
(ettepareva) sul loro ruolo nel futuro gover- nell’ottusità del loro cuore, non capiscono
no di Israele. La folla, dopo un primo mo- che proprio di loro si sta parlando.
mento di euforia, cambia idea sul Nazareno: E inveiscono: morte, punizione, vendetta,
il Regno di Dio non è arrivato, i romani sono maniere forti! Così non sarà, così non avverancora lì, con la loro arroganza; Gesù è solo rà. Solo l’ultima parte del consiglio si avveun clamoroso bluff. Totalmente Dio, total- rerà: ad altri verrà data la vigna, a noi, ladri
mente di Dio, l’uomo Gesù di Nazareth che, di salvezza. Il rabbì, invece, non si vendichecome uomo, opera liberamente le sue scelte, rà, ma si lascerà spazzare via piuttosto che
si accorge di avere sopravvalutato gli uomi- usare violenza. L’uomo che dimentica di esni, cede alla sensazione (terribile), di avere sere vignaiolo, di guardare altrove, di vivere
completamente fallito il bersaglio. Cosa fare, nella gratitudine del dono della vita, l’uomo
ora? Gesù parla, gli occhi bassi, seduto, qua- che non cerca il proprio destino e la propria
si pensando tra sé e sé. Racconta di una vi- chiamata, viene accecato dalla propria viogna, una bella vigna, data in gestione a dei lenza e dalla propria arroganza, semplicevignaioli assassini. É la tragica storia di Dio e mente.
dell’umanità, di una incomprensione che fa- A noi, non più affittavoli ma coeredi, il
tica a risolversi, di un dolore, il dolore di Dio, compito di vivere nella gioia del coltivare
che spiazza e interroga.
la vigna di Dio, sopportando con pazienza
La storia dell’umanità è la storia di un amore evangelica la violenza nel nostro e nell’altrui
in crisi, di un innamorato passionale, Dio, e cuore, opponendovi, come esorta san Paolo,
di una sposa tiepida e opportunista: l’uma- “tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro
nità. Leggete bene: quanta dignità in questo e amabile”
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
arrivati in redazione
Un doveroso grazie
Sento doveroso esprimere pubblicamente tutta la mia profonda gratitudine alla dott.ssa
Maria Del Pesce ed alla equipe medica e paramedica che ella ha l’onore di dirigere, per la
prontezza con la quale è stata magistralmente
diagnosticata e subito curata la malattia che
mi ha colpito e che aveva raggiunto livelli di
gravità molto preoccupanti: un vero successo
professionale che dà lustro all’intero reparto
ed agli altri che hanno contribuito alla varie
indagini che sono state effettuate durante la
degenza presso l’ospedale di Senigallia.
Angelo Angeli
50 anni di sci... senigalliese
Ultimi preparativi per l’ organizzazione del
50° anniversario dello Sci Club Senigallia “G.
Panei – G.S.S.” (1958-2008) – Giovedì 16 ottobre 2008 alle ore 20,00, presso l’Hotel Ritz
lungomare D. Alighieri 142, si festeggerà
l’anniversario con una breve celebrazione ed
a seguire, la Cena sociale ed uno spettacolo
d’ intrattenimento. Serata importante per lo
Sci Club cittadino, che vedrà tra i suoi ospiti,
oltre alle autorità cittadine, provinciali, regionali, dirigenti della Fisi, del Coni e del Comitato Umbro marchigiano della Fisi, due personaggi d’ eccezione, ex atleti azzurri: Paolo
De Chiesa, attuale giornalista sportivo della
Rai e cronista delle gare di coppa del mondo
e Kristian Ghedina, campione di sci. Agli intervenuti sarà offerto un “quadro ricordo” del
50° anniversario, realizzato dal noto artista
senigalliese “Leonardo Cemak”.
E’ inoltre in corso l’ elaborazione di un libro,
da consegnare a tutti i Soci, in altra occasione,
che tratterà la storia del nostro Sci Club dal
1958 ad oggi, quando due pionieri dello sci:
Dino Giannini e Alessandro Frattesi diedero
vita nella città di mare di Senigallia a questo
sodalizio denominato “Associazione escursionisti Senigallia –Sci Club Senigallia”.
Negli anni lo Sci Club ha rappresentato sempre un punto di riferimento per tutti gli appassionati di sport invernali, riscuotendo
apprezzamenti a testimonianza della passione, dedizione e spirito d’ iniziativa dei suoi
Dirigenti; un’ anniversario importante perché
nella nostra regione solo tre Sci Club possono
vantare la tradizione più longeva.
Gabriele Gemignani
Sci Club Senigallia
RUBRICA DI STORIA E ATTUALITÀ DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MASTAI FERRETTI
Alzheimer e la comunicazione felice
V
enerdì scorso, 26 settembre, a pochi giorni dalla giornata mondiale dedicata alla malattia di Alzheimer (che
si tiene ogni anno il 21 settembre), presso l’Auditorium
Chiesa dei Cancelli di Senigallia si è tenuto un interessante appuntamento promosso dalla cooperativa ‘Progetto
Solidarietà’ di Senigallia, impegnata nell’animazione del
Centro Diurno per malati di Alzheimer ‘Il granaio’. Questa
struttura è una vera e propria eccellenza socio assistenziale
del nostro territorio ed è promossa da più realtà senigalliesi: Fondazione Opera Pia Mastai - Ferretti, Comune di
Senigallia, Asur - Zona territoriale n. 4.
Il tema dell’incontro - di cui parleremo più ampiamente nel
prossimo numero di Voce Misena - era ‘La comunicazione felice’. La malattia, infatti, colpisce in modo pesante le
capacità comunicative del malato, mettendo a serio rischio
il suo normale rapporto con i familiari, le persone con le
quali viene in contatto. Grazie alla brillante relazione del
dott. Vigorelli, i numerosi ed attenti partecipanti hanno capito che, sebbene compromesse alcune capacità di dialogo,
non viene mai meno la relazione interpersonale che può
esprimersi attraverso altri linguaggi.
Al convegno erano presenti il presidente della Fondazione
Opera Pia, Luciano Verzolini, diversi operatori dell’Ente,
familiari, amici, semplici cittadini che ogni anno colgono
l’occasione per riflettere su questa patologia e soprattutto
sulla necessità di progettare e realizzare interventi a tutela della dignità della persona, della serenità familiare e
di quella che il dott. Vigorelli non ha esitato a definire ‘la
comunicazione felice’. Nell’occasione sono stati presentati
anche alcuni lavori dei frequentanti il centro ‘Il granaio’.
15
IN BREVE
MONTERADO
Carissimi Genitori, ringraziamo Dio e ciascuno di voi
per il dono dei figli che riprendono il loro cammino
educativo con la scuola, il catechismo, la comunità
parrocchiale, l’oratorio e le tante attività che vengono
proposte durante l’anno per offrire loro proposte
finalizzate a : - fare il proprio dovere: a casa, a scuola,in
parrocchia, fra amici, nel lavoro: con il rispetto reciproco;
con la migliore esecuzione dei compiti a scuola e
– domani-nel lavoro; con la collaborazione in famiglia,
anche nelle piccole faccende domestiche; - liberarli dal
bullismo, dalla violenza, dall’ozio, dalla TV/Play station,
dalle parolacce, dalle tentazioni facili proposte in modo
sfacciato dalla Tv: moda, successo, denaro, potere… ringraziare Dio di tutto: vita, salute, famiglia, lavoro,
scuola… con la preghiera personale, familiare e…la
Messa insieme; - organizzare il futuro (Oratorio:musica,
gruppo strumentale, computer, giochi, inglese…). 1.
Assemblea dei genitori : fissata per lunedì 29 settembre,
ore 20.45,con questo programma: - incontro in chiesa
per ringraziare Dio del dono dei figli e invocare la sua
benedizione su loro; - riflessioni sul compito educativo
che coinvolge tutti: famiglia, parrocchia, scuola,
oratorio…; - presentazione dei catechisti e visita nelle
aule con la consegna del materiale (euro 5!); - breack nei
gruppi per i ragazzi/ragazze; i genitori scendono nella
sala della Tv. 2. Catechismo: inizia sabato 11 ottobre dalle
15 alle 16. L’orario rimane fisso per tutto l’anno.Il sabato
4 ottobre i catechisti sono impegnati nei laboratori di
creatività per fare il catechismo in modo ottimale e
coinvolgere genitori e figli nell’educazione (“Io rispetto
te;tu rispetti me!”). 3. I catechisti sono per la prima
classe: Marilena, Monia, Letizia; per la seconda:Stefania
e Lorenzo; per la terza: Lamberto, Giovanna, Alessandro;
per la quarta: Rossella, Serena; per la quinta: Valeria,
Don Giuseppe. Per l’ACR e Giovanissimi: Alessandro,
Lucia, Giacomo, Vanessa, Vanni e – come “assistenti”.
Fabiana, Selene, Tamara.Per i Sacramenti della Messa
della Prima Comunione e della Cresima/Confermazione
ci saranno corsi speciali del Pievano con altri Educatori.
I responsabili del settore catechistico sono: Lamberto
Muscellini e Marilena Schiaroli.
CORINADO, CICLISTI A VARESE
Gli Amici del Ciclismo di Corinaldo e Cantiano sono andati
a Varese per essere presenti al Campionato del Mondo
di Ciclismo e per incitare gli azzurri di Franco Ballerini.
Il gruppo è partito in pullman venerdì 26 settembre
2007, alle ore 5,00 da Cantiano. Al casello autostradale
di Fano sono saliti i tre suiveurs corinaldesi Ilario Taus,
Dino Berti, Paolo Mantoni. L’arrivo a Varese è avvenuto
in perfetto orario. Il presidente degli Amici del Ciclismo
Gino Traversini aveva provveduto a prenotare l’Albergo
a Cittiglio e all’acquisto dei biglietti per accedere alla
Salita dei Ronchi. Il gruppo, nella mattinata di sabato
27 settembre, ha visitato il Museo dedicato ad Alfredo
Binda, il grande campione di ciclismo, nato a Cittiglio nel
1902. Il giornalista della Rai Auro Bulbarelli, durante la
telecronaca, e quello dell’Eurospor Italia hanno citato gli
Amici del Ciclismo di Corinaldo e Cantiano, che erano sul
percorso per spronare i corridori italiani. Alla trasferta di
Varese hanno preso parte i seguenti sportivi: Giovanni
Agostinelli, Massimo Amadei, Giampiero Battistini,
Claudio Benni, Dino Berti, Antonio Bianconi, Renzo Bico,
Giancarlo Bussotto, Pietro Bussotto, Enzo Calandrini,
Mirco Cerulli, Costantino Cordelli, Luigi Durazzi, Ferruccio
Duro, Adriano Fiorucci, Giampaolo Fiorucci, Davide
Galletti, Franco Gori, Dante Gregorini, Paolo Mantoni,
Naldo Massi, Giancarlo Morbidelli, Giuseppe Morbidelli,
Giacomo Panichi, Carlo Rossi, Sergio Rossi, Fortunato
Simoncelli,
Gualtiero
Smeraldi, Ilario
Taus, Alfio Tinti,
Gino Traversini
e
Massimo
Traversini.
I.T.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
www.vocemisena.it
[email protected]
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli,
Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio
Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi,
Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano
Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti,
Mariannina Puerini.
Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
Tiratura: 4000 copie
Associato alla Fisc - Federazione italiana settimanali cattolici
La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla
Legge 7 agosto 1990, n. 250.
Scarica

senigallia - La voce Misena