Comunità pastorale “ST.Trinità” ComUNiCaZioNi per La ViTa ComUNiTaria Settimana dal 26 gennaio al 2 febbraio 2014 Festa della Famiglia 2014 Educare in Spirito di Famiglia È bello fare festa, dire sì con entusiasmo alla vita, ringraziare e lodare Colui che ne è l’autore, godere per le cose belle che ci sono donate. La famiglia è una di queste, e festeggiarla significa essere grati per la famiglia da cui veniamo, per quella a cui abbiamo dato inizio, per tutte le famiglie del mondo. Quest’anno siamo invitati a legare la Festa della famiglia alla Settimana dell’educazione, che viene particolarmente solennizzata a motivo della presenza in Diocesi dell’Urna di san Giovanni Bosco. Educare è un’azione naturale per la famiglia, è l’opera quotidiana che continua la messa al mondo dei figli iniziata fin dal concepimento. È il ‘lavoro’ del ‘voler bene’, messo in moto dal desiderio che i piccoli divengano adulti, capaci di stare al mondo con speranza, vivendo con amore e gratitudine il loro tempo. Educare vuol dire adoperarsi in tanti modi affinché non manchino ai piccoli le risorse spirituali che permettano loro di essere protagonisti attivi della vita adulta, di avere e creare futuro con rispetto del ‘bene comune’ e con la generosità ad adoperarsi per promuoverlo e custodirlo: ricordiamo che l’azione educativa di don Bosco mirava a formare ‘buoni cristiani e onesti cittadini’. La Festa della famiglia diventa quest’anno l’occasione per ripensare a come si educa nella propria famiglia, a quali consapevolezze, valori, attenzioni agiscono in essa, e più generale, nella nostra comunità. Famiglia e comunità cristiana possono infatti operare insieme nella costruzione buona dell’umano dei giovani, esse costituiscono i riferimenti imprescindibili per lo sviluppo della loro personalità, offrono le basi per apprendere come si sta al mondo da uomini e donne che via via scoprono il segreto divino della vita nel dono di sé. È importante offrire a ogni famiglia l’occasione per un ripensamento del proprio stile educativo che si esprime in tante piccole scelte: come abitare la casa, l’oratorio, la scuola e la cultura, la società civile; come gestire i beni, il tempo libero, il rapporto con la Chiesa; come affrontare la sofferenza, il lavoro, la festa. Il libretto Dove siamo di casa? La famiglia educa abitando i luoghi del mondo è stato pensato come aiuto in questa direzione, quella indicata dalla Lettera Pastorale che invita a considerare «il mondo che Gesù chiama “il campo”… come il luogo in cui ogni uomo e ogni donna possono rispondere al loro desiderio di felicità». L’azione educativa, si sa, intercetta tutto della vita di famiglia, e tutte le famiglie a loro modo trasmettono l’umano. La Festa della famiglia può essere l’occasione per raggiungerle e suggerire loro che seguire la traccia di Gesù è quanto di più ricco e fruttifero possano fare per il bene dei loro figli e del mondo intero. iL programma La festa: al mattino Ore 10.00 a Voltorre S.Messa animata dalle famiglie e per tutte le famiglie Dopo la messa incontro libero sul questionario chiesto dal Papa per “fotografare” la situazione attuale delle famiglie” ore 12.30: pranzo comunitario a Voltorre. La Festa: al pomeriggio ore 15.00: in oratorio a Gavirate: premiazione dei presepi ore 16.00: in oratorio a Gavirate visione di un film su don Bosco per i ragazzi e le loro famiglie... ore 18.00: aperitivo e conclusione della giornata. La preghiera O Signore, Padre misericordioso, ti rivolgiamo la nostra preghiera in questo giorno di festa. Sostieni tutte le famiglie: facendo tesoro della ricchezza dei doni ricevuti accolgano con serenità la sfida dell’educare. Superando scoraggiamenti e paure custodiscano con amore i piccoli, per condurli con fiducia all’età adulta. Sostieni ogni educatore, genitore, insegnante, allenatore: possano accompagnare con affetto e fermezza tra le fragilità ed i dubbi della vita verso la tua Bontà e la tua Verità. Illumina la nostra comunità cristiana e civile: nella varietà dei ruoli e grazie alla collaborazione generosa di tutti, sappia costruire delle vere alleanze educative, per il buon futuro delle nuove generazioni e per la promozione del bene comune. Accompagna i ragazzi e i giovani nel loro cammino di crescita: non si lascino scoraggiare da fatiche e delusioni, ma continuino a camminare verso di Te che sempre accogli e consoli saziando ogni bisogno e ogni desiderio. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen educare in Spirito di famiglia Seguendo le indicazioni del Papa tre sono le parole che non devono mai mancare in famiglia: Grazie... Scusa... Permesso! grazie! Splendida parola, a volte scontata e, forse proprio per questo, anche poco pronunciata. Pensiamoci e permetteteci qualche disquisizione! C’è il grazie che non facciamo fatica a esprimere, quello della forma cortese ed educata, detto quasi senza pensarci troppo, gentile e garbato. Ha di per sé il suo valore intrinseco ed è una forma di ringraziamento giusta e dovuta. Ed è anche ciò che, come genitori ed educatori, insegniamo ai bambini e chiediamo di ripetere (anche se talvolta noi stressi ce ne dimentichiamo!). E naturalmente c’è il ringraziamento per un dono aspettato, di cui si poteva suppore o ci si immaginava arrivasse, conforme ai propri gusti, gradito e piacevole o di cui si aveva bisogno: anche questo ci può venire più naturale e schietto. Ma ci sono anche altri tipi di “Grazie!” Quelli che dovremmo spontaneamente pronunciare a chi per noi si fa in quattro e che quotidianamente ci viene incontro e ci aiuta , senza rumore o grandi gesti, ma solo con attenzioni semplici e genuine, o anche solo con una parola discreta detta al momento opportuno. Grazie a quelle persone che per noi nutrono una considerazione silenziosa, ma costante, non superficiale, che arriva al cuore, che non chiedono nulla in cambio, ma sarebbero felici di essere riconosciute e contraccambiate con gratitudine. E poi - e qui le cose si complicano un po’- c’ è il grazie tra i più difficili da comunicare, espresso per ringraziare di doni inattesi, magari neanche immaginati, non rispondente ai nostri desideri, al nostro temperamento, al nostro bisogno del momento; quelle “sorprese” che sono davvero impreviste (e anche qui ci riferiamo maggiormente a beni “spirituali” ). Ci lasciano perplessi e non li riconosciamo subito come ricchezze, anzi, a volte, ci possono creare persino rifiuto o diffidenza, perché non sembrano minimamente azzeccarci con la nostra vita e le nostre fatiche. Sì, sono forse i doni più difficili da accogliere ed da accettare e non ci viene certo automatico ringraziare per questi. Ci vuole davvero una riflessione più attenta, che ci porta dentro noi stessi , nella profondità dei nostri sentimenti per metterci in cammino ed interiorizzarli , fino al punto, forse, da non poterne fare a meno. E’ anche lì che il senso di gratitudine assume valore aggiunto e pieno. Ogni “Grazie!” che noi diciamo non è, quindi, una semplice parola pronunciata, cortese e rispettosa; il suo valore non è per nulla indifferente o scontato, ma arriva al cuore di ciascuno. E se il nostro ringraziare diventasse sempre più vero e sincero, saremmo facilitati nell’ incontrare il fratello, nel conoscerlo, nel condividere la nostra vita, nel lasciarci aiutare e anche nel sorridere alle nostre fatiche quotidiane! Un “Grazie!” ricevuto e donato diventa gioia, che risponde all’attenzione che l’altro ci dedica, che trova dimostrazione di riconoscenza nel sentimento di affetto per un bene ricevuto e, quindi, di comunione fraterna. E se facciamo esperienza umana del “Grazie!”, quanto più riu- sciremo ad essere grati al nostro Padre Creatore ( Lui sì, che conosce cosa offrirci e non sbaglia). Segue la nostra vita passo dopo passo, anzi si inserisce nella nostra storia, lasciandoci liberi, ma donandoci ciò che è bene per noi e di cui abbiamo veramente bisogno: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?” Lui solo ha la piena conoscenza della profondità della nostra anima, fino alle pieghe più nascoste dell’intimo, perciò…. ………. Diamo lode al Signore: Scusa! Il perdono è più forte del male. Secondo un diffuso prontuario dei fiorai e degli amanti dei fiori ci sono particolari piantine da regalare per chiedere scusa a una persona che, a torto o a ragione, si è sentita offesa per qualche nostro sgarbo. I giacinti esprimono generosità, benevolenza, accettazione e sono indicati per cercare un riavvicinamento con una persona che, mortificata, si è poi allontanata. I gigli, così bianchi, così luminosi, fanno pensare alla purezza e dunque rappresentano bene il tentativo di riavviare daccapo una relazione ormai incrinata. Infine le viole, fiorellini leggeri e umili, hanno un significato perfetto per chi vuole dimostrare di aver imparato dai propri errori. Se il linguaggio dei fiori racconta come cercare di lenire la ferita inferta a una persona cara con un oggetto bello e delicato, non è sempre immediato chiedere e ottenere il perdono da una persona cara, come un marito o una moglie o un figlio. Non è facile imparare e praticare il perdono in famiglia, non è facile riconoscere gli errori con quelli che ci stanno più vicino, anzi paradossalmente è quasi più difficile umiliarsi rivelando i lati deboli del carattere con quelli di casa che con quelli di fuori. Chiedere perdono – e riceverlo – è spesso considerato un atteggiamento del fragile, dell’insicuro e invece è un pezzo forte dell’amore. Perché non c’è amore umano senza errore, non c’è essere umano che non inciampi e cada e poi si rialzi uno, due, tre, cento volte e, talvolta, contro lo stesso masso. Tuttavia chi sbaglia, specie se per sventatezza, desidera spasmodicamente di essere riammesso nella considerazione dell’offeso, a cui tiene, magari a modo suo. Eppure il perdono chiesto e ricevuto apre alla speranza, conferma la stima, si oppone con forza ai fantasmi della crisi, del risentimento, del rancore, ma soprattutto educa all’amore tanto chi lo dà quanto chi lo accoglie e comporta una vera fiducia nella capacità di ciascuno di andare verso il bene. Il perdono non è soave commozione, non è un atto facile, banale, non è un gesto sbrigativo per chiudere un diverbio, non è un gesto solo razionale, non è qualcosa che si possa improvvisare. Viene da lontano, necessita di un lungo e convinto addestramento che non abbia mai perso di vista la meta, l’Amore, quell’Amore che non conosce né pause, né ripensamenti, né frenate, che ha le Beatitudini per atto programmatico, come nel richiamo “Beati quelli che hanno compassione degli altri: Dio avrà compassione di loro”. Il perdono è più forte del male, ma soprattutto non riduce chi sbaglia alla sua colpa. Il perdono dice la testardaggine del coniuge (o del genitore o del figlio …) che crede che l’altro sia, anche contro l’evidenza, migliore dei suoi comportamenti, gli riconosce una figliolanza divina, opacizzata dalla polvere dell’errore. L’uomo può perdonare perché Dio gli ha insegnato a perdonare. E l’uomo e la donna che perdonano, nel loro piccolo, sono segni e testimoni di speranza. E la speranza, che gli antichi rappresentavano come una ragazzina in piedi sventolante un mazzolino di fiori, non germoglia tra gli applausi e le vittorie, ma alligna nei luoghi del dramma e del dolore. Mazzolari diceva che “La speranza vede la spiga, quando i miei occhi di carne vedono soltanto un seme che marcisce”. permesso! E’ la parola che ci libera da ogni tentazione di possesso sull’altro. L’altro è dono e mistero. E’ un dono perchè nessuno di noi possiede il “principio” dell’altro. Quando l’altro è stato creato, noi, come dice la bibbia dormivamo. L’altro va soltanto accolto. Nella vita dell’altro si entra in punta di piedi, non come chi vanta dei diritti, ma come chi è invitato e sa di non poter meritare questo invito. Soprattutto si sa di non poter arrivare a vivere al posto dell’altrio, perchè c’è in tutti qualcosa di ineffabile e di inviolabile... L’altro è anche mistero e cioè punto di contatto tra la terra e cielo, luogo in cui viene portata avanti la storia della salvezza di tutti. Pertanto l’altro va ascoltato, ancora di più va contemplato e va aiutato a realizzare quella ricchezza di grazia che Dio ha racchiuso nella sua vita. Tutti? Si propio tutti, come Gesù ci ha insegnato. Ultimo episodio della sua vita: sulla croce in un ladro ha visto un figlio di Dio, lo ha amato e lo ha aiutato a realizzare quel mistero che viveva nella sua vita e che fino allora non aveva riconosciuto... Che le nostre famiglie siano davvero il luogo in cui si vive questo profondo rispetto e si educano le persone a guardare con questi occhi ogni altra persona, anche chi magari ci fa tribolare o ci delude... siano sempre custodi della grandezza e della dignità di ogni persona. Comunicazioni della settimana Mercoledi sera ci riunisce a Gavirate il Consiglio Pastorale. Riflessioni sull’esperienza del lavoro, e sguardo sui criteri che devono guidare alla formazione del Consiglio di oratorio... Venerdi sera a Voltorre alle ore 21.00 ci sarà l’incontro di catechesi per gli adulti: Rifletteremo sulle opere di misericordia. Ritirare il testo e leggere le pagg. 71-83. Si vorrebbe organizzare per quest’anno in agosto un pellegrinaggio in Armenia. La meta sembra un po’ strana. Per motivare questo scelta vogliamo dedicare una seComunità Pastorale “SS. Trinità” - Gavirate rata ed un incontro. Per chi è interessato ci ritroPellegrinaggio Decanale a viamo martedi sera alle ore 21.00 in oratorio a Lourdes Maggio 2014 dal 19 al 26 agosto 2014 Pellegrinaggio in Gavirate. Decanato di Besozzo Il decanato organizza un pellegrinaggio a Lourdes in maggio. Ci sarà la possibilità di andare tre giorni in aereo oppure aggiungendo un giorno in pullman. La data:12-14 maggio in aereo; 12-15 maggio in pullman. Informazioni dettagliate sverranno date prossimamente attraverso le locandine sulla porta della Chiesa. Iscrizioni in parrocchia entro il 30 marzo versando un acconto di euro 100,00. ricordiamo che domenica prossima 2 febbraio la messa vesperitina delle 18.00 sarà celebrata in oratorio nell’ambito della Festa di don Bosco Armenia in aereo 12-14 maggio 1 ° giorno 12 maggio - Lunedì: MALPENSA/ LOURDES Ore 04.30 ca. ritrovo dei partecipanti: trasferimento all'aeroporto di Malpensa Terminal 1 con pullman riservato. - Partenza con volo speciale per LOURDES. Trasferimento in pullman all'hotel. Inizio delle visite ai Santuari con il saluto alla Grotta. Pranzo. Nel pomeriggio, cammino di Bernadette, celebrazione Eucaristica. Alle 18.00, santo Rosario alla grotta. Cena e pernottamento. Alle 21.00 fiaccolata. 2° giorno 13 maggio - Martedì: LOURDES Pensione completa. Intera giornata dedicata alle funzioni religiose: Celebrazione Eucaristica alla Grotta in lingua italiana. Proseguimento alla visita dei Santuari. Celebrazione Penitenziale, Via Crucis. Alle 17.00, Processione Eucaristica. Santo Rosario alla Grotta. Alle 21.00, Fiaccolata. 3° giorno 14 maggio - Mercoledì: LOURDES/MALPENSA Piccola colazione e saluto alla Grotta. Trasferimento all'aeroporto, partenza per l'Italia. Arrivo a Milano Malpensa T 1 in tarda mattinata. Rientro a Laveno con pullman riservato. QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE € Supplemento camera singola € 80,00 P R O G R A M M A Martedì 19 agosto: GAVIRATE – MILANO MALPENSA - EREVAN Mercoledì 20 agosto: EREVAN Giovedì 21 agosto: EREVAN–ALAVERDI-MONASTERI DI SANAHIN e HAGHPAT - EREVAN Venerdì 22 agosto: EREVAN - KHOR VIRAP -NORAVANK - EREVAN Sabato 23 agosto: EREVAN - LAGO SEVAN – GOSHAVANK - NORADUZ - EREVAN Domenica 24 agosto: EREVAN - ETCHMIADZIN – ZVARTNOTS - EREVAN Lunedì 25 agosto: EREVAN - GARNI - GEGHARD - EREVAN Martedì 26 agosto: EREVAN – MILANO MALPENSA – GAVIRATE E’ possibile ritirarle il programma dettagliato in Segreteria parrocchiale tel 0332743040 Pre-Iscrizioni entro il 15 marzo 2014 Quota 1360,00 tutto incluso - Supplemento singola 250,00 1° giorno 12: maggio-BESOZZO/LOURDES 12-15 maggio Nelle prime ore del mattino ritrovo dei signori partecipanti. Sistemazione in pullman e percorrendo l’autostrada dei Fiori arrivo al confine francese. Soste durante il percorso. Pranzo. Nel pomeriggio proseguimento per Lourdes, ove l’arrivo è previsto in serata. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. in bus 2°-3° giorno: 13-14 maggio - LOURDES Trattamento di pensione completa. Intere giornate dedicate alle visite dei Santuari. CelebrazioneEucaristica alla Grotta in lingua italiana, cammino della Croce, visita dei luoghi di Santa Bernadette: il Museo, il Moulin de Boly, il Cachot e la Chiesa parrocchiale dove si rinnoveranno le promesse battesimale, processione Eucaristica, Santo Rosario alla Grotta in lingua italiana.In serata fiaccolata. 4° giorno: 15 maggio - LOURDES/BESOZZO Prima colazione. Sistemazione in pullman e inizio del viaggio di rientro. Soste lungo il percorso. Pranzo. Arrivo previsto a BESOZZO, in serata. QUOTA INDICATIVA DI PARTECIPAZIONE SUPPLEMENTI: camera singola € 80,00 Maggiori informazioni e Iscrizioni in ogni parrocchia del Decanato entro il 30 marzo 2014 pagando una caparra di € 100 O R AA-NEWS !" !"#$%&%'()&*"'+$',(&"-../0'12(3.2%.4'5.6$)%37'8(+3.2(9"'!+:';2%)%37' #$%&%'()&*"'+$',(&"-../0'12(3.2%.4'5.6$)%37'8(+3.2(9"'!+:';2%)%37' <= <=1'"'8>?4<=1' 1'"'8>?4<= <=1' ' @2$AA.' @2$AA.' <B.9"+&")3%0C<>;?=DE' <B.9"+&")3%0C<>;?=DE' F FG' G' #"))(%.' #"))(%.' .2"'FH:IH!"#$%#&'%!("!$)&*$+*," .2"'FH:IH!"#$%#&'%!("!$)&*$+*,"' ' @2$AA.' ,"--2(%.' @2$AA.' 82"4<B.0' 82"4<B.0' !<J<;1' !<J<;1' K' ," --2(%.' L' L' +.+A"+.'%9'&(3"&*%+6.'B%'FM4IM'6"B%('A"2&*N' +.+A"+.' %9' &(3"&*%+6.' B%' FM4IM' 6"B%(' A"2&*N' %6A"#)(3%'A"2'9(',%(&&.9(3(:'' %6A"#)(3%'A"2'9(',%(&&.9(3(:'' ' 5%'' 22%32.O%(6.' (99"' .2"' .2"' 5% %32.O%(6.' !<J<;1' !<J<;1' G' G' ,"--2(%.' ,"--2(%.' (99"' KG:HH'%)'.2(3.2%.:'! KG: HH'%)'.2(3.2%.:'! 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