Campi Elettromagnetici e tutti
Prima della lettura di quanto scritto, si consiglia di documentarsi sulla proprietà
SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici scritta in versione originale in queste
pagine; è utile anche la lettura dei paragrafi Figure, Figura, Figure di persone, che
segnalano come si propagano nell’ambiente i CEM artificiali e come vengono
assorbiti dal corpo umano.
COME SI ORIGINANO E SONO CAUSATE LE ALTERAZIONI ALLE
CATENE MOLECOLARI DELLE CELLULE.
Il disegno in oggetto, è puramente indicativo e segnala in linea di massima con
quale meccanismo, le cellule staminali differenziate originano le cellule di ogni
organo cui sono preposte.
Legenda
1 - Sono le cellule staminali differenziate che originano quelle specifiche
dell’organo del corpo cui sono preposte (ad esempio il fegato)
2 - Cellule dell’organo ipotizzato, generate dalle cellule staminali differenziata.
3 - E’ indicato il nucleo delle cellule.
4 - Con questo numero sono indicate le cellule biologicamente morte che per
questo motivo si distaccano dal tessuto dell’organo disegnato.
Analizziamo cosa capita nelle cellule, quando penetra in esse un CEM
ambientale. L’ipotesi fatta prevede che nel 1° caso il CEM ambientale penetri
solo nelle cellule tipo n°2 (o in una loro certa quantità) e poi nel 2° caso, sia nelle
cellule n° 2 che contemporaneamente in quelle n° 1. E’ impossibile che il CEM
ambientale penetri solo nelle cellule n° 1 (le staminali differenziate), perché il CEM
che le attraversa e penetra, perché in questa condizione, attraverserebbe e
penetrerebbe sempre anche nelle cellule n° 2, perché esse sono da considerarsi più
superficiali nella posizione che hanno nell’organo che formano e di conseguenza
nel
corpo.
Le cellule staminali differenziate, producono le cellule dell’organo per la cui
differenziazione sono state elaborate (in figura le n°1), in modo tale che queste
ultime
siano
prodotte
in
modo
perfettamente
uguale.
Facciamo l’ipotesi che l’organo per il quale sono state preposte e originate, le
cellule staminali differenziate sia il fegato e che per una serie di circostanze, il CEM
ambientale che penetra in tale organo, penetri e danneggi solamente le cellule
epatiche (2), ma non riesca a penetrare e a danneggiare mai nessuna delle cellule
staminali differenziate che le producono (n°1). Ipotizziamo che la condizione iniziale
di partenza sia tale per cui nessuna delle cellule staminali differenziate del fegato
(n° 1) abbia al suo interno, difetti di rottura alle catene molecolari. Le cellule
epatiche (n° 2) che verranno prodotte dalle relative cellule staminali (n° 1) e che
saranno generate in queste condizioni, risulteranno prive di difetti biologici (rotture
di catene molecolari al loro interno). Con il tempo e progressivamente durante tutta
la loro vita biologica, le cellule epatiche prodotte (le n° 2), verranno danneggiate in
un numero sempre maggiore di loro catene molecolari, a causa del CEM
ambientale penetrato solo in esse. Abbiamo visto che la loro vita biologica naturale,
se non esistono CEM ambientali che forzatamente ne alterano le catene molecolari
in esse contenute, termina per chi sa’ quale motivo, dopo alcuni anni, quando
raggiungono la parte esterna dell’organo fegato (si può ipotizzare che trovandosi
nella parte superficiale dell‘organo cui fanno parte, non ricevano più sostanze
nutrizionali che ne permettono la vita biologica), e pertanto muoiano. Subendo dei
danneggiamenti nelle loro catene molecolari ad opera del CEM ambientale
penetrato in esse, le cellule (n°2) prodotte dalle cellule staminali differenziate (n° 4),
possono talvolta terminare la loro vita biologica, prima di essere arrivate sulla
superficie esterna dell’organo. Se tale condizione si realizza in molte delle cellule
che formano per esempio il fegato (n° 2) e che garantiscono il regolare
funzionamento biologico di tale organo, l’effetto più evidente sarà una diminuzione
della
funzionalità
epatica.
Sono possibili anche altre soluzioni: per esempio se le cellule dell’organo, a causa
delle rotture delle loro catene molecolari, ne riformano casualmente con gli spezzoni
ottenuti, delle nuove (catene molecolari), prospettando in questo caso due soluzioni:
1) Possono alterare parzialmente il funzionamento biologico della cellula.
2) E’ possibile si formi (creando casualmente nuove catene molecolari), un tumore
nell’organo di cui fanno parte. Resta il fatto che se la persona vive per un po’ di
tempo (5/10 anni) in un ambiente privo di CEM (cosa ormai impossibile), si
potranno
verificare
nel
tempo
le
seguenti
condizioni:
a) Le cellule epatiche staminali differenziate (1) in assenza di CEM ambientale, non
verranno più (progressivamente) danneggiate nelle loro catene molecolari; in
questa condizione, ciò capita sia per esse (1) che per le nuove cellule (2) da loro
prodotte
in
continuazione.
2) In assenza di CEM ambientali, le catene molecolari che formano gli HLA del
Sistema Immunitario, non saranno più danneggiate (o meglio interrotte), ragion
per cui, se un numero maggiore di segnali elettrici emessi dal cervello
raggiungeranno grazie alle cellule di nuova Mielina riposizionatesi correttamente
attorno agli Assoni dei nervi che collegano il cervello per esempio al fegato, si
potrà assistere a un possibile miglioramento della normale funzionalità epatica.
Inoltre, (in assenza di CEM ambientali) rimanendo inalterate il numero delle rotture
di catene molecolari sia all’interno delle cellule staminali epatiche (1), che in quelle
da esse prodotte (2), potrebbe essere possibile una stabilizzazione di un tumore
eventualmente originatosi, perché l’organo (il solito fegato), verrà progressivamente
formato da nuove cellule (2), aventi un numero di alterazioni nelle catene molecolari
(rotture), uguali a quelle presenti nelle cellule staminali differenziate epatiche (1),
che non aumentando di numero (per il fatto dell’assenza del CEM ambientale), né
nelle cellule staminali differenziate (1), né in quelle da esse prodotte (2). Resta da
prendere atto (se i CEM artificiali sono inesistenti o di valore non nocivo tale da non
porre in orientamento gli atomi “magneto sensibili” che formano la catena
molecolare), la possibilità che le cellule staminali differenziate epatiche (1) e quelle
da loro prodotte (2), vengano in assenza di CEM ambientali artificiali, solo
danneggiate nelle loro catene molecolari, dal CM terrestre che non risulta
eliminabile. Il concetto, poiché è enunciato per la prima volta, è di complessa
spiegazione
e
di
ancor
più
difficile
comprensione.
Purtroppo quanto spiegato, non sempre si realizza; esaminiamo allora cosa capita
quando il CEM ambientale penetra sia nelle cellule staminali differenziate (1), che
nelle cellule da esse prodotte (2) prendendo in considerazione per tale esempio le
cellule
epatiche.
Quando il CEM ambientale, penetra anche all’interno delle cellule staminali
differenziate (1), i risultati temporali finali, divergeranno da quelli segnalati in
precedenza. Nelle cellule staminali differenziate (1), ad opera del CEM ambientale,
incominciano a rompersi progressivamente alcune catene molecolari (quali non si
sa’), ragion per cui le cellule che verranno originate da esse, (essendo cellule
fotocopia), avranno le stesse catene molecolari interrotte. Con continua presenza
di CEM ambientali (penetrati sia nelle cellule n° 2 che in quelle n °1), sia le cellule
staminali differenziate (1), che in quelle da loro generate (2), aumenteranno
progressivamente nel tempo le loro rotture. Praticamente, se all’età di vent’anni, una
persona ha all’interno delle cellule staminali differenziate epatiche (1), 8.524 o 9.840
catene molecolari interrotte, esse produrranno in quel momento cellule epatiche
(2) con 8.524 o 9.840 catene molecolari interrotte. Persistendo il CEM ambientale
penetrato nelle cellule staminali differenziate (1), a quarant’anni, tali cellule (1), è
possibile arrivino ad avere un numero di catene molecolari interrotte
decisamente superiore, che ipotizziamo essere diventate 15.534 per alcune e
19.853 per altre (si avrà in questa condizione una diminuzione dell’efficienza
biologica della cellula). Verranno in quel momento, prodotte dalle cellule staminali
differenziate (1), cellule epatiche (2) con lo stesso numero di catene molecolari
rotte (15.534 o 19.853). Le nuove cellule (2) prodotte, a causa del CEM ambientale
penetrato in esse, aumenteranno ulteriormente le loro 15.534 o 19.853 catene
molecolari di partenza rotte e in questo caso si assisterà a una insufficienza epatica
che aumenterà nel tempo. Se la situazione originatasi è particolarmente sfortunata,
sia le cellule staminali differenziate (1) che quelle da esse generate, alterando il
proprio funzionamento biologico e aumentando il numero di catene molecolari
interrotte, potrebbero originare (ricombinandosi casualmente le catene molecolari
rotte e riformando casualmente nuove catene molecolari), un tumore per la cui
soluzione si dovrebbe ricorrere ad una operazione chirurgica. Qualora il CEM
ambientale diminuisse di intensità e non procurasse ulteriori rotture, nelle
cellule staminali differenziate (n° 1), si avrebbero sempre e costantemente 15.534
o 19.853 catene molecolari interrotte, (perché il danno alle catene molecolari
delle cellule, è irreversibile) e le nuove cellule epatiche prodotte (1), avrebbero al
loro interno, le stesse identiche condizioni. Naturalmente ciò che si verifica nelle
cellule staminali differenziate epatiche (1), in presenza di CEM ambientale
penetrato al loro interno, si attua in modo probabilmente simile ma non uguale,
anche nei confronti delle cellule staminali differenziate di qualsiasi altro organo
nel corpo della persona considerata (per esempio nelle cellule staminali
differenziate che costituiscono il pancreas). Si origina in questo modo un lento e
inesorabile declino biologico degli organi della persona che porta talora anche alla
morte dell’organo stesso e qualora esso avesse per la persona una funzione
biologica vitale, è possibile si origini la morte dell’individuo. Ovviamente il danno
all’interno delle cellule, è causato progressivamente sia dal CM terrestre che non è
eliminabile (teoria evolutiva di Darwin), sia dai CEM ambientali artificiali originati
dall’uomo!!!. Occorre fare un altro ragionamento: l’organo ipotizzato nell’esempio è
il fegato. Nel suo funzionamento esso secerne la bile che è una catena o un insieme
di catene molecolari. Anche un certo numero di esse, possono essere interrotte dal
CEM ambientale penetrato nel corpo umano. Quando la catena molecolare che
forma la bile viene interrotta, perde la sua funzionalità biologica e se il fenomeno si
verifica in un certo numero dello stesso tipo di catene molecolari, si ha una
insufficienza epatica la cui entità dipende dalla quantità di molecole di bile rotte.
Naturalmente se parte delle predette molecole di bile vengono prodotte fin all’inizio,
dalle cellule epatiche in modo già rotto, risulteranno inutilizzabili; la situazione
diventa allora più complicata perché originata da parte di cellule che hanno perso in
modo completo la loro funzionalità specifica e diventa difficile per il medico curante,
capire
quando
ci
si
trova
in
un
caso
o
nell’altro.
Le cellule staminali indifferenziate, sono la grande speranza per il futuro della
ricerca e della medicina. Si studia e si cerca di capire quale è il funzionamento del
meccanismo biologico che determina la loro differenziazione per poterle utilizzare
in caso di necessità, nella sostituzione di cellule staminali differenziate alterate nella
loro funzionalità, di qualche organo avente carenze funzionali parziali o totali.
Occorre però ragionare sul fatto che se ipoteticamente, anche delle cellule
staminali indifferenziate, si comprendesse il meccanismo di differenziazione,
ugualmente queste ultime possono nel tempo, essere danneggiate dal CEM
ambientale, nella rottura di alcune loro catene molecolari, ragion per cui la loro
condizione di partenza, potrebbe non essere mai priva di catene molecolari rotte.
I vantaggi ottenuti dalla medicina per il loro utilizzo, potrebbero per questo motivo,
essere parziali e limitati nei risultati auspicati. L’unica soluzione possibile per
tutelare la salute degli esseri viventi e per limitare le variazioni climatiche del
Pianeta, è la diminuzione drastica del numero dei segnali elettromagnetici artificiali
presenti nell’ambiente (e conseguentemente del valore dell’inquinamento
elettromagnetico ambientale da loro originato).
RIASSUMENDO: Le cellule del corpo originate dalle cellule staminali differenziate,
hanno una loro vita biologica al termine della quale muoiono ed in quell’occasione
vengono sostituite da nuove cellule.
Il CEM ambientale penetrato all’interno del corpo umano, causa certamente, un
danno biologico sia alle catene molecolari delle cellule staminali differenziate che
alle cellule da esse derivate; chiaramente le cellule (2), derivate da una cellula
staminale differenziata (1) alterata nella sua struttura biologica, avranno la stessa
struttura di partenza modificata ed essa (nel tempo), potrà essere ulteriormente e
casualmente alterata dal CEM ambientale nelle sue numerose catene molecolari,
durante tutta la sua vita biologica. Si avrà così (nel tempo), una modificazione
casuale ma progressiva sia delle cellule staminali differenziate (1) che delle cellule
da esse derivate (2). In queste condizioni, a forza di danneggiamenti progressivi, si
possono originare delle alterazioni funzionali nella/e cellula/e staminali
differenziata/e che possono portare ad una qualsiasi malattia, ad un tumore o alla
morte biologica della/e stessa/e cellula/e.
Quando queste condizioni sono presenti nelle cellule staminali differenziate (1), la
situazione si complica diventando il danno cellulare imprevedibile e/o irreversibile
nel senso della incurabilità della malattia o addirittura mortale per la persona,
qualora le cellule staminali differenziate rimaste biologicamente attive di quel
determinato organo non ne generino una quantità sufficiente a mantenere in vita
biologica attiva lo stesso organo, decretandone dapprima una carenza funzionale e
in seguito nei casi più gravi la sua possibile morte. Chiaramente se un organo vitale
muore, la persona a causa di ciò, potrebbe fare in breve tempo, l’identica fine.
La medicina ufficiale, segnala che ad un certo punto della vita le cellule
commettono degli errori nella loro duplicazione perché “impazziscono”.
Penso che le cellule siano “formate” nella loro costituzione, in modo
tale da non porsi autonomamente in tale condizione ma che questo, dipenda
dai CEM ambientali e dalla proprietà SUSCETTIVA che ne condiziona
l’operatività.
Mi rendo conto che la spiegazione delle alterazioni delle catene molecolari delle
cellule staminali differenziate, è di difficile comprensione, ma questo è dovuto al
fatto che l’argomento viene trattato per la prima volta in modo assoluto. Può essere
necessaria una rilettura del paragrafo per comprenderne meglio il significato che il
sottoscritto vuole spiegare.
ESEMPIO DI ROTTURA CATENE MOLECOLARI ALL’INTERNO
DELLE CELLULE CAUSATA DAI CEM AMBIENTALI
Facciamo alcune premesse: gli atomi che formano il pezzo della catena molecolare
presa in considerazione all’interno della cellula, hanno le seguenti caratteristiche:
a) I due tratti di catene molecolari, sono perfettamente identici: il tratto A, è
all’interno di una cellula in cui non penetra un CEM ambientale, non ne subisce
l’azione, e pertanto rimane integro. Il tratto di catena molecolare B, è posto
all’interno di una cellula in cui penetra un CEM ambientale, ne subisce l’azione
nociva (in modo conforme alla proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici,
e viene pertanto interrotta.
b) Sia nella catena molecolare A che in quella B, gli atomi 1 e 4: sono poco
sensibili al CEM ambientale penetrato nel corpo della persona.
c) Nel disegno A possiamo notare un tratto di una catena molecolare presente
all’interno di una cellula: non esistendo CEM ambientale esterno o essendo il suo
valore talmente basso da avere intensità tale da non porre in movimento nessuno
degli atomi (quelli più altamente “magneto sensibili”, gli atomi n°2 e n° 3 della parte
di catena molecolare A considerata); in questa condizione, la catena molecolare
mantiene la sua integrità e pertanto la sua funzionalità biologica all’interno della
cellula rimane inalterata.
d) Tratto di catena Molecolare B
E’ l’identico tratto di catena molecolare rappresentata nel disegno A. In questo
caso il CEM ambientale penetrato nella cellula del corpo umano, è di valore tale da
porre in orientamento alternato gli atomi n° 2 e n° 3 che acquisiscono nel loro
movimento una energia E = M x v x v ove:
M = massa dell’atomo
v = velocità assunta dall’atomo nel suo movimento causato dal CEM
ambientale penetrato nella cellula.
Gli atomi 1-2, e 3-4, nella catena molecolare B, anche se con sensibilità
differente all’azione del CEM, si orientano all’identica frequenza del CEM
ambientale che si ipotizza sia penetrato all’interno della cellula; mentre l’angolo
di oscillazione tra gli atomi 2 e 3 è nullo (si ipotizza che gli atomi abbiano le stesse
caratteristiche magneto sensibili µ), quello tra 1 e 3 e tra 2 e 4 risulta differente
perché è inferiore l’energia acquisita dagli atomi 1 e 4 nel loro movimento (E = M
x v x v), rispetto agli atomi 2 e 3 che oscillano con l’identico angolo di orientamento
che è maggiore, (gli atomi 2 e 3 sono identici nella loro “magneto sensibilità”). Gli
stessi atomi 2 e 3, acquisendo dal CEM ambientale penetrato nella cellula,
l’identica quantità di Energia che ne causa il relativo movimento (come detto si
suppone siano dotati della medesima SUSCETTIVITA’ magnetica), non romperanno
mai il legame di unione esistente tra loro.
Se invece la forza di legame che unisce l’atomo n° 1 a quello n° 2 e l’atomo
n° 3 a quello n° 4, ha un gradiente energetico inferiore alla differenza energetica
acquisita nel movimento dagli atomi 1 con il 2 e dall’atomo 3 con il 4, essi
romperanno il legame esistente tra loro, interrompendo la catena molecolare cui
fanno parte; in questo modo essa perderà la sua funzionalità biologica (tratto di
catena molecolare B).
Non si rompono i legami tra gli atomi 2 e 3, perché per tali atomi si è
ipotizzato esista una SUSCETTIVITA’ magnetica uguale, ragion per cui essi
oscillando alla identica frequenza, e compiendo lo stesso angolo di orientamento
forzato (acquisiscono nel movimento imposto dal CEM ambientale, la stessa
energia cinetica), e di conseguenza la differenza energetica tra i due atomi sarà
uguale a zero; con tale valore di energia (zero) non è possibile pertanto rompere il
legame esistente tra loro.
Nella catena molecolare B, si rompono sia il legame di unione tra l’atomo 1 e
il suo adiacente di destra (2), che quello tra l’atomo 4 e il suo adiacente di sinistra
(3), perché si è ipotizzato che tali legami siano energeticamente più deboli
dell’energia cinetica acquisita nel movimento imposto dal CEM ambientale
penetrato nella cellula, all’atomo 1 e all’atomo 4.
Finché permane il CEM all’interno della cellula, nella catena molecolare B
(rotta), gli atomi “magneto sensibili” 1 e 4, pur se non isolati dalla loro catena
molecolare di appartenenza dalla quale non si sono separati, si orienteranno alla
frequenza del CEM, limitatamente alla possibilità di compiere la torsione permessa
dalla forza di legame con l’atomo adiacente. Gli atomi 2 e 3, anche in condizione di
catena molecolare B interrotta (e perciò separati dalla stessa), in presenza di CEM
ambientale, continueranno a orientarsi alla frequenza dello stesso CEM, originando
attrito e di conseguenza un microscopico aumento della temperatura della cellula.
Se tale condizione (o simile) è presente in molte catene molecolari all’interno di
migliaia di miliardi di cellule, tutti gli atomi che oscillano sotto l’azione del CEM
ambientale penetrato all’interno del corpo umano, produrranno attrito e per questo
motivo, innalzeranno la temperatura corporea di 0,5/1,5° centigradi; in questa
condizione, la persona interessata al fenomeno, percepisce una sensazione di
aumento di temperatura e di calore all’interno del proprio corpo.
Il concetto spiegato, semplice nel risultato finale di rottura di catena molecolare,
risulta di complicata spiegazione e ancor maggiore difficoltà di comprensione, ragion
per cui potrebbe essere necessaria una rilettura.
LA PROPRIETA’ SUSCETTIVA DEI MATERIALI FERROMAGNETICI
(contenuto fedele tratto dal libro Olivieri & Ravelli edito nel 1051)
CAPITOLO VI
IL CAMPO MAGNETICO NELL’INTERNO DEI CORPI
LE PROPRIETÀ MAGNETICHE DEI MATERIALI
FERROMAGNETICI - LA LEGGE DEI CIRCUITI MAGNETICI
LE STRUTTURE MAGNETICHE DELLA PRATICA E
CALCOLI RELATIVI
3-60. Intima origine delle proprietà magnetiche dei corpi. – Abbiamo già accennato [3-10] che le
proprietà magnetiche dei corpi derivano dalle stesse proprietà magnetiche delle molecole di cui sono
costituiti, ognuna delle quali sì comporta come un magnetino elementare. D'altra parte abbiamo visto
che tutti i fenomeni magnetici che noi possiamo artificialmente provocare sono sempre
indissolubilmente legati a una corrente elettrica o eventualmente a un complesso di correnti: ciò vuol
dire in altri termini che i fenomeni magnetici si identificano sostanzialmente con i fenomeni
elettrodinamici e cioè con le manifestazioni che si riscontrano attorno agli atomi elettrici in
movimento. E infatti ogni atomo elettrico in movimento si contorna. di un campo magnetico le cui
linee di forza assumono la forma di anelli chiusi attorno alla traiettoria del moto[3-21]. È’ allora
facile intuire che le stesse proprietà magnetiche delle mole- cole dei corpi devono attribuirsi
precisamente al movimento degli elettroni satelliti che appartengono ai singoli edifici atomici o
molecolari del corpo. Questi elettroni satelliti sono vincolati ai rispettivi nuclei atomici da un campo
elettrico, ma oltre a ciò si contornano. in conseguenza del loro movimento, anche di un campo
magnetico: a questo riguardo noi possiamo quindi raffigurarci le molecole dei corpi come tante
piccolissime spire percorse da una determinata corrente la quale viene a costituire in tal senso. la
corrente molecolare che compete alla particolare configurazione che caratterizza le molecole di quel
dato corpo. Queste correnti molecolari sono particolarmente intense nei corpi magnetici propriamente
detti, mentre sono debolissime invece negli altri corpi. Nei corpi allo stato naturale, le molecole sono
in completo disordine (per effetto dei moti di agitazione termica) e i rispettivi corpi magnetici
naturalmente si elidono, per modo che il
-253campo magnetico risultante nello spazio esterno al corpo è nullo. Quando invece il corpo si trova
immerso nel campo magnetico prodotto da una corrente qualsiasi, tutte le molecole tendono a
orientarsi con il loro asse magnetico nella direzione del campo, come farebbero precisamente
altrettante spire percorse da corrente [3-13]. Le correnti molecolari vengono cioè a orientarsi in
tanti piani alle normali linee di forza del campo che investe il corpo, il quale assume in tal modo
nel suo complesso un aspetto grossolanamente paragonabile ad un fascio di solenoidi sottilissimi
come è indicato ad esempio in fig. 3-600 Il campo magnetico che provoca l’orientamento delle
molecole viene indicato col nome di campo magnetizzante: nel caso rappresentato
Fig. 3-600 – Le correnti molecolari rinforzano il campo magnetizzante che ne ha provocato
l’orientamento
In figura, esso è dovuto al solenoide A B percorso dalla corrente I. Con le molecole cosi orientate il
corpo risulta senz'altro magnetizzato, in quanto produce esso stesso un campo magnetico il quale si
sovrappone al campo magnetizzante prodotto dalla corrente: si forma in tal modo un campo risultante
unico nel quale si assommano gli effetti magnetici della corrente che percorre il solenoide e delle
correnti molecolari orientate.
Queste correnti molecolari naturali ci consentono in tal modo di ottenere per via del tutto
gratuita, quello stesso risultato che noi dovremmo raggiungere diversamente aumentando il numero
delle amperspire del solenoide.
In ciò risiede l’importanza pratica grandissima dei materiali magnetici propriamente detti, nei
quali le correnti molecolari sono di tale entità che il loro contributo alla produzione del campo
risultante, è di gran lunga maggiore de1lo stesso campo magnetizzante che è necessario a provocarne
l’orientamento.
In ogni caso rimane stabilito il fatto che tutti i fenomeni magnetici che si riscontrano in presenza
di un qualsiasi mezzo materiale, sono dovuti in generale all’effetto risultante dalla sovrapposizione di
un campo magnetico prodotto da un determinato complesso di correnti, il quale agisce come campo
magnetizzante del mezzo, e di un contributo locale fornito dalle correnti molecolari del mezzo stesso,
che vengono orientale dal primo. Perciò se indichiamo con H l’intensità del campo magnetizzante in
un dato punto nell'interno di un corpo e con Hm la corrispondente intensità del campo dovuto alle
correnti molecolari orientate, si avrà in quel punto un campo risultante HR + Hm .
Se ora si pensa che il processo di orientamento delle molecole si trova necessariamente contrastato
dai moti naturali di agitazione termica, si intuisce faci1mente che l’orientamento medio risulterà più
o meno completo a seconda della maggiore o minore intensità del campo magnetizzante H che lo
determina: da ciò
- 254 si intravede che il campo Hm fornito dalle correnti molecolari originate deve essere almeno entro
opportuni limiti, in proporzione all'intensità del campo magnetizzante H. L'esperienza conferma
infatti questa deduzione e perciò si pone
Hm = X H
dove X indica un conveniente fattore numerico il cui valore dipende dalla natura del materiale
investito dal campo: a questo fattore si dà il nome di suscettività magnetica del materiale. Esso
esprime in sostanza la maggiore o minore attitudine del materiale stesso a magnetizzarsi e a
rinforzare il campo in cui viene immerso. La suscettività magnetica è piccolissima perciò (è
praticamente nulla) in tutti i materiali non magnetici, mentre è assai elevata invece per i materiali
magnetici propriamente detti.
Dai fatti esposti risulta in generale che se un materiale, avente una. determinata suscettività
magnetica X, viene investito da un campo magnetizzante H, si ottiene in seno al corpo un campo
risultante
HR = H + X H (1 ÷ X) H
Questo campo si svolge evidentemente attraverso agli spazi vuoti compresi fra le molecole del
materiale, ai quali compete perciò la permeabilità magnetica assoluta μa che è caratteristica del
vuoto: ne segue che a questo campo risultante corrisponde una induzione magnetica
B = μa Ha = μo (1 ÷ X) H
Questa relazione dimostra che si può esprimere direttamente l'induzione magnetica risultante B,
attribuendo semplicemente al materiale che viene investito dal campo magnetizzante H una
permeabilità assoluta
μ = μa (1 ÷ X)
Questo artificio ci esime così dalla necessità di doverci occupare direttamente delle correnti
molecolari del materiale, i cui effetti vengono considerati invece per via indiretta attribuendo al
materiale stesso una permeabilità assoluta μ di valore tale. che moltiplicato per l'intensità del campo
magnetizzante H fornisce direttamente l'induzione magnetica risultante B:
per qualunque mezzo si pone cioè semplicemente
B=μH
variando solo, da un mezzo all'altro il valore di μ .
All'atto pratico si usa commisurare la permeabilità assoluta μ dei diversi mezzi a quella μa
del vuoto indicando per ciascun mezzo il valore del rapporto
μ = μa/μ
Al quale si da il nome di permeabilità relativa.
[Si osservi che questa permeabilità relativa si identifica col fattore (1 ÷ X)]
Si può dire con ciò che il comportamento dei diversi corpi nei confronti dei campi magnetici che li
investono viene caratterizzato semplicemente dal valore della rispettiva permeabilità relativa μ la
quale rappresenta il numero per cui si deve moltiplicare la permeabilità assoluta μa del vuoto
per tener conto del contributo apportato al campo dalle correnti molecolari naturali del materiale.
In tutti i corpi che vengono considerati praticamente sotto il nome di corpi non magnetici, le
correnti molecolari naturali hanno effetti che sono del tutto insignificanti: a tutti questi corpi si
attribuisce perciò praticamente la stessa permeabilità assoluta μa del vuoto e cioè una permeabilità
relativa
μ = 1 e suscettività χ = 0
In realtà, anche fra questi corpi esistono delle differenze lievissime, le quali sono bensì trascurabili
per le applicazioni pratiche, ma hanno tuttavia un grande interesse scientifico.
Nella pratica tecnica invece interessano esclusivamente le proprietà caratteristiche dei materiali
magnetici propriamente detti o materiali ferromagnetici.
3-61. Le proprietà dei materiali ferromagnetici. –
Fig. 3-610 – Disposizioni sperimentali per il rilievo delle proprietà magnetiche dei
corpi.
Col nome di materiali ferromagnetici si intendono in generale tutti i corpi che hanno un
comportamento magnetico qualitativamente simile a quello del ferro: essi sono rappresentati in modo
speciale dal ferro dolce, dall’acciaio comune, da alcuni acciai speciali, dalla ghisa, ed anche in misura
minore dal nichel e dal cobalto. In questi corpi le correnti molecolari naturali sono così spiccate, da
portare un contributo ingentissimo a qualsiasi campo magnetizzante che le orienti: si ottiene in tal
modo un campo risultante la cui intensità può diventare anche alcune migliaia di volte maggiore di
quella del campo magnetizzante.
In pratica, seguendo il criterio già indicato in precedenza si tralascia di considerare l’intensità del
campo prodotto dalle correnti molecolari, e si considera invece semplicemente l’induzione magnetica
risultante B che viene a corrispondere a ciascun valore del campo magnetizzante H che si fa agire sul
materiale.
Lo studio delle proprietà magnetiche dei materiali viene ridotto così alla determinazione sperimentale
della funzione B = μ H. Si impiega allo scopo un solenoide molto lungo e sottile avvolto attorno a
una sbarretta del materiale in esame come in fig. 3-610 a), o meglio ancora , un solenoide toroidale
avvolto attorno a un anello come in fig. 3.610 b). Il solenoide viene alimentato ad esempio con una
batteria di accumulatori, disponendo le cose in modo da poter regolare la corrente entro i voluti limiti.
L’intensità I della corrente viene misurata con un amperometro e in base al numero delle
spire e alla lunghezza del solenoide, si calcola l’intensità del campo nell’interno con la nota relazione
(ecc.……..)
Documentazione tratta dal libro: Elettrotecnica Generale autori “Olivieri & Ravelli
ed. 1951
CONSIDERAZIONONI: LA PROPRIETA’ SUSCETTIVA DEI MATERIALI
FERRO MAGNETICI (importante)
Il campo elettromagnetico (CEM), è una entità fisica; pertanto l’effetto della sua
innocuità o nocività sulla persona (sulle catene molecolari presenti all’interno delle
cellule che la formano), è dovuta non tanto alla valutazione o all’opinione priva di
nessuna gistificazione scientifica data da un Ente o da una persona “competente”,
quanto alla proprietà fisica della SUSCETTIVITA’ magnetica che ne regola
l’operatività.
Questa proprietà Fisica è molto importante perché giustifica l’azione NOCIVA
del CEM ambientale nei confronti degli atomi “magneto sensibili” quando penetra
all‘interno di un corpo. Penetrando in un corpo (purchè esso sia formato da atomi di
materiale sensibile al CEM), il CEM ambientale genera una induzione magnetica
che nei materiali ferromagnetici è di gran lunga superiore al CEM che la ha
generata.
Facciamo alcune premesse iniziali, utili per una comprensione ottimale
dell’argomento.
1) La più piccola particella di qualsiasi corpo è l’atomo.
2) Gli atomi, sono costituiti da una parte centrale, il nucleo, e da particelle
elementari periferiche, gli elettroni che disposti su varie orbite, ruotano
velocemente intorno ad esso.
3) Tutti gli elettroni sono dotati di una carica elettrica negativa e di una piccola
carica magnetica.
4) Gli elettroni quando si spostano in un conduttore, producono sia una corrente
elettrica che un CM.
5) Gli atomi aggregandosi fra loro, formano le molecole.
Col nome di materiali ferromagnetici, si intendono tutti quei materiali che
hanno un comportamento simile al ferro: essi sono rappresentati in modo
speciale dal ferro dolce, dall’acciaio comune, da alcuni acciai speciali, dalla ghisa
e in misura minore dal nichel.
Nei corpi allo stato naturale, le molecole sono in completo disordine per effetto
dei moti di agitazione termica ed i rispettivi Campi Magnetici, si elidono per modo
che il CEM risultante nello spazio intorno al corpo, è nullo. Quando il corpo di un
materiale ferromagnetico (o di materiale magneto sensibile), si trova immerso in un
CEM prodotto da una corrente qualsiasi, tutti i suoi atomi, tendono ad orientarsi con
il loro asse magnetico in direzione del CEM che ne ha prodotto l’orientamento.
Non sono solo perciò i materiali ferromagnetici propriamente detti che sotto l’effetto
di un CEM orientano tutti i loro atomi in un'unica direzione ma sono molti i materiali
“magneto sensibili” che con minori risultati di induzione magnetica risultante,
orientano le proprie molecole; per esempio, come vedremo nella Risonanza
Magnetica Nucleare, l’idrogeno è uno di questi. Le correnti molecolari vengono ad
orientarsi in tanti piani normali alle linee del CEM che investe il corpo. Il CEM che
provoca l’orientamento delle molecole del corpo, viene detto CAMPO
MAGNETIZZANTE. Si forma in questo modo un CEM risultante unico in cui si
sommano gli effetti della corrente che percorre il corpo e quello delle correnti
molecolari orientate, che è superiore. In ciò risiede la grande importanza dei
materiali ferromagnetici propriamente detti, in cui le correnti molecolari sono di
tale entità che il loro contributo alla produzione del CEM RISULTANTE è di gran
lunga maggiore al CAMPO MAGNETIZZANTE che è necessario a provocarne
l’orientamento (Olivieri & Ravelli). Per tornare ai materiali ferromagnetici, in base
al ragionamento fatto, sicuramente un po’ difficile da capire da parte di chi lo sente
proporre per la prima volta, possiamo dire che in un materiale ferromagnetico, in
presenza di un CEM, le correnti molecolari sono così elevate da dare un contributo
ingentissimo a qualsiasi CAMPO MAGNETIZZANTE che le orienti; si ottiene così
un CEM risultante la cui intensità può diventare alcune migliaia di volte superiore a
quello del CAMPO MAGNETIZZANTE quando la stessa operazione si compie nel
vuoto. Questa proprietà che nei materiali ferromagnetici permette di “amplificare” il
CEM ambientale generante che penetra nel corpo, prende il nome di
SUSCETTIVITA’ MAGNETICA (è una proprietà Fisica e la sua contestazione indica
solo che si ignora, mi auguro non volutamente, il principio fisico su cui si basa!!!).
Si dice praticamente che i corpi costituiti da materiale ferromagnetico, (o da
atomi di materiale “magneto sensibile”), esercitano una spiccata azione di rinforzo
sul CEM ambientale che penetra in essi, perché in conseguenza della loro
permeabilità magnetica μ, essi vengono ad assumere per ogni valore di H (indica
il valore del Campo Magnetizzante), una induzione magnetica B (ove B = μ x H)
che è molte volte maggiore a quello che lo stesso Campo Magnetizzante H
produrrebbe nel vuoto; con ciò anche l’energia connessa al CEM indotto nel corpo
in cui è penetrato, risulta aumentata in proporzione e così tutte le manifestazioni che
ne derivano, risultano proporzionalmente rinforzate. La formula utilizzata per
risalire dal CAMPO MAGNETIZZANTE al CAMPO MAGNETICO INDOTTO, è la
seguente: B = μ x H ed in questo caso, non è assolutamente presa in
considerazione la frequenza del segnale elettromagnetico.
I termini utilizzati nella formula precedente per la determinazione del CEM risultante
sono i seguenti:
H = intensità del CEM
μ = coefficiente di permeabilità assoluta: è un dato che è differente per ogni
tipo di materiale. Per il vuoto il suo valore è 1 mentre per i materiali
ferromagnetici può arrivare a superare la cifra di 2.000. Praticamente
ogni materiale anche se non ferromagnetico, ha una sua permeabilità
magnetica μ.
B = Induzione Magnetica. Il suo valore è dato da:
B = μ x H. Maggiore è il valore del coefficiente di permeabilità magnetica μ,
maggiore sarà l’induzione magnetica risultante. Per farla breve il valore di μ
per il tondino di ferro annegato nel cemento armato della struttura di una
casa è molto elevato, ragion per cui sarà molto elevata, l’induzione
magnetica B che verrà originata in esso dal CEM in bassa frequenza
disperso da una cabina elettrica o da un cavo elettrico ad elevato valore di
energia trasportata, (interrato o meno) posto nelle vicinanze dello stabile.
Una induzione analoga si produce nel tondino di ferro della struttura dello
stabile, qualora penetrasse in esso un segnale elettromagnetico in media, alta,
altissima frequenza irradiato nell’etere da una qualsiasi antenna sia essa radio o
televisiva, di telefonia cellulare, di segnale wireless, WI-FI,……, perché come detto
in precedenza, la formula B = μ x H non tiene in considerazione la frequenza del
Campo Elettromagnetico (CEM). Inoltre un segnale elettromagnetico in bassa,
media, alta, altissima frequenza, penetra sempre nella struttura in cemento armato
di uno stabile e di conseguenza anche nel tondino di ferro che è presente nel
cemento al suo interno; lo dimostra il fatto che è possibile ascoltare una radio,
guardare la televisione o fare una telefonata tramite cellulare anche da una cantina.
E’ utile dire che il CEM ambientale in bassa frequenza 50 Hz originato dalla
normale corrente elettrica, ha un valore più elevato (se la fonte che lo ha prodotto
è ravvicinata), mentre il CEM del singolo segnale elettromagnetico in media, alta o
altissima frequenza è di valore assoluto più basso. La variabile che ne rende nociva
la presenza è data dal fatto che i singoli segnali in media, alta, altissima frequenza,
quando penetrano nel tondino di ferro, si sommano vettorialmente, e in questo caso,
il valore risultante unico (parte del quale può venire assorbito dal corpo umano che
staziona sul pavimento), è dato dalla somma dei singoli segnali considerando però
la loro frequenza. Chiaramente se il segnale elettromagnetico è vicino all’antenna
di emissione, sarà di valore in potenza maggiore e quando penetra nel corpo umano
sia direttamente attraverso l’etere, che indirettamente tramite la superficie
calpestata, nell’orientare gli atomi “magneto sensibili” delle catene molecolari
all’interno delle cellule in cui è penetrato, fa’ assumere all’atomo nel suo movimento
obbligato dovuto all’orientamento imposto dal CEM ambientale, una energia data
da: E = M x v x v (dove v = velocità acquisita dal corpo in movimento).
Il segnale elettromagnetico emesso da un’antenna è pertanto nocivo per le
catene molecolari presenti all’interno delle ellule del corpo di una persona, qualora
essa passasse molto tempo nelle sue vicinanze (parecchie ore al giorno a pochi
metri).
Si noti che non esiste alcun corpo (inteso come elemento o materiale) che non
possa venire attraversato dalle linee di forza del CEM, ragion per cui il corpo umano
è sempre attraversato e penetrato dalle linee di forza del CEM presente
nell‘ambiente. Esistono in realtà alcuni materiali che respingono le linee di forza del
CEM: il più conosciuto è il bismuto. In conclusione possiamo dire che il corpo
umano viene sempre attraversato dalle linee di forza del CEM ambientale che
penetrando in esso, per la SUSCETTIVITA’ magnetica, svolge un’azione nociva
nei confronti di alcuni atomi “magneto sensibili” (miliardi), che concorrono alla
formazione delle innumerevoli catene molecolari contenute all’interno delle cellule
che lo formano; tale azione nociva, si concretizza nella possibile o probabile rottura
casuale e progressiva, di molte delle catene molecolari all’interno delle cellule del
corpo umano. Si avrà così un danno biologico cellulare che si evidenzierà nel
tempo, in un danno fisico con conseguenze negative sulla salute della persona,
possibilità di malattie imprevedibili, difficilmente curabili e di qualsiasi tipo:
autoimmunitarie genetiche ecc..
Con l’espressione pratica di corpi non magnetici, si deve intendere semplicemente
che il CEM attraversando questi corpi, conserva sempre la stessa configurazione e
la stessa intensità che esso avrebbe nel vuoto, con differenze che si rilevano solo
con indagini raffinate. Come detto in precedenza, l’organismo viene penetrato
tranquillamente dalle linee di forza di un CEM e poiché il corpo umano è costituito
per il 70 % di acqua, se il CEM è presente nel pavimento o nel terreno in cui si trova
la persona, che essa sia ferma o cammini, il suo organismo capterà SEMPRE le
linee di forza del CEM che penetreranno SEMPRE all’interno del corpo umano.
Il CEM è un entità fisica dotata di polarità e ciò significa che quando penetra
all’interno del corpo umano, le sue polarità interferiscono sia con i segnali
elettrici emessi dal cervello verso i vari organi interni che con quelli inviati
verso il sistema muscolare e sensoriale; questo avviene anche con i segnali
elettrici che le cellule per comunicare si scambiano tra loro, o utilizzano per il
loro funzionamento biologico; è possibile che alcune di esse (di quale organo,
quante ed in che modo nessuno lo saprà mai), alterino in presenza del CEM
ambientale captato (e penetrato all’interno del corpo umano), il loro naturale
funzionamento biologico. Se l’alterazione funzionale biologica è costante nel
tempo, è possibile (anzi probabile o meglio sicuro), che il danno diventi
permanente (irreversibile) e che la patologia sia inspiegabile per la scienza
medica.
ATTENZIONE: Campo Magnetico e Flusso Magnetico sono entità fisiche in
relazione biunivoca: non esiste Campo Magnetico senza la contemporanea
presenza di Flusso Magnetico. E’ come se fossero le due facciate di un foglio:
pertanto ogni volta che si parla di Campo Magnetico, è come se si sottintendesse la
presenza di Flusso Magnetico.
FIGURE
Figura 1
Figura 2
In figura 1 possiamo osservare un conduttore elettrico sospeso nell’aria,
visto in sezione e percorso da corrente. Ricordando che gli elettroni oltre ad essere
dotati di una carica elettrica negativa, sono forniti anche di una piccola carica
magnetica; questo significa che tutte le volte che un conduttore viene percorso da
una corrente, si origina intorno ad esso, un CEM dovuto alla piccola carica
magnetica dell’elettrone che si sposta. La corrente elettrica che percorre un
conduttore, produce pertanto un CEM le cui linee di forza gli si dispongono intorno
in modo equipotenziale per quel che riguarda il valore, ricordando che esso
diminuisce con il quadrato della distanza dal cavo.
In figura 2 è stato rappresentato lo stesso cavo dalle identiche dimensioni,
percorso dalla stessa corrente che produce lo stesso CEM che si diffonde nello
spazio come in figura 1. Nell’esempio di figura 2, il cavo è appoggiato al pavimento
e parte delle linee di forza del CEM generato dalla corrente che lo percorre,
penetrano nel cemento armato in cui è presente il tondino di ferro.
Quando il CEM penetra nel tondino di ferro, per la proprietà SUSCETTIVA, ne
orienta gli atomi, generando in esso un CEM indotto il cui valore è superiore al CEM
induttore che lo ha generato.
Se il cemento armato è quello di uno stabile, il CEM indotto all’interno del
tondino di ferro, si diffonderebbe in tutto quello presente nel cemento armato
che forma la struttura della casa; chiaramente il suo valore è maggiore nel punto (o
nel luogo) in cui è stato generato.
Occorre aggiungere che all’interno del cemento armato che costituisce la
struttura della casa, penetrano anche i numerosi segnali elettromagnetici presenti
nell’ambiente ed emessi da antenne Radio-TV, di telefonia cellulare, di WI-FI, WIMAX….. che raggiungendo il tondino di ferro, vengono anche loro amplificati
secondo le modalità operative della SUSCETTIVITA’ magnetica.
FIGURA
Nel disegno, possiamo immaginare una cabina elettrica (mal disegnata) appoggiata
ad un pavimento. La cabina elettrica e i cavi elettrici che la alimentano, disperdono
(SEMPRE) una minima parte (3-4%) del CEM prodotto durante il suo
funzionamento.
Disperdendosi verso la parte superiore della cabina, il CEM (con le sue linee di
forza rappresentate in figura), tende ad andare a diffondersi anche verso il soffitto
che potrebbe non essere raggiunto (dipende ovviamente sia dal valore del CEM che
dalla distanza del soffitto dalla cabina elettrica); se lo raggiunge, penetra nel
cemento armato e quando raggiunge il tondino di ferro, all’interno del medesimo
(per la proprietà SUSCETTIVA), genera un CEM indotto che si diffonde in tutta la
struttura dello stabile in cui è presente il tondino di ferro.
E’ più facile che il CEM disperso dalla cabina elettrica penetri nel pavimento e
raggiunga in questo modo il tondino di ferro annegato in esso. Ovviamente in questa
condizione, il CEM ambientale penetrerà e sarà presente nel tondino di ferro di tutti
i pavimenti dello stabile, anche se nei pavimenti più lontani dalla cabina elettrica il
suo valore sarà più basso a causa delle perdite che si hanno nel tondino di ferro.
Poiché il corpo umano è costituito per il 70 % di acqua (l’acqua è uno di quei
materiali con coefficiente di permeabilità magnetica μ che possiamo considerare
uguale a 1, il CEM penetrato al suo interno, non viene amplificato ma il suo
passaggio viene agevolato; pertanto tutte le persone presenti nello stabile (poiché
stazionano o camminano sul pavimento), captano SEMPRE come un antenna il
CEM che penetra a causa di ciò, all’interno del loro corpo, agendo con effetti
casualmente nocivi, sulle catene molecolari presenti all’interno delle cellule o
formanti
gli
Ormoni,
o
gli
HLA
del
Sistema
Immunitario
ecc.
Dobbiamo immaginare nel caso di cabina elettrica in cantina, di avere sotto il
pavimento di ogni stanza, un generatore ideale di CEM ragion per cui si origina la
situazione in cui tutti gli oggetti che poggiano sul pavimento (o meglio anche le
persone, verranno penetrati dal CEM indotto disperso dalla cabina elettrica se
presente nello stabile, o da un conduttore ad alto trasporto di energia elettrica se
presente nelle sue immediate vicinanze (quantificarne la distanza è praticamente
impossibile).
Ovviamente essendo il CEM originato da una corrente alternata, sarà anche esso
di valore alternato e pertanto non si verificherà nel pavimento o nei vari oggetti, il
fenomeno della calamita che attira i corpi in ferro perché nel caso della calamita il
CEM è continuo mentre la corrente elettrica usata nelle abitazioni è alternata. Il
corpo umano può essere considerato un apparato elettrico perché il cervello per
fare funzionare i muscoli, il sistema sensoriale e gli organi di qualsiasi sua parte
presa in considerazione, invia (e riceve in risposta), dei segnali elettrici.
Fino a poco tempo fa’, i costruttori di apparecchiature elettroniche sofisticate,
schermavano i loro prodotti dal CEM ambientale e nella prima pagina del libretto
con le istruzioni all’uso dell’apparecchiatura, segnalavano che il prodotto non
doveva funzionare in locali che denotavano la presenza di CEM ambientali, per
evitarne anomalie nel funzionamento. Ora le condizioni sono variate per l’utilizzo
nelle apparecchiature di componenti elettronici meno sensibili al CEM ambientale.
La sostanziale differenza tra l’apparecchiatura elettronica e il corpo umano è dovuta
al fatto che l’apparecchiatura elettronica può essere schermata ma il corpo umano
no’.
Occorre dire che il CEM che origina un CEM indotto nello stabile, non è solo
quello originato dalla cabina elettrica posta in cantina ma è anche quello originato
dalla corrente che circola nei cavi che sono collegati all’ingresso e all’uscita della
cabina elettrica stessa. Inoltre qualora il CEM fosse quello disperso da un
conduttore elettrico che “transita” nei pressi dello stabile, se esso penetra nel
tondino di ferro immerso nel cemento armato della casa, il ragionamento da farsi
sarebbe analogo.
Al CEM in bassa frequenza (50 Hz) precedentemente descritto, occorre
sommare vettorialmente (tenendo conto della loro frequenza) il CEM di tutti i segnali
elettromagnetici presenti nell’etere e che penetrando nel cemento armato dello
stabile, raggiungono il tondino di ferro (sono ogni giorno più potenti e numerosi).
FIGURA DI PERSONE
Nel disegno in oggetto possiamo osservare due persone; una madre e un
bambino che dorme; vediamo cosa capita se nel pavimento è presente un CEM
indotto in bassa frequenza originato da una cabina elettrica posta in cantina o da un
cavo ad alta capacità di corrente trasportata (e di tensione elevata), che risulta
troppo vicino allo stabile ed il suo CEM penetra all’interno del tondino di ferro
immerso nel cemento armato o dagli innumerevoli segnali elettrici presenti nell’etere
(in media, alta, altissima frequenza) e che penetrano nella struttura in cemento
armato dello stabile.
La persona tocca il pavimento e perciò sia quando è ferma che quando è in
movimento assorbe parte del CEM indotto al di sotto di esso, nel tondino di ferro
immerso nel cemento armato (c.a.) della struttura della casa; di conseguenza
quando all’interno del corpo di quella persona penetra il CEM captato dal
pavimento, poiché il CEM ha delle polarità elettriche, origina una interferenza con il
funzionamento biologico delle cellule. Inoltre la proprietà SUSCETTIVA, fa’ si che
alcuni atomi di elementi “magneto sensibili” delle innumerevoli catene molecolari
all’interno delle 100mila miliardi di cellule del corpo umano (che sono in numero
inferiore nel neonato, siano esse cellule “normali” o cellule staminali normali o
“differenziate"), entrino in orientamento alternato (alla frequenza del CEM), ed esiste
la possibilità concreta che alcune di esse (come appurato dai ricercatori e spiegato
in precedenza e successivamente nel paragrafo Leonardo, rompano con la loro
azione alcune delle catene molecolari di appartenenza (anche in più punti), presenti
all’interno della cellula. Se la persona è sana, non si accorge di questa situazione
perché il danno non è ancora sufficientemente diffuso nella maggior parte delle sue
cellule.
Se invece la persona non è sana (dispone già di una certa elettrosensibilità al
CEM), è possibile che una ulteriore rottura di un certo numero di quelle catene
molecolari che sono le proteine Mitocondriali (parecchie all’interno di ogni singola
cellula e centinaia di migliaia di miliardi all’interno del corpo umano), che
costituiscono la riserva di energia delle cellule, renda più evidente la sensazione di
stanchezza e/o debolezza.
Quando il bambino (o la persona riposa nel letto), se nel pavimento è presente
un CEM indotto nel tondino di ferro, qualora la rete del letto fosse in metallo ed il
materasso a molle, per la proprietà SUSCETTIVA, si verificherebbero le seguenti
condizioni:
1) Il CEM “indotto” nel tondino ferro, che viene assorbito dal pavimento e
penetra all’interno del telaio in ferro o della rete metallica del letto, risulta
rinforzato (in funzione del coefficiente di permeabilità magnetica μ del
materiale che costituisce il letto); quella parte di CEM assorbito dal
pavimento, rinforzato dal telaio o dalla rete del letto, che penetra all’interno
delle molle del materasso, viene ulteriormente rinforzato dalle stesse. A
questo punto il corpo della persona che è nel letto, è possibile venga
penetrato da un CEM che potrebbe essere (molto) superiore a quello captato
inizialmente dal pavimento, e che la sera è di valore più elevato perchè in
tale periodo il consumo di energia elettrica nelle abitazioni e nelle città, fino ad
una certa ora, aumenta ed è maggiore che nelle ore diurne per via anche
dell’illuminazione pubblica. A questo punto il CEM penetrato all’interno delle
cellule, genera sia l’orientamento alternato degli atomi di elementi “magneto
sensibile” delle catene molecolari (che possono in questo modo rompersi), sia
è possibile influisca sul regolare funzionamento biologico delle cellule perché
avendo il CEM una polarità elettrica, quest’ultima interferisce con i messaggi
elettrici di funzionamento che il cervello invia e riceve dagli organi del corpo
umano: si può avere inoltre una interferenza tra i messaggi elettrici che le
cellule si scambiano tra di loro o tra quelli che si scambiano i numerosissimi
componenti all’interno della cellula. Naturalmente il fenomeno
dell’interferenza dei segnali elettrici tra il CEM “esterno” (penetrato nel corpo)
e quelli del corpo stesso, avviene anche nelle ore diurne se il CEM
ambientale è di valore opportuno e viene captato dal corpo umano. E’
possibile che in queste condizioni, il corpo umano non riesca a “recuperare”
nelle ore notturne (anzi lo aumenti), parte del danno biologico al Sistema
Immunitario (SI), operato dal CEM ambientale nelle ore diurne. Come
vedremo successivamente il danno fisico all’interno delle cellule è in
prevalenza irreversibile perché per essere reversibile si dovrebbero ricostruire
all’interno delle cellule danneggiate, le catene molecolari in modo corretto alla
loro funzione specifica e questo è impossibile possa avvenire. Il danno
causato dal CEM al Sistema Immunitario, è invece possibile sia reversibile,
poiché è sufficiente trovarsi in un ambiente privo o con ridotto CEM
ambientale (sulla spiaggia del mare per esempio). Questa condizione è valida
solo se la o le catene molecolari (vedi HLA al paragrafo del Sistema
Immunitario non vengono prodotte dal midollo osseo fino dalla loro origine già
interrotte. Se permane nel tempo la presenza di CEM ambientale (anni ma
tutto dipende dallo stile di vita, dall’età della persona e dalle condizioni
ambientali in cui vive l’individuo), la persona potrà incorrere nelle più
inspiegabili e difficilmente curabili patologie.
2) Se invece la persona riposa su un letto a doghe di legno ed il materasso non
è a molle, il CEM presente nel pavimento, penetra dapprima all’interno del
telaio a doghe, poi nel materasso ma poiché non viene “rinforzato” molto nel
suo valore, il corpo della persona verrà penetrato da un CEM di valore
inferiore e ciò produrrà sicuramente effetti minori (danni meno numerosi alle
catene molecolari delle cellule).
Abbiamo segnalato che il CEM presente nel tondino di ferro, è quello indotto,
originato da quello disperso da una cabina elettrica (o dai cavi che la alimentano),
ma questo non è il solo: infatti penetrano all’interno del tondino di ferro, tutti i
segnali elettrici in bassa, media o alta frequenza emessi da antenne di radio,
televisione, di telefonia cellulare, segnali WI FI……..
Anche tutti questi segnali che sono molto numerosi, penetrando nella struttura
della casa (per raggiungere gli apparecchi utilizzatori tipo i TV, le radio, i telefoni
cellulari ecc.), vengono amplificati nel tondino di ferro (o quando penetrano nella
struttura dell’impianto di riscaldamento o nelle tubazioni dell’acqua se in materiale
ferroso), in funzione del coefficiente di permeabilità magnetica μ del materiale
penetrato. Le cose a questo punto si complicano perché i segnali elettromagnetici
presenti nell’etere, sono molto numerosi (aumentano ormai quotidianamente), ma
hanno un loro valore e potenza decisamente inferiore (a meno che lo stabile non si
trovi in prossimità dell’antenna che emette il segnale elettromagnetico), a quella che
il corpo umano capta dal pavimento (o dalla superficie del terreno calpestata).
Naturalmente i segnali elettromagnetici presenti nell’etere sono molto numerosi e
misurare qual è il valore risultante recepito nel tondino di ferro e quello poi captato
dal corpo umano, è impossibile visto che sono molto numerosi, e per la differenza in
frequenza che caratterizza ognuno di essi.
In questo caso possiamo dire che il corpo umano è attraversato direttamente dal
segnale elettromagnetico presente nell’etere ed è possibile sia captato poi un'altra
volta camminando o stazionando sulla superficie calpestata. Naturalmente è
probabile che il segnale acquisito dalla superficie calpestata, abbia un valore
assoluto in potenza maggiore di quello percepito dall’etere
Chi non ricorda il fatto che per aumentare il segnale captato da una vecchia
radio a valvole, si usava aggiungere un filo metallico un po’ lungo collegandolo alla
presa dell’antenna; il filo metallico può essere paragonato al tondino di ferro
immerso nel cemento armato.
In taluni casi, succede che sollevando il microtelefono di un citofono o di un
telefono, si possa sentire un canale radio o televisivo oppure il ronzio sulla linea
telefonica causato dal modem wireless; questo è dovuto al fatto che il cavo
telefonico fungendo da antenna, capta i segnali presenti nell’etere e li trasporta fino
all’apparecchio telefonico. In questo caso occorrerebbe fare la sommatoria vettoriale
dei segnali che penetrano nel cavo telefonico (ma gli stessi penetrano anche nel
tondino di ferro all’interno del cemento armato), in funzione della loro frequenza ed il
segnale radio-televisivo che si ascolta è quello di potenza maggiore. Il segnale
emesso per le varie attività può essere analogico o digitale: in questo periodo si ha
nell’etere la concomitanza dei segnali sia analogici che digitali della televisione, dei
telefoni cellulari ecc. ed è probabile che il segnale elettromagnetico risultante, origini
dei danni biologici più elevati in particolare se si è in prossimità delle antenne di
emissione del segnale.
Se il segnale trasmesso nell’etere da un antenna viene captato da una
apparecchiatura radio, viene percepito anche dal corpo umano con la differenza
che all’interno del corpo umano, si altera in alcune cellule il regolare funzionamento
biologico; occorre dire che gli effetti nocivi, visto il gran numero di cellule e di
componenti cellulari, diventano evidenti solo dopo un tempo la cui durata non è
prevedibile (sicuramente più di qualche anno).
AVVERTENZE: tra il materiale lettereccio (lenzuola e coperte) ed il pavimento, non
deve mai esserci una distanza inferiore ai 20-30 cm. per evitare in questo modo, di
captarvi l’eventuale CEM ivi presente. E’ opportuno pertanto rimboccare le coperte.
All’interno della struttura in cemento armato di uno stabile, il tondino di ferro è
presente in quantità notevole e di conseguenza il CEM che penetra all’interno del
corpo umano è possibile sia notevole o per lo meno di un valore tale da essere
nocivo per le varie catene molecolari di cui provoca la possibile rottura. I luoghi della
casa in cui si possono trovare quantità notevoli di ferro, sono i pilastri in c.a. (da cui
è meglio stare a distanza), e i balconi su cui è bene stazionare poco.
Il campo elettromagnetico a 50 Hz (quello della corrente usata in casa), penetra
all’interno del tondino di ferro immerso nel cemento armato prossimo alla cabina
elettrica o a quello in prossimità di un eventuale cavo che trasporta energia elettrica.
Il segnale elettromagnetico in alta o altissima frequenza emesso da un’antenna.
penetra nel tondino di ferro della struttura dello stabile parecchie volte perché per
esempio un segnale radiofonico o una conversazione telefonica cellulare risultano
recepiti più o meno bene, in ogni locale abitativo (di qualsiasi piano abitativo).
COME SCHERMARE IL LETTO
(è consigliata a tutte le persone, anche a chi non ha ancora sviluppato alcuna
patologia).
Il disegno chiarisce come si deve procedere per schermare 1 zampa del letto per
limitare i CEM ambientali captati e presenti sul pavimento a causa del “tondino di
ferro” immerso nel cemento armato dello stabile.
Prima di procedere alla schermatura del letto in cui dormo, la mia temperatura
corporea era di 38°-38,5°. Dopo la sua schermatura, la temperatura del mio corpo,
misurata all’interno dell’orecchio con un termometro elettronico a lettura istantanea,
era diminuita a 35,3° (e sto’ bene!). Questo calo di temperatura si è verificato perché
un numero inferiore di atomi, ormai isolati dalle mie numerose catene molecolari
rotte, a causa del CEM ambientale penetrato per anni nel mio corpo, (captandolo
dal pavimento) e per la proprietà SUSCETTIVA, ha continuato ad orientarsi, a
originare attrito e in definitiva a causare un innalzamento della mia temperatura
corporea fino ai valori indicati di 38°-38,5°. Il fenomeno si completa con il fatto che
poichè sono bloccati (o molto bloccati) i CEM ambientali presenti nel pavimento,
risultano pochi gli atomi “magneto sensibili” ormai isolati posti, in oscillazione dai
medesimi CEM ambientali. Inoltre, in queste condizioni viene diminuito il numero di
catene molecolari che si possono casualmente rompere all’interno delle cellule
della persona che riposa nel letto.
Per la schermatura del letto in cui dormo dai Campi Elettromagnetici, ho operato nel
seguente modo:
Ho interposto tra il pavimento e ogni zampa del letto una serie di lamiere spesse 1
mm, e di 12-15 cm. di lato, di piombo, alluminio, gomma (vedi figura), ottenendo
come risultato la diminuzione della mia temperatura corporea a 35,3°.
Per farlo, ho utilizzato per ogni gamba, 4 lamiere di piombo, 1 lamiera di alluminio, 1
strato isolante in gomma.
Un accorgimento importante è quello che il letto deve essere completamente in
legno e il materasso non a molle.
Le lamiere di piombo devono essere avvolte con quel nastro isolante alto 8-10
cm. e utilizzato per confezionare pacchi (meglio se opaco), perché in tale modo si
può osservare meglio la sua eventuale usura.
Questo per evitare o limitare l’effetto della sublimazione del piombo in vapori, che se
respirati possono risultare nocivi originando il “saturnismo” con vomito e problemi di
natura psichica. A questo scopo è bene controllare periodicamente (ogni 30/60
giorni), lo stato di usura del nastro isolante che ricopre le lamiere di piombo. Occorre
dire che anche se il piombo sublimasse, i suoi vapori risultano più pesanti dell’aria
e difficilmente si diffonderebbero nell’ambiente. Qualora poi ci fosse difficoltà nel
reperire in commercio la lamiera di alluminio, è possibile utilizzare quello
“alimentare” (il famoso cuki), opportunamente ripiegato su se stesso fino a
raggiungere lo spessore desiderato. E’ bene procedere alla misurazione della
temperatura corporea prima della schermatura del letto, in più ambienti ed infine
stando sul letto (dopo qualche minuto), verificando se la schermatura effettuata, ha
portato a una effettiva diminuzione della temperatura corporea.
ATTENZIONE: tra il materiale lettereccio (lenzuola e coperte) ed il pavimento,
non deve mai esserci una distanza inferiore ai 20-30 cm. per evitare in questo
modo, captarvi l’eventuale CEM ivi presente. E’ utile pertanto rimboccare le coperte.
E’ opportuno (per le persone ammalate che sono in grado di farlo), stare sul letto,
vestiti, coprendosi con delle coperte a seconda delle stagioni, per evitare di rifare
giornalmente il letto: inoltre se la persona si accorge di una diminuita sensibilità alle
palme dei piedi, è opportuno indossare delle calze pesanti di lana ed eventualmente
delle scarpe preferibilmente di gomma. Quando poi ci si sposta nell’alloggio, è utile
indossare scarpe sempre di gomma per cercare di isolarsi dai CEM presenti nel
pavimento.
La schermatura del letto, è utile per tutti, anche per le persone prive attualmente di
patologie: sono da rispettare le indicazioni sul letto (in legno anche nelle sue zampe
di sostegno) e sul materasso (non a molle di acciaio ma a scelta perché non ho
esperienza specifica sull’argomento); infine sulle sue distanze minime dal muro e
dai mobili dell‘arredamento. E’ consigliato poi non tenere apparecchiature elettriche
tipo carica batteria per cellulare (da non usare) o radiosveglia, sul comodino. La
persona sana può dormire regolarmente sotto le lenzuola e coperte.
IL LETTO
Deve essere completamente in legno (anche le basi di appoggio al pavimento);
praticamente a parte le viti di assemblaggio non deve avere nessuna sua parte in
metallo. I mobili della stanza, devono essere sistemati in modo tale che il letto
semplice o matrimoniale, non deve avere nessun componente dell’arredamento a
meno di 30/40 cm.; anche le pareti della stanza, devono essere a 30/40 cm. dal letto
(se possibile). Questa misura precauzionale viene presa per evitare che eventuali
linee di forza del CEM ambientale presenti nella muratura, entrino in contatto con il
mobile del letto che pur essendo di legno, captandolo, è penetrato da esso (non
avendo parti in metallo, non ne amplifica di molto il valore); è bene ricordare che
uno strumento per la rilevazione del CEM, per quanto sofisticato esso sia, risulta
sempre meno sensibile degli atomi o delle molecole presenti all’interno delle cellule
dell’organismo umano. Forse non tutti tengono in considerazione questa condizione
oppure si potrebbe sospettare (o meglio prendere atto), che le persone che per le
loro conoscenze scientifiche o per le loro responsabilità politiche si dichiarano
preposte alla tutela della salute del cittadino (come sancito all’articolo 32 della
Costituzione Italiana), chissà per quale motivo, non considerano molto affidabili le
leggi o le proprietà Fisiche considerando molto più valide le Leggi dello Stato come
la Legge 8 luglio 2003 che regolamenta l’inquinamento elettromagnetico.
Praticamente tale Legge, inibisce o meglio vieta al Campo Magnetico ambientale, la
rottura delle catene molecolari presenti all’interno delle cellule di tutti gli esseri
viventi nel Patrio suolo (tutti i cittadini perciò compreso anche chi a livello Scientifico
o Politico si straccia le vesti garantendo sul suo onore e la sua credibilità, che essi
non sono nocivi), qualora i CEM ambientali siano di valore inferiore a quelli di
precauzione e di attenzione previsti dalla Legge dello Stato, mentre possono farlo
tranquillamente per valori superiori. Il problema è che i CEM ambientali non tengono
molto in considerazione una Legge dello Stato, continuando imperterriti a funzionare
secondo le indicazioni della proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici
come hanno sempre fatto da quando si è originato l’Universo!!!. Non ci vuole una
grande intelligenza, dibattiti della Scienza e della Politica a livello Provinciale,
Comunale, Regionale, Nazionale o votazioni a maggioranza democratica contro la
nocività dei CEM ambientali. La dimostrazione evidente e incontestabile, sono i
circa 2.800.000 invalidi civili (sottraendo quelli causati da incidenti stradali e
incidenti sul lavoro), ma aggiungendo anche i molti morti per tumore, (anche se il
prof. U. Veronesi che da circa 35 anni ne ricerca la cura senza trovarla, ha stabilito
circa un ottantina di elementi che ne sono la causa, non includendo tra essi i CEM:
occorre anche dire che le aziende che inquinano l’ambiente con i loro segnali
elettromagnetici sono tra i maggiori finanziatori degli studi sull’argomento).
ATTENZIONE: il letto non deve essere vicino ai pilastri in cemento armato perché
i pilastri in c.a. contengono parecchio ferro e la zona del pavimento vicino ad essi,
contiene del CEM ambientale di valore elevato. Occorre una distanza di sicurezza
dai termosifoni; sono di materiale ferromagnetico ed hanno un CEM elevato. Anche
in questo caso, il letto deve esserne lontano.
NB: il letto a doghe di legno, non evita l’assorbimento del CEM captato dal
pavimento: captandolo però non crea in se stesso una induzione magnetica tale da
aumentarne in modo considerevole il valore che è funzione in questo caso del
coefficiente di permeabilità magnetica μ del legno. E’ bene tenere presente che è
utile mantenere sempre la stessa posizione perché in questo modo l’azione nociva
del CEM captato dal pavimento dal letto di legno, viene sempre esercitata nei
confronti delle stesse cellule. Cambiando posizione, le cellule dell’organismo
coinvolte dal danneggiamento da parte del CEM, risultano altre e questo peggiora la
situazione. Per esempio è sufficiente passare dalla posizione supina a quella seduta
come gli “indiani” per modificare l’orientamento delle cellule (e conseguentemente
delle loro catene molecolari), rispetto al CEM che il letto ha captato dal pavimento.
MATERASSO
E’ bene sia di lana o per lo meno non a molle: non sono a conoscenza del fatto che
il materasso in lattice abbia delle molecole di ferro e pertanto non sono in grado di
esprimere opinioni in merito. E’ sconsigliato l’uso del materasso a molle perché
qualora le molle in acciaio fossero penetrate dal CEM presente nel pavimento, ne
aumenterebbero il valore rendendo evidenti i suoi effetti nocivi nel tempo (anni),
quando ci si riposa sopra. Le lenzuola e le coperte non devono pendere sul
pavimento ma devono essere rimboccate sotto il materasso.
COME DORMIRE
Se c’è una cabina elettrica in cantina o nelle immediate vicinanze dello stabile (5/6
metri ma dipende molto dalla potenza della cabina e dalla corrente che circola nei
cavi di alimentazione all’ingresso e all’uscita della stessa), e se la persona ha la SM
(o qualche altra patologia neurologica), deve valutare l’opportunità di dormire
completamente vestito (anche eventualmente con calze e scarpe), sopra le coperte
del letto. In questo modo al mattino non dovrà scendere dal letto per rassettarlo.
Inoltre con questo accorgimento entrerà meno in contatto con il CEM eventualmente
presente nel pavimento. Personalmente dormo al di sopra delle coperte, vestito con
maglia e pantaloni (secondo stagione): le scarpe calzate sono necessarie perché mi
sono reso conto che bastano pochi minuti senza di esse (quando sono sopra il
letto), per peggiorare la mia sensibilità alle palme dei piedi. Le mie condizioni sono
talmente disastrate e/o il CEM ambientale talmente elevato, che bastano pochi
minuti durante il cambio dell’abbigliamento, per notare il peggioramento delle mie
condizioni fisiche. Naturalmente questo avviene nonostante i valori
dell’inquinamento da elettrosmog accertati dall’ARPA, siano inferiori a quelli stabiliti
dalla legge 8 Luglio 2003 perché mi sono accorto di avere il difetto che le cellule del
mio corpo funzionano secondo le leggi fisiche non riuscendo ad adattarsi a quelle
dello Stato. Sono dell’idea che anche altri cittadini abbiano questo identico difetto.
QUANTE ORE AL GIORNO NEL LETTO? (suggerimenti per le persone
ammalate)
Per recuperare un certo limitato grado di benessere, occorre passare parecchie ore
al giorno sul letto schermato (almeno 20/22); per rendere più sopportabile la
situazione è utile fare questo ragionamento: con la SM (o qualsiasi altra malattia
invalidante), è possibile che la persona debba finire i giorni della sua vita nel letto
(magari con problemi di distrofia muscolare progressiva). E’ meglio pertanto stare
volontariamente nel letto utilizzando un metodo per limitare gli effetti nocivi del CEM
con la speranza dopo un periodo (sicuramente lungo) di poter scendere e
camminare (non proprio normalmente), piuttosto che finirci in modo definitivo.
Segnalo che i possibili graduali piccoli miglioramenti, sono alternati a periodi di
apparente peggioramento perche essendo il sistema muscolare formato da muscoli
agonisti e antagonisti (vedi spiegazione nel paragrafo “cellula muscolare”), se il
numero dei muscoli “antagonisti “riattivati, è superiore a quello di quelli “agonisti”, il
deambulare del corpo muovendosi, è irregolare e maggiore. Bisogna imparare ad
avere pazienza, gioire dei risultati positivi e non preoccuparsi troppo degli eventuali
temporanei peggioramenti che si possono avere. Occorre ricordare che alcuni danni
biologici delle malattie invalidanti tipo la SM, sono parzialmente reversibili in
particolar modo quelli arrecati alle catene molecolari HLA del Sistema Immunitario;
la carenza di Mielina che la persona può avere nel corpo, può essere notevole e
questo comporta un aumento del tempo necessario per il miglioramento. Non
altrettanto può dirsi per il danno biologico che si origina nelle cellule dell’organismo
che si ha con la rottura al loro interno, di alcune o molte catene molecolari (magari
in più punti).
Per vuotare la vescica, è opportuno un “pappagallo” per evitare di scendere
parecchie volte al giorno dal letto. Se il letto è matrimoniale e ci dormite da soli
come il sottoscritto, metteteci sopra quelle cose che potete usare durante l’arco
della giornata; se invece vi manca lo spazio nel letto, ponete nella stanza alla
distanza di un braccio una sedia o due con le cose che servono. Se avete il
telefono (si consiglia di non usate mai il cordless o il telefono cellulare),
organizzatevi in modo tale da porlo su una sedia a portata di braccio ma ricordatevi
che il filo che tocca il pavimento, capta il CEM presente in esso e quando lo usate,
per questo motivo sotto l’effetto nocivo del CEM potete biascicare le parole (dopo
qualche minuto di suo uso al sottoscritto capita la stessa cosa).
Chi ha la SM (o qualche altra alterazione neurologica) deve fare alcune
considerazioni per capire qual è l’origine della sua patologia (disturbo).
1) Dove ha abitato, che tipo di abitudini di vita ha avuto, che tipo di attività ha
svolto nei 10/15/20 anni che hanno preceduto la diagnosi della sua patologia.
2) Verificare se in quel tipo di vita svolto negli ultimi 10/15/20 anni e in quelle
condizioni c’erano e ci sono le possibilità di effetti nocivi dovuti al CEM
ambientale o se la patologia originata è dipesa da un eccessivo e smodato
uso di apparecchiature elettriche.
3) Accertare, quando possibile, se dove si è vissuti o dove si sta’ vivendo, ci
sono altre persone che hanno sviluppato la SM o hanno inspiegabili malattie
neurologiche.
NB: è utile chiarire che a volte nelle spiegazioni ho usato in modo
superficiale la frase: “Se il CEM presente nel pavimento viene captato dal
corpo…..”: quanto detto deve essere precisato nel senso che un CEM
presente in un pavimento viene sempre captato (o assorbito), dal corpo della
persona che ci staziona sopra.
CONCEPIMENTO (malattie genetiche) – ROTTURA DI CATENE
MOLECOLARI – ADULTI – INVECCHIAMENTO – SEDIA A ROTELLE
– CM NATURALE E CELLULA
Una persona adulta, è formata da circa 100mila miliardi, all’interno delle quali sono
presenti un numero elevato di catene molecolari, formate da un certo numero di
atomi uniti tra loro nel formare una sequenza logica; ogni catena molecolare
presente all’interno delle 100mila miliardi di cellule del corpo di un adulto (salvo
poche eccezioni), è differente dalle altre, ha una sua funzione specifica utile
(indispensabile) per il corretto funzionamento biologico della cellula. L’aumento
progressivo nel tempo delle catene molecolari rotte, ad opera del CM naturale o del
CEM ambientale artificiale provoca dapprima un decadimento biologico della stessa
e in seguito può causarne la morte. Qualora una situazione analoga si venisse a
originare in più cellule dello stesso organo, il risultato finale potrebbe essere
dapprima un funzionamento biologicamente insufficiente di quell’organo e in seguito
una sua probabile morte. Qualora l’organo coinvolto avesse funzioni vitali per il
corpo della persona, essa a causa di ciò, passerebbe a migliore vita!!
CONCEPIMENTO (malattie genetiche): Supponiamo che due persone (un uomo e
una donna) geneticamente “sane” decidano di unirsi andando a vivere in un alloggio
dove è presente nel pavimento (a loro insaputa) un CEM ambientale di una certa
intensità. Supponiamo che dopo qualche tempo, si crei la condizione perchè uno
spermatozoo maschile fecondi una cellula uovo femminile. A questo punto si attiva il
meccanismo che darà origine ad un futuro nascituro. La cellula uovo fecondata,
comincia a moltiplicarsi originando 2, 4, 8, 16 e così via nuove cellule. Facciamo
l’ipotesi che per un caso sfortunato, un CEM ambientale penetri all’interno del corpo
della donna e dell’embrione quando esso è formato da 8 cellule e che la sua azione
di orientamento di alcuni atomi “magneto sensibili”, determini la rottura delle catene
molecolari dei Geni 2, 4, 6, 9 del cromosoma 15 della cellula n° 8. L’embrione
raddoppia le sue cellule in modo veloce ed il tempo a disposizione degli Enzimi per
la riparazione delle catene molecolari dei Geni 2, 4, 6, 9 del cromosoma 15 della
cellula n° 8 è tale da non permettere che si realizzi la riparazione nelle catene
molecolari dei Geni indicati, prima che avvenga la successiva duplicazione cellulare.
In questo modo le cellule che deriveranno dalla cellula n° 8 dapprima moltiplicandosi
e poi differenziandosi, avranno una anomalia sugli stessi Geni che fanno parte del
cromosoma n° 15; praticamente la persona che nascerà (se il CEM ambientale non
provocherà altri danni), avrà un ottavo delle sue cellule con il danno ai Geni 2, 4, 6,
9 del cromosoma 15 e questo potrebbe originare o essere interpretata come una
malattia genetica. Si verificherebbe così il fatto che due genitori geneticamente
sani, hanno originato una persona considerata geneticamente malata. Questo
potrebbe portare alla conclusione (non troppo giusta), che qualche avo dell’uomo o
della donna, avesse anni prima, l’identica patologia e che una delle due persone è
un portatore “sano”.
Naturalmente il CEM ambientale, potrebbe continuare a svolgere la sua stessa
azione nociva anche dopo l’avvenuta nascita, sia nei confronti dei genitori, che
ulteriormente nei confronti del nascituro. Si potrebbe avere così un bimbo/a che
nello svilupparsi, aumenta in modo veloce la possibilità di peggiorare la sua
patologia (per via della moltiplicazione cellulare dovuta alla crescita), mentre nei
genitori il danno (non necessariamente similare) risulterebbe più contenuto perché
lo sviluppo corporeo è terminato da un pezzo e in loro non esiste più la
moltiplicazione cellulare ma solo quella molto più lenta, necessaria per la
sostituzione delle cellule biologicamente morte. E’ possibile anche che i genitori
sotto l’effetto dell’azione del CEM ambientale (dopo molti anni), possano avere una
patologia simile a quella del figlio e questa condizione diventi un po’ un rebus per la
Medicina. La Scienza sconsiglia le donne di mettere al mondo figli dopo una certa
età perché la cellula uovo materna potrebbe avere diversi difetti (rotture) in alcune
delle numerose catene molecolari presenti al suo interno. Fino ad ora si pensava
che il problema della rottura di catene molecolari si riscontrasse solamente
nell’ovulo femminile e la Medicina non poneva ostacoli alla possibilità di
procreazione qualsiasi fosse l’età del maschio. Un semplice ragionamento porta alla
conclusione che non è così; se il Campo Magnetico ambientale rompe le catene
molecolari all’interno dell’ovulo femminile (sia quando è prossimo alla fecondazione
che a fecondazione avvenuta), è ovvio e scontato possa anche rompere le catene
molecolari che formano i geni all’interno dello spermatozoo maschile. Il veloce ovvio
ragionamento (basato sulla proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici e
sulla formula elaborata da Einstein E = m x v x v), ha dovuto essere confermato da
qualche anno di studi, di controlli ad opera di ricercatori la cui verifica ha accertato
che effettivamente capita ciò. In effetti la solita trasmissione Leonardo, il 20.04.2007
ha segnalato che la Medicina, dopo approfondite ricerche, ha riscontrato il verificarsi
nel tempo, di progressive rotture di catene molecolari nel DNA all’interno di uno
spermatozoo Evidentemente chi studia questi problemi ha molta fiducia nel risultato
delle proprie ricerche e nella sua immaginazione riponendone poca in quella della
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici della fisica!
QUANTE CATENE MOLECOLARI, SI ROMPONO NELLE CELLULE IN OGNI
SECONDO ALL’INTERNO DEL CORPO UMANO? (PUBERTA’). Per chiarire
l’ordine di grandezza del numero di catene molecolari che si rompono
presumibilmente nel periodo di un secondo a causa del CEM ambientale penetrato
all’interno dell’organismo umano, è utile fare il seguente esempio:
1) Supponiamo che una persona viva esattamente cento anni. In questo caso il
numero dei giorni vissuti sarà dato esattamente da: 365 x 100 + 25 = 36.525
dove 25 sono i giorni dovuti agli anni bisestili.
2) Ipotizziamo che dal giorno della nascita e per tutti i giorni della vita, nell’arco
delle 24 ore, si abbia all’interno di ogni cellula dell’organismo della persona, la
rottura di una sola catena molecolare. Poiché le cellule che costituiscono il corpo
umano di una persona adulta sono 100mila miliardi, al termine di ogni giorno, per
l’ipotesi fatta, avremo nel suo corpo, lo stesso numero di catene molecolari
interrotte cioè 100mila miliardi. Il numero di secondi in una giornate è di 86.400,
e, per ottenere la quantità di rotture di catene molecolari che si originano in modo
costante (nella condizione ipotizzata) in un secondo all’interno del corpo umano
ad opera del CEM ambientale artificiale (cui si somma però anche l’azione nociva
del CM terrestre responsabile della teoria evolutiva degli esseri viventi elaborata
da Darwin), è sufficiente dividere il numero di cellule dell’organismo, per il numero
dei secondi che formano la giornata cioè 100.000.000.000.000 : 86.400 =
1.150.000.000.
Questo valore, da’ una idea approssimativa del numero di catene molecolari che
si rompono in ogni secondo all’interno del corpo umano, affinché venga rispettata
l’ipotesi iniziale della rottura di una catena molecolare in ogni cellula al termine di
ogni giornata.
Al termine di una vita vissuta 100 anni, saranno passati esattamente 36.525
giorni ed ipotizzando in ogni cellula una rottura di catena molecolare quotidiana, il
numero di catene molecolari rotta all’interno di ogni cellula del corpo in ogni giorno
vissuto, il numero totale di catene molecolari (di qualsiasi tipo e funzione), rotte
all’interno di ogni cellula sarà di 36.525 per un totale complessivo nel corpo umano
di 100.000.000.000.000 (numero di cellule complessive) X 36.525 =
3.652.500.000.000.000.000.
Non so’ esattamente quante sono le catene molecolari mediamente presenti
all’interno di ogni cellula, ma se le catene molecolari fossero circa 365.000, le
catene molecolari rotte al termine di una vita vissuta 100 anni (nelle condizioni
ipotizzate), rappresenterebbero circa il 10% del loro totale, Se invece le catene
molecolari di una cellula fossero 180.000, tale percentuale salirebbe al 20%.
Ipotizzando che contemporaneamente a tali percentuali di catene molecolari rotte,
fossero presenti circa il 10% o il 15% di cellule con danni biologici irreversibili, le
condizioni di salute di una persona vissuta 100 anni, sarebbero veramente
invidiabili. Purtroppo non tutte le persone vivono 100 anni e mai si concretizzano
nella vita, le condizioni ipotizzate nell’esempio fatto.
Ci troviamo ormai davanti a casi di persone che già in età infantile, o in quella
dello sviluppo corporeo o della loro maturità, evidenziano patologie di una certo
tipo, talora irreversibili e a volte invalidanti o mortali. L’ipotesi fatta della rottura in
ogni secondo della vita di 1.150.000.000 di catene molecolari all’interno del corpo
umano per ogni secondo dei 100 anni di vita, a causa del CEM artificiale ambientale
cui si somma l’azione del CM terrestre, è sicuramente molto ottimistica. Bisogna poi
dire che in realtà le rotture delle catene molecolari, potrebbero essere in prevalenza
localizzate in cellule di un certo tipo o che esse interessino un tipo di catene
molecolari con una loro specifica e determinata funzione all’interno delle cellule.
Una ulteriore complicazione può essere dovuta al fatto che un CEM non si vede,
non si tocca, non segnala la sua presenza, ragion per cui il futuro della salute delle
persone, non è assolutamente prevedibile ma dipende in modo notevole sia dalla
quantità dei CEM ambientali artificiali presenti nell’ambiente in cui vive la persona,
che dal CM terrestre (che non è di valore uguale in ogni punto del pianeta), ma
anche dagli usi e costumi di vita della persona (se un ragazzo utilizza in modo
intensivo i videogiochi o altre apparecchiature che nel funzionare originano parecchi
CEM ambientali, potrebbe correre dei rischi aggiuntivi). Infatti si sono verificati casi
di crisi Epilettiche in ragazzi intenti a utilizzare videogiochi, guardare la televisione,
camminare per strada (al di sotto del marciapiede vi sono cavi di alimentazione
elettrica che riforniscono le utenze casalinghe presenti nelle città e che sviluppano
CEM elevati). Preoccupa il fatto che in nome di una efficiente razionalizzazione si
vuole introdurre nella scuola elementare l’insegnamento sul funzionamento del PC e
che probabilmente dal 2012, i libri non saranno più cartacei. In quel periodo
scolastico, il bambino/a, è nell’età della pubertà in cui le sue cellule si moltiplicano
per originarne la crescita che terminerà quando la persona diventerà adulta. Se le
rotture di catene molecolari, in quelle condizioni aumentano, è possibile che anche
le nuove cellule abbiano un numero elevato di catene molecolari rotte e il futuro
adulto nel raggiungere le 100mila miliardi di cellule, abbia alcune probabilità di avere
nel corpo, qualche “scompenso funzionale”. Questo paragrafo è molto empirico
perché il sottoscritto non è riuscito a recuperare informazioni certe sulla consistenza
numerica delle catene molecolari presenti all’interno della cellula. La funzione del
paragrafo è quella di segnalare che nel tempo, si ha progressivamente un aumento
del numero di rotture nelle catene molecolari delle cellule (possono essere anche
più di una nella stessa catena molecolare): è probabile pertanto che queste rotture
siano l’origine di fenomeni patologici inspiegabili e irreversibili.
E’ evidente che, ogni essere vivente, ha una “reazione” differente nei confronti
dei Campi Elettromagnetici che penetrano nel suo corpo. L’affermazione non è
molto corretta e ha una sua spiegazione che è logica, sensata e intelligente!
1) Le leggi della Fisica nell’Universo intero sono uguali per ogni ambiente; al
massimo sono differenti i parametri che li caratterizzano.
2) I CEM ambientali, tramite la proprietà SUSCETTIVA dei materiali
ferromagnetici, impongono agli elettroni “magneto sensibili” che partecipano
alla formazione delle catene molecolari presenti all’interno delle cellule, un
movimento di orientamento “obbligato” (alla frequenza del CEM ambientale
penetrato all’interno del corpo umano), che rendendo possibile la rottura delle
stesse, fa’ diminuire progressivamente la funzionalità biologica di ogni cellula.
3) Gli esseri appartenenti al regno animale, non hanno dalla rottura casuale delle
catene molecolari, effetti evidenti uguali per tutti, perché l’ambiente, lo stile di
vita, le abitudini sono casualmente differenti per ogni persona.
4) Ogni persona, è formata da cellule, che nell’adulto raggiunge il numero di
100mila miliardi: all’interno di esse vi sono un numero (uguale per tutti in
funzione del tipo di cellula), di catene molecolari ma il numero di quelle “sane”
o di quelle rotte varia ed è differente in ogni persona.
5) Chiaramente in funzione dell’ambiente, delle abitudini, dello stile di vita e altri
fattori che rendono differente la vita degli individui, si avranno nelle catene
molecolari all’interno delle cellule, danni che saranno differenti da persona a
persona e che nel tempo daranno effetti finali, (malattie) similari o differenti.
Occorre pertanto prendere atto che, se l’azione del CEM ambientale è uguale per
tutti gli atomi, essa dipende nei suoi effetti, dal coefficiente di permeabilità µ che è
differente per ogni materiale. I risultati finali di una azione uguale per tutti gli atomi
degli esseri viventi, variano da persona a persona perché le cause che li originano
(ambiente, stile di vita, età della persona ecc.), sono molto differenti.
In data 22.05.2009 il dottor Silvio Garattini direttore dell’Istituto Mario Negri di
Milano, ha segnalato che le ricerche effettuate, evidenziano il fatto che ogni
persona ha una reazione differente alla somministrazione dello stesso farmaco. Il
fenomeno viene attentamente “studiato” ma al momento attuale non è stata trovata
una motivazione logica al fatto. Non è chiaro perchè nel corpo di alcune persone
non vengono prodotte delle proteine ad opera di alcuni GENI e questo determina il
fatto che alcuni farmaci risultano utili nella cura di certe malattie in alcune persone,
mentre gli stessi sono altamente tossici se assunti da altre persone prive di Proteine
che non ne permettevano in questo modo la loro sintesi. Molto probabilmente la
mancata produzione di proteine da parte di alcune cellule, è dovuta al fatto che le
catene molecolari dei GENI che le producono, risultano interrotte a causa dei CEM
ambientali che essendo entità fisiche, operano non secondo l’opinione di questa o
quella persona scientificamente “edotta” ma secondo la proprietà SUSCETTIVA dei
materiali ferromagnetici o SUSCETTIVITA’ magnetica.
ANZIANI E CAMPO MAGNETICO: L’azione del CEM su una persona anziana, ha
un effetto biologico sulle sue catene molecolari all’interno delle cellule, che è
perfettamente uguale a quella che il CEM origina in un qualsiasi essere vivente del
regno animale. Le persone anziane avendo vissuto più a lungo, hanno nel loro
corpo un numero più elevato di cellule con un numero maggiore di catene
molecolari spezzate in uno o più parti. Il problema è che la nostra mentalità porta a
pensare che arrivati a una certa età, tutto ciò che capita nell’organismo è dovuto al
progressivo decadimento fisico naturale della persona. Il logorio biologico altro non
è che l’effetto del danno biologico alle catene molecolari presenti all’interno delle
cellule, dovuto al CEM (proprietà SUSCETTIVA), e questo fatto non è discutibile.
In effetti la maggior parte delle patologie degli anziani, sono croniche, irreversibili,
incurabili: arrivato ad una certa età, il Sistema Immunitario della persona sembra
reagire in misura minore o irregolarmente agli agenti patogeni “esterni”. Questo è
giustificato dal fatto che alcune delle catene molecolari che formano gli HLA del
Sistema Immunitario vengono prodotte dal corpo umano (dal suo midollo osseo),
già in modo alterato (rotte) rendendo impossibile al Sistema Immunitario il regolare
svolgimento della sua funzione (quella effettuata, dalle specifiche catene molecolari
degli HLA interrotti) e le terapie utilizzate per curare gli anziani, risultano a volte
meno efficaci se paragonate alle stesse terapie utilizzate nelle persone più giovani.
La quantità di cellule di nuova Mielina prodotte dall’anziano, è inferiore a quella
prodotta in gioventù ed inoltre nella persona di una certa età nel DNA cellulare
o Mitocondriale, ci possono essere danni (ai geni) irreversibili. Questo, unitamente
a carenze di Calcio e Ferro, giustifica in parte un decadimento di tonicità del
sistema muscolare e anche di funzionalità degli organi interni, diminuzione della
capacità cognitiva ecc. Lascia perplessi la dichiarazione che la Medicina asserisca
che statisticamente la Sclerosi Multipla (SM), non si sviluppi oltre i 50/60 anni; oltre
questa età tutto ciò che è riconducibile alla SM (che è una patologia subdola nel
manifestare i suoi sintomi), risulta per la classe Medica dovuto al decadimento fisico
dell’organismo. Come detto, questo in parte è vero ma non si spiegano molto
facilmente alcune malatte come il morbo di Alzheimer, la Distrofia Muscolare, il
morbo di Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica…..), le cui origini, le cui cause
sono sconosciute e le cui terapie non danno risultati proporzionati agli sforzi che la
Medicina e la ricerca scientifica fanno. E’ possibile pertanto prendere in
considerazione il fatto che una parte del decadimento fisico della persona, è
causato dalla rotture delle catene molecolari delle cellule dell’individuo.
Ricordiamoci anche che se siamo fortunati, diventeremo vecchi e allora sentici dire
dal medico che la diagnosi è giusta, la terapia è quella più consona ma il suo effetto
non è quello sperato perché nella vecchiaia il decadimento fisico dell’organismo si
ripercuote sulle terapie impiegate, non so’ a Voi, ma a me darebbe parecchio
fastidio!
Facciamo ora un ragionamento per chiarire come si possono differenziare nel
loro evolversi i danni procurati al sistema muscolare dall’azione nociva del CEM
ambientale.
A seconda della sua funzione, un muscolo viene considerato agonista o
antagonista.
Prendiamo in considerazione alcune delle principali patologie che alterano il
funzionamento del sistema muscolare di una persona:
- Morbo di Parkinson.
- La SM o Scleroso Multipla.
- La Distrofia Muscolare.
1) Il morbo di Parkinson: è caratterizzato da sintomi esteriori che possono
evidenziarsi ne tremolio di una o più parti del corpo (questo può essere anche
il solo sintomo evidente), associato a una contrazione o in movimento
incontrollato e improvviso di un muscolo (il famoso tic nervoso). Questo capita
perché il muscolo antagonista non si contrae poiché il segnale elettrico
emesso dal cervello raggiunge solo il muscolo agonista non carente di Mielina
(assente sull’assone corrispondente al rispettivo muscolo antagonista).
Naturalmente è possibile anche l caso in cui uno dei due muscoli (agonista e
corrispettivo antagonista), non si contrae per carenza di Mioglobina o assenza
di Calcio o carenza di proteine mitocondriali.
2) La Sclerosi Multipla è invece caratterizzata in prevalenza da una carenza di
Mielina che non permette al segnale elettrico di raggiungere il muscolo
agonista (e il corrispettivo antagonista), che devono contrarsi regolarmente.
Passano in secondo piano (pur avendo una certa importanza), l’eventuale
carenza di Mioglobina, quella di Calcio o quella di proteine Mitocondriali che è
possibile riscontrare nel tempo all’interno della cellula muscolare; in questo
caso, la contrazione della cellula muscolare, non sarebbe sufficientemente
vigorosa.
3) Nel caso della Distrofia, invece, è preminente la debolezza muscolare e
questa situazione può essere dovuta all’interruzione delle catena molecolare
in cui è inserita la molecola di Mioglobina o a quella in cui è inserito l’atomo di
Calcio o alla carenza di proteine Mitocondriali mentre potrebbe non essere
carente la Mielina sull’Assone che permette il transito del segnale elettrico ai
vari muscoli. Le carenze di Mioglobina, di Calcio o di proteine Mitocondriali,
possono essere dovute alla rottura progressiva in numerose cellule muscolari,
delle rispettive catene molecolari ad opera del CEM ambientale penetrato nel
corpo umano, che come risultato finale darebbe una ridotta contrazione di
molte delle cellule muscolari in cui si verifica tale condizione (nel caso di
rottura di catene molecolari contenenti Calcio o Mioglobina), oppure questa
condizione è dovuta a una ridotta produzione di proteine Mitocondriali,
qualora si riscontrasse in molte cellule muscolari, la rottura di una o più catene
molecolari nei GENI del DNA Mitocondriale. Il fenomeno della Distrofia
muscolare (debolezza muscolare corporea pronunciata), ha perciò molte
cause e la soluzione reale del problema, è di complessa cura e di difficile
realizzazione.
Dico anche questo, perché mi sono reso conto che, nella fase di leggero
miglioramento della mia SM, se è possibile ritorni la Mielina intorno agli assoni che
collegano il cervello ai muscoli (mi accorgo di questa condizione sia perché sento un
formicolio e un “prurito o solletico” che immagino sia dovuto all’azione dei segnali
elettrici emessi dal cervello che riprendono a circolare mentre le cellule muscolari
non ritornano a ri-funzionare regolarmente perché per fare ciò, le numerose catene
molecolari all’interno delle cellule, si dovrebbero riformare, come erano in origine,
cioè non rotte; in commercio non esiste la medicina che sia in grado di ripristinare
regolarmente quanto danneggiato dal CEM ambientale. Pertanto nelle malattie
muscolari (come in qualsiasi altra malattia), la rottura delle catene molecolari
all’interno delle cellule ad opera del CEM ambientale, è sempre PROGRESSIVA
E IRREVERSIBILE. Di questa importante situazione, dovrebbero prendere atto le
persone che per mezzo di LEGGI, legalizzano l’inquinamento elettromagnetico
dell’ambiente; probabilmente la loro cultura (o la loro conoscenza scientifica) è tale
da non prendere in considerazione l’esistenza del fenomeno fisico originato dalla
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici che coinvolge nella sua nocività
TUTTI GLI ESSERI CHE VIVONO TRA IL POLO NORD E QUELLO SUD,
(PERCIO’ ANCHE LA LORO PERSONA). Allora se non altro per utilità diretta (e nei
casi prospettati, per intelligenza personale), dovrebbero prendere provvedimenti
Legislativi (facendo gli interessi dei cittadini ma anche i loro), tali da permettere la
soluzione del problema dell’inquinamento da elettrosmog ambientale. Finora (nel
caso specifico), ha prevalso sull’intelligenza di queste persone, l’interesse
economico di alcune Società nel poter inquinare elettromagneticamente l’ambiente
con la differenza sostanziale che le Società, a differenza dei cittadini, sono Enti
immateriali e perciò privi, di cellule e di catene molecolari che si rompono, ma sono
Enti che dall’inquinamento elettromagnetico originato dalla loro attività, traggono un
sostanziale ritorno economico. Anche queste società sono rette da persone e la
LORO INTELLIGENZA PERSONALE, DOVREBBE FARLI RIFLETTERE SUL
FATTO, CHE I CEM AMBIENTALI SONO NOCIVI PER TUTTI!!!
SEDIA A ROTELLE E CAMPO MAGNETICO: Per chi ha il problema di una
evidente debolezza o di una deambulazione irregolare degli arti inferiori,
indubbiamente l’utilizzo della sedia a rotelle agevola le necessità degli spostamenti.
E’utile segnalare che l’utilizzo della sedia a rotelle se ha un effetto positivo per la
mobilità della persona, cela un aspetto negativo per la sua patologia: sarebbe
pertanto opportuno valutarlo e decidere se utilizzarla in modo intensivo o farne un
uso limitato alle necessità essenziali.
La sedia a rotelle, è costituita in molte sue parti, da materiale ferroso (perciò
ferromagnetico); questo significa che se nel pavimento o nel terreno sul quale la si
utilizza è presente un CEM, per la proprietà SUSCETTIVA, esso viene captato,
amplificato e trasferito a tutta la struttura metallica della sedia ragion per cui in
questa condizione, la persona seduta (senza accorgersene), si trova avvolta dal
CEM ed è possibile che all’interno del suo corpo penetri un CEM di valore superiore
a quello presente sul pavimento o sul terreno sul quale si trova.
In questo modo, il CEM svolge la sua azione nociva nei confronti della persona
che ignara del fatto, utilizza la sedia a rotelle per uno stato di necessità. A questo
punto, il suggerimento spontaneo è quello di valutare vantaggi e svantaggi dovuti
all’utilizzo di questo attrezzo o in alternativa quello di qualsiasi supporto utile a
facilitare la deambulazione, se in metallo ferroso. La sedia a rotelle che utilizza un
motore per automatizzare o rendere meno faticosi gli spostamenti, ha un effetto
maggiormente nocivo sulla persona perché il CEM generato dal motore elettrico nel
suo funzionamento, si somma a quello che la “sedia a rotelle” capta dall’ambiente.
INVECCHIAMENTO: PUO’ ESSERE CAUSATO DAL CM TERRESTRE O DA UN
CEM AMBIENTALE ? Il Campo Magnetico o Elettromagnetico può essere:
1) Naturale: è il CM terrestre. In alcune zone del pianeta (come ad esempio in
Sardegna), può avere un valore superiore alla media. La tipologia del CM terrestre
è sempre continuo, e orienta gli atomi, che formano l’ambiente (compresi quelli che
formano le catene molecolari all’interno delle cellule degli esseri viventi), sempre
nella stessa direzione.
2) Artificiale: è il CEM prodotto da una corrente o da un qualsiasi segnale
elettromagnetico che irradiandosi nell’etere, colpendo l’ambiente, penetra
all’interno del tondino di ferro annegato nel cemento armato della struttura di una
casa, venendo poi in esso “amplificato” per la proprietà SUSCETTIVA dei materiali
ferromagnetici. Può essere continuo o in bassa frequenza (se originato da corrente
continua o elettrica a 50 Hz), o in media, alta, altissima frequenza (se è un segnale
elettromagnetico irradiato nell’etere), a seconda del tipo e potenza del segnale
elettromagnetico emesso dall’antenna.
Il CM terrestre, ha la capacità (o la forza sufficiente) ad orientare l’ago magnetico
di una bussola (in effetti orienta verso il nord magnetico tutti gli atomi che formano
l’ago della bussola solo che l’occhio umano non è in grado di recepire il fenomeno):
allo stesso modo si può pensare che esso sia in grado di orientare gli atomi
“magneto sensibili” delle catene molecolari all’interno di una cellula appartenente a
una persona, a un animale o a un vegetale (che vive più a lungo tipo gli alberi,
perché non si muove o sposta dalla sua posizione). A questo punto è possibile che
l’azione del CM terrestre, possa provocare la rottura di alcune catene molecolari
della cellula in cui è penetrato (originando nel tempo variazioni biologiche e
confermando la teoria dell’evoluzione enunciata da Darwin). Diamo ora di seguito la
definizione di Sclerosi tratta dal Dizionari Medico UTET
Sclerosi: Addensamento e aumento di compattezza delle strutture di sostegno
per aumento del connettivo fibroso. Colpisce qualunque organo del corpo umano
provocando gravi alterazioni di funzionalità, e rappresenta spesso la fase conclusiva
di processi infiammatori o degenerativi. La Sclerosi può interessare la parete di una
arteria, causandone l’indurimento e l’ispessimento. Nell’encefalo e nel midollo, con il
termine Sclerosi si intende qualsiasi processo patologico che origini da cause
differenti e sia caratterizzato da vari gradi di degenerazione della sostanza bianca
ed estensione corrispondente di quella grigia. Una patologia tipica è per es. la
Sclerosi Multipla detta anche Sclerosi a placche. (Diz. Medico UTET).
Anche nel caso di Sclerosi, l’origine della patologia risulta sconosciuta. Si dice
che può colpire qualsiasi organo del corpo e provoca sia un indurimento che una
insufficiente funzionalità dello stesso. Nel caso delle vene, l’indurimento e
l’ispessimento porta a variazioni di pressione nella persona. Poiché ogni organo del
corpo contiene al suo interno, anche delle cellule muscolari, è possibile che una
diminuzione di tale caratteristica muscolare (oltre a procurare un danneggiamento
della funzione biologica specifica e tipica di quell’organo), sia la causa
dell’indurimento e della necrotizzazione dello stesso. Non è esclusa nel tempo, la
morte biologica di una parte delle cellule dell’organo interessato con conseguente
insufficiente funzionalità dello stesso e decadimento fisico del corpo della persona.
In effetti, la variazione di pressione sanguigna (che si verifica preferibilmente nell’età
adulta o nella vecchiaia), è difficilmente curabile dalla Medicina (provate a chiederlo
a un Medico!). Abbiamo esaminato finora gli effetti dell’azione nociva del CM
terrestre; sommando a esso i sicuri effetti nocivi che ha un CEM artificiale sulle
cellule del corpo umano (spiegati nei paragrafi precedenti), la situazione nel tempo,
può diventare seria. Per esempio la Psoriasi che è un ispessimento in alcune zone
del corpo della cute dell’individuo è una patologia in progressivo aumento e sono già
tre milioni gli italiani che ne soffrono. Anche in questo caso l’origine della malattia è
sconosciuta: e se fossero il CM terrestre o i CEM ambientali o l’effetto delle due
cose sommate?
Per qualsiasi essere vivente, (compreso l’uomo), il danneggiamento progressivo
delle catene molecolari all’interno delle cellule, causa una carenza di funzionalità
biologica delle cellule del corpo; in questo modo si origina un declino fisico
riconducibile alla vecchiaia ed in seguito alla morte; se il fenomeno di
invecchiamento dovuto alla morte di parecchie cellule (migliaia di miliardi) si ha in
una età che non è molto elevata, la Scienza Medica segnala che la persona oggetto
di tale fenomeno, soffre di invecchiamento precoce!!! Naturalmente non è solo il CM
terrestre responsabile del fenomeno causa di tale effetto, perché sono ovviamente
nocivi anche i CEM ambientali di origine artificiale, e talvolta in misura minore una
alimentazione incompleta o carente di proteine o di alcune vitamine, l’inquinamento
ambientale ecc.. Ciò non toglie che il CM terrestre sommato all’azione nociva dei
CEM ambientali artificiali ormai preminenti, può essere considerato una delle cause
dell’invecchiamento nel senso che la rottura progressiva nel tempo di catene
molecolari, può causare la morte di alcune o più cellule “staminali differenziate”,
riducendo la funzionalità biologica di quell’organo e decretando in questo modo
“l’invecchiamento” della persona.
CM TERRESTRE E CELLULA DEL CORPO UMANO: anche se ci trovassimo in un
ambiente privo di CEM artificiale originato da una corrente elettrica (nel deserto o in
una spiaggia, per esempio) o in assenza di segnale emesso da antenna in media,
alta altissima frequenza, le catene molecolari del corpo umano subirebbero pur
sempre l’azione nociva del CM terrestre. Facciamo ora l’ipotesi di una persona che
riesce a vivere la vita in un ambiente privo di CEM artificiali (cosa ormai
impossibile).
Le catene molecolari all’interno delle cellule, sono formate da una successione di
atomi che come visto in precedenza, possono essere anche di natura magneto
sensibile. Come per l’ago di una bussola, questi atomi in funzione del loro
coefficiente di permeabilità magnetica μ, dell’intensità in quel luogo del CM terrestre,
dell’angolo che il CM terrestre forma (in ogni istante quando il corpo è in
movimento), con quello del singolo atomo della catena molecolare della cellula,
vengono orientati in modo più o meno evidente. E’ impossibile a questo punto
(considerando il numero di atomi presenti all‘interno di ogni cellula che può essere
compreso tra 1 milione e alcuni milioni), stabilire la condizione finale della singola
catena molecolare (se è rotta o è integra) anche perché, di giorno il corpo umano è
in movimento e questo fatto cambia in continuazione l’angolo tra il CM terrestre e
quello del singolo atomo della catena molecolare. Questo stato di cose fa’ sì che il
CM terrestre con l’orientamento di alcuni atomi “magneto sensibili” (migliaia di
miliardi all’interno del corpo umano), origini alcune rotture nelle catene molecolari.
Questo causa nel tempo un decadimento biologico progressivo di ogni singola
cellula del corpo umano ed il fenomeno porta a un invecchiamento “personalizzato”
di ogni essere vivente, sia esso una persona, un animale o che appartenga al regno
vegetale (effetto meno evidente in questo caso perche i vegetali non si spostano e
subiscono solo un ondeggiamento più o meno lieve, in funzione delle condizioni
atmosferiche).
Praticamente anche i Tuareg che vivono nel deserto, pur essendo solo soggetti
al CM terrestre, soffrono di un decadimento biologico cellulare. Occorre aggiungere
che anche la luce è un fenomeno fisico dovuto ad una frequenza molto elevata di un
campo elettrico associato ad un campo magnetico e quando essa colpisce una
persona viene assorbita sia pure in minima parte dalle cellule superficiali del corpo
che perciò nel tempo ne subiscono un’azione biologicamente nociva.
Il danneggiamento cellulare, dovuto alla rottura progressiva delle catene
molecolari, porta alla morte biologica delle cellule oggetto del fenomeno. Questo,
se la cellula morta è una cellula muscolare, con altre nella stessa condizione,
origina con l’aumentare dell’età, un decadimento muscolare dell’organismo con
conseguenze fisiche per la persona. Praticamente il CM terrestre, origina e
condiziona l’invecchiamento degli esseri viventi ma la sua azione è aumentata (o
notevolmente aumentata) dai CEM ambientali di natura artificiale presenti nel luogo
in cui si vive: non esiste un orologio biologico all’interno delle cellule che ne decreta
la morte; essa è causata dal loro declino biologico originato dalle catene molecolari
che si rompono progressivamente sotto l’azione del CM terrestre e del CEM
artificiale presente nell’ambiente (captato dal corpo umano, o dell’essere vivente sia
che esso appartenga al regno animale o a quello vegetale).
QUALE TIPO DI DANNO ORIGINATO DA UN CEM AMBIENTALE E’
POSSIBILE RECUPERARE?: Il danno subito nel tempo ad opera del CEM
ambientale, dalle catene molecolari all’interno di una cellula, è progressivo e
irreversibile. Quello che si può recuperare quando ci si trova in un luogo in cui non è
presente un CEM ambientale è molto limitato e del tutto casuale.
Abbiamo visto che all’interno della cellula ci sono catene molecolari chiamate
Enzimi deputate alla riparazione delle catene molecolari dei Geni interrotte; anche
gli Enzimi sono catene molecolari e come tali, anche esse possono essere
danneggiate. Inoltre nelle catene molecolari vi possono essere fenomeni di
delezione o microdelezione (perdite di tratti più o meno grandi di catene molecolari
di DNA o di altri tipi di catene molecolari): pertanto quanto danneggiato all’interno di
una cellula è difficile o impossibile sia tutto riparato come era, e in modo originale. E’
possibile però che in assenza di CEM ambientale non vengano più rotte le catene
molecolari degli Ormoni o quelle che formano alcune catene molecolari degli HLA
del Sistema Immunitario. Tali catene molecolari (gli HLA), se non già prodotte
dall’organo preposto (il midollo osseo) in modo non conforme, al cessare o al
diminuire del CEM ambientale, possono non essere più danneggiate e la funzione
specifica del HLA per esempio nei nuovi Globuli Bianchi ritorna regolare perché
quelle catene molecolari vengono prodotte non rotte in assenza di CEM ambientale,
fin dall’origine. Pertanto il danno biologico alle catene molecolari delle cellule è
progressivo e non del tutto regolarmente reversibile, mentre quello originato nelle
catene molecolari degli Ormoni e nel Sistema Immunitario (gli HLA), se non formate
“rotte” sin dal momento della loro produzione, in assenza di CEM ambientali, può
considerarsi “reversibile”.
ELEMENTI “MAGNETO SENSIBILI”.
Gli atomi di elementi magneto sensibili, sicuramente presenti all’interno delle
cellule del corpo umano sono:
1) Ferro: è un elemento tipicamente “magnetico”
2) Calcio: per deduzione logica in quanto molte persone anziane soffrono di
Osteoporosi ed hanno una ridotta forza muscolare.
3) Idrogeno: sul suo orientamento sotto l’effetto del CEM si basa la Risonanza
Magnetica Nucleare; il corpo umano è composto per il 70% di acqua e tale
elemento la forma se associata all’Ossigeno.
4) Ossigeno: nel forno a microonde unitamente all’idrogeno (con il quale forma
l’acqua presente nei cibi), viene orientato alla frequenza delle microonde
generando un attrito tra gli atomi in movimento (magneto sensibili), e quelli
del cibo che aumentando la temperatura, provoca e causa la sua cottura.
5) Carbonio: è stato dato il premio Nobel a tre scienziati che hanno scoperto
che gli atomi di carbonio “ballano” rompendo i loro legami con alcuni atomi. Il
carbonio forma i carboidrati degli alimenti che una volta assimilati vengono
inviati alle cellule per il loro metabolismo. Il carbonio non “balla” rompendo i
suoi legami deboli con altri elementi: è più probabile che questo suo “ballare”
sia dovuto ad un campo magnetico ambientale (proprietà SUSCETTIVA ….),
che non si tocca, non si vede, non si sente ma svolge la sua azione di
orientamento atomico degli atomi di carbonio, indipendentemente da quello
che ne pensano le tre persone insignite del premio Nobel. Il fatto che il
Carbonio abbia rotto i suoi legami molecolari deboli e ne abbia creati “forti”
con altri elementi vuole semplicemente dire che in quell’occasione, il CEM
ambientale aveva un valore tale da orientare gli atomi di Carbonio ed in
quelle condizioni, essi erano in grado di rompere dei legami “deboli” (perché
era maggiore il valore di energia di movimento acquisito dagli atomi di
Carbonio dal CEM che li poneva in orientamento), con alcuni atomi e di
ricrearne “forti” con altri elementi, di valore tale da non essere più rotti (se
non da un CEM ambientale di valore più elevato). In questo modo i tre
ricercatori insigniti del premio Nobel, hanno dimostrato a loro insaputa, che
la rottura di catene molecolari cellulari in cui è presente il Carbonio, avviene
in presenza di CEM ambientale di valore indefinito (ma che esso è dovuto
alla proprietà SUSCETTIVA …., che hanno dimostrato di non conoscere !).
Sicuramente oltre a quelli elencati, sono anche altri gli elementi “magneto
sensibili” che concorrono alla formazione delle innumerevoli catene molecolari
presenti all’interno delle cellule e questo rende il corpo umano abbastanza sensibile
al CEM ambientale ragion per cui sarebbe utile tenere in opportuna considerazione
sia la proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici che l’inquinamento
elettromagnetico ambientale. Ogni catena molecolare ha una sua funzione specifica
all’interno di una cellula del corpo umano; possiamo allora dire che con la rottura
casuale e progressiva delle catene molecolari (se la situazione si ripetesse in modo
analogo in molte cellule) si origina qualsiasi tipo di patologia sia essa considerata
genetica, immunitaria (se la rottura interessa qualche catena molecolare di HLA del
SI) o anche alterazioni di funzionamento cellulare che possono portare anche al
TUMORE qualora si verificasse la riunione casuale e anomala di spezzoni di catene
molecolari rotte dal CEM ambientale penetrato all’interno delle cellule del corpo
umano.
Per meglio chiarire il problema, possiamo dire che il coefficiente di permeabilità
magnetica è differente a seconda del materiale preso in considerazione (dei suoi
atomi perciò): il valore varia da 1 (quello del vuoto), ad alcune migliaia (quello dei
materiali ferromagnetici). Praticamente tutti i materiali, (a parte quelli non magnetici),
hanno una loro sensibilità al CEM che pertanto provocherà l’orientamento alternato
alla sua frequenza, in modo più o meno evidente degli atomi che lo compongono, in
funzione del loro coefficiente di permeabilità magnetica. Questa constatazione ha
una importanza notevole perché sono veramente molti gli atomi di elementi differenti
che compongono le innumerevoli catene molecolari presenti all’interno delle cellule
del corpo umano. Poiché ogni atomo di elemento che costituisce le catene
molecolari delle cellule, risulta con caratteristica “magneto sensibile” differente,
saranno molto numerosi gli atomi che sotto l’effetto di un CEM penetrato nel corpo
umano, orientandosi alternativamente, saranno posti nella condizione di rompere
all’interno della cellula, la catena molecolare di appartenenza. In base a questa
considerazione, essendo la catena molecolare, formata da un numero notevole di
atomi di materiale differente, potrà essere soggetta nel tempo, a rotture ad opera del
CEM ambientale che potranno avvenire anche in più punti della stessa. La rottura
progressiva di catene molecolari all’interno delle cellule, determina qualora i pezzi di
catene molecolari delle cellule morte, si riversassero nel circuito del sangue, quelli
che vengono chiamati i “radicali liberi”. In effetti sarebbe necessario modificare
questa “ipotesi” e il ragionamento da farsi è questo: la rottura progressiva delle
catene molecolari all’interno delle cellule (che può diventare un danno irreversibile),
determina una diminuzione o una alterazione di capacità biologica di funzionamento
della cellula; i radicali liberi sono anche da imputare alla rottura ad opera del CEM,
delle catene molecolari degli Ormoni riversati nel sangue dalle relative ghiandole
Ormonali. Con l’aumentare del numero di cellule morte, i vari organi del corpo
umano diminuiscono progressivamente la loro complessiva funzionalità biologica:
perdendola oltre una certa misura, è possibile si origini la morte biologica della
cellula e se la cosa diventa generalizzata in molte cellule dello stesso organo,
lo stesso muoia o alteri in modo determinante il suo regolare funzionamento
biologico.
DISTROFIA MUSCOLARE
Malattia muscolare progressiva, geneticamente determinata. Se ne riconoscono
diversi tipi con manifestazioni e evoluzioni tra loro differenti.
- D. muscolare MIOTONICA.
- D. muscolare FASCIOSCAPOLOMERALE.
- D. muscolare OCULOFARINGEA.
Dizionario Medico UTET
Prima di parlare della D. muscolare, è bene precisare il funzionamento della cellula
muscolare.
CELLULA MUSCOLARE
L’unione di più cellule muscolari costituisce un organo di dimensione e forma
varia. Per consuetudine, i muscoli vengono suddivisi in:
1) Muscoli volontari (i muscoli striati).
2) Muscoli involontari (i muscoli lisci).
I muscoli volontari si suddividono a loro volta in:
1) Superficiali.
2) Profondi.
I muscoli superficiali sono presenti essenzialmente nella faccia e nel collo. I
muscoli profondi si inseriscono direttamente sulle ossa e grazie alla loro
contrazione, determinano i movimenti dei diversi organi dell scheletro; braccia,
gambe, dita e così via.
Apparato muscolare involontario: di esso fa’ parte la muscolatura liscia che
è in rapporto con il sistema nervoso autonomo. I muscoli lisci si differenziano da
quelli presenti nel tubo digerente, nei vasi sanguigni dell’utero, della vescica, dei
bronchi e così via ossia in tutti quegli organi in cui il controllo non dipende dalla
volontà (Dizionario Medico UTET).
CONSIDERAZIONE: nel sistema muscolare, a seconda della loro funzione, i
muscoli possono essere:
1) Agonisti: quei muscoli la cui contrazione permette il movimento del corpo.
2) Antagonisti: sono quelli che agendo in contrapposizione ai muscoli agonisti,
smorzano l’effetto di una loro contrazione; se la persona ha la maggior parte
delle cellule muscolari agoniste sane e raggiunte dal segnale elettrico emesso
dal cervello, la contrazione vigorosa dei muscoli agonisti, necessita di un suo
smorzamento. La mancanza di smorzamento dell’azione di contrazione dei
muscoli agonisti, ha l’effetto di una continua e incontrollata “vibrazione”
muscolare che è il tipico tremolio presente nelle persone che hanno il morbo
di Parkinson.
Per contrarsi in modo regolare, sia volontariamente che involontariamente, in
una cellula muscolare devono essere rispettate le seguenti 4 condizioni:
1) Deve arrivare alla cellula il segnale elettrico emesso dal cervello.
2) La cellula deve contenere del Calcio inserito in una o (forse) più sue catene
molecolare/i.
3 La cellula deve contenere in una o (forse) più catene molecolari la
Mioglobina.
4) Nella cellula, i Mitocondri devono produrre tramite il DNA Mitocondriale, le
proteine (l’energia necessaria), utili alla contrazione della cellula.
Se non si ha la contemporaneità di queste 4 condizioni, la cellula muscolare non
si contrae o si contrae in modo inadeguato.
1)
Chiaramente se il segnale elettrico emesso dal cervello non raggiunge la
cellula muscolare a causa di una carenza o di una assenza di cellule Mielina
che ricoprono l’Assone del Nervo interessato, collegante il cervello (anche
tramite la colonna vertebrale) al muscolo, non si ha la contrazione della
cellula muscolare corrispondente (o del complesso di cellule formanti il
muscolo) che anzi offre in questo caso una “resistenza passiva”, quando
(unitamente ad altre cellule che lo formano), la medesima viene coinvolta nel
movimento. E’ pertanto possibile che in questa condizione, il corpo umano si
stanchi in modo più o meno rapido perché per i suoi movimenti, ha a
disposizione un numero minore di muscoli attivi e cellule regolarmente
funzionanti (e/o una contemporanea quantità minore di energia fornita dai
mitocondri cellulari).
2) La molecola di Calcio (Ca) inserita in una catena molecolare, crea all’interno
della cellula muscolare, dei “ponti a pettine” che permettono la sua
contrazione. Naturalmente il Ca. deve essere inserito nella propria catena
molecolare ma se essa è interrotta e/o l’atomo di Ca è isolato da essa, il
meccanismo di contrazione della cellula non si attiva. Perché il Ca. si orienti
sotto l’azione del CEM penetrato nella cellula, ed in talune condizioni (sotto
l’azione di un CEM penetrato nella cellula), possa interrompere la catena
molecolare di appartenenza, occorre che esso abbia la caratteristica di
elemento “magneto sensibile”. Vediamo secondo ragionamento perché il Ca
è “magneto sensibile”. Tutti sanno che una percentuale di persone anziane,
soffre di Osteoporosi e che con l’avanzare dell’età, la pelle perde la sua
elasticità, mentre in concomitanza, la capacità o tonicità muscolare tende a
diminuire. Il fenomeno della diminuzione di tonicità muscolare, della perdita di
elasticità della pelle e l’Osteoporosi, indicano chiaramente che il CEM
quando penetra all‘interno del corpo umano (proprietà SUSCETTIVA ….),
pone in orientamento l’atomo di Ca, creando la condizione tale per cui la
catena molecolare cui appartiene, si interrompa e perda la sua funzionalità
meccanica di contrazione della cellula). Questo avviene se il CEM ambientale
penetrato nella cellula è di valore sufficiente a far sì che l’energia cinetica
acquisita dall’atomo di Ca nel suo movimento, è superiore alla forza di unione
che lo stesso atomo ha con gli atomi adiacenti di sinistra e di destra, nel
formare la catena molecolare di appartenenza. In tale condizione, se nella
cellula permane il CEM ambientale, l’atomo di Ca pur se presente ma isolato
dalla sua catena molecolare di appartenenza interrotta e biologicamente
inutilizzabile, continua ad orientarsi e pur non riscontrando ad un esame del
sangue, una carenza di Ca, il muscolo (se formato da molte cellule muscolari
in condizioni simili), non riesce a contrarsi in modo adeguato.
3) La funzione della Mioglobina (Ferro) nella cellula, è quella di acquisire
l’Ossigeno trasportato dal globulo rosso e di utilizzarlo poi per il corretto
funzionamento biologico della cellula. Quando il CEM ambientale pone in
orientamento alternato la molecola di Mioglobina (contiene atomi di ferro ed è
perciò un elemento molto “magneto sensibile“), è possibile che in queste
condizioni, essa rompa i suoi legami con gli atomi adiacenti nella catena
molecolare di appartenenza; in questo modo, pur essendoci la presenza di
Mioglobina all’interno della cellula (che qualora persistesse il CEM all’interno
della stessa, anche se separata dalla propria catena molecolare cui
apparteneva e di cui ha provocato la rottura, continuerebbe ad orientarsi
originando attrito e un lieve aumento di temperatura), essa possa non essere
utilizzabile per acquisire l’Ossigeno trasportato dai globuli rossi alterando di
conseguenza il regolare funzionamento biologico della cellula. Se invece la
molecola di Mioglobina sotto l’effetto del CEM si orienta alternativamente ma
non ha l’energia sufficiente per interrompere o staccarsi dalla catena
molecolare di appartenenza, è possibile che a causa del suo movimento
continuo, non riesca ad acquisire la molecola di Ossigeno che il Globulo
Rosso (anche lui in questa condizione in orientamento per l’azione del CEM
alternato, con la sua emoglobina e la sua molecola di Ossigeno in
movimento), è eventualmente riuscito a trasportare; in questo modo, la
cellula non essendo in grado di acquisire l‘ossigeno necessario per le sue
necessità biologiche, diminuisce progressivamente la sua capacità
funzionale e non si contrae regolarmente.
4) Sappiamo che i Mitocondri all’interno della cellula sono numerosi (anche più
di cinquanta in una cellula); essi sono le centrali energetiche che producono
le proteine Mitocondriali (grazie al DNA Mitocondriale) utili e consumate nella
contrazione della cellula muscolare. Pertanto se alcuni atomi di elementi
“magneto sensibile” si orientano nelle catene molecolari del DNA
mitocondriale alla frequenza del CEM ambientale penetrato nella cellula,
(sono solo 7 i geni presenti nel DNA Mitocondriale), è possibile per alcuni di
essi, rompere la catena molecolare di appartenenza (anche in più punti)
rendendo così impossibile la produzione corretta della proteina da parte del
Mitocondrio (la proteina Mitocondriale è pur sempre una catena molecolare).
Naturalmente la presenza di molti Mitocondri nella cellula, fa’ si che siano
molte le possibilità di produrre proteine Mitocondriali vista anche l’enorme
quantità di cellule del corpo umano. Se però il CEM ambientale permane
all‘interno della cellula, il numero di Mitocondri biologicamente e
regolarmente attivi in ogni cellula muscolare, tenderà nel tempo a diminuire a
causa delle rotture che progressivamente si vengono a originare nel DNA
Mitocondriale. In effetti una persona nella giovinezza normalmente ha una
notevole energia mentre nella sua vecchiaia è molto probabile riscontrare
nella persona, una sua diminuzione. Una eventuale progressiva diminuzione
di proteine Mitocondriali verrà avvertita dall’individuo (che difficilmente ne
comprenderà il motivo e la causa), solo quando il fenomeno della stanchezza
nel suo corpo sarà evidente e verrà in modo rapido. Questa condizione
avviene nella persona adulta dopo molti anni in cui il CEM ambientale ha
svolto silenziosamente la sua azione nociva, anche nei confronti dei
Mitocondri della cellula. Nella persona in fase di sviluppo, tale tempo
potrebbe essere decisamente inferiore se tale danno avvenisse già nelle
cellule staminali differenziate e se nei loro Mitocondri il CEM originasse un
danno irreversibile. Per fare un esempio, una persona, se sana, a 20 anni
non si stanca mai; la stessa persona a trent’anni si stanca alle 11 di sera, a
quarant’anni è stanca alle 8 di sera mentre a 60 anni potrebbe essere già
stanca alle 6 del pomeriggio. Praticamente nell’individuo si riduce
progressivamente il numero di Mitocondri biologicamente attivi all’interno
delle cellule muscolari e quando questo avviene (anche per la riduzione
delle proteine Mitocondriali prodotte all’interno delle cellule), il risultato è una
lenta e progressiva diminuzione nel tempo, della capacità motoria della
persona resa molto evidente di giorno in giorno nella vecchiaia; ciò avviene
anche nella giovane età, qualora il CEM ambientale avesse avuto
l’opportunità di svolgere precocemente la sua azione nociva.
A questo punto, è bene chiarire che si possono verificare 2 tipi di disfunzioni
principali che originano una insufficiente contrazione parziale o totale della cellula
muscolare.
A) La prima si ha se il segnale elettrico emesso dal cervello, non arriva
regolarmente alla cellula muscolare.
B) La seconda è presente, se all’interno della cellula muscolare, una o più delle
condizioni 2, 3, 4, (enunciate in precedenza), risultano alterate per la rottura
della/e catena/e molecolare/i contenenti o la Mioglobina, o la molecola di
Calcio, o la stessa sorte, viene subita da almeno una delle sette catene
molecolari del DNA Mitocondriale aventi il compito di formare nei tanti
Mitocondri all’interno della cellula, le proteine Mitocondriali utili e necessarie a
fornire l’energia necessaria per la regolare contrazione della cellula.
Il segnale elettrico emesso dal cervello, per raggiungere la cellula muscolare
(caso A), deve percorrere un nervo ricoperto da cellule di Mielina. Anche in questo
caso si prospettano alcune soluzioni:
a) Il segnale elettrico emesso dal cervello, non raggiunge il muscolo (le cellule
muscolari che lo compongono), perché il nervo su cui dovrebbe transitare,
risulta poco ricoperto da cellule di Mielina in quanto il Sistema Immunitario
(avendo rotta la catena molecolare dell’HLA corrispondente a quella utilizzata
per la verifica della compatibilità delle nuove cellule di Mielina prodotte), le
distrugge impedendo in questo modo che esse vi si depositino sopra.
b) La cellula che forma il nervo, muore; questo fatto non permette alle cellule di
nuova Mielina prodotte, di depositarsi regolarmente su di essa.
In entrambi i casi il segnale elettrico emesso dal cervello, non raggiunge la
cellula muscolare ma mentre nel caso a), evitando l’azione nociva dei CEM
ambientali sul Sistema Immunitario (qualora la catena molecolare dell’HLA preposto
al controllo delle nuove cellule di Mielina prodotte, non fosse realizzata dal Midollo
osseo, già interrotta), il danno è possibile sia reversibile, nel caso b) esso rimane
sempre irreversibile. Per passare nel caso b), da una situazione “irreversibile”
(catena HLA del SI prodotta dal midollo osseo già interrotta), a una situazione di
danno reversibile (catena molecolare HLA preposta al controllo di compatibilità con
il corpo umano, delle nuove cellule di Mielina prodotte), potrebbe essere utile
l’operazione chirurgica di trapianto del midollo osseo che origina il SI. In questo
caso la difficoltà sta’ nel trovare un donatore compatibile con il ricevente e
indiscutibilmente la decisione deve essere presa dal medico curante o da quello
specializzato nella soluzione del problema.
RAGIONAMENTO: l’entità del danno biologico operato dal CEM nei confronti delle
cellule muscolari (a una o più delle quattro condizioni che ne rendono possibile la
contrazione), è imprevedibile e variabile a seconda delle condizioni ambientali in cui
si vive, e dell’età della persona fermo restando il fatto che un danno biologico il
CEM lo può svolgere nella cellula anche quando la futura persona, è ancora a livello
di embrione. Se la persona ha una età che è quella infantile, il CEM ambientale
svolge la sua azione nociva su un numero di cellule che è inferiore perché esse
devono ancora ulteriormente moltiplicarsi per raggiungere il numero previsto nella
persona adulta.
Consideriamo il fatto che i Mitocondri sono numerosi all’interno della cellula
muscolare e ipotizziamo che il neonato abbia cellule muscolari con al loro interno
Mitocondri in numero di 50 (condizione iniziale ipotizzata alla nascita). Se il CEM
ambientale, origina progressivamente rotture nelle catene molecolari del DNA
Mitocondriale nelle cellule staminali differenziate in modo tale che esse non
possano essere riparate prima della moltiplicazione cellulare che avviene nel
passaggio da una fase natale a quella infantile, adolescenziale, le cellule muscolari
finali che si avranno nella persona adulta (originate da quella iniziale danneggiata
progressivamente in alcuni dei suoi Mitocondri), non avranno un numero di
Mitocondri regolarmente funzionanti pari a 50, ma ne avranno un numero inferiore.
Tenendo presente che potrebbero essere numerose le cellule del corpo umano che
si possono trovare in questa condizione, quell’individuo da adulto avrà un certo
numero di cellule muscolari che producendo una quantità minore di energia, lo
renderanno una persona costituzionalmente debole, con propensione a stancarsi
facilmente in un tempo minore, e tale condizione si protrarrà per tutta la vita potendo
anche peggiorare.
Quando la persona adulta aumenta con il passare degli anni la sua età, il
numero complessivo delle sue cellule non aumenta più perché non ci si trova
davanti a un fenomeno di moltiplicazione cellulare dovuto al suo sviluppo corporeo
ma le nuove cellule vengono prodotte esclusivamente a scopo di “sostituzione” di
quelle che muoiono biologicamente. Occorre dire che il CEM ambientale quando
penetra all’interno del corpo umano, continua la sua opera di danneggiamento delle
cellule (nelle loro catene molecolari di ogni tipo e perciò anche in quelle dei
Mitocondri), durante tutta la vita naturale della persona ragion per cui è reale che
tendenzialmente le rotture complessive del DNA Mitocondriale all‘interno di ogni
cellula, aumentino progressivamente con il passare degli anni. In questa condizione
se il danno al DNA Mitocondriale diventa per la cellula muscolare irreversibile, le
proteine Mitocondriali prodotte in modo regolare e utilizzabili dalla cellula per il
proprio funzionamento biologico di contrazione, tendono a diminuire nel tempo e
questo procura una ulteriore diminuzione della forza a disposizione delle cellule
muscolari della persona e una sua maggiore facilità a stancarsi. Questo è
confermato dal fatto che sono numerose le persone anziane che hanno difficoltà nel
mantenersi in posizione eretta o sollevano con difficoltà e fatica i piedi nel
camminare. Il fenomeno si sta’ generalizzando anche alle persone giovani e questo
è leggermente, o meglio fortemente inquietante e preoccupante.
Occorre ricordare che all’interno di ogni cellula, vi sono delle catene molecolari
chiamate Enzimi che sono preposte alla riparazione delle catene molecolari di Geni
rotte; anche esse sono delle catene molecolari che possono essere rotte a causa
dell’azione del CEM ambientale penetrato nella cellula (proprietà SUSCETTIVA …).
In questo modo la catena molecolare dell’Enzima, se rotta perde la sua capacità di
riparare la catena molecolare del GENE cui è preposta e la proteina corrispondente
di quel GENE, non verrà prodotta originando nelle cellula un decadimento biologico
che se riprodotto in modo simile in molte cellule, causerà le più inspiegabili patologie
genetiche!
La Distrofia Muscolare, è per esempio da considerarsi una degenerazione
biologica delle cellule muscolari per la rottura progressiva delle catene molecolari
presenti al loro interno e contenenti la molecola di Calcio o di Ferro (Mioglobina);
tutto questo, è causato dal CEM ambientale penetrato in esse; la D. muscolare, può
essere anche dovuta al mancato raggiungimento del segnale elettrico emesso dal
cervello per carenza di cellule di Mielina lungo gli Assoni; queste condizioni non
permettono la regolare contrazione delle stesse ma ciò può capitare infine per la
mancata produzione da parte del DNA Mitocondriale della rispettiva proteina
Mitocondriale (fornitrice dell’energia utilizzata dalla cellula), per la sua contrazione.
La dimostrazione di quanto affermato, sta’ nel fatto che in tutto il mondo non
esiste una cura specifica e risolutiva di tale malattia e che la patologia della
Distrofia Muscolare è in inspiegabile progressivo aumento, con l’effetto
evidente della diminuzione dell’età media in cui le persone, ne evidenziano la
sofferenza.
CURARE GLI EFFETTI O ELIMINARE LA CAUSA ?
Per eliminare la causa, occorrerebbe prima capire o sapere qual è, mentre curare
con certezza gli effetti (la rottura delle catene molecolari all’interno della cellula), è
praticamente impossibile vista, la notevole quantità e tipologia di catene molecolari
all’interno della singola cellula (un centinaio di migliaia o forse più), interrotte; vista
anche la possibilità di rotture multiple della singola catena molecolare, tenuto conto
del numero di cellule che compongono l’organismo e presi in considerazione i rapidi
tempi di rottura delle catene molecolari. E’ più corretto dire che in queste condizioni
è meglio cercare di eliminare la causa ma sarebbe già un notevole successo riuscire
a limitarne gli effetti con un adeguato risanamento dell’elettrosmog ambientale. Per
fare questo, occorre la volontà POLITICA, cosa che non traspare però
dall’atteggiamento di chi lo dovrebbe fare (e ci si chiede perché).
LA TRASMISSIONE DATI E IL CORPO UMANO
Alle informazioni che abbiamo dato, possiamo aggiungere un ragionamento ed
un esempio che portano a conclusioni utili e indicative sia per l’analisi che per il
funzionamento del corpo umano. Possiamo considerare il corpo umano come una
macchina perfetta che funziona biologicamente seguendo leggi fisiche (se qualche
persona responsabile riesce a farlo funzionare adeguandolo alle leggi dello Stato
Italiano, lo spieghi solo agli Italiani perché oltre confine sono vigenti leggi di alte
Nazioni), e che opera secondo i nostri desideri consci e inconsci.
Ma cos’è che permette i movimenti delle dita di una mano, sollevare una gamba
per fare un passo o sbadigliare anche se non lo vogliamo? Il nostro corpo è dotato
di una sala comandi (il cervello), che inviando opportuni segnali elettrici alla parte
desiderata, permette all’organismo di svolgere sia le sue funzioni biologiche che
quelle motorie.
La moderna tecnologia imita parte di queste funzioni, per esempio con la
trasmissione dati da una stazione trasmittente ad una ricevente (come avviene tra il
cervello e gli organi del corpo umano). L’evoluzione tecnologica ha fatto sì che ai
giorni nostri, la trasmissione dati avvenga su cavi in fibra ottica tramite dei segnali
luminosi ma fino a una quindicina di anni fa’, per coprire le distanze, i conduttori che
venivano utilizzati erano i fili di rame del doppino telefonico ed il segnale inviato era
di tipo analogico; in seguito tale tipo di segnale grazie alla tecnologia è stato
modificato in segnale digitale e i cavi utilizzati sono quelli in fibra ottica. Venivano
anche utilizzati per la la trasmissione a distanza, ponti radio Se il “doppino” di rame
utilizzato per la trasmissione dati non era adeguatamente schermato o se era
soggetto ad un forte “indesiderato” CEM esterno, era possibile che alcuni dei
segnali elettrici di tipo analogico ricevuti, non fossero uguali a quelli trasmessi,
originando così degli errori nella trasmissione dati.
Ovviamente è possibile che anche per il corpo umano capiti la stessa cosa: dal
cervello parte un segnale elettrico (analogico) corretto e se nel percorso il cavo
conduttore del segnale (il nervo o meglio il suo assone ricoperto di Mielina), non è
soggetto ad “agenti esterni” tipo Campi Elettro Magnetici originati da un CEM
ambientale che penetra all’interno del corpo umano, l’organo interessato riceve dal
cervello, un segnale elettrico corretto e può svolgere in modo biologicamente
normale la sua funzione.
Purtroppo il corpo umano non dispone di particolari schermature nei confronti
del CEM esterno e “sopporta” perché obbligato già l’azione blandamente nociva del
CEM terrestre (non eliminabile). E’ molto difficile per non dire impossibile stabilire
con sicurezza, il valore anche approssimativo per il quale un CEM ambientale è
nocivo quando penetra all’interno del corpo umano sia nei confronti delle sue cellule
(all’interno delle quali tutti i componenti sono a livello atomico e di conseguenza il
valore del CEM “esterno” non deve essere elevato per non interferire con il regolare
funzionamento dei suoi innumerevoli componenti), sia operando un “azione di
disturbo” nei confronti dei segnali elettrici emessi dal cervello o dalle cellule per il
loro regolare funzionamento biologico. Nella fase iniziale del danneggiamento
operato dal CEM ambientale, l’interessato non si accorge del possibile temporaneo
e parziale malfunzionamento del suo sistema sensoriale, di quello del sistema
muscolare o di quello di qualche suo organo interno perché il complesso degli
organi sensoriali, muscolari, o degli organi interni, riesce a coprire quegli errori
biologici e funzionali dovuti all’azione di “disturbo” temporaneo e progressivo
operato dal CEM esterno. Se invece la persona è malata (ha già una parte dei suoi
nervi privi di Mielina e la rotture di catene molecolari all’interno delle sue cellule è
notevole), ed i segnali elettrici che giungono al complesso del sistema muscolare,
sensoriale ecc., sono ridotti, si può avere per esempio quando ci si trova in un
ambiente con CEM nocivo, un immediato ed evidente peggioramento del complesso
muscolare utilizzato nella deambulazione.
Per diminuire l’influenza dell’azione nociva del CEM esterno sui prodotti
elettronici ma anche per migliorarne le prestazioni, la tecnologia si è evoluta
passando da una modalità di funzionamento analogico ad una modalità di
funzionamento digitale. Il corpo umano, non è in grado per ridurre il danno da
Elettrosmog ambientale, di evolversi passando da un sistema analogico alla
tecnologia digitale e pertanto non può far altro che sopportare o meglio subire
l’azione nociva del CEM!!!
WIRELESS, WI-FI, WI MAX, TV DIGITALE, ELETTRODOTTI
SISTEMI WIERELESS, WI-FI, WI MAX: l’evoluzione scientifica e tecnologica, porta
ad avere prodotti sempre più indirizzati nell’impiegare segnali elettromagnetici che
diffondendosi nell’etere, non prevedono l’utilizzo di conduttori, evitando un notevole
lavoro per la loro posa. I segnali Wireless e quelli WI-FI operano ad una frequenza
molto elevata e penetrando all’interno del corpo umano o in quello della materia che
costituisce l’ambiente, (essendo i segnali in altissima frequenza), impongono agli
atomi “magneto sensibili” cui entrano in contatto, un movimento che fa’ acquisire
loro, una energia di movimento di valore elevato rispetto quella che unisce gli atomi
di sinistra e di destra nel formare la catena molecolare di appartenenza, data da:
E=mxvxv
Nel caso dei segnali elettromagnetici Wireless e WI FI, il movimento e
l’accelerazione cui vengono sottoposti gli atomi “magneto sensibili” a causa della
altissima frequenza dei segnali Wirelless, WI-FI ecc., è molto elevata e di
conseguenza sarà maggiore per gli stessi, la possibilità di rompere all’interno delle
cellule delle persone, la catena molecolare di appartenenza; il movimento e la
velocità acquisita (in definitiva la loro Energia perciò), da alcuni degli atomi
“magneto sensibili” che formano le catene molecolari all’interno delle cellule è
funzione della frequenza del segnale elettromagnetico penetrato nel corpo umano.
L’azione e l’effetto dei segnali WI-FI e di quelli Wireless risulta pertanto molto più
nociva sia per l’ambiente (originando con l’orientamento dell’atomo ad alta velocità,
un attrito e di conseguenza un leggero aumento di temperatura), sia la rottura delle
catene molecolari delle cellule degli esseri viventi ed è possibile origini nelle
persone in tempi rapidi, anche quella “evoluzione della specie“ enunciata da
Darwin!!!. Su un quotidiano, nel mese di giugno 2007, è apparso un articolo dal titolo
“Un WI-FI da record per il divario digitale”; l’informazione fa’ riflettere per quanto
viene detto.
Il segnale Wireless domestico (quello del Modem che collega il PC a Internet),
per la sua bassa potenza (ma questo fatto non ne impedisce l’azione nociva nei
confronti delle catene molecolari delle cellule della persona), ha una raggio di
azione di poche decine di metri se non ci sono ostacoli particolari. Il segnale WI FI
può essere di portata maggiore, in caso di hot spot pubblici, antenne destinate a
dare accesso a luoghi pubblici come stazioni o aeroporti, o magari anche a intere
porzioni di paesi, borghi, villaggi e città. Insomma se ne è sempre parlato come di
un segnale buono, (definito compatibile con l’ambiente), per ottenere una copertura
limitata a causa della sua scarsa capacità di mantenere l’onda radio su distanze
maggiori. E’ anche per questo che l’industria si è poi andata concentrando su
standard diversi, come quella della famiglia 806.16, ossia il Wi MAX. Tale tecnologia
permette la copertura del territorio con una portata utile del segnale pari a 50 Km. Il
Wireless ha raggiunto un livello maggiore di notorietà quando si è saputo che era
stato stabilito il record mondiale di distanza di trasmissione del segnale con la
misura di 382 Km. A stabilire tale record di misura è stato il ricercatore venezuelano
Ermanno Pietrosemoli. Per raggiungere il record, Pietrosemoli, utilizzando un
sistema Intel, ha posto due Computer su due picchi andini, i monti El Aquila e
Platillon. Questa ricerca, unitamente a quella di altri scienziati in giro per il mondo, è
legata allo sviluppo delle telecomunicazioni nei paesi emergenti e nei territori
marginali. Una meta che non può non basarsi sulla tecnologia Wireless. Va’ poi
detto che il test realizzato dal ricercatore venezuelano è stato reso possibile grazie
alla collaborazione di una istituzione italiana. Si chiama ITCP sigla che sta’ per
International Centre for Theoretical Phisics che ha sede a Trieste. Tale centro è
stato fondato nel 1961 dal pakistano Abdus Salam (che nel 1979 ha ricevuto il
premio Nobel per la Fisica), nell’ambito di un accordo tra il governo italiano,
l’Unseco, la Iaea, l’agenzia ONU sull’energia atomica e si dedica in particolare alle
applicazioni tecnologiche per lo sviluppo dei paesi a tecnologia arretrata. L’obiettivo
di Pietrosemoli è quello di esplorare nuovi obiettivi tra alta tecnologia e prodotti a
basso costo. Il Wirelles a lunga distanza avrà infatti un futuro se manterrà le
promesse di far funzionare una rete a banda larga a costi di gran lunga inferiori a
quelli del WI-Max.
CONSIDERAZIONI: se con la tecnologia proposta, un segnale radio Wireless
interagisce con due computer posti a 382 Km. di distanza, significa che il segnale
emesso dall’antenna, ha un valore elevato. Questo valore sarà però nocivo per le
catene molecolari delle cellule di tutte le persone che verranno raggiunte dal
segnale radio, nel suo tragitto di 382 Km. e nel cui corpi esso penetrerà.
Un'altra notizia interessante la si può leggere su un settimanale che pubblica
un articolo dal titolo “L’hot spot è bonsai” e il cui contenuto è il seguente: si chiama
Naaw (nuovo apparato autoconfigurabile Wireless) e potrebbe contribuire ad
estendere la banda larga in tutta Italia. Si tratta di una tecnologia messa a punto dal
Politecnico di Torino che consente di disseminare ovunque dei piccolissimi acces
point (antenne quadrate di 14 x 14 cm. di lato) installabili in ambienti di ogni genere
o su veicoli. Questi dispositivi sono in grado di autoconfigurarsi, “vedersi” tra loro e
così autonomamente costituire una rete senza fili. Ciò consente di avere
contemporaneamente reti di comunicazione (connettività telefonica, Internet,TV
digitale) dove ora non ci sono. Il raggio d’azione degli acces point, che sono in
grado di collegarsi ad Internet in tutti i modi (con il cavo, via satellite, UMTS,
WI-FI, eccetera è superiore ai 100 m.
NB: alcune delle persone del Politecnico di Torino che hanno ideato e costruito
l’Hot Spot bonsai, (utilizzando per questo le leggi della Fisica), sono professori del
Politecnico di Torino che hanno imparato da giovani e devono insegnare ai loro
allievi, la proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici che dimostra l‘azione
nociva dei CEM ambientali nei confronti delle catene molecolari delle cellule delle
persone! Talora, uno di questi professori può svolgere la funzione di “consulente di
parte” per una causa in Tribunale ed il non menzionare la SUSCETTIVITA’
magnetica come causa del danno biologico ad una persona, altera in modo
determinante e sbagliato il verdetto su una causa intentata per eccesso di
elettromagnetismo ambientale. Anche se il valore misurato, risulta inferiore alla
Legge dello Stato 8 luglio 2003, il danno alle catene molecolari di una persona si
realizza ugualmente; le Leggi della Fisica sono indipendenti da quelle dello Stato
(qualunque esso sia e questo un professore di Università, per le sue conoscenze
specifiche, sicuramente lo sa o lo dovrebbe sapere!).
Inoltre veniva indicato su un quotidiano il 25 settembre 2003, che nella città di
Milano, si sarebbe messa un antenna Wireless su ognuno dei 100.000 lampioni per
creare degli Hot Spot che avrebbero esteso la banda larga all’ambiente circostante
modernizzando e dando un notevole impulso qualitativo ai servizi forniti ai cittadini e
alle aziende di quella città.
Nell’edizione serale del TG3 Piemonte del 20 agosto 2007 ore 19,30, si
segnalava che il Politecnico di Torino, aveva installato un’antenna sul monte Rosa e
tramite una tecnologia molto semplice ed economica, era stato trasmesso un
segnale wireless ricevuto in Tirolo, (parte italiana dell‘Austria), sul monte Cimone
(Appennini), e da apposite apparecchiature poste in una città Emiliana, Modena;
infine era stato inviato un segnale WI.FI ricevuto a Torino dallo stesso Politecnico!
CONSIDERAZIONI: l’antenna sul monte Rosa, quella dell’esperimento sulle Ande
emanano onde radio che quando nel loro tragitto incontrano il corpo di una persona,
penetrano al suo interno e se riescono ad interagire con apparecchiature poste a
382 Km. di distanza hanno la potenza sufficiente per rompere le catene molecolari
poste all’interno del corpo umano. Probabilmente, esperimenti analoghi vengono
portati a termine in altre parti del pianeta. Quello che lascia perplessi (e preoccupa),
è il fatto che le persone che hanno ideato le apparecchiature enunciate e/o
conducono gli esperimenti descritti, sono le stesse che dovrebbero conoscere la
proprietà SUSCETTIVA e i suoi effetti NOCIVI sugli atomi dei corpi in cui penetrano.
Questo per la tutela della salute delle persone (anche la loro quindi), degli animali,
e del clima del pianeta. In questo modo, precauzioni e attenzioni utili a TUTTI, non
vengono tenute molto in considerazione non solo da costoro ma anche da parte chi
si erge quale paladino della salute del cittadino e della tutela dell’ambiente (il potere
politico).
In definitiva, tutti i segnali presenti nell’etere colpiscono oltre che le
apparecchiature per il cui funzionamento sono preposti, anche le persone. Più la
frequenza di un segnale elettromagnetico è elevata e maggiore sarà la sua nocività
all’interno del corpo umano qualora la persona l’assorbisse tramite il terreno
calpestato, perché maggiore sarà l’energia di movimento E = m x v x v (formula
elaborata da Einstein), acquisita dagli atomi “magneto sensibili” che formano le
catene molecolari all’interno delle cellule.
Ultimamente si vuole assegnare la possibilità di avere la banda larga tramite un
segnale Wireless trasmesso via etere, negli sperduti comuni periferici di montagna.
Si utilizza per lo scopo una frequenza molto elevata che penetrando all’interno del
corpo delle persone (dei cittadini), ha una nocività maggiore. E’ certamente positivo
utilizzare a basso costo la banda larga anche in cima a una montagna, ma la
SUSCETTVITA’ magnetica prevede alcuni aspetti negativi per le persone e
l’ambiente in cui penetra il segnale elettromagnetico. Per le persone si prevedono
(nel tempo) inspiegabili e a volte invalidanti malattie; per l’ambiente invece si
prevede un aumento di temperatura con variazioni climatiche dagli effetti devastanti
e non indifferenti. Resta il fatto che l’azione nociva del Campo Elettromagnetico,
risulta valido per TUTTE le persone, indipendentemente dal loro credo Politico,
Religioso, benessere economico, grado di istruzione, colore della pelle degli occhi o
dei capelli ecc:
TV DIGITALE: la CE (comunità Europea), ha stabilito che entro il 31/12 2012, la TV
digitale venga introdotta e sia l’unico standard utilizzato e perciò obbligatorio in tutti
gli Stati partecipanti all’Unione Europea. E’ utile a questo punto valutare i PRO i
CONTRO che si avranno per (TUTTI) i cittadini Europei (anche per coloro che
sentite “le commissioni competenti” hanno preso a LIVELLO POLITICO, tale
IRREVOCABILE DECISIONE.
PRO: la tecnologia digitale, permette una migliore visione dei canali trasmessi, una
migliore definizione dell’immagine e del colore, migliore qualità sonora, un notevole
aumento numerico dei canali trasmessi.
CONTRO: per ottenere queste migliorie di trasmissione, la quantità dei segnali
elettro magnetici presenti nell’etere, deve essere notevolmente aumentata (sia in
termini di frequenza 546 MHz che nella loro consistenza numerica), Visto il numero
dei CEM ambientali dovuti alla TV digitale, considerata la loro potenza, gli effetti sul
clima del Pianeta, sugli esseri viventi, saranno nocivi e numerosi: diventerà
impossibile considerarli ora nel loro risultato finale (ma certamente saranno
imprevedibili). Inoltre, con un numero maggiore di canali televisivi trasmessi, le
persone avranno una maggiore opportunità di rimanere in casa per visionare quanto
avviene nel mondo, diventando in questo modo completamente “passivi” e
dimenticandosi di partecipare ad una vita “sociale” cui erano predisposti. Il fatto di
rimanere parecchie ore davanti al televisore, può fare diminuire nelle persone,
l’interesse alla “sicurezza sociale” e questo potrebbe essere considerato positivo per
chi dovrebbe preoccuparsi nel garantirla (IL POTERE POLITICO) che si
troverebbe facilitato nel suo compito gestionale di convincere le persone che questo
è uno dei suoi interessi principali!!!.
ELETTRODOTTI: negli ultimi tempi, è diventato usuale nelle campagne, interrare
quei cavi che trasportano energia elettrica sostenuti dai tralicci (gli elettrodotti).
Poiché l’interramento avviene a una profondità non elevata (forse non superiore ai
2/3 metri), è evidente che se l’isolante posto intorno al cavo non limita il CEM
originato dalla circolazione di corrente, esso si diffonde nell’ambiente circostante.
Peccato pertanto che il rimedio elaborato (l’interramento), sia essenzialmente
estetico ma peggiorativo. Infatti non si vedrebbero più i cavi e i tralicci ma il CEM
verrebbe captato più facilmente dalle persone camminando sul terreno nelle
vicinanze dell’avvenuto interramento (vedi successivo paragrafo “figure di persone”).
Inoltre il CEM prodotto dalla circolazione di corrente nel cavo interrato potrebbe più
facilmente penetrare all’interno di materiale “magneto sensibile” presente nel terreno
e questo aumenterebbe ulteriormente tramite la proprietà SUSCETTIVA, il valore
del CEM ambientale, peggiorando la situazione. Inoltre il CEM originato dal cavo,
penetrando nel terreno, altererebbe il suo habitat naturale perché interessando i
microorganismi presenti, li danneggerebbe nelle loro catene molecolari e nel tempo
il terreno potrebbe diminuire la sua fertilità! In effetti se una persona passeggiasse
sul terreno al di sotto di un elettrodotto, verificherebbe che nel terreno, alcuni metri
prima e alcuni metri dopo di esso, non esiste alcuna forma di vita di piccoli animali
tipo Grilli, Cavallette, Formiche ecc. perché essi avendo il loro sistema muscolare
alterato dalla presenza di CEM ambientale originato dalla circolazione di corrente
nei cavi elettrici dell’elettrodotto, muoiono in breve tempo paralizzati e non sono in
grado di creare un habitat naturale del terreno! Tutti ricordano la fotografia di una
persona che staziona sotto un elettrodotto con in mano un tubo al neon che viene
acceso dal CEM ambientale originato dalla circolazione di corrente nei cavi ad alta
tensione del medesimo: se il relativo CEM ambientale è in grado di accendere la
lampada di un tubo al neon, è in grado di svolgere anche la sua azione nociva nei
confronti delle catene molecolari presenti all’interno delle cellule di un essere
vivente (anche quelle costituenti il corpo umano), e questo è dimostrato dalla
TOTALE assenza di qualsiasi forma di vita di animali di piccole dimensioni nelle sue
immediate vicinanze.
ELETTRODOMESTICI
Gli elettrodomestici e tutte le apparecchiature elettriche si dividono in due categorie:
1) Quelli dotati di motore elettrico.
2) Quelle prive di motore elettrico: ferro da stiro, termocoperta, alimentatori
elettrici per carica batteria, TV…… .
La loro nocività è data dalla potenza assorbita durante il funzionamento e dalla
distanza del corpo umano durante l’utilizzo: per esempio il ferro da stiro o
l’aspirapolvere, la playstation sono più nocivi di una radio.
Quando una apparecchiatura elettrica è in funzione, occorre immaginare vedere
uscire dalla sua sagoma esterna, delle linee di forza di CEM che si diffondono per
una certa distanza nell’ambiente. Stando in prossimità dell’apparecchiatura elettrica,
si ha la possibilità di entrare nel raggio di azione del suo CEM prodotto. A questo
punto occorre fare due altre precisazioni:
1) Anche se ad una certa distanza uno strumento non rileva più la presenza di
un CEM, le catene molecolari all’interno della cellula (essendo formate da
una successione logica di atomi che sono l’elemento più piccolo presente in
natura, possono subirne l’effetto nocivo.
2) Se le linee di forza del CEM originato dall’apparecchiatura elettrica durante il
suo funzionamento, penetra all’interno della soletta in cemento armato (c.a.)
del pavimento e raggiunge il tondino di ferro, origina in esso un CEM indotto
che è possibile si diffonda (a che distanza esatta nessuno lo saprà mai), per
un certo spazio ragion per cui una persona seguendo le indicazioni e
allontanandosi dal CEM diretto (per esempio quello della TV che sta’
guardando), corre il rischio di captarne dal pavimento, uno indotto di valore
maggiore. Questo ragionamento deve essere fatto anche per i grandi
elettrodomestici tipo frigorifero, lavatrice, congelatore……. che hanno il
motore di funzionamento posto in basso nelle vicinanze del pavimento. Forse
è anche per questo motivo (unitamente ad altri tutti da scoprire), che le
casalinghe sono più soggette alla SM.
L’argomento elettrodomestici sicuramente merita una trattazione più accurata e
specifica ma per non appesantire il sito, verranno date alcune indicazioni generali:
1) Non demonizzare l’uso degli elettrodomestici ma come tutte le cose, è
necessario farne un uso ragionato: se la persona ha la SM o qualche altra
patologia strana, l’utilizzo diretto dell’elettrodomestico deve avvenire solo
quando indispensabile.
2) Nell’utilizzo diretto dell’elettrodomestico ricordarsi di mantenere (se possibile )
una certa distanza considerando che il CEM può essere anche assorbito dal
pavimento.
3) Non eccedere nell’utilizzo di TV, videoregistratore, PC, Playstation,
ventilatore, condizionatore e di tute quelle apparecchiature in cui l’uso è
forzatamente ravvicinato al corpo.
4) Occorre disporre nell’alloggio di uno spazio in cui il CEM ambientale sia
limitato: questo spazio conviene sia la camera da letto. Tale condizione deve
permettere di recuperare il danno biologico subito a causa del CEM
(ricordarsi però che il CEM può anche essere assorbito dal pavimento).
ATTENZIONE: una apparecchiatura elettrica che dispone per il suo
funzionamento di un motore elettrico, emette un inquinamento da elettrosmog
superiore a quello di una apparecchiatura elettrica statica.
5) Il ventilatore e il condizionatore sono sconsigliati sia per il CEM elevato
originato nel funzionamento dell’apparecchiatura sia per il loro possibile uso
ravvicinato.
SCLEROSI MULTIPLA
Secondo la Medicina ufficiale, la SM, colpisce prevalentemente soggetti di età
compresa tra i 20 e i 40 anni. E’ poco frequente sotto i 15 e sopra i 50; eccezionale
sotto i 10 e sopra i 50. La SM è inoltre più frequente nelle femmine con un rapporto
1:2 rispetto ai maschi. In Italia secondo le stime più attendibili sono colpiti 5 soggetti
su 10.000, ma in alcune zone come la Sardegna, sono riportate percentuali
superiori. Nel mondo è più colpita la razza bianca. La distribuzione della malattia,
non è uniforme come indicato dalla cartina riportata. (testo tratto dal libro:
Conoscere la SM ed. AISM).
Considerazione: come si può osservare la razza bianca (più colpita), si distribuisce
tra i paesi più industrializzati, mentre risulta evidente che negli stati in cui il consumo
di energia elettrica è minimo la presenza di SM è inferiore. Le donne sono le più
colpite dalla patologia, perché (a parer mio) svolgendo una attività prevalentemente
casalinga, risentono maggiormente della condizione di inquinamento da elettrosmog
presente in quell’ambiente.
Planimetria sulla diffusione geografica mondiale della Sclerosi Multipla
Un aspetto interessante deriva dagli studi sulle popolazioni migranti: se i soggetti
emigrano da una zona a basso rischio verso una zona a più elevato rischio nei primi
anni di vita, essi tendono ad assumere il rischio della popolazione ospitante, dato
che sottolinea l’importanza di fattori ambientali nel causare la malattia. Al contrario
se la migrazione avviene dopo la pubertà, tendono a mantenere il rischio della
popolazione di origine (Dal libro: Conoscere la SM).
Considerazione: la pubertà è compresa tra gli 8 e i 14 anni per le femmine e tra i 10
e i 16 anni per i maschi. La copertura completa degli assoni dei Nervi da pare delle
cellule di Mielina, avviene nei bambini intorno ai 5 anni ed è chiaro che se il
bambino emigra prima di tale età in un ambiente a rischio, può trarne delle
conseguenze nocive dal CEM riscontrato nel nuovo ambiente.
Le tabelle, sono state elaborate comparando quella sulla diffusione mondiale per
Nazione della Sclerosi Multipla con quelle in cui si indica per ogni Stato il consumo
procapite annuo di energia elettrica. Le due planimetrie che riportano per ogni Stato,
il consumo procapite di energia elettrica, sono riferite a dati elaborati nell’anno 2000;
essi pertanto pur non risultando recenti, sono sufficientemente indicativi e
dimostrativi della relazione esistente tra consumo di energia elettrica (con relativa
produzione di CEM ambientali), e Sclerosi Multipla.
INSERIRE IN QUESTA PAGINA LA PLANIMETRIA DELL’EUROPA, ASIA,
AFRICA, AUSTRALIA, INDICANTE IL CONSUMO PROCAPITE DI ENERGIA
ELETTRICA (CONTROLLA IL RISPETTO DELLE DISTANZE)
INSERISCI IN
AMERICHE
QUESTO
SPAZIO
LA
PLANIMETRIA
DELLE
TABELLA 1
Continente
Africa
N.V
Fino a 500 KW
501- 1.000 KW
1.001-2.000 KW
2.001-4.000 KW
4.000-8.000 KW
8.001 e oltre
Totale
14
14/2
5/1
America
del Nord
4
4/2
5/3
2/1
1/1
34/4
America
del Sud
2/2
2/2
15/6
Europa
Asia
1/1
4/4
10/8
13/13
3/3
31/29
4
9/1
3/1+1
9/5+2
4/1
4/2+1
1/1
34/2+9+4
Oceania
2/2
2/2
Totale
18/0+0+0
27/3+0+0
13/3+1+2
18/3+5+6
17/2+1+8
17/0+2+14
8/1+0+7
118/12+9+3
7
Attenzione: il primo dato rappresenta per ogni Continente il numero di Stati presenti
in quella fascia di consumo di energia elettrica procapite annua: il dato numerico
colorato, indica il numero degli Stati del Continente in cui è presente la SM con la
sua diffusione percentuale minima, media, massima. Occorre notare che:
a)
La fascia di consumo di energia elettrica procapite annua al di sotto dei
500 KW è quella numericamente più consistente (come numero di Stati);
tali Stati sono presenti in Asia e Africa.
b)
Le rimanenti fasce di consumo, hanno valori in numero di Stati che si
possono considerare uguali. Fa’ eccezione la fascia di consumo di energia
elettrica procapite annua superiore a 8.001 KW, in cui il numero di Stati è
il più basso. La provenienza degli Stati appartenenti a tale fascia, è divisa
tra 4 Continenti: America del nord, Europa, Asia Oceania.
DIFFUSIONE DELLA SM: colore arancio: diffusione BASSA 0 – 33 %
colore blu: diffusione MEDIA 34 – 66 %
colore rosso: diffusione ALTA 67 – 100 %
TABELLA 2
Fasce di consumo
Meo di 500 KW o NV
Da 501 KW a 1.000 KW
Da 1.001 KW a 2.000 KW
Da 2.001 KW a 4.000 KW
Da 4.001 KW a 8.000 KW
Da 8.001 KW al massimo
N° di Stati
45
13
18
17
17
7
N° di Stati con SM
3
T
14
13
16
7
Percentuale
6%B
53 % M
77,7 % A
76,4 % A
93,3 % A
100 % A
La Tabella 2 rappresenta la percentuale degli Stati che nelle varie fasce di consumo
annuo di energia elettrica, denotano la presenza di SM. Minore è il consumo
procapite di energia elettrica e minore è il numero degli Stati che segnalano la
presenza di SM. Si va’ da un minimo del 6,6 % per la fascia di consumo di energia
elettrica inferiore ai 500 KW (45 Stati presenti esclusivamente in Asia e Africa), ad
un valore del 100 % per la fascia di consumo superiore agli 8.001 KW annui.
TABELLA 3
Continente
N° Stati
AFRICA
14
AMERICA DEL NORD
2
AMERICA DEL SUD
16
EUROPA
31
ASIA
34
OCEANIA
2
TOTALE
118
N° Stati con SM
Perc. Stati con SM
4 di cui 4 B
12 %
2 di cui 2 A
100 %
6 di cui 6 B
49 %
29 di cui 29 A
93,5 %
15 di cui 2 B, 9 M, 4 A
44 %
2 di cui 2 A
100 %
58 di cui 12 B, 9 M, 37 A
49 %
La Tabella 3 indica la percentuale di Stati che nei vari Continenti evidenziano la
presenza di SM nel loro territorio. Risulta evidente che la presenza di SM è
superiore nei territori di quei Continenti in cui gli Stati hanno un livello di
industrializzazione maggiore e dove si segnalano migliori condizioni di benessere
per la popolazione. Il dato concernente l’Europa (93,5 % degli Stati con SM) deve
essere opportunamente riconsiderato in quanto la planimetria mondiale sulla
diffusione della SM evidenzia degli Stati, Spagna e Portogallo, privi di tale patologia;
probabilmente la planimetria geografica non rappresenta in data odierna (2005), una
situazione realisticamente aggiornata; se ad una verifica si riscontrasse anche in tali
Stati la presenza di SM (come probabile), la percentuale di Stati Europei con la SM
salirebbe al 100 %
AFRICA
N° dello Stato
Stato
Consumo di KW
3
TUNISIA
709
5
SENEGAL
1.707
19
ETIOPIA
27
20
SUD AFRICA
3.800
SM sulla planimetria Diff. SM
SI
B
SI
B
SI
B
SI
B
STATI CON SM: 4 a tasso di SM BASSO su 34 Stati del Continente
N° dello Stato
35
36
Stato
CANADA
U.S.A.
AMERICA DEL NORD
Consumo di KW SM sulla planimetria Diff. SM
15.820
SI
A
11.822
SI
A
STATI CON SM: 2 a tasso di SM ALTO su 2 Stati del Continente America del
Nord
AMERICA DEL SUD
N° dello Stato
Stato
Consumo di KW SM sulla planimetria Diff. SM
37
MESSICO
1.459
SI
B
44
VENEZUELA
2.488
RI
B
46
PERU’
607
SI
B
48
BRASILE
1.743
SI
B
49
PARAGUAY
749
SI
B
50
ARGENTINA
1.634
SI
B
STATI CON SM: 6 a tasso di SM BASSO su 15 Stati del Continente
N° dello Stato
Stato
SPAGNA
55
PORTOGALLO
56
EUROPA
Consumo di KW
3.899
3.306
SM sulla planimetria Diff. SM
NO
NO
-
Nell’Europa la tabella è stata costruita al contrario inserendo gli Stati che non
evidenziano la SM.
STATI CON SM: 29 tasso di SM ALTO su 31 Stati del Continente
N° dello Stato
Stato
ASIA
Consumo di KW SM sulla planimetria Diff. SM
83
84
85
86
88
89
90
91
92
96
108
109
110
112
113
RUSSIA
GEORGIA
AZERBAIJAN
ARMENIA
SIRIA
KUWAIT
LIBANO
ISRAELE
GIORDANIA
INDIA
GIAPPONE
COREA
CINA
KAZAKISTAN
KYRGIZISTAN
3.981
1.342
1.631
1.141
776
12.866
1.930
5.069
1.169
363
7.421
4.847
714
1.645
1.171
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
DI
DI
SI
SI
SI (Parziale)
SI
SI
M
M
M
M
A
B
A
A
A
B
M
M
M
M
M
STATI CON SM: 16 di cui 2 a diffusione BASSA, 9 MEDIA, 4 ALTA, su 34 Stati
del Continente.
N° dello Stato
117
118
Stato
AUSTRALIA
N. ZELANDA
OCEANIA
Consumo di KW SM sulla planimetria Diff. SM
8.307
8.399
SI
SI
A
A
STATI CON SM: 2 a tasso di SM ALTO su 2 Stati del Continente
L’Australia denota sul suo territorio una zona a MEDIA densità ed una zona ad
ALTA densità di SM. Per comodità lo Stato (il Continente), è stato considerato tutto
ad ALTA densità di SM.
CONSIDERAZIONI SULLE TABELLE
Disponendo della planimetria che segnala la diffusione mondiale della SM
contestualmente in ogni Stato, e delle tabelle indicanti per ogni Stato alcuni
parametri caratteristici chiarificatori del loro sviluppo socio-economico e industriale,
è possibile riscontrare che esiste una relazione tra SM e consumo procapite annuo
di energia elettrica.
E’ utile rilevare che:
1) Se il consumo procapite annuo di energia elettrica supera i 1.001 KW, le
Nazioni che denotano la presenza di SM nella fascia 1.001-2.000 KW sono
circa il 77,7 % di quelle appartenenti a tale fascia di consumo.
2) Se il consumo di energia elettrica aumenta, tale percentuale sale fino ad
arrivare per le due fasce più alte al 94 % e al 100 % (tabella 2)
3) Le tabelle sono state ricavate elaborando dati del 2000 e perciò possono
essere non del tutto indicative della situazione attuale.
Occorre rilevare che:
1) E’ difficile nel caso di Spagna, Portogallo, Arabia Saudita, Malesia, Thailandia,
Panama, Costarica, capire perché in tali Stati non si rilevi la SM:
occorrerebbe approfondire le conoscenze per capire qual è la reale
situazione. E’ utile ricordare che ogni condizione riguardante i tempi di
evoluzione del “disturbo” SM, è personale e dipende da molti fattori quali:
a) Ambiente e modalità utilizzate nel vivere da parte di chi ha la SM.
b) Condizioni ambientali in cui la persona con la SM, ha vissuto, lavorato e
ora vive e lavora (se riesce): queste modalità sono da tenere in
considerazione perché la SM dipende (come vedremo) dall’inquinamento
elettromagnetico. Questo in alternativa potrebbe indicare che negli Stati in
cui non si segnalano casi di SM, potrebbero o non esistere quelle strutture
necessarie per procedere ad una diagnosi del “disturbo” o essendo il
fenomeno della SM nella fase iniziale, la classe medica locale, non è
ancora a conoscenza di quelle indicazioni che permettono di riconoscerne i
primi sintomi che sono molto vaghi e in alcuni casi fuorvianti.
c) L’India ha un consumo procapite annuo di energia elettrica al di sotto dei
50 KW e risulta uno Stato a bassa presenza di SM perché:
c1) Possiede grandi centri urbani e una industria adeguatamente sviluppata
ma ha anche una notevole popolazione rurale: inoltre è possibile che
molti suoi centri rurali siano poco serviti di energia elettrica o con tale
prodotto scarsamente utilizzato per problemi economici.
c2) Probabilmente il gran numero di persone e forse la presenza di un
servizio sanitario che in alcune parti del paese non ha strutture
adeguate e lo standard necessario per individuare il “disturbo” e ciò
tende ad abbassare la percentuale di popolazione con la SM.
Un discorso analogo può essere fatto per la Cina che segnala una parte geografica
del territorio (quella più industrializzata e a maggior consumo di energia elettrica),
con una presenza di SM in percentuale media, mentre nella rimanente parte
geografica (forse prevalentemente agricola), tale “disturbo” risulta inesistente.
La Groenlandia che nella planimetria sulla diffusione mondiale della SM, risulta
avere una bassa percentuale di tale “disturbo”, non è stata inserita nella
determinazione delle tabelle 1, 2, 3, perché nella tavola “Pane e Computer” non
compare con i suoi parametri caratteristici.
Visti i dati elaborati, occorrerebbe procedere ad uno studio approfondito per capire
se le percentuali che si possono ricavare nel rapporto tra Stati a medio-alto
consumo di energia elettrica (almeno 1.001 KW) e che denotano la SM in una
percentuale che varia dal 76 al 100 % (tabella 2), siano reali o tali percentuali
devono essere modificate per aggiornali ai valori attualmente (2009) in essere.
Contemporaneamente si può osservare che negli Stati in cui il consumo procapite
annuo di energia elettrica è ridotto, la SM è praticamente inesistente: tali Stati si
trovano in Asia e Africa. E’ possibile fare un ipotesi che giustifica la scarsa presenza
o la totale assenza di casi di SM in alcuni Stati (pochi) che superano il consumo di
1.001 KW annui di energia elettrica.
Queste Nazioni hanno avuto uno sviluppo della loro società (sviluppo socioeconomico e industriale) con relativo aumento di consumo di energia elettrica, in
tempi recenti.
Dall’esperienza personale fatta con la mia SM, occorrono almeno 10/15 o anche 20
anni di esposizione continua e prolungata al CEM (di valore alternato), affinché si
manifestino nel corpo i suoi effetti nocivi.
Sarebbe interessante rideterminare le Tabelle 1, 2, 3 con dati più recenti in quanto i
dati per quel che riguarda il consumo di energia elettrica, risalgono all’anno 2000
mentre la planimetria sulla diffusione della SM potrebbe essere anteriore.
COSA SI SA’ DELLA SCLEROSI MULTIPLA
Al momento attuale, si sanno le seguenti cose sulla SM
1) E’ una malattia di origine sconosciuta
2) Non esiste una terapia che sia in grado di risolvere in modo efficace la SM.
3) Colpisce le persone nel fiore della loro età; è difficile si concretizzi dopo i 50/60
anni.
4) Può essere di origine genetica.
5) Può essere causata dal Sistema Immunitario che “impazzisce” e distrugge le
cellule di Mielina prodotte dal corpo umano.
6) L’evoluzione della malattia, è imprevedibile nel suo decorso.
7) La SM non è una malattia contagiosa.
8) Esistono degli inspiegabili peggioramento (poussé).
Analizziamo le varie ipotesi della neurologia e vediamo di porre in relazione il fatto
che la SM può essere originata dall’azione prolungata nel tempo di un CEM nei
confronti delle cellule del corpo di una persona.
1) In effetti l’affermazione che la SM è una malattia di origine sconosciuta, è corretta
e che nessun ospedale, centro di ricerca, università di nessuna parte del mondo,
utilizzando sia personale qualificato che sofisticate apparecchiature, dopo anni di
impegno, ha raggiunto il risultato di dare una risposta positiva e soddisfacente
alla soluzione del problema. Probabilmente la causa è particolare e la direzione
in cui procedere per capire meglio la malattia, è differente da quelle finora
seguite con insufficiente successo dalla Medicina. A questo punto potrebbe
essere utile prendere in considerazione l’ipotesi CEM ambientali, che risulta sì di
difficile immaginazione ma che per i ragionamenti fatti (basati sulla proprietà
SUSCETTIVA), e per le conclusioni tratte in precedenza, potrebbe essere (lo è),
la causa giusta.
2) Effettivamente le terapie elaborate e le cure mediche proposte, non risolvono in
modo organico e specifico il problema. Con terapie mediche, si ottengono in una
percentuale di casi, risultati che sono lievemente positivi ma per la loro casualità
risultano imprevedibili: per questo motivo potrebbero essere dovuti al fatto che
alcune persone con la SM sul totale dei casi esaminati, nel tempo cambiano
abitudini di vita ma soprattutto l’ambiente in cui vivono.
3) E’ vero che l’età media delle persone con SM si sta’ abbassando; non è vero che
al di sopra di una certa età (65 anni), il problema di tale patologia non si
evidenzia. Ciò dipende dal fatto che alcuni sintomi della SM si confondono con
quelli che vengono imputati all’invecchiamento e al decadimento fisico della
persona. Sarebbe opportuno iniziare a interpretare in modo differente le
patologie dell’anziano. Alcuni sintomi dell’invecchiamento come stanchezza,
debolezza, perdita di controllo della vescica ecc., in modo particolare quando
sono diventati cronici, sono da imputare ai CEM ambientali. Una persona
giovane nell’età dello sviluppo, ha bisogno di una maggiore quantità di cellule di
Mielina e l’uso intensivo di apparecchiature elettroniche, il fatto di trovarsi a
vivere in un ambiente in cui è sempre maggiore il consumo di energia elettrica, il
numero notevolmente aumentato di segnali elettrici presenti nell’ambiente, in
media, alta, altissima frequenza (con conseguente aumento di inquinamento da
elettrosmog), può causare in alcuni giovani (il loro numero è in costante
progressivo aumento), inspiegabili patologie neurologiche. E’ pertanto utile non
sottovalutare il problema CEM ambientali prendendolo in giusta considerazione
senza demonizzarlo in modo sbagliato.
4) L’affermazione che la SM è di origine genetica, ha certamente una sua validità
perché i genitori trasmettono ai figli le loro alterazioni genetiche. Le persone che
compongono la famiglia (genitori e figli), vivono nello stesso ambiente per
parecchi anni, hanno (per i primi anni d’età dei figli), le stesse abitudini ed un
simile comportamento e stile di vita. A questo punto è possibile che più persone
dello stesso nucleo famigliare sviluppino la stessa patologia. Per esempio su
Internet ho acquisito segnalazioni di persone a cui era stata diagnosticata la SM
oltre gli 80 anni, nuclei famigliari con 2 e anche con 3 persone con la SM.
Questa è una ulteriore conferma che l’azione nociva del CEM ambientale sul
corpo umano, non deve essere trascurata sia da chi agisce nel campo specifico
della patologia, sia dalle autorità politiche che operano per la tutela della salute
del cittadino. Inoltre se la SM è una malattia genetica, non capisco perché io ho
tale patologia accertata nel 1999 e mia madre che abita con me dal 1990, sta’
evidenziando ora (2009), i primi sintomi della patologia. La trasmissione dei geni
da genitori a figli è scientificamente possibile mentre da figli a genitori è un po’
più difficile da verificarsi!!!!
5) Il Sistema Immunitario svolge un ruolo di difesa dell’organismo umano che è
fondamentale nella difesa da agenti patogeni esterni ed è impossibile (come
afferma la ricerca), che il Sistema Immunitario “impazzisca”. Il problema molto
probabilmente è dovuto al fatto che la catena proteica dell’HLA preposta al
controllo della compatibilità delle cellule di Mielina (a causa dell’azione del CEM
ambientale sugli atomi “magneto sensibili” che la compongono), si interrompe
dando origine in questo modo ad un incomprensibile funzionamento del Sistema
Immunitario.
6) L’affermazione che la SM ha un decorso imprevedibile con fasi di peggioramento,
miglioramento, stazionarietà e ricadute imprevedibili, è una conferma che la SM
è originata dal CEM ambientale: infatti come si sa’ il CEM ambientale non si
vede, non si tocca, non si sente non manifesta la sua presenza, non fa’ nessuna
distinzione tra razza, sesso, religione, età, ecc., non segue leggi umane che
talvolta sono soggettive, possono avere deroghe o eccezioni, ma è coerente con
le leggi e proprietà fisiche che sono eterne, universali, immutabili ed implacabili
con TUTTI.
7) E’ evidente che se il meccanismo che determina la SM è quello messo in opera
dal CEM ambientale, non è possibile che la malattia sia contagiosa. Questo da
una parte conferma quanto asserito dalla medicina ufficiale, dall’altra valorizza la
certezza degli effetti nocivi del CEM ambientale. Abbiamo visto che la medicina
segnala inspiegabili casi di più persone nello stesso nucleo familiare ed è
pertanto anche possibile che più nuclei familiari che vivono nello stesso stabile
con identiche condizioni di inquinamento ambientale da elettrosmog in bassa,
media, alta frequenza, possano avere al loro interno, delle persone che nel
tempo sviluppino la SM. In questo modo si evidenzia il fenomeno ambientale che
per la medicina può essere una delle cause della SM. Per esempio nello stabile
in cui abito, la persona che vive al piano sopra il mio, da almeno 25 anni è in
sedia a rotelle e altre 5 persone evidenziano sintomi esteriori dovuti a una
deambulazione nel movimentare gli arti inferiori non “normale” che possono
essere interpretati come il triste presagio di una possibile futura SM. Inoltre nel
periodo in cui era locata in un locale di 12 metri quadrati della cantina
(occupandolo interamente), una cabina elettrica alimentata a 22.000 Volt, sono
morte nel giro di 8 mesi 3 persone che abitavano in alloggi tutti perpendicolari al
locale cantina incriminato: le persone abitavano al 1°, 2°, 4° piano mentre io
abito al 3° e in quel periodo avevo già schermato il letto e questo mi permette
ancora di essere vivo! La cabina elettrica è stata oggetto di un esposto presso la
Procura del Tribunale di Torino, protocollata con il n° 2489 K 2003 ed esaminata
dal PM dott. Fabio Scevola che non essendo al corrente dell’azione nociva
svolta dalla proprietà SUSCETTIVA (nonostante quest’ultima fosse stata
segnalata con fotocopia tratta dal libro scolastico “Elettrotecnica Generale” autori
Olivieri & Ravelli), l’esposto è stato archiviato per non luogo a procedere in base
ad alcuni articoli del C.P.P.. L’archiviazione dell’esposto da parte del PM dottor
Fabio Scevola, non ha interrotto l’azione nociva dei CEM ambientali e mi sono
reso conto che l’articolo 32 della Costituzione, non è stato tenuto in
considerazione. In ogni caso, alcuni giorni dopo l’archiviazione dell’esposto,
l’AEM ha cominciato i lavori per lo spostamento della cabina elettrica; tali lavori
sono terminati in data 25 aprile 2004. Il fatto che i CEM svolgano un azione
nociva nei confronti delle cellule del corpo del dottor Fabio Scevola, è una magra
consolazione (qualcuno lo avvisi). Il non rispettare l’articolo 32 della Costituzione
che dice che lo Stato tutela la salute dei cittadini… da parte del PM dottor Fabio
Scevola, può essere configurato come un reato con l’aggravante che il fatto è
stato commesso nell’esercizio delle proprie funzioni oppure no!!
8) Le poussè (peggioramenti improvvisi dei sintomi della SM), sono rapide,
inspiegabili ed improvvise: sono causate dal fatto che una persona entrando nel
raggio di azione di un CEM ambientale (più o meno forte), ne subisce
immediatamente gli effetti nocivi perché il CEM penetra nel corpo di una persona
molto velocemente. E’ pertanto probabile che il CEM penetrato nel corpo umano,
provochi immediatamente la rottura di chissà quali e quante catene molecolari
all’interno di chissà quante e quali cellule. E’ possibile anche che la morte di
cellule di Mielina poste su un nervo “principale” e non adeguatamente sostituite
da nuove cellule (di Mielina), causi il mancato transito sullo stesso nervo di un
segnale elettrico che viene utilizzato dal corpo per la contrazione di un certo
numero di muscoli e questo fatto origina una poussè Occorre dire che una cosa
è la SM mentre un’altra cosa sono i suoi sintomi: la progressione della SM è
lenta perché è graduale la diminuzione di cellule di Mielina intorno agli assoni dei
nervi, mentre i suoi sintomi (le sue manifestazioni esteriori), possono peggiorare
molto velocemente (ma in modo differente da persona a persona), quando
l’individuo entra nel raggio d’azione di un CEM ambientale, i suoi effetti esteriori
sono imprevedibili; questo avviene però in funzione del grado di evoluzione
della SM sviluppata nella persona.
ESEMPIO
Se due persone, di cui una sana (S) ed una malata di SM (M), sono vicine su un
pavimento o su un terreno in cui è presente un CEM di valore nocivo, penetrato nel
loro corpo, e che in questo modo orienta alcuni atomi (miliardi) di elementi magneto
sensibile, presenti in alcune delle catene molecolari (ed è possibile che talune di
esse vengano rotte) all’interno delle loro cellule, sia in S che in M si verificano i
seguenti fenomeni:
1) Sia in S che in M quando il CEM ambientale penetra all’interno del corpo, gli
atomi o le molecole di elementi “magneto sensibile” soggette
all’orientamento (prop. SUSCETTIVA), è possibile rompano in un attimo (in
chissà quanti punti), un numero imprecisato di catene molecolari (di tipo
differente in S o M), in un numero indefinito di cellule (anche loro differenti tra
S ed M).
2) Se la rottura delle catene molecolari, riguarda anche quelle delle proteine
Mitocondriali (le riserve di energia della cellula), prodotte dai Mitocondri
coinvolgendo in tale rottura anche le nuove proteine che è possibile sotto
l’azione del CEM vengano prodotte in modo anomalo, sia in S che in M, si
avrà una minore quantità di energia disponibile per le funzioni biologiche
degli organi e per la deambulazione regolare degli arti del corpo. In S le
catene molecolari delle proteine presenti nel corpo e biologicamente regolari,
sono in numero maggiore e pertanto la persona non si accorgerà della sua
temporanea anomalia. Se in S dopo la fuoriuscita dall’ambiente in cui era
presente il CEM ambientale di valore nocivo per le catene molecolari delle
sue cellule, non si ricostituiscono le catene molecolari rotte (a causa del
CEM) per esempio dei geni (presenti nel nucleo o nel Mitocondrio) prima
della riproduzione della cellula, le cellule subiranno un danno biologico
irreversibile del quale la persona probabilmente non si accorgerà perché gli
immediati sintomi esteriori non saranno evidenti per via del fatto che quello
del corpo che funziona ancora regolarmente, “copre” le anomalie generate
nelle cellule dal CEM ambientale: inoltre le riserve di energia che S ha a
disposizione sono sufficienti a “coprire” gli effetti delle temporanee rotture che
si avranno nelle catene molecolari delle proteine mitocondriali all’interno dei
vari tipi di cellule appartenenti ai vari organi del corpo di S.
3) In M la situazione è decisamente peggiore perché dato il suo stato fisico
(consideriamo che in M la SM sia abbastanza evoluta), ha già una limitata
presenza di proteine Mitocondriali a disposizione nella cellula muscolare per
la sua contrazione; la presenza di un CEM ambientale provoca ulteriori danni
in alcune delle poche proteine Mitocondriali rimaste integre (sane), ed è
possibile che in tale modo diminuiscano in maniera evidente le riserve di
“energia” a disposizione delle cellule rimaste sane per la loro capacità
funzionale di contrazione (se trattasi di cellule muscolari), fermo restando il
fatto che anche in M, il danno biologico alle stesse condizioni di S può
diventare irreversibile.
4) Vista la situazione, se S si sposta nell’ambiente in cui è presente un CEM
ambientale di valore nocivo, lo fa’ in modo del tutto regolare perché il danno
biologico che ha nelle catene molecolari delle cellule del suo corpo è ancora
limitato ed è “mascherato” da ciò che funziona regolarmente. Se invece in tali
condizioni cerca di spostarsi M (nello stesso ambiente con CEM nocivo), è
molto probabile che essendo poche le cellule del suo corpo rimaste ancora
sane rispetto al totale (tenendo presente che anche parte delle cellule sane
risultano avere subito danni temporanei dal CEM ambientale in cui si trova
M), le sue funzionalità biologiche e la capacità di deambulazione
complessiva, peggiorano ulteriormente e diventano evidenti perché il cattivo
funzionamento di parte delle cellule sane danneggiate, non è “mascherato”
come in S, da un rilevante numero di cellule rimaste biologicamente sane.
Inoltre sia in S che in M, il CEM con le sue polarità, può interferire
(sicuramente interferisce), sia con alcuni segnali elettrici emessi dal cervello
che con alcuni segnali elettrici utilizzati dalle cellule per il loro funzionamento
biologico. In questa condizione, gli effetti possono essere evidenti in M ma
non lo sono in S. Occorre tenere presente che M ha un numero minore di
cellule di Mielina sui suoi nervi ed è pertanto scontato che sarà minore il
numero dei segnali elettrici emessi dal cervello, che raggiungono
regolarmente i suoi muscoli con evidenti anomalie nel deambulare
regolarmente gli arti inferiori.
Praticamente il CEM (che opera utilizzando solo leggi fisiche), procura dei “danni
biologici” a tutte le persone, perciò il problema coinvolge direttamente le persone
malate ma indirettamente tutte le persone (anche quelle che al momento attuale si
considerano esenti dal fenomeno perché ancora sane.
ADOLESCENTI, ANZIANI E SCLEROSI MULTIPLA
Quando nasce una persona non ha già tutti i nervi del corpo ricoperti di cellule di
Mielina. La gestazione è breve per permettere la totale copertura dei nervi e poi nel
primo periodo di vita, il nascituro non cammina e per relazionarsi con il mondo
esterno, ha bisogno di vedere, sentire, vagire, di deambulare approssimativamente
gli arti ma non di camminare. Non per questo la necessità di nuove cellule di Mielina
è minore; essa aumenta progressivamente nei primi anni di vita per i seguenti
motivi:
1) E’ necessario ricoprire i nervi (i loro assoni), con nuove cellule di Mielina
seguendo in questo modo lo sviluppo corporeo. E’ accertato che la copertura
completa degli assoni avviene intorno al 5° anno di età. Infatti fino a quell’età il
bambino non deambula regolarmente gli arti.
2) Dopo un certo numero di anni (quanti non è dato a sapersi), dopo aver svolto
in modo corretto il loro compito di permettere il passaggio dei segnali elettrici
che originati dal cervello raggiungono i vari organi del corpo, le cellule di
Mielina posizionate sull’assone, muoiono per cause biologiche, abbandonando
la loro posizione che deve essere occupata da cellule di nuova Mielina.
A QUESTO PUNTO DIVENTA EVIDENTE CHE FINO AL TERMINE DELL’ETA’
DELLO SVILUPPO, LA NECESSITA’ DI CELLULE DI NUOVA MIELINA E’
MAGGIORE A CAUSA DELLA SOSTITUZIONE DELLE CELLULE DI MIELINA
BIOLOGICAMENTE MORTE; INOLTRE LE NECESSITA’ AUMENTANO
PERCHE’ OCCORRE SEGUIRE LO SVILUPPO CORPOREO DELL’INDIVIDUO.
In questo periodo adolescenziale, il giovane risulta avere un maggiore interesse e
una più elevata opportunità di utilizzare apparecchiature elettroniche come PC,
Playstation, TV, HI-FI ed ora telefonini cellulari. Tutte queste apparecchiature,
producono ed erogano un CEM e se l’adolescente ne fa’ un uso eccessivo, se
nell’ambiente in cui vive, è già presente un CEM ambientale esterno dovuto per
esempio ad una cabina elettrica o ad un cavo elettrico ad elevato trasporto di
energia interrato nelle immediate vicinanze dello stabile in cui abita, alcune delle
sue catene molecolari all’interno di molte cellule, possono essere soggette a
rottura/e, ed in più il Sistema Immunitario può essere indotto dal CEM ambientale,
sia a distruggere le nuove cellule di Mielina prima che esse si dispongano intorno ai
nervi che stanno diventando più lunghi per lo sviluppo corporeo, sia ad originare
qualche altra “strana” patologia autoimmunitaria a causa di qualche rottura nelle
catene molecolari che formano gli HLA del Sistema Immunitario. Occorre anche non
trascurare il fatto che l’azione del CEM originato da apparecchiature elettroniche
tipo PC, Playstation, telefoni cellulari (o dai loro segnali elettromagnetici), è
assodato causino rotture anche nel DNA cellulare o mitocondriale (o in alcune
catene presenti nelle cellule), con possibilità di danni che possono risultare
irreversibili.
Se l’azione del CEM ambientale si protrae nel tempo, è possibile che
l’adolescente aumentando per motivi naturali la sua altezza, non riesca a ricoprire
completamente gli assoni con le cellule di Mielina necessarie ed in questo modo la
persona può avere qualche primo sintomo di facile stanchezza. Inoltre se il CEM
ambientale provoca una diminuzione di Ferro e di Calcio, una carenza di questi
elementi nell’organismo può dare origine a uno sviluppo corporeo inferiore alla
media; questo capita in caso di carenza di Calcio (elemento “magneto sensibile”),
indispensabile per lo sviluppo regolare dello scheletro osseo e a eventuali
insufficienze muscolari per carenze sia di Ferro che di Calcio.
L’importanza delle condizioni ambientali casalinghe quale causa della SM, è
confermata dal fatto che percentualmente le donne sono più soggette a tale
patologia (2 donne per ogni uomo).
Esempio: è più probabile che tale patologia si sviluppi in una casalinga che per il
suo ruolo familiare passa parecchio tempo in un ambiente inquinato dal CEM,
piuttosto che il marito che svolge la sua attività su un peschereccio d’altura.
Se ci troviamo davanti ad una relazione CEM = SM dopo 10/15/20 anni di azione
nociva del CEM ambientale di valore elevato, l’atteggiamento comportamentale
dell’adolescente deve essere molto attento nel limitare l’utilizzo delle
apparecchiature elettroniche.
Ricordo che in alcune occasioni i TG hanno segnalato casi di giovani che
durante un uso prolungato di playstation, (che sviluppano un buon CEM e hanno un
uso ravvicinato al corpo umano), sono stati oggetto di crisi epilettiche.
Le crisi epilettiche possono verificarsi anche quando una persona cammina su
un marciapiede sotto al quale transita un conduttore elettrico qualora esso
originasse un discreto CEM.
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA)
Gli Italiani che soffrono di tale patologia altamente invalidante e con esito finale
mortale, sono circa 5.000. La SLA consiste in una progressiva perdita di capacità
muscolare del corpo umano; la persona sofferente di tale patologia, in poco tempo
non ha più la capacità di reggersi in piedi, quella di alimentarsi autonomamente, ha
difficoltà respiratorie, di movimentare gli arti superiori, parla tramite un PC o la
lettura di un foglio trasparente in cui sono scritte le lettere dell’alfabeto e che una
persona gli fa’ scorrere davanti agli occhi, talvolta corre il rischio di diventare
cieco.
Si è notato che colpisce in una percentuale maggiore i calciatori professionisti
mentre nei giocatori di basket e nei ciclisti tale patologia è presente in percentuale
uguale a quella della restante popolazione. Il fatto implica una riflessione per
capire il motivo di tale condizione.
Il gioco del calcio ha subito negli ultimi 20-30 anni una evoluzione che lo ha portato
ad una profonda modificazione passando da uno sport tecnico e individuale, a uno
prevalentemente collettivo, atletico e molto agonistico. E’ stato ridimensionato
l’aspetto tecnico (che è pur sempre presente), e quello atletico/agonistico ha
assunto un ruolo sempre maggiore. I giocatori di calcio, sono diventate persone con
una muscolatura sempre più sviluppata e possente; questo ha comportato un
impiego di tempo sempre maggiore dedicato all’allenamento atletico. E’ probabile
che l’allenamento atletico, non si sia limitato ai risultati che si ottengono sul “campo”
di allenamento, ma che esso venga proseguito in palestra utilizzando degli
stimolatori muscolari che funzionano rilasciando dei piccoli impulsi elettromagnetici
che stimolano in questo modo, lo sviluppo della muscolatura del giocatore. In effetti i
giocatori di calcio hanno una muscolatura sempre più sviluppata che permette loro
sia una maggiore potenza di tiro che uno sforzo fisico superiore e prolungato. Trenta
o quaranta anni fa’ il giocatore era più statico, il suo ruolo prevedeva la copertura di
una parte ridotta del campo di gioco mentre attualmente è facile ritrovarsi con un
difensore che partecipa ad una azione di attacco e un attaccante che “sgomita” in
difesa. Si può notare però che il giocatore se ha acquisito con l’utilizzo degli
stimolatori elettrici muscolari, una muscolatura invidiabile, essa è diventata più
fragile. Questo avviene perché se da una parte lo stimolatore muscolare sviluppa le
cellule muscolari, dall’altra (per la proprietà SUSCETTIVA dei materiali
ferromagnetici), tramite i suoi impulsi elettromagnetici, pone in orientamento
alternato (e casuale), gli atomi “magneto sensibili” delle catene molecolari con le
quali interagiscono e che in questo modo hanno la possibilità di rompere la catena
molecolare di appartenenza all‘interno delle cellule raggiunte e penetrate dagli
impulsi elettrici degli stimolatori muscolari. Il fenomeno si ripete parecchi volte
(miliardi) all’interno delle cellule che formano il corpo umano a causa dell’utilizzo
dello stimolatore muscolare con il risultato che la muscolatura risulta sviluppata e
possente ma molto fragile per la sua costituzione. Questa fragilità si concretizza in
“incidenti” nel fisico del giocatore che in alcuni casi sono interpretati come “incidenti
di gioco”. Tipico è il caso di un giocatore possente nella muscolatura ma fragile per i
frequenti malanni fisici come Ronaldo.
CONSIDERAZIONE: la SLA viene considerata dalla Medicina e dalla Ricerca,
una malattia autoimmunitaria
I giocatori di basket non utilizzano gli stimolatori elettrici muscolari perché nel gioco
della pallacanestro l’importanza preminente è quella della precisione del tiro nel
centrare il canestro e per raggiungere lo scopo si utilizza l’allenamento sul parquet
che sviluppa sia i muscoli del corpo e migliora il giocatore nella precisione del tiro
preparandolo ad ogni possibile situazione originatasi nel gioco.
Un ragionamento simile può essere fatto per i ciclisti i quali sviluppano
la muscolatura agli arti inferiori con l’allenamento su “strada” utilizzando la bicicletta.
Le persone che a livello professionistico praticano lo sport del basket e quello del
ciclismo, non si troveranno mai ad utilizzare gli stimolatori elettrici muscolari, non
creando mai le condizioni per originare nel loro corpo la SLA.
Analizzando il problema, si possono trarre conclusioni che possono chiarire quale
è la causa che la origina, rendendo però impossibile la guarigione
Vista la tipologia della malattia che disattiva progressivamente la funzionalità del
sistema muscolare della persona, probabilmente il fenomeno non può che essere
causato dalla mancanza preminente del segnale elettrico che il cervello emette e
che non arriva debitamente alla cellula muscolare per la sua contrazione.
Per concretizzarsi questo fatto, si possono verificare due condizioni:
1) Il segnale elettrico, non può effettuare il suo percorso, per la carenza complessiva
delle cellule di Mielina sull’Assone del nervo che collega il cervello alla cellula
muscolare: questo fenomeno può avere due cause ambedue dovute alla catena
molecolare dell’HLA del Sistema Immunitario interrotta.
- Nel primo caso, la catena molecolare dell’HLA viene interrotta dal CEM ambientale
penetrato nel corpo umano.
- Nel secondo caso, il Midollo Osseo che produce il Sistema Immunitario, lo crea
con la catena molecolare dell’HLA deputato al controllo delle nuove cellule di
Mielina, prima che esse si depositino sull’Assone del nervo, già interrotta ragion
per cui ci sarà da parte del Sistema Immunitario, la distruzione completa delle
cellule di nuova Mielina controllate. In questo caso, l’unica soluzione possibile al
problema, è la sostituzione tramite trapianto del midollo osseo “malato”,
sostituendolo con quello “sano” di un donatore.
2) Il segnale elettrico del cervello, non raggiunge la cellula muscolare, perché le
cellule che costituiscono gli Assoni, a causa del danneggiamento operato dal
CEM ambientale, muoiono: questa condizione non permette alle cellule di
nuova Mielina di posizionarsi su di essi non permettendo quindi il passaggio del
segnale elettrico emesso dal cervello, decretando in questo modo la progressiva
“paralisi muscolare” della persona.
EPILESSIA
Malattia neurologica caratterizzata da una alterazione dell’attività elettrica del
cervello che si manifesta con crisi di aspetto clinico diverso (sensitive,
psichiche, neurovegetative, motorie), e a insorgenza improvvisa, con spiccata
tendenza a ripetersi, (una sola crisi quindi, non significa che il soggetto sia
affetto dal disturbo). L’alterazione elettrica può restare limitata a un gruppo di
cellule del cervello, oppure diffondersi e interessare tutto l’organo (Dizionario
Medico UTET).
Anche in questo caso, si apprende che la malattia risulta una alterazione
improvvisa dell’attività elettrica del cervello; abbiamo visto in precedenza che una
alterazione improvvisa delle funzionalità cellulari (in questo caso cellule del
cervello), non può che essere originata dal CEM ambientale penetrato nel corpo
umano! In effetti il TG, alcune volte, ha segnalato il caso di ragazzi che giocando
(per parecchio tempo) con la play station, hanno sviluppato all’improvviso sintomi
riconducibili all’E.. La playstation, sviluppa nel suo funzionamento, dei CEM (di
valore imprecisato) e ha un suo utilizzo ravvicinato alla persona; pertanto quando il
suo CEM penetra all’interno del corpo umano, gli effetti risultanti, in alcuni casi
possono essere devastanti ed evidenziare l’E.. Facendo alcune ricerche su siti
Internet specializzati nell’E., ho appreso che in alcuni casi, l’E. si è manifestata
all’improvviso in soggetti che stavano guardando la TV, o camminavano su un
marciapiede. Bisogna sapere che in alcuni casi, al di sotto di un marciapiede,
transitano i cavi elettrici di alimentazione degli “stabili” adiacenti e ovviamente tali
cavi essendo talvolta superficiali, sviluppano CEM che penetrano all’interno del
corpo delle persone che vi camminano sopra, provocando talvolta in alcune, il
manifestarsi inspiegabile dell’Epilessia.
MORBO DI ALZHEIMER
La malattia è abbastanza comune fra le persone di una certa età: si nota però un
tendenziale aumento della patologia e l’età media in cui si manifesta per la prima
volta, tende a diminuire abbassandosi regolarmente. Quello che preoccupa, è il fatto
che la medicina ufficiale non ha ancora compreso qual è la sua causa scatenante e
la ricerca scientifica non ha ancora elaborato una terapia efficace per la cura
adeguata della patologia.
Il n° 28 datato 19 Giugno del settimanale l’Espresso, conteneva a pag.181 un
articolo di Maria Serena Palieri dal titolo “Terapia verde”. In tale articolo si segnala
che un Architetto (Valla vedi anche il sito Internet www.patriziavalla.it nel
ristrutturare case di riposo riservate a anziani con morbo di Alzheimer, si era
accorta, che le persone con tale patologia, dopo due mesi di permanenza nella casa
di cura, (comprendente anche l’utilizzo per alcune ore al giorno del giardino
presente nella struttura del ricovero), miglioravano le loro condizioni sia mentali che
motorie tanto che gli stessi ricoverati si accorgevano del loro nuovo e gradevole
stato di benessere. Il merito del miglioramento della salute fisica e mentale degli
anziani ricoverati, venne attribuito dall’Architetto responsabile della ristrutturazione,
alla disposizione delle piante nel giardino, all’utilizzo nelle aiuole, di fiori dai colori e
dai profumi opportuni. L’insieme di tali fattori, nel breve periodo di due mesi,
svolgevano (opinione dell’Architetto), un’efficace azione positiva nei confronti del
fisico e della mente debilitata dell’anziano, permettendone un parziale e sicuro
recupero psicofisico. Senza nulla togliere alle proprietà curative delle bellezze
arboricole dei giardini progettati dall’Architetto, è utile fare un'altra considerazione: è
difficile che in un giardino ci sia un CEM ambientale di valore tale da interferire con
l’attività biologica delle cellule del corpo umano, anzi è più probabile che di esso non
venga rilevata traccia e se tale condizione è prolungata nel tempo (nel caso
esaminato 2 mesi), si può assistere ad un miglioramento psicofisico delle persone
con Alzheimer, tanto che costoro resesi conto della nuova condizione, adducendo il
merito della nuova situazione al “giardino”, cercavano di opporsi nel tornare a vivere
in un ambiente (quello familiare), che se anche pieno di affetto nei loro confronti, era
considerato ostile e nocivo per la propria salute. Anche in questo caso come
nell’ippoterapia o nell’utilizzo della barca a vela, si conferma l’effetto benefico che ha
il corpo umano nel vivere in un ambiente privo di CEM ambientali.
Se fosse corretta (uso il condizionale per cortesia), la relazione CEM ambientali =
probabile morbo di Alzheimer (naturalmente l’effetto nocivo del CEM nei confronti
del corpo umano deve essere prolungato negli anni), il periodo necessario da
passare lontano dai CEM ambientali per recuperare una condizione psicofisica
accettabile, deve essere maggiore dei due mesi prospettati nell’articolo del
settimanale; in ogni caso penso che la relazione sia certa e che la durata del tempo
da passare lontano dai CEM ambientali debba essere personalizzata.
Quello che avviene realmente all’interno del cervello ad opera dei CEM
ambientali, è molto difficile da stabilire. In ogni caso si possono verificare due tipi di
danneggiamenti:
1) Una interruzione dei collegamenti tra le varie cellule del cervello in modo tale che
i piccoli segnali elettrici che esse si scambiano permettendo una regolare attività
funzionale di ricordo e elaborazione dei ragionamenti cerebrali, non possa più
avvenire.
2) Un danneggiamento delle cellule cerebrali detentrici del ricordo con probabile
alterazione funzionale e possibile morte delle stesse, con perdita in questo caso
di quanto memorizzato.
L’età media delle persone con morbo di Alzheimer si sta’ abbassando mentre il
loro numero è in progressivo costante aumento a causa della sempre maggiore
quantità di CEM presenti nell’ambiente in cui viviamo (e del loro valore assoluto che
è in costante aumento). E’ discutibile l’affermazione in cui si asserisce che le
persone con morbo di Alzheimer sono aumentate perché sono migliorate le tecniche
di diagnosi della patologia: sicuramente il miglioramento della diagnosi c’è stato ma
la realtà è un'altra perché probabilmente (o meglio certamente), sono i CEM
ambientali la vera causa della patologia.
ATTENZIONE: perché ricordiamo molto facilmente gli episodi della nostra
infanzia e in età più o meno avanzata non ricordiamo a volte quello che abbiamo
fatto 20 minuti prima? Il motivo è semplice: nella prima infanzia, utilizziamo la parte
più interna del cervello per memorizzare i ricordi. Essa è anche l’ultima ad essere
danneggiata nelle sue cellule e nei suoi collegamenti con altre cellule, dai CEM
ambientali. Mano a mano che la nostra età aumenta, utilizziamo per la
memorizzazione dei ricordi la parte sempre più esterna del cervello che è anche
quella che viene danneggiata per prima dai CEM, con le conseguenze che ne
derivano. Inoltre occorre prendere atto che il premio Nobel Rita Levi Montalcini, ha
dimostrato che le cellule del cervello non si riproducono (una minima parte pare
però si riproduca), e quando per motivi inspiegabili muoiono, viene cancellato o
perso il ricordo che avevano memorizzato.
I miglioramenti psicofisici nelle persone sofferenti di morbo di Alzheimer
ricoverate nella casa di riposo di Quattro Castella (Reggio Emilia), sono stati
confermati dall’Unità di Valutazione Geriatrica di Reggio Emilia che ha registrato nei
malati un recupero di funzioni primarie come la capacità di nutrirsi, andare in bagno
senza aiuti e una regolarizzazione del ciclo sonno-veglia. Inoltre mentre si presume
che un ammalato stia meglio in casa propria, alla fine del ricovero di sollievo (per i
familiari), i pazienti non volevano tornare in abitazioni che sentivano più insicure
dell’Istituto in cui erano stati ricoverati.
Personalmente vorrei raccontare il mio caso di Alzheimer dovuto ad un eccesso
di Campi Elettromagnetici ambientali captati dal pavimento e seguendo questo
percorso penetrati nel mio corpo.
Circa 4 anni fa’, nel 2005 (a quell’epoca mi era già stata diagnosticata la Sclerosi
Multipla, ero diventato invalido al 100%, passavo 20-22 ore al giorno immobile nel
letto), mi accorsi che in quelle condizioni i primi sintomi di Alzheimer si stavano
impadronendo della mia mente. Capivo tutto ciò che mi veniva detto ma le mie
risposte ai quesiti degli interlocutori, erano balbettanti per le prime difficoltà che
incontravo nell’esprimermi e nel parlare; quello che preoccupava maggiormente era
il fatto che mi rendevo conto che le risposte alle domande postemi, non
coincidevano talvolta con quello che volevo esprimere. Nei rari momenti di lucidità
cercai di capire il perché di questa mia inspiegabile evoluzione mentale
peggiorativa che mi portava ad avere anche problemi di cuore con
frequenti episodi di aritmia e difficoltà respiratorie.
Decisi di sostituire il letto in metallo con uno in completa struttura in legno,
cambiai il materasso a molle con uno di lana schermando il letto come indicato in
precedenza nel paragrafo Figure di persone, utilizzando dapprima 2 lamiere di
piombo (formavano un quadrato di 12-15 cm. di lato opportunamente avvolte con
nastro adesivo di quello utilizzato per sigillare i pacchi onde evitare che il piombo
sublimi), e interponendole tra il pavimento e ogni zampa del letto in legno. Con
questo semplice accorgimento, mi accorsi che la mia condizione di salute mentale e
parzialmente quella fisica, lentamente migliorava tanto che dopo circa 1 anno, non
avevo più le difficoltà respiratorie, problemi di cuore che prima sentivo
particolarmente debole, associato a rari fenomeni di aritmia cardiaca, capacità di
ragionare e di esprimere i miei concetti, notevolmente migliorata. Visto il successo
decisi di migliorare ulteriormente la schermatura del letto portando il numero delle
lamiere di piombo a 4 e sovrapponendo ad esse 1 lamiera di alluminio e uno strato
di gomma da 1mm.. Devo segnalare che con questo tipo di schermatura,
stazionando sul letto, anche alcuni sintomi della mia Sclerosi Multipla stanno
regredendo!!! In effetti l’Unità di valutazione geriatrica di Reggio Emilia, ha verificato
che il ricovero in una struttura per anziani sofferenti di Alzheimer, con utilizzo per
poche ore al giorno di un giardino (privo di CEM ambientali, (ma la stessa struttura
della casa di riposo potrebbe averne avuto pochi o di valore poco elevato), si
risolveva in due mesi con miglioramenti alle condizioni psico-fisiche delle persone.
MALATTIE ORMONALI
Ormoni: (dal greco Horman, mettere in moto). Sostanze secrete da ghiandole
(Endocrino, sistema) o da cellule specializzate riunite in gruppi all’interno di organi
non ghiandolari (per es. cervello, polmoni, intestino). Gli Ormoni vengono riversati
nel sangue e agiscono a livello di tessuti o organi specifici, per questo detti organi
bersaglio, distanti dalla zona in cui avviene la secrezione; alcuni Ormoni sono anche
coinvolti nel processo di metabolici all’interno dell’organismo. La secrezione avviene
secondo un meccanismo di feedback che la stimola o la inibisce in relazione alla
quantità di ciascun specifico Ormone presente nel sangue.
La maggior parte degli Ormoni à di natura proteica ossia è costituita da catene
più o meno lunghe di aminoacidi (cioè di catene di atomi aventi una successione
logica). I principali sono l’insulina, la tiroxina, l’O. della crescita, l’O. adrenocorticopo,
gli O. sessuali femminili, il testosterone, la calcitonina, gli O. steroidei o
glicocorticoidi. La branca della medicina che si occupa dello studio degli O. è
l’endocrinologia. (Diz. Medico UTET, vol. 2°).
Molto importante è la segnalazione che gli Ormoni sono tutti delle proteine e
quindi delle catene molecolari che per essere utilizzate, si riversano nel sangue.
Abbiamo visto che la presenza di un CEM ambientale, a determinati valori, inferiori
a quelli previsti dalla (poco intelligente) Legge 8 luglio 2003, può provocare la rottura
di qualsiasi tipo di catena molecolare. E’ allora molto logico che possa anche
avvenire la rottura della catena molecolare di un Ormone, rendendo in questo modo
lo stesso, inutilizzabile o non più idoneo a svolgere la sua specifica funzione
biologica; se la rottura viene provocata in più esemplari dello stesso tipo di catena
molecolare di Ormone, si ha un evidente alterazione (in diminuzione) del
meccanismo biologico di funzione di quell’Ormone.
A causa del CEM ambientale, negli Ormoni si possono verificare due condizioni;
1) L’Ormone a causa di alterazioni funzionali e biologiche nelle cellule che
costituiscono l’organo che lo produce, viene prodotto, sin dall’origine in modo
irregolare (con la sua catena molecolare interrotta), dall’organo preposto allo
scopo: in questo caso viene considerato malato tale organo che necessita
pertanto di cure mediche per la patologia che ne altera le funzioni specifiche
(ma la causa di tutto ciò è per la Medicina, sconosciuta).
2) Viene rotta dal CEM ambientale penetrato nel corpo umano, la catena
molecolare dell’Ormone solo quando essa è già presente nel sangue.
Diventa difficile stabilire esattamente quando da un punto di vista biologico e
medico si verifica l’una o l’altra condizione. Se ci si trova nel 1° caso, è difficile la
cura che può portare alla guarigione dell’organo interessato; se invece ci si trova nel
2° caso è impossibile la ricostruzione regolare della catena ormonale rotta. Si
origina così una variazione funzionale (in diminuzione), della quantità Ormone (o
Ormoni) necessari al corpo umano per la specifica funzione di quell’Ormone (o di
quegli Ormoni), ragion per cui o si cerca di curare l’organo preposto alla produzione
dell’Ormone carente, o si somministra un Ormone artificiale sintetico analogo a
quello di cui si evidenzia la carenza nel corpo della persona ammalata. Anche in
questo caso, l’Ormone artificiale può però venire rotto nella sua catena molecolare,
dal CEM ambientale penetrato nel corpo, rendendo inutile la terapia. Praticamente,
la cura delle malattie Ormonali è di difficile soluzione e avviene positivamente solo
limitando o eliminando l’azione nociva del CEM ambientale.
Negli ultimi tempi, indagini statistiche segnalano nella popolazione la
diminuzione del testosterone o ormone sessuale maschile: questa condizione porta
ad una conseguente diminuzione del desiderio sessuale ma occorre dire che si
constata un generale aumento di tutte le malattie ormonali (tipo il Diabete o
l’insufficienza Tiroidea), che ormai stanno assumendo nella popolazione, una forma
endemica.
La medicina ufficiale segnala che nel sangue si riscontra la presenza di radicali
liberi, ossia di tratti di catene molecolari di origine sconosciuta e inspiegabilmente
interrotte: questa condizione viene imputata a catene molecolari fuoriuscite dalle
cellule a causa della loro morte biologica ma la realtà può anche essere
semplicemente un'altra: i radicali liberi, sono catene molecolari di Ormoni che
vengono rotte dal CEM ambientale facendo perdere all’individuo la funzionalità
specifica di quello o di quegli Ormoni.
TUMORI (descrizione della causa in generale)
Il CEM ambientale che penetra all’interno del corpo umano (delle sue cellule
perciò), provoca una rottura casuale delle catene molecolari al loro interno.
Il risultato di queste catene molecolari rotte (questi tratti di catene molecolari), in
presenza di un CEM ambientale di valore ridotto, possono riunirsi irregolarmente,
alterando in modo imprevedibile ma irreversibile il regolare funzionamento biologico
della cellula. Questa alterazione funzionale se riprodotta in modo simile in molte
cellule (centinaia di milioni o miliardi), può originare quello che viene
considerato UN TUMORE la cui soluzione non può essere che CHIRURGICA!
Nella Sua presentazione al libro scritto dal Prof. Franco Battaglia “Elettrosmog
un’emergenza creata ad arte”, il Prof. Umberto Veronesi, segnala che “Gli scienziati
responsabili, cercano un etica matura, capace di resistere alle emozioni d’attacco e
di guardare alla dolorosa malattia che si chiama tumore con gli strumenti
della ragione, della scienza e dell’intelligenza d’amore”.
I CEM sono entità fisiche e la loro operatività non è una opinione espressa da
questo o da quello scienziato (anche se giustificata dalle notevoli conoscenze
scientifiche e dalla sua credibilità), ma è quella indicata e chiarita sui libri e chiamata
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici!
Per essere coerenti con quanto scritto nella Sua presentazione, gli scienziati (tra
cui è compreso il Prof, Umberto Veronesi), dovrebbero conoscere e ragionare sulla
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici (le Leggi della Fisica cioè), ma
pare proprio che non sia così. La cosa è anche giustificata dal fatto che il problema
TUMORE, nel mondo, è oggetto da anni di studi scientifici e investimenti economici
non indifferenti, tali che si promette da circa trent’anni una ormai prossima
soluzione al problema indicato. Nel libro citato, “Elettrosmog una emergenza creata
ad arte” (Autore Prof. Franco Battaglia, pag. 130), si segnala che sono state
scoperte 78 cause a effetto cancerogeno ma tra esse non è compresa l’azione dei
Campi Elettromagnetici; la proprietà SUSCETTIVA ad essi correlata, nel libro non
viene citata una sola volta dal Prof. Franco Battaglia per il quale i CEM ambientali,
operano secondo la propria opinione che è quella della non nocività. Aggiungo che
la proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici e il fenomeno Fisico
dell’orientamento degli atomi da essa operato, Franco Battaglia la dovrebbe
conoscere e insegnare essendo professore di Università!!!). Non si spiegherebbe a
questo punto, il funzionamento sul Pianeta Terra, di alcuni centinaia di milioni di
bussole, di alcune decine di milioni di forni a microonde, di almeno una decina
di migliaia di esemplari di apparecchiature che negli ospedali pubblici o nelle
cliniche private, vengono utilizzate per eseguire l’esame di Risonanza Magnetica
Nucleare. Tutti questi oggetti, nel loro funzionamento, utilizzano la proprietà
SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici e il fenomeno Fisico ad essa correlato
dell’orientamento degli atomi!
SISTEMA IMMUNITARIO
Il CEM ambientale, penetrando nel corpo umano, produce un danno biologico
sia all’interno delle cellule, alle catene molecolari degli Ormoni ma anche al Sistema
Immunitario. Prima di parlare del danno biologico al Sistema Immunitario, occorre
chiarire che cosa sono gli HLA.
HLA (dall’inglese “ Human Leucocyte Associate”). Opinione personale: sono
catene molecolari estremamente importanti la cui rottura provoca le malattie
autoimmuni cioè quelle originate dal Sistema Immunitario.
Si tratta di una famiglia di geni che codificano per molecole presenti sulla
superficie dei globuli bianchi, chiamato complesso maggiore di istocompatibilità
(MHC). Queste molecole sono fondamentali nella risposta immunitaria e sono anche
responsabili del rigetto dei tessuti trapiantati. Per ognuno dei geni HLA (ogni gene è
in effetti una catena molecolare), esistono numerosissime varianti (dette alleli); per
questo è raro trovare due individui i cui tessuti siano compatibili per un trapianto.
Inoltre chi possiede particolari alleli dei geni HLA, risulta particolarmente esposto ad
avere malattie autoimmuni (Dizionario Medico UTET).
L’importanza degli HLA, sta’ nel fatto che queste proteine (o catene molecolari),
sono deputate al controllo di quanto è presente nel corpo umano e che deve essere
compatibile con esso. Abbiamo visto che un CEM ambientale quando penetra nel
corpo di un essere vivente, può provocare all’interno delle sue cellule, la rottura di
alcune delle catene molecolari contenenti atomi “magneto sensibili”.
Nel caso specifico del Sistema Immunitario, il CEM ambientale può provocare
due situazioni:
1) Il Sistema immunitario (il globulo bianco), viene prodotto dal midollo osseo
con alcune catene di HLA già rotte, alterando con questo, la funzione
specifica di controllo di quella (o di quelle) catena/e molecolare/i. Rompendo
la catena molecolare di un HLA la si rende biologicamente inattiva o
sbagliata per quella specifica funzione di controllo; in una percentuale
imprevedibile si può originare una eventuale patologia autoimmune.
In questo caso (e per quella specifica operazione di controllo), il danno alla catena
molecolare (HLA) del Sistema Immunitario (SI), risulta irreversibile e l’unico rimedio
possibile è l’operazione chirurgica di sostituzione del midollo osseo con “donatore”
sano e compatibile.
2) La catena molecolare dell’HLA viene prodotta regolarmente sin dalla sua
origine (il midollo osseo non ammalato, la produce integra), ma essa
viene rotta in una certa percentuale di Globuli Bianchi (GB) del SI, e in
questo caso viene alterato il suo regolare funzionamento biologico. In questa
condizione, il trapianto di midollo osseo è inutile perché la situazione finale
non cambierebbe in quanto quella catena molecolare di HLA, verrebbe
comunque rotta ad opera del CEM ambientale, nella superficie esterna del
GB, dopo la sua produzione regolare da parte del Midollo Osseo.
Analizzando questi due situazioni, si riscontra l’importanza dell’integrità delle
catene molecolari di HLA del SI per il suo regolare funzionamento biologico e come
viene arrecato ad esso il potenziale danno operato dal CEM ambientale.
Negli ultimi tempi, ci si trova davanti a inspiegabili casi di “malfunzionamento” del
SI che danno origine a un sempre maggiore numero di malattie “autoimmuni” e
quando non si trova una spiegazione logica al fatto, si dice che un antenato poteva
avere una patologia analoga e per questo, la persona con la patologia
“autoimmune”, è diventato un “portatore sano” (risolvendo in modo “elegante”
l’inspiegabile problema).
MALATTIE AUTOIMMUNITARIE
Come spiega la parola “autoimmunitaria”, una malattia di questo genere può essere
generata da una alterazione biologica del Sistema Immunitario (SI).
La funzione del SI è quella di verificare la compatibilità con se stesso, di alcune
cellule che il corpo produce per le proprie necessità. Per esempio il SI controlla la
compatibilità delle nuove cellule di Mielina che si depositano sugli Assoni dei nervi
in sostituzione di quelle biologicamente morte per permettere il transito del segnale
elettrico che partendo dal cervello deve raggiungere la/e cellula/e muscolare
permettendone una regolare contrazione. Naturalmente non sono solo queste due
operazioni descritte, quelle effettuate dal SI ma sono molte altre.
Il SI svolge la sua azione di controllo di compatibilità, tramite gli HLA che non sono
altro che catene molecolari proteiniche poste sulla superficie esterna del Globulo
Bianco. Se il CEM ambientale penetrato all’interno del corpo umano è di valore tale
da “rompere” o interrompere una delle tante catene molecolari di HLA (in molti
Globuli Bianchi) che il SI utilizza per svolgere la sua funzione di controllo di
istocompatibilità, il SI perde una parte della sua capacità funzionale, trovando
incompatibile ciò che controlla tramite la catena molecolare dell’HLA interrotta;
conseguentemente distrugge quanto “controllato”. Questo avviene non perché ciò
che viene controllato è incompatibile con il corpo umano ma perchè il CEM
ambientale ha procurato una rottura nell’ HLA utilizzato per quel “controllo”
specifico. In questo caso si dice che il SI ha perso per un motivo inspiegabile, la sua
capacità biologica funzionale ma il motivo è quello descritto. Per curare questa
inefficienza funzionale del SI, vengono utilizzati degli “immunosoppressori” che
hanno il vantaggio di abbassare il livello “di controllo” operato dal SI, ma hanno lo
svantaggio di fargli perdere la sua capacità biologica di controllo tramite le catene
molecolari ancora integre di HLA, rendendo possibile lo svilupparsi di numerose e
imprevedibili patologie.
LEUCEMIA
Prima di approfondire il discorso sulla Leucemia, occorre fare delle
considerazioni per chiarire la differente durata di vita di un GR (Globulo Rosso) e di
un GB (Globulo Bianco).
Il GR ha una vita biologica di 120 giorni mentre il GB ha una sua durata limitata
a 6/7 ore: analizziamo perché:
Il GB ha il compito come Sistema Immunitari (SI), di distruggere dopo averli
debitamente controllati, gli organismi non compatibili con il corpo umano cui
appartiene. Per portare a termine il suo compito, “fagocita” la cellula di batterio o il
virus (non è un organismo cellulare essendo più piccolo), da lui “controllato” e
considerato estraneo, distruggendolo in questo modo con una sua “fagocitazione“.
Dopo aver fagocitato un corpo estraneo, per esempio un virus, lo stesso GB del
Sistema Immunitario non è in grado di fagocitarne un secondo: per questo motivo
ha una vita breve e muore poco tempo dopo la sua nascita (6/7 ore), venendo
sostituito da un nuovo GB.
Praticamente alcuni tipi di GB hanno sulla loro superficie esterna, una serie di
catene molecolari di proteine specifiche che vengono utilizzate per controllare uno
specifico virus, batterio o una specifica cellula o per esempio la compatibilità del GR
presente nel sangue. In effetti è possibile dire che il GB controlla il GR non per
verificarne la validità funzionale (il trasporto della molecola di Ossigeno dai polmoni
alla cellula e quella di Anidride Carbonica dalla cellula ai polmoni), ma per
verificarne la sua compatibilità con l’organismo. Infatti se si vuole fare una
trasfusione di sangue, occorre utilizzarne uno compatibile con quello dell’organismo
che lo riceve (deve avere cioè lo stesso gruppo sanguigno). Se il CEM penetrato
all’interno del corpo umano causa la rottura della catena molecolare della proteina
che viene utilizzata dal GB (l’HLA), esso nel momento della verifica del GR lo
riscontrerà “anomalo” ma la causa di tutto ciò, risiede nella catena molecolare
interrotta del “controllante” (il GB). Praticamente capita che trovandosi davanti ad un
errore dovuto all’anomalia presente in se stesso, il GB avente tale anomalia,
controllando un GR lo considera non compatibile con l’organismo e lo distrugge. Il
Sistema Immunitario in questa condizione (causata dal CEM ambientale penetrato
nel sangue o nel midollo osseo in cui si produce il GB), si accorge dell’anomalo
aumento di GR che i GB considerano incompatibili con l’organismo (ribadiamo che
questo avviene a causa della rottura della catena molecolare che i GB usano per il
controllo del GR e che i GB non sanno essere rotta). A questo punto il Sistema
Immunitario aumenta il numero di GB per poter distruggere un numero maggiore di
GR che considera aumentati. Se a causa del CEM ambientale anche i nuovi GB
prodotti dal corpo umano hanno la stessa catena molecolare interrotta, o se essa
viene interrotta dal CEM ambientale penetrato nel corpo umano, aumenterà
ulteriormente il numero di globuli rossi che verranno distrutti dall’aumentato numero
di GB ed il meccanismo ormai in condizione tale da autoalimentarsi, potrebbe
portare alla distruzione di un numero maggiore di GR e conseguentemente alla
possibile morte della persona.
Per tentare di risolvere il problema della Leucemia qualora si accertasse che
essa è originata dall’azione nociva del CEM ambientale nei confronti del Sistema
Immunitario, potrebbe essere utile mettere la persona Leucemica in una condizione
tale da non essere più soggetta al CEM ambientale. Per fare questo, è sufficiente
fare vivere chi ha tale patologia per un periodo di almeno 4/5 mesi (la durata della
vita di un globulo rosso è di 120 giorni), su di una barca a vela. In questo modo il
CEM presente nell’ambiente si scaricherebbe in acqua: tutto questo dovrebbe
avvenire naturalmente, tenendo sotto controllo medico l’evoluzione della patologia,
utilizzando anche le terapie mediche attuali per la cura della malattia.
Il problema potrebbe essere acuito dal fatto che tutti i GB possono essere
prodotti dal midollo osseo, con la loro catena molecolare preposta al controllo del
GR, già rotta; in questo caso la Leucemia assumerebbe la caratteristica di
“fulminante” e sarebbe impossibile porvi rimedio se non con il trapianto di midollo
osseo (cosa che al momento attuale, talvolta succede).
Una certa utilità nel risolvere con risultati positivi la Leucemia, potrebbe derivare
dallo schermare il letto per evitare l’azione nociva dei CEM ambientali captati dal
pavimento e facendovi restare sopra per un periodo di 5 (cinque) mesi la persona
con tale patologia, per almeno 20-22 ore al giorno. Naturalmente durante tutto il
periodo, devono proseguire le terapie mediche e l’evoluzione della malattia deve
essere tenuta sotto costante controllo sanitario. Lo stare nel letto schermato, limita il
danno operato dal CEM assorbito dal pavimento ma non riesce ad evitare l’azione
nociva dei segnali Elettromagnetici in media, alta, altissima frequenza presenti
nell’ambiente e che penetrano nel corpo della persona via etere.
Un giorno chiesi a un medico: “di quante malattie si conosce la causa
che le origina?”.
La risposta che ottenni alla domanda posta fu’:
Le malattie attualmente conosciute sono di due tipi:
1) Le malattie virali.
2) Tutte le altre malattie.
Delle malattie virali si conosce qual è la causa (il virus), mentre delle altre malattie
la causa originante reale è sconosciuta (!!!)
Questa constatazione lascia lo spazio alla considerazione che il CEM ambientale
con la sua azione di rottura progressiva di qualsiasi catena molecolare all’interno del
corpo umano, causa un numero elevato di patologie (conviene dire TUTTE quelle
non virali), e tali patologie risultano imprevedibili nella loro realizzazione e non
curabili se non chirurgicamente.
MALATTIE GENETICHE
L’argomento è stato spiegato nel paragrafo “Concepimento” ragion per cui si prega
di utilizzare le informazioni fornite in precedenza.
ELETTROSENSIBILITA’
Una persona non è o diventa elettrosensibile al Campo Elettro Magnetico
ambientale senza un giustificato motivo. Abbiamo visto che l’azione nociva di un
CEM può iniziare quando l’essere che vivrà è ancora allo stato embrionale:
praticamente se il danno alla cellula (o alle cellule dell‘Embrione), viene procurato al
DNA cellulare o mitocondriale e diventa irreversibile (a causa della rottura delle
catene che formano gli Enzimi preposti alla riparazione delle catene molecolari dei
Geni del DNA), e se l’azione del CEM è prolungata nel tempo, la persona si troverà
dopo un certo numero di anni, con un numero ridotto di cellule biologicamente sane
e poiché ogni volta che un CEM produce un danno biologico il numero delle
cellule biologicamente sane diminuisce, la persona che si trova in questa
condizione, acquisisce ad una certa età della vita, una elettrosensibilità al CEM
ambientale nel senso che da quel determinato momento, si rende conto che a
causa del CEM ambientale (che per esempio gli causa improvvisamente una
debolezza per una riduzione delle proteine Mitocondriali prodotte originando una
diminuzione di energia disponibile per la regolare contrazione delle cellule
muscolari), la ulteriore rottura di catene molecolari nelle proprie cellule, porta a
modificazioni funzionali che si possono verificare nel fisico della sua persona. Non
essendo mai stato considerato nocivo un CEM ambientale, è possibile anche che la
persona non consideri l’effetto della sua elettrosensibilità sia dovuto al CEM
ambientale!!!!
Il fatto di essere diventato elettrosensibile al CEM non è da considerarsi un
aspetto positivo ma un segnale di avviso che dice più o meno le seguenti cose: “Fai
attenzione perché il tuo organismo ha già un numero ridotto di cellule sane e
l’ulteriore rottura di altre catene molecolari all’interno delle tue cellule, ti porta ad
avere un fisico maggiormente sensibile ai Campi Elettromagnetici ambientali (o
meglio sei “elettrosensibile”), perché ti accorgi che in presenza di un CEM
ambientale, il tuo fisico ne risente immediatamente con le manifestazioni più
imprevedibili. La persona che non è ancora elettrosensibile, non deve essere
assolutamente tranquilla perché il CEM nel suo operare è oggettivo e lo stesso
fenomeno di danneggiamento si origina anche in lui (che però non se ne rende
conto perchè il suo corpo possiede un numero maggiore di cellule biologicamente
sane), non esentando nessuno dalla sua azione nociva.
Quando il numero delle catene molecolari rotte all’interno del corpo umano è tale
da rendere evidente una fase iniziale di malfunzionamento biologico di un suo
organo, la persona acquisisce, (ovviamente se collega le cose e se ne rende conto),
una elettrosensibilità al CEM ambientale.
Nelle condizioni descritte, le persone non elettrosensibili, non si rendono conto
del problema che si origina nelle cellule del proprio corpo a causa del CEM
ambientale; al loro interno, si sono rotte e/o si stanno rompendo a causa del CEM
ambientale, una quantità notevole di catene molecolari e perdurando la condizione
di presenza di CEM ambientale, l’elettrosensibilità si evidenzierà anche nelle
persone attualmente considerate sane, negli anni successivi (in un tempo la cui
durata è imprevedibile).
Per esempio una persona diventata elettrosensibile mi diceva che si trovava
bene solo in ambienti costruiti in muratura: questa condizione era dovuta al fatto che
in quel luogo, i CEM ambientali captati dal pavimento erano assenti o di valore
molto ridotto (nelle costruzioni in muratura, non esiste né il tondino di ferro immerso
nel cemento armato, né lo stesso cemento armato). Per questo motivo, diminuiva
la sua temperatura corporea perché alcuni dei suoi atomi (miliardi), captando dal
pavimento un CEM ambientale di valore inferiore (o nullo), “oscillavano” meno,
originando in quella condizione meno rotture di catene molecolari, e meno
movimento o attrito di quegli atomi “magneto sensibili” che ora sono diventati isolati,
ma una volta erano parte integrante delle catene molecolari cui partecipavano nella
loro formazione. Inoltre, si originavano in quelle condizioni, meno interferenze tra i
segnali elettrici emessi dal cervello e le polarità delle cellule dovute al minore CEM
ambientale percepito.
Una tale condizione (di sensazione di freddo corporeo), si presentava al
sottoscritto quando (non ancora invalido), nelle stagioni intermedie si trovava
(raramente), a visitare una vecchia Chiesa in muratura che è un tipico luogo molto
spartano con limitata presenza di CEM ambientale. Quell’esperienza la provavo
quando ero ancora in grado di camminare regolarmente ma non ne comprendevo il
motivo. La condizione di piacevole sensazione di “fresco corporeo” che in quella
condizione pervadeva rapidamente il mio corpo, la imputavo alla misticità del luogo
e al silenzio assoluto; il benessere provato non era però dovuto a ciò, ma alla ridotta
presenza di CEM ambientali che non ponevano in oscillazione gli atomi isolati di
quelle mie catene molecolari ormai rotte.
Pertanto le persone anziane, durante il periodo estivo, per soffrire meno
l’opprimente calura, è meglio frequentino le vecchie Chiese in muratura piuttosto
che i centri commerciali dove l’aria è condizionata grazie ad apparecchiature che nel
loro funzionamento generano CEM ambientali.
STANCHEZZA
Con il progredire della elettrosensibilità, aumentano le rotture delle catene
molecolari all’interno delle cellule. Se questo aumento di catene molecolari interrotte
riguarda in particolare quelle del DNA mitocondriale (i Mitocondri, sono le centrali
energetiche della cellula), progressivamente essi a causa del CEM diminuiscono il
loro numero biologicamente attivo, che produce in modo regolare le proteine
utilizzate dalla cellula come fonte di energia per il suo normale funzionamento
biologico e la sua contrazione (se la cellula è muscolare).
La diminuzione di produzione di questo tipo di proteine utilizzate come fonte di
energia, è probabilmente associata anche alla rottura di altre catene molecolari
all’interno della cellula come quelle contenenti nella loro struttura, catene molecolari
contenenti la Mioglobina o la molecola di Calcio.
Se tale fenomeno riguarda le cellule muscolari (che con un numero elevato di
catene molecolari rotte possono anche morire), esse nel tempo, a causa del ridotto
numero di Mitocondri rimasti attivi a causa dell’azione del CEM, tendono a contrarsi
con minore vigore; qualora la condizione peggiorasse, la persona progressivamente
non avrà nel corpo la forza necessaria a sostenersi in piedi. Questo vuole dire che
se diminuiscono le proteine prodotte dalla cellula muscolare per la sua contrazione,
quest’ultima non può avvenire perciò per il numero di volte necessario nel tempo, e
una volta consumate le proteine a disposizione della cellula, la contrazione non può
più realizzarsi in modo valido. Un esempio lampante è quello che si nota in un
partecipante ad una maratona: verso il finire della corsa, le energie rimaste sono
poche e gli arti inferiori non si alzano in modo regolare da terra come si alzavano in
modo vigoroso ad inizio gara.
A questo punto, se il fenomeno si estende progressivamente in modo analogo in
altre cellule (centinaia o migliaia di miliardi), il corpo, non ha più la forza per
deambulare regolarmente gli arti e la stessa cellula muscolare a questo punto priva
di proteine necessarie alla sua contrazione oppone una resistenza passiva al suo
regolare funzionamento meccanico; in questo modo aumenta lo sforzo necessario
alla persona per compiere il movimento. Avendo un numero minore di cellule
regolarmente biologicamente funzionali e al loro interno, meno energia disponibile
fornita dai Mitocondri alle proprie cellule muscolari attive, a questo punto la persona
si trova in una condizione tale per cui si stanca in un tempo inferiore. Qualora il
fenomeno progredisse ulteriormente, l’individuo si troverà in perenne fase di
stanchezza cronica (preludio alla debolezza).
DEBOLEZZA
La debolezza è la fase successiva, qualora la stanchezza cronica fosse in
essere da tempo.
Se il numero di cellule muscolari biologicamente attive, diminuisse ancora a
causa di un ulteriore aumento del danno al DNA Mitocondriale, o a causa della
rottura della catena molecolare contenente la Mioglobina o la molecola di Calcio, o
in definitiva per la diminuzione dei messaggi elettrici che partendo dal cervello
raggiungono le cellule, la stanchezza cronica evolve in una debolezza che
anch’essa risulterà cronica. Se la debolezza cronica coinvolge gli arti inferiori, esiste
la concreta possibilità per la persona di avere problemi a reggere il peso del proprio
corpo. Inoltre se una persona già debole entra nel raggio di azione di un CEM
ambientale particolarmente elevato, è possibile che in quel momento alcune delle
catene molecolari delle sue proteine Mitocondriali (miliardi), si rompano
all’improvviso, e le cellule muscolari regolarmente biologicamente funzionanti che
restano, non siano sufficienti a produrre l’energia necessaria a sostenere il peso del
corpo. La conseguenza è che l’individuo deve sedersi o essere sorretto da altre
persone Queste ultime, pur essendo inconsapevolmente soggette nelle loro cellule
allo stesso tipo di danno nocivo procurato dal CEM ambientale elevato, avendo per
fortuna ancora molte cellule muscolari funzionanti e molte proteine Mitocondriali a
disposizione, riescono a sopportare l’effetto nocivo che subiscono ad opera del
CEM ambientale (in percentuale minore), all’interno delle proprie cellule, avendo
ancora nelle proprie cellule la forza per rimanere in piedi.
VIRUS – BATTERI
Virus: microrganismo dotato di una struttura estremamente particolare che lo
differenzia da tutti gli altri organismi presenti in natura per es. i batteri, i funghi e così
via, che vengono definiti cellulari.
Batteri: il termine B. identifica i microrganismi unicellulari completi, più numerosi e
antichi della Terra detti anche germi o microbi, molti dei quali patogeni (che causano
malattie). Si trovano comunemente nel terreno, nell’acqua e anche all’interno
dell’organismo degli esseri viventi, spesso senza provocare malattia; talvolta sono
dannosi per una specie ma innocui per altre. Alcuni B. vengono detti non patogeni in
quanto non sono in grado di procurare malattie: i costituenti della flora batterica
intestinale, preposti alla “lavorazione” di alcuni nutrienti ingeriti con il cibo oppure
alla produzione di vitamine, sono esempi di B. non patogeni. CARATTERISTICHE: i
B. che per vivere hanno bisogno di Ossigeno sono detti aerobi, mentre quelli che
non lo utilizzano (o addirittura non possono sopravvivere in un ambiente in cui sia
presente tale gas) sono detti anaerobi. Le dimensioni dei B. variano in media da
0,25 a 1,5 micron (un milionesimo di metro) di spessore e da 1 a 10 micron di
lunghezza. In base alla loro forma, essi possono essere distinti in cocchi (forma
sferica), bacilli (forma a bastoncino) e spirilli (forma a spirale). I cocchi sono
responsabili di malattie come la tonsillite, l’endocardite, la meningite e la polmonite. I
bacilli veicolano invece affezioni come tubercolosi, difterite, tetano e tifo.(Dizionario
Medico UTET)
CONSIDERAZIONE: sia i V. che i B., sono formati da numerose catene molecolari
che possono chiaramente essere interrotte dal CM naturale del Pianeta o dal CEM
ambientale artificiale. Questo giustifica le numerose mutazioni (casualmente
originate dalla ricombinazione delle loro catene molecolari interrotte) che subiscono
nel tempo V. e B.. Esse risultano imprevedibili, numerose e giustificano le tante
malattie differenti che V. e B. originano. Le mutazioni di V. e B., dovute alle rotture
e eventuali ricostituzioni casuali delle catene molecolari che li formano, possono
avvenire all’interno delle cellule del corpo di un essere vivente, rendendo in questo
modo imprevedibili e efferati gli effetti dell’avvenuta MUTAZIONE. Se queste
mutazioni fino a duecento anni fa’, erano numericamente minori perché originate
solo dal CM terrestre, ora il loro numero dipende anche dai CEM artificiali che
ormai sono presenti in ogni parte del Pianeta.
IMPROVVISO CALORE ALL’INTERNO DEL CORPO UMANO
Il corpo umano ha una sua temperatura caratteristica, dovuta al metabolismo delle
cellule che lo compongono; talvolta, la temperatura corporea può inspiegabilmente
aumentare, e questo avviene quando una moltitudine di suoi atomi “magneto
sensibili” (ormai isolati dalla loro catena di appartenenza che hanno rotto), sotto
l’effetto di un CEM ambientale artificiale, si trovano ad orientarsi (alla sua
frequenza), generando attrito e quindi calore all‘interno del corpo umano,
innalzando di conseguenza la propria temperatura ( del tutto inspiegabilmente per le
persone a cui capita il fenomeno). Incaricati dalla Comunità Europea per uno studio
sull’azione delle onde elettromagnetiche dei telefoni cellulari nei confronti degli
utilizzatori, i ricercatori del gruppo tedesco Verum coordinati dal Prof. Franz
Adlkofer avevano appurato che esse provocavano un aumentato ritmo biologico
delle cellule. Questo aumentato ritmo cellulare e l’attrito che con il loro movimento
all’interno della cellula provocano gli atomi “magneto sensibili”, determinano un
aumento di temperatura del corpo umano nella zona prossima all‘utilizzo del
telefono cellulare. E’ utile per le persone, acquisire una sensibilità che permetta di
accorgersi del proprio aumento di temperatura corporea causata dallo stazionare in
un ambiente che denota la presenza di CEM di valore nocivo (che non si vede e
non si tocca).
L’aumento di temperatura corporea, viene addebitata nelle donne di età compresa
tra i 40 e i 50 anni, alla menopausa. Occorre dire due cose:
1) A quella età le donne (come del resto gli uomini), si trovano con parecchi atomi
(parecchie migliaia di miliardi), isolati e derivanti dalle catene molecolari che sono
state rotte all’interno delle cellule, sotto l’azione del CEM ambientale.
2) Le “vampate” di calore che si verificano durante la menopausa, non sono fini a
se stesse perché il calore (per la Fisica), è una forma di energia che si forma
durante una combustione o per attrito dovuto al movimento forzato degli atomi e
questo avviene con il movimento “obbligato”, imposto agli atomi “magneto sensibili”
in presenza di un CEM ambientale captato dal corpo umano.
3) Le malattie Neurologiche, sono in prevalenza “femminili”; questo è dovuto al fatto
che le donne, svolgendo la loro prevalente attività di casalinghe, passano in casa,
un tempo maggiore rispetto gli uomini e hanno in questo modo la possibilità di
captare una quantità maggiore di CEM ambientali dal pavimento dell’alloggio in cui
abitano e/o vivono.
Se le persone (uomini compresi), fanno attenzione al fenomeno del “calore
corporeo”, si accorgeranno che esso può manifestarsi in età diverse e luoghi
differenti; il calore corporeo è da imputare alla quantità di atomi “magneto sensibili”
che entrano in orientamento per effetto di un CEM ambientale penetrato nel corpo. Il
fenomeno è imputabile alle condizioni ambientali in cui vive la persona, ai suoi usi,
stili di vita e consuetudini, o al luogo in cui essa temporaneamente vive o si trova!
LA PROVA DEL DITO: Una semplice e veloce prova gratuita, può indicare se la
temperatura corporea è leggermente aumentata. Occorre tenere presente che:
1) La testa (il cervello), è la parte del corpo a maggiore circolazione sanguigna
in cui la temperatura rilevata deve essere bassa e il suo valore mantenuto
costante.
2) Le dita della mano, sono la parte del corpo che dissipa più facilmente
l’eccesso di calore; pertanto la loro temperatura per questo motivo, è la più
elevata.
Infilando il dito indice nell’orecchio, è possibile notare quella differenza di
temperatura che si ha tra il dito e la testa. Se la sensazione che si prova nel fare
l’operazione è neutra, la differenza di temperatura esistente tra le due parti del
corpo, è nulla e si può dedurre che la persona si trovi in un ambiente in cui non si
denota la presenza di CEM ambientali. Se invece la sensazione provata è di calore,
questo indica che il CEM ambientale penetrando nel corpo della persona, (per la
proprietà SUSCETTIVA …..), pone in orientamento alternato, gli atomi “magneto
sensibili” ormai isolati dalla loro catena molecolare che hanno interrotto (miliardi),
originando un attrito, calore, e un conseguente piccolo aumento di temperatura
corporea. In questa condizione usando un termometro elettronico a lettura
istantanea della temperatura all’interno dell’orecchio, si può rilevarne un aumento,
che dipende dall’intensità del CEM ambientale penetrato all’interno del corpo della
persona.
ATTENZIONE: se la persona ha all’interno del suo corpo, poche catene molecolari
interrotte, e pochi atomi “magneto sensibili” che in presenza di un CEM ambientale
entrano in orientamento “obbligato”, originando attrito e un conseguente piccolo
aumento di calore corporeo, questo può portare alla conclusione che ci si trova in un
ambiente privo o con un limitato numero di Campi Elettro Magnetici; purtroppo non è
cosi e senza saperlo la persona considerata “sana” subisce un danno numerico alle
catene molecolari che sia pur di poco, aumentano il loro numero progressivamente!!
COLPI DI SONNO AL VOLANTE: DA CHE DIPENDONO
Come riferito nel paragrafo dedicato al morbo di Alzheimer, l’Unità di Valutazione
Geriatrica del comune di Quattro Castella (Reggio Emilia), ha riscontrato nelle
persone con tale patologia, che dopo due mesi di ricovero in una struttura di riposo
(con bassa presenza di CEM ambientali artificiali sostengo io), esse erano oggetto
di un recupero psichico e un miglioramento fisico delle proprie condizioni, con una
relativa regolarizzazione del ciclo veglia-sonno.
Ogni mezzo di locomozione, ha un alternatore che genera un Campo Elettro
Magnetico utilizzato per produrre una corrente elettrica necessaria per ricaricare la
batteria del mezzo. Quando il Campo Elettromagnetico viene generato
dall’alternatore (sempre a motore acceso), per la proprietà SUSCETTIVA dei
materiali ferromagnetici, nella carrozzeria e tutte le strutture in ferro del mezzo di
locomozione, il CEM prodotto dall’alternatore viene amplificato e praticamente
l’autista e i trasportati dal mezzo di locomozione, senza saperlo, si trovano immersi
in un CEM ambientale che danneggia loro, le catene molecolari delle cellule del
corpo. Il danneggiamento può dare origine (in un tempo indefinito, variabile da
persona a persona) a qualsiasi patologia e dopo alcune ore di guida, si può anche
alterare in alcune persone il ciclo veglia-sonno dando origine in taluni casi, ai tipici
colpi di sonno che tutti conosciamo. Occorre ricordare, che i CEM presenti
nell’ambiente sono sempre più numerosi e di valore elevato; questo predispone il
corpo umano ad una maggiore possibilità di alterazione del ciclo veglia-sonno con
una maggiore frequenza di colpi di sonno quando si è alla guida. In effetti negli
ultimi tempi si è assistito ad una vera e propria escalation di incidenti automobilistici
causati anche da colpi di sonno e provocati in una percentuale sempre maggiore da
“mezzi pesanti” (camion e pullman) in cui è maggiore il valore di CEM ambientale
originato dall’alternatore perché le sue dimensioni sono maggiori. Naturalmente
anche altri elementi tipo le ore passate alla guida e l’abuso di alcool o l’uso di
stupefacenti, influiscono sul fisico dell’autista, solo che questi ultimi non sono
presenti in tutti i casi di “colpi di sonno” mentre l’alternatore è un denominatore
comune in ogni caso che si concretizza con un incidente. Ognuno di noi, con il
progredire dell’età, trova sempre maggiore difficoltà nell’addormentarsi. Il fenomeno
si sta’ generalizzando in modo preoccupante e sono molte le persone che
giustificano la cosa, con la loro capacità di essere in grado di recuperare in poche
ore, la loro stanchezza.
28 SETTEMBRE 2003, AZIONE DEL CEM IN CASA
Il 28 Settembre 2003, c’è stato un black-out nazionale di energia elettrica, con la
conseguente totale assenza di CEM artificiale nell’ambiente. In tale occasione e per
tutto il tempo di durata del black-out, ho provato l’emozione di camminare come una
persona normale, con la postura eretta del corpo, senza perdite di equilibrio (ma con
meno forza), all’interno dell’alloggio in cui vivo.
Io passo normalmente 20-22 ore al giorno sopra il letto a doghe di legno con
materasso di lana e sua relativa schermatura, onde evitare di captare i CEM
ambientali presenti nel pavimento; la schermatura, è stata ottenuta con quattro
lamine di piombo, una di alluminio, 1 strato di gomma di 1 mm. di spessore
ciascuna, interposte tra la base di ogni zampa del letto e il pavimento. Le quattro
lamine di piombo, quella di alluminio e lo strato di gomma, utilizzate per ogni zampa
del letto, sono quadrati di 15 cm. di lato e le lamiere di piombo sono completamente
avvolte con quel nastro adesivo utilizzato per sigillare i pacchi. La funzione del
nastro adesivo è quella di evitare che il piombo sublimando, crei dei vapori, che se
respirati sono nocivi per la salute della persona. Ogni 30/60 giorni verifico lo stato
del nastro che avvolge le lamiere perché l’azione del CEM del pavimento, potrebbe
nel tempo provocarne l’usura. Occorre dire che, anche se anche il piombo evapora,
il “peso” del vapore di piombo è superiore a quello dell’aria ragion per cui è difficile
che arrivi all’altezza delle narici di una persona per essere respirato. Vorrei spiegare
cosa capita quando scendo dal letto per andare camminando come posso e riesco,
in cucina.
Occorre anche in questo caso fare alcune premesse.
- 300.000.000. 000 sono i metri che percorre la corrente nell’unità di tempo ma nel
corpo umano la velocità deI segnali elettrici emessi dal cervello è notevolmente
inferiore: probabilmente intorno ai 180 m. al secondo.
- 1 secondo: è l’unità di tempo.
- 1,80 metri: è la mia altezza.
- X: è il tempo che il CEM esterno impiega nel percorre interamente il mio corpo.
Con questi dati, si può impostare una equazione per determinare il valore di X.
- 180 : 1 = 1,8 : X
- X = 1,8 : 180 x 1 = 0,01 secondi
E’ possibile constatare come il tempo impiegato dal CEM (captato dal
pavimento), per percorrere interamente il mio corpo, sia veramente piccolo.
Dopo questo tempo infinitesimo, il CEM ambientale penetrato all’interno del mio
corpo, comincia ad orientare alcuni degli atomi di elementi “magneto sensibile” e a
provocare le prime rotture delle catene molecolari all’interno delle cellule.
Chiaramente il fenomeno si evidenzia in tutte le persone quando captano un
CEM dal pavimento. Quante e quali catene molecolari e di quali cellule si
rompono, è praticamente impossibile stabilirlo. I primi atomi o molecole che il CEM
orienta e che è possibile rompano i legami con gli atomi adiacenti, interrompendo
in questo modo le catene molecolari di appartenenza, sono quelli dei materiali
ferromagnetici: in effetti l’anemia (carenza di Ferro), è una patologia che sta’
diventando abbastanza comune nelle persone.
Naturalmente non saranno coinvolte solo le catene molecolari delle cellule ma
anche quelle del Sistema Immunitario (gli HLA), quelle dei globuli rossi, degli ormoni
ecc.. Praticamente occorrerebbe stabilire quali sono gli atomi o le molecole di
elementi “magneto sensibili” che formano le innumerevoli catene molecolari dei vari
tipi di cellule, per appurare dove sono maggiori le probabilità di rottura delle catene
molecolari. A parere mio anche se si arrivasse a determinare quali sono gli atomi o
le molecole di elementi “magneto sensibile” che insieme ad altri costituiscono le
varie catene molecolari, il problema non troverebbe ugualmente soluzione.
E’ evidente che essendo il tempo di penetrazione nel corpo del CEM artificiale
ambientale e quello delle rotture delle catene molecolari estremamente ridotti, se
un individuo è rimasto con un numero di cellule biologicamente valide inferiore a
quella percentuale che permette alla persona di considerarsi “sano”, il tempo
necessario per passare da una condizione di salute normale ad una condizione di
salute precaria, è veramente minimo; questo meccanismo che si sviluppa in una
frazione di secondo, non è molto facilmente comprensibile e spiegabile.
Il sottoscritto (con SM e invalidità al 100%), ha nel proprio organismo e all’interno
delle proprie cellule, a causa dell’azione nociva operata dal CEM nell’arco di 35
anni, un numero considerevole di catene molecolari interrotte (magari in più punti), e
si ritrova con un numero ridotto di catene molecolari “sane”; quando scende dal letto
(appena tocca il pavimento e capta il CEM ivi presente), subisce a causa del CEM
penetrato nel suo corpo, una ulteriore veloce diminuzione delle cellule rimaste
biologicamente “sane”, oppure è soggetto a una diminuzione dei Mitocondri ancora
funzionali o a un diminuzione delle proteine Mitocondriali utilizzate come fonte di
energia dalla cellula, risentendone in modo istantaneo con difficoltà notevoli a
deambulare gli arti inferiori, un piegamento della colonna vertebrale, dovuto ad una
minore capacità del sistema muscolare della schiena (vista l’ulteriore diminuzione
dei muscoli validi), che fino a qualche anno fa’, si manteneva eretta, perdite di
equilibrio, ecc.).
Il 28 Settembre 2003 con la contemporaneità del black-out di energia elettrica
nazionale, dopo qualche minuto, ho iniziato ad avere “brividi” dovuti a una
diminuzione della mia temperatura corporea (che per distrazione in quel momento
non ho misurato); tale diminuzione la posso quantificare in 2°-3°. La condizione è
stata originata dal fatto che al cessare del CEM ambientale, non hanno più oscillato
alla sua frequenza, tutti quegli atomi o molecole di elementi “magneto sensibile”
che anche se avevano rotto i loro legami ed erano separati dalla catena molecolare
cui appartenevano in origine, continuavano ad orientarsi, a provocare attrito e
conseguentemente calore, nelle cellule del corpo. Devo chiarire che in tale
occasione non utilizzavo ancora la schermatura tramite l’interposizione di lamine di
piombo tra il pavimento e le sue zampe di appoggio ad esso, che tale letto era in
ferro e che il materasso conteneva delle molle di acciaio.
Sempre in tale data, nello scendere dal letto, in assenza di CEM nel pavimento,
non ho subito l’ulteriore rottura di catene molecolari e di conseguenza pur con una
energia minore, sono riuscito a muovermi senza dovermi appoggiare ai mobili, con
la colonna vertebrale eretta e senza perdite di equilibrio. Vi lascio immaginare lo
stato d’animo di una persona che sapeva bene che al ritorno della corrente, (non
avrebbe per un tempo molto lungo, anni), più camminato come una persona sana: vi
posso segnalare che ho provato ANGOSCIA e DISPERAZIONE in gran quantità.
E’ necessario però fare un altro ragionamento: il 28 settembre 2003, il black out
di energia elettrica che mi ha permesso di camminare come una persona sana, è
stato totale. Questo ha causato l’assenza nel tondino di ferro immerso nel c.a. del
pavimento, sia la mancanza del CEM in bassa frequenza (quello a 50 Hz originato
dalla cabina elettrica posta in cantina e dai cavi ad alto trasporto di corrente interrati
a 4 metri, quello che si dirige verso il centro della città, e 5 metri, quello che si dirige
verso lo stabilimento Fiat Mirafiori alimentandolo in parte), che l’assenza di quelli in
media, alta, altissima frequenza rilasciati da antenne e non più presenti nel tondino
di ferro nel quale non erano penetrati e la loro assenza totale nell’ambiente in cui mi
muovevo. Altre due volte mi sono accorto di un black out di energia elettrica
industriale in bassa frequenza ma in assenza del solo CEM a 50 Hz, il mio modo di
deambulare gli arti, ha continuato ad essere irregolare! Praticamente da quando
vivo in corso Traiano (dal 1970), è come se lo avessi fatto vivendo senza saperlo
(fino al 2002), con due elettrodotti: uno a 4 metri e l’altro a 5 metri di distanza. Posso
garantire che gli effetti dei CEM ambientali sul mio fisico, hanno dato dapprima
origine a una Sclerosi Multipla (diagnosticata nel 1999), ed in seguito ad una
invalidità totale del 100% .
Questo indica che se inizialmente pensavo che il camminare male dipendesse
solo dal CEM in bassa frequenza, l’esperienza degli altri due black out, locali e
limitati alla sola cabina elettrica posta in cantina, mi ha fatto ricredere sulla giustezza
completa delle mie supposizioni!
CONCLUSIONE: i concetti spiegati, sono stati ripetuti in diversi casi, alcune volte;
questo è avvenuto perché l’argomento è stato presentato per la prima volta nei
termini descritti, e per la varietà e complessità dei casi patologici che si possono
originare, deve essere ulteriormente approfondito da parte di chi ne ha i mezzi e le
capacità ma finora non lo ha fatto!!! La proprietà SUSCETTIVA dei materiali
ferromagnetici esiste veramente e molte delle cose che capitano su questo Pianeta
(o nell’Universo), che non trovano spiegazione logica, dipendono da quest’ultima. Il
fatto che scienziati, ricercatori, politici, periti di tribunale ecc., sbadatamente non la
tengano in considerazione, determina effetti nefasti sulla salute e sul clima del
Pianeta; questa situazione, non trova alcuna spiegazione scientifica da parte di
Scienziati e Professori di Università sul problema della salute del clima e sulla teoria
evolutiva espressa da Darwin. E’ superfluo indire congressi, convegni, dibattiti,
proporre e fare votazioni a maggioranza democratica sui problemi esposti: essi
sarebbero una inutile perdita di tempo!!! Questo per un futuro migliore e sicuro delle
generazioni e gli esseri viventi che prossimamente abiteranno il pianeta!
E’ UN OBBLIGO (O NO), PER LE PERSONE, ENTI, SOCIETA’, POLITICI
RESPONSABILI DI QUESTA CONDIZIONE ALTAMENTE SBAGLIATA E
NOCIVA, CHE SI E’ VENUTA A VERIFICARE PER TUTELARE GLI INTERESSI
ECONOMICI A QUALCUNO, TROVARNE LA CORRETTA SOLUZIONE AL
PROBLEMA!!!!
Mogno Gian Pietro
Corso Traiano 178
10127 Torino
Non rilascio un indirizzo Email in quanto il PC che attualmente uso (un portatile con
hard disk a memoria solida), dopo circa 20 minuti d’uso, il mio corpo evidenzia i suoi
effetti nocivi sul mio fisico.
Un ringraziamento per la comprensione delle mie necessità.
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