La messa in rete, di questo libro, per la maggior conoscenza della presenza tra noi della Madonna e soprattutto a Medjugorje, e dei messaggi che dà a tutto il mondo. Per la salvezza delle anime e per la maggior gloria di Dio. MEDJUGORJE GLI ANNI 90 BREVI CENNI SULL'EVENTO MEDJUGORJE. Nel cuore dell'Erzegovina, nell'exJugoslavia, c'è un paesino croato di mille anime, annidato ai piedi di due colline, Krizevac e Podbrdo, da cui deriva il nome di Medjugorje che significa "fra i monti". Una popolazione esclusivamente contadina che riesce a sopravvivere in qualche modo con il duro lavoro della coltivazione del tabacco e della vite. Una situazione politica opprimente, perché la milizia comunista è onnipresente. Una parrocchia francescana animata da un parroco zelante, Padre Jozo Zovko. Il 24 giugno 1981, festa di S. Giovanni Battista, il Precursore, accade un fatto che avrebbe sconvolto la vita del villaggio: alcuni adolescenti vedono una figura femminile luminosa sul sentierino che costeggia il Podbrdo. La Signora ha un bambino fra le braccia. Il 25 giugno ritorna e si presenta: "Sono la Beata Vergine Maria". Il gruppo dei sei veggenti si forma definitivamente con Marija Pavlovic, Vicka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic e Jakov Colo. La Gospa (nome croato di Nostra Signora) ritornerà ogni giorno, dando ai ragazzi messaggi per loro stessi, per la parrocchia e per il mondo: messaggi di pace, di conversione, d'amore, per riportare al Cuore di Dio l'umanità che cammina lontano da Lui, nelle tenebre. Dal 1987, questi messaggi hanno cadenza mensile. La Gospa dà anche ad ogni veggente dei segreti che saranno rive-lati nell'ora stabilita da Lei, per mezzo di un prete scelto dal veggente. Padre Jozo crede quasi subito alle apparizioni della Madonna perché lui stesso la vede un giorno in chiesa. Ma il vescovo di Mostar, Mons. Zanic, che in un primo tempo era d'accordo, dichiara che si tratta di una montatura dei francescani. Si crea uno strappo che dura ancora. Nel 1986, Mons. Zanic consegna al Cardinal Ratzinger un rapporto negativo sulle apparizioni, ma questo gli toglie il dossier e affida l'inchiesta a una nuova Commissione, formata da vescovi jugoslavi, sotto la presidenza di Mons. Komarica (Banja Luka). Questa Commissione è aperta, i suoi lavori non sono ancora terminati. Nell'aprile 1991 si accetta ufficialmente Medjugotje come luogo di preghiera e si autorizza il culto: sono permessi i pellegrinaggi privati. Il 21 agosto 1996, il Dott. Navarro Valls, portavoce della Santa Sede, 2 chiarisce la posizione di Roma: "Ogni persona può dunque andarci se vuole. Quando i fedeli cattolici vanno da qualche parte, hanno diritto a un'assistenza spirituale. Quindi la Chiesa non vieta ai preti di accompagnare i viaggi a Medjugotje organizzati da laici. (vedere nota nel flash back agosto 96) Dal 25 giugno 1981 più di 22 milioni di pellegrini sono venuti a pregare e a convertirsi a Medjugorje, facendo di questo luogo uno dei santuari più visitati del mondo. PREFAZIONE Questa sera il sentiero sassoso, che scende dalla collina, assomiglia a un fiume di luce che trascina mille lumini tremolanti, sotto il cielo estivo. E' quasi mezzanotte, l'apparizione della "Gospa" sul Podbrdo è appena finita e migliaia di pellegrini con-fluiscono verso la grande pianura di Medjugotje, dove ritroveranno i loro alloggi. Nel groviglio quasi inestricabile di taxi, autobus e macchine di tutti i tipi, il grido di un bambino si alza tra la folla. Il piccolo non ha ancora tre anni, e strilla. I suoi genitori sono stupiti. Era andato tutto bene, fino al momento in cui lui si era reso conto che tutto era finito, che doveva andare a dormire. Rifiuta di entrare nel taxi e grosse lacrime di dolore bagnano le sue guance. - E' tardi caro! Dobbiamo tornare! -gli dice sua madre. - Non voglio!supplica lui, opponendosi con tutte le sue forze. - Ma perché non vuoi, non possiamo lasciarti qui da solo... Ma il dolore del piccolo aumenta sempre più e non trova nemmeno le parole per esprimerlo. I genitori, non capendoci più niente, decidono di usare la dolcezza. - Ascolta, tesoro, se non vuoi tornare a dormire, cosa vuoi fare? - Voglio tornare là. - Ma ritornare dove, caro? - Lassù. - Lassù sulla collina? perché? Tutto è finito. - Voglio rivederla! Voglio rivederla! - Rivedere chi? - La signora! Quella notte fu lunga per quel piccolissimo francese che visse la prima notte spirituale della sua vita. Aver visto e non vedere più... ma il suo inconsolabile dolore parla più chiaro di tutti i libri su Medjugorje! Medjugorje è un luogo dove i cuori cominciano a infiammarsi perché il cielo si apre ogni giorno, e il grande dono del cielo è il fuoco dell'Amore. Maria ne è il calice traboccante. Non esistono parole per esprimerlo. Era necessario un nuovo libro su Medjugorje? Nè Vicka, nè Jakov; nè Mirjana credono molto ai libri, perché dovrei crederci io? Gesù non ha scritto niente, se non qualche parola per terra, per essere certo che si sarebbe cancellata... Non credo affatto ai libri su Medjugorje, credo alle missioni dello Spirito Santo. Non credo affatto alle trasmissioni televisive sui veggenti, credo al cuore di Maria e al piano d'amore che ha ideato per riportare al Padre tutti i suoi figli, a modo suo, sempre sconvolgente. Per cambiare il mondo, non credo affatto alle interviste da prima pagina sui giornali, credo piuttosto a quelli che tacciono e che, all'insaputa degli uomini, amano Dio fino a rassomigliargli. Credo ai bambini che sono troppo piccoli per parlare ma che, grazie alla loro innocenza e alle loro sofferenze segrete, sostengono il mondo. "La preghiera del cuore non si impara sui libri" dice la Madonna a Medjugorje, "non la si impara studiando: si impara vivendola". La concretezza dell'Incarnazione è uno dei tratti più entusiasmanti della personalità della Santa Madre. Una vera mamma ebrea! Premesso questo, spero di non sconvolgere nessuno confessando semplicemente che la Madonna mi ba chiamato a scrivere questo libro con un'insistenza che non ho potuto soffocare. Ho resistito mesi, cercando di commuoverla: "Guarda per quante ore potrei pregare secondo le tue intenzioni invece di sporcare della carta..." Non è servito a niente; la sua richiesta continua, molto dolce e molto ferma bussava senza sosta al mio cuore così che... ecco, avete il libro fra le mani! I messaggi che Maria dà a Medjugorje, dobbiamo trasmetterli con tutti i mezzi; il suo desiderio è che raggiungano tutti i suoi figli nel mondo intero e noi ne siamo ancora ben lontani. Avrebbe voluto una nuova raccolta dei suoi messaggi? Ma queste raccolte di messaggi, uno di seguito all'altro, sono un po' fredde. Avrebbe voluto dei commenti nuovi dei messaggi? Molte riviste ne pubblicano e certi sono eccellenti. perché aggiungerne altri? No, quello che la "Gospa" desiderava da me era di far conoscere un matrimonio - due cose che Dio ha unito e l'uomo non può separare - la parola che viene dall 'Alto e l'azione trasformante di questa parola nel cuore umano. perché se la "Gospa" ci parla ogni mese, questa parola non fa che accompagnare e chiarire la sua azione, il suo lavoro prodigioso nei cuori e nella vita dei suoi figli. Lei parla e nello stesso tempo agisce. Dovevo fare il lavoro di un piccolo scriba che non trasmette solo i messaggi, ma capta anche le testimonianze più commoventi di ciò che Maria fa qui. Nel Vangelo non abbiamo una lista delle parole di Gesù ma tutto il contesto nel quale si sono incarnate le parole. Grazie ai testimoni, noi vediamo vivere Gesù, lo seguiamo sulla montagna, nella barca di Zebedeo, 3 conosciamo le diversità di chi lo circonda, gustiamo la personalità di Pietro o l'amore di Maria di Magdala, siamo rassicurati dagli errori del tale o del tal'altro apostolo. Anche a Medjugorje la Madonna ha scelto un contesto umano particolare per dare i suoi messaggi, portarli e viverli. Entrare in questa prospettiva è necessario per comprendere i messaggi col cuore ed incontrare colei che viene ogni giorno con il suo corpo, il suo sorriso e le sue lacrime, per vedere e toccare dei figli reali, croati, contadini, normali e toccare anche noi attraverso loro, nella nostra realtà umana, con le nostre gioie e i nostri guai quotidiani. Ogni messaggio mensile è seguito da una storia. Le più belle testimonianze sono sicuramente le più umili, quelle di centinaia di pellegrini che ci scrivono: "Non ho visto nè sentito niente di straordinario quando ero là, ma una volta a casa ho cominciato a pregare, ad amare, a mettere Dio al primo posto. Ora gusto una gioia profonda, la mia vita non sarà più la stessa..." Ho soprattutto descritto altre esperienze, più spettacolari, perché sono di esempio e illustrano i mille modi d'agire di nostra Madre, che utilizza l'elettronica con la stessa facilità con cui utilizza gli astri del cielo o il dispiacere di un bambino per mostrarci il suo amore. Questi racconti paralleli non sono sempre in ordine cronologico ma piuttosto come dei tocchi di un impressionista che ci infondono amore e ammirazione per questa donna prodigiosa che si chiama Maria di Nazareth, Maria di Medjugorje. Questo libro copre (e continuerà a coprire, se Dio vorrà!) gli anni '90, perché io sono arrivata nel paese nel dicembre '89. Mi hanno chiesto: "Il frionfo del cuore, va bene, ma il cuore di chi?" Si tratta naturalmente del cuore di Maria, del suo Cuore Immacolato che qui, più che altrove, marcia di vittoria in vittoria, perché fra tutti i paesi del mondo, Medjugorje è come il tallone di Maria che schiaccia la testa al serpente in questi nostri tempi. Si tratta anche del Cuore di Gesù, l'unica sorgente e l'unico fine delle vittorie di Maria. Infine si tratta dei nostri cuori di peccatori e del tuo cuore che leggi questo libro, perché non c'è ombra, miseria o segreta disperazione che la Regina della Pace non voglia toccare oggi in te, affinché sull'esempio di Francesco, Karina e Colette..., citati nel libro, anche tu possa conoscere nell'intimo che la potenza dell'amore trionfa su tutto, in ogni situazione, se apri il tuo cuore. Suor Emmanuel, Bijakovici 18 Novembre 1996 1990 MESSAGGIO del 25 Gennaio 1990. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi di nuovo per Dio e a scegliere Dio prima di tutto e sopra tutto, perché Lui possa compire meraviglie nella vostra vita e perché, di giorno in giorno, la vostra vita diventi gioia per Lui. Perciò, figlioli, pregate, e non permettete a Satana di operare nella vostra vita attraverso malintesi incomprensioni e mancanza di accoglienza degli uni verso gli altri. Pregate per poter comprendere la grandezza e la bellezza del dono della vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". TRIPLA DOSE PER RAFFELE! La notte già scende. Nemmeno un cartello che indichi questo villaggio sperduto, dal nome impronunciabile! Esisterà veramente? Che cosa ci faccio qui? Io, contestatore convertito a forza dallo Spirito Santo e ribattezzato per immersione in una chiesa protestante, libera. Raffaele, il mangiapreti, nel paese dei devoti del rosario. Se il pastore mi vedesse... ma io volevo capire una volta per tutte. Allora ho detto al Signore: "OK, i cattolici avranno pure lo Spirito Santo, anche quando stanno in ginocchio davanti a statue di gesso, ma io voglio che Tu mi spieghi questa storia delle apparizioni di Maria!" Dopo Ars, mi sono diretto a Roma e a Medjugorje, senza orario, senza programma. Noi siamo tutti uno più protestante dell'altro, salvo Pietro, un uomo d'affari in piena depressione, non credente, al secondo tentativo di suicidio. L'ho imbarcato con i suoi due figli per paura che si colpisse di nuovo con il coltello in nostra assenza. Dò un'occhiata nello specchietto, lui discute animatamente con Alex, il professore mennonita (Protestante fondamentalista). Caterina, una "figlia di Lutero", chiacchiera del più e del meno con mia moglie. Dopo la curva ecco apparire le due torri della chiesa che spicca nitida sul fianco di questo paesino sorto dal nulla. - Non c'è niente qui, nessun albergo, nessun ristorante, nemmeno un negozio. Duemila chilometri per vedere questa chiesa in mezzo ai campi! - Pietro brontola un po'. Un contadino ci ha prestato qualche metro d'ombra per piantarci le tende. Bisogna essere discreti a causa dei comunisti. Là in alto c'è questa immensa croce monolitica, visibile da chilometri di distanza. Ci si organizza, i contadini dividono con noi la loro acqua malgrado la scarsa quantità che stagna in fondo al pozzo. Non piove da mesi. Tutta la vallata è bagnata da una luce di seta e il tempo è sospeso sulla cupola pastello, posata sulle 4 montagne che la circondano. L’indomani pomeriggio, mentre leggo la Bibbia in chiesa, sento improvvisamente dell'agitazione dietro di me. Qualcuno grida qualche cosa in croato. Dopo un velocissimo segno di croce ci precipitiamo all'uscita. Che sia un colpo dei comunisti? Esco. Una cinquantina di persone guarda verso la croce sul Krizevac. Sgrano gli occhi che si riempiono di luci immense che si allargano per più di un chilometro intorno alla croce. Il cielo danza intorno alla croce come se un numero sterminato "di soli" di un colore blu chiaro, sconosciuto, s'alzassero e scomparissero in un istante. Li, però, non c'è una nuvola e il sole non ci abbaglia. "Ci siamo, sono fuso! Devo guardare da un'altra parte e non lasciarmi influenzare".Tutto intorno è normale. Un cane annusa la base di un albero. Dò un'occhiata verso l'alto: la danza delle luci continua per parecchio. Rientro nella tenda perplesso. Il terzo giorno facciamo un pic-nic sotto gli alberi e chiacchieriamo animatamente. I figli di Pietro giocano in una vigna. - Venite a vedere! Gira, gira! Il piccolo Michele pesta i piedi vicino a me. Nessuno gli presta attenzione. Mi tira un lembo della maglietta. Esasperato, mi alzo. - Che cosa ti succede? - Guarda, gira!- dice lui. Punta il suo ditino verso la collina. Mi sposto da sotto gli alberi e levo gli occhi alla croce. Il mio primo pensiero è: "allucinazione". L’immensa croce gira su sè stessa. Ho un bel fregarmi gli occhi, guardarmi i sandali, pensare alla mia azienda, toccare una manciata di terra molto dura, la croce gira sempre, sempre più forte, diventa trasparente, sparisce perfino. Tuttavia i miei neuroni hanno l'aria di funzionare perfettamente. Chiamo discretamente Alex, il prof, senza dir niente, senza spaventarlo, con un gesto vago. -Vedi qualcosa Alex? Fa una smorfia e i suoi occhiali fanno un salto fino alla punta del naso. Impossibile, la croce gira!- Zitto! Non dire niente.Chiamò gli altri senza informarli e tutti e sette contempliamo il fenomeno per circa un quarto d'ora, orologio alla mano. La valanga di segni continua. Pietro ha una lunga cicatrice, dovuta alla coltellata che si era dato all'addome dopo la partenza di sua moglie; spesso stiamo a torso nudo nel campeggio. Mi si avvicina a bocca aperta. - Guarda!- La cicatrice è quasi scomparsa. Non ne posso proprio più di tutti questi segni. "No Signore, non posso pregare Maria, recitare le preghiere come una favola ripetuta cento volte. Permetti che assista alle apparizioni nella cappella. So che è riservato ai religiosi, ma tu puoi farlo". Quella sera attendo presso la porta della cappella. Un francescano fa la guardia; io prego interiormente. Qualcuno mi tira per la manica: è il frate. Mi dice qualcosa che non capisco e mi spinge all'interno della cappella. Mi trovo in prima fila quando arrivano i veggenti. Prego Dio di proteggermi dal maligno: i veggenti cominciano a pregare l'Ave Maria: osservo con discrezione la gente immersa in questa preghiera. Poi c'è un gran botto e i veggenti, con un sincronismo perfetto, cadono in ginocchio a gambe unite. Ho male alle rotule per loro. Quelli della prima fila posano la mano sulla spalla dei veggenti. Poso la mia sul braccio di Vicka. Ho letto in un libro che i veggenti in estasi diventano completamente insensibili al dolore e pesanti come dei massi. Nessuno mi guarda, pizzico Vicka sempre più forte. Nessuna reazione. Boh, anche i fachiri si piantano aghi nel corpo! Allora la spingo, dapprima dolcemente, faremmo davvero una brutta figura se cadessimo tutti e due faccia a terra. Niente... Mi sistemo bene, seduto sui talloni. Vicka prega "a squadra", in equilibrio precario, e io la spingo con tutta la forza dei miei 80 chili ed ecco che mi ritrovo faccia a faccia con il soprannaturale: spingo un blocco di granito e ho davanti a me un'adolescente. Brivido, qui sta succedendo qualcosa... Faccio uscire il mio periscopio e capto la pace di questo luogo, talmente reale che la posso toccare. Chiedo ancora a Dio di proteggermi, forse sto passando vicino all'essenziale. Per la prima volta nella mia vita, prego la Madonna: "Se Tu ci sei, se sei nel piano di Dio, mostramelo, fa che ne sia sicuro Levo gli occhi verso il posto sopra il tavolo che affascina i veggenti: una luce appare, come un raggio di sole attraverso il vetro, ma dello spessore di un ramo e vedo questo raggio scendere dolcemente verso di me e penetrare nel mio cuore. Appena il raggio di luce tocca il mio petto, sento tutte le mie preoccupazioni dissolversi, svanire. Non ho mai sentito una pienezza cosi profonda, tutto il mio essere si dissolve in un bagno di dolcezza, d'amore. Non esiste altro che questa tenerezza avvolgente. Avrei potuto morire li, di puro amore... I miei ricordi ricominciano sul sentiero vicino alla tenda, Alex mi guarda e dice, corrugando le sopracciglia: Cosa ti succede? Si direbbe che il tuo viso splenda di luce!Tre. Ho impiegato tre mesi a ritornare sulla terra. Tre mesi nei quali tutto era veramente facile: pregare, amare, morire. Mi ero riconciliato con la Chiesa, con Maria e con me stesso. Pietro si è convertito ed è diventato responsabile di un gruppo di giovani cristiani. Gloria a Dio! 5 MESSAGGIO del 25 Febbraio 1990. “Cari figli, v'invito all 'abbandono in Dio. In questo tempo (di Quaresima) desidero specialmente che rinunciate a quelle cose a cui siete attaccati e che danneggia-no la vostra vita spirituale. Perciò, figlioli, decidetevi completamente per Dio e non permettete a Satana di entrare nella vostra vita attraverso quelle cose che danneggiano voi e la vostra vita spirituale. Figlioli, Dio si offre in pienezza, e voi potete scoprirLo e conoscerLo solo nella preghiera. Perciò, decidetevi per la preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". SONO IL SECONDO CURATO D'ARS Quella mattina, a Medjugorje, faccio una conferenza a dei pellegrini francesi, nella saletta video vicino alla cappella dell'Adorazione. Avendo esaurientemente spiegato la chiamata alla santità lanciata da Maria al mondo, mi dico: "Adesso ci vuole un esempio molto forte di cui si possano ricordare..." E mi torna in mente un aneddoto della vita del Santo Curato d'Ars (Santo Francese, protettore dei Sacerdoti) - Conoscete tutti il santo Curato d'Ars. Sapete fino a che punto attirasse i più grandi peccatori per ricondurli a Dio. La sua santità era molto grande e le numerose vittorie che otteneva per le anime irritavano enormemente Satana che veniva spesso a tormentarlo, per fargli abbandonare il suo compito. Anche di notte gli impediva di dormire con i suoi brutti scherzi, tentava di far bruciare il letto, ecc. Un giorno in cui il santo curato gli aveva strappato un gran numero di anime, Satana non si trattenne più e, furiòso, gli fece questa confidenza: "Se in Francia ne trovassi solo tre come te, non potrei più metterci piede!" Tre grandi santi come il Curato d'Ars sarebbero dunque bastati a impedire a Satana di compiere le sue azioni sinistre in Francia? Che potenza inimmaginabile ha la santità di un solo uomo! Un santo da solo èpiù potente per il suo paese e per il mondo di un Presidente della Repubblica! Purtroppo in Francia non c'erano gli altri due santi che avrebbero potuto completare questa protezione. - Scrutando il gruppo davanti a me, dico: - Chi fra voi vuole diventare i due santi che mancano?Costernazione generale. Nessuno si aspettava una simile richiesta! Mentre attendevo le reazioni, mostrando chiaramente che non avrei continuato prima di aver visto due mani alzarsi, ho visto due manine in prima fila che si offrivano volontarie. - Io, suora, io! - E anch'io!Due bambine di sette e otto anni accettavano la sfida! Sarebbero diventate le due sante indispensabili alla Francia. Deglutisco per impedire alle lacrime di colare.. E' mai possibile che siano solo delle bambine che rispondono... e con tutta la purezza del loro cuoricino! Dopo la conferenza spiego loro come fare a diventare sante e quanto la Gospa sia felice della loro decisione. Come le aiuterà, giorno per giorno, senza mai abbandonarle, e come il loro "SI" generoso sia prezioso, infinitamente prezioso per Lei. Le bambine prendono insieme la decisione di vivere i messaggi e di aiutarsi reciprocamente. E poi partono.... Tre anni più tardi faccio una conferenza vicino a Nizza (Francia). Si era radunata una grande folla. Mentre provo il microfono prima di prendere la parola, sento una manina che tira il mio scapolare. Mi volto e vedo un musetto di dieci anni che mi sorride fino alle orecchie e mi dice: - Suora mi riconosce? Sono il secondo Curato d'Ars! Come avrei potuto dimenticare! Di nuovo le lacrime mi salgono agli occhi e faccio fatica a trattenerle. - Magnifico!- dico in un soffio. - E anche lei, suora, la riconosce? E' il terzo Curato d'Ars! Quei due tesorini avevano mantenuto la promessa alla Madonna, contro tutto e tutti, e tre anni più tardi venivano ad annunciarmelo con fierezza! - E' duro,- mi disse una di loro dopo la conferenza - soprattutto a scuola. Molti ci prendono in giro. Ma noi non ci lasciamo schiacciare, sentiamo che Maria ci aiuta, è fan-tastico! - A proposito, volevo chiederle: l'altro giorno un ragazzo mi ha decisamente insultata davanti a tutti e con cattiveria per di più. Crede che avrò la corona del martirio? Il Regno dei Cieli appartiene ai bambini e a coloro che assomigliano loro. La piccola Sofia continua a scrivermi. Pensa a una vocazione, preghiamo tuffi per lei! MESSAGGIO del 25 Marzo 1990. "Cari figli, lo sono con voi anche se non ne siete coscienti. Desidero proteggervi da tutto ciò che Satana vi offre e attraverso cui vi vuole distruggere. Come ho portato Gesù nel mio grembo (Festa dell'Annunciazione), cosi, cari figli, desidero portare anche voi verso la santità. Dio vi vuole salvare e vi manda messaggi attraverso gli uomini, attraverso la natura e attraverso molte altre cose, che vi possono aiutare a comprendere che dovete cambiare la direzione della vostra vita. Perciò, figlioli, comprendete anche la grandezza del dono che Dio vi dà per mezzo di me, che vi proteggo con il mio manto e vi conduco verso la gioia della vita. Grazie per 6 aver risposto alla mia chiamata". GLI APPUNTAMENTI DELLA CROCE BLU Anche questa sera, davanti all'enorme piatto di spaghetti che ci ha preparato, Marija racconta... - E' incredibile quello che alcune guide possono inventare sugli avvenimenti dei primi giorni! Per esempio: un pellegrino mi ha chiesto se la Gospa aveva veramente scelto il colore blu per dipingere la Croce Blu. Figurati! - Per la Croce Blu, - continua - in verità tutto è cominciato quando la milizia ha proibito alla gente di salire sulla collina. Noi (i veggenti) passavamo di là e ad un tratto la Gospa ci è apparsa. Non ce lo aspettavamo! Allora abbiamo pregato e cantato. In quel momento i miliziani ci cercavano e incolleriti percorrevano tutta la zona. Sono passati di li, vicinissimi a noi ma erano come accecati: non ci hanno visti! Non sentivano nemmeno i nostri canti. Era incredibile, avanzavano e parlavano tra loro come se non fossimo là, mentre noi cantavamo a pochi metri da loro. Da quel giorno in poi, la Gospa ci è apparsa molto spesso lassù e la milizia non ci ha mai trovati. Era un po' il nostro rifugio. Un giorno qualcuno ha innalzato una croce e l'ha dipinta di blu. La gente ha cominciato a dire: "Andiamo alla Croce Blu". Ma non è la Gospa che ha scelto il colore!... Il piccolo Michele si mette a piangere e Marija si alza per nutrirlo. Per Marija tutto appartiene a una sola realtà, vedere la Gospa, allattare come Lei il proprio bambino.. passa dall'una all'altra con quella facilità tipica dei cuori puri. - Pochi pellegrini conoscono la Croce Blu, ma bisognerebbe incoraggiarli a venire a pregare là, - dice. - E' un luogo che la Gospa ha scelto.- Certo, Marija ha ragione. La Croce Blu appartiene a quei luoghi caratteristici scelti da Maria: non c'è niente! Voglio dire, niente di straordinario. Situato ad alcuni metri a monte della strada che costeggia la collina, questo luogo importante di apparizioni (a centinaia!) è in sintonia con la povertà del paesaggio locale: poche pietre sporgenti dalla terra rossa, pochi arbusti troppo radi per riparare dal sole, pochi cespugli spinosi grazie ai quali non ci si può muovere senza pungersi e per terra nessuna superficie abbastanza liscia da potersi inginocchiare senza perdere subito l'equilibrio! La Croce Blu non ha mai cessato di essere visitata da Maria, perché il gruppo di preghiera di Ivan ci si riunisce ancora frequentemente i martedì e i venerdì sera. Personalmente sono stata testimone delle grandi grazie concesse in quel luogo ai pellegrini e a me (quando ho un peso sul cuore, ci vado e ne riparto sempre in pace). Una sera una folla si riunisce intorno ad Ivan davanti alla Croce Blu e una preghiera fervente sale al cielo. Ad un tratto le voci si interrompono perché la Madre di Dio è là davanti a noi: è il grande silenzio dell'apparizione. Passano così tre minuti quando il rumore di uno smottamento rompe il silenzio. Sussurri, trambusto sul lato sinistro.. che cosa è successo? Una ragazza giovanissima mi racconta quanto è successo. Non credente e dunque non praticante, vive come tutti i giovani francesi della sua età, senza interesse per questo Dio tanto lontano, di cui nessuno le parla. Il catechismo? E' stato presto dimenticato. Soltanto la nonna va ancora a messa la domenica. Oh, bisogna lasciarla fare, è anziana, è la sua mania, non è il caso di contrariarla... Ma ecco che la nonna decide di andare a Medjugorje, in pullman, lei che ha così poca salute. E ci tiene anche! Propone allora alla nipote di accompagnarla con questo patto: -Ti pago il viaggio, vedrai!.. La Jugoslavia è molto bella e in cambio tu mi aiuterai. Il miraggio della Iugoslavia fa il suo effetto e il patto è concluso! Quella sera Valeria accompagna sua nonna alla Croce Blu. Sa che tutte quelle persone pregano e attendono che la Madonna amvi. . ma lei non attende proprio niente. Sono tutte storie! La nonna sta in piedi perché non può inginocchiarsi, mentre la ragazza si trova incastrata tra persone che le impediscono la vista. Non appena scende il silenzio su tutta l'assemblea Valeria vede la Madonna. Essa guarda e guarda ancora.. sì, è proprio la Vergine Maria. E' lì, è venuta, sorride con un sorriso che non è di questa terra. Passano due minuti, la ragazza decide di vederla ancora meglio e sale su una pietra messa contro il muretto: impossibile non lasciarsi sfuggire delle esclamazioni, anche se discrete. La nonna capisce che la nipote "vede qualche cosa" e abbozza un tentativo per raggiungerla sulla pietra... E' in quel momento che avviene la frana e le due donne cadono insieme. - Quando sono riuscita a rialzarmi, - mi dice la ragazza -,la Madonna non c'era più, era tutto finito. E aggiunge con un'aria quasi colpevole: - Ma suora, mi dica perché Lei è apparsa proprio a me e non a qualcun altro, dato che siete venuti tutti per pregarla? - Forse è appunto per questo! Eri la sola a non pregarla, a non aspettarla. Lei ti cercava da tanto tempo, ieri sera ha voluto che tu la trovassi. Sai, è tua madre, non ti abbandonerà mai più! - Oh! nemmeno io l'abbandonerò più! Se avesse visto, suora, come era bella... ma bella....! 7 MESSAGGIO del 25 Aprite 1990. "Cari figli, oggi v'invito ad accogliere seriamente e a vivere i messaggi che Io vi do. Io sono con voi e desidero, cari figli, che ciascuno di voi sia il più possibile vicino al mio cuore. Perciò, figlioli, pregate e nella vostra vita quotidiana cercate la volontà di Dio. Desidero che ciascuno di voi scopra la via della santità e cresca in essa fino all'eternità. Pregherò per voi e intercederò davanti a Dio, perché comprendiate la grandezza di questo dono che Dio mi dà, di poter essere con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA FRANCIA E' CHIAMATA All'età di quattordici anni un forte ideale occupava i suoi pensieri: "Salvare la Francia". Un'anima da Giovanna d'Arco. Il suo nome: Florence de Gardelle. Ma questa aspi-razione d'adolescente si è poi rivelata inconsistente, perché Florence ha riservato presto a Dio il posto che gli riserva la stragrande maggioranza dei francesi: l'ultimo. O più esattamente nessun posto. Ha adottato gli usi e costumi famigliari. Dio? Non lo conosco! Sposa Bernard che, al contrario, va a messa la domenica e ci tiene alla sua presenza in chiesa "per i figli". Lei non prega durante la messa e compie il suo dovere aspettando con ansia "l'Ite Missa est" per potersela filare. Che cosa c'è al centro della sua vita? Il ballo, il bridge, il teatro; oh niente di veramente malsano, ma... "il mondo". Florence ha un carattere timido e introverso ma, nonostante questo, occupa un buon posto all'IBM... A metà novembre 1987, incontra la sua amica Rosemonde, di ritorno dalla Iugoslavia, che le racconta del suo viaggio. Quel giorno, dai Gardelle, la Gospa riesce ad aprire un primo spiraglio. Florence afferra il libro che Rosemonde le ha lasciato; "Medjugo~e, racconti e messaggi", del Padre Laurentin e lo divora! Lo finisce in una notte e prima dell'alba dice: "Bisogna che parta subito! Con qualunque mezzo!" La chiamata è irresistibile. Nei giorni che seguono cerca, cerca... nessun prete sa darle informazioni. Niente nei giornali, sconosciuto dalle agenzie di viaggio. - Medjugorje? Questo nome non figura da nessuna parte! Ma Florence non si lascia abbattere e all'inizio di dicembre sbarca a Medjugorje con un piccolo gruppo. Non c'è riscaldamento nella casa croata, si gela dentro, fliori e anche in chiesa. Piove per cinque giorni. Florence e il suo gruppo vagano senza guida. Il tempo sembra interminabile e lo passano camminando nel fango... in breve tutti si chiedono che cosa sono venuti a fare in quel paesino sperduto! Nella sua ingenuità Florence pensava che avrebbe visto la Madonna. La aspettava con impazienza da quattro giorni, ma niente! L’ultimo giorno decide di andare da Marija e con i suoi amici si unisce a degli americani che, per un caso fortunato, avevano fissato un appuntamento con la veggente. Piove a scrosci e tutti si sono ammassati nel cortiletto di Marija che il traduttore ripara sotto un immenso ombrello. Florence è affascinata dal racconto di Marija. Quando il gruppo si disperde lei non può muoversi, è come inchiodata sul posto! La luce si è abbassata molto presto, sono in penombra. Come sempre Marija risale la scaletta per rientrare a casa sua, ma no... si ferma di colpo su un gradino, si gira verso Florence che non ha mai visto nè conosciuto e le dice, guardandola dritto negli occhi: - La Gospa dice che non ci sono molti francesi a Medjugorje, ma che voi che siete qui avrete molte grazie, e quando rientrerete nelle vostre famiglie ci saranno molte altre grazie - perché voi siete chiamati! Detto questo se ne va. Ancora oggi risuona nelle orecchie di Florence ogni parola pronunciata da Marija, come se l'avesse appena ascoltata. Florence e i suoi amici sono sbalorditi. Già sconvolti dai messaggi trasmessi da Marij a, i nostri poveri piccoli francesi isolati in questa marea americanatedesca-italiana si vedono gratificati da un messaggio tutto speciale! Florence si mette a piangere e sta in silenzio. Sempre in lacrime prende l'aereo. Bernard l'aspetta a Nizza. - Allora? - domanda lui in macchina. E Florence la taciturna si lancia in uno strabiliante racconto sulla Madonna, su Marija, sui messaggi, su quel momento unico dell'ultima sera... Bernard non riconosce più sua moglie. E' diventata loquace tanto che lui non può pronunciare una parola! Durante il racconto Florence rivive l'abbondanza delle grazie ricevute a casa di Marija, il fiume di pace indefinibile che invade il cuore fino a farlo scoppiare di gioia e condivide la sua esperienza in un torrente di lacrime. La macchina si ferma davanti a casa loro ma nè Bernard nè Florence possono muoversi. Le lacrime hanno preso anche Bemard ed è una scena insolita per questa coppia piuttosto schiva e riservata: singhiozzano l'uno a fianco all'altra per un lungo momento e quel giorno la Gospa apre il secondo spiraglio nei Gardelle. Florence è stata rivoltata come un guanto, non può più tacere. Non la si riconosce più! Mette Medjugorje in tutti suoi discorsi e nessuno sfugge ai suoi racconti. La cosa più stupefacente è che nessuno la prende per un' esaltata, tutti credènti e atei, pendono dalle sue labbra... la grazia 8 scorre e tocca i cuori. Le mondanità sono spazzate via a vantaggio degli incontri su Medjugorje e la Gospa comincia le sue stragi di cuori a Nizza. Le persone più lontane si mettono a dire: "Vogliamo andarci!" Fino al giorno in cui Gaetano, il più recalcitrante delle teste dure che rintuzzava sempre sua moglie ad ogni tentativo pro Medjugorje, Gaetano l'irriducibile del "No!", propone a Florence: "Florence, se facessimo un pullman?" E' lui che inaugura i pellegrinaggi del sud-ovest, dato che Florence aveva bisogno di questo sostegno per far partire l'ingranaggio. E i "fioretti" si moltiplicano in tutte queste famiglie toccate da Medjugorje. La Gospa non lesina i miracoli: guarigioni dalla droga, dall'alcol, riunioni di coppie divorziate, riconciliazioni... fino alle finezze più terrene! Un giovane, che preoccupava molto i suoi genitori, è fuggito una notte dalla finestra: quindici giorni di angoscia terribile per i genitori, che ignoravano che la sua tuga l'aveva portato a...Medjugorje! Ma dopo due settimane laggiù il ragazzo rimane senza un soldo. Trova una macchina che rientra in Francia, ma queste brave persone non sono meglio fornite di lui, hanno soltanto abbastanza per fare un pieno di benzina. Pregano e partono... questo pieno di benzina che non doveva permettere loro di superare Zara li ha portati fino alle rive della Loira dove abitavano! Il giovane è ora sulla via del sacerdozio. Bertrand, il figlio di Florence, frequentava più le discoteche che le chièse. Un giorno sua madre gli annuncia che sta per partire per Medjugorje. -Verrei volentieri con te! - Sai, Bertrand, a Medjugorje non ci sono locali notturni. Ma all'ora stabilita, Bertrand è pronto per la partenza. A Medjugorje soffre come un'anima in pena fino al momento in cui ascolta Padre Jozo e sente la presenza della Vergine (primo clic). L’ultima notte decide di salire sul Krizevac con un compagno. Giunto alla croce, ancora una nuova esperienza: vede tre flash di luce. "Non avrò mai più paura!" dice l'indomani a sua madre. La cognata di Florence è trasformata, pensa solo a far conoscere la Madonna. Organizza un charter per Medjugorje. Le sue cene mondane? Eccole trasformate in cene video, dove i suoi convitati scoprono Medjugorje in 60 minuti, prima di andare a tavola! Uno dei frutti più belli è la fioritura di vocazioni. I "pulman per Medjugorje" sono diventati i più stupefacenti vivai di vocazioni! Florence ha saputo prendere il Signore, toccandolo nel suo cuore. Fin dall'inizio gli ha detto: - Per ogni pullman, il maligno cerca di metterci i bastoni fra le ruote, sai come è duro a volte lottare contro di lui. Puoi contare su di me per non lasciarmi scoraggiare ma in cambio ti chiedo per questo pullman quattro vocazioni! - E le ottiene! Se ci sono parecchi pullman aumenta la posta. Non si contano più i seminaristi (e le altre vocazioni) che sono fiorite a Medjugorje. D'altra parte questo santo ricatto, degno delle donne della Bibbia, ha fatto scuola e il Signore si rivela generoso in affari... Credo che questi nuovi "ricattatori" abbiano trovato là un filone d'oro! Conclusione? I francesi sono ora i pellegrini più numerosi a Medjugoije. Non posso fare a meno di ricordare questo senza avere le lacrime agli occhi, perché vedo gli albori della resurrezione del mio paese profetizzati da Marta Robin nel 1936 al Padre Finet: "La Francia cadrà molto in basso, più in basso delle altre nazioni, a causa del suo orgoglio (.) Non ci sarà più niente. Ma nella sua disperazione si ricorderà di Lui ed della Santissima Madre che verrà a salvarla. La Francia ritroverà allora la sua vocazione di Figlia maggiore della Chiesa, sarà il luogo della più grande effusione dello Spirito Santo e invierà di nuovo missionari nel mondo intero ". In questa "Santissima Madre che verrà a salvare la Francia" dal suo tragico deserto spirituale, non si potrebbe forse riconoscere la Gospa di Medjugorje? Come non vedere la magnifica opera della Regina della Pace, che restaura dall'interno il tessuto della cristianità francese, minata dal principe delle false luci e delle società segrete che boicottano i comandamenti di Dio in perfetta legalità? La Gospa ci riserva ancora molte sorprese, perché niente fermerà ora la realizzazione del suo piano per il nostro paese. Il maligno ha voluto perderlo spazzando via l'amore a vantaggio dell'orgoglio; la Gospa sta rendendogli la vita risuscitando i cuori. I nostri occhi ne sono già testimoni. MESSAGGIO del 25 Maggio 1990. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi con serietà a vivere questa novena (Pentecoste): consacrate il tempo alla preghiera e al sacrificio. Io sono con voi e desidero aiutarvi, perché cresciate nella rinuncia e nella mortificazione, per poter capire la bellezza della vita di quelle persone che si donano a me in modo speciale. Cari figli, Dio vi benedice di giorno in giorno e desidera il cambiamento della vostra vita. Perciò, pregate per poter avere la forza di cambiare la vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LE OTTO E UNA NOTTE SUL PODBRDO 9 Anche questa sera Marija racconta i tempi delle prime apparizioni. "La Gospa ci chiedeva spesso di pregare per le sue intenzioni e per i piani che stava realizzando. Un giorno ci ha chiesto di fare una grande novena per qualche cosa di molto importante e invitò tutto il villaggio ad andare sulla collina tra le due e le tre del mattino per pregare, per nove giorni. Gran parte del villaggio ha risposto. La Madonna ci appariva (a noi veggenti) e durante la nona notte è successa una cosa incredibile. Mentre noi avevamo l'apparizione, quelli del villaggio hanno visto le stelle cadere dal cielo e dirigersi verso il luogo dove stava la Gospa, come se la sua presenza agisse da calamita. Le stelle scivolavano su di Lei formandole intorno una specie di mantello di luce, poi cadevano a terra e toccando il suolo schizzavano verso il cielo moltiplicandosi all'infinito. La gente del villaggio, vedendo le stelle cadere in quel modo dal cielo, ha avuto una grande paura e alcuni si sono messi a urlare. Dicevano: "Ecco la fine del mondo! E' la fine del mondo!" Hanno avuto una tale paura che sono rimasti tutta la notte a pregare sulla collina. Ma noi veggenti non avevamo visto nulla di tutto questo, perché durante l'apparizione la Gospa era come tutti i giorni e noi non vedevamo nè il cielo, nè le stelle, nè niente di ciò che succedeva intorno a noi. Dopo l'estasi, la gente del villaggio ci ha raccontato tutto. Allora ci siamo molto rallegrati, perché a quell'epoca minacciavano in continuazione di mandarci in prigione. Ci siamo detti: - Bene, quando saremo in prigione, tutto il villaggio potrà testimoniare al posto nostro quello che la Gospa fa qui. Ora Lei ha dei nuovi testimoni! MESSAGGIO del 25 Giugno 1990. Nono anniversario delle apparizioni. "Cari figli, oggi desidero ringraziarvi per tutti i sacrifici e tutte le preghiere. Vi benedico con la mia speciale benedizione materna. V'invito tutti a decidervi per Dio e a scoprire, di giorno in giorno, la Sua volontà nella preghiera. Desidero, cari figli, chiamarvi tutti alla conversione totale, perché la gioia sia nei vostri cuori. Sono contenta che oggi siate qui cosi numerosi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata ". LE CREATURE DELLA TETKA Tetka comincia il suo lavoro di pastorella a sette anni e non lo abbandona più. Appartiene a quella razza nobile e solida che la Gospa ha scelto a Medjugorje, la cui fede èsenza compromessi perché Dio è Dio. Il suo cuore vibra costantemente all'unisono con la natura e con il Creatore. Conosce ciascuna delle sue quaranta pecore per nome come pure ogni pietra, ogni cespuglio, ogni angolo della vallata di Medjugorje. Voi la troverete ancora oggi, seduta su una pietra vicino al Sivric, che fila la lana recitando il Rosario e custodisce il suo gregge con occhio vigile. Ogni sera, quando si avvicina l'ora della messa, si fa bella per recarsi in chiesa, percorrendo faticosamente i sentierini rossi, pieni di sassi, che serpeggiano nei campi. Niente la ferma, nè il gelo, nè la "bora", quel vento invernale ghiacciato che gela le ossa, nè la canicola di luglio, perché il suo vero tetto è il cielo e la sua vera sicurezza è il camminare con Dio. Mi godo la sua compagnia e il suo viso luminoso basterebbe da solo per farci capire perché la Gospa ha scelto questo villaggio. Niente teologia, niente sottigliezze di linguaggio, nessuna conoscenza libresca ma secoli di umile ascolto dei sussurri di Dio nel cuore. perché per questo popolo che ha bagnato con le lacrime e il sangue le vallate dell'Erzegovina, Dio è l'unico grande amico, l'amico sicuro, il Dio il cui Credo ha resistito all'Islam e al comunismo. Vicino a lei imparo a conoscere Dio meglio che nei monasteri, perché tutto diventa semplice e limpido. Come tutti i croati della zona, parla delle cose più dolci con il tono di voce altissimo di chi arringa un'armata pronta per la battaglia; fa parte del suo fascino! La calca dei pellegrini che ha invaso il suo territorio non ha cambiato niente delle sue abitudini. Veramente alcune cose da parte di questi stranieri la stupiscono, ma io suppongo che renda grazie a Dio di essere la più felice delle donne, custodendo le sue pecore lontano dal mondo che " non sa riconoscere la destra dalla sinistra". Abita con i suoi nipoti, Petar, Anka e Mladen, che sono miei grandi amici. Un giorno Petar mi ha detto: - Sorella, molte pecore sono malate, moriranno e si teme che tutto il gregge sia contagiato.. Desolata dalla notizia, ho detto due parole banali per mostrargli la mia tristezza, quando di colpo un'ispirazione folgorante ha colpito la mia povera mente. Mi sono ricordata infatti di un messaggio della Gospa nel quale ci chiedeva di "trasmettere la sua benedizione speciale e materna a tutte le creature" (25.12.88). Spesso mi ero posta questa domanda: Che cosa intende per "tutte le creature?" Include anche gli animali? Per questa famiglia perdere tutto il gregge era una catastrofe e non potevo più permettermi di dilungarmi in analisi esegetiche.... 10 Bisognava passare all'azione al più presto. - Petar - ho detto per provocarlo - la soluzione al tuo problema te la dà ancora una volta la Gospa nel suo messaggio sulla" Benedizione speciale e materna"... - Di che benedizione parli? - disse Petar. Ne ero sicura, ignorava tutto di questo messaggio! Sarebbe stato un peccato perdere l'occasione di prenderlo in contropiede, così gli ho detto con aria stupita: -Come... tu un croato, nato a Medjugorje, non conosci questo messaggio? Dev'essere proprio una straniera a dirti quello che la vostra Gospa vi ha detto nella vostra lingua, nel vostro villaggio? Ho capito dal suo sorriso che avevo colpito nel segno e che non avrebbe mai più dimenticato il famoso messaggio che stavo per rivelargli. - Maria ha detto: "(...) Oggi vi dò la mia benedizione speciale e materna perché la portiate a ogni creatura, perché riceva la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". Quando parla delle "creature" certamente include gli animali (mi ripromisi di verificare poi con Marija). Questo significa che devi tornare al tuo gregge e pregare perché riceva la benedizione della Gospa... - Petar era ancora più contuso. Ne ero sicura, non ci era abituato e non si cambiano così in fretta le abitudini di un contadino dell'Erzegovina. Sorella, preferisco che sia tu a farlo. Tu sei una suora e funzionerà meglio con te! - D'accordo! Gli ho promesso di tornare nel pomeriggio con i miei fratelli e sorelle. All'ora stabilita Tetka ha fatto uscire le sue bestie e i sei stranieri" si sono messi a pregare. Era la prima volta che avevo davanti a me, per la preghiera, degli esserini di lana e non degli esseri umani, ma sentivo la gioia del Creatore in mezzo a noi e tutto questo è avvenuto con semplicità infantile. Ho spiegato a Petar che la Gospa non aveva indicato nè una formula nè gesti particolari per questa benedizione e che si poteva quindi pregare con il cuore, liberamente. Bisogna riconoscere che le pecore malate sono guarite tutte molto presto e che il gregge non si è più ammalato in questi ultimi anni. Certamente Petar e Tetka hanno continuato in segreto (poiché sono molto riservati in queste cose) a trasmettere ai loro animali la benedizione della Regina dell'Universo. MESSAGGIO del 25 Luglio 1990. "Cari figli oggi v'invito alla pace. Sono venuta qui come Regina della pace e desidero arricchirvi della mia pace materna. Cari figli, Io vi amo e desidero guidarvi tutti verso la pace che solo Dio può dare e che arricchisce ogni cuore. V'invito a diventare i portatori e i testimoni della mia pace in questo mondo senza pace. La pace regni in tutto il mondo, che è senza pace, ma che la desidera ardentemente. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". PAPA' VITTORIO CI NASCONDE QUALCOSA Primavera 1995. Papà Vittorio non ha proprio voglia di accompagnare sua moglie a Medjugoije. Preferisce il suo giardino. Bisogna ammettere che la pia Ginetta, fin dal suo primo pellegrinaggio, dell'anno prece4ente, non fa che tormentarlo perché vada a convertirsi ai piedi della Gospa. Mentre brontola "Convertirmi io? E cosa vuoi ancora?...", Ginetta molto intraprendente, scova un giorno una casa in vendita, più piccola e dunque più pratica per loro due, che sono ormai pensionati. perché non traslocare? Abbandonare il suo giardino tanto amato... è veramente la cosa peggiore che possa capitargli: cede al ricatto di Ginetta "Se vieni in pellegrinaggio con me ti prometto che non traslocheremo!" Il suo giardino vale bene un sacrificio! Volente o nolente (piuttosto nolente a dire il vero) accetta di partire con lei in pellegrinaggio. Ma che pellegrinaggio! In Bosnia-Erzegovina! Abbiamo Lourdes da noi, Paray-le Moniai, Lisieux.. .che bisogno hai di andare in BosniaErzegovina? perché non il Kazakistan Orientale o la Sierra Nevada già che ci siamo?! Coraggiosamente si imbarca sul pullman a cuccette con il gruppo di pellegrini di Nantes (Francia). Per fortuna la guida è comprensiva e piena di umorismo e non li affligge con devozioni interminabili. Conosce i suoi polli: non troppa preghiera nè digiuno, all'andata, perché di gente come papà Vittorio ne ha spesso e sa che la Gospa ha altre carte in mano, per parlare al loro cuore. Arrivati sul luogo, il papà si mette un po' indietro e osserva lo svolgimento delle operazioni, non senza esprimere ogni tanto una piccola riflessione per farsi notare e far reagire l'uditorio. Segue pero il gruppo dappertutto e partecipa senza troppo brontolare alle messe quotidiane, rosari, via crucis, visite dai veggenti e perfino la collina delle apparizioni, l'ultimo giorno. Ginetta è stupita, lei che aveva temuto il peggio! Meglio così, sembra che la Madonna abbia esaudito in parte le sue preghiere. Prima di ripartire tuttavia Ginetta si pone delle domande: papà Vittorio ha l'aria strana, non è come al solito. . .e inaspettatamente dice a sua moglie sbalordita: "Uanno prossimo voglio ritornare!" C'è sotto qualcosa! Ginetta spia, osserva, scruta, attende, sorveglia.... non osa porre 11 domande ma le prude la lingua. Appena arrivato a casa, papà Vittorio prende il telefono e convoca i suoi figli per la domenica seguente: annuncia che deve fare una dichiarazione, quando saranno tutti riuniti. Sembra che Ginetta non abbia diritto al segreto prima dell'ora X in cui i loro figli saranno intorno al loro padre. Le passano per la testa tutti i pensieri possibili e diventa sempre più perpiessa, tanto più che il papà è cambiato: non la rimbecca più alla minima occasione, è pensieroso, silenzioso, anche il suo giardino non ha più tanta importanza per lui. Sicuramente sta covando qualcosa. Non ci capisce più niente. Lei che nella sua famiglia si èsempre sentita investita dal "ministero della parola" morde il freno dicendo: "Ma che cosa ha di così importante da dire ai figlil'?" Niente è più come prima. Ginetta confida ad un'amica: "Che cosa abbiamo fatto al buon Dio per e meritare tutto questo?" e piange tutto il giorno. - Perché, - chiede l'amica - non è andato tutto bene in pellegrinaggio? - Ma si, certamente... benissimo! - E via a spiegare che se piange questa volta è per la gioia e la riconoscenza! I vicini domandano: - Cos'è successo a suo marito? Non lo si riconosce più! - Perfino la loro nipotina di sette anni, biricchina per due, blocca decisamente il suo nonnino in una camera e gli chiede molto seriamente: "nonnino dillo soltanto a me.... cosa ti è successo? Hai battuto la testa? Non sei più come prima..." A tavola tutto è cambiato. Prima, Papà Vittorio non aveva mai fame, non mangiava nessun alimento solido, rigettava il minimo boccone e prendeva soltanto liquidi. Ora? L’appetito è tornato e divora tutto ciò che la sua felicissima moglie gli prepara. E poi soprattutto lui, che finora aveva vissuto da recluso nell'isolamento del suo giardino, comincia a proporre a sua moglie di condurla qui o là quando si presenta l'occasione, se può esserle utile... Un mattino al risveglio Ginetta gli domanda: - Vittorio che cosa succede? Un volta passavamo le giornate a litigare, ora non lo facciamo più! E poi.. .che cosa hai di così importante da dire ai figli?- Quello che papà Vittorio deve dire ai figli è la chiave di volta del suo incredibile cambiamento. Bisogna innanzitutto precisare che due anni prima, la famiglia era stata scossa, sconvolta, lacerata da una grande disgrazia. Ogni membro aveva visto il suo cuore quasi distrutto dal dolore. Uno dei figli di Vittorio e Ginetta, Guy, di trent'un anni e padre di una bambina, era morto per un terribile incidente. E papà Vittorio spiega a sua moglie: - Ti ricordi a Medjugorje, l'ultimo giorno quando eravamo sulla collina delle apparizioni? Io ero indietro come sempre. Ad un trattò ho visto salire dal villaggio, nella valle, una nuvoletta dai bordi smaglianti, talmente smaglianti che non riuscivo a staccarne lo sguardo. Intorno non c'era niente altro nel cielo. Ti ricordi? Faceva un tempo magnifico. Poi quella nuvola è salita poco a poco fino a me sulla collina. Con mio grande stupore si è fermata a circa un metro dal suolo, proprio davanti a me! All'interno di questa nuvola e erano due persone, o piuttosto una figuretta ed una persona. Della figuretta non vedevo il viso... non chiedermi chi potesse essere, non ne so niente. Ma la seconda persona in un abito come di velo bianco, era... era... Papà Vittorio scoppia, le lacrime gli impediscono di continuare. Ma la mamma ha già capito e papà Vittorio le con-ferma in un soffio: Era Guy, nostro figlio! Vivo e vegeto! E mi ha anche parlato! Ha detto: "Papà, sono tuo figlio Guy che non ti dimentica. Sono felice. Di a tutti di pregare per la pace.. soprattutto a mio fratello, alle mie sorelle e a mia figlia." Vedevo che i suoi piedi non toccavano terra. Dopo che Guy mi ha parlato la nuvola si è alzata ed è ripartita verso il cielo. - Ci siamo! Papà Vittorio ha svelato il suo segreto... - perché non me lo hai detto subito? - chiede sua moglie, sconvolta. fino in fondo all 'anima. - Mi avresti preso per pazzo! - La domenica seguente, i figli ascoltano a loro volta il messaggio inviato dal cielo e tutti sono sconvolti! Tanto più perché ricevuto dal nonno, l'incredulo, il brontolone, il messaggio faceva più effetto! Quanto a mamma Ginetta, esaudita al di là di tutte le sue speranze, continua a dire ogni giorno: - Mio Dio che cosa abbiamo fatto per meritare una grazia simile?! MESSAGGIO del 25 Agosto 1990. "Cari figli, oggi desidero invitarvi ad accettare con serietà e a realizzare nella vita i messaggi che vi sto dando. Voi sapete, figlioli, che Io sono con voi e desidero guidarvi verso il Cielo sulla strada che è bella per tutti coloro che la scoprono nella preghiera. Perciò, figlioli, non dimenticate che questi messaggi, che vi sto dando, bisogna realizzarli nella vita quotidiana cosicché possiate dire: 'Ecco, io ho accolto i messaggi ed ho provato a metterli in pratica. Cari figli, Io vi proteggo con le mie preghiere davanti al Padre celeste. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA MAMMA DI IVANKA 12 Ivanka tu la prima, del gruppo dei sei ragazzi, a vedere la Signora il 24 giugno 1981, sul sentiero che serpeggia ai piedi del Podbrdo, mentre passeggiava con Mirjana nella frazione di Bijakovici. Fu anche la prima a porle delle domande, l'indomani, perché aveva appena perso sua madre Jagoda da due mesi: - E' con me, le rispose la Signora. Tu devi obbedire e non preoccuparti. - Qualche tempo dopo, per il suo compleanno, la Madonna le fece la sorpresa di apparirle con sua madre e Ivanka fii sconvolta nel vedere quanto sua madre fosse bella. Bella come non lo era mai stata prima! Ma la sorpresa non finì li perché il 25 giugno 1991, poco dopo la nascita del piccolo Josip, la Gospa venne di nuovo con sua madre questo è successo cinque volte. Quando Ivanka rivide sua madre, non poteva credere ai suoi occhi; sua madre era diventata ancora più bella! Da dove veniva questa trasformazione? La risposta ci viene da Marija. Quando la Gospa le aveva mostrato il cielo e l'intensa felicità degli eletti, le aveva anche spiegato che in cielo i santi sono sempre più felici. Questo crescendo di felicità è legato alla grandezza infinita di Dio: Dio è così grande che non si finirà mai di scoprirlo. A ogni nuova scoperta di Dio il nostro amore aumenta e con l'amore la bellezza. Ecco perché la mamma di Ivanka aveva guadagnato in bellezza nella sua seconda venuta. "Sono bella perché amo" aveva risposto la Madonna a Jelena VasiU, stupita da una simile bellezza, "se volete essere belli, amate" In cielo non c'è niente di statico, perché l'amore implica il movimento continuo dello scambio, come in seno alla Trinità. Il cielo è pieno di attività. Lo possiamo vedere in un'altra esperienza raccontata da Marija: Mentre i veggenti pregavano davanti alla Gospa, Marija ha notato che il volto di Maria si trasformava per diventare sempre più gioioso. Come se la minima preghiera la nutrisse di una nuova gioia. E ad ogni nuova gioia, il suo viso acquistava sempre più bellezza, splendore e luminosità. Allora Marija le ha chiesto: - perché sei più bella e gioiosa quando prego? - perché ad ogni "Ave" che dici, la mia gioia aumenta. E a poco a poco la gioia di Maria si trasmetteva anche a Marija. Noi possiamo fin d'ora quaggiù avviare questo crescendo di felicità, nel nostro cuore, perché ogni vera preghiera attua già un'apertura del nostro essere verso il cielo. Volete essere belli? La Gospa ha dato la soluzione e i suoi cosmetici non temono concorrenza! MESSAGGIO del 25 Settembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera con il cuore, perché la vostra preghiera sia un dialogo con Dio. Io desidero che ognuno di voi consacri più tempo a Dio. Satana è forte e desidera distruggervi ed ingannarvi in molti modi. Perciò, miei cari figli, pregate ogni giorno, perché la vostra vita sia un bene per voi e per tutti coloro che incontrerete. Io sono con voi e vi proteggo, nonostante che Satana desideri distruggere i miei progetti e fermare i disegni che il Padre celeste desidera realizzare qui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA GOSPA FA COLLEZIONE DI PENDOLINI - Suora, suora!! Brigitte sta per partire, il suo pullman l'aspetta, che cosa avrà mai da dirmi di cosi importante per correre così verso di me? - Appena una parola, una buona notizia - mi dice senza fiato. - Domani quando andrà sulla collina, si avvicini al grosso mucchio di sassi che è sotto la croce. Sollevi il sasso tutto nero a sinistra... Sotto troverà il mio pendolino.. l'ho lasciato, è fini - E che cosa ne faccio? - dico ridendo. Il suo pullman suona il clacson, lei parte correndo e mi grida: Lo lasci lì, è per Lei! - Uno in più, mi sono detta vedendola partire. La Gospa possiede ora la più bella collezione di pendoli del mondo; chi l'avrebbe creduto! Questo mi ricorda una storia divertente. Sessanta pellegrini di Parigi avevano passato cinque giorni a Medjugorje, e veramente la grazia aveva agito potentemente nei loro cuori. Tutti si erano confessati molto bene, anche i più duri da convincere e la Gospa poteva stimarsi felice del risultato. Soltanto... non era stato previsto il colpo dato da Padre Luciano, un francescano italiano, che venne a mettere lo scompiglio nel gruppo, del tutto involontariamente. - Venga a parlarci della Bibbia - gli aveva chiesto innocentemente Geneviève B. l'ultima sera tutto il gruppo pende dalle sue labbra, perché dalla sua bocca escono chiarimenti inattesi . Mentre commenta la prima delle "10 Parole" Non avrai altro Dio all'infuori di me), eccolo tuffarsi in un'affascinante descrizione degli idoli che propone oggi il nostro mondo paganizzante e a cui le persone credono con un 'incoscienza totale. Li nomina tutti! Alcuni pellegrini cominciano ad agitarsi sulle sedie, nessuno stugge alla tagliente Parola di Dio. Tutti i loro idoli, piccoli o grandi, sono messi in evidenza e bisogna proprio pensarci su... Padre Luciano ha messo il piede in un vespaio. Ma il bello della serata viene quando dice a caso: - Per esempio, qualcuno di voi ha forse un pendolino? -Ci si guarda, si esita, ci si agita, un malessere cala sull'assemblea, quando ad un tratto una religiosa, fra le più pie, tira fuori un pendolino dalla tasca 13 dicendo: -Sì! Io! - Cinquantanove paia di occhi la guardano e scoppiano a ridere. Il suo coraggio rende arditi i più esitanti e numerosi sono quelli che, gli uni dopo gli altri, tirano fuori un pendolino dalla borsa o dalle tasche. Sessanta pellegrini e quasi altrettanti pendolini!! Quella notte fu molto, molto lunga, la più lunga del pellegrinaggio perché ci furono una cinquantina di confessioni prima dell'aereo del mattino. E anche questa volta, chi intascò i pendolini? La Gospa! Mosso da improvvisa ispirazione, Padre Luciano aveva centrato uno dei punti nevralgici della nostra società e come un buon pastore aveva allontanato le pecore da una sorgente di acqua inquinata che le distruggeva, per avviarle a quella prodigiosa sorgente di vita che è la Parola di Dio. - E' semplice spiega il Padre prima della notte in bianco per le numerose assoluzioni - l'uomo è spesso avido di "conoscenze". Ma soltanto Dio dà la vera conoscenza, quella che porta alla vita, all'unione di amore con Lui. Ma Satana è furbo e approfitta di questa avidità dell'uomo per non dire della donna!) per proporgli qualche cosa che assomiglia alla conoscenza: propone delle informazioni. Fin dalla Genesi vediamo il suo stratagemma: "Ma come! Dio vi proibisce di mangiare di quel frutto! Non è così! I vostri occhi si apriranno, avrete la conoscenza! Sarete come dei!" Davanti a questa seduzione, questa attrazione Eva è pronta a barattare la sua unione con Dio a vantaggio della "conoscenza". Mangia del frutto e in quel preciso istante la morte entra nel mondo! Oggi è la stessa storia. Il vecchio trucco di Satana e? sempre più efficace. Nella Bibbia, la Parola di Dio è limpida come acqua di roccia per tutto ciò che riguarda la divinazione, l'acquisizione "di informazioni" con mezzi spiritici (cf Dt. 18, 9-12). Questo è un "abominio". Ci sono numerosi versetti dove Dio mette in guardia il suo popolo contro questi sentieri di morte, nei quali ci si perde, al contatto con i pagani. Per quanto riguarda i pendoli e altri oggetti simili che si suppone siano in grado di dare delle informazioni, il passaggio più significativo si trova in Osea 4, 12, quando Dio rimprovera ai sacerdoti e al popolo di abbandonare Lui, il Dio Vivente, per abbandonarsi alla prostituzione: "Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno, e il suo bastone gli dà il responso; poiché uno spirito di prostituzione li svia, e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio". - E Padre Luciano rincara la dose: Sono riusciti a farvi credere che una palla di cartapesta, un anello in fondo a un filo o un pezzo di legno fossero in grado di captare delle informazioni che vi avrebbero fatto del bene! Ma chi fa muovere il vostro pendolino? E' il magnetismo che fa muovere la mia bussola per trovare il Nord: Perciò non l'utilizzo per trovare l'anima gemella, la felicità o le mie chiavi. Ma il pendolino, che cosa lo fa girare? Come può della cartapesta a forma di pallina servirmi da pannello indicatore per camminare sulle vie di Dio? S. Giovanni mi dà quattro condizioni per camminare nella luce: rompere con il peccato, osservare il comandamento di io (quello dell'Amore), guardarsi dal mondo e guardarsi dall'anticristo. (cf i Giov.3-4). Se cerco indicazioni per essere felice (soldi, cuore, successo), bisogna constatare obiettivamente che, per quanto riguarda il cuore, l'esperienza prova che il pendolino fa andare a monte gli affari di cuore. Per la salute.. .se funzionasse sarebbe rimborsato dal servizio sanitario. Per i soldi, forse può funzionare, ma con l'aiuto di chi? Devo forse pagare il prezzo con terribili angosce o idee suicide? Solo Dio è gratuito. A me, figlio del Padre, basta supporre che quello che fa girare il pendolino può offendere mio Padre e non ho bisogno di spiegazioni nè di dimostrazioni per astenermi, perché ho paura di offendere il Padre. Lo amo e amo la sua Provvidenza. Pendolino o Provvidenza.. ..scegliete! Oggi c'è una gara all'informazione ad ogni costo. Satana sussurra la stessa frottola fin dai tempi del giardino dell'Eden: "Devi sapere tutto, vieni da me perché il tuo Dio ti nasconde qualche cosa." No! Non scambiate le vostra anima, la vostra vita eterna contro queste false luci In Gesù abbiamo tutto, Egli è la Via, la Verità e la Vita. "La vita eterna è conoscere Te vero Dio e il tuo inviato Gesù Cristo."(Giov 17, 3) Se la Gospa ha pianto a calde lacrime dicendo "Avete dimenticato la Bibbia" è perché vede morire i figli del suo amore. E' il grido di una madre che vede il distruttore avvicinarsi al suo piccolo e sedurlo, perché lui non ha preso la spada della parola di Dio per abbatterlo. Quella notte, l'oggetto che ai pellegrini era sembrato un tesoro prezioso divenne spregevole. Negli anni seguenti molti di loro tornarono a Medjugoije e tutti dichiararono quanto questa "rinuncia" li aveva liberati. Il pendolino, che aveva preso il posto di un idolo senza che se ne rendessero conto, li aveva tenuti in schiavitù. Ma la Gospa li aveva sciolti da questo legame! In altre parole se avete un pendolino, siete invitati a venire ad aumentare la grande collezione della Gospa, qui a Medjugorje. Lei ne ha di tutti i colori! 14 MESSAGGIO del 25 Ottobre 1990. "Cari figli, oggi v 'nvito a pregare in modo speciale e ad offrire sacrifici e buone opere per la pace nel mondo. Satana è forte e con tutta la sua forza desidera distruggere la pace che viene da Dio. Perciò, cari figli, pregate con me in modo speciale per la pace. Io sono con voi e desidero aiutarvi con le mie preghiere e condurvi sulla via della pace. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Non dimenticate di vivere i messaggi della pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". VICKA E JÀKOV SONO SPARITI! Nel 1981, i veggenti abitavano tutti nello stesso quartiere di Bijakovici, ai piedi del Podbrdo. A quell'epoca la milizia si accaniva senza pietà contro di loro, guardandoli a vista, e teneva le loro famiglie nell'angoscia. Una minaccia permanente pesava su di loro perché vedere la Gospa era un grande peccato contro il regime e le autorità non scherzavano con questo genere di peccati. Un pomeriggio Jakov e sua cugina Vicka erano sfiiggiti alla sorveglianza generale con uno dei loro trucchi, tornavano da Citluk e decisero di andare nella casa dove Jakov abitava con sua mamma, perché avevano fame. I pellegrini che hanno incontrato Miijana o Ivan a casa loro sono passati davanti a questa misera capanna o almeno a ciò che ne resta. La mamma di Jakov Jaka, era estremamente povera e tutti e due vivevano in due minuscole stanze, senza acqua corrente, nella scomodità caratteristica del Medjugorje antecedente le apparizioni della Madonna. Si dormiva per terra, senza riscaldamento, si conosceva la fame, ci si sfiniva coltivando il tabacco e se ci si ammalava, bisognava arrangiarsi, perché nessuno all'infuori di Dio poteva trarre d'impaccio. Vicka e Jakov sono arrivati a casa senza fiato e hanno detto a Jaka che avevano fame. Poi si sono messi in un altro angolo per parlare insieme, mentre Jaka preparava loro un piccolo spuntino frugale: dopo dieci minuti li chiama... nessuna risposta! Erano esattamente le 15,20. Jaka entra nell'al-tra stanza... nessuno! Il sangue le monta alla testa, perché era impossibile che fossero usciti senza che li avesse visti passare. Ha un bel ripensare a ogni minuto passato dopo il loro arrivo, non serve a niente, è incomprensibile... dovrebbero essere là! D'altra parte li aveva sentiti parlare poco tempo prima.Un abisso di angoscia l'afferra. La milizia... ma no, come avrebbe potuto prenderli senza passare dalla cucina? Esce spaventata e trova la mamma di Ivan che scende per il sentiero. - Non hai visto Jakov e Vicka? - -No! - Sale per il sentiero e interroga gli altri vicini, arriva fino dai genitori di Vicka. - risponde Zlata, la mamma di Vicka, scuotendo la testa. Subito si spande la voce che Jakov e Vicka sono spariti e i cuori si serrano per l'angoscia perché gli abitanti di Bijakovici considerano i veggenti come loro figli, come la pupilla dei loro occhi. Come non pensare a Maria e Giuseppe, che cercavano angosciati il loro piccolo Ieshua di 12 anni a Gerusalemme. Passano i minuti, i ragazzi si sono letteralmente volatiliz-zati; la madre di Vicka è categorica: non sono passati da qui. D'altra parte non li ha visti nessuno. Jaka rientra a casa sua disperata; gira e rigira per la cucina, poi torna nella camera vuota, là dove erano ultimamente, nell' assurda speranza di ritrovarli, di risvegliarsi dall'incubo. Ma non c'è nessuno! Rimuove i due piatti ormai freddi, sistema la vecchia casseruola, mentre nella sua mente passano velocemente le peggiori scene che un'immaginazione di madre possa concepire. Nei Balcani, la memoria ancestrale è talmente piena di terrore da poter fare a meno dei film dell'orrore. Esce e va a sedersi sotto l'alberello vicino a casa. Da lì potrà spiare... Quando ad un tratto alle 15,50 le sembra di sentire un rumore. Non crede alle sue orecchie, viene dalla casa! - Sei tu Jakov? Jakov salta fuori tutto felice e grida a sua madre: Mamma, mamma! Siamo andati in Cielo! Abbiamo visto il Cielo! - Il Cielo?!! No... non è possibile! Non posso credere che siate andati in Cielo! Cos'era dunque successo. MESSAGGIO del 25 Novembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito a fare opere di misericordia con amore e per amore, verso di me e verso i vostri e i miei fratelli e sorelle. Cari figli, tutto quello che fate agli altri fatelo con grande gioia e umiltà verso Dio. Io sono con voi e, di giorno in giorno, offro i vostri sacrifici e preghiere a Dio per la salvezza del mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL TETTO SI E' APERTO... "Jakov, raccontaci..." chiedono i pellegrini. - La Gospa è venuta e ci ha portato con Lei. Vicka era con me, andate a chiederle, vi racconterà lei... - Jakov è rimasto un ragazzo molto discreto, e anche sua moglie Annalisa riceve solo col contagocce i tesori che la Madonna gli comunica. Da parte sua Vicka non si fa pregare due volte per raccontare il suo "viaggio nell'aldilà": - Non ce l'aspettavamo dice - la Gospa è venuta in camera mentre la mamma di Jakov ci preparava la colazione in cucina. 15 Ci ha proposto di partire tutti e due con Lei per vedere il paradiso, il purgatorio e l'inferno. Questo ci ha molto sorpresi e in un primo momento nè Jakov nè io abbiamo detto di si. - Porta piuttosto Vicka con te - le ha detto Jakov - lei ha molti fratelli e sorelle, mentre io sono l'unico figlio di mia madre.-Infatti, dubitava che si potesse ritornare vivi da una simile spedizione! -Da parte mia - aggiunge Vicka,- mi dicevo - "Dove ci ritroveremo? E quanto tempo ci vorrà?" Ma alla fine vedendo che il desiderio della Gospa era di portarci con sè, abbiamo accettato. E ci siamo ritrovati lassù.- - Lassù? - ho chiesto a Vicka,- ma come ci siete arrivati? - Appena abbiamo detto si, il tetto si è aperto e ci siamo trovati lassù! - - Siete partiti con il vostro corpo? - - Sì, come siamo ora! La Gospa ha preso Jakov con la mano sinistra e me con la mano destra e siamo partiti con Lei. Per prima cosa ci ha mostrato il paradiso. - - Siete entrati cosi facilmente in cielo? - - Ma no! - mi ha detto Vicka - siamo entrati dalla porta. - Una porta come? - - Mah! Una porta normale! Abbiamo visto 5. Pietro vicino alla porta e la Gospa ha aperto la porta... - S. Pietro? Come era? - Mah! Come era sulla terra! - Cioè? - Circa sessanta, settant'anni, non molto alto ma nemmeno piccolo, con i capelli grigi un po' ricci, abbastanza tarchiato... - Non vi ha aperto lui? - No la Gospa ha aperto da sola senza chiave. Mi ha detto che era 5. Pietro, lui non ha detto niente, ci siamo salutati così semplicemente. - Non è parso sorpreso di vedervi? - No, perché? Capisci, eravamo con la Gospa. Vicka descrive la scena come se parlasse di una passeggiata fatta non più tardi di ieri, con la famiglia, nei dintorni. Non sente nessuna barriera fra "le cose di lassù" e quelle di quaggiù. E' perfettamente a suo agio fra queste realtà e si stupisce perfino di qualche mia domanda. Stranamente non si rende conto che la sua esperienza rappresenta un tesoro per l'umanità e ché il linguaggio del cielo così famigliare per lei, apre una finestra su un mondo completamente diverso per la nostra società attuale, per noi che siamo "non-veggenti". - Il paradiso è un grande spazio senza limiti. C'è una luce che non esiste sulla terra. Ho visto tanta gente e tutti sono molto felici. Cantano, ballano... comunicano fra loro in un modo per noi impensabile. Si conoscono nell'intimo. Sono vestiti di lunghe tuniche e ho notato tre colori diversi. Ma questi colori non sono come quelli della terra. Assomigliano al giallo, al grigio e al rosso. Ci sono anche degli angeli con loro. La Gospa ci spiegava tutto. "Vedete come sono felici. Non manca loro niente!" - - Vicka puoi descrivermi questa felicità che vivono i beati in cielo? - - No non posso descrivertela, perché sulla terra non esistono parole per dirlo. Questa felicità degli eletti, la sentivo anch'io. Non posso parlartene, non posso che viverla nel mio cuore. - Non hai avuto voglia di restare lassù e di non tornare piu sulla terra? - - Sì! risponde sorridendo. Ma non si deve pensare soltanto a se stessi! Sai la nostra più grande felicità è quella di rendere la Gospa felice. Noi sappiamo che vuole tenerci sulla terra ancora per un po' di tempo per portare i suoi messaggi. E' una grande gioia condividere i suoi messaggi! Finché ha bisogno di me, io sono pronta! Quando vorrà prendermi con sè sarò pronta ugualmente! E' il suo progetto, non il mio... - I beati, potevano vederti anche loro? - Certamente ci vedevano! Eravamo con loro! - Come erano? - Avevano circa trent'anni. Erano molto, molto belli. Nessuno era troppo piccolo o troppo grande. Non c'erano persone magre o grasse o malate. Tutti stavano molto bene. - Allora perché S.Pietro era più vecchio e vestito come sulla terra? - Breve silenzio da parte sua... la domanda non le era mai venuta in mente. - E' così, ti racconto ciò che ho visto! - E se i vostri corpi erano in cielo con la Gospa non c'erano più sulla terra, in casa di Jakov? No certo! I nostri corpi sono spariti dalla casa di Jakov. Tutti ci hanno cercato! E' durato venti minuti in tutto. - Come prima tappa, il racconto di Vicka si ferma lì. Per lei, la cosa più importante è di avere incominciato a gustare l'indicibile felicità del cielo, questa pace senza impedimenti la cui promessa non deve più essere verificata. Gli spiriti forti potranno sicuramente "cogitare" e discutere su questo racconto allo stato grezzo rivelato da Vicka. Ma oltre al fatto che Jakov rappresenta un secondo testimone, il segno più palese che Vicka ha veramente soggiornato in cielo è che questa gioia del cielo scorre da tutto il suo essere su coloro che l'avvicinano. Chi potrà contare le migliaia di persone alle quali, con il suo semplice sorriso, ha ridato speranza? MESSAGGIO del 25 Dicembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito a pregare in modo speciale per la pace. Cari figli, senza la pace non potete sperimentare la nascita del piccolo Gesù né oggi né nella vostra vita quotidiana. Per questo pregate il Signore della Pace, perché vi proteg-ga sotto il suo manto e vi aiuti a capire la grandezza e l'importanza della pace nei vostri cuori, cosi da poterla diffonde-re dai vostri cuori nel mondo intero. Io sono con voi ed intercedo per voi presso Dio. 16 Pregate, perché Satana desidera distruggere i miei p~getti di pace. Riconciliatevi gli uni con gli altri ed offrite la vostra vita per far regnare la pace su tutta la terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". NON ANDRO' IN PURGATORIO Quando mi rivolgo ai gruppi di pellegrini per esporre loro i messaggi e sopratutto le grazie che Maria dà a Medjugorje, mi diverto a fare loro questa domanda trappola: Chi fra voi pensa di andare di sicuro in purgatorio? Il risultato è catastrofico.:. Quasi tutti alzano la mano! Se questo succede alla fine del pellegrinaggio, non esito ad esprimere loro il mio pensiero, sempre sorridendo, certo: Zero e sotto zero! Non avete capito niente del messaggio della Gospa, dovrete rimanere ancora tre giorni. - Allora utilizzo la testimonianza di Vicka; la gente si rilassa a poco a poco e abbandona volentieri i vecchi schemi impregnati di fatalismo. Alla fine della conferenza un ultimo test mostra che nessuno ha intenzione di soggiornare nel purgatorio. Finalmente!... Ritorniamo ora al racconto di Vicka: - Dopo il paradiso la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E' un luogo molto scuro e noi non potevamo vedere quasi niente perché c'èra come un fumo grigio, molto spesso del colore della cenere. Sentivamo che c'era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto. Sentivamo anche delle specie di urti, come se le persone si scontrassero. La Gospa ci diceva: "Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo." In seguito ci ha parlato ancora del purgatorio. Quello che mi ha stupito è stato di scoprire che là c'erano persone consacrate a Dio, suore e preti. Ho chiesto alla Gospa come fosse possibile che persone consacrate si ritrovassero in purgatorio; mi ha risposto: "Queste persone si erano consacrate a Dio, ma nella loro vita non c'era amore. Ecco perché ora sono in purgatorio." Prima di lasciare il purgatorio la Gospa ci ha molto raccomandato di "pregare ogni giorno per queste anime."- Chiedo Vicka hai provato anche tu le sofferenze di quelle persone come avevi provato la felicità dei beati in cielo? - Al momento la Gospa ci ha dato una forza speciale, una grazia per sopportare di essere laggiù. Senza questa forza non l'avremmo potuto sopportare perché una cosa è pensare al purgatorio e un'altra cosa è vederlo! Oggi provo una grande tristezza quando penso a quelle anime che soffrono e prego per loro, perché certamente vorremmo che andassero tutte in cielo. Ma al momento abbiamo sentito questa forza che non è della terra. Era una cosa speciale per la circostanza. Così la visita al purgatorio si può riassumere in poche parole, ma c'è l'essenziale. In seguito la Madonna ha ricordato questa realtà in quattro messaggi (1) che non soltanto confermano l'insegnamento della Chiesa ma anche le testimonianze di alcuni mistici canonizzati, che hanno fatto un'esperienza simile a quella di Vicka e Jakov. Tra il 1981 e il 1984 alle richieste dei veggenti sulla sorte di questo o quel defunto, la Gospa rispondeva a volte: "E' con me." oppure. "Bisogna pregare per lui." In questo modo Jakov ebbe la gioia di sapere il 5 Settembre 1983 che la sua mamma era già in cielo, ed era morta quel giorno. - Vicka, secondo te, cosa c'era di così buono nella vita di Jaka perché sia andata così in fretta in cielo? - Ho chiesto. - E' molto semplice! Faceva tutte le piccole cose della giornata con amore, con tutto il cuore! Dio ha affidato ad ognuno un compito. Tu scrivi dei libri e io parlo ai pellegrini... Bisogna fare tutto con il cuore, è molto importante! Dio non chiede che si prenda una montagna e la si sposti altrove. Le piccole cose di ogni giorno, sono grandi per Lui. Molte persone complicano le cose... no Jaka non ha fatto niente di straordinario. a Dio ha visto il suo gran cuore! Su esplicita richiesta della Madonna, nel 1984, il "tempo delle domande private" è terminato. Tuttavia, durante la guerra recente, ho potuto capire in qualche modo, da certe conversazioni con Vicka che la Gospa le dava delle indicazioni su questo o quel soldato croato della regione, morto al fronte o considerato disperso. A quell'epoca i pellegrini erano poco numerosi e Vicka passava molto tempo a consolare le famiglie colpite dalla guerra. Una sera mi disse: "Molti dei nostri uomini sono scomparsi. Durante l'apparizione "se ne è parlato molto" e ora devo andare subito a visitare le loro famiglie... Capisci, aspettano in grande angoscia" Non ho voluto chiedere di più a Vicka ma queste semplici parole la dicevano lunga. Per noi che siamo sulla terra, sapere se questo o quello dei nostri parenti è ancora al purgatorio o già in cielo non è la cosa più importante. La cosa più importante è di renderci conto di quale tesoro ci offra la Gospa su un piatto d'argento, con la sua scuola d'amore a Medjugoije. Colui che entra alla Sua scuola non farà purgatorio!(4) Non se ne parla nemmeno! La nostra decisione di diventare santi corrisponde in pieno ai disegni di Dio sulla nostra vita, non è orgoglio come ho spesso sentito dire. (Allora la piccola Teresa di Lisieux, la beata Faustina e il 17 santo Curato d'Ars sarebbero stati degli orgogliosi!) La Gospa ha riempito i suoi messaggi di mezzi sicuri per andare diritto in cielo e colui che li vive sente già in sè la gioia del cielo, non la gioia che proviene dalla soddisfazione umana quando tutto va bene, ma la gioia tutta divina che rimane anche nelle prove. Mi piace citare queste parole di Maria a Jelena Vasilj nel 1986: "Se vi abbandonate a me, non vi accorgerete del passaggio da questa all'altra vita. Incomincerete a vivere la vita del cielo sulla terra." Ma il nostro viaggio con Vicka non è finito... FLASH BACK SUL 1990. 2 Febbraio. Negli USA, Mirjana ha ricevuto questo messaggio durante la preghiera con la Madonna, fatta per i non credenti: "Sono con voi da nove anni e da nove anni vi dico che Dio vostro Padre è la sola via, la sola verità e la vera vita. Desidero mostrarvi la via verso la vita eterna. Desidero essere il vostro legame per una fede profonda. Prendete il rosario e riunite i vostri figli, la vostra famiglia intorno a voi. Questo è il cammino per ottenere la salvezza. Date il buon esempio ai vosfri figli; date anche il buon esempio a quelli che non credono. Non conoscerete la felicità su questa terra e non andrete nemmeno in cielo se i vostri cuori non sono puri e umili, e se non seguite la legge di Dio. Vengo a chiedervi il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per quelli che non credono. Mi aiutate molto poco. Avete poca carità e amore per il vostro prossimo; Dio vi ha dato l'amore, vi ha mostrato come dovete perdonare agli altri e amarli. Per questa ragione riconciliatevi e purificate le vosfre anime. Prendete il rosario e pregatelo. Accettate con pazienza tutte le vostre sofferenze. Ricordatevi che Gesù ha sofferto con pazienza per voi. Lasciatemi essere vostra madre, il vostro legame con Dio e con la vita eterna. Non imponete la vostra fede agli increduli. Mostratela loro con l'esempio e pregate per loro. Figli miei pregate!" 25 GIUGNO Apparizione annuale ad Ivanka. Aveva appena partorito il suo secondo figlio, Josip e la Madonna le ha detto: "La ringrazio di donare la sua vita per permettere altre vite." 31 LUGLIO Secondo Festival dei Giovani, animato da Padre Tomislav Vlasic, su iniziativa dell'inglese Ernest William. 21 OTTOBRE Il Presidente della Commissione d'Inchiesta, Mons. Komarica, viene a celebrare la messa della sera. Secondo le tradizioni della Chiesa, questo è un riconoscimento del culto e del pellegrinaggio. "Vengo a nome della Conferenza Episcopale Jugoslava e di tutti i vescovi", ha detto nella sua omelia (a Medjugorje tutte le omelie sono registrate), "altri vescovi della Commissione verrano pure a celebrare in futuro" (cosa che è successa): "La Commissione riconosce i buoni frutti di preghiera e di conversione a Medjugorje" 23-24 OTTOBRE Marija Pavlovic è a Mosca con Mons. Hnilica e Padre Orec, parroco di Medjugorje. La Gospa le appare in una chiesa in mezzo ad una folla in pianto, "Come nei primi giorni delle apparizioni" dirà Marija. 1991 MESSAGGIO del 25 GennaIo 1991. "Cari figli, oggi, come mai prima, v'invito alla preghiera. Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e desidera distruggere non solo la vostra vita umana, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete. Perciò, cari figli, pregate per poter essere protetti attraverso la preghiera con la benedizione della pace di Dio. Dio mi ha mandato tra voi per aiutarvi. Se volete, afferrate il Rosario; solo il Rosario può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita. Io vi benedico e rimango con voi, finché Dio lo vuole. Grazie, perché voi non tradirete la mia presenza qui. Grazie, perché la vostra risposta serve al bene e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". ESISTE L'INFERNO? Vicka non ha mai studiato teologia ed è improbabile che lo faccia. I teologi, però, desiderano incontrarla e io ho avuto l'occasione di accompagarne parecchi a casa sua. Spesso ne escono emozionati e come "riaggiustati" perché, quello che hanno imparato in anni di studio, una contadinella senza cultura glielo riassume in poche parole semplici, con la sicurezza di qualcuno 18 che ha "toccato" le realtà di fede. Capita anche che li corregga. Siamo così ricondotti all'essenziale. Quando faccio da traduttrice a un teologo che fa domande che non toccano l'essenza della fede, so in anticipo la risposta di Vicka (e degli altri cinque veggenti): - Su questo punto, la Gospa non ci ha detto niente.- Fra l'altro i sei ragazzi da Lei scelti come "veggenti" non hanno alcuna curiosità teologica. E' una scelta intenzionale? All'inizio del mio soggiorno a Medjugorje non ho potuto fare a meno di chiedere ai veggenti: "Non ti è mai venuto in mente di domandare alla Gospa perché questo, perché quello...?" (cose che mi sembravano molto interessanti da sapersi su Gesù e su di Lei). - No, perché? - mi rispondeva Vicka con aria stupita. -Sai, quando la Gospa ha qualcosa di importante da dirci, ce lo dice lei. Non le facciamo domande perché se non ci dice niente su qualcosa, vuoi dire che non è importante...- Ecco un punto di vista più attendibile nel paesino di Medjugorje che non nell'ambito delle nostre università. ..! Questo è senz'altro voluto dalla Madonna per meglio rientrarci sulle basi delle verità di fede che sostengono tutta la nostra vita cristiana e senza le quali tutto il resto crollerebbe. Noi viviamo davvero in tempi nei quali tutto crolla! Oggi chi crede che esista l'inferno? Chi spiegherà ai fede-li perché a Messa domandiamo a Dio"... salvaci dalla dannazione eterna e portaci fra i tuoi eletti..." o in altre preghiere "... preservaci dal fuoco dell'inferno...?" A Medjugorje la Gospa non ha esitato a mettere in chiaro questo punto fin dall'inizio della sua venuta e siccome sa benissimo che a volte le parole non bastano, ha "mostrato" quello a cui dobbiamo credere, ha mostrato quello che esiste. Ci vuole far uscire dall'ignoranza, dall'incertezza che ci circonda perché, nel combattimento spirituale, l'ignoranza èl'arma dei vinti. Dopo il purgatorio - continua Vicka - la Gospa ci ha mostrato l'inferno. E' un posto terribile. Nel mezzo c'è un gran fuoco, ma non come quello che conosciamo sulla terra. Abbiamo visto gente assolutamente normale, come quelli che si incontrano per la strada, che si gettavano da soli in questo fuoco. Nessuno li spingeva. Si tuffavano a profondità diverse nel fuoco. Quando ne uscivano assomigliavano a belve feroci che gridavano il loro odio e la loro ribellione e bestemmiavano.... Era difficile credere che fossero esseri umani, tanto erano sfigurati, cambiati... Davanti a questo spettacolo eravamo spaventati e non capivamo come una cosa così orribile potesse succedere a quella gente. Fortunatamente la presenza della Gospa ci rassicurava. Abbiamo anche visto una ragazza molto bella gettarsi nel fuoco: dopo sembrava un mostro. La Gospa allora ci ha spiegato quello che avevamo visto e ci ha detto: Quella gente é andata all'inferno di sua volontà. E' una loro scelta, una loro decisione. Non abbiate paura! Dio ha donato a ciascuno la libertà. Sulla terra ognuno può decidersi per Dio o contro Dio. Certe persone sulla terra fanno sempre tutto contro Dio, contro la Sua volontà, pienamente consapevoli: cominciano così l'inferno nel loro cuore; quando viene il momento della morte, se non si pentono, è lo stesso inferno che continua.- - Gospa le abbiamo allora chiesto - queste persone, un giorno, potranno uscire dall'inferno? - - L'inferno non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuno ad amarlo. Divento allora l'avvocato del diavolo per forzare le difese di Vicka, e le dico: - Se Dio ha il cuore buono, non gli importa lasciare che i suoi figli si perdano così, per sempre? Perché non mette una barriera davanti all'inferno, per esempio, o perché non prende nelle sue braccia tutti quelli che si apprestano a gettarsi nel fuoco per convincerli ad andare con lui invece che con Satana? Capirebbero il loro errore! - Ma Dio fa di tutto per salvarci! Tutto! Gesù è morto per ognuno di noi e il suo amore è grande per tutti. Ci invita sempre ad avvicinarci al suo cuore ma cosa può fare quando qualcuno non vuole accettare il suo amore? Niente! Uamore non si può imporre! La visita termina. Sarà durata venti minuti, secondo gli orologi della terra, ma per Vicka e Jakov il tempo è rimasto sospeso, sono usciti dai nostri limiti spazio temporali: alla fine la Gospa affida loro una missione: Vi ho mostrato tutto questo, ha detto loro, perché sappiate che esiste e lo diciate agli altri. - Come siete tornati a casa da Jaka? - ho chiesto. - Nello stesso modo! Siamo ridiscesi attraverso il tetto e ci siamo ritrovati in camera di Jakov! MESSAGGIO del 25 Febbraio 1991. "Cari figli, oggi v 'invito a decidervi per Dio, perché l'allontanamento da Dio ha come frutto la mancanza di pace nei vostri cuori. Dio è solo pace. Per questo, avvicinatevi a Lui tramite la vostra preghiera personale e, dopo, vivrete la pace nei vostri cuori. Cosi; la pace dei vostri cuori potrò scorrere come un fiume in tutto il mondo. Non parlate di pace, ma praticatela. Io benedico ognuno di voi e ogni vostra buona decisione. Grazie per aver 19 risposto alla mia chiamata". UNA BENEDIZIONE SILENZIOSA Da dieci anni Sonia è sprofondata nella depressione. Nè la gentilezza della sua famiglia, nè le cure mediche sono riuscite a farla emergere dall'abisso. Si teme il peggio, perché il pensiero del suicidio aleggia sulla casa e la soluzione di una camicia chimica è veramente inumana. La famiglia ha provato di tutto... Fino al giorno in cui un gruppo di amici arriva a casa di Sonia, semplicemente per bere un bicchiere. Tra essi Eric, un pellegrino di Medjugoije che non conosce Sonia. Colpito dalla profondità della sua sofferenza, le dà silenziosamente la benedizione speciale e materna della Madonna, senza dirlo a nessuno. Poi il gruppo se ne va, ma promette di mantenersi in contatto. Alcuni mesi più tardi, Eric ritrova un amico di quel gruppo e chiede notizie di Sonia. - Non lo sai? Figurati che è in piena forma! Un recupero spettacolare, inaspettato! E non sai quello che ci ha detto? E' strano, è dal giorno in cui siete venuti a trovarmi che ho sentito ritornare la vita, c'è stato come un "clic" e in meno di un mese ho ritrovato la forma. La testimonianza di Eric mi ricorda quella di Bertrand l'infermiere parigino che detestava il suo lavoro: tutti i giorni vedeva morire dei giovani di AIDS senza nessuna assistenza spirituale ed egli era straziato per non poterli aiutare perché in quei grandi ospedali, per economia, gli infermieri sono insufficienti e hanno appena il tempo di prestare le cure minime prima di correre in un'altra stanza. - E' più che inumano - mi diceva - è criminale. Non si ha il diritto di trattare così i moribondi! - Fino al giorno in cui Bertrand scopre a Medjugorje la famosa benedizione speciale della Gospa... Ritorna un anno più tardi e non è più lo stesso ragazzo: - E' fantastico! La Gospa mi ha trovato la soluzione. Quando devo sbrigarmi per curare un ammalato di AIDS, gli dò silenziosamente la benedizione speciale e materna e so che Maria stessa lo accompagnerà nel suo trapasso. Una volta un ammalato di MDS morente è anche guarito! - Di quale benedizione si tratta? Bisogna riferirsi al messaggio che Marija ha ricevuto sulla montagna e anche ai messaggi mensili. Mi ricordo che una delle mie prime conversazioni con Marija, nel Dicembre 1989, riguardava ciò che essa chiamava la "Benedizione speciale e materna". A quell'epoca, ingenua com'ero per quanto riguarda la cuitura croata e lo "stile" della Gospa, facevo domande completamente sfasate: - Marija, che differenza c'è fra le varie benedizioni date qui dalla Beata Vergine? Una volta è la sua "Benedizione solenne" (15.8.85 ), un'altra volta è la sua "Benedizione materna"(19.12.85), oppure "Vi benedico con la benedizione di Dio"(25.6.87), o ancora la "Benedizione della gioi&' (25.7.88) e infine questa famosa "Benedizione speciale e materna" che Lei ci chiede di portare a tutte le creature. Puoi spiegare le differenze? - La risposta fu totalmente deludente, con mio grande rammarico: - Non so, la Gospa non ha detto niente in proposito. - Se è forgiando che si diventa fabbri, è frequentando i Veggenti che si impara a vivere invece di fare domande! Se mi si propone un frutto lo prendo, dico grazie e lo mangio. Mela, banana, arancia.... ogni frutto opera nel mio organismo, senza che io capisca esattamente come. Sono nutrita, ecco la cosa più importante. Con i doni di Dio è la stessa cosa, per quanto in un altro ordine. Mi dà quello che sa essere un bene per me e io posso prenderlo o non prenderlo. Se lo prendo, il Creatore sa come il dono darà frutto in me secondo le leggi divine. E questo basta. Mi riposo in pace, ho fiducia. Il Giovedì Santo, Gesù non disse: "Capite e mangiate" ma "Prendete e mangiate". A Medjugorje la Madonna ha dato una benedizione speciale e materna? Allora io la ricevo con riconoscenza. Mi chiede di trasmetterla a tutte le creature? Io la trasmetto. Non mi ha dato le istruzioni per l'uso? Ne faccio a meno e trasmetto con il cuore. Un giorno Marija mi ha confidato che lei stessa dava questa benedizione speciale e materna molto semplicemente, dicendo per esempio: "Ecco, ho ricevuto la benedizione speciale e materna della Gospa e te la trasmetto." E' ciò che la Gospa ti ha detto di dire?- Lei ci lascia liberi. Puoi aggiungere le preghiere che vuoi, col cuore. - - Imponi le mani? - No, la Gospa non l'ha detto. - Puoi trasmettere a un gruppo? - No, soltanto a una persona per volta. - Ho notato che se il nostro cuore è attento, la Madonna stessa ci indica quelli che dobbiamo benedire. Verso gli increduli o le persone che rifiutano ogni preghiera possiamo trasmettere silenziosamente questa benedizione. Ogni genere di grazie investe allora queste persone, pace, gioia, conversione... Alla fine degli anni 80, nell'entusiasmo di questa nuova scoperta dei doni di Dio attraverso la Madonna, tutto andava bene. Ma le cose migliori possono diventare aceto se l'uomo ci mette il suo peccato e si appropria di ciò che è divino per servire il proprio ego. Non si può inscatolare il divino, non si può venderlo, non si può gestirlo secondo le 20 nostre miserabili leggi umane. Soprattutto in America ci sono state delle deviazioni. Il punto è non promuovere "un apostolato della benedizione speciale e materna" con volantini, conferenze il che potrebbe condurre alla fine a cose ridicole tali come dare la benedizione attraverso segreterie telefoniche o fax. Fortunatamente, illuminata dalla Gospa, Marija ha chiesto di rinunciare a questo. Io stessa ho visto sbarcare indovini o guaritori che seminavano la confusione nel loro gruppo di pellegrini. Uno di loro mi chiedeva: "Suor Emmanuel, voglio ricevere solo da lei la benedizione speciale." Sapevo che le sue intenzioni non erano pure. Ho rifiutato spiegando che questo dono non aveva niente a che fare con un fluido magnetico, ancor meno magico che ci si potesse passare dall' uno all'altro. Tutto cio e tipico di Satana, che cerca di appropriarsi dei tesori di Dio, offertici dalla Madonna, e di utilizzarli per i suoi scopi perversi. Ho dato allora la benedizione silenziosamente, per evitare la confusione. Oggi la situazione resta delicata, perché da un lato Marija è categorica: la Gospa ha veramente chiesto che si trasmetta la sua benedizione, d'altra parte il nemico ha veramente seminato la zizzania nel bel campo di Medjugorje. Per parte mia credo che noi possiamo trovare ancora nella Bibbia la spiegazione. "Leggete la Sacra Scrittura - ci dice Maria - per poter scoprire il messaggio contenuto per voi nelle mie apparizioni". In Ebraico, la parola Berakhah (benedizione) ha come radice la parola "ginocchio". Ci si inginocchia davanti a Dio, ci si prosterna. La parola derivata Berakhot significa dono, grazia, pace. I termini in greco e in latino hanno perso una gran parte di questo significato meraviglioso della benedizione. All'uscita dal seno il bambino arriva sulle ginocchia di sua madre e là riceve i primi regali. "Bene Dire" (latino) va bene, ma dove sono finite le ginocchia? Dov'è finita la tenerezza della madre, del padre, che donano tutto il cuore al bambino che accarezzano e consolano sulle loro ginocchia? Benedicendo il nome di Dio, lodandolo, si attirano sul mondo i doni, le grazie di Dio. C'è innanzitutto la verticale della relazione Dio-uomo (Satana vuole ridurre tutto a una relazione orizzontale). E' in Dio che la Gospa prende le benedizioni, i doni che ci dà. "Vi benedico con la solenne benedizione che Dio qui mi concede"' dice il 15 Agosto 85. Nella Bibbia, colui che, come Abramo, ha ricevuto una benedizione speciale è lui stesso portatore di benedizione per gli altri: "In te saranno benedetti tutti i popoli della terra", "Benedirò chi te benedirà". (Gen 12,3) Fin dalla Creazione, Dio benedice l'uomo e gli dà il potere di benedire tutta la creazione, animali e piante, per dare loro i benefici ricevuti da Dio (Gen. 1,28). A sua volta Noè trasmette la speciale benedizione di Dio ai suoi figli, perché costruiscano una nuova umanità, rinnovata nello Spirito (Gen. 9,1). I Patriarchi trasmettono benedizioni irrevocabili ai loro figli, che cioè compiano ciò che profetizzano. La loro efficacia si estende alla loro discendenza, in modo reale (Gen. 48, 18) Aronne, Mosè, Davide, Salomone, i pastori del popolo trasmettono la benedizione di Dio in modo ben concreto. Ci sono per questo cerimonie, sante assemblee, parole, gesti, liturgie. Maria di Nazareth stessa è benedetta da Elisabetta, da Simeone al Tempio... Nelle celebrazioni dello Shabbat, Giuseppe il Giusto benediceva suo figlio Gesù, secondo una formula che ricorda le benedizioni date nei tempi antichi a Beniamino e a Manasse. (Il padre di Maria la benediceva secondo la formula di Rachele e Lia, riservata alle ragazze). Tuffo ciò faceva parte integrante della vita della Sacra Famiglia e di tutto il popolo ebreo, poi giudeo-cristiano. Il padre di famiglia deve trasmettere ai figli la benedizione divina ricevuta attraverso Abramo, Isacco e Giacobbe, di generazione in generazione. Come ci insegna la Bibbia, la benedizione è anche una grazia escatologica, perché colui che benedice chiama la venuta del Messia. E Maria a Medjugoije non viene proprio a preparare i suoi figli alla seconda venuta di suo Figlio, così come Giovanni Battista l'ha fatto per la sua prima venuta? La Sua scelta del 24 giugno (Festa di 5. Giovanni Battista), per la Sua prima apparizione è ricca di significato. Per questo noi abbiamo bisogno della sua benedizione speciale e materna. Nello spirito della Bibbia, la benedizione si arricchisce mentre si trasmette, è una progressione, è un allargamento. Io dà e ricevo il centuplo, è la dinamica del Regno. Colui che non benedice rischia di impoverire il dono di Dio in lui, di sprecarlo. La Gospa ci ha chiesto di vivere e trasmettere questi messaggi, di testimoniarli. perché ha aggiunto questo fatto di trasmettere la benedizione? Perché la testimonianza non sostituisce la benedizione, è un'altra realtà. La Gospa chiede ai genitori di dare l'esempio, di essere portatori di pace, ma chiede loro anche di benedire i figli. E' un'altra necessità per la crescita del bambino, perché la sola testimonianza non trasmette la Protezione come fa la benedizione. La testimonianza non trasmette nemmeno l'Alleanza conclusa da Dio con Abramo e con Mosè sul Sinai. La testimonianza esercita una buona 21 influenza, un'attra zione. La benedizione esercita un'azione invisibile: Maria, per esempio, attinge a piene mani a ciò che è di Dio per darcelo, e questo trasforma in modo diretto la nostra anima al di là della consapevolezza che possiamo averne. A ogni sua venuta, la Regina della Pace benedice i veggenti e tutti quelli che si sono riuniti in preghiera. E per i "non veggenti" la dose non è minore! Non sono diplomata in teologia mariana e devo a volte arrangiarmi con i mezzi di bordo, allora mi dico questo: "Lei viene e vede l'estrema povertà della mia anima, mi ama e ha in sè tutti i più bei tesori di Dio, è mia Madre e ha molti modi di benedire... che cosa farà? Credo che mi darà la migliore delle sue benedizioni oggi, per puro amore! E io la prendo tutta intera senza pormi domande, perché so che sono i violenti che s'impadroniscono del Regno di Dio." MESSAGGIO del 25 Marzo 1991. "Cari figli, anche oggi v 'invito a vivere la Passione di Gesù nella preghiera e nell'unione con Lui. Decidetevi a donare più tempo a Dio che vi ha dato questi giorni di gloria. Perciò, cari figli. pregate e in modo speciale rinnovate l'amore per Gesù nei nostri cuori. Io sono con voi e vi accompagno con la mia benedizione e le mie preghiere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". GESU' CROCIFISSO La Madonna sceglie soprattutto i non credenti e i bambini per manifestarsi. Il mese scorso, però, è stato un prete irlandese a essere sconvolto: decide di fare la Via Crucis e si arrampica sulla collina del Krizevac, solo. Arrivato alla dodicesima stazione, prega davanti a Cristo in croce ed ecco che improvvisamente il volto del Cristo si anima. Tumefatto dai colpi, perdendo sangue, Gesù fa oscillare la testa da sinistra a destra, come un ferito che non riesca più a sopportare il dolore. Un amore e una tristezza insondabile sono impresse nello sguardo che si fissa in quello del prete. E' un appello disperato, silenzioso ma più potente di una folgore. Il colpo è troppo forte e il prete gira la testa per non vedere, il suo cuore batte all' impazzata, si chiede se non sia diventato matto... Guarda di nuovo verso la croce e Gesù continua a muoversi e a guardarlo. Inizia così una lunga contemplazione tra il Gran Sacerdote crocifisso e il sacerdote del nostro mondo crocifisso. Tremando dalla testa ai piedi, quest'ultimo scende dalla montagna e ritrova i suoi amici che non riconoscono più il loro amico tanta è l'immensa dolcezza del suo sguardo. Pregano insieme e la benedizione si spande da lui come un fiume tranquillo e al tempo stesso impetuoso. - Il mondo attuale è speciale, - dice - le ferite di Gesù sono intollerabili. - Solo allora racconta... Non sarà mai più lo stesso: Il volto di Gesù si è impresso nel mio cuore - dirà -come un sigillo sulla cera. MESSAGGIO del 25 Aprile 1991. "Cari figli, oggi v'invito tutti a far si che la vostra preghiera sia preghiera del cuore. Ognuno trovi il tempo per la preghiera, perché in essa possa scoprire Dio. Non voglio che parliate di preghiera, ma che preghiate davvero. Che ogni vostro giorno sia pieno della preghiera di ringraziamento a Dio per la vita e per tutto quello che avete. Non voglio che la vostra vita sia piena di parole, ma che glorifichiate Dio con le opere. Io sono con voi e ringrazio Dio per ogni momento che passo con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". SONO IO, PAOLO! "Come si fa a pregare con il cuore?" E' una domanda frequente fra i pellegrini che sono molto contenti di sapere, a contatto con la grande semplicità di Medjugoije, che lo sapevano già senza saperlo. Arrivano qui con delle domande intellettuali e ripartono con il solido buon senso dei bambini, dei piccoli ai quali sono rivelati i misteri del Regno. Un prete francese ci ha spiegato magnificamente la preghiera del cuore, l'altro giorno in chiesa, raccontandoci un fatto strano avvenuto a Parigi: Paolo passava gran parte del suo tempo fliori, ed era molto affezionato alla chiesa di San Giacomo sotto il cui portico mendicava. Bisogna aggiungere che la bottiglia era sua fedele compagna e la cirrosi epatica, tra le altre malattie, non lo lasciava mai. Il suo colorito non prometteva niente di buono e la gente del quartiere si aspettava da un giorno all'altro di non vederlo più, senza tuttavia interessarsi da vicino al suo caso. Comunque un'anima buona della parrocchia, la Signora N., aveva incominciato un certo dialogo con lui, rattristata dal fatto di vederlo così atrocemente solo. Aveva anche notato che la mattina, lasciando per qualche momento il suo posto sotto il portico, Paolo entrava in chiesa (cronicamente vuota) e si sedeva su una sedia in prima fila, davanti al tabernacolo, così... senza far niente. Allora gli ha chiesto: - Paolo, vedo che vai spesso in chiesa: ma come fai a restare un'ora seduto, senza far niente? Non hai un rosario e neppure un libro 22 di preghiere, qualche volta sonnecchi anche un pochino.... Cosa fai là? Preghi? - Come vuoi che preghi ! !!! Dal tempo del catechismo, da ragazzino, ho scordato tutte le preghiere! Non so più niente! Quello che faccio, ma... non è certo complicato: vado verso il tabernacolo dove Gesù è tutto solo, nella sua scatolina, e gli dico: "Gesù! Sono io, Paolo! Vengo a trovarti!" e poi resto per un po', tanto per essere con lui, ecco! - La signora N. resta senza parole e prende nota; i giorni passano, sempre uguali, ma quel che doveva accadere, accade e Paolo sparisce dal portico. Malato? Forse morto? N. si informa e lo ritrova all'ospedale: va a vederlo. Il povero Paolo sta malissimo, bardato di tubi, il colorito grigiastro tipico dei morenti e con prognosi infausta. Ritorna il giorno dopo aspettandosi di sentire la triste notizia.., Ma no, Paolo sta seduto ben diritto sul letto, rasato di fresco, l'occhio vivo e l'aspetto completamente cambiato. Un'espressione di felicità indescrivibile emana dal suo viso, e anche una luce. La signora N. si frega gli occhi... ma si, è proprio lui! - Paolo, ma è incredibile, tu sei resuscitato! Non sei più tu! cosa ti è successo? - Beh... stamattina, non stavo bene; poi, di colpo, ho visto qualcuno ai piedi del mio letto: era bello, ma bello, pieno di luce... Non puoi neanche immaginartelo! Mi sorrideva e mi ha detto: "Paolo! Sono io, Gesù! Sono venuto a trovarti!" "Pregare con il cuore?" E' andare verso Dio, proprio come si è, con tutto quello che si ha. E quando non si ha niente, andarci con quel niente. Come la povera vedova del Vangelo, Paolo aveva consolato Gesù più di molti altri. MESSAGGIO del 25 Maggio 1991. "Cari figli, oggi invito tutti voi, che avete sentito il mio messaggio della pace, a realizzarlo con serietà e amore nella vita. Sono molti quelli che pensano di fare tanto perché parlano dei messaggi; ma non li vivono. Io v 'invito, cari figli, alla vita e al cambiamento di tutto ciò che è negativo in voi, perché tutto si trasformi in positivo e in vita. Cari figli, Io sono con voi e desidero aiutare ciascuno di voi a vivere e, con la vita, a testimoniare la buona novella. Cari figli, Io sono con voi per aiutarvi e per condurvi al Cielo. In Cielo c 'è la gioia: attraverso di essa potete già vivere il Cielo sin d'ora. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". AVEVO UN PIEDE ALL'INFERNO E NON LO SAPEVO Tutti quelli che abitano a Medjugorje conoscono Patrick, il canadese di lingua inglese che partecipa ogni giorno alle tre ore di preghiera, in chiesa, con sua moglie Nancy e che, durante le lunghe omelie in croato, recita come un angelo il rosario della Divina Misericordia o le preghiere di Santa Brigida.Credevo anch'io di conoscerlo fino al giorno in cui mi ha raccontato la sua stona... - Ho cinquantasei anni. Mi sono sposato tre volte. Ho divorziato due volte (ogni volta per colpa dei miei adulteri). Prima di leggere i messaggi di Medjugorje non possedevo neppure la Bibbia. Ho lavorato nel settore automobilistico in Canada e in trent'anni il mio solo Dio è stato il denaro. Conoscevo ogni trucco per aumentare il mio malloppo. Quando mio figlio mi ha chiesto: "Papà, che cos'è Dio?", gli ho dato un biglietto da 20 dollari e gli ho detto: "Ecco il tuo Dio! Più ne avrai, più sarai vicino a Dio". Non avevo contatti con la Chiesa e non avevo mai avuto fede, anche se ero cattolico battezzato. Vivevo con Nancy senza essere sposato, ma questo ci sembrava normale, dato che tutti lo facevano. Sette anni dopo abbiamo deciso di sposarci. Ho organizzato un super matrimonio in montagna. Avevo preso a nolo un elicottero... cerimonia civile, mentre un'orchestra suonava musica New Age... Sei settimane più tardi Nancy mi ha detto: - Non ho l'impressione di essere sposata! Mentre le sventolavo davanti il nostro certificato di matrimonio, ha dichiarato: - No, non mi sento proprio sposata. Mia madre non èvenuta e non siamo stati in chiesa. - D'accordo, - le ho detto - se ti può far piacere, andremo in chiesa. - Ho scoperto solo allora che la mia prima moglie aveva chiesto e ottenuto l'annullamento del nostro matrimonio, vent'anni prima... Non c'erano ostacoli perché sposassi Nancy in chiesa. La cerimonia ha avuto luogo qualche tempo dopo nella chiesa del "Cuore Immacolato di Maria", l'unica con questo nome in tutto il Canada! Lentamente ma sicuramente la Madonna mi veniva incontro... Ho dovuto confessarmi prima del matrimonio ed è stata una confessione senza il cuore. Nancy e io non pregavamo, non andavamo a messa, non facevamo niente di religioso, ma avevamo un certificato di matrimonio cattolico... I miei quattro figli (tre maschi e una ragazza) avevano vite difficili, o meglio catastrofiche (alcool, droghe, anche divorzi...) ma questo non mi disturbava più di tanto... Chi non ha problemi con i figli? Durante un trasloco, trovo un pacchetto che ci aveva mandato dalla Croazia (molto tempo prima!), il fratello di Nancy, che è croato. A dire il vero nessuno aveva mai aperto completamente questo pacchetto. Nancy me lo ha messo in mano dicendo: "Mio caro pagano di un marito, se qualcuno deve buttarlo, quello sei tu! 23 Peserà sulla tua coscienza!" Era sabato sera. Mi ricordo benissimo il momento in cui ho aperto il pacchetto. Conteneva i primi messaggi di Medjugoije che il fratello di Nancy aveva tradotto con cura in inglese e conservato per noi. Ho preso un foglio dal pacchetto e ho letto per la prima volta un messaggio di Medjugorje. E il primo messaggio che ho letto nella mia vita era: "Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta". Proprio in quel preciso istante qualche cosa è cambiato nel mio cuore. Non ci è voluta un'ora, non dieci minuti, èsuccesso in un istante. Il mio cuore si è sciolto e mi sono messo a piangere; non potevo fermarmi e le lacrime colavano sul mio viso in un flusso ininterrotto. Non avevo mai letto niente di simile a questo messaggio. Non sapevo niente di Medjugorje, neppure che esistesse! Ignoravo tutto dei messaggi. Tutto quello che riuscivo a leggere era: "Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta" e sapevo che era per me, sapevo che la Madonna mi stava parlando! Il secondo messaggio che ho letto era: "Sono venuta a dirvi che Dio esiste!" e non penso di aver mai creduto in Dio in vita mia prima di leggere questo messaggio. Rendeva reali tutte le cose! Tutto l'insegnamento cattolico che avevo ricevuto da bambino era VERO! Non era più un racconto di fate o una bella favola completamente inventata! La Bibbia era vera! Non era più il caso di mettere in discussione i messaggi; mi sono messo a leggerli uno ad uno, fino all'ultimo. Non potevo più staccarmi da quel libro e durante la settimana l'ho tenuto a portata di mano, malgrado la conflisione generale dovuta al trasloco. Leggevo e rileggevo e i messaggi penetravano sempre più profondamente nel mio cuore, nella mia anima. Avevo il tesoro dei tesori! Durante il trasloco ho sentito parlare di un week end per coppie a Eugene (USA), a due giorni di viaggio da noi. - Andiamoci - ho detto a Nancy. - E la casa ...? - Fa niente! Là ho visto migliaia di persone che sentivano la stessa cosa che io sentivo per la Madonna, sul suo modo di parlare al mondo di oggi. Tutti avevano dei libri su Medjugoije, su Fatima, su Don Gobbi... non avevo mai visto una cosa simile! Durante la messa c'è stata una preghiera di guarigione: il Padre Ken Robert ha detto: - Consacrate i vostri figli al Cuore Immacolato di Maria! -Mi sono alzato in piedi, sempre in lacrime, perché non avevo smesso di piangere dal mio primo messaggio di Medjugorje, e ho detto a Maria: - Madre benedetta, prendi i miei figli! Te ne supplico perché io sono stato un cattivo padre! So che tu farai meglio di me.- E ho consacrato i miei figli: questo mi ha sconvolto, perché non sapevo veramente più cosa fare di loro. Le loro vite avevano oltrepassato ogni possibile stadio di degrado morale. Ma dopo quel week end, tutto è cominciato a cambiare nella nostra famiglia. Il Padre Ken Robert aveva detto: - Rinunciate a quello che vi piace di più! -Mi piaceva molto Nancy e il caffè.... ho deciso di rinunciare al caffè! I messaggi di Medjugoije sono stati la grande grazia della mia vita: mi hanno trasformato completamente. Avrei potuto continuare il ciclo dei divorzi, avevo moltissimi soldi. Adesso, l'idea dell'adulterio è semplicemente esclusa dai miei pensieri. Uamore che la Madonna ha messo tra me e Nancy è incredibile, è una grazia di Dio. Mio figlio, che si drogava ed era stato espulso da scuola a sedici anni, si è convertito, si è fatto battezzare e pensa al sacerdozio. "Se qualcuno in una famiglia fa il primo passo, io farò il resto". E' proprio cosi! Se un messaggio di Medjugorje tocca il membro di una famiglia, a poco a poco tutta la famiglia si converte. Per quanto riguarda l'altro mio figlio, non praticante dichiarato, è venuto a Medjugorje l'anno scorso e ha trovato la fede (confessione, prima comunione.) Gli altri miei figli e i miei genitori sono anche loro sulla buona strada, anche se questo non è sempre facile. Otto giorni dopo aver scoperto i messaggi di Medjugorje ho detto a Nancy: - Partiamo per Medjugorje! Abitiamo qui dal 1993. Siamo arrivati senza niente. Nel giro di tre giorni la Madonna ci ha trovato un tetto e un compito. Nancy traduce per Padre Jozo. Per quanto mi riguarda la mia vita consiste ora nell'aiutare i pellegrini e nel far conoscere i messaggi in tutti i modi possibili. La Madonna, io l'amo enormemente, mi ha salvato la vita. Avevo un piede all'inferno e non lo sapevo! MESSAGGIO del 25 Giugno 1991. "Cari figli, oggi nel grande giorno che mi avete regalato, desidero benedire tutti e dirvi che questi giorni, in cui sto con voi, sono giorni di grazia. Io desidero insegna,:vi ed aiutarvi a camminare sulla strada della santù4. Ci sono molti che non vogliono sentire i miei messaggi né accettare con serietà quello che lo dico; ma per questo, invito voi e prego perché con la vostra vita e nella vita quotidiana, testimoniate la mia presenza. Pregate; Dio vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra Scrittura perché, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il messaggio che è per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 24 LE 24 ORE DELLA GOSPA Un giorno mi trovavo sulla montagna: mi piace pregare là a lungo, prima dell'apparizione della Madonna, per accoglierla nel mio cuore, lontano dalla folla. L’apparizione ha luogo alle 17,40 (ora legale: 18,40). Quel giorno ho detto alla Beata Vergine: - Dato che so che tu ritornerai entro 24 ore, ti preparerò un regalo; potrò offrirtelo domani. - Ma che regalo? Ho avuto l'idea di controllarmi su un punto preciso. In effetti, dall'età di quattordici anni, avevo la cattiva abitudine di scorticarmi le labbra, talvolta anche a sangue. Era un tic del quale non riuscivo a sbarazzarmi. Un dermatologo mi aveva detto che rischiavo un cancro alle labbra (con metastasi molto rapide). Malgrado i suoi avvertimenti, continuavo, era più forte di me. Ho fatto questa promessa alla Madonna: - Per 24 ore farò uno sforzo supremo, non mi scorticherò le labbra, ma ti prego, aiutami! - Arrivò l'incontro del giorno dopo: aveva funzionato! Tutti gli assalti distruttori (molto numerosi) erano stati respinti, la Madonna mi aveva molto aiutato è le ho offerto con gioia il regalo. Mi è venuta allora l'idea di prepararle un'altro dono, una nuova vittoria su un punto preciso, per 24 ore. Perché non la stessa cosa? Uho fatto e Lei ha ricevuto il suo regalo. Durante tutta la settimana, a ogni incontro, facevo la stessa cosa. Cosa è successo, allora? Dopo sette giorni il tic era completamente scomparso. Se n'era andato, finito, non ci pensavo nemmeno più! La Madonna aveva toccato il mio corpo e il mio sistema nervoso, aveva tolto il male alla radice. Grande è stata la mia gioia e la mia riconoscenza. La storia non è finita. Mentre la ringraziavo, la Madonna mi ha fatto capire nella preghiera che quello che aveva fatto per me, voleva farlo per ogni suo figlio. Mi sono ricordata allora di alcune sue parole; è stata come un'illuminazione: 'Appena avete bisogno di me, chiamatemi! Se avete delle difficoltà o avete bisogno di qualche cosa, venite a me. Dio mi ha permesso di aiutarvi ogni giorno con delle grazie, per difendervi contro il male. Cari figli, permettete a Dio di fare dei miracoli nelle vostre vite!". Ho anche capito che noi avevamo appena sfiorato un immenso capitale di grazie, che eravamo ancora mille miglia lontano dall'aver capito fino a che punto queste visite quotidiane di Maria potessero aiutarci. Che incoscienza! "No cari figli, voi non capite l'importanza della mia venuta" ci dice la Madonna. E Vicka aggiunge: - Quello che la Gospa fa a Medjugorje non è mai stato fatto in nessun luogo prima e non lo sarà dopo. E' un caso unico nella storia. - Non è troppo tardi! Mi ha molto colpito il constatare quanto sia felice il popolo di Dio di venire a conoscere questa buona novella delle apparizioni quotidiane della Gospa. Per i parroci che accolgono i testimoni di Medjugorje che stupore e gioia grandissima vedere le loro chiese improvvisamente strapiene, e tutta questa folla che non se ne vuole andare neppure dopo tre o quattro ore di preghiera e di testimonianze! Non è forse un segno sconvolgente della sete immensa che ha la gente di toccare concretamente il cuore di sua madre Maria, viva, reale, che guarisce, che compatisce, indicibilmente tenero? Si, il popolo di Dio è felice di trovare sua Madre. A Medjugorje il cielo si lascia toccare come non è mai successo prima. Quando la Madonna appare, i veggenti la vedono in tre dimensioni, come si vede una persona normale sulla terra. Possono stringerle la mano, abbracciarla, posso no tirare il suo velo implorandola per una grazia, possono ridere e piangere con lei. E' completamente reale, incarnata, viva e infinitamente bella. - La vediamo da quindici anni - dice Marija - ma non ci abituiamo, ogni giorno è una gioia più grande. - Ma noi, "non veggenti", "non udenti", che non abbiamo estasi quotidiane per conversare con la Regina del cielo, dovremmo avere un destino meno bello? Non è assolutamente così! E' la chiave di volta del dono di Dio a Medjugoije: là dove sono, come sono, io, povero peccatore, senza carismi, posso ricevere le stesse grazie dal cielo come se mi chiamassi Vicka, Marija, Ivan, Mirjana, Jakov o Ivanka. Ho fatto un'indagine fra i veggenti che spesso si sentono dire: "Hai la possibilità di vedere la Madonna! Che felicità dev'essere! Ah se potesse capitare anche a ~ " Ho sondato Vicka: Vicka, quando vedi la Gospa ricevi delle grazie particolari? - - Si, la Madonna ha detto che ci dava grazie speciali come non aveva mai concesso in tutta la storia del mondo. - - E io, che non vedo niente, riceverò meno grazie dite che la vedi, se le apro completamente il mio cuore? - - Certamente no! Se apri il tuo cuore, ti darà le stesse grazie che dà a me, Lei l'ha detto! Noi non siamo migliori degli altri... La Gospa desidera che si venga a Medjugorje, perché ne ha fatto un'oasi di pace e ci invita. Ma se tu non puoi veramente venire e se apri completamente il tuo cuore nel momento dell'apparizione, certamente riceverai le nostre stesse grazie, di noi veggenti, là dove tu sei. - La conclusione è chiara: le visite di Maria e il fantastico capitale di grazie che apportano non sono riservate a qualche 25 raro eletto; sono per ognuno di noi, per voi che mi leggete, per la vostra famiglia, per tutti quelli che aprono le porte più intime del loro cuore a questa possibilità. Alle 18,40, quando la Madonna scende a conversare con i figli degli uomini e pregare con loro, quelli che lo desiderano possono fermarsi qualche minuto, là dove si trovano, per accoglierla in modo speciale, in comunione con Medjugorje e con le migliaia di persone che già in tutto il mondo vivono questo appuntamento (alcuni orologi si mettono a suonare!) E di giorno in giorno, di 24 ore in 24 ore, capitano loro. cose tali che molti libri non potrebbero contenere le loro testimonianze. Che gioia, in effetti, quando ogni giorno io posso tuffare il mio cuore in quello di mia Madre, certa che ritornerà tra 24 ore, che la mia solitudine non esiste ormai più, che io sono ogni giorno una cugina Elisabetta che esclama: "A che debbo che la madre del mio Signore venga a me... Che gioia offrirle ogni giorno un regalino, mettersi d'accordo con Lei su una determinata piccola cosa, per superarla, per convertirmi. Se sono schiavo della sigaretta, dell'alcool o della pornografia... posso rinunciarci per 24 ore. Se picchio mia moglie... posso smettere per 24 ore! (e reciprocamente). So di essere troppo debole per promettere uno sforzo di tre mesi, o anche di un mese solo, ma 24 ore... è proprio nelle mie possibilità. Lei lo sa bene e perciò dice spesso: "Di giorno in giorno crescerà l'amore in voi. Sono con voi per aiutarvi a realizzarlo nella sua pienezza" "Di giorno in giorno" è il suo motivo conduttore; 24 ore, la sua unità di tempo. Anche Madre Teresa ci focalizza su questo "oggi" come punto d'impatto della grazia: "Ieri épassato, domani non c 'è ancora, ho solo oggi per amare A ogni venuta, Maria si impadronisce dei nostri cuori per imprimervi la sua ineffabile bellezza... "Datemi il vostro cuore perché possa trasformarlo, perché diventi simile al mio" dice. Si impadronisce con l'avidità dell'amore del nostro regalino promesso la vigilia. Cosi compie in noi un lavoro immenso: "Voglio purificarvi dalle conseguenze dei vostri peccati passati, voglio arricchirvi della mia pace materna Quella che viene a me è la Donna che schiaccia la testa al serpente. E' colei davanti alla quale tremano le potenze infernali e tutti i demoni, perché è l'Immacolata e ha ricevuto la grazia di vincere Satana. A ogni appuntamento ricevo colei che è. più forte del male che abita in me: lo toglierà dalla radice. Tutti noi soffriamo della mancanza di buoni esorcisti, ovunque. Con la proliferazione delle pratiche sataniche coscienti o incoscienti, un numero crescente di persone ètorturato terribilmente dalle potenze delle tenebre. E chi c'è per accoglierli, ascoltarli, soccorrerli? Dove? Come? C'è il deserto. Ecco che nostra Madre risponde. Non abbandona i suoi figli alla triste sorte che l'ateismo dell'ambiente ha loro riservato. Durante gli appuntamenti con la Regina della Pace, avvengono gli esorcismi più belli, come per incanto. Quello che uno psichiatra non ottiene in dieci anni, Maria lo ottiene, Lei è la Regina. "La vostra sofferenza è anche la mia". "Cari figli voi dimenticate che vi chiedo dei sacrifici per aiutarvi a cacciare Satana da voi" (settembre 86). Inoltre, queste visite della Madonna sono un antidoto efficace contro la confusione di New Age, dove si nega l'incarnazione di Dio. A Medjugorje si scopre la realtà della vita spirituale. Maria non è fuori della realtà; ci tuffa nella vita concreta, sotto lo sguardo del Dio vivente e non di una energia impersonale. E' una grande liberazione dal New Age che fabbrica ogni giorno dei nuovi SDF: Senza un Dio Fisso. MESSAGGIO del 25 Luglio 1991. "Cari figli, oggi v 'nvito a pregare per la pace. In questo tempo la pace è minacciata in un modo particolare, e chiedo a voi di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, Io desidero che voi capiate quanto è seria la situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera. Ma voi pregate poco. Cari figli, Io sono con voi e v'invito a cominciare con serietà a pregare e a digiunare come nei primi giorni della mia venuta. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". ALCOLIZZATA DA DIECI ANNI Poco dopo la mia guarigione sono stata invitata a parlare di Medjugorje negli USA. E' stato proprio impossibile tenere per me la scoperta delle "24 ore della Gospa!" Dopo aver loro spiegato tutto per bene ho detto ai cinquemila americani che mi ascoltavano: "Mandatemi le vostre testimonianze!" La primissima lettera che ho ricevuto mi ha stravolto: "Ho ascoltato la sua conferenza il settembre scorso a Pittsburgh. Ho trent'anni.Quando sono venuta ad ascoltarla ero vedova da qualche mese, la mia vita era un vero inferno. Non riuscivo a sopportare l'assenza di mio marito: non sentire più la sua voce, i suoi passi in casa, non poterlo più vedere, parlargli, era diventata una tale tortura che non volevo più vivere. Il dolore della solitudine e la disperazione del cuore mi schiacciavano, e solo la 26 morte poteva mettervi fine. Avevo perciò deciso di suicidarmi e, perché sia venuta alla sua conferenza, me lo sto ancora domandando. Ne ricordo una cosa sola, dato che mai prima d'allora avevo considerato le apparizioni da quel punto di vista: la Madonna viene a visitarmi, me, personalmente, a casa mia, nella mia presente situazione..! Ho deciso di fare le "24 ore della Gospa" dall'indomani. Quando è arrivata l'ora dell'apparizione, mi sono letteralmente sprofondata fra le sue braccia (anche se non la vedevo) e ho singhiozzato così per un po', sul suo cuore. Non avevo altro regalo da offrirle che la mia infinita disperazione e non facevo altro che ripeterle: "Prendi la mia infelicità, prendi la mia vita distrutta, delusa! Non ne posso più!" Suora, forse lei non mi crederà, ma le dico la verità: non so come sia successo, ma oggi sono diventata la donna più felice del mondo. Sono felice della mia sorte! La Madonna ha riversato nel mio cuore la sua gioia e ha tolto la disperazione. La amo da morire! Lei è incredibile, è veramente una madre! Il Suo cuore è nel mio e non so dirle quanto ora ami la vita..." (Patricia) In Francia parlavo di questo in ogni occasione. Un giorno, una signora che aveva assistito ad una conferenza a Tolosa, tre mesi prima, è venuta a trovarmi a Medjugoije. Il pullman di pellegrini era già al corrente del suo miracolo che si èaffrettata a raccontarmi: "Ho sessant'anni. Ero alcolizzata da dieci anni e perciò avevo gravi problemi di salute. La mia famiglia, poi, era a pezzi, soprattutto i miei figli ai quali rendevo la vita impossibile: era più forte di me; avevo fatto cure su cure e persino un gruppo di preghiera aveva pregato parecchie volte su di me. Niente serviva, il vino bianco... era il vino bianco! Quando ho sentito come lei era stata guarita dalla Gospa, mi è venuta un'idea. Si ricorda che abbiamo pregato qualche minuto durante la conferenza? Abbiamo pregato in raccoglimento al momento dell'apparizione alle 18,40. Mi sono detta: "E' arrivato il momento! Per una volta puoi ben fare un regalo a Maria!" Così le ho promesso di non bere una goccia d'alcool nelle prossime 24 ore, cosa di cui mi sapevo incapace, ma lei aveva detto che la Madonna ci avrebbe aiutato a mantenere la promessa: e ha funzionato! E' stata molto, molto dura: vedevo continuamente sfilare davanti ai miei occhi bicchieri di vino bianco. Ho dovuto farmi forza per mantenere la promessa. L’indomani ero veramente felice di offrirle il mio dono. 'Subito dopo l'ora dell'apparizione, dovevo andare da degli amici e naturalmente mi offrono un bicchiere: di vino bianco! Prendo il bicchiere ma, appena l'assaggio, devo controllarmi per non sputarlo: il vino mi disgustava! Suora, da quel giorno non bevo più e non è neppure uno sforzo. La cosa più bella è che la Madonna, dopo questo, ha iniziato delle conversioni a catena nella mia famiglia". (Jeanine) Quello che le cure disintossicanti e gli psicologi non erano riusciti a fare in dieci anni, la Gospa l'ha fatto in 24 ore! E chi ha scelto in questa famiglia come apostolo di suo Figlio? Quella che aveva fatto più disastri. MESSAGGIO del 25 Agosto 1991. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera, ora come non mai, da quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e vuole disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso. Perciò, v'invito, cari figli, a pregare e digiunare ancor più intensamente. V'invito a qualche rinuncia per la durata di nove giorni, perché con il vostro aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima. V'invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Voglio salvare tutte le anime e offrirle a Dio. Perciò, preghiamo perché tutto quello che ho cominciato si realizzi completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA PRAVDA CONTENEVA LA VERITÀ! Fatima! Per la prima e unica volta la Gospa cita in un messaggio un altro luogo d'apparizioni e questo sette anni dopo che Giovanni Paolo Il, "il più caro dei suoi flgli", l'ha fatto. Ritorniamo dunque a sette anni fa. 20 marzo 1984. Monsignor Pavol Hnilica, da sempre vicino di cuore a Karol Wojtyla, è in India con Madre Teresa e discute con lei del progetto del Santo Padre di consacrare solennemente la Russia e il mondo al Cuore Immacolato di Maria, secondo la richiesta della Madonna a Fatima. Questo progetto deve realizzarsi il 25 marzo, cioè cinque giorni dopo! - Peccato che non possa essere a Mosca il 25, dice a Madre Teresa. Non ci sarà nessuno sul posto per consacrare la Russia! Il Vescovo decide allora di fare tutto il possibile per essere a Mosca quel giorno. - Ci vada! Tenga, prenda il mio rosario. Pregherò per lei!-gli dice Madre Teresa con la sua abituale convinzione. - Ma... è impossibile passare la frontiera!- Risponde il vescovo. - É la Madonna che le aprirà le porte della Russia! - Come per miracolo il Vescovo ottiene il visto; si 27 appropria della fede di Madre Teresa (e del suo Rosario) e si mette in viaggio. Il doganiere russo è veramente da "cortina di ferro", bisognava aspettarselo. "Non passerete!" dice ai due viaggiatori (Padre Leo accompagnava il vescovo) e impreca in russo con le parole più espressive del dizionario di bestemmie comuniste. Loro insistono e attendono. Ci sono quindici gradi sotto zero. Si sgranano rosari su rosari. Il doganiere cerca ogni ora di chiamare il suo capo, ma l'apparecchio non funziona. All'alba, stralunato, grida loro: "Andatevene al diavolo, non voglio più vedervi!" La Gospa aveva aperto le porte della Russia a modo suo... Il 24 marzo, il vescovo arriva al Cremlino. Va alla chiesa sconsacrata, ironicamente battezzata "museo dell'ateismo" dal regime, dove la gente viene segretamente a venerare le icone, con la scusa di ammirare le opere d'arte. Il suo cuore batte all' impazzata perché, per un ex prigioniero delle prigioni comuniste, l'avvenimento ha del prodigioso. Prende la Pravda e si mette dietro un antico altare. Nel giornale ha nascosto il testo di Giovanni Paolo Il per la consacrazione del mondo.. .(Quando Pavel Hnilica è stato consacrato clandestinamente, ha ricevuto la missione di occuparsi dei paesi sotto la dominazione comunista. Il Vescovo che lo ha consacrato gli ha detto : "Il tuo campo di missione si estende da Berlino a Pechino, passando per Mosca". E dopo trent'anni è la prima volta che il Vescovo mette piede in Russia!. Il suo cuore di pastore scoppia d'emozione ma, attenzione, lo si osserva... Per non attirare l'attenzione, fa finta di leggere con cura la Pravda mentre rivolge la sublime preghiera di consacrazione alla Madre di Dio. "Che buon comunista, - pensano senza dubbio i visitatori - con che attenzione legge la Pravda!" Bisogna ben dire che quel giorno, per una volta, la Pravda conteneva la verità! Celebra l'Eucaristia nelle sue tasche, secondo un rito imparato in prigione, e se ne va alla chetichella. Che gioia! Ha potuto vivere questa consacrazione in comunione con tutti i vescovi del mondo, come aveva chiesto la "Signora" di Fatima! Una pagina era stata definitivamente voltata nella storia del comunismo. Ritorna a Roma dove Giovanni Paolo Il lo convoca per la prima colazione . Una prima colazione che è durata... 3 ore! Il Vescovo racconta come abbia potuto trovarsi al Kremlino nel giorno in cui il Papa consacrava il mondo al Cuore di Maria. Profondamente commosso, il Santo Padre esclama: - La Madonna ti ha condotto per mano! - No, Santità, mi ha portato in braccio. - Poi il Santo Padre gli chiede: - Sei già stato a Medjugorje? - No, Santo Padre, il Vaticano me lo ha sconsigliato! - Con un gesto della mano Giovanni Paolo Il spazza via questa obiezione. - Vacci in incognito e dimmi quello che vedrai. -Lo porta poi nella sua biblioteca e gli mostra un libro di Padre Laurentin. Legge qualche messaggio della Gospa e dice: Vedi Pavol, Medjugoije è la continuazione di Fatima. La realizzazione di Fatima! - Qualche anno dopo gli dirà "Oggi il mondo ha perduto il senso del soprannaturale, ma lo ritrova a Medjugorje, attraverso la preghiera, il digiuno e la confessione sacramentale." Questo Vescovo è diventato da allora un grande difensore di Medjugorje. Il Papa gli domanda regolarmente: "Che notizie ci sono da Medjugorje?" Il 25 marzo 1994, ha celebrato a Medi ugotje il decimo anniversario della consacrazione del mondo. Sembra che Giovanni Paolo Il sia illuminato in modo soprannaturale su Medjugorje. Ha confidato a Mons. Hnilica che, nell'attentato dell 3 maggio 1981 l'aveva protetto dalla morte la Madonna di Fatima. Ha fatto anche questa prodigiosa confidenza al suo amico: "perché Lei mi ha salvato? Dopo tre mesi tra la vita e la morte, ho capito che il solo modo di risolvere i problemi del mondo e della Chiesa era la conversione della Russia, come detto dal messaggio di Fatima. L’unica soluzione è di vivere e realizzare il messaggio di Fatima..." Se Medjugorje porta a compimento Fatima.... allora grande è la nostra speranza. Sappiamo che il Papa fonda la sua speranza sui gruppi mariani, quelli di Medjugorje in particolare, perché trova in essi fedeltà assoluta alla Chiesa, alla preghiera, al digiuno, ai sacramenti... E come non ricordare qui la gioia della stessa Suor Lucia che non ha mai smesso di vedere la Madonna dal 1917 e alla quale Maria parla oggi di... quello che sta facendo a Medjugorje! MESSAGGIO del 25 Settembre 1991. "Cari figli, oggi v'invito tutti, in un modo speciale, alla preghiera e alla rinuncia, perché ora, come mai prima, Satana vuole mostrare al mondo il suo volto infame, con il quale trascinare più gente possibile sul cammino della morte e del peccato. E perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore Immacolato a trionfare in un mondo di peccato. Chiedo a tutti di offrire preghiere e sacrifici per le mie intenzioni perché Io possa presentarli a Dio per quello che è più necessario. Dimenticate i vostri desideri e pregate, cari figh; per quello che Dio vuole, e non per quello che volete voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 28 SIGNORE FERMALO! Aiutare il Cuore Immacolato a trionfare in un mondo di peccato è una delle caratteristiche comuni a Fatima e Medjugorje. "Un mondo di peccato" è l'espressione dolce e sopportabile scelta qui da Maria per indicare il male da vincere, ma lei non ha risparmiato i fanciulli di Fatima né quelli di Medjugorje, non ha loro nascosto l'orrore degli orrori che attende il peccatore che non si converte: ha mostrato loro l'inferno. Il rimedio proposto? Vivere nel suo Cuore Immacolato per mezzo della Consacrazione e diventare cosi corredentori con lei. Sacrificarsi per i peccatori cosi che nessuno di loro resista alla misericordia di Dio ma al contrario si converta mentre è ancora in tempo. Il Signore mi ha dato un giorno una lezione magistrale sullo spirito di sacrificio che mi ha colpito in modo particolare. Un mattino sono andata alla messa delle dieci in inglese, celebrata da un prete americano di passaggio a Medjugorje. Tutto è andato bene fino all'omelia. Da quel momento tutto è andato storto perché il prete ha cominciato un discorso nel quale ho cercato invano il legame con il Vangelo o semplicemente un legame con Dio. Accostava fra loro considerazioni lirico filosofiche e Dio non sembrava profilarsi all'orizzonte. Inoltre... non la smetteva più. La notte precedente avevo dormito poco; ho cominciato a innervosirmi e a guardare l'orologio. Avrei dovuto prendere la cosa in modo più positivo - Gesù fa qualcosa! - ho gridato al Signore. - Fermalo! Ma prima permetti che dica almeno un frase che nutra la mia anima. - Con mia grande meraviglia il prete ha interrotto di netto la sua predica ed è ritornato tranquillamente al suo posto. Prima di sedersi, però, come fosse colpito da corrente elettrica, è ritornato con passo energico verso il microfono e ha detto: Scusatemi, ho dimenticato di dirvi una cosa molto importante: la sola attività per cui valga veramente la pena di vivere, l'unica, è quella di sacrificarsi per la salvezza delle anime! Poi è ritornato al suo posto. - Gesù. - ho detto io tremando di stupore - Ho capito il tuo messaggio al cento per cento. MESSAGGIO del 25 Ottobre 1991. "Cari figli, pregate, pregate, pregate!". STORIA DI UN’ALTRA ANIMA - Arrivederci, Georgette. Se ti vedrò a Medjugorje non seccarti se ti chiederò il passaporto... Sarà solo per essere sicura che sei proprio tu! - E' in questo modo che ho lasciato Georgette l'anno scorso a Montreal. La storia del passaporto è uno scherzo tra noi; è colpa sua: qualche volta si "biloca" a Medjugorje! Anche il suo "secondo corpo" possiede un passaporto? A Georgette non piace che si parli di lei, spero che mi perdoni... Georgette Faniel è nata nel 1915 a Montreal, dove vive ancora nel nascondimento, in un'intensa preghiera. Da quando aveva sei anni Gesù l'ha presa nella sua intimità e le parla al cuore e all'orecchio. Crede che tutti sentano come lei la voce di Gesù e non parla della sua esperienza. Più tardi, sente la voce del Padre e anche quella dello Spirito Santo e della Madonna. Dall'età di sei anni è afflitta da una malattia che la farà soffrire sempre più e la renderà invalida: i suoi compagni celesti" l'aiutano a portare la sua croce in pace e a unire la sua sofferenza a quella di Gesù. Georgette vive anche con gli angeli che, in modo molto concreto, l'aiutano nei suoi doveri materiali, nei lavori di casa, qualche volta con molto umorismo. E' successo più d'una volta che, non potendo finire un lavoro a causa dei dolori acutissimi, trovava tutto fatto... se n'erano incaricati gli angeli. Nel 1950 ha ricevuto le stigniate di Gesù e vive la Passione. Il mio scopo non è quello di narrare tutte le stupefacenti tappe della vita mistica di Georgette: per questo ci vorrebbero molti volumi! Ma un giorno a lei è successo un fatto chiave, che non mancherà di rallegrare coloro che amano Medjugorje: il Venerdì Santo del 1985, quando Georgette si era già offerta al Padre in olocausto d'amore, il Signore le ha fatto una domanda strana che la spingerà ancora più avanti nell'offerta totale di sè stessa: "vorrebbe accettare di offrire la sua vita, tutte le sue sofferenze e le sue preghiere perché sia riconosciuta l'autenticità delle apparizioni di Medjugorje?". Georgette aveva sentito parlare di Medjugoije dal Padre Girard, suo direttore spirituale. Da allora lei non ha più smesso di "lavorare" per la causa di Medjugorje, giorno e notte (dorme solo un'ora) sacrificandosi per i veggenti, i francescani della parrocchia, il vescovo del luogo e naturalmente per tutti i parrocchiani e i pellegrini. Quando vanno in missione in Canada, i veggenti e i francescani non mancano mai di andarla a trovare: Georgette fa parte della loro famiglia spirituale (vedere le fotografie pag, 508). La sua conoscenza intima di Medjugorje è più profonda di quella di certuni che vi sono nati. Però, inchiodata a casa per la sua salute, non può 29 andare a Medjugorje. La bilocazione? Per lei, come per Suor Faustina o per Padre Pio, è una soluzione di Dio! Da parte mia penso che la straordinaria fecondità di Medjugorje in tutto il mondo sia dovuta a queste anime, segretamente immolate in una camera, che combattono a sangue contro le potenze delle tenebre e ottengono dal Cuore di Dio le vittorie più preziose: Georgette ne fa parte di diritto. La sento presente ogni giorno e, quando devo portare a termine un compito per la Gospa, il suo appoggio mi sostiene, lavoriamo in tandem. So che lei sente in sè fino all'agonia le offese fatte alla Regina della Pace, le macchinazioni ordite contro Medjugorje, la nostra indifferenza ai messaggi, le nostre divisioni, le nostre lentezze. Georgette ha ricevuto lumi sul ruolo fondamentale di Giovanni Paolo Il per Medjugorje e segue interiormente, come su uno schermo televisivo mistico, la grande battaglia che si combatte a Medjugorje per la salvezza della razza umana. Ma, lasciamole la parola: - Dopo che il Padre Eterno mi ha chiesto di offrirgli le mie sofferenze e di pregare per la causa di Medjugorje, Satana si scatena contro di me molto più di prima. - Già prima non la lasciava mai tranquilla, cercando di soffocarla fisicamente e di distruggerla con tutti i mezzi. Soprattutto le ripete continuamente che è dannata, che ha passato la vita a mentire, ingannando anche il padre spirituale sul suo conto. Georgette vive anche la grazia della transverberazione (termine mistico per " trapassare il cuore") come Santa Teresa. - Si tratta di una freccia di fuoco ardente che trapassa il cuore. Il dolore è intensissimo. Sento che la mia anima non deve mai cessare di ringraziare mentre Gesù ferisce il mio cuore. In quel momento sento un'immensa gioia interiore nella mia anima. Le più grandi gioie del mondo non si possono paragonare a quello che sento in me. Questa ferita mi rende più simile a Gesù crocifisso, perché unisco la mia volontà a quella del Padre come ha fatto Gesù durante tutta la sua vita, ma soprattutto sulla croce. Il Padre mi chiede di offrire queste ferite per il Santo Padre, le anime consacrate, i preti di Medjugorje, i veggenti, perché siano protetti dai loro nemici visibili e invisibili, per i vescovi dell'ex Iugoslavia e per tutti quelli che chiedono preghiere. Me ne faccio un dovere. Da quando conosco Medjugorje, prego e offro le mie sofferenze perché sia riconosciuta l'autenticità delle apparizioni il più presto possibile; le offro perché il messaggio di Maria, Regina della Pace, sia sparso ovunque, nella sua autenticità. (...) Un giorno, dopo aver pregato perché le apparizioni siano riconosciute e gli ostacoli rimossi, ho visto la Madonna che piangeva. Ero convinta che piangesse per la situazione di Medjugorje. Infatti, quando la sento piangere a causa delle anime consacrate, il suo pianto è a singhiozzi, è come un dolore fisico. Nel caso di Medjugorje, non sentivo singhiozzi: piangeva abbondantemente ma nel silenzio e nella nobiltà di una Madre e di una Regina. Lei chiede preghiere per i preti di Medjugorje ma anche per i preti che visitano questo luogo benedetto, i pellegrini, i veggenti, perché rimangano fedeli a quello che chiede. Chiede con grande insistenza di pregare perché la Chiesa riconosca, per mezzo della potenza dello Spirito Santo, l'autenticità delle apparizioni di Medjugorje.(...) Nella preghiera parlo al Padre Eterno di Maria, Regina della Pace; questo Gli fa piacere perché tutto quello che riguarda la Madre di Gesù lo consola. Gli chiedo soprattutto di conservare integri i messaggi della Madonna perché tutto sia presentato nell'autenticità e nella verità. Per me, Maria è la presenza invisibile al mondo, che dà la pace; Il Santo Padre Giovanni Paolo Il è la presenza visibile che chiede questa pace. Questo messaggio di pace sarà portato al mondo dal messaggero di pace che è Giovanni Paolo Il. Georgette è uno dei gioielli più belli di Medjugorje. Quando la vedrete in cielo, non avrete bisogno di chiederle il passaporto. Credo che la Regina della Pace vi racconterà chi era per Lei questa piccola signora con la vestaglia blu, laggiù a Montreal. MESSAGGIO del 25 Novembre 1991. "Cari figli, anche questa volta vi chiamo alla preghiera. Pregate, perchè siate capaci di capire quel che Dio desidera dire attraverso la mia presenza e attraverso i messaggi che lo vi do. Desidero avvicinarvì sempre più a Gesù e al suo Cuore Ferito, perché siate capaci di capire l 'Amore senza misura che è dato per ognuno di voi. Per questo, cari figli, pregate, perché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore su ogni uomo e su quelli che vi odiano e vi disprezzano; così, con 1’Amore di Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel mondo di dolore, che è senz'a speranza per quelli che non conoscono Gesù. lo sono con voi e vi amo con l'amore di Gesù senza misura. Grazie per tutti i vostri sacrifici e preghiere Pregate, perché lo possa aiutarvi ancora di più. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Giurie per aver risposto alla mia chiamata". LÀ PREGHIERA DEL DUE. 30 Da quello che Mirjana ci ha riferito, i "non credenti" sarebbero coloro che captano tutti i mali dell'umanità. Buono a sapersi... perché se facessimo sparire i "captatori", il male sulla terra non avrebbe più impatto, o ne avrebbe molto meno! Quando i pellegrini vedono arrivare quella giovane donna calma e raggiante che è Miijana, non si aspettano di ascoltare dalla sua bocca l'elenco impressionante delle "piaghe d'Egitto" odierne, dovute ai non credenti ,perché ognuno ha almeno un non credente in famiglia... - La Gospa dice che "il male Oggi nel mondo, succede perché ci sono non credenti: le guerre, le divisioni, i suicidi, la droga, i divorzi, gli aborti... tutto questo avviene a causa dei non credenti." La Gospa non li chiama "non credenti", ma "quelli che non conoscono ancora l'amore di Dio". Li ama perché ne èla madre, ma soffre molto per causa loro. Ci chiede di pregare per loro ogni giorno. Se poteste vedere, anche solo per una volta, le lacrime che colano sul suo viso per i non credenti, decidereste subito di pregare per loro ogni giorno. Ogni preghiera asciuga le sue lacrime. La Gospa chiede il nostro aiuto, perché con la nostra preghiera possiamo cambiarli. - Mirjana è estremamente sensibile: ha rifiutato di vedere l'inferno. Traumatizzata dalla rapida visione del purgatorio, ha detto a Maria: "Questo mi basta, non voglio vedere l'inferno". - Tra le nostre intenzioni di preghiera - continua Mirjana - la Gospa ci chiede di mettere i non credenti al primo posto. Pregare per loro è pregare per il nostro futuro, per l'avvenire dei nostri figli, per la loro sicurezza... Dal 1987 viene ogni mese il giorno 2 a pregare con me, per loro. Qualche volta resta molto a lungo! Mi ha insegnato delle preghiere per loro che solo Vicka conosce. Non posso dirvi per ora che preghiere siano, lo dirò più tardi. La Gospa dice che anche nelle chiese ci sono molti non credenti; per esempio quelli che ci vanno per abitudine o per vedere gli altri e non per incontrarsi con Dio. - Mirjana aggiunge: - E' terribile passare tutta la vita senza Dio e accorgersi al momento della morte che ci siamo persi l'essenziale; noi abbiamo una vita sola! Per aiutarli, la prima cosa è di amarli e poi di pregare per loro. Il resto lo fa la Gospa. Uho sperimentato a Serajevo dove c'erano molti studenti atei intorno a me. Dicevo alla Gospa: "Io faccio la mia parte, tu ora fai la tua!" - Questa richiesta è capita troppo poco, possa oggi avere un'eco nel nostro cuore! Speriamo di non essere trovati carenti nel giorno in cui ciascuno riceverà da Dio la ricompensa delle sue opere, passate attraverso il crogiuolo. Alcuni pellegrini della Provenza (Francia) hanno incominciato con gioia a offrire alla Gospa un grande aiuto per i non credenti e hanno proposto nelle loro chiese "la preghiera del 2", magnifica iniziativa! Fin dall'inizio hanno potuto constatare quanto la loro preghiera fosse gradita a Dio che li ha incoraggiati in modo sensibile e continua a farlo: Ecco quello che è successo il 2 luglio durante una preghiera, - racconta Jean Pascal - mentre tornavamo da Medjugoije. Eravamo veramente scossi dal messaggio del 18 marzo 1990 dato a Miijana: "Vengo a chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per colore che non credono. Mi aiutate pochissimo! Avete poca carità e amore... Qualche volta resta molto a lungo! Mi ha insegnato delle preghiere per loro che solo Vicka conosce. Non posso dirvi per ora che preghiere siano, lo dirò più tardi. La Gospa dice che anche nelle chiese ci sono molti non credenti; per esempio quelli che ci vanno per abitudine o per vedere gli altri e non per incontrarsi con Dio. Mirjana aggiunge: - E' terribile passare tutta la vita senza Dio e accorgersi al momento della morte che ci siamo persi l'essenziale; noi abbiamo una vita sola! Per aiutarli, la prima cosa è di amarli e poi di pregare per loro. Il resto lo fa la Gospa. L’ho sperimentato a Serajevo dove c'erano molti studenti atei intorno a me. Dicevo alla Gospa: "Io faccio la mia parte, tu ora fai la tua!" -Questa richiesta è capita troppo poco, possa oggi avere un'eco nel nostro cuore! Speriamo di non essere trovati carenti nel giorno in cui ciascuno riceverà da Dio la ricompensa delle sue opere, passate attraverso il crogiuolo. Alcuni pellegrini della Provenza (Francia) hanno incominciato con gioia a offrire alla Gospa un grande aiuto per i non credenti e hanno proposto nelle loro chiese "la preghiera del 2", magnifica iniziativa! Fin dall'inizio hanno potuto constatare quanto la loro preghiera fosse gradita a Dio che li ha incoraggiati in modo sensibile e continua a farlo: - Ecco quello che è successo il 2 luglio durante una preghiera, - racconta Jean Pascal - mentre tornavamo da Medjugorje. Eravamo veramente scossi dal messaggio del 18 marzo 1990 dato a Mirjana: "Vengo a chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per colore che non credono. Mi aiutate pochissimo! Avete poca carità e amore... A causa delle vacanze, eravamo solo cinque, ma fermamente decisi ad aiutare la Madonna. Quella sera abbiamo pregato più di due ore: lodi, intercessioni per i non credenti ecc. Improvvisamente tre dei presenti sentono un profumo delicato e non ci sono 31 fiori. Decidiamo di ritrovarci il 2 di agosto per la preghiera e ogni 2 del mese. Il 2 settembre eravamo una trentina. Dopo un canto in lingue, una persona ha una visione, e non lo dice: la Madonna è lì, vestita magnificamente, e dell'acqua sgorga dal suo cuore a torrenti, su tutta l'assemblea e sul mondo, per purificano. Questa donna allora vede che molti alzano la testa e sussurrano. "Senti l'acqua? Cos'è? Ci dev'essere una grossa perdita da qualche parte!!!"- Per due volte l'assemblea è distratta dal fortissimo rumore di acqua che scende a cateratte. "Scrosci d'acqua" dice qualcuno. Dopo la preghiera Jean Pascal cerca il parroco per avvertirlo che in chiesa sta per arrivare un deve essersi rotto qualche tubo, ma è strano, il rumore viene dal centro, dentro la chiesa, e non dalle pareti. - Impossibile, - risponde il prete -. Questa è l'unica chiesa della diocesi che non abbia acqua per niente. Nessun tubo, nessun rubinetto! Ci dà molte noie, soprattutto per le pulizie! Allora tutti hanno capito l'incoraggiamento del cielo. Qualche mese dopo, una donna pregava in chiesa aspettando "la preghiera del due", la sera. Senza che se ne accorgesse, è stata chiusa dentro dal prete. Quando gli altri hanno trovato la porta chiusa per dimenticanza) si sono messi a pregare sul sagrato. La donna, pensando che lei sola aveva partecipato all'incontro del 2, si era messa a pregare con molto fervore: soffriva d'artrosi da molto tempo e non poteva alzare le braccia, neppure per stendere la biancheria. Nel fervore della lode, alza le braccia per lodare Dio e ringraziarlo quando, stupefatta, si accorge del cambiamento: - Signore, mi hai guarito! - La guarigione di questa madre di cinque figli dùra ancora, dopo anni. Il 2 maggio 1996, la responsabile della liturgia aveva dimenticato un libro di canti in chiesa. E' andata di notte a cercarlo per preparare una lezione. Il gruppo di "preghiera del due" se n' era già andato, dopo aver pregato a lungo per i non credenti. Con sua grande sorpresa, la chiesa emanava un profumo delizioso e nemmeno un angolino sfuggiva a questa invasione. Lei vi è' rimasta a lungo, con l'impressione di essere rapita in cielo. - Mi sentivo così bene che avrei potuto passarci la notte -ha detto. Questa bella iniziativa della "preghiera del due" si e estesa rapidamente a macchia d'olio, nella zona. Si sono formati altri piccoli gruppi e oggi molte famiglie dedicano un tempo di preghiera quel giorno per "aiutare la Gospa", in comunione con Mirjana e migliaia d'altri... Dal 2 febbraio 1997, tutti possono assistere quando Mirijana ha l'apparizione mensile. MESSAGGIO del 25 Dicembre 1991. "Cari figli, oggi in modo speciale vi porto il piccolo Gesù, perché vi benedica con la sua benedizione di pace e di amore. Cari figli, non dimenticate che questa è una grazia che molta gente non comprende e non accetta. Perciò, voi, che dite di essere miei e chiedete il mio aiuto, date tutto di voi stessi; anzitutto, date il vostro amore e l'esempio nelle vostre famiglie. Voi dite che Natale è la festa della famiglia; allora, cari figli, mettete Dio nelle vostre famiglie al primo posto, perché Egli possa donarvi la pace e proteggervi non solo dalla guerra, ma anche in tempo di pace, da ogni assalto satanico. Se Dio è con voi, avete tutto, mentre quando non Lo volete, siete poveri e persi, e non capite dalla parte di chi state. Perciò, cari figli, decidetevi per Dio e poi riceverete tutto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN SATANISTA SULLA MONTAGNA T. è un'amica di Marija. Per molti anni (fino al 1991) ha abitato con lei a Bijakovici, prendendo parte alla sua vita famigliare e apostolica, alle sue pene e alle sue gioie più intime, restando al suo fianco in quei "tempi eroici" in cui l'intensità del quotidiano non aveva niente da invidiare agli Atti degli Apostoli. A quell'epoca la Madonna formava intensamente i suoi figli, coloro che aveva scelto. I veggenti e il gruppo di preghiera pendevano dalle sue labbra poiché Lei spiegava tutto ciò che era necessario per metterli con sicurezza sulla via della santità. Nel 1988 la Madonna ha incominciato a parlare quasi ogni giorno della sua benedizione speciale e materna. Procedeva sempre a tappe, come una madre. A quell'epoca Marija stava passando una prova dolorosa e la Madonna le parlava molto della gioia: in questa gioia soprannaturale rivelava poco a poco il dono insigne della sua benedizione speciale e materna. Queste settimane di formazione intima preparavano il grande giorno nel quale avrebbe dato a tutti i pellegrini presenti quella benedizione. Il grande giorno è il 15 agosto 1988. La sera, migliaia di persone coprivano la montagna del Krizevac. Una grazia di gioia intensa si riversava in tutti i cuori e ognuno ha potuto sperimentare, quella notte, la vera ebbrezza nello Spirito Santo. La Gospa ha dato a tutti la sua benedizione speciale e materna. Solo il piccolo gruppo degli intimi di Marija sapeva di cosa si trattasse, ma tutti l'avevano chiaramente ricevuta con la consegna: "Trasmettetela a tutte le creature". Malgrado le pietre sul cammino, sono scesi dal Krizevac quasi danzando, senza dubbio come gli Apostoli dal Tabor. T. era stata una delle prime ad arrivare in basso perché, con il gruppo di preghiera, aveva preso un sentiero scosceso che i pellegrini non conoscevano. Arriva allora un gruppetto di tedeschi che le chiedono di ridire nuovamente il messaggio dato che non era stato tradotto nella loro lingua. 32 Mentre T. ripete il messaggio parola per parola i suoi occhi guardano il fianco della montagna e cosa vede? Un uomo di una trentina d'anni, con un viso orribile, pieno di odio, che si torceva dalla rabbia e che la fissava con i suoi occhi infernali. T. ha sentito un colpo al cuore. Come si può essere in questo stato, pensava tra sè, dopo aver ricevuto un così bel dono dalla Gospa? L’uomo offre un sorprendente contrasto in questo fiume di gioia che scende dalla montagna. Si dirige verso T. vuole ucciderla? Il cuore di T. è colmo di compassione per questo fratello palesemente indemoniato; e in silenzio, fissandolo a sua volta, gli dona la benedizione speciale e materna, con tutto il cuore e con tutta l'anima, supplicando la Gospa di adempiere per lui la sua promessa: che il Padre lo custodisca. Luomo arriva alla sua altezza, le lancia un nuovo sguardo torvo e passa oltre. T. dimentica presto l'avvenimento, perché quella notte non si dorme per niente nella casa di Marija... Il giorno dopo, mentre sta lasciando la chiesa verso le 21, un uomo le si avvicina e insiste per parlarle immediatamente. E' lui! E' l'uomo di ieri sera! Ma è cambiato, una strana pace ha preso il posto delle fiamme infernali nel suo sguardo... - Mi riconosce? Che cosa ha fatto ieri sera? Mi dica! Ha fatto qualche cosa? - - Si, - risponde calma T. - certo, ho fatto qualche cosa! Comincia a spiegargli quando l'uomo la interrompe: - Mi lasci raccontare prima la mia storia! Poi mi dirà cosa ha fatto. Sono tedesco, medico, ho trent'anni. Tre anni fa sono venuto a Medjugoije per la prima volta. Allora prendevo parte a culti satanici ma, dopo otto giorni qui, grazie all'aiuto di un sacerdote, mi sono completamente liberato e convertito. Sono rimasto ancora tre mesi per approfondire e fortificare la mia conversione. Ero però molto orgoglioso. Al ritorno in Germania mi sono detto: "Vado a trovare i miei ex amici satanisti; parlerò loro di Dio, di Medjugoije, delle apparizioni di Maria, e riuscirò a convertirli". Risultato, dopo un mese in loro compagnia, ero diventato peggio di tutti loro e promosso capo del gruppo. Più tardi, avendo saputo che ci sarebbe stata una grande cerimonia religiosa per l'Assunzione, ho deciso di venirci, in missione per Satana. Sono salito sul monte Krizevac per compiere riti satanici e per nuocere. Scendendo, vedendo che lei trasmettevà il messaggio della Madonna, un odio improviso mi ha invaso, volevo ucciderla! Poi i suoi occhi si sono rivolti verso di me, lei mi ha guardato e ho sentito che accadeva qualcosa perché improvvisamente mi sono sentito del tuffo confuso. Le sono passato vicino e non ho potuto far niente, tanto era lo sconvolgimento che provavo. Sono andato a dormire ma non ho potuto chiudere occhio tutta la notte. Benché consegnato a Satana anima e corpo, una preghiera inattesa saliva incessante in me. "Padre celeste, so che ci sei, non lasciarmi mai più!" Impossibile resistere a questa preghiera, cosi ho pregato tutta la notte! Questa mattina presto sono dovuto uscire e trovare un prete. Ne ho trovato uno, Padre Pavic e mi sono confessato. Dopo, lui ha fatto la preghiera d esorcismo. Adesso mi dica, cos'ha fatto ieri sera? - Mi sta dicendo quello che ho fatto.... - Come? Si, la sua storia è una conferma provvidenziale di tutto quello che la Gospa ci ha insegnato ultimamente. Ieri sera ci ha dato la Sua benedizione speciale e materna e ci ha chiesto di trasmetterla a tutti. Prima però ci aveva spiegato molto bene la grazia speciale che dava questa benedizione: che il Padre Celeste si faceva un dovere di restare presso le persone benedette e di aiutarle in modo speciale per la loro conversione tutti i giorni, fino alla loro morte. Quando l'ho vista scendere dalla montagna, mi sono sentita male, non capivo come qualcuno potesse essere tormentato dall'odio dopo una cosi bella celebrazione di gioia. Ho subito messo in pratica la richiesta della Madonna e le ho dato la Sua benedizione speciale e materna, supplicando il Padre di restare vicino a lei.... Questo è tutto quello che ho fatto! Maria ha fatto il resto, ha mantenuto la promessa. Nella preghiera che ora risuona nel suo cuore, lei ripete senza saperlo le stesse parole che la Madonna ha pronunciato: "Che il Padre resti vicino a lei, che non la lasci mai più...',Vede, la benedizione della Gospa ha disarmato Satana in lei e il Padre ha potuto manifestarle il suo amore. Che conferma! FLASH BACK SUL 1991 26 GENNAIO L’Arcivescovo di Spalato, Mons. Franic, celebra la S. Messa a Medjugorje. 18 MARZO Apparizione annuale a Mirjana: "Cari figli, sono felice che vi siate riuniti così numerosi Desidero che vi raduniate spesso in una preghiera comune rivolta a mio Figlio. Prima di tutto desidero che offriate preghiere per i miei figli che non conoscono il mio amore, nè quello di mio Figlio. Aiutateli a conoscere questo amore. Aiutatemi, come madre di ciascuno di voi. Cari figli, tante volte a Medjugorje vi ho già invitato alla preghiera; continuerò a farlo perché desidero che apriate i vostri cuori a mio Figlio, che gli permettiate di entrare in voi e di riempirvi di pace e di amore: permetteteglielo, lasciatelo entrare! Aiutatelo con le vostre preghiere a diffondere la pace e l'amore a tutti, perché questo è più che necessario per voi, in questi tempi di lotta contro Satana. Ve lo prometto, figli miei, pregherà per voi. Aspetto da voi una preghiera più forte e vi invito a diffondere la pace e l'amore come vi sto chiedendo continuamente da dieci anni qui a Medjugorje. Aiutatemi e io pregherà mio figlio per voi." 11 APRILE Conferenza dei Vescovi iugoslavi su Medjugorje, dalla quale uscirà il famoso testo della posizione attuale della Chiesa: pellegrinaggi ufficiali proibiti, pellegrinaggi privati, autorizzati. 33 PASQUA Inaugurazione della comunità Cenacolo, di Suor ElvirN che accoglie ex drogati in vista di una "resurrezione" per mezzo della preghiera, la vita fraterna e il lavoro. 6 GIUGNO pellegrinaggio in incognito della veggente Alfonsina Kibeho (Africa). 25 GIUGNO 10° anniversario delle apparizioni. Folla immensa. La Croazia proclama l'indipendenza. 26 GIUGNO Comincia la guerra. L’armata federale serba invade I Slovenia e poi la Croazia. Vicka va in Austria per cura: si: subisce un intervento a un polmone e rimarrà fragile. LUGLIO Il gruppo di preghiera di Jelena Vasilj si scioglie; Jeler parte per gli USA e va all'università francescana Steubenville per studiare teologia. GOSTO Il francescano Padre Jozo Zovko lascia TihaUina; è nominato "guardiano" del Monastero di Siroki-Brieg. Padre Orec, parroco di Medjugoije, è sostituito da Padre Ivan Landeka. 2 DICEMBRE Ivan ha l'apparizione nella Cattedrale protestante nazionale di Washington, bastione della Riforma, negli USA. Dicembre: Padre Slavko tiene alla Domus Pacis il suo primo ritiro "Digiuno e preghiera"; a mezzo di Marija, la Madonna dà un messaggio ai venti giovani partecipanti: "Carissimi, come mi sarebbe facile fermare la guerra se trovassi tante persone che pregassero come state pregando voi adesso!" 1992 MESSAGGIO deI 25 Gennaio 1992 . "Cari figli, oggi v'invito a rinnovare la preghiera nelle vostre fi~migh'e, perché ogni famiglia diventi gioia per mio Figlio Gesù. Perciò, cari figli, pregate e cercate più tempo per Gesù, e cosi sarete capaci di accettare tutto.' le malattie, le croci anche le più pesanti. Io sono con voi e desidero prendervi nel mio cuore e proteggervi. Non vi siete, però, ancora decisi! Perciò, cari figli, vi chiedo di pregare perché, attraverso la preghiera, mi permettiate di aiutarvi. Cari figlioli miei. pregate perché la preghiera diventi il vostro cibo quotidiano. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". MARIA FA FALLIRE I PIANI DEI NAZISTI Eravamo sei figli nella mia famiglia e oggi ognuno, a modo suo, è al servizio della Beata Vergine. Personalmente mi meraviglio ogni giorno, senza sosta, di essere stata messa qui come una sentinella a Medjugorje per collaborare con Lei ai suoi piani. Giungendo qui l'avevo avvertita: "Mi hai scelta? Mi conosci: è a tuo rischio e pericolo!". A dire il vero la mia gioia era profonda e lo è ancora, tanto più che posso constatare che dopo 8 anni mi tiene ancora qui! Ma so bene che le radici di queste predilezioni e di queste grazie mariane risalgono spesso a tempo addietro nelle famiglie. Il rosario in famiglia, che può sembrare pesante in un primo momento, è in realtà una fonte prodigiosamente feconda di benedizione e di protezione per la discendenza. Come mio fratello Bruno sia scampato tante volte alla morte resta un mistero: gli altri sono scampati a trappole terribili, come per incanto, benché non senza sofferenze. Per quanto mi riguarda, se vi potessi raccontare tutto! Lasciatemi narrare ciò che è successo a mio padre. Era figlio unico e aveva già perso suo padre quando entrò nella Resistenza nel 1940. La sua cellula comprendeva 10 uomini che, in seguito all'aiuto prestato ad un aviatore inglese, furono tutti arrestati dalla Gestapo e trasferiti in Germania. Sua madre è dunque rimasta sola per tre anni senza avere sue notizie. Il regime dei campi di concentramento era inumano e lei lo sapeva; brillava per la sua immensa fiducia nella Madonna e recitava rosari su rosari perché suo figlio ritornasse sano e salvo. Un giorno le S.S. avevano obbligato i prigionieri del Lager di Hinzert a trasportare dei grossi blocchi di pietra da una cava, per ingrandire il campo. Mio padre era così debole che si reggeva appena in piedi. Aveva scelto un masso piccolo; mentre lo sollevava, il Kapò si è avventato su di lui ingiuriandolo, e gli ha messo sulle spalle un masso enorme. Caduta e impossibilità di rialzarsi.... Mio padre ha compreso che era giunta la sua ultima ora: i cani si sarebbero avventati e le randellate si sarebbero abbattute su di lui... aveva visto tanti compagni morire così! Nella sua disperazione ha gridato, in un soffio, a Maria: "Aiutami!" Allora, come se la legge di gravita improvvisamente obbedisse ad un ordine invisibile, il suo masso di pietra è diventato senza peso! Sembrava un coriandolo! Mio padre ha avuto salva la vita. Un'altra volta, poco prima che gli americani venissero a liberare il lager di Flossenburg nel 1945, i tedeschi avevano deciso di uccidere i prigionieri prima di abbandonare il campo e volevano farlo in modo insolito; le guardie delle S.S. hanno dato ad ognuno un sacchettino d'avena per il viaggio e li hanno fatti partire in fila indiana. Per strada cadevano dalla debolezza, venivano finiti e poi gettati nella 34 fossa. Pochi sono stati gli scampati. Quando doveva partire con il suo sacchetto d'avena, mio padre si è rivolto di nuovo alla Madonna e ha visto arrivare un Kapò che chiedeva: "Dov'è il dottore?" Volevano averne uno sottomano in caso di necessità. Mio padre era medico: ha potuto cosi restare nella sua cella e poco dopo è stato liberato dagli americani. Della sua squadra fu l'unico sopravvissuto. Lo sento ancora parlare della Beata Vergine a tavola, a casa, quando ero bambina; aveva un dono incredibile per raccontare le storie e a volte dovevo far finta di andare in cucina a cercare qualche cosa, per non mostrare le lacrime che mi scendevano dagli occhi. Un'altra storia molto bella è quella dell'incontro di mio padre con mia madre, il suo primo giorno dopo il ritorno in Germania, grazie ad un nuovo tiro birbone della Madonna (mia madre aveva consacrato a Maria il suo futuro marito e pregava per lui senza conoscerlo!). Ora mio padre è entrato nell'eternità e quando mamma ricorda quel periodo dice: "Grazie Maria, Regina della Pace, per tutto ciò che è successo da quel momento in poi: Bruno, Emmanuelle, Vincenzo, Eric, Maria Pia, Pascal..." La Gospa? L’apostolo Giovanni non si era sbagliato a prenderla con sè! MESSAGGIO del 25 febbraio 1992. "Can figli, oggi v'invito ad avvicinarvi ancora di più a Dio attraverso la preghiera; solo cosi potrò aiutarvi e proteggervi da ogni attacco satanico. Io sono con voi e intercedo per voi presso Dio, perché Lui vi protegga; mi sono, però, necessarie le vostre preghiere e il vostro si. Voi vi perdete facilmente nelle cose materiali e umane, e dimenticate che Dio é il vostro più grande amico. Perciò, cari figlioli miei, avvicinatevi a Dio, perché Lui vi protegga e vi preservi da ogni male. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL FILM DI MARCELLO Marcello, un giovane italiano, ha 25 anni. Anche se non è un drogato, ha passato un anno nella "Comunità Cenacolo" (di Sr. Elvira) dove, attraverso la preghiera e il servizio, ha aiutato gli ex drogati ad uscirne. Durante un ritiro "Preghiera e digiuno" con R Slavko, vive un'esperienza che merita attenzione. Il Santissimo Sacramento era esposto nella cappella della Domus Pacis a Medjugoije e Marcello stava facendo una lunga adorazione. All'improvviso, senza nessuna iniziativa da parte sua, vede svolgersi davanti agli occhi, con una precisione incredibile, il film della sua vita: dalla sua infanzia e dal passato emergevano avvenimenti, scene completamente dimenticate e, dal passato più recente, cose che non aveva mai considerato da quel punto di vista. Marcello entra in un certo senso nello sguardo stesso di Dio, per rivedere tutta la sua vita. Lo Spirito gli rivela il vero senso della sua vita e fino a che punto è stato amato e prediletto da Dio fin dalle origini, anche quando non ne aveva coscienza. Al termine del ritiro di cinque giorni racconta: c'erano due categorie, le cose buone e quelle cattive. Mi rallegravo per le cose buone ma per quelle cattive non riuscivo più a essere triste perché il Signore mi mostrava come si fosse servito anche di quelle per trasformarle in bene ed affidarmi a Lui. Mi ricordavo di questa Parola: "Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio". Anche il male che c'era stato nella mia vita Dio l'aveva utilizzato per condurmi a Lui ed ero sconvolto nel vedere in quale modo meraviglioso fosse riuscito a condurmi, sia attraverso il male che il bene. Ho capito che nella vita conta solo l'amore. Marcello ora è ritornato in Italia. La sua esperienza non è isolata, dato che la Gospa la fa vivere più qui che altrove. E' come se volesse illustrare, per mezzo di segni viventi, i suoi messaggi sull'amore.: "Che il vostro unico mezzo sia sempre l'amore", "Pregate con il cuore, digiunate con il cuore", "L’amore può tutto". Che questi testimoni possano aiutarci a mettere a fuoco l'unico scopo della nostra vita: l'amore che procede da Dio. MESSAGGIO del 25 Marzo 1992. "Cari figli, oggi, come non mai prima, v 'invito a vivere i miei messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Io sono venuta a voi per aiutarvi, e perciò v'invito a cambiare vita, perché avete preso un misero cammino: la via della rovina. Quando vi ho detto: 'Convertitevi, pregate, digiunate, riconciliatevi,, avete preso questi messaggi alla leggera. Avete iniziato a viverli, ma per poi lasciarli, perché... erano difficili. No, cari figli! Quando qualcosa è buona, occorre perseverare e non pensare: 'Dio non mi vede, non mi ascolta, non mi aiuta. Cosi, vi siete allontanati da Dio e da me per il vostro misero interesse. Io desideravo fare di voi un 'oasi di pace, d 'amore e di bontà. Dio desiderava che voi, con il vostro amore e con il Suo aiuto, faceste miracoli e deste l'esempio; perciò, ecco che cosa vi dico: Satana si prende gioco di voi e delle vostre anime, e Io non posso aiutarvi, perché siete lontani dal mio cuore. Perciò, pregate e vivete i 35 miei messaggi e così vedrete i miracoli dell'amore di Dio nella vostra vita quotidiana. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". E I SEGRETI ? Tra le molteplici previsioni sull'avvenire che ossessionano tanta gente, c'è solo una cosa sicura al 100%: saremo molto sorpresi da quello che il Signore prepara per tutti noi. A Medjugorje Ivanka è senza dubbio la veggente che conosce più cose sull'avvenire, dato che Maria le ha fatto scrivere quaderni interi sull'avvenire del mondo. Anche Vicka è ben informata perché la Gospa le ha confidato alcune cose nel 1985, dopo averle narrato la Sua vita in parole e immagini. Miijana conosce la data esatta di ogni segreto, secondo quanto detto da lei a Padre Tomislav Vlasic nel 1983. Spesso mi sono chiesta: perché la Madonna, che di solito è così chiara e così diretta nei suoi interventi, sente il bisogno di far sapere al mondo che pone dei segreti nel cuore di alcuni ragazzi? E' abbastanza perspicace per prevedere certe reazioni di curiosita', di agitazione e forse anche di angoscia. Non poteva dare ai veggenti i segreti senza che noi lo sapessimo? Molti pastori della Chiesa si trovano a disagio di fronte ai segreti e spesso sulla questione arrivano a un punto morto. "Se fossi la Gospa, io non avrei..." Si, certo, la Gospa a volte viene a disturbare la nostra azione pastorale! La Gospa dà dei segreti perché è madre e divinamente madre. I segreti sono un atto di puro amore materno da parte sua. Tra i messaggi che ci ha preparato, alcuni sono un po' duri da capire e noi non siamo ancora pronti. Sa che alla parola "segreto" rizziamo le antenne, indaghiamo sul tempo della rivelazione, diamo una grande importanza al contenuto di queste parole. Quando un bambino si annoia, non ascolta nessuno e non vuole parlare, basta promettergli un segreto perché i suoi occhi subito si illuminino; il suo interesse è punto sul vivo e permette l'apertura del dialogo, così gli si può dire la cosa importantissima che deve sapere: che sia dolce o... chirurgica. Se i messaggi sono importanti, i segreti si rivelano di un'importanza diversa, riguardano l'interpretazione del destino dell'uomo e dell'universo. La loro realizzazione può scuotere il mondo come non è mai successo prima d'ora. I messaggi sono una scuola ma i segreti toccano direttamente il piano di Dio sull'umanità. Quando Padre Tomislav Vlasic ha chiesto ai veggenti perché la Gospa ha detto: "Vengo a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta" e anche "Queste sono le mie ultime apparizioni sulla terra" gli hanno risposto che non potevano dirgli il perché, altrimenti avrebbero rivelato qualcosa dei segreti. Dando dei segreti, Maria non è solo divinamente madre, è anche divinamente regina; i suoi occhi sono fissi nei decreti di Dio, vede molto al di là della nostra visuale e sa per l'esperienza della sua vita sulla terra, che per Dio non ècosa nuova, nella storia della salvezza, confidare segreti ad alcuni intimi. Tutti gli innamorati si scambiano segreti e Dio è così innamorato dell'uomo! l'intimità d'amore con Lui non può che attirare i suoi segreti! A Medjugorje, come a Fatima, ha scelto un punto d'impatto privilegiato per toccare la nostra terra con la sua intimità d'amore e questo punto d'impatto passa per i sei veggenti, si estende alla parrocchia e al mondo. Nel corpo mistico di Cristo se la mano tocca qualcosa, tutte le membra partecipano a questo contatto. Al mio arrivo a Medjugorje non riuscivo a spiegarmi perché l'idea dei segreti mi procurasse una gioia così grande, una gioia soprannaturale. Man mano che la mia gioia aumenta, capisco un piccolissimo frammento del perché. I segreti ci rassicurano! Mostrano che Dio ha ben salde le cose in mano, che ha il controllo del mondo, che è il Re, il Maestro del tempo e che noi non siamo orfanelli lasciati alla fatalità assurda degli statistici. C'è un Cuore che dirige il mondo! La mia sorte è fra le mani di un Re d'Amore! Alcuni segreti parlano di castighi? (come forse il settimo segreto dato a Mitjana). Anche in questo caso ringrazio perché se sono madre e vedo la vita di mio figlio minacciata dalla cancrena, gli taglio la gamba per salvargli la vita. Crudeltà mentale? No! Amore materno in azione! La cancrena, la peste, l'AIDS, la disperazione hanno contaminato la mia umanità peccatrice, quindi ringrazio Dio di usare la sua misericordia per impedire il male prima che il mio peccato mi porti alla morte eterna. Non posso che benedire Cristo in croce per il suo incommensurabile amore, Lui di cui Isaia ha detto: "Il castigo che ci dà lo "shalom" (vedi l'ultima nota del capitolo maggio dell' anno 1992) si è abbattuto su di lui " (Isaia 53, 5). Dio desidera dunque il nostro "shalom"! l'idea di un Dio padre fustigatore e un invenzione di Satana. Io non conosco che Gesù e Gesù crocifisso che si è fatto peccato per liberarmi dal peccato e dalla morte. Dio è solo Salvatore e il castigo (etimologicamente: correzione di un padre) è ancora una delle sue trovate per porgere un' ultima ancora di salvezza al figlio che ha preferito il peccato alla Luce. 36 Siamo cosi abili a dare scacco alla misericordia divina che qualche volta, per darci lo "shalom", a Dio resta solo la soluzione del castigo. Tra l'inferno e il castigo... è meglio il castigo. E, dato che parliamo di castigo, apriamo gli occhi: forse che non ci siamo già dentro in pieno? In quale altra epoca della storia abbiamo visto giovani e bambini che si suicidano a migliaia, nell'agonia dell'anima e del cuore, per citare solo questa piaga? Abbiamo già raggiunto i sessanta milioni di martiri ogni anno. Questo mi ricorda una considerazione di Marta Robin a un sacerdote amico della nostra Comunità: "La profezia dell'Apocalisse concernente la morte dei due terzi dell'umanità non è legata a una guerra atomica o ad altre catastrofi, ma a una morte spirituale". La preghiera e il digiuno possono attenuare o impedire i castighi, come per il settimo segreto a Medjugorje. Il migliore esempio a questo riguardo è, per me, quello che è successo nel 1947, quando la Francia si trovava sull'orlo del baratro. I comunisti stavano per prendere il potere; scioperi generali paralizzavano tutto il Paese. La catastrofe era imminente. Una mattina, a Chateauneuf-deGalaure (Francia), Padre Finet apre i giornali e il suo morale cade a pezzi, va sotto zero. Era l'8 dicembre. Va alla "Ferme" per conversare e pregare con Marta Robin, come al solito. Le espone in dettaglio lo stato allarmante della Francia e conclude: MESSAGGIO del 25 Aprite 1992. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera. Solo con la preghiera e il digiuno si può fermare la guerra. Perciò, cari figlioli miei, pregate e testimoniate con la vostra vita che siete miei e che mi appartenete, perché Satana in questi giorni torbidi vuole sedurre quante più anime possibile. Perciò, v'invito a decidervi per Dio, e Lui vi proteggerà e vi mostrerà cosa dovete fare e quale via percorrere. Invito tutti coloro che mi hanno detto si a rinnovare la consacrazione al mio Figlio Gesù, al suo Cuore e a me, in modo che possiamo usarvi ancor più efficacemente come strumenti di pace in questo mondo senza pace. Mediugorje è per voi tutti un invito a pregare e anche a vivere i giorni di grazia che Dio vi dà. Perciò, cari figli, accettate con serietà l'invito alla preghiera. Io sono con voi e lo vostra sofferenza è la mia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA GUERRA! MAJKO MOJA! Quella sera... La porta si apre con fracasso facendo entrare nella nostra cappella un'orda spaventata di donne, bambini, vecchi... E' l'ora di compieta, l'ora in cui l'Inno della sera ci prepara a passare la notte nella grande pace di Dio, ma urla stridenti e singhiozzi interrompono i nostri canti. In un lampo i biberon prendono posto accanto ai nostri candelabri, le culle dei bebè urtano le nostre Bibbie, il pavimento si copre di sacchi di plastica stipati di mille cose raccolte alla rinfusa e, negli angoli, si stendono coperte per far sedere i vecchi. Due o tre radio, regolate al massimo, secondo l'abitudine croata, strillano le notizie. E' il 6 aprile 1992, sono le 21,30, scoppia la guerra in Bosnia Erzegovina. Bisogna far presto. Bernard e Maurice cambiano il loro abito monastico per trasportare sacchi di sabbia e ostruire tutte le aperture della cantina trasformata in cappella. La gente del vicinato sa che la nostra cantina è la migliore del quartiere di Bijakovici (non per il vino!), e perciò vi si rifugiano. Esaminano tutti i casi possibili: - Se le bombe cadono dalla parte sud, è meglio mettere i bambini da questa parte. - Se i colpi vengono da nord bisogna barricare la porta: ma come si fa poi a raggiungere i servizi? - Si discute, si litiga un po' alla maniera croata (molto rumore ma senza male) e tra due cose ci si ricorda della Regina della Pace e si grida: "Majko moja!", Madre mia. Alcune "baba" sbalordite recitano silenziosamente il rosario. I bambini piccoli, che non possono capire, sono piuttosto contenti: dormiranno qui tutti insieme, è meglio che a casa, e le occasioni di gioco si sono moltiplicate per dieci.. Tuffi gli uomini validi hanno già raggiunto le loro unità di combattimento, alcuni partono per il fronte questa sera stessa. l'angoscia afferra già i cuori delle mogli e delle madri: "Ritornerà?" Traslochiamo dei materassi per il dormitorio improvvisato e le madri si stendono con i loro piccoli su un unico materasso, al modo croato. Dettaglio non premeditato: è una Gospa ortodossa (l'icona della Madre di Dio di Vladimir) che veglia su questo piccolo mondo terrorizzato da un nemico ortodosso! Profezia vivente della riconciliazione dei figli di Dio. Nella tarda nottata le campane della Chiesa si mettono a suonare a distesa: è il segnale dell'allarme aereo. I nostri ospiti ci raccomandano di dòrmire con loro in cantina, tutti allineati per terra come soldatini. Noi però sistemiamo i materassi sotto la scala del seminterrato, pensando così di sfuggire al continuo vociare della radio. Dopo una bella notte in bianco e un difficile tentativo di recitare le lodi fuori dalla nostra-cappella-canùna-dormitorio-rifugio, raccomando ai fratelli di non 37 lasciare la casa e filo dai francescani per avere notizie. La situazione è chiara: l'armata federale nelle mani dei Serbi ha cominciato ad attaccare; non è che il principio, bisogna aspettarsi il peggio. A trenta chilometri da Medjugorje, Siroki-Brijeg è già sotto le bombe. E trenta chilometri, in aereo, si percorrono in un attimo. Non si deve uscire di casa. Quelli che hanno vissuto la guerra conoscono questa esperienza: in un tempo record, bisogna prendere decisioni vitali e molto gravi, con molte incognite. I neuroni si scontrano nella mia testa ma il mio cuore rimane in una pace profonda e mi dice che non abbiamo niente di cui avere paura. MESSAGGIO del 25 Maggio 1992. "Cari figli, anche oggi v 'invito di nuovo alla preghiera, perché attraverso la preghiera vi avviciniate ancor più a Dio. Io sono con voi e desidero condurvi tutti sulla via della salvezza che Gesù vi dona. Di giorno in giorno, vi sono sempre più vicina, anche se non ne siete coscienti e non volete riconoscere che siete poco legati a me con la preghiera. Quando vengono le prove e i problemi, allora dite: 'Dio, Mamma, dove siete?' Io aspetto solo che voi mi diate il vostro si per porgerlo a Gesù, perché Egli vi ricolmi della sua Grazia. Perciò, accogliete ancora una volta il mio invito a cominciare di nuovo a pregare, fino a che la preghiera diventi per voi gioia; allora scoprirete che Dio è Onnipotente nella vostra vita quotidiana. Io sono con voi e vi aspetto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL CREDO DI RABBI MYRIAM. Quando abitavo a Gerusalemme avevo due cari amici, due Ebrei messianici: Ruven e Beniamino. Nati da una famiglia ebrea molto osservante avevano abbandonato durante la giovinezza e, dopo qualche anno di completo paganesimo, Gesù si era loro rivelato quale Messia. Avevano il dente avvelenato contro la Chiesa (a causa delle vecchi vicende del passato) e per loro i cattolici riempivano Gerusalemme dei loro usi religiosi, ma in realtà non credevano in Dio. In loro non trovavano quei "credenti" di cui parlano gli Atti degli Apostoli, ricolmati di Cristo e pronti a tutto per Lui. Dato che avevano dei cuori retti (veri Israeliti, avrebbe detto Gesù, uomini senza artifici), hanno deciso di riconciliarsi con i loro peggiori nemici e hanno pregato Gesù di poter incontrare dei cattolici. La mattina dopo, inciampano su di noi! Ho proposto loro di passare la domenica nella nostra casa. Non dimenticherò mai il fuoco che è disceso su di noi quel giorno! Come i pellegrini di Emmaus, affascinati dall'esegesi di Gesù, ascoltavamo i nostri fratelli maggiori nella fede che ci spiegavano come vedere Gesù il Messia nella Bibbia. I nostri cuori ardevano. La sera è arrivata e prima di lasciarci, abbiamo pregato insieme un'ultima volta. Una lode straordinaria si èlevata allora dalle nostre labbra. In questa preghiera filiale sento ancora Beniamino esprimere così la sua gioia: Adonai, ti ringrazio per questo incontro meraviglioso con i fratelli cattolici e per tutto l'amore che hai posto tra noi. Ti ringrazio Padre, mi hai fatto capire che tu doni il tuo Spirito a tutti, perfino ai cattolici! - Ecco... una bella lezione per diventare umili! - Quale non è stata la mia gioia, qualche anno più tardi, nello scoprire che la Gospa a Medjugoije insisteva sulla fede, sul fatto che dobbiamo essere dei credenti veri e quanto le fosse cara, per non dire la preferita, la preghiera del Credo! Molte nostre parrocchie hanno sfortunatamente sostituito il Credo con canti insipidi che non proclamano niente della fede. Anche lì la Gospa ci guarisce da questa piaga mortale e da buona, pia ebrea ci grida: "La cosa più importante è di avere una fede salda" "I sacerdoti devono fortificare la fede del popolo". Che gioia sentire i francescani di Medjugoije che qualche volta iniziano le loro omelie con: "Cari fratelli e sorelle, cari credenti!” in un paese ex comunista questo vale oro. Da noi l'espressione "credo che" significa in realtà "niente è meno sicuro. "Credo che farà bello?", mi riservo un margine di errore. Sul piano spirituale molti dicono: "Credo in Dio ma non sono praticante". Spesso questo "credo in Dio" significa "so che Dio esiste, ma non sono praticante perché il pensiero che Dio esista non ha niente a che vedere con il fatto di cambiare la mia vita. Ugualmente credo che esista la tale costellazione in cielo... e allora? Cosa cambia nella mia vita?" Con molto umorismo Padre Slavko paragona quest'uomo a uno che dica: "Sono un fumatore, ma non fumo mai. Per cogliere la straordinaria attrazione di Maria per il Credo e il suo desiderio violento di fare di noi dei "credenti", dobbiamo condividere con Lei il senso profondo, vero, biblico della parola "credo" in ebraico: ani maamin. Nella Bibbia le parole più spirituali, le più divine, sono prese dalla realtà più concreta e più incarnata della creazione, il che conferisce alla nostra religione giudaico-cristiana il senso profondo dell'Incarnazione. Ani maamin non vuol dire "so che esiste"; vuol dire "aderisco". Si tratta di un'azione fisica ben reale: mi incollo a questo, faccio corpo con 38 questo come un autoadesivo si attacca al vetro della mia macchina. Se incollo l'adesivo "Io amo Medjugorje", questo mi segue ovunque io vada, non si può guardare l'auto senza vedere l'adesivo! E per scollarlo...! Se dico "credo in Gesù" vuoi dire che aderisco a Lui con tutto il mio essere, mi "incollo" a Lui e a tutta la sua realtà, faccio corpo con lui, sono dove lui è, vado dove lui va, mi prendo le pietre se lo lapidano, ricevo i baci se lo baciano, in poche parole sono UNO con lui. Se la mia fede è salda (se la colla è buona) niente mi potrà separare da lui. Se la mia fede è incerta (se la colla è cattiva) allora, alla minima prova, alla minima violenza, l'adesione cede, prendo le distanze e vagabondo da solo. Allora siamo lontani da questa falsa interpretazione della parola "fede" che consisterebbe in un pensiero (buono) che Dio esiste. La cultura greco-latina ha razionalizzato; dobbiamo tornare alla sorgente della rivelazione biblica e all'essenza dell'Incarnazione. perché anche Satana sa che Dio esiste, lo sa anche meglio di noi, non ne ha alcun dubbio. Però Satana non crede in Dio, Satana non è un credente ma, al contrario, è il perfetto prototipo del non credente: colui che non aderisce, colui che è "scollato" da Dio per sempre. I cristiani non dicono "credo in Satana" ma "so che Satana esiste", perché non è il caso di aderire a Satana. In questo processo di adesione, la colla è naturalmente la grazia ma, per ottenere una buona colla, non c'è che la preghiera "Pregate per avere una fede salda" ci dice Maria, Nel Credo non affermo solo "credo in Dio", dico anche che credo agli altri misteri della vita di Gesù, alle diverse funzioni dello Spirito Santo, alla resurrezione dei morti, ecc. Quello che meraviglia la Gospa quando i credenti pregano il Credo, è la potenza creatrice, trasformante e vivificante di questa professione di fede. Ancora, ci riferiamo a quello che Lei ha imparato sulle ginocchia di San Gioacchino e di Sant'Anna: quando un credente professa con le labbra una verità di fede, questa verità si fortifica in lui, vive in lui, si attua e diventa reale. Così ogni volta che io professo con tutto il cuore "credo alla resurrezione" è tutta la verità della Resurrezione che si svela in me e io divento un po' più resuscitato in Cristo. No, non recito un vecchio libro di storia! Vivo la Resurrezione! Se dico "credo nello Spirito Santo", permetto allo Spirito di svelare in me concretamente tutti i suoi doni. Un giorno ho chiesto a Vicka: - Secondo te, perché la Gospa ama così tanto il Credo? Ha fatto un respiro profondo, il suo sguardo è cambiato, vedevo che voleva comunicarmi un tesoro inestimabile ma non trovava parole abbastanza belle. Ha finito per dirmi: - Nel Credo! Se tu vedessi! Il Padre è vivo! Gesù è vivo! Lo Spirito è vivo! - Non aveva in bocca che questa parola: "VIVO!" Grazie Maria di Nazareth, sei un buon rabbino. MESSAGGIO del 25 Giugno 1992. XI° Anniversario delle apparizioni. “Cari figli, oggi sono felice, anche se nel mio Cuore c'è un pò di tristezza per tutti coloro che hanno iniziato questo cammino e poi l'hanno abbandonato. La mia presenza qui è dunque per guidarvi sul nuovo cammino, il cammino della salvezza. Percio, v invito, di giorno in giorno, alla conversione. Ma se non pregate, non potete dire che vi convertite. Io prego per voi e intercedo presso Dio, perché ci sia la pace, prima nei vostri cuori e poi anche intorno a voi: che Dio sia la vostra pace! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". I CAF'FE' DEL LAGO Dl COMO Monza, 16 luglio 1988, festa di Nostra Signora del Monte Carmelo. Presso alcuni amici italiani (fra i quali Paolo che diventerà suo marito), Marija vede la Gospa che appare tutta risplendente di gioia. T. è vicino a lei e si rende conto dell'eccezionale grazia di questa apparizione: sta succedendo qualcosa! Ma lascio raccontare a T.: - Marija ci ha detto che la Gospa ha pregato a lungo su di noi (eravamo in sei o sette), dando a ciascuno la sua benedizione speciale e materna. Poi ha dato un messaggio: "Questa sera cari figli vi dò una benedizione speciale e vi chiedo di uscire per dare questa benedizione a tutti quelli che incontrerete. Andate in luoghi affollati, dove la gente si raduna... Dovevamo quindi cercare la folla! Ricordo che ci sentivamo come apostoli mandati in missione e la nostra gioia era al colmo. Ci siamo chiesti: "Dove dobbiamo andare?" "Dove troveremo molta gente?" Qualcuno ha suggerito le rive del Lago di Como; così in un momento, in macchina, siamo arrivati alle terrazze dei caffè, pieni di vacanzieri che sorseggiavano la loro grappa, fra due gelati. Immaginatevi, una caldissima serata d'estate, tutti quei caffè in fila, gli ombrelloni, gli innamorati ai tavolini, gente che passeggiava e turisti che gironzolavano nei loro abiti estivi... Bisognava mettere a punto un piano per poterli benedire tutti senza eccezioni. Allora ci siamo messi in fila con le braccia tese, in modo che le nostre dita si toccassero, e abbiamo camminato così. Ciascuno era incaricato di coprire lo spazio da una certa angolazione, in modo che 39 nessuno potesse sfuggire al nostro sguardo e perciò alla nostra benedizione. Avresti dovuto vederci! Eravamo cisì ricolmi della benedizione che avremmo voluto trasmetterla a tutti, a qualunque costo. Qualche volta dovevamo rallentare e quasi fermarci, tanto la folla era compatta, per poter avere il tempo di guardare ciascuno e benedirlo mettendoci tutto il nostro cuore, tutto il nostro amore. Così abbiamo fatto un lungo giro in riva allago. Ma al ritorno, con grandissima nostra sorpresa, abbiamo constatato che non c'erano quasi più persone, dove eravamo passati noi prima. I caffè erano deserti, le sedie vuote! I camerieri stupiti andavano e venivano sulle terrazze. Abituati in effetti a servire una moltitudine di clienti fino alle due o alle tre del mattino, si chiedevano l'un l'altro: "Sono solo le undici e tutti se ne sono andati! Cos'è successo? Dov'è andata la gente?" Anche noi non sapevamo dove fossero andati. Sapevamo solo una cosa: avevamo dato a tutti loro la benedizione speciale e materna della Madonna. Sapevamo che avrebbe fatto qualcosa nei loro cuori, ma non capivamo che cosa nè perché avessero lasciato i caffè! Il giorno dopo Marija ha espresso alla Madonna il suo e il nostro stupore. Questo mi ha ricordato la scena in cui gli apostoli ritornavano dalla loro missione e raccontavano a Gesù le cose incredibili che avevano visto. La Gospa pazientemente ci ha incoraggiati ogni giorno di più a benedire e a continuare con lei su questo cammino. Era un'epoca... molto particolare! - Poi T. continua il suo racconto e spiega come lei ha capito e vive la benedizione speciale e materna di Maria: - Marija ci ha precisato che bisogna fare una distinzione e che la benedizione dei sacerdoti è più grande. Le mani del sacerdote hanno ricevuto la sacra unzione e la loro benedizione fa cadere molte grazie dal cielo. La Gospa le ha detto un giorno: "Se i sacerdoti sapessero quello che danno a una persona quando la benedicono, se potessero vederlo, benedirebbero continuamente". La benedizione speciale e materna di Maria è un dono, un dono gratuito, un dono di Dio che passa da lei quale madre. E' un dono veramente materno. Per esempio, quando benedico i miei nemici (Gesù l'ha chiesto a tutti) con questa benedizione di Maria, Lei mi aiuta ad amare questi nemici con un cuore materno, con il suo cuore. Questa benedizione donata dalla Gospa non può traboccare che da un cuore colmo. Trabocca dal mio desiderio di condividere, ed è condividendolo che scopro il tenore di questo dono, come nella mia esperienza con il satanista sul Krizevac. Con questa benedizione ho qualcosa da donare, qualcosa della Regina della Pace. Ho ricevuto, dunque un dono. Marija ci ha detto che questo dono è così grande che non lo si può rinchiudere in una parola. E' una realtà misteriosa che la Gospa rivela poco a poco e svela con tocchi leggeri. Qualche volta mi chiedono: "Come posso ottenere questa benedizione? Devo incontrare qualcuno che l'ha ricevuta a Medjugorje?" E' una domanda sbagliata, perché la Gospa ha dato questa benedizione a tutti, nel suo messaggio per il mondo. Coloro che vivono i messaggi hanno questo regalo e possono trasmetterlo agli altri. La domanda giusta è: "Dò tutto quello che ho ricevuto?" La Gospa non mi dà un regalo perché serva giusto a decorare camera mia; mi dona uno strumento di lavoro, una sua soluzione che risolve problemi per i quali, umanamente, non sembra che ci sia soluzione. Questo dono è parte di un tutto; per coloro che vogliono seguire la scuola della Gospa, questa benedizione porta il loro cuore nel dinamismo dell'amore. E' il contrario dell'idea di ottenere qualcosa in vista di un arricchimento personale, (o peggio: avere un potere sugli altri). Prima che la Madonna facesse questo dono al mondo, ha voluto prepararci nel gruppo di preghiera e farcelo sperimentare per qualche mese; questo è proprio il suo modo di agire: ha spiegato a Marija che attraverso questa benedizione speciale e materna il Padre Celeste si faceva un dovere, s'impegnava lui stesso di stare in modo specialissimo, presso la persona per aiutarla ogni giorno nella conversione, e questo fino alla morte. Sicuramente il Padre è sempre con i suoi figli, ma si tratta di un surplus gratuito, ottenuto da Maria. Ci raccomanda di parlare di questa benedizione e di trasmetterla con amore solamente alle persone che sono già impegnate sul cammino della fede; alle altre noi dobbiamo trasmetterla silénziosamente. Questa benedizione ha un legame con il sacerdozio regale dei fedeli, ricevuto con il battesimo. Se i laici capissero la grandezza del loro sacerdozio! La Gospa ci insegna a viverlo. A vivere! A Medjugorje vuole svelare tutto questo straordinario capitale di grazie che non possiamo più nascondere negli armadi. Il mondo ha bisogno di persone che benedicono! - Per esempio quando sono nel metro - aggiunge T., benedico tutti; e sebbene sia timida e piuttosto riservata, la gente viene da me per parlarmi, per aprirmi il cuore. Si è ancora molto lontani dal comprendere la portata di questa benedizione... - Da parte mia, grazie alla testimonianza di T., ho capito quello che mi è successo durante i primi mesi a 40 Medjugoije. Ero arrivata dotata di un'ignoranza a tutta prova per quanto riguarda gli "usi e costumi" della Gospa e ho deciso di passare la maggior parte del mio tempo sul Podbrdo per pregare e approfondire il mio amore per lei. Ma avevo un bel cercare di pregare lei, era sempre un'altra preghiera che mi veniva dal cuore, e per delle ore : "Padre ti ringrazio per il dono della vita". Il Padre, sempre il Padre... era bellissimo essere in compagnia del Padre, ma mi vergognavo un po' di fronte a Maria e le dicevo: "Non volermene, ho passato tutto il tempo con il Padre, ma non è che non ti voglia bene...". Ora vedo chiaramente: la deviazione veniva da lei! In effetti, poco tempo dopo il mio arrivo, la Gospa aveva donato di nuovo la sua benedizione speciale e materna il 25 dicembre 1989. Risultato: mi aveva proprio preso sulle ginocchia per mostrarmi il Padre... Sia benedetta! MESSAGGIO del 25 LUGLIO 1992. "Cari figli anche oggi v'invito tutti, di nuovo, alla preghiera, ad una preghiera gioiosa, perché in questi giorni tristi nessuno di voi senta tristezza quando prega, ma la gioia dell'incontro con Dio, suo Creatore. Pregate, figlioli, per poter essermi più vicini e sentire, tramite la preghiera, ciò che Io desidero da voi. Io sono con voi ed ogni giorno vi benedico con la mia materna benedizione, perché il Signore vi riempia dell'abbondanza della sua Grazia per la vostra vita quotidiana. Ringraziate Dio per il dono che Io posso essere con voi, perché vi dico: questa è una grande grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA CASSAFORTE DELLA BANCA “DANAS" DANAS? Questa parola significa "oggi" in croato. Sembra una cosa da niente, eppure! Questa parolina da sola nasconde una delle piùpotenti sorgenti di guarigione offerte dalla Gospa al nostro mondo senza pace. La sera del 25 Padre Slavko, ogni mese, riunisce persone di lingua diversa per tradurre il messaggio. Padre Slavko batte a macchina il messaggio ricevuto da Marija in croato, poi cominciano le traduzioni. Prima ancora di conoscere il testo del messaggio, prendo un foglio e scrivo in francese: "Cari figli, oggi...". Questo inizio non è mai sbagliato (o quasi) : La Gospa dice "Draga djeco, danas..." perché questo ritornello? "Oggi" è il suo terreno d'azione, il suo centro di gravità, il suo punto d'impatto, il suo quartier genera-le... E' li dove tutto avviene e tutto ricomincia. "Oggi" potrebbe essere il nome di una banca, ma una banca eccezionale che funziona nel modo seguente: i capitali di questa banca sono forniti da Dio, a volontà; i fondi sono illimitati: Colui che chiede un tanto per i suoi bisogni, riceverà quel tanto, un altro che domanderà il doppio, riceverà il doppio e così via. La banca dei sogni! Più fondi si prelevano più il nostro capitale aumenta! Questa banca però ha una regola fissa: si può prelevare solo oggi e bisogna andarci di persona. Non si può dire: "Datemi quanto mi dovevate ieri" perché quello che riguarda "Ieri" è cancellato dalla memoria dei computers. Non si può nemmeno prelevare un acconto sul tesoro di domani perché i computers informano "Domani: dati sconosciuti". Così flinziona il cuore di Dio e di Maria. Se oggi io non attingo a piene mani, mi condanno alla miseria. Gran parte de!la nostra società soffre di due malattie che qualche volta diventano psicosi; queste malattie si chiamano "ieri" e "domani". Irretiscono l'anima molto sottilmente, la paralizzano poco a poco, fino a soffocarla. Per avere la vita, è aperto solo lo sportello "oggi . Gli sportelli "ieri" e "domani" brillano per la loro assenza. E' facile scoprire queste due malattie perché la vittima ne esprime i sintomi caratteristici: "Magari pregherò domani". (Comunicazione con Dio = 0) "La mia morte? Non è per domani, ho il tempo di pensarci. ..(Vigilanza = 0) "Ho già dato ieri a un povero; non serve che ripassi oggi!" (Carità = 0) "Ieri mio marito mi ha ingannato; non andrà in paradiso!"(Misericordia=0) "Domani, comunque, finirà con una guerra!"(Pace del cuore = 0) "In ogni modo è andata male ieri, non vedo perché dovrebbe andar bene oggi"(Speranza=0) Questi malati si fissano mortalmente nella "Trappola di ieri o si lasciano andare nel vento, "dell' illusione del domani". Muoiono di fame e di sete, muoiono di vuoto, si suicidano a migliaia a causa delle loro crisi di vuoto, mentre le Banca Danas è aperta per loro giorno e notte! Perché la grazia mi è donata oggi, è oggi che tocca, raggiunge e salva la realtà della mia vita. Oggi non ho la grazia per domani e non posso conservare la grazia di len. Molti giornali, prestando le loro pagine ai profeti di sventura, fanno un lavoro criminale: seminano la paura nei cuori. La paura è un sintomo della psicosi "domani". I clienti di questa grande banca "oggi" che è il cuore di Dio, si riconoscono da un solo sintomo: "amore". Se amo non c'è posto nel mio cuore per la paura. Per di più amando, preparo il flituro, lo cambio, costruisco la vera sicurezza per la mia famiglia. Sono ancorato alla realtà, non volo come Peter Pan. Oggi è la sorgente più 41 straordinaria di ricchezze e di sorprese che conosca. Se sono in ascolto per captare la grazia di oggi, Dio, folle di gioia, mi rivela il progetto unico che ha per il momento presente. Una delle migliori e più fedeli clienti della banca Danas è la mia amica Karen, che si è formata da tanto tempo alla scuola della Gospa. Un giorno è invitata negli USA per parlare di Medjugorje a decine di parrocchie. La Gospa le ha fatto capire che doveva farlo, e lei ha accettato con molta paura perché la sua natura molto timida le sembra un ostacolo insormontabile. In una chiesa di Boston, prega in un banco prima di prendere la parola. Supplica Maria: "Trova qualcun altro, io non posso!" Una sconosciuta le batte sulla spalla: - Signorina, pregavo dietro a lei e non la conosco, ma Gesù mi ha detto questo per lei: "Non preoccuparti delle parole che dovrai dire, sarò con te. Apri la bocca e ti metterò davanti agli occhi le parole che sono destinate a questa assemblea, una dopo l'altra". - Così è successo. Karen è salita tutta tremante al microfono e ha visto svolgersi davanti agli occhi una specie di pergamena. Leggeva una frase, 4imenticava quello che aveva appena letto e non sapeva quello che avrebbe letto il minuto seguente. Era legata all'attimo presente. Quella sera l'assemblea si è congratulata con lei per aver così ben preparato il suo discorso, che aveva sconvolto moltissimi cuori. Una bella lezione di abbandono in Dio! Un'altra sera è salita di nuovo al microfono con la testa così vuota che non si ricordava nemmeno dei cinque punti di Medjugorje. Aveva però fiducia, Maria aveva certamente una parola per la folla molto numerosa che si era riunita. Arrivata al microfono, mutismo totale, profondo silenzio. Non le viene neanche una parola. In pace, aspetta. La folla invece, si chiede cosa stia succedendo, comincia a mormorare e ad agitarsi... Cinque minuti di silenzio per gli americani rasentano l'impossibilità ontologica! Karen dice a Maria: - Madre! se non hai niente da dire loro è scelta tua. Dimmi se devo restare ancora a lungo davanti a questo microfono. - Poi sente la sua stessa voce chiedere alla gente: - Ci sono dei preti fra voi? - Si alzano quindici mani. - Venite qui, vi prego - dice ai preti. I quindici sacerdoti arrivano. - Madre! Che cosa ne faccio adesso?- supplica nel suo cuore. La folla è in attesa di quello che succederà. Questa Karen di Medjugorje ha la testa "OK?" Allora una parola esce dalla bocca di Karen, l'ultima che avrebbe voluto dire: - La Gospa non può parlarvi questa sera. Ci sono troppi peccati qui. Non potete sentire la sua voce. Dovete prima confessarvi ! - Aveva solo quaranta minuti per parlare. Erano le 19,30. Questi minuti sono stati utilizzati per dire solo due parole: "Conversione e confessione": le ha spiegate nella potenza dello Spirito. Poi è partita. Il giorno dopo il parroco di quella chiesa, tutto sconvolto, le ha detto: - Karen, sa che questa notte all'una eravamo ancora lì? I quindici sacerdoti hanno confessato per più di cinque ore. Non so cosa sia successo a questa gente, la maggioranza non si confessava da venti, trenta, quarant'anni; bisognava vedere i pesci che la Gospa ci ha mandato! - Quella notte centinaia di peccatori, venuti Ùer la maggior parte per curiosità, sono tornati a casa loro giustificati, raggianti di avere ritrovato il loro Salvatore. Un solo cuoricino aveva molto semplicemente attinto la sua parte alla Banca Danas; e per tutti c'erano stati tesori inattesi. MESSAGGIO del 25 Agosto 1992. "Cari figli, oggi desidero dirvi che Io vi amo. Vi amo con il mio materno amore e v'invito ad aprirvi completamente a me, perché Io possa, attraverso voi, convertire e salvare il mondo, in cui vi sono molti peccati e tante cose che non sono buone. Perciò, cari figlioli miei, apritevi completamente a me, perché io possa sempre più guidare tutti voi verso quell'indicibile amore di Dio Creatore, che si rivela, di giorno in giorno, a voi. Io sono con voi e desidero rivelarvi e mostrarvi il Dio che vi ama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". TUTTI VOI SENTIRETE IL MIO AMORE Tra le guide di lingua inglese, Philip è un vero dono. Giovane, cordiale, gioioso, ha l'arte di introdurre i pellegrini nelle profondità del cuore di Maria. Lungi dal fare il suo lavoro, vive questo lavoro come una vocazione e consacra tanta energia a pregare per i suoi protetti quanta ne usa a guidarli. Testimone privilegiato di migliaia di fioretti, ha moltissime storie da raccontare. Un giorno, questo araldo della Gospa mentre percorreva i Champs-Elisées (chiamo così la strada dove si trovano l'uno vicino all'altro agenzie, boutiques e ristoranti!), inciampa in due coppie di americani seduti a un bar, con l'aria triste. Credendo di riconoscere in loro dei pellegrini conosciuti precedentemente, fa loro un cenno attraverso il vetro e entra. Il calore dell'ambiente lo rincuora perché fuori fa un tempo cane, un freddo da lupi accompagnato da una pioggia battente. Altro che depressione! - Non mi riconoscete? Non eravate in uno dei miei grupPi di qualche anno fa? - - No, veniamo per la prima volta e siamo solo di passaggio per un'ora o due. Andiamo in vacanza sulla 42 costa. - - Comunque avete potuto vedere qualcosa? - Uno dei mariti, il più arcigno dei quattro, risponde con amarezza e un tantino di sarcasmo. - No, niente! - - Giusto un giretto in chiesa - aggiunge sua moglie con aria impacciata. A dire il vero, i due uomini erano venuti controvoglia per accompagnare le mogli che avevano sentito parlare di Medjugoije in America e che volevano fare una visitina. Philip capisce che li sotto si nasconde un grosso problema e gli piange il cuore a lasciarli ripartire così, senza che abbiano gustato la grazia straordinaria di questo luogo. Ripartiamo subito - rincara l'uomo. - Ma lei come ha fatto a finire qui? - Gospa, fai qualcosa... e alla svelta! prega Philip nel suo cuore. - Se volete potrei portarvi a vedere uno dei veggenti, Marija o Vicka. Là potrete sentire l'essenziale di quel che avviene qui, con la Madonna, e certamente pregheranno un po' su di voi... - Super! Rispondono gentilmente le due donne mentre i loro mariti borbottano un "bah..." in tono abbattuto. Ma le signore hanno partita vinta e si chiamano due taxi per andare a Bijakovici, il villaggio dei veggenti. Nel taxi Philip approfitta per parlare un minimo dei fatti di Medjugorje, dato che ignorano tutto. Ma subito il suo slancio è interrotto dalla domanda di uno dei due uomini: - Vedo che lei porta un busto, ha dei problemi di schiena? - Si, ho avuto un grave incidente d'auto. Una parte della mia colonna vertebrale è stata schiacciata e un anno fa ho dovuto subire un intervento. E' già un miracolo che io possa camminare! - Arrivano alla casa di Marija: non c'è; alla casa di Vicka: non c'è nemmeno lei. Philip allora propone di andare alla Croce blu, dove Maria è apparsa molte volte. La pioggia è diventata un diluvio e i sentierini che solcano la collina del Podbrdo ora assomigliano a ruscelli. Tutto invita a una filga precipitosa! Bagnati fino al midollo dalla pioggia glaciale i nostri amici arrivano alla Croce blu. Philip legge loro un messaggio della Madonna e propone di recitare una decina di rosario prima di ripartire. - Perché - dice - non è per caso che siete venuti qui! Questo è un posto speciale! Dopo la breve preghiera, Philip suggerisce loro di restare ancora un poco mentre lui li aspetta in uno dei taxi; infatti i pellegrini desiderano pregare per le loro intenzioni con una certa intimità, oppure amano raccogliersi in solitudine sui luoghi delle apparizioni. Philip, dunque, ridiscende solo verso il taxi. Là aspetta..., aspetta.... Passano venti minuti e questo è proprio anormale, vista la mancanza totale d'entusiasmo di quella gente, visto il freddo e la terribile pioggia che non finisce mai. Finalmente arrivano le due donne che si siedono in silenzio nel taxi: sono in lacrime. I mariti arrivano poco dopo e il più arcigno è anche lui in lacrime. Nel taxi nessuno parla, ma si usano molto i fazzoletti. Philip capisce che dev'essere successa una cosa importante e il suo cuore freme di speranza per quei poveretti così infelici. In fretta arrivano all'albergo; scendono. Al momento del commiato uno degli uomini toglie di tasca un grosso fascio di dollari. - Prenda, - dice con voce spenta - Si, si, prenda, è per lei! Philip rifiuta e riparte con le tasche vuote ma il cuore pieno di preghiera e di speranza. Fra qualche minuto i quattro americani ripartiranno per la costa, ma Medjugorje li avrà comunque toccati in qualche modo. Grazie cara Gospa! Con sua grande meraviglia, chi vede la sera sul sagrato della chiesa? I suoi americani! Si sono decisi a rimanere! Una grande gioia lo invade, ma la discrezione lo trattiene dall'andare a cercarli per chiedere loro cosa sia successo. Tre giorni dopo, mentre Philip si trova all'aeroporto di Spaiato, per occuparsi di un gruppo di pellegrini in partenza, incontra di nuovo i suoi quattro americani che ripartono per tornare a casa. Là, approfittando della lunga attesa "l'arcigno" apre il suo cuore a Philip. Chiama sua moglie e tutti e due si sprofondano in ringraziamenti a Philip. - Quel che ci è successo è troppo grandioso perché non lo racconti a lei. Proprio un anno fa, il nostro figlio maggiore è morto in un incidente d'auto: aveva ventidue anni, la sua spina dorsale si è rotta all'altezza della nuca ed è morto sul colpo. Vedendo che si avvicinava il primo anniversario della sua morte, abbiamo deciso, mia moglie ed io, di andare lontano, molto lontano da casa per passare quel giorno in un ambiente completamente diverso. Quel giorno ci siamo ritrovati a Medjugoije! Lei ricorda il tempo orribile che c'era... Un tempo da restare in casa a girarsi i pollici! Quando lei è venuto a salutarci, siamo rimasti colpiti dalla sua somiglianza con nostro figlio: lei ha tanti punti in comune con lui, la stessa età, lo stesso viso e poi lei ha un busto per sostenere la schiena.. Vedendola, siamo stati sommersi da ricordi tanto dolorosi! Sua moglie aggiunge: - Devo dirle, Philip, che mio marito aveva abbandonato la Chiesa e ogni pratica religiosa dopo l'incidente di nostro figlio. Via la fede! Dio... finito! Proibito parlare in famiglia di nostro figlio: non si doveva nemmeno più nominare il suo nome. Mio marito aveva fatto sparire tutte le sue cose. Non doveva esserci nessun oggetto ricordo, bisognava fare tavola rasa di lui, come se non fosse mai esistito. - Il 43 marito riprende la parola: - Sa, Philip, non sono un uomo di preghiera ma alla Croce blu, mentre lei pregava a qualche metro da me, ho sentito qualcuno alle spalle che mi toccava la schiena. Sorpreso, mi sono girato e non ho visto nessuno. Ho dato la colpa di questa sensazione alla pioggia. Ho sentito di nuovo delle mani che si posavano sulle mie spalle ma questa volta ho sentito che un immenso e delizioso calore m'invadeva... eppure lei ricorda che freddo facesse...! Il calore era assolutamente inspiegabile! Ma quello che mi ha sconvolto di più è la pace che è entrata in me. Una pace che non avevo mai sentito in tutta la mia vita, non posso proprio descriverla! Allora ho cominciato a piangere, ma a piangere...! Poi anche mia moglie ha cominciato a piangere. Sapevamo benissimo perché piangevamo, lei aveva capito subito. Dopo la preghiera abbiamo deciso di restare ancora un giorno. Abbiamo passato quasi l'intera nottata a parlare di nostro figlio: tutte le proibizioni, tutti i blocchi sono saltati! Abbiamo parlato di Dio , della religione, di Medjugorje... non potevamo fermarci! Si figuri che da un anno è la prima volta che siamo riusciti a parlare insieme di nostro figlio. Ritornati alla costa, che non aveva più alcun interesse per noi, abbiamo scoperto una cappellina dove abbiamo potuto assistere alla messa. Volevamo approfondire la grazia ricevuta a Medjugorje prima di ritornare a casa. Philip non credeva alle sue orecchie! I loro visi parlavano ancor di più dell'entusiasmo delle loro parole. Dopo averli lasciati, vola letteralmente sulla strada, vola di gioia! La storia finisce qui? Per niente. La coppia ha accolto Philip a casa sua circa diciotto mesi dopo, là ha appreso numerosi dettagli sull'incredibile grazia di Medjugorje che aveva salvato la loro famiglia dalla distruzione. Dalla madre è venuto a sapere che prima di Medjugorje suo marito aveva avuto guai molto seri. - Per esempio, - confida lei - aveva collere incontrollabili, faceva scenate tremende in pubblico... a un punto tale che i figli si sono ribellati al padre. Non so dirvi quanto abbiamo sofferto. Il nostro matrimonio era a pezzi... Il peggio è che doveva entrare in un ospedale psichiatrico dopo questo viaggio e lo psichiatra era molto pessimista. - Le "mani" che avevano toccato le spalle del padre, gli avevano toccato anche il cuore, l'anima e lo spirito e avevano tagliato la disperazione alla radice. Non si parlava più di psicoterapia nè di psichiatra. Dopo l'episodio della Croce blu la sua vita è cambiata: si è riconciliato con la Chiesa e ha ricominciato ad assistere alla messa con assiduità; i suoi figli hanno ritrovato il padre che era prima e anche meglio. Philip ha trovato un uomo completamente trasformato, aperto, amabile, gioviale che parlava con pace di suo figlio, dell'incidente, della fede in Dio. Aveva venduto il suo "business" e consacrato la vita alla famiglia, stava vicino alla moglie e approfondiva ogni giorno di più la scoperta della fede, a un plinto tale che il suo figlio minore sta preparando un nuovo pellegrinaggio a Medjugorje con tutta la famiglia. - La Gospa sapeva di non aver più di venti minuti per toccare il suo cuore - spiega Philip. - Ha agito in modo così delicato e nello stesso tempo così potente! Doveva mantenere la sua parola, perché qui Lei ha detto: "Tutti voi sentirete il mio amore".MESSAGGIO del 25 Settembre 1992. "Cari figli, anche oggi desidero dirvi: Io sono con voi anche in questi giorni inquieti, nei quali Satana vuole distruggere tutto quello che Io e mio Figlio Gesù stiamo costruendo. Egli principalmente vuole rovinare le vostre anime e condurvi il più lontano possibile dalla vita cristiana e dai Comandamenti che la Chiesa vi chiama a vivere. Satana vuole distruggere tutto quello che è santo in voi ed attorno a voi. Perciò, figlio-li, pregate, pregate, pregate per poter comprendere tutto quello che Dio vi dà attraverso le mie venute. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA SIGNORA CHE AVEVA DEI POTERI Anche se la Chiesa è strapiena, tutti hanno notato la signora in quinta fila che non smette di bagnare i suoi kleenex e che fatica a trattenere i singhiozzi. Tutto è cominciato questa mattina da Padre Jozo e da allora è inconsolabile. All'uscita dalla Messa mi prende per il braccio e mi supplica di aiutarla. Le chiedo: - Che cosa l'ha messa in questo stato? - - Questa mattina, da Padre Jozo, ho ricevuto un vero schiaffo, sono profondamente ferita e non riesco a capire che cosa sia successo... I singhiozzi la scuotono, fa fatica a finire le frasi: il suo viso scomposto esprime una vera e propria disperazione. - Certamente Dio mi ha rifiutato! - Cerco di farle delle domande obiettive e scopro come si sono svolti i fatti. Quella mattina con il suo gruppo di pellegrini Karine è andata da Padre Jozo per ascoltarlo e ricevere la sua benedizione. Durante la conferenza, è afferrata dalla forza e dall'unzione delle parole che sente, ciò le conferma la sua convinzione. Padre Jozo è un essere eccezionale, forse un santo. Allora non aspetta altro che questa famosa benedizione che dà ai pellegrini. Così, la donna 44 riceverà qualche cosa, e d'altra parte se è venuta a Medjugorje è soprattutto per ricevere l'imposizione delle mani di Padre Jozo. Il resto conta poco. I pellegrini si mettono in fila lungo il viale e Karine osserva Padre Jozo che si ferma davanti a loro e li benedice a due a due posando le mani sulle loro teste. Piano piano mormora preghiere con aria concentrata. Karine sta in mezzo alla fila, ci siamo, presto è il suo turno e il suo cuore giubila. Ma avviene un dramma inspiegabile: dopo aver benedetto i suoi vicini di destra, Padre Jozo l'ignora totalmente e va a benedire i suoi due vicini di sinistra, saltandola. Karine è disfatta. Non l'ha nemmeno guardata. Tutto il suo essere vacilla per lo shoc, ma mentre Padre Jozo si allontana per benedire il resto del gruppo, ha l'idea di cambiare posto e di andare a inserirsi nell'ultima parte della fila, là dove il Padre non è ancora passato. Ma di nuovo avviene la stessa cosa, Padre Jozo passa ostentatamente oltre e benedice i suoi vicini senza prestarle la minima attenzione. - Da quel momento, suora, sono disperata. Se veramente Padre Jozo è un santo, allora Dio mi ha rifiutata... Ma mi dica, lei che lo conosce così bene, gli succede qualche volta di rifiutare la benedizione a qualcuno? - - No! Oppure è estremamente raro, per casi molto parti-colari...Allora mi ricordo il caso di un uomo al quale Padre Jozo aveva rifiutato la benedizione; questo mi mette la pulce nell'orecchio per Karine. - Padre Jozo sa quel che fa, non è nè distratto nè sadico. Ma signora mi dica sinceramente: quali erano le sue intenzioni più profonde venendo da Padre Jozo? Ed ecco che scopro tutto quello che si nasconde sotto le apparenze... Karine ha avuto un'infanzia difficile. Sua madre l'ha sempre disprezzata e suo padre brillava per la sua assenza. Karine ha lottato durante tutta la giovinezza per tentare di trovare la sua identità, la sua ragione di vita. Il vuoto che aveva dentro la distruggeva segretamente e le faceva considerare il suicidio. La morte di suo padre e altri avvenimenti familiari le fecero incontrare delle persone che sapevano "captare le energie", che avevano dei poteri sulla psiche degli altri, e che la convinsero che lei stessa aveva dei grandi doni medianici che doveva usare. Allora incominciò per Karine una nuova pagina nella sua esistenza. Seguendo diverse tappe d'iniziazione e di seminari in Estremo Oriente, fù educata alle scienze occulte e, a poco a poco, si fece una clientela di persone che essa "aiutava". Aveva trovato finalmente una ragione di vita, si sentiva importante agli occhi degli altri, finalmente gli altri la cercavano, le chiedevano consiglio e perfino esaltavano il "potere positivo" che esercitava sui suoi protetti. In breve aveva finalmente la sensazione di esistere! Ascoltando Karine, mi si chiarisce tutto: come spesso Padre Jozo è stato informato soprannaturalmente. Lo Spirito Santo si è servito di lui per togliere a Karine la tremenda illusione nella quale era immersa da anni. Non devo nemmeno porle la domanda, mi dà lei stessa la chiave dell'avvenimento del mattino. - Allora capisce, suora, venendo a trovare Padre Jozo, il mio scopo era di ricevere la sua benedizione... - Cioè, per parlare più chiaro? - Ebbene, ricevere le sue "energie positive", ricevere i suoi poteri di guarigione. Volevo attraverso lui captare dei nuovi poteri e poter aiutare meglio la gente che viene a trovarmi... Capisce, si dice che sia un profeta, un uomo scelto da Dio e dotato di grandi poten. - E poiché è ispirato da Dio e vede in fondo ai cuori, giustamente non l'ha benedetta.... - Karine capisce che abbiamo toccato il nodo del problema e molto seriamente mi ascolta. - Cosa vuole dirmi con questo? - Senza questo shoc, lei sarebbe ripartita come era venuta, credendo di aver raggiunto lo scopo! Padre Jozo ha agito come i profeti biblici. Il suo gesto è un segno per lei. Allora le spiego a lungo che nella sua disperazione si è lasciata irretire da false luci. 'A' vete dimenticato la Bibbia" ha detto piangendo la Gospa a Padre Jozo. Karine ha dimenticato la Bibbia e ha cercato altrove le vie della vita. Ha scelto senza saperlo vie che Dio stesso indica come cammini di morte. Crede di vivere e di aiutare la vita, ma non fa che esaitare se stessa, esaltare il suo "ego" e dare veleno agli altri, mentre all'inizio aveva senz'altro l'intenzione giusta di aiutarli. - Ci voleva dunque questo shoc di Padre Jozo per farle aprire gli occhi! Padre Jozo non è un elargitore di "poteri", nè un mago. Non è li per rafforzare l'influenza che lei ha sugli altri. No è un servitore, è un povero. E' un prete che prega perché il Vero Dio invada il cuore dei suoi figli.Karine, lei ha confliso il New Age con la vita cristiana. E' venuta qui per prendere nuovi doni, per arricchire il suo blasone di nuovi titoli e Dio l'aspettava al varco. Le vuole dare molto di più: vuole darle Se stesso perché l'ama infinitamente, ma per fare questo la deve rendere poverissima. La vuole liberare da tutto questo ciarpame medianico - esoterico - pseudo - spirituale e totalmente vuoto che abita in lei e con il quale Dio non può coabitare. Se lei accetterà questa grande grazia di conversione che le è offerta con tanta forza (tipica di Medjugorje), Dio potrà guidare la sua vita e lei diventerà una persona 45 completamente nuova... Allora porterà vero frutto per gli altri. Le lacrime sono sparite e l'ombra di morte che velava lo sguardo di Karine dà a poco a poco spazio alla pace. - E' la prima volta che sento questo linguaggio, ma sento in fondo al cuore che è giusto, che è vero. Ma vuol dire che non devo più ricevere le persone per occuparmi di loro? - - Significa che ormai, lascerà che Dio stesso guidi la sua vita. Metta al primo posto la preghiera cristiana, la lettura della Bibbia, i sacramenti, lasci cadere la sua radioestesia e i suoi poteri. A poco a poco si ricolmerà della pienezza di Dio e non penserà più al potere che potrebbe avere sugli altri. Noi tutti siamo fatti per la gloria ma Satana è maligno, ci fa credere che avremo la felicità glorificando il nostro "io", anche inconsciamente e ciò conduce al disastro. Perché il nostro "io" non è che misèria. No, la vera gloria che ci attende è la gloria stessa di Dio in noi. Accetta di lasciare la gloria che viene dagli uomini per la gloria che viene da Dio, con i sacrifici che saranno necessari in un primo tempo per risistemare la sua vita? - Karine misura l'enormità del passo da fare e dice: - Come ne avrò il coraggio?! E' tutta la mia vita che deve cambiare dalla A alla Z...! - Si, anche San Paolo diceva: "E' terribile cadere nelle mani del Dio vivente!", ma tutto questo è successo a Medjugorje, abbia fiducia nella Madonna, è lei che ha fatto il colpo di mano, è ancora lei che la aiuterà giorno per giorno... - Karine ha accettato di fare un ritiro e poi molti altri per formarsi a questa nuova vita. Si è confessata e un prete incaricato ha pregato per la sua liberazione, perché il suo spirito era stato deformato dai seminari esoterici che aveva frequentato. Ha avuto parecchie ricadute perché il suo ambiente voleva ricuperarla e la tentazione era grande. Per fortuna rimane molto vicina a Medjugorje e grazie alla preghiera di tutti noi, si manterrà sulla via che porta al Regno. Quanto alla benedizione di P Jozo, l'ha ricevuta finalmente in un altro gruppo, dopo la sua conversione, mentre si avvicinava per chiedere a Dio la grazia di essere piccola e non quella di essere grande. MESSAGGIO del 25 Ottobre 1992. "Cari figli, v'invito alla preghiera ora che Satana è forte e vuole appropriarsi delle anime quanto più è possibile. Pregate, cari figli, ed abbiate più fiducia in me, perché Io sono qui con voi per aiutarvi e per guidarvi sulla nuova strada, verso una vita nuova. Perciò, cari figlioli, ascoltate e vivete ciò che vi dico, perché per voi sarà importante, quando non sarò più con voi, ricordarvi delle mie parole, di tutto quello che vi ho detto. V'invito a cominciare da capo a cambiare la vostra vita e a decidervi per la conversione, non a parole, ma con la vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". AIUTAMI! SII UN ANGELO! Ottobre1987. Dopo la festa degli Angeli Custodi, Marija fa una scappata su un'isola al largo di Spaiato con tre amici fra cui un seminarista. Una sera i suoi amici notano la sua aria imbarazzata dopo l'apparizione. A quell'epoca i veggenti si trovavano ancora tutti insieme per l'apparizione e Marija faceva in quei giorni i suoi primi passi in una situazione nuova: ricevere da sola la visita della Gospa. Ma la causa del suo stupore aveva un'altra ragione: - Sapete, la Gospa ha fatto qualcosa di strano questa sera -dice ai suoi amici. - Ci ha dato dei compiti da fare! Ci ha chiesto di scrivere una lettera al nostro angelo custode e di dargliela domani. - Una delle amiche di Marija, Laura mi racconta: - Non credevo alle mie orecchie! Non sapevo che si potesse scrivere al proprio angelo custode, che a lui piacessero le lettere! - Ero molto imbarazzata perché da anni non avevo rivolto la parola neppure una volta al mio angelo custode. Da piccola, avendo imparato di avere un angelo custode, gli parlavo; questo però non era durato a lungo. Adesso in ventiquattr'ore dovevo scrivergli una lettera! Abbiamo fatto tutti e quattro i nostri compiti delle vacanze con cura. Quando la Gospa è tornata il giorno dopo, era accompagnata da angioletti. Marija ci ha spiegato che assomigliavano a bambini di circa un anno e mezzo. Non sapeva se fossero i nostri angeli custodi perché la Gospa non aveva fatto le presentazioni; erano cinque e guardavano con intensità ciascuno di noi. Personalmente sentivo che uno di loro era il mio angelo custode. Quella sera la Gospa ci ha invitato a intessere legami di amicizia con il nostro angelo custode e a ricorrere a lui per ottenere aiuto. Ci ha detto di domandargli dei favori, dei servizi. Il giorno dopo le nostre lettere sono state messe ai piedi della Gospa. Più tardi le abbiamo bruciate. Nei giorni seguenti, insieme, abbiamo parlato molto dei nostri angeli custodi e siamo divenuti coscienti della loro presenza, del loro aiuto. Questo ci dava gioia, e che gioia! Ognuno di noi ha sviluppato un dialogo completamente nuovo con il proprio angelo custode e questo ha cambiato la nostra vita. Ci sono capitate avventure d'ogni tipo, grazie ai nostri angeli custodi. Eccone una: Poco dopo il soggiorno sull'isola con Marija, ho 46 passato qualche giorno a Monaco di Baviera con la mia amica Milona. una delle quattro persone presenti con noi sull'isola. Mentre preparavamo il percorso di ritorno Monaco Medjugorje in macchina, ho pensato a un prete santo che conoscevo a Verona e avevo un gran desiderio di passare a trovarlo perché Milona potesse incontrarlo. Parecchie cose mi facevano esitare: questa deviazione per Verona aggiungeva cinque ore di strada e il sacerdote soffriva di una grave malattia, era a letto e non riceveva più nessuno da mesi. Inoltre dovevamo passare due porte esterne del Duomo di Verona per poter suonare al suo appartamento, essendo domenica, nessuno ci avrebbe aperto le porte che erano senza campanello. Ma... l'intuizione che dovevamo andarci assolutamente èstata più forte di tutti gli ostacoli. Questo sacerdote era cosi santo che il solo fatto d'incrociare il suo sguardo ci donava Dio in un modo straordinario: dovevamo tentare la sorte. Ci siamo messi in viaggio e dopo qualche chilometro abbiamo telefonato a Verona. Ci ha risposto una segreteria telefonica che diceva. "Padre Bozio non riceve nessuno ma risponderà àlle telefonate fra le 16 e le 17". Dato che sul piano umano la partita era ormai persa, abbiamo deciso di far lavorare i nostri angeli custodi. Subito abbiamo chiesto loro di andare a trovare Padre Bozio a chiedergli se potevamo fargli visita e di darci una risposta nei nostri cuori. Dopo aver pregato qualche minuto, di colpo una grande gioia ci ha invaso e noi l'abbiamo considerata un segno positivo per intraprendere il viaggio di cinque ore fino a Verona. Poi, ogni mezz'ora abbiamo inviato i nostri angeli da Padre Bozio perché, secondo i nostri calcoli, non avremmo potuto arrivare a Verona nell'orario ristretto in cui era disponibile almeno al telefono. Gli angeli avevano due compiti da portare a termine: 1] Le porte: vigilare perché la porta del chiostro e quella del convento fossero aperte e che qualcuno rispondesse dal Padre. 2)11 Padre: perché fosse avvertito della nostra visita. Al nostro arrivo la prima porta era spalancata, e anche la seconda! Abbiamo cominciato a salire i gradini che portano al pianerottolo e quando alziamo gli occhi chi vediamo? Il Padre Bozio in persona! Era in piedi sull'ultimo scalino e ci guardava salire! Mentre ci scambiamo dei sorrisi, ci dice accogliendoci: - Ah, voi due che mi avete mandato gli angeli custodi! Salite! Voglio darvi una benedizione! - Questa storia - aggiunge Laura ridendo - non è che un esempio fra moltissimi altri! Che la Madonna si sposti con gli angeli non è un fatto nuovo nella storia delle apparizioni; ma oggi a Medjugorje beneficiamo di una grazia unica: quelli che la vedono ogni giorno, quelli che vedono gli angeli intorno a Lei, sono alla nostra portata! Vicka e Marija descrivono gli angeli nello stesso modo (non ho mai parlato con gli altri veggenti di questo argomento). Secondo le loro descrizioni, gli angeli hanno apparenza umana, bei visi, capelli ricci, sono vestiti con lunghe tuniche che nascondono i piedi. La maggior parte delle volte la Gospa viene con angeli che sembrano bambini di uno o due anni ma possono anche essere piu grandi. Sono rivolti verso la loro Regina che divorano con lo sguardo con un amore e una meraviglia non dissimulata. La cosa che più colpisce in loro è che imitano tutto ciò che fa. Se si sporge in avanti, anche loro si sporgono. Se apre le mani, aprono le loro. Se parla con tristezza, diventano tristi. Se sorride, sorridono... Marija ci dice che anche il minimo gesto della Gospa èpura espressione della volontà di Dio, la minima parola, la più piccola intonazione di voce, tutto svela perfettamente la volontà di Dio. Il ruolo degli angeli custodi è precisamente quello di aiutarci a realizzare pienamente il particolare disegno di Dio su ciascuno di noi. Sono messi da Dio vicino a noi per invitarci a fare la volontà di Dio. Quando accompagnano la Vergine, si vede la loro gioia aumentare ad ogni istante poiché tutto in Lei realizza il piano di Dio. Se la Gospa resta a lungo, gli angeli sono pieni di gioia, non riescono più a contenerla, si mettono a battere le ali con grande rumore, sempre più forte. - Per noi veggenti - dice Marija - osservare gli angeli è un vero insegnamento. Imparo da loro come imitare la Gospa e come vivere secondo il suo modello; come accoglierla come Regina. A Medjugoije capita che la Gospa appaia sulla montagna contornata da migliaia di angeli. Credo che i veggenti non sappiano di quali angeli (o arcangeli?) si tratti. Spesso sento che Ivan dice: "Questa sera la Gospa è venuta gioiosa e felice, con cinque angeli" oppure "con tre angeli": Questo avviene soprattutto durante le feste importanti ma anche negli altri giorni. Se desiderate vivere una relazione privilegiata con l'angelo che Dio a posto al vostro fianco, non è troppo tardi! Perché non scrivergli una lettera e deporla ai piedi di Maria all'apparizione delle 18,40? MESSAGGIO del 25 Novembre 1992. "Cari figli, oggi, come non mai, v 'invito a pregare. La 47 vostra vita diventi pienezza di preghiera. Senza amore voi non potete pregare. Perciò, v invito per prima cosa ad amare Dio Creatore della vostra vita; dopo, riconoscerete ed amerete Dio in tutti, come Lui ama voi. Cari figli, questa è grazia che Io possa essere con voi. Perciò, accettate e vivete i miei messaggi per il vostro bene. Io vi amo e perciò sono con voi per insegnarvi e condurvi verso una vita nuova: quella della rinuncia e della conversione. Solo cosi, scoprirete Dio e tutto quello che adesso vi e' lontano. Perciò, pregate, figlioli! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". GUARIRE DALL'ABORTO Per le famiglie croate che mi circondano, la nascita di un bambino è una grandissima gioia. Il bambino è desiderato, accolto, coccolato, portato fra le braccia, è causa di vera gioia per tutti e un dono di Dio. La Gospa non poteva conquistare meglio il cuore dei veggenti di Medjugorje che mostrando loro il Bambino Gesù nelle sue braccia. A Medjugorje l'aborto non esisteva. L’aborto apparteneva a un altro pianeta così come la droga, il suicidio o il divorzio. I veggenti erano così innocenti che la Madonna stessa ha dovuto rivelare loro alcuni aspetti del male all'opera nel mondo d'oggi, perché ne prendessero coscienza e capissero l'urgenza estrema della preghiera. Per esempio ha parlato a Marija della massoneria, delle consacrazioni a Satana, dei progetti segreti per distruggere il Santo Padre, ecc... ha mostrato in alcune immagini a Jelena diverse scene dell'azione di Satana e delle distruzioni che opera oggi. E i veggenti cadevano dalle nuvole! Il destino di Mirjana è stato un po' diverso. I suoi genitori, giovani sposi, hanno dovuto lasciare Medjugorje per andare a lavorare a Sarajevo. Bisognava sopravvivere in condizioni più che precarie. Avevano affittato una cameretta piccolissima, ed è là che Miijana è nata. Ma il proprietario ha minacciato: "Se avrete ancora un bambino sarete cacciati!" I genitori dovevano lavorare entrambi per pagare l'affitto e un giorno, dopo otto anni, hanno potuto prendere una camera più grande. Allora è nato il fratellino. - Mancavamo di tutto, - mi racconta Mirjana - ero sola in camera quasi tutto il giorno. I miei genitori si sacrificavano per me. Comperavano due banane, molto care e me le davano. Perché le mangiassi, mi dicevano: "Non ci piacciono le banane, che frutto orribile!" Mi nutrivano come potevano! Ho ricevuto molto amore da parte loro e non ho mai sentito quello che mancava. Oggi ho un'immensa riconoscenza verso i miei genitori. So che non esisterei se i miei genitori avessero avuto paura. C'era la minaccia comunista e nessuna sicurezza. Hanno avuto fiducia in Dio e oggi li ringrazio di avermi avuto. E guarda poi come la Madonna ha condotto le cose per me... nessuno avrebbe potuto indovinarlo! Non siamo noi che possiamo decidere la felicità dei nostri figli! Per studiare, ho dovuto cambiare scuola e questa nuova scuola è stata una prova durissima perché i miei compagni non conoscevano Dio e vivevano nel peccato grave. L’aborto e molte altre cose erano molto comuni e ciò mi faceva soffrire enormemente. Le apparizioni erano incominciate ma io non avevo il diritto di dirne una parola. Ero sorvegliata, spiata e al minimo passo falso i miei genitori potevano perdere il lavoro. Una mattina una compagna mi ha detto: "Oggi vado ad abortire e poi vado al concerto". Indignata nel vederla mettere sullo stesso piano la morte di un bambino e un concerto, la mia mano è partita da sola e le ho dato uno schiaffo. - E quando la Madonna ti è apparsa, ti ha rimproverato? - Non ha fatto cenno allo schiaffo, mi ha detto che potevo cambiare queste persone soltanto con il mio esempio e la mia preghiera. Ho capito che non dovevo fare prediche, nè arrabbiarmi... - E più tardi ti ha parlato dell'aborto come a Marija e a Vicka? - Si perché le parlavo spesso di quello che vedevo intorno a me e le chiedevo aiuto. Mi ha detto di non giudicare nessuno ma di amarli e di pregare perché si riconciliassero con Dio. Mi ha detto anche che il padre e la madre del bambino abortito avranno molto da soffrire. Ha pianto molto(i). Ha detto che abortire è un grande peccato perché è uccidere. Dio perdona tutti i peccati, ma per quello in particolare chiede che il padre e la madre facciano entrambi una grande penitenza. - E che cosa ha detto dei bambini abortiti? - Ha detto: "Sono con me." A Medjugorje molti pellegrini, papà e mamme di bambini abortiti hanno potuto incominciare un bellissimo cammino di conversione e di guarigione interiore riconciliandosi con il piccolo esserino che un giorno avevano rifiutato. Invece di dimenticarsene, incominciano a considerarlo finalmente come una persona umana, vivente in Cielo, dotata di un cuore e di un'anima e decidono di riconciliarsi con lui. Gli chiedono perdono dal profondo del cuore e stabiliscono un legame sempre più forte con lui, come con un membro della famiglia. Gli danno un nome, lo pregano e pregano per lui. Questa riconciliazione e questa accoglienza nel cerchio familiare danno origine a grandi grazie per i genitori e anche per gli altri 48 figli. I celibi coinvolti in questa situazione vivono una analoga espansione del cuore. Anche se le madri conservano una certa sofferenza, sono nella pace, non sono più tormentate o torturate dalla perdita del loro bambino: esse lo hanno deposto nel seno di Maria. MESSAGGIO del 25 dicembre 1992. "Cari figli, oggi desidero mettervi tutti sotto il mio manto e proteggervi da tutti gli attacchi satanici. Oggi è il giorno della pace, ma in tutto il mondo c'è tanta mancanza di pace. Perciò, v 'invito tutti a costruire con me, attraverso la preghiera, il nuovo mondo della pace. Io non posso farlo senza di voi e perciò v 'invito tutti con il mio amore materno ad aiutarmi; il resto lo farò Dio. Per questo, apritevi ai piani di Dio e ai suoi progetti, per poter collaborare con Lui per la pace e il bene. E non dimenticate che la vostra vita non è vostra, ma un dono con il quale dovete dare gioia agli altri e guidarli verso la vita eterna. Cari figli, che la tenerezza del mio piccolo Gesù vi accompagni sempre. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". PIU' FIGLI AVRETE... Sono le otto. Come ogni mattina in questi tempi Mirjana esce dalla sua casetta per parlare ad un gruppo di pellegrini. Si è alzata alle cinque per dire il rosario prima che la famiglia si svegli e affronta la sua giornata di madre di famiglia con quella grande pace che dà il "cuore a cuore" con Maria. Ogni pellegrino la scruta attentamente perché, per la maggior parte di loro, vedere un veggente è come vedere un santo o per lo meno un'eccezionale riflesso di Dio. Mirjana li informa dei messaggi principali e del compito che ha ricevuto dalla Gospa per i non credenti. Il suo discorso è semplice, sobrio e molto succinto. Come il decalogo di Mosè che scendeva dall'Oreb dove aveva conversato con Dio, il messaggio trasmesso dai veggenti sta anche lui in dieci righe. Ma quali righe! Di che rivoluzionare il mondo! Mirjana si ferma con la calma profonda di qualcuno che ha detto tutto l'essenziale. Nella folla un uomo si fa sentire: - Mirjana, che cosa diresti a una giovane sposa che si rifiuta di avere figli? - Avere dei bambini è la cosa più bella del mondo! - replica subito Mirjana, e ciò scatena un'ondata di applausi. L’uomo è contento, aveva ragione, ora ne ha la prova, lo riferirà alla giovane signora. Ma vuol saperne di più... - Se questa giovane donna dice che ha paura perché l'avvenire è oscuro e che è pericoloso avere bambini in un mondo come questo? - Non deve avere paura! Che affidi i suoi bambini a Dio e a Maria. La Gospa dice che non siamo noi che decidiamo il destino dei nostri figli. "Quelli che sentono Dio come Padre, la Chiesa come casa, e me come madre", ci dice, "non hanno niente da temere". - Tuttavia molti genitori oggi hanno paura di avere figli... - La Gospa dice: "Non abbiate paura di avere bambini. Dovreste piuttosto aver paura di non averne! Più figli avrete meglio sarà! I pellegrini cominciano a mormorare fra loro. Non si aspettavano parole così forti da parte della Santa Vergine. E' il contrario della mentalità corrente nella nostra società! - Ma Mirjana ci sono i segreti... Sappiamo che alcuni annunciano cose dure... - Non abbiate paura dei segreti! Affidate i vostri figli alla Gospa e non avrete niente da temere dai segreti. Perché credete che io abbia già due bambini e che speri di averne molti altri? - Il ragionamento è chiaro come un lampo nella notte, è indiscutibile, parla più forte di tutti i volumi sulla fine dei tempi che pullulano in questa fine millennio. Mentre il gruppo si allontana sulla stradina che ha tanti buchi quanti sassi, chiedo a Mirjana alcune precisazioni su questa storia dei figli. - Capisci, per i nostri paesi occidentali, quello che hai appena detto è una bomba! Annulla tutte le teorie che influssi molto potenti ci impongono da tanto tempo e che i media fanno risuonare ogni giorno nelle coscienze: la famiglia scoppia, il figlio è di troppo.... Bisogna che la voce di Maria domini su quella dei becchini dell'umanità.... - Vieni domani! - Ci ritroviamo il giorno dopo nel suo salotto e, matita alla mano, segno le poche - parole che ci scambiamo. Mirjana distingue molt6 chiaramente ciò che le ha confidato la Gospa e ciò che viene da lei. Mi ripete le frasi di ieri parola per parola, poi continuiamo: - Miijana, è la Gospa che ti ha detto di sposarti? - No, lei mi ha lasciata libera. Mi ha insegnato però ad ascoltare la voce di Dio, la volontà di Dio nel mio cuore. Dice sempre: "Pregate e saprete cosa fare nel vostro cuore". Nel mio cuore non ho mai avuto l'ispirazione di farmi suora. Conoscevo Marco da sempre, eravamo a scuola insieme. Per quanto mi riguarda, la Gospa non mi ha mai mostrato un'altra via che non fosse il matrimonio. - Poiché cinque veggenti su sei sono sposati, credi che la Madonna voglia dare maggiormente risalto alla famiglia oggi? Si deve vederlo come un seguo? - - Niente affatto! La Gospa dice che le due vocazioni sono necessarie nella Chiesa e che le famiglie non possono vivere senza i preti (e i religiosi), cosi come i 49 preti e i religiosi non possono vivere senza le famiglie. I veggenti non sono dei modelli da imitare! - Ieri hai riferito delle dichiarazioni molto forti della Madonna. Per esempio "Non abbiate paura di avere figli, dovreste piuttosto aver paura di non averne". Si, l'ha detto e Lei sa perché lo dice, e anch'io lo so... ma non posso dirtene di più... Ah...lo sai...! Mirjana annuisce sorridendo e aggiunge con la sicurezza di una professione di fede. - Quando i segreti verranno svelati, si capirà perché era importante avere molti figli. Noi attendiamo tutti il trionfo del Cuore di Maria! - Il mio cuore sobbalza di gioia perché senza quasi averne coscienza, Mirjana conferma la misteriosa parentela fra Fatima e Medjugorje. La guardo e mi convinco che Mirjana vedrà con i suoi occhi questo trionfo. Forse sa anche come succederà...? - Se capisco bene, c'è qualche cosa di molto bello che si prepara per tutti questi bambini che la Gospa ci chiede di avere! - Tu no, spero! Dice questo per le persone sposate! - Era da parte sua un modo delicato e spiritoso di farmi capire che la conversazione finiva lì, che non avrebbe detto niente di più. L’ho lasciata allora a preparare la cena per le sue figlie, fino ad un prossimo incontro. Molte donne ignorano che la spirale non è un mezzo di contraccezione ma uno strumento abortivo: infatti non impedisce la fecondazione dell'ovulo, ma impedisce all'o-vulo già fecondato di impiantarsi nell'utero. Secondo il Codice di Diritto Canonico, la Chiesa ci invita a battezzare i bambini alla nascita anche se non sono vivi e anche nei casi d'aborto: "Se sono vivi, i feti abortiti saranno battezzati quando possibile" (Canone 871). FLASH BACK SUL 1992 18 MARZO Apparizione annuale a Miijana: "Cari figli, adesso più che mai ho bisogno delle vostre preghiere. Vi supplico di prendere il rosario in mano, ora più che mai. Afferratelo con forza e pregate di tutto cuore in questi tempi difficili. Grazie d'aver risposto alla mia chiamata". 6 APRILE I serbi attaccano la Bosnia-Erzegovina. Primi bombardamenti, primi morti a SirokiBrijeg, a trenta chilometri da Medjugorje. Primo fax di guerra di Sr. Emmanuel. 8 aprile: Prima messa nella cantina del presbiterio, la chiesa resterà chiusa fino al 21 giugno. 7 MAGGIO Inizio dell'esodo di donne e bambini. Restano a Medjugorje solo i vecchi e i soldati. Tutti gli stranieri sono invitati a partire. Comunque, i quattro membri della comunità delle Beatitudini restano per aiutare. Inizia un movimento di solidarietà: francesi e italiani sostituiscono i pullman di pellegrini con camion di viveri. 25 GIUGNO Apparizione annuale a Ivanka: "Vi chiedo di vincere satana. Le armi per vincerlo sono il digiuno e la preghiera. Pregate per la pace perché satana vuole distruggere la poca pace che avete". 1993 MESSAGGIO del 25 Gennaio 1993. "Cari figli, oggi v'invito ad accettare e a vivere i miei messaggi con serietà. Questi sono i giorni in cui dovete decidervi per Dio, per la pace e per il bene. Che ogni odio e gelosia escano dalla vostra vita e dai vostri pensieri e che vi si stabilisca soltanto l'amore per Dio e per il prossimo. Cosi, solo casi, sarete capaci di discernere i segni di questo tempo. Io sono con voi e vi guido verso un nuovo tempo, tempo che Dio vi da come una grazia per conoscerLo ancona di più. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". MARIE-LOU DA PADRE JOZO Le anime scelte particolarmente da Dio sono spesso tentate da Satana, sempre avido di turbare le coscienze. Far credere all'anima che per lei non c'e misericordia è una bella vittoria per il demonio. Gesù l'ha detto spesso a Sr. Faustina: la mancanza di fiducia nella sua misericordia da parte di anime consacrate è la cosa che più ferisce il suo cuore; ben più dei loro peccati! Marie-Lou cade in pieno in questa trappola sordida. "Avevo dodici anni quando ho sentito per la prima volta la voce di Gesù nel mio cuore, racconta. Il giorno della mia Prima Comunione mi ha detto con chiarezza: "Nella vita devi dimenticare te stessa per poter rendere felici gli altri". Già da bambina, Gesù era il mio migliore amico, condividevo con lui tutti i miei pensieri, desideri e dolori. Vivevo veramente per lui; ho quindi voluto seguire il suo consiglio con determinazione e tutto è andato molto bene. La gente mi amava e mi lodava volentieri. Sono passati così lunghi anni quando, all'improvviso, senza che me ne accorgessi, la vita è cambiata e tutto è incominciato ad andare storto. Non potevo che biasimare Gesù e gli ho detto con collera: "Per amor tuo ho fatto tutto quello che mi hai chiesto e tutto si ritorce contro di me. Se questo è il tuo modo di amare, per quel che mi riguarda, non voglio 50 aver più niente a che fare con te!" Per dispetto, ho smesso di pregare e di andare a messa Mi sono buttata anima e corpo nelle cose del mondo fumando, bevendo, frequentando i bar e facendo peccati di ogni tipo: questo non mi rendeva felice, ma continuavo così. Anni dopo, mentre attraversavo la strada, con mia grandE sorpresa ho visto Gesù che era lì, vicino a me. Era forse in collera? Al contrario! Mi guardava con amore infinito e io mi sono sciolta in lacrime e gli ho chiesto perdono. "Mi hai abbandonato, mi ha detto, ma io non ti ho abbandonato Resterò vicino a te fino a quando volgerai di nuovo il tu( sguardo verso di me". Come Pietro da Caifa, singhiozzavo sul mio peccato. Allora si è ristabilito il mio legame d'amore con Gesù, ma in modo più umile. Non potevo che contare su di lui perché io... avevo mancato in tutto. Gesù mi ha detto nella preghiera: "Dammi tutti i tuoi peccati nella confessione". Non capivo perché dovessi farlo, dato che sapevo bene che mi aveva già perdonato "E vero "- mi ha detto - "ma il male che tu hai fatto come Cnstiana e membro della Chiesa, ha danneggiato gli altri. Perciò devi domandare perdono anche per mezzo della Chiesa". Più tardi Gesù mi ha mostrato il prete al quale dovevo confessarmi; questi però non mi piaceva, camminava in modo strano, aveva i capelli lunghi... inoltre si è addormentato, stremato di fatica, durante la confessione! Quando finalmente mi ha dato l'assoluzione, il mio malessere era al colmo dato che non avevo potuto confessare tutto perché dormiva. Gesù mi aveva perdonato veramente? I miei peccati non confessati mi pesavano sul cuore e non osavo più confessarmi. Per anni sono stata tormentata da dubbi sulla misericordia. Un giorno mi è stato proposto di andare a Medjugorje e ho detto a Maria: -Vado, dato che mi inviti, ma ti avverto: non rientrerò in Olanda prima di aver fatto pace con Gesù e aver avuto la certezza che mi ama come prima, che mi ha perdonato tutto. Aspettavo con ansia la risposta di Maria... Sono andata da Vicka e le ho chiesto di pregare per una bambina di cinque anni, con asma grave. Vicka le ha imposto le mani e ha pregato: la piccola è guarita. Vicka però non ha avuto il tempo di pregare su di me. Poi il gruppo è andato da Padre Jozo. "E' la mia ultima occasione", ho detto alla Madonna. Padre Jozo ci ha radunati sui banchi di sinistra e, dato che dovevo registrare la conferenza, mi sono messa al primo banco, all'estrema sinistra. Non so perché, ma Padre Jozo non si è messo qualche metro avanti a noi ma è venuto vicino al mio banco, così vicino che il fondo del suo saio mi toccava i piedi. L’ho trovato molto strano ma sono stata ancor più stupita quando mi ha accarezzato la guancia. Un po' turbata mi chiedevo: "Avrà veramente la testa a posto?" In quel momento, senza sapere perché, mi sono messa a piangere tutte le mie lacrime, che colavano, colavano... Lui continuava a parlare dell'ultimo messaggio e vedendo che la cassetta si era fermata, mi ha aiutato a girarla. Le mie lacrime si intensificavano tanto da non poter più ascoltare le parole di Padre Jozo. Vedevo la sua mano sgranare il rosario che portava alla cintura. Allora, come allo scandire dei grani del rosario, i miei peccati hanno cominciato a sfilarmi davanti, inesorabilmente; peccati di cui non mi ero mai resa conto e che sicuramente non avevo mai confessato! Era tremendo. Ho detto a Gesù: - Continua; fammi vedere tutto! Mostrami tutto! La sfilata degli orrori continuava quando, improvvisamente, Padre Jozo ha allungato la mano per tracciare sulla mia fronte un piccolo segno di croce di benedizione. Mi è sembrato che vedesse in me l'invisibile. Dopo questa benedizione a sorpresa una vera pioggia di grazia è caduta su di me, lavandomi dalla testa ai piedi, era come se tutta la sporcizia accumulata da tanto tempo cedesse sotto una cascata d'acqua pura. Immersa in questa sensazione di redenzione, ho sentito la voce di Gesù nel mio cuore: "Quando andrai a confessarti, comincia dai peccati commessi dopo la tua ultima confessione. Tutto quello che hai fatto prima di quella confessione non deve mai più essere ricordato." Un episodio di Tihalijna mi ha reso la pace del cuore che avevo perso da così tanto tempo e ha girato definitivamente pagina nella mia relazione con Gesù: malgrado le moltissime grazie ricevute fin dall'infanzia, ci erano voluti anni perché capissi la sua misericordia e il dono che ci offre per mezzo dei sacerdoti nella confessione! Da allora niente e nessuno ha potuto togliermi questa pace, questa fiducia di bambino. MESSAGGIO del 25 Febbraio 1993. "Cari figli, oggi vi benedico con la mia benedizione materna e v'invito tutti alla conversione. Io desidero che ognuno di voi si decida a cambiare la propria vita e che ciascuno lavori di più nella Chiesa. non con le parole o con il pensiero, ma con l'esempio. Che la vostro vita sia una gioiosa testimonianza di Gesù. Non potete dire che siete convertiti, perché la vostra vita deve diventare conversione quotidiana. Per comprendere che cosa dovete fare figlioli pregate; e Dio farà capire che cosa occorre concretamente che facciate e dove avete 51 bisogno di cambiare. Io sono con voi e vi metto tutti sotto il mio manto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA CAPRA NON VOLEVA CONFESSARSI 18 Novembre 1985. Medjugorje è sotto una pioggia battente... Veronica finisce di cenare nella casa dei Cilic dove è appena sbarcata. Il viaggio l'ha stancata e Mary, una giovane donna americana anch'ella appena arrivata, la raggiunge per il caffè. Una grande simpatia nasce tra le due e la conversazione si prolunga fino a tardi nella notte. Qui ci sono le mie radici, spiega Veronika. Sono nata in Iugoslavia settantadue anni fa! Con mio marito sono fuggita all'arrivo dei nazisti. Ero incinta e al nono mese. Abbiamo camminato, camminato, verso la frontiera. Per non farci scoprire siamo passati per i boschi. A qualche metro dalla frontiera i cani delle S.S. hanno abbaiato. Ero molto indietro rispetto a mio marito e camminavo con fatiCa. Le S.S. hanno ucciso mio marito e io l'ho visto cadere. Poi i cani sono venuti nella mia direzione abbaiando; ho pregato la Gospa di proteggermi e i cani si sono accucciati vicino a me senza far rumore. Ho passato una parte della notte così, poi sono scivolata al di là della frontiera senza farmi notare. I cani? Degli agnelli! Il giorno dopo ho partorito mio figlio. Poi mi sono ritugiata in Australia. E' la prima volta che ritorno in Iugoslavia... Ho sempre amato la Gospa, ma Dio... ho litigato con lui, la mia vita èstata cosi dura! Ho solo un quarto di rene e devo fare la diausi ogni due giorni per sopravvivere. Quando ho sentito che la Gospa appariva da noi ho deciso di venire, di rivedere la mia terra natale e di riconciliarmi con Dio. Dopo la morte di mio marito non mi sono più confessata. Ho detto alla Gospa: "Verrò da te a Medjugorje: farò la Via Crucis sul Krizevac per ottenere la grazia di una buona confessione. Però ho ancora poche ore! Dovendo fare la dialisi devo ripartire domani per Zagabria con l'autobus delle 14. Per arrivare qui che epopea! Ho impiegato 22 giorni da Melbourne! Fermata a Hong-Kong per la dialisi, poi a Bombay, a Tel Aviv ecc... Non posso passare neppure ventiquattr'ore a Medjugorje. Poi c'è questa pioggia che non si ferma mai! Questa sera non andrò certo sul Krizevac... Domani sarà bello!- dichiara Mary. -Venire da lontano, fare un tale viaggio per ottenere la grazia di fare una buona confessione... sicuramente la Gospa fermerà la pioggia perché lei possa salire sul Krizevac ! - Crede?- Certamente! E la posso anche accompagnare. Potrei svegliarla alle cinque; partiremo prima delle sei; sarà bello, vedrà. -La fede di Mary non tendeva tanto a smuovere le montagne quanto ad asciugarle! Alle cinque... pioggia battente. Sveglia Veronika che non vuoi saperne. - Se alle sei la pioggia è cessata mi alzerò, altrimenti no. Ogni mezz'ora Mary metteva il naso fuori... pioveva sempre più forte. Alle 8 è ritornata alla carica. Adesso si può andare. Dopo sarebbe troppo tardi per il suo autobus. Piove ancora ma vedrà, appena usciremo, ci sarà il sole. Veronika si alza molto dubbiosa. Fa colazione con il chiasso delle grondaie che sputano il troppo pieno sulla terrazza di cemento... Tutta la faccenda è partita male. - Faccia un atto di fede e lasci qui il suo ombrello - insiste dolcemente Mary, aprendo la porta. Veronika non crede ai suoi occhi: appena ha messo fuori il piede, le nuvole nere se ne fuggono tutte insieme e il sole fa capolino... Le due donne si dirigono verso la montagna ma Veronika fatica: settantadue anni, un quarto di rene, ventidue giorni di viaggio... E dara! Mary la precede per aiutarla. Improvvisamente, tra la prima e la seconda stazione della Via Crucis Mary vede davanti a sè una croce risplendente di luce. Abbagliata cade in ginocchio e si lascia invadere dalla presenza di Dio, come il profeta sull'Oreb. Il suo cuore batte all'impazzata dalla grande gioia che la pervade. Girando la testa, vede anche Veronika a terra, completamente prona sul sentiero, che piange a calde lacrime. Dieci minuti passano così, dieci minuti che per questi due cuori resteranno il segreto del Re. Poi la croce di luce scompare e le due donne riprendono la loro arrampicata ma, meraviglia!, non sentono più nè la salita, nè i sassi, nè la minima fatica. Sono trasformate in caprette, la vecchia e la giovane, e arrivano in cima in tempo record. Ai piedi della croce di cemento offrono le loro più ardenti preghiere a Dio e ridiscendono con la stessa stupefacente leggerezza. Mary rompe il silenzio per comunicare la sua gioia a Veronika: - Questa volta, veramente, ha ricevuto la grazia di una buona confessione! Prima che lei prenda l'autobus troveremo un prete vicino alla chiesa. - No, non voglio confessarmi! Replica Veronika saltando sulle rocce. Riparto subito. - Mary non capisce più niente. A più riprese propone di trovare un sacerdote ma Veronika si chiude sempre più, è irrevocabile, non si confesserà! L’autobus se ne va portandosi una Veronika quasi arrabbiata. Mary va in chiesa e con la morte nell'anima supplica il Signore di non abbandonare la sua cara Veronika. Deve esserci di 52 mezzo il Maligno, dice tra sè, è incredibile rice- vere un tal segno, una tale grazia e ripartire bloccata! Passarono lunghe settimane. Una sera, uno squillo di telefono, è Veronika che chiama dall'Australia. - Mary? Lascia che ti racconti! Hai pregato così tanto per me...Voglio darti una grande consolazione! Ricordi, andando via da Medjugorje, non volevo confessarmi. Ho impiegato tre settimane per il viaggio di ritorno e conservavo in me questo rifiuto. Qualcosa mi bloccava interiormente. Arrivata a Melbourne, però, mentre scendevo i gradini della passerella dell'aereo, improvvisamente sono stata afferrata da un pentimento profondo; tutti i peccati della mia vita mi sono apparsi uno a uno con una incredibile chiarezza ed era una sensazione così forte che non potevo resistere. Dopo aver lasciato l'aeroporto sono corsa verso la chiesa più vicina per cercare un prete. Là mi sono confessata... una confessione straordinaria. Immaginati, quarant'anni di peccati e di peccati terribili! - Dunque, la grazia del Krizevac ha avuto un effetto ritardato! - - Non è tutto. Dopo la confessione Gesù ha parlato al mio cuore. Mi ha dato la grazia di dire il Padre Nostro con il cuore e mi ha chiesto di passare il resto dei miei giorni a pregare in continuazione il Padre Nostro: ho ricevuto la grazia e da tre settimane questa preghiera abita in me giorno e notte. - Il Padre nostro in continuazione? - E non è tutto. Ricordi che ti ho detto come avevo dovuto lottare duramente dopo la morte di mio marito. Volevo uscirne con i miei soli mezzi. Avendo sempre paura che mi mancasse qualcosa, accumulavo ogni minima cosa matenale che trovavo. Ero diventata di un'avarizia incredibile, tenevo tutto per me. Anche mio figlio non otteneva niente da me. Il denaro, il denaro, dovevo accumulare sempre più denaro e non avevo nessuna carità. Dopo la mia confessione Gesù ha cambiato tutto: ho avuto la grazia di poter rinunciare a tutti i miei beni, ho liquidato tutto. Una parte è andata a mio figlio e il resto ai poveri. Ho venduto casa mia e ho potuto avere una cameretta in un monastero per finire i miei giorni nella preghiera. Dopo questa telefonata non avrò più niente, le mie tasche saranno vuote perché gli ultimi dollari che mi restavano ho voluto utilizzarli per chiamarti a Medjugorje, dirti la mia gioia e ringraziarti... MESSAGGIO del 25 Marzo 1993. "Cari figli, oggi, come non mai prima. v'invito a pregare per la pace: la pace nei vostri cuori, la pace nelle famiglie e la pace nel mondo intero; perché Satana vuole la guerra, vuole l'assenza della pace e vuol distruggere tutto ciò che è buono. Perciò cari figli pregate, pregate, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UNA DONNA, DUE UOMINI E TANTE SPINE Sara non ne poteva più quando nel 1991, dopo sedici anni di matrimonio, è arrivata a Medjugorje con suo marito. Precisiamo che Sara amava due uomini contemporaneamente; aveva perso il sonno, e il suo cuore diviso la spossava ancor di più. La passione amorosa che era rinata in lei da due anni per un amico della sua giovinezza non le dava tregua; tuttavia amava profondamente suo marito e non capiva come potesse amare due uomini nello stesso tempo e in modo così diverso. Aveva trovato la fede a diciott'anni e aveva capito che Gesù sarebbe stato tutto per lei, il senso della sua vita e la sorgente della sua gioia. Ma a ventitré anni un amore folle, passionale, le ha infiammato il cuore per un uomo sposato e padre di famiglia: ha ceduto e ha vissuto con lui una relazione importante fino al giorno in cui lui si è disinteressato di lei. Che colpo terribile! Sara si è rimessa e ha sposato Bertrand che condivide la sua fede e vede la vita come lei. Un vero amore li unisce, d'un tipo diverso e molto profondo. Vent'anni dopo, durante i quali "l'uomo sposato" aveva mantenuto con Sara solo un lontano rapporto di amicizia, c'è un incontro sconvolgente tra i due. Sara vede che è cambiato e si innamora perdutamente, travolta dalla passione. Il vulcano si risveglia più violento che mai. Il suo spirito e il suo corpo sono in balia della tentazione, tanto più quando lui la invita a un week-end. "OK, sarà uno scambio spirituale profondo, ti rispetterò" le risponde lui quando lei mette i puntini sulle "i" prima di accettare. Sara non ci casca; è vero che desidera che l'uomo si avvicini a Dio, ma non può negare che sogna anche di ritrovarsi tra le sue braccia. Un’attesa del "week-end" provoca in lei una grande angoscia e dopo aver spostato l'incontro parecchie volte, lo annulla. "Il Signore mi ha protetto", mi dice. La passione continua a perseguitarla. Giorno e notte "vive con lui” concordando le sue parole, rivedendo il suo sguardo, fremendo al suono della sua voce... il maligno trasforma i ricordi in una ossessione, non lasciandole tirare il fiato. Le suggerisce continuamente che cedere a quest'uomo non è affatto grave ma del tutto normale: "Lhai già conosciuto e amato: una volta in piùo in meno che differenza fa? Hai giurato di non tradire tuo marito, d'accordo, ma con questo caro amico è diverso! Gli pa4erai di Dio e anche se avrete una 53 relazione fisica, non sarà un gran danno perché l'hai già fatto..." Anche nella preghiera questi pensieri la ossessionano; l'agitazione è molto grande perché in fondo Sara sa benissimo che questo "week-end" non è voluto da Dio. Non riesce a vedere quest'uomo senza commettere adulterio: bisogna guardare in faccia la realtà. Vuole vederlo e salvarlo a tutti i costi ma Dio le chiede di rinunciare perché ha un altro progetto. Con suo marito, come per caso, le cose si guastano di colpo: i suoi difetti le danno ai nervi e lui subisce anche uno scacco professionale che costringe Sara a riprendere il lavoro: il quadro è completo! Sara ha però nella sua vita qualcosa di straordinario, qualcosa che la salverà, qualcosa che ha incominciato a diciott'anni e che riassume umilmente in tre parole: "Ho sempre pregato". -Al culmine della prova -mi dice - ho chiesto aiuto a Maria. Nella notte, mentre dubitavo di poter ritrovare la pace, continuavo a pregare. Ero triste e senza speranza perché non credevo che Maria potesse medicare il mio cuore. Prima di questa prova, avevo già cominciato a vivere i messaggi di Maria a Medjugoije e da cinque anni recitavo it rosario. Mio marito l'aveva sempre fatto, io no perché lo trovavo una preghiera sciocca e poco interessante. Dato che Maria parlava della pace del cuore, della pace nelle famiglie, io mi ci aggrappavo! Non sapevo più che gusto avesse la pace di Dio...E' in quésta profonda disperazione che arriva a Medjugorje con suo marito: - Ho portato tutto il mio tumulto interiore a Maria a Medjugorje. Al ritorno mi sono tuttavia chiesta che grazie mi avesse mai accordato, dato che il pellegrinaggio si era svolto senza fatti degni di nota. Avevamo concluso tutto con la consacrazione a Maria, durante una messa solenne. Nelle settimane seguenti, ho scoperto di essermi completamente trasformata. Ero nella pace! Mai in tutta la mia vita avevo provato una simile pace! Avevo affidato a Dio attraverso Maria la mia passione, le mie preoccupazioni di ogni giorno. Tutti i rancori accumulati nella mia vita di coppia erano spariti. Da tempo sentivo nell'amore per mio marito una spina, qualcosa che mi faceva male e che non potevo accettare. Ora accetto e amo mio marito com’è: è scomparsa dalla mia vita una barriera insormontabile e anche uno stato di inquietudine permanente in sottofondo. Ora mi sento felice. Dopo Medjugorje siamo molto assidui nella preghiera del rosario e incoraggiamo i bambini a partecipare; questa è la vera unità nella famiglia e scopro con grande stupore l'armonia che esiste fra noi. Dio ha fatto bene le cose guidandoci l'una verso l'altro. Il mio legame passionale con l'altro uomo? Si è dissolto, senza fatica. Mi sento bene e mi addormento con facilità: Maria mi ha dato la sua pace! – MESSAGGIO del 25 Aprile 1993. "Cari figli, oggi v'invito tutti a risvegliare i vostri cuori all'amore. Osservate la natura e vedete come essa si sta risvegliando: questo vi aiuterò ad aprire i vostri cuori all'amore di Dio Creatore. Desidero che voi risvegliate l'amore nelle vostre famiglie cosicché là, dove ci sono odio e mancanza di amore, regni l'amore. E quando ci sarò nei vostri cuori l'amore, ci sarò anche la preghiera. Allora, cari figli, non dimenticate che Io sono con voi e che vi aiuto con la mia preghiera, perché Dio vi dia la forza per amare. Vi benedico e vi amo con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". RISUSCITERAI I MORTI! Non è compito mio frugare nei cassonetti di Medjugorje (onnipresenti e sempre piene da scoppiare!) per rivelarne le brutture. Al contrario, come il cercatore di perle desidero metterne in piena luce le meraviglie perché un bel ringraziamento salga a Dio. I racconti scelti non devono farci credere che tutto sia ingenuamente roseo in questo paesino santo! C'è del rosa, certo, del rosso, del blu ma anche del nero. Il cugino di Vicka, Karlo, l'altro giorno mi ha detto: - Quando ero piccolo e camminavo rasente le case alla sera, sentivo che tutte le famiglie recitavano il rosario. Camminavo al ritmo dei Padre Nostro e delle Ave Maria che sfuggivano da ogni finestra. Oggi, se passo vicino alle stesse finestre, mi arriva solo il rumore dei televisori e questo mi rattrista. Non abbiamo riconosciuto il tempo in cui siamo stati visitati dalla Grazia: é grave. - Padre Jozo constata anche lui: - Nelle famiglie la televisione ha sostituito la preghiera. Quel che non sono riusciti a fare il comunismo e l'islam per secoli contro la fede del popolo, il denaro l'ha fatto in dieci anni... Questi due commenti, fra molti altri, fanno eco al grido della Qospa: non abbandonate la preghiera o sarete perduti! Senza preghiera non abbiamo la vita, siamo dei morti ambulanti. Senza preghiera ci condanniamo l'elettroencefalogramma piatto per quanto riguarda l'amore. All'inizio delle apparizioni, la Gospa ha dato ai veggenti interessanti rivelazioni sul cielo e sul purgatorio. In cielo i beati vivono tra loro relazioni d'amore molto personalizzate. Si conoscono nella piena luce di Dio, 54 da anima a anima e comunicano tra loro in modo a noi sconosciuto. Ogni beato sa chi ha pregato per lui quando era sulla terra o soffriva in purgatorio, e il Signore permette tra lui e il suo "benefattore" un legame privilegiato ed eterno nel seno del corpo mistico. Se oggi dico solo queste parole: "Padre benedici Jacques nella sua prova", Jacques avrà con me (e io con lui) un' unione d'amore in cielo per sempre. Queste quattro parole e la grazia che questa preghiera avrà attirato su di lui, saranno nel suo cuore una sorgente inestinguibile di meraviglia e di gioia, perché il suo grado di gloria è stato aumentato da questa grazia. In cielo, conosceremo esattamente ogni più piccolo sacrificio, la più piccola preghiera che gli altri, gli uomini ma anche gli angeli avranno fatto per noi. Gioiremo profondamente dei favori di Dio e sapremo chi ce li ha ottenuti, come, quando, e a che prezzo. Capiremo il valore inaudito, inestimabile della minima preghiera. Con i nostri occhi contempleremo lo splendore della Comunione dei Santi. L’anima che non prega non può da sola decidere di convertirsi, di rompere con un certo peccato, di diventare caritatevole, di distaccarsi dal denaro, di perdonare a un nemico ecc. Quest'anima è inerte, fa parte di quei figli morti che sono in seno alla Chiesa, secondo le parole di S. Caterina da Siena. Per contro il cammino verso il bene che quest'anima non può fare, la mia preghiera può ottenerlo per lei. Un giorno, quest'anima prenderà una buona decisione che salverà la sua vita. Chi avrà ottenuto questa grazia? Non lo saprà che in cielo. Cosi nel seno della visione beatifica che farà la nostra gioia eterna, la felicità dei beati sarà intessuta di legami d'amore e di riconoscenza degli uni verso gli altri. Meraviglie del Corpo Mistico! Quando qualcuno lascia il mondo e si consacra alla preghiera, sceglie di specializzarsi in un lavoro prodigioso: risuscitare i morti. Mi sono spesso chiesta perché nessuno applichi questo chiarissimo comandamento di Gesù: "Risuscitate i morti!" Dov'è il Lazzaro contemporaneo che dichiara: "Ero morto da quattro giorni quando qualcuno mi ha detto: alzati!" No, Gesù non ci chiede di andare nei cimiteri a gridare: "Forza, risvegliatevi, voi laggiù! Tutti in piedi!" Si tratta di ben altro. Maria a Medjugorje ce ne dà la chiave: ogni mia preghiera va a toccare un paralitico nell'anima per rimetterlo in piedi. Quando arriverò in cielo, lui salterà come un cervo e noi ci abbracceremo nella gioia di un uomo che era morto e che è tornato in vita. Capirò anche che, se non sono sprofondato io stesso in fondo all'abisso, è perché qualcun'altro ha pregato per me. Preferendo la televisione alla preghiera, smettiamo di sentire il grido dei morti. Chi li soccorrerà? E' satana che vuol fare di noi dei succubi dello schermo, dei mangiatori di vuoto, dei maniaci dello zapping. A Medjugorje la chiesa si è in parte vuotata dei suoi paesani quando la televisione ha trasmesso Santa Barbara all'ora della messa. Santa Barbara! Non poi così santa! Sicuramente in cielo esiste una Santa Barbara. Ma io sospetto che ci mormora: "Non sbagliare lavoro, non sbagliare felicità: premi "0ff", stacca la spina e va a risuscitare i morti!" MESSAGGIO del 25 Maggio 1993. "Cari figli, oggi v'invito ad aprirvi a Dio attraverso la preghiera, perché lo Spirito Santo cominci a fare miracoli in voi e attraverso voi. Io sono con voi e intercedo presso Dio per ciascuno di voi, perché, cari figli, ognuno di voi è importante nel mio piano di salvezza. V'invito ad essere portatori del Bene e della Pace. Dio può donarvi la pace solo se voi vi convertite e se pregate. Perciò, cari figlioli miei, pregate, pregate, pregate e fate tutto quello che lo Spirito Santo v'ispira. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UNA CONQUISTA NORVEGESE Denis Nolan racconta: - Faceva un freddo spaventoso quella sera nella città universitaria di Notre Dame (USA). La mia trasmissione televisiva mensile su Medjugorje era stata registrata un mese prima in una bella giornata di sole e avevo invitato i telespettatori a venire con me al Centro Fatima la settimana seguente per pregare il rosario. Quella sera però è stato impossibile riunirsi all'interno del Centro. Dovevamo pregare fuori! Tremavo all'idea di eventuali casi di polmonite dovuti a un lungo stare in ginocchio nella neve, davanti alla statua della Gospa. Niente ferma i figli di Medjugorje e, gelo o no, il gruppo di preghiera decide comunque di riunirsi. In quel momento è arrivata una donna in taxi. Preso dai rimorsi per non aver avvisato la gente del possibile cattivo tempo, le ho proposto di riportarla in città dopo la riunione. Ha accettato ben volentieri. Sulla via del ritorno, mi ha raccontato la sua storia: - Sono sei mesi che mio marito, le mie figlie e io siamo arrivati a Notre Dame. Veniamo dalla Norvegia. Mio marito fa delle ricerche all'università. Arrivando sono stata scandalizzata dalle statue della Madonna che ornano il campus. Pensavo che fossero idolatriche, perfino sacrileghe! Un mese dopo il nostro arrivo, il 6 ottobre 1991, ho notato 55 alla libreria del campus un libro la cui copertina rappresentava la Santa Madre di Medjugorje. Colta da un impulso improvviso, l'ho preso e ho cominciato a leggerlo. Non potevo più smettere. L’ho comprato e letto d'un fiato, dalla prima all'ultima parola, senza smettere. Ho letto tutta la notte e la mattina dopo sono andata alla basilica del Sacro Cuore. Appena ho messo il naso dentro, ho sentito il prete che parlava del rosario. Ho avuto l'intima convinzione che tutto quello che avevo appena letto su Medjugorje fosse vero! Mi sono precipitata alla casa del prete e ho bussato. Mi ha aperto il superiore. Ho cercato di spiegargli tutto quello di cui era colmo il mio cuore ma temo che il mio racconto affannoso e la mia veemenza abbiano letteralmente terrorizzato il sant'uomo. Alla fine, quando ha capito che cosa stessi dicendo, mi ha chiesto: "Ma lei cosa vuole? Vuole diventare cattolica?" Il mio "SI!" è stato immediato. Gurti Blomberg è entrata nella Chiesa cattolica a Pasqua, l'anno successivo. Il suo zelo nel servire la Gospa e non diffondere i messaggi di Medjugorje è infaticabile. Ha scritto alla stampa cattolica norvegese per rimproverarla di non aver scritto una sola riga su Medjugorje. Ha persino inviato loro la sua testimonianza perché la pubblicassero! L’hanno vista che trasportava in bicicletta un videoregistratore al solo scopo di condividere con la famiglia la proiezione di una videocassetta su Medjugorje! Gurti ora è rientrata in Norvegia e dichiara apertamente lo scopo della sua vita: convertire il suo paese al cattolicesimo. Canta nel coro della sua parrocchia e, tutti i venerdì, un gruppetto si riunisce con il parroco per pregare il rosario. Là dove sta Gurti, testimonia le meraviglie della Gospa, il che non è sempre facile, dato che gran parte della sua parentela è anti cattolica. Le cose vanno avanti bene e la sua fiducia ottiene dal cielo miracoli su miracoli" . MESSAGGIO del 25 Giugno 1993. "Cari figli, anche oggi Io gioisco per la vostra presenza qui. Vi benedico con la benedizione materna ed intercedo per ciascuno di voi presso Dio. Io v'invito nuovamente a vivere i miei messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Sono con voi e vi benedico tutti, di giorno in giorno. Cari figli, questi tempi sono tempi speciali; è per questo che Io sono con voi, per amarvi e proteggervi: per proteggere i vostri cuori da Satana e avvicinarvi tutti sempre di più al mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LE MIE GINOCCHIA SI SONO BLOCCATE Padre Albert Shamon New York) mi affascina sempre con il suo umorismo monellesco e quando mi cerca... mi trova! Tutta l'America conosce la qualità della sua teologia e il suo profondo attaccamento alla Chiesa! Un giorno ha voluto chiarirsi le idee sulle cosiddette apparizioni di Medjugorje.... e ha optato per la soluzione migliore: andare a vedere. Racconta il suo primo giorno: - Non molto sicuro, ho deciso di munirmi del Santissimo come fanno tutti i sacerdoti chiamati al capezzale di un malato. Pensavo che se queste apparizioni erano opera del demonio, la presenza di Nostro Signore avrebbe fatto un baccano del diavolo! Quando sono arrivato, una gran folla era già ammassata davanti alla porta che portava al luogo delle apparizioni. Avevo una gran paura di non poter entrare ma il francescano che custodiva la porta mi ha scorto e, riconosciutomi, ha scostato la folla e mi ha detto di entrare. Ho attribuito questo favore al Santo Sacramento che portavo. La stanza era piena come un uovo e mi sono trovato stretto contro il muro, ben contento di essere là, malgrado tutto. Quando sono arrivati Marija e Jakov, scortati da Padre Slavko, si sono messi in ginocchio sulla soglia della porta per pregare il rosario. Si sono fermati al terzo mistero doloroso. Il Padre Slavko allora ha cercato di far loro un po' di spazio dentro la stanza e ha fatto spostare tutta la gente che si trovava davanti a me. Con mia grande soddisfazione mi sono ritrovato proprio di fianco a Marija. I; apparizione è cominciata e, a un segnale di Padre Slavko, le persone presenti si sono messe in ginocchio. Tutti tranne io perché, malgrado i miei sforzi, le mie ginocchia rifiutavano di piegarsi, erano bloccate. Confuso, mi sono piegato in due per non farmi notare troppo. Quella sera ho concelebrato la messa e le mie ginocchia hanno funzionato normalmente. La sera dopo ho deciso di tentare di nuovo la sorte e mi sono messo davanti alla porta. Lo stesso francescano mi ha fatto segno di entrare e ho ringraziato Gesù, che portavo con me, per questo immenso favore. Al momento dell'apparizione però mi è stato impossibile inginocchiarmi! Malgrado tutti i miei sforzi non c'è stato niente da fare. Ho dovuto ancora piegarmi in due. Sempre munito del Santissimo, sono stato autorizzato ad assistere all'apparizione una terza volta. Dato che le mie ginocchia erano di nuovo bloccate, ho chiesto alla Madonna di dirmi il perché. Mi è sembrato che dicesse: "Non voglio che mio figlio si inginocchi davanti a me". Sono ripartito da Medjugorje con la convinzione 56 dell'autenticità di quello che vi succede. MESSAGGIO del 25 Luglio 1993. “Cari figli, vi ringrazio per le vostre preghiere e per l'amore che mi mostrate. V'invito a decidervi a pregare per le mie intenzioni. Cari figli, offrite delle Novene, sacrificandovi là, dove vi sentite più legati. Io desidero che la vostra vita sia legata a me. Sono vostra Madre e non voglio, cari figlioli, che Satana vi distolga. Lui vuoi portarvi sulla cattiva strada, ma non lo può, se voi non glielo permettete. Per questo, cari figlioli, rinnovate la preghiera nei vostri cuori e cosi capirete la mia chiamata e il mio vivo desiderio di aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL BAMBINO CHE ASSOMIGLIAVA A GESU' Francis nasce nel Dicembre 1980 a Glasgow e ben presto i suoi genitori scoprono che ha un carattere impulsivo, turbolento e collerico. A cinque anni, mentre gioca fuori un camion lo investe e lo schiaccia. Francis è sfigurato a vita e il suo corpo gravemente danneggiato. Comincia allora per lui la terribile Via Crucis d'un ragazzino cieco che sogna di saltare e di correre dietro gli uccelli e soprattutto di rivedere il viso della mamma. In un anno è sottoposto a tredici interventi. Gli tolgono un rene perché ha un cancro. Margaret, la sua madrina, va a trovano tutti i giorni e gli parla di Gesù. Impara a pregare e i suoi genitori qualche volta lo sorprendono a parlare con Gesù in un' intimità amorosa sconvolgente. La salute di Francis peggiora sempre più; il cancro si diffonde e la morte si profila all'orizzonte mal-grado le ripetute chemioterapie. I suoi genitori allora lo portano a Medjugorje. Francis ha ora sei anni. Cosa strana, non si lamenta mai nonostante le sue sofferenze. Margaret non lo lascia d'un passo, salvo per il rosario e la messa, quando lo affida a Nora, l'amica di Marija. Sarebbe possibile per il piccolo Francis assistere a un'apparizione? Siamo nel luglio 1987 e la Gospa appare nella stanzetta del presbiterio e lui dovrà attendere il suo turno per tre lunghe settimane. Quel giorno Nora tiene il piccolo sulle ginocchia durante il rosario, sotto un albero, perché la temperatura è cani-colare. Dato che Francis non può vedere con gli occhi, vuole vedere con le sue mani. Così lui "sente" l'espressione dei visi. Mentre incomincia il rosario in croato, Nora traduce a Francis le parole ma si accorge ben presto che è lui, il dolcissimo piccolo di sei anni, che le insegna a pregare perché sa moltissime cose su Gesù... - Ma tu non sai pregare - esclama lui d'un tratto. - OK Francis, allora insegnami tu a dire il rosario. - Vuoi sapere come Gesù pregava il rosario? - Beh, si.. Gesù pregava il rosario? - Si, certamente, Gesù bambino pregava il rosario! come puoi non saperlo alla tua età, sembrava che dicesse - Ma come poteva dire il rosario? Le parole sono quelle che l'angelo ha detto a Sua madre! - - Ma l'angelo non ha fatto che ripetere quello che sentiva!- In cielo Dio parla a Maria così! L’angelo non faceva altro che trasmettere quello che aveva ricevuto da Dio! - Nora tace per lasciar pregare il piccolo a modo suo. - Ti saluto o Maria, piena di grazia... - dice lentamente. Si ferma pieno di gioia e un grido di meraviglia esce dalla sua bocca: - Oh Mamma, certo che sei piena di grazia, tu sei ricolma di Me! - Nora ha capito, a questo scoppio di gioia, che Gesù stesso celebra Sua madre. Dio stesso Le dice "Ti saluto Maria, piena di grazia!" Il Padre parla a Maria! E Gesù Bambino dice le parole che sente dire dal Padre... Francis è sempre più meravigliato dell'ignoranza di Nora ma continua la sua preghiera. Mormora: - Il Signore è con te... Oh Mamma pensi che io ti potrei mai lasciare? - Nora non può che tacere e trattenere le lacrime. Ecco, questo è il rosario di Nora e Francis nei giorni in cui aspettano l'appuntamento con la Gospa. Poi arriva il permesso e si infila nella stanza delle apparizioni. Nora prega all'esterno con la certezza che Francis ne uscirà guarito. La sua fede è così grande! Con gioia non può che ringraziare in anticipo per il dono della guarigione. Prima della messa Francis esce dal presbiterio e Nora 10 prende sulle ginocchia, il suo posto favorito. Si accorge pero che il bambino si torce dal dolore più del solito. Nora vede che non è guarito e tace, muta dal dolore. - Non mi chiedi quello che ha fatto Maria quando è venuta? ...... si! Cosa ha fatto? Dimmi! - E' venuta e io sono guarito! - Le mani di Francis scorrono sul viso di Nora e ne percepiscono la delusione. - Ma tu pensi solo al corpo! - dice in tono di rimprovero. - Allora dimmi tutto. Come sei guarito? - Francis rivive la scena dell'apparizione e tutto felice spiega a Nora: -Sai, appena la Madonna è arrivata ho aperto completamente il mio cuore e ho perdonato all'autista del camion. - Nora è stupita. Francis non parlava mai del suo incidente, nè delle sue operazioni nè delle sue sofferenze. Aveva mantenuto il segreto durante questi lunghi mesi. Uautista del camion era un peso che gli gravava sul cuore. Con un sorriso di pura gioia angelica esclama: - Sono libero, libero! Sai cosa ho detto allora alla Gospa 57 per ringraziarla? Le ho detto: "Mamma, accetto tutte le mie sofferenze, ma in cambio ti chiedo di rendere liberi tutti quelli che verranno qui, proprio come io sono diventato libero". Francis sapeva che sarebbe morto di cancro. Nora resta in silenzio pensando: "Ora è certo, morirà". Allora Francis si avvicina al suo orecchio come per condividere con lei un meraviglioso segreto - Si, certo, morirò! Oh, la gioia che illumina il suo viso! Francis ha solo sei anni e tutta la sua felicità consiste nell'essere stato guanto nel suo cuore per avere la libertà d'amare! Da quel giorno Francis ha seminato l'amore di Gesù ovunque sia passato. Le testimonianze potrebbero riempire un libro: eccone quattro fra tutte. Francis aveva un carattere difficile. A momenti, quando lo si contrariava, si metteva a battere i piedi e a scalciare, rosso di collera. Sua madre non gli diceva niente, non volendo aggravare le sue difficoltà. Ma a Medjugorje aveva ricevuto una lezione dalla Gospa: non aiutava il suo piccolo Francis agendo così. A volte doveva sgridarlo, dolcemente ma fermamente, per aiutarlo a correggersi. Qualche giorno dopo il soggiorno a Medjugorje, domanda a Francis di riporre un giocattolo e va nell'altra stanza. Questo non piace a Francis. Subito sente che batte i piedi ribellandosi. Ricordandosi delle parole della Gospa, prende il coraggio a quattro mani e si avvicina alla camera per sgridarlo, quando sente: "Vattene Satana! Tu sai che ho scelto di essere buono!" Si calma e scorgendo sua madre nell'inquadratura della porta, le dice sorridendo: - Mamma? Mi hai chiesto qualcosa? Lo faccio subito. - Da quel giorno le collere sparirono completamente. Sua madre sapeva che a Medjugorje Francis aveva preso una decisione: scelgo la santità. La seconda scena si svolge a Fatima qualche mese più tardi. I genitori speravano sempre in una guarigione fisica. Mentre stavano facendo la Via Crucis nel bel parco all'esterno del santuario, Francis scompare. La sua madre lo cercava dappertutto e lo ritrova fuori dal sentiero (non dimentichiamo che è cieco) dove l'angelo di Fatima è rappresentato a grandezza naturale nell'atto di dare l'Eucaristia ai tre piccoli veggenti. Queste statue di pietra sono circondate da una barriera di protezione. Non crede ai suoi occhi: Francio in braccio all'angelo e gli parla animatamente! Com'è finito lassù? Impossibile a spiegarsi. - Francis, cosa fai? - Parlo con l'Angelo della Pace, mamma... Come fa a sapere che è l'Angelo della Pace? Degli amici lo aiutano a scendere. - Francis, - gli chiede sua madre con discrezione, un po' più tardi - cosa dicevi all'Angelo della Pace? - Sai mamma, tra Dio e le anime qualche volta ci sono dei segreti! – a terza scena si svolge nel grande ospedale dei bambini a Glasgow, dove migliaia di bambini soffrono e muoiono. Francis vi è ricoverato perché il suo tumore, a questo stadio molto avanzato, lo richiede. Quando però i suoi genitori vanno a trovarlo... Francis non c'è! Il piccolo cieco scheletrico, che soffre dolori indescrivibili, se n'è andato nelle altre camere. Ha mandato a spasso i suoi tubi, la sua flebo, tutto ciò che lo teneva prigioniero e passa da un letto all'altro al capezzale degli altri piccoli malati. Cosa fa? Cosa racconta? Basta avvicinarsi per sentirlo: Francis parla loro di Gesù con le parole che solo un piccolo martire può trovare, consola i bambini e chiede di offrire tutte le loro sofferenze a Gesù perché non ci siano più peccati nel mondo.. La quarta scena avviene il 15 settembre 1988 da Marija Pavlovic a Medjugorje. Suona il telefono e Nora risponde. - Oh Francis! Sei tu! - - Si Nora. C'è Marija? Per favore dille che quando la Gospa verrà questa sera Le deve domandare un favore per me. Vorrei che Maria mi facesse una promessa: che quando sarò in cielo mi dia questo titolo: "Angelo Custode dei Bimbi Abbandonati". Il piccolo Francis è ritornato al Padre diciassette giorni più tardi, il 2 ottobre 1988, nella festa degli Angeli Custodi. MESSAGGIO del 25 Agosto 1993. "Cari figli, voglio che voi capiate che sono vostra Madre e che desidero aiutarvi e invitarvi alla preghiera. Soltanto attraverso la preghiera potete capire e accettare i miei messaggi e metterli in pratica nella vostra vita. Leggete la Sacra Scrittura, vivetela e pregate per poter capire i segni di questo tempo. Questo è un tempo speciale; per questo sono con voi: per avvicinarvi al mio Cuore e al Cuore del mio Figlio Gesù. Cari figlioli, voglio che voi siate figli della luce e non del!e tenebre. Perciò, vivete quello che vi dico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LO STRANO MESSAGGIO ELETTRONICO Parigi, maggio 1994. La mia amica Bernadette P mi aveva organizzato una conferenza alla chiesa Saint Léon, nel quartiere in cui avevo abitato prima. Tre minuti prima di prendere la parola avevo le solite preparazioni: dovevo verificare l'altezza e l'intensità del microfono, sistemare il leggio, metterci il libro dei messaggi in modo che non scivolasse, invitare le persone stipate in fondo alla 58 chiesa a venire avanti, ricordare al parroco la pronuncia esatta di "Medjugorje" per la sua breve introduzione, sapere che la signora che doveva occuparsi dei fiori non era arrivata, e consolare l'altra signora alla quale avevo affidato quel compito, mantenere gli "occhi bassi" per non riconoscere nell'assemblea tanti cari amici e non correre a salutarli, preparare nella mia testa l'avvio delle prime parole e nel mio cuore l'unzione di Maria, senza la quale tutte le parole sarebbero inutili... in breve, è proprio quello il momento che Francois ha scelto per comparire, per afferrarmi fortemente per le braccia e dirmi con voce supplichevole: - Suora, suora! Devo parlarle subito, è incredibile, sorella, devo dirle quello che mi sta capitando. Lei non mi crederà! Devo raccontarle... Non l'avevo mai visto, non lo conoscevo ma non potrò mai più dimenticano, perché il suo look sorpassava per i colori tutto quello che un teatro avrebbe potuto mettere in scena. La miseria del mondo, fisica e morale, era concentrata in questo essere uscito da non so quale film drammatico. Un'angoscia indicibile traspariva dal suo sguardo allucinato. Mi scusi signore, ma devo cominciare fra due minuti! - Questo non può aspettare, me lo lasci dire, non capisco nemmeno quello che sta succedendo, nè perché sono qui questa sera... - Se lei non lo sa ora, lo saprà presto nel corso della conferenza! - Di cosa parlerà? - Di Fatima e di Medjugorje. - Cos'è? - E' proprio quello che lei scoprirà! - Tremava dalla testa ai piedi e impediva a tutti di avvicinarsi. Aveva tolto di tasca una piccola agenda elettronica e me la metteva davanti agli occhi perché leggessi quello che era scritto sullo schermo. - Cosa legge sorella? Le sue mani erano scarnite e livide come il suo viso. - Le prometto, signore, che leggerò tutto tranquillamente dopo la conferenza; venga a vedermi di nuovo qui. Ma intanto si sieda là e ascolti bene ogni parola della conferenza: ci saranno dei messaggi per lei! - In un attimo i suoi occhi si sono illuminati e io mi sono eclissata rapidamente. Il mio tempo per parlare era strettamente limitato a un'ora. Che difficile scommessa per salvare le anime! Sapevo che l'assemblea era piena di gente che non metteva mai piede in chiesa perché avevo detto ai miei amici: 'Portate i non credenti, parlerò per loro". In breve, avevo una cortissima ora per far loro scoprire e amare Dio... Poveramente, ma con gioia, ho fatto del mio meglio... Naturalmente il piccolo signore mi aspettava all'uscita, brandendo più che mai la sua agenda elettronica. - Sorella, mi ha promesso... - Dopo aver parlato brevemente con qualcun altro mi sono seduta con Francois dietro un pilastro. L’avevo tenuto per ultimo indovinando che la sua storia sarebbe stata molto, molto speciale... La sua angoscia era visibilmente diminuita, ma le sue parole affannose mostravano ancora una grande agitazione interiore. - Ho ascoltato tutto molto bene! Non avrei mai creduto che tutto questo potesse esistere... La sua storia mi è molto piaciuta e ora capisco bene perché sono venuto qui... sono completamente sconvolto! Mentre parlava, scrutavo il suo povero viso disfatto. I suoi capelli mezzoscoloriti e tinti di biondo, arricciati artificialmente, le sue sopracciglia depilate con cura e il suo anello d'oro all'orecchio sinistro, non facevano che evidenziare la sua disperazione. Forse sto parlando con un condannato a morte, mi sono detta, è così scarno! Trema per la debolezza. Forse ha un virus che lo sta distruggendo. - Mi è appena successa una grande disgrazia. Vivevo con qualcuno che è morto di AIDS due settimane fa. Lo amavo talmente tanto da non poter vivere senza di lui. Mi chiedo continuamente: "Dov'è? Dov'è?" Lo chiamo, so che è assurdo, ma era il mio amico e non ho più nessuno! Ieri ho preso la mia agenda per cercare un numero e cosa ho visto sullo schermo? Un messaggio incomprensibile che io non avevo scritto! Leggo, rileggo, impossibile capire come si siano scritte quelle righe, dato che tengo sempre l'agenda con me. Prenda, guardi lei stessa. Ho guardato lo schermo e ho letto : "Martedì 17 maggio, ore 20, Saint Léon". - Ma è la conferenza di questa sera! - Si, ma come mai la scritta è apparsa sullo schermo? Lo chiedo a lei! Quando l'ho vista mi sono detto subito "ci siamo, è il mio amico che mi dà un messaggio, è sicuramente lui, è un incontro che mi fissa da qualche parte. Ma Saint Léon non mi diceva niente. Ho cercato, cercato, ho guardato se non ci fosse per caso una stazione di metro con quel nome, un albergo, un ristorante... niente! Poi qualcuno mi ha detto: "Forse Saint Léon è una chiesa, è il nome di un santo..." Nessuno conosceva questa chiesa. Allora sono entrato nella chiesa del mio quartiere, la persona all'ingresso ha consultato un libretto e mi ha detto: "E' nel XV° distretto, vicino alla Motte Piquet...". Ecco come sono arrivato qui questa sera, senza sapere dove andassi a finire... Deglutisco, cerco di raccogliere le idee, faccio un attimo di silenzio per invocare il Signore, ma Francois non mi lascia cinque secondi. - E adesso, cosa devo fare? - Questa domanda mi ricorda qualcosa, negli Atti degli Apostoli, quando la gente chiede a Pietro il giorno della 59 Pentecoste: "Cosa dobbiamo fare?" Francois è in ascolto come un bambino affascinato o piuttosto come un naufrago dell'amore che ha appena trovato l'ancora di salvezza e che aspetta da una persona la parola chiave che fa cambiare la sua vita dall'inferno al cielo. E questa sera, sono io quella persona! Bisogna rispondere in fretta qualcosa di molto semplice. La chiesa è ancora piena, ma si sentono già rumori di chiavi, le porte saranno chiuse fra poco. - E' molto facile, - gli dico per confortare lui, e anche me - Compra una Bibbia questa sera stessa allo stand in fondo e il libro dei Messaggi. Te ne imbevi ogni giorno e comincia a pregare come ho spiegato questa sera. La Madonna stessa ti guiderà per mezzo dei suoi messaggi nel libro. Poi, vieni appena puoi a trovarci a Medjugorje. Là, vedrai, è un posto in cui il tuo cuore si dilaterà e dove troverai una grande pace. Ma dov'è, come ci si va? - Vai a parlare con quella signora in fondo, è la mia amica Geneviève che organizza pellegrinaggi e ti darà tutti i particolari. - E' pazzesco come mi sento bene con lei, qui, in mezzo a tutti voi. Si vede che avete la luce. Capisco adesso... E' sicuramente il mio amico che ha scritto il messaggio perché venissi qui a scoprire tutto questo. - Il tuo amico, oppure... la Madonna? E' tua madre, desiderava che tu la conoscessi... Ma devo confessare che è la prima volta che la vedo trasmettere un messaggio elettronicamente! Sono partita il giorno dopo per Medjugorje e, tre mesi dopo, ho visto arrivare Francois con un gruppo di pellegrini. Aveva completamente cambiato testa, non tremava più e le sua guance si erano un po' riempite. Aveva raggiunto una certa serenità. Un gruppo di preghiera l'aveva accolto. Aveva trovato la fede e cominciava a vivere la vita sacramentale a modo suo. Il lavorio della grazia si scavava un sentiero in lui, attraverso i meandri allucinanti delle sue ferite, attraverso le stigmate di un'infanzia e di una giovinezza di cui solo la misericordia avrebbe il diritto di parlare. Non so cosa sia diventato oggi, non so neppure se sia vivo o morto. Francois, se il Signore ti ha ripreso, aiutaci dall'alto del cielo a attirare verso il cuore di Dio tutti quelli che hanno sofferto come te. Se sei vivo, sappi che la tua sorellina di Medjugorje prega per te ogni giorno e che spera tanto di avere tue notizie. MESSAGGIO del 25 Settembre 1993. "Cari figli, Io sono vostra madre e v'invito ad avvicinarvi a Dio tramite la preghiera, perché solo Lui é la vostra Pace e il vostro Salvatore. Perciò, figlioli, non cercate consolazioni materiali, ma cercate Dio. Io prego per voi ed intercedo presso Dio per ognuno di voi. Chiedo la vostra preghiera, perché possiate accettare me e accettare anche i miei messaggi, come ai primi giorni delle apparizioni. E solamente allora, quando aprirete i vostri cuori e pregherete, si compiranno miracoli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. UN PROTESTANTE VEDE LA MADONNA Bisogna ammetterlo, Barry è un duro. Sua moglie Patricia? Un tesoro di delicatezza e io sospetto che preghi senza interruzione, tanta è la luce che emana. Dalla nativa Inghilterra veniva spesso a dissetarsi alla sorgente di Medjugoije e ad affidare alla Gospa il suo marito protestante. Che meraviglia sarebbe se un giorno anche lui potesse scoprire la gioia di camminare con il Dio Vivente! Benché battezzato protestante, Barry non credeva in Dio e con fierezza faceva a meno di lui. Comunque un vecchio ricordo giaceva in fondo al suo cuore: da giovane, una volta aveva rivolto a Dio unà preghiera in un momento di grande sofferenza: "Mandami una buona moglie!" In quel momento era in macchina e ha dovuto fermarsi vicino a una casa sconosciuta per un guasto. La giovane donna che ne era uscita l'ha talmente impressionato che l'ha sposata tre mesi dopo! Si era comunque dimenticato di ringraziare quel Dio sconosciuto che gli aveva concesso in fretta un matrimonio cosi felice. C'era un solo neo: Patricia era cattolica. Barry ha fatto di tutto per distruggere la sua fede, ma ha capito subito che lì era su un terreno pericoloso. Ma, verso la quarantina, Patricia è tormentata da un isolamento spirituale molto duro, nel grembo di una Inghilterra materialista e priva di entusiasmo. E' allora che Medjugorje l'ha salvata dalla deriva e le ha offerto quello che non osava più sognare: fare un bagno nel cuore di Dio, in un posto dove il cielo tocca la terra ogni giorno! Conversando con lei, mi meravigliavo della sua incredibile fiducia nella Provvidenza. SAPEVA che tutti i suoi parenti si sarebbero convertiti, nell'ora decisa da Dio. Proprio allora è scoppiata la guerra in Bosnia Erzegovina. La sera del l° gennaio 1993, Barry e Patricia guardano la televisione e sentono l'appello lanciato dall'associazione Medjugorje Appeal: si richiedono trenta guidatori per portare tonnellate di merce in Bosnia. Senza sapere che Patricia conosceva Bernard Ellis, ebreo convertito a Medjugorje, uomo chiave di tutta l'organizzazione, Barry si lascia tentare dalla sfida dice a sua moglie che ha una gran voglia di lanciarsi in questa 60 avventura, dato che ha la patente per i camion. Patricia non crede alle sue orecchie! Bernard aveva previsto che una parte dei camion andasse a Medjugoije e una parte a Zagabria. Due settimane dopo, accompagnato da Patricia il nostro protestante fa il suo ingresso a Medjugorje al volante di un camion! La sua unica preoccupazione: portare soccorso ai rifugiati. La prima notte è chiamato a prestare servizio e al mattino, mentre rientra in camera sua ai piedi del Krizevac per ritrovare la moglie, ecco che Patrizia è scomparsa! Barrv esce sul terrazzo e vede la chiesa, in mezzo alla vallata. I suoi occhi vanno alle due torri che si slanciano verso il cielo e, stranamente, sente un'attrazione irresistibile verso questa chiesa. Un pensiero gli viene prepotentemente: : "Devo entrare in quella chiesa a dire una preghiera". Barry non si riconosce più. Dire una preghiera, lui, completamente ateo?! Dire una preghiera anche se Dio non c e e se dopo la morte, c'è solo per tutti un buco nero? La testa non funziona più! Ma è più forte di lui, Barry si incammina con passo sicuro verso la chiesa. Una questione pratica si impone: che preghiera potrà dire? Ne conosce solo due: il Padre Nostro che ha imparato a scuola e l'Ave Maria che ha finito coll'imparare a furia di ascoltare sua moglie che la insegnava ai figli. Quale scegliere? Arrivato in chiesa, si accorge che è l'ora delle pulizie e si mette discretamente sul banco in fondo. Decide di dire le due preghiere e poi resta là in silenzio per cinque minuti; poi decide di andare a pulire il suo camion. Là lo vede un francescano e gli dà il suo rosario. Più tardi torna in camera sua, dove Patricia non è ancora rientrata, e decide di riposarsi un po'. Dato che c'è molta luce, alza la coperta per coprirsi il viso, ma una luce azzurra lo acceca. Pensa che la coperta sia mal messa e la riaggiusta in modo diverso. La luce blu non fa che intensificarsi, invade tutta la camera e Barry comincia a trovarlo strano. Nel blu appare allora una macchia bianca ancor più luminosa; la macchia si avvicina a poco a poco a lui e ingrandisce a vista d'occhio. Cielo, cosa sta succedendo? "La macchia di luce bianca è diventata ben chiara" racconterà Barry, e la luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei. La luce blu si è trasformata in raggi che partivano da lei. Com'era bella! Non ero affatto spaventato, la guardavo affascinato. Sapevo chi avevo davanti a me. Allora Lei ha alzato la mano e mi ha salutato con un segno. Non ha detto niente. Poi èandata via. Mi sono seduto per ispezionare la camera, un profumo di rose fluttuava nell'aria e sentivo in tutta la mia persona una pace inimmaginabile. Persino nel mio corpo! Non potevo che ripetere: "Perché a me? Perché a me? Cosa ho fatto io per meritare tutto questo, io lo zotico, il rozzo!" Pensavo a tutte le cattive azioni della mia vita.. malgrado tutto, Maria era apparsa a uno come me. Subito dopo Patricia è ritornata, e io gli ho raccontato tutto. Lei era fuori di se! Voleva che io diventassi cattolico in quello stesso giorno, mi invitò ad andare in chiesa insieme a lei, e io continuavo a pensare, perché a me? Quando è arrivato il momento della comunione, Patrizia mi ha suggerito di venire a prendere la benedizione dal prete. Il fatto di avere le braccia incrociate davanti al petto lasciava in chiaro che non avrei potuto prendere la comunione. Il prete, senza fare caso teneva premuta l'ostia contro la mia bocca e ho dovuto ricevere il Corpo di Cristo. Ero così sconvolto che non potevo impedire alle mie lacrime di colare. Avreste dovuto vedere il duro che piangeva come un bambino! Che giornata! Sulla strada del ritorno ho incontrato un pellegrino che mi ha detto: "Sono cattolico da sempre, vengo spesso qui, non ho mai visto nè sentito niente!" Ma per me che venivo per la prima volta, che non mettevo mai piede in chiesa, in un giorno mi era successo di: 1) entrare in una chiesa, 2) di dire una preghiera, 3) di ricevere un rosario, 4) di vedere la Madonna, 5) di ricevere il corpo di suo Figlio Gesù!!! Tornato in Inghilterra, ho deciso di andare a messa con Patricia e ho scoperto a poco a poco la preghiera... la preghiera sincera! Ho continuato a organizzare i convogli umanitari per la Bosnia e una volta abbiamo perfino trasportato il veggente Ivan nel tragitto Londra - Medjugorje! All'ora dell'apparizione ci mettevamo in ginocchio nel camion... Nel mio cuore avevo un vivo desiderio di rivedere la Madonna. Più tardi Bernard mi ha proposto di guidare un pullman di pellegrini. Ho barattato le derrate alimentari con un canco di fratelli e sorelle. Sulla strada ci siamo fermati in un'albergo al confine con la Slovenia. Subito dopo cena, salta la corrente! Salgo a cercare una pila elettrica in camera e, mentre ridiscendo nell'atrio, mi sento spinto a cantare un inno a Maria. Allora tutto il gruppo si mette a cantare con me e poi si lancia in una preghiera spontanea. La lode invade tutto l'albergo! Maria è di nuovo apparsa ai miei occhi proprio in quel momento, come a Medjugorje, con quell'alone blu intorno a lei. Ero il solo a vederla. Ho capito allora che non avevo ancora fatto niente per Lei, fatto niente per Dio, malgrado le tante grazie ricevute. Quando Maria vuole qualche cosa (o qualcuno!) non molla la presa! 61 Sentivo che mi chiamava a riavvicinarmi a Lei e a suo Figlio Gesù; dovevo impegnarmi con lei. Perciò ho deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Patricia mi ha trovato una guida meravigliosa. Per mesi ho continuato i pellegrinaggi a Medjugorje come autista e Patricia mi ha aiutato. Avevo il desiderio segreto che tra i miei "passeggeri", alcuni potessero avere la felicità di vedere la Madonna e sono stato subito esaudito; quattro pellegrini l'hanno vista sulla collina del Podbrdo. Sono entrato a far parte della Chiesa cattolica a Pasqua del 1995. Da allora il Signore ci ha chiamati, Patricia e me, a lavorare per Lui nella nostra parrocchia e diocesi, dove c'è il Santuario di Walsingham. Maria ha cominciato a riportare a Suo Figlio tutta la parentela. I nostri due figli si sono convertiti e anche altri parenti atei. Ha già fatto riconciliare molte coppie e abbiamo buone speranze per gli altri. Da parte mia sono impegnato in un gruppo che aiuta quelli che vogliono farsi cattolici. Sono a disposizione per tutto quello che il Signore e sua Madre vorranno da me; cresco gradualmente nel loro amore. Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!" MESSAGGIO del 25 Ottobre 1993. "Cari figli, in questi anni vi ho invitato a pregare e a vivere quello che vi dico, ma voi vivete poco i miei messaggi. Voi parlate, ma non vivete: è per quello, figlioli, che questa guerra dura cosi a lungo. V'invito ad aprirvi a Dio e a vivere con Dio nel vostro cuore, praticando il bene e testimoniando i miei messaggi. Io vi amo e desidero proteggervi da ogni male; ma voi non volete! Cari figli, non posso aiutarvi, se non vivete i Comandamenti di Dio, se non vivete la S. Messa, se non rigettate il peccato. V'invito a diventare apostoli dell'amore e della bontà. In questo mondo senza pace, testimoniate Dio e il suo amore; e Dio vi benedirà e vi darà quello che gli chiedete.Grazie per aver risposto alla mia chiamata". SONO STATO UN BAMBINO ABORTITO Marcia S. è una donna molto rispettata in tutta la regione di S. Francisco. Guida del primo gruppo di preghiera della città, è conosciuta per la sua grande fede tanto che le autorità ecclesiastiche locali la incaricano volentieri di missioni delicate. La conosco bene e l'ammiro. Medjugorje ha trasformato la sua vita e non può incontrare nessuno senza parlargli del potere straordinario del rosario. Seguendo una chiamata interiore della Madonna, ha fondato 12 gruppi del rosario intorno a San Francisco per "chiudere in un cerchio" la città, per circondarla con la corona regale di Maria, formata da 12 stelle, per rendere a Dio quello che doveva essere di Dio e che disgraziatamente è invece caduto sotto il potere delle tenebre. Infatti, fra le metropoli del mondo, San Francisco soffre più di altre città di un satanismo attivo e la Madonna cerca strumenti scelti per vincere il Distruttore dei suoi figli. Un giorno il morbo dello scoraggiamento contagia Marcia perché suo marito, con tendenze depressive, si ammala di cecità progressiva che richiede cure continue 24 ore su 24. Con i nervi a pezzi, Marcia è al limite delle forze, tanto che ha la tentazione di annullare la serata "Preghiera-Testimonianza" di Medjugorje che deve tenere quella sera stessa in una chiesa della baia, "Il Santo Redentore", la parrocchia di San Francisco che raggiunge con il Vangelo il maggior numero di vittime dell' AIDS. Marcia sa che la maggior parte dei suoi uditori sarà formata da gay e lesbiche. Sa che una folla numerosa l'aspetta. Solo l'idea di uscire dalla macchina la spossa... Niente da fare... ci andrà comunque! Non può correre il rischio di abbandonare delle anime alla loro fame, perché sono in gioco delle vite! Il suo amico Denis la chiama: - Se c'è un posto al mondo di cui satana ha il controllo, questo è San Francisco. Non vuole che la gente senta parla re della Madonna o di Medjugorje. Le tue parole apriranno il manto di Maria e la gente accorrerà a Lei a frotte! Tieni duro! Marcia ha la stessa età di Maria ai piedi della croce e parla di lei come della sua migliore amica o meglio, come della sua confidente. La loro intesa è ben visibile. Le parole escono dalla sua bocca con grande tenerezza e anche con una potenza misteriosa; nell'assemblea i fazzoletti vengono tirati fliori di tasca, uno dopo l'altro... La serata finisce e un uomo, giovane e visibilmente sconvolto, viene verso Marcia per raccontarle quello che ha appena provato, mentre lei proiettava la videocassetta su Medjugorje. Lacrime colano dolcemente dai suoi occhi: "Sono stato un bambino abortito. Come ho visto la luce? Non lo so, ma mi hanno buttato in una pattumiera. Vivevo ancora. La pattumiera si trovava nel parcheggio dell'ospedale: urlavo a pieni polmoni e un uomo che passava di lì ha sentito le mie grida: Inorridito ha cercato l'origine del pianto e alla fine ha aperto la pattumiera. Ero insanguinato ma ben vivo. Mi ha portato a casa sua, coprendomi come poteva e mi ha curato per qualche giorno. Poi ha deciso di tenermi e di allevarmi; ha fatto una domanda di adozione che è stata accettata. Quindi sono cresciuto con lui e i suoi amici che abitavano là, tutti 62 uomini perché lui era omosessuale. Da piccolo e durante tutta la mia infanzia non sono mai stato toccato, fasciato, nutrito o abbracciato da una donna. Non sapevo niente della presenza materna di una donna. Non so cosa sia una madre. Sono cresciuto in questo ambiente e nell'adolescenza molto naturalmente, sono diventato anch'io omosessuale. Niente di più naturale! Qualche anno fa ho incominciato a scoprire il vangelo tramite i membri della Chiesa Episcopale. Mi invitavano a unirmi a loro e un giorno ho preso la decisione di diventare prete di quella chiesa. Il giorno della mia ordinazione stavo in piedi con altri candidati, pronto a salire all'altare per ricevere l'ordinazione. Ma tutti sono saliti, tranne me perché, mio malgrado sono rimasto inchiodato sul posto. Mi sembrava che delle braccia mi trattenessero impedendomi di fare un passo avanti. Non sono stato ordinato e da allora mi sono sempre chiesto perché non fossi riuscito ad avanzare; cosa mai ha potuto trattenermi in quel modo? Questa sera, mentre guardavo la videocassetta, sono rimasto sconvolto. Mentre si vedevano quei giovani in estasi ho sentito nettamente delle braccia femminili circondarmi con amore, un amore indescrivibile. Una donna era dietro a me, ne ero convinto. Affascinato dalla videocassetta da cui non potevo staccare gli occhi, ho sentito di nuovo le sue braccia intorno a me. Era una sensazione così forte che potevo appena sopportarla. Ho creduto di morire di gioia! Tremavo in tutto il corpo. Piangevo e piangevo. Il calore e l'amore di quella stretta erano tali che mi sentivo letteralmente sciogliere. Mi sono girato per vedere chi fosse ma non c'era nessuno nel banco dietro di me! Poi ho sentito una voce femminile che mi diceva: "Dan, ti amo, tu mi appartieni." Per la prima volta nella mia vita ho sentito delle braccia femminili che mi circondavano. Avevo trovato mia Madre! Ho capito allora in un lampo perché non ero riuscito a muovermi per l'ordinazione... era Lei! Me l'aveva impedito perché l'omosessualità non viene da Dio e dovevo innanzittutto abbandonare quelle pratiche, pentirmene..." Marcia ascolta il racconto di Dan con lo stesso amore che avrebbe per un figlio. Trattiene a stento le lacrime e capisce perché ha dovuto fare una tale violenza su sè stessa per venire quella sera. Quel figlio non era ancora uscito dal seno di sua madre che era già una vittima, pensa lei, vittima della nostra società. E' bastato parlare delle apparizioni di Maria a Medjugorje perché fosse liberato dal piano che Satana aveva ordito su di lui... - Marcia, cosa devo fare per diventare cattolico? - le chiede Dan. Oggi San Francisco conta un cattolico in più e il manto della Gospa un abitante in più e non dei meno importanti! Quel figlio, Maria lo aspettava da molto tempo, dal suo soggiorno in pattumiera. Lei lo aspettava per stringerlo fra le braccia, per attirarlo sul suo cuore di Madre... e oggi Dan si prepara a diventare sacerdote. MESSAGGIO del 25 Novembre 1993. "Cari figli, v'invito a preparavi in questo tempo, come non mai prima d'ora, alla venuta di Gesù. Che il piccolo Gesù regni nei vostri cuori: sarete felici solo quando Gesù sarà vostro amico.Non vi sarà difficile né pregare né offrire sacrifici né testimoniare la grandezza di Gesù nella vostra vita, perché Lui ve ne darà in questo tempo la forza e la gioia. Io vi sono vicina con la mia preghiera e la mia intercessione. Vi amo e benedico tutti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL SEGRETO DI VICKA Una mattina avevo appuntamento con Vicka per partire con lei e Don Dwello di New York per gli Stati Uniti. All'ultimo momento Don mi ha detto, con la morte nel cuore: - Vicka è malata, non viene. Sua sorella mi ha detto di partire senza di lei... - Cooosa? - Mi sono stupita. - Ma solo ieri stava benissimo! - Ha cominciato ieri sera. Con Ivanka P siamo andati a trovarla; ha dovuto mettersi a letto, il suo braccio era paralizzato, la mano tutta blu e soffriva molto. Mi ha detto che forse questa notte sarebbe passato., ma questa mattina la sua sorellina mi ha riferito che era invece peggiorato... Nove giorni più tardi torno dal giro negli USA in cui avevo dato testimonianza sulla Gospa. Vado da Vicka che sorprendo a stendere la biancheria con un gran sorriso sulle labbra. - Allora sei guarita finalmente! Mi hai lasciata tutta sola in America! Quando hai cominciato a star meglio? - Solo questa mattina! Mi sono alzata e tutto andava bene. Ho potuto perfino parlare a un gruppo di pellegrini. Come vedi, tutto è passato! - Questa mattina !? Allora sei rimasta Otto giorni malata, proprio il tempo della "missione"? Come spieghi che è capitato esattamente durante la missione? Ma è così! Espressione tipica delle persone di qui. - La Gospa aveva il suo piano: tu dovevi parlare, io dovevo soffrire. E' stata scelta Sua! - evidentemente la Gospa non aveva consultato i 5000 americani di Pittsburgh che avrebbero preferito il contrario! - Cos'hai avuto esattamente? - Con Vicka bisogna rinunciare a ogni spiegazione logica... - Niente di interessante, vedi è passato! Finché 63 non ritornerà, la vita è così! Ride e cambia argomento. Sam, un medico americano allora ha voluto farla curare adeguatamente e mi ha chiesto di spiegarle il piano di cura; l'ho fatto: - Vedrai uno dei migliori medici USA, prima di tutto farà degli esami, ti terrà in osservazione per un po'. Questo potrebbe salvarti la vita! Non si sa mai.... se tu avessi qualcosa di grave. Saresti contenta di andare in cielo ma noi ci teniamo a conservarti ancora a lungo! - Non so, vedremo... aspettiamo un po'... - In bocca a lei questo significa: "Lasciamo perdere!" Mi viene un'idea: - Ma Vicka, la tua salute, le tue forze appartengono forse alla Gospa? Se è così tocca a Lei decidere... Se tu le chiedessi cosa fare? - Hai ragione,- dice con riconoscenza, come se non ci avesse pensato. - Glielo chiederò. Due giorni dopo Vicka mi informa della risposta avuta dall'alto. "Non è necessario" aveva detto la Gospa... - Mamma mia! Se la Gospa stessa ci mette i bastoni fra le ruote! - ho pensato. Che io sappia, nessuno ha mai saputo spiegare il segreto di Vicka e non abbiamo ancora finito di stupirci. Ritorniamo al 1983-84. Vicka aveva una grave malattia cerebrale. Sento ancora il Padre Laurentin annunciare con pena: "Morirà". Soffriva talmente da perdere conoscenza per lunghe ore, quasi ogni giorno. Sua madre addolorata al vederla soffrire così le diceva: - Vai a farti fare un iniezione di calmante, non puoi restare così...! - Ma Vicka rispondeva: - Mamma, se tu sapessi le grazie che la mia sofferenza ottiene per me e per gli altri non parleresti così! - Dopo una lunga Via Crucis la Gospa le ha detto: "il tal giorno sarai guarita". Vicka l'ha scritto a due sacerdoti perché avessero l'annuncio scritto prima del giorno X che cadeva una settimana dopo. Vicka è stata guarita. Ha conservato di questa esperienza una conoscenza molto profonda del mistero della sofferenza e della sua fecondità. Ecco un episodio personale: mentre traducevo Vicka per un gruppo di pellegrini francesi, lei spiegava: La Gospa dice: "Cari figli, quando avete una sofferenza, una malattia, un problema, voi pensate: ma perché è capitato proprio a me e non a qualcun 'altro!? No, cari figli, non dite così! Dite il contrario: Signore ti ringrazio per il regalo che mi fai! Perché la sofferenza, quando è offerta a Dio, ottiene grandi grazie!" E l'intrepida Vicka aggiunge, da parte della Gospa: Dite anche, Signore, se hai altri regali per me sono pronta! - Quel giorno i pellegrini sono ripartiti pensosi avendo molto su cui meditare... Per quanto mi riguarda, la sera stessa una persona mi ha detto qualcosa di molto cattivo mentre mi dirigevo verso la chiesa per la messa. Mi ha ferito il cuore così tanto che ho dovuto lottare per vivere pienamente la messa invece di rimuginare la cosa nella mia testa. Al momento della Comunione ho offerto la mia sofferenza a Gesù e mi sono tornate in mente le parole di Vicka e ho pregato così: "Signore ti ringrazio per il regalo che mi fai! Serviti di questo per dare tante grazie e se hai altri regali per me.. (ho ripreso fiato per continuare la frase) io... io ... aspetta ancora un po' a darmeli!!!" Il segreto di Vicka è che non tiene il conto dei suoi "SI" a Dio. Come i bambini di Fatima, ha visto l'inferno e non ha voglia di tirarsi indietro quando si tratta della salvezza delle anime. Un giorno la Gospa ha chiesto: "Chi fra voi vuole sacrificarsi per i peccatori?" e Vicka è stata la più pronta a offrirsi come volontaria. "Chiedo solo la grazia di Dio e la sua forza per poter continuare" dice. Non cerchiamo oltre la ragione per cui Vicka trasmette tanto la gioia del cielo a quanti l'avvicinano! In un'intervista per la televisione americana ha detto: - Non vi rendete conto del grande valore che hanno le vostre sofferenze agli occhi di Dio! Non ribellatevi quando arriva la sofferenza, ci si arrabbia perché non si cerca veramente la volontà di Dio; se la si cerca, la rabbia se ne va. Solo quelli che rifiutano di portare la croce si ribellano. Ma state pur certi che se Dio dà una croce, Lui sa perché la dà e sa quando la toglierà. Niente succede per caso. Per lei il velo si è squarciato e sa di cosa parla. MESSAGGIO del 25 Dicembre 1993. "Cari figli, oggi gioisco con il piccolo Gesù e desidero che la gioia di Gesù entri in ogni cuore. Figlioli, con il messaggio Io vi dono, assieme al mio Figlio Gesù, la benedizione, perché in ogni cuore regni la pace. Io vi amo, figlioli, e v'invito tutti ad avvicinarvi a me attraverso la preghiera. Voi parlate, parlate, ma non pregate. Perciò, figlioli, decidetevi per la preghiera. Solo così sarete felici, e Dio vi darà ciò che voi cercate da Lui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". NEL PAESE DEI BAMBINI RITROVATI Febbraio 1995. Remi e Claire abitano nei dintorni di Parigi e due croci pesanti opprimono i loro cuori: l° Remi è disoccupato da tre anni il che obbliga sua moglie a lavorare per riempire la pentola. 2° Malgrado tutte le cure mediche possibili, la diagnosi cade come una mannaia: non possono avere il secondo figlio che sognano da sei anni. Per il loro tipo di sterilità, secondo la medicina parigina, 64 l'unica speranza resta la fecondazione in vitro. A questa sofferenza si aggiungono le critiche dei conoscenti e certi sorrisini ironici quando Remi e Claire dichiarano semplicemente la loro intenzione di rimanere fedeli all'etica della chiesa riguardo alla procreazione e alle manipolazioni genetiche. Per niente al mondo vogliono allontanarsi dall'insegnamento del Papa. Preferiscono essere mostrati a dito e trattati da bigotti da quelli che pensano che l'uomo sia più furbo di Dio per quanto riguarda la vita. D'altra parte hanno visto intorno a loro alcune coppie che si scioglievano in seguito a questi tentativi di fecondazione artificiale, umilianti e rovinosi, che oltre tutto erano anche falliti. Rémi soffre sempre di più al vedere sua moglie delusa nella sua aspirazione alla maternità. Quando si sono sposati non volevano forse avere tanti figli? Non possono evitare di pensare: "Ogni giorno avvengono tanti aborti e noi che vogliamo tanti figli non possiamo averli? La nostra piccola Ines non avrà mai i fratellini e le sorelline sognate?" La loro pena era immensa e lancinante. Un anno più tardi Claire mi confida "Uniti nella fede abbiamo affidato la nostra disperazione al Signore e per l'intercessione della nostra potente Vergine Maria, la nostra cara Mamma del cielo, gli abbiamo chiesto di aver pietà di noi e di esaudirci. E' durante questo grido di supplica che abbiamo pensato a Medjugoije. Le nostre finanze erano a terra e tutto andava di traverso. Abbiamo deciso che Remi, senza lavoro, sarebbe andato da solo, perché io non potevo allontanarmi. Avendo scovato un pellegrinaggio che partiva per l'Annunciazione, abbiamo fatto l'assegno il 25 febbraio. Il 25 marzo, quando Remi è volato a Spalato, ho scoperto di essere incinta! Incredibile ma vero! Remi è partito già esaudito e ha passato il suo pellegrinaggio a piangere di gioia e a ringraziare Maria. La nostra bambina è nata in novembre e l'abbiamo chiamata Maria Letizia, ("Gioia di Maria!"). La storia di Claire avrebbe potuto perdersi in una lunga lista perché non si contano più i bimbi miracolo che possono vantarsi di aver visto la luce grazie a un pellegrinaggio a Medjugorje! Quanto alle veggenti, Maria e Vicka se le interrogate sull'argomento, possono portare infiniti esempi, uno più commovente dell'altro portare dei kleenex...)! Non è un caso che la Gospa portasse il suo Neonato tra le braccia durante la sua prima apparizione sulla collina, il 24 giugno 1981. Come Gesù, è venuta per la vita! Tuttavia non tutte le coppie sterili tornano guarite da Medjugorje. Come Maria ha detto parecchie volte anche a Fatima: "Guarirò alcuni e altri no". La stessa cosa succede a Medjugorje. Perché? Mi piace questa umile parola del Padre Emiliano Tardif , continuamente posto di fronte anche lui a questi "perché?" dato che durante l'Eucarestia alcuni malati guariscono e altri no: "Siamo di fronte al mistero dell'amore di Dio, se è pur vero che il Signore guarisce solo alcuni, offre a noi tutti la guarigione definitiva: la vita eterna dove non ci saranno più né malattia né lutti né pianto. Riceviamo gratuitamente la guarigione, ma chi siamo noi per chiedere a Dio: "Perché guarisci uno e non l'altro? Non si è guariti perché lo si merita, è un puro dono di Dio." l'ho visto con i miei occhi: nessuna donna che viene a Medjugoije a implorare la grazia della fecondità riparte sterile. A una è accordato un bambino che porterà nel suo seno di carne, all'altra è accordata un'altra forma di maternità non meno reale e concreta, perché la Madonna non è una gentile idealista sognante No! Maria porterà questa donna a riconoscere molto presto nella sua vita, con segni sensibili, la meravigliosa maternità che è stata preparata per lei. Le suggerirà: "Vedi quel piccolino che è mio ma che non ha nessuno che lo ami, che gli parli? Vedi quel giovane? Vedi quella vita distrutta... te li affido." perché quando una donna prende veramente la mano di Maria per guardare il mondo con gli occhi di Maria, scopre che nasce nel suo intimo un frutto d'amore insospettato e davanti a ogni essere umano sulla terra, lei dice fra sè: "E' mio figlio!" Il grembo della Madre di Dio è in lei! "Voglio che amiate ogni uomo sulla terra con lo stesso amore con cui vi amo" dice la Gospa. FLASH BACK SUL 1993 GENNAIO Il Cardinai Glacy di Sidney invita tutti i vescovi dell'Australia ad accogliere bene Ivan e Padre Slavko durante il loro viaggio apostolico in Oceania che riunirà più di centomila persone. 2 FEBBRAIO lungo viaggio di Marija con Padre Orec in Brasile FEBBRAIO la stampa si impadronisce dello scandalo di migliaia di donne violentàte. 18 MARZO apparizione annuale a Mirijiana: "Cari figli! il mio desiderio è questo: datemi la mano così che io possa guidarvi come una Madre sul giusto cammino, verso il Padre vostro. Aprite il cuore e lasciatemi entrare. Pregate e io sono con voi nella preghiera. Pregate così potrò guidarvi. Vi condurrò alla pace e alla felicità." 65 11 APRILE matrimonio di Jakov a Medjugorje con l'italiana Annalisa Barozzi da Asola! Abiteranno a Medjugoije. 25 GIUGNO apparizione annuale a Ivanka. La Madonna piangeva e ha mostrato a Ivanka delle immagini terribili. Poi ha lasciato questo messaggio: 'Aprite il cuore a mio Figlio perché possa guidarvi sul giusto cammino. (..) Siate portatori di pace." 2 LUGLIO primo soldato di Medjugorje morto al fronte, IlUa Barac, vent 'anni. 8 SETTEMBRE matrimonio di Marija con l'italiano Paolo Lunetti. Faranno il viaggio di nozze in Francia. Abitano a Monza, vicino a Milano. 7 NOVEMBRE prima visita di Efraim, fondatore della Comunità delle Beatitudini. Da questo pellegrinaggio nascerà la fondazione di "Comunione Maria Regina della Pace, 9 NOVEMBRE distruzione del vecchio ponte di Mostar, l'ultimo dei diciotto ponti. 1994 MESSAGGIO del 25 Gennaio 1994. "Cari figli, voi tutti siete miei figlioli. Io vi amo. Figlioli, non dovete, però, dimenticare che senza preghiera non potete essermi vicini. In questo tempo, Satana vuol creare disordine nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Figlioli, non cedete! Non dovete permettere che egli diriga voi stessi e la vostra vita. Io vi amo e intercedo per voi presso Dio. Figlioli, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". VINCERE SATANA. CON MARIA Quando Marija abitava ancora a casa dei suoi genitori, molti pellegrini venivano a trovarla per parlare un po' con lei, soprattutto gli italiani, perché Marija conosce bene questa lingua (aveva ricevuto questo dono dalla Gospa per il suo compleanno nell'Aprile 1983: dopo l'apparizione, parlava correntemente l'italiano senza averlo mai imparato). Una giovane italiana, tormentata dal demonio, era a Medjugorje da qualche giorno e tutti la rifiutavano perché il suo comportamento disturbava moltissimo; aveva fatto un patto con Satana, partecipato in prima persona a messe nere e ad altre attività sacrileghe: per questo era realmente posseduta dal demonio. Marija che vedeva ogni giorno la Madre di tutte le Misericordie, ha accettato di ospitarla, perché si rendeva ben conto che questa ragazza cercava la pace e la guarigione a Medjugorje. Per un mese la vita della famiglia Pavlovic era cambiata... I fenomeni causati dal demonio che teneva legata questa ragazza e la torturava, erano spettacolari. Marija reagiva senza scoraggiarsi, stupita certamente, ma irremovibile nella sua pace e nella sua bontà. Un prete di passaggio abitava anche lui da Marija in quei giorni, ed evidentemente fra Satana e il "Ministero Sacerdotale" scoccavano scintille. Per esempio un giorno il prete ha voluto pregare in segreto per la ragazza (impossibile pregare davanti a lei senza trasformarla in furia!) Mentre si trovava nella sua stanza, ne ha approfittato per benedirla silenziosamente dall'altra parte della porta, tracciando nell'aria con la mano un segno di croce. Lei ha aperto violentemente la porta e ha urlato: - Smettila di torturarmi! - (e lascio perdere le parolacce...)- Un'altra volta quando stava per terra e soffriva un vero e proprio inferno interiore, un'amica di Marija le stava vicino per confortarla. Poi nel suo cuore ha pregato la Gospa di venire lei stessa a consolarla e a benedirla. Nello stesso istante la ragazza ha sobbalzato come se fosse stata bruciata con un ferro rovente e ha gridato: - Smettila con le tue sporche preghiere! - Ma Marija aveva visto giusto, la perseveranza della sua accoglienza così semplice, la sua pazienza e la preghiera di tutti hanno avuto la meglio sull'Abominevole. Ha finito per lasciare la presa e in un mese la ragazza era liberata. E' ripartita in pace per il suo paese. l'odio secolare che oppone Satana alla Madonna è una realtà molto tangibile a Medjugoije. Ho raccontato nel libro "Medjugorje, la guerra giorno per giorno" quello che èsuccesso a Jelena la vigilia del 5 Agosto 1984 (anniversario dei 2000 anni della Madonna). Ma grande è stata la mia sorpresa quando Jelena stessa mi ha parlato di alcuni messaggi su Satana, dati dalla Gospa agli animatori del suo gruppo di preghiera. Jelena era a quell'epoca una giovanissima adolescente e Maria le ha detto: 'Un giorno Satana è andato a trovare Dio. Gli ha chiesto di consegnargli Medjugorje, e che in cambio avrebbe rinunciato al resto del mondo". Jelena ha aggiunto: "Naturalmente Dio ha rifiutato! La Gospa ha voluto così mostrarci l'importanza capitale di Medjugorje nei piani di Dio, oggi, per la salvezza del mondo. Bisogna mettere questo messaggio nel suo contesto". Tuttavia ero perplessa, anche se convinta dell'onestà di Jelena: infatti aveva sempre dato prova di sobrietà e di un notevole equilibrio, nei messaggi che riferiva. Sono andata a trovare Padre Tomislav Vlasic che era stato il direttore 66 spirituale di questo gruppo di preghiera. La Gospa aveva detto di lui ai veggenti: "Vi guida bene." Mi ha confermato in pieno questo messaggio e ha aggiunto perfino: "Non c'è niente di strano! Siamo ben lontani dall'aver capito i piani di Dio attraverso Medjugoije. La Gospa stessa ha detto spesso: "Voi non capite i miei progetti!". Un altro scottante messaggio avrebbe trovato la sua conferma da lui. La Gospa aveva detto a Jelena: "Satana e i suoi angeli hanno lasciato mo/ti luoghi della terra per venire a stabilirsi a Medjugorje a disfare i miei piani." In ogni momento la Gospa ci informa che Satana è operante, che ci vuole distruggere, che è forte come mai prima d'ora. Come una provvida madre, ci ricorda instancabilmente le armi che Gesù ci ha dato per vincere Satana: il digiuno e la preghiera. Per la nostra protezione Lei ci raccomanda l'acqua benedetta. In Canada un prete mi ha detto che ha creduto a Medjugorje quando i suoi parrocchiani si sono messi a digiunare dopo il pellegrinaggio. - Le parlo da parroco: il digiuno? Si può sempre cercare di dorare la pillola! Ma nessuno di noi preti, sarebbe riuscito a convincere qualcuno della sua parrocchia a digiunare! Oggi rientrano da Medjugorje e senza che si dica niente si mettono a digiunare due giorni alla settimana.... Questo fatto ha trasformato tutta la parrocchia. Per me non c'è dubbio, non può essere che la Madre di Dio in persona che appare laggiù! Un esorcista di Roma è venuto in pellegrinaggio a Medjugorje. Gli ho chiesto quale fosse secondo lui, dopo 23 anni di ministero, il più grande impegno di Satana oggi: -É la distruzione della famiglia, - ha detto. - Ho visto in Australia persone organizzate come "Adoratori del Demonio", gli rendevano culto allo scopo di distruggere le famiglie. l'ho visto con i miei occhi! Ed è ancora peggio in Europa dove ci sono ancora più organizzazioni che vogliono distruggere i matrimoni. Vada nei Parlamenti: chi rispetta il matrimonio? Le leggi vanno contro il matrimonio. - Lui definisce la Madonna: "Il più potente esorcista del mondo", designata da Dio stesso. Secondo lui, ci sono molti modi di alleviare e liberare le persone tormentate dai demoni. Per i laici raccomanda di andare con la persona in una chiesa, davanti a una statua della Madonna (benedetta secondo il rito della Chiesa) e pregare il rosario con lei. Ha visto spesso fino a che punto la Madre di Dio sia potente nel vincere Satana nei cuori. Questo esorcista ha anche sperimentato i benefici delle preghiere davanti al Santissimo Sacramento esposto. Si accompagna la persona tormentata e le si chiede di guarda re Gesù Eucaristia. All'inizio la persona non vuole, non sta tranquilla e chiude gli occhi, ma se guarda Gesù sarà salva. l'importante è continuare a seguire questa persona, permetterle di riempirsi della conoscenza e dell'amore di Dio. Le formule di esorcismo sono riservate ai preti. Sarebbe pericoloso per i laici non preparati rivolgersi direttamente al demonio. Un altro testimone di Medjugorje mi ha detto: - Medjugorje? E' il tallone di Maria! E' lì che essa schiaccia maggiormente la testa al serpente. - Dei sei veggenti solo Mirjana ha visto Satana faccia a faccia, prima di un'apparizione della Gospa. Ne è stata spaventata. Sembrava bello e seducente, ma i suoi occhi erano rossi e pieni di odio. Mirjana dice che non vuole dire niente adesso, ma che ne parlerà più tardi. - Aspettiamo tutti la vittoria del Cuore di Maria - mi ha detto. Non posso tacere queste parole di Marta Robin al filosofo Jean Guittòn: "Lucifero è sempre furioso, ma quando la Madonna appare non può niente contro di Lei. La Madonna è così bella, non solo nel viso ma anche nel corpo. Quanto a lui, è capace di imitare tutto, imita perfino la Passione, ma non può imitare la Beata Vergine, non ha poteri su di Lei. Quando la Madonna appare... se vedesse che ruzzolone!... Si metterebbe a ridere!" Perché Satana è così furioso con Medjugorje? Non dimentichiamo che ad ogni apparizione, ad ogni venuta della Madonna, Satana perde un po' del suo potere. "Per questo è diventato così aggressivo" ha spiegato la Gospa a Mirjana. I fedeli possono recitare la preghiera a San Michele Arcangelo che il Papa Leone XIII ha raccomandato di dire dopo la Messa. "O San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, vieni in nostro soccorso contro la malizia e le insidie del diavolo; fa', te ne preghiamo, che Iddio eserciti su di lui il suo impero; e tu o Principe della milizia celeste, col divino potere incatena nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni che, a perdizione delle anime, si aggirano per il mondo. Amen" Nel 1995 anche il Papa Giovanni Paolo Il ha raccomandato che si reciti questa preghiera dopo la Messa. Esiste anche una preghiera molto potente in cui si invoca Maria come Regina degli Angeli. Papa Pio X ha dato l'imprimatur il 18 giugno 1908: "Augusta Regina dei Cieli e Signora degli Angeli. Tu hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di Satana. Noi umilmente ti chiediamo di inviare le legioni celesti affinché ai tuoi ordini, perseguitino i demoni, li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia e li respingano nell'Abisso. "Chi è 67 come Dio!" O buona e tenera Madre, Tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza, O divina Madre, invia i santi Angeli per difendermi e respingere lontano da me il crudele nemico. Santi Angeli e Arcangeli, difendeteci e custoditeci:' MESSAGGIO del 25 Febbraio 1994. "Cari figli, oggi vi ringrazio per le vostre preghiere. Voi tutti mi avete aiutato a far si che questa guerra finisca al più presto possibile. Io vi sono vicina e prego per ognuno di voi e vi supplico: pregate, pregate, pregate! Solo attraverso la preghiera possiamo vincere il male e proteggere tutto quello che Satana desidera distruggere nella vostra vita. Io sono vostra Madre, vi amo tutti ugualmente ed intercedo per voi presso Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UNA CENA DELIZIOSA! Bernadette C. aveva Otto figli che erano ancora piccoli quando è scoppiata la guerra nel 1939.11 dramma è avvenuto quando suo marito Olivier è stato catturato dai Nazisti nel 1940 e poi condotto in Germania nei campi di concentramento. Dovendo crescere da sola i figli, Bernadette era sfinita dalla fatica e dal dispiacere, tanto più che era senza notizie di suo marito. Questo la consumava di giorno in giorno e solo la sua grande fede in Dio le permetteva di portare il suo fardello e sopravvivere. Temeva il peggio per il marito: era forse morto? Torturato? Affamato e scheletrico in un bunker oppure in fondo a una cava? Nel 1943, sfinita dalla stanchezza, sente parlare di Marta Robin e del "foyer de charité" di Chateauneuf de Galaure (Francia) che a quell'epoca era ancora in costruzione. Decide di andare a trovare Marta e intraprende un lungo viaggio, cambiando spesso il treno perché abita a centinaia di chilometri da lì. Sperava molto in questo incontro perché, diceva a se stessa, solo una santa di quella tempra avrebbe potuto soccorrerla. In treno pensava alle domande che avrebbe posto a Marta. Schiacciata dai mille impegni materiali della casa, assorbita senza sosta dalla cucina, dalla biancheria, dalle pulizie di casa e anche dalla costante preoccupazione di trovare abbastanza soldi per sopravvivere con i suoi piccoli, Bernadette, con suo grande dispiacere, non ha più la possibilità di dedicare un lungo tempo al raccoglimento e alla preghiera come amava fare. E' assetata di Dio. Chiederà a Marta come fare per pregare malgrado le circostanze attuali e approfitterà di questo ritiro per immergersi in Dio come non aveva mai fatto prima. Sfinita ma piena di speranza, arriva a Chateauneuf e si mette nella lista dei partecipanti al ritiro che desiderano essere ricevuti da Marta. Fin dal primo giorno viene convocata alla sua casa per 10 minuti di colloquio con Marta. Avviandosi ripete dentro di sè le sue domande e si prepara a esprimere tutta la sua disperazione di tre anni di separazio ne dal marito, senza avere sue notizie. Entra con il cuore in tumulto nella camera di Marta che è buia come un forno. Appena seduta sulla seggiolina ai piedi del letto di Marta, si presenta ma non ha il tempo di dire una sola parola perché subito Marta comincia a parlare della fattoria, dei bambini, dei manicaretti, le faccende domestiche.... in breve esattamente quello che Bernadette non ha nessuna voglia di sentire! Non una parola sulla preghiera! I 10 minuti passano così quando ad un tratto, poco prima della fine del colloquio Marta dice: "Oh! Ecco cosa farà: rientrerà subito a casa e appena arrivata apparecchierà la tavola come per un festeggiamento, e preparerà un cena deliziosa per i suoi bambini!" Lo shoc è forte per Bernadette che pronuncia con voce atona 1' "Ave Maria" che chiude l'incontro. Con la morte nell'anima, prepara i suoi pacchi e rifà il cammino, aspettando lunghe ore nelle stesse stazioni, chie dendosi come avesse potuto contare tanto su un viaggio così deludente. Se almeno avesse potuto vivere i suoi cinque giorni di ritiro, ma anche questo non le è stato accordato! Il suo destino è decisamente di rituffarsi nelle casseruole e di nnunciare agli orizzonti spirituali che sognava. Si diceva: "Non valeva la pena di fare un viaggio così lungo e di andare a vedere una santa così grande per sentirsi dire che bisogna cucinare bene! Soprattutto quando non si hanno nemmeno i soldi necessari per farlo". Ma Bernadette ubbidisce e riunisce tutto il suo magro gruzzolo per preparare la festa. Poi i bambini si mettono a tavola con lei. Durante il pasto, suona il campanello, la porta 7 si apre. E' suo marito che torna dalla Germania! E' vivo e vegeto! Ma pensa un po'! Abbiamo appena preparato una cena di festa! MESSAGGIO del 25 Marzo 1994. "Cari figli, oggi gioisco con voi e v'invito ad aprirvi a me e a diventare strumenti nelle mie mani per la salvezza del mondo. Figlioli, desidero, da voi tutti, che avete sentito il profumo della santità tramite i miei messaggi, che la portiate a questo mondo 68 affamato di Dio e dell'amore di Dio. Ringrazio tutti voi che avete risposto in cosi' gran numero e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". TUTTO SERVE PER SALVARE! Non dobbiamo aver paura di far scivolare i messaggi di Maria anche nelle nostre lettere. Un pellegrino mi ha raccontato che era condannato a diventare cieco per un glaucoma e un'operazione sbagliata. La sua sofferenza era grande quand'ecco che riceve per posta un'immagine della Gospa con questa frase: "Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia!" Allora un grido di dolore è uscito dal suo cuore: "Il tuo amore! E' il momento di mostrarmelo! Sto tanto male!" Nell'ora successiva la sua vista è ritornata quasi norrnale e il suo scollamento corneale è sparito completamente! Questo fratello è venuto poco dopo a Medjugorje per ringraziare, tanto più che questa guarigione ha provocato a poco a poco la conversione di tutta la famiglia e.... erano dei duri! Ecco il cammino di un semplice messaggio. Non si sa mai dove la Gospa cercherà le sue nuove conquiste, né quale stratagemma inventerà per raccogliere i suoi figli che non sono mai stati raggiunti dalla Chiesa. Per questo scopo tutto serve! Un'amica che guida i pellegrinaggi mi racconta: La signora X, della periferia parigina va alla fiera per distrarsi con alcuni amici. Capita a uno stand dove si può pescare con la lenza. Come pesci, il venditore ambulante ha messo dei pacchettini avvolti in carta regalo. La signora afferra una canna da pesca e tenta la fortuna.... che cosa pescherà? Ecco che il suo amo le porta un pacchettino duro e piatto. E' una cassetta su Medjugorje! Con le liste dei pellegrinaggi. Non aveva mai sentito parlare di Medjugorje. Ritornando a casa ascolta la misteriosa cassetta e la Gospa la tocca in modo così forte che prova un vero e proprio colpo al cuore. Quando lei ha chiamato la mia amica per unirsi a un pellegrinaggio, la sua vita aveva già preso un'altra direzione, con Maria, e una gioia, sconosciuta fino ad allora, aveva invaso la sua esistenza. Ecco, un cuore pieno di fantasia accompagnato da una mano attiva aveva messo un piccolo proiettile d'amore nello stand di una fiera. Questo cuore saprà soltanto in cielo a chi la Gospa destinava quel pacchetto! MESSAGGIO del 25 Aprile. 1994 "Cari figli, oggi v'invito tutti a decidervi a pregare secondo le mie intenzioni. Figlioli, invito ciascuno di voi ad aiutarmi a realizzare il mio piano attraverso questa parrocchia. Ora v'invito in modo speciale, figlioli, a decidervi di camminare sulla via della santità. Solo così mi sarete vicini. vi amo e desidero condurvi tutti con me in Paradiso. Ma se non pregate e se non siete umili e obbedienti ai messaggi che vi do, non posso aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". QUESTA SERA POSSONO TOCCARMI! Marija ama raccontare spesso questa storia perché, per tutto il paese di Medjugorje, è stata causa di un cambiamento completo di direzione. Siamo nell'Agosto '81, un'estate "calda" da tutti i punti di vista perché la canicola non ha niente da invidiare al ribollire dei cervelli dei miliziani. Infatti ecco che dei "fuochi" si accendono sulla collina delle apparizioni e sparisco-no senza lasciare traccia quando ci si avvicina....! E i ragazzi dicono che sono dei "fuochi soprannaturali", dei segni dati dalla Gospa! Ma fino a che punto giungeranno? E la croce del Krizevac che tutti hanno visto girare e danzare.... ecco che ora sparisce per formare un grande bracere! Uintero villaggio non parla d'altro.... E i miliziani pensava-no: "Che figura ci facciamo noi comunisti, che cosa ci sta capitando fra capo e collo?!" -La vostra Gospa ce l'ha con noi, - dicono ai veggenti - ci vuole distruggere! - Per essere atei ci vedono bene - pensa Padre Jozo, senza dirlo (più tardi prenderà la rivincita). E' proprio cosi: la Gospa è venuta a liberare il nostro popolo dal giogo comunista. Ha ascoltato le nostre preghiere e ha un piano per distruggere l'impero della menzogna e rendere a Dio i suoi prigionieri. I demoni non hanno forse tremato anche loro alla venuta di Gesù? "Che vuoi da noi Gesù di Nazaret, sei venuto per perderci?" Si, i comunisti hanno perfettamente compreso, la nostra Gospa è più forte di loro... Inoltre nessuno potrà mai far tacere i veggenti. E' pur vero che è stato ordinato loro perentoriamente di dichiarare che non hanno visto niente, che hanno mentito dall' A alla Z e che d'ora innanzi rimarranno con le bocche cucite; ma non serve a niente! Vicka è la più scatenata. Minacciata e costretta a rimanere in casa e a farsi dimenticare, sale sul tetto della sua casa per proclamare gli ultimi messaggi della Gospa, urlando con i decibei che le si conoscono.... nessun bisogno di altoparlante! Non rinuncerebbe per niente al mondo alla missione che la Gospa le ha affidato insieme agli altri cinque: "Dite al popolo che..." I miliziani che farmo la guardia alla casa 69 non ne possono più. Aggiungete a tutto questo che alcuni si convertono alla voce della Madre che trafigge i loro cuori a volte socchiusi.... Ma costoro sono subito "trasferiti" e inviati lontano a Zagabria, a Sarajevo oppure... in prigione! Poiché i veggenti non tacciono, i miliziani decidono di vietare la collina alla gente; si stendono i cordoni ai piedi del Podbrdo, così le folle non potranno più recarsi a migliaia lassù per l'apparizione quotidiana. Ma la Gospa è una "Vergine saggia" che aveva previsto il verdetto e si è dunque organizzata in funzione dei suoi figli miliziani. -Domani ha detto ai veggenti - apparirò nel campo di Gumno. Dite alla gente del villaggio di accompagnarvi. - Il sole di agosto è ancora molto alto nel cielo quando la Gospa appare ai suoi figli verso le ore 18,40. - Oggi - dice ai veggenti - tutti coloro che lo vogliono possono venire a toccarmi. - Ma, - rispondono i veggenti - come possono le persone venire a toccarti se non ti vedono! Ti vediamo soltanto noi!- - Andate voi a cercarli e conduceteli voi stessi da me. Allora potranno toccarmi.Era una cosa assolutamente nuova... i veggenti, stupiti, eseguono. Parlano alle persone del villaggio del dono che la Gospa propone loro e li aiutano ad avvicinarsi a Lei ad uno ad uno. Stupite e meravigliate, guidate dai veggenti, le persone del villaggio posano le loro mani sulla spalla della Madonna, sulla sua testa, sul suo velo o sulle sue braccia e ognuno sente la. sua presenza molto concreta, senza tuttavia vederla né udirla. Alcuni sentono perfino un calore al suo contatto, altri del freddo, altri ancora qualcosa di elettrico, una corrente indefinibile. Uemozione è viva, indimenticabile! Mentre si svolge questa scena incredibile, i veggenti notano che appaiono delle macchie sulla veste della Madonna. A poco a poco le macchie si espandono, finché la veste diventa veramente sporca.... e una grande tristezza ottusca il volto di Maria. Qualcosa non va! Non è giusto! I veggenti si rattristano. - Gospa la tua veste è diventata tutta sporca! - - Sono ipeccati di coloro che mi toccano, risponde umilmente! - Come tutti i ragazzi i veggenti sono intransigenti. Per di più sono Croati e innamorati della loro Regina. Le cose di Dio sono sante, non bisogna sporcarle. - Fermatevi, non toccate la Gospa - gridano alla gente - fermatevi! Allora la Gospa ha parlato loro seriamente della confessione, della necessità della confessione mensile per ognuno. "Non c 'é nessuno sulla terra che non abbia bisogno di confessarsi almeno una volta al mese", spiega. Un uomo grida: - Andiamo tutti a confessarci per purificarci! - Quella sera un ondata di penitenti si è riversata nella chiesa parrochiale, un'ondata cosi grossa che il Padre Jozo ci ha perso quasi la testa! Ha dovuto chiedere aiuto ai suoi confratelli dei villaggi vicini per rispondere alle richieste di confessione. Quella sera la misericordia è colata a fiotti: la manifestazione della Gospa, in tutta la luce della sua semplicità, aveva saputo toccare i cuori dei suoi figli più profondamente di un lungo discorso. Da allora Medjugorje è sempre frequentata da peccatori in cerca di perdono, cosi che le si attribuisce un nome ben meritato: Medjugorje? Il confessionale del mondo. MESSAGGIO del 25 Maggio 1994. "Cari figli, v'invito tutti ad avere più fiducia in me e a vivere più profondamente i miei messaggi. Io sono con voi e intercedo per voi presso Dio. Aspetto, però anche che i vostri cuori si aprano ai miei messaggi. Gioite perché Dio vi ama e vi dà ogni giorno la possibilità di convertirvi e di credere di più in Dio Creatore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". NESSUNA VISIONE PER FRANJO? Il mio amico Franjo non è un uomo di compromessi e guida la sua barca con molta saggezza: un po' di tempo lo dedica ai duri lavori nei campi, un po' di tempo lo passa a casa sua per ricevere i pellegrini; il suo umore resta sempre costante e piuttosto buono. Quando la Gospa ha fatto la sua entrata nel villaggio per la prima volta, stava uscendo dall'adolescenza, e ha capito in fretta che con lei la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Franjo non si lascia facilmente ingannare. Durante tutta la sua infanzia ha sofferto la fame e ha dovuto lottare duramente solo per sopravvivere, lui e tutta la sua famiglia. Prima di accettare una nuova notizia, per quanto possa essere attraente, vuole verificarla e pensarci su. Una sera Franjo mi apre il cuore e mi confida una delle più belle testimonianze del villaggio, eccola in poche parole: Da un mese, dal secondo giorno delle apparizioni, il villaggio ha adottato un nuovo ritmo. Tutti vanno in chiesa tutti i giorni e non è raro che succeda qualche cosa.... Una sera Franjo si sente decisamente a disagio. Infatti i membri della sua famiglia e i suoi vicini si sono riuniti sul 8entierino che conduce alla chiesa con lo sguardo fisso verso il cielo, attirati visibilmente da un fatto strano che contemplano con grande gioia e senza incertezze. Dalla loro bocca escono esclamazioni di sorpresa. Tutti vedono qualche cosa salvo 70 Franjo. Per quanto guardi nella stessa direzione, non vede niente all'orizzonte! A casa, la sera tardi, tutti raccontano ancora i dettagli di quel fenomeno. Il sole si è messo a danzare, facendo scaturire raggi di tanti colori dalle sfumature così belle che non si può descriverle. Avanzava verso il gruppetto poi indietreggiava, pulsava e a volte si intravvedeva una figuretta femminile. Franjo ascolta i racconti sorridendo e scopre che è l'unico a non avere visto niente. Che frustrazione! Perché lui no? Forse la Gospa ce l'ha con lui? Il giorno dopo succede di nuovo la stessa cosa a un'altra curva della strada e di nuovo Franjo è l'unico a non vedere. Rientra allora in sè, nella sua testa ripensa a tutta la sua vita per sottometterla a un sincero "esame-radiologico" alla luce del Vangelo e scopre dei peccati che non aveva mai confessato. Incomincia allora in lui un combattimento interiore, avrà il coraggio di dirlo a un prete? La straordinaria grazia di luce portata al villaggio dalla venuta della Gospa finisce per averla vinta: Franjo va a confessarsi, racconta tutto e si libera la coscienza di tutto quello che gli pesava. Quella sera per la terza volta, proprio vicino alla chiesa, il gruppetto si ferma di colpo sul sentiero: il sole danza di nuovo! E questa volta appare pure una croce di gloria! Franjo alza timidamente gli occhi e.. ..vede! Tutto è chiaro davanti ai suoi occhi! Partecipa alle esclamazioni di tutti e il suo cuore giubila! - Franjo, - gli ho chiesto - come lo spieghi? - La confessione, è la confessione, ha risposto umilmente ma con sicurezza. I miei peccati mi impedivano di vedere. Dopo la confessione il velo è caduto dai miei occhi.... MESSAGGIO del 25 Giugno 1994. "Cari figli, oggi gioisco nel mio cuore, guardando a tutti voi presenti. Vi benedico e v'invito tutti a decidervi a vivere i messaggi che qui vi do. Io desidero, figlioli, condurvi tutti a Gesù, perché Lui è la nostra salvezza. Perciò, figlioli, quanto più pregate, tanto più sarete miei e del mio Figlio Gesù. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna e vi ringrazio per aver risposto alla mia chiamata". DUE CONTRATTI PER LA FELICITA' Jelena VasiU è molto felice a Roma dove segue teologia all'Università domenicana dell'Angelicum. Colpisce sempre coloro che l'ascoltano per la sua saggezza e la sua grande profondità di pensiero. Alla mia domanda: - Che cosa ti insegna la Gospa in questi tempi, attraverso le locuzioni? - Ha risposto: "Dio è presente in ogni dettaglio della nostra vita, nella più piccola azione della nostra giornata, negli aspetti più materiali e apparentemente più insignificanti. Egli si dà a noi totalmente in ogni istante e noi abbiamo torto a limitare la nostra accoglienza e la nostra relazione con Lui in orari a parte. Certamente ci devono essere dei tempi in cui ci si ferma con Lui ma non dimentichiamo di aprirci a Lui ogni secondo, saremo cosi arricchiti dal dono costante della sua presenza e il più piccolo istante acquisterà un immenso valore. E' ciò che viveva la Madonna sulla terra: una comunione permanente con Lui." Jelena ha ora venticinque anni e non ha ancora deciso quale indirizzo dare alla sua vita. importante - dice - è che io sia completamente nel presente. Non mi preoccupo affatto per l'avvenire perché Dio lo conosce. Che mi sposi o no, non ha importanza per me, non è un problema perché Dio riempie completamente il mio cuore. Ogni donna è chiamata alla maternità, e a darsi per amore, che è la miglior cosa per lei, ma ci sono mille modi di vivere questa maternità, non solo nella carne. Imparo da Maria a essere madre delle anime anche davanti ai libri! Il mondo non lo capisce e tuttavia muore per mancanza di maternità..." L’abbandono a Dio? Un contratto sicuro....! Un altro tipo di contratto mi ha particolarmente colpita recentemente, ecco come sono andate le cose: Marija stava accogliendo una grande folla e la sua amica Kat, di fianco a lei, aveva appena lo spazio necessario per tradurla. Mentre andava con lo sguardo ai pellegrini, ad un tratto è stata colpita da un volto che si staccava completamente dagli altri, un volto così luminoso che brillava come il sole in mezzo al grigiore. Gioia! Una gioia indicibile emanava da quel viso e Kat faceva fatica a concentrarsi sulla traduzione. Mai vista una gioia simile! Tuttavia l'uomo stava umilmente in fondo, contro il muro e niente nel suo aspetto esteriore lo faceva notare. Appena Marija ha finito il suo discorso, Kat l'ha lasciata senza scrupoli alle prese di quei cherubini di pellegrini avidi di foto, d'autografi e di tutto il resto e si è gettata verso quel sole che brillava presso il muro. Era un minuscolo prete, alto come un soldo di cacio e talmente vecchio che sembrava del secolo scorso! - Padre, mi scusi se la mia domanda è indiscreta ma mi piacerebbe molto sapere perché è cosi pieno di gioia. Sicuramente ha un segreto.... Il prete veniva dall'Italia e Kat osservando gli occhi più da vicino ha visto che malgrado la veneranda età aveva lo sguardo innocente di un bambino. - Glielo dirò signorina. Ho 95 anni. Quando avevo 5 anni mi sono accorto 71 con tristezza che le persone si lamentavano continuamente, per qualsiasi cosa e questo mi ha colpito moltissimo. Sentivo anche che Gesù ne soflriva. Allora ho fatto un contratto con Lui e Gli ho promesso che per i primi cento anni della mia vita non mi sarei mai lamentato. Al contrario Lo avrei ringraziato per tutto, per le buone cose come per le sgradevoli e che avrei sempre celebrato il dono della vita. E devo dire, signorina, che ho mantenuto la promessa e durante tutti questi anni in cui ho celebrato la vita, il male non ha potuto mai toccarmi, ho evitato tutti i demoni! - Incredibile! Ma se ha già 95 anni, il suo contratto sta per finire! - ha risposto Kat ridendo. - Ci ho pensato l'altro giorno.. Allora ho detto a Gesù che ero pronto a rinnovare il contratto per i prossimi cento anni della mia vita! MESSAGGIO del 25 luglio 1994. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi ad offrire pazientemente il tempo per la preghiera. Figlioli, voi non potete dire che siete miei, che avete vissuto la conversione tramite i miei messaggi, se non siete pronti ad offrire, ogni giorno, del tempo a Dio. Io vi sono vicina e vi benedico tutti. Figlioli, non dimenticate: se non pregate, non siete vicini né a me né allo Spirito Santo che vi guida sulla via della santità Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LE APPARIZIONI NOTTURNE Gli anni '80 hanno visto "l'età d'oro" delle apparizioni notturne sulla montagna con il gruppo di preghiera dei giovani del paese, sotto la guida di Marija e Ivan. Un giorno Marija e Ivan hanno deciso di andare a passare una serata di preghiera sulla montagna. Volevano in quel modo ringraziare la Gospa per le sue apparizioni. Questa iniziativa si è ripetuta parecchie volte, finché una sera in modo del tutto ma spettato, la Gospa è apparsa ai veggenti sul finire della serata. Voleva in quel modo ringraziarli e mostrar loro quanto fosse sensibile al loro ringraziamento gratuito. Non si capirà mai abbastanza fino a che punto la Madonna si commuova a ogni nostro minimo gesto gratuito. Ha promesso loro di ritornare sulla montagna, la notte, per istruirli, e in questo modo si è formato il gruppo di preghiera di Marija e Ivan. La Madonna stessa ha indicato il nome e il numero dei membri: sedici, compreso Ivan. Spesso Vicka si univa a loro, con sua sorella Ana, suo cognato Nedjo e altri che sono diventati i pilastri di questo gruppo, sotto la guida speciale di Ivan. Per tre sere alla settimana il gruppo pregava per almeno due ore sul Krizevac o a volte sul Podbrdo, e la Madonna appariva ai veggenti verso la fine dell'incontro. Ivan trasmetteva allora al gruppo gli ordini del suo "pastore celeste". Il luogo e l'ora dell'apparizione erano stabiliti il giorno precedente dalla Gospa con Ivan, durante l'apparizione quotidiana. Qualche volta Lei ha chiesto a Ivan di riunire il gruppo in una casa e non sulla montagna, avvertendoli che la milizia li aspettava lassù. Sia d'inverno che d'estate, con qualsiasi tempo, questi giovani rispondevano all'invito di Maria. né il vento glaciale di dicembre, né le pioggie torrenziali di marzo impedivano alla Gospa di fare arrampicare i suoi fedelissimi in piena notte! Spesso si accordava con i veggenti perché i pellegrini potessero raggiungere il gruppo, e questo succede ancora oggi. A volte decine di migliaia di persone coprono la montagna... è impressionante. Lo scopo di Mana non era, come si potrebbe supporre secondo i criteri dell'efficienza umana, di aumentare il gruppo per convertire molti giovani. No, ancora una volta mostrava che i suoi piani non sono i nostri. Voleva formare una specie di "commando" personale, istruito con lunghi anni alla sua scuola e se il paese avesse dato sedici santi alla Chiesa, per mezzo di questo gruppetto, questa sarebbe stata la vera efficienza secondo il piano di Dio. All'alba degli anni '90, quando sono arrivata a Medjugorje, ho capito subito che questa realtà, creata in ogni suo aspetto dalla Gospa, rappresentava l'elemento principale, centrale e sicuramente fra i più belli del suo piano segreto per Medjugorje. E' un avvenimento unico nella storia! Una realtà certamente molto umile: Ivan è di natura timida, il gruppo è composto solo da gente del villaggio (e alcuni sono spesso assenti perché sposati altrove...), l'animazione dei canti è completamente artigianale, non c'è prete, l'appuntamento non è mai annunciato ai pellegrini in chiesa... Povertà in tutto, sentita concretamente nelle ginocchia quando bisogna posarle in equilibrio su pietre appuntite, tra i piedi del vicino davanti, l'ombrello della signora di sinistra, il sacco da montagna del nonno di destra... Ma che gioia per la Gospa vederci così intorno a Lei, la madre di tutti! "Sono felice di vedervi così numerosi questa sera" dice spesso. Lei è felice, ma anche per noi è il Cielo. Da nessun'altra parte ho sentito con tanta forza la vicinanza del Cielo, la sua atruosfera, i suoi profumi, la sua consistenza, quel certo non so che, che ci trasporta fuori dal tempo e dallo spazio e ci immerge nella pienezza di Dio. Là c'è la vera autentica Medjugorje. Mi ricordo di un 72 episodio commovente: Una sera Vicka sostituiva Ivan, partito per l'America. Aveva scalato il Krizevac a passo di carica da buona partigiana dell'Erzegovina e si intratteneva davanti alla croce con la Gospa durante l'apparizione. Mi aveva chiesto di tradurre il messaggio ai pellegrini, e quindi mi ero sistemata di fianco a lei e potevo osservarla a mio agio. La conversazione si svolgeva velocemente (non posso mimare le espressioni e i gesti di Vicka che sono però registrati sulla videocassetta). Il tutto è durato venti minuti. Quando Vicka ha dato il messaggio in croato, si riduceva ad un'unica frase: "Cari figli, a casa pregate i misteri gaudiosi davanti alla croce, e pregate per le mie intenzioni:' Ho detto a Vicka: "Tutto qui? Ma la Gospa ti ha detto molte più cose!" La sua risposta mi ha incantato: - Prima la Gospa ha pregato poi ha dato il messaggio e poi "abbiamo parlato delle cose nostre." Di quali "cose" si tratta? Non ho voluto chiedere niente ma è incredibile lo straordinario legame d'intimità che lega i veggenti alla Madre di Dio, dopo 16 anni di apparizioni. Vicka è la più "contadina" dei veggenti, alcuni potrebbero considerarla dall'alto in basso a causa dei limiti del suo vocabolario o della sua pessima grammatica. Ma la Regina del mondo si compiace di venire ad intrattenersi con lei delle cose di tutti i giorni e certamente degli "affari correnti" del Cielo! E' per Lei una necessità d'amore. MESSAGGIO del 25 agosto 1994. "Cari figli, oggi sono unita a voi nella preghiera in modo speciale e pregando per il dono della presenza del mio Amato Figlio nella vostra patria. Pregate, figlioli, per la salute del mio Figlio più caro che soffre, ma che io ho scelto per questi tempi lo prego ed intercedo presso mio Figlio Gesù, perché si realizzi il sogno dei vostri padri. Pregate, figlioli, in modo speciale, perché Satana è forte e vuole distruggere la speronza nel vostro cuore. lo vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. A TAVOLA CON GIOVANNI PAOLO Il Roma 24 novembre 1993. Tutti i vescovi del CEDOI sono a colazione con il Santo Padre, in occasione della loro visita "ad limina". Ecco qualche spunto della conversazione: Domanda: - In un'ottica spirituale, come vede la successione delle apparizioni mariane soprattutto dopo quelle della "Rue du Bac, la Salette, Lourdes fino a Fatima?" Risposta: - Quando ho fatto visita ad Ali Agca in prigione mi ha detto: "Non capisco come un sicario di professione come me che non fallisce mai un bersaglio, abbia potuto sbagliare. Che festa c'era da voi in quella data, che cosa è successo?" Gli ho detto che era la festa di Nostra Signora di Fatima. Allora mi ha detto: 'Allora è Lei che si è posta fra noi" Leggo questo segno nella Fede e come un intervento di Maria in questo momento della Storia. D.- Sapete che per quanto riguarda la consacrazione della Russia a Maria ci sono diverse opinioni. Alcuni pensano che questa consacrazione richiesta da Maria a Fatima sia stata fatta, mentre altri pensano che non sia stata fatta. R.- Ho fatto questa consacrazione della Russia a Maria e ho chiesto ai vescovi di associarsi a me. Certamente non l'ho nominata esplicitamente per ragioni di intuito e formali, ma la consacrazione è stata fatta. Sr. Lucia, la veggente, è d'accordo. D.- Riguardo al terzo segreto di Fatima, alcuni giornali hanno riferito che in occasione del suo viaggio in Austria, lei aveva affermato che era inutile rivelarlo... mentre si dice che alcune parti del pianeta sarebbero sparite... a quell'epoca, nel contesto della guerra fredda (URSS/USA), ne avrebbero forse fatto una utilizzazione politica? R.- In alcune udienze generali ho sentito degli Americani urlare parecchie volte: "Consacri l'URSS al cuore di Maria" in quel caso l'utilizzazione politica era evidente... D.- Allora non c'è altro che la conversione, con l'arma del rosario (cf. Austria) ed è per questo che in Dives in Misericordia lei chiede di implorare la misericordia divina, anche se l'umanità contemporanea meritasse un nuovo "diluvio" per i suoi peccati, come lo meritò un tempo la generazione di Noè"? Cosi si capisce che, dato i peccati attuali, ci salverà solo la pura misericordia. R.- Questo viene da Sr. Faustina, una mistica polacca che ha una grande devozione al Cuore di Gesù. La cosa veramente più importante è la conversione con l'appoggio di Maria. D. - Come nel messaggio di Medjugorje? R.- Come diceva Urs von Balthasar, Maria è la Madre che avverte i suoi figli. Per molti Medjugorje è un problema, queste apparizioni che durano da troppo tempo non si capiscono. Ma il messaggio è dato in un contesto particolare, corrisponde alla situazione del paese. Il messaggio insiste sulla pace, sulle relazioni fra cattolici, ortodossi e musulmani. Lì c 'è una chiave per la comprensione di quello che succede nel mondo, per il suo futuro. Molti preti e vescovi si chiedono se sia più o meno giusto lasciare parlare un testimone di Medjugorje nelle chiese. E' stato anche il problema di Mons. Felipe Benites 73 (Assunciòn, Paraguay) il quale nell'ottobre 1994 vedeva profilarsi un giro di Padre Slavko nell'America del Sud. Approfittando di un soggiorno a Roma, ha risolto il problema nel modo migliore: si è rivolto al Papa stesso, che gli ha risposto senza esitazioni: - Autorizzi tutto quello che riguarda Medjugorje. Alcune persone mettono in dubbio certe parole del Santo Padre citate nel libretto "Medjugorje cosa dice la Chiesa? ", ma questo non dovrebbe causare il minimo problema. Nella mia comunità abbiamo una regola d'oro: per ogni parola riferita, che debba essere garantita, andiamo a verificare dalla persona interessata! In questo caso Giovanni Paolo Il è ancora vivo e anche Mons. Benites. Sarebbe poco scientifico pubblicare un argomento dubbio senza aver consultato prima queste persone. Poiché stiamo parlando del Santo Padre, non posso nascondervi un aneddoto che mi ha molto toccato. Se ognuno dei veggenti prega in particolare per un aspetto dell'intercessione per il mondo, Marija ha ricevuto il compito di pregare in particolare per i preti e le anime consacrate. Fin dall'inizio delle apparizioni ha coltivato un amore profondo per il Santo Padre e un grande desiderio di vederlo. Ripeteva a tutti fra cui anche alla Gospa: "Voglio vedere il Papa!" Un giorno mentre Giovanni Paolo era accolto da centinaia di migliaia di persone nell'America Latina, la Gospa ha fatto una sorpresa a Marija durante l'apparizione: le ha mostrato il Papa e Marija lo ha visto "dal vero;' mentre parlava alla folla allo stesso tempo. Qualche tempo dopo Marija ha potuto "vedere il Papa "a Parma con un gruppo. Lui l'ha riconosciuta, è andato verso di lei, le ha fatto un buffetto sulla guancia dicendo in croato: "Budi dobra!" (Sii buona!) MESSAGGIO del 25 settembre 1994. "Cari figli, gioisco con voi e v'invito alla preghiera. Figlioli, pregate secondo la mia intenzione. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Per mezzo di esse desidero avvicinarvi a Dio: Lui é la vostra salvezza. Dio mi manda per aiutarvi e condurvi in Paradiso, che e' la vostra méta. Per questo, figlioli, pregate, pregate, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". MORIRE A MEDJUGORJE. MORIRE CON IL CUORE! Ci sono dei furbetti che vedendo arrivare le vecchiaia, chiedono alla Madonna di poter morire a Medjugorje. Fortunatamente Lei non li esaudisce, perché è una grana spaventosa per il loro ospite croato e una tegola per la guida del gruppo. In verità si è visto un prete molto anziano crollare presso l'altare nella chiesa per terminare sicuramente la messa nel Regno; oppure quella nonnina che è partita nel sonno, appena arrivata a Medjugorje. Ma è raro e ... totalmente sconsigliabile! nessuna possibilità di risuscitare sulla collina delle apparizioni, il vostro corpo sarà portato subito a Spalato...) La soluzione sta altrove. Piango anch'io come voi sul modo inumano di trattare i morenti e i morti nelle nostre città. Ma se ognuno di noi prende a cuore questo compito, possiamo migliorare la situazione. Tra noi alcuni sono sindaci del loro paese, o parroci, medici, medici legali o impiegati delle pompe funebri, ecc... La Gospa saprà ispirare ad ognuno nella preghiera i cambiamenti da portare al loro incarico per permettere a tutti di "morire col cuore", e ai parenti di vivere il "lutto col cuore". Qui a Medjugoije, i Croati hanno saputo mantenere una bellissima tradizione. Appena uno muore, si corre ad avvertire la chiesa, che suona la campana a morto. Subito dopo un prete viene a visitare il defunto e gli dà i sacramenti "sotto condizione" se per caso non li avesse ricevuti prima della morte. Quando la gente del villaggio sente le campane, si mette a pregare per colui che ha appena lasciato la nostra terra. Poi avendo chiesto chi era la persona, vanno a visitare la famiglia e ad aiutare per preparare i funerali. Nella messa della sera, il prete annuncia il decesso e tutta l'assemblea prega per il defunto che sarà sepolto il giorno seguente alle tre del pomeriggio. Durante le 24 ore in cui il defunto è ancora a casa sua, il corpo è esposto nella bara aperta, per permettere a tutti di vederlo un'ultima volta e di pregare presso di lui. Si sgranano in continuazione rosari facendo anche aspersioni di acqua benedetta (uso raccomandato dalla Gospa). I bambini sono presenti con gli adulti, perché qui non si cerca di nascondere la morte. Quando il papà di Marija è morto, Marija ha sentito la sua nipotina di quattro anni dire a un cuginetto di tre : "Sai, anche noi saremo un giorno come il nonno, siamo tutti uguali: si nasce, si diventa grandi, si va a scuola, ci si sposa, si hanno bambini, si diventa nonni e poi si muore e si va in cielo con Dio. E' così!" Avvengono scene sconvolgenti. Durante le 24 ore di veglia, ogni membro della famiglia si avvicina al defunto per sfogarsi spontaneamente con tutto il cuore, dire ad alta voce sia il suo amore che il suo dispiacere. Gli si parla come se fosse vivo facendogli le più sublimi confidenze, si esprime il meglio di se stessi prima che lasci la casa. Non si esprime soltanto il dolore, ma anche i 74 ringraziamenti per tutto il bene che ha fatto; si ringrazia anche Dio di avercelo dato e poi ripreso nell'ora che ha scelto. La Gospa ha detto: "Qui ho trovato dei veri credenti, il loro modo di vivere la morte ne è un esempio!" Non si chiude la bara che quando il prete ritorna per la sepoltura. Prega di nuovo con la famiglia, poi incomincia una lunga processione per le strade, scandita dal rosario fino al cimitero. Tutte queste preghiere sono un grande aiuto per il defunto! Quando viene seppellito non ci si vergogna di piangere perché allevia il dolore. Un parente fa una colletta per offrire delle messe. Poi la vita riprende perché bisogna ben combattere per sopravvivere. Quanto è bello tutto questo! Essendo più vicino alla natura e quindi al Creatore questo popolo non soffre di depressione. Davanti alla vita come alla morte dice: "Bogu hvala !" (Grazie Dio !). Sappiamo che il più grande aiuto che possiamo offrire a un defunto è la celebrazione della messa, non esiste al mondo un più grande atto d'amore di quello, ma perché aspettare che qualcuno sia seppellito per fargli celebrare una messa? Se si converte prima di morire grazie ai frutti della messa, godrà di una più grande gloria in Cielo per tutta l'eternità! Noi abbiamo soltanto questo tempo terreno per determinare il nostro grado di gloria in Cielo perché "alla sera della vita saremo giudicati sull'amore." D'altra parte molti malati vengono in questa "nuova Lourdes" che è Medjugoije ed effettivamente vi abbondano le guarigioni. Perfino cancro ad uno stadio avanzato, AIDS... ma anche in questo io piango sull'abbandono spirituale di cui solfrono i nostri malati a casa loro. Arrivano a volte qui per tentare l'ultima occasione di guarigione, dopo mesi di analisi mediche, esami, ricoveri, operazioni infruttuose, ricadute dolorose... ecc. Il loro cammino di sofferenza è a volte terribile. Se chiedo loro: "Avete ricevuto il sacramento dell'unzione degli infermi?" La maggioranza mi risponde: "No, non me ne hanno mai parlato!" Che peccato! Quante guarigioni non hanno avuto luogo perché non lo sapevano! Non tutti i malati possono venire a Medjugorje, ma tutti possono ricevere l'unzione degli infermi. Perché aspettare che il malato sia "in articolo mortis" (in punto di morte) per offrirgli questo sacramento che può guarirlo fin dall'inizio dei sintomi della malattia? Questo sacramento aiuterà il malato anche a vivere in pace il sùo "passaggio" se non avviene la guarigione fisica, perché in quel momento cruciale in cui si gioca l'eternità, Dio fa di tutto per attirare quell'anima a lui, ma anche l'Accusatore cerca di intervenire. Cercherà di fare perdere a quell'anima ogni fiducia nella misericordia per chiudergli le porte del Cielo. ("E' troppo tardi per te! Dopo tutto quello che hai fatto non crederai per caso che Dio ti perdonerà, sarebbe troppo facile!" ecc.) Molte famiglie non sono consapevoli del combattimento spirituale che vive il morente. Chiamare un prete, pregare con fervore e lungamente al suo capezzale, aiutarlo a perdonare ai suoi nemici, avvertirlo con delicatezza che sta per presentarsi al cospetto di Dio, questi sono gli unici segni di amore che gli sono utili a questo punto. A Medjugorje spesso i parenti del morente si organizzano per assicurargli un rosario non-stop, perché chi meglio di Maria può fare la guardia per proteggere e intenerire un'anima, Lei che schiaccia la testa del serpente? Se il morente è lontano, all'ospedale, si può organizzare questa veglia a casa. Ma perfino a Medjugorje mi sono rattristata a volte nel vedere i parenti più prossimi passare più tempo intorno ad un buon "raki" e ad altre consolazioni alimentari, che presso il morente. Come Gesù ha fatto notare a Marta, nella casa di Lazzaro, i doveri dell'ospitalità possono essere eccessivi e nuocere al vero amore. Come si fa a morire con il cuore?... Vivendo innanzitutto con il cuore! MESSAGGIO del 25 ottobre 1994. “Cari figli, Io sono con voi e anche oggi gioisco, perché l'Altissimo mi ha fatto dono di stare con voi, d'istruirvi e di guidarvi sulla via della perfezione. Figlioli, desidero che voi siate un meraviglioso mazzo di fiori da offrire a Dio nel giorno di tutti i Santi. V'invito ad aprirvi e a prendere i Santi come vostri modelli. La madre Chiesa li ha scelti, perché siano per voi uno stimolo per la vita quotidiana. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN COMPAGNO SCESO DAL CIELO La nostra Comunità delle Beatitudini ha una bellissima tradizione che favorisce il suo legame con la Chiesa celeste. All'alba di ogni anno nuovo chiediamo a un Santo di sceglierci e lui avrà il compito di occuparsi molto bene di noi durante tutto l'anno. Ci proteggerà, ci suggerirà la via migliore da prendere e ci farà vivere il suo particolare carisma. Per sapere quale Santo ci ha scelti, ci riuniamo a pregare e dopo aver invocato lo Spirito Santo facciamo passare un cesto riempito di pezzetti di carta accuratamente piegati. Ci sono scritti i nomi dei Santi e una frase che hanno detto o una parola che 75 li caratterizza. Così ogni persona ha un compito in sintonia con quel Santo. E' meraviglioso constatare fino a che punto i Santi prendono a cuore il loro ministero nei nostri confronti, ognuno secondo la sua personalità! Se qualcuno non conosce il Santo che ha sorteggiato, sarà un'occasione per scoprirlo e per lasciarsi istruire ed edificare da quel Santo. Se invece lo conosce già un poco, sarà l'occasione di conoscerne nuovi aspetti e soprattutto di prenderlo come compagno di viaggio. Bisogna sapere che sono i Santi che ci scelgono e non noi che li scegliamo. Questo è molto rassicurante come tutto quello che ci viene dall'alto! Naturalmente abbiamo esteso questa tradizione ai nostri visitatori e amici, alle nostre famiglie, e tutti sono pieni di gioia quando ricevono un santo per l'anno. Ancora una volta abbiamo l'occasione di meravigliarci davanti alle azioni della Provvidenza, perché spesso l'anno non finisce senza che il nuovo compagno abbia realizzato cose bellissime per il suo "protetto". Non si contano più gli esempi! Non dimenticherò mai quella signora che, a Medjugorje, aveva sorteggiato nella nostra cappella un foglietto con Suor Faustina. Spalancò gli occhi un po' delusa per aver trovato un nome a lei totalmente sconosciuto. Ma di ritorno in Francia ha comprato un libro su di lei ed è stata una folgorazione! Tutto il messaggio della Misericordia è stato una scoperta vitale per lei. Lanno seguente è ritornata a Medjugorje e mi ha detto: "Suora, senza l'aiuto di Suor Faustina non me la sarei cavata con quello che mi è successo quest'anno. Mi ha preso per mano e con lei ho cambiato radicalmente la mia vita. Mi chiedo come abbia potuto vivere prima! Ora Gesù è veramente vivo per me!" Questa tradizione si è allargata a macchia d'olio e abbiamo appreso che in alcune famiglie, parrocchie o gruppi di preghiera... si passano un cestino durante gli incontri del nuovo anno! Perché non nella vostra famiglia? Per questo ho riunito alcuni nomi di Santi nelle pagine seguenti, così potete fotocopiarli e ritagliarli. Non è altri che una piccola proposta perché ognuno potrà aggiungerci i Santi che conosce e arricchire così "l'areopago" celeste che offrirà ai suoi parenti! Questo modo concreto e molto personalizzato di sviluppare la nostra comunione con i Santi deve piacere molto alla Madonna, Regina di tutti i Santi, che a Medjugorje, subito dopo la Bibbia, ci ha raccomandato di leggere le vite dei Santi. Nelle loro vite si trovano situazioni, combattimenti, problemi, cadute in cui ognuno di noi può vedere la sua situazione personale. Come hanno fatto a vivere la santità in tutte queste circostanze così umane? Per la Madonna la santità non è una teoria tumosa, lontana e inaccessibile, ma una vittoria dell'amore applicata ad ogni momento della nostra giornata, fosse pure apparentemente il più insignificante! Collegandoci a quei meravigliosi compagni che sono i santi, Lei ci guarisce ancora una volta dalla nostra mancanza di incarnazione, in altre parole della nostra mancanza di cuore. Così come ha tessuto con le sue stesse mani la tunica senza cuciture di Gesù sulla terra, tesse ancora i più piccoli legami tra i suoi figli del Cielo e quelli della terra, tesse dunque la Chiesa finale. Per far questo non ha altro filo che l'amore, né altro canovaccio che il suo cuore. Cari santi... le nostre porte vi sono aperte! S. PIETRO APOSTOLO "Signore, tu sai tutto, sai bene che ti amo." Prega per il Santo Padre e il Vaticano. S. MARGNERITA MARIA (Paray le Monial) " Vi prego di dimorare nel Sacro Cuore di Gesù" Prega per quelli che sono tentati dal suicidio. S. MARIA DI MAGDALA "Venne con un vasetto di olio proflimato, fermatasi indietreggiò si rannicchiò piangendo ai piedi di Lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio prolumato"(Lc7,32) Prega per la conversione dei peccatori. GIUSEPPE SENEDETTO Cottolengo "Esercitate la carità ma esercitatela con entusiasmo. Non fatevi mai chiamare due volte, siate pronti. Interrompete qualunque attività, anche molto santa e volate in aiuto ai poveri." Prega per i malati di corpo e di cuore. SANTO CURATO D’ARS “Ci sono persone che piangono perché non amano Dio… Proprio quelli lo amano!” Prega per la santità dei preti. MARTA ROBIN (Francia) “Gesù ti ringrazio perché ci prendi come siamo e ci offri al Padre come sei Tu”. Prega per le vocazioni sacerdotali. S. TERESA DEL BAMBIN GESÙ "Per soffrire in pace, basta volere quello che Gesù vuole." Prega per quelli che stanno per monre. BEATA SR. FAUSTINA (Polonia) "La tua miseria naufraga nell'abisso della mia Misericordia." Prega perché i confessionali si riempiano. 76 S.ELENA "O Gesù innocente la tua Croce è la mia croce" Prega per i bambini che vengono torturati. S. SIMONE DI CIRENE "E' la Croce che ti porta, non sei tu che la porti." (S. Curato d 'Ars) Prega per gli agonizzanti. S. SERAFINO DI SAROV (Russia) Il vero scopo della vita cristiana consiste nell'avere lo Spirlto Santo" Prega per una nuova Pentecoste d'amore. SAN GIUSEPPE "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima." (Deut. 6,5) Prega per il popolo ebraico. SAN MICHELE ARCANGELO "Satana è potente; per questo cerco le vostre preghiere per quelli che sono sotto il suo influsso, perché siano salvati" (Messaggio di Maria a Mediugorie) Prega per gli operatori di iniquità. SACRA FAMIGLIA DI NAZARET "No. Non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché Colui che è generato in Lei è opera dello Spirito Santo" Prega per l'unità delle coppie. SANTA BERNADETTE "Le mie armi sono la preghiera e il sacrificio fino all'ultimo respiro. offro tutti i sacrifici che posso. Se soltanto potessi consolarlo!" Prega per i bambini. SANT’ANTONIO DI PADOVA "Si fa amare Dio amando come ama Lui" Prega per i non credenti. SANTA VERONICA "Il tuo Volto, Signore, io cerco" Consola Gesù con l'adorazione. SAN GIOVANNI BOSCO "I giovani sono la mia grande, la più grande speranza. Ma molti giovani cercano la felicità là dove si perde." (Maria a Mediugorie) Prega per i giovani. SAN DOMENICO "Dio mio che cosa succederà ai peccatori? Dio mio abbi pietà dei peccatori!" Prega per i cuori induriti. SAN VINCENZO DE' PAOLI "Hai bisogno del povero che aiuti, tanto quanto lui ha bisogno dite" Prega per avere la compassione. Allora soltanto cadrà l'arma del sacrificio, ma quella della preghiera continuerà in cielo" Offri sacrifici a Maria per le sue intenzioni. SAN GIOVANNI EVANGELISTA "O cuore aperto di Gesù, divorato da puro amore, nella tua ferita vengo a deporre le mie ferite e le mie mancanze di amore" (Efraim) Prega per i disperati. SAN L. M. GRIGNION DE MONTFORT "Più lo Spirito Santo trova Maria in un'anima, più opera e diventa potente per far nascere Gesù Cristo in quell'anima e quell'anima in Gesù Cristo" Prega per le intenzioni della Madonna. SAN MASSIMILIANO KOLBE (Polonia) "L’essenziale non è di fare molto secondo la nostra idea, ma di essere fra le mani dell'immacolata" Prega perché l'Immacolata regni nei nostri cuori. SAN DOMENICO SAVIO (Italia) "Ciò che fate al più piccolo dei miei lo avete fatto a Me" Prega perché cessi l'aborto. SAN FRANCESCO D’ASSISI "Conosco Gesù povero e crocifisso e ciò mi basta" Prega perché Gesù sia amato. SAN GIOVANNI BATTISTA "Bisogna che Lui cresca e che io diminuisca" Prega per i profeti di oggi. SANTA TERESA DEL BAMBIN GESÙ 'Non si ha mai abbastanza fiducia nel Buon Dio così potente e misericordioso, si ottiene da Lui tutto ciò che si spera" Prega per la santità delle famiglie. SANTA CATERINA LABOURE’ "Figlia mia, la croce sarà disprezzata, la si getterà a terra, si aprirà ancora il Fianco di Nostro Signore" Prega per i nemici dalla Chiesa. GIACINTA DI FATIMA "Di a tutti che Dio ci accorda grazie per mezzo del Cuore immacolato di Maria. E' a Lei che bisogna chiederle" Prega per il trionfo del Cuore immacolato. FRANCESCO DI FATIMA "Penso a Dio che è triste per tanti peccati! Mi dispiace tanto. Gli CHARLES DE FOUCAULT "Padre, mi abbandono a Te. Fa' di me ciò che Ti piace" Prega per la conversione dei peccatori. SAN NICODENO "Sono venuto per le pecore perdute della casa d'Israele" Prega per l'illuminazione di Israele. MARIA REGINA DELLA PACE "Ho bisogno di te, tu sei importante per me" (Maria a Mediugorie) Prega per il piano di Maria a Medjugoije. SANTA CATERINA DI GENOVA "Cari figli, vi chiedo di pregare, ogni giorno, per le anime del purgatorio. In questo modo anche voi otterrete intercessori che potranno aiutarvi nella vita" (Maria a Mediugorie) Prega per le anime del Purgatorio. 77 SANTO CURATO D'ARS "Cari figli, non si può comprendere il potere di un'anima pura sul Buon Dio: ottiene da Lui tutto quello che desidera" Prega per i Sacerdoti. SANTA BERNARDETTA "Se vuoi pregare come un santo, prega come un povero" Prega per gli scoraggiati. SANTA GERTRUDE "Desidero che i miei piu intimi amici mi seguano testimoniando un amore più grande ai loro nemici che ai benefattori, perché ne avranno un merito incommensurabile"(Gesù alla Santa) Prega per i tuoi nemici. SANTA MATILDE "Tutti quelli che amano i miei doni negli altri riceveranno lo stesso merito e la stessa gloria di quelli ai quali ho accordato questi doni" (Gesù alla Santa) Prega per i poveri. MESSAGGIO del 25 novembre 1994. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera. Io sono con voi e vi amo tutti. Io sono vostra Madre e desidem che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli, senza la preghiera non potete vivere né dire che siete miei. La preghiera e' gioia, la preghiera é ciò che desidera il cuore umano. Per questo, figlioli, avvicinatevi al mio Cuore Immacolato e scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata',. SORRIDIAMO INSIEME 1] Una ragazzina di sei anni sente parlare del cielo, del purgatorio e dell'inferno. Capisce tutto: dopo la morte si va in uno di questi tre posti ed è importante pregare molto perché tutti scelgano di andare in cielo. Uindomani, in famiglia si riparla dell'argomento e lei dice: - Io prego per tre cose! - Quali cara? - Perché nessuno vada all'inferno quando muore; e anche per tutti quelli che vanno in purgatorio perché escano in fretLa e vadano in cielo... - Sono solo due cose, e la terza? - La terza: prego per quelli che sono in cielo affinché ci restino! - 2] Vicka mi aveva raccontato che il Venerdì Santo del'anno 1982, aveva visto Gesù adulto che veniva con la Gospa. Le faccio allora qualche domanda su questa apparizione e le chiedo alla fine: - Di che colore sono i capelli di Gesù, e i suoi occhi? - Ha i capelli castani, leggermente ondulati con la riga in nezzo, e i suoi occhi sono pure castani. - I suoi occhi sono castani? Eccezionale! Come i miei! -Allora mi guarda diritto negli occhi e dopo un'osserva!ione attenta conclude: - No, molto più belli dei tuoi! - 3] Vicka non si lascia mettere i piedi in testa e quando si sagera esplode! Prima della sua malattia, aveva delle reaiorn molto vivaci, a volte violente. Ora è l'immagine della pazienza. Nel 1981, quando le autorità comuniste perseguitavano la parrocchia in mille modi, i veggenti sono stati convocati a 4ubuski per nuovi test psicologici, per verificare se erano normali" oppure no... Li fanno sedere ad un tavolo, e pongono davanti a ciascuno di loro un foglio dove è disegnato un tavolo quadrato con tre piedi. Il veggente deve rispondere alla domanda: "Che cosa manca a questo tavolo?" Marija scrive con diligenza: "Manca un piede." Lo stesso fanno gli altri veggenti... salvo Vicka che turiosa di constatare una volta di più che li prendono per imbecilli, afferra il foglio lo appallottola incollerita e lo getta attraverso la stanza. Quanto alla sparata che è uscita dalla sua bocca in quel momento nessuno ha voluto raccontarmela. Ma questo non è stato del tutto inutile... l'altro giorno Marija diceva ridendo ai pellegrini: "Nel paese noi veggenti siamo gli unici a possedere un certificato medico che attesti che siamo normali!" 4] Alla messa, Lucia (4 anni) e suo fratello Vincenzo (5 anni) ascoltano tranquilli le preghiere. Ad un certo punto Lucia si gira verso il fratello più grande e gli chiede: Vincenzo, cosa vuole dire "Signore pietà?" Il fratello maggiore, cosciente della sua superiorità in materia religiosa, fà capire alla sorella che la sua domanda è ingenua. - Beh! Vuol dire "Kyrie eleison": è semplice! - A bene! - risponde la sorellina, del tutto tranquillizzata! 5] Una sera la Provvidenza ha permesso che Marija ci raccontasse le cose del passato. "Nei primi tempi, noi (i veggenti) eravamo quasi sempre insieme per l'apparizione, salvo Mirjana che stava a Sarajevo. Ecco come si svolgevano i fatti: la Gospa arrivava e ci salutava, poi ci benediva stendendo le mani su di noi; poi veniva il momento in cui noi potevamo parlarLe. Allora sempre nello stesso ordine cominciava Ivan dicendo: "Ti affido tutte le intenzioni dei pellegrini che sono venuti e anche i malati e le necessitò di altre persone". Ivanka prendeva la parola per dire: "anch 'io te le affido". Poi era il turno di Jakov che diceva: "anch 'io". Poi toccava a me dire: "anch 'io". A quel punto Vicka prendeva la parola e si lanciava in un discorso che non finiva più, spiegando alla Gospa tutti i dettagli delle situazioni di cui era venuta a conoscenza... ad esempio: "Vorrei affidarti la signora italiana che é venuta questa mattina; capisci suo figlio è molto malato rischia di morire e sua moglie è molto depressa. Per di più non hanno soldi e non possono finire di pagare la casa e il 78 proprietario li vuole sbattere fuori.. Sarebbe bene che Tu guarissi quest'uomo, sicuramente sua moglie guarirebbe e forse lui potrebbe trovare un lavoro... Ti affido anche Iva che ora ha 94 anni e non vede più distintamente. Dovrebbe poter trovare un aiuto perché ieri è caduta e si è ferita ad un ginocchio, sono arrivata per caso, avessi visto quanto sangue! Faceva pena, una povera vecchia abbandonata in quel modo! Potresti fare qualcosa, visto che è una che prega molto, non come qualcuno che..." Per farla breve, quando Vicka incominciava, sapevamo che non avevamo nessuna possibilità di poter parlare con la Madonna. Il tempo dell'apparizione finiva e noi non avevamo potuto dire niente... Ma un giorno in cui si rinnovava la stessa scena quotidiana, Vicka esponeva alla Gospa un' intenzione molto lunga e parlava molto in fretta. A metà di una frase ha dovuto respirare profondamente per riprendere fiato... la Gospa ha approfittato del momento insperato per cominciare il "Oce nas", la preghiera del Padre Nostro che segnava la fine dell'incontro. "Che sei nei cieli", rincararono gli altri veggenti, mentre Vicka espirava la grande boccata d'aria che aveva preso per il seguito della storia... Sì, in cielo si pratica molto l'umorismo! Questo potrà rassicurare qualcuno... 6] Indovinate perché la Gospa non è mai apparsa a Padre Slavko? Ha provato. Ma quando lui ha visto i tre flash di luce (che precedono l'apparizione), ha detto: "Non fotografare, solo pregare!" MESSAGGIO del 25 dicembre 1994. "Carifigli, oggi gioisco con voi e prego con voi per la pace: pace nei vostri cuori, pace nelle vostre famiglie, pace nei vostri desideri, pace in tutto il mondo. il Re della pace oggi vi benedica e vi dia la pace. Io vi benedico eporto ognuno di voi nel mio cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". VICKA, UN CASO MOLTO SPECIALE... Vicka è particolarmente cara ai pellegrini e agli abitanti del villaggio. In ogni tempo, estate e inverno, sta sotto il pergolato della casa paterna a ripetere instancabilmente ai pellegrini di ogni lingua i principali messaggi della Gospa. Chi incontrandola non ha sperimentato la gioia del cielo, quella gioia che lei attinge ad ogni momento dalla sua sorgente, dedicandosi non-stop al servizio della sua cara Gospa? Da quando è stata molto malata (guarita poi miracolosamente), Vicka gode di un trattamento particolare per le apparizioni, perché la Madonna le appare ad un'ora diversa dagli altri veggenti, in genere un po' prima e molto più a lungo. A volte quando la giornata si annuncia piena di impegni o è previsto un viaggio, la Madonna le appare al mattino molto presto. La sua disponibilità e la sua accoglienza sono leggendarie, ma stranamente nessuno è ammesso alle sue apparizioni, che riceve a casa sua, privatamente, come suo cugino Jakov. La ragione? La ignoro perché ad ogni domanda (del resto inutile!) di questo genere, Vicka da brava croata risponde sorridendo: "E' così!" Tuttavia l'altro giorno mi ha stupito. Stavo scendendo dalla collina e ne ho approfittato per passare da casa sua, per vedere se c'era e chiederle un'informazione. L’ho trovata alle prese con una signora croata che non finiva più di dirle e ripeterle le sue disgrazie, al punto che Vicka poteva appena sussurrare ogni tanto: "Lo affiderò alla Gospa" con un tono che voleva porre fine al discorso. Il mio arrivo è stato la sua liberazione. Le ho domandato: - Questa notte, la Gospa invita i pellegrini a unirsi al gruppo di preghiera di Ivan? - Durante le assenze di Ivan, può darsi che Vicka lo sostituisca. - No, non questa sera! - Ha detto allargando le braccia, sapendo di deludermi. Allora le ho preso le mani e mi sono messa a fare il clown mimando il cuore respinto... - Ci siamo, la Gospa non ci ama più, non ne vuoi più sapere di noi! Sono parecchie settimane che non ci ha più invitato, si è stancata di noi; se continua così, non saremo mai più invitati...! - Vicka è scoppiata a ridere e mi ha detto: - Aspetta un momento ho una sorpresa per te! - Poiché era subito dopo Natale, mi sono detta che voleva darmi una scatola di dolci portata da qualche pellegrino, del tipo che i croati non amano molto. Ma no, mi ha fatto seguo di salire con lei verso la collina ed è entrata con me in casa dei suoi genitori, al piano della "camera alta". Soltanto allora ho capito: presto ci sarebbe stata l'apparizione e voleva che restassi con lei. Incredibile! Era la prima volta che mi invitava spontaneamente. - Vicka non mi aspettavo una simile sorpresa, è un meraviglioso regalo di Natale! - Ma, - ha replicato lei col tono di una bambina maliziosa, - anch'io sono capace di fare delle sorprese! - Ci siamo messe a pregare il rosario in mezzo ad ùn guazzabuglio indescrivibile. Tutta la zona dove troneggiava la statua di Nostra Signora di Lourdes assomigliava alla caverna di Ali Babà... sacchi colmi non di collane ma di rosari da benedire, di catene con medaglie, di statuette di ogni forma e colore, per tutti i gusti, di 79 partecipazioni di matrimonio, di foto venute da tutti i continenti, di crocifissi, di "San Giuseppe" e di " Santa Rita", di "piccola" e "grande Teresa", di "Padre Pio", di Bibbie e soprattutto di pile impressionanti di lettere - di lettere d'amore e di suppliche per la Gospa - in cui tutte le forme di sofferenza umana erano descritte e confidate. Ad ogni sua venuta la Madonna benedice gli oggetti religiosi e prega con il veggente per le intenzioni affidate dai pellegrini. Vicka si muoveva perfettamente a suo agio nel suo regno, mentre io dovevo guardare bene dove mettevo i piedi per non rischiare di schiacciare un "Gesù-Bambino" che fosse finito per terra... Al termine del rosario, Vicka è stata in piedi davanti alla statua presso la quale la Gospa sarebbe apparsa e ha cominciato i 7 Padre Nostro. In un attimo il suo viso si è illuminato di un sorriso indescrivibile e i suoi occhi affascinati si sono fissati su Colei che era appena apparsa. Nello stesso tempo è caduta bruscamente in ginocchio e un rumore sordo mi ha fatto pensare che le povere ginocchia avessero dovuto prendere un bel colpo... l'estasi era incominciata insieme ad una conversazione molto animata che è durata 17 minuti. Si sarebbe detto che Vicka non aspettava che questo momento per poter raccontare alla sua carissima Madre tutte le cose che le stavano a cuore. Mi chiedevo perfino - che mi si perdoni - come la Gospa riuscisse a dire una parola...! Nella mia felicità ho chiuso gli occhi per accogliere anch'io nel mio cuore la Visitazione che la Madonna mi offriva in quel giorno in modo così speciale, sconvolta ancora una volta ~erché non ci si abitua mai!) di vedere le realtà divine più sublimi venire ad abbracciare la nostra umanità più povera. Lei è li. Ha aperto il cielo per venire a questo piccolo appuntamento di oggi dagli Ivankovic e questa camera glaciale e disordinata diventa un Tabor. I nostri cuori pieni di miseria diventano palazzi in festa! - La Gospa ci ha benedette, - mi dice Vicka dopo l'apparizione - e ha pregato con noi. Ci chiede di pregare per le sue intenzioni e in particolare per un progetto che sta per realizzare. - Come era il suo viso? - Gioioso, gioioso! - Ci lasciamo in silenzio perché dobbiamo assaporare segretamente in fondo ai nostri cuori, la gioia che la Madre del Nostro Signore sia venuta fino a noi... Molti malati gusteranno questa felicità fin da questa sera perché prima di addormentarsi, Vicka deve ancora fare un lungo giro nel paese. Per coloro che soffrono, ha perfino preparato delle sorprese! FLASH BACK SUL 1994 18 MARZO apparizione annuale a Mirjana: "Cari figli, oggi il mio cuore è pieno di felicita. Mi piacerebbe che anche voi vi trovaste tutti i giorni nella preghiera come oggi che è un grande giorno di preghiera. Solo così avrete la vera felicità, che colma interamente l'anima e il corpo. Come madre desidero aiutarvi in questo: permettetemelo. Vi dico ancora: apritemi i vostri cuori e lasciate che vi guidi. La mia strada porta a Dio. Vi supplico di incamminarvi con me, perché come voi stessi potete vedere, con la nostra preghiera distruggiamo ogni male. Preghiamo e speriamo". 25 MARZO Mon. Hnilica celebra a Medjugoije il 100 anniversario della consacrazione del mondo e della Russia al Cuore Immacolato di Maria. 15 APRILE Ivan partecipa a un convoglio umanitario Londra Medjugoije. Ha le apparizioni davanti a parecchi "non credenti" e protestanti... 2 MAGGIO grande giro di Vicka in Canada. A Quebec ha l'apparizione nella chiesa di 5. Rocco, davanti a 2000 persone, interromt'endo le sue abitudini solitarie. t'er acco~liere la Gosna. MAGGIO-GIUGNO Viene girato il film "Gospa" a Mediugorie... non ha avuto un gran successo! 14 LUGLIO nascita di Michele Lunetti, primo figlio di Marija e Paolo. 17 LUGLIO matrimonio di Milka Pavlovic, sorella di Marija e veggente del primo giorno delle apparizioni. 24 AGOSTO Ivan riunisce 7000 persone a Beauraing (Belgio) alla presenza di Mons. Leonard che testimonia la sua fede nelle apparizioni di Medjugorje. 11 SETTEMBRE il Santo Padre è a Zagabria. non può andare a Sarajevo): Marija ha la sua apparizione, con discrezione, nella Cattedrale. 23 OTTOBRE matrimonio di Ivan a Boston (USA) con Laureen Murphy. 6 DICEMBRE il Cardinale Vinko Pulijc viene a Medjugoije per gli aiuti umanitari alla sua città di Sarajevo. DICEMBRE Scade l'incarico di "Guardiano" per Padre Jozo che comincia lunghi giri di predicazione nel mondo. 80 1995 MESSAGGIO del 25 gennaio 1995. "Cari figli. v 'invito ad aprire la porta del vostro cuore a Gesù, come il fiore si apre al sole. Gesù desidera riempire i vostri cuori di pace e di gioia. Non potete, figlioli, realizzare la pace, se non siete in pace con Gesù; per questo. v'invito alla Confessione, perché Gesù sia la vostra verità e la vostra pace. Perciò, figlioli, pregate per avere la forza di realizzare ciò che vi dico. Io sono con voi e vi amo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". ERO COPERTO DI FORUNCOLI Questo messaggio mi ricorda la storia di Pascal D. il quale a quell'epoca viveva la sua vita molto lontano da Medjugorje, e anche molto lontano dal Signore, con gran dolore di sua moglie. Aveva tuttavia seguito il classico percorso del bambino cattolico: Battesimo, prima comunione, cresima, professione di fede, matrimonio in Chiesa, ma, spiega lui, "nessun flash, c'era solo calma piatta: Dio mi lasciava tranquillo e io pure." La fede di sua moglie lo indisponeva più di ogni altra cosa. Nel gennaio 1994 assiste ad una conferenza su Medjugoije a Versailles, Francia, da scettico curioso, ma sperando segretamente di saperne di più sulla sorte futura dell'umanità, perché aveva sentito parlare dei famosi "segreti." Su questo punto, delusione totale! La suora (indovinate chi!) non ne accenna minimamente. Pascal torna a casa sua munito del libro dei messaggi e di due cassette su Medjugoije: "la grazia si era aperta una via in me, ed ero già trasformato senza rendermene conto", dirà più tardi. - Ho dunque letto il libro dei messaggi e in seguito a questa lettura tutto è cambiato, mi scriverà poi. - Dato tutto quello che la Madonna faceva per noi, ho voluto almeno rispondere ad una delle sue richieste più pressanti, darle qualcosa anch'io. Ho deciso di andare a confessarmi. Non le dirò, sorella, quanti orrori il prete ha dovuto sentire dalla mia bocca quel giorno! Trent'anni di peccati! Questa confessione ha portato molti cambiamenti nella mia vita; ho imparato a pregare, a dire il rosario, e con grandissima sorpresa di mia moglie, a seguire un gruppo di preghiera (prima non dovevano assolutamente parlarmene!). Quanto alla Messa ho incominciato ad andarci non soltanto la domenica, ma spesso durante la settimana, e non solo camminando ma correndo! Ad ogni messa sentivo una grande gioia in fondo al cuore. Devo però aggiungere che dopo la confessione mi è successa una cosa spettacolosa: ero affetto da una malattia della pelle che mi affliggeva da nove anni. Soffrivo di un'acne purulenta, con infezione della pelle. Avevo il viso e il petto interamente coperti di foruncoli, che più che foruncoli erano diventati pustole! Quando un foruncolo spariva subito ne arrivava un altro così che le cicatrici segnavano tutto il mio viso. I medici mi avevano fatto cure su cure senza risultato. Dopo aver ricevuto il sacramento della riconciliazione, i miei foruncoli sono spariti completamente, uno dopo l'altro, senza lasciare traccia (eccetto qualche rara cicatrice appena visibile). Sul lavoro i miei colleghi mi domandavano: - Hai cambiato dermatologo? - Si, ho preso il migliore! - Mi sono consacrato a Maria. Quante rinunce alla mia vecchia vita! Uodio che provavo verso gli altri è completamente sparito. Anche se ci sono dei combattimenti spirituali, vivo dei momenti meravigliosi e mi aggrappo alla Gospa come un bambino che ha ritrovato sua madre. MESSAGGIO del 25 febbraio 1995. "Cari figli, oggi v'invito a diventare missionari dei messaggi che vi do qui, attraverso questo luogo che mi è caro. Dio mi ha permesso di rimanere cosi a h~ngo con voi e perciò, figlioli, v'invito a vivere con amore i messaggi che vi do e a trasmetterli in tutto il mondo, cosi, che un fiume d'amore scorra tra la gente piena di odio e senza pace. V'invito, figlioli, a diven tare pace dove non c'è pace, e luce dove c 'è tenebra, perché ogni cuore accetti la luce e la via della salvezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". C'E’ UN TEMPO PER ABBRACCIARE Sono le quattro e sto girando in tondo nella cameretta che i miei amici americani mi hanno offerto nella loro casa di Notre Dame presso l'università. Sono esattamente quindici volte che prendo in mano il biocchetto per tentare di scnverci qualche riga e che lo ripongo tristemente perché la mia testa è vuota. Non riesco né a pregare, né a leggere, né a scrivere e nel mio smarrimento non posso fare a meno di ripetere pensando a Maria: "Lei non mi ha mai abbandonato... Lei non mi ha mai abbandonato... non comincerà certo domani!" Domani devo parlare davanti a 5000 persone sulla preghiera, il mio nome è scritto sul programma, niente da fare, bisogna che ci vada. I miei amici di "Queen of Peace" mi hanno invitata di nuovo perché avevano molto apprezzato la conferenza dell'anno passato, sono molto contenti di avermi... se sapessero in che stato sono! Il Signore 81 permette che sia messa alla prova, che non senta più niente di ciò che èspirituale; so che è provvisorio, che passerà, ma quando devo salire sul palco in quello stato... è orrendo! Si avvicina l'ora della cena, scenderà presto la notte e non ho ancora trovato niente di interessante da dire. Il mio amico Denis si precipita tutto felice: - Sorella! Ho trovato un magnifico messaggio sulla preghiera, annotalo, devi citarlo, riassume tutto il cuore della Gospa... - Il fatto è che sono già dieci volte che mi passa dei messaggi da citare, uno più bello dell'altro. Li ammucchio con la morte nell'anima perché mi manca sempre il filo conduttore di quello che devo dire. Scarabocchio qualche parola che mi sembra di una piattezza impressionante. Il mio cervello e i miei poveri neuroni, che vi si scontrano miseramente, mi sembrano al limite dell'elettroencefalogramma piatto. Vado a letto e non dormo, spiando tutta la notte il momento in cui il mio peggior nemico (il risveglio) mi indicherà che è suonata l'ora di entrare nell'arena. Le nove. Eccoci, sono nell'arena. Il mio turno è alle nove e mezza, dopo la preghiera dei misteri gaudiosi. Uaridità mi stringe senza tregua, come il gelo s'incolla a un albero sibenano. Tento un ultimo ricatto al Signore: - Se non mi aiuti, 5.000 anime affamate resteranno con la loro fame. Ma sono i TUOI figli. Se invece mi dai l'unzione pensa quante anime riuscirai a colmare! - In fondo al cuore, al di là della mia paura, so che non può rifiutarmi l'unzione. Quando il presentatore annuncia il mio turno con termini enfatici, all'americana, guardo questa folla scossa dagli applausi, e la loro fiducia mi commuove. Afferro allora il microfono con la fede cieca che la Gospa mi stia tenendo per mano. Le parole scorrono senza troppe difficoltà e dopo una ventina di minuti mi metto a raccontare un avvenimento della mia vita personale che risale all'epoca in cui non ero ancora convertita, per illustrare il primo grado della pre. ghiera. Mentre rievoco la chiamata-sorpresa che Gesù mi h~ fatto, a venticinque anni, a seguirlo, il mio cuore di colpo si scioglie, l'amore sensibile che mi afferra mi fa perdere l~ testa completamente. La mia gola si annoda e non può pà' uscirne una parola! Le lacrime mi salgono agli occhi, lacri me d'amore certamente, comunque lacrime che mi impedi. scono di continuare. Passano così lunghi secondi e quest( silenzio totalmente imprevedibile non fa che rafforzare l'at tenzione di quei cinquemila cuori in ascolto. Che succede' Lo so: è Dio che passa. La sua unzione d'amore si spand< su tutta l'assemblea e il tempo è come sospeso. Ho voglia d mettermi in ginocchio per adorare. Mi aggrappo al banco perché la gioia che mi afferra potrebbe farmi perdere l'e quilibrio. A poco a poco la mia gola si libera e ne escono poche parole insignificanti: "I'm sorry, I'm sorry" Poi riprendo il mio discorso sulla preghiera e lo completo normalmente. Poi naturalmente tutti si precipitano su di me per dirmi che il momento più benedetto è stato quello in cui non potevo parlare! Più tardi mentre mi allontano dalla folla per risistemarmi un po', incrocio una signora tedesca che mi fa dei grandi segni: - Ho pregato per poterla incontrare! Devo dirle qualcosa! Mi racconta che si trovava poco prima nell'assemblea: mentre mi ascoltava tranquillamente ha visto Gesù avvicinarsi molto dolcemente a me e prendermi fra le braccia, qualche tempo, il tempo in cui non potevo più parlare. Poi e più mi stringeva sul cuore più perdevo la testa. E' durato mi ha mostrato la sua Croce e mi ha detto qualche cosa. Guardo questa donna sconociuta, (solo i miei amici la conoscono), e l'ascolto con un'orecchia solo perché diffido delle visioni. C'è spesso di tutto in quello che le persone raccontano, così preferisco non prendere per oro colato queste rivelazioni private a meno che non confermino quello che il Signore mi ha mostrato in altro modo. Sono appunto le parole di Gesù per me quelle che lei mi ha appena detto; sono, parola per parola, quelle che ha messo nel mio cuore da tre settimane e che mi tornano continuamente nella preghiera come un'onda continua. Ha veramente detto questo? - Si e sembrava molto felice.La precisione di questa parola riferita dalla signora mi fa pensare che il resto della visione sia vero, senza alcun dubbio, dato che non avevo raccontato a nessuno quello che avevo nel cuore. Quella sera, quando ho potuto trovarmi finalmente sola davanti al Santissimo Sacramento, ho ringraziato Gesù ma l'ho anche un po' sgridato: - Per favore non farmi più tiri simili davanti alla folla! C'è un tempo per abbracciare! Ma lo so, Dio è Dio e continuerà a fare quello che vuole, nel momento in cui lo vuole... MESSAGGIO del 25 Marzo 1995. "Cari figli, oggi v'invito a vivere la pace nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Non c'è pace, figlioli, dove non si prega; e non c'è amore, dove non c'è Fede. Perciò, figlioli, v'invito tutti a decidervi, oggi di nuovo, per la conversione. Io vi sono vicina e v'invito a venire tutti, figlioli, tra le mie braccia, per aiutarvi; ma voi non volete, e cosi Satana vi tenta; e anche nelle cose più piccole la vostra Fede viene meno. Perciò, figlioli, pregate e mediante 82 la preghiera avrete la benedizione e la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". AVEVO UN'ABITUDINE PENOSA La Gospa è una vera madre: non ha ribrezzo quando si tratta di togliere dai nostri cuori il marciume che ci inquina segretamente e che, visto dal cielo, crea certamente gli insopportabili lezzi del peccato che parecchi santi, come Caterina da Siena, sentivano fisicamente; in alcuni, fino a cadere all'indietro. Nell'ora della grande luce finale, queste zone vergognose del nostro essere si riveleranno pienamente... ahi! Tanto vale regolare il conto prima, quando si èancora in tempo e per questo Maria è la socia perfetta del prete. Prima di tutto eccelle nel portare allo scoperto, ma da buona terapeuta non si ferma lì... La testimonianza di Guglielmo non è la peggiore che abbiamo ricevuto, anzi... Portare un velo sulla testa mi impedisce a volte di pubblicare il peggio!) Ma basta moltiplicare per cinque, dieci o cento la debolezza nascosta di Guglielmo per capire fino a che grado la "Tutta Pura" intervenga nelle nostre vite per ridarci la bellezza. Per Guglielmo questa abitudine si era talmente radicata in lui da diventare un automatismo incosciente. Era più forte di lui, dal momento che incontrava una donna, posava immediatamente lo sguardo sul suo petto per analizzarne l'anatomia e valutarne le dimensioni. Dopo aver sentito a Medjugorie, durante una conferenza nel "boschetto", che la Gospa visitava la terra ogni giorno esattamente per aiutarci a troncare il male, un'idea si è fatta strada nella sua mente. Incoraggiato anche dalla mia personale guarigione, ha chiesto a Maria di aiutarlo e ha deciso di fare le 24 ore della Gospa. Ha promesso alla Madonna un regalo, uno sforzo, senza però crederci troppo, mi ha precisato umilmente: rinunciare per 24 ore a questo "tic dello sguardo". Ci è riuscito quasi senza sforzo e da quel giorno rinnova quell'offerta con gioia... è liberato! "Siano rese grazie a Dio e alla Gospa" mi ha scritto Guglielmo nella sua gioia di essere diventato un altro uomo. Poi ha aggiunto questo dettaglio: "Suora, devo dirle che ho 74 anni." MESSAGGIO del 25 Aprite 1995. "Cari figli, oggi v'invito all'amore. Figlioli, senza l'amore non potete vivere nè con Dio nè con i fratelli. Perciò, v'invito tutti ad aprire i vostri cuori all 'amore di Dio che è tanto grande ed aperto per ognuno di voi. Dio, per amore dell 'uomo, mi mandò in mezzo a voi per mostrarvi la via della salvezza, la via dell 'amore. Se prima non amate Dio, non potrete amare il prossimo nè colui che odiate; perciò, figlioli, pregate e attraverso la preghiera scoprirete l'amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN PERDONO SENZA MORFINA La mia amica Elga, messicana, gode di un doppio dono: un cuore di fuoco e un senso pratico straordinariamente efficace. Doveva per forza finire a Medjugorle! La lascio raccontare: "In seguito a una novena a Padre Pio degli amici mi hanno offerto il viaggio a Medjugotje nel settembre del 1989. Che sogno! Medjùgorje è davvero l'anticamera del cielo! Quando ci arrivate, avete l'impressione di essere finalmente a casa, nella vostra vera casa. Durante l'ascensione del monte Krizevac, per la festa dell 'Esaltazione della Croce (14 settembre), circondata da migliaia di persone, ho fatto l'esperienza dell'amore di Gesù, in modo del tutto soprannaturale. Potevo sentire come ci amasse durante la sua passione e che più Lui soffriva, più l'amore per noi scendeva dal suo Cuore. Mi sembrava che il suo Cuore si fosse lacerato per il troppo amore, ancor prima di venir trafitto dalla lancia del soldato romano. Il giorno della partenza, non riuscivo a decidermi a lasciare Medjugoije, desideravo rimanervi per il resto dei miei giorni! Sono andata a singhiozzare dietro la chiesa, supplicando Gesù di lasciarmi restare. Ma le sue parole mi hanno scossa: "Colui che mette mano all'aratro e si volge indietro, non è degno del regno di Dio". Tornata in Messico, volevo vivere tutte le grazie che avevo ricevuto a Medjugoije e ho deciso di fare tutto come a Medjugoije: mi sono messa a pregare le tre parti del Rosario ogni giorno, a confessarmi regolarmente, a prepararmi bene prima di ogni Eucaristia, digiunare ogni mercoledì e venerdì a pane e acqua, leggere la Bibbia e adorare il Santissimo Sacramento. In una parola, mi sono messa a vivere i messaggi. Ho letto tutto quello che riguardava Medjugo~e e così ho scoperto una cosa che mi ha meravigliato: nel gruppo di preghiera di Jelena, Maria aveva loro fatto un commento del Padre Nostro. "Voi non sapete pregare il Padre Nostro" aveva detto loro. Aveva quindi raccomandato che recitassero solo il Padre Nostro durante tutta la settimana, per imparare a pregarlo con il cuore. Appena hanno cominciato a farlo, ognuno di loro si è reso conto che avevano difficoltà a dire alcune frasi del Padre Nostro e che il loro cuore non nusciva a penetrarle profondamente... Per esempio certi non 83 potevano dire sinceramente: "Sia fatta la Tua volontà" e altri "Perdona a noi i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori..." Questa storia mi ha toccato così profondamente che ho deciso di fare anch'io questa esperienza per una settimana, cominciando dal giorno seguente. Immaginate la mia sorpresa nel constatare di non essere capace di pronunciare con il cuore nemmeno le prime parole di questa preghiera: "Padre Nostro..." Provavo e riprovavo ma era impossibile chiamare Dio padre mio. Mi sono messa a riflettere e mi sono ricordata che a causa del divorzio dei miei genitori, mio padre non mi era mai stato vicino quando avevo piu bisogno di lui. Rapidamente mi è cresciuta nel cuore un vera collera contro Dio, che aveva permesso che io non avessi un padre e gli ho detto: - Come puoi chiedermi di chiamarti Padre quando non so neppure che cosa sia averne uno? Sai benissimo che il mio papà ci ha lasciato quando avevo sei anni e che praticamente non lo conosco perché si è risposato e non si è mai più interessato di noi. - Per tutta la settimana ho continuato a fare il processo a Dio, ?na verso la fine ho cominciato a perdonargli. Dapprima ho perdonato Dio di aver permesso che i miei genitori divorziassero, poi gli ho chiesto la grazia di perdonare i miei genitori di non aver fatto tutto il possibile per salvare la loro unione, infine la grazia di perdonare mio padre che ci aveva abbandonato. L'indomani, alla Messa, non potevo credere alle mie orecchie! Il Vangelo del giorno era proprio quello in cui Gesù insegna ai suoi apostoli a pregare dicendo: "Quando pregate, dite Padre Nostro..." Ritornando a casa in macchina ho provato il bisogno impellente di gridare a voce alta e con tutte le mie forze: - Padre Nostro! Si, tu sei mio padre, il mio carissimo padre, il mio papà del cielo e io ti amo, ti amo profondamente! Se puoi, perdonami di non averti chiamato Padre, con tutto il cuore, fino in questo momento! - Piangevo tutte le mie lacrime e supplicavo Dio Padre di permettermi di rivedere il mio padre terreno, di non lasciarlo morire prima di avergli detto che lo amavo, che lo perdonavo di averci abbandonate. Ho domandato a Dio d'accordare questa grazia anche alle mie due sorelle. Cinque anni più tardi, sono venuta a sapere che mio padre aveva un cancro e che il suo stato era critico. Le mie sorelle e io siamo andate a trovarlo e abbiamo potuto ripetere le visite ogni giorno, per tre mesi. Ci siamo chiesti perdono reciprocamente e mio padre ha perfino domandato a mia sorella maggiore di dire a mia madre fino a che punto lui fosse spiacente per la sofferenza che le aveva causato andandosene. La pregava di perdonarlo. Durante ogni mia visita gli parlavo di Dio e della Santa Vergine. Mio padre aveva paura di morire e non accettava l'idea di non poter guarire. Allo stadio terminale del tumore, mio padre soffriva molto e prendeva la morfina tre volte al giorno. Trovare della morfina era molto difficile. Ogni volta dovevamo esibire una ricetta speciale del medico. Un sabato mio padre non aveva più morfina e mia sorella voleva procurargliela, ma i suoi due medici che lo curavano erano assenti per il fine settimana e non c'era possibilità di farsi fare la ricetta. Mio padre piangeva dal dolore. Gli ho proposto allora di pregare e lui ha risposto che aveva dimenticato come farlo. Preciso che tutta la mia famiglia era luterana, tranne io che mi sono convertita al cattolicesimo nel 1985. Ho detto a mio padre che dovevamo chiedere perdono per i nostri peccati a Dio ma ha risposto che non aveva mai rubato né ucciso. - Dimmi papà, hai sempre amato Dio con tutto il tuo cuore e il prossimo come te stesso? - Certo no, ma chi lo fa davvero? Senti papà, devi domandare perdono a Dio per questo. Ha accettato e abbiamo pregato insieme per ottenere il perdono da Dio. Abbiamo detto a Dio che noi non capivamo perché bisognasse passare attraverso tanta sofferenza ma che noi la offrivamo per la salvezza di mio padre e del mondo. Dopo un Padre Nostro mio padre mi ha detto: - Per piacere, dì ai tuoi amici cattolici di pregare per me e che chiedano al Signore di chiamarmi a Lui. Mi sento molto stanco e ora sono pronto a monre. - I giorni seguenti mio padre non ha sentito più alcun dolore, pur non prendendo la morfina. E' morto serenamente il venerdì seguente e il Signore mi ha permesso di essere al suo capezzale fino all'ultimo momento. Una continua tristezza mi tormentava nonostante questo: Padre mio del cielo dicevo un giorno a Dio- se solamente il mio padre terreno mi avesse detto una volta prima di morire che mi voleva tanto bene... Nei minuti seguenti, mentre parlavo con la segretaria del mio editore, un amico molto caro, della stessa età di mio Padre. Ha preso il telefono per dirmi: bene! figliola mia, volevo soltanto dirti che ti voglio molto bene”. MESSAGGIO del 25 maggio 1995. "Cari figli! V'invito, figlioli: aiutatemi, con le vostre preghiere, ad avvicinare quanti più cuori èpossibile al mio Cuore Immacolato. Satana è forte e con tutte le 84 forze vuol attirare a sé e al peccato quante più persone è possibile. Per questo sta in agguato per caipirne, ogni momento, di più. Vi prego, figlioli, aiutatemi perché vi possa aiutare. Io sono vostra Madre e vi amo, e perciò desidero venirvi in aiuto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". QUANDO E DIVENTATO IMPOSSIBILE E' già difficile vivere quando troviamo ostacoli insormontabili sulla nostra strada, mentre facciamo progetti umani, quando poi i nostri progetti sembrano venire da Dio e pensiamo che debbano servire alla sua gloria, allora non capiamo più niente, ci sentiamo quasi abbandonati. Peggio ancora maturiamo il vago sospetto che Dio non completi quello che ha cominciato e che quindi tanto vale lasciar perdere. Uno dei miei amici era stato chiamato al sacerdozio e molto generosamente aveva detto il suo SI a Gesù. Possedeva grandi qualità di cuore e un'acuta intelligenza. Ma proprio allora una valanga di problemi si è abbattuta su di lui tanto che la sua decisione di diventare prete gli è sembrata irrealizzabile. Davanti un muro, a sinistra una barriera, un ostacolo a destra... tutto sembrava congiurare per fare abortire la sua vocazione. Perfino il Direttore del Seminario lo respingeva. Ha cominciato allora a dubitare, persuadendosi di non avere le doti giuste, tuttavia la chiamata rimaneva ferma in fondo al cuore, inevitabile. Conosceva Marta Robin che aveva confermato la sua vocazione; un giorno è andato a trovarla per dirle che non sarebbe diventato prete, perché tutto gli andava di traverso (salvo il cuore!) e che si trovava nella totale impossibilità di procedere in quella direzione. Marta viveva in una grande intimità con la Beata Vergine (che veniva a visitarla tutte le settimane quando Marta riviveva la passione). Ha detto al mio amico queste parole indimenticabili: - Quando è diventato umanamente impossibile, vuol dire che tocca alla Santissima Vergine Maria ottenercelo! - Oggi il mio amico è prete e raramente ho visto un prete cosi eccezionale! MESSAGGIO del 25 Giugno 1995. "Cari figli, oggi sono felice di vedere che in cosi grande numero avete risposto e siete venuti per vivere i messaggi. V'invito, figlioli, ad essere miei gioiosi portatori di pace in questo mondo inquieto. Pregate per la pace, perché quanto prima regni un tempo di pace, che il mio Cuore attende con impazienza. Io vi sono vicina, figlioli, ed intercedo davanti all'Altissimo per ognuno di voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata" VACCI VELOCISSIMAMENTE! Durante il mio soggiorno a Parigi, la Gospa non aveva previsto di lasciarmi riposare. Appena arrivata, vengo a conoscenza di un racconto, ancora segreto, di quello che aveva appena fatto... Impossibile non raccontarlo! Era il gennaio scorso: '1a Superiora delle Suore di Carità stacca il telefono. Una voce d'uomo suona alle sue orecchie, una voce che viene da lontano con un forte accento straniero. Un messaggio urgente dell'arcivescovo di Recife in Brasile. Da quando è superiora alla Rue du Bac, dovrebbe essere abituata a questo genere di chiamate, ma ancora una volta il suo cuore sobbalza e lei deve riprendere il fiato per rispondere all'arcivescovo che dice di avere tutte le prove in mano, tutti i documenti e di garantire la veridicità della stona... La storia? Tutto comincia tre settimane prima. Una brasiliana sbarca a Parigi. Ci teneva molto a fare questo lungo viaggio perché da qualche tempo il suo cuore di madre èaffranto dal dolore e ha sentito dire che in Rue du Bac la Madonna fa spesso grandi cose per coloro che vengono ad implorarla. Ha preso con sé la piccola Sandra, la porterà alla Rue du Bac per implorare un miracolo. La farà sedere sulla poltrona dove Maria stessa si è seduta quando è apparsa a Caterina Labouré e allora sicuramente succederà qualche cosa. Parlerà a Maria come una madre parla ad un'altra madre; griderà verso di Lei. Sandra non ha che 5 anni e la sua malattia è dichiarata incurabile. Non può restare così, che avvenire può sperare con una tale paralisi? Maria vedrà la sua disperazione e non la lascerà partire senza fare niente... La madre e la bambina passano sotto il grande porticato del convento, raggiungono in fondo al cortile la cappella della medaglia miracolosa ed entrano. Una fitta folla prega. La madre riconosce i luoghi contemplati così spesso sulle cartoline postali e avanza lentamente verso il coro. Prega in ginocchio con la piccola, ha individuato la poltrona. Che peccato! È circondata da un cordone e no~ si può raggiungerla! Ma per i Brasiliani, come per gli Italiani, i cordoni non sono necessariamente degli ostacoli, e la piccola Sandra non è venuta da così lontano per toccare la poltrona solo con gli occhi! Come fare...? Ah, ecco alcune suore che sono indaffarate 85 presso l'altare. - Sorella per favore lasci che la piccola si sieda sulla poltrona! - Scusi tanto signora, non posso permetterglielo perché allora tutti lo chiederebbero e non è possibile... - Il cuore della madre è pieno di disperazione per il divieto. La poltrona faceva parte del suo piano, del suo pellegrinaggio! Bisogna trovare una soluzione... Toh! Le suore se ne sono andate, osserva un po' più tardi. Un' idea brilla nel suo povero cuore e lei bisbiglia a sua figlia: - Ascoltami bene: passerai sotto il cordone e velocissimamente scivolerai a quattro zampe sotto la poltrona. Quando sarai sotto toccherai con la mano il posto dove la Madonna si è seduta e poi tornerai subito qui. Ma vacci velocissimamente! - La piccola non se lo fa ripetere due volte. Raggiunge a quattro zampe la poltrona, abbastanza in fretta, per quanto glielo permette il suo crudele handicap. Ma invece di seguire le istruzioni, posa lungamente la guancia sul velluto del sedile! La madre resta immobile, poi la piccola torna con calma da lei. - Perché l'hai fatto, brontola la madre, ti avevo ben detto di andare soltanto sotto e velocissimamente. - Ma mamma, risponde la bambina radiosa, è la Signora che mi ha detto di posare la testa sulle sue ginocchia! - Al ritorno in Brasile la bambina era completamente guarita. La storia ha fatto tanto di quel chiasso laggiù che l'arcivescovo di Recife ha voluto avvisare lui stesso le Suore della Carità in Rue du Bac. Aveva in mano tutta la documentazione medica, tutte le pezze necessarie per affermare questa guarigione umanamente inspiegabile. - Sa, - rispondono senza scomporsi le suore - qui, di miracoli, ce ne sono tutti i giorni! MESSAGGIO del 25 Luglio 1995. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera, perché solamente nella preghiera potete capire la mia venuta qui. Lo Spirito Santo vi illuminera nella preghiera, perché capiate che dovete convertirvi. Figlioli, desidero fare di voi un bellissimo mazzo di fiori preparato per l 'eternita', ma voi non volete accettare la via della conversione, la via della salvezza, che Io vi offro tramite queste apparizioni. Figlioli, pregate, continuate a convertire i vostri cuori ed avvicinatevi a me. Che il bene supri il male. Io vi amo e vi benedico Grazie per aver risposto alla mia chiamata". SIETE STUFI DI ME? Non sembra che tutti siano interessati a capire le visite della Gospa o almeno a desiderare di capirle. Per gli amici di Medjugorje c'è certamente la grande ferita della posizione negativa del vescovo di Mostar, ma c'è anche lo choc doloroso di sentire a volte: "Cosa! Appare ancora? Man quanto tempo!" Alla domanda del piccolo Jakov nel 1981: "Gospa per quanto tempo ci apparirai?" Lei aveva risposto: "Siete già stanchi di me?" Ci s6no poi quelli che credono alle apparizioni di Medi ugoije ma sono un po a disagio per il fatto che le apparizioni di Maria sono quotidiane e durano da così tanto tempo. - Sorella, - mi diceva nell'ottobre 1993 Monsignor Brandt arcivescovo di Strasburgo in Francia (favorevole a Medjugoije, mi aveva lasciato parlare in una grande chiesa della sua diocesi) - c'è una sola cosa che mi imbarazza su Medjugoije: venire così tutti i giorni e da così tanto tempo non è da parte della Madonna una mancanza di sobrietà? Ho sobbalzato sulla sedia (non si fa davanti ad un vescovo!) e non ho potuto impedirmi di rispondergli: - Padre, se avesse un figlio che ha avuto un incidente, èall'ospedale, in coma sospeso fra la vita e la morte, non rimarrebbe al suo capezzale giorno e notte, finché si riprenda e torni in vita? - Ah! Vedo ... in pratica Medjugoije rappresenta la "terapia intensiva!" - Aveva visto giusto. "No, cara Gospa, non siamo stanchi dite! Continua ad apparirci ancora a lungo perché abbiamo ancora tanto bisogno dite e le tue materne visite hanno già ridato la vita a milioni di tuoi figli. Non lasciarti impressionare dalla nostra fredda accoglienza, fa parte della lebbra dei nostri cuori che tu vuoi guarire!" Un giorno Marija mi ha confidato: "Sai, ieri quando la Gospa è venuta, l'ho presa per il vestito e l'ho tirata supplicando: "Non abbandonarci, vieni ancora a lungo, a lungo! Non volevo più lasciarla andare!" Padre Daniel Ange (grande predicatore francese) spiega chiaramente l'importanza vitale di queste apparizioni oggi: "Guardate Medjugotje! Con queste apparizioni si apre e si svela il nostro avvenire.Vedo cosa mi aspetta. So che un giorno vedrò il colore degli occhi di Maria, le darò un bel bacio e una carezza alla guancia... non sono dunque geloso di Vicka perché, prima o poi, fra qualche giorno, ora, settimana succederà anche a me... E' il mio avvenire! E il ruolo delle apparizioni è quello di essere, profetiche, di orientarsi su ciò che è al di là della morte: vedere Dio e avere un corpo risuscitato come quello della Madre di Dio. Le apparizioni hanno un ruolo molto importante in un mondo completamente incapsulato in se stesso, in cui si vive raso terra nel cemento, completamente chiuso. Allora lì... uffa! "Si respira, si vede il cielo che si apre!". Da un 86 secolo, Lourdes non ha forse fatto di più per la fede del popolo che tutti i libri "razionalisti" di certi teologi? Oggi Medjugoije fa questo stesso salvataggio, ma la dose è molto più forte perché la malattia presa di mira non è soltanto grave: è mortale. Perché lasciarsi inaridire dal razionalismo, sottile tranello contro la Grazia? Esiste forse un testo dottrinale che impedisca alla Madre di Dio di venire a trovare i suoi figli ogni giorno? Già i farisei trovavano che Gesù esagerava. E la musica continua! Ma il popolo per conto suo sa ben riconoscere chi gli parla, chi lo nutre, chi lo guarisce, in una parola chi lo ama; è per questo che le folle vengono a Medjugoije a milioni. Lo sanno bene i veggenti di Medjugorje che vivono queste realtà con molta umiltà. Rispettano il loro vescovo e pregano sinceramente per lui. Qui il prete è una persona venerata, sacra. Un giorno che i sei veggenti facevano visita a Monsignor Zanic per la sua festa, Marija gli ha detto: - Sa Monsignore, noi preghiamo molto per lei! - Si ma pregate per me come peccatore! - No Monsignore, preghiamo per lei come nostro vescovo! - Molti pellegrini soffrono di vedere il loro parroco rifiutare Medjugorje, ma le cose cambiano poco a poco. Quando uno di loro accetta di unirsi ad un pellegrinaggio, è fatta, perché poche ore in un confessionale di Medjugorje gli bastano per capire dall'interno tutto quello che succede di eccezionale nei cuori. Coloro che in Francia sono perennemente disoccupati tecnici del confessionale, piangono di gioia a Medjugorje: dal tempo della loro ordinazione non avevano mai visto niente di simile. C'è anche un altro ruolo. Marija racconta questo episodio: "In Francia ho incontrato un prete che non accettava Medjugorje e da tanto tempo non credeva più alla sua vocazione. Alcuni parrocchiani pregavano molto perché permettesse l'adorazione del Santissimo Sacramento e il rosario, ma tutto era bloccato. Hanno deciso di mettere in pratica questo messaggio della Gospa: "Che il vostro unico mezzo sia sempre l'amore." Un giorno una signora del paese ha chiesto al curato di poter pulire la chiesa ed abbellirla con dei fiori. Ha accettato. Presto il curato le ha dato fiducia, senza che la parola Medjugorje fosse pronunciata. A poco a poco altre persone hanno cominciato ad aiutare in parrocchia. Allora il parroco ha permesso la loro riunione di preghiera in chiesa. In seguito, poiché la pace regnava nei cuori di questi servitori, ha permesso l'adorazione poi il rosario... Si potevano vivere i messaggi! Ora questo prete è diventato il padre spirituale dei giovani e di tutto il paese. Ha un gruppo di preghiera legato a Medjugorie." "Ciò che biocca spesso i preti è il fanatismo, conclude Marija. Si sentono giudicati negativamente se non fanno questo o quello che la Gospa richiede. Ma se si ha un atteggiamento umile, amoievole, e servizievole, allora la Gospa fa cadere Lei stessa le barriere. Per esempio negli Stati Uniti a BatonRouge conosco una parrocchia che era vuota. Ora c'è talmente tanta gente che si è potuta mettere l'adorazione 24 ore su 24. Come è successo? Da un 'unica coppia che tornava da Medjugorje..." MESSAGGIO del 25 agosto 1995. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera. Che la preghiera sia per voi vita. Una famiglia non può dire che è nella pace, se non prega. Perciò, la vostra giornata cominci con la preghiera del mattino, e la sera finisca con il ringraziamento. Figlioli, Io sono con voi, vi amo, vi benedico e desidero che ognuno di voi sia nel mio abbraccio. Non siete pronti a pregare ogni giorno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL ROSARIO ALL’AMERICANA Il mio amico Denis Nolan era professore di religione all'università di Notre-Dame (Indiana, USA). Essendo dotato di un grande cuore di bambino, Denis aveva conquistato subito gli studenti perché aveva l'abitudine di arricchire i suoi corsi con mille aneddoti presi dalla sua vita e da quella dei suoi conoscenti, mostrando quanto Gesù e Maria sono vivi e attivi nella vita di tutti i giorni. Non sono affatto sicura che facesse di loro dei buoni teologi studiosi, ma piuttosto dei cristiani entusiasti del loro Dio e degli eccellenti testimoni. Naturalmente al suo ritorno da Medjugorje i suoi studenti hanno avuto un resoconto dettagliato del suo pellegrinaggio con applicazione immediata dei buoni consigli della Gospa: hanno deciso tutti di dire una decina del rosario prima di ogni lezione. Presto frutti di grazie e benedizioni sono piovuti sugli studenti, e questo ha trasformato i corsi in occasioni di scambi di idee sulle meraviglie del Dio vivente. Tra gli altri studenti sono avvenute molte conversioni e tutto l'affare Medjugorje si è difiliso a macchia d'olio. Denis ha trovato protestanti, ebrei e perfino atei che gli chiedevano dei rosari! Nell'ottobre 1987, Denis si è assentato ancora per andare a Medjugorje e al suo ritorno una studentessa gli ha confidato: - Durante la sua assenza, Sig. Nolan, abbiamo detto una decina di rosario prima di ogni ora di lezione. I supplenti erano contrari pensavano che noi cercassimo di tirare sul-l'ora di lezione. Poiché non volevano guidare il rosario, 87 dicevamo la nostra decina da soli. Qualche giorno fa mentre facevamo il giro della classe per sapere se qualcuno avesse delle intenzioni di preghiera, ho detto a voce alta: "Preghiamo perché Dio protegga mio fratello Brian." - Denis le ha chiesto allora : "Perché hai pregato per tuo fratello?" Lei ha risposto che un giorno lui aveva detto durante una lezione: " Se non avete intenzioni particolari pregate per i membri della vostra famiglia." Lei aveva semplicemente preso l'abitudine di pregare per suo fratello. - La mattina seguente - ha ripreso la studentessa - mio fratello, che aveva un appuntamento d'affari con una signora all'hotel Ramada Inn a Indianapolis, a causa di circostanze impreviste si è reso conto che sarebbe stato in ritardo di dieci minuti all'appuntamento. Uha chiamata dieci minuti prima dell'ora fissata per chiederle se poteva aspettarlo dieci minuti in più. Lei gli ha risposto: "Va bene". Esattamente dieci minuti dopo l'ora dell'appuntamento, mentre mio fratello stava parcheggiando la macchina nel parcheggio del Ramada Inn, ha visto un jet schiantarsi sull'albergo, puntando il muso esattamente nella stanza dove questa donna lo aspettava. E' stata uccisa sul colpo. Denis ha aggiunto: - Che fortuna ha avuto quell'uomo di avere una sorella che aveva preso l'abitudine di metterlo tutti i giorni sotto il manto della Madonna dicendo la sua decina del rosario prima delle lezioni! Egli riconosce, come i suoi genitori mi hanno detto dopo, che la fede di sua sorella gli ha salvato la vita. E' la chiamata della Madonna a Medjugorje che aveva aumentato la sua fede e l'aveva incoraggiata a dire il rosariuo. Denis racconta ancora: - Un giorno un'altra studentessa (Linda E) mi ha detto che un mese prima suo padre era entrato nella sua stanza per annunciarle che sua madre e lui stavano per divorziare. Allora lei, studentessa dell'ultimo anno, e suo fratello, al secondo anno, avevano deciso di ritrovarsi tutte le sere in cantina per dire il rosario per i loro genitori. Una settimana dopo, mi ha detto che suo padre è entrato di nuovo nella sua stanza per dirle che non ci sarebbe stato più il divorzio. La settimana seguente mi ha annunciato che è andata a messa con tutta la famiglia per la prima volta in dieci anni! La settimana dopo mi ha detto che la loro vita in famiglia non era mai stata così felice come ora, da quando se ne ricordava. Tutto questo è successo dopo che suo fratello e lei avevano cominciato a dire il rosario tutte le sere e avevano messo tutta la famiglia sotto il manto della Madonna! MESSAGGIO del 25 settembre 1995. "Cari figli, oggi v'invito ad innamorarvi del SS. Sacramento dell'Altare. Adoratelo, figlioli, nelle vosfre parrocchie e cosi sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi diventerà amico e non parlerete di Lui come di qualcuno che a malapena conoscete. Essere uniti a Lui sarà per voi gioia, e diventerete testimoni dell'amore che Gesù ha per ogni creatura. Figlioli, quando adomte Gesù, siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". QUANDO GESÙ IRRADIA ONDE Denis Nolan, sempre lui, è stato allevato in un ranch della California. Tarchiato, quarantasei anni, padre di otto figli, non è un sognatore ma un uomo che vive con i piedi per terra. Un giorno si stava chiedendo che cosa potesse ancora succedere di più bello, di più forte nel nostro mondo lacerato, di queste tenere visite della Madre di Dio a Medjugorje. La risposta è arrivata subito, durante un pellegrinaggio. Quel giorno Denis assiste alla messa della sera. Si infila energicamente fra due donne croate che cantano a squarciagola la loro fede e che levano le mani verso Gesù quando appare sull'altare durante la consacrazione. Anche Denis alza gli occhi verso l'altare ed ecco che delle onde incominciano ad uscire dall'ostia e si propagano pian piano per tutta la chiesa! E' un irraggiamento che avviene per onde successive, onde che nessuna parola sulla terra può descrivere, ma talmente reali che urtano Denis, fino a fargli perdere l'equilibrio fisicamente. Colpito in pieno cuore, il suo corpo barcolla sotto lo choc dell'amore di Gesù. Le onde si succedono a un ritino dolce e regolare come quelle dell'oceano quando è bel tempo. Dopo la messa Denis fa prima di tutto una discreta inchiesta presso altri uomini del suo gruppo: - Non hai notato niente di speciale durante la messa? - Si, si sarebbe detto che una irradiazione a onde uscisse dall'ostia. Perfino il mio corpo barcollava... Ma mi sono detto che ero l'unico a vedere questo, che Gesù voleva toccarmi con la sua presenza reale... allora l'hai visto anche tu? Durante gli otto giorni del pellegrinaggio questa esperienza si è rinnovata ogni volta in cui Denis assisteva alla messa o pregava davanti al Santissimo Sacramento. Le onde riempivano tutta la chiesa (o la cappella dell'adorazione), niente stuggiva al loro tocco. Quella settimana tutto un gruppo di pellegrini ha sperimentato la stessa grazia. Denis aveva la sua risposta e nella sua gioia non ha potuto evitare di condividerla con tutti: il dono più grande offerto a Medjugorje non sono le apparizioni ma è l'Eucarestia! Adorate mio Figlio 88 - ci dice la Gospa. Adorate continuamente il Santissimo Sacramento. Sono sempre presente durante l'adorazione dei fedeli, così si ottengono grazie particolari (15 marzo 1984). Anche qui non si è accontentata di dire le cose, ma per Denis, per i suoi amici e per tanti altri Lei ha sollevato appena appena il velo MESSAGGIO del 25 ottobre 1995. "Cari figli, oggi vi invito ad ent'are nella natura, perché in essa incontrerete Dio Creatore. Figlioli, oggi v'invito a ringiuriare Dio per tutto ciò che vi dà.Ringraziandolo, voi scoprirete i 'Altissimo e tutti i beni che vi circonaano. Figlioli, Dio è grande ed il suo amore è grande per ogni creatura; perciò, pregate per poter comprendere i 'amore e la bontà di Dio. Nella bontà e nell'amore di Dio Creatore anch 'Io sono con voi come un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA PICCOLA FLORENCE DI MONTPELLIER. Quelli che vedono con i loro occhi la Beata Vergine di Medjugoije non sono poi così rari fra i pellegrini. Sarebbe un vero peccato sprecare una bella occasione di captare, attraverso queste testimonianze uno degli aspetti più toccanti della personalità di nostra Madre. Chi sceglie, fra i suoi figli che attira a migliaia, tutti teneramente amati, per ricevere da Lei il privilegio di vederLa? Solo i fatti possono rispondere a questa domanda e una delle più belle risposte che io conosca, la più splendidamente evangelica, è la storia della piccola Florence. La piccola Florence Majurel di Montpellier ( Francia) di 16 anni, è mongoloide e può parlare a stento. La sera del 15 agosto, alle dieci di sera, va alla Croce Blu con sua madre, ai piedi del Podbrdo, per l'apparizione del gruppo di Ivan. Duemila persone si raccolgono li. Nel momento in cui Ivan entra in estasi, la piccola incomincia a sorridere fissando un punto presso la croce e dice: - Cos'è mamma? - (non sa dire "chi è?") - La mamma indovina che sta succedendo qualche cosa di speciale e l'osserva. Florence ripete parecchie volte un saluto con la testa, come per ripetere quello che le è insegnato, poi incomincia a congiungere le mani e ad allacciare dolcemente le dita, cosa che non aveva mai potuto fare. Continuava a sorridere mentre mandava tre baci con la mano, come fanno i bambini per dire arrivederci, poco prima che l'apparizione finisse. Allora la sua mamma le chiede: - Che cosa hai visto? – Madonna! - risponde Florence. - E come era? - Bello! (Florence non sa coniugare al femminile). Uindomani, per la prima volta nella sua vita, Florence si mette a dire spontaneamente "Ti saluto Maria piena di grazia" (nient'altro), mentre non aveva mai fino ad allora potuto pronunciare le parole della preghiera. Ora dice due parole su tre dell'Ave Maria. C'era da fare ancora un test. Siccome Florence non sa indicare i colori, sua madre ha messo davanti a lei sei fogli di carta di colori diversi, chiedendole di indicare quale foglio fosse come il vestito della Madonna. Subito Florence ha messo il dito sulla carta dorata. Per metterla alla prova la madre ha mostrato la carta gialla e ha detto: "Credo piuttosto che sia così!" Ma Florence si è arrabbiata: "No questo!" ha detto mostrando ancora la carta dorata. La mamma è rimasta sbalordita: infatti il 15 agosto così come a Pasqua o a Natale, la Gospa appare tutta vestita d'oro... Bel regalo per Florence e per tutti coloro che il mondo disprezza così spesso, bell'esempio dell'indicibile tenerezza di Dio per i più piccoli, i più vulnerabili! Bella risposta del cielo alla medicina moderna, che programma così in fretta l'aborto della loro piccola vita a causa del loro handicap, mentre questi innocenti riparano così spesso per i peccati di quelli stessi che li escludono. Sono il tempio del Dio Vivente e scegliendo di onorare Florence, la Gospa vuole onorare tutti gli handicappati. MESSAGGIO del 25 novembre 1995. "Cari figli, oggi invito ciascuno di voia ricominciare di nuovo ad amare: prima Dio, che ha salvato e redento ciascuno di voi, e poi i fratelli e le sorelle che vi sono vicini. Senza amore, figlioli, non potete crescere nella santità e non potete fare opere buone. Perciò, figlioli, pregate, pregate senza sosta, perché Dio vi riveli il suo amore. Io vi ho invitati tutti ad unirvi a me e ad amare. Anche oggi sono con voi e vi invito a scoprire l'amore nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". PIEDINI SUL PAVIMENTO Francesco-Giuseppe ha appena compiuto 6 anni è mio nipote e figlioccio. Tutte le sere i suoi genitori pregano con lui, mentre è seduto sul letto prima di addormentarsi e lo benedicono secondo la scuola della Gospa a Medjugorje. Nella preghiera c'è uno spazio perché il bambino possa 89 ringraziare spontaneamente Dio per le belle cose della giornata e faccia le sue domande. Per esempio: "Benedici il tale che soffre", ecc. Quella sera tutto sembra normale e i genitori mettono a letto il bambino, non senza aver lasciato la porta socchiusa per la notte, porta che dà sulla loro camera. Passano dieci minuti e sentono il rumore di due piedini sul pavimento. Si aspettano di vedere il bambino fare irrnzione nella loro camera per reclamare ancora una carezza o qualcosa del genere. E invece no! I piedi si fermano di botto e i genitori scivolano discretamente nel vano della porta per vedere che succede. Il bambino sta in piedi davanti all'altarino che ha preparato lui stesso con una croce, una statua, fiori (appassiti, bisogna dirlo) immagini (non sempre di gran buon gusto), articoli religiosi che ha scovato qui o là... Tiene fra le braccia il cucciolino che ha ricevuto in regalo due giorni prima e di cui si è innamorato follemente. Lo stringe contro il cuore fino a soffocarlo. La povera bestia è riuscita ugualmente a posare la testa sulla spalla di Francesco-Giuseppe, la scena è tenerissima. Allora finalmente il bambino esprime a Dio una preghiera che viene dal più profondo del suo cuore: "Signore, benedici il mio cagnolino come hai benedetto il Bambino Gesù nel grembo di Maria!" MESSAGGIO del 25 dicembre 1995. "Cari figli, anche oggi gioisco con voi e vi porto il piccolo Ges& perché vi benedica. V'invito, cari figli, a far si' che la vostra vita sia unita a Lui. Gesù è il Re della pace e solo Lui può darvi la pace che voi cercate. lò sono con voi e vi presento a Gesù in modo speciale adesso e in questo nuovo tempo, in cui bisogna decidersi per Lui. Questo è tempo di grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". HA SOFFIATO SULLE CANDELE! Il piccolo Loick ha appena 6 anni ma il suo cuore è già tormentato da paure incontrollate e da grande insicurezza. I suoi genitori non vanno molto d'accordo e il bambino ha captato questa mancanza di pace fin nel profondo della sua psiche: sua madre impiega quasi due ore per calmare le sue paure la sera e farlo addormentare. Una coppia amica di famiglia, la madrina di Loick e suo marito, propongono allora di condurlo a Medjugorje con altri bambini. Dalla Bretagna il viaggio sarà lungo, ma tutto è stato calcolato perché i bambini abbiano la loro parte di svago e di edificazione. Si giocherà molto e si pregherà molto! Una sera a Medjugorje, Loick va a trovare la sua madrina con il suo visetto tutto illuminato dalla luce: - Madrina, madrina! Non lo sai? Durante la preghiera Gesù è venuto a trovarmi! Uho visto vivo e vero e aveva perfino due candele: mi ha fatto vedere le candele, erano accese e sai cosa mi ha detto? "Loick vedi queste candele?" e ha soffiato su tutte e due. Ha detto: "Hai visto come ho soffiato sulle candele? Bene, come ho soffiato sulle candele cosi soffio sulle tue paure.!" - La trasformazione di Loick si è manifestata la sera stessa, era in lui una grande pace; da allora si addormenta non appena a letto come un bebè vicino a sua madre. Uindomani è andato a trovare la sua madrina, a stento riusciva a trattenere la gioia. Nel pomeriggio infatti lei li aveva condotti davanti al Santissimo Sacramento esposto, e i bambini avevano potuto pregare a lungo mentre ogni tanto lei animava una piccola meditazione alla loro portata. - Lo sai? Gesù durante l'adorazione è venuto a parlare nel mio cuore! Mi ha detto: "Fa' spesso il segno della croce e fallo bene! Quando vedi una croce fa' il segno della croce. - La madrina ha capito allora che Gesù dopo aver guarito il cuore del piccolo Loick da tormenti troppo pesanti per lui, gli aveva indicato lo scudo da utilizzare per impedire al male del mondo e al suo autore di venire a disturbarlo ancora. A sei anni Loick aveva ricevuto la pace e anche un semplice mezzo per proteggerla nel suo cuore: il segno di croce. Come capita spesso a Medjugoije i bambini hanno potuto assistere ad una apparizione. Non c'erano altri pellegrini con loro quel giorno e la Gospa ne ha approfittato per dare a Ivan un messaggio per loro. Secondo Ivan era molto felice di vedere i bambini presenti e li ha benedetti tutti, separatamente. Nel messaggo ha chiesto ai bambini di benedire le loro famiglie come loro stessi erano stati benedetti. Ognuno doveva trasmettere questa benedizione. Ha aggiunto anche (rivolgendosi agli accompagnatori) : "Continuate a portare bambini!." A questa apparizione era presente la piccola Magali che era vicina ai 12 anni. Questa ragazzina era stata sempre morbosamente attaccata a sua madre, al punto che non sopportava la minima separazione da lei. Campeggi scout, scuola, vacanze, tutto la torturava e piangeva tutte le sue lacrime. Diventando grande questo problema si faceva semprepiùgrave. Durante l'apparizione, dietro il consiglio della sua madrina ha approfittato della venuta di Maria per presentarle la sua madre terrestre e chiedere a Lei di diventare veramente la sua mamma. Le ha detto: "Ti scelgo come mia madre!" Di ritorno a 90 casa la madre terrestre che ignorava tutto di r questa preghiera, ha telefonato alla madrina per esprimerle il suo stupore. - Non riconosco più mia figlia, - ha detto - è diventata più calma, gentile, liberata, non si aggrappa più disperatamente a me, deve essere successo qualcosa.... Ettivamente Magali aveva ricevuto una grande liberaMedjugoije, si era ritugiata nel seno di Maria. FLASH BACK SUL 1995 GENNAIO Padre Slavko e Miijana sono stati alle isole Mauritius e a La Réunion. FEBBRAIO Padre Petar Ljubicic lascia Medjugorje con grande tristezza di tutti. Si occuperà dei croati di Zurigo (Svizzera). 2 FEBBRAIO una statua della Madonna di Medjugorje, portata da un prete a un padre di famiglia di Civitavecchia (Italia), piange lacrime di sangue. Si fanno analisi. FEBBRAIO Padre Jozo in Francia. Molte chiese lo accolgono, tra cui la cattedrale di Chartres. A Parigi incontra il Nunzio, molto aperto a Medjugorje. 18 MARZO apparizione annuale a Miijana: "Cari figli, come Madre vi insegno ormai da tanti anni la fede e l'amore di Dio. Voi non avete mostrato gratitudine verso il caro Padre, né gli avete reso gloria. Siete diventati vuoti e il vostro cuore é diventato duro e senza amore per le sofferenze di chi vi sta vicino. Vi insegno l'amore e vi mostro che il caro Padre vi ha amati e che non siete voi che lo avete amato. Egli ha sacrificato suo Figlio per la vostra salvezza, figli miei! Finché non amate non riconoscerete l'amore di vostro Padre. Non lo riconoscerete perché Dio è amore. Amate e non abbiate paura perché figli miei non c 'è paura nell'amore. Se i vostri cuori saranno aperti al Padre e se sono pieni d'amore per Lui, perché mai avere paura di ciò che può succedere? Quelli che non amano hanno paura, perché aspettano le punizioni e sanno quanto sono vuoti e duri. Cari figli vi conduco verso l'Amore, verso il caro Padre. Vi conduco verso la vita eterna. La vita eterna è mio Figlio. Ricevetelo e avrete ottenuto l'Amore." 2 APRILE manifestazione della folla davanti alla residenza di Mons. Peric a Mostar per chiedere che i francescani rimangano nelle loro parrocchie. 6 APRILE il Cardinai Kuharic e il Dott. Radic (Vice presidente della Croazia) visitano il Papa a Roma per invitarlo a Spalato. Il Papa risponde che si augura di andarci cosi come a Maria Bistrica e a Medjugoije. (Sloboda Dalmacija, dell'8 aprile pag. 3) 15 APRILE quattro giovani della Comunità Cenacolo si fanno battez zare nella notte di Pasqua. A Medjugoije sono risuscitati dalla droga. 10 MAGGIO Mons. Lagrange, di Gap (Francia) viene a Medjugoije, seguito dal Cardinale Wamala (Uganda) e dal Cardinale Margéot (Isole Maurizius) 15 giugno: il pilota americano Scott O'Grady il cui aereo è stato abbattuto in Bosnia, dichiara alla stampa che deve la sua salvezza alla Madonna di Medjugoije che si èmanifestata a lui nei 6 giorni in cui si è nascosto nella regione pericolosissima di Banja Luka, prima di essere soccorso. 17 GIUGNO Mons. Grillo vescovo di Civitavecchia intronizza la statua di Medjugoije e l'offre alla venerazione dei fedeli: "Questa grazia ci viene da Medjugorje", dichiara nella sua omelia. All'inizio di febbraio la statua aveva pianto lacrime di sangue nelle sue stesse mani, davanti a tre testimoni, fra cui sua sorella. Padre Jozo concelebra la messa con lui davanti a tremila persone. 25 GIUGNO apparizione annuale ad Ivanka. La Madonna chiede di pregare per le famiglie perché Satana vuole distruggerle. Ci invita ad essere messaggeri di pace. Luglio: una nuova Comunità si stabilisce a Medjugorie "Figlie del Preziosissimo Sangue". La fondatrice Guglielmina è italiana. La sua chiamata è contemplativa. Inaugurazione delle quattro prime case di orfanelli presso Medjugorje, sotto il patronato di Padre Slavko. Ognuna è finanziata da un paese. Per informazioni: Padre Slavko, Zupni Ured, 88266 Medjugorje, via Split, Bosnia-Erzegovina, Fax: 00 (387) 88 651 444. 30 AGOSTO Vicka accompagna più di 1000 orfani di guerra a Roma, per un'udienza con Giovanni Paolo Il. OTTOBRE Jelena prosegue i suoi studi di teologia a Roma. 15 ottobre: nascita di Cristina Maria, prima figlia di Ivan e Laureen a Boston. La famiglia vive un po' a Medjugoije, e un po' a Boston (USA). 17 OTTOBRE tutti i Vescovi della Bosnia-Erzegovina sono convocati da Giovanni Paolo Il a Roma per parlare della pace. 91 DICEMBRE Nascita di Arianna, prima figlia di Jakov e Annalisa. 1996 MESSAGGIO del 25 Gennaio 1996. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi per la pace. Pregate Dio di darvi la vera pace. Vivete la pace nei vostri cuori e capirete, cari figli, che la pace è dono di Dio. Cari figli, senza amore non potete vivere la pace. Frutto della pace è l'amore efiutto dell 'amore è il perdono. Io sono con voi e v'invito tutti, figlioli, perché per prima cosa perdoniate in famiglia.' e allora sarete capaci di perdonare agli altri. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." QUANDO IL SENO MATERNO E’ UNA TOMBA "Senza amore, non potete vivere la pace". Ma se il seno di mia madre era una tomba, se 1' origine della mia vita era immersa nel "non-amore", sono forse condannata a non gustare mai più la pace? Sofia arriva per miracolo a Medjugorje. Professoressa di inglese, quarant'anni, piena di fascino, mi racconta la sua avventura con entusiasmo e non smette di ripetere: "E' pazzesco, è veramente pazzesco...! "Bisogna riconoscere che nella sua vita né Dio né Satana sono stati assenti. Il fiasco per Sofia comincia dal suo concepimento: sua madre rifiutava la gravidanza. Quando ha saputo di aspettare due gemelli, il suo rifiuto è diventato totale. Alla nascita il fiasco continua: il fratello gemello nasce morto. Sofia risentirà così la morte dovuta al non-amore e un vuoto nelle relazioni umane. Il primo che ha visto faccia a faccia, il suo primo amore,~è un morto. Cresce senza Dio e senza supporto umano. A 20 anni si sposa perché è incinta. Nuovo scacco: non riesce ad amare e neppure lui. La vita coniugale assomiglia a due muri che si urtano e si fanno del male. Divorzia. La sua piccola Claire comincia anche lei il tragico percorso del bambino diviso tra i genitori. Sperando di averne trovato uno migliore, Sofia si risposa e constata con orrore che èanche peggio. E' soffocata da un sentimento di "non identità" e non può comunicare con suo marito. I loro scambi si riassumono in "collera-rimprovero-rancore" più o meno in quest'ordine. E' di nuovo il muro opaco del non-amore. Ma un avvenimento ben peggiore provoca in Sofia una vera discesa agli inferi: quando partorisce un maschietto, rivive tutto il dramma della morte del suo gemello, tutto il senso di colpa che ne ha conservato e si rende conto che, esattamente come sua madre, il suo seno materno è senza vita, senza amore. Nella sua disperazione, obbliga anche il corpo a rifiutare la vita. Dopo il parto, si ammala di una malattia mortale, che la medicina qualifica come "auto-immune", cioè di autodistruzione. I suoi anticorpi, destinati a lottare contro l'aggressione delle malattie, si rivoltano contro il suo stesso organismo, distruggendolo dall'interno. Nel suo corpo c'è la guerra perché nel suo cuore c'è la morte. Trova in un poema di Paul Eluard: "Grazie mamma per avermi creato". Urla! La sua vita, come la detesta! Carenza di collagene, poliartrite reumatoide, anemia... 51 profila all'orizzonte la sedia a rotelle, seguita per certo da una morte lenta tra terribili sofferenze. Eccola schiacciata dalle medicine. Naturalmente, come tutte le persone che non conoscono il Salvatore, si trova uno pseudo salvatore: il guaritore chiamato Tizio. E' caro, bisogna dargli delle ciocche di capelli ogni tre settimane, ma ha un'immagine di Cristo nel suo studio perciò... "In fondo, l'uomo deve essere buono", si dice. Effettivamente la malattia cessa di evolversi. Come tutte le guarigioni ottenute dai guaritori, però, il male si ferma da una parte per spostarsi altrove e peggiorare. l'uomo inizia Sofia all'esoterismo e alle pratiche occulte. Affascinata, Sofia si butta a capofitto, ogni giorno, nella scrittura automatica. - La mia mano andava da sola, ero obbligata a scrivere! -mi disse. Passa tutte le librerie di Parigi per comprare libri del tipo New Age e li divora avidamente. Fa lo yoga e pratica le aperture del Chakra. Sorgono in lei delle terribili paure, di giorno, di notte, senza poter mai piangere. Angoscie fino ad allora sconosciute la paralizzano. Una notte, dopo aver scritto sotto la dettatura di un demonio (credendo in buona fede che questo la collegasse alle "energie del cosmo"), si sveglia di soprassalto, madida di sudore e angosciata a morte. Vede Satana vicino a lei, che le tende la sua orribile mano nera. Orrore! Per la prima volta nella sua vita pronuncia il nome di Dio e lo chiama in soccorso. Prima preghiera... con il cuore! Con sua grande sorpresa ~ Signore risponde al suo grido e le fa sentire la Sua presenza. Sofia comprende allora che questo è un Dio vivente, che è.buono, che è pace; La sua vita cambia a 180 gradi. Si mette a pregare ogni giorno e scopre la fede cattolica. Più tardi capisce che l'esoterismo non si può sposare con la vita cristiana e fa la sua scelta: camminerà con Qesù, il vero Salvatore, Colui che non ha una bomba nascosta sotto il tappeto per distruggerla. - E Medjugorje? – domando - E' pazzesco! Gesù mi ha donato sua madre! - Racconta del Krizevac... della tua rinascita... - Facevo la Via Crucis con il 92 gruppo. Arrivata alla 130 Stazione, quella in cui Maria riceve il corpo di Gesù tra le braccia, Frate Cirillo mi ha detto: "Sofia, puoi leggere la meditazione di Padre Slavko?" Ho detto di si ingenuamente e ho letto. Vedo gli occhi di Sofia che si inumidiscono... la voce le trema... - Leggo: ma, a un paragrafo, ecco che tutta la disperazione mi ritorna! Ho ceduto, sono scoppiata in singhiozzi e qualcun'altro ha dovuto continuare al mio posto... Maria mi aspettava là, a quella 130 Stazione. Il paragrafo diceva: "Maria ti prego per i bambini rifiutati che non conoscono il calore del seno materno. Sii la loro madre, ridona loro il gusto di vivere. O Maria, io ti prego per le madri il cui seno è divenuto la tomba della vita, poiché hanno ucciso i loro figli o li hanno rifiutati dopo la nascita. Rendi loro la vita!" In un lampo avevo toccato la radice di tutta la mia sofferenza: il seno di mia madre era stato come una tomba! Avevo cominciato a vivere in un luogo di morte! Non avevo ricevuto la vita! E la meditazione continuava con questo messaggio: "Cari figli... vi ho scelti in modo particolare, come voi siete. Sono vostra Madre e vi amo tutti... Maria è diventata mia madre. La mia radice, il seno in cui io prendo corpo. La cosa più sorprendente è che tutto èavvenuto con dolcezza. Ho sentito come un soffio, qualcosa di molto leggero, ed era fatta. Mi aspettavo uno scossone, ma no! Prima di questa Via Crucis ero orfana; dopo, avevo trovato mia madre. Ecco, tutto è avvenuto nella dolcezza. Adesso ho una grande pace, una pace incredibile! - Sofia aggiunge a bassa voce, come per non disturbare il sonno di un bambino: - Ora posso dire con tutto il mio cuore: "Signore ti ringrazio di avermi creata!" MESSAGGIO del 25 febbraio 1996. "Cari figli, oggi v'invito alla conversione: questo è il messaggio più importante che Io vi ho dato qui. Figlioli, desidero che ognuno di voi sia portatore dei miei messaggi. V'invito, figlioli, a vivere i messaggi che vi ho dato durante questi anni. Questo tempo è tempo di grazia, specialmente adesso che anche la Chiesa v'invita alla preghiera e alla conversione. Anch 'io, figlioli, v 'invito a vivere i messaggi che vi ho dato per tutto il tempo da quando appaio qui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN PO' DI NASTRO E MOLTO AMORE Veronica D., 40 anni, vuole suicidarsi, è decisa. "Ne ho abbastanza di soffrire così, la vita è troppo crudele!" Con il morale sotto zero, costeggia lentamente una fila di automobili parcheggiate al bordo di un marciapiede. Nota un pezzo di carta incollato a un vetro e si avvicina. "Messaggio della Madonna a Medjugorje" legge, e le sembra di essere caduta su un altro pianeta. "Cari figli, non abbiate paura, perché Io sono con voi anche quando voi pensate che non ci sia una via d'uscita e che Satana regni, vi porto la pace. Sono vostra Madre e Regina della pace, vi benedico con la benedizione della gioia perché Dio sia tutto per voi nella vostra vita. Grazie per aver risposto ala mia chiamata". Legge e rilegge. Le sembra di bere a una sorgente invisibile. Assapora a lungo ogni parola e il suo cuore comincia a rivivere; eccolo che batte di nuovo, senza quella terribile angoscia di morte! Più tardi Veronica segue la pista di questa famosa "Medjugorje", nome sconosciuto e bizzarro. E un giorno arriva a Medjugorje... per ringraziare! E' così che si è saputa la sua storia. La Gospa cerca braccia e mani, perché lei non ne ha! Quando però le trova, le utilizza a fondo e servono da valvola di scarico al suo incommensurabile amore materno, che Lei fatica a contenere, e che pensa solo a salvare. Il proprietario dell'auto non ha mai saputo la storia di Veronica; sa però che, tra le altre cose, ha offerto le sue mani alla Gospa per attaccare con lo scotch i suoi messaggi sulla sua macchina. MESSAGGIO del 25 marzo 1996. Festa deIl’Annunciazione "Cari figli, v'invito a decidervi di nuovo ad amare Dio al di sopra di tutto. In questo tempo in cui, a causa dello spirito consumistico, si dimentica cosa significa amare ed apprezzare veri valori, Io v 'invito di nuovo, figlioli, a mettere Dio al primo posto nella vostra vita. Che Satana non vi attiri con le cose materiali; ma, decidetevi, figlioli, per Dio che é libertà e amore. Scegliete la vita e non la morte dell 'anima. Figlioli, in questo tempo in cui meditate la Passione e la Morte di Gesù, v'invito a deciden'i per la vita che é rifiorita con la Risurrezione. Che la vostra vita si rinnovi oggi attraverso la conversione che vi condurrà alla vita eterna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". IL MINISTERO DI COLETTE "Cancro al seno, molto avanzato...!" Il professor Joyeux ripone i risultati delle analisi di Colette e 93 avvisa Cristiano, suo marito, che deve essere operata con la massima urgenza. Un colpo per tutta la famiglia e per la Comunità della Beatitudini alla quale appartiene, perché Colette è una donna dinamica, piena di vita, giovane, bella... Dopo l'operazione, comincia per Colette una lunga Via Crucis perché le metastasi si estendono ad altri organi; si indebolisce di giorno in giorno. Nel gennaio 1994, Cristiano e lei decidono di fare una pazzia: vengono a Medjugorje, malgrado le condizioni critiche di Colette che si regge appena in piedi. Una forte angina si aggiunge al tutto così che Colette dovrà rimanere a letto sei dei suoi otto giorni a Medjugorje. Lei che sognava di poter pregare sulle montagne e di andare da Vicka! Offre tutto a Maria senza lamentarsi. Una sorpresa l'attende: hanno avvertito Vicka che accorre al capezzale di Colette e prega su di lei a lungo, con la solita semplicità. Mentre mormora le benedizioni in croato le sorride con aria incoraggiante. Lasciandola la bacia e le dice: - Non aver paura, la Gospa è sempre con te! - Sempre ignari dei piani di Dio sulle nostre vite, molto più belli dei nostri, attendiamo tutti la guarigione di Colette e veniamo a sapere con disappunto che le cose non fanno che peggiorare a gran velocità. Le sofferenze di Colette diventano intollerabili, nonostante tutti i trattamenti della medicina moderna. Colette stupisce tutti per la sua pace inesauribile e la gioia spontanea che manifesta anche nelle situazioni più tragiche del suo doloroso cammino verso la morte. Dopo Medjugorje, la benedizione di Maria la sostiene, si direbbe che si amplifichi fino a trasfigurare il viso di Colette. - Dopo la preghiera di Vicka, la Madonna non mi ha lasciato un momento - mi dice. - E' lei che mi ha insegnato a soffrire in unione con Gesù, come lei, e tu non mi crederai se ti dico che più io soffro, più mi sento intimamente unita a Gesù. I momenti di sofferenza più intensa sono per me i momenti della gioia più intensa, una gioia veramente divina che non posso descriverti. Sento la Sua gioia di salvare le anime. E' straordinario! A vedermi così, povera malata in un letto, nessuno crederebbe che sono la donna più felice del mondo! - Nel luglio 1995 giunge la fine. Il suo povero corpo devastato non ha più forza. La famiglia sta vicino a lei con tutti quelli che le vogliono bene e le mormorano all'orecchio le classiche parole di consolazione: "Colette, quando sarai lassù non dimenticarti... " Colette si prepara a partire con Maria, nella pace di una vita che ha donato tutto quello che aveva e ben di più. Qualche mese prima, durante un'adorazione (ha il SS. Sacramento nella sua camera), Gesù le ha mostrato come avverrà il suo arrivo in cielo.. .Vede un delirio di gioia di tutti gli eletti quando lei fa il suo ingresso con un magnifico abito bianco; lei è la più bella, l'unica e Gesù le va incontro per prenderla tra le braccia e per farla danzare, danzare, danzare... Ma il luglio 1995 non è la data di Dio perché, contro tutte le previsioni (mediche!), Colette non se ne va e riprende nuova energia, tutta soprannaturale. Cosa è successo? Alle porte della morte, Colette ha avuto la "visita" di Marta Robin che le chiede se vuole vivere ancora un po' per prolungare il suo ministero di "crocifissa per amore" per aiutare i suoi fratelli. Colette non sapeva niente di Marta, ma questa "visita" è stata l'inizio d'una straordinaria collaborazione fra queste due anime. Colette non aveva forse offerto la sua malattia e la sua vita per i suoi fratelli e sorelle della comunità? Segni tangibili di questa offerta per le anime non si sono fatti attendere. Nei giorni che seguirono, Colette è presa da una compassione così intensa per tutti che lei stessa non si riconosce più. Tutto questo non viene da lei! Nel fondo di ogni cuore lei vede come al cinema le ferite, le sofferenze segrete di ciascuno e, in tutti i dettagli, le circostanze che hanno provocato le ferite. Vede, capisce, percepisce persino i dialoghi o i pensieri segreti dei genitori al momento del concepimento del bambino; vede il bimbo nel seno di sua madre, la sua straordinaria coscienza d'amore, anche se èancora microscopico. Scopre come questo piccolo essere capta la mancanza d'amore, i conflitti, le impurità, vede il rifiuto dei suoi genitori. Il bebè è cosciente di tutto e con che acume capisce! Lei piange di dispiacere, ma non sono sue le lacrime, sente che è la Madonna che piange in lei davanti a questi cuori lacerati, torturati prima ancora di aver visto la luce. E' la Beata Vergine che piange per i comportamenti contorti, infelici, presi più tardi dal bambino, a causa delle sue primissime e più profonde ferite. Comincia così per Colette un ministero mai visto prima: nella preghiera comunica a ciascuno quello che Dio le mostra: i momenti precisi in cui il bambino ha detto no alla vita, no a Dio, no all'amore, come per premunirsi contro la non accoglienza di cui è vittima. Ma vedere è una cosa, guarire è un'altra! Quello che non potrebbero fare vent'anni di psicoterapia, per rimettere qualcuno in piedi, Colette, come strumento di Dio, lo fa in uno o due incontri con la persona. La compassione di Gesù e di Maria sgorgava dal suo cuore come una sorgente impetuosa e la 94 guarigione incominciava. Dio solo sa quante resurrezioni hanno avuto luogo nella camera di Colette. Si andava a trovarla e, dietro il suo somso, il suo umorismo, la sua gioia, la sua pazienza... si vedeva Maria, si trovava la madre delle nostre vite, colei che ci prende sul cuore per ridonarci il gusto di vivere, per renderci la nostra vera identità. Otto mesi più tardi, il 2 marzo 1996 (Primo sabato del mese), Colette ha vissuto infine la sua entrata in cielo. All'ora della sua pasqua, Cristiano si trova vicino a lei con due dei loro figli ed una suora della comunità. Colette non può più parlare ma capisce ancora. Vicino al suo letto, pregano il rosario. Arrivati all'ultimo mistero glorioso, l'Incoronazione di Maria, Regina degli angeli e dei santi, Sr. Caterina dice a Colette: - Vai, Colette, ora tu puoi andare! Lassù ti aspettano tutti! Colette li ha lasciati in quel momento, il suo respiro si èfermato dolcemente. Lei continua oggi il suo lavoro tra noi in altro modo, rendendosi presente a coloro che richiedono il suo aiuto. Ma dato che lei è di questa terra e sa che noi abbiamo sempre bisogno di vedere con i nostri occhi, toccare con le nostre mani e sentire con le nostre orecchie le più belle cose di Dio, era appena arrivata in cielo che già parlava ad altri cuori preparati da Dio, per sostituirla nel suo incredibile ministero... Se noi coltiviamo con cura la grazia ricevuta a Medjugoije, ecco come la Gospa la fa crescere e moltiplicare. Che promessa per ognuno di noi! Perché Colette non ha fatto altro che ricevere la benedizione di Maria nella terra buona. MESSAGGIO del 25 aprile 1996. "Cari figli, oggi v'invito di nuovo a mettere la preghiera al primo posto nelle vostre famiglie. Figlioli, se Dio è al primo posto, allora, in tutto ciò che fate, voi cercherete la volontà di Dio. Cosi, la vostra conversione quotidiana sarà più facile. Figlioli, con umiltà cercate ciò che non è in ordine nei vostri cuori e capirete quello che dovrete fare. La conversione sarà per voi un dovere quotidiano, che adempirete con gioia. Figlioli, Io sono con voi, vi benedico tutti e vi invito a diventare miei testimoni attraverso la preghiera e la conversione personale. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN FRUTTO DI COLETTE "Peccatore mi ha concepito mia madre" si ripete Fabiana, "ma mia Madre è stata concepita Immacolata". Ha sentito questa frase a Lourdes nell'ottobre 1994 durante una conferenza, e da allora non cessa di ripeterla nel suo cuore. Sente conflisamente che una grande verità e un'àncora di salvezza per lei si nascondono in questa breve frase. A 25 anni Fabiana non ne può più di sofirire. Il suo malessere interiore non la lascia mai in pace. Non ha trovato la sua identità, ha l'impressione penosa di essere un'usurpatrice e la sua terribile insicurezza le rovina tutti i rapporti con gli altri. Ha paura dei loro sguardi e la sua timidezza morbosa altera il suo comportamento. "Una vera selvaggia!" si dice con amarezza. Fabiana ha fatto la diagnosi giusta: si è murata in sè stessa. La sua conoscenza con Colette avviene a tappe e, alla prima preghiera, Fabiana si meraviglia: perché Colette le parla di San Gerolamo? Chi era costui? - San Gerolamo - le dice Colette - aveva dato tutto al Signore, salvo il suo peccato. - Come mai un Santo non ha potuto confessare il suo peccato...? - Si domanda Fabiana imbarazzata, non vedendo il legame con il suo problema... Spinta da Colette, Fabiana decide di andare a Medjugoije. Al ritorno, tutto precipita... Nella preghiera Colette vede Fabiana in un sacco aniniotico e che non desidera uscirne". Lei sa due cose su Fabiana: i suoi genitori hanno perduto una figlioletta di due anni e Fabiana è stata molto desiderata ed è nata una anno dopo questo decesso. Il Signore allora le rivela il problema che sta sotto le apparenze. In effetti, i genitori di Fabiana l'hanno molto desiderata, ma non come una seconda bambina, unica e particolare. La desideravano per sostituire la loro prima figlioletta. Volevano ritrovare la bimba scomparsa. Colette arriva ancor più lontano e spiega a Fabiana che, nel seno di sua madre, lei si è ribellata, per questa ragione, contro i suoi genitori; ha rifiutato di nascere, ha detto no alla vita. Parallelamente, ha anche rifiutato di essere una figlia. Appena Colette spiega a Fabiana quello che ha vissuto e sofferto nel seno di sua madre, subito dopo che era stata concepita, Fabiana guarisce immediatamente. Per Colette questa è stata una consolazione meravigliosa; ci pensava sempre nei momenti di spossatezza totale, quando il suo ministero le richiedeva sempre di più, per aiutare le anime. Una settimana più tardi, Fabiana si prepara a ripartire per Medjugorje. Colette la chiama e le chiede: - Quando sarai là, cerca un prete per confessare questo peccato. - Fabiana è costernata... Come può spiegare a un prete che ha peccato nel seno di sua madre rifiutando la vita!!?! - Va da Padre Slavko - le dice Colette - lui capirà. "Andrò... non andrò..." Fabiana è molto combattuta durante il viaggio. A Medjugorje, il prete canadese che celebra la messa, il primo giorno, esclama nella sua omelia: - Come il Signore 95 ha chiesto a San Gerolamo, offriamo-gli ciò che Lui desidera di più: i nostri peccati! - Fabiana non crede alle sue orecchie, il suo spirito si illumina, ora capisce perché queste parole le ritornavano continuamente. "Peccatore mi ha concepito mia madre, ma mia Madre èstata concepita Immacolata". Quello che il Signore aveva chiesto a San Gerolamo, doveva farlo anche lei. E' andata dunque a cercare Padre Slavko e la confessione ha permesso a Fabiana di completare pienamente la guarigione interiore. Con il perdono, con la misericordia, l'accettazione della vita entra nel cuore di Fabiana. Dopo tutti questi orribili anni, vissuti in un tunnel, nel quale doveva avanzare con il radar e suo malgrado, Fabiana ha potuto infine gustare la gioia di vedere la mano di Dio su di lei. Si rese conto che Lui poteva finalmente realizzare il suo piano divino in lei, che lei ne era degna. Ha capito nel suo cuore che era stata creata, amata, scelta in modo speciale. Tutto il turbamento dovuto al sentimento di dover sostituire qualcuno era sparito. Fabiana si è resa conto infine che era nata da Dio e che la vera sorgente, la vera radice della sua vita era nel seno del Padre ben più che in quello della sua madre umana. Ha scoperto il suo Creatore! Ha cominciato a respirare in un altro modo, e il frutto più tangibile della sua guarigione è diventato chiaro agli occhi di tutti: Fabiana la selvaggia, l'inaccessibile, la scorbutica, divenne una ragazza comprensiva, piena di misericordia e di pace al punto che era diventato un vero piacere avvicinarla. Colette non sapeva due cose della vita di Fabiana. Volete saperle? 1 - Per quell'anno, Lei aveva avuto come santo protettore San Gerolamo. Uaveva trovato molto strano: un santo semisconosciuto. 2- Erano trascorsi nove mesi tra il momento in cui lei si era immersa, a Lourdes, nelle acque materne della Santa Vergine (pensate a quelle piscine gelide...) e il momento in cui, a Medjugorje, aveva provato la sensazione di rinascere: nuova nascita, verificatasi per mezzo della preghiera di Colette. Tra le persone aiutate da Colette, il caso di Fabiana non era il peggiore, anzi, se si considerano tutti quelli che non sono voluti dalla madre o che hanno subito un vero rifiuto. Molte disperazioni profonde hanno la loro radice in queste ferite e anche molte angoscie croniche o blocchi che creano impedimento. Ma a tutte queste miserie, Dio ha preparato un rimedio e l'ha nascosto nel Cuore Immacolato di sua madre... Ora anche voi avete l'indirizzo! MESSAGGIO del 25 Maggio 1996. "Cari figli, oggi desidero ringraziarvi per tutte le vostre preghiere e i sacnfici che mi avete offerto in questo mese a me consacrato. Figlioli, desidero che anche tutti voi siate attivi in questo tempo, il quale, attraverso di me, è leagato al Cielo in un modo speciale. Pregate per poter capire come è necessario che voi tutti collaboriate, con la vostra vita e con il vostro esempio, all 'opera della salvezza. Figlioli, Io desidero che gli uomini si convertano e vedano in voi me ed mio figlio Gesù. Io intercederò per voi e vi aiuterò a diventare luce. Aiutate gli altri, perché, aiutandoli, anche la vostra anima troverà la salvezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". SI. MA SE FACCIO UN PECCATUCCIO? Sono fiera dei bambini perché quando la Gospa invita a offrire preghiere o sacrifici sono i primi a rispondere, e con che impegno! Nell'aprile 1992, quando ho sospettato che esistessero campi di concentramento nel paese, non potevo star ferma. Volevo andarci, gridare a tutto il mondo l'orribile scandalo... ma questo non avrebbe fatto che un morto in più. Ho chiesto quindi alla Gospa di servirsi di me in un altro modo. Non è andata per le lunghe! Qualche giorno dopo, alla fine dell'adorazione, ho dovuto prendere una matita per annotare tutto quello che irrompeva nel mio cuore. Così, sotto il patrocinio di Vicka, è nata un'operazione molto speciale: "Bambini, salvate Medjugorje !" Migliaia di bambini hanno accolto la richiesta della Gospa di aiutarla ad arrestare la guerra e la marea del male per mezzo di preghiere e sacrifici. Si sapranno solo in cielo i miracoli ottenuti da questi cuori innocenti, perché il mondo intero non cadesse nell'orrore. I mezzi di bordo, durante la guerra, erano molto ridotti; inoltre le parole "Medjugoije" o "sacrificio" non piacevano a tutti coloro che facevano catechesi. Mi sono perciò messa d'accordo con la Gospa: "Il giorno in cui vorrai lanciare un'altra Operazione-Bambini sarò a tua completa disposizione... ma questa volta prenderemo Fatima, così che nessuno si faccia venire una crisi allergica e domanderemo l'imprimatur per non sentirci dire che proporre sacrifici ai bambini è un grave peccato di lesa libertà". Due anni più tardi, il momento è arrivato! Sapendo che avevo poco tempo, Maria mi ha dato tutto il necessario. Si èpresentata la miglior disegnatrice, un Cardinale ha dato l'imprimatur in 24 ore..., in breve, il libro era pronto un po' prima del "mese di Maria". Cos'ha detto Maria ai bambini in questo 96 mese di maggio? "Oggi desidero ringraziarvi per tutte le preghiere e i sacrifici...!" Da allora ricevo i quaderni colorati dei bambini che hanno fatto la novena a Maria. Non si può non commuoversi leggendo quello che hanno trovato da offrire, da donare, da domandare; ne troverete qui di seguito qualche cenno. Il piccolo Olivier ha ricevuto il libro proprio nove giorni prima della sua prima Comunione. I suoi genitori gli hanno proposto di prepararsi facendo la novena. Olivier ogni giorno sceglieva un sacrificio da offrire, ma il fratellino di quattro anni non vedeva di buon'occhio che solo suo fratello avesse quel privilegio. Alla fine perciò è scoppiato gridando "E io, e io! Qual'è il mio sacrificio per oggi? Gli hanno dato qualche idea che si è affrettato a mettere in pratica. Ci metteva, come pure suo fratello, un tal cuore che , questa volta, sono stati i genitori a sentirsi in imbarazzo... E noi? Hanno deciso allora di seguire i figli nella loro avventura con la Gospa e tutta la famiglia ha vissuto un grande rinnovamento dei legami d'amore con Lei. Poco dopo la piccola Chrystelle, 7 anni, ha dato a tutti noi, con una sola frase, un esempio di profonda teologia mistica sul combattimento spirituale. Ha fatto la novena e ha detto a sua madre: - Mamma, adesso so come consacrarmi a Maria: io le dono il mio cuore e lei mi dona il suo Cuore Immacolato! Facciamo uno scambio! - Ma subito un problema spinoso si è posto a Chrystelle: - Si, ma se faccio un peccatuccio... che cosa succederà? - I Ha riflettuto un istante e ha avuto un'illuminazione: - Lo so!! Se mi viene un peccatuccio, lui vedrà subito il Cuore Immacolato e se ne scapperà correndo. MESSAGGIO del 25 Giugno 1996. "Cari figli, oggi vi ringrazio per tutti i sacrifici che mi avete offerto in questi giornL Figlioli, v'invito ad aprirvi a me e a decidervi per la conversione. I vostri cuori, figlioli, non sono completamente aperti a me; per questo v 'invito di nuovo ad aprirvi alla preghiera, perché lo Spirito Santo vi aiuti a pregate, in modo che i vostri cuori diventi-no di carne e non di pietni. Figlioli, grazie per aver risposto alla mia chiamata e per aver deciso di camminare con me verso la santità." LEI NON E' FORSE DI GERUSALEMME? Il paese di Medjugorje potrebbe trovarsi nei dintorni di Safed o di Cana tanto i suoi paesaggi assomigliano alla Galilea. Stessa flora, stessa luce bianca e splendida che rischiara i paesi mediterranei, le stesse dolci vallate dove si fiancheggiano, pieni di spine, fichi, melograni, vigne e poi gli inevitabili sassi, incubo che ossessiona ancora oggi i contadini israeliani. La Santa Vergine di Nazareth non rischia di essere spaesata come lo sarebbe in Norvegia! Ma lo straordinario richiamo biblico dato dalle apparizioni di Medjugorje non sta solo nella somiglianza esteriore e visibile dell'Erzegovina con la terra d'Israele. Sta nella persona stessa di Maria, nel suo modo di fare, nel suo modo di pregare, nei suoi atteggiamenti e perfino nel suo vocabolario. Tutto il suo essere rispecchia magnificamente la donna biblica generata dalla stirpe di Davide. Rita E, l'assistente americana di Padre Slavko, festeggia-va l'altro giorno il suo compleanno. Per sottolineare l'avvenimento, Marija l'ha invitata ad assistere all'apparizione nella cappellina e Rita ha portato una rosa per la Madonna. Marija non sapeva che Rita fosse di origine ebrea. La Gospa è apparsa e Marija, dopo aver recitato il Magnificat che segue sempre l'apparizione, ha spiegato a tutti i momenti che aveva appena vissuto, sorridendo con aria birichina: - Questa sera la Gospa ci ha salutati tutti e poi benedetti; subito dopo ha rivolto lo sguardo alla rosa. Era contentissima di questa rosa! Ma poi non ho capito più niente, perché si è messa a pregare nella sua lingua materna! - Gli amici di Rita, loro si che hanno capito il regalo! Soprattutto Bernard Ellis, un nostro amico inglese proveniente da una famiglia ebrea molto praticante e che si trovava fra noi quel giorno. - Ha pregato nella sua lingua materna perché si sentiva in famiglia! - gli ho detto per rallegrarlo. Bernard aveva le lacrime agli occhi: quel mattino stesso aveva chiesto a Dio un segno che gli confermasse che quella che veniva a Medjugorje era veramente la madre del Messia. Questo segno superava ogni sua attesa! La Madonna parla un croato perfetto; perché allora pregare nella sua lingua d'origine con il rischio di sviare la sua piccola Marij a che non poteva più capire? Le nostre traduzioni non sono fedeli. E' vero che ci siamo allontanati dal senso delle parole di origine, le parole pronunciate da Dio stesso o dagli angeli, queste parole che provengono da tremila anni di formazione intensa del popolo del Libro e che portano in se stesse il contenuto inviolato del Cuore di Dio. Che gioia per noi vedere che nei suoi messaggi, Maria utilizza le parole stesse della Bibbia, le parole della Rivelazione! Ma quale risonanza possono avere nel nostro cuore queste parole se l'equivalente francese esprime una realtà completamente diversa?! Come esempio esaminiamo insieme qualche 97 parola del messaggio del 25 giugno esposto sopra: Conversione: la radice ebraica di questo vocabolo che costeggia la storia del popolo d'Israele cerciò la storia di ognuno di noi e delle nostre anime) è a mille miglia dalla connotazione penosa che noi le attribuiamo oggi, con tutto il seguito repellente di rinunzie e di sforzi sovrumani. La parola "Teshouva", ritorno, esprime al contrario l'idea positiva e rassicurante dell'esiliato che ritorna. E dove torna? A casa! Ritorna finalmente nella sua terra, dai suoi, nella casa in cui è stato concepito da suo padre e sua madre; là dove èbello vivere e amare, là dove ci sono le sue sorgenti. Ha fatto la dolorosa esperienza di essere allontanato dalla casa paterna, l'esperienza del vuoto a livello di cuore ma anche a livello materiale, l'esperienza della schiavitù presso popoli barbari ed ecco che ritrova i suoi, riprende possesso dei suoi domini, è infine al sicuro, colmo di tutto. La conversione orienta di nuovo i miei passi verso la casa natia e torno ad abitare dai miei. Nella preghiera, trovo la mia bussola interiore, mi rendo conto che sbagliavo, stavo deviando, e correggo la direzione. A Medjugorje Maria ci dice che il suo messaggio più importante è la conversione. Certamente! Se non abito nel seno del Padre (Giovanni 1, 16) con Gesù, sono un uomo morto! "Il mondo è lontano da Dio e perciò non ha pace", "Sono venuta per avvicinarvi al cuore di Dio" dice a noi e lo fa. Santità: per la maggior parte dei cristiani, è orrore. E' da tuggire perché: rinuncia al mattino, rinuncia a mezzogiorno, rinuncia ancora la sera e rinuncia la notte! Ma noi, noi vogliamo respirare, vivere, espanderci! Quei poveri santi nelle nicchie, che prove hanno passato! Agonia dell'anima e del corpo... no! Vogliamo gioire delle cose buone della vita, vogliamo la felicità! Poi, chi mi credo di essere? La santità è inaccessibile, totalmente fiori della mia portata! Farò miracoli, leviterò, moltiplicherò i pani? Niente sogni! Tutto questo è per gente molto rara, molto speciale che è nata nell'acqua benedetta. Io sono normale, come tutti. Poi sarebbe orgoglio pensare che un poveretto come me possa diventare santo! Perché non Napoleone! "Cari figli, diceva Maria al gruppo di preghiera, so che fra voi molti hanno paura della santità..." Dio separa la luce dalle tenebre, come si separa il buon "Kadosh" (santo) vuol dire "separato" in ebraico. Come grano dalla zizzania. Sono "santo" quando non sono "del mondo" benché nel mondo. Sono "messo da parte" dal mio battesimo, per appartenere a Dio. E' Lui che mi fa partecipare alla Sua santità, poiché lui solo è Santo. La Gospa domanda al gruppo di Jelena di non imitare gli altri giovani che vanno alla ricerca dei piaceri. Lungi dall'implicare una privazione, questo implica al contrario l'idea di abbondanza: perché dilapidare stupidamente i tesori preziosi della mia eredità scendendo a patti con il ladro, il mentitore, l'omicida, mentre scegliendo la santità, ho tutto quello che Dio ha, perché sono unito a lui? A Medjugoije la Gospa rassicura tutti coloro che hanno paura della santità: invece di essere qualcuno "privato del dolce" il santo è colui che ha nel suo cuore la pienezza dell'amore. Non è questo il desiderio più viscerale, il più lancinante, il più profondo dell'uomo? "Senza la santità non potete vivere!" dice. Cito spesso ai giovani queste parole di Maria: "Vi mettete inconsciamente nelle mani di Satana" e aggiungo: "Volete conoscere il mezzo migliore per mettervi nelle mani di satana? E' molto facile! Basta fare come tutti: così non si sbaglia mai. Al contrario, se fate come il Vangelo e la Gospa ci dicono di fare, andate a colpo sicuro, vi mettete nelle mani di Dio e avrete tutto ciò che cercate. Se vivete la santità,il mondo affamato di Dio sarà come aspirato. Verrà a voi e vi chiederà, come quei giovani comunisti atei di Sarajevo a Miijana: "Vediamo che hai qualcosa che non abbiamo. Una pace, una serenità...Vogliamo averle anche noi! Dicci, come fai? Cuore: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore...". Levav, cuore, in ebraico, include la tendenza al bene e al male. Questo versetto del Deuteronomio citato da Gesù significa: nel tuo cuore ci sono carne e pietra. Nessun cuore umano è solo carne o solo pietra; c'è invece una carne dominante o una pietra dominante. Dio è colui che cambia il sasso in sorgente. Ama Dio con tutto te stesso e a poco a poco Lui trasformerà in carne quello che in te era pietra. Questo vuoi dire Maria nel messaggio. Oh, ma mi accorgo che sono partita in quarta per un secondo libro con tutte queste radici ebraiche! Devo smetterla... ma voi no! Non accettate mai più di leggere i messaggi pensando: ma è incolore, inodore e insapore... no! Cercate fra i vostri pastori chi vi apra i tesori della Bibbia e vi riveli il sapore di ogni minimo particolare! E quando parlate con Nostra Signora di Lourdes, Nostra Signora di Fatima, Nostra Signora di Guadalupe, Nostra Signora di Czestochowa, Nostra Signora di Parigi, domandatele sempre: - Ma in fondo Signora... Lei non è forse di Gerusalemme? MESSAGGIO del 25 Luglio 1996. "Cari figli, oggi v 'invito a decidervi per Dio ogni giorno. 98 Figlioli, voi parlate molto di Dio, ma lo testimoniate poco con la vostra vita. Per questo, figlioli, decidetevi per la conversione, perché la vostra vita sia vero davanti a Dio, in modo che nella verità della vostra vita testimoniate la bellezza che Dio vi ha donato. Figlioli, v'invito di nuovo a decidervi per la preghiera, perché con la preghiera potrete vivere la conversione. Ognuno di voi diventerà, nella semplicità, simile ad un bambino che éaperto all 'amore del padre. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." UN GIOCATTOLO IRRESISTIBILE Per girare una mia trasmissione televisiva sui messaggi, Marija e Paolo ci avevano lasciato la loro casa. Con l'equipe americana super professionale di Mark Chodzo e di Denis Nolan, avevamo installato lo studio nella cappellina dove Marija ha le apparizioni quotidiane, quando soggiorna a Medjugorje. La luce accecante dei faretti ha sostituito momentaneamente la dolce luce celeste e increata che accompagna Maria quando visita questa "camera alta". Ruzka, la sorella maggiore di Marija ci aiutava in cucina e noi eravamo diventate molto amiche. Mi godevo l'intesa perfetta, l'accordo, tra il cineasta di Hollywood che è Mark e questa ragazza croata che ha passato la sua vita a servire, aiutare e lavorare duramente per sopravvivere. Una Marta di Betania che aveva in più il cuore di Maria. Ruzka è per me l'immagine sconvolgente della donna biblica che sa mantenere lo Shalom in famiglia: il cuore in Dio, i piedi ben piantati in terra, le mani per la cura dei bambini, e il viso allegro qualsiasi cosa succeda. Non le scappa niente delle persone o delle cose. Medita tutto nel suo cuore e qualche volta, quando si sente in confidenza, racconta cose che valgono oro. Il suo contatto mi guarisce dei virus parigini che sono ancora in me! Inoltre rappresenta uno dei testimoni più affidabili della Medjugorje dei primi mesi, vista dalla parte dell'umile gente delle famiglie dei veggenti. Una sera in cui aveva finito di preparare un bel caffè forte, si è lanciata spontaneamente in alcuni flash-back sui tempi eroici di Medjugorje quando la polizia e quelli che si fingevano fratelli rendevano loro la vita impossibile e quando le grazie più sublimi scendevano sul paesino. "Una sera - racconta - ero in chiesa ed eravamo così numerosi che alcuni hanno dovuto pigiarsi anche nel coro. Mi trovavo a un metro da Padre Jozo. Improvvisamente, durante il rosario, il suo viso è cambiato ed ha espresso la più grande sorpresa. Per qualche minuto ha fissato un punto poco sopra l'assemblea, in direzione della tribuna ed è restato a bocca aperta, come affascinato. Vedevo molto bene la sua espressione e capivo che stava succedendo qualcosa. Poi ha abbassato la testa ed è rimasto pensieroso, assorto. Dopo la preghiera, dato che lo conoscevo bene, gli ho chiesto: "Cos'ha visto?" Mi ha guardato senza dir niente, facendomi capire che non ci sarebbe stata risposta. Quanto a me, sapevo che aveva visto la Gospa. Conosco mia sorella, so come guardava la Gospa. Soltanto in seguito lui ha affermato che la Gospa era presente come una Madre in mezzo ai figli, al suo popolo, e che pregava con noi. Da quel giorno non ha avuto più dubbi e ha difeso i veggenti". Più tardi la conversazione si sposta sul vescovo Mons. Zanic. "Ero là quando è venuto dopo le prime apparizioni. Ha parlato a lungo con i veggenti. La sera, in chiesa, lo rivedo ancora con il pollice e l'indice che formavano un cerchio (mima il gesto) e con fermezza e convinzione diceva alla gente: "I veggenti non mentono, dicono la verità! E ripeteva con insistenza: "Istina, Istina!" (verità, verità!). Gridava persino!". - Ma tu Ruzka, hai creduto subito? - Si, subito! Con il cuore si capisce subito se qualcosa èvero. Io non vedo niente, non sento niente, ma so bene che Lei è là. La mia Ivana, lei, lei l'ha vista. In quei giorni non c'era quasi servizio d'ordine, era impossibile controllare tutta la folla, e i poveri veggenti erano spinti, avevamo paura che finissero schiacciati. Ero venuta all'apparizione con Ivana che all'epoca aveva solo diciotto mesi. La tenevo seduta sul braccio, un po' all'aria perché potesse respirare. Senza volerlo, spinta dalla gente che circondava Marija, mi sono ritrovata praticamente nel posto dove c'era la Gospa, circa a un metro e cinquanta dai veggenti. Allora è avvenuta una scena strana. La piccola Ivana si è alzata sul mio braccio e con le mani cercava di prendere qualcosa di mvisibile che lei tirava con le sue poche forze ma che non cedeva. Non lontano da lei un prete di Spalato guardava il movimento, affascinato: è scoppiato in singhiozzi. Dopo l'apparizione, Marija ha raccontato che la piccola aveva visto anche lei la Madonna e che giocava con la sua corona di dodici stelle, cercando di prenderla e questo faceva molto ridere la Madonna. Il prete, poi, ha spiegato: non credeva alle apparizioni ed era venuto con lo scopo di provare che erano false. La Regina del Cielo però gli aveva dato un segno incontestabile. - Un bimbo non può mentire - ripeteva piangendo. Quel prete è diventato un grande difensore di Medjugorje. Ruzka aggiunse che a quell'epoca la folla era piena di spie comuniste e che 99 era proibito dire qualsiasi cosa senza rischiare grosso. Ma la sua piccola Ivana aveva parlato a nome di tutti, più forte di tutte le dichiarazioni dei vescovi e dei teologi! La Gospa, per convincere, si era servita di una bimba. MESSAGGIO del 25 Agosto 1996. "Cari figli, ascoltate: Io desidero parlarvi ed invitarvi ad avere più Fede e più fiducia in Dio, che vi ama senza misura. Figlioli, voi non sapete vivere nella Grazia di Dio; perciò, v'invito tutti di nuovo a portare la Parola di Dio nel vostro cuore e nei vostri pensieri. Figlioli, mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nella vostra famiglia: leggetela e vivetela. Insegnatela ai vostri figli perché, se voi non siete loro di esempio, essi si incamminano verso l'ateismo. Riflettete e pregate;cosi' Dio nascerà nel vostro cuore e il vostro cuore sara nella gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." IL BARATTO DI TERESA Immaginatevi una donnina bretone di 53 anni, fattoressa, credente ancor prima di nascere, che viene a Medjugorje a fare il viaggio della sua vita: questa è Teresa. C'è voluto un caso di forza maggiore per prelevarla dal suo paesino e gettana ai piedi della Gospa. In effetti Teresa ha un dispiacere grande com'è grande il suo cuore di madre. Da tre anni suo genero fa costantemente la guerra a sua figlia Vera e alla famiglia di lei che giudica "bigotta". Dice chiaramente che non crede in Dio e che non ha intenzione di sentire quelle sciocchezze. Teresa parte quindi per Medjugorje per affidare tutto questo a Maria. Quello stesso giorno, sua figlia deve andare dall'avvocato per iniziare le pratiche di divorzio. Teresa rimugina tutte queste cose nel suo cuore, nel corso del lungo viaggio in pullman. E' sconvolta al vedere Harmony, la sua nipotina, divisa fra il papà e la mamma. Si picchiano e parlano di divorzio in sua presenza. Harmony, da parte sua, non fa che sognare di avere un fratellino o una sorellina. Arrivata a Medjugorje, Teresa sente parlare del "baratto" che si può fare con la Beata Vergine. Decide cosi di abbandonare il suo problema e le sue sofferenze alla Madonna e le dice: "Occupati tu di Vera e della sua famiglia e io, da parte mia, mi impegno a pregare secondo le tue intenzioni. Dopo aver concluso il contratto, va alla Croce Blu e prega con fervore per quello che Maria chiede: per i non credenti, i giovani, i peccatori, i preti, la pace nei cuori ecc., La prima sera, una telefonata la informa che sua figlia ha annullato l'appuntamento dall 'avvocato perché vuol tentare un'ultima volta di salvare il matrimonio. I giorni passano e ogni sera, dopo le tunzioni della parrocchia, Teresa se ne scappa alla Croce Blu, dove prega a lungo per le intenzioni di Maria, con grande fiducia. Tornata in Francia, viene a sapere con stupore che suo genero è cambiato. Sua figlia le racconta che una sera, verso le dieci, guardava la televisione a letto, quando di colpo l'ha chiamata: -Vera, presto vieni a vedere! Guarda, vedi quella grande Croce Blu sopra la tele? - Vera non vedeva proprio niente ma suo marito insisteva: Guarda, c'è, la vedo! - Tremava dalla paura. Un razionalista come lui! Teresa allora ha spiegato alla figlia che lei, quella Croce Blu, la conosceva bene! A Medjugorje aveva pregato ogni sera davanti a quella croce, proprio a quell'ora. La Gospa aveva molto gradito il suo baratto: si era occupata del genero mentre Teresa si occupava delle sue intenzioni. Da allora, era il mese di giugno 1995, Vera e suo marito hanno ripreso la via della Chiesa. Hanno ricevuto il sacramento della riconciliazione, cosa che non avveniva per Vera da dieci anni, vent'anni per suo marito. La violenza, i colpi, l'odio sono cessati. Pregano in famiglia ogni giorno e la piccola Harmony ha una buona notizia da darvi: aspetta un fratellino in autunno! MESSAGGIO del 25 Settembre 1996. "Cari figli, oggi v'invito ad offire le vostre croci e sofferenze per le mie intenzioni. Figlioli, Io sono vostra Madre e desidero aiutarvi, chiedendo per voi la Grazia presso Dio. Figlioli, offrite le vostre sofferenze a Dio come un dono, perché diventino un bellissimo fiore di gioia. Penciò, figlioli, pregate per capire che la sofferenza può diventare gioia e la Croce la via della gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". MYRIÀM, TU SEI COME ME! Inverno 1991. Stadio terminale. Eugenia si torce dal dolore nel suo letto. Le continue chemioterapie l'hanno spossata ma non hanno potuto circoscrivere il cancro ai polmoni che la corrode senza misericordia. Nella casetta della Vai d'Oise, i suoi figli e i suoi nipoti continuano la loro vita, mentre per lei l'incontro con il Dio dei suoi padri si avvicina a grandi passi. E lei non lo apprezza per niente! Eugenia è nata a Blida, in Algeria, da una grande discendenza ebraica che conta nel suo grembo rabbini e uomini di preghiera, pilastri fedeli delle sinagoghe locali, dove la liturgia sefardita 100 si mescola, senza urtarsi, ai richiami dei muez- zin. Sua madre Rachele l'ha allevata nella più pura tradizione ebraica ma, in verità, di tutto questo Eugenia ha conservato solo la fede più superficiale. Per nulla al mondo avrebbe dimenticato di celebrare il Kippur (il giorno del Grande Perdono), di accendere le candele dello Shabbat, il Venerdì al tramonto del sole, e di mettere a tavola il pane dello shabbat, fatto con le sue mani. Ma, al di fliori di questo, Eugenia preferisce dimenticare questo Dio che non conosce tanto bene e che potrebbe benissimo esigere da lei ore di preghiera mentre c'è tanto da fare in casa. Per sopravvivere ha dovuto darsi da fare duramente e questo non ha migliorato il suo carattere difficile. E' una casalinga mattiniera che ha passato l'esistenza a servire e che deve finire i suoi giorni nella periferia parigina, come immigrata, disprezzata da tutti. Una tortura del cuore la rode segretamente perché uno dei suoi figli vive in un centro per disabili. E' stato un calvario, nonostante l'affetto dell'altro figlio, Paul, che la tiene con sé e condivide la sua sorte. Il freddo di dicembre si è abbattuto su Parigi e Natale si avvicina. La piccola Esther, sei anni, figlia di Paul, dice con sicurezza a tutti che... no, non si seppellirà presto la nonna, perché lei guarirà... "fantasie di bambina" pensa la famiglia. In un angolo della sala troneggia un'immagine di Maria perché Paul ha sposato una cattolica, Eliane, e la mescolanza non infastidisce nessuno. Questa icona, d'altra parte, ne ha fatta una delle sue l'altro giorno quando nonna Eugenia l'ha guardata. Dato che si faceva il sangue amaro per Paul che cercava lavoro, non aveva potuto impedirsi di gridare forte all'icona: - Myriam, tu sei come me, sei una madre e sei ebrea! Aiuta mio figlio Paul! -Allora una voce è risuonata dietro a lei, cristallina e molto chiara: Non preoccuparti, sarò vicina a tuo figlio! - Eugenia si è girata... nessuno! Il timbro di voce era femminile, giovane e così divinamente dolce che Eugenia ne riceve un empito di amore appena sopportabile. E' piena di stupore, di felicità, anche di paura. ..Corre in cucina a vedere se ci sia qualcuno: niente! E' sola, allora... è Myriam che le ha parlato! L’icona spande in quel momento un profumo straordinario: rosa? Gelsomino? Eugenia non lo sa. Il pro-fumo durerà a lungo, sentito da tutti quelli che entreranno. Inoltre, l'appuntamento e stato fruttuoso per Paul.Contro ogni aspettativa è stato assunto come ingegnere commerciale. Rientrando a casa dice. - E' incredibile, durante l'incontro si è sentito un profumo inspiegabile, molto delicato, tra la rosa e il gelsomino... Ma...! Anche qui! E' lo stesso profumo! - La piccola Esther non ha perso niente della conversazione dei grandi; venera l'icona e anche lei intrattiene relazioni con la Santa Vergine che la porterà per sentieri specialissimi. Se dice forte e chiaro che nonna Eugenia guarirà, sa bene perché lo dice. Effeftivamente, Eugenia è guarita poco pri~na di Natale. I medici non trovano più tracce di cancro. Ilaun appetito da lupi! Una notte di gennaio Eugenia sputa sangue e sente molto dolore. Chiama di nuovo Myriam in suo soccorso. Questa volta l'icona che le viene da sola fra le braccia, alle quattro del mattino e si macchia di sangue mentre Eugenia sente la stessa voce celeste che le parla e proviene dall'icona:Non preoccupaili, non è niente di grave! - Quando la portano all'ospedale le prende un colpo sentendo il radiologo dire: - Non è niente di grave, non si preoccupi, è una venina che si è rotta. - Il Venerdì seguente Eugenia chiede a Paul di tradurre il Padre Nostro in ebraico perché la sera, a shabbath, tutti possano pregarlo. Il legame che si instaura tra "Myriam" ed Eugenia èmolto misterioso ma così forte che in breve tempo Eugenia cambia in modo spettacolare. Lei, la donna pratica, sempre indaffarata e qualche volta molto pronta ad amareggiare la vita a quelli intorno a lei, diventa un angelo di pazienza, di bontà e di gaiezza. Impara l'Ave Maria e la prega continuamente. Nella notte si sveglia con questa preghiera ininterrotta e la continua in pace fino all'alba, prima di cominciare la sua giornata di nonna ebrea avida di aiutare, di consolare e d'intercedere. Appena sorge un problema o una pena lei grida "Mamma!", poi si intrattiene segretamente con la sua "Myriam" per ottenere da lei tutto quello che desidera. Forse che un giorno non ha toccato il Suo punto debole dicendole "Tu sei come me, sei una madre e sei ebrea!?" "Myriam" ha veramente ceduto le armi quel giorno! Eugenia non ha alcuna cultura cristiana e gestisce questi avvenimenti con l'innocenza di un bambino. Dato che tutta la famigliola si è trasferita a Lione, vengono ad ascoltarmi parlare di Medjugoije alla Chiesa di 5. Nizier, nel gennaio 1995. Fermento generale in famiglia quando si rendono conto che "Myriam" spiega la Fede in un paesino dell'ex Iugoslavia! Bisogna andarci! Solo Eliane può liberarsi ed Eugenia raccomanda con candore a sua nuora: "Laggiù certamente potrai capire quello che mi è successo e al tuo ritorno me lo spiegherai! Se ci potessi andare anch'io!" Da Mec~ugoije Eliane le porta una statua della Gospa 101 che Eugenia tiene in camera sua. Gira perfino il suo letto per poterle stare di fronte. Sente la sua presenza e le parla a cuore aperto. Grazie di tutti i tipi piovono allora sulla famiglia! Ogni giorno, quando cala la sera Eugenia dichiara dolcemente ma con fermezza: "Ora si prega!" Tutta la famiglia si inginocchia davanti alla statua di Medjugoije e prega il rosario secondo le intenzioni della Regina della Pace. Spesso, dato che lei parla francamente e non fa mistero delle sue relazioni con "Myriam", Eugenia dice: "Lei è là, è là! Vedete?!" Con Medjugorje Eugenia ha capito un segreto nuovo per lei: la fecondità della sofferenza. La parola "Myriam" in ebraico non significa forse "oceano di profumo" e anche "oceano d'amarezza?" E' il Cuore Immacolato e doloroso di Maria che si rivela poco a poco a Eugenia, i cui sentimenti materni si sono allargati a tutta l'umanità peccatrice e sofferente. Lei che una volta era così possessiva, così concentrata sui suoi figli, si è messa a voler salvare ogni uomo e diceva di "Myriam": "Lei, lei ha sofferto molto, più di me!" I crocifissi la affascinano; pensava all'altro suo figlio crocifisso e umiliato. Si è ammalata di nuovo di un cancro all'altro polmone; viveva però la sofferenza in un modo completamente diverso. Doveva restare spesso sotto ossigeno e nel corso di questa Via Crucis mostrava un comportamento eroico. Non si lamentava mai della sua sofferenza! Al contrario il suo viso era trasfigurato. Quando la famiglia era intorno a lei, amava cantare: "Bambino Gesù, Re d'Amore, ho fiducia in te, ti offro il mio cuore, vieni e dimora in me e tienimi sempre vicina a te!" Vicini e amici uscivano dalla sua camera radiosi per avervi trovato una tale luce. Anche dei preti venivano a trovarla e le chiedevano: "Preghi per me, preghi per la mia parrocchia!" Prometteva e ognuno ripartiva pacificato, arricchito, più bello. Eugenia si è spenta in una grande pace il 5 giugno 1996 all'età di 81 anni ed è stata sotterrata secondo il rito ebraico tradizionale al quale si sono aggiunti con gioia qualche Padre Nostro e Ave Maria e altre invocazioni a Gesù Bambino Due cuori di madre si erano incontrati, capiti e amati, questa è la storia... MESSAGGIO del 25 Ottobre 1996. "Cari figli, oggi v'invito ad aprirvi a Dio Creatore perché vi cambi. Figlioli, voi mi siete cari, vi amo tutti e v'invito ad essermi più vicini, perché il vostro amore per il mio Cuore Immacolato sia più fervente. Desidero rinnovarvi e condurvi con il mio Cuore al Cuore di Gesù, che ancora oggi soffre per voi e v'invita alla conversione ed al rinnovamento. Tramite voi desidero rinnovare il mondo. Comprendete, figlioli, che siete voi, oggi, il sale della terra e la luce del mondo. Figlioli, v'invito e vi amo ed in un modo speciale vi supplico: convertitevi! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". "E' L'ALBERO CHE HA PAGATO" Ci è voluto il fatto di New York per meglio rendersi conto della potenza straordinaria della virtù dell'umiltà. Già il Curato D'Ars l'aveva esaltata un giorno in cui gli avevano domandato quale fosse la virtù più grande: Uumiltà - aveva risposto subito. E la seconda? - Umiltà -E laterza? - L’umiltà OK, ma dobbiamo fare degli esempi concreti. Ce n'è uno che non posso ricordare senza cadere in ginocchio. Una delle mie amiche, Karen, ha chiesto un giorno a Marija: - Quando la Gospa è davanti a te, quale sguardo posa su dite, chi senti di essere per lei? - Marija ha sorriso e si è raccolta qualche istante per nvivere l'apparizione nell'intimo e trovare le parole giuste. Poi ha detto con la sua piccola voce chiara: - Quando la Gospa viene, quando mi guarda, ho l'impressione che per Lei, io sia la Regina della Pace e che lei, lei è merayigliata d'avere il privilegio di venire a vedermi. Come? Puoi ripetere!? - Si, è così, lei si meraviglia di questo privilegio che le èstato accordato da Dio... - Ma è il mondo alla rovescia! - Questa è l'umiltà della Gospa.Karen ammutolisce. Poco dopo è stata invitata a parlare di Medjugorje in una grande chiesa, nel centro di New York, la chiesa di San Pio X. Naturalmente c'era una gran folla per ascoltarla. Era già notte, una chiara notte d'estate. Karen ha fatto una descrizione magnifica della Madonna, secondo quanto era stato percepito dai veggenti di Medjugoije, veggenti per cui un angolino di velo si solleva ogni giorno. Parla dell'umiltà di Maria, ricordando naturalmente le parole sconvolgenti di Marija citate prima: Maria è la più potente delle creature contro Satana, perché è la più umile... - Si è fermata di colpo, ha sorriso e aggiunto: - Quello che voglio dirvi, vi avviso, non piace per niente a Satana perché è qualcosa che non può inventare, né imitare, né accettare... cioè: nel Regno dei cieli Maria è la più piccola... Aveva appena pronunciato l'ultima parola che un rumore infernale ha riempito tutta la chiesa, facendola tremare fino alle fondamenta; l'elettricità è saltata, ci si è ritrovati al buio, senza microfoni. Muta di paura, l'assemblea è rimasta raggelata un momento e qualcuno si è chiesto se 102 non fosse arrivata la fine del mondo! Si è sentita allora la vocina di Karen che, ridendo tranquilla, ha detto: - Vedete, ve l'avevo detto: non gli piace per niente che Maria sia così piccola! - I preti hanno preso delle luci a pila per esaminare la situazione e ci è voluta mezz'ora per ridare un po' di luce all'assemblea in preghiera. Preghiera agitata, certo, ma piu che mai con il cuore! Fuori, a qualche metro dalla navata, l'enorme platano giaceva a terra, aperto in due, nero antracite. La folgore l'aveva colpito. La folgore? Non c'era comunque né pioggia né temporale quella sera, e neppure lampi; le stelle brillavano come lampade nel cielo di New York. Non ero là a vederle ma, per glorificare la loro Regina forse anche loro si erano messe a danzare! Uumiltà di Maria? Sopportate un altro mio aneddoto. Un membro del gruppo di preghiera aveva una sua segreta attività: abitando molto vicino ai veggenti, si arrangiava per poter deporre sul luogo delle apparizioni un bigliettino per la Madonna e lo faceva tutti i giorni. Spesso la formulazione di queste parole d'amore si limitava a ben poco, perché la mancanza di tempo gli faceva scrivere come capitava. Gli succedeva anche di limitarsi a disegnare un cuoricino su un pezzo di carta: ma il gesto c'era. Un giorno ha rotto la sua bella consuetudine perché i pellegrini, molto numerosi, assorbivano tutto il suo tempo, e per Otto giorni ha fatto lo "sciopero dei biglietti affettuosi" dicendosi: "Comunque queste frasette non sono niente, cosa se ne fa la Gospa dei miei miserevoli scarabocchi, vede il mio cuore, questo èl'essenziale!..." Il nono giorno, comunque, ha messo tre o quattro righe nel suo posto segreto, subito prima dell'apparizione, naturalmente all'insaputa di tutti. Dopo l'apparizione, appena rialzata in piedi, Marija ha cercato con lo sguardo questo fratello, ed era imbarazzata. - Zeliko? Vieni... - Cosa c'è ? - Ha chiesto lui con voce spenta - La Gospa è apparsa molto, molto felice! Ha detto di dirti questo, però non lo capisco: "Ti ringrazio per la tua lettera, che mi ha dato una grande gioia, perché durante questi ultimi otto giorni le tue lettere mi sono mancate molto... Questo l'ha detto per te. - Quel giorno Zeliko si è sciolto dalla felicità ed è rimasto senza parole per un bel po'. Così è la Madre sublime che Gesù ha dato a ognuno di noi. Chi mai riuscirà a sondare le delicatezze divine del suo cuore, chi comprenderà una centesima parte della sua gioia al minimo gesto gratuito da parte nostra? Cara Gospa, il giorno in cui Gesù mi ha detto: "Ecco tua Madre", mi ha donato più del cielo e della terra e quanto contengono. Mi ha fatto dono del suo più caro tesoro. E la mia gioia di averti, chi potrà portarmela via? MESSAGGIO del 25 Novembre 1996. "Cari figli, oggi v'invito di nuovo al/a preghiera, perché con la preghiera, il digiuno e ipiccoli sacnfici, vi prepariate alla venuta di Gesù. Che questo tempo, figlioli, sia per voi un tempo di grazia. Approfittate di ogni momento e fate il bene, perché solo cosipofrete sentire nei vostri cuori la nascita di Gesù. Se voi, con la vostra vita, date l'esempio e diventate segno dell 'amore di Dio, la gioia prevarrà nei cuori degli uomini. Grazie per aver risposto al/a mia chiamata". LA MESSA DEL PICCOLO MARIO Seduta sul bordo del nostro divano a Medjugorje, Rita Delbon piange a calde lacrime e a mala pena riesce a raccontarmi la sua incredibile Via Crucis. Modesta e riservata di natura, avrebbe preferito tacere, ma le ho promesso che il suo racconto avrebbe aiutato altre coppie. Allora, per puro amore, ripercorre ogni tappa del suo passato. Rita era una solida fiamminga del paesino di Brasschaat in Belgio, affettuosa, bella e mai malata fino al giorno in cui ha atteso un bambino. "Il mio primo bambino è nato morto, a otto mesi di gravidanza - spiega. - Quando l'ho saputo il mio cuore si è lacerato dal dolore, tanto più che non ho potuto nemmeno vedere la mia bambina che pesava solo un chilo. Dato che le mie amiche avevano anche loro partorito, vedevo costantemente foto di lattanti e io non avevo niente, nemmeno una foto, nemmeno un ricordo! I medici avevano diagnosticato un'insufficienza placentare e molti altri problemi". L’incubo doveva continuare per lei e ripetersi ancora sei volte: sette bimbi morti nel seno o alla nascita. Ogni volta nuove cure mediche per tentare di proteggere queste piccole vite, trattamenti però nocivi alla madre per i loro effetti secondari, fra l'altro l'aumento di peso. Ogni volta nuovo colpo affettivo, nuova trafittura per Rita. Poi Rita scopre Medjugorje tramite la sua amica Anna Maria e decide il pellegrinaggio. Là impara di nuovo a pregare, cosa che non faceva più dalla prima giovinezza. La sua fede si rafforza e comincia a vedere Dio come amico, alleato, padre. Nell'intimo del suo cuore gli chiede un bambino che viva pronunciando queste parole che tracciano la linea di demarcazione fra la non conversione e la conversione: "Signore sia fatta la tua volontà e non la mia!". Ritorna a Medjugoije quattro mesi 103 dopo e Vicka le promette di pregare perché le sia concesso un bambino. Va a TihalUna e quel giorno Padre Jozo propone di benedire tutta l'assemblea. I pellegrini si mettono in fila e ricevono da lui l'imposizione delle mani sulla testa. Arrivato a Rita, senza sapere niente della sua sofferenza, il Padre non la benedice come gli altri ma le impone le mani sul grembo e prega a lungo in silenzio prima di passare al pellegrino successivo. Quello che Rita non sapeva ancora è che era incinta di quattro settimane. La gravidanza è stata difficile come le altre ma... il bambino è nato pieno di vita! Passa un giorno, due, tre, dieci, cinquanta, cento, è sempre vivo! Rita gli dà il nome di Mario per ringraziare la Madonna. La sua gioia èindicibile. Oggi il ragazzino ha 8 anni. Ha appena saputo qui a Medjugorje da quale miracolo è nato e la ragione del suo nome. Sua madre ci racconta che fin dall'età di quattro anni, trovandosi solo in camera, passa ore intere a "fare la messa". Raccoglie alcuni pezzetti di stoffa bianca di sua scelta, qualche utensile, qualche libro con figure di cui gira le pagine con molta serietà e pronuncia a mezza voce preghiere inventate, frasi di quello che ricorda dalla chiesa e formule rimaneggiate, immaginate e arricchite da parole del suo vocabolario personale. Sarebbe sbagliato dire che gli angeli ascoltano restando seri! Non si sogna neppure di dimenticare un'elemento importante della messa: la presenza attiva e orante dell'assemblea; suppone che leoni, giraffe, leopardi diano le risposte! Non si stufano a sentire una, due o tre omelie delle più morali. Al momento della Comunione tutto il serraglio è ben allineato davanti all'altare e il bambino passa religiosamente davanti a ogni bestiolina di peluche, a ogni soldato romano, a ogni pilota di reattore, per dare la comunione. Sua madre aggiunge con la tenerezza caratteristica di coloro che hanno molto sofferto: - Non ho mai capito, perché desse la Comunione ad alcunieadaltrino...! Forse pensava che alcuni fedeli non si fossero confessatidatroppo tempo!! - Rita sorride e aggiunge. - Cosa diventerà questo bambino? Lo affido ogni giorno a Maria. Suo padre mi ha lasciata, mi ritrovo sola e con poca salute... - Ma ora, Rita, grazie alla sua testimonianza avrà migliaia di amici che la sosterranno con la preghiera! - Sa, Sorella, la Madonna di Medjugorje mi ha condotta a suo figlio Gesù. Mi rendo conto che nella gioia come nel dolore, posso contare su di loro, mi danno più aiuto di chiunque! MESSAGGIO del 25 Dicembre 1996. "Cari figli, oggi sono con voi in modo speciale, tenendo Gesù Bambino in braccio, e v'invito, figlioli, ad aprirvi alla sua chiamata: Lui vi chiama alla gioia. Figlioli, vivete gioiosamente i messaggi del Vangelo, che ripeto da quando sono con voi. Figlioli, Io sono vostra Madre e desidero svelarvi il Dio dell'amore e il Dio della pace. Io non voglio che la vos fra vita sia nella tristezza, ma che si realizzi nella gioia per l'eternità, secondo il Vangelo: solo cosi la vostra vita avrà senso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". ANCHE DIO GIOCA A NASCONDINO! A Medjugorje i veggenti attendono con impazienza la sera di Natale perché possono rivedere il Bambino Gesù. Ogni anno interrogo l'uno o l'altro per avere notizie del "Piccolo". Quest'anno Marija ci ha spiegato che il Bambino riposava nelle braccia di sua Madre "tutto tranquillo" e la contemplava con amore. Com'è vestito? A dire il vero non è vestito, è avvolto nel velo dorato della sua Mamma. In alcune apparizioni di Natale il Bambino Gesù dorme con i pugnetti chiusi, ma in altre è ben sveglio e guarda con stupore, a turno, ogni persona presente all'apparizione. "E' normale, - dice Vicka - scopre il mondo come tutti i bambini!". Il Natale più memorabile è stato quello del 1981, il primo Natale: "All'inizio delle apparizioni - racconta Marija - dato che eravamo goffi e intimiditi, il Bambino Gesù a voluto metterci a nostro agio. Mentre sua Madre pregava e parlava con noi, Gesù riposava nelle sue braccia, senza che potessimo vederlo. All'improvviso ha alzato il braccino e si è messo a giocare con il velo di sua Madre, come fanno i bambini. Poi lentamente e con timidezza ha abbassato il velo sotto gli occhi, poi sotto la faccia e ci ha guardati ben in viso. Ci ha sorriso e poi ha nascosto di nuovo la sua testina dietro il velo. E' riapparso di nuovo, ci ha guardato prima di risparire nel suo nascondiglio. Abbiamo capito che il Bambino Gesù giocava a nascondino con noi! L’ha fatto anche una terza volta riempiendoci di una grande gioia. Dopo averci sorriso ci ha strizzato l'occhio e ci ha enormemente commossi. Un bebè non può guardare e sorridere così. Abbiamo capito che era veramente Dio che stava davanti a noi..." Aggiungiamo che Marija ha preso nota di questa biricchinata e ha cominciato a imitare il suo Maestro davanti agli amici. Costernazione nella sua compagnia croata tradizionale! Una ragazza non strizza l'occhio! Ma 104 Marija ha continuato a ripetere sorridendo fieramente: "Ma è il Bambin Gesù che me l'ha insegnato!”. Non esalteremo mai abbastanza l'atmosfera di semplicità offerta da Medjugoije ai nostri poveri cervelli occidentali, schiacciati da informazioni eccessive, saturati da scartoffie inumane, inariditi da un razionalismo confusionario che ci aiuta più a perdere che trovare la ragione. Come mi piace navigare in questa atmosfera! Che guarigione! I veggenti sono rimasti bambini e sento ancora Marija raccontarci questo episodio: "Era all'inizio. I comunisti ci avevano radunati per interrogarci a lungo a Ljubuski. Ci hanno trattato molto crudelmente, lasciandoci senza bere né mangiare, cercando di farci paura in mille modi, minacciando di metterci in prigione o all'ospedale psichiatrico... eravamo sfiniti. Ma non abbiamo ceduto e hanno finito per rilasciarci. Quando ci è apparsa la Gospa le abbiamo raccontato tutti insieme l'orribile giornata che avevamo appena passato, spiegandole nei dettagli ogni momento, ogni minaccia, ripetendole ogni parola detta. Lei ci ha ascoltato con grande interesse ed èrimasta con noi quasi un'ora, fino alla conclusione del nostro racconto. Poi ci ha rassicurati e ha detto sorridendo: "C'ero anch'io con voi e ho visto tutto!". Così abbiamo capito che ci aveva ascoltati per puro amore, pur sapendo già tutto. Essendo nostra Madre, era una grande gioia per Lei che le aprissimo il nostro cuore con fiducia per condividere con lei le nostre pene." Medjugorje! Che scuola di semplicità sei per noi! Questo racconto mi ricorda un discorso di Gesù a Sr. Faustina: "Figlia mia, mi dicono che sei molto semplice, perché non mi parli di tutto quello che ti riguarda, anche nei minimi dettagli? Parlami di tutto. Sappi che questo mi dà molta gioia. - Ma se sai già tutto, Signore! - Si, so tutto. Il fatto che io sappia, però, non ti scusa per niente. Dimmi tutto con la semplicità di un bambino, perché ho l'orecchio e il Cuore in ascolto per te e le tue parole mi fanno piacere." FLASH BACK SUL 1996 15 GENNAIO missione di Mirjana e di Padre Slavko alle isole Mauritius e Réunion. Padre Slavko continua da solo in Uganda. 24 GENNAIO nascita di Francesco Maria Lunetti secondo figlio di Marija a Monza. GENNAIO visita apostolica di Padre Jozo in Italia, incoraggiata dal Cardinale Piovanelli di Firenze. Padre Jozo incontrerà 13 cardinali e vescovi favorevoli a Medjugorje. 18 MARZO apparizione annuale a Miijana: “Cari figli, voglio che rillettiate a lungo sul messaggio che vi dò oggi per mezzo della mia ancella. Figli miei, l'amore di Dio è grande. Non chiudete gli occhi, non chiudete le orecchie mentre vi ripeto: grande è il suo Amore! Ascoltate il mio richiamo e la mia supplica. Consacrate il vostro cuore e fatene la dimora di Dio. Che Dio possa abitarvi sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno qui anche quando non apparirò più. In ogni cosa agite come vi chiedo mentre vi guido verso Dio. Non nfiutate il Nome di Dio per non essere nfiutati. Accettate i miei messaggi perché possiate essere accettati. Figli miei, decidetevi! Questo è il tempo della decisione. Abbiate un cuore giusto e innocente perché io possa condurvi al Padre, perché sono qui per il Suo grande Amore. Grazie per essere qui". 17-21 MARZO incontro annuale dei leaders di Medjugorje a Tucepi. APRILE Consacrazione della casa "San Giuseppe" per ritiri e pellegrinaggi (100 letti), ai piedi del Podbrdo. Per ottenere le informazione sui ritiri, fax: (387) 88.651.768 APRILE – MAGGIO registrazione di 52 trasmissioni TV su Medjugorje con Sr. Emmanuel. Contattare: "Children of Medjugorje", PO. Box 1110, Notre Dame, IN 46556 (USA) Fax (1) 219 28 77 875 GIUGNO Mirjana perde il bambino che aspettava.felice: "Signore, tu hai dato, tu hai ripreso, grazie...' 6 GIUGNO il quotidiano La Croix (Francia) ha per titolo: "Il Vaticano conferma che i pellegrinaggi a Medjugorje sono proibiti"... e diffonde questo errore su alcuni giornali stranieri. Non ci è mai stata una smentita. Migliaia di persone hanno annullato il Pellegrinaggio. 21 GIUGNO concerto col tenore José Carreras. Il Presidente Tudjman (Croazia) coglie l'occasione per venire a Medjugorje. 25 GIUGNO 150 anniversario. Apparizione annuale a Ivanka : la Madonna chiede di pregare per coloro che sono sotto l'influenza di Satana. FINE LUGLIO Ivan va negli USA per sette mesi. 31 LUGLIO -6 AGOSTO Festival Internazionale dei Giovani. 105 1 AGOSTO Il gruppo di preghiera di Jelena, interrotto dal 1991, riprende 21 AGOSTO contro le molteplici false verità su Medjugorje, il Dott. Navarro Valls, portavoce della Santa Sede, fa una dichiarazione ufficiale per precisare di nuovo la posizione della Chiesa (vedi nota). 5 SETTEMBRE nascita di David Emmanuel, secondo figlio di Jakov e Annalisa, battezzato il 20 ottobre. 1-20 NOVEMBRE missione di Padre Jozo in sette paesi dell'America Latina: Portorico, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, Salvador, Messico. 1115 parla a 7000 gangsters del Messico... 14-15 NOVEMBRE riunione straordinaria dei Francescani dell 'Erzegovina, con il loro Padre Generale, a Mostar. Tentativo di pacificare il conflitto "Diocesani-Francescani". 15 NOVEMBRE Ephraim, fondatore delle sua moglie e Sr. Emmanuel incontrano Giovanni Paolo II a Roma, e parlano di Medjugorje. DICEMBRE Padre Jozo è nominato "Capo Spirituale" della Nazione dei Mic Mac (tribù indiana) e si mette il copricapo di piume. 1997 MESSAGGIO del 25 Gennaio 1997. "Cari figli, v'invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando un nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze; ed è per questo che non siete soddisfatti e non avete la gioia nel cuore. Questo tempo è il mio tempo e perciò, figlioli, v'invito di nuovo a pregare. Quando troverete l'unità con Dio, sentirete fame della parola di Dio, ed il vostro cuore, figlioli, traboccherà dalla gioia; testimonierete, ovunque sarete, l'amore di Dio. Io vi benedico e vi ripeto che sono con voi per aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA PROVVIDENZA FUNZIONA ANCORA? Per quel che riguarda il futuro, ho una dritta! La santa Provvidenza è "La Divina" per eccellenza, molto più di Greta Garbo! La Provvidenza ha le sue abitudini personali e, secondo me, i suoi attributi principali sono "Amore" e "Umorismo". Se c'è qualcuno che ce ne fa vedere di tutti i colori, questa è la Provvidenza! E' talmente meravigliosa nel trattare i suoi amanti, che ognuno di loro ritiene, con ragione, di essere il più felice degli uomini. Come si spiega che ne abbia così pochi? Il problema è che sono rari quelli che conoscono il suo indirizzo, ancora più rari quelli che ci abitano. Volete sapere qual'è il trucco? Niente di più semplice: se non l'avete mai incontrata e vivete la vostra vita quotidiana felicemente, giorno per giorno, fate una svolta ad angolo retto, da dove siete, sì, proprio da lì. "Fuochino..." la sua casa è lì vicino. Ma attenti, bisogna seguire le indicazioni alla lettera; sarete tentati di non fare questa svolta radicale perché sulla vostra strada troverete altri cartelloni più invitanti, soprattutto se amate le strade larghe. Evitateli! Per esempio, c'è un vialone largo, molto frequentato, Viale Attaccamento: non andateci! Viale Accumulo: non prendetelo, i negozi sembrano allettanti ma non vendono che ansiolitici. C'è un'arteria trafficata, Panoramica Diffidenza: fuggitela, ci sono gas tossici. C'è una strada pedonale, Via Distrazione: inutile, è una strada senza sbocco. Infine c'è il corso universalmente conosciuto, Corso Preoccupazione: soprattutto non entrate in questo corso che porta solo verso paludi sordide e aride. Queste strade non vi porteranno dalla "Divina" perché la sua strada è piccola (si rischia di perderla facilmente), è il Sentiero Fiducia: lei abita li, in una casa speciale e sulla targa del portone c'è scritto: "Affidamento". E' là! Fate come se foste a casa vostra, entrate, vi attende come il Messia... Una volta arrivati a casa sua, avrete sorprese su sorprese! Sarete afferrati da un'incredibile senso di sicurezza, e questa sarà la prima sorpresa. Poi, a poco a poco, le vostre vecchie conoscenze: Accumulo, Diffidenza, Distrazione, reoccupazione, cadranno dalle vostre spalle come vecchi stracci puzzolenti, che non avrete più voglia di portare. La Divina vi introdurrà in un mondo a voi sconosciuto, dove nuoterete come pesci nell'acqua e gusterete una libertà straordinaria. Notate che la Divina dispiega un tale ingegno, con la sua intelligenza, la conoscenza, il saper fare e l'indicibile delicatezza del suo cuore, che risolve, con facilità, le situazioni più intricate e più tragiche dei suoi amanti. Nessuna difficoltà le resiste! A Medjugoije la Gospa poteva ben difficilmente nasconderne l'indirizzo senza il rischio di avere dei problemi con suo Figlio. Perciò Lei non smette di ricordarci le varie tappe di questo itinerario divino: 'Abbandonate sempre i vostri fardelli a Dio e non preoccupatevi" (11.10.84). "Dio vi darà grandi doni se vi abbandonate a Lui "(19.12.85). 'Abbandonatevi a me perché vi possa guidare in tutto. Non siate preoccupati per le cose materiali" 106 (17.4.86). 'Abbandonatevi a Dio perché vi possa guarire, consolare e perdonare in voi ciò che vi blocca sulla via dell'amore" (25.6.88). "Vi chiamo all'abbandono completo in Dio; tutto quello che possedete, sia nelle mani di Dio "(25.4.89). 'Abbandonate le vostre preoccupazioni a Gesù. Ascoltate quello che dice nel Vangelo: "E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere una sola ora alla sua vita?(Mt. 6, 27)" (30.10.83). 'Abbiate fiducia e siate nel/a gioia. Miei cari angeli, addio" (26.11.81). Se questi punti di riferimento che costellano i messaggi della Gospa sono seguiti così poco è perché, sfortunatamente, gli altri itinerari proposti dal mondo sfavillano di luce. Dato che brillano, tutti (o quasi tutti) ci si buttano a testa bassa! Ecco, però, che questi non brillano a lungo e chi racconterà le distruzioni terribili perpetrate nei cuori, nelle anime, nella psiche, persino nei corpi, da un Viale Preoccupazione o un Viale Attaccamento! Chi ne descriverà la tristezza mortale, il vuoto e la delusione segreta! Armelle viveva tranquillamente con suo marito e i suoi bambini. Il maligno detesta tutto questo, perciò decide di metterle sotto gli occhi una di quelle numerose profezie di disgrazia di cui è goloso e che pullulano nelle librerie di cattivo augurio. Naturalmente si erano dati la pena di menzionare la data imminente del presunto "grande crac", secondo la loro abitudine. La trappola funziona a meraviglia e la signora, che sarebbe anche una buona cristiana, comincia a rodersi l'anima. Un pensiero ossessivo non le dà tregua: costi quel che costi deve affrontare il peggio per la sopravvivenza della sua famiglia; comincia così a fare piani per immagazzinare moltissime provviste. Le cose più importanti sono il riscaldamento, l'illuminazione e il poter cucinare. Perciò compra trenta grosse bombole di gas. Dove metterle? Peggio per la macchina, le bombole invadono il garage. Passa un giorno, ne passa un altro e la pace se ne va. Non contenta di aver abbracciato il demonio "Accumulo", la signora si dà anima e corpo alla sua gemella "Preoccupazione". Durante il giorno, con lo sguardo vago, fissa il vuoto mangiandosi le unghie e durante la notte trema al pensiero che un mozzicone di sigaretta possa far esplodere le bombole con tutta la casa. Il film dell'orrore accelera perché l'insonnia provoca uno spossamento allarmante, la sua vaghezza danneggia marito e figli, la paura la rende aggressiva... in breve, il maligno è riuscito nel suo strata-gemma: in tre settimane l'atmosfera di questa pacifica famiglia è diventata irrespirabile: ci sono problemi nell'area. Una famiglia è così vulnerabile! Si può distruggere così in fretta! Ma no! Questa testimonianza ha un lieto fine perché una pellegrina di Medjugoije ha parlato della Divina, alla nostra amica che è cambiata completamente e ha scelto di aver fiducia nella Provvidenza. Il naufragio di questo focolare èstato evitato in tempo, grazie Signore! Completamente diversa è la storia di Cathy, una mia meravigliosa amica degli USA. Quarantasette anni, otto figli, sperimenta con gioia i tesori della Divina Provvidenza dal suo matrimonio con Denis, tanto più che entrambi lavorano molto per Medjugotje e sono strumenti potenti nefle mani della Gospa. Quando Cathy mi racconta le sue avventutre, non so mai se devo ridere o piangere. Volete sentire la sua ultima avventura? Decide di seguire alla lettera la richiesta di Maria nel messaggio del 25 agosto 1996: "Cari figli, ascoltatemi, perché desidero parlarvi e invitarvi ad avere più fiducia in Dio..." Un mese più tardi, mentre andava in camera sua per pregare, era contenta di poter tirare un po' il fiato. Aveva appena chiuso la porta, che sente nel cuore che il Signore le chiede di uscire a fare la spesa. Questo non era certo il desiderio di Cathy perché il momento era mal scelto (ora di grande traffico). Però, a calisa della sua decisione, obbedisce a questo moto interiore e fa il notevole sforzo di uscire. Riempie un carrello enorme e compra il doppio del solito, per non dover tornare presto al supermercato. Mentre fa la coda, una signora la sorpassa e prende il suo posto. Cathy sceglie di conservare la pace e di pregare in silenzio. Arrivata alla cassa, un incaricato le si accosta e le dice: "Complimenti, cara Signora, lei è la nostra 50000 cliente! E' la vincitrice del nostro grande concorso promozionale! Tutto il contenuto del suo carrello è gratis!" Allora ha ringraziato il Signore con un sorrisetto d'intesa anche perché lei gli aveva confidato la sua preoccupante situazione finanziaria. E' stata molto felice di aver ascoltato questo impulso, ma ancora di più di avergli ubbidito!. In un primo tempo la gente tende a innamorarsi della Divina per una questione di soldi, perché veramente lei eccelle in quel campo. Lei però ha mille altre corde al suo arco, in particolare la specialità degli incontri umani, come ci mostra il seguito di questo episodio glorioso. Se Cathy era entrata quel giorno al supermercato coi piedi di piombo, ne è uscita con il cuore che vola! Ritrova la sua auto al parcheggio, riempie il baule e... avanti, a casa! Ma la Divina non aveva ancora detto la sua ultima parola (d'altra parte, non la dice mai, tanto vale 107 precisarlo subito). Al primo incrocio, Cathy sente di nuovo un ispirazione intenore: "Gira a sinistra!" - Ma Signore, non è la mia strada, così si allunga! - Gira a sinistra.... - Sempre a causa della sua promessa, Cathy gira a sinistra, con la vaga impressione di assurdità che a volte si sente nel cuore, prima che il nostro affidamento sia totale. Prega dicendosi: "Vedremo!" E chi vede un po' più in là che guardava una vetrina? Una sua cara amica di gioventù che non aveva più visto da venti anni! - Jane! Incredibile, sei a South Bend?! - Cathy! È la Provvidenza! - In realtà Jane era con il morale a terra perché, all'età di quarantacinque anni si ritrovava incinta del sesto figlio e tutti le facevano capire che questo bambino era di troppo. Frastornata dalle osservazioni umilianti di coloro che amava, dagli scherzi pesanti e soprattutto dagli unanimi consigli di abortire, Jane stava piombando nella depressione. Aveva ceduto talmente da prendere in considerazione l'idea che questo bambino, già segretamente a lei così caro, avrebbe potuto raggiungere anche lui i milioni di fratellini che non avevano mai visto la luce... - Capisci, ho 45 anni! - E allora? - risponde allegramente Cathy - io a quaranta-cinque anni non ho avuto il mio sesto, ma il mio ottavo figlio! Se vedessi che gioia è per tutti! Vieni, te lo presento. Così l'umore di Jane si risolleva in un lampo e le tentazioni di aborto tacciono, sconfitte. Oggi l'America conta un piccolo tesoro in più. Ringraziamo la Divina! MESSAGGIO del 25 Febbraio 1997. "Cari figli, anche oggi in modo particolare v'invito ad aprirvi a Dio Creatore e a diventare attivi. In questo tempo, figlioli, v'invito a vedere chi ha bisogno del vostro aiuto spirituale o materiale. Con il vosfro esempio, figlioli, sarete le mani tese di Dio che l'umanità cerca. Solo cosi capirete che siete chiamati a testimoniare e a diventare gioiosi portatori della Parola e dell 'Amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". QUESTI 5 MILIONI, LI AVREMO! Allison ha cinque anni e io conosco bene sua madre, Mary McDonel, che vive vicino a Chicago. Mi prende spesso in giro perché sua figlia conosce a memoria le mie cassette in inglese su Medjugoije. Gliene recita parti intere ripetendo anche i miei errori di sintassi... ahimè! Un giorno Allison chiede a sua madre: - Mamma, c'è una santa Allison? - - No, mia cara, peccato... credo proprio che non ci sia... - Allora, mamma, lo diventerò io! - Da quel giorno Allison si impegna duramente in questo progetto di diventare santa e non perderebbe mai un'occasione offertale dalla Provvidenza (scusate... la Divina!). Quando il libro "Bambini, aiutate il mio cuore a vincere" e arrivato in famiglia, sua madre glielo ha letto. La piccola però non ha voluto smettere prima dell'ultima pagina, tanto beveva avidamente ogni parola. Finita la lettura, sua madre ha voluto fare altre cose, ma la piccola ha insistito: - Ora mamma, bisogna cominciare subito le preghiere e i sacrifici per aiutare la Madonna! Mary è una convertita di Medjugoije, con un passato piuttosto difficile ed è fortemente convinta che se la sua vita è uscita dall'abisso, lo deve alla preghiera. Ha accettato dicendo: - Certo cara, come pensi di fare? - Vieni in camera mia! - La camera di Allison assomigliava alla camera di tutti i bambini americani: una gran quantità di giocattoli e di oggetti di tutti i tipi. Allison ha visto subito le sue carissime bambole. Ha preso la sua preferita, l'ha data alla madre e ha detto: - Diamo questa bambola a Kate (la sua sorellina). E questo a Don, (suo fratello Donald). - Poi con una calma e una gioia che ha sconvolto sua madre, la piccola Allison ha preso ad uno ad uno i suoi giocattoli preferiti e li ha distribuiti ai suoi amici. "Questo per il tale, questo per il talaltro". Un vero "Tornado bianco"! Mary tratteneva a stento le lacrime. Quel giorno i sacrifici erano appena cominciati per Allison. Mary mi dice a volte: "Mi chiedo che cosa Dio stia preparando per lei...?" Intanto Allison è una gioia per la sua famiglia, con la sua presenza di spirito. Un altro giorno, mentre Allison accompagnava sua madre in chiesa, ha scoperto l'incenso che si innalzava davanti al Santissimo, che era esposto. - Mamma, che cos'è? - - E' incenso, cara. Vedi, è come le nostre preghiere, sale, sale verso il Cielo e senti che buon odore ha? - Mamma, l'incenso entra nel mio cuore ! - No, cara, non nel tuo cuore, in Cielo. - Ma mamma, il Cielo è nel mio cuore! - Padre Pio, vedeva l'invisibile. Più si identificava in Cristo, nel suo corpo e nella sua anima, più scopriva meravigliato la bellezza dei bambini e il ruolo primario che sono chiamati a svolgere in questi tempi in cui la stragrande maggioranza dell'umanità ha perso la strada di Dio. Ripeteva spesso: i bambini salveranno il mondo!" Un giorno, vedendo, che la sua corsa stava per finire, ha chiamato un giova-ne frate del suo convento, nel quale indovinava un' anima ardente: - Andrea, gli ha detto, ascoltami bene: basterebbero 5 milioni di bambini per salvare il mondo. Quando non ci sarò più, forma dei gruppi di 108 bambini. Falli pregare, adorare, insegna loro a fare dei sacrifici. Che tutti si consacrino al cuore Immacolato di Maria. In questo momento, è la cosa più importante da farsi. - Allora Padre Andrea, ha incominciato con mezzi umili a formare un vero esercito di piccoli oranti, secondo i messaggi di Fatima. Si accorge spesso che i più ricettivi alla sua chiamata sono i gruppi di Medjugorje. Durante un grande incontro su Medjugorje, negli USA, ci ha raccontato le confidenze di Padre' Pio sui bambini e ha detto gridando: Ho già un milione di bambini, dove troverò i quattro milioni che mancano? - E se noi offrissimo a Dio il nostro milioncino di bambini? Dopo tutte le sciocchezze che abbiamo fatto in questi ultimi decenni, anche con le nostre leggi, non sarebbe proprio una cattiva idea...?! 1997 La Gospa ci invita a essere aperti al nostro Creatore e a diventare attivi... Ho una buona notizia per Lei: i nostri angioletti sono molto attivi! Riceviamo a getto continuo i libretti dei bambini sui quali hanno "colorato le loro vittorie" dopo aver offerto preghiere e fioretti. Ecco qualche preghiera scelta dai loro libretti, ortografia compresa... "Noi vinceremo maria, te lo prometo.. grazie prima ancora" (Aude, 9 anni). "Grazie Gesù di accendere la luce per quelli che sono nel nero" (Viola, 7 anni). "Maria, ho sempre paura di tutto. Ti chiedo di aiutarmi a vincere le mie paure, ti tendo le mani, dammi la tua, devo imparare a nuotare" (Aurora 10 anni). "Signore e Maria, aiuta la tua povera peccatrice (Biandine, li anni). "Per me non è sempre tanto facile, ma a Te cercherò di renderti felice, non ti dico che ce la faccio, ma ci provo per Te!" (Matteo 10 anni). - "Maria, ferma le guerre nel mondo, fai che tutti gli uomini di amano, i bianchi, i neri, i gialli e anche gli indiani" (Emilia, 9 anni). - "Maria ti amo e ti chiedo di abbracciare mio papà in celo" (Maria,6 anni). "Mi auguro che mio padre un giorno finisca per capire la vita di GESù" (Coralie, 9 anni). "Maria, aiuta i sonati (Manon, 8 anni). "Cara mamma, per me tu sei tutto, mi proteggi, sei mia mamma celeste, mia rosa mistica..." (Maria, 8 anni). "Maria ti amo e lo sai senz'altro perché il bene che ti voglio, per me è più forte di tutto. Più di tutto fai fermare le guerre, quando si combatte, non c e piu niente" (Audry, 9 anni). "Guarisci la mia asma, l'occhio sinistro, i denti. Per essere sana sempre. La mia preghiera è che Gesù guarisce la mia mamma per seguire meglio la Messa; che papà e mamma non si arrabbiano più" (Amelia, 8 anni). "Guariscimi dai pidocchi, dalle sue uova, dai miei pensieri cattivi. Prego perché al mio papà ci piaccia andare a Messa. Spero che lo Spirito Santo continua a scendere sulla Sonia" (Christel, 8 anni). "Capisco il tuo male quando ai visto con gli occhi la morte del tuo figlio sulla croce. Maria fai che le famiglie non bisticciano più e che il diavolo le lascia in pace" (Isabella, lì anni). "...adesso per farmi perdonare proprio da te, anche se so che non sei arrabbiata, ti faccio questo atto di consacrazione. Maria oggi ti dò il mio cuore e porto a casa mia il tuo cuore immacolato perché così mi insegni a voler bene come tu vuoi bene... Firmato: la tua figlia preferita :Jennifer" (10 anni). "Signore, dai la gioia alle famiglie senza del mangiare, perché saranno saziati" (Gianni 8 anni). "Maria so che il mio papà tornerà ma ti chiedo di aiutarmi a resistere fino a che ritorna ma fallo tornare presto. Ti do il mio cuore in questa novena, che io lo spero ti fa piacere. Camilla che ti vuole tanto bene" (10 anni). "Cara Maria, come lo vedi, sono tutta emozionata di cominciare la mia novena. Mamma dice che Gesù e tu sono dappertutto sulla terra nello stesso tempo. E' vero? Se prego e con tutto il cuore andrò in celo? Mi puoi aiutare a fermare i peccati? Spero che risponderai si a tutte queste domande. Ti vedrò un giorno? Forse ti annoio? Se si tu non sei obbligata di leggere la mia lettera ma io continuo perché sono sicura che la leggi" (lettera di Myriam). Nessuno potrà mai capire quaggiù l'impatto della piccola Giacinta di Fatima sui piani di Dio. Aveva appena sei anni quando fu invitata dalla Madonna a offrire sacrifici per i peccatori. Nella catechesi di oggi chi osa guidare i bambini in questa avventura dell'offerta e del suo indicibile potere sul cuore di Dio? Molti adulti programmano i loro propri freni... ma genitori sempre più numerosi afferrano la mano della Gospa e educano bene i loro bambini. Ecco qualche esempio di sacrificio dei loro deliziosi marmocchi: "Sopporterò quando mi faccio male; continuerò la novena anche quando non ho voglia" (Florian 7 anni). "...le sofferenze, nella mia famiglia divisa" (Amandine, 7 anni). "...di essere stata il ladro, quando toccava a Clara" (Maria, 10 anni). "Non ho chiamato la mamma per fare pipì e ci sono andato da solo" (Edoardo, 6 anni, dopo un'operazione). "Non ho guardato la telenovela e sono andata a Messa" (Giulia, 10 anni). non bagnare Roland, quando è secco" (Marie, 9 anni). Aiutami per piacere a non perdere il coraggio di fianco ai sacrifici" (Maude, 9 anni). "...mettermi in ginocchio con le braccia aperte a croce" (Blandine lì anni). "Il mio sacrificio è di soffiarmi sempre il naso" (Amelia, 109 8 anni). "Ho ripassato delle lezioni in più, nel bagno; ho tagliato la siepe con la mamma invece di giocare" (Thibaut, 10 anni). "Non ho gridato per avere tutte le cicche; non ho riposato molto quando lavoravo" (Agnese, 10 anni). "Ho lavato i denti, ho trovato di nuovo il tappo" (Lucia, 7 anni). "Non ho picchiato a mia sorella" (Jean, 8 anni). "Ho lasciato Antonio aprire il pacco di salsicce; l'ho lasciato fare il bagno per primo; ho aiutato Antonio a trovare il temperino" (Melania, 8 anni). Si, certi bambini sono così attivi che a volte fanno aprire gli occhi a chi sta loro accanto. Matteo ha sette anni e un prete amico l'ha fatto partecipare per un anno a una preghiera di "Bambini Adoratori". All'inizio dell'anno seguente, sua madre gli ha fatto notare: - Vai già al catechismo, che bisogno c'è di andare anche ai "Bambini Adoratori"?! - - Ma mamma, perché non capisci! Al catechismo imparo a conoscere Gesù e ai "Bambini Adoratori" imparo ad amarlo! A volte, durante alcune "missioni-bambini" invitiamo i più piccoli a chiudere gli occhi e a cercare nel cuore che regalo possono offrire a Maria prima di sera. Quando chiediamo "Chi ha trovato che cosa dare?" Quasi tutti alzano la mano dicendo: "Io! Io!" e ci si deve imporre perché la riunione non si trasformi in una specie di "vendita all'asta". I bambini capiscono più in fretta di noi le cose di Dio. Non hanno avuto il tempo di vaccinarsi contro lo Spirito Santo e poi, non sanno ancora fare i conti molto bene... A volte gli insegnanti dicono con le lacrime agli occhi: "Dopo quello che è successo, non potremo più fare il catechismo come prima..." Si, credo che in quei giorni, molto prima del tramonto del sole, la Gospa faccia il suo giro nel cuore dei bambini e sia felice di poter riempire fino all'orlo il suo cesto dei teson.. A quando le prossime collette? MESSAGGIO del 25 Marzo 1997. “Cari figli, oggi v'invito, in modo particolare, a prendere fra le mani la Croce e a contemplare le piaghe di Gesù. Chiedete a Gesù di guarire le ferite che voi, cari figli, avete ricevuto nel corso della vita a causa dei vostri peccati odi quelli dei vostri genitori. Solo cosi' capirete, cari figli, che al mondo è necessaria la guarigione della Fede in Dio Creatore. Per mezzo della Passione e della Morte di Gesù in Croce comprenderete che solo con la preghiera potrete diventare anche voi veri apostoli della Fede, vivendo, nella semplicita' e nella preghiera, la Fede che è un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". LA CONSACRAZIONE DEL GREMBO MATERNO La cappella dell'Oasi della Pace è stracolma, ma questo non impedisce ai pellegrini di infilarsi dentro spingendo senza badare a quelli già entrati! Fuori, grappoli umani sono appesi alle finestre e cercano di vedere l'avvenimento del giorno... Marija Pavlovic Lunetti è in ginocchio sul gradino dell'altare con gli occhi leggermente alzati. Le sue labbra si muovono appena e il suo viso ha un'espressione grave; si direbbe che questa sera stia succedendo qualcosa di molto particolare perché la Gospa resta più a lungo del solito. E' il 12 aprile 1997 e a Medjugorje sono le 18:45. Nello stesso momento a Sarajevo il Santo Padre andando alla Cattedrale, scopre la vastità dei quartieri in rovina. MarUa si rialza e il nostro amico Tim riprende la scena, con la sua pesante videocamera. Immortalerà la storia sconvolgente che uscirà dalle labbra di Marija, grazie alla quale ancora oggi la Gospa scopre e guarisce le ferite segrete di molte donne. Marija si mette di fianco al tabernacolo e si indovina dalla sua espressione gioiosa che parlerà a cuore aperto. Oggi è un gran giorno: "E' la prima volta che il Santo Padre viene nel mio paese", ha detto questa mattina. "Molti glielo hanno sconsigliato, ma sarebbe venuto anche a piedi, malgrado la sua debolezza, tanto desiderava venire! Viene veramente come portatore di pace in mezzo a queste rovine." Aveva appena visto alla televisione lo sguardo del Papa mentre guardava la capitale distrutta dai bombardamenti e segnata dalla morte. "Già ieri la Gospa ha pregato con me per lui. Ci chiede di pregare molto per lui, per la sua salute... è il più caro dei suoi figli! Questa sera la Gospa è apparsa felice, ci ha salutàti, ci ha benedetti tutti con le mani tese..." Fra i presenti, poveri e ricchi hanno un unico sguardo, un solo orecchio e un solo cuore perché tutti sanno che Maria ha ascoltato il loro intimo grido e li ha guardati. Tutti aspettano da Marija una parola, una frase, un messaggio, non fosse altro che una particella di cielo per poter continuare la strada in modo diverso. Come sono belli questi volti fissi verso l'Invisibile, come sospesi al di sopra della loro pesantezza! Marija racconta l'amore di Maria per il Papa, Sarajevo distrutta... ed a un tratto, senza logica apparente comincia una stona... Una donna profondamente ferita è venuta a trovare Marija e le ha detto: - Vengo da te perché non ho il coraggio di vedere un prete, non oso andarmi a confessare. Sai, ho fatto otto aborti! Ho paura che il prete si indigni e mi scacci dal confessionale. Ma credo che tu possa fare qualcosa: puoi chiedere 110 alla Madonna di aiutarmi. Sono profondamente depressa, la mia sofferenza è diventata così forte che non riesco più a dormire. Sai, mio marito era contrario alla vita. Non avevamo molti mezzi. Ora non posso più avere figli. Ogni aborto era un nuovo shock per me. Sono venuta perché tu mi raccomandi alla Gospa. Puoi farlo? -Marija, si, è sempre pronta a fare amare e proteggere la vita. Ha ascoltato questa donna con amore e l'ha affidata a Maria la sera stessa. La Gospa ha pregato per lei e, contro ogni attesa, ha espresso una speranza straordinaria a suo riguardo, quella che lei ripone in ogni suo figlio, in particolare quando tutto sembra umanamente senza via d'uscita: "Ormai, è lei che sarà portatrice di vita per gli altri," ha detto a Marija. Questa donna si è riconciliata con Dio, seguendo il consiglio di Maria è andata a confessare tutti i suoi peccati a un prete e la scoperta della misericordia ha trasformato talmente il suo cuore, che oggi testimonia con potenza la guarigione dalle sue angosce. Il suo cuore è in pace con Dio e gusta finalmente la gioia di vivere. Va a trovare le donne che vogliono abortire per parlare loro della sua esperienza, e la sua testimomanza le dissuade dall'uccidere il loro bambino. E' lei, ora, a perorare la causa della vita! Va negli ospedali, anche in quello in cui aveva fatto i suoi aborti, e ha una grande influenza! Spiega a Marija: "Faccio tutto il possibile per convincere le madri. Prima prego, poi racconto la mia storia e tutta l'inquietudine che avevo nel cuore". Aggiunge: "La vita è così breve, mi devo affrettare, devo correre! Non solo in nome dei miei figli ma per tanti altri che rischiano di essere abortiti!" Ecco come la nostra Madre desidera agire in ciascuno di noi. Ben lontana dall'offendersi per le nostre ferite di morte, lei le trasforma in sorgenti di vita. Meglio ancora: Gesù e lei sono attirati dalle nostre ferite. Se soltanto noi offrissimo a Gesù tutto il male che si è accumulato in noi, lui ci guarirebbe per mezzo delle sue piaghe, eternamente gloriose. Quando Maria ci guarda come Madre, vede forse i nostri peccati, queste immonde macchie che velano la nostra voce e i nostri occhi? Lei, la "Tutta Pura", fa forse delle smoffie di disgusto? Fa forse quelle osservazioni farisaiche che fioriscono nelle nostre conversazioni mondane? Quando nostra Madre ci guarda, il suo sguardo oltrepassa gli strati opachi delle nostre tenebre per contemplare l'impronta divina nel nostro intimo, là dove nessun male ha potuto toccarci e dove risplende, più del sole, lo splendore del Creatore. Ammira e brucia di amore. In questa donna, nostra sorella e amica, ha visto subito l'impronta divina: "Lei sarà portatrice di vita !" Chi avrebbe il coraggio di chiedere alla Madre di misericordia di cambiare gli occhiali?! Di cambiare la messa a flioco?! Sappiamo che fra le mille e una voce delle nostre accuse subdole è lei, la Madre, che vede giusto perché vede grande e vede bello. Alcuni amici di Medjugorje mi avevano chiesto di tenere delle conferenze in California. Arrivata a San Francisco mi sono accorta che le strade erano belle, ricche, pulite, ma vuote di bambini... morte! Chiedo aiuto alla Gospa supplicandola di mettere nel mio cuore le parole del Suo cuore materno verso questa società in cui si legalizzano a migliaia gli assassinii a nove mesi di gravidanza con la parola trabocchetto di "aborto terapeutico". La risposta non si è fatta attendere. Alla prima occasione di parlare in pubblico, ho dunque riferito l'ispirazione che avevo ricevuto nella preghiera: "Satana è arrabbiato contro la vita umana, vuole distruggerla a tutti i costi e cancellarla definitivamente dal mondo. Resistetegli! Secondo lo spirito di Maria a Fatima e a Medjugorje (dove invita a consacrarsi individualmente), propongo che tutte le donne consacrino il loro "grembo materno" al suo Cuore Immacolato, cioè? Le donne sposate per esempio possono dire a Maria: "Ti offro questa parte del mio corpo, ti appartiene. Tutto ciò che vi avverrà serva ai tuoi piani e alla volontà di Dio. Sarai tu che deciderai quanti bambini vi saranno concepiti e nasceranno alla vita. Proteggi questa parte preziosa da ogni impurità, da ogni malattia e da ogni azione che ti impedisca di realizzare quello che desideri. Che sia il riflesso del tuo incomparabile grembo materno. Benedici in anticipo i bambini che nasceranno, benedici quelli che sono già stati concepiti. Guariscimi dalle consegnenze e dalle ferite di tutto quello che ti ha addolorato nel passato e, se questo luogo ha ospitato la morte per aborto spontaneo o procurato, ripara in me tutti i danni causati da questo fatto e accogli nel tuo grembo materno l'esserino che ho perso. Madre cara, che tutto quello che è mio, sia tuo, come tu hai reso mio quello che è tuo..." Con qualche variante una bambina, una ragazza o una signora non sposata, possono fare la stessa consacrazione. Una ragazza consegna a Maria il suo avvenire materno e il potenziale di vita che porta in lei perché si sviluppi secondo la grazia di Dio, sia preservato da ogni attacco satanico e non dia mai adito al peccato. Una persona che soffre di solitudine e di non poter essere madre modificherà la sua consacrazione includendovi questa 111 dimensione molto importante del martirio segreto che vive e che già da solo è sufficiente a far nascere migliaia di "ritorni alla vita" nell'economia della Salvezza. Per quanto riguarda le nonne, hanno la possibilità di consacrare il loro passato e la loro discendenza. Certàmente i mariti hanno la loro parte in questa consacrazione, ed è auspicabile! A San Francisco un uomo aveva chiesto a sua moglie di farsi legare le tube dopo il loro secondo figlio; ma con le lacrime agli occhi mi ha confidato che ora avrebbero fatto di tutto, con l'aiuto dei medici, per rendere possibile una nuova gravidanza. Una coppia mi ha detto: "Questa consacrazione di coppia ci ha fatto l'effetto di una liberazione. Avevamo paura della vita, paura dell'avvenire. Ora c'è una nuova gioia fra noi, siamo aperti alla vita. Che Maria ci dia tutti i figli che Dio ha previsto per la nostra famiglia!" Il barometro della felicità risale quando l'uomo rispetta e onora il grembo femminile, grazie al quale è nato, prima di tutto quello di sua madre, ma anche quello di sua moglie, quello delle donne intorno a lui, quello delle figlie... Ci sono grandi benefici quando gli uomini pregano con tutto il cuore perché le donne assomiglino alla Madre di Dio, la più bella di tutte le donne e non ai tristi modelli delle riviste! In una situazione dolorosa, che faccia delle vittime innocenti e impedisca questa consacrazione di coppia, la Gospa ispira, nelle preghiera, cosa fare e mostra a ciascuno, caso per caso, la meravigliosa fecondità che Dio ha preparato per ognuno singolarmente. Faltro giorno vicino alla chiesa ho incontrato il mio piccolo Paolo di sette mesi. Troneggiava nel suo passeggino, felicissimo in mezzo alla folla. Suo padre si è avvicinato: - Sorella, guardi questo bambino! Deve la vita alla Gospa! Ricorda i messaggi che ci ha comunicato a Lisieux l'anno scorso... - Come? - Si, mia moglie ed io avevamo per così dire "fermato i bambini"; ma dopo Lisieux abbiamo detto a Maria che poteva servirsi di noi per la vita e un anno dopo è nato Paolino! Osservo il bambino con tenerezza, effettivamente ha qualcosa di particolare...! Gli carezzo la mano quando ad un tratto mi dona un sorriso radioso, il più bel sorriso (sdentato) che abbia visto in un bambino così piccolo, un palpito di ciglia di gioia perfetta. Mi sono innamorata di Paolo immediatamente e nei giorni seguenti l'ho cercato e cercato... invano! I suoi genitori erano ripartiti per la Francia... Paolino quando sarai grande cerca di ritrovarmi! Forse potrai aiutare la Gospa a gridare al mondo che il rimedio contro la nostra cultura di morte è la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Potrai aggiungere con cognizione di causa: "Affidate la vostra fecondità alla Madonna che cerca dei grembi materni per deporvi e benedirvi tutti i figli che il Padre sogna di dare sia alla terra che al cielo!" MESSAGGIO del 25 Aprite 1997. "Cari figli, oggi v'invito ad unire la vostra vita a Dio Creatore, poiché solo cosi la vostra vita avra' un senso e capirete che Dio èamore. Dio mi manda a voi per amore, per aiutarvi a capire che senza di Lui non c 'è néfuturo né gioia e che, soprattutto, non c 'è salvezza eterna. Figlioli, v'invito a lasciare il peccato e ad accettare la preghiera in ogni tempo, perché nella preghiera possiate conoscere il senso della vos fra vita. Dio si dona a colui che lo cerca. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". HA’ PERFINO UN SIFONE! Medjugorje, 15 agosto 1997, messa del mattino in inglese, Chiesa di San Giacomo, strapiena. Ondate di applausi scuotono l'assemblea mentre Padre Charles Mangano dà la sua testimonianza. E' un vero miracolo che abbia potuto presiedere alla celebrazione oggi, solo la Gospa poteva organizzare tutto questo! Non sono abituata alle ovazioni durante la messa, ma quel giorno confesso di aver strizzato un occhio a Dio dicendogli: "Grazie Signore di aver creato gli americani !!" Mi piacerebbe poter rendere qui l'accento di New York, così caratteristico di questo prete di trentasei anni che esprime la sua ammirazione per la Madonna e che canta gli inni che ha composto per Lei. Ma se voi non potete godere del suo accento, non perdetevi le sue parole: un vero regalo da parte di Maria! "Oggi è un'anniversario perché la prima volta che sono venuto a Medjugorje era il 15 agosto 1984, per l'Assunzione. A quell'epoca ero pieno di inquietudini, di dubbi e perfino di angosce perché sentivo nel mio cuore una chiamata a diventare prete, ma non ero sicuro: l'idea veniva da me o da Dio? Non capivo la volontà di Dio su di me e mi dicevo: "Sarò capace di vivere il sacerdozio? Sarò pronto a rinunciare a fondare una famiglia, ad avere una moglie e dei bambini...?" In effetti, volevo sposarmi. Il mio sogno era sempre stato di sposarmi. Quando ho incominciato ha pensare al sacerdozio avevo 16 anni. Ne avevo 24 durante il mio primo soggiorno a Medjugorje. Avevo appena terminato i miei studi di filosofia e di teologia perché pensavo di diventare professore di 112 università nel caso non fossi diventato prete. In quel preciso momento della mia vita ero obbligato a prendere una decisione netta perché, allora o mai più, dovevo iscrivermi al seminario ed ero terribilmente depresso! Certamente amavo Gesù profondamente, pregavo tutti i giorni. Volevo sinceramente far bene le cose, volevo seguire il Signore. D'altra parte era per questo che combattevo in me stesso, perché la Sua volontà su di me non era ben chiara. Alla fine del pellegrinaggio, stavo gironzolando intorno alla chiesa, da curioso, mentre studiavo i dintorni del santuario. Ero molto commosso vedendo tutti quei preti che confessavano tutto il giorno. Dato che aveva appena finito di piovere, la gente si inginocchiava proprio nel fango, era veramente commovente. Quello che mi impressionava di più erano i preti stessi: riportavano le persone a Gesù! Il mio amico prete, accompagnatore del nostro gruppo, ci aveva chiesto di salire sull'autobus alle 18 e di aspettarlo dentro, mentre con un altro prete, avrebbe assistito all'apparizione, perché avevano avuto l'occasione di essere ammessi nefla stanza dell'apparizione quel giorno. Sarebbero dunque andati a pregare con i veggenti e, appena terminata l'apparizione, ci avrebbero raggiunti nell'autobus, per filare immediatamente verso Spaiato e prendere il traghetto per l'Italia. In effetti tutto il gruppo è salito sull'autobus tranne io.Verso le 18, scorgo una finestra sul lato destro della chiesa, sotto questa finestra c'erano delle grosse botti, sormontate da assi e la gente era salita per poter guardare attraverso la finestra. Mi sono detto: "Deve essere quella la famosa finestra?!" Ho deciso di arrampicarmi anch'io sulle botti, ma non c'era più posto. Mentre mi avvicinavo, qualcuno èsaltato giù e con un balzo, ho preso il suo posto. Eccomi issato sulle assi a guardare dalla finestra e mi rendo conto che si tratta probabilmente della stanza delle apparizioni. In ogni caso, se lo era veramente, non mi sarei certo mosso! Per 40 minuti sono rimasto piantato li, in piedi, aggrappato alle sbarre! Immaginatevi, 40 minuti senza sapere se fosse o meno la stanza giusta! Mi ripetevo continuamente: "Dev'essere questa, dev'essere questa!" Non mi sono scollato da lì finché un francescano ha fatto entrare i preti nella stanza. Finalmente ho capito che era proprio questa! Ho visto entrare il mio amico e non dimenticherò mai l'espressione del suo viso, quando mi ha visto dietro le sbarre: "Cosa fai lì?!? Come ci sei riuscito?!? Dovresti essere sull'autobus!" (Qui perdete il meglio, perché Padre Charles si mette a mimare questo dialogo senza parole e come lui annuiva con la testa per dire: "E si, caro mio, sono propno io!!! Sei sbalordito eh?") Poi il prete si è messo in ginocchio e i ragazzi (i veggenti) sono entrati a loro volta. Mentre i ragazzi pregavano, nello spazio di un secondo sono caduti in ginocchio, ahia... le rotule. Non smettevo di gnardare loro e il soffitto e mi ricordo del mio primo pensiero: "È cosi normale...!" In effetti mi aspettavo un lampo luminoso, un rumore, un colpo di tuono... in breve qualcosa di speciale, una manifestazione nello stile "Monte Oreb", ma non è successo niente di straordinario. Più guardavo, più mi ripetevo "E' così normale..." A dire il vero ero deluso. Lottavo dentro di me perché mi vedevo già rientrare a casa con gli stessi dubbi, però ho finito per accettare questa situazione. Ho fatto buon viso a cattiva sorte. Proprio in quel momento ho sentito la voce di Dio nel mio cuore: "Io lavoro per mezzo di tutto quello che è normale." Allora di colpo mi è andato bene così, non avevo più bisogno di musiche angeliche, di trombe celesti, di lampi di luce... Ok, va bene così! Guardavo ancora i ragazzi quando di colpo ho sentito Maria che parlava nel mio cuore, l'ho realmente sentita dire: "Charles, smetti di correre, smetti di essere ansioso e lascia che ti mostri la tua vocazione!" Nello stesso momento ho avuto una forte esperienza sensibile... come dire... immaginate una grande vasca da bagno piena di acqua sporca, si toglie il tappo e di colpo tutta l'acqua sporca si lascia aspirare in un gorgo rumoroso che gira attorno allo scarico, sempre più in fretta, sempre più forte e con un rumore di... (Qui Padre Charles mima il colpo di sifone... avete già sentito il rumore di una vasca da bagno che si vuota con l'accento di New York? Quel giorno, io l'ho sentito!) ...ecco esattamente l'immagine di quello che sentivo interiormente - continua Padre Charles. - Era come se fossi pulito, svuotato da ogni negatività. Tutte le mie inquietudini, le paure, i dubbi e le altre angosce erano aspirate come delle acque sporche da un sifone; tutti i miei dubbi del genere: "Ce la farò? Non ce la farò? Lo voglio veramente....?" mi hanno lasciato completamente. Ero ricolmo di una immensa pace. Potevo sentire la forte presenza della Madonna; non ho parole per descrivere questa esperienza (2), era come se Lei mi prendesse tra le braccia e mi tenesse contro il suo cuore. Non lo dimenticherò mai. Ero sbalordito dal fatto che una cosa simile potesse essere successa proprio a me. Ero completamente sotto shock. Non me l'aspettavo proprio, non ero venuto per questo, ero venuto per fare la mia 113 piccola inchiesta su Mediugorie e vedere se fosse vero o no. Non ero venuto perché Maria parlasse al mio cuore! Era un'esperienza così forte che mi chiedevo: "Sto forse sognando?" Mi ricordo di aver detto a voce alta in quel momento: "Ecco, ho deciso, sarò prete! Ecco quello che voglio fare della mia vita: voglio portare la gente a Gesù. Lo voglio proprio!" Ho poi guardato a destra e ho visto i preti confessare... sì, è così, sarò prete! E' stata un'esperienza determinante e in tutta la faccenda mi sono sentito piccolo piccolo. Ha radicalmente cambiato la mia vita, da cima a fondo! Portare le persone a conoscere Gesù, a amare Gesù, a vivere di Gesù, ci sarà mai una gioia più grande? Aiutare la gente a pregare, a sperimentare l'amore di Dio, a riportarla alla fede . . .woauu! Ritornato a New York, sono entrato in seminario. Sono stato ordinato nel 1990, sono prete da sette anni e oggi... ECCOMI, MADRE! MESSAGGIO del 25 Naggio 1997. "Cari figli, oggi v'invito a glonficare Dio. Che il nome di Dio sia Santo nei vostri cuori e nella vos fra vita. Figlioli, quando siete nella Santità di Dio, Dio è con voi e vi dona la pace e la gioia che vengono da Lui solo, tramite la preghiera. Perciò, figlioli, rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie e il vostro cuore glorificherà il Santo nome di Dio, ed il Paradiso regnerà nel vostro cuore. Io vi sono vicina e intercedo davanti a Dio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". FERMATE LE MALDICENZE! Un villaggio, presso Bzovik, Slovacchia, durante un'estate torrida. Il piccolo Palko non crede ai suoi occhi! Sta tornando dalle praterie dove ha badato al gregge con suo fratello Jozko quando scorge da lontano un immenso braciere. Il flioco ha incendiato il suo villaggio! Le case bruciano come paglia, una dopo l'altra... perfino la sua casa è in fiamme! Il piccolo non ha che 6 anni ma capisce la situazione in un baleno: non c'è già da mangiare tutti i giorni anche se si lavora duramente nei campi, ci mancava anche questo incendio... Oh, Gesù aiutaci! Che cosa succederà? Il cuore di Palko sanguina e prega. Non ha però previsto il peggio del peggio. Lincendio non è dovuto al caso ma alla malizia di alcuni bambini, che hanno giocato con il flioco presso la casa di Palko. Il padre di questi bambini lo sa e, preso dal panico davanti all'enormità del disastro, afferma ai quattro venti che conosce il "criminale", cioè il piccolo Palko. Questa calunnia avrebbe potuto essere distrutta sul nascere se fosse stata condotta seriamente una semplice inchiesta, ma non se ne è fatto niente. La fragile voce di questo minuscolo pastore è stata presto messa a tacere dalle grosse voci degli adulti e non si è tenuto conto del suo povero alibi. Come un solo uomo gli abitanti del villaggio si sono affrettati a propagare la notizia senza che la preoccupazione di verificarla li sfiorasse minimamente. Era appena incominciato un lungo calvario che sarebbe durato 7 anni. La madre del piccolo Palko sapeva che suo figlio era innocente. Anni dopo, prima di morire, gli ricorderà l'osservazione che lui aveva fatto quando la sua famiglia era stata messa al bando dal villaggio, mostrata a dito e distrutta dal dolore: "Anche se la gente crede che io abbia fatto questo ed è arrabbiata con me, Gesù non è in collera con me perché Lui sa bene che non sono stato io... vero mamma?" Questa donna molto pia ha sofferto infinitamente di più per l'ingiusta persecuzione subita dai suoi, che per la perdita di tutti i beni. Ma un giorno il curato del villaggio viene chiamato in una capanna. Un padre di famiglia sta morendo, tormentato atrocemente nella sua coscienza. Confessa dunque un vecchio peccato, un ascesso purrulento, conficcato da lungo tempo nel suo cuore e che aveva, giorno dopo giorno, rovinato la sua pace. Il prete si affretta a dargli l'assoluzione e a ristabilire in quel modo lo stato di grazia di questo povero fra i più poveri, troppo a lungo privato dell'essenziale vitale, la pace, a causa della sua vigliaccheria... Resta però incerto, infatti il male continuerà la sua distruzione se non si farà luce su quell'episodio. - Gesù ti ha perdonato tutto, ma ora devi dire pubblicamente quello che hai confessato, perché un innocente è stato accusato e tutta la famiglia ne soffre tremendamente. Ti servirà di penitenza. - Uuomo riunisce allora il villaggio e confessa la sua falsa testimonianza, la sua vigliaccheria. "Confesso che gli autori dell'incendio siamo noi, sono i miei figli... Io ho inventato tutto... Il piccolo Palko è innocente..." Ognuno riparte pensoso, in lacrime, mentre l'uomo rende l'anima a Dio, rivestita dello splendido mantello dell'infinita misericordia. Questo episodio è avvenuto nel 1927-1934 e il piccolo Palko, flituro Vescovo Paolo Hnilica, che continua ancora oggi a pascere le sue pecore, ma le sue praterie slovacche si sono estese a tutto il blocco dell'Est e cerca anime per mettervi il tuoco! Questo è un esempio, fra centomila, in cui sarebbe stato così facile bloccare il male alla radice, fin dal primo 114 giorno. Ci può sempre essere una calunnia, ma perché trova così spesso sia tanti propagatori che persone disposte ad ascoltarli? Nella mia comunità abbiamo una regola d'oro, senza la quale il maligno avrebbe potuto distruggerci da tanto tempo, perché per lui, seminare la zizzania è un gioco da bambini. Questa regola consiste nel non accettare mai per oro colato, e ancor meno riferirla, un'informazione negativa su qualcuno, senza avere prima interrogato la persona stessa. Nel 90% dei casi si constata che la situazione è stata deformata o raccontata in modo incompleto e ci si felicita di essere arrivati direttamente alla fonte. Il "padre della menzogna" che è anche l'Accusatore dei fratelli, non sopporta i chiarimenti, perché ha bisogno delle tenebre per lavorare. Un semplice dialogo fraterno, ben preparato nella pace della preghiera, basta spesso a far crollare la sua sinistra impalcatura come un castello di carte! La cosa più commovente è quando la persona criticata ha veramente commesso un errore, lo confessa in lacrime e spiega umilmente la sua debolezza sollecitando l'aiuto della nostra preghiera. Chi siamo noi allora per andare a frugare nei vecchi sacchi della pattumiera e far uscire quello che Gesù stesso ha purificato con il suo Sangue e perfino dimenticato? Ricordiamoci di quel famoso episodio in cui, durante un'apparizione, i veggenti avevano condotto a turno la gente del villaggio alla Gospa, perché potesse toccarla, e alcuni avevano macchiato la sua veste, a causa dei loro peccati. Marija ha precisato questo dettaglio molto significativo: "Quando noi (i veggenti) notavamo che questa o quella persona lasciava una macchia sulla veste della Gospa eravamo tùriosi! Nella nostra collera dicevamo: 'Cosa !? Ha fatto questo lui !? Me ne ricorderò!' Ma subito dopo l'apparizione, poiché il nostro ruolo era terminato, non avevamo più alcun ricordo del male; impossibile ricordare chi avesse provocato le macchie! Quel giorno la Gospa ci ha dato una grande lezione..." La Chiesa ha sempre considerato il segreto della confessione come sacro. Ma anche per i laici il silenzio sulle colpe degli altri è raccomandato. Mantenere il ricordo del màle èun peccato subdolo, di cui la Madonna vuole liberarci, perché lì si radicano la maldicenza e la calunnia. Il 12 aprile 1984 quando la "guerra dei pettegolezzi" rischiava di distruggere la sua opera nel villaggio di Medjugorje, Maria ha dato questo messaggio: "Cari figli vi supplico di fermare le maldicenze e di pregare per l'unità della parrocchia perché mio Figlio ed io abbiamo un progetto speciale per questa parrocchia... Un mio amico, prete a Parigi, ha avuto la grazia di incontrare spesso Marta Robin. Un giorno lei l'ha supplicato di predicare instancabili mente la misericordia di Dio e di accogliere i péccatori con particolare bontà. Poi gli ha raccontato l'episodio della donna adultera (Giovanni 8,1) come l'aveva visto, perché nelle sue estasi assisteva a volte ad alcune scene della vita di Gesù. Ecco la sintesi di quello che lui mi ha raccontato: "Di fronte alle accuse degli scribi e dei farisei contro questa donna Gesù stava in silenzio. Sembrava ignorarli e teneva lo sguardo fisso a terra. Non guardare neppure la donna, messa ben in vista per sua vergogna. Poi si è messo a scrivere per terra con il dito. Innervositi dal silenzio di Gesù e incuriositi nel vederlo tracciare segni, alcuni si sono fatti coraggio e si sono avvicinati a Lui. Che cosa stava scnvendo? Il primo dei farisei, arrivato vicino a lui, ha scoperto con stupore che Gesù conosceva i suoi peccati più segreti che erano scritti a grandi lettere per terra! Confliso e spaventato ha guardato Gesù che poteva con una sola parola distruggerlo davanti agli altri. Ma al contrario, con grande bontà e umile maestà, il Salvatore ha cancellato con la mano il peccato dell'uomo. Finito! Sparito! Luomo ha letto il perdono negli occhi di Gesù ed è ripartito in silenzio. Poi si è avvicinato un altro, che non poteva evidentemente conoscere i torti del primo. Gesù ha scritto allora il peccato del secondo che, dopo aver letto, se ne è andato anche lui sconvolto. Tutti si sono avvicendati in questo modo presso Gesù. Così gli accusatori della donna contusi fino in fondo all'anima, ma rispettati nella loro intimità, hanno abbandonato la scena uno dopo l'altro. La maldicenza e le intenzioni perverse, sono state lasciate sul posto, insieme alle pietre destinate alla peccatrice. "La più grande gioia dell'Agnello di Dio è di cancellare il peccato dal mondo!" A Cana Gesù ha cambiato l'acqua in vino, ma non è forse cosa ancora più grande assorbire il nostro aceto, con l'aggiunta dei nostri veleni e delle nostre amarezze, come Lui ha fatto sulla Croce, per lasciar sgorgare il Sangue del suo Cuore? E Lui sogna di fare questo miracolo ogni giorno per noi, purché accettiamo di abbandonargli i veleni che stanno ancora in noi e che uccidono l'amore. Chi sa se c'e piu gioia in cielo per un solo calunniatore pentito che per 99 prostitute che non hanno.... sì, sì! che hanno bisogno anch'esse di pentimento! Perché per prenderci con Lui nel suo Regno, Gesù ha preparato una sola porta per tutti, i veri peccatori così come i falsi giusti, quella della sua divina, 115 regale, insondabile misericordia. MESSAGGIO del 25 giugno 1997. “Cari figli, oggi sono con voi ij un modo speciale e vi porto la mia benedizione materna della pace. Io prego per voi ed intercedo per voi presso Dio, perché capiate che ognuno di voi è portatore di pace. Non potete avere la pace, se il vostro cuore non è in pace con Dio. Per questo, figlioli, pregate, pregate, pregate, perché la preghiera è il fondamento della vostra pace. Aprite il vostro cuore e date del tempo al Signore: che Lui sia il vostro amico. Quando si crea una vera amicizia con Dio, nessuna tempesta può distruggerla. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". UN FRANCESCANO AL PARCHEGGIO Si era in piena guerra alla fine dell 1993. Tutta la regione di Medi ugoije godeva di una relativa tranquillità, ma a meno di 100 chilometri da lì la Bosnia era ancora a ferro e fuoco. Non aspettatevi da me una spiegazione sulla situazione di quell'epoca, perché non troverete mai una persona più negata alla politica di me! Quel giorno ero andata alla casa canonica per portare una lettera, quando ho visto un francescano della regione. Stava raggiungendo la sua macchina al parcheggio e sembrava avesse fretta di ripartire. Lo chiamo: - Padre, che gioia vederti qui! Sei ancora vivo, sia lodato Gesù Cristo! - Sestra! Anche tu sei viva, grazie a Dio! - Ci si salutava proprio così fra Croati nel 92-93. "Uno sarà preso, l'altro lasciato..." dice il Vangelo (Mat. 24, 40) e questa guerra ci ricordava in modo drammatico che nessuno e eterno quaggiù. - Dove vai così di fretta? Non dirmi che appena arrivato parti subito! - Sono già in ritardo e devo fare una lunga strada... e anche molto difficile! - Certamente va in soccorso a dei rifugiati in una zona a rischio, mi sono detta preoccupata. ..... la strada dove ti porterà? - Un lungo silenzio pieno di significato fa eco alla mia domanda. - OK se non puoi dirmelo, pregherò per te senza sapere, ci sono abituata, nessun problema! – Il silenzio si prolunga, ma capisco dalle sue sopracciglia corrugate che esita, pesando il pro e il contro. -Ascolta... mi dice abbassando la voce. So che preghi, ti dirò dove vado ma promettimi di non dirlo a nessuno. Se ti chiedono dove sono, non lo sai. E se vedi che non torno... prega per me! - Parti per la Bosnia interna? - Non dimenticherò mai il suo sguardo in quel momento, né il suono della sua voce, né la determinazione di tutto il suo essere. In poche sobrie parole mi ha rivelato il suo progetto che avrebbe potuto costargli la vita. - Vado a...(ho promesso e mantengo la promessa!) Ci sono già state centinaia di morti. Sono accerchiati da quasi un mese dai musulmani. Non si può più entrare né uscire, non hanno più niente e rischiano di essere sterminati. Sono senza preti, non si può lasciare la gente senza i sacramenti. Ho messo la mano nelle sue, o piuttosto le sue nelle mie. Dopo aver inghiottito parecchie volte, sono riuscita a dire con voce afona: - Come farai ad attraversare le linee nemiche? - Abbozza un sorriso. Avrei dovuto pensarci prima, tutti i francescani di qui sono lottatori in saio. - Sai, è il mio paese, sono nato in quelle terre... c e sempre un modo! - La Gospa sarà con te! - Su andiamo! Faccio il pieno e filo via! - Benedicimi prima di partire. - Ha posato le mani sulla mia testa e ha pronunciato la bella formula croata di benedizione che nomina la Regina della Pace, e senza aggiungere altro... è partito. Ho rivisto questo fratello parecchi mesi più tardi, perché al suo ritorno è venuto a celebrare la Messa della sera a Medjugoije. Il Signore lo aveva protetto. Ha ripreso il suo ministero nella regione come se niente fosse, e ancora oggi capita che celebri i misteri di Dio per le folle di tutte le nazioni e lingue, che si affollano a Medjugoije. Tra quelle persone chi ha il sospetto che questo umile discepolo di Gesù, somigliante in tutto agli altri preti, abbia meritato la corona del martirio? Chi potrebbe mai immaginare, mentre riceve il Corpo di Cristo dalla sua mano, che per poco questo prete non è stato dato per disperso? E che domani se la gente ha bisogno del suo prete per assisterla, non si tirerà indietro anche a rischio della vita? Nessuno immagina che colui che proclama il vangelo dietro al microfono, con una tale sobrietà di intonazione e gesti, ha vissuto fino all'estremo la parola di Gesù: "Non c'è amore più grande che dare la vita per coloro che si amano." Questa è da secoli la tradizione dei miei fratelli francescani in questo paese, così fortemente radicata nella memoria del popolo croato, e oggi è una gioia per me renderle omaggio. MESSAGGIO del 25 Luglio 1997. "Cari Figli, oggi v'invito a rispondere al mio invito alla preghiera. Io desidero, cari figli, che in questo tempo troviate un angolo per la preghiera personale. Desidero guiaarvi verso la preghiera del cuore. Solo cosi, capirete che la vostm vita 116 èvuota senza la preghiera. il senso della vostra vita lo scoprirete, quando scoprirete Dio nella preghiera; peciò, figlioli, aprite la porta del vostro cuore e capirete che la preghiero è la gioia, senza la quale non potete vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." ED ECCO USCIRE IL ROSARIO DAL CASSETTO Sherry e Ron? Una coppia che incarna pienamente i frutti che Medi ugoije può portare lontano dal villaggio, da parte di gente che non ci è ancora mai andata. Il mese scorso a Notre Dame (USA) hanno avuto la buona idea di prendermi al volo prima della partenza e di raccontarmi tutto... ma proprio tutto... Sherry e Ron sognavano di avere un bambino. Dopo otto anni lei si ritrova incinta ed è al colmo della gioia. La prima ecografia mostra che tutto va bene, ma dopo poche settimane il bebè non si muove come dovrebbe a quello stadio. La seconda ecografia indica una malattia di cuore irreversibile, i medici sono categorici: questa malformazione causerà fra poco la morte del bebè. Un profondo dolore prende allora i genitori che si mettono a pregare intensamente. Come c'era da aspettarsi, molti "amici" li consigliano di abortire senza aspettare la morte del bebè, ma né Sherry né Ron si abituano all'idea di perdere quella piccola vita già tanto amata. Bisognerà operare la piccola, ma le probabilità di riuscita sono minime: 1%! I medici tentano una trasfusione di sangue nel cordone ombelicale perché la bambina è molto anemica; non ha che 23 settimane e la morte può sopraggiungere ad ogni momento. Dopo questo intervento penoso, sia fisicamente che moralmente, Sherry e Ron tornano a casa loro, distrutti. Sherry si ricorda ad un tratto di un rosario di legno che la sua amica Liz le aveva portato da Medjugoije e che lei aveva cacciato subito in fondo ad un cassetto fra le cose inutili. Le viene in mente di mettere questo rosario sul suo ventre pregando e lo schiaccia come per farlo sentire alla piccola. Non dimenticherà mai quel momento: per la prima volta la bambina comincia a muoversi, si direbbe quasi che cerchi di afferrare il rosario! Nei giorni seguenti, nell'ora in cui Sherry e Ron si riuniscono per recitare il rosario, la piccola manifesta la sua presenza con ogni sorta di salti e movimenti nel seno di sua madre. Un vero "piccolo Giovanni Battista!" Allora Sherry chiede di fare un'altra ecografia. Durante l'esame mentre Ron prega presso la macchina ad un tratto il dottore si agita, chiama tutto il personale medico presente e indica lo schermo: tutto l'eccesso di acqua che aveva gonfiato il corpo della bambina e ne avrebbe causato la morte è completamente sparito! I medici non riescono a capacitarsi, è inspiegabile! Invitano la coppia a rientrare tranquillamente e a lasciare nascere normalmente il bebè. Non c'è più bisogno di operazione! Anna Mary nasce nel settembre 1994. Uho vista il mese scorso con i suoi genitori. E' sanissima e piena di gioia, corre dappertutto! Dall'età di un anno, dice sua madre, ha una vera e propria predilezione per le statue della Madonna. Come ne vede una, mette in moto le sue gambette per andare a coprirla di baci. In questa storia Maria è riuscita a trasformare i genitori in veri e propri apostoli e sostenitori dei suoi progetti. Senza mai stancarsi invitano i loro conoscenti alla preghiera del rosario perché dicono che "con la preghiera del rosario avvengono miracoli !" Miracoli? Ma ce ne sono a migliaia sospesi sulle nostre teste! Per fortuna alcuni si occùpano attivamente di farli ricadere. Per esempio i miei piccoli amici Allison (6 anni) e Don (5 anni) sono esperti in materia... In camera loro hanno una statua della Madonna della Rue du Bac. Ualtro giorno mentre osservavano i raggi che escono dalle mani di Maria, i genitori hanno spiegato loro che le Sue mani spandono grazie, quelle che Le sono richieste, a volte però Maria ne avrebbe altre, quelle che disgraziatamente non Le sono richieste. I due piccoli sono rimasti molto colpiti e si sono messi a riflettere su questa cosa stupefacente. Rimuginavano visibilmente un'azione riparatrice. La sera stessa al momento di andare a letto, la madre ha sorpreso la loro conversazione. In ginocchio sul suo letto, Allison ha detto al fratellino: "Tu prendi la mano sinistra, io prendo la mano destra." Il piccolo è stato d'accordo sulla spartizione, poi molto concentrato con le mani giunte si èmesso a pregare con fede ripetendo: "Maria, dalle a me quelle grazie, su, per favore, dalle a me!" "Il Regno appartiene ai bambini e a coloro che assomigliano loro..." MESSAGGIO del 25 Agosto 1997. "Cari figli, Dio mi concede questo tempo quale dono per voi, perché possa ammaestrarvi e guidarvi sulla via della salvezza. Ora, cari figli, non comprendete questa grazia; ma presto verrò il momento in cui rimpiangerete questi messaggi. Perciò, figlioli, vivete tutte le parole che vi ho dato durante questo tempo di grazia e fate rivivere la preghiera finché essa non diventerò per voi gioia. Invito, in modo particolare tutti coloro che si sono consacrati al mio Cuore Immacolato, a diventare esempio per gli altri. Invito tutti i sacerdoti, i 117 religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Figlioli, il Rosario mi è particolarmente caro; attraverso esso, voi mi aprite il vostro cuore ed Io posso aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." HA CHI PUÒ FARE CONCORRENZA AL SANTO PADRE? Immaginate una nonnina polacca che vi oftre dolci fatti in casa, mentre vi racconta la sua personale e meravigliosa storia. Zofia è nata a Wilno nel 1930. Non starò qui a raccontare le privazioni, le umiliazioni e i dolori che ha sofferto insieme alle migliaia di polacchi scacciati dalla Lituania nel 1939... Sposando Marek, diventa la moglie di un gran poeta polacco, pur conducendo la vita di una fervente madre di famiglia che ha il dovere di agire con abilità per proteggere la sua famiglia dall'oppressione comunista. Fin dal 1957 suo marito e lei lavorano a stretto contatto con Karol Wojtyla, allora semplice prete, in un movimento cattolico per i laici. Tra loro si sviluppa una fiducia profonda. Più tardi Marek continuerà a collaborare con il Santo Padre in Vaticano e ancora oggi dalla Polonia mantiene una fitta corrispondenza con lui. Fra un dolcetto e l'altro di Zofia ho potuto vedere con i miei occhi qualcuna di queste lettere... Nella Polonia del 1982 la censura è diventata di nuovo terribile, dopo la grande speranza suscitata da Solidarnosc. Zofia scopre l'esistenza di Medjugoije il i ottobre 1983 e in quell'atmosfera di tristezza, Medjugotje è quel lampo di speranza che le fa dire: "Dio non ci ha dimenticati!" Una nuova speranza di libertà risorge in lei. A causa della chiusura delle frontiere e dei controlli sulla corrispondenza le èimpossibile mantenere legami con i suoi amici stranieri. Ma in quel 1 ottobre, una celebre pianista, che poteva passare le frontiere grazie ai suoi concerti, ha portato buone notizie. Ricordando le insormontabili persecuzioni del regime, Zofia le dice: - "Non potrà durare a lungo, vedrà che Dio farà qualcosa per fermare il trionfo del male." - "Forse ha già cominciato" - risponde la musicista con aria misteriosa. Poi racconta che in Germania, da dove viene, ha sentito che già da due anni la Madre di Dio appare in Iugoslavia. Le hanno offerto un libretto con le parole di Maria ai veggenti. Zofia le chiede allora se può prestarle quel libro. Le due donne si danno appuntamento al convento di Sr. Faustina e Zofia riceve il documento davanti alla sua tomba, il 5 ottobre, anniversario della sua morte. "Ho letto tutto il libro in una notte," dice Zofia. "Il mattino dopo ne ho parlato a un' amica che conosceva il tedesco meglio di me e che, secondo me, avrebbe potuto tradurre rapidamente qualche decina di pagine, le più importanti, perché i Polacchi sapessero che Dio interviene nel destino del mondo, e in che modo poi! La mia amica Marija ha letto il libro tutta la notte. La mattina dopo mi telefona: "Non dobbiamo tradurre soltanto una decina di pagine, ma tutto il libro! Mi ci metto subito." Le dico il mio timore: "Forse per la traduzione ci vorrà troppo tempo?" Mi risponde con tono deciso: "Ci vorrà un mese!" E ha mantenuto la parola. Suo marito Stanislaw ha scoperto con gioia che la Provvidenza parlava al mondo per bocca della Madonna. Ha allora incominciato a riprodurre quel testo in alcune decine di esemplari, in un posto conosciuto a lui solo, perché allora tutte le pubblicazioni che non erano rivedute dalla censura, anche per una sola pagina, erano strettamente proibite. Questi esemplari circolavano fra i nostri amici. Vivevamo nell'euforia, nella gioia, sforzandoci di mettere in pratica le raccomandazioni di Maria e sognando di potere andare al più presto a Medjugorje. Frattanto la mia amica Marija, non so come è riuscita a trovare un altro libro sugli avvenimenti di Medjugoije, questa volta in francese, quello di Padre Svetozar KraUevic: "Le apparizioni di Medjugorje." Lo ha tadotto in breve tempo. Lo abbiamo diffiiso, segretamente, in pochi esemplari, e abbiamo incominciato a raccogliere i pochi articoli che esistevano nella stampa straniera, così come le foto e i video. Maija, Stanislaw ed io volevamo andare a Medjugoije per pregare per noi e per il nostro paese, ma soprattutto per potere ringraziare Maria e gioire in sua presenza. Alla fine dell' estate '84, Stanislaw ha saputo di una gita non troppo cara a Budva, sulle Montagne Nere (Iugoslavia). Dovevamo chiedere i passaporti individualmente. Ho ricevuto il mio per ultima, un'ora prima della chiusura delle iscrizioni. Arrivati sul posto, all'insaputa degli altri, abbiamo detto all'organizzatore del viaggio che andavamo due giorni a Mostar da alcuni amici. Ha accettato senza fare commenti. Siamo partiti il 4 ottobre in un autobus pieno zeppo con un caldo terribile. Dopo Dubrovnik, abbiamo cambiato autobus con un altro che andava a Mostar. Per cammini alternativi siamo arrivati a destinazione. Quindici minuti prima dell'inizio del Rosario, eravamo in Chiesa a Medjugoije. Ci siamo inginocchiati davanti all'altare dimenticando la fatica. Sapevamo che fra qualche decina di minuti la Madonna sarebbe venuta ed era la sola cosa che 118 contasse. La mia amica Maija stringeva sul cuore il suo regalo: i due libri in polacco. Che emozione in quel momento: poter pregare con una folla di pellegrini in lingue diverse per la prima volta; aspettare l'arrivo dei veggenti e il loro incontro con la Santissima Madre! Sono segreti del cuore di ciascuno ma, nello stesso tempo, è come se questi segreti fossero comuni per tutti quelli che vengono qui con fede. Non riesco nemmeno a descriverlo. E' semplicemente indescrivibile. Poi le campane hanno suonato e noi abbiamo sentito per la prima volta quel canto: "Doslismo ti Majko Draga" che poi mio marito ha tradotto in polacco.(...)" E' nata così la straordinaria missione di Zofia che appena rientrata in Polonia ha diffuso la parole di Maria nel suo paese, ed è stata come una valanga. Ma torniamo al suo pellegrinaggio di ottobre '84 e all'avvenimento centrale che ha fatto di lei un apostolo infaticabile della Gospa. "Siccome non avevamo il tempo di salire su entrambe le colline ed era venerdì, di nuovo un 5 ottobre (giorno della salita al cielo di Sr. Faustina) abbiamo scelto di fare la Via Crucis sul Krizevac. A metà strada, mentre ero rimasta un po' indietro rispetto agli altri, sono stata presa di colpo dalla misericordia del nostro Padre Celeste che, per un'estrema compassione per i suoi figli, manda ogni giorno da qualche anno la Madre del suo Unico Figlio, per spiegare la pace, la fede, la conversione e la preghiera, il digiuno e la penitenza. Questa rivelazione della tenerezza del Padre e della sua sollecitudine per noi è durata lo spazio di un secondo, di un battito di ciglia. Esperienza folgorante, che mi ha reso profondamente felice. Il mio cuore aveva incontrato il Padre! Era pomeriggio e stavo per raggiungere la quarta stazione. Ad ogni stazione con altre preghiere dicevamo un Padre Nostro. Mi sono resa conto che questa prima preghiera dei Cristiani, così semplice, viveva ormai in me, che potevo dirla con tenerezza, riconoscenza, adorando... cosa che non avevo mai sentito prima. E oggi dura ancora! E' il più bel dono che ho ricevuto a Medjugoije, un dono che non mi aspettavo e che ha fatto nascere in me la speranza di poter conoscere anch'io un giorno lo Spirito Santo come persona; una persona di cui si può sentire la presenza, ed è quello che mi è successo nove mesi più tardi! (...) Dopo questo primo pellegrinaggio, ho scritto al Santo Padre quello che ho visto e quello che mi sembrava più importante. Alla fine della lettera ho aggiunto che non ero mai stata così felice né così piena di speranza come a Medjugoije. Mi ha risposto di sua mano, con una immensa bontà, che mi ringraziava per la lettera e che dovevo ricordarmi sempre queste parole: "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà." E queste parole mi hanno molto sostenuto nelle difficoltà (ricordiamoci della Polonia di quei tempi). Ogni volta che tornavo da Medjugorje aggiungevo alcune frasi alle lettere che mio marito inviava al Santo Padre. Un giorno i membri della redazione del giornale, dove lavorava mio marito, sono andati a Roma con le loro famiglie. Ma io sono partita per Medjugorje! Mio marito era un po' imbarazzato perché non l'avevo accompagnato per incontrare il Santo Padre, ma questi ha indovinato subito dove fossi. Allora con un bel sorriso ha detto che la Madre di Dio gli faceva concorrenza e che non aveva la pretesa di vincere. Poi ha rassicurato mio. marito dicendogli che avevo scelto bene. Poiché Marek si poneva dei problemi su Medjugorje ne ha approfittato per interrogare il Santo Padre e ha avuto questa risposta: "E' un avvenimento molto importante e molto positivo." Ancora oggi Zofia continua a dare la sua vita perché la voce di Maria si faccia sentire, ma il Signore traccia per lei un nuovo cammino. In effetti durante l'ultimo pellegrinaggio a Medjugoije, la sua cattiva salute le ha impedito di salire con il suo gruppo sul sentiero pietroso del Krizevac. Allora ha deciso di rimanere a pregare in pianura. Sedendosi lungo una vigna ha voltato il viso verso la grande croce di cemento, unendo il suo cuore al cammino della croce dei suoi amici. Mentre stava pregando in quel modo, ha avuto una parola che le si è impressa come un sigillo sulla cera: "Per te ora ci sarà la croce!" Effettivamente le malattie, le operazioni e altre prove le mostrano che i suoi occhi di carne non rivedranno più Medjugoije su questa terra. Ma la luce soprannaturale che emana da lei non fa che aumentare e parla più forte di qualsiasi iniziativa coraggiosa, conferenza o libro. Passa attraverso tutte le frontiere! E per noi "piccoli apostoli in piena salute", Zofia rappresenta una delle più splendide vittorie degli avvenimenti di Medjugoije in un cuore. Siano lodati Gesù e Maria! MESSAGGIO del 25 Settembre 1997. "Cari figli, oggi v'invito a comprendere che senza amore non potete capire che Dio deve essere al primo posto nella nostra vita. Per questo, figlioli, v'invito tutti ad amare, non con amore umano, ma con l'amore di Dio; cosi, la vostra vita sarò più bella e disinteressata; capirete che Dio si dona a voi per amore nel modo più semplice. Figlioli, per poter 119 capire le mie parole, che vi do per amore, pregate, pregate, pregate; e potrete accettare gli altri con amore e perdonare a tutti coloro che vi hanno fatto del male. Ricambiate con la preghiera; la preghiera è il frutto dell 'amore verso Dio Creatore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." LEZIONI D’AMORE Faceva un freddo glaciale e un vento gelido soffiava senza tregua. Gennaio rendeva spoglia la pianura di Medjugorje. Siamo nel salottino dei Pavlovic, Marija, circondata dai suoi amici che pregano in ginocchio, volge verso la Gospa un viso seno. È il periodo più intenso del gruppo di preghiera, quei famosi quattro anni durante i quali la Gospa li ha tenuti uniti sotto la sua guida per formarli intensamente alla vita secondo Dio, all'amore... "Quella sera la Gospa ci propone un esercizio, racconta Marija. Chiede che ognuno di noi vada in mezzo alla natura a cercare qualcosa che ci parli del Creatore, chiede che per l'apparizione del giorno seguente ognuno Le porti un elemento della natura particolarmente bello." Uindomani prima delle 17, si svolge una strana scena. I ragazzi portano a uno a uno il loro tesoro per deporlo ai piedi della statua di Maria, e intanto spiegano agli altri le ragioni della scelta: "Guarda il lichene su questo pezzo di scorza, hai notato che splendido colore?!" "E questo è un sasso che non sembra speciale, ma quando lo giri... guarda... vedi la forma di due cuori che si toccano!" "Io ho cercato a lungo, ma non inutilmente! guardate questo nido, ammirate il lavoro ingegnoso, e la lanuggine che questo uccello ha legato a fili di paglia..." mentre ognuno comunica il suo entusiasmo ai fratelli, di colpo la porta si apre e uno scoppio di risa generale accoglie il nuovo venuto. Ha scovato un ramo tre volte più grande di lui e tenta di introdurlo nella stanzetta già trasformata in museo! "Non trovate che questo ramo abbia una splendida forma, spiega issando il suo trofeo con tutte le forze, vedrete meglio quando l'avrò liberato da questa porta..." La Gospa è apparsa quella sera, come in mezzo a un nuovo "Roveto Ardente" e con la sua inconfondibile tenerezza materna, ha spiegato: "Cari figli, anche se è inverno e la natura intorno a voi è completamente spoglia, ognuno ha potuto trovare qualcosa che gli ha parlato della bellezza del Creatore. Cari figli fate lo stesso con il vostro prossimo. Quando pensate che qualcuno non abbia niente di attraente ai vostri occhi cercate bene e troverete la bellezza che il Creatore ha messo in lui perché: ogni persona è amabile." Un'altra volta la Madonna ha proposto loro questo esercizio: ognuno doveva scrivere su un foglio il nome di quelli che preferiva nel gruppo di preghiera, e anche il nome di quelli che apprezzava meno o dai quali si teneva lontano. Poi ha chiesto loro di cambiare comportamento per un mese: dovevano sedersi presso quelli che li attiravano meno, conversare e condividere con loro aprendo il loro cuore, lasciando le loro affinità naturali da parte. Passato il mese, ha chiesto di scrivere il nome delle persone che preferivano e di paragonare questa lista con quella precedente. Tutti hanno scoperto con stupore quanto avessero modificato il loro giudizio sugli altri: questo esercizio aveva allargato il loro cuore a dimensioni inattese e meravigliose. Hanno capito fino a che punto prima erano rimasti rinchiusi in pregiudizi senza fondamento, privandosi delle ricchezze nascoste nel loro prossimo. Il comando d'amore di Gesù li liberava delle loro strettoie, e la gioia sgorgava a fiotti. Il gruppo si è trasformato completamente. La Gospa formava cosi i suoi figli all'amore, non umano ma divino. Aveva delle trovate che solo, un cuore di madre può concepire. Con tutti i mezzi aiutava i suoi figli feriti a entrare nelle dimensioni infinite dell'amore divino come il sole aiuta il bocciolo di rosa tutto chiuso a spiegare i petali e a spandere il suo profumo. Uno dei veggenti aveva difficoltà di relazione a causa della sua timidezza. Per aiutarlo ad uscirne, Maria gli ha offerto un cammino di guarigione. Per tutto un periodo, durante l'apparizione quotidiana, Lei gli sottoponeva un problema e il veggente doveva pregare, riflettere, trovare una soluzione ed esporgliela durante l'apparizione seguente. Si trattava per esempio, di una situazione fittizzia in cui una persona faceva una certa azione che avrebbe sorpreso o contrariato il veggente e la domanda era: Come reagire nel modo migliore secondo lo spirito di Dio in questo caso preciso, tenendo conto della personalità di ognuno? L’indomani il veggente dava la sua risposta e la Gospa dava la sua. Ne parlavano insieme e nel suo immenso rispetto per la libertà di ciascuno, la Gospa lasciava che il veggente decidesse da solo che comportamento adottare. A volte Lei gli diceva: "Fai come hai detto." Anche quando aveva suggerito una soluzione migliore, perché capiva che il veggente non aveva, per il momento, il coraggio di viverla. Per accompagnarci con la sua tenera sollecitudine, Maria ci prende dove siamo arrivati e non dove dovremmo essere: sposa i nostri ritmi, le nostre lentezze! Sul piano dell'amore, 120 viviamo completamente al di sotto dei nostri mezzi! Permettiamo a Dio di trasformare il nostro amore umano in amore divino! Allora decolleremo dai nostri limiti miserabili per sviluppare le dimensioni divine che sono in germe in noi. Perché nessuna vita sfugge a questa evidenza: Famore "umano" non dura. Ciò che è nato dalla carne è carne. La carne però, non eredita il Regno. "Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantato sarà strappata", dice Gesù (Mt. 15,13). Un amore che non muore nel suo carattere umano e carnale per nascere nello Spirito è destinato a sparire. Oggi come non mai, l'ora di questa sparizione sembra suonare sempre più per l'amore di coppia, per la famiglia... per questo la Vergine lancia questo grido per mezzo dei suoi messaggi, Lei che vuole ad ogni costo salvare i nostri amori: "Cari figli amate non con l'amore umano ma con l'amore di Dio!". Già Marta Robin lanciava questo grido in Francia, lei che i nostri divorzi, le nostre "unioni libere" e la curva esponenziale dei loro drammi, immergevano nell'agonia. Un buon mezzo per evitare la distruzione delle nostre famiglie, delle nostre amicizie? Calpestare il nostro rispetto umano e praticare costantemente la richiesta di perdono. Un proverbio cinese dice che una tazza rotta e incollata è più bella di una tazza intatta perché è disegnata con solchi d'oro! Si, ogni volta che ci si scambia una richiesta di perdono in seguito a un'offesa, lungi dal rompersi, un amore si divinizza. MESSAGGIO del 25 Ottobre 1997. "Carifigli, oggi sono con voi e v'invito tutti a rinnovarvi, vivendo i miei messaggi. Figlioll, che la preghiera sia per voi vita. Siate di esempio per gli altri. Figlioli, desidero che diventiate portatori della pace e della gioia di Dio nel mondo di oggi senza pace. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate. Io sono con voi e vi benedico con la mia pace materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." LA STAZIONE ERA DESERTA Quando la Gospa ci dice "Sono con voi" non fa che riprendere il famoso "Sono con te" di Dio che costella la Bibbia e che significa: avrai la vittoria perché combatterò per te. Corinne, tuttavia, non aveva esattamente il look dei profeti della Prima Alleanza... Bionda come il grano, bella come il sole nascente, affrontava i suoi 24 anni senza Dio, nell'incoscienza materialista di una Parigi che faceva luccicare le sue mille false gioie. Ma a 25 anni ha uno choc, seguito da una conversione radicale nella sua vita come soltanto i giovani sanno fare senza il minimo compromesso. Medjugorje! Laggiù Corinne scopre l'amore di sua Madre, i messaggi di sua Madre, scopre quel Cuore vibrante e bruciante di tenerezza da cui d' ora in avanti sa di essere amata, e la fede la invade come l'acqua di una chiusa che si rovescia in un bacino vuoto. Maria la conduce a Gesù e le presentazioni sono fatte bene, molto bene! Incomincia a vivere i messaggi prendendo seriamente ognuno dei 5 punti. La felicità di aver scoperto Dio le fa fare meraviglie (di conversione!) tra i giovani che avvicina. Sarebbe troppo lungo raccontare tutta la sua testimonianza, ma un avvenimento di quest'autunno mi ha particolarmente colpito: Una sera stava rientrando a Parigi molto tardi e la stazione di Saint-Lazare era quasi deserta... In casi come quello non è sempre un vantaggio essere giovani e belli. Disgraziatamente Corinne vede un uomo dirigersi verso di lei con un' aria che non lascia dubbi sulle sue intenzioni. Corinne invoca allora per lui l'aiuto della Madonna, desolata di vedere quel figlio di Dio in preda a simili passioni. Con tutto il cuore e non come un "rimedio magico", dichiarerà più tardi, gli trasmette silenziosamente la Speciale Benedizione di Maria nello stesso momento in cui egli la afferra per la spalla. All'improvviso, come scosso da una scarica elettrica, l'uomo fa un balzo all'indietro, terrorizzato. Sempre indietreggiando le urla, prima di fuggire a gambe levate: "Ma che cosa mi hai fatto? Che cosa mi hai fatto?" Buona domanda! Che cosa aveva dunque fatto? Nient'altro che prendere e mettere in pratica il bel regalo di Maria, la sua Benedizione, perché noi potessimo trasmetterla ed aiutare meglio gli altri, soprattutto i non credenti. Il caso di Corinne non è raro, ci mostra la potenza di questa benedizione data da qualcuno che vive veramente il Vangelo, mette l'amore di Dio al primo posto e lo mette in pratica nella vita di tutti i giorni. Davanti a tanti giovani atei, intrappolati nella droga e in altre difficoltà possiamo diventare gli strumenti di Maria, così desiderosa di benedire i suoi figli per riportarli a Dio. Quanto all'uomo di Saint-Lazare, se ha lasciato libera Corinne, lei, non l'ha abbandonato nella preghiera, perché questa pace materna è anche per lui; soprattutto per lui! MESSAGGIO del 25 Novembre 1997. "Cari figli, oggi v'invito a comprendere la vostia vocazione 121 cristiana. Figlioli, io vi ho guidato e visto guidando in questo tempo di grazia, perché diventiate coscienti della vostra vocazione cristiana. ! santi martiri morivano testimoniando: 'Io sono cristiano ed amo Dio sopra ogni cosa'. Figlioli, anche oggi v'invito a gioirc e ad essere cristiani gioiosi, responsabili e coscienti che Dio vi ha invitati in modo speciale a diventare mani gioiosamente tese verso coloro che non credono, perché, con l'esempio della vostra vita, ricevano Fede ed amore per Dio. Perciò, pregate, pregate, pregate, perché il vostro cuore si apra e sia sensibile per la parola di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." UN MATRIMONIO CHE RESISTE A TUTTE LE TEMPESTE Ma esiste. ancora? Esisterà sempre. Nella città di SirokiBrieg, (a 30 Km. da Mediugorie), i registri della Parrocchia riportano che fra i 13.000 fedeli non c'é nessun divorzio. A memoria d'uomo nessuna famiglia si é mai divisa. L’Erzegovina gode forse di un favore eccezionale da parte del cielo? Gli sposi pronunciano, per caso, una formula segreta durante la Cerimonia? C'é forse un trucco magico che allontani da loro il demonio della divisione? La risposta é molto più semplice! Per secoli queste popolazioni hanno sofferto crudelmente perché c'era chi voleva strappare loro la fede cristiana e cancellare dalla carta il nome prezioso di Nostro Signore Gesù Cristo, morto sulla croce e risuscitato per aprire agli uomini le porte della Vita Eterna. Sanno per esperienza che la loro salvezza viene dalla Croce di Cristo. La salvezza non viene dai Caschi Blu, dai progetti di disarmo, dall'aiuto umanitario, dai trattati di pace o dalle clausole dell'ONU, anche se, a volte, queste realtà servono da canali per qualcosa di buono. La fonte della salvezza é la Croce di Cristo! Queste persone hanno l'intelligenza dei poveri, quella saggezza che consiste nel non lasciarsi ingannare quando si tratta di vita o di morte. Ecco perché hanno legato indissolubilmente il matrimonio alla Croce di Cristo. Hanno fondato il matrimonio, che dà la vita umana, sulla Croce che dà la vita divina. La tradizione croata del matrimonio, così bella, é stata scoperta dai pellegrini di Medjugoije, e comincia a fare scuola in Europa e anche in America! Quando un giovane si prepara al matrimonio, non gli si racconta che ha trovato la persona ideale, il miglior partito. No! Che cosa dice il Prete? "Hai trovato la tua croce. Ed éuna croce da amare, da portare, una croce che non si dovrà buttare ma amare. "Queste parole dette in una parrocchia francese lascerebbero il fidanzato muto di stupore. Ma in Erzegovina la croce evoca l'amore più grande e il crocifisso é il tesoro della casa. Padre Jozo spiega spesso ai pellegrini che al suo paese, quando i fidanzati vanno in chiesa, portano con loro un crocifisso, che é benedetto dal prete e durante lo scambio del consenso riveste un'importanza capitale. La fidanzata posa la mano destra sulla croce, a sua volta il fidanzato pone la sua su quella della fidanzata, e così le due mani si trovano riunite sulla croce, fuse sulla croce. Il prete mette allora la sua stola sulle loro mani. Essi pronunciano il consenso e si promettono fedeltà secondo il rito classico proposto dalla Chiesa. Dopo di che gli sposi non si abbracciano, ma abbracciano la croce, sanno di abbracciare così la fonte dell'amore. Chi si avvicina e vede le due mani stese sulla croce, capisce che se il marito abbandona sua moglie o che se la moglie abbandona il marito, in realtà abbandona la croce. E quando si é abbandonata la croce non resta più niente, si é perso tutto perché si è lasciato Gesù,si è perso Gesù. Dopo la cerimonia gli sposi riportano a casa il crocifisso e gli danno il posto d'onore. Diventerà il centro della preghiera in Famiglia perché hanno la convinzione che la Famiglia è nata dalla croce. Se c'è un problema, se scoppia un diverbio, è davanti a questa croce che gli sposi vengono a cercare soccorso. Non andranno da un avvocato, non consulteranno un mago o un astrologo, non faranno assegnamento su uno psicologo o un consigliere per sistemare i loro problemi. No, andranno davanti al loro Gesù, davanti alla croce, si metteranni in ginocchio e davanti a Gesù verseranno le loro lacrime, grideranno le loro sofferenze e soprattutto si scambieranno il perdono. Non s'addormenteranno con un peso sul cuore perché saranno ricorsi al loro Gesù, al Solo che ha il potere di salvare. Insegneranno ai loro bambini ad abbracciare la croce ogni giorno e a non addormentarsi come dei pagani senza aver ringraziato Gesù. Per i bambini, fin dai più lontani ricordi, Gesù è l'amico di famiglia, che si rispetta e si abbraccia. Questi bambini non hanno "animaletti" da stringere durante la notte per sentirsi sicuri, ma dicono "Buona notte" a Gesù e abbraciano la croce. Si addormentano con Gesù, non con un peluche. Sanno che Gesù li custodisce tra le sue braccia e che non hanno niente da temere, le loro paure si spengono nell'abbraccio a Gesù. MESSAGGIO del 25 Dicembre 1997. "Cari figli, anche oggi gioisco con voi e v' invito al bene. Desidero che ognuno di voi mediti e porti la pace nel suo cuore e dica: 'Io desidero mettere Dio al 122 primo posto nella mia vita! '.Cosi, figlioli, ognuno di voi diventerò santo. DÙe, figlioli, ad ognuno: 'ti voglio bene', e questi vi ricam-bierò con il bene; ed il bene, figlioli, dimorerò nel cuore di ogni uomo. Stasera, figlioli, vi porto il bene di mio Figlio, che ha dato la sua vita per salvarvi. Perciò, figlioli, gioite e tendete le mani a Gesù, che e solo bene. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. TRAPIANTI DI CUORE Da quando è stato dato questo messaggio il villaggio di Medjugoije è cambiato. Per qualche tempo le persone si interpellavano allegramente a vicenda, perfino per strada. Ci si girava stupiti. Cosa!? Ti voglio bene! - Ah! Si.. .hum... anch'io ti voglio bene.Uimportante è di resistere nella durata, di sforzarsi di amare, in quello che la piccola Teresa chiamava "la monotonia del quotidiano Per anni si va avanti senza vedere niente, senza sentire niente e a volte lo scoraggiamento si affaccia all'orizzonte, quando ad un tratto... Maria fa irruzione da Rolande, un'amica della Normandia, madre di famiglia. "Sai, - mi racconta - le mie relazioni con gli altri erano molto difficili, soprattutto con quelli che non mi sembrava-no simpatici". Facevo soffrire tutti. Ero furiosa con me stessa, infelice, piena di scrupoli, perché sapevo che Gesù mi chiedeva di amarli. Cercavo di far tacere i miei sentimenti negativi ma inutilmente, perché il mio carattere prendeva il sopravvento. Nel marzo scorso, mentre stavo cucendo, ascoltavo una cassetta sui messaggi di Medjugoije in cui si diceva che Maria vuole darmi il suo cuore, si, proprio il suo cuore materno e che per "questo trapianto cardiaco" non c'è da temere nessun rigetto. Ascolto e riascolto questo passaggio, ne rimugino ogni parola. Lascio entrare in me queste parole quando ad un tratto scopro, come se qualcuno accendesse la luce, che devo amare gli altri con un cuore di madre! Una madre ama il suo bambino al di là del visibile, anche quando questi appare "repellente". Soffre per lui, perché attraverso le rovine del male, vede la bellezza che Dio ha posto nel suo cuore fin dal concepimento. Sapevo che un miracolo era avvenuto in me e ho ritrovato la speranza. Ho voluto sperimentarla subito. Ho posato il ferro da stiro per due minuti ed ho pregato profondamente Maria di poter vivere con questo nuovo cuore fin dai miei prossimi incontri. E ha funzionato! Da allora non ho più blocchi quando gli altri mi si avvicinano, al contrario sono sommersa dalla gioia! Tutti si sono accorti del cambiamento. Questa grazia mi ha fatto crescere nella fiducia, so che Maria ha altri regali in serbo per me e che sarà sempre presente nei momenti della prova. Grazie a Lei posso vivere finalmente questa parola di Gesù; "Amate i vostri nemici". Ciò che Maria afferma nei suoi messaggi lo realizza! Allora mi riempio con gioia della sua promessa; "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà! Perché ora non solo credo che sia vero, lo so!" Come posso raccontare la bella testimonianza di Calin, il mio amico venuto dall'Est? Da 7 anni ha un negozietto di bigiotteria. Un giorno a Medjugorje, mentre pregava in chiesa davanti alla statua della Vergine alla destra del coro, Maria stessa è apparsa davanti a questa statua e lui l'ha vista reale, vivente, di una bellezza sovrumana. Non diceva niente; piena di riconoscenza e di gioia, guardava ogni persona che si avvicinava per salutarla e pregarla. Ognuno la venerava secondo la sua cultura e le sue tradizioni e Lei accolieva ogni preghiera con meraviglia e accompagnava con uno sguardo di tenerezza coloro che se ne andavano. Questo fratello aggiunge: "Lei mi guardava con un'aria tanto felice che ne sono rimasto sconvolto. Si sarebbe detto che per lei fossi la persona più importante del mondo! Sono rimasto a lungo a guardarla e a pregarla, e quando ho terminato le mie preghiere, Lei era ancora la. Sono ripartito convinto che il giorno dopo l'avrei ritrovata, ma quando sono tornato con mia moglie, non c'era più. Da quel giorno non l'ho più rivista, ma un fuoco d'amore brucia nel mio cuore ogni volta che incontro qualcuno. Vedo Gesù in lui. È come se Gesù mi desse il suo amore per accogliere ogni persona, anche gli sconosciuti che vengono nel mio negozio. Non sono molto religioso, non so pregare molto bene, ma amo follemente la Gospa, le parlo di tutto e amo ancora di più Dio..." Quest'uomo respira l'umiltà e la gioia e la sua vita testimonia l'amore di Dio più di ogni parola. Un giorno mi ha confidato: "Nella vita ho tutto quello che serve, una buona moglie, dei figli sani, una casa, un lavoro... ma a dire il vero se non avessi Dio non potrei proprio vivere. Senza Dio? La mia vita sarebbe impossibile! Dio è tutto per me”. FLASH BACK SUL 1997. 2 GENNAIO Mirjana annuncia che, per l'apparizione mensile di preghiera, per i non credenti, secondo il desiderio della Madonna, "tutti quelli che vogliono, possono farlo". Inizio di febbraio: 123 Missione di Vicka e del Padre Slavko nell'Africa del Sud. 6 FEBBRAIO Il Messaggero (quotidiano di Roma) pubblica che dopo due anni di studi, il fenomeno delle lacrime di sangue della Madonna di Civitavecchia (Italia) è stato dichiarato "soprannaturale" da un gruppo di esperti teologi italiani. Si tratta di una statuetta di Medjugorje. 21 FEBBRAIO morte del Padre Yanko Bubalo, OFM, autore con Vicka di "Vedo la Madonna". INIZIO DI MARZO Padre Jozo predica a Medjugorje un ritiro a una tribù indiana proveniente dal Canadà, la nazione Mic Mac. Tema: Ritorno al nido d'aquila. 15 MARZO Apparizione annuale a Miijana. La Vergine dà questo messaggio: "Cari figli, io vostra Madre vi prego, non seguite il cammino che avete intrapreso. E una strada senza amore verso i1 prossimo e verso mio Figlio. Su auesto cammino non trovere te che durezza e cuore vuoto e non la pace alla quale voi tutti aspirate. Solo colui che vede ed ama mio Figlio nel suo prossimo avrà la vera pace. Colui che lascia regnare solo mio Figlio nel suo cuore, conoscerà la pace e la sicurezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 30 GIUGNO - 4 LUGLIO Primo ritiro internazionale per sacerdoti a Medjugorje: partecipano in 200. 12 - 13 APRILE Visita di Giovanni Paolo Il a Sarajevo. La sua venuta ha riunito 50.000 persone allo Stadio Kosevo. 4 LUGLIO il gruppo di preghiera di Ivan festeggia 15 anni. 19 LUGLIO Nascita di Marco, terzo figlio di Marija Pavlovic Lunetti, in Italia. 14 AGOSTO Famiglia Cristiana (Francia) pubblica i suoi primi artico-li negativi su Medjugorje. 8 SETTEMBRE Padre Daniel Ange pubblica una risposta per difendere Medjugorje. 10 SETTEMBRE Ivan e Laureen lasciano Medjugorje per qualche mese. Testimoniano soprattutto negli U.S.A. 22 OTTOBRE Invitata da un membro del Congresso Americano, Suor Emmanuel parla dei messaggi di pace nel Campidoglio di Washington COME FARE IL PANE DEL DIGIUNO Ricetta utilizzata a Medjugorje Per un chilo di farina mettere nell'ordine: 3/4 di litro di acqua tiepida (370C circa), i cucchiaio da caffè di zucchero, i cucchiaio da caffé di lievito liofilizzato (oppure lievito del panettiere), Mescolare bene poi aggiungere: 2 cucchiai da minestra di olio, 1 cucchiaio da minestra di sale, una ciotola di fiocchi d'avena o di altri cereali (una ciotola contiene 1/4 di litro), Mescolare il tutto. Si può aggiungere un pò di farina se la pasta è troppo liquida. Lasciare riposare la pasta per almeno 2 ore (oppure tutta la notte) in un luogo ben riscaldato, a temperatura costante (non meno di 250C). Si può coprire con un panno bagnato. Mettere la pasta con spessore massimo di 4 cm. di altezza, in stampi ben oliati. Lasciare riposare ancora per circa 30 minuti. Mettere nel forno caldo a 160 0C e lasciar cuocere per 50 o 60 minuti. La qualità del pane dipende in gran parte dal tipo di farina utilizzata. Si può mescolare farina integrale, con farina bianca. Nei giorni di digiuno è importante bere molti liquidi caldi o freddi. La Gospa non ha dato dettagli, così ognuno può decidere liberamente come vivere il digiuno secondo il suo cuore ed anche la sua salute. Sono numerosi quelli he hanno lasciato perdere la pratica del digiuno per la qualità scadente del pane .11 pane in commercio è fatto a volte con farine danaturate e non nutre veramente. A Medjugoije le famiglie fanno da sole il pane ed éeccellente. Digiunare con questo pane non è un problema. Fare il proprio pane è un bene da tutti i punti di vista. Permette di entrare meglio nello spirito del digiuno. É una bella occasione di meditare concretamente la parole di Gesù sul seme di grano caduto in terra, sul grano e la zizzania, sul lievito che una donna mette in 3 misure di farina e naturalmente 10 splendido vangelo del Pane di Vita. In modo molto semplice ci avviciniamo anche a Maria come donna ebrea, attenta a compiere i suoi lavori sotto lo sguardo di Dio e a mantenere lo Shalom, la pace, in casa. Chi meglio di Lei può prepararci all'Eucarestia ed aiutarci a vivere il Pane di Vita come l'ha ricevuto Lei stessa sulla terra, dopo l'Ascensione di suo figlio? Il digiuno è più facile quando, il giorno prima, si chiede a Dio questa grazia, perché digiunare bene è una grazia che non si deve dare per scontata. Chiediamo a nostro Padre il pane di questo giorno, chiediamoGli anche umilmente di poter digiunare a pane ed acqua. Digiunare 124 volentieri accresce la potenza del digiuno contro le forze del male, le divisioni e le guerre.