Editoriale Chi dà i numeri sul gasolio? L e recenti impennate del prezzo del petrolio sono un problema serio per l’autotrasporto e per l’economia italiana non si discute. Proprio per questo, prima di pronunciare proclami bellicosi o di rinchiudersi in silenziosi arroccamenti, sarebbe bene analizzare i dati ufficiali del ministero delle Attività produttive, per ristabilire i termini esatti del problema. Dunque: 1. Dal 1° gennaio 2002 a tutto marzo 2005, il prezzo medio ponderato (calcolato, cioè, non sulla semplice differenza di incremento, ma sui giorni di durata di ciascuna variazione di prezzo) è salito, in Italia, del 7,3%. Ma l’aumento è quasi tutto nel 2002, dal momento che lo stesso valore scende al 2,5% nel periodo 1° gennaio 2003-31 marzo 2005. Sommario 1. L’assemblea plenaria del 23 marzo scorso La Consulta vara il Patto per la Logistica Il documento traduce in impegni concreti i contenuti del Piano della Logistica e sarà sottoposto alla firma del governo e delle forze economiche del Paese. 2. Negli stessi due periodi, l’incremento medio dell’Europa 2. Valichi Le Alpi presentano il conto: mille milioni di euro il danno annuo La valutazione presentata dalla Consulta al convegno indetto a Cernobbio dall’Albo degli Autotrasportatori. 3. Dal gennaio 2004, però, una nuova fiammata: il prezzo 3. La legge delega Posizioni a confronto nel dibattito sui decreti di attuazione della riforma Superamento delle tariffe, accordi di settore, contratti di trasporto e responsabilità. degli 11 è stato, del 7,6% (gennaio 2002-marzo 2005) e del 3,8% (gennaio 2003-marzo 2005). Dunque da noi il gasolio è aumentato meno della media europea:dello 0,3% in meno dal 2002 e dell’1,3% in meno dal 2003. medio ponderato del gasolio alla pompa, negli ultimi 15 mesi è cresciuto del 9,0%. Un salasso. Ma pur sempre meno della media europea, che arriva al 10,9%. Dunque mal comune, mezzo gaudio?. No, perché un stima più che verosimile fissa nell’80% la quota degli autotrasportatori in conto terzi che si approvvigionano con gasolio extra rete, più economico di quello in vendita alle pompe normali di circa il 20%. E se andiamo ad analizzare le variazione di prezzo del gasolio extra rete, scopriamo che: 4. Dal 26 gennaio 2004 al 4 aprile 2005, il prezzo medio pon- derato del gasolio extra rete è cresciuto dell’11,6% (contro, ricordiamolo, il 9,0% della rete). Dunque, gli aumenti dal costo industriale sono stati pagati dagli autotrasportatori il 2,6% in più degli automobilisti. Dunque le compagnie petrolifere hanno recuperato dai camion più che dalle auto. 4. Sicurezza Aumentano sempre di più i controlli con le operazioni «mirate» Scattata a metà marzo l’«operazione Thalassa»: 489 verifiche con i Carri mobili di revisione 5. Cabotaggio Il ministro Lunardi firma il decreto: stranieri in Italia solo 30 giorni su 60 6. Qui Bruxelles Approvata l’«Eurovignette» per la rete TEN. Ma per gli «utenti abituali» sconti al 13% 7. Il Calendario 8. La Rassegna della stampa di settore Insomma: da più di tre anni il prezzo del gasolio è in crescita, per l’aumento dei costi di produzione,ma l’Italia è uno dei Paesi europei che ne hanno assorbito meglio l’impatto. Certo si potrebbe fare di più. Il governo ha fatto la sua parte, battendosi a Bruxelles per mantenere gli sconti e stanziando le somme necessarie per erogarli. Ora devono fare la loro parte anche gli altri protagonisti di questa vicenda. Nell’interesse di tutti. IN ALLEGATO IL PDF CON IL TESTO INTEGRALE DEL PATTO PER LA LOGISTICA 2 LOGISTICA.1 La riunione dell’assemblea plenaria del 23 marzo scorso La Consulta vara il Patto della Logistica •Il documento traduce in impegni concreti i contenuti del Piano generale della Logistica predisposto dagli esperti della Consulta. •Il Patto sarà sottoposto alla firma del governo e delle forze della produzione, della distribuzione e del commercio. a Consulta generale dell’Autotrasporto, riunita in assemblea plenaria sotto la presidenza del sottosegretario ai Trasporti, Paolo Uggè, ha approvato il 23 marzo scorso il Patto della Logistica, il documento (il testo integrale è in allegato in fondo a questa news letter) che traduce in impegni concreti i contenuti del Piano generale della Logistica, predisposto da una commissione di sette tra i maggiori esperti italiani del settore. Il documento, che verrà sottoposto all’approvazione del governo e delle forze della produzione, della distribuzione e del commercio, è costituito da 12 schede. Le prime due consistono in altrettante premesse che descrivono il contesto economico e normativo del sistema della mobilità. Le due schede successive elencano gli accordi e gli impegni di quadro che vengono specificati, come interventi prioritari, nelle sei schede successive (autotrasporto, sistema ferroviario, combinato marittimo, combinato terrestre, cargo aereo, logistica urbana anche ai fini ambientali). Le ultime due individuano le «filiere» da sottoporre a procedura e gli strumenti per l’attuazione del patto. Il documento, nel suo insieme, punta su un robusto programma di realizzazione e gestione delle infrastrutture che dia priorità alle seguenti azioni. L 1. Ottimizzare l’attraversamento dei valichi alpini potenziando il sistema stradale e ferroviario, assegnando un ruolo strategico alle politiche finanziarie riguardanti l’alta capacità/alta velocità ferroviaria e soprattutto al riordino e potenziamento dei nodi ferroviari per il rilancio del trasporto merci ferroviario. 2. Potenziare il sistema portuale in particolare di quello deputato ad intercettare e valorizzare gli scambi commerciali con il Far-East e nell’area del Mediterraneo e per favorire concretamente lo sviluppo delle autostrade del mare. 3. Posizionare il sistema aeroportuale per il settore cargo. 4. Incentivare il trasporto combinato stradale-ferroviariomarittimo. 5. Adeguare fisicamente la rete infrastrutturale per la scarsa accessibilità o elevata congestione nelle aree del centronord o per mancanza di infrastrutture nell’area del Mezzogiorno. Il comunicato conclusivo Uggè: «Impegni mantenuti dal governo» La Consulta generale per l'Autotrasporto, riunita sotto la Presidenza del sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Paolo Uggè, ha esaminato, condividendone le linee generali, il Patto per la Logistica, il documento che realizza la traduzione in impegni concreti del Piano nazionale della Logistica. «Il Patto della Logistica, proprio per la rilevanza strategica dell'approccio, sarà sottoposto alla firma di tutti i soggetti che incidono sull'economia nazionale: il governo, la produzione, il commercio, la distribuzione, poiché il presupposto della catena logistica è la condivisione del metodo, il collegamento delle conoscenze e il coordinamento delle azioni fra tutti i protagonisti che operano in rete: dagli autotrasportatori, per incentivarne la trasformazione in imprese di logistica, ai gestori e agli operatori delle altre modalità e del settore del commercio e dei servizi per favorire la crescita del combinato; dall'industria, per incrementarne la capacità di dialogo con il sistema del trasporto, allo stesso governo, per attuare prioritariamente sistemi più funzionali all'ottimizzazione della catena logistica per il sistema produttivo-distributivo e quello del trasporto. In questo senso il passaggio di oggi è particolarmente significativo, dal momento che all'interno della Consulta sono già presenti i rappresentanti di tutte le categorie che operano direttamente o indirettamente nell'economia dei trasporti, la gran parte cioè di coloro che saranno chiamati a sottoscrivere il patto. Non possiamo non sottolineare che questo ulteriore passo verso la definizione del Patto della Logistica è non solo in linea con gli impegni assunti lo scorso novembre dal governo con le associazioni degli autotrasportatori, ma anche la conferma dell'attenzione che il governo Berlusconi attribuisce ad un settore - quello dei trasporti e della logistica - che si rivela sempre più determinante per l'economia del Paese. Un'attenzione ribadita dal governo ancora una volta proprio in questi giorni con la decisione di inserire gli stanziamenti previsti dal Patto in quel disegno di legge sulla competitività a cui è affidato l'avvio del rilancio del Paese». 3 LOGISTICA.2 I contenuti del Patto della Logistica L’art. 10 del decreto legge Impegni concreti per tutti i protagonisti della mobilità La logistica finanziata dalla competitività Tutte le misure previste dal documento, settore per settore. L’obiettivo principale è la trasformazione delle imprese aprendole alla logistica, per renderle efficienti e competitive. E favorire l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto. e sei schede del Patto della Logistica dedicate ai settori della mobilità elencano in dettaglio tutti gli interventi prioritari che i contraenti saranno chiamati a mantenere. Eccone una sintesi dei principali: L Autotrasporto Gli interventi mirano alla trasformazione delle imprese allargandole alla logistica, anche con misure di sostegno temporaneo dalle quali sarà escluso chi non rispetta le regole: formazione del management, potenziamento dei controlli, incentivi all’intermodalità, allineamento delle accise ai livelli europei, tariffazione delle infrastrutture commisurata ai servizi offerti, incentivi al traffico notturno per i mezzi pesanti, sconti dell’Eurovignette per i grandi utenti, riconoscimento del «danno alpino», introduzione del gasolio professionale. Ferrovie È previsto un potenziamento infrastrutturale, che garantisca la funzionalità dell’accesso multimodale ai grandi nodi e alle aree urbane, con particolare attenzione a porti e retroporti e piattaforme logistiche. Si prevedono anche misure per una maggiore sicurezza, sulla ferrovia, dei trasporti di merci pericolose, prodotti chimici e rifiuti e per incentivare il collegamento tra la lunghezza del tragitto, il grado di sicurezza del mezzo e la fascia oraria di utilizzo. Combinato marittimo Oltre al potenziamento delle infrastrutture e alla semplificazione e velocizzazione della spesa delle risorse disponibili, sono elencate una serie di misure tese a colmare i differenziali di costo dell’«accompagnato» e la riconversione verso l’«accompagnato», dove risiede la verà capacità competitiva del settore. Combinato terrestre Sul versante dell’offerta, si punta ad un miglioramento della regolarità del servizio e alla riduzione dei costi, anche con l’innalzamento del peso del treno. Su quello della domanda, si adotteranno misure che favoriscano la conversione al combinato dell’attività a lunga distanza (con i «voucher logistici»), individuando modalità e criteri chiari di applicazione della legge sugli incentivi. Cargo aereo È previsto un piano di sviluppo della capacità aeroportuale, insediando nei principali aeroporti dei «Centri distributivi sovranazionali» e favorendo la creazione di nuovi centri logistici. Parallelamente, si punterà ad una semplificazione delle procedure, anche con l’uso di tecnologie avanzate per migliorare ed aumentare (fino alle 24 ore) l’operatività degli uffici doganali e consentendo la circolazione dei mezzi stradali con gli aeroporti anche nel week-end. Logistica urbana Tutte le misure puntano anche al rispetto ambientale. Sono previsti incentivi e disincentivi calibrati sulle filiere e sulle tipologie dei veicoli, da concentrare sul riordino infrastrutturale dei nodi urbani (e dei centri storici), sulla creazione delle piattaforme logistiche di supporto e sull’ottimizzazione delle flotte. È previsto anche un uso maggiore della telematica per l’interazione dei sistemi di controllo, l’ottimizzazione di percorsi e orari, l’aumento della sicurezza. I finanziamenti per la realizzazione del Piano della Logistica sono contenuti nell’art. 10 del cosiddetto decreto per la competitività. Eccone il testo: 1. Nell’ambito degli strumenti finanziari a disposizione, il Cipe finanzia prioritariamente le misure necessarie per garantire la realizzazione di un adeguato sistema di servizi intersettoriali ed intermodali per l’integrazione delle infrastrutture materiali del Paese con sistemi tecnologici e di conoscenze, in funzione dello sviluppo del sistema logistico nazionale. 2. Per lo sviluppo di efficaci strumenti a sostegno della incentivazione di un sistema nazionale della logistica, anche a valere sulle risorse del Fondo rotativo di cui all’articolo 1, comma 354, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nel rispetto di quanto previsto dal comma 361 del citato articolo 1, è prevista prioritariamente la realizzazione di piattaforme tecnologiche e logistiche al servizio della piccola e media impresa, localizzate in aree strategiche per lo sviluppo del sistema logistico nazionale, partendo dalle aree sottoutilizzate. 3. Nell’ambito degli interventi previsti ai sensi del comma 2, sono adottate le misure necessarie a garntire la rivalutazione del sistema portuale delle aree sottoutilizzate e il sostegno al trasporto ferroviario e all’intermodalità, con l’adeguata offerta dei servizi necessari per la realizzazione di una rete logistica ed intermodale interconnessa. 4. Per la definizione di adeguati procedi- menti amministrativi in grado di rendere più efficiente lo stoccaggio, la manipolazione e la distribuzione delle merci, in coerenza con le esigenze di un sistema integrato di logistica ed intermodalità, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono ridefinite le relative procedure amministrative, ferme restando le disposizioni in materia di servizi di polizia doganale, nel rispetto degli obiettivi di massima semplificazione, efficacia ed efficienza, nonché utilizzo di tecnologie informatiche. 4 LOGISTICA.3 Le aree di intervento logistico previste dalla legge delega Il sottogruppo della Consulta Quattro filiere di prodotto da regolare in sicurezza Sette esperti al lavoro da dodici mesi Merci pericolose, derrate deperibili, rifiuti industriali e prodotti farmaceutici sono i settori sui quali saranno concentrati gli interventi per la creazione e l’organizzazione di piattaforme e centri logistici. approccio è innovativo ed è previsto dalla legge delega di riforma dell’autotrasporto, approvata a gennaio dalla Camera. L’articolo 2, comma 2, lettera b, punto 8 prevede «l’individuazione di un sistema di certificazione di qualità per particolari tipologie di trasporti su strada, come quelle delle merci pericolose, delle derrate deperibili, dei rifiuti industriali e dei prodotti farmaceutici, con definizione dei modi e dei tempi per attuare tale disposizione nel rispetto dell’autonomia di impresa e della normativa nazionale e comunitaria in materia di certificazione». Si tratta delle quattro filiere per le quali sono stati costituiti, con decreti del ministro Lunardi, altrettanti gruppi di lavoro per predisporre i protocolli d’intesa tra il Ministero dell’Infrastrutture e gli altri ministeri rispettivamente competenti:Ambiente,Politiche agricole,Attività produttive e Sanità. Tutti e quattro i protocolli riguardano le procedure per la realizzazione di centri logistici che razionalizzino e mettano in sicurezza il trasporto di quei materiali che per loro natura richiedono un’attenzione particolare e procedure ben definite. La distribuzione dei prodotti farmaceutici, in particolare, per la sua particolarità, è un esempio di organizzazione logistica avanzata. In Italia esistono 16.500 farmacie distribuite capillarmente ma secondo parametri di legge, mentre i grossisti sono obbligati a detenere in magazzino il 90% delle specialità in commercio e a consegnarle entro le 12 ore lavorative successive alla richiesta. Il sistema movimenta 100 mila confezioni di medicinali al giorno, con 2.500 consegne giornaliere, pari a 2 consegne/giorno a farmacia, con una domanda distribuita irregolarmente ma concentrata in due picchi: l’ora di pranzo e quella di cena. E con tempi di consegna che,in realtà , non superano le 3-4 ore dall’ordine. La distribuzione di farmaci, in conclusione, dimostra che prestazioni logistiche di alto valore si ottengono con una dotazione di strutture e di mezzi altrettanto elevata e integrata. L’ Uno studio finalizzato è stato avviato dal ministro Lunardi Centri e piattaforme logistiche anche per la distribuzione urbana Anche la distribuzione urbana ha bisogno di centri e piattaforme logistiche, dal momento che, secondo una recente stima della Conferenza europea dei ministri dei Trasporti (Cemt), il trasporto urbano delle merci in Europa pesa per oltre il 30% sul totale del traffico merci in tonn./km e contribuisce per il 20% all’occupazione della sede stradale e per il 60% alle emissioni complessive di particolato. Per questo il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, ha firmato un quinto decreto per predisporre uno studio finalizzato per la creazione di cetntri logistici e piattaforme telematiche per la distribuzione urbana delle merci. Il Piano nazionale della Logistica è stato elaborato da sette esperti di chiara fama, nominati nell’aprile del 2004. Eccone i profili: Andrea Boitani Ordinario di economia politica alla Cattolica di Milano, consigliere del ministro dei Trasporti (1995-96), esperto del 2° Piano nazionale dei Trasporti, è autore di numerose pubblicazioni sulla regolazione dei sistemi di trasporto. Fabrizio Dallari Professore associato presso la Libera Università di Castellanza e titolare della cattedra di Supply Chain Management e incaricato di Logistica industriale al Politecnico di Milano, dove è condirettore del Master in Trasporti e Logistica. Rocco Giordano Incaricato di Economia del Trasporto locale all’Università di Salerno, è responsabile degli studi economici del «Centro studi sui sistemi di trasporto» (Csst). È anche autore della voce «Geografia, Economia e Politica dei Trasporti» dell’Enciclopedia Treccani. Ercole Incalza Consigliere del ministro delle Infrastrutture e rappresentante italiano nel Gruppo di Alto Livello dell’UE, per la definizione della rete infrastrutturale europea, è stato segretario del 1° Piano dei Trasporti. Lorenzo Necci Docente di Politica economica dei Paesi del Mediterraneo presso l’Università di Lecce, è stato amministratore delegato dell’Ente Ferrovie dello Stato, della «Treni ad alta velocità» (Tav) e della Serra-Merzario spa. Lanfranco Senn Ordinario di Economia regionale alla Bocconi, presso la quale è direttore del Centro di Economia regionale, Trasporti, Turismo, è membro di numerose istituzioni scientifiche internazionali. Stefano Zunarelli Direttore del Master in «Diritto ed economia dei Trasporti e della Logistica, presso l’Università di Bologna, è stato presidente dell’Istituto regionale per i trasporti e la Logistica della Regione Emilia-Romagna. 5 VALICHI Uno studio analitico sui costi di Austria e Svizzera presentato dal segretario della Consulta, Rocco Giordano Il «caro Alpi» presenta il conto Valutato tra i 1.000 e i 1.100 milioni di euro l’anno il costo dei pedaggio e dei ritardi causati dai vincoli e i divieti legati all’attraversamento stradale della catena alpina. Con la prospettiva di altri aumenti nei prossimi 5 anni. i aggira inotrno ai 1.000-1.100 milioni di euro l’anno - pari a circa 2 mila miliardi delle vecchie lire e a mezzo punto del PIL - il costo complessivo delle Alpi per l’economia italiana. Il calcolo scaturisce da uno studio presentato dal segretario generale della Consulta dell’Autotrasporto, Rocco Giordano, al convegno indetto a Cernobbio dall’Albo degli autotrasportatori, sul tema: «I valichi alpini, criticità e politiche di intervento. Il calcolo è frutto di un complesso calcolo, preceduto da un’analisi sulla situazione con particolare riferimento alle relazioni con la Svizzera e con l’Austria S La situazione: quanto pesa la strada I mercati al di là della catena alpina Un import-export da 40 milioni di tonn. Le Alpi sono l’area di attraversamento che ci separa dal resto d’Europa, dove si trova il maggior mercato delle nostre esportazioni. I principali - per tonnellate/merci - sono Germania (12,386 milioni di tonn.) e Francia (9,947), le stesse dalle quali importiamo di più. Il nostro export è superiore all’import, però, in Svizzera (3,476 contro 1,338), Spagna (4,180 contro 3,611) e Regno Unito (3,505 contro 1,911), per una bilancia complessiva di 44,111 milioni di tonnellate di merci importate contro 39,903 milioni esportate. Nell’arco alpino, da Ventimiglia al Tarvisio, nel 1991 sono tranIL COSTO DELLE ALPI sitate, su ferro e su gomm,a 92 2003 % 2010 milioni di tonn. di merci, salite a 129 milioni nel 2001, a 140 Costi diretti sui settori finali 222.185.885 23 273.260.613 nel 2002, a 145 nel 2003. La Costi diretti sui settori intermedi 277.814.115 29 341.676.320 previsione per i prossimi 10 Impatto indiretto: competitività e costi 158.769.717 17 anni è di un aumento del 40%. Impatto indiretto: esportazioni mancanti 152.809.714 16 Il peso maggiore ricade sulla Impatto indiretto: produzione lorda perduta 141.003.559 15 strada che sopporta (dati TOTALE 952.582.990 1.104.016.931 2003) il 69% del traffico, contro il 31% della ferrovia, che è maggioritaria solo nelle relazioni tre mesi il 24,8% dei conducenti ha dichiarato un ritardo medio con la Svizzera (63,2%) scende al 24,4% con l’Austria e al 17,3 di 121 minuti in direzione Sud-Nord e il 12,8% ha dichiarato una con la Francia. media di un’ora di ritardo. In totale sono stati quantificato ritarLa strada, invece, ha visto (sempre nel 2003) il transito di 7 di complessivi per 1.191.315 ore, che moltiplicate per 65,35 (il milioni di veicoli merci pesanti,per un peso complessivo di 100 costo di unità di tempo) dà 77.825.435 euro. Ai quali vanno milioni di tonnellate: il 56,6% con l’Austria, il 33,9% con la aggiunti i costi di attraversamento, calcolato in 85,28 euro/veiFrancia, il 9,5% con la Svizzera. colo per un totale di 129.429.000 euro. L’Austria: ma la notte no L’analisi del divieto di transito notturno deciso dalle autorità tirolesi sulla Inntal A12 per i veicoli merci oltre le 7,5 tonn.,interessa 1.500 veicoli al giorno, il 26% dei quali (400 veicoli) è costretto alla sosta notturna dalla chiusura di quel tratto della A12.Assumendo per questa quota di traffico una perdita di 7 ore di viaggio, sia una perdita di tempo annua pari a 833.000 ore, che moltiplicata per il costo di unità di tempo di 65,35 euro l’ora (il costo chilometrico di un autoarticolato di 1,307 euro per veicolo/km moltiplicato per una velocità commerciale di 50 km/h),dà come costo diretto delle relazioni con l’Austria la cifra di 54.436.550 euro. E la crescita continua... Il maggior costo di Austria e Svizzera ci danno un parametro per valutare l’entità del danno complessivo (comprese, cioè, le altre frontiere alpine) stimandolo in 500 milioni di euro, il 44% dei quali (222.185.885) attribuibili ai costi diretti sui settori finali e il restante 56% ai costi diretti sui settori intermedi, pari quindi a 277.814.115 euro. È evidente che un simile quadro non può che deprime la produzione e l’esportazione, che invece sarebbero sostenute una maggiore competitività dei prezzi finali.Anche in questo caso, dunque, c’è da calcolare un danno, che lo studio quantifica in 158.769.717 euro per mancate produzioni ed esportazioni. Ma ci sono ulteriori valori di ricaduta sull’indotto, conseguenti alla La Svizzera: la «fase rossa» rinuncia a produrre e ad esportare. In cifre: sulla produzione Anche in Svizzera c’è la chiusura notturna. In più c’è la «fase 141.003.559 euro e sull’export 152.809.714 euro per un totarossa», il blocco del traffico anche di giorno in casi di emergen- le di 952.582.990 euro, destinati a crescere fino al 2010 ed arriza. Un’emergenza molto frequente dal momento che ngli ultimi vare a 1.104.016.931 euro. Come volevasi dimostrare. 6 LEGGE DELEGA.1 Procedono spediti i lavori della sottocommissione Posizioni a confronto nel dibattito sui decreti Superamento delle tariffe, accordi di settore, contratti di trasporto, responsabilità dei soggetti: ecco, in sintesi, cosa chiedono i rappresentanti delle categorie nella discussione in corso. Incontro tecnico fra Ministero e Commissione Liberalizzazione: ok di Bruxelles Nel corso di un incontro tecnico tra i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture e gli uffici della Commissione europea, le autorità comunitarie hanno pienamente condiviso l’obiettivo delle liberalizzazione regolata del settore. Nella riunione è stato anche chiarito che gli accordi di settore, distinti per categorie merceologiche, dovranno garantire il rispetto delle regole, per evitare distorsioni della concorrenza. a discussione è ad una stretta.Tutte le associazioni di categoria presenti nella Consulta dell’Autotrasporto hanno presentato i documenti che illustrano le rispettive posizioni in merito ai decreti di attuazione della legge delega di riforma del settore. Qui di seguito, riportiamo la sintesi delle posizioni sui principali punti in discussione (superamento delle tariffe, accordi di settore, contratti di trasporto e responsbailità dei soggetti coinvolti) che sono quelli sui quali soprattutto si aprirà a breve l’ultimo, decisivo confronto. L ACCORDI DI SETTORE ANITA •La funzione degli accordi deve essere quella di fornire ai diversi settori regole certe per l’effettuazione dei servizi di trasporto: una «garanzia» per le parti contraenti sull’avvenuto rispetto delle regole. SUPERAMENTO TARIFFE ANITA •Abrogazione esplicita del Titolo III della Legge 298/74 e successive modifiche. In particolare gli art. da 50 a 58 della stessa legge e le relative disposizioni attuative, l’ultimo comma dell’art. 26, come modificato dall’art. 1 Legge 162/93, e gli art. 2, 3 e 4 della stessa legge: in pratica tutte le orme relative alle tariffe obbligatorie e al contenzioso contrattuale. •Libera contrattazione tra le parti dei prezzi dei servizi di autotrasporto. Confindustria ed esaustiva elencazione di tutte le norme abrogate di «qualsiasi altra norma in contrasto». •Abrogazione del Titolo III della Legge 298/74, del DL 82/93 convertito in Legge 162/93, del DM 18/11/82 e successive modifiche, delle disposizioni di esecuzione di tutte le norme primarie suddette e tutte le norme incompatibili con la nuova disciplina (anche in questo caso, tariffe e contenzioso). •Libertà per le parti di scegliere la forma di contratto, di definire i contenuti e di concordare metodi di risoluzione delle eventuali controversie,fatti salvi i principi generali dell’ordinamento. •Puntuale Confindustria •Si concorda con la previsione di accordi di diritto privato fra le organizzazioni associative di vettori e di utenti a cui può fare riferimento l’attività negoziale fra le parti contraenti, purché gli accordi medesimi non configurino situazioni lesive della concorrenza, sulla base della disciplina nazionale e comunitaria. ANCST/LegaCoop •Fermo il principio generale della libertà di forma del contratto, la scrittura privata potrebbe rilevare nel caso di accordi «di settore», i cui contenuti possono essere liberamente determinati dalle parti nel rispetto dell’autonomia contrattuale, e nel caso di alcuni servizi di trasporto, individuati al comma 8. •In ogni caso va previsto un minimo contenuto contrattuale, la cui mancanza potrà essere motivo sufficiente per la nullità del contratto di trasporto e/o per sanzioni amministrative a carico del vettore, del committente, del craicatore e del proprietario delle merci. C.UN.A •Definitivo superamento del regime tarif- •Gli accordi di settore devono trovare una loro disciplinata fario a forcella, senza ricorso a periodi transitori con tariffe di riferimento. •Garantire l’applicazione del principio della responsabilità condivisa fra tutti gli attori della filiera del trasporto. collocazione. ministero e le istituzioni dovranno assumersi delle responsabilità in ordine alla gestione dei conflitti e all’applicazione degli accordi sottoscritti. •In ogni caso dovranno essere esplicitati i soggetti che possono realizzare gli accordi di settore. •Si ritiene utile valutare tutti gli strumenti che possano rendere la stipula di accordi di settore conveniente per la committenza. FITA •Ricerca di elementi o insieme di elementi aventi carattere almeno sostituivo del vecchio sistema. •La libera contrattazione non deve escludere i nuovi criteri da individuare e da adottare per rispondere al principio relativo alla tutela della «sicurezza stradale». FITA •Il 7 LEGGE DELEGA.2 Ancst/LegaCoop, Anita, Confindustria, C.UN.A., Fiap Fita sono le associazioni di rappresentanza degli autotrasportatori e dei committenti che hanno presentato alla sottocommissione della Consulta i documenti che precisano le rispettive posizioni sull’attuazione della legge delega per la riforma del settore. CONTRATTI DI TRASPORTO ANITA •Correlazione con la previsione di cui al punto 9), per incentivare la stipula dei contatti, anche per dare alle parti certezza su prezzi e condizioni di effettuazione dei servizi. Confindustria •Previsione che la legge, pur esprimendo una preferenza, non possa contravvenire al principio di libertà contrattuale. In tal senso nessuna «gerarchia» fra contratti verbali e scritti,ma soltanto un «auspicio», per lasciare le parti libere di effettuare la scelta. RESPONSABILITÀ DEI SOGGETTI COINVOLTI ANCST/LegaCoop •Prevedere, oltre alla responsabilità del vettore, una responsabilità dei soggetti della filiera logistica (committente, caricatore, proprietario delle merci). •Esplicitare gli adempimenti posti in capo a ciascun soggetto in modo che la catena della responsabilità sia sempre evidente. •Introdurre un apposito regime sanzionatorio che ricomprenda tutti i soggetti della filiera logistica. •Il tutto va esteso anche alle disposizioni concernenti i profili contributivi, retributivi ed assicurativi della normativa sul lavoro, essendo le stesse correlate alle «disposizioni sulla sicurezza della circolazione». ANITA •Inapplicabilità al vettore di una responsabilità oggettiva nel caso di violazioni che comportano sanzioni amministrative accessorie, in applicazione di quanto previsto dall’art. 3 della Legge 689/81. •Per i soggetti di cui al punto 3) della norma, prevedere una procedura di accertamento da attivarsi sempre nel caso di incidente stradale provocato dal veicolo industriale. •In caso di sovraccarico, l’accertamento deve riguardare tutti i soggetti previsti dall’art 167 del Codice della strada. •In caso di violazione del tempo di guida e superamento dei limiti di velocità (con sanzione prevista dal comma 9 dell’articolo 142 del Codice della strada), l’accertamento deve riguardare il committente. C.UN.A •Disposizioni indirizzate ed individuare precisi obblighi a carico del committente o del caricatore o del proprietario della merce. •Garantire il coinvolgimento di imprese vettrici in regola con la normativa sull’autotrasporto. • Assicurare il rispetto, da parte degli stessi soggetti, della normativa sulla C.UN.A sicurezza stradale e la circolazione dei veicoli. •Incentivazione della forma scritta di con- •Indicazione in un apposito documenti degli elementi che attestino la rego- tratto e della stipula di accordi di settore, per favorire l’individuazione delle responsabilità. •In mancanza di questi, ipotizzare un regime di presunzione relativa di responsabilità, invertendo l’onere della prova a carico del committente, non applicabile solo a committanti e/o proprietari deella merce che scegliessero contratti scritti o accordi di settore. larità del trasporto, per evitare l’affidamento del servizio di trasporto a soggetti abusivi. •Sequestro dela merce e sanzione amministrativa pecuniaria, in caso affidamento della merce ad un trasportatore abusivo. FITA •Introduzione dell’obbligo (e non la previsione «di norma») del contratto, anche se per un periodo transitorio (o sperimentale) di almeno tre anni. •La nullità degli effetti,per evitare che l’autotrasporto non paghi le sanzioni imposte al committente, non può rimanere un principio nella norma. •Concreta applicabilità di tale disposizione mediante l’indicazione delle sanzioni e del soggetto giudicante. FIAP •Non aggiungere nuove regole e sanzioni a carico dei trasportatori. •Sanzioni per i committenti fino ad oggi esclusi dalla responsabilità sulla sicurezza. •Introduzione del principio del sequestro della merce che i committenti consegnano ai vettori, il che permetterebbe ai committenti di scegliere vettori più affidabili. •Creazione di un’authority con responsabilità di verifica e di intervento in materia di concorrenza, dotata tutti gli strumenti per verifiche e sanzioni in azienda e su strada. FITA •Individuazione certa delle sanzioni da comminare al committente, al titolare delle merci ed al caricatore, quando diverso dal committente. •Previsione come sanzione del sequestro della merce. •Creazione di uno strumento di verifica permanente, trasparente ed incisivo poiché la libertà della formulazione del prezzo di trasporto non deve giustificare la definitiva destrutturazione del settore. 8 AUTOTRASPORTO Il decreto firmato dal ministro Lunardi Cabotaggio possibile solo 30 giorni su 60 Il provvedimento impedisce l’attività continuativa delle aziende comunitarie sul territorio italiano, ma al tempo stesso rispetta le indicazioni di Bruxelles. I controlli grazie al Libretto dei resoconti di viaggio. l ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,Pietro Lunardi,ha firmato, il 18 marzo scorso, il decreto che regola il cabotaggio delle imprese comunitarie in Italia. Il provvedimento prevede per tali aziende una serie di obblighi, tesi ad impedire una pratica che vede vettori di Stati membri limitrofi, che hanno mercati interni ridotti, svolgere attività di cabotaggio in continuazione, addirittura con numerose operazioni quotidiane con lo stesso veicolo. Ecco i punti principali del decreto. I 1 Le imprese comunitarie possono utilizzare ciascun veicolo per un totale di 30 giorni, anche non consecutivi, nell’arco di un periodo di 60 giorni consecutivi. 2 Tali veicoli devono essere fuori dal territorio italiano almeno una volta per ogni mese di calendario. Dalla Direzione autotrasporto Varato anche il decreto per l’attuazione Subito dopo il varo del decreto Lunardi, il Direttore generale dell’Autotrasporto di persone e cose, Clara Ricozzi, ha firmato il decreto che fissa le modalità di attuazione del provvedimento. Il decreto precisa, tra l’altro, che i viaggi in regime di cabotaggio devono essere registrati sul Libretto dei resoconti «anteriormente alla loro esecuzione» e fornisce le indicazioni per l’impiego dei Libretti già rilasciati alle imprese non italiane, nonché le modalità per richiedere e ottenere i nuovi Libretti, che verranno rilasciati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dipartimento dei Trasporti Terrestri Direzione generale autotrasporto persone e cose. Tra l’altro è previsto che con ciascuna domanda possano essere richiesti fino a cinque Libretti, ma non potrà essere richiesto più di un libretto per veicolo, salvo in caso di sostituzione. 3 L’annotazione su tale «non presenza» deve essere apposta sul Libretto dei resoconti di viaggio. 4 La mancata indicazione sul Libretto della data del trasporto con luogo di carico e di scarico equivale al mancato possesso del Libretto stesso. La firma del decreto chiude un contenzioso creatosi con la Commissione dell’Unione europea sull’interpretazione del concetto di «temporaneità» del cabotaggio. L’attuale formulazione del provvedimento, infatti, raccoglie l’indicazione di Bruxelles, secondo la quale uno/due mesi sono il periodo massimo perché un’attività possa essere considerata «temporanea». La soluzione adottata, peraltro, pone limiti minimi alle necessità di programmazione delle imprese, introducendo semplicemente l’obbligo di intervallare l’attività di cabotaggio, senza neppure imporre automatismi né scadenze prefissate, ma unicamente il periodo massimo di attività (30 giorni) all’interno di un periodo più ampio (60 giorni). Tale periodo, inoltre, è un aro temporale mobile non legato a scadenze fisse. Al tempo stesso,il decreto tutela le imprese italiane,impedendo un’attività di cabotaggio indiscriminata sul nostro territorio, nel pieno rispetto del diritto degli Stati membri dell’Unione di tutelare il proprio mercato interno del trasporto, sancito dai principi contenuti nello stesso regolamento comunitario (3118/93). Il provvedimento,infatti,nel prevedere l’obbligo del Libretto dei resoconti di viaggio (peraltro anch’esso previsto dal regolamento 3118/93) e la sua tenuta in ordine, ricorre all’unico strumento possibile di controllo, per un Paese come il nostro, che ha quasi tutte le frontiere comunitarie sulle strade interne. In questa situazione gli unici controlli possibili - ed efficaci - sono, appunto, quelli che si effettuano sulla strada. Il contenzioso con la Commissione Un anno di trattative tra Roma e Bruxelles È durato un anno il contenzioso tra Roma e Bruxelles sul regime del cabotaggio stradale in Italia.Tutto era cominciato con la firma del primo decreto del ministro Lunardi, il 29 aprile 2004. Il provvedimento era stato contestato, a fine anno, dagli uffici della Commissione che ne contestava l’«automatismo» delle limitazioni e ne chiedeva il ritiro. Roma replicava, chiedendo chiarimenti sui concetti di «automatismo» e di «temporanietà» e rinviando il ritiro del decreto alla pubblicazione di una Comunicazione interpretativa della Commssione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione, avvenuta il 26 gennaio. A seguito di tale Comunicazione interpretativa è stato possibile redigere il nuovo decreto che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 4 aprile scorso, insieme a decreto dirigenziale contenente le modalità di attuazione. 9 SICUREZZA Operazione Thalassa Quasi 1.400 verifiche nei primi due mesi dell’anno Due giorni di verifiche: esaminati 500 camion Aumentano i controlli con le operazioni mirate Si è svolta giovedì 17 e venerdì 18 marzo scorsi l’«operazione Thalassa», la prima verifica su strada concentrata sui «nodi sensibili» della rete stradale: porti, dogane, direttrici di traffico. Tutti i Centri mobili di revisione disponibili sono stati impiegati, a sorpresa, per due giorni nei porti di Livorno, Riscontrate dai CMR 84 irregolarità amministrative (6,2%) e 635 tecniche (46,7%). Di queste ultime, le più gravi sono state registrate soprattutto sui veicoli provenienti da Paesi extracomunitari. è stata una netta impennata, nei primi mesi del 2005, per i controlli su strada, compiuti dai Centri mobili di revisioni con le pattuglie miste, composte da funzionari del Ministero delle Infrastrutture - Dipartimento Trasporti terrestri e da agenti della Polizia stradale. Merito dell’avvio delle operazioni mirate,come l’«operazione Thalassa»,di cui parliamo qui accanto,ma anche di una presenza sul territorio che ha ormai concluso il suo rodaggio e che crescerà grazie anche all’arrivo dei nuovi veicoli, il primo dei quali è già in funzione, da aprile, a Catania. Fatto sta che nei primi due mesi dell’anno,nonostante uno degli inverni più rigidi degli ultimi decenni, sono stati controllati 1.360 veicoli, con una media di 680 controlli/mese (contro i 411 del 2004) e a marzo, oltre alle verifiche «normali», ci sono da aggiungere i 489 controlli dell’«operazione Thalassa». Quanto alle irregolarità, bisogna distinguere tra quelle amministrative (che sono solo il 6%, ma i veicoli extracomunitari sono al 12%) e quelle tecniche. Queste ultime, che investono direttamente la sicurezza, sono state riscontrate sul 46,7% dei veicoli sottoposti a verifica, mentre la maggior parte (il 53,3%) sono risultati in regola, percentuale il linea con il 56% di gennaio e dello scorso anno. Le irregolarità tecniche, a loro volta, sono state suddivise in «lievi» e «gravi» e confermano i rischi dei veicoli provenienti dall’esterno dell’Unione europea, mentre le infrazioni gravi per i vettori italiani e per quelli comunitari rientrano in livelli «fisiologici» (rispettivamente il 29% e il 19% dei veicoli controllati, anche se per entrambi sono superiori alle infrazioni lievi), quelli extracomunitari balzano al 36%, in pratica il doppio dei mezzi europei e il 25% in più di quelli nazionali. Segno che di questi controlli (e delle relative sanzioni) c’è davvero bisogno. C’ OPERAZIONE THALASSA 17-18 marzo 2005 TOTALE Veicoli controllati 489 % sul totale dei controlli Regolari % sul totale dei veicoli regolari Irregolari % sul totale dei veicoli irregolari Ita UE 44 58,3 32,7 9,0 25 257 135 97 52,6 52,7 37,6 9,7 232 150 63 19 47,4 64,5 27,3 8,2 Ancona, Savona, Bari; ai valichi del Frejus, di Sant’Andrea, di Chiasso, di Fernetti, di Tarvisio, alle dogane di Ventimiglia, di Vipiteno, del Brennero (due CMR); nelle aree di Verona, di Mestre (sulla A4), di Roma (Prenestina Est, sulla A1). Quasi 500 i controlli effettuati, con poco meno della metà dei veicoli in condizioni di irregolarità. La necessaria causalità delle verifiche, che ha messo sotto verifica oltre il 40% di veicoli stranieri, non permette tuttavia un confronto omogeneo tra veicoli italiani e stranieri, il cui parco circolante in Italia è del 18%. CONTROLLI SU VEICOLI COMMERCIALI (oltre 3,5 tonn.) - Gennaio-Febbraio 2005 CONTROLLI AMMINISTRATIVI VEICOLI NAZIONALI CONTROLLATI 1.050 % sul totale dei veicoli controllati % sul totale delle irregolarità COMUNITARI 243 % sul totale dei veicoli controllati % sul totale delle irregolarità EXTRACOMUNITARI 67 % sul totale dei veicoli controllati % sul totale delle irregolarità TOTALE % sul totale dei veicoli controllati % sul totale delle irregolarità 1.360 Extra 285 160 REGOLARI 983 IRREGOLARI 67 REGOLARI 521 93,6 6,4 49,6 234 9 96,3 3,7 CONTROLLI TECNICI IRREGOLARITÀ IRREGOLARI LIEVI GRAVI 529 225 304 50,4 21,4 42,5 28,9 57,5 173 70 24 46 71,2 28,8 9,9 34,3 18,9 65,7 59 8 31 36 12 24 88,1 11,9 46,3 53,7 17,9 33,3 35,8 66,7 1.276 84 725 635 261 374 93,8 6,2 53,3 46,7 19,2 41,1 27,5 58,9 10 QUI BRUXELLES La riunione del Consiglio dei Ministri d’Europa Eurovignette, sconti al 13% per gli utenti abituali L’Italia strappa il 13% come tetto delle riduzioni sui nuovi pedaggi per gli utilizzatori più frequenti. Parte delle entrate per incentivare le altre modalità. Trasporto combinato Anche Belgio e Germania varano gli incentivi Continuano le iniziative di aiuto poste in essere dai vari Stati membri, volte alla promozione del trasporto combinato. Questo anche per il sostanziale fermo nello sviluppo di tale modalità di trasporto che continua ad incontrare serie difficoltà. La Commissione, da parte sua, nel rispetto della strategia generale adottata di spingere verso una limitazione del trasporto stradale, continua ad approvare tali sistemi di aiuto. Oltre quello italiano, di recente regolamentato con il DPR pubblicato in Gazzetta ufficiale il 14 marzo, sono stati approvati il regime belga, limitato alla regione vallona, che ha un bilancio di 3 mlioni di euro, nel periodo 2004/2006 e quello tedesco dotato per lo stesso periodo di 15 milioni. In entrambi i casi l'aiuto è rivolto alla realizzazione di nuove unità di carico, mezzi di trasbordo innovativi e, nel caso tedesco, anche nuovi servizi. n inevitabile compromesso, ha concluso la rinione del Consiglio dei ministri europei dei Trasporti, tenuto a Lussemburgo il 21 aprile. Dopo due anni di trattative è stata introdotta l’«Eurovignette», il pedaggio per i veicoli pesanti che percorreranno le strade della rete TEN. Ma, su richiesta dell’Italia, per i cosiddetti «clienti abituali» (in pratica gli autotrasportatori), sono previsti sconti che tuttavia non potranno superare il 13% della tariffa. Su questo tema, l’Unione si era a lungo divisa, grosso modo,in due schieramenti: I Paesi periferici che vogliono tenere bassa la tariffa per l’uso delle infrastrutture, al fine di abbassare i costi di trasporto delle proprie merci sugli altri mercati. I Paesi interni (in pratica, Germania, Francia e Austria) che vogliono tenere alta la tariffa, per recuperare le spese di manutenzione stradale. QUI PARIGI La Direttiva prevede anche un sovrapprezzo tra il 15% e il 25% per le zone di montagna e la destinanzione di parte del ricavato dei pedaggi all’incentivazione delle altre modalità di Recepito dal Parlamento francese la trasporto.Approvate a larga maggioranza (contrari Portogallo, direttiva 2002/15 sull’orario di lavoro, Estonia, Malta e Belgio; astenuti Grecia e Finlandia), le nuove con decreto pubblicato in Gazzetta uffimisure entreranno in vigore dopo l’approvazione da parte del ciale il 1° aprile u.s. Il decreto di recepiParlamento europeo, prevista entro la fine dell’anno. mento comprende nelle ore di lavoro La settimana si è chiusa, dunque, positivamente per l’Italia anche i tempi di attesa, innalza i tempi che ha raccolto, proprio alla vigilia della riunione del di lavoro e prevede un tempo di lavoro Consiglio dei ministri dei Trasporti, anche l’approvazione, da trimestrale o quadrimestrale. parte della Commissione, di misure di sostegno per 240 milioni di euro agli autotrasportatori che utilizzeranno le cosiddetRecepita anche la direttiva che estende te «autostrade del mare». l’obbligo dei limitatori di velocità ai Il miglioramento della percentuale degli sconti per gli «utenveicoli di massa massima superiore alle ti abituali», così come lo sblocco degli incentivi per gli auto3,5 tonn. mantenendo le esenzioni temtrasportatori che trasferiranno i loro camion via mare, ha poranee previste dalla direttiva. commentato il sottosegretario ai Trasporti, Paolo Uggè, «dimostra non soltanto l’impegno del governo italiano nel porre i Sull’esempio della Spagna, Parigi sta speproblemi dell’autotrasporto delle merci in sede comunitaria, rimentando la validità ai fini della sicuma anche la sua capacità di ottenere risposte positive nella rezza dei fari accesi anche di giorno. sua azione di confronto costante con tutti i partner La sperimentazione è durata dal 31 dell’Unione europea, ormai fortemente sensibilizzati sulle ottobre 2004 al 27 marzo 2005. Una tematiche delo trasporto delle merci, che sempre più sono decisione definitiva verrà presa all’iniproblemi non soltanto italiani, ma dell’Intera Grande Europa zio del prossimo ottobre. che sta per nascere». LE DIFFERENZE TRA BRUXELLES E STRASBURGO Orario di lavoro U • • • • • Contrasti nell’Unione L’orario di lavoro divide (vedi tabella) Consiglio dei ministri e Parlamento europeo. La Commissione teme che i contrasti influiscano sull’introduzione della direttiva e ha annunciato che vigilerà sul suo recepimento. ARGOMENTO CONSIGLIO PARLAMENTO Durata riposo giornaliero 11 ore 12 ore (9+3) Tempo di arrivo in orario di lavoro Sì Solo oltre i 100 km Elenco infrazioni delega a Commissione Sì Periodi di controllo Anche 15 gg prec. Anche 28 gg prec. Frazionamento tempo di riposo Semplificazione 11 & Scadenze Eventi •Giovedì 21 aprile. Si riunisce a Bruxelles il Consiglio deii ministri dei Trasporti dell’Unione europea. All’ordine del giorno un solo argomento riguarda il trasporto stradale: la proposta di tariffazione delle infrastrutture. •Mercoledì 4 maggio. Si apre a Verona il Samoter, Salone triennale dedicato alle macchine per il movimento terra. La manifestazione si chiude l’8 maggio. Rassegna stampa di settore Aprile 2005 Questa rassegna non pretende di essere completa, nè potrebbe esserlo per non appesantire eccessivamente il file da trasmettere per e-mail. In attesa di trovare una diversa soluzione, siamo costretti pertanto a dare spazio a rotazione alle testate di settore. Consideriamo come un apprezzamento per la nostra iniziativa, le proteste di quanti si ritengono ingiustamente esclusi da questa rassegna, ma alcune riviste non ci inviano la copia da cui riprodurre le pagine, nè sono reperibili in edicola. Ci scusiamo con gli esclusi di oggi e con quelli di domani, pregandoli di pazientare ancora: l’ipotesi alla quale stiamo lavorando è di separare la rassegna dalla newsletter per allocarla si un apposito sito da raggiungere con un link. •Giovedì 30 giugno. Scade il termine per la presentazione delle domande per il rimborso dell’accisa sul prezzo del gasolio utilizzato nel corso dell’anno 2004. •Venerdì 1 luglio. Scatta l’obbligo all’adeguamento al nuovo accordo ADR, entrato in vigore a gennaio di quest’anno. •Venerdì 5 agosto. Diventa obbligatorio, per i veicoli di peso superiore alle 3,5 tonn. il nuovo cronotachigrafo digitale, che memorizza i tempi di guida e di riposo e la velocità tenuta nelle ultime 24 ore. •Venerdì 23 settembre. Si apre, presso la fiera di Napoli, Meditertrans, Mostra Mediterranea dei Trasporti, logistica e intermodalità. Si chiude il 25 settembre. •Venerdì 4 novembre. Si apre, a Rimini, lo SMAVI, panoramica sulle proposte e novità e novità del mercato dei veicoli industriali, commerciali, allestimenti, componenti, accessori e servizi. Terminerà domenica 6 Novembre. (www.smavi.it) •Giovedì 26 gennaio 2006. Apertura, a Verona, dell’Expo Transport, Salone Biennale delle tecnologie per l'innovazione, la sicurezza, la sostenibilitá ambientale del settore dei trasporti commerciali e industriali, della logistica infrastrutturale e dei servizi. Si chiuderà domenica 29 Gennaio. (www.expotransport.it) •Mercoledì 26 aprile 2006. Si trasferisce a Milano il Transpotec Logitec 2006, il Salone Internazionale per il settore della logistica che si teneva da sempre a Verona. Terminerà domenica 30 aprile. (www.transpotec.com) da TUTTOTRASPORTI •Riforma partita, si discute •Norme contraddittorie, caos in vista •Sull’orario c’è un rinvio da TIR •Gasolio: si tratta da PROFESSIONE CAMIONISTA •Previsione pessime. Esagerati? •Uggè, basta con le polemiche •La battaglia delle Alpi da VADO E TORNO •Si fa presto a gridare libertà •Per quelle notti all’addiaccio •Un panorama catastrofista da UOMINI&TRASPORTI •Autotrasporto. Siamo fuori dal tunnel? •Legge delega. Hanno detto... •Obiettivo: intensificare i controlli da TRASPORTARE OGGI IN EUROPA •Viaggio intorno all’Albo •Controlli... senza confini •La voce della Consulta da FAI SERVICE INFORMA •Cronotachigrafo digitale •Uggè: bilancio positivo per i primi due anni di patente a punti •È partita la liberalizzazione da VIE & TRASPORTI •Il settore si prepara alla riforma da GT-IL GIORNALE DEI TRASPORTATORI •Il Protocollo Trasporti nella Convenzione delle Alpi Realizzazione editoriale C&C service srl via Alberto Caroncini, 23 - 00197 - Roma tel. 06.80.81.727 - fax 06.622.76.167 e-mail: [email protected]