Salone di Ginevra 2013 Marzo 2013 Le novità della Volkswagen Aspetti principali In sintesi: Le novità della Volkswagen Pagina 2 Anteprima I: La XL1 Pagina 10 Anteprima II: La nuova Golf Variant e la Golf Variant TDI BlueMotion Pagina 14 Anteprima III: La nuova Golf GTI Pagina 21 Anteprima IV: La nuova Golf GTD Pagina 27 Anteprima V: La nuova Golf TDI BlueMotion Pagina 31 Anteprima VI: La Golf TGI BlueMotion Pagina 35 Anteprima VII: La Jetta Hybrid Pagina 37 Anteprima VIII: La cross up! Pagina 44 Strategia di sostenibilità ambientale: Think Blue. Pagina 46 Note: Le denominazioni TDI, TSI, DSG e Twincharger sono marchi registrati della Volkswagen AG o di altre Aziende del Gruppo Volkswagen in Germania e in altri Paesi. Le indicazioni sugli equipaggiamenti e i dati tecnici si riferiscono alla gamma di modelli offerta in Germania. I modelli per gli altri Paesi possono presentare alcune variazioni. Tutti i dati sui consumi e sulle emissioni di CO2 sono valori stimati, aggiornati al mese di febbraio 2013. Con riserva di modifiche e salvo errori. Le novità della Volkswagen Tante proposte Volkswagen al Salone di Ginevra Sei nuove Golf, la Jetta Hybrid, la XL1 e la cross up! XL1 – Versione di serie della biposto con consumi record di appena 0,9 l/100 km La Golf Variant anche con trazione integrale – Solo 3,3 l/100 km per la versione TDI BlueMotion La Golf GTI – Per la prima volta con due potenze: 220 e 230 CV La Golf GTD – Sportiva a gasolio che consuma solo 4,2 l/100 km La Golf TDI BlueMotion – Con 3,2 l/100 km la Golf più parca nei consumi di tutti i tempi La Golf TGI BlueMotion a metano – 3,4 kg/100 km, fino a 1.360 km di autonomia La Jetta Hybrid – Berlina 170 CV con consumi di soli 4,1 l/100 km La cross up! – La nuova variante della New Small Family per la giungla urbana Il Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra (dal 4 al 17 marzo) è il palcoscenico dove la Volkswagen espone tante nuove proposte. I riflettori sono puntati su ben sette nuove versioni della Golf, l’auto di maggiore successo in Europa. Tutte in anteprima mondiale, ci sono la nuova Golf Variant (a trazione anteriore o integrale), la Golf TDI BlueMotion dai consumi estremamente ridotti (in versione due volumi e Variant), la Golf TGI BlueMotion con motorizzazione a gas metano e le due icone Golf GTI e Golf GTD. Per affrontare infine la giungla urbana, la Volkswagen tiene a battesimo una nuova declinazione della New Small Family: la cross up!. L’anima ecocompatibile della Casa è rappresentata dalla nuova Jetta Hybrid e dalla versione di serie della XL1, l’auto più parca nei consumi al mondo. 2 0,9 litri/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 21 g/km – Anteprima mondiale per la versione di serie della XL1 La Volkswagen XL1, con un consumo di 0,9 l/100 km, è la più efficiente di tutte le auto di serie. Il sistema ibrido plug-in garantisce alla due posti fino a 50 chilometri di autonomia con alimentazione completamente elettrica, quindi a emissioni zero. Dal punto di vista costruttivo, la XL1 segue le regole delle auto puramente sportive: peso ridotto (795 kg), aerodinamica perfetta (cx 0,189) e baricentro basso (altezza 1.153 mm). Per questo le bastano soltanto 8,4 CV per mantenere una velocità costante di 100 km/h. Viaggiando con la sola alimentazione elettrica, la XL1 si accontenta di meno di 0,1 kWh per percorrere più di un chilometro. Grazie all’adozione di materiali leggeri high-tech (tra gli altri monoscocca in fibra di carbonio CFK), all’aerodinamica perfetta e a un sistema ibrido plug-in, comprendente motore TDI a 2 cilindri (48 CV), motore elettrico (20 kW), cambio a doppia frizione a 7 rapporti (DSG) e batteria agli ioni di litio (capacità: 5,5 kWh), la XL1 vanta emissioni di CO 2 di appena 21 g/km. All’occorrenza la XL1, che può raggiungere i 160 km/h (velocità limitata elettronicamente), passa da 0 a 100 km/h in soli 12,7 secondi. Indubbiamente un consumo di 0,9 l/100 km è straordinario e ridefinisce le potenzialità tecniche nell’industria automobilistica. 3,3 litri/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 87 g/km – Anteprima mondiale della Golf Variant Al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra fa il suo debutto in anteprima mondiale la nuova Golf Variant, fino a 105 kg più leggera del modello precedente. Per la prima volta nella storia della Golf Variant la Volkswagen propone anche questo modello (gamma di potenza da 85 a 150 CV) con motorizzazione TDI BlueMotion dai consumi estremamente ridotti: 110 CV di potenza, cambio a 6 rapporti e consumo nel ciclo combinato di 3,3 l/100 km (a 3 fronte di emissioni di CO 2 di 87 g/km). A Ginevra debutta anche la versione a trazione integrale Golf Variant 4Motion. La nuova Golf Variant è una vettura eclettica, elegante e sportiva che ai bassi consumi, affiancati da prestazioni su strada comunque dinamiche, abbina una notevole versatilità. Ad esempio, rispetto al modello precedente la capacità del bagagliaio è passata da 505 a 605 litri (fino allo schienale dei sedili posteriori) o addirittura a 1.620 litri considerando un volume di carico fino agli schienali dei sedili anteriori e in alto fino al tetto (la precedente: 1.495 litri). Per quanto riguarda l’aspetto, la nuova Golf Variant segue fino alla sagoma delle porte anteriori il profilo preciso e imponente della Golf due volumi. Lo spazio in più tra il montante centrale e il montante posteriore che delimita la coda trasforma la Golf “classica” in una Golf Variant che, rispetto alla versione due volumi, è più lunga di 307 mm e arriva a misurare 4.562 mm. I progettisti sono riusciti a conferire la forma arcuata tipica dei montanti posteriori della Golf classica visivamente ai montanti rappresentati posteriori anche dal della “terzo” Variant, finestrino laterale. La nuova Golf Variant appare di conseguenza più lunga, esclusiva, inconfondibile e sportiva rispetto al modello precedente. 6 litri/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 139 g/km – Anteprima mondiale della Golf GTI In occasione del Salone di Ginevra, con una doppia anteprima mondiale la Volkswagen presenta oltre alla Golf GTD anche la versione di serie della nuova Golf GTI. Sulla base della Golf VII, la carrozzeria accoglie numerose citazioni del design GTI, prima fra tutte le tipiche linee decorative rosse. Per la prima volta, non si limitano a incorniciare la calandra del radiatore (con struttura a nido d’ape), ma abbracciano anche gli alloggiamenti dei fari allo xeno di serie. La Volkswagen ha coniugato le straordinarie qualità estetiche della vettura a un miglioramento delle 4 relative prestazioni. Sulla nuova Golf GTI ritroviamo un motore quattro cilindri della serie EA888 ulteriormente migliorato: è un 2 litri turbo a iniezione diretta di benzina da 220 CV. A richiesta l’icona sportiva sarà disponibile in una versione più potente: il motore della Golf GTI Performance eroga infatti 230 CV. Entrambe le GTI sono dotate di serie di start/stop e cambio a 6 rapporti e consumano nel ciclo combinato 6 l/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 139 g/km), un valore ridotto del 18% rispetto al modello precedente (210 CV), vale a dire 1,3 litri in meno. Entrambe le versioni sono disponibili con cambio DSG a doppia frizione a 6 rapporti, perfetto per il carattere di questa icona sportiva. 4,2 litri/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 109 g/km – Anteprima mondiale della Golf GTD La GTD è da 31 anni un caposaldo della gamma Golf: una vettura capace di coniugare in modo esemplare piacere di guida, prestazioni da sportiva e consumi da utilitaria. Dopo il debutto della Golf settima generazione, arriva ora la GTD, il cui design richiama, come da tradizione, quello della Golf GTI. Le sportive della gamma, la GTD e la GTI, celebrano al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra un debutto mondiale in coppia. La nuova Golf GTD eroga 380 Nm di coppia massima (+30 Nm rispetto alla precedente) e 184 CV (14 CV in più) ed è quindi la Golf Turbodiesel più potente di tutti i tempi. Il TDI con cambio a 6 rapporti, abbinato a un sistema start/stop, consuma appena 4,2 l/100 km nel ciclo combinato (con emissioni di CO 2 di 109 g/km). Rispetto al modello precedente significa una riduzione di ben 0,9 litri per corrispondenti 25 g/km CO 2 . La vettura è disponibile anche con cambio a doppia frizione DSG a 6 rapporti con consumi che si attestano su 4,5 l/100 km (emissioni di CO 2 di 119 g/km), dimostrando come il motore regali alla vettura una straordinaria efficienza. Anche grazie al favorevole rapporto 5 peso/potenza di 7,6 kg/CV (ottenuto utilizzando il peso dell’auto compreso il guidatore), la Golf GTD accelera da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi raggiungendo una velocità massima di 230 km/h. 3,2 litri/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 85 g/km – Anteprima mondiale della Golf TDI BlueMotion Con la presentazione della versione di serie della nuova Golf TDI BlueMotion, a Ginevra assistiamo all’anteprima di un’auto dai consumi record. La nuova Golf monta un 4 cilindri TDI (Turbodiesel a iniezione diretta) 110 CV di nuova concezione con un consumo nel ciclo combinato di appena 3,2 l/100 km, a fronte di emissioni di CO 2 pari a soli 85 g/km. Assistiamo dunque a una riduzione dei consumi del 14% rispetto al modello precedente che già vantava una straordinaria efficienza. Per la prima volta anche la Golf Variant sarà disponibile in versione TDI BlueMotion. Con un consumo nel ciclo combinato di 3,3 l/100 km sarà una delle vetture familiari più parche nei consumi al mondo. A fronte di numerose modifiche aerodinamiche la Golf TDI BlueMotion, in versione due volumi e Variant, raggiunge un coefficiente cx estremamente basso. Tra le misure adottate su questo fronte ritroviamo assetto abbassato (di 15 mm), spoiler sul tetto specifico (la Variant ha di serie uno spoiler dal design tradizionale), calandra del radiatore con aperture ridotte, prese d’aria parzialmente chiuse, ottimizzazione del percorso dell’aria di raffreddamento e speciali protezioni sottoscocca. A livello tecnico, la riduzione del peso complessivo della vettura, grazie alla costruzione con materiali leggeri, e la presenza su tutte le nuove Golf di dotazioni di serie quali start/stop e sistema di recupero dell’energia, interventi sulle parti interne del motore, pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata e cambio manuale a 6 rapporti più lunghi, sono la chiave di un’economia nei consumi senza precedenti. 6 3,4 kg/100 km a fronte di emissioni di CO 2 di 92 g/km – Anteprima mondiale della Golf TGI BlueMotion La Volkswagen utilizza tutti i moderni sistemi di trazione in modo da poter offrire soluzioni di mobilità in grado di soddisfare le diverse esigenze dei Clienti. Le vetture con motorizzazione a gas metano sono particolarmente economiche, parche nei consumi e pulite. Il più recente modello caratterizzato da questo innovativo tipo di propulsione è la Golf TGI BlueMotion, che verrà introdotta sul mercato alla fine dell’estate nella classica versione due volumi e in Contemporaneamente autunno la in versione Volkswagen Variant. cambia anche la denominazione dei modelli a metano, da EcoFuel a TGI BlueMotion. La Golf TGI BlueMotion monta un nuovo motore turbo a gas metano (110 CV). Questo 1.4 TSI bivalente (progettato per funzionare sia a gas metano sia a benzina) regala notevole autonomia: ben 420 km per la versione con cambio manuale a 6 rapporti in modalità di funzionamento a metano (CNG) con un consumo nel ciclo combinato di 3,5 kg/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 94 g/km); 940 km in caso di alimentazione benzina (consumo di 5,3 l/100 km). Riempiendo dunque i due serbatoi per il gas metano sotto il pianale (complessivamente 15 kg) e il serbatoio della benzina (50 litri), l’autonomia della Golf TGI BlueMotion può raggiungere i 1.360 km, aumentando ulteriormente se la Golf TGI BlueMotion è equipaggiata di cambio DSG a 7 rapporti (consumo nel ciclo combinato di 3,4 kg/100 km di gas metano e di 5 l/100 km con alimentazione benzina). Pur essendo parca nei consumi, la Golf TGI BlueMotion garantisce prestazioni più che buone: passa infatti da 0 a 100 km/h in 10,7 secondi e può raggiungere una velocità massima di 194 km/h. 7 4,1/100 km litri a fronte di emissioni di CO 2 di 95 g/km – Anteprima europea della Jetta Hybrid La seconda Volkswagen presentata a Ginevra che dispone anche di un propulsore elettrico è la versione europea della nuova Jetta Hybrid, che monta un’unità benzina high-tech (TSI 150 CV) e un motore elettrico da 20 kW, come quello presente sulla XL1. Di serie la vettura è dotata di cambio automatico DSG a 7 rapporti. Benché questo connubio ibrido garantisca prestazioni su strada straordinarie (da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi), la nuova Jetta Hybrid stupisce soprattutto per il consumo nel ciclo combinato di 4,1 l/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 95 g/km). Questa berlina vanta dunque una riduzione dei consumi del 20% circa rispetto a una vettura di potenza analoga con motore convenzionale, valore che nel ciclo urbano raggiunge addirittura il 30%. Quando le condizioni lo rendono possibile, la Jetta Hybrid sfrutta automaticamente il motore elettrico come unica fonte di trazione. Inoltre, premendo semplicemente un tasto, la nuova Volkswagen può viaggiare fino a una velocità di 70 km/h per una distanza di due chilometri in modalità esclusivamente elettrica, quindi a emissioni zero. La prevendita di questo modello Volkswagen, esemplare sul fronte dei consumi, è già iniziata in Germania (non è prevista la commercializzazione in Italia). 4,7/100 km litri a fronte di emissioni di CO 2 di 109 g/km – Anteprima mondiale della cross up! La Volkswagen amplia la gamma Cross con l’introduzione della cross up!, una nuova variante della New Small Family. Solo a cinque porte, sarà commercializzata a fine estate anche in Italia arricchendo con una city car la gamma Cross che già comprende CrossPolo, la CrossGolf e CrossTouran (non commercializzate in Italia). 8 La cross up! appare come modello indipendente fin dal primo sguardo grazie a numerosi elementi distintivi. Tra questi spiccano, sulla fiancata, modanature nere che seguono la linea di passaruota e longheroni, oltre a fasce paracolpi sulle porte, che conferiscono alla vettura un look sportivo. Altre caratteristiche sono i mancorrenti argento sul tetto, gli specchietti retrovisori esterni verniciati in Light Silver Metallic e i paraurti con inserti argentati. La carrozzeria più alta e i grandi cerchi in lega leggera da 16 pollici torniti a specchio modello Cross con pneumatici 185/50 trasmettono solidità e imponenza. La cross up! eroga 75 CV di potenza a fronte di consumi di 4,7 l/100 km nel ciclo combinato ed emissioni di CO 2 di 109 g/km. 9 La XL1 L’inizio dell’auto da 1 litro L’auto del futuro è già realtà Un consumo medio di 0,9 litri ogni 100 chilometri era un sogno; oggi è una realtà Prodotta nello stabilimento tedesco di Osnabrück con lavorazione artigianale La Volkswagen XL1, con un consumo di 0,9 l/100 km, è la vettura di serie più parca nei consumi al mondo. Il sistema ibrido plug-in regala alla due posti fino a 50 chilometri di autonomia con alimentazione completamente elettrica, quindi a emissioni zero. Dal punto di vista costruttivo, la XL1 segue le regole delle auto puramente sportive: peso ridotto (795 kg), aerodinamica perfetta (C x 0,189) e baricentro basso (altezza 1.153 mm). Per questo le bastano soltanto 8,4 CV per mantenere una velocità costante di 100 km/h. Viaggiando con la sola alimentazione elettrica, la Volkswagen compatta si accontenta di meno di 0,1 kWh per percorrere più di un chilometro. Efficienza e piacere di guida. L’adozione di materiali leggeri hightech, l’aerodinamica perfetta e il sistema ibrido plug-in, comprendente motore TDI a due cilindri (48 CV), motore elettrico (27 CV), cambio a doppia frizione a 7 rapporti (DSG) e batteria agli ioni di litio (capacità: 5,5 kWh), fanno sì che la XL1 possa vantare emissioni di CO 2 di appena 21 g/km. Se necessario, la XL1 (in grado di raggiungere la velocità massima di 160 km/h limitati elettronicamente) passa da 0 a 100 km/h in soli 12,7 secondi. Il terzo livello di evoluzione di una visione. Sotto il profilo concettuale, dietro la XL1 si nasconde il terzo livello evolutivo della strategia Volkswagen per le vetture da 1 litro (inteso come consumo per 100 km). All’inizio del nuovo secolo, l’attuale Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Volkswagen, Ferdinand Piëch, si era fatto promotore della visionaria idea di realizzare un efficiente prototipo adatto all’uso quotidiano che consumasse 1 litro ogni 100 10 km, destinato poi a essere prodotto in serie. Con la XL1 a due posti, questa visione è diventata una realtà. A fronte di un’elevata efficienza della XL1, la Volkswagen è riuscita a sviluppare il progetto di una carrozzeria che fosse più adatta alla vita di tutti i giorni rispetto ai due prototipi precedenti. Mentre sulla 1-Litre Car presentata nel 2002 e sulla L1 del 2009 il guidatore e il passeggero erano ancora seduti uno dietro l’altro per favorire la migliore aerodinamica, i due occupanti della XL1 siedono ora l’uno accanto all’altro, come solitamente accade su una normale auto, leggermente sfalsati. Più corta di una Polo, più bassa di una Porsche Boxster. La XL1 è lunga 3.888 mm, larga 1.665 mm e alta solo 1.153 mm. Si tratta di dimensioni estreme rispetto alle normali misure delle vetture: la Polo, sebbene simile per lunghezza (3.970 mm) e larghezza (1.682 mm), risulta ben più alta (1.462 mm). Anche una sportiva purosangue come la Porsche Boxster è comunque più alta di 129 millimetri (1.282 millimetri). Un biglietto da visita spettacolare per la XL1: un’auto del futuro costruita nel presente. Trionfo di CFK e alluminio. L’elevato tasso di innovazione che caratterizza questa vettura non solo si riflette nelle tecnologie impiegate, ma anche nel fatto che la Volkswagen produce gran parte della XL1 in fibra di carbonio rinforzata (CFK), leggera e robusta. La monoscocca (che prevede i posti per guidatore e passeggero leggermente sfalsati), tutti i componenti esterni della carrozzeria e gli elementi funzionali (come le barre antirollio) sono in CFK. La Volkswagen impiega componenti in CFK prodotti con procedura RTM (Resin Transfer Moulding). I valori di densità e peso specifico di questo materiale corrispondono soltanto al 20% circa di quelli riferiti a un paragonabile rivestimento esterno in acciaio. Ciononostante, i componenti in fibra di carbonio presentano una rigidità e una portata che non hanno nulla da invidiare a componenti analoghi in acciaio o alluminio. I componenti del rivestimento esterno della XL1 sono spessi solo 1,2 mm. La fibra di carbonio è il materiale ideale per la carrozzeria della XL1. Basta guardare la bilancia: la vettura pesa soltanto 795 11 chilogrammi, di cui 227 kg per il propulsore inclusa la batteria, 153 kg per il telaio, 80 kg per gli allestimenti e 105 kg per la parte elettrica. I restanti 230 kg rappresentano appunto il peso della carrozzeria realizzata principalmente in CFK, compresi le porte ad ala di gabbiano, il parabrezza con tecnologia a vetro stratificato e la monoscocca. In totale, il 21,3% della XL1, vale a dire 169 kg, è costituito da fibra di carbonio rinforzata. Inoltre, per il 22,5% di tutte le parti (179 kg), la Volkswagen ha impiegato metalli leggeri. Soltanto il 23,2% (184 kg) della XL1 è realizzato in acciaio e ferro; il peso restante è suddiviso fra vari altri materiali (per esempio i cristalli laterali in policarbonato), metalli, fibre naturali, materiali di consumo e componenti elettronici. Grazie alla fibra di carbonio, la XL1 non è solo leggera, ma anche molto sicura. Anche in questo caso il merito va alla monoscocca in CFK, tanto leggera quanto resistente. In caso di incidente assicura lo spazio vitale necessario per guidatore e passeggero, grazie alla configurazione intelligente dei percorsi di carico che comprende l’utilizzo di strutture a sandwich nella monoscocca. Le strutture in alluminio della parte anteriore e posteriore della vettura assorbono inoltre gran parte dell’energia. Questi principi sono stati applicati anche alla progettazione delle porte in CFK, dove l’energia viene assorbita da una barra antintrusione in alluminio. Inoltre, il rigido telaio della porta in CFK riduce al minimo la possibilità di intrusione di oggetti nella cellula di sicurezza in fibra di carbonio. Si è prestata grande attenzione anche all’accessibilità in caso di emergenza. Per esempio, nell’eventualità di cappottamento a seguito di un incidente, le viti con punti di sezionamento pirotecnici faciliterebbero l’apertura delle porte della XL1 (tramite ribaltamento). La XL1 rappresenta le attuali potenzialità. La XL1 è attualmente l’auto più parca nei consumi ed ecologica del mondo. Questa vettura può essere realizzata solo perché i limiti della fattibilità sono stati ridefiniti per quanto riguarda sia le tecnologie impiegate, sia la produzione. In merito alle tecnologie a bordo della XL1, la Volkswagen introduce i sistemi e i materiali più innovativi 12 attualmente disponibili per raggiungere la massima efficienza possibile. Per quanto riguarda la realizzazione della XL1, la Casa automobilistica più grande d’Europa ha deciso di stabilire nella Germania del nord la produzione artigianale della XL1 composta in larga parte di CFK. Produzione artigianale a Osnabrück. La XL1 viene prodotta dalla Volkswagen Osnabrück GmbH. Qui, negli ex stabilimenti Karmann, circa 1.800 lavoratori producono, tra le altre, la Golf Cabriolet e la nuova Porsche Boxster. Per la serie limitata della XL1, gli specialisti di Osnabrück non hanno battuto la strada della classica produzione dai grandi numeri, ma quella della manifattura automobilistica. Tuttavia, come per le vetture prodotte in larga scala, come ad esempio la Golf Cabriolet, molti componenti (ad esempio la monoscocca, i motori, gli assi o la batteria) costituiscono un contributo di altri stabilimenti e fornitori esterni. Ciononostante, la produzione della XL1 a Osnabrück è altamente innovativa e, in questa forma, unica nel suo genere. In nessuna parte del mondo c’erano modelli da seguire per le singole fasi della produzione, perché finora non sono mai state prodotte auto con una simile combinazione di materiali. In futuro, le numerose innovazioni realizzate con la XL1 andranno quindi a beneficio anche di altri marchi del Gruppo. 13 La nuova Golf Variant e la Golf Variant TDI BlueMotion Anteprima mondiale della nuova, versatile Golf Variant Spazio per cinque adulti e 605 litri di bagagliaio Con consumi di 3,3 l/100 km la Golf Variant TDI BlueMotion è la familiare Volkswagen più attenta ai consumi Lancio sui primi mercati previsto già ad agosto La Volkswagen presenta la nuova Golf Variant in anteprima mondiale al Salone di Ginevra. Con questo modello la Casa automobilistica tedesca amplia la gamma della bestseller del segmento C, aggiungendo all’attuale generazione una familiare straordinariamente versatile. Come già per la Golf due volumi “classica”, anche il peso della Variant è stato sensibilmente ridotto: ben 105 kg in meno. Per la prima volta nella storia della Golf Variant, la Volkswagen offre anche questo modello (gamma di potenza da 85 a 150 CV) in versione TDI BlueMotion estremamente attenta ai consumi. Con 110 CV di potenza, cambio manuale a 6 rapporti, consumo nel ciclo combinato di 3,3 l/100 km (a fronte di 87 g/km di CO 2 ), è la station wagon Volkswagen più parca nei consumi di sempre. Al Salone svizzero debutta anche la versione a trazione integrale della Golf Variant, la 4Motion con motore TDI 105 o 150 CV. La Volkswagen ha inoltre in preparazione anche la Golf Variant TGI BlueMotion con motorizzazione a gas metano (CNG). Bagagliaio con oltre 100 litri di capacità in più. La Golf Variant di prima generazione è stata introdotta sul mercato esattamente 20 anni fa. Da quel momento gli esemplari venduti di questa pratica versione sono stati oltre 1,8 milioni. La nuova Golf Variant è oggi una vettura eclettica, elegante e sportiva in grado di coniugare economia nei consumi e prestazioni dinamiche, con eccezionale qualità e versatilità d’impiego. Per esempio, rispetto al modello precedente la capacità del bagagliaio è passata da 505 a ben 605 litri (fino allo 14 schienale dei sedili posteriori) o addirittura a 1.620 litri considerando un volume di carico fino agli schienali dei sedili anteriori e, in altezza fino al tetto (la precedente: 1.495 litri). La lunghezza del vano di carico fino al divano posteriore è di 1.055 mm, quella fino agli schienali dei sedili anteriori è di 1.831 mm; il punto meno largo del bagagliaio è di ben 1.003 mm e il bordo di carico si trova ad appena 630 mm di altezza: con questi valori la Golf Variant non mancherà di soddisfare ogni esigenza di trasporto. Per quanto riguarda le dotazioni, per la prima volta la versione familiare presenta una copertura del vano bagagli con dispositivo automatico di avvolgimento a due stadi. Quando non viene utilizzata, la tendina avvolgibile, così come la rete divisoria, possono essere riposte al di sotto del piano di carico (che sulla nuova Golf Variant può ora essere regolato in altezza, bloccato in diverse posizioni o completamente rimosso). Di nuova concezione e ancora più pratici sono anche lo sbloccaggio meccanico a distanza dello schienale dei sedili posteriori nel bagagliaio e gli stessi schienali abbattibili. Altra novità a bordo sono i quattro ganci portaborse all’interno del bagagliaio. La Golf Variant esprime ancora più carattere e sportività. Per quanto riguarda gli esterni, la nuova Golf Variant (4.562 mm di lunghezza ossia +307 mm rispetto alla due volumi) segue fino alla sagoma delle porte posteriori il profilo preciso e prestante della classica Golf. A partire dalla zona del montante centrale però, alcune modifiche di design sapientemente introdotte e il maggiore spazio a disposizione, fanno di questa Golf Variant il modello più indipendente mai creato nella storia di questa gamma. Montanti posteriori come tratto distintivo. Già dal punto di vista estetico, guardando la parte posteriore della vettura risulta chiaro che la versione familiare è stata concepita fin dall’inizio come modello a sé stante della gamma: la nuova Variant infatti non è stata derivata dalla cinque porte, ma è stata realizzata in parallelo. Pertanto anche il profilo della nuova Golf Variant presenta linee particolarmente caratteristiche, pur essendo allo stesso tempo inconfondibilmente una Golf. I designer sono riusciti per la prima 15 volta a ricreare sulla Variant la forma tesa ad arco che caratterizza il montante posteriore della classica Golf due volumi: visivamente rappresentata anche dal “terzo” finestrino laterale. Inoltre, contrariamente a quanto avviene sulla classica Golf, la cosiddetta linea caratteristica viene ripresa oltre i passaruota posteriori e giunge ad abbracciare completamente la parte posteriore della vettura, con un design che regala un’estetica dalle linee ancora più vigorose. La linea alla base dei cristalli delineata in modo preciso (impreziosita da un listello cromato nella versione top di gamma), la lunga superficie dei cristalli laterali e il tetto che scende leggermente all’indietro insieme al relativo spoiler sottolineano la dinamicità della Golf Variant. Di conseguenza il profilo della nuova Golf Variant esprime maggior tensione, esclusività, potenza e sportività. Il profilo è inoltre impreziosito da mancorrenti sul tetto disponibili a richiesta o di serie, a seconda dell’allestimento. Le proporzioni della nuova Volkswagen infondono inoltre una maggior sportività alla vettura; a dotare la Golf Variant di un vero e proprio carisma dinamico sono in particolare il passo, aumentato a 2.637 mm contro i 2.578 mm della versione precedente, e i ridottissimi sbalzi della carrozzeria. Tipicamente Golf, anche nel posteriore. I nuovi gruppi ottici posteriori a due elementi della Golf Variant sottolineano l’appartenenza sia alla serie che al Marchio. La metà dei gruppi ottici integrata nel portellone è tuttavia di dimensioni superiori rispetto a quella della versione due volumi e nella zona inferiore forma una linea parallela più lunga rispetto a quella del portellone. Una netta differenziazione della Golf Variant dalla “classica” Golf è inoltre evidente nella concezione della parte centrale sia del portellone che del paraurti: mentre sul modello due volumi la targa della vettura si trova sul paraurti, nel caso della Golf Variant i designer hanno nuovamente integrato la targa nel portellone, analogamente a quanto accadeva sulla versione precedente della familiare. 16 Dotazioni uniche della Golf Variant TDI BlueMotion. Mentre la Golf Variant sarà disponibile nelle canoniche tre linee di allestimento (Trendline, Comfortline e Highline), la nuova Golf Variant TDI BlueMotion viene proposta unicamente in versione Trendline e Comfortline. Sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista tecnico si differenzierà rispetto agli altri modelli della gamma. Il modello più parco nei consumi della gamma, che nel ciclo combinato fa registrare consumi di 3,3 l/100 km, è riconoscibile nella parte anteriore dalla calandra del radiatore parzialmente chiusa. Nella parte posteriore la Golf Variant TDI BlueMotion è caratterizzata dai deflettori situati sui lati del lunotto. Il modello campione di efficienza vanta inoltre rivestimenti sottoscocca e passaruota perfezionati sotto il profilo aerodinamico, altezza dal suolo ridotta di 15 mm e pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata. Su frontale, posteriore e fiancate per questa versione sono inoltre carrozzeria caratteristiche verniciata a le scritte richiesta TDI BlueMotion nell’esclusiva sulla colorazione Clearwater Blue Metallic. Sistema start/stop e frenata anti collisione multipla di serie. Come tutte le nuove Golf, anche la Variant è dotata di serie di start/stop e sistema di recupero dell’energia. Inoltre è la prima familiare della sua categoria a disporre della nuova frenata anti collisione multipla che, in caso di incidente, effettua un ulteriore intervento frenante sulla vettura in modo da ridurre ulteriormente l’energia cinetica ancora presente. Equipaggiamenti di serie già inclusi sulla versione di accesso: airbag (sette) specchietti retrovisori esterni a regolazione elettrica indicatore della temperatura esterna cornici cromate per le bocchette di ventilazione dell’abitacolo ECO-HMI (indicazioni incentrate sui consumi sull’indicatore multifunzione / indicatore multifunzione nella strumentazione) programma di controllo elettronico della stabilizzazione 17 sedile del guidatore regolabile in altezza alzacristalli elettrici anteriori e posteriori tergilunotto a intermittenza climatizzatore volante regolabile in altezza e profondità consolle centrale con cassetto portaoggetti freno di stazionamento elettronico con funzione Auto-Hold differenziale autobloccante elettronico XDS indicatore di pressione degli pneumatici Plus (RKA) schienale dei sedili posteriori abbattibile sdoppiabile in modo asimmetrico con sbloccaggio a distanza servosterzo elettromeccanico filtro antipolvere e antipolline luci diurne touchscreen con display TFT da 5 pollici cristalli atermici verdi chiusura centralizzata con radiocomando Dotazioni da classe superiore. A richiesta per la nuova Golf Variant è disponibile anche il nuovo sistema proattivo di protezione degli occupanti. Se questo riconosce un potenziale rischio di incidente avviene automaticamente il pretensionamento delle cinture di sicurezza del guidatore e del passeggero anteriore, in modo da garantire la miglior protezione possibile per mezzo del sistema airbag e cinture di sicurezza. Qualora la situazione sia ancora più critica, come per esempio in caso di sovrasterzo o sottosterzo con l’intervento dell’ESC, vengono inoltre chiusi sia i cristalli laterali che il tetto scorrevole (fino a un apposito punto di fermo). Infatti, gli airbag per la testa e gli airbag laterali possono effettuare al meglio la loro azione protettiva e quindi funzionare in completa efficacia con i cristalli e il tetto pressoché chiusi. La nuova Variant presenta inoltre un’ampia gamma di nuove dotazioni high-tech. Sono compresi Front Assist e funzione di frenata di emergenza City, regolazione automatica della distanza (ACC), assistenza per il mantenimento della corsia Lane Assist, sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore, 18 riconoscimento della segnaletica stradale, sistemi automatici di parcheggio Park Assist di ultima generazione e di gestione dei fari Light Assist e Dynamic Light Assist. A tutto ciò si aggiungono nuove dotazioni quali sterzo progressivo, possibilità di selezionare fino a cinque differenti programmi di guida (Eco, Sport, Normal, Individual e, in combinazione con la regolazione adattiva dell’assetto DCC disponibile per la prima volta sulla Golf Variant, anche Comfort), nuovi sedili sportivi ergonomici (ergoActive), sistema di protezione contro gli errori di rifornimento carburante per le versioni Diesel, parabrezza Comfort anch’esso inedito per questo segmento e sistemi di infotainment di nuova generazione. Sistemi di infotainment. Tutti i sistemi di infotainment della Golf Variant prevedono di serie un touchscreen. La nuova generazione di dispositivi viene proposta in sei versioni via via più complete e tre differenti dimensioni del display: 5, 5,8 e 8 pollici. A partire dalla versione da 5,8 pollici la Volkswagen utilizza display con sensore di prossimità: non appena un dito si avvicina al touchscreen, il sistema commuta automaticamente dalla modalità di visualizzazione a quella di comando. I display dispongono inoltre di una funzione con la quale, tramite semplici movimenti delle dita sullo schermo, è possibile far scorrere elenchi o sfogliare le cover CD nella mediateca. Sono inoltre disponibili a richiesta un sound system high-end Dynaudio e due interfacce per telefono (Comfort e Premium). Sette motorizzazioni sovralimentate a iniezione diretta. Analogamente a quanto accade per la Golf due volumi, anche per la nuova Golf Variant sono previste motorizzazioni di ultima generazione. Come già accennato inizialmente, tutte le sette versioni sono dotate di sistema start/stop (riduzione dei consumi fino al 4%) e di recupero dell’energia (riduzione delle emissioni di CO 2 del 3% circa). A seconda delle diverse motorizzazioni la nuova Golf Variant dispone di cambio a 5 o a 6 rapporti. La maggior parte delle motorizzazioni TSI e TDI può inoltre essere richiesta in abbinamento al cambio automatico DSG. 19 I motori benzina (TSI della serie EA211) erogano rispettivamente 85, 105, 122 e 140 CV di potenza garantendo sempre la massima efficienza. Nel caso per esempio dell’agile motore 1.2 TSI BlueMotion Technology 105 CV la nuova Golf Variant consuma solo 5,1 l/100 km (5,0 l/100 km con cambio DSG), pur raggiungendo una velocità di 193 km/h. Estremamente efficienti sono naturalmente anche le nuove motorizzazioni Diesel high-tech (TDI della serie EA288) della Golf Variant (105, 110 e 150 CV di potenza). L’economicità dei consumi, con 3,3 l/100 km, in questo caso è garantita non solo dalla versione TDI BlueMotion 110 CV. Anche la motorizzazione TDI 150 CV, con 320 Nm di coppia e un consumo nel ciclo combinato di 4,2 l/100 km, si avvicina allo straordinario traguardo dei 4 litri. 20 La nuova Golf GTI Anteprima mondiale dell’icona Golf La Golf GTI disponibile con due potenze 220 CV di serie, 230 CV a richiesta La versione di serie della settima Golf GTI ha il nuovo sterzo progressivo Nell’autunno 2012 è stata proposta come prototipo al Salone di Parigi: ora la Volkswagen svela in anteprima mondiale la versione di serie della nuova Golf GTI in occasione del Salone di Ginevra. Dal debutto della prima versione (avvenuto nel 1976) a oggi la GTI è diventata icona delle berline sportive compatte. A partire da maggio verrà scritta una nuova pagina di questa storia di successo siglata GTI. Sulla base della Golf VII, la carrozzeria accoglie numerose citazioni del design GTI, prima fra tutte le tipiche linee decorative rosse. Per la prima volta, non si limitano a incorniciare la calandra del radiatore (con struttura a nido d’ape), ma abbracciano anche gli alloggiamenti dei fari allo xeno di serie. La Volkswagen ha coniugato le straordinarie qualità estetiche della vettura a un miglioramento delle relative prestazioni. Il motore 2.0 TSI eroga ben 220 CV di potenza: 10 CV in più rispetto al precedente. Inoltre, la Volkswagen offre, per la prima volta sulla GTI, un ulteriore incremento della potenza di 10 CV. Una GTI, due livelli di potenza: 220 e 230 CV. Sulla nuova Golf GTI è montato un quattro cilindri della serie EA888 ulteriormente migliorato: è un due litri turbo a iniezione diretta di benzina da 220 CV. A richiesta l’icona sportiva sarà disponibile in una versione più potente: il motore della Golf GTI Performance eroga infatti 230 CV. Entrambe le GTI sono dotate di serie di start/stop e cambio a 6 rapporti e consumano 6 l/100 km nel ciclo combinato (a fronte di emissioni di CO 2 di 139 g/km), il 18% in meno (1,3 litri) rispetto al modello precedente da 210 CV. Entrambe le versioni sono offerte anche con cambio DSG a doppia frizione a 6 rapporti. Rispetto alla 21 versione precedente, la già nota grande agilità della Golf GTI è stata ulteriormente migliorata. Livello 1 – GTI. Con 220 CV (disponibili tra 4.500 e 6.200 giri), la GTI sviluppa ora 10 CV di potenza in più rispetto alla versione precedente. Parallelamente è stato possibile aumentare la coppia massima di ben 70 Nm, arrivando a 350 Nm (tra 1.500 e 4.400 giri). Così equipaggiata, la Golf GTI ha una straordinaria ripresa: in quarta marcia accelera da 80 a 120 km/h in 5,0 secondi, in quinta in appena 6,0 secondi. Ecco altri dati importanti: accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, velocità massima 246 km/h. Livello 2 – La GTI Performance. Chi sceglie una Golf GTI con pacchetto Performance, passa al secondo livello. La potenza in questo caso aumenta di 10 CV, la coppia massima rimane identica. I 230 CV (tra 4.700 e 6.200 giri) consentono una velocità massima di 250 km/h e la vettura passa da 0 a 100 km/h in soli 6,4 secondi. La coppia massima di 350 Nm è disponibile tra i 1.500 e i 4.600 giri. Il pacchetto Performance, tuttavia, non si traduce soltanto in un aumento di potenza, ma anche in una maggiore maneggevolezza: la GTI in questo caso oltre ai freni più potenti (con logo GTI sulle pinze), dispone del nuovo bloccaggio del differenziale anteriore con regolazione elettronica VAQ. Bloccaggio del differenziale anteriore VAQ. Il bloccaggio meccanico a regolazione elettronica – introdotto per la prima volta in questa forma su una Volkswagen sportiva – migliora la sicurezza attiva e il comportamento dinamico, eliminando quasi completamente il sottosterzo tipico delle auto a trazione anteriore particolarmente potenti. Si ottiene quindi un comportamento di marcia più preciso e maggiore stabilità nel caso di trasferimenti di carico. Infatti, il bloccaggio del differenziale anteriore aumenta la forza motrice sulla ruota più esterna alla curva, consentendo inoltre di ottimizzare la velocità in fase di svolta. Migliore risulta anche la trazione in partenza su fondo sdrucciolevole o umido, nonché con le ruote sterzate. 22 Sterzo progressivo. Incluso nella dotazione standard, lo sterzo progressivo debutta con la Golf GTI. Questo sistema consente al guidatore di ottenere l’angolo di sterzata desiderato con un minor lavoro sul volante; risulta quindi meno frequente la necessità di dover spostare le mani. Sembra ovvio, in realtà è rivoluzionario. Infatti, gli sterzi convenzionali operano con rapporto di demoltiplicazione costante. Il nuovo sterzo della Golf GTI, invece, opera con un rapporto di demoltiplicazione progressivo che, in fase di manovra e parcheggio, garantisce maggiore agilità alla vettura. Viceversa, su strade extraurbane caratterizzate da numerosi tratti in curva e in fase di svolta, il guidatore percepisce un netto vantaggio in termini di dinamica di marcia derivante dal rapporto diretto. Dal punto di vista tecnico, lo sterzo progressivo si distingue per la dentatura variabile della cremagliera e del pignone e per il motorino elettrico di servosterzo maggior potenza elettromeccanico. rispetto Dal a punto quello di vista del normale funzionale, diversamente dal rapporto di sterzo costante, che rappresenta sempre un compromesso tra dinamica e comfort, in questo caso la dentatura della cremagliera viene variata mediante il mozzo dello sterzo. Il passaggio tra uno sterzo indiretto nel settore medio (guida in rettilineo) e diretto in presenza di maggiori angoli di rotazione del volante, avviene in modo progressivo, regalando alla vettura, come illustrato, maggiore agilità quando si adotta uno stile di guida sportivo. In fase di parcheggio, invece, il comfort aumenta grazie al minor angolo di sterzata richiesto. Esterni – Allestimenti e design. Come tutte le sei Golf GTI precedenti, anche la settima generazione si distingue dagli altri modelli della serie grazie a ulteriori dotazioni dell’allestimento e ai classici tratti distintivi GTI. All’esterno questi ultimi si riassumono in pinze freno verniciate di rosso, calandra con struttura a nido d’ape, luci posteriori con plastiche brunite, nonché due terminali di scarico cromati del diametro di 80 mm separati (uno a destra, uno a sinistra). Caratteristici fin dall’epoca della prima Golf GTI sono i colori di serie, rosso (Rosso Tornado) e nero nonché la verniciatura bianca, disponibile a richiesta (Pure White come colore speciale). La 23 Volkswagen ha inoltre ulteriormente sviluppato i classici cerchi in stile GTI modello Denver, Detroit e Glendale: il tipico design di questi cerchi del modello precedente è confluito nei nuovi cerchi in lega leggera da 17" torniti a specchio modello Brooklyn, che danno un’impressione di maggior leggerezza, confermata anche dalla bilancia. Sui cerchi sono montati pneumatici 225/45. La GTI sarà disponibile a richiesta anche con ruote da 18" e 19”. Design GTI. In generale, la settima generazione della Golf è più dinamica rispetto al modello precedente anche dal punto di vista estetico. L’obiettivo dei designer era quello di far emergere questa nota sportiva in modo ancora più significativo con la nuova Golf GTI, che doveva essere più bassa, più larga e avere una personalità più aggressiva. I designer della Volkswagen hanno realizzato numerose soluzioni di dettaglio per la nuova Golf GTI, integrandole armoniosamente nel concept visivo della vettura. Sul frontale, dove spiccano i fendinebbia a LED studiati appositamente per la GTI (a richiesta), c’è un elemento caratteristico e fondamentale di questo modello che è stato completamente rinnovato: la linea rossa. All’inizio incorniciava la calandra rettangolare della prima generazione della Golf GTI. Sulla sesta GTI le linee rosse erano due, una superiore e una inferiore, a racchiudere la griglia del radiatore. Adesso, nella settima generazione, la linea rossa definisce la calandra del radiatore lungo il bordo inferiore, e per la prima volta si estende a sinistra e destra fino a entrare nell’alloggiamento dei fari bixeno di serie. In questo modo la linea rossa percorre interamente il frontale. Nella parte inferiore del paraurti, al di sotto dell’elemento trasversale verniciato in tinta con la carrozzeria, la presa d’aria nera (con griglia a nido d’ape) non è più racchiusa da una cornice, anch’essa nera, bensì da superfici in tinta con la carrozzeria, risultando così ancora più evidente; stesso discorso per il frontale, dove le tre lamelle aerodinamiche laterali di colore nero, al di sotto dei fari, sono ben visibili. Un ulteriore particolare che si inserisce nel design dai contorni estremamente precisi è lo splitter nero (bordo inferiore dello spoiler anteriore), ripreso dal mondo delle 24 competizioni automobilistiche. Vengono mantenuti in nero anche i listelli sottoporta e il diffusore posteriore. Questi elementi neri che sottolineano il perimetro inferiore della vettura, consentono alla Golf dotata di telaio sportivo (carrozzeria abbassata di 15 mm) di essere ancora più saldamente ancorata alla strada. Un altro esempio dell’integrazione armonica degli elementi specifici della GTI è il nuovo spoiler sul tetto, di dimensioni molto maggiori rispetto al suo omologo nelle Golf con motorizzazioni meno potenti, che si inserisce perfettamente nella linea del portellone posteriore e della carrozzeria. Inoltre, i deflettori laterali sul portellone ai lati del lunotto ottimizzano le caratteristiche aereodinamiche. Per la prima volta, la sportiva Volkswagen presenta, insieme al logo GTI sul frontale e sulla parte posteriore, la scritta GTI, famosa ormai da decenni, sui parafanghi anteriori, all’altezza della linea caratteristica. Interni – Allestimenti e design. Li aveva già la prima GTI: sono i rivestimenti nel leggendario tessuto con fantasia a quadretti. La stoffa, denominata “Jacky” sulla Golf GTI VI, è stata rivisitata nel design, come sempre avviene nel passaggio da una generazione GTI all’altra, ed è stata ribattezzata “Clark”. Ovviamente il motivo a quadri è stato mantenuto. I sedili sportivi (quelli anteriori sono dotati di cassetti sotto la seduta) possiedono straordinarie caratteristiche ergonomiche. I sedili anteriori sono inoltre regolabili in altezza e dotati di supporto lombare registrabile manualmente, tutto di serie. Le cuciture decorative rosse a contrasto sui sedili e sul rivestimento della leva del cambio conferiscono un ulteriore tocco di sportività; il padiglione, come sempre di colore nero nella GTI, sottolinea il carattere sportivo degli interni. Allestimenti GTI. Oltre alla ricca dotazioni di serie, che comprende tra l’altro climatizzatore, sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore e impianto radio Composition Touch, numerosi dettagli in stile GTI impreziosiscono gli interni. Ne sono un esempio il volante sportivo personalizzato e uno speciale pomello della leva del cambio. Quest’ultimo è stato riproposto a forma di pallina da golf, un omaggio alla prima Golf GTI, così come il volante rivestito in 25 pelle di nuova concezione. Il volante, tipico delle vetture sportive, con le sue tre razze metalliche e diaframmi in nero lucido esprime leggerezza, è decisamente robusto, è dotato di comandi multifunzione di serie sulle due razze orizzontali e, al centro, a differenza dei volanti degli altri modelli Golf, presenta una cosiddetta “tazza d’urto”, come nella prima Golf GTI. Una chiara espressione di stile è costituita inoltre dalla strumentazione GTI con display a colori e grafica indipendente dei singoli strumenti, che non a caso ricordano i quadranti di pregiati cronografi. La caratteristica estetica GTI viene completata negli interni dall’illuminazione ambiente in colore rosso, dai listelli decorativi, dalla pedaliera e dal poggiapiede in acciaio inox spazzolato, dal listello battitacco anteriore con applicazione in acciaio e dall’illuminazione ambiente integrata. 26 La nuova Golf GTD Anteprima mondiale della nuova Golf Turbodiesel sportiva 230 km/h di velocità massima e consumi di soli 4,2 l/100 km 4 cilindri TDI con 184 CV, 380 Nm di coppia e sistema start/stop Di serie, nuovo sterzo progressivo, cerchi da 17 pollici e assetto sportivo La GTD è da 31 anni un caposaldo della gamma Golf: una vettura capace di coniugare in modo esemplare piacere di guida, prestazioni da sportiva e consumi da utilitaria. Dopo il lancio della Golf settima generazione, tocca ora alla GTD, il cui design richiama, come da tradizione, quello della Golf GTI. Le sportive della gamma, la GTD e la GTI, vengono presentate al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra in anteprima mondiale. La nuova Golf GTD eroga 380 Nm di coppia massima (+30 Nm rispetto alla precedente) e 184 CV (14 CV in più) ed è quindi la Golf Turbodiesel più potente di tutti i tempi. La vettura passa da 0 a 100 km/h in soli 7,5 secondi e vanta consumi nel ciclo combinato di soli 4,2 l/100 km (con emissioni di CO 2 di 109 g/km). A richiesta, un dispositivo esclusivamente sviluppato per la Golf GTD enfatizza il sound del motore. Contemporaneamente, l’innovativo sterzo progressivo e un assetto sportivo (carrozzeria abbassata di 15 mm) migliorano il piacere di guida. La nuova Golf GTD sarà introdotta sul mercato verso metà anno. Dinamica e parca nei consumi. Forte di un motore straordinario, la nuova Golf GTD è la sorella perfetta della GTI. Questa “GTI Diesel” monta un 4 cilindri 2 litri a iniezione diretta common rail della serie EA288: montato trasversalmente, è sovralimentato, ha un rapporto di compressione di 15,8:1 ed eroga 184 CV. La coppia massima di 380 Nm è sempre disponibile tra 1.750 e 3.250 giri. Anche grazie al favorevole rapporto peso/potenza di 7,6 kg/CV (ottenuto utilizzando il peso dell’auto compreso il guidatore), la Golf GTD che pesa soli 27 1.377 kg, accelera da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi raggiungendo una velocità massima di 230 km/h. Il TDI con cambio a 6 rapporti, abbinato a un sistema start/stop, consuma appena 4,2 l/100 km (con emissioni di CO 2 di 109 g/km). Rispetto al modello precedente significa una riduzione di ben 0,9 litri per corrispondenti 25 g/km CO 2 . La vettura è disponibile anche con cambio a doppia frizione DSG a 6 rapporti con consumi che si attestano su 4,5 l/100 km (emissioni di CO 2 di 119 g/km) dimostrando come il motore regali alla vettura una straordinaria efficienza. Sterzo progressivo. Come sulla nuova Golf GTI, anche la GTD monta di serie lo sterzo progressivo Volkswagen (per le altre versioni della Golf è disponibile a richiesta) che sfrutta il potenziale di regolazione elettromeccanico, offerto da decisamente uno sterzo superiore a ad quello azionamento dei sistemi idraulici. Dal punto di vista funzionale, diversamente dal rapporto di sterzo costante, che rappresenta sempre un compromesso tra dinamica e comfort, in questo caso la dentatura della cremagliera viene variata mediante il mozzo dello sterzo. Come evidenziato dal nome stesso, tutto ciò avviene in modo progressivo traducendosi, in fase di manovra e parcheggio, in un aumento del comfort grazie al minor angolo di sterzata richiesto; durante la marcia in curva e in fase di svolta, invece, si ha maggiore agilità quando si adotta uno stile di guida sportivo. Questo sistema consente al guidatore di ottenere l’angolo di sterzata desiderato con un minor lavoro sul volante rendendo così meno frequente la necessità di spostare le mani. Pacchetto Sport & Sound. Il sistema sonoro esclusivamente sviluppato per la nuova Golf GTD, perfeziona dal punto di vista acustico il piacere di guida della GTD più potente di tutti i tempi. Un dispositivo riproduce, in funzione del regime del motore e a seconda del programma di guida scelto (tramite la selezione del profilo di guida), un sound orientato al comfort (nelle modalità Normal e Eco) o un timbro più potente (modalità Sport). La sonorità del motore viene percepita nell’abitacolo come un sound reale proveniente 28 dall’esterno, prodotto dall’impianto di scarico. Quanto maggiore è la velocità della GTD, tanto minore la rumorosità, al fine di non compromettere il comfort di marcia sulle lunghe percorrenze. Il sistema viene proposto come pacchetto a richiesta Sport & Sound che, oltre alla scelta del profilo di guida, comprende anche cerchi in lega leggera Hilton da 18 pollici torniti a specchio e pinze dei freni di colore rosso. Esterni – Allestimenti e design. Grazie a luci posteriori con plastiche brunite, doppio terminale di scarico cromato montato sul lato sinistro, spoiler sul tetto ripreso dalla GTI e loghi GTD sul frontale, sul posteriore e sui parafanghi anteriori, la nuova Golf GTD è inconfondibile. Le linee che sul frontale della Golf GTI sono verniciate in rosso, uniformate al carattere della vettura, sulla nuova GTD evidenziano una ricercata ed elegante finitura nei colori grigio e cromo, mentre sulla presa d’aria inferiore si rinuncia alla cornice cromata. L’inserto della calandra del radiatore con struttura a nido d’ape nera, il paraurti anteriore, il paraurti posteriore e lo spoiler posteriore integrato a filo con il portellone e la carrozzeria sono invece componenti che ritroviamo sia sulla GTD che sulla GTI. Lo stesso vale per i deflettori ai lati del lunotto. Come per la Golf GTI, anche per la nuova GTD sono disponibili come vernici di serie tre colori classici: Rosso Tornado, Nero e Pure White. L’assetto sportivo di serie della Golf GTD prevede un abbassamento della carrozzeria di 15 millimetri; sui cerchi in lega leggera da 7,5 J x 17 pollici Curitiba sono montati pneumatici 225/45 R17. Interni – Allestimenti e design. Anche sulla nuova Golf GTD guidatore e passeggero vengono nuovamente accolti da sedili sportivi rivestiti con il leggendario tessuto quadrettato “Clark”. I sedili anteriori (con pratici cassetti portaoggetti inferiori) presentano eccellenti caratteristiche ergonomiche e sono regolabili in altezza, dotati di supporto lombare a regolazione manuale e presentano tasche sullo schienale. Cuciture decorative grigie sui sedili e sulla cuffia della leva del cambio creano un sapiente contrasto all’insegna della sportività e, come sulla Golf GTI, il padiglione nero sottolinea ulteriormente il carattere dinamico della vettura. 29 I passeggeri della Golf GTD godono di un abitacolo impreziosito da inserti decorativi Checkered Black e di soluzioni ricercate come i battitacco in acciaio inox illuminati da luce bianca. Oltre al climatizzatore automatico Climatronic, al sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore e all’impianto radio Composition Touch (con, tra gli altri, slot per schede SD e interfaccia AUX-IN), la dotazione della vettura comprende anche un’illuminazione ambiente di serie. La pedaliera e il poggiapiede accanto al pedale della frizione in acciaio inox spazzolato, il volante sportivo a tre razze rivestito in pelle, appiattito nella parte inferiore (con inserti decorativi in alluminio, modanature in nero lucido e comandi multifunzione), il pomello della leva del cambio GTD e la strumentazione in stile GTI, testimoniano il carattere sobriamente sportivo della nuova Golf GTD. 30 La nuova Golf TDI BlueMotion Anteprima mondiale della nuova Golf super efficiente La Golf TDI BlueMotion vanta consumi di appena 3,2 l/100 km 85 g/km: miglior valore di CO2 del segmento Per la prima volta la Golf TDI BlueMotion disponibile anche in versione Variant Al Salone di Ginevra 2013 la Volkswagen presenta la versione di serie della nuova Golf TDI BlueMotion, una vettura che fa dei consumi ridottissimi la sua specialità. La nuova Golf monta un innovativo TDI 4 cilindri Turbodiesel a iniezione diretta da 110 CV, con consumi nel ciclo combinato di appena 3,2 l/100 km ed emissioni di CO 2 pari a soli 85 g/km. Assistiamo dunque a una riduzione dei consumi del 15% rispetto al modello precedente che già vantava una straordinaria economia dei consumi. Per la prima volta anche la Golf Variant sarà disponibile come TDI BlueMotion. Il consumo nel ciclo combinato di 3,3 l/100 km (con emissioni di CO 2 di 87 g/km) la rende una delle familiari efficienti. L’esemplare riduzione dei consumi ottenuta rappresenta uno degli aspetti più innovativi di queste due Golf che raggiungono i 200 km/h senza compromessi in termini di comfort, sicurezza o dinamica. Entrambe le Golf TDI BlueMotion si confermano infatti versatili vetture cinque posti, in grado di ospitare un’intera famiglia all’insegna di massima sicurezza e comfort. A fronte di numerose modifiche aerodinamiche, la nuova ed efficientissima Golf, in versione due volumi o anche Variant, raggiunge un coefficiente cx estremamente basso. Rispetto agli altri modelli Golf, è stato inoltre possibile perfezionare l’aerodinamica di entrambe le varianti TDI BlueMotion, tra l’altro grazie a carrozzeria abbassata (-15 mm), a uno specifico spoiler sul tetto (solo per la due volumi, la Variant ne monta uno con design normale), calandra del 31 radiatore con aperture ridotte, presa d’aria inferiore parzialmente chiusa e speciali protezioni sottoscocca. L’ottima aerodinamica della vettura è la principale responsabile della riduzione dei consumi di carburante. A livello tecnico, la riduzione del peso complessivo, grazie all’innovativa costruzione con materiali leggeri, e la presenza su tutte le nuove Golf di dotazioni di serie quali start/stop e sistema di recupero dell’energia, interventi sulle parti interne del motore TDI, pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata e pressione aumentata, nonché un cambio manuale a 6 rapporti più lunghi, consentono alla Golf TDI BlueMotion e alla Golf Variant TDI BlueMotion di vantare un’economia nei consumi senza precedenti. Motore TDI di nuova generazione. La Volkswagen propone un motore Turbodiesel a iniezione diretta da 1.6 litri della nuova serie EA288: è un 4 cilindri a quattro valvole in grado di sviluppare 250 Nm di coppia massima già a partire da 1.500 e fino a 2.750 giri. Sono proprio alcuni accorgimenti tecnici, quali riduzione dell’attrito interno, innovativo sistema di gestione termica con una fase di riscaldamento ridotta, circuito di ricircolo dei gas di scarico (EGR), sensore di pressione dei cilindri, pompa dell’olio a due livelli, pompa dell’acqua commutabile e intercooler raffreddato ad acqua direttamente nel condotto di aspirazione, a regalare una così straordinaria riduzione di consumi ed emissioni, cui contribuiscono anche catalizzatore ossidante, filtro antiparticolato e catalizzatore ad accumulo di NOx. Sempre più parca nei consumi. La prima generazione della Golf BlueMotion ha fatto il suo ingresso sul mercato nel 2007, lasciando, già allora, il segno sul fronte dell’ecocompatibilità, grazie a consumi di 4,5 l/100 km (pari a 119 g/km di CO 2 ). Nel 2009 la Volkswagen ha presentato a Ginevra una seconda generazione (ancora come prototipo) della Golf BlueMotion, con consumi ridotti a 3,8 l/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 99 g/km); la versione di serie di questa Golf BlueMotion è stata introdotta sul mercato a partire dall’ottobre dello stesso anno. Il fatto che i consumi della Golf BlueMotion di terza generazione siano stati ulteriormente ridotti di 32 0,6 litri, ovvero del 14%, mentre le emissioni di CO 2 siano scese di 14 grammi, rispecchia sicuramente i continui progressi tecnici compiuti. Con 50 litri di capacità del serbatoio e consumi pari a 3,2 l/100 km, la nuova Golf TDI BlueMotion, in versione due volumi, raggiunge un’autonomia teorica di 1.562 km, particolarmente interessante per chi viaggia spesso per lavoro. Versione Trendline e Comfortline. Sebbene la nuova generazione presenti ancora dettagli tipicamente BlueMotion, si prevedono di base due linee di allestimento: Trendline e Comfortline. La nuova Golf TDI BlueMotion sarà presente sul mercato unicamente con cerchi da 15 e 16 pollici e sarà disponibile nell’esclusivo colore Clearwater Blue Metallic. Come tutte le nuove Golf, anche questa versione BlueMotion offre, tra l’altro, sette airbag e programma di controllo elettronico della stabilizzazione. Allestimento Trendline (dotazioni aggiuntive): specchietti retrovisori esterni a regolazione elettrica indicatore della temperatura esterna cornici cromate per le bocchette di ventilazione dell’abitacolo bocchettone del serbatoio carburante con protezione contro gli errori di rifornimento funzione di accesso facilitato Easy Entry (per la tre porte) sedile del guidatore regolabile in altezza alzacristalli elettrici copertura del vano bagagli tergilunotto a intermittenza climatizzatore piano di carico variabile volante regolabile in altezza e profondità frenata anti collisione multipla freno di stazionamento elettronico con funzione Auto-Hold differenziale a bloccaggio elettronico trasversale XDS indicatore di pressione degli pneumatici schienale dei sedili posteriori abbattibile sdoppiabile in modo asimmetrico (sulla Variant compresa la seduta) 33 servosterzo elettromeccanico filtro antipolvere e antipolline luci diurne touchscreen con display TFT da 5 pollici cristalli atermici verdi chiusura centralizzata con radiocomando Allestimento Comfortline (dotazioni aggiuntive rispetto alla versione Trendline): cassetto portaoggetti con sportello sul padiglione tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili anteriori vano per carico passante e bracciolo centrale nel divano posteriore sedili anteriori comfort con supporto lombare volante rivestito in pelle cerchi in lega leggera da 16" comandi gestione luci e di regolazione degli specchietti in look cromo specchietto di cortesia illuminato sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore Park Pilot anteriore e posteriore impianto radio Composition Touch pomello della leva del cambio rivestito in pelle cassetti portaoggetti sotto i sedili anteriori presa a 12 Volt supplementare nel bagagliaio 34 La Golf TGI BlueMotion Anteprima mondiale della Golf a gas metano La Golf TGI BlueMotion garantisce oltre 1.300 km di autonomia Con cambio DSG vanta consumi di soli 3,4 kg di gas metano per 100 km Disponibile sia in versione cinque porte, sia in versione Variant Al Salone di Ginevra 2013 va in scena il mondo Golf: parallelamente alle nuove TDI BlueMotion, GTI, GTD e Variant, debutta anche la settima generazione con alimentazione a gas metano (CNG): la Golf TGI BlueMotion. Contemporaneamente la Volkswagen cambia anche la denominazione dei modelli a metano, da EcoFuel a TGI BlueMotion. La nuova Golf TGI BlueMotion debutterà sul mercato a fine estate, nella classica versione due volumi, mentre in autunno sarà disponibile anche in versione Variant. Il primo modello a metano su pianale MQB. Il nuovo modello è il primo a gas metano basato sulla strategia del pianale modulare trasversale MQB. I modelli MQB sono concepiti in modo da consentire la futura adozione delle motorizzazioni più diverse, dai propulsori modulari a quelli alternativi. 1.4 TSI 110 CV. La Golf TGI BlueMotion monta un innovativo motore a gas metano con 110 CV di potenza (tra 5.000 e 6.000 giri) e 200 Nm di coppia massima disponibili già a 1.500 giri (fino a 3.700 giri). Questo motore bivalente 1.4 TSI (per metano e benzina, sovralimentato) consente di raggiungere straordinari valori di autonomia: ben 420 km per la versione con cambio manuale a 6 rapporti in modalità di funzionamento a metano (CNG), con un consumo nel ciclo combinato di 3,5 kg/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 94 g/km). Con alimentazione benzina, l’autonomia raggiunge i 940 km circa (consumo pari a 5,3 l/100 km). Ciò significa che se si riempiono completamente i due serbatoi per il gas metano, presenti sotto il pianale (in totale, 15 kg) e il serbatoio della 35 benzina da 50 litri, la Golf TGI BlueMotion raggiunge un’autonomia teorica di 1.360 km con un solo pieno di carburante. Se poi si prende in esame la versione dotata di cambio a doppia frizione a 7 rapporti DSG, l’autonomia risulta ancora superiore, grazie a un consumo nel ciclo combinato di 3,4 kg/100 km di metano, equivalenti a 5 l/100 km di benzina. Con emissioni di CO 2 pari a soli 92 g/km, la Golf TGI BlueMotion è molto importante per il raggiungimento del valore di emissioni della flotta pari a 95 g/km richiesto dalla normativa entro il 2020. Un’agile Golf TGI BlueMotion. Rispetto a molte altre vetture a metano, la nuova Golf TGI BlueMotion vanta prestazioni superiori: passa infatti da 0 a 100 km/h in soli 10,7 secondi, raggiungendo una velocità massima di 194 km/h. TGI nei tre allestimenti. La dotazione di serie specifica della Golf TGI BlueMotion cinque porte, disponibile nelle versioni Trendline, Comfortline e Highline, comprende tra l’altro, due indicatori livello carburante (funzionamento a gas metano e benzina) che informano sulla modalità di alimentazione attiva. Naturalmente, sotto lo sportellino del serbatoio, oltre al bocchettone per il rifornimento di benzina, c’è anche il connettore integrato per il pieno di metano. Sulla Golf TGI BlueMotion il terminale dell'impianto di scarico, particolarmente corto, è specifico per questa vettura e non risulta visibile: è collocato infatti davanti all’asse posteriore. Come per la Golf TDI BlueMotion, anche la Golf TGI BlueMotion, per ragioni legate al contenimento del consumo, è disponibile con combinazioni cerchi/pneumatici non superiori ai 16 pollici. 36 La Jetta Hybrid Anteprima europea della ibrida sovralimentata La nuova Jetta Hybrid consuma appena 4,1 l/100 km Primo modello ibrido con motore 4 cilindri 1.4 TSI e cambio DSG a 7 rapporti Fino a due chilometri a trazione esclusivamente elettrica La Volkswagen presenta a Ginevra in anteprima europea una delle vetture più efficienti al mondo: la Jetta Hybrid. La prevendita del modello Volkswagen, esemplare sul fronte dei consumi, è già iniziata nella maggior parte dei Paesi europei (non è prevista la commercializzazione in Italia). Sulla Jetta Hybrid sono montati un motore benzina high-tech (TSI 150 CV) e un motore elettrico a emissioni zero (20 kW ). Benché questo connubio ibrido garantisca prestazioni su strada straordinarie (da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi), la nuova Jetta Hybrid stupisce soprattutto per il consumo nel ciclo combinato di 4,1 l/100 km (a fronte di emissioni di CO 2 di 95 g/km). Questa berlina vanta dunque una riduzione dei consumi del 20% circa rispetto a una vettura di potenza analoga con motore convenzionale, valore che nel ciclo urbano raggiunge addirittura il 30%. Inoltre, premendo semplicemente un tasto, la nuova Jetta Hybrid può viaggiare fino a una velocità di 70 km/h per una distanza di due chilometri (a seconda del terreno e delle condizioni d’esercizio) in modalità esclusivamente elettrica, quindi a emissioni zero. Estrema silenziosità. La Jetta Hybrid è il secondo modello della Casa (dopo la Touareg Hybrid) a ospitare, sotto il cofano motore, un gruppo propulsore composto da un motore benzina e da uno elettrico in grado di garantire massima economia dei consumi e prestazioni eccezionali su tutta la linea. Consideriamo, per esempio, il comfort: la combinazione fra il sofisticato TSI e un impianto di scarico di nuova concezione, l’adozione di un parabrezza fonoassorbente, anch’esso di nuovo sviluppo, cristalli laterali anteriori di maggiore 37 spessore e diversi altri accorgimenti hanno consentito di realizzare la vettura più silenziosa mai offerta dalla Volkswagen in questa categoria. Il lancio sul mercato della berlina è iniziato a fine 2012 dapprima in Nord America. Ora, la nuova Jetta Hybrid può essere ordinata fin da subito anche in alcuni Paesi europei (non è prevista la commercializzazione in Italia). Motore turbo benzina 1.4 TSI fra i più moderni al mondo. Il 4 cilindri da 1.395 cm 3 segue la filosofia del downsizing ed eroga ben 250 Nm di coppia già poco sopra il regime del minimo (a partire da 1.400 giri). Ma non solo. La coppia massima del motore TSI mantiene costantemente il valore più elevato fino a 3.500 giri. Insieme al motore elettrico regala alla nuova Jetta Hybrid una dinamica da vera sportiva. Il TSI si distingue poi per il peso ridotto (98 kg). Modulo ibrido composto da TSI, frizione di separazione e motore elettrico. Il TSI, il motore elettrico e una frizione di separazione integrata fra i due propulsori (che provvede a disaccoppiare completamente il motore benzina durante la marcia in modalità puramente elettrica o quando la vettura “veleggia”) costituiscono il modulo ibrido. Tecnologia della batteria all’avanguardia. L’alimentazione del motore elettrico è affidata a una batteria agli ioni di litio. Il compatto sistema di accumulatori ha potuto essere integrato dietro il divano posteriore. La batteria è composta da 60 celle singole da 5 Ah ciascuna, che in combinazione vantano una tensione nominale di 222 volt e capacità di 1,1 kWh. Peso: 35,8 kg. Il continuo alternarsi di scarica e carica in modalità ibrida richiede un efficiente raffreddamento della batteria, ottenuto in questo caso tramite una ventola posta direttamente sull’accumulatore. La batteria è inoltre dotata di un sistema di gestione che svolge funzioni di sicurezza, diagnosi e monitoraggio, oltre a essere preposto al controllo del bilancio termico. La regolazione della ventola in funzione del fabbisogno (tra l’altro, in base alla temperatura esterna e alla necessità di potenza del momento) consente alla batteria di funzionare sempre nel range di temperatura ottimale. Speciali 38 sistemi di protezione commutano la batteria in stato di riposo, oppure ne interrompono l’alimentazione in caso di impatto. Un rapido cambio a doppia frizione. La trasmissione della forza sull’asse anteriore viene gestita da un cambio automatico a doppia frizione DSG a 7 rapporti, caratterizzato da grande efficienza e rapidità di innesto. Unica nel suo genere è la combinazione di propulsione ibrida e DSG: per un piacere di guida senza compromessi ma all’insegna dell’ecocompatibilità. In questa nuova versione con un peso complessivo di 74 kg e una struttura estremamente compatta, il cambio a doppia frizione a 7 rapporti, particolarmente diffuso e amato in Europa, è un punto di riferimento. Grazie ai componenti leggeri del gruppo propulsore, il peso della Jetta Hybrid aumenta di appena 100 kg nonostante il sistema di batterie. Insieme a ulteriori accorgimenti di sicurezza a livello della struttura della vettura, la nuova Jetta Hybrid pesa complessivamente meno di 1.500 kg. Emissioni zero grazie al motore elettrico. Con la batteria sufficientemente carica, la Jetta Hybrid vanta, come accennato in precedenza, un’autonomia fino a due chilometri in modalità di trazione esclusivamente elettrica, e quindi a emissioni zero. La Jetta Hybrid può “passare” alla funzione elettrica sia automaticamente (fino a 60 km/h), sia con la pressione dell’apposito tasto E-Mode (fino a 70 km/h). Il tasto E-Mode si trova sul lato destro, davanti alla leva del cambio. In entrambi i casi, il TSI verrà disaccoppiato dalla catena cinematica mediante una frizione di separazione, per ridurre il consumo di energia e aumentare l’autonomia elettrica. Sulla Jetta Hybrid, circa un terzo del potenziale di riduzione dei consumi viene ottenuto grazie alla marcia elettrica. Carica della batteria tramite sistema di recupero dell’energia. In fase di frenata, la Jetta Hybrid attiva la modalità di recupero dell’energia, che “intercetta” l’energia cinetica, accumulandola quindi nella batteria sotto forma di corrente elettrica. Il sistema funziona così: quando il guidatore solleva il piede dal pedale dell’acceleratore per frenare, dapprima viene aperta la frizione di separazione, per disaccoppiare il motore e ridurre quindi, anche in 39 questa fase, le perdite legate al “trascinamento”. Non appena il guidatore aziona il pedale del freno, in base alla corsa del pedale, la coppia generatrice del motore elettrico aumenta e l’energia elettrica così ottenuta viene accumulata nella batteria. Da questo momento, l’energia sarà disponibile per la rete di bordo, la marcia elettrica o anche per il boost. L’importanza del sistema di recupero dell’energia è tutt’altro che trascurabile: sulla Jetta Hybrid, infatti, circa un altro terzo del potenziale di riduzione dei consumi viene ottenuto in questo modo. In città il TSI si spegne non appena possibile. Se la vettura si trova nel traffico cittadino o nelle fasi di marcia stop-and-go e il guidatore aziona il freno con la batteria sufficientemente carica, il motore benzina della Volkswagen viene arrestato mentre riscaldamento, climatizzatore e sistemi comfort elettrici, per esempio l’impianto audio, restano in funzione. Interessante notare che, diversamente da quanto avviene nei comuni sistemi, sulla Jetta Hybrid il motore benzina non viene soltanto arrestato, ma, sempre tramite frizione di separazione, viene scollegato dalla catena cinematica, per consentire – con batteria sufficientemente carica – in alternativa al funzionamento a benzina, l’uso in modalità esclusivamente elettrica al momento del riavvio del motore. Un altro terzo del potenziale di riduzione dei consumi della Jetta Hybrid è ottenuto tramite lo spegnimento quanto più frequente possibile del TSI. Avanzamento per inerzia senza TSI. Quando il guidatore, a velocità più elevate (fino a 135 km/h), solleva il piede dal pedale dell’acceleratore, il TSI viene disinserito e scollegato dalla catena cinematica tramite la frizione di separazione per eliminare le perdite legate al “trascinamento”. La Jetta Hybrid disporrà così di un’autonomia estremamente elevata a fronte di consumi veramente limitati. Doppia potenza in fase di boost. Quando la leva del cambio DSG si trova in posizione “S”, oppure in posizione “+/-” per la gestione manuale, il sistema di trazione reagirà a una forte accelerazione erogando la massima spinta. Lo stesso vale per il classico kickdown (rapida pressione sul pedale dell’acceleratore fino a fine corsa): in 40 questo caso, la potenza del motore elettrico e quella del TSI vanno a sommarsi, per erogare un picco massimo di 170 CV (125 kW), trasmessa alle ruote anteriori tramite il DSG. In gergo tecnico, questa interazione fra i due motori viene denominata “boost”. Questo consente di effettuare manovre di sorpasso in tempi brevissimi, a tutto vantaggio del livello di sicurezza attiva. Marcia con motore benzina. A velocità elevate e/o in caso di ridotta capacità della batteria, la trazione della Jetta Hybrid avviene grazie al solo motore TSI. In queste fasi, inoltre, il TSI viene portato a un punto di esercizio a rendimento ottimizzato, erogando così una potenza maggiore di quella strettamente necessaria per l’avanzamento dell’auto. Questo surplus di potenza viene sfruttato in modo mirato: in base allo stato di carica della batteria del momento, serve infatti a caricare la batteria ad alta tensione, tramite il motore elettrico, che in questo caso funge da alternatore. L’alternanza di tali fasi, denominate fasi di carica attive, con quelle di marcia in modalità elettrica è concepita in modo da ridurre al minimo i consumi. Nuova strumentazione. Tutti i principali stati di funzionamento vengono visualizzati sulla strumentazione della Jetta Hybrid. Il guidatore può richiamare le informazioni tramite il menu della nuova strumentazione. Alla voce di menu Hybrid viene indicata la modalità di trazione del momento, tramite visualizzazione del livello e del flusso di energia. Viene inoltre visualizzato lo stato di carica della batteria. Immediatamente sotto all’indicazione del livello di energia, sullo schermo, si trova l’ePowermeter che mostra la potenza relativa del motore elettrico. L’ePowermeter è attivo nelle sole modalità di funzionamento Marcia elettrica, E-Mode e Boost. Powermeter e funzionamento della trazione ibrida. Un altro elemento di fondamentale importanza è il cosiddetto Powermeter (da non confondere con l’ePowermeter). Il Powermeter, un display multifunzione che sostituisce il contagiri, integrato nella parte sinistra della strumentazione, informa il guidatore sullo stato di funzionamento della Jetta Hybrid: condizione di operatività generale (Ready), sistema di recupero dell’energia (Charge), stile di guida 41 parco nei consumi (Eco), modalità boost (Boost) o marcia in sola modalità a combustione, con il TSI (Off). Sulla strumentazione viene inoltre visualizzata la marcia elettrica automatica e quella selezionata manualmente dal guidatore (E-Mode). Economia dei consumi sempre sotto controllo. Il display del sistema audio è parte della strategia d’informazione della vettura. In questo caso, l’obiettivo è uno stile di guida particolarmente parco nei consumi. Per questa ragione, il sottomenu Zero Emission offre una rappresentazione grafica del tempo di marcia in assenza di emissioni. I valori a emissioni zero vengono visualizzati in percentuale, sotto forma di un diagramma a barre, dove l’intervallo di misura di una barra corrisponde a un minuto di marcia. Un valore pari al 100%, per esempio, significa che, nel minuto di marcia corrispondente, la marcia è avvenuta in totale assenza di emissioni, ossia senza l’intervento del motore TSI. Il lasso temporale massimo considerato è di 30 minuti. La Jetta Hybrid Comfortline. La Jetta Hybrid, che vanta una posizione di spicco grazie al suo innovativo concetto di trazione, è disponibile a partire dalla linea di allestimento intermedio Comfortline. La dotazione di serie comprende: climatizzatore automatico strumentazione con indicazione della potenza disponibile sedili comfort anteriori con supporto lombare regolabile cerchi in lega leggera da 15” modello Lexington e pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata da 195 braccioli centrali (anteriore con vano portaoggetti) volante multifunzione, pomello della leva del cambio, impugnatura del freno a mano rivestito in pelle, ParkPilot sistema radio-CD RCD 510 (con indicazione del livello di energia, ricezione radio digitale DAB+, funzione di riproduzione MP3, CD-Changer e otto altoparlanti) gruppi ottici posteriori e illuminazione della targa con tecnologia a LED 42 logo “Hybrid” (su calandra del radiatore, parafanghi anteriori e cofano del bagagliaio) modanature laterali (pacchetto aereodinamico) La Jetta Hybrid Highline. La Jetta Hybrid Highline si distingue, oltre che per le dotazioni della versione Comfortline, anche per: fari bixeno inserti cromati della griglia della presa d'aria inferiore luci diurne a LED cerchi in lega leggera da 17”, torniti a specchio, modello Buenos Aires con pneumatici da 225 indicatore multifunzione Premium fendinebbia con luci di svolta statiche ugelli del liquido lavavetro riscaldabili impianto tergilavafari riscaldamento dei sedili 43 La cross up! La New Small Family cresce ancora Look robusto e sportivo per questa versione a cinque porte Commercializzazione a partire da fine estate Di serie, robuste modanature esterne, cerchi in lega e mancorrenti sul tetto La Volkswagen amplia la gamma Cross con l’introduzione della cross up!, una nuova variante della New Small Family. Solo a cinque porte, sarà commercializzata a fine estate anche in Italia arricchendo con una city car la gamma Cross che già comprende CrossPolo, CrossGolf e la CrossTouran (non commercializzate in Italia). City car con look da SUV compatto. La cross up! (peso a vuoto UE: 995 kg) appare come modello indipendente fin dal primo sguardo grazie a numerosi elementi distintivi. Tra questi spiccano, sulla fiancata, modanature nere che seguono la linea di passaruota e longheroni, oltre a fasce paracolpi con il logo cross up! sulle porte. Altre caratteristiche della cross up! sono i mancorrenti argento sul tetto, gli specchietti retrovisori esterni verniciati in Light Silver Metallic e i paraurti con inserti argentati. La carrozzeria più alta e i grandi cerchi in lega leggera da 16 pollici torniti a specchio modello Cross con pneumatici 185/50 trasmettono solidità e imponenza. Numerosi dettagli personalizzati caratterizzano anche l’abitacolo della cross up!. Ci sono i sedili con tessuto specifico (a scelta in rosso o antracite), la plancia con dash pad rosso, nero o dark silver e un pacchetto pelle con cuciture colorate in contrasto (rivestimento per volante e impugnatura della leva del freno a mano). La personalizzazione comprende anche cornici cromate per le bocchette dell’aria e per la strumentazione, oltre a listelli battitacco con scritta “cross up!”. Ricca dotazione di serie. La cross up! vanta di serie, tra gli altri, chiusura centralizzata con radiocomando, alzacristalli elettrici anteriori, fendinebbia, specchietti retrovisori esterni regolabili e 44 riscaldabili elettricamente, divano posteriore abbattibile sdoppiabile in modo asimmetrico, piano di carico variabile, contagiri, computer multifunzione e programma di controllo elettronico della stabilizzazione. Sono disponibili cinque colori, che si adattano alla perfezione al look sportivo della vettura. La cinque porte monta un potente 3 cilindri benzina 75 CV in combinazione con un cambio manuale a 5 rapporti. La cross up! consuma 4,7 l/100 km nel ciclo combinato (con emissioni di CO 2 di 109 g/km). 45 Think Blue. Strategia di sostenibilità ambientale La filosofia Volkswagen di tutela dell’ambiente Obiettivo: diventare entro il 2018 la Casa automobilistica più ecologica La strategia Think Blue. a 360° La tutela dell’ambiente è una delle questioni centrali di oggi. La Volkswagen, consapevole della propria responsabilità, con Think Blue. prende posizione in materia di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di diventare entro il 2018 la Casa automobilistica più ecologica, interrogandosi tra l’altro su come sia possibile conciliare la mobilità individuale con un comportamento rispettoso dell’ambiente. Think Blue., la strategia di sostenibilità ambientale applicata a livello internazionale, si distingue per un approccio unico, a 360°. Infatti, oltre a riguardare prodotti e tecnologie, si rivolge ai Clienti e a tutte le persone interessate e sensibili al tema ispirando e promuovendo la collaborazione. Grande è anche l’impegno a sostegno delle diverse organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo. Naturalmente, la Volkswagen focalizza la propria attenzione su soluzioni tecnologiche e prodotti innovativi ed ecologici, tra i quali spiccano per esempio i modelli BlueMotion, caratterizzati dal massimo contenimento delle emissioni o i veicoli elettrici, ma anche su nuove idee di mobilità come il progetto di car sharing “Quicar”. Con il programma Think Blue. Factory. la Volkswagen si pone traguardi ambiziosi anche a livello di produzione: entro il 2018 tutti gli stabilimenti Volkswagen dovranno aumentare la propria ecocompatibilità riducendo del 25% il relativo impatto ambientale, considerando complessivamente consumo di energia, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e consumo di acqua. La Volkswagen con Think Blue. Factory. ha già fissato nuovi standard di riferimento a livello internazionale. Per esempio, lo 46 stabilimento di Chattanooga (USA) è il primo tra quelli dedicati alla produzione di automobili al mondo ad aver ricevuto nel 2011 il prestigioso riconoscimento del LEED Platinum Award, per essersi distinto sul fronte dell’efficienza energetica. In particolare, con la filosofia Think Blue. l’intento è anche quello di sensibilizzare le persone a un comportamento più attento all’ambiente, promuovendo un cambio di mentalità. Il messaggio è semplice e chiaro: la protezione dell’ambiente non deve essere vista come un peso ma come una causa da perorare, cui ciascuno può contribuire a modo suo nella vita di tutti i giorni. Così si spiegano campagne in cui si invita in modo giocoso ad adottare uno stile di guida parco nei consumi. Con Think Blue. la Volkswagen si apre anche al dialogo pubblico sulla mobilità ecocompatibile del futuro, tra l’altro con concorsi di idee o laboratori internazionali rivolti ai più giovani. Think Blue. prevede inoltre numerose collaborazioni con associazioni ambientaliste, per affrontare in ogni Paese le sfide più urgenti in materia di sostenibilità ambientale in modo mirato. Per esempio, in Messico e in Spagna ci si concentra sull’erosione del suolo (fenomeno del dilavamento), in Sud Africa è prioritaria la protezione della biodiversità, mentre in Germania la pluriennale collaborazione con l’associazione Naturschutzbund Deutschland è stata insignita del premio “Internationalen Sponsoring Award” come brillante esempio di collaborazione fattiva e sostenibile sul fronte ambientale. Già dalla primavera del 2010 la strategia Think Blue., pensata in un’ottica di lungo periodo e nel frattempo abbracciata da 35 Paesi, è l’egida sotto la quale si svolgono le pluriennali attività della Volkswagen volte alla salvaguardia dell’ambiente. Il nome Think Blue. fa riferimento al leggendario slogan degli anni ’60 “Think Small”, che celebrava la democratizzazione della mobilità avvenuta grazie al Maggiolino Volkswagen. La Volkswagen intende assumere un ruolo pionieristico anche per quanto riguarda le sfide del futuro, con l’obiettivo di rendere accessibili a tutti soluzioni di mobilità efficienti ed ecocompatibili. 47