30 Valdarda LIBERTÀ Sabato 26 febbraio 2011 L’emozione del ritorno a casa e la ricomposizione di un mosaico di parentele che unisce Piacenza agli Stati Uniti La grande famiglia Paganini riunita ieri mattina al settimo piano dell’Albergo Roma di Piacenza; a destra Maria Paganini con i figli Santina e Giuseppe Faimali (fotoservizio Franzini) La bella storia di una famiglia unita ■ The culture, of course. Lo pronunciano così, questo regalo di Natale di un figlio alla sua mamma, tenendo quelle poche sillabe un po’ in bocca, quasi a trattenerle. Le sussurrano a Morfasso, seduti su una pietra, in silenzio. È la forza di una cultura, o della “culture”, come la chiamano loro, ad averli portati fino a lì, ai piedi del monte Lama. Morfasso ritornerà ogni volta che si morderà un pezzo di pane, forse accompagnato da quel bicchiere di vino che profuma di nebbia e di montagna. Michael Hilton ha cercato la sua cultura ripercorrendo i passi dei suoi bisnonni. È partito martedì da Torrington, nello stato del Connecticut, dove Hilton vive con la famiglia. Il viaggio, in direzione opposta, Morfasso – Torrington, era stato fatto dai suoi bisnonni negli anni ’20. Un tozzo di pane e via per l’America. La chiamavano la terra dei sogni. Alfonso, Mansueto, Bonfiglio i bei vecchi nomi di una volta Paganini di cognome, erano partiti da Morfasso con una valigia di speranze. Non avevano neppure trent’anni. Il pronipote Michael, con la mamma Lucia (nipote di Mansueto), ha contattato tutti i discendenti, da Travo a Lugagnano fino a quelli che non si sono mai mossi da Morfasso. Ieri si sono ritrovati all’albergo Roma a Piacenza per pranzare insieme: una trentina di persone. Paganini erano e Paganini si sen- Hilton:le mie radici a Morfasso Dal Connecticut per ritrovare i parenti: il viaggio è un regalo per la mamma che è nipote di Mansueto partito per gli Usa negli anni ’20 con la valigia di speranze tono anche oggi. Ma la casa è una e mamma Lucia, messo piede a Morfasso, ha pensato “è come tornare a casa”. «I Paganini sono sempre stati uniti, fin dal loro arrivo negli anni ’20 in America – racconta Michael, sulla terrazza dell’albergo Roma – I miei nonni hanno sem- pre raccontato la loro storia di emigranti. Io non sapevo quasi nulla, sapevo solo che la mia famiglia proveniva dal Nord dell’Italia. Sono arrivato a Milano per la prima volta otto anni fa, per lavoro. Da lì, attraverso i ricordi della mia famiglia, siamo arrivati fino a Morfasso. Quest’anno ho regalato questo viaggio a mia mamma Lucia». È una storia che ha il sapore acre della lontananza dal proprio paese, piccolo, perso tra i monti eppure così vero, reale, fatto di pietre e sassi, da forgiare con la stessa maestria con cui si intrecciano i ravioli. «La moglie di Mansueto, Caterina Boiardi, raggiunse il marito dopo sei anni – prosegue Michael – Da Morfasso i fratelli Paganini importarono la loro abilità nella muratura, un mestiere che al tempo era diffuso in valdarda. Arrivarono così a creare una piccola ditta, la “Paganini & brothers construction company”. Al tempo stesso, la bisnonna insegnava ai figli l’arte di fare la pasta, di cucinare la polenta di montagna, di creare squisiti ravioli». I ravioli della Morfasso degli anni ’20. Arrivati mercoledì, gli eredi Paganini partiranno domani. Una toccata e fuga. Ma sufficiente per rompere la crosta dell’assenza di legame con la propria terra, e colmarla di pane. E tante briciole di ricordi e emozioni, si sa, sapranno ricreare quel pane profumato di Morfasso. Questa volta, possiamo starne certi, lo inforneranno i Paganini. Innamorati di Morfasso. Un fatto per tutti: Michael già pensa a scrivere un libro, dotato di tante foto. Elisa Malacalza ■ Non dovevano stringersi la mano per la prima volta solo i familiari americani con quelli piacentini, ma anche gli stessi piacentini, tra loro. Parenti, senza saperlo, ritrovati tutti all’albergo Roma. Da Lugagnano, Travo, Piacenza, Morfasso. I Paganini, in America, facevano i muratori, e intanto cucinavano i ravioli di Morfasso. Questa è l’essenza concreta della tradizione di una famiglia partita dalla Valdarda negli anni ’20 e arrivata a Torrington, negli Stati Uniti. «E oggi ci ritroviamo, a testimoniare quanto sia solida la radice della nostra figlia» esclama all’albergo Roma, uno dei discendenti dei fratelli emigrati, Valentino Guarnieri di Lugagnano, durante il pranzo organizzato da Michael Hilton, questo figlio di Morfasso che ha cercato la sua famiglia per anni. «A Morfasso c’è l’aria buona, è così, è per questo che siamo for- Notizie in breve LUGAGNANO Chiesti controlli per frana e canti troppo rumorosi LUGAGNANO - (fl) Una strada dissestata, smottamenti e canti troppo “rumorosi” a Lugagnano sono al centro di una corposa interpellanza che Giuseppe Ghia, capogruppo comunale della lista Cir (Civica indipendenti per il rinnovamento) ha presentato al sindaco Jonathan Papamarenghi a seguito di «segnalazioni da parte di residenti». Ghia lamenta la quasi impraticabilità del tronco di strada (circa 250 metri lineari) che dalla strada provinciale porta a Niviano di Sopra costeggiando il cimitero, la mancanza d’illuminazione pubblica in località Molino del Duca (agglomerato annesso a Rustigazzo) e l’iniziale quanto pericoloso smottamento a Case Nuove sulla strada comunale che porta a Chiavenna Rocchetta e che «potrebbe arrecare danni sia La conviviale all’Albergo Roma;a sinistra Lucia Paganini con parenti e l’interprete; sopra Hilton con Sarah Faimali,Chiara Paganini,Giada Paganini,Erica Heuschkel e Kayla Hilton.Nelle foto storiche Francesco Paganini e i fratelli Bonfiglio e Mansueto Paganini riuniti dal figlio d’America Kayla Hilton: «Ho la pelle d’oca nel vedere la nonna così commossa» ti e tenaci. Pensi che stamattina c’erano meno tre gradi ma si stava benissimo» aggiunge Teresa Paganini, 79 anni (ma non li dimostra). «Noi non ci conoscevamo - spiega Sarah Faimali, piacentina di 30 anni, indicando Giada e Chiara Paganini, 16 e 20 anni, di Travo - ma ora abbiamo scoperto di essere parenti. È stata una bella occasione per ritro- varci tutti insieme, non ci aspettavamo una cornice così elegante per questa festa di famiglia, siamo contente». Erica Heuschkel, 18 anni, è cugina di Michael. «È la prima volta che visito l’Italia, vorrei conoscere tutto della mia famiglia e di queste località stupende. Non vorrei tornare più indietro, non voglio andarmene, qui si cono- scono tutti, c’è un’atmosfera intima, raccolta, familiare». Ripete due volte di non voler andarsene più da Piacenza, da Morfasso, da un posto che sente finalmente come casa. «Sì il viaggio è stato magico – aggiunge Kayla Hilton, 17 anni, figlia di Michael – ma la pelle d’oca mi è venuta nel vedere mia nonna Lucia così felice e commossa». Michael sorride compiaciuto, nella sua camicia lucida color pesca, nascondendo i pensieri dietro alla montatura degli occhiali tondi. Tutti insieme, intorno a un tavolo, cercano di creare un albero genealogico. In alto ci sono loro, Alfonso, Mansueto e Bonfiglio. Forse, sorridono compiaciuti pure loro, con la bottiglia di vino in mano e il manuale della LUGAGNANO - Ha debuttato il ciclo di incontri sul padre della lingua italiana alle persone che a qualsiasi mezzo di trasporto in transito». Ghia ha anche chiesto un eventuale accertamento all’incrocio tra le vie Nicelli, Risorgimento, Garibaldi e Parco Provinciale «dove è operante, con sede, la Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale i cui adepti usano normalmente trovarsi nelle ore serali e i cui canti disturberebbero persone anziane del piano soprastante mettendo a dura prova il loro apparato nervoso». BACEDASCO ALTO Riacceso il lampione spento da novembre CASTELLARQUATO - (fl) E’ stato riacceso il lampione dell’illuminazione pubblica che, in un punto strategico di Bacedasco Alto, risultava spento fin da novembre creando disagi agli abitanti. La riparazione è stata effettuata dalla ditta Sole (illuminazione pubblica Enel) che ha in gestione il servizio pubblico a seguito anche delle tempestive segnalazioni effettuate dall’ufficio tecnico comunale il 27 novembre e il 16 febbraio. L’amore per la patria in Dante LUGAGNANO - (fl) “E quindi u- scimmo a rivedere le stelle”. Questo il filo conduttore del Progetto Dante 2011, promosso dall’Amministrazione comunale di Lugagnano, e in particolare dall’assessorato alla Cultura, che si è concretizzato in un ciclo di incontri. Il primo si è svolto l’altra sera all’oratorio della SS. Annunziata di piazza IV Novembre. L’assessore Valeria Tedaldi ha spiegato che si tratta di una iniziativa essenzialmente di carattere culturale, «per scoprire come un uomo vissuto tanti secoli fa e così distante da noi, possa ancora fornirci elementi fondamentali per comprendere la realtà attuale, scoprire ancora quanto è nella natura dell’uomo e delle cose, nonostante tempi e contesti tanto lontani e tanto diversi». Il primo incontro, che ha avuto il titolo di “Amore per la città - Ovvero la passione politica di Dante”, ha richia- LUGAGNANO - Un momento della serata dedicata a Dante (foto Lunardini) mato un uditorio da grandi occasioni grazie anche alla notorietà dei due protagonisti: il professor Alberto Gromi, voce recitante dei versi danteschi, e la professoressa Silvana Cerlesi, interprete del pensiero di Dante rapportandolo alla attualità dei giorni nostri. L’assessore Tedaldi ha illustrato il carattere generale della iniziativa, ringraziando gli sponsor e i numerosi intervenuti. Il sindaco Jonathan Papamarenghi ha collegato la serata alla celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Sottolineando la particolare scenografia curata da Marziana Ferrari - ricca di fiori e nastri tricolori - il primo cittadino ha annunciato che a Luga- semplicità di Morfasso in tasca. La famiglia Paganini si è seduta a tavola. Tutti finalmente insieme. Il menù è rigorosamente piacentino. Coppa, salame, gnocco fritto, tortelli di ricotta piacentina, pisarei e fasò, cosciotto di vitello al forno, patatine, composta di legumi e vini doc piacentini. Michael tornerà. Lo ha promesso. Malac. gnano la ricorrenza non sarà ricordata con una sola manifestazione, ma sarà celebrata in tutte le iniziative pubbliche dell’anno. Il professor Gromi ha dato lettura di numerosi versi danteschi, mentre la professoressa Cerlesi, alternando ogni lettura con le citazioni dei diversi personaggi, ha evidenziato come, già allora, esistessero contrasti ed opposizioni fra fazioni, ma operanti sempre nel rispetto reciproco per amore della Patria. La serata ha avuto anche una parentesi artistica con l’esposizione di due opere pittoriche provenienti dalla donazione Mazzolini ed ora di proprietà della curia piacentina: “Piazza d’Italia” di De Chirico e “Parigi” di De Pisis. I prossimi incontri culturali del ciclo su Dante sono previsti per giovedì 10 marzo con “Le figure femminili di Dante” (sempre con la conduzione del professor Gromi e della professoressa Cerlesi) e per giovedì 24 marzo con il “Viaggio” (oratore il professor Massimo Pallastrelli).