Anno 20 - Lug/Ago/Set/Ott 2013 - Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale n. 162 Notiziario ASAPS - Via Consolare, 1 - 47121 Forlì - Tel. 0543.704015 - Fax 0543.701411 www.asaps.it - [email protected] - pec: [email protected] www. asaps.it di Giordano Biserni* Decreto del Fare Scattano gli sconti del 30%, ma per le forze di polizia sarà ancora una corsa contro il tempo per aggiornare i data-base e la modulistica L’ASAPS, pur favorevole al provvedimento, aveva espresso contrarietà allo sconto per chi non usa seggiolini per i bimbi e per le sanzioni per lo stato di ebbrezza nelle forme più lievi Il divieto di sosta, il superamento dei limiti entro i 10 km/h passeranno da 41 a 28,70 euro, ma anche la mancanza delle luci e l’inosservanza delle segnalazioni degli agenti C on l’approvazione del Decreto del Fare, contenente una importante modifica al Codice della strada, ancora in un periodo di ferie, inizia un’altra corsa contro il tempo da parte del Ministero dell’Interno e delle Amministrazioni locali per aggiornare i data base e la modulistica utilizzata dagli agenti su strada, in quanto la legge dopo la pubblicazione sarà immediatamente in vigore. Le principali novità del Decreto del Fare ll capo della Polizia ai funerali dell’agente Massimo Impieri Pag. 9 Addio a Giuseppe Proietti Libianchi L’etilometro che uccide Tutti in coda per soffiare e se sbatti è colpa della Polizia Pag. 10 Paolo Repetto della Sottosezione Polizia Stradale di Ovada (AL) muore facendo rafting Pag. 19 Pag. 6 Il trasporto di persone con l’autocarro Pag. 12 Pag. 7 Ciao Serpico Ci ha lasciato Enrico D’Aureli Assistente Capo della Polizia Stradale di Roma Pag. 14 Pag. 1 Sommario Codice della Strada: Ecco le regole per pagare con lo sconto del 30% Pag. 5 Il saluto di Vittorio Rizzi, Direttore del Servizio Polizia Stradale E’ Giuseppe Bisogno il nuovo Direttore del Servizio Polizia Stradale Crotone, tragedia in servizio: travolto e ucciso l’agente scelto Massimo Impieri L’ASAPS si era già pronunciata favorevolmente sul principio dello sconto in quanto il provvedimento oltre che incidere positivamente sulle esauste tasche degli automobilisti, potrebbe abbassare sensibilmente il numero dei ricorsi ai giudici di pace e dei contenziosi con le conseguenti iscrizioni a ruolo, ciò con un auspicato recupero di agenti da impiegare poi su strada. Pag. 8 Il Sovrintendente Alessandro De Bellis muore sulla sua moto Pag. 17 Pag. 18 Giurisprudenza Pag. 24 I Vostri Quesiti Pag. 26 Scrivono di Noi Pag. 28 Notizie Lampo Pag. 32 Posta Pag. 36 editoriale Però secondo l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale il provvedimento avrebbe dovuto fissare precisi paletti. Non avrebbe dovuto prevedere sconti di alcun genere per alcune tipologie di sanzioni come quelle legate alla sicurezza dei bambini e all’abuso di alcolici. L’ASAPS aveva quindi detto no allo sconto per chi viola l’art. 172 del C.d.S. nell’ipotesi del mancato uso dei seggiolini per bambini (oggi euro 80 e 5 punti che sono scesi a 56 euro con il pagamento entro 5 giorni). Così come avevamo detto assolutamente no agli sconti per le violazioni connesse all’abuso di alcol alla guida. Ricordiamo, infatti, a chi non ne avesse tenuto conto, che se il problema non si pone per chi supera il valore alcolemico di 0,8 g/l, perché concretizzandosi in questo caso l’ipotesi di reato previsto dall’art. 186 C.d.S. non sarà possibile ovviamente pagare la sanzione in attesa della sentenza, esiste anche l’ipotesi prevista dall’art. 186 bis comma 2 che per i neopatentati nei primi 3 anni, i minori di 21 anni e i professionisti dell’autotrasporto cose e persone, stabilisce il valore zero assoluto di alcol alla guida con la sanzione prevista che va da 163 a 658 euro. Con lo sconto del 30% la sanzione scende a 114 euro. Inoltre, a titolo di esempio, col pagamento entro 5 giorni un divieto di sosta passerà da 41 a 28,70 euro così come il superamento del limite di velocità fino a 10 km/h, e la mancanza delle luci nel veicolo (art. 153) o l’inosservanza delle segnalazioni dell’agente (art. 146). Stesso sconto per chi circola senza catene o pneumatici da neve nei centri urbani art. 7. Mentre la sanzione passa da euro 84 ad euro 58,80 per chi circola senza catene o pneumatici da neve fuori dai centri urbani. Per il mancato uso delle cinture di sicurezza (art. 172) si scenderà da 80 a 56 euro, per l’uso del cellulare alla guida (art. 173) si scende da 160 a 112. Anche in questo caso abbiamo perplessità. Infine il superamento del limite di velocità di oltre 10 km/h fino a 40 km/h (art. 142 comma 8) la sanzione pagata entro 5 giorni dalla notifica scende da euro 168 a 117,60. Un bello sconto per i velocisti!La condizione disastrosa comporta l’accrescersi di danni anche rilevanti ai veicoli e rischi sempre più gravi per i conducenti. L’ASAPS recentemente ha ufficialmente domandato l’apertura di una inchiesta ufficiale sullo stato e la condizione delle nostre strade. E’ fin troppo evidente che una condizione stradale “balcanizzata” (ma i paesi balcanici potrebbero offendersi perché hanno ormai strade molto migliori della nostre) si traduce in una ulteriore difficoltà per la mobilità delle persone e delle merci, con la facile previsione di conseguenze sulla nostra economia già molto in difficoltà e anche sui transiti turistici in un Paese che del turismo dovrebbe fare una delle sue principali ed inesauribili risorse. 2 Una adeguata programmazione di interventi sul sistema strada si tradurrebbe poi anche in uno slancio per l’economia e per i posti di lavoro, anche per questo le chiedo, così come lo chiedo al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, di programmare una serie di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza delle nostre strade extraurbane e urbane. Non si capisce come sia possibile che in un Paese che incassa circa 5 miliardi l’anno solo per le violazioni al C.d.S., per non parlare delle imposte, tasse e accise versate dagli automobilisti e camionisti, non destini le percentuali previste per il miglioramento delle strade e per l’educazione stradale. Si pensi che - come afferma il direttore di Quattroruote Carlo Cavicchi nel suo editoriale sul numero di maggio - negli ultimi sei anni il consumo di conglomerato bituminoso si è dimezzato, passando da 44 a 22 milioni di tonnellate, una quantità assolutamente al di sotto della soglia minima per la sicurezza stradale. Non posso poi mancare di porre alla sua attenzione la necessità di insistere sul versante della sicurezza stradale in Italia, dove con quasi 4.000 vittime e 300.000 feriti l’anno paghiamo ancora oggi un assurdo ticket giornaliero fatto di 11 morti e 800 feriti (di cui almeno 100 con conseguenze permanenti) sulle nostre strade. Per questo l’ASAPS le chiede di moltiplicare l’impegno sul versante del contrasto all’alcol e ad iniziare una convinta campagna contro l’utilizzo di droga da parte di chi guida su strada. Questa associazione chiede poi che il Governo torni ad esaminare e condividere la proposta sull’Omicidio stradale per il quale l’associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze con l’ASAPS e con l’associazione Gabriele Borgogni, ha raccolto più di 50.000 firme (ma oggi sono diventate già 67.000) presentate al Parlamento per dare la giusta risposta dissuasiva ai più gravi crimini della strada. E’ evidente che l’ASAPS, una associazione espressione prevalente, anche se non esclusiva, delle forze di polizia che operano sulla strada, non può infine non invocare un potenziamento dei servizi di vigilanza sulle strade con una più equilibrata miscelazione fra i sistemi di contrasto che utilizzano l’elettronica con l’accertamento a distanza e la presenza di agenti in divisa sulle strade, sempre più rari e non coordinati. L’ASAPS confida nella sua riconosciuta sensibilità e attenzione e invoca una serie di interventi per i quali facciamo riferimento alla competenza del ministro della Infrastrutture e Trasporti. Un sincero augurio un buon lavoro signor Presidente, e le auguriamo anche Buona Strada. Giordano Biserni presidente ASAPS n. 162 Le principali novità del Decreto del Fare PAGAMENTO RIDOTTO DEL 30% E CAUZIONE P er effetto delle modifiche apportate all’art. 202 del Codice della Strada dall’art. 20, comma 5-bis, del D.L. n. 69/2013, convertito con modificazioni, «al fine di garantire l’efficacia del sistema sanzionatorio relativo alle violazioni del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e l’effettiva disponibilità delle risorse destinate al finanziamento dei programmi annuali di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale», l’importo delle sanzioni amministrative è ridotto del 30% se il pa- Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale gamento viene effettuato entro 5 giorni dalla “contestazione o dalla notificazione”. La riduzione del 30% NON si applica alle violazioni del Codice della Strada per cui è prevista la sanzione accessoria della confisca del veicolo, ai sensi dell’art. 210, comma 3, C.d.S. e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida (si precisa che le violazioni che comportano la sanzione accessoria della revoca della patente di guida, laddove il pagamento sia ammesso, rientra- 3 no nella riduzione del 30% - esempio vedasi art. 179, comma 2-bis, C.d.S. “circolazione con limitatore di velocità alterato”). Salva l’ipotesi prevista dall’art. 207, comma 1, C.d.S., ai sensi dell’art. 202, comma 2, C.d.S. il pagamento in misura ridotta può essere effettuato presso: - l’ufficio da cui dipende l’agente accertatore; - a mezzo di versamento in conto corrente postale; - a mezzo di conto corrente bancario, se previsto dall’amministrazione; - mediante strumenti di pagamento elettronico. A tal fine, nel verbale contestato o notificato devono essere chiaramente indicate le modalità di pagamento (comprensive degli importi: pagamento entro 60 giorni - pagamento ridotto del 30% - pagamento oltre 60 giorni), con il richiamo delle norme sui versamenti in conto corrente postale, o, eventualmente, su quelli in conto corrente bancario, ovvero su quelli eseguiti mediante strumenti di pagamento elettronico. A seguito dell’introduzione del nuovo comma 2.1, all’art. 202 C.d.S., qualora l’agente accertatore sia munito di idonea apparecchiatura il conducente è ammesso ad effettuare immediatamente, nelle mani dell’agente accertatore medesimo, il pagamento mediante strumenti di pagamento elettronico (Es. POS), nella misura ridotta del 30%. Successivamente l’agente accertatore trasmette il verbale al proprio comando o ufficio e rilascia al trasgressore una ricevuta della somma riscossa tramite strumenti di pagamento elettronico, facendo menzione del pagamento nella copia del verbale che consegna al trasgressore medesimo. Stessa cosa dicasi per i pagamenti immediati nelle mani dell’agente accertatore effettuati dai conducenti professionali (trasporto cose e persone); infatti con l’introduzione dei commi 2-bis, 2-ter e 2-quater dall’art. 37, comma 1, della Legge n. 120/2010 è stato prescritto che 4 quando la violazione degli articoli 142, commi 9 e 9-bis, 148, 167 (in tutte le ipotesi di eccedenza del carico superiore al 10% della massa complessiva a pieno carico), 174, commi 5, 6 e 7, e 178, commi 5, 6 e 7, è commessa da un conducente titolare di patente di guida di categoria C, C+E, D o D+E nell’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone o cose, sia obbligatorio effettuare immediatamente, nelle mani dell’agente accertatore, il pagamento in misura ridotta previsto dal comma 1 dell’art. 202. In tale ipotesi l’agente trasmette al proprio comando o ufficio il verbale e la somma riscossa in contanti e ne rilascia ricevuta al trasgressore, facendo menzione del pagamento nella copia del verbale che consegna al trasgressore medesimo. Qualora l’agente accertatore sia dotato di idonea apparecchiatura, il conducente può effettuare il pagamento anche mediante strumenti di pagamento elettronico. Qualora il trasgressore non intenda avvalersi di tale facoltà e intenda fare ricorso o opposizione al verbale, deve versare all’agente accertatore, a titolo di cauzione, una somma corrispondente al minimo della sanzione pecuniaria prevista della violazione. L’originaria previsione normativa che prevedeva che l’entità della cauzione dovesse ammontare alla “metà del massimo edittale” previsto per la violazione commessa è stata definitivamente superata dalla modifica apportata al comma 2-ter dell’art. 202 C.d.S., dall’art. 20, comma 5-bis, lett. e), del D.L. n. 69/2013, convertito, con modificazioni, secondo cui l’importo della cauzione è ora pari appunto al minimo della sanzione pecuniaria edittale (resta fatta salva la modalità del versamento della cauzione prevista dall’art. 207 C.d.S.). Si resta in attesa delle procedure operative che verranno diramate, attraverso apposita circolare, dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno. (ASAPS) n. 162 Foto Blaco – Archivio Asaps Decreto del Fare Codice della Strada: Ecco le regole per pagare con lo sconto del 30% Per quali sanzioni del Codice della strada si applica lo sconto del 30%? Per tutte le violazioni il cui pagamento avviene entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica, con esclusione di quelle che prevedono la sanzione accessoria della sospensione della patente o la confisca del veicolo e quelle che rivestono carattere penale. Come si calcola la percentuale di sconto? La riduzione del 30% si applica solo sulla sanzione prevista dal codice della strada, quindi non sugli importi di spese di notifica. Si può arrotondare l’importo? Assolutamente no, a differenza di quanto accade con l’aumento bien- nale. Quindi bisogna prestare molta attenzione a pagare l’importo Che differenza c’è fra contestazione e notificazio- esatto della multa. E gli errori si pagano cari: chi ad esempio dovesse ne? sbagliare oltre a perdere lo sconto del 30% perde anche il diritto al La contestazione è la procedura che segue all’immediato accertamento dell’infrazione da parte dell’agente, in sostanza quando il conducente viene fermato immediatamente e portato a conoscenza dell’infrazione commessa. La notificazione consiste nella ricezione al domicilio del proprietario del veicolo di un verbale ad una violazione commessa e non contestata subito al conducente. Esempio: autovelox, tutor ecc. pagamento in misura ridotta (quello che si applica ai versamenti effettuati entro 60 giorni dalla notifica). Il tutto calcolato con spese e interessi nella classica cartella esattoriale Tutti i conducenti o proprietari si possono avvalere di questa procedura a prescindere dai punti di patente posseduti. Si possono evitare le spese di notifica? Chi può beneficiare dello sconto? La riduzione è prevista anche nei casi di preavviso sul parabrezza? La norma non la prevede, ma la logica vuole che in questo caso la norma più favorevole venga applicata. Il proprietario o conducente con l’avviso potrebbe recarsi presso il comando di polizia accertatore e chiedere la notifica della sanzione oppure potrà attendere la successiva notifica per posta con il ricarico delle relative spese. E’ possibile pagare con carta di credito? Sì, è un’altra delle novità, ma per questo è necessario che la pattuglia su strada abbia il “Pos” collegato, altrimenti rimangono i soliti canali di pagamento, poste, banca, e in alcuni casi ricevitorie Sisal. Si, ma solo con l’uso della Posta certificata, un servizio gratuito che consente ai cittadini di dialogare con le Pubbliche Amministrazioni dotate di PEC presenti nell’Indirizzario Pubblica amministrazione, ma solo quando sarà emanato un apposito decreto interministeriale. Fino ad oggi in Italia ne sono state attivate 1,7 milioni. Ma se pago entro 5 giorni con lo sconto del 30% posso poi presentare ricorso? No, una volta pagata una sanzione con o senza sconto, viene meno il diritto a presentare ricorso al giudice di pace o al prefetto.(ASAPS) Giordano Biserni Presidente ASAPS Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale 5 Il saluto di Vittorio Rizzi, Direttore del Servizio Polizia Stradale, ai suoi “ragazzi” Il dr. Vittorio Rizzi Nominato questore a L’Aquila lascia il comando della Stradale Cari ragazzi, Nel lasciare l’incarico di Direttore del Servizio Polizia Stradale voglio idealmente salutare ciascuno di voi, gli Angeli della strada con cui ho condiviso quest’anno di lavoro. Voglio salutarvi con il linguaggio del cuore e non con parole formali e sento il dovere di dirvi che durante il mio mandato di Capo della Stradale ho maturato una convinzione e una certezza: la Specialità esiste perché ogni giorno un Agente indossa la divisa, sale sull’autovettura di servizio e svolge il ruolo durissimo del pattugliante. La Stradale e tutte le sue linee di comando sono solo di supporto a chi vigila, controlla e salva vite umane. E ogni giorno ho lavorato per cercare di migliorare la qualità della vita del pattugliante, per cercare di migliorare il suo trattamento economico, tutelarlo dalle insidie del mestiere e dotarlo di tecnologie utili e funzionali alle sue esigenze. In quest’anno gli unici momenti di dolore e di angoscia sono stati i giorni in cui sono caduti in servizio Maurizio Zanella a Massimo Impieri, e ho lavorato affinché queste tragedie non si ripetessero più. L’unica strada che era possibile percorrere era mettere intorno a un tavolo i più esperti pattuglianti ed i loro Comandanti e realizzare un manuale per definire le regole operative cui attenersi per ridurre al minimo il rischio professionale, nella speranza che non ci siano più eroi da ricordare ma solo Angeli che ogni giorno tornano dalle loro famiglie. Come sapete tutto il mio percorso professionale è maturato nel mondo investigativo e sono legato alle persone che in più di vent’anni hanno condiviso con me tante avventure. Ma la Stradale è stato un vero e proprio colpo di fulmine; in un solo anno ha conquistato l’altra metà del mio cuore e non è difficile comprenderne le ragioni. Perché è un lavoro durissimo, dove ciascun operatore svolge un lavoro straordinariamente utile alla gente. Perché è l’essenza stessa della prossimità, la pattuglia viaggia accanto a chi controlla, lo assiste, lo soccorre, gli salva la vita, a volte, purtroppo, anche a costo della propria vita. Perché gli uomini e le donne della Stradale vestono i colori della Polizia e ne vanno fieri, e nelle loro divise blu battono cuori di genitori, madri e padri che ogni giorno lavorano per lo Stato, per la Polizia, per la gente. Potrei andarmene in silenzio e non dire nulla, invece è con assoluta sincerità che vi dico che negli anni di carriera che mi restano porrò sempre attenzione a ciascuno di voi, alle problematiche della Specialità e alla crescita di questo straordinario settore della Polizia, che può dirsi orgogliosa e fiera della sua Stradale. Un caro abbraccio a tutti voi e alle vostre famiglie Vittorio Rizzi Il saluto dell’ASAPS a Vittorio Rizzi Caro Direttore, (lasci che la chiamiamo ancora una volta così) la sua permanenza alla direzione del Servizio è stata veramente troppo breve, ma non al punto da non capire di quale cifra professionale Lei è fatto. Lei, che veniva dai più importanti uffici investigativi, ha capito in poco, pochissimo tempo i meccanismi di funzionamento della Specialità. Lei si è adoperato nella continuità della gestione ma connotando subito la sua direzione con questa sorta di suo personale “stil novo” che trasuda voglia di efficienza, capacità di stare sempre sulla partita, difesa della dignità della Specialità, costante impegno per far rendere al meglio le (scarse) energie disponibili, attivando con intelligenza tutte le possibili molle motivazionali delle donne e degli uomini della Stradale in un momento in cui le ragioni per demotivarsi – lo sappiamo bene – non mancano. La sua permanenza al vertice della Polizia Stradale è stata breve, ma l’impronta che lascia sarà duratura e ci auguriamo che chi le succederà percorra senza esitazione il suo tracciato. A me, all’ASAPS non rimane che salutarla con tanta stima e ci permettiamo di interpretare il pensiero dei suoi agenti, sovrintendenti e ispettori, con affetto, convinti che presto, dopo l’esperienza nella città martoriata de L’Aquila, la ritroveremo comunque in punti di grande responsabilità della Polizia di Stato sicuri che la Stradale rimarrà nell’albo dei suoi migliori sentimenti. Giordano Biserni Presidente ASAPS 6 n. 162 E’ Giuseppe Bisogno il nuovo Direttore del Servizio Polizia Stradale Assume l’incarico lasciato da Vittorio Rizzi a fine luglio Giuseppe Bisogno il nuovo Direttore del Servizio Polizia Stradale D opo un mese di sede vacante è stato nominato il nuovo Direttore del Servizio Polizia Stradale, è il dr. Giuseppe Bisogno, già questore di Agrigento. Lo ha deciso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza nell’ambito di un limitato numero di movimenti di questori. Il dr. Bisogno assume l’incarico lasciato dal dr. Vittorio Rizzi nominato questore de L’Aquila a fine luglio. Col dr. Bisogno siamo alla terza Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale sostituzione del responsabile del Servizio in 18 mesi. Dopo Roberto Sgalla, a gennaio 2012 subentrò Maria Luisa Pellizzari, ma già a luglio del 2012 la dott.ssa Pellizzari lasciò la responsabilità di vertice della Polizia Stradale per assumere la direzione dello SCO e le subentrò Vittorio Rizzi. Al neo Direttore del Servizio Polizia Stradale dr. Giuseppe Bisogno gli auguri dell’ASAPS di buon (e lungo) servizio. 7 CROTONE, TRAGEDIA IN SERVIZIO: TRAVOLTO E UCCISO L’AGENTE SCELTO MASSIMO IMPIERI, 34 ANNI, DELLA POLIZIA STRADALE DI CROTONE Il caduto stava effettuando i rilievi di un altro incidente Fuggito a piedi il killer, arrestato ubriaco alcune ore dopo D ra appena arrivato sul luogo di un incidente stradale, poco dopo le due del mattino di oggi (7 luglio 2013) e stava posizionando le torce sull’asfalto, quando un’auto gli è piombata addosso a tutta velocità uccidendolo: i due occupanti sono subito scappati. È morto così Massimo Impieri, 34 anni, agente scelto della Polizia di Stato, in servizio alla Sezione Polizia Stradale di Crotone: quando, alcune ore dopo, i suoi stessi colleghi hanno rintracciato il pirata, questo era ancora in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico riportato sui giornali di 1,39 g/l. È la 36esima vittima della Polizia Stradale da luglio 1993, da quando cioè l’ASAPS ha iniziato a tenere il conto dei Caduti della Specialità. Massimo, figlio d’arte (il padre è l’Ispettore Superiore Antonio Impieri, ex comandante del distaccamento Polizia Stradale di Sapri), era nato a Maratea ma è cresciuto nella sua Sapri, dove ha studiato e dove aveva tutte le sue amicizie. Si era arruolato in Polizia seguendo le orme del papà e da poco tempo si era laureato in legge, col proposito dichiarato di diventare funzionario. Dal 2010, da quando era stato assegnato alla Stradale, era divenuto nostro socio. L’Unità Operativa della quale faceva parte, era stata inviata sulla SS107 Cosenza-Crotone, in località Cipolla, nei pressi del capoluogo crotonese, dove un veicolo era rimasto coinvolto in un incidente stradale autonomo. Appena arrivati, come il protocollo vuole, gli agenti hanno iniziato a mettere in sicurezza la scena, delimitando l’area con le torce a vento, ed è proprio in questa delicata fase che è sopraggiunta una Peugeot a forte velocità, con a bordo due persone, il cui conducente ne ha perso il controllo investendo Massimo, morto sul 8 colpo dopo un volo terribile. La macchina è rimasta ferma ma i due occupanti sono scappati subito dopo. Dalla targa, i colleghi sono risaliti al nome del proprietario e dopo un paio d’ore hanno fatto scattare le manette. Nel sangue, nonostante il lasso di tempo, aveva un tasso alcolemico di 1,39 g/l, più del doppio di quello consentito. La salma del Caduto, dopo le formalità, sarà trasferita a Sapri, dove domani (8 luglio), presso la Chiesa Madre, si terranno i funerali solenni. Non abbiamo parole per commentare la nuova tragedia che colpisce la Specialità: il rancore, in questo momento, è superiore alla lucidità e gli interrogativi, nostri come quelli dei colleghi e dei familiari, si susseguono nella nostra testa. Perché scappare? Perché si continua a morire per il rilievo di un incidente stradale? Su 36 Caduti in servizio, solo 3 sono stati uccisi da armi da fuoco. Il resto, sono tutti incidenti: 22 nel corso di rilievi o controlli (61%). Su questo, non dobbiamo smettere di riflettere. Al papà di Massimo, nostro collega, alla madre e alla sorella, ai colleghi e agli amici, il cordoglio deferente della nostra associazione. (ASAPS) Si ringrazia la referenza ASAPS di Sapri per la collaborazione preziosa n. 162 ll capo della Polizia ai funerali dell’agente Massimo Impieri S i sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Massimo Impieri, l’agente scelto della polizia stradale che la notte fra sabato e domenica scorsa ha perso la vita al chilometro 133 della statale 107, nei pressi di Crotone. La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa Madre di Sapri (Salerno). Alle esequie era presente anche il capo della Polizia Alessandro Pansa, per portare il personale cordoglio ed esprimere sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari dell’agente deceduto e a tutti i poliziotti. Massimo stava facendo il suo dovere di poliziotto soccorrendo un automobilista che aveva avuto un incidente. Insieme al suo collega stava sistemando le torce per segnalare l’incidente alle altre auto. Proprio in quel momento, era l’una e quaranta, è arrivata una vettura a forte velocità con due persone a bordo. È stato un attimo. Il conducente ha perso il controllo dell’auto e ha investito Massimo. L’impatto è stato violentissimo, tanto che il poliziotto della stradale di Crotone è stato scaraventato a notevole distanza dal punto d’impatto ed è rimasto ucciso all’istante. L’investitore si è fermato più avanti e invece di provare a soccorrere l’agente, è fuggito a piedi con il suo compagno, lasciando l’auto sul posto. Tramite la targa è stato rintracciato l’intestatario del mezzo, risultato poi il padre dell’investitore, e di conseguenza l’autore del reato, che è stato subito fermato. Risultato positivo al test alcolimetrico, con un valore di molto superiore ai limiti consentiti dalla legge, l’uomo è stato arrestato dagli agenti della questura di Crotone per omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. da Poliziadistato.it Massimo Impieri è il 36° caduto in servizio della Polizia Stradale dal 1993 ad oggi La Stradale è la Specialità più rischiosa della Polizia di Stato Col 12% del personale in organico conta il 45% dei caduti “Solo” 3 le vittime per conflitti aa fuoco. 22 le vittime travolte durante i rilievi o i controlli su strada 61% Tre le donne della Stradale (Asaps) Che la Polizia Stradale sia la Specialità più a rischio della Polizia di Stato per molti è noto. Per chi avesse dubbi ci sono i numeri dell’Osservatorio il Centauro - ASAPS. Con il decesso dell’agente scelto Massimo Impieri (per altro nostro associato) siamo arrivati al numero complessivo di 36 decessi dal 1993 ad oggi. E siamo al secondo caduto in meno di un anno dopo che il 30 agosto 2012 era deceduto l’Assistente Capo Maurizio Zanella, travolto sulla A14 a Vasto(CH). La Polizia Stradale con il 12% dell’organico della Polizia di Stato paga un costo che corrisponde al 45% del totale dei caduti. Non si pensi però a sparatorie con criminali che pure ci sono state. Solo in tre casi la Stradale ha contato vittime in scontri con la malavita. Parliamo delle medaglie d’Oro Stefano Villa 27.9.1995, Luca Benincasa il 23.3.2002 e Stefano Biondi il 20.4.2004. In 21 casi (58%) il sinistro fatale è avvenuto sulla rete autostradale compresi i tre conflitti a fuoco. In 22 casi (61%) gli agenti sono stati travolti mentre effettuavano i Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale rilievi di incidenti stradali (la casistica più frequente), e viabilità o stavano controllando il traffico con apparecchiature autovelox, telelaser ecc. e più volte per responsabilità di conducenti ubriachi alla guida. Negli altri casi si è trattato di 4 incidenti in moto di cui due durante delle scorte a gare ciclistiche, e il resto incidenti in auto durante il servizio d’istituto. Le donne della Polizia Stradale che hanno perso la vita in servizio sono 3: Agente Sabrina Pagliarani, 30.9.1994 Sottosezione autostradale Busto Arsizio, Agente Ilaria Maria Leandri 2.7.1997 Sottosezione autostradale Rovigo; Sovrintendente Maria Teresa Marcocci 8.12.2010, Sezione di La Spezia. A tutti questi caduti va il deferente ricordo e omaggio dell’ASAPS e a tutti gli appartenenti alla Polizia Stradale e alle altre forze di Polizia che operano sulla strada va la nostra titale solidarietà e il nostro completo sostegno. (Asaps) 9 L’etilometro che uccide Tutti in coda per soffiare e se sbatti è colpa della Polizia Siamo all’assurdo della polemica gratuita F orlì, 13 agosto 2013 – Può un controllo di Polizia causare una morte? Nello specifico: può una coda creata in autostrada per sottoporre a screening il tasso alcolemico di tutti i conducenti che si trovavano a percorrerla, e dunque coda prevista, visto che un’intera squadra di Autostrade per l’Italia aveva approntato la segnaletica, essere la causa di un tamponamento e della morte di un conducente? Non pensavamo, francamente, di dover dire la nostra anche su temi di questo genere né che un interrogativo così scioccante potesse arrivare a minare le nostre più fondate certezze. Da quando l’ASAPS è nata ha sempre orientato la propria rotta su due questioni fondamentali: la sicurezza stradale e quella degli operatori delle polizie, passando, in questo caso per la cultura professionale e per la conoscenza del rischio. Abbiamo sviscerato le criticità della professione, abbiamo analizzato il malessere, abbiamo detto al Palazzo che i poliziotti non erano solo malpagati e abbandonati: abbiamo raccontato come muoiono, schiacciati nei rilievi di un incidente o nell’abitacolo dell’auto di servizio. Abbiamo detto che li picchiano, che sputano loro addosso, prendendo le loro difese, le nostre difese, occupando campi epidemiologicamente anomali per un’associazione. Non siamo un sindacato, ma l’acronimo che ci rappresenta, ASAPS, parla di sostenitori e amici della Polizia Stradale e quindi… Quindi. Alle prime luci dell’alba di sabato 10 agosto 2013, un 82enne di Prato che percorreva l’A11 tra Montecatini Terme e Pistoia ha tamponato 10 un’auto che gli stava davanti ed è morto sul colpo. C’era un rallentamento, dovuto a un posto di controllo che il Compartimento Polizia Stradale per la Toscana di Firenze aveva approntato fin dall’una del mattino: chi percorreva la Firenze Mare verso Firenze aveva letto che vi erano controlli alcolemici in corso e il resto della segnaletica avvisava tutta la corrente di traffico che il rallentamento ci sarebbe stato, che il traffico si sarebbe ridotto a una sola corsia e che poi sarebbe stato incanalato all’interno dell’area di servizio Serravalle. Qui, nel piazzalone della struttura illuminato a giorno, una trentina di donne e uomini in divisa incanalavano il traffico su altre tre corsie interne, facendo soffiare nei precursori alcolemici i conducenti. Dall’una alle 6, senza sosta, centinaia, forse migliaia di persone, hanno visto che la legge c’è e che la Polizia Stradale la fa rispettare. Chi è in stato di ebbrezza oltre il limite lascia la patente e in alcuni casi la macchina, chi è in stato di ebbrezza entro la soglia trema di paura e (forse) capisce che in futuro è meglio non guidare se ha prima bevuto. Chi non ha bevuto ma soffia, prova l’esperienza e capisce che essere in regola conviene, non solo per la propria salute, ma per la propria vita. La ratio di una notte come quella sta tutta in un assioma surreale: non lo sai, ma ti ho salvato la vita e qui il forse non lo mettiamo tra parentesi per una sorta di forma dubitativa del linguaggio. Qui si salvano vite e gli effetti di uno spiegamento del genere, in termini preventivi e repressivi, saranno apprezzabili solo tra un anno o due, quando l’ISTAT metterà insieme i numeri dei morti e dei feriti. n. 162 Lo sapete che le stragi del sabato sera non esistono quasi più? Vent’anni fa, quando l’ASAPS nacque, c’erano le mamme rock e i titoli dei telegiornali che aprivano con immagini di relitti contro muri, alberi, nei canali o abbracciati sinistramente tra loro. La battaglia non era ancora quella dell’etilometro, ma degli orari di chiusura. Nessuno lo voleva il coprifuoco e si preferiva quel carnaio per continuare a far quattrini sui pendolari della discoteca. Poi, anche con il contributo dell’ASAPS, le cose sono cambiate e oggi le vittime che negli anni ‘80/’90 morivano in un fine settimane sono quelle di un intero anno. Torniamo all’incidente di sabato mattina: leggiamo in un comunicato ANSA che secondo un sindacato di polizia, che ha presentato un esposto, l’incidente in cui ha perso la vita il pensionato di Prato è avvenuto “anche a causa della coda che si era creata per i controlli antialcol della polizia”. Anche? Non è stato magari colpa “anche” di una distrazione, “anche” forse di una cintura non allacciata, “anche” di un riflesso magari dovuto all’età o “anche”, perché no, della fatalità? Dev’essere colpa “anche” dei poliziotti? Qui si apre una ferita dolorosissima per noi: nel mirino c’è un dirigente “che ha ordinato queste modalità operative per i controlli”, ma nel tritacarne ci finiamo tutti. Ci finiamo noi, che abbiamo speso tutte le nostre energie per convincere il palazzo che se in Francia la mortalità era stata dimezzata anche perché Oltralpe si facevano 7 milioni di controlli l’anno a fronte dei nostri 500mila; ci finisce un sistema “traffico” che sta cambiando, anche in termini di mentalità, perché tutti cominciano a capire davvero che bere e guidare è pericoloso; ci finisce la gente che le forze di polizia hanno il dovere di salvare anche a suon di etilometri, perché è meglio che una patente finisca in Prefettura ritirata ex articolo 186 o 187 del codice piuttosto che in un sacco con gli effetti personali tolti Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale a una salma per essere riconsegnata agli eredi; ci finisce la vittima di questa tragedia della strada e i suoi familiari, perché adesso qualcuno dice loro che quella Polizia Stradale così gentile e professionale (ne siamo sicuri) che ha loro comunicato la notizia, è la stessa che ha predisposto la trappola in cui il papà, il marito e il nonno è caduto; ci finiscono i poliziotti che quella notte hanno ritirato decine di patenti a persone che non potevano guidare, perché avrebbero corso e fatto correre rischi inaccettabili per una società civile e ci finisce, scusate, il dirigente che per tutte le ore del servizio operativo ha lavorato insieme ai suoi uomini in divisa e che ora, in cambio della sua fissazione per la sicurezza che salva vite e che condivide con buona parte del suo personale, riceve un’ondata di fango che, francamente, ci sembra esserle stata gettata addosso con modalità assolutamente fuori luogo. L’esposto poteva anche starci, perché un’indagine fa sempre bene, mentre diffondere la notizia prospettando un nesso di causalità così preciso e infamante, non fa bene a nessuno perché ora, comunque vada a finire e qualunque cosa l’Autorità Giudiziaria accerti, resteranno affermazioni pubbliche pesantissime. Se poi siano anche pretestuose, per dissapori o ruggini pregressi, questo non possiamo certo saperlo, perché l’ASAPS pensa alla sicurezza stradale e a sostenere il mondo delle divise, così tanto massacrato dall’esterno dal rendere ancora più amaro, come una stilettata, ciò che è successo. (ASAPS) Giordano Biserni Presidente ASAPS 11 di Franco Medri* e Maurizio Biraino** Il trasporto di persone con l’autocarro P er quanto riguarda la problematica del trasporto di persone con l’autocarro, il Ministero dell’Interno - Direzione Generale per l’Amministrazione Generale e per gli Affari del Personale - Ufficio Studi per l’Amministrazione Generale e per gli Affari Legislativi con la circolare prot. n. M/2413-38 del 28 gennaio 1999, nell’esaminare un caso di accertato utilizzo dell’autocarro per una destinazione diversa da quella prescritta in quanto sullo stesso avveniva il trasporto sul sedile anteriore «a titolo di amicizia e cortesia» di altra persona oltre il conducente, ha espresso il parere che «il trasporto di persona a titolo di cortesia sui veicoli in questione, facendo venir meno quella particolare funzionalità al trasporto delle cose che è elemento determinante per l’utilizzazione degli autocarri, configura una destinazione diversa da quella prescritta e, quindi, sanzionabile» ai sensi dell’art. 82, comma 8, del Codice della Strada. Il Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno con la nota n. 300/A/1/34115/108/68 del 6 agosto 2004 – in risposta ad uno specifico quesito avanzato da un Comando Polizia Locale – ha ritenuto opportuno fornire un panorama per quanto possibile ampia della disciplina del trasporto mediante autocarro, chiarendo quanto segue: «La scomparsa da qualche tempo della categoria di veicoli per il trasporto promiscuo (cioè per il trasporto non contemporaneo di persone e di cose) ha determinato in sede europea l’assimilazione di tali mezzi alla categoria delle autovettura (M1) per privilegiare la destinazione d’uso del trasporto di persone, e non quella degli autocarri (N1): quest’ultima non consente il trasporto di persone (tranne coloro che sono addetti al carico e allo scarico delle merci e nel numero massimo fissato dalla carta di circolazione), la prima invece consente il trasporto di cose, sia pure nel rispetto delle regole di carico del mezzo ed in modo da tutelare l’incolumità dei soggetti trasportanti. La rilevanza giuridica dell’effettiva destinazione d’uso del veicolo è sottolineata anche dal legislatore fiscale che fissa tasse automobilistiche (c.d. tassa di proprietà) di entità differente, in particolare più elevate se il veicolo è destinato al trasporto di persone. Pertanto, nel caso in cui un autocarro venga destinato al trasporto di persone, oltre all’applicazione delle sanzioni dell’art. 82 C.d.S., il proprietario viene raggiunto dal verbale di contestazione dell’Agenzia dell’Entrate per l’applicazione della sanzione amministrativa, oltre al tributo evaso, prevista dalle Legge 27/78. La possibilità di utilizzare autocarri per il trasporto di persone è prevista dall’art. 82 C.d.S. solo per casi eccezionali previa autorizzazione del Dipartimento dei Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». La medesima linea interpretativa è stata successivamente ribadita dallo stesso Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza con la circolare n. 300/A/1/52739/109/123/3/4 del 14 luglio 2006, laddove: • Nel commentare le nuove disposizioni relative all’uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini sugli 12 autoveicoli, entrate in vigore per effetto dell’attuazione della direttiva 2003/20/CE (che modifica la direttiva 91/671/CEE) operata con il decreto legislativo 13 marzo 2006, n. 150; • Nell’evidenziare che, conformemente alla regolamentazione generale europea, tale disciplina riguarda anche il trasporto dei bambini sugli autocarri di cui alle categorie internazionali N1 (autocarri leggeri), N2 ed N3 (veicoli commerciali pesanti per trasporto di cose); • Ha rimarcato che tale previsione, tuttavia, deve essere posta in relazione con l’art. 54, comma 1, lettera d), e con l’art. 82 del Codice della Strada «che, a bordo degli autocarri, consentono la presenza soltanto delle persone addette all’uso o al trasporto di cose, con la conseguenza che, salvo residuali ipotesi di minori lecitamente impiegati in attività lavorative complementari al trasporto, i bambini non possono prendere, di norma, posto su tali veicoli». Successivamente, ai soli fini «fiscali», determinati autocarri sono stati equiparati alle autovetture; infatti, ai sensi dell’art. 35, comma 11, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante «Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale», convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della legge 4 agosto 2006, n. 248, «al fine di contrastare gli abusi delle disposizioni fiscali disciplinanti il settore dei veicoli, con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, sentito il Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero dei trasporti, sono individuati i veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto privato di persone. I suddetti veicoli devono essere assoggettati al regime proprio degli autoveicoli di cui al comma 1, lettera b), dell’articolo 164 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ai fini delle imposte dirette, e al comma 1, lettera c), dell’articolo 19-bis1 n. 162 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto». Con il Provvedimento 6 dicembre 2006 dell’Agenzia delle Entrate (G.U. n. 289 del 13/12/2006), recante: «Individuazione dei veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto privato di persone, ai sensi dell’articolo 35, comma 11, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248», sono stati individuati i veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto privato di persone. In particolare, con tale provvedimento il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto che: • «1. Ai sensi dell’art. 35, comma 11, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, i veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto privato di persone sono quelli che, pur immatricolati o reimmatricolati come N1, abbiano codice di carrozzeria F0 (Effe zero), quattro o più posti e un rapporto tra la potenza del motore (Pt), espressa in KW, e la portata (P) del veicolo, ottenuta quale differenza tra la massa complessiva (Mc) e la tara (T), espressa in tonnellate, uguale o superiore a 180, secondo la formula di seguito indicata. (Formula da utilizzare per la determinazione del valore di riferimento) I = {[Pt (Kw)]/[Mc - T (t)]}≥180 • 2. Con successivi provvedimenti, sentito il Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero dei trasporti, possono essere individuati veicoli: - per i quali si disapplica il presente provvedimento, nei casi in cui comunque non consentono il trasporto privato di persone; - ai quali si estende l’applicazione del presente provvedimento, pur non rientrando nei parametri di cui al punto 1, nei casi in cui comunque consentono l’utilizzo per il trasporto privato di persone». Considerato che fino ad oggi il Ministero dell’Interno non si è ancora pronunciato in merito agli effetti conseguenti all’applicazione del citato provvedimento del 06/12/2006 dell’Agenzia delle Entrate, si ritiene che la suddetta disciplina – finalizzata a contrastare gli abusi delle specifiche disposizioni fiscali disciplinanti il settore dei veicoli - non abbia introdotto alcuna deroga al principio generale sancito dall’art. 54, comma 1, lettera d), del Codice della Strada, che definisce Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale gli «autocarri» come quei «veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse». Allo stato attuale, pertanto, il trasporto di persone sugli autocarri (in cabina o comunque all’interno dell’abitacolo) continua ad essere circoscritto alle sole «persone addette all’uso o al trasporto delle cose» (come, ad esempio, nell’ipotesi di una persona addetta al carico ed allo scarico delle merci), pena l’applicazione dell’art. 82, comma 8, del Codice della Strada che sanziona, «ferme restando le disposizioni di leggi speciali, chiunque utilizza un veicolo per una destinazione o per un uso diversi da quelli indicati sulla carta di circolazione …». Ai sensi dell’art. 82, comma 6, del Nuovo Codice della Strada, «previa autorizzazione dell’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri, gli autocarri possono essere utilizzati, in via eccezionale e temporanea, per il trasporto di persone. L’autorizzazione è rilasciata in base al nulla osta del prefetto». Lo stesso art. 82, al comma 9, sanziona «chiunque, senza l’autorizzazione di cui al comma 6, utilizza per il trasporto di persone un veicolo destinato al trasporto di cose …» (come, ad esempio nell’ipotesi in cui le persone vengano trasportate nel cassone o comunque nello spazio destinato al carico delle merci). Dalla violazione dei commi 8 e 9 consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della carta di circolazione da uno a sei mesi: in caso di recidiva la sospensione è da sei a dodici mesi (vedasi art. 82, comma 10, del Codice della Strada). In materia di trasporto di persone su autocarri, vedasi anche la sentenza n. 6885 del 20 marzo 2009 della Sezione II della Corte di Cassazione Civile secondo la quale: «A norma dell’art. 54 del codice della strada, gli autocarri sono veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse; ne consegue che - anche in considerazione della diversità di regime fiscale rispetto a quello dei veicoli adibiti al trasporto di persone - l’utilizzo di un autocarro per il trasporto di persone, ancorché di cortesia, incorre nella sanzione amministrativa prevista dall’art. 82, comma 9, del medesimo codice per il caso di uso per il trasporto di persone di un veicolo destinato al trasporto di cose, salvo che sia rilasciato dal Prefetto l’apposito nulla osta». *Sostituto Commissario della Polizia Stradale **Ispettore Capo della Polizia Stradale 13 Ciao Serpico Enrico D’Aureli (Foto Alleanza Tricolore) Ci ha lasciato Enrico D’Aureli Assistente Capo della Polizia Stradale di Roma e fondatore dell’Associazione Motociclisti Forze di Polizia Una passione sconfinata per la moto Era stato Referente e Consigliere Nazionale dell’ASAPS L a moto è in panne. Il motore ha perso il suo cilindro. Enrico D’Aureli 58 anni, due figlie, Assistente capo della Polizia Stradale di Roma, motociclista dalla passione infinita per le due ruote ci ha lasciato. Si è dovuto arrendere ad una terribile e lunga malattia. Lo piange la sua famiglia, lo piangono i suoi colleghi della Sezione Polizia Stradale di Roma e tutti gli appassionati di moto appartenenti alle forze di Polizia. Sì perché Enrico, Serpico per gli amici, aveva fondato nel 1998 l’Associazione Motociclisti Forze di Polizia AMFOP. Una associazione fatta di bikers delle varie forze di Polizia, dalla Stradale ai Carabinieri dalla Municipale alla Guardia di Finanza. Gente che di moto ne sapeva masticare. Tanto per capirci sulla cifra del motoclub fondato da Enrico D’Aureli ecco la sintesi di alcune iniziative. • Organizzazione del primo Motoraduno della storia in Piazza S. Pietro, alla presenza del Santo Padre, durante la celebrazione dell’Angelus (29/06/1999); • Organizzazione nel Giugno 2000 di un viaggio di solidarietà denominato “ROMA-CAPONORD-ROMA”, che ha visto come protagonisti i bambini incontrati durante il tragitto; • Organizzazione della “Giornata Giubilare del Motociclista” del 02/07/2000 , un Motoraduno in P.zza S. Pietro a Roma, nel contesto dell’Angelus Domenicale celebrato dal Santo Padre; • Collaborazione nel febbraio 2000 con il Comitato per il Grande Giubileo anno 2000, con la responsabilità di gestione del motoparco di servizio e di coordinatori delle risorse impegnate nei servizi motorizzati; 14 • Organizzazione della prima “BEFANA DEL MOTOCICLISTA” il 05/01/2001, nel corso della quale una delegazione del MOTO CLUB si è recata all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per portare giocattoli ai bambini ricoverati; • Organizzazione in occasione della Pasqua 2001 di una spedizione di solidarietà in Kosovo, per portare aiuti umanitari nella città di Pec. E ci fermiamo qui, perché altrimenti dovremmo occupare ancora troppe righe. Il nostro Enrico era stato anche fra i primi estimatori dell’ASAPS ed è stato nostro referente e consigliere nazionale per tanti anni. Raramente abbiamo incontrato un uomo tanto appassionato di moto, tanto sorridente, tanto ottimista. L’avevo incontrato a Roma e gli avevo parlato al telefono a malattia già avanzata. Lui rimaneva ottimista e positivo mentre io balbettavo. Grazie Enrico per quello che hai dato alla tua Polizia Stradale che adoravi, alla tua Associazione Motociclisti Forze di Polizia che hai fondato e curato come solo si può fare con una propria creatura. Grazie anche per l’impegno che hai dato a favore dell’ASAPS. Ti ricorderemo domenica a Forlì nell’annuale Assemblea generale dell’associazione alle quali eri stato presente tante volte. Un lampeggio affettuoso Enrico, grande grandissimo Centauro. Giordano Biserni Presidente ASAPS n. 162 Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale 15 n. 162 Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale 16 n. 162 Polizia Stradale di Lucca Il Sovrintendente Alessandro De Bellis muore sulla sua moto in un incidente avvenuto mentre si recava al lavoro E ’ morto nella mattina del 22 maggio, mentre con la sua moto si recava al lavoro presso la Sezione Polizia Stradale di Lucca, il Sovrintendente Alessandro De Bellis, 45 anni. Come tutte le mattine in un tratto di strada conosciuto e percorso più volte, forse per evitare un altro veicolo (ma le cause sono ancora tutte da accertare), ha perso il controllo della propria moto e si è schiantato contro un’utilitaria che si immetteva sulla carreggiata da una proprietà privata. Il personale del 118, immediatamente allertato ed arrivato sul posto assieme ad una pattuglia della Polizia Municipale, ha cercato invano di rianimare il 45enne ma le sue condizioni erano disperate e non c’è stato nulla da fare. Alessandro era un poliziotto stimato ed amato dai colleghi e lo si capisce dalle parole di dolore espresse alla notizia della sua scomparsa. L’immagine dipinta da chi lo conosceva bene è quella di un poliziotto Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale che aveva fatto del coraggio una sua ragione di vita per il bene degli altri. Era sempre in prima linea con la sua determinazione e la sua professionalità che, però, non riuscivano ad oscurare il suo lato umano che gli sapeva far cogliere i sentimenti delle persone e capire le problematiche, trovare le soluzioni appropriate. Alessandro era anche impegnato nel sindacato Consap nel quale ricopriva la carica di Segretario Regionale per la Toscana. De Bellis abitava a Quiesa e da anni prestava servizio a Lucca, dove aveva anche lavorato in Questura nella squadra volanti. Lascia la moglie Marusca e due figlie. Un altro incidente in itinere che va ad aumentare un elenco che non avremmo mai voluto neppure iniziare a scrivere. L’ASAPS si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi per la scomparsa di Alessandro, un poliziotto con la divisa cucita addosso come una seconda pelle. (ASAPS) 17 Giuseppe Proietti Libianchi Vicenza Addio a Giuseppe Proietti Libianchi già comandante del Distaccamento Polizia Stradale di Schio e attivo protagonista nell’associazionismo dall’ASAPS all’IPA. E ’ mancato dopo una inesorabile malattia Giuseppe Proietti Libianchi, nato 64 anni fa a Palestrina, ma da tanti anni viveva a Schio. Nella città scledense, ha ricoperto con il ruolo di Comandante, il Distaccamento della Polizia Stradale. Il suo comando è rimasto ancora oggi nei ricordi positivi del personale della Stradale anche se è stato messo in quescenza dal 1997. Una persona onesta, professionalmente preparata, cordiale e sempre pronto ad aiutare il prossimo senza distinzioni. Nell’associazionismo si è impegnato con ottimi risultati nell’ASAPS di cui è stato socio fin dalla sua fondazione nel 1991 e anche referente per un certo numero di anni, per merito suo l’associazione è stata conosciuta da molti colleghi dell’Alto Vicentino. Come Presidente dell’International Police Association, del Esecutivo Locale di Schio, si è egregiamente distinto, programmando manifestazioni culturali, 18 professionali e sportive per gli associati. Lo ricordano con molto affetto anche gli amici dell’UNUCI, del quale era socio e collaboratore nelle varie iniziative. Purtroppo il caro “Beppe” non è riuscito a vincere l’ultima battaglia, ci ha lasciati, ma ha lasciato una bella famiglia, in primis la moglie Luisa, persona sempre vicina a Giuseppe, una coppia a dir poco stupenda, i due figli Elga e Simone, con i cari nipotini amati dal nonno. Per tutti oggi è una giornata triste, abbiamo perso un “grande” amico, però sappiamo che lui ci seguirà da lassù e ci aiuterà. I funerali si terranno venerdì 26 luglio 2013 ore 10.00 presso la Chiesa di Santa Croce a Schio. L’ASAPS partecipa al dolore della famiglia di Giuseppe e di tutti i colleghi che con lui hanno condiviso tanto impegno sociale nell’IPA, nell’ASAPS e nell’UNUCI. Grazie Giuseppe. n. 162 L’Assistente Capo Paolo Repetto della Sottosezione Polizia Stradale di Ovada (AL) muore facendo rafting L’ASAPS partecipa al dolore per la perdita di questo collega e associato P ré Saint Didier - Tragedia nel torrente Dora Baltea nell’alta Valle d’Aosta dove, nel tardo pomeriggio di ieri, ha perso la vita dopo essere stato sbalzato violentemente nell’acqua durante una discesa su un gommone da rafting l’Assistente Capo della Sottosezione Polizia stradale di Ovada (Alessandria), Paolo Repetto, di 47 anni. Sul canotto avevano preso posto in sei tutti colleghi di Paolo, tutti appartenenti alla Polizia Stradale di Ovada, più l’istruttore come da regolamento. La dinamica dell’incidente di rafting in Valle d’Aosta è per ora ancora al vaglio dei carabinieri. La comitiva si era imbarcata da poco a Morgex, il tempo di percorrere non più di 5 metri dopo una prima discesa andata già a buon fine, quando, forse a causa di un’onda, il gommone ha sobbalzato facendo perdere l’equilibrio agli occupanti. Due sono riusciti a rimanere sul canotto, mentre gli altri sono caduti in acqua. Subito sono scattate le procedure di sicurezza e sul posto sono intervenute diverse guide fluviali che dalla riva e a bordo di altri natanti hanno recuperato le persone che sono state trascinate dalla corrente per circa un chilometro. Repetto è stato estratto dall’acqua privo di conoscenza e i sanitari Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale del 118 hanno cercato a lungo di rianimarlo prima di constatare il decesso. La zona, secondo quanto scrive il Secolo XIX, è considerata uno dei paradisi europei per gli appassionati di rafting, canoa o torrentismo e in questo periodo migliaia di turisti provenienti da tutta Europa affollano le numerose basi presenti lungo la parte alta della Dora, approfittando della forte corrente alimentata dallo scioglimento dei ghiacciai del Monte Bianco. «Il percorso in cui è avvenuto l’incidente è di media difficoltà e il torrente oggi non era particolarmente impetuoso», spiega David Alemanni, responsabile della formazione delle guide per la Federazione italiana rafting che ha oggi partecipato alle operazioni di salvataggio. Nello stesso tratto l’11 luglio scorso è morto un canoista francese dopo il rovesciamento del suo kayak. «È una tragica casualità - aggiunge Alemanni - io lavoro qui da più di vent’anni e non era mai successo nulla di simile». L’Asaps esprime le sue condoglianze alla famiglia per la prematura scomparsa di Paolo, per altro da sempre nostro associato, al comandante Graziano e ai colleghi della Stradale di Ovada per questo assurdo incidente di acqua che ha visto coinvolti 6 poliziotti della Stradale 19 n. 162 Campagna iscrizioni ASAPS 2014 Sicurezza stradale Noi ci mettiamo anche il cuore Sostieni l’ASAPS ASAPS da oltre vent’anni al servizio della sicurezza stradale Formazione, informazione, pubblicazioni professionali, notizie sulla rete web ed educazione stradale, sono il nostro impegno di ogni giorno per migliorare la sicurezza di tutti noi ASAPS: il viaggio per la sicurezza stradale continua CON VOI! www.asaps.it Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale ASAPS Via Consolare, 1 47121 Forlì (FC) - T. 0543 704015 - F. 0543 701411 [email protected] - [email protected] 20 n. 162 Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale 21 n. 162 Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale 22 La. 162 sicurezza stradale vista da ogni lato n In collaborazione con: World Vehicle Documents. Libero accesso per tutti i soci Asaps alla Banca dati telai VIS (Vehicle Information System) il portale della Sicurezza Stradale adhoc-comunicazione.it Banca dati V.I.S Banca dati legislativa ARONNE La banca dati legislativa “ARONNE” della casa editrice Sapignoli, un nuovo strumento per i soci Asaps Guidare Pilotare E’ confermata per i soci 2014 la convenzione con Guidare Pilotare oci per i s Asaps ASAPS Via Consolare, 1 - 47121 Forlì (FC) T. 0543 704015 - F. 0543 701411 [email protected] - [email protected] www.asaps.it Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale Sapignoli s.r.l. Via Molino Vigne, 2 Torriana (RN) Zona Industriale T. 0541 675264 - F. 0541 675477 [email protected] www.sapignoli.it 23 Giurisprudenza Responsabilità da custodia delle strade da parte della pubblica amministrazione Il principio del dovere di custodia sui beni di cui si ha la disponibilità non riguarda soltanto i privati ma , evidentemente, anche gli enti pubblici i quali sono responsabili, come tutti, dei danni che la cosa in custodia provoca a terzi. I casi più significativi riguardano i danni subiti dagli automobilisti e dai pedoni durante la percorrenza delle strade pubbliche. Frequentemente, infatti, la inadeguata manutenzione delle strade pubbliche crea situazioni insidiose, atte a provocare danni a volte anche molto gravi. Buche sul manto stradale, tombini lasciati aperti, cordoli rialzati, insegne stradali pericolanti, segnali mobili mal dislocati sono i casi più frequenti. In passato la Pubblica Amministrazione era ritenuta responsabile solo nel caso in cui il danneggiato offrisse la prova che il sinistro si era verificato a causa di una situazione particolarmente insidiosa e imprevedibile tanto da costituire un vero e proprio “trabocchetto”. Ora l’indirizzo della giurisprudenza è diverso. La suprema corte di cassazione e i giudici territoriali hanno ritenuto che la P.A. debba rispondere dei danni causati a terzi per difetto di manutenzione dei beni demaniali, a titolo di custodia. Si tratta dunque di una responsabilità oggettiva che pesa sugli enti i quali non possono sottrarsi al risarcimento se non provano che il sinistro si sia verificato per caso fortuito. Quando la Pubblica Amministrazione è tenuta al risarcimento in caso di danni (è sempre responsabile la P.A. o ci sono casi di esclusione o limitazione di responsabilità nella gestione delle strade?). La giurisprudenza ha posto un limite alla responsabilità degli enti pubblici per la custodia delle strade; il limite è dato dalla possibilità o meno, da parte dell’ente, di esercitare un controllo effettivo sul territorio. Infatti ha detto recentemente la Suprema Corte di Cassazione: “In riferimento al demanio stradale, la possibilità concreta di esercitare la custodia va valutata alla luce di una serie di criteri, quali l’estensione della strada, la posizione, le dotazioni e i sistemi di assistenza che la connotano, sì che soltanto l’oggettiva impossibilità della custodia, intesa come potere di fatto sulla cosa, esclude l’applicabilità dell’art. 2051 cod. civ.”. Dunque se la caduta o l’incidente avviene in un centro abitato, ove è evidentemente possibile da parte del Comune esercitare il controllo delle strade, l’ente non potrà sottrarsi alla responsabilità. Così pure se ad esempio, in un centro urbano, non viene spazzata tempestivamente la neve o si consente la formazione di lastre di ghiaccio, il comune sarà ritenuto responsabile dei danni eventualmente occorsi agli utenti della strada. Nel caso di presenza di un cantiere dovuto a lavori in corso, chi risponde dei danni provocati a causa del dissesto della strada? In questo caso la giurisprudenza di merito ha ritenuto che ci sia la doppia o solidale responsabilità dell’appaltatore (ad esempio il comune) e della ditta titolare del cantiere. Tuttavia si è voluto distinguere l’ipotesi in cui il cantiere costituisca una zona efficacemente delimitata ed affidata all’esclusiva custodia dell’appaltatore e quella invece attinente 24 di: Franco Corvino ad un’area ancora adibita al traffico: nella prima ipotesi risponderebbe solo l’appaltatore, nel secondo il comune custode delle strade. In caso di caduta a causa di un tombino sconnesso chi è responsabile? Anche in questo caso la responsabilità va ascritta al comune, il quale per andare esente dall’obbligo di risarcimento, dovrà dimostrare l’impossibilità del controllo del tratto di strada in questione; cosa ben difficile se il tombino si trova sul marciapiede cittadino. E’ bene rilevare che, in ogni caso, che nonostante l’ormai consolidati principi su menzionati, gli enti pubblici, in caso di richiesta danni, si scaricano di ogni onere girando la pratica alla loro compagnia assicuratrice la quale immancabilmente respinge il sinistro, costringendo i cittadini a rivolgersi ad un avvocato. da studiolegalericcio.it L’automobilista ha fatto tutto il possibile per evitare il danno? Bisogna dimostrarlo In materia di responsabilità da sinistro stradale, l’accertamento della colpa esclusiva di uno dei conducenti non libera l’altro dalla presunzione della concorrente responsabilità, che ha l’onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno (Cassazione, ordinanza 4646/13) Il caso Gli eredi di un automobilista deceduto in un sinistro stradale chiedono il risarcimento del danno all’altro automobilista coinvolto nell’incidente. I giudici di merito, tuttavia, rigettano la domanda, escludendo la responsabilità di quest’ultimo, vista la posizione della sua auto al momento dell’impatto e la sua velocità non elevata. Anche la Cassazione è chiamata a pronunciarsi sulla vicenda e, con l’ordinanza 4646/13, afferma la corretta applicazione, da parte dei giudici di merito, del principio secondo cui «in tema di responsabilità da sinistro stradale con scontro di veicoli, l’accertamento della colpa esclusiva di uno dei conducenti non libera l’altro dalla presunzione della concorrente responsabilità» (art. 2054, comma 2, c.c.), «nonché dall’onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno». D’altra parte, ribadisce la S.C., la prova liberatoria per il superamento di detta presunzione di colpa «non deve necessariamente essere fornita in modo diretto – e cioè dimostrando di non aver arrecato apporto causale alla produzione dell’incidente – ma può anche indirettamente risultare tramite l’accertamento del collegamento eziologico esclusivo dell’evento dannoso con il comportamento dell’altro conducente» (Cass., 2550/2009). Gli Ermellini, nel caso di specie, sottolineano che il conducente (a cui è stato richiesto il risarcimento) non avrebbe comunque potuto mettere in atto una manovra di emergenza astrattamente idonea ad evitare l’evento. Ricorso rigettato quindi e niente risarcimento per gli eredi ricorrenti. da dirittoegiustizia.it n. 162 Giurisprudenza Massimario di Legittimità e di merito Guida in stato di ebbrezza - Investimento di pedone per legittima difesa - Configurabilità dell’esimente - Esclusione - Eccesso colposo – Configurabilità - Esclusione. Non sussistono i presupposti essenziali della legittima difesa, costituiti da un’aggressione ingiusta e da una reazione legittima del soggetto, quando sia evidente la sproporzione tra evento subito e condotta estrema posta in essere. Parimenti deve escludersi l’eccesso colposo che sottintende i presupposti della scriminante con il superamento dei limiti a quest’ultima collegati, quando si sia accertato l’inadeguatezza della reazione difensiva, sicché, per l’eccesso nell’uso dei mezzi a disposizione dell’aggredito in un preciso contesto spazio temporale, si debba escludere che quest’ultimo sia dovuto ad un mero errore di valutazione delle circostanze, ma sia stato invece consapevole e volontario, per cui non rientrante nello schema delineato dall’art. 55 c.p.. (Fattispecie in tema di investimento di pedone da parte di automobilista in stato di ebbrezza). (Cass. Pen., Sez. I, 11 gennaio 2013, n. 1490) - [RIV-1302P133] Art. 186 cs. Depenalizzazione - Applicazione delle sanzioni - Pagamento su misura ridotta - Violazioni al codice della strada - Possibilità di contestazione delle spese del procedimento - Esclusione. Il pagamento della sanzione amministrativa, irrogata per violazioni a norme del codice della strada, in misura ridotta ai sensi dell’art. 202 cod. strad., preclude al contravventore di sollevare successivamente in sede giurisdizionale qualsiasi contestazione circa la spettanza e la misura delle spese del procedimento sanzionatorio, nemmeno nel caso in cui abbia dichiarato di pagare con riserva di ripeterle. (Cass. Civ., Sez. VI, 1 ottobre 2012, n. 16688) - [RIV-1302P140] Art. 202 cs. Velocità - Limiti fissi - Apparecchi rilevatori - Procedure di taratura previste dalla L. n. 273/1991 - Applicabilità Esclusione. In tema di sanzioni amministrative per violazioni del codice Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale della strada, le apparecchiature elettroniche per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità, di cui all’art. 142, sesto comma, del d.l.vo 30 aprile 1992, n. 285, non devono essere sottoposte alle procedure di taratura previste dalla legge 11 agosto 1991 n. 273. (Principio affermato ai sensi dell’art. 360 bis, n. 1, cod. proc. civ). (Cass. Civ., Sez. VI, 17 settembre 2012, n. 15597) - [RIV-1302P148] Art. 142 cs. Responsabilità da sinistri stradali – Presunzione di colpa nel caso di scontro tra veicoli – Competizioni sportive su strade aperte al traffico ordinario – Sussistenza. Nel caso di svolgimento di una gara motociclistica di velocità su di una strada pubblica, che non sia stata chiusa al traffico, sia i partecipanti che gli altri utenti della strada hanno l’obbligo di rispettare le norme sulla circolazione stradale, e, in caso di scontro, tanto gli uni quanto gli altri sono gravati dalla presunzione di corresponsabilità di cui all’art. 2054, comma secondo, cod. civ., a nulla rilevando che la circolazione sul tracciato di gara sia stata consentita in violazione delle disposizioni impartite dall’autorità amministrativa. (Cass. Civ., Sez. III, 4 settembre 2012, n. 14815) - [RIV-1302P155] Art. 9 cs. Guida in stato di ebbrezza - Sostituzione della pena inflitta con il lavoro di pubblica utilità Determinazione delle modalità di esecuzione - Spettanza. L’obbligo di determinare le modalità di esecuzione del trattamento sanzionatorio sostitutivo della pena irrogata ricade sul giudice che si determini a disporre detto beneficio e non sull’imputato che abbia proposto istanza o manifestato la non opposizione alla sostituzione. (Fattispecie in cui la S.C. ha ritenuto correttamente avanzata l’istanza di sostituzione dell’imputato, sebbene essa fosse priva dell’attestazione della disponibilità del Comune di utilizzare il condannato in specifico lavoro di pubblica utilità). (Cass. Pen., Sez. IV, 13 agosto 2012, n. 32463) - [RIV-1302P163] Art. 186 cs. 25 di: Ernesto Forino I Vostri Quesiti In sede di controllo su strada gli operatori possono chiedere l’attestazione del pagamento della tassa di possesso (ex bollo)? Spettabile Redazione, gli operatori di polizia stradale possono chiedere durante un normale controllo la presentazione dell’ex bollo, ora tassa di possesso? Non era stato declassato a illecito amministrativo e quindi di competenza dell’Ufficio Imposte? Grazie per la risposta. email-Udine L’esibizione del cosiddetto bollo è prevista solamente per i ciclomotori, unici veicoli per i quali la tassa resta collegata all’effettiva circolazione e non alla proprietà. Sono da esibire, ovviamente, eventuali ticket o tassazioni in forza di leggi regionali o di enti locali legati alla circolazione in determinate condizioni (centro Nabitato, ecc). (ASAPS) Trasporto con autocarro di materiale per uso familiare senza documento di accompagnamento, emergono violazioni a norma di legge? Gentile redazione, a voi l’ennesimo quesito. Mettiamo il caso che una pattuglia della Polizia Stradale fermi un autocarro immatricolato ad uso proprio con m.p.c. inferiore a 6 tonnellate (quindi senza licenza conto proprio). All’interno del veicolo, si trovano litri 4.000 di vino divisi in due contenitori da 1.000 litri ciascuno e il resto in recipienti da 100 litri ciascuno. Il conducente che è anche proprietario del veicolo, è senza alcun documento accompa- 26 gnatorio della merce e dichiara di averlo comprato direttamete dal produttore per portarlo presso la sua abitazione e destinarlo ad uso privato. E’ corretta l’applicazione in questo caso della sanzione amministrativa di cui all’art. 1/10° comma del D.Lgs. 260/2000 e reg. (CE) n. 436/2009 che prevede il pagamento di una somma di euro 1.238,00, considerando che il trasporto di vini da parte di privati, per uso familiare, prevede in questo caso l’esenzione dal possesso del documento di accompagnamento sino a 30 litri? E’ il caso eventua mente di richiedere anche l’intervento di personale dell’A.S.L. per verificare sè tale sostanza è in buono o cattivo stato? In attesa di risposta lo scrivente anticipatamente ringrazia. email-Noto (Sr)) In riferimento a quanto esposto nel quesito, si rappresenta che è esentato dall’obbligo della documentazione di trasporto: il trasporto, effettuato da privati, di vini e di mosti di uve parzialmente fermentati, destinati al consumo familiare del destinatario se il quantitativo trasportato non eccede i 30 litri (in caso di violazione si applica la sanzione di cui all’art. 1, comma 10, del D. Lgs. n. 260/2000 - Euro 1.238,00). Nel caso in questione si dovrà richiedere l’intervento del personale dell’ASL solo se vi sono sufficienti elementi di giudizio da ritenere che il vino sia in cattivo stato di conservazione per il quale si dovrà procedere anche con l’applicazione delle sanzioni previste dal D. Lgs. n. 193/2007 in relazione al Regolamento CE n. 852/2004. (ASAPS) Quale articolo si applica nel caso di cartelli pubblicitari posizionati in vista di autostrade? Cartelli pubblicitari in vista delle autostrade. Nell’interp retazione data dai principali testi per l’attività pratica di polizia stradale in uso alle forze di polizia, la violazione dell’art. 23 C.d.S., comma 7, viene punita ai sensi del comma 13-bis. Pertanto l’installazione di mezzi pubblicitari in vista di autostrade viene punito con una somma di 4.696 euro. Andando invece a leggere il comma 13-bis che recita: Chiunque viola le prescrizioni indicate al presente comma e al comma 7 è soggetto alla sanzione amm. di 4.696 euro. Il fatto che sia inserita la congiunzione e invece di o, la norma sembrerebbe n. 162 applicabile solo nella violazione congiunta del 13-bis (mancata rimozione) e del comma 7 (in vista dell’autostrada). Ritengo anch’io che il legislatore volesse sanzionare più pesantemente i cartelli in vista di autostrade rispetto a normali strade extraurbane o urbane, ma l’articolo come scritto appare voler indicare che la violazione, per sussistere, debba comprendere la trasgressione congiunta di entrambi i commi. Se questa fosse la ratio della norma la sanzione applicabile su strada sarebbe quella del comma 11? Grazie. conducente ai sensi dell’art. 100 Comma 12°, mentre il collega che tratta i verbali ha riferito ai colleghi operanti che il verbale elevato era sbagliato ed andava contestato l’art. 102, commi 2° e 6°. A questo punto vi chiedo quale la procedura esatta da fare in merito a quanto vi ho esposto sperando di essere chiaro nell’esprimere il quesito. Ultima cosa mi potete spiegare l’art.100, comma 12°, targa non propria o contraffatta quando va applicato. Vi ringrazio un saluto particolare e aspetto al più presto la vostra risposta. email-Tavagnacco (Ud) email-Parete (Ce) In riferimento a quanto esposto nel quesito, occorre precisare che le due sanzioni possono concorrere. Va sottolineato, infatti, che il comma 7 vieta l’apposizione di cartelli pubblicitari senza autorizzazione in vista di itinerari internazionali, autostrade ecc.; il comma 13-bis, invece, punisce colui che, diffidato a rimuovere il cartello pubblicitario, non vi provvede. Va inoltre aggiunto che la violazione prevista dall’art. 23, commi 7 e/o 13-bis C.d.S. va contestata, a titolo di concorso ai sensi dell’art. 197 C.d.S., all’azienda pubblicitaria che effettua l’installazione abusiva o irregolare, al proprietario o possessore del suolo che lo consente e al beneficiario dell’immagine o del messaggio se consapevole del luogo e delle modalità vietate. (ASAPS) La violazione da contestare al caso riportato nel quesito è quella sanzionata dall’articolo 102, commi 2 e 6, laddove si prevede il divieto di circolare con targa prodotta in proprio entro il termine di giorni 15 (quindici). L’articolo 100 comma 12 si applica quando la contraffazione è tale da rendere non possibile (o confondere) l’individuazione del veicolo. In pratica, se la targa con i numeri scoloriti e rifatti fosse stata applicata sul precedente veicolo, allora ricorreva l’ipotesi 100 comma 12, ma nel caso prospettato nel quesito non si è avuta una contraffazione, bensì una targa prodotta in proprio con i numeri esatti rispetto a quelli del veicolo sul quale è stata apposta. (ASAPS) Quale violazione si realizza nel caso di veicolo circolante con targa anteriore riprodotta? Spettabile Redazione, per prima cosa vi faccio i miei complimenti perché, grazie a voi, siamo sempre informati di ogni aggiornamento del C.d.S. Il quesito che vi sto esponendo e il seguente. Veniva fermata un’autovettura in quanto il numero della targa anteriore era stata fatta con un pennarello. Da un controllo eseguito alla targa anteriore si accertava che quella montata sul veicolo in circolazione aveva un altro numero appartenente ad un veicolo che precedentemente era stato rottamato e sulla stessa erano stati cancellati il colore nero dei numeri sostituendoli con il numero di targa giusto del veicolo in circolazione. Spiegando meglio, il proprietario del veicolo aveva smarrito la targa anteriore ed aveva provveduto a sostituire con un’altra targa in suo possesso scrivendo da solo il numero. Inoltre si precisa che la targa anteriore era stata denunciata regolarmente ed era trascorso circa un anno dell’avvenuto smarrimento. I colleghi provvedevano a contravvenzionare il Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale Un cittadino straniero residente in Italia, con patente straniera, può guidare un ciclomotore con targa italiana? Gentile Redazione, vorrei gentilmente un vostro parere sulla possibilità per un cittadino comunitario in possesso di patente di guida non rilasciatagli dal paese di origine, residente in Italia, di condurre un ciclomotore con targatura italiana. In sostanza può un cittadino francese titolare di patente francese (catg. B), residente in Italia, condurre un ciclomotore immatricolato in Italia? Grazie. email-Pieve al Toppo (Ar) Non vi è alcuna necessità di collegamento tra lo stato di rilascio di patente e l’immatricolazione del veicolo. Ne consegue che, purché in regola con la normativa in materia di patente, conversione, ecc, nulla vieta ad un titolare di patente non italiana, di condurre veicolo con targa italiana. (ASAPS) 27 Scrivono di Noi Forlì Brillante operazione della Polizia Stradale in collaborazione con la Polizia Municipale permette il sequestro di quattro macchine e diversi certificati di revisione e patenti straniere falsificate: fermata la banda di bulgari che operava nel forlivese Si è conclusa un’operazione condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Forlì partita da un’indagine iniziata dalla Polizia Municipale di Forlì che aveva scoperto due veicoli immatricolati in Bulgaria, guidati da cittadini stranieri, muniti di falsi certificati di revisione attestanti i requisiti minimi di idoneità e di sicurezza per essere posti in circolazione. Poiché tale fenomeno veniva ritenuto dalla Polizia Municipale di Forlì ramificato su tutto il territorio provinciale e, quindi, oltre le proprie competenze territoriali, veniva interessata la Squadra di Polizia Giudiziaria perché potesse effettuare ulteriori approfondimenti finalizzati a verificare il luogo di distribuzione dei certificati di revisione contraffatti. Le indagini, inizialmente condotte a Forlì unitamente alla Polizia Municipale, consentivano di appurare che il luogo dove presumibilmente si svolgeva tutta l’attività di compravendita delle false revisioni era nel territorio del Comune di Cesena. In questo modo iniziavano servizi mirati per scoprire i luoghi dove si concentravano i flussi veicolari di mezzi di nazionalità bulgara. A seguito di questa attività specifica gli uomini della Stradale accertavano che in un piazzale vicino alla stazione ferroviaria di Cesena ogni venerdì pomeriggio avveniva una consegna di prodotti alimentari ed altro materiale da parte di alcuni corrieri bulgari che effettuavano la spola fra il Paese di origine e l’Italia. I poliziotti hanno avuto immediatamente il sentore che fra questi corrieri potessero nascondersi anche gli autori delle consegne dei falsi certificati di revisione e, così, procedevano con il controllo di due di loro, giunti sul luogo delle consegne a bordo di furgoni di nazionalità bulgara. In uno dei mezzi veniva rinvenuta una busta con cinque falsi certificati di revisione contraffatti, mentre a bordo di un secondo veicolo veniva rinvenuta una certificazione di revisione originale. La documentazione falsificata veniva sequestrata dagli uomini della Stradale, compresa quella originale in quanto emessa in Bulgaria per un veicolo circolante in Italia ma senza aver superato la revisione obbligatoria. Gli uomini della Stradale hanno poi controllato le altre persone presenti nel piazzale e nel corso di questa verifica veniva sequestrata un’altra certificazione di revisione contraffatta ed una 28 patente di guida bulgara falsa. Anche la Polizia Municipale di Forlì scopriva l’esistenza di una certificazione di revisione bulgara contraffatta. Complessivamente l’attività congiunta condotta dal personale della Sezione Polizia Stradale di Forlì e del Corpo di Polizia Municipale di Forlì, portava al sequestro di nove certificazioni di revisione false, di una patente di guida contraffatta e di quattro autovetture. Sono state complessivamente denunciate otto persone a piede libero, sette per reati di falsità materiale e una per ricettazione. Sono in corso ulteriori verifiche per accertare se il flusso di tutta la documentazione, che si ritiene prodotta in Bulgaria e giunta in Italia tramite corrieri, possa avere interessato altre province ed essere ramificato su tutto il territorio nazionale. L’attività condotta in modo sinergico con la Polizia Municipale di Forlì evidenzia come il modello di collaborazione che si va instaurando nella provincia di Forlì–Cesena tra la Polizia Stradale e gli organi di Polizia Locale inizia a dare i frutti sperati anche attraverso la massimizzazione delle competenze che nel campo della sicurezza stradale la Specialità della Polizia di Stato é in grado di offrire a tutti gli appartenenti delle Polizie che operano in tale specialistico settore. L’operazione effettuata evidenzia come questo modello di lavoro possa rappresentare uno standard operativo da annoverare tra le migliori pratiche nel settore della sicurezza stradale. (ASAPS) Rimini Italiano, lettone e bengalese Un unico punto in comune: la patente falsa. Durante tre distinti controlli effettuati dalla Polizia Municipale nel territorio di Rimini sono state sequestrate tre patenti di guida contraffatte. Ad essere denunciate, tre persone Durante tre distinti controlli effettuati dalla Polizia Municipale nel territorio di Rimini sono state sequestrate tre patenti di guida contraffatte. Ad essere denunciati per uso di atto falso e guida senza patente sono stati un 40enne albanese con patente italiana, un 27enne lettone e un 30enne proveniente dal Bangladesh. I tre avevano documenti contraffatti in modo fedelissimo, la patente italiana era stata duplicata in maniera quasi perfetta. Il nucleo analisi documentale della Polizia Municipale ha messo a disposizione sofisticati dispositivi n. 162 tecnologici e tutto il suo know how per la corretta identificazione dei documenti. Prosegue dunque il lavoro di controllo della Polizia Municipale che nel corso degli ultimi mesi ha permesso il riconoscimento di assicurazioni false e di auto “taroccate” che sono state rintracciate grazie anche alla collaborazione con le forze dell’ordine estere. Oltre alla denuncia per uso di atto falso e guida senza patente, la Polizia Municipale ha disposto il fermo dei veicoli per tre mesi. rità Giudiziaria di emettere l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’albanese, ritenuto il dominus dei traffici illeciti di sostanza stupefacente che di volta in volta assoldava gli autisti per effettuare i vari trasporti. L’albanese è stato rintracciato presso la propria abitazione romana dagli uomini della Sottosezione di Frosinone che, dopo averlo arrestato lo hanno condotto presso la casa circondariale del capoluogo ove già si trovano ristretti gli altri due complici. da ogginotizie.it da riminitoday.it Polizia Stradale Ancona Frosinone Saccheggiano camion carico di caffè Traffico di marijuana in A1: Arrestati i predoni di Tir in autostrada Polizia Stradale sgomina organizzazione Tagliavano i teloni di copertura e rubavano la merce mentre Sei mesi di indagini e tre arresti. Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale hanno tratto in arresto un 32enne albanese ritenuto il capo della banda. La droga giungeva via mare in Puglia e poi veniva trasportata verso la capitale A conclusione di un’indagine durata circa sei mesi relativa ad un traffico di sostanze stupefacenti proveniente dalle coste pugliesi e diretto verso la Capitale, lunedì sera, gli agenti della Sottosezione Polizia Autostradale di Frosinone hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone nei confronti di un cittadino albanese di 32 anni ritenuto l’organizzatore dell’attività illecita. L’indagine ha preso spunto dai numerosi sequestri di sostanza stupefacente eseguiti negli ultimi mesi dagli agenti della Sottosezione di Frosinone che, in diverse circostanze, hanno intercettato circa una tonnellata di marijuana. La provenienza dei veicoli fermati ed il particolare confezionamento dello stupefacente in involucri impermeabili tenuti insieme da cordino nautico, lasciava presumere che si trattasse di merce trasportata via mare con approdo lungo le spiagge della Puglia. I risultati ottenuti nel corso dei servizi di vigilanza stradale hanno evidenziato la recrudescenza del fenomeno cui e’ stata riservata una particolare attenzione investigativa. Nello specifico, verso la fine del mese di dicembre era stato arrestato un cittadino romeno di 35 anni sorpreso alla guida di un furgone noleggiato all’interno del quale erano stati occultati 25 chilogrammi di marijuana. Gli accertamenti effettuati a seguito dell’arresto hanno quindi consentito di identificare il 32enne considerato al vertice del sodalizio criminoso. “Attraverso gli sviluppi investigativi – spiegano dalla Polizia Stradale - nello scorso mese di aprile veniva monitorato un ulteriore singolare trasporto di droga effettuato dal suddetto cittadino albanese che, insieme ad un individuo italiano (D.G. di 48 anni), si dirigeva dalla Puglia verso la Capitale. Infatti mentre il cittadino italiano percorreva l’A/1 alla guida di un autocarro, l’albanese lo precedeva a bordo di un’autovettura con funzioni di ricognizione e preavviso circa la possibile presenza di forze di polizia lungo l’itinerario. Nonostante questo accorgimento, l’autocarro veniva bloccato all’altezza del casello di Frosinone con l’arresto del conducente D.G. perché trovato in possesso di 125 chilogrammi di marijuana confezionata in pacchetti da un chilogrammo ciascuno”. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito all’AutoAssociazione Sostenitori Amici Polizia Stradale gli autisti dormivano. Sospetti su altri colpi Saccheggiano camion carico di caffè, arrestati sei predoni di Tir in autostrada. Gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento polizia stradale di Ancona, allo scopo di arginare i furti ai danni di camionisti in sosta notturna nelle aree di servizio autostradali, da mesi predisponevano servizi volti all’identificazione di responsabili di tali reati, eventi che gli scorsi mesi di aprile e maggio hanno interessato le Marche con numerosi episodi. L’attenta osservazione del fenomeno ha evidenziato che gli autori si identificavano nella maggior parte dei casi in pregiudicati di origine pugliese, organizzati in batterie composte da 6-8 uomini attrezzati con autovetture di staffetta ed autocarri dove caricare la merce depredata consistente principalmente in derrate alimentari, abbigliamneto, pneumatici e materiale elettronico, il tutto facilmente riposizionabile sul mercato. La decorsa notte infatti durante il pattugliamento gli operatori della polizia hanno arrestato all’interno della galleria Novilara, nel territorio del comune di Pesaro, sei cittadini italiani di origini pugliesi, pregiudicati, tra cui padre e figlio, che a bordo di due autovetture ed un autocarro avevano appena operato un furto aggravato presso l’area di servizio Foglia ovest. i malviventi infatti, a seconda del loro modus operandi, dopo aver parcheggiato a fianco dell’autoarticolato in sosta per la notte procedevano a tagliare la corda di chiusura del telo che copriva il vano del carico e procedevano allo scarico di 13420 pacchi di caffe’, del valore di circa 90.000 euro, per poi darsi a precipitosa fuga sulla corsia sud dell’autostrada A/14. da ilmessaggero.it Polizia Stradale Verona Sud 33 kg di marijuana sequestrata e due corrieri in carcere Il proverbiale “fiuto” delle pattuglie della Sottosezione Polizia Stradale di Verona Sud questa volta ha portato all’arresto di due albanesi ed al sequestro di poco 29 più di 33 kg di marijuana. Tradotto in termini pratici possiamo tranquillamente affermare che, oltre all’attività strettamente di repressione del traffico di stupefacenti, gli agenti hanno anche contribuito a far sì che in circolazione ci sia meno gente in confidenza con gli stupefacenti in particolare mentre è alla guida. Almeno questo è il nostro auspicio IL FATTO: era di mercoledì, poco prima delle 19.00, nel territorio veronese dell’autostrada A22 del Brennero, tra i caselli di Affi e Verona nord, il traffico non era particolarmente intenso ed una pattuglia della Polstrada era intenta a sorvegliarlo. Ad un certo punto un furgone Mercedes di colore bianco transita a fianco degli agenti che decidono di controllarlo. La procedura è nota, lampeggiante, paletta ed accostare a destra sulla piazzola di sosta. Alla guida del veicolo vi era il cittadino albanese 25enne KAKANI Fation ed al suo fianco sedeva il connazionale coetaneo KOKA Ylber Durante il controllo i due stranieri manifestavano un ingiustificato nervosismo che insospettiva i poliziotti. Nel vano posteriore, infatti, vi erano numerosi scatoloni marroni contenenti materiale isolante (fibra di vetro) e due scatoloni di colore bianco che una volta aperti risultavano contenere trenta confezioni (panetti) avvolte in cellophan trasparente, ognuna posta sotto vuoto, il cui contenuto veniva in seguito accertato essere Marijuana, per un peso complessivo lordo pari a grammi 33.020,00, la quale veniva sottoposta a sequestro. LE CONSEGUENZE: I due venivano tratti in arresto con l’accusa di detenzione a scopo di spaccio di sostanza stupefacente ed associati al carcere di Verona Montorio in attesa dell’odierna udienza di convalida che disponeva la custodia cautelare in carcere per entrambi in attesa di giudizio. Ravenna ed ancora... Scambio d’identità per superare l’esame teorico della patente di guida. Nei guai sono finiti due nigeriani di 33 e 37 anni, residenti a Ravenna Polizia Stradale Faenza Fermano un’auto con a bordo quattro cittadini moldavi: due erano evasi dagli arresti domiciliari Vuole la patente, l’amico gli fa l’esame di teoria e viene arrestato Scambio d’identità per superare l’esame teorico della patente di guida. Nei guai sono finiti due nigeriani di 33 e 37 anni, residenti a Ravenna. A scoprire il tentativo di truffa sono stati gli agenti della Polstrada di Ravenna, impegnati in un’attività di controllo in collaborazione con l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile. Mercoledì i poliziotti della squadra di Polizia Giudiziaria sono intervenuti durante la seduta di esami teorici a quiz informatici. Gli agenti si sono focalizzati in particolare su un cittadino di nazionalità nigeriana, residente in città, il quale, in sede di presentazione aveva palesato notevoli difficoltà a capire la lingua italiana scritta. In quella circostanza, il candidato aveva richiesto ed ottenuto di essere supportato, durante l’esame, dell’ausilio di cuffie che riproducono in forma vocale, la domanda a quiz somministrata anche a video. All’orario dell’esame, insieme agli altri candidati si è presentato quello che avrebbe dovuto essere il candidato, 37 anni, mentre si trattava di un un suo conoscente, 33 anni. Quest’ultimo, 30 somigliante all’amico, ha presentato i documenti di identità (carta d’identità e permesso di soggiorno) del 37enne. Il personale in abiti civili, mescolatosi ai candidati del turno seguente, ha seguito quello che avrebbe dovuto essere il 33enne attraverso il largo finestrone dell’aula di esame che garantisce il carattere di pubblicità dell’esame medesimo. L’extracomunitario mostrava un certo nervosismo, ma ha comunque portato a termine l’esame fra i primi. Lasciata quindi l’aula, dopo la qualificazione degli agenti è stato richiesto di esibire i propri documenti e, dopo avere consegnato quelli del proprio conoscente, si è dato precipitosamente alla fuga, raggiungendo la via Trieste e dirigendosi verso il centro città, inseguito a breve distanza dai poliziotti. Dopo un lungo inseguimento, l’individuo è stato bloccato e perquisito. Nel parcheggio della Motorizzazione è stata trovata la sua auto, al cui interno si trovavano i veri documenti del 33enne (che peraltro è già titolare di patente di guida). Lo straniero è stato accompagnato negli uffici della Polstrada, per la corretta identificazione mentre il funzionario della Motorizzazione ha comunicato che il candidato aveva brillantemente superato l’esame teorico di guida. Naturalmente, l’esito dell’esame è stato fatto annullare e il 33enne è stato arrestato per sostituzione di persona, falsa attestazione a un pubblico ufficiale sulla identità propria; induzione in errore del pubblico ufficiale che aveva constatato la idoneità al successivo esame pratico; rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’amico è stato denunciato a piede libero. Il giudice Corrado Schiaretti (pubblico ministero Stefano Stargiotti) ha convalidato l’arresto e condannato l’interessato per direttissima ad una pena di mesi dieci di reclusione, patteggiati con la difesa.dipendenza e morte. (ASAPS) da ravennatoday.it Trovati nell’auto arnesi da scasso utilizzati per i furti negli appartamenti Mondragone (CE) Falsi incidenti stradali: GdF denuncia 5 persone Calabria Polizia Stradale sventa truffa a danno di un’azienda olearia di Feroleto Antico Polizia Stradale di Arcore Dopo un inseguimento ai 200 all’ora in autostrada, una pattuglia viene speronata ma riesce a fermare una macchina di lusso rubata pochi giorni prima: gli occupanti riescono a fuggire. All’interno arnesi da scasso S.Giovanni Valdarno (Arezzo) Contrabbanda sigarette ma viene scoperto: tradito dall’auto in panne Arrestato e condannato a 450mila euro di multa 31 Notizie Lampo Padova Trascina ragazza per 4 km La conducente era sotto psicofarmaci Arrestata! Ma il decreto del ministero della sanità con l’elenco dei farmaci pericolosi per la guida dov’è? E il famoso “pittogramma” esplicativo per i farmaci pericolosi per la guida che fine ha fatto? farmaci pericolosi per la guida e dall’estate 2011 sarebbero a disposizione confezioni con un pittogramma esplicativo in bell’evidenza. È questo quanto prevedeva la legge 120/2010 di modifica al codice della strada. Una semplice immagine che il paziente avrebbe visto tutti i giorni e che, magari, gli avrebbe ricordato i rischi di mettersi alla guida sotto l’influenza di quei farmaci. Ma evidentemente non viviamo in un paese normale, sempre impegnato e distratto da mille emergenze, tanto da lasciare l’incolumità dei propri cittadini all’ultimo posto. Evidentemente la sicurezza (stradale) non è più un problema. Ecco perché, come cittadini, abbiamo bisogno ancora di più dell’aiuto di medici e farmacisti. No Luigi non viviamo in un Paese normale. I tagli alla manutenzione delle strade impediscono anche il taglio adeguato dell’erba Lo sfalcio è sempre più occasionale e cala la visuale negli incroci stradali (ASAPS) Ecco forse la conducente andava arrestata prima. Di questo uso di medicianali, che poi sono sostanze psicotrope come ASAPS ne abbiamo parlato più volte m...a dovremmo tornare a parlarne. Per cominciare ci chiediamo subito con le parole di Luigi Altamura comandante della PL di Verona: se vivessimo in un paese normale il Ministero della Salute avrebbe individuato entro fine 2010 l’elenco dei 32 Avevamo già richiamato l’attenzione sulla situazione drammatica di molte strade con buche che assomigliano a crateri, con un fondo stradale ormai completamente dissestato per molti tratti di statali, provinciali e comunali. Abbiamo per questo invocato l’apertura di un’inchiesta nazionale sullo stato delle strade e abbiamo anche scritto al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, segnalando lo stato ormai drammatico di molte strade che si trovano in una condizione tale da non poter ormai più garantire non solo la tutela meccanica dei mezzi, ma anche condizioni minime di sicurezza per conducenti e trasportati. Ora in questa primavera piovosissima si affaccia un nuovo problema. E’ sotto gli occhi di tutti una crescita abnorme dell’erba a fianco delle strade che invade, quasi dando l’idea di un restringimento, i bordi delle strade. Erba che ha raggiunto altezze inusuali creando condizioni di ostacolo alla visibilità nelle aree delle intersezioni a raso, con l’incremento dei fattori di rischio. Una volta lo sfalcio avveniva con regolarità e la rasatura dell’erba garantiva visuali adeguate. Oggi non è più così. La trascuratezza nella manutenzione stradale, come al solito addebitabile ai tagli dei fondi delle amministrazioni proprietarie delle strade, non permette i tagli periodici e necessari dell’erba, con un’ulteriore elevazione del rischio sulla strada in particolare per i ciclisti e motociclisti spesso resi invisibili dall’ormai ingovernabile altezza dell’erba. C’è solo da sperare che smetta di piovere? (ASAPS) Metà dei bambini in pericolo in auto In Italia il 46% dei piccoli viene trasportato senza sicurezza Al via un progetto da Bologna dell’Usl e Polizia Municipale (Nota: l’Osservatorio il Centauro - Asaps nel 2012 ha contato 60 decessi fra i bambini da 0 a 13 anni 34 erano trasportati 57%. 13 bambini sono morti in grembo prima di nascere. Nel 2012 al 20 maggio 16 vittime, di cui 9 trasportate 56%) Uno studio del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna, compiuto sul territorio metropolitano, sottolinea che il 46.7% dei bambini non viene messo correttamente in sicurezza durante il trasporto in auto. In particolare, su 424 minori osservati, 340 dei quali con un’altezza inferiore a 150 cm (la normativa italiana non fa distinzioni in base all’età o al peso del bambino, ma individua l’altezza fino 150 cm come limite per rendere obbligatorio il seggiolino), il 46.7% non viaggiava in condizioni di sicurezza. Gli altri 84 bambini, di altezza superiore a 150 cm, per il 66% erano allacciati sul sedile anteriore, mentre il 34% sedeva sul sedile posteriore senza alcun tipo di protezione. I dati sono stati divulgati in occasione della n. 162 presentazione di ‘Proteggiamo il futuro’, il progetto sperimentale di sensibilizzazione sul corretto utilizzo in auto dei seggiolini per bambini, promosso dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna in collaborazione con il Comune di San Lazzaro di Savena (è il comune che già aveva vietato il fumo in molti spazi aperti). Il progetto è stato individuato grazie all’impegno che la Polizia Municipale ha dimostrato negli anni nella realizzazione di programmi di educazione stradale. Nell’ambito del progetto gli operatori della Polizia Municipale hanno già compiuto un corso di aggiornamento organizzato dal Dipartimento di Sanità Pubblica. Nelle prossime settimane saranno organizzati incontri con i cittadini, per informarli e aggiornarli sul corretto uso dei seggiolini. Nel prossimo autunno, infine, la Polizia Municipale intensificherà i controlli sul corretto uso dei seggiolini. da repubblica.it Siracusa “IL MIO SABATO SERA SENZA ALCOL E DROGA” Manifestazione per e con gli studenti delle scuole superiori Proiettato il film Young Europe Ho il piacere di comunicarvi che anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, nell’ambito dei “percorsi tematici per l’educazione stradale” si è svolto a Siracusa, con grande successo, il “Progetto Icaro 13”, fortemente voluto dall’ufficio scolastico provinciale e dal Comandante della Sezione V.Q.A. dr. Antonio Capodicasa. Anche per quest’anno, il progetto ha previsto la partecipazione degli studenti al concorso organizzato in sede locale dal Provveditorato agli studi e dal Comandante Capodicasa denominato “IL MIO SABATO SERA SENZA ALCOL E DROGA”, che ha visto l’adesione di 27 istituti scolastici su 28 esistenti nell’intera provincia aretusea. In pratica, agli studenti è stato richiesto di realizzare una performance teatrale, musicale e/o di danza sul loro sabato sera senza alcol ne droga, della durata massima di cinque minuti, che potesse suggerire dei comportamenti virtuosi da adottare per evitare le cosiddette stragi del sabato sera. Le prime tre performance classificate (1° cl.- istituto Moncada di Lentini “Vitadipendente”; 2° cl. - Istituto Elio Vittorini di Lentini “doppio senso”; 3° cl. - Istituto I.P.S.I.A. “Calapso” di Siracusa “guido, guido… come guido”) si sono esibite presso la Multisala planet Vasquez di Siracusa, dopo la proiezione del film “Young europe”, che è avvenuta nelle giornate del 6, 7 e 8 maggio. Gli Istituti vincitori sono stati premiati da S.E. il Prefetto di Siracusa dr. Armando Gradone e dal Comandnate Capodicasa, con un’opera realizzata dai ragazzi del liceo artistico “A. Gagini” Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale di Siracusa in collaborazione con l’istituto “Nervi” di Lentini ed il liceo artistico “Platone” di Palazzolo Acreide. Alle tre giornate di proiezione del film hanno partecipato in totale circa 2500 ragazzi i quali, subito dopo hanno dato vita ad dibattito tra i componenti della consulta giovanile, il regista Matteo Vicino, due giovani attori protagonisti ossia Giulio Ginnetti in arte Federico e Victoria Oberli in arte Josephine, il Comandante provinciale della Polizia Stradale, ed un rappresentante del Provveditorato agli Studi di Siracusa. Naturalmente la proiezione del film ha costituito il momento conclusivo di un percorso formativo attuato nei mesi scorsi dal Comandante della Polizia Stradale di Siracusa dott. Antonio Capodicasa, coadiuvato dai Comandanti dei Distaccamenti Polstrada di Noto e di Lentini, con gli studenti dei 27 istituti di istruzione superiore della provincia di Siracusa, che hanno aderito al progetto, con lo scopo di prepararli alla visione del film mediante degli incontri propedeutici. Tali incontri con gli studenti delle quarte e quinte classi si sono sviluppati con una successione di video formativi, appositamente creati, contenenti le testimonianze di giovani vittime di incidenti stradali che con il loro linguaggio semplice e diretto, hanno raccontato ad altri giovani la loro triste vicenda. Inoltre, volevo segnalarvi che abbiamo avuto il piacere di avere alla prima giornata di proiezione il V.Q.A. dott. ssa Elisabetta MANCINI, Dirigente della I^ Divisione del Servizio Polizia Stradale di Roma. Vi ringrazio per il tempo dedicatomi e per l’eventuale pubblicazione sul sito ASAPS. Cordialmente. Isp. Sup. SUPS Giuffrida dr. Francesco Referente Sezione Posltrada Siracusa Anche l’ASAPS si complimenta per la bellissima iniziativa organizzata dalla Sezione Polizia Stradale di Siracusa. Treviso Stroncato da un male incurabile a 58 anni Polizia Stradale in lutto, morto Ferdinando Piccenna Dal 1999 al 2006 aveva comandato la sezione di Treviso, poi a Padova TREVISO - Polizia Stradale in lutto. E’ morto all’ospedale San Camillo Ferdinando Piccenna, 58 anni, ex dirigente della Polstrada di Treviso dal 1999 al 2006. Ferdinando Piccenna, 58 anni, ex dirigente della Polstrada di Treviso dal 1999 al 2006. Dal 2006 al 2012 aveva lavorato alla Polstrada di Padova, incarico abbandonato qualche mese fa, quando gli venne diagnosticato un tumore. Il dott. Piccenna era nato a Napoli il 9 luglio 1954 e dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza, era entrato al far parte 33 dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza nel 1983. Dopo il corso di formazione ha prestato servizio a Torino, Asti e Livorno prima di approdare, sul corpo inanimato del figlio, a stento trattenuto dai colleghi della polizia stradale che stavano effettuando i rilievi dell’incidente. Scene strazianti che, purtroppo, si ripetono ogni volta che un genitore sopravvive ad un figlio. E che ritornano alla memoria quando la stessa sorte che toccò al giovane Matteo, ieri è toccata anche al padre Massimiliano che, in moto, in un momento di serenità, improvvisamente perde la vita sulla strada. Analogie e assurde coincidenze che acuiscono il dolore. Casalpusterlengo (LODI) Si è svolta la “terza marcia del Cesaris” organizzata dalla scuola per sensibilizzare gli studenti sulla sicurezza stradale in ricordo di tre compagni morti in un incidente Partecipa l’ASAPS: alcuni poliziotti corrono con i “colori” dell’Associazione Si è tenuta sabato quattro maggio la “terza marcia Cesaris” organizzata dall’Istituto Scolastico con l’intento di aggregare gli studenti in un momento in ricordo di tre giovani compagni deceduti alcuni anni orsono in seguito ad un grave incidente stradale. La manifestazione podistica, ovviamente non competitiva, si è articolata lungo due 34 percorsi di 7 e 11 chilometri attraverso la campagna lodigiana e si è avvalsa del supporto tecnico logistico del Gruppo Podistico Casalese e della Croce Casalese. Come dicevamo la manifestazione nasce da un triste evento, la morte di quattro ragazzi in un sabato sera di alcuni anni fa. Tre di questi frequentavano l’istituto scolastico CESARIS di Casalpusterlengo e l’Istituto ha pensato bene di trovare un momento per condividere sia il ricordo sia il problema della sicurezza stradale e degli incidenti che portano via tante giovani vite nei fine settimana. Per questo motivo gli organizzatori della marcia, durante l’ultima edizione di ICARO 2013 progetto “Young Europe” hanno invitato a partecipare alla suddetta manifestazione anche alcuni colleghi della Polizia Stradale di Lodi e Guardamiglio. Questi hanno chiesto l’intervento dell’ASAPS che ha immediatamente deciso di patrocinare la manifestazione e, così, alcuni colleghi si sono presentati al nastro di partenza con i “colori” dell’Associazione. Prima di cimentarsi nella corsa podistica i colleghi sono stati oggetto di numerose richieste di chiarimenti e hanno risposto alle domande degli studenti che non immaginavano la presenza dei poliziotti, anche se in borghese, alla corsa del loro Istituto. I proventi ricavati dalle quote di iscrizione alla manifestazione sono stati utilizzati per delle borse di studio per i ragazzi che frequentano l’istituto. Per tornare alla “corsa” il raduno si è svolto alle 08:30 e, dopo una breve presentazione dell’ASAPS al corpo studentesco, alquanto stupito ma contento della partecipazione, la marcia è partita verso le 09.15 per incanalarsi lungo i due percorsi dalle differenti lunghezze e ha visto la partecipazione, nonostante la marcia non fosse assolutamente competitiva, del “Gruppo podistico” di Casalpusterlengo. La manifestazione ha raggiunto un notevole successo tanto che i colleghi della Stradale di Lodi e Guardamiglio hanno subito deciso di dare la propria disponibilità anche per quella del prossimo anno. Con questo piccolo gesto i colleghi della Stradale, oltre a partecipare ad una manifestazione che racchiude in sé ricordi e valori importanti come quelli dell’amicizia, del dolore per la scomparsa di un coetaneo e la consapevolezza dell’importanza di una cultura della sicurezza stradale, hanno in qualche modo voluto dimostrare ai ragazzi che la Polizia Stradale non è solo l’agente rigido e inquadrato che deve “punire” chi non rispetta le regole, ma persone comuni vicine alla gente nella vita di tutti i giorni. (ASAPS) Treviso E’ deceduto il 6 maggio il comandante della Polizia Provinciale Mario Rachello Leonardo Muraro: “La sua figura mancherà a tutta l’amministrazione provinciale e a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo” E’ scomparso lunedì 6 maggio, all’età di 55 anni, Mario Rachello, comandante della polizia provinciale di Treviso. Rachello, residente a Quinto di Treviso con la moglie e il figlio, era dipendente della Provincia dal 1988. “Siamo ancora sconvolti – ha commentato il presidente Leonardo Muraro – Era un grande uomo e un grande professionista. Sempre solare e fiero del suo lavoro. Da comandante della polizia provinciale ha portato avanti grandi risultati in favore dei cittadini. La sua figura mancherà a tutta l’amministrazione provinciale e a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”. da trevisotoday.it E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente che una petente senza figlio! ASAPS un sostegno alla Sicurezza.. di tutti n. 162 Posta Polizia Stradale Quelli della Squadra Acrobatica si ritrovano insieme per una immersione nei ricordi, anche se la “Festa è finita...” Presenti tutti gli istruttori con i mitici Walter Neri e Alberto Santarelli Italia, hanno aderito perché fieri di appartenere al Centauro e di indossare tutti i giorni l’uniforme sulle nostre strade per poi dedicarsi, quando chiamati, ad esercitarsi per poi dare il meglio durante le varie esibizioni nazionali e fare sì che tutto proceda nel migliore dei modi. Purtroppo, l’ultimo saggio risale alla sfilata del 2 Giugno 2010 e tutto si è poi spento per carenza di fondi. Ma questo personale ha voluto rivedersi e dell’intero gruppo che costituisce la Squadra Acrobatica della Polizia Stradale, hanno risposto alla chiamata 55 di essi i quali si sono giunti nei dintorni Al dott. Giordano Biserni Presidente dell’ASAPS Carissimo Presidente, ritengo utile portate alla sua attenzione che il grande gruppo acrobatico dei motociclisti della Polizia Stradale, che dal lontano 1997 dopo il 50° anniversario della Polizia Stradale si è esibito con saggi in piazze e caserme, ha ritenuto - per affiatamento e spirito di corpo - ritrovarsi lo scorso 26 aprile presso il ristorante “il Minatore” di Borello di Cesena. I componenti della squadra, provenienti da tutta grande gruppo che ha rappresentato la Polizia Stradale. Al ritrovo non sono mancate le emozioni e al gruppo si sono aggiunti anche tutti gli Istruttori che negli anni ci hanno guidato e seguito. A loro sono stati consegnati dei quadri ricordo della fantastica giornata trascorsi insieme. Anticipatamente la ringrazio e allego alcuni fotogrammi della serata. Le sarò veramente grato se fosse possibile pubblicare il tutto sulla interessante rivista IL CENTAURO. Cordiali saluti. Ass. C. Andrea Roni del glorioso CAPS di Cesena anche senza dover partecipare ad un SAGGIO MOTOCICLISTICO, sobbarcandosi ore di viaggio e facendosi carico delle spese di soggiorno per la sola soddisfazione di ritrovarsi a tavola, insieme, e per abbracciarsi come se non fosse cambiato nulla per questo Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale Ragazzi ci fate venire una gran malinconia per quello che avete rappresentato di bello e di professionale nella Polizia Stradale. Quante volte vi ho visto alla Festa della Polizia in Piazza del Popolo a Roma. Quando entravate voi con la Cavalcata delle Valchirie di Wagner sparata a tutto volume l’applausometro della gente e delle autorità toccava l’apice di giornata. Indiscutibilmente. Tutti lì incantati a guardare la vostra precisione, la vostra bellissima scenografia con incroci perfetti quanto emozionanti. E giù scrosci di applausi da spellarsi le mani. Quante volte ho visto il Presidente della Repubblica e il compianto Capo Antonio Manganelli venirvi a salutare e ringraziare. Sembra passato un secolo, anche perché ora la Festa è finita e già da due anni il vostro saggio non aveva trovato posto nella cerimonia. State tranquilli nel cuore di tanti colleghi della Polizia Stradale e di tanti amici e cittadini il posto che vi spetta è rimasto. Tutto!! Però il vostro ritrovarvi a Cesena con gli istruttori Walter Neri e Alberto Santarelli in testa ci fa venire un groppo alla gola quasi aveste certificato la fine di un’epoca di una bella epoca della Specialità, che tanti agenti di oggi non potranno vivere, ma solo guardare su qualche video rimanendo incantati. Se non ve lo dice nessuno grazie per quello che avete rappresentato ve lo dice l’ASAPS. Siate orgogliosi. Con affetto e tanta stima. Giordano Biserni Quando il VIP è arrogante e cafone e l’agente della Stradale un vero professionista Una storia tutta da leggere raccontata da un automobilista testimone Abbiamo ricevuto la mail che segue che secondo noi è tutta da leggere e dimostra quali tipi possono incontrare gli agenti su strada durante il loro ordinario servizio. Se non ce l’avesse inviata un normale cittadino, testimone dell’accaduto, forse non gli avremmo dato importanza. Abbiamo inviato la mail al Direttore del Servizio Polizia Stradale. Secondo noi andrebbe fatta 36 un’indagine per individuare quel capo pattuglia per dargli una parola di elogio. I nomi e cognomi sono stati resi anonimi dalla redazione. Ecco i fatti Buongiorno gentile Redazione, mi chiamo Andrea B. sono di Vermezzo, ho 36 anni e spesso sono in riviera. Volevo raccontarvi un fatto interessante a cui ho assistito di persona ieri (martedì 28 maggio) all’interno dell’autogrill di Sestri Levante vicino Genova. Dunque i fatti: nel tardo pomeriggio, 5 o 5 e 30, mi sono fermato con mia moglie all’interno del bar dell’autogrill per un caffè ed era pomeriggio inoltrato quando noto una macchina, un Suv Bmw grigio, che si ferma bella comoda proprio davanti alle porte dell’autogrill fuori dai parcheggi un po’ più distanti e penso subito all’ottimo esempio di civiltà... Comunque noto entrare nel grill due persone con un bambino in braccio che si dirigono verso i bagni e subito la ragazza a fianco a me riconosce XX (una starlet televisiva) ed il compagno/marito. Fin qui nulla di strano se non che uscito a fumare una sigaretta vedo che la macchina è stata lasciata aperta con le portiere anch’esse aperte, con borse e telefoni in bella vista... e poi si dice la tentazione fa l’uomo ladro penso io. Comunque in quell’istante entra nel parcheggio antistante l’autogrill una pattuglia della Stradale che subito si ferma ed inizia ad osservare la macchina. Il poliziotto scende, si guarda attorno, guarda dentro la macchina mentre io continuo a fumare, poi mi chiede se la macchina fosse mia ma io rispondo di no. A questo punto comunica qualcosa con la radio e aspetta, passano diversi minuti, io ho già finito di fumare ma resto in attesa curioso, escono la XX col fidanzato ed entrano in macchina. L’agente si avvicina e chiede informazioni, la risposta del compagno è stata raggelante “ma cosa venite sempre a darci fastidio non vedi che dovevo cambiare il bambino cazzo”, l’agente: “bene ma lasciare la macchina aperta incentiva i furti ed in questi autogrill con le vacanze vicine si intensificano i furti e le rapine, poi abbiamo anche controllato che non fosse rubata” (molto freddo io sarei già partito con vaffa), risposta di lei (la “diva”) “ma non siamo mica DUE RAPINATORI PER CHI CI PRENDE!” e giù una serie di “ma io non so, è incredibile, ma vedi tu etc..” Io non credo alle mie orecchie, incalza il compagno, “volete avere l’ultima a tutti i costi!”. Il poliziotto dice: “Allora datemi per cortesia i documenti”qui inizia tutta una serie di voli pindarici dell’uomo su come solo in Italia certe cose succedessero e su come chiedere il libretto ad un automobilista e poi proprio a lui fosse un grave affronto (a lui forse) ed in tutto questo, io e mia moglie eravamo a 2 metri, l’agente calmo calmissimo... adesso spara! pensavo io, invece neanche una piega e con lui l’altro collega. Ad un certo punto la XX inizia a dire “ma si dai tesoro dagli ragione su e solo quello che vogliono tanto sanno benissimo chi sono vero?...non lo facciamo più” ed inizia a ripetere questa nenia come una cantilena infantile presa in giro, a corollario del classico non sa chi sono io. Giuro stavo per intervenire perché era insopportabile, ma il poliziotto imperturbabile continua a controllare i documenti poi con un tono bello vivo La Polizia Stradale vi augura un buon viaggio! con un sorriso a 67 denti! fantastico il sottile sarcasmo è indescrivibile a parole... e tutti i presenti si sono messi a ridere (noi compresi) mentre i due piccioncini si sono zittiti e risaliti in macchina hanno ripreso il loro viaggio. Ho voluto fare poi i complimenti a quei due ragazzi della polizia per la signorilità... Perché vi racconto questo piccolo episodio quasi banale mi chiederete e di poco conto se vogliamo, per due motivi: il primo è che la presunzione di persone pseudo famose diventa in questa bella Italia arroganza e voglia di fare un po’ ciò che si vuole senza regole e rispetto (in America, come visto di recente, la polizia mette le manette anche a chi ha vinto l’oscar e poi i vip o presunti tali chiedono scusa alle istituzioni e non se ne burlano) mancando poi di rispetto volutamente a chi le regole le deve far rispettare anche le più banali. Il secondo motivo perché ho visto finalmente l’imperturbabilità che vorrei nello Stato, ho visto l’intelligenza prevalere sull’ignoranza, la ragione sul torto, il lei sul tu ma soprattutto l’educazione sulla cafonaggine (maleducazione è troppo poco) e scrivo perché questa bella Italia di brave persone Il Centauro - Notiziario ASAPS 37 prevalga sull’altra sempre sui rotocalchi a mostrare una faccia che poi si rivela ben diversa e scrivo perché si devono sapere queste cose perché soprattutto dal vivo sono episodi che ti fanno stare bene e ti danno un pizzico di ottimismo mostrando che il sistema gira nella direzione giusta, in fin dei conti si vive di queste piccole cose. Grazie Andrea PS: ovviamente scrivo a voi per complimentarmi con la Polizia Stradale e vorrei che tale impegno fosse apprezzato da più persone possibili buon lavoro e dite bravi a quei ragazzi. e-mail firmata Direttore Responsabile: Giordano Biserni - Via Consolare, 1 - 47121 Forlì (FC) Iscrizione Tribunale: FO N. 15/93 del 18-08-1993 - Iscritto al RNS 6094 del 03-12-1197. Comitato di redazione: Giordano Biserni, Ernesto Forino, Franco Corvino, Franco Medri Progetto grafico e implementazione web: A3 Agenzia di Comunicazione e Web Marketing Via dell’Artigiano, 7 - Forlimpopoli (FC) - Tel. 0543.781079 - www.a-3.it