Sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro
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LA
SICUREZZA
NELLE SCUOLE
Ai sensi del D. Lgs. n. 81 del 09 aprile 2008 e s.m.i.
SOMMARIO
PREMESSA
ORGANIGRAMMA DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
DEFINIZIONI DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ
Il datore di lavoro
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Il preposto
Il lavoratore
SQUADRE D’EMERGENZA
Addetti primo soccorso
Addetti antincendio
RIUNIONE PERIODICA
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DEFINIZIONI DI RISCHIO
SORVEGLIANZA SANITARIA
IN CASO DI EMERGENZA…
Gestione dell’emergenza (durante l'orario di lavoro)
Gestione dell’emergenza (fuori orario di lavoro)
NORME COMPORTAMENTALI DEI DIVERSI SOGGETTI
PRINCIPALI MANSIONI
Descrizione delle mansioni
RISCHI LEGATI ALL’ATTIVITÀ SCOLASTICA
Individuazione dei rischi per mansione
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
ALLEGATI
Modello Rilevamento Rischi
Modello Comportamenti Inadeguati
Procedura per l’utilizzo delle scale portatili
2
3 4 5 5 6 7 8 9 10 10 10 12 12 13 15 16 16 17 18 20 20 21 22 35 37 38 39 40 PREMESSA
Il D. Lgs 81/2008, anche chiamato Testo Unico per la Sicurezza, è la normativa che riunisce e abroga le
disposizioni dettate da numerose normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (per esempio
il D. Lgs 626/94).
Il D.Lgs 81/2008 è formato da 306 articoli e 51 allegati tecnici.
Il D.Lgs 81/2008 è stato successivamente integrato dal D. Lgs 106 del 3 agosto 2009 recante “Disposizioni
integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”. Le norme contenute nel "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20
agosto 2009.
Questo Decreto si applica a “tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio” (art. 3
comma 1), inoltre “Nei riguardi [...] delle università, [...], negli istituti di istruzione ed educazione di ogni
ordine e grado [...] le disposizioni del decreto sono applicate tenendo conto delle effettive particolari
esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, individuate entro e non oltre
ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del presente decreto legislativo con decreti emanati [...] dai
Ministri competenti” (art. 3 comma 2)
Il D. Lgs. 81/2008 prevede un atteggiamento dinamico per la prevenzione dei rischi, ciò deve realizzarsi
attraverso:
- la valutazione dei rischi;
- l’eliminazione dei rischi;
- la riduzione dei rischi alla fonte;
- la sostituzione di ciò che è pericoloso;
- l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI);
- il privilegio delle misure di protezione collettiva rispetto a quelle di protezione individuale.
L’informazione è già un attività di prevenzione, in quanto essa si attua anche attraverso la conoscenza dei
rischi.
3
ORGANIGRAMMA DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Le figure principali che costituiscono l’organigramma dei soggetti della prevenzione e protezione sono
quelle di seguito elencate:
Datore di lavoro (DdL)
RSPP
Medico
Competente
Responsabile del Servizio
di Prevenzione e
Protezione
Squadra
Antincendio
RLS
Rappresentante dei
Lavoratori per la
Sicurezza
Squadra di Primo
Soccorso
PREPOSTO
Lavoratori
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DEFINIZIONI DEI COMPITI E DELLE
RESPONSABILITÀ
Ai fini dell’organizzazione della sicurezza nella scuola, è necessario esplicitare e rendere noti i compiti
relativi alle attività di sicurezza delle figure dell’organigramma, nonché i compiti e le responsabilità
connesse all’esercizio delle stesse, ed i compiti di ispezione, verifica e sorveglianza in materia di sicurezza e
di salute sul luogo di lavoro.
Il datore di lavoro
Secondo l’articolo 2, comma 1, lettera b), il Datore di Lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con
il lavoratore o, comunque il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il
lavoratore presta la propria attività, ha una responsabilità dell’organizzazione stessa [...]. Nelle pubbliche
amministrazioni [...] per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione e dotato
di autonomi poteri decisionali e di spesa.
L’articolo 18, comma 1, definisce quali sono gli obblighi del datore di lavoro:
Nominare il medico competente per effettuare la sorveglianza sanitaria e richiedere dallo stesso
l’osservanza degli obblighi previsti dal decreto;
• Designare gli addetti antincendio e primo soccorso;
• Affidare i compiti ai lavoratori nel rispetto delle loro capacità e condizioni in rapporto alla loro salute e
sicurezza;
• Fornire ai lavoratori i necessari e idonei DPI;
• Prendere le misure appropriate perché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico
addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
• Richiedere l’osservanza da parte dei lavoratori delle norme vigenti, delle regole, dei mezzi, dei DPI adottati
dall’organizzazione in materia di sicurezza e igiene del lavoro;
• Adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori;
• Adottare e mantenere efficiente il sistema di gestione delle emergenze;
• Consentire ai lavoratori, mediante l’RLS, l’applicazione delle misure di sicurezza e protezione della salute;
• Elaborare il documento di valutazione dei rischi e consegnarne copia al RLS (qualora lo richieda);
• Consultare il RLS secondo quanto previsto dal decreto e dal CCNL;
• Comunicare all’INAIL i dati relativi agli infortuni sul lavoro;
• Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi che hanno rilevanza ai fini
della salute e sicurezza sul lavoro;
• Comunicare annualmente all’INAIL i nomi degli RLS (le scuole sono escluse da tale obbligo a seguito
della Circolare n. 11 del 12 marzo 2009);
5
• Vigilare affinchè i lavoratori con obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti a mansione specifica
senza il prescritto giudizio di idoneità;
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
Secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i, art. 2, comma 1, lettera f) , l’RSPP è la “persona in possesso delle
capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per
coordinare il servizio di prevenzione e protezione”.
L’RSPP gestisce e coordina le attività del servizio di prevenzione e protezione e visita gli ambienti di lavoro
almeno una volta l'anno; può essere una figura interna o esterna all'azienda ed in tal caso la sua nomina deve
essere concertata dal datore di lavoro con il Rappresentante dei Lavoratori.
I compiti del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali, definiti dall’articolo 33, comma 1,
del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., sono di provvedere:
a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la
sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica
conoscenza dell’organizzazione aziendale;
b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28,
comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla
riunione periodica di cui all’articolo 35;
f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.
6
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Secondo il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. (art. 2, comma 1 lettera i), il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
è la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e
della sicurezza durante il lavoro.
Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato in ambito
territoriale (RLST).
Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è
eletto o designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali
rappresentanze, l’RLS è eletto dai lavoratori dell’azienda al loro interno.
Secondo l’Articolo 50 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza partecipa
al Servizio di Prevenzione e Protezione secondo le seguenti funzioni:
-
accesso ai luoghi di lavoro;
-
consultazione in ordine al Documento di Valutazione dei Rischi, alla individuazione,
programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell’azienda, alla designazione del
responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e all’organizzazione della formazione;
-
promozione dell’elaborazione, individuazione e attuazione delle misure di prevenzione idonee a
tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori.
7
Il preposto
Secondo il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. (art. 2, co.1, lett. e) il preposto e la “persona che, in ragione delle
competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico
conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute,
controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di
iniziativa”.
Gli obblighi del preposto sono definiti nell’art.19 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i., e sono:
• sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge,
nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di
protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di
persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
• verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li
espongono ad un rischio grave e specifico;
• richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare
istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di
lavoro o la zona pericolosa;
• informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
• astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in
una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
• segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature
di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi
durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
• frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
8
Il lavoratore
Il lavoratore è quella “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività
lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai
servizi domestici e familiari” (D. Lgs.81/2008 e s.m.i, art. 2, comma 1, lettera a)).
Per quanto riguarda la scuola è definito lavoratore anche l’allievo degli istituti di istruzione.
Il lavoratore, secondo l’articolo 20 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i., è sottoposto a degli obblighi ed è punito con
sanzioni pecuniarie o penali nel caso di violazione.
Gli obblighi del lavoratore sono i seguenti:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi
previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini
della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di
trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei
dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e
possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e
incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che
possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico
competente.
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SQUADRE D’EMERGENZA
In funzione delle dimensioni della scuola e delle criticità eventualmente presenti, sono stati individuati alcuni
lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione
degli altri lavoratori e degli ospiti in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio di pronto soccorso e,
comunque, di gestione dell’emergenza. Questi lavoratori (addetti al primo intervento) sono stati suddivisi
in due squadre l’una con specifiche mansioni di pronto soccorso (squadra di pronto soccorso) e l’altra con
mansioni di gestione dei previsti casi di emergenza (squadra di gestione dell’emergenza).
Ricordiamo che per far fronte alla necessità di avere sempre presenti sui luoghi di lavoro gli addetti alle
emergenze si è analizzata l'organizzazione del lavoro nei rispettivi ambienti al fine di identificare i
nominativi dei lavoratori che sono sempre presenti.
Addetti primo soccorso
Il lavoratore individuato dal datore di lavoro come "Addetto al Primo Soccorso", deve ricevere una
formazione adeguata per poter svolgere le attività di sua competenza che consistono in:
•
collaborare alla predisposizione del piano di emergenza;
•
coordinare l'attuazione delle misure previste da tale piano;
•
predisporre il cartello indicante i numeri di telefono dei servizi di emergenza (pronto soccorso
pubblico, ambulanza, vigili del fuoco, centri anti-veleni, etc.) nei pressi del telefono;
•
curare la tenuta del materiale e/o delle attrezzature dei presidi sanitari (pacchetto di medicazione,
cassetta di primo soccorso o camera di medicazione) controllandone la scadenza;
•
effettuare gli interventi di primo soccorso per quanto di sua competenza.
Addetti antincendio
Gli Addetti Antincendio sono un nucleo di persone addestrate al fine di prevenire l'insorgere di incendi e, in
caso di emergenza, di limitare i danni alle cose e alle persone. Infatti svolgono un importante ruolo nella
prevenzione antincendio, attraverso il controllo periodico dei luoghi di lavoro e la segnalazione al
Responsabile di eventuali anomalie suscettibili di sviluppare un focolaio o, in caso di incendio, di facilitare
la propagazione dello stesso. Gli Addetti Antincendio svolgono, altresì un importante ruolo nella protezione
dei lavoratori in caso di emergenza. Infatti, in caso di emergenza, intervengono sull'evento in corso per
controllarne l'evoluzione, per allertare le persone in caso si renda necessario allontanarle dal luogo in cui si
trovano, per assicurare un esodo sicuro di tutte le persone presenti in sede ed impedire che persone vadano
verso la zona interessata dall'emergenza in atto. Inoltre, agli Addetti Antincendio è affidata anche la funzione
10
di intervenire sugli impianti di servizio, al solo scopo di interrompere l'erogazione, e sugli impianti
antincendio al fine di azionarli manualmente (ove disposto), nonché di indirizzare eventuali Enti Esterni
(VVF, Assistenza Medica, ecc.) verso i luoghi in stato di emergenza. Gli Addetti Antincendio vengono
designati dal Datore di Lavoro, il quale provvede alla loro formazione e/o addestramento attraverso corsi
specifici ed esercitazioni.
11
RIUNIONE PERIODICA
La riunione periodica è regolata dall’articolo 35 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., il quale ci indica che nelle
realtà lavorative con più di 15 lavoratori il datore di lavoro indice, almeno una volta l’anno una riunione in
cui partecipano:
- il datore di lavoro o un suo rappresentante;
- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
- il medico competente, ove nominato;
- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Nel corso della riunione periodica il datore di lavoro sottopone all’esame dei partecipanti i seguenti
argomenti:
- il documento di valutazione dei rischi;
- l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali;
- l’efficacia dei Dispositivi di Protezione Individuali;
- i programmi di informazione e formazione delle figure della sicurezza.
La riunione può avere luogo anche in occasione di eventuali variazioni significative delle condizioni di
esposizione a rischio, come l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute dei
lavoratori.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il documento di valutazione dei rischi è la valutazione globale e documentata di tutti i rischi presenti nella
scuola, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
Il documento deve essere custodito nella sede alla quale si riferisce la valutazione e la stesura deve essere
realizzata previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Il documento deve contenere:
- la relazione su tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori specificando i criteri utilizzati per la
valutazione;
- le misure di prevenzione e protezione attuate e i DPI adottati;
- il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
- i nominativi delle figure che hanno partecipato alla valutazione dei rischi;
- la individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici.
12
DEFINIZIONI DI RISCHIO
In base alla definizione di rischio: combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla
salute, in una situazione pericolosa, cioè tale che esista esposizione ad uno o a più pericoli, esso è funzione
della probabilità dell’evento incidentale per la gravità delle conseguenze possibili, cioè:
R=PxM
I rischi per la sicurezza e la salute sono di norma valutati adottando una scala a più livelli, sia per l’indice
“M” (magnitudo del danno potenziale) che per l’indice “P” (probabilità di accadimento).
Nel caso si assuma una scala a 4 livelli si avrà pertanto:
MAGNITUDO (M)
Indice
1
Livello
Lieve
2
Medio
3
Grave
4
Gravissimo
Definizione
Ö infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente
reversibile;
Ö esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
Ö infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile;
Ö esposizione cronica con effetti reversibili.
Ö infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale;
Ö esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti
Ö infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità
totale;
Ö esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.
PROBABILITÀ (P)
Indice
1
2
3
4
Livello
Improbabile
Definizione
Ö La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per
una concomitanza del tutto fortuita di circostanze avverse;
Ö non sono noti casi in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno.
Poco probabile Ö La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per
una particolare serie di circostanze avverse;
Ö è noto qualche raro caso in cui la carenza riscontrata abbia determinato un
danno.
ÖLa carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure in modo
Probabile
non diretto;
Ö è noto qualche caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un
danno.
Ö Può essere individuata una carenza correlazione diretta tra la carenza
Altamente
riscontrata e la possibilità di un evento lesivo per i lavoratori;
probabile
Ö i dati storici disponibili (sia aziendali che di aziende similari) riportano casi
di danni la cui causa o concausa è direttamente riconducibile alla stessa
carenza.
13
Di conseguenza l’entità del rischio è misurabile in una matrice come quella qui di seguito rappresentata e
descritta, con valori numerici compresi fra 1 e 16, rappresentativi di rischi tanto maggiori quanto più alto
è il numero che li rappresenta:
1
2
3
4
2
4
6
8
3
6
9
12
4
8
12
16
Il numero 1 individua una situazione di minimo rischio (evento improbabile e di magnitudo minima); al
numero 16 corrisponde un’allarmante situazione di evento altamente probabile con gravissime conseguenze.
I numeri permettono di definire le seguenti aree, a rischio decrescente:
ƒ
fra 16 e 13
area ad alto rischio: occorre individuare e programmare miglioramenti
con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità che il danno
potenziale (interventi prioritari e urgenti).
ƒ
fra 12 e 9
area a rischio medio: occorre individuare e programmare miglioramenti
con interventi di protezione e prevenzione per ridurre prevalentemente o la probabilità o il
danno potenziale.
ƒ
fra 8 e 5
area a rischio moderato: occorre verificare che i pericoli potenziali siano
sotto controllo e affinare eventualmente le misure già in atto.
ƒ
fra 4 e 1
area a rischio basso: i pericoli potenziali sono soddisfacentemente sotto
controllo.
Indice di rischio
Tempo di Adeguamento (mesi)
1-4
Lungo Termine (6 – 9)
5-8
Medio Termine (3 – 6)
9 - 12
Breve Termine (2 – 3)
13 - 16
Immediato (1)
L’ultima colonna della tabella intitolata TEMPO DI ADEGUAMENTO, serve direttamente al Datore di
Lavoro e/o all’RSPP al fine di poter controllare velocemente se gli adempimenti programmati sono stati
attuati.
14
SORVEGLIANZA SANITARIA
La sorveglianza sanitaria viene effettuata a cura del Medico competente a seguito della necessità espressa nel
documento di valutazione dei rischi. La sorveglianza sanitaria comprende:
- la visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è
destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
- la visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità
alla mansione specifica.
La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista esplicitamente dalla relativa normativa, viene
stabilita, di norma, in una volta l’anno.
La sorveglianza sanitaria nelle scuole può essere effettuata per situazioni di movimentazione manuale dei
bambini nelle scuole dell’infanzia, o per l’utilizzo di prodotti chimici per quanto riguarda i collaboratori
scolastici, oppure per l’attività di videoterminalista (chi trascorre più di 20 ore la settimana davanti al
computer) svolta dal personale amministrativo.
Inoltre l’insegnamento è una di quelle attività “…che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro
ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi…” ai sensi dell’art 15 della legge 30 marzo 2001, n.
125, quindi il lavoratore può essere sottoposto a visita medica per l’accertamento dell’uso di alcol, in quanto
gli è fatto divieto di assumere bevande alcoliche e superalcoliche.
15
IN CASO DI EMERGENZA…
Il PIANO DI EMERGENZA è un manuale che ci aiuta a gestire l’emergenza. Insieme alla PLANIMETRIA
DI EVACUAZIONE sono le prime cose che devono essere visionate dal lavoratore che entra per la prima
volta nella scuola. In particolare osservare la planimetria di evacuazione è importante per conoscere quail
sono le vie di esodo e le uscite di sicurezza del plesso.
Riportiamo qui di seguito un estratto del Piano di Emergenza relativo al comportamento da tenere in caso di
emergenza.
Gestione dell’emergenza (durante l'orario di lavoro)
Chiunque rileva una situazione di emergenza, e non sa ancora se è in grado o meno di dominarla
autonomamente al suo insorgere, allerta a voce le persone presenti, tra cui gli addetti alle emergenze.
Le persone allertate tentano, con i mezzi a disposizione, di domare la situazione (qualora ritenessero
indispensabile utilizzare gli idranti ad acqua è preventivamente obbligatorio disattivare l'impianto
elettrico).
Lo sviluppo della situazione di emergenza può evolversi secondo le casistiche di seguito riportate:
emergenza controllabile, emergenza non controllabile.
Emergenza controllabile
Quando l’addetto all’emergenza, constata che l'emergenza è sotto controllo e non vi sono più pericoli, lo
riferisce al Coordinatore dell'emergenza il quale abbandona immediatamente l'attività in corso per
raggiungere il luogo ove l'emergenza è occorsa, quindi, verificato di persona quanto avvenuto, può decidere
di autorizzare la ripresa della routine quotidiana, oppure attivare la procedura dell'emergenza non domata.
Emergenza non controllabile
Quando l’addetto all’emergenza, riscontra che non si è in grado di controllare l'emergenza, avvisa la persona
incaricata di attivare il segnale di allarme.
Tutte le persone presenti all'interno della struttura, udito il suono di allarme, dovranno immediatamente
lasciare il proprio posto di lavoro e, percorrendo le vie di fuga, dovranno abbandonare l'immobile e
raggrupparsi nel punto di raccolta.
Il Coordinatore dell'emergenza, o la persona addetta, tramite un telefono di servizio, o mediante il primo
apparecchio telefonico reperibile nelle vicinanze, dovrà allertare i Vigili del Fuoco (tel. 115) ed
eventualmente il Pronto Soccorso (tel. 118)
L'efficacia di una chiamata di soccorso dipende soprattutto dalle informazioni che questa contiene e che
possono permettere ai soccorritori di intervenire nel modo più idoneo.
16
Telefonare ai Vigili del fuoco non è sufficiente, bisogna almeno a grandi linee:
a)
descrivere il tipo di incendio;
b)
entità dell'incidente;
c)
luogo dell'incidente;
d)
presenza di feriti.
Infine, per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri di telefono dei vari
organismi preposti a tale scopo.
È bene, poi, chiamare anche l'Ufficio tecnico dell'ente locale proprietario dei locali, in particolare il Comune
per le scuole secondarie di primo grado.
Gestione dell’emergenza (fuori orario di lavoro)
Chiunque rileva una situazione di emergenza fuori dall'orario di lavoro, o comunque in assenza di altro
personale, compone l'apposito numero telefonico dei VVF (tel. 115), dopo il "pronto", notifica la situazione
di allarme.
Chi segnala telefonicamente l'emergenza deve comunicare:
•
nome e cognome propri;
•
edificio, via, piano e locale di emergenza;
•
eventuale presenza di infortunati ed eventuale necessità di urgente intervento medico;
•
natura dell'evento che determina l'emergenza (incendio, scoppio, fuga di gas, ecc.).
17
NORME COMPORTAMENTALI DEI DIVERSI
SOGGETTI
Il Personale docente al manifestarsi di una situazione di emergenza, si fa carico di gestire l'emergenza
limitatamente al locale di competenza.
In caso di emergenza all’interno della sezione, il Docente presente nel locale assume temporaneamente la
gestione dell'emergenza. Quindi le sue mansioni sono di:
•
dare immediate istruzioni perché venga abbandonato ordinatamente il locale;
•
coordinare le operazioni per un esodo ordinato ricordando l'obbligo di seguire il
percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto
di raccolta;
•
accertarsi che tutte le persone abbiano abbandonato la sezione attivandosi,
contemporaneamente, per circoscrivere l'emergenza.
Qualora la situazione lo richieda si attiva perché venga tempestivamente attivato il pulsante di segnalazione
delle emergenze e il relativo segnale acustico di evacuazione.
In caso di emergenza ad un locale annesso, il Docente:
•
dà immediate istruzioni perché venga abbandonato ordinatamente il locale;
•
coordina le operazioni per un esodo ordinato ricordando l'obbligo di seguire il percorso delle vie
di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta.
•
Si accerta che tutte le vie di fuga siano libere
•
Si accerta che nessuno torni indietro per nessun motivo
•
si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato il locale
•
seguendo le vie d'uscita di emergenza, si reca nel punto di raccolta.
Nel punto di raccolta i docenti prendono nota degli assenti del giorno e di coloro eventualmente fuori dalla
sezione, nell’apposito modulo di evacuazione contenuto nel registro di classe.
I Collaboratori scolastici, secondo le funzioni a loro assegnate, spalancano i battenti di tutte le uscite
d'emergenza che possono raggiungere senza pericolo e provvedono all'interruzione dell'energia elettrica e
dell'alimentazione della centrale termica.
Il personale incaricato del controllo delle operazioni di evacuazione, sorveglia che non si creino intralci
lungo le vie di emergenza e interviene in soccorso di coloro che sono in difficoltà.
18
Gli alunni in classe, ricevuto l'ordine di evacuazione, si mettono in fila e, senza attardarsi a raccogliere
effetti personali, abbandonano rapidamente (senza correre) il locale, dirigendosi, per la via di emergenza,
all'area esterna di raccolta prestabilita (Vedi planimetria allegata).
Gli alunni isolati, se possibile, si aggregano alla classe o al gruppo più vicino segnalando la propria presenza
agli altri; se ciò non è possibile procedono all'evacuazione in modo individuale seguendo la via di emergenza
più vicina; appena giunti all'esterno raggiungono l'area esterna di raccolta loro assegnata in precedenza.
Qualora fossero presenti locali comuni Coloro che sono riuniti nei locali comuni (mensa, ecc.) si attengono
alle istruzioni impartite dai professori presenti e in loro assenza procedono all'evacuazione spontanea, con la
massima calma e seguendo le vie di emergenza indicate.
Il Personale tecnico amministrativo adotta gli stessi comportamenti previsti per i Docenti.
Le persone di ditte terze, sia in caso di emergenza contenuta che di emergenza generale/evacuazione
mettono rapidamente in condizioni di sicurezza l'oggetto del lavoro per cui sono presenti e lasciano il locale
portando in luogo sicuro, all'esterno dell'edificio, le proprie attrezzature pericolose (ad es. bombole di gas per
saldare) quindi si recano al punto di raccolta.
Tutte le persone presenti nell'area che non rientrano fra quelle elencate negli altri punti della presente
procedura seguiranno, in maniera ordinata, le vie di fuga, recandosi al punto di raccolta esterno.
Il personale d'appoggio, qualora sia necessario evacuare il locale o l'intero edificio, provvede a prestare
l'assistenza necessaria per l'allontanamento in sicurezza delle persone disabili o in difficoltà.
19
PRINCIPALI MANSIONI
Le mansioni lavorative che ritroviamo nei vari gradi delle scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla
scuola secondaria di secondo grado sono elencate nella tabella sottostante:
MANSIONI
DIRIGENTE SCOLASTICO
ADDETTO AMMINISTRATIVO
INSEGNANTE
INSEGNANTE DI MATERIE TECNICO PRATICHE
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
COLLABORATORE SCOLASTICO
ALUNNO
Descrizione delle mansioni
Dirigente scolastico:è la persona alla quale spettano i poteri di gestione, decisionali e di spesa. Svolge la
propria attività anche con l’ausilio del videoterminale e stampanti.
Addetto amministrativo:l’attività prevede l’elaborazione di documenti contabili, lettere, comunicazioni,
procedure burocratiche relative all’iscrizione degli allievi.
Insegnante: l’attività lavorativa prevede lo svolgimento delle lezioni didattiche all’interno delle aule.
Insegnante di materie tecnico pratiche: l’attività prevede lo svolgimento delle lezioni in laboratori con
l’ausilio di macchinari diversi a seconda della materia insegnata (fisica, chimica, scienze, biologia,
meccanica, moda, saldatura ecc.) .
Insegnante di sostegno: si occupa di accudire ragazzi con problemi comportamentali, caratteriali o
diversamente abili. L’attività può comportare la movimentazione dei ragazzi.
Collaboratore scolastico: effettua la pulizia e l’igienizzazione dei vari ambienti di lavoro. In alcuni casi è
previsto l’utilizzo della fotocopiatrice. Alcuni collaboratori possono partecipare, assieme al personale della
ditta incaricata alla distribuzione dei pasti.
Alunno: frequenta tutti gli ambienti, sia interni sia esterni, dell’ambiente scolastico sempre sotto la vigilanza
del docente.
20
RISCHI LEGATI ALL’ATTIVITÀ SCOLASTICA
I principali rischi presenti nella scuola sono riportati del Documento di Valutazione dei Rischi, e sono in
funzione del tipo di attività svolta.
A livello generico elenchiamo i principali rischi potenzialmente presenti:
- caduta dalle scale portatili;
- scivolamento;
- inciampo;
- problemi alla vista legati all’utilizzo dei videoterminali;
- rischio di elettrocuzione;
- piccoli tagli, abrasioni e/o contusioni;
-caduta di oggetti in bilico su armadi o ripiani alti;
- movimentazione manuale dei carichi per gli insegnanti ed educatori della scuola dell’infanzia.
21
Individuazione dei rischi per mansione
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
Mag
Indice
Scivolamenti, cadute
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
1
2
2
Elettrocuzione
Rischio di elettrocuzione per
contatto
accidentale
con
attrezzature elettriche d’ufficio.
1
4
4
2
2
4
2
2
4
DIRIGENTE
SCOLASTICO
Urti e contusioni
Stress
1
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi dell’ufficio
Possibile stress dovuto al
sovraccarico di responsabilità La
valutazione dello stress lavorocorrelato sarà effettuata a
seguito della riunione del Focus
Group che si terrà entro il 1°
giugno 2011
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
22
RISCHIO
RESIDUO1
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Prob
Mantenere i locali puliti, e
segnalare
mediante
appositi
cartelli durante le fasi di lavaggio
dei pavimenti, ed eliminare
eventuali inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature
attenersi a quanto indicato sul
libretto
d’istruzione.
Non
effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a
personale
autorizzato
e
professionalmente qualificato
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
Delegare, ove possibile, alcune
responsabilità a collaboratori
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
ADDETTO
AMMINISTRATIVO
Mag
Indice
Scivolamenti, cadute
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
2
2
4
Elettrocuzione
Rischio di elettrocuzione per
contatto
accidentale
con
attrezzature elettriche d’ufficio.
1
4
4
Urti e contusioni
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi dell’ufficio
2
2
4
Errata postura
davanti al VDT.
2
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Rischio di
scheletrici.
disturbi-muscolo
2
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
23
2
4
RISCHIO RESIDUO2
Prob
Mantenere i locali puliti, e
segnalare
mediante
appositi
cartelli durante le fasi di lavaggio
dei pavimenti, eliminare eventuali
inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature
attenersi a quanto indicato sul
libretto
d’istruzione.
Non
effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a
personale
autorizzato
e
professionalmente qualificato
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
E’ necessario mantenere una
postura corretta di fronte al video,
con i piedi ben appoggiati al
pavimento e schiena appoggiata
allo schienale della sedia nel
tratto
lombare,
regolando
l’altezza
della
sedia
e
l’inclinazione dello schienale.
Posizionare lo schermo del video
di fronte all’operatore e ad una
distanza dagli occhi pari a circa
50-70 cm.
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
VDT
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Rischi per la vista
2
Mag
2
Indice
Stress
Il protrarsi di queste situazioni
possono determinare difficoltà
nello svolgimento del lavoro o
aggravare situazioni di disagio
La valutazione dello stress
lavoro-correlato sarà effettuata
a seguito della riunione del
Focus Group che si terrà entro
il 1° giugno 2011
Rischio chimico
Rischio chimico derivante dalla
presenza di nano polveri da toner
ed in seguito al cambio dello
stesso
AMMINISTRATIVO
3
1
1
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
24
3
1
Prob
4
Posizionare i terminali in
funzione delle fonti di luminosità
esterne, per eliminare ogni
possibile riflesso sullo schermo
del computer. Posizionare il
video a 90° rispetto alle finestre.
Se non è possibile, dotare le
finestre di opportune tende o altri
sistemi per schermare la luce
entrante.
Si consiglia di effettuare una
pausa di 15 minuti ogni 2 ore di
lavoro al VDT.
3
Se
necessario
modificare
l’organizzazione
del
lavoro
attribuendo gli incarichi sulla
base delle attitudini delle
persone.
Incrementare
gli
incontri
informativi e formativi tra i
lavoratori
1
Si consiglia di arieggiare il locale
quando
si
utilizzano
fotocopiatrici
e
stampanti.
Utilizzare i DPI (guanti monouso
e mascherina FFP1) durante il
cambio del toner
ADDETTO
RISCHIO RESIDUO3
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
ADDETTO
AMMINISTRATIVO
4
Tagli e piccole
abrasioni
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Possibilità di piccole ferite
dovute all’uso improprio di
forbici ed altri oggetti appuntiti
e/o taglienti
2
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
25
Mag
2
Indice
4
RISCHIO RESIDUO4
Prob
Non
usare
impropriamente
forbici ed altri oggetti appuntiti
e/o taglienti. Riporli sempre nei
cassetti dopo l’uso.
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
Scivolamenti, cadute
Elettrocuzione
INSEGNANTE
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
RISCHIO
Prob
Indice
Mantenere i locali puliti, e
segnalare
mediante
appositi
cartelli durante le fasi di lavaggio
dei pavimenti, ed eliminare
eventuali inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature
attenersi a quanto indicato sul
libretto
d’istruzione.
Non
effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a
personale
autorizzato
e
professionalmente qualificato
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
1
2
2
Rischio di elettrocuzione
contatto
accidentale
attrezzature elettriche.
2
2
4
2
2
4
1
3
3
Se necessario utilizzare guanti di
cotone
2
2
4
Effettuare compresenze o lavori
di gruppo
4
Non usare impropriamente forbici
ed altri oggetti appuntiti e/o
taglienti. Riporli sempre nei
cassetti dopo l’uso.
per
con
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi
Possibili
fenomeni
si
Irritazioni cutanee
sensibilizzazione cutanea per
l’uso del gesso
Possibile esposizione a rumore
Esposizione a rumore
(inferiore Lex 80 dBA per brevi
periodi)
Possibilità di piccole ferite
dovute all’uso improprio di
Tagli e piccole abrasioni
forbici ed altri oggetti appuntiti
e/o taglienti
2
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
26
2
RISCHIO RESIDUO5
Prob
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
Urti e contusioni
5
Mag
AZIONI CORRETTIVE
Mag
Indice
MANSIONE
INSEGNANTE
Stress
RISCHIO
RISCHIO
RILEVATO
Caduta da scale
6
VALUTAZIONE DEL
ELEMENTO
Prob
Mag
AZIONI CORRETTIVE
Indice
Prob
scale
2
3
6
Utilizzare solo scale con non più
di tre gradini che rispondano ai
requisiti della norma UNI EN
131, farsi aiutare da altre persone
ed utilizzare scarpe appropriate
Possibile stress dovuto all’attività
professionale La valutazione
dello stress lavoro-correlato
sarà effettuata a seguito della
riunione del Focus Group che si
terrà entro il 1° giugno 2011
1
3
3
Flessibilità nell’organizzazione
del
lavoro,
incentivi
e
riconoscimento delle competenze
Possibili
portatili
cadute
dalle
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
27
RISCHIO RESIDUO6
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
RISCHIO
Prob
Mag
AZIONI CORRETTIVE
Indice
2
3
6
Elettrocuzione
Rischio di elettrocuzione per
contatto
accidentale
con
attrezzature elettriche
3
3
9
2
2
4
3
3
9
Utilizzare i prodotti sempre
indossando i DPI indicati dalle
schede di sicurezza dei prodotti.
1
3
3
Flessibilità nell’organizzazione
del
lavoro,
incentivi
e
riconoscimento delle competenze
Urti e contusioni
Rischio chimico
Stress
7
Mantenere i locali puliti, e
segnalare
mediante
appositi
cartelli durante le fasi di lavaggio
dei pavimenti, ed eliminare
eventuali inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature
attenersi a quanto indicato sul
libretto
d’istruzione.
Non
effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a
personale
autorizzato
e
professionalmente qualificato
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
MATERIE TECNICO
PRATICHE
Prob
Scivolamenti, cadute
INSEGNANTE DI
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi
Rischio
chimico
derivante
dall’utilizzo di prodotti chimici
per l’attività in laboratorio
Possibile stress dovuto all’attività
professionale
La valutazione dello stress
lavoro-correlato sarà effettuata
a seguito della riunione del
Focus Group che si terrà entro
il 1° giugno 2011
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
28
RISCHIO RESIDUO7
Mag
Indice
MANSIONE
INSEGNANTE DI
MATERIE TECNICO
PRATICHE
ELEMENTO
RILEVATO
RISCHIO
DEL RISCHIO
Prob
Rischio di ipoacusia (riduzione
dell’udito) ed effetti extrauditivi
Rumore
(nervosismo, irritabilità) da
esposizione a rumore
Inalazione di polveri o di fumi
Inalazione di polveri
in seguito all’attività svolta
o fumi
all’interno dei laboratori
Possibili tagli o abrasioni per
l’utilizzo
di
attrezzature
Tagli e abrasioni
taglienti e/o appuntite o in
seguito alla rottura accidentale
di materiale
Caduta da scale
8
VALUTAZIONE
Possibili cadute dalle scale
portatili
Mag
AZIONI CORRETTIVE
Indice
Prob
1
2
2
I livelli di rumorosità non sono eccessivi
ma comunque fastidiosi. Fornire agli
operatori i DPI e formare e addestrare il
personale all’utilizzo.
2
3
6
Assicurarsi che i lavoratori indossino gli
adeguati DPI a loro forniti
1
3
3
2
3
6
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
29
RISCHIO RESIDUO8
Prestare la massima attenzione quando si
manipolano le attrezzature e utilizzare
guanti di protezione
Leggere i libretti di uso prima
dell’utilizzo delle attrezzature
Utilizzare solo scale con non più di tre
gradini che rispondano ai requisiti della
norma UNI EN 131, farsi aiutare da altre
persone ed utilizzare scarpe appropriate
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
Scivolamenti, cadute
Elettrocuzione
INSEGNANTE DI
SOSTEGNO
Urti e contusioni
Abrasioni o tagli
Stress
9
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
RISCHIO
Prob
Mag
Indice
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
1
2
2
Rischio di elettrocuzione
contatto
accidentale
attrezzature elettriche.
1
4
4
1
2
2
2
2
4
Tenere fuori dalla portata degli
alunni materiale pericoloso
1
3
3
Flessibilità nell’organizzazione
del
lavoro,
incentivi
e
riconoscimento delle competenze
per
con
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi
Possibili abrasioni o tagli dovuti
ad eventuali reazioni violente
degli alunni “caratteriali”
Possibile stress dovuto all’attività
professionale La valutazione
dello stress lavoro-correlato
sarà effettuata a seguito della
riunione del Focus Group che si
terrà entro il 1° giugno 2011
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
30
RISCHIO
RESIDUO9
AZIONI CORRETTIVE
Prob
Mantenere i locali puliti ed
eliminare eventuali inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature
attenersi a quanto indicato sul
libretto
d’istruzione.
Non
effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a
personale
autorizzato
e
professionalmente qualificato
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
Mag
Indice
MANSIONE
Esposizione a rumore
SOSTEGNO
Movimentazione
manuale dei carichi
Caduta da scale
10
RISCHIO
RISCHIO
RILEVATO
Rischio biologico
INSEGNANTE DI
VALUTAZIONE DEL
ELEMENTO
AZIONI CORRETTIVE
Prob
Mag
Indice
2
4
8
Utilizzare sempre i DPI per
intervenire sulle medicazioni
1
3
3
Effettuare compresenze o lavori
di gruppo
Possibile rischio biologico per
contatto con sangue o liquidi
corporei
Possibile esposizione a rumore
(inferiore Lex 80 dBA per brevi
periodi)
Disturbi
muscolo-scheletrici
qualora l’alunno debba essere
movimentato
3
3
9
Possibili
portatili
2
3
6
cadute
dalle
scale
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
31
RISCHIO RESIDUO10
Prob
Effettuare la movimentazione, se
necessario, attraverso ausili; farsi
aiutare da un collega e/o
collaboratore per evitare un
sovraccarico
della
colonna
verticale
Utilizzare solo scale con non più
di tre gradini che rispondano ai
requisiti della norma UNI EN
131, farsi aiutare da altre persone
ed utilizzare scarpe appropriate
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
RISCHIO
DEL RISCHIO
Prob
Mag
Indice
Prob
Mantenere i locali puliti, e segnalare
mediante appositi cartelli durante le fasi di
lavaggio dei pavimenti, ed eliminare
eventuali inciampi
Per l’utilizzo delle attrezzature attenersi a
quanto indicato sul libretto d’istruzione.
Non effettuare personalmente alcuna
riparazione ma rivolgersi a personale
autorizzato
e
professionalmente
qualificato
1
2
2
Rischio di elettrocuzione per
contatto
accidentale
con
attrezzature elettriche d’ufficio.
1
4
4
2
2
4
Assicurarsi che gli arredi siano accostati
al
1
2
2
Utilizzare i detergenti o i disinfettanti
sempre indossando i DPI
2
2
4
Utilizzare sempre i DPI ed idonei prodotti
di pulizia
9
Utilizzare solo scale con non più di tre
gradini che rispondano ai requisiti della
norma UNI EN 131, farsi aiutare da altre
persone
ed
utilizzare
scarpe
antinfortunistica
Urti e contusioni
COLLABORATORE
SCOLASTICO
Irritazioni cutanee
Rischio biologico
Caduta da scale
Possibili urti e contusioni
dovuti ad accidentali colpi
contro gli arredi
Possibili
fenomeni
si
sensibilizzazione cutanea per
l’uso
di
detergenti
o
disinfettanti
Possibile rischio biologico per
contatto con liquidi corporei o
con superfici infettate nei locali
sottoposti a pulizia
Possibili cadute dalle scale
portatili
3
3
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
32
RISCHIO
RESIDUO11
AZIONI CORRETTIVE
Possibili scivolamenti e cadute
Scivolamenti, cadute
causate da inciampi
Elettrocuzione
11
VALUTAZIONE
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
Stress
COLLABORATORE
Tagli ed escoriazioni
SCOLASTICO
Disturbi muscoloscheletrici
Esposizione a rumore
(urli, schiamazzi)
Piccola manutenzione
12
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Possibili fenomeni di stress
dovuti
all’interazione
con
numerose
persone
durante
l’attività
lavorativa.
La
valutazione dello stress lavorocorrelato sarà effettuata a
seguito della riunione del Focus
Group che si terrà entro il 1°
giugno 2011
Possibili tagli e/o escoriazioni
dovuti all’utilizzo di attrezzature
manuali
o
durante
la
movimentazione dei materiali
Possibile movimentazione dei
carichi per il sollevamento di
materiali o di persone non
autosufficienti
Possibile esposizione a rumore
(inferiore Lex 80 dBA per brevi
periodi)
Possibilità
di
ferimento
dall’utilizzo di attrezzi manuali
durante la piccola manutenzione
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati dtti gli adeguamenti.
33
Mag
Indice
RISCHIO
RESIDUO12
Prob
1
3
3
Se
necessario
migliorare
l’organizzazione del lavoro e
aumentare
gli
incontri
formativi/informativi
tra
il
personale
2
2
4
Prestare la massima attenzione ed
eventualmente utilizzare idonei
DPI
2
2
4
Effettuare una movimentazione di
peso massimo 20 kg per le donne
e 25 kg per gli uomini. Formare il
personale sui rischi connessi e
consultare l’apposita scheda
presente nel documento
1
3
3
Effettuare turnazioni
3
2
6
Provvedere a dotare il lavoratore
dei DPI necessari ed effettuare
solo piccoli interventi
Mag
Indice
MANSIONE
ELEMENTO
RILEVATO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Prob
Scivolamenti, cadute
Urti e contusioni
Postura
Disturbi muscoloscheletrici
STUDENTE
Attività in laboratorio
Attività di stage
13
AZIONI CORRETTIVE
RISCHIO
Possibili scivolamenti e cadute
causate da inciampi
Possibili urti e contusioni dovuti
ad accidentali colpi contro gli
arredi
Possibili danni alla colonna
vertebrale dovuti ad una scorretta
postura
Possibile movimentazione dei
carichi per il sollevamento degli
zaini
Possibilità
di
ferimenti,
cesoiamenti,
stritolamenti,
impatti, lacerazioni, inalazione di
polveri, contatto con prodotti
chimici, schiacciamento degli
arti, esposizione a rumore e
vibrazioni, impigliamenti degli
arti nelle macchine rotanti,
ferimento da proiezioni di
schegge o detriti, durante le
attività in laboratorio
Possibilità di infortunio o
incidente durante le attività di
stage
Questa colonna dovrà essere compilata una volta terminati tutti gli adeguamenti.
34
Mag
Indice
RISCHIO
RESIDUO13
Prob
Mantenere i locali puliti ed i
pavimenti liberi da inciampi
Si ricorda che non è consentito
correre all’interno della scuola
Assicurarsi che gli arredi siano
accostati al muro e tenere i
cassetti chiusi
1
2
2
2
2
4
2
2
4
Effettuare corsi di educazione
posturale
2
2
4
Formare gli studenti sui rischi
connessi. Invitare i genitori a
controllare il carico inserito.
3
3
9
Provvedere a dotare l’alunno
degli adeguati DPI durante
l’attività in laboratorio
1
2
2
Incaricare un tutor per il controllo
degli adempimenti
Mag
Indice
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono utilizzati quando esistono rischi che non possono
essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione.
I DPI avranno le seguenti caratteristiche (art. 76, comma 1 D. lgs. 81/08 e s.m.i.):
- saranno adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore
- saranno adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
- saranno scelti tenendo conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore
- potranno essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità.
A seconda del tipo di mansione sono richiesti diversi dispositivi, ad esempio gli studenti che
svolgono attività in laboratorio devono essere dotati di adeguati DPI, diversi a seconda dell’attività
che svolgono. La stessa cosa vale per il collaboratore scolastico che effettua le pulizie degli
ambienti che deve essere dotato di mascherina, guanti e occhiali protettivi, o per chi effettua piccola
manutenzione per il quale è necessario l’uso di guanti protettivi.
Riportiamo nelle tabelle seguenti alcuni esempi di DPI per mansione:
Addetto
amministrativo
(durante il cambio del
toner)
Norme di riferimento
DPI
Guanti monouso categoria 2
Mascherina FFP1
EN 149- 2009
Norme di riferimento
DPI
Docente di
materie tecnicopratiche
Guanti antitaglio contro i rischi meccanici
EN 388:2004
Guanti contro il rischio chimico e biologico
Occhiali di protezione
UNI EN 374-3
EN 166:2004
Mascherina FFP1
EN 149- 2009
Scarpe antinfortunistiche con suola antiscivolo e puntale in
resina – tipo S (100J) *
UNI EN ISO 20346:2008
* nei casi in cui debba provvedere allo spostamento di carichi
Docente di
sostegno
Norme di riferimento
DPI
Guanti monouso categoria 2
35
Norme di riferimento
DPI
Guanti monouso categoria 2
Camice o indumenti da lavoro
Collaboratore
scolastico
Guanti antitaglio contro i rischi meccanici
EN 388: 2004
Guanti contro il rischio chimico e biologico *
Occhiali di protezione *
UNI EN 374-3
EN 166:2004
Mascherina FFP1 *
EN 149- 2009
Scarpe antinfortunistiche con suola antiscivolo e puntale in
resina – tipo S (100J) (nei casi in cui debba provvedere allo spostamento
UNI EN ISO 20346:2008
di carichi e svolga attività di pulizia)
* durante la manipolazione o diluizione dei prodotti e comunque fare riferimento alle schede di sicurezza dei prodotti
utilizzati
La consegna del DPI deve essere seguita dal modello di consegna in cui il lavoratore dichiara di avere
ricevuto il dispositivo e di impegnarsi a:
-
utilizzare con cura il materiale che gli viene fornito, i dispositivi di sicurezza e gli altri mezzi
di protezione appositamente predisposti;
-
far presente immediatamente i difetti riscontrati nelle attrezzature e nei sistemi di sicurezza e
di protezione, eventuali difficoltà di corretto utilizzo in base alle disposizioni avute, nonché
qualsiasi altra eventuale condizione di pericolo;
-
non asportare o cambiare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e/o di protezione senza
averne ottenuta l’autorizzazione dalla direzione;
-
non effettuare, di propria iniziativa, lavori o manovre non di propria esclusiva competenza e
che possano compromettere la sua sicurezza e quella degli altri addetti.
36
ALLEGATI
Vengono riportati di seguito:
- la scheda per il rilevamento di eventuali rischi presenti nella scuola;
- la scheda per il rilevamento di comportamenti inadeguati da parte del personale ;
- le procedure per l’utilizzo delle scale portatili.
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Modello Rilevamento Rischi
ISTITUTO
Io sottoscritto ______________________________
o Referente
o Docente/Collaboratore
del Plesso ______________________ della scuola ___________________, in data
____________ ho rilevato le seguenti situazioni di rischio:
1) ________________________________________________________________
2) ________________________________________________________________
3) ________________________________________________________________
4) _______________________________________________________________
5) ________________________________________________________________
6) ________________________________________________________________
7) ________________________________________________________________
8) ________________________________________________________________
Firma
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Modello Comportamenti Inadeguati
ISTITUTO
Io sottoscritto ______________________________
o Referente
o Docente/Collaboratore
del Plesso ______________________ della scuola ___________________, in data
____________ ho rilevato i seguenti comportamenti inadeguati:
1) ________________________________________________________________
2) ________________________________________________________________
3) ________________________________________________________________
4) _______________________________________________________________
5) ________________________________________________________________
6) ________________________________________________________________
7) ________________________________________________________________
8) ________________________________________________________________
Firma
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Procedura per l’utilizzo delle scale portatili
Contenuti dell’informazione/formazione da trasmettere al lavoratore che utilizzerà la scala portatile
qualora autorizzato dal datore di lavoro
Rischi
•
Cadute di persone dall’alto durante l’esecuzione dell’attività lavorativa
•
Cadute di persone dall’alto durante la salita o la discesa dalla scala
•
Cadute di attrezzature o materiali dall’alto
Misure di prevenzione e protezione dai rischi
Idoneità strutturale: le scale utilizzate saranno conformi alla normativa vigente e quindi:
•
dotate di piedini antisdrucciolevoli,
•
realizzate in materiale resistente,
•
con i pioli incastrati sui montanti, se realizzate in legno,
•
le scale doppie saranno dotate di un dispositivo che eviti l’apertura oltre il limite e non dovranno mai
essere utilizzate come scale a pioli.
Le scale devono rispondere alle specifiche tecniche previste dalla norma EN 131; per le scale già in
possesso prima dell’uscita della norma, sarà obbligo metterle in regola attraverso una certificazione
(sottoscritta da una istituzione pubblica o privata autorizzata).
Ogni scala dovrà essere accompagnata da un libretto o un documento recante:
-
il numero di identificazione della scala stessa
-
una breve identificazione sui materiali di cui è costituita la scala
-
le indicazioni per un impiego corretto
-
le istruzioni per la manutenzione e conservazione
-
una procedura di sicurezza
Utilizzo delle scale:
Scegliere la scala più idonea in relazione al dislivello da superare in modo da consentire un corretto
posizionamento dell’operatore; scale troppo alte o troppo basse incrementano il rischio di infortunio
•
prima di utilizzare le scale portatili assicuratevi che le stesse siano provviste di dispositivi
antiscivolo alla base dei montanti (gommini o cuffie);
•
prima di utilizzare le scale portatili assicuratevi che i pioli siano robusti, integri e debitamente
incastrati ai montanti;
•
prima di utilizzare le scale doppie assicuratevi che le stesse siano provviste di idonei dispositivi di
40
bloccaggio nella posizione di massima apertura (catenelle, agganci e/o incastri del pianerottolo di
sommità);
•
verificate la stabilità, la complanarità degli appoggi e la portata di una scala prima di salirci sopra;
•
prima di utilizzare una scala portatile verificare che gli scalini siano puliti, asciutti e non siano
bagnati da acqua, oli grassi, vernici o altri liquidi utilizzati per le pulizie;
•
le scale a mano devono essere utilizzate solo per passare a zone di differente quota, per questo non
devono essere impiegate come strutture sulle quali eseguire lavori;
•
devono essere facilmente reperibili, in modo da evitare l’utilizzo di sedie o quant’altro non risulti
idoneo;
•
le scale a pioli non vengono generalmente utilizzate in ufficio, ma se capitasse tale occasione, si
rammenta che deve essere appoggiata ad una parete con un angolo di circa 75° con il pavimento;
•
la scala va posizionata in modo sicuro, successivamente deve essere adeguatamente assicurata o
trattenuta al piede da un’altra persona;
•
è vietato utilizzare scale costruite con materiali di fortuna;
•
durante la salita e la discesa dalle scale, le mani devono essere libere per poter consentire una salda
presa; qualora si dovesse movimentare del materiale è opportuna la presenza di una seconda persona
che lo aiuti da terra;
•
sulla scala deve salire un solo operatore per volta;
•
il carico movimentato sulle scale non deve essere superiore a 3 Kg;
•
sulle scale doppie non si deve stare a cavalcioni;
•
non salire mai su una scala portatile indossando calzature aperte (zoccoli o ciabatte) o calzature con
tacchi alti;
•
non salire o scendere su una scala con abbigliamento inadatto (es. con lacci o indumenti che
possono impigliarsi o finire sotto i piedi);
•
non salire mai su una scala doppia che non sia completamente aperta (i dispositivi di bloccaggio per
l’apertura dei montanti in tale configurazione non funzionano);
•
è necessario controllare la buona condizione della scala stessa, inoltre, ci si deve assicurare che essa
sia di lunghezza e robustezza idonea al lavoro da svolgere,
•
è necessario distruggere le scale che non possono essere riparate in sicurezza,
•
non è ammessa la presenza di un lavoratore sulla scala quando se ne effettua lo spostamento
•
verificare sempre che via sia qualcuno sul luogo di lavoro per prestare soccorso in caso di
infortunio e per aiutarvi durante lo svolgimento dell’attività;
•
verificare il proprio stato di salute: se si soffre di vertigini, capogiri, pressione bassa, dolori
muscolari od ossei, se si è stanchi o si hanno problemi alla vista, se si è assunto medicinali, alcool
od altro, si raccomanda di non salire sulle scale portatili o sugli sgabelli;
41
•
salire e scendere dalla scala con la fronte rivolta sempre verso gli scalini;
•
salire (o scendere) un gradino per volta, con le mani aggrappate ai montanti;
•
la stabilità laterale di una scala portatile si riduce man mano che si sale in alto; evitare quindi di
sporgersi lateralmente per raggiungere “zone distanti”; in assenza di un guarda corpo di elevata
altezza, non salire mai sul pianerottolo di sommità di una scala doppia( l’altezza del giro vita della
persona non deve mai superare il guarda corpo della scala;
•
non salire ad altezze superiori ai 1,80 m. (rispetto al pavimento);
•
se non riuscite a “raggiungere” la zona d’intervento con la scala che avete in dotazione, desistete,
evitate di sporgervi, evitate di “perdere” l’equilibrio, spostate la scala oppure utilizzare pulitori ad
asta per i punti più inaccessibili;
•
evitare di appoggiare sul ripiano di sommità di una scala portatile secchi , contenitori pesanti ,
oggetti appuntiti ( es. forbici);
•
evitate di salire sul ripiano più alto di una scala portatile senza aver preso prima accorgimenti per
garantire una sicura stabilità laterale della stessa. Tali accorgimenti consistono in dispositivi (o
ganci) di trattenuta superiore dei montanti. In ogni caso richiedere ad un collega di “tenere” la scala
impugnando saldamente i montanti;
•
se vi cade un oggetto mentre siete su una scala, non cercate di afferrarlo, lasciatelo cadere;
•
non applicare sforzi eccessivi con gli attrezzi da lavoro in quota: la scala potrebbe scivolare o
ribaltarsi; uno sforzo eccessivo mal coordinato potrebbe inoltre far perdere l’equilibrio;
•
sulla scala non devono salire, scendere o stazionare più lavoratori contemporaneamente;
•
non salire su una scala portando attrezzi od oggetti pesanti o ingombranti che pregiudichino la presa
sicura; se necessario richiedere la collaborazione di un operatore a terra per sporgere detti carichi;
•
•
evitare di stazionare a lungo su una scala, alternare periodi di riposo.
collocare, se possibile, la scala solo nella posizione frontale rispetto alla superficie di lavoro: non
salire/scendere mai con lo scala nella posizione laterale in quanto il rischio di ribaltamento è più elevato;
•
le scale semplici da appoggio devono avere un giusto grado di inclinazione (piede pari ad 1/4 della
lunghezza scala);
•
non accostare la scala portatile parallelamente a superfici finestrate aperte; al fine di ridurre il
rischio di caduta nel vuoto abbassare l'avvolgibile; non appoggiarsi a superfici vetrate di tipo frangibile, non
sporgersi dai parapetti;
•
non collocare la scala in prossimità di zone ove la salita su di essa comporterebbe un maggior
rischio di caduta dall’alto (prospiciente a zone di vuoto senza opportuni ripari o protezioni: balconi,
pianerottoli, finestre aperte, ecc.);
•
non utilizzare una scala in un luogo o in un locale ove condizioni di ristrettezza, altezza o disordine
ostacolino o rendano impossibili adeguate condizioni di posizionamento corretto ed utilizzo in sicurezza
42
della scala da parte dell’operatore;
•
verificare che lo spazio davanti ed ai lati della scala sia libero da ostacoli che rendano difficoltosa la
salita o la discesa;
•
maneggiare lo scala con cautela, per evitare il rischio di schiacciamento delle mani o degli arti;
•
sospendere l’utilizzo della scala portatile se questa è utilizzata nelle zone ove è in corso la ricreazione
degli alunni;
•
non collocare mai la scala su attrezzature, oggetti o arredi che forniscano una base per guadagnare in
altezza;
•
è vietato l’utilizzo delle scale portatili alle donne gestanti;
•
al termine dell’attività ripiegare la scala, effettuare l’eventuale pulizia delle superfici (montanti pioli o
gradini) imbrattati, maneggiare la scala con cautela al fine di evitare lo schiacciamento degli arti (in
particolare delle mani), trasportare la scala prestando attenzione a non urtare lampade poste a soffitto
(rischio elettrico), riporre la scala in una posizione stabile per evitarne le cadute in caso di urti accidentali;
non cedere in uso le scale a persone non autorizzate o a personale esterno.
In mancanza di scale o sgabelli idonei non utilizzare mai mezzi provvisori di fortuna (quali ad
esempio: sedie, tavoli, scatole o cassette o contenitori vuoti e/o pieni, ecc.) per raggiungere ripiani di
scaffali o armadi posti ad altezza fuori dalla portata dell’operatore. È altresì vietato arrampicarsi
direttamente su scaffalature, arredi materiali o manufatti; sussiste il rischio di cedimento dei ripiani
e/o il ribaltamento dell’arredo stesso oltre che alla caduta di oggetti afferrati con presa non sicura in
posizione instabile.
Si consiglia di prendere visione dei libretti delle scale in uso per poterle utilizzare in modo adeguato
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LE SCALE POSSONO ESSERE UTILIZZATE SOLO SE A
NORMA (UNI 131) E NON DEVONO SUPERARE LA
TIPOLOGIA A TRE GRADINI. AD OGNI MODO
L’UTILIZZO DELLA SCALA E’ CONSENTITO SOLO A
PERSONALE ADEGUATAMENTE FORMATO E
PRENDENDO TUTTE LE PRECAUZIONI DEL CASO.
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NOTE
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