Istituto Comprensivo di
SAN GIOVANNI BIANCO (BG)
VIA CASTELLI N. 19 Tel. & Fax 0345/43620
Scuola Statale dell’Infanzia
di VEDESETA “Arrigoni Caserino”
Documento della
Valutazione dei rischi
ai sensi del D.Lgs. 81/2008
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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Il presente DOCUMENTO è stato elaborato in collaborazione con:

il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:
Prof. Bonzi Franco

il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza:
Sig.ra Rangeloni Alessandra

il docente coordinatore del Servizio di Prevenzione e Protezione:
Sig. Galizzi Bernardo

il consulente esterno per il Servizio di Prevenzione e Protezione:
Prof. Almagioni Maurizio
San Giovanni Bianco, 10 marzo 2006
Il Dirigente Scolastico
Prof. Bonzi Franco
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INDICE
A - GENERALITA’ ..................................................................................................................... 4
A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola ....................................................... 4
A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico. ............................................................. 5
A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE ...................................................... 7
A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica ....................................................................... 8
A 4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi ............................................... 9
allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale .................................................................. 10
allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi ......................................................... 11
allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore ....................................................... 12
allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione .................................................. 13
allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica.............................................. 14
allegato 6 - Presidi Antincendio ............................................................................................. 15
B – METODOLOGIA ................................................................................................................ 16
B 1 - Fattori di rischio ............................................................................................................ 16
Elenco dei fattori di rischio ................................................................................................ 17
Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 17
B 2 - Criteri utilizzati.............................................................................................................. 18
B 3 - Obiettivi specifici perseguiti.......................................................................................... 22
Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 22
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti .......................................................................... 23
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici ......................................................... 25
C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE ............................................................................... 28
area cortiva
Scheda n°1 .................................................................................................... 28
piano terra
Scheda n°2 .................................................................................................... 28
piano primo
Scheda n°3 .................................................................................................... 30
D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI ....................... 31
E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE ............................................................................... 32
Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento ................................................... 33
F - REVISIONI ........................................................................................................................... 35
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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A - GENERALITA’
A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola

Ente Proprietario dell’edificio : Comune di Vedeseta
 Denominazione: Scuola Statale dell’Infanzia di Vedeseta “Arrigoni
Caserino”

Indirizzo : Via Centro; tel. 0345/47343

N. studenti : 17

N. docenti : 2 + 1 assistenti educatori

N. lavoratori A.T.A. : 1 + 1 cuoca

Dirigente Scolastico : Prof. Bonzi Franco

Responsabile S.P.P. : Prof. Bonzi Franco

Rappr. dei lavoratori (R.L.S.): Sig.ra Rangeloni Alessandra
Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dalle seguenti persone: Dirigente
Scolastico e R.S.P.P., Prof. Bonzi Franco; R.L.S., Sig.ra Rangeloni Alessandra;
Coordinatore delle emergenze Prof. Bonzi Franco e la responsabile del plesso Oberti
Chiara, coordinatore del Servizio di Protezione e Prevenzione Galizzi Bernardo,
consulente esterno per il Servizio di Protezione e Prevenzione Almagioni Maurizio.
Per quanto riguarda gli incarichi del personale, si rimanda al Piano di Emergenza
della scuola.
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico.
 Breve descrizione dell’edificio scolastico:
nota: l’edificio, conformemente alle indicazioni del Documento di
Valutazione dei Rischi, è stato soggetto a una ristrutturazione generale
nell’estate 2006: l’aggiornamento del documento è visibile attraverso una
diversa formattazione del testo, le condizioni preesistenti e non più valide
sono scritte in testo barrato, le nuove condizioni sono scritte in corsivo,.
L'immobile è disposto su due piani, con ingresso principale, tramite cortile esterno, a Ovest, in
direzione della piazza principale del paese e raggiungibile attraverso due percorsi, uno dei quali
senza barriere architettoniche. La ringhiera che separa l’ingresso dal cortile giochi esterno è
bassa e potenzialmente pericolosa ad una estremità, dove non segue l’andamento dei gradini.
Esiste un idrante esterno, a circa 50 m dall’edificio, in direzione della piazza “Angelo
Arrigoni”.
Gli accessi all’area scolastica sono soltanto pedonali, in quanto manca un ingresso carrale largo
almeno m. 3,50. I mezzi di soccorso dei vigili del fuoco dovranno pertanto operare dalla via
sottostante il cortile dell’edificio scolastico.
Tranne la scala interna, non esiste nessun altro collegamento tra il primo piano ed il piano terra.
Al piano terra c’è un piccolo disimpegno (per i locali a piano terra, spogliatoio alunni e accesso
scale al primo piano), a nord l’aula didattica, a sud la sala da pranzo, cucina, dispensa e bagno
insegnanti; l’uscita di sicurezza è l’entrata principale della scuola ed è unica per tutto l’edificio
(eccettuata un’uscita dalla cucina sul lato sud dell’edificio). Il piano terra è alto 278 cm.
Al primo piano si trovano un’aula grande per i giochi, una piccola aula per il riposo
pomeridiano ed il bagno degli alunni. Il primo piano è alto 270 cm.
Sono presenti le luci di emergenza nel vano scale e sopra l’uscita di emergenza.
La maggioranza delle porte si apre verso l’interno, quindi potenzialmente pericolose in caso di
emergenza. Le porte dei locali utilizzati dagli alunni si aprono correttamente verso l’esterno e
sono provviste di maniglione antipanico.
Le superfici per le varie attività sono adeguate al numero di alunni (fino alla capienza max. di
una sezione, 25 alunni).
L’allarme di evacuazione è dato tramite un fischietto, appeso di fianco all’entrata principale.
Il punto sicuro di raccolta si trova nel cortile antistante la scuola.
 Distribuzione e localizzazione della popolazione scolastica.
PIANO
piano terra
primo piano (spazi
occupati
ALUNNI DISABIL DOCENTI
I
NON
TOTALE
DOCENTI
20
20
1
1
2
2
3
2
26
25
20
1
2
3
26
saltuariamente)
TOTALE
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Classificazione della Scuola in relazione alla effettiva presenza contemporanea delle
persone (DM 26.8.92).
Tipo 0: Scuole con n. di presenze contemporanee fino a 100 persone;
Tipo 1 Scuole con n. di presenze contemporanee da 101 a 300 persone
Tipo 2: Scuole con n. di presenze contemporanee da 301 a 500 persone;
Tipo 3: Scuole con n. di presenze contemporanee da 501 a 800 persone;
Tipo 4: Scuole con n. di presenze contemporanee da 801 a 1200 persone;
Tipo 5: Scuole con n. di presenze contemporanee oltre 1200 persone
 Aree omogenee per rischio
Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi Lavorativi (Capitolo B) la
Scuola è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio:
1. Area didattica
Si considerano le aule didattiche per la sezione e quelle per attività didattiche di
gruppo, dove non sono presenti particolari attrezzature, o quant’altro da considerarsi
eventuale fonte di rischio palese. E’ compresa anche l’aula dedicata al riposo
pomeridiano dei più piccoli.
2. Cucina, area mensa e di servizio per la cucina
Il locale mensa a piano terra, adiacente alla cucina; la dispensa per la cucina.
3. Aree di servizio e ripostigli
I bagni del personale e degli alunni, l’atrio a piano terra, il ripostiglio al primo piano.
Il locale caldaia è situato ad est della cucina.
4. Area esterna
L'area esterna (cortile a sud) viene utilizzata dagli alunni nei giochi/attività all’aperto
(tempo permettendo) e nella pausa dopo il pranzo; in caso di evacuazione è il "punto
di raccolta sicuro".
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A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE
di pertinenza della Scuola
esistente
si
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
Dirigente
Scolastico
Documento sulla Valutazione dei RISCHI
art. 4 comma 2 626/94
Nomina del Responsabile S.P.P.
Nomina Lavoratori designati
art.4 comma 5A 626/94
(gestione emergenze - primo soccorso)
Lettere di “richiesta d’intervento” all’ente
proprietario dell’immobile
Piano di emergenza
si
Segr. Scolast.
si
Segr. scolast.
Dirig. Scolastico
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr. scolast.
Documentazione attività Formativa Informativa - Addestramento
Elenco e caratteristiche D.P.I.
Registro Infortuni
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
Dirigente
Scolastico
si
allegato 1
si
Segr. scolast.
di pertinenza del Comune di Vedeseta
esistente
si
Agibilità
Certificato Prevenzione Incendi ovvero
Nulla Osta Provvisorio
Copia denuncia impianto messa a terra
( mod. B ) vidimato
Copia denuncia di protezione dalle scariche
atmosferiche ( mod. A ) vidimato ovvero
dichiarazione - calcolo struttura autoprotetta
Dichiarazione conformità impianti elettrici
(31/12/99 )
Documentazione impianto riscaldamento
centralizzato di 29.900 kcal/h
Autorizzazione sanitaria per la mensa
scolastica
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
si
no
reperibile presso
ente
Segr. scolastica e
Municipio Vedeseta
nome persona
referente
Assessore P.I.
n.p. edificio classe zero
si
Municipio Vedeseta
si
Segr. scolastica e
Assessore P.I.
Municipio Vedeseta
si
Segr. scolastica e Assessore P.I.
Municipio Vedeseta
si
Segr. scolastica e
Assessore P.I.
Municipio Vedeseta
si
Segr. scolastica e
Assessore P.I.
Municipio Vedeseta
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di pertinenza dei lavoratori e loro
organizzazioni.
esistente
si
Nomina R.L.S. (Rappresentanti dei
lavoratori per la Sicurezza)
no
si
reperibile presso
ente
Segr.
Scolast.
nome persona
referente
Dirigente
Scolastico
A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica
La documentazione non pertinente è indicata mediante la sigla n. p.
di pertinenza della Scuola
esistente
si
Libretti apparecchi di sollevamento con
portata > 200 kg
Libretti di altre apparecchiature soggette ad
omologazione
Istruzioni per l’uso macchine marcate CE
Documento di valutazione rumore D.Lgs.
277/91
Nomina medico competente
Elenco lavoratori soggetti ad Accertamento
Sanitario
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
Documentazione vaccinazioni
Patentini per acquisto - uso fitosanitari
Documentazione di denuncia emissioni in
atmosfera DPR 203/89
Documentazione smaltimento rifiuti speciali
di pertinenza del Comune Vedeseta
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
ente
nome persona
referente
n.p.
n.p.
n.p.
si
allegato 3
Dirigente
Scolastico
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
esistente
si
Denuncia impianti elettrici in luoghi con
pericolo di esplosione (mod. C) vidimata
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
Libretto/i ascensore/i o montacarichi
no
reperibile presso
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
n.p.
n.p.
n.p.
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A 4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei
rischi
di pertinenza della Scuola
esistente
si
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
RSPP
Planimetria della scuola con destinazione
d’uso dei locali
Elenco dei presidi sanitari e loro ubicazione
si
Segr.
Scolast.
si
Elenco del contenuto dei presidi sanitari
si
Segr.
RSPP
Scolast.
antibagno piano
terra scuola
(allegato 4 e 5)
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT
Elenco delle sostanze pericolose utilizzate
nei laboratori e in altre lavorazioni
Caratteristiche degli impianti di ventilazione
generale, localizzata e di condizionamento
Elenco dei presidi antincendio e loro
ubicazione
Misure tecniche, organizzative, procedurali
identificate per lavorazioni particolari
Documentazione dei verbali di esercitazioni
(evacuazioni ecc.)
Presenze giornaliere nel plesso scolastico
(media/potenziale)
di pertinenza del Comune di Vedeseta
n.p.
si
n.p.
si
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
allegato 6
n.p.
si
Segr.
Scolast.
RSPP
si
Segr.
Scolast.
RSPP
esistente
si
Planimetria della scuola con destinazione
d’uso dei locali
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT
Caratteristiche degli impianti di ventilazione
generale, localizzata e di condizionamento
allegato 3
no
si
reperibile presso
ente
Municipio
nome persona
referente
Assessore P.I.
n.p.
n.p.
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allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale
Per DPI si intendono i Dispositivi di protezione Individuale. Sarà compito dei Docenti responsabili dei
laboratori o di attività particolari segnalare al RSPP l’opportunità d’uso al fine di annullare i rischi. Per
quanto al personale Docente e non, sarà il RLS a svolgere azione di referente.
UTILIZZO DEI PRODOTTI PER LA PULIZIA
Le protezioni dalle sostanze pericolose sono due, entrambe importantissime sia sul
lavoro che nella vita privata: l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale quali
guanti e grembiuli e l’adozione di corrette procedure di lavoro qui di seguito elencate (vedi
manuale distribuito al personale ATA sui prodotti per le pulizie).
 Usare un prodotto solo se è assolutamente necessario e solo nelle quantità previste.
 Leggere attentamente le etichette dei contenitori (e le schede di sicurezza), per conoscere le
caratteristiche delle sostanze utilizzate, e rispettare rigorosamente le indicazioni d’uso.
 Non utilizzare prodotti conservati in contenitori senza etichetta e presumere sostanza
pericolosa un prodotto sconosciuto, senza l’etichettatura prevista dalla legge.
 Non eseguire assolutamente travasi di prodotti dai contenitori d’origine in bottiglie
normalmente adibite ad altri usi (bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc.) o in contenitori
vuoti di altri prodotti con o senza etichetta. Anche recentemente la cronaca ha registrato
fatti drammatici di ingestione di sostanze pericolose conservate in contenitori impropri!
 Non annusare mai i prodotti.
 Tenere aperto un contenitore solo per il tempo strettamente necessario.
 Non riporre neppure provvisoriamente un contenitore (soprattutto se ancora aperto) in una
posizione precaria o su un sostegno instabile.
 Mantenere chiusi i contenitori con i tappi originari.
 Nell’eventuale diluizione rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore.
 Se un prodotto deve essere diluito in acqua, usare contenitori (secchi o vaschette) di
dimensioni adatte a evitare versamenti all’esterno.
 Non mescolare prodotti diversi.
 Quando si nebulizza un prodotto farlo a braccio teso (tenendosi dunque lontani dalla
“nube”) e lasciarlo depositare prima di riavvicinarsi, per evitare di inalarlo; se necessario
usare la mascherina e gli occhiali protettivi.
 Quando si usano determinati prodotti gli ambienti devono essere ben aerati.
 Durante l’impiego non fumare.
 Usare tutti i d.p.i. utili in rapporto alle diverse condizioni di lavoro e ai prodotti stessi
(guanti, grembiuli, mascherine, ecc.). In particolare non utilizzare prodotti e non toccare
stracci imbevuti di prodotti a mani nude.
Oltre che stabilito dalla legge, l’uso dei d.p.i. è indispensabile per proteggere la propria
salute e non può essere considerato facoltativo. Il loro utilizzo, inoltre, non va considerato
imbarazzante né una perdita di tempo. Per i piccoli fastidi si possono trovare soluzioni
compatibili (i guanti di gomma possono essere calzati su leggeri guanti di cotone, ecc.).
 Stracci, carte e vestiario impregnati di particolari prodotti devono essere eliminati in
appositi contenitori.
 A fine lavoro pulire gli attrezzi e pulire sempre le mani (per la pulizia delle mani non usare
diluenti); lavare i capi indossati se capita che ci si versi addosso un prodotto.
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allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi
MAGAZZINO MATERIALE PER PULIZIE
Elenco
Sostanze e
preparati
Schede Indicazioni
di
di pericolo
sicurezz.
Quantità
MAGAZZINO AD USO
BIDELLI Modalità di
stoccaggio
(quantità media)
tutti i prodotti sono chiusi a chiave in apposito locale e non in
armadi pertanto è da ritenersi sufficiente il grado di areazione
presente.
Candeggina
si
9 bott. da 2,5 litri
Xi
Cif
si
Lisoformio
si
Sapone liquido
si
Baysan casa
si
Vim clorex polvere
si
Cera
si
LEGENDA
Schede di sicurezza:
(accompagnate alla
confezione della
sostanza /preparato).
scrivere se sono presenti
SI o NO
8 conf. da 0,75 litri
10 bott. da 1 litro
Xi
6 cont. da 5 litri
8 conf. da 1 litro
Xi
Xi
12 conf. da 750 g
2 cont. da 1 litro
Indicazioni di pericolo:
Note:
L’accesso al ripostiglio è
limitato al solo personale
autorizzato all’uso.
Non esistono particolari
modalità di stoccaggio, se
non determinate dal fatto
che l’uso quotidiano
determina un ricambio dal
punto di vista del tipo e del
quantitativo dei prodotti
medesimi.
Una sintesi delle schede di
sicurezza è appesa
all’ingresso del magazzino
(modalità d’uso,
precauzioni da adottare,
modalità di intervento in
caso di contatto od
ingestione accidentale)
Modalità di stoccaggio:
(chiusi a chiave e non devono
= esplosivo
= comburente,
essere presenti contenitori
anonimi).
= facilmente infiammabile,
Infiammabili : non più di 20 litri
nello stesso armadio sigillato e
= altamente infiammabile,
antiscoppio.
= corrosivo,
= nocivo, = tossico, Tossico : in armadio aereato
possibilmente aspirato.
= altamente tossico,
= irritante
Liquido Aggressivo
(in base al DM 17.12.77 e al DM 3.12.85)
(acidi, basi, solventi) :
armadio aereato con vasca di
contenimento.
E
F
F+
C
T+
O
Xn
T
Xi
allegati: I PRODOTTI PER LE PULIZIE (da appendere nel ripostiglio e da distribuire al
personale ATA)
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allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore
Autocertificazione
già riprodotto su carta intestata della Scuola e giacente presso la Segreteria
Rapporto di Valutazione del rumore
(ex D.Lgs.277/91)
Il sottoscritto
in qualità
Prof. Bonzi Franco
di Dirig. Scolastico della scuola dell’Infanzia di Vedeseta
con sede in via Centro
CAP. 24010
Comune di Vedeseta - BG
consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs.277/91
DICHIARA:
 di autocertificare la Valutazione del rumore in data
10/3/2006
 che gli occupati nella scuola rispondono al seguente schema, per un totale n°17
Studenti; Docenti n°3; Collaboratori Scolastici e cuoca n°2.
 di aver potuto escludere il superamento degli 80 dBA di LEP sulla base:
della palese assenza di sorgenti rumorose
 di aver consultato i seguenti lavoratori o loro rappresentanti (RLS):
Sig.ra Rangeloni Alessandra
 che la Valutazione in oggetto, salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione
consistente del
quinquennale.
rumore
prodotto,
San Giovanni Bianco,10/03/2006
verrà
ripetuta
con
periodicità
Il Dirigente Scolastico
Prof. Bonzi Franco
_______________________
per presa visione
per i lavoratori o loro rappresentanti:
Sig.ra Rangeloni Alessandra R.L.S.
_____________________
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione
(D.M. 15/07/2003)
La cassetta di Pronto Soccorso, presente nell’antibagno al piano terra, deve
contenere almeno:
 Guanti sterili monouso (5 paia).
 Visiera paraschizzi.
 Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro
(1).
 Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml (3).
 Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).
 Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).
 Teli sterili monouso (2).
 Pinzette da medicazione sterili monouso (2).
 Confezione di rete elastica di misura media (1).
 Confezione di cotone idrofilo (1).
 Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2).
 Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).
 Un paio di forbici.
 Lacci emostatici (3).
 Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
 Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).
 Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione
ematica
Da affiggere all’interno della cassetta di Pronto Soccorso
Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi
organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si
danno le seguenti indicazioni:
 E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire
in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni,
igiene ambientale)
 Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.)
devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue,
opportunamente disinfettati.
 Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di
sangue o altri liquidi organici è l’ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro
attivo. In pratica si procede come indicato di seguito:
- indossare guanti monouso
- allontanare il liquido organico dalla superficie
- applicare una soluzione formata da: 1 l. di acqua e 200 ml di
ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo
- lasciare la soluzione per 20’
- sciacquare con acqua
N.B.: è necessario controllare la composizione dell’ipoclorito di
sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia
al 5-6%
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allegato 6 - Presidi Antincendio
UBICAZIONE
MEZZI di
ESTINZIONE
TIPO
Esterno al locale
caldaia, lato sud
Cucina piano terra
n. 1 E
P
Crotti Antincendio di
Treviolo
n. 1 E
P
Piano Terra- atrio
n. 1 E
P
Primo Piano
n. 2 E
P
Crotti Antincendio di
Treviolo
Crotti Antincendio di
Treviolo
Crotti Antincendio di
Treviolo
Legenda
Mezzi di estinzione:
I = Idrante,
N = Naspo,
M = Manichetta, E = Estintore,
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CONTROLLO
SEMESTRALE
(nome della ditta )
VARIE
Tipo:
P = Polvere, H = Halon, S = Schiuma,
AC = Acqua, CO2 =Anidride carbonica,
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B – METODOLOGIA
B 1 - Fattori di rischio
Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti nella scuola, in conseguenza
dello svolgimento delle attività di insegnamento e non, possono essere divisi in tre
grandi categorie:
 Rischi per la sicurezza dovuti a :
(rischi di natura infortunistica)
Strutture - Ambienti
Comportamenti
Impianti elettrici
Sostanze pericolose
Incendio - Esplosioni
 Rischi per la salute dovuti a:
(rischi di natura igienico ambientale)
Agenti chimici
Agenti fisici
Agenti biologici
 Rischi per la sicurezza e la salute
dovuti a:
(rischi di tipo trasversale)
Organizzazione del lavoro
Fattori psicologici
Fattori ergonomici
Condizioni di lavoro difficili
La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto
specifico del D.Lgs. 626/94 e dei successivi aggiornamenti.
L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alla realtà
scolastica della Scuola dell’Infanzia di Vedeseta, elencando i fattori di rischio rilevati
nella scuola dal Responsabile S.P.P. avvalendosi anche della collaborazione dei
Docenti e dei Collaboratori scolastici.
Per decisione del RSPP sono stati solamente elencati i fattori di rischio di stretta
competenza dalla Scuola e dell’Ente proprietario dell’edificio scolastico.
I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un
ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di
valutazione dei rischi.
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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Elenco dei fattori di rischio
Aspetti organizzativi e gestionali
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’
ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
PARTECIPAZIONE
NORME E PROCEDIMENTI DI LAVORO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
LAVORI IN APPALTO
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
10. IMPIANTO ELETTRICO
11. ANTINCENDIO - VIE ED USCITE D’EMERGENZA
12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO
13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI)
14. RISCHIO BIOLOGICO
15. MICROCLIMA
16. ILLUMINAZIONE
17. ARREDI
18. ATTREZZATURE
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici
19. AULE
20. CUCINA e LOCALE MENSA
21. SERVIZI IGIENICI e LOCALI ACCESSORI
22. SPAZI ESTERNI
23. CALDAIA
24. BARRIERE ARCHITETTONICHE
25. COMPORTAMENTI
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B 2 - Criteri utilizzati
Sono di seguito descritti i criteri adottati per la Valutazione dei rischi (art. 4, comma 2)
attraverso una descrizione di quanto attuato per identificare i mezzi più opportuni al fine di
eliminare i rischi, ovvero a fronte di difficoltà o preclusioni, per controllarli.
Si ribadisce che la valutazione dei rischi è stata svolta dal Responsabile del S.P.P.,
previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
L’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al Dirigente Scolastico, quale
datore di lavoro, (in questo caso anche R.S.P.P.) gli elementi utili a prendere i
provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute
dei lavoratori della scuola e degli studenti.
Pertanto l’intervento operativo di valutazione dei rischi porterà a:
1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte
2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
3. identificare i lavoratori e gli studenti (nel corso di particolari attività) eventualmente
esposti al rischio.
4. quantificare i rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti)
5. definire le priorità degli interventi necessari
6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie.
B. 2. 1
Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
Tale fase si è sviluppata attraverso una breve, ma dettagliata sintesi delle attività che
vengono svolte in ciascun ambiente di lavoro nell’ambito interno alla scuola.
Naturalmente la valutazione riguarda i rischi che risultano ragionevolmente
prevedibili, senza confondere il termine “rischio” con “pericolo”.
E’ opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie:
quelli ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo, e i rischi per i
quali è necessario un esame più attento e dettagliato.
L’identificazione dei fattori di rischio viene guidata dalle conoscenze disponibili su norme di
legge e standard tecnici, dai dati desunti dall’esperienza e dalle informazioni raccolte, dai
contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all’effettuazione della stessa
valutazione: responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito
( Dirigente Scolastico, Docenti, Personale non docente).
B. 2. 2
Identificazione dei lavoratori esposti
I lavoratori esposti, così come eventuali “gruppi di studenti” saranno (se opportuno)
identificati nominalmente o come gruppi omogenei, per la programmazione dei successivi
interventi di informazione/formazione.
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B. 2. 3 Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e
della gravità degli effetti) – se opportuno redigere ceck list
La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della
Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D
La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una
correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi
l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle
operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori:
Valore
3
Livello probabilità
molto probabile
2
probabile
1
poco probabile
Definizioni/Criteri
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata
e il verificarsi del danno ipotizzato per lavoratori e
studenti.
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza
rilevata nella/e scuole.
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche
se non in modo automatico e diretto.
E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto
seguito il danno.
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze sfortunate di eventi.
Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o
addirittura nessun episodio.
La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla
reversibilità o meno del danno:
Valore
Livello gravità danno
3
grave
2
medio
Definizioni/Criteri
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
effetti di invalidità totale o addirittura letale.
Esposizione cronica con effetti totalmente o
parzialmente irreversibili e invalidanti.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità reversibile.
Esposizione cronica con effetti reversibili.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità rapidamente reversibile.
1
lieve
Esposizione cronica con effetti rapidamente
reversibili.
N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al
rischio in esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico ricorrente nella
scuola, che mostra un basso numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non
autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive.
L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va
considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.
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Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la
formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse
la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi.
P
3
3
6
9
2
2
4
6
1
1
2
3
1
2
3
D
Nella matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a
destra, con tutta la serie disposizioni intermedie.
Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle
priorità e la programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da
adottare. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare
la priorità degli interventi da effettuare, ad es.:
R6
Azioni correttive immediate
3R4
Azioni correttive da programmare con urgenza
1R2
Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve - medio termine
B. 2. 4
Definizione delle priorità degli interventi necessari.
In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo
sopra riportato il Capo d’Istituto avrà semplificato il compito di stabilire un ordine di priorità
con il quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio.
All’inevitabile soggettività utilizzata in fase di elaborazione del presente Documento, si
potrà ovviare con il confronto continuo con i Docenti, e/o con coloro che di fatto eseguono
le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature.
L’ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico,
ma naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all’ordine che deriva dalla
pura applicazione del metodo seguito.
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B. 2. 5 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di
prevenzione/protezione necessarie.
L’individuazione delle misure di prevenzione e protezione rispetterà quanto indicato all’art.
3 del D.Lgs. 626/94 (Misure generali di tutela) ed in particolare farà riferimento ai principi
gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati:
 evitare i rischi
 utilizzare al minimo gli agenti nocivi
 sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno
 prevenire i rischi alla fonte
 applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali
 limitare al minimo il numero di studenti e lavoratori che sono o che possono essere
esposti al rischio
 cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione
 integrare le misure di prevenzione/protezione con quelle tecniche e organizzative
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B 3 - Obiettivi specifici perseguiti
Aspetti organizzativi e gestionali
1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Nell’ufficio della Segreteria scolastica dell’Istituto esiste l’elenco dettagliato del numero, della
qualifica e del profilo professionale dei lavoratori (docenti, non docenti) e degli studenti.
Esiste un regolamento, approvato in sede di Consiglio di Istituto, relativo anche ai comportamenti
degli studenti.
L’assegnazione dei compiti è fatta rispettando i profili professionali d’assunzione, coinvolgendo gli
interessati e garantendo l’aggiornamento sull’introduzione di nuove attrezzature e procedure di
lavoro.
Tutto il personale deve essere a conoscenza dell’organigramma (ruoli e funzioni).
Si prevede la consultazione periodica del Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori e dei
Lavoratori mediante incontri organizzativi. Ogni riunione dovrà essere verbalizzata.
2. COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’
Compiti, funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le
competenze professionali. (art. 4 D.Lgs. 626/94).
È stato nominato e organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi del D.Lgs. 626/94 e
nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 4 e 8 D.Lgs. 626/94).
L’Istituto Comprensivo non ha provveduto alla nomina del Medico competente, in quanto non
necessario (art. 4 D.Lgs. 626/94). Il Servizio di gestione delle emergenze (squadra di primo
soccorso – squadra per l’emergenza incendio) risponde a quanto richiesto dalla normativa.
3. ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
Nel presente Documento di Valutazione dei rischi, è dichiarato il programma di prevenzione con gli
obiettivi da raggiungere, i mezzi necessari, le priorità degli interventi necessari, i tempi di
realizzazione e momenti di verifica (art. 4 D.Lgs. 626/94).
4. INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Tutti i lavoratori ricevono una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente
incentrata sui rischi relativi al proprio ruolo ed alla mansione ricoperta. (art. 4, 21 e 22 D.Lgs.
626/94).
5. PARTECIPAZIONE
Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli
stessi sono stati chiamati a contribuire (art. 3 D.Lgs. 626/94).
Il Dirigente Scolastico intende svolgere con frequenza almeno annuale la riunione periodica di
Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94).
Deve esistere una collaborazione attiva fra Capo d’Istituto, Servizio di Prevenzione e Protezione,
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed Ente proprietario dell’edificio (art. 9, 11, 17, 19
D.Lgs. 626/94).
6. NORME E PROCEDURE DI LAVORO (Collaboratori scolastici)
Durante le operazioni di pulizia devono ridursi al minimo i rischi derivanti da manipolazione manuale
di oggetti : ferite da taglio, schiacciamenti, scivolamenti, cadute, esposizione e contatto ad agenti
chimici (detergenti, sanificanti, disinfettanti) per tutto il personale addetto. Il personale addetto
dovrà pertanto attenersi alle norme d’uso dei singoli prodotti e nel caso ravvisasse rischi di
qualunque genere avvisare il Rappresentante LS.
7. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
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I DPI, eventualmente da adottarsi, devono risultare alle norme di cui al D.Lgs. 475/92, sono
adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro e tengono conto delle
esigenze ergonomiche o di salute di studenti, docenti e personale ATA.
Dovrà essere controllata periodicamente la loro funzionalità ed efficienza e all’occorrenza, sentito il
parere del RSPP, sostituiti.
8. EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
Esiste il Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il
cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, da rendere noto a studenti e personale; tale
Piano periodicamente verrà simulato (almeno due volte nel corso dell’anno scolastico) - art. 4, 21 e
22 D.Lgs. 626/94 - D.M. 26.8.92.
La popolazione scolastica sarà informata e formata sulle modalità di autoprotezione, di evacuazione
e di comportamenti da tenere in caso di emergenza. Non esiste un accesso di larghezza adeguata
(minimo m. 3,50) dalla strada per l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, che
dovranno operare dalla via sottostante il cortile dell’edificio scolastico (art. 12, 13 D.Lgs. 626/94).
E’ assente una via di esodo indipendente per il primo piano (scale di emergenza).
Esiste un servizio di Primo Soccorso. (art. 13 D.Lgs. 626/94).
9. LAVORI IN APPALTO
Se verranno affidati lavori in appalto per opere di manutenzione ordinaria e/o straordinaria,
l’Amministrazione Comunale, quale Committente, fornirà agli appaltatori, e viceversa, informazioni
relative ai rischi specifici esistenti nella scuola, e le procedure a cui dovranno attenersi, alla
presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose (art. 7 D.Lgs. 626/94)
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
10. IMPIANTO ELETTRICO
L'impianto elettrico funziona normalmente ed è provvisto di interruttore generale; esiste la relativa
dichiarazione di conformità prevista dalla normativa (Legge 46/90).
Il diffusore sonoro per segnalare l’emergenza è un fischietto, appeso di fianco all’uscita di
emergenza, ed è udibile in tutti i locali della scuola.
Sono presenti le luci di emergenza sopra la porta d’ingresso (unica uscita di emergenza) e nel
vano scale.
11. ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D’EMERGENZA
I mezzi di estinzione e la segnaletica sono conformi a quanto indicato nell’art. 33 del D.Lgs. 626/94
e nel DM 26.8.92 (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - G.U. n. 218 del 16.9.92).
Sono assenti le scale d’emergenza per il primo piano. Per ridurre il rischio incendio in alternativa
alle scale di emergenza è indispensabile che vengano attuate le altre misure individuate nel
presente documento con R = 6 (in particolare: il senso di apertura e la larghezza delle porte, un
nuovo estintore per il primo piano e la cucina, una porta REI dalla cucina alla mensa ed al bagno
docenti) Le misure attuate, sia per favorire l’uscita, sia per contenere in modo passivo (porte REI)
ed attivo (estintori) eventuali focolai d’incendio hanno diminuito il rischio relativo.
12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO
E’ presente la Valutazione del rumore (Autocertificazione del Dirigente Scolastico) e verrà
rispettata la periodicità prevista dalla valutazione (art.40 del D.Lgs. 277/91).
13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI)
I lavoratori che, nello svolgimento della propria funzione, dovessero essere sottoposti a
movimentazione manuale dei carichi, si atterranno a quanto previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 626/94:
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per carichi (attrezzi, cose) gravosi da sollevare, anche occasionalmente, di peso superiore a 30 kg
per gli uomini, 20 kg per donne ed adolescenti maschi, 15 kg per adolescenti femmine verrà
adottata ogni misura tecnica, organizzativa, procedurale, di informazione e formazione che possa
eliminare o anche solo ridurre i rischi per la salute.
Inoltre, in base al D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia
di tutela e sostegno della maternità e della paternità”) art. 7 comma 1 “è vietato adibire le lavoratrici
(madri) al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri”.
L’art. 12 del citato D.Lgs. precisa che “qualora i risultati della valutazione di cui all’art. 11, comma 1,
rivelino un rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici (madri), il datore di lavoro adotta le
misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone
temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro. Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di
lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro applica quanto
stabilito dall’art. 7, commi 3, 4 e 5, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del
Ministero del Lavoro competente per territorio, che può disporre l’interdizione dal lavoro per tutto il
periodo di cui all’art. 6, comma 1, in attuazione di quanto previsto all’art. 17”.
Ai collaboratori scolastici verrà distribuito un fascicolo riguardante i rischi ed i comportamenti da
tenere in relazione alla movimentazione manuale dei carichi, alla pulizia dei locali, alla
manipolazione di sostanze per la pulizia e comunque pericolose o nocive, ecc.
14. IL RISCHIO BIOLOGICO
Per “rischio biologico” si intende il rischio che deriva dal possibile contatto con sostanze
organiche (sangue, urine, feci), che potrebbero trasmettere malattie, o con sostanze colturali (da
laboratorio), che potrebbero provocare anche allergie e intossicazioni.
In un contesto scolastico privo di particolari attività specialistiche e nell’ambito delle normali
attività di pulizia il rischio biologico è praticamente limitato alla pulizia dei servizi igienici, fatte salve
le punture da siringhe o la raccolta di rifiuti infetti dopo medicazioni, che fanno riferimento agli
accorgimenti di prudenza presentati nella scheda 4.
Nella pulizia dei servizi igienici va dunque sempre prestata molta attenzione e vanno sempre
usati i dispositivi di protezione individuale, di volta in volta più adatti, che riparino efficacemente da
contatti diretti e da schizzi repellenti (mascherine, occhiali, guanti di gomma fino all’avambraccio tra l’altro obbligatori quando si usano sostanze corrosive -, grembiule o tuta - eventualmente di tipo
“usa e getta” nel caso di pulizie straordinarie).
Una cura particolare deve essere dedicata alla pulizia di questi dispositivi dopo l’attività, oltre
che, ovviamente, alla pulizia degli strumenti usati (scopini, scopettoni, stracci, ecc.).
Circa l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si dimentichi che, a
prescindere dal rischio biologico, per la pulizia dei servizi igienici vengono di solito impiegati in
maggiore quantità i prodotti più dannosi (disincrostanti, ecc.).
15. MICROCLIMA
Gli ambienti sono provvisti di impianto di riscaldamento funzionante. La temperatura degli ambienti
adibiti ad usi scolastici risponde in genere alla norma.
Le finestre sono in legno verniciato con specchiatura in vetro particolarmente sottile e non isolante,
prive di guarnizioni; pertanto non rispondono ai requisiti di isolamento termico e di risparmio
energetico richiesti dalla Legge 9 gennaio 1991 n.10.
L’effettiva apertura delle finestre è limitata, durante le lezioni, per il possibile rischio di infortuni
(apertura verso l’interno). I serramenti sono in alluminio, in doppio vetro e guarnizioni isolanti, con
apertura a vasistas e meccanismo di sicurezza per l’apertura verso l’interno.
16. ILLUMINAZIONE
I locali adibiti ad uso scolastico hanno un livello di illuminazione naturale adeguato; ma nei luoghi di
servizio, ed in particolar modo nel vano scale e nel locale cucina va verificato il grado di
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illuminazione artificiale, in modo da salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei
lavoratori.
17. ARREDI
L’arredamento, piuttosto obsoleto rispetto quanto di nuovo viene proposto, è comunque per forma
e dimensione adeguato all’età degli studenti ed al tipo di scuola. La cattedra nell’aula giochi del
primo piano è priva di bordi arrotondati, come da D.M. 18.12.1975. Le armadiature presenti nelle
aule e nell’atrio sono ancorate alle pareti.
18. ATTREZZATURE
Scale
E’ presente una unica scala portatile in alluminio del tipo a compasso; sufficientemente resistente
nell’insieme e nei singoli elementi, visto l’uso alquanto limitato.
Macchine
Tutte le “macchine” acquistate dopo il 21/09/96 sono dotate di marcatura CE di Conformità
secondo quanto stabilito dal DPR 459/96; sono disponibili le Istruzioni per l’uso fornito a corredo
della macchina stessa.
Nello specifico trattandosi di una scuola dell’Infanzia, pertanto senza presenza di laboratori di tipo
professionalizzante, il riferimento riguarda sostanzialmente le dotazioni in uso al personale docente
ed al collaboratore scolastico, (fotocopiatrice, registratore).
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici
19. AULE NORMALI
Tutte le aule per le attività didattiche “normali”, visto il numero degli alunni, hanno caratteristiche
tecniche dimensionali conformi alla normativa; lo standard minimo 1.80 mq/alunno è rispettato.
L’altezza netta media delle aule è 278 cm al piano terra e di 270 cm al primo piano. Per le finestre
delle aule si veda il capitolo precedente “microclima”. Le dimensioni e la disposizione delle finestre
è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale, mentre il tipo di apertura, a
battente, risulta essere estremamente pericoloso per gli alunni apribili a vasistas o verso l’interno
dopo lo sblocco del meccanismo di sicurezza. Va anche segnalata la presenza di molti caloriferi
sporgenti dalla muratura, e non incassati in nicchia, che risultano quindi essere pericolosi per gli
alunni I caloriferi sporgenti sono stati adeguatamente protetti con copricaloriferi. I parapetti delle
finestre sono alti circa 93 cm ed andrebbero adeguati a 100 cm minimo I nuovi serramenti rendono
inutile l’applicazione di sbarre per adeguare l’altezza dei parapetti.
 Aula didattica piano terra: circa 40 mq, scaffalature addossate alle pareti; ha una porta che si
apre verso l’interno, con una larghezza complessiva di 152 cm ma utilizzabile di soli 70 cm, non
rispondente ai requisiti l’esterno con maniglia antipanico e larghezza adeguata di cm 75+50; i
caloriferi sono in parte incassati dall’arredo presente. Possibilità di capienza max. di 23 alunni.
 Aula giochi primo piano: circa 54 mq, con scaffalature alle pareti ed una “sabbionaia” al centro
del locale; è presente una scrivania con la fotocopiatrice, senza spigoli arrotondati; i caloriferi
sono sporgenti. La porta si apre verso l’esterno, ma la sua apertura utile è di soli 67 cm (l’altra
metà della porta non è utilizzabile, in quanto andrebbe a chiudere l’uscita sul vano scale) ha
larghezza adeguata di cm 85+40 e maniglione antipanico; l’apertura non ostruisce il vano scale
in quanto si apre in senso opposto ad esso. Possibilità di capienza max. di 27 alunni.
 Aula dormitorio, per il riposo pomeridiano dei più piccoli: misura circa 18 mq, sono presenti 6
lettini; i caloriferi sono sporgenti. La porta ha un’ampiezza adeguata (90 cm) ma l’apertura è
verso l’interno con apertura verso l’esterno di cm 90 e maniglione antipanico. Possibilità di
capienza max. di 10 alunni (utilizzata solo dai piccoli).
L’impianto elettrico ha uno scarso numero di prese (in genere una per aula).
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20. CUCINA, dispensa e locale mensa
LA CUCINA
FATTORI DI RISCHIO:
- Incendio
- Fughe di gas
- Allagamento
ELIMINAZIONE DEI RISCHI
Incendio:
- Dotare il locale di porta REI di collegamento con la mensa;
- Dotare il locale di estintore.
- La cucina è isolata dall’edificio scolastico (mensa e dispensa-bagni del personale) da
due porte REI 120; è presente un estintore
Fughe di gas:
- Dotare il locale di griglia di aerazione posizionata vicino al pavimento.
- Griglia di aerazione presente
Allagamento:
- Dotare il locale di piletta di scarico a pavimento.
Posta al piano terra, contiene un frigorifero, un forno a gas a 5 fuochi con termocoppia, una
lavastoviglie, un lavandino in ceramica ed un banco da lavoro in acciaio con sottostante lo spazio
per gli attrezzi da cucina; dalla cucina si accede direttamente al locale mensa, all’esterno (lato sud
dell’edificio) ed al magazzino/dispensa. Il gas proviene da due bombole all’esterno dell’edificio,
chiuse in cassonetto in griglia di ferro proviene dall’allacciamento al gas metano.
La chiave della cucina deve essere a disposizione del personale scolastico, in caso di emergenza
incendio o fuga di gas.
La cucina deve essere aerata per mezzo di una griglia di aerazione posizionata sopra il pavimento,
mentre la porta di accesso al locale mensa e al bagno per il personale deve essere di tipo REI.
E’ bene che ci sia anche una piletta di scarico a pavimento, in modo da evitare pericoli di
allagamento.
LA DISPENSA contiene alimenti e utensili per la cucina, utilizzata solo dalla cuoca.
LOCALE MENSA: il locale ed il pavimento degli spazi di lavoro sono adeguati alle condizioni
d’uso. Nella sala mensa possono trovare posto max. 23 alunni, considerata la presenza anche del
personale docente e dell’assistente educatore. La porta si apre verso l’esterno, ma ha una
larghezza di soli 75 cm ed ha larghezza adeguata di 90 cm, con maniglione antipanico. Dal locale
mensa si accede al bagno per il personale ed alla cucina. Il locale non è provvisto di una uscita di
emergenza.
21. SERVIZI IGIENICI e LOCALI ACCESSORI
 Manca il bagno per disabili.
Esiste 1 bagno per il personale al Piano Terra e l’antibagno è utilizzato anche come spogliatoio
per il personale ATA. Nell’antibagno è presente anche la cassetta del Pronto Soccorso. La porta
si apre verso l’interno, tale senso di apertura non è modificabile, in quanto andrebbe ad ostruire
l’uscita degli alunni dalla sala mensa e sarebbe fonte di rischi maggiori.
Al primo piano, accessibile dall’aula dormitorio, c’è il bagno per gli alunni, composto da un
antibagno con 4 lavandini e da 4 servizi igienici per gli alunni con altezza muretto adeguata di
97cm; la piastrellatura è alta cm 165 (la norma sarebbe di 180 cm); manca una piletta di scarico
nel pavimento. La porta dell’antibagno è larga 81 cm, ma si apre verso l’interno.
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 Atrio, piuttosto angusto, serve da disimpegno per i locali al piano terra e per le scale; sono
presenti gli scaffali e gli appendiabiti per gli alunni (non ancorati alla parete).
 Ripostiglio: posto al primo piano, nel locale bagno degli alunni, contiene materiale di pulizia; è
utilizzato solo dal personale ATA ed è chiuso a chiave.
22. SPAZI ESTERNI ATTREZZATI
Il cortile esterno, di fronte all’ingresso principale, viene utilizzato dagli alunni soltanto nella pausa
mensa, nei giochi all’aperto o in caso di evacuazione, in quanto vi è collocato il “punto di raccolta”.
Nel cortile sono presenti alcuni giochi per gli alunni. La sabbionaia, aggiunta a ottobre 2007, deve
essere tenuta coperta nei periodi di non utilizzo per igiene (possibile contaminazione con residui
organici di animali).
La ringhiera che separa i vialetti di accesso alla scuola dal cortile è alta solo 74 cm e all’estremità
nord non segue l’andamento dei gradini. 100 cm.
La ringhiera iniziale del vialetto con piano inclinato è alta solo 93 cm (invece di 100 cm).
23. CALDAIA
Il locale caldaia si trova ad est della cucina con accesso separato da tutti gli altri locali scolastici.
L’accesso avviene dall’esterno. La caldaia ed il bruciatore a gasolio ha una potenza nominale di
29.900kcal/h ed è provvista dell’apposita certificazione.
24. BARRIERE ARCHITETTONICHE
L’accesso può avvenire attraverso 2 percorsi: uno privo di barriere architettoniche (scivolo inclinato)
ed uno tramite scalinata.
Non è presente un locale igienico utilizzabile dal disabile in carrozzina e opportunamente attrezzato.
Non esiste un ascensore o un montascale.
25. COMPORTAMENTI
Al fine di evitare incidenti che possono comportare danni e infortuni, anche di grave entità è
indispensabile che tutti i Docenti si attivino nella vigilanza degli studenti. In modo particolare
durante il cambio dell’ora, durante l’intervallo e all’ingresso / uscita dalla Scuola. A tale proposito
esiste un regolamento interno, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto; è
buona norma provvedere alla lettura agli studenti del medesimo non solamente all’inizio dell’anno
scolastico, alla sua esposizione in ogni aula ed ad un’attenta vigilanza funzionalmente al suo
rispetto da parte di tutti gli studenti.
Nel caso di Visite di istruzione o comunque di uscite dall’Istituto scolastico, sarà cura del Docente
promotore o del responsabile nominato dal Collegio docenti attuare tutte le procedure di rito. Dovrà
inoltre promuovere iniziative di sensibilizzazione alla sicurezza nei confronti degli studenti secondo
le diverse casistiche o caratteristiche della visita, curandosi di fornire informazioni precise anche ai
genitori. Nel Piano di Emergenza sono dettagliate le procedure da seguire.
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C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE
area cortiva
Scheda n°1
N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
1 La ringhiera che separa l’ingresso alla scuola dal
cortile è alta solo 74 cm e all’estremità nord non
segue l’andamento dei gradini.
R = 2x2 R = 4
2 La parte iniziale della ringhiera dello scivolo di
accesso è alta solo 93 cm (invece di 100 cm).
R = 1x2 R = 2
3 La sabbionaia, aggiunta a ottobre 2007, deve
essere tenuta coperta nei periodi di non utilizzo
per igiene (possibile contaminazione con residui
organici di animali).
R = 2x1 R = 2
piano terra
N
1
2
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Alzare la barriera esistente fino ad una H = ATTUATO ESTATE 2006
cm. 100.
Alzare la barriera esistente fino ad una H =
cm. 100.
Utilizzo di un sistema di copertura (quale un Attuata aprile 2008 con modalità di
telo) facilmente removibile da parte del copertura provvisoria e poco efficace
personale docente o ausiliario
Scheda n°2
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
l’aula didattica ha una porta che si apre verso
l’interno, con una larghezza complessiva di 152
cm ma utilizzabile di soli 70 cm
R = 2x3 R = 6
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Dotare l’aula di una nuova porta con apertura
verso l’esterno a due battenti: quello verso la
scala più corto (cm. 60) e l’altro più largo
(cm.90), in modo da aumentare la larghezza
utile di uscita.
La cucina risulta essere priva di: estintore, porta Dotare la cucina degli impianti e delle
REI di collegamento con la mensa e bagno per il apparecchiature richieste.
personale, griglia di aerazione posizionata sopra
il pavimento.
R = 2x3 R = 6
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
Modifiche/aggiornamenti
Pagina 28 di 35
Modifiche/aggiornamenti
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
piano terra
3
4
5
6
7
8
Scheda n°2 – continua da pag. precedente
La porta della sala mensa si apre verso l’esterno,
ma ha una larghezza di soli 75 cm
R = 2x2 R = 4
I caloriferi presenti sono sporgenti dalle murature
e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri
sistemi di protezione.
R = 2x2 R = 4
L’effettiva apertura delle finestre è limitata,
durante le lezioni, per il possibile rischio di
infortuni (apertura verso l’interno).
R = 2x2 R = 4
Le finestre sono in legno verniciato con
specchiatura in vetro particolarmente sottile e
non isolante, prive di guarnizioni.
R = 2x2 R = 4
I parapetti delle finestre dell’aula sono alti circa
93 cm
R = 1x3 R = 3
Manca il bagno per disabili.
R = 1x3 R = 3
Aumentare la larghezza utile di uscita (min. cm
90).
Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri ATTUATO ESTATE 2006
perimetrali. Nel frattempo provvedere a
proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi
di spigoli vivi.
Sostituire i serramenti esistenti con altri dotati di ATTUATO ESTATE 2006
meccanismo di bloccaggio per regolare
l’apertura, o comunque modificare gli attuali
sistemi di apertura con altri idonei (scorrevoli,
vasistas, ecc.).
Sostituire i serramenti con altri dotati di
ATTUATO ESTATE 2006
retrocamera, guarnizioni, meccanismi idonei di
apertura.
Adeguare l’altezza (cm. 100).
NON NECESSARIO DATE
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA DEI
NUOVI SERRAMENTI
Realizzare un bagno per portatori di handicap
rispondente alla normativa (Legge 13/89).
Con ristrutturazione bagni; nel frattempo
utilizzare bagno per disabili nell’edificio a
fianco (centro ricreativo)
Realizzare intervento risolutivo tra quelli
proposti dagli organismi di vigilanza (vespaio,
aerazione forzata, impermeabilizzazione…)
Misura immediata, temporanea
alternativa: aerare il locale
soprattutto prima dell’inizio delle
attività didattiche e periodicamente
ogni 2 ore circa; realizzazione
intervento entro dicembre 2008
Con ristrutturazione edificio misura
9
Gas Radon: presenza di gas radon nella sola
aula didattica del pianterreno di gas radon
leggermente oltre i limiti consentiti all’edificio
scolastico (vedi comunicazioni ARPA –ASL
2007) R = 3x1 R = 3
10
La cucina è priva di piletta di scarico a pavimento Realizzare la piletta di scarico a pavimento
R = 2x1 R = 2
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
ATTUATO ESTATE 2006
Pagina 29 di 35
alternativa: controllo frequente da parte
del personale di rubinetti aperti o perdite
di acqua; adeguamento delle modalità di
pulizia.
piano primo
N
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Scheda n°3
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
è assente l’uscita d’emergenza per il primo piano
(scale di sicurezza) – non obbligatoria per scuole di
classe zero
R = 2x3 R = 6
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Realizzare una uscita con scala di emergenza
esterna oppure diminuire il rischio
d’incendio attuando tutti gli interventi con R=6
(apertura porte, cucina) ed installando un
ulteriore estintore al primo piano
La porta dell’aula per il riposo pomeridiano dei Invertire senso apertura porta.
piccoli (dormitorio) ha un’ampiezza adeguata (90
cm) ma l’apertura è verso l’interno.
R = 2x3 R = 6
La porta dell’antibagno è larga 81 cm, ma si apre Invertire senso apertura porte ed aumentare la
verso l’interno
larghezza utile.
R = 2x2 R = 4
La porta dell’aula giochi si apre verso l’esterno, ma Modificare il serramento con uno a due
l’apertura utile è di soli 67 cm.
battenti: quello verso la scala più corto e l’altro
R = 2x2 R = 4
più largo, in modo da aumentare la larghezza
utile di uscita.
I caloriferi presenti nell’edificio sono sporgenti dalle Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri
murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri perimetrali. Nel frattempo provvedere a
sistemi di protezione.
proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi
R = 2x2 R = 4
di spigoli vivi.
Le finestre sono in legno verniciato con
Sostituire i serramenti con altri dotati di
specchiatura in vetro particolarmente sottile e non
retrocamera, guarnizioni, meccanismi idonei di
isolante, prive di guarnizioni.
apertura.
R = 2x2 R = 4
L’effettiva apertura delle finestre è limitata, durante Sostituire i serramenti con altri dotati di
le lezioni, per il possibile rischio di infortuni
retrocamera, guarnizioni, meccanismi idonei di
(apertura verso l’interno). R = 2x2 R = 4
apertura.
I parapetti delle finestre dell’aula sono alti circa 93
Adeguare l’altezza (cm. 100).
cm
R = 1x3 R = 3
Nei bagni degli alunni manca una piletta di scarico Realizzare piletta di scarico a pavimento.
nel pavimento. R = 2x1 R = 2
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
Pagina 30 di 35
Modifiche/aggiornamenti
DIMINUITO RISCHIO INCENDIO
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
ATTUATO ESTATE 2006
NON NECESSARIO DATE CARATTERISTICHE
DI SICUREZZA DEI NUOVI SERRAMENTI
Con ristrutturazione edificio misura
alternativa: controllo frequente da parte
del personale di rubinetti aperti o perdite
di acqua; adeguamento delle modalità di
pulizia.
D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE
PROFESSIONALI
Nell’individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell’individuazione delle misure preventive e protettive, nell’elaborazione
delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del
S.P.P.
Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori(docenti e non) coinvolti.
Nel corso dei sopralluoghi negli ambienti di lavoro sono stati coinvolti i seguenti lavoratori:
 Prof.
Bonzi Franco
RSPP
 Sig.ra
Rangeloni Alessandra RLS
 Sig.
Galizzi Bernardo
coordinatore del Servizio di Protezione e
Prevenzione
Dall'apposito Verbale redatto dal RSPP risulta che il personale è stato informato del contenuto del presente Documento, nonché
dei nominativi dei lavoratori designati come: RSPP, RLS, Addetti a compiti di emergenza. Inoltre risulta essere stato formalizzato
il programma dell’attività di informazione - formazione relativa ai rischi specifici a tutto il personale in servizio.
La Valutazione dei rischi della Scuola si è svolta mediante:
 analisi delle fonti informative e della documentazione di sicurezza esistente
 identificazione dei fattori di rischio e del personale: docenti e non e studenti esposti
 sopralluoghi con compilazione delle liste di controllo sopralluoghi del RSPP, anche in presenza del RLS.
La Valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dalle
seguenti figure professionali:
Nome Cognome
Prof. Bonzi Franco
Sig.ra Mangili Camilla
Sig.ra Rangeloni Alessandra
Sig. Galizzi Bernardo
Prof. Almagioni Maurizio
Sig.ra Codazzi Rita
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
Qualifica professionale
Dirigente Scolastico - RSPP
Assessore P.I. Comune di Vedeseta
Collaboratore Scolastico - RLS
coordinatore del SPP
consulente per l’Istituto
docente responsabile del plesso
Pagina 31 di 35
E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
Conformemente alla Metodologia di cui al Punto B, è stata effettuata la Valutazione dei Rischi e sono state applicate e compilate
le liste di controllo per l’intero edificio scolastico.
La compilazione delle liste di controllo ha consentito e consentirà in futuro di individuare e quantificare i rischi, di definire gli
interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità
ben definite.
Tali priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo B3, verranno rispettate seguendo un programma di
attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti
tempi:
Livello di rischio
Tipo di urgenza
Data max di attuazione
prevista
Azioni correttive immediate
MAX. 30 GG.
R6
3R4
1R2
Azioni correttive da
programmare con urgenza
Azioni correttive/migliorative
da programmare nel brevemedio termine
MAX. 90 GG.
COMPATIBILMENTE ALLA
DISPONIBILITA’
DELL’AMM. COMUNALE
In caso di rischio del tipo R  6 accertato (spazi, strumenti, impianti ecc.), dovrà immediatamente essere data
informazione al RLS; al RSPP, o direttamente al Dirigente Scolastico; pertanto , ogni attività che coinvolga il personale
e/o gli studenti da ritenersi “ a rischio ” sarà sospesa in attesa di interventi atti alla rimozione del rischio rilevato.
Viene stabilito il seguente programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del
lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la Valutazione dei rischi.
I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all’entità dei rischi e alla reale fattibilità.
Le verifiche dell’efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno
annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione.L’organizzazione delle suddette verifiche sarà
curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione.
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
Pagina 32 di 35
Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento
DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA E DI IGIENE DEL LAVORO NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA DI VEDESETA “ARRIGONI CASERINO” – via Centro.
R=6
CUCINA - Dotarla di: estintore, porta REI di
collegamento con la mensa e bagno personale,
griglia di aerazione posizionata sopra il pavimento.
AULA DIDATTICA AL PIANO TERRA – Sostituire
la porta dell’aula con una avente apertura verso
l’esterno a due battenti: quello verso la scala più
corto (cm. 60) e l’altro più largo (cm.90), in modo
da aumentare la larghezza utile di uscita.
DIMINUZIONE RISCHIO INCENDIO: Realizzare
una uscita con scala di emergenza esterna
oppure, oltre alla realizzazione di tutti gli interventi
con R=6, installare ulteriore estintore al primo
piano
DORMITORIO AL PIANO PRIMO – Invertire il
senso di apertura della porta.
R=4
tempi previsti
Estate 2006
modifiche e
adeguamenti
EFFETTUATO
Estate 2006
EFFETTUATO
Estate 2006
EFFETTUATO
Estate 2006
EFFETTUATO
tempi previsti
CALORIFERI SPORGENTI - Proteggere i Estate 2006
caloriferi sporgenti dalle murature con
adeguati copricaloriferi privi di spigoli vivi.
PORTE - Invertire il senso di apertura delle Estate 2006
porte (apprire nel senso dell’esodo).
modifiche e
adeguamenti
EFFETTUATO
EFFETTUATO
PORTA AULA GIOCHI (al P. 1°) - Modificare il Estate 2006
serramento con uno a due battenti: quello verso la
scala più corto e l’altro più largo, in modo da
aumentare la larghezza utile di uscita.
EFFETTUATO
ALTEZZA BARRIERA IN FERRO - Alzare la Estate 2006
barriera che separa l’ingresso alla scuola dal
cortile fino ad una H = cm. 100.
MENSA – Portare la larghezza della porta di Estate 2006
uscita ad una misura di almeno cm.90.
EFFETTUATO
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
EFFETTUATO
Pagina 33 di 35
FINESTRE AULE - Sostituire i serramenti esistenti
con altri dotati di meccanismo di bloccaggio per
regolare l’apertura, o comunque modificare gli
attuali sistemi di apertura con altri idonei
(scorrevoli, vasistas, ecc.). Dotare inoltre i
serramenti di retrocamera e guarnizioni, in modo
da favorire l’isolamento termico ed acustico.
Estate 2006
EFFETTUATO
tempi previsti
R=3
modifiche e
adeguamenti
fine
2006
BARRIERE
ARCHITETTONICHE
– entro
realizzazione
di
un
Realizzare un bagno per portatori di
bagno
per
portatori
di
handicap (Legge 13/89).
Con ristrutturazione bagni;
nel frattempo utilizzare
bagno
per
disabili
nell’edificio
a
fianco
(centro ricreativo)
PARAPETTI FINESTRE – Adeguare Estate 2006
l’altezza dei parapetti delle finestre (min.
H = 100cm.).
NON NECESSARIO DATE
CARATTERISTICHE
DI
SICUREZZA DEI NUOVI
SERRAMENTI
handicap
nel
cinema oratorio
Gas Radon: presenza di gas radon nella
sola aula didattica del pianterreno di gas
radon leggermente oltre i limiti consentiti
all’edificio scolastico (vedi comunicazioni
ARPA –ASL 2007) R = 3x1 R = 3
vicino
Realizzare
intervento
risolutivo
tra
quelli
proposti dagli organismi
di vigilanza (vespaio,
aerazione
forzata,
impermeabilizzazione…)
entro dicembre 2008
Misura
immediata,
temporanea
alternativa: aerare il
locale
soprattutto
prima dell’inizio delle
attività didattiche e
periodicamente ogni 2
ore circa
modifiche e
adeguamenti
LA SABBIONAIA, aggiunta a ottobre 2007, deve Entro aprile 2008 Attuato maggio 2008
un ma telo di scarsa
essere tenuta coperta nei periodi di non utilizzo per prevedere
sistema
di
copertura
igiene (possibile contaminazione con residui
qualità
R=2
tempi previsti
organici di animali).
BARRIERA SCIVOLO – La parte iniziale della
ringhiera dello scivolo di accesso dalla strada
all’edificio scolastico deve essere portata ad
una altezza minima di cm. 100.
PILETTE DI SCARICO – Realizzare una
piletta di scarico a pavimento nei bagni degli
alunni e nella cucina
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
prossima
ristrutturazione
edificio scolastico
prossima
ristrutturazione
edificio scolastico
misura
alternativa:
controllo frequente da
parte del personale di
rubinetti
aperti
o
perdite
di
acqua;
adeguamento
delle
modalità di pulizia.
Pagina 34 di 35
F - REVISIONI
A
Generalità
n° revisione
data
B
Metodologia
della
valutazione
F
Aggiorna
menti
programm.
modifiche
1
1
1
9/11/2006
9/11/2006
9/11/2006
9/11/2006
2
2
2
2
27/02/2008
27/02/2008
27/02/2008
27/02/2008
1
1
C
D
E
Coinvolgime Professiona
Risultati
nto del
lità e
della
personale
risorse
valutazione
impiegate Programma
di
attuazione
1
1
Aggiunte
e/o
firma Dirig. Scol.
firma RSPP
firma RLS
n° revisione
data
firma Dirig. Scol.
firma RSPP
firma RLS
Criteri di revisione:
I Punti del presente documento, in particolare i Punti A ed E, sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali
prescritti
dal D.Lgs. 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste:
 in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7);
 all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro,
in relazione alla natura della attività (Art.4 comma 1);
 in ogni caso ogni tre anni, pur non rilevata presenza di agenti cancerogeni o biologici (art. 63 comma 5 e art. 78 comma 3).
 per “aggiunte e/o modifiche” si intende la documentazione , la certificazione o gli interventi richiesti ed attuati.
DVR INFANZIA VEDESETA 2006
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Documento di valutazione del rischio della Scuola dell`Infanzia di