Tecniche basate sul giudizio di esperti VERSIONE MAGGIO 2014 [email protected] Prima parte - Set e setting delle tecniche basate su gruppi [email protected] Cosa sono le tecniche basate sul giudizio di esperti Sono tecniche di ricerca (non di partecipazione, di empowerment, di cittadinanza attiva, ...); utilizzano un piccolo gruppo di informatori (generalmente da 6 a 12) scelti con criteri non casuali; hanno una finalità 'comprensiva', e non esplicativa, quindi i loro risultati non sono generalizzabili né traducibili in indici statistici. [email protected] Le tecniche basate su gruppi nel quadro metodologico complessivo Esperimento Ricerca valutativa Multicriteri / Tecniche miste Non esperimento Criterio unico Standard Dati di secondo livello Non standard [email protected] basate sull’interrogazione di Dati di primo livello individui basate sull’ interrogazione di gruppi Gruppi reali Focus group Brainstorming Gruppi nominali Analisi Delphi N.G.T. Chi è l'“esperto” L'esperto è un individuo che: ha “esperienza” dell'oggetto indagato; competenza verbale, capacità di lavorare in gruppo, disponibilità di tempo. L'esperto non è necessariamente: uno studioso, un professore (anche se è possibile che uno studioso sia invitato nel gruppo); un decisore, un individuo gerarchicamente importante (anche se è possibile che un decisore sia invitato nel gruppo). [email protected] Di quanti esperti è composto un gruppo (la figura si basa sul caso del brainstorming) Da evitare assolutamente. Non è possibile alcun gruppo 2 3 Molto difficile. Possibili fallimenti della sessione 4 [email protected] 5 Dipende. Ci sono rischi 6 Situazione generalmente ottimale per tutti i casi 7 8 9 General. senza problemi 10 Gestibile da conduttori esperti 11 12 Difficile anche per conduttori esperti. Oltre i 14 rischio di fallimento 13 14 o + Il set delle sessioni con gruppi Ambiente facilmente raggiungibile e senza barriere; comfort, sedie comode; illuminazione adeguata; evitare rumori esterni, telefoni, persone che entrano ed escono; in relazione alle diverse tecniche, disposizione che favorisca lo scambio di opinioni e la chiara visione reciproca dei partecipanti. [email protected] Set del focus e dell’N.G.T. A C B D E LEGENDA: C = sedia disponibile per il segretario o tutor A = disposizione dei partecipanti D = tavolinetto per acqua, bicchieri e altro B = sedia disponibile per il conduttore E = lavagna [email protected] Set del brainstorming A D B C LEGENDA: C = lavagna A = disposizione dei partecipanti D = tavolinetto per acqua, bicchieri e altro B = sedia disponibile per il conduttore E = muri o pannelli per disporre i fogli con le stringhe [email protected] Seconda parte – Brainstorming e SPO (Scala delle Priorità Obbligate) [email protected] Alex Osborn, inventore del brainstorming I due più importanti libri di Osborn [email protected] [email protected] Una sessione di brainstorming presso la BBDO – la società presieduta da Osborn – a New York alla fine degli anni ’50. Affisse sul muro a destra le regole fondamentali, e in basso la stenotipista che registra le idee prodotte www.valutazione.it Fasi e regole del brainstorming classico - 1 • Definizione del problema (su cosa dobbiamo concentrarci); • Regole del setting; • Produzione di idee; • Analisi successiva e separata delle idee prodotte [email protected] •E’ un problema reale (generalmente di natura commerciale o industriale); •La soluzione viene proposta dal management (che costituisce il gruppo); •Il facilitatore è un manager (o un professionista esterno) Fasi e regole del brainstorming classico - 2 • Definizione del problema (su cosa dobbiamo concentrarci); • Regole del setting; • Produzione di idee; • Analisi successiva e separata delle idee prodotte [email protected] • Libero corso alle idee (non censurarsi); • Non censurare gli altri; • Ricercare la quantità; • Migliorare le idee prodotte (sfruttando il processo di associazione delle idee). Fasi e regole del brainstorming classico - 3 • Definizione del problema (su cosa dobbiamo concentrarci); • Regole del setting; • Produzione di idee; • Analisi successiva e separata delle idee prodotte [email protected] • Si parla di “idee” nel senso di possibili soluzioni al problema; • La produzione di idee può avvenire in vari modi: • bigliettini (lavoro individuale); • Round Robin (a turni); • Pop Corn (parla chi vuole). Fasi e regole del brainstorming classico - 4 • Definizione del problema (su cosa dobbiamo concentrarci); • Regole del setting; • Produzione di idee; • Analisi successiva e separata delle idee prodotte • E’ il punto debole del brainstorming classico; • In genere vengono indicate soluzioni generiche: • E’ il manager a scegliere; • E’ un gruppetto che compie una cernita improntata alla fattibilità; • Etc. [email protected] Il brainstorming valutativo • Si sviluppa in tre fasi (più un’interfase fra la seconda e la terza) • Non produce ‘idee’ ma ‘stringhe’, di valore semantico e pragmatico • Sviluppa un processo specifico di analisi delle stringhe prodotte • Il risultato finale è la costruzione del concetto o del programma messo al centro dell’analisi [email protected] Numero partecipanti al brainstorming Da evitare assolutamente. Non è possibile alcun gruppo Molto difficile. Dipende. Possibili fallimenti Ci sono della sessione rischi [email protected] 2 3 4 5 6 Situazione generalmente ottimale per tutti i casi 7 8 9 General. Gestibile da senza conduttori esperti problemi 10 11 12 Difficile anche per esperti. Oltre i 14 rischio di fallimento 13 14 o + Set del brainstorming A D C B LEGENDA: C = lavagna A = disposizione dei partecipanti D = tavolinetto per acqua, bicchieri e altro B = sedia disponibile per il conduttore E = muri o pannelli per disporre i fogli con le stringhe [email protected] Le regole della prima fase Sono le medesime del brainstorming classico… • Libero corso alle idee (non censurarsi) • Non censurare le idee altrui • Ricercare la quantità • Migliorare le idee altrui (sfruttare il processo di associazione delle idee) … e possono essere ridotte alle due essenziali: 1. Non censurare se stessi (esprimere la stringa senza chiedersi se sia originale, buona, etc.) 2. Non censurare gli altri [email protected] I diversi modi per produrre le stringhe Bigliettini, tipo Post-it®: Evita l’interazione fra i partecipanti Può essere utile in gruppi con prevedibili gravi problemi di interazione, ma è macchinoso da gestire Può essere utilizzato per fasi di riscaldamento Round robin, ovvero a turni (parla uno alla volta, con possibilità di ‘passare’): Limita molto l’interazione fra partecipanti Può essere utile in contesti particolari per gestire il gruppo; oppure se il gruppo è troppo numeroso Può essere utilizzato come fase dei riscaldamento Pop corn (non ci sono regole: ciascuno parla quando vuole): Massima interazione fra i partecipanti Crea un clima giocoso solitamente molto gradito, salvo rare controindicazioni Più difficile da gestire, inadatto per gruppi numerosi [email protected] Natura delle stringhe ‘Concetto’ come evaluando, oggetto della ricerca messo al centro del brainstorming Concetto 1 Dimensione 1 Sottodimensione 1 Dimensione 2 Dimensione 3 Dim. ? Sottodimensione 2 Indicatore ? Indicatore 5 Indicatore 6 Indicatore 1 ‘Dimensioni’, ovvero parti, settori dell’evaluando, suoi principali elementi distintivi: saranno evidenti alla fine della seconda fase – classificatoria – del brainstorming Indicatore 7 Indicatore 8 ‘Indicatori’: sono il risultato finale del brainstorming, e appariranno a conclusione dell’ultima fase (sintetica) Indicatore 4 Indicatore 2 Indicatore 3 Stringhe prodotte durante la fase creativa del brainstorming [email protected] ‘Stringhe’: sono il prodotto della prima fase ‘creativa’ del brainstorming; rinviano a specifici indicatori, ma per capire quali dobbiamo prima passare per la fase classificatoria, che mostra le dimensioni di appartenenza Regole della seconda fase Le regole della seconda fase sono completamente diverse: non vale più il divieto di censurare gli altri e se stessi, e si invita a un confronto fra i partecipanti in merito alle decisioni sull’attribuzione di una stringa a una determinata classe [email protected] Il processo di classificazione Prima stringa Seconda stringa Terza stringa Altre stringhe [email protected] Cosa avviene nella seconda fase - 1 Partecipante 3 Partecipante 2 Partecipante 1 B B B A C [email protected] A C C A Cosa avviene nella seconda fase - 2 2: la discussione aiuta a una comprensione pragmatica condivisa Partecipante 3 Partecipante 2 Partecipante 1 A A 1: il lavoro di classificazione mostra diversità semantiche Parte condivisa 3: ri-negoziazione di un campo semantico condivisibile [email protected] Esempio di restituzione S i g l aT i t o l o d e g l i i n d i c a t o r i e d e s e m p l i f i c a z i o n i S T R A Z N Le sigle S t r a t e g i e i n f r a i n t e r i s t i t u z i o n a l i ( R e t e d e l l e i s t i t u z i o n i ; c o l l a b o r a z i o n e p u b b l i c o p r i v a t o ; p r o g e t t a z i o n e c o m u n e f r a i s t i t u z i o n i e s e r v i z i ; c o n d i v i s i o n e d i u n l i n g u a g g i o ) O r g a n i z z a z i o n e e p r o g e t t o d e l l ’ A z i e n d a S a n i t a r i a ( P r o g r a m m a z i o n e g e n e r a l e ; l a r e t e f r a i s e r v i z i ; l a f o r m a z i o n e d e l p e r s o n a l e e g l i i n c e n t i v i ; l e r i s o r s e ; … ) serviranno O r g a n i z z a z i o n e e p r o g e t t o d e l S e r v i z i o a l c o l o g i c o per S E R ( O r g a n i z z a z i o n e d e l l a v o r o n e l s e r v i z i o ; s t r u m e n t i p e r g l i o p e r a t o r i ; l a v o r o d i g r u p p o ; r e t e e f o r m a z i o n e ; successive c o n f r o n t o c o n o p .e s t e r n i ; t r a s p a r e n z a ; … ) elaborazioni O r g a n i z z a z i o n e e p r o g e t t o n e i s i n g o l i O p e r a t o r i O P R C U L R E T Nome ( P r o g r a m m a z i o n e d e l l a v o r o ; c o l l o q u i o ; p r o t o c o l l i o p e r a t i v i ; … ) A s p e t t i s o c i o c u l t u r a l i ( R i g u a r d a l a s o c i e t à n e l s u o c o m p l e s s o : g l i s t i l i d i v i t a c h e i m p o n e ; i l p r e g i u d i z i o s u l l ’ a l c o l i s m o ; g l i a t t e g g i a m e n t i v e r s o l a s a l u t e e v e r s o l ’ a l c o l ; l a s o l i t u d i n e d e l l ’ a l c o l i s t a e l ’ i s o l a m e n t o d e l l a s u a f a m i g l i a ; … ) Q u a l i t à d e l l a r e t e Stringhe originali ( R e t e d e i s e r v i z i e l o r o i m p r e p a r a z i o n e ; d i f f i c o l t à o p e r a t i v e f r a m e d i c o e p a z i e n t e ,e d e n t r o l ’ o s p e d a l e ; dell’indicatore (per connotare d i f f i c o l t à d e l l ’ o p e r a t o r e ; f a r c o n o s c e r e l e r i s o r s e ; s e n s i b i l i z z a z i o n e d e i s e r v i z i a l p r o b l e m a ; s t i l i d i v i t a ; (come definito l’indicatore e a m m u f f a m e n t o d e l p r o b l e m a ) nella terza c fase) evocarne i sensi) [email protected] La Scala delle Priorità Obbligate [email protected] Scala delle Priorità Obbligate La logica ordinale Migliore, Necessario, Principale, Indispensabile, … Gli intervalli della scala sono sempre pari al numero di ‘oggetti’ da collocare La scala è autoancorata; negli intervalli non c’è alcuna indicazione Peggiore, Superfluo, Secondario, Inutile, … [email protected] Griglia e gadget SPO per raccogliere individualmente i pareri Problemi del sistema formativo xxx che rappresentano più grave ostacolo all’efficacia didattica e alla promozione professionale dei partecipanti =================================================== 1 _________________________________________________________ 2 _________________________________________________________ 3 _________________________________________________________ 4 _________________________________________________________ 5 _________________________________________________________ 6 _________________________________________________________ 7 _________________________________________________________ 8 _________________________________________________________ 9 _________________________________________________________ 10 _________________________________________________________ 11 _________________________________________________________ 12 _________________________________________________________ =================================================== Problemi del sistema formativo xxx che non sono di particolare ostacolo all’efficacia didattica e alla promozione professionale dei partecipanti [email protected] Eccessiva attenzione al corso in sé, piuttosto che al reale inserimento professionale Scarsa attenzione alla formazione che incrementa l’autoimprenditorialità Scarsa attenzione alla formazione per operai specializzati a favore di livelli ‘alti’ non sempre utili Difficoltà a vedere approvati corsi per impiegati Due ordinamenti creano un piano Massimo Seconda logica ordinale La matrice è sempre quadrata, dove trovano collocazioni gli oggetti che hanno ricevuto un doppio ordinamento Massimo Minimo Prima logica ordinale [email protected] Lo spazio semantico Giudizio sull’efficacia interna o sull’efficienza Massimo Quadrante della migliore combinazione delle due dimensioni Quadrante della peggiore combinazione delle due dimensioni Minimo Massimo Giudizio sull’efficacia esterna [email protected] Possibili distribuzioni e ‘pesi’ dei quadranti 1,5 1 1,5 Dimensione B [email protected] 1,7 2 1,5 1 1,3 Dimensione B 1,5 2 1,5 1 1,5 Dimensione B Caso D Dimensione A 2 Caso C Dimensione A 1,5 Caso B Dimensione A Dimensione A Caso A 1,7 2 1,5 1 1,3 Dimensione B Esempio 1 restituzione SPO (Equal Artemis, 2004) [email protected] Esempio 2 restituzione SPO (Servizi sociali Dolianova, CA, 2008) [email protected] [email protected] Esempio 3 restituzione SPO (Parco tecnologico della Calabria, 2001) [email protected]