www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco Remo Ceserani Felicità e divertimento mondiale del 2008), La fine della povertà (New York -­‐ Milano Messa a fuoco #18 2005), il cantante irlandese degli U2 e attivista politico Bono Felicità e divertimento ha scritto, in un empito di speranza, che la nostra potrebbe di Remo Ceserani essere la prima generazione nella storia in grado di porre fine alla povertà nel mondo «sciogliendo il brutto nodo che tiene insieme cattivo commercio, cattivo debito e cattiva fortuna». Certo si può provare qualche sollievo alla notizia che in paesi come l’India o il Brasile milioni di poveri sono stati riscattati dalla loro condizione di estrema miseria; ma sappiamo che in quei paesi, e in numerosi altri, la povertà persiste e, ad aggravare le cose, anche nei paesi cosiddetti avanzati, e anche nel nostro, il divario fra ricchi e poveri si è negli ultimi decenni di neoliberismo trionfante accresciuto enormemente e ora si assiste a un preoccupante aumento della povertà. Nella prefazione a un libro di Assistiamo a un fatto curioso, come ha osservato Roberto successo Esposito in un articolo su «Repubblica»: è proprio nei dell’economista e ambientalista americano Jeffrey Sachs momenti di crisi strutturali delle nostre società e di povertà intitolato, con qualche azzardo (ma si era prima della crisi riemergente, come quelli che stiamo vivendo, che si 1
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco Remo Ceserani Felicità e divertimento ricomincia a parlare di felicità. Si rileggono con interesse i Gli studiosi più attenti, e fra questi lo stesso Esposito, hanno filosofi antichi, dagli epicurei al Seneca della Vita felice fatto notare che il concetto di felicità enunciato nella (ripubblicata da Sellerio con un saggio di Diderot), si vanno a Dichiarazione americana è stato interpretato, nella cultura cercare i filosofi inglesi del Settecento e gli illuministi dominante di quel paese (e come tale esportato in mezzo francesi, si ricordano le conquiste del welfare e le opere mondo), in chiave individualistica, puntando alle fortune classiche di economisti e sociologi della modernità. Molti personali più che al benessere collettivo. Una prova di ricordano che nella dichiarazione d’indipendenza degli Stati questo impoverimento e di questa trasformazione del Uniti viene riconosciuto a ogni cittadino il diritto alla vita, alla concetto di felicità nobilmente dichiarato dai padri fondatori libertà e al «perseguimento della felicità», e nel preambolo del paese americano sta in un’esperienza che si fa alla Costituzione si parla esplicitamente del diritto al quotidianamente in quel paese, quando ci si rivolge a uno benessere (welfare). Gabriele Muccino ha tratto, dalle sportello bancario o si va alla cassa in un supermercato o si memorie autobiografiche di Chris Gardner, passato, come incontra un conoscente: È un’esperienza che ogni volta tipico self-­‐made man americano, dallo stato di misero provoca in me un moto di fastidio: gli interlocutori non ti vagabondo a quello di fortunato speculatore di borsa, il film augurano una «buona giornata», né auspicano per te una La ricerca della felicità. Di recente la rivista bolognese qualche forma di felicità: happy week-­‐end, happy day, happy «Filosofia politica», ha dedicato ben due numeri (3, 2012; 4, new year, o simili (happiness, in uso dal Cinquecento, allude a 2013) al tema della «felicità», con molte considerazioni uno stato fisico e mentale di benessere, ed è diverso dal più storiche e riflessioni preoccupate sul presente e il prossimo raro felicity, arrivato dalla Francia, con connotazioni di futuro. fertilità e fortuna). Invece ti dicono have fun, I wish you a lot 2
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco Remo Ceserani Felicità e divertimento of fun, I hope that you already had a day full of fun («divertiti, Remo Ceserani è stato docente di letterature comparate nelle Università ti auguro molto divertimento, spero che tu abbia già goduto di tutto il mondo. Docente all’Università di Bologna, oggi è visiting professor all’Università di Stanford. Autore del manuale di letteratura “Il oggi di un bel po’ di divertimento». E io penso: fun? Il termine materiale e l’immaginario” con Lidia de Federicis (1979/96), è stato rinvia all’idea di un divagamento leggero e piacevole, una curatore del “Dizionario dei temi letterari”, con Mario Domenichelli e continua distrazione, niente di serio e importante a cui Pino Fasano (2006/7) e di “Nebbia”, con Umberto Eco. Ha pubblicato, tra pensare, nessuna esperienza impegnata su cui riflettere. Il gli altri, “Il romanzo sui pattini” (1990); “Raccontare la letteratura (1990); termine si è diffuso in Inghilterra a partire dal Settecento con “Il fantastico” (1996); “Raccontare il postmoderno” (1997); “Lo straniero” (1998); Guida allo studio della letteratura” (1999); “Treni di il significato dapprima di «imbroglio, trucco, truffa» (un carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura significato ancora presente in espressioni come to make fun moderna” (2002); “Convergenze. Gli strumenti letterari ed altre of «prendersi gioco di qualcuno» o funny money «biglietti di discipline” (2010); “L’occhio della Medusa. Fotografia e letteratura” banca contraffatti») ed è passato poi a significare di (2011). «divertimento, intrattenimento scherzoso». Esso è stato severamente criticato già nel Settecento dal severo moralista Samuel Johnson, che lo definì «parola volgare e ipocrita». La grande diffusione, e banalizzazione, di questa parola la dice lunga sul posto che ormai, nella coscienza collettiva delle nostre società dello spettacolo e del divertimento, ha assunto l’ideale illuministico della felicità, trasformato in divertimento sia per i ricchi sia per i poveri. 3
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