DIMENSIONE SPIRITUALE E MORALE DELL’ESISTENZA CRISTIANA 11-3-2012 IMPARARE GESÙ. IMPARARE L'ARTE DEL VIVERE PREGHIERA DEI VINCENZIANI • • • • • • • Signore, fammi buon amico di tutti, fa’ che la mia persona ispiri fiducia: a chi soffre e si lamenta, a chi cerca luce lontano da Te, a chi vorrebbe cominciare e non sa come, a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace. 2 • • • • • Signore, aiutami, perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato. 3 • • • • • Signore, aiutami ad accorgermi subito: di quelli che mi stanno accanto, di quelli che sono preoccupati e disorientati, di quelli che soffrono senza mostrarlo, di quelli che si sentono isolati senza volerlo. 4 • • • • • • • • Signore, dammi una sensibilità che sappia andare incontro ai cuori. Signore, liberami dall’egoismo, perché Ti possa servire, perché Ti possa amare, perché Ti possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare. 5 PREMESSE Sarà una riflessione molto impegnativa a livello culturale, intellettuale, e soprattutto perché la vita cristiana è davvero esigente: non è facile, è difficile, ma è felice (cf Paolo VI). 6 COS’È UN RITIRO I Domenica “il Signore ci ha guidato nel deserto”; II Domenica: “il Signore ci ha guidato al monte: sono sempre luoghi privilegiati per essere un po’ più vicino a Dio, uscire da tutte le cose di ogni giorno e percepire che c’è Dio, che è il centro della nostra vita. Vi auguro che possiate sentire la vicinanza di Dio e che vi guidi ogni giorno” (BENEDETTO XVI, 4-3-2012, parrocchia romana, congedo). 7 IL NOSTRO SCOPO “Imparate Gesù, imparate che cosa ha fatto, detto, sofferto; imparate, così, anche la Chiesa, i Sacramenti e così imparate anche a vivere, perché vivere è un’arte, e Gesù ci mostra quest’arte” (BENEDETTO XVI 4-3-2012, parrocchia romana, ingresso). 8 «Abbiamo bisogno di salire sul monte della trasfigurazione per ricevere la luce di Dio, perché il suo Volto illumini il nostro volto. 9 È nella preghiera personale e comunitaria che noi incontriamo il Signore non come un’idea, o come una proposta morale, ma come una Persona che vuole entrare in rapporto con noi, che vuole essere amico e vuole rinnovare la nostra vita per renderla come la sua” (BENEDETTO XVI 4-3-2012, parrocchia romana, omelia). 10 ABBIAMO SENTITO PARLARE DI • pastorale familiare • morale familiare o matrimoniale • spiritualità familiare o coniugale o matrimoniale 11 QUALCHE DOMANDA • Ma cos’è spirituale? E cos’è morale? • Che rapporto e che differenza fra queste due dimensioni? • Ma so cos’è teologia? 12 RAPPORTO FRA 2 DIMENSIONI: MORALE / SPIRITUALE PREMESSE • Potremmo fare un’analisi dei termini: • Spirituale: anima? spirito? Spirito? In opposizione a corpo, materia, carne? Il tutto magari nei vari periodi storici. 13 BIBBIA: DIVERSO LINGUAGGIO, MA IDENTICO CONTENUTO • Giovanni Paolo II nella teologia del corpo evidenzia che Cristo, Giovanni e Paolo usano termini diversi, ma concetti equivalenti: • Cristo parla di purezza del cuore; • Giovanni contrappone la concupiscenza che viene dal mondo e tutto ciò che viene dal Padre (Cf 1 Gv 2, 1617 sulla triplice concupiscenza). • Paolo contrappone carne e Spirito, vita secondo la carne e vita secondo lo Spirito. 14 Gal 5, 16-17 “16Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. 17La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. 15 Gal 5, 18-21 18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. 19Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. 16 Gal 5, 21-23 Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23contro queste cose non c'è Legge. 17 Gal 5, 24-25 24Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito”. 18 1 Gv 2, 16-17 “16Perché tutto quello che è nel mondo - la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita - non viene dal Padre, ma viene dal mondo. 17E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!” 19 Mt 5, 8 “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. 20 Paolo presenta una contrapposizione non tra anima e corpo, né tra spirito e materia, ma piuttosto, tra uomo che vive secondo lo Spirito e uomo che vive secondo la carne. Allora è ancora più chiaro perché Cristo parla di adulterio non tanto del corpo, quanto del cuore (cf Mt 5, 27-28). 21 Mt 5, 27-28 “27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore”. 22 Mt 15, 7-9 “7Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: 8Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 9Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini». 23 Mt, 15, 10b-11 «Ascoltate e comprendete bene! 11Non ciò che entra nella bocca rende impuro l'uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l'uomo!». 24 Mt 15, 17-18 17Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? 18Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. 25 Mt 15, 19-20 19Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. 20Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo». 26 MORALE • “Ha perso, ma è come se avesse vinto moralmente”. “platonico”? • Oppure cos’è etico e se è diverso rispetto a morale. • Moralismo? • Dimensione razionale. • Rapporto e diversità con l’imperativo categorico kantiano il “tu devi”. 27 MORALISMO? Ecco le stupende parole con cui il Santo Padre comincia la sua prima enciclica: “All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Deus caritas est, 25-12-2005, 1). 28 Il papa commenta Ef 4, 1 “Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”. 29 IL 23 FEBBRAIO 2012 AL CLERO ROMANO « E poi (Paolo) dice Esorto (Ef 4,1): è il suo compito quello di esortare, ma non è un ammonimento moralistico. Esorto dalla comunione con Cristo; è Cristo stesso, ultimamente, che esorta, che invita con l’amore di un padre e di una madre ». 30 TEOLOGIA MORALE Optatam Totius (Conc. Vaticano II) 16 “Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale, in modo che la sua esposizione scientifica, maggiormente fondata sulla Sacra Scrittura, illustri l'altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo”. 31 TEOLOGIA MORALE Veritatis Splendor (VS) 29 La "scienza che accoglie e interroga la rivelazione divina e insieme risponde alle esigenze della ragione umana; [...] è una riflessione che riguarda la moralità, ossia il bene e il male degli atti umani e della persona che li compie, e in tale senso è aperta a tutti gli uomini; 32 ma è anche teologia, in quanto riconosce il principio e il fine dell'agire morale in Colui che solo è buono e che, donandosi all'uomo in Cristo, gli offre la beatitudine della vita divina". 33 TEOLOGIA MORALE VS 110 La "riflessione scientifica sul Vangelo come dono e comandamento di vita nuova, sulla vita secondo la verità nella carità, sulla vita di santità della Chiesa, nella quale risplende la verità del bene portato sino alla sua perfezione". 34 ELEMENTI COMUNI, DI FONDO • il primato dell'iniziativa di Dio, del suo amore e della sua Grazia. • Il riferimento alla Parola • l’aspetto scientifico • legame fra dono e comandamento • il rapporto con la vita • la ricerca della santità, della carità, della perfezione 35 TEOLOGIA: COS’È? • Lasciamoci guidare da uno che di teologia se ne intende e ne parla in un luogo alquanto particolare. • BENEDETTO XVI, 9-9-2007 Visita all’abbazia di Heiligenkreuz (monastero austriaco cistercense) 36 RAPPORTO TEOLOGIA / PREGHIERA “Nell’epoca dei Padri della Chiesa, la vita monastica veniva qualificata come vita a modo degli angeli. E come caratteristica essenziale degli angeli si vedeva il loro essere adoratori. 37 La vita degli angeli è adorazione. Questo dovrebbe valere anche per i monaci. Essi pregano innanzitutto non per questa o quell’altra cosa, ma semplicemente perché Dio merita di essere adorato. 38 Come oasi spirituale un monastero indica al mondo di oggi la cosa più importante, anzi, alla fine l’unica cosa decisiva: esiste un’ultima ragione per cui vale la pena vivere, cioè Dio e il suo amore imperscrutabile. 39 ECCO LA TEOLOGIA: DIO OGGETTO O SOGGETTO VIVENTE? La teologia cristiana, del resto, non è mai un discorso solamente umano su Dio, ma è sempre al contempo il Logos e la logica in cui Dio si rivela. Per questo intellettualità scientifica e devozione vissuta sono due elementi dello studio che, in una complementarietà irrinunciabile, dipendono l’una dall’altra. 40 UN RISCHIO PER I TEOLOGI Nell’ansia di ottenere il riconoscimento di rigorosa scientificità nel senso moderno, la teologia può perdere il respiro della fede. 41 NO AL SENTIMENTALISMO Dove si trascura la dimensione intellettuale, nasce troppo facilmente una forma di pia infatuazione che vive quasi esclusivamente di emozioni e di stati d’animo che non possono essere sostenuti per tutta la vita. 42 NO AL RAZIONALISMO E dove si trascura la dimensione spirituale, si crea un razionalismo rarefatto che sulla base della sua freddezza e del suo distacco non può mai sfociare in una donazione entusiasta di sé a Dio” (fine citazione del Papa). 43 COS’È SPIRITUALITÀ? “La spiritualità o vita spirituale ha un ovvio riferimento allo Spirito, a vivere secondo lo Spirito, in suprema docilità a Colui che guida i figli di Dio fino alla perfezione dell'amore” [CASTELLANO J., Morale e spiritualità, in ANCILLI E. (a cura di), Dizionario enciclopedico di spiritualità, II vol., pp. 1671]. 44 ALCUNE PRECISAZIONI Invece che di teologia spirituale, si potrebbe parlare di teologia della vita spirituale, ma non di qualsiasi vita spirituale, bensì della Vita Spirituale o nello Spirito Santo, o anche teologia del discepolato cristiano (cf Bruno Moriconi, ocd). 45 L’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO Si tratta di un processo di crescita conseguenza dell’incontro di comunione e donazione reciproca. Al centro ci sono la santificazione e il suo dinamismo determinato dall’alto (Dio) e dal basso (l’uomo e il suo limite). 46 SPIRITO SANTO E FILIAZIONE • Lo stretto rapporto fra preghiera e azione è costituito dalla filiazione nello Spirito. • “Voi avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo Abbà, Padre” (Rom 8, 15). Nella preghiera faccio esperienza, grazie allo Spirito, di tale filiazione e tale filiazione è la base, sempre nello Spirito, di tutta la mia esistenza, delle mie scelte. 47 DIMENSIONE DINAMICA, ETICA DELLA VITA CRISTIANA «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio» (Rom 8, 14). È figlio di Dio chi si lascia guidare dallo Spirito. Non basta essere battezzati per essere figli di Dio; la fede dev’essere vissuta; ecco la morale! (cf Mt 7, 21-27; 25, 31-46). 48 Mt 7, 21-27 “21Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 49 Conta ascoltare … 24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 50 Ma non basta 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». 51 Mt 25, 31-33 “Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 52 Mt 25, 35-36 Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». 53 QUALCHE SPUNTO PER LA RIFLESSIONE (in base a Mt 25) • La storia è in mano a Lui. • Gesù sembra non unire, ma separare! • “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. 35Sono infatti venuto a separare l'uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; 36e nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa” (Mt 10, 34-36). 54 ORA, NELLA VITA QUOTIDIANA Gesù cambia o si limita a constatare? L’Amore trasformante è qui, nella storia di ogni giorno; alla fine, potrà cambiare ben poco, perché non ci costringerà a cambiare. 55 ALLA FINE In realtà, non decide nulla in modo arbitrario, non cambia nulla, ma si limita a constatare chi è capra, chi è pecora e si è capra o pecora non perché si nasce capra o pecora, non c'è alcun determinismo o predestinazione che annulla il libero arbitrio, ma ognuno decide di essere capra o pecora con le proprie azioni. 56 SPIRITO SANTO E PREGHIERA Cosa o chi chiedo nella preghiera? “Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!» (Lc 11, 13). 57 La speranza è attendere ciò che io ho scelto? Nella preghiera devo chiedere la forza per potere fare ciò che io ho deciso? Lo Spirito Santo è il maestro e l’artefice della preghiera (cf CCC 741). 58 SE PREGO BENE … • (non in modo legalista), mi accorgo che sto … fuori posto. • Nel senso che mi accorgo che devo convertirmi. 59 SE PREGO MALE … (appunto in modo moralista), intendo la preghiera come dovere, come il pagamento di una tassa, come un mezzo per comprare qualcosa da Dio e quindi mi acquisto da lui una qualche ricompensa. 60 SE PREGO MALE … prego e sto a posto, proprio perché ho pregato, ho assolto il mio dovere. L’aver incontrato Lui a me non interessa. Un po’ come i lebbrosi (cf Lc 17, 11-19) che, una volta ottenuta la guarigione, non vanno a ringraziare Gesù perché hanno ottenuto ciò che volevano e se ne vanno. 61 RAPPRTO TRA PREGHIERA E SACRAMENTO DELLA PENITENZA • confessione: più sul morale • direzione spirituale: più sullo spirituale. 62 • Meno preghi, meno ti confessi. • Meno preghi e meno sai fare l’esame di coscienza. • Meno ti confessi e meno sai pregare. 63 LA VERA DISTRAZIONE • A proposito della preghiera, che è ovviamente un cardine della vita spirituale, è … notorio che un lamento molto frequente è la caduta ripetuta nelle distrazioni. Cos’è distrazione? • Fra parola e mente? • fra parola e volontà? 64 Es 32 e Dt 9 Assistiamo quasi ad un battibecco tra Dio e Mosè. Dio dice a Mosè: “Il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dall’Egitto, si è traviato”. Mosè ribatte: “Al contrario, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall’Egitto”. 65 Ger 20, 7. 9 Geremia arriva alla protesta esplicita e grida a Dio: “Mi hai sedotto! […] Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!” 66 CANTALAMESSA R., La vita nella signoria di Cristo. “È avvenuta come una saldatura tra il cuore di questi uomini e il cuore di Dio e nulla e nessuno li smuove più. Il contrasto, l’interrogativo angoscioso, lo sconcerto, è a livello della loro mente (perché perdura il mistero dell’agire di Dio), ma non del loro cuore. Non è mai intaccata la sottomissione del cuore”. 67 L’ORANTE IPOCRITA • “Questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me” (Is 29, 13). • “Non si tratta della semplice distrazione nella preghiera, per cui la mente è assente da ciò che si dice; no, si tratta di qualcosa di molto più grave: il cuore mentisce, contraddice la bocca”. 68 L’ORANTE BIBLICO “è quello che può dire con le parole di Geremia: Ma il mio cuore è con te, tu lo sai!; l’orante ipocrita è quello di cui Dio dice: Ma il suo cuore è lontano da me. 69 L’orante biblico ha il cuore con Dio e la bocca, spesso, contro Dio nel senso che usa parole dure, di lamento e perfino di accusa con Dio; l’orante ipocrita, al contrario, ha la bocca con Dio (mai userebbe parole men che rispettose nei confronti di lui) e il cuore contro Dio”. 70 • Comunicazione con Dio formalmente perfetta e ipocrita nella sostanza: il Fariseo. • Comunicazione con Dio formalmente irrispettosa, ma sostanzialmente perfetta e gradita a Dio: Mosè. 71 Dallo stato d’animo ipocrita sboccia una preghiera strana e contorta che chiamerei la preghiera diplomatica. Nell’esperienza umana, è facile accorgersi quando si tratta di un colloquio amichevole e cordiale e quando si tratta di un colloquio diplomatico. 72 Nel primo caso, si è liberi interiormente, ci si guarda negli occhi, non si soppesano le parole nel retro della mente, ci si intende anche con poche parole, anche senza parole, con il semplice sguardo. 73 Nel secondo caso, non si sa come nascondere l’impaccio: gli sguardi si evitano, le parole sono studiate, si parla molto, stando attenti a non dire niente e non si vede l’ora che la cosa finisca. 74 La differenza, nel caso della preghiera, è che l’uomo vede la faccia, mentre Dio scruta il cuore e, dunque, l’uomo si può ingannare, Dio no. 75 L’ipocrita inganna se stesso, non Dio. Lo sguardo di Dio va diritto alla sorgente; in chi lo prega egli cerca una cosa sopra tutte: la sincerità del cuore. Con questa, tutto il resto gli è accetto; senza questa, nulla gli è gradito” (fine citazione Cantalamessa). 76 Tutto ciò ci fa toccare con mano lo stretto rapporto tra fede, vita, preghiera, spiritualità e morale. 77 CHIAMATA DI DAVIDE Samuele era stato inviato dal Signore a Betlemme, per consacrare re un figlio di Iesse, ma non sapeva con precisione di chi si trattasse. Pensava di dover consacrare Eliab, ma il Signore gli disse: 78 COSA DIO GUARDA • “Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore”(1 Sam 16, 7). • “Cuore è la sede dell’attività cosciente, sia intellettiva che affettiva” (nota Bibbia di Gerusalemme). 79 Così riflettiamo sul rapporto tra coscienza e cuore, che in un certo senso si equivalgono. Il Signore non soltanto guarda il mio cuore, ma vede che è duro. 80 Ez 36, 26-27 “26 Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme”. 81 Mt 19, 7-8 7Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?». 8Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. 82 1 Sam 15, 22 “Samuele esclamò: Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti”. 83 Samuele non condanna il culto sacrificale in genere. Ma è l'obbedienza interiore che piace a Dio, non solo il rito esterno. Compiere questo contro il volere di Dio, vuol dire fare omaggio a un altro e non a Dio, vuol dire cadere nell'idolatria. 84 LA LEGGE DELLO SPIRITO NUOVA ALLEANZA È in gioco il rapporto tra cuore, Spirito e legge morale. Al centro c’è l’agire di Dio. L’uomo non dovrà contare più solo sulla propria luce e sulla propria forza! 85 MISERICORDA PIÙ GRANDE DI OGNI PECCATO “Anche quando l’uomo rifiuta la verità e il bene che il Creatore gli propone, Dio non lo abbandona, ma, proprio attraverso la voce della coscienza, continua a cercarlo e a parlargli, affinché riconosca l’errore e si apra alla Misericordia divina, capace di sanare qualsiasi ferita” (BENEDETTO XVI, Discorso 262-2011). 86 Non possiamo non collegarci col decalogo, nei suoi pregi e nei suoi enormi limiti e soprattutto ricordiamo la centralità della misericordia (all’opposto del rigore verso i recidivi!) 87 IL DECALOGO • Contesto del decalogo: liberazione operata da Dio. • Dt 6, 10-12 non dà certo il primato alla legge né alle opere dell’uomo. • Vertice della morale dell’Antico Testamento non è il Decalogo, ma la Morale profetica. 88 • La condotta morale del popolo deve essere la risposta all'azione di Dio a riguardo e a beneficio d'Israele. • La morale dell'Antico Testamento riveste un carattere religioso, perché si fonda sul fatto dell'alleanza stipulata con Dio. 89 ASPETTI POSITIVI DEI PRECETTI NEGATIVI “I precetti negativi esprimono con particolare forza l'esigenza insopprimibile di proteggere la vita umana, la comunione delle persone nel matrimonio, la proprietà privata, la veridicità e la buona fama” (VS 13). 90 INDICATIVO DI SALVEZZA • La menzione delle azioni salvifiche precede i comandi del Decalogo. • Dio si rivela come il liberatore e l'amico del popolo. • Dio imparte i suoi comandi solo in base a precedenti benefici e doni. 91 IMPERATIVO ETICO • I comandamenti valgono in quanto sono espressione di una chiamata divina che esige risposta. • Non sono un'imposizione esterna, né un mezzo di autogiustificazione, ma il sì dell'amore fedele all'iniziativa gratuita e misericordiosa di Jahvè. 92 ECCO COME IL CURATO D’ARS INCORAGGIAVA I DEBOLI “Il buon Dio sa tutto. Prima ancora che voi vi confessiate, sa già che peccherete ancora e tuttavia vi perdona. Come è grande l’amore del nostro Dio che si spinge fino a dimenticare volontariamente l’avvenire, pur di perdonarci!”. 93 • La storia delle persone guidate dallo Spirito non è facilmente programmabile, è ricca di sorprese, poiché non è lo Spirito che dev'essere obbediente all'anima, ma l'anima allo Spirito. Un santo è un uomo spirituale, la cui esistenza si muove per l'istigazione e l'inclinazione dello Spirito. • Perdere una pace comoda e trovare la vera pace. 94 • Alla base della mia vita c’è lo Spirito Santo, l'unica mia sicurezza o preferisco le sicurezze umane? • Spesso siamo o troppo programmati o troppo improvvisati. E lo Spirito Santo? Siamo davvero guidati dallo Spirito Santo nelle scelte, p. es. nella vocazione, nella procreazione responsabile? 95 PREGHIERA E VITA La preghiera (dimensione spirituale) incide (dovrebbe, almeno) sulla vita (morale), ma è anche vero che la vita incide sulla preghiera (anche in senso negativo?) 96 DIFFERENZA TRA AGIRE E FARE • Il fare è orientato all’avere. • L’agire incide sull’essere. 97 L’IMPORTANZA DELL’ETICA Io sono costituito – in bene ed in male – dalle mie azioni; il mio valore dipende dalle mie azioni, la mia persona sarà giudicata in base alle mie azioni. Davvero, il giudizio degli altri (i genitori, i superiori, la gente …) conta molto poco. Gli altri non possono danneggiarmi né con le azioni né con le parole (cf Rom 8, 35 e ss. e Mt 15, 1 e ss.) 98 Rom 8, 35 “35Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 99 Rom 8, 37-39 37Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. 38Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, 39né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore. 100 CONTINUI CAMBIAMENTI INVISIBILI "Tutti gli esseri soggetti al divenire non restano mai identici a se stessi, ma passano continuamente da uno stato ad un altro mediante un cambiamento che opera sempre, in bene o in male ... Ora, essere soggetto a cambiamento è nascere continuamente ... 101 NOI I GENITORI DI NOI STESSI … Ma qui la nascita non avviene per un intervento estraneo, com'è il caso degli esseri corporei ... Essa è il risultato di una scelta libera e noi siamo così, in certo modo, i nostri stessi genitori, creandoci come vogliamo, e con la nostra scelta dandoci la forma che vogliamo” (S. GREGORIO NISSENO, De vita Moysis). 102 L’IMPORTANZA DELL’AGIRE Mt 7, 21-27. “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. […] Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. 103 Mt 16, 27. “Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni”. Mt 19, 16. Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Mt 25, 31-46. 104 • Lc 3, 10.12.14. Folle, pubblicani e soldati ponevano tutti la medesima domanda a Giovanni Battista che battezzava nel Giordano: «Che cosa dobbiamo fare?». • Lc 10, 25-37. Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù rispose con la parabola del buon samaritano. 105 Gv 14, 21“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama” (cf Gv 14, 15; 15, 10. 14). Ecco gli effetti del discorso che Pietro fece nel giorno di Pentecoste: At 2, 37. All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 106 TEOLOGIA MORALE SPECIALE La morale delle virtù: • le teologali, • le cardinali, • altre ancora (p. es. l’umiltà). 107 LA MORALE FAMILIARE, MATRIMONIALE (VI e IX C.) • • • • il Sacramento del Matrimonio, l'affettività, la sessualità; la castità prima del matrimonio e durante il matrimonio: la castità coniugale... 108 LEGAME TRA SPIRITUALITÀ FAMILIARE E MORALE FAMILIARE • Cosa si capisce della differenza tra i metodi naturali e la contraccezione (tema scientifico e morale) senza una vera spiritualità coniugale? • Senza spiritualità coniugale il ricorso ai metodi naturali è comunque chiusura alla vita, alla volontà di Dio, ad un rapporto autentico col coniuge, vero scopo della castità coniugale e della procreazione responsabile: ecco la tematica della tenerezza (cf Carlo Rocchetta). 109 IL FIDANZAMENTO • Solo morale: una serie forse anche casistica di regole, di norme, di tentazioni, sospetti, ma è peccato veniale o mortale? • due eccessi: soggettivismo lassista o rigorismo intransigente • Occorrono insieme l’aspetto spirituale e l’impegno educativo: come aiutiamo, educhiamo, preveniamo future rotture, divorzi …? 110 UNA PICCOLA DOMANDA Come si può parlare di spiritualità coniugale se si decide di stare – rimanere - in peccato mortale? 111 LA MORALE DELLA VITA FISICA (V C.) • • • • il rispetto dell'integrità della persona: aborto, L’eutanasia, La FIVET, La pena di morte … 112 LA VITA NELL’OTTICA PASQUALE A livello morale c’è il V comandamento, ma conta molto di più una spiritualità pasquale caratterizzata non dal conservare la vita per sé, a tutti i costi, ma dal donarla, dal sacrificarla per gli altri. 113 Mc 8, 35-36 “Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?” Cf Papa Wojtyla in Evangelium vitae (in particolare nel parallelo Abele Cristo). 114 Gv 12, 24-25 “In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna”. 115 LA MORALE SOCIALE (VII C.) • È collegata con la Dottrina Sociale della Chiesa. • l'impegno del laico cristiano; • il rapporto tra fede e politica. • Come c’è una spiritualità del lavoro, così c’è una morale del lavoro, pensiamo agli aspetti etici del lavoro, delle varie professioni. 116 Contro tangentopoli ci fu un impegno sul piano legale, ma conta anche un impegno morale, ma forse anche di più un impegno a livello spirituale: pensiamo alla spiritualità degli anawim, dei poveri di Jawhè. Poi ci sarebbe anche tutto il discorso sul piano educativo. 117 LA LEGGE DELLO SPIRITO “Per il cristiano la legge nuova è nient’altro che la presenza in lui della grazia dello Spirito Santo, che lo guida. Questa presenza dello Spirito è luce, ma anche forza che permette all’uomo di realizzare ciò che lo Spirito gli svela: la sua vocazione” (VEREECKE L.). 118 MORALE SENZA SPIRITUALE • Morale = Diritto Canonico • legalismo e minimismo procedono di pari passo. Papa Wojtyla esorta a "non fermarsi alle esigenze minime della legge" (VS 18), ma addita la perfezione. 119 MORALE SENZA SPIRITUALE • Il ricco (cf Mt 19, 16-22) osservava la legge, ma non volle fare il salto verso la perfezione, nell'amore, nel dono, nella sequela di Cristo. • I farisei (“essi conoscono bene le Scritture, del Messia sanno tutto, ma non capiscono niente, appunto perché non hanno il rapporto vivo con Qualcuno”). 120 • Marta (Lc 10, 38-42): un agire morale cui manca qualcosa! • Il fratello del figliuol prodigo (cf Lc 15, 25-32). Il moralista non conosce lo stupore, la gratitudine , si ritiene ... creditore nei confronti di Dio: io ho fatto delle buone azioni, ho acquistato ... credito presso Dio, il quale, quindi, ha degli obblighi nei miei confronti. 121 Il moralista deve acquistare punti per una certa graduatoria, classifica, è in perenne ansia da prestazione, affanno. Spesso è caratterizzato da orgoglio (è il classico servo utile), fanatismo, narcisismo spirituale. 122 • Il moralista lapida l’adultera. • Il moralista in fondo o non si fida di Dio, non si sente amato da Dio, non fa questa esperienza, quindi Lo teme, teme la Sua chiamata, la Sua voce, tende a nascondersi, è sicuro che Dio viene solo a disturbarlo. 123 Il sacramento della penitenza male inteso è il trionfo di morale contro spirituale: senso di colpa, senza le virtù, solo decalogo, senza Bibbia. 124 IL MORALISTA (SENZA DIMENSIONE SPIRITUALE) • conosce il dovere, ma non la gioia, è triste, ripetitivo, schematico, non creativo, il moralista non perdona o perdona in modo giuridico, formale, disprezzando il perdonato. • non ... si perdona: soffre continuamente sensi di colpa, tende alla disperazione. 125 Si obbedisce magari alla legge, ma senza percepire i valori in essa presenti, magari solo per non essere scoperti, per non subire il castigo. Manca il rapporto con Lui. 126 SPIRITUALE SENZA MORALE • Culto senza vita. • Ecco, invece, il vero culto gradito a Dio, perché il cuore è coinvolto ed è coinvolta la vita! • “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rom 12, 1). 127 • preghiera senza impegno morale; • Sacramenti come punti di arrivo; • dimensione verticale senza dimensione orizzontale; • Individualismo ed emotivismo. 128 TEOLOGIA MORALE • Devo fare la volontà di Dio, devo osservare la legge. devo anzitutto capire e sapere qual è la volontà di Dio, qual è la legge, la Parola che devo osservare. • Mi devo rifare a Bibbia, magistero, coscienza, Spirito Santo. 129 TEOLOGIA SPIRITUALE Come, perché e per Chi fare il bene, come fare la volontà di Dio, con quale amore, affetto, unione con Dio. 130 MANUALI DI TEOLOGIA MORALE • CAFFARRA C., Teologia morale (storia), in ROSSI L. - VALSECCHI A. (a cura di), Dizionario Enciclopedico di Teologia Morale, Paoline, Roma 1981, pp. 1093-1112. • MELINA L. - NORIEGA J. - PÉREZ - SOBA J. J., Camminare nella luce dell’amore. I fondamenti della morale cristiana, Cantagalli, Siena 2008. 131 TEOLOGIA SPIRITUALE • ATTARD M., Morale, in BORRIELLO L. – CARUANA E.– DEL GENIO M.R. – SUFFI N. (a cura di), Dizionario di mistica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1998, pp. 894-897 • BERNARD C. A., Teologia spirituale, Paoline, Roma 1983, pp. 62-65. • CANTALAMESSA R., La vita nella signoria di Cristo, Àncora, Milano 1989. 132 • CASTELLANO J., Morale e spiritualità, in ANCILLI E. (a cura di), Dizionario enciclopedico di spiritualità, II vol., Città Nuova, Roma 1992, pp. 1670-1676. • MORICONI B., Nascere dall'alto. Teologia della vita spirituale (Introduzione e temi fondamentali). Appunti ad uso degli studenti, Teresianum, Roma, pp. 25-36. 133 SPIDLIK T., Manuale fondamentale di spiritualità, Piemme, Casale Monferrato 1997, pp. 2531. 134 “Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se nell'ora dell'orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente. 135 Offrite a Dio la vostra azione, unendovi l'intenzione dell`orazione. Non dovete preoccuparvi e credere di aver mancato, se per il servizio dei poveri avete lasciato l'orazione. 136 Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia un'opera di Dio per farne un'altra. Se lasciate l'orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è servire Dio. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto deve riferirsi ad essa. E' una grande signora: bisogna fare ciò che comanda” (Lettere e conferenze spirituali di san Vincenzo de' Paoli) 137 Teresa di Calcutta amava ripetere: “Io sono soltanto una povera donna che prega: pregando, Gesù mi mette nel cuore il Suo amore ed io corro a portarlo ai poveri. Gesù, per la preghiera, sacrificava anche la carità per insegnarci che, senza Dio, siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri!” 138 “Frutto del silenzio è la preghiera, frutto della preghiera è la fede, frutto della fede è l’amore, frutto dell’amore è il servizio, frutto del servizio è la pace” (TERESA DI CALCUTTA). 139