==: --~ -~-- -- · ·· · · Centro [ nterntzfonelt Studi Luigi Sturzo "DALLA PASQUETTA COSTITUZIONALE AL MANCATO NATALE DELLA SECONDA REPUBBLICA." -·--- Dopo la consegna del libro bianco da parte dei Grandi Saggi del Presidente della Repubblica finalmente comincia a farsi chiarezza . Del lavoro uffi ciale di questo gruppo consultivo extraparlamentare se ne par la poco. Dell e vere ragioni per cui "I dieci piccoli indiani" sono saliti sul colle non sappiamo molto, ma se tra questi c'era quello di evitare il punto di rottura della mancata elezione del nuovo Presidente della Repubblica, certa mente la moral suassion non ha funzionat o e neppure gli ind uci alla moda del manuale Cencelli . Se invece c'era l'idea di "vegliare" sul reincarico, il risultato e' stato raggiunto. Quello di Napolitano è un rinnovo presidenzi ale che sa di ultima spiaggia, se pur giustificata dalla prospettiva oramai tradizionale del disastro e dell'orlo del baratr o. Non sappiamo se per forza o per necessità, ma il " vecchio sistema· lotta per non morire e, seppur in agonia, detta le sue ultime memorie. Tuttavia, emerge il grande rischio di un Govern o di "imposta coalizione" con un programma politico predeterminato dall'esterno e un Parlamento limitato nei suoi spazi di libertà . Però ci sono le prove chO da tempo cerchiamo di fornire al tribunale della storia. La prima, il bipolarismo ha fallito l'obiettivo dell'altern anza democratica . La seconda, il riformismo cristiano democratico e quell o cattolico li berale, scindendo i loro comuni destini, si sono consegnati all'insignificanza. La terza, l'odierna crisi del partito democratico e' uno squa rcio di luce che illumina la fi ne dell 'ipocrita equivoco dell'incontro tra il riformismo dei democratici cristiani di sinistra e dei democratici di sinistra. Il tempo trascorso, dal 1994 in poi, ha mostrato come il tentativo di forzata sintesi del riformismo degli ex comunisti e dei democristiani di sinistra non abbia prodotto alcuna riforma per il bene comune. Il t ema dei valori non negoziabili e quello dei valori sociali cristiani non hanno trovato connessione con quello della società post comunista, e i suoi ultim i sostenitori si sono tr ovati ad annaspa re confusamente nel cercare forza ideale nella moda positivista e poi giustizialista, illuminista, relativista o edonista . Neppure il tema sinistra è stato coesivo. Demolito il centro per forza di "porcell um et similia" , nel buio del vuoto ideologico, sinistra e destra non hanno trovato null'altro che li potesse separare se non l'odio per il nemico politico e spartirsi il bottino degli elettori di centro. Poco per un mondo globale dove occorrono visioni ideali, sociali, economiche e politiche. L'ultimo tem a, quell o del partito che è democratico, è stato compromesso dalla guerra interna a Bersani, dalle elezioni vinte ma perse, da I flop della scalata al governo e, infine, dall'acido gettato sulle figurine dei candidati presidenti della repubblica, Marini e Prodi o meglio due ex democristiani di sinistra. Poca responsabilità, assenza di coerenza partecipativa, incapacità di rappresentanza degli interessi e di sintesi per il bene comune, o meglio caos leaderistico e non democrazia. I n assenza di centro, dal pozzo profondo della dest ra populista non è emerso neppure un nome valido di una personalità non di sin istra da offrire alle necessità del Paese, sintomo della consunzione di quest'a rea che ha un inizio e una fine attorno al suo grande capo, attorno quasi pi ù nulla da spendere come uomini per le responsabilità nazionali. La rassegnazione è una sconfitta . Se ci guardiamo attorno, questa Nazione è piena di uomini nuovi e di qualità . Ad esempio, se per il Presidente della Repubblica si fosse cercato un uomo con un rilievo internazionale, non appartenente alla vecchia politica, di cultura, capace di visione sociale, sarebbe bastato guardare un po' oltre la Cancellieri per trovare le indiscutibili qualità di Andrea Riccardi. Magari maturando un po' più di spirito degasperiano, e abbraccian do con maggior decisione le grandi battaglie di don Sturzo contro statalismo, clientelismo e furto del denaro pubblico. Se, ad esempio, come capo del governo oggi si cercasse uomo che ha ben lavorato nelle autonomie locali, che sta combattendo una battaglia per il cambiamento, che - costret11:o - ha mostrato forza politica per contrastare una deriva confusa, che ben potrebbe radicare l'idea che in Italia si cambia marcia, ecco che t ra i nomi spiccherebbe quello di Renzi . Magari senza per questo volerlo appositamente bruciare, per immatura vendetta, sull'altere della fiducia o su un pro!Jlramma politico impopolare. Diciamo che questi esempi possono essere come due punti che delimitano una retta, al cui interno si possono individuare persone, associazioni e movimenti. Non è andata cosi? Non p ossiamo rasseg narci a questo standard politico. Peggio per noi e per i nostri figli se nei prossimi mesi non ci sarà alcun natale della Terza Repubblica da festeggiare. Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo.