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Anno 2 n. 4 - Aprile 2014
Mascali, venti di
Secessione per
puntalazzo e
montargano
Ancora una Pasqua senza
lavoro, tra precariato e
stato di necessità
I
Editoriale
n tempi di spending review e austerità che colpisce sempre più le fasce
deboli, già alle prese con una crisi di
natura economica che non sembra arrestarsi, l’occasione della Pasqua rappresenta un’occasione per riflettere sui tanti
messaggi di speranza e fiducia che in questi giorni verranno formulati da più parti.
Ovviamente, i problemi restano. Difficile dimenticare quanti vivono l’angoscia
della precarietà economica, dovuta alla
crisi che continua a mettere in ginocchio
l’occupazione, in attesa di una ripresa che
fa a pugni con gli scandali alla Regione
siciliana, sempre più lontana dai problemi della gente. Pensiamo alle tante famiglie, dove uno o più lavoratori hanno
perso il lavoro. Ai tanti giovani, che non
riescono più a guardare con speranza al
loro futuro, emigrando come facevano i
loro nonni e padri, per non accettare un
mondo del lavoro (quando c’è) che non ha
più regole. Agli anziani, i più deboli che
vivono con servizi erogati dai Comuni
spesso al minimo per mancanza di risorse se non addirittura privi di attenzione.
Uno scenario che non aiuta certo a trascorrere come vorremmo le festività pasquali,
alle prese con i soliti problemi. Dalla spazzatura che continua ad insozzare le strade,
all’ineducazione dei cittadini irrispettosi
verso la propria città. Con la speranza e la
certezza di un domani sempre migliore,
auguriamo ai nostri lettori e agli sponsor
che ci sostengono, una serena Pasqua.
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A rischio l’I.T.N.
‘Luigi rizzo’ di
riposto
a pag. 4
o
r
e
lib
a pag. 7
Registrazione n. 9 del 02/07/2013
Acireale inserita
tra i 36 comuni
italiani z.f.u.
a pag. 10
Un altro, lunghissimo, rimpasto
Ma la Regione non lievita...
Cambiano gli Assessori ma rimangono immutati i problemi
S
Nazzareno Prinzivalli
correre a ritroso nel tempo gli artico- mo ai nostri figli e ai nostri giovani...”, ad
li di stampa costituisce un esercizio espressioni simil-affaristiche quali “Sugli
davvero illuminante. È quello che assessori e su eventuali nuovi equilibri in
abbiamo fatto quando, un paio di settimane giunta sarà il presidente a fare una propofa, si è ricominciato a parlare con insisten- sta, ma questa non può ledere il patto oriza e ringinario tra
novato viPd, Udc e
gore di un
Megafono
rimpasto
che sta alla
in
seno
base dell’ealla Giunta
lezione di
regionale:
Crocetabbiamo
ta...” oppucosì potuto
re “Non è
riscontracondivisire come di
bile l’idea
“necessità
di tenere
di un nuoi deputati
vo slancio”
fuori dal
si iniziò a
governo
parlare già nel marzo del 2013, a soli cin- regionale. Trovo invece corretto ed anzi
que mesi dalle elezioni! E quello che col- necessario che sui parlamentari da nomipisce è l’oscillazione schizofrenica tra un nare come assessori del governo Crocetlinguaggio totalmente ipocrita e l’assoluta ta si compiano scelte che tengano conto
mancanza di pudore nell’esternare logiche del passato e della credibilità di ciascuno
rispettose soltanto del famoso manuale degli eletti...” (quali???). A fasi alterne,
Cencelli. Si passa, infatti, da affermazioni è un anno che viene dato per imminente
simil-poetiche quali “...che la nuova fase “un nuovo corso” ed “un nuovo impegno
di governo sia armonica, espressione della per l’approvazione di un serio piano di
voglia di innovazione e cambiamento che sviluppo dell’isola” o di quello che, più
c’è nella società e all’interno dei partiti” prosaicamente viene definito ‘rimpasto’,
(davvero???) o “La nuova fase non può la parolina magica che dovrebbe per innon tenere conto della crescente questio- canto risolvere tutti gli annosi problemi di
ne morale” (crescente???) e, ancora, “La questa nostra strana isola: ma quanto dura,
Sicilia merita un nuovo futuro: lo dobbia- ci chiediamo, un rimpasto? E se dura così
...a pag.2
La Regione Siciliana autorizza l’uso della cannabis per scopi terapeutici
A
Lutto durante
la maratonina
ripostese ‘blu
jonio’
Angelo Vecchio Ruggeri
nche la Regione siciliana si adegua ad una serie di sen- Soddisfazione per il provvedimento espressa dal capogruppo del
tenze della Magistratura che aveva assolto comuni cit- Pd all’Ars, Fabrizio Ferrandelli, che anzi spera che presto ventadini che piantavano per cura medicamentosa piante ga approvata una legge specifica sulla materia. Di fatto la scelta
di marijuana per sconfiggere il dolore dovuto al cancro in fase del governo siciliano apre un dibattito dopo che l’esecutivo di
terminale con conseguente depressione.
Matteo Renzi, poche settimane fa, aveIl via libera è stato dato l’altro giorno
va dato il via libera all’uso della canapa
dall’assessore alla Sanità, Lucia Borselper uso terapeutico con una inversione
lino, chiedendo ai funzionari di predidi tendenza rispetto ai precedenti goversporre gli atti opportuni. Il presidente del
ni nazionali. Nei mesi scorsi era stata la
Governo Rosario Crocetta ha precisato
regione Abruzzo ad introdurre una legge
che si tratterà di un “atto amministrache disciplina i farmaci che possono essetivo”. L’utilizzo dei cannabinoidi sarà
re usati ai fini di alleviare le sofferenze di
consentito in tutte le strutture accreditate
malattie gravi. Il mese scorso anche Umpubbliche o private. “Una decisione di
berto Veronesi aveva chiesto che si aprisgrande valore civile e sociale che mette
se ufficialmente all’utilizzazione del Thc
la Regione Siciliana all’avanguardia come altre regioni euro- (principio attivo della cannabis) per alleviare il dolore, e aveva ripee”, dichiarazione all’unisono resa da Crocetta e Borsellino. lanciato con forza l’idea di dare un taglio netto a certi pregiudizi.
a pag. 14
Giardini Naxos rischia un
salasso di 10 mln per l’esproprio
del terreno del campo sportivo
I
Gaetano Rammi
l Comune è alle prese con un debito
da dieci milioni di euro, che rischia di
mettere in serie difficoltà la situazione
finanziaria dell’ente. Tutto nasce dall’espropriazione dei terreni necessari per
realizzare il campo sportivo. Una recente
sentenza della Corte d’appello di Messina
condanna il Comune a pagare la stratosferica cifra in favore degli ex proprietari. Vicende simili hanno interessato anche altri
enti locali, che si sono visti condannare, a
distanza di decenni, per carenze negli iter
espropriativi. Anche a Giardini Naxos il
problema nasce da lontano. Il ricorso alla
giustizia risale al 1974: da allora, una serie di pronunce sembra avere sempre dato
ragione agli ex proprietari delle aree, nelle
loro richieste di ottenere l’indennizzo. Nei
giorni scorsi, però, il cineteatro comunale ha ospitato un dibattito sull’argomento
organizzato dalla sezione locale di ‘Arco
Consumatori’, che rovescia completamente la questione: il Comune non sarebbe
più debitore; anzi, dovrebbe farsi restituire delle somme pagate immotivatamente.
L’associazione ha raccolto della documentazione da cui si rileva che già nel 1935 il
Comune avrebbe pagato alla controparte
34 mila lire, e nel 1950 la Corte di appello
di Messina avrebbe riconosciuto il diritto
dell’ente a detenere la struttura sportiva.
Ciò nonostante, nel 2003 una sentenza di
primo grado ha condannato il Comune a
risarcire il danno patito dalla controparte.
Nel frattempo venne dichiarato il dissesto
finanziario, e in municipio si è insediata
l’apposita commissione ministeriale, che
ha raggiunto un componimento bonario
versando, in tre soluzioni, circa 680 mila
euro. L’ultima rata è stata pagata nel 2010,
ma il Tribunale non sarebbe stato informato: questo ha portato alla nuova sentenza.
Per ‘Arco Consumatori’ ci sono i margini
per avviare un procedura di rivisitazione
dell’iter giudiziario. Intanto c’è chi teme
un nuovo salasso per le casse comunali.
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ilCittadino
Aprile 2014
PAGINA 2
Nazionale
ilCittadinolibero
ITALIA ANCORA UNA VOLTA FANALINO DI CODA
periodico mensile apartitico di politica,
cultura, ambiente - reg. Trib. Catania n. 9/2013
Tiratura 7.000 copie
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Casella Postale n. 113 - Giarre
Hanno collaborato a questo
numero: A. Asandei Ionela, Felice
Belfiore, Franz Buda, Sebastiano
Catalano, Angela Di Francisca,
Alessandro Famà, Miriana Giocastra,
Alessandra Itaci Tobbi, Rosalba Mazza,
Mario Pafumi, Maria Giusy Parisi,
Emanuela Pennisi, Marco Polimeni,
Nazzareno Prinzivalli, Francesco Puglisi,
Gaetano Rammi, Marina Scordo, Pippo
Scuto, Francesco Vasta, Angelo Vecchio
Ruggeri.
Questo numero è stato chiuso il
01/04/2014 alle ore 21:00
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liberamente espresse.
IN EUROPA PER LA FREQUENZA SCOLASTICA
Il problema della dispersione scolastica assume sempre più contorni inquietanti e rappresenta una piaga per la società odierna.
Nell’anno scorso in Italia 160 mila studenti hanno abbandonato la scuola secondaria
superiore statale. A voler essere pignoli un
ragazzo su quattro non è riuscito a reggere
il passo con i compagni di classe. Ad abbandonare gli studi sono stati il 27%
di quanti avevano iniziato il ciclo
formativo del quinquennio. Vi è un
piccolo miglioramento rispetto alle
statistiche della penultima verifica, in
quanto in precedenza il dato riportato si attestava al 29,7%. Una magra
soddisfazione perché l’Italia resta fanalino di coda in seno alla Comunità
Europea, con ben 2 milioni 900 mila
studenti che negli ultimi 15 anni hanno abbandonato licei e istituti tecnici
rimanendo senza diploma in tasca. I dati
di tanta ecatombe sono forniti dal periodico ‘Tuttoscuola’ che ha elaborato i dati
forniti dal Miur. Solo una piccola parte di
quanti hanno abbandonati gli studi ha poi
proseguito in scuole non statali o approdato a corsi di formazione professionale.
Se ci si chiede quanti sono stati è difficile avere una esatta dimensione dei pochi
che alla fine sono riusciti nell’impresa del
“pezzo di carta” perché la maggior parte
di età compresa tra i 15 ed i 29 anni ha ingrossato la fila dei disoccupati permanenti.
Se prendiamo in uso i dati Istat sono 2,2
milioni quelli alla ricerca di un posto di la-
voro (pari al 22,7%) e quindi si deduce che
circa 700 mila hanno proseguito la scuola
fuori dalla statale o trovato un posto di lavoro. Centinaia di migliaia di ragazzi, senza nome e volto, che si sono smarriti nel
labirinto degli studi superiori, erano partiti
in 9.109.750 e dunque, anno dopo anno,
... Rimpasto regionale segue da pag.1
tanto potranno i siciliani aspettarsi una poderosa... lievitazione?
Un reale miglioramento, fuor di metafora? Settant’anni di Autonomia nella gestione dei rimpasti non lasciano ben sperare, anzi:
ad osservare comportamenti e dichiarazioni dei nostri attuali rappresentanti ci si rende conto che le lotte siano non solo tra partiti
ma anche, se non sopratutto, tra correnti e cordate degli stessi!
Ed è qui che lo smarrimento dei cittadini rischia di divenire incolmabile: se sono sempre gli stessi raggruppamenti che hanno
già costituito il primo governo ad invocare cambiamenti ma con
l’utilizzo di personalità sempre del loro interno... cos’è cambiato nei tanto declamati programmi? Possibile che non ci si renda
conto che l’intreccio di annosi problemi irrisolti e la situazione
globale richiedono, al contrario, strategie di lungo respiro e stabilità di impegno? Possibile che non ci si renda conto che un
clima di perenne attesa genera sospensione di qualsivoglia ini-
sono caduti sui banchi scolastici il 31,5%
della popolazione studentesca. In Italia la
media è superiore a quella europea che si
attesta al 22,7%. E cresce significativamente se viene rapportata alla dispersione
in Germania (9,7%), Francia (14,5%) e Regno Unito (15,5%) e stiamo peggio anche
della Spagna che fa registrare un 21,1%.
Anche in campo regionale fenomeno a ‘fisarmonica’. Dopo le isole
che riportano un dato dispersione del 35,4%, è il Nord Ovest ad
avere la maglia nera con il 29,1%.
Regioni virtuose possiamo considerare l’Umbria con una dispersione del 18,2%, seguita da Marche, Friuli e Molise con il 21%.
Fanalino di coda la Sardegna con il
36,2%, seguita dalla Sicilia 35,2%
e dalla Campania con il 31,6%.
Anche la Lombardia sfiora il 30%. La
migliore posizione è rappresentata dal
Nord Est con il 24,5%. Occorre lavorare
molto per favorire la frequenza scolastica, oppure dopo la frequenza della scuola dell’obbligo realizzare corsi per il primo impiego di reale consistenza. A. V. R.
ziativa perché “non si sa mai chi verrà dopo”? Che in un mondo
che avanza la stagnazione non fa mantenere posizioni ma genera
un’inarrestabile scivolamento all’indietro? A quale livello di baratro si deve arrivare affinché gli amministratori pubblici decidano, davvero, di cambiare verso? Per quanto ci si sforzi non si può
allontanare il cattivo, e neanche tanto, pensiero che tali domande
non facciano parte dei quotidiani assilli di tali personaggi: sono
solo i cittadini a sentire sempre più forte il peso di una situazione
sempre più difficile. Alle prossime (e non sappiamo quanto prossime...) elezioni se qualche candidato dichiarasse non “faremo
questo e faremo quello” ma “ci impegniamo a lavorare ininterrottamente per cinque anni per iniziare a risolvere i problemi”...
sarebbe meraviglioso! La Sicilia, per gli Arabi, era la terra delle
meraviglie: confidiamo nei corsi e ricorsi della Storia. Senza dimenticare che la Storia la facciamo tutti noi con le nostre scelte.
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ilCittadino
Aprile 2014
Regionale
PAGINA 3
Gli sprechi, anzi Ulteriori risvolti nelle indagini della
lo spreco...
Magistratura sui corsi professionali
Ci voleva Obama per ricordare a Renzi
che in Italia si spreca troppo, e non si può
certo risparmiare sugli F35, certo, non è
una spesuccia, un solo aereo costa 97 milioni di euro, più della somma spesa per
il fondo per l’infanzia e l’adolescenza e
per la famiglia nel solo 2011. Quello sugli
aerei Lookheed è comunque un falso problema, perché se, in un ipotetico scenario
di guerra, l’Italia non avesse questi aerei, sarebbe costretta ad avere un ruolo di
tipo peace keeping che la obbligherebbe a
spendere più di quanto costerebbero i caccia. Dunque, con buona pace di pacifisti,
comunisti, arrivisti, lobbisti gli aerei si devono comprare, non ci piove, e si compreranno. Ma Obama bene ha fatto a tirare le
orecchie al nostro Presidente e, di conseguenza, al nostro Governo che, finalmente, sembra, si sia accorto che nella nostra
republichetta si spreca a piene mani. Dalle
opere faraoniche inutili anche nella nostra
zona (il campo di polo e le incompiute
nostrane fanno di Giarre una delle capitali mondiali). Per non parlare di strade ed
autostrade inutili, quelle che si dovrebbero fare non le si completano neanche con
l’ausilio dell’esercito (basti vedere la SaRc ancora in corso d’opera), di vere cattedrali nel deserto di cui l’Italia è punteggiata, al Nord come al Sud. Basta aver fatto il
servizio di leva e ci si ricorda dello spreco
immenso di risorse in tutte le direzioni,
dall’abbigliamento al vettovagliamento,
basta aver frequentato o insegnato in una
scuola statale e la musica non cambia, più
bidelli che alunni, in certi casi, problemi
persino per reperire i gessetti per scrivere
alla lavagna ma spese faraoniche per materiali spesso inutilizzati ed inutili, fermo
restando l’impegno notevolissimo di non
pochi operatori volenterosi, autentici Don
Chisciotte! Della sanità meglio non parlare, lo spreco raggiunge livelli da fare rabbrividire ed è direttamente proporzionale
alla inefficienza totale soprattutto al Sud:
la malasanità quotidiana è il termometro
non solo dello spreco ma anche dell’inefficienza. Comuni, province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale in
particolare, sono sotto gli occhi di tutti gli
sprechi di e per dirigenti, consiglieri, assessori, presidenti e i consulenti poi, che in
Italia sono un esercito con sempre più reclute... nel libro inchiesta di Rizzo e Stella
si mettono a confronto le spese del Quirinale che costa più di Buckingam Palace e
Eliseo messi insieme, con quelle delle altre nazioni. Alcuni ministeri poi non vengono neanche scalfiti, prendiamo gli Esteri, l’ultimo ministro degno di questo nome
risale ai tempi del Marchese di Sangiuliano, almeno a Catania gli hanno dedicato
una strada, la meritava; dopo l’ennesima
figuraccia con l’India si continua a strapagare ambasciatori e consoli (lo stipendio
di un ambasciatore oscilla tra i 250 e i 400
mila euro annui): a Bruxelles ce ne sono
tre e qualcuno dovrebbe spiegare perché?
Dati i risultati, basterebbe un incaricato
d’affari che si occupi dell’UE e della Nato
oltre che del Belgio. E poi ci sono gli enti,
quanto valga l’Enit ormai lo sanno tutti, non è più ente è ora agenzia ma non è
cambiato nulla, basta andare all’estero per
accorgersi che inutile era ed inutile rimane... per non parlare poi degli enti regionali, provinciali, zonali, locali, montani,
marini, agresti, rupestri, in Sicilia il buon
Crocetta era partito con buone intenzioni,
gli hanno fatto capire che non poteva toccare nulla, non doveva toccare niente, non
si poteva, non si può, non si potrà... forse
un giorno, chissà, qualcosa si farà, Obama prima o poi tornerà... Felice Belfiore
La Camera chiamata a decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’On. Fracantonio Genovese
PALERMO - Lo scandalo della formazione professionale che,
soprattutto in provincia di Messina, ha fatto ‘vittima’ il deputato
nazionale del Partito democratico, Fracantonio Genovese - sospesosi dal partito, su cui
‘pende’ sul capo una richiesta d’arresto e dove
il Parlamento nazionale
è chiamato a votare - ha
fatto scattare all’interno
del governo Crocetta una
serie di atti conseguenziali. A seguito del rapporto di Polizia che fa nomi
e cognomi dei burocrati
regionali che mantengono un stretto “legame” di
collaborazione con il deputato messinese, l’assessore alla Formazione Nelli
Scilabra, con una lettera al
dirigente regionale Anna
Rosa Corsello, licenzia
Maria Cristina Risoli, dipendente della Price Waterhouse e collaboratrice esterna del Dipartimento regionale. Stante a quanto
riferito dagli investigatori la donna era la “talpa” che forniva
informazioni al gruppo operativo facente capo all’onorevole
Genovese. Nella vicenda l’uomo chiave rimane il funzionario
Salvatore La Macchia, che nei giorni scorsi è stato interrogato
per tre ore davanti al Gip di Messina Giovanni Di Marco e al
Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e per via di questa fattiva collaborazione ha ottenuto gli arresti domiciliari. Dei quattro
arrestati solo La Macchia e Stefano Galletti hanno parlato cercando di difendersi con la dichiarazione che deve essere “distinto” il ruolo politico ricoperto da quello tecnico, mentre gli altri
due, Domenico Fazio e Roberto Giunta, entrambi collaboratori di Genovese, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Nella mischia viene tirato in ballo anche l’assessore regionale in
carica Bartolotta (ritenuto elemento vicino al deputato messinese) per tramite di alcuni “interessamenti” prodotti da funzionari
che fanno parte dello staff assessoriale. Crocetta, che ha partecipato al congresso regionale della Cgil, ha tenuto a chiamare il
suo assessore che ha prontamente risposto “che non appena rientrerà a Palermo adotterà i provvedimenti dolorosi ma inevitabili.
Ha tenuto a puntualizzare che, nell’attuale legislatura, non si
possono mantenere dirigenti regionali che tengono stretti legami
con soggetti che si trovano o sotto inchiesta o finiti agli arresti”. Altro nome “eccellente” che risulterebbe invischiato nella
vicenda della formazione professionale nel messinese è l’attuale
segretario politico della città dello Stretto, Basilio Ridolfo. Voci
di corridoio informano che l’uomo sia prossimo a lasciare la carica ricoperta mentre il segretario regionale del partito, da qualche
settimana eletto, fa sapere come la federazione messinese del Pd
è da commissariare. Siamo ancora agli inizi di una storia che ha
radici che si perdono nel tempo ed è venuto il momento di cambiare registro nel modo di legiferare in una materia di primaria
A. V. R.
importanza per l’ingresso nel mondo lavorativo.
La casa di riposo Ipab “L. Marano” di Giarre rischia la chiusura
Per la gestione si propone una cooperativa mascalese
GIARRE - La Società Cooperativa Sociale ‘Ambiente e Benessere’ di Mascali, nei giorni scorsi con una nota trasmessa all’Assessorato Regionale della Famiglia, all’Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (Ipab) ‘Leonardo Marano’ di Giarre e allo
stesso comune, ha manifestato la propria disponibilità alla gestione della storica casa di riposo di via Luigi Orlando a Giarre.
L’antica struttura è al centro di un turbine amministrativo-finanziario.
Un
funzionario
regionale
appositamente inviato, infatti, nei giorni scorsi, alla luce della deficitaria situazione debitoria in cui si trova l’Ipab, ha
proposto la fusione con altro Ente o l’immediata chiusura.
La presidente della cooperativa mascalese Maria Concetta Currenti, tramite comunicato stampa ha spiegato le ragioni del gesto: “Ritenuta l’opportunità di scongiurare l’estinzione dell’Ipab, che rappresenta una storica istituzione socio-assistenziale
per la città di Giarre e per l’intero hinterland e considerato che
questa cooperativa sociale già svolge nel territorio di Giarre attività socio-assistenziali rivolte ad anziani e a minori, abbiamo
dichiarato la nostra disponibilità ad assumere la gestione della
Casa Marano secondo una convenzione da concordare con codesti Enti, ciascuno per le rispettive competenze, che preveda
la conduzione in locazione dell’immobile, degli arredi e delle attrezzature ivi presenti ed il subentro della cooperativa nei
Torrisi s.r.l.
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contratti di assistenza agli anziani e nei rapporti di lavoro con
il personale attualmente operante all’interno della casa di riposo”. Secondo la Currenti “la soluzione proposta consentirebbe
di evitare l’imminente chiusura della struttura in modo da non
privare la popolazione locale dell’importante servizio socio-assistenziale finora garantito dalla casa di riposo; non solo, si eviterebbero sia la perdita di numerosi posti di lavoro, in un periodo
già delicato dal punto di vista occupazionale, sia ulteriori spese a
carico dell’Ipab, facendole viceversa ottenere entrate finanziarie
certe con cui far fronte ai molteplici debiti pregressi dell’Ente”.
Mario Pafumi
Aprile 2014
ilCittadino
lo speciale
PAGINA 4
Mascali, venti di secessione:
Puntalazzo e Montargano verso il referendum per l’unione con S.Alfio
Le frazioni mascalesi di Puntalazzo e Montargano, tramite referendum consultivo, vorrebbero chiedere il distacco definitivo dal Comune di Mascali e l’annessione dei loro territori al limitrofo Comune di Sant’Alfio.
La clamorosa notizia va avanti da un paio di mesi e
sembra che si tratti di una cosa molto seria, visto che
si sta formalizzando nelle mani di un notaio la costituzione formale di un apposito ‘Comitato Puntalazzo e Montargano frazioni di Sant’Alfio’, al quale hanno aderito buona parte degli abitanti delle due piccole
frazioni pedemontane. La decisione sarebbe scaturita
dall’incredibile stato di abbandono da parte del Comune di Mascali nel quale si sentirebbero da anni i cittadini delle due ridenti frazioni collinari, un tempo frequentatissime da turisti e villeggianti. Il Comitato, che
si è riunito diverse volte aumentando il numero degli
aderenti, ha anche eletto un presidente nella persona di
Giuseppe Paternò, va avanti per la sua strada, presentando una serie di motivazioni importanti ed essenziali.
Spiegano: “L’unica via di comunicazione con il centro del comune è poco sicura con scarsa manutenzione e impercorribile nei giorni di maltempo (spesso i
terrazzamenti presenti su tale arteria subiscono crolli durante le giornate di pioggia, diventando pericolosi per la cittadinanza che si trova a percorrerla).
Il territorio di Puntalazzo, con forte vocazione turistica (
ne è testimonianza la festa del villeggiante che si teneva In occasione dell’assemblea pubblica per la promozione del referendum consultivo, il dirigente di ‘Scelta Giovane’ Leonardo Fichera, confermando l’effetogni estate negli anni ‘80 portava molti turisti a gode- tivo abbandono del territorio mascalese da circa 20 anni, ha manifestato tuttavia la sua contrarietà al distacco delle due frazioni, illustrando gli interventi
re del panorama del posto e della serenità dei luoghi e realizzati in questi ultimi tempi nelle frazioni.
le temperature) non è stata più interessata da nessuna
iniziativa che portasse turisti e quindi crescita al territo- ne tra la popolazione da parte degli Amministratori”. portante esperienza formativa, partecipando a tutte le inirio, le innumerevoli iniziative e nascita di consorzi per lo Non solo: “I servizi essenziali quali raccolta rifiuti diffe- ziative ricreative del paese. Addirittura la presenza nel
sviluppo turistico del territorio non hanno trovato spazio renziata sono completamente assenti; la pulizia delle stra- Baby Consiglio comunale di Sant’Alfio di una bambina
nella programmazione delle Amministrazioni passate e de dalla sabbia vulcanica non è stata puntuale e sempre residente a Puntalazzo. Tra le motivazioni della “secesrecenti”. Secondo i promotori il passaggio con il vicino approssimativa. Questi servizi riescono difficili e poco sione” anche e soprattutto la continuità del territorio, delComune di Sant’Alfio darebbe nuovi imput di crescita economici dovendo partire da circa 10 km di distanza. le colture e delle tradizioni con il Comune limitrofo di
economica con conseguente sviluppo del territorio di Bisogna anche considerare la totale assenza sul territorio Sant’Alfio (coltura delle mele, ciliegie, vigneti)”. Tra i
Puntalazzo e Montargano, si assisterebbe ad un rilancio montano delle frazioni (viste le quote a cui si trovano) mascalesi solamente il gruppo ‘Scelta Giovane’ sta cercerto dell’economia dell’intera comunità, vista anche la della rete del metano, presente sul territorio di Masca- cando di creare un raccordo tra le frazioni e il Comune,
li ma che non arriva in atto amministrato da Commissari prefettizi, dopo lo
alle frazioni in quanto scioglimento per infiltrazioni mafiose. Spiega Leonardo
considerato economi- Fichera, del gruppo dirigente di ‘Scelta Giovane’ di Macamente sfavorevole scali: “Stiamo cercando di trovare strategie di risoluzione
e mentre il Comune di delle numerose problematiche che investono tutto il terriSant’Alfio è considera- torio mascalese, lasciato in colpevole stato di abbandono
ta dal DPR 412/93 zona da circa 20 anni. Giovedì 13 marzo in Municipio abbiaD, il Comune di Masca- mo avuto un incontro tra la delegazione di cittadini di
li, quindi anche le fra- Puntalazzo e Montargano e la Commissione prefettizia:
zioni, zona B nonostan- su Montargano è stata già eliminata la frana che ostruiva
te le temperature siano gran parte della via Parisi e che creava molti pericoli agli
prettamente montane. I automobilisti, ed inoltre è già pronto l’impegno di spesa
servizi essenziali qua- per la sostituzione (ove necessario), la messa in sicurezza
li trasporto pubblico ed il controllo di tutto l’impianto di illuminazione esterverso le scuole vicine no che spesso rimaneva spento. A Puntalazzo è stata già
sono stati da tempo sistemata la ringhiera in ferro (da tempo divelta e molto
sospesi comportando pericolosa soprattutto per l’incolumità dei bambini) neldispendio di tempo e di la ex piazza Belvedere e tra qualche giorno si passerà
energie da parte degli alla pulizia del cimitero e delle piazze della frazione.
abitanti che assolvono Non parole, ma fatti! Puntalazzo e Montargano non si
all’obbligo scolastico toccano! Sappiamo del loro risentimento ma riteniamo
Nella foto la frazione mascalese di Puntalazzo, che insieme a Montargano potrebbe in futuro fare parte di Sant’Alfio
dei figli”. C’è anche tuttavia che la soluzione pensata dagli amici di Puntalazcostante partecipazione a bandi con conseguente investi- da sottolineare, tra l’altro l’aspetto dell’integrazione tra zo non sia la migliore, ed anzi, nel lungo periodo, potrebmento sul capitale turistico ed umano del posto da parte le due popolazioni e il viciniore Comune di Sant’Alfio, be rivelarsi peggiore del male. Non è giusto uno smemdel comune limitrofo. “Basti pensare - spiegano - che il suggellata dalle unioni tra ragazzi appartenenti alle due bramento del nostro territorio che, al contrario degli altri,
territorio di Puntalazzo e Montargano non possono mai comunità. Da considerare che i bambini di Puntalazzo è uno dei pochi che si estende dal mare all’Etna, ed è su
godere delle agevolazione per i paesi pedemontani pre- frequentano le scuole del Comune di Sant’Alfio e che le questa importante risorsa e su questa straordinaria pecuviste dall’Unione europea e tantomeno può essere con- generazioni nel corso degli anni hanno condiviso l’im- liarità territoriale che riteniamo invece, bisogna costruire
siderato disagiato, vista l’appartenenza ad un Comune
la Mascali del futuro, che proprio dal suo territorio, così
che si estende per la maggior parte al livello del mare
com’è, può attrarre importanti investimenti economici
e che quindi è considerati semipedemontani”. Gli abicon impensabili ricadute occupazionali per gran parte
tanti delle frazioni lamentano anche “la totale mancandegli abitanti. Siamo del parere infatti - conclude - che
za di attività socio culturali, politiche giovanili per tutte
con tutti i cittadini, residenti principalmente nelle fraziole fasce di età, per esempio non è mai stato organizzato
ni, interloquendo oggi con i signori Commissari prefetdall’amministrazione un progetto Grest. Bambini, giovatizi e domani con la nuova Amministrazione comunale,
ni e anziani i quali restano esclusi da ogni iniziativa e
bisogna aprire al più presto un tavolo di discussione, conda tutte le politiche sociali che interessano gli abitanti
certazione e di proposte, per cominciare a dare risposte
del centro cittadino di Mascali, con palese discriminacerte ed esaustive alle aspettative e ai problemi che da
zione, e la totale mancanza di volontà all’integraziotroppi anni languono irrisolti”.
Mario Pafumi
ilCittadino
Aprile 2014
Rubrica
PAGINA 5
Lo dico al cittadino...
Come di consueto pubblichiamo in questo spazio le libere opinioni e le segnalazioni dei nostri lettori; chiunque voglia scrivere al Cittadino Libero
può utilizzare gli indirizzi del banner di fondo pagina. Vi chiediamo solo di essere quanto più possibile brevi.
INFIORATA DI NOTO A METÀ MAGGIO
Gli appassionati possono recarsi nella città netina dal 16 al 18 del prossimo mese
L’infiorata di Noto 35a edizione: trepidante di esprimersi in tutta la Sua bellezza in omaggio alla Russia, l’Infiorata di Noto si terrà sotto i balconi del Palazzo
Nicolaci. Abbiamo già ricevuto la visita del console russo Vladimir Koroktov in
preparazione del gemellaggio ed è subito polemica per chi non vede di buon occhio
il gemellaggio con la Russia, perché
essa si è macchiata di una grave colpa ripristinando le leggi omofobe.
I manifesti dell’Infiorata tappezzano
tutta Noto. Non dobbiamo dimenticare però che fu solo grazie ai primi
maestri infioratori che vennero da
Genzano a insegnare ai giovani netini l’arte dei petali di fiori. Noto città
barocca per eccellenza, oggi si può
quindi definire Fiore del Mondo e
Gemma del Mediterraneo, con i suoi
profumi, le sue tradizioni, i suoi colori suggestivi ed il suo affacciarsi nel mondo
all’insegna della Fratellanza e dell’Uguaglianza tra i Popoli.
Miriana Giocastro - Scuola Media ‘G.Aurispa’
Nuovi locali per l’ufficio protocollo di Riposto.
Informiamo che i nuovi locali dell’ufficio protocollo di Riposto,
funzionali e accessibili a tutti, siti al piano terra del palazzo
comunale, ricevono tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9
alle 12, e il martedì e giovedì anche il pomeriggio dalle 16 alle 18.
Postazione della Polizia Municipale di Riposto.
Ottima la scelta da parte del Sindaco di Riposto di mettere
una postazione dei Vigili Urbani nella centrale Piazza San
Pietro. Complimenti e continui così Sig. Sindaco.
G.S.
Vuoi anche tu dire la tua su
“ il Cittadino libero”?
Inviaci la tua lettera o le tue riflessioni saremo lieti di pubblicarli!
Scrivi a: email
[email protected] oppure:
Casella Postale n. 113 - Giarre
(ricorda di allegare il tuo indirizzo e un recapito telefonico)
L’emanando regolamento degli impianti di telefonia mobile a Giarre: problemi e prospettive
Mentre l’Amministrazione comunale dovrà attivarsi per la
ricerca delle migliori soluzioni possibili nel superamento
delle questioni connesse all’adozione del regolamento di
telefonia mobile, i cittadini di Giarre dal loro punto di vista
si interrogano sulla complessità di un atto amministrativo
che dovrà trovare un giusto ed equo componimento dei
diversi interessi rappresentati, dettando precise disposizioni
al riguardo. Le disposizioni di legge, attualmente vigenti,
dettano limiti alla potenza dell’impianto trasmittente che
non può generare un campo elettromagnetico superiore
a 6 Volt per metro. (D.M. Ambiente, 10/09/1998 n° 381;
legge 22/02/2001 n° 36 art. 16; D.P.C.M. 8/07/2003).
Entro il citato quadro normativo, la giurisprudenza di
merito (ordinaria e amministrativa) ha elaborato spazi
d’intervento, riservati agli Enti locali. Le Regioni e i
Comuni hanno l’obbligo di “ridurre l’impatto negativo
degli impianti di telefonia mobile sul territorio, stabilendo le
ulteriori misure e prescrizioni” adatte a questo scopo (Corte
Costituzionale 7/10/2003 n° 307). Quali sono dunque i limiti
e le misure? Tenuto conto della competenza aggiuntiva e
diversa, oltre quella urbanistica ed edilizia degli EE.LL., di
minimizzazione del rischio per la salute della popolazione,
sussistono l’obbligo di adottare speciali accorgimenti
tecnici per i titolari degli impianti, l’indicazione di siti
idonei, nel rispetto del piano di zona, la necessità di
difendere specialmente quella parte della popolazione
particolarmente esposta (bambini, anziani ed ammalati).
Quindi vi è l’obbligo, nei regolamenti comunali, del
divieto della convivenza di più impianti di emissione nella
stessa zona, a pochi o pochissimi metri di distanza l’uno
dall’altro. Infatti, la misurazione complessiva di tutte le
emissioni può ben superare i limiti imposti stabiliti dalla
legge. Per esempio il Comune è tenuto ad assicurare il
rispetto della distanza dagli apparati di emissione delle
onde elettromagnetiche di almeno 300 m dal perimetro “di
ricettori sensibili”, come ospedali, scuole, case di cura, case
di riposo per anziani, istituti religiosi, ecc., dato che le attuali
conoscenze scientifiche segnalano che l’intensità delle onde
diminuisce man mano che essi si propagano secondo la
legge quadratica delle distanze. (Vedere sentenze Tar Lecce
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n° 260 del 23/01/2003 sezione I; Tar Venezia n° 3520 del
19/10/2006 sezione III; Tar Catania n° 462 del 12/03/2007
sez. II; Consiglio di Stato n° 3098 del 3/06/2002 sezione IV).
Alla luce della ormai accertata pericolosità delle onde
elettromagnetiche (vedere gli studi scientifici, pubblicati
su Internet, e la sentenza della Cassazione su radio
Vaticana, Cass. penale, n° 36845 del 13/05/2008 sezione
III,) si rende necessario almeno che all’istruttoria della
domanda di autorizzazione, prodotta al Comune, per
esporre gli impianti di telefonia mobile, sia allegata la
dichiarazione di “consenso informato” a mezzo della
quale l’amministratore e/o proprietario di immobile ha
provveduto ad informare i condomini sulla pericolosità
per la salute dei siti da collocare (Tribunale Milano
23/10/2002, su rivista giuridica dell’ambiente 2003, 595).
Alla luce delle sovraesposte considerazioni, si è del
parere che le autorizzazioni fino ad ora assegnate
dagli Enti locali, in materia di telefonia mobile, siano
sottoposte a nuovo esame e valutate alla luce di tutte le
problematiche connesse.
Sebastiano Catalano
Aprile 2014
ilCittadino
Giarre, Riposto, Mascali
PAGINA 6
GIARRE: CONTINUANO LE ADOZIONI DELLE AREE A VERDE PUBBLICO
Il Comune concede a titolo gratuito l’area e garantisce la possibilità di realizzare progetti culturali, ludici
o eventi all’interno senza costi aggiuntivi per l’utenza interessata e senza scopo di lucro per l’affidatario
Dopo la grande adesione al primo bando
di adozione delle aree
a verde pubblico che si
è chiuso il 2 dicembre
2013, un nuovo bando,
prorogato fino al 31
dicembre 2014, sta vedendo molte adesioni di
cittadini, associazioni e
comitati di quartiere che
si aggiudicano le aree a
verde pubblico riportate
di recente al loro normale e decoroso aspetto
dall’Amministrazione
comunale. Dopo la riqualificazione di Villa Margherita,Villa
Garibaldi, Parco Giardino di San Giovanni Montebello che ha portato a riscoprire un panorama meraviglioso tra
Etna e mare da tempo oscurato da una
vegetazione fitta, è iniziata la riqualificazione di Piazza Sac. Spina e Largo
Cismon del Grappa. Già dati in adozione le aiuole di Via L. Orlando, verde
Via Rosina Anselmi, zona Lidl, viale
delle Province Zona Altarello, aiuole
di Macherione,Villa Margherita,Villa
Garibaldi, parco Quattro stagioni e area
Piazza Mazzini, adottate da associazioni, comitati di quartiere ed attività commerciali. Soddisfatto del gran numero
di adesioni alle adozioni di aree a verde, si dichiara l’Assessore all’Ecologia
nonché Vicesindaco Arch. Salvo Patanè:
“L’Amministrazione ha individuato
nell’adozione di aree verdi comunali un
valido strumento di partecipazione alla
manutenzione di spazi verdi di proprietà
comunale da parte di cittadini singoli,
organizzati in associazioni, cooperative
sociali, comitati di quartiere e condomini.
L’iniziativa è volta a migliorare la manutenzione del verde cittadino e a promuovere un maggiore coinvolgimento
dei cittadini e si concretizza attraverso
una convenzione tra l’Amministrazione comunale e i terzi interessati.
Tante convenzioni sono state fatte e tante ne stiamo facendo, l’ultima con una
scuola di Giarre, l’Istituto Agrario con
l’adozione di Largo Cismon del Grappa”.
La convenzione prevede a carico del richiedente la manutenzione ordinaria dell’area
verde, smaltimento dei
rifiuti prodotti, fornitura materiali e manodopera
necessari,
eventuale servizio di
apertura e chiusura dei
cancelli
all’ingresso
negli orari stabiliti, la
conservazione dell’area
interessata nelle migliori condizioni, preventiva autorizzazione
dell’Amministrazione
comunale per ogni variazione ed innovazione, assicurazione del personale
impegnato per tutti i rischi connessi allo
svolgimento dei lavori di manutenzione
e garanzia di responsabilità civile per
eventuali danni a terzi o cose. A carico
dell’Amministrazione interventi straordinari di potatura degli alberi, rimozione
rami secchi e spese relative al consumo
di energia elettrica e consumi idrici.
La convenzione è a costo zero per entrambe le parti. Il comune concede a
titolo gratuito l’area e garantisce la
possibilità di realizzare progetti culturali, ludici o eventi all’interno senza
costi aggiuntivi per l’utenza interessata e senza scopo di lucro per l’affidatario.
Marina Scordo
Si festeggiano i 100 anni
della storica cioccolateria
Fabbrica Finocchiaro
Un Gran Galà per festeggiare 100 anni di
vita. Così la Fabbrica Finocchiaro, storica
cioccolateria di Corso Italia 201 a Giarre,
celebra sabato 5 aprile l’invidiabile traguardo. Nata nel 1914 da un’idea lungimirante
di Santo Finocchiaro, l’azienda si è subito
imposta divenendo in poco tempo leader
nella produzione di caramelle e confetti e
punto di riferimento della tradizione dolciaria siciliana. Negli anni ’70 Giovanni Finocchiaro trasforma il locale in uno spazio
per la vendita dei prodotti dolciari dell’azienda di famiglia. Nel 2004 poi Gaetano
Finocchiaro, terza generazione di una dinastia votata al successo, restituisce nuova
vita all’edificio, convertendolo in una raffinata cioccolateria e sala da the liberty con
ampi spazi. Una sfida vinta la sua. Fabbrica
Finocchiaro, in breve tempo, viene inserita nelle prestigiose guide dei ‘Locali Storici
d’Italia’, l’unica nell’intera provincia di Catania, e del ‘Gambero Rosso’, divenendo una
delle caffetterie più rinomate della penisola.
Ricco il calendario di eventi per celebrare
un secolo di successi. Poste Italiane rende
omaggio alla lunga tradizione dell’azienda
dolciaria con un annullo filatelico dedicato ai ‘Cent’Anni di Fabbrica Finocchiaro’,
una chicca per i collezionisti. Inoltre, un’esclusiva mostra di manifesti pubblicitari
del secolo scorso offerti dal gruppo Alessi, farà da cornice all’evento. Un viaggio
imperdibile tra le illustrazioni che hanno
orientato il gusto e l’immaginario collettivo.
Anche Giarre si attrezza con una pista di elisoccorso
Un’impresa della provincia di Messina si è aggiudicata l’appalto dei
lavori per la realizzazione di una elipista all’interno dello stadio di atletica di viale Sturzo, con un ribasso del 6% (circa 17 mila euro). La spesa prevista al netto è di 279.731,07 euro. Alla gara hanno partecipato 19 diverse imprese, sette delle quali sono state escluse per la presentazione incompleta della documentazione.
Dopo 45 giorni di pubblicazione dell’esito della gara, si procederà alla consegna dei lavori che potrebbero iniziare non prima dell’inizio della prossima estate. I lavori prevedono la realizzazione di una elisuperficie e una
strada di accesso per consentire un adeguato deflusso dei mezzi di soccorso verso la zona di atterraggio. Saranno
collocati anche 28 segnalatori perimetrali omnidirezionali. Previsto anche l’esproprio di una piccola porzione
di terreno adiacente alla strada di accesso, in corrispondenza di viale Sturzo.
Mario Pafumi
Mascali, sospesa da circa un anno l’assistenza domiciliare agli anziani
Circa 100 anziani, tra cui numerosi soggetti con problemi di
disabilità, da un anno attendono senza avere alcuna risposta
un intervento di assistenza domiciliare dal Comune di Mascali. La denuncia arriva dal Movimento ‘La Nostra Mascali’, che da accertamenti eseguiti al Comune - Servizi Sociali, sulla scorta di numerose segnalazioni, con amarezza
ha appreso che il servizio di assistenza domiciliare è stato
espletato fino al 2 marzo del 2013 da una cooperativa sociale
(servizio semestrale con un costo di 75.950 euro) e da allora
non è stato più rinnovato per mancanza di copertura finan-
ziaria. Attività di supporto, quelle sospese da circa un anno,
che assicuravano assistenza a 60 anziani, tra cui 10 disabili.
Oggi le prestazioni vengono assicurate ad un numero ridotto di utenti, quelli più gravi, che il Comune ha inserito
nell’elenco dei servizi finanziati dalla Legge 328. Complessivamente solo una ventina di anziani (tra cui sei disabili)
mentre, come detto, sono un centinaio gli utenti che hanno
presentato richiesta di assistenza ai Servizi sociali del Comune e che dal febbraio dello scorso anno sperano di potere
usufruire di un servizio di primaria importanza.
C.L.
Aprile 2014
ilCittadino
Giarre, Riposto, Mascali
A rischio chiusura lo storico Istituto Nautico ‘Luigi Rizzo’ di Riposto
Una delle fondazioni più prestigiose della marineria ripostese, l’Istituto Tecnico Nautico ‘Luigi Rizzo’, cuore e memoria delle tradizioni ripostesi, nato nel 1820 grazie ad un decreto reale di Ferdinando I
di Borbone (‘Re nasone’) tra le primissime scuole pubbliche in Sicilia, la seconda scuola nautica dopo quella di Camogli, poi intitolata all’ammiraglio siciliano Luigi Rizzo,
l’attuale Istituto Tecnico Nautico ‘Luigi
Rizzo’ potrebbe essere chiuso e interdetto e le attività didattiche trasferite in una
nuova sede. La clamorosa notizia è esplosa fragorosamente a seguito di una visita
ispettiva dell’Asp che ha accertato alcune
criticità, non strutturali, in diversi locali
dell’antico edificio. Attualmente l’istituto, che dall’anno scolastico 2010/2011, a
seguito al riordino degli Istituti Tecnici, è
diventato un Istituto Tecnico per l’indirizzo Tecnologico con indirizzo Trasporti e Logistica, non è più autonomo in quanto è stato
accorpato con altri due istituti ripostesi, il geometra ‘Colajanni’ e
il professionale ‘Olivetti’. Eppure l’antica sede, che meriterebbe
di essere proclamata monumento nazionale, ospita un interessante planetario, fra i più importanti in Sicilia e oggetto di molte visite ed è dotato di una biblioteca molto fornita dove è possibile
trovare non solo importanti volumi risalenti all’ ‘800, ma anche
delle interessantissime tavole di disegni tecnici che raffigurano i
vascelli dell’epoca, laboratori di navigazione, sistema radar, sistemi di rilevazione dati meteo che si effettua sin dal 1884. L’Istituto
Tecnico Nautico è nato con Riposto ed è espressione della cittadina di Riposto, in quanto strettamente legato al tessuto connettivo
della cittadina ed alla sua crescita culturale e sociale. La questione, sollevata da una lettera del dirigente scolastico Maria Novelli, indirizzata al sindaco Enzo Caragliano, all’assessore alla Pubblica istruzione Gianfranco Pappalardo Fiumara e alla presidente
del Consiglio comunale Mariella Di Guardo, alla luce di quanto
emerso dal sopralluogo dell’Asp, è stata oggetto di un dibattito in
Consiglio comunale, dove per una volta sia i consiglieri sia gli amministratori, a prescindere dalle posizioni politiche, si sono unanimemente espressi affinché la sede del glorioso ‘Luigi Rizzo’ venga
lasciata nell’antico edificio di via Duca del Mare. Su questo però
incombe la circostanza che l’edificio che ospita il Nautico è di competenza della Provincia, la quale nel corso
degli anni, nonostante i solleciti dei vari
dirigenti scolastici ha eseguito solamente
interventi di manutenzione straordinaria.
La Provincia, che a breve scomparirà del
tutto, potrà garantire i lavori necessari ad
una ristrutturazione che ridia dignità e sicurezza al grande e prestigioso edificio?
La Giunta Caragliano pare si sia già attivata affinché il Nautico resti nella vecchia
sede, richiedendo alla Provincia al più presto lavori di manutenzione straordinaria, ma non è detto che ciò
possa avvenire in tempi ragionevolmente brevi, per cui la ricerca di
locali idonei che garantiscano e tutelino la salute e l’incolumità di
studenti e operatori scolastici sembra inevitabile. Cosa dunque accadrà? Qualcuno ha insinuato che dietro la richiesta di chiusura del
monumentale edificio scolastico, che gode di una posizione strategica essendo ubicata in pieno centro storico, fronte mare e fronte
porto internazionale dell’Etna, possa esserci qualche presunta pressione di operatori turistici i quali potrebbero essere interessati a trasformarlo in un albergo di lusso. Per dirla con Giulio Andreotti “A
pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”. In questo caso,
però, i ripostesi, come dimostrato in Consiglio comunale, faranno di tutto affinché la storica sede venga mantenuta, anche perché
si avvicina sempre più la prestigiosa data del 200° anniversario di
fondazione. Nel 1970, il 24 ottobre, Riposto celebrò il 150° anno
della fondazione dell’Istituto. A ricordo dell’evento fu murata un’epigrafe che diceva: “Nel 150° anniversario della fondazione, l’Istituto Nautico di Riposto, trae dal suo operoso e fervido passato,
i più lieti auspici di un migliore e lieto avvenire”.
M.P.
Mascali: cosa si aspetta a ripulire il litorale con
l’imminente arrivo della stagione turistica?
La stagione estiva è ormai alle porte. A partire dal primo di maggio, se non già da questo mese, turisti e vacanzieri ritornano sul
litorale di Fondachello e S.Anna non solo per crogiolarsi al sole
ma anche per fare i primi tuffi. Ma lo scenario nei mesi e negli
anni non è cambiato. Ad accogliere turisti e vacanzieri la mancanza di un litorale attrezzato e pulito, erbacce, aiuole incolte,
buchi sull’asfalto e cumuli di sabbia vulcanica su via Spiaggia e
in altre zone della frazione marinara. Facile spesso è lamentarsi
della poca civiltà delle persone e giustificare le Amministrazioni che sono privi di soldi nelle casse comunali. Si potrebbe già
incominciare a pensare all’estate e a migliorare con interventi
mirati il litorale per dare almeno una parvenza di decenza ad
una frazione balneare che potrebbe offrire ottime occasioni di
occupazione e di turismo. Purtroppo ad oggi nessun intervento
è stato realizzato: metri di canneti non ripuliti da mesi sporgono
sulla sede stradale, su via Parallela sacchi di sabbia vulcanica e
micro discariche ostruiscono anche le entrate dei cancelli privati,
erbacce lungo via Immacolata e su via Spiaggia dove tra pochi
mesi saranno istituite le strisce blu ‘a pagamento’. La sabbia vulcanica da mesi, pian pianino, viene rimossa dai pochi operai e
mezzi comunali, ma di lavoro ce n’è ancora tanto. In questi giorni, a singhiozzo, stanno anche lavorando gli utenti dei cantieri di
lavoro, poco più di 40 unità che per i prossimi 3 mesi saranno
impegnati in lavori di manutenzione e cura del verde pubblico.
Ma è possibile ripulire Mascali e frazioni con il lavoro di poche
unità per soli 3 mesi l’anno?
Angela Di Francisca
PAGINA 7
CRONACA DI UNA
MAGGIORANZA DISPETTOSA
VERSO LA CITTÀ
RIPOSTO - In un’aula affollata di pubblico, la vecchia opposizione è diventata ormai maggioranza a seguito dei quattro consiglieri passati all’opposizione. Nell’ultima
seduta del 25 marzo, sulla discussione del
piano particolareggiato del centro storico,
prende la parola il passionario architetto
Calì; dopo pochi minuti viene già interrotto dal consigliere Ezio Raciti che propone,
come per ripicca, di rinviare l’argomento,
far valere la forza dei numeri, bloccando
di fatto il lavoro del consiglio comunale.
Per quale scopo? Chiedetelo a loro. Raciti
viene appoggiato dal vulcanico consigliere
Sebastiano Bergancini: si trasforma conseguentemente l’aula in un putiferio, scaturito
dalla reazione da parte dei consiglieri Saro
Caltabiano e Francesco Grasso; a loro si
associa l’assessore Pappalardo, il quale dichiara e rivendica il diritto di ascoltare l’architetto Calì e di permettergli di completare
la relazione. S’innesca un caos totale, con
battibecchi continui fra maggioranza e opposizione. Il consigliere Caltabiano chiede
che venga ascoltato il tecnico Calì per non
far ritardare ulteriormente la trasmissione del piano alla Regione Siciliana e non
danneggiare i cittadini. Dopo pochi secondi
il presidente Di Guardo, a causa della situazione creatasi, sospende il consiglio. Passati 15 minuti, in aula continua la seduta con
alla guida il vicepresidente Michele D’Urso
e, come al solito, il consigliere Bergancini
abbandona l’aula con il consueto ritornello
di non farsi rappresentare da un vicepresidente imputato. La cosa strana di questo
consiglio è che, dopo ben 50 anni di vita
politica, il consigliere Avv. Carmelo D’Urso ha stranamente assistito silente a tutti
questi teatrini politici, non intervenendo e
non invitando, dall’alto della sua esperienza, i presenti a trovare un punto di incontro.
Nel bene e nel male alla fine chi paga è solo
la collettività ripostese. Loro si divertono
con ripicche da scuola elementare, a danno
di chi deve ristrutturare immobili in centro
storico, anche di particolare pregio, e creare lavoro in un periodo di crisi mondiale
per cittadini e imprese. Povera Riposto!Grazie consiglieri!
Pippo Scuto
Aprile 2014
ilCittadino
Notizie dai Comuni
ETNA NORD E PISCINA COMUNALE
LO SVILUPPO PASSA DA UN REFERENDUM
A Linguaglossa in campo un comitato civico per rilanciare il turismo
Sganciare il destino della piscina comunale ‘Mareneve’ da
quello della pista di accesso ai crateri sommitali dell’Etna ‘Provenzana’ attraverso un referendum tra i cittadini di Linguaglossa per cambiare il futuro di due beni pubblici fino ad oggi gestiti
da un’azienda privata in forza di una convenzione del 1971, rin-
novata nel 2000, oggi scaduta. Questa la proposta di un comitato civico referendario, costituito ad hoc dalla ‘società civile’ del
centro etneo, in risposta alla delibera del Consiglio comunale
che ha confermato, in vista del nuovo bando, l’affidamento in
coppia di pista e piscina. Un binomio da spezzare, secondo i
promotori della consultazione popolare, “perché mette in relazione beni di natura profondamente diversa e per imprimere un
radicale cambiamento di rotta - si legge in una nota - alle scelte
di sviluppo turistico del versante nord dell’Etna, rompendo con
le fallimentari logiche monopolistiche del passato”. Il dibattito
a Linguaglossa è caldo e non potrebbe essere altrimenti: da una
parte è in gioco, con il futuro dell’unica via a nord per la vetta
dell’Etna patrimonio dell’umanità, protagonista di ogni miracolosa retorica sullo sviluppo locale, la stessa identità culturale
ed economica di Linguaglossa; per altro verso, è indispensabile non perdere una struttura sportiva dal chiaro valore sociale,
attiva in un territorio che, sul piano delle piscine pubbliche,
dispone soltanto del rudere incompiuto di Trepunti di Giarre e
dell’impianto di Taormina. Negli anni Settanta l’accoppiata garantì l’avvio della piscina contando sull’impegno dell’azienda
affidataria dell’accesso ai crateri ma adesso, secondo il comitato civico, è necessario un cambio di passo attraverso “la gestione della piscina comunale in autonomia dalla pista, in forza
della sua utilità sociale”. Viceversa, per la strada di accesso ai
crateri - da quota 1.800 metri a 2.300 metri ricadente nel territorio di Linguaglossa, poi fino alla sommità dell’Etna in quello di
Castiglione di Sicilia - è ormai ineludibile “realizzare le stesse
condizioni del versante sud, con una offerta turistica unitaria,
abbandonando monopoli e vecchie logiche municipalistiche”,
questo tramite un unico bando che i due Comuni interessati
dovrebbero redigere fianco a fianco. Il ragionamento è lineare
e condiviso da diversi operatori del settore turistico del paese: l’affidamento di pista e piscina
ha prodotto
risultati fallimentari
in entrambi i campi, adesso
il
nuovo
bando dovrà avere
ricadute in
termini di sviluppo turistico per tutto il territorio. Veniamo ai
numeri: durante un’assemblea pubblica sul tema si è parlato
di “7.000-8.000 visitatori” durante la stagione delle escursioni,
per alcuni “i numeri di un fallimento clamoroso, se si pensa
che basterebbe portare in vetta anche solo i maturandi siciliani
di ogni anno per giungere ad almeno diecimila presenze”. La
statistica non sembra presentare il crisma della scientificità, ma
per la gente di Linguaglossa è sufficiente per cogliere la gravità
della crisi del sistema turistico di Etna nord, il frutto di una gestione delle risorse che punterebbe “soltanto a sopravvivenza e
a mantenere intatte le solite rendite” senza considerazione per
l’eventuale indotto e senza le basi per ridare vitalità al tessuto
economico cittadino. “Purtroppo la rassicurazione di un bando
aperto non può bastare - proseguono - “perché non chiarisce a
nessuno come si concepisce, con quali strumenti si vuole addivenire alla ricostituzione dell’ossatura economica del paese,
senza cui non c’è futuro per le piccole attività”. Per altri tra i
presenti, altrettanto grave è senz’altro “il ritardo con cui si sta
affrontando la questione, si poteva cominciare a lavorare un
anno prima della scadenza delle concessioni, adesso la piscina ha già chiuso da mesi ed i tempi si allungheranno ancora
in attesa del bando”. Nei mesi scorsi anche l’associazione di
volontariato catanese ‘Come Ginestre’, attiva a Linguaglossa con attività di riabilitazione in piscina, aveva lanciato l’allarme: “La chiusura della Piscina Mareneve di Linguaglossa
crea un grave disagio a tantissime famiglie associate ed è una
sconfitta per lo sport sull’Etna”.
Francesco Vasta
PAGINA 8
IL SINDACO VECCHIO:
IL VOTO È IMPRATICABILE
LINGUAGLOSSA - “Il referendum su pista di accesso ai crateri dell’Etna e piscina
comunale è inattuabile sia per ragioni regolamentari che per i costi insostenibili per le
casse comunali che la consultazione comporterebbe, sebbene creda che la democrazia diretta non sia mai un errore”: il sindaco di Linguaglossa Rosa Maria Vecchio
(nella foto) ha sbarrato la strada alla proposta referendaria del comitato civico ‘Pro
pista Provenzana’ durante un’assemblea
pubblica sul tema svoltasi nei giorni scorsi.
Il primo cittadino ha poi
evidenziato
che “la pista
sarà affidata
con procedure
trasparenti e
nell’interesse
di tutti, il Consiglio comunale si è espresso
chiaramente”,
mentre
per
quanto riguarda la piscina
comunale “l’obiettivo è quello di garantire
un servizio al paese così come avvenuto
in passato tramite l’apporto di chi guadagnerà grazie alla gestione dell’accesso ai
crateri”. Sul fronte dell’auspicata sinergia tra i due Comuni interessati dal tracciato della pista, una nota positiva viene
senz’altro dalla partecipazione al dibattito
del sindaco di Castiglione Salvatore Barbagallo, in prima linea nel confermare i
buoni rapporti e l’intesa tra le due amministrazioni. Nel frattempo qualcuno, tra il
serio e il faceto, abbozza già una controproposta: “Il referendum potrebbe tenersi
lo stesso assieme a quello confermativo
previsto per la nascita dei Liberi Consorzi di Comuni dalla legge che ha abolito le
Province”.
F.V.
Aprile 2014
ilCittadino
Notizie dai Comuni
PAGINA 9
Su piazza Botteghelle il Tar riconosce
legittimo il ricorso della ditta esclusa
FIUMEFREDDO DI SICILIA - Forse volge verso una
soluzione definitiva l’ammodernamento e sistemazione di
piazza Botteghelle a Fiumefreddo, dopo la consegna ed
inizio lavori avvenuti quasi 3 anni fa e sospesi per i ricorsi
amministrativi. Con sentenza n° 62 di quest’anno, il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso in
appello proposto dall’impresa ‘Patriarca’ in proprio e quale
capogruppo della costituenda Ati di Di Fil S.r.l. riformando la sentenza di primo grado e disponendo, per l’effetto,
l’annullamento dell’aggiudicazione in favore della Gisam
S.r.l. con declaratoria di inefficacia del contratto stipulato.
La sentenza pone fine ad una ormai annosa questione relativa alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo e rifacimento, con relativa nuova illuminazione
pubblica, della piazza principale del paese. Purtroppo
il frettoloso inizio dei lavori, disposto dalla precedente
Amministrazione, pur in pendenza di un giudizio intrapreso davanti al Tar di Catania e trasferito successivamente al Cga, ha di fatto determinato lo “scempio” della piazza che assomiglia ad un “percorso da guerra”
con conseguenziali notevoli disagi per la popolazione.
Peraltro il lungo lasso di tempo intercorso per via dei
vari gradi di giudizio mette a repentaglio il finanziamento regionale a suo tempo ottenuto, per cui l’attuale
Amministrazione presieduta da Marco Alosi con l’assessore ai Lavori pubblici, Claudio Fiume, si sta attivando, con ogni mezzo, per non perdere il finanziamento e riavviare, nel più breve tempo, i lavori sospesi.
È auspicabile che risolti i problemi con il competente Assessorato regionale possano essere ripresi i lavori prima dell’arrivo della prossima estate.
C. L. Uno scorcio di piazza Botteghelle dopo i lavori di scavo
PIEDIMONTE ETNEO - La creazione di un Centro Comunale di Raccolta rifiuti (Ccr) all’interno dell’impianto sportivo ‘Antonello Raiti’ di via Noci infiamma il dibattito tra
le forze politiche a Piedimonte. E sul tema nettezza urbana
di spazio per le polemiche ce n’è sempre tanto, mentre latitano le idee
organiche
ed attuabili, alternative
a
quanto portato avanti
dall’Amministrazione, per
dotare il paese di una struttura moderna ed efficiente di
gestione dei rifiuti, autentica chimera ormai decennale.
Gli sforzi della Giunta sono senz’altro importanti e raccolgono già il frutto della riattivazione della raccolta
differenziata, sospesa da mesi dopo la crisi dell’Ato Joniambiente, ma adesso bisognerà chiudere i conti e dalla
provvisorietà del nuovo Ccr dovrà, in tempi ragionevoli,
nascere il sospirato luogo destinato “al ciclo virtuoso dei
rifiuti e alla collaborazione con i cittadini”. Venendo alla
cronaca, l’Amministrazione ha scelto di trasformare una
sezione dell’ampio parcheggio del campo sportivo in area
per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti domestici differenziati quali carta, vetro, plastiche, ma anche ingombranti
e rifiuti classificati dalla legge come “pericolosi”. La disputa si gioca qui, sullo spettro dell’inquinamento, con il
TORNA LA DIFFERENZIATA A PIEDIMONTE, CCR NEL CAMPO SPORTIVO:
BATTAGLIA IN CONSIGLIO TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE
gruppo d’opposizione ‘Valori e solidarietà’ subito ricorso
alle barricate perché “è inaccettabile rischiare di trasformare in discarica il campo sportivo, anziché progettarne
il rilancio”. Il Ccr è un adempimento richiesto dalla legge
regionale di riforma del settore rifiuti e servirà l’Ambito
di Raccolta Ottimale (Aro) che riunisce Linguaglossa e
Piedimonte sulla base del piano territoriale per la gestione integrata della nettezza urbana presentato pochi giorni
fa. Dalla maggioranza chiariscono: «per il campo sportivo
non cambierà nulla, i rifiuti saranno smaltiti settimanalmente ed i contenitori saranno sigillati e a norma di sicurezza». La disputa, dopo le bordate delle scorse settimane, approderà in Consiglio comunale dopo la richiesta
di una seduta straordinaria sul tema firmata dal consigliere di minoranza Felice Belfiore.
F. V.
In vista delle elezioni europee, apertura di nuove sedi da parte di ‘Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale’
Una giornata (28 marzo) che il quadro dirigente siciliano di ‘Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale’ ha dedicato al collegio elettorale di Giarre. Nella mattinata un primo
incontro con i soci, i simpatizzanti e le autorità del Partito, mentre nel pomeriggio è
stata la volta dell’inaugurazione delle sedi di Belpasso, Fiumefreddo
di Sicilia, Giarre, Santa Venerina.
Tre settimane dopo il congresso nazionale che si è svolto a Fiuggi, il movimento politico, che fa capo a Giorgia
Meloni, ha iniziato il processo di radicamento territoriale partendo dalla Regione Sicilia che, storicamente, è sempre stata benevola, da un punto di vista
elettorale, alla destra e ai valori conservatori che la stessa difende. All’apertuNella foto un momento della cerimonia a Fiumefreddo
ra del circolo di Giarre, oltre ai coordinatori locali del partito Pietro Aci ed Alberto Cardillo, hanno presenziato il coordinatore
regionale Sandro Pappalardo e i deputati nazionali Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli.
“Il radicamento territoriale è uno strumento prezioso e indispensabile per provare a ricucire lo scollamento tra i cittadini e la politica - afferma l’on. Cirielli, segretario d’aula alla
Camera dei Deputati. “La nascita di sedi e sezioni è un segnale importante che vogliamo
dare, per riconquistare la fiducia del popolo della destra, che in Sicilia ci ha sempre dato
grandi consensi. Per ricostruire questo rapporto intendiamo proprio ripartire dal basso,
dai bisogni della gente e dalle persone giuste che li sappiano interpretare”. La sede giar-
rese fungerà, peraltro, da collettore per tutti i 14 Comuni ricadenti nel collegio elettorale.
“Settimanalmente registriamo nuove adesioni di amici che avevano militato già in An
o nel Pdl o di nuovi componenti che si rispecchiano nei valori e nelle posizioni di ‘Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale’ - commenta il coordinatore cittadino Alberto Cardillo.
“Per me e per gli amici che per primi hanno sostenuto la ‘pazza idea’ di rifondare la
destra a Giarre, penso in primis a Massimo Finocchiaro, Giuseppe Nicotra e Giuseppe
Timpone, è stato un immenso onore ricevere la visita dei deputati nazionali Cirielli e
Rampelli, i quali hanno potuto tastare come a Giarre e nella Sicilia orientale vi sia una
grande sete di destra, o meglio mutuando quanto detto dalla Le Pen e dalla Meloni, c’è
voglia di potersi rispecchiare in un partito che non stia ‘in alto’ con banche, grande finanza, poteri occulti; la nostra gente vuole un partito che stia ‘in basso’, con il popolo e
per il popolo. Non so se questo oggi sia di destra o sinistra ma questo vogliamo essere”.
‘Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale’ è nata per questo, per difendere i diritti del popolo italiano ad ogni livello, da Lampe- dusa a Bruxelles. Ringrazio, infine, l’infaticabile coordinatore regionale Sandro Pappalardo, per la fiducia riposta nella mia
persona e nel gruppo di Giarre.
Da oggi - conclude Cardillo
- parte la sfida volta a riaggregare una comunità politica che
vada oltre Berlusconi, vedendo
chiaro l’orizzonte politico-valoriale di un centrodestra che
sopravvive ai leader che passano”.
C. L.
Aprile 2014
ilCittadino
PAGINA 10
Acireale
Anche Acireale inserita nell’elenco delle comunità
agevolate con gli sgravi fiscali delle Zone Franche Urbane
C’è grande interesse tra i commercianti acesi per l’istituzione della Zona Franca Urbana, che promette di essere uno strumento per alleggerire le già gravose condizioni in cui versano le casse dei negozianti di Acireale.
L’Osservatorio comunale istituito a luglio 2013
e presieduto dal sindaco
Antonino Garozzo, ha
presentato ufficialmente il
10 marzo, in un convegno
presso il Palazzo del Turismo di Acireale, le modalità di ammissione al bando
per la Zona Franca Urbana,
le agevolazioni previste e
l’iter per la presentazione
delle Istanze. “Un percorso
iniziato nel 2008 - ricorda
il sindaco Garozzo - che
vede Acireale far parte dei 18 comuni siciliani (36 in tutta Italia) che hanno la possibilità
concreta di accedere a una serie di sgravi fiscali che, in un periodo di crisi come quello
attuale, rappresentano una grande opportunità per la città”.
Una scelta chiara è stata fatta in favore dei commercianti del centro storico, con l’obiettivo di rilanciare l’immagine di una città che, pian piano, vede spegnere le luci dei negozi
nelle vie principali. I soggetti beneficiari sono tutte le piccole o micro imprese, che hanno massimo 50 dipendenti e un volume d’affari non superiore a 10 milioni di euro. “Sta
adesso agli acesi - continua il primo cittadino - cogliere l’opportunità e stabilire se debba
essere questo il punto di partenza per 50 o più anni di prosperità economica o, se invece,
questo dovrà ridursi ai pochi anni in cui si godrà dei benefici solo in maniera speculativa”.
L’Osservatorio comunale - composto dal sindaco, dalla rappresentanza consiliare, dalle organizzazioni di categoria e da quelle sindacali - farà da garante e vigilerà anche sugli affitti, puntualizza Garozzo “perché non vorremmo che
si spostasse reddito da dove vi è il bisogno, cioè per la produzione e quindi la creazione di lavoro, ad altri settori, sebbene legittimi, quale quello immobiliare.
Questa è l’operazione economica più importante dal dopoguerra ad oggi - sottolinea il
primo cittadino - tenuto conto che non si parla di finanziamenti in arrivo, ma di soldi
risparmiati in tasse dalle imprese e reinvestite sul lavoro, sulle aziende”. Un provvedimento che fa però discutere, quello delle Zfu, perché necessariamente esclude una parte
della città e ne favorisce un’altra seguendo dei criteri che creano delle diseguaglianze.
Se è vero che andava necessariamente tracciata una mappa del territorio con inclusi
ed esclusi, sfuggono dalla logica comune i motivi che, ad esempio in vie commerciali importanti quali il corso Sicilia, mandano “in paradiso” le attività sul lato orientale della strada relegando, invece, “all’inferno” quelle sulla sponda occidentale.
Un provvedimento che, nelle premesse, presta il fianco alle polemiche, anche se il sindaco Garozzo prevede che “la crescita dell’economia reale sarà di beneficio per l’intera economia acese. I vantaggi saranno per tutta la Città e non solo per le aree ricadenti nella Zfu in termini di reddito e di occupazione”.
Marco Polimeni
Il commercio ad Acireale, tra vecchi modelli
fallimentari e nuove opportunità di fare gruppo
Una passeggiata per il corso Umberto, la via principale di Acireale, rende immediatamente l’idea
della difficile situazione commerciale della Città dei Limoni. Vetrine vuote con cartelli affittasi, saracinesche calate e negozi, quelli rimasti, vuoti.
“Le origini della decadenza - secondo Vincenzo Pappalardo, responsabile della Confesercenti di Acireale
- sono da cercare in una serie di concause. La proliferazione dei centri commerciali ha colpito fortemente
l’economia cittadina, in più la crisi a livello mondiale ha avuto i suoi effetti negativi e, a livello locale, la
scarsa propensione dell’imprenditoria acese ad innovare
ha reso complicato reagire a questo stato di difficoltà”.
È in atto una vera e propria fuga dal centro storico di Acireale da parte dei commercianti, mentre “si vede - secondo l’esperienza di Pappalardo
- una certa vitalità in alcune zone periferiche di passaggio che raccolgono l’utenza delle frazioni acesi”.
“ Lo spirito della Zona Franca Urbana - secondo il rappresentante della Confesercenti - non è stato del tutto compreso
dall’amministrazione acese, che ha esteso le aree interessate dagli sgravi fiscali per quasi tutta la città, indebolendo, di fatto, questo strumento originariamente pensato per
avviare una concentrazione di attività commerciali nelle
zone periferiche
a basso
reddito”.
Secondo
Pappalardo “la
chiave
per uscire dalla crisi di Acireale passa dal costruire una
mentalità di gruppo, smettendo di coltivare esclusivamente il proprio orticello e abbandonando i vecchi schemi
commerciali”.
M.P.
ilCittadino
Aprile 2014
PAGINA 11
Zafferana - S. Venerina
con la nomina di Angela di bella
si completa la giunta municipale
ZAFFERANA ETNEA - Nominato nuovo assessore. Il sindaco Alfio Russo, dopo le dimissioni
nei mesi scorsi di Iano Leonardi, completa la giunta municipale tingendola di rosa. Il nuovo assessore è Angela Di Bella, 48 anni, impiegata regionale, a cui sono state assegnate le deleghe alla
Pubblica Istruzione, Cultura, Solidarietà Sociale e Pari Opportunità, rette, finora, dallo stesso
primo cittadino. La Di Bella, già consigliere comunale della lista di maggioranza ‘Zafferana in
Comune’, lascia così l’assise cittadina. Al suo posto non subentrerà nessun candidato poiché la
lista del sindaco ha esaurito la scorta dei non eletti. Angela Di Bella completa, così, la giunta di cui
fanno parte Giuseppe Privitera, Carmelo Torrisi e Vincenzo Tropea. “Ringrazio il sindaco Russo
per la fiducia accordatami - ha dichiarato a caldo il nuovo assessore Di Bella - e nel poco tempo
che rimane sino alla fine della legislatura, spero di riuscire a dare il giusto apporto per rappresentare appieno le esigenze della comunità, e, in particolare, delle donne”.
Rosalba Mazza
S.Venerina: RADUNO AUTO D’EPOCA
Il Sindaco Salvatore Greco fiero di aver ospitato la manifestazione
Organizzata dal Comune, in collaborazione con il Circolo
Veicoli Storici ‘Titani di Trinacria’, federato Automotoclub
Storico Italiano (Asi), presieduto da Fabio Barbagallo, si è
svolta la prima
edizione del
Trofeo Santa
Venerina Auto
e Moto d’Epoca. Circa venticinque i veicoli d’epoca
partecipanti.
Le vetture risalenti all’arco
temporale che va dagli anni Trenta agli anni Ottanta, partite
dal lungomare di Catania, sono giunte a Santa Venerina in mattinata. Qui, fatto il giro del paese, sono approdate in Via Fago
nuova, dove è stato disputato il 1° trofeo Santa Venerina: una
gara di regolarità consistente in passaggi cronometrati delle
vetture. Durante il periodo delle prove, gli equipaggi hanno
avuto la possibilità di visitare il ‘Museo della distillazione’
in Via Stabilimenti. Il sindaco Salvatore
Greco, fiero di
aver ospitato
questa
manifestazione,
afferma: “La
mostra delle
auto e delle
moto d’epoca
è un’occasione di promozione del territorio e un modo per
far visitare la nostra cittadina a persone provenienti da varie parti della provincia facendo apprezzare la nostra ospitalità e le nostre produzioni tipiche”.
C. L.
Il Sindaco Alfio Russo premia
ventinove promettenti studenti
Nella sala consiliare del Municipio di Zafferana Etnea
sono stati premiati dal Sindaco Alfio Russo gli studenti
più meritevoli che negli anni 2011/2012 hanno conseguito il diploma o la laurea col massimo dei voti. Gli studenti
premiati sono stati in tutto venti laureati e nove diplomati, che con tanti sforzi e sacrifici hanno avuto ufficialmente riconosciuto il loro impegno profuso nello studio.
Questi i loro nomi: Maria Provvidenza Barbagallo,
Rosaria Cavallaro, Alice Caponnetto, Giovanna Coco,
Giuseppa Coco, Ylenia Nathalia Di Giorgio, Gabriella Drago, Francesca Guglielmino, Giuseppe Marino,
Alessandro Messina, Francesco Missina, Melania Privitera, Mariagiovanna Rapisarda, Angela Russo, Salvatore Russo, Grazia Sapienza, Rossella Scandurra, Giuliano Scolio, Ambra Eleonora Sciuto e Vincenza Torrisi
per i laureati; Gianvito Chiechio, Jessica Alfia Cultrera,
Giada Giuffrida, Marialuisa Giuffrida, Cecilia Mascali,
Una foto di gruppo per gli studenti premiati dall’Amministrazione
Giuseppe Licciardello, Maria Fiorella Privitera, Antonio Russo e Fabio Russo per i diplomati di scuola media superiore.
“I nostri ragazzi meritano questo riconoscimento per il
loro impegno negli studi - ha dichiarato il Sindaco Alfio Russo che ha fortemente sollecitato la manifestazione
- e ci auguriamo che la pergamena a loro consegnata, unitamente ad un simbolico premio in denaro, possa essere da ulteriore sprone per il loro futuro professionale”.
R. M.
La prevenzione al centro
dell’ultimo incontro di
‘Cultura e donna’
CALATABIANO - A conclusione della
2a edizione ‘Cultura e donna’, organizzata dall’Amministrazione comunale
con la partecipazione dell’Associazione
Nazionale donne operate al seno e della Fidapa di Giardini Naxos, si è tenuto
presso l’Istituto Sacro Cuore delle Fma
un interessante convegno dal titolo: ‘Volersi bene’, a cura della dott.ssa Francesca Catalano, direttore dell’Unità di
senologia dell’ospedale Cannizzaro di
Catania. Al centro dell’incontro il tumore alla mammella e la prevenzione innanzitutto. “ Un tumore affrontato nella fase
iniziale - ha spiegato la dott.ssa Catalano
- non diventa causa di morte nel 98%
dei casi, purtroppo la possibilità di salvezza si abbassa drasticamente a causa
di diagnosi effettuate in ritardo”. Oltre
ad una diagnosi precoce, la prevenzione dovrebbe partire soprattutto da uno
stile di vita salutare basato su una sana
alimentazione e su una costante attività
fisica. “Il titolo del convegno - ha ricordato l’assessore Chiara Samperi - rimanda a tali cattive abitudini, perché volersi
bene è voler bene anche ai nostri figli e
Nella foto da sin: Rosaria Messina, Melita Limina,
la Dott.ssa Francesca Catalano, il Sindaco Giuseppe
Intelisano e l’Ass. Chiara Samperi
a coloro che ci vogliono bene”. “Persone
che dalla nostra perdita - ha aggiunto il
sindaco Giuseppe Intelisano - riceverebbero sicuramente un vuoto incolmabile”.
Nei giorni scorsi ad essere coinvolti erano stati gli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Macherione’, con la partecipazione
presso il cine-teatro comunale ad un convegno di vulcanologia, dal titolo ‘Mamma Etna’. Un progetto di conoscenza
del territorio portato avanti dall’amministrazione Intelisano e dall’assessorato
alle Pari opportunità, retto dall’assessore
Chiara Samperi, che ha coinvolto i ragazzi delle scuole che hanno avuto modo
di ascoltare gli interessanti argomenti sul
tema sviluppati dal Prof. Boris Behncke, vulcanologo dell’Istituto nazionale
di Geofisica e Vulcanologia di Catania,
in collaborazione con l’Abaie Onlus del
presidente Alessandro Lo Piccolo, promotore delle conferenze nei vari plessi scolastici dell’hinterland.
C. L.
BAR “PORTO DELL’ETNA”
Riposto, Viale Amendola
(in prossimità del Porto Turistico)
VENITE A TROVARCI
Aprile 2014
ilCittadino
Taormina - Letojanni
PAGINA 12
Azzerata la giunta Giardina a causa della polemica scoppiata sull’Asm
TAORMINA - Il sindaco ha azzerato la giunta in seguito alle polemiche
sull’Asm. Le decisioni riguardanti l’Azienda servizi municipalizzati hanno
mandato in tilt la maggioranza, ed Eligio Giardina ha voluto dare un segnale forte “licenziando” la sua squadra.
La decisione di revocare il mandato al commissario liquidatore dell’Asm, Cesare Tajana, aveva già creato
parecchie fibrillazioni: alla fine, però,
il consiglio comunale l’aveva votata.
Temporaneamente la gestione è stata affidata al comandante della Polizia Municipale, Agostino Pappalardo, in attesa della
nomina del successore. Qui, però, sono
sorti i problemi. Il primo cittadino ha sotto-
lineato che, consapevole che l’Asm aveva
creato grane politiche a tutte le precedenti
amministrazioni, aveva lasciato ai consiglierei libertà di autodeterminarsi sulle
questioni dell’Azienda. Il patto, però, era
che si giungesse a una sintesi; così non è
stato. Il nome in ballo era quello di Bruno
De Vita. Quest’ultimo, già assessore designato (avrebbe avuto anche la delega al
Bilancio), non era potuto entrare in giunta perché lo stesso giorno della nomina
dell’esecutivo era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui ‘Grandi eventi’ alla
Regione (dove era vicario di gabinetto
presso l’assessorato al Turismo). All’interno della maggioranza, non tutti avrebbero
gradito il suo ritorno ai vertici dell’Asm,
di cui era già stato presidente. Il sindaco
ha preso atto che “non c’è una condivisione di progetti e percorsi” e ha mandato via
gli assessori, invitandoli a non parlare più
a nome dell’Amministrazione. Giardina
ha rilasciato dichiarazioni dure, parlando
di interessi generali che soggiacciono a
quelli di singole liste o gruppi, di tentativi
di condizionare l’azione amministrativa e
di atteggiamenti personalistici. Ma l’iniziativa del sindaco servirà a compattare la
maggioranza, per andare avanti e dare alla
città quella svolta promessa e non ancora realizzata? C’è chi pensa che, passato
questo momento di crisi, tutto ricomincerà come prima, con le stesse persone nei
medesimi ruoli.
Gaetano Rammi
Il Comune di Gallodoro
Case vacanze abusive: a Letojanni cresce il malumore tra i titolari di strutture regolari offre
ripetizioni gratis
Le discussioni sull’introduzione della
tassa di soggiorno hanno fatto emergere
il malumore riguardo alle case vacanze
abusive. Il problema è stato sollevato nel
corso degli incontri fra Amministrazione
comunale e albergatori. Le associazioni di
categoria di questi ultimi hanno partecipato con rappresentanti di varie tipologie:
tra questi, c’erano anche i proprietari di
bed and breakfast e case vacanze. Alcuni di loro hanno lamentato il fatto che i
loro clienti dovranno pagare l’imposta di
soggiorno, mentre non lo faranno quelli delle numerose strutture irregolari. A
questo proposito, bisogna specificare che
non si parla di quelle case vuote che vengono locate in estate, solitamente per un
mese intero, da famiglie provenienti dai
paesi vicini, che ne vengono a conoscenza grazie al passaparola. Basta visitare i
siti web dedicati alle prenotazioni delle
strutture turistiche per rendersi conto di
come la situazione si sia evoluta. Si trovano infatti decine di appartamenti che
vengono affittati anche per pochi giorni e
negli annunci, tra le varie caratteristiche,
c’è un’ampia scelta di servizi offerti: si
va dal cambio di biancheria alle pulizie e
al trasferimento dall’aeroporto. Stupisce
poi l’elenco di attrezzature fornite: forno
a microonde, congelatore, televisore con
impianto via satellite, lavatrice, aspirapolvere, giochi di società, impianto stereo,
posto auto, barbecue, ombrellone, eccetera. Un’attività, insomma, che ha poco a
che vedere con quella di chi ha un appartamento libero e lo affitta per i mesi estivi,
ma che è invece uguale a quella di chi ha
trasformato un proprio immobile in una
struttura regolarmente registrata sia presso il Comune che alla Provincia e sottoposta ai controlli previsti: un’attività per la
quale, naturalmente, paga anche le tasse,
che non gli consentono di offrire le stesse
tariffe di chi opera in nero. I proprietari
regolari lamentano una forma di concorrenza sleale e chiedono alle associazioni
degli albergatori di essere adeguatamente
tutelati. I responsabili hanno perciò annunciato l’intenzione di perseguire le forme di illegalità. Ne hanno i presupposti,
visto che ci sono le inserzioni su Internet
che provano l’uso che viene fatto di alcuni immobili. La vicenda, quindi, potrebbe
avere degli strascichi legali.
G.R.
La crisi economica che colpisce l’Italia non
risparmia il nostro territorio. Le Amministrazioni cercano di rispondere alle esigenze dei cittadini, ma devono fare i conti con
la drastica carenza di fondi. A volte, però,
basta un po’ di inventiva e di organizzazione: lo dimostra il comune di Gallodoro,
che ha deciso di offrire ripetizioni gratuite
agli studenti da parte dei dipendenti. La
giunta di Alfio Currenti vuole fare in modo
che i genitori non spendano soldi per costose lezioni. Il servizio è partito lo scorso
febbraio, presso la biblioteca comunale, e
ha luogo tre volte la settimana: il martedì
ne usufruisce chi vuole ripassare storia e filosofia; il mercoledì tocca a italiano, matematica, greco e latino; il giovedì, invece, è
la volta delle lingue (inglese e francese). Investire negli abitanti più giovani: l’inedito
progetto dimostra che a volte, anche senza
risorse, la politica può trovare la maniera
per dare risposte concrete ai cittadini. G. R.
Aprile 2014
ilCittadino
Valle dell’Alcantara
PAGINA 13
Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, il Comune ricomincia
ad erogare i servizi che senza bilancio erano stati sospesi
FRANCAVILLA DI SICILIA - Dopo di- nari comunali hanno potuto impegnare le
versi mesi di difficoltà politico-ammi- somme e far ripartire una serie di servizi. In
nistrative l’Aministrazione comunale di primis la mensa scolastica, i servizi sociali
Lino Monea (nella foto) ricomincia a ero- e a seguire sono stati stipulati i contratti per
gare i servizi che assicurare e far circolare i mezzi comunali
senza bilancio per le manutenzioni, sono state avviate le
erano stati inter- procedure per completare l’iter di approvarotti. Così, dopo zione di alcuni progetti finanziati dalla Rel’approvazione gione per la riqualificazione del sito Madello strumento donna Gala e la costruzione di un parco sub
contabile eserci- urbano. In sinergia con G.A.L., sarà anche
zio 2013 da parte possibile realizzare un centro espositivo
del Commissario permanente dei prodotti tipici locali da loRegionale dott. calizzare nel centralissimo parco Wojtyla.
Petralia, i funzio- “Si stanno attivando tutte le procedure amLa querelle si ‘conclude’ il 18. È prevalsa la scelta
dell’Amministrazione Tadduni… sorgerà la casa municipale…
GAGGI - La fiction ‘politica’ che si è tenuta in diverse puntate in loco si conclude
con un cambio di destinazione d’uso della ex casa albergo per anziani - realizzata
con finanziamento pubblico nel 1996 - in
casa municipale. Questo è il The end stabilito dall’Amministrazione di Francesco
Tadduni e fortemente blitzato dal gruppo
di opposizione ‘Nuova Gaggi Unita’, che
non ha esitato ad opporsi introducendosi
nell’immobile mentre - a dire dell’attuale
compagine dell’Esecutivo - si stavano effettuando lavori sotto forma di volontariato dimore scolastiche il municipio. Noi come
e a titolo gratuito. La querelle relativa al gruppo, in merito alla vicenda, non esiteremutamento, per mesi ha registrato tra i due mo a fare, prossimamente, un vero e progruppi del palazzo di via Regina Marghe- prio referendum come previsto dallo staturita un forte scontro per cui se il gruppo di to”, il gruppo di maggioranza ‘Insieme per
minoranza, composto da Rosario Coppola, Gaggi’ insiste invece nel voler realizzare
Angelo Ingino, Filippo Santoro e Ange- la casa dei gaggesi e sulla riconversione
lo Tosto, continua a sostenere: “secondo dell’ex casa albergo per anziani la fascia
noi quella struttura deve essere destinata tricolore ribadisce che “seppur la scelta del
a polo scolastico, ragion per cui, anziché polo scolastico non è da me condivisibile né
accendere un mutuo di 650 mila euro per dal mio gruppo - puntualizza il primo cittacompletarla sarebbe opportuno attingere ai dino Francesco Tadduni - la rispettiamo, a
finanziamenti pubblici per le scuole e pote- differenza di quanto il gruppo di minoranre così farne della primaria e della secon- za non è in grado di fare, dichiarando che
daria di primo grado un fiore all’occhiello. porrà in essere ogni atto utile finalizzato ad
Sarebbe, inoltre, possibile poter fare all’in- impedire la scelta adottata dalla maggioterno di questo immenso patrimonio anche ranza. Ovviamente non intendo più in aluna sala mensa, una cucina industriale, una cun modo replicare o controdedurre a degli
palestra, ecc., insomma la ristrutturazione atteggiamenti preconcetti e strumentali”.
del complesso finirebbe per dare una boc- Il 18 aprile verrà celebrata la gara d’appalcata d’ossigeno a tanti discenti ed anche to per l’affidamento dei lavori di complealle casse comunali in quanto si finirebbe tamento della struttura destinata a nuova
di pagare l’affitto trasferendo nelle attuali sede del palazzo municipale.
A. I. T.
ministrative per recuperare il tempo perduto.
Resta l’amarezza - dichiara il primo cittadino Lino Monea - per tutti i disagi che i
cittadini hanno dovuto sopportare a causa
del comportamento di alcuni consiglieri
comunali che, dimenticando quanto dichiarato in campagna elettorale, hanno anteposto la contrapposizione, forse più personale che politica, agli interessi generali.
Con maggiore senso di responsabilità
e delle istituzioni i suddetti consiglieri avrebbero prodotto risultati migliori
nell’attività del Consiglio comunale che,
proprio per questo comportamento scellerato, si è avviato allo scioglimento.
Da parte mia - prosegue il sindaco - rimanendo dignitosamente e responsabilmente al mio posto continuerò a lavorare con
maggiore intensità e dedizione per portare avanti lo sviluppo del nostro paese.
Mi confronterò periodicamente con i cittadini che hanno il diritto di essere informati sull’attività della Giunta e continuerò
a dialogare con quel gruppo di consiglieri che fino all’ultimo hanno tentato responsabilmente di salvare il Consiglio,
e con gli altri che decideranno di collaborare per perseguire un unico obiettivo:
ridare dignità e speranza al nostro paese”.
Alessandra Iraci Tobbi
I cantieri sociali tardano a partire per mancanza di fondi…
Non è rosea la notizia che giunge dai cantieri sociali in quanto i finanziamenti che
i comuni valligiani si sono aggiudicati
tardano a giungere. A capitanare la protesta delle fasce tricolori è il primo cittadino di Roccella Valdemone avv. Nino
Pillera (nella foto), il quale ha inviato
agli enti preposti una richiesta di chiarimenti relativa al ritardo dei finanziamenti dei cantieri sociali che avrebbero
dovuto rimpolpare servizi fondamentali
come l’assistenza agli anziani e la manutenzione e la pulizia del verde pubblico.
“Infatti i Comuni dopo aver predisposto
le graduatorie, la Regione ancora non ha
dato il via libera per il trasferimento delle somme che vanno da 26 mila euro per
comuni inferiori a 2.500 abitanti, aumentando tale somma con comuni superiori.
In un periodo di profonda crisi, ma sopratutto, stante la vocazione agricola della
Valle Alcantara, in un periodo di inattività
agricola, l’avvio di tali cantieri in tutti i
comuni alcanterini avrebbe dato un po’ di
sollievo economico con attività di grande
utilità come la pulitura del verde pubblico
e l’assistenza agli anziani” - ci fa sapere
Pillera. “Tutti i sindaci alcanterini hanno sollecitato il trasferimento dei fondi
regionali per poter iniziare tali attività e
dare risposte concrete ai propri cittadini e
non fermarsi in meri proclami elettorali”.
L’emergenza in questa zona è il sociale e quest’affanno economico finisce
ancora una volta per colpire le fasce
più deboli, destinatarie del progetto in
quanto riservato a gente inoccupata.
“Qui il sociale deve essere visto e concepito come un diritto - commenta qualcuno amareggiato tra quelli che potrebbero essere in graduatoria - qui si
parla di bisogni concreti sui quali nessuno può permettersi di far finta di nulla.
Abbiamo la necessità di lavorare”.
I sindaci,
indistintamente,
desiderano
che il tutto
si rimetta
in sesto.
Non è ammissibile
per i Comuni - aggiudicatari
del finanziamento
- continuare ad attendere ulteriormente.
È unanime la convinzione che bisogna trovare i modi per giungere a un
‘fine naturale’, ossia il lavoro e l’erogazione delle attività (assistenza e
manutenzione) senza continuare a lamentare la solita, inaccettabile ormai (trascorsi così tanti mesi) assenza di soldi.
Il diktat degli amministratori è: la cifra
messa a disposizione non può essere ancora trattenuta e i cantieri non possono essere ‘depurati’ per impasse.
A. I. T.
Buche, crepe, rattoppi... strade groviera e slalom infinito
Migliorare la circolazione stradale è l’imperativo dei residenti dell’alta e bassa valle dell’Alcantara stanchi di fare slalom con
i veicoli. Diversi tratti degli assi viari in aree d’interesse turistico sono divenuti veri e propri percorsi a ostacoli per le buche
nel manto stradale, per smottamenti nelle carreggiate e cedimenti di muri di protezione a valle. Si tratta di lingue d’asfalto
che negli ultimi tempi tra l’altro sono stati scelti da gruppi di visitatori sempre più numerosi impegnati nella ricerca di siti
ambientali immersi nelle aree più verdi. Strade gruviera e torna a salire la protesta nella zona valligiana per via anche di
quelle coperture stradali sgretolate che diventano un vero e proprio allarme sicurezza e sono al limite della decenza, tanto che
non mancano casi in cui sono i cittadini ad arrangiarsi alla meno peggio, a ‘raffazzonare’ le insidiose buche, stanchi di attendere interventi che non arrivano mai. La situazione è critica, basta con i ‘rattoppi’! Che gli organi competenti intervengano
prontamente su un degrado tanto evidente quanto pericoloso per la pubblica incolumità. In questo momento particolarmente
sdrucciolevole è il manto stradale della provinciale che collega Francavilla - Roccella Valdemone. “I cittadini alcanterini,
stante anche la chiusura dell’ufficio giudiziario di Trappitello, sono costretti a percorrere la predetta strada con rischio per
la loro incolumità a causa di buche e manto divelto - ci fa sapere il primo cittadino di Roccella Valdemone Nino Pillera. “A
Moio Alcantara vi è in atto la chiusura della strada provinciale che costringe i viaggiatori a fare il giro dal bivio di Malvagna, situazione che dura, ormai, da parecchi mesi.
C’è, infatti, una frana che ha limitato la circolazione stradale riducendo la corsia di marcia. È opportuno un pronto ed efficace intervento volto alla sistemazione del manto stradale e al ripristino dello stato dei luoghi franati
in seguito alle condizioni metereologiche pessime.
Il nuovo sito www.vallealcantara.it
È necessario dar modo ai cittadini alcanterini e non
ti aspetta on line con notizie di cultura, turismo ed eventi dei Comuni
o
r
e
di poter viaggiare con una certa sicurezza”. Insomma,
lib
della Valle dell’Alcantara. Da oggi anche l’esclusiva possibilità
di visualizzare sul sito o scaricare sul tuo pc il nostro periodico
strade compromesse che necessitano immediatamente
d’interventi ordinari e straordinari, realizzando un piano che coinvolga tutte le principali e pericolose arterie e
vie cittadine del territorio valligiano. Evitare riparazioni
provvisorie che non sono di alcuna utilità poiché tamponano in parte le reali urgenze e non risolvono il problema è l’appello corale dell’hinterland!
A. I. T.
ilCittadino
ilCittadino
Aprile 2014
Sport
PAGINA 14
PER IL BASKET FIUMEFREDDO ANNATA Fervono i preparativi dell’ottava
edizione ‘Super Maratona Etna’
RICCA DI GROSSE SODDISFAZIONI
Il Presidente Giovanni Spinella associa nei risultati ottenuti dirigenti, tecnici e atleti
La Libertas Basket Fiumefreddo tira le somme di un campionato che si appresta alle battute conclusive e che è stato molto
soddisfacente. Il presidente Giovanni Spinella, infatti, riconosce i meriti di tutti, dirigenti e tecnici, che hanno dimostrato di
formare un gruppo vincente.
“All’inizio della stagione - commenta - non avevamo un
obiettivo ben preciso se non quello di divertirci e disputare
un buon campionato di Promozione, categoria che ci appartiene da 5 anni consecutivi, senza puntare alla serie D regionale. Abbiamo ottenuto una sola sconfitta nel girone d’andata e due nel girone di ritorno piazzandoci al secondo posto
in classifica a due punti dalla capolista Palagonia. Adesso
partirà la ‘fase a orologio’ per assestare i punteggi della graduatoria e avviarci alle semifinali play-off in cui molto probabilmente giocheremo contro il Centro Pallacanestro Giarre”.
C’è stato qualche elemento che si è messo in luce in prima
squadra?
No, ha contato parecchio la forza del gruppo. Dopo appena 5 gare
abbiamo dovuto rinunciare al nostro mister Alessandro Castorina per motivi personali, che rientrerà a breve per la ‘fase a orologio’ e per la disputa dei play-off. Essendo l’unico con certificazione ho tenuto personalmente gli allenamenti della squadra per
tre mesi con molti sacrifici, anche lavorativi, ma riuscendo a raggiungere ottimi risultati e sviluppando un gioco di squadra fluido.
Parliamo del settore giovanile…
Siamo arrivati al target che ci eravamo prefissati di 50 ragazzini iscritti, stravolgendo quelli che erano i numeri dello scorso anno dove ne avevamo soltanto 20. Abbiamo disputato con loro due campionati, Under 17 e Aquilotti, sotto
la mia direzione e con la collaborazione di Diego Lo Giudice e Rosario Privitera. Con l’allargamento del nostro settore
giovanile potremmo, in futuro, puntare realisticamente a una
categoria superiore e ampliare il prestigio del nostro paese.
Il progetto Easy Basket ha funzionato?
Sì, certamente. Il progetto trimestrale creato in sinergia
con l’Istituto Comprensivo ‘Giovanni Verga’ di Fiumefreddo, a cui abbiamo dedicato 30 ore piene di sano sport, ci è
servito per far innamorare parecchi bambini della pallacanestro, attraverso il divertimento e lo stare insieme. Avremo modo di riproporlo anche il prossimo anno per avviare altri piccoli ‘aspiranti cestisti’ al mondo del basket.
Alessandro Famà
La maratonina ‘Blu Jonio’ conclusa
tristemente col decesso di un atleta
RIPOSTO - Si è svolta la terza edizione
della maratonina ‘Blu Jonio’ che partendo
dal lungomare di Riposto ha toccato, percorrendo la regia trazzera (che dal comune
marinaro arriva a Marina di San Marco),
il territorio di Mascali e Fiumefreddo. Oltre mille i concorrenti che si sono dati battaglia e, per rispetto al dovere di cronaca,
riportiamo che ha vinto la gara Francesco
Bennici tesserato per la ‘Univertas’ di Palermo che fatto fermare i cronometri in 1h
10’15’’. Ma la giornata sarà ricordata per
un tragico evento che ha visto il podista
catanese, Carmelo Neri (nella foto a sx),
di anni 67, stroncato da un infarto al suo
arrivo e a nulla sono valsi i soccorsi prestati. Lo sfortunato atleta che gareggiava
per la società catanese ‘Atletica Sicilia’
aveva tagliato il traguardo al termine di
2 ore e 22 minuti di fatica. Ad accorgersi
che c’era qualcosa che non tornava è stato
Michelangelo Granata che negli ultimi 50
metri, al momento dello sprint gli ha gridato: “Fermati, non sforzarti più del dovuto”. “Carmelo mi ha sentito - dichiara
l’amico - non ha spinto e subito dopo il
traguardo si è buttato e l’ho preso tra le
braccia”. Da quel momento è iniziato un
lungo silenzio e la lotta contro il tempo
per rianimare lo sfortunato atleta. Dopo
oltre mezz’ora di massaggio cardiaco il
118 lo ha prelevato per trasportarlo all’ospedale San Giovanni e San Isidoro di
Giarre dove è giunto cadavere. La notizia
si è sparsa immediatamente tra gli sportivi
e gli stessi atleti ed un velo di tristezza si
è abbattuto tra quanti partecipanti ed amatori conoscevano il personaggio che non
mancava mai ad una manifestazione. Se è
vero che in passato Neri aveva avuto qualche problema cardiaco la passione per le
corse lo portava ad affrontare il pericolo,
‘guardando’ in faccia l’immagine crudele
del diavolo. Il destino, cinico e baro, ha
voluto che il respiro fatale venisse emesso
a conclusione della fatica dopo una gara
brillante e ricca di emozione.
A. V. R.
Marina di Cottone - versante nord
Quest’anno giungerà all’ottava edizione la
‘Super Maratona dell’Etna da 0 a 3.000’,
manifestazione sportiva unica nel suo genere, che si svolgerà sabato 14 giugno, organizzata dalla U. S. Mario Tosi del comune
di Tarvisio in Friuli Venezia Giulia. Nata da
un’idea del linguaglossese Mariano Malfitana, la gara si snoda lungo un percorso di
43,150 chilometri con partenza dalla spiaggia di Marina di Cottone a Fiumefreddo di
Sicilia, passaggio per i comuni di Piedimonte Etneo e Linguaglossa, diramazione per la
valle del Bove e Piano Provenzana e conclusione su fondo lavico a quota 3.000 metri sulla cima dell’Etna. La manifestazione
podistica è inclusa nel calendario nazionale
delle ultramaratone, registrata negli annali
della Federazione Italiana di Atletica Leggera ed inserita all’interno del libro del Guinness dei Primati come gara con il maggior
dislivello al mondo su unico tracciato mai
realizzata. La particolarità di questo tipo di
manifestazione, oltre appunto al dislivello
che viene affrontato, riguarda sia la possibilità di compiere l’impresa muovendosi su un
tracciato non eccessivamente lungo che porta
i vari atleti da quota zero fino a tremila, sia
il contesto all’interno del quale si sviluppa e
cioè uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti dell’intero territorio italiano: il vulcano Etna. L’evento sportivo, divenuto ormai
un classico, si avvale della partecipazione di
runners affermati a livelli professionistici,
provenienti da tutta Italia. Nell’albo d’oro figurano Giorgio Calcaterra, Franco Plesnikar
e Lorenzo Trincheri con due vittorie ciascuno così come per le donne dividono il vertice
Monica Casiraghi e Clara Granata. Nell’edizione del 2012 è stato ottenuto il record di
iscritti, ben 178 atleti, di cui hanno tagliato
il traguardo in 109; nel 2013, invece, hanno
gareggiato 21 donne stabilendo il primato di
partecipanti femminili. Sono Giorgio Calcaterra e Monica Casiraghi a detenere i record
di tempo avendo fermato rispettivamente il
cronometro a 3h43’44’’ e 4h39’18’’. Il vincitore della passata edizione è stato il ligure
Lorenzo Trincheri, alla sua quarta partecipazione, con il tempo di 3h50’37’’.
A. F.
Strepitoso successo del Granfondo di Mountain bike ‘Memorial Davide Di Mauro’
A Linguaglossa è stato un grande successo il 2° Granfondo di
Mountain bike ‘Memorial Davide Di Mauro’ organizzato dall’Asd Bici Club Davide Di Mauro, che ha registrato oltre 100 atleti
partecipanti e che era valido come tappa del campionato interregionale. La manifestazione ciclistica, che nella cittadina etnea
sarà seguita da
una gara
a circuito che
si disputerà l’11
maggio,
ha bissato la
prima
edizione
dell’anno scorso con grande soddisfazione da parte degli organizzatori.
Il team linguaglossese ha raggiunto il primo posto tra le società
partecipanti con ben 68 punti, davanti all’Asd Team Max Bici
con 34 punti e all’Asd Agostiniana Ener Wolf con 26 punti. La
gara, formata da un percorso unico di 18 km, è stata divisa in
due tracciati: quello lungo (due giri per un totale di 36 km con
1.120 metri di dislivello) dove a trionfare è stato Marco Ioppolo
dell’Asd Montal Bike, seguito da Alberto Giacoppo e Massimiliano Maganuco e quello corto (un giro per un totale di 18 km
e 560 metri di dislivello) vinto da Marco Siracusano dell’Asd
Forzisi Giarre seguito da Davide Richichi e Jerry Del Popolo.
La competizione agonistica, inserita nel calendario delle gare
organizzate dall’Associazione Udace, ha assegnato le coppe ai
primi classificati nelle varie categorie: Marco Siracusano (debuttanti), Maria Di Bella (donne), Salvatore Cordaro (gentleman), Alberto Giacoppo (junior), Vincenzo Saitta (primavera),
Marco Ioppolo (senior), Antonino Silvestro (super A), Filippo
Altobello (super B) e Carlo Chinnici (veterani). Da quest’anno la categoria ‘cadetti’ è stata inglobata in quella ‘junior’, che
comprende adesso gli amatori dai 19 ai 32 anni, rendendo più
appassionanti e incerte le singole tappe. “Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti che ci hanno portato a conquistare la
vittoria tra le società - afferma il presidente Angelo Di Mauro
del Bici Club linguaglossese - ma sappiamo che sarà un campionato lungo dove cercheremo di destreggiarci ancora meglio
di come abbiamo fatto. Volevo ringraziare i miei ragazzi per
aver lottato come leoni e per il grande rispetto che hanno sempre nei confronti degli avversari”.
A. F.
La manifestazione viene organizzata dall’associazione
U. S. ‘Mario Tosi’ di Tarvisio, che è giunta all’ottava
edizione e vede in prima fila il linguaglossese di nascita
Mariano Malfitana. Nella foto il vincitore della passata
edizione mentre taglia il traguardo, il ligure Lorenzo
Trincheri.
ilCittadino
Aprile 2014
Cultura
CON IL RADDOPPIO DELLA TRATTA FERROVIARIA, quale futuro per
la STAZIONE-museo di TAORMINA-GIARDINI NAXOS?
Da
qualche
mese
si
legge
sui
quotidiani siciliani la farneticante notizia che la Stazione
di Taormina-Giardini verrà demolita, come se fosse un ingombro
inutile e
fatiscente. Tali
notizie
vengono
stoppate
da altre
comunicazioni
di stile
politico-amministrativo che vorrebbero rassicurare i cittadini e gli uomini di
buona volontà che la demolizione non è prevista, ma che bisogna fare qualcosa per superare la crisi delle strutture non più
efficienti come una volta. Tempo addietro si era parlato anche
del progetto di un grande porto che doveva occupare, oltre
lo specchio d’acqua della splendida cala di Villagonia, anche
il retroterra, dal Convento dei Cappuccini alla Stazione F.S.,
area asservita al grande business proposto! Che ci sia una correlazione tra le due notizie non è possibile oggi meglio identificarla! Ci piace qui ricordare l’emozione che sempre conquista l’animo di quanti si recano per viaggio, per lavoro o per
amore nel comprensorio di Taormina Naxos; infatti appena tu
scendi dal treno o vieni da altro sito ed entri nella Stazione di
Taormina-Giardini, la stessa, come luogo immaginario, ti dà
il benvenuto di tutta la Sicilia, accogliendoti con la sua gentile estetica, la sua antica bellezza che risale al secolo scorso,
come la fenice rinata dalle ceneri del demolito Castello della
famiglia dei Sammartino, Principi del Pardo. Dal 1927 tale
austera magione è rimasta un unicum per la sua architettura
medievale evidenziata nella struttura esterna, ma varcando la
soglia l’accoglienza è ancor maggiore per la visibile presenza
della ‘teca’ al centro del Salone d’ingresso, posta a decoro del
sito antico nella quale sono esposti interessanti reperti archeologici, provenienti dagli scavi di Naxos, genitrice della Città di Taormina. Proprio al centro della teca si erige la figura
marmorea della Centauressa, simbolo della Civitas Nnobilis
et Fidelis di epoca romana. Poi all’interno, nei soffitti e nelle
pareti, si notano pitture di matrice arabo-normanna, nonché
opere di fattura artigianale locale in ferro battuto, raffiguranti
draghi ed elementi floreali su eclettici lampadari ed artistiche
appliques affisse alle pareti laterali. Nel soffitto del grande
atrio della biglietteria, assieme agli stemmi delle municipalità
locali, sono riportati i blasoni delle più importanti città italiane, per assegnare pari dignità alla Stazione-Museo di Taormina-Giardini. Pensiamo che l’ultracentenaria Stazione-Castello
sia un bene già sottoposto a vincolo monumentale per il suo
originale stile eclettico e per il decoroso e peculiare arredo;
ma se ciò non lo fosse si dovrebbe provvedere subito alla sua
conservazione e tutela, affinché non diventi ostaggio delle ‘invasioni barbariche’, sempre in procinto di aggredire la Grande Bellezza dell’Italia e della Sicilia tutta, come avvenne nel
deprecato abbattimento dell’antico Castello di Villagonia dei
Principi di Sammartino per ragioni di Stato!
Franz Buda
a
Grande successo a Catania e Acireale per la 22 giornata di Primavera FAI
È stata un successo la XXIIesima Giornata
Fai di Primavera svoltasi in tutta Italia il 22
e 23 marzo scorsi. A Catania, ad accogliere
i visitatori, non solo catanesi ma anche
stranieri, i soci del Fai della Delegazione
di Ct guidati dalla professoressa Antonella
Mandalà e i 600 apprendisti ciceroni
che, istruiti dai lori docenti, con grande
passione hanno illustrato le bellezze
dell’ex Monastero dei Benedettini e dei
tesori contenuti al suo interno.
Dal 2002 il Monastero è stato riconosciuto
dall’Unesco
patrimonio
mondiale
dell’umanità. Oggi sede del DiSUM
dell’Università degli Studi di Catania, è
un luogo unico che racchiude le vicende
umane e storiche del capoluogo etneo,
dall’antichità fino ai giorni nostri; per
questo - dice la prof.essa Mandalà - già
dai mesi scorsi, assieme alle risorse
intellettuali e umane dei delegati, in
particolare della Delegata Scuola, Silvana
Manzoni, di Giambattista Condorelli,
di Melita Leonardi, e in collaborazione
con l’Associazione culturale ‘Officine
Culturali’, abbiamo messo in moto una
complessa macchina organizzativa ed
amministrativa che portasse alla riscoperta
di questo immenso patrimonio artistico,
architettonico e culturale”.
Il Monastero è stato offerto nella sua
interezza, comprendendo cioè le Biblioteche
Riunite ‘Civica e Ursino Recupero’ (seppur
solo di sabato) e la Chiesa di San Nicolò
l’Arena. Grande impegno e passione è
stato profuso dagli apprendisti ciceroni
provenienti dalla Scuola Media Statale
‘Quirino Maiorana’; dal C.D. ‘G. Verga’;
dal Liceo Classico ‘Cutelli’, dal Liceo
Nella foto Antonella Mandalà capo delegazione Fai di Catania, il responsabile scout
Ferdinando Arcidiacono e il gruppo scout che hanno fatto da supporto alla manifestazione Fai
Artistico Lazzaro di Catania, dall’Istituto
Alberghiero di Catania, dall’Istituto ‘S.
Giuseppe’; dall’Ist. ‘Maria Ausiliatrice’;
dall’Ist. ‘San Francesco di Sales’; dall’I.C.
‘Caronda’; dalla Scuola Media Statale
‘Camillo Benso Conte di Cavour’; dalla
Scuola Media Statale ‘Carducci’; dall’I.C.
‘Padre Pio da Pietrelcina’ di Misterbianco;
dall’I.C. ‘Fontanarossa’; dal C.D. ‘Livio
Tempesta’; dalla Scuola Media Statale
‘Giovanni Verga’ di Acicastello.“Come
sempre la Giornata Fai di Primavera è un
momento di grande lavoro ma anche di
grandi soddisfazioni per noi volontari - ha
dichiarato la professoressa Mandalà - per
cui il successo che abbiamo ottenuto in
questa XXIIa edizione è da attribuire, oltre
che agli studenti delle scuole, ai numerosi
volontari, come gli scout, che hanno
affiancato il lavoro della delegazione. Un
ringraziamento va al rettore dell’Università
di Catania, il professore Pignataro, e al
direttore del DiSUM dell’Università degli
Studi di Catania, il professor Magnano Di
San Lio che, così come il sindaco della città,
Enzo Bianco, hanno consentito l’apertura
al pubblico di questi beni culturali”.
Ma Catania non è stata l’unica sede in
cui la delegazione Fai ha aperto un bene
ai visitatori. Il Gruppo di Lavoro Fai
di Acireale ha presentato un articolato
percorso tra Chiese e monumenti e riservato
solo agli iscritti Fai l’antico Palazzo Fiorini.
Quest’anno la Delegazione Fai di Catania
ha incluso il nuovo ed attivissimo Gruppo
di Lavoro Fai di Mineo che ha partecipato
con una proposta interessante ed innovativa
alla Giornata Fai.
C.L.
PAGINA 15
‘Le ore di Roma e altri Canti’
l’ultima opera di Giuseppe Piazza
GIARRE. “L’impostazione e la struttura
dei ‘canti’ di Piazza sono sempre amplissime, solennemente scandite nell’andamento del pensiero; e ha un che sempre di leopardiano, anche per la scelta del lessico
solenne, elevato, ispirato, un poco disdegnoso di ogni semplicità, di ogni facilità”.
Così scrive nella prefazione Giorgio Barberi Squarotti, considerato uno dei maggiori critici letterari italiani, peraltro amico di
vecchia data del professore Piazza, docente
di lettere negli istituti superiori, a proposito
dell’ultima opera poetica di Giuseppe Piazza.
‘Le ore di Roma e altri Canti’ ,A&B Editrice, è un’opera poetica di grande spessore.
L’opera è stata magnificata dal critico letterario e scrittrice professoressa Marinella
Fiume che, attraverso una serie di citazioni,
ha tracciato la
grande valenza dell’ultima
fatica letteraria
del professore
Piazza. Secondo la Fiume per
il poeta ogni
parola,
ogni
verso
hanno
un peso e un
valore nell’economia complessiva di un messaggio eccezionalmente forte, che serva a scuotere le
coscienze assopite. In fondo il compito del
poeta nella società è stato questo da sempre
e Piazza non si sottrae al durissimo compito
di stigmatizzare e spronare a rendere migliore la società nelle sue struggenti liriche che
peraltro richiedono un’attenta lettura ed una
approfondita analisi. Pippo Piazza ha già
pubblicato quattro libri ‘Correndo la parola’
(1993), ‘Colloqui’ (2002), ‘Versi per Barrafranca’ (2010) e ‘L’elegia ernica’ (2011).
L’Autore è convinto che la nostra vita quotidiana per natura sia costituita in massima
parte da una sorta di abitudine non solo nei
gesti, ma anche nella comunicazione. Questa abitudine ci porta ad usare le solite poche
povere parole. Occorre un atto rivoluzionario che ci spinga a provare a pronunciarne e
crearne di nuove. Parole nuove che servano
a migliorare la comunicazione e a renderla
viva. “E se ancora una mente pura non ha
saputo né voluto mai sottrarci a noi stessi,
sempre più immersi nelle amare abitudini
di questo spoglio salone dell’eternità, ho in
serbo per te e per tutti il dono di quell’umile
viatico di pensiero, che a viso aperto e senza
lacune corre a bagnarsi ancora libero nelle
attese dell’uomo in cammino (Prima che
tutto si perda)”.
La misura e l’energia espressiva di queste composizioni, a nostro avviso, hanno una singolare ampiezza e certezza di canto da convincerci di trovarci di
fronte ad una identità di poeta assoluto.
L’elaborazione estetica dei materiali profondamente interiorizzati possiede un ritmo di
resa e di tenuta eccezionali. Se esiste una
matrice attraverso la quale poter catalogare
tutta l’opera di Pippo Piazza, è quella della
costanza, che unita a un acuto ingegno e a
un dispendioso lavoro, danno appunto una
precisa connotazione dell’evolversi di un
poeta, dei tortuosi sentieri dello spirito trascorsi in questo suo divagare-arrivare letterario, che lo hanno condotto a questa maturità non solo umana e personale, ma poetica.
Mario Pafumi
Aprile 2014
ilCittadino
Pubblicità
PAGINA 16
Le copie di questo giornale sono depositate presso la biblioteca regionale universitaria G. Caruso di Catania, la biblioteca nazionale di Roma e presso la biblioteca
nazionale di Firenze, come previsto dal D. P. R. 3 maggio 2006, n. 252 - Regolamento recante norme in materia di deposito legale dei documenti di interesse
culturale destinati all’uso pubblico. (GU n. 191 del 18-08-2006).
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