Anno 50 - n. 6
Noto, 22 Marzo 2009
● IL PUNTO
IN ONORE DI CHIARA LUBICH
L
PERIODICO DELLA DIOCESI DI NOTO
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Editoriale
L’onore
e
l a grazia
È
“grazia”. Non è tanto un onore per la Chiesa di Crotone
- Santa Severina la nomina all’episcopato di don Tonino
Staglianò. E la grazia non è più
dell’onore. È semplicemente una
cosa diversa. L’onore richiama
l’uomo, la grazia sottolinea l’azione di Dio. Il primo fa pensare ad
una promozione e ad una scalata;
l’altra esalta l’iniziativa divina.
Ma non sono solo due differenti
punti di osservazione: l’onore o la
grazia sono due modi contrapposti
– si può benevolmente concedere,
giustapposti – di guardare la vita
e di interpretare la storia. L’onore,
che indubbiamente in un fatto del
genere non viene negato, preferisce nutrirsi di un alimento raro e,
depistando, sostiene il bisogno di
essere apprezzati in profondità, di
sentirsi valorizzati per la presenza indispensabile ed ammirati per
le qualità naturali. La grazia, che
suppone comunque la natura per
perfezionarla, rimanda allo sguardo benevolo e provvidente di Dio,
sicché l’elevazione è piuttosto una
elezione: l’uomo è colto nella sua
verità ed è mandato per un ministero da svolgere in nome di quel
Dio che perennemente provvede.
Se non si guarda così si rischia di
non essere liberi per servire (1Cor
9,15ss), restando invece condizionati dalle logiche e dai calcoli
umani. L’onore o la grazia, inoltre,
sono due stili di vita e due modelli
operativi antitetici. L’onore fa pensare ad uno specchio sociale nel
quale confermare la propria unicità, valore e utilità. La grazia è la
forza della logica amorosa di Dio
che entra nell’uomo, che dà senso
a tutto e che sola deve trasparire.
Certo le doti umane non guastano,
anzi servono; ma con san Paolo
bisogna riconoscere che tutto ciò
che l’uomo ha, o meglio ciò che
l’uomo è, lo deve a Dio e alla sua
grazia. Allora l’uomo, il credente – ed in modo particolare chi è
costituito pastore della Chiesa per
essere maestro, santificatore e ministro del governo – si sente coinvolto personalmente, perché scelto
da Dio, a guidare il popolo come
colui che sta avanti in una cordata
(cfr. 1Ts 5,12ss): segnando il passo, puntando ad una meta sicura,
compiendo egli stesso il cammino, riportando in esso gli sviati e
sostenendo i deboli. La forza della grazia sovrabbondante spinge a
fidarsi, perché Dio ha già fatto un
atto di fiducia: la risposta alla chiamata, che mette in campo la libera
scelta dell’uomo per l’accettazione
e la sua responsabilità per la collaborazione, non consente di tirarsi indietro. Se il bene è quello del
popolo di Dio, è necessario sacrificarsi personalmente. In definitiva,
con il solo onore non si portano
le croci. Questo è possibile, invece, con la grazia. Noi conosciamo
bene don Tonino, e sappiamo che
si spenderà totalmente per il Vangelo. Questo è anche l’augurio. Per
cui ora gioiamo con lui e per lui. E
per la Chiesa di Noto.
don Serafino Parisi
Biblista e Vicario episcopale
per la pastorale della diocesi
di Crotone – Santa Severina
o scorso 14 marzo è stato celebrato in Italia e nel Mondo il primo anniversario dalla
dipartita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari. In tutta Italia ci sono state
tante manifestazioni religiose per ricordare il
grande personaggio della Chiesa. A Ispica addirittura si è andati ben oltre le commemorazioni. Le Scuole elementari hanno voluto intestare
all’eccezionale figura di Chiara, il nuovo asilo,
che sorge in una collinetta in periferia. L’idea è
stata accolta con grande entusiasmo dalle autorità scolastiche, dalle autorità comunali, sinda-
co Piero Rustico in testa. Nell’atrio della nuova
scuola per l’occasione è stata scoperta a ricordo
dello straordinario evento, una lapide marmorea, dove è tratteggiata la figura di Chiara. Gli
Ispicesi non dimenticano i grandi e grandissimi
personaggi della Chiesa cattolica, protagonisti
di eventi storici. Già da qualche anno il Plesso Scolastico delle Scuole Elementari era stato
intestato ad un altro santo protagonista della
società cristiana, San Padre Pio da Pietralcina.
Ora, per la scuola della prima infanzia, si è pensato a Chiara Lubich.
Salvatore Puglisi
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A Crotone l’ordinazione del nuovo Vescovo di Noto
Staglianò: “Gloria a Dio
per le sue meraviglie”
Un’esplosione di gioia
dall’Arcidiocesi di
Crotone - S.Severina,
alla Diocesi di Noto
A
l termine della liturgia dell’ordinazione, quando il cardinale
Ruini ha invitato il vescovo Staglianò a sedersi in cattedra fra i vescovi
concelebranti, una gioia incontenibile è esplosa nel palazzetto dello
sport di Crotone, il “Palamilone”,
trasformato per l’occasione in “casa
della preghiera”. La gioia dei fedeli della Diocesi di Crotone – Santa
Severina si fondeva con quella dei
fedeli della Chiesa di Noto, presenti con una nutrita delegazione, per
diventare un unico inno di lode e
di ringraziamento al Signore per il
dono ricevuto. La prima esultava
per la chiamata di un altro suo “figlio” (il quarto in quindici anni) al
ministero episcopale; l’altra gioiva
anch’essa perché partecipava all’ingresso del suo nuovo Pastore nel
Collegio dei Vescovi e vedeva così
avvicinarsi il giorno dell’abbraccio con lui, fissato per il prossimo
2 aprile, a Noto. Questo è stato il
momento culminante della solenne
celebrazione svoltasi in uno splendido pomeriggio, lo scorso giovedì
19 marzo, solennità di San Giuseppe, alla presenza di una moltitudine di fedeli e con la partecipazione
del clero delle due Diocesi e di numerosi vescovi, siciliani, calabresi
e di varie città d’Italia. Ricca di significati, inoltre, la partecipazione
del Segretario Generale della Cei,
mons. Crociata. Il clima di intensa
partecipazione, per nulla condizionato dal luogo insolito scelto per
la celebrazione – la straordinarietà
dell’evento ha suggerito di rinunciare alla Cattedrale – ha reso perfino
agevole lo svolgimento del rito pro-
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trattosi per oltre tre ore.Durante la
celebrazione l’assemblea dei fedeli
sembrava come sostenere mons.
Staglianò, con una compostezza
esemplare e con la preghiera, seguendo con emozione i vari momenti previsti dal rito dell’ordinazione. Anzitutto l’invocazione allo
Spirito Santo, poi la richiesta presentata da don Salvatore Cerruto,
pro-vicario della Diocesi di Noto, al
Cardinale presidente perché “si proceda alla ordinazione del presbitero
Antonio Staglianò”; quindi la lettura della bolla pontificia di elezione
e poi via, via, la risposta piena e generosa dell’eletto alle nove domande rivoltegli dal cardinale Ruini. E,
infine, la consacrazione episcopale
attraverso l’imposizione delle mani
da parte del Cardinale e degli altri Vescovi presenti e attraverso la
preghiera di memoriale e di invocazione allo Spirito santo. Quindi
i riti esplicativi: l’unzione crismale,
Speciale Ordinazione
Il discorso cordiale
e palpitante di
Mons. Staglianò
al termine della
celebrazione e
ampio servizio
fotografico
alle pagine 4-5
la consegna del libro dei Vangeli,
dell’anello, della mitra e del pastorale. Ora il nuovo Vescovo può accedere alla Cattedra e iniziare il suo
ministero nella Chiesa di Noto che
gli è stata affidata. E qui, come si diceva, l’esplosione di gioia, cui hanno
fatto seguito le “manifestazioni di
gratitudine”, espresse, anche a nome
dell’assemblea dei fedeli, dal Vescovo ordinato. Una gratitudine che, a
conclusione, ha fatto esclamare al
nostro vescovo, Antonio Staglianò,
“sia resa gloria a Dio nel più alto dei
cieli perché compie sulla terra degli
uomini le sue meraviglie”. Oggi, infatti, non è stato soltanto ordinato
un Vescovo, si è altresì celebrato un
evento che segna una bella pagina
di storia che, come è simboleggiato
nel libretto predisposto per la celebrazione, parte “dall’arcidiocesi di
Crotone – Santa Severina, fino alla
diocesi di Noto”.
Pino Malandrino
in diocesi
Come accogliere
il Vescovo a Noto
il 2 Aprile 2009
Tutte le indicazioni necessarie per agevolare i fedeli provenienti da tutta la Diocesi
per accogliere gioiosamente
il nostro nuovo Pastore e
partecipare alla celebrazione
di insediamento.
a pagina 8
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Staglianò: “Gloria a Dio per le sue meraviglie”